"Il viaggio della mente attraverso l’arte" Autore: Silvia Iacozza, artista autodidatta Data: Anno 2019 Versione: 1
Contents
1
Biografia
1
2
Introduzione
2
3
Prima parte: Arte Paesaggistica e elementi naturali
3
3.1
La luna nel mare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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3.2
La liberazione dell’aura . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
6
3.3
La cascata della vita . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
7
3.4
L’innocenza purezza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
8
3.5
Il lago di Fondi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
9
4
5
Seconda parte: Arte figurativa
10
4.1
La dea del fuoco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
13
4.2
L’innocenza perduta . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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4.3
La Venere di Botticelli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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4.4
Mia sorella . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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4.5
L’autoritratto dell’anima . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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4.6
Gesù oggi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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4.7
Madonna dell’Assunta . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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Terza parte: Arte astratta
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5.1
La tempesta interiore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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5.2
Il mio universo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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5.3
La danza delle farfalle . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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5.4
La fenice dorata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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5.5
L’equilibrio dell’anima . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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5.6
Il mio infinito . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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5.7
La sorgente della vita . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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1 Biografia
Silvia Iacozza, nata a Fondi, dove risiede tutt’ora, è una pittrice autodidatta che ha amato i colori fin da bambina. A farle da trampolino di lancio è stato l’evento della sua mostra personale a Fondi presso il Castello Caetani nel 2016, che le ha permesso di partecipare a mostre ed eventi artistici ad Ariccia e a Roma, facendo conoscere la sua arte e meritando riconoscimenti dai critici d’arte del luogo. I suoi quadri sono stati definiti esempio di "realismo astratto". L’artista nelle sue opere, da lei chiamate figlie, cerca di portare la vita in ogni realtà, e qualche volta anche la parte più oscura di essa. Nelle sue opere la natura mantiene, sempre, una rigogliosa ingenuità linguistica intricata da una sofisticata espressività pittorica ed emotiva. Come se in lei parlassero due anime: quella della bambina che sogna ricordi perduti, e quella del poeta-pirata-guerriero sempre in fuga, alla ricerca di tesori spirituali, di una quiete, oltre ogni apocalisse. Ecco perché, i colori, diventano fulcro nelle sue opere, a tal punto da enfatizzare lo spazio, il volume e influenza la luce sulle forme. Contatti: Facebook: Silvia Iacozza Numero di cellulare: 345 2203449
2 Introduzione
Da sempre l’Arte è uno strumento attraverso il quale gli artisti esplorano il loro mondo interiore per aprirsi a quello esteriore. L’Arte è quindi strettamente legata all’esperienza di vita, agli attimi vissuti che vengono poi riprodotti su tela. In questa mostra, voglio farmi portavoce di un’arte che non solo racconta un vissuto ma coinvolge ed offre conforto a chi la vive. Per me, l’Arte è stata, e sempre sarà, uno dei più potenti unguenti per l’anima. Questa raccolta di opere e pensieri nasce dal desiderio di trovare risposta ad alcune domande ricevute in una mostra collettiva ad Ariccia (RM): "Perché dipingi? Quale messaggio vuoi lasciare trapelare attraverso la tua Arte?" Dopo averci riflettuto, mi sono accorta che con il passare degli anni, la motivazione per la quale dipingevo e’ mutata e ha seguito i miei cambiamenti emotivi. Da bambina, i miei compagni di gioco era blocchi da disegno, colori e pennelli. Attraverso di essi, riuscivo a creare un mondo magico tutto mio. Durante l’adolescenza, dipingere è stato un mezzo per costruire un rifugio dove potermi nascondere. Mi dava l’opportunità di esprimermi, con un linguaggio mio, attraverso una voce di emozioni e stati d’animo che usavo nei momenti difficili. É nell’età adulta, però, che la mia Arte è diventata terapeutica. É diventata portavoce della comunicazione tra il vissuto e l’inconscio. Le opere qui collezionate appartengono all’età adulta e raccontano un percorso di scoperta personale ed artistico. Sono suddivise in tre grandi filoni, presentati in un ordine parzialmente cronologico. I pensieri che accompagnano le opere sono riflessioni che solo il tempo ha permesso di formulare attraverso l’introspezione e l’incontro con altri artisti. Ringrazio Roberto Gentilini, detto Bobbo, che ha lasciato che le mie opere lo ispirassero, lasciandosi dietro una poesia. Ringrazio Cristina Corbò, critica dell’arte, per dedicarmi pensieri e riflessioni e Stefania Melani, collega artista, che ha speso per me apprezzate parole di incoraggiamento.
3 Prima parte: Arte Paesaggistica e elementi naturali
All’inizio del mio percorso artistico, preferivo dipingere paesaggi ed elementi naturali. Contemplavo la natura ed ero in contatto con essa. Nel mischiare i colori sulla tavolozza o direttamente sulla tela, cercavo di catturare la stessa vibrazione cromatica, a volte immaginaria, di un particolare paesaggistico. Ne captavo l’essenza, il mistero, e utilizzavo la mia Arte come un mezzo di osservazione, ammirazione e raccoglimento. Avvicinandomi alla natura, ho potuto approfondire il significato simbolico degli elementi naturali, specialmente dell’acqua che è diventato, in seguito, un tema ricorrente nelle mie opere. Dipingere paesaggi mi ha permesso di dare consistenza a pensieri inconsci, attraverso la creazione di luoghi sconosciuti della mia fantasia, come ne L’innocenza purezza , ma anche di rivivere luoghi e ricordi cari, come Il lago di Fondi.
3.1 La luna nel mare
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3.1 La luna nel mare
Dettagli Misure: 80x60 cm; Tecnica: Acrilico e gesso acrilico Con il dipinto La luna nel mare, ho voluto rappresentare gli elementi che caratterizzano la nascita della vita: la luna piena che simboleggia l’ovulo; gli scogli che raffigurano le pareti uterine; il mare che rappresenta la vita. L’uso del gesso acrilico amplifica la brillantezza dei colori e permette alla tela di acquisire una certa tridimensionalità che appaga il mio bisogno di concretezza. POESIA DI ROBERTO GENTILINI: Tra le stelle struscianti a contorno della magica sfera, luce della notte e madrina della vita nel segno crescente, Riflette imponente nella fantasia, non cessa mai di essere fonte d’ispirazione per poeti e pittori, Come una mamma si presta in silenzio, tra le maree; ma, nella notte, dona anche l’ amore. RECENSIONE DI CRISTINA CORBÓ: L’intera composizione si muove tra l’onirico e il naturalistico conquistando l’attenzione non solo per i suoi colori brillanti, quanto per il delicato ma profondo simbolismo che essa racchiude. Rappresenta il viaggio dell’uomo dal grembo materno, rappresentato dalla luna, alla vita simboleggiata dal mare. La luna, irrealisticamente ingigantita a esaltarne e esasperarne il valore, va a riflettersi quasi a sciogliersi nel mare sottostante, simboleggiando quindi il progressivo passaggio dalla madre alla vita terrena e viceversa. Essendo l’acqua corrispondente della vita stessa e strettamente legata sia in natura sia in letteratura alla luna, svolge un ruolo essenziale nell’opera, poiché funge da elemento di passaggio, da tramite e fine in qualche modo del viaggio stesso dell’anima che una volta nata, cresce e sopravvive nell’abbraccio del mare, affrontando non solo il suo carattere imprevedibile e turbolento ma gli imprevisti che esso racchiude. Ecco che allora quegli scogli così accennati ai bordi della composizione assumono un valore
3.1 La luna nel mare
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complementare, a rappresentare proprio quelle avversità che il mare della vita riserva e che senza delle quali l’anima non si eleverebbe mai, ma naufragherebbe inesorabilmente. Lo scoglio non solo impersonifica l’ostacolo da superare ma anche quello su cui soffermarsi, meditare e se necessario da cui cambiare rotta. Assistere a questo quadro corrisponde, si direbbe, a prendere parte ad un vero e proprio viaggio che attraversa più dimensioni: dal surreale al reale, dal bidimensionale al materiale, dal solido al liquido, dalla stasi al dinamismo. Il "viaggio dell’anima", che con sublimità l’artista ha saputo racchiudere in pochi ma accurati dettagli, in uno stile delicato e allo stesso tempo potente.
3.2 La liberazione dell’aura
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3.2 La liberazione dell’aura
Dettagli Misure: 40x60 cm cm; Tecnica: Acrilico, gesso acrilico e pomice fine Un’opera strettamente autobiografica dove sintetizzo un determinato momento della mia vita personale, metaforicamente La liberazione dell’aura. Gli elementi che la compongono sono: il mondo vegetale e l’acqua. Il verde mi ha aiutato ad esprimere le emozioni ed energie profonde dietro questo momento di rinnovo della mia aura. Per esempio, la calma, che in quel periodo della mia vita mi ha permesso di raggiungere degli obbiettivi. Ma anche la forte tensione che sentivo nell’affrontare il cambiamento. POESIA DI ROBERTO GENTILINI: Ho nostalgia di quei fiori, Quando si piegano sotto il peso della pioggia; Fili d’erba rugiadi, Ramificati nella reincarnazione; Un’anima, un cuore, gocce di pioggia, Rugiada o lacrime di rabbia!
3.3 La cascata della vita
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3.3 La cascata della vita
Dettagli Misure: 40x60 cm; Tecnica: Acrilico e gesso acrilico Il dipinto La cascata della vita è anch’essa un’opera autobiografica. Ho dipinto una vegetazione fitta e rigogliosa che fa da sipario all’elemento principale dell’opera: la cascata. Il gesso acrilico, per la vegetazione, e la pomice fine, per le rocce, mi hanno permesso di evidenziare il risveglio metaforico della mia creatività. Le pennellate decise di blu delineano la potenza del getto della cascata che si rifugia tra la vegetazione. Il gesso acrilico, che marca la spuma, marca anche mia voglia di aprirmi verso il domani. POESIA DI ROBERTO GENTILINI: Pura gioia aspettare Che il mondo risorga: venga il sole, Tuffandosi dietro le colline Mentre scorre il fiume, con le cascate bianche. La vita rinasce dalla purezza Ed il mattino, la spuma S’illumina di giorno.
3.4 L’innocenza purezza
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3.4 L’innocenza purezza
Dettagli Misure: 80x60 cm; Tecnica: Acrilico e gesso acrilico Con il dipinto L’ innocenza purezza, ho voluto esternare la mia luce interiore. È un dipinto con il quale ho rappresentato la mia evoluzione, attraverso la simbologia dei colori e degli elementi naturali. Ritorna l’acqua che grazie alla sua forma concava funge da specchio e rimanda alla ricerca di equilibrio e calma interiore. I colori tenui, invece, marcano la direzione verso un futuro nuovo. L’uso del gesso acrilico consente alla vegetazione di avere quell’effetto materico, proteggendo lo specchio d’acqua e i miei desideri più nascosti. POESIA DI ROBERTO GENTILINI: Giace appoggiato sul fondo velato, Nei confini limitati dal vento, Tra le foglie ed i rami, Sibili e cinguetti donano la voce all’innocenza. Alle spalle, le verdi montagne: dorsale possente di questo lago, specchio per il cielo e per le sue stelle. Si affaccia anche la luna raggiata dall’immenso sole.
3.5 Il lago di Fondi
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3.5 Il lago di Fondi
Dettagli Misure: : 50x70 cm cm; Tecnica: Stucco e acrilico Nel dipinto raffiguro uno scorcio del Lago di Fondi. Con il colore blu, ho cercato di mettere in risalto il cielo e l’acqua alla ricerca di profondità spirituale e bisogno di separare il bene dal male. La scelta dello stucco, per le montagne, pare donare potenza vitale, purezza e stabilità che, riflesse nell’acqua, rimandano alla mia voglia di freschezza e di una nuova forza. I cespugli ed i fili d’erba, invece, richiamano un senso di protezione verso lo specchio d’acqua. TESTO DI ROBERTO GENTILINI: Il Lago di Fondi (o, come meno conosciuto, lago di San Puoto) è un lago d’acqua dolce. Si dice che nel suo fondale nasconda una città antica: Amyclae della quale ne parlano anche i grandi Virgilio e Cicerone. Poco conosciuto tra i laghi dell’agro Pontino ma non meno affascinante, si distende per circa 4 km e la sua acqua fangosa riesce a cambiar colore tra l’ombra dei monti Ausoni e le nuvole che si posano davanti al sole, splendido spettacolare il riflesso notturno delle luci di Monte San Biagio paese che si specchia nel lago, ricco di fauna, pesci che poi si dirigono al mare grazie ai due flussi di acqua che lo collegano, uccelli migratori che trovano la loro meravigliosa oasi naturale.
4 Seconda parte: Arte figurativa
In questa fase del mio percorso artistico, dipingo figure umane sia femminili che maschili. All’inizio non ne rivelo il volto, come a proteggere le mie emozioni e la mia parte più sensibile. Questo si percepisce nelle opere: Sogno proibito, Freyja, La Dea del fuoco e L’innocenza perduta. È solo nei dipinti La Venere di Botticelli, Mia sorella, Gesú - oggi, La voce dell’angelo, Il mio autoritratto che rivelo lo sguardo, grazie ad un’arte nuova e personale.
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4.0.1 Sogno proibito
Dettagli Misure: 80x60 cm; Tecnica: Acrilico e gesso acrilico L’opera, Sogno proibito, nasce dalla passione per la mitologia greca e prende spunto da Eros, il Dio greco, simbolo del principio vitale. Cerco di mettere in risalto il potere della fisicità maschile. Con l’acqua, marco lo stretto legame tra Amore e Piacere ed affido alla schiuma, evidenziata con la pasta grezza, l’uomo. Simboleggia il Dio Greco amato e temuto, capace di portare gioia e tormenti di piacere. Il tutto è caratterizzato dal colore caldo dell’arancione che permette questo scambio interpersonale del gioco più solare. POESIA DI ROBERTO GENTILINI: Puoi sognare di ascoltare il mare; Chiedendo gli occhi lo puoi attraversare; Trovarci l’amore come in un film In quel corpo disteso tra la schiuma delle onde; Tu, protagonista del proibito; Perverse sensazioni da non volersi più svegliare; Graffianti lamenti per il più puro dei sentimenti, l’amore.
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4.0.2 Freyja
Dettagli Misure: 80x60 cm; Tecnica: Acrilico e gesso acrilico Questo dipinto è una riproduzione della famosa opera Lacrime d’oro (Freyja), erroneamente attribuita a Gustav Klimt per l’uso dell’oro Bizantino, ma che in realtà è dell’artista contemporanea francese Anne Marie Zilverman. POESIA DI ROBERTO GENTILINI: Il suo nome significa "signora". Amava la musica, la primavera ed i fiori. Viveva circondata dalle sue fedeli fate. Leggenda nordica lei la donna falco o dea della bellezza, dell’amore e della fecondità, invocata dalle donne per le nascite e per la morte. Lacrime d’oro o di sangue interpretazione dell’anima.
4.1 La dea del fuoco
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4.1 La dea del fuoco
Dettagli Misure: 80x60 cm; Tecnica: Acrilico e gesso acrilico Nel dipinto viene raffigurata una donna piangente, dalla pelle pallida e la bocca vermiglia, che trasmette sensualità. Emerge il fascino di un’intensa immagine femminile che contrasta con l’occhio pesantemente truccato, rappresentando il supplizio di una dea che si trasforma in una donna piangente. Nel dipinto raffiguro la Dea del fuoco che rimanda al tema delle fate, attraverso la fairy painting. Dall’opera emerge la mia fervida immaginazione e il desiderio di oltrepassare le linee che dividono la realtà dal sogno, attraverso il mondo onirico infantile ma, allo stesso tempo, maturo. Mettendo in rilievo la lunga chioma dei capelli ricci, emerge un carattere impulsivo, passionale ma, al contempo, naturale e puro. POESIA DI ROBERTO GENTILINI: La madre d’ogni creatura che protegge nel suo guscio lei è casa è fuoco dona conforto affetto ed alloggio assapora la luce al suo cospetto alla sua forza ci si inchina la sua forma per ognuno resta divina.
4.2 L’innocenza perduta
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4.2 L’innocenza perduta
Dettagli Misure: 80x60 cm; Tecnica: Acrilico e gesso acrilico L’innocenza perduta affronta il tema della violenza sulla donna e lo fa attraverso una figura di donna piangente. Nell’opera, le lacrime di sangue esprimono bisogno di essere compresa e grido di ribellione. Con la folta capigliatura nera sottolineo la necessità di profondità e i veli rossi danno un tocco caldo al dipinto. POESIA DI ROBERTO GENTILINI: Avvolta da strisce di sangue, parole strappate come lembi di stoffa e la vita ti cambia! Resa immobile dalla voglia d’amore colpita nel profondo senza pudore, lacrime rosse lungo il viso segnano interminabili minuti segnati dall’orrore, dalla fantasia perversa tanto folle da lasciarmi a terra, rialzo la testa ho perso la dolcezza, vittima dell’innocenza perduta.
4.3 La Venere di Botticelli
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4.3 La Venere di Botticelli
Dettagli Misure: 80x60 cm; Tecnica: Acrilico e gesso acrilico Ho voluto dipingere La Venere di Botticelli in chiave piuttosto personale. Attraverso il suo sguardo, l’intento di dimostrare la direzione prescelta, un tentativo di crescita comunicativa ed espressiva di me stessa. Attraverso i contorni marcati, i colori accesi, i lineamenti e lo sguardo provocante, rappresento la nascita della donna, ignara dei mali del mondo, nella sua splendida timidezza, che mettendosi a nudo, coraggiosamente, avanza verso il mondo. POESIA DI ROBERTO GENTILINI: Pioggia leggiadra sulla conca, Come una perla raggiante, La Dea, accarezzata dal soffio del vento nei due sensi, È la nascita della primavera nella sua sfoggiante bellezza. RECENSIONE DI CRISTINA CORBÓ: Questo dipinto si propone come una rivisitazione della famosa opera La Venere di Botticelli. La Venere è da sempre metafora della nascita, della vita che delicatamente sboccia, dello schiudersi miracoloso di unanima ma gli acrilici su tela, adottati per la loro naturale brillantezza, le restituiscono invece quella personalità vivace e grintosa in cui l’artista desidera rispecchiarsi. Essa, infatti, con i suoi contorni marcati, i colori accesi, i lineamenti e lo sguardo provocanti, rappresenta non tanto il primo germogliare della donna incontaminata e ignara dei mali del mondo, quanto la sua rinascita, faticosa e sofferta, ma soprattutto la sua rivincita. Possiamo leggere in ogni tratto e pennellata di quest’opera due parole chiave: audacia e rischio. L’audacia nelle scelte cromatiche azzardate ma decisamente efficaci ed il rischio nella messa a nudo dell’artista che nei panni della Venere si è rivelata, a noi, con coraggio in tutta la sua fragile ma impavida bellezza. Un’ opera ben riuscita e dal carisma unico che riassume forse meglio di altre l’animo complesso e profondo della sua creatrice che, anche qui, lancia un messaggio di speranza e di forza a tutti gli artisti, perché trovino il coraggio di risollevarsi e rimettersi al mondo con la propria arte, la propria creatività, nel qui ed ora.
4.4 Mia sorella
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4.4 Mia sorella
Dettagli Misure: 80x60 cm; Tecnica: Acrilico e gesso acrilico Il dipinto rappresenta mia sorella minore: lo sguardo sorridente verso un orizzonte pieno di possibilità. La sua bellezza ed i suoi occhi, il posizionamento delle gambe e delle braccia, lo sfondo bianco che fa da contrasto con le tinte dei colori permettono, alla figura, di trovarsi al centro della scena. Ma, l’equilibrio della composizione e l’uso della tecnica materica con i colori vivi, rappresentano anche un nuovo capitolo della mia arte figurativa: un’arte visiva dove preferisco catturare lo sguardo, proverbiale specchio dell’anima. RECENSIONE DI STEFANIA MELANI: Molto bello il volto della donna ritratta. In un sorriso quasi nascosto fra i lunghi fluenti capelli...troviamo i suoi sogni...i suoi progetti, i suoi desideri.... L’artista si lascia andare ad una pittura melodiosa, intensa e lirica come se le pennellate diffondessero note musicali... Una luminosa tecnica mista, utilizzata in più occasioni da Silvia Iacozza per poter dare libero gioco alla sua arte. Ella ama queste tecniche miste, espressione di una eclettica donna che nell’arte vuole dire la sua parola e lasciare il suo segno. Un mondo di personaggi ...il suo mondo dell’Arte che ha nel cuore l’artista.
4.5 L’autoritratto dell’anima
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4.5 L’autoritratto dell’anima
Dettagli Misure: 80x60 cm; Tecnica: Acrilico e gesso acrilico Dipingere me stessa è stato molto difficile. Dovevo, e volevo, proiettare sulla tela ciò che di quel momento sentivo dentro: il volto parla, nasconde un messaggio. Riproducendolo sulla tela, ho permesso alle mie emozioni e ai miei sentimenti più nascosti di essere letti. Attraverso la pop art, ho giocato con i colori che hanno reso l’impresa più facile: con i colori blu e verde che circondano il viso, emerge quella mia inquietudine. Gettati in maniera aggressiva, sembrano voler proteggere la mia anima e trasmettere la timidezza di quel momento. POESIA DI ROBERTO GENTILINI: Sbarazzina dallo sguardo profondo, ritraggo l’avatar che è in me, colori sgargianti dalle dolci sfumature a ritrarre ferite come cicatrici nel profondo dell’anima, il volto nello specchio di me stessa. RECENSIONE DI STEFANIA MELANI: Per un artista l’autoritratto è un momento di forte comunicazione con lo spettatore...con il mondo. In questo di Silvia Iacozza possiamo immediatamente vedere lei... con il suo sorriso, il suo sguardo determinato, il suo essere artista. I capelli sono di colori diversi, al vento lasciati volare...come i suoi sogni di giovane donna che incomincia il suo cammino nel mondo amato dell’arte. Si osserva in questo volto una dolce spontaneità, cosa non facile negli autoritratti, ma Silvia è riuscita a mostrarsi libera ..e serena con la sua determinazione...Si legge in questi sprazzi di colori alternati al bianco, uno stato danimo testimone della sua eclettica voglia di fare arte, di giungere dove i suoi sogni ed il suo talento la porteranno. L’aspetto esteriore ed interiore qui si abbracciano.
