Inchiostro Fresco - Febbraio 2017

Page 1

PATENTE IN SCADENZA?

RINNOVALA DA NOI (visita medica in sede)

www.inchiostrofresco.it - redazione@inchiostrofresco.it - Tel. 0143/46.569

Distribuito gratuitamente

ANNO XXXII / N. 1 - FEBBRAIO 2017

Sped. in abb. post. D.L. 353/03 (conv. in L. 27/02/04 n. 46) art. 1 comma 1 D.C.B. / Alessandria / nr 570 anno 2005 / Taxe perçue / Tassa risc. ord. (inf. 500 pz)

Masone, un musical in "salsa" rossiglionese: pag. 9

No demagogia Sì solidarietà

C

he dire di più sull’accoglienza? Il tema è discusso ogni giorno sui media, con un dibattito polarizzato tra chi (pochi) allargherebbe le braccia verso tutti i rifugiati, in nome di principi morali o religiosi, e chi li caccerebbe a pedate. Volendoci noi sottrarre a questo stillicidio, che poco valore aggiunge ad un tema pur così importante, ci sentiamo anzitutto di ribadire alcuni principi fondamentali: aiutare chi è in difficoltà è sempre un dovere, così come è spregevole speculare su altri esseri umani (e non ci riferiamo solamente agli scafisti…). L’accoglienza, poi, è fatta di migliaia di sfaccettature e, se riguarda persone provenienti da paesi lontani, non è nemmeno priva di difficoltà. Già le relazioni interpersonali non sono tanto facili, figurarsi quelle interculturali… L’unico punto, a nostro avviso, che ci pare molto poco discusso, in merito alla questione, è forse quello più generale: in una società che ormai, è globale, il divario di ricchezza tra i paesi del Nord e quelli del Sud del Mondo ha raggiunto livelli intollerabili. Un tale squilibrio non può che creare ingenti movimenti di persone, in cerca di migliori condizioni. Gli “aiuti in casa loro”, così come le raccolte fondi, non sono che un placebo. Occorrerebbe ripensare daccapo la struttura del sistema economico mondiale. Ma, ci accorgiamo, questo non è tema che pertiene a un piccolo giornale di provincia come il nostro… Federico Cabella

Gente d'impresa, la Euroedil di Acqui Terme: pagg. 16-17

C.so Marenco, 47 15067 Novi Ligure (AL) 0143 743674 - 331 6760255 stasiservizi@gmail.com

Novi Ligure, c'era Radio Piemonte Sud: pag. 22

Intervista a Walter Berlini, membro della Cooperativa VersoProbo

Dentro i Centri di Accoglienza

TEMA "MIGRANTI" prosegue nelle pagine interne

OVADA La linea peggiore d'Italia di Luisa Russo

Pag. 4 Un gruppo di migranti ospitati presso il Centro di Novi Ligure

“N

on ci sono ricette o formule magiche particolari per accogliere e ospitare come si deve una persona: occorre soltanto tanta pazienza, molta cura e sforzarsi di insegnare, giorno dopo giorno, le regole per una civile e serena convivenza”. Con queste parole Walter Berlini, membro della Cooperativa VersoProbo nonché Coordinatore-responsabile del Centro di Accoglienza di Novi Ligure, ci riassume la “missione primaria” dell’azienda sociale a cui partecipa. Azienda che nasce nel 2009 a Vercelli, inizialmente come cooperativa per occuparsi di servizi sociali, assistenza a persone con disturbi psichici e poi, dal 2015, vista la situazione emergenziale, dell’accoglienza per i richiedenti asilo. “Si tratta di un compito non semplice, non certo un modo per fare affari o arricchirsi facilmente – spiega Walter Berlini – ma un impegno costante realizzato a braccetto, per così dire, delle varie Prefetture. Per questo motivo occorrono credenziali e conoscenze professionali certificate”. Ma andiamo

a vedere più da vicino l’attività di quest’azienda sociale, la Cooperativa VersoProbo che, appunto, si occupa a Novi Ligure di accoglienza. La cooperativa VersoProbo La VersoProbo apre la sua prima struttura di accoglienza nel mese di aprile del 2015, ad Orta San Giulio, in provincia di Novara e, sulla scorta di quell’esperien-

za, via via apre altri diciassette centri. Tra questi, la struttura di maggiori dimensioni è proprio quella di Novi Ligure, ospitata nei locali del “Leon d’Oro”, un motel costruito a fine anni Novanta ma mai usato: “Il centro è stato ubicato in questa struttura perché aveva le caratteristiche necessarie alle nostre esigenze: un’area di notevoli dimensioni, non nel

da un lato le esigenze di accoglienza dei profughi, dall’altra i timori dei cittadini – spiega l’Assessore - Il lavoro del Comune si incentra favorendo la collaborazione tra, naturalmente, la cooperativa Gaia e le Associazioni del territorio, per restituire dignità ai migranti e assicurare loro gli strumenti di una integrazione consapevole, attraverso la conoscenza della lingua italiana e la partecipazione alla vita cittadina. Questo il nostro obiettivo – prosegue Nicoletta Cucinella –

Centro urbano ma agevolmente ad esso collegato e soprattutto pronto all’uso con locali ideali per la vita di comunità. Per aprire un centro di questo tipo occorre partecipare ad un bando prefettizio: vista l’emergenza in provincia di Alessandria e l'idoneità della nostra cooperativa – spiega il nostro interlocutore – è stato decretato l'utilizzo del Leon d’Oro”. Per farci capire meglio le caratteristiche del Leon D’Oro, Walter Berlini ci spiega che, sia pure a grandi linee, esistano due filosofie di accoglienza: una è quella “diffusa”, ovvero tanti piccoli nuclei insediati in appartamenti o stabili, l’altra quella più “centralizzata”, come è giustappunto il caso di quella novese. La struttura di Novi Ligure e i migranti ospitati “Ad oggi la struttura di Novi, aperta nell’ottobre del 2015, ospita 137 richiedenti asilo – afferma il Coordinatore – Tra di essi, l’etnia principale al momento è quella nigeriana, seguita poi da circa una ventina di pakistani e afghani.

Segue nella pagina successiva

Segue nella pagina successiva

La situazione ad Arquata

24

stranieri richiedenti protezione internazionale sono stati ospitati dal Comune di Arquata Scrivia, che ha avviato percorsi di volontariato e integrazione in modo da poter fornire sostegno ed inclusione sociale a questi migranti. Abbiamo chiesto a Nicoletta Cucinella, Assessore alle politiche sociali del Comune, lo stato dei fatti: “I migranti sono stati assegnati dalla Prefettura di Alessandria tramite convenzioni con il soggetto gestore (cooperativa Gaia, ndr ). È un progetto complesso e articolato, con varie sfumature:

CAMPO LIGURE Orafi da Festival di Maria Virginia Calissano

Pag. 9 RONDINARIA Caos nella gestione rifiuti di Mattia Nesto

Pag. 11 VALPOLCEVERA "Acqua e libertà" di Fabio Mazzari

Pag. 27 SRDIGLIANO La Polisportiva si presenta di Mario Bertuccio

Pag. 29 I nostri filmati su: www.inchiostrofresco.it

Domenica 12 febbraio, al mattino, battesimo della sella per bimbi mascherati. Per info: 320 4367088 Strada del Turchino, 9 - Novi Ligure (AL) - tel. 320 43 67 088

www.scuderialabellaria.it

www.facebook.com/ASD.Scuderia.La.Bellaria


2

l’inchiostro fresco Febbraio 2017

Speciale Migranti

... segue dalla prima pagina "Dentro i Centri di Accoglienza" Vi sono inoltre numerosi migranti che provengono da stati dell’Africa subsahariana: chi dal Senegal, chi dalla Guinea, chi dal Cameroon, chi dalla Costa d'Avorio, dal Mali, etc”. Domandiamo all’intervistato le percentuali di presenza maschili e femminili: “Sono quasi tutti maschi. Vi sono soltanto due famiglie – risponde Berlini – una nigeriana ed una, se mi si consente la parola, mista, ovvero formata da un nigeriano e da una ragazza del Gambia che da poco è diventata mamma: ospitiamo inoltre tre bambini”. E le confessioni religiose più diffuse?: “Per la stragrande maggioranza questi migranti si professano musulmani, tuttavia ultimamente – ci dice

Berlini – vi sono numerosi arrivi di cristiani evangelici dalla Nigeria. In linea di massima però pur essendo in gran parte osservanti è bene dichiarare con chiarezza – aggiunge Berlini – che fino ad oggi non si è verificato neppure un problema relativo a questioni religiose all’interno del nostro centro”. Servizi e attività A proposito della “vita di tutti i giorni”, Walter Berlini ci illustra alcune delle attività che si svolgono all’interno del Leon D’Oro: “Offriamo numerosi servizi e organizziamo molte attività, oltre, naturalmente, a fornire vitto e alloggio. In collaborazione con il C.P.I.A. (Centro Provinciale per

... segue dalla prima pagina "La situazione ad Arquata" anche e soprattutto per quanto attiene la sicurezza, la salute e l’incolumità pubblica”. In città tuttavia si avvertono timori in quanto la presenza di questi migranti viene percepita come l’avanguardia di maggiori arrivi e di disagi sociali legati alla sicurezza: “Che esistano anche il conflitto e la malvivenza, è una realtà, rispetto alla quale occorre uno sforzo supplementare a tutela della sicurezza dei cittadini”. Come intende sostenere un tale sforzo istituzionale in concreto? “Per superare le possibili diffidenze – illustra l’Assessore - abbiamo predisposto progetti di inclusione dei migranti, proponendo attività di piccola manutenzione e decoro urbano, di supporto nella realizzazione degli eventi

organizzati dal Comune, dalla Pro Loco e dalle Associazioni locali (Consorzio Le Botteghe di Arquata, Rangers, Progetto musica Campofreddo, Associazione Parrocchiale, ndr ). Potrebbe specificarci alcuni di questi interventi?: “Ad esempio la sistemazione di piccole aree verdi con i Rangers, l’interazione con il Progetto Musica Campofreddo e con il Circolo Parrocchiale Anspi”. In questo ricordiamo che il CPIA (Centro Provinciale per l’Istruzione degli Adulti) attua corsi di socializzazione, percorsi di inclusione e di alfabetizzazione che si svolgono ad Arquata il martedì e il giovedì”. Marisa Pessino

l'Istruzione degli Adulti, ndr ) di Alessandria – dichiara l’intervistato – realizziamo corsi scolastici, di cui monitoriamo scrupolosamente la frequenza, molto alta tra l’altro (su 137 migranti, 130 seguono i corsi, ndr ). Poi si fanno lezioni tematiche sulla Carta costituzionale - con appositi cartelli disposti per tutto il centro recanti i Principi fondamentali della Costituzione - e sulle regole per la civile convivenza, con particolare attenzione alle basilari norme igienico-sanitarie. Inoltre – prosegue Berlini – i migranti affiancano anche i nostri operatori in cucina e per piccoli lavori di manutenzione nonché di sartoria e lavanderia. Già trenta richiedenti asilo,

dopo aver svolto un programmato percorso di crescita, sono stati assunti dalla nostra cooperativa come collaboratori”. I ragazzi e le bici Molti a Novi si lamentano del fatto che, praticamente a qualsiasi ora, numerosi ospiti del centro si recano in bici verso il centro città utilizzando la strada provinciale 154, nei pressi dello stabilimento Ilva, rappresentando un possibile pericolo alla normale circolazione: come mai nessuno o quasi indossa un apposito giubbetto catarifrangente?: “Giusto quest’estate abbiamo organizzato una lezione monotematica sulla sicurezza stradale, tenuta tra l’altro dagli stessi agenti della Polizia Muni-

cipale, con dimostrazioni direttamente nel piazzale del centro. Purtroppo – spiega il nostro interlocutore – non tutti seguono le regole che vengono loro insegnate. E dicasi ugualmente, per fare un esempio, sulle norme sulla raccolta differenziata”. Parcheggiatori abusivi e questuanti Chiediamo a Walter Berlini anche lumi sulla “emergenza questuanti e parcheggiatori abusivi” che da mesi e mesi interessa Novi: “La nostra non è una struttura militarizzata, cioè non è a porte chiuse: noi abbiamo un regolamento interno che gli ospiti sottoscrivono fin dal primo giorno, e che noi facciamo rispettare. Ma oltre a

Sulla ruspa di Salvini Una "lettera aperta" di Federico Cabella a Matteo Salvini sulla questione migranti.

Caro Matteo,

ebbene sì, sono anche io infastidito dai parcheggiatori abusivi africani che, specie nelle città, pretendono l’obolo dove si può posteggiare gratuitamente. La ritengo, anzitutto, una limitazione della mia libertà di guidatore. Ce n’è uno proprio nella piazza dove lascio la macchina vicino a lavoro. Lo evito sdegnosamente anche perché lui, di soldi, probabilmente già ne riceve abbastanza dai fondi europei per l’integrazione, non ritengo sia giusto dargliene ulteriori. Più avanti di fronte a una chiesa, una zingara mi chiede l’elemosina. Anche per lei provo

un misto di pietà e fastidio. Fastidio che si trasforma in leggero solletico a fronte dell’idrofobia che provo quando mi arriva il messaggio, alcuni istanti dopo, del mio operatore telefonico. Lui, a differenza dei due meschinetti che incrocio per strada, i soldi non me li chiede: se li prende. Sicché inizio a rivalutare, se non altro, l’umanità di quei due individui che cercano di sbarcare il lunario, seppur abusivamente, in opposizione all’ingordigia e alla ricerca di sempre maggiori guadagni, a spese dei piccoli consumatori, da parte di questi operatori. Né serve cambiarli, uno vale l’altro. Così nell’ultimo biennio, da quando ho accettato la nuova promozione telefonica, ho subito le seguenti angherie: unilaterale decisione di aumentare la tariffa (e del traffico telefonico: ma che me ne faccio di tutti quei minuti?), riduzione della stessa da un mese a

quattro settimane, inserimento di promozioni non richieste, che ho dovuto disattivare, improvviso pagamento di servizi che fino al giorno prima erano gratuiti. Mio malgrado ho dovuto prendere atto, nella mia pur breve esistenza, che l’amore non dura per sempre. Ora, con altrettanto disappunto, dovrò imparare che lo stesso discorso vale per i contratti. Con buona pace di quanti, come me, si erano illusi di pagare poco, come prometteva la pubblicità. Caro Matteo, sappi che non condivido la tua politica su sicurezza e immigrazione, ma sappi anche che se, un giorno, deciderai di volgere le tue ruspe contro le compagnie telefoniche, mi avrai come primo e più fedele alleato al tuo fianco.

Federico Cabella

ciò non possiamo fare nulla, se non segnalare casi estremi agli organi competenti. Però – ci dice il Direttore – spesso facciamo giri per la città e anche ci accorgiamo dell’elevato numero di questuanti e di parcheggiatori. Posso dire che, almeno ad oggi, nessuno dei nostri ragazzi è stato trovato a chiedere l’elemosina ma questi questuanti vengono da fuori”. Non potrebbe però essere così anche per i ragazzi ospitati al Leon d’Oro, ovvero che essi vadano a fare i questuanti nei paesi del circondario?: “Questo non lo possiamo escludere – risponde prontamente Walter Berlini – Ma quello che sappiamo è che a Novi nessuno dei nostri ospiti chiede l’elemosina o fa il parcheggiatore abusivo”. La burocrazia Al termine della nostra intervista, il Coordinatore della struttura illustra un ultimo tema ma non meno importante: “I tempi della burocrazia, per le risposte alle domande di asilo, sono troppo lunghi, dato che l’iter supera l’anno per la sola convocazione in Commissione prefettizia – ci spiega Berlini – In più per conoscere l’esito delle richieste in alcuni casi passano anche diversi mesi, mentre in altri casi i tempi sono molto inferiori. Purtroppo non è semplice far comprendere ai migranti il perché la domanda dell’uno sia accettata con celerità e quella dell’altro con maggiore lentezza. Per fortuna – spiega in conclusione il Coordinatore – la pazienza è una merce comune al Leon D’Oro: armandosi di buona volontà si può stare insieme al meglio”. Mattia Nesto


Ovada e ovadese “Linea verde” in politica: Elena Marchelli capogruppo in Consiglio Comunale di Ovada e il Sindaco di Mornese Simone Pestarino

Amministratori locali proiettati nel futuro

I

l territorio ovadese, dopo aver ospitato l’anno scorso un laboratorio di politica, si caratterizza anche per numerosi giovani “di belle speranze”. Due di essi, in particolare, sono in prima linea: stiamo parlando del neo-capogruppo in Consiglio Comunale ad Ovada, Elena Marchelli, e del Sindaco di Mornese, Simone Pestarino.

e, arricchita dell'esperienza maturata, considero questo ruolo un'altra occasione anche di crescita personale e politica”. In Consiglio Comunale Elena sarà l'anello di congiunzione tra i Consiglieri del gruppo di maggioranza "Insieme per Ovada" e la Giunta, si confronterà con i consiglieri di minoranza come ha fatto da inizio mandato.

Elena Marchelli sta bruciando le tappe: da Consigliere di Maggioranza a sostegno della Giunta Lantero, è stata promossa dopo soli due anni Capogruppo, in sostituzione di Giampiero Sciutto nominato Amministratore SAAMO. Elena Marchelli, 23 anni, iscritta all'ultimo anno della Laurea Magistrale in Bioingegneria all’Università di Genova, è il più giovane Capogruppo della Provincia e la prima donna con tale ruolo in Consiglio Comunale ad Ovada. Per la verità Elena ha la delega alle politiche giovanili e con tale ruolo si è già impegnata con i progetti "La parola ai giovani", "Vitamina" (di cui parliamo nell’articolo a fianco, ndr ) e "Da giovani a giovani". Certamente non sfigurerà in quanto la dialettica non manca, come del resto la preparazione culturale. L'esordio è già stato “bagnato” in occasione del Consiglio Comunale in cui sono state ratificate le nuove cariche. “Intraprendo il ruolo da capogruppo con orgoglio – afferma Marchelli – consapevole della grande responsabilità. Quando mi presentai ai cittadini durante la campagna elettorale, dissi che consideravo la mia candidatura come un'opportunità nella quale investire il mio impegno per la città; oggi, dopo più di due anni di mandato, affronto un importante incarico con rinnovato entusiasmo

Simone Pestarino, trent’anni, Primo Cittadino di Mornese, è invece il più giovane Sindaco dell’Ovadese ed uno dei più giovani della Provincia di Alessandria, Simone Pestarino è giunto a metà del percorso come Primo Cittadino, potendo ascriversi ottimi risultati, considerando anche il momento non facile e di tagli. “Mantenere i

Il Capogruppo Elena Marchelli

Il Sindaco Simone Pestarino

servizi” è il suo slogan che costituisce anche un impegno del suo mandato: “Innanzitutto i servizi scolastici, punto fermo di tutte le amministrazioni, sono stati riorganizzati e potenziati – dice – e stanno proseguendo ancora adesso diversi progetti con lo scopo di offrire ai nostri concittadini un ventaglio di opportunità sempre più ricco e completo. Costante è la ricerca di finanziamenti che possano dare concretezza alle idee. Solo per fare due esempi, possiamo citare l’apertura del micronido nel 2015 ed il trasferimento dell’ufficio postale dello scorso dicembre, mentre in altri Comuni il servizio postale è a giorni alterni”. Mornese è poi il Comune più turistico e con il maggior numero di presenze in tutto

l’Ovadese, grazie anche alla bontà delle varie strutture ricettive. “Pensiamo – continua – che questo sia dovuto anche alle diverse e numerose iniziative che, soprattutto negli ultimi tempi, hanno avuto luogo nel nostro territorio comunale. Ad esempio, nelle giornate FAI 2016 di apertura del Castello Doria, sono arrivati in paese quasi 2.500 persone; altrettante siano intervenute in occasione della Fiera di San Nicola. Per non parlare di coloro che rendono celebre Mornese a partire da Santa Maria Domenica Mazzarello, oggi il Prof. Paolo Mazzarello, nominato cittadino onorario”. Luisa Russo

Le iniziative della Compagnia San Paolo di Torino in collaborazione con la Fondazione Casa di Carità ONLUS

Ad Ovada numerosi progetti per i giovani L a Compagnia di San Paolo di Torino ha assegnato al Comune di Ovada e alla Fondazione Casa di Carità ONLUS due contributi a sostegno dei progetti “Vitamina – giovani generazioni crescono”, nell’ambito del Bando “Stiamo tutti bene: Educare bene, crescere meglio” (finalizzato a sostenere iniziative che concorrano a promuovere il contrasto alla dispersione scolastica) e “L’Orto dei talenti”. I progetti sono la testimonianza di come il territorio voglia investire sui giovani, avviando processi di prevenzione del disagio per una crescita sana dei minori, fornendo anche alle loro famiglie spazi e momenti di socialità.

Il progetto “Vitamina” vede la partecipazione del Consorzio Servizi Sociali, dell’Istituto Comprensivo di Ovada, della Cooperativa “Azimut” e delle associazioni culturali “Due sotto l’ombrello”, “Photo35”, “Sentiero di parole” e “Sentirsi per star bene”.

Quali gli obbiettivi? Si intende prevenire la dispersione scolastica, promuovere la motivazione allo studio e alla partecipazione, contrastare le forme di disagio e sviluppare una cultura di attenzione alle istanze e alle problematiche dei giovani con

una serie di attività extrascolastiche, tutte a titolo gratuito, ludiche e ricreative, pensate per tutte le età, integrate da interventi di supporto educativo e psicologico. Come sono organizzate le diverse iniziative? Ogni partner, in collaborazione con gli altri, si occupa della realizzazione di una parte delle attività progettuali: in particolare, l’Istituto Comprensivo, attraverso propri docenti, svolgerà attività di accompagnamento allo studio e cura il laboratorio teatrale, con all’allestimento di uno spettacolo finale originale scritto, diretto e interpretato dai ragazzi. Tra le attività realizzate dalle Associazioni, sono previsti Laboratori Espres-

•Pavimenti •Rivestimenti •Parquets •Sanitari •Rubinetterie •Arredobagno

pensare, progettare realizzare...

I nostri tecnici sono a vostra disposizione per suggerirvi le migliori soluzioni Via Circonvallazione, 174 15011 Acqui Terme (AL) Tel. 0144 311 283 • Fax 0144 310 050

euroedil3@euroedil.it • www.euroedil.it

sivi, di Sviluppo della creatività e delle abilità sociali, di Educazione emotiva e, in collaborazione con la Biblioteca Civica, di Introduzione alla lettura. Nel progetto si inseriscono attività di promozione della cittadinanza attiva, con laboratori fotografici e di conoscenza delle istituzioni locali. Saranno inoltre realizzati diversi incontri di supporto alla genitorialità con l’obiettivo di fornire alle famiglie strumenti e momenti di riflessione circa l’educazione dei propri figli in una delicata fase di continue trasformazioni. Operando, trasversalmente rispetto alle varie Segue a pagina 5

•Serramenti e Porte •Scale interne •Caminetti e Stufe •Materiali edili •Arredobagno


4

l’inchiostro fresco Febbraio 2017

OVADA La linea peggiore d’Italia con 46 km a binario unico su 63 e 90’ di percorrenza

L’

INC

RES

L’

INC

Ceramiche & Bomboniere

Via Cairoli, 92 - Ovada (AL) Tel. 393 59 80 296 - 342 57 45 547 www.blupavone.com blupavone@live.it Seguici alla pagina Blu Pavone

CO

I SI LEG QU

CO

ANCH E

CO

RES

HIOSTRO F

HIOSTRO F

Sotto osservazione la “Acqui - Ovada - Genova”

GE

L’

INC

RES

ANCH E

CO

RES

I SI LEG QU

GE

ANCH E

HIOSTRO F

I SI LEG QU

GE

L’

INC

E GG

ANCHE

Le vetrine di Ovada I SI LE QU

HIOSTRO F

Bar Corso OVADA

R L’INCHIOSTRO FRESCO E L’ASSOCIAZIONE BRIZZOLESI DI CAPRIATA D’ORBA informano che dal 29 aprile al 1° maggio 2017 è possibile partecipare a un TOUR STORICO-CULTURALE a: “CALANQUES DI CASSIS” MARSIGLIA tutta in trenino di città LA ROSSA ROUSSILLON con le sue cave d’ocra Programma 29 APRILE Partenza in bus gran turismo con due autisti ore 6.45 da Novi Ligure in piazza Pernigottti ore 7.00 da Capriata d’Orba in via Circonvallazione (bocciodromo) ore 7.30 da Ovada in piazza Martiri della Benedicta ore 8.00 da Genova Pra’ nel piazzale stazione F.S. Pranzo libero presso autogrill ore 14.00 visita delle Calanques in trenino di città, poi a spasso per Cassis ore 18.00 partenza per Marsiglia - all'arrivo in hotel, cena ore 22.00 visita di Marsiglia notturna nel vecchio porto e dall’alto rientro in hotel e pernottamento 30 APRILE ore 10.00 visita di Marsiglia con i due itinerari dei trenini di città ore 13.00 pranzo libero nel vecchio porto Pomeriggio libero: disponibile bus per il nuovissimo centro commerciale “terrazza sul porto” oppure per il Museo della Civiltà Europea e Mediterranea ore 18.30 rientro in hotel - cena - giochi di società - pernottamento 1° MAGGIO ore 8.00 partenza da Marsiglia per Roussillon ore 9.00 visita delle Cave d’Ocra e poi a spasso per Roussillon ore 13.00 pranzo libero rientro in Italia via Cuneo (arrivo ore 20.00) Quota di partecipazione 260 euro a persona Per iscrizioni rivolgersi all'Agenzia COSMOLANDIA Via Roma, 111 - Novi Ligure per info chiamare al numero 335 6449265

imane “osservata speciale” la linea ferroviaria “Acqui Terme – Ovada – Genova”, con tutte le problematiche che si porta con sé ormai da alcuni anni. È stato infatti fornito un servizio bus al sabato mattina in vigore fino al 10 giugno con partenza dalla stazione di Acqui Terme alle 5,20, passaggi a Visone alle 5,25, Prasco – Cremolino alle 5,37, Molare alle 5.44 e Ovada alle 5,47 per poi attraversare i centri della Valle Stura e a Masone, dove si imbocca l’A26, ma i problemi rimangono. Il 25 gennaio ultimo scorso si è anche svolto un incontro a Genova tra Trenitalia, l’Assessore ai Trasporti della Liguria, Giovanni Berrino e il Presidente del Comitato Difesa Trasporti Valli Orba e Stura Fabio Ottonello. “Non ci lamentiamo per un bus in più che viene inserito – dice Fabio Ottonello di Campo Ligure Presidente Comitato Difesa Trasporti Valli Orba e Stura – anche se dopo Masone questo autobus non si ferma nelle stazioni intermedie. Abbiamo chiesto da tempo che venga inserito un treno verso Acqui Terme tra le 14.13 e le 16.13 che al sabato diventa tra le 13.14 e le 16.13 soprattutto per gli studenti che rischiano di arrivare a tarda sera – continua il nostro interlocutore - e poi per chi arriva a Genova nei giorni feriali ci sono due treni che giungono a pochi minuti tra le 8.35 e le 8.50 dopo circa un’ora di buco per cui sarebbe auspicabile anticipare l’arrivo del primo treno”. Intanto la linea “Acqui

Terme – Ovada – Genova”, nell’ambito di una lotta all’evasione effettuata nella settimana fra il 12 e 23 dicembre scorso, è risultata tra le maglie nere per i pendolari irregolari con un tasso del 17% insieme all’ “Alessandria – San Giuseppe di Cairo” con il 19,43% e la “Novara – Alessandria” con il 16,72%. Le verifiche effettuate sui treni regionali del Piemonte sono state effettuate a terra e a bordo riscontrando persone non in regola, biglietti venduti sui treni, verbali di accertamento emessi e persone allontanate prima di salire a bordo. L’attività, svolta da pool di agenti, si è concentrata sui treni e nelle fasce orarie a maggior rischio evasione e sebbene i gruppi di controllo abbiano

anche una funzione dissuasiva a possibili reazioni aggressive, è stato anche necessario richiedere l’intervento della Polizia Ferroviaria. Apprezzabile questa lotta contro i “furbetti” ma purtroppo la tratta Acqui Ovada Genova da un recente rapporto a cura di “Pendolaria” è tra le dieci linee peggiori d’Italia con 46 km a binario unico su 63, una percorrenza di 90’ sottoposta a forti tagli, caratterizzata da ritardi cronici seppure potrebbe rappresentare una alternativa all’utilizzo dell’auto per tanti lavoratori e studenti considerando il collegamento tra due Regioni. Luisa Russo

Novità nella "Comuni Riuniti"

