Inchistro Fresco Ottobre 2016

Page 1

www.inchiostrofresco.it - redazione@inchiostrofresco.it - Tel. 0143/46.569

Distribuito gratuitamente

ANNO XXXI / N. 8 - OTTOBRE 2016

Sped. in abb. post. D.L. 353/03 (conv. in L. 27/02/04 n. 46) art. 1 comma 1 D.C.B. / Alessandria / nr 570 anno 2005 / Taxe perçue / Tassa risc. ord. (inf. 500 pz)

Viaggio nei sapori dell’Oltregiogo MELE pag. 7

CASTELLAZZO BORMIDA pag. 11

ARQUATA SCRIVIA pag. 21

CASELLA pag. 26

OVADA Questione sanitaria di Luisa Russo

Pag. 3

MASONE

Le eccellenze enogastronomiche del territorio in mostra al Salone del Gusto di Torino

pag. 2

Ricca e vitale comunità di fedeli a Tortona

Questione Lercaro ad Ovada

Le muccher selvagge di Luca e Matteo Serlenga

Pag. 8

Molare La situazione politica di Mattia Nesto

Pagg. 11-12

NOVI LIGURE Intervista a Padre Catalin Aftodor, parroco ortodosso romeno in Italia

pag. 13

La Lega Nord accusa: “Troppi silenzi dal governo della città”

Il Sindaco di Busalla Loris Maieron sul primo anno di presidenza dell’ente della Valle Scrivia

pag. 25

Pag. 19

pag. 6

Unione dei Comuni: avanti tutta

Firmata la Carta di Novi di Federico Cabella

In bici tra valle Scrivia e val Curone

NUOVA LIBARNA Roma antica rivive di Marta Calcagno

Pag. 22

ENTROTERRA Boom di tumori in Liguria di Mattia Nesto

Pag. 25 Giuseppe Spalla di Pontecurone

pag. 30

I nostri filmati su: www.inchiostrofresco.it


l’inchiostro fresco

2

La “Prima”

Ottobre 2016

Eccellenze culturali

M

ai come in questo periodo l’Oltregiogo è in vetrina e mostra le sue eccellenze: siano esse prodotti eno-gastronomici o bellezze architettoniche cambia poco. Il “Salone del Gusto” di Torino e la firma della “Carta di Novi” sono due eventi ai quali, all’interno del giornale, abbiamo dato spazio perché rappresentano un chiaro segno di come un territorio di provincia quale il nostro stia vivendo un momento di risveglio e riscoperta delle proprie risorse. E davvero è arrivato il momento di produrre il massimo sforzo affinché queste opportunità, insieme alle energie profuse, non vengano sprecate. Riscoperta delle risorse che, ovviamente, non deve sfociare in una sterile chiusura in noi stessi ma deve mostrare come il nostro territorio, quando si apre verso nuove realtà, ad esempio, le terre di Oltremare, può ottenere risultati inaspettati: la firma della “Carta di Novi” ne è un esempio ed il semplice accostare il nome dell’UNESCO alle nostre dolci colline fa venire “l’acquolina in bocca”. Acquolina che può essere appagata dalla bontà dei prodotti eno-gastronomici della nostra terra, frutto anch’essi, della sapiente commistione di elementi autoctoni e “stranieri”, portati dalle numerose genti che hanno calcato il nostro fertile suolo. Che la scoperta delle proprie radici non si trasformi, dunque, in una fuga da tutto ciò che è diverso. La cultura, come sappiamo, si presenta sempre stratificata e dalla sua mistura possono emergere, come vediamo, ottime opportunità per il nostro territorio. Anche economiche, per chi vuol essere venale. Federico Cabella

Le eccellenze enogastronomiche del territorio in mostra a Terra Madre, il Salone del Gusto di Torino

Oltregiogo in ventrina: viaggio nella bontà

Il premiato salumificio Giacobbe di Sassello (SV) intento a far degustare i propri prodotti ai visitatori di Terra Madre

L’

edizione 2016 di “Terra Madre – Il Salone del Gusto” di Torino sarà ricordata per essere stata la prima organizzata non nel chiuso della Fiera del Lingotto bensì all’aperto, ovvero al Parco del Valentino, il “polmone verde” del capoluogo della Regione Piemonte. Inoltre numerosi stand ed espositori hanno mostrato i loro prodotti con il marchio di qualità “Slow-Food” (l’associazione senza scopo di lucro fondata da Carlin Petrini a Bra nel 1996 per promuovere “il diritto al pasto in contrapposizione alla non-cultura del cibo spazzatura”) per le vie e le piazze di Torino, da piazza Castello a via Roma passando per piazza Carlo Alberto. In mostra, oltre alle eccellenze enogastronomiche di tutto il mondo, anche quelle delle Regioni d’Italia e, a questo proposito, “l’inchiostro fresco” si è interessato partico-

larmente per andare a scovare e raccontare i prodotti provenienti dall’Oltregiogo che, occorre dirlo, hanno fatto “bella mostra di sé” durante la manifestazione. Partendo dal “padiglione” della Liguria, a dir poco “troneggiante”, ci si è parato di fronte lo stand della “Macelleria e salumeria Giacobbe” di Sassello (Provincia di Savona). Nostro “punto di distribuzione” del giornale da ormai quasi tre anni, la salumeria Giacobbe ha un’amplissima selezione di insaccati e sughi, un campionario di alta qualità che i redattori inchiostriferi sono stati ben lieti di “toccare con mano” assaggiando la prelibatissima “testa in cassetta”, vero e proprio “marchio di fabbrica” della salumeria Giacobbe. Salutati gli amici di Sassello ecco il “Birrificio La Superba” di Ceranesi (GE), molto conosciuto dagli appassionati e amanti del luppolo.

Famosa la birra “al pesto”, caratteristica per un sapore forte ed unico nel suo genere, senza scordare la “birra canapa” e la “birra al miele” che, sebbene l’una molto diversa dall’altra, rappresentano certamente un grande piacere per le papille gustative. Ecco poi che percorrendo in lungo e in largo l’esposizione al Parco del Valentino, si è “passati” alla Regione Piemonte, con lo stand de l’ “Associazione Nazionale Città del Bio”, che è una rete di realtà sparse per l’Italia, tutte rivolte alla cura e alla salvaguardia del territorio in chiave gastronomica. Qui si è fatta la conoscenza con i rappresentanti dei biodistretti “Suol d’Aleramo” e “Terre del Giarolo” che dalla val Bormida alla val Curone si interessano a promuovere questi affascinanti territori attraverso la cultura del cibo e della storia della gastronomia: dal “filetto baciato”

di Ponzone al mitico “salame del Giarolo” viene proprio l’acquolina in bocca. Tra questi rappresentanti anche i gestori dell’Agriturismo “Foresteria La Merlina” di Dernice (AL), splendido borgo della val Borbera nei pressi di Cantalupo Ligure. A questo punto gli inchiostriferi si sono spostati nel cuore della città, più precisamente nella centralissima via Roma dove si sono imbattuti nell’esposizione “combinata” de “Il Distretto del Novese” e dei “Colli del Bio” di Tortona. Come annunciato nella conferenza stampa in Comune a Novi Ligure di metà settembre, queste due realtà hanno deciso di consorziarsi per una naturale adiacenza di territorio, usi e costumi gastronomici. Ecco allora i celebri prodotti dolciari della ditta “Bodrato” di Novi Ligure (ma nata a Capriata d’Orba), la “Farina di Tritordeum” di Rivalta Scrivia, le

“Bella di Garbagna” ovvero la succosa fragola, le “Pesche di Volpedo”, i prodotti del “Consorzio Valli Unite” di Tortona sino alla vera e propria “rockstar” di questa porzione d’Oltregiogo: ovvero il formaggio “Montebore”. Infine una rapida occhiata allo stand dei sigari “Il Toscano” dove, nell’ambito della scuola dei “Narratori del gusto” (ovvero operatori specializzati nel descrivere i prodotti di punta della gastronomia italiana attraverso storie e percorsi narrativi, ndr), si sono decantate le lodi dei “canestrelli Antica Genova” della “Grondona Pasticceria Genovese”, azienda di Campomorone (GE) amatissima in tutto l’Entroterra Genovese ed oltre. Insomma grazie a queste meravigliose eccellenze si è potuto fare un riuscitissimo “viaggio nel gusto” per tutto l’Oltregiogo. Mattia Nesto