4.6 Gesù oggi
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4.6 Gesù oggi
Dettagli Misure: 50x50 cm; Tecnica: acrilica e pastelli ad olio POESIA DI ROBERTO GENTILINI: IL SALVATORE Senza vane pretese, le stelle accese, lo sguardo del cielo dal colore profondo del mare, la sua vita è amore, combattendo il sacrilego male. Dal nome Salva nella lingua vecchia Aramaica dove tutto ebbe inizio, dove lo spirito trovò le anime, trionfava la vita dopo la tragica sorte dove l’Uomo gli diede la morte. RECENSIONE DI STEFANIA MELANI: Uno sguardo così profondo tocca l’animo! In questa opera sentiamo sensibilmente la spiritualità dell’artista, che dipinge il volto di Cristo con un tocco delicatissimo e pieno di talento. Lo sguardo appare magnetico. Qualcosa in questi occhi sembra entrare dentro lo spettatore...ed è emozione certa. In questo modo di presentare il volto di Gesù trovo una delicata riservatezza..un magico rispetto che l’artista sembra dipingere fra le pieghe della tunica che copre il capo ... Come se Gesù si mostrasse attraverso l’arte ancora una volta con la sua magia eterna e sempre estremamente affascinante. Sempre l’Arte si è intensamente interessata a questo volto, al Suo sguardo divino..e ne abbiamo in tutte le epoche Infiniti ritratti... Così anche Silvia Iacozza ha voluto lasciare il suo segno.
4.7 Madonna dell’Assunta
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4.7 Madonna dell’Assunta
Dettagli Misure: 120x40 cm; Tecnica: acrilica e pastelli ad olio PREGHIERA ALL’ASSUNTA Vergine Assunta, Madre del figlio di Dio e di ognuno di noi peccatori, al tuo cospetto innalziamo i nostri mali affinché dalla tua immensa bontà sconfigga questo inferno che si accende nell’umanità, come parlasti con il Padre nostro alzando i tuoi occhi miracolosi al cielo. Guardando il figlio tuo Gesù in terra sotto le vesti di un Uomo, accarezzando i nostri cuori malati dall’odio, confortandoci con il tuo immenso amore.
5 Terza parte: Arte astratta
Introduco questa terza parte citando una frase di Kandinsky: Ogni opera d’arte è una creatura del suo tempo, spesso è madre dei nostri sentimenti. Ogni epoca di cultura realizza così una propria arte, che non può essere ripetuta. E’ stata dura per me passare dall’arte figurativa all’astrattismo: dovevo mettere a nudo sulla tela solo l’essenziale, il vero. Poi, ho trovato il coraggio e ora sento che le mie opere finalmente mi appartengono. In questo ultimo tratto si può notare come l’Arte sia stata, e lo è ancora, un libero sfogo dove la mente è libera di fare quello che vuole sulla tela. Tempo fa, un mio amico mi disse che l’artista deve essere libero: mi sono sempre rispecchiata in questo dogma, ma non avevo mai avuto il coraggio di metterlo in pratica. E’ grazie all’astrattismo, con la tecnica della paint-rainbow, che finalmente mi sento libera. In questa nuova fase, la pittura diventa un potente mezzo terapeutico e di comunicazione non verbale. Attraverso di esso mi sento cresciuta nello spirito e nell’arte.
