l’inchiostro fresco Contiene l’inchiostrino con le scuole di: Bosio, Isola del Cantone, Tagliolo e Mornese Novembre 2015
Fondato nel 1985 Contiene I.R.
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La voce del tuo territorio
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ANNO XXX / N. 9 - NOVEMBRE 2015
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Valle Stura
Speciale Gavi
A Piancastagna è passata la storia - pag. 9
Noceto: un borgo da presepe - pag. 27
Nicoletta Albano presenta il suo Comune - nelle pagine centrali
Intervista esclusiva a Piero Araldo, Segretario dell’Ente che ha sostituito la Provincia
Tutti i segreti della Città Metropolitana di Genova Genova
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ittà Metropolitana, un ente ancora poco conosciuto dalla popolazione, ma che, nell’immediato futuro, sarà sempre più importante. Sulle sue competenze, il funzionamento e il futuro di questo ente abbiamo intervistato il dott. Piero Araldo, segretario generale della Città Metropolitana di Genova. Dott. Araldo, innanzi tutto una premessa, le ex-province saranno confermate anche nel futuro o, come alcuni sostengono, si esauriranno? Bisogna fare una netta distinzione tra le Città Metropolitane e le Province. La legge 56, detta “Legge Delrio”, istituisce le città metropolitane italiane, che non sono le ex province più grandi, ma una cosa totalmente diversa. Allo stesso tempo c’è un processo di modifica costituzionale che porterà all’abolizione definitiva delle province, lo stesso articolo della Costuzione sarà modificato con la divisione territoriale in “Comuni, Città Metropolitane, Regioni e Stato nell’ordine della sussidiarietà”. Stabilmente ci saranno le dieci città metropolitane già istituite più le due in fase di organizzazione. La differenza strutturale tra l’attuale città metropolitana e la vecchia Amministrazione provinciale, per far capire ai nostri lettori, qual è in sostanza? La Città Metropolitana, a differenza del precedente Ente, è un organo di secondo
kmq e un numero enorme di comuni oppure Roma e Napoli che invece contano più di tre milioni di abitanti.
Il dott. Piero Araldo e la cartina della Città Metropolitana di Genova
La Città Metropolitana ha ereditato tutti gli ambiti di competenza della Provincia. In principal modo trasporti, rifiuti, ambito idrico, ambiente, viabilità, rifiuti, scuole. La governance di questo nuovo Ente è formata da: il Sindaco, il Consiglio Metropolitano e la conferenza dei sindaci.
grado, nel senso che i rappresentati politici al loro interno sono eletti dai sindaci e dai consiglieri comunali dei comuni che ne fanno parte. Ci sono tre organi che compongono la città metropolitana ovvero il Sindaco, il Consiglio Metropolitano e la Conferenza dei sindaci. In questa tripartizione, rispetto all’architettura istituzionale del comune, manca l’organo esecutivo, non esistendo una Giunta ma solo alcuni consiglieri che hanno una delega, però senza potestà esecutiva. Le governance non sono però uguali in tutte le città metropolitane, in quanto ognuna differisce per estensioni chilometriche e numero di abitanti, basti pensare a Torino che conta un territorio di quasi 7000
Le Città Metropolitane sono state pensate già nel 1990, come mai non sono state attuate per tutti questi anni? Il progetto del 1990 era molto diverso però da quello attuale, strutturava le città metropolitane sul sistema delle conurbazioni tipico del nord America. L’ente previsto avrebbe dovuto sciogliere i diversi comuni creando una sorta di super-comune, non è stata perseguita questa strada in quanto era un sistema che poco si adattava a quello europeo, perché da noi il fenomeno dell’urbanesimo è cessato negli anni ’70-’80, per tanto l’idea di un’area metropolitana allargata è poco praticabile. I comuni interni, quelli che erano più legati alla Provincia, stanno cominciando a vedere la Città Metropolitana come un’ente presente e vicino ai comuni? L’effettiva efficacia della Città Metropolitana sarà molto percepita quando saranno definiti i contorni della governance dell’ente e, i singoli comuni, dovranno per forza associarsi tra di loro. Non dimentichiamo, però, che la Città Metropolitana ha ereditato tutti gli ambiti di competenza della Provincia (trasporti, rifiuti, ambito idrico, ambiente, viabilità, scuole, ecc…). segue a pag. 8
All’interno OVADA Quale futuro per la sanità di Luisa Russo - pag. 3
VALLE STURA Campo Ligure: parla il Sindaco di Fabio Mazzari – pag. 7
RONDINARIA Focus su Castelletto d’Orba di Mattia Nesto – pag. 11
MAGAZINE Isola del Cantone la centrale a biomasse? di Cristina Corzetto – pag. 15
Caso Grassano una vicenda paradossale di GB Cassulo – pag. 17
VALLE SCRIVIA Alla scoperta di Noceto di Cristina Corzetto – pag. 27
SPORT Ciclismo: il Cortile di Acqui Terme di Mattia Nesto – pag. 36
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l’inchiostro fresco
DAL CIRCONDARIO: TORTONA E I COLLI TORTONESI
Novembre 2015
Le nuove vecchie mura
L’
intervento che l’Amministrazione Comunale andrà a realizzare sulle mura dell’antica fortezza del Castello, a ridosso dell’area della Colonia Solare, è finanziato con l’utilizzo delle economie derivanti dai diversi contributi regionali a seguito dell’evento sismico del 2003, per un importo complessivo di 110.000,00 €. Nei programmi di salvaguardia e valorizzazione del patrimonio storicoartistico della città rientra la conservazione e valorizzazione delle antiche mura e delle strutture bastionate del castello. Principalmente sono previste opere di pulizia dei paramenti murari con eliminazione di tutta la vegetazione infestante, interventi di risanamento e consolidamento statico finalizzati alla legatura delle murature e delle lesioni nelle murature in elevato, interventi di restauro conservativo finalizzati ad arrestare il degrado, a mettere in sicurezza le murature e a risanare il perimetro. Quest’intervento che è finalizzato soprattutto a garantire una maggiore sicurezza a tutti i cittadini che frequentano il Parco, verrà eseguito di concerto con la Soprintendenza territorialmente competente. Daniela Raschia
Presso la Civica Biblioteca “Tommaso de Ochada” presentata la nuova stagione del Teatro Giovani
Tortona: che spettacolo ragazzi !!! MATTIA NESTO
Civico di Tortona, da segnalare l’appuntamento di mercoledì 25 novembre con “La battaglia dei pedali. Gino Bartali”, realizzato dagli studenti della Scuola Secondaria di 2° grado con la collaborazione della compagnia “La Piccionaia” e l’appunto di mercoledì 2 e giovedì 3 dicembre con “Il Giro del Mondo in 80 Giorni”, a cura degli alunni della Scuola Primaria. Una rassegna ricca di suggestioni e nel quale, senza finta retorica ma sul serio, si vuole “investire nel futuro”, ovvero nei più giovani.
@Mattia Nesto
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olto spesso si sentono discorsi pieni di enfasi retorica nei quali si sostiene che edifici pubblici come le scuole o le biblioteca debbano essere non soltanto un punto di riferimento per i cittadini ma anche un “valore aggiunto” a livello sociale e culturale. Alle volte questi buoni propositi rimangono su carta, altre volte “prendono corpo” per tramutarsi in realtà concrete. E quello che, ormai da diversi anni, sta avvenendo alla Biblioteca “Tomaso de Ochada” di Tortona. È stata infatti presentata la nuova stagione del “Teatro Giovani” resa possibile grazie al patrocinio del Comune, dell’Assessorato alla Cultura e all’Istruzione dellla Compagnia di San Paolo e realizzata col contributo della Regione Piemonte (attraverso il Progetto TRGP). Teatro Giovane è un’iniziativa rivolta agli studenti di ogni ordine e grado che lo scorso anno ha visto la partecipazione di ben tremila tra alunni ed insegnanti. Alla conferenza stampa di presentazione erano presenti i responsabili della Direzioni Artistica, Giorgio Boccassi e Donata Baggio Sola, l’Assessore alla Cultura e all’Istruzione, Marcella Graziano, Manuela Marini, responsabile della Biblioteca e Natale Panaro, membro dell’Associazione Sarina (custode del fondo del celebre burattinaio tortonese). Donata Baggio Sola ha descritto gli otto spettacoli che andranno a comporre la stagione: “Sono rappresentazioni pensate per tutti i giovani, dai bambini della Scuola dell’Infanzia fino ai ragazzi delle Superiori – ha spiegato la direttrice artistica – L’attenzione e l’adesione delle scuole, dei ragazzi e delle famiglie è in costante crescita e ci auguriamo che aumenti sempre di più”. Tra gli spettacoli, che andranno in scena presso il Teatro
Le iniziative della Biblioteca
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a conferenza stampa è stata anche l’occasione per presentare le iniziative della Biblioteca per la Scuola che, ancora una volta, si caratterizzano per l’ecletticità e la qualità. “Proseguirà il progetto Teatro in Lingua – ha affermato Manuela Marini, responsabile della “Tomaso de Ochada” – promosso dal liceo Giuseppe Peano e dalla Fondazione CRTortona che si tradurrà in uno spettacolo in lingua tedesca e italiana. Inoltre – ha proseguito l’intervento - si darà avvio al progetto Etica, Sport, Teatro nel quale si vorranno sensibilizzare le giovani generazioni ad un’attenzione maggiore verso le tematiche della Salute”. Per quanto riguarda i concorsi invece verrà riproposto il “Mangialibro. Concorso a premi per bambini dai 6 ai 12 anni” in cui, per tre fasce di età differenti, verrà premiato il “lettore più vorace”. Spazio anche per le grandi storie con il ciclo di letture per le Scuole Secondarie di
1° e 2° grado “Grandi Amori del Mito: Filemone e Bauci, Piramo e Tisbe”. Spazio anche la creatività più “colorata e attiva” con il laboratorio “Personaggi di Emanuele Luzzati”, laboratori rivolti alla scuola dell’Infanzia e Primaria di 1° grado realizzato da Natale Panaro (già responsabile del “Festival dei burattini” di Silvano d’Orba). Sarà prorogata sino al 20 di dicem- bre la mo-
stra “Dalla Terra alla Tavola. Un assaggio di storia locale”, appuntamento che ha registrato fino ad ora ben 250 visite tra alunni e insegnanti. Infine, prevista dal 14 novembre al 29 novembre, la mostra “Beppe Ravazzi: chine e acquerelli di Ulno Marino, partigiano combattente”. A Tortona potremmo dire che la civica Biblioteca è proprio “per tutti i gusti”. Mattia Nesto
Chi era Tommaso de Ocheda?
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eoadato Nemesio Tommaso de Ocheda nacque a Tortona nel 1757 dal capitano spagnolo Francesco (al servizio di Carlo III di Spagna e poi di Eugenio di Savoia) e da Teresa Bigurra, appartenente ad una delle più antiche e nobili famiglie del tortonese. Studiò al collegio dei gesuiti di Monza e successivamente fu avviato agli studi giuridici a Bologna e a Pavia. Appassionato di materie umanistiche, si occupò della catalogazione e organizzazione della celeberrima e sterminata biblioteca di Pietro Antonio Crevenna Bolongaro, il quale possedeva oltre 8000 volumi custoditi nella sua casa di Amsterdam. In contatto con Ugo Foscolo, Giovan Battista Bodo-
ni, Vincenzo Gioberti e Giacomo Leopardi. Morì nel 1831 a Firenze e seppellito nel primo chiostro di Santa Croce. Famoso un suo giudizio sul rifacimento dell’Orlando Innamorato di Matteo Maria Boiardo condotto dal Berni: “Non v’ha italiano mediocremente versato nella propria lingua, che non sappia che il Rafaccimento di quel Poema fatto dal Berni è così superiore all’originale nelle grazie e nei vezzi della lingua e nel verseggiare, che il primo Poema scritto con frasi Lombarde, ripieno di errori di Grammatica, dispiacevole per la durezza ed asprezza dei versi non è più letto, ed è divenuto un articolo rarissimo di Bibliografia”.
Simone Lisino
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ella splendida cornice di piazza Mons. Goggi di Carbonara Scrivia è stato presentato “Forever”, il disco in ricordo del chitarrista tortonese Simone Lisino, prematuramente scomparso nel 2011. Chitarrista eclettico nonché corridore infaticabile su e giù per i colli tortonesi, Lisino era dotato di una simpatia travolgente e di un’anima sensibile e delicata che trasmetteva nei suoi pezzi. Simone Lisino è stato anche il fondatore della scuola di musica “Front”, un centro d’aggregazione per tutti i giovani creativi di Pozzolo Formigaro. Così, nel corso degli ultimi due anni, si è andato a formare un album in suo ricordo a cui hanno partecipato tutti gli amici musicisti: Claudio Cristoferone, Stefano Bertolotti, Luigi Scuri, Andrea Imelio, Roberto Re, Alessandro Balladore, Gianni Nesto, Lorenzo Guacciolo, Loris Tarantino e molti altri. (m.n.)
La riorganizzazione dei Distretti Sanitari e dell’ Ospedale discussi in un Consiglio Comunale aperto
Quale futuro per la Sanità ovadese e della Valle Stura? H a forse un po’ deluso le aspettative del pubblico e del mondo dell’associazionismo l’intervento finale del Consigliere Regionale Domenico Ravetti, Presidente della Commissione Sanità intervenuto alla Soms di Ovada al Consiglio Comunale aperto sulla sanità. A differenza degli slogan proclamati in altre occasioni “l’Ospedale di Ovada avrà il suo Pronto Soccorso” nello scorso Aprile e recentemente presso la Sala Padre Giancarlo in occasione del 25° compleanno della struttura dove ha detto: “l’ospedale c’era, c’è e ci sarà”, questa volta è stato più contenuto o meglio più realista analizzando la situazione che sta attraversando il Piemonte: “Tutti conosciamo quello che succede con le proteste più disparate, ma dobbiamo rientrare con un piano che ci viene imposto dallo Stato e questo comporta sacrifici: il debito ammonta a 676 milioni di euro”. Così si è conclusa questa seduta,chiesta dai tre gruppi di minoranza in Consiglio Comunale e alla quale la Giunta ha dato la propria approvazione. “C’è una situazione di calma–allerta”, ha dichiarato il Sindaco Paolo Lantero al termine della sua lunga relazione che ha toccato i vent’anni dell’ospedale di Ovada, “ma gli impegni continuano in questi giorni. Abbiamo avuto rassicurazioni sull’attività di piccola Chirurgia e del Pronto Soccorso a 24 ore, ma restiamo attenti all’evolversi.” Un lungo cammino spiegato dal Primo Cittadino durante il quale si sono susseguite diverse
Il Sindaco Paolo Lantero al tavolo del Consiglio ascolta l’intervento di Padre Ugo
Continua la mobilitazione per l’ospedale
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a mobilitazione per l’Ospedale, il Distretto e il Consorzio continua su più fronti. Già i sindacati tutti riuniti avevano indetto una conferenza stampa in cui avevano ribadito le loro preoccupazioni a cui si associano quelle del mondo del volontariato che recentemente ha rinnovato l’incarico a Padre Ugo Barani quale Presidente dell’Osservatorio Attivo. Anche se il Consigliere regionale della Commissione Sanità Domenico Ravetti ha lasciato trapelare qualche margine di speranza sulle possibili modifiche alle attività in ospedale o sul futuro del distretto di Ovada i fatti sembrano smentire le parole. Si dice che il neo presidente del Distretto acqueseovadese sia una dottoressa di Valenza e poi che ne sarà del Consorzio di Ovada, dal momento che sia
Distretto che Consorzio viaggiano parallelamente? Spostandoci all’Ospedale tutti sperano in un Pronto Soccorso funzionante nel vero senso della parola evitando di trasportare i malati in altre strutture, si parla di un day surgery con il recupero della piccola Chirurgia sotto la guida di un primario di un’altra struttura, ma c’è da affrontare il problema che le sale operatore dell’ospedale sono chiuse dal 2013. Infine un’ultima annotazione: il problema sanità richiama sempre gente, ma forse qualcuno inizia a stancarsi. Brutto segno, bisogna ricompattare la popolazione e su questo il ruolo dell’Osservatorio Attivo potrebbe diventare determinante come in altre occasioni. Luisa Russo
Amministrazioni Comunali, Regionali e Direzioni Sanitarie, ma che hanno anche registrato il grande contributo dei cittadini, aspetto quest’ultimo precisato a gran voce dal Presidente dell’Osservatorio Padre Ugo Barani con due raccolte di firme, due manifestazioni esterne e un ricorso al TAR. Il sacerdote ha comunque ribadito il proprio impegno a camminare a fianco dell’Amministrazione per uno scopo importante. La ricerca della centralità della persona e della dignità del malato è stata invece sottolineata dal Medico di famiglia nonché Consigliere Comunale di Minoranza di Essere Ovada Mauro Rasore, tra l’altro unico medico presente in sala, che si scontra con la logica del risparmio sulla diagnostica imposta dalle direttive regionali e nazionali. Molti altri gli interventi tra i quali i sindacalisti Bruno Motta della CIGL, Gianpaolo Campora della CISL che hanno toccato temi quali il futuro dell’Ospedale di zona
disagiata e la mancanza dei collegamenti ferroviari o dei pullman per i presidi di riferimento. L’appoggio poi espresso dal Sindaco di Rossiglione Katia Piccardo, in rappresentanza anche dei comuni di Campo Ligure, Masone, Mele, Tiglieto per mantenere il presidio ospedaliero ovadese e l’impegno di continuare i rapporti con il neo assessore della Liguria Viale al fine di collaborare per iniziative volte a confermare se non a migliorare l’offerta sanitaria interregionale. Un dibattito che si è esteso anche al Distretto e al Consorzio Servizi Sociali che si trovano in una nuova riorganizzazione, vista la logica del quadrante e la riduzione del numero dei Distretti, e che come ha sottolineato Gianmarco Bisio, presidente del C.S.S. di Ovada “richiama la politica ad un nuovo impegno nel sociale, oltre le reti dell’economicità dietro il quale si trincerano le trasformazioni, e invece richiedono un sistema integrato nel territorio”. Non sono mancate “le frecciatine” tra chi ha governato prima la Regione con l’intervento di Riccardo Molinari e chi siede oggi nella maggioranza con il Consigliere Walter Ottria. Alcuni suggerimenti sono stati avanzati da Giorgio Bricola di Patto per Ovada che ha invitato ad andare a manifestare nella sede regionale, mentre Emilio Braini di M5S ha suggerito di vendere Villa Gabrieli e di provvedere all’individuazione della zona idonea all’eliporto. Infine Mario Esposito, coordinatore di zona del PD, ha auspicato che la zona disagiata non diventi dimenticata. Luisa Russo
I Sindacati chiedono un tavolo comune
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e tre Confederazioni Sindacali CGIL, CISL e UIL della zona di Ovada rappresentate rispettivamente da Bruno Motta, Gian Paolo Campora e Alberto Pavese, nuovamente compatte, scrivono al Sindaco di Ovada Paolo Lantero in quanto lamentano l’insufficiente chiarezza sul futuro della Sanità emersa nell’intervento di Domenico Ravetti, Presidente della Commissione Sanità Regionale, che ha concluso i lavori del Consiglio Comunale aperto del 9 ottobre scorso alla SOMS. “Riteniamo importante – scrivono nella lettera – proporre al Sindaco di Ovada, centro zona, un tavolo di confronto permanente aperto a istituzioni, forze politiche, sindacali, associazioni, che nelle diverse competenze sentono quotidianamente i bisogni e le necessità dei cittadini in materia di salute e assistenza. Siamo convinti – concludono – che questo strumento di maggiore partecipazione, nelle rispettive autonomie, possa aumentare l’informazione e il coinvolgimento delle persone in difesa dei Servizi Ospedalieri e del Distretto del territorio ovadese”. Non è comunque la prima volta che le rappresentanze Sindacali ritornano sul problema ed intendono proseguire con tenacia e grande impegno su questa strada perché Ovada non deve assistere ad un impoverimento dei servizi che riguardano non solo la sanità, ma anche altri comparti strettamente legati. La mobilitazione quindi continua, sperando che questa possa dare i frutti sperati. (l.r.)
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OVADA
Novembre 2015
Presso la Fondazione Casa di Carità di Ovada si diventa
Un tecnico dell’accoglienza I l Tecnico dell’Accoglienza Turistica ha fatto il boom di iscrizioni. Il corso già presentato a “Palazzo Delfino” ad Ovada lo scorso luglio a cura della Fondazione Casa di Carità Arti e Mestieri, dopo la selezione delle circa quaranta adesioni ha presso l’avvio presso la sede di Via Gramsci. Si tratta di un corso rivolto ai diplomati di 600 ore di cui 200 di stage con frequenza obbligatoria e il rilascio del certificato di specializzazione. Gli obiettivi sono quelli di acquisire abilità comunicative e linguistiche, approfondire tecniche di marketing, predisporre strumenti per la valutazione del grado di soddisfazione dei fruitori. Un corso innovativo come tanti altri di cui l’Oratorio Votivo nel corso degli anni, è sempre stato promotore. Questa volta le scelte sono cadute sui settori del turismo e del territorio in seguito alla partecipazione al bando proposto dalla Compagnia San Paolo sui Territori da Vivere e soprattutto per la vocazione turistica della zona con tutte le sue peculiarità attrattive che è in grado di offrire al turista. L’impegno è quello di formare nuovo capitale umano, ossia volontari coordinati da tutor esperti per supportare le azioni che i partner stanno realizzando per la costruzione di una identità turistica ed attraente. Una nuova sfida per una nuova cultura dell’accoglienza di cui la Fondazione Casa di Carità è protagonista. “Pensiamo – ci hanno detto alcuni diplomati iscritti al corso - che sia veramente affascinante cercare le ragioni dell’accoglienza nel nostro territorio insieme a qualcuno che ci accompagna in questo fantastico percorso, senza dare mai nulla per scontato”. Una full immersion che senz’altro saprà incuriosire ed emozionare. Intanto l’attività formativa del Centro ha preso avvio anche con i corsi della 1° e 2° Operatore Meccanico e l’Accompagnamento alla scelta professionale alla presenza della Direttrice Marisa Mazzarello, dei docenti, dei genitori, del Sindaco Paolo Lantero e di Bruno Giuseppe
Romano a nome della Ditta Elettromeccanica Bovone. La direttrice Marisa Mazzarello nel rivolgersi agli allievi della 2° Operatore Meccanico, ha sottolineato che la formazione è un’opportunità strepitosa che viene fornita per crescere al meglio e sviluppare il proprio potenziale ed in particolare “in questo anno, che vi vedrà per la prima volta entrare nel mondo del lavoro durante lo stage, impegnatevi, non tiratevi indietro, lo studio e la passione per il lavoro fatto bene sono il miglior investimento per il vostro futuro”. Il legame stretto fra il Centro professionale e le realtà produttive dell’Ovadese è stato evidenziato da Bruno Giuseppe Romano (Electrical Department Manager) a nome della società Elettromeccanica Bovone: “Studiate con impegno oltre alle materie pratiche, le lingue straniere, fondamentali per i viaggi di lavoro all’estero, il disegno
e l’’informatica”. Romano ha illustrato in modo semplice e incisivo la storia dell’azienda: dalle origini ai giorni nostri, sottolineando come dalla passione del fondatore, Luigi Bovone, sia nata una delle aziende più importanti dell’Ovadese. Quattro sono le parole chiave lasciate ai ragazzi: serietà, puntualità, disponibilità e preparazione. “Queste sono le qualità fondamentali ricercate dall’azienda, queste sono le caratteristiche personali che verranno ricercate e valutate in coloro che entreranno in azienda per il periodo di stage”. Significative e stimolanti per tutti sono state le parole con le quali il Sindaco Paolo Lantero si è rivolto ai presenti: “Casa di Carità è una struttura ben radicata nel territorio che si integra con il tessuto sociale ed artigiano: “Gratificante per tutti la sua conclusione: “Qui si sente il profumo della vera passione”. (l.r.)
3° appuntamento Sentieri di Parole
È
previsto per sabato 12 dicembre 2015 presso l’Istituto “Pertini” di Ovada il terzo incontro dell’Associazione “Sentiero di Parole”. Sarà Ivana Sacchi, insegnante e autrice di software a trattare il tema “Software Didattico e Mappe Concettuali”. L’appuntamento è suddiviso in due momenti. ore 9.30 – 12.30 per docenti e dalle 14.30 alle 17.30 per genitori. Si tratta del terzo incontro dopo quelli del 7 e del 17 ottobre scorso e che vede la collaborazione della Tavola Rotonda, l’Istituto Superiore Barletti di Ovada, l’Istituto Comprensive di Ovada e il Centro Territoriale di Supporto; c’è anche il contributo della Fondazione Social e del Progetto una Bussola per Piperita. Dal mese di Ottobre è anche aperto lo sportello presso la sede a Jovanet in Via S. Antonio. (l.r.)
La Banca del Tempo di Ovada festeggia
La maggiore età C ompie diciotto anni di attività la “Banca del Tempo”, associazione di promozione sociale, formata da persone che trovano nello scambio “in tempo” di beni, servizi e saperi, motivo di crescita e di realizzazione. Nella Banca del Tempo ogni socio mette a disposizione i suoi talenti, i suoi hobby ed interessi, affinché chi ne è in ricerca possa chiederli. In cambio gli verrà offerto parte del proprio tempo da altri soci della banca del tempo. Il 12 settembre scorso, con l’apertura dopo la pausa estiva, dello sportello della Banca del Tempo sono riprese le attività dell’associazione. Attualmente sono in fase di definizione sia i tradizionali incontri di Internet_idea, Arteinsieme, Inglese insieme, Scrittura creativa, che delle nuove attività che già hanno avuto notevole successo negli scorsi anni come Introduzione al Jazz, Maglia che passione, Taglio e cucito ed altre. “Contemporaneamente stiamo
lavorando per una nuova iniziativa che, nel periodo Ottobre 2015 – Giugno 2016, vorrà caratterizzare, razionalizzare e sintetizzare quanto realizzato nelle passate stagioni: i “Venerdì dell’idea”. Il progetto - dice la Presidente - 18 incontri nel periodo citato, è in fase di definizione e prevede una vasta gamma di interventi qualitativamente significativi che vanno dall’arte all’archeologia, dall’informatica alle nuove tecnologie, dallo “star bene” in salute alla salvaguardia dell’ambiente. Un progetto sicuramente ambizioso, ma che, con l’aiuto di tutti, in particolare dei soci “attivi” della BdT, siamo fiduciosi possa avere un esito positivo”. L’attuale Presidente è Paola Cannatà, mentre nel direttivo figurano ancora i soci fondatori Enzo Ferrando e Carla Vanelli che diciotto anni fa ebbero la felice intuizione; completano i quadri il Vice Presidente Claudio Repetto e Marisa Torrielli. (l.r.)
Una nuova iniziativa per la produzione: un Workshop della Confartigianato di Ovada per i suoi associati
Siglato un accordo per migliorare la qualità M igliorare l’efficienza nella piccola e media impresa: questo è l’obiettivo prioritario dell’accordo di collaborazione che è stato sottoscritto tra la Confartigianato e Gianpiero Sciutto, Ingegnere e Consulente Aziendale operante nel territorio ovadese, esperto di “lean manufacturing” e con un curriculum di prestigio. “Le nostre imprese – dichiara il Presidente Confartigianato di Ovada Giorgio Lottero – in un momento difficile come questo hanno la necessità di recuperare competitività e rendere il proprio ciclo produttivo efficiente. Siamo molto attenti all’evolversi della situazione economica e del mercato, molte iniziative sono già state effettuate a favore dei nostri associati, per cui crediamo che questo accordo possa essere un valido
aiuto e consenta di recepire indicazioni utili per il futuro delle nostre imprese”. Da ricordare comunque che la Confartigianato di Ovada ha più volte incentivato i suoi associati a partecipare a nuove rassegne o a mettersi in gioco in nuove forme imprenditoriali, a corsi professionali ed ultimamente anche con la presentazione del volume “Rosso Ciliegio” avvenuto prima all’Enoteca di Ovada e poi in Alessandria dove gli artigiani hanno potuto raccontare le loro emozioni. L’accordo prevede una serie di iniziative di formazione e informazione suddivise su più gruppi a seconda dei temi da trattare. Nello scorso ottobre si è infatti tenuto il primo seminario su specifici argomenti legati alla gestione dell’attività. “Pensiamo sia utile – dichiara il consulente Gianpiero Sciutto – per le nostre
aziende, chiamate sempre di più a potenziarsi per sostenere le nuove strategie del mercato, confrontarsi con la metodologia del Lean Manufacturing, nata per condurre l’impresa come un buon padre di famiglia” I temi trattati sono stati il flusso del valore e gli sprechi, il lotto … di un pezzo, la misura dell’efficienza, l’ attrezzaggio, la velocità, la qualità, zero fermate, tutto sotto controllo, elementi che sapientemente integrati consentono all’imprenditore di coordinare e far rendere al meglio l’azienda. (e.p.) Le industrie artigiane di Ovada rappresentano ancora un fiore all’occhiello dell’attività produttiva. Nella foto l’azienda Lottero di Via Molare
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OVADA
Novembre 2015
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Ha debuttato con successo il mercato a km 0 con prodotti locali
Un mercato a misura di città
Società,Teatro e Solidarietà ad Ovada
A
Un percorso ideale che da Via Cairoli, prosegue per Piazza Cappuccini, Piazza Assunta, Piazza Mazzini, Piazza Garibaldi, Piazza San Domenico ed ora Piazza Peppino Impastato.
U
n altro mercato arricchisce il sabato mattina ad Ovada. Si tratta del mercato del contadino allestito in Piazza Peppino Impastato nella nuova e caratteristica “corte” ricavata nel centro storico di Ovada all’interno di Via S. Paolo. Si tratta di nove bancarelle con i relativi espositori che propongono solo prodotti di Ovada e della Valle Stura. Gli spazi erano infatti stati assegnati in modo decrescete agli agricoltori della città, poi a quelli dei paesi del comprensorio ed infine a quelli della vicina Valle Stura. Le
due mattinate del mercoledì e sabato durante le quali si svolge il tradizionale mercato nelle caratteristiche piazze del Centro Storico è una vera e propria invasione di turisti non solo dalla zona, ma anche dalla vicina Liguria e Valle Stura, soprattutto nel periodo primaverile/estivo. Ora con il mercato a Km 0 aumenta l’offerta riempiendo tutte le piazze della città che da oggi saranno arricchite dalle specifiche caratteristiche di vendita di prodotti. Ciò renderà Ovada regina dei mercati. (l.r.)
