l’inchiostro fresco CONTIENE L’INCHIOSTRINO DI BOSIO, OVADA E LE FAVOLE RACCONTATE DAI BAMBINI DI ROSSIGLIONE Aprile 2015
Fondato nel 1985
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La voce del tuo territorio
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ANNO XXX / N. 3 - APRILE 2015
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Ovada
Acqui Terme
Campo Ligure Franco Camera imprenditore dell’anno - pag. 11
Il Vallestura campione provinciale - pag. 30
Nell’inchiostrino a scuola di Costituzione - pag. 16 - 17
Dalla sua terra d’origine con in tasca un solo passaporto: la sua creatività e la sua voglia di fare
Un mare di seta
Ecco la storia di Soleiman C’ Un sarto che ha portato in Italia la freschezza dei colori del suo Paese ELEONORA GATTI
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@viaggiatrice191
uando ho incontrato la timida persona di Soleiman Coulou, ed abbiamo avuto modo di conversare, ho inteso che predominava in lui un’unica certezza rispetto alle altre: la fede. Che non è solo l’avvicinarsi ad un credo, ma confidare in un futuro roseo, nonostante un passato poco favorevole. Decido quindi, di non dedicare questo articolo ai suoi trascorsi, ma alle sue aspettative, a quello che il suo volto mi ha comunicato: speranza, giovialità e orgoglio. Un orgoglio che trapela dalla soddisfazione, nel mostrarci le proprie creazioni sartoriali nate in sole tre settimane nel suo piccolo atelier, dove tra economici tessuti spunta una preziosa macchina da cucire, con la quale può dimostrare con fierezza di aver imparato il mestiere nella sua terra d’origine, la Costa D’Avorio. Infatti Soleiman ci ha raccontato che ha potuto frequentare, grazie all’aiuto del fratello maggiore, un corso di cucito, durato sette anni, ad Abidjan, capitale economica del Paese. In questo modo, nonostante un iniziale praticantato in un’officina meccanica, si è trovato fra le mani un mestiere che ha sentito subito suo. Soleiman Coulou, che ha appena 23 anni, possiede grandi aspirazioni e spera un giorno di affermarsi nel mondo della moda. Ci
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n redazione ci è giunta notizia di un giovane profugo di talento ospitato a Stazzano con altri rifugiati. Quando le nostre due inviate, Eleonora Gatti e Federica Fossati, sono tornate in redazione, portandoci il reportage, non abbiamo potuto fare a meno di dedicare a questo servizio la prima pagina del giornale perché, se è vero che nel mondo vi sono incolmabili disparità, è anche vero che l’ingegno e la voglia di fare possono benissimo superarle. Come appunto questa storia ci nsegna. Gian Battista Cassulo
Dalla Costa d’Avorio per realizzare un sogno S oleiman (“Solo” per gli amici) Coulou è un giovane sarto della Costa D’Avorio, da poco meno di un anno arrivato in Italia come rifugiato. Ha studiato per sette anni in una scuola di sartoria ad Abidjan, la capitale, dove ha anche lavorato in un negozio come sarto. A causa degli scontri scaturiti dalla crisi politica, è fuggito dalla Costa D’Avorio ed ha affrontato un difficile viaggio. Ha trascorso alcuni mesi in Ghana e poi in Libia, dove ha nuovamente trovato lavoro in una sartoria. In questo Paese è iniziata la guerra, l’amico che lo ospitava è stato ucciso davanti ad un supermercato e, per paura di essere coinvolto negli scontri, Soleiman ha ripreso la sua fuga. Grazie ad un conoscente è riuscito ad arrivare in Italia. Non ci ha fornito
dettagli precisi del viaggio, forse per paura o per il doloroso ricordo degli avvenimenti. Per lui, raccontare la propria storia non deve essere stato facile, più volte mi è sembrato avesse la voce rotta e si commuovesse, in particolare quando ha ricordato la sua famiglia che è rimasta in Costa D’Avorio. Durante l’intervista ha parlato solo in francese, nonostante stia frequentando un corso di italiano. Attualmente vive a Stazzano insieme a una comunità di rifugiati e si dedica alla sua passione, la sartoria. Confeziona bellissimi e coloratissimi abiti, tipici del suo Paese; alcuni di questi sono esposti alla Bottega del Mondo di Novi Ligure. Il suo sogno è quello di lavorare nell’haute couture. Federica Fossati
spiega che nella scuola di sartoria del suo Paese gli insegnanti ritenevano gli stilisti italiani insuperabili. L’Italia, paese per il quale nutre una grande ammirazione, è per lui un nuovo inizio: ospitato al centro accoglienza di Stazzano, dove vive e crea, trascorre la sua giornata tra lezioni di italiano e lavori di sartoria. Da quando è arrivato nel gruppo, undici mesi fa, tutti hanno potuto notare le doti e la voglia di crescere di questo giovane ivoriano. Gli abiti, ai quali lo stilista dedica parecchia attenzione e cura, che per il momento sono rivolti al mondo femminile di tutte le età, ricordano la sua terra d’origine e possiedono una raffinatezza tipica dell’alta moda. Alla domanda su come descriverebbe la sua gente, il giovane risponde che è composta da persone cordiali, gioiose, che amano accogliere i turisti, e con una grande passione per il calcio. La lontananza dalla famiglia e dai suoi posti sono un vuoto che Soleiman, con difficoltà, dovrà colmare, ma non è solo: ad accompagnarlo una passione, due mani d’oro e tanta fede. Le creazioni di Soleiman Coulou sono esposte e acquistabili presso “Botteghe del Mondo-Altromercato” di Novi Ligure. Sul nostro sito ampio servizio fotografico a cura di Federica Fossati.
era una volta la via della Seta. Quante volte abbiamo sentito questa frase, magari a proposito del viaggio di Marco Polo raccontato nel suo “Il Milione”, oppure nei numerosi documentari di History Channel dedicati a questa immensa via carovaniera che collegava l’Est all’Ovest del mondo, la Cina Imperiale con la Roma dei Cesari. I tempi cambiano e gli uomini si evolvono nel tempo, ma alcune cose rimangono. Se prima era la Cina, oggi è l’Africa a farci scoprire la storia che vi proponiamo qui a fianco. La bella storia di Soleiman il sarto che è un piccolo capitolo di quell’immenso libro che è la storia dell’Uomo. Sulla Terra globalizzata di oggi vi sono innumerevoli “vie della seta” che, se un tempo erano solamente delle piste tracciate su impervi sentieri, oggi lo sono anche quelle affrontate su straripanti barconi. Infatti le guerre, le carestie e le grandi epidemie colpiscono oggi come ieri e, proprio come un tempo, uomini e donne sono costretti a migrare, avviandosi su queste novelle vie della seta per poter approdare in porti, si spera, più sicuri. Tra di loro vi possono essere (e certamente vi sono) uomini violenti, ma vi sono anche persone per bene. Anche dei sarti che hanno un sogno: far sì che il proprio vestito possa essere indossato ai quattro angoli del globo. In fondo una bella storia deve avere un buona trama e un buon ordito, esattamente come un vestito di qualità sartoriale. Eleuterio
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l’inchiostro fresco
LE SENTINELLE DEL TERRITORIO
Aprile 2015
Intervista al Sindaco Giorgio Leoncini sulle potenzialità di Tiglieto Intervista al Primo Cittadino, Mauro Beretta, tra gastronomia e storia
“La vitalità estiva deve Cremolino: un paese durare anche d’inverno” dal gusto antico
anni, abbiamo anche raggiunto un numero di presenze dieci volte superiore!”. Quali saranno le manifestazioni che allieteranno l’estate tiglietese?: “Per rispondere a ciò devo prima di tutto ringraziare le varie associazioni presenti sul territorio e la ri-nata Pro Loco che si è subito contraddistinta per vitalità – afferma Giorgio Leoncini – tra le tante manifestazioni in programma cito la Festa del Gallo, festa tradizionale che da troppi anni mancava nella nostra valle, poi nella frazione di Acquabuona torna per il Settantesimo anno consecutivo la Sagra del Polentone e – conclude il Sindaco –stiamo preparando, per i giovani, una pista acrobatica di pump trak”. Chiediamo a questo punto a Leoncini quali siano, ad oggi, i “traguardi” raggiunti dall’Amministrazione: “A Tiglieto i problemi sono molti, ed in questi primi 9 mesi di amministrazione abbiamo cercato di tamponare quelli più urgen-
@Mattia Nesto
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ttraversare le vie di Cremolino, inerpicarsi sino al maestoso castello e passare di fianco al Santuario della Brucieta oppure alla parrocchia, significa fare un tuffo indietro nel tempo, intorno all’anno mille. Quel “sapore antico” ce l’ha confermato anche l’incontro avuto con il Sindaco del paese, Mauro Berretta, medico odontoiatra fino allo scorso 31 dicembre “Perché gli impegni di Primo Cittadino mal si conciliano con la professione di medico”. Al Sindaco chiediamo quali siano i pro e i contro dell’amministrazione di un piccolo paese: “Guardi il Sindaco è un vero e proprio schermo tra il cittadino e le altre Autorità. Poi in un paese piccolo vuol dire anche essere una figura riconosciuta –
spiega Mauro Berretta – e che conosce i propri concittadini. È un lavoro stimolante, molto bello ma anche aspro ed arduo, visto la penuria di mezzi e di risorse per l’amministrazione”. Quali possono essere le soluzioni per ovviare a ciò? “La razionalizzazione delle spese e – argomenta il Sindaco – affidarsi al volontariato, come io ho fatto e debbo dire grazie ai miei iei collaboratori”. Cremolino, facente acente parte dell’Unione dei Comuni Tobbio al Colma”, uni “Dal “ Colma”, sarà presente ad Expo 2015: “Una bella iniziativa promossa dal Comune une che ha visto l’entusiasta adesione desione dei commercianti e ristoratori toratori locali – spiega Berretta tta – saremo ospiti di FuoriExpo, uoriExpo, in zona Navigli, gli, durante la settimana na dedicata al
Animali al lavoro per un ambiente più sereno
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i sa, gli animali, in particolare cani e gatti, sono i migliori amici dell’uomo. E la loro presenza, anche sul posto di lavoro, soprattutto se frequentato e a contatto con il pubblico, suscita sentimenti positivi, sorrisi e risate. Negli Stati Uniti è notizia recente che alcune aziende abbiano dato la possibilità agli impiegati di portare in ufficio i propri animali domestici, rendendo l’ambiente di lavoro immediatamente più solare, disteso e anche più pro- duttivo. E così accade in tre tabaccherie del territorio. A Cassano i clienti vengono accolti da un bellissimo husky mentre a Ovada è il bassotto Donatello a gironzolare e fare feste. A Basaluzzo, invece, i proprietari Serena e Corrado sono stati adottati da Lulù, dolce e tenera gattina che un bel giorno decise che quella sarebbe stata la sua casa e non perde occasione per farsi coccolare e giocare con i clienti.
Cani e gatti in negozio
Cassano Ovada Basaluzzo
Benedetta Acri
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Piemonte”. Tra le iniziative promosse dal Sindaco, oltre a quelle in campo “estetico”, come il futuro interramento di tutti i cavi elettrici, grazie ad un accordo con Enel, nel centro storico, anche in quello gastronomico. “Sono orgoglioso di poter dire che – ci dice il Sindaco – le nostre tagliatelle alle erbette e il coniglio alla cremolinese hanno ottenuto il riconoscimento de.co, ovvero denominazione comunale d’origine. Il migliore viatico – conclude Mauro Berretta – per un’edizione in grande stile della 30° Sagra delle tagliatelle, dal prossimo 17 al 19 di luglio”. Cremolino è un borgo medievale come “sbarcato” nel nostro tempo contemporaneo. Come dice il Sindaco “Abbiamo avuto in dono dai nostri avi un simile patrimonio. Ora è nostro compito preservarlo al meglio per le generazioni future”.
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aggiungiamo nel suo ufficio Giorgio Leoncini, sindaco di Tiglieto, “più renziano di Renzi, perché credo nell’innovazione e nel riformismo”, medico cardiologo che ha diretto per anni il Pronto Soccorso dell’Ospedale Galliera di Genova (“forse per questo amo il decisionismo, condotto con rapidità per contrastare un cronico immobilismo”). Leoncini eletto 9 mesi fa, ha dovuto affrontare qualche piccolo disagio a causa delle recenti nevicate: “Quest’anno la neve non ha colpito in maniera particolarmente forte – spiega il Primo cittadino – tuttavia, pur arrivando tardi, qualche disagio l’ha provocato, soprattutto a livello economico. Da noi – continua Leoncini – la neve non è una risorsa ma solo un disagio. Quando arriva però siamo pronti ad affrontare i problemi che comporta, per garantire sempre la viabilità”. A parte i disagi delle precipitazioni nevose, l’inverno a Tiglieto è solo un fastidio? “D’inverno in questo paese la vita è certamente rallentata – risponde il nostro interlocutore – però il compito mio e di tutta la Giunta è quello di offrire i servizi basilari tutto l’anno”. Quali sono questi servizi? “Un ufficio postale aperto almeno tre giorni la settimana, così come uno sportello bancario, una scuola attrezzata; per l’asilo, che non ha raggiunto il numero minimo di iscritti, e per il distributore di benzina, stiamo lavorando”. C’è molta differenza di popolazione tra la “Tiglieto invernale” e quella “estiva”: “Sicuramente è così. Tiglieto è una meta di turismo molto importante per la Valle Olba – certifica il Sindaco – basti pensare che se d’inverno la popolazione del paese è molto ridotta, d’estate, in determinati
MATTIA NESTO
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ti – ci dice il Primo cittadino – in più, grazie ad accordi presi, lo sportello postale e bancario, chiusi in tanti altri paesi, dovrebbero rimanere attivi. Infine, grazie a soluzioni di risparmio energetico con l’utilizzo di pannelli solari e di lampadine a led, stiamo programmando come impattare meno possibile sull’ambiente, ottenendo anche un risparmio di risorse”. In conclusione qual è attualmente lo sforzo maggiore dell’Amministrazione? “Permettere ai cittadini di vivere nella loro valle – risponde senza esitare Giorgio Leoncini – un padre un giorno mi disse: se l’asilo chiude invece di far viaggiare mio figlio, trasferisco la mia famiglia. Preferisco viaggiare io piuttosto che mio figlio. Ecco, i nostri sforzi sono tutti rivolti a rispondere a domande come queste”.
@Mattia Nesto
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MATTIA NESTO
CHI OSTR
AI LETTORI
Informiamo che il responsabile della raccolta pubblicitaria per “l'inchiostro fresco” è il geom. Umberto Cecchetto socio dell'Ass. "Club F.lli Rosselli". Contattarlo al:
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Un progetto della “Pertini” che guarda al futuro finanziato dal Miur. Oltre trecento gli studenti coinvolti
L’ovadese coinvolto nell’innovazione H a ottenuto un finanziamento di 20.000 Euro da parte del Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca, il progetto presentato dall’Istituto Comprensivo “Sandro Pertini” in rete con l’Istituto Superiore “Carlo Barletti” in particolare con il Liceo Scientifico e il nuovo indirizzo Tecnico Agrario. Il progetto è stato realizzato in collaborazione con l’Associazione Enoteca Regionale di Ovada, la Coldiretti, il Centro sperimentale e vitivinicolo regionale “Tenuta Cannona” e si avvale della collaborazione che da anni il Liceo Scientifico Pascal ha intrapreso con l’Università degli Studi di Genova, Facoltà di Biotecnologie avanzate. Alla presentazione sono intervenuti la Dirigente Scolastica del “Pertini” Patrizia Grillo, i referenti del progetto Sabrina Caneva ed Enrica Primo, quindi i partner Roberto Paravidino Presidente della Coldiretti, Felice Arlotta Dirigente dell’Istituto Superiore “Barletti” e l’ex Presidente dell’Enoteca Regionale Silvia Ferrari con la quale il progetto ha mosso i primi passi e recentemente sostituita dal Sindaco di Carpeneto Massimiliano Olivieri. Il progetto “A come Agricoltura, I come Innovazione” prevede il coinvolgimento di tutto il territorio Ovadese, delle realtà produttive nel settore vitivinicolo, degli Enti locali e degli studenti dei due Istituti presenti in Ovada in un’ottica di continuità ed orientamento. Circa 300 gli studenti coinvolti nelle attività di laboratorio, mentre tutti gli studenti dei due Istituti saranno interessati alla fase di informazione e documentazio-
Da sinistra le Proff. Sabrina Caneva, Enrica Primo e la Dirigente Scolastica, dott.ssa Patrizia Grillo ne del progetto. In pratica avrà luogo un collegamento in rete (in streaming) tra una serie di laboratori scientifici sia territoriali sia aziendali, sul tema delle bio-
tecnologie e dell’uso delle alternative nella produzione agricola. “Un progetto ambizioso – sottolinea la Dirigente Patrizia Grillo – articolato, coinvolgente, uno dei
pochi in Italia, per cui dovremmo essere fieri in una visione che parte dalle radici storico culturali del nostro territorio e sa guardare al futuro aprendosi
Un brindisi con l’acqua
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d Ovada si brinda non solo con il vino, ma anche con l’acqua. E’ entrato in funzione in Piazza Martiri della Benedicta il nuovo erogatore di acqua nelle tre versioni: fredda, frizzante e gassata. Alla presentazione e al brindisi inaugurale sono intervenuti gli Amministratori del Comune, la famiglia Gremmo referente della struttura di Candelo e semplici cittadini. L’ac-
qua erogata è quella dell’acquedotto e per il prelevamento bisogna introdurre una banconota da 5 euro o suoi multipli che dà diritto ad usufruire di una tessera con la quale è poi possibile servirsi nella quantità desiderata. Con 10 Euro è possibile prelevare 70 litri d’acqua; l’erogatore funziona 24 ore su 24 e il consiglio dato per una migliore degustazione è l’uso di bottiglie di vetro. (l.r.)
all’innovazione”. Soddisfatte le referenti Sabrina Caneva ed Enrica Primo: “A conclusione delle gasi progettuali – affermano – è prevista la realizzazione di una giornata di studi dedicata al tema “Innovazione tecnologica e tradizione agricola” con l’intervento di Docenti Universitari, docenti che hanno curato i laboratori, esperti delle Associazioni e degli Enti locali”. Segnali positivi sono stati evidenziati anche dagli esponenti degli Enti e delle Associazioni nonché dal Dirigente del “Barletti” Felice Arlotta, soddisfatto anche per il risultato delle iscrizioni al corso agrario. “Sono 42 i ragazzi provenienti dalle Medie – sottolinea Felice Arlotta – che hanno chiesto il nuovo indirizzo di Agraria per cui con il prossimo anno ci saranno due classi prime con un incremento rispetto a quest’anno di 33 alunni dal momento che ne usciranno 117 con la maturità e ne entreranno 150” L’aspetto interessante dell’indirizzo di agraria è che sono arrivate richieste dall’acquese, territori che di norma non guardano ad Ovada per le Superiori. Nel dettaglio: sono 22 i nuovi iscritti all’indirizzo di Scienze Applicate, 22 per la Ragioneria e 21 per il Perito Meccanico. “Stiamo lavorando – spiega ancora Arlotta – per coordinare le eccellenze che abbiamo sul territorio. Presto una delegazione di quattro studenti con due insegnanti andranno a San Michele all’Adige per una visita a uno degli istituti agrari più prestigiosi in assoluto”. Enzo Prato
Un nuovo Consiglio per l’Enoteca
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Enoteca Regionale di Ovada e del Monferrato ha un nuovo Consiglio di Amministrazione. I nominativi eletti (all’unanimità) sono: Massimiliano Olivieri, Stefano Ferrando, Federico Robbiano, Sergio Bonanno, Giorgio Carrara, Mario Arosio, Tiziana Zago, Paolo Baretta, Fabio Contini e Daniele Oddone. A loro si aggiungerà il rappresentante della Regione Piemonte non appena sarà concluso l’iter di nomina, che spetta al Consiglio Regionale. Il nuovo Consiglio di Amministrazione ha poi indicato Massimiliano Olivieri come nuovo presidente, Stefano Ferrando vicepresidente e Tiziana Zago segretario. Assolte le prime formalità, i nuovi amministratori dovranno mettersi al lavoro per tracciare le linee d’azione per il 2015, nell’ottica di diffondere la conoscenza del Monferrato ovadese e dei suoi vini, nonché promuovere l’economia del territorio nel suo complesso (partendo naturalmente dall’agricoltura). Un ringraziamento al Consiglio uscente guidato da Silvia Ferrari nell’auspicio che possa continuare una proficua collaborazione sia pure in forme diverse. Enzo Prato
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OVADA
Aprile 2015
Nonostane gli oltre 3000 posti auto presenti c’è sempre
Fame di parcheggi ad Ovada C’ è sempre fame di parcheggi ad Ovada? Parrebbe proprio di sì, nonostante gli stalli siano numerosi tra quelli a pagamento, liberi o a disco orario. Si parla sovente di un parcheggio adiacente lo Sferisterio Comunale, sembra tramontato il progetto di un parcheggio sotterraneo in Piazza Martiri della Benedicta, mentre si registrano continue lamentale per le condizioni del parcheggio adiacente le Scuole di Via Dania, soprattutto quando piove. È comunque vero che in determinate occasioni fieristiche o in varie manifestazioni la ricerca di un posto macchina diventa impossibile per cui l’automobilista ricorre al parcheggio selvaggio. È stata più volte avanzata anche la proposta di creare dei bus navetta per determinati eventi in modo da non creare ingorghi nel centro. È comunque certo che il problema è sotto la lente di osservazione di Palazzo Delfino attento a proposte e proteste. Curiosando, grazie alle ordinanze in possesso presso il Comando della Polizia Municipale, i numeri degli stalli ad Ovada liberi o a disco orario (compresi quelli per carico merci, disabili ecc), senza contare quelli delle frazioni e della zona del Pep, sono circa 2500, mentre gli stalli a pagamento sono 256, più 193 della Stazione Centrale che però registra delle tariffe agevolate per i pendolari che con un Euro possono permettersi una sosta di 24 ore. In tutte le altre aree la sosta oraria è di 0.70 con un minimo di 0.20 per 17 minuti. Proprio al riguardo la società che gestisce il piano parcheggi a pagamento (TSP) ha predisposto un opuscolo a colori in omaggio presso l’Uf-
Oltre 2500 gli stalli liberi o a disco orario mentre quelli a pagamento sono 256, più 193 della stazione centrale
ficio di Via Buffa il mercoledì e il sabato dalle 9 alle 12 o presso il Comando della Polizia Municipale per spiegare il funzionamento dei 450 posti, le tariffe, le aree di sosta a pa-
gamento, i colori delle tessere e quant’altro sia utile per l’automobilista, accompagnato da una planimetria della città. Luisa Russo
Dalla fontana all’aiuola
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ono in corso i lavori da parte dei dipendenti comunali di Ovada per coprire la fontana situata nei giardini di Corso Saracco all’altezza con l’incrocio di Via Gea. La vasca è stata svuotata e al posto dell’acqua è stata riempita di terra per sostituire la fontana con un’aiuola. Si tratta di un intervento da tempo programmato dagli uffici di Palazzo Delfino e poi confermato dall’Assessore ai Lavori Pubblici Sergio Capello. Purtroppo, causa l’inciviltà di molti, la fontana era diventata un deposito di carta e poi era anche stato bucato il fondo della vasca. Da qui la decisione di sistemare l’area verde e di piantare i fiori con la primavera sperando in un comportamento più civile della gente. (l.r.)
