Sull'Orba grava un pericolo: l'amianto blu. Tutto in un articolo del Sindaco di Urbe a pag. 13
l’inchiostro fresco
Vobbietta: quando il tempo libero diventa un occasione per stare insieme - Settembre Servizio2014 a pag. 131
La voce del tuo territorio
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ANNO XIX / N. 7 - SETTEMBRE 2014
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La città termale rende omogenea l'area di distribuzione de l'inchiostro fresco
Acqui completa l'Oltregiogo C on questo numero l’Inchiostro Fresco amplia i propri orizzonti aprendo una finestra su Acqui Terme e l’Acquese. Un’area geografica dell’Alto Monferrato che comprende l’antica “Aquae Statiellae”, località termale già nota ai tempi dei romani. Saranno protagonisti su l’Inchiostro Fresco anche i paesi del circondario, ricchi di storia e tradizioni. Una scelta meditata e condivisa tra chi già scrive sul questo giornale e chi si appresta a farlo. A collaborare con l’Inchiostro Fresco da Acqui Terme e l’Acquese saranno Gian Luca Ferrise, giornalista ed esperto di comunicazione digitale, e Federica Balza, giovane ingegnere logistico. Se Acqui Terme conta circa 20 mila abitanti, anche l’Acquese avrà il suo spazio trattandosi di un bacino di lettori di altri 25 mila abitanti che si avvicineranno al giornale potendo così avere notizie anche da territori limitrofi sicuramente similari per storia e tradizione. Tra i temi attualmente all’ordine del giorno ad Acqui Terme e nell’Acquese, vi sono quelli relativi al rilancio del sistema termale, dopo che nei mesi passati non è andato a buon fine il bando europeo per l’assegnazione ai privati dei servizi termali attualmente erogati in forma diretta dalle Terme di Acqui S.p.A. Nessuno in città si è però perso d’animo, ora si vuole comunque guardare avanti, nonostante la crisi economica che
Una ricetta giusta per la sanità
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uesta volta parliamo di sanità. Quella vera e con la “S” maiuscola, quella che tutti i cittadini vorrebbero avere a disposizione. Purtroppo i tagli di questi ultimi anni hanno sottratto una serie di servizi alla rete ospedaliera provinciale, quali, ad esempio, i punti nascita di Tortona ed Acqui Terme. Due realtà territoriali che avrebbero dovuto essere tenute più in considerazione dai piani di razionalizzazione sanitaria, ma che in realtà sono state penalizzate senza poi giovare di un reale ritorno per quanto concerne il risparmio. Ora, con l’approssimarsi della
stagione autunnale, la giunta regionale, guidata da Sergio Chiamparino, dovrà mettere nuovamente mano alla sanità per una razionalizzazione dei servizi, che, questa volta, si spera possa essere in chiave positiva. Ma qual è la ricetta? Chi effettuerà eventuali tagli, dovrà tenere conto dei reali bacini d’utenza dei vari ospedali e dei servizi territoriali erogati dai distretti sanitari. In altre parole, non si dovrà tenere conto del peso “politico” dei singoli ambiti territoriali bensì delle reali esigenze dei cittadini. Federica Balza Ampio servizio a pag. 12
ha particolarmente pesato in questi ultimi mesi sul settore turistico e termale. Oltre al rilancio del settore termale, ad Acqui Terme, si presta molta attenzione al futuro del locale ospedale civile, di cui si parlerà anche nelle pagine interne. Dopo la chiusura del punto nascite, si spera che l’ospedale non venga ulteriormente penalizzato, visto che serve un’utenza effettiva di oltre 60 mila persone, considerato che sull’ospedale civile gravitano oltre agli acquesi anche centinaia di persone provenienti dal Basso Astigiano e dall’Alta Valle Bormida. Un ulteriore duro colpo al tessuto sociale è giunto anche dalla recente chiusura del tribunale cittadino, nonostante la strenua opposizione della popolazione, dell’ordine degli avvocati e delle amministrazioni locali. A questo punto ci si interroga veramente sul futuro di una zona al confine con la Liguria, regione con la quale ha sempre poco dialogato, tanto che ormai da anni si parla della realizzazione di una bretella autostradale che dovrebbe collegare Acqui Terme ad Albenga, fino ad oggi rimasta inesorabilmente sulla carta, quando in realtà, per togliere dall’isolamento viario Acqui Terme e l’Acquese, basterebbe aprire il tanto decantato Casello di Predosa. Federica Balza
Silvano d'Orba La madrina del mese
Reportage fotografico sul nostro sito
Tiglieto La parola a Marina Pesce
Intervista di Fabio Mazzari a pag. 8
Predosa Ci risponde Rapetti
Un approfondimento di Mattia Nesto sulla situazione politica locale tutto a pag. 23
Arquata Scrivia Per i 200 anni dell'Arma un omaggio di M. Pessino Nelle pagine centrali una fiaba dei giorni nostri di Eleuterio: “Il Guardiano della vallata”, interpretata da Jò & Jù
a pag. 27
l’inchiostro fresco fresco 2 l’inchiostro Settembre 2014
TERRITORIO
A pochi mesi dall'entrata in vigore il futuro non è ancora chiaro
Città Metropolitana un coro di perplessità S ono parecchi, a soli pochi mesi dalla prevista entrata in vigore, i dubbi degli amministratori locali sulla Città Metropolitana che andrà a sostituire la Provincia di Genova. L'idea delle città metropolitane non è recente, nasce infatti nell'ormai lontano 1990 con la Legge 142, che prevedeva la riforma dell'ordinamento degli enti locali. Tuttavia questa proposta è stata per lungo tempo tenuta nel cassetto, con continui rinvii da parte dei vari governi che si sono succeduti nel corso degli anni, alcuni tentativi di accelerare la nascita delle Città Metropolitane vi furono nel 1999 (legge 265), nel 2001 (riforma del Titolo V della Costituzione) e nel 2009 (legge di delega sul federalismo fiscale). É solo nel dicembre 2011, con il decreto legge sulla revisione della spesa pubblica, approvato d'emergenza dal Governo Monti, che sono state definitivamente soppresse le Province così come conosciute fino ad oggi, ed introdotte le città metropolitane, con la partenza dell'operatività dal mese di gennaio 2015. Le province “piccole” saranno non elettive, senza consiglio e con il presidente scelto tra i sindaci mentre quattordici ex-Province “grandi” si
La cartina è tratta dal sito ufficiale della Regione Liguria: www.regione.liguria.it
trasformeranno appunto in città metropolitane. La normativa prevede che il sindaco del capoluogo diventa automaticamente il sindaco metropolitano. Nella provincia di Genova vi sono due atteggiamenti: il primo, quello dei medio-grandi comuni della Riviera moderatamente favorevole all'area metropolitana,
il secondo, quello dei comuni dell'entroterra fortemente contrario. In Val Polcevera, l'area più limitrofa al comune metropolitano, il sindaco di Mignanego Maria Grazia Grondona spiega: “Dobbiamo arrivare al più presto ad un unione tra i cinque comuni della Valle, la città metropolitana ci pone davanti
La Città Metropolitana di Genova al voto
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opo il via libera dato il 26 marzo 2014 dal Senato, il 3 aprile successivo, la Camera, ha approvato in via definitiva il disegno di legge Delrio su città metropolitane, province, unioni e fusioni di comuni. Si ridisegnano così confini e competenze dell'amministrazione locale in attesa di una nuova riforma del Titolo V della Costituzione. Le aree metropolitane erano state già state previste dall’art. 17 della L. 142/90 sull’Ordinamento delle Autonomie Locali. Le elezioni del Consiglio metropolitano di Genova si svolgeranno il 28 settembre 2014 nella “Sala Arazzi” della Provincia di Genova. Sono eleggibili a consigliere metropolitano i Sindaci e i Consiglieri comunali in carica. Marco Doria, primo cittadino di Genova, sarà di diritto anche sindaco metropolitano e il consiglio metropolitano sarà composto 18 consiglieri. La cessazione dalla carica comunale comporta anche la decadenza da Consigliere metropolitano. La Città metropolitana opera con un proprio statuto e propri organi, assumendo dal 1° gennaio 2015 le proprie funzioni. Gian Battista Cassulo
grossi quesiti”, stessa opinione è condivisa dai sindaci di Campomorone, Paola Guidi, di Serra Riccò Rosario Amico e di Sant'Olcese Armando Sanna che dice “dobbiamo lavorare il più assieme possibile con i quattro sindaci polceveraschi per poter parlare con una voce unica”, anche dalle opposizioni le voci sono le stesse. Identiche opinioni in Valle Scrivia, dove il primo cittadino di Savignone, Antonio Bigotti afferma: “Sono stato uno dei promotori dell'Unione di Comuni in Valle Scrivia, è un percorso che ci porterà vantaggi e può contrastare la Città Metropolitana”, stesse opinioni condivise nel Comune capoluogo, Busalla, sia dal sindaco Loris Maieron. Anche la Val Trebbia vede con molto timore la nascita della Città Metropolitana, per via della distanza geografica dal capoluogo, l'estensione territoriale e la bassa popolazione. Contrarietà è stata espressa quindi da tutti i sindaci della vallata, da Bruno Pepi di Rovegno, a Margherita Asquasciati di Fontanigorda “Siamo riusciti a superare gli antichi campanilismi e rea-
lizzare l'Unione” dice, a Mirko Bardini di Montebruno “Siamo molto diversi dall'hinterland di Genova, lì la popolazione aumenta mentre qui siamo di fronte ad uno spopolamento da decenni”. Fabio Mazzari
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l’inchiostro fresco
Sul nostro sito prosegue a puntate il romanzo “L'angelo del demone” di Stefania Sciutto
OVADA
Settembre 2014
Si intensificano le riunioni unioni iin n vvista ista ddel el ggrande rande eevento vento ddella ella pprossima rossima pprimavera rimavera
L’ovadese si prepara
L’
appuntamento con l’Expo 2015 si sta avvicinando a grandi passi. Anche le realtà periferiche si stanno preparando all’evento, pronte a cogliere le opportunità fornite dall’imponente flusso atteso di visitatori. Per questa ragione l’Amministrazione Comunale di Ovada ha partecipato ad un incontro promosso dalla Camera di Commercio, nell’ambito di una più ampia iniziativa piemontese, con l’obiettivo di dar vita a strumenti e attività di promozione dell’offerta turistica del Piemonte. L’incontro ha rappresentato l’occasione per approfondire alcuni aspetti operativi in un quadro più ampio e avviato ormai da tempo. Ovada infatti ha partecipato fin dallo scorso anno al tavolo di lavoro promosso dalla Camera di Commercio, finalizzato all’individuazione delle attività più opportune da mettere in campo al fine di massimizzare le ricadute positive sul territorio, in maniera coordinata tra le diverse realtà presenti in provincia. Recentemente (con delibera di Giunta del 24 maggio 2014) si è aderito ad un apposito protocollo di intesa che coinvolge i Comuni di Asti, Alessandria, Acqui Terme, Casale Monferrato, Novi Ligure, Ovada, Tortona e Valenza, la Provincia, la Camera di Commercio, la Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria e Alexala. Naturalmente l’interesse per l’Ovadese (inteso come zona nel suo complesso) è la promozione del territorio, sia attirando visitatori e migliorando
all’Expo 2015
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il sistema dell’accoglienza, sia facendo conoscere attraverso una vetrina straordinaria le eccellenze produttive. Le carte da giocare non mancano, dalla massiccia presenza sul territorio di pievi e di castelli che ne costituiscono un tratto distintivo all’eccellente enogastronomia, dalle attività agroalimentari all’artigianato di qualità. Un po’ tutte le Amministrazioni Comunali della zona stanno muovendo i primi passi, ma già se ne è parlato in maniera informale, mentre nelle prossime settimane è possibile un incontro specifico sull’argomento. A breve sono previsti incontri a livello provinciale per pianificare l’operatività da mettere in campo in maniera coordinata con gli altri territori ed integrata con i servizi offerti da Expo 2015. (l.r.)
Il buon vino e i santi traino per l'Expo. I sedici comuni dell'Ovadese si organizzano
Religiosità e prodotti della terra O
vada è terra di Santi, del buon vino, di una gastronomia di qualità e di un ambiente collinare inserito nel patrimonio dell’Unesco. Questo il biglietto da visita dell'Ovadese in vista di Expo 2015 per la quale gli amministratori dell'Ovadese stanno lavorando ad iniziare da due filoni: il dolcetto docg e il bicentenario della nascita di Don Bosco, settori trainanti e attraverso i quali il Comune di Ovada si muoverà in modo coordinato con gli altri Comuni. Per il dolcetto DOCG rappresenta una buona occasione per mettersi in vetrina dal momento che è presente anche un Consorzio di Tutela per cui spetterà agli amministratori trovare idee per farlo conoscere e stanziare i fondi per una promozione adeguata. Il turismo religioso infine rappresenta un’altra canale importante per Ovada in quanto la figura di Don Bosco è legata a Santa Maria Domenica
Mazzarello di Mornese che hanno condiviso gli stessi ideali evangelici fondatori rispettivamente del ramo maschile e femminile della famiglia Salesiana senza dimenticare che Mornese è sede della casa natale di Santa Maria Mazzarello, mentre Don Bosco, in gioventù, ha attraversato Ovada otto volte per raggiungere Mornese. Da considerare poi che Ovada è la terra natale di San Paolo della Croce fondatore dei Passionisti con la casa natale e il Santuario ad Ovada, e le Rocche di Molare, per cui i collegamenti possono diventare strategici. Non solo ma nell’ovadese ricordiamo i Servi di Dio Madre Teresa Camera fondatrice delle Figlie N.S. della Pietà con la casa natale a San Lorenzo e la struttura per anziani ad Ovada; Don Sebastiano Zerbino di Carpeneto fondatore delle Suore Figlie Maria Immacolata con il patrocinio di S. Giuseppe, Madre Leonarda Boidi monaca passionista del Monastero di Ovada, Frà Isidoro della Natività (Giacomo Antonio Sciutto di Carpeneto) carmelitano fondatore delle Suore Carmelitane Teresiane. Ci sono quindi i buoni motivi affinchè Ovada e la zona lavorino per Expo 2015, evento si dice toccato da milioni di turisti, potenziali ammiratori delle nostre colline. Luisa Russo
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OVADA
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Il 28 settembre Ovada si mobilita con le associazioni
Giornata del volontariato A nche Ovada sta preparando la Giornata Regionale del Volontariato in programma domenica 28 settembre 2014. La Regione Piemonte ha infatti deciso di festeggiare questa ottava edizione con eventi che si svolgeranno contemporaneamente su tutto il territorio regionale con “l’open day” nelle sedi delle principali associazioni di volontariato. Anche Ovada avrà la sua giornata di festa in quanto può vantare nel territorio oltre trenta associazioni presenti, ma soprattutto attive, propositive ed attente alle esigenze della zona tanto da essere considerate un fiore all’occhiello. L’Open Day ovadese sarà promosso dalla Associazione Vela Onlus e dalla Fondazione Cigno che tra l’altro dall’aprile scorso possono disporre di una rinnovata sede presso il Convento dei Padri Cappuccini, per cui la giornata di festa avrà il suo epicentro in Piazza San Francesco e comprende un circuito che tocca il Parco “Pertini” (dove partecipano le associazioni ovadesi), lo Sferisterio Comunale dove è in programma la “12 ore di Tamburello” alla presenza dei migliori giocatori di questa specialità e la Croce Verde con l’obiettivo di diffondere tra la popolazione le realtà positive presenti oltre a coinvolgere nuovi volontari. Intanto presso la sede di Piazza Cappuccini, ha preso il via l’iniziativa “Alloggio in Appoggio” per offrire una sistemazione temporanea e gratuita ai famigliari dei ricoverati in Oncologia. Al momento sono
disponibili due stanze attrezzate, to anche il Direttore Generale ma l’obiettivo è di ricavarne altre. di Fondazione CIGNO Rosanna Proprio per raggiungere questo Bellomo. La vendita degli oggettraguardo è partito con il Ferra- ti e di tantissimi libri, piacevole gosto “Il Mercatino nel Conven- scoperta della giornata che ha to” atto a raccogliere fondi per dimostrato il rinnovato interesse tale scopo. Grandissimo l’afflus- per la lettura, è stata associata so di pubblico, attratto in parte alla presentazione delle iniziadalle qualità degli oggetti esposti, tive che Fondazione CIGNO e ma soprattutto incuriosito dalla Vela hanno intenzione di portare simpatica e vivace aggregazione avanti nella struttura a favore capitanata da Vanda Vignolo con dei malati oncologici e delle loro la Past President dell’Associa- famiglie, in sinergia con il DH zione Vela nonché membro del Oncologico di Ovada che semConsiglio di Amministrazione di pre più sta richiamando pazienti Fondazione C.I.G.N.O. Angela da fuori zona. Il ricavato della Bolgeo. Presenti tutta la giorna- giornata andrà per la ristruttuta, inaugurata dal Padre Cappuc- razione di un grande salone per cino Fra Roberto Parodi, anche le conferenze e la formazione Marco Barisione e Adriana Vi- per pazienti e operatori sanitari, gnolo e la Superiora delle Suore ma che potrà diventare patrimoOspedaliere della Misericordia nio prezioso di tutti i cittadini di Suor Jeanne e Suor Michelina. Ovada. Prossimo appuntamento (l.r.) Ha portato il suo apprezzamen- il 5 ottobre.
Ad Ovada grazie a Gian Piero Alloisio il più importante talent per cantautori
Alla loggia “Genova per voi” F ra il 21 e il 26 settembre Ovada ospiterà la “factory” di “Genova per voi”, il più importante talent italiano per autori di canzoni. Undici giovani provenienti da tutta Italia, seguiti da tutor di fama, lavoreranno ai testi e alle musiche di nuove canzoni in laboratori (aperti al pubblico degli appassionati) che si terranno alla Loggia di San Sebastiano ad Ovada. Al termine della “factory” gli undici finalisti si esibiranno in uno spettacolo per tutta la cittadinanza, al Teatro Splendor, con una band di musicisti di vaglia. Il primo talent per autori di canzoni, promosso dalla SIAE (presieduta da Gino Paoli) e da Universal Music Publishing (il più importante editore musicale europeo) è prodotto dall'A-
TID di Gian Piero Alloisio, drammaturgo e cantautore nonché cittadino ovadese. “Sono felice e onorato di portare nella città in cui sono nato un evento così importante per il futuro della canzone italiana – dice Gian Piero Alloisio – anche se devo ammettere che l'idea di venire a lavorare qui non è mia, ma di Franco Zanetti (Direttore organizzativo del talent e noto giornalista musicale) e di Claudio Buja (Presidente di Universal Music). Li ho invitati a Ovada per una riunione di lavoro e sono stati immediatamente sedotti dalla bellezza del centro storico, dalla natura circostante e …dalla buona
cucina”. Dopo aver partecipato alla sei giorni di laboratori ovadesi, sostenuti dal Comune di Ovada, i nuovi autori si contenderanno la vittoria nella serata finale al Teatro della Tosse, sabato 27 settembre, sostenuta dal Comune di Genova. L'amministrazione comunale crede molto in questo evento che sicuramente avrà una ricaduta mediatica su un vasto territorio sia perchè i giovani autori arrivano da regioni diverse sia perché i promotori sono interlocutori di prestigio. Parlare di Ovada sarà inevitabile. “Crediamo - afferma il Sindaco Paolo Lantero - quindi di avere centrato il nostro obbiettivo: proporre uno spettacolo di livello che darà risalto alla nostra città promuovendo la qualità della vita che contraddistingue il nostro territorio creando interesse e attrattiva nei confronti della zona”. Luisa Russo
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A Capriata d'Orba il 6 settembre ore 20.30 “Il Palio dei Balloni” prova di abilità e forza per le vie del paese
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OVADA
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Bilancio e prospettive per l’Associazione Culturale per i disturbi dell’apprendimento
Un “Sentiero di Parole” per bambini S i riapre una stagione di Sentiero di Parole, l’ associazione culturale senza scopo di lucro, diventata Onlus dal 2013, che si occupa di disagio scolastico e disturbi dell'apprendimento, generici e specifici.Il bilancio della stagione 2013/2014, registra la consulenza gratuita per famiglie e docenti mediante lo Sportello aperto nella nuova sede presso Jovanet a Ovada, a cadenza quindicinale, che riprenderà ad ottobre per aiutare ad orientarsi in piccole e grandi problematiche nelle quali possono incorrere bambini e ragazzi alle prese con letto-scrittura, calcolo o con la gestione di attenzione, concentrazione, impegno in studio e compiti. Si possono trovare suggerimenti per orientarsi tra esperti ed iter diagnostici, interpretazione della normativa scolastica, in particolare in materia di dislessia, disgrafia, disortografia, discalculia. Si offre aiuto di tipo tecnico per l'organizzazione dei propri computer per renderli adatti all'utilizzo nello studio (installazione o suggerimenti di programmi gratuiti: sintesi vocale, videoscrittura, mappe concettuali, software esercitativi...). Anche a livello telefonico e via mail si possono ottenere suggerimenti, sono presenti tutti i riferimenti sul sito https://sites. google.com/site/sentierodiparole/home. Sentiero ha rinnovato ed esteso il finanziamento del progetto di Musicoterapia condotto dell'esperta Giulia Cacciavillani, finalizzandolo alla prevenzione dei Dsa; per questo ha operato per microgruppi di
Su proposta di Elena Marchelli, parte Young Ovada
Un concorso di idee N asce “Young Ovada” il progetto rivolto ai giovani. L’idea è di Elena Marchelli (nella foto), 20 anni, il consigliere più giovane dell’Amministrazione di Ovada delegato alle Politiche Giovanili e Presidente della Commissione Cultura. La prima iniziativa in partenza a settembre è “La parola ai giovani” rivolto alle classi terze, quarte e quinte delle Superiori della città. In pratica agli alunni verrà chiesto di produrre un elaborato, dal tema al power point scegliendo una delle sette tematiche (centro storico, rifiuti, parchi, aggregazione giovanile, eventi, sport, assistenza anziani) o
Dott. Sergio Diana Orari Medico Chirurgo Prof. a c. di impiantologia Università di Genova Specialista in Chirurgia Maxillo - Facciale Specialista in Odontostomatologia C.T.U. Tribunale di Genova
serdian@tin.it servizio urgenze festivo: 393/20.00.084
Via Torino 54 Ovada Lun 9 - 12.30 Mer 9 - 12.30 Gio 15 - 19.30 Tel. 0143/80.301
Via XX Settembre 8/2 Genova Lun 15 - 19.30 Mar 9 - 17.00 Mer 15 - 19.30 Ven 15 - 19.30 Tel. 010/54.37.64 Tel e Fax 010/58.88.75
proporne una propria. Si tratta in pratica di un concorso di idee che darebbe al Comune spunti interessanti e agli allievi un’occasione per avvicinarsi a Palazzo “Delfino”. Naturalmente c’è la disponibilità degli uffici Comunali ad offrire un supporto adeguato ai partecipanti, mentre durante il percorso sono previsti momenti di verifica. Ci sono anche premi in palio: dagli attestati a tutti i partecipanti a targhe per i vincitori. Contatti sono già stati presi con i Dirigenti Scolastici, ma il tutto verrà ufficializzato con l’avvio dell’anno scolastico con la presentazione del progetto alle classi interessate. (l.r.)
bambini delle due scuole dell'infanzia di via Galliera e Giovanni Paolo II. Rispetto all'anno precedente, grazie anche alla donazione del Rotary - Interact Club, Sentiero ha anche finanziato lo Sportello Psicologico gestito dalla Dott.ssa Cristina Carrea con sede al Pertini, disponibile per alunni, docenti e genitori; ha organizzato un corso formativo per gli insegnanti dell'IC di Ovada sul tema delle competenze e dei curricoli, anche con l'apporto dell'esperta esterna Dott. ssa Cristina Oddone. La novità della stagione è stata la proficua collaborazione con un'altra associazione di volontariato ovadese, La Tavola Rotonda: grazie al Progetto “Dislessici ma non stupidi”, finanziato dalla fondazione alessandrina SociAl, si sono compiuti vari appuntamenti divulgativi, come a Jovanet, a Tagliolo (con la collaborazione dell'IC di Molare e del Comune di Tagliolo), incontri formativi ai quali han partecipato docenti, genitori, esperti, gruppi dedicati sia alla sfera emotiva, sia a quella didattica. Il progetto si concluderà con la presentazione di un opuscolo in autunno. Fra i prossimi appuntamenti, oltre ad altre giornate divulgative sul territorio, un approfondimento sulla frontiera delle nuove tecnologie applicabili all'apprendimento, tablet, cellulari ed ebook, nonché una nuova raccolta di fondi basata sulla donazione di una serie di quadri da parte del prof. Andrea Oliveri, dipinti dal padre Pasquale, recentemente scomparso. (l.r.)