L’autunno di Ovada in compagnia del tartufo e dei vini
Per palati sopraffini
“V
ino e Tartufi” il tradizionale appuntamento organizzato dalla Pro Loco di Ovada e dell’Alto Monferrato Ovadese si svolge quest’anno il 15 novembre 2015 per dare la precedenza ad una simile manifestazione provinciale in programma l’8 novembre. È stato infatti stilato un programma a cura della Camera di Commercio di Alessandria in collaborazione con Alexala, dove dopo gli appuntamenti di Odalengo Piccolo, Bergamasco, Acqui Terme e Trisobbio, tocca ad Alessandria l’8 novembre nell’ambito della fiera di San Baudolino per arrivare appunto ad Ovada il 15 novembre per continuare con la “Fiera nazionale del Tartufo” per la Trifola d’oro di Murisengo ed infine la mostra mercato del tartufo di San Sebastiano Curone entrambe dal 15 al 22 novembre. Per Ovada si tratta
degli ultimi appuntamenti proposti nel 2015, oltre alla grande Fiera di Sant’Andrea e al Mercatino dell’Antiquariato e dell’Usato che chiuderà definitivamente l’annata. Gli organizzatori di Vino e Tartufi hanno approntato le ultime novità che sono parecchie e che ancora una volta sapranno coinvolgere il grande pubblico. Fino al 22 novembre primeggiano ben nove ristoratori ovadesi e della zona dove è possibile assaporare il pregiato tubero. Potrebbe esserci l’ostacolo rappresentato dal tempo atmosferico in quanto il 15 novembre è una data avanzata, ma tutti confidano in una buona riuscita con i produttori di vino sistemati negli archivolti o nelle botteghe del centro storico, i venditori di tartufi alla Loggia, i prelibati piatti con un menù di qualità e il trenino per il giro panoramico per la città. Si
continuerà poi nel week-end del 28 e 29 novembre con la tradizionale Fiera di Sant’Andrea che chiude le rassegne fieristiche della provincia, dopo quelle di Santa Caterina di Acqui Terme e Novi Ligure e poi il gran finale con il Mercatino dell’antiquariato e dell’usato proposto dalla Pro Loco dell’ 8 dicembre con il tutto esaurito. Un finale in crescendo per la città che quest’anno ha registrato anche la presenza in Piazza Martiri della Benedicta della rassegna “Monferrato e Ovadese in Mostra”, appuntamento quest’ultimo che si svolge ogni due anni e che probabilmente verrà abbinato nella prossima edizione con un’altra manifestazione presente nel ricco calendario per una maggiore adesione di visitatori.
d Ovada il legame con il teatro diventa sempre un’unione importante tanto da rendere ogni stagione sempre ricca di appuntamenti. Tre i filoni: “Insieme a Teatro” in collaborazione con il Teatro Stabile di Genova e al Teatro Splendor la 10° rassegna “Teatro per la famiglia” e la 20’ rassegna teatrale Don Salvi. Il calendario di “Insieme a Teatro” presentato dalla Biblioteca Civica “Coniugi Marie ed Eraldo Ighina” ha preso il via il 18 ottobre, per proseguire al Teatro Corte il 29 novembre con George Dandin di Moliere, il 20 dicembre con “Il visitatore di Eric Emmanuel Schmitt”, il 31 gennaio 2016 con “Dipartita finale di Franco Branciaroli”, il 14 febbraio con Moliere. La recita di Versailles di Massini, Rossi, Solari; quindi martedì 8 marzo alle 20.30 al Teatro Duse con “Scandalo di Arthur Schnitzler”, il 17 aprile al Teatro Corte alle 16 con “Intrigo e amore di Friedrich Schiller” e il 6 maggio alle 20.30 al Teatro Corte con “Acoustic Night 16” di Beppe Gambetta. Per gli spettacoli pomeridiani la partenza da Piazza xx Settembre è alle 14, mentre per gli spettacoli serali si parte alle 18. Per eventuali prenotazioni rivolgersi a Cinzia presso la Biblioteca Civica. Al Teatro Splendor si festeggiano due traguardi importanti. Il Teatro per la famiglia curato da l’Associazione “I ragazzi dello Splendor” e dal Comune di Ovada presenta tre spettacoli con testo
G
Serate di Gala allo Splendor e regia di Fabiana Parodi. Il primo appuntamento ha preso il via il 24 ottobre con il “Castello Magico”, quindi il 28 novembre con “Babbo Natale e il ladro di letterine” ed infine il 27 febbraio 2016 con “Il circo dei Clown”. Anche quest’anno si svolge il concorso all’interno della rassegna “Porta 4 amici in pizzeria” e alla fine di ogni rappresentazione viene distribuita una merenda equosolidale. La rassegna teatrale, giunta alla 20° edizione, ha preso avvio il 10 ottobre con la Compagnia Teatrale “La Torretta” e proseguirà il 10 novembre con la Compagnia “Mario Cappello” con “I fastidi dell’Avvocato Pertega”; il 16 gennaio 2016 con la Compagnia “Timoteoteatro” che presenta “In tre si sta scomodi”, il 13 febbraio la Compagnia San Fruttuoso con “Pe na Magna de marenghi”; sabato 5 marzo con la Compagnia Teatrale “I Villezzanti” in “Pignasecca e Pignaverde” ed infine chiusura con “I ragazzi dello Splendor” in “Il giorno del matrimonio”. Per informazioni ufficio IAT Via Cairoli tel. 0143/821043. (e.p.)
iovedì 1° Ottobre ha preso il via l’anno lionistico 2015/2016 del Lions Club Ovada, con la gradita visita del Governatore Distrettuale, Nino Rinaldi. Tanti i progetti che anche quest’anno con dedizione i soci del Club si impegnano a realizzare per aiutare la comunità locale e che verranno resi noti tempo per tempo. Numerosi ed importanti anche gli appuntamenti, che uniscono momenti di grande interesse culturale con fini benefici, come quello programmato l’8 Ottobre presso il Teatro Splendor ad Ovada per ricordare il 100° anniversario della Prima Guerra Mondiale. La serata, organizzata dall’Orchestra Classica di Alessandria, nell’ambito del Festival Lavagnino, con la collaborazione del Lions Club di Ovada, la partecipazione dei Gruppi Alpini di Ovada e Novi Ligure ed il patrocinio del Comune di Ovada, ha previsto la proiezione del docu-
Ha preso il via l’anno Lionistico
I
Corso protezione civile
l Gruppo Comunale di Ovada in accordo con l’Amministrazione Comunale di Ovada e i Comuni afferenti al COM16, organizza un Corso per Volontari di Protezione Civile. Lo scopo del corso è formare nuove figure da inserire, ottenuto l’attestato di frequenza, nei Gruppi comunali dei Comuni del Com 16. Le lezioni si articoleranno a cadenza bisettimanale il Lunedì e il Giovedì presso il Comune di Ova-
film originale del 1964 “Il Piave mormorò…” realizzato con il commento musicale di A.F. Lavagnino e la voce narrante di Nando Gazzolo. Inoltre sono state consegnate alla Città le targhette commemorative restaurate a cura del Leo Club di Ovada, nonché la presentazione della mostra sulla Grande Guerra curata dall’Accademia Urbense di Ovada. Infine lo scorso 15 Ottobre incontro con Roby Bruzzone, il noto atleta Ovadese che “scala montagne e attraversa paesi… con una gamba sola” e che durante la serata ha raccontato attraverso foto e filmati le sue imprese ed avventure in giro per il mondo. (l.r.)
da, e saranno tenute da personale delle componenti i facenti parte del Sistema Nazionale di Protezione Civile. I moduli di iscrizione e il programma del Corso possono essere ritirati presso l’ufficio di Polizia Locale di Ovada o scaricati dal sito del Comune di Ovada all’indirizzo www.comune.ovada.al.it. (e.p.)
Luisa Russo
l’inchiostro fresco • Direttore onorario: Rino Vaccaro • Direttore responsabile: Luisa Russo • Condirettore: Federico Cabella • Sito a cura edizione online: Mattia Nesto • Trattamento dati: Gian Battista Cassulo Presidente: Ass. Club F.lli Rosselli • Comitato di redazione: Virginia Calissano (Valle Stura, Val Leira) Luisa Russo (Ovada e Ovadese) Marta Calcagno (Rondinaria) Marisa Pessino (Nuova Libarna) Fabio Mazzari (Valle Scrivia)
• Rubriche: Stefano Rivara (La voce del binario) Davide Ferreri (l’Arca) Ester Matis (Esternando) Arnaldo Liguori e Matteo Clerici (contributi esterni e corrispondenze) • Sport: Enzo Prato • Grafica e impaginazione in proprio: a cura di Sara Ponta, Yulia Saitova, grafica2@inchiostrofresco.it “l’inchiostro fresco” è registrato presso: Reg. Stampa AL n. 322 del 31/01/1985 R.O.C. n. 11700 del 12/02/1998
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l’inchiostro fresco
OVADA
Novembre 2015
La Modella per l’Arte 2015
Numerosi eventi per non dimenticare un evento apocalittico
Ovada e l’ovadese nella Grande Guerra
S D
opo la presenza a Expo International Art a cura del critico d’arte Giorgio Grasso, la pittrice ovadese Barbara Callio ha preso parte lo scorso fine mese di ottobre a Stresa sul Lago Maggiore alla 39° edizione della manifestazione nazionale culturale “La Modella per l’Arte 2015” partecipando con un quadro sul tema della “donna d’oggi”. Un doppio successo per la pittrice che vive e lavora ad Ovada in quanto oltre ad essere stata inviata da un comitato di critici d’arte, ha potuto confrontarsi con i più famosi e quotati pittori italiani quali Ugo Nespolo, Marco Lodola, Bruno Landi che hanno realizzato un quadro ispirato da altrettante belle modelle scelte con eleganza in occasioni dei vari galà. La pittrice ovadese ha avuto come musa ispiratrice la studentessa universitaria Denise Chiabrera di Castelletto Merli, ma la vera protagonista è stata però la Callio non nuova a queste performance. Originaria di Molare, il suo studio esposizione di Via S. Paolo, nel centro storico, è ormai diventato un vero punto di riferimento non solo di amici, ma anche di tutti coloro che apprezzano le qualità della pittrice. “È stata un’esperienza bellissima - commenta Barbara Callio - all’Hotel Carlotta si sono dati appuntamento illustri personaggi dello spettacolo, cultura, arte e giornalismo”. (e.p.)
ono state tre settimane ricche di appuntamenti con la letteratura, l’arte, la musica ed il teatro, quelle organizzate dall’Accademia Urbense con il sostegno dell’Amministrazione comunale ovadese e della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, per ricordare l’ingresso del nostro Paese nel conflitto mondiale e rievocare soprattutto la storia di chi la guerra l’ha ha vissuta in prima persona ed ha consegnato, attraverso varie testimonianze, un pezzo di storia italiana. Sabato 24 ottobre alla Loggia di San Sebastiano è toccato all’arte esprimere il suo volto, quello spesso tragico della guerra, quello vero del dolore e della morte, attraverso una promenade di immagini sapientemente illustrate dal Maestro Ermanno Luzzani. Un nome conosciuto nel cenacolo degli artisti piemontesi quello di Luzzani, di origine milanese, ma molarese ormai da più di dieci anni, stimato pittore acquarellista, molto apprezzato dalla critica contemporanea. In questi anni Luzzani ha curato la presentazione e l’allestimento di numerose mostre d’arte, è stato inoltre ideatore di programmi artistici di disegno e acquerello, conferenziere e studioso di storia dell’arte. La mostra intitolata “Arte nella grande guerra” è il frutto del suo personale ed approfondito studio artistico, che parte con la rievocazione storica dell’epoca immediatamente precedente il conflitto, ovvero di quell’età che fu definita “Belle Epoque”, l’epoca bella, l’exploit dell’arte, della letteratura e della scienza, che abbracciavano il progresso e la fiducia dell’uomo nell’avvento di un
tempo nuovo, ma che prestò dovette cedere il passo all’amara e cruda realtà di guerra e di dolore. E allora l’arte si fa portavoce del sentimento umano come nelle celebri pitture futuriste (Gino Severini, Luigi Russolo, Mario Sironi, Michele Cascella, Aldo Carpi etc.) che hanno saputo imprimere un segno indelebile nel panorama artistico, ognuno in modo personalissimo ed unico. Vengono alla ribalta una miriade di illustratori, pittori, grafici, ritrattisti e disegnatori, anche poco noti o sconosciuti, ai quali va, come sempre, tutta l’attenzione e l’apprezzamento del Maestro Luzzani. Forse
un richiamo all’anonimato, di chi ha lasciato una testimonianza, ma non un’identità, è da attribuire all’opera pittorica di Luzzani, che inaugura il ciclo di eventi dedicati alla guerra dal titolo “omaggio al fante monferrino”, in cui il fante volge il volto al colle, del suo nome non c’è traccia, ma la sua presenza è quella della storia. Marta Calcagno Nella foto il maestro Ermanno Luzzani illustra il suo “Omaggio al fante monferrino”
Lo sport incontra la solidarietà: la 12 ore di tamburello in collaborazione con Vela Onlus
La città stupisce con 8.000 euro A
mmonta a 8.000 Euro la cifra raccolta dalle “12 ore di tamburello” e consegnata all’Associazione Vela di Ovada. La maratona benefica giunta alla sesta edizione ed organizzata dagli instancabili Vanda Vignolo e Marco Barisione in memoria del compianto Roberto Vignolo, ancora una volta ha confermato il grande spirito di collaborazione per uno scopo umanitario. Non è infatti la prima volta che l’organizzazione delle “12 ore” destina i proventi all’Associazione che si dedica ai malati oncologici presso l’Ospedale di Ovada e nel corso di questi ultimi anni con le cifre raccolte sono stati acquistati i carrelli che si utilizzano nella corsia del reparto di Medicina e le poltrone per i malati oncologici. La giornata ha comunque registrato momenti di commozione come il ricordo del compianto Pasquale Messina, grande appassionato di tamburello che per decenni ha collaborato con il tamburello ovadese, quindi lo spettacolo di Fausto Parodi con l’elicottero, le cinque carrozze trainate
da cavalli e coordinate da Ferdinando Scarsi che hanno permesso a centinaia di persone di percorrere il centro storico e poi il grande spettacolo sportivo nello sferisterio, vestito a festa con gazebo che racchiudevano i ricordi del tamburello ovadese, il benvenuto ai recenti campioni tricolori della serie B di tamburello oltre a punti ristoro, mentre nel rettangolo di gioco si sono alternati formazioni giovanili dalle locali con Ovada in Sport, Paolo Campora, Cremolino, Carpeneto, Grillano, Basaluzzo; atleti di ieri con gli immancabili “Cerot” Marello, Uva, Pinuccio Malaspina, Giannino Bottero quelli di oggi quali Gigi Pagani e Gian Camillo Previtali ed infine la finale regionale aggiudicata dal Torione Portacomaro sulla Pallonistica Monferrina. Da Ovada un grande messaggio, ma anche un esempio di come lo sport quando si coniuga con la beneficenza, può fare molto. (e.p.)
Il sindaco Andrea Pastorino parla delle difficoltà dovute all’alluvione e dei progetti futuri
Unione del SOL
Due interventi importanti per Campo Ligure A
Riceviamo e pubblichiamo
ndrea Pastorino, Sindaco di Campo Ligure, rieletto nel maggio 2014, racconta il primo anno del suo secondo mandato alla guida del comune “capoluogo” della Valle Stura. Anche a Campo Ligure, come in tantissimi comuni dell’entroterra genovese, i primi mesi sono stati inevitabilmente condizionati dagli eventi alluvionali dello scorso autunno “a Campo Ligure purtroppo siamo stati colpiti in entrambi gli eventi, quello di ottobre e quello di novembre, il primo evento ha colpito duramente il centro storico del paese, mentre il secondo ha creato enormi difficoltà per via delle frane e dei piccoli rivi” spiega Pastorino, che prosegue “le strade colpite da frane, compresa quella di Mongrosso che è stata chiusa per diversi mesi, sono state ripristinate, abbiamo speso tutti i soldi destinati alle somme urgenze. È chiaro che attualmente abbiamo bisogno di finanziamenti per la messa in sicurezza” dice il primo cittadino campese. Per quanto riguarda la situazione dei fondi destinati dallo Stato ai comuni alluvionati, la situazione è purtroppo la stessa già constatata in molti enti “è arrivato davvero poco” spiega Andrea Pastorino “abbiamo ricevuto il cinquanta per cento delle somme urgenze dell’evento di ottobre, mentre per novembre non è arrivato nulla, è inevitabile che questo abbia condizionato gran parte dei primi mesi di amministrazione” ci spiega. Ma, in questo anno di amministrazione ci sono stati diversi interventi importanti, innanzi tutto dice il sindaco Pastorino “finalmente, dal primo di settembre, abbiamo appaltato la demolizione della famigerata copertura del torrente Pon-
bene la raccolta differenziata, in quanto una legge regionale, che riprende una normativa europea, multerà dal 2017 i comuni che non raggiungono le percentuali di legge”. Sulla vicenda delle dimissioni da presidente dell’Unione Stura-Orba-Leira, Andrea Pastorino
illustra i motivi: “sono emerse alcune divergenze, non mi nascondo dietro a un dito, su come portare avanti l’unione, tra chi, come me, voleva un unione più spinta e chi invece voleva andare più piano. Si è scelta la seconda strada. Non è un mistero che Campo Ligure e
Artigianato di qualità in mostra
La filigrana
N zema, che è stata anche una delle cause dell’alluvione di ottobre, la demolizione partirà a brevissimo e rimarrà solo un tratto coperto dal torrente e non ci sarà più un’area di posteggio ma solo di viabilità”, l’altro intervento importante, ci spiega il primo cittadino, è “l’aver ottenuto un finanziamento che ci consentirà di risistemare tutti i vicoli del centro storico, rifacendo la pavimentazione con il sistema antico, questo è un progetto già finanziato dalla Regione nel primo mandato al 60% e oggi ripreso, grazie a un progetto del Governo che dava fondi ai comuni che, assieme, risistemavano anche la rete fognaria”. Riguardo ai risultati della raccolta differenziata in Valle Stura, Pastorino spiega “l’anno scorso siamo rimasti leggermente sotto al 65%, con un piccolo stop per via dell’alluvione, rimanendo comunque ai primi posti in Liguria. Quest’anno abbiamo qualche difficoltà e, ne approfitto per dire ai miei concittadini di fare
ella giornata di sabato 24 ottobre si è tenuto l’evento “Fili del Portogallo” organizzato dall’associazione culturale ‘Nord di Genova’ e dall’amministrazione Comunale di Campo Ligure. Con una sorta di gemellaggio della filigrana, il Museo Bosio ha esposto le splendide opere in filigrana realizzate dal celebre artista portoghese Manuel Freitas, uno dei più grandi orefici contemporanei che si dedicano a questa antica e laboriosa tecnica. Freitas, classe 1941, vive e lavora nella cittadina lusitana di Viana do Castelo che, come Campo Ligure, è la capitale nazionale della filigrana artigianale. Il sindaco di Campo Ligure, Andrea Pastorino ha spiegato che: “Assieme alla straordinaria raccolta di filigrane, raccolte dal commendator Pietro Bosio in giro per il mondo, ci è stato fatto questo omaggio, da parte del Consolato del Portogallo. A Campo Ligure – continua il Primo Cittadino - abbiamo ben dodici laboratori artigianali di filigrana e la quasi totalità della produzione nazionale si concentra qui”. Mario Belotti, uno dei responsabili del Museo Bosio, dichiara: “Freitas, grandissimo artigiano della filigrana, ha voluto donare al nostro museo queste opere, l’incontro tra Manuel Freitas e il Museo Bosio è avvenuto - prosegue Belotti - grazie allo stesso Freitas che, venuto a conoscenza del nostro museo ha spedito e donato queste sue creazioni, che sono diventate parti del museo, alcune, come le navi con lo stemma nazionale portoghese sono già esposte, altre le esporremo a breve”. Il Museo Bosio, nato nel 1984 ed unico nel suo genere in Italia, nel corso degli anni si è rinnovato e ampliato e oggi si estende su tre piani, con opere provenienti da Europa, Asia e Americhe. Fabio Mazzari
Mele vogliano andare avanti più velocemente mentre Masone e Rossiglione vogliono procedere più con calma, comunque è un’unione che, malgrado qualche inevitabile difficoltà, va avanti bene”. Campo Ligure, ci dice il sindaco Pastorino, ha fatto bella mostra di sé all’Expo di Milano, tramite il circuito dei ‘Borghi più belli d’Italia’, per il quale il sindaco ringrazia il grande lavoro di promozione fatta dagli assessori e dai consiglieri comunali. La Valle Stura, in questi mesi, è stata anche una terra di accoglienza spiega il primo cittadino “abbiamo aderito, come Valle Stura, al progetto SPRAL del Ministero degli Interni che prevede l’accoglienza dei profughi con asilo politico”. Una piccola polemica, infine, il sindaco Andrea Pastorino la rivolge alla RAI: “a quasi quattro anni dal passaggio al digitale terrestre, in Valle Stura ad eccezione della parte iniziale di Mele, riceviamo solo un mix della Rai, nonostante che paghiamo il canone identico ai cittadini genovesi, abbiamo fatto, anche tramite esponenti politici, diversi esposti, non siamo stati ancora presi in considerazione dalla Rai”. Fabio Mazzari Le interviste complete al Sindaco di Campo Ligure, Andrea Pastorino e a Giulio Assale, Primo Cittadino di Isola del Cantone (a pag.15) sono visibili sul nostro sito internet al seguente indirizzo: www.inchiostrofresco.it Inoltre tanti contributi fotografici e video per una informazione a 360° “intorno” all’Oltregiogo.
Dall’ex Consigliere comunale di minoranza del Comune di Campo Ligure, Giovanni Olivieri, che continua ad occuparsi attivamente di politica locale, riceviamo e pubblichiamo questa sua riflessione sulle scelte e sugli investimenti dell’Unione dei Comuni del SOL.
“M
entre il nuovo Consiglio dell’Unione inizia a muovere i primi passi intraprendendo un nuovo orientamento rispetto alla precedente gestione conclusasi negativamente nell’estate scorsa con le dimissioni del presidente Andrea Pastorino, rimangono ancora aperte le ferite sulle spese effettuate nel precedente ciclo amministrativo per informatizzare una larga parte di servizi (tributi, anagrafe, urbanistica, servizi sociali, toponomastica, etc) che attualmente i Comuni dell’Unione (Mele, Masone, Campo Ligure, Rossiglione e Tiglieto) continuano a gestire autonomamente in quanto di fatto non sono mai stati associati. In sintesi la vicenda è questa: nel 2012 su richiesta dell’Unione dei Comuni la Regione Liguria ha interamente finanziato con 245.000 euro di contributo straordinario un progetto per informatizzare i servizi associati. I soldi sono stati spesi per attività di consulenza, acquisto licenze Software e parti Hardware, senza indire gare di affidamento, pur avendo forniture dalla stessa ditta per cifre superiori ai 100.000 euro (il limite oltre cui è necessaria la gara è 40.000 euro) e senza neppure richiedere appositi preventivi. In che modo? Si è deciso di utilizzare alcune ditte specializzate suddividendo le spese in importi sempre inferiori al limite di gara. segue a pag. 9
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l’inchiostro fresco
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VALLE STURA, ORBA E LEIRA
Novembre 2015
La miniera di titanio Sempre viva l’attenzione sul monte Tarinè e in tutta la Valle dell’Orba
Workshop dedicato all’antica tecnica della cianotipia a Mele
Il Museo della Carta in blu nel prestigioso Palazzo Rosso di Via Garibaldi. Carmen Romeo, laureata in conservazione dei beni culturali all’Università di Genova ha, fin da ragazza, la passione per l’arte e la fotografia ed ha esposto in diverse mostre assieme a Daniele Campi Martucci. Nel corso del workshop, dopo l’introduzione teorica, i partecipanti hanno realizzato e sviluppato le proprie fotografie (inizialmente scattate su moderne fotocamere digitali) e hanno seguito i procedimenti per realizzare le immagini in cianotipo, utilizzando i fogli di carta artigianale prodotti con le tecniche antiche della cartiera all’interno del museo.
Monte Rama 1148
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Monte Argentea 1082
Passo del Faiallo
Monte Ermetta 1267
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Laghi di Ortiglieto
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Fabio Mazzari
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CASTELLAZZO
Sul prossimo numero ampio servizio
I
l cianotipo, una delle tecniche fotografiche più antiche della storia, è stato il protagonista assoluto il 25 ottobre al Museo della carta di Mele-Acquasanta, con il workshop “La cartiera in blu”. Durante la giornata i partecipanti, in massima parte fotografi professionisti, hanno sviluppato le loro immagini unendo due tecniche molto antiche: la realizzazione della carta artigianale e la cianotipia. Questa tecnica fu inventata nel lontano 1842 dall’astronomo inglese Sir John Herschel, mescolando i sali di ferro e frapponendo un negativo tra la luce ultravioletta e il foglio di carta nel quale viene applicata la soluzione salicina. A spiegare segreti e procedimenti della cianotipia sono stati i due fotografi genovesi Daniele Campi Martucci e Carmen Romeo, colleghi di lavoro e compagni nella vita. Campi Martucci, classe 1977, ha iniziato ad interessarsi di fotografia già nell’adolescenza, concentrandosi sui luoghi dell’abbandono, in particolare sui siti industriali dismessi. Nel 2011 ha realizzato la mostra “Percorsi industriali” al Museo della Commenda di Genova, nel 2013 attraverso proprio la tecnica della cianotipia, assieme a Carmen Romeo ha realizzato la mostra “Genova in blu” esposta
L
a cianotipia fu, all’epoca, un’invenzione straordinaria per la fotografia in quanto, a differenza delle tecniche precedenti, utilizzate dal 1827 al 1842, permetteva di realizzare la stessa immagine in più copie
Con il nuovo orario corse cadenzate
Ridotti i treni I l 15 Ottobre si è tenuto l’incontro durante il quale è stato presentato il nuovo orario cadenzato che entrerà in vigore dal 13 Dicembre. Per una più completa informazione, riportiamo quanto emerso dall’attività del comitato Pendolari “Acqui Terme-Genova-Comitato Difesa Trasporti Valli Stura” e Orba. Tale comitato è stato costituito recentemente e raggruppa centinaia di pendolari della Liguria e del Basso Piemonte lungo la direttrice della linea ferroviaria “Genova-Ovada-Acqui Terme”. Orario cadenzato? Sì, un orario prestabilito della circolazione dei treni durante tutta la giornata che dovrebbe rappresentare un miglioramento per i viaggiatori, facilitando i tempi di percorrenza in riviera “Genova-Ventimiglia” ma anche per i quantitativi delle
corse “Genova-Sestri Levante-La Spezia”. A conti fatti però, per quanto riguarda la linea di interesse per la Valle Stura, ovvero la “Genova-Ovada-Acqui Terme”, sarebbero confermate le attuali 13 coppie di treni che subiranno un “cadenzamento” ogni 60 minuti. Nel comunicato pervenutoci però, Fabio Ottonello, rappresentante del Comitato Difesa Trasporti Valli Stura e Orba sottolinea che: “Si tratterebbe di un cadenzamento non perfetto lungo l’intera giornata in quanto fino alle ore 9 del mattino, ma varrà per tutta la Regione, rimangono in vigore gli attuali orari con le medesime corse” - continuando poi con numeri concreti - “Il cadenzamento per la nostra tratta avverrebbe al minuto 13 da Gesegue a pag. 9
Tutti i segreti della Città Metropolitana di Genova prosegue dalla prima pagina
Da sinistra: Valentina Ghio, Marco Doria, Piero Araldo e Paolo Sinisi
Quindi, inevitabilmente, dovrà essere superato il campanilismo dei singoli comuni? E’ un processo che è in atto in tutta Europa, in Francia dove il numero di comuni è ancora più alto che da noi, si stanno costituendo le “Communautès des Communes”, in Spagna le “comarche” e in Grecia le fusioni sono state imposte nel pacchetto di salvataggio europeo. Il fenomeno di associazionismo, nel quale la Liguria è molto indietro, riguarderà tutti i comuni, non solo quelli nelle città metropolitane. La scarsa percezione che si è avuta negli anni della Provincia non è stato per via delle competenze, ma per una serie di misure di carattere finanziario che hanno, negli anni, depotenziato le province. Una questione che non è stata ancora capita: i comuni non votano tutti in contemporanea con il comune Capoluogo. Un consigliere eletto che, nel corso dei cinque anni, non viene riconfermato come sindaco o consigliere nel proprio comune, rimane sempre in carica? Chi non viene confermato come amministratore decade da consigliere metropolitano, questa è una situazione ancora da rogare, per legge subentra il primo dei non eletti della lista collegata, a patto che questi sia ancora in carica. E’ un problema che potrebbe verificarsi in qualunque momento, basti pensare ad un
comune che viene commissariato, durante le elezioni del consiglio metropolitano abbiamo avuto il comune di Sori che era retto da un commissario prefettizio, i suoi consiglieri non hanno votato ma il Sindaco, una volta insediato dopo le elezioni, partecipa alla conferenza dei sindaci. In caso invece di commissariamento del sindaco del comune capoluogo l’intero consiglio decade, come è successo in questi giorni a Roma o, nel caso di Reggio Calabria dove la Città Metropolitana è dovuta partire con un anno di ritardo a causa del commissariamento. Qualche tempo fa era stata proposta l’idea di trasformare le unioni di comuni in nuovi Municipi della Città Metropolitana, sarebbe possibile ciò? No, questo non è possibile, i comuni, ed è bene ricordarlo, non spariranno mai, al massimo si potranno fondere se i cittadini sono d’accordo tramite referendum. All’interno della legge della Città Metropolitana è prevista l’ipotesi dell’eleggibilità diretta del sindaco metropolitano, questo solo a patto che il comune capoluogo venga sciolto e smembrato in più comuni, quindi è un qualcosa di assurdo, da noi si dovrebbe tornare alla Genova pre-1926, con i municipi che tornano comuni autonomi, con tutti i problemi che ciò comporterebbe.
Shopping a Rossiglione
Fabio Mazzari
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Ricordato dall’ANPI il 71° anniversario della celebre battaglia La penna nera Massimo Tortorolo si rammarica per il monumento
La storia a Piancastagna “L’Alpino “A D omenica 4 Ottobre nello scenario del sacrario di Piancastagna (comune di Ponzone) si è svolta la manifestazione organizzata dall’ANPI di Alessandria per ricordare il 71° anniversario della battaglia che fra il 7 e il 10 ottobre 1944 vide i partigiani impegnati a fronteggiare un imponente rastrellamento condotto dalla Wermacht e dalle divisioni Monterosa e San Marco della R.S.I. tra Molare e l’Acquese, con epicentro a Bandita, Olbicella e – appunto – Piancastagna. Si trattò di uno dei più importanti episodi della Resistenza dalle nostre parti: cadde, in quell’occasione assieme a tanti altri, il capitano Lanza “Mingo”, medaglia d’argento al V.M., uno dei protagonisti della Lotta di Liberazione al cui nome fu poi intitolata una divisione garibaldina che fornì un grande contributo alla Liberazione. La cerimonia di domenica 4 Ottobre, molto partecipata dalle rappresentanze dei Comuni della Zona e dalle Associazioni Partigiane ha avuto, dopo gli interventi delle autorità, il suo momento di maggior importanza con l’orazione ufficiale tenuta dal prof. Giovanni De Luna, dell’Università di Torino. Il prof. De Luna, storico di chiara fama e autore in tempi recentissimi di un saggio “La Resistenza perfetta” che rimarrà come un testo fra quelli fondamentali per illustrare l’epopea partigiana nelle valli piemontesi, ha svolto un intervento di grande interesse e originalità. Il tema scelto, infatti, e sviluppato con grande coerenza intellettuale è stato quello de valore delle scelte individuali rispetto alla tragicità della situazione che si presentava in Italia, all’indomani dell’8 Settembre 1943. Chi scelse la Resistenza, ha sostenuto il prof. De Luna, non fu più la stessa persona di prima, dell’epoca precedente. S’introiettarono i valori che quel gesto di coerenza e di sacrificio richiedevano in quel momento storico: valori di solidarietà, d’impegno, di visione del futuro. Valori che rimasero poi a funzionare da collante per organizzare la Resistenza delle formazioni partigiane che, principiate da piccoli gruppi di sbandati, risultarono alla fine in
grado di liberare da sole le grandi città del Nord, in precedenza all’arrivo delle truppe alleate, far funzionare i servizi essenziali, dotarsi delle prime istituzioni democratiche. Scelte individuali che confluirono, alla fine, in un grande sforzo collettivo sulla base del quale si costruì la nuova Italia: quell’Italia che De Gasperi poté presentare con dignità alla Conferenza di Pace di
Unione del SOL Riceviamo e pubblichiamo prosegue da pag. 7
Parigi. L’intervento del prof. De Luna ha così sigillato una giornata dedicata assieme alla memoria e all’attualità: un’attualità di coesione sociale da ricercare ancora come avvenne in quel tempo di grandi scelte soggettive compiute in funzione delle idee di libertà, di solidarietà, di democrazia.
rrivato a 80 anni, dopo aver fatto l’alpino e passato una vita a lottare e mordere nell’aglio dicendo che è dolce, si figuri se ho paura di far polemica. Ma questo non è mia intenzione: vorrei solo che la memoria non vada perduta”. Con queste parole, Massimo Tortorolo, penna nera “da sempre”, ci ha accolti a Olba San Pietro per darci una triste notizia: “Vi ricordate quella statua che era posizionata proprio al centro della piazza? Bene lo scorso inverno si è frantumata a causa del gelo e dell’abbondanti nevicate. Quella statua – prosegue Tortorolo – costruita a mia spese e, praticamente, con le mie mani, non è mai stata né aggiustata né sostituita ed ora la piazza è mancante della sua memoria”. La statua era infatti dedicata agli alpini della classe 1891, quegli indomiti “suldà” che, durante la Prima Guerra Mondiale, furono protagonisti di molte imprese eroiche. Massimo Tortorolo, che ha già realizzato un monumento dedicato agli alpini sempre ad Olba, non vuole muovere critiche o fare polemica contro il Primo Cittadino, Fabrizio Antoci, ma ha solo l’intenzione di: “Non far dimenticare quei tanti giovani fanti di montagna che hanno dato la vita
perduto” per il nostro Paese. Uno può dire che quella guerra, come tutte le guerre forse, non è stata giusta – afferma il nostro interlocutore con decisione – però, davanti a quell’immane tragedia, non si poteva scegliere: o si andava in montagna a combattere o si era passati per le armi per altro tradimento. Quei ragazzi non erano degli eroi, ma, più grandemente, dei semplici uomini consapevoli di esser tali”. Quindi cosa chiede in sostanza al Sindaco Antoci?: “La statua dev’essere ricollocata al proprio posto. Non credo sia un costo ingente e sono pronto a dare una mano, come sempre, se serve. Ma Urbe – ci dice in conclusione Massimo Tortorolo – deve ritrovare il proprio alpino perduto”. (m.n.)
