5 minute read

DON BRUNO MAGGIONI SUPERSTAR IN TV

Next Article
COME

COME

Advertisement

Don Bruno Maggioni ha portato un po’ di Valsassina in tv. Il parroco di Margno, Crandola e Casargo, è da tempo una celebrità sui social con migliaia di visualizzazioni mentre canta “Mamma Maria” dei Ricchi e Poveri in occasione di Battesimi e Matrimoni. E’ stato fra i protagonisti della trasmissione “The Voice Senior 3” condotta da Antonella Clerici in gennaio, dove ha conquistato pubblico e giuria. Il sacerdote ha cantato “Nessuno mi può giudicare” prima di un coinvolgente bis sulle note di “Mamma Maria” insieme ad Angela e Angelo dei Ricchi e Poveri. Per lui la standing ovation di Loredana Berté, Gigi D’Alessio e Clementino. E’ stato poi ospite di Serena Bortone il 23 gennaio, a “Oggi è un altro giorno” e, per chiudere il trittico di apparizioni si è ritagliato un grande spazio anche a: “I fatti vostri” su Rai2. “Io un giorno crescerò e nel cielo della vita volerò”, sono state le prime parole cantate da don Bruno, in chiusura di trasmissione. Introdotto da Salvo Sottile, don Bruno ha voluto subito rivolgere un pensiero al conduttore, nel giorno del suo compleanno.

“La metto sotto la protezione di San Giovanni Bosco”, ha spiegato il sacerdote. Che ha raccontato la propria vocazione: “Avevo già 23 anni quando ho ricevuto la vocazione”, dopo studi, militare e “morosina”. “Poi Gesù mi ha voluto come suo ministro per i ragazzi: un invito accolto tanto entusiasmo e tanta gioia”, ha spiegato don Bruno. Parroco di tre parrocchie con 19 chiese in Valsassina.

INTROBIO – E’ di questi giorni il ritrovamento di un manifesto degli anni Sessanta del secolo scorso, relativo alle Terme di Introbio, che ci è stato fornito da un “lettore” affezionato, raccoglitore di tradizioni, volumi, cimeli della Valsassina. Si tratta di un manifesto che pubblicizzava in modo adeguato una delle iniziative degne di memoria del dopoguerra intraprese dall’ingegner Nino Cugnasca (già sindaco del paese), promotore di diversissime iniziative molte delle quali mai attuate sparse in tutta la Valsassina, ma principalmente per Introbio tra la fine degli anni 50 e l’inizio del decennio successivo. Promosse la costruzione di una funivia in grado di collegare il centro di Biandino e Camisolo, dove sarebbero dovuti sorgere alberghi e rifugi alpini, ristoranti self service, seggiovie e telecabine, un trampolino di salto, campi di pattinaggio e un campo da golf, campi da tennis, giochi delle bocce, una riserva di caccia e pesca, un galoppatoio, una piscina, un cinematografo e ritrovi eleganti… Ma l’opera non fu mai portata a termine. Le pubblicazioni pubblicitarie dell’epoca documentavano la presentazione della nuova Blandino descrivendo le opere già realizzate alle Terme di introbio. “Qui… era scritto - oltre alle acque salutari e ai fanghi vi sono un grande parco, due piste da ballo, un tennis, gioco delle bocce, minigolf, una piscina regolamentare per gare federali, una pista di pattinaggio, un salone per congressi e go kart”. Sempre l’ing. Cugnasco promosse negli anni Sessanta la fonte d’assaggio, con le Terme di Introbio, nella duplice attività di imbottigliamento e di bagni con la piscina olimpionica e le strutture per i fanghi corredate da tutti i comfort necessari dalla ricettività alberghiera e agli svaghi. Anche questa impresa, forse utopistica, ebbe breve durata: nel 1968 fu inaugurato lo stabilimento appena fuori dai confini comunali per l’imbottigliamento dell’acqua minerale, l’attuale Norda, che renderà le fonti di Introbio note in tutta Italia.

In foto il manifesto d’epoca 100x140 cm e una vecchia vista delle terme.

LE RONDINI DI SAN VITTORE A ESINO LARIO - Leggende della Valsassina e del territorio

La parrocchiale di Esino, dedicata a San Vittore Martire, si raggiunge attraverso un crinale dove si alternano ad abeti le cappelle della Via Crucis. Al principio del viale, dove giungono gli accessi dai due antichi villaggi, una chiesetta minore, presso la quale si tenevano un tempo le vicinanze congiunte delle due popolazioni, ora divenuta sacrario dei Caduti, era intitolata a San Nicolao. Mai riuscii a spiegarmi il perché della dedicazione a quel santo, ben noto quale protettore dei naviganti e la cui presenza quindi è ben giustificabile a Lecco, a Como, a Bellagio e a Colico, ma non in un paese di montagna. Forse la leggenda che esporrò, cara ai vecchi del mio paese, raccontata tante volte con molto amore a me ragazzo da Ambrogio Barindelli e da Giovanni Grassi, allora i più saggi di lassù, ne può essere una chiave.

