(IL TAURASINO)
-1n. 6, 1-2018
(IL TAURASINO) Sommario
EDITORIALE
LA POVERTA’ IN ITALIA………..3 SOLITA STANGATA………………4
BENVENUTO 2018
sperando che porti tanta gioia e serenità sia ai Taurasini che L’IMMACOLATA………………….6 al Mondo intero. COSA SUCCEDE IN CITTA’……7
Purtroppo, siamo giocoforza, costretti ad aprire questo numero con i dati dell’ISTAT sulla povertà in Italia, e qui ACCADDE IERI……….……………7 scusateci l’inciso, non riusciamo francamente a capire, sarà che non ci riusciamo, come è possibile che quella che una LA NOTA STONATA……………12 volta era il “giardino d’Europa” e una delle primissime economie mondiali sia diventata terra della povertà e chi più E CHE CAVOLO…………….……13 né ha, più né metta. Ci verrebbe quasi da dire, che cosa abbiamo fatto di male a meritarci tutto ciò, cosa abbiamo fatto di male a meritarci questi governanti (sia nazionali che locali, e rimandiamo alla lettura della “Nota stonata”); così prepariamoci alla solita (e stucchevole) stangata di inizio anno, alla faccia di chi predica bene, come abbassamento delle tasse e razzola male, con l’innalzamento delle tariffe, vedi luce (+5,8%) e gas (+5%). Dobbiamo affidarci ancora alle impietose statistiche dell’ISTAT, secondo cui gli Italiani leggono sempre meno? Sarà, ma Noi possiamo essere fieri del Nostro modesto lavoro, da quando il Taurasino è online, è stato sfogliato 919 volte e letto per ben 1866 volte. Che aggiungere di più. BUON ANNO. Ad majora semper!
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LA POVERTA’ IN ITALIA dalla Redazione Hai voglia a dire che tutto è passato, il buio ormai è alle spalle, forse sarà pure così ma chi italiano se ne è accorto? Nessuno. Ed allora affidiamoci alla “voce” ufficiale, quella dell’ISTAT. “Le stime diffuse si riferiscono a due distinte misure della povertà: assoluta e relativa, elaborate con due diverse definizioni e metodologie, sulla base dei dati dell'indagine sulle spese per consumi delle famiglie. Nel 2016 si stima siano 1 milione e 619mila le famiglie residenti in condizione di povertà assoluta, nelle quali vivono 4 milioni e 742mila individui. Rispetto al 2015 si rileva una sostanziale stabilità della povertà assoluta in termini sia di famiglie sia di individui. L'incidenza di povertà assoluta per le famiglie è pari al 6,3%, in linea con i valori stimati negli ultimi quattro anni. Per gli individui, l'incidenza di povertà assoluta si porta al 7,9% con una variazione statisticamente non significativa rispetto al 2015 (quando era 7,6%). Nel 2016 l'incidenza della povertà assoluta sale al 26,8% dal 18,3% del 2015 tra le famiglie con tre o più figli minori, coinvolgendo nell'ultimo anno 137mila 771 famiglie e 814mila 402 individui; aumenta anche fra i minori, da 10,9% a 12,5% (1 milione e 292mila nel 2016).
L'incidenza della povertà assoluta aumenta al Centro in termini sia di famiglie (5,9% da 4,2% del 2015) sia di individui (7,3% da 5,6%), a causa soprattutto del peggioramento registrato nei comuni fino a 50mila abitanti al di fuori delle aree metropolitane (6,4% da 3,3% dell'anno precedente). Anche la povertà relativa risulta stabile rispetto al 2015. Nel 2016 riguarda il 10,6% delle famiglie residenti (10,4% nel 2015), per un totale di 2 milioni 734mila, e 8 milioni 465mila individui, il 14,0% dei residenti (13,7% l'anno precedente). Analogamente a quanto registrato per la povertà assoluta, nel 2016 la povertà relativa è più diffusa tra le famiglie con 4 componenti (17,1%) o 5 componenti e più (30,9%) La povertà relativa colpisce di più le famiglie giovani: raggiunge il 14,6% se la persona di riferimento è un under35 mentre scende al 7,9% nel caso di un ultra sessantaquattrenne L'incidenza di povertà relativa si mantiene elevata per gli operai e assimilati (18,7%) e per le famiglie con persona di riferimento in cerca di occupazione (31,0%)”. Queste le impietose, vergognose e scarne cifre che fotografano la situazione e cosa si sta facendo? Niente, se non pannicelli caldi.