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SILVANO E DINTORNI
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Alla scoperta du un percorso storico-culturale ideato da Pierfranco Romero
Silvano: un paese denso di storia N
el mese di luglio, ho raccontato per grandi linee il viaggio fra le bellezze del mio paese: un viaggio che prevede le “sedici stazioni” a suo tempo indicate. In questo mese, iniziamo a conoscere i primi quattro siti degni della nostra attenzione, riportando le foto del luogo con a lato brevi cenni storici. Cenni dovuti alle mie ricerche, al racconto orale degli anziani del paese ed in particolare, a quanto scrive il professore Sergio Basso sul suo libro “Dove l’Orba si beve il Piota” (viaggio storico tra le chiese e i castelli di Silvano d’Orba). Pierfranco Romero
La prima e l''ultima foto sono di Claudio Passeri; le altre sono della prof.ssa Sandra Lasagna.
Le torrazze: fortificzione bizantina
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ono i resti di una “fortificazione bizantina” probabilmente costruita intorno al V-VI secolo d.c. I due manufatti che si vedono all’ingresso del cimitero di Silvano, in origine formavano un “quadrato di difesa”: in totale i torrioni erano sedici. Nel mio libro “È sempre viva la mia Rondinaria” la loro storia. Ritengo, però, che la fortificazione sia stata costruita sui resti di un “castrum” romano di era precristiana, ed utilizzato dai romani per tenere prigionieri i nemici sconfitti in guerra ed utilizzarli come schiavi per la ricerca dell’oro.
L’oratorio di San Giovanni alle Mogliette
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i quest’oratorio, oggi sconsacrato, non è certa la data di costruzione. Si ritiene edificato intorno al 1630 dal marchese Barnaba Cesare Adorno, il quale rinunciò poi ai titoli, scegliendo la vita ecclesiastica. È grazie alla prof.ssa Sandra Lasagna che ha fotografato quanto rimasto, se oggi si può “ipotizzare” la storia di quest’importante opera, ormai in stato di quasi completo abbandono. È visibile percorrendo la strada Silvano-Ovada di fronte al distributore della Q8, contornato da una notevole produzione di crisantemi: fiore appropriato per il suo stato comatoso.
L’oratorio di San Rocco al Mulino
La Pieve e la Casa Forte benedettina
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i quest’oratorio è certa la data di costruzione: 1492 (XV secolo). Fu per volere di Agostino e Giacomo Adorno, forse sollecitati da Caterina Fieschi Adorno moglie di Giuliano Adorno e divenuta poi Santa Caterina da Genova. Ampia storia dell’oratorio, con dovizie di foto sempre nel libro del professor Sergio Basso. I pregevoli affreschi di indubbia abile mano fanno, con tutta probabilità, parte del “Trittico di Lerma” attribuibile al Canavesio o alla sua scuola. Oggi, grazie all’ing. Morchio, proprietario del Castello Adorno, l’oratorio è in fase di recupero.
a Pieve di Silvano d’Orba è sicuramente tra le più antiche della Diocesi di Tortona. In un primo tempo chiamata “Pieve di Prelio” oggi detta “Chiesa di Santa Maria della neve”, la cui festa ricorre il 5 agosto. Arrivò ad avere giurisdizione su altre dieci parrocchie, forse dovuta al fatto che era al centro dell’area attribuita alla città di Rondinaria. Ristrutturata sui pochi resti di un tempietto romano in seguito ampliata. Sulla destra della chiesa una “casa forte” medioevale, che a suo tempo ospitò certamente una comunità benedettina. Era circondata da un fossato con ponte levatoio e datata fra il XIII e il XIV secolo.
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7 Sergio SettembreScolaro 2014
Sergio Scolaro
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A Castelletto d'Orba il 13 e 14 settembre “Festa nel Borgo della Torniella”
Loc. Giora, 7 - Capriata d’Orba Tel. 333/33.87.999 scolaropc@gmail.com
L'erede di Segovia si esibisce con la sua magica chitarra in Valle Stura
Guillermo Fierens a Masone: I garra y corazon
l 20 settembre 2014, alle ore 21, a Masone in Piazza Castello-Chiesa N.S. Assunta si terrà il concerto del celebre chitarrista Guillermo Fierens. In programma sono previste musiche di artisti quali Sanz, Sor, Torroba, Turina, Tarrega. Chi è Guillermo Fierens? Guillermo Fierens è nato in Argentina a Lomas de Zamora. Si è diplomato al Conservatorio “M. de Falla” di Buenos Aires. Ottenuta una borsa di studio, si è recato a Santiago de Compostela per seguire i corsi di perfezionamento del Maestro Andrés Segovia, proseguiti poi presso la sede di Berkeley dell'Università della California. Questa sua vicinanza artistica al leggendario Maestro fu di grande importanza negli anni che lo portarono al suo debutto professionale in Spagna. Il Maestro Segovia ha detto di lui: “La sua tecnica è meravigliosa. Esegue i più intricati passaggi senza sciupare una nota, ma possiede qualcosa di assai più importante della tecnica: suona con l'anima”. Ha ottenuto tre Primi Premi Internazionali: al Concorso Internazionale di Caracas (1967), al Concorso Internazionale “Città di Alessandria” (1971) e al Concorso dedicato al compositore brasiliano Heitor Villa-Robos a Rio de Janeiro, dove la vedova del compositore gli ha consegnato la medaglia d'oro. Diventò in quel momento l'unico chitarrista ad aver vinto tre Concorsi
L’Arca di Noè Noè
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Nascondino Nascond dino
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enee vixit qui bene latuit”. Dal latino, “ha vissuto bene en ben enee chi ch bene è rimasto nascosto”: propongo questo promem promemoria emor oria ingenuo epoca guardona innge genu nuoo in controtendenza con ontr trot oten ende denz nzaa al alla la nnostra ostr os traa ep epoc ocaa gu guar ardo dona na e iimpicmpic mp iciona, cion ci ona, dove tutti si esibiscono e fanno sapere di sé le minime miniime quiquisquiglie squi sq uigl glie ie che che non non interesserebbero int nter eres esse sere rebb bber eroo neppure nepp ne ppur uree i parenti pare pa rent ntii stretti.Dopo stre st rett tti.i.Do Doppo l’estate sguardi rivolti adesso l’es esta tate te ddell’aria e l’ar el a iaa aaperta pertta e co pe con gl gli sg sgua uarddi rivo oltti ag agli aaltri, lttri ri,, ad ades sso l’autunno degli l’au autu tunno potrebbe introdurre un po’ di letargo della vista vist staa e de egli occhi, condividere occh oc chi,i, un un nascondino discreto, con cose vere da condiv vid ider e e co cconn pochi Anzi, giusto esagerare: poch po chii o an aanche che con nessuno. A ch nzi,i giu i sto t per esag gerar are: e: ddopo opoo un gesto fatto gest ge stoo buono buon bu onoo fa fatt ttoo in ssolitudine olit ol itud udin inee fregarsi freg fr egar arsi si ssoddisfatti oddi od disf sfat atti ti llee ma mani ppereer chhé nessunoo se ll’è ’è filat to.. ché filato.
Silvano e dintorni La redazione di “Silvano e dintorni” - si è ampliata con l'arrivo di Erika Spinella, Stefano Montaldo, Lorena Bisio e Irene Basso - ricorda agli uffici stampa dei comuni dell'Alto Monferrato Ovadese è a disposizione per dare spazio alle loro notizie ed eventi. Attivo anche il blog http://www.inchiostrofresco.it/silvano-e-dintorni/ Per info e contatti: silvanoedintorni2014@libero.it o Claudio Passeri: info@claudiopasseri.it - cell. 3318509752. Collaboratori: Alice Lasagna, Chiara Boarini, Erika Spinella, Irene Basso, Marcella Guala, Cristina Coco, Lorena Bisio, Alessio Bertuccio, Stefano Montaldo, Fabio Rinaldi, Gianluca Becatti, Diego Ponte.
La Valle Stura
onoranze funebri spa
la generale gruppo
Internazionali. Da allora la sua attività concertistica ha toccato tutto il mondo. Ha suonato alla Tonhalle di Zurigo, nel Palais de Beaux Arts di Bruxelles,a Londra, Rotterdam, Milano, Barcellona, Amburgo, Oslo, Helsinki. Ha realizzato tournées di concerti negli Stati Uniti, Canada e Australia. Fierens è molto conosciuto in Inghilterra dove ha suonato come solista con la “London Symphony”, la “Royal Philarmonic”, la “Hallé” e la “English Chamber Orchestra”. È stato invitato dall'Orchestra Nazionale Spagnola per eseguire il “Concierto de Aranjuez” in una tournée in Spagna, sotto la guida del direttore Garcia Asensio. Per diversi anni è stato “Artist in residence” presso la Grand Valley State University in Michigan. Ha inciso per la casa discografica ASV di Londra. Dopo un suo concerto a Milano nel 1989 il “Corriere della Sera” lo ha definito come erede del grande Segovia. Massimo Mila su “La Stampa” ha scritto di lui: “una volta tanto un concerto di chitarra non si risolve in una esibizione di tecnica esecutiva. L’argentino Guillermo Fierens ha la garra giusta (la grinta) per essere un esecutore raffinato e puntuale“.
L'ouzlera di Campo Ligure
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l 4 ottobre a Campo Ligure alle ore 14.30 presso l’auditorium della ex comunità montana in via al Convento, si terrà un seminario di studi su un sito recentemente scoperto, di grande interesse storico e naturalistico. Si tratta di un uccelliera (ndr uno spiazzo cintato da alberi di sorgo nel quale veniva rapidamente alzati dei pali con una rete per catturare gli uccelli) costruita per la famiglia Spinola nel 18° secolo circa e situata in località Giordano. Il ritrovamento è avvenuto grazie alle indicazioni del Cabreo (ndr un antico libro di mappe) redatto dal ing. Brusco nel 1782 per la nobile famiglia genovese. Nel pomeriggio del convegno si alterneranno studiosi che daranno relazione non solo sul ritrovamento ma anche sul sistema delle uccelliere (ouzlere nel dialetto locale come riporta il “Vocabolario del dialetto di Campo Ligure” di Massimo Calissano e Giovanni Ponte, edito per Fratelli Frilli Editore) in valle Stura, sui metodi di cattura degli uccelli, sulle tipologie di volatili e le varie modalità che veniva utilizzate nelle nostre valli fino a pochi decenni fa. Daremo ampia relazione nel prossimo numero. Massimo Calissano
Silvia Pastorino
VIA GRAMSCI 27 CAMPO LIGURE (GE) TEL. 010/92.10.74
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Referenti:
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l’inchiostro fresco
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Settembre 2014
La collera dello Stura
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anto spavento, ma fortunatamente pochi danni, ha creato l'onda di piena dello Stura nella valle omonima lo scorso 19 agosto, creando apprensione fino ad Ovada. Il fatto fuori dalla norma è sicuramente il periodo in cui è avvenuta la piena durante il quale, solitamente, la portata del fiume è ai minimi in attesa delle abbondanti piogge autunnali. La piena “fuori stagione” è stata ben gestita dalle aree interessate: i lavori di pulizia dell'alveo del fiume effettuati per tempo hanno evitato di provocare gravi danni a persone e cose, come invece avvenuto tragicamente nel recente passato (la memoria della spaventosa alluvione del 2011 è ancora ben viva). Si sono segnalati solamente alcuni allagamenti di negozi e scantinati nei comuni di Campo Ligure e Masone, mentre ad Urbe sono state aperte le chiuse della diga del Lago dell'Antenna per far defluire le acque. La situazione è stata anche monitorata con attenzione dalla Protezione Civile. L'ondata di piena è avvenuta in contemporanea con le spaventose trombe d'aria che hanno colpito il ponente genovese, in particolar modo Arenzano, in questa estate, definita dai meteorologi come la più fredda dal 1816. (f.m.) Servizio fotografico sul nostro sito
VALLE STURA
Elezioni Amministrative 2014 - Comune di Tiglieto
La parola a Marina Pesce “C redo che gia' le azioni che si compiono qualifichino le persone, ma dopo l’intervista apparsa sul numero di luglio di Inchiostro Fresco al nuovo sindaco di Tiglieto Giorgio Leoncini, devo esprimere la mia personale posizione nonché la corretta e testimoniabile successione dei fatti, anche a nome di chi con me li ha vissuti. La verità è che la formazione guidata da Giorgio Leoncini è conseguenza del trasformismo di due assessori, lui stesso e Roberto Pesce, che hanno abbandonato la vecchia giunta per avvicinarsi al gruppo della passata minoranza di destra dando vita alla lista "Provare a Cambiare”. Ci ha detto Marina Pesce, Capogruppo di minoranza del Comune di Tiglieto, chiedendoci diritto di replica per illustrare il suo punto di vista sulla situazione politica locale. “Con sorpresa – ci spiega - abbiamo visto sorgere in questi due ex assessori un improvviso desiderio di cambiamento, che fa a pugni con l’unanimità con la quale, nei cinque anni passati, sono state votate le oltre ottocento delibere della precedente amministrazione della quale facevano parte. Ma non solo. Nell'aprile scorso, a campagna elettorale più che avviata, i due assessori interpellati dal sindaco uscente Michelangelo Pesce, confermarono di riconoscersi totalmente nella politica attuata, tanto da votare entrambi a favore il bilancio consuntivo 2013”. Le incongruenze che la nostra interlocutrice ci sottopone non finiscono qui. “Contemporaneamente a questo loro atto – puntualizza Marina Pesce - costituivano una nuova formazione in contrapposizione a quella di cui ancora facevano parte. Al momento di trovare un candidato alla successione Michelangelo Pesce (ndr: che aveva concluso il secondo mandato e nonostante il decreto Del Rio aprisse al terzo, non intendeva venire meno all’impegno di alternanza che aveva sempre sostenuto doveroso attuare) all'assemblea, aperta a simpatizzanti di centrosinistra ed iscritti, svoltasi nel Circolo PD Tiglietese, propose la candidatura di Roberto Pesce, assessore uscente della sua giunta che, dopo una settimana di riflessione rifiutò, motivando il desiderio di ritirarsi dalla politica attiva”. Ma cosa successe in seguito? “Roberto Pesce entrò nella lista del sindaco Leoncini, ricoprendo oggi il ruolo di assessore”. Il suo nome come entra in questa vicenda? “La mia candidatura fu proposta in un secondo momento sempre nelle assemblee nel Circolo PD, in coerenza del principio che ci eravamo dati: candidato sindaco generazional-
mente più giovane, di estrazione e cultura locale e, inequivocabilmente, di centro sinistra – ci spiega Marina Pesce – e qui sorgono alcune riflessioni”. Ce le potrebbe illustrare sinteticamente? “Certo, da come si è svolto il percorso politico di Leoncini non avrei pensato, come ha dichiarato, che la sua formazione guardasse al centro sinistra • PRIMO: perché Leoncini ha abbandonato, polemicamente, nel 2011, la formazione del Partito Democratico (mentre era stato con noi eletto in forza PD) per candidarsi nel 2013 alla camera dei deputati quale indipendente nelle liste dell'UDC; • SECONDO: perche' Leoncini non ha mai espresso volontà di essere il candidato sindaco della "Lista Costituzione", anzi non si e' mai neppure presentato, nonostante ripetuti inviti, alle assemblee tenutesi nel Circolo PD; • TERZO: tra i consiglieri eletti di Leoncini ci sono persone già facenti parte della minoranza di destra della passata amministrazione (primo tra tutti il suo attuale capogruppo); • QUARTO: a sostegno delle dichiarazioni di Leoncini in merito alla apoliticità della sua lista, il consigliere regionale Aldo SIRI (che sfido chiunque a sostenere sia di centro sinistra) si è attivamente speso in prima persona per la campagna elettorale, arrivando ad inviare a casa dei cittadini un invito al voto a favore del candidato sindaco Dott. Giorgio Leoncini, indicando al contempo la preferenza da assegnare ad alcuni dei candidati consiglieri della lista "Provare a Cambiare", e per essere, lo stesso Siri infine intervenuto al consiglio comunale d'insediamento, portando rose alle signore, nonché pasticcini e spumante per brindare alla vittoria”. Piuttosto frastornati da questo J’accuse ci congediamo dalla nostra interlocutrice, chiedendo quale sia dal suo punto di vista, la collocazione partitica dell’attuale amministrazione. “Semplicemente prendo atto che le simpatie di Giorgio Leoncini oggi, a soli due mesi dall'essere stato eletto, siano tornate al PD nella figura del segretario Matteo Renzi, il vincente del momento. La nuova giunta ha il diritto, ampiamente riconosciuto dal voto dei cittadini, di realizzare il suo programma, ma penso che la verità non vada dimenticata e che la politica, se si nutre di trame di palazzo, vada allontanata tanto della capitale quanto dal comune più piccolo dello Stato”. Fabio Mazzari
l’inchiostro fresco
VALLE STURA
Settembre 2014
Da Savona una serie di ceramiche artistiche in mostra alla Badia
Tiglieto: tra cultura e storia I
l 2 Agosto, nel pieno di questa estate 2014, è stata inaugurata nella Chiesa di Santa Maria della Croce, la mostra sulla Raccolta di Sculture sui “Titoli Lauretani” realizzate dal Laboratorio di ceramica creativa ANSPI della Parrocchia S. Giuseppe di Savona. Il curatore della mostra è l’Architetto Pier Paolo Franzese e la stessa è stata aperta alle ore 15.00 con la celebrazione della Messa. Un’esposizione ricca di impegno, da parte dell’Associazione “Amici dell’Abazia Circense” e del Comune, sempre di Tiglieto, per mantenere vivo e creativo un luogo secolare. Gli artisti del Laboratorio di Ceramica Creativa, guidato dalla Maestra Laura Romano, hanno tratto liberamente ispirazione dalle illustrazioni del Maestro Amedeo Brogli, utilizzando diversi simboli religiosi che aiutano nella comprensione del Titolo stesso. Le Litanie Lauretane ci presentano infatti le virtù di Maria e formano un ricchissimo affresco di questa donna prescelta da Dio come segno del suo amore per noi. …e così il “mantello” blu turchino consacrato alla Madonna dal XII secolo fino al 1854, anno in cui Pio IX proclamando il Dogma dell’ Immacolata Concezione la vestirà di bianco (simbolo di purezza), così come
la “torre d’avorio” ed i “gigli”, simboli di verginità ed ancora il “roveto ardente”, presenza invisibile del fuoco che alimenta la vita, la “rosa”, il “serpente”, il “sole” e la “stella” oppure l’ “albero” che simboleggia l’unione tra cielo e terra, “colomba”, “edera”, “olivo” e “palma” ed ancora “lampada a olio” rappresentante la presenza reale di Dio ed il “fuoco” dell’amore che abbiamo dentro, prendono vita. Assolutamente questo è un motivo in più per visitare la Badia di Tiglieto in queste giornate. Ricordiamo gli orari di visita, dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 18.00
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Al museo Passatempo 60 anni di TV
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l Museo Passatempo di Rossiglione festeggia i sessant'anni della televisione in Italia, con una mostra, che sarà allestita a partire dal mese di ottobre, decisamente particolare. I protagonisti della mostra infatti non saranno gli apparecchi televisivi, ma gadget, accessori e curiosità legate a decenni di programmi televisivi: dai giochi da tavolo ispirati a “Lascia o raddoppia” o “Rischiatutto”, alla riproduzione del pappagallo di “Portobello”, al corvo “Rockfeller” del ventriloquo Luis Moreno, ai “robottoni” dei cartoni animati giapponesi che rimangono ancora oggi nell'immaginario di chi è stato bambino negli anni '70 e '80, fino ad autentiche rarità come le statutette di Mike Bongiorno e Pippo Baudo, oggetti particolarissimi e ormai introvabili, che faranno sicuramente scendere qualche lacrima di nostalgia ai meno giovani. (f.m.)
Maria Virginia Calissano
Quando l'obbiettivo sostituisce i pennelli: fotografia d'autore in Valle Stura
Franco Fontana a Masone È visitabile, dall'inizio di agosto fino alla fine di settembre, la 17°edizione della “Rassegna Internazionale di Fotografia”, nei locali del Museo Civico Andrea Tubino di Masone. L'evento di quest'anno, organizzato dall'Associazione Amici del Museo di Masone, in collaborazione con la Federazione italiana associazione fotografiche, ospita un autentico monumento della fotografia contemporanea: Franco Fontana, che espone una ricca antologia della sue opere. Fontana, modenese classe 1933, affianca da sempre all'attività di fotografo quella di scrittore. La sua passione nasce nel 1961, quando inizia a dedicarsi prevalentemente ad un'attività amatoriale, svolgendo ricerche estetiche su diversi temi, i più rilevanti dei quali saranno quelli dedicati all'espressione astratta del colore, vera e propria particolarità negli anni '60 e '70, nei quali
l'astrattismo fotografico veniva realizzato esclusivamente in bianco e nero. La mostra che il Museo Tubino dedica a Fontana è una vera e propria antologia delle sue opere, con fotografie che vanno dagli anni '70 fino ai giorni nostri, dedicate in particolar modo agli spazi urbani, particolari e colorati scenari delle città degli Stati Uniti, dell'Europa e dell'Estremo Oriente, che un occhio comune difficilmente saprebbe osservare, vengono portati alla luce e valorizzati dall'obbiettivo di Fontana. Fabio Mazzari
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Il missionario Padre Sandro Canton e il suo racconto degli orrori rrrori n nella ella R Repubblica epubblica C Centroafricana entroafricana
L’Africa ad Urbe
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ra le innumerevoli manife- parte il padre missionario ci ha stazioni estive che si sono illustrato la situazione attuale delsvolte nel nostro comune, lo stato africano sconvolto dalla abbiamo avuto il piacere di assi- guerra civile. L’ultima parte della stere ad un incontro tra la nostra serata ha offerto uno spiraglio di comunità ed un missionario, Pa- speranza, grazie all’Associazione dre Sandro Canton, attivo nella Asilo di Nico che non si arrende missione di Safà nella Repubblica all’ingiustizia sociale e all’orrore Centrafricana. L’incontro non era della guerra e continua con la stato organizzato per raccogliere sua azione creando opportunità fondi ma unicamente per infor- di riscatto per i dimenticati da mare sulle modalità con le quali tutti. L’asilo funziona da anni ed le offerte, inviate in precedenza, accoglie tutti i bimbi: oltre a forsiano state utilizzate. La serata nire loro un’opportunità didatsi è sviluppata in tre parti: nella tica, i bambini vengono nutriti prima si è inquadrato l’aspetto ge- adeguatamente e sottratti alla ografico e politico, nella seconda strada. Questa serata è stata una
grande lezione di vita che ha reso evidente il contrasto tra la bieca indifferenza, l’opportunismo del nostro modo di vivere e la semplicità, il coraggio e la coerenza di coloro che, aiutando il prossimo, aiutano anche tutti noi a ritrovare la nostra perduta umanità. Vorrei esprimere la gratitudine della comunità di Urbe a tutti i membri l’Associazione asilo di Nico che ci danno l’opportunità di essere partecipi di un progetto così bello. Fabrizio Antoci Sindaco di Urbe
Pillole meteo a Urbe
//freeforumzone.leonardo.it/forum.aspx?f=12157
La neve a due passi dal mare. Uno spettacolo che solo la Valle dell'Orba può regalare agli amanti della natura, della montagna e del mare.
S
e pensate di dover andare oltre i 1500 metri o allontanarvi molto dalla linea di costa per vedere cadere i bianchi fiocchi in abbondanza, siete completamente fuori strada. Qui siamo a soli 8 km in linea d’aria dal litorale di Varazze, eppure la neve cade copiosa quasi ogni inverno. La morfologia delle dorsali e la complessa orografia conferiscono a questa zona caratteristiche meteorologiche difficilmente riscontrabili in altre parti della Liguria e dell’Italia intera, e proprio per questo dovrebbe essere inserita nella pianta regionale come Comune di media montagna. Come mai la Valle dell’Orba presenta nevicate così abbondanti? Per
prima cosa, la relativa vicinanza al mare garantisce quasi sempre un buon ricarico di aria umida quando sul nord Italia transita una perturbazione. L’umidità è la materia prima per la costruzione delle precipitazioni sia piovose che nevose. La lunga dorsale del Reixa-Beigua, posta a sud, impedisce alle correnti provenienti dal mare di penetrare nei bassi strati ed interessare direttamente la zona. A nord di essa si forma un cuscino di aria fredda (sempre nei bassi strati) che resta letteralmente intrappolato sul posto. Ricordiamo che l’aria fredda è più pesante di quella calda e tende perciò a ristagnare nelle vallate e sulle pianure durante il periodo in-
vernale. Le nevicate abbondanti che interessano la Valle dell’Orba si formano proprio dallo scorrimento dell’aria caldo-umi-
da marittima sopra il cuscino freddo menzionato. L’interazione tra queste due masse d’aria molto diverse determina inoltre un’accentuazione dei fenomeni e le nevicate possono assumere carattere di persistenza e copiosità. Oltre a ciò, Urbe è interessata anche dalle correnti da stau, provenienti dalla porta della Bora, causando altre nevicate anche in assenza di perturbazioni organizzate. Zone come la Val Trebbia o la Val d’Aveto non possiedono il cuscino freddo sottostante e le nevicate di conseguenza raramente raggiungono il fondovalle, limitandosi alle vette montuose più elevate. Massimo Zagarella
l’inchiostro fresco Settembre 2014
Una vita nell'arte
Il mondo della celluloide e quello della pittura si incontrano
Il cinema immortalato sulle tele
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itenuta, quella cinematografica, esperienza di fondamentale importanza all’interno del percorso artistico di Ugo Nespolo, l’antologica ha dedicato un ambiente allestito ed attrezzato per la visione dei film prodotti e diretti dall’Artista fin dal 1966. Al fine di rendere completa la panoramica della sua produzione, alle pareti è stata riportata una storica documentazione di manifesti e fotografie oltre ad alcuni lavori in tecnica mista (fotografia, serigrafia, acrilici) come “Neonmerzare 1” del 1967 o “Michael” del 1994. È stato quindi possibile ammirare alcuni dei ventidue film (tra i quali Grazie, Mamma Kodak del 1966, Tucci-Ucci del 1968, Andare a Roma del 1976 e Time After l Palazzo del Liceo Time del 1994) che hanno viSaracco ad Acqui sto Ugo Nespolo come autore Terme (finanziata daldella fotografia, spesso della la Regione Piemonte e dal sceneggiatura ed alcune vol- Gruppo EGEA, divenuto nete anche protagonista stesso. gli ultimi anni principale soLe pellicole dell’Artista sono stenitore delle iniziative culda collocarsi in quella fase turali cittadine) con il titolo di sperimentazione, di cui “Le stanze dell”immagine” Torino ne fu uno dei centri si è svolta, dal 19 luglio al più rappresentativi, diffusasi 24 agosto, l’antologica, che nella seconda metà degli anni quest’anno ha reso omaggio Sessanta in Italia, effettuata ad Ugo Nespolo, tra i protagonisti dell’arte italiasia da artisti visivi che da ap- na contemporanea. La rassegna ha proposto quapassionati di cinema esterni rantatré significative opere, dagli inizi degli anni al circuito produttivo e che Sessanta fino all’ultimo, attuale, periodo (“Noracchiudono quel concetto ce- vantiqua 1” del 2009, “Reconstitution” e “Vivre lebrativo del gesto dell’artista, au Conditionnel” del 2011); si è soffermata anqualunque esso sia, caricato che sull’aspetto più particolare della sua attività, di una valenza concettuale il cinema, dedicandogli un apposito spazio, oltre ed estetica. In questo mecca- alla grande sala centrale ed alle due laterali, nelle
di Ugo Nespolo
nismo di autoriconoscimento della propria attività operativa, nei primi film di Nespolo le persone, gli eventi, gli oggetti, erano mostrati come realtà in sé senza particolari articolazioni discorsive con una certa casualità quasi ludica, mentre nella seconda fase essi sono inseriti in una dinamica di rappresentazione e di micro narrazione in un orizzonte comunicativo segnato da regole consolidate, pur restando del tutto anomale. Federica Balza
Nespolo espone le sue opere al palazzo del Liceo Saracco
Le stanze dell'immagine
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quali sono state presentate le opere maggiormente rappresentative dell’intero percorso artistico di Nespolo, arricchendo tutto con numerosi oggetti e sculture come “Acrobati al Tempio” del 1971 o “Recording Device” del 1989 e da una grande installazione tridimensionale dal titolo “Avanguardia Educata” del 1995. In una quarta sala sono stati presentati, insieme ad alcuni oggetti in ceramica, anche una serie di grandi opere su carta realizzate con tecniche miste e collage come “Still Life/Siberiana” del 1985 o “Free Time” del 2012. Il titolo della rassegna “Le stanze dell’immagine” evidenzia un tema ricorrente per Nespolo: la mostra è una collezione di immagini, pur diverse fisicamente, racchiuse in alcune stanze.
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U
go Nespolo, nato a Mosso (Biella) il 29 agosto 1941, si è diplomato all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino ed è laureato in Lettere Moderne. Esordisce nel panorama artistico italiano negli anni sessanta con contaminazioni della Pop Art e con un’assidua militanza negli ambienti concettuali e poveristi. La sua produzione artistica si caratterizza presto per un marcato accento trasgressivo, ironico e un personale senso del divertimento, una sorta di marchio di fabbrica per l’artista. Doti espressive che si presteranno alla “tela cinematografica” esplorando presto, negli anni settanta, anche questo mezzo di comunicazione. La sperimentazione creativa e l’arte applicata interesseranno grafica pubblicitaria, illustrazione, abbigliamento, scenografie e costumi di opere liriche. Molteplici saranno i supporti materiali e così le tecniche di cui si avvarrà: legno, metallo, vetro, ceramiche, stoffe e pietre preziose. Fedele alle disposizioni delle avanguardie storiche di “portare l’arte nella vita” ritiene l’artista contemporaneo debba varcare i confini dei luoghi comuni tardoromantici. Federica Balza
Federica Balza
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Federica Parodi In nome della spending review non bisogna giocare con la salute della gente tutta d'oro
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on l’aiuto del Comune di Visone e della Regione Piemonte, ma soprattutto grazie a capacità e passione, Ezio Rossero è riuscito a creare in una piccola cittadina come Acqui un centro ed una scuola di triathlon senza eguali in Italia ed in Europa. Da anni ha creato la Virtus, squadra che mette insieme bambini, ragazzi e junior, e che sa sempre essere protagonista di alto livello. Due sono stati gli appuntamenti importantissimi in agosto: Junior ETU Cup a Nottingham, che ha visto Alberto Chiodo, alla sua seconda gara di coppa Europa, chiudere con un buon 34° posto; vincente, con un ottimo primo gradino del podio, Federica Parodi, negli Europei Duathlon Junior disputatisi a Weyer, in Austria. Federica Balza
Un ospedale da difendere L’ ospedale di Acqui Ter- a ragionare come se l’Acqueme non può essere se, l’Ovadese, il Novese ed il spogliato di altri servizi. Tortonese, fosse un territorio Ne sono convinti sia i cittadini unico da difendere contro i che gli amministratori locali tagli alla sanità. Dopo il primo dell’Acquese, in un momento Acquese nato nei mesi scorsi in cui si sta parlando di altri all’ospedale di Novi Ligure, a tagli alla sanità. L’attenzione seguito della chiusura del pundi tutti è naturalmente rivolta to nascite dell’ospedale della verso la Regione Piemonte ed città termale, gli scenari in in particolare all’Assessorato ambito sanitario sono profonalla Sanità guidato da Antonio damente cambiati. Proprio da Saitta. Proprio da vertice del- questa prima nascita in “trala sanità regionale, potrebbe sferta”, potrebbe iniziare un giungere l’input di procedere dialogo reale tra i vari centri ad altri tagli che potrebbero zona per ottimizzare e miglioriguardare oltre all’ospedale rare i servizi sanitari territoriadi Acqui Terme anche quelli li senza dover necessariamendi Novi Ligure e Tortona. A te procedere ad ulteriori tagli, questo punto, è inutile ed diminuzione di posti letto o improduttivo mettere in atto peggio chiusura d’interi realzate di scudi dettate da mo- parti. Per quanto riguarda l’otivi campanilistici, ma iniziare spedale di Acqui Terme, sono
A Cassine ritornano i cavalieri, le pulzelle, i saltimbanchi e le fiere antiche
È tempo di Medioevo Il Palio del brentau L S a Festa Medioevale di Cassine giungerà, il 7 settembre 2014, alla 24a edizione e riproporrà suggestioni, intrattenimenti ricostruttivi di tecniche militari, di vita quotidiana, di arti e mestieri, saltimbanchi e angoli di giocoleria che l’hanno resa famosa in Italia e in Europa. In questa edizione si intende affrontare il tema dell’interpretazione del Medioevo, non tanto quella degli studi storiografici, ma quella propria di un linguaggio di massa quale il cinema. Momento culturale topico della Festa Medioevale sin dalle sue più remote edizioni sarà la conferenza a più voci, denominata Verbal Tenzone, nata da una felice intuizione del compianto prof. Geo Pistarino, storico di fama internazionale, alla quale hanno partecipato personaggi autorevoli del mondo accademico e della cultura come, per citarne solo alcuni, Franco Cardini, Jean Markale, Vittorio Sgarbi e Renato Bordone. Federica Balza
abato 13 e domenica 14 settembre si terrà la tradizionale “Festa delle feste”, si assisterà al Palio del brentau e si assegnerà il titolo di “campione brentau ‘dla buient”. Il via avverrà da piazza Bollente prelevando acqua a 75°C dalla fonte: i concorrenti, brenta in spalla, si dirigeranno in corso Italia, attraversato il voltone della Torre civica, proseguiranno in via Garibaldi fino a piazza Addolorata per ritornare alla partenza. Risulterà vincitore il brentau che compirà il percorso nel minor tempo possibile con la brenta a spalla colma d’acqua prelevata dalla fonte. Un’iniziativa particolarmente interessante per serbare memoria di un mestiere artigianale terminato verso la fine degli anni Quaranta. Federica Balza
attualmente in corso alcuni lavori di ristrutturazione, che prevedono in primo luogo la sostituzione di alcune pavimentazioni in linoleum. Prossimamente, dovrebbe essere anche riaperta la rampa di accesso all’ex pronto soccorso chiusa ormai da anni. La riapertura della rampa, consentirà nuovamente l’accesso delle ambulanze e delle autovetture che trasportano persone impossibilitate a muoversi e che si devono recare agli ambulatori presenti al primo piano. L’attività di rifacimento delle pavimentazioni, riguarderà poi altri piani dell’ospedale come ad esempio il reparto di medicina, mentre è auspicabile una revisione completa dei serramenti interni ed esterni di tutti i reparti. L’ospedale di Acqui Terme, recentemente classificato quale ospedale “cardine”, rappresenta quindi un elemento essenziale nel panorama della rete ospedaliera provinciale e regionale. Naturalmente, perché la rete ospedaliera sia efficiente e funzioni davvero, è necessario che tutte le strutture presenti sul territorio “dialoghino”, nonostante questo concetto sia ancora difficile da mettere in pratica, vista l’esistenza a livello provinciale di un Azienda sanitaria locale e di una Azienda sanitaria ospedaliera di livello nazionale qual è l’ospedale Santi Antonio e Biagio con annesso centro di riabilitazione Borsalino. (g.l.f.)
Bosco Marengo: dal 13 al 21 settembre “Arte in Santa Croce”.Servizio di Daniele Cifalà sul nostro sito
l’inchiostro fresco
13 Sergio SettembreScolaro 2014
RONDINARIA Sergio Scolaro
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Un consiglio comunale aperto a Capriata per parlare dei rischi per le esondazioni La ghiaia del Vobbia L'amianto blu
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rbe è il primo comune attraversato dall’Orba appena a valle delle sue sorgenti. Anzi, come facilmente intuibile, il toponimo del comune è direttamente riconducibile al fiume stesso. Il nostro comune non ha il problema delle esondazioni ancorché nel 2010, l’“Orbone” si è portato via un depuratore e un’area pic-nic. È indubbio che il fiume ci leghi ai comuni del fondo valle e che, data la nostra posizione geografica, ci sentiamo “sentinelle” della sua buona salute. La questione sulla quale dobbiamo tutti vigilare è quella del grosso giacimento di titanio nel monte Tarinè, compreso fra il fiume Orba ed il suo affluente Orbarina. Lo sfruttamento di questo giacimento, possibile solo attraverso l’apertura di una cava a cielo aperto di enormi dimensioni, provocherebbe inquinamento del suolo, dell’aria e soprattutto dell’acqua circostante. Un inquinamento mortale visto che, per estrarre il titanio, bisogna frantumare una roccia che contiene l’amianto blu, di cui una sola pagliuzza, dispersa nell’aria o nell’acqua, è sufficiente a provocare il mesotelioma. Gli appetiti delle multinazionali minerarie sono chiari e la copertura del Parco del Beigua potrebbe non essere sufficiente: noi stiamo all’erta ma è l’unione che fa la forza per cui, se fosse il caso, teniamoci pronti a fare fronte comune. Fabrizio Antoci Sindaco di Urbe
La salute sull'Orba sull'Orba
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enerdì 8 agosto si è svolta nella centrale piazza amministrazione comunale, - ha proseguito CasGaribaldi di Capriata d’Orba un Consiglio co- sulo - ci siamo costantemente mossi, appellandoci munale aperto, nel corso del quale si è discus- agli Enti e alle Autorità preposte, proponendo soso sulle esondazioni del torrente Orba che di anno luzioni, alcune delle quali anche a costo zero per in anno creano sempre più disagi alla cittadinanza fronteggiare il pericolo delle esondazioni, l’ultima e per formalizzare la costituzione di un’apposita delle quali, il 25 dicembre scorso, ha raggiunto i Commissione. Erano presenti, assieme ai Consiglieri locali della Caserma dei Carabinieri: un metro e capriatesi, anche i sindaci di Silvano d’Orba e di Pre- mezzo d’acqua. – sottolinea l’ex sindaco - Il probledosa. A presiedere il dibattito è stato il neosindaco ma dell’Orba sta nel suo alveo che ormai è pieno di Capriata, dott. Giovanni Poggio. Poggio in apertu- di ghiaia. Per ripulirlo abbiamo proposto di assera ha comunicato che, su richiesta della minoranza gnare i lavori di ripulitura ad una ditta con gara consiliare, la presidenza della Commissione speciale a compensazione: cioè la ditta preleva e vende la sull’Orba è stata affidata al consigliere di minoranza ghiaia, fa profitto e il Comune non ha oneri e si Alessandro Moncalvo, ed è costituita dal vicesin- trova l’alveo del torrente pulito. Eppure, nonostante daco Franco Norbiato e dalle consigliere Cristina l’evidente impatto a costo zero di quest’operazione, d’Ameri per la maggioranza e da Carla Motta per la dagli Enti preposti non c’è ancora giunta risposta. minoranza. La parola poi è stata data a Pier Sandro Oggi, in previsione della prossima cattiva stagione, Cassulo, inizialmente designato come Presidente di non possiamo più attendere - sottolinea il relatore – questa commissione, il quale ha spiegato le ragioni anche perché la nostra paura è che l’ennesima esondel suo passo indietro: “Ho deciso di farmi da parte dazione possa interessare il sito inquinato della per facilitare il dialogo e garantire il massimo del- Pedaggera. Quello, tanto per intenderci, dove sono la trasparenza sulla messa in sicurezza dell’Orba stati anni fa interrati illegalmente fusti di olio inee sul risanamento ambientale del suo bacino, fat- sausto”. Cassulo ha concluso il suo intervento ricorto questo che si trascina da anni” Cassulo ha poi dando che: “Sono stato convocato moltissime volte fatto un sintetico riassunto sui numerosi interventi dal Prefetto di Alessandria per ogni sorta di problecomunali finalizzati a contenere le esondazioni del ma, ma sulle esondazioni dell’Orba, sulle quali con torrente, le cui acque, se bene regimentate, sono utisegue a pag. 14 li alla campagna, alimentando le irrigazioni. “Come
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a sempre Vobbietta, piccola frazione di Isola del Cantone, deve fare i conti con il Vobbia, un torrente capriccioso che spesso in autunno fa sentire la sua voce. Dopo anni di “mugugni”, la gente ha capito che era necessario dare risalto pubblico alla questione delle esondazioni provocate dall’eccessivo deposito di ghiaia nel letto del torrente, riducendone la portata. L'“inchiostro fresco” è stato sin da subito sensibile a questo problema. In diverse occasioni è sceso in campo per documentare la situazione e le sue evoluzioni con articoli e servizi fotografici. In seguito a ciò possiamo dire che è stato fatto qualche passo in avanti: il tratto di torrente che corre nell'abitato ha subito alcuni interventi per ridurre il livello della ghiaia, la quale, una volta estratta, è servita al comune di Arenzano per rimpinguare le sue spiagge erose dal mare (vedere articolo titolato “Basta con gli interventispot”, pag. 29), è stata installata una centralina idrometrica collegata con l'ARPAL, è stato collocato un tabellone luminoso per informare la popolazione su rischi imminenti e infine sono state più frequenti le aperture delle chiuse della diga della centrale idroelettrica, favorendo il deflusso di acqua e materiale. La direzione è quella giusta ma con la natura non si scherza; i vobbiettesi sono certi che il Comune continuerà a fronteggiare il problema e sanno che possono contare anche su validi alleati. Grazie inchiostro!! Marco Abbondio
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l’inchiostro fresco
RONDINARIA Il sito inquinato della Pedaggera
Settembre 2014
La salute scorre lungo le spode dell'Orba prosegue da pag. 13 scadenza puntuale gli relazionavo, non sono mai, e dico mai, stato convocato ad Alessandria per discuterne”. La richiesta della minoranza volta ad ottenere la presidenza di questa commissione, è stata motivata, per voce di Alessandro Moncalvo, come segno di discontinuità dal modus operandi di Pier Sandro Cassulo. “Abbiamo chiesto di poter gestire la situazione – ci dice infatti il neopresidente Moncalvo - perché sono più di dieci anni che va avanti questa storia e non si è arrivati ad una soluzione. Non è una critica alla persona di Cassulo, che anzi ringraziamo per la responsabilità, ma al metodo”. Il neopresidente a questo proposito specifica che: “Sulla questione Orba, Capriata ha condotto una battaglia solitaria ed ha sbagliato. Noi come minoranza abbiamo intenzione di attivare una cabina di regia collettiva con tutti i sindaci dei comuni a monte ma soprattutto a valle dell’Orba, da Silvano a Predosa, passando per Castelletto e sino ad Alessandria. Mi fa piacere vedere tra la platea i sindaci di Predosa e di Silvano. Questo mi fa ben sperare – conclude Moncalvo - per un’azione
coordinata che, ragionevolmente, dovrebbe partire dalla fine di settembre. Punteremo soprattutto sulla bonifica del sito inquinato della Pedaggera”. Ancora una volta Capriata, a giusta ragione (anche perché sede del Consorzio Irriguo) si arroga il titolo di “sentinella” del territorio per contrastare i rischi legati all’Orba: la salute degli abitanti di Rondinaria scorre lungo il loro fiume. (m.n.)
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Capriata d’Orba si vive bene e soprattutto si vive a lungo: come dimostra questa bella foto dove tra Rina e Cristina, dell’Amministrazione comunale, appare sorridente e in buona salute Luigina Priano, vedova Ferraro, che il 17 luglio 2014 ha compiuto 100 anni.
ni n a ' t n ce a a t a !! i ! r i p n a a C v A gio a r o c si è an
Auguri di cuore da tutta la Comunità Capriatese!
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ra il 1985 e il 1988 in località Pedaggera vennero create enormi cave per l’estrazione della ghiaia necessaria alla realizzazione dell’autostrada A26. Il sito si dimostrò subito appetibile per gente priva di scrupoli per lo smaltimento illegale di qualsiasi tipo di rifiuti. Pier Sandro Cassulo, allora Sindaco di Capriata, assieme al Maresciallo dei Carabinieri della locale stazione, avendo subodorato questo tipo di azioni, dopo una serie di appostamenti notturni, sorpresero l’imprenditore Robbiano Gentile intento a interrare i bidoni inquinanti. Gentile venne denunciato alle Autorità competenti, ma da allora non se ne seppe più nulla. Dopo il fallimento della Ditta Robbiano, la Regione Piemonte, istituzionalmente competente, solamente nel 2004, ha iniziato ad intraprendere la bonifica di una parte del sito, ma dopo il primo lotto sono cessati i finanziamenti. La Redazione
Nell'anniversario dello scoppio della 1° Guerra Mondiale ricordiamo la figura di Carlo Lanza Seconda e ultima puntata Abbiamo lasciato nel numero scorso, il silvanese Carlo Lanza, dopo le imprese sulla riva sinistra dell’Isonzo, l’attacco alla barriera montana di Sleme-Mrzli e la battaglia del Monte Nero, ormai divenuto Sottotenente, assegnato al Reggimento di Fanteria della Brigata Siena. Vediamo ora ultima parte della sua “breve ed intensa vita”.