Diceva il primo, dunque, che ai tempi dei tempi il colle della chiesa non esisteva e che la religione cristiana venne portata da un eremita, Santo Nicolao, che viveva in preghiera in una grotta presso Ortanella. Quella grotta, in cui noi bambini entravamo attraverso un pertugio basso basso, è assai piccola, adatta proprio ad un penitente, e porta sul piano inferiore due strane prominenze di roccia, di cui una, ci dicevano, serviva da capezzale all’anacoreta, l’altra, con un incavo, da acquasantiera. Quando, conver- titi, gli abitanti decisero di costruire una chiesa, nacque contrasto tra giovani e vecchi: i primi volevano erigerla addirittura in cima a una montagna, gli altri, più ragionati, là dove è ora il sacrario di cui ho scritto. L’eremita Nicolao intervenne nella disputa e promise che avrebbe pregato Iddio perché mandasse una giusta ispirazione. Fatto si è che accadde un gran miracolo. Era un’alba di primavera e alle prime luci gli uomini stavano recandosi ai lavori sui monti, quando il cielo, sereno e chiaro, si oscurò ad occidente: stormi di rondini a non finire giungevano e ogni uccello portava nel becco un sassolino. Le pietruzze vennero lasciate cadere a mezza valle e sorse così il promontorio su cui subito venne costruita la chiesa.

Il secondo vecchio che ho ricordato ascoltava il primo narrare, rifletteva un poco, poi diceva: «L’ho sempre sentita così, anch’io, ma mio padre diceva che le cose erano andate diversamente: il “castello” c’era sempre stato; la gente voleva costruire la chiesa dove ora è quella di San Nicolao, vi portò sabbia e calce, ma al mattino trovava che le rondini avevano spostato il materiale al castello, e così San Vittore è stato costruito lassù».

Testo di PIETRO PENSA, da L’Adda, il nostro fiume, volume terzo, pubblicato a cura di ANGELO SALA

LE OMBRE DEL CREPUSCOLO - Un libro di Federico Motta

Il guardiano del cimitero di un paesino dimenticato racconta ai morti la storia che gli ha cambiato la vita; un ex pugile cerca la sua vendetta partecipando a combattimenti clandestini in un fatiscente capannone; un tossico in fuga si nasconde nella camera buia di un motel; un rivoluzionario viene incarcerato nella più buia delle prigioni per la sua sete di libertà; un soldato asserragliato in casa cerca di proteggere la moglie e il figlio; un vampiro secolare cerca una preda diversa dal solito; un piccolo esploratore si perde in uno scavo archeologico; un bambino cerca disperatamente la sorella che si è persa in un bosco; una bambina mercanteggia con un’entità misteriosa dopo la morte della nonna; due vecchi amici si ritrovano all’altro capo del mondo per discutere della morte dell’uomo che li ha uniti e divisi per sempre. Il fil rouge, o meglio, il fil noir che accomuna i protagonisti di questi racconti è l’eterno paradosso: non tutto ciò che luccica, illuminato dal sole, è positivo e non tutto quello che si nasconde nell’oscurità ci vuole fare del male...

L’autore - Federico Motta è nato a Monza nel 1992 e vive a Monza. La passione per la scrittura e per il cinema hanno posto le basi per la costruzione della sua figura professionale. Si occupa di scrittura a 360 gradi, a partire dall’ambito “pre-produttivo” ovvero la correzione delle basi grammaticali e dello stile (correzione di bozze ed editing) fino ad arrivare alla stesura di contenuti personali o su commissione (scrittore, articolista, ghostwriter). Collabora con una crew di filmmakers nel ruolo di sceneggiatore. Adora lo storytelling cross-mediatico e la sua capacità di farci immergere in modi diversi nelle storie che ci si trova davanti.

Anno XXXVI - N° 1 Inverno - Primavera 2023

Direttore Responsabile

Paolo Cagnotto Tel +39 329 6884658 paolo.cagnotto@email.it

Hanno collaborato a questo numero Alessia Bergamini, Ivo Buttera, Sandro Marongiu, Gabriele Ardemagni, Daniele Invernizzi, Egidio Magni, Stefano Gilardi, Alessio Gilardi.

Concessionaria per la pubblicità Quadrifolium Group Srl - Lecco info@quadrifoliumgroup.com

Grafica e impaginazione

Quadrifolium Group Srl - Lecco

Le Ombre Del Crepuscolo

126 pagine, 13,00€ Pav Edizioni, 2021

E mail info@immaginevalsassina.com Web www.immaginevalsassina.com

Registrazione

Trib. Lecco/Aut. 6 del 17.2.1989 s.m.i.

Distribuzione gratuita

This article is from: