(IL TAURASINO)
-1n. 4, 11-2017
(IL TAURASINO) EDITORIALE
Sommario LA POLITICA COME……………..3
“Oggi un buon mestiere è proprio quello del politico (…)”, così inizia l’articolo LA POLITICA COME MESTIERE che ospitiamo. Nell’articolo si accenna anche a questo famoso “Debito pubblico”, che incombe come un macigno in ogni dibattito televisivo, che poi viene sviscerato ampiamente nell’ideale continuazione a “come si è arrivati”, e così usciamo dall’angusto ambito localistico ed allarghiamo l’orizzonte. Comunque una cosa non ci risulta chiara, ma se ogni volta lo Stato incassa con le gabelle sempre di più, come mai questo debito, imperterrito non si abbassa, quindi ci chiediamo che fine fanno questi soldi e a chi vanno, se i Comuni mettono sempre di più le mani nelle “vuote tasche” dei cittadini e i servizi ormai inesistenti, vedi le strade di accesso a Taurasi, ridotte a vere e proprie mulattiere. E’ un mistero. E passiamo alla NOTA STONATA, puntiamo i riflettori sul palazzo Marchionale, che i Nostri amministratori si ostinano a voler dare in affitto, che poi non si capisce a chi.
IL DEBITO PUBBLICO……………4 COSA SUCCEDE IN CITTA’…….6 ACCADDE IERI……….…………….6 LA NOTA STONATA……………..8 IL MISTERO MISTERIOSO…………9
Gli articoli sono impreziositi dalle bellissime vignette di Pietro Vanessi (in arte PV), umorista, disegnatore ed illustratore, docente di Art Direction e Comunicazione all'Istituto Europeo di Design, che con molta gentilezza e cortesia ci ha fatto utilizzare. Ad majora semper!
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(IL TAURASINO)
LA POLITICA COME MESTIERE dalla Redazione Oggi un buon mestiere è proprio quello del politico; tuttavia, considerando i tanti problemi irrisolti, non possiamo dire che si tratta di SOLONI, vale a dire politici con la P maiuscola. I 5 Stelle sono definiti POPULISTI. Non abbiamo capito: è un’offesa!? Sono cittadini italiani, scelti tra il POPOLO ITALIANO? Ci sono tanti professionisti, ingegneri, lavoratori, artigiani, giovani, tanti giovani disoccupati. Se poi i 5 Stelle sono tacciati di essere “ONESTI”, ma “non capaci di governare”, questi che ci governano o non sono COMPETENTI o, se competenti, dal momento che non si vedono risultati, sono un poco di buono!? Pensano forse solo al loro tornaconto!? Ma, quanto sono costati, costano tutt’ora al popolo, a Noi questi GOVERNI, che si sono avvicendati da Berlusconi a Gentiloni? Ebbene basta controllare il DEBITO PUBBLICO!? Ma chi lo ha fatto questo debito!?
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Vogliamo parlare dell’OCCUPAZIONE!? Ebbene, l’eliminazione del tempo indeterminato, senza uno stipendio fisso, impedisce ai giovani di sposarsi, per cui oggi vanno di moda le coppie di fatto. Lo STATO fa annunciare spesso nei telegiornali nazionali che le cose vanno meglio,. . ., stiamo, siamo usciti dalla crisi e lo sviluppo è in via di. . . di là da venire, che, quando va bene, si tratta di fatto di uno sviluppo dello 0,000001!? Per quanto riguarda la SCUOLA, la SANITA', la GIUSTIZIA DELLE PRESCRIZIONI. . . .!?!?!?. Fermiamoci qua.
(IL TAURASINO) COME SI E’ ARRIVATI AL “DEBITO PUBBLICO” Antonino Galloni, già Direttore generale del Ministero del Lavoro, ricostruisce la storia dell’economia italiana, dagli anni floridi alla crisi, e spiega, quale testimone oculare al Ministero del Bilancio sul finire degli anni ’80, come e perché l’Italia fu svenduta. “Alla fine degli anni ’70 l’Italia aveva superato l’Inghilterra, e nessuno 30 anni prima poteva immaginare un risultato del genere. Aveva quasi ANTONINO GALLONI appaiato la Francia e stava minacciando la (Roma, 17 marzo 1953), è un economista italiano. Esponente della Democrazia Cristiana e Germania. E’ in quella situazione che si stabilisce, Vicepresidente del CSM, si laurea in Europa, l’accordo per i cambi fissi. Che cosa in Giurisprudenza nel 1975 e diventa ricercatore significa? I singoli stati sono responsabili della presso l'Università di Berkeley nel 1978. propria bilancia dei pagamenti, cioè di fronte a un A Berkeley ha svolto una ricerca sotto la guida del professor Richard Webster, che è stata pubblicata disavanzo commerciale non possono svalutare la con contributo CNR. Tra il 1980 e il 1987 è propria moneta perché si sono impegnati con i collaboratore dell'economista post- cambi fissi e quindi devono offrire questi titoli ad keynesiano Federico Caffè (che considererà suo alto tasso di interesse. Ma far crescere i tassi di maestro) nella facoltà di Economia e Commercio dell'Università di Roma, e dal 1987 al 1999 insegna interesse non è ininfluente per l’economia, per cui alla Luiss di Roma, all'Università degli Studi di si crea un meccanismo per cui gli stati più forti, Roma, all'Università Cattolica del Sacro Cuore, che esportano di più, non tenuti a rivalutare la all'Università di Modena, e all'Università di Napoli. propria moneta, diventano ancora più forti e Alle elezioni politiche del 1992 si candida quindi si abbassano i loro tassi di interesse, fanno alla Camera dei Deputati con la Democrazia investimenti in tecnologia, sono più Cristiana per cercare di essere eletto al posto del più padre Giovanni, il quale aveva rinunciato alla competitivi e ricominciano a esportare di più. candidatura, ma il ridotto numero di preferenze Invece gli stati deboli, per compensare le ricevute e la prematura scomparsa del suo alleato importazioni nette, devono emettere titoli e far politico Carlo Donat Cattin, non gli consente di essere eletto. Galloni è stato Direttore generale, al crescere i tassi di interesse, ma l’aumento dei tassi interesse determina un accorciamento Ministero del Lavoro alla Cooperazione, di dell'Osservatorio sul Mercato del Lavoro, Politiche dell’orizzonte delle imprese e quindi minori per l'Occupazione Giovanile e Cassa Integrazione prospettive di occupazione per i giovani”. Straordinaria nelle grandi imprese, sindaco Nel 1982/83 io ero funzionario del Ministero del all'INPDAP, e all'OCSE. Dal 2010 è membro effettivo del collegio dei Sindaci dell'INPS e dal Bilancio e feci uno studio. Lo feci vedere al 2015 all'INAIL. È Presidente fondatore del Centro Ministro, facendogli presente che questo sistema Studi Monetari, un'associazione per lo studio dei avrebbe rovinato il Paese perché il debito mercati finanziari e delle forme di moneta pubblico, nel giro di 5/6 anni, avrebbe superato il emettibili senza creare debito pubblico. Ha scritto diversi saggi di argomento economico prodotto interno lordo, e la disoccupazione giovanile avrebbe superato il 50%. Ne parlai ed è un conferenziere molto attivo. anche col Ministro del Tesoro, che era Beniamino Fonte: Wikipedia Andreatta, e con alcuni dell’ufficio studi della Banca d’Italia. Tutti quanti concordarono sul fatto che la mia analisi era esagerata e che non era possibile che il debito pubblico superasse il PIL, perché allora il sistema sarebbe saltato. E io dissi: scusate, se il debito è un fondo e il PIL è un flusso, non c’è nessun problema. Se io oggi, per farvi un esempio, con 50mila euro di reddito della mia famiglia vado a chiedere un prestito di 200, 250mila euro alla banca, me lo danno. Quindi anche un rapporto di 4/5 volte rispetto al PIL è sostenibile. Se è sostenibile per una famiglia, che tutto sommato non ha la forza di uno Stato, perché uno Stato, se supera il 100% del PIL, dovrebbe vivere chissà quali catastrofi? Allora dissero che le preoccupazioni sulla disoccupazione giovanile erano esagerate… Insomma: litigammo, me ne andrai dall’amministrazione e andai a fare altri lavori.