Già avviati i lavori a cura dell’Enel
Nuovi punti luce N uovi punti luce per Ovada con l’obiettivo di migliorare l’illuminazione pubblica della città. Dopo il sopralluogo tra l’ Assessore ai Lavori Pubblici Sergio Capello e gli addetti di Enel Sole, la società che ha in gestione la manutenzione dell’illuminazione cittadina, hanno già preso il via i lavori di sostituzione dei vecchi corpi illuminanti. Saranno sostituti 25 punti luce, in alcuni casi come ad esempio in “piazza Rossa” arriveranno alcune integrazioni. L’intervento più importante riguarda il tratto di via Rocca, vicino al “Borgo” dove saranno sostituiti otto lampioni con lampadine led, poi nel dettaglio, via Gea, via Vecchia Costa, via XXV Aprile (di fronte all’Ospedale vecchio), via Piave oltre ad aver già orientato i punti luce di Piazza Martiri della Benedicta per una maggiore luce. “Effettivamente – spiega Sergio Capello – in alcuni di questi punti è molto buio. I lavori sono a costo zero per il Comune, l’intervento
è a completo carico di Enel Sole. Certamente – continua Sergio Capello – per il momento non riusciamo a soddisfare tutte le esigenze della città, in quanto la lista delle strade e vie che hanno bisogno di una nuova illuminazione è davvero numerosa. Comunque per quest’anno siamo intervenuti in questa parte della città e successivamente provvederemo a rivedere la zona della periferia”. Tutto è dunque sul tavolo dell’Assessore più che mai attento al problema e che segue di persona i lavori in corso. Ma non ci sono solo i punti luce per l’Assessore Capello: entro l’estate prendono il via i lavori presso la Scuola di Via Dania che interessano i serramenti e il tetto; ci sarà poi da intervenire sul muro di sostegno di Via Ruffini ed infine i lavori arrecati dai danni alluvionali dell’autunno scorso, oltre alla normale manutenzione di tutto ciò che riguarda il verde e l’asfaltatura delle strade. Il lavoro dunque non manca. (l.r.)
Il Consiglio Comunale approva l’esenzione TOSAP per coloro che intendono ristrutturare
Via Cairoli: il Centro Storico si fa bello È stato ultimato i in Ovada il restauro di una nuova facciata. Il “gioiello” è in Via Cairoli, nel cuore del centro storico al Condominio n. 10 proprio all’inizio della via sul lato destro, percorrendola da Piazza Assunta. Si è trattato di un lavoro di completa ristrutturazione riportando la facciata ai colori originari grazie all’intervento di Giovanni Dolcino della Ditta “Le Cose Vecchie” che con la solita maestria e bravura ha saputo dare quel tocco di ovadesità e profumo di “cose nostre” dal momento che lo stesso Dolcino lavora nella zona e non c’è nessuno meglio di lui per rendere il centro storico un “amico di tutti i giorni”. Una via che piano piano sta riacquistando i colori di un tempo, ma anche tutto il centro storico è interessato ad un completo rinnovamento non ultimo la riqualificazione delle AIE. C’è chiaramente ancora molto da fare, ma la giusta mentalità per rendere il centro storico più bello e abitabile è nella strada giusta. Non è solo però con le facciate restaura-
te che il centro storico rivive, ma occorrono una serie di altri interventi per renderlo più a misura d’uomo. Questo è stato discusso nelle riunioni di quartiere e i problemi riguardano maggiormente il rumore nelle ore notturne, i parcheggi, la raccolta differenziata e controlli nonché multe da parte delle forze dell’ordine. C’è però l’impegno di molti di ritornare e riappropriarsi della “vecchia Ovada” e questo è già buon segno. Intanto il Consiglio Comunale nell’ultima riunione ha approvato ancora per quattro mesi (tre normali più uno a richiesta) l’esenzione TOSAP (tassa occupazione suolo pubblico) per coloro che intendono ristrutturare le facciate di case e palazzi del centro storico. Una politica che il Comune di Ovada persegue da anni e potrebbe essere anche l’ultima occasione vista la tendenza governativa ad accorpare, modificare le imposte. Enzo Prato
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OVADA
Aprile 2015
Si sta studiano la possibilità di inserire i dissuasori La pittrice Barbara Callio espone a Milano
Velox inflessibile a Lerma Ovada all’Expo A E
breve verrà presa una decisione definitiva circa l’installazione dei Velox OK nei Comuni che rientrano nell’Unione dal “Tobbio alla Colma”. Intanto il periodo di prova dei due box arancione sistemati in Corso Spinola, nella strada centrale di Lerma, ha dato la possibilità al Comune di ricavare dati utili relativi non solo al flusso della circolazione, ma anche alla velocità delle auto in transito. Il tratto di strada percorso da circa 300 passaggi nella notte e un totale giornaliero di 1600, ha registrato anche la velocità di 120 chilometri orari scesi poi naturalmente dagli 80 in giù. “I due Velo Ok – precisa il Sindaco di Lerma Alloisio - non sono stati sanzionatori, ma già la loro presenza è servita come deterrente, facendo diminuire la velocità dei veicoli. Chiaramente se si procederà all’installazione definitiva, dovrà essere una decisione unanime a livello di Unione Montana “Dal Tobbio alla Colma” dei sette comuni e cioè oltre a Lerma, Belforte, Casaleggio, Mornese, Bosio, Molare e Cremolino. C’è poi l’aspetto del costo in quanto sistemare i Velox comporta una spesa di circa 40.000 Euro”. Un problema quello dell’ eccessiva velocità che preoccupa anche Belforte Monferrato, il rettilineo tra Casaleggio e Mornese, la circonvallazione di Bosio e la zona tra Molare e Cremolino dove sono numerosi coloro i quali si lasciano andare a pericolose scorribande soprattutto in moto. Continua il Presidente dell’Unione dei Comuni nonché primo cittadino di Belforte Franco Ravera: “Dobbiamo far capire che anche nei paesi più piccoli le indicazioni di velocità vanno rispettate; dobbiamo intervenire per gestire un problema che non è da sottovalutare.” Intanto anche il Comune di Ovada, già in possesso di questi limitatori di velocità in Via Molare e alla frazione Gnocchetto, pare orientato a sistemare altri box arancione in altre zone nevralgiche della città come Corso Italia e Corso Saracco. Proprio nei giorni scor-
tua edi la ” i h c i d R d car “Gol aggio in om
Dopo Bosco Marengo, Frugarolo e Pozzolo Formigaro anche qui i Velo Ok. Sicurezza o bancomat per i Comuni?
si si è infatti svolto un incontro tra la ditta produttrice e l’Amministrazione Comunale, presente la Polizia Municipale. “Dobbiamo ancora prendere una decisione definitiva – conferma l’assessore alla Viabi-
lità, Sergio Capello – ma io credo che potrebbe portare benefici. Dove sono stati installati la velocità si è notevolmente ridotta”. Luisa Russo
ntrare nell’atelier di Via San Paolo della Croce 41 ad Ovada, “casa&bottega” di Barbara Callio, pittrice originaria di Molare, è come attraversare un confine ideale che fa passare il visitatore dalla quotidianità ad uno spazio senza tempo. “Senza tempo come il gesto che faccio quando dipingo – ci dice l’artista di Ovada – quando dipingo mi dimentico del tempo, per me quel gesto ha un valore universale ed assoluto. Per tutta una vita ho sognato di fare la pittrice. Ora che sono in pensione, posso, finalmente, investire su me stessa”. Barbara Callio ha avuto “da sempre” la passione per i colori e il disegno “Passione risalente sin dalle scuole medie, quando bastava disegnare per farmi felice”. Poi è arrivato il Liceo Artistico a Genova, il matrimonio, i figli e il trasferimento ad Ovada. Ma mai meno è venuta la voglia di dipingere “Piuttosto di non farlo, dipingevo di notte”. Ha esposto recentemente a Roma, ricevendo tra l’altro i plausi di numerosi critici d’arte, tra cui Vittorio Sgarbi e Giorgio Grasso. Proprio Grasso ha invitato personalmente Barbara Callio a prendere parte alla prossima Mostra Internazionale di Pittura Italiana Contemporana, organizzata presso la Centrale Idroelettrica di Trezzo d’Adda nell’ambito di Expo Milano grazie al contributo di Enel: “Si tratta di mostrare le proprie opere a tutto il mondo dal 2 maggio a fine luglio – ci dice entusiasta la nostra interlocutrice – I quadri esposti saranno in vendita e il ricavato andrà interamente in beneficenza. In più – conclude Barbara Callio – contestualmente alla mostra sarà esposto anche un’opera di Klimt. Non immagina quanto possa essere contenta di poter dire, un giorno: ho esposto nella stessa mostra di Gustav Klimt!”. (m.n.)
Donato all’ENPA di Ovada un automezzo “Squadra Salvanimali”
Grande festa dei cucciolotti
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errà riproposta, dopo il 21 marzo scorso, il 16 e il 23 maggio, presso il Parco “Pertini” di Ovada la grande festa degli Amici Cucciolotti. In queste due giornate speciali i volontari dell’ENPA di Ovada saranno a disposizione di tutti i bambini e ragazzi che vorranno conoscere meglio l’operato
dell’ENPA. Per l’occasione sarà anche esposto lo “Squadra Salvanimali”, uno dei trentacinque automezzi, equipaggiato con attrezzature speciali per il soccorso degli animali che la Pizzardi Editore ha donato presso il Castello Sforzesco di Milano alle Associazioni nazionali. L’ENPA di Ovada, grazie infatti
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al lavoro svolto nonché all’opera di sensibilizzazione, ha avuto l’onore di essere stata individuata per ricevere questo automezzo Peugeot che costituisce anche la prima macchina a disposizione dei volontari. Non solo ma Ovada si è anche distinta tramite i ragazzi delle scuole per completare l’album “Amici Cucciolotti” 2015 e le giornate del 16 e 23 maggio rappresenteranno anche il momento per lo scambio delle figurine doppie e per il gioco delle cartolotte. Tutti coloro che hanno completato l’album “Amici Cucciolotti” 2015 ricevono un esclusivo regalo da Pizzardi Editore e il certificato di riconoscenza dell’ENPA come ringraziamento per aver contribuito a salvare gli animali. (l.r.)
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Scuola d’antiquariato
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erma, grazie alla Biblioteca e l’Associazione Culturale “Un libro per Amico”, riscopre i temi dell’arte, del restauro, dell’antiquariato e della storia del mobile antico. Dopo il primo incontro dell’11 marzo scorso, durante il quale si sono esposte in linea generali le peculiarità di questo affascinante mondo con particolare riferimento al mobile antico, ha preso il via il ciclo di otto lezioni che trattano le principali tecniche decorative soffermandosi sulla doratura a foglia e il riconoscimento degli stili dei mobili. A tenere il corso è Roberto Boccardo che, dopo aver esercitato a lungo la professione di antiquario e restauratore, si è dedicato alla direzione della scuola di antiquariato e restauro IRAAR con sede a Genova. Organizza corsi a distanza tramite Skype o telefono, sempre nel campo del restauro e dell’antiquariato. (l.r.)
Corso AVULSS
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a preso il via il 9 aprile il corso base per il volontariato socio sanitario organizzato dall’AVULSS presso il Santuario di San Paolo della Croce di Corso Italia. Il corso, aperto a tutti, in svolgimento dalle 20.30 alle 22.30, secondo un preciso calendario, si suddivide in tre parti con sedici incontri ed offre la possibilità di acquisire la preparazione per l’esercizio del volontariato in campo socio sanitario e una qualificata presenza accanto a chi si trova in situazioni di bisogno e difficoltà. La conclusione sabato 6 giugno a Grillano d’Ovada; a coloro che lo frequentano per i tre quarti delle lezioni, verrà rilasciato un attestato di frequenza. (l.r.)
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l’inchiostro fresco
OVADA E OVADESE
Aprile 2015
Conclusa con successo la partecipazione degli espositori ovadesi alla Fiera di Genova Le Associazioni ovadesi selezionano giovani
“Fiera di Primavera” targata Ovada Servizio civile S S i è conclusa con successo la partecipazione degli espositori ovadesi alla Fiera di Primavera, la più grande Fiera campionaria di Genova. Il Monferrato Ovadese è stato protagonista con più di 500 mq di esposizione complessiva, rappresentati dalle ditte. Ambientare, Nespolo Divani, Piana Legnami, Mattia Arata, Windoor Serramenti, Mobilificio Carosio&Olivieri, Gollo Serramenti “Siamo soddisfatti – dichiarano Giorgio Lottero e Mauro Scalzo, Presidente di Confartigianato e Cna Ovada – per la partecipazione e per la qualità degli espositori. L’ovadese conferma la sua peculiarità per l’artigianato, questa iniziativa è una riprova della dinamicità e voglia di fare delle nostre imprese. Ringraziamo il Comune di Ovada per la collaborazione e per aver creduto nel nostro progetto”. Soddisfatto anche Giacomo Pastorino, Assessore alle Attività Economiche del Comune di Ovada: “Sono tempi difficili e troppo spesso alle difficoltà di famiglie e imprese si uniscono quelle degli Enti locali. Tuttavia siamo fortemente convinti che proprio nei momenti più duri occorra trovare la forza di fare rete e di unire le energie per promuovere un territorio nel suo complesso. La partecipazione alla Fiera di primavera vuole essere un tassello di un disegno più ampio, della promozione di un intero territorio e delle sue peculiarità dall’agricoltura all’enogastronomia, all’artigianato
di qualità. Vedremo nel corso del 2015 quali saranno le opportunità che riusciremo a cogliere e le prossime mosse da concretizzare. Per ora un grazie agli artigiani e allo IAT che ha collaborato attivamente per produrre il materiale di promozione degli eventi e delle manifestazioni del Monferrato Ovadese, materiale che naturalmente è a disposizione dei visitatori della fiera”. Ora si sta lavorando ad Ovada in Mostra che dovrebbe ritornare nel mese di settembre. (l.r.)
L’Associazione RESTO organizza un ciclo di studi sul paesaggio rurale
Il territorio è la nostra aula S i svolgeranno dal 7 al 10 maggio 2015 ad Ovada presso l’Enoteca Regionale di Ovada e del Monferrato di Via Torino, giornate di incontri, riflessioni ed escursioni fra vigneti e castelli del territorio ovadese dedicate al tema del paesaggio rurale. Ci sarà anche un workshop finale il 10 maggio a partire dalle 9.30 presso il Castello di Trisobbio con interventi e contributi del mondo della cultura e della ricerca sul tema del paesaggio e la presenza di Andrea Olivero, Vice Ministro alle politiche Agricole Alimentari e Forestali. Il tutto rientra in un progetto dal titolo “DE.CLA.MA” presentato dall’Associazione LAN.DIS con sede a Montalcino con una rete di associati a livello nazio-
nale e R.E.STO, l’associazione di giovani studenti ovadesi che ha sempre puntato sul territorio per la sua valorizzazione. Quattro giorni intensi che vedono la partecipazione di illustri studiosi e personaggi di spicco del settore vitivinicolo anche a livello nazionale. Il 7 maggio dalle 9 alle 18 avrà come tema “il paesaggio rurale: tecniche, approcci disciplinari, il dibattito in Italia” e vede la partecipazione di Gaetano Di Pasquale dell’Università di Napoli, Fabio Salbitano dell’Università di Firenze, Diego Moreno e Roberta Gevasco dell’Università di Genova Lasa, Carlo Bertelli dell’Associazione Charta, Chiara Pirovano del WWF Italia, Silvia Cavallero del FAI, Luca Giana dell’Università
di Genova. Venerdì 8 maggio dalle 9 alle 18 tema della giornata è “Il paesaggio rurale: strumenti di valorizzazione, occasioni di lavoro e sviluppo del territorio” con Luca Garavaglia, Master Svi-
ei giovani sono richiesti dalle Associazioni di Ovada per il servizio Civile. La Croce Verde Ovadese ne ha selezionato quattro di età compresa tra 18 e 28 anni più 364 giorni, per due progetti collegati al Bando di servizio Civile Nazionale 2015. Il bando è rivolto a ragazze e ragazzi che non abbiano già svolto attività di servizio civile nazionale. La durata del servizio è di dodici mesi (30 ore settimanali). Ai volontari in servizio civile nazionale spetta
un assegno mensile di 433,80 euro. Possono candidarsi anche stranieri, cittadini Ue oppure dotati di regolare permesso di soggiorno. Gli ambiti nei quali i due progetti saranno sviluppati sono l’emergenza e il sociale. L’Associazione Vela Onlus, invece, ne ha selezionato due da impiegare nell’ambito del progetto: “Una rete per il malato oncologico 2015”, per un periodo continuato di 12 mesi. Luisa Russo
Dal 7 al 10 maggio presso l’Enoteca Regionale di Ovada giornate di incontri, riflessioni ed escursioni fra vigneti e castelli del territorio
luppo Locale UPO, Silvia Bernardotti dell’Associazione Lan.dis, Gianfranco Comaschi Presidente dell’Associazione per il Patrimonio dei Paesaggi, Matteo Sicio Documentarista, Paolo Derchi
Agronomo, Marco Lanza dell’Associazione R.ES.T.O., Giacomo Pastorino Vice Sindaco di Ovada, Paola Novelli Scuola Agraria Ovada, Massimiliano Olivieri Presidente dell’Enoteca Regionale di Ovada e del Monferrato, Enrico Giannichedda del Museo Civico “Tubino” di Masone, Elisa Paravidino del Centro Sperimentale Vitivinicolo della Regione Piemonte Tenuta Cannona e Claudia Parola dell’Associazione Lan.dis. Il Sabato sarà dedicato a visite a produttori ed eccellenze locali significative per i legami e i rapporti con il territorio ovadese e la domenica conclusione al Castello di Trisobbio. La Pro Loco di Ovada ha offerto due borse di partecipazione per ragazzi sotto i 30 anni, mentre il Comune di Rocca Grimalda ne ha offerta una per una persona under 30. La quota di partecipazione è di 260 euro e 210 euro per gli under 30 e gli studenti. Saranno attivate convenzioni con strutture locali per pernottamenti e cene. Il modulo di iscrizione è scaricabile dal sito www.landis.it o su Facebook alla pagina DE.CLA. MA il cui termine utile scade il 27 aprile 2015. Luisa Russo
l’inchiostro fresco www.inchiostrofresco.it Direttore onorario: Rino
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Club Fratelli Rosselli Iscritto alla C.C.I.A.A. di Alessandria al n° 226160 il 4/10/2005 P. IVA e C.F. 02096520065 Sede Legale: Piazza Garibaldi, 5 - 15076 Ovada (AL) “l'inchiostro fresco” è registrato presso: Reg. Stampa AL n. 322 del 31/01/1985 R.O.C. n. 11700 del 12/02/1998 Trattamento dati: Gian Battista Cassulo Presidente Ass. Club F.lli Rosselli La raccolta pubblicitaria è curata in proprio tramite i soci dell’Associazione Club Fratelli Rosselli
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Il Comitato Trasporti della Valle Stura si riunisce a Masone
Masone: mobilitazione per una struttura prescolastica di grande pregio
4.000 pendolari in rivolta In difesa dell’Asilo Podestà D I VIRGINIA CALISSANO
edichiamo la pagina di apertura della Valle Stura a questa lettera che ci giunge in redazione da parte di un gruppo di masonesi che si stanno adoperando per tentare di mantenere in vita questo asilo. Noi confidiamo che il loro impegno abbia un esito positivo anche perché asili e scuole, uniti ad un buon sistema di collegamenti locali e di assistenza sanitaria in loco concorrono a mantenere vivi ed abitati i centri non solo della Valle Stura, ma più in generale di tutto quel comprensorio che gravita attorno alle grandi città.
@ @MVirgiCalissano
mportante incontro giovedì 16 aprile presso la sala Consiliare del Comune di Masone, si riunisce il Comitato Difesa Trasporti valle Stura ed Orba. Nato spontaneamente due anni fa a Campo Ligure, il Comitato si prefigge di tutelare i diritti dei pendolari valligiani. In primis fruitori della linea ferroviaria Genova-Acqui Terme e quindi dei collegamenti su gomma, tramite le linee ATP che collegano il capoluogo ligure (e Voltri) con i paesi della Valle Stura, Tiglieto ed Ovada. La costituzione fu determinata allora dal paventato taglio di ben otto coppie di treni, che fece raccogliere in meno di una settimana oltre 4.000 firme consegnate poi al Presidente della Regione Liguria Claudio Burlando. La clamorosa iniziativa, unita all’azione dei due consiglieri regionali Aldo Siri ed
Antonino Oliveri, riuscì a limitare i tagli. Ma se l’ “ordinaria amministrazione”, registra continui disservizi (basti citare la chiusura della linea per il “piano neve”, cui abbiamo dato ampio resoconto nell’ultimo numero) nuove sfide
attendono il Comitato. A breve infatti è prevista l’interruzione della linea causa lavori al “nodo” di Sampierdarena, e sono allo studio le soluzioni per consentire ai pendolari di raggiungere il capoluogo ligure.
l’Arca
“Quante volte, volte onorevole?”