Un figlio di Silvano d’Orba T
rasferito a Feltre, dove la sua Brigata rimane di riserva, Lanza rientra in linea il 15 marzo in Val Sugana. La Brigata Siena inizia ad attaccare le posizioni del nemico, senza però risultati apprezzabili. Il 15 maggio 1916 l’esercito austro–ungarico attacca in forze le posizioni italiane e dà inizio alla grande offensiva del Trentino, conosciuta anche come Strafexpedition (spedizione punitiva). Le truppe italiane sono costrette ad arretrare lungo la valle del fiume Brenta e si attestano sulla riva sinistra del torrente Maso. Sulla linea di Ospedaletto, l’11 luglio 1916, il Sottotenente Lanza viene ferito alla coscia destra da un colpo d’arma da fuoco. Dopo le prime cure è trasferito all’ospedale militare di Vicenza. Carlo è di nuovo in prima linea il 12 febbraio 1917 ed assegnato al 35° Reggimento di fanteria, Brigata Pistoia, sul Carso, e partecipa alla decima battaglia dell’Isonzo che inizia proprio il 12 maggio, il giorno di San Pancrazio patrono di Silvano d’Orba, il suo dolce paese natio che forse non gli sembrò mai tanto lontano. Dopo l’undicesima battaglia dell’Isonzo la Brigata Pistoia viene trasferita in Carnia. Il 24 ottobre inizia la dodicesima battaglia dell’Isonzo con lo sfondamento delle linee italiane a Caporetto. Alla fine di novembre Lanza, salvo per miracolo, si ritrova
a Parma, dove la Brigata Pistoia si stava riorganizzando con l’innesto di nuovi complementi. Lanza intraprende un lungo periodo di addestramento prima di ritornare in linea, alla fine di aprile 1918, nel settore Monte Baldo. Su queste posizioni i Reggimenti della Pistoia resistono durante l’ultima grande offensiva austriaca, la “battaglia del Solstizio”, e muovono all’attacco delle posizioni nemiche in val d’Adige quando ormai è in corso la battaglia di Vittorio Veneto. La guerra dunque è finalmente finita. Ma per il Tenente Carlo Lanza è appena iniziata la sua personale battaglia contro la “Spagnola”, un’influenza maligna che sta mietendo numerose vittime. Ricoverato all’ospedale militare di Vicenza, lì muore il 25 novembre 1918, quando non ha ancora 23 anni. Ha visto da vicino la morte in battaglia sulle pendici insanguinate dei monti del Triveneto. Ha visto morire tanti soldati e tanti colleghi, amici e nemici. Quando, finalmente, può festeggiare la fine della guerra e la vittoria, deve cedere a una malattia contagiosa e devastante che in un paio di settimane mette fine ai suoi giorni. Giovanni Calderone
l’inchiostro fresco
15 Sergio SettembreScolaro 2014
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I dipendenti Ilva sempre all'erta per difendere il loro posto di lavoro
Il quadro storico
La classe operaia va I all'inferno?
1992-1993: gli anni cruciali
l 7 luglio una delegazione di operai dell’Ilva di Novi Ligure si è recata in Comune per chiedere alla nuova Amministrazione un sostegno in merito alla difficile situazione economica che la città sta attraversando. Chiediamo a Massimiliano Repetto, delegato Fiom Cgil, il perché di quella mossa: “Tutto è nato dal mancato pagamento della quattordicesima. Non tanto per il fatto in sé, ma perché se non viene pagata la quattordicesima, alla luce della situazione in cui versa il gruppo, probabilmente mancano le risorse anche per le successive buste paga”. Quali sono state le richieste degli operai? “Innanzi tutto, proprio per far fronte al problema della liquidità, abbiamo chiesto, al sindaco se potesse farsi parte in causa, sollecitando lo sblocco, da parte del Governo, del prestito-ponte alle banche”. Chiediamo in che senso una pubblica Amministrazione, alla quale gli operai si sono rivolti, possa intervenire in una questione che, se anche di grande rilevanza sociale, sostanzialmente riguarda un’impresa privata, quale è l’Ilva: “Ad esempio potrebbe sostenerci nel chiedere alle banche stesse che questo prestito ponte fosse concesso in modo pre-deducibile, ovvero nel caso di fallimento dell’azienda, le banche avrebbero un diritto di prelazione. In questo senso una garanzia del Cosegue a pag. 16
Massimiliano Repetto, delegato FIOM, ci illustra gli ultimi sviluppi del caso Ilva
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Mercato globale e delocalizzazione
Capitalismo italiano: bye, bye... Q ual'è il prezzo che dobbiamo pagare per la delocalizzazione? Sono anni, ormai, che sentiamo di fabbriche che chiudono in Italia e riaprono nel sud-est asiatico. Molte imprese, dalla “storica” Fiat sino all'Ilva – i cui contraccolpi nella nostra zona sono ben noti a tutti – hanno già delocalizzato o stanno per farlo. I motivi delle aziende sono semplici: il costo del lavoro è basso, l'energia a buon mercato, la produzione non deve sottostare a controlli ambientali e la tassazione è inferiore. Il paese intanto si ritrova con un aumento dei disoccupati e una diminuzione del gettito fiscale, proprio nel momento in cui quest’ultimo sarebbe necessario per far fronte alla disoccupazione crescente. Ma questa è solo una faccia
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della medaglia. Non paghiamo solo noi. Perché i paesi sottosviluppati, o emergenti, per “conquistare” nuovi insediamenti produttivi devono chiudere un occhio sulla tutela dei diritti sociali e sindacali dei lavoratori, oppure acconsentire a trattamenti “da rapina” sulle proprie risorse ambientali. Se è vero poi che in quei paesi vengono realizzate strutture industriali e creati dati posti di lavoro non ci sono però i presupposti per un aumento generalizzato del benessere, perché i ritorni economici sono gestiti e diretti dalle multinazionali in questione, non dai governi di quei paesi. Anche la natura ci rimette, la Cina infatti, che non deve sottosegue a pag. 16
egli anni Novanta la siderurgia italiana abbandonò la logica della crescita, non dopo, però, aver tentato, con il “Piano Gambardella”, in vista della quotazione in Borsa del nuovo gruppo ILVA, di far passare, l’8 luglio 1992, un aumento di capitale di 650 miliardi, attirandosi gli strali dell’Alta Autorità europea, la quale vide in questa manovra una sovvenzione governativa espressamente vietata dall’art. 4 del Trattato della C.E.C.A., che riconosceva “incompatibili con il mercato del carbone e dell’acciaio gli aiuti di Stato”. Ciò sottopose il nostro sistema produttivo alla “procedura d’infrazione” attuata dal Commissario europeo alla concorrenza, segue a pag. 16
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ibri ibri scolastici
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mpia scelta di oggettistica in carta di Firenze, Ingle Americana … Inglese,
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NOVI E NOVESE
1992-1993: gli anni cruciali prosegue da pag. 15
La classe operaia va all'inferno?
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Karel Van Miert. Si creò così l’urgenza di presentare entro il 26 luglio 1993 un “piano nazionale per individuare gli impianti da chiudere e per indicare le misure di sostegno sociale da adottare”, che portò l’Italia a presentare, sia pure con ritardo, il “Piano Nakamura”. Tale strumento operativo, modificato poi dall’IRI, prevedeva la privatizzazione di società non strategiche dell’ILVA, la concentrazione del core business dell’ILVA nei laminati piani (Taranto e Novi Ligure) e la dismissione di tutte le altre attività. Ma la C.E.C.A. decise egualmente di proseguire nella “procedura d’infrazione” che fu evitata dall’intervento dell’on. Beniamino Andreatta, allora Ministro degli Affari Esteri, il quale fece rilevare che il piano di ristrutturazione presentato a Bruxelles non era mai stato ufficialmente approvato dal Governo italiano. In seguito a questa misura tampone, nel ‘93 l’assemblea dei soci della Nuova ILVA decise lo smembramento del gruppo in tre società: “Acciai Speciali Terni”, “ILVA laminati piani” e “ILVA in liquidazione”. Le condizioni poste dall’Alta Autorità per il piano di risanamento della siderurgia italiana, che sostanzialmente penalizzavano lo stabilimento di Taranto a fronte di altri meno efficienti, come quello di Genova-Cornigliano, furono considerate eccessive dal Ministro dell’Industria Paolo Savona il quale, per evitare l’ingresso della lobby franco-tedesca sul mercato italiano con l’acquisto degli stabilimenti di Taranto e Novi Ligure (attraverso Luigi Lucchini), si oppose alla liquidazione dell’ILVA, avviandola invece nello stesso anno, verso un processo di privatizzazione. Un processo che portò poi alla cessione dell’ILVA alla cordata del Gruppo Riva. Nota tratta dal volume “I nuovi cittadini” di Bruno Rapallo e Gian Battista Cassulo, in corso di stampa.
prosegue da pag. 15
Massimiliano Repetto, delegato Fiom Cgil
mune sarebbe per noi”. Quali altri punti di eccellenza avete affrontato nel vostro incontro con l’Amministrazione? “Abbiamo proposto di aprire un tavolo in Prefettura, con la presenza del vice-Ministro dell’Economia Enrico Morando, così da avere un canale di comunicazione diretto con il Governo”. Queste richieste le avete fatte come “Ilva di Novi”, o nell’ottica di tutto il gruppo Riva? “Le richieste che facciamo – precisa Repetto - sono tutte pensate di comune accordo con le delegazioni sindacali degli altri stabilimenti con incontri nella Capitale, per muoverci in maniera coordinata. Detto ciò - ci precisa il delega-
I risultati in concreto
Capitalismo italiano: bye, bye... prosegue da pag. 15 stare ai vincoli ambientali dei paesi industrializzati, è il secondo Stato al mondo per emissioni di CO2 (il primo sono gli Stati Uniti). L'Italia, di suo, ha fatto ben poche manovre per frenare questo processo: la nostra burocrazia è proverbialmente lenta e la tassazione sulle imprese – già tra le più alte d'Europa – non accenna a diminuire. Alla fine dei conti, in questo gioco – che un gioco non è affatto – gli unici vincitori sembrano gli azionisti delle aziende. Risultato? Possiamo chiamarla “polarizzazione della ricchezza” oppure dire semplicemente che ci sono sempre meno persone che possiedono sempre di più. Nel frattempo, in Cina alcuni lavoratori ottengono un esiguo aumento di stipendio dopo tre settimane di sciopero e a Novi Ligure un operaio qualunque viene licenziato. Arnaldo Liguori
Tagliato il traguardo dei 101 anni
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to, tornando alla nostra domanda - abbiamo anche richiesto un Commissario per la bonifica straordinario del sito di Taranto e l’utilizzo dei fondi sequestrati dalla Magistratura alla famiglia Riva”. A quanto ammonta questo tesoretto?: “Ad una cifra-monstre: un miliardo e ottocentomila euro, quindi le banche, delle quali abbiamo parlato prima, sarebbero più che tutelate”.
rminia, classe 1913, l'otto agosto ha compiuto 101 anni. La signora, abitante a Novi Ligure, è stata per parecchi anni una commerciante, vendeva polli. Tradizione portata avanti dalle figlie Bianca e Luciana, proseguita tuttora dalla terza generazione che tutti i giovedì al mercato novese sotto l'insegna “Bellani” serve polli dorati allo spiedo. (m.n.)
“Le richieste sono state accolte grazie all’interessamento dell’Amministrazione Comunale di Novi, in particolare di Rocchino Muliere che è stato l’unico sindaco dei Comuni sedi di Ilva ad avere incontrato il Commissario Gnudi. E questo ha pesato”. Cosa sta facendo Gnudi?: “Io sono dell’idea che Gnudi sia stato messo lì per vendere l’Ilva, ma il fatto che finalmente si voglia partire dalla bonifica dello stabilimento di Taranto è un buon segnale per valorizzare gli stabilimenti”. Ovvero per renderli appetibili sul mercato?: “Certamente. Vi è stato l’interesse della Mittal (ndr: colosso europeo dell’acciaieria) ma la nostra richiesta è che lo Stato intervenga con lo strumento della Cassa depositi e prestiti, diventando azionista di fatto e porre il veto a qualsiasi licenziamento (ndr: caso Alstom in Francia)”. L’eventuale vendita sarà a pezzi o totale?: “Noi rifiutiamo lo spezzatino, perché provoca esuberi. Taranto produce 8 -10 milioni di tonnellate che per buona parte trasforma lei in prodotto finito, mandando, nei momenti di maggior produzione quasi 4 milioni di tonnellate tra Genova, Novi e Racconigi. Se questi stabilimenti non facessero più parte del gruppo ci sarebbe un eccesso di produzione il cui ridimensionamento potrebbe portare ad esuberi di personale”. Mattia Nesto Sull'argomento vedere altro servizio apparso su “l'inchiostro fresco” di giugno 2014 pag. 20-21
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NOVI E NOVESE
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Domenico Miloscio, sindaco di Pozzolo Formigaro: idee per un paese che cambia
Tra grandi opere e interventi mirati A bbiamo intervistato il sindaco di Pozzolo Formigaro, Domenico Miloscio che ci ha illustrato le linee guida della politica comunale dei prossimi mesi. Miloscio ci ha accolto ponendo subito l’accento su un tema che gli è più a cuore, l’asilo e a questo proposito ci ha detto: “Abbiamo rinnovato la convenzione con Novi ma il nostro obbiettivo è quello di avere un asilo nido a Pozzolo. Per questo stiamo predisponendo il progetto di restauro dell’ex asilo Raggio”.
Con quali fondi? “Abbiamo individuato dei terreni comunali non utilizzati che potrebbero essere dismessi a favore di nuovi insediamenti industriali”. Sulla questione dei “gettoni di presenza” per i consiglieri comunali, Miloscio precisa: “I gettoni rimangono invariati, considerando che già ci siamo ridotti gli emolumenti del dieci per cento per finanziare il Fondo sociale di Solidarietà per i cittadini più bisognosi”. E i rapporti con la nutrita e variegata Minoranza? “Abbiamo chiesto alle forze di opposizione di concorrere in prima persona all’Amministrazione. Per agevolarli abbiamo proposto sin nel primo Consiglio la costituzione delle Commissioni Consiliari in materia sociale, tecnica e amministrativa, ma per un loro mancato accordo, che vedeva una divisione tra la stessa minoranza, le Commissioni non si sono potute costituire. Duole dirlo ma le incomprensioni tra di esse non hanno permesso di concretizzare un accordo organico e funzionale all’apparato amministrativo”. Non poteva mancare una domanda sul Terzo Valico: “Finché Cociv non garantirà, con la massima trasparen-
za, gli Standard necessari di sicurezza per la salute, la salvaguardia dell’ambiente e tutto ciò che promettono in termini di Logistica e Lavoro, noi saremo contrari a quel Progetto. Seppur in presenza di una legge Obiettivo, noi saremo presenti sul territorio affinché tali lavori vengano svolti nel rispetto delle regole per tutelare la salute dei nostri cittadini”. Sulla casa di riposo ed anche sui Giovi c’è molta preoccupazione, cosa può dirci a riguardo? “L’Amministrazione sugli investimenti privati può far ben poco. Tuttavia, per quanto concerne la casa di riposo, abbiamo voluto incontrare la Proprietà e Sindacati, auspicando una rapida soluzione che, stante l’ultimo contatto, pare andare nella direzione di un accordo, scongiurando così la chiusura della struttura. Sui Giovi forse un prezzo di base d’asta più basso agevolerà le cose”. Prima di congedarci Miloscio ricorda: “Abbiamo rimesso a nuovo le strade di Bettole di Pozzolo, quasi un paese ormai, 500 persone, che l’Amministrazione non lascia da sole”. Mattia Nesto
Fiera d'agosto: pulito è bello
l'Orto di Marisa
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l termine della fiera della Madonna della Neve, Gianni e Pinotto, passeggiando attraverso questo “villaggio su ruote” formato da tutte le bancarelle che stavano lasciando la città. Pinotto, inciampando in una lattina di coca-cola mezza vuota esclama: “Accidenti ma che succede qui? Ma siamo ancora per viale Aurelio Saffi o siamo entrati in una discarica a cielo aperto?!”. Gianni si accorge che tutta la strada è disseminata da “cadaveri” di borse di plastica gettate ovunque, bottigliette lasciate sui cespugli, rimasugli di panini alla porchetta tristemente abbandonati dai loro famelici acquirenti e un quantitativo di carta così ingente da comprendere il perché ogni anno spariscano un milione e mezzo di ettari di foresta Amazzonica. “Caro Pinotto questa volta ti devo dare ragione. È proprio un immondezzaio. Chissà domani mattina a pulire quanto ce ne vorrà!”. Ma l’indomani mattina i due, datisi nuovo appuntamento al solito bar davanti alla solita tazzina di caffè trovano invece una città “linda e pinta”, tutta ripulita e senza neppure una carta di caramella per terra. “Accidenti che pulizia che hanno fatto i responsabili della nettezza urbana! Ieri sera era il finimondo e ora pare di stare in Svizzera!” prorompe Pinotto. Ma Gianni riflette ad alta voce: “È giusto fare i complimenti per l’ottimo lavoro svolto, ma non basta perché gli enti preposti avrebbero dovuto mettere a disposizione dei bancarellieri contenitori di rifiuti per la raccolta differenziata, ubicati in punti strategici della fiera”. Pinotto è perplesso: “Sei sicuro che tutti rispetterebbero le regole?”. Gianni, con sorrisetto, risponde al suo amico: “Non sono così ingenuo. L’Amministrazione deve fare la sua parte. Ma al contempo, se uno non rispetta le regole, una multa salata sarebbe proprio il miglior deterrente”. I due amici quindi, quasi all’unisono concludono: “È proprio vero che per rendere una città più bella, alle volte, basta saper buttare una lattina in un cestino”. Eleuterio
Tempo di zuppe
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gosto è finito e sicuramente preferiremmo dimenticarlo tanto ha tradito le aspettative di tutti. Il fattore positivo è che settembre ci porta prodotti della terra molto graditi anche se non in grande quantità: le fagiolane di Figino ancora verdi sulla pianta ma molto desiderate per la farina di granoturco macinata a pietra e soprattutto i ceci della Merella che quest’anno hanno dato tanti problemi ai loro produttori. Dopo un’estate con difficoltà così evidenti non ci potevano essere grandi quantità però la qualità è come sempre ottima e allora via di zuppe, farinate, risotti e tutto ciò che la fantasia ci suggerisce. Provate anche la frittata di ceci cotte al forno: è favolosa! Per farla occorrono pochi e semplici ingredienti: prezzemolo, ricotta, cipolla di tropea, 250 grammi di ceci cotti, timo, un pizzico di peperoncino e sei uova (e se volete qualche pisello). Buona lettura (e appetito!!!). L'orto di Marisa
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Arte in Santa Croce
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al 13 settembre al 23 si svolgerà la manifestazione “Arte in Santa Croce” presso l’omonimo complesso monumentale. Durante i dieci giorni di eventi saranno presentate opere pittoriche, scultoriche e fotografiche. Da segnalare la partecipazione straordinaria del fotografo Renato Luparia con la sua opera “Il suono del silenzio” e il progetto “L’altra Santa Croce”, realizzato dal “Gruppo Fotografico Boschese” composto di 60 immagini che raccontano le parti della struttura meno accessibili al pubblico. Scopo della manifestazione è sensibilizzare gli Organi competenti alla conservazione e recupero di uno dei beni architettonici più importanti e affascinanti della Provincia di Alessandria. Sul nostro sito ampio reportage, con maggiori dettagli e informazioni. Daniele Cifalà
NOVI E NOVESE
Terzo Valico: il comitato ha relazionato sugli scontri di Libarna
Botte da orbi ma i NoTav ci vedono benissimo “M a come ti sei fatto quella ferita alla mano, è profondissima!” chiede “Tino” Pronestì, con il braccio destro fasciato e un profilo da “renegade” “Eh niente, mi stavano colpendo con lo scudo che poi è rimbalzato sul piede e quindi di striscio mi ha ferito la mano. Ma è andata bene, poteva finirmi un lacrimogeno in un occhio” dice “Carlin”, 80 anni portati con l’orgoglio di un alpino. Più che una conferenza stampa sembrava di assistere alla conta delle ferite dopo una battaglia campale del tempo antico. Giovedì 31 luglio, presso la sede del presidio novese di Via Giacometti, il comitato NoTavTerzo Valico ha organizzato una conferenza stampa per denunciare, stando alle parole di uno degli attivisti, Gianfranco Marchesotti, “un uso immotivato e indiscriminato della violenza da parte degli agenti di Polizia”. I NoTav hanno voluto subito chiarire come, da due anni a questa parte, il loro atteggiamento, nei confronti degli espropri non è mutato: pacifica opposizione, a volto scoperto e senza alcun tipo di armi. “Le foto e i filmati caricati su internet parlano chiaro - esordisce nel suo discorso Raniero Cantagalli - nessuno di noi aveva
maschere o indossava dei caschi, nessuno di noi aveva in mano delle spranghe o qualche tipo di arma. Eravamo delle persone pacifiche in difesa della terra che vivono”. Eugenio Spineto, uno degli attivisti che hanno partecipato alla giornata degli espropri: “Ci siamo ritrovati davanti 200 agenti in tenuta antisommossa, armati fino ai denti che ci hanno fin da subito iniziato a spintonare e provocare in modo più pesante del solito”. Marchesotti ricorda poi la dinamica degli scontri: “I poliziotti, non contenti di averci manganellato per quasi dieci ore, ad un certo punto si sono messi a sparare, ad altezza d’uomo, dei lacrimogeni. Abbiamo recuperato alcuni di questi: bene, da una analisi risultano essere dei lacrimogeni vietati. Infatti il loro utilizzo, secondo la Convenzione di Ginevra, non è consentito nelle zone di guerra perché trattasi di armi chimiche, altamente urticanti, le quali provocano allergie alla pelle e agli occhi”. Scene di guerriglia e violenza davvero inedite per le tranquille strade, una volta percorse dalle potenti legioni romane, di Libarna. Mattia Nesto
l’inchiostro fresco
Sul nostro blog “Hesperia”: dalla parte del tramonto una riflessione su Alcide De Gasperi
Settembre 2014
Una mostra a Ronco Scrivia per ricordare questa figura purtroppo dimenticata
Cesare Pozzo e il tempo del vapore In alto Cesare Pozzo, a fianco il Mastodonte dei Giovi una copia ferro modellistica conservata presso il museo ferrovuiario di Ronco Scrivia
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repubblicane del Mazzini e quelle al 4 al 12 ottobre, Ronco CESARE POZZO Scrivia ricorda la figura anarchiche di Bakunin. Nel 1874, di Cesare Pozzo, il pio- Ma chi era Cesare Pozzo? Poz- all'età di ventuno anni, Pozzo niere dei diritti dei ferrovieri, zo nacque a Serravalle Scrivia viene assunto dalla “Società delcon una mostra intitolata “Ce- il 1°gennaio del 1853 (lo stesso le Strade Ferrate dell'Alta Italia”, sare Pozzo e il tempo del vapo- anno in cui venne inaugurata la con l'incarico di fuochista al dere”. Nella mostra, organizzata prima linea dei Giovi: la “Tori- posito di Pontedecimo, due anni dalla ONLUS “Mastodonte dei no – Genova”). Il contatto con dopo viene promosso come macGiovi” presieduta da Francesco il mondo della ferrovia era quasi chinista e si sposa con Maria CoBertuccio, verranno esposti pan- inevitabile, poiché il padre era sio, dalla quale avrà quattro figli. nelli sulla storia della trazione “guardiavia della strada ferra- Assieme ad altri colleghi fonda a vapore sulle linee dei Giovi e ta”. Ragazzo estremamente intel- il giornale “L'Eco dell'Operaio”, in merito alla costruzione delle ligente ma dal carattere indoma- che promuove l'associazionismo stesse, sino all'introduzione del bile, non amava il mondo della mutualistico e, allo stesso tempo, Trifase. Una apposita sezione scuola, al punto che, a 16 anni, denuncia le condizioni dei lavoripercorrerà la vita, gli ideali e il padre gli intima o di cambiare ratori. La compagnia ferroviaria, l'opera di Cesare Pozzo e sarà atteggiamento o di andarsene da allarmata, fa cessare la pubblicapresentata anche una serie di casa. Pozzo scelse la seconda zione della rivista. Nel 1877 a Miex-voto, provenienti dai Santuari opzione. Giunge a Genova dove lano, per iniziativa di un gruppo della Madonna della Guardia e oscilla, da autodidatta, tra le idee di macchinisti, nasce la “Società della Vittoria, che riproducono il Una proposta all'Amministrazione comunale “Mastodonte dei Giovi” e le altre di Serravalle Scrivia locomotive a vapore dell'epoca. La seconda parte della mostra Noi della redazione de “l’inchiostro fresco” per ricordare la figura sarà dedicata ai modelli delle di Cesare Pozzo, l’abnegazione nella sua lavoro, l’affetto per la sua terra e per il suo impegno politico per il miglioramento sociale dei macchine a vapore in varie scale lavoratori, chiediamo all’Amministrazione del Comune di Serradi riproduzione, con anche movalle Scrivia la possibilità di intitolare una via, una piazza o un delli funzionanti del tipo “vapore immobile pubblico a questo suo illustre figlio. (m.n.) vivo”. tua edi la ” i h c i d R d car “Gol aggio in om
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di Mutuo Soccorso Macchinisti e Fuochisti dell'Alta Italia”, Pozzo partecipa all'assemblea di fondazione e ne diventa socio. Il comportamento di Cesare Pozzo, però, non viene gradito dalla società ferroviaria, che inizia a spostarlo per tutto il nord Italia: nel 1879 viene trasferito a Udine dove, anche qui, collabora con giornali dalle idee radicali e, in servizio sulla linea di confine con l'Impero Austro-Ungarico, è fermato e brevemente trattenuto dalla polizia asburgica. A seguito di pressioni da parte della Prefettura, nel 1885 viene trasferito a Cremona. Nello stesso anno il Parlamento italiano approva la legge sulle “convenzioni ferroviarie”, che riorganizzano il servizio, dividendo la rete ferroviaria in tre società (Adriatica, Mediterranea e Sicula). Ciò però provoca un peggioramento delle condizioni di vita dei lavoratori, con la riduzione del personale e segue a pag. 20
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na serata a “picchettare” i territori a rischio di esproprio per il Terzo Valico può benissimo dare il polso della situazione. É estate ma fa un freddo becco. A un certo punto inizia pure a piovere e i convenuti si radunano sotto un improvvisato gazebo. Di lì a poco iniziano i turni per andare a mangiare un piatto caldo da alcuni vicini che ci hanno gentilmente aperto la loro casa. Ci sarebbe molto di epico da raccontare in questo episodio, ma forse, alla fine dei conti, non c'è proprio niente. Perché non dare da mangiare a chi ha fame, far scaldare chi ha freddo? Normale, no? Persino i signori che ci ospitano sembrano un po' colpiti dai nostri cerimoniosi complimenti. Chissà, forse sono eccessivi? Da situazioni come queste nasce forte l'esigenza di affrontare l'argomento senza la frusta retorica che ammanta ogni nostro discorso, dal più banale al più sofisticato: in fondo, la gente è anche meglio di quanto siamo disposti a credere. Siamo animali sociali, diceva Aristotele, e dobbiamo continuare ad esserlo, aggiungo io. Perciò siamo onesti: da nessuna di queste persone potrà mai partire una sola segue a pag. 20
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l’inchiostro fresco
SU E GIÙ PER L'APPENNINO: UNA F
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Cesare Pozzo e il rempo del vapore prosegue da pag. 19 l'aumento dell'orario lavorativo. A Cremona Pozzo è testimone dei moti contadini e assiste alla loro dura repressione, che racconta nelle sue corrispondenze. Trasferito nuovamente a Pavia diventa, per le sue idee repubblicane, un “sorvegliato speciale” della Questura. I principali quotidiani come “Il Secolo XIX” e “Il Corriere della Sera” iniziano una campagna stampa denigratoria nei confronti delle associazioni mutualistiche. Le compagnie ferroviarie, per evitare possibili disordini, trasferiscono i ferrovieri “sovversivi” nelle località montane più isolate. A Pozzo tocca Moretta, piccola stazione del cuneese sulla “AirascaSaluzzo”. Anche da Moretta però, Cesare Pozzo, fa sentire la sua voce a difesa dei ferrovieri: nel 1889 visita l'Esposizione Universale di Parigi e rimane affascinato dai progressi della meccanica. Ciò gli fa nascere una fede nel progresso e nello sviluppo. Nel 1890 riesce a farsi trasferire a Siena, dove fonda la “Lega dei Ferrovieri Senesi”. Abbracciati, dopo il 1892, gli ideali socialisti, Cesare Pozzo cerca di diffonderli tra i lavoratori delle ferrovie e, nel 1894 grazie al suo interessamento, la Lega dei Ferrovieri aderisce al Partito Socialista. Il socialismo di Pozzo è di stampo riformista e legalitario, con una posizione innovativa sullo sciopero, in quanto sostiene che basti la sua semplice minaccia, per strappare concessioni. Nel 1896, a causa dei continui trasferimenti e della pressione fatta su di lui, Pozzo cade vittima di un grave esaurimento nervoso. Infine nel maggio 1898, quando i moti popolari contro il “caro pane” raggiungono il culmine e vengono stroncati dalla repressione del Generale Bava-Beccaris, la polizia perquisisce la casa di Pozzo, nel frattempo in cura a Udine: a questo punto i nervi non gli reggono più e, il 15 maggio 1898 si suicida lanciandosi sotto la locomotiva del diretto “Udine-Venezia”. Questa figura, così importante per i diritti dei lavoratori, è oggi quasi dimenticata: la Onlus “Mastodonte dei Giovi” lancia perciò un appello al Comune di Genova, al Comune di Serravalle Scrivia ed altri, di intitolare una strada o una piazza a Cesare Pozzo, che attualmente è ricordato esclusivamente nella biblioteca ferroviaria di Milano. Fabio Mazzari
Sì, torniamo a casa, ma prima salutiamo per un’ultima volta il nostro gigante buono, lasciando, a ricordo, questo mazzolino di ginestre sul suo calanco. Ogni riferimento a fatti o persone è puramente casuale...
