IMPOSSIBLE NEWS SPECIALE ARTE DICEMBRE GIORGIO ALLUZZI

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ANNO 3 FREE PRESS DICEMBRE 2019

Speciale Arte

ANDY WARHOL Pop Art Americana

Giorgio Alluzzi

MOSCHINO FASHION WEEK 1


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Redazione Valentina Roma Artista e Curatrice d’Arte Riccardo Giorgi Art Director e Grafico redazione.impossiblenews@gmail.com www.impossible-news.com

GIORGIO ALLUZZI

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CHE COSÈ UN QUADRO MATERICO:

RISPONDE GIORGIO ALLUZZI Giorgio Alluzzi, nasce il 6 maggio ad Ascoli Piceno dove vive e lavora. Autodidatta, ama definirsi “pittore sperimentale”. Dopo un inizio di stampo impressionista, sviluppa con la sua ricerca artistica un percorso che lo porta ad evolvere e sperimentare costantemente. Procede nel suo cammino attraverso vari stili, dalla Pop-art all’espressionismo astratto, sino all’informale materico. L’artista con l’uso di materiali diversi, approda ad una commistione di forme e linguaggi personali ed autonomi. Una pittura aniconica, la sua, affidata al colore, alla linea, al segno, alla forma e ala materia, il cui compito è quello di esprimere e comunicare, sensazioni, emozioni, sensibilità e la sua passione per la pittura. Attratto anche dal segno nero, che usa soprattutto su basi di carta, anche trattate con caffè o thè. Ultimamente la sperimentazione e la ricerca, lo hanno portato all’uso di materiale

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di riciclo, come carta, cartone, unendoli a colle viniliche, gesso, schiume poliuretaniche, materiali per edilizia, creando vere e proprie sculture. Le sue tele o basi di grandi dimensioni, spesso riproducendo scorci di natura, assumendo una propria identità e soprattutto, pezzi unici e irripetibili. L’artista ha partecipato a diversi concorsi e collettive, ricevendo premi e consensi.


POETICA Quando creo un’opera, metto tutto quello che ho dentro in quel momento, le più importanti sensazioni, emozioni, stati d’animo. Io li chiamo “ MOMENTI DI SILENZIO “ The poetics of Giorgio Alluzzi manifests itself through abstract works and informal, poetic and delicate. ARAXI IPERKJIAN

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CRITICA

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iorgio Alluzzi - Se Leonardo Da Vinci intuii meglio di chiunque altro che gli oggetti in lontananza percepiti dalla retina umana non potevano essere rappresentati con le loro giuste forme perimetrali su opera d’ arte. L’ artista, Giorgio Alluzzi, è capace, alla stessa maniera del suo predecessore, di presentare nel suo travaille gli stessi contenuti, esprimendoli per mezzo di tecniche, richiamanti il Sensorialismo materico, attraverso resine, carte, colle e colori vari, i quali, una volta miscelati insieme in un’ unico composto, costituiscono la base ontologica del suo manufatto artistico. L’occhio umano è in grado di percepire delle informazioni provenienti dall’ esterno come forme, colori e altro, i quali, dopo essere stati messi a fuoco, possono trasmettere dei dati oggettivi impuri alla mente pensante di un soggetto intelligente, interpretante la realtà, il

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quale riesce, in tal modo, a contemplare dei cromoformavalori indicanti l’obiectum. Esso si manifesta negli spazi della sudditanza terrestre in tutta la sua potenza, divenendo così concreto e percepibile non solo agli occhi, ma anche al tatto, all’ udito e all’ olfatto. L’ opera di Giorgio Alluzzi contiene in se stessa tutti questi aspetti, cioè i colori e le forme che percorrono le superfici del prodotto artistico in modo soggettivizzato. In effetti, le grandi macchie del colore, risultano prive di linee di contorno, massive e incisive, le quali, impostate sul piano dell’ accoglienza materica, di chiara reminiscenza geometrica euclidea; permettono all’ artista di esprimere la sua gestualità aniconica, tanto cara alle scuole francesi. Partendo dalle correnti pittoriche del Tachisme degli anni Quaranta e Cinquanta, del Novecento e di quelle espressionistiche astratte della Scuola di New York, liberandosi, perciò, dalla famigerata prigionia della forma.

SE LEONARDO DA VINCI INTUII MEGLIO DI CHIUNQUE ALTRO CHE, GLI OGGETTI IN LONTANANZA PERCEPITI DALLA RETINA UMANA NON POTEVANO ESSERE RAPPRESENTATI CON LE LORO GIUSTE FORME PERIMETRALI SU OPERA D’ ARTE.