Franco Astengo
Treni a gogo prosegue da pag. 8
Nonostante ciò il progetto non è mai stato avviato. Malgrado le varie richieste di chiarimento sollecitate in particolare dal gruppo Meetup del Movimento 5Stelle Valle Stura, ad oggi nessuna risposta è stata data sull’argomento e certamente la polemica proseguirà e presumibilmente si allargherà nei prossimi mesi. Sicuramente oggi il nuovo Consiglio dell’Unione ha altre priorità essendo fortemente concentrato ad evitare che questo ente si configuri più come un Comune aggiuntivo dell’Unione anziché determinare efficienza ed economicità, ma i tanti soldi utilizzati per informatizzare di servizi mai associati e le relative modalità di spesa sono ancora una spada di Damocle con cui anche il nuovo corso dell’Unione dovrà fare i conti.
nova verso Acqui e al minuto 47 in senso opposto. Date queste premesse, si determinerebbe per la nostra linea la perdita della corsa 6166 da Genova delle ore 17.36 e la perdita del collegamento diretto 11396 da Genova delle ore 17.04”.Verrebbe inoltre abolito il Regionale Veloce, in favore del collegamento delle 17:13 ed anche quello delle 20:36 (ovvero l’ultimo della giornata), sempre in favore del “minuto 13”, che dà modo a molti lavoratori che smettono il turno di lavoro alle 20:00 di raggiungere la stazione. Restiamo in attesa di una risposta concreta su quanto verrà deciso e su una collaborazione da parte dell’Assessore ai Trasporti per agevolare il quotidiano di tutti.
Giovanni Oliveri
Maria Virginia Calissano
Dal Vice Sindaco, Mario Piccione, riceviamo e pubblichiamo
VolontariaMente a Urbe “V olontariaMente è un innovativo progetto di attività di volontariato che la LUISS, famosa università romana, offre ai suoi studenti per aprirli alla condivisione di esperienze dal forte impatto sociale, ma lo spirito che anima coloro che svolgono attività di volontariato di qualsiasi genere è il medesimo perché è comunque rivolto alla comunità. A Urbe molti potrebbero acquisire dei punti alla Luiss perché il volontariato viene svolto sia a livello associativo, mi riferisco alla C.R.I., alla Protezione Civile, alla Pro Loco, all’ASD Urbe (mi auguro di non aver dimenticato nessuno altrimenti povero me…) che a livello individuale come recentemente hanno fatto gli artigiani di Martina che hanno prestato la loro opera nei pressi della pista da ballo per rifare il tetto della casetta utilizzato dalle orchestre. Ultimamente, un esempio di quanto affermato lo hanno dato le squadre dei cacciatori di Urbe e Tiglieto che, con un gran numero di partecipanti e mezzi, hanno ripristinato, con un wek-end di lavoro, un ampio sentiero che era difficilmente percorribile anche per i più esperti o giovani camminatori. Il percorso interessato scende dalla Colla di Acquabianca verso il rio “Rosto”
e risale verso la Gattazè; un percorso bellissimo per la natura che lo circonda e per la possibilità di visitare la famosa Cappelletta, luogo di culto voluta dai marchesi Raggi verso la fine del 1700, architettonicamente suggestiva per la sua forma circolare, e la neviera che è una delle più grosse della valle. Ora, anche i camminatori meno esperti avranno la possibilità di percorrere il tracciato in maniera più agevole. Come noto, l’Amministrazione punta molto sul recupero e mantenimento dei sentieri che potrebbero costituire, insieme ad altre iniziative da intraprendere sul territorio, un richiamo per nuovi turisti. Sarebbe molto bello se l’obiettivo fosse raggiunto con un’attività coordinata di volontariato dando così un grande esempio di risultati ottenuti attraverso la collaborazione della popolazione. Nella speranza quindi che la collaborazione continui, ringrazio, a nome dell’Amministrazione, tutti coloro che hanno dedicato il loro tempo libero per svolgere volontariato portando valore aggiunto sul territorio. V. Sindaco Mario Piccione
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l’inchiostro fresco
VALLE STURA, ORBA E LEIRA
Novembre 2015
Ottobre è il mese che vede i boschi popolarsi di allegre comitive che unendo amore per la natura e voglia di sport vanno per castagne
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omenica 18 Ottobre si è svolta la trentasettesima Castagnata e quindicesima Sagra della mostardella a cura della Proloco Vobbia. Nonostante la pioggia che dal primo pomeriggio ha imperversato incessantemente sulla valle, un numerosissimo pubblico, poco meno di mille persone, ha affollato l’area dei campi sportivi dove sono stati serviti più di quattrocento panini farciti con la famosissima mostardella del salumificio Torrigino. Gli avventurosi hanno avuto la possibilità di seguire un percorso accidentato creato appositamente per la giornata, a bordo di 25 jeep 4x4 condotte da esperti piloti. Nella struttura coperta, 25 persone hanno collaborato per rendere efficiente la macchina organizzativa in piena attività già da diversi giorni. Sono state servite crepes alla Nutella, frittelle dolci e salate e le castagne. In con-
La castagnata di Vobbia... ...quella di Vara comitanza il mercatino di hobbistica ha visto 18 espositori allestire l’area adiacente con manufatti artistici di ottima qualità. Una grande festa che si è conclusa in tarda serata con la piena soddisfazione di tutti, nonostante il tempo impietoso sconfitto dal desiderio comune di trascorrere una Domenica in compagnia. Cristina Corzetto
Q In questa pagina vi presentiamo uno spaccato sulle castagnate di ottobre nell’Oltregiogo.
Dopo i recenti interventi migliora la salute dei boschi di castagno
Salve le nostre caldarroste!!! S embra in ripresa la salute dei castagni nei nostri boschi. Negli ultimi anni, un imenottero parassita, il cinipide galligeno (o vespa galligena - nome scientifico: Dryocosmus kupriphuilus Yasumatsu), aveva provocato danni in molte zone. Quest’insetto, proveniente dalla Cina, rovina la produzione di castagne perché le sue larve si sviluppano nelle gemme e nelle foglie, di cui si nutrono, dell’albero; si nota dalle galle che produce. Per contrastarlo, il sistema migliore è la lotta biologica. Sia per motivi ecologici - i fitofarmaci danneggiano anche il resto della fauna - sia economici. Si è introdotto nell’ambiente, per opera di Regioni e Comunità montane, un insetto antagonista, un al-
uesta è la filastrocca della castagna, che entra di bocca in bocca dalla montagna. La castagna non si bagna quando piove su in montagna; nel suo riccio imbacuccata al riparo se ne sta. Quando poi fa capolino, il momento è ormai vicino, la stagione è incominciata e in un sacco finirà.
tro imenottero: il Torimus sinensis, che agisce da parassita della vespa galligena (si nutre delle sue larve), limitandone così le potenzialità. L’università di Torino si è occupata delle ricerche e della fornitura. Gli ultimi dati sono confortanti. L’aumento medio delle castagne raccolte è nell’ordine del 20% rispetto l’anno scorso. Una notizia positiva per l’economia locale, e non solo per l’economia. Stefano Rivara
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omenica 18 ottobre nonostante il mal tempo (pioggia e nebbia), con molto impegno e buona volontà i volontari del Circolo “2 Vare e Amici vari” hanno organizzato la tradizionale “castagnata” con le “gemme” locali (buonissime) presso l’area giochi. Contemporaneamente, nei locali del Circolo, è stata allestita la lotte-
ria per la raccolta fondi a favore della Parrocchia. In particolare è stata organizzata da chi si occupa quotidianamente delle pulizie e del mantenimento del decoro della Chiesa di S. Gualberto. Molte le persone anche sotto la pioggia arrivate per ritirare e gustare le famose “rustje”. Lorenzo Zunino
...e una casalinga...
..nei boschi di Cassinelle
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Le targhe della memoria
La situazione a Castelletto d’Orba ad un anno dall’alluvione
Abbiamo risolto le criticità
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omenica 1° di Novembre con una solenne cerimonia, in Viale della Rimembranza a Castelletto d’Orba, è stato celebrato il centesimo anniversario dell’ingresso dell’Italia nella Prima Guerra Mondiale (4 novembre 1915). “Sessanta ragazzi di Castelletto hanno perso la vita nella Grande Guerra – ha affermato il Sindaco, Mario Pesce – Oggi, a distanza di un secolo, la loro memoria non deve essere dimenticata”. A tal proposito l’Amministrazione Comunale ha apposto ad ogni albero del viale, simboleggiante un caduto, una “targa ricordo”, con il nome del milite caduto, la sua data di nascita e di morte. “Conoscere la Storia vuol dire non ripetere più i tragici errori del passato” ha così concluso il suo discorso Mario Pesce.
“Piccoli Consiglieri” crescono revisto per il mese di Novembre, torna anche quest’anno il “Consiglio Comunale dei bambini” dove i giovani castellettesi potranno confrontarsi con le regole della democrazia e fare proposte concrete all’Amministrazione. “L’anno scorso – ci ha detto Pesce – grazie al loro coinvolgimento, non si è registrato in paese neppure un atto vandalico. Segno che quando i ragazzi sono protagonisti, non sono una minaccia ma la più meravigliosa delle risorse”.
Nella foto i “due Sindaci” di Castelletto
Castelletto d’Orba il “bel paese”
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MATTIA NESTO
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@Mattia Nesto
d un anno dagli eccezionali eventi alluvionali dell’ottobre e novembre 2014, abbiamo raggiunto nel suo ufficio, il Sindaco di Castelletto d’Orba, Mauro Pesce. Castelletto è stato uno dei Comuni della provincia di Alessandria maggiormente colpito, soprattutto per quanto concerne l’alluvione del 13 ottobre 2014. “Oggi posso finalmente dire come le priorità e le criticità siano state interamente risolte. L’alluvione di ottobre – spiega infatti il Sindaco – si è contraddistinta per aver fatto più danni alle abitazioni, mentre quella del successivo 15 novembre ha provocato numerosi smottamenti. In entrambi i casi le situazioni più gravi sono state comunque riportate alla normalità”. Domandiamo al Primo Cittadino se siano già stati onorati gli impegni economici per quest’interventi: “Da parte del Comune tutte le fatture, in due trance, sono state saldate – risponde pronto Mario Pesce – Vi sono ancora due fatture a carico della Regione Piemonte, non ancora onorate per ragioni legate a tempi tecnici”. Questi gli interventi urgenti. Le azioni “a più
lungo termine”, ovvero i lavori per la messa in sicurezza del territorio, sono stati previsti dalla sua Amministrazione?: “Anche a seguito delle riunioni effettuate assieme alla stessa Regione e al Genio Civile, abbiamo già predisposto due interventi a breve termine – risponde il Sindaco – Il primo intervento, dal costo complessivo di 30.000 euro, si concentrerà sulla realizzazione di difese spondali sul torrente Albedosa, mentre il secondo intervento – prosegue Mario Pesce - è di circa 25.000 euro ed è un investimento previsto sul torrente Albara, quello che, per intenderci, scorre al centro del paese”. A questo punto domandiamo al Sindaco se vi siano “novità” sulla strada Castelletto-Lerma, dove, soprattutto in borgata Bozzolina, sono state registrate numerose criticità: “Qualche settimana fa l’Amministrazione si è giustappunto consultata con il Genio Civile – precisa il nostro interlocutore – per predisporre un intervento dal costo di circa 20.000 euro per la salvaguardia della zona”. Ci paiono questi, per così dire, tutti interventi di piccola rilevanza econo-
mica. Altri interventi in cantiere?: “Vi do un’anteprima! L’Amministrazione Comunale di Castelletto sta lavorando per un considerevole intervento, che oscillerà tra i 600.000 e gli 800.000 euro, volto alla completa messa in sicurezza del territorio. Questo vuol dire – prosegue nel suo ragionamento il nostro interlocutore – la necessità di reperire fondi. In questo senso ci siamo già attivati, andando a Bruxelles per chiedere le necessarie risorse. Questo progetto – afferma con decisione Pesce – è da considerarsi come il mio unico e grande obiettivo di fine mandato. Ovvero permettere ai concittadini di vivere sereni a Castelletto senza il rischio di catastrofiche esondazioni”. Il Sindaco, prima di salutarci, ha aggiunto una frase rivelatrice del suo modo di pensare e di amministrare la cosa pubblica: “Io cerco di fare il Sindaco più in chiave amministrativa che politica. Intendiamoci, tutto è politica, ma io non faccio un mestiere da uomo di partito. Io non guardo la tessera di un mio concittadino: lo ascolto e se posso lo aiuto in modo indifferente!”.
Dodici mesi con il sorriso
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l Vicensindaco di Castelletto, Amelia Maranzana, ci ha illustrato una suggestiva iniziativa pensata per le imminenti festività natalizie. “Grazie alla fantasia e alla creatività dei nostri ragazzi si è potuto realizzare anche quest’anno un calendario illustrato dagli studenti con gli auguri dell’Amministrazione Comunale. Purtroppo a partire dal 2014 – ricorda Maranzana – a causa della crisi che ha investito tutti i Comuni, abbiamo dovuto confezionare un calendario in formato ridotto”. Sebbene non compaiano più i proverbi e i modi di dire in dialetto, italiano e inglese, i disegni dei giovani castellettesi riempiono le pagine di colori e gioia: “Questo calendario, davvero bellissimo, sarà distribuito in tutte le famiglie del paese – ci dice la Vicensindaco – così che ogni cittadino possa ricevere un po’ di quella luce e di quella gioia pura e genuina che solo i ragazzi sanno donare. Dodici mesi con il sorriso!”. Eleorica Batti
Qui sopra un’immagine tratta dal calendario dell’anno in corso
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l’inchiostro fresco
RONDINARIA
Novembre 2015
Intervista con Gianfranco Ludovici, Primo Cittadino del paese che fa il punto sui dodici ospiti dell’Hotel “Passaparola”
Questione migranti a Basaluzzo: “Tutto secondo le regole” MATTIA NESTOO
a trattare in modo decoroso queste persone, ma il Governo deve dare a noi Amministratori locali gli strumenti anche per aiutare i nostri concittadini più bisognosi, i quali non debbono essere secondi a nessuno!”. In conclusione, accompagnandoci per i corridoi del Comune, Gianfranco Ludovici si lascia “scappare” una riflessione: “Tante volte la gente mi chiede di fare lavorare questi migranti. È un’idea condivisibile ma che si scontra con
@Mattia Nesto
L
a “questione migranti”, senza ombra di dubbio, è stata la grande questione che ha tenuto banco a livello nazionale sia la scorsa estate sia in questo recente autunno. Anche a livello locale però si è discusso molto attorno a quest’argomento. Uno dei casi più “caldi” è stato sicuramente quello di Basaluzzo dove, dallo scorso 26 luglio, sono stati ospitati 24 migranti presso la struttura alberghiera “Passaparola”. Anche a seguito delle segnalazioni del Consigliere di Minoranza, Rosanna Borsa, ci siamo recati dal Sindaco, Gianfranco Ludovici per fare chiarezza sulla situazione: “Vorrei anzitutto puntualizzare che, ad oggi, i migranti ospitati al Passaparola sono 12, numero in costante diminuzione – ci dice Ludovici – Sono, tra l’altro, stati 24 i migranti e non 30 come si è letto da qualche parte e questo numero è rimasto tale solo per pochi giorni”. Da chi sono gestiti questi ospiti?: “La gestione dei migranti è stata affidata alla cooperativa Finisterrae – risponde il Sindaco – che dispone di personale persone preparato a svolgere questo compito”. Presso l’albergo Passaparola sono stati attivati dei corsi di lingua e cultura italiana, organizzati dal C.T.P. di Novi Ligure: “Mi piace poter affermare come non sia mai avvenuto nulla di spiacevole con questi ragazzi che vengono principalmente dalla Nigeria, ma anche dalla Costa d’Avorio, dal Senegal, dal Gambia e dal Mali e che hanno dimostrato grande, grandissima voglia di imparare” spiega Ludovici. Domandiamo al Sindaco un parere sulla questione dell’accoglienza: “L’accoglienza è il grande tema dei nostri tempi – ci dice l’intervistato – e facciamo bene
la prassi istituzionale”. In che senso?: “Nel senso che prima si deve accertare lo status di rifugiato, operazione che richiede tempo e solo dopo – spiega il Sindaco – si può assegnare un incarico. Nell’attesa – conclude Ludovici – a meno che autonomamente il migrante non si iscriva al registro dei volontari. In questo caso è compito del Comune fargli l’assicurazione, altrimenti noi non possiamo fare nulla, abbiamo le mani legate”.
In “Come Eravamo” lo sport e la società di Francavilla Bisio A Fresonara il sessantotto inizia nel 1965
Un libro per ricordarsi Il ‘68 è nato nel ‘65 Q U n pregevole volume, realizzato per “riannodare le fila di una memoria condivisa”: si tratta di “Come Eravamo”. Come Eravamo è un libro prezioso, realizzato con il contributo della Biblioteca Civica e del Comune di Francavilla nel marzo del 2013. Un libro molto denso di documenti, fotografie e storie “del passato che fu”, soprattutto in ambito sportivo. Già perché Francavilla Bisio fu, a partire dal Secondo Dopoguerra sino alla seconda metà degli anni Novanta, una vera e propria “capitale” del gioco del tamburello. Infatti il caratteristico sport praticato in tutta la val Lemme, la valle dell’Orba e dell’intero Ovadese, a Francavilla era una sorta di “religione laica” con generazioni e generazioni di ragazze cresciute sul campo da gioco. In Come Eravamo
si susseguono giocatori e piccoli grandi campioni, volenterosi tifosi che seguivano la propria squadra in tutto il Nord Italia (indimenticabile il “corteo funebre” allestito dai fan del Basaluzzo dopo la vittoria nel “derby” con lo stesso Francavilla), i trafiletti dei giornali che raccontano le gesta degli atleti francavillesi e le grandi vittorie delle squadre negli anni. Come giustamente sottolineato nella prefazione curata dall’allora vice-Sindaco Rosa Mazzarello Fenu: “In un’epoca in cui i luoghi di aggregazione sociale stanno andando via via scomparendo, è ancora più importante non dimenticare quelli sportivi in particolare, come il campo del tamburello di Francavilla”. Una memoria che, come un buon colpo dato al volo, deve essere sempre “salda e sicura di sé”. (m.n.)
l’Arca
d Davide di D v de Ferreri Ferrer
Cattivismo
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ra i neologismi più orrendi coniati nel Dopoguerra c’è senza dubbio buonismo, che non so bene cosa significhi, ma ha il difetto, enorme, di voler screditare e una parola che nasce «contro» ha già perso in partenza il suo valore significale. Prima di tutto mi piacerebbe che si parlasse anche di cattivismo, contrabbandato sempre per realismo, con soluzioni più miopi che fanno comodo a certi. Poi, se davvero qualcuno ha qualche intenzione di bontà o bene-volenza, l’accusa di buonismo vuole subito mortificarla. Ecco anche perché siamo ridotti così, per colpa dei nostri pregiudizi, odiosi, piccoli, cattivisti. Davide Ferreri
uell’inverno muore, nel tramonto di una fredda giornata di neve, Don Giuseppe Contardi. Severo prete figlio del suo tempo, fu parroco a Fresonara dal 1929 al 1965. Con lui la giornata podistica di un chierichetto iniziava alle 7:30 con la Messa mattutina. Ad alta velocità bisognava quindi raggiungere la scuola prima che il maestro si infuriasse. Pranzo fast food per arrivare al catechismo, onde ripartire a gambe levate per p ritornare alla scuola pomeridiana. Nonostante l’agenda r stracolma di impegni, trovavas mo m il tempo per essere bambini n felici nel prenderci a botte p eleggere il democratico per capo della banda di Montecac prato. Quell’inverno il nostro p predeterminato mondo finì. p Ci C accorgemmo che si poteva contestare, che l’aggregazione c spontanea tra maschi e femmis ne era fattibile nonostante gli antichi pregiudizi. Assistemmo a forme di ribellione da parte di tutte le generazioni senza che vi fosse stato alcun atto di preparazione o di coordinamento. Le donne anziane si tolsero le calze nere, i giovani abbando-
narono il paese per cercare fortuna in città. Sull’onda dei Beatles cominciammo a farci crescere i capelli. Nel maggio fresonarese nacque la prima critica al passato in nome di una modernità che consideravamo più libera e più giusta. La nostra forte contestazione era quella di fermarci a parlare sugli scalini della chiesa, senza entrare. Non volevamo più il cortile della canonica, ma lo spelacchiato campo sportivo in Strada Giustizia. E le maglie non erano più quelle tarlate del glorioso Torino, ma quelle della Juventus, più di classe per la nuova generazione di tifosi che non aveva vissuto l’epopea di Coppi e Bartali. La tecnologia si impadroniva delle campagne, dove gli antichi riferimenti locali venivano superati da attrezzature bisognose di spazi sempre più ampi… Poi venne il Sessantotto! Chi credeva che avrebbe portato un mondo utopicamente migliore e chi riteneva che avrebbe distrutto l’antica stabile moralità. Erano indietro di tre anni rispetto a noi di Fresonara. BISio Dom&Nico
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RONDINARIA
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Seconda parte dell’intervista con il Primo Cittadino Boschese
La storia si ripete? Una nota di Federico Cabella
Migranti di sempre “Bosco Marengo paese di sport” P ubblichiamo la seconda e ultima parte dell’intervista rilasciata dal Sindaco di Bosco Marengo, Gianfranco Gazzaniga, in merito allo “stato di salute” dell’attività sportiva in paese, degli edifici predisposti per farla e di molto altro.
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tavo compiendo alcune ricerche sulla Novi di fine Ottocento, consultando un’opera annalistica (Novi città del Piemonte ndr.) del Cavazza, noto storico locale, quando casualmente, mi imbatto nella seguente frase: “...si diventa improvvisamente pensosi quando una schiera di 875 emigranti veneti, non avendo ottenuto l’imbarco a Genova, a causa del colera nell’America Latina, si accampa, per una notte, nei locali della stazione...”. Per poco non mi viene un colpo! Non dev’essere stato per niente facile gestire quell’emergenza, specie con le strutture che si avevano all’epoca. Parliamo di una Novi che era ancora una cittadina rinchiusa nel suo centro storico, dall’economia prevalentemente agricola, anche se già si manifestava la sua vocazione industriale grazie al fiorire delle manifatture tessili che l’avevano portata a farsi un nome nei mercati europei della seta con il suo “bianco di Novi”. Oggi la città è debordata: le attività sono maggiormente concentrate al di fuori delle mura, l’economia è terziarizzata, i servizi sono buoni e infatti gli immigrati, che ci sono sempre, sono ospitati in apposite strutture. Veneti ieri, africani oggi, si potrebbe dire. Nel 2050 gli scienziati sono certissimi che arriverà una mini-glaciazione, come ci insegnano i disaster movie americani. Le terre del Nord si copriranno di ghiacci, le attività economiche della locomotiva tedesca saran-
no seppellite sotto metri di neve (ma forse lo scandalo Volkswagen può velocizzare il processo). Orde di immigrati teutonici scenderanno nella nostra penisola in cerca di un clima più favorevole. Possibile? Certo, lo fanno già tutte le estati. La stazione di Novi - che potrebbe essere sotto la Pieve anche se dubitiamo che la linea ad Alta Velocità sarà già pronta per allora – si affollerà di robusti omoni dalle chiome fulve. Ci faranno un po’ meno paura degli immigrati neri perché sono alti e biondi come noi, forse anche un pelo di più. Qualcuno si fermerà a Novi, altri proseguiranno il loro percorso verso la rigogliosa Africa, ricca di messi. Ci sarà chi li aiuterà, chi li sfrutterà, chi gli aprirà le proprie porte di casa, chi li criminalizzerà (“ci rubano i lavori altamente qualificati; ci rubano le donne nei campeggi; vogliono farci diventare tutti luterani e quindi instancabili lavoratori”). Finalmente nel 2100, quando l’Alta Velocità sarà completa, potremo andarcene noi via da Novi. Arriveremo massimo fino a Genova – la linea finisce lì… - dove i Liguri ci accoglieranno con fastidio e malsopportazione, come già fanno tutte le estati. Ma avremo una sicurezza - oltre a quella che gli immigrati si concentrano sempre nelle stazioni dei treni -, ovvero che i tempi cambiano e le tecnologie evolvono, ma la gente resta fondamentalmente sempre la stessa. Federico Cabella
Come avete operato riguardo la palestra comunale visto anche le feroci critiche dell’opposizione che ritiene le risorse andate per il rifacimento del tetto completamente sprecate? Intanto il tetto andava assolutamente rifatto in quanto vistosamente deteriorato, al punto che pioveva dentro la palestra. Senza contare il fatto che era ancora costruito con lastre di eternit, materiale di cui conosciamo, purtroppo solo oggi, la pericolosità per cui il tetto è stato completamente rifatto e bonificato dal materiale potenzialmente cancerogeno. Ci tengo ad aggiungere che la palestra che giaceva in stato di abbandono, non solo il tetto, aveva bisogno di “cure”. È stata data in gestione alla A.C. Boschese che la sta portando nuovamente allo splendore di un tempo, infatti è attivo
tite di calcetto basket o pallavolo. La palestra è utilizzata anche dalle scuole adiacenti. Nella foto il Sindaco di Bosco Marengo, Gianfranco Gazzaniga da mesi un corso di Pilates. Verrà organizzato un corso di avviamento allo sport per bambini dai 5 agli 11 anni ed è possibile affittare l’impianto per par-
Siete intervenuti in qualche modo anche su questi edifici? Certamente l’istruzione è importante e il lavoro degli insegnati deve essere svolto nel miglior modo possibile e nelle migliori condizioni possibili, i ragazzi devono essere tutelati e aver modo di apprendere in un’ambiente salubre e a
Il senatore Fornaro sull’IMU agricola Federico Fornaro, già Sindaco di Castelletto d’Orba, siede in Senato dal 2 marzo 2013 nelle fila del Gruppo del PD. Membro della Commissione permanente Finanze e Tesoro, della Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi, della Commissione parlamentare per l’attuazione del federalismo fiscale, Segretario della Commissione parlamentare di inchiesta sul rapimento e sulla morte di Aldo Moro, nonché Membro sostituto della Commissione per la vigilanza sulla cassa depositi e prestiti.
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l Senatore del Partito Democratico, Federico Fornaro, non “tenero” nei confronti del Primo Ministro, Matteo Renzi sulla gestione della RAI, si trova invece perfettamente d’accordo sull’agenda di Governo in merito all’IMU Agricola. Il castellettese ha dichiarato che: “Il Governo ha risposto in modo positivo e soddisfacente alle numerose sollecitazioni da parte delle associazioni agricole e dei Sindaci”. Dal primo gennaio 2016 infatti per i Comuni di aree “collina svantaggiata”, ovvero quelli il cui territorio è solo parzialmente montano, si tornerà al regime vigente prima del 2014, ovvero di esenzione totale (o parziale per alcuni Comuni con
aree pianeggianti) di tutti i terreni, al pari di quelli montani. Quali invece le novità “in pianura”?: “In pianura, sempre a partire dal 2016 – afferma Fornaro - non pagheranno più i terreni di proprietà o condotti da coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali iscritti alla previdenza agricola. Un segnale importante questo – ha proseguito il senatore – nei confronti sia dell’agricoltura delle nostre colline sia di quella di pianura, che consente ai nostri agricoltori di guardare con più fiducia al futuro”. Red.
norma pertanto abbiamo provveduto a sostituire i serramenti delle scuole elementari e medie e all’adeguamento degli impianti elettrici e termoidraulici senza contare la trasformazione dell’ormai ex campo da tennis in parcheggio a disposizione dei genitori in attesa dei propri figli all’uscita dalle strutture scolastiche. Al contempo, grazie a una forte “spending review”, abbiamo provveduto al rifacimento dei marciapiedi di Via Gatti, strada che molti ragazzi e ragazze percorrono per arrivare alle scuole. A proposito di bambini e ragazzi, si sono notati alcuni cambiamenti passando in “Valgelata” sotto alle mura storiche. Esatto, come avrà notato abbiamo deciso di spostare l’area giochi attrezzata dalla sua ubicazione originale di fronte alla caserma dei Carabinieri, quindi in zona potenzialmente pericolosa in quanto per arrivarci bisognava attraversare la statale, ad una zona più tranquilla e sicura come quella in Valgelata “all’ombra” delle mura storiche del paese. Parlando di Valgelata ci tengo a ricordare anche della ristrutturazione dello storico pozzo in Via Manlio ad opera di una ditta del paese che non ha chiesto un centesimo di manodopera per la realizzazione del recupero del “monumento”, infatti il comune ha provveduto solo a fornirle il materiale. Pertanto ringrazio pubblicamente tale impresa edile. (d.c.)