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a politica è il mestiere più onorevole del mondo perché riesce, o dovrebbe riuscire, a mettere insieme le due parti della mela che di solito se ne vanno più velocemente per i fatti loro: la teoria e la pratica. La politica è la continua applicazione di intenzioni di carta: programmi, leggi, proposte, riforme, progetti, discussioni, tavole rotonde, convegni, studi, dossier, montagne di dati. Ma lo scopo è sempre quello: cambiare la condizione di vita del maggior numero possibile di persone. Per questo la domanda da fare a fine mandato sarebbe una sola: “A quante persone pensa di essere arrivato con la sua azione, onorevole? Quante volte c’è riuscito? Onorevole, quante volte?”. Davide Ferreri
Dott. Sergio Diana Medico Chirurgo Prof. a c. di impiantologia Università di Genova Specialista in Chirurgia Maxillo - Facciale Specialista in Odontostomatologia C.T.U. Tribunale di Genova
Orari Via Torino 54 Ovada Lun 9 - 12.30 Mer 9 - 12.30 Gio 15 - 19.30
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Gli interni e gli esterni dove i piccoli, masonesi e non, crescono, imparano e si divertono
La Redazione
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l 2015 ci ha portato una triste notizia: la probabile chiusura del nostro asilo “Barone Giulio Podestà”; fondazione fortemente voluta più di 100 anni fa per un’armoniosa m crescita della persona e dei valori cristiani dei nostri bambini. b Temiamo che tutto ciò c stia accadendo tra la scarsa informazione e l’indifferenza i generale. Purtroppo non siag mo m nuovi a simili eventi ed è per p questo che vogliamo ricordare la chiusura prima della d scuola s elementare parificata “Maria Ausiliatrice” di Campo Ligure e, in anni più recenti, L quella dell’Istituto Tecnico Superiore “Carlo Rosselli” sempre a Campo Ligure; due risorse di inestimabile valore per la nostra Valle. Non dobbiamo certo essere noi a rammentare che ogni volta che chiude una scuola è un impoverimento della cultura e dei valori per una comunità. La ricorrenza
del centenario della Fondazione, che avrebbe dovuto essere adeguatamente festeggiata nel 2013, è stata sicuramente un’occasione persa per gratificare, coinvolgere e portare a conoscenza la nostra comunità della situazione estremamente difficoltosa dell’asilo. Pensiamo che qualcosa si possa e si debba ancora fare per non dimenticare le nostre origini, la nostra identità, il nostro vissuto...in sintesi la NOSTRA STORIA: tutti noi abbiamo varcato quell’uscio, abbiamo gioiosamente appreso i fondamenti dell’educazione e dello stare insieme, tutti noi abbiamo corso e giocato nel nostro cortile assaporando quella serena atmosfera sotto l’occhio sempre vigile e materno delle nostre care Suore; e come possiamo dimenticare quella piccola e bella Cappella che ci ha visto tante volte riuniti e che, per antica tradizione, è diventata
luogo di festoso raccoglimento per i nostri bambini che ogni anno si accostano alla Prima Comunione? Riteniamo infine non sia inutile ricordare il metodo preventivo di San Giovanni Bosco che si basa su quattro punti fondamentali: 1) Casa che accoglie; 2) Parrocchia che evangelizza; 3) Cortile dove vivere l’amicizia e l’allegria; 4) Scuola che educa alla vita...gli stessi valori che hanno ispirato e guidato tutti gli educatori che si sono succeduti negli anni. Pensiamo che, in fondo, sia nostro dovere sentirci tutti responsabili in qualche modo della possibile chiusura di questa preziosa realtà che è la nostra Fondazione Barone Giulio Podestà e che, se lo vogliamo, tutti insieme forse possiamo fare ancora qualcosa”. Un gruppo di amici e sostenitori dell’Asilo Barone Giulio Podestà
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l’inchiostro fresco
VALLE STURA
Aprile 2015
Primavera sul Beigua
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l ritorno della Primavera non coincide soltanto con il “risveglio” della natura ma anche con un rinnovato calendario, denso di appuntamenti, per il Parco del Beigua. Iniziative ed eventi che si prefigurano l’ambizioso obiettivo di sensibilizzare il visitatore alla conservazione del pianeta Terra, conservandone le suo risorse ambientali. • 22 maggio si celebra la Giornata Mondiale della Diversità Biologica voluta dalle Nazioni Unite, proprio per promuovere questo non eludibile tema • 24 maggio Giornata Europea dei Parchi (EUROPARC) per ricordare il giorno in cui, nel lontano anno 1909, in Svezia venne istituito il primo parco europeo. • Il 30-31 maggio si rinnova l’appuntamento con il G6T Day, una due-giorni promossa dall’Associazione Italiana Geologia e Turismo, avente il patrocinio della Federazione Italiana Scienze della Terra – FIST, per la valorizzazione dell’immenso patrimonio geologico del nostro Paese ai fini di un turismo qualificato • Il 31 maggio assieme al Club Alpino Italiano durante il quale si festeggerà la giornata nazionale “in cammino nei Parchi”, un importante evento organizzato grazie anche al sostegno della Federazione Italiana Parchi e Riserve Naturali • Il 5 giugno si celebra la Giornata Mondiale dell’Ambiente, istituita dall’ONU per ricordare la Conferenza di Stoccolma sull’Ambiente Umano del 1972, durante la quale prese corpo il Programma Ambiente delle Nazioni Unite (UNEP) • Dal 2 maggio al 7 giugno vi saranno le Settimane dei Geoparchi Europei, ovvero una ricca carrellata di attività ed iniziative che coinvolgeranno tutta la rete dei Geoparchi in Europa così da favorire la conoscenza ed accrescere l’attenzione del grande pubblico nei confronti del patrimonio paesaggistico e naturalistico Eleonora Gatti
Il candidato al Consiglio Regionale Ligure per la Lega Nord in una intervista per l’inchiostro fresco
Rixi, figlio della Valle Stura “D al 1971 a oggi il nostro entroterra ha perso il 34,3% della popolazione, uno spopolamento record, oltre quattro volte superiore a quello della media italiana dell’8,1%. Per invertire questo trend negativo dobbiamo puntare sui servizi: trasporto e sanità in primis”. Puntare sulle vallate interne e sui territori è il leitmotiv di Edoardo Rixi, consigliere regionale, vicesegretario federale della Lega Nord e oggi candidato al Consiglio Regionale Ligure. 41 anni da compiere, grande appassionato di montagna e di alpinismo, Rixi ha un forte legame con la Valle Stura: di Masone è originario il ramo materno della sua famiglia. “Solo partendo dall’entroterra potremmo rilanciare l’intera regione - dice Rixi – è indispensabile fornire alla popolazione che vi abita tutti i servizi e i collegamenti di cui hanno bisogno. Pensiamo alla linea ferroviaria Genova-Ovada. Così com’è non può andare: per rendere efficiente un servizio vitale per i pendolari è da rivedere il contratto di servizio della Regione con Trenitalia e fare accordi con il Piemonte. Bisogna aggiornare i convogli. Penso al modello catalano con convogli leggeri che consentano un rapido e puntuale collegamento con Genova puntando sui passeggeri mentre Terzo Valico deve diventare una linea funzionale alle merci”. Strategici i collegamenti ferroviari anche in chiave turistica. “Il trasporto su ferro garantisce l’ecocompatibilità, dà la possibilità di spostarsi in modo rapido e di arrivare nel cuore del nostro entroterra. Dobbiamo prendere esempio dalla Svizzera. Solo così potremmo incentivare la ricettività diffusa e la promozione delle nostre valli”. Un entroterra popoloso è per Rixi il primo tassello per la difesa del territorio per esempio dagli eventi alluvionali. “Frane e smottamenti si prevengono tenendo vivo il territorio. Ma non basta: occorre superare gli assurdi vincoli che oggi impediscono la rimozione della ghiaia per esempio
Edoardo Rixi è l’attuale Vice Segretario federale della Lega Nord
dagli alvei dei fiumi e dei torrenti e agevolare il taglio degli alberi. Ci siamo battuti in Regione per superare dei limiti imposti da un ambientalismo fasullo ed estremista che limita l’utilizzo consapevole del territorio: c’è ancora molto da fare. Per esempio trovo assurdo che a un contadino si impedisca oggi il taglio di legna in una zona compresa nei Sic o di dotarsi di un mini impianto eolico, ma poi si dia l’autorizzazione a costruire degli ecomostri come la centrale a biomasse a Masone o il traliccio Enel sull’ex strada militare. Promuovere la cura del territorio passa anche da incentivi e detassazione delle pratiche agricole: pensiamo ad agevolazioni fiscali per chi mette in sicurezza i propri terreni sull’esempio di chi mette a norma con il risparmio energetico la propria abitazione». Oltre ai servizi e a una gestione del territorio più in linea con le reali esigenze della popolazione, Rixi punta sulla necessità di rivitalizzare il tessuto economico delle
valli interne. Penso alle botteghe storiche dell’entroterra su cui sto conducendo una piccola battaglia anche a Roma. Vanno cancellati gli assurdi studi di settore che stanno facendo chiudere centinaia di negozi la cui presenza è indispensabile per garantire alla popolazione i servizi minimi per la vita quotidiana. Puntando su progetti di cooperazione, nel commercio e nell’artigianato, e di defiscalizzazione potremmo portare giovani imprenditori nell’entroterra per aprire nuove attività”. Da quest’anno è diventata realtà la Città metropolitana. “Mi sembra che i territori siano scarsamente rappresentati. Infine, se tutti i cittadini metropolitani hanno uguali doveri, dovrebbero avere anche gli stessi diritti. Perché non pensare a ticket integrati treno-bus come quelli esistenti nell’area di Genova anche per l’entroterra?”. Massimo Calissano
Grande raduno presso la N.S. delle Rocche per l’annuale incontro diocesano
Confraternite al Santuario di Molare
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enere vivo il fuoco, non adorare le ceneri, così Mons. Pier Giorgio Micchiardi, vescovo di Acqui, ha esordito al Santuario di N.S. delle Rocche presso Molare, in occasione dell’annuale incontro delle Confraternite diocesane, tenutosi lo scorso 14 marzo. Riprendendo le parole di papa Francesco, il Vescovo ha ribadito il significato delle confraternite oggi: rinnovarsi nella tradizione. Il calo dei
sacerdoti richiede un sempre maggiore impegno dei laici nella vita parrocchiale; ed ecco proprio organizzazioni laiche secolari quali le confraternite, possono supportare le necessità della Chiesa, visitando gli infermi, portando loro la Comunione, accompagnando i defunti al cimitero per un ultima preghiera e conforto ai congiunti. Non solo oratorio, dunque, ma fattiva partecipazione a sostegno del clero. Ha quindi
preso la parola Enrico Ivaldi, priore generale del Priorato diocesano che ha innanzitutto evocato la figura di don Vincenzo Scaglione, compianto parroco di Ferrania e profondo conoscitore del mondo confraternale. Ivaldi ha poi ricordato i dieci anni di impegno del Priorato ed i futuri appuntamenti, dal Cammino nazionale di Torino del prossimo 14 giugno, in occasione dell’ostensione della Santa Sindone ai 950 anni della dedicazione della cattedrale di Acqui a san Guido, prevista per il 2017. Il priore generale ha anche ricordato che quest’anno scade il mandato del Priorato ed invitato le Confraternite tutte ad esprimere con il loro voto le preferenze da sottoporre a Mons. Vescovo. Quindi ha avuto inizio la caratteristica Via Crucis lungo il viale di accesso al Santuario, terminata all’interno della chiesa per un momento di preghiera terminato con l’Adorazione eucaristica. Alle 12,30, dopo la rituale foto di gruppo sulla scalinata del Santuario, l’incontro ha avuto termine. VIRGINIA CALISSANO O
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VALLE STURA
Aprile 2015
A Mele si mette in campo la creatività dei maestri della Valle
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Un progetto coinvolge gli studenti da Pontivrea a Stella S. Giovanni
Carta & filigrana d’autore Sassello: alunni del vento N il primo cittadino campese “la tradizione si sta via via perdendo, nel 1980 a Campo Ligure c’erano ventisei laboratori di filigrana mentre oggi sono appena dodici. Proprio per questo sono estremamente felice di questi corsi, che hanno insegnato ai giovani un mestiere straordinario che stava rischiando di scomparire”. Fabio Mazzari
Il Museo della Carta rimarrà aperto da mercoledì alla domenica dalle ore 9.00 alle 18.30. È gradita la prenotazione: tel 010. 638.103 cell. 335 16.23.161
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ei locali del Museo della testimonianza dell’arte cartaria ad Acquasanta di Mele, è stata celebrata sabato 21 marzo, la conclusione ufficiale del progetto regionale, co-finanziato dall’Unione Europea, per il recupero degli antichi mestieri che hanno caratterizzato per secoli la vita di diverse comunità, in Liguria e nel resto d’Italia. I due progetti che riguardavano la Valle Stura erano incentrati sugli artigiani della carta a Mele, mentre della filigrana a Campo Ligure. L’evento conclusivo è stato introdotto, dopo i saluti del presidente di Xelon Sinergetica (l’azienda che si è occupata del progetto in Liguria), dal Sindaco di Mele Mirco Ferrando che ha inizialmente ringraziato gli ex Sindaci, Clio Ferrando e Domenico Romani, che “sono riusciti a realizzare un sogno, scommettendo sul ritorno dell’economia della carta artigianale, su cui Mele ha vissuto per centinaia di anni” e ha introdotto il rinnovato Museo “dove oltre alla struttura da visitare abbiamo un museo vivo, con l’attività di Giuseppe Traverso che permetterà a tutti di vedere quali erano le attività cartarie prima dell’avvento delle macchi-
ne a vapore”. Il sindaco Ferrando ha ribadito come il Museo sia “un punto di eccellenza, che ci permette di avere un pacchetto turistico con le Terme ed i percorsi naturalistici delle Giutte”, con il finanziamento regionale. Inoltre, ha spiegato il primo cittadino melese “da luglio in poi sarà rimessa in funzione la ruota esterna che produceva l’energia per la cartiera attraverso l’acqua, quindi chi verrà in visita al museo dall’estate troverà una cartiera che funziona come nel Settecento”. Giuseppe Traverso, il nuovo Mastro Cartaio, ha illustrato ai partecipanti il lavoro degli antichi cartai. Il Museo sarà aperto dal mercoledì alla domenica, per nove ore al giorno e venderà anche la carta realizzata artigianalmente in loco. Dopo il progetto dell’artigiano della carta è stato presentato quello della filigrana, con il Sindaco di Campo Ligure, Andrea Pastorino, che ha ringraziato tutti gli organizzatori e ha spiegato che “aver organizzato il corso sull’artigianato della filigrana, è stato una grande opportunità per il nostro Comune, dove si porta avanti una tradizione che risale all’Ottocento”, ma purtroppo, ha spiegato
ell’anno scolastico 20142015 le seguenti Scuole: Infanzia di Sassello e Stella S. Giovanni, Primarie di Pontinvrea, di Stella S. Giovanni e di Stella S. Martino, Secondaria di Sassello svolgono un percorso unitario verticale nell’ambito del Progetto di Rete dal titolo “Laboratorio del vento”. Un’importante iniziativa rivolta agli studenti del circondario di Sassello, coinvolti nella realizzazione di un vero e proprio itinerario narrativo-fantastico. Infatti, “forti” anche del gemellaggio con i compagni dell’Istituto Comprensivo di Favignana di Trapani, gli studenti delle Scuole Primarie hanno costruito un calendario meteorologico, una rosa dei venti, una bussola funzionante. Inoltre si
sono studiate anche le esperienze relative alla percezione del vento e alla costruzione di oggetti volanti. Invece gli studenti delle Scuole Primarie hanno preso parte al Progetto “Un mondo di rischi” di cui “Laboratorio del vento” fa parte. Avvalendosi della collaborazione del Parco Beigua e della CRI di Sassello, l’iniziativa ha affrontato il tema del rischio idrogeologico e la sua prevenzione, la protezione dei cittadini, i venti della Liguria le sue caratteristiche, l’energia derivata dal vento nel corso della storia ed i Parchi eolici del territorio. I ragazzi di Sassello hanno davvero fatto esperienza “col vento in poppa!”. Mattia Nesto
Acqui in vetrina
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d Acqui Terme manifestazioni per tutti i gusti. È stato ufficialmente presentato nei giorni scorsi a Palazzo Levi, sede del Comune di Acqui Terme, il calendario delle manifestazioni organizzate dall’amministrazione comunale. Quest’anno, le notti bianche, si terranno il 27 giugno ed il 1° agosto. La prima avrà come tema specifico la storia romana ed in particolare i rapporto tra Bacco e Venere. Il 25 aprile vi sarà una serata dedicata al 70° anniversario della Liberazione con il concerto e spettacolo di lettura scenica “Resistenza” degli Yo Yo Mundi dedicato alla Band Tom e altre storie partigiane che si terrà alle 21 in piazza Bollente. Per quanto riguarda l’arte si segnala l’antologica di pittura dedicata a Pablo Picasso dal titolo “Picasso – Segni Dialoganti” che sarà visitabile nell’area espositiva del Liceo Saracco di corso Bagni dall’11 luglio al 30 agosto. Il 28 giugno sarà la volta della giornata conclusiva con le premiazioni della 10° edizione del Premio “Acqui Ambiente” che si terrà nella suggestiva cornice di Villa Ottolenghi. Dal 3 al 31 luglio al Teatro Giuseppe Verdi di piazza della Conciliazione si terrà invece la rassegna “Acqui in Palcoscenico”. Infine per sabato 17 ottobre al Teatro Ariston di piazza Matteotti è prevista la giornata conclusiva con la consegna dei riconoscimenti della 48° edizione del Premio “Acqui Storia” che ogni anno richiama nella città termale molti appassionati e studiosi di storia e soprattutto il pubblico delle grandi occasioni. (g.l.f.)
Ex vetreria Borma: inaugurato il nuovo Superstore
Conad: in coda con i carrelli G randissima l’affluenza con centinaia e centinaia di persone, armate di carello e borse della spesa, che hanno letteralmente preso d’assalto il nuovo supermercato della Conad, registrando già un ora prima dell’inaugurazione il tutto esaurito nei due parcheggi riservati alla clientela, uno sotterraneo, l’altro, antistante l’ingresso. Queta la cronaca dell’attesissima inaugurazione del nuovo Superstore avvenuta il 26 marzo 2015. L’evento è da intendersi un importante risvolto per Acqui Terme, non soltanto dal punto di vista della nuova offerta commerciale - certamente di qualità e indubbiamente attenta alle esigenze dei nostri cittadini - il vero aspetto positivo è certo quello occupazionale. A dar prova di questo, le parole dei vertici Conad intervenuti all’inaugurazione, i quali hanno spiegato come il nuovo Store abbia una superficie totale di 2.800 metri quadrati, di cui 1.640 esclusivamente riservati alla vendita, superando le 11 mila referenze proposte, immancabili, fra queste, il marchio di casa Conad. Un’offerta che si completa con la parafarmacia e altri tre spazi che verranno prossimamente destinati al fine di rendere il centro una risposta efficiente ad ogni esigenza. Sottolineato il risvolto positivo dal punto di vista occupazionale con 41 persone assunte fra le 2000 che ne avevano fatta richiesta. Grande soddisfazione traspare dalle parole del Sindaco Enrico Bertero, che ha detto: “L’apertura di questo nuovo punto vendita della Conad rappresenta il primo passo del riutilizzo dell’area industiale dell’ex vetreria Borma. Prossimamente dedicheremo una via - interna all’area dove si stanno realizzando una serie di edifi-
ci - alle molte persone che hanno lavorato nella vetreria”. Parole che hanno suscitato grande apprezzamento da parte di tutti per poi procedere alla benedizione da parte del parroco don Mario Bogliolo del santuario cittadino della Madonna Pellegrina. Sguardo fisso sul territorio, quindi. Non
da ultimo, l’allestimento, per l’occasione, di un’area degustazione di prodotti locali e specialità delle zone dell’acquese. Il nuovo punto Conad sarà aperto dal lunedì al sabato dalle 8,30 alle 20 e la domenica dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 20.
Mi sun alpin
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i terrà ad Acqui Terme, nel secondo fine settimana di ottobre, il XVIII Raduno intersezionale del I Raggruppamento sezioni del Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta e Francia che si prevede porterà circa 20 mila penne nere: si inizierà il 3 ottobre con l’inaugurazione della mostra sulla Storia delle truppe Alpine per culminare con la grande sfilata di domenica 11 ottobre. Il “Giornale d’Acqui”, nel n. 3 del gennaio 1928, comunicava la notizia che la sede Centrale dell’Associazione Alpini, incaricava il Signor Enrico Villa di Milano, socio fondatore dell’A.N.A, allora Capotecnico alla Vetreria MIVA, di formare una sezione di Alpini. Il primo gruppo ad essere inaugurato fu quello di Ponzone con una cerimonia il 19 Agosto 1928. (f.b.)
Federica Balza
Aperte le iscrizioni alla prestigiosa scuola di calcio del Real Madrid
A scuola di grande calcio D opo i campus estivi di Milan e Genoa, l’appuntamento di quest’anno per la città di Acqui Terme ha i colori madrileni. Sarà proprio questa cittadina termale ad ospitare, dal 22 al 26 giugno, la scuola di calcio della squadra più titolata al mondo: il Real Madrid. A parlarne con noi è il responsabile della scuola estiva, l’acquese Tonino Battaglia, che racconta come l’iniziativa sia promossa dalla Fondazione Real Madrid - attiva ormai da anni in oltre 20 nazioni - con il patrocinio del Comune di Acqui Terme. Ci spiega come i ragazzi che decideranno di partecipare al campus verranno seguiti esclusivamente da allenatori tesserati dal Real Madrid provenienti direttamente dalla Spagna e di come, quindi, questa esperienza possa rivelarsi un’opportunità unica ed entusiasmante. Sara l’occasione per una vacanza formativa all’insegna di sport e divertimento, dove ogni iscritto potrà conta-
re sull’assistenza continua di uno staff altamente qualificato. Il campus è rivolto a ragazzi e ragazze di un età compresa tra i 7 ed i 17 anni con un costo a partire da 390 euro. Continua Battaglia: “Le iscrizioni al campus sono già aperte e stiamo già ricevendo adesioni provenienti da tutte le regioni d’Italia. Un particolare ringraziamento degli organizzatori va all’amministrazione comunale nelle persone del sindaco Enrico Bertero e dell’assessore allo sport e manifestazioni Mirko Pizzorni. Durante lo svolgimento del campus estivo non è esclusa una visita da parte dell’allenatore del Real Madrid Carlo Ancelotti”. Il campus estivo del Real Madrid ha anche un proprio sito internet www. scuolacalcio-realmadrid.com mentre a partire dai prossimi giorni verrà attivato anche un numero telefonico attraverso il quale sarà possibile ottenere ulteriori informazioni sul campus 331-5499287. Federica Balza
Acqui storia 2015
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on “Economia e medicina nella storia dell’Italia moderna” del prof. Giorgio Cosmacini di Milano si aprono le giornate culturali dell’Acqui Storia 2015. Il tradizionale ciclo di iniziative aperte al pubblico in cui figure di spicco del panorama culturale italiano presentano i propri volumi su rilevanti tematiche storiche di attualità propone uno dei più importanti cattedratici storici della medicina italiani. In una gremita sala conferenze di Palazzo Robellini, ad Acqui Terme, è stato ospite il prof. Cosmacini, docente di Storia della Medicina dell’Università Statale di Milano e di Storia della Scienza dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Cosmacini ha presentato il suo libro “La scomparsa del dottore - Storia e cronaca di una estinzione” edito da Raffaello Cortina Editore Milano. Figura di importante caratura, il professore è attualmente considerato il più rilevante storico della medicina italiano vivente. Il tema ha voluto offrire all’uditorio un taglio in parte storico in parte di grande attualità: il manifestarsi nell’Italia moderna di un contesto socio politico in cui le esigenze economiche emergenti hanno condizionato sempre piu l’offerta sanitaria nazionale. Introdotto e moderato da Carlo Sburlati, responsabile esecutivo del Premio, e dal dottor Giuseppe Gola, docente presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, l’incontro ha attirato nella cittadina termale una cospicua parte del panorama cattedratico-medico nazionale. (f.b.)
