IL TAURASINO n. 1

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(IL TAURASINO)

-1n.1, 8-2017

IL P.U.C. QUESTO SCONOSCIUTO TAURASI, BENE COMUNE LA SORGENTE FESTOLA

MARCIANO CASALE


(IL TAURASINO) SE AMMIRI IL FERTILE SUOLO DELLA SOLEGGIATA TAURASI, LO VEDI ORNATO DA BACCO, CERERE E PERSICA POMA.

(poesia del XVII sec.)

EDITORIALE

Sommario Dopo il numero di prova, parte l’avventura, sperando che sia lunga, del Taurasino.

TAURASI, BENE COMUNE ... 3 LA SORGENTE FESTOLA…….6 IL P.U.C. ..……………………….. 8

Come già detto, non ci poniamo e non abbiamo nessun obiettivo specifico, soltanto che siamo e resteremo sempre liberi e soprattutto, questo lo ribadiamo con forza, che sia ben chiaro, non siamo e non saremo, “mai contro qualcuno” COSA SUCCEDE IN CITTA’……..9 a prescindere, così tanto per. Si tratta solo di un piccolo-

grande “Orto” ................... 9

Vogliamo, questo si, essere un laboratorio di idee, di stimolo, e nel limite del possibile, anche di speranze per la Nostra Taurasi e vorremmo essere anche un ideale ponte LA BUONA NOTIZIA……………10 con i connazionali sparsi per il Mondo.

LA NOTA STONATA…………….11 Gli incendi, piaga infinita . 12

IL MISTERO MISTERIOSO……13 L’asilo nido……………………..13

FOCUS………………………………..14 Marciano Casale…………….14

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TAURASI, BENE COMUNE n Sindaco del paese da individuare tra chi si adoperi per il BENE COMUNE? La Fiera Enologica Taurasi è certamente una prerogativa valida, a condizione, però, che rappresenti un'occasione di sviluppo per l’intera comunità. Si adoperi per il BENE COMUNE. Va programmata durante l'inverno, concordando e dividendo il compito con più gruppi di persone. Mi spiego. Vari e sempre più nutriti gruppi, magari tutto il paese, giovani e meno giovani, vanno organizzati con diversi ruoli: un gruppo si munirà dei requisiti per poter vendere il vino; altri per vendere piatti tipici minuti e dolci nel Centro Storico e al Castello, ecc.; altri ancora si interesseranno della gestione dei parcheggi; altri faranno le guide turistiche, convogliando i visitatori tra il paese e le aziende vitivinicole e altro; altri in più punti cureranno l’informazione turistica; altri saranno addetti in via Municipio tra i tavoli e la cucina; un nutrito gruppo curerà l’ordine pubblico; la C.R.I. di Taurasi presiederà il pronto intervento ecc. in maniera che il visitatore che casualmente

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si avvicina al nostro paese, dovrà rimanere soddisfatto per l’accoglienza, ripromettendosi di ritornare con altri amici. La Fiera, insomma, deve essere gestita in maniera magistrale in quanto è e deve diventare sempre più un’occasione di sviluppo a vantaggio di tutta la comunità. La sagra dovrà diventare l’occasione per fare cassa per l’intera comunità. I guadagni dovranno servire a procurare le attrezzature necessarie per fare sempre meglio e per contenere nel tempo le spese di gestione. Fiera


(IL TAURASINO) Enologica, come vita assieme dell’intera comunità, ma anche come occasione per crescere economicamente nei vari settori e stare bene tutti, con la prospettiva di dare luogo ad una comunità, che, col tempo si amalgami sempre più come una grande e bella famiglia. Insomma il paese deve essere di tutti, appartenere a tutti e, basta quanto tempo abbiamo sparlato. La costruzione della Chiesa, di un Teatro, di un centro sociale in paese non deve gravare sulla pelle dei cittadini, bensì attrezzarsi per fare uscire le spese, tasse comprese, dagli introiti a seguito dell’impegno per la circostanza di tutti i cittadini. Come premio del tutto a favore di chi è in grado di porsi a capo di questa organizzazione, potrà

