a month ago
by Agronotizie
Cinque superfood e cinque storie made in Italy Cambia il concetto di alimentazione in Italia, così come certifica la Nielsen. E i superfood diventano sempre più richiesti. Alcuni produttori italiani hanno provato a coltivarli.
Ma cosa sono i superfood? Per la maggior parte delle persone si tratta di frutta, verdura, spezie, e semi che contengono principi attivi particolarmente interessanti per la salute. La lista di questi alimenti è lunga ed in continua evoluzione. Inoltre il consumatore è sempre più alla ricerca di prodotto made in Italy. Ma quanti di loro vengono coltivati in Italia? AgroNotizie ha chiesto a cinque produttori italiani di raccontarci la loro storia: dal momento in cui è scattata la scintilla fino alla realizzazione concreta del progetto.
Bacche di Goji, superfood tra i superfood Goji Capo e Oh Sole sono marchi italiani che vendono bacche fresche di Goji (Lycium Barbarum) coltivate in Italia e prodotte al 100% attraverso un'agricoltura sostenibile. Questo frutto è ricco di sostanze benefiche. Il potere antiossidante della bacca di Goji raggiunge, infatti, 25mila/30mila Orac-Oxygen radical absorbance capacity (unità di misura per determinare il contenuto antiossidante), che prende in considerazione la capacità degli alimenti di assorbire i radicali dell’ossigeno. Questi valori sono molto alti se guardiamo altri superfood: il melograno raggiunge il valore di 11mila, il mirtillo di 3.750, il cioccolato fondente di 13.200, il lampone nero di 7.700 e le arance di 1.475. "Iniziamo a coltivare Goji nel 2013 - spiega Nicola Donola, direttore commerciale di Goji Capo - quando Nicola e Nicolò Rizzo, titolari con la famiglia dell’Azienda Agricola Favella di Corigliano Calabro (CS), ci coinvolgono in questo progetto. Abbiamo capito subito che l'opportunità era interessante ma volevamo fare qualche cosa di unico, innovativo e totalmente italiano. E ci siamo riusciti. Oggi ci sono 15 ettari coltivati a Goji e 35mila piante. Il metodo di produzione adottato è alternativo: l'Organic Forest di Michel Barbaud, che esclude l’utilizzo di qualsiasi prodotto chimico di sintesi e promuove il rispetto per gli ecosistemi naturali, le biodiversità genetiche e i cicli biologici in seno ai sistemi agrari. Qui siamo oltre il biologico tradizionale. Il sistema d'allevamento è la spalliera, mutuando quanto viene fatto per la vite. E' una pianta perenne che si adatta bene alle condizioni pedoclimatiche italiane. Il nostro prodotto fresco è unico e viene venduto in alcuni punti vendita della Gdo: Despar e Eatily. La confezione è studiata in modo particolare per raccontare al meglio la sua storia ed il suo valore. Il materiale usato è compostabile e biodegradabile. Vendiamo anche succo puro di Goji (94%Goji e 6% limone) e confetture extra senza l'aggiunta di conservanti. Quest'anno è stato il primo anno vero di produzione (il terzo dell'impianto) e la quantità raccolta, interamente a mano, è stata di 3,5 kg per pianta".