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Isola del Cantone: un biodigestore è destinato a essere costruito su un terrazzo fluviale di per sé già a rischio idrogeologico
Sullo Scrivia l’ennesimo impianto industriale
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enerdì 23 Ottobre, alle 21 nei locali della palestra di Isola del Cantone, un folto pubblico ha partecipato ad una Assemblea in merito alla realizzazione, in località Camposaragna, di un “biodigestore” da parte della società Energa Srl di Genova. Tema spinoso questo, che vede contrari al progetto molti isolesi e che solleva dubbi nelle amministrazioni comunali di Isola e della vicina Arquata Scrivia. Dopo una breve presentazione di Paola Mura dell’A.I.A., (Associazione Isolese Ambientalista) presieduta da Marco Topognani, si sono alternati gli interventi di Claudio Cosso, Roberto Rivara e dell’ing. Fabio Rivara. L’A.I.A è da sempre dedita alla salvaguardia del territorio ed è capofila del “fronte del NO” alla realizzazione del biodigestore in questione. Presenti in sala tra gli altri, il sindaco del Comune di Isola del Cantone, Giulio Assale, che in un’intervista rilasciata a “l’inchiostro fresco” ha espresso perplessità su questo insediamento industriale. I rappresentanti dell’associazione ambientalista hanno manifestato più di un dubbio in merito alla realizzazione di questo impianto tecnologico che dovrebbe produrre energia elettrica da biogas, ottenuto dal trattamento di rifiuti speciali, a detta dell’Energa, non pericolosi. A quanto si sa, la centrale utilizzerebbe rifiuti di natura organica stimati nelle seguenti percentuali: il 23% da rifiuti provenienti da mercato, il 2% da rifiuti speciali ed industriali, lo 0,2% da rifiuti non specificati. “Secondo Energa - dicono i relatori nei loro interventi - lo scarico delle scorie nel torrente Scrivia, avverrebbe dopo una permanenza in una vasca di decantazione”. Da alcune interviste fatte ai convenuti,
Nella foto la fraz. di Mereta, nel tondo il Sindaco Assale. Sotto due immagini del dibattito
emerge in modo quasi unanime il timore di vedere stravolto il territorio da un consistente traffico di mezzi pesanti che inevitabilmente si riverserebbe lungo la direttrice Ronco, Isola e Novi Ligure, passando per Arquata Scrivia, comune limitrofo fortemente coinvolto dalle eventuali tematiche negative legate alla realizzazione della centrale. Basandosi su dati tecnici disponibili (visionabili online nel sito della Regione Liguria) l’amministrazione comunale di Isola del Cantone il 24 Agosto ha espresso all’unanimità il proprio voto contrario alla
realizzazione del biodigestore. Moltissime firme contrarie alla centrale sono state raccolte a partire dal 17 Luglio ultimo scorso e inviate all’attenzione del Presidente della Regione, Giovanni Toti, poiché sottolineare alle autorità competenti la forte vigilanza dei cittadini della valle in merito. Presenti alla serata a cui ha fatto seguito un dibattito, anche il geometra Stefania Pezzan e Roberto Prando, la prima consigliere comunale di maggioranza di Arquata Scrivia e il secondo Assessore dello stesso comune. Cristina Corzetto
Il primo cittadino di Isola del Cantone parla della questione della centrale a biomasse nella frazione di Mereta
Assale: “A Isola siamo dubbiosi sul progetto” A
d Isola del Cantone, da qualche tempo, sta tenendo banco la questione di una possibile Centrale a biomasse in località Camposaragna, tra le frazioni di Mereta e Prarolo, che dovrebbe essere realizzata dalla società Energa srl. In merito a ciò abbiamo sentito il sindaco Giulio Assale. “La centrale dovrebbe produrre energia elettrica tramite la combustione del gas prodotto dalla fermentazione di sostanze organiche fermentescibili” ci spiega il primo cittadino “che comprenderebbero la ‘biomassa grigia’ formata non solo dagli scarti degli alimenti, provenienti sia dalle attività commerciali che dalle abitazioni e tutto ciò che riguarda il verde e il fogliame, ma anche residui di lavorazioni”. La preoccupazione dell’amministrazione comunale di Isola del Cantone nasce dal fatto che in questa ‘bio-
massa grigia’ vengono compresi ad esempio anche gli autospurghi e, ci dice il sindaco Assale: “Siamo venuti a conoscenza che la Energa srl non sia altro che una branca della Docks Lanterna di Genova, una ditta che lavora quasi interamente con gli autospurghi”, prosegue Assale “e quindi se la Docks Lanterna fosse interessata ad una centrale che parte dalla biomassa grigia, qualche sospetto inevitabilmente nasce”. La posizione del Comune di Isola del Cantone, spiega Giulio Assale: “Era ed è nettamente contraria, sia perché la popolazione isolese non vuole questa centrale sia perché le valutazioni fatte dall’amministrazione sono state negative, non ne vale assolutamente la pena”. Riguardo alle biomasse, il primo cittadino isolese ci precisa: “Non siamo contrari a prescindere, ma vanno ben valutate le singole si-
tuazioni”. Le vicende della centrale stanno interessando anche i comuni limitrofi a Isola del Cantone, sia quelli della Valle Scrivia genovese: “Dove ho ricevuto solidarietà dagli altri sindaci?” ci dice ancora Assale “soprattutto della Valle Scrivia alessandrina” ci spiega Assale “da Arquata, Serravalle e Novi Ligure e con questi comuni abbiamo contatti continui, specie con Arquata Scrivia, tramite il consigliere di maggioranza Stefania Pezzan”. Infine il sindaco Assale precisa che: “In Italia la distanza tra un progetto sulla carta perfetto e il come viene realizzato spesso purtroppo è notevole, poi ci sono gli eventi alluvionali, le disgrazie, gli incidenti, ecc… è inevitabile che ci sia preoccupazione per la qualità delle acque dello Scrivia”. Fabio Mazzari
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l’inchiostro fresco
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Novembre 2015
A novembre si festeggia il Santo tra sacro e profano
Gente d’impresa: i consigli utili dell’ing. Riccardo Raimondo
Proteggiamo la nostra casa La tradizione di San Martino Una casa a misura di famiglia
risultato sperato. Altro accorgimento importante è quello di garantire minimi ricambi ntendere la casa come una seconda pelle, d’aria (aprire leggermente le finestre) da proteggere e da curare con una serie senza mai arrivare a raffreddare i muri, di interventi mirati. Perchè così come il nocome ad esempio spalancando per ore le stro corpo respira e ha bisogno di ricambio finestre, ricambiando in maniera uniforme d’aria, anche l’abitazione nella quale vivial’aria di tutta la casa. Per evitare mo – da concepire come protezione dall’amle muffe è poi fondamentale biente esterno – deve presentare mantenere il riscaldamento requisiti precisi per evitare il più costante possibile, condizioni patogene. ISOLAsenza mai arrivare sotto i RELACASA, dell’ing. Riccar17-18° do Raimondo, sviluppa il concetto secondo il quale Ventilazione tutelare la salubrità della meccanica casa significa anche prenControllata dersi cura delle persone Se non è possibile l’ache la vivono. L’ing. Raimondo, titolare pertura costante delle finestre della ditta “Isolare la casa” con la microventilazione (perIl pericolo muffe E’ molto frequente, purtroppo, tro- di Basaluzzo dà alcuni ché spesso non si è in casa per vare abitazioni con evidenti muffe utili consigli per tenere “in gestire queste cose) è necessario dotarsi di macchine che sui muri, specialmente negli angoli salute” la casa. fanno questo per noi, costantedelle stanze da letto o dietro gli arLa Redazione mente, tutto il giorno e tutta la madi. La muffa non rovina solo le notte: questo sistema si chiama pareti, ma è dannosa soprattutto per la salute, in quanto le sue spore irritano le mu- Ventilazione Meccanica Controllata con recupero di cose e originano difficoltà respiratorie, asma, reazio- calore, un sistema di ventilazione a doppio flusso che ni allergiche. Le muffe attecchiscono in presenza di garantisce un ricambio costante dell’aria negli amquattro condizioni: disponibilità di umidità, disponi- bienti, con un dispendio energetico contenuto grabilità di cibo necessario per la loro alimentazione, zie al recupero di calore. Questo è possibile perché scarsa ventilazione e scarsa luce naturale. E’ impor- quando la macchina aspira l’aria fresca esterna attratante sottolineare che spesso sono i conduttori stessi versa l’accumulatore e si riscalda: dopo 70 secondi la dell’immobile a non gestire in maniera adeguata l’a- macchina inverte il moto e l’aria viziata viene espulsa bitazione con comportamenti non idonei. L’ingegner all’esterno. Attenzione, però, non è corretto posizioRiccardo Raimondo, a questo proposito, cita alcuni nare le macchine di Ventilazione Meccanica Controlesempi pratici, quali “il mantenimento per lungo lata solo nei locali dove c’è la muffa, perchè è facile tempo, nell’arco delle 24 ore, dell’impianto di riscal- verificare che l’umidità della casa tende a uniformarsi damento spento o su livelli di temperatura medio in breve tempo. bassi, oppure l’areazione insufficiente dei locali, specie dopo aver prodotto incrementi di vapore ac- Sistema InVERTer queo, oppure ancora illuminazione insufficiente Il sistema di Ventilazione Meccanica Controllata proposto da Isolarelacasa si chiama InVENTer, ha un dei locali”. recupero di calore pari al 91%, in linea con i migliori impianti canalizzati, e presenta numerosi vantaggi: Quali sono le soluzioni La soluzione per eliminare la muffa non è mai una dall’assenza di canalizzazioni e di centrale, in quanto sola e uguale per tutti. E’ invece fondamentale esami- il sistema scompare nei muri, alla garanzia di salubrinare ogni singolo caso, ricercando rimedi su misura. tà dell’aria, sino alla manutenzione quasi inesistente. Prima di tutto bisogna eliminare le superfici fredde Inoltre, il consumo di corrente è inferiore a 3 euro con adeguato isolamento delle stesse, anche se a l’anno, la silenziosità è massima e rientra nella detravolte, con il solo isolamento termico, non si ottiene il zione fiscale del 50%.
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Isolarelacasa è in via Pozzolo 4, Basaluzzo. Per informazioni : 335 - 7043319 / 339-4518200 - 3731543. www.isolarelacasa.it - info@isolarelacasa.it
BENEDETTA ACRII
@FernGully89
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er molti, soprattutto i giovani, la ricorrenza di S. Martino non suscita nessun ricordo. Ma l’avvento del giorno dedicato al Santo - l’11 novembre - fa tornare alla mente il S. Martino dei salariati agricoli di cascina, che spesso erano costretti a trasferirsi da un paese all’altro portando con sé la famiglia e i loro miseri averi. Proprio le espressioni “fare San Martino” o “l’estate di San Martino” avevano il significato di traslocare. Il 1919 è un anno storico per il mondo agricolo: i braccianti della provincia di Milano riuscirono a
conquistare il primo contratto collettivo di lavoro scritto. La vittoria sindacale e sociale più vistosa di quel patto colonico fu il diritto del salariato di essere assunto in un’azienda almeno per la durata di dodici mesi e da un S. Martino (11 novembre) al successivo. La legge “del San Martino”, introdotta con questo accordo agricolo del 1919, rimase in vigore fino al 1970, anno in cui anche per i lavoratori dei campi venne applicato il rapporto di lavoro a tempo indeterminato e il licenziamento solo per giusta causa. Oggi la ricorrenza di S. Martino viene festeggiata in molti modi diversi, sia religiosi che “profa-
ni”. Tra questi ultimi, ricordiamo la castagnata di Montaldeo, paese delle colline ovadesi di cui il Santo è patrono. La Pro Loco ha deciso di far rivivere l’antica ricorrenza organizzando una distribuzione gratuita di caldarroste e vino novello, il tipico Dolcetto. La manifestazione è la più sentita dai paesani perché ricorda “i tempi andati”. Per l’occasione la famiglia Doria concede l’uso del cortile del castello, gioiello del borgo che attira da sé numerosi visitatori. Quest’anno la tradizionale castagnata di S. Martino cade domenica 15 novembre dalle 14.30 ed è animata anche da un caratteristico mercatino.
La Pro Loco “serve” un thriller per l’ora di cena
Pozzolo: giallo medioevale U na cornice quanto mai adatto per una serata davvero particolare. Sabato 14 novembre presso l’antico Castello di Pozzolo Formigaro andrà in scena la “Cena con delitto medioevale”. Organizzata dalla locale Pro Loco e promosso dall’Assessorato alla Cultura del Comune, con la collaborazione de “Il Distretto del Novese” e di una società biellese specializzatasi in spettacoli, l’evento sarà suggestivo poiché coinvolgerà i partecipanti calandoli in un’atmosfera antica e misteriosa. Prima, con inizio alle ore 19.00, vi sarà una visita guidata presso le maestose sale del castello e poi, a partire dalle 20.30, sarà allestita un vero banchetto in stile medioevale: costumi, pietanze e atmosfere dell’ “età di mezzo”. Ma c’è di più! Infatti ad un certo momento della luculliana cena avverrà “un delitto”, ispirato alle perigliose vicende della Pozzolo medioevale. Insomma una notte all’insegna del gusto e del mistero assolutamente da non perdere. Siete tutti invitati, gentili donzelle e cavalieri senza macchia! (m.n.)
l’inchiostro fresco
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Novembre 2015
Chi a Palazzo Chigi e chi no: una storia tutta italiana
Ester… nando…!!!
Una vicenda paradossale
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pesso le coincidenze fanno la storia e rivelano la natura di una società nel suo complesso o, per meglio dire, l’etica di uno Stato. È il caso della vicenda che ha visto come protagonista l’ex Presidente del Consiglio comunale di Alessandria, Maurizio Grassano, condannato, come si legge su “La Stampa” del 13 giugno 2015, in via definitiva a due anni e nove mesi, di cui un anno condonato per indulto. Nell’articolo qui a fianco, a firma di Mattia Nesto, vengono ripercorse le tappe principali di questo caso giudiziario, che appunto ci fa venire alla mente un altro analogo caso con protagonista un altro Presidente del Consiglio: Matteo Renzi. Anche Renzi infatti fu regolarizzato da una ditta, la “Eventi 6” la cui titolare era sua madre, Laura Bovoli, una settimana prima della sua candidatura alla sicura poltrona di Presidente della Provincia di Firenze (13 giugno 2004), così da vedersi versare i contributi previdenziali prima da Palazzo Medici Riccardi e, una volta diventato sindaco (9 giugno 2008), da Palazzo Vecchio. Notizia questa che estrapoliamo pari pari da un articolo apparso su “Il Fatto Quotidiano” a firma di Davide Vecchi. In ciò, anche se le coincidenze temporali lascerebbero dubbi sulla loro “innocenza”, non vi sarebbe nulla di male, sennonché la “Eventi 6” è stata coinvolta nel fallimento della “Chil Post”, avvenuto nel novembre 2013 il cui titolare sino al 2010 era Tiziano Renzi, il padre del premier, che l’aveva ceduta, dopo averla spogliata di tutti i beni a favore della stessa “Eventi 6”, a due imprenditori del basso Piemonte come si legge su “Alessandria Oggi” del 26 settembre 2015. E per questa vicenda, presso il Tribunale di Genova è ancora aperto un procedimento giudiziario, come si legge su “Il Piccolo” dell’11 settembre 2015. Casi analoghi quelli che vedono coinvolti Matteo Renzi e Maurizio Grassano, ma dagli esiti molto diversi: l’uno a Palazzo Chigi, l’altro no. Gian Battista Cassulo
Riflessioni a ruota libera di Ester.
Passato semplice
Chi è Grassano
M Maurizio Grassano ssano
Matteo Renzi
aurizio Grassano è quello che si potrebbe definire un “politico di lungo corso”: infatti è entrato in Comune sedendosi sui seggi della Maggioranza nel 1993, sempre con la Lega, nella giunta di Francesco Calvo (Lega Nord), quindi è stato all’Opposizione durante i cinque anni di Mara Scagni (Democratici di Sinistra) ed infine, ancora una volta in Maggioranza, quando Sindaco era Piercarlo Fabbio (Popolo della Libertà).
Tiziano Renzi
Storie uguali ma da esiti diversi, anzi contrari: il “caso Grassano”
M
aurizio Grassano è stato recentemente condannato in Appello per “truffa ai danni del Comune di Alessandria”, ovvero per “essersi fatto pagare i contributi, su un lavoro fittizio da lui stessa creato, dall’Amministrazione Comunale alessandrina”. Grassano, all’epoca dei fatti era Presidente del Consiglio Comunale di Alessandria, eletto tra le file della Lega Nord. A Febbraio del 2009 l’esponente leghista viene raggiunto da un avviso di garanzia per il reato di truffa in quanto, secondo il capo d’imputazione, il suo lavoro come uno dei due dipendenti di una ditta novese, risulterebbe fittizio. Grassano insomma, secondo gli inquirenti, non avrebbe svolto un effettivo imcarico ma avrebbe usufruito di uno stipendio creato ad arte per calcolarvi i relativi contributi previdenziali di legge. Maurizio Grassano, nelle opportune sedi, fece subito notare l’incongruenza di tali accuse dimostrando che dal 1997 svolgeva la sua attività dirigenziale di un’azienda nel settore delle verniciature industriali avendo trovato impiego, prima che nella già citata società novese, in altre due ditte sempre di quell’ambito. Grassano sottolineava anche il fatto che continuava a svolgere questa sua attività contestualmente a quella politico-amministrativa. Anche perché alla ditta novese occorreva una figura di dirigente che potesse procacciare lavori da assegnare poi in sub-appalto senza dover coordinare personale dipendente. Attività questa che, quindi poteva conciliarsi con l’impegno civile richiesto dal suo ruolo politico. Va detto che se Grassano avesse chiesto l’aspettativa che, di legge, gli sarebbe comunque spettata, avrebbe avuto diritto agli interi emolumenti che il Comune di Alessandria predisponeva per la sua attività in Consiglio
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Comunale, mentre invece continuando il suo lavoro ne percepiva la metà. Quindi appare evidente come tra Grassano e Renzi, oltre che l’epilogo, l’uno condannato, l’altro neppure “toccato” da un avviso di garanzia, intercorrano almeno tre lapalissiane differenze: • Mentre l’attuale Premier, una volta eletto a Presidente della Provincia di Firenze, aveva preso un’aspettativa dal proprio lavoro, cosicché la Provincia prime e il Comune poi gli continuavano ad onorare le “marchette intere”, Grassano ha sempre continuato a lavorare tanto che lo stesso suo datore di lavoro si occupava di versare le spettanti “marchette pensionistiche”. • Mentre Renzi “junior” era stato assunto dalla società gestita da Renzi “senior” (ovvero il padre) dalla madre e dalla sorella, tra Grassano e il suo datore non intercorre alcun grado di parentela. • Mentre Maurizio Grassano, a differenza di Matteo Renzi, ha rinunciato all’aspettativa e quindi, a rigore di Legge, ha ricevuto un’indennità dimezzata, ovvero dei 2.5000 euro lordi che gli sarebbero spettati in quanto Presidente del Consiglio di Alessandria, gli sono pervenuti 1.250 euro lordi, più o meno una cifra identica a quella di un “semplice” Consigliere Comunale Stante queste differenze o, se si preferisce, incongruenze non ci pare un’eresia potere affermare che in Italia, almeno negli ultimi anni, “la Legge non è proprio uguale per tutti”? La Redazione
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arà che con l’età si va ai ricor- “strana”, dall’atteggiamento ancora di più gradevoli contro un pre- più strano, passa la voglia di percorsente spesso “fastidioso”, ma rerle anche in gruppo. Nei cortili e mi piace sempre più ricercare per- in strada c’erano sempre le riunioni corsi dell’infanzia e vecchi squarci serali dove i “grandi” chiacchieradi paese che sanno di vacanze, di vano, scherzavano e facevano quel corse, di cani e gatti che per la bam- che oggi chiamano “gossip” (per bina di città significavano libertà. non dire “farsi gli affari altrui”) Tra le mete più ambite, le escursioni mentre i bambini giocavano a naal lavatoio con la nonna, dove stu- scondino o rincorrevano i bagliori pirsi al tatto della pietra liscia e luci- delle lucciole, brulicanti sotto quel da per l’usura e l’olio di gomito delle gelso che ricordo addossato al lavandaie, dove sedersi e sgambet- muro, nel punto più buio della via. tare coi piedi nel “Bedale” o anda- Tutto cambiato, non si conosce più re in cerca di primule e viole sulla nessuno, neanche le case. Certo, sponda, oggi impraticabile e regno alcune ora son più belle, lussuose... di topi, calabroni e qualche rana. peccato dovercisi chiudere a dopAltri tempi. Ho capito. Chissene im- pia mandata scongiurando “visite” porta del passato. Roba da ferri vec- di cui tutti farebbero volentieri a chi. Eppure si stava bene a uscire di meno. Certi paesi ora son poco più casa senza patemi, si scorazzava in che dormitori e i luoghi dei passalungo e in largo e si era padroni del tempi di allora lasciati a sè stessi, proprio micromondo. Belli i pome- persino la natura sembra aver perriggi al torrente d’estate, in motori- so la sua logica, sopraffatta dal caos. no o in bici per strade di campagna È progresso? Credo di no. Solo un serpeggianti tra la polenta altissima. fuorviante cambio di interessi. Oggi fanno più che altro paura e Ester Matis dopo un paio di incontri con gente
Il nuovo calendario firmato Claudio Passeri
12 mesi di bellezza Q uest’anno “l’inchiostro fresco”, in collaborazione con il fotografo Claudio Passeri, ha realizzato il calendario artistico digitale 2016, con protagonisti i volti di dodici ragazze dell’Ovadese e di una bambina (sorella di una delle modelle). “Abbiamo cercato di realizzare un calendario elegante e raffinato - afferma Claudio Passeri - che valorizzi la bellezza delle ragazzeprincipesse della nostra zona”. Un progetto che vede protagoniste: Alice Lasagna, Beatrice Roveglia, Giorgia Tacchino, Maria e Camilla Sorbino, Laura Chiaramonte, Irene Bocca, Nicole Bianchi, Rebecca Manzini, Matilde Zunino, Linda Nicola, Camilla Rubino, Ornella Rizzo. (f.f.)
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l’inchiostro fresco
VALLE SCRIVIA ED ENTROTERRA GENOVESE
Novembre 2015
Sognando California… in Val Trebbia!
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n viaggio alla riscoperta dei luoghi di origine degli an antenati, quello intrapreso dalla signora Julie Beach Capelli, di San Rafael, in California, cittadina a pochi chilometri da San Francisco. La donna, dopo circa due anni di corrispondenza con le amministrazioni locali della Valle, ha potuto visitare i luoghi dove nacquero i suoi nonni, originari di Gorreto e Fontanigorda, emigrati da giovani verso gli Stati Uniti. La visita della casa dei nonni paterni, ancora oggi intatta, del cimitero dei Bertassi dove riposano le salme degli antenati di famiglia e di altri luoghi che le venivano narrati da bambina, ha suscitato enorme emozione nella signora Beach. Sempre durante la visita, la signora ha conosciuto alcuni parenti che ancora oggi risiedono in Val Trebbia e alcune persone che, da bambini, conobbero i suoi nonni, come la signora Graziella, classe 1922. Il “gemellaggio” non ufficiale tra la Val Trebbia genovese e la cittadina californiana si è conclusa al ristorante Miramonti, con i piatti locali dell’entroterra ligure. (f.m.)
Un inno per il Comune di Gorreto
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l piccolo comune di Gorreto, ultimo lembo della Val Trebbia genovese prima dell’ingresso nella sponda piacentina della Valle ha, caso più unico che raro, un proprio inno ufficiale. A realizzarlo è stato il Maestro Nevio Zanardi, uno dei più grandi artisti musicali genovesi contemporanei: violoncellista, direttore d’orchestra e docente di violoncello ai Conservatori di Genova e Piacenza, Zanardi ha origini familiari proprio nel paese di Gorreto e, da qualche anno, ogni Ferragosto è il direttore dei concerti nella locale Chiesa di Santa Caterina. All’attività di musicista, da alcuni anni, Nevio Zanardi ha affiancato quella di pittore, con le sue composizioni floreali dedicate ai grandi compositori e non solo. L’inno del Comune di Gorreto è ascoltabile da tutti sul sito ufficiale dell’amministrazione comunale www.comune.gorreto.ge.it (f.m.)
La Baviera è arrivata a Torriglia
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er due giornate la Baviera si è trasferita a Torriglia, con l’Oktoberfest Torrigliese, simpatica iniziativa organizzata, per il secondo anno consecutivo, dal centrale Bar Garitta che, grazie all’idea del suo proprietario Marco Besutti, nelle giornate di venerdì 16 e sabato 17 ottobre ha trasformato il tranquillo bar in un angolo di Baviera in Val Trebbia! Nelle due giornate il gestore e le cameriere hanno servito i clienti in abiti tipici delle montagne tirolesi e bavaresi, hanno proposto un menù di piatti tipici tedeschi e proposto musica schalger ad accompagnare il tutto. Tutti i partecipanti all’Oktoberfest Torrigliese, con la prima consumazione di birra Paulaner (quella ufficiale dell’Oktoberfest di Monaco) hanno ricevuto in omaggio un boccale originale proveniente da Monaco di Baviera. (f.m.)
Riceviamo e pubblichiamo questo ricordo da un lettore di Busalla
Un ragazzo coraggioso Spett. Redazione de “l’inchiostro fresco”,
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o pensato di scrivere queste righe per ricordare un ragazzo la cui vita fu stroncata dalla malvagità di uomini obbedienti ad ordini bestiali. Tralascio ogni altro commento non essendo in grado di addentrarmi in ragionamenti che nulla a vedere con il dolore provocato ai genitori, parenti ed amici da un episodio che tanto mi turbò e mi turba ancora oggi, forse di più, dopo 71 anni. 17 dicembre 1944, avevo 7 anni. Papà Giacomo quella sera mi portò al cinema, non ricordo il titolo del film, probabilmente, quasi certamente anzi, un film per ragazzi. Eravamo seduti in galleria, il locale non era grandissimo ma il pubblico era abbastanza numeroso. Improvvisamente la proiezione sparì dallo schermo, si accesero le
luci, vi fu un forte trambusto, grida in tedesco e italiano e urla di qualcuno che veniva picchiato ed arrestato. Grida anche di aiuto rivolte alla mamma, mi ricordo bene, tutto durò poco; un silenzio irreale piombò nel locale. Papà, con prudenza, cercando di distogliermi dall’accaduto, mi fece uscire; fuori l’aria era fredda, la strada poco illuminata, in lontananza dalla strada che portava al Cimitero, provenivano delle grida. Sentii dai discorsi dei grandi che qualcuno fu portato nel Cimitero e fucilato. Entrando dalla parte superiore del Cimitero di Busalla, sulla sinistra, tra due cappelle, si può leggere, in cima su di una lastra di marmo, il suo nome e cognome, a ricordo di quei momenti drammatici. In questo luogo due volte al tramonto del giorno 17 dicembre 1944 veniva stroncata dal piombo criminale nazi-fascista la giovane vita del partigiano Giulio Grassano da San Giuliano (AL) che cadde rivolgendo il suo pensiero alla mamma e alla Patria.
Il cammino della Resistenza da Rondinaria alla Valle Scrivia
Boutique Arabesque presenta le novità Autunno-Inverno 2015
L’eleganza di casa a Busalla E cco l’autunno che incalza e come la natura si ricopre di nuovi colori anche la moda ci propone le sue novità: il bordeaux ed il senape colorano le nuove maglie ed i vestitini in georgette sottilissima. Il blu petrolio ed il verde nelle loro sfumature creano fantasie etniche per casacche dalle maniche a tre quarti. Le varianti animalier si alternano alle microfantasie che oltre alle maglie creano pantaloni originalissimi. E se per le donne le linee si addolciscono creando drappeggi e scollature morbide per l’uomo i jeans ed i pantaloni diventano skinny, le maglie slim e delavè. Per le ragazze le nuove linee sportive della boxing si alternano alle maglie tricot, ai giubbini colorati , alle pellicette candide e morbidissime e per uomo e donna giubbini in ecopelle nei vari modelli. I nuovissimi bermuda dalle linee ampie sotto al ginocchio e le gonnelline a godè vi aspettano. E se si vuole scoprire in anteprima cos’altro indosseremo quest’autunno basta recarsi da Arabesque a Busalla dove le novità, sempre aggiornate, sono proposte in tutte le taglie anche le calibrate. Visita il sito www.arabesqueabbigliamento.it
Via V. Veneto, 154 - Busalla (GE) - Tel. 010 96.40.827 - arabesque@arabesqueabbigliamento.it
Enrico Olivieri
Funghi a Sassello
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iovedì 5 novembre a Sassello presso la Casa del Parco si è svolto un convegno con protagonista il fungo e la sua importanza a livello economico, turistico e scientifico. Sassello grazie alla sua conformazione geologica e alla sua invidiabile posizione geografica (a due passi dal mare ma sui monti) è un luogo ideale per tutti gli appassionati cercatori di funghi
Speciale Gavi Il profilo di un politico
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icoletta Albano si è laureata in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Genova e successivamente ha conseguito il Diploma di specializzazione post-universitario dell’ISPI (Istituto per gli Studi di Politica Internazionale), il “Cambridge First Certificate in English” e nel 1991 il “Diplome Superieur de Langue Francaise”. È stata Sindaco di Gavi dal 1995 al 1999 ed è stata confermata nuovamente nella carica di Primo Cittadino il 13 giugno 1999 con oltre il 60% dei voti. Successivamente eletta al Consiglio Regionale del Piemonte nella tornata elettorale dell’aprile 2000, nel collegio di Alessandria, viene nominata Presidente della Commissione Agricoltura e Turismo. Eletta nuovamente Sindaco di Gavi il 29 maggio 2006. È stata poi riconfermata anche nel 2011 con più del 58% dei voti. Nicoletta Albano si distingue per un carattere forte e volitivo, molto attenta verso le tematiche dell’agricoltura e della tutela e promozione del territorio con “un occhio di riguardo” verso la comunicazione. Tra i suoi titoli vi è anche quello di giornalista pubblicista. Grande appassionata di natura e difensore dell’ambiente, si prodiga moltissimo per la difesa degli animali. Ha aiutato per anni la famiglia della madre, produttrice vitivinicola vicino ad Acqui Terme Marta Calcagno
Giunta comunale Sindaco: Nicoletta Albano Vicesindaco: Alessandro Pestarino Assessori: Omar Maccagno Mario Pestarino
Com’era il Municipio una volta
Nicoletta Albano, Primo Cittadino di Gavi traccia un bilancio del suo secondo mandato
Parla il Sindaco: “Nonostante i tagli, abbiamo mantenuto tutti i servizi” MATTIA NESTOO
@Mattia Nesto
Le pare giusto e ammissibile che per un bar di una cittadina come Gavi, si debba pagare quasi lo stesso importo di un esercente con un bar a Portofino?