essere benissimo la gestione del paese, quale Sindaco, che, pertanto, dovrà venire fuori proprio dalla capacità di gestire questa e altre risorse nell’anno. Altri vantaggi? Se ci diamo da fare per il BENE COMUNE, si è favorevoli a qualsiasi Fiera Enologica e a iniziative collaterali che si intendano svolgere nell’anno e che dovranno consentire a tutti di avere un proprio ruolo, creando benessere a favore di tutti. Sono utopie!”? Può darsi, ma perché non provare!? Intanto anche il prossimo Sindaco dovrà presentare un programma di questa natura. Diversamente si pensa solo al proprio tornaconto, mentre le cose potrebbero essere molto più consistenti con tutti.

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LA SORGENTE FESTOLA di Antonio

Panzone

Per la somma di £ 13.000 i Taurasini comprano la sorgente della Festola in agro di Montemiletto, che alimenterà la fontana di via Belvedere – 29 maggio 1933

[…] Nei nostri fiumi l’acqua continuò a segnare il tempo scorrendo tumultuosa, mentre in paese per uso domestico ci si serviva dell’acqua dei pozzi. Fino a quando non si risolse il problema comprando la sorgente Fontana Principe in territorio di Montemiletto. Dalla capitale del Massachusetts ci perviene notizia di un fervido appello ivi lanciato dai Taurasini, per raccogliere la somma necessaria a dotare Taurasi di un acquedotto. Ricordata la necessità imperiosa della costruzione e lo stanziamento governativo di L. 235,000, esso passa ad additare una generosa offerta di 1000 dollari di Tommaso Nutile, presidente della First State Bank di Boston. […] Bisognoso di raccogliere ancora 110,000 lire, il Comitato di cui è anima il Sig. Luigi Giovine, coadiuvato dall’ex Sindaco di Taurasi Avv. Ercole Tranfaglia, molto spera dal contributo dei facoltosi conterranei. […] E’ del 29 maggio 1933 una trascrizione notarile, in base alla quale un certo Bevilacqua Ernesto fu Gaetano, domiciliato in Montemiletto, cedeva per la somma di £. 13.000 (tredicimila) in favore del Comune di Taurasi tutti i diritti sulla sorgente Fontana Principe. Questa sorgente, incanalata opportunamente, consentì alla

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popolazione di Taurasi, che allora contava n. 2583 abitanti (cfr. A. Ferri – Taurasi, ed. 1980), di alimentarsi. Si precisa che la somma di denaro per l’acquisto la offrirono gli emigranti Taurasini, che risiedevano in America. Fino a quel momento i nostri compaesani Taurasini si erano alimentati con acqua di pozzo o di fiume, che aveva causato molti pregiudizi alla salute. Taurasi potè godere dell’erogazione di acqua potabile molto prima dei paesi viciniori. Le prime due fontane pubbliche con erogazione continua furono situate in Via Fossi (oggi Via Belvedere) e si trovavano dove sorge oggi l’abitazione dei fratelli Antonellis Luigi e Aldo. Era il 1935. Successivamente furono sistemate e definitivamente alla parte opposta della strada, a ridosso della parete che cinge il giardino (di una volta) del castello . °°°


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La storica fontana come appariva fino al 2005. Oggi eliminata del tutto. Nella foto il prof. Baldino Pizzano con alunni della Scuola media statale di Taurasi.

18 gennaio 2012 - Sorgente Principe di proprietà del Comune di Taurasi

Oggetto: La sorgente Fontana Principe in zona Festola- Montemiletto. Il sottoscritto prof. Antonio Panzone, presidente Ass. Cult. Taurasia, […] porta all’attenzione del Sindaco e di tutto il Consiglio Comunale di Taurasi il problema della sorgente Principe, considerato che l’acqua potabile in uso nel periodo estivo a Taurasi viene razionata e perché la sorgente Festola è di proprietà di Taurasi.