L

a “Comuni Riuniti Belforte Monferrato S.R.L.”. la società creata dal Comune di Belforte Monferrato per la gestione degli acquedotti, ha registrato l’ingresso dei quattro Comuni Tortonesi di Villaromagnano, Villalvernia, Sardigliano e Montegioco. Finora facevano parte della “Comuni Riuniti” oltre a Belforte Monferrato, Bosio, Lerma, Casaleggio Boiro, Montaldeo, Tagliolo Monferrato, Mornese e Fresonara. Nel 2016 inoltre sono stati effettuati alcuni lavori quali il rifacimento del tratto della rete

di Via Pernigotti per 11.4.00 Euro e la sostituzione degli impianti elettrici per 4.500 Euro oltre alla sostituzione delle pompe per 3.000 Euro. Enzo Prato


l’inchiostro fresco

Febbraio 2017

OVADA Ovada: Il possibile trasferimento sta facendo molto discutere in città

Segue da pagina 3:

Tutti a difesa del Mercatino M

a il mercatino cosa fa e dove va? Il nuovo anno si è aperto ad Ovada con il problema mercatino tramite il comunicato del Presidente della Pro Loco di Ovada e dell’Alto Monferrato Ovadese, Tonino Rasore, poi la risposta dell’Assessore alle Attività Economiche Giacomo Pastorino, quindi la mozione interrogazione del consigliere di minoranza del Movimento 5 Stelle Emilio Braini che verrà portata nel prossimo consiglio Comunale ed infine l’incontro tra le parti interessate Pro Loco, Associazioni Commercianti, Giunta Comunale e Commercianti del 26 gennaio scorso. La Pro Loco di Ovada e dell’Alto Monferrato tramite il Presidente Tonino Rasore annunciava uno studio riguardante l’opportunità di spostare questa

manifestazione nelle zone decentrate della città, ma anche Ovada in Festa e Vino & Tartufi perché creano non pochi disagi ai residenti del centro storico e alcuni esercizi commerciali si lamentano per l’oscuramento delle loro vetrine “Durante i Mercatini l’intero Centro Storico della città viene occupato da centinaia di bancarelle – affer-

ma Rasore - percorso da migliaia di visitatori, tutto ciò se da un lato favorisce le attività commerciali dall’altro crea qualche problema. Occorre sempre remare tutti uniti per la promozione turistica”. L’Assessore alle Attività Economiche del Comune di Ovada Giacomo Pastorino nella sua nota ha confermato: “Il mercatino è nato per il centro

...Progetti per i giovani

storico, è stato sviluppato cercando di coinvolgerne la maggior parte possibile, è suggestivo anche per la cornice in cui si svolge. Attualmente mi sembra inimmaginabile una collocazione differente. La Pro Loco in questi vent'anni ha curato l'organizzazione in modo egregio, come dimostra lo sviluppo della manifestazione, con grande impegno dei volontari e di questo dobbiamo essere grati, ma tutta l’evoluzione del mercatino è sempre stata stabilita con delibere del Consiglio Comunale”. Anche il Consigliere del Movimento 5 Stelle Emilio Braini ha predisposto un’interrogazione e una mozione da discutere nel primo Consiglio Comunale utile. Luisa Russo

Nel 2017 oltre trenta le escursioni in calendario ed un apposito corso per bambini

35 anni di C.A.I. ad Ovada

L

Per ciò che concerne l’alpinismo sono invece in calendario la via ferrata “Falconera”, nei pressi di Varallo Sesia (25 giugno) e la salita al Bric Bucie, in val Pellice (23 luglio). Ma altre uscite sulle Alpi (su percorsi meno impegnativi) sono in programma da maggio a settembre: si salirà sul monte Resegone, nelle Prealpi Lombarde (21 maggio), si raggiungeranno l’Oratorio di Cuney, in Valle d’Aosta (9 luglio) e il rifugio Benigni, nelle Alpi Orobie (26-27 agosto),

nonché il lago dei Sette Colori ed il forte Janus nei pressi del passo del Monginevro (3 settembre).Tra gli appuntamenti tradizionali c’è la conferma delle “Passeggiate sotto le stelle” che tanto successo ha riscosso negli anni scorsi con la partecipazione di centinaia di persone: ogni martedì sera, dal 20 giugno al 25 luglio) si svolgeranno delle brevi escursioni adatte a tutti sulle colline dell’Ovadese e sui primi contrafforti appenninici. Altri punti fermi del programma

restano poi la “Giornata Nazionale delle Ferrovie Dimenticate” (2 aprile), la “Pasquetta con il Cai” (17 aprile), la “Fiaccolata a San Lorenzo” (10 agosto), la “Polentata” sul monte Tobbio (1° ottobre), il “Trenotrekking” (17 settembre, con l’escursione Campo Ligure – Bric Saliera – Masone).

Luisa Russo

attività, il Consorzio Servizi Sociali di Ovada sostiene il complesso dell’iniziativa mettendo a disposizione un educatore professionale e garantendo la ricaduta delle attività progettuali presso tutti i Comuni consorziati. L’Orto dei Talenti L’Orto dei Talenti è un laboratorio di socialità e di prevenzione alla dispersione scolastica nato in Casa di Carità Arti e Mestieri di Ovada: protagonisti saranno gli allievi degli Istituti Comprensivi di Ovada e Molare. Coltivare un orto, è coltivare prima di tutto dei saperi, che hanno a che fare con i gesti, con un apprendimento esperienziale che le giovani generazioni non sempre hanno modo di sperimentare: l’orto permette di “imparare facendo”, di sviluppare la manualità, di sviluppare il concetto del “prendersi cura di”, di imparare ad aspettare, di cogliere il concetto di diversità, di lavorare in gruppo e permette agganci reali con l’educazione alimentare e il cibo, ovvero con il proprio ruolo di cittadini attivi. Attorno ad un terreno agricolo ed una serra, resi disponibili dall’Istituto Tecnico “Agraria, Agroalimentare e Agroindustria” e presidiati abitualmente dai ragazzi, un gruppo di giovani volontari del terzo anno delle scuole secondarie superiori ovadesi dell’IIS Barletti di Ovada e dell'I.C. Santa Caterina Madri Pie insieme agli educatori dell’Oratorio parrocchiale saranno interessati ad un percorso di formazione, guidato dagli operatori del Consorzio Servizi Sociali di Ovada, che consentirà loro di essere guida e interlocutori privilegiati dei ragazzi più giovani. Possibili ripercussioni lavorative Le molteplici professioni che possono svilupparsi in questa filiera produttiva saranno occasione di incontri specifici con gli operatori del settore agricolo, ma in generale del mondo del lavoro, in cui si offrirà ai ragazzi la possibilità di informarsi e sperimentare direttamente le proprie attitudini. I ragazzi riceveranno conoscenze nella formazione alla sicurezza sul lavoro, elaboreranno esperienze di riciclo e riuso per la produzione di arredi urbani, incontreranno le professioni e i professionisti. Saranno poi impegnati nella manutenzione di spazi verdi a beneficio della collettività. La puntuale documentazione

Via Torino, 14D / Via San Paolo, 12 - 15076 OVADA (AL) info: +39 338 99 30 155 • •Seguici su facebook: LA GIACOMINETTA •

a sezione di Ovada del Club Alpino Italiano festeggerà quest’anno il 35° anno di fondazione. Il consiglio direttivo del sodalizio ha in programma diverse iniziative, tra cui una dedicata al tema del rapporto tra gli ovadesi e la montagna. Tale tema è stato oggetto di una ricerca storico – fotografica da parte di due soci Cai, Luigi Bartolini e Pino Robello, che hanno raccolto testimonianze orali, scritte ed iconografiche relative alla passione degli ovadesi per i monti, sia il vicino Appennino che le Alpi. Già a febbraio nei locali della sezione, in via XXV Aprile, sarà proiettato un filmato della durata di un’ora che ricostruisce circa 120 anni di attività sia escursionistica che alpinistica degli appassionati ovadesi. Altre iniziative, in fase di definizione, sono poi in programma nel corso del 2017. Intanto, con un’escursione nella Riviera Ligure di Ponente (da Ceriale al monte Croce), ha preso l’avvio all’inizio di gennaio, il programma delle attività rivolto ai soci (e, per alcune gite, anche ai non soci). Si tratta di un calendario assai nutrito, con più di 30 appuntamenti, che spaziano dall’escursionismo (facile o impegnativo), all’alpinismo, alla speleologia, alle escursioni sulla neve (in genere con le ciaspole), alla mountain bike. Nei primi mesi dell’anno si alterneranno, come è ormai tradizione consolidata, percorsi sui sentieri della Riviera Ligure ad itinerari in ambiente innevato. Per questi ultimi la destinazione viene decisa qualche giorno prima, sulla base delle condizioni e dell’altezza del manto bianco. Tra le novità del programma per il 2017, da segnalare un trekking di tre giorni nelle Marche, sul monte Conero, a sud di Ancona, fissato dal 29 aprile al 1° maggio.

Nei nostri punti vendita potrete assaporare...

la vera focaccia genovese, pane e dolci con lievito madre cotti nel forno a legna con farine biologiche macinate a pietra, pasticceria fresca e secca, torte di verdure.

La bontà del nostro forno è anche SENZA GLUTINE: abbiamo realizzato un’intera linea gluten free dei nostri gustosi

pani, focacce e dolci.

5

NON FARE PIÙ RINUNCE: adesso puoi assaporare in tutta sicurezza la genuina bontà dei prodotti della nostra

tradizione.

Vi aspettiamo per assaggiare i nostri prodotti artigianali lievitati naturalmente.

dell’esperienza formativa, realizzata dagli allievi in collaborazione con i docenti, gli operatori dei servizi e i consulenti di orientamento, confluirà in una serie di Quaderni di Campo utili per la prosecuzione dell’esperienza negli anni successivi. Lo Sportello di Accoglienza Durante tutto lo svolgimento del progetto, verrà attivato presso il Centro di Casa di Carità uno Sportello di Accoglienza dedicato alle famiglie e ai ragazzi, per raccogliere le iscrizioni alle attività (gratuite) e per incontrare gli operatori di orientamento. Ai familiari verranno offerti momenti di confronto e riflessione su alcune questioni educative, quali la scelta dei percorsi scolastici dopo la terza media, l'accesso e l'utilizzo del web e dei social network. Luisa Russo

Canto e teatro al Centro Anziani

I

l Centro Amicizia Anziani “Don Rino Ottonello” ha chiuso un 2016 anno un anno ricco di soddisfazioni e si appresta a vivere altre emozioni. Il coro è una delle due novità del Centro Anziani che si affianca al teatro oltre alla normale attività di giochi, feste, compleanni, e gite che si portano avanti da diversi anni. Grazie alla maestra Pietrina Massa è stato infatti formato un vero e proprio coro dal nome “Arcobaleno” che si è recato in varie Case di Riposo della zona. Il gruppo presenta un repertorio che si è arricchito di nuovi canti spaziando dalle canzoni popolari a quelle genovesi, da quelle natalizie a quelle religiose. Successo anche per il teatro con persone non più giovani che sono riuscite a salire per la prima volta sul palco cimentandosi davanti al pubblico in un lavoro teatrale complesso e chiamandosi “I diversamente giovani”. Il “Gran Galà” dopo il debutto nel maggio scorso allo Splendor, si è spostato alla Guardia di Grillano ad agosto e la replica nell’ottobre scorso ad Ovada. Un Centro vivo, frequentato da una media di cinquanta persone capaci di trasmettere agli altri questa voglia di vivere e partecipare grazie anche al coordinamento e alla regia della responsabile Marina Ratto. Due i momenti di incontro durante la settimana: il martedì e il giovedì dalle 15.30 alle 17.30 presso i locali della Famiglia Cristina in Via Buffa - Ovada. La prossima attività in programma a metà febbraio sarà una gita ad Alba per visitare la Fondazione Ferrero e la mostra di “BALLA” da loro organizzata. Luisa Russo


6

l’inchiostro fresco Febbraio 2017

OVADA

Riceviamo e pubblichiamo dai segretari delle sezioni di Ovada di “Lega Nord”, “Forza Italia” e “Fratelli d’Italia”

Ospedale di Ovada: vogliamo la verità A

seguito dell'articolo titolato "L'Assessore alla Sanità Saitta rassicura gli animi" a firma di Enzo Prato, apparso sulla nostra testata giornalistica di dicembre 2016, siamo stati contattati dal Segretario politico della sezione ovadese della Lega Nord, Piersandro Cassulo, il qule, anche a nome delle sezioni ovadesi di Forza Italia e Fratelli d'Italia, ha chiesto, a norma delle leggi dell'editoria, il diritto di replica che noi accordiamo e qui di seguito pubblichiamo integralmente il loro comunicato, rimanendo a disposizione per eventuali altre osservazioni. La Redazione

“A

bbiamo letto con attenzione l’articolo riguardante l’ospedale di Ovada apparso sull’edizione de “l’inchiostro fresco” del mese di dicembre 2016, dopo di che abbiamo avuto la certezza che il giornalista Enzo Prato, firmatario dell’articolo, è diventato l’addetto stampa del sindaco di Ovada Paolo Lantero. Eh sì, perché solo un addetto stampa dell’amministrazione comunale poteva essere talmente attento a creare così bene numerose cortine fumogene attorno alle risposte che attendevamo dalla Regione Piemonte sull’ospedale di Ovada. Per tanto riteniamo doveroso rimarcare e ricordare che nella riunione di tutti

gli esponenti interessati a seguire le vicende dell’ospedale del dicembre 2016, convocata dal Sindaco di Ovada, era stato concordato di protestare attraverso una lettera dei sindaci del territorio alla Regione, dove si chiedeva conto degli impegni presi (in campagna elettorale!) e non rispettati. Questi impegni riguardavano in prima istanza la realizzazione ad Ovada di un pronto soccorso di primo livello in quanto l’ovadese è area disagiata e di frontiera, oltre a tutta una serie di necessità organiche e strutturali dei reparti in essere nell’ospedale. Ebbene nell’articolo de “l’inchiostro fresco” a firma di Enzo Prato, con dovizia di particolari, si legge praticamente solo

do lo stesso è membro di associazioni che fiancheggiano l’operato dell’amministrazione comunale. Ma soprattutto gridiamo con forza che non siamo disponibili a farci prendere ancora una volta in giro!!!! Pertanto organizziamo: UN DIBATTITO PUBBLICO SULL’OSPEDALE DI OVADA VENERDI’ 17 FEBBRAIO ORE 21 PRESSO LA SOMS DI OVADA quanto sia bello ed accogliente l’ospedale, quanto siano bravi e servizievoli i dipendenti (per carità, tutto vero!) ma assolutamente nulla di quanto concordato nella riunione con il sindaco Lantero (la lettera di protesta alla Regione per

avere il Pronto soccorso di primo livello)... Innanzi tutto diciamo al Comitato di redazione de “l’inchiostro fresco” che è inaccettabile e deontologicamente scorretto che un corrispondente non operi in modo imparziale, specie quan-

Modera il dibattito il Consigliere comunale di Ovada, Capo gruppo della lista “Patto per Ovada” Giorgio Bricola. Sono invitati ad intervenire: • I Consiglieri regionali eletti in pro-

vincia di Alessandria; • Il Presidente ed i Consiglieri della Provincia di Alessandria; • I Sindaci ed i Consiglieri dei Comuni dell'ovadese; • L’Osservatorio sulla Sanità ovadese; • Le Organizzazioni sindacali; • Gli Operatori della sanità ovadese • Le Associazioni di cittadini interessate. Sono invitati a partecipare: I cittadini di Ovada e dei Comuni dell'ovadese Le segreterie politiche delle sezioni ovadesi di Lega Nord, Forza Italia e Fratelli d'Italia

Un concreto contributo: consegnato un nuovo mezzo per il servizio di soccorso avanzato, madrina Gemma Testore

Una nuova ambulanza per la Croce Verde Ovadese L a Croce Verde Ovadese onlus ha avviato un nuovo servizio di emergenza, attivo dalle 8.00 alle 20.00 mettendo a disposizione un mezzo per il soccorso e due volontari. Il servizio si affianca a quello di MSA, con medico e infermiere del 118 e due militi a bordo, e di MSB gestito da due volontari. L’annuncio agli ovadesi è stato dato nel corso della cerimonia di inaugurazione della 79, la nuova ambulanza per il soccorso avanzato. “Per l’Ente – ha precisato il vice presidente, Antonio Barbieri – il nuovo servizio è un grosso impegno in termini di organizzazione e di disponibilità

da parte dei militi. Ringraziamo la Fondazione CRT che ha messo a disposizione il contributo per l’acquisto di questo mezzo. Si tratta della quarta occasione. Per noi un onore e una responsabilità a proseguire nel nostro lavoro”. Del taglio del nastro si è occupata la signora Gemma Testore, vedova di Napoleone Aschero presidente della Croce Verde Ovadese tra il 1971 e il 1974. “Il mezzo – spiega Roberto Cazzulo, direttore dell’autoparco della Croce Verde Ovadese – sostituirà l’ambulanza fino a oggi utilizzata per il servizio di emergenza sui casi più gravi. Si tratta di un’ambulanza di nuova

generazione, già per certi versi più evoluta rispetto a quella inaugurata due anni fa. Gli obiettivi sono consentire agli operatori di lavorare in sicurezza e tranquillità, permettere il maggior confort possibile al paziente trasportato. Ogni anno l’ente percorre, secondo le indicazioni fornite dalla centrale del 118, più di 500 mila chilometri, non solo nell’Ovadese, ma anche per coprire aree limitrofe”. Intanto è in pieno svolgimento la Convezione fino al 31 marzo presso la Croce Verde Ovadese la Convenzione Famiglia. Chi la sottoscrive presso la sede di Largo11 Gennaio 1946 ha diritto ad

alcune agevolazioni per i trasporti in barella o carrozzella. Il costo della convenzione è di 25 Euro e comprende tre viaggi in un raggio di 120 chilometri. Dal quarto viaggio si applicano sempre tariffe agevolate a seconda della posizione del Comune del territorio di appartenenza. La segreteria della Pubblica Assistenza specifica che nessuno è autorizzato a riscuotere somme e che la Convenzione si sottoscrive presso la segreteria negli orari di ufficio. Enzo Prato

C C C San Valentino D D D


Valli Stura, Orba e Leira

Le valli del Sol

Commissione Stato-Regioni: primo via libera ad un nuovo piano di gestione faunistica

Convivenza tra Lupo e Territorio

L

o scorso martedì 23 gennaio la Commissione StatoRegioni ha dato il primo via libera al nuovo piano di conservazione e gestione del lupo in Italia ed ormai siamo in attesa del voto politico. Il nuovo piano prevede 22 punti d'azione, ovvero delle linee guida da seguire per gestire al meglio la presenza della specie sul territorio nazionale in modo tale da permettere la convivenza tra uomo e lupo cercando di evitare al massimo i conflitti tra allevatori e questi animali. Questi punti prevedono per esempio l'utilizzo di recinzioni allo scopo di impedire le predazioni da lupo ai capi di bestiame, l'utilizzo di cani da guardianìa, come il pastore maremmano e azioni indirizzate a diminuire il fenomeno dell'ibridazione tra cani vaganti e lupi, fenomeno spesso sottovalutato dall'opinione pubblica ma di fondamentale importanza; infatti molti dei presunti attacchi di lupo su greggi o altri animali domestici sono spesso opera di ibridi e non di veri lupi o peggio ancora opera di branchi di cani vaganti. Un altro punto preso in considerazione dal nuovo piano di gestione è quello di cercare di contenere per l'appunto il randagismo. Ma tra tutte queste soluzioni, quella che ha fatto più notizia è l'ultima, la ventiduesima: in casi di problematiche particolari e situazioni di difficoltà derivanti dalla gestione di questo animale, se le precedenti soluzioni non avessero ottenuto sufficienti riscontri positivi, il ventiduesimo punto prevedrebbe il possibile prelievo in natura di esemplari per una percentuale massima del 5% calcolato sul numero di presenze nazionali. Questa eventuale soluzione sarebbe da utilizzarsi solo in casi di "estrema necessità" e solo dopo l'approvazione dell'Ispra (Istituto Superiore Per La Protezione e Ricerca Ambientale, ndr ), come afferma il Professore Luigi Boitani, biologo italiano tra i massimi esperti di lupi a livello internazionale, che ha partecipato alla stesura del Piano di Conservazione in questi giorni. Il lupo, da 46 anni, in Italia è una specie fortemente protetta e la nuova stesura del testo di conservazione non deve fare pensare che questo animale abbia perso alcuni dei diritti che aveva conquistato: "Questo nuovo decreto deve essere inteso con la finalità di diminuire il bracconaggio e i fenomeni di giustizia privata nei confronti di questo animale", afferma il professore. Andrea Marsan, zoologo e professore presso l'Università degli studi di Genova sostiene: "Il nuovo piano di conservazione prevede,

La carcassa di un lupo fotografata da Paolo Rossi in condizioni del tutto particolari, l'abbattimento del lupo quando i sistemi di prevenzione e di indennizzo risultano inefficaci alla riduzione dei danni e dei conflitti. In molte regioni italiane gli allevatori stanno iniziando a convivere con il lupo aiutati da recinti elettrificati e cani, il cui acquisto è, e deve essere, a carico della collettività. L'eventua-

le abbattimento sarebbe previsto come estrema ratio nel caso falliscano tutte le precedenti soluzioni, in questo modo il sacrificio di pochi lupi toglierebbe qualsiasi giustificazione a coloro che, sentendosi abbandonati dalle istituzioni, uccidono inutilmente e illegalmente questi splendidi animali". Ovviamente la possibilità che si possa abbattere

un certo numero di esemplari, anche se in maniera estremamente controllata, ha sollevato proteste e critiche da parte delle associazioni ambientaliste (in primis Lipu, Enpa, Lac e Lav) e le loro preoccupazioni non sono affatto da biasimare in quanto è comprensibile che ci sia una forte apprensione per il destino di questo magnifico animale, e i timori che questa decisione possa risultare sbagliata od anacronistica sono evidenti. A tale scopo, per sensibilizzare i politici a riconsiderare le scelte prese, il 1° febbraio in Piazza De Ferrari a Genova, come in molte piazze d'Italia, si è tenuto un sit-in di protesta al quale ha partecipato anche Angelo Spanò, esponente dei Verdi.

Luca Serlenga

Una Disneyland in miniatura a Masone

Beigua: Darwin day

D

I

alla scorsa estate in fondo a viale Vittorio Veneto, proprio a due passi dal corso dello Stura, a Masone è stato installato un nuovissimo “parco giochi”, dotato, con un occhio di riguardo alla sicurezza e all’incolumità dei bambini, di tutte le attrazioni necessarie per un sano divertimento all’aria aperta. E per le mamme

o i nonni (“welfare all’italiana” ) vi sono anche delle comode panchine, ideali per non perdere mai di vista i propri figli o nipoti e nello stesso tempo “riposar le stanche membra” o chiacchierare. Un meritato plauso all’Amministrazione Comunale. Samantha Brussolo

l Geoparco del Beigua partecipa al "Darwin Day", la giornata internazionale dedicata al grande naturalista britannico Charles Darwin padre della teoria dell'evoluzione e della selezione naturale. Domenica 12 gennaio, partendo alla mattina da Pian del Curlo ad Arenzano, le guide del Geoparco Unesco porteranno gli escursionisti attraverso un percorso alla scoperta della ricca avifauna presente nel parco fino a raggiungere il Passo della Gava. Fabio Mazzari

“Cantaragnin” racconta dove sta andando

La “sua” Valle

I

l nostro territorio, con lo scorrere degli anni, ha subito tante diverse trasformazioni: storiche, geografiche, politiche. Queste “mutazioni”, siano esse positive o negative, a volte possiamo notarle a colpo d'occhio guardando una semplice cartolina di tanti anni fa, oppure passeggiando per i nostri borghi o parlando con le persone che hanno assistito a questi cambiamenti nel corso del tempo: Luigi “Cantaragnin” Pastorino, masonese verace, classe 1923, ha voluto lasciare ai lettori de “L'Inchiostro Fresco”, una riflessione sul futuro della sua amata valle in merito alle diverse trasformazioni viste dall'alto dei suoi (quasi) 94 anni. “Io desidero che la Valle Stura, Orba e Leira venga conosciuta per quella che è, e non per quella che può essere”, ci spiega Luigi, e lancia una provocazione: “la nostra valle, per me, sta diventando la valle sconosciuta: perché sconosciuta? Il tempo cammina – continua Luigi – e io mi chiedo: come mai nessuno si sta impegnando per promuoverla? Da quando non esistono più la Provincia e la Comunità Montana – è convinto Luigi – la Valle Stura sta diventando fanalino di coda della Città Metropolitana, e, nonostante molte maestranze vengano proprio dalle valli dell'entroterra, alcune realtà, tra cui la nostra, sono sconosciute ai più; eppure non ci manca niente: abbiamo ben quattro musei (il museo della carta a Mele, il museo dell'arte del ferro a Masone, quello della filigrana a Campo Ligure, il Museo Passatempo a Rossiglione ndr), l'insediamento monastico cistercense più antico in Italia, la Badia di Tiglieto, molte industrie, e soprattutto molti giovani volen-

terosi e preparati. L'invito che vorrei fare – ci spiega Luigi – è che i cinque paesi costituiscano una commissione per fare capire a chi governa adesso la nostra Liguria che noi non vogliamo essere i parenti poveri di nessuno, ma essere conosciuti ed ascoltati, e non solo quando succedono fatti di cronaca: chiediamo ai politici di illustrare alla Città Metropolitana qual è il ruolo della valle, perché il nostro entroterra è un bacino di economia, è un bacino politico, non spreca niente e mette tutto sul mattone; non vogliamo elemosine, abbiamo la dignità di avere quello che ci spetta, di avere quello che ci siamo guadagnati e che abbiamo fatto con il lavoro dei nostri padri e con il nostro pendolarismo. Ora che il canone si paga in bolletta, abbiamo diritto di essere ascoltati – scherza – Da qualche anno, inoltre – conclude con rammarico Luigi – siamo senza distributori di benzina a Masone: il nostro è il più grande dei paesi, e abbiamo comunicazioni dirette che portano a Pratorondanino e poi a Genova, e dal Faiallo che portano all'Olba; abbiamo il casello, perché allora Masone deve essere mancante di un distributore?” si domanda Luigi, ricordando le difficoltà di chi, turista e non, si mette in viaggio verso l'Olba, percorrendo la strada del Faiallo dove il Bric Dente (“il guardone delle Alpi e della Corsica”, come lo chiama lui) guarda silenzioso il Parco del Beigua e gli automobilisti speranzosi di non finire la riserva di carburante prima di raggiungere il primo distributore di benzina a Sassello, a chilometri di distanza. Matteo Serlenga

Carnevale a Mele

U

na festa di Carnevale anni '70 molto particolare quella che organizza la Pro Loco Mele-ex Melle per sabato 18 febbraio. Presso la sede dell’ente ci sarà una festa in maschera con tema i coloratissimi anni Settanta. Spazio quindi alla discomusic, alle canzoni degli Abba e non solo per rivivere per un giorno la “Febbre del sabato sera”. Prima della festa, che inizierà alle ore 22 con entrata libera, ci sarà la cena in maschera previa prenotazione obbligatoria. f.m.


8

l’inchiostro fresco Febbraio 2017

"Ma dammi un litro di oro nero...