Sergio Scolaro
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Franco Camera imprenditore dell’anno G iovedì 19 marzo nella suggestiva cornice di Villa Bottaro di Silvano D’orba ha avuto luogo il dibattito sul tema “Expò 2015: l’Italia sotto i riflettori del mondo”, contestualmente alla 13° edizione de: “l’imprenditore dell’anno”, un riconoscimento ufficiale da parte di Confartigianato al titolare della PubliO di Ovada, Franco Camera. Alla presenza del dott. Walter Andreazza, Project leader Confartigianato for Expò, e del Presidente zonale della Confartigianato, Giorgio Lottero, un simbolico omaggio, la targa d’argento, è stato attribuito ad un artigiano che ha rappresentato in questi anni l’eccellenza manifatturiera, ha saputo valorizzare, nonostante la crisi, la produzione artigianale locale, offrendo prodotti di qualità, innovando costantemente la produzione, in base alle sempre più complesse richieste del mercato. Una sfida difficile, che Franco Camera ha portato avanti da tempo, come tanti altri piccoli imprenditori locali, con passione impegno, per riaffermare l’importanza delle piccole imprese e dell’autentico “made in Italy”, un marchio, che oggi rappresenta l’eccellenza e la qualità. “Saranno proprio gli artigiani ovadesi - spiega il Dott. Andreazza - a partecipare dell’Expò milanese 2015, che inizierà il 1° maggio a Milano e terminerà ad ottobre”. Le aziende della provincia di Alessandria saranno allocate nei sei stand dedicati al “Fuori Expò”, in via Tortona 32, zona navigli, dal 18 al 22 giugno. “Confartigianato per la straordinaria manifestazione Expò 2015 - continua Andreazza - crea l’Italian makers village, un luogo dove tradizione
Franco Camera con familiari e dipendenti mostra il diploma appena ricevuto dal dott. Walter Andreazza e dal dott. Giorgio Lottero
e modernità si fondono”. I numerosi Stand espositivi ospiteranno a rotazione, nelle 27 settimane di Expò, le imprese che desidereranno aderire alla Rassegna delle Eccellenze. Ogni settimana vedrà proposto un tema, (startup, makers, business), di filiera (fashion, design, energia/ambiente) e di prodotto (formaggio, cioccolato, vino, etc). Ogni settimana, inoltre, verrà ospitato un Paese straniero (Country Week), riservando uno spazio espositivo ed una giornata dedicata alla promozione degli usi, dei costumi e dell’economia del proprio territorio. “La Confartigianato ha deciso di credere
nella sfida e nell’opportunità presentate da Expò 2015 - ci dice ancora Andreazza - poiché porterà l’Italia sotto i riflettori del mondo, sarà una vetrina imperdibile per le nostre imprese artigiane, colonna portante della qualità produttiva italiana e del concetto stesso di Made in Italy”. La serata si è conclusa con la parola del Parroco Don Alessandro, dei sindaci di Ovada e Silvano d’Orba: Paolo Lantero e Ivana Maggiolino che hanno rimarcato l’importanza delle piccole imprese artigiane del territorio ovadese. Marta Calcagno
Bosco Marengo si apre alla bella stagione
Festa di primavera con S econdo le più rosee previsioni, grande affluenza di partecipanti alla manifestazione svoltasi domenica 29 marzo a Bosco Marengo che, come di consueto, apre le porte alla bella stagione. Vivace e colorato, il piccolo borgo alessandrino ha attirato numerosi curiosi che, complice la splendida giornata, hanno potuto trascorrere una domenica all’insegna del relax in compagnia delle loro famiglie. Archiviati sciarpe e cappotti, le persone hanno potuto così godere del primo sole primaverile tra banchetti di artigianato locale, frutto dell’abilità e della creatività dei maestri di zona, fiori, piante, moto d’epoca e fiammanti Ducati e tanto altro ancora. I più fortunati, che sono riusciti a raggiungere Bosco Marengo in mattinata, hanno potuto altresì deliziarsi con i piatti of-
Uno scorcio di Bosco Marengo immortalato dall’obbiettivo di Daniele Cifalà
ferti dalle Pro Loco locali e cucinati secondo la tradizioni della zona, per poi proseguire nella visita dei prodotti esposti o dei siti di interesse storico-culturale, quali avanti tutti, il Complesso Monumentale di Santa Croce. Numerose anche le attrazioni per i più giovani come i giochi gonfiabili, un giro a cavallo o, novità di quest’anno, l’esibizione di Agility Dog. Girando per le vie del paese la sensazione è stata quella di clima di grande serenità, tranquillità e grande entusiasmo, segno dell’ottima organizzazione portata a termine dall’Associazione Amici di Santa Croce che, come negli anni passati, è riuscita a radunare moltissime persone alla riscoperta delle piccole meraviglie racchiuse nel borgo di Papa Pio V. Samantha Brussolo
Il Castello di Mornese
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ra i 780 siti proposti dalle Giornate FAI di Primavera il castello di Mornese ha meritato un posto d’onore. Ben organizzata la visita con molte spiegazioni ben descritte anche da alcuni alunni della locale Scuola Media.Un grazie anche agli artisti Bucciarelli e Miglio che hanno esposto le loro bellissime opere. Dal ricetto del castello è bella la vista sui tetti del paese ed anche del Monte Tobbio. Nella scala di accesso alle stanze superiori del castello sono esposte anche numerose spade e alabarde. Per l’occasione sono state proiettate delle foto dei castelli vicini come pure opere dei pittori Rubens e Van Dyck che ritrassero alcuni membri della famiglia Doria antichi proprietari del castello. Anche un bel video del Parco Delle Capanne di Marcarolo ha arricchito la visita al Castello. Giovanni Sanguineti
La Madrina del Mese è Lucia Foto Claudio Passeri
La ditta PubbliO di Ovada, tramite il suo titolare, ha ricevuto il prestigioso premio dalla Confartigianato
Intervista di Chiara Boarini sul nostro sito: www.inchiostrofresco.it
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l’inchiostro fresco
RONDINARIA AMARCORD
Aprile 2015
La semplice bellezza di Bosco Marengo nei racconti di una volta Domenico Bisio ci racconta una curiosa storia di Fresonara
Un Paese che non esiste più… Il Presidente Marconi I S n questo numero parlo del mio paese ovvero Bosco Marengo che grazie ai racconti dei miei genitori, non più giovanissimi, ho scoperto essere stato un “mondo” stupendo che ormai non esiste più. Ecco cosa ho “raccolto” grazie ai loro racconti. Anni fa (nemmeno troppo lontani), parlo degli anni ‘20, in ogni rione del paese, le donne più anziane, che non lavoravano più nei campi, si radunavano sia al pomeriggio che alla sera per mettere “pezze” a pantaloni e camicie e per rammendare il rammendabile chiacchierando tra loro mentre, al pomeriggio, tenevano sotto controllo i bambini che giocavano a nascondino e giravano in bicicletta. I panni si lavavano al “lavatoio” detto “la lavera” utilizzando cenere “alseia”. Le lenzuola, di tela ruvida, venivano messe a bagno con una colata di questa cenere e strofinate infine risciacquate e stese sull’erba della ripa di fronte. Il risultato di tale trattamento era perfetto, lenzuola bianchissime e profumate; profumo accompagnato da quello del Mulino attacato alla “lavera” che macinava instancabilmente grano e meliga. L’arrivo dell’inverno portava con sè quello dei “tarpisei” che alloggiavano nella locanda del mulino. I “tarpisei” setacciavano i prati alla caccia delle talpe che danneggiavano gli stessi con le loro tane e i loro cunicoli. Per i prati giravano anche gli acquaroli a “cavallo” delle loro biciclette e con in spalla sempre i loro fedeli badili utilizzati per incanalare le acque dei fossi per irrigare al meglio i terreni; loro non rifiutavano mai un buon bicchiere di vino offerto dai contadini per il servizio reso. Nel paese trovavano posto, e lavoravano, ben otto botteghe alimentari e quattro macellai. Alcune botteghe avevano il forno a legna messo a disposizione delle donne che cuocevano pane, a volte per intere settimane, ma anche torte e biscotti soprattutto per la festa patronale di San Pio V. I forni erano motivo di aggregazione per le donne del paese che tra una sfoglia tirata e uno stampino per i biscotti premuto sull’impasto spettegolavano. Tutti i giorni feriali c’era la messa delle otto frequentata dai più anziani mentre nei giorni festivi oltre alla messa delle otto c’era quella delle undici che veniva frequentata maggiormente dagli uomini che usciti dalla funzione trovavano ad aspettarli una bancherella di formaggi dove acquistavano prodotti per tutta la settimana a venire… Insomma un paese che non esiste più ma che mi sarebbe piaciuto vivere; molto più genuino e onesto di ora anche se a volte all’alba intorno alle 6.30 dopo aver fatto colazione al bar guardo il monumento di Papa Pio V, la piazza vuota e la chiesa e sono avvolto dal silenzio che mi riporta indietro coi pensieri. Daniele Cifalà
ei gennaio 1906. A Fresonara, un gruppo di cittadini, valendosi del diritto d’associazione concesso dallo Statuto del Regno, costituisce un sodalizio sotto il nome di Società Guglielmo Marconi per il Mutuo Soccorso. Passano due anni e il 19 febbraio del 1908 il Vice Presidente, dopo aver dichiarato aperta la seduta, comunica di aver inviato a Marconi una let-
Continua il viaggio di Pierfranco Romero nella Valle dell’Orba, questa volta tappa ad Ovada
Ecco la mia “Rondinaria” L
o scorso numero ho promesso di parlare della cittadina che ha sostituito “Rondinaria” come capoluogo del nostro territorio: Ovada, centro dell’ovadese. La cittadina fu, probabilmente, fondata da popolazioni liguri che, sfuggendo alle invasioni dal mare, si erano rifugiate nel nostro territorio: gli Iliati a Serravalle, gli Statielli ad Acqui Terme e, nel mezzo del territorio, i nostri antenati. Conquistata questa zona, i Romani costruirono un “castrum”, dove i torrenti Stura ed Orba s’incontrano e di lì nacque Guà (Guado), cioè Ovada. Gli storici dicono che quando si parla di Storia bisogna citare documenti o reperti archeologici. Io a volte sfuggo a questa regola e mi affido ai racconti orali o alle leggende: però è scritto che Ovada esisteva già nel 991 d.C. Gli Aleramici furono, probabilmente, i primi feudatari con la linea dei Del Bosco. Poi la Repubblica Genovese pose le sue mire espansionistiche su questo borgo, divenuto importante per il controllo delle strade che collegavano il territorio ligu-
Piazza dell’Assunta in una foto dell’Accademia Urbense re alla Pianura Padana. La città subì due gravi pestilenze: la prima nel 1348, quando quattro ovadesi su cinque morirono e la seconda nel 1631. Ed Ovada, pur tra alterne vicende, rimase fedele a Genova fino all’età Napoleonica. Mi piace prima di passare ad altro, ricordare
un fatti d’armi che causò, nel 1672, gravi perdite alle truppe dei Savoia: infatti al primo assalto delle truppe sabaude, gli ovadesi fecero saltare delle mine che fermarono l’avanzata. Ed allora iniziamo ad illustrare Ovada partendo dalla sua Parrocchiale, che è sicuramente di grande bellezza. L’inizio della costruzione risale al 1800 e l’opera fu sostenuta, anche materialmente, dai parroci Giò Guido Ferrando e Francesco Compalati. Questa Chiesa è ricca di pregevoli opere d’arte. Le volte delle tre campate sono affrescate dal pennello di Pietro Ivaldi detto “Il Muto” (Toleto di Ponzone 1815-1885), attivo in tutto l’Alto Monferrato ed in particolare nella Cattedrale di Acqui Terme. Alle pareti quadri affidati a pittori di ottima fama, come Rodolfo Gambini, Giovanni Passano, Tommaso Cereseto, Luca Giordano, Carlo Cacciatori, Ignazio Tosi e Franco Resecco. Molte le statue lignee di Gianbattista Drago ed un bellissimo organo dei fratelli Serassi di Bergamo. Con il prossimo numero proseguiremo il percorso delle bellissime contrade ovadesi. Pierfranco Romero
anno Come ogni
ile PER NOI apr cane e l è IL mese de t t del ga o maggi sconti ed o
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tera a nome dell’Ente. Di fronte allo stupore dei presenti legge la risposta, da Londra, dell’illustre scienziato: “Egregio Signor V. Presidente, […] gradirei se la S. V. volesse rendersi interprete presso i soci di codesta Società di M. S. dei miei sinceri ringraziamenti delle lusinghiere espressioni rivoltemi e nel far voti per la prosperità della società stessa la prego di gradire i sensi della mia più alta stima e considerazione. Dev.mo G. Marconi”. L’Assemblea è unanime: bisogna nominare Marconi Presidente onorario del sodalizio, non essendo vivente al mondo persona più illustre di lui. E nel verbale del 28 maggio 1908 troviamo la lettera con la quale lo scienziato si dichiara assai lieto di accettare tale carica: “Gent. sig. Presidente, […] la pregherei di comunicare ai soci di codesto sodalizio dei miei ringraziamenti dell’onore che hanno voluto darmi nel proclamarmi Presidente onorario, onore che sono assai lieto di accettare. Colgo la presente occasione per rinnovarle gli atti della mia massima stima e considerazione”. Uno scroscio di applausi fa eco nella sala e si accetta la proposta di ricamare in oro sul nastro della bandiera “Presidente onorario G.mo Marconi”. Alle grida di evviva viene tolta la seduta lasciando su tutti i volti un’espressione di contento. Finalmente svelata la verità: Marconi deve la sua eterna fama non per avere inventato la radio, ma per essere stato il Presidente Onorario della S.M.S. di Fresonara!
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Bando Servizio Civile
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onsultabile sulla nostra pagina Facebook “l’inchiostro fresco” il bando del Progetto di Servizio Civile “l’identità piemontese nell’Idro Geo Pietra – IGP” promosso dal Presidente della Pro Loco di San Cristoforo. La domanda di partecipazione deve pervenire alla stessa associazione entro e non oltre le ore 14.00 del 16 aprile 2015. Marta Calcagno
RONDINARIA “PRIMAVERA”
l’inchiostro fresco
LE SCUOLE DI BOSIO
Aprile 2015
Nuovo vecchio proiettore
Noi per l’Africa
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a diversi anni la Scuola Primaria di Bosio collabora con l‛Associazione CESAR, Fondazione Mons. Cesare Mazzolari Onlus, che si occupa di un intervento umanitario in Sud Sudan. A tale scopo l‛associazione raccoglie fondi attraverso iniziative di vario tipo. La nostra scuola in occasione del Natale e della Pasqua collabora con l‛acquisto di panettoni, colombe e uova pasquali. Il 31 marzo la rappresentante dell‛associazione, sig.ra Valentina Tamburro, ha incontrato gli alunni della Scuola Primaria di Bosio e, attraverso parole e immagini adeguate ai bambini, ha illustrato aspetti di vita e bisogni della popolazione del Sud Sudan. I bambini hanno partecipato attivamente mostrando interesse per le problematiche affrontate.
Asilo nido in cascina
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a tre anni ormai è attivo a Sezzadio, in provincia di Alessandria, un asilo nido ricavato da alcuni locali di una cascina di metà ottocento. La struttura si chiama Cascina RaglioDiLuna ed è stata concepita come vero e proprio centro di Educazione Ambientale ed alla Ruralità: oltre a proporre un servizio per la prima infanzia a diretto contatto con la realtà contadina, ogni anno RaglioDiLuna pubblica progetti rivolti alle scuole di ogni ordine e grado promuovendo la trattazione e l’esplorazione di tematiche sull’educazione e sulla sostenibilità ambientale. L’attività di nido è connessa all’omonima azienda agricola che produce ortaggi e miele. Per questo motivo un aspetto importante del servizio è l’alimentazione: i bimbi spesso visitano l’orto e la serra per raccogliere e in parte contribuire alla coltivazione degli ortaggi che verranno consumati nei loro pasti. Il menù infatti prevede l’impiego di prodotti dell’azienda agricola e delle aziende limitrofe oltre ad alcune preparazioni artigianali come il pane, la focaccia e la pizza. La gestione e la direzione del nido sono affidate ad un’educatrice di Prima Infanzia. La giornata tipo vissuta da un bimbo in questo asilo nido prevede tutte le attività normalmente proposte in un servizio tradizionale, queste sono strutturate nelle classiche routine e rientrano in un progetto educativo prestabilito ogni anno scolastico. Eleonora Gatti
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Scuola Primaria “Maestro Eligio Ghio” - Bosio
Teatro a scuola
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ell‛ambito del progetto specialistico che ogni anno l‛Amministrazione Comunale di Bosio offre alla locale Scuola Primaria, è stato realizzato un percorso teatrale curato dall‛attore Romeo Lucchi. L‛attività ha avuto come filo conduttore “Il circo” ed i suoi immancabili clown (gli scolari). L‛aspetto ludico affiancato a quello educativo ha consentito di avviare i bambini allo sviluppo di maggiori capacità di concentrazione e autocontrollo, rispetto delle regole e accettazione dell‛errore come momento di crescita da cui ripartire per migliorare. Il saggio finale ha avuto luogo nel salone parrocchiale di fronte al folto pubblico dei genitori e dei nonni.
rande iniziativa dell’Associazione Culturale Circolo Dialettale Silvanese “Ir bagiu”, che, con la fattiva collaborazione di Riccardo Parodi, ha recuperato l’antico proiettore cinematografico dei primi del Novecento, di proprietà della Famiglia Chiappino di Silvano d’Orba. Si tratta, molto probabilmente, del primo proiettore installato (agli inizi di dicembre del 1920) nella sala cinematografica della locale SOMS, la Società Operaia di Mutuo Soccorso, quando il cinema era ancora “muto”; si può notare, infatti, che il “sonoro” è stato aggiunto successivamente. Il restauro, durato circa tre mesi, è stato realizzato da Riccardo Parodi, il quale non solo è riuscito a riportare la struttura all’antico splendore, ma soprattutto - da vero “artista” - ha saputo riportarla al suo perfetto funzionamento, rimettendo a nuovo e in movimento, con intelligente e paziente lavoro, tutta una
serie di ingranaggi e sistemi meccanici che adesso ci appaiono, come in effetti sono, molto interessanti, sia dal punto di vista meccanico che storico, ma che erano diventati, con il passare dei decenni, completamente arrugginiti. “Sarebbe bello – commenta Riccardo Parodi – che i giovani fossero portati a conoscere meglio le realizzazioni del passato, proprio per renderli più consapevoli del grande progresso tecnologico che oggi li circonda”. Il Circolo “Ir bagiu”, che ringrazia sentitamente la Famiglia Chiappino e Riccardo Parodi, intende posizionare questo interessantissimo “pezzo da museo” in un luogo centrale della vita del paese. Grazie all’intervento del Sindaco, Ivana Maggiolino, e dell’Amministrazione Comunale tutta, la “macchina cinematografica” recuperata potrà essere, a breve, esposta al pubblico, molto probabilmente nello stesso Palazzo Comunale e in un luogo di facile accesso per tutti. Chiara Boarini
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RONDINARIA
Aprile 2015
Esternando Proponiamo qui una riflessione-sfogo della “nostra” Ester Matis a proposito dell’imbarazzante episodio accaduto lo scorso 25 febbraio ai ragazzi della “Juniorchestra” di Santa Cecilia, quando, invitati a suonare ad un convegno con a tema la riforma renziana “La Buona Scuola”, i giovani musicisti non sono stati ascoltati dai presenti che si sono messi, terminato l’intervento di Matteo Renzi, a parlottare, senza degnarli di uno sguardo. La redazione
Risa e schiamazzi
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utti avrebbero dovuto leggere la “lettera di un padre a Renzi” pubblicata sul Corriere della Sera il 24 febbraio 2015. In rete si trova ancora, andatela a vedere: una bella lezione di educazione agli arroganti. Al convegno PD su “la buona scuola” (che beffa tremenda!), i soliti rappresentanti del “governo dei non eletti”, si fanno la loro brava figura di... davanti ai giovanissimi, proprio quelli ai quali era dedicato l’incontro, ma se la fanno perché è nella loro natura. Inutile scandalizzarsi troppo: è andata in scena semplicemente la totale mancanza di rispetto per il lavoro, la fatica, la preparazione altrui, tipica di chi ci governa oggi, secondo la vecchia filosofia del Marchese del Grillo di Alberto Sordi, sempre attualissima “io sono io e voi non siete un c…zo” ! I giovani musicisti della JuniOrchestra, oltre 300, e tutti gli assennati presenti che hanno sofferto l’umiliazione di veder calpestate con la confusione, la caciara e l’indifferenza dei tanti politici ignoranti presenti, oltre che la Musica anche e soprattutto ore di studio, prove e paure per l’emozione di un’esibizione davanti a un pubblico “elevato”, ora sanno che in certi ambienti di elevato c’è proprio poco a parte lo stipendio e la boria! Finché gli permetteremo di cantarsela e suonarsela sempre e solo tra di loro non aspettiamoci di meglio. La prossima volta tutti in piedi sulle sedie al grido di “fuori dalle p….!”. Ester Matis
Incontrato con Silvia Leoncini autrice de “La guerra di Gianni”
Quando non c’era la televisione
Incredibile storia normale “Cine” a Capriata “M A io padre era un tipo riservato, un antico signore genovese pieno di ricordi. Mi ha raccontato la sua storia solo poco prima di andarsene, quasi come se mi avesse voluto lasciare in eredità una parte segreta della sua vita” con queste parole, semplici eppure gravi di significato, Silvia Leoncini, “una genovese sulle montagne di Cuneo” come alla stessa scrittrice piace definirsi, ha voluto spiegare il “perché” del suo libro “La Guerra di Gianni” edito per ArabaFeniceLibri. Il volume racconta l’avventurosa storia di Gianni Maggiorino (“l’hanno chiamato così perché nato a maggio”), nato a Basaluzzo nel 1922, uno dei tanti soldati del Regio Esercito che durante la Seconda Guerra Mondiale, subito dopo l’8 settembre 1943, si è trovato in balia di eventi più grandi di lui. “Quello che racconto è tutto vero, posseggo i documenti, ho solo un po’ romanzato i personaggi – ci dice Leoncini – Ho ten-
tato di rendere quello che poteva provare un giovane ragazzo di poco più di vent’anni travolto dall’inattesa piega degli eventi”. È una storia, questa, di paura per i rastrellamenti dei tedeschi, per le incertezze della guerra partigiana (“mio padre voleva subito andare in montagna con i ribelli ma mia nonna, donna molto autoritaria, lo sconsigliò, essendo figlio unico”), di un ritorno insperato
dalla Germania a Verona e poi da lì fino a Ferrara, Modena, Piacenza e infine rocambolescamente a Basaluzzo, rigorosamente a piedi, con un colpo di scena finale. “Si pubblicano e si sentono spesso storie sulla Resistenza – spiega l’autrice – La mia voleva essere una storia un po’ diversa dove i buoni e i cattivi non esistono: esistono solo le alterne vicende della vita.” (m.n.)
i miei tempi per vedere un film si doveva fare streaming. Sì esatto, perché a Capriata il cinema consisteva in un grande schermo posizionato nel salone della Società di Mutuo Soccorso, un vero e proprio cinema insomma ma senza qualcosa…infatti per vedere le pellicole bisognava portare la sedia da casa, una specie di servizio take&away o “chapa su” che dir si voglia, perché le poche poltrone presenti erano sempre occupate dai “soliti noti”! Quindi, come recita la traduzione di streaming, ci si doveva “gettare nel flusso di persone” e pazientare per trovare un posto tranquillo dove posizionare la propria carega. A quel punto, da due poderose casse Magneti&Marelli che fischiavano a tutto andare, dopo che avevano attratto il pubblico con le note di “Vola colomba bianca vola”, la stentorea voce dell’annunciatore presentava la mitica Settimana Incom. Il timbro di voce di quell’annunciatore che
assomigliava ancora all’ “italica voce dell’impero”, in quegli anni di immediato Dopoguerra non era per nulla cambiato. E anche se allora non lo potevo sapere, mi ritrovai a rimuginare in maniera molto simile a quanto poi lessi nel Gattopardo “Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi”. Ma dopo questi pensieri saliva l’attesa per il cinema. Noi ragazzi scalciavano e pestavamo con i piedi sul pavimento, facendo un baccano infernale. Dopo la sezione del cinegiornale dove si vedeva un’epica Italia intenta alla Ricostruzione, ecco che finalmente, i grandi divi del cinema apparivano, quasi magicamente, su uno schermo dove le righe di una pellicola consunta davano ancora più fascino e quasi, un po’come anni dopo vidi in “Nuovo Cinema Paradiso”, mi sentivo anche io parte della pellicola. Che moderno lo streaming di una volta! Un Rondinarino
Per diletto o come sport il tango conquista tutti: dalle pampas ai campi di grano è sempre il caso di ballare
I balli argentini nelle campagne alessandrine
BENEDETTA ACRI
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@FernGully89
e danze argentine sono sinonimo di sensualità e mistero, “balli proibiti” che richiamano atmosfere esotiche ed affascinanti. Presso la
scuola WB Danze di Castellazzo Bormida i ballerini che si cimentano in queste discipline sono molteplici e con scopi e modalità differenti. Il gruppo ludico, dei maestri Anna Pezzella e Romano Gian, ha scoperto il
tango grazie al suo maestro che, dopo vari balli “da balera”, ha proposto questa danza coinvolgente ai suoi allievi che hanno accettato entusiasti. Si tratta di persone che ballano per diletto e passione. Altro discorso e al-
tre lezioni valgono per la coppia di “talentini” Elena e Marco, ballerini di 10 anni che hanno iniziato per divertimento e ben presto sono diventati “da competizione”. Elena e Marco hanno iniziato con il ballo da sala e il liscio, poi sono passati al tango argentino un anno e mezzo fa. Gli altri competitori, sotto l’egida dei maestri Francesca Baradel e Wilmer Poggio, sono allenati da Rita Panebianco e Mauro Taricco, coppia AS negli ultimi 5 anni campione d’Italia, terza classificata agli Europei di Torino 2013 e campione mondiale in carica. Panebianco e Taricco allenano due coppie di classe A cat. 45-55 anni: Domenica, detta Niki, e Matteo hanno
vinto la B e sono passati in A; Tiziana e Pietro hanno ottenuto vari piazzamenti in finale. I competitori ballano tango argentino, tango valzer e milonga. L’allenatore Taricco ci spiega che “per queste danze non c’è limite di età: non richiedono molta velocità, possono ballarle dai più ai meno giovani. Nel tango c’è l’abbraccio stretto, intimo, che ne denota la sua unicità. Perciò servono molta complicità, molta chimica tra i ballerini”. Ma il commento che riassume meglio la natura delle danze argentine viene dal maestro Gian: “servono cuore e passione per apprezzare e ballare il tango: bisogna innamorarsene”.
l’inchiostro fresco
A Il Corriere delle quinte BC Aprile 2015
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n vero momento di riflessione sui fatti della Resistenza di cui le nostre terre sono state teatro è stato vissuto dagli alunni delle quinte. Abbiamo celebrato i Martiri della Benedicta e per il prossimo 25 aprile cercheremo di far tesoro delle parole di “Aria” incontrato presso la palestra con il Presidente dell‛ANPI Talino Repetto e il consigliere Franco Danielli. Mario Ghiglione soprannominato “Aria” ha infatti partecipato alla lotta partigiana e il suo racconto appassionato, per alcuni tratti emozionante, ci ha coinvolto moltissimo lasciandoci senza parole per un‛ora. La sua storia personale, ricca di valori come l‛amicizia, la fratellanza, la condivisione ci ha fatto conoscere quei tragici momenti della Resistenza di cui abbiamo sempre sentito parlare dai nonni ed ora confermatoci da uno dei protagonisti. Non ci siamo fatti scappare l‛occasione di farci lasciare un autografo da questo caro signore anziano che speriamo di rincontrare presto.