5.1 La tempesta interiore
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5.1 La tempesta interiore
Dettagli Misure: 80x60 cm; Tecnica: Acrilico e gesso acrilico Con La tempesta interiore, riassumo un particolare momento della mia vita. Il soggetto della tela, una grande onda, simboleggia l’energia che desidera essere liberata. Con il colore blu intenso, ho cercato di far emergere la voglia di comunicare e comunicarmi attraverso la mia creatività, fidandomi delle mie capacità. La mia espressione artistica che trova finalmente appagamento. Con l’utilizzo della pasta grezza, ho aggiunto una sorte di tridimensionalità all’opera, sottolineando questo mio stato d’animo. POESIA DI ROBERTO GENTILINI: Un vortice immenso Lacerante sulle pareti fragili Graffiate delle illusioni Malinconiche delusioni, Tragedie tali dal boccone amaro Lasciano come il solco di un aratro Unonda anomala che spinge oltre ogni margine Una tempesta interiore Ancora e ancora verso l’amore.
5.2 Il mio universo
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5.2 Il mio universo
Dettagli Misure: 80x60 cm; Tecnica: Acrilico e gesso acrilico Ho sempre cercato di esprimere ciò che ho dentro. Mi risultava difficile accettare i miei limiti. Con questo dipinto ho imparato a scoprire la mia galassia, portando la luce nel mio mondo interiore. Ho scoperto chi sono e cosa mi appartiene veramente: quest’opera rappresenta la mia lotta, il mio scoprire ed il mio coraggio, la mia metamorfosi. Il soggetto della tela è l’Aurora. Utilizzando una vasta gamma di colori, descrivo la mia realtà, le mie emozioni, che vengono sottolineate dall’utilizzo della pasta grezza. TESTO DI ROBERTO GENTILINI: Nel concepimento eravamo cellule racchiuse in piccoli spazi, ed in quel buio era la luce di una Madre con il suo amore infinito ci indirizzava nella strada della vita, nella conoscenza della libertà, dentro di lei avevamo un nostro mondo con lei il nostro universo, ora che sei di nuovo nel buio, non trovi tua Madre... ma sempre ci sarà quella luce dentro di te cercala e non ti sentirai mai solo, non avrai timore ne paure ti sentirai un gabbiano che plana su di in un mare trasparente e vedrai un mondo diverso, immenso, sotto di te un intero universo.
5.3 La danza delle farfalle
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5.3 La danza delle farfalle
Dettagli Misure: 80x60 cm; Tecnica: Acrilico e gesso acrilico Quest’opera rappresenta la metafora della farfalla, simbolo di cambiamento. Attraverso i colori sgargianti delle ali, ho lasciato emergere la mia voglia di prendere con leggerezza la vita, il desiderio di realizzare i miei sogni più profondi. La loro danza: la mia rinascita interiore. Dando rilievo all’opera, con la pasta grezza, sottolineo il pensiero positivo e la ricerca di nuove strategie per superare le difficoltà della vita. TESTO DI ROBERTO GENTILINI: Volteggi leggiadri alternati da battiti colorati di ali vellutate, danzano accompagnate dai raggi del sole sospese sospinte dal soffio del caldo vento, una breve intensa vita dopo la metamorfosi.
5.4 La fenice dorata
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5.4 La fenice dorata
Dettagli Misure: 80x60 cm; Tecnica: Acrilico e gesso acrilico Questo dipinto introduce il mio avvicinamento al tema mitologico, rievocando uno dei simboli da sempre associato alle vicende dell’umanità nelle storie antiche: la Fenice. Simbolo di spiritualizzazione completa, della rinascita della personalità e metafora dell’immortalità. Proprio come l’Araba Fenice, che ha la facoltà di risorgere dalle proprie ceneri dopo la morte, rivendico la mia capacità di sopravvivenza nonostante alle difficoltà della vita. Ravvivata dai colori rossi e arancio, quest’opera mi riporta ad una continua ricerca verso la perfezione per far riaffiorare la mia energia e indirizzare tutte le mie forze verso un obbiettivo prefissato. La Fenice diventa, in questo modo, il simbolo del mio tentativo di abbandonare determinati schemi per andare oltre. TESTO DI ROBERTO GENTILINI: L’Araba Fenice. Un uccello mitologico che dopo la morte rinasce dalle proprie ceneri,forse per questo motivo possente, ritrova in molti di noi il simbolo, il potere della resilienza, ovvero far fronte in maniera positiva alle avversità della vita, mettendo il luce quanto c’è di buono dentro di noi.