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Una valle di Rondinaria e una leggenda del tempo mo
Il guardiano dell C’
era una volta un’amena valle, posta ben al riparo dal caldo afoso della pianura e dai gelidi venti della montagna. Le piante vi crescevano rigogliose e uomini e animali vivevano nel reciproco rispetto, confidando nell’abbondanza della Natura, che era generosa e lussureggiante. La vallata era dominata da un grande calanco, di colore grigio tortora, su cui cresceva una fitta vegetazione e, a mazzi, dei fiori gialli, piccoli ma profumatissimi. La sua mole era impressionante e intorno a questa conformazione rocciosa circolava una leggenda. Si diceva che lì sotto vi fosse un Mastodonte dell’era preistorica,
un gigante nato nella notte dei tempi che si era addorm da più di mille secoli e che si sarebbe risvegliato soltan do la vallata fosse stata in pericolo. Qui gli uomini inseg ai figli il rispetto reciproco e le case, così come le ro posano sugli alberi, anch’esse erano abbarbicate sui cu delle colline poste a corona della valle. Un villaggio p altura, un piccolo mondo per ogni appezzamento di te un giorno un padre, per troppo amore del figlio, decise insegnargli il rispetto reciproco, ma lo educò a sopravan altri, così da essere avantaggiato nella vita. Il bambino d uomo e a causa degli insegnamenti ricevuti aveva coltiv tro di sé il male. Gli amici iniziarono a chiamarlo Cocis, spunto da Cocito, l’ultima bolgia dell’Inferno, e lo tenn stanza. Ma Cocis, corrompendo a destra e a manca, por valle uomini malvagi, armati di pale, scavatrici e soprat un’enorme trivella che doveva scavare una smisurata l’erba venne estirpata, gli alberi abbattuti o bruciati e gli scacciati. Una notte, una coppia di innamorati, alla ric un luogo discreto, si fermò sullo spiazzo di una cima sa che dominava il paesaggio. “Ma guarda Jù come è nostra valle se solo fosse lasciata in pace!” disse Jò ragazza stretta al suo fianco. “Ci vorrebbe un gigante b far piazza pulita!!” e all’improvviso la terra ebbe un
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FAVOLA A TUTELA DEL TERRITORIO
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Una favola tutta di fantasia per una situazione tutta reale
Grandi opere: la resa dei conti prosegue da pag. 19
Di calanchi, ruspe e innamorati V
pietra contro la polizia. Ma non si può nemmeno essere tanto ingenui da credere che i buoni siano tutti da una parte e i cattivi dall'altra, l'epoca delle grandi ideologie si è chiusa da un pezzo. Mi rifiuto persino di credere che i lavori della linea ad alta velocità possano causare danni alla salute dei cittadini del territorio e siano in mano a ditte colluse con la mafia, perché gli amministratori locali, che hanno quasi unanimemente avallato l'opera, garantiscono che ci siano i giusti requisiti di sicurezza. E tanto deve bastare. Perché se non abbiamo nemmeno più fiducia nelle Istituzioni, in chi dovremmo riporla? Tanto più se questi stessi amministratori sono cittadini, come noi, che vivono accanto a noi e che spesso incrociamo passeggiando per le vie dei nostri paesi. No, non può essere questo il terreno di confronto sul Terzo Valico. Semmai un altro: la resa dei conti di due mondi, due sistemi di pensiero, perpendicolari, che sono giunti allo scontro. Da una parte la fiducia in un cinico e decadente capitalismo meccanizzato, dall'altra la voglia di impostare un futuro a misura d'uomo, lontano da certa logica del profitto a tutti i costi. È così: la mia spocchia umanistica mi impone di non parlare di dati tecnici. Non mi interessano. Nemmeno proporrò la trita citazione kennediana sul Pil, ma una riflessione attenta su cosa produce ricchezza nel mondo moderno e cosa no, questa invito a farla. Il presente articolo, ovviamente, non contiene verità ma solo semplici considerazioni, per valutare la questione Tav da un punto di vista diverso. Non fa parte del mio sistema di pensiero risolvere dubbi. Semmai crearne di nuovi. Perché la realtà è così terribilmente (e affascinantemente) complicata, che spesso vacillo e anch'io non sono più così convinto delle mie posizioni. Poi succede che lo stesso signore di prima, vedendoci infreddoliti, ci riinvita a prendere una grappa. Sono sicuro che non possa in nessun modo avere torto chi apre la propria casa a degli sconosciuti ospiti.
i presentiamo, Cari Lettori de “l’inchiostro fresco” una favola ambientata a cavallo dell’Appenino, nel quale il passato si mescola al presente, t , i calanchi prendono vita e i piccoli te piccol gerivoluzion È sti fanno scatenare le rivoluzioni. spe un racconto che narra dello spesso
difficile rapporto tra uomo e la natura che ha intorno. Si tratta di una storia di fantasia, con personaggi e situazione inventate ma d’altro canto, si sa, che in ogni favola c’è un fondo (o una valle) di verità. Eleuterio
dello perse l’orientamento e cadde in un pozzo d’aereazione e di lui non si trovò più traccia. Da quel momento nelle notti più tempestose si sente ancora adesso per tutta la gora un lamento. La gente dice che è Cocis che chiede perdono.
Epilogo
oderno
la vallata
mentato “Cosa succede? È un terremoto?” chiese Jù, stringendosi ancor nto quan- più al suo ragazzo: “Non so, è un rumore strano, è spaventoso gnavano ma non è quello dei cantieri”, esclamò preoccupato Jò. La terondini si ra stava tremando anche sotto le ruote della loro Peugeot rossa ucuzzoli fiammante appena comprata a rate, quando videro emergere per ogni dal calanco le smisurate zanne simili a quelle degli animali che erra. Ma si vedono nei film di fantascienza. Rimasero impietriti, paralize di non zati dalla paura. Il gigante ruotò la testa e li vide. Tutto presaginzare gli va al peggio, ma i ragazzi subito si accorsero che il Mastodonte, divenne perché di un preistorico elefante si trattava, li guardava con vato den- benevolenza, come King Kong guardava Jessica Lange. traendo nero a dirtò nella a creatura, sentendo le parole dei due giovani, si era svettutto di gliata perché doveva proteggere la valle dall’azione incesgalleria: sante della trivella. Allora il guardiano di roccia iniziò a i animali cerca di mulinare la sua enorme proboscide e a spazzare via i cantieri e a ombro- le ruspe schiacciandole sotto i suoi enormi zamponi. Quegli ocbella la chi buoni e docili fino ad un attimo prima, lampeggiavano ora alla sua di una furia ferina. In pochi minuti tutte le orrende costruzioni buono a dell’uomo furono polverizzate. Cocis preso dal panico cercò fremito. riparo all’interno dell’enorme galleria, ma nel buio di quel bu-
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Il castigo
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a vallata era salva: era stata di nuovo consegnata alla Natura, la sua vera ed unica proprietaria!!! Allora il Mastodonte si distese a terra e chiuse gli occhi: avrebbe dormito a lungo, perché per molti secoli più nessuno avrebbe minacciato la sua terra. I due ragazzi, dopo tutto quello sconquasso, si guardarono negli occhi e Jò disse: “Non ci dimenticheremo facilmente di questa notte. Abbiamo avuto la conferma che nessuno deve scherzare con la natura. Io mi sono innamorato di te quel giorno quando, alla Madonna del Monte, ho visto che spostavi le lumachine dalla strada, per paura che venissero schiacciate. È con i piccoli gesti che si fanno le rivoluzioni e si migliora il mondo. Ora andiamo è tempo di tornare a casa e se qualche lumaca ci attraverserà la strada noi ci fermeremo per raccoglierla e posarla in mezzo all’erba fitta e umida di rugiada”. “Si torniamo a casa – rispose Ju – ma prima salutiamo per un’ultima volta il nostro gigante buono, lasciando, a ricordo, questo mazzolino di ginestre sul suo calanco”.
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ancora oggi chi si trova a passare su quella serpeggiante strada che congiunge Carrosio con Bosio, la quale, alternando tratti coperti da ombrose fronde a quelli aperti su paesaggi collinosi e assolati dove è facile intravvedere caprioli, fagiani e leprotti scorrazzare felici, potrà ancora scorgere, quasi all’improvviso, sul fianco scosceso di una collina innalzarsi un possente crinale di roccia, sul quale fa capolino il giallo di questi fiori. Scaramouche
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Un saluto a Vince
Una riflessione di Arnaldo Liguori sul movimento No-Tav di Arquata Scrivia
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affè, bacio e “ci vediamo questa sera…” invece nel primo pomeriggio di giovedì 7 agosto un infarto me lo ha portato via. Chi ha avuto la possibilità di conoscere Vincenzo Giavino, autista della ditta di autolinee ARFEA, di anni 52, ha appreso la notizia con sgomento. Lui era la voglia di vivere, aveva un sorriso per tutti, andava sempre di fretta ma era sempre pronto ad aiutare gli altri. I suoi due figli Elisa, laureata lo scorso anno ed Edoardo ancora studente, erano il suo orgoglio: nei suoi discorsi erano sempre menzionati. Autista per lavoro ma “agricolo” per passione, portava avanti anche l’azienda di famiglia; con grande passione si dedicava alle sue culture e i suoi ortaggi e con me aveva iniziato un’altra passione: la trasformazione dei prodotti freschi. I funerali si sono svolti il 9 agosto e la chiesa non è riuscita a ricevere tutte le persone che si sono strette attorno a noi famigliari per l’ultimo saluto a Vince! A nome mio, dei miei figli, della mamma e della sorella ringrazio veramente di cuore chi ci è rimasto vicino e lo continua a fare con abbracci, saluti, messaggi e quei suoi ragazzi che con il suo autobus, portava a scuola e che gli hanno preparato, fuori dalla chiesa, un bel lenzuolo con la scritta “Vince sarai sempre uno di noi”. Ricordartelo con il sorriso e con la voglia di vivere. Laura
I cittadini e l'uso della forza
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na fiaccolata è sempre uno spettacolo magnifico. Centinaia di torce erano accese ad Arquata Scrivia domenica 3 agosto, per manifestare solidarietà ai cittadini che il 30 giugno hanno resistito agli espropri. Molte persone che non avevano mai partecipato a manifestazioni contro il Terzo Valico quella sera c'erano, a dimostrazione che la gente comune non tollera la violenza. A discuterne con gli amici la domanda sorge spontanea: come si è arrivati a questo punto? Nelle facoltà di Scienze Politiche si insegna che lo Stato, per garantire il godimento dei diritti dei cittadini, ha bisogno dell'uso esclusivo della coercizione fisica. Ciò significa che lo Stato può obbligarti a fare o non fare qualcosa mediante l'uso della forza. Il potere politico deve però trovare una legittimazione per questa sua capacità, altrimenti il popolo si ribella. Oggi noi legittimiamo lo Stato mediante le elezioni. Die-
Fonte: la vignetta a firma di Giannelli è stata tratta da “Il Corriere della Sera”
Un pensiero sul trasporto pubblico
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e mi si domanda una breve riflessione sul trasporto pubblico locale, chiedo: cosa scrivere che non sia già stato, anche qui, detto e ridetto? La risposta è: in pratica, nulla. Cambiano governi nazionali, regionali, amministrazioni locali, perfino il vertice di grandi aziende come Trenitalia. Ma qualcosa migliora? No. Anzi, oltre alla sempre penalizzante situazione della “Genova-Ovada-Acqui” (con i bus sostitutivi talmente “scassati” che rimangono in panne in autostrada), alle perduranti difficoltà di tutto il trasporto pubblico locale, su rotaia e gomma, si aggiungono ulteriori riduzioni di servizio, come sulla “Ovada-Alessandria”, dove, alla soppressione totale dei treni, poi dei bus in tutti i festivi, si è aggiunta la sospensione totale del servizio nel mese di agosto. E si continua imperterriti a buttare via i miliardi con l’Alta Velocità. Forse il problema è che chi opera male non paga mai: i politici, anche se “trombati” alle elezioni, vengono riciclati dai partiti in altri remunerativi incarichi; i grandi manager, anche se estromessi, ricevono liquidazioni milionarie. Un sistema così non può funzionare! Stefano Rivara
tro ogni poliziotto c'è l'autorità del popolo sovrano. Una cosa che a rifletterci bene fa drizzare i capelli. Ma non vi preoccupate, gli studenti di scienze politiche non si fanno illusioni, sanno che una minoranza ha sempre governato su una maggioranza e che la democrazia è un sistema imperfetto, tuttavia, il migliore che abbiamo. Imparano presto che la forza è necessaria: tutti vogliamo essere protetti da coloro che agiscono al di fuori della legge. I problemi nascono quando i confini di questa legge diventano grigi e si scontrano col buon senso di persone comuni che a dispetto di tutto sentono sbagliata un'opera come il Terzo Valico. Che fare allora quando le forze di polizia sono costrette a difendere interessi di dubbia utilità pubblica, a sicuro vantaggio di alcuni privati? Come possono agire i cittadini quando le Istituzioni, a dispetto del loro ruolo, non sanno fornire un vero tavolo di discussione? Questi cittadini hanno scelto la resistenza passiva. In fondo, cos'altro possono fare? Quando alcuni poliziotti fanno uso eccessivo della forza alle spese di un nonno di famiglia bisogna chiedersi se si tratta di un'iniziativa personale o se si tratta di un ordine. Quegli agenti non sono poi molto diversi da coloro che si trovano a fronteggiare. A ben pensarci, è sempre la gente comune a combattere le battaglie. Che si svolgano pacifiche, oppure no. Arnaldo Liguori
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A Predosa dibattito sul possibile insediamento di un impianto per i rifiuti legnosi
L’Amministrazione prende posizione Riepilogo I e analogie
legname proveniente da scarti l 31 luglio si è svolta ad Alesserita la tipologia del materiale sandria la Conferenza dei trattato: viste la mole di rifiuti industriali e civili, quindi poServizi in merito al progetto prevista (la superficie destinata trebbe essere impregnato da sopresentato dalla ditta “SM Loallo stoccaggio rifiuti prevista stanze chimiche che, o nell’amgistica” per insediare a Predosa dal progetto è di 7.100 metri bito della combustione o per un impianto per il “recupero cubi di materiale, ndr) una ve- quanto concerne la dilavazione, dei rifiuti legnosi”. Si tratta di rifica solamente visiva e buro- potrebbero essere nocive se imun impianto che tritura questa cratica del materiale in ingres- messe nell’ambiente via aerea o tipologia di rifiuti. All’incontro so è troppo poco - ma i dubbi non fognaria”. Rilevati questi probleera presente una numerosa deleterminano qui - Inoltre in fase di mi ambientali, chiediamo se sotgazione del Comune di Predosa uscita, nel progetto, sono state to il profilo urbanistico potrebguidata dal sindaco Giancarlo certamente previste delle analibero esserci delle discrepanze: Rapetti (nella foto), i vertici delsi chimiche, ma solo su prelievi “Sì - afferma il sindaco di Predola ditta, due rappresentanti del di campioni per ogni 1000 tonsa - La destinazione urbanistinellate! Facendo la scrematura comitato “Vivere a Predosa” e i su campioni così grandi, a mio ca del progetto prevede quattro tecnici dei vari Enti interessati: Gestione Rifiuti della Provincia tanti dell’azienda hanno voluto modo di vedere, potrebbe esserci edifici: pur senza specificarne i di Alessandria, Servizio Ener- prendere tempo, precisamente il rischio di non riuscire a rile- singoli utilizzi. Ci vuole quindi gia e Tutela della qualità dell’a- 90 giorni, rimandando le ri- vare con precisione sostanze po- una variante ad hoc del P.E.C ria, Servizio Risorse Idriche, sposte del caso”. Ma quali sono tenzialmente dannose”. A que- (Piano Esecutivo ConvenzionaA.R.P.A., A.S.L.. Da noi raggiunto, queste problematiche sollevate? sto punto chiediamo se nel corso to, piano di iniziativa privata, il sindaco Rapetti ci dice: “Credo “Tanto per iniziare ci sono dei della riunione siano stati solle- il cui scopo è quello di permetteche la conferenza sia stata po- dubbi, forti dubbi - spiega Ra- vati problemi relativi anche per re ai privati la trasformazione sitiva perché sono emerse delle petti- sulle modalità di controllo altre criticità: “Secondo anche le di zone del territorio comunale criticità piuttosto evidenti sul e monitoraggio, sia in ingresso osservazioni della Provincia e altrimenti vietata, ndr). Vogliaprogetto presentatoci dalla ditta, che in uscita, dei rifiuti. Infatti, dell’A.R.P.A., ci sono altri rischi. mo chiarezza. Stesso discorso che noi come Comune abbiamo stante al progetto presentatoci, i Nel progetto non sono state pre- per il raccordo ferroviario da rimarcato. Tendo a sottoline- rifiuti, in fase di entrata, sareb- viste modalità di salvaguardia realizzarsi per la centrale: deve are poi che - precisa il sindaco bero controllati solo sulla base consone per le acque dilavanti ancora essere inserito nel dise- come si può leggere anche dal della bolla di accompagnamento, di superficie. Il materiale che gno del progetto come variante, verbale pubblicato sul sito del cioè di quel foglio nel quale è in- verrà utilizzato dalla centrale è anche in relazione al problema Comune di Predosa, nessuno del rumore”. Alla nostra dodegli Enti o organizzazioni era manda su quale sia la posizione a conoscenza delle posizioni dell’Amministrazione Comunale, uando la centrale a biomasse si è insediata, il sindaco era Giandegli altri. Devo dire - continua Rapetti non si nasconde: “Una carlo Sardi. Sul possibile ampliamento della centrale, ha afferRapetti - che nel corso dell’inbuona Amministrazione per mato: “Sulla vicenda aspetto e vigilo con attenzione, ma non mi contro abbiamo trovato grande Predosa non deve essere contrapronuncio nel merito anche perché la decisione fi nale, come precomunanza di intenti ed una vede la legge, è sovracomunale. So di aver perso le recenti elezioni ria a iniziative imprenditoriasignificativa convergenza sui soprattutto per la questione relativa alla centrale a biomasse, sulla li in zona. Ma con la condizione dubbi”. Alla nostra domanda su quale mi hanno fatto politicamente la guerra. Ribadisco che l’innecessaria che queste si muovaeventuali prossime decisioni e sediamento di questo impianto l’ho potuto solo avallare, perché le no e si sviluppino all’interno sul possibile inizio dei lavori, la relative autorizzazioni non sono di competenza comunale bensì, a delle regole vigenti e nel rispetto risposta è netta: “I dubbi e gli quei tempi, provinciali Per quanto riguarda il nuovo forno brudella salute e dell’ambiente”. interrogativi che abbiamo posto cia-rifiuti che dovrebbe essere realizzato, farò il mio lavoro dall’Opsono stati molti, forse perfino posizione, vigilando affinché tutto si svolga secondo le regole”. troppi. Per questo i rappresenMattia Nesto
Giancarlo Sardi
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el 2010, dopo una lunga e controversa discussione politica, a Predosa si è insediata la Centrale a biomasse. Questa decisione aveva scatenato un forte malcontento popolare che si è tradotto nella nascita del comitato “Vivere a Predosa”, promotore di numerose iniziative e manifestazioni “no-centrale”, guidato dal dott. Lelio Morricone. Questa centrale, lo ricordiamo, brucia il cippato (rimasugli di tronchi e di ramaglie triturate) per produrre energia. Per i Nostri Lettori ricordiamo che le autorizzazioni per questi impianti sono emesse dall’Amministrazione Provinciale su parere dell’Assessorato all’Ambiente, previo l’assenso della Commissione V.I.A. Valutazione Impatto ambientale. Ai tempi della questione della centrale a biomasse di Predosa l’assessore provinciale all’ambiente era l’on. Lino Rava, esponente del PD, di Tagliolo Monferrato. Dopo aver contrastato in campagna elettorale la nascita della centrale, l’attuale sindaco potrà opporsi ad autorizzazioni che dipendono esclusivamente da Enti superiori? Un caso analogo, anch’esso molto combattuto a livello politico locale, fu quello relativo all’apertura delle cave di ghiaia a Capriata segue a pag. 24
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Riepilogo e analogie prosegue da pag. 23 d’Orba, dove anche lì l’autorizzazione dipendeva non dal Comune ma dalla Provincia. Per certi aspetti analoga fu pure la vicenda urbanistica verificatasi a Castelletto d’Orba alcuni anni fa, quando l’Amministrazione Comunale guidata da Lorenzo Repetto si trovò nell’occhio del ciclone per la polemica scatenata dall’allora opposizione capitanata dall’attuale senatore Federico Fornaro. In discussione c’era il progetto edilizio “Villaggio del Montone”, insediamento da situarsi nei terreni di proprietà del golf “Villa Carolina” di Capriata d’Orba. La polemica fu dura e Repetto, forse anche per questo motivo, perse le elezioni. Fornaro divenne sindaco ma il villaggio prese l’avvio comunque, perché forte di un’autorizzazione della Regione Piemonte, competente in materia di varianti al piano regolatore. (g.b.c.)