Giorgio Alluzzi intuisce, a differenza di Leonardo Da vinci, che l’obiectum percepito in lontananza non debba essere rappresentato negli ultimi piani di una superficie pittorica per generare un ambiente accogliente il soggetto, quale appunto lo spazio ideale, caratterizzante una prospettiva illusoria che permetta una tridimensionalità artificiosa dell’ opera d’ arte, ma al contrario egli incentra la sua recherche artistica sull’ oggettivizzazione dell’ obiectum nella sua interezza, anche se distante e semipercepibile dai sensi. Giorgio rende visibile all’ occhio gli oggetti lontani che hanno difficoltà a essere riconosciuti nello spazio, posizionandoli in primo piano e non solo, concretizzandoli quindi in tutta loro magnificenza cromoformale e rendendoli persino percepibili al tatto umano. L’artista glorifica e pone nella totale osservabilità ciò che non può essere 7


percepito chiaramente, in quanto nascosto o lontano dalla coscienza meditante l’ obiectum. Una volta conclusa questa fase iniziale, l’ obiectum è innalzato e celebrato come opera d’ arte. La dignità dello stesso è conferita dalla selezione attuata dall’ artista degli elementi migliori, tra le tante cose del Creato, che si manifestano in tutta la loro potenza ontologica attraverso il tempo e lo spazio, all’ interno di questa dimensione. L’oggetto artistico, così selezionato, assume un valore totalmente differente rispetto al suo iniziale stato predestinante; inoltre, nel momento in cui è modificato dall’ artista, l’ oggetto artistico medesimo è di conseguenza estratto anche dal suo originario bacino di provenienza sostanziale, ontologico e immanente, determinante gli oggetti comuni di questa dimensione ospitante gli obiecta. La ricerca di un preciso oggetto avviene all’ interno di una realtà che presenta forme e colori che possono essere identici o differenti sia dal punto di vista qualitativo sia quantitativo.

Critico d’arte, Gianfranco Pugliese

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PREMI

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- 2012 PRIMO CLASSIFICATO , CONCORSO INTERNAIONALE D’ARTE LA GRISAGLIA.

PRESIDENTE GIURIA PHILIPPE DAVERIO

- 2013 PUBBLICAZIONE DELL’OPERA UNTITLED 2013 SULLA RIVISTA , ARTANTIS - 2013 ARTISTA SELEZIONATO ALLA PRIMA BIENNALE DELLA CREATIVITA’ CITTA’DI VERONA - 2014 SECONDO CLASSIFICATO AL CONCORSO D’ARTE COLONELLA ART CONTEST - 2014 PREMIO GIUNTA REGIONE MARCHE ALLA RASSEGNA INTERNAZIONALE D’ARTE CITTA’ DI MONTECOSARO - 2015 PREMIO ARTISTA SEGNALATO PREMIO INTERNAZIONALE D’ARTE LIGURIES (SARZANA) - 2015 PRIMO CLASSIFICATO PIU’ MENZIONE SPECIALE , CONCORSO D’ARTE

COLONNELLA ART CONTEST - 2016 PRIMO CLASSIFICATO, PREMIO INTERNAZIONALE D’ARTE PERLA

DELL’ADRIATICO - 2016 ARTISTA PREMIATO ALLA RASSEGNA INTERNAZIONALE D’ARTE,SVOLTASI ALLA GALLERIA DEL PRESTIGIOSO CASTELLO DI BRATISLAVA, REPUBBLICA

SLOVACCA,PER L’USO DEI MATERIALI COME CARTA E MATERICO - 2018 PREMIO ISTITUZIONALE , AMBASCIATA SLOVACCA A ROMA. RASSEGNA

INTERNAZIONALE ‘ARTE PREMIO LIGURIES, CITTA’ DI LERICI - 2018 PREMIO COMUNE DI GROTTAMARE, PREMIO INTERNAZIONALE D’ARTE PERLA DELL’ADRIATICO - 2018 PRIMO CLASSIFICATO, RASSEGNA INTERNAZIONALE D’ARTE CITTA’ DI MONTECOSARO - 2019 PREMIO SPECIALE 20^ RASSEGNA INTERNAZIONALE D’ARTE. TROFEO CITTA’ DI PORTO SANT’ELPIDIO - 2019 ARTISTA OSPITE INVITATO RASEGNA INTERNAZIONALE D’ARTE CITTA’ DI MONTECOSARO - 2019 PRIMO PREMIO E MENZIONE D’ONORE MIGLIOR OPERA MATERICA PREMIO INTERNAZIONALE D’ARTE, CASTELLO SVEVO COSENZA

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Definizione: MATERICO Nel linguaggio della critica d’arte, che si riferisce alla materia e al materiale, che privilegia la funzione espressiva della materia in quanto tale: pittura m., tendenza dei primi anni Cinquanta del Novecento, comune a differenti correnti artistiche (dalla pittura figurativa a quella astratta, dalla pop art alla pittura informale), le cui anticipazioni sono da ricercare nell’ambito delle esperienze dadaiste e surrealiste, e che si avvale, accanto ai colori tradizionali o in luogo di essi, dell’uso di materiali diversi (quali legni, sostanze plastiche combuste, tele di sacco e stracci variamente lacerati, carte incollate e stratificate, spessori di colore, cortecce, impasti gessosi, ecc.) conferendo un ruolo attivo e autonomo alla loro corporeità, e contribuendo in tal modo a mutare profondamente la concezione tradizionale del quadro come rappresentazione bidimensionale che, in successivi movimenti artistici (arte povera, ecc.), potrà essere del tutto abolita.

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