Il recupero di questa risorsa, adeguatamente gestita, servirebbe a potenziare il flusso d’acqua in paese non solo ad uso potabile, ma anche ad uso promiscuo:l’agricoltura, ecc. L’occasione della presente sollecitazione è data dai lavori in corso, relativi alla realizzazione del ponte tra Montemiletto e Taurasi. Tale circostanza, infatti, potrebbe facilitare la posa in opera delle relative tubature idriche e il conseguente riallacciamento dell’acqua in agro di Taurasi. Lo istante, pertanto, confidando nella Vs disponibilità, invita codesta Amministrazione comunale a prestare attenzione al problema affinché si attivi per recuperarne la risorsa. Oggi la famosa “fontana di via Belvedere”, dove per tanti anni le nostre mamme e mamme nonne andavano ad attingere l’acqua, è stata chiusa mentre l’acqua “scollegata” si perde, va alla malora, col rischio che vada persa anche la concessione. Oggi che l’acqua non è più un bene naturale, ma una risorsa… a chi tocca recuperarla per aumentare il flusso nelle tubature idriche, considerato che l’erogazione dell’acqua che ci destina l’Alto Calore servizi, specie nel periodo estivo ci viene immancabilmente razionata? Confidando in un Vs sollecito interesse al problema, si formulano auspici a che il problema venga a brevissimo affrontato e risolto. In fede prof. Antonio Panzone (non ho avuto risposta). N.B. A interessarsi dell’argomento è stato anche il prof. E. De Matteis, già Sindaco di Taurasi, che coinvolse in corso del suo mandato sindacale la Regione Campania. Tuttavia la soluzione di questo problema allo stato non ha sortito risultati. Considerato che detta sorgente è proprietà acquisita al nostro comune di Taurasi, sia il caso di provvedere oggi alla sua soluzione!?

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(IL TAURASINO) IL P.U.C. QUESTO SCONOSCIUTO Il Piano Urbanistico Comunale (P.U.C.) è uno strumento di gestione del territorio comunale italiano, composto da elaborati cartografici e tecnici oltre che da normative (legislazione urbanistica) che regolano la gestione delle attività di trasformazione urbana e territoriale del Comune di pertinenza. 3. obiettivi del P.U.C. In ottemperanza delle prescrizioni previste dall’art. 2 e dall’art. 23, comma 2, punto a), della lr 16/2004, il P.U.C. deve perseguire i seguenti obiettivi: a) promozione dell’uso razionale e dello sviluppo ordinato del territorio urbano ed extraurbano mediante il minimo consumo di suolo; b) salvaguardia della sicurezza degli insediamenti umani dai fattori di rischio idrogeologico, sismico e vulcanico; c) tutela dell’integrità fisica e dell’identità culturale del territorio attraverso la valorizzazione delle risorse paesistico-ambientali e storico-culturali, la conservazione degli ecosistemi, la riqualificazione dei tessuti insediativi esistenti e il recupero dei siti compromessi; d) miglioramento della salubrità e della vivibilità dei centri abitati; e) potenziamento dello sviluppo economico locale; f) tutela e sviluppo del paesaggio agricolo e delle attività produttive connesse; (…) g) tutela e sviluppo del paesaggio e delle attività di seguito si riporta l’elenco dei produttive e turistiche connesse. fabbricati dichiarati di interesse storico-artistico e ambientale ai sensi In particolare, la redazione del P.U.C. di Taurasi si della legge 1089/39, ovvero del dlgs pone la finalità di perseguire lo sviluppo 490/1999 abrogato dal dlgs 42/2004: socioeconomico del territorio, in coerenza con i - cappella san Rocco; modelli di sostenibilità, di partecipazione e di - castello; concertazione, ciò presuppone la definizione di - chiesa del s.s. Rosario; obiettivi intermedi, relativi a questioni differenti, -chiesa di san Marciano; che permettono di creare progressivamente le - chiesa dell’Immacolata Concezione; condizioni per l’ottenimento dello scopo ultimo. - Convento; - mastio angioino; - Palazzo de Angelis; - Palazzo degli Uberti; - Palazzo d’Indaco; - Palazzo Maffei; - Palazzo Maffei-Santoli; - Porta maggiore; - Porta sant’Angelo; - torre campanaria.