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o conosciuto Nicoletta Albano, Sindaco di Gavi, nel corso di quest’intervista e parlare con lei si è rivelato un incontro inaspettato, con importanti momenti di riflessione amministrativa e politica. Per me si potrebbe definire “una donna manager” ma so che a lei questo appellativo non piace. Preferisce essere definita il Sindaco vicina alla gente, che ascolta e naturalmente sa decidere: nel tempo in cui sono stato in Comune il flusso di cittadini che l’hanno cercata è stato incessante. “È sempre così la sua anticamera?”, le chiedo. “Sì, e questo significa che stiamo agendo per il bene dei cittadini”, mi risponde prontamente lei. Il suo piglio è energico e molto propositivo: i quattro mandati da Sindaco di Nicoletta Albano sono stati contraddistinti per una notevole “verve” e un forte interesse nel “sviluppare al massimo le potenzialità di un territorio”. Le opere pubbliche che ha realizzato, che hanno abbellito Gavi, facendola diventare una vera e propria cittadina di primo piano nell’intera provincia di Alessandria sono davvero tante: dal Teatro Civico alla piscina comunale, dall’Enoteca al Palazzo Municipale completamente ristrutturato, solo per citarne alcune. Nonostante le prossime elezioni siano ormai imminenti (Gavi, infatti, andrà al voto nella primavera del 2016) Albano non vuole fare campagna elettorale, quanto piuttosto “rendere noto ai cittadini quanto fatto in questi anni”. Le mie domande vertono, inevitabilmente sulla questione, attuale purtroppo in tutta Italia, della pressione fiscale. Il Sindaco Albano ci conferma che, nonostante i tagli drastici del Governo nazionale nei confronti degli Enti Locali, il Comune di Gavi è riuscito a mantenere invariate tutte le tariffe e non è stata aumentata la pressione fiscale. Domandiamo al Sindaco come sia stato possibile scongiurare l’aumento delle imposte: “Il merito va alla gestione del Bilancio affidato ai nostri tecnici, e in particolare al nostro Ragioniere Franco Sala – risponde con orgoglio il Primo Cittadino. “Il Bilancio – aggiunge Nicoletta Albano
Comune di Gavi TARI anno 2015 Agevolazioni concesse alle Attività Produttive
• Ristoranti, trattorie, pizzerie, pub: • Ortofrutta, fiori, piante, pizza al taglio: • Bar, caffè, pasticcerie: • Carrozzerie, autofficine, elettrauto:
INFO E VISITE: Via al Forte, 14 - Gavi info@fortedigavi.it www.fortedigavi.it
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– è stato condotto bene con un equilibrio entrate/spese che ci ha permesso di realizzare un consistente avanzo di amministrazione da spendere adesso per il territorio”. Ricordiamo che, a seguito della Legge di Stabilità del 2014, il Governo Italiano ha istituito, a decorrere dal 1° gennaio 2014, l’Imposta Unica Comunale (IUC) composta dall’unione dell’IMU (l’imposta sulla casa), della TARI (quella sui rifiuti) e della TASI (molto simile all’IMU). “Duole affermare come a noi Amministratori sia stato affibbiato il ruolo di veri e propri esattori per conto dello Stato – dichiara non senza una punta di polemica Albano – In pratica ci hanno tolto tutti i contributi statali, lasciandoci alla mercede di queste imposte che dobbiamo sì riscuotere ma che non possiamo reinvestire nel territorio, se non in minima parte”. Quindi, stante le sue parole, i servizi che, ad esempio, che, prima dell’approvazione della Legge di Stabilità, potevano essere garantiti, ora non sono più tali?: “No, assolutamente – dichiara Nicoletta Albano – Abbiamo fatto il possibile e l’impossibile per mantenere i servizi essenziali alla cittadinanza. Ma, cosa secondo me ancora più rilevante – prosegue nel discorso il nostro interlocutore – siamo riusciti a correggere alcune delle ingiustizie che penalizzavano le attività sul nostro territorio”. Chiediamo al Primo Cittadino gaviese se, stante questo mantenimento dello status quo, l’Amministrazione si sia mossa anche in senso propositivo: “Certamente – ci dice Albano – abbiamo pensato e realizzato una serie di agevolazioni per quanto concerne la Tari, cioè la tassa sui rifiuti, al fine di aiutare le attività produttive gaviesi”.
Lo snodo dell’Oltregiogo
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n questo numero de “l’inchiostro fresco” abbiamo deciso di trattare di Gavi per una serie di ragioni molto evidenti. Infatti Gavi, già abitata in epoca neolitica, poi presidio romano, è stata a partire dal Medioevo un vero e proprio snodo tra Liguria e Piemonte, una sorta di “punto nevralgico” di quello che poi, secoli dopo, i genovesi avrebbero chiamato “Oltregiogo”. E per un giornale come “l’inchiostro fresco” che viene distribuito in valle Stura e in valle Scrivia, nella valle dell’Orba come in quella del Lemme, Gavi rappresenta veramente una sorta di punto di partenza per tutte le direzioni. Ma non solo. Infatti Gavi vuol dire anche un territorio ricco di suggestioni e di bellezze, significa il profumo e l’aroma dei vini d’eccellenza, degli amaretti e degli agnolotti fatti con i prodotti nelle sue terre e si traduce in paesaggi che, ad ogni angolo, meritano una scatto fotografico o un quadro “en plein air”. A Gavi si possono rintracciare le antiche vestigia dell’epoca medioevale e il superbo Forte, che tutto e tutti domina: è un segno indelebile del controllo che la Repubblica di Genova aveva posto su questo borgo a metà strada tra via Postumia, Monferrato e Lombardia. Forse non tutte le strade portano a Gavi ma, sicuramente, “tutte le belle strade” portano qui. Mattia Nesto
IL FORTE DI GAVI Oltre mille anni di storia sono trascorsi tra le mura del Forte di Gavi custode, oggi, del territorio e di una vigna storica simbolo dell’antica tradizione vitivinicola della Terra Cortese
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l’inchiostro fresco
SPECIALE GAVI
Novembre 2015
Un francobollo “targato” Gavi
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resso il Salone Consiliare del Comune di Gavi sabato 10 ottobre 2015 è stato presentato il francobollo appositamente realizzato da Poste Italiane, in omaggio alla Città di Gavi, un caso molto raro in Italia. “Ringrazio il Consorzio Tutela del Gavi, nella persona del suo Presidente, Maurizio Montobbio per la splendida iniziativa e per la costante collaborazione svolta nei confronti dell’Amministrazione Comunale” ha dichiarato il Sindaco, Nicoletta Albano. Nella stampigliatura del francobollo è infatti raffigurata l’immagine di uno splendido grappolo d’uva, il prodotto principale del territorio gaviese.
Un luogo di felicità A
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Inaugurato questa estate, il nuovo Parco Giochi di Gavi, è un vero fiore all’occhiello per la cittadina
na delle conquiste di fine mandato che più hanno riempito di soddisfazione il Sindaco Nicoletta Albano è stata sicuramente l’inaugurazione, avvenuta lo scorso 25 luglio (giorno del Santo Patrono di Gavi, San Giacomo, ndr), del nuovo Parco Giochi, intitolato a San Giovanni Bosco in via Roma. “Si tratta di un’opera che non stento a definire unica – ha spiegato il Primo Cittadino – perché si tratta non soltanto di un parco giochi all’avanguardia e con strutture pensate appositamente per i bambini ma è anche – prosegue l’intervento – un’area attrezzata per la sosta ed il riposo delle famiglie”. Domandiamo a Albano quanto sia costata l’opera in questione. “La realizzazione di questa struttura è stata approvata dalla Giunta Comunale lo scorso aprile – ci dice il Sindaco – per una spesa complessiva di 242 mila euro più iva”. In che cosa è consistito l’intervento?: “I lavori da approntarsi erano importanti – sostiene Nicoletta Albano - Si trattava del totale rifacimento del vecchio parco giochi sito in via Roma, ormai struttura obsoleta e non più rispondente alle necessità dei bambini e delle loro fami-
972 Il primo documento che attesta la viticoltura a Gavi Fonte: Consorzio Tutela del Gavi
glie. I nuovi giochi – continua la nostra interlocutrice – sono tutti realizzati secondo le nuove tecnologie e omologati a norma di legge, in particolare il tappeto di gomma antiurto, ideale per giocare in sicurezza”. I 242mila euro stanziati dal Comune da chi sono stati “coperti”?: “Il costo dell’opera non è gravato sul bilancio comunale – afferma il Sindaco – L’Amministrazione, infatti, aveva, a suo tempo, approvato un cambio da uso edilizio a privato, che aveva portato un’entrata straordinaria nelle casse comunali”. Un intervento quindi a “costo zero”?: “Esatto – ci conferma Nicoletta Albano – Abbiamo incassato circa 250.000 euro, e con questi soldi è stato finanziato il parco giochi. Abbiamo evitato di accendere mutui o di attingere alle risorse finanziarie dell’avanzo di amministrazione”. La festa dello scorso 25 luglio 2015, organizzata per l’inaugurazione del parco giochi, è stata indimenticabile, come hanno testimoniato i tantissimi gaviesi e si è chiusa con la degustazione dei famosi ravioli di Gavi ed i fuochi d’artificio in onore del Santo Patrono. (m.n.)
1782 Il Cortese viene commercializzato in Sud America
Abbiamo affrontato con il Sindaco Nicoletta Albano il grande tema dei “costi” dell’alluvione dello scorso anno. Infatti, ad ottobre come a novembre 2014, Gavi è stato uno dei paesi dell’Oltregiogo colpiti con più virulenza dalla “furia delle acque” e quindi volevamo capire quale sia la conta dei danni. “Francamente non so da dove cominciare – prorompe quasi sconsolato Albano – Ma i cittadini di Gavi e delle sue frazioni non si scoraggiano: siamo sempre andati avanti da subito senza farci prendere dallo sconforto”. Secondo i dati fornitici dall’Ufficio Tecnico del Comune, per far fronte ai danni dell’alluvione 2014, si è contabilizzata una stima di danni di circa 1 milione e 574 mila Euro, formalizzata attraverso le ordinanze di somma urgenza. La Regione Piemonte ha fatto la “sua parte”?: “Dalla Regione ci sono arrivati, sempre ad oggi, 687 mila euro – ci spiega il Sindaco – quindi meno della metà della cifra complessiva. Rendiamoci conto di quello che stanno passando i Comuni colpiti da eventi atmosferici del tutto eccezionali come è stato il caso di Gavi”. Assieme a Nicoletta Albano abbiamo fatto una ricognizione, zona dopo zona, delle situazioni di maggiore criticità “Va subito detto che l’alluvione non ha colpito in una sola zona, – afferma la nostra interlocutrice – ma si è abbattuta sul concentrico cittadino e su quasi tutte le nostre frazioni”. Quali sono stati i principali interventi effettuati?: “Sicuramente il Forte e la collina sottostante – ci risponde Albano – Lì siamo intervenuti con grande immediatezza, per un ammontare di circa 500 mila euro”. Domandiamo al Sindaco se, anche stante quanto si legge dai giornali, vi sia ancora rischio per i cittadini che abitano nella zona immediatamente sottostante il Forte di Gavi: “Voglio ribadire – afferma l’intervistata – che gli abitanti di quelle zone possano considerarsi al momento in sicurezza. Ciò detto, in caso di allerta 2, quindi di allerta per precipitazioni intense e pericolose, alcuni di questi abitanti potrebbero essere allontanati dalle loro abita-
Più di un milione e mezzo di euro di danni ma dalla Regione Piemonte, ad oggi, sono arrivati soltanto poco più di seicentomila euro. Nonostante questo il Comune è sempre stato in prima linea per il ritorno alla normalità delle zone colpite
Il punto sui lavori in corso e su quelli program
Alluvione e viabilità ma molti s zioni, come prevedono le norme di protezione civile”. Quali sono stati gli interventi attuati in questa zona: “Abbiamo eretto muri e reti di contenimento, in modo da bloccare la discesa della frana” illustra il Primo Cittadino. Proseguendo in questo percorso, “facciamo tappa” in località Zerbetta “Dove abbiamo stanziato 144 mila euro per realizzare dei muri a protezione dell’abitato dal movimento franoso e – continua il Sindaco – abbiamo riaperto la strada. Ricordo – ci dice Nicoletta Albano – che anche nelle frazioni di Alice e Rovereto la situazione è tornata normale”. Chiediamo al Primo Cittadino se l’Amministrazione abbia pensato ad un possibile stanziamento di fondi per la messa in sicurezza dell’intera area del Forte: “Approvato nella Giunta Comunale dell’11 dicembre 2014, abbiamo predisposto un progetto di consolidamento della collina del Monte Moro, cioè della collina del Forte – risponde l’intervistata – per una cifra di circa 5 milioni di Euro, somma che abbiamo richiesto, al momento, purtroppo, senza riscontro”. Per quanto concerne invece la viabilità interna del concentrico cittadino? Molti commercianti e cittadini si lamentano per il traffico pesante in alcune vie cittadine: “La situazione è complessa, dato che una delle principali strade, via Mameli, parallela a via Garibaldi, è la Strada Provinciale 160” afferma Albano. “Quindi – prosegue il Primo Cittadino – l’Amministra-
1854 Primo Spumante Cortese nelle cantine di Cavour nel castello di Grinzane
Il Gavi DOCG
1876
Primi impianti a monovitigno
l’inchiostro fresco
SPECIALE GAVI
Novembre 2015
“figli” di Gavi caduti nella Grande Guerra
Manifestazioni annuali M
“E
ntro la fine di quest’anno, probabilmente a dicembre 2015, celebreremo i caduti di Gavi della Prima Guerra Mondiale – ha affermato il Sindaco, Nicoletta Albano – Fu un evento tragico e molto sentito, anche a Gavi. Per questo ci è sembrato giusto ricordare quei figli della nostra cittadina che donarono la loro vita per la Patria. A distanza di cento anni – ha terminato l’intervento Albano – ci sembrava doveroso rendere onore ai caduti e conservare il ricordo del loro sacrificio”.
Imminenti i lavori per il recupero dello storico edificio
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Festa patronale di San Giacomo Le celebrazioni si svolgono ogni
25 luglio
L’ex oratorio dei Turchini torna a nuova vita
Mercato settimanale Si svolge in piazza Dante ogni
domenica
mmati in seguito agli eventi disastrosi del 2014
Una vendemmia di qualità
à: poche le risorse, sono gli interventi zione Comunale ha pochissimo margine di manovra, essendo di competenza della Provincia. Noi più volte abbiamo denunciato il problema ma ad Alessandria nicchiano, senza parlare del problema della SP 158 della Lomellina, oggi ancora chiusa dopo l’alluvione”. Al termine alcune domande sull’argomento Terzo Valico: “In questo momento siamo preoccupati per l’aumento del traffico, in particolare in località Valle – risponde pronta Albano - Certo, a Gavi non passa direttamente la nuova linea ferroviaria, ma tra cantieri e depositi la congestione viaria è notevolmente aumentata. Ma, oltre a questo problema, quello che voglio ribadire – sostiene in conclusione il Sindaco – è che la salute dei cittadini viene prima di tutto. Le notizie che sembrerebbero arrivare da Voltaggio, con la presenza di amianto nei cantieri, ha destato grande preoccupazione presso la nostra Amministrazione. Continueremo a chiedere più vigilanza da parte delle autorità preposte per la sicurezza del territorio e della nostra salute”. Mattia Nesto
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A
proposito di cultura e di rilancio del territorio, Nicoletta Albano ci ha annunciato una grande notizia: “Sono felice di poter annunciare che già quest’anno daremo il via all’opera di recupero e restauro dell’ex oratorio dei Turchini di Gavi”. Lo storico edificio, sito all’ingresso della cittadina (proprio dopo il palazzo dell’Enoteca) è un luogo storicamente di pregio, come sottolineano i meravigliosi ambienti e la pregevole volta affrescata dell’ingresso, vincolata dalla Soprintendenza. “Con un investimento di quasi 200 mila euro stanziati dal Comune, vogliamo realizzare nell’ex oratorio dei Turchini, il completamento della Biblioteca di Gavi – ci dice in esclusiva il Sindaco – ospitando i volumi più antichi e rari del fondo bibliotecario”. Ma non finiscono qui i progetti. “Infatti abbiamo deciso, sempre in questo locali, di aprire un Ufficio informazioni – ricorda Nicoletta Albano – così da dotare l’ingresso di Gavi di un locale funzionale e dal grande valore artistico allo stesso tempo”.
a vendemmia 2015 sarà ricordata nei prossimi anni per la qualità ottima delle uve, davvero particolari”. Con queste parole il Primo Cittadino gaviese, Nicoletta Albano, ha commentato la vendemmia 2015. “Secondo molti viticoltori gaviesi e dei Comuni facenti parte del Consorzio del Gavi– sostiene la nostra interlocutrice - la quantità non è stata al livello dell’anno scorso ma la soddisfazione per i livelli qualitativi resta alta”. Al di là dei grandi produttori vitivinicoli a Gavi c’è “spazio” anche per quelli piccoli: “L’aspetto interessante nella produzione del Gavi– risponde pronta Albano – consiste nella duplice realtà presente sul territorio: non solo grandi produttori, ormai dal nome affermato, ma anche tanti piccoli medi-coltivatori che - termina il Sindaco – grazie al conveniente prezzo delle uve, riescono a continuare la vita economica della loro azienda agevolmente”. Federica Fossati
Una nota storica
L’
oratorio prende il nome dalla Compagnia dei Disciplinanti di Santa Maria dei Turchini, citata per la prima volta da alcuni documenti che risalgono alla seconda metà del Cinquecento. Sino al 1920 ebbe, oltre che uno scopo religioso, un forte ruolo sociale con la gestione del “Monte di pietà” che concedeva prestiti senza interesse. Nel Municipio di Gavi è conservata l’antica cassaforte dove i confratelli conservavano i preziosi dati in pegno.
G si pre presenta senta
1924
Nella guida “Vini tipici d’Italia” sono citati i vini cortese come “Bianchi tipo Gavi”
1974 Il Gavi ottiene la DOC
1998 Il Gavi ottiene la DOCG
2014 La DOC festeggia i suoi 40 anni con un’etichetta Anniversario
2015 Expo MIlano: il Gavi e il Giappone in gemellaggio
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l’inchiostro fresco
SPECIALE GAVI
Novembre 2015
Intervista a Sabrina Olivieri, Presidente dell’Associazione Esercenti Gaviesi
Dinamismo e creatività per il paese MATTIA NESTOO
@Mattia Nesto
G
avi, oltre che terra di storia, gastronomia e ottimi vini, è da sempre considerata anche “terra di commercio”. Vocazione questa che dura a tutt’oggi grazie all’attività dell’Associazione Esercenti Gaviesi che, nonostante le difficoltà economiche globali, tiene sempre viva l’attenzione sulla cittadina della Val Lemme con l’allestimento di numerosi eventi e manifestazioni. A questo proposito abbiamo intervistato Sabrina Olivieri, l’attuale Presidente dell’associazione e titolare del negozio “Rosa Blu”, specializzato in abbigliamento per l’infanzia e per ragazzi. “Sono stata eletta Presidente dell’Associazione Esercenti Gaviesi lo scorso marzo, dopo essermi occupata in precedenza della segreteria di tale organizzazione, – ci dice la nostra gentile interlocutrice –. Sono entrata a far parte dell’Associazione Esercenti nel dicembre del 2010, ovvero quando ho aperto il mio negozio, Rosa Blu, qui a Gavi”. Un impegno su tutti i fronti per la Olivieri, con un occhio di riguardo nei confronti della proposta culturale: “Quest’anno, grazie al sostegno e all’aiuto di tutti i miei colleghi commercianti, abbiamo realizzato una serie di eventi di grande successo – spiega il Presidente – In collaborazione, poi, con Gli Amici del Forte abbiamo allestito il Mercatino del Borgo, esposizione di prodotti enogastronomici, così da coniugare l’appuntamento storico del Forte con l’animazione delle vie cittadine. Poi – continua l’intervistata – ogni terza domenica dei mesi estivi, abbiamo consolidato il mercatino, puntando sugli artigiani locali senza dimenticare la cucina”. La sinergia tra i com-
Stagione Teatrale 2015-2016 Comune di Gavi, Proloco di Gavi, Associazione Esercenti Gavi
domenica 20 Dicembre Chiesa Parrocchiale di Gavi Associazione Esercenti
Concerto di Natale sabato 30 Gennaio Teatro Civico di Gavi
Cabaret sabato 27 Febbraio Teatro Civico di Gavi
Commedia Gieumo e Maurin fan a guaera a l’etae. a-o mondo e a-e donne mercianti e le altre associazioni cittadine si è tradotta anche in altri appuntamenti?: “Certamente! – risponde pronta Olivieri – C’è stata infatti la bella manifestazione Gavi Città in Festa, dove, in collaborazione con Spazio Arte, abbiamo allestito una mostra di pittura”. Una importante risonanza, anche sui media locali, ha avuto la soirée nel teatro civico in memoria della compianta sarta gaviese Serafina Traverso: “Quella è stata una serata magica – afferma convinta Sabrina Olivieri – Presso il Teatro Comunale sono state proiettate le immagini delle creazioni sartoriali di Serafina e c’è stata l’apprezzatissima sfilata
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con gli abiti di un tempo indossate dalle giovani di oggi”. A parte le ovvie ripercussioni della crisi che stiamo vivendo, se dovesse dare un giudizio sul “commercio in Gavi” quale sarebbe?: “Posto che, chi oggi si mette in proprio e fa commercio può definirsi un eroe, – ragiona Olivieri – notiamo una leggera ma costante ripresa, soprattutto grazie all’afflusso, in particolar modo quest’anno, di turisti francesi e svizzeri, dopo le forti presenze russe dell’ultimo quinquennio”. In conclusione, rimarcando il successo delle due puntate della trasmissione televisiva di Rete 4 “Ricette all’italiana” dedicate alle eccellenze del gaviese, la Presidente Sabrina Olivieri ha anticipato che: “Per le festività natalizie ci siamo già messi al lavoro. Sicuramente – afferma la nostra interlocutrice – saranno riproposte le vetrine a tema” .
sabato 12 Marzo Teatro Civico di Gavi
Musica - Fabio TREVES con Guitar Ray and the Grambles
sabato 16 Aprile Teatro Civico di Gavi
Musical - Grease
Matteo Gandetto, Presidente della Pro Loco di Gavi
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La parola al Sindaco
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o conferma il Sindaco, Rocchino Muliere: “Santa Caterina è un appuntamento tanto atteso dai novesi e dai visitatori di tutta la provincia, oggi come un tempo. Nel passato - spiega Muliere - infatti coloro che abitavano nei paesi del circondario, consideravano la fiera un’occasione imperdibile per fare acquisti, trovando prodotti a basso costo, ma di buona qualità, così da far quadrare il bilancio della famiglia e risparmiare qualche moneta, rispetto alle compere fatte nelle botteghe. Oggi - prosegue il Primo Cittadino - la fiera è diventata un appuntamento non più prettamente commerciale, ma un’occasione di ritrovo e divertimento. Una vera e propria festa. Le bancarelle inoltre sono sempre più numerose ed espongono prodotti che, nella nuova logica dell’imperante globalizzazione, arrivano da tutti i paesi del mondo, proponendo straordinarie tipicità, a volte però non sempre a prezzo contenuto”. La novità di quest’anno, come ci ha confermato il dott. Giacomo Repetto, Responsabile dell’ufficio Commercio e Turismo del Comune di Novi, sarà legata invece alla data di svolgimento della fiera. Il 25 novembre cade di mercoledì, pertanto è stato deciso di anticipare la manifestazione fieristica a venerdì 20, così da protrarsi per tutto il week end. Il luna park tuttavia resterà aperto più a lungo, fino al 25 novembre. “Mancherà nuovamente la fiera del bestiame - continua il dott. Repetto - Purtroppo l’allestimento di questo settore fieristico richiederebbe ingenti spese da parte dell’Amministrazione comunale, troppo pesanti da sostenere, in un periodo di forti contrazioni economiche”. (m.c.)
Novi Ligure: viaggio dalle origini ai giorni nostri nel più antico appuntamento commerciale cittadino
Santa Caterina: la storica fiera di Novi
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anta Caterina, una fiera molto antica, le cui origini si rintracciano addirittura nel Diciassettesimo secolo. Tutto nasce infatti il 2 agosto 1607, giorno in cui, con molta probabilità, il governo genovese, su richiesta dei notabili del Comune di Novi autorizzò l’istituzione di tre fiere annuali per la città, in corrispondenza delle festività di San Giorgio (23 aprile), Madonna d’Agosto (15 agosto) e Santa Caterina (25 novembre). Tuttavia alterne vicende nel corso del tempo, ne oscurarono l’importanza e resero incerta l’attuazione, finché con il decreto del 1762 la fiera ebbe la sua piena affermazione e iniziò ad acquisire grande notorietà. Un giornale dell’epoca “La Società” riporta un aneddoto curioso. La fiera si svolgeva in concomitanza con la festa del tacchino, per la quale le
trattorie cittadine servivano ottimi tacchini e polli arrosto. Non fu sempre facile nel corso degli anni allestire una fiera, che stava assumendo dimensioni sempre maggiori ed imponeva quindi problematiche organizzative e logistiche di un certo rilievo. Sta di fatto, però, che con l’avanzare degli anni e l’arrivo del XX secolo, essa consolidò comunque la sua struttura e si arricchì di varie attrazioni, dai baracconi, al mercato del bestiame, alle giostre. Si animò di saltimbanchi, giocolieri e domatori di cavalli, che spesso improvvisavano piccoli circhi equestri attirando l’attenzione di un folto pubblico. Da allora, la fiera novese non ha mai cessato di esistere, nonostante le difficoltà legate alle carestie delle due guerre mondiali. Essa rappresentò sempre una grande occasione com-
merciale. E siamo arrivati nel 2015, alla 408° edizione. Si deve allora riconoscere, alla luce di un passato travagliato, ma nel complesso fortunato, che la fiera di Santa Caterina è uno spaccato di tradizione e cultura, oltreché un indiscusso momento di festa. Oggi, più che nel passato, la fiera è diventata un occasione di svago e di passeggio, perdendo sensibilmente la valenza commerciale, che invece dominava la logica del passato soprattutto per quanto riguardava le transazioni sul bestiame. Si conferma anche quest’anno l’attesa presenza del luna park in piazza Pernigotti (già Piazza del Maneggio), le numerosissime bancarelle, ben 270, lungo viale Aurelio Saffi, Via Giuseppe Garibaldi, Via Felice Cavallotti, Corso Romualdo Marenco, Via Niccolò Girardengo e Via Roma.
L’area tra il luna park e Porta Pozzolo domenica 22 sarà chiusa al traffico e occupata dall’esposizione di auto curato dai concessionari locali. Mentre in viale Museo dei Campionissimi sarà allestita dal 20 al 22 novembre l’esposizione di macchine agricole. Con la fiera di Santa Caterina, Novi Ligure si anima di persone che giungono anche da lontano, proprio come un tempo, magari non più per gustare il tradizionale tacchino, ma anche per assaporare il torrone, le caramelle e il croccante, per respirare il profumo della porchetta allo spiedo o gustare le frittelle con lo zucchero e forse anche per scaldarsi le mani gelate, comprando un piccolo cartoccio di castagne arrostite. Marta Calcagno
Quest’anno si diplomeranno i partecipanti al corso di Agraria Agroalimentare a Novi Ligure
Ecco i nuovi farmers del Ciampini S
aranno gli alunni del corso di “Agraria Agroalimentare Agroindustria” i nuovi “farmers” del futuro, esperti del settore agroalimentare, tecnici qualificati da impiegare in Cooperative Agricole o Consorzi Agrari, i primi quindici studenti che si diplomeranno a giugno all’Istituto di Istruzione superiore Ciampini Boccardo di Novi Ligure. Pionieri di un’importante area, quella agroalimentare, sempre più al centro delle politiche culturali ed economiche internazionali, poiché il legame tra ricerca, innovazione e produttività agricola, è uno dei temi su cui verte l’interesse mondiale e si fondano le nuove professioni emergenti. Un’attenta progettazione di attività formative specifiche in campo agroalimentare, a partire dal triennio, ha caratterizzato il piano di studio degli alunni della VR, promosso e validato dal Dirigente dell’Istituto Dott. Mario Scarsi. Tra le numerose iniziative dedicate agli studenti , “Palestra di terra”, “un progetto di cooperazione scuola-lavoro, giunto al terzo anno di attuazione. In collaborazione con l’azienda Agricola F.lli Gemme di Fresonara, che dispone di una vasta area colturale, in parte destinata alla gestione degli studenti e alla sperimentazione di colture e laboratori tecnico prasegue a pag. 24
Le dolciterre aperto fino a Natale
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isto il grande successo, il negozio dedicato ai prodotti enogastronomici di qualità che rendono famoso il nostro territorio in tutto il mondo, “Ledolciterre” del McArthurGlen Designer Outlet di Serravalle Scrivia, rimarrà aperto ancora per due mesi, fino a Natale 2015. Sarà un’occasione per i visitatori di scoprire le prelibatezze tipiche della nostra zona e fare dei gustosi e sicuramente apprezzati doni natalizi. Il vino è il prodotto di punta e più apprezzato dagli stranieri e non solo, ma anche amaretti, baci di dama e crema di nocciole sono andati a ruba. (b.a.)