GOJI CAPO - Bacche di Goji Fresco 100% Italiane Il Goji è un piccolo frutto rosso, equilibrato, dolce e salutare con elevatissime proprietà antiossidanti, antinfiammatorie, nutritive e nutraceutiche. Questo prezioso frutto... GOJICAPO
Melograno, un nuovo oro rosso? Nella primavera del 2015 Vincenzo Vanni Calvello Mantegna dei Principi di San Vincenzo, proprietario di un’azienda agricola di oltre 600 ettari nel Comune di Alia (nel centro della Sicilia), realizzato un impianto di melograno in collaborazione con Pomel srl. "Nell’azienda - spiega Vanni Calvello Mantegna - si coltivano principalmente viti, fichi d’India, olivi, seminativi. Una parte è dedicata a pascolo. Oggi però abbiamo 5 ettari coltivati a melograno. Questa scelta è nata per differenziare le produzioni, ma anche perché crediamo che possa darci un certo ritorno economico". Non dimetichiamo che un settore di prospettiva come questo può dare nel futuro nuove opportunità di lavoro, in un territorio dove la disoccupazione è molto alta. "L’impianto di melograno - continua Vanni Calvello Mantegna - è stato realizzato con un nuovo sistema, messo a punto da Pomèl, che prevede un’intensità di piante doppia rispetto al metodo israeliano ed è stato realizzato utilizzando non piante radicate, bensì con talee legnose messe a dimora direttamente in sito. Quest'anno abbiamo fatto il nostro primo raccolto: circa 5 kg per pianta. I primi due anni ci hanno permesso di preparare la pianta alla produzione. Ho in programma di ampliare la superficie. Certo gli investimenti che richiede il melograneto sono importanti, ma la soddisfazione di vedere lo sviluppo delle talee e la bellezza dei frutti di quest’anno mi hanno conquistato. Il prezzo medio realizzato da Pomèl negli ultimi anni è stato costante e se fosse mantenuto, unitamente all’entrata in piena produzione delle piante (dal 5° anno la resa arriva fino a 100 kg per pianta) garantirebbe un reddito soddisfacente nel futuro, specie se si riescono a ottenere frutti di buona qualità come quelli che hanno prodotto le mie piantine”.
Pomèl - Passione per la melagrana, qualità 100% italiana Pomèl valorizza l’impegno e la passione dei suoi coltivatori, offrendo solo le migliori melagrane italiane! POMÈL - PASSIONE PER LA MELAGRANA
Melograno, vola il made in Italy
PLANTGEST · 2 MONTHS AGO
Avocado, sbarca in Sicilia "Vengo folgorato da questo frutto - spiega Andrea Passanisi, titolare di Sicilia Avocado - durante un viaggio in Brasile. E così nel 2013 decido d'impiantare avocado in Sicilia. In realtà già negli anni ’60 alcuni agricoltori siciliani ne avevano sperimentato la coltivazione sull'isola, senza però trovare una reale evoluzione. Non dobbiamo dimenticare che il terreno ed il clima di San Leonardello sono ideali per far crescere questo frutto tipico del Centro America. E' ubicato tra le pendici dell’Etna e il mar Ionio, nel pieno cuore della provincia di Giarre. Un terreno vulcanico permeabile e ricco di nutrienti, con acqua purissima raccolta da un pozzo romano profondo 130 metri, e un micro-clima mite. Oggi il marchio Sicilia Avocado produce circa 250mila Kg di prodotto di altissima qualità, coltivate su una superficie di oltre 60 ettari, destinate sia al mercato italiano che europeo. Tutto di altissima qualità e prodotto con metodi tradizionali, tanto da aver ottenuto una certificazione biologica. Il nostro avocado infatti presenta qualità organolettiche uniche: polpa burrosa e cremosa (non spugnosa), sapore dolce e delicato ricco di micronutrienti. Tutta un'altra cosa rispetto ai frutti che arrivano dall'altra parte dell'Oceano Atlantico. Questo è il nostro elemento distintivo: una forte identità geografica che si differenzia in un mercato di grandi volumi. Il trend italiano dell'avocado è in crescita costante, anche se minore rispetto ad altri Paesi". Dal novembre 2016 la distribuzione su territorio italiano di questo avocado è in esclusiva di Spreafico, gruppo di Lecco leader nazionale nella filiera ortofrutticola.