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Scuola Primaria "Giovanni Paolo II" di Ovada
Il ricordo della Resistenza col partigiano “Aria”
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il colosseo
oi ragazzi di quinta stiamo studiando l‛affascinante mondo della Roma antica ed abbiamo realizzato bellissimi modellini del simbolo della romanità antica, il Colosseo. Questo monumento è il più famoso anfiteatro esistente al mondo, e le sue grandi dimensioni, sua storia e la sua fama rappresentano un‛icona dell‛antico Impero Romano. Quest‛opera come tante altre meraviglie del passato, fa parte del patrimonio mondiale dell‛Unesco. I lavori per la sua costruzione iniziarono sotto l‛imperatore Vespasiano e terminarono dopo la sua morte
Gita al Cinema e a La Stampa di Torino
otto un cielo plumbeo che prometteva pioggia , ma che poi ha lasciato intravedere un bel sole e ci ha fatto godere una calda giornata, siamo partiti, emozionati, il 26 marzo alla volta di Torino. Le nostre mete erano il Museo del Cinema e la visita alla Redazione del quotidiano “La Stampa”. Nella matti-
nata infatti, dopo una lunga attesa, abbiamo visitato il Museo del Cinema dentro la Mole Antonelliana, percorrendo la storia dei disegni animati con l‛aiuto di due guide. I cartoni animati appassionano grandi e piccini, ma abbiamo scoperto che l‛animazione è il risultato di un‛illusione ottica dovuta ad un fenomeno
fisico detto “persistenza visiva”. L‛occhio ha la capacità di trattenere sulla retina un‛immagine per un quindicesimo di secondo e in quella stessa frazione di secondo può essere sostituita da un‛altra lievemente diversa fornendo l‛illusione del movimento. Il tutto è avvenuto attraverso una serie di esperimenti e di studi che hanno avuto i suoi primordi nelle ombre cinesi, nella lanterna magica, fino alla moderna macchina da ripresa. Ciò che vediamo sullo schermo cinematografico è una serie di immagini ferme proiettate in rapida successione (24 fotogrammi al secondo) da riuscire ad ingannare il nostro occhio. Pensate: per realizzare cinque minuti di filmato occorrono circa 7000 disegni! Abbiamo vissuto alcuni momenti emozionanti: la visita in alcune stanze predisposte per un film, la
visione dall‛alto dell‛enorme sala centrale, il riposo “comodo”: sdraiarsi sulle poltrone rosse visionando immagini proiettate sul soffitto e alle pareti. Nel pomeriggio abbiamo visitato la nuova sede del quotidiano piemontese più letto “La Stampa”. Ciò che ci ha più interessato è stata la storia della tipografia cioè come avveniva la stampa del giornale attraverso la collocazione dei caratteri mobili ed ora le moderne tecnologie che hanno agevolato il lavoro. Siamo entrati anche nella redazione e abbiamo visto il lavoro dei giornalisti in itinere, persino una riunione di capiredattori in una sala particolare, così l‛intervista ad un nuovo gruppo rock che andrà in onda sul web. Dopo l‛acquisto di qualche gadget siamo ritornati a casa, stanchi ma con un bagaglio di conoscenze in più.
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da suo figlio Tito, che lo donò alla popolazione. Il Colosseo ha una forma ovale, una circonferenza di quasi 1 chilometro e 800 metri ed è alto 160 metri, poteva contenere ben 50000 spettatori!!! Nei primi tre piani si trovano colonne in stile dorico, ionico e corinzio, ed un tempo gli archi ospitavano statue bellissime oramai andate distrutte. Sotto il pavimento dell‛arena esistono tantissime camere e corridoi che un tempo ospitavano i gladiatori e le bestie feroci. Per costruire il Colosseo gli abili romani impiegarono solo 10 anni!!! L‛anfiteatro fu costruito per feste e manifestazioni, soprattutto per ospitare i mitici gladiatori, uomini dalla forza incredibile che combattevano l‛uno contro l‛altro fino alla morte, oppure contro bestie feroci. L‛ingresso al Colosseo era gratuito, ma i posti a sedere erano ovviamente riservati solo ai patrizi, mentre i plebei restavano in piedi. Per l‛inaugurazione, furono proclamati cento giorni di giochi e feste in tutta Roma. Interessante è anche conoscere il nome “Colosseo” e perché si è iniziato a usarlo al posto di Anfiteatro Flavio. L‛origine non è certa, ma pare che il nome “Colosseo” derivi dal “colosso” di Nerone, un‛enorme statua, alta 30 metri, tutta rivestita in oro, che adesso è andata distrutta ma un tempo si ergeva imponente accanto a questo monumento! I ragazzi delle Quinte A, B, C
l’inchiostro fresco 16 Aprile 2015 SCUOLA PRIMARIA
DI ROSSIGLIONE
La leggenda dei papaveri..... Secondo più punti di vista
SCUOLA PRIMARIA “G. S
L’inchiostro fresco propone un nuovo seminario presso
Che cos’è una costituzi
“L
ibertà è partecipazione”, partendo da questa memorabile strofa della canzone di Giorgio Gaber, la redazione de l‛inchiostro fresco ha avuto l‛idea per realizzare un nuovo ciclo seminariale assieme alle classi quinte della Scuola Primaria Giuseppe Saracco di Acqui Terme, incentrato sull‛Origine delle Costituzioni. Perché proprio la parola “partecipazione”? Perché la partecipazione o meglio, la “voglia e i tentativi di partecipare”, è stata la molla che hanno spinto gli uomini nel corso dei secoli a chiedere con sempre maggiore insistenza prima e poi, finalmente, a dotarsi, di costituzioni. Supportato da un testo scritto da Gian Battista Cassulo, con la collaborazione di Mattia Nesto, si è quindi organizzato un ciclo di tre lezioni pensato appositamente per gli alunni delle Classi V A, B e C della Scuola “Giuseppe Saracco”. Attraverso un “progetto didattico di continuità”, la prima parte del seminario veniva esposta ad una data classe, la quale, una volta recepita la lezione, aveva il compito di “spiegarla” ai compagni delle altre classi, che, dopo aver appreso la seconda parte del seminario, dovevano a loro volta esporla agli altri compagni e così via. In questo modo, grazie alla partecipazione fattiva degli alunni, tutti i soggetti in causa hanno potuto “partecipare” ed essere protagonisti. Ma il progetto di “casa inchiostro” è ben più ambizioso. Infatti grazie all‛appoggio del corpo docente del complesso acquese e della dirigente scolastica Silvia Miraglia, si sta allestendo su questo tema anche un vero e proprio “spettacolo”, realizzato dai bambini con le sceneggiature e scenografie di Federica Fossati. Attraverso una carrellata nei secoli, partendo dalla Magna Charta Libertatum di Giovanni Senza Terra del 1215 ed arrivando infine al 1 gennaio 1948 con l‛entrata in vigore della Costituzione della Repubblica Italiana, gli alunni delle Saracco illustreranno l‛arduo cammino che uomini e donne nel corso della Storia hanno dovuto compiere nel nome del diritto alla partecipazione. Inoltre, sia nel seminario come nello spettacolo, sono stati e saranno proposti anche momenti di riflessione sociologica, con, ad esempio, un‛analisi delle diverse forme di organizzazione sociale possibili e delle regole fondative di una società. In fondo se è vero che l‛uomo “è un animale sociale” non ci resta che “partecipare tutti quanti assieme”.
on s p c e t a in d a Gr Applausi = Partec
Campo sportivo = La Costitu
U
n tempo i papaveri non erano rossi, ma rosa. Un giorno i fiori vennero a sapere da una margherita che, dall‛altra parte del campo, c‛era un fiore color arcobaleno. Viaggiarono, arrivarono da quel fiore e gli chiesero: – Vorremmo uno dei tuoi colori.- Il fiore rispose: –No! Perché, in passato, il capo dei papaveri non mi ha prestato il colore rosa.- Il papavero più intelligente pensò ad una soluzione. Infine fece una proposta al fiore: – Se noi ti diamo il rosa, tu ci darai il rosso? – Il fiore accettò. Ecco perché i papaveri sono rossi. (Camilla, Caterina, Martina)
U
n tempo i papaveri non erano rossi. Un giorno un contadino, che faceva il pittore nel tempo libero, decise di fare una passeggiata nel bosco. Dopo un po‛ arrivò in campo di papaveri e pensò: – Che brutti, sono bianchi!- Allora prese il suo pennello e incominciò a dipingere i papaveri di rosso. Ecco perché ora sono di questo colore. (Arianna, Juri, Edoardo, Federica)
U
n tempo i papaveri non erano rossi. Un giorno uno di loro disse ad un suo amico: –Stasera, vuoi venire a mangiare a casa mia?- L‛amico accettò l‛invito. –Va bene, allora ci vediamo stasera-, rispose. Decise di andare a comprare le fragole, per guarnire il gelato. Stavano per mangiare il dessert, quando il recipiente si rovesciò. Le fragole li macchiarono con il loro succo rosso acceso. Ecco perché ora i papaveri sono rossi. (Chiara, Lorenzo, Alesia)
U
n tempo i papaveri non erano rossi. Un giorno uno di loro organizzò la festa di Carnevale. Per scherzo, mise dentro la pentolaccia della vernice rossa. Poi andò sotto, per romperla. La vernice uscì e sporcò tutti i papaveri. Ecco perché ora sono rossi. (Viola, Christian, Pedro)
Tifo = Militanza di base
U
n tempo i papaveri non erano rossi. Avevano un colore giallo intenso. Un‛ape operaia decise di costruirsi una casetta. Visto che non aveva la vernice rossa, andò da un‛amica, per farsela prestare. Prese un po‛ di pittura e attraversò un campo di papaveri. Non se ne accorse, ma fece cadere delle gocce di vernice sui fiori. Nella notte tutti i papaveri diventarono rossi. Ecco perché adesso sono di questo colore. (Sera, Rosita, Francesco)
Arbitro = P
Cur va sud
U
n tempo i papaveri non erano rossi, ma bianchi. Un giorno un bambino andò a comprare un po‛ di polvere di gesso rosso. Nel tornare a casa, cadde. La polverina si sparse in un prato di papaveri. Il bambino si rialzò e vide che i fiori erano diventati tutti rossi. Ecco perché i papaveri ora sono così. (Noemi, Valentina, Tariq)
Pallone = V
Squadra A Partito A
Giocatori = P
Allenatori = A Tri bu Commentato ne rise r vate a l g
Robespierre&Scaramouche
l’inchiostro fresco
17 Aprile 2015 SCUOLA PRIMARIA DI ROSSIGLIONE
SARACCO” DI ACQUI TERME
o le classi quinte della Scuola Primaria Saracco di Acqui Terme
La leggenda dello zucchero... Secondo due punti di vista
ione e cosa sono gli stati? C
ome si fa ad insegnare la Costituzione, a bambini di dieci anni senza cadere nei paroloni o peggio nella demagogia? Semplice. Parlando con il linguaggio del gioco, meglio ancora se questo linguaggio si riconduce al gioco per eccellenza, quello del calcio! E così eccomi alla lavagna a tracciare un rettangolo che altro non rappresenta che un campo sportivo dove gli alunni si dividono in due squadre e si danno delle regole per disputare la partita. Un alunno decide di fare l‛arbitro e un altro l‛allenatore, mentre il resto della classe diventa il pubblico dove i più esagitati sostengono i loro beniamini andandosi a sedere alle spalle delle due porte pronti a gridare: “RETE” mentre il resto della classe, quelli un po‛ più tranquilli, si dispongono ai lati del campo per potersi godere una bella partita. Con questa similitudine potremmo dire che “il gioco è fatto” nel senso che sostituendo ora ai termini calcistici quelli del Diritto pubblico, i ragazzini impareranno a menadito la materia.
pettato ri va ri cipazione politica
uzione
La Teoria della separazione dei poteri (Montesquieu – 1748) Se al posto del termine “giocatori”, che si sono dati le regole, mettiamo il “Parlamento” avremo indicato il potere legislativo. Se a quello dell‛allenatore, che mette in pratica queste regole, poniamo la dizione “Governo” individuiamo il potere esecutivo e se l‛arbitro, che vigila sull‛applicazione delle regole, lo chiamassimo magistrato, avremo sotto mano il potere giudiziario.
Stadio = Lo Stato
Valori Squadra B Partito B
Cur va nord Tifo = Militanza di base
Potere giudiziario (La Magistratura)
La legge intesa come volontà generale (Rousseau - 1762) Le regole che gli alunni (i giocatori ovvero il Parlamento) si sono date sono state condivise dagli altri alunni che guardano la partita e che la sostengono con i loro “Olè”. Ovvero i giocatori hanno il consenso della “volontà generale” ed ecco quindi il principio di legge come espressione della volontà generale. I principi che sottendono le moderne costituzioni Divisione dei poteri per evitare di concentrare troppa forza in un solo soggetto e legge intesa come emanazione della volontà generale per ancorarla alle tradizioni e alla cultura dei popoli sono i principi cardine sanciti dalla Rivoluzione Francese (1789) sui quali si basano le moderne costituzioni.
Come funziona lo Stato sorretto dalle Costituzioni? Nel rettangolo di gioco gli alunni si dispongono in due squadre incoraggiate dai loro sostenitori che si sono ubicati alle spalle delle porte per gridare “Rete”, mentre ai bordi vi sono gli altri alunni che vogliono vedere solo una bella partita. Orbene le squadre sono i partiti, i sostenitori sono gli iscritti ai partiti, mentre il resto degli alunni che applaudono ora gli uni, ora gli altri a seconda di come giocano, sono il gran numero dei cittadini. Gli alunni, i cittadini, che assistono alla partita ed applaudono o fischiano rappresentano la “partecipazione politica”, mentre le tifoserie delle due squadre simboleggiano la “militanza di base” che è una partecipazione più impegnata, ma quando si deve stilare la classifica di chi, al di là delle reti fatte, ha giocato meglio, ad incidere sul voto finale è il gran numero dei cittadini. Questa decisione è il voto che si esprime nelle tornate elettorali e lo stadio, ovvero il complesso del campo da gioco, dei giocatori, dell‛allenatore, dell‛arbitro, delle tifoserie e degli spettatori, altro non è che lo Stato.
U
n tempo lo zucchero non esisteva e si mangiava tutto salato. Un giorno il re di Salatandia chiamò un minatore. per fargli estrarre dell‛oro dalla sua miniera. Mentre stava prendendo l‛oro, l‛uomo spaccò una pietra, vide una leva e la tirò. Si aprì una porta. Entrò e vide tanti granelli di polvere bianca. Ne prese un po‛ e la assaggiò. Poi pensò: – Che buona! La porterò al re!- Andò al castello e diede la polvere al sovrano; questo disse: – E‛ dolce! La chiameremo “zucchero”!- E, da quel giorno, lo zucchero fu usato da tutti. (Giorgio, Gabriele, Dennis)
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n tempo lo zucchero non esisteva. Un giorno un bambino scoprì che le lacrime ne contenevano un po‛. Così pianse in un secchio. Poi mise il secchio nel frigorifero. Le lacrime diventarono solide. Le fece a pezzetti, poi le assaggiò. Disse: –Zuccherate!- Ecco perché esiste lo zucchero. (Viola, Christian, Pedro)
La leggenda delle nuvole...
Potere legislativo (Il Parlamento)
Potere esecutivo (Il Governo) o c o ori ri politici i g E il pallone? l e Il pallone è il complesso dei Valori attorno alla quale una società si riconosce valori che sono d i t r alla base delle costituzioni e degli Stati e p s e li
B
Gian Battista Cassulo
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n tempo le nuvole non esistevano. Una ragazza molto bella andò in un parco, dove incontrò un giovane. I due si innamorarono, a prima vista. Si diedero appuntamento per il mattino seguente. La ragazza gli preparò una coperta di lana bianca e soffice. Ma un colpo di vento la fece volare via. La coperta si strappò in mille pezzi, che salirono in cielo. Così apparvero le nuvole. (Sara, Pedro, Rosita).
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l’inchiostro fresco Aprile 2015
Don Biagio Bailo fu per 25 anni l’amatissimo parroco del Comune di Roccastrada Agamennone: monsignore ma non troppo
Un figlio di Pozzolo dimenticato Barocco di paese P “D MATTIA NESTO
no in un campo per i lavori forzati nei dintorni di Siena (dal quale fuggì), né da un gruppo di militanti del PCI che nel 1948 lo aggredirono vigliaccamente sul far della sera. Il giorno dei funerali, celebrati solennemente il 15 gennaio 1963, tutto il paese di Roccastrada (compresi quei “compagni picchiatori” dell’aggressione sopra ricordata) tributò
@MattiaNesto
on Biagio Bailo è uno dei parroci più amati nella storia della Diocesi di Grosseto. Un grande uomo che fu forte con i forti e debole con i deboli”, da queste poche parole, pronunciate dal responsabile dell’Ufficio Comunicazioni Sociali della Diocesi di Grosseto Giacomo D’Onofrio, si può capire quanto Don Bailo fu una personalità di prima grandezza. Eppure questo insigne uomo e di Chiesa e di società è quasi come se fosse dimenticato nel suo paese natio. Bailo infatti nacque a Pozzolo Formigaro, il 19 giugno 1917 (tra due anni si festeggia il centenario) da Bartolomeo Bailo e Marianna Lombardi, ma solo in pochi, pochissimi pozzolesi ne serbano ancora memoria. “L’inchiostro fresco” ha avuto il piacere di interessarsi a questa figura grazie alla gentile signora Maria Bailo che, essendo imparentata alla lontana con il religioso, negli anni ha condotto una serie di accurate ricerche in merito. Ricerche che l’hanno portata alla conoscenza di come Don Bailo sia oltremodo stimato e ricordato non soltanto nel comune di Roccostrada, ma nell’intera provincia di Grosseto ed oltre. Egli, a causa della sua vivacità e interesse per gli studi, a 21 anni fu spostato dal Seminario di Tortona a quello di Grosseto, dove poi, a 23 anni, il 4 aprile 1950, venne ordinato sacerdote. Dopo alcune esperienze in zona, nel 1943, durante il tragico lunedì di Pasqua del bombardamento di Grosseto, si segnalò per i soccorsi prestati ai feriti e agli sfollati. Nello stesso anno divenne “don” a Roccastrada, dove vi rimase sino al giorno della morte (che lo colse il 13 gennaio 1968). Nel paese tutti lo ricordano per la sua grande attività sociale e a favore dei più bisognosi. Tra le sue opere ricordiamo l’edificazione dell’Opera Pia Contessa Nella, della Scuola di Avviamento Agrario, dell’istituzione delle Scuole Medie, dell’Istituto Geriatrico e della ristrutturazione della Scuola Parrocchiale. Grazie ai “ricordi d’infanzia” e all’impronta pedagogica di Don Bosco, don Bailo portò nel grossetano una catechesi dell’infanzia al passo con i tempi. Favorì inoltre l’emancipazione femminile, costituendo, grazie al sostegno di Giorgio La Pira e Amintore Fanfani, un laboratorio manifatturiero. Non si fece mai mettere i piedi in testa, né dai tedeschi che nel 1944 lo deportaro-
un sentito omaggio. A lui è stato dedicato un busto nella piazza principale. Don Luigi Bailo sembra quindi a tutti gli effetti “un figlio dimenticato” di Pozzolo che dev’essere al più presto ricordato. Così come la Chiesa è universale, anche il giusto riconoscimento per un compaesano che ha fatto grandi cose fuori deve sorvolare il recinto del proprio paese.
er questo numero de “l’inchiostro fresco” Agamennone, venutoci a far visita in redazione, ci dice: “Avete presente il film “Don Camillo Monsignore ma non troppo”? Bene, a Pozzolo Formigaro sta andando in onda un film tutto diverso”. Infatti il polemista locale si scaglia contro, a suo dire, “l’eccessiva enfasi barocca” che
Numerosi ed eterogenei gli eventi in un ricco programma per onorare il 25 aprile
Novi celebra il 70° della Liberazione BENEDETTA ACRI
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@FernGully89
n programma variegato per celebrare il 70° anniversario della Liberazione è stato fortemente voluto dalla Giunta e dal Comitato Organizzatore, gruppo di lavoro aperto ad accogliere nuovi membri. Il sindaco Rocchino Muliere ha dichiarato che “abbiamo deciso di proporre questo programma per riscoprire e radicare i principi e i valori della lotta antifascista. È un obiettivo importante, devono essere difesi nella nostra società”. L’assessore alla cultura Cecilia Bergaglio ha elencato tre caratteristiche dell’iniziativa: “la prima è che si tratta di un programma con pluralità di generi volto a coinvolgere tutti i cittadini. La seconda è che si punta ad arricchire di eventi tutto l’anno, con i principali concentrati intorno alle date-fulcro del calendario civile. La terza, e più importante, è il coinvolgimento delle scuole cittadine: molta attenzione è rivolta agli studenti. È sempre più raro per le nuove generazio-
L’agenda dei primi appuntamenti • 23 aprile: ore 21 teatro Paolo Giacometti, spettacolo “6ª ZONA. Storie di una formazione partigiana” di Marcello Fera in collaborazione con Associazione Conductus e con il Festival delle Resistenze di Bolzano. Al termine, consegna da parte dell’Amministrazione Comunale di un attestato di benemerenza e di riconoscimento ai partigiani combattenti viventi. • 16 maggio: ore 10.30 Sala Con-
ferenze della Biblioteca Civica, presentazione di due libri scritti da Federico Fornaro “Pierina. La staffetta dei ribelli” e “Aria di libertà. Storia di un partigiano bambino”, editi da Le Mani/Isral. • 6 giugno: cicloturistica curata dall’UISP con itinerario legato ai luoghi della Resistenza sul territorio del Novese (partenza ed arrivo di fronte al Museo dei Campionissimi). • 25-26 aprile: Torneo Calcistico IV
Memorial “ La Benedicta” presso lo stadio Costante Girardengo • 6 giugno: ore 16 Museo dei Campionissimi, presentazione del libro di Lorenzo Torre “Bicicletta partigiana” edito da Joker, dodici itinerari sulle tracce della Resistenza.
ni avere elementi in famiglia che abbiano vissuto quegli anni e ciò allontana i giovani dalla memoria e dai valori dell’epoca. Per risvegliarli vogliamo coinvolgere testimoni viventi della Resistenza e ci saranno approfondimenti tematici di alta validità culturale e scientifica, con un approccio specialistico. Sono tre i filoni di studio: Resistenza e cinematografia, Resistenza e storiografia, Resi-
stenza e memorialistica. Rilevante sarà l’inaugurazione della nuova sede dell’ANPI Novi in Biblioteca, sempre più centro culturale e luogo in cui si incontrano varie generazioni”. L’architetto Mariano Santaniello, membro del Comitato Organizzatore, ha sottolineato che “la linea guida è la relazione tra memoria e territorio: tutti gli eventi hanno come leitmotiv la zona del Novese”. Il dott. Franco
Barella detto “Lupo”, presidente ANPI Novi, ha comunicato che “è in corso la pubblicazione di una raccolta di documenti storici originali del periodo della Resistenza, per renderli disponibili alla comunità e per inquadrare in modo più oggettivo il movimento. Sia la glorificazione che la denigrazione sono fuori luogo: si vuole esaltare la vera Resistenza, quella umile”.
l’attuale parroco di San Martino pare usi durante le sue messe. “Ma vi pare possibile proprio nel momento in cui Papa Bergoglio predica sobrietà e una Chiesa più vicina agli umili – spiega Agamennone – che il parroco di Pozzolo si agghindi con zuccotto, o papalina dir si voglia, la tonaca, la fascia, la camicia bianca con i gemelli e talvolta anche il bastone pastorale? Di che povertà e sobrietà andiamo a predicare?”. Il pozzolese non vuole fare una critica all’Istituzione religiosa o alla persona, piuttosto vuole polemizzare con certi atteggiamenti “che portano la parrocchia del paese ad essere spopolata di giovani. Quando andavo a Catechismo – continua il polemista – mi hanno insegnato che il prete non è altro che il contadino della vigna di Dio. Anche se fosse un pastore, non avrebbe certo bisogno di un bastone riccamente decorato!”. Il nostro interlocutore poi illustra come di esempi positivi non ne manchino: “Papa Francesco dite che è troppo distante, che sta Roma ed è lontano? Benissimo, andiamo più vicino, molto più vicino! Basta vedere il modo di comportarsi sobrio del parroco di San Sebastiano, sempre a Pozzolo, per prendere un esempio utile in questo senso”. In conclusione Agamennone, dandoci l’arrivederci alla prossima puntata, ci ha detto: “Per correre e stare in mezzo ai ragazzi di strada bisogna indossare dei comodi blue-jeans, una polo e delle scarpe da ginnastica. Altro che paramenti e tonache varie!”. Scaramouche
Congratulazioni!