...E

VALLI STURA, ORBA E LEIRA Grazie all’intervento della Città Metropolitana di Genova

in cambio ti do Cristina”: erano i famigerati anni Settanta, anni di piombo e di kerosene, della crisi politica e petrolifera, anni “grigi” dall’odore forte di benzina durante i quali l’italiano medio, come canta Rino Gaetano nella sua “Spendi Spandi Effendi”, sarebbe stato disposto a cedere la propria donna in cambio di un litro di benzina, salita inesorabilmente di prezzo e mandando in crisi lo stile di vita italiano delle gite fuori porta in Vespa e 500; oggi, viceversa, di benzina ne abbiamo ancora in abbondanza (per ora), a prezzi altalenanti in base alla stagione, ai rientri, alle dinamiche geopolitiche. Il problema, tra la Valle Stura e Orba, non è tanto il prezzo della benzina (che, comunque, è superiore rispetto al vicino basso Piemonte), ma, come hanno evidenziato nelle mie interviste il Sindaco di Urbe e Luigi “Cantaragnin” di Masone, la carenza dei distributori stessi di benzina: infatti, tre interi comuni, Masone, Tiglieto e Urbe, sono privi di distributori di carburante, lasciando scoperta una intera area di oltre 40 km di lunghezza in linea d’aria, che parte dal Turchino fino quasi al Giovo; una situazione decisamente scoraggiante sia per coloro che affrontano quotidianamente questo percorso per lavoro sia per le gite fuori porta. Matteo Serlenga

Salvo il giardino botanico di Prato Rondanino P rato Rondanino, splendido giardino botanico situato a 750 metri di altitudine a metà tra i comuni di Campo Ligure e Masone, spartiacque naturale tra la Valle Stura e l’alta Valpolcevera, non sta vivendo il suo periodo migliore. La storia di quest’area nasce alla fine del XIX secolo, con l’acquisto dei terreni da parte del barone Andrea Podestà, Senatore del Regno d’Italia e più volte sindaco di Genova, che vi costituì una riserva dedicata alla caccia ed alle escursioni a cavallo. Suo figlio, Giulio Podestà fu quello che si può definire un “latifondista illuminato” avviò infatti in zona una grande azienda agricola che reintrodusse l’allevamento dei bovini di razza bruna alpina e, allo stesso tempo creò la Cooperativa Rurale Sant’Antonio e la Cassa Rurale al fine di aiutare agricoltori ed allevatori di una zona povera e depressa quale era l’entroterra genovese di inizio Novecento. Alla sua morte, avvenuta nel 1959, l’eredità venne lasciata tramite testamento al Consorzio Antitubercolare (as-

sorbito poi dall’Ospedale San Martino). Dopo decenni di incuria, con la delibera regionale 33/1998 viene creata l’area protetta provinciale di Prato Rondanino, alla cui gestione concorre il G.L.A.O. (Gruppo Ligure Amatori Orchidee ndr). In pochissimo tempo quest’area protetta

diventa uno splendido giardino botanico, destinato all’acclimatazione, conservazione, studio e diffusione della flora montana ligure. Nel suo territorio si trovano diverse specie di orchidee spontanee, alcune di esse in via di estinzione. L’area di Prato Rondanino rappresenta inoltre un

collegamento naturale tra tre valli: la Valle Stura, l’Alta Valpolcevera con i Piani di Praglia e la Val Lemme, con la zona di Marcarolo ed è inserito tra due parchi naturali, quello del Beigua e quello delle Capanne di Marcarolo. Nel 2012, con la soppressione della Provincia e la cre-

Il biscotto che da Casale Monferrato è diventato eccellenza anche di Masone

I krumiri, golosità dell'Oltregiogo L a nostra valle, si sa, è sempre stata un punto di passaggio tra il Piemonte e la Liguria e viceversa, non solo per gli scambi economici, culturali e sociali ma anche culinari: per quanto riguarda l'arte dolciaria, ne è esempio il “krumiro”, il tipico dolce casalese al burro famoso in tutto al mondo, che nel tempo è arrivato fino in Valle Stura, in particolare a Masone, dove è diventato una delle eccellenze gastronomiche del borgo del Genovesato. Il krumiro o “crumiro” nasce infatti a Casale Monferrato a fine dell'Ottocento, grazie al genio del pasticcere Domenico Rossi, riscuotendo subito un enorme successo: secondo alcuni, la forma tipica del

NUOVA AUTOCARROZZERIA PINO di Edoardo Mottin

Testo

Via Rocca Grimalda, 47 15076 Ovada (Al) Tel. 0143/81.296 Fax 0143/832.350 Cell. 336/51.27.94

Tanti Auguri di Buon Natale e Felice Anno Nuovo

www.autocarrozzerianuovapino.it - nuovapino@libero.it

biscotto fu ispirata ai “baffoni” del primo re d'Italia, Vittorio Emanuele II, che si dice fosse un grande appassionato di questi biscotti; i krumiri divennero così famosi che furono prodotti in diverse località, al punto che la famiglia Rossi de-

cise di rivendicarne ufficialmente la paternità. Tra i tanti luoghi dove il krumiro si diffuse, ci fu anche Masone: ai giorni nostri è infatti prodotto con maestria dalle migliori pasticcerie locali, diventando a tutti gli effetti una dei più buoni

“biglietti da visita” della Valle Stura e di Masone; il nome “krumiro”, secondo la tradizione, deriva dalla omonima tribù tunisina, che si rese famosa per le sue scorribande contro i francesi nel periodo colonialista, e venne utilizzato per il suo sapore “esotico”. Come è risaputo, in italiano “crumiro” viene anche utilizzato per indicare, in senso dispregiativo, coloro che si rifiutano di scioperare: l'origine deriva da uno sciopero che avvenne nel porto di Marsiglia, dove diversi italiani che si rifiutavano di lavorare vennero sostituiti da lavoratori arabi, perlopiù “crumiri”, quindi tunisini. Matteo Serlenga

azione della Città Metropolitana, le competenze vengono girate in parte ai comuni ed in parte alla Regione, quest’ultima, nella precedente legislatura di Claudio Burlando effettua una cartolarizzazione, cedendo l’intera area alla Fintecna, società della Cassa Depositi e Prestiti, con un introito complessivo di due milioni e mezzo di euro. Questo ha creato enormi problemi al giardino botanico, il contributo regionale, da quanto riferito dal G.L.A.O. è stato dimezzato, da quarantamila a ventimila euro all’anno, scesi ulteriormente a quindicimila, con ovvie ripercussioni sulla gestione dell’area. La cronica carenza di finanziamenti, proseguita anche con il cambio alla guida della Regione con Giovanni Toti, stava mettendo a serio rischio la possibilità di continuare a vivere per il giardino botanico. Nel 2015 il sindaco metropolitano Marco Doria ha visitato l’area esprimendo parole di apprezzamento, in consiglio metropolitano molto viva è stata la battaglia per la salvaguardia dell’area. Dopo una lunga battaglia ed un periodo drammatico in cui il giardino botanico stava rischiando seriamente di chiudere, la Città Metropolitana di Genova e la Regione Liguria hanno inserito l’area all’interno degli interventi del GAL (Gruppo di Azione Locale) dell’Appennino Genovese che, per almeno per qualche anno hanno salvato l’area. Le amministrazioni di Campo Ligure e Masone avrebbero bisogno però di più finanziamenti (si parla di circa sessantamila euro, cifra non da poco per i magri bilanci comunali di piccoli paesi). Ancora una volta ci siamo trovati davanti allo scarso interesse da parte delle istituzioni per le realtà turistiche situate nell’entroterra, costantemente penalizzate rispetto a quelle della riviera. Fabio Mazzari

Servizi e approfondimenti su: www.inchiostrofresco.it


l’inchiostro fresco

Febbraio 2017

VALLI STURA, ORBA E LEIRA

9

La filigrana di Campo Ligure sul palco della canzone italiana

“Protagonisti a Sanremo con la nostra arte artigiana” Tesori in filigrana U dal 1882 n trampolino internazionale quello che si prospetta per la filigrana di Campo Ligure nei giorni del Festival di Sanremo. Questa kermesse canora pubblicizzerà l’antica arte artigiana, che già oggi gode di fama per i suoi eggeri filati in metalli preziosi. Infatti il testimonial del “Premio giovani” che verrà consegnato nel corso della manifestazione canora, è stato creato da un gruppo di artigiani aderenti all’associazione “Artigiani in Liguria”, verso la quale la Regione Liguria ha indirizzato un apposito bando di concorso, tra cui vi sono anche due importanti ditte campesi: la “Filigranart” di Miria Oliveri e Davide Oddone e la “Eredi Bongera” di Franca Bongera, entrambe di Campo Ligure. Attorno a questo testimonial si sono impegnate altre due imprese artigiane liguri: la “Lucia Malatesta” di Cicagna, fornendo il basamento in ardesia, e la “Il Fiordaliso”di Maria Angela Damonte di Arenzano, realizzando il cofanetto. La parte in filigrana che sovrasta il basamento in ardesia, riproduce il profilo della costa ligure usando le immagini dei tipici fiori del ponente, sovrastato da uno spartito composto da più note, il tutto anch’esso in filigrana. L’inchiostro fresco

È

dal 1882 che Campo Ligure vanta il titolo di “capitale della filigrana”. Da quella data infatti si sono sviluppati decine di laboratori artigianali che esportano in tutto il mondo la delicata arte del gioiello in filigrana d’oro ed argento. Quello che è poi diventato uno dei “Borghi più belli d’Italia”, possiede poi anche un museo unico nel suo genere: le raccolte donate dal comm. Pietro Bosio che, da appassionato filigranista, ha collezionato preziosi oggetti di ogni epoca e provenienti da tutto il mondo, nel quale questa preziosa arte si è affermata. m.c.

ha sentito Davide Oddone, che, assieme a Franca Bongera, ha aderito al bando lanciato dalla Regione per la parte in filigrana, il quale ci ha spiegato come questo team ha lavorato direttamente, ognuno per sua parte, alla realizzazione del premio: “Da dicembre abbiamo deciso come

sarebbe stato realizzato e – ci spiega Oddone - dettaglio dopo dettaglio, dopo aver valutato gli ingombri dei piani d’ardesia, ci siamo suddivisi nella parte artistica consultandoci per la resa d’insieme tramite alcuni bozzetti ed un gruppo Whatsapp”. Sanremo dunque sarà la vetrina di tutta

la Liguria. “Con l’hashtag #lamiaLiguria partirà anche la nuova campagna che ha lo scopo di promuovere le bellezze e le eccellenze dell’artigianato ligure, perno fondamentale della nostra cultura ma anche ottimo spunto per rinnovare quest’attività così antica e pure così at-

tuale. La Regione Liguria – ha spiegato infatti il Presidente della Regione Giovanni Toti in conferenza stampa in occasione della presentazione del premio handmade per Sanremo - punta molto sugli artigiani locali, prendendo in mano una serie di azioni volte a valorizzare sempre più queste imprese tramite incentivi specifici”. E nella stessa conferenza stampa, l’Assessore regionale allo Sviluppo Economico, Edoardo Rixi, ha sottolineato che: “Un evento come il Festival di Sanremo deve contribuire a valorizzare le eccellenze del nostro territorio ed in particolare il marchio Artigiani in Liguria che dimostra come il nostro artigianato sia in grado di competere a livello mondiale con tutti gli artigianati più qualificati”. Chissà se questi nostri artigiani vedranno la consegna del premio dalla platea dell’’Ariston o da casa propria? Comunque se per una notte non dovessero trasformarsi in VIP, ci penserà la loro opera a dargli il giusto risalto direttamente dal palco!

Maria Virginia Calissano

“ ..E sette: sei spose per sette fratelli”, il 10 e 12 febbraio in scena a Masone il nuovo spettacolo della compagnia “Cantacaruggio”

Il celebre musical americano in “salsa” rossiglionese T irate fuori le camicie a quadri e le asce da boscaiolo: dalle lontane praterie dell'Oregon, dove si svolgevano le vicende del musical originale, arriva in Valle Stura, rivisitato tutto in una gustosa salsa rossiglionese, il nuovo spettacolo della compagnia teatrale Cantacaruggio, reduce del successo della loro ultima fatica “Grease – che fine hanno fatto Danny e Sandy?”, che vedeva gli attori impegnati a immaginare come si sarebbe conclusa la vicenda del famoso film che ha fatto sognare intere generazioni; questa volta, però, niente brillantina e giubbotti di pelle nera, perché a farla da padroni saranno le atmosfere country dei nostri boschi. “È uno spettacolo teatrale della compagnia Cantacaruggio, nata alcuni anni fa - spiega Filippo Travo, la mente dietro questo progetto e polistrumentista rossiglionese (noto per essere il bassista del gruppo

Le vetrinea Valle Stura dell

folk “Quei de Rsciugni”, ndr ) - L'anno scorso abbiamo fatto il primo musical sulla continuazione di Grease con un grande successo in tutta la valle e abbiamo raccolto molti proventi donati poi in beneficenza; quest'anno abbiamo deciso di rivisitare in chiave comica e musicale il celebre musical Sette spose per sette fratelli, ambientandolo nella nostra campagna rossiglionese”: la vicenda infatti si svolge non più nelle praterie dell'Oregon, bensì presso la cascina “Paterceu”, a due passi dal monte Colma, nei boschi rossiglionesi, in un passato “distopico” dove i protagonisti avranno a che fare con usi, costumi e accessori della nostra epoca e della nostra valle. “Lo stesso titolo gioca infatti sul modo di dire rossiglionese ...e sette! - spiega Travo, ricordando inoltre che nello spettacolo compariranno alcune canzoni dialettali - uno spettacolo che unisce recitazione,

musica e proiezioni, per il quale abbiamo fatto le prove una volta a settimana nella sala dell'Auser e presso il salone delle opere parrocchiali; abbiamo un appoggio costante del Sindaco Katia Piccardo - ricorda Travo e ringraziamo l'azienda Beiro dove abbiamo girato i video che verranno proiettati durante lo spettacolo”. “Invitiamo tutti a partecipare esorta infine - per una serata di divertimento e di solidarietà, e per godersi uno spettacolo che ci è costato tanta fatica ma che ci ha anche dato tante soddisfazioni”; lo spettacolo, che ha avuto un grosso successo di pubblico a Rossiglione, vi aspetta a Masone presso i locali dell'Opera Macciò i giorni venerdì 10 febbraio alle ore 21 e domenica 12 febbraio alle ore 16. Matteo Serlenga

Dal lontano 1950 una tradizione dolciaria che si tramanda da più generazioni

via Roma 19 Masone (GE) - tel 010.926088 - www.pasticceriavigo.com


10

l’inchiostro fresco Febbraio 2017

VALLI STURA, ORBA E LEIRA Urbe: La “ricetta” del sindaco Fabrizio Antoci per il rilancio negli anni a venire

Servizi alle persone per contrastare lo spopolamento R accolta dei rifiuti, sanità, acqua, scuola e... benzina: questi gli “ingredienti” scelti dalla amministrazione di Urbe, rappresentata dal sindaco Fabrizio Antoci, per far “ripartire” il comune a fronte dei tanti problemi tipici delle piccole amministrazioni, già messe a dura prova dal crescente spopolamento e dalla crisi economica; un “cocktail”, quindi, di servizi e proposte di qualità, per rendere il piccolo comune montano del nostro Appennino “attraente” sia per arginare il calo demografico, sia per incentivarne la crescita. “Noi cerchiamo di dare più servizi possibili alle persone, in particolare ai bambini e agli anziani”: spiega così la sua “ricetta” Fabrizio Antoci, che con la sua giunta mira a garantire e potenziare i servizi essenziali alle fasce più deboli dei suoi concittadini, la sanità, la scuola, l'acqua, i carburanti ma anche tutte le politiche volte a salvaguardare lo splendido territorio di Urbe, in particolare la raccolta differenziata. “Tra i traguardi raggiunti nell'ultimo anno - ricorda con orgoglio Antoci - c'è la raccolta rifiuti, che con il nuovo sistema è partita il 5 settembre e sta andando molto bene: la raccolta differenziata è triplicata, non siamo ancora alla fatidica soglia del 65 % ma dal 20-21% siamo arrivati al 60%; il banco di prova sarà con l'arrivo dei villeggianti in estate, per i quali organizzeremo ulteriori serate informative in primavera per non lasciarli impreparati. Abbiamo due centri (San Pietro e Vara Superiore) di raccolta per il week end - aggiunge Antoci - riservati a coloro, villeggianti e non, che non riescono a rispettare le giornate di raccolta; ne faremo una anche a Martina per chi va verso Genova e potenzieremo le casette già esistenti”. “Non abbiamo aumentato la tariffa - continua poi il sindaco - e questo è stato il paletto sul quale io ho insistito: tutto quello che abbiamo speso per questo progetto ambizioso lo stiamo risparmiando con lo smaltimento; il nostro obbiettivo è quello di tenere qui il 30% dell'umido, attraverso la distribuzione gratuita di compostie-

re, nella speranza quindi, nel 2018, di abbassare leggermente le tariffe”. Un servizio al quale il Comune contribuisce è quello del camper di CIDIMU che, una volta al mese, garantisce esami ecografici, radiografici, elettrocardiogrammi e spirometrie effettuate da professionisti della sanità allo stesso costo del ticket, risparmiando ai cittadini 50

km di viaggio, soprattutto alle persone anziane e a coloro che hanno difficoltà a muoversi; sono in corso contatti con ASL per convenzionare le prestazioni. Sanità e trasporti sono due punti fondamentali che l'amministrazione, grazie al progetto Aree Interne, vuole potenziare “Aree Interne – illustra Antoci - è un progetto governativo che intende

finanziare alcune aree interne delle regioni italiane; quella di cui facciamo parte è composta da 8 comuni, da Mele a Stella: ne sono il sindaco referente. In team con ANCI e Parco del Beigua, entro i prossimi sei mesi dovremo avere pronti progetti trasversali su sanità, scuola e turismo – continua il nostro interlocutore - e ci stiamo muovendo con gli altri sin-

daci per cogliere questa occasione unica: si parla infatti di circa 4 milioni di euro”. Contributi che possono essere essenziali soprattutto per quanto riguarda le infrastrutture e la mobilità, sempre molto difficile nel nostro territorio appenninico: “Laddove le linee pubbliche non riescono ad arrivare o sono carenti, vogliamo arrivare noi con un consorzio, che dia una risposta alle esigenze di mobilità della zona”, puntualizza il Sindaco. Una situazione, quella dei collegamenti, resa difficile anche dalla mancanza di un distributore di carburante: “Quattro anni fa la Total Erg ha deciso di chiudere l'impianto di Acquabuona a Tiglieto; l’inquinamento del terreno, riscontrato successivamente da Arpal, ha costretto a ricercare un nuovo sito; a questa criticità si aggiunge la difficoltà di trovare un partner commerciale interessato all'apertura di una nuova pompa; nessuna società interpellata, grande o piccola - spiega il Sindaco - era intenzionata ad aprire un distributore sul nostro territorio; abbiamo finalmente individuato una società interessata alla quale abbiamo proposto un terreno comunale

Gnocchetto: il locale Coordinamento Iniziative ha avviato una ricerca storica

I caduti nella II Guerra Mondiale I

l Coordinamento Iniziative frazione Gnocchetto e Valle Stura Ovadese, dopo essersi occupato, nel 2016, del parcheggio dell’A26 nei pressi della frazione, ora informa che si sta svolgendo una ricerca per trovare i nomi dei caduti della Seconda Guerra Mondiale (1940 – 1945) nati o residenti nella frazione Gnocchetto e nelle località vicine. Si stanno infatti cercando i caduti delle seguenti località: frazione Gnocchetto d’Ovada, frazione Sante Criste e parte meridionale del Comune di Belforte, strada Pian del Merlo, strade Termo e Santa Lucia nelle parti più vicine a Gnocchetto, strada Voltri, case

decedute in Russia, in Siberia, nel Mar Mediterraneo e di un partigiano fucilato nell’eccidio di Villa Bagnara in Masone. Al termine della ricerca verrà studiata la modalità per ricordare questi caduti insieme a quelli della Prima Guerra Mondiale, i cui nomi sono presenti nella lapide oramai illeggibile presente al Gnocchetto. Luisa Russo

dei Comuni di Rossiglione e Tagliolo storicamente legate alla frazione Gnocchetto. Si tratta di un vasto territorio in cui si trovavano più di

cento cascine o case sparse che facevano parte della frazione o della sua Parrocchia. Sono già stati reperiti alcuni nominativi di persone

C

a Martina, in modo che raccolga i bacini di utenza di Urbe e di Tiglieto”. Per quanto riguarda la scuola, Antoci ha le idee chiare: “Nonostante l’esiguità del numero dei bambini e dei ragazzi, stiamo cercando in ogni modo di mantenere a Urbe ogni ordine di scuola: l’obiettivo non è però la sopravvivenza a scapito della qualità, vogliamo che la scuola ad Urbe sia attrattiva dal punto di vista didattico, e proiettata verso il futuro - dichiara l’intervistato - e che garantisca un allungamento dell’orario, per infanzia e primaria, con attività nel pomeriggio, con il doposcuola, potenziamento delle lingue, educazione fisica e iniziative legate al territorio; inoltre, già dalla primavera, vorremmo organizzare un corso per insegnare ai bambini, giocando, come si riciclano i rifiuti, dando loro una coscienza ecologica”. “Assieme a Sassello – afferma ancora Fabrizio Antoci - stiamo presentando alla Prefettura un piano per ridurre il numero dei migranti per garantire migliori condizioni di vita ed integrazione affinché questi ragazzi diventino per noi una risorsa mentre - termina il nostro interlocutore - riguardo all’organizzazione interna del Comune “abbiamo ridotto il numero dei dipendenti trovando finalmente una diversa sistemazione lavorativa per il necroforo, attraverso una soluzione economicamente vantaggiosa per il bilancio comunale” . Matteo Serlenga

Info

hi volesse comunicare i nomi di morti o dispersi in guerra, può farlo al numero 347 696 79 68

Servizi e approfondimenti su: www.inchiostrofresco.it


Rondinaria

la “Città dei paesi” tra Novi e Ovada

BASALUZZO (AL)

Via dell’Asilo, 1 tel. 0143 489207

Intervista all'ex Sindaco di Molare Tito Negrini sull’affidamento di un servizio che coinvolge numerosi Comuni del territorio

Raccolta rifiuti: “caos per l’affidamento”

“N

on è tutto oro quel che luccica, specie quando si parla di raccolta e trasporto rifiuti!”. Con questa esclamazione, mentre i redattori de “l’inchiostro fresco” stavano realizzando un servizio fotografico sulle bellezze di Molare, sono stati “fermati” dall’ex sindaco del paese, Tito Negrini, che ha proseguito: “Se mi consentite vorrei mettere qualche pulce nell’orecchio ai vostri lettori”. E noi, molto curiosi in merito, l’abbiamo ascoltato: “Nel nostro territorio operano tre grandi ditte di smaltimento e trasporto rifiuti, Econet, operante nell’ovadese e nell’acquese, Gestione Ambiente, nel novese e nel tortonese e 5 Valli, in val Borbera e val Curone – spiega Tito Negrini – Ora, come è emerso anche dalle dichiarazioni

del Segretario del Consorzio, Angelo Lo Destro, e dal Responsabile del Servizio Tecnico, Jari Calderone, durante le sedute del Consiglio d’Amministrazione dell’Assemblea del Servizio Rifiuti del 6 marzo 2015 e del 14 maggio 2015, la Legge di Stabilità quasi impone un’aggregazione fra società diverse ma simili, e che, per di più, si occupano di un’area tutto sommato ristretta”. L’ex Sindaco poi continua: “Sia Lo Destro come Calderone, avevano in quell’occasione comunque ribadito che l’eventuale gestore unico sarebbe stato individuato in un secondo momento”. Tra i Comuni della zona, un forte parere contrario a quest’operazione, era venuto dall’allora Vice-Sindaco di Arquata Scrivia, Francesco Bisignano, il quale, ri-

corda Negrini: “Aveva dato parere negativo perché contrario a queste aggregazioni e ad affidamenti pluridecennali”. A questo punto Negrini asserisce che: “Nel corso dell’Assemblea del Consorzio del 25 gennaio 2016, Lo Destro, come si legge in delibera, ammette che il progetto dell’aggregazione del servizio stava incontrando notevoli

difficoltà, specie per le resistenze degli Amministratori locali. Inoltre Lo Destro ricordava il divieto ai Comuni – prosegue Negrini – di aggregarsi a piacimento, passando, diciamo così, da un gestore ad un altro”. La situazione come si è poi evoluta?: “Nella delibera del Consiglio del 22 giugno 2016 abbiamo letto che Calderone riteneva inop-

portuno intervenire sui contratti già in essere, per non precludere possibili forme future di collaborazione e nel contempo – ci dice ancora Negrini – Lo Destro, nella sua qualità di Segretario del Consorzio, poneva l’accento sulla sua eventuale impossibilità di firmare tali contratti, in quanto anche Segretario del Comune di Novi Ligure, uno dei soggetti interessati, cosa che è avrebbe potuto far scattare un possibile conflitto d’interesse”. Chiediamo all’ex Sindaco di Molare come si sia conclusa la vicenda: “Alla fine, la proposta di aggregazione omogena tra Comuni per un servizio unico chiesto dal Consiglio di Amministrazione all’Assemblea del Consorzio Servizio Rifiuti, formata dai Sindaci o da loro delegati – ci risponde Negrini – è stata

respinta: ovvero l’Assemblea non ha voluto seguire le indicazioni del Consiglio, disattendendo anche quanto sostenuto dallo stesso Segretario. Mi pare un comportamento paradossale da parte degli Amministratori – erompe Negrini al termine della nostra intervista – Mi auguro un tale comportamento dell’Assemblea, giusto o, a mio parere, sbagliato, siano stato pensato in piena indipendenza, e non pilotato nelle segrete stanze di qualche partito. E se un domani il servizio raccolta rifiuti dovesse creare problemi economici o funzionali ai cittadini, chi se ne assumerà la responsabilità?”. Mattia Nesto

Gente d’impresa: Ezio Maranzana ci presenta la storia dell’omonimo negozio d’abbigliamento di Silvano d’Orba

UNA BOUTIQUE SARTORIALE A DUE PASSI DA CASA “S e uno ci pensa bene non abbiamo fatto altro che guardare indietro per affrontare al meglio il futuro: il negozio Maranzana Abbigliamento è nato nel 1950 come sartoria ed oggi, oltre ad offrire alla nostra clientela una vasta gamma di capi delle migliori marche e per differenziarci dal panorama commerciale del settore realizziamo anche abiti sartoriali”. Con queste parole, semplici e dirette, Ezio Maranzana ci introduce alla storia dell’omonimo negozio di Silvano d’Orba, che nulla ha da invidiare a quelli delle grandi città. Qualcosa di più che un semplice negozio di vestiti, dato che, come ricorda lo stesso Ezio: “Tutto è nato dall’intuizione di Stefano, nostro padre che appunto 67 anni fa aprì a Silvano un negozio di abiti sartoriali. Da qui – prosegue Ezio Maranzana – aiutato dalla moglie Mariuccia e, dal finire degli anni ’80, anche dai figli Marco e Paola, la ditta Maranzana si è allargata, diventando la prima jeanseria della zona e uno dei negozi di abbigliamento di riferimento del circon-

dario”. Ed oggi da chi è condotta l’attività?: “Dai figli di Stefano, ovvero da Marco, Paola e da me, che dopo la Laurea in Economia ho conseguito il diploma di Sarto Stilista ad Alessandria, come a suo tempo fece mio padre Marco – ci dice Ezio. Oggi questo nego-

zio si afferma quindi come punto di riferimento irrinunciabile, non soltanto per le sue griffe d’abbigliamento, ma anche come il luogo di una vera e propria boutique sartoriale: “Sappiamo benissimo che non possiamo competere con i marchi d’abbigliamento

commercializzati dalla grande distribuzione – spiega il nostro interlocutore – Dunque occorre, sulle orme della tradizione paterna, seguire la nostra vocazione, ovvero quella d’essere sarti. Ecco allora che venire da Maranzana significa recarsi in una boutique

che segue passo passo la realizzazione del proprio abito, anche da cerimonia – illustra Ezio Maranzana – con una grande attenzione e cura per i dettagli”. Il figlio di Stefano Maranzana poi ricorda che: “Offriamo servizi innovativi, unici nel loro genere,

come la rinforzatura dei bottoni, degli orli e la consegna dei capi perfettamente stirati, il tutto senza costi aggiuntivi. Non vogliamo semplicemente che il cliente sia coccolato o trovi ampia scelta – continua l’intervistato – ma che possa essere anche sicuro dell’alta qualità dei nostri capi”. Capi che provengono dalle migliori griffe d’alta moda, da Manuel Ritz a Digel, passando per Pancaldi, Armani e, in particolar modo Carlo Pignatelli, seguendo le ultime tendenze (come la “novità” dell’abito blu da cerimonia): “Proponiamo cinque tipologie di taglie per cinque altezze differenti – ci dice al termine della nostra intervista Ezio Maranzana – Quindi si possono scegliere tra 25 combinazioni differenti, in modo tale da trovare la taglia giusta, ideale per qualsiasi corporatura. Da Maranzana non si viene soltanto per comprare un abito, ma per prendere parte di una storia che nasce da un ago e da un filo e termina con un elegante vestito sartoriale”. Mattia Nesto


12

l’inchiostro fresco Febbraio 2017

RONDINARIA Festa a Silvano

Poesie Regali T U L i racconterò dell’amore del pianto di gioia del pianto di dolore del profumo delle rose del profumo delle viole Camminerò con te nel viale dove tramonta il sole Camminerò con te nel viale dove finisce il mondo dove il sole sorge e non [tramonta mai dove il tempo si è fermato dove inizia l’eternità lì urlerò il mio amore Non lasciarmi andare via non lasciarmi andare via [da solo dammi la tua mano dammi la tua mano vieni via [con me io ti amo Maria Parisi

L

a gioia e il dolore l’amore la vita la morte non hanno più senso non hanno più valore il dolce l’amaro hanno lo stesso sapore

o scorso 22 dicembre le insegnanti e le mamme degli alunni della scuola materna di Silvano d’Orba hanno organizzato la festa di Natale. Da alcuni anni un socio fondatore del circolo dialettale di Silvano “Ir Bagiu” si traveste da Babbo Natale e distribuisce i doni ai bimbi che si sono fatti fotografare accanto al loro Babbo Natale. Quest’anno chi ha organizzato l’incontro ha avuto un’idea bellissima: Babbo Natale è entrato nel salone delle feste trainando una slitta rossa di cartone, costruita dalle insegnanti. Ogni alunno ha depositato nella “slitta” dell’uomo "in rosso" un suo giocattolo per i bimbi meno fortunati. Finita la festa quelli più intraprendenti, hanno cercato di capire chi si celasse sotto la barba di Babbo Natale. Anche quest’anno l’anonimato è stato “salvato” . Il prossimo anno il vecchio amico arriverà ancora una volta e, sempre in incognito, conquisterà l’uscita… forse con sotto il cappello e la barba una lacrima di felice commozione… Pier Franco Romero

È lei che tende la mano ha gli occhi arsi dal pianto le racconterò del tuo ultimo respiro del tuo ultimo saluto Maria Parisi L'autrice risiede a Silvano d'Orba (AL) dove gestisce l'avviato panificio Albertin 339 65 46 944

La "Trattoria del Popolo"

n'altra pagina della storia culinaria del nostro territorio si chiude per sempre. Dai primi anni del Novecento, sono stati serviti a migliaia di estimatori, insieme ad altre prelibatezze, tonnellate di rabatton, la Trattoria del Popolo, a Cascinagrossa, popolosa frazione del comune di Alessandria, chiude i battenti. La malinconia ci riporta alla mente tutte le volte che, seduti ad uno dei suoi tavoli, riscaldavamo le membra intorpidite da quel freddo che nella nostra pianura ci accompagna per lunghi mesi. Ci aiutava anche il piacevole sapore sprigionato dalla sincera barbera che con immediata solerzia ci è sempre stata servita in tavola da Paolo Lombardi. A seguire i roventi rabatton che con la forchetta dovevamo spezzare in due o tre parti. Al taglio usciva immediatamente un sottile filo di vapore che, per quanto minaccioso, pareva volerci benevolmente avvertire:“Scaldarsi va bene, ma state molto attenti”. Parimenti durante i mesi estivi, le spesse pareti di questo ultrasecolare

Roberto Rava con Francesco, Gianluigi e Vincenzo edificio, hanno sempre costituito un valido riparo dalla calura che, come il freddo, da noi non perdona. Non si può certo asserire che la barbera, servita a temperatura ambiente o, al più, fresca di cantina, abbia potuto fungere da piacevole refrigerio, ma piacevole era sicuramente, e mai s'è trovata a disagio scendendo per il nostro gargarozzo, neanche nei giorni più caldi. In cucina, l'ottuagenaria Caterina Ricci, dandosi del tu con fornelli, tegami, e mestoli

ha prodotto una miriade di piatti, anche ricercati, ma sempre caratterizzati da una genuina impronta casalinga come pasta e fagioli, agnolotti conditi con la bagna dello stufato, polenta e stoccafisso, il merluzzo accomodato (baccalà), trippa con le fagiolane, salamini di vacca bolliti come vuole la tradizione locale, perché la vera trattoria è tradizione. Gli avventori, si sono sempre sentiti un po' come a casa. Caterina, che in cucina è abilmente coadiuvata da Luisa,

che pur non disdegna, a sua volta, di aiutare Paolo nel servire ai tavoli, è stata per i clienti come una sorella o una zia, talvolta sconfinando in sala dove Paolo, con fregoliana rapidità, ha sempre tempestivamente servito ai tavoli, fornendo oltretutto ai clienti una corretta consulenza sul vino adatto per ogni piatto. È con una vena di profonda tristezza che negli ultimissimi giorni dell'anno appena conclusosi, dalla marina Genova, sono salito alla pianura per respirare, ancora una volta, insieme agli amici, la familiare atmosfera della Trattoria del Popolo. Neppure quest'ultima volta siamo stati traditi. Caterina ha preparato succulenti piatti come se dovesse conquistarsi nuovi clienti. È stato invece il suo modo per dirci grazie. Siamo soprattutto noi che vogliamo ringraziarla per la competenza, la serietà e l'estro che sempre abbiamo trovato alla Trattoria del Popolo di Cascinagrossa. La Redazione

Nel 1858 sotto la bacchetta del Maestro Giuseppe Sanquirico iniziano i concerti della Società Filarmonica

Ti vedo Sei bella ti amo Sono un camice bianco ti chiudo gli occhi sul tuo sguardo spento col lenzuolo come un sudario ti copre il viso

Cascinagrossa: uno storico locale chiude lasciando un nostalgico vuoto

Fresonara: ma che musica maestro!