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COSA SUCCEDE IN CITTA’

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A Taurasi la tranquillità è un fatto generazionale, niente grande spettacolo, niente partecipazione di popolo in preda “a delirio”, niente “finte guerre”, niente di tutto questo insomma, ma solo un modesto, piccolo-grande orto caratterizza la devozione al santo Patrono, MARCIANO. Trovare una spiegazione di questa curiosa -e forse unica nel suo genere in Italia- anomala manifestazione è molto difficile, non ci sono documenti di sorta, non ci sono riferimenti storici, se non solo la tradizione e il “perché si è sempre fatto”, ma non può soddisfarci. Si racconta infatti che Marciano, a suo tempo -siamo nel V sec. d.C.-, conducesse una vita molto umile e coltivava con le sue stesse mani un orticello dal quale traeva il proprio sostentamento quotidiano e gli era così possibile non gravare su nessuno. Capitò che un giorno questa coltivazione venne minacciata da un imminente e distruttivo temporale, allora alzò le mani al cielo e con una preghiera le nubi minacciose si dileguarono in un attimo. Per questo e per la capacità miracolosa a lui attribuita di poter fermare nubi e grandine che rovinavano i raccolti, egli fu invocato (dai taurasini) come protettore degli agricoltori e delle campagne. Così la leggenda popolare, che come ogni leggenda che si rispetti ha sempre un fondo di verità. Da ciò nacque l'usanza di realizzare, ogni anno (forse dall’inizio dell’Ottocento e con lo sviluppo intensivo dell’agricoltura), nel giorno della Sua festa, una ricostruzione di questo orto detto: "Uòrto ‘e santo Marcìano", dinanzi al quale si fermano i fedeli in preghiera. A memoria di popolo, si è riscontrato che mentre i centri viciniori sono flagellati e danneggiati spesso dalle intemperie, i nostri campi restano sempre indenni, questo infatti è il punto cruciale, ma il motivo è dovuto fondamentalmente dalla felice ubicazione geografica dell’abitato, posto in un luogo tale (relativamente lontano dai monti) che qui il clima


(IL TAURASINO) (sia esso sotto forma di pioggia, di grandine o siccità) non causa grandi danni. Questo miracolo, quando la campagna era l’unica fonte di sopravvivenza, la popolazione lo attribuì al Suo “Gran” santo Marciano, santo contadino.

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https://voceditaurasi.jimdo.com/fede-e-il-folklore/s-marciano-vescovo-confessore/uorto-e-santo-marciano/

LA BUONA NOTIZIA L’amore per Taurasi si estrinseca in tanti modi, uno, sicuramente originale è quello di Sean Evans, di LlandewiBrefi, grazioso paesino incastonato tra le colline del Galles centrale, ma con nonna taurasina (Ida Capobianco), questo per dire quanto è forte l'amore per il paese d'origine. Sul suo telefonino – tra tante località sparse per il mondo – compare appunto… Taurasi.


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LA NOTA STONATA

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C’è poco da dire, nell’elenco dei fondi del P.O.C. (Piano Operativo Comunale) CAMPANIA 2014/2020 - LINEA STRATEGICA 2.4 "RIGENERAZIONE URBANA, POLITICHE PER IL TURISMO E CULTURA". DGRC N. 182/2017, Taurasi non ha ricevuto nessun finanziamento = zero progetti.


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GLI INCENDI, LA PIAGA INFINITA Ogni anno, puntuale come l’arrivo delle punture delle zanzare, nel periodo estivo compare come se fosse una calamità indelebile, la piaga degli incendi, che siano di natura dolosa non ci sono dubbi, pure perché un incendio di notte, ed è successo, è molto difficile che divampi da solo, non essendoci raggi diretti del sole, se uno poi vuol credere a questa favoletta è libero di farlo. Scoppiano poi, fateci caso, sempre negli stessi posti, è difficilissimo francamente che accada anche quì da solo, è come vincere la lotteria. Quindi delle persone (?), ma più delle bestie, senza cuore, si divertono a creare danni all’ambiente e alla nostra salute.