L
a Redazione dell’ “inchiostro fresco” si unisce al direttivo e ai soci della Bocciofila Serravallese A.S.D. nel complimentarsi con la neodottoressa Stefania Guarnero, brillantemente laureatasi presso l’Università di Genova con una tesi su “Il ruolo educativo e culturale delle Bocciofile”
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l’inchiostro fresco Aprile 2015
Cucina con Dalpian: colture e culture da salvare
POZZOLO FORMIGARO - NOVI LIGURE - ARQUATA E SERRAVALLE SCRIVIA Il convegno di Arquata Scrivia promossa da Legambiente potrebbe certificare
Parliamo di Ceci Due diversi “no” al Terzo Valico P resentiamo il cece. Legume di origini medioorientali che incontriamo in quasi tutti i paesi che si affacciano sul Mediterraneo, li troviamo in Francia, Spagna, Tunisi, Libia e Grecia. Anche in Italia i ceci vengono utilizzati in diverse regioni, dalla Liguria alla Toscana, dalla Basilicata alla Sicilia. Oggi parliamo dell’utilizzo dei ceci nei territori più vicini a noi: il Genovesato ed il Novese, proprio perché ha ripreso ad essere coltivato nella zona di Novi Ligure e nei paesi limitrofi l’ormai famoso ed ottimo “cece della Merella”. Perché “cece della Merella”? Per via della sua piccola dimensione, della buccia sottilissima e del sapore delicato, non ultimo la sua cottura abbastanza rapida, si presta inoltre a tutti i tipi di piatti: zuppe, farinate e fritti. A differenza dei ceci d’importazione (il 70% ormai arriva da Messico e Turchia) che hanno una buccia dura e fastidiosa, una cottura molto più lunga, necessitano di ammollo per ore nel bicarbonato e non sempre rimangono cotti uniformemente. Quindi preferiamo i ceci della Merella o ceci italiani, migliori dei migliori
Il metodo Valditerra
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i recentissima pubblicazione “Da Novi Ligure al resto del mondo”, il nuovo libro di Lorenzo Robbiano, è stato presentato al museo dei Campionissimi il 13 marzo. Assieme all’autore vi erano presenti autorevoli relatori e lo stesso Sergio Valditerra, noto imprenditore novese. Un elegante volume, dal titolo quanto mai simbolico, che ci regala l’immagine di una Novi d’inizio ‘900 già industrializzata, in cui l’avvento del treno a vapore costituisce un momento di straordinaria importanza per lo sviluppo del commercio, facendo diventare la città in pochi anni un luogo di scalo delle merci e un nodo ferroviario strategico per le comunicazioni con le più importanti città del Nord Italia. Da qui l’idea che il treno sia l’emblema del progresso. Ed è per questo che Robbiano dedica la sua pubblicazione alla storia dell’impresa Valditerra alla sua capacità di progettare brevetti e nuovi macchinari, fino a diventare nel tempo l’azienda leader nel settore dell’armamento. La storia della famiglia Valditerra, racconta l’autore, è la storia di un’impresa che ha saputo tener testa al morso della crisi, poiché non ha mai cessato di innovarsi. Marta Calcagno
ceci d’importazione. Un bel piatto: Zuppa di ceci alla genovese o alla novese. Io vi parlo di quella alla genovese “Zemin di ceci”. Piatto tipico invernale di Zena, ricorrenze storiche per il “zemin” da una parola araba che significa miscuglio di verdure, il giorno dei morti e il venerdì santo. Tritare finemente sedano, carote, cipolla e funghi secchi e far soffriggere bene in olio extra vergine d’oliva, aggiungere un mestolino di polpa di pomodoro e far cuocere per 5 minuti. A questo punto aggiungere le bietole tagliate e far cuocere per altri 15 minuti. Dopodiché aggiungere i ceci precedentemente cotti (metà cottura) con la loro acqua e 2 cucchiai di olio extra vergine di oliva e lasciar cuocere per 30 minuti circa. Trascorso questo tempo spegnere il fuoco e lasciare riposare la zuppa. Servire calda con una spolverata di parmigiano reggiano e dei crostini di pane saltati in padella con un poco di burro. Altri piatti splendidi se parliamo di mangiare di strada sono le panisse fritte, il panino con la farinata e i cuculli. Giorgio Dalpian
della Legge Obiettivo (qualcuno la chiama Legge Tangenti), messa in sicurezza del territorio e dirottamento dei fonti su sanità e scuola – il comitato arquatese NoTav ha deciso di non partecipare al convegno #fuoridaltunnel perché vi partecipavano anche il sindaco di Arquata Spineto e la consigliera Pezzan, da tempo aspramente criticati dai comitati. Forse, quando c’è di mezzo il futuro della nostra terra, su certe cose bisognerebbe passarci sopra. Arnaldo Liguori
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li scandali di questi mesi che hanno portato all’arresto di Ettore Incalza e alle dimissioni del ministro Lupi hanno travolto anche il Terzo Valico. Scrivono i magistrati: “Incalza, che da tempo aveva instaurato un rapporto corruttivo con Perotti, garantiva un favorevole iter delle procedure amministrative per il finanziamento, l’avvio e lo svolgimento dei lavori (del Terzo Valico) e assicurava un trattamento
di favore al general contractor Consorzio Cociv, comprendente le società SaliniImpregilo e l’azienda Civ del gruppo Gavio, a fronte dell’affidamento sempre a Perotti dell’incarico di direzione dei lavori”. Scrivono i NoTav: “ve l’avevamo detto”. Nei giorni scorsi di Terzo Valico ad Arquata Scrivia si è parlato tanto in due occasioni: il 21 marzo al convegno #fuoridaltunnel organizzato da Legambiente e il 27 marzo all’assemblea popo-
lare organizzata dal comitato arquatese NoTav. Tra gli ospiti di questi eventi c’erano: il vicepresidente di Legambiente, un professore di diritto penale, un responsabile del WWF, un magistrato, un medico epidemiologo, due sindaci della Val di Susa, vari esperti di tematiche ambientali, il senatore Marco Scibona e tanti altri. Ben inteso, gli eventi erano separati. Eh sì, perché anche se Legambiente e i NoTav chiedono le stesse cose – cancellazione
Enti locali e grandi opere
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uesto il tema dell’assemblea pubblica che si è tenuta presso la sala Soms di Arquata venerdì 27 marzo con la partecipazione di Alessandro Plano, sindaco di Susa e Francesco Richetto, consigliere comunale di Bussoleno. Marisa Pessino
Là dove c’era l’erba...
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resentiamo in questa pagina alcuni articoli dedicati al mondo delle ferrovie, con approfondimenti specifici intorno al tema del Terzo Valico, il quale ormai da anni sta “segnando” in modo indelebile l’intero Oltregiogo. Là dove vi sono colture e culture di pregio dovrà passare una linea ad alta velocità, sconvolgendone il paesaggio e le persone che vi abitano. Non vogliamo venire tacciati di essere contigui all’uno o all’altro schieramento, ma neppure di essere considerati similari a quelli che Dante Alighieri chiamò ignavi. La redazione si sente quindi in dovere di ricordare come le ferrovie, anche e soprattutto nel nostro Paese, hanno collegato le persone e i luoghi. Ora pare invece che le ferrovie di nuova generazione dividano, dividano la popolazione in cittadini di seria a (che possono spostarsi rapidissimamente a prezzi elevati ovunque) e cittadini di serie b (che tra regionali fatiscenti e cancellazioni in serie, spostamento terra ed espropri, assistono a continui sconvolgimenti). Eleonora Gatti
l’inchiostro fresco
21 POZZOLO FORMIGARO - NOVI LIGURE - ARQUATA E SERRAVALLE SCRIVIA Aprile 2015 Cui prodest? Intervista a Mauro Guarnero e Gianni Camera, membro del consiglio direttivo della USD Bocciofila Serravallese A chi giova?
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a domanda ormai se la fanno in molti, specie alla luce dei recenti episodi di cronaca. Ricapitolando: a febbraio la Cava di Castello Armellino, nei pressi di Tortona, viene posta sotto sequestro per presenza di rifiuti tossici. Fatto certamente non collegabile con la costruzione del Terzo Valico, che tuttavia pone alla luce la questione ambientale anche nel nostro territorio. La terra dei fuochi, insomma, non pare poi così lontana. Qualche giorno dopo Pietro Paolo Marcheselli viene sollevato dal suo incarico di direttore del Cociv, ditta incaricata, questa sì, della costruzione del Terzo Valico. La motivazione? Traffico illecito di rifiuti legata alla vicenda Tav del Mugello. Nientemeno. Qualche nube comincia ad addensarsi, ma ancora è nulla rispetto al grande scandalo che di lì a poche settimana esplode in tutto il suo fragore: viene arrestato per corruzione il super manager Ettore Incalza, reo di aver gestito in maniera illecita le grandi opere nazionali, fra cui il nostrano Terzo Valico. I lavori, manco a dirlo, proseguono indisturbati. Secondo la Procura di Firenze la mazzetta allungata al plenipotenziario Incalza per garantire il suo appoggio al Terzo Valico sarebbe di 700.000 euro. Tanto varrebbe la nostra salute. E mentre Cociv sbandiera, dopo mesi di richieste cadute nel vuoto, un’ottimistica analisi dei costi-benefici datata 2003 e smentita nelle sue previsioni, a qualche “folle” viene in mente di destinare i soldi del Terzo Valico per sanare in dissesto idrogeologico ligure e basso-piemontese, territori messi in ginocchio dalle alluvioni dello scorso autunno. Una necessità vera, sentita dalla popolazione tutta. Perciò irrealizzabile. Megli calare dall’alto una ferrovia. (f.c.)
Serravalle: una società che (s)boccia
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l mondo delle bocciofile per un neofita potrebbe apparire come un piccolo mondo antico conchiuso su se stesso. In realtà, come più volte durante la nostra chiacchierata ha sottolineato Mauro Guarnero della USD Bocciofila Serravallese, “le bocce sono molto altro”. Frase migliore non poteva racchiudere lo spirito e la passione profuse dallo stesso Guarnero assieme ai soci e al consiglio direttivo della gloriosa società, fondata nel 1950 e che negli anni ha collezionato numerosi ed importanti traguardi. Tra gli allori di cui la società serravallese si può fregiare ricordiamo una solida e lunga permanenza in serie B, con una “storica” stagione in serie A, nel 1986-’87. “Tuttavia nonostante i risultati lusinghieri – ci dice Gianni Camera, facente sempre parte del consiglio direttivo – i successi non sono il nostro primario obbiettivo.
Infatti, da almeno 3-4 anni stiamo cercando di allargare, per così dire, i confini della bocciofila, puntando sulle donne, gli anziani e i più giovani”. Anche se i tempi cambiano pare che talvolta nel mondo delle
bocce si sia rimasti un po’ “fermi nel tempo”: “E’ vero questo – spiega Guarnero – Quando abbiamo ideato la Baraonda al mercoledì sera, ovvero la serata del dilettante, tutti ci guardavano stupiti.
Ma adesso, grazie alle numerose adesioni, riusciamo a coinvolgere quasi 50 persone provenienti dalla valle Scrivia, dal Novese e anche da Acqui Terme, tutti i mercoledì sera dell’anno.” Il prossimo 20-21 giugno
Serravalle ospiterà l’importantissimo evento della Selezione Nazionale per partecipare al Campionato Italiano, dove i giocatori migliori di bocce si sfideranno per accedere alla massima serie. (m.n.)
’70. Oggi una cosa del genere appare incredibile e forse anche risibile, ma ciò non toglie che, armati di due lunghi ferri e di un rotolo di lana, si può creare qualsiasi tipo di indumento: dalla sciarpa al vestito completo, dalle calze ai guanti. Si tratta di una profonda forma di cultura che non dovrebbe perdersi solo perché fare maglia non è più necessario, così come è un vero peccato che scompaia l’arte di intrecciare i cesti o di lavorare all’uncinetto. Ma le signore di Arquata non si prefiggono lo scopo di salvare la memoria della lavorazione a maglia, è il piacere di condividere una comune passione a motivarle. Le partecipanti non hanno tutte uguali competenze e dimestichezza con la lavorazio-
ne a maglia e, chi è più esperta, si prodiga ad aiutare le amiche nell’acquisizione di varie tecniche e nella risoluzione di passaggi più complicati. C’è uno scambio di informazioni e ci si aiuta l’un l’altra con grande soddisfazione. I risultati pratici si vedono anche perché nascono maglioncini, giacche e quant’altro per regalare a mariti, figli e nipotini. In fin dei conti basta guardarsi attorno e vedere i prezzi che hanno certi capi di abbigliamento di lana per scoprire che quest’arte-hobby ha anche un potenziale e rilevante riscontro economico che, di questi tempi, non va disprezzato. Chiunque volesse accostarsi a questo gruppo è benvenuto, le riunioni sono aperte a tutti, ovviamente gratuite, e possono rappresentare per chi non ha esperienza in questo campo, un momento di svago e, possibilmente, di simpatica relazione. Per chi fosse interessato ad avere più informazioni, può recarsi presso la SOMS il giovedì mattina dalle 9,30 alle 11,30, troverà le signore al “lavoro”, davanti ad un caffè. (m.p.)
Lavorare a maglia, chiacchierare e... gustare un buon caffé!!! !!
Knit Cafè ad Arquata U na simpatica iniziativa che unisce l’hobby della maglia e il piacere di una cordiale conversazione tra amiche Durante il corso di maglia, dell’università della terza età di Arquata Scrivia, tenuto dalla signora Luisa Stevano, le “studentesse” hanno trovato una particolare intesa e affinità di intenti tale da fare scattare la molla: perché non proseguire questi nostri incontri attivando un gruppo di Knit Cafè? L’idea è piaciuta immediatamente e, da qualche settimana, Laura, Danila, Cinzia, Serafina, Paola, Bruna, Luisa, si incontrano regolarmente per dar corso alla comune passione. Si ritrovano il giovedì mattina presso i locali della SOMS di Arquata, sferruzzando e intrattenendosi in piacevole conversazione. Non è una novità in quanto in numerose città si stanno formando dei gruppi di KNIT CAFE’ sull’onda di ciò che avviene già da tempo
nei paesi anglosassoni, i quali, tra l’altro, non hanno inventato nulla perché da secoli le donne italiane lavorano a maglia in gruppo, nelle aie di paese, scambiandosi consigli e trovando anche il tempo di “raccontarsela un po’”. E’ proprio ciò che avviene anche oggi, in chiave moderna anche ad Arquata, dove si porta avanti questa bellissima attività, che solo da pochi anni si è trasformata in hobby, mentre prima è sempre stata una necessità fondamentale
per la famiglia. Le giovani d’oggi hanno altri tipi di svago e quest’arte si sta piano piano perdendo. Eppure chi ha fatto l’alpino, anche non molti decenni fa, sa bene che lavorare a maglia non è, in alcune regioni italiane, un’arte riservata solo alle donne. Omaccioni di un metro e novanta che sferruzzano in compagnia per rilassarsi dopo un’estenuante marcia, magari raccontandosi barzellette sguaiate, sono nella memoria di chi ha fatto l’alpino ancora intorno agli anni
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l’inchiostro fresco Aprile 2015
POZZOLO FORMIGARO - NOVI LIGURE - ARQUATA E SERRAVALLE SCRIVIA
Quando lo ieri è più moderno dell’oggi
Vi portiamo sulle montagne innevate del cuneese
Spazzaneve di una volta Prato Nevoso: sci e non solo F orse, chi non è più giovanissimo, ricorda che l’inverno è sempre esistito. E, d’inverno, in nord Italia capita che nevichi, almeno nell’era geologica attuale. Chi ha terminato le scuole sa anche che le ferrovie in Italia esistono da fine ‘800, e che su queste hanno sempre circolato anche locomotive dotate di un utile accessorio chiamato spazzaneve. Infatti, uno dei vantaggi dell’uso della ferrovia era una volta che vi si potesse circolare in sicurezza anche quando le condizioni sulle strade, per neve, nebbia, ghiaccio, sono critiche. Ma a Trenitalia forse queste cose
non le sanno o le hanno dimenticate; e basta una nevicata normalissima, ben lontana da picchi d’eccezionalità, per provocare la sospensione di decine di treni sulle linee che valicano l’Appennino. Linee che, beninteso, non salgono sui cocuzzoli delle montagne ma superano la parte più difficile in galleria. Quest’anno si è pure arrivati alla cancellazione preventiva dei treni, secondo un “programma neve” basato sulle previsioni del tempo più pessimistiche. Per la nevicata del 4 febbraio, di certo non terribile, sono stati cancellati circa metà dei convogli sulla Genova-Ovada Acqui Terme e sul-
le linee tra Savona e il Piemonte. Mentre i merci hanno continuato a circolare con trazione insufficiente, provocando blocchi sulla linea. Ma per questo basta già un po’ di pioggia. Le ferrovie ricordano un po’ quegli studenti svogliati, per i quali ogni scusa per non andare a scuola va bene. Per loro, qualsiasi motivo per tagliare un treno dei pendolari è un’occasione da non perdere. I viaggiatori farebbero meglio, se nevica, a dedicarsi alla costruzione di pupazzi di neve. Sempre che di neve ne arrivi abbastanza. Stefano Rivara
Il mercato immobiliare italiano in continua difficoltà
La crisi del mattone A ncora in calo, per tutto il 2014, i prezzi nel mercato immobiliare. Pur essendo leggermente aumentate le compravendite, rispetto l’anno precedente, la crisi continua a determinare un sostanziale deprezzamento negli immobili. Tanto per fare qualche esempio, il costo medio a metro quadro di un appartamento era 2329 euro a metro quadro a gennaio 2014 e 2133 a gennaio 2015 nel comune di Genova; 3014 e 2753, sempre euro a metro quadro, come dato medio nella provincia intera di Genova; 1372 e 1352 a Novi Ligure, rispettivamente; e 1217 e 1132 ad Ovada. Stabile Acqui Terme (1195 e 1194). (I dati sono
forniti da Immobiliare.it). Anche per gli affitti c’è stato un complessivo calo durante l’anno, pur con un andamento più irregolare. Ad esempio, affittare un appartamento costava in media 8,09 euro mensili a metro quadro a gennaio 2014 e 7,85 a gennaio 2015 nel comune di Genova; 8,62 e 8,32 come dato medio nella provincia genovese; costava invece, rispettivamente 5,74 e 4,52 a Novi Ligure. In pochissimi comuni, ad esempio Casella, si è registrato un aumento. Nonostante la diminuzione media del costo degli affitti, però, diventa ugualmente sempre più difficile trovare, per chi lo cerca, un appartamento in locazione. Perché molti
La crisi vista da Fabio Buffa
proprietari, a causa dei sempre più elevati livelli di morosità degli inquilini, preferiscono in alcuni casi tenere un appartamento vuoto e sfitto, o cercare di venderlo, piuttosto di rischiare di trovarselo occupato da affittuari che, ad un certo punto, non sono più in grado di pagare la pigione. Stefano Rivara
BENEDETTA ACRI
@FernGully89
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ulle Alpi Marittime troviamo una piccola perla, con comode piste accessibili direttamente dal paese. Si tratta di Prato Nevoso, tutto ciò è il “Mondolé Ski” – dal nome del monte che si erge sulla celebre “Conca” – comprensorio sciistico che collega Prato Nevoso ad Artesina e Frabosa Soprana, per un totale di 134 km di discese. Nel complesso anche lo Snow Park, per gli amanti dello snowboard e del freestyle; lo sci di fondo; e lo sci notturno, una delle maggiori attrazioni, per un’esperienza unica e suggestiva. Prato Nevoso è un punto di riferimento anche per gli stranieri, numerosissimi. Non è solo una meta sciistica: non ci si annoia mai. In “Conca” ci sono il Prato Nevoso Village con giochi ed attività ludiche; lo Snow Tubing; il pattinaggio su ghiaccio; le partenze per le passeggiate a cavallo e a piedi o con le ciaspole. I portici costituiscono il cuore pulsante della località, con attività storiche in cui trovare artefatti e delizie del terri-
Al via la bella stagione
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on la 10ª edizione dello “Spring Splash” si è aperta la stagione calda. Scopo: attraversare la piscina al termine della discesa cercando di non fare… troppo “splash”! Tema 2015 i colori, con originali travestimenti e mezzi di gara. Iniziano così percorsi enogastronomici, equitazione, passeggiate in notturna, escursioni a piedi o in mountain bike lungo percorsi naturalistici, sentieri per Downhill/Freeride. In “Conca” golf, tennis, volley, calcio, calcetto, bag jump, BikePark, e molto altro.
torio, come i cioccolatini “pratonevesi”; le torte di nocciole; i formaggi quali Raschera, Frabosan Ciuc e Testun; il burro d’alpeggio e i liquori Bombardino e Genepy. Nei vari locali si possono gustare gli squisiti piatti e bevande della tradizione piemontese e montana. Il borgo Stalle Lunghe è meta e simbolo di un turismo chic, con le sue abitazioni, il centro benessere, i locali raffinati e i negozi griffati, per una vacanza d’altura all’insegna del glamour. D’inverno come d’estate il calendario è ricco di eventi. Quando cala il sole tra sci notturno, feste in “Conca”, pub, discoteche, bar e ristoranti il divertimento è assicurato. Nei dintorni si trovano le Terme di Lurisia, il santuario di Vicoforte e Mondovì. Nei mesi caldi via libera al bob estivo ad Artesina, alle visite alle Grotte del Caudano e al rafting a Demonte, oltre alle classiche escursioni. Le passeggiate in montagna sono d’obbligo: esplorate questo bel borgo montano e ammirate i paesaggi mozzafiato e la natura incontaminata che lo circonda.