Patrizia Grosso racconta storia, successi e difficoltà di chi difende i malati psichici
“Fare insieme”: la Diapsi di Novi M alattia mentale: paura, vergogna, isolamento. Può essere vero per molti, ma non per la Diapsi (Difesa Ammalati Psichici), associazione nata per aiutare il malato psichico e la sua famiglia. Patrizia Grosso, storica presenza della Diapsi di Novi Ligure, riassume successi e difficoltà della sede cittadina. Il cammino è iniziato nei primi Anni Duemila, grazie alla collaborazione tra le famiglie dei malati, la signora Maria Grazia Corazza, assistente sociale, e la dottoressa Federica Bricchi, psicologa. E grazie al mandato, inviato dalla Regione Piemonte al Dipartimento di Salute mentale per collegare istituzioni e famiglie. Come mette in chiaro la dott.ssa Grosso, da subito la Diapsi ha diversificato le sue attività: gruppi famiglia in aiuto, vicinanza ed ascolto, ma anche “Campagne d'informazione e raccolte fondi, soprattutto
banchetti a Natale e Pasqua”. Particolare importanza per le attività riabilitative, il tutto improntato al “Fare insieme: scopo della Diapsi non è creare un ghetto di lusso, ma aiutare l'inserimento del malato nella società”. Questa voglia d'inclusione si traduce anche nelle manifestazioni aperte alla città, “che ha sempre risposto bene”, e con l'apertura alle scuole. A riguardo, Patrizia Grosso è più che soddisfatta: “Abbiamo lavorato assieme ai ragazzi, interessati e non indifferenti”. Su tutto, però, l'ombra della crisi: “Colpisce in primis le persone ansiose, e riduce le risorse, rendendo più difficile la tutela del malato”.
Patrizia Grosso mentre parla della DIAPSI al concerto delle 4 Chitarre organizzato ogni anno a Basaluzzo dall'inchiostro fresco
Matteo Clerici La Diapsi ha sempre bisogno di nuovi volontari. Per informazioni, Dott.ssa Patrizia Grosso: 347/ 7403185
“Festa della Birra Sardo-Americana” L
a centralissima piazza Carenzi di Novi Ligure ad Agosto si è trasformata in pezzo di Monaco di Baviera, un vero e proprio “biergarten”. Questo grazie all’intraprendenza del titolare della “Locanda del Santo Bevitore”. E così sulla prospettiva delle tavolate “allineate e coperte” dove i boccali di birra Ichnusa servite da simpatiche ragazze non bavaresi ma novesi doc, scorrevano a fiumi. E su queste tavolate allegre dove i “prosit” si ripetevano a iosa, tra un “paga tu che pago io” e l’altro, ad allietare le serate sul palcoscenico, tra i vari gruppi si è esibito anche de “La Sesion Acustica” formata da Guido Rota, Barbara Buonasera, Massimo Ponzano, Massimiliano Fisicaro e Gianni Nesto.
musica sotto il cielo di Novi Percussioni e suoni di antiche e nostalgiche arie popolari
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Sul nostro sito una riflessione di Franco Astengo sui cinquant'anni dalla morte di Palmiro Togliatti
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Premiazioni alla Festa dell'Unità di Silvano d’Orba per la militanza del “compagno di ferro”
Arcella: 50 anni di fedeltà al PCI C ompleanno speciale per Giorgio Arcella in occasione dei suoi 50 anni di fedeltà ad un ideale. Palcoscenico migliore non poteva che essere la festa del Partito Democratico di Silvano d’Orba durante la quale gli è stata consegnata in una serata del festival una targa di riconoscenza e in un successivo momento anche il Sindaco di Silvano d’Orba Ivana Maggiolino e il Senatore Federico Fornaro hanno voluto manifestargli il proprio grazie. Per l’occasione un panettiere di Alessandria ha confezionato due grandi pagnotte (poi consumate dagli invitati) con inciso il primo amore di Arcella mentre un pasticcere una torta di frutta con gli auguri. Arcella proprio cinquant’anni fa, nel 1964 all’età di diciotto anni, riceveva dal fratello Bruno la prima tessera della Federazione Italiana Gio-
vani Comunisti e nonostante i cambiamenti politici, è sempre rimasto fedele ad un ideale fino ad occupare da quindici anni il
ruolo di segretario della sezione “Paolo Perfumo” di Silvano d’Orba. Ma ad Arcella vengono collegati altri momenti della vita
politica locale: oltre alla sua Festa de l’Unità che è cresciuta non solo per la cucina tradizionale, ma anche per la denominazione del Festival Italiano della Musica da Ballo grazie alle grandi orchestre che ha saputo coinvolgere, senza però dimenticare altri aspetti importanti della vita quali il calcio, la famiglia e il lavoro. Il popolare “Mago” vanta infatti un curriculum da giocatore ed allenatore senza eguali con quattro titoli vinti da giocatore e ben otto da allenatore con ricordi che ancor oggi rimangono nella mente degli sportivi. “Posso dire di essere stato fortunato – afferma Giorgio – perché ho avuto le mie soddisfazioni e le mie gioie nel calcio, nel lavoro e soprattutto nella famiglia. Mia moglie Teresa è la mia compagna da sempre e la figlia Rosa, che ricorda nel nome le due nonne, cerca con tenacia la
sua strada ed affronta con coraggio sempre nuove esperienze. E poi tutte le persone che ho incontrato e che sono diventate parte della mia vita, mi hanno fatto capire l’importanza della correttezza, del rispetto degli altri, ma anche della coerenza. Non si può parlare in un modo ed agire in un altro. Oggi purtroppo dobbiamo rimpiangere tutti quei tempi, quando la parola data era scritta sulla pietra”. Questo è Giorgio Arcella, passato dal PCI al PD che ha visto cadere assieme al muro di Berlino anche qualche grossa illusione, ma ancora presente, insieme ad altri, a battersi per un mondo più giusto, più solidale, più rispettoso delle persone; un mondo che veda davvero la persona al primo posto e che apra a nuove speranze le giovani generazioni. (e.p.)
Poker di bellezze a Fresonara G
rande successo di pubblico per la quarta “Miss Fresonara” che quest’anno ha visto anche l’elezione di un “Mister Fresonara”. Quattro le partecipanti per la parte femminile della competizione di bellezza: Annalisa Robbiano, Rosi Di Perna, Sabrina Rocca, Lucrezia Giora della contrada “Piazza Vecchia” che è stata eletto vincitrice. Durante la serata si sono susseguiti momenti molto divertenti con giochi e siparietti comici oltre ad una esibizio-
Le quattro finaliste
L'esibizione di Pole-dance curata dall'insegnante Viarda Lacedonia della palestra Gymnasium di Novi Ligure
Il giro d'onore sulla Ferrari
ne di pole-dance (ndr.: disciplina che abbina danza e ginnastica con acrobatiche evoluzione su di un’asta) da parte di Roberta Rachiele davvero da mozzare il fiato. Ottima come sempre l’organizzato ad opera della Polisportiva fresonarese con la collaborazione di Andrea Ragalzi e Giorgio Zanin. L’appuntamento con la bellezza è rinnovato al prossimo anno. (m.n.)
Pio Lago, il presidente della giuria, con la reginetta di Fresonara
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Redazione
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0143/46.569
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La giovane vita di una ragazza italiana dalle radici e dai sogni marocchini
La mia storia tra Italia e Marocco M là c’è la famiglia, là gli amici, là gli odori e la terra in cui si hanno le radici. Dieci giorni prima del ritorno in Italia, inizia già la malinconia, che poi si cheta una volta arrivati, ma che non scompare mai del tutto.
i chiamo Hajar e sono nata il 27 maggio 1993 a Fez, l’antica capitale imperiale del Marocco ed oggi terza città del Paese. Mio padre Youssef, qualche anno prima, era emigrato a Genova, trasferendosi poi a Novi. Tornato in Marocco, conosce mia mamma Houria e i due decidono di ritornare in Italia, stabilendosi questa volta a Rivalta, in campagna. All’epoca però in Italia c’erano poche famiglie marocchine e ancora meno a Rivalta. In più, per il fatto di vivere in campagna, mia mamma non si trovava bene e allora, già incinta di me da cinque mesi, i miei genitori decidono di tornare in Marocco, dove io nacqui e dopo un po’ nacque anche mio fratello.
L'infanzia
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rmai la famiglia si era stabilizzata e quindi tornammo tutti in Italia, dove i nostri genitori ci iscrissero all’asilo. Io avevo imparato un po’ d’arabo in Marocco e non sapevo l’italiano. Ma si sa i bambini “sono come spugne”, assorbono tutto e in fretta: ho impiegato poco tempo ad inserirmi tra i miei compagni, stessa cosa per mio fratello. Sono andata quindi alle elementari, alle Martiri della Benedicta. È stato un bel periodo durante il quale ho intessuto splendidi rapporti con le mie maestre e i miei compagni. Nel 1999 la mia famiglia si è ulteriormente allargata con la nascita di mia sorella, Maroua. Tutti i sabati e le domeniche andavo a studiare l’arabo assieme a mio fratello al centro islamico di Novi. Nel 2000, in seguito ad un incidente stradale, mio papà, che faceva il camionista, purtroppo è prematuramente mancato, lasciandoci con un vuoto incolmabile. Io ero piccola, avevo sette anni e lì per lì non mi ero resa conto di quanto fosse accaduto, ero sempre sull’attesa, quasi come se mio papà fosse partito per un lungo viaggio, dal quale comunque sarebbe tornato. Mia mamma assieme a me e ai miei fratelli decise di ritornare in Patria, dove ci siamo fermati per quasi tre mesi. Siamo quindi rientrati in Italia per decisione di mia madre, una decisione per cui la ringrazio ancora: “Siamo tornati in Italia per assicurarvi un futuro, perché voi possiate studiare e farvi una posizione” è la frase che ancora oggi mi sento ripetere. Abbiamo ricominciato tutto da zero. Ho girato
Una scelta consapevole
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quasi tutte le scuole elementari di Novi per traslochi vari ma devo dire di essermi sempre trovata bene, senza episodi di discriminazione.
Le scuole medie e il velo
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i sono iscritta così alle Medie al Boccardo, dove, assieme alla mia compagna Siham, eravamo le uniche straniere in classe. A dodici anni e mezzo, il 28 novembre, decisi, con Siham, di mettermi il foulard. È stata una mia decisione, perché mi sono sempre sentita parte della comunità islamica e volevo, anche visivamente, sentirmene parte integrante. Devo dire che il giorno in cui ho varcato il portone della scuola con il velo addosso, per la prima volta mi sono sentita una “straniera”: tutti mi guardavano in maniera strana, come un’aliena. Purtroppo i professori non mi hanno aiutata: quasi tutti i giorni mi chiedevano “E il velo? Perché il velo? Perché te lo sei messo?”. Invece di lasciare cadere la cosa continuavano ad insisterci. Per fortuna non ero da sola, c’era la mia amica Siham che aveva condiviso la scelta. Assieme eravamo più forti. Per fortuna però dopo il primo momento, tutto è passato. In quegli anni, anni nei quali crescevo, ho sempre sentito, tutte le volte che mi accingevo a partire per il Marocco (tutte le estati infatti le ho passate e le passo là) un’euforia strana, quasi carnale: ogni marocchino fa la conta dei giorni che lo separano dalla partenza. Possiamo stare lontani dal Marocco mesi o anni ma appena tocchiamo terra ci sentiamo a casa:
ornando alla mia “storia”, mi sono iscritta al Boccardo indirizzo Turistico, dove invece ho trovato una classe, soprattutto in Prima Superiore, con più “stranieri” che italiani. Tutto bene lì, un periodo in cui ho coltivato amicizie fondamentali. Arrivato il quarto anno, e come da programma, noi studenti avremmo dovuto fare uno stage lavorativo. Ho “battuto” tutti i negozi di Novi e dintorni ma non ci fu nulla da fare: appena mi vedevano con il foulard dicevano che non erano interessati. Soltanto in Biblioteca, a Serravalle, mi hanno accettato per lo stage, ma non nell’ambito per il quale studiavo, non nel settore turistico. Allora ho preso una decisione: me lo sono tolto. Me lo sono tolto per trovare una professione, per poter studiare in santa pace e guadagnarmi da vivere. Ma quel giorno ho fatto anche una promessa con me stessa: “Un segno esteriore non può essere di impedimento alla realizzazione del mio futuro. Ma il giorno dopo la laurea, dopo aver trovato un lavoro, la prima cosa che farò sarà quella di rimettermi il velo. È parte di me, fa parte della mia cultura e della mia religione”. Mi sono diplomata e dopo un anno sabbatico ho deciso di iscrivermi alla Facoltà di Lingue a Genova, scegliendo francese e arabo. Ho deciso Lingue per poter studiare l’arabo e leggere il Corano. Amo l’Italia e mi sento italiana, ma so che un po’ di me sarà sempre in Marocco e presto o tardi ci ritornerò. Per il momento, dopo la vacanza estiva, porto un po’ di Marocco a Novi: adoro il couscous e tutte le volte che lo mangio è un po’ come se facessi un viaggio dall’altra parte del Mediterraneo. Hajar, una marocchina d’Italia con la collaborazione di Mattia Nesto
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Dal 1814, anno della sua fondazione, l'Arma è protagonista della vita nell'Oltregiogo
I Carabinieri della Caserma di Arquata S N el 1814, anno di fondazione dell’Arma dei Regi Carabinieri, ad Arquata Scrivia si insedia un loro contingente. Arquata si trovava e si trova, infatti, in una posizione determinante, sul confine tra diverse entità territoriali e allo sbocco della dorsale appenninica, punto strategico per il passaggio di merci e uomini, tra cui anche sconfinati e malandrini, che da Genova, scavalcavano l’Oltregiogo, per raggiungere la Pianura Padana. L’esistenza della caserma arquatese dei Carabinieri trova riscontro nella lettera, datata 5 novembre 1814, del Governatore della “Giurisdizione d’Oltre Giovi”, R. Sansoni, al capo Anziano Cantonale di Arquata, dove “si raccomanda di provvedere coperte e altro necessario per il bisogno di queste Guardie di Polizia, assicurando che le spese sarebbero state rimborsate ai comuni dalla Cassa Camerale”. Inoltre aggiunge anche la nota di una lamentela pervenuta dalle stesse guardie, in cui si fa presente che “la caserma è mal riparata e che vi piove continuamente”. Purtroppo non si conosce esattamente l’ubicazione di questa precaria caserma dei primi anni di insediamento dei Regi Carabinieri, però, da notizie tramandate oralmente da alcune persone anziane, sembra che una piccola caserma fosse posta nei pressi di Vico Mazzarello.
i celebra questo anno il bicentenario della fondazione dell’Arma dei Carabinieri, nata per volontà di Vittorio Emanuele I. L’Arma ha seguito l’evolversi della storia del nostro Paese, diventando punto di riferimento nella vita di tutti. In due secoli i carabinieri hanno realizzato un intreccio fra l’istituzione militare e la società civile, stando sempre vicino alla popolazione e al territorio. Autorevoli, rassicuranti, molto popolari, sono amati dalla gente, perché punto di riferimento così come lo è il parroco nella piccola comunità di un paese.
Si sa, invece, con certezza che dal 1860 in poi, la caserma dei Carabinieri trovò la sua sede in un palazzo di proprietà della famiglia Pessino. Questa famiglia benestante risiedeva nel vico omonimo: tra i componenti vi era il notaio Antonio e i due sacerdoti rev. d. Federico e rev. d. Giovanni Battista. Ai primi del Novecento, con l’estinzione di questa famiglia, la caserma fu acquistata da Angelo Campi di Isola del Cantone, il quale vi installò un pastificio orientato sul lato nord dello stesso edificio e opposto all’ubicazione dei locali dei Regi Carabinieri. Questa caserma, situata in via Libarna all’odierno numero civico 198, aveva la sede e l’ufficio al pian terreno, mentre al piano superiore alloggiava il comandante
con la famiglia. Nel cortile retrostante del nucleo si svolgeva nel mese di giugno la festa dei Carabinieri, con intervento di tutte le autorità locali. Con la costruzione delle tre villette nella nuova via Roma dei primi anni ’30 del secolo scorso, la caserma dei Carabinieri venne trasferita nell’immobile all’angolo con l’allora Viale Principe di Piemonte, oggi Viale Italia. Lì vi rimase fino al 13 aprile
1996 quando fu approntata la nuova sede costruita appositamente per l’Arma in via S. Gerolamo. L’inaugurazione in forma solenne della nuova Caserma dei Carabinieri avvenne sabato 19 ottobre 1996 alle ore 10, con la partecipazione delle autorità civili, militari e religiose. Marisa Pessino in collaborazione con lo storico arquatese Angelo Allegro
L'inaugurazione
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a cerimonia per l’inaugurazione della nuova caserma sita in via San Gerolamo iniziò il 19 ottobre 1996 alle ore 10 in piazza Caduti con la deposizione di una corona d’alloro alla base del monumento. Il corteo proseguì poi verso la nuova caserma accompagnato dalla fanfara del III° Battaglione Lombardia e dal picchetto d’onore. Alla manifestazione parteciparono il generale Bozzo della Divisione Pastrengo, il comandante provinciale dell’Arma, colonnello Ferrari, il sottosegretario alla Difesa, on. Gianni Rivera, i comandanti delle compagnie di Acqui, Alessandria, Casale, Novi e Tortona, il Vescovo Emerito Mons. Luigi Bongianino, il Sindaco di Arquata, Giuseppe Malaspina, e i sindaci dei comuni vicini. La cerimonia continuò
con la consegna della bandiera al Maresciallo Luigi Arberi, l’alzabandiera, il taglio del nastro, lo svelamento della lapide e la visita ai locali. La nuova caserma di Arquata è stata dedicata all’Appuntato dei Carabinieri Vittorio Vaccarella, nato a Ponte, in provincia di Benevento, il 5 gennaio 1930 e perito in uno scontro a fuoco a Gavi il 19 ottobre 1970, mentre conduceva in caserma un malfattore, colpito da arma da fuoco da parte di due complici. Il Vaccarella fu insignito con Medaglia d’Oro al Valor Civile “per il sacrificio della giovane vita ai più alti ideali di dedizione al dovere e di ardimento”. (m.n.) Sul nostro sito l'elenco di tutti i comandanti della caserma dal 1827 ad oggi
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A SPASSO CON LA MACCHINA FOTOGRAFICA
Quarant'anni di Pro Loco S a Sottovalle ottovalle è un bel paese, io personalmente, ci sono cresciuto. Ha quel fascino rude dei luoghi contadini. Circondato dai monti e dai campi, si apre a settentrione sulle valli e le colline piemontesi, che si vedono quasi tutte, fino alle Alpi. D'inverno viene la neve e d'autunno la nebbia. In estate il paese si fa più gentile, le temperature miti permettono ai suoi abitanti di trovare riparo dal caldo afoso delle valli sottostanti e attirano ormai da decenni le famiglie genovesi. È proprio sul finire di un'estate di quarant'anni fa che gli abitanti, armati del loro entusiasmo, fondarono la Pro Loco. Era il 14 settembre 1974. Con l'aiuto di tutti, sul terreno della chiesa si costruì un campo da calcio e lì vicino quella che verrà chiamata "la Baracca"; cosicché i giovani potessero giocare a calcio e i non giovani a carte. L'anno successivo fu inaugurato l'evento che rende Sottovalle famosa ancora oggi: la sagra della frittella. In paese, infatti, per San Giuseppe «era
Servizio di Arnaldo Liguori
L'inchiostro al Lido di Venezia
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al nostro inviato, Daniele Cifalà, accreditato per conto de “l’inchiostro fresco” presso la sala stampa del Lido di Venezia, vi proponiamo un reportage “day by day” sulla 71° Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, andando a cliccare sul nostro sito dove troverete foto, impressioni e momenti dal red carpet immortalati dal nostro dinamico collaboratore. (m.n.)
consuetudine che ogni famiglia preparasse le frittelle. Allora tutti gli abitanti durante il pomeriggio e la sera, a gruppi erano soliti passare di casa in casa ad assaggiare le frittelle, spesso e volentieri accompagnati dalla musica, di chitarra o fisarmonica». Negli anni successivi furono organizzati anche molti eventi sportivi come tornei di calcio, gare di
bici, di corsa e di bocce. Oggi, a distanza di così tanto tempo quell'entusiasmo non si è certo esaurito. Anche se gli abitanti sono sempre meno, si è riusciti a organizzare, oltre alla famosa sagra, una corsa podistica e una gara di biciclette mountain bike; per concludere poi la stagione con la castagnata, che si svolgerà la terza domenica di ottobre.