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(IL TAURASINO) Nel 1989 ebbi uno scambio con l’allora incaricato Presidente del Consiglio che era Giulio Andreotti, il quale mi disse: “Dobbiamo cambiare l’economia italiana itali perché così non può andare avanti, ci dia una mano”. Io mi misi a disposizione e mi fecero incontrare con il suo braccio destro il quale, come è noto, mi chiese “Che cosa devo fare per cambiare l’economia di questo Paese”? Dissi: “Guardi, lei si faccia nominare dal prossimo Governo al Ministero del Bilancio e mi metta in mano tutta la struttura. Al resto ci penso io”. Poi me ne andai, pensando insomma che non sarebbe successo niente. E invece mi chiamò, dopo qualche settimana, e mi disse: “Guardi, sono Ministro del Bilancio” e mi mise a capo di tutta la struttura. Per cui io, nell’autunno del 1989 cominciai a cambiare l’economia di questo Paese. Nel senso perlomeno di rallentare il processo dell’Europa. Poi io ho avuto la buona scuola di Federico Caffè.. non ero un euroscettico, però non ero neanche un euroestremista. Insomma, pensavo che l’Italia dovesse anche guardare all’Europa, ma con i suoi tempi, le sue caratteristiche, le sue peculiarità, per cercare di recuperare un po’ di sovranità monetaria etc. In effetti io lì lavorai due o tre mesi e poi successe l’inferno. Arrivarono al Ministro del Tesoro, Guido Carli, telefonate dalla Banca d’Italia, dalla Fondazione Agnelli, dalla Confindusitra e, nientedimeno, da un certo Helmut Kohl, il quale era venuto a sapere che c’era questo oscuro funzionario del Ministero del Bilancio che stava cambiando le carte degli accordi. Nel frattempo, però, lo stesso Andreotti stava cambiando idea. Quando mi chiamò, nell’estate dell’89, volevano cambiare. Non volevano fare quello quello che poi fu fatto. Lui stesso andava in giro dicendo che le rivendicazioni della Germania erano una sciocchezza. Dopo qualche mese ci fu l’accordo tra Kohl e Mitterrand in cui Kohl, in cambio dell’appoggio di Mitterrand per la riunificazione tedesca, rinunciava al marco e quindi accettava la prospettiva dell’euro, accettava cioè di arrivare a una moneta comune che proteggesse la Francia. Ma quest’accordo prevedeva anche la deindustrializzazione dell’Italia. Perché se l’Italia si manteneva così forte dal punto di vista produttivo – industriale, quell’accordo tra Kohl e Mitterrand sarebbe rimasto un accordo così, per modo di dire. C’erano fondamentalmente, contro la spesa pubblica, contro la classe politica del tempo, contro la sovranità monetaria – per quello q che comporta – due correnti. Una era interessata soprattutto ai grandi business delle privatizzazioni e delle liberalizzazioni. Hanno guadagnato distruggendo l’industria pubblica: c’erano aziende che venivano vendute al loro valore di magazzino, e quindi quindi come andavano in borsa ovviamente alzavano la loro quotazione. Poi c’erano gli altri, che erano magari in buona fede, cioè avevano l’obiettivo di moralizzare il Paese. E hanno sbagliato. In entrambi i casi la contropartita è stata negativa: abbiamo perso perso quell’abbrivio strategico che avevamo nell’ambito della nostra industria. Quindi in sostanza la nostra classe dirigente ha accettato una prospettiva di deindustrializzazione del nostro Paese.