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e elezioni amministrative del 2015 vedono, nella Provincia di Genova, quattro comuni al voto: San Colombano (nell’entroterra di Levante), Ronco Scrivia, Torriglia e Vobbia. Proprio in quest’ultimo comune, il più piccolo con i suoi circa 470 residenti, la prima lista a presentarsi ufficialmente alle elezioni è “Voce di Vobbia”, che candida alla carica di primo cittadino, Enrico Mendace. Mendace, 51 anni, è consulente informatico e logistico, nonché presidente della locale Pro Loco, ed ex assessore del Comune di Savignone nella giunta di Antonio Bigotti. “Personalmente credo che quando si vive in una comunità, specialmente quando
L’ex assessore di Savignone si candida ed è il primo a presentare la lista elettorale
Vobbia: Mendace si candida si tratta di una comunità piccola, si debbano mettere a disposizione degli altri le proprie capacità” spiega Enrico Mendace, che prosegue “ovviamente fare il Sindaco in una realtà del genere non è per ambizione, ma per spirito di servizio”. Sulla situazione economica attuale delle amministrazioni il candidato sindaco spiega “con il fondo di solidarietà siamo stati messi in ginocchio, siamo all’assurdo che noi piccoli comuni diamo i soldi ai grandi comuni!”. Bisogna essere il portavoce delle idee e della volontà dei cittadini, dice Enrico Mendace. Le questioni importanti attualmente per Vobbia, spiega il candidato, sono due: la prima è il grande numero di persone anziane, la seconda è la neccessità di far rinascere il paese, sfrut-
tando i punti di forza a cominciare dal Castello della Pietra. Sulla lista “Voce di Vobbia” Mendace dice che si tratta “una lista assolutamente apartitica ed apolitica dove nessuno di noi ha tessere di partito in tasca, su dieci candidati, inoltre ben sette risiedono a Vobbia e vi sono tre giovani under-30 in lista”. Come presidente della locale Pro Loco, Enrico Mendace si è distinto per aver realizzato il gemellaggio ufficiale con la cittadina britannica di Bolton, che ogni anno viene puntualmente rinnovato. Il programma completo e la squadra di Voce di Vobbia sono visibili sul sito ufficiale www.vocedivobbia.it Fabio Mazzari
Il sindaco Maurizio Beltrami fa il punto sui suoi cinque anni di mandato e si prepara alle elezioni
Torriglia: squadra che vince non si cambia T orriglia è uno dei comuni liguri che andrà al voto, il prossimo 31 maggio, per rinnovare l’Amministrazione Comunale. Il sindaco uscente, Maurizio Beltrami, 45 anni, vincitore lo scorso turno con il 63 per cento dei voti, traccia il bilancio dei suoi cinque anni di mandato ed annuncia, al nostro giornale che il percorso andrà avanti. “Mi ricandido esattamente con la stessa squadra del 2010” dice il sindaco Beltrami “per portare avanti un progetto fatto su base decennale”, anche il nome, spiega il primo cittadino sarà nuovamente “Insieme per il futuro di Torriglia”. “Anche questa volta saremo una lista totalmente civica, senza persone tesserate ai partiti” dice il Sindaco, l’unico appoggio, tra virgolette “è arrivato, come cinque anni fa dal Partito Democratico locale che ha riconosciuto il nostro buon lavoro e condivide come allora, il nostro programma, senza imporre nulla”. Il momento difficile per i piccoli comuni viene analizzato dal sindaco Beltrami “in questi cinque anni è andata sempre peggio per i Comuni: da avere fondi dallo Stato siamo passati a dare soldi allo Stato, per via del fondo di solidarietà”. Tuttavia, in questa situazione economica difficile, spiega il Sindaco, il Comune di Torriglia è riuscito a fare un mezzo miracolo “nonostante ciò abbiamo mantenuto l’IMU al minimo, così come la Tares, riuscendo a tenere i conti in ordine ed essere in attivo”. Sugli impegni presi, dice Beltrami “siamo riusciti a mantenere praticamente tutto, tra cui ricordo oltre il 70 per cento delle strade, la rinascita della Pro Loco, in cinque anni da appena quattro manifestazioni all’anno nel Comune di Torriglia, siamo passati ad averne circa
isolate che sono state ricollegate dopo venti giorni e parecchie frane sul territorio che stiamo rimettendo a posto” spiega il primo cittadino, che prosegue “ci siamo impegnati per oltre un milione di euro, per riparare i danni, aspettando l’arrivo dei fondi dallo Stato”. Anche la soppressione della Provincia nel 2012 si è fatta sentire “siamo il quarto comune della Provincia, con 64 km di strade comunali. La Provincia ci dava una grossa mano, adesso stiamo a vedere cosa farà il nuovo ente, vedendo se ci sono le risorse per farla funzionare. Il presidente Repetto e soprat-
tutto l’assessore Fossati avevano lavorato davvero bene”. Un grosso problema, per il momento ancora irrisolto, dice il sindaco è la mancanza del depuratore per il Comune di Torriglia “ma grazie all’ATO dalla fine dell’estate partiranno finalmente i lavori” così come, conclude Beltrami “il miglioramento della Strada Statale 45 all’altezza di Ponte Trebbia, il punto più pericoloso della strada, che verrà messo a posto da settembre”. Fabio Mazzari
Borgo Fornari: a lezione di ferrovia trenta, è stata completamente rilanciata la Polisportiva, con tantissimi bambini e ragazzi che ne fanno parte, certo non siamo più ai fasti degli anni ’60 e ’70 ma nemmeno il paese dormitorio di pochi anni fa”. Un altro duro colpo durante il mandato amministrativo, oltre ai tagli dovuti alla crisi economica, è stata l’alluvione dello scorso ottobre “Abbiamo subito numerosi danni, con le frazioni
“I
l Progetto Scuola Ferrovia vuole innanzi tutto far conoscere ai ragazzi uno degli Enti che in maggior misura ha dato lavoro a questo Paese e poi metterli di fronte ad una vera e propria possibilità occupazionale” con queste parole Alessandro Cabella, storico animatore del DLF di Genova, ci ha spiegato le motivazioni del progetto. Da ormai quasi cinque anni infatti la sezione genovese del DLF sta promuovendo presso le scuole e gli Istituti Tecnici una serie di lezioni mirate “a far conoscere le tecnologie, come ad esempio le telecomunicazioni, i sistemi di circolazione treni o i metodi di sicurezza e segnalamento, che stanno dietro al complesso delle Ferrovie” spiega Cabella. Lo scorso 26 marzo una delegazione del DLF ha svolto una lezione presso l’I.I.S.S. Primo Levi di Borgo Fornari grazie al fattivo supporto del vice Preside Eugenio Montaldo ed a quello del professore di informatica Marco Buffa. Una bella occasione per i ragazzi di Borgo Fornari, sia per conoscere il proprio passato sia, magari, per poter organizzare il proprio futuro. Una iniziativa molto interessante che, a nostro parere, capita a fagiolo proprio in questi tempi per far ricordare il grande valore sociale delle ferrovie, oggi sacrificato a scapito dell’Alta Velocità. (a.l.)
Nasce il portale “Fuori Genova”
È
stato presentato e votato all’unanimità, dal Consiglio Metropolitano di Genova dell’11 marzo scorso, con immediata eseguibilità, il portale realizzato ufficialmente dall’ufficio informatico dell’ex Provincia chiamato “Fuori Genova”. Come già suggerisce il nome, si tratta di una piattaforma digitale interamente progettata dalla Città Metropolitana di Genova, destinata a far conoscere il nostro entroterra (ma in seguito si amplierà anche ai comuni costieri) sia ai cittadini genovesi che ai turisti di altre province e regioni. Il progetto, illustrato ufficialmente dal sindaco di Chiavari e assessore metropolitano, Roberto Levaggi è stato immediatamente apprezzato dai consiglieri presenti in aula, in specifico modo dal sindaco di Arenzano, Maria Luisa Biorci, e dal sindaco di Pieve Ligure, Adolfo Olcese. “Fuori Genova” si struttura come un portale cartografico, contenente al suo interno mappe digitali estremamente dettagliate sui territori coperti. Possiamo avere infatti qualunque informazione riguardo ai servizi presenti (scolastici, trasporti, sanitari, ecc…), strutture, reti economiche e sociali (dai singoli negozi fino alle diverse attività produttive presenti), informazioni sulle amministrazioni dei Comuni e delle Unioni, notizie dettagliate sui beni storici e paesaggistici, con particolare riferimento alle aree protette e, infine vi è una sezione dedicata interamente alle opportunità di sviluppo in zona. Il visitatore potrà quindi accedere alle informazioni visualizzando le caratteristiche, le immagini, i contatti ed avere diversi link a siti collegati. Per il momento il portale “Fuori Genova” copre le due aree più isolate della Città Metropolitana di Genova, ovvero i sette comuni della Val Trebbia (Montebruno, Fascia, Propata, Rondanina, Gorreto, Rovegno e Fontanigorda) ed i tre della Val d’Aveto (Borzonasca, Rezzoaglio e Santo Stefano d’Aveto), che fanno parte del progetto nazionale lanciato su vasta scala riguardante le aree interne. A breve “Fuori Genova” si estenderà ai comuni dell’Alta Val Bisagno e del Valico Scoffera (Bargagli, Davagna, Lumarzo, Montoggio e Torriglia) ed alla Val Graveglia. Fabio Mazzari
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l’inchiostro fresco
VALLE SCRIVIA ED ENTROTERRA GENOVESE
Aprile 2015
L’entroterra genovese è ricco di leggende e fatti inspiegabili. A Praglia c’è paura.
Una notte nell’albergo abbandonato I l nostro viaggio nei misteri dell’Oltregiogo genovese è giunto ormai alla terza puntata. Dopo aver toccato le leggende ed i fatti misteriosi della Val Trebbia e della Val d’Aveto, ci spostiamo in Valle Scrivia ed alta Val Polcevera, dove, anche qui, i fatti inspiegabili non mancano. Una delle leggende più famose è quella del Castello di Montoggio. Qui, narrano le leggende, pare faccia la sua comparsa il fantasma di Gerolamo Fieschi, il principe ereditario della nobile casata genovese, sconfitta nella battaglia del 1547 contro la Repubblica Ligure di Andrea Doria. Secondo una credenza diffusa Gerolamo venne rinchiuso vivo in un sacco, assieme a tredici gatti affamati e gettato in mare, dove andò incontro ad una morte orribile. Il fantasma dello sfortunato principe compare regolarmente ogni anno, nel mese di giugno, tra i ruderi del castello, con il volto sfigurato ed accompagnato dalle anime dei gatti. La storia reale tuttavia, è un po’ diversa, Gerolamo Fieschi venne infatti tradito da un gruppo di mercenari e morì in battaglia, ma l’aura romantica della leggenda rimane. Ben più inquietanti, e molto più recenti, le vicende che riguardano il Grand Hotel Praglia. Questo albergo rappresentò, per molti anni un luogo mitico per i genovesi, specialmente quelli del Ponente e delle vallate circostanti. Costruito nell’immediato secondo dopoguerra ebbe un periodo di splendore negli anni ’60 e ’70, frutto anche di una gestione illuminata: nel Grand Hotel si esibirono i più famosi cantanti dell’epoca e numerosi erano gli eventi organizzati. All’inizio degli anni ’80, sia per un cambio del tipo di turismo, sia perché la gestione che subentrò non si rivelò all’altezza, l’hotel andò incontro ad un rapidissimo declino e, nella stagione 1985-86 era sommerso dai debiti al punto che venne irrimediabilmente
X-file nell’Oltregiogo - terza puntata
Nel prossimo numero i misteri in Valle Stura
chiuso. Il suo abbandono, però, fece inaspettatamente la sua fortuna: in brevissimo tempo diventò un luogo ammantato da un’aura sinistra al punto che, negli anni ’90 era di moda tra i liceali la sfida “te la senti di passare una notte all’albergo abbandonato?”. Il motivo di questa popolarità è dovuto alle svariate messe nere che si tennero nell’hotel. Una di esse, nel 1995 ebbe anche notorietà, per il numero di partecipanti, sui giornali regionali. Ancora oggi si trovano, nei locali dell’ex albergo pentacoli, croci rovesciate, bambole sacrificate e quanto altro, al punto che, è ormai diffusa la finta leggenda che l’albergo venne abbandonato a causa della presenza di entità paranormali! Scendendo verso Genova, tra Mignanego e Pontedecimo si trova Villa Piu-
ma. Questa splendida villa venne abbandonata, in circostanze mai chiarite già negli anni ’30 e, da allora, non fu mai più abitata. Anche questo edificio, nel corso degli anni è stato trasformato in luogo di messe nere e riti satanici. Oltre a ciò Villa Piuma fu teatro di alcuni tragici fatti di cronaca: alla fine dell’Ottocento alcuni briganti, mentre i marchesi Piuma erano a teatro, fecero irruzione nella casa e uccisero la figlia e la governante. Alcuni anni dopo, un altro omicidio coinvolse la famiglia che acquistò la casa. Sembra infatti che la madre uccise il figlio, ritenendolo posseduto dagli spiriti, ma riguardo a ciò non vi sono articoli di cronaca. Appuntamento al prossimo numero con i misteri della Valle Stura. Fabio Mazzari
Nella foto grande com’era l’Hotel di Praglia e nel tondo come si presenta oggi Villa Piuma. Le foto ci sono state fornite da Elisabetta Martini figlia dello storico proprietario di questo albergo
Ricordando il passato si danno prospettive per il futuro
Genova andava in tram D a alcuni anni di attività il comitato “Un tram per Genova” si propone di reintrodurre il suggestivo mezzo di trasporto pubblico, ovviamente adattato alla tecnologia dei giorni nostri. A guidare questa “crociata” sono i due portavoce del comitato, Fiorenzo Pampolini e Claudio Serra, che sono altresì autori del libro “Genova in tram”. La nascita dei tram elettrici a Genova risale al 1893. Il capoluogo ligure fu la terza città a dotarsi di questi mezzi, dopo Firenze e Torino. Il tram elettrico sostituì, nel corso di pochi anni, gli omnibus, i famosi mezzi pubblici trainati dai cavalli. Il primo tram elettrico genovese effettuava la breve tratta Piazza Corvetto-Piazza Manin. Nonostante uno scarso successo iniziale le amministrazioni comunali dell’epoca furono molto lungimiranti, e costruirono, in breve tempo malgrado le scarse tecnologie di allora, gallerie elicoidali, ben consci
che la conformazione della città di Genova era problematica. Già nel 1897, infatti, era in funzione la linea che copriva la Val Bisagno, nel 1899 il Levante fino a Nervi, nel 1900 fu la volta della Val Polcevera fino a Pontedecimo e nel 1902 il Ponente fino a Voltri. Si può dire che l’allora UITE (la linea che gestiva i tram) aveva già realizzato di fatto il trasporto integrato urbanoextraurbano (l’estensione della città di Genova nei confini attuali avvenne solo nel 1926). Il servizio tramviario di Genova subì tagli, ma rimase sempre in funzione, anche durante gli anni del primo conflitto mondiale. Negli anni ’20, con il boom demografico delle città, venne eliminato anche l’ultimo servizio omnibus (nel 1921) ed introdotti i primi autobus nelle tratte che i tram non potevano coprire. Nel 1927 vengono messi in circolazione i tram a carrelli, molto più capienti e, nel 1929 arrivarono due mezzi ancora amati
dai genovesi: la Guidovia della Guardia ed il treno di Casella. Gli anni ’30 vedono, a partire dal 1939 l’inizio della fortuna dei filobus, che vengono adottati nelle grandi città italiane. Nel 1939, un personaggio fondamentale nello sviluppo del trasporto pubblico genovese, Remigio Casteggini realizza la “vettura Genova”. Lo scoppio del secondo conflitto mondiale non interrompe il servizio tramviario, anzi, nel 1942 entrano in funzione nuove vetture e, nel 1943 la UITE istituisce il simpatico “servizio sposi”, con i viaggi di matrimonio in tram riservati. Già nel maggio 1945, a pochi giorni dalla fine del conflitto il servizio era regolarmente ripreso sulle trenta linee esistenti. Il dopoguerra, con le inevitabili difficoltà economiche della ricostruzione, vede nel 1948 un importante piano di inventario fatto dalla UITE, che concentra i tram sulle grandi linee direttrici, con vetture capienti e spaziose
realizzate ancora una volta da Casteggini. Tuttavia il destino del tram, a Genova e in buona parte d’Italia è ormai segnato: nel 1951 entrano in funzione le linee veloci, a tariffa maggiorata (chiamate “Celere”) e iniziano gli smantellamenti dei tram, considerati ormai obsoleti in un periodo di grande sviluppo industriale. Nel 1957 vi è l’ultima revisione, le linee tramviarie rimangono quattro e, il 27 dicembre 1966 l’ultimo tram da Brignole a Struppa viene dismesso. Oggigiorno, però, dopo anni di oblio, i tram stanno ritornando in molte città europee. La Francia è
stata la capofila, dal 1975 ad oggi ha infatti introdotto, prima nelle metropoli poi anche nelle città più piccole il servizio tramviario e così hanno fatto anche altri paesi. In Italia, invece, sono solamente dodici le città dotate di tram che, con l’eccezione di Firenze e Milano, coprono brevi tratte. In momenti di aumento dei prezzi dei carburanti e di inquinamento e congestione delle città, dicono i promotori, il tram è l’unico mezzo in grado di risolvere entrambi i problemi. Fabio Mazzari
l’inchiostro fresco
VAL TREBBIA
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In Val Trebbia parte un progetto per il 70°della Liberazione
Tra Fontanigorda e Saint-Maime si rinnova un antico legame
“Achtung! Banditen”
Un gemellaggio rinsaldato
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n progetto che coinvolge ben tre province e diciassette comuni, per celebrare in modo solenne, ma moderno, il settantesimo anniversario della liberazione dell’Italia dall’occupazione nazista, avvenuto nell’aprile del 1945. Questo è “Achtung Banditen”. “Il progetto nasce - come spiega Arnaldo Buscaglia, uno degli ideatori - dall’idea di diverse persone che hanno espresso la volontà di celebrare il 70°anniversario della liberazione dando risalto alla Sesta zona operativa”. Area questa, che copriva l’Alta Val Trebbia, estesa sull’attuale territorio delle province di Genova, Alessandria e Piacenza. Il progetto ha ottenuto l’attenzione anche della Presidenza della Repubblica e del Senato. Il fulcro di tutto ciò è la valorizzazione della storia della Resistenza dando grande risalto al territorio ed ai suoi punti di forza. I comuni coinvolti sono appunto 17, su un territorio che va da Bargagli a Travo. “Achtung Banditen” ha coinvolto, oltre alle amministrazioni locali e le Unioni di comuni, il mondo dell’associazionismo, l’Expo Alta Val Trebbia, il Parco dell’Antola e diverse attività private. “Achtung Banditen” si dipana con attività e mostre in ognuno dei paesi che fanno parte del progetto. Gli organizzatori, con questa sorta di “turismo della memoria”, puntano a far convergere in Valle non più il classico visitatore “mordi e fuggi”, ma ad arrivare a conquistare una permanenza duratura dei villeggianti. “Achtung Banditen” ha stimolato l’interesse anche di un tour operator, che ha accettato la sfida, apparentemente difficile, di puntare sulla Val Trebbia, per dimostrare le grandi potenzialità dei territori interni. Gli organizzatori spiegano che questo sarà l’inizio di una serie di progetti che mirano a sviluppare le potenzialità turistiche, culturali e commerciali della Valle, cercando di contrastare il fenomeno dello spopolamento. L’iniziativa oltre ai numerosi incontri
svolti nelle scuole dei diciassette comuni, si articolerà in diversi appuntamenti, tra cui si segnala lo spettacolo “Cenere” di Marco Rinaldi (cabarettista dei Soggetti Smarriti - nella foto) con la partecipazione del notissimo comico Luca Bizzarri. Inoltre saranno organizzate mostre fotografiche, serate danzanti con musiche tradizionali, eventi eno-gastronomici e sportivi. Il clou della manifestazione sarà il 26 aprile con la fiera “Go Local” nel Bosco della Giaia di Rovegno, nell’area dell’Expo, che durerà l’intera giornata.
Fontanigorda (GE)
Fabio Mazzari
La storia del jazz a Busalla
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al 9 aprile fino al 4 giugno, nella sala della Biblioteca Civica “Bertha Von Suttner” di Busalla (in Via Chiappa, dietro al Municipio) si terranno i “Jove di Jazz”, si tratta di una serie di incontri settimanali completamente gratuiti, organizzati dall’assessorato alla cultura del Comune di Busalla, che faranno conoscere, ogni giovedì sera, la storia della musica jazz, attraverso i racconti del musicologo Giorgio Mentasti. Le serate tematiche narreranno l’intera storia di questo genere musicale,
tra i più popolari al mondo, cominciando dalla nascita avvenuta grazie alla fusione di diversi generi presenti a New Orleans, passando per l’era del dixieland, l’epoca d’oro delle orchestre dove emergono le figure tra le altre di Louis Armstrong, Duke Ellington, Ella Fitzgerald, al dopoguerra con la nascita di nuove tendenze, come il bebop ed il cool jazz, con artisti come Miles Davis, Dizzie Gillespie e John Coltrane fino al fusion degli anni ’70 e ’80 e la sperimentazione dei giorni nostri. (f.m.)
Un “ospedale” per gli animali selvatici
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arà inaugurato molto probabilmente quest’estate, il primo “ospedale” per gli animali selvatici della Liguria. Il centro, definito a livello nazionale come “centro recupero fauna selvatica” si occuperà di curare tutti gli animali non domestici rinvenuti sul territorio e bisognosi di cure. La sede di questo particolare “ospedale” sarà a Campomorone, nella frazione di Santo Stefano di Larvego, lungo la strada che si collega con i Piani di Praglia. La nascita della struttura è stata fortemente voluta dall’Amministrazione comunale di Campomorone, e si tratta del primo centro di recupero della fauna selvatica nella nostra regione, fino ad oggi, infatti, gli animali selvatici feriti o malati, trovati nei boschi e nei sentieri della Liguria venivano portati fuori regione. Per la realizzazione del centro, che vedrà la presenza oltre che ovviamente a medici veterinari, anche di volontari di Enpa, Lipu ed altre associazioni; il Comune di Campomorone ha visitato centri analoghi in Emilia Romagna e Piemonte, che sono stati presi ad esempio. I pazienti del centro saranno volpi, lupi, uccelli rapaci e qualunque altro animale non domestico trovato in difficoltà. (f.m.)