La fiera del bestiame di Santa Caterina
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l mese di novembre era caratterizzato fino al 1970 dai patti agricoli di San Martino, sanciti l’11 del mese. Poco dopo la stipula, a Novi Ligure vigeva la tradizione secolare della fiera del bestiame, in concomitanza con Santa Caterina. Purtroppo l’usanza si è persa da alcuni anni, il legame con l’ambiente agricolo rimane solo grazie alla mostra mercato di trattori durante la fiera di S. Caterina lungo viale dei Campionissimi. Si è posto così nel dimenticatoio un mondo antico che andrebbe riscoperto e rivalutato, purtroppo però le attuali normative sul “benessere animale”, nei tempi passati non previste, oggi comportano costi espositivi che, in periodi di crisi come questi, non possono essere sostenuti dal Comune. (b.a.)
l’inchiostro fresco
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POZZOLO FORMIGARO - NOVI LIGURE - ARQUATA E SERRAVALLE SCRIVIA
Novembre 2015
Abbiamo intervistato Ugo Beccuti
Abbiamo intervistato Stefano Gabriele, assessore allo sport e alle politiche giovanili
Setacciare le idee Sinergia tra sport e volontariato BENEDETTA ACRII
culture diverse. Grazie ad un finanziamento privato la fruizione del doposcuola è ora possibile anche per i ragazzi non iscritti a basket.”. Per quanto riguarda la situazione del Punto Giovani, “le richieste presentate sono due, devono essere visionate e valutate. La proroga del bando è dovuta al fatto che nel contratto della gara d’appalto era previsto lo spostamento del Punto Giovani in biblioteca. Gli spazi ora sono pronti e prossimi all’apertura, mancano solo le maniglie antipanico.”. Abbiamo
@FernGully89
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empre più in questi anni ci si accorge di come, sia per il “crollo delle ideologie” e dei “partiti storici” sia per la caduta di credibilità dei politici nostrani, la partecipazione politica è venuta meno e, spesso e volentieri, si limita al mero insulto verso questo o quell’avversario che viene visto come un vero e proprio nemico. È anche vero che chi, animato dalle migliori intenzioni, abbia voglia di entrare politica, si trova di fronte all’assoluta mancanza di possibilità di dire la propria, fattore che può decretare sul nascere la fine di questa esperienza. Eppure la partecipazione politica è ancora importante, anzi oggi più che mai si connatura per la sua essenzialità, soprattutto quando viene “dal basso”. E “dal basso”, ma sarebbe meglio dire dallo spirito della “cittadinanza attiva”, arriva proprio Ugo Beccuti, il quale ha creato la seguitissima pagina Facebook “Il Setacio di Novi Ligure”, ormai fonte di informazione primaria per tutti i novesi e non. Da noi intervistato, Ugo Beccuti ha ricordato che: “Sono stato dipendente del Comune di Novi per quasi 13 anni, quindi conosco bene i gangli del sistema”. Infatti i post de Il Setacio, anche se non sono emanazione diretta dello stesso Beccuti, si segnalano per la pacatezza nei toni e anche la meticolosità e attenzione tecnica degli interventi: “Stiamo molto attenti a vagliare quanto viene pubblicato – ci spiega il novese – Non vogliamo fare politica partitica, vogliamo semplicemente cercare di creare un
filo diretto tra Amministratori e Cittadini”. Ugo Beccuti infatti ci dice che la voglia di aprire una pagina come il Setacio gli sia venuta: “Intorno al novembre 2013 quando, si era quasi in campagna elettorale, molti concittadini avrebbero voluto chiedere direttamente ai candidati Sindaci spiegazioni in merito a determinate questioni – prosegue nel suo intervento – Allora, grazie all’aiuto di mia figlia, ho aperto questa pagina per raccogliere suggestioni e domande e da lì la crescita è stata esponenziale”. Con oltre settemila membri “Il Setacio” è una delle pagine Facebook più seguite della Provincia di Alessandria e i dati sono in aumento: “Duole constatare però come, nonostante io spedisca tutta la documentazione al Sindaco e in Comune,- afferma Beccuti - da parte della Civica Amministrazione ci sia il silenzio più totale. Il Setacio è nato per il dialogo e – continua l’argomentazione - non trovarlo in Comune è svilente”. Tra i progetti futuri del gruppo vi è quello di trovare “una sede fisica” dove poter convogliare le forze e fare da punto di riferimento cittadino: “Io non mi voglio sostituire al Sindaco o alle Sportello del cittadino – precisa l’intervistato – ho semplicemente la volontà, assieme ai miei collaboratori, di notificare le cose e di porle all’attenzione di chi di dovere. La speranza, anche se così non è, è che prima o poi questi Amministratori rispondano”. Mattia Nesto
tefano Gabriele è assessore della giunta comunale di Novi Ligure con deleghe a Sport e Promozione Sportiva, Politiche Giovanili, Volontariato, Protezione Civile, Trattamenti Sanitari Obbligatori (TSO). Con lui abbiamo parlato dei progetti previsti in campo sportivo e di volontariato legati soprattutto ai giovani: “lo stretto rapporto che si è creato tra queste due attività, come la manifestazione “Liberamente” e l’Open Day rivolto agli studenti hanno dimostrato, ha dato vita ad una sinergia che ha funzionato alla perfezione e speriamo continui a farlo. È importante avvicinare i giovani al mondo del volontariato, spingerli a sostenerlo, e questo tipo di eventi è espressione di rinnovamento della sua percezione pubblica.” Sono molte le iniziative sportive, legate alle società cittadine e patrocinate dal Comune, e numerosi sono i progetti in programma. “Animiamoci” è un corso proposto dalla consulta rivolto ai giovani: “è già partito con l’Open Day: propone una formazione al volontariato a 360°, con varie associazioni che si avvicendano e spiegano le attività svolte anche dal punto di vista legale e burocratico, non solo pratico. Al termine è previsto uno stage nell’organizzazione scelta direttamente dal ragazzo in base ai suoi interessi ed attitudini. Ricordo che anche la maggior parte delle società sportive esiste grazie al lavoro e alla disponibilità di volontari”. Altra iniziativa che unisce sport e volontariato in modo efficace è il doposcuola tenuto in collaborazione dal Basket Novi e dall’Associazione Il Germoglio: “presso la palestra Martiri – e anche a Serravalle – lunedì, mercoledì e venerdì dalle 16 alle 19 volontari assistono ragazzi e bambini del basket prima e dopo l’allenamento, aiutandoli ad ultimare i compiti e facendo loro svolgere attività collettive. Si unisce così lo sport all’oratorio e si favorisce l’interazione sociale e l’integrazione tra bambini anche di nazionalità e
Al via la stagione teatrale novese 2015/2016
C
hi ha detto che novembre è un mese “morto”, triste e lugubre? Godersi un bello spettacolo in compagnia rallegra le serate e ci arricchisce culturalmente e umanamente. Prende il via proprio a novembre la stagione teatrale 2015/2016 del Giacometti di Novi Ligure che propone un ricco e variegato palinsesto con ospiti importanti. Sono sette gli spettacoli in cartellone. Inaugura l’annata giovedì 12 novembre il classico di Molière “L’Avaro”, pièce prodotta dal teatro Stabile di Torino con regia di Jurij Ferrini e adattamento di Sara Prencipe. Mercoledì 2 dicembre salirà sul palco la Compagnia Corrado Abbati che proporrà al pubblico “My Fair Lady”, celebre commedia musicale di Frederick Loewe con testi e liriche di Lan Jay Lerner. Il 2016 si aprirà con una commedia che vede tra gli interpreti grandi attori italiani: “La Scuola”, scritta da Domenico Starnone, andrà in scena giovedì 14 gennaio. Il famoso regista Daniele Luchetti dirigerà tra gli altri Silvio Orlando e Marina Massironi. Si prosegue con un altro bravo interprete:
domenica 31 gennaio Claudio Bisio tornerà sul palco del Giacometti diretto da Giorgio Gallione con “Father and Son”, spettacolo ispirato ai romanzi di Michele Serra “Gli sdraiati” e “Breviario comico”. Giovedì 18 febbraio spazio al classico con la commedia di Carlo Goldoni “Il Bugiardo” con Maurizio Lastrico, regia di Valerio Binasco. Ci sarà spazio per la riflessione con “Ecce Homo”, monologo dell’attrice Lucilla Giagnoni in scena lunedì 7 marzo: scritto insieme a Maria Rosa Panté indaga su ciò che ci rende esseri umani, tra letteratura e scienza. La stagione si chiuderà in bellezza giovedì 7 aprile con lo spettacolo di un grande talento nostrano: l’ovadese Fausto Paravidino, interprete affermato e amato da pubblico e critica, presenterà al pubblico novese la sua “I Vicini”, pièce sulle paure immaginarie e reali scritta, diretta e interpretata da lui stesso, insieme ad altri validi attori. Le prevendite sono aperte: non resta che godersi una speciale annata di grande teatro a Novi. Benedetta Acri
parlato anche della situazione degli impianti sportivi novesi: “un progetto per migliorare il centro sportivo è in valutazione: campi in erba sintetica, pista di atletica nuova e lavori di manutenzione straordinaria soprattutto del palazzetto – riscaldamento, insonorizzazione e riparazione della cupola – e della palestra Martiri.”. Molti progetti sono stati portati a termine e altri sono in fase di realizzazione, ma tutto fa presagire un miglioramento per i giovani, gli sportivi e i volontari. I nuovi farmers prosegue da pag. 23
tici, si è realizzato un grande risultato. Il Prof. M. Zailo, referente del progetto, agronomo, docente di agraria dell’Istituto, traccia un bilancio dell’attività svolta fino ad ora, con un pizzico di soddisfazione personale, poiché rileva che le attività di raccolta delle colture ortive (patate, cipolle, ceci, fagiolini e insalata) è avvenuta con ottimi risultati in termini di produttività, grazie al lavoro costante dei docenti e dei ragazzi, anche durante il periodo estivo. Analogamente le cure colturali al vigneto di uva da tavola, di ben cinque varietà diverse, stanno procedendo con regolarità e - anticipa Zailo – in occasione della visita dei Controllori della Regione Piemonte il vigneto diventerà un vivaio di piante madri, dal quale recuperare marze per costituire nuove barbatelle. Anche il noccioleto, impiantato lo scorso anno, ha ricevuto cure adeguate, dalla pulizia dei filari, al diserbo manuale, l’irrigazione e la concimazione. I futuri diplomati hanno capito che studiare agraria non significa andare a coltivare il proprio orticello, ma lavorare nel mondo, potendo essere protagonisti di un settore che lascia spazio all’innovazione”. Marta Calcagno
l’inchiostro fresco
POZZOLO FORMIGARO - NOVI LIGURE - ARQUATA E SERRAVALLE SCRIVIA
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Ennesimo riconoscimento per Luciano Modena il decano degli aviatori Numerose le attività di controllo e salvaguardia del territorio
L’asso dei cieli di Arquata I Rangers sempre in azione H V a aggiunto al suo archivio di riconoscimenti anche quello di “Zefiro alato di Arquata”, conferitogli domenica 27 settembre 2015 dal sindaco di Arquata, Paolo Spineto, in occasione della manifestazione di AR.QUA.TRA. la cui tematica di fondo era l’aria. E’ Luciano Modena, 104 anni il prossimo dicembre, la cui passione per l’aria lo porta ancora a volare, il più anziano pilota del mondo in attività. Inizia infatti nel 1932 a militare, dopo aver superato l’addestramento presso la regia Aeronautica di 45 ore di pilotaggio, con l’Aiatik, poi su Breda 4, durante gli addestramenti, fino al primo decollo da solista su un Breda 9, finalmente solo, finalmente libero. Acquisisce Il brevetto civile di secondo grado, nel 1962, da allora pilota di tutto, ma oggi preferisce un PIper PA 18-150. Nel 2011, all’età di 100 anni, l’AeC (aereo club d’Italia) lo premia attribuendogli il Titolo di “Cavaliere del Cielo”, in considerazione delle particolari benemerenze aviatorie e dell’eccezionale periodo di impegno nel settore dell’aviazione. E’ una dimostrazione tangibile dell’affetto e della considerazione di tutti gli aviatori italiani, per i quali il pilota Modena costituisce un simbolo di particolare valore. La sua è stata una vita dinamica, congedato in anticipo nel 1933 con il titolo di sergente, torna a allenarsi sui Breda 15 idro, dal Genova in Corsica e ritorno e lì, ci dice, “ho imparato a pilotare il più dritto e livellato possibile, per non consumare troppo”. Non va in guerra perché ultimo di quattro fratelli, ma viene richiamato nell’ottobre 1942, quando la situazione è compromessa. Assegnato a un reparto in Sardegna, non vola, è addetto all’ufficio imbarchi e sbarchi. Quando la situazione precipita, dopo l’8 settembre, Modena convince i suoi superiori a lasciarlo partire per la consegna di un magnete a Milano alla Magneti Marelli. Con l’aiuto di un amico motorista riporta in efficienza un Ca.100 terrestre e, quando i tedeschi lasciano l’isola, anche lui è pronto a partire. Dopo
e un motoaliante. Luciano Modena ha raggiunto il Guinnes dei Primati, perché ancora oggi, all’età di 104 anni pilota un biplano, fino a due anni fa anche alianti e ci dice “oggi volo un po’ meno”. Ha costruito un aereo e un motoaliante, per il quale ha ricevuto un premio. Non fuma, non beve, lavora sempre, guida la macchina, spala ancora la neve, ha molta manualità in campo meccanico e elettrico. Quale messaggio desidera comunicare soprattutto ai giovani? “Non esiste una ricetta risponde sorridendo - direi comunque la tranquillità per affrontare la durezza della vita e il lavoro.” Marisa Pessino
il decollo supera una contraerea tedesca, volando a pelo d’acqua per non farsi intercettare, senza bussola. Atterra a Orvieto, dove un maresciallo tedesco lo vorrebbe fermare, ma Luciano Modena gli mostra la licenza di convalescenza preparata in precedenza. Lo lasciano partire, rotta Siena. Anche qui discussioni e il tentativo di trattenerlo perché volasse in ricognizione su Saiman, ma, libretto alla mano, dimostra che il suo brevetto non includeva i Saiman, così lo lasciano ripartire. Quasi un miraggio, dopo tanta strada, atterra a Novi. E’ a casa, la sua guerra termina lì. “Ero sergente, ricorda, e mi sento ancora oggi così”. E’ orgoglioso del suo passato sotto le armi. Il sergente pilota Modena nasce nel 1911, dopo le medie frequenta due anni di scuola elettrotecnica serale, lavora con il padre e diventa, dopo la visita di leva, pilota militare. Si sposa con Elena Pessino, ha due figlie. Nel 1938 entra a lavorare alla Edison di Sesto San Giovanni, diventando capo impianti, ne esce per pensionamento nel 1972. Ha un legame speciale con l’aeroporto “Eugenio Mossi” di Novi Ligure, luogo storico per i voli locali, attivo dai primi anni ’20. Dal 1970 ospita l’Associazione sportiva Volo a Vela, che mette a disposizione una flotta di sei biposto e sei monoposto, tre aerei da traino
A Grondona si è disputato il Memorial Ponte-Ravera
In campo Calcio & Solidarietà N ella serata del 12/6 si è disputato sul campo sportivo di Grondona il terzo memorial Ponte – Ravera al quale hanno partecipato la squadra di casa il Grondona (partecipa al campionato UISP a sette), una selezione di sette giocatori del Carpeneto (che partecipa al campionato UISP a 11 giocatori nel girone B) capitanati dal Geom. Frascara e la compagine Rangers. La serata comprendeva oltre il classico triangolare con tanto di premiazione per tutte le squadre partecipanti, la possibilità di consumare un frugale pasto a base di panino con salamella condito da tanta birra. Il torneo ha visto vincente nella prima partita la squadra Rangers contro i padroni di casa del Grondona ai calci di rigore, infatti dopo la prima frazione di gioco gli arquatesi erano in svantaggio per tre reti a zero, ma con grande orgoglio e una doppietta del bomber Puppo prima della fine del tempo si portavano in parità. Alla fine poi la lotteria dei rigori portava i primi due punti alla squadra organizzatrice. Nella
seconda partita il Grondona batte la selezione del Carpeneto per cinque reti a tre portandosi, con tre punti, in testa alla classifica e costringendo i Rangers a vincere il match contro il Carpeneto per conseguire la vittoria nel torneo. Con grande orgoglio del mister Ghiglione, la squadra si esalta giocando un calcio spumeggiante, rinforzata nei ranghi dal cannoniere Enrico Ravera in copia con il fratello Moreno dal sempre tecnico centrale difensivo Yuri Ponte
e da un fortissimo (nello spirito) ragazzo tedesco, lo straniero, che trasferitosi per lavoro in zona ha trovato nel gruppo Rangers una seconda famiglia Johann Witschel; alla fine i Rangers vincono partita (5 a 2 risultato finale) e torneo. Qui le immagini della premiazione, da sinistra a destra, ritira il premio per la terza classificata, Carpeneto, il Geom. Frascara, per la seconda posizione, Silvio Cuneo e per la prima posizione, oltre ad un presente in ricordo della serata, offerto dal Sig. Mattia Traverso, i fratelli Ravera e Yuri Ponte figli delle due persone alle quali è dedicata la manifestazione. Nella speranza che vi sia la volontà da parte di tutti di proseguire nell’organizzare questo torneo ci permettiamo di fare una citazione speciale per chi ha voluto fortemente adoperarsi in prima persona per la preparazione del cibo e il servizio bar, come Licata Fabio, Repetto Michele e chi ha stupito tutti con un gesto di amore fraterno che ci ha commosso lasciando al fratello la coppa ricordo del memorial, (f.f.) Moreno Ravera.
i proniamo l’elenco degli interventi eseguiti dal gruppo arquatese dei Rangers negli ultimi mesi. • 01.07 Pulizia Parco torre dai rifiuti e sfalcio erba • 05.07 Rappresentanza 60° fondazione Gruppo Alpini Vignole • 09.07 Servizio di Incolumità Pubblica e antincendio durante serata delle lanterne cinesi • 13.07 Corso di BLSD defibrillatore per 2 consiglieri e 3 capi Sq. grv • 16.07 supporto gara podistica alla Polizia Locale di Arquata • 7.07 Emergenza incendio con intervento urgente su richiesta Sindaco di Cabella L. e Polizia Locale di Arquata insupporto ai VVf di Novi l. per vasto incendio boschivo loc.Selvagnassi nel comune di Cabella con l’invio di 2 mezzi e 5 Volontari del GRV • 19.07 Segue bonifica in loc. Selvagnassi 1 mezzo e 2 Vol.GRV • 24.07 Supporto al Com 14 su richiesta Prefettura per distribuzione Acqua in Stazione FS di Arquata ai passeggeri di di un Treno in panne • 11.08 Servizio di supporto al Comune di Roccaforte L. per la tradizionale Fiera • 12.08 Servizio di prevenzione Incendi sul territorio. • 21,22,23.08 Supporto per incolumità pubblica durante sagra di Grondona , si segnala che il sabato 22 si da supporto urgente ai CC di Arquata per una signora caduta in un dirupo poi deceduta. • 29.08 Servizio incolumità pubblica e antincendio durante spettacolo pirotecnico di Monterotondo. • 05.09 Servizio di Rappresentanza durante inaugiurazione di due Ambulanze della CVA arquatese. • 11.09 Taglio erba e trattamento fitofarmaco delle siepi al Santuario di Montaldero • 26.09 Supporto al Comune di Arquata S. con il trasporto di attrezzatura per manifestazione locale. • 27.09 Supporto Incolumità pubsegue a pag. 30
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l’inchiostro fresco
Porte aperte alla Casa di Carità
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AVVENIMENTI E PERSONAGGI DELL’OLTREGIOGO
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lla Fondazione Casa di Carità Arti e Mestieri, centro di Novi Ligure, l’avvio del nuovo anno formativo è stato caratterizzato dalla partenza dei corsi in obbligo formativo riguardanti il triennale Operatore Amministrativo Segretariale e il biennale Operatore del Benessere. A seguire avrà luogo l’avvio dei corsi diurni del Mercato del Lavoro, i corsi serali, i corsi a voucher per gli occupati dipendenti e i corsi privati. I giovani in obbligo formativo hanno avuto anche l’occasione di prendere parte ad un’uscita didattica all’Expo di Milano, mentre sono in cantiere numerosi progetti ai quali le classi del Centro di Novi Ligure parteciperanno sulla scia dei grandi risultati conseguiti negli anni trascorsi anche a livello nazionale. È attivo inoltre presso il Centro, lo sportello dei Servizi al Lavoro (SAL), oltre al punto servizio Garanzia Giovani dove si può redigere un curriculum, aiuta ad orientarsi nel mondo del lavoro e ad attivare un tirocinio presso aziende del territorio. Infine è prevista la consueta festa con la consegna degli attestati a chi ha conseguito la qualifica professionale, con l’iniziativa Centro Aperto in programma sabato 28 novembre dalle 9 alle 13. Durante questo evento sarà possibile visitare il Centro con i laboratori di estetica, di informatica in vista delle prossime pre-iscrizioni per coloro che sono interessati a questi percorsi di formazione professionale. (e.p.)
Cabella Ligure: le origini della nonna di Papa Francesco
Il Pontefice della Val Borbera È nata a Teo, piccola frazione arroccata sulle montagne della Val Borbera nel Comune di Cabella Ligure, la nonna di Papa Francesco, Maria Gogna. La notizia relativa a queste origini viene pubblicata per la prima volta sul giornale “Il Popolo” della Diocesi di Tortona il 7 agosto 2014, sulla base di una ricerca svolta dal torinese Giancarlo Libert, giornalista che da anni si occupa della storia dell’emigrazione piemontese, specie quella in sud America. Dai primi studi effettuati emerse che le origini del Pontefice erano riconducibili alla Provincia di Alessandria e più precisamente in Val Borbera, senza però riuscire, almeno inizialmente, ad individuare la località esatta di nascita della nonna materna. Iniziò così, anche grazie ai responsabili dell’Archivio Storico Diocesano, una ricerca più approfondita che alla fine fece emergere tra gli atti di battesimo della parrocchia di San Lorenzo di Cabella Ligure quella di una certa Maria Gugna; il problema era praticamente risolto in quanto grazie a dei controlli effettuati da una preparatissima Mariangela Bava, funzionario del Comune di Cabella Ligure, si scoprì che il parroco di allora fece un errore di trascrizione scrivendo “Gugna” invece di “Gogna”. La nonna materna si trasferì dunque piccolissima con la propria famiglia in Argentina dove sposò in età adulta Francesco Sivori, dando poi alla luce Regina Maria, la futura madre del pontefice. Orgogliosa di questa scoperta, una delegazione di Cabella Ligure si reca così il 9 settembre in Vaticano per
frazione di Teo e dintorni da fine del 1800 ad oggi; un omaggio molto gradito dal Pontefice, apparso decisamente interessato, ed una esperienza indimenticabile per tutti noi”. La targa di nascita di Maria Gogna è oggi affissa alla canonica della Chiesa Parrocchiale di Teo. Samantha Brussolo
Le origini della famiglia di Papa Bergoglio si trovano in Val Borbera: nella frazione Teo di Cabella Ligure
portare a conoscenza del Santo Padre la documentazione attestante le sue origini. Il gentilissimo Sindaco di Cabella, Roberta Daglio, ci racconta la bellissima esperienza: “Una volta certi della notizia ho contattato personalmente la Prefettura Pontificia per richiedere un colloquio a Roma con il Santo Padre al fine di potergli consegnare il ritrovato documento di nascita della nonna materna. Una delegazione di circa cinquanta persone composta dalla sottoscritta, dal parroco di Cabella Don Jairo Ocampo, dal parroco nativo della frazione di Teo Don Demergasso e da altri abitanti del Comune, è stata così ricevuta il 9 settembre in udienza generale in Piazza San Pietro a Roma, nel corso della quale ho potuto consegnare personalmente a Papa Francesco la copia dell’atto di nascita di Maria Gogna oltreché un album con un percorso storico-fotografico della
I ragazzi ovadesi a Roma dal Papa
Un caro ricordo
Fede e zainetto P
er la seconda volta i ragazzi del centro diurno “Lo Zainetto” e della comunità residenziale “San Domenico” di Ovada, hanno partecipato all’udienza papale tenutasi in Piazza San Pietro. Anche in questa occasione, ragazzi ed accompagnatori hanno vissuto un’esperienza molto intensa, incontrando per la prima volta Papa Francesco, insieme ad altri cinquantamila pellegrini giunti da tutto il mondo, nella suggestiva cornice di Piazza san Pietro. Da Ovada sono partiti circa quindici ragazzi accompagnati da familiari e volontari, che hanno vissuto due belle giornate di divertimento e condivisione. Il Progetto è stato finanziato in parte grazie al contributo del CSVA di Alessandria. (l.r.)
N
el terzo anniversario della scomparsa di Napoleone Siri, la moglie con i figli, i due nipoti, la nuora, i generi e tutti i parenti lo ricordano con tanto amore. In onore del signor Siri è stata celebrata una Santa Messa in suffragio da don Stefano presso il Centro Pastorale Chiesa del Cristo Risorto, parrocchia di San Nicolò di Novi Ligure.
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Viaggio nelle associazioni culturali della Val Vobbia: l’ “ARCA” di Alpe
Quando l’impegno civile crea opportunità U A
chi si sorprende nel vedere piccole comunità valligiane perfettamente autonome dal punto di vista culturale e ricreativo, rispondiamo che l’impegno personale e lo spirito di iniziativa sono un potente motore per azionare la macchina del divertimento. Alpe dista dal capoluogo 8,3 km; la strada suggestiva tutta tornanti e natura selvaggia introduce chi arriva nel piccolo paese ad uno scenario bucolico con un sapore retrò. Le vecchie case conservano le caratteristiche tipiche delle costruzioni contadine della fine dell’ottocento e non è raro vedere sorvolare sopra i tetti di coppi la Poiana con la sua splendida apertura alare. Ad Alpe negli anni ‘80 è stato costruito un imponente albergo, “l’Albergo Alpino” struttura ricettiva unica in Val Vobbia, che si affaccia sulle pareti rocciose scoscese, godendo di un panorama suggestivo. L’ARCA è un’associazione culturale che opera prevalentemente nel periodo estivo; il presidente Stefano Callegari e tutti gli iscritti, garantiscono con il loro impegno, molteplici attività nell’arco dei tre mesi in cui il paese vede la maggiore affluenza di villeggianti. L’associazione si occupa dell’organizzazione della festa patronale della Madonna della Neve, che si svolge la prima Domenica in Agosto e si assicura di vedere realizzati i piccoli desideri dei moltissimi bambini che rallegrano la località da Giugno a Settembre. Il tesoriere dell’ARCA, Sig. Palumbi, in una breve intervista telefonica pone l’accento sull’area adibita a parco corredata da tavoli e panche in legno offerte dall’Ente Parco Antola. In questo spazio, munito di piastre per la cottura della carne si svolgono per lo più tutte le atti-
vità dedicate alle sagre. L’Albergo Alpino contribuisce ad animare le calde giornate estive Alpesi, organizzando degustazioni di prodotti tipici locali e facendo accorrere in loco entusiasti avventori dai paesi vicini. Cristina Corzetto
Assieme a Cristina Corzetto alla scoperta delle gemme della Val Vobbia
Noceto: un borgo da presepe MATTIA NESTO
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@Mattia Nesto
er raccontare bene cosa sia Noceto, il borgo più antico ricadente nel territorio comunale di Vobbia, occorre descrivere le casette fatte a mano dall’artigiano locale Adriano Lanzone, il quale da quasi un anno ha iniziato un suggestivo lavoro di “realizzazione di piccoli modelli in legno delle abitazioni antiche di Noceto”. Da noi raggiunto nel suo laboratorio in compagnia della “dolce Cicerone” Cristina Corzetto, Lanzone ci ha mostrato i suoi tesori: “Sono modellini di case, ispirate ai modelli reali e ai ricordi degli edifici di un tempo, arredati anche internamente, con stoffe, pignatte e stufe di ghisa. Ho realizzato lo scheletro in legno e poi vi ho aggiunto le suppellettili e i mobili – spiega in maniera modesta ma appassionata l’abitante di Noceto – Cominciato per passatempo, non sapendo come trascorrere la giornata in maniera alternativa, è diventato un vero e proprio hobby. Il desiderio è quello di allestire un grande presepe da esporre, in vista del Natale, presso la Chiesa di Noceto”. Noceto di Vobbia, che
secondo le cronache desunte da un documento apocrifo (non autentico) attribuito all’imperatore Ottone I sarebbe stato già esistente intorno al 930 d.C., ci si è presentato alla vista come un borgo “immerso nelle nebbie” che ci hanno impedito di ammirare il consueto panorama sulla sottostante valle. Qui le case “si sorreggono l’un con l’altra” quasi come se volessero difendersi ancora dalle invasioni barbariche o dalle intemperie della natura. Tra questi tetti è ancora possibile scorgere, tra una creüza e un cortiletto, il risseü, l’antica pavimentazione composta da pietre e laterizi, caratteristica di questa zona. “Noceto è un paese dall’alone curioso – ci spiega la nota blogger Cristina Corzetto – perché, secondo la leggenda, è protetto dalla Madonna. Infatti i soldati nativi di Noceto partiti per il fronte nella Prima come nella Seconda Guerra Mondiale – prosegue l’intervento – sono tutti tornati sani e salvi”. Per questo, ogni 16 agosto, viene celebrata la “Festa del Soldato”: proprio per ringraziare questo “aiuto venuto dall’alto” che ha salvato i giovani soldati del paese. Durante l’ultima edizione si sono proiettate foto di
In una nebbiosa mattina di autunno ci siamo avventurati, su una tortuosa strada alla scoperta di un antico borgo, Noceto di Vobbia, dove, seduti sulle nuvole, abbiamo conosciuto uno scorcio di vita in cui il tempo si è quasi fermato.
oggi e di ieri su di un muro di un cascinale, suscitando lo stupore e la gioia ai presenti. Ma non finisce qui. “Durante la seconda grande epidemia di peste e di colera, avvenuta in val Vobbia durante il 1600 – dice Corzetto – per tutto il territorio si moriva come mosche. Solo a Noceto non si registravano decessi. Tanto che, proprio per l’ingente numero di morti – continua il racconto – si dovettero tumulare i corpi dei vobbiesi nella Chiesa di Noceto, l’unica non toccata dalla pestilenza”. Raggiungendo il caratteristico quartiere di “cà de su” (letteralmente “casa di sopra”) si possono scorgere numerosi giardini, alcuni dei quali anche insigniti di premi e di pagine su riviste specializzate come “Gardenia”. Gli antichi trogoli, ora tornati agli antichi splendori grazie ad un restauro attento e rispettoso, riempiono l’aria con il loro gioioso scrosciare di acque. Prima di partire, uscito dal laboratorio, Adriano Lanzone ci saluta dicendoci: “Ora avete capito perché Noceto è un paese da presepe? Perché basta venirci una volta per non smettere mai di avere la gioia di rivederlo un’altra volta”.
n’automedica, comprata dalla Croce Verde di Busalla a favore della cittadinanza della Valle Scrivia dove la situazione della sanità pubblica, dopo la chiusura dell’Ospedale Frugone, è a dir poco insoddisfacente. Questa la proposta lanciata dal presidente della Croce Verde di Busalla, Giuseppe Coniglio che spiega: “Ho letto con attenzione l’intervista al Sindaco Loris Maieron sull’ultimo numero di Inchiostro Fresco, ho rispetto per quello che sta facendo come amministratore ma, purtroppo, non posso dirgli grazie per quello che non sta facendo, in particolar modo per la sanità in Valle Scrivia - spiega Coniglio, che prosegue - nell’articolo il sindaco parla di una RSA, ciò non mi sembra quello di cui hanno bisogno attualmente i cittadini di Busalla e della Valle Scrivia in generale”. Giuseppe Coniglio volge un sincero grazie a quelli che ogni giorno garantiscono l’assistenza sanitaria. Lo stesso ringraziamento, però, Coniglio non può farlo alle istituzioni politiche: “Anche con la nascita dell’Unione dei Comuni non si è pensato di dare una delega alla sanità, questo denota l’interesse di politici e amministratori per questo tema”. Infine Coniglio lancia una proposta, dopo le dichiarazioni del sindaco Loris Maieron sullo scorso numero in merito ai posti per il centro diurno per i malati di Alzheimer nell’ospedale Frugone: “Siamo disponibili a mettere a disposizione un bus per andare a prendere e riportare a casa i malati delle vallate, ci rendiamo conto che abbiamo la competenza per poterlo fare”. (f.m.)