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(IL TAURASINO) PREPARIAMOCI (COME AL SOLITO) ALLA STANGATA DI INIZIO ANNO
Dalle bollette della luce ai pedaggi autostradali. Passando per assicurazioni, servizi bancari, prodotti per la casa e spese scolastiche. Con il nuovo anno arriva anche la consueta stangata di prezzi e tariffe che toccherà quota +952 euro annui per una famiglia media. "Mentre, secondo le ultime stime Istat, cresce il rischio povertà o esclusione sociale - sottolinea in una nota Elio Lannutti di Adusbef - con la popolazione esposta a rischio pari a 18.136.663 individui, superiore di 5.255.000 unità rispetto al target UE previsto, una disuguaglianza dei redditi maggiore rispetto alla media dei Paesi europei, si profilano ulteriori salassi per le tasche dei cittadini dal 1 gennaio 2018, stimati da Adusbef in 952 euro a famiglia". "Dalle bollette della luce, destinate ad aumentare - come segnalato al Governo e dall’Autorità per l’energia - per 22 milioni di famiglie dal 1 gennaio 2018, in previsione del processo di riforma delle tariffe, che penalizza gli utenti con minori consumi, specie se residenti, quantificati in 22 milioni di abitazioni su 29 totali, quindi con un potenziale impatto redistributivo tutt'altro che irrilevante, al gas, ai pedaggi autostradali, alle assicurazioni, ai servizi bancari, al caro assicurazioni, alla spesa alimentare, ai ticket sanitari, ai trasporti, servizi idrici, alla tassa sui rifiuti". "Il nuovo anno è alle porte, ma a giudicare dai primi segnali sul fronte dei prezzi nulla di buono aspetta i consumatori italiani, che nel 2018 spiega - subiranno la consueta stangata di prezzi e tariffe che toccherà quota +952 euro annui, per una famiglia media, con il traino verso l'alto di trasporti, alimentazione, RC Auto,
servizi bancari, Tari (invece di essere restituita dato l’errato calcolo), i prodotti per la casa, le spese per la scuola, le tariffe professionali". La previsione di aumenti per il 2018 "è aggravata non solo dalla crescita dei costi energetici, ma anche da alcuni fenomeni speculativi o derivanti da inefficienze di sistema, con aumenti implacabili dei costi delle assicurazioni e dei servizi bancari". "Tali incrementi per molte famiglie risultano insostenibili, per questo conclude - è urgente una seria azione del Governo per controllare e contrastare ogni aumento ingiustificato, e porre un argine ad aumenti surrettizi di pochi euro, con la certezza dell’impunità data l’assenza di una class action (approvata all’unanimità dalla Camera dei Deputati il 3 giugno 2014, bloccata al Senato per espresso veto di Confindustria e banche recepita dal ministro Maria Elena Boschi, che taglieggiano e saccheggiano i redditi) formidabile deterrente contro i predatori". Fonte: http://www.ilblogdellestelle.it/
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L’IMMACOLATA CONCEZIONE L'Immacolata Concezione è un dogma cattolico, proclamato da papa Pio IX l'8 dicembre 1854 con la bolla Ineffabilis Deus, che sancisce come la Vergine Maria sia stata preservata immune dal peccato originale fin dal primo istante del suo concepimento; tale dogma non va confuso con il concepimento verginale di Gesù da parte di Maria. Il dogma dell'Immacolata Concezione riguarda il peccato originale: per la chiesa Cattolica infatti ogni essere umano nasce con il peccato originale e solo la Madre di Cristo ne fu esente: in vista della venuta e della missione sulla Terra del Messia, a Dio dunque piacque che la Vergine dovesse essere la dimora senza peccato per custodire in grembo in modo degno e perfetto il Figlio divino fattosi uomo. La Chiesa cattolica celebra la solennità dell'Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria l'8 dicembre. Nella devozione cattolica l'Immacolata è collegata con le apparizioni di Lourdes (1858) e iconograficamente con le precedenti apparizioni di Rue du Bac a Parigi (1830). La data dell'8 dicembre Concepimento - precede di nove mesi esatti la data della festa della nascita di Maria, 8 settembre; questo, a conferma che la festa e il dogma dell'Immacolata si riferiscono al primo istante di vita della futura madre di Cristo, appena concepita da sua madre, Anna, e costituitasi in embrione. Il tema dell'Immacolata Concezione cominciò ad apparire in opere artistiche fin da quando si accese il dibattito, che vedeva schierati da una parte i Francescani e le ramificazioni dell'Ordine benedettino, legate al pensiero di Anselmo d'Aosta e Bonaventura da Bagnoregio, e dall'altra i Domenicani, legati alla trattazione offerta da Tommaso d'Aquino. Inizialmente il tema veniva affrontato dagli artisti gotici in maniera "criptica", dove cioè si rimandava allo spettatore la conclusione, mettendo magari una serie di simboli e metafore facilmente decodificabili. Nel XV secolo le opere d'arte divennero più evidenti, propendendo per una o l'altra ipotesi, ben comprensibile dalla lettura di elementi che chiarivano l'intervento divino in taluni episodi della vita di Anna e Gioacchino e dell'infanzia della Vergine. Più coraggiose furono le opere legate al tema della Disputa sull'Immacolata Concezione, dove gli artisti ritraevano, caso più unico che raro nell'arte sacra, il parere contrastante dei dottori della Chiesa: ne è un esempio la tavola agli Uffizi di Piero di Cosimo. Con la Controriforma venne stabilita l'iconografia fissa legata al concetto dell'Immacolata, che sarà quella ratificata dal dogma. Fonte: Wikipedia
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COSA SUCCEDE IN CITTA’ 6 gennaio Ass. Cult. Taurasium Premiazione di “Un presepe in Famiglia” Chiesa del ss. Rosario (Convento)
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ACCADDE IERI
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PRESEPE TAURASINO 2017
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Comune di Taurasi Ass. Cult. Taurasium
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LA NOTA STONATA TAURASINI UGUALE EVASORI Scrivi Taurasini leggi evasori, si è così, vi piaccia o meno, è la dura, amara realtà. Dispiace dirlo ma così siamo stati TUTTI etichettati da chi pensa di comandarci.