S
i è rafforzato il gemellaggio tra il Comune di Fontanigorda, nella Val Trebbia genovese ed il Comune francese di Saint Maime, situato nel dipartimento di Digne Les Bains in Provenza. Una delegazione del Comune valtrebbino, con capofila il sindaco Margherita Asquasciati, si è recata infatti dai gemelli d’oltralpe per rinsaldare questo storico gemellaggio, nato nell’ormai lontano 1997. L’occasione è stata data dalla Festa del Ferro e del Fuoco tenutasi nella località provenzale il 27,28 e 29 marzo. Fatto abbastanza particolare, per la prima volta nella loro storia, entrambi i comuni sono guidati, tutti e due dal 2014, da sindaci donna: Margherita Asquasciati appunto a Fontanigorda e Mirelle Bor a Saint Mame. La ragione di questo gemellaggio nasce da un fatto storico: nel XIX secolo la Val Trebbia era un’area tra le più economicamente disagiate del Regno d’Italia, enorme era l’emigrazione, sia
verso Genova che altre città del nord Italia (come Piacenza, Alessandria e Milano), sia verso l’estero, come fecero una serie di fontanigordesi, che si trasferirono in Provenza, a Saint Maime appunto, per lavorare nella locale miniera. Ancora oggi i discendenti di quegli emigranti non hanno dimenticato le loro radici e non è difficile, durante i mesi estivi, sentir parlare francese a Fontanigorda. Fabio Mazzari Il gemellaggio è un legame speciale che s’instaura tra due Comuni appartenenti ad aree geografiche differenti, sorto nella prima metà degli anni Cinquanta quando, all’indomani della Seconda Guerra Mondiale, si aveva come l’intenzione di ricucire gli “strappi” provocati dal recente conflitto bellico.
Village de Saint-Maime Comune francese di 863 abitanti situato nel Dipartimento delle Alpi dell’Alta Provenza
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l’inchiostro fresco
Speciale Sposi
Aprile 2015
Il matrimonio: una luna di miele che dura tutta una vita M entre GB Cassulo e il suo povero tapino, ovvero Mattia Nesto, stavano distribuendo i giornali su e giù per l’Appenino, alla radio capitò loro di ascoltare un sedicente esperto affermare che: “Il matrimonio è l’arte della tolleranza”. Un po’ interdetti nell’ascoltare queste parole, i due nel frattempo si erano fermati a Torriglia per distribuire le copie de “l’inchiostro fresco”. E, mentre in una pausa si stavano gustando l’uno, GB, un ricco cappuccino con schiuma, spolverata di cacao, due bustine di zucchero e una grassottella brioche con confettura di albicocche per risollevare le “stanche membra” e l’altro un parco caffè amaro, così come si conviene ai “bocia”, sentivano, senza volere, questa conversazione, con a tema giustappunto il matrimonio e la tolleranza. “Mica vero che il matrimonio è tolleranza” dice Aldina, signora di 88 anni intenta ad acquistare un po’ di focaccia al banco, “Se avessi dovuto solo tollerare mio marito non saremmo ancora insieme dopo quasi 70
anni di matrimonio”. Incuriosita la barista chiese spiegazioni all’arzilla vecchietta: “Guarda Barbara che tollerare lo si può fare solo per un breve periodo, dopo una non ce la fa proprio più. Ecco perché – ha continuato Aldina – il matrimonio è molto più simile ad una luna di miele… senza miele!”. Davvero colpiti da questa argutissima frase, un po’ imbarazzati, porgendo alla signora una “fresca” copia del giornalino, i due cronisti “inchiostriferi” chiesero, spinti da quel dovere di cronaca, che uno ce l’ha o non ce l’ha e che ti fa venire la faccia tosta per domandare qualunque cosa a chiunque, che cosa volesse intendere. “Beh è semplice” rispose, con un sorriso simpaticamente comprensivo, la torrigliese “Una luna di miele senza miele vuol dire sapere sempre scovare un po’ di quello spirito magico del viaggio di nozze nei mille piccoli momenti del vivere quotidiano, sia quando le cose vanno bene, sia quando vanno meno bene oppure quando vi è un’improvvisa ristrettezza eco-
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nomica, oppure quando ci si ritrova a bisticciare magari non per questioni legate alla vita di coppia ma per intrusioni di parenti o amici. E, - con un velo di nostalgia, quasi come se fossero stati dei suoi lontani nipoti prosegue dicendo – così come la luna ha diverse fasi, senza preoccuparsi se sono fasi calanti, anche nella vita di coppia bisogna essere pienamente convinti che con un pizzico di pazienza la Luna del matrimonio tornerà ben presto nella fase crescente. Ecco – concluse con un sorriso – perché bisogna sempre volgere gli occhi al cielo. Dalla Luna, le incomprensioni, sembrano molto ma molto più piccole”. Ammirati per il discorso della signora Aldina GB e Mattia tornarono alla loro Yaris Bianca ormai sbalestrata perché perennemente stracarica di giornali, dicendosi: “Altro che arte della tolleranza. Il matrimonio è un viaggio interstellare dove bisogna stare attenti alle intemperie e alle tempeste di meteoriti ma, se si è un buon pilota, beh, si toccano letteralmente le stelle con un dito!” E i due, rientrando alla base, pensarono a loro stessi. Gb che è già sposato pare si interrogò se fosse o meno un buon astronauta e Mattia che ancora oggi deve fare “il dolce passo”, si domandò se non soffrirà di vertigini!!! Scaramouche
l’inchiostro fresco
Speciale Sposi
Aprile 2015
Da solo in giro per il mondo stando sempre con te...
C’
era una volta un giovane che si chiamava Ottavio. Aveva da poco sposato Lucrezia e, nonostante le difficoltà del “mettere su famiglia” le cose filavano bene. Certo i soldi in casa erano sempre pochi, si “doveva fare economia” come Ottavio aveva sentito dire da sua nonna, quando lei ricordava i tempi difficili del Dopoguerra. Ma tutto sommato
la vita in due “era più semplice”, anche se non era così. C’erano infatti delle volte in cui Ottavio con Lucrezia non riusciva a capirsi. Magari Ottavio, che aveva una piccola ditta di lavori edili, rientrava alla sera tardi e stanco, come “un grosso orso di ritorno dalla caccia”. Quasi subito dopo cena, si gettava sul lettone e cominciava a ronfare. Lucrezia invece, che faceva la grafica e lavorava davanti al computer tutto il giorno, aveva voglia di parlare, di condividere le proprie emozioni con il marito. Ma la stanchezza dell’uno mal si sposava con la vitalità dell’altra. E allora liti e incomprensioni. Talvolta Ottavio aveva bisogno d’aria, usciva, prendeva la macchina e andava in giro per i boschi e i monti dell’Appennino, a “riflettere a mente fresca”. Proprio nelle zone più impervie, magari nelle strette di Perturso oppure nel Grand canyon di Olbicella, luoghi che tanto s’assomigliano tra di loro, giusto quando era più solo insomma, ecco che riaffioravano nella sua mente pensieri del tipo: “Guarda che bel posticino, c’è un bell’albero e un fresco pratone,
piacerebbe di sicuro a Lucrezia”. Lucrezia, nel contempo, in giro in bici per i borghi dell’Oltregiogo, stava pensando “Guarda quella trattoria, è quella in cui fanno i ceci della Merella che ad Ottavio piacciano tanto”. Pace era fatta, l’amore era tornato, come la Primavera ogni anno. E un giorno,
Ottavio, uscendo dal Grand Canyon tirò dritto verso Tiglieto e lì si ritrovo in un bell’agriturismo dove “le rose si trasformano in sciroppo”. Ne comprò una bella bottiglietta e la portò alla sua Lucrezia. Ecco cos’è il matrimonio: essere solo ma sempre in compagnia di te. (e.n.)
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PROFUMI, SAPORI E AMICI A QUATTRO ZAMPE
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a n u per pi e r a n Lu i c a u d e m a F
Gnocchetti tricolori
zo n a
pr rile l o i 5 ap c Ec el 2 d
Quest’ anno fiori d’ arancio? Ecco i consigli estetici e le tendenze trucco 2015
E
dopo aver scelto l’acconciatura si passa al trucco. Le tendenze di quest’anno vedono la sposa con un incarnato non necessariamente chiaro, visto il periodo in cui si va incontro e le occasioni di poter prendere un po di colore in viso; sarà fatta perciò una base il più simile possibile alla pelle della cliente (è preferibile un colorito dato da un’esposizione al sole ben protetta e non non data da solarium). I colori di quest’anno sono il Corallo e i suoi derivati, come ombreggiature verranno usati dei marroni caldi; le forme sono più morbide rispetto a quelle più decise del passato smokie eyes. Per uno sguardo più intenso e deciso possono essere applicati ciglia a ciuffetti per un effetto più d’ impatto oppure le bellissime “one a one”, ciglia di seta applicate singolarmente a quelle naturali che allungano e/o infoltiscono senza appesantire e senza dare un effetto “finto”. Ma le protagoniste principali sono le labbra: colorate, ben definite ma soprattutto Rosse.
Preparazione: Lavorare l’impasto fino a che non si ottiene una palla omogenea. Dopodiché creare dei salamini della misura desiderata e tagliare gli gnocchi. Tenerasi vicino abbondante farina per spolverare gli gnocchi e la siperficie di lavoro. Possono essere serviti con una salsa di pomodoro, pesto, formaggi, o piu banalmente conditi solo con il burro e maggiorana per gustare il diverso sapore dei colori.
l'Orto di Marisa
I consigli del centro estetico NEW LINE di Novi Ligure ssere perfetta nel giorno più bello è sicuramente la prerogativa di ogni sposa, ma tra preparativi, inviti, scelta del menù ed abito si lascia sempre per ultimo l’aspetto estetico e viene perciò poco curato e trattato di fretta. Il segreto invece è organizzare un piano di lavoro completo mesi prima del matrimonio, per potersi dedicare al meglio sia al corpo che al viso e per, in alcuni casi, minimizzare qualche piccolo inestetismo. Sicuramente le parti più esposte sono il viso e le mani, ma una pelle liscia e morbida anche se nascosta non deve essere trascurata, perciò sono necessari uno scrub corpo e dopo qualche giorno un’ epilazione. Piedi e mani vanno curati con manicure, pedicure e impacchi idratanti in caso di pelle screpolata, per quanto riguarda il viso è essenziale una pulizia viso e nel caso di macchie cutanee o rughette antiestetiche si consiglia di abbinare un pacchetto di trattamenti specifici. E per ultimo, ma non per importanza,
Ingredienti: Per la base dei gnocchi 1kg di patate, 300g di farina, 1 uovo, sale q.b. e noce moscata Far bollire e pelare le patate. Passarle allo schiacciapatate e poi preparare tre postazioni dividendo le patate e le dosi (si otterranno tre mucchietti con le patate, 100g di farina e un terzo di uovo sbattuto). Nel mucchietto verde aggiungere 150g di spinaci bolliti e tritati. Nel mucchietto rosso aggiungere mezzo tubetto di concentrato di pomodoro. Non aggiungere nulla al mucchietto bianco.
Zuppa di fiori
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egetariano è bello! Per vegetariano s’intende una persona che non si nutre né di carne né di pesce, né di altri alimenti contenenti prodotti che derivano dall’uccisione o sofferenze di animali. Il termine vegetariano deriva dal termine latino “vegetus” che significa “Sono parte”. Nel suo significato originario quindi la parola implica anche l’idea di una persona equilibrata in senso morale. Un concetto che va al di là di una semplice dieta di verdure e frutta. In natura c’è tutto quello che si serve per far star bene e come difesa contro molte malattie. Già nel 1961 l’Associazione dei Medici Americani sosteneva che “dal ’90 al 97% delle malattie cardiache possono essere scongiurate da una dieta vegetariana”. E ora una ricetta per “stare e mangiare bene”. Zuppa di fiori Una minestra di fiori per buongustai è preparata con quattro manciate di petali di rose, garofani, primule, viole, fiori di sambuco, messi in una pentola con una manciata di mandorle sbucciate, un cucchiaino di zucchero e ½ litro di latte. Dopo pochi minuti di bollore, frullate e servite la zuppa con alcuni petali disposti sul bordo del piatto e accompagnate da pane tostato. Arrivederci al prossimo mese, buona Primavera!
Tamburello in Serie B e C: la prima esperienza agonistica per il team ovadese dopo anni di pratica sportiva a livello amatoriale
Doppio esordio per “Ovada in Sport” categoria muro to e Vignale. In Serie C Ovada in Sport affronta Alegra Settime, Calliano, Castell’Alfero, Il Torrione Portacomaro, Monale, Moncalvo, Montaldo B.da, Montemagno e Rocca d’Arazzo. “Crediamo di avere allestito due compagini che potranno ben figurare nei rispettivi campionati - afferma il dirigente Marco Barisione - in quanto tutti hanno maturato esperienza nel gioco a muro. In particolare credo che la formazione maggiore avrà tutti i titoli per lottare per le posizioni di vertice. Molto dipenderà dalla capacità di
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ai come quest’anno il tamburello in Ovada è così ricco di entusiasmo. Dopo la “Paolo Campora” al via nella serie D a libero e le giovanili, è la volta di “Ovada in Sport” con due squadre nella categoria a muro. Per la società ovadese si tratta della prima esperienza agonistica nella disciplina del tamburello dopo aver organizzato iniziative a scopo benefico e divulgativo della pratica sportiva tanto cara agli ovadesi nei decenni passati. Per il vernisagge sono intervenuti anche i pluriscudettati Beppe Bonanate e Manuel Beltrami che hanno riportato tanti ricordi all’Ovada tamburellistica. La compagine che prende parte alla Serie B è costituita da Stefano Frascara, Corbo, Macciò, Bisio e Conta, mentre per la Serie C i giocatori sono Chiappino, Tassistro, i fratelli Gollo, Tripodi, Chiodo, Barisione, Scarso e Pizzorno. Nove le squadre al via in Serie B, oltre ad Ovada in Sport, Castell’Alfero, Grazzano, Il Torrione Portacomaro, Piea, Rocca d’Arazzo, Tonco, Vignale Il Monget-
adattamento che i giocatori avranno nelle gare in trasferta in quanto capiterà di giocare su campi con muro di appoggio non lineari come il nostro sferisterio. A volte, in simili condizioni, a prevalere non è più la sola tecnica di gioco, ma la conoscenza diretta delle insidie che possono riservare i muri medesimi. Anche la formazione minore avrà, comunque, la possibilità di fare bene dal momento in cui la rosa è particolarmente ampia e l’alternanza tra gli atleti è più che possibile”. Enzo Prato
Presentata presso la SAOMS la squadra orgoglio del paese a guidarla sarà Federico Torriglia
Il “Carpeneto” scende sul terreno della serie A
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nche Carpeneto si presenta al via per l’ottava stagione nel campionato di Serie A di tamburello. La squadra è stata presentata presso il salone della
SAOMS tra l’entusiasmo dei sostenitori e l’orgoglio dei giocatori di far parte del team. La società partecipa alla serie A con l’obiettivo primario di salvarsi oltre che di in-
tegrare i giovani locali che avranno modo anche di confrontarsi in serie D in un torneo alessandrino astigiano. La formazione di serie A guidata da Federico Torriglia con
all’attivo due successi, è composta dai ritorni di Paolo Baggio e Alessio Basso provenienti dalla vicina Cremolino, quindi il giovane Ivan Carletti, 22 anni dalla Cavrianese giocatore dalle forti potenzialità. Confermato il capitano Alessandro Fanzaga che ha rifiutato proposte vantaggiose per fermarsi a Carpeneto, mentre unisce il Nord con il Sud la presenza di Salvatore Occhipinti, proveniente da Ragusa, campione italiano di tamburello indoor e che ogni week-end con l’aereo raggiunge i compagni per il campionato. Completano il quadro il vice capitano Roberto Caneva e i giovani tra i quali Alessio Olivieri, Nella serie D a carattere regionale il Carpeneto partecipa con Alessio Olivieri, Simone Piccardo, Marco Porazza, Grandi Giacomo, Roberto Caneva, Fabio
Pareto e Silvano Caneva. Rinnovato anche il Direttivo che annovera il Presidente Enzo Corradi, il vice Ernesto Pisaturo e la segretaria Tiziana Zago. Alla presentazione è intervenuto anche il Sindaco Massimiliano Olivieri che ha ricordato questo decennio di tamburello, l’’impegno dell’Amministrazione e ringraziato il tecnico dello scorso anno Pinuccio Malaspina. Anche il neo Presidente Enzo Corradi, già in passato nella società e tra i fondatori di Carpeneto 2000, ha ricordato un appassionato Luciano Montagna. Nelle vesti di cerimoniere Gianni Porazza che ha ringraziato gli sponsor che sostengono la squadra, gli sportivi presenti e naturalmente l’Amministrazione Comunale Enzo Prato
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l’inchiostro fresco
SPORT
Aprile 2015
La Victory Team Ovada al suo esordio
Impresa ciclistica per un giovane alessandrino
Ritorna il 26 aprile lo storico appuntamento
Passione Quad 50 giorni in bici CicloAppennino Q PARADISE è un’organizzazione che coordina tutti gli appassionati di quad in giro per l’Italia. “Ad oggi – ci dice Storace – sono oltre cento i gruppi sparsi per lo Stivale. La Victory Team Ovada prenderà parte al Campionato Fmi side by side. Il responsabile del team, oltre al sottoscritto, è mia figlia Virginia, una grandissima appassionata, ça va sans dire, di quad”. Anche ad Ovada è arrivato il momento insomma che rombino i motori e che le quattro ruote, rigorosamente motrici, sfreccino su ogni superficie!
MATTIA NESTO
A
@Mattia Nesto
bbiamo raggiunto telefonicamente Maurizio Storace, storico appassionati di quad e non solo, originario di Ovada, che ci ha voluto annunciare la nascita del gruppo “Victory Team Ovada”. “Il Victory Team è un gruppo di amici legato dalla passione per lo stare insieme e l’andare sui quad” ci dice l’ovadese “Il quad è un mezzo molto divertente e sicuro, adatto a tutti”. Chiediamo all’appassionato delle quattro ruote qualche notizia più specifica sul “mezzo di divertimento”: “Il quad, che a me piace definire il piccolo cinghiale della strada, è derivato dagli Atv degli anni ’60-’70 ma che grazie all’odierna tecnologia offre prestazioni molto simili ad un fuoristrada, essendo un 4X4 con marce ridotte, blocco differenziale e vericello”. Storace prosegue dicendo che “Il motto dei quaddisti è “tu vai veloce ovunque” e facendo fede a ciò - spiega il motorista – anche ad Ovada abbiamo dato vita a questo realtà, che aderisce al progetto PARADISE, nato dalla fervida mente di Andrea Gianini, già campione di moto d’acqua, naturalmente anche di quad e titolare dell’omonima concessionaria di Pavia”. Il
uando l’iniziativa dei giovani diventa epica: Gianluca Bombara, ciclista alessandrino classe 1991, si appresta a compiere un percorso lungo e difficile, toccando 38 città in 50 giorni. Un Giro d’Italia “alternativo” che consta di 3.200km, contro le 21 tappe con due giorni di riposo del “vero” Giro Rosa. Il percorso del mirabile atleta ha preso il via venerdì 10 aprile alle ore 9 ad Alessandria e, salvo
Guglielmo Guido baby campione di bocce
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utta la Redazione de “l’inchiostro fresco” si complimenta con Guglielmo Guido, della Bocciofila Serravallese, che ha conseguito il pass per il Campionato Nazionale di Bocce Volo a Savignano.
imprevisti, terminerà domenica 17 maggio a Novi Ligure, presso il Museo dei Campionissimi intorno alle 16.30. Lì riceverà gli onori dell’Amministrazione Comunale, delle Autorità civili ed ecclesiastiche e dello staff dell’Ente di promozione sportiva CSAIN Nazionale, Regionale e Provinciale, che hanno aderito all’iniziativa del loro iscritto. La spedizione sportiva ha il patrocinio del CONI Regione Piemonte, della Provincia di Alessandria, e dei Comuni di Alessandria e Novi Ligure. Il viaggio per il Bel Paese è ambizioso e vuole ricoprire tutto il territorio della penisola: da Alessandria a Catanzaro e ritorno a Novi Ligure, attraversando molte delle regioni italiane, per un’impresa che si preannuncia essere unica ed appassionante. (b.a.)
Il “Vallestura” campione provinciale
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l “Pallavolo Vallestura” è campione genovese under 14. Le ragazze di Barbara Macciò nella palestra di Via Boeddu a Genova si impongono sulle rivali del Volare con un secco 3 a 0. I parziali non lasciano alcun dubbio sull’ andamen-
to dell’ incontro 25/20 25/10 25/19 certificando una supremazia netta delle vallesturine, arrivate alla finale a conclusione di un campionato strepitoso in cui le giovani hanno vinto tutti gli incontri dominando incontrastate la classifica. La fase
finale ha visto il Vallestura regolare prima il VGP Sestri ai quarti e il Serteco Volley nella semifinale. La vittoria del torneo è stato il meritato coronamento di una cavalcata trionfale. Nell’ultimo atto di questa stagione in grande evidenza come sempre il capitano Marta Pastorino. Ottime prove anche della Piazzi e della Leone quest’ultima autrice del punto che ha deciso la gara. Adesso passata la sbornia per i festeggiamenti le giovani atlete sono attese dal concentramento regionale che si disputerà il 26 Aprile a Campoligure. La vincente accederà alla finale regionale di Imperia. Massimo Pesce
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opo tante tribolazioni, anche quest’anno il Giro dell’Appennino, la classica di ciclismo giunta alla settantaseiesima edizione; ritorna domenica 26 aprile. Lo conferma la società organizzatrice, l’Unione Sportiva Pontedecimo. Le difficoltà economiche avevano messo in forse la prosecuzione di questa corsa, cara a tutti gli appassionati di ciclismo non solo della zona. Quest’anno sarà anche Memorial Alfredo Martini (il grande Commissario Tecnico della nazionale di ciclismo scomparso nei mesi scorsi, e fra l’altro vincitore della gara nel lontano 1947). Anche per questa edizione il raduno di partenza sarà al Serravalle Retail Park, mentre il via ufficiale davanti al Museo dei Campionissimi di Novi Ligure. Sono previsti traguardi volanti a Pasturana e Carrosio. La Bocchetta, la salita più dura del per-
corso, tornerà a essere scalata dal versante più impegnativo, quello di Langasco. L’arrivo, in un primo momento previsto in via XX Settembre nel centro di Genova, tornerà invece nella sede classica di Pontedecimo, a causa della scarsa collaborazione fornita dal Comune di Genova. Scenario meno spettacolare per l’arrivo, ma tecnicamente più interessante perché posto a ridosso delle salite, e discese, importanti, come nella tradizione della corsa. Anche se le concomitanze di calendario e gli interessi economici delle squadre impediscono di avere, come un tempo, tutti i migliori italiani e alcuni degli stranieri al via, non dovrebbero mancare campioni di prestigio. Come Damiano Cunego, due volte vincitore della corsa. Stefano Rivara
Il battesimo della sella
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abato 21 marzo si è tenuto al Circolo ILVA di Novi Ligure il “Battesimo della Sella”. All’evento - iniziato alle 14 e conclusosi alle 18 - che ha previsto l’entrata gratuita per chiunque, ha assistito un nutrito pubblico di giovani e meno giovani, che ha avuto l’occasione - forse per la prima volta - di salire su un cavallo (per essere precisi, un bardigiano, come ricordato più volte dall’organizzatrice Ilaria Raffa). La scuderia Bellaria (che ha sponsorizzato l’evento offrendo tre bardigiani) non è nuova a questo genere di eventi, che tiene regolarmente con cadenza annuale e che offrono la possibiltà ai giovani virgulti novesi e non di scoprire quella che potrebbe, chissà, diventare la passione di una vita. Davide Parodi
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