U

ndici aprile 1858. Si costituisce, nelle ore pomeridiane, nel locale allora adiacente alla scuola elementare maschile sita in una delle camere al piano terreno dell’attuale casa che porta il numero civico 24 in via Maestra, la Società Filarmonica di Fresonara. Promossa, patrocinata e diretta dal suo nascere sino al 1871 dal Cav. Vernetti Pietro, ha lo scopo di istruire, educare ed ingentilire la crescente generazione. Il corpo musicale si compone di 25 suonatori oltre il maestro ed il Presidente. La scuola si apre regolarmente il 10 maggio successivo, con buon profitto

CORSO DI INGLESE CORSO DI MUSICA PSICOMOTRICITÀ PRE E POST ASILO CUCINA INTERNA GIARDINO CON PARCO GIOCHI

BASALUZZO (AL) Via dell’Asilo, 1 - tel. 0143 489207

e con decoro del paese, in modo che, dopo pochi anni la filarmonica gode fama per abilità di esecuzione e per disciplinato contegno e viene richiesta da tutti i circonvicini paesi, riportando dovunque elogi scritti dalle autorità comunali e pubbliche manifestazioni d’accoglienza e di gradimento dalle popolazioni. È suo primo maestro Sanquirico Giuseppe, di Bosco Marengo, che dura in carica per circa 15 anni e disimpegna il non facile e paziente compito con lode. Ogni anno la Società solennizza la festa della Patrona Santa Cecilia, protettrice dei musici. Nella ricorrenza del primo decennio di

sua fondazione esegue a piena orchestra una stupenda Messa appositamente composta dall’avvocato Carlo Manfredi, boschese, distinto contrappuntista e valente violinista, che gentilmente dona la partitura sia vocale, sia strumentale. L’esecuzione riesce di graditissimo effetto come hanno testimoniato forestieri intelligenti. La Società Filarmonica non solo cura lo studio della musica sacra, ma esegue marce brillanti ballabili, per cui è continuamente ricercata sia per solennizzare sacre funzioni, sia per rendere più liete e gaie le cittadine feste di quei paesi. La Società, quando esce

in corpo, indossa l’uniforme della Guardia Nazionale e sul berretto la lira, simbolo dei musici. È sempre preceduta dalla sua tricolore bandiera riportante la scritta: Società Filarmonica di Fresonara 1858. Nella sera del 19 maggio 1859, trovandosi in Fresonara accampato il 2° Reg.to dei Volteggiatori della Guardia Imperiale di Napoleone III, esegue una serenata al Comandante. Poi dà pubblico concerto sulla piazza che allora era nelle Corti presso la Crosia. Il Colonnello offre sigari, dolci e bibite ai musicanti, esternando i sensi di ringraziamento per così squisita improvvisata goduta in un piccolo

paese. Chi l’avrebbe pronosticato… Dopo pochi giorni quel reggimento viene decimato nella battaglia di Magenta, combattuta per la libertà, l’unità e l’indipendenza Italiana. Serbiamone a quei prodi sentimenti di riconoscenza. Bello riscrivere al presente le antiche parole che il cav. Pietro Vernetti incise il 7 febbraio 1893 nel suo libro: Storia del Comune di Fresonara narrata al Popolo. Ed io ho tenuto fede alla sua volontà: ve l'ho raccontata. Dom&Nico BISio

di Madhura Carlevaro Piazza San Bernardino, 3 15010 Cremolino (AL) cell. 339 72 06 717


Tortona e tortonese

Valli Curone, Grue e Ossona

Pagine a cura di Claudio Cheirasco Massimo Berutti, già sindaco di Tortona dal 2009 al 2014, ci parla della sanità a livello locale

Declassare l’ospedale è una scelta contro la gente C osa ci dice dell’Ospeda- più soldi per risparmiare? Che le di Tortona che è stato i soldi risparmiati andranno in declassato di recente un maggiore utilizzo di ambuma la scelta ha una storia an- lanze e comunque di viaggi tica che risale a molto prima a carico dei privati? (2011-2012)? Nelle valutazioni che portarono Già nel 2011, quando ero ancora a costruire l’assetto di cui parlaSindaco di Tortona, uscì un pia- vo prima c’era anche la mobilità no aziendale stilato dall’AGENAS passiva; soprattutto per questo che prevedeva il declassamento lembo di Piemonte – dimenticato dell’Ospedale di Tortona da ospe- dai torinesi – che si trova al condale cardine ad ospedale di ter- fine con Regioni che eccellono ritorio. La Regione, allora guidata in ambito sanitario come qualità dal Presidente Roberto Cota della delle prestazioni sanitarie. InveLega Nord, vedeva susseguirsi ce, la riforma sanitaria approvata alla Sanità prima Caterina Fer- dalla giunta Chiamparino è stata rero e poi Paolo Monferrino che, un disastro per le ricadute negaappena insediati, si trovarono con tive che ha avuto su tutto l'alesun buco di bilancio devastante e sandrino. Su Tortona la scelta è con imposizione da parte del Mi- stata deflagrante in quanto non ha e la realtà morfologica dei nostri nistero della Salute di impostare tenuto minimamente in conside- comuni, che sono stati ancora più un piano di rientro unito ad un razione le necessità del territorio penalizzati. Questo ha contribuito piano di ristrutturazione della rete ospedaliera. Alla luce di quello che stava succedendo, appena venni a conoscenza del rischio declassamento, intervenni immediatamente portando alla Regione la voce del territorio. In quell'occasione, proprio grazie al mio intervento, la giunta regionale adottò una ell’imminente scadenza nuova delibera con la quale si del termine previsto per prevedeva un DEA (Dipartimento il primo bando 2017 per Emergenza Accettazione – Pronto Soccorso, ndr) di primo livello for- l’accoglienza di cittadini stranieri e mato dall’integrazione funzionale la gestione dei servizi connessi sul di due presidi che mantenevano territorio della provincia di Alesle rispettive sedi, ossia Tortona sandria, il Sindaco del Comune di e Novi Ligure; seppur dovendo Tortona Gianluca Bardone e il Vice sacrificare qualche reparto, per- Sindaco Assessore all’Istruzione mise ad entrambi gli ospedali di Marcella Graziano, hanno inviato rimanere DEA – con pari dignità una lettera al Prefetto di Alessan– concentrando alcune specificità dria Romilda Tafuri per fare il puncittadini e le reali esigenze delle a Tortona ed alcune a Novi. Per to sulla situazione dei profughi. In particolare gli Amministratori È stata ribadita la convinzioquanto riguarda l’attuale declasSI LEGG SI LEGCittà. G che concentrare numeri elevati Tortonesi lamentando unaUI man- ne samento del nostro nosocomio, UI vorrei ribadire che non è legato canza di coinvolgimento e di infor- di migranti all’interno di singole alla chiusura del punto nascita mazione verso i rappresentanti dei strutture sia una misura che facidi Tortona. L’allegato 1 collegato territori, che esprimono la voce dei lita unicamente i soggetti gestori, all’intesa trovata in conferenza L’IN O permanente tra lo Stato eL ’ le I N CRe-H I O S T R O CHI OSTR gioni del 5 Agosto 2014 n° 98/ CSR in relazione agli standard SI LEGG SI LEGG E E UI UI qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera dice così: ”I presidi ospedalieri di primo livello, con bacino di utenza tra i 150.000 e L’IN O ’INC STRO i 300.000 abitanti sono LstruttuCHI OSTR H O I re sede di DEA di I livello, dotate delle seguenti specialità: Medicina Interna, Chirurgia Generale, AneInformiamo che stesia e Rianimazione, Ortopedia e il responsabile della Traumatologia, Ostetricia e Gineraccolta pubblicitaria cologia, Pediatria, Cardiologia con per “l'inchiostro fresco” è U.T.I.C., Neurologia, Psichiatria, Oncologia, Oculistica, Otorinolail geom.Umberto Cecchetto ringoiatria, Urologia, con servizio socio dell'Associazione medico di guardia attiva e/o di "Club F.lli Rosselli". reperibilità oppure in rete per le Contattabile al: patologie che la prevedono. Non le sembra che si sia speso

ad incrementare mobilità passiva, i cui dati non sono ancora stati resi noti. Certamente la riforma sanitaria, così come è stata attuata da Chiamparino e dall’assessore Saitta, non ha permesso di risparmiare, ha contribuito a creare disagi e disservizi ai cittadini andando anche ad aumentare costi diretti e indiretti che hanno gravato e andranno sempre più a gravare sui cittadini. Molti si lamentano per l'attuale situazione in cui versa la sanità a livello locale: come stanno le cose secondo lei? La riforma sanitaria di Chiamparino è stata fatta sulla carta chiudendo ospedali, tagliando servizi, facendo spostamenti di reparti e ambulatori, senza valutare le ricadute organizzative che avrebbero

impattato sul territorio che stanno deflagrando rendendo una serie di disservizi che vanno solo a discapito dei cittadini, degli utenti e dei malati. Il territorio tortonese, ad esempio, ha una bacino di abitanti che supera i sessantamila. Il declassamento dell’ospedale e lo spostamento di alcune prestazioni su altri nosocomi afferenti all’Asl alessandrina hanno comportato un incremento della richiesta di prestazioni per gli Ospedali di Novi e Alessandria, creando a queste strutture non poche criticità e ai cittadini lunghissime liste di attesa. Cosa ne pensa della proposta di passare in Lombardia come forma di protesta? È fattibile? Sicuramente la vicina Lombardia è una Regione che vanta numerose eccellenze, soprattutto in

ambito sanitario. Sinceramente non credo che chiedere l’annessione sia la soluzione del problema, tanto più che anche la sanità lombarda è al centro di un piano di riorganizzazione partito lo scorso anno e fortemente voluto dal presidente Maroni. Quindi entreremmo in una partita già iniziata ed il cui esito, per noi, sarebbe tutto fuorché scontato. Credo che si debba far sentire sempre più la nostra voce. Per questo, come gruppo consiliare di Forza Italia abbiamo promosso una raccolta firme che porti ad indire un referendum abrogativo delle deliberazione della giunta regionale Continua alla pagina seguente

Intervista in esclusiva a Marzia Barbieri, nuovo Assessore Sanità, Lavoro e Politiche Giovanili di Tortona

Accog Accoglienza e legalità: fare chiarezza

328 60.87.969

CO

FRES

CO

FRES

ANCHE Q

ANCHE Q

CO

FRES

CO

ANCHE Q

FRES

AI LETTORI

E

E

ANCHE Q

N

non favorendo l’integrazione. Solo un sistema di assegnazioni più equo, che coinvolga in maniera proporzionale tutti i Comuni potrebbe rappresentare un criterio condivisibile e rappresentare una

Direttori onorari: Rino Vaccaro e Luisa Russo • Direttore responsabile: Federico Cabella • Sito edizione on-line: Mattia Nesto • Trattamento dati: Gian Battista Cassulo Presidente: Ass. Club F.lli Rosselli • Comitato di redazione: Matteo Serlenga (Valle Stura, Val Leira) Luisa Russo (Ovada e Ovadese) Claudio Cheirasco (Tortona e Tortonese)) Marisa Pessino (Nuova Libarna) Fabio Mazzari (Valle Scrivia)

reale opportunità di integrazione per gli stessi stranieri. Il Sindaco stigmatizza inoltre non sia stato invece possibile coinvolgere adeguatamente i profughi in attività di utilità sociale. Peraltro l’Ammini-

• Rubriche: Stefano Rivara (La voce del binario) Davide Ferreri (l’Arca) Ester Matis (Esternando) Arnaldo Liguori e Matteo Clerici (contributi esterni e corrispondenze) • Sport: Enzo Prato • Grafica e impaginazione in proprio: a cura di Guido Cappelletti grafica2@inchiostrofresco.it “l’inchiostro fresco” è registrato presso: Reg. Stampa AL n. 322 del 31/01/1985 R.O.C. n. 11700 del 12/02/1998

strazione Comunale aveva cercato di dotarsi di uno strumento idoneo ad intervenire, proponendo all’attenzione del Prefetto una bozza di provvedimento di contrasto al cosiddetto accattonaggio molesto a firma del Sindaco, che tuttavia è stato cassato ravvisando la mancanza dei requisiti di contingibilità ed urgenza. Nella convinzione che la Prefettura, quale Ufficio Territoriale del Governo, sia chiamata ad ascoltare gli Amministratori locali e le esigenze delle Comunità, il Sindaco Bardone ha detto basta e si è dichiarato non più disponibile ad accettare ulteriori imposizioni ed assegnazioni di profughi in strutture gestite da cooperative nella Città di Tortona, se non verranno rivisti gli attuali criteri che non favoriscono un'accoglienza diffusa, né tanto meno l'integrazione sociale dei richiedenti asilo. Claudio Cheirasco

Pubblicità raccolta in proprio: geom.Umberto Cecchetto (328-60.87.969) Associazione “Club Fratelli Rosselli” editrice de “l’inchiostro fresco” • Presidente e Legale rappresentante • Collegio dei Probi Viri: Gian Battista Cassulo Domenico Bisio, Davide Ferreri, Federico Cabella (soci fondatori de “l’inchiostro fresco” • Consiglio Direttivo: voce di Rondinaria - 2005) Marta Calcagno, Massimo Calissano, Arnaldo Liguori, Fabio Mazzari Club Fratelli Rosselli • Collegio dei revisori dei Conti: Iscritto alla C.C.I.A.A. di Alessandria Umberto Cecchetto, Alfonso Gatti, Renato Milano al n° 226160 il 4/10/2005 (soci storici e fondatori dell’Associazione nel 1985) P. IVA e C.F. 02096520065

www.inchiostrofresco.it - Tel. 0143/46.569

Servizi e approfondimenti su: www.inchiostrofresco.it


14

l’inchiostro fresco Febbraio 2017

Segue dalla pagina precedente: Declassare l'Ospedale... n. 1-600 e 1-924 che hanno portato alla chiusura di reparti o di servizi nella quasi totalità degli ospedali piemontesi. Se la Presidenza del Consiglio Regionale avvallerà il referendum, da marzo a settembre ci saranno da raccogliere 60.000 mila firme. A questo punto vedremo cosa faranno Saitta e soci... Che peso ha Tortona in Regione Piemonte? Il vero problema è che tutta la provincia di Alessandria in Regione è debole. A parte qualche Sindaco, come ad esempio quello di Novi che certamente ha un grande peso specifico, il resto mi sembra riesca ad incidere molto poco. Se consideriamo che 6 su 7 centri zona sono in mano alla Sinistra, così come la provincia, ci dobbiamo porre delle domande. Io naturalmente parlo da consigliere di opposizione e quindi posso essere additato di muovere critiche di parte, ma parlano i fatti. Sanità, alluvione, PSR per citare i temi più importanti hanno visto ancora una volta Torino e Cuneo farla da padroni. Su Tortona lascio giudicare ai tortonesi... Claudio Cheirasco

TORTONA E COLLI TORTONESI L’oro del nostro territorio: approfondimento sulla Cantina Sociale di Tortona

Libiamo i calici su e giù per i colli “L a Cantina Sociale è nata nel 1931 in un momento difficile per l’agricoltura dei colli tortonesi: attualmente le cose sono molto cambiate ma i tempi non sono semplici. Oggi come ieri il segreto è sempre lo stesso: fare squadra vuol dire fare meglio”. Con queste parole si potrebbe riassumere il pensiero di Antonio Casalinuovo, Presidente della Cantina Sociale di Tortona, da noi raggiunto per un’intervista. Assieme a lui ci hanno accolto presso la sede di via Muraglie Rosse 5 a Tortona anche Matteo Ferri, responsabile della produzione ed enologo e Cristiano Vergagni, responsabile tecnico e commerciale. “L’idea originaria della cantina ruotava attorno ad un gruppo di poco più di una trentina di soci che, giustappunto per unire le forze – ci spiega Cristiano Vergagni – si consorziarono. In un primo momento solo una parte della produzione dei soci veniva convogliata nella cantina. Solitamente venivano consegnate – prosegue il tortonese – le uve di minor qualità, quelle in eccedenza. Quelle migliori venivano usate, diciamo così privatamente. Ma dal finire degli anni Ottanta ed in particolar modo a partire dal 2002 le cose sono cambiate”. In che senso?: “Nell’ottica di voler puntare sempre più sulla qualità – dichiara Matteo Ferri – si è chiesto ai soci di riversare la quasi totalità della propria produzione alla cantina, mantenendo una piccola quota per uso privato. Dai circa 800 soci dei momenti d’oro – continua il nostro interlocutore – oggi ci siamo attestati sui 280. Un buon numero che ci permette perfettamente di preservare la qualità”. Assieme all’enologo il discorso scivola, quasi naturalmente, sulle

tipologie e caratteristiche proprie del territorio: “I nostri soci sono dislocati sulle tre valli che formano i colli tortonesi, ovvero la Val Grue, la Val Curone e la Val Ossola, per un totale di 31 comuni – spiega Ferri - Si tratta di un territorio che non può essere considerato Oltrepò pavese, non si può definire Monferrato e neppure dirsi parte dell’astigiano. Siamo una terra di mezzo – sintetizza l’enologo originario di Villaromagnano – ma non per questo siamo figli di un dio minore: il nostro sforzo dev’essere la promozione e la messa in vetrina dei prodotti delle nostre terre”. Quali sono i vostri vini di punta?: “Senz’alcun dubbio il Timorasso Doc Colli Tortonesi, commercializzato col nome Derthona che in questi anni è sempre più conosciuto ed apprezzato – risponde prontamente Vergagni – poi il Barbera e il Dolcetto, senza scordare la Croatina e il Moscato Nero tortonese, la cui peculiarità è avere acini più piccoli

del normale, ma dal grande sapore". A questo proposito il Presidente Casalinuovo ci svela una piccola “chicca” per i lettori de “l’inchiostro fresco”: “Proprio nell’ottica della promozione e della valorizzazione dei prodotti del nostro territorio la prossima primavera nella nuova commedia del regista Sandro Veronesi uno dei protagonisti, un attore italiano molto famoso, pasteggerà col nostro Timorasso. Quando vi dico che il nostro vino – dichiara simpaticamente il nostro interlocutore – è un vino da Oscar, non ci andavo troppo lontano!”. Mentre il tempo a nostra disposizione sta quasi per scadere, ancora una domanda, quasi automaticamente, si impone: le vostre uve a quanto sono vendute? Sono, se ci consentite la parola, care oppure a buon mercato? “Questo è un argomento interessante - dichiara il Presidente – ed è una di quelle cose su cui dobbiamo lavorare. Le nostre uve, per quanto riguarda il Timoras-

so, sono state vendute ad 1 euro al quintale, mentre quelle di Barbera a 0,45. Ecco in tal senso – conclude Antonio Casalinuovo – dobbiamo migliorar e fare in modo che i nostri prodotti siano sempre più conosciuti, anche e soprattutto all’estero, di modo che ai nostri soci le uve possano essere pagate di più e si abbia la possibilità di vivere bene facendo il vino: lavoro questo, se mi permettete, più bello e buono al mondo!”. Mattia Nesto

Noi siamo il Derthona

A

bbiamo incontrato Andrea Freddo, Presidente del Trust “Noi siamo il Derthona”. Un Trust è un istituto per cui sono i tifosi stessi a governare le società sportive, in questo caso il Derthona FBC 1908, la squadra storica di Tortona. Il Trust appartiene, unico in Piemonte, a “Supporters in campo”, una rete nazionale di circa trenta associazioni di promozione sportiva di squadre anche importanti come il Venezia e il Verona. “Noi siamo il Derthona” vuole essere un’evoluzione nel mondo del calcio, un veicolo identitario e non solo di business che si impegna sui seguenti fronti: • Il recupero della memoria storica della squadra che è stata il riferimento per Tortona dal 1908 anno della sua fondazione fino al 2016, anno in cui la Società non si è più iscritta al campionato di serie D; • Iscrivere la prima squadra al prossimo campionato che non potrà essere quello di serie D ma uno che verrà affidato dalla Federazione. Attualmente il settore giovanile milita in campionati provinciali e regionali. • Ricucire il legame perso tra il Derthona Calcio e la città; • Salvaguardare lo Stadio Fausto Coppi ed integrare le attività che si svolgono al suo interno. Sull’esempio di Omegna, luogo in cui lo Stadio di Calcio è stato recuperato anche per altre iniziative si potrebbe pensare ad un utilizzo estivo con l’allestimento di un punto di ristoro, che servirebbe l’intero Parco del Castello, e alla realizzazione di eventi sportivi e culturali. Claudio Cheirasco


Sergio Scolaro

Sergio Scolaro Assistenza, vendita, noleggio PC Realizzazione applicativi ad-hoc Centralini telefonici Impianti di videosorveglianza Informatizzazione aziende

Consulente Informatico Loc. Giora, 7 - Capriata d’Orba Tel. 333/33.87.999 scolaropc@gmail.com

Intervista ad Andrea Pernigotti, Presidente della A.P.N.

Pendolari in crisi di nervi Questione Cargo “SOS Q pendolari è l’ultimo comitato spontaneo nato per evidenziare i problemi sulle linee Torino – Genova e Genova – Milano”, in tal modo l’ing. Andrea Pernigotti, Presidente dell’Associazione “Pendolari Novesi” ci illustra la situazione, va detto non rosea, dei trasporti ferroviari in Oltregiogo. “Il comitato SOS pendolari è sorto per iniziativa di Gabriella Camoriano, che vive a Genova Molassana e che tutti i giorni si reca ad Alessandria per lavoro, essendo impiegata presso lo studio del Giudice di Pace, – spiega Pernigotti – e di un altro genovese, Luciano Sangiorgio, medico-chirurgo all’Ospedale Infantile di Alessandria. Tale comitato è sorto per manifestare il grande disagio scaturito a seguito della soppressione degli Intercity sulla tratta Genova – Torino”. Domandiamo ad Andrea Pernigotti come mai Trenitalia sia arrivata a questa decisione: “La decisione di Trenitalia parte da lontano, almeno dal 2013 – risponde prontamente il nostro interlocutore – anno nel quale si produssero numerosi documenti sulla non redditività dei convogli intercity su questa linea, con, stante le cifre emanate da Trenitalia – prosegue nell’argomentazione – 43 persone per convoglio. Cifra ritenuta dall’azienda troppo bassa per consentire la messa in funzione di un intercity”. Quindi ci sta dicendo che questa decisione è legata allo scarso numero di viaggiatori?: “Non voglio smentire le cifre di Trenitalia, voglio solo ricordare che la stessa azienda aveva promesso di realizzare convogli sostituitivi per ovviare alla cancellazione degli intercity – ci dice Pernigotti – Con i cosiddetti Treni Regionali Veloci, che impiegherebbero lo stesso tempo di percorrenza da Genova a Milano e viceversa”. E invece cosa è accaduto?: “Con la pubblicazione del nuovo orario invernale 2016/2017, per altro avvenuta lo scorso novembre – afferma il Presidente dell’Associazione – Gli intercity del mattino e del pomeriggio sono spariti, causando così notevoli disagi per i pendolari, costretti o a prendere treni un’ora prima, oppure ad ovviare con soluzioni alternative”. Tuttavia va ricordato che, come si legge nell’articolo “Trenitalia salva i sei intercity” a firma di Roberto Sculli apparso su “Il Secolo XIX” di giovedì 12 gennaio 2017, l’azienda di trasporti pare abbia mantenuto il servizio: “Così eravamo convinti tutti noi – dice Pernigotti – Eppure controllando bene l’orario, di questi convogli non c’è traccia: quindi ci dev’essere stato un ripensamento.