Sicilia Avocado Sicilia Avocado rappresenta l’eccellenza dell’Avocado biologico siciliano SICILIAAVOCADO
Il Mirtillo di Romagna, il gusto ci guadagna "Fino a qualche anno fa - spiega Marika Servadei, dell'azienda l'azienda Rio del Sol - producevo molti kiwi, coltura tipica dell'areale collinare tra Forlì e Faenza. I nostri impianti però sono stati colpiti dalla batteriosi (Pseudomonas syringae pv actinidiae) e così siamo stati costretti ad abbattere molte piante. Se volevamo andare avanti dovevamo riconvertirci. Ma la scelta non era facile. Durante un viaggio in Cile, secondo produttore mondiale di mirtillo dopo gli Usa (Fonte Fao), ho conosciuto il mirtillo americano e ne sono rimasta folgorata e così ho deciso nel 2011 di piantarne circa un ettaro presso le colline di Petrignone di Forlì. Visti poi i risultati ottenuti negli anni successivi ho piantato nel 2014 un altro ettaro. La positività della nostra esperienza è sicuramente dovuta all'idoneità del terreno di coltivazione ed alla corretta gestione imprenditoriale dell'azienda. Il mirtillo infatti è una specie estremamente esigente: predilige terreni leggeri, anche se tollera alti livelli di argilla, ricchi di sostanza organica (5-10% almeno) ma soprattutto privi di calcare e a reazione molto acida (pH compreso fra 4 e 5,5). Ha necessità di frequenti irrigazioni. Per soddisfare alcune di queste esigenze concimiamo ed irrighiamo con sostanze tendenzialmente acide per mantenerne un giusto livello di acidità, anche se il nostro terreno ne è naturalmente disposto. Abbiamo adagiato le piante su dei 'cuscini' di torba all'atto della loro deposizione in campo allo scopo di migliorare il drenaggio dell'acqua ed evitare pericolosi ristagni idrici e migliorare lo sviluppo dell'apparato radicale. Le varietà che abbiamo scelto sono Juke (la più precoce), Brigitta (l'intermedia) e Blue Crop (la più tardiva). Queste tre varietà ci permettono di coprire una finestra produttiva di circa cinque settimane che va mediamente da metà maggio alla fine giugno".
Home - Rio del Sol Vendita di prodotti coltivati sulle colline della romagna e lavorati come succhi, marmellate e confetture RIODELSOLFRUIT
Noce, piace sempre di più La noce è un piccolo gioiello della natura, una bontà ricca di preziose sostanze benefiche. Le alte concentrazioni di acidi grassi Omega-3, vitamina E e Arginina lo rendono un alimento unico che può contribuire al nostro benessere. 25 anni fa la famiglia Valier ha deciso d'investire nella coltivazione della noce. Alberto Valier ha dato il via a una tradizione che oggi Daniele, Bernardo e Giacomo stanno portando avanti. Oggi la storia della noce in Italia è legata a questa famiglia e la voglia di rinnovare ogni giorno questa tradizione non si esaurisce. "Preferisce ambienti eterogenei dal punto di vista climatico - spiega Alberto Valier, dell'azienda agricola Valier -, visto che necessita di un certo numero di ore di freddo e di caldo. Da evitare le zone litorali del sud Italia. Il suolo deve essere sano, ben aerato, con scarso ristagno idrico, con basso calcare attivo ed il pH non deve essere eccessivamente acido. E' da piantare in terreni fertili e non marginali. Tra gli aspetti di tecnica colturale più critici sono da evidenziare l’importanza dell’approvvigionamento idrico e della difesa fitosanitaria. La pratica dell’irrigazione è necessaria per mantenere elevati standard produttivi e qualitativi. Per creare un impianto medio servono 10-12mila euro all'ettaro (240 piante ad ettaro con sesto 7x6 metri), a cui vanno aggiunti altri 10-12mila euro/ettaro per allevare le piante fino al 5° anno. Dal 5° anno si inizia a guadagnare, con prospettive decisamente interessanti. A partire da 5° anno e fino al 25° anno (termine ipotetico di fine carriera) i costi di produzione sono circa 8-9 mila euro/ettaro, tra spese di ammortamento e di gestione vera e propria. La Plv stimata è di circa 17mila euro all'ettaro, ipotizzando un prezzo di vendita di 3,50 euro al chilo e una produzione di 50 quintali/ettaro. Visto i costi e le cure è necessario un investimento di almeno 10-15 ettari".
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