Ovada e ovadese La denuncia del gruppo “Essere Ovada” in conferenza stampa

Ovada: ancora una volta si mobilita per una nobile causa

Una Amministrazione miope Volontariato & beneficenza I A l gruppo di minoranza in Consiglio Comunale “Essere Ovada” ritorna ad analizzare e discutere i problemi della città di fronte all’immobilismo dell’Amministrazione Comunale. Anna Maria Gaggero evidenzia i progressi nei lavori alle strade e all’illuminazione ma denuncia molte situazioni negative. “Il Servizio di Prevenzione Serena – afferma – lascerà il S. Antonio verso la metà di ottobre con tutti i problemi che ne conseguono per le signore. Inoltre l’aumento della mensa di 80 centesimi ha creato numerose lamentele tra i genitori considerando che il servizio non è migliorato e il nostro gruppo in Consiglio Comunale aveva votato per il biologico, ma a determinate condizioni. Infine – prosegue l’esponente politico - la palazzina di Piazza Castello denota un continuo degrado e, in attesa di ulteriori sviluppi sull’alienazione, non si è nemmeno pensato ad un rifacimento dell’intonaco considerando il punto strategico dell’ex stazione con il mercatino e la nuova scalinata simbolo di Ovada che troneggia dalla parte opposta”. Sul problema sanità interviene il Dott. Mauro Rasore: “L’Amministrazione si sta addormentando, la gente si adatta. Sollecito continuamente il Sindaco sui problemi della sanità, ma nulla si muove. Il nostro Ospedale è di zona disagiata, ma i servizi ad esso collegati e promessi come il Pronto Soccorso e la Chirurgia non sono in funzione. Si perdono i servizi – rincara la dose Rasore - ma non viene potenziato il territorio; i dieci posti letto al Lercaro di continuità assistenziale a valenza sanitaria sono vuoti e non funzionano più. Le malattie croniche considerando anche la percentuale piuttosto alta di per-

Il capogruppo di “Essere Ovada” Mauro Rasore e Anna Maria Gaggero sone anziane devono essere curate sul territorio. Questa tendenza a centralizzare da parte dei vertici, non fa bene al territorio”. “Positivo è invece l’infermiere di famiglia – afferma Rasore - con i quattro letti all’Ospedale di Osservazione Breve Territoriale dove si lavora con buoni risultati, ma non basta”.

Poi il dottore lancia un messaggio perché si è già perso troppo tempo: “Dobbiamo farci sentire, siamo di fronte ad un’Amministrazione poco imprenditoriale che sta alla finestra, ma con questo passo non va da nessuna parte e si muore”. E.P

ncora una volta Ovada e il territorio non deludono. La grande “gara” di solidarietà per le popolazioni terremotate con la cena del Geirino ha raccolto 18.500 Euro (da cui vanno dedotte 3.000 Euro di spese) con 1.112 biglietti venduti. Una mobilitazione del mondo del volontariato ovadese che ha entusiasmato gli organizzatori della serata e la risposta all’appello lanciato dalle associazioni. “Ognuno ha svolto il proprio compito – afferma Padre Ugo Barani capofila del volontariato con Don Giorgio e la Pro Loco – con grande responsabilità, competenza ed attenzione e questo non può che fare onore ad Ovada e può rappresentare un motivo per coinvolgere nuovamente l’associazionismo per difendere il nostro Ospedale”. Sarà proprio Padre

Programma Screening: alcune precisazioni

S

ul problema del Servizio di Prevenzione Serena che lascia l’ex Ospedale di Ovada con uffici trasferiti ad Alessandria, apparso su alcuni organi di stampa, interviene anche l’Asl AL con alcune precisazioni ai fini di una corretta informazione. “L’UVOS (Unità di valutazione e organizzazione degli screening. ndr) è una struttura a valenza aziendale che si occupa su tutto il territorio di competenza dell’ASLAL del programma di Screening meglio conosciuto come Prevenzione Serena. Il servizio sino ad oggi svolto ad Ovada si occupa specificatamente della parte amministrativa, dalle lettere di invito alla conferma delle prenotazioni, ma non eroga direttamente nessuna prestazione sanitaria. Pertanto le donne di Ovada – precisano i vertici dell’Asl AL - come tutte le pazienti dell’Asl, continueranno ad usufruire delle prestazioni previste dal servizio di Screening nelle medesime sedi, ovvero i consultori per i pap-test e i vari centri aziendali individuati per la mammografia. Va da sé che l’ubicazione della sede che

gestisce esclusivamente la parte amministrativa è del tutto ininfluente per i fruitori delle prestazioni. Inoltre si segnala che la Regione Piemonte con DGR 27-3570 del 14 Luglio 2016 ha aggiornato l’organizzazione del Programma regionale di Screening oncologico, individuando l’Asl di Alessandria quale Ente Capofila del quadrante in cui sono incluse l’ASO di Alessandria e l’ASL di Asti. Tale cambiamento organizzativo si ritiene possa ben integrarsi con la previsione di una sede baricentrica ad Alessandria e contestuale unificazione dell’ archivio sanitario”. L’ASL Ovadese

NUOVA AUTOCARROZZERIA PINO di Edoardo Mottin

Via Rocca Grimalda, 47 15076 Ovada (Al) Tel. 0143/81.296 Fax 0143/832.350 Cell. 336/51.27.94

www.autocarrozzerianuovapino.it - nuovapino@libero.it

Ugo con alcuni rappresentanti a recarsi di persona a Grisciano, frazione di Amatrice, per devolvere la cifra di Euro 15.500 con l’impegno di farsi consegnare l’elenco delle famiglie a cui verranno assegnate le offerte “Ho già preso contatti – continua Padre Ugo – ci sono impellenti necessità a Grisciano dove gli agricoltori non vogliono abbandonare le stalle ed andare negli alberghi”. Un mondo del volontariato dicevamo variegato , ma molto unito e che quando si mobilita raggiunge gli obiettivi. Proprio Padre Ugo ha chiesto una nuova mobilitazione per l’Ospedale, in quanto le promesse durante la riunione della Soms sono per il momento disattese. ”Il primario di chirurgia – dice Padre Ugo - non era già stato nominato? Non doveva iniziare a funzionare in prima-

vera? Sono venuti ripetutamente a farci promesse mai mantenute su Pronto soccorso, chirurgia, medicina. Hanno dato ordine al 118 di non portare nessuno a Ovada nemmeno per una semplice radiografia a una 92enne; poi dicono che ci sono pochi passaggi al Pronto Soccorso. Considerano gli Ovadesi smemorati. Spero che la lettera dei Signori Sindaci serva a qualcosa”. Intanto i Sindaci dell’Ovadese facendo seguito ad un’ultima Assemblea tenutasi lo scorso settembre hanno comunicato formalmente ai vertici dell’ASL alessandrina il malessere presente sul territorio in ordine ai servizi sanitari ed in particolare all’ospedale di Ovada. Luisa Russo


4

l’inchiostro fresco Ottobre 2016

OVADA Chiarezza sul delicato caso che ha destato più di una polemica in città: quale la soluzione?

Protestano i genitori per la mensa ma c’è Le vetrine un concreto impegno della CAMST di Ovada I Via Cairoli, 46 - Ovada (AL) Tel. 0143 86.013 P rofumeria C osmesi N aturale e B io B orse e A ccessori F irmati A rgento , B ijoux , P iercings Trucco Professionale € 15,00 Trucco Sposa € 80,00 Trucco Cerimonia € 20,00 Trucco Damigelle 3x € 50,00 Corso Trucco Personalizzato € 15,00 Smalto Semipermanente € 15,00 Foratura Lobi/Naso € 5,00

Via Cairoli 60 - Ovada (AL) Tel. 0143/80.129 eugeniocarlevaro@tin.it

l nuovo anno scolastico ad Ovada è iniziato sotto il segno delle polemiche per l’aumento della tariffa della mensa. Infatti dai 5.10 Euro dello scorso anno si è passati agli attuali 5.90 suscitando proteste tra i genitori ed anche la convocazione di una conferenza stampa indetta dall’Amministrazione Comunale con la presenza dei responsabili della CAMST di Bologna, la cooperativa che ha assorbito la Policoop di Ovada e si è aggiudicata l’appalto per quattro anni. Proteste che si sono estese non solo per l’aumento della tariffa, ma anche per la qualità dei pasti (rilevabile comunque anche negli anni passati) poco cotti, abbinamenti di cibo non appropriati, nonostante esista anche comitato mensa che viene più volte convocato e che aveva manifestato qualche lamentela. Da parte della CAMST è stato sottolineato l’impegno per poter offrire un servizio che risponda a livelli di qualità. Agli standard di lavori sono già stati ritinteggiati tutti i refettori, sono arrivati tavole e sedie nuove; si provvederà a sonorizzare gli ambienti per una migliore fruibilità dei locali. Non solo ma i cibi vengono forniti in piatti più resistenti che vengono lavati e possono essere riutilizzati evitando così che il cibo versato non pieghi il piatto, rinnovato anche il servizio posa-

te. Le derrate sono al 70 % biologiche con prodotti del Piemonte delle Regioni limitrofe e oltre alla cucina operante in Ovada, è stata realizzata anche una cucinetta per le diete speciali. Ci sono comunque altre iniziative come la consegna a tutti i bambini di mezzo chilo di polenta come promozione del cibo che verrà proposto e la manifestazione “Cucine Aperte”. Enzo Prato

Monte Colma

è

stato presentato presso il Salone del Castello di Tagliolo Monferrato, il libro “Il Monte Colma e le sue immagini” di Franco Minetto con gli interventi dei Prof. Giovanni Calderone e Marco Gaglione. Il libro, in elegante veste tipografica, vuole essere un utile contributo alla conoscenza delle particolarità di questo territorio W.S.

La parola all’Istituto Pertini Ceramiche & Bomboniere

Via Cairoli, 92 - Ovada (AL) Tel. 393 59 80 296 - 342 57 45 547 www.blupavone.com blupavone@live.it Seguici alla pagina Blu Pavone

I

l Servizio di Mensa scolastica non è di competenza della Scuola bensì dell’Ente locale che, tramite gara di appalto, identifica criteri, modalità, ditta appaltatrice e prezzo. La scuola usufruisce del servizio ma non determina alcuna norma. Gli stessi locali del refettorio sono gestiti direttamente dalla ditta che ha ricevuto l’appalto dal Comune e non possono essere utilizzati dalla scuola per altre attività. Nel tempo pieno storico alla Primaria e nel tempo prolungato alla Secondaria di primo grado il tempo mensa è considerato tempo scuola. Non è obbligatorio e il numero delle assenze non va direttamente ad inficiare l’ammissione agli scrutini, ma tali ore devono essere segnate sul registro di classe come ore di assenza poiché l’alunno non usufruisce di quel “tempo scuola” e non è sotto la responsabilità del docente.

Nei due casi sopra citati (tempo pieno storico e tempo prolungato), e solo in quei due casi, gli insegnanti sono tenuti all’assistenza al servizio mensa poiché rientra nel loro orario. Negli altri casi l’assistenza è, al momento, comunque garantita dalla scuola ma non è dovuta. Per quanto riguarda la questione del cosiddetto “panino” (ovvero di poter consumare il cibo a scuola preparato a casa), al momento siamo di fronte ad un vuoto normativo. Esiste solo un pronunciamento del Tribunale di Torino e si è ancora in attesa della sentenza della Cassazione. L’Ufficio Scolastico regionale ha invitato i Dirigenti scolastici a non procedere in alcuna direzione fintanto che non ci sarà una direttiva chiara da parte del MIUR. Ci adegueremo pertanto alle indicazioni ministeriali nel momento in cui ci saranno fornite.

Da Tagliolo

S

abato 1° ottobre (un tempo la fatidica data di inizio dell’anno scolastico) presso il salone comunale di Tagliolo, si è tenuta la presentazione di: “E se mi muovo”, una guida per imparare in modo creativo e divertente i concetti topologici. Il volume, per bambini dai 3 ai 5 anni, è stato studiato e realizzato dal gruppo delle Creamente, sei docenti, tre della Scuola dell’Infanzia (Giovanna Marcellini, Vilma Melis e Paola Mancuso) e tre della Scuola Primaria (Larissa Malaspina, Sofia Testa e Marina Garbini). Una creazione innovativa, non solo teorica, ma soprattutto pratica per portare i bambini alla conoscenza dei basilari concetti topologici attraverso un approccio divertente e stimolante. Ecco il messaggio lanciato dalle sei appassionate maestre: “La creatività è l’incontro tra la mente e il cuore! Il cuore accompagna le emozioni, la mente guarda oltre se stessa”. Elio Barisione ex dirigente dell’Istituto Comprensivo di Molare

D.M. SERVIZI Corso Saracco, 21 - Ovada (AL) cell. 340.29.59.329

erre dei

occa

Macelleria Rocca Via San Paolo, 39 - 15076 Ovada (AL) Tel/fax 0143 833518 cell. 348 9139552 www.terredeirocca.it info@terredeirocca.it

NOLEGGIO MINIGRU CINGOLATE

RACCORDATURA TUBI OLEODINAMICI per medie e alte pressioni

• manutenzioni e riparazioni di MACCHINE OPERATRICI, MEZZI AGRICOLI e MACCHINARI PER VIGNETO; • revisione e riparazione di CILINDRI IDRAULICI; • costruzione CENTRALINE OLEODINAMICHE; • forniture di accessori idraulici per gru ed escavatori, PINZE PER TRONCHI ed attrezzature di presa; • revisione, riparazione e montaggio di componenti meccanici, elettrici ed idraulici;

SI ESEGUONO APPLICAZIONI IDRAULICHE, MECCANICHE O DI CARPENTERIA SU ATTREZZATURE E MACCHINARI Via della Cantina Sociale - Capriata d’Orba (AL) - Cell. 346/853.24.51 - Fax 0143/46.598 www.dmservizi.net - d.m.serviziminigru@gmail.com


l’inchiostro fresco

Ottobre 2016

OVADA

In Sciou Palcu a Roma

Ha riaperto l’Enoteca. Costituita inoltre l’Associazione dei Ristoratori mentre il consorzio docg continua il tour

Valorizzate le eccellenze enogastronomiche O

Ciak al Lercaro È

È

in continuo movimento Maurizio Silvestri, impegnato tra la trasmissione televisiva “Musica in allegria” in onda su Telecity tutti i giorni dalle 11.40 e alle 16, gli spettacoli della Compagnia Teatrale “Sopra il Palco” di Casaleggio Boiro e la nuova attività a Capriata d’Orba lungo la provinciale per Novi Ligure. “Fin che resisto – commenta divertito Maurizio – andiamo avanti”. Anche perché con la Compagnia Teatrale “farà una capatina” a Roma. al “Teatro Tenda”. domenica 27 novembre alle 17.30 con la rappresentazione della commedia “I maneggi per maritare una figlia”, nell’ambito dei festeggiamenti per il 50° della morte di Gilberto Govi. Un invito giunto nei giorni scorsi ed accolto con grande entusiasmo a conclusione di un’annata ricca di soddisfazioni e di impegni teatrali. Per la Compagnia Teatrale sono sedici anni di attività con tanta voglia dei suoi componenti di salire sempre sul palco “Sono ancora incredulo – afferma Maurizio Silvestri – quando ho ricevuto la telefonata stavo lavorando nella nuova gestione del bar di Capriata d’Orba. Al telefono il Direttore del Teatro Tenda ci ha invitato per rappresentarlo a Roma”. Intanto è in preparazione la nuova commedia che avrà il suo debutto nel mese di maggio 2017, ma su questo Maurizio Silvestri non si sbilancia perché deve essere una sorpresa per tutti. (l.r.)

L’IN

CHI OSTR

O

SI UI

L’IN

AI LETTORI

CO

FRES

CHI OSTR

O

LEGG E

CO

LEGG E

L’IN

FRES

SI UI

O

ANCHE Q

CHI OSTR

E

L’IN

ANCHE Q

ritornata presso l’IPAB Ler- e curiosità non solo tra gli ospiti caro di Ovada la troupe te- . “Per noi – spiega il neodirettore levisiva che già nello scor- Giampaolo Paravidino – rappreso mese di aprile aveva compiuto senta l’occasione per aprire all’ealcune riprese per una produzione sterno la casa di riposo. è uno dei cinematografica ambientata prin- nostri obiettivi e questo è il primo cipalmente in ambiente genovese. passo, sperando in altre occasioni Le riprese sono durate quasi quat- per una buona immagine”. La fictro ore ed hanno coinvolto anche tion potrebbe essere trasmessa in due operatori con il ruolo di com- futuro su un’emittente ligure, già parsa. Sono state girate alcune interessata al format, ma prima si riprese della fiction sperimentale vorrebbe raggiungere l’obiettivo l.r “Le donne di Genova” composta dei 60 episodi. da 270 scene da girare e montare entro il 2016 in 50 puntate da 10 minuti. L’ideatore del progetto Sul nostro sito è Francesco Mortola, giornalista www.inchiostrofresco.it di Mediaset che non ha voluto escludere la zona di Ovada dal momento che la sceneggiatrice Un reportage Pinuccia Messina abita nell’ovaL I E S al castello I SI LEGG GG dese e la regista Wilma Massucco U UI del Lercaro, è di Molare. Per un giorno il Lergioiello abbandonato caro si è trasformato in una sede di fiction creando tanto interesse

CO

do impianti, accertamenti e prove di laboratorio, collaudi specialisti (3.000 Euro), collaudo statico palco e verifiche attinenti (3..000 Euro) esame progetto VV.F per attività teatro e SCIA per attività teatro e caldaie (10.000 Euro), bonifica cisterna gasolio (2.000 Euro), verifica fulminazioni (1.000 Euro), accantonamenti (10.000 Euro), imprevisti (2.000). Il progetto approvato è stato quindi trasmesso alla Regione Piemonte con la quale c’è un accordo di programma volto a rendere nuovamente fruibile al pubblico gli spazi del fabbricato. Al riguardo sono già stati effettuati incontri e sopralluoghi con i funzionari della Regione Piemonte che hanno ritenuto possibile questa iniziativa congiunta con l’Amministrazione Comunale.

E

opo la pausa estiva è stato riaperto il Cinema Teatro Splendor di Via Buffa ad Ovada, una struttura Parrocchiale gestita in convenzione con il Circuito Cinema Genova di Alessandro Giacobbe Con la riapertura ha preso il via la campagna abbonamenti 2016/17 che prevede alcuni agevolazioni: con dieci ingressi Euro 45 utilizzabile anche da due persone contemporaneamente oppure cinque ingressi da 25 Euro utilizzabile da una persona. Questa proposta è valida sei mesi a partire dal mese di emissione. Per sottoscrivere l’abbonamento bisogna rivolgersi alla cassa del cinema nell’orario di apertura. Sono previste le proiezioni con film in 1° visione nelle giornate di venerdì, sabato e domenica con tre film anche per giornata. Una struttura quello dello Splendor utilizzata non solo per la proiezione di film, ma anche usufruita da associazioni gruppi teatrali, scuole, compagnie e che va a sostituire l’ormai cronica assenza del Comunale di Corso Martiri della Libertà i cui tempi di riapertura sembrano diventare lunghi. L’adeguamento all’attività teatrale e l’approvazione del progetto di fattibilità tecnica economica e definitivo del Cinema Teatro Comunale ammonta ad Euro 393.214,71. Il progetto redatto dall’Ing Enrico Ferrari comprende opere edili per 113.709,64, impianti per 150.378,14, oneri della sicurezza 8.335.38 oltre ad altre voci che riguardano le spese tecniche (22.000), collau-

Ovada si scopre set cinematografico

FRES

D

L.R.

CO

Riapre lo Splendor

con il contributo del dott. Mauro Pigazzi. Per aderire a quest’associazione occorre possedere specifici requisiti come avere a disposizione almeno trenta vini doc e docg prodotti nell’ovadese e la presenza di piatti e specialità del territorio. Un movimento quello dei ristoranti ovadesi importante, ma soprattutto di qualità e eccellenza. A conferma di ciò è arriva-

to l’ultimo riconoscimento in ordine di tempo, ovvero “Il marchio ospitalità italiana 2016” vinto dal Ristorante “La Volpina” di Ovada ad Alessandria presso la Camera di Commercio. Un grande soddisfazione per l’esercizio ovadese, gestito sotto l’attenta consulenza di Stefano “Puny” Murchio e della signora Pinuccia Oddino e dei figli Manuela, Barbara e Mattia. La famiglia Murchio tra l’altro rappresenta quasi un’istituzione per la città a livello culinario con un’attività avviata dal 1986. Infine il Consorzio DOCG continua nel suo tour attraverso l’Italia con risultati davvero notevoli a livello di qualità del vino del vino. Un territorio in movimento che merita attenzione per quello che offre.

FRES

di categoria grazie all’iniziativa di Sebastiano Papalia del Ristorante “Archivolto” di Piazza Garibaldi, Stefano Murchio della “Volpina”, Aldo Baiardi del Ristorante “Da Pietro” di Piazza Mazzini, Giuseppe Martelli del “Quartino Divino” di via Roma oltre a Giovanni Benzo del “Bel Soggiorno” di Cremolino. L’iniziativa è stata realizzata sotto l’egida dell’Ascom

ANCHE Q

l’ambizione di riuscire a portare avanti una mission incentrata sul mondo del vino, ma anche del turismo. Conosciamo bene il territorio e le sue peculiarità e la nostra attività rappresenterà il volano migliore per un rilancio dell’Enoteca ed anche del suo straordinario territorio”. Ma non c’è solo l’Enoteca: i ristoratori hanno dato vita all’Associazione

ANCHE Q

vada e il territorio valorizzano una delle eccellenze più importanti: l’enogastronomia. Ha riaperto i battenti giovedì 8 ottobre l’Enoteca Regionale affidata alla famiglia Bianchi, da più di trent’anni ristoratori della “Pignatta”, celebre locale situato nel centro storico di Ovada in Vico Madonnetta all’ombra dei due campanili dell’Assunta. Un legame che continua nelle intenzioni dei nuovi proprietari, tanto che all’ingresso nelle Cantine dell’Enoteca è stata sistemata una foto gigante di una scodella di agnolotti nel vino con la scritta “La Pignatta in Enoteca”. Molti i programmi della famiglia Bianchi con un sistema dalle potenzialità turistiche importanti: “Abbiamo deciso di intraprendere questa sfida – afferma Francesco Bianchi – con

CHI OSTR

Informiamo che il responsabile della raccolta pubblicitaria per “l'inchiostro fresco” è il geom.Umberto Cecchetto socio dell'Associazione "Club F.lli Rosselli". Contattabile al:

328 60.87.969

5

O


l’inchiostro fresco

6

Ottobre 2016

Il Commissario del Lercaro

Ovada: “Tre questioni ci stanno a cuore: il Lercaro, l’Ospedale e l’ammanco in Comune”

Lercaro e non solo: la Lega Nord accusa “Troppi silenzi dal governo della città”

È

Giovanni Maria Ghè, attuale Presidente dell’IPAB Soggiorno “Borsalino” di Alessandria il commissario della Casa di Riposo di Lercaro. La nomina è arrivata dalla Regione Piemonte dopo che verso la fine del 2015 l’allora Presidente Emanuele Rava aveva annunciato le dimissioni per il suo passaggio ad Alegas. Una nomina che segue a distanza di qualche mese quella di Gian Paolo Paravidino proveniente pure lui dal “Borsalino” e chiamato a dirigere la Casa di Riposo Ovadese per cui si profila uno stretto lavoro tra due persone che si conoscono e si stimano. Già il Sindaco di Ovada in occasione dell’ultimo Consiglio Comunale in riferimento al Lercaro affermava l’urgenza di una riorganizzazione della gestione amministrativa/sanitaria, la necessità di intervenire dinamicamente ad un riordino dei processi gestionali ed amministrativi, del personale e degli operatori sanitarie l’intervento di un commissario che con puntuale mandato potesse incardinare con tempi decisionali minimi le azioni atte a riavviare l’Ipab Lercaro. Il nominativo di Ghè è stato scelto da una ricca rosa di professionisti si apre ora una nuova fase che potrebbe portare la trasformazione della IPAB in Fondazione o alla creazione di una IPAB unica per il territorio ovadese. Luisa Russo

Arch. Giovanni Ghè

OVADA

A

Ovada si sono recentemente incontrati gli esponenti della Lega Nord e della lista civica “Patto per Ovada” per concordare azioni comuni su una serie di situazioni da loro definite “scottanti”, emerse in questo biennio trascorso sotto la Giunta del sindaco, Paolo Lantero. Degli esiti di questa riunione siamo stati informati da Piersandro Cassulo, che ci ha raggiunto nella nostra redazione di Novi Ligure per rilasciare un’intervista al nostro Mattia Nesto. “Sostanzialmente ci siamo concentrati su tre questioni che stanno facendo molto discutere in città – ha detto l’esponente della Lega ovadese – e precisamente sono: l’ammanco in comune, il Lercaro, lo spostamento del Servizio Prevenzione

Serena dal nosocomio ovadese a quello alessandrino”. Per rendere più comprensibile ai nostri lettori l’oggetto del contendere, Mattia Nesto ha raccolto nei seguenti tre box le dichiarazioni di Piersandro Cassulo su questi tre argomenti. La Redazione

E

cco qui di seguito le dichiarazioni rilasciate a l’inchiostro fresco dal segretario politico della Lega Nord di Ovada, Pier Sandro Cassulo, già sindaco di Capriata d’Orba dal 1985 al 1999 e dal 2004 al 2014. L’inchiostro fresco è disponibile a raccogliere qualsiasi altro contributo o precisazione sugli argomenti qui trattati e al centro di un intenso dibasttito cittadino.

La struttura del Lercaro

Il Lercaro

“S

ituazione delicata per la quale tutto è rimasto avvolto nelle nebbie salite dalla pianura, è quella della Casa di riposo Ipab Lercaro. Infatti a seguito delle dimissioni rassegnate dal Presidente, Emanuele Rava, e da tutto il Consiglio di Amministrazione e comunicate a fine 2015 in una lettera al Sindaco di Ovada, rimane inspiegabile l’incarico di Direttore dell’Ente conferito al Dott. Gian Paolo Paravidino, con una convenzione con Ipab Borsalino di Alessandria attraverso un corrispettivo mensile di 3.500 € + iva mensile per una sua presenza a Lercaro di otto ore alla settimana, distribuite in soli due giorni. Sono poi rimaste altresì sconosciute ai cittadini le condizioni e modalità del bando pubblico che hanno permesso al Presidente del Borsalino Arch. Giovanni Ghè di diventare Commissario di Lercaro, visto che era stato proprio l’Arch. Ghè

L’Ospedale

il firmatario della convenzione tra il Borsalino ed il Lercaro. Ma come! Colui che ha mandato un suo dipendente (a 3.500 € + iva per 8 ore la settimana!) a fare il Direttore di Lercaro, ora ne diventa lui il Commissario? Però!!! Bisognerebbe a questo punto sapere quanto guadagna al mese lo stesso Commissario! Evidentemente, ci verrebbe da pensare, che il Lercaro è un Ipab che gode di fondi cospicui! Vorrà dire che, viste queste grandi disponibilità, chiederemo ai consiglieri di minoranza di attivarsi affinché le rette diminuiscano! Rimane poi ancora una risposta che attendiamo da parte dell’Amministrazione comunale. Il Borsalino ha visto recentemente tutto il suo Consiglio d’Amministrazione dimissionario, pare per grosse difficoltà di gestione, quindi era opportuno nominare lo stesso Presidente del Borsalino anche Commissario di Lercaro? .

“I

nspiegabile il totale silenzio dell’Amministrazione e di quelle associazioni legate alla difesa dell’Ospedale sul trasferimento ad Alessandria del Servizio “Prevenzione serena”. Servizio che, come segnalato dai consiglieri di minoranza Mauro Rasore e Annamaria Gaggero, era un importante riferimento per le donne che venivano invitate a svolgere visite di prevenzione. Così in futuro le donne ovadesi saranno costrette non solo a recarsi in Alessandria, ma anche subire tempi più lunghi per via delle liste di attesa .

L’ammanco in Comune

“R

imangono ancora ad oggi misteriose le motivazioni che hanno fatto sì che importi superiori ai centomila euro siano spariti dalle casse comunali senza che l’allora Assessore all’Urbanistica, oggi sindaco, non abbia esercitato i doverosi controlli,

“I

Una postilla

l Sindaco non ci ha ancora informati chi tra gli immigrati ospitati ad Ovada, baldi giovani in possesso dei più moderni smartphone, siano profughi e quali i clandestini .

Pier Sandro Cassulo

considerando che non poteva non essere venuto alla luce un ingiustificato calo dei proventi derivanti dagli oneri edilizi. Ma ancora più misterioso rimane il fatto che, nel febbraio dell’anno in corso, il sindaco Lantero non abbia accolto la richiesta di tutte le minoranze di costituire una commissione consigliare speciale, incaricata di analizzare le cause e gli effetti dell’ammanco, nonché, dopo un’attenta verifica degli strumenti di controllo attivi ad oggi, provvedere a formalizzarne di nuovi e più efficaci. Diniego che si è rivelato istituzionalmente particolarmente grave visto che l’insediamento di tale commissione è prevista dall’art. 19 del Regolamento del Consiglio Comunale ed era sicuramente opportuna visto ciò che stava succedendo dentro il palazzo comunale, con un conseguente notevole danno d’immagine alla città .


Valli Stura, Orba e Leira

Le valli del Sol

Rossiglione: se ne è parlato nel partecipato convegno “Vivere nell’entroterra”, svoltosi durante l’ultima Expo della Valle Stura

Nuovi progetti contro lo spopolamento dell’entroterra “V ivere nell’entroterra”, una scelta o una necessità con tanti pro e tanti contro, sicuramente una realtà molto diversa rispetto a quella di Genova e dei comuni costieri. Di tutto ciò, con particolare riferimento alla Valle Stura-Orba-Leira, se ne è parlato a Rossiglione nel convegno tenutosi nelle giornate dell’Expo Valle Stura. Relatori del convegno, che aveva come sottotitolo “Nuove sfide e opportunità per le vallate genovesi”, sono stati Edoardo Rixi, Assessore della Regione Liguria, Antonino Oliveri, Assessore della Città Metropolitana di Genova, Paolo Oddone, Presidente della Camera di Commercio di Genova, Patrizia De Luise, Presidente di Confesercenti Liguria, Paola Noli, Vicepresidente di C.N.A. (Confederazione Nazionale Artigianato, ndr) della Liguria, Aldo Caruso , noto commercialista e revisore contabile, nonché i “padroni di casa”, ovvero il Sindaco Katia Piccardo (che è anche presidente dell’Unione SturaOrba-Leira) e l’assessore Giorgio Bassano. Numeroso il pubblico presente in sala, composto sia da cittadini interessati che da esponenti delle amministrazioni locali e delle istituzioni. Obiettivo fondamentale e imprescindibile, come è anche nei programmi nazionali, regionali e provinciali, è quello di interrompere e invertire il fenomeno dello spopolamento dei piccoli comuni e il loro depauperamento economico. La Valle Stura è un caso di particolare sofferenza nel territorio genovese. Essa infatti, pur contando tredicimila residenti divisi nei cinque comuni (Mele, Masone, Campo Ligure, Rossiglione e Tiglieto) è geograficamente scollegata alla città di Genova. Ciò

Direttori onorari: Rino Vaccaro e Luisa Russo • Direttore responsabile: Federico Cabella • Sito edizione on-line: Mattia Nesto • Trattamento dati: Gian Battista Cassulo Presidente: Ass. Club F.lli Rosselli • Comitato di redazione: Massimo Calissano (Valle Stura, Val Leira) Luisa Russo (Ovada e Ovadese) Marta Calcagno (Rondinaria) Marisa Pessino (Nuova Libarna) Fabio Mazzari (Valle Scrivia)

ha portato ad un calo dei residenti che è in atto già dagli anni ’60, in completa controtendenza con la Val Polcevera e la Valle Scrivia che, più meglio collegate, hanno visto la popolazione crescere, specialmente grazie alle coppie giovani trasferitesi dalla città. Il punto di forza, ma allo stesso tempo di debolezza, della Valle Stura è la sua struttura economica, che è stata uno dei punti chiave del convegno. L’economia della valle è caratterizzata dalla presenza di numerose aziende artigianali e soprattutto agricole, particolarmente attive nel settore della zootecnia, spesso a conduzione poco più che famigliare. Questa dinamica economica ha portato ad un pendolarismo molto meno frequente che nelle altre due vallate genovesi, ma ad una sofferenza nei mercati globali attuali, caratterizzati da grandi aziende, come ha dimostrato recentemente la vicenda del latte (di cui ci siamo occupati nel numero di maggio, ndr). In generale è emerso che l’entroterra è la zona che maggiormente ha sofferto gli effetti della crisi economica, con la morte di diverse attività commerciali e produttive e un nuovo impoverimento del tessuto sociale. Particolarmente criticato, dai diversi relatori, il sistema degli “studi di settore” che, paradossalmente utilizza gli stessi criteri per un negozio di Tiglieto e uno di Bordighera! I cinque comuni dell’Unione Stura-Orba-Leira, come è stato illustrato nel convegno, hanno visto accolti pienamente i progetti presentati alla Città Metropolitana, superando criteri estremamente selettivi: per Mele riguarderanno il completamento e la riqualificazione del centro storico; per Masone il rinnovamento

• Rubriche: Stefano Rivara (La voce del binario) Davide Ferreri (l’Arca) Ester Matis (Esternando) Arnaldo Liguori e Matteo Clerici (contributi esterni e corrispondenze) • Sport: Enzo Prato • Grafica e impaginazione in proprio: a cura di Guido Cappelletti e Sara Ponta grafica2@inchiostrofresco.it “l’inchiostro fresco” è registrato presso: Reg. Stampa AL n. 322 del 31/01/1985 R.O.C. n. 11700 del 12/02/1998

Pubblicità raccolta in proprio: geom.Umberto Cecchetto (328-60.87.969) Associazione “Club Fratelli Rosselli” editrice de “l’inchiostro fresco” • Presidente e Legale rappresentante • Collegio dei Probi Viri: Gian Battista Cassulo Domenico Bisio, Davide Ferreri, Federico Cabella (soci fondatori de “l’inchiostro fresco” • Consiglio Direttivo: voce di Rondinaria - 2005) Marta Calcagno, Massimo Calissano, Arnaldo Liguori, Fabio Mazzari Club Fratelli Rosselli • Collegio dei revisori dei Conti: Iscritto alla C.C.I.A.A. di Alessandria Umberto Cecchetto, Alfonso Gatti, Renato Milano al n° 226160 il 4/10/2005 (soci storici e fondatori dell’Associazione nel 1985) P. IVA e C.F. 02096520065

www.inchiostrofresco.it - Tel. 0143/46.569

e l’adeguamento antisismico della scuola media; per Campo Ligure la riqualificazione energetica e la messa in sicurezza del palazzetto dello sport; per Rossiglione un ampio progetto di riqualificazione della frazione di Rossiglione Superiore e per Tiglieto il restauro della piazza principale del paese. Fabio Mazzari

Il Sindaco Mirco Ferrando illustra gli interventi nella frazione di Gallinea

Con i nuovi ponti Mele è più sicuro I l dissesto idrogeologico è, probabilmente, il problema più sentito dai comuni dell’entroterra genovese che, purtroppo, hanno dovuto fare spesso i conti con i danni alluvionali e le esondazioni dei tantissimi rivi e torrenti che si trovano sul loro territorio. Fondamentale diventa quindi il ruolo della prevenzione, come ci dimostra l’importante lavoro fatto dal Comune di Mele che, grazie agli ultimi lavori, è un comune immune dal rischio di inondazione. Assieme al Sindaco Mirco Ferrando, che ci ha illustrato i lavori, ci siamo recati nella zona interessata dalle recenti opere, ovvero le frazioni di Gallinea alta e Gallinea bassa. “Fino a pochissimo tempo fa i residenti di queste frazioni per muoversi con la propria automobile erano costretti letteralmente a guadare il corso d’acqua - ci spiega Mirco Ferrando - La situazione di queste due frazioni perciò, nelle quali abitano

circa una ventina di famiglie era ai limiti del paradossale, ogni volta che venivano annunciate piogge o comunicata un’allerta dal Comune dovevamo chiudere la strada e le due frazioni rimanevano così isolate, l’unica possibilità era quella di percorrere a piedi delle strade secondarie”. Per ovviare a questo problema a Mele sono stati realizzati due nuovi ponti e le strade sono state interamente rifatte ed allargate ed alzato l’argine del torrente Gorsexio, nella frazione di Gallinea bassa (sede fino a pochi decenni fa di numerose cartiere, oggi riconvertite in industrie o abitazioni private) inoltre a breve verrà realizzato un parcheggio a lato della strada. Il geometra del Comune di Mele, Gian Michele Ferrando ci spiega come si sono svolti gli interventi: “Il progetto dei lavori nasce alcuni anni fa, quando era ancora attiva la Comunità Montana Argentea, il costo globale dei lavori, com-

prensivi di tutto, è di 800 mila Euro - prosegue il geometra Ferrando - di questi 550 mila euro sono fondi che derivano dal risarcimento dei danni alluvionali del Leira del 1993, destinati proprio alla messa in sicurezza dei corsi d’acqua, gli altri 250 mila euro sono così divisi : 145 mila della Regione e 95 mila del Comune che sono inseriti nella viabilità, ovvero sono serviti per la realizzazione dei ponti veri e propri”. “Con questi lavori abbiamo eliminato il rischio di inondazione dal nostro comune - ci fa presente il Sindaco Ferrando che prosegue - purtroppo rimane il problema annoso delle frane, qui noi piccoli comuni non abbiamo i mezzi per risolverlo da soli, è necessario che dallo Stato arrivino dei fondi”. I lavori sul torrente Gorsexio nelle due frazioni di Gallinea, completano quindi quelli già realizzati negli anni scorsi nel territorio del Comune di Mele. (f.m.)

Prima

Dopo


8

l’inchiostro fresco Ottobre 2016

VALLE STURA, ORBA E LEIRA

Vecchio West o valle Stura: focus sulla vicenda più curiosa dell’Oltregiogo

Mucche selvagge in Valle Stura P

otrebbe sembrare una storia uscita da un film western o da un fumetto di Tex Willer, mentre invece stiamo parlando di una situazione reale che sta andando avanti ormai da tanti anni sul nostro territorio: si tratta delle “mucche pazze” (come a qualcuno piace definirle) che si aggirano indisturbate tra i comuni di Mele e di Masone in provincia di Genova, in particolare tra la strada delle Giutte ed il passo del Turchino, creando una serie di problemi denunciati più volte dalla popolazione alle amministrazioni locali; infatti non è poi così raro imbattersi in questa mandria, formata da numerosi capi di mucche di razza Limousine, ormai completamente inselvatichite dopo anni allo stato brado. La vicenda (di cui si è occupata anche “Striscia la Notizia”) è cominciata quando, alcuni anni fa, le mucche in questione vennero sequestrate ad un allevatore di Mele a causa delle pessime condizioni di mantenimento. Durante la confisca però alcuni capi riuscirono ad evitare la cattura e scapparono: con il tempo le vacche ed i tori superstiti si sono riprodotti ed adattati all’ambiente naturale circostante creando disagi e pericoli alla popolazione. Ultimamente, numerose segnalazioni della loro presenza, ci sono arrivate soprattutto dalla zona del passo del Turchino ed in particolare dalle frazioni di Groppo e San Pietro. “Sarebbe utile sensibilizzare la popolazione locale - ci confessa una signora del luogo - ho denunciato già al sindaco ed al capo dei vigili, finora tante promesse ma non è stato fatto nulla”. Uno sfogo dovuto all’ennesimo danneggiamento delle sue proprietà subito a causa dell’ “incursione” di questi animali nel suo orto e giardino. Il Sindaco di Masone, Enrico Piccardo, come rilasciato in una intervista al quotidiano “Il Secolo XIX”, afferma che più che disporre per la soppressione non

ci sono alternative, ma mancano comunque le risorse per attuare un piano di abbattimento ponderato; il primo cittadino ha parlato anche dell’utilizzo di un drone per potere monitorare dall’alto gli spostamenti degli animali: una tecnologia già sperimentata in ambito naturalistico che potrebbe aiutare a localizzare la mandria, essendo molto schiva e quindi impossibile da avvicinare, soprattutto durante il giorno. “Le vacche rinselvatichite e soprattutto i tori rinselvatichiti possono essere pericolosi per la pubblica incolumità - afferma Andrea Marsan, zoologo e professore presso l’università di Genova- e sono fonte di danni per le colture orticole di chi ancora vive in ambiti rurali. Secondo me l’opinione di queste persone deve essere prevalente rispetto a quella di coloro che vivono in città e che difficilmente potrebbero avere contatti con questi animali. Sui sistemi utilizzabili per eliminare questa situazione di rischio è chiaro che le soluzioni incruente sono preferibili a quelle che ne prevedono l’abbattimento, ma se coloro che da anni si preoccupano di questo problema (l’ex polizia provinciale, ndr) affermano che questa mandria ha assunto una forte diffidenza nei confronti dell’uomo e che la cattura di questi animali è impossibile non possiamo fare altro che accettare il loro parere ben sapendo

che queste persone sono professionisti che da anni tutelano la sicurezza delle persone e che nessuno si divertirebbe a fare caccia grossa a grossi bovini di origine domestica”. Angelo Spanò, esponente storico dei Verdi, ha seguito da vicino la vicenda: “Nel 2010, quando ero consigliere provinciale, andai con il capogruppo delle guardie zoofile, Gianlorenzo Termanini, a verificare la situazione; ab-

biamo subito chiesto intervento all’USL e alla procura, ma si risolse con un nulla di fatto”. Da ambientalista e “anti-caccia”, Spanò prende posizione contro le ultime proposte delle amministrazioni: “Perché con i fucili non si risolve niente: i sindaci trovino un sistema, la cura del piombo è sempre sbagliata, e le mucche non devono essere abbattute; sarebbe più utile costruire un recinto come si deve, radunarle e poi spostarle. Purtroppo la situazione doveva essere risolta molti anni fa e adesso ne stiamo pagando le conseguenze”. Nell’attesa che chi di dovere trovi una soluzione valida al problema, chissà se qualche gaucho o buttero nostrano non prenda l’iniziativa e risolva la situazione con un lazo alla vecchia maniera. Proprio come in un film di Sergio Leone. Luca Serlenga e Matteo Serlenga

Masone ’s got talent

G

iovedì 15 settembre alle ore 21, presso il Teatro Opera Mons. Macciò di Masone, si è svolta la prima edizione del “Masone’s got talent”, presentata dalla giovane e brillante Serena Sartori. La serata ha avuto come protagonisti alcuni giovani locali, che ne hanno anche curato l’organizzazione, e il loro talento artistico o sportivo. Sono saliti sul palco: la cinque volte medaglia d’oro di ballo caraibico Flavia Pastorino, le cantanti Daniela Visora, che ha partecipato allo stage di “Area Sanremo” e Rebecca Navone, il pluripremiato pianista Christian Pastorino; il duo comico “Didi&Gogo”, composto da Michele Ottonello e Monica Coscia, che è tra i primi dieci cabarettisti del talent “Ariston

Comic Selfie” si è esibito in alcuni divertenti sketch. Tra gli altri, sono stati premiati in ambito sportivo: la cintura nera di judo Sara D’Agostino, il difensore della primavera del Genoa Costantino Capotos, il terzino destro Riccardo Carlini, attualmente in forza al Santarcangelo, le pallavoliste Marta Pastorino e Matilde Piana e il motociclista Christian Gamarino. Il Museo Civico, nella persona di Gianni Ottonello, ha consegnato un riconoscimento a Radian Hornet, un ragazzo rumeno che vive a Masone. I costumi e le scenografie sono stati curati da Marzia Macciò. Il ricavato della serata è stato interamente devoluto alle popolazioni terremotate del centro Italia. Chiara Macciò

Lara Grillo, artista e decoratrice masonese

Vivere d’arte

P

er quanti è possibile fare della propria passione un lavoro? Sicuramente per pochi, ma forti e determinati; soprattutto quando il lavoro in questione da molti viene ancora considerato un lavoro “da uomini”. Lara Grillo, masonese, decoratrice edile di professione e appassionata di Alfons Mucha, fa parte di queste persone forti e determinate che si sono rimboccate le maniche e che hanno seguito le proprie passioni: “Se ti circondi di persone positive, che ti fanno crescere, che ti incoraggiano a fare meglio avrai la volontà di diventare grande; se vuoi qualcosa vai a prendertelo. Qualunque cosa stai cercando di imparare ora, qualsiasi nuova abilità, falla con passione e dedizione”. Una passione, quella per la decorazione, che per Lara è nata da piccola: “Un giorno sopra un ponteggio ho visto una donna dipingere un bugnato (una particolare decorazione, ndr), e stupita dal veder una femmina lavorare in un cantiere, quel giorno mi sono promessa di diventare un “muratore” come lei”. Un mestiere sicuramente faticoso, che prevede ore e ore di lavoro in qualsiasi condizione, e un lungo percorso di studi. “Il mio percorso inizia ad Acqui Terme, all’Istituto d’Arte Jona Ottolenghi, dove ho imparato le prime basi del disegno ed alcune tecniche di pittura decorativa. Ho proseguito all’Accademia

di Belle Arti di Genova con una laurea 3 anni più 2 laureandomi nel 2009 con 110 e lode - ci racconta Lara - tra il triennio ed il biennio accademico ho svolto un corso di decorazione e restauro alla Scuola edile di Imperia dove ho ricevuto un attestato di restauratore e decoratore di facciate dipinte. Durante gli anni scolastici tramite il centro per l’impiego ho svolto numerosi cantieri di lavoro con varie ditte ed artigiani genovesi”. “Prima di diventare decoratrice ho iniziato a fare dei mercatini e le esposizioni qui sul territorio come hobbista e poi da artigiana, per mantenermi gli studi - ci spiega Lara - e in questi banchetti vendevo le mie creazioni: quest’anno ho partecipato a Tiglieto in festa, alla Festa dell’aglio alla Cappelletta di Masone e al Festival dei Gatti di Graziano Visconti, vicino a Piacenza. Il 22 e 23 ottobre parteciperò al Petfestival e a dicembre ai mercatini di natale di Rossiglione”. Per Lara è difficile scindere la sua arte e il suo lavoro da decoratrice e di artigiana, che porta avanti su un unico binario: “Mi definisco un’artista/artigiano, e ho fatto della mia passione un lavoro: alla mattina io mi alzo e sono contenta di andare a lavoro: ai ragazzi dico sempre di provarci, e di non regalare niente a nessuno”. Matteo Serlenga

Dal lontano 1950 una tradizione dolciaria che si tramanda da più generazioni

via Roma 19 Masone (GE) - tel 010.926088 - www.pasticceriavigo.com


l’inchiostro fresco

Ottobre 2016

VALLE STURA, ORBA E LEIRA Campo Ligure: Festeggiati i 25 anni di “mamma Margherita”

Tutto sull’annoso caso a Campo Ligure

La “briglia”

D

omenica 9 ottobre, nel salone della Casa della Giustizia, “mamma Margherita” a festeggiato il suo 25esimo compleanno. L’Associazione, che raggruppa un nutrito gruppo di signore campesi (e non solo) si riunisce periodicamente per eseguire lavori di cucito e piccola sartoria. Dalle loro abili mani escono mirabili capi di abbigliamento, biancheria per la casa e la cucina, ma anche paramenti sacri ad uso della Parrocchia e degli oratori.

D

opo i funesti eventi alluvionali del 1977 sul torrente Ponzema, (che fluisce dalle Capanne di Marcarolo sino al centro abitato di Campo Ligure) sono state costruite due opere idrauliche di grande importanza. Una briglia ferma-tronchi e una briglia per la sedimentazione del materiale lapideo. Per decenni queste opere sono state mantenute in piena efficienza attraverso una attività di manutenzione che prevedeva il loro periodico svuotamento da parte di ditte locali che utilizzavano il materiale in cambio del lavoro svolto. Tutti soddisfatti e sicurezza garantita. Purtroppo nel tempo la normativa è cambiata e non è più stato possibile usare questa procedura con il risultato che si è smesso di pulire le briglie e anche il tratto di alveo che dalle stesse raggiunge il centro abitato. L’ultimo evento alluvionale dell’ottobre 2014 ha messo in luce la criticità della situazione allorché il torrente Ponzema è esondato in via Trieste ed in altre vie del centro cittadino. Grazie all’intervento del genio militare la briglia ferma-tronchi è stata ripulita (anche se a distanza di 2 anni sta nuovamente riempiendosi), ma la grande minaccia è rappresentata dalla diga che dovrebbe trattenere il materiale lapideo. Questa briglia è quasi completamente colma e la condizione determina innalzamento a monte

di tutto l’alveo (almeno un metro a circa 2 chilometri di distanza) mettendo anche a rischio la difesa di sponda su terreni privati e opere pubbliche. Ora per ripulire la briglia serve urgentemente un super intervento molto costoso e nessuna ditta locale è più disposta ad intervenire con le modalità usate in passato, soprattutto perché il materiale da asportare è ormai misto a legname e fango. Nel frattempo il Comune sta ricostruendo la copertura sul torrente Ponzema in piazza San Sebastiano con il solo scopo di eliminare la pila centrale considerata ostruente in caso di trascinamento di grandi tronchi di legno. Si tratta di un intervento molto costoso (oltre 2 milioni di euro), che poteva essere evitato con una puntuale attività di manutenzione delle briglie e di pulizia dell’intero alveo fluviale. In conclusione il rischio è quello di aver speso ingenti somme di denaro e sopportato disagi non indifferenti senza alcuna garanzia di efficace protezione dagli eventi alluvionali salvo che non si comprenda l’importanza primaria di ritornare a fare una sana e periodica opera di manutenzione. Giovanni Oliveri

Il giallo storico di Elio Ottonello

“Il manoscritto”

è loro l’apprezzato stendardo realizzato per il Comune di Campo Ligure. Il ricavato è quindi devoluto interamente in beneficienza. per scopi benefici. Una iniziativa meritevole salutata da amici e simpatizzanti che hanno affollato la sala e brindato alla salute delle simpatiche… volontarie. Maria Virginia Calissano

U

Cittadinanza attiva in Vale Ponzema

Ultime da Campo S ul finire del mese di agosto, nei giorni precedenti la festa del Ramèe dedicata alla Regina Pacis, si è assistito con piacere all’intervento di un automezzo adeguato alla pulizia delle banchine e delle scarpate che costeggiano la strada provinciale che collega Campo Ligure alle Capanne di Marcarolo, dove la vegetazione spontanea risultava ogni giorno sempre più invasiva. Grazie a questo intervento i numerosi visitatori, giunti in località Ramèe per i festeggiamenti, hanno potuto apprezzare l’aspetto più ordinato della strada che necessita comunque ancora di diversi interventi alle protezioni laterali e non solo. Per quanto riguarda invece il tratto di strada

9

comunale che dalla provinciale conduce alla località Cautera è doveroso fare l’elogio ad alcuni residenti in loco e precisamente nelle cascine Ramèe e Teighina che da sempre, oltre alla normale attività di conduzione e manutenzione dei terreni da loro condotti, si fanno carico, “volontariamente” con impagabile senso civico, di eseguire attività manutentive che probabilmente sarebbero riconducibili all’ente proprietario della strada. Infatti ripuliscono regolarmente le banchine laterali dai detriti depositati dalle acque meteoriche, dalla vegetazione infestante, ripristinano piccoli cedimenti. Fausto Piombo

na serie di storie con filo conduttore la lavorazione della carta, che partono da Castel del Monte (in Puglia) nel 1242 ed arrivano alla cartiera di Acquasanta di Mele nel 2016, passando attraverso la città tedesca di Mainz nel 1445 e Fabriano sotto lo Stato della Chiesa. Sono questi gli scenari che ci propone Elio Ottonello nel suo libro “La cartiera del Demonio – Il Manoscritto” seguito del primo capitolo intitolato “La cartiera del Demonio – l’indagine” uscito all’inizio di quest’anno. Il romanzo, pubblicato da Ateneo Edizioni di Genova è, come spiega l’autore “Una sorta di prequel storico del primo capitolo”. Se infatti nel primo libro, che si svolgeva interamente ai giorni nostri, l’atmosfera era quella del romanzo giallo, qui siamo di fronte invece ad un romanzo fantasy-storico. Protagonista è il misterioso manoscritto, di cui si è parlato nel primo capitolo, che si inserisce all’interno di quelli che, nel periodo rinascimentale, venivano chiamati come i “manoscritti maledetti” o addirittura “manoscritti del Demonio”. Si trattava di libri dal contenuto esoterico, ovvero il cui significato poteva essere rivelato solamente a pochi eletti, il più celebre di essi è il cosiddetto “Codice Voynich” trovato ai primi del Novecento a Roma e pubblicato a Praga quattro secoli prima, la cui lin-

gua e le figure rappresentate non sono ancora state decifrate al giorno d’oggi. Un manoscritto criptico e misterioso, esattamente allo stesso modo di quello protagonista del romanzo di Elio Ottonello. All’interno del libro si muovono personaggi celebri nella storia : l’imperatore illuminato Federico II di Svevia (chiamato il “sultano cristiano” per il suo mecenatismo e aiuto agli studiosi ), il frate e filosofo inglese Ruggero Bacone, definito il padre dell’empirismo, l’astrologo e alchimista scozzese Michele Scoto, l’inventore della stampa a caratteri mobili Johannes Gutenberg, il Papa riformatore Eugenio IV (che condannò lo schiavismo e che portò a Roma numerosi artisti) e molti altri ancora, spostando il raggio d’azione in diverse città italiane ed estere. Oltre ai misteri nel libro di Elio Ottonello “La cartiera del Demonio – il Manoscritto” vi è una parte storica nel quale si racconta il perché la zona della Val Leira diventò sede di numerose cartiere, citando la figura di un uomo di Fabriano (sede delle più grandi cartiere italiane) in fuga dallo Stato della Chiesa e rifugiatosi proprio nella zona di Acquasanta, dove insegnò ai locali la lavorazione della carta che, nel giro di pochi anni, superò per qualità proprio quella fabrianese. Fabio Mazzari


10

l’inchiostro fresco Ottobre 2016

VALLE STURA, ORBA E LEIRA

Il nostro inviato fa il punto della situazione economica-commerciale Numerosi eventi dedicati alle castagne, frutto simbolo dell’Oltregiogo

Luci e ombre in Val d’Orba È tempo di castagnate L’ inchiostro fresco, dopo la panoramica su alcuni dei numerosi eventi che hanno animato la valle dell’Orba nel periodo estivo (come da articolo apparso nello scorso numero), ha contattato alcuni esercizi “campione” per tracciare un profilo esauriente dell’attività turistica. Il risultato è quello di un panorama variegato, incoraggiante dal punto di vista delle presenze considerando la crisi economica, mentre dal punto di vista delle potenzialità del luogo, si potrebbe fare ancora molto, considerando alcune carenze. Loredana della “Civetta Bianca”, responsabile del B&B, che da quasi un anno ha fatto capolino sulla piazza di San Pietro d’Orba, giudica il primo anno di attività, piuttosto interlocutorio: molte presenze, soprattutto straniere, di turismo occasionale, di transito, che comunque ha dimostrato la conoscenza, anche internzionale, dell’ambiente circostante. Del medesimo parere Stefano della “Nuvola sul Mare”: chi arriva in queste zone, è colpito dalla loro bellezza, ma lo stesso lamenta la mancanza di un “marketing turistico”. Eppure le strutture citate sono all’avanguardia nell’accoglienza in tutti i settori: c’è professionalità, buona cucina a prezzi accessibili (e noi che l’abbiamo provato, ne siamo testimoni) strutture profondamente rimodernate come l’albergo “Vara” di Lorena, simpatica e dinamica proprietaria che ha saputo coniugare la tradizione con la nuova cucina. La sorpresa è l’Albergo “Minetto” di Pilar Badillo a Martina, che unisce tradizioni locali, come la cima genovese, a succulenti piatti ecuadoriani. Il tradizionale e solido “Alpino” di San Pietro d’Orba, aperto sempre e custode dei sapori della Valle. è un sicuro approdo anche nelle giornate più fredde. Dovremmo usare tutte le pagine del giornale per citarli tutti e ci ripromettiamo di farlo nei numeri successivi. Ma quello che vorremmo ribadire è che l’argomento che accomuna tutte le realtà intervistate è

l’esigenza di ampliare il periodo di frequenza turistica oltre la finestra del periodo estivo. Alcune iniziative sono già una realtà, come “Escursioni Liguria”, dove una preparata ed infaticabile Serena Siri, ha collaudato insieme alla già citata “Civetta Bianca”, una collaborazione preziosa per la realizzazione di pacchetti turistici che contengono percorsi di trekking con pernottamento durante tutto l’anno. Una proposta importante potrebbe essere quella di creare un portale on-line con la partecipazione del comune di Urbe e di tutti gli esercizi che rappresentano tutte le attività della Valle: dall’accoglienza ai percorsi di trekking (come la palestra di roccia della “ASD Urbe” di Enrico Ferraro), e di tutte le altre manifestazioni dell’anno, ad esempio una nuova edizione di “Cuore a Mille” che ha riscosso un notevole successo. Una buona notizia ce l’anticipa il Sindaco Fabrizio Antoci, che ha confermato l’avvio di un finanzia-

mento per questa zona, seconda in Liguria a ricevere questi aiuti. A novembre è già stata annunciata, dallo stesso sindaco, una riunione con tutti gli operatori, per spiegare le modalità del finanziamento, e precisarne obiettivi e proposte. In quell’occasione si dovrebbe ribadire il problema viabilità: le strade della Valle sono disastrose, incuria ed interventi sballati rendono il percorso difficoltoso, in alcuni tratti anche pericoloso (Ponte sull’Orbarina per Piampaludo). Non è decoroso per un Geopark (riconosciuto patrimonio dell’UNESCO per le sue bellezze naturali) presentarsi con una viabilità simile. Noi di Inchiostro Fresco saremo pronti a divulgare notizie e a raccogliere pareri in merito, cercando di continuare, meglio che possiamo, a dare voce a quel posto magnifico che è l’Alta Val d’Orba.

Enrico Repetto

La castagnata a Rossiglione

L’

autunno è ormai arrivato, portando con sé il primo freddo ma anche tutta la bellezza dei suoi colori e dei suoi frutti; grandi protagoniste di questo questo mese, vista la penuria di funghi nelle nostre valli (dovute al grande secco e alle scarse precipitazioni), sono state le castagne, frutti simbolo della campagna: numerose sono infatti state le tradizionali “castagnate” sul nostro territorio, che hanno attirato numerosi appassionati delle caldarroste nei piccoli borghi di campagna. Dopo la sagra della castagna di Rossiglione, domenica 9 ottobre si è svolta la celebre castagnata di San Pietro d’Olba, giunta ormai alla sua cinquantunesima edizione; in tutte le frazioni di Urbe si sono svolte, una domenica alla volta, le castagnate locali, che si chiuderanno l’ultima domenica di ottobre con quella di Vara Superiore. Novità assoluta di quest’anno la castagnata organizzata dalla neonata associazione dei “Barbari Cudini” a Masone presso la frazione di Passionata – Cu, sul corso del torrente Stura: un vero successo di pubblico che, da Masone e dai paesi limitrofi, nonostante la giornata uggiosa tipicamente invernale, ha raggiunto il piccolo borgo ai piedi del Turchino; un successo anche la prima castagnata organizzata dalla Polisportiva Piampaludo presso l’o-

monima frazione domenica 16 ottobre, che ha visto la mattina dedicata alla scoperta delle incisioni rupestri sul Beigua. Le castagne, nei secoli passati, sono stati uno degli alimenti principali dei territorio alpini e appenninici, parte integrante di una dieta povera ma sostanziosa: facilmente reperibili nei boschi, sono ricca di calorie, e

hanno garantito il sostentamento nei mesi freddi ai contadini e agli abitanti delle campagne, tanto da essere chiamate il “pane dei poveri”; basti pensare che, agli inizi del Novecento, il raccolto si aggirava attorno ai 800 milioni di chili di castagne, una cifra enorme rispetto ai 20 milioni degli ultimi anni. (m.s.)

Halloween a Rossiglione

T

utto pronto a Rossiglione per un Halloween “con i fiocchi”. Infatti lunedì 31 ottobre dalle ore 15.30 presso l’area “Ex Ferriere” la Pro Loco di Rossiglione in collaborazione con il gruppo “PazzAnimazione” organiz-

zerà un grande party a tema “mostri, zucche e fantasmi”. Tutti i bambini, i giovani e gli “eterni ragazzi” della valle Stura e non sono invitati per passare un pomeriggio in allegria all’insegna “dei brividi col sorriso sulle labbra”.(m.n.)


Sergio Scolaro

Sergio Scolaro Assistenza, vendita, noleggio PC Realizzazione applicativi ad-hoc Centralini telefonici Impianti di videosorveglianza Informatizzazione aziende

Rondinaria

Consulente Informatico

la “Città dei paesi” tra Novi e Ovada

Loc. Giora, 7 - Capriata d’Orba Tel. 333/33.87.999 scolaropc@gmail.com

Il Sindaco di Molare, Enrica Nives Albertelli, fa il bilancio di quanto effettuato dall’Amministrazione comunale

“Rispettati (quasi) tutti i punti del nostro programma” “Q ui in Comune stiamo pensando di tappezzare il paese con grandi manifesti: su di essi riporteremo scrupolosamente quanto fatto ad oggi dalla mia Giunta, dando così prova di quanti punti del nostro programma siano stati rispettati”. Queste le parole del Sindaco di Molare, Enrica Nives Albertelli con le quali ci ha accolto nel suo ufficio per parlare di un paese che “lontano dall’essere immobile, negli ultimi mesi ha ripreso a correre, sempre considerando la scarsità di risorse”. Già perché le questioni sul tavolo di Molare sono molte, a partire dagli interventi fatti da circa un anno a questa parte: “Dal 2015 ad oggi – spiega il Sindaco – abbiamo completamente ristrutturato il giardino interno della Biblioteca Comunale, rendendolo un vero e proprio percorso sensoriale dove – prosegue – le famiglie e specialmente i bambini potranno conoscere le tecniche di semina