Sono sicuro che la settimana prossima, quando entrerà in vigore il nuovo orario, i disagi per i pendolari saranno numerosissimi”. L’Associazione Pendolari Novesi a questo proposito cosa intende fare?: “Lavorando di concerto con gli altri comitati della zona, dal Comitato Pendolari Piemonte di Fabio Petrocchi al Comitato Pendolari Genova - Milano di Enrico Pallavicini – dichiara il nostro interlocutore – abbiamo chiesto al Sindaco di Novi Ligure, Rocchino Muliere e all’Assessore al Bilancio, Simone Tedeschi un incontro congiunto con l’Assessore ai Trasporti della Regione Piemonte, Francesco Balocco per trovare una soluzione il prima possibile. Ricordiamo che ormai fare il pen-

dolare – chiude amaramente Andrea Pernigotti – significa dover intraprendere ogni mattina delle odissee, con treni freddi, sporchi e che, talvolta come è accaduto recentemente alla stazione di Pizzale Lungavilla (sulla tratta Genova – Milano, ndr ), prendono fuoco a causa della vetustà dei convogli: come si fa a spostarsi ed a lavorare in queste condizioni?”. Mattia Nesto

Edilio Raggio: il padre della Succursale dei Giovi

N

on si fermano gli incontri col pubblico, quasi tutte esaurite le pubblicazioni dell’ultimo libro di Lorenzo Robbiano, segno evidente che l’interesse per la storia dei personaggi novesi non si ferma all’interno dei confini locali, ma va ben oltre. Ci siamo rivolti all’autore per una breve intervista. Chi era Edilio Raggio? Sul finire dell’800 il Conte Edilio Raggio era l’uomo più facoltoso d’Italia. In tempi in cui il divario sociale tra ricchi e poveri era ampissimo e la bicicletta rappresentava un lusso per la maggior parte della popolazione, Raggio sfrecciava sulla sua Daimler per le strade di Novi Ligure, la città che adottò e rese il suo feudo. Per essa costruì un ospedale, fabbriche, il deposito ferroviario,

l’asilo per bambini e grazie a queste opere si assicurò un largo consenso tra i cittadini e una reputazione che il tempo non è riuscito a scalfire. Egli non fu solo un importante industriale ma anche un parlamentare per oltre trent’anni. Perché ha deciso di parlare proprio di Raggio? C’è una motivazione di ordine storico che ha favorito la stesura del libro? Di Edilio Raggio avevo sempre sentito parlare come il benefattore di Novi. Facendo le ricerche per i due volumi “I senza volto”, la figura di Raggio emergeva continuamente non solo come personaggio importante sulla scena locale ma anche nazionaContinua a pag. 23

Treni e Cetrioli

Intervista all'Ing. Giancarlo Laguzzi

uest’ultimo anno per la Fercargo, associazione di Imprese ferroviarie private italiane che operano nel settore del trasporto merci, è stato senza ombra di dubbio un anno positivo: “Dopo ben otto anni di contrazione dell’intero comparto – ci dice il suo presidente, l’Ing. Giancarlo Laguzzi, da noi raggiunto per un’intervista – nel 2015 abbiamo infatti chiuso con una lieve ripresa, mentre quest’anno il bilancio è stato lusinghiero: ben il 6% in più. Una bella notizia, merito soprattutto dell’attività svolta dalle sedici società che compongono la FerCargo – prosegue il nostro interlocutore – tra cui la Rail Cargo Italia; FerCargo è otto anni che cresce costantemente fino ad arrivare a rappresentare oggi il 45% del mercato ferroviario merci sul nazionale ed il 62% di quello internazionale. Purtroppo in tutti questi anni Trenitalia Cargo ha dimezzato i suoi volumi e quindi il saldo complessivo è risultato per troppi anni negativo. Nel 2016, grazie ad un incremento di FerCargo del 25% i volumi complessivi sono cresciuti, come detto, del 6%. Siamo molto contenti perché la cura del ferro del Ministro dei Trasporti ha funzionato ed orgogliosi di avere dato il contributo decisivo”. Proprio la Rail Cargo Italia a Novi Ligure è fortemente presente, con numerosi lavoratori impiegati proprio in questa società. Negli ultimi sei mesi la proprietà straniera ha più volte annunciato lo spostamento dei lavoratori nel Nord Ovest Italia: questo ha destato notevole preoccupazione in città. Il colloquio con il Presidente Laguzzi è l’occasione giusta per approfondire tale argomento: “Originariamente la società si chiamava Linea, era di proprietà della famiglia Pastorino di Pozzolo Formigaro – ci spiega Giancarlo

L'Ing. Laguzzi, Presidente della FerCargo, ci illustra le linee guida di questa Associazione di ferrovie private

Laguzzi – L’azienda operava a Novi Ligure e si occupava della composizione di treni sulle linee del Nord-Ovest, dal Porto di Genova a quello di La Spezia fino alla vicina Lombardia. Successivamente – continua l’Ing. Laguzzi – le Ferrovie Austriache, le OBB, hanno prima acquistato una quota di minoranza e poi, intorno al 2013, la quota maggioritaria”. A questo punto il nostro interlocutore precisa: “La storia e la geografia parlano chiaro: è da quasi centocinquant’anni che gli austriaci costruiscono ferrovie in Italia, che è vista come naturale prosecuzione commerciale del loro territorio. E in questo senso – ci dice ancora Laguzzi – se una ditta con sede a Vienna, avendo l’interesse ad espandersi verso sud, non può che guardare al Nord Est, magari a Milano, ma non a Alessandria o a Genova”. Quindi le preoccupazioni dei lavoratori novesi, su un possibile trasferimento in Veneto, sono più che fondate? “A Novi sono occupati dei professionisti seri e qualificati ma – risponde prontamente Laguzzi - lo dico molto chiaramente, debbono mettersi il cuore in pace: il trasferimento sarà inevitabile. Infatti – continua l’intervistato – i dirigenti hanno mantenuto a Novi i lavoratori per tre anni: magari continueranno a tenerli per qualche altro anno, ma gli interessi non sono qui; in particolare il personale operativo non potrà che essere trasferito in un tempo ragionevolmente breve”. m.n.

L

a recente vicenda del sequestro, per ordine di un Giudice di Bari, di alcuni treni per trasporto locale in Puglia è emblematica. È accaduto che otto treni usati per il trasporto locale sulle linee di Puglia, Basilicata e Molise, sono stati considerati fuorilegge perché possiedono un dispositivo che versa i liquami dei servizi igienici tra i binari (anche se solo quando la velocità supera i 40 km/h, quindi, fuori dalle stazioni). Ciò sarebbe contrario alla più recente normativa sulla gestione dei rifiuti, anche se non pericolosi. Il risultato è che Trenitalia ha dapprima dovuto sopprimere alcuni collegamenti ferroviari, in parte sostituiti da bus. poi, una volta ottenuto il dissequestro dei treni ma con l’imposizione di bloccare lo scarico di questi “rifiuti”, ha potuto utilizzarli solo sui percorsi inferiori ai 25 km, dove, mancando l’obbligo di fornire servizi igienici a bordo, questi possono restare chiusi. In sostanza, una norma che dovrebbe tutelare i cittadini finisce per ritorcersi contro gli stessi, che si trovano a usufruire di un servizio più limitato in attesa che, forse, i prossimi nuovi treni possiedano un sistema di gestione dei rifiuti, (cioè il prodotto di chi espleta i bisogni fisiologici in bagno), ancora più sofisticato. Una volta sapevano tutti che era vietato usare le “ritirate” durante la sosta in stazione (c’era scritto anche sui treni); ma al di fuori non si ponevano molti problemi se i servizi igienici scaricavano sulle traversine dei binari in aperta campagna. Anche perché si tratta di materia biodegradabile! Questo è un esempio di come, talvolta, un eccesso di regolamentazione finisca col rendere tutto più difficile e costoso. Si è ironizzato molto sull’Europa che regolamenta tutto, anche la curvatura dei cetrioli o il diametro delle vongole che è possibile commercializzare. Che ci siano leggi a tutela di salute e ambiente è più che giusto. Ma a volte un po’ più di buon senso e praticità non guasterebbero. Stefano Rivara

La voce del binario Riflessioni «ferroviarie» di Stefano Rivara


16

l’inchiostro fresco Febbraio 2017

L’INCHIOSTRO MAGAZINE

CAVALLI E DINTORNI Equus caballus

Q

uesta rubrica potrebbe partire... dall'inizio. Ovvero: che cosa è un cavallo?

È un animale. Quindi possiede due caratteristiche di questo “regno”: è eterotrofo e si muove. Il termine eterotrofo sta ad indicare che non riesce a sintetizzare “ex novo” le molecole organiche di cui necessita per vivere e riprodursi. Insomma, non è un albero, che si arrangia da solo. Di specie animali ce ne sono un sacco, e pare che siano ancor di più le specie esistenti che non conosciamo, o che comunque non abbiamo ancora identificato come tali. Quindi, non è un albero (e neanche un fungo), ma sarà il caso di aggiungere qualche dettaglio. Senza addentrarci in tutta la complessità della classificazione delle specie, ricordiamo che è un animale vertebrato (trascurando che appartiene al Phylum dei Cordata, e altro). Insomma, ha la colonna vertebrale, la cui parte più appariscente è naturalmente la coda. Ma siamo ancora parecchio lontani dall'aver identificato il cavallo: anche le lamprede, i dipnoi (quei pesci che ogni tanto vanno a passeggio)

e gli aironi sono vertebrati. Passo successivo (anche qui tagliando qualche step intermedio): il cavallo è un mammifero! Per la precisione, un mammifero placentato. Insomma, non fa le uova come le galline o i dinosauri, ma partorisce e allatta la prole. Epperò ci sono oltre 5000 specie di mammiferi, dai pipistrelli alle balene. Procediamo, quindi. È un perissodattilo, e qui già si differenzia rispetto a noi, intesi come Homo Sapiens Sapiens (si vede che siamo noi a dare i nomi?), visto che noi siamo nei Primati. Ma oltre che non essere una “scimmia”, il fatto che sia perissodattilo ci dice che non è né un carnivoro, né un artiodattilo. Cominciamo da quest'ultima differenza: vuol dire che lo zoccolo del cavallo è fatto da un solo “dito” (è un ippomorfo...), contrariamente alle pecore, artiodattili, il cui zoccolo è formato da due “dita”. Più che sul numero di dita, mettiamo l'accento su un fatto: i ruminanti sono artiodattili, ergo i cavalli non sono ruminanti! Anche se sembrano non essere così diversi da una mucca, c'è però questa fondamentale differenza, che ha importanti ripercussioni sulla gestione del cavallo. Ne parleremo.

Gente d’impresa: conosciamo meglio l’Euroedil, azienda leader nella p

Cura dei dettagli e q

“N

ASD SCUDERIA LA BELLARIA

on sono certamente un filosofo ma quando ho a che fare con un cliente, mi piace sempre dire che per vivere bene servono pochi ingredienti: la cura dei dettagli, sia nel lavoro come nella vita privata, la qualità delle proprie scelte, da quelle più importanti a quelle meno, e un’armonia generale. Pochi e semplici ingredienti, proprio come per i piatti più buoni”. Con queste parole, Franco Spigariol, responsabile del punto vendita “Euroedil 3” di Acqui Terme in via Circonvallazione 174 - azienda leader nella vendita di pavimenti, rivestimenti, serramenti, arredo bagno, rubinetteria, camini e stufe - ci ha illustrato la sua personalissima “filosofia di vita”. Filosofia che si riversa anche nel suo lavoro, coinvolgendo nella propria attività un gruppo di professionisti qualificati: “Tutti sappiamo benissimo quanto oggi il cliente sia consapevole ed informato – ci spiega Franco Spigariol – Perciò è ormai d’obbligo presentarsi in modo professionale: la Euroedil

persegue proprio questo obbiettivo, ovvero fornire il miglior servizio attraverso cortesia e serenità”. Assieme a Spigariol abbiamo visitato l’esposizione della Euroedil 3, ospitata in un’imponente struttura, completamente ammodernata e ristrutturata, che oggi si presenta come un vero e proprio fiore all’occhiello nel tessuto commerciale dell’acquese: “La Euroedil ha alle spalle 34 anni di attività, essendo stata fondata a Mirabello Monferrato nel 1983, aprendo quindi un secondo punto vendita a Casale Monferrato di oltre 2000 metri quadri per poi insediarsi ad Acqui Terme – ci dice Spigariol – Nel corso del tempo si è attestata come una delle ditte leader nel settore, estesa su tre punti vendita per oltre 40.000 metri quadri totali, soprattutto per la ricerca, la selezione e la qualità dei propri materiali. Oggi il punto vendita di Acqui Terme si sviluppa su due piani – prosegue il nostro interlocutore – in ampi spazi adibiti a show-room dove si possono toccare con mano le no-

FARMACIA d

Am Off


l’inchiostro fresco

Febbraio 2017

L’INCHIOSTRO MAGAZINE

Un “Infinito Benessere” per il corpo e per la mente

S

pavimentazione, rivestimenti, serramenti, arredo bagno e rubinetteria

qualità della scelta stre proposte: dalle piastrelle, di tutte le fogge seguendo anche le ultime tendenze, ai serramenti, dalle porte alle stufe a legna ed a pellets, sino ai forni, ai barbecue passando per i box doccia, la rubinetteria e i sanitari: c’è n’è per tutti i gusti e per tutte le tasche!”. E visitando il punto vendita in effetti l’impressione è quella di trovarci in un’esposizione di grande ricercatezza, dove alla quantità delle proposte si accompagna sempre la qualità dei prodotti: “Cerchiamo di offrire una gamma di possibilità ampia ma sempre selezionata, di modo tale che, mi si passi la parola, non ci si perda nella scelta – afferma l’intervistato – Ad esempio forniamo ai nostri clienti, tramite computer, utilizzando il programma di ultima generazione Palette Cad, la possibilità di progettare direttamente qui in sede, il loro bagno, sottoponendo loro una serie di progetti tridimensionali che ricreano esattamente i vari ambienti della loro casa sui quali si vuole intervenire”. Quindi lei ci sta dicendo che è come

pesso e volentieri si considerano i centri estetici come unicamente rivolti alla cura del corpo, magari anche per la “sana vanità” del volersi sentire più belli. Eppure non tutti i centri estetici sono uguali. Ne è esempio “Infinito Benessere” , un nuovissimo centro beauty and hair, la cui titolare è Lidia Syska, aperto lo scorso 7 dicembre ad Acqui Terme in via Mazzini, 12, vera e propria eccellenza del nostro territorio. Abbiamo raggiunto per un’intervista una delle due responsabili, Samanta Giacobbe: “Ci siamo spostati qui da Melazzo, dove eravamo ospitati presso Villa Scatti, nell’ambito anche di un bed&breakfast – spiega l’estetista - Ad Acqui abbiamo, dopo una lunga ricerca, trovato questi ampi locali, con bellissime volte a crociera, estesi per oltre cento metri quadrati. Qui – prosegue Samanta – proponiamo sia un centro dedicato a 360° gradi alla cura di sé, dalla punta dei capelli alla punta dei piedi”. Infatti all’interno del nostro centro sono praticati numerosi tipi di massaggi, che si completano con un salone da parrucchiera gestito dall'altra responsabile Antonina Caruso: “Il nostro centro è, come dire, differente dagli altri perché i massaggi con oli essenziali vengono applicati non solo su corpo e viso – ci spiega l’estetista – ma anche ai capelli, che vengono analogamente nutriti e curati con essenze naturali. Proponiamo ai nostri clienti delle hair-dresser direttamente in loco”. Ma quali sono i tipi di massaggio proposti? “Ho frequentato molti

vedere gli ambienti già ristrutturati prima ancora che avvengano i lavori? “Esattamente e la simulazione è fedele al cento per cento perché è condotta tramite rilievi incrociati fotografici – ci precisa Spigariol – Prima ancora di posare una singola piastrella da parte delle maestranze, il cliente saprà immediatamente l’effetto che farà la messa in posa”. Mentre il tempo della nostra visita volge al termine, dopo aver visionato gli ultimi modelli di box docce e di sanitari, Franco Spigariol, che ci ha accolto con Shary, il suo fido e simpatico cagnolone, ci saluta con un’ultima battuta: “In fondo cerchiamo di dare al cliente quello che tutti noi vogliamo: una casa confortevole, un posto accogliente, un luogo sicuro dove stare assieme alla propria famiglia e condividere i momenti più belli della propria vita. L'obbiettivo della Euoredil 3 è proprio di contribuire a ciò”. Mattia Nesto

dr. BECCARIA

mpia offerta di prodotti Dermocosmetici con consigli personalizzati fferte e Promozioni su Prodotti Farmaceutici, Fitoterapici, Veterinari Analisi del Capello gratuita - Misurazione Pressione gratuita Moc - Insufficienza Venosa - Pressione Oculare Spirometria - Principali Parametri Ematici

ORARIO CONTINUATO da Lunedì a Venerdì 8.00 · 19.30 Sabato 8.30 · 12.30 - 15.30 · 19.30 Via Pietro Isola, 8 - Novi Ligure (AL) tel. 0143 2310 - seguici su

Un “Infinito Benessere” per il corpo e per la mente Via Mazzini, 12 - Acqui Terme 0144 34 18 18 infinitobenessere@ hotmail.com

corsi di estetica, specializzandomi in accademia italiana e con master in India – afferma Samanta Giacobbe – apprendendo i massaggi ayurvedici, massaggi appositamente pensati per stare bene in tutti gli ambiti, superare le proprie ansie, lenire le proprie paure e stare meglio. In questo centro, per tale motivo, ci avvaliamo della collaborazione dell’Associazione Sathiadharma – prosegue la nostra interlocutrice – che è un’associazione culturale attiva nella promozione e nella diffusione di discipline e metodologie diverse che sostengono l'uomo lungo un percorso di conoscenza”. A questo proposito la responsabile ricorda anche che sempre in questo centro: “Organizziamo, assieme ai membri dell’Associazione Sathiadharma, delle giornate che noi chiamiamo dell’eterno benessere – continua Giacobbe – ovvero dei corsi dove approfondire specifiche tematiche, come ad esempio l’utilizzo terapeutico dei Fiori di Bach”. Dopo averci mostrato dei suggestivi utensili direttamente provenienti dall’India (tra i quali un recipiente che lascia sgocciolare dolcemente olii essenziali caldi su fronte e testa), Samanta ci saluta dicendo: “Nel nostro centro viene chiunque, dalla ragazza interessata all’estetica, alla signora pluriottantenne interessata ai massaggi terapeutici. Mi piace pensare – ci dice sorridendo la responsabile – che per prendersi cura di sé non è mai troppo tardi!”. Mattia Nesto

17


18

l’inchiostro fresco Febbraio 2017

L’INCHIOSTRO MAGAZINE

Una riflessione per comprendere meglio un fenomeno in crescita

Nota di una insegnate su un nuovo metodo didattico

Slot: ci hanno detto tutto? A

d inizio febbraio i redattori inchiostriferi impegnati in un servizio giornalistico ad Ovada vengono fermati da un amico tabaccaio che dice loro: “Ho letto che ad Ovada, ma anche a Novi come a Tortona si discute molto delle slot-machine e degli orari che ne limitano l’utilizzo. Nel mio negozio ho conservato un po’ di articoli che potrebbero chiarire meglio la situazione”. E così, grazie all’attenzione di un nostro assiduo lettore, abbiamo scoperto alcune cose che, nel seguente articolo, vi riportiamo. Ne “Il Fatto Quotidiano” del 13 novembre 2016 ad esempio si è letto che: “48mila tabaccai riuniti nel Sindacato Totoricevitori Sportivi – 35mila dei quali sono concessionari statali per il gioco legale, sostengono che le limitazioni danneggiano le casse dell’erario, riducendo il gettito fiscale di addirittura 2,5 miliardi l’anno su base nazionale. Di qui gli esposti, che puntano a far risarcire i mancati introiti dagli stessi primi cittadini”. Ricordiamo che, da città a città, le limitazioni d’orario, di fruizione ed anche di distanza da punti sensibili, come asili o scuole, delle slot sono molto differenti. Anche sulle colonne de “La Stampa” si poteva leggere: “Sono ormai decine i contenziosi aperti in tutta Italia. I tabaccai, che sono concessionari dello Stato per il gioco legale e autorizzati delle questure, reclamano la violazione della libertà di iniziativa economica in un settore legale (l’alternativa è farlo gestire dalla malavita, come fino a 15 anni fa). Inoltre accusano i Comuni di appropriarsi di una competenza legislativa riservata allo Stato. I sindaci rivendicano l’esercizio di poteri legittimi di regolamentazione per tutelare l’ordine pubblico e la salute pubblica in una materia delicata”. Ecco che il quotidiano torinese evidenzia un altro punto molto delicato: ovvero, in soldoni, “se le slot-machine sono legali, perché limitarne l’uso? Ciò non significherebbe forse una violazione della libertà di iniziativa?”. Infine, più recentemente, durante una

trasmissione di “Radio Capital”, è intervenuto Giorgio Pastorino, nuovo Presidente della Federazione Italiana Tabaccai, che ha dichiarato: “Oggi ci sono poco più di 12.000 malati in cura su 30 milioni di giocatori in Italia. è una malattia che esiste ma è un problema molto piccolo che potrebbe essere risolto in maniera molto più semplice rispetto a quanto stanno facendo i Sindaci”. Al termine di questa mini-rassegna stampa, il commerciante ovadese ci saluta dicendo: “Vi ho fatto leggere questi articoli e vi ho riportato questa dichiarazione non tanto per prendere posizione ma, più semplicemente, per cercare di contribuire a fornire uno spettro di informazioni

il più possibile variegato”. Tutto ciò dimostra come lo Stato al suo interno racchiuda delle evidenti contraddizioni: da un lato “criminalizza” il gioco e, dall’altro, ne fa invece una fonte di lucro. Delle due, l’una: lo Stato insomma decida quello che vuol fare, o meglio, quello che vuole essere, e di conseguenza attui le politiche più opportune. Mattia Nesto

Imparare giocando

S

cuola e videogiochi non sono più nemici: da diversi anni si discute come utilizzare i videogame all’interno della didattica scolastica, potrebbe sembrare ovvio il perché, ma meno ovvio il come, perché si parla tanto del loro utilizzo ma non si è ancora in grado di saperli utilizzare. Mancano le risorse per l’acquisto, la cultura del videogioco, la formazione. Tutto parte dall’idea di “traghettare” la scuola verso il digitale, affinché gli studenti possano lavorare interattivamente, ma i problemi sono ancora molti. In Italia però qualcosa si è iniziato a fare: recentemente si è svolta la prima olimpiade dei videogiochi della didattica italiana organizzata

dal “Centro Studi impara digitale”, che ha avuto luogo a Bergamo. Settanta gruppi di studenti hanno realizzato ambienti virtuali, progetti su carta, idee per l’interazione, idee per imparare giocando, che è quello che di fatto facciamo fin da piccoli e potremmo pensare di farlo anche da grandi. Un primo passo, ma tanta strada è ancora da fare. Esiste una folta serie di videogiochi appositamente creati per far riflettere i giocatori su diversi argomenti, che possono essere usati sia a supporto sia come elemento di partenza per attività educative. Alcuni affrontano temi quali la religione, il lavoro precario o il mercato del petrolio in modo critico, sono un esempio di “Po-

di Profumo Sabrina

·

· ·

·

Piastrelle Parquet Sanitari Rubinetteria Arredo Bagno Stufe Caminetti

·

RIVENDITORE AUTORIZZATO STUFE RAVELLI

·

litical-gaming”: si tratta di un piccolo lavoratore precario alle prese con la flessibilità del lavoro, chi sa sfruttare pozzi petroliferi e corrompere presidenti e capi di governo per manovrare i costi dell’oro nero. “Ogni video game, come ogni prodotto culturale, rispecchia la visione del mondo, le convinzioni e le ideologie dei propri autori. Un secondo esempio di un videogioco che offre il suo punto di vista è l’infinita saga di Kuma Games. Questo software rilascia, con cadenza quasi mensile, giochi d’azione che riproducono in maniera realistica recenti episodi di guerra, ma anche situazioni legate a conflitti storici" (per esempio, la Seconda Guerra Mondiale ma anche fatti più recenti, come la Guerra di Libia del 2011). Il giocatore si trova a comandare in prima persona soldati durante missioni realmente svolte. Ad esempio la cattura di Saddam Hussein o la tentata operazione per catturare Bin Laden a Tora Bora. Anche se la struttura e l’intera impostazione del prodotto sono chiaramente pro-americane è interessante notare come si possa usare uno strumento del genere per mostrare agli studenti aspetti che dai telegiornali e dalla stampa è difficile far emergere. La decostruzione critica della simulazione da parte degli studenti rappresenta anche in questo caso un importante momento di apprendimento. Indispensabile dovrebbe essere l’azione dell’insegnante per favorire la conoscenza degli strumenti che usa e per impostare la didattica in maniera che la presentazione e l’uso di videogiochi, film, libri, canzoni non sia fine a se stessa o in sostituzione di un libro, bensì finalizzata ad arricchire la formazione culturale degli allievi, in modo che essi riescano a capire autonomamente, imparando ad osservare con i propri occhi, differenti punti di vista e diventando i primi costruttori del loro sapere.

Show Room Via Serri, 1/A / Isola del Cantone (GE) Tel. / Fax 010 96 36 307 cesabceramiche@gmail.com

NOLEGGIO VEICOLI

RENT CAR

Marta Calcagno


 Le rubriche de

Coppie e rapporti economici I

Dalla vostra parte

rapporti economici sono regolati diversamente a seconda che si tratti di una coppia unita in matrimonio, di una coppia di fatto o di un'unione civile. Mentre sono a tutti note le caratteristiche principali del matrimonio, occorre fare chiarezza sulle differenze di disciplina tra le altre due tipologie di coppia. Una coppia di fatto è costituita da due persone maggiorenni conviventi, che non siano né unite in matrimonio né legate da un'unione civile. Un'unione civile è quella che può essere costituita da due persone dello stesso sesso mediante dichiarazione di fronte all'ufficiale di stato civile e alla presenza di due testimoni. Le coppie di fatto, sia etero sia omosessuali, hanno di recente acquisito (la riforma è entrata in vigore il 5 giugno scorso) nuove tutele, il cui presupposto è la sussistenza di una stabile convivenza. Tra le novità più importanti vi è la possibilità per i conviventi di fatto di poter regolare i propri rapporti patrimoniali grazie ad un “contratto di convivenza”, che deve avere forma scritta ed essere predisposto con

l'assistenza di un avvocato o di un notaio che ne attesta la conformità alla legge. I conviventi possono indicare in tale contratto la loro residenza, le modalità di contribuzione alle esigenze della vita in comune e soprattutto hanno la possibilità di scegliere il regime patrimoniale della comunione dei beni. Si tratta del regime che opera automaticamente per le coppie unite in matrimonio, salvo che queste prevedano un regime di separazione dei beni. Quindi le differenze sono in sintesi

le seguenti: • per le coppie sposate si applica per legge il regime della comunione dei beni, salvo che i coniugi decidano di optare per la separazione dei beni o per una comunione convenzionale (per comprendere le differenze tra questi regimi si veda il box sottostante); • le coppie di fatto, invece, hanno sì la possibilità di adottare il regime della comunione dei beni, ma in mancanza di tale opzione i beni restano separati;

• per le unioni civili, al pari delle coppie unite in matrimonio, opera il regime della comunione dei beni, salva la possibilità di stipulare una convenzione patrimoniale diversa. Qual è la ratio perseguita dal legislatore nel prevedere tali differenze di disciplina? Poiché le coppie eterosessuali hanno la possibilità di unirsi in matrimonio hanno quindi la facoltà di scegliere tra convolare a nozze, godendo di una tutela per così dire piena, e la convivenza di fatto, che assicura taluni diritti ma non una vera equiparazione con quelli vantati dalle coppie sposate. Le coppie omosessuali, invece, non avendo la possibilità di contrarre un matrimonio, possono però costituire un'unione civile, per gli aspetti economici sostanzialmente equiparata ad un matrimonio, oppure instaurare una convivenza di fatto. Ecco perché la legge ha previsto l'applicazione automatica del regime della comunione dei beni anche per le unioni civili, mentre per le coppie di fatto ha stabilito che tale regime operi solo laddove

espressamente adottato mediante il contratto di convivenza. Il risultato conseguito dal legislatore è quindi quello di consentire sia alle coppie eterosessuali sia a quelle omosessuali di poter scegliere tra una tutela più ampia (matrimonio per coppie etero e unioni civili per le coppie omosessuali) ed una tutela meno ampia, assicurata dalla disciplina delle coppie di fatto. Per capire meglio le differenze più importanti tra i diversi tipi di regimi patrimoniali, ecco una breve spiegazione. COMUNIONE LEGALE DEI BENI gli acquisti compiuti dai coniugi insieme o separatamente durante il matrimonio, ad esclusione di alcuni beni personali, cadono automaticamente in comunione. SEPARAZIONE DEI BENI restano di proprietà esclusiva di ciascuno dei coniugi non solo i beni acquistati prima del matrimonio ma anche quelli acquisiti in costanza di esso. Questi sono i due principali regimi patrimoniali che le coppie possono adottare, ma non gli unici. Si può infatti ricorrere alla c.d. COMUNIONE CONVENZIONALE,

ossia derogare in parte alle regole della comunione legale dei beni, facendo ad esempio cadere in comunione anche i beni di cui i coniugi erano già proprietari prima del matrimonio. Avv. Fabiana Rovegno

ABBIGLIAMENTO E GIOCHI A 4 ZAMPE

La migliore boutique? Il vostro armadio

N

onostante i saldi, la storia è sempre la stessa: non si sa mai cosa mettersi! Che sia per lavoro, per un aperitivo con le proprie amiche/amici oppure per portare a spasso il cane, i dubbi sono sempre tanti! Ma ecco che Maria Carla ci viene in soccorso! Infatti la professionista del “reinventarsi la moda” ci dice: “Ma non sapete che la migliore boutique è proprio il vostro armadio? Infatti lì dentro potrete scovare capi e vestiti che, dopo una piccola trasformazione, potranno tornare a nuova vita”. Basta affidarsi alla professionalità e alla creatività di Maria Carla, sempre pronta ad accogliere i propri clienti in via Cairoli 133 ad Ovada. “Fin da ragazza ho amato approcciarmi alla moda in maniera del tutto personale – spiega entusiasta Maria Carla – andavo nelle mercerie ad acquistare nastri, bottoni oppure, ancora meglio, a reinventare gli abiti che avevo già”. Insomma la fantasia al potere, anche in fatto di vestiti!