Festa di s. Benigno, 2017
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COSA SUCCEDE IN CITTA’ CITTA
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ACCADDE IERI
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da “Il Mattino”, 21 ottobre 1982
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LA NOTA STONATA Il palazzo Marchionale chiuso ormai cronicamente, se non in rare occasioni, ma (quasi) sempre a scopi personali, che poco o niente lascia nelle casse comunali. Ormai è talmente ovvio che non ci si fà più caso. Nonostante questo, o, imperterriti ci si ostina a volerlo fittare, che poi non si sa a chi. A questo punto la domanda sorge spontanèa (come direbbe il grande Totò), chi è questo riccone americano o arabo con una valigetta piena di soldoni e in contanti, disposto ad investire nell centro storico e a far che. Perché questa introduzione? Ecco quà: DELIBERAZIONE ERAZIONE N. 70 della Giunta Comunale, unale, in data: 06.09.2017, per oggetto: LOCAZIONE DI LOCALI DEL PALAZZO MARCHIONALE SITO IN VIA ROMA - VIA BELVEDERE - LARGO DUOMO, quindi premesso, (…) che attualmente i locali di tale unità immobiliare posti al piano terra e seminterrato, identificati ed evidenziati nella allegata planimetria, sono liberi e non utilizzati per fini specifici; (…) che nelle linee programmatiche generali dell’Amministrazione Amministrazione Comunale è prevista l’istituzione di un Museo del Vino e della Viticoltura, funzionale al perseguimento di finalità di interesse generale in linea con la vocazione economica e la tradizione sociosocio
culturale del territorio di Taurasi; (…), appurato, DATO ATTO che qualsiasi tipo di intervento al patrimonio edilizio comunale, in particolar modo quello di interesse storico-artistico-culturale, culturale, richiede notevoli disponibilità finanziarie nei Bilanci comunali ormai limitate da numerosi vincoli norm normativi; ACCLARATO: che l’attrazione di investimenti privati su alcune strutture pubbliche, oltre a garantire all’Amministrazione comunale la corresponsione di canoni d’affitto e l’integrale accollo dei costi per gli interventi edilizi e di gestione, sviluppa svilu una riduzione delle spese a carico del Bilancio comunale inerenti alla custodia, vigilanza, messa in sicurezza nonché alla manutenzione ordinaria e straordinaria; RITENUTO eccetera eccetera, per non farla troppo lunga. lunga AFFITTASI palazzo Marchionale, Marchionale da adibire a scopo museo, a prezzi modici. Sempre empre che si trovi qualcuno, così pazzo, da investire nel deserto. Davvero al peggio non c’è mai rimedio.
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(IL TAURASINO) IL TAURASINO
IL MISTERO MISTERIOSO
Anno I, n. 4 – Novembre 2017 • Foto e illustrazioni Archivio Capobianco Alberico Cardia
Nell’ormai lontano 1999, nasceva, dopo che se né parlava ininterrottamente e da vari decenni, ma sempre durante la campagna elettorale amministrativa, la Biblioteca Comunale. Fu un’ottima idea, finalmente la Cultura con la “C” maiuscola. Chi non ricorda, soprattutto tra i meno giovani della sua antenata e chi perlomeno una volta non ci era andato, nel mitico “Centro di Lettura”, con l’indimenticabile responsabile Enrico de Angelis, per leggere o farsi prestare un libro, ma anche solo per passare piacevolmente una serata tra amici, tra quelle mura di via S. Rocco, tra una chiacchiera e uno sfottò, sfottò nel 1979, nacque Radio Diffusione Taurasi. Ebbene…, per ritornare a noi, della Biblioteca Comunale se né sono perse le tracce, che fine ha fatto?
• Disegni Pietro Vanessi, Vanessi per concessione dell’Autore
gentile
Tutti i diritti riservati. • Direttore editoriale Elio Capobianco • Redazione Carmine Capobianco • Grafica Lorenzo Ercole Capobianco • Hanno collaborato Antonio Panzone •
nel el web
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