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l’inchiostro fresco
VALLE SCRIVIA ED ENTROTERRA GENOVESE
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Binari d’epoca
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ra le tante meritorie attività culturali che contribuiscono a preservare i nostri molteplici eventi storici, vi sono diverse associazioni di appassionati, che collaborano con la Fondazione delle FS italiane specificamente costituita, per la conservazione dei treni storici. Si tratta di locomotive e carrozze, testimonianza di oltre un secolo di storia e di opere ingegneristiche. Questo materiale non è solo destinato alla sosta in musei o parchi ferroviari, ma, ove possibile, è ancora utilizzato per organizzare viaggi di treni speciali, che costituiscono anche un richiamo turistico. Partecipano ex ferrovieri e appassionati in genere, che si prestano a collaborare alle operazioni di ripristino e organizzazione di questi convogli. Il materiale conservato comprende locomotive, sia elettriche sia a vapore, elettrotreni, littorine, carrozze ferroviarie. Fra queste ultime, le più presenti sono le “Centoporte”, ex terza classe, con i sedili di legno e le porte che si aprono direttamente sugli spazi tra i sedili; e le “Corbellini”, con le ampie porte centrali. Abituati ormai ai treni moderni dove tutto è telecomandato (e non sempre funziona a dovere) fa uno strano effetto viaggiare dove ogni cosa è manuale: l’apertura delle porte e dei finestrini, la regolazione del riscaldamento, l’accensione delle luci interne. Tra le locomotive, ve ne sono ancora di funzionanti tra le vecchie a vapore. Ma è sempre più difficile trovare macchinisti ancora in grado non solo di condurle, ma anche di eseguire le complesse operazioni di accensione e preparazione alla marcia. Stefano Rivara
Il primo cittadino Francesco Collossetti fa il punto sul suo Comune tra turismo e occupazione
Il caso: boom demografico a Casella “S iamo stati relativamente fortunati lo scorso autunno, durante gli eventi alluvionali, sia per la nostra conformazione territoriale, sia per la manutenzione capillare che, grazie all’ufficio tecnico, viene effettuata ogni anno” ci dice il sindaco Francesco Collossetti (nella foto) accogliendoci al Palazzo Municipale. “Siamo stati forse l’unico comune della Valle Scrivia a non subire danni drammatici con le alluvioni di ottobre e novembre scorso - ci spiega il Primo Cittadino - e stiamo attendendo il nulla osta da parte della Città Metropolitana di Genova e della Regione Liguria per avviare i lavori di messa in sicurezza. E per questo – prosegue Collossetti - stiamo già realizzando degli interventi di manutenzione nella frazione di Stabbio, dove stiamo lavorando in alveo per una movimentazione di materiale, qui la Società Mediterranea delle Acque installerà una conduttura provvisoria che funzionerà per un paio d’anni, in attesa della costruzione della nuova rete fognaria su strada, ponendola al riparo dai danni legati alle alluvioni”. Chiediamo al Sindaco un piccolo consuntivo di questo suo primo anno di Amministrazione: “Come previsto in campagna elettorale abbiamo sostituito settanta lampioni, installando illuminazione a led, che permetterà un risparmio energetico considerevole e abbiamo posizionato diciassette nuove telecamere nei punti strategici del comune. Quest’ultimo intervento - prosegue il sindaco servirà sia come prevenzione per i furti, sia per risolvere i problemi di viabilità. Sottolineo che queste telecamere identificano le targhe anche al buio”. L’azione amministrativa si è focalizzata anche sulla vitalità del paese, avviando diversi eventi che stanno redendo Casella un comune attraente. “Quest’estate – ci dice a tal proposito il Sindaco - abbiamo organizzato due feste importanti: la prima dedicata alla caccia, che ha attirato visitatori anche da fuori
regione e la seconda dedicata ai sapori del mare, con ospite d’onore il famoso padellone di Camogli”. E per l’inverno cosa bolle in pentola? “Stiamo lavorando per una grande festa natalizia, - ci risponde Collossetti –
allestendo il villaggio di Babbo Natale con le renne per i bambini e la pista di ghiaccio a centro paese per i giovani”. Il Comune infatti punta molto sui bambini e ragazzi: “Perché spiega il sindaco Collossetti - Casella
è un comune dove da anni si registra una crescita demografica, con famiglie che da Genova si trasferiscono qui anche per via della comodità”. Proprio su quest’ultimo punto è inevitabile toccare il tasto “dolente” della storica linea “Genova-Casella” (nella foto a lato), a riguardo della quale il sindaco afferma: “Ci stiamo impegnando con il vicino comune di Sant’Olcese per promuovere la riattivazione di questo collegamento ferroviario, pur consapevole delle disastrate condizioni economiche di AMT, la quale comunque ha stanziato 800 mila euro per il trenino ed ha effettuato alcuni interventi. Si parla della riapertura in primavera, - prosegue Francesco Collossetti - ma il trenino non dovrà servire solo i pendolari delle due valli, come accadeva prima della sua chiusura, ma dovrà essere valorizzato in chiave turistica, con eventi di rilievo, quali il ripristino del convoglio
dida
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n controtendenza con Genova e il suo entroterra, qui a Casella si registra un deciso aumento demografico
d’epoca con i suoi famosi vagoni rossi, oppure la promozione dei prodotti tipici dei paesi attraversati. Queste sono cose possibili - conclude il sindaco - ma vanno realizzate perché se continuiamo a pensare il trenino solo per il pendolarismo di Casella e di Sant’Olcese, esso, prima o poi, sarà destinato a morire”. Fabio Mazzari
Il Sindaco di Sant’Olcese traccia il bilancio del primo anno di mandato
“Fatto molto, ma pensiamo al futuro” “I
Abbiamo riparato tutte le strade colpite da frane, ma resta ancora molto da fare e chiedo allo Stato la possibilità di poter spendere i fondi che abbiamo in cassa, attualmente bloccati dal Patto di stabilità
l primo anno di amministrazione è stato senza dubbio positivo, anche se, è stato senza dubbio impegnativo” spiega Armando Sanna, sindaco di Sant’Olcese “quando ci siamo presentati in campagna elettorale abbiamo deciso di svecchiare la politica locale, con persone nuove e giovani” dice, riconoscendo i meriti alla precedente giunta “il Comune è in ottima salute a livello finanziario e con i conti in ordine”. Diverse iniziative dell’amministrazione comunale, ci spiega il primo cittadino santolcesino, sono state rivolte alla frazione di Manesseno, che per molto tempo è stata considerata la più periferica del comune “il nuovo ponte, il cambio della viabilità e la realizzazione dei marciapiedi sono opere importanti, che la cittadinanza di Manesseno chiedeva da moltissimi anni”. Proprio riguardo
alla nuova viabilità il sindaco Sanna spiega che ci sono stati alcuni timori iniziali dei commercianti che “si sono chiariti dopo incontri che ho fatto di persona, il marciapiede, le aree verdi e i parcheggi non potranno che portare vantaggio al commercio locale”. Anche Sant’Olcese, come quasi tutti i comuni della Provincia di Genova, ha subito danni durante l’alluvione dello scorso anno e, spiega il sindaco “abbiamo riparato tutte le strade colpite da frane, soldi ne sono arrivati molto pochi, tuttavia io, come primo cittadino non chiedo fondi allo Stato ma la possibilità di poter spendere i nostri soldi, che attualmente sono bloccati dal Patto di stabilità” un’assurdità per la quale condivide il pensiero di diversi altri sindaci “noi piccoli comuni virtuosi ripianiamo i debiti delle grandi città in dissesto, così si creano cittadini
Shopping a Busalla
di serie a e di serie b” dice Sanna. Riguardo alle altre realizzazioni dell’amministrazione comunale il Sindaco spiega “abbiamo riaperto il centro socio-educativo per i bambini e i ragazzi, che ha molto successo, installato rilevatori di velocità lungo tutta la strada principale e disposto un nuovo piano per la Protezione Civile”, per il futuro Sanna illustra gli impegni “il nuovo bando per la raccolta differenziata, assieme agli altri comuni dell’alta Val Polcevera, una biblioteca civica, che attualmente manca, a Villa Serra, la videosorveglianza con telecamere per la sicurezza stradale e contro i furti e lo spostamento di tutti gli edifici comunali a Piccarello attorno al Municipio, con rifacimento della piazza che diventerà pedonale”. Fabio Mazzari
l’inchiostro fresco
VALLE SCRIVIA ED ENTROTERRA GENOVESE
Novembre 2015
Dalla Val Polcevera alla Val Trebbia passando per la Valle Scrivia sono ancora molte le situazioni di grave criticità
Alluvione un anno dopo: ripristinati i danni, E ma mancano i fondi sattamente un anno fa, nelle giornate del 10 ottobre, 10 e 15 novembre l’entroterra ligure fu colpito dai ben noti eventi alluvionali, che misero in ginocchio molti paesi, con danni per milioni e milioni di euro. Ad un anno da quegli eventi, con purtroppo le immagini dei telegiornali di questi giorni delle alluvioni nella Costa Azzurra, nella Campania e nel Lazio con, ancora una volta, morti e danni a causa del dissesto idrogeologico, possiamo dire che i segni di quei tragici giorni non sono più visibili, nemmeno nei comuni più fortemente colpiti dagli eventi dell’autunno scorso. Dalla Val Polcevera alla Val Trebbia, passando per la Valle Scrivia e la Valle Stura, non si può che lodare il grande lavoro fatto dalle amministrazioni comunali, sia nei giorni delle emergenze che, soprattutto nei mesi successivi, nonostante le ormai sempre più magre casse comunali. Lavoro ingente e intenso quello degli amministratori, ben consapevoli che il sindaco e gli assessori sono sempre i primi ad essere messi sotto accusa quando avvengono calamità naturali, anche se, nella stragrande maggioranza dei casi, ingiustamente. Lungo la strada dei Giovi, a Mignanego la strada lungo il torrente Riccò che esondò a novembre è stata completamente riparata e allargata dopo poche settimane dagli eventi, e i diversi negozi devastati hanno riaperto quasi subito, ugualmente a Busalla, dove il piccolissimo rio Migliarese distrusse letteralmente Piazza Garibaldi, devastando tutti gli esercizi commerciali. Da tempo non si notano più i danni e tra tutte le attività hanno riaperto anche quelle che subirono i danni più ingenti. Montoggio, che fu il paese simbolo dell’alluvione 2014, con la terribile esondazione del Rio Carpi e la devastazione della centrale Piazza Balilla, si è rialzato ed è tornato alla normalità in pochi mesi, con la riapertura di tutti i negozi ad eccezione di uno che si trovava in area pericolosa. Anche in Val Trebbia, che pure solo un mese fa ha temuto di rivivere l’incubo dell’anno scorso, la situazione è tornata nella norma, sia nella Strada Statale 45 che, soprattutto nelle frazioni sparse (non
ci si può non ricordare le due piccole frazioni di Torriglia dove i residenti furono evacuati, assieme ai loro animali, con una teleferica). Grande lavoro quindi, ma oltre alle luci ci sono le ombre, e sono quelle dei fondi che sono giunti ai Comuni per i danni. Qui
luogo d’interesse) ed eventi di divulgazione scientifica per enti pubblici o privati. Poche righe per raccontare di una piccola ma appassionata realtà, quella di escursioniliguria.com: si tratta di un brand di riferimento per chi vuole effettuare escursioni naturalistiche e trekking guidati in Liguria, tra il Ponente ligure e l’Alta Valle Orba; camminate ma non solo: escursioniliguria.com è una realtà, nata all’inizio del 2015, che cresce giorno dopo giorno: trekking e snorkeling tra la Baia del Sole, Capo Mele e l’isola Gallinara; trekking, escursioni guidate, sport outdoor e, grazie alla collaborazione di professionisti del settore, esperienze come il kayaking in Alta Valle Orba; inoltre escursioniliguria.com organizza attività di didattica “stori-ambientale” ed eventi di divulgazione scientifica per enti pubblici o privati.
duecentomila euro di danni, lo Stato ha calcolato un milione e mezzo di fondi, ma fino ad oggi abbiamo avuto solo un piccolo acconto, è solo grazie al fatto che non abbiamo contratto debiti per dieci anni che abbiamo potuto pagare le imprese” spiega il Sindaco di Mignanego Maria Grazia Grondona, a cui fa eco il collega di Busalla Loris Maieron “dei 450 mila euro previsti dal fondo statale per le somme urgenze abbiamo visto appena diecimila euro, mentre per la messa in sicurezza non abbiamo ancora visto un euro” e Maurizio Beltrami, sindaco di Torriglia “abbiamo avuto tre milioni e mezzo di euro di danni, concentrati nelle varie frazioni ed abbiamo ricevuto molto poco”, anche in Valle Stura la musica non cambia “abbiamo avuto i fondi per le somme urgenze, ma i danni a causa delle frane sono stati ingentissimi” dice Mirco Ferrando, Sindaco di Mele, “siamo riusciti a non indebitarci ed abbiamo avuto un piccolo contributo dal Parco del Beigua, ma ci devono ancora arrivare gran parte dei fondi” spiega Enrico Piccardo, sindaco di Masone, “siamo stati il Comune più colpito della Valle Stura durante l’alluvione, ci sono arrivati solamente una parte dei fondi delle somme urgenze e nulla per la messa in sicurezza del territorio” fa eco Katia Piccardo, Sindaco di Rossiglione e attuale presidente dell’Unione dei Comuni. In questa situazione, dove i singoli Comuni sono riusciti a far fronte a una situazione drammatica solo grazie a una gestione da buon padre di famiglia, qualche protesta c’è stata, ad esempio il commissario della provincia di La Spezia, Massimo Federici, che ha fatto causa alla Regione per ottenere i fondi, quella di alcuni sindaci dell’entroterra savonese, tra cui Sassello e Stella che hanno protestato in Prefettura e, quella clamorosa del sindaco di Savignone Antonio Bigotti, con la richiesta dell’elemosina davanti alla Cattedrale di San Lorenzo a Genova.
Serena Siri
Fabio Mazzari
la situazione è davvero drammatica: sindaci e amministratori, che hanno potuto pagare le imprese che hanno svolto i lavoro grazie al saldo delle casse comunali, fino ad oggi da Stato e Regione non hanno ricevuto quasi nulla. “Abbiamo avuto tre milioni e
Nella foto la disperazione di un abitante di Montoggio dopo l’ennesimo passaggio della furia delle acque
EscursioniinLiguria presenta le proposte all’insegna della natura
Una terra da camminare P oche righe per raccontare di una piccola ma appassionata realtà, quella di escursioniliguria.com: si tratta di un brand di riferimento per chi vuole effettuare escursioni naturalistiche e trekking guidati in Liguria, tra il Ponente ligure e l’Alta Valle Orba; camminate ma non solo: escursioniliguria.com è una realtà, nata all’inizio del 2015, che cresce giorno dopo giorno: trekking e snorkeling tra la Baia del Sole, Capo Mele e l’isola Gallinara; trekking, escursioni guidate, sport outdoor e, grazie alla collaborazione di professionisti del settore, esperienze come il kayaking in Alta Valle Orba; inoltre escursioniliguria.com organizza attività di didattica “stori-ambientale” (termine coniato per identificare il forte senso d’interdisciplinarietà dei progetti studiati di volta in volta con il corpo docenti, su misura per ogni gruppo o classe aderente, a cavallo tra storia, tradizioni e ambiente del
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Il treno storico dei Giovi
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na piccola folla e la Banda musicale hanno accolto a Ronco Scrivia, sabato 3 ottobre, l’arrivo, puntuale alle ore 11.30 come da orario, del treno storico partito da Genova Brignole. Nonostante la giornata uggiosa, molti ronchesi si sono uniti a turisti giunti appositamente e ai passeggeri del treno, cui si poteva accedere con il biglietto ordinario, per visitare locomotive e carrozze del materiale storico, proveniente dal deposito di La Spezia. Il convoglio ha sostato al terzo binario della stazione di Ronco fino alle 17.20. È poi ripartito per Genova Brignole, ripercorrendo come all’andata la linea storica (la più antica) dei Giovi, con fermate a Busalla, Pontedecimo e Genova Principe. Era trainato da due locomotive elettriche: una E 428 costruita nel 1939 dall’Ansaldo di Genova e una E 636 Fiat-OM del 1961. Le carrozze erano le cosiddette “centoporte”, con i sedili di legno e le porte che si aprivano direttamente sugli scompartimenti. Costruite dagli anni ’20 fino a metà del secolo scorso, sono rimaste in servizio con gli ultimi esemplari ancora fino agli anni ’80. I non più giovanissimi potevano così rivivere i tempi, fino a una trentina di anni fa, quando vi avevano viaggiato; mentre i più giovani erano curiosi di visitare questo tipo di treno, peraltro conservato benissimo, così diverso dagli attuali. Stefano Rivara
Shopping ad Arquata Scrivia
l’inchiostro fresco
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PROFUMI D’ITALIA, RICETTE E RICORDI
Novembre 2015
Saperi & Sapori della vecchia Genova
Tesori della terra calabrese: Semino di ceci (ceixei in zemin) Il pesce stocco
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ceci sono legumi nutrienti e penitenziali cioè da giorni di magro. A Genova e nel genovesato era un piatto quasi obbligatorio per il Giorno dei Morti e per il Martedì delle Ceneri (usanza che almeno in questi due giorni sarebbe bello far rivivere) e d’inverno era il piatto del venerdì. I ceci arrivarono dal Medio Oriente quando i genovesi erano una grande Repubblica e avevano molto potere e proprio loro iniziarono a importarli in Europa. Sono utilizzati soprattutto sotto forma di farina, ingrediente primario di due notissime specialità di cucina popolare: la farinata e la panissa. Oggi parliamo del semino: zemin, parola derivata dall’arabo che vuol dire “cottura in umido con miscuglio di bietole e verdure”. Notare che molte delle parole dei piatti
della cucina genovese derivano proprio dall’arabo. Ma torniamo alla nostra ricetta, lo zemin di ceci. La sera bisogna mettere a bagno i ceci con acqua fredda. Usate quelli della Merella (frazione di Novi Ligure): sono piccoli, non hanno buccia, cuociono presto, rimangono morbidi; insomma sono i migliori del mondo! Al mattino metterli in acqua fredda senza sale con un pezzetto di lardo e portarli a metà cottura. In un’altra pentola mettere olio extravergine d’oliva non tanto abbondante, sedano, carote, cipolle, funghi secchi. Far soffriggere bene, aggiungere un mestolo di polpa di pomodoro. Tagliare le bietole a listarelle e aggiungerle al soffritto. Cuocere per almeno dieci minuti. A questo punto prendere la pentola con i ceci e la sua acqua di cottura e versare il tutto nella pentola del soffritto e bietole rimescolare bene e finire di cuocere senza saltare. Impiattare la zuppa in una ciotola e cospargere di parmigiano con un filo di olio extravergine. Nel sottopiatto ponete i crostini che verranno messi man mano nella zuppa caldissima. Buon appetito, alla prossima
L’Azieda Agrituristica ““Dalpian Dalpian Il Sottobosco” Sottobosco”
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ella mia rubrica sui prodotti tipici calabresi ho spesso parlato di alimenti provenienti per lo più da zone montane. La Calabria però, per la sua conformazione geomorfologica, è caratterizzata dalla presenza – nel giro di pochi chilometri – oltre che dalla montagna dal mare. Per cui diventa importante, ai fini della ricerca sui prodotti tipici, parlare del pesce. Proprio per questo ho volutamente scelto di raccontarvi la storia del famoso stoccafisso di Mammola. Mammola è un piccolo paesino dell’entroterra calabrese in provincia di Reggio Calabria, incastonato tra le splendide montagne dell’Aspromonte e il limpido azzurro del mar Ionio. Lo “stocco di Mammola”, nel corso dei secoli, è diventato uno dei piatti più tipici della Calabria. Secondo la leggenda è grazie alle qualità chimico-fisiche delle acque che sgorgano dalle sorgenti delle montagne limitrofe a caratterizzare il pesce durante la sua lavorazione, rendendolo un cibo prelibato e molto pregiato. Nei tempi passati questo pesce era considerato dalla popolazione locale un cibo di scarsa qualità: il “mangiare dei poveri”. Veniva infatti portato ai braccianti agricoli per rifocillarsi dopo il duro lavoro; ancora oggi viene conservata questa tradizione. Il pesce stocco viene, come un tempo, importato in Italia dai paesi nordici per essere poi qui trasformato da prodotto molto secco e duro ad alimento commestibile. Mammola è anche conosciuta per la sua tradizionale sagra del pesce Stocco nata nel 1978, che si svolge il 9 agosto di ogni anno. Nell’occasione si può degustare il pesce cucinato in tantissimi modi. La festa, per la sua tipicità, attrae turisti da tutta la Calabria e dalla vicina Sicilia. Questo pesce di colore bianco, molto saporito e gustoso, altamente digeribile, oggi si può trovare anche in alcuni ristoranti tipici calabresi di Roma e Milano servito con le patate e magari accompagnato da una bella bottiglia di vino rosso Cirò.
si trova in località Acquabuona a Tiglieto, in provincia di Genova
Samuele Anastasio
Tel. 010 92.92.98
Phalenopsis
l'Orto di Marisa
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prosegue da pag. 25 blica per gara ciclistica Rapallo - Milano • 3.10 Controllo aste fluviali della zona. • 07.10 Servizio sul territorio di prevenzione. • 12, 13.10 Servizio di prosciugamento della centrale idroelettrica in Zona Chitandrino. • 14.10 Servizio di prevenzione sul territorio. • 15.10 Servizio di prevenzione sul territorio con chiusura in serata del Guado di Vocemola. Breve: un defibrillatore all’Aquila I Ranger di Arquata Scrivia hanno donato un defibrillatore AED PowerHeart G3, macchinario di ultima generazione, all’Associazione di Promozione Sociale “La Scossa” di Rocca di Cambio, in provincia di L’Aquila. Un bel gesto che è stato possibile grazie ai fondi raccolti dall’USAM Karatè di Arquata Scrivia e che rientra nell’ottica del più puro spirito di volontariato. Nel mese di ottobre ai rangers è arrivata una graditissima lettera di ringraziamento da parte degli aquilani che porranno nel nuovo Municipio una targa- ricordo del Gruppo Volontario Ranger di Arquata Scrivia.
Una specialità novese
È a Phalenopsis é l’orchidea più diffusa nelle nostre case: vediamo insieme come prendercene cura! Ha bisogno di una temperatura di 20-25° e di molta luce, ma non diretta: se le sue foglie ingialliscono, la pianta è troppo esposta all’illuminazione, mentre la causa della caduta dei boccioli spesso ne segnala la sua carenza. Va innaffiata per immersione 1 volta a settimana circa (se le radici sono grigie invece di verdi, la nostra pianta ha sete) e ha bisogno di un ambiente umido, come la cucina o il bagno, per esempio. La sua fioritura è molto lunga: a fine ciclo è necessario recidere lo stelo dopo il secondo nodo per avere di nuovo splendidi fiori. Per la sua salute, è importante usare terra e concimi specifici: da marzo a ottobre fertilizzare la pianta due volte al mese vi permetterà di avere sempre splendidi fiori.
Rangers Arquata L’attività
tempo di ceci: tassativamente i ceci di Merella (difendiamo questo nostro prodotto anche se ogni anno se ne producono sempre meno per svariati motivi) perché come tutti i legumi sono ricchi di proteine, vitamine e soprattutto di ferro, potassio, magnesio. Mettere a bagno 12 ore prima gr. 500 di ceci (per 4/5 persone) tritare carota, cipolla, sedano, uno spicchio d’aglio, soffriggere con olio d’oliva, aggiungere i ceci scolati e lavati, 4 pomodori secchi tagliati a pezzetti, aggiungere la salvia e il rosmarino legati, aggiungere 2 patate piccole a tocchetti, coprire di acqua calda e far cuocere 1 ora o poco più, frullare una parte di ceci cotti, salare e pepare, togliere gli aromi, tostare del pane casereccio ed ecco pronto un piatto della nostra tradizione nutriente e a basso costo, ma capace di riunirci intorno a una tavola ricca di sapori. Buon novembre a tutti
Il giornalino dei bambini Gli Istituti comprensivi della bassa Valle Scrivia e della Val Borbera all’avanguardia nell’offerta formativa
Arquata e Serravalle scuole al passo con i tempi ELEONORA GATTII
@ @viaggiatrice191
Nonostante le differenze che intercorrono sia a Serravalle Scrivia, sia ad Arquata Scrivia si è deciso di puntare sulla tecnologia, sull’interdisciplinarietà e sulla coesione tra alunni provenienti da Paesi diversi. Questa è la ricetta per i cittadini del domani.
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er conoscere più a fondo la realtà dell’Istituto Comprensivo di “Arquata Scrivia – Vignole Borbera”, dal quale dipendono i plessi scolastici di Rocchetta Ligure, Borghetto Borbera, Vignole Borbera, Grondona ed Arquata Scrivia, siamo andati ad intervistare il suo Dirigente scolastico, dott. Paolo Modena, che lo sta reggendo “ad interim”, in quanto titolare del vicino Istituto Comprensivo di Serravalle Scrivia. Anche questo Istituto è molto ramificato sul territorio con i suoi plessi scolastici dislocati a Cassano Spinola, Stazzano e Serravalle. E così il discorso si è allargato inaspettatamente ai due Istituti comprensivi, regalandoci una visione più globale dell’offerta formativa tra bassa Valle Scrivia e Val Borbera, con una punta nella Val Curone. Il dott. Paolo Modena ci accoglie presso la Direzione didattica delle Scuole medie “Martiri della Benedicta” di Serravalle Scrivia e, ricevendoci, afferra l’occasione per fare un paragone tra le realtà scolastiche di Serravalle e di Arquata, che presuppongono offerte formative ad hoc: “Due scuole con fisionomie diverse e perciò con un differente approccio educativo – spiega infatti il dirigente – A Serravalle abbiamo dovuto tener conto di una presenza immigratoria molto marcata e quindi la nostra priorità è stata quella di alfabetizzare gli alunni stranieri e cercare di far crescere insieme alunni provenienti da diverse culture, in modo che diventino veramente cittadini di domani”. Spostando il suo discorso su Arquata Scrivia, il dott. Modena, ragionando sul fatto che ad Arquata la struttura demografica invece è
ai bambini il processo di mummificazione risalente all’Età egizia. All’interno del plesso scolastico di Serravalle, che abbiamo avuto modo di visitare, sono presenti una ricca biblioteca, un’aula per il laboratorio tecnico-scientifico, una spaziosa aula magna con tanto di palco e riflettori per gli spettacoli teatrali, un’aula multimediale, un laboratorio di ceramica, e un’aula per la musica. Ogni classe possiede una lavagna LIM (lavagna interattiva multimediale) che permette agli alunni di impratichirsi con apparecchi di ultima generazione. In realtà come quelle di Serravalle e Arquata, insomma, la scuola si presenta all’avanguardia, audace nello sperimentare nuove dimensioni, utili per il domani di ogni alunno.
Ogni classe possiede una lavagna LIM (lavagna interattiva multimediale) che permette ai bambini di impratichirsi con apparecchi di ultima generazione.
più omogenea, dice che: “Lì stiamo puntando ad integrare l’offerta formativa attivando molte collaborazioni con le associazioni locali, quali ad esempio i Lions e il Rotary. Inoltre – continua Paolo Modena – abbiamo predisposto numerosi interventi per educare gli alunni alla salute e al benessere”. Per omogeneizzare il più possibile la proposta scolastica a livello territoriale, il dott. Modena ci anticipa che: “Verso fine anno cercheremo
di coinvolgere Arquata e Serravalle in un progetto comune riguardante il sito archeologico di Libarna, con la partecipazione di alunni e genitori e la realizzazione di uno spettacolo teatrale”. A questo punto il nostro interlocutore ci presenta i “fiori all’occhiello” che connotano l’offerta formativa locale: “Il nostro punto di forza - ci dice a questo proposito il Dirigente scolastico - sono i laboratori: grazie a questi ultimi, gli alunni avranno la possibilità di coniugare la pratica con la teoria, non solo con gesso e
lavagna, ma con creatività, ingegno e collaborazione. Ciò formerà dei ragazzi completi, pronti per affrontare il futuro forti di conoscenze interdisciplinari”. Questi laboratori, che spaziano dalla musica al teatro, dall’editoria alla ceramica, dalla cucina, allo sport, sono gestiti direttamente dai docenti che cercano di trasmettere le loro passioni ai ragazzi. Un insegnante racconta che, durante l’ora di storia, ha fatto realizzare le sembianze di una mummia, usando carta igienica per illustrare, in modo innovativo,
La vera buona scuola
I
n questo numero de “l’inchiostro fresco” riprendiamo “l’inchiostrino”, ovvero l’appuntamento con quanto “si fa, si crea e si pensa” a scuola. È uno spazio aperto questo, così che le cose pregevoli che si fanno all’interno della mura scolastiche non rimangano circoscritto ad esse, ma vengano poste all’attenzione di tutti. In più, ragione non secondaria, gli alunni, “le fervide menti del nostro futuro”, sulle pagine dell’inchiostrino diventano protagonisti perché possono esprimere tutta la loro creatività. Infatti gli articoli di questa sezione non sono dei “compiti in classe” ma veri e propri “saggi della loro fantasia”. Nell’ottica della cittadinanza attiva, che il circolo culturale “Club Fratelli Rosselli” editrice de “l’inchiostro fresco” vuole promuovere, i redattori di questo giornale ciclicamente realizzano degli incontri nelle scuole, per spiegare meglio i concetti cardine che governano la nostra Costituzione, come quelli attivati con la Scuola Primaria “Giuseppe Saracco” di Acqui Terme dell’anno scorso, “sfociato” nello spettacolo “CostituiAMO”. (m.n.)
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l’inchiostro fresco Novembre 2015
di Bosio
di Isola
Ci incontriamo di nuovo!
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LA CON O U C AS
ll‛inizio di quest‛anno scolastico, gli alunni di classe prima hanno ritrovato i compagni di seconda, con i quali l‛anno scorso hanno condiviso un viaggio alla scoperta dei numeri. Il progetto di continuità Infanzia-Primaria, “Contiamo e…mangiamo”, li ha coinvolti in varie avventure, tra cui l‛allestimento di un mercatino e la preparazione di una gustosa macedonia!
A
Classi prima e seconda
Libri per tutti
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ibri da leggere, libri da giocare, libri tattili, libri da animare, libri personali e libri per tutti. Nello scorso anno scolastico, la scuola primaria di Bosio ha avuto, come filo conduttore delle attività, il tema del libro. Ogni classe ha sviluppato e approfondito questo argomento in modo creativo ed originale affrontando diversi aspetti del libro e della lettura. I bambini della classe seconda, quest‛anno in terza, hanno considerato il libro da punti di vista differenti. E‛ stato fatto un percorso di conoscenza delle antiche fiabe della tradizione popolare che ha previsto anche un‛uscita guidata nel Parco delle Capanne di Marcarolo e all‛Ecomuseo di Cascina Moglioni, in vista di comprendere come le storie di un tempo fossero strettamente legate all‛ambiente e al mondo contadino. Inoltre i bambini di seconda, quest‛anno in terza, si sono improvvisati editori di materiali che giacevano a scuola da tempo e che sono
stati prodotti da altri alunni ormai grandi. I piccoli editori hanno cosí costruito un grande libro sui giochi di una volta a Bosio che raccoglie i contenuti di interviste fatte ai nonni di Bosio dai loro nipoti. Questo libro é, poi, stato donato alla Biblioteca di Bosio in modo che questo materiale diventi patrimonio comune della cultura del paese. Infine i bambini hanno considerato l‛oggetto libro al di là della lettura. Attraverso un‛intensa attività di laboratorio, il libro é quindi diventato occasione di gioco creativo e i bambini hanno appreso tecniche diverse per costruire libri animati. Sono stati creati diversi libri, dai libri tattili a libri pop - up che, grazie all‛intervento diretto del lettore, si animano. Dai libri costruiti sono emersi elementi in movimento: protagonisti sotto forma di
marionette che potevano essere animate, elementi che hanno preso vita grazie a particolari tecniche, i paesaggi si sono presentati sotto forma di quinte e piani diversi che hanno reso gli ambienti piú veri. Sono stati costruiti libri personali, ma anche libri che hanno richiesto il contributo da parte di tutto il gruppo classe. Grande creatività, fantasia ed immaginazione, quindi, nella costruzione di libri che non annoiano, ma che permettono ai bambini di divertirsi e di avvicinarsi al libro con curiosità e interesse, in vista di sviluppare un positivo rapporto con la lettura e il mondo dei libri.
nche quest‛anno, noi alunni della Scuola Primaria Carlo Malinverni di Isola del Cantone abbiamo la possibilità di partecipare a diversi progetti tenuti da esperti gratuiti, presenti nel nostro paese. Con Maura Deirino, nell‛ambito del progetto “Decoriamo”, abbiamo partecipato al Concorso di Vobbia “L‛autunno che vorrei”, tenutosi domenica 18 ottobre in occasione della Castagnata, durante il quale ci siamo classificati terzi. In autunno vorremmo che dagli alberi non cadessero solo foglie ma anche penne, matite, quaderni, libri, per aiutare alcuni bambini del Perù in difficoltà che vorrebbero frequentare la scuola, ma non hanno il necessario. (foto 1) Nel corso dell‛anno realizzeremo opere pittoriche per partecipare alla mostra estemporanea di pittura che si terrà come ogni anno a luglio nel nostro Paese. Con Maura impariamo tante tecniche pittoriche diverse: acquerelli, tempere, pittura sulla stoffa, sul legno… Negli anni precedenti abbiamo
Classi terze
Foto 2: il presepe del falegname Gnecco
l’inchiostro fresco Novembre 2015
e n o t n a C del
GI G A UN AR U G COBA LENO DI LIN
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Senti come ti batte il cuore???