M

other e Babycat è un alimento completo per la prima fase della crescita del gattino (da 1 a 4 mesi di età) e per gatte in gestazione e allattamento.

Descrizione: Dalla quarta alla dodicesima settimana dopo la nascita, l’immunità trasmessa dalla mamma diminuisce gradualmente. Mother e Babycat, aiuta a costruire le difese naturali del gattino. • Sicurezza digestiva • Speciale svezzamento facile • DHA: nutrienti che favoriscono il corretto sviluppo cerebrale dei gattini durante la gestazione e allattamento. Ingredienti: Proteine di pollame disidratate, grassi animali, riso, farine di mais, proteine vegetali isolate, idrolizzato di proteine animali, fibre vegetali, lieviti, polpa di barbabietola, olio di pesce, olio di soia, sali minerali, frutto-oligossaridi, idrolizzato di lieviti (fonte di Mannano-oligo saccaridi), estratto di fiore di tagete (fonte di luteina).


20

l’inchiostro fresco Febbraio 2017

PROFUMI D’ITALIA, RICETTE E RICORDI

Ester… nando…!!! Riflessioni a ruota libera di Ester Matis

2017: l’anno che verrà

La tradizione del maiale

I I

niziammo il 2016 facendo scongiuri per l'anno bisesto. Cosa dovremmo fare per questo 2017? Che sia magari quel '17 che porta jella? Superstizioni a parte, abbiamo cominciato davvero male. Ma nulla è mai senza un perché. Il centro Italia trema costantemente come un vecchio parkinsoniano cronico (ma a citare le trivellazioni nel mare antistante si fa peccato). Crollano case e chiese, nevica come non mai, si sfaldano monti, alberghi chic costruiti in posti "estremi" (ovvero ai confini di ogni logica geologica accettabile da un immobile) vengono travolti e sommersi da tonnellate di valanga; precipitano e si schiantano elicotteri del 118 nel biancore accecante della nebbia e della neve, per dovere di soccorso a qualche sfigato, sconsiderato, che ha avuto ancora la velleità di farsi una sciata, nonostante terremoti e slavine. Così per lui e con lui salgono in cielo (in ogni senso) pure altri cinque. Cosa vuoi di più dalla vita? Ti mandano anche i giornalisti, di tutte le reti tv, lì, sul posto, con le troupe, telecamere e microfoni al seguito, a "fare i servizi" (leggi: a stare tra

A

i piedi), sciacalli dell'audience, mentre si lotta contro il tempo e la morte. Vogliamo davvero tutti vedere i poveri bianchi cuccioli di pastore abruzzese salvati dalla prigione di ghiaccio? Vogliamo davvero sapere cosa si prova, mentre si aspetta che ti trovino il figlio sotto le macerie? Ci frega qualcosa del numero di scarponi del comandante dei vigili del fuoco? Siamo dei campioni a saper trasformare in commedia ogni tragedia e senza mai farci l'esame di coscienza!

San Valentino in fiore

San Valentino l'omaggio floreale è sicuramente tra i più tradizionali ed apprezzati: ma cosa scegliere? Il fiore romantico per eccellenza è la Rosa rossa: splendida in confezione singola, ma sicuramente più particolare se presentata in un bel mazzo, accompagnata da fiori di stagione come Anemoni e Ranuncoli. Altri fiori che si prestano per questa festività sono i Gigli bianchi, omaggio alla purezza dei sentimenti, oppure le Orchidee, emblema della sensualità. Vuoi che il ricordo di questa giornata vi accompagni nel tempo? Scegli la rosa stabilizzata! Questi fiori, grazie ad un particolare trattamento che va a bloccare il loro naturale decadimento, durano anni; attenzione però: devono stare lontani dall'umidità per non rovinarsi; se si impolverano basterà un passata di phon leggera e torneranno belle come appena colte!

l tempo scorre inesorabilmente, come i giorni, come le settimane, come i minuti e come le stagioni; il tempo scorre anche per noi, infatti sono quasi due anni che scrivo per questa rubrica sui prodotti tipici calabresi dove insieme abbiamo approfondito tanti aspetti della storia e della tradizione della terra di Calabria, che spesso coincidono con quelli di altre regioni italiane. Durante il mese di gennaio, subito dopo le festività, è consuetudine, nella maggior parte delle famiglie calabresi, uccidere il maiale o i maiali allevati, per poter conservare al meglio la carne e avere una scorta alimentare sufficiente per gran parte dell’anno. Mi rendo conto che per alcuni tale pratica può sembrare scandalosa e cruenta, ma il mio invito è quello di abbandonare ogni tipo di opinione e lasciarvi andare ad una semplice osservazione. L’uccisione del maiale è una vera e propria cerimonia, un avvenimento collettivo, di tipo liberatorio e allo stesso tempo propiziatorio, durante il quale il pericolo delle forze della natura viene imprigionato in un rito simbolico e culturale. In passato solo i ricchi avevano la possibilità di possedere i suini che venivano poi affidati ai contadini i quali, a loro volta, li allevavano, nutrivano e infine macellavano. In epoca più recente anche le persone meno abbienti hanno avuto la possibilità di crescere il maiale e di condividere la festa, all’atto della sua uccisione, con i parenti, gli amici più stretti e tutto il vicinato. Pensate che da questa pratica così radicata e profonda sono nati diversi proverbi come quello che dice: “del maiale non si butta via niente” oppure quello che recita: “chi si sposa è contento un giorno, chi ammazza il maiale è contento un anno intero”. Tra i prodotti tipici

preparati con le parti del maiale vi sono le salsicce, la sopressata, il capocollo, la pancetta e la famosa nduja. Non bisogna però dimenticare le frittole, per alcuni considerate una vera e propria ghiottoneria, ottenute riscaldando la cotenna del suino in un pentolone di rame detto “quadara”; allo scioglimento del grasso vengono disposte al interno della pentola le costine e le parti meno nobili del maiale (collo, guancia, lingua, muso, orecchie, gamboni, pancia e tutte le parti che non possono essere consumate in altro modo) che si lasciano bollire per rendere la carne tenera e commestibile. Oggi tutte queste prelibatezze sono diventate il simbolo della tradizione alimentare calabrese e sono apprezzate in gran parte d’Europa e nel resto del Mondo. Samuele Anastasio

l'Orto di Marisa I carciofi Q

uesta ricetta è nata da una nonna di Arcola, un meraviglioso borgo in provincia di La Spezia, infatti, non sono state le persone facoltose quelle che ogni giorno dovevano lavorare di fantasia per trovare il modo di preparare un piatto piacevole con il poco a disposizione; eppure olio, carciofi, e poco altro ci regalano piatti fantastici, a dimostrazione che ogni piatto è sempre debitore di qualcosa che il passato ci ha tramandato ma ora ecco a voi la ricetta. Ingredienti Ingredienti: 4 carciofi,1 tazza da caffè di grana grattato, 2 etti di ricotta, olio di oliva, pan grattato, 2 spicchi d' aglio, poco prezzemolo,1 limone, 2 uova, sale. Pulire i carciofi, compresi i gambi, tagliarli a fette e metterli 5 minuti in acqua fredda con qualche spicchio di limone, metterli in un tegame unto d'olio, salarli e farli soffriggere per qualche minuto, togliere i gambi e qualche fondo di carciofo dal tegame, tritarli insieme al prezzemolo e all'aglio e mettere il battuto in una terrina ,aggiungerci la ricotta, il formaggio grattato e le uova e rimescolare bene ,distendere il ripieno sopra i carciofi rimasti nel tegame, cospargerlo di pan grattato e ungere d'olio ,mettere al forno e lasciar cuocere a fuoco moderato per 40 minuti. Buon San Valentino a tutti e un grazie a tutti i clienti!


Nuova Libarna

Pozzolo, Novi Ligure, Serravalle Scrivia, Arquata Scrivia Intervista ad Isabella Sommo e Francesca Mutti dell’AIDO di Novi Ligure. Una testimonianza che trasmette speranza

Trapianti: una storia a lieto fine

R

aramente si ha a che fare con storie che scaldano il cuore. Molto spesso, troppo spesso infatti, sui giornali, alla televisione e in rete vengono trattate notizie che riportano i lati negativi della vita: storie tristi, il più delle volte dal tragico epilogo. Non è questo il caso di Francesca Mutti, giovane novese appartenente all’associazione AIDO (Associazione Italiana Donatori di Organi Tessuti e Cellule, ndr ), protagonista invece di una storia a lieto fine, una storia che ha come perno la donazione: “Tutto inizia nel 2000: avevo 23 anni, un fidanzato, Enrico, di cui ero molto innamorata e un lavoro a cui mi stavo avvicinando da poco. Insomma – ci dice Francesca – avevo tutta la vita davanti. Purtroppo non potevo sapere che stavo per cadere nel baratro. Infatti ho iniziato a sentire qualche dolorino – ci racconta – Dolori che poi sono aumentati. Inizialmente li ho presi forse un po’ sottogamba

ndo a i g sseg a P ... iara h C con

ma poi, dopo aver eseguito delle analisi, ecco la scoperta della dura realtà: all’Ospedale Molinette di Torino mi hanno diagnosticato un’insufficienza renale cronica”. Questa insufficienza era in stato avanzato, con entrambi i reni che svolgevano poco più del 30% delle funzioni di uno solo: “Nell’attesa del trapianto, da un consanguineo o comunque da un donatore compatibile, ho iniziato a sottopormi alla dialisi – prosegue la nostra interlocutrice – Ho incominciato così a sottopormi all’ospedale di Tortona per tre giorni alla settimana a lunghe e pesanti sedute. Rese però più sopportabili – continua Francesca – grazie alla vicinanza di Enrico e al calore di tutto lo staff medico”. Francesca spiega poi che: “Non sapevo nulla sull’Aido, l’associazione alla quale mi sono avvicinata solo dopo il trapianto. L’avessi conosciuta prima forse non mi sarei sentito così sola e abbandonata durante il lungo periodo

d’attesa per – esclama l’intervistata - l’organo compatibile, che non arrivava mai e allora, aggrappandomi alla mia ancora di salvezza, decisi di convolare a nozze con il mio Enrico”. Tutto era pronto per il fatidico giorno ma, quasi a ridosso delle nozze, Francesca viene raggiunta da una improvvisa ma

salvifica telefonata: “Corro al telefono. Dall’altro capo c’è il Centro Trapianti di Novara. L’organo c’è, venga”, “Che notizia! – prorompe Francesca ma non può fare a meno di dire - Proprio adesso che mi devo sposare!”. E i medici: “Se vuole può rinviare l’operazione”. Ma la risposta di Francesca Mutti

non si fa attendere: “No, no, no. Il matrimonio era stato pianificato da sei mesi, mentre è da sei anni che aspetto il trapianto da sei anni”. Il trapianto va più che bene e il 2 settembre dello stesso anno, Francesca ed Enrico si sposano: “Una doppia festa incredibile che, il 23 aprile 2004, è stata ancora più amplificata dalla nascita di nostra figlia, Linda – ci racconta Francesca Mutti, visibilmente commossa – Un vero e proprio dono dal cielo: vederla crescere è un miracolo che si compie ogni giorno”. Dopo questa bella storia, Isabella Sommo, il Presidente dell’AIDO, ci ricorda che l’associazione: “Coordinandosi con quella nazionale, continua l’opera per la diffusione della cultura della solidarietà rispetto la donazione di organi, tessuti e cellule. A questo proposito – continua Isabella Sommo – da febbraio siamo ripartiti con incontri al Liceo Amaldi-Doria e al Ciampini-Boccardo dove, a

titolo assolutamente gratuito ed avvalendoci di figure professionali qualificate, presentiamo agli studenti il mondo della donazione, con formule innovative, come quella del quiz. Perché se donare è un dono, un dono consapevole è la cosa più bella”. Mattia Nesto

Servizi e approfondimenti su: www.inchiostrofresco.it

Le meraviglie di Via Paolo Giacometti

C

ontinuiamo la nostra passeggiata turistica per l’affascinante centro storico di Novi Ligure e questo mese ad attirare il nostro sguardo e la nostra attenzione è via Paolo Giacometti, parallela di via Girardengo, che collega via Roma e Corso Marenco. Edificio d’interesse, che conserva una lunga storia, è senza dubbio Palazzo Pallavicini, sede del comune di Novi Ligure a partire dal 1774. Questa costruzione risale ai primi anni del XVIII secolo, appartenente ai Marchesi Pallavicini

originari di Genova ed acquistata, nel 1798, dalla comunità novese. L’edificio conserva inalterato il corpo antico e l’architettura settecentesca. Negli anni successivi, grazie ai numerosi lavori di ristrutturazione, la costruzione fu ampliata per accogliere il nuovo ufficio delle Poste e Telegrafi. Sono del 1916 le sistemazioni, nel palazzo, degli uffici dello stato civile, della leva e dell’anagrafe mentre l’anno seguente vengono ospitati anche l’ufficio del registro e della conservatoria delle ipoteche. Infine,

nel 1920, trovarono posto all’interno del Palazzo Pallavicini gli uffici delle tasse, il dazio e la polizia municipale. Recentemente gli uffici comunali, eccetto quello del sindaco, sono stati trasferiti nel palazzo Dellepiane. Oltre all’aspetto artistico la via rimane uno degli spazi più importanti del centro storico, è, infatti, ricca di abitazioni che affiancano numerose attività commerciali, tenendo in vita il passato ma pur sempre con lo sguardo rivolto al futuro. Chiara Frisone

C C C San Valentino D D D La Corbula vi aspetta per passare in allegria il San Valentino nella nuova sede di Via Trattato di Roma, 5 Novi Ligure (AL) zona PIP, fronte stabilimento ILVA

Tel. 392 74 97 888

pagina facebook la corbula


22

l’inchiostro fresco Febbraio 2017

POZZOLO FORMIGARO - NOVI LIGURE - SERRAVALLE SCRIVIA - ARQUATA SCRIVIA Abbiamo intervistato Enzo De Cicco, storico dee-jay dell’emittente novese

C’era “Radio Piemonte Sud”... Sabato 04 marzo dalle 15.30 Festa di Primavera tante sorprese per tutti Vi aspettiamo numerosi! Via Mazzini, 139 Novi Ligure TEL 0143.746099 www.info@monileviaggi.it

MANDACI LE FOTO DEL TUO USATO CHE VUOI VENDERE

34 6 37 30 1 1 1 www.facebook.com/mercatinodipaolo Via S. Marziano, 1 - NOVI LIGURE (AL) tel. 0143 32 35 70 SGOMBERO CASE

Novi Rent A Novi Ligure un servizio esclusivo

Solo da noi la comodità di poter disporre di un’automobile o di un mezzo commerciale, anche per un solo giorno, come se fosse di tua proprietà ad un prezzo veramente competitivo!!! Un esempio di tariffa minima per 24 ore: 45 Euro + IVA incluse tutte le assicurazioni Corso R. Marenco, n. 133/A 15067 Novi Ligure (Al) Tel. 0143/32.31.30 Fax. 0143/74.53.24 novirent@mediacomm.it

“C’

è stato un periodo in cui a Novi Ligure, in Salita Ravazzano, che congiunge piazza Dellepiane al Castello, c’era una radio che faceva ballare e cantare un’intera città”. Parole&musica, diciamo così, di Enzo De Cicco che ci ha raggiunto nella nostra nuova redazione di via Paolo Giacometti, 51 (in piazzetta Largo Valentina) per raccontarci i gloriosi tempi di “Radio Piemonte Sud”. E con noi, complice anche un manifesto affisso in sede della seconda edizione della “Stranovi” del 1982 sponsorizzata appunto da questa radio, lo stimato medico-radiologo e cultore della memoria novese si lascia andare ai ricordi: “La radio è stata fondata nel 1980 per iniziativa della Coopinforma, una cooperativa allora molto vicina al Partito Socialista che non a caso sorgeva nell’adiacente Palazzo Durazzo. Tuttavia il partito non si è mai immischiato nella programmazione. Sin dal primo periodo – racconta De Cicco – Radio Piemonte Sud si è sempre contraddistinta per un approccio al mondo delle radio libere il quanto più possibile professionale e al contempo divertito e sbarazzino”. Già, perché questi sono proprio gli anni ruggenti delle cosiddette “radio libere”, che anche nell’Oltregiogo piemontese andavano per la maggiore: “Noi ragazzi dell’epoca stavamo tutto il giorno attaccati alla radio – ci confessa il dottore – Veri e propri modelli erano le radio milanesi (l’allora Radio Studio 105, Radio Milano International - oggi “Radio 101”- Radio Peter Flowers), e poi Radio Più che trasmetteva da Salice Terme. Ri-

cordo ancora adesso a memoria i nomi dei deejay e delle trasmissioni proposte”. Domandiamo al nostro interlocutore come sia entrato “nell’orbita” di Radio Piemonte Sud: “Avevo sedici anni e dentro di me iniziavo a coltivare una grande passione per la comunicazione e il mondo delle arti, in particolare per la musica. A Novi era ancora vivo il ricordo di Radio Saxo, nata, per iniziativa di quel funambolo di Gigi Santi (il fondatore del mitico “Revival” che poi cambiò nome in “Neu!”, una discoteca all’avanguardia dove i giovani novesi potevano ascoltare in anteprima e, soprattutto, ballare i ritmi d’Oltreoceano, ndr ). Però questa Radio Piemonte Sud – prosegue

Servizio taxi di Arquata

D

al giorno 8 dicembre 2016 è di nuovo attivo il telefono del servizio taxi della stazione di Arquata Scrivia. Chiamando il numero 3926897705 risponde un taxista direttamente dalla stazione, non è personale. È un servizio pubblico comunale, perché le licenze sono rilasciata dal Comune di Arquata.

i d e n i r t e v e L i t t e m o c a i G Via Paolo e r u g i L i v o N a

I nostri articoli sono prodotti e confezionati con cura sartoriale dalle migliori marche italiane timanovi.snc@gmail.com

anche su misura

Via P. Giacometti, 45 (Largo Valentina) - Novi Ligure (AL) - tel. 0143 78.681

nel ricordo – era la grande novità del momento. Così, dopo aver sostenuto un provino, sono diventato una delle sue voci”. Ma qual era la programmazione della radio?: “Molto variegata, con trasmissioni che iniziavano alle sette del mattino e terminavano a mezzanotte – ci risponde pronto De Cicco – I programmi erano grosso modo gli stessi dal lunedì al venerdì, per cambiare poi il fine settimana. C’erano i programmi di cucina, in cui venivano presentate le ricette, gli approfondimenti culturali con una rubrica sui libri ed, almeno per un certo periodo – spiega l’intervistato – anche l’appuntamento con la cartomante Karima: in quei momenti il telefono letteralmente bolliva in diretta per le chiamate. Inoltre, assieme all’appena nato l’inchiostro fresco abbiamo organizzato le prime Stranovi, il Palio di Novi all’Ippodromo e altre manifestazioni come ad esempio la Stracaccia al Tesorone”. Chiediamo ad Enzo De Cicco invece che tipo di musica veniva proposta: “Trasmettevamo molta musica internazionale (era il momento della “new wave” e della cosiddetta “british invasion”, ndr ), meno quella italiana-melodica-commerciale, con una sorta di censura netta per lo stile alla Albano&Romina che proprio aborrivamo. Mi piace però ricordare come nei nostri studi – conclude il nostro interlocutore – siano passati personaggi che nel tempo avrebbero acquisito un grande peso: da Beppe Grillo a Fabio Fazio, da Enrico Ruggeri che aveva appena terminato la sua esperienza nei Decibel al giornalista Jas Gawronski. Insomma a conti fatti un bel parterre de rois!”.

SUPER OFFERTA Tutti i giovedì

piega a € 9,90 Via Alessandro Manzoni, 9 15067 NOVI LIGURE (AL) Tel. 0143 392 464

Mattia Nesto Ecco in pillole la storia di una radio e di una generazione di giovani novesi, che ha fatto ballare e cantare un’intera città: il tutto partendo da una salita a due passi da un antico castello.

Da oggi anche pizzeria, creperia e farinata con consegna a domicilio! Via Roma 33 Novi Ligure tel. 014372192 Chiuso lunedì e domenica mattina

Il principio attivo dello star bene Via Paolo Giacometti, 42 - Novi Ligure (AL) Tel. +39 0143.70.636 - Erbaflor - www.erbaflor.com - info@erbaflor.com


POZZOLO FORMIGARO - NOVI LIGURE - SERRAVALLE SCRIVIA - ARQUATA SCRIVIA

...Edilio Raggio ...segue da pag. 15 le. Così è cresciuta la voglia di “scavare” ulteriormente su cosa aveva fatto Raggio, su come era diventato così potente, sul perché aveva scelto Novi come suo insediamento principale, come era diventato prima deputato del Regno e poi Conte. Più “scavavo” e più emergevano le differenze tra chi, come Raggio, in quei tempi, aveva tutto e chi non aveva niente, di qui l’idea di mettere in parallelo la vita di colui che veniva definito il feudatario di Novi e le condizioni in cui viveva la povera gente. L’amore per la città di Novi corrisponde da sempre al suo desiderio di andare alla scoperta dei segreti che la storia custodisce, delle vicende che caratterizzarono il passato e la riscoperta dei personaggi che ne hanno segnato l’evoluzione. Ci può dare qualche anticipazione sui prossimi libri, che sono in preparazione? Qui sono nato, sono cresciuto e, direi, mi sono formato. Ho avuto un insegnante, il Prof. Serafino Cavazza, che mi ha fatto avvicinare alla storia della città, un altro maestro fu l’Avv. Franco Bovone, nel cui studio ho lavorato da ragazzo: era Presidente della Società Storica del novese, e raccoglieva i giornali novesi d’epoca, da loro ho imparato a raccogliere libri, immagini, testimonianze. Non posso dimenticare i miei genitori, mia nonna materna, che mi raccontavano storie sulla città. Di qui è nato il mio amore per Novi e la sua storia, per questa città che mi ha dato molto, fino ad eleggermi Sindaco per due mandati consecutivi. Mi sembra giusto che, a modo mio, restituisca alla città qualcosa. Il prossimo libro, ormai in fase di stampa e molto probabilmente che sarà pronto a marzo, è la terza parte dei Senza Volto, prendo in esame il periodo che va dalla nascita del secolo scorso all’avvento del fascismo a Novi.

Marta Calcagno

L'informazione locale, vetrina aperta sulla città

La "via" dei giornali

che otteneva non solo per gli articoli ma anche in inserti pubblicitari. Il giornale si radica sempre più grazie all'impegno di tutti i componenti della redazione e nell'ottobre 1987 la testata e la casa editrice Speciale Sport ACSI ottengono la registrazione al Registro Nazionale della Stampa. Oggi la casa editrice coordina tre altre testate giornalistiche online “Speciale Sport Acsi Inter” “Speciale Sport Acsi il Blog” e il “Notiziario CSAIN Piemonte”, un fiore all'occhiello per una città come Novi Ligure. Da un affezionato lettore

A lato la copertina di un prezioso contributo dell'indimenticabile Mario Silvano sul giornalismo novese tra '800 e '900

N

el 1973 a Novi Ligure in Salita Ravazzano n. 1, veniva fondato il giornale “Speciale Sport ACSI” testata giornalistica legata alla Delegazione Provinciale di Alessandria dell'Ente di Promozione Sportiva ACSI. La sua registrazione al tribunale nel marzo 1973, dopo una uscita ciclostilata, si concretizzava in 12 pagine con una tiratura di mille copie. Anno dopo anno il giornale prendeva piede: la distribuzione era in forma gratuita, i componenti della redazione persone giovani che prestavano la loro opera gratuitamente, i quali hanno creduto bene divulgare anche altre notizie ed intervenire in altre competizioni sportive fuori dall'ente. Si dice che l'appetito vien mangiando. Bene, detto fatto, la redazione si allarga, le notizie aumentano e le 12 pagine diventano 24, la tiratura passa tremila copie la distribuzione sempre in omaggio. Nel 1980 il giornale fa un grande balzo e si qualifica come testata nazionale e la tiratura delle copie passa a diecimila. I giornalisti si impegnano a seguire anche il Giro d'Italia, un carico gravoso ma la testata fa il salto di qualità; (per inciso, ancora oggi in prima linea in questa manifestazione). Visto il successo

BB Orchestra

L

a prossima primavera la “B.B. Orchestra” capitanata dallo stesso Enzo De Cicco proporrà al Teatro Giacometti di Novi Ligure un viaggio nel secolo della radio, dalle prime esperienze sino alle ultime trasmissioni via web. “Per l’occasione – ci ha detto De Cicco – abbiamo dovuto estendere il nostro repertorio inserendo canzoni di generi musicali diversi dallo swing che proponiamo da sempre e rigorosamente nei nostri spettacoli, con brani di generi musicali che hanno “accompagnato” i cento anni di vita della radio; ascolterete ad esempio anche canzoni di rock e discomusic che sono state arrangiate appositamente per l’occasione da Franco Crotti, che dirige la Big Band novese, e dal Maestro Claudio Palli. Non mancheranno anche tante sorprese radiofoniche, ovviamente!!!”. Insomma uno spettacolo a cui proprio non potrete mancare! m.n.

l’inchiostro fresco

Febbraio 2017

In ricordo di Valter Delfini VENDITA ABBIGLIAMENTO PER BAMBINI www.ware-house.it

339 8383093

info@ware-house.it

0143 635658

Warehouse di Gabriella Zuolo Piazza della Repubblica, 18 - 15061 Arquata Scrivia (AL)

I

l 2017 per il mondo politico novese, ma soprattutto per quello dove le gente sente la politica come un irrinunciabile civico impegno, si è aperto con la tragica notizia della scomparsa di Valter Delfini, che è mancato il 18 gennaio all’età di 73 anni. Sempre combattivo e, a differenza di tanti voltagabbana sempre pronti a salire sul carro dei vincitori, Valter non ha mai vacillato nelle sue convinzioni, pur rielaborandole alla luce degli eventi che, con il cambiare della storia, hanno modificato i rapporti di forza tra le classi sociali. Una rielaborazione che Valter ha documentato in un suo volume titolato: “Breve storia del dissenso di sinistra nel novese”. Una storia che parte dal 1969, quando Valter, in aperto contrasto con l’allora P.C.I., fonda a Novi il circolo “Movimento 26 luglio”, trovando spazio negli scantinati della scuola elementare “Giovanni Pascoli” e da lì inizia un percorso che lo vedrà sempre, sino alla fine, impugnare la bandiera libertaria del comunismo. Spesso mi sono confrontato con lui, anche quando a Capriata d’Orba, con Giovanni Russo Spena, presentammo, nell'ottobre del 2004, il libro di Pippo Carrubba, “Il posto fisso”, e pur personalmente riconoscendomi nella corrente di pensiero del liberalismo repubblicano, mi sono spesso trovato d’accordo con lui nel combattere le troppe disuguaglianze che stanno minando la nostra società. Valter ancora un saluto da tutti i tuoi amici de “l’inchiostro fresco”. Gian Battista Cassulo

Piazza XX Settembre, 6 Novi Ligure (AL) Tel. 0143 38 03 05 Via Roma, 132 Arquata Scrivia (AL) Tel. 0143 38 12 47

Parrucchiere Ecolook Italia Per Uomo Donna e Bambino

Prodotti made in Italy Tagli professionali a prezzi contenuti

Taglio uomo

€ 13.00

Taglio bambino

€ 8.00

compreso shampoo compreso shampoo

diecorema Novità Scarpe da Ballo! calzature & accessori bambino - uomo - donna Via Libarna 314 - 15061 Arquata Scrivia (AL) tel. 0143 637171 e-mail shop.zapatitos@gmail.com Seguici su

ceramica artistica e artigianato

A�ic��� d� �eg�l� ��i�i�n��� C�r�� �� ��r��ic� laboratorio e shop Arquata S.- via libarna 160 tel. 338 1224667 fb DieCorEma - Artigianato

di Cianferoni Giampiero Loc. Le Vaie Arquata Scrivia (AL) Tel. 0143 66 61 60 - 392 87 60 155 autoricambiarquata@libero.it

23

Le vetrine ni a i g i t r A i l g de a i v i r c S a t a u di Arq

Taglio e piega donna € 21.00 compreso shampoo donna Piega compreso shampoo

€ 11.00

donna Colore compreso shampoo

€ 29.00

+ colore base Meches compreso shampoo

€ 35/45

Via Libarna, 253 15061 Arquata Scrivia (AL)

Daniele 342 5091078

ARTICOLI SPORTIVI ABBIGLIAMENTO CALZATURE Via Roma, 30 - Arquata Scrivia Tel. 0143 14 30 526


24

l’inchiostro fresco Febbraio 2017

POZZOLO FORMIGARO - NOVI LIGURE - SERRAVALLE SCRIVIA - ARQUATA SCRIVIA

Stazzano: impazza il Carnevale

Arquata Scrivia: le botteghe di una volta nel ricordo di Giacomo Quaglia

Tutti in maschera Un "centro commerciale" dell'800 R T itorna più frizzante che mai il Carnevale stazzanese, un evento atteso da bambini e adulti, un appuntamento esilarante con le maschere più belle ei carri più originali. Sarà domenica 26 febbraio alle ore 15 la partenza da Piazza Risorgimento per la bizzarra sfilata delle maschere e dei carri, alla presenza della Banda civica, i cavalieri del maneggio “Le Rondini” di Serravalle, gli sbandieratori e i musici dell’Associazione Aleramica di Alessandria. Quest’anno una bella sorpresa renderà ancora più magica l’atmosfera stazzanese: un gruppo di splendide majorettes

dell’Ads Club “Madonna di campagna” di Torino, sfileranno e regaleranno al pubblico straordinarie esibizioni. Non poteva mancare la grande simpatia del dj Claudio Mastromarino, anche in veste di presentatore della manifestazione. La premiazione delle maschere sarà effettuata da una giuria di giornalisti locali estranei alla manifestazione. In caso di maltempo la manifestazione slitterà al 5 marzo.