5.5 L’equilibrio dell’anima
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5.5 L’equilibrio dell’anima
Dettagli Misure: 80x60 cm; Tecnica: Acrilico e gesso acrilico Nell’opera L’equilibrio dell’anima, ho voluto seguire il flusso delle mie emozioni, rovesciando sulla tela molteplici tonalità. Ponendo il simbolo dello yin e yang al centro della tela rappresento il dualismo di quell’esperienza personale che mi ha portato verso il cambiamento. TESTO DI ROBERTO GENTILINI: L’insieme di un equilibrio assoluto i colori bianco e nero si contrastano e fondono tra loro la filosofia del buono e del cattivo,arricchito dei miei colori ho trasformato il buono in quello che mi rappresenta ed il cattivo nella posizione di arricchimento, trasformando cosi in positivo la mia fragilità. Coloriamo le sfumature con i nostri colori non più bianco o nero.
5.6 Il mio infinito
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5.6 Il mio infinito
Dettagli Misure: 80x60 cm; Tecnica: Acrilico e gesso acrilico Nel dipinto Il mio infinito, la scelta del colore è stata fondamentale. Con l’utilizzo delle tonalità che vanno dall’azzurro al giallo-arancio, ho rappresentato la possibilità di riuscire a liberare la mente dal buio. Il soggetto principale dell’opera è il simbolo dell’infinito che rappresenta l’equilibrio, sia spirituale che artistico. TESTO DI ROBERTO GENTILINI: Una maschera a coprire l’anima gli occhi del falco che fissano l’infinito attraverso l’aurora che colora il mio passato.
5.7 La sorgente della vita
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5.7 La sorgente della vita
Dettagli Misure: 80x60 cm; Tecnica: Acrilico e gesso acrilico In questo percorso, ho sempre cercato di trasformare la mia realtà in simboli e schemi che mi permettessero di interpretare la mia esperienza attraverso forme organizzate e cariche di metafore e significati. Con il dipinto La sorgente della vita, interpreto e do voce al mio contatto corporeospirituale nel tentativo di rappresentare il mio stato emotivo. L’obbiettivo di riportare armonia in me stessa, avvicinandomi alla tradizione celtica. Con la mia interpretazione dell’immagine dell’albero della vita, metto in evidenza il mia direzione verso la trasformazione e la mia rigenerazione interiore ed artistica. Simbolo di nutrimento e simbolo universale della vita, ho cercato di rappresentare quell’armonia interiore e quella mia evoluzione spirituale attraverso i colori sgargianti. Ho cercato di rappresentare la mia crescita attraverso gli ostacoli che ho affrontato nella vita. Nel nascondere le radici, non interrompo la sete di vita, ma interpreto una via di comunicazione "invisibile" tra il mio inconscio ed la mia coscienza. Con il tronco di donna, espongo la mia parte interiore al mondo esterno diventando il mezzo di unione tra passato ed futuro, mettendo in risalto la mia forza, maturità artistica e voglia di vita che ramificano verso l’alto, alla ricerca della luce del sole. Con i rami, rappresento i sentieri e le strade senza via di uscita che ho incontrato durante il mio cammino, ma che insieme formano una chioma di foglie variopinte. Interpreto la voglia di sfidare il mio tempo, la voglia di spiccare il volo con la consapevolezza del passato, senza escludere la premessa del futuro. Ho cercato di mostrare il bisogno di essere come un albero inamovibile e sicuro nelle radice delle proprie idee. POESIA DI ROBERTO GENTILINI: L’immagine della donna forte d’amore, Dona vita al suo ventre, come l’acqua disseta con la sua purezza, Energia per la terra, semplicemente trasparente. A guardarla sembra tenera ma può diventare forte ed in grado di distruggere Tutto ciò che le si pone davanti: non teme ostacoli. Da questo possiamo imparare che dobbiamo cercare di essere pazienti, Riflessivi, condiscendenti. Spesso vince la tenerezza: LA VERA SORGENTE DI VITA!
5.7 La sorgente della vita
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RECENSIONE DI STEFANIA MELANI: Di grande impatto ed intensità emotiva questa opera dell’artista...porta un grande significato.. In un cielo di cromie che abbracciandosi si amalgamano si evidenzia lo scoppio di una Vitale sorgente... La raffigurazione di questa sorgente è una affusolata flessuosa fanciulla che, come fosse una farfalla che esce dal suo bruco, si libra in alto pronta a dare VITA..... in questa poetica cromatica e di forme appare l’essenza dell’artista, che spesso usa colori forti con pennellate decise e determinate ...per i suoi lavori. Fra figura e spazio pittorico una possibile identità fra sogno e creatività...filtrata dalla poetica dell’artista. Opera molto affascinante, di personalità! Complimenti all’artista!