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anche dipinto un grande fondale e delle statue, realizzate in legno con il falegname Giuseppe Gnecco e con le quali abbiamo creato il nostro presepe, che ogni anno esponiamo nell‛Oratorio del Paese. (foto 2) Il signor Gnecco ha nel suo giardino un bellissimo presepe di sua creazione con statue in legno a grandezza naturale, esposte di solito per tutto il mese di dicembre. Nel mese di novembre impareremo ad apprezzare l‛artigianato locale tradizionale, grazie all‛intervento del l‛esperto Santo Castellano che ci insegnerà, intrecciando rami di salice, a realizzare splendidi oggetti natalizi. (foto 3) Sempre in occasione del Natale con le nostre insegnanti, ci impegneremo nella preparazione dello spettacolo, che vedrà coinvolti anche gli alunni di Vobbia e i bambini cinquenni dell‛Asilo Infantile, al quale, ovviamente…sarete tutti invitati! Per la fine dell‛anno scolastico, con la signora Stephan Roberta, creeremo bellissimi animaletti in gomma crepla; lo scorso anno con Roberta abbiamo costruito magnifiche rose, donate alla Parrocchia in occasione della Pasqua, per adornare il Santo Sepolcro (foto 4). Nella nostra scuola, oltre a imparare Italiano, Matematica, Storia e tutte le altre materie previste, tra canto, recitazione e tante attività manuali, possiamo conoscere e apprezzare l‛arte, gli antichi mestieri artigianali e a lavorare in gruppi: tutto ciò rende la nostra Scuola davvero speciale! Prossimamente vi informeremo sulle date del nostro spettacolo natalizio e sull‛esposizione del nostro presepe: vi aspettiamo numerosi! Foto 1: “L’autunno che vorrei”con Maura Deirino
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L’asilo di Mornese: i Cuccioli di Winnie
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a società odierna ha come caratteristica principale la percezione di tempi stretti sia sul lavoro che nelle attività del tempo libero. La vita interiore ed i moti dell‛animo vengono colti con superficiale interesse e presto l‛attenzione si sposta su altro; questo avviene sia riguardo la relazione con altri che nell‛intima interiorità dell‛individuo. La scuola ha dunque il compito di supportare le famiglie intensificando il suo ruolo di mediazione, al fine di educare l‛individuo in modo completo, sia negli apprendimenti che nella crescita personale e di relazione. Gardner e Goleman da anni si occupano di questo aspetto ed, oggi, ci viene richiesto dalle “Indicazioni Nazionali” di educare alla “buona convivenza civile” che non può esserci senza il benessere individuale. “Sei folletti nel mio cuore” di Rosalba Corallo (ed. Erickson) sono il giusto input per iniziare “precocemente” la conoscenza delle emozioni innanzi tutto identificandole. Per i bambini di 4/5 anni è facile confondere le emozioni ed esserne anche impauriti dunque, la possibilità di dare un nome ad esse attribuendole uno stato d‛animo, è già ardua impresa ed ancor più lo è tentare di mantenere questa capacità. Conoscere le emozioni “emozionando”, questo si prefigge la Scuola dell‛Infanzia di Tagliolo Monferrato. Per questo si è predisposto un angolo “misterioso”, che rammenti il bosco ed i suoi abitanti, con un‛ altrettanto misteriosa sagoma di un bambino di cui ancora non si conosce il nome. L‛atmosfera incerta che lascia spazio alle ipotesi, stimola la curiosità e la motivazione, funzionali poi al momento della scoperta. L‛ambiente – bosco viene raccontato in relazione all‛attuale stagione con la costruzione di pannelli sui muri della scuola, rappresentanti alberi con foglie coloratissime ed animali che vanno in letargo dentro le loro tane. Esse ci offrono l‛occasione per lavorare su percorsi e concetti topologici come: sopra/sotto, dentro/fuori, davanti/ dietro. La raccolta di materiale del bosco ci suggerisce di proporre gli algoritmi scrivendo poi, con i più grandi, il nome di ogni animale e frutto incontrato. Per riallacciarci al territorio si allestisce anche un pannello con una grande ragnatela dove un furbo ragno ha posto la sua casa per catturare i moscerini attratti dall‛uva dolce. Anche qui si propongono giochi motori con i più piccoli e la scrittura dei nomi dei protagonisti della storia con il metodo dell‛alfabeto corporeo. L‛arrivo di un cofanetto, inviato da un‛insegnante assente contenente un libro ( I sei folletti del cuore) ed un quadernetto con dentro le immagini con la presentazione dei sei folletti, ha aggiunto la componente affettiva che aumenta il coinvolgimento emozionale. I sei folletti vengono descritti e caratterizzati in diversi modi. Uno di questi, Tremolino, è stato protagonista nella festa del 31 ottobre (Halloween), dove la scansione metodologica di questa parte ha previsto, dopo la presentazione, un brain-storming sulla seguente domanda-problema: ”Quando hai avuto paura come Tremolino?”.La paura viene fatta poi rappresentare con le tempere (materiale più adeguato) e ricercata nell‛arte attraverso i quadri di Kandinsckij e l‛ascolto della colonna sonora del film “Profondo rosso”. Infine si è pensato di toccare una paura comune in questa fascia d‛età, quella dell‛abbandono, con la storia de :” Il passerotto solo” facente parte della raccolta “ Ciripò, Lilli e Rataplan” (ed. Erickson) con ritorno grafico e drammatizzazione della storia, al fine di ottenere una buona comprensione del racconto e delle emozioni in esso contenute.
Foto 4: rose in go mma crepla con Roberta Step han
razie alla collaborazione ed al sostegno del Comune di Mornese, da aprile 2015 è sorto in paese il “Nido Cuccioli di Winnie”, un asilo nido moderno e funzionale alle necessità di Mornese e del suo circondario. La struttura è situata in via Perusso 2, nei locali della parte inferiore del Palazzo municipale e si sviluppa su una metratura di circa 120 metri quadrati, oltre ad un cortile esterno che, nella buona stagione, grazie ad un allestimento dedicato e funzionale agli obiettivi del progetto educativo, presenta un‛ottima opportunità di svago anche per la presenza di giochi certificati e alla mancanza di barriere architettoniche. I pasti per i piccoli ospiti sono confezionati da una struttura esterna presente ed ope-
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rante sul territorio, l‛Istituto Santa Maria Mazzarello, mentre per i lattanti ospitati è disponibile una cucina attrezzata per il riscaldamento e la somministrazione delle pappe. Il Progetto Educativo del Nido garantisce l‛adeguato sviluppo pedagogico dei piccoli ospiti, e svolge la propria azione educativa appoggiandosi sulla competenza di figure professionali in possesso dei requisiti necessari. L‛attività è garantita dal 1° settembre al 31 Luglio dell‛anno successivo, con sospensione nel solo mese di agosto, osservando festività laiche e religiose stabilite dal calendario scolastico della Regione Piemonte. Il Nido Cuccioli di Winnie è quello che si può dire “un‛oasi di serenità dove bimbi possono crescere con serenità”.
Le maestre di Tagliolo
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l’inchiostro fresco Novembre 2015
Andrei Voicu velocista per Overall 2016
Quasi trecento gli iscritti alla manifestazione regina del binomio tra sport e promozione del territorio
Ovada in…Randonèe raddoppia i numeri U n mix perfetto tra Il meteo favorevole e l’ottima organizzazione di “Ovada in…Randonèe” a cura del’ASD Uà Cycling Team ha regalato a tutti i partecipanti la possibilità di poter osservare scorci panoramici mozzafiato e di godere dei ricchi ristori sparsi sui tre percorsi disponibili, il tutto accompagnato da un personale sempre disponibile e cordiale in tutte le fasi della manifestazione. Un ulteriore conferma è arrivata dai commenti positivi lasciati sulla pagina ufficiale facebook della società oltre alla soddisfazione degli espositori ospitati nella piazza XX Settembre durante l’evento, a dimostrazione che lo sport abbinato alla promozione del territorio è un connubio vincente. A ruote ferme soddisfatto il commento del segretario Enrico Ravera: La partecipazione ha sfiorato i 300 iscritti, quasi il doppio della prima edizione, dei quali 64 randonneur si sono cimentati sul percorso della randonnée di km 200, mentre gli altri partecipanti si sono divisi tra i due percorsi qualificati come ciclopedalate. Il sole ha baciato gli ovadesi volenterosi di fare qualcosa per gli altri, regalandoci una giornata meravigliosa, che ha permesso a tutti gli iscritti di apprezzare a pieno il nostro territorio. Infine un ringraziamento a tutti gli sponsor che hanno permesso la realizzazione di questo evento e alle persone che a titolo personale ci hanno dato una mano, alla Croce Verde Ovadese, al Gruppo di alla Protezione Civile Città di Ovada, al Corpo di Polizia Municipale di Ovada e
all’Amministrazione Comunale per il supporto sia a livello logistico che per le attrezzature messe a disposizione. Durante la manifestazione, alla presenza del Sindaco di Ovada Paolo Lantero, è stato premiato Maximiliano Oliva, portacolori della Uà Cicling Team, per il prestigioso obiettivo raggiunto: la partecipazione alla regina delle randonnée, la PARIS-BREST-PARIS, in qualità di membro della Nazionale Italiana ARI (AUDAX RANDONNEUR ITALIA), un percorso di 1.230 km che ha portato a termine in 63 ore. (e.p.)
Conclusa a Capriata d’Orba “Lotta contro il tempo 2015”
Pedalando per la ricerca
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i è conclusa con l’ultima tappa di Capriata d’Orba il circuito di gare a cronometro dal titolo “Lotta contro il tempo 2015” che ha visto 11 tappe sviluppate da marzo a ottobre nei Comuni dell’Ovadese e del Nove-
se con una media di 70 corridori a tappa. Così Francavilla Bisio, Castelletto d’Orba, Capriata d’Orba, Bistagno, Mantovana, Pozzolo, Ovada, Cassano e Basaluzzo hanno ospitato tra un mix di percorsi pianeggianti e di salita numerosi
appassionati che amano sfidarsi contro il tempo. Buona la riuscita grazie all’organizzazione dei Cicli Guizzardi di Ovada, il Comitato Provinciale di Alessandria, l’ACSI Ciclismo e numerosi sponsor. Queste le classifiche finali tra i
quali primeggiano anche atleti locali. Nei Veterani successo di Piero Piana del G.S.C. Racconigi; nei Gentlemen A primo Salvatore Toscano del Bonate Sopra, 3° Lorenzo Montaldo della Cilci Guizzardi e 5° Franco Strano dell’ASD Caviriò; nei Gentlemen B affermazione del portacolori della Guizzardi Renato Priano e al terzo posto Franco Billi appartenente alla società ovadese; nei Senior primo Gabriele Davi del Team Bike Pancalieri e al 5° posto Marco Briata dell’Uò Cycling Team, nei Gentlemen al primo posto Angelo Dal Ponte del Caviriò Team e al settimo Gian Andrea Olivieri del Cicli Guizzardi; nella Junior primato per Doglio Alessandro della Mania Bike e 3° Carmelo Gallace del Guizzardi. Infine nella Categoria Donne prima Linda Venturino del Team La Bicicletteria seguita da Michela Ottria e Sara Grassano del Caviriò e al sesto posto Veronica Costa del Guizzardi. Enzo Prato
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l primo colpo di mercato per OVERALL è di nazionalità Rumena, arriva dal Team Altopack di San Marino e parla toscano, sua regione d’adozione. Si tratta del forte velocista Andrei Voicu classe 1993, elite che ha già assaporato il gusto della vittoria nella categoria Under e recentemente è salito sul podio nella penultima prova del Trofeo Bassa Valle Scrivia ad Alzano Scrivia. L’accordo di collaborazione è stato firmato a Massa Carrara alla presenza del Direttore Sportivo Giampiero Passarino e del Team Manager Massimo Subbrero. Voicu, fisico compatto, ricorda molto l’altro Rumeno Eduard Grosu che ha portato al successo i colori gialloblù e che ora milita nella categoria Professionisti con la Nippo-Fantini. “Abbiamo posto un importante tassello alla composizione del Team 2016 – conferma Massimo Subbrero - per essere competitivi ai massimi livelli negli arrivi in volata, adesso proseguiamo per allestire una squadra che possa garantire le giuste soddisfazioni ai nostri appassionati sponsor che ci sostengono”. Intanto va in archivio la stagione 2015 del team novese che ha registrato dieci piazzamenti dal 1° al 5° posto; sedici piazzamenti dal 6° al 10° posto, 1 vittoria nelle classifiche speciali con 63 giorni di gare e 57 competizioni di cui 55 in linea o circuito e 2 tappe. Ben 4 sono state le gare internazionali; 1 all’estero, 14 le (e.p.) nazionali e 38 le regionali.
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l’inchiostro fresco
SPORT
Novembre 2015
Il basket a Novi parte bene
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ttimo primo risultati per la Pallacanestro Novi 1980 che nell’esordio nel torneo di Promozione Piemontese ha incassato i primi due punti della stagione. I Gialli davanti al pubblico amico del Palasport di Viale Cichero si sono imposti col punteggio di 68-48 nella serata di domenica 25 Ottobre. Di rilievo dunque la prestazione per i ragazzi del coach Oliveri che nella prima uscita ufficiale riescono ad avere la meglio su una delle new entry del raggruppamento: i Delfini Carmagnola, nella passata edizione capaci di raggiungere le semifinali per il salto di categoria. I Novesi si sono fatti trovare pronti anche grazie al folto pubblico accorso al Palasport cittadino. Pallacanestro Novi 1980 si è presentata alla palla a due con la nuova griff Edilcom S.r.l. che accompagnerà il sodalizio per tutta la stagione sportiva. Il quintetto su cui si è basata la partita ha visto Lenzi in cabina di regia per Novi e in posizione di esterni i veterani Arbora e Viani. A dar battaglia sotto i tabelloni si è collocata la dinamica coppia di lunghi Costantino e Gattorna. Arbora ha rotto il ghiaccio con i primi punti della stagione per un primo quarto emozionante. Nella seconda frazione il ritmo della gara è diventato affine alle corde novesi. Nonostante il Carmagnola abbia tentato la carta della zona nella quarta ed ultima frazione la vena offensiva di un imprendibile Padula ha consegnato le chiavi dell’incontro alla Pallacanestro Novi 1980. L’incontro, conquistando gli applausi del tifo novese, ha segnato alla sirena finale un successo per i padroni di casa: 68-48. Daniele Cifalà
Il Cortile di Acqui si allarga e presenta un percorso ciclo-didattico attraberso le evoluzioni delle bici
Una piccola “comunità” unita dal ciclismo MATTIA NESTO
che le biciclette in cortile siano tutte in ordine, il negoziante a fianco, proprietario del Laboratorio Mancom di misure radioelettriche, ci fornisce l’illuminazione e i nostri amici ci danno una mano per tenere aperto continuativamente il museo”. Insomma ad Acqui Terme è sorto un museo della bicicletta che si contraddistingue per la passione, l’amore e la “fede laica” nello sport “di popolo” per eccellenza. Quando al posto dei grandi investimenti e delle strutture faraoniche con poche risorse si possono fare grandi cose.
@Mattia Nesto
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n una fredda e uggiosa mattinata di fine ottobre la redazione de “l’inchiostro fresco” ha fatto nuovamente visita al ciclo-museo “Il Cortile” di Acqui Terme. L’esposizione permanente di bici d’epoca situata in via Goito 22 infatti, a neppure tre mesi dalla sua apertura, si è arricchita di nuovi modelli di bicicletta ed ha quasi triplicato il suo spazio: infatti “sfondando” la quarta parete il ciclo-museo acquese oggi può offrire un vero e proprio percorso attraverso la storia del ciclismo. Tra i “pezzi” più pregiati da segnalare sicuramente le biciclette di inizio secolo, con i cerchi in legno, tra le quali spicca uno splendido esemplare di bicicletta francese da donna riccamente decorata. Ma a farla da padrone sono sicuramente i modelli aventi i cambi “Campagnolo” prima e “Vittoria” poi, dal nome dei più celebri costruttori italiani in questo senso. Con il cambio “Vittoria-Margherita” degli anni’30 la bici fece un balzo tecnologico in avanti. Grazie a quest’innovazione Gino Bartali riuscì a trionfare al Giro d’Italia del 1936 e ’37, al Tour de France del 1938 e alla Milano-Sanremo del ’39 e del’40. Presso “Il Cortile” però non si trovano solo modelli sportivi, ma anche esemplari “civili” ed anche, perché no, militari. Infatti curioso e affascinante è l’esemplare di biciletta in dotazione all’Esercito Svizzero degli anni Quaranta e Cinquanta: una bici poderosa, praticamente una sorta di “carrarmato su due ruote”. Tra i cimeli più preziosi, oltre a numerose maglie, utensili e fotografie di squadre acquesi, la bicicletta del corridore di Vignole Borbera Walter Almaviva, mitico gregario di Fausto Coppi. Ma, come ci ha detto Angelo Olivero, uno degli ideatori della mostra permanente, “Il Cortile non è semplicemente un ciclo-museo ma è anche qualcosa di più. Infatti - ha continuato il nostro interlocutore – attorno a questa vetrina si è sviluppata una piccola/grande comunità. I condomini la mattina guardano
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Il ciclismo è lo sport più popolare perché non si paga il biglietto Pier Paolo Pasolini
La collezione di Giannetto Cimurri nelle sale del Museo dei Campionissimi
“I Diari della Bicicletta” BENEDETTA ACRI
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@ @FernGully89
l Museo dei Campionissimi di Novi ospita dal 9 ottobre 2015 al 10 gennaio 2016 la mostra “I Diari della Bicicletta. La collezione e i ricordi di Giannetto Cimurri”. La rassegna è stata inaugurata venerdì 9 ottobre. Hanno presentato l’evento la curatrice del museo, Chiara Vignola; il sindaco della città Rocchino Muliere; Giorgio Cimurri, figlio di Giannetto; e Paolo Alberati, scrittore, autore di un libro sul massaggiatore per 34 anni al servizio della Nazionale italiana di ciclismo. Il sindaco Muliere ha evidenziato che “Novi deve recuperare la passione per la bicicletta. Questa è una struttura importantissima, unica in Italia. Deve essere viva, ospitare iniziative. Fra quattro anni, il centenario della nascita di Coppi deve essere un’annata clou per la città e per il territorio, dobbiamo iniziare a lavorare insieme per dar vita ad una serie di eventi di rilevanza nazionale e non solo.” Giorgio Cimurri si è dimostrato emozionato ed entusiasta per la rassegna: “è un sogno che
si realizza. Papà era un guaritore a tutto tondo, molto amato, il sorriso non lo abbandonava mai. Veniva spesso da queste parti, voleva passare i compleanni con Fausto Coppi che era come un figlio per lui.” Alberati ha sottolineato che “Giannetto non era un semplice collezionista, era un protagonista. È un mito dello sport italiano. Dava anche supporto psicologico ai corridori, era detto “mano santa”. Nella sua lunga carriera ha scoperto, aiutato ed è diventato intimo amico di molti campioni. La sua collezione, oltre cento pezzi, vanta numeri di gara, borracce, divise, come le maglie gialle di Gino Bartali e Fausto Coppi e biciclette appartenute ai grandi campioni delle due ruote come Costante Girardengo, Fausto Coppi, Learco Guerra, Eddy Merckx, Francesco Moser e Gianni Bugno. Una sezione è dedicata a Giannetto: foto, ricordi in video, racconti e notizie sulla sua vita. Continua così la collaborazione con la famiglia Cimurri che ha deciso di lasciare in esposizione anche dopo la fine della mostra alcuni cimeli di cui rimarrà proprietaria.
Momenti dell’inaugurazione
l’inchiostro fresco
SPORT
Novembre 2015
Importanti novità nella società sportiva pozzolese che ha presentato le sue squadre
La Pozzolese Volley si presenta
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er la prima volta la società sportiva della A.S.D.P. Pozzolese Volley ha presentato ufficialmente le squadre che disputeranno il campionato regionale F.I.P.A.V., la Under 14/16 e la Prima Divisione, che quest’anno hanno visto importanti cambiamenti. L’allenatore della stagione scorsa Giorgio Guido, che era impegnato con entrambe le squadre, quest’anno ha lasciato il posto ad altri quattro allenatori, per dedicarsi alla famiglia e ricoprire il posto di general manager della società. A seguire l’Under 14/16 saranno Stefano Falaguerra e Davide Reisoli, ex giocatori, mentre la Prima Squadra sarà allenata da Riccardo Peruzzi e Serena Motta, anch’essi ex giocatori. Gli allenatori saranno inoltre assistiti da Salvatore Quagliozzi, in qualità di Direttore Tecnico. Entrambe le squadre hanno visto nuovi inserimenti tra le giocatrici, in particolare la Prima Divisione, che quest’anno è formata dall’unione tra la squadra dell’anno scorso e alcune giocatrici della società Pieve. Da quest’anno, inoltre, l’ASD Pozzolese Volley entra a far parte della Volley Sinergy, un progetto guidato dall’Igor Volley Novara, che coinvolge più di 20 società del Nord Italia. L’Igor Volley Novara è la società vice campione d’Italia e detiene la Coppa Italia 2015, con la sua squadra di serie A. L’obiettivo del progetto è di far crescere insieme le giocatrici e per il Pozzolo Volley risulta un’ottima opportunità: le atlete potranno partecipare agli allenamenti dell’Igor Volley Novara nelle squadre di pari età e avranno la possibilità di partecipare alle partite di campionato, di coppa di serie A e della Champions League, come “spazzoline”, ossia avranno la possibilità di fare la pulizia campo. La speranza è quella che, un giorno, una delle atlete del settore giovanile possa essere di interesse all’Igor Novara. Nel frattempo entrambe le squadre della Pozzolese continueranno ad allenarsi per vincere i loro campionati e ottenere così il primo posto in classifica che in questi ultimi anni hanno sempre sfiorato. Federica Fossati
Ecco le ragazze della “Pozzolese Volley” allenata da: Serena Motta, Stefano Falaguerra, Davide Reisoli, Riccardo Peruzzi e Salvatore Quagliozzi. Presentate le squadre che dispituranno il campionato regionale F.I.P.A.V. Da quest’anno l’ASD Pozzolese Volley entra a far pate della Volley Sinergy, un progetto guidato dall’Igor Volley Novara.
Calcetto: campionato ACSI Stazzano
Emozioni in campo L a terza giornata del Campionato provinciale “ACSI Stazzano” aveva come partita di cartello la sfida tra gli “Immaturi” e la “Cortilese”, incontro terminato 3 a 4. Una partita equilibrata come da pronostico, dove alle reti di Jody Tofalo e Andrea Bidone per la Cortilese hanno risposto gli squilli di Gabriele Cassinetti, Michael Carrea e Andrea Scianca per gli Immaturi. Tiene il passo la “Premafer” che supera 10 a 3 la “Pizzeria da Piero e Vittoria” in formazione rimaneggiata ma con un Michele Tardito portiere paratutto in versione Dino Zoff. I gialli della Premafer fanno il pieno con due doppiette di Pietro Burone e Simone Carrega e ben due triplette di Simone Carbone e Claudio Sais, questi ultimi lanciati verso il premio come miglior capocannoniere. All’inseguimento delle prime ci sono “Sovatec” e “New Muppet”. I verdi della Sovatec si sbarazzano dei “Werder
L’uomo più veloce al mondo sugli sci racconta la sua avventura
Simone Origone all’Amaldi BENEDETTA ACRI
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@ @FernGully89
iovedì 15 ottobre al museo dei Campionissimi di Novi alcune classi del liceo Amaldi hanno incontrato Simone Origone, l’atleta più titolato nello ski speed e detentore del record del mondo su km lanciato (252,45km/h), maestro di sci e guida alpina. Ha parlato della sua esperienza come alpinista nella spedizione italo-pakistana sul K2 del 2014, avvenuta a 60 anni dalla prima scalata italiana della montagna. La spedizione ha permesso di misurare precisamente con la tecnologia digitale GPS l’altezza del K2 che si è “abbassato” di qualche metro (8.609m). Uno dei luoghi più ostili della Terra, la “montagna killer” dove il termine “avventura” ha ancora un senso, mette alla prova il coraggio e la forza fisica e mentale dell’uomo, costretto ai limiti delle sue possibilità. Il dirigente scolastico Giam-
paolo Bovone ha voluto “celebrare con l’intervento di questo grande atleta e uomo, protagonista di avventure stupefacenti, l’inizio delle lezioni e, in particolare, l’avvio del nuovo corso del liceo sportivo.”. Origone ha spiegato che “sono stato chiamato 10-15 giorni prima della partenza, non ero preparato fisica-
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mente, non avevo esperienza sugli 8.000m e nemmeno il materialee adatto. Ma ho accettato la sfida. C’era anche Michele Cucchi, detto “Il lungo”, alpinista di grandissima esperienza.”. L’epica impresa haa dato vita al docufilm “K2. Un urlo dalla vetta” visionato dai ragazzi. Il filmato accompagna gli scalatorii fino alla vetta e ritorno, mostra tut-te le difficoltà incontrate ma anche il clima positivo instauratosi tra i partecipanti e la gioia immensa nel raggiungimento della vetta, sancita da quell’urlo liberatorio di Cucchi che dà il titolo al documentario. Gli studenti erano coinvolti, emozionati ed attenti e hanno posto molte domande a Origone: “a quelle altezze il corpo non funziona normalmente, le sensazioni e reazioni sono soggettive, ma un allenamento in quota sicuramente aiuta.”. Chissà che tra i giovani presenti non si nasconda il futuro scalatore del K2.
Becks” 7 a 1. Unico a non arrendersi fino alla fine, in casa Werder Beck’s, è il capitano Andrea Tamberi che segna il gol della bandiera saltando tre avversari. I vincitori approfittano delle 4 reti di Davide Tommasini e 2 di Luca Paterniani e Raffaele Selcia. I biancoazzurri della Muppet approfittano dei due gol di Marco Desimoni e della rete di Roberto Repetto per superare di misura l’“Aston Village”. Il “Raviolpub” ottiene altri tre punti e sembra aver trovato la marcia giusta, vincendo 5 a 4 contro “The Fluffers” che continuano comunque ad essere rivelazione del campionato. Scontro tra le due compagini nuove, ovvero “Les Merendes” e l’ “Atletico Peroni”. In questa partita l’Atletico ha dimostrato di essere in crescita e grazie a quattro gol di Probaje Florin, alla rete del capitano Stefano Romagnollo e alla prima marcatura di Davide Bulich si porta a casa tre punti. Per Les Merendes due gol di Alberto Mascolo e uno a testa per Francesco Menichetti e Marco Montecucco. Prima ed importante vittoria per “La Fuente”: 7 a 4 contro “Bru 10-Istituto Mazzini”. Oltre ai 4 gol di Youssef Elkhallouqui, da sottolineare le due reti del giovanissimo Giacomo Acerbo e la marcatura del veterano Fabrizio Gialli. Massimo Picollo Mas
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SPORT
Novembre 2015
Calorosa accoglienza per gli atleti ovadesi che hanno spopolato in terra toscana
Premiato a Novi Ligure Enrico Incisa
Ovada trionfa al Memorial “Baccioli” Un fischietto d’oro P C artenza all’alba e rientro a notte inoltrata, ottocento i chilometri percorsi, ma ne è valsa la pena. Protagonisti dell’impresa i giocatori di Ovada in Sport, compagine neo Campione d’Italia di tamburello Serie B a muro, che hanno accettato l’invito rivolto loro dalla società tamburellistica di Torrita di Siena per contendersi l’undicesima edizione del Memoria “Baccioli”. La calorosa accoglienza riservata agli ovadesi ha fatto sì che l’intera giornata sia trascorsa velocemente, prima con una visita guidata nel centro storico del paese, quindi con la disputa dell’incontro tra la compagine di casa che milita nel campionato a libero della Serie C toscana ed i biancorossi ospiti. Con una cornice di pubblico più che accettabile le due squadre si sono affrontate in una sfida che, almeno nella pri-
ma parte, si è rivelata equilibrata. Poi gli ospiti, una volta prese le misure al muro di appoggio, hanno allungato e per il Torrita non vi è stato più nulla da fare. Il punteggio finale è stato di 16-7 a favore
della compagine di Ovada in Sport che si è così aggiudicata il trofeo in palio. Ma i premi ricevuti sono stati altri due: il primo è stato assegnato a Stefano Frascara giudicato miglior giocatore della par-
tita, mentre il secondo è andato ad Attilio Macciò in qualità di più giovane giocatore in campo. Gli ovadesi sono scesi in campo con Macciò, Stefano Frascara, Corbo, Bisio e Carlo Frascara con Chiappino che ha fatto il suo ingresso nella parte centrale dell’incontro. Tra i locali in campo Paolo Malacarne e Luciano Trere, atleti con un passato nella massima serie di tamburello a libero. In precedenza a scendere in campo erano stati i giovani locali che nelle precedenti settimane avevano rappresentato la Toscana nel torneo nazionale promosso dal Coni e, successivamente, le ragazze di Torrita che stanno mettendo a punto la composizione di una squadra che possa prendere parte, in futuro, ai campionati federali.
ongratulazioni al cavaliere dello sport e arbitro Enrico Incisa “orgoglio” della ridente frazione di Vargo nel Comune di Stazzano. In occasione del 3° Memorial “Luca Garassino” disputato lo scorso mese di settembre allo Stadio Comunale di Novi Ligure, Enrico Incisa ha festeggiato le nozze d’oro con il fischietto. Le cronache riportano l’esordio in una gara fra il Genoa e la Rappresentativa del Novese del settembre 1965 dove già mise in atto la sua capacita ed autorevolezza espellendo un difensore dei blasonati grifoni per proteste. Il Memorial che ha voluto ricordare Luca Garassino socio fondatore della Tiger Novi, ha visto il successo della Tiger sulla Juniores della Boschese e sull’Acqui calcio femminile. (e.p.)
Enzo Prato
La “Aurora pattinaggio” di Pozzolo ancora protagonista
Coppia speciale sui pattini F requenta la classe 3°C Tecnico Turismo di Novi Ligure Daniil Kochetov, lo studente di 17 anni, proveniente dalla città russa di Voronezh, che si è classificato al terzo posto con la partner Francesca Semino, nella specialità “Coppia Danza” all’“Open International de Dance” (manifestazione riservata alla specialità delle coppie), che si è svolto in Francia a Hettange Grande, dal 6 al 10 ottobre scorso. Un asso del pattinaggio, convocato nella Nazionale Italiana di Pattinaggio Artistico per il secondo anno consecutivo, con grande soddisfazione partecipa alla manifestazione europea, gareggiando contro i ginnasti di Portogallo, Spagna, Gran Bretagna, Paesi Bassi, Francia, Germania. Daniil Kochetov, si è esibito davanti ad un folto pubblico, mostrando grandi abilità. Si è
guadagnato quindi il terzo posto a livello europeo. Un ringraziamento speciale agli allenatori Matteo Marinello e Francesca Rivara della società “Aurora Pattinaggio” di Pozzolo Formigaro, che da anni allenano gli atleti della squadra con grande passione. “Una prova non facile - ci racconta Daniil- ma l’amore per lo sport supera ogni difficoltà”. E allora non resta che augurare a Daniil un futuro ricco di soddisfazione e grandi traguardi! Marta Calcagno
Lo sport va a cercare la paura per dominarla, la fatica per trionfarne, la difficoltà per vincerla. (Pierre de Coubertin)
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oi n n o c i c di s e r il torneo c r e p e li o c Giocaio di Ovada sta scaldalandzzoeittmi udsello sport di Ova(ed.ap.e)
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Inviateci le foto dei vostri campioncini, di ogni specialità sportiva, le pubblicheremo!!! redazione@inchiostrofresco.it
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