Marta Calcagno

Tanti auguri “La Bella Calda”

365

giorni di farinata insieme. Così si potrebbe “intitolare” il primo anno di attività de La Bella Calda, negozio di farinata e gastronomia di Novi Ligure situato in via Pietro Isola 20, proprio di fronte al supermercato Gulliver. La Bella Calda è ormai una piccola ma solida realtà in città, una vera e propria “meta del cuore e della gola” per centinai di studenti che tutti i giorni affollano il “piazzale delle corriere” nell’attesa che il pullman, dopo la scuola, li riporti a casa. La Bella Calda è gestita da Maurizio Cabella, storico esperto di gastronomia che dopo essersi occupato del mitico “Cannon d’Oro” di Capriata d’Orba, da appunto un anno si prende cura di sfornare la “farinata alla novese, secondo la ricetta della tradizione”. Ma presso La Bella Calda si possono assaggiare anche torte salate, ravioli ed altre succulenti pietanze, tutte preparate rigorosamente a mano, con anche particolare attenzione per piatti senza la presenza di glutine. Non bisogna dimenticarci della celeberrima insalata russa, le stuzzicanti polpettine di farina di ceci e delle lasagne, ormai un “patrimonio culinario cittadino”. Da La Bella Calda vale proprio il detto “Pancia mia fatti capanna!”. È possibile prenotare ed ordinare pietanze e piatti chiamando allo 0143 51 14 13

oh, chi si rivede, l’antica cartoleria dei fratelli Bertina! Perché antica? Perché entrare in quella cartoleria voleva dire varcare la soglia di un mondo surreale, un piccolo mondo antico. Tutto lo confermava, dall’arredamento alla merce, ordinata ed in bella mostra con quaderni, matite, penne colori, le vetrine scorrevoli sui tavoli, la disponibilità dei fratelli Bertina. Certo non era un megastore della cancelleria, ma i ragazzi che sono passati di lì hanno sempre trovato risposta alle proprie esigenze. Facciamo un salto in piazza, per raggiungere il negozio di pasta fresca di Ravera, uno dei primi tentativi in Arquata di rinnovamento tecnologico, ovvero cercare di trasmettere alla macchina la bontà e i segreti dell’arte manuale per vederseli restituiti in produttività. E che dire del Busallin? Nella vulgata il detto era: “Vado dal Busallin a comprare viti e rondelle”, perché il solo pronunciarne il nome era sinonimo di ferramenta. Infine la banca, la prima in Arquata, la Cassa di Risparmio

di Alessandria. All’altro angolo della piazza vi era un’osteria, proprio dove successivamente avrebbe preso posto il bar di Lele Gobbi. Proseguendo nella nostra passeggiata, scendiamo su quel tratto di strada che corre più in basso e parallelo rispetto alla via principale. Dunque

ecco il negozio di mercerie Punta, la pluriennale sartoria Traverso la cui attività iniziata dal padre resiste alle avversità del tempo, grazie alla caparbietà del figlio Carlo. E arriviamo alla latteria, quasi una leggenda. In quegli anni la “Tonna” era la latteria più cercata, per la sua centrali-

tà e la simpatia della titolare. Un negozio semplice e luminoso con i vasi di vetro esposti sulle mensole laterali al banco, contenenti caramelle, stringhe e pesciolini di liquirizia. Che delizia far compere nell’Arquata di un tempo! Giacomo Quaglia

Volontariato: il 2016 per il Gruppo Rangers si è concluso all'insegna della Solidarietà

Arquata Scrivia - Arquata del Tronto I

Spirito di servizio e abnegazione, quello dei Rangers arquatesi, anche nell'emergenza terremoto

l 2016 per il Gruppo Rangers di Arquata Scrivia si è chiuso all’insegna di un grande impegno sociale e culturale. Il Gruppo infatti per due volte è sceso ad Arquata del Tronto per portare attrezzature e aiuti umanitari alle popolazioni terremotate, ritornando anche nell’appena concluso mese di gennaio per fornire, tra le altre cose, anche apparecchiature per il riscaldamento. Accanto a questa attività di sostegno, il Gruppo Rangers ha continuato a mantenere i contatti con il mondo della medicina, partecipando ad Alassio nell’ottobre 2016 ad un convegno di odontoiatria, dove ha riceduto in dono un defibrillatore. Per quanto riguarda l’attività territoriale specifi-

ca, il Gruppo Rangers, sempre negli ultimi mesi del 2016, ha monitorato i corsi d’acqua e le frane nel territorio di sua competenza ed ha aderito al progetto di inclusione indetto dal Comune di Arquata Scrivia di 12 rifugiati sulle metodiche di varie tecniche di soccorso nell’ambito delle incombenze della Protezione Civile. La Redazione

TECNOMEDICAL SRL Ambulatorio

Medico

Odontoiatrico

Direttore Sanitario Dr. MIRCO ALLEGRI

Medico Chirurgo Odontoiatra Specialista in Cardiologia e Radiologia

- Terapie Laser Assistite - Chirurgia Parodontale - Radiologia Digitale - Implantologia - Endodonzia - Ortodonzia - Sbiancamento Dentale - Protesi Dentale Fissa e Mobile Si riceve su appuntamento:

tel. 0143. 66.62.58 - cell. 335.74.62.592 temedsrl@libero.it

Via Libarna, 18/4B - 15061 Arquata Scrivia (Al)


Valle Scrivia

e Entroterra Genovese

Genova: il consigliere metropolitano, spiega la sua proposta e fa il punto sui numeri

Profughi, parla Cristina Lodi

L

a questione dei profughi è uno dei temi che a livello nazionale ed europeo è maggiormente dibattuta in questi ultimi mesi. In Italia l’arrivo di richiedenti asilo è aumentato dal 2014 in poi, al punto che non si parla più di un’emergenza temporanea ma di una situazione a cui si deve ormai fare fronte. Proprio riguardo a questo, e per chiarire quali sono i numeri all’interno del territorio provinciale di Genova, abbiamo intervistato Cristina Lodi, consigliere della Città Metropolitana. Innanzi tutto, ci ha spiegato Cristina Lodi, la situazione che in grandi numeri si verifica in Europa (ovvero con nazioni che accolgono molto più delle quote previste ed altre che hanno rifiutato l’accoglienza) si ripercuote anche nel territorio della Città Metropolitana: “Ci sono comuni che hanno numeri ben al di sopra del tre per mille previsto dalla legge nazionale ed altri che invece non hanno preso in carico nessun richiedente asilo - spiega Cristina Lodi - sono soprattutto i comuni dell’entroterra che accolgono i numeri più alti in rapporto alla popolazione, ci sono casi come la Valle Stura (Campo Ligure, Masone e Rossiglione) dove arriviamo a nove per mille ma anche in Val Polcevera e Scrivia ci sono comuni come Busalla, Mignanego, Ronco Scrivia, Serra Riccò ed altri che stanno facendo la loro parte oltre quanto stabilisce la legge, dall’altra - prosegue Lodi - registriamo un gap rispetto ai comuni costieri, per fare un esempio realtà medio-grandi quali Arenzano, Bogliasco, Rapallo, Recco e Santa Margherita non hanno accolto nessun richiedente asilo o casi come Chiavari dove ne sono stati accolti pochissimi”. La proposta portata avanti da Cristina Lodi nel Consiglio

L'entroterra accoglie molto di più rispetto ai comuni della Riviera

Metropolitano considera da una parte il fatto che, nei primi tempi, i richiedenti asilo sono stati accolti da Genova, ma ora il capoluogo è saturo, il secondo problema è che gli arrivi continui non fanno più parlare di emergenza. Riguardo ai lavori socialmente utili Lodi chiarisce: “Siamo passati dagli SPRAR, gestiti dai comuni, ai CAS gestiti dalla Prefettura. Assieme a quest’ultima abbiamo cercato un protocollo d’azione, dove prima dell’ok dei sindaci vengano sentite le esigenze dei comuni”. L’Assessore metropolitano ricorda quanto sia necessario un lavoro di sensibilizzazione con le amministrazioni per arrivare ad una distribuzione equa, senza concentrazioni eccessive in piccoli comuni:

“È chiaro che fa a tutti comodo non avere un problema in più, ma esiste una legge nazionale che parla di accoglienza diffusa. La grande concentrazione nell’entroterra - fa presente la nostra interlocutrice - è dovuta sia al costo delle case che alla disponibilità dei privati. È chiaro che è molto più facile affittare un appartamento in Riviera piuttosto che nell’entroterra – prosegue l’Assessore - Dobbiamo fare un lavoro politico molto fermo, mettendo a diposizione un ufficio all’interno della Città Metropolitana che supporti ed affianchi i comuni, senza lasciarli soli, in particolare verso le persone riconosciute come profughi”. Parlando dei numeri nazionali Cristina Lodi ci fa presente come:

Bar Sport RHUMERIA GINTONICHERIA AMPIA SELEZIONE DI DISTILLATI COLAZIONI APERITIVI Amaretti di Gavi Servizi SISAL Servizio abbonamenti Valerio e Marilena

Novi Ligure (AL) C.so Marenco, 97 - Tel. 0143 74.38.08

“Nel 2016, fino alla fine di ottobre il 62 per cento degli arrivi ha fatto le procedure per la richiesta di asilo, tuttavia esse non si traducono automaticamente in status di rifugiati, la maggioranza di esse viene respinta. Lo scenario apocalittico temuto - continua la consigliera della Città Metropolitana - non c’è, anche perché molti a cui non è stato riconosciuto lo status vengono rimpatriati. Un grosso problema è rappresentato che nel periodo tra la domanda di asilo politico e la valutazione dello status molti richiedenti diventano irreperibili”. Concentrazioni eccessive in singoli luoghi sono da evitare, anche per non rischiare tensioni con la popolazione presente: “La situazione di povertà e difficoltà che vive in questi anni la popolazione italiana è enorme - fa presente Lodi - capisco in pieno il fatto che persone senza lavoro o senza casa non comprendano il meccanismo per cui persone da fuori, al di là della provenienza dei fondi, vengano aiutate. L’Italia, assieme a Grecia e Spagna rappresenta la prima porta verso l’Europa, una politica di assistenza ai profughi ha senso se viene messa insieme a politiche di aiuto agli italiani e stranieri regolari - afferma al termine della nostra intervista Cristina Lodi - le misure di contrasto alla povertà, in particolare con il sostegno agli enti locali, vanno implementate, con strumenti quali borse lavoro ed altro destinate a chi ha bisogno, italiano, profugo o straniero regolare. Se non si fa questo non riusciamo a risolvere nulla, credo personalmente che la cosa più auspicabile sia una pressione delle grandi città e dell’Anci verso il Governo e l’Unione Europea”. Fabio Mazzari

Assistenza alla persona diurna e notturna domiciliare e ospedaliera

• Aiuto domestico, sanificazione ambienti • Aiuto al bagno ed igiene personale • Servizi infermieristici e fisioterapia a domicilio

• Accompagnamento

presso studi medici, uffici, ambulatori, negozi, banche, ecc.

• Fornitura montascale ed ecoscooter in collaborazione con Senior Life

Chiama i numeri telefonici

Via Edilio Raggio (fronte Ospedale) - Novi Ligure (AL) www.progetto-assistenza.it • novi@progetto-assistenza.it

Serra Riccò: il Premio Solinas Donghi

Paese delle Fiabe S erra Riccò promuove la letteratura per l’infanzia attraverso la figura di una delle sue più illustri concittadine: Beatrice Solinas Donghi. La seconda edizione del premio si svolgerà nel mese di maggio nello splendido Castello di San Cipriano. La manifestazione è nata, quasi per scommessa, lo scorso anno, grazie all’iniziativa di Marco Torre, assessore alla cultura. La particolarità del premio “Paese

so l’espressione spontanea e vivace tipica dei giovanissimi. Una filosofia che si inserisce in pieno nel solco della grande autrice a cui il premio è dedicato. Beatrice Solinas Donghi infatti nel suo libro “Fiabe incantate” unì una serie di temi classici creando racconti nuovi ed originali. Con l’occasione del premio “Paese delle Fiabe” l’amministrazione comunale vuole promuovere l’importante lascito della scrittrice: testi originali,

delle Fiabe” che lo differenzia dagli omolghi esistenti in Italia è che ad essere insigniti non sono più i libri per l’infanzia scritti da adulti ma fiabe e racconti scritti e inventati dai bambini e ragazzi stessi. Il concorso è aperto dai tre fino ai quattordici anni che saranno divisi in scuola dell’infanzia, primaria e media. I partecipanti dovranno redigere un elaborato ispirato a “La spada di Isadora” romanzo per l’infanzia di Anselmo Roveda, ospite d’onore dell’edizione 2017. L’amministrazione comunale di Serra Riccò con il premio “Paese delle Fiabe” ha lanciato un progetto per avvicinare sempre di più le nuove generazioni al mondo della lettura, valorizzando la loro fantasia e creatività attraver-

manoscritti e disegni che si trovano nel plesso accanto alla Scuola Media Ungaretti. Beatrice Solinas Donghi nacque a Serra Riccò nel 1923 dal marchese Jack Donghi, antifascista, membro del Partito Liberale e redattore de Il Secolo XIX. Il suo esordio avvenne con “Paragone” nel 1957. Negli anni Sessanta è una delle massime esperte della letteratura Vittoriana e, a partire dal 1972 con “Fiabe a Genova” inizia a dedicarsi alla letteratura per l’infanzia, senza mai dimenticare quella adulta. Il suo ultimo libro è “Lettere verdi” del 2013. È scomparsa a Genova il 23 ottobre 2015. Fabio Mazzari


26

l’inchiostro fresco Febbraio 2017

VALLE SCRIVIA ED ENTROTERRA GENOVESE

Anche a febbraio... attenti al polline! C

on la fine dell’inverno e l’arrivo della primavera e della bella stagione fa sicuramente piacere a tutti. Per chi soffre di allergia ai pollini, però, marzo vuol dire starnuti e malessere. Vediamo assieme alla Farmacia Lasagna di Busalla come affrontare al meglio questo periodo. La pollinosi, ovvero la reazione allergica che si manifesta nei soggetti sensibili al polline di alcuni tipi di fiori, piante ed alberi è influenzata dal tipo di clima e dalla vegetazione presenti

sul territorio. Il polline aerotrasportato rappresenta il principale allergene della pollinosi, una volta diffusosi nell’ambiente penetra, grazie alle sue dimensioni ridotte, nelle vie respiratorie, dando origine alle manifestazioni tipiche della patologia. Alla Farmacia Lasagna troverete tutti i rimedi, sia medici che erboristici, per contrastare e prevenire i fastidiosi sintomi dell’allergia, sotto la guida attenta degli specialisti. Fabio Mazzari

Carnevale al Garitta Bar

I

n quel di Torriglia è tutto pronto per l’edizione 2017 del “Carnevale Torrigliese”: carri e gruppi mascherati animeranno domenica 26 febbraio, con spirito ironico e simpatia, le strade del capoluogo della Val Trebbia Genovese. Per il giorno di martedì grasso, il 28, insieme alla sfilata ci sarà musica e divertimento lungo le vie del paese. Il Garitta Bar di Marco Besutti rimarrà aperto entrambe le giornate dal mattino alla sera. I bambini

in maschera e non, tra una sfilata e l’altra, potranno sostare per una cioccolata calda e una merenda, mentre i genitori potranno tranquillamente gustarsi un caffè accompagnati dal calore e dalla simpatia dei gestori. Per la primavera, inoltre, il Garitta Bar prepara una serie di sorprese destinate agli amanti dell’escursionismo e della mountain bike.

Campomorone: la nota psicologa ha presentato il suo nuovo romanzo

Incontro con Gianna Schelotto

G

ianna Schelotto, psicologa e psicoterapeuta, molto nota anche al pubblico televisivo, ha presentato, a metà di gennaio, il suo ultimo libro dal titolo “Chi ama non sa” nella biblioteca civica Balbi di Campomorone, nell’ambito degli "aperitivi letterari", iniziativa nata grazie alla collaborazione dell’Amministrazione comunale e della biblioteca. Davanti ad un pubblico molto numeroso e attento, l’autrice, che ha al suo attivo più di venti libri di saggistica legati alla psicologia (in modo particolare quella relativa alla terapia di coppia), si è cimentata per la prima volta nella ceazione di un romanzo interamernte di fantasia. “Fino ad oggi ho sempre scritto saggi. Nel momento in cui ho deciso di cimentarmi nel mondo del roman-

zo avevo veramente l’imbarazzo della scelta” – ha esordito Gianna Schelotto – “svolgendo ormai questa professione da moltissimo tempo avevo una rosa di storie da cui attingere e ho esaminato la vicenda di una coppia in crisi venuta da me per un consulto circa una quindicina di anni fa. Si trattava di una coppia caratterizzata da un forte livore l’una con l’altro. Cercando di capire il motivo di questo attrito fra lui e lei, è emerso che si dovettero sposare in quanto lei era incinta, la notte in cui nacque il bambino il marito cercò di scappare per paura delle proprie responsabilità”. Il romanzo tratta la storia immaginaria di Luca e Alice, una coppia, come spiegato dalla stessa autrice, molto “moderna” e non aderente allo stereotipo della famiglia tradizionale a cui siamo abituati. Luca e Alice (i nomi sono di fantasia) sono due quarantenni che si conoscono ad un corso di sommelier e iniziano una relazione piena di passione, fino al momento in cui Alice scopre di essere incinta. Questo apparentemente lieto evento, innesca invece una serie di problemi che metteranno a dura prova l'equilibrio della coppia. In questo romanzo l’autrice vuole analizzare il mondo dei "giovani adulti" di oggi, ovvero la generazione dei

nati dagli anni Settanta in poi che spesso si configura come immatura e incapace di crescere. Gianna Schelotto descrive quindi i due protagonisti come “due adulti mai cresciuti che, nonostante abbiano entrambi compiuto i quarant’anni si continuano a sentirsi ragazzi e si comportano come tali. È l'emblema del fallimento di una generazione cresciuta nel benessere e non più in grado di prendersi le proprie responsabilità ed agire con maturità. L'esempio di Luca che torna dal proprio padre nel momento stesso della nascita di suo figlio, lo dimostra”. Il concetto di famiglia, ha spiegato Gianna Schelotto durante l'incontro, è completamente cambiato nel giro di pochi anni e nel romanzo questo viene ampiamente analizzato a partire dal comportamento dei due protagonisti: “Luca e Alice si sentono, fino alla scoperta della gravidanza, due persone felici e realizzate che non sentono il bisogno di sposarsi. Un'esigenza che non viene percepita nemmeno nel momento in cui diventano genitori. L’idea tradizionale del matrimonio riparatore non viene mai presa in considerazione dai due”. Tutto ciò è una rappresentazione del presente, un tempo in cui le certezze, a partire da quelle famigliari e sociali, non esistono più. Lo dimo-

strano i diversi scontri generazionali tra i due quarantenni e i loro genitori, appartenenti alla buona borghesia genovese. Al termine della presentazione si è aperto un interessante dibattito tra l’autrice e il pubblico presente, proprio sulle diverse tematiche trattate nel romanzo e sui forti cambiamenti della società che stiamo vivendo. Fabio Mazzari

Servizi e approfondimenti su: www.inchiostrofresco.it

Torriglia: dalla "quarantina bianca" ai tuberi africani e andini

L'esposizione delle patate dal mondo D omenica 22 gennaio a Torriglia, nei locali della “Torriglietta” (sede del Parco dell’Antola) è stata esposta una collezione a dir poco originale. In mostra infatti la più grande raccolta italiana di patate provenienti da ogni parte del mondo, raccolte e catalogate da Fabrizio Bottari che ha realizzato una delle collezioni viventi più grandi d’Europa. La mostra, organizzata dal Consorzio della Quarantina Ge-

novese, è stata inserita nell’ambito della manifestazione “Parole, semi e buone pratiche”. La collezione di Bottari comprende tuberi

provenienti soprattutto dalle Americhe, terra di origine delle patate, ma anche da varie parti d’Europa quali Germania, Svizzera, Polo-

nia, Regno Unito, Russia, ecc… Grande importanza è stata data ovviamente alla “quarantina bianca” varietà di patata riconosciuta come P.A.T. (Prodotto Agroalimentare Tradizionale) che cresce esclusivamente nei territori montani compresi tra le province di Genova, Alessandria e Piacenza, oggetto, a partire dagli anni Settanta, di una grande riscoperta grazie alla sua alta qualità. f.m.

Fabio Mazzari

Per info: cell. 333.96.42.392

D.M. SERVIZI Noleggio minigru cingolate

Officina Meccanica - Oleodinamica e Pneumatica Assistenza e vendita attrezzature

• RACCORDATURA TUBI OLEODINAMICI per medie e alte pressioni • manutenzioni e riparazioni di MACCHINE OPERATRICI, MEZZI AGRICOLI e MACCHINARI PER VIGNETO • revisione e riparazione di CILINDRI IDRAULICI • costruzione CENTRALINE OLEODINAMICHE • forniture di accessori idraulici per gru ed escavatori, PINZE PER TRONCHI ed attrezzature di presa

SI ESEGUONO APPLICAZIONI IDRAULICHE, MECCANICHE O DI CARPENTERIA SU ATTREZZATURE E MACCHINARI

Garitta Bar - Via Matteotti, 49 - Torriglia

Via della Cantina Sociale - Capriata d’Orba (AL) - Cell. 346/853.24.51 - Fax 0143/46.598 www.dmservizi.net - d.m.serviziminigru@gmail.com


l’inchiostro fresco

Febbraio 2017

VALLE SCRIVIA ED ENTROTERRA GENOVESE

27

Valpolcevera: il gruppo Politiche di Sviluppo Rurale mira a far conoscere il territorio partendo dalle scuole

Il progetto “Acqua e libertà”

L’

acqua come sappiamo è l’elemento essenziale per la vita, ma siamo sicuri di conoscere tutto quello che è legato ad essa? La risposta probabilmente è no. Per cercare di colmare queste lacune e soprattutto per far conoscere il grande patrimonio storico e rurale delle nostre vallate è nato il progetto “Acqua e libertà” che si propone, attraverso il filo conduttore dell’acqua, di valorizzare l’intera storia delle tre vallate situate nell’immediato entroterra di Genova, ovvero la Val Polcevera, la Valle Scrivia e la Val Bisagno, tutte e tre, come suggerisce il nome, legate da un corso d’acqua. L’iniziativa è nata per volontà del Gruppo “Politiche di Sviluppo Rurale in Valpolcevera” costituito l’anno scorso da un gruppo di persone, capitanate da Luigi Previati, insegnante in pensione, unite dalla volontà di far scoprire e rivalorizzare la tradizione agricola e rurale di questa vallata definita non a caso, nel passato, come il polmone verde di Genova dopo anni di sviluppo edilizio sfrenato tra abitazioni e aree commerciali. I successi ottenuti in questi mesi dal gruppo sono stati notevoli, dalla rete dei produttori locali (con la rinascita di alcuni prodotti dopo molti anni) e soprattutto i mercatini a chilometri zero che si svolgono ogni settimana nei comuni dell’alta Valpolcevera. “Acqua e libertà” è invece un progetto interamente destinato alle scuole che, partendo dalle elementari e medie punta nell'immediato futuroi ad essere esteso successivamente ai licei

rante l'incontro Giordano Bruschi, classe 1925, autentica memoria storica vivente della Val Bisagno e del suo torrente al quale ha dedicato diversi libri, tra cui uno di stornelli ispirati allo stile della tradizione romanesca. Le ripetute alluvioni, in particolare quelle del Bisagno stesso, ce l'hanno dimostrato più volte. Proprio per questo il progetto “Acqua e libertà” vuole far conoscere il ciclo dell’acqua in toto, sensibilizzando studenti e insegnanti alla cura ed alla prevenzione di un territorio tanto bello quanto fragile. f.m. (c’è già stato l’interesse dell’Istituto "Ettore Majorana" di Molassana e del "Bernardo Marsano" di Nervi). L’acqua diventa il filo conduttore per far conoscere ai giovanissimi la storia del nostro entroterra, partendo dall’epoca pre-romana fino ad arrivare all’ultimo conflitto mondiale. Carlo Alberto Geminiani, docente di geografia storica presso l’Università di Parma, sarà uno dei curatori di questo progetto. Durante l’incontro pubblico tenutosi presso Palazzo Tursi a Genova il professor Geminiani ha illustrato l’importanza dello studio storico dell’ambiente, del territorio e del paesaggio portando ad esempio l’Archivio "Emilio Sereni" di Reggio Emilia, intitolato al una delle figure più importanti nello studio della storia rurale italiana. Sereni, durante gli anni Cinquanta, studiò a fondo l’entroterra genovese e fu il primo in Italia ad interessarsi alla “Tavola Bronzea di Pol-

cevera” e al suo contesto storico. Tra gli obiettivi proposti da Geminiani all'interno di “Acqua e libertà” vi è la realizzazione di un progetto cartografico ispirato direttamente al modello delle “carte di memoria” del periodo Napoleonico. In queste carte saranno indicate tutte le realtà storiche, paesaggistiche e agricole presenti all'interno del territorio analizzato. L’Acquedotto Storico di Genova, patrimonio forse unico a livello nazionale e ancora oggi poco valorizzato, sarà uno dei punti di partenza del progetto. Attraverso il suo percorso, i ragazzi impareranno a conoscere le diverse vicende storiche che hanno caratterizzato il loro territorio, dal Medioevo al Rinascimento, fino all’epoca Napoleonica (con la visita ai Forti di Genova) e l’ultimo conflitto mondiale, sempre con il tema conduttore dell’acqua. Elemento che è vita ma che rappresenta anche un pericolo, come ha spiegato du-

Le vetrine di Busalla

BUONO SCONTO

10%

Valido entro febbraio 2017 Ritaglia o fotografa su smartfone questo buono e presentalo in negozio Via V. Veneto, 154 - Busalla (GE) Tel. 010 9640827 arabesque@arabesqueabbigliamento.it www. arabesqueabbigliamento.it

Il comune dell’Alta Valpolcevera rinnoverà il Sindaco a maggio

Ceranesi al voto fra le incertezze S

ono sette, tra cui il capoluogo, i comuni del genovesato dove i cittadini a maggio saranno chiamati alle urne per scegliere il Sindaco. Il più importante tra i comuni dell’entroterra è Ceranesi, 4006 abitanti alle immediate porte di Genova. Il sindaco uscente, Mauro Vigo, come già anticipato dalla nostra intervista uscita sul nostro numero di novembre, ha annunciato in anticipo la sua intenzione di non ricandidarsi. Vigo ha motivato la sua decisione con i gravi problemi causati dalla burocrazia, su tutti il famigerato “patto di stabilità”, la chiusura della Comunità Montana e la trasformazione della Provincia, una serie di cambiamenti, che hanno creato difficoltà ad un comune esteso oltre 32 kmq, per la quasi totalità montani. L’indisponibilità di Mauro Vigo a ricandidarsi apre la strada ad una serie di ipotesi per il futuro. Chi sembra più attivo al momento

è il MoVimento 5 Stelle locale. A Ceranesi i pentastellati sono risultati il primo partito sia alle politiche del 2013 che alle regionali del 2015. Proprio Ceranesi venne scelta da quattro parlamentari nazionali del Movimento, ovvero Alberto Airola, Sergio Battelli,

Matteo Mantero e Simone Valente in occasione del referendum costituzionale. Il PD, che esprime la maggioranza uscente, è stato dilaniato da una scissione interna, che ha visto il vicesindaco Pio Cicchelli lasciare il partito, e l’area del Centrodestra sembra

Fanny Tamagno AUTO NUOVE MULTIMARCA E KM 0 USATO SELEZIONATO E GARANTITO Via G. Rossa, 2-4 - Busalla (GE) - Tel. 010 964 24 57 www.progettoauto.org • info@progettoauto.org

Cartoleria Edicola Tabaccheria Profumeria Via Navone, 9 16012 Busalla (GE) Tel.010/96.43.715

al momento inattiva. Il problema principale avvertito dai cittadini è sicuramente quello legato al Terzo Valico: il territorio è infatti “interessato” dalla Grande Opera, assieme a quello della limitrofa Campomorone, e vi sono stati espropri e lavori di ampliamento di strade per il passaggio dei mezzi pesanti, che hanno creato malcontento tra i cittadini. Il secondo problema è quello relativo al collegamento tra le diverse frazioni del comune. Ceranesi deve utilizzare ben quattro scuolabus per raggiungere tutti gli studenti, con costi elevati per le casse comunali ed il servizio Atp, specialmente nelle piccole frazioni, risulta essere molto carente ed inadeguato.La campagna elettorale, che partirà a breve, si preannuncia molto accesa anche in questo piccolo comune. Fabio Mazzari

...per servirvi al meglio tutti i giorni e in ogni speciale occasione... PAN

IFICIO - PASTICCERI

Parodi A

Via Roma, n. 25 – 16019 Ronco Scrivia (GE)

Tel. 010 965 10 97

TUTTO PER I TUOI AMICI A 4 ZAMPE ACQUARIOLOGIA ORNITOLOGIA ALIMENTI ACCESSORI TOELETTATURA CON SERVIZIO DI PRELIEVO E RICONSEGNA A DOMICILIO Via G. Rossa, 1 - Busalla (GE) 010 79 82 884 340 56 93 650


28

l’inchiostro fresco Febbraio 2017

VALLE SCRIVIA ED ENTROTERRA GENOVESE

Isola del Cantone: presentiamo la storia di uno storico emporio

Ronco Scrivia: grande successo per la seconda edizione

A bitêga de l'Ivana

D

alla fine di novembre Isola non è più la stessa. No, senza le cassette colorate e le diverse primizie invitanti davanti alla bottega della Risso Isola non sarà più la stessa. Ha infatti chiuso lo storico negozio di frutta e verdure del paese che ha visto avvicendarsi al suo interno, intente a fare la spesa, diverse generazioni di isolesi. Il negozio dell’Ivana, infatti, non era solo una semplice “bitêga du besagnin”, ma come tutte quelle dei nostri borghi rappresentava molto di più: un luogo di ritrovo dove scambiare quattro chiacchiere, scoprire qualche innocente pettegolezzo dell’ultima ora, un’occasione per uscire di casa e incontrare altre persone, insomma tutto tranne che il semplice andare a fare la spesa. La licenza venne concessa alla fine degli anni Cinquanta al padre dell’ultimo titolare Ivo, Risso Giulio, che in un primo tempo esponeva i propri prodotti su un semplice banchetto come al mercato. A partire dagli anni ’60, (il riferimento storico che ricorda la signora Ivana è la costruzione dell’autostrada), l’attività ebbe una bottega tutta sua dove attualmente vi è la Rosticceria Sonia & Luigi. Solo successivamente si trasferì nell’ubicazione in cui rimase fino alla recente chiusura. Racconta Ivana che fin da bambina aiutava la madre nella conduzione dell’attività. Nel 1969 alla morte del padre Giulio, subentrò come dipendente del fratello Ivo. Non si può parlare di Ivana senza menzionare Daniela, sua collaboratrice e anche lei dipendente dal 1983… quante volte la vedevi indaffarata a sistemare i vari prodotti con massima precisione ai lati della porta di ingresso o infilarli nei tradizionali sacchetti di

carta chiedendo “mezzo chilo bastano?”. Come tutte le storie anche questa è giunta alla fine, ma nessun abitante di Isola del Cantone si potrà mai dimenticare della gentilezza che aleggiava in bottega… posti di una volta si direbbe dovevedevi arrivare i raccolti degli operosi lavoratori locali: il lattaio che portava le bottiglie di vetro con la classica chiusura “a macchinetta” o la massaia che in bicicletta recava le uova fasciate nelle pagine de “Il Secolo XIX” oppure, in tempi

più recenti, de “l’inchiostro fresco”. Quanta nostalgia per questi posti di una volta!