La cosa straordinaria è che grazie a queste tradizioni, a dispetto degli impegni e della crisi, si mobilita tutto il paese, o quasi. In momenti come questi Sottovalle – e così altri borghi – si fa più viva; mostrando, sui volti e nelle azioni della gente, un po' di quell'antico spirito comunitario che ormai, nella modernità, va sempre più scomparendo. (a.l.)
l’inchiostro fresco
Sul nostro sito ampio reportage dell'Expo Alta Val Trebbia 2014 a cura di Fabio Mazzari
AI LETTORI
Settembre 2014
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San Cristoforo rivive il suo passato tra cultura, enogastronomia e allegria
Due mitici giorni nel borgo D
ue giorni all'insegna dell'arte, della musica e della cucina, un connubio di iniziative promosse dal Sindaco di San Cristoforo, Monica Ghio, in collaborazione con l'associazione Oltregiogo e la Pro loco, per continuare un importante progetto di promozione del territorio, di valorizzazione delle sue risorse. Sabato 23 e domenica 24 agosto, nel parco del castello, tra artisti teatrali, musicisti, venditori, artigiani, fotografi, cuochi e saltimbanchi, è stata ricreata la magica atmosfera del medioevo, quando il maniero era il fulcro della vita feudale e del fervore popolare. La “due giorni nel borgo”, sulle tracce dell'architettura genovese, ha visto l'inaugurazione di una mostra fotografica (vedere box) nei sotterranei del castello, una location quanto mai evocativa, dove sono state esposte immagini, ritratti di aspetti unici del paesaggio monferrino e non solo. Non poteva mancare l'arte teatrale, con la compagnia del “Teatro del Rimbombo” di Castelnuovo Bormida che si è esibita, con l'opera “Lazzi e schiamazzi” proponendo il progetto del “teatro itinerante” per le vie del borgo, la musica del sassofonista Antonio Marangolo, un ensamble d’eccezione, con un trio di artisti ha attirato numerosi appassionati nel pittoresco cortile interno del castello accanto al pozzo millenario. Nella due giorni, vi è stato spazio anche per la tradizione enogastronomica e vitivinicola, con i gustosi “anlotti foci a man” della Pro loco e i vini di 33 aziende del territorio, (174 bottiglie, 100 etichette di grande qualità, in degustazione alla “Bottega del vino”, aperta per l'occasione). Dal duro lavoro di questi produttori, sono scaturite le pregiate uve da cui derivano vini di alta qualità, come il Gavi, il Dolcetto, il Barbera, il Barolo. Oggi l’Oltregiogo può vantare moderne aziende, che hanno saputo valorizzare i loro prodotti
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nel rispetto della tradizione, ma anche nell'ottica dell’innovazione e della vendita sul mercato internazionale. Il vino dunque è stato protagonista incontrastato della festa, accanto alle bontà locali in esposizione nelle numerose bancarelle sotto l'antica “Torre del Gazzolo”, che svetta dal Mastio del Castello, dominando dall’alto il paese rimandando al visitatore le immagini di un'epoca passata di fasti e splendore in cui la vita era semplice e fatta essenzialmente di tradizioni. Marta Calcagno
Il Circolo Fotografico Photo38 ospite della Pro Loco di S. Cristoforo nelle sale della "Bottega del Vino" - interno cantine del Castello
Scatti d'autore
L'
organizzatore della mostra l'arch. Alessandro Biorci soddisfatto per la riuscita dell'iniziativa prevede la riproposizione dell' evento, in forma di concorso tematico per l'anno prossimo. “Il tema del paesaggio e delle sue bellezze - attesta Biorci - costituisce un elemento di straordinario interesse”. Numerosi nomi noti, di artisti del club Photo 35 di Ovada, Andrea Repetto, Carla Alloisio, Luciano Genocchio, Betti Volpi, Fabio Poggio, Adriano Volpi, Santino Repetto, Renato Gastaldo, Andrea Gaione, Ilaria Boccaccio, Luigi Costa e infine il presidente del club l'architetto Andrea Gandino. (m.c.)
Gli sponsor
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ra le aziende vitivinicole che hanno collaborato alla manifestazione: Azienda Agricola “Le Marne”- Cadepiaggio(AL), Azienda Agricola Angelini - Ozzano Monferrato (AL), Azienda Agricola Cadia - Roddi (CN), Azienda Agricola Il Rocchin - Gavi (AL), Azienda Agricola La Chiara - Gavi (AL), Azienda Agricola Le Selere - Bosio (AL), Azienda Agricola Morgassi Superiore di Marino Piacitelli - Gavi (AL), Azienda Agricola Picollo Ernesto - Fraz. Rovereto, Gavi (AL)Azienda Agricola Rugrà - Tassarolo, Gavi (AL), Azienda Agricola Sarotto Roberto - Neviglie (CN), Azienda Vitivinicola La Smilla - Bosio (AL), Bergaglio Percarlo - Capriata D’Orba (AL), Broglia - Tenuta La Meirana - Gavi (AL), Cà Adua - Gavi (AL), Cantina Produttori Del Gavi - Gavi (AL), Cascina Aureliana di Renzo Semino - Capriata D’Orba (AL) Cascina Massara - Verduno (CN), Cascina Tripoli - San Cristoforo, Gavi (AL), Castello di Verduno Verduno (CN), Consorzio Tutela del Gavi - Gavi (AL),Corona Teresina - Verduno (CN), Diego Morra - Verduno (CN), Fratelli Alessandria - Verduno (CN)La Biòca - Castiglione Falletto (CN), La Bollina - Serravalle Scrivia (AL), La Ghibellina - Fraz. Monterotondo, Gavi (AL), La Giustiniana - Fraz. Rovereto, Gavi (AL), La Scolca - Fraz. Rovereto, Gavi (AL), Magda Pedrini–Fraz. Pratolungo, Gavi (AL), Masseria di Casa - San Cristoforo (AL), Fratelli Montobbio - Castelletto D’Orba (AL) - Podere La Merlina - Fraz. Rovereto, Gavi (AL) Poggio Azienda Vinicola - Loc. Colombaie, Vignole Borbera (AL).
Eventi dell'Oltregiogo Un'estate tra sagre, feste patronali e musica A Vobbietta si fa festa in Paese
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n occasione delle celebrazioni per il locale patrono, a Vobbietta, nel centro di aggregazione che abbiamo descritto in questo numero (pag. 31), si è svolta il 29 agosto la tradizionale “Festa di fine estate”, durante la quale i vobbiettesi si sono riuniti per condividere chi le frittelle fatte in casa, chi una succulenta grigliata e chi la passione per strimpellare la chitarra. Un’occasione speciale per stare tutti insieme in allegria.
Il medioevo a Olbicella rande partecipazione alla “Festa Medioevale di Olbicella” del 16 agosto. Una rievocazione con costumi, pietanze e atmosfere del Medioevo. Una bella occasione per rivivere il tempo passato in una cornice bucolica, l’epoca, per dirla con Ludovico Ariosto, “delle armi, dei cavalier e degli amori”.
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A Lerma la grande musica spagnola
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l 30 agosto si è svolto presso la Loggia della Pieve di San Sebastiano il concerto di Massimo Marchese dal titolo “Si amores me han de matar”. È stata un’esperienza musicale suggestiva, nel quale il virtuoso della “vihuela” (antico liuto di origine spagnola) ha proposto brani estratti dal suo ultimo album registrato interamente nella restaurata Pieve romanica di Lerma. Un successo di pubblico per un ideale abbraccio tra l’Oltregiogo e la terra incantata di Spagna.
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SPECIALE ISOLA DEL CANTONE
Il Vice Sindaco di Isola del Cantone, Luca Ledda, illustra la situazione del “Vobbia”
Basta con gli interventi-spot L a redazione de “l’inchiostro fresco” si è recata il 12 agosto a Vobbietta, frazione di Isola del Cantone, per incontrare i lettori di questa simpatica località che si affaccia sul torrente Vobbia, irruento d’inverno e dolce d’estate. Dopo aver abbandonato la “strada regia” voluta nel 1815, all’indomani del Congresso di Vienna, da Vittorio Emanuele I di Savoia e dopo aver scavalcato la storica linea ferroviaria “Torino-Genova” inaugurata da Vittorio Emanuele II nel 1852, ci siamo inerpicati verso la nostra meta. Lì abbiamo incontrato il neo-vicesindaco di Isola del Cantone Luca Ledda, abitante della frazione, che seduta stante ci ha fatto da cicerone illustrandoci le eccellenze del posto, prima tra le quali il nuovo centro di aggregazione locale, nato sulla spinta degli stessi abitanti (vedere articolo “La ghiaia del Vobbia” a pag.13). Con il vicesindaco siamo ritornati a Isola per approfondire la conoscenza. In Comune abbiamo chiesto a Ledda qualche notizia sulla situazione del letto del Vobbia (anche in considerazione della “campagna” condotta dall’inchiostro fresco sui rischi dell’eccessivo deposito ghiaioso nell’alveo del torrente - vedere articolo “L’oro di Vobbietta” n.° 8/2010 pag. 26). “Un mese e mezzo fa il Comune di Arenzano ci ha chiesto di poter rilevare la ghiaia del Vobbia – ci dice Ledda – così da utilizzarla per le proprio spiagge. La cosa ci ha fatto piacere, ma non possiamo essere legati ad interventi spot, ma pensare ad una pulizia dell’alveo organizzata in modo programmato per evitare esondazioni”. Chiediamo al vicesindaco come: “La Provincia di Genova ha sempre gestito in modo ottimale le emergenze. Quando c’è una piena anche la locale Centrale Idroelettrica, a valle del torrente, ci aiuta a far defluire l’acqua in eccesso, ma ciò non basta. Occorre un’azione combinata tra i diversi Enti per affida-
Per evitare esondazioni, bisogna pensare ad una pulizia dell'alveo in modo sistematico
re, a costo zero, ad una ditta il prelievo Vobbietta, gli strappiamo la promessa di sistematico della ghiaia, così poi che la farci incontrare con il Primo Cittadino, stessa la possa rivendere. Insomma: tra- Giulio Assale, per approfondire ancor di sformare un problema in una risorsa”. più le problematiche di questo Comune, Un commento sul passaggio dalla Provin- posto sul confine tra Liguria e Piemonte cia di Genova alla Città metropolitana: “Il ma centrale nell’area dell’Oltregiogo. problema vero, sia che si tratti di ProMattia Nesto vincia o di Città Metropolitana, sono le risorse – specifica Luca Ledda – che sono sempre più ridotte. Isola del Cantone è un comune molto vasto, quasi federato per l’estensione delle sue frazioni. Anche un intervento banale, come ad esempio, rendere più alto e più sicuro il muretto che delimita il torrente in località Vobbietta, è un costo che l’Amministrazione non può sobbarcarsi da sola, a meno di gravare ancor di più sulla cittadinanza, cosa che noi non vogliamo fare”. Chiediamo poi quali siano le criticità maggiori di Isola: “Sicuramente le precipitazioni, sia piovose che nevose, rendono le strade spesso impraticabili, a discapito dei cittadini. Anche il pericolo di frana è un pericolo che l’Amministrazione deve monitorare in maniera continuativa”. Nel congedarci da Ledda che casualmente abbiamo incontrato nel nostro tour a
Una zampata sul costone
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embra la zampata di un enome animale preistorico che solca la montagna e invece è una grossa frana quella visibile da Vobbietta. Non è raro vedere i nostri monti segnati da smottamenti ma la cosa si fa piu' seria quando alle prime piogge si nota che l'acqua del rio Lavaggio affluente del Vobbia diventa color caffelatte. Gli ignari automobilisti che da Isola del Cantone si recano a Montessoro, percorrono la provinciale transitando qualche decina di metri sopra la frana che da qualche anno si è estesa in maniera preoccupante. Di tanto in tanto qualcuno si incammina lungo il rio che affluisce proprio in corrispondenza della piccola chiesa del paese e torna raccontando che lassù ci sono alberi abbattuti, amassi di materiale nel torrente e addirittura un bacino idrico con le sponde di terra franosa. Io non ci sono mai stato ma le dighe mi fanno già paura quando sono in cemento armato... (m.a.)
Al circolo ENDAS di Vobbia si legge l'inchiostro!!
Dal 3 al 5 ottobre a Busalla la 5° edizione della “Sagra del Porcino” organizzata dal circolo PD
l’inchiostro fresco
SPECIALE ISOLA DEL CANTONE
Settembre 2014
Un luogo dove stare insieme ideato e costruito dagli abitanti del posto
Vobbietta: un esempio virtuoso N el nostro tour di Vobbietta abbiamo incontrato anche un gruppo di abitanti della frazione che ci hanno illustrato, pieni d’orgoglio come solo le persone amanti della propria terra possiedono, il nuovo centro di aggregazione locale. “Prima qui c’era una vecchia pista di bocce quasi abbandonata dove avevamo posto gli occhi per creare uno spazio comune ove ritrovarci – ci dice una vobbiettese, mamma di un vispo maschietto, Matteo – E con pazienza dopo alcuni anni di lavoro e previo l’assenso del Comune, abbiamo realizzato un nuovo campo bocce e eretto una casettina (con tanto di cucina, macchina del caffè, biliardino e salone delle feste) dove poter ripararci quando il tempo non è troppo clemente, festeggiare i compleanni o altre ricorrenze e trascorrere ore liete in compagnia”. Questo è un vero esempio di “azionariato popolare” in quanto ognuno, secondo le proprie competenze e abilità, ci ha messo qualcosa del suo: “Un’amica restauratrice ha realizzato delle splendide tende disegnate in decoupage – ci ricorda un’altra signora – Mio marito ha portato delle pietre isolanti per realizzare un camminamento. Un altro ragazzo ha messo a disposizione una cucina dismessa e un artigiano di Vobbia ha costruito, con un vecchio pezzo di legno e dei cucchiai, un pratico portacappotti”. Anche il ristorante Zuccarino ha donato una capiente dispensa mentre tutti i
vobbiettesi si sono auto-tassati per comprare un fiammante biliardino. A Vobbietta insomma stare insieme, tra le risate dei bimbi e le barzellette degli anziani, quasi protetti dalla verde vallata, non è più soltanto un’utopia ma una bella realtà. (m.n.)
Alcuni scatti della giornata trascorsa con i vobbiettesi facendo il tifo per il grande Matteo che gioca a biliardino
Questo luogo si è prestato ad hoc per festeggiare il Santo Patrono, la Madonna della Guardia, lo scorso 29 agosto.
Cartoleria
Bea
Gastronomia Imperiale
Ecco dove si legge l'inchiostro a Isola del Cantone
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Un sogno diventato realtà
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utto è nato per gioco: una decina di anni or sono il Comune di Isola del Cantone ha dato in concessione ad alcuni abitanti di Vobbietta un'area inutilizzata per poter allestire un campo da bocce. Da allora, senza chiedere fondi o sovvenzioni ma gestendo al meglio il ricavato di donazioni personali e del classico “cestino delle offerte” alla festa del paese, l'area è stata dotata anche di una piccola costruzione, diventando una struttura multifunzione al servizio degli abitanti. Vobbietta è un esempio di come nell'era di facebook, poco più di sessanta persone motivate dalla voglia di stare insieme, hanno superato gli inevitabili contrasti e preferito sacrificare risorse economiche e tempo libero per avere un proprio punto di ritrovo riscaldato e potersi incontrare in ogni periodo dell'anno. Alla maggior parte delle persone che vivono in grandi centri potrà sembrare cosa scontata avere un luogo d’incontro, ma qui sino a poco tempo fa non era così: ora con quest’area attrezzata è possibile festeggiare un compleanno in compagnia, farsi gli auguri di Natale ma non ultimo, essendo il sito a mezza costa, poter contare su un rifugio, nel caso in cui il torrente Vobbia faccia paura, non ha davvero prezzo! Marco Abbondio
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POLITICA E SOCIETÀ IN VALLE SCRIVIA La Val Vobbia
Un solo obiettivo: promuovere l’informazione in Valle Scrivia
Un luogo da ricordare
Per un confronto democratico Gentile redazione,
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a vostra telefonata in merito alla “rottura” tra “Busalla Democratica” – il cui sito è punto di riferimento anche per il Partito Democratico busallese - e “l'inchiostro fresco” è stata apprezzata ed è la conseguenza di rapporti da sempre corretti. Il vostro articolo titolato: “Inchiostro fresco e la par condicio” accompagnato dalla “simpatica” vignetta che ci avete dedicato sul vostro sito, per contestare la nostra decisione di non pubblicare più articoli sul vostro giornale, sono figli di un malinteso: le critiche, purché non offensive o personali, non sono MAI uno strumento per tappare la bocca, ma un modo di esprimere opinioni differenti. Non solo siamo per la più ampia libertà di parola ma abbiamo sempre cercato, come ben sapete, di promuovere la presenza dell’informazione in Valle. Consideriamo tuttavia profondamente scorretto intervenire sistematicamente ed a titolo personale - fruendo di ampi spazi senza contraddittorio - andare sempre oltre la normale critica politica ed usare le pagine di una testata indipendente come “strumento di attacco alle persone”. Sulla vicenda della “rumenta” prima e della RSA poi le posizioni espresse da un comune cittadino - condite da attacchi odiosi ed illazioni da bar - sono passate come “dati di fatto”: alla prima abbiamo replicato, alla seconda non ce la siamo sentita, né noi né il PD
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ul nostro sito, il 30 luglio scorso era uscito un pezzo titolato “Inchiostro fresco e la par condicio” con l'allegata vignetta, in risposta alle osservazioni mosse da “Busalla Democratica” che contestava l'eccessivo spazio da noi concesso ad alcuni politici locali, ormai senza più ruoli istituzionali. In seguito a ciò tra il nostro foglio e “Busalla Democratica” si era venuta a creare una incomprensione che ora con la pubblicazione di questo comunicato risulta pienamente superata. La Redazione
Walter Pieretti Lino racconta il birdwatching secondo l'uomo-bambino
“Gli occhi nella Natura”
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n romanzo incentrato su un hobby ma che racchiude ben altro, di questo tratta “Gli occhi nella natura” di Walter Pieretti Lino, classe 1953 da Serra Riccò. Pieretti racconta la nascita e l'evoluzione della sua passione per il birdwatching, ovvero l'osservazione degli uccelli nei loro ambienti. (f.m.)
Ampio servizio sul nostro sito: www.inchiostrofresco.it
locale. Ci ha stupito leggere indegne accuse come questa.“C’è una regia, una mano chiaramente interessata, che approfittando della confusione... utilizza la situazione pro domo sua, come ha fatto infinite volte in passato e come continuerà a fare in futuro.… la strategia è quella di avere sempre di più nel proprio comune e chi se ne importa degli altri”. L’assaggio ci pare basti. Se un’opinione coerente con posizioni pubbliche di liste e forze politiche può essere impunemente definita “strategia pro domo propria” arrivando a derubricare - falsamente una Residenza Sanitaria Assistenziale a “Casa di riposo” allora non c’è spazio per alcuna forma di confronto. Vi ringraziamo per lo spazio concessoci e auguriamo al giornale le migliori fortune. Siamo sicuri che le nostre critiche, dirette ma leali, siano state apprezzate e come già detto, per quanto ci riguarda, incidente chiuso. Associazione “Busalla Democratica”
ra le fronde verdi dei castagni, la Val Vobbia ha visto anche quest'anno il ritorno dei valligiani, che con il territorio hanno un rapporto di amore decennale. Vecchi e nuovi appassionati della campagna, hanno supportato spesso con molto impegno, le diverse iniziative culturali e gastronomiche in calendario, durante la passata stagione estiva. In tutte le frazioni del comune vi sono molti spazi di aggregazione gestiti da diversi enti ed associazioni, che vedono proprio nel villeggiante, la principale fonte di impegno incondizionato. Le ACLI dei vari paesi che per lo più si occupano delle cene sociali, hanno visto nei mesi di Luglio ed Agosto, un aumento dei partecipanti, segno questo che, nonostante le condizioni atmosferiche avverse, il comprensorio gode di una popolarità in aumento, soprattutto tra le fila dei giovani, che hanno disertato le località marittime a favore dei luoghi della loro infanzia. Cristina Corzetto
l’inchiostro fresco
Dal 19 settembre al 25 ottobre XIV edizione del Festival Internazionale “A.F. Lavagnino”
Settembre 2014
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Una serie di eventi per concorrere alla conoscenza del mondo contemporaneo
Oltregiogo letteratura, quarta edizione A
d accogliere gli appassionati di ritorno dalle ferie estive, ci sarà l'ormai consueta rassegna culturale “Oltregiogo Letteratura”, giunta alla quarta edizione. La manifestazione rappresenta uno degli appuntamenti più importanti del nostro territorio anche grazie al notevole “spiegamento di forze” che mette in campo: oltre al Comitato Scientifico, che attentamente veglia sui contenuti delle serate in programma, numerosi sono gli enti, locali e non, coinvolti nella promozione dell'iniziativa, su tutti la Compagnia di San Paolo di Torino, finanziatrice del progetto, le associazioni “Lettere e Arti” e “A&m consulting” e la Banca Carige. Si inizia a spron battuto a Francavilla, sabato 13 settembre, presso il pub 1340, alle 18, con l'apericena d'autore: ospite sarà il prof. Regazzoni che disquisirà su temi di scottante attualità, come la filosofia americana della lotta al terrorismo. A seguire, nel teatro-tenda, serata d'immersione musicale nei caldi ritmi dell'America profonda. Domenica 14, invece, presso la SOMS di Pratalborato (Capriata), alle 17, avverrà la presentazione, in anteprima,
Numerosi Enti coinvolti nell'organizzazione a partire dal suo comitato scientifico. Punti di forza sono la Compagnia di San Paolo di Torino e l'Associazione “Lettere e Arti”
Accorrete numerosi!
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estate, più che l'inverno, è la stagione del riposo. Le attività rallentano, il sole e il caldo (non molto, a dire il vero, quest'anno) e le belle spiagge della vicina Liguria iniziano ad affollare i pensieri di tutti. C'è una cosa che però non si arresta mai: l'attività degli enti di promozione del territorio (siano essi associazioni, pro loco etc.), che hanno proprio in questo periodo il picco di lavoro. Quando, se non in estate, la gente ha voglia di stare in giro, visitare i paesi, partecipare alle manifestazioni e mangiare presso qualche buona sagra locale? Che sia tutto irrimediabilmente finito? Manco per sogno! Con la speranza che il tempo ci sia proprizio, vi dimostriamo in queste pagine che il calendario delle iniziative di questo mese è più che mai ricco di appuntamenti. Ce n'è per tutti i gusti: processioni, letteratura, arte, fiere di cambio, semplici occasioni per stare insieme. Vi siete riposati durante l'estate? Noi no! E non c'è miglior premio per i nostri sforzi che la vostra presenza alle manifestazioni che abbiamo organizzato! Redazione
della nuova edizione italiana dei diari dello scrittore francese André Gide (Nobel per la letteratura nel 1947), ad opera di Sergio Arecco; voce narrante dell'attore Francesco Parise. Venerdì 19 ci spostiamo a Parodi Ligure, dove, presso il Monastero di San Remigio, alle 21, il prof. Tommaso Braccini commenterà il suo libro, di recente edizione, dal titolo: “Indagine sull'orco. Miti e storie del divoratore di bambini”. Ad accompagnare i presenti attraverso un onirico viaggio alla scoperta di questa particolare figura letteraria, dall'antichità ai giorni nostri, ci sarà il Quintetto d'Archi dell'Orchestra Classica di Alessandria. Sabato 20 l'appuntamento è presso il Parco
del Castello di San Cristoforo, alle 18.30: con il critico cinematografico Steve Della Casa e con lo psicologo Stefano Castelli si parlerà di Fellini e contestualmente del suo “Libro dei Sogni”, edito postumo da Rizzoli nel 2008. Altra suggestiva cornice alle serate culturali d'Oltregiogo sarà la Tenuta San Pietro di Tassarolo dove, alle 17.45 di domenica 21, Andrea Sisti dialogherà con lo scrittore Roberto Cotroneo proprio sul tema della composizione testuale, come rivela l'ultimo prodotto delle sue fatiche letterarie, dal titolo “Il sogno di scrivere. Perché lo abbiamo tutti. Perché è giusto realizzarlo”. La rassegna si chiuderà sabato 27 settembre, a Mornese, presso la Sala del Castello, con la presentazione del volume “L'erba della regina. Storia di un decotto miracoloso”, scritto da Paolo Mazzarello, storico della medicina e saggista, nativo proprio di Mornese. A tutti gli appassionati consigliamo di prendere parte all'iniziativa perché raramente capita, sul nostro territorio, di poter assistere ad eventi culturali di tale importanza. Federico Cabella
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Una giornata di studi sull'Oltregiogo a chiusura della Summer School iniziata a maggio
Sabato 13 settembre convegno al Forte S abato 13 settembre si terrà presso il Forte di Gavi una giornata di studi interamente dedicata all'Oltregiogo. Si tratterà dell'evento di chiusura della Summer School tenutasi nel mese di maggio, occasione nella quale una ventina di laureandi, provenienti da tutta Italia e non solo, hanno avuto occasione di confrontarsi con le realtà architettoniche locali. Protagonisti della manifestazione, infatti, saranno i lavori prodotti dagli stessi ragazzi. In apertura ci saranno i saluti della Soprintendenza ai Beni Architettonici e dell'Associazione “Amici del Forte”, dopodiché interverranno i docenti delle università coinvolte nel progetto (Genova, Brescia e Roma) e che hanno seguito i loro studenti nel percorso di studio. Si passerà, quindi, all'esposizione vera e propria: sessanta i tabelloni, realizzati nei Comuni dell'Oltregiogo aderenti al progetto “Tracce Liguri”, che costituiranno una mostra itinerante che farà tappa anche a Ceriale, comune col quale si è avviato una sorta di gemellaggio, all'insegna degli studi sull'architettura ligure. Perché è ovvio che il progetto debba creare questo tipo di connessioni e dar vita a scambi all'interno del territorio ligure, come richiamato nello stesso titolo. Piccola curiosità: la stragrande maggioranza dei futuri architetti non proviene dall'Oltregiogo (qualcuno, anzi, da
L'arch. Roberto Burlando e sullo sfondo il Forte di Gavi immortalato da uno splendido scatto gentilmente concessaci dal fotografo Andrea Ivaldi
Ottobre mese delle “Fiere di cambio”
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l progetto “Tracce liguri”, come già anticipato nomista Mauro Ratto; modererà il giornalista negli inserti dei numeri precedenti, non com- Daniele Biacchessi. Nel pomeriggio verranno prende solamente l'architettura e l'arte sacra. presentati alcuni libri collegati agli argomenti Con l'arrivo dell'autunno prenderà ufficialmen- trattati e, infine, alle 21.00 il prof. Pier Maria te il via anche la sezione dedicata alle “Fiere di Ferrando parlerà dell'industria novese e di Cambio”. L'obiettivo è quello di restituire all'Ol- come abbia influito sullo sviluppo urbanistico tregiogo un ruolo centrale all'interno dello scac- della città. Sabato 4 alle ore 10 i proff. Claudio chiere economico europeo, come accadeva nel Marsilio (Università di Lisbona) e Mauro Cattini XVII secolo, quando la città di Novi Ligure era (Bocconi) racconteranno in cosa consistevano sede di una delle più importanti fiere dove veni- le fiere di cambio che, nel corso del Seicento, revano scambiate le valute. Proprio per rinverdi- sero famoso il nome di Novi in giro per l'Europa. re i vecchi fasti, gli organizzatori hanno deciso A seguire, alle 15.30, alla presenza di numerosi di creare un calendario di eventi all'altezza: si figuranti sparsi per la città, sarà programmata parte venerdì 3 ottobre con l'inaugurazione (da una visita guidata ai palazzi del centro storico, definire ancora se si terrà presso la Biblioteca all'interno dei quali sarà organizzata una fiera Comunale di Novi o Palazzo Dellepiane), alla del libro dedicata all'economia e alle fiere di presenza delle autorità, del progetto. Seguirà cambio. una conferenza dal titolo “Locale vs. Globale?” tenuta dal prof. Francesco Daveri e dall'ecoFederico Cabella
posti geograficamente molto lontani) eppure, come ci riferisce l'architetto Burlando, uno degli animatori del progetto “Tracce Liguri”, “tutti sono rimasti affascinati da quello che il nostro territorio offre”. Come non scadere nel solito, ma attualissimo, luogo comune per cui questo genere di bellezze vengono apprezzate maggiormente da chi non le conosce, piuttosto che da chi ci vive a stretto contatto. Offriamo, semmai, un'occasione di riflessione che Burlando e l'Associazione Oltregiogo hanno già sicuramente affrontato se hanno deciso di coinvolgere nella manifestazione del 13 settembre anche le locali scuole gaviesi. Un modo, insomma, per abituare i giovanissimi ad avere consapevolezza del proprio territorio e spronare le relative famiglie a fare altrettanto. Il prossimo anno, poi, ultimo del progetto “Tracce Liguri”, l'annuale convegno avrà un respiro internazionale (com'è già stato fatto nel 2013), preparando così una solida base per il prosieguo della Summer School. Perché sarebbe davvero un peccato che un'iniziativa così importante si esaurisse. Ma i contatti che sono stati avviati nel corso di questi anni con le università, gli istituti di cultura e gli enti finanziatori fanno sperare che ciò non accada. Federico Cabella
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Ricorrenze religiose, incontri internazionali e tradizioni locali
Settembre di festa a Mornese A Mornese il mese di Settembre è sempre ricco di manifestazioni ed iniziative per concludere l’estate nel migliore dei modi. Ad aprire le danze è la Festa Patronale di San Nicola, manifestazione che da sempre è molto sentita dai mornesini e non solo. Il giorno della ricorrenza è mercoledì 10 settembre, quando alle ore 11.00 sarà celebrata la Santa Messa Solenne in onore di San Nicola, ove quest’anno sarà presente il Rev.mo Jean Paul Zoh della Repubblica Centroafricana. Nel pomeriggio alle ore 17.00 Santi Vespri, cui seguirà la Solenne Processione per le vie del paese, accompagnata dalla banda musicale e dai tradizionali Cristi. Al termine rinfresco nel piazzale della Chiesa. Di sera, in Piazza G. Doria, serata danzante con l’orchestra “Graziella Group”, degustazione di prodotti tipici locali, lotteria e mostra di fotografie antiche. Martedì 11 è da anni il “giorno della Fiera”. Anche stavolta, dalle 9.00 alle 22.00, le vie del centro storico di Mornese ospiteranno un cospicuo numero di bancarelle riguardanti qualsiasi genere di prodotto, dall’abbigliamento alle prelibatezze del territorio, dall’utensileria al collezionismo. Come ogni anno, sotto la Loggia, sarà possibile degustare vini del paese, farinata e ravioli; a chiudere esposizione di moto e trattori d’epoca. Succes-
sivamente, sabato 13 settembre, alle ore 18.00 presso la piazza del Municipio, andrà in scena una piccola rappresentazione teatrale, incentrata sulla vita mornesina di metà del XIX secolo. Si tratterà di una rievocazione storica per far conoscere meglio le figure di Don Pestarino e della maestra Maccagno, in occasione del capitolo generale delle Suore Salesiane che si svolgerà a Mornese. Domenica 14 settembre avrà, invece, inizio l’avventura calcistica della squadra del paese, l’A.S.D. Mornese
Calcio, in seconda categoria, girone P, mentre due settimane dopo, sabato 27 settembre, presso il Castello Doria, in collaborazione con Oltregiogo Letteratura, avrà luogo la presentazione del libro, “L’erba della Regina. Storia di un decotto miracoloso” del neurologo e scrittore mornesino Paolo Mazzarello, la cui fama in campo medico è ormai internazionale. A concludere le manifestazioni settembrine, domenica 28, Giro in Mountain Bike aperto a tutti con partenza da P.zza G. Doria alle ore 8.30 ed infine, domenica 5 ottobre, Quinta Grande Castagnata di San Nicolino con degustazione di “Rustie”, “Ferscioi” ed altre specialità. Simone Pestarino
Carrosio... 23 milioni di anni fa! Il geosito di Carrosio
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urante i 4,6 miliardi di anni dell'esistenza del nostro pianeta lo scorrere del tempo ha lasciato la sua traccia sulla terra in una smisurata quantità di sedimenti che col tempo sono diventati rocce, nelle quali sono rimasti intrappolati resti animali e vegetali. Lo studio di queste preziosissime testimonianze, che ci ha permesso di realizzare moltissime scoperte
sul mondo minerale e animale, viene effettuato in un ristretto numero di geositi (GPPS), ovvero luoghi di particolare interesse geologico: in Italia ne esistono solamente 8 e uno di essi si trova proprio a Carrosio (lato sinistro della strada, tenendosi Gavi alle spalle). La successione di rocce, in bella esposizione, è facilmente accessibile ai visitatori. Essa ripropone fedelmente l'ambiente di Carrosio di circa 23 milioni di anni fa, quando il sito era occupato dal mare (non troppo profondo). A conferma di ciò, si possono trovare i resti organici di alcuni pesci, anche molto simili agli attuali, come gli squali, e, successivamente al ritirarsi delle acque, anche di mammiferi antenati delle specie attuali (elefanti, cavalli, rinoceronti...). Insomma, un'altra eccellenza di un territorio tutto da scoprire! Federico Cabella
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San Cristoforo si fa bella
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Gli anloti föci a man e poi via alle danze
I lavori eseguiti Tutti in pista! L
a crisi morde, ma la vita deve an- ne Piemonte. Saranno europei, infine, dare avanti. Specie quella dei pic- i finanziamenti che consentiranno la coli Comuni, maggiormente colpi- restrutturazione del locale della Foreti dai tagli alle spese programmati dal steria Comunale del Castello e i masgoverno centrale. Il pericolo, come ab- selli dell'antistante piazzale”. Capitolo biamo più volte detto, è quello di inne- non meno delicato è rappresentato dalstare un circolo vizioso per cui i Sindaci le tasse comunali: “La IUC di cui tanto si trovino con le mani legate e, causa la sentiamo parlare – ci spiega l'Asses“chiusura dei rubinetti”, sore – è composta da non possano più investire un 10 per mille sulle soldi per la manutenzione rendite catastali dodel paese e offrire servizi vuta dal possessore di ai cittadini. Uno scenario immobili escluse le terribile, ma sempre più abitazioni principaattuale, che tuttavia non li (IMU), cui invece ha impedito all'Amminisarà sottoposta una strazione sancristoforese tassazione del 2 per di realizzare alcuni “chimille (Tasi). La Tari, rurgici” interventi. Come infine, a carico dell'uci informa Elio Ghio, tilizzatore servirà l'Assessore con delega a coprire i costi del al Bilancio, “nell'ultimo servizio di raccolta anno è stato realizzato e smaltimento rifiuun campo di calcetto in ti. L'aliquota Irpef è fibre sintetiche, grazie al stata contenuta sugli contributo della Regione 0.6 punti percentuali, Piemonte e, in minor parte, a quello mentre la tassazione sull'acqua non del Comune”. Perché non devono asso- ha subito nessun aumento”. Per chiulutamente mancare in nessun modo le dere, una chiosa sul bilancio consuntivo occasioni di aggregazione e divertimen- dell'anno trascorso, “approvato – conto: i soldi investiti nello sport sono sem- clude infine Ghio – con un avanzo di pre ben investiti. “Stessi finanziatori amministrazione poco superiore ai – continua Ghio - per degli altri impor- 28000 euro, senza contrarre alcun detanti lavori, quelli di manutenzione bito fuori bilancio”. Un buon risultato, straordinaria del cimitero comunale. considerate le premesse economiche Ed, inoltre, è stato possibile realizzare nazionali, con le quali ogni giorno ci un'opera di consolidamento dell'abita- dobbiamo confrontare. to a monte SOMS e dell'edificio ComuFederico Cabella nale, grazie al contributo della Regio-
È
stato un anno impegnativo per tutti riuscito a scalfire l'ormai perfetta organizcoloro che hanno contribuito alla zazione della sagra dedicata agli “Anloti stagione ricreativa sancristoforese. foci a man”: il fatto che si sia raggiunta Grazie alla loro opera, infatti, anche il gra- la ventinovesima edizione dimostra come zioso paese adagiato sulle colline del Gavi questo evento sia entrato di diritto nel noha potuto contare su un folto programma vero di quelli imperdibili nel nostro territodi appuntamenti, alcuni consolidati nel rio. Il 23 e 24 agosto si è tenuta l'iniziativa tempo, altri di nuova creazione. Se infatti “Serate d'estate in un borgo”, con spettacola partecipazione alla “Sagra delle Sagre li teatrali, animazione e musica, iniziativa dell'Oltregiogo” è una lieta consuetudine, inserita nel progetto “Tracce Liguri” e relo stesso non si può dire del torneo di cal- alizzata dall'Associazione Oltregiogo. La cetto che ha tenuto a battesimo “ufficia- stessa associazione organizzerà per il 6 le” il nuovo centro sportivo comunale: si settembre il secondo raduno delle confratratta di un evento ludico che ha raccolto ternite dell'Oltregiogo, presso il Santuario numerose adesioni fra i giovani sia sancri- di Nostra Signora della Guardia di Gavi, al stoforesi che provenienti dai paesi vicini e quale parteciperà la locale confraternita che speriamo venga replicato con uguale dei Santi Giacomo e Cristoforo. Il 20 setsuccesso, se non superiore, nei prossimi tembre, come già vi abbiamo dato notizia anni. Un'altra iniziativa consolidata è quel- nelle pagine istituzionali del nostro inserto, la rappresentata dal “Festival Internazio- imperdibile appuntamento col cinema di nale della Musica-Schubert”: questa volta, Fellini nell'ambito della rassegna culturaa differenza delle precedenti edizioni, si è le “Oltregiogo letteratura”. Chiuderanno il preferito allestirlo in estate, anziché in au- calendario 2014 la cena di Halloween, il 31 tunno, contando così su una maggiore par- ottobre, e il presepe meccanizzato, a ridostecipazione di pubblico. Appuntamento im- so delle festività per il Santo Natale. A tutti perdibile per i più giovani è anche l'“estate coloro che vorranno partecipare ai prossiragazzi”, organizzata presso le piscine mi eventi in calendario l'augurio di passacomunali, nonostante il tempo non sia re un po' di tempo piacevole e stimolante stato troppo clemente quest'anno. Tempo insieme alle iniziative realizzate dai nostri che in generale non è stato generoso con infaticabili organizzatori. nessuna delle iniziative pensate per stare Federico Cabella all'aperto e vivere il paese, ma che non è
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Costituita l’A.S.D. Boys Calcio tra Ovada, Silvano e Capriata, affiliata all'Alessandria
Aperte le iscrizioni dei settori giovanili S
i chiama A.S.D.. Boys Calcio la nuova società di calcio giovanile che unisce i Boys Ovada e il Settore Giovanile Due Valli. Un matrimonio che in termini di tesserati dovrebbe portare il nuovo sodalizio a superare le 200 unità e diventare il settore giovanile più numeroso della provincia. Un’attività che si svolgerà sui campi di tre zone: Ovada con il “Moccagatta” di Via Gramsci e il Polisportivo Geirino dove è disponibile anche un campo sintetico, lo “Stefano Rapetti” di Silvano d’Orba e l’impianto sportivo “Maccagno” di Capriata d’Orba, struttura che dispone di due campi sintetici, un campo al coperto e uno scoperto. Un progetto ambizioso che si potrebbe allargarsi ad altri centri dell’ovadese come Castelletto d’Orba e che tra l’altro ha il pregio di potersi fregiare del Logo dei Grigi dell’Alessandria in quanto l’Ovada è la prima società della provincia che si è affiliata all’Accademia omonima. Già delineata la nuova organizzazione tecnica che prevede nell’attività agonistica con la Lega Nazionale Dilettanti l’Ovada Calcio al via nel campionato di 1° categoria con il tecnico Francesco Mura, il preparatore dei portieri Mauro Vallebona, il dirigente responsabile Angelo Filinesi. A seguire la Juniores provinciale con il tecnico Emiliano Repetto e i dirigenti Paolo Bello e Filippo Piana (nella foto). L’attività agonistica del Settore Giovanile e Scolastico prevede gli Allievi fascia B con l’allenatore Mario Colla da La Sorgente di Acqui Terme; i Giovanissimi di Mauro Sciutto e i Giovanissimi fascia B Boys Calcio di Carlo Massa. Si passa quindi all’attività di base dei Boys con gli Esordienti 2002 affidati a Fabio Librizzi, Esordienti 2003 con Mario Tamani e Alessandro Barletto, gli Esordienti 2003 a Capriata d’Orba seguiti da Massimiliano Deste i Pulcini 2004 ad Ovada con Vincenzo Avenoso e Gabriele Carminio; i Pulcini 2004 a Capriata d’Orba con Giulio Maffieri, i Pulcini
2005 ad Ovada con Silvio Pellegrini e Giuseppe Cancilla; i Pulcini 2006 ad Ovada con Massimiliano Baratti e Maurizio Pasqua, i Piccoli Amici ad Ovada con Vincenzo Avenoso e a Capriata d’Orba con Giulio Maffieri. Sono stati anche nominati i responsabili tecnici: Mauro Sciutto coordinerà Mario Colla, Carlo Massa e Fabio Librizzi; Vincenzo Avenoso coordinerà Mario Tamani, Silvio Pellegrini e Massimiliano Baratti E’ avviata intanto l’iscrizione alle leve: Allievi 98/99; Giovanissimi 2000; Giovanissimi fascia B: 2001; Esordienti 2002-2003; Pulcini 2004/2005/2006; Piccoli Amici 2007/2008/2009. Per contatti con Sil-
vano d’Orba Gino Covacich 349 5291656; per Ovada Paolo Brenta 328 7723149; per Capriata d’Orba: 347 3122169: Camera Maria Chiara 340 5059658. Tra le cariche dirigenziali il Direttore Sportivo è Massimo Coscia; il presidente Gian Paolo Piana e i legali rappresentanti Paolo Esposti per l’Ovada Calcio e Franco Piana per i Boys Calcio; un nuovo ingresso è anche quello del magazziniere Enzo Pronestì che si va ad aggiungere a Gian Carlo Verdese. Dirigenti. Giacomo Minetto, Carlo Perfumo, Giorgio Arata, Paolo Brenta è il responsabile del settore giovanile e Recaneschi è il crea design. (e.p.)
Un'encomiabile iniziativa: sport e solidarietà per diversamente abili
Al centro “Geirino” di Ovada Estateingol S
i è tenuto al Polisportivo “Geirino” di Ovada un campus di calcio per “diversamente abili”, il primo in Italia, dal titolo “Estate in gol”, da un’idea di Giuseppe Ravetti, operatore al centro “Lo Zainetto” di Ovada, nonché
allenatore di calcio di base UEFA B. Sono stati diciannove i giovani provenienti dalla provincia di Alessandria che hanno aderito al progetto nato con l’obiettivo di migliorare il livello di benessere della persona diversamente abile, coniu-
gando le esperienze di un team di esperti, maturate sia nell’ambito sportivo sia in quello educativo oltre a migliorare la comunicazione verbale e non verbale dei ragazzi disabili, sia nel gruppo dei pari che con i conduttori del campus. “Lo sport
– afferma Giuseppe Ravetti – è un ottimo canale attraverso il quale può avvenire l’integrazione tra la persona disabile e quella “normale”, attraverso il gioco si migliora il livello di salute, cresce l’autostima e si può aiutare il ragazzo diversamente abile a raggiungere buoni livelli di socializzazione e partecipazione, per cui l’idea del campus sostenuta dalle più alte istituzioni del calcio nazionale”. Ravetti è affiancato da Claudio Tanga pure lui allenatore di base UEFA B oltre a due fisioterapisti ad un infermiere professionale e due giocatori della Juniores dell’Ovada Calcio Canton e Carlini. segue a pag. 38
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SPORT
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La squadra della Valle Scrivia punta al rilancio con un acquisto di qualità
Paul Tacchino: stella del Busalla Calcio U n acquisto di prestigio per il Busalla Calcio che, dopo alcuni anni di crisi, sta risalendo la china. Dopo aver ottenuto la scorsa stagione il ritorno in Eccellenza, la squadra valligiana punta a tornare nelle posizioni di vertice che l'hanno contraddistinta per anni. L'acquisto di punta di questa stagione è Paul Tacchino, classe 1982, genovese, anzi sestrese (ci tiene a dirlo), capocannoniere lo scorso anno con il MolassanaBoero. Paul, che deve il suo nome alla madre rumena ed al nonno materno appassionato di calcio italiano che l'aveva battezzato in onore di Paolo Rossi, gioca a calcio dall'età di sei anni, cresciuto nel prolifico vivaio della Sestrese F.S., ha esordito in prima squadra nel 2000, a diciassette anni, nel momento d'oro della squadra biancoverde che, all'epoca disputava con successo il campionato di serie D. Dopo la Sestrese, squadra alla quale rimane comunque legato e che, ironia della sorte, affronterà quest'anno con il Busalla, Tacchino ha girato per la Provincia di Genova: Virtus Sestri, Pontedecimo, Sampierdarenese e appunto Molassana, con quest'ultima squadra, che ha dominato il campionato ha avuto una consacrazione anche da parte della stampa locale. La scelta di approdare al Busalla, spie-
ga Paul Tacchino, è stata abbastanza visto che vi è lo stesso tesso ambiente favato a Molassamano che ho trovato entre giochi e la tranquillità mentre port dilettantiil valore dello sport alla inoltre avrà pressioni”. A Busalla oboni, diciotto dra Giacomo Ottoboni, llo calcistico Roberto, un modello hino lavora i giorni Paul Tacchino ai impedito ciò non gli ha mai eno quannamento, nemmeno ufficio. La sua altraa grande mai fa da molti anni ormai Sestri, scoperta quasi uasi neun medico che tenemai più abban-
semplice “Ho miliare e alla na, che ti dà ti fa capire che sstico senza tante come com compagno di squaanni, figlio della storica bandiera per Tacchino. Nella vita di tutti al Porto di Genova e, spiega, di poter unire sport e alledo deve fare i turni in passione è il volontariato, parte della Croce Verde di per caso grazie all'incontro con prim soccorso e poi va un corso di primo donata. Fabio Mazzari
Estateingol prosegue da pag. 37 Oltre all’attività e ai laboratori del Polisportivo che hanno compreso tecnica e tattica, coordinazione visuo-motoria, attività in piscina, educazione alimentare, attività specifica per i portieri, educazione al pre partita e le regole del calcio con i vari ruoli, sono state attivate altre iniziative: gita a Torino presso lo Juventus Stadium e il museo della Juve; una giornata con un personaggio del mondo calcio professionistico e le premiazioni con ospiti d’eccezione: Camolese e Perdomi, Renzo Ulivieri. Il campus ha avuto il sostegno del Presidente dell’Associazione Italiana Allenatori Renzo Ulivieri, del vice Luca Perdomi e di Marcello Mancini. In questo progetto sono stati anche coinvolti la Servizi Sportivi di Ovada, l’Ovada Calcio, il Consorzio dei Servizi Sociali di Ovada, l’Associazione Italiana Allenatori Calcio Regionale e Provinciale nelle persone del Presidente Antonio Ferroglio e la segretaria Marilena Rini oltre ad alcuni sponsor che hanno sposato un progetto destinato a fare scuola. Enzo Prato
Rondinaria: cammina che ti passa U
ltima “Camminata sotto le stelle”: un bellissimo anello a Rocca Grimalda con vista su Carpeneto fra tanti vigneti .Grazie a Sandro Dagnino infaticabile organizzatore e a tutti i partecipanti. Cesare Pavese diceva delle vigne: “Non c’è niente di più bello di una vigna ben zappata, ben legata, con le foglie giuste e quell’odore della terra cotta dal sole d’agosto. Una vigna ben lavorata è come un fisico sano, un corpo che vive, che ha il suo respiro e il suo sudore”. È proprio vero! Giovanni Sanguineti
CAI di Ovada Tel. 0143 82.25.78 - www.cai.it
PAGINA PROMOZIONALE
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