F24, che il Comune provvede ad inviare al contribuente, con l’indicazione degli importi dovuti, il codice tributo, l’anno di riferimento, e la scadenza di versamento.
La vergogna assoluta, una vera e propria vigliaccata quella attuata dall’amministrazione comunale di Taurasi, far arrivare la TARI anno 2017 con cartelle di pagamento dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione, che non sarebbe altro che la famigerata ex Equitalia, dove oltre alla somma salata (per la TARI, appunto) già in partenza si paga ben 15,00 euro tra oneri di riscossione e diritti di notifica, si diritti di notifica perché i bollettini di c/c sono arrivati con lettera raccomandata. Ci chiediamo, sottovoce, perché, ma poi tutto questo è legale? Così giusto per porci qualche domanda, come è legale far arrivare i bollettini senza data? Questa – poi- da porre a discrezione del “cittadino-evasore”. Ma, ci chiediamo ancora, siamo in un paese normale o all’improvviso tutto è sfuggito di mano?
Ritorniamo da dove siamo partiti, si, certo ci sarà certamente chi è “evasore”, ma per necessità, sicuramente per necessità, visto che i soldi non bastano mai, ed allora bisogna mangiare o curarsi, o “morire” (assolutamente virgolettato) per pagare la TARI o chi per essa con tariffe spropositate? Pure perché vorremmo ricordare a lorsignori che le abitazioni principali non portano guadagno, e quando quasi tutte le abitazioni sono state costruite, questa maledetta TASI, TARSU, TIA, TARES (si sono inventate le sigle più assurde, poveri noi, in mano a chi siamo capitati), non esisteva ed è anche un ottimo contraccettivo.
Per sommi capi vediamo cosa è questa TARI. La tassa sui rifiuti (TARI) è il tributo destinato a finanziare i costi relativi al servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti ed è dovuta da chiunque possieda o detenga a qualsiasi titolo locali o aree scoperte suscettibili di produrre i rifiuti medesimi. La tassa è riscossa direttamente dal Comune. Per il pagamento è possibile utilizzare l’apposito bollettino postale o il modello
Per il sindaco, quindi, di questo disgraziato Comune si è tutti evasori. Noi nel nostro piccolo, diciamo solo: “Vergogna”, ed aggiungiamo “dimettiti”. Rimandiamo all’articolo che apre questo numero de Il Taurasino, “La povertà in Italia”. Cosa abbiamo fatto per meritarci tutto questo? Ai posteri l’ardua sentenza.
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E CHE CAVOLO…
IL TAURASINO Anno II, n. 6 – Gennaio 2018
Ci chiediamo, così… giusto, per chiudere questo numero… Quanto può costare una bandiera? Per non fare pubblicità ad una nota azienda, su internet si trova alla spropositata somma di 20 euro circa uno stock di ben 10 bandiere italiane di 150 cm. Vabbè, la cura per il proprio paese si vede anche in queste piccolissime, ma non insignificanti, cose. Secondo l’Ufficio del Cerimoniale dello Stato: “Un ente pubblico può esporre la bandiera nazionale? SÌ, a condizione che ne rispetti il decoro ed esponga anche la bandiera europea”. Appunto.
Foto e illustrazioni Archivio Capobianco Antonio Santosuosso Pierluigi D’Ambrosio Rinaldo de Angelis
- 13 Tutti i diritti riservati. Direttore editoriale Elio Capobianco Redazione Carmine Capobianco Grafica Lorenzo Ercole Capobianco
nel web
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