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(IL TAURASINO) IL TAURASINO

IL MISTERO MISTERIOSO

Anno I, n. 1 – Agosto 2017  Foto e illustrazioni Archivio Capobianco Antonio De Simone Antonio Panzone Marciano Casale

- 13 Tutti i diritti riservati. 

Direttore

 Redazione Elio Capobianco  Grafica Lorenzo Ercole Capobianco  Hanno collaborato Antonio Panzone  nel web A che serve questo stabilimento? Sono anni ormai che è così, mai completato e di https://voceditaurasi.jimdo.com/ conseguenza mai utilizzato. Nato, forse, http://original.livestream.com/taurasitv come asilo nido (!), mai entrato in funzione, pure perché un “asilo nido” a Taurasi? Oggi, abbandonato, con soldi pubblici sprecati, è un’autentica cattedrale nel deserto. Per metterlo in funzione, non lo sappiamo, ma non pensiamo che ci vogliano poi così tanti soldi. Quindi riconvertirlo a teatro o sala riunione non sarebbe una buona idea?


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FOCUS MARCIANO CASALE NOSTALGÌA Luntan'a' te nun se po' sta e io ca vivo comm'a n'emigrante sento sempe forte 'o desiderio e ce turnà. ! Qua aggio lassato 'o core e forse pure 'o primm'ammore. Tengo sempe rint'all'uocchie 'e case e po' na' scritta. " Benvenuti a Taurasi ". 'O dicimmo a tutti 'e furestieri ancor'oggi comm'a ieri. Vurria turnà cchiu' vote int'a nu' mese pecchè so 'nnammorato assaie e stu paese: i vichi, a chiazza e 'o palazzo 'e cavalere è accussi bello che a vote nun me pare vero. Jocammo 'nnanz'a' chiesa 'a settimana... e chi pensava mai a nu "dimani". 'A croce, 'o macchiariello e 'a serevara e po' d'estate 'e corse a la iomara o 'nnanz'o' bar e zì Giachino addò iocammo sempe 'a bigliardino. E me ricordo "Il calcio minuto per minuto": peccato ca tutto questo ormai è fenuto. 'O tiempo passa ma nun cancella niente, ste cose 'e 'tengo scritte rint'a' mente. E vèro, ai tuocchi r'a' controra 'Ngiulina ca cu' nu' sarciniello 'ncapo torna 'a fore. Pure 'o sole cu' na velatura 'e rosa sfiora 'e case e s'arreposa ! E 'ncopp'e viti, arret'a' massaria, rimane nu' chiarore, quasi na' nustalgia. Capite stu' sentimento forte assai, 'o paese addo' si nato nun se scorda mai: e io ca la' aggio lassato 'o core m'o' voglio ricordà fino a che moro !

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(IL TAURASINO) IL CHI E’:

MARCIANO CASALE

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asce a Taurasi nel 1945. Maestro di scuola elementare in pensione. Dopo le poesie espresse in lingua, belle le liriche dedicate al paese della moglie (san Mango sul Calore) dopo il terremoto del 23 novembre 1980, ha rivolto il suo interesse alla poesia vernacolare ritenendo che essa è più idonea ad esplicitare idee e sentimenti ed è più vicina a chi nella lettura vuole ritrovare le sue origini. Celebra essenzialmente il suo paese, di cui è innamorato, la sua famiglia, che rappresenta un culto, il suo vino, di cui è orgoglioso, i personaggi, da affidare alla storia, la sua "Cantinella" luogo surreale per la celebrazione dell'amicizia, i vicoli, le piazze, il castello e tutto ciò che riesce ad emozionare uno che vive il quotidiano ancorato al passato. Cerca nella poesia, insomma, l'essenza della vita intesa come legame forte con il suo paese natale.


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