Enrico “Carme” Repetto

Un nostalgico e poetico ricordo di un ragazzo isolese che non dimentica le sue radici popolari

Il mandillo dei semi

L

a seconda edizione del “mandillo dei semi” l’antica usanza dello scambio delle sementi, è stata recuperata e riproposta in versione “moderna”. Lo scorso gennaio a Ronco Scrivia, si sono ritrovati numerosi produttori artigianali che hanno proposto sementi, varietà antiche di piante da frutto, verdure, tuberi, granaglie e prodotti derivati tutti rigorosamente biologici ed a km 0. In mostra le diverse eccellenze dal territorio, dalle patate

quarantine di Rovegno alle zucche dell’alta Valpolcevera, dalla raccolta di pannocchie di mais e spighe di grano provenienti da varie zone dell’Italia e non solo, grazie alla “rete dei semi rurali” fino ai derivati dei prodotti della terra: sciroppi, marmellate, composte, succhi, ecc. La seconda edizione del Mandillo dei semi di Ronco Scrivia ha registrato un numero record di partecipanti, oltre duemila, il doppio rispetto alla scorsa edizione. Il termine “man-

dillo” deriva dalla parola dialettale che significa fazzoletto, questo perché una volta i contadini portavano le loro sementi chiuse in un fazzoletto di stoffa. L'evento è stato organizzato dall’associazione culturale Parole di Terra e dal Consorzio della Quarantina, con il patrocinio del Comune di Ronco Scrivia, dal Parco dell’Antola, la Rete Semi Rurali e Pentagora edizioni. Lo scambio dei semi si sta diffondendo a macchia d’olio in tutta Italia, se pochi anni fa era un fenomeno ai limiti del clandestino (chi scambiava i propri semi rischiava addirittura una multa) oggi sono decine gli appuntamenti di questo tipo che si svolgono da nord a sud, segno di una riscoperta della vocazione agricola e del ritorno ai prodotti sani e genuini. Nei due stand allestiti all’esterno si è svolto lo scambio vero e proprio, mentre nella sala interna, messa a disposizione dalla locale parrocchia di San Martino, si è tenuto il mercato, dove si poteva acquistare una grande varietà di prodotti, particolare successo ha avuto il lievito madre per la preparazione del pane, con tanto di dimostrazioni. Spazio anche all’approfondimento culturale, con Luca Maestri che ha presentato il suo libro “An gorta mor” dedicato alla terribile carestia delle patate che colpì la Scozia e l’Irlanda tra il 1845 e il 1850, il primo libro italiano in assoluto ad essere dedicato a questo avvenimento storico e allo spettacolo “SemiSeri” dell’attrice-contadina Simona Ugolotti che ha raccontato, in modo ironico e divertente, la vita rurale e contadina di una volta. Fabio Mazzari


Intervista a Gian Paolo Piana, Presidente dell’A.S.D. Boys Calcio: progetti per lo sport

Marco Fossati ci parla del suo

Scuola calcio d’élite per l’Ovadese “Sardigliano” A

bbiamo intervistato il Presidente della A.S.D. “Boys Calcio”: “Personalmente, ma so di parlare a nome di tutti i dirigenti e di tutto lo staff – ci dice il dott. Gian Paolo Piana – il sogno è quello, magari tra un paio d’anni, di avere tutte le credenziali per poter aprire una Scuola Calcio d’Élite della A.S.D. Boys Calcio. Si tratterebbe – prosegue il Presidente – della seconda scuola calcio di questo tipo in provincia di Alessandria. L’altra è quella omonima dei Grigi”. Piana si dimostra entusiasta di tale progetto sportivo, in particolar modo per quanto riguarda l’incentivazione dei più giovani: “Soprattutto in tempi difficili come questi, gestire, sforzandosi di farlo al meglio, scuole calcio penso sia una cosa molto importante, anche a livello sociale – afferma orgoglioso il nostro interlocutore – Infatti tutti i soci dei Boys Calcio cercano di rendere le strutture dell’associazione dei reali centri d’aggregazione, dove i giovani possano crescere in un contesto sicuro e rispettando le regole”. Il Presidente poi ricorda come praticamente tutti gli allenatori e mister delle varie formazioni abbiano un regolare patentino “come dettano le nuove regole della F.I.G.C.” (Federazione Italiana Giuoco Calcio) e di come gli impianti, dislocati in più paesi, siano in larga misura di ottimo livello: “I Boys non sono una squadra solo di Ovada, anzi – precisa il dirigente – L’intento è proprio quello di coordinarci al meglio con le società e i paesi che si sono consorziati con noi: Silvano d’Orba, Castelletto d’Orba e Molare”. A questo proposito Gian Paolo Piana ricorda come, sino alla stagione sportiva 2014/2015, il consorzio comprendeva anche le formazioni giovanili di Capriata d’Orba, che oggi hanno intrapreso

Lo scorso 10 dicembre l’A.S.D. Boys Calcio di Ovada ha festeggiato i dieci anni di attività. Un importante traguardo per questa società sportiva che, oggi più che mai, ha le idee chiare per il suo futuro

Nell foto a sinistra il Dott. Gian Paolo Piansa, intervistato da Mattia Nesto. Nella foto sotto, la formazione dellqa Boys Calcio di Ovada.

un percorso a sé: “Sicuramente c’è rammarico per, consentitemi la parola, aver perso Capriata, degli amici e delle persone molto preparate – dichiara l’intervistato – con molti ragazzi e degli impianti sportivi di primo livello. Purtroppo da circa un anno e mezzo le nostre strade si sono divise. Tuttavia – illustra Piana – la speranza è che si pos-

sa tornare di nuovo insieme: chissà che il vostro giornale non faccia da ponte per una squadra unita, magari sotto il nome di Rondinaria”. Prima di congedarci, il Presidente ci presenta con soddisfazione un’interessante iniziativa del suo sodalizio: “Quest’anno abbiamo 220 iscritti e un costante aumento dei tesseramenti. Anche la recente iniziativa

delle figurine dei calciatori delle singole nostre squadre ha riscosso un grande successo: 6.000 figurine acquistate ad Ovada e dintorni lo scorso dicembre, quasi 3.000 ad oggi. C’è grande voglia di calcio e di A.S.D. Boys, insomma!”. Mattia Nesto

La Polisportiva Sardigliano è formata da trenta soci fondatori ed è nata otto mesi fa

M

etti un pomeriggio invernale , metti la luce del sole che lentamente scende tra le colline tortonesi, metti un presidente che si confessa; ecco cari lettori, questo è uno dei capitoli del calcio che meno leggiamo ma che definisce i contorni di un presidente e l’entusiasmo per una società nata otto mesi fa. Marco Fossati è uno dei trenta soci fondatori della Polisportiva Sardigliano, è un presidente serio e che si sottopone alle domande senza mai tirarsi indietro. La prima riflessione è sul bilancio dopo un girone d’andata che ha visto i bianco verdi vincere due volte, pareggiarne altrettante e perderne dieci: “Noi siamo nati nel maggio 2016 e dobbiamo fare ancora esperienza; siamo trenta soci e il nostro obiettivo è quello di raccogliere fondi per sistemare il campo di Sardigliano, in frazione Cuquello; abbiamo perso alcune partite di misura ma ci siamo sempre fatti onore sul campo”. Qual è la forza di questa squadra? La forza è nel gruppo e nell’entusiasmo che i ragazzi hanno nel divertirsi e nell’uscire tutti insieme dopo

la partita, magari per una pizza; la forza è anche nel pubblico che ci segue sempre numeroso, questo è un progetto che si sta strutturando, ci siamo tolti qualche soddisfazione vincendo il derby a Stazzano e con la Castellarese a Paderna. L’obiettivo del primo anno? Ripeto, per noi è già una vittoria questo gruppo, la classifica non la guardiamo, vogliamo lavorare bene per la prossima stagione e allestire una squadra più competitiva. Paderna sarà ancora la “casa” del Sardigliano? Certo, la nostra intenzione è di rimanere in questo impianto anche per il prossimo anno; il Comunale di Paderna è uno dei più belli in provincia, con il comune stesso abbiamo una convenzione per la completa gestione; giocheremo qui le partite casalinghe anche per la stagione 2017/18. Mario Bertuccio Da questo numero, Mario Bertuccio inizia una collaborazione con "l'inchiostro fresco", dedicandosi allo Sport locale. Benvenuto in redazione!

Piazzetta Stura, 5 - Ovada Via Marengo, 16 - Alessandria Tel/Fax 0143.80149

Intermediario assicurativo: Maurizio Zacchini Ufficio di Novi Ligure via Pavese 53/1 - tel. 0143 75.276 zacchini.italiana135@libero.it

Gianpaolo Piana Laura Garbero Consulenti Finanziari e Previdenziali

Gianpaolo Piana Laura Garbero Consulenti Finanziari e Previdenziali

gianpaolo.piana@finanzaefuturo.it 333 6712602

Piazzetta Stura, 5 - Ovada laura.garbero@finanzaefuturo.it Via Marengo, 347 1172567 16 - Alessandria Tel/Fax 0143.80149

gianpaolo.piana@finanzaefuturo.it 333 6712602 laura.garbero@finanzaefuturo.it 347 1172567


30

l’inchiostro fresco Febbraio 2017

SPORT

Silvano d'Orba: Imerio Massignan ha compiuto 80 anni

Un nuovo traguardo

L

o scorso 2 gennaio Imerio Massignan ha compiuto 80 anni, molto ben portati, a cavallo delle sue tre biciclette: quella da corsa, la mountain-bike e quella da donna, con adeguato portapacchi che utilizza per fare la spesa. Ogni giorno si vede per Silvano e, sulla strada per Ovada, dove si reca appunto a fare la spesa (fra un saluto, una chiacchiera, un racconto con gli amici – molti – che ha a Silvano e non solo). Lo stesso 2 gennaio si è recato con l’amico Giovanni Calderone a Castellania per ricordare il 57° anno della morte di Fausto Coppi. Imerio ricorda spesso, quando, al primo anno da professionista con la Legnano corse con Fausto e dice che cercava di stargli a ruota per capire che rapporti usasse, come pedalava e come guidava i suoi gregari. Mi dice spesso quando parliamo di questi tempi che il giorno del 2 gennaio è felice perché compie gli anni, ma una certa tristezza lo pervade per il ricordo di Fausto. Nel pomeriggio, al Museo dei Campionissimi di Novi Ligure, era presente per salutare l'amico Beppe Conti che parlava del suo ultimo libro. Nell’occasione è stato pure presentato il libro “Memorie di ciclismo in Piemonte”, di Chiara Vignola e Lisa Lanzone, che tratta dei corridori professionisti piemontesi meno conosciuti. È stato intervistato da Conti per ricordare quel “Gavia infausto” ma, anche per ricordare le sue vittorie sulle montagne del Giro di Francia ed Italia, e quel Giro di Lombardia vinto da Tacconi e Imerio secondo. Apriti cielo! Per fortuna Beppe Conti ricordò che Imerio scalato il Sormano con buon vantaggio sul Tacconi stesso, entrò nella lunga galleria posta a pochi chilometri dal traguardo di Como con oltre un minuto di vantaggio sul Tacconi. Strano ma vero, uscito da questa galleria, si trovò Tacconi a ruota: sembra che l’abruzzese si sia attaccato “a qualcosa” per recuperare il distacco e poi più veloce in volata lo batté. Ma la serata finì bene, grazie al bravo Conti che ricordò le avventure di Imerio e la

sua bravura quando la strada inizia a salire o, quando la corsa supera i duecento chilometri. In chiusura Conti promise che lo avrebbe invitato a commentare in tv una tappa del prossimo Giro d’Italia. Quindi, tanti auguri Imerio e, arrivederci al prossimo anno… a Dio piacendo!

Nella foto, da sinistra, Imerio Massignan, Charly Gaul e Federico Martin Bahamontes, tre fra i più grandi scalatori in assoluto nella storia del Ciclismo.

Pierfranco Romero

Ovada: ritorna il tamburello femminile con un’altra impresa

Paola Campora alle finali È ritornata ad Ovada la serie A di tamburello femminile indoor che già tanti tricolori aveva portato a casa. L’esordio è stato veramente felice nei due turni di andata e ritorno con splendide prestazioni che hanno permesso alle ragazze del Direttore Tecnico Pinuccio Malaspina e di Carlo Frascara di raggiungere l’ambita finale. Le ovadesi con le gemelle Chiara e Luana Parodi e Cecilia Dellavalle al Palazzetto dello Sport del Geirino superavano il Mezzolombardo per 13 e 5 e le campionesse d’Italia in carica del Sabbionara per 13 a 7. Da incorniciare le gare di ritorno giocate nella palestra di Besenello (Trento). Le ragazze della Paolo Campora hanno compiuto una fantastica impresa, prime assolute nel girone per le qualificazioni alle finali del campionato indoor di seria A, lasciando dietro le campionesse d'Italia del Sabbionara e le giovanissime ragazze

del Mezzolombardo. Sono andate vicinissime alla vittoria (10 a 13) anche in trasferta con il Sabbionara e raggiunta la qualificazione e il primo posto nel girone grazie alla differenza giochi nei due scontri diretti e la netta vittoria (13 a 4) nella seconda partita contro il Mezzolombardo. "Il primo obiettivo è stato raggiunto – dichiara

Abbiamo intervistato Francesco Crisci, presidente del “Novi Hockey”

Uno sport in crescita con passione A

bbiamo incontrato in redazione Francesco Crisci che ci ha raccontato come la società "Novi hockey" sia nata quasi per caso per la comune passione di un gruppo di amici: Ugo Spallasso,

Michele Barbieri, Fausto Campi, Alessandro Tarantola, Giovanni Bisogno e Marco Marchi. "La voglia è molta – ci dice Crisci – ma purtroppo a Novi non sono presenti piste di ghiaccio, pertanto viene praticato

l’hockey in-line, che si gioca indossando pattini in linea su una superficie di materiale plastico, legno, asfalto o cemento". A differenza dell’hockey su ghiaccio, in quello inline, durante la partita sono presenti

quattro giocatori e un portiere. "Dal 2010, i ragazzi tesserati nel settore giovanile sono circa trenta – ci spiega il Presidente – mentre, se comprendiamo anche la categoria senior, i tesserati giungono fino a sessanta". Nella squadra novese vi sono anche un paio di ragazze molto promettenti. "Negli ultimi anni le nostre squadre del settore giovanile – ci dice il presidente con orgoglio – hanno raggiunto risultati prestigiosissimi, come dimostrano i due atleti, Edoardo Crisci e Lorenzo Ponta, giunti ad indossare la maglia della Nazionale Italiana e il terzo posto alle finali di Asiago con la squadra Under 18". Complimenti dunque a questi sportivi che si stanno facendo largo nel panorama novese. Edoardo Navarrete

Tutto per la tua Auto

il mister Pinuccio Malaspina – sono molto soddisfatto del risultato raggiunto, ora ci prenderemo una pausa di sette giorni per poi iniziare la preparazione in vista delle finali e recuperare dall'infortunio Jessica Gozellino – ci dice il presidente, Mario Arosio – Bravissime le nostre ragazze per determinazione e voglia di vincere, hanno dimostrato grinta e tenacia contro due temibili avversarie. La nostra società, prima dell'inizio del campionato, ha presentato la candidatura del centro sportivo Geirino come sede delle fasi finali di questo campionato indoor di seria A femminile Per noi sarebbe un grande palcoscenico a livello nazionale sia sportivo che di promozione del nostro territorio”.

Enzo Prato

Mountain bike a Sant’Olcese

D

al 1°aprile si apriranno a Sant’Olcese (frazione di Torrazza) i corsi di mountain bike per bambini e ragazzi di età compresa dai 6 ai 13 anni. I corsi saranno tenuti dalla scuola ciclistica Liguria MTB e saranno composti da tre cicli. L’iniziativa di Sant’Olcese vuole avvicinare i più giovani alla pratica di questa disciplina ciclistica con spirito amatoriale, con attività ricreative che trasmettano agli allievi le regole dello sport ed i valori della lealtà e del senso di gruppo. Ognuno dei tre corsi si svolgerà ogni sabato mattina fino al 30 ottobre. Fabio Mazzari


l’inchiostro fresco

Febbraio 2017

SPORT Gran Prix 2017

31

Un bel torneo di calcio

Renato “Billy” Martini

D

omenica 22 gennaio si è tenuta presso il palazzetto dello sport di Novi Ligure una competizione nazionale, il “Gran Prix 2017 – memorial a Raffaele Montecucco”. La gara è stata organizzata dalla ASD in collaborazione con l’Ente di promozione CSAIN provinciale e ha visto tra gli spettatori il sindaco di Novi Ligure Rocchino Muliere e i presidenti regionale e provinciale del CONI. Dei 350 atleti che hanno partecipato alla tredicesima edizione del Gran Prix, 15 si sono classificati al primo posto guadagnandosi la medaglia d’oro. I 15 atleti premiati appartengono alla società portabandiera, il “Tempio Del Karate” e sono Giovanni Bianchi cintura arancio, Davide Cavalli cintura arancio, Riccardo Bianchi cintura gialla, Maddalena Pizzo cintura arancio, Ariele Bergaglio cintura arancio, Sofia Noè cintura gialla, Serena Piana cintura bianca, Mia Ferro cintura bianca, Giada Piazzola cintura gialla, Valentina Olivieri cintura blu, Anna Caroli cintura marrone, Emanuele Scarsi cintura verde, Enes Balliu cintura arancio, Chiara Chiappuzzo cintura nera ed Edoardo Giordano cintura nera. Hanno avuto occasione di esibire le proprie potenzialità anche le piccole Angela Motta, Matilda Binasco, Arianna Borsoi e Mia Ferro, in presenza dei maestri Gimmo Manuele Borsoi, Giuseppe Vecchi, dei fratelli Bellora e degli istruttori: Luca Patelli, Alberto Gemma e Marzia Canepari.

È

l’amico, l’uomo, l’atleta

con grande tristezza che scrivo questa pagina, con tristezza per la prematura scomparsa dell’amico tuttavia con la consapevolezza di “dover” lasciare una testimonianza di Billy che spero sia abbastanza esaustiva grazie alla gentilezza e disponibilità dell’amica Antonina Di Mauro, che ha messo a disposizione tutto l’archivio fotografico ed i ritagli cartacei di stampa relativi al marito. Avevo conosciuto Billy appena laureato: io in Ingegneria a Genova e lui all’istituto superiore di educazione fisica a Torino, avevamo pressoché la stessa età. A Novi in quel periodo si era formata una bella e vasta compagnia che spesso si ritrovava al cinema, a fare due vasche in via Girardengo ed in Passeggiata all’ora canonica delle sette di sera (altri tempi...). Quando io conobbi mia moglie, Billy conobbe la sua e continuammo a frequentarci, complici il mio interesse verso l’attività sportiva e la comunanza professionale delle mogli ambedue farmaciste. Erano i tempi in cui nevicava parecchio nella nostra zona e noi appassionati di sci (in tutte le salse) andavamo anche a Pallavicino in Val Borbera a fare sci di fondo con gli amici dello Sci Club di Serravalle, nella scia dell’entusiasmo di Dino Cochis e con l’aiuto del gatto delle nevi dell’amico Stevano dell’omonimo ristorante dove ci si rifugiava alla fine a ritemprarci dalle sane fatiche. Billy aveva il senso della famiglia, come i nostri genitori ci avevano trasmesso, da intendere come un pilastro della nostra società e non solo

un episodio (magari brevissimo) della nostra vita terrena. Lascia due figli che, ormai laureati, hanno intrapreso la loro carriera professionale. Aveva vissuto a Novi da giovane e si era poi trasferito, dopo il matrimonio, nella casa di famiglia dei suoceri a Pozzolo, che curava amorevolmente e con passione. È stato un grande insegnante di educazione fisica fino a qualche anno fa, in ultimo presso i Licei novesi, e maestro di vita per tanti ragazzi. Di carattere tranquillo, amava maggiormente ascoltare senza mai alzare la voce e trasmetteva ai giovani l’entusiasmo verso le discipline sportive che, ricordiamolo, sono una palestra di vita. E veniamo alla lunga carriera agonistica. È stato probabilmente il più grande fondista della provincia:

un fisico sempre asciutto con le lunghe leve che ricordavano Coppi, l’Airone per antonomasia, ed una cassa toracica sopra la norma. Venne scoperto giovanissimo nel campetto dei Frati di Novi da Don Podestà per queste sue doti atletiche, quindi da allievo con la leggendaria maglia della Atletica Libertas Alessandria, ma il suo periodo migliore fu agli inizi degli anni Settanta del secolo scorso quando, ventunenne ed universitario, fu ingaggiato dal CUS Torino, guidato dal magico Primo Nebbiolo. Con quella maglia Billy fece una grande carriera culminata con la partecipazione alle Olimpiadi di Monaco del 1972 (24° in 2h 22' 41" e 4 millesimi). La convocazione in maglia azzurra era stata preceduta da un brillante quinto posto nella maratona

internazionale di Bruxelles. Ma la sua specialità preferita era il “cross-country” dove poteva esprimere tutte le sue doti di irriducibile combattente che non si tirava indietro neppure nelle condizioni più difficili. Billy gareggiava alla pari con campioni del calibro di Arese, Cindolo... Ed ancora, dopo le estive corse in pista, il “cross delle Nazioni” a S. Sebastiano in Spagna, che era il campionato mondiale della categoria e la classica “5 Mulini” di S. Vittore Olona. Per ben quattro anni di fila partecipò con la maglia della nazionale ai campionati mondiali e a meeting su pista internazionali. Conquistò due titoli italiani: quello di cross lungo (12 km) nel 1971 a Cesano Maderno e quello assoluto a Roma. Vinse il campionato italiano di maratonina (all’epoca 30 km) nel 1972 a Rovereto. Non più giovanissimo, gli venne a mancare la continuità per vari problemi ai tendini, che lo costrinsero a dedicarsi alle gran fondo in bicicletta ed alle cronoscalate che amò in particolare. Per un lungo periodo si dedicò anche all’Atletica Novese, dove il suo compagno di gare Vincenzo La Camera di lui ci dice che: “Il modo migliore per ricordare Billy sia quello di insegnare ai giovani il suo modo di essere campione e nello stesso tempo una persona umile e sempre disponibile con tutti”. Gian Paolo Ghelardi Dopo lunga malattia, Renato Martini è mancato il 27 dicembre 2016

Erida Meminaj

Samuele Anastasio

Tutto per la tua Auto OFFICINA E CARROZZERIA INDUSTRIALE

Autorizzato dalla Motorizzazione ad eseguire e certificare interventi di riparazioni, sostituzioni e modifiche su autoveicoli • Installazione gancio traino • Riparazione fuoristrada 4x4 • Specializzato nel restaurare Jeep Willys • Servizio movimentazione autoveicoli con targa prova (patente B - CE) • Compravendita autoveicoli usati e pezzi di ricambio • Recupero autoveicoli per demolizione • Carroattrezzi •

Località Leigozze snc - 15060 Borghetto Borbera (AL) Tel. 0143.1915257 | Cell. 333.6872038

V

enerdì 6 gennaio 2017 si sono disputate le fasi finali del 20° Memorial G&G Traverso a Genova - Multedo. I Boys-Calcio Ovada leva 2004 hanno partecipato come unica squadra rappresentante del Piemonte qualificandosi prima del girone battendo il Genoa 1-0, pareggiando con il Ligorna 1-1 e vincendo 2-0 con la Sestrese. In semifinale la partita, molto combattuta contro il Genova-Calcio, si è conclusa ai tempi regolamentari con il risultato di 0-0, i Boys hanno dovuto soccombere solo dopo la lotteria dei calci di rigore . La finale per il terzo e quarto posto ha visto scontrarsi i Boys con i padroni di casa del Multedo: dopo una gara bella e combattuta , terminata nel Primo tempo con il risultato di 1-1, la Multedo ha segnato in contropiede due goal nei minuti finali aggiudicandosi il terzo posto. Il Genoa vincendo, 2-1 con il Genova calcio, si è aggiudicato il primo posto del Memorial. I Boys di mister Micale non sono tornati a casa soltanto con la coppa per il quarto posto, ma con un altro prestigioso trofeo, grazie a Nicolò Mazzarello, che è stato giudicato e premiato quale miglior giocatore del torneo: questo giovane talento ha ricevuto così un altro riconoscimento per le proprie doti, addirittura anche fuori dai confini della Regione, grazie altresì, come da lui stesso dichiarato, ai suoi compagni di squadra che si sono contraddistinti per grinta e determinazione.


32

l’inchiostro fresco Febbraio 2017

I nostri migliori vini per festeggiare San Valentino

ORARIO:

Via Martiri della Resistenza, 48 - Fraz. Mantovana - Predosa (AL) Tel. e fax 0131 710131 - www.mantovana.it - info@mantovana.com

Mattino 8,00 - 12,00 Pomeriggio 14,00 - 18,00 Domenica 9,00 - 12,00

CHIUSO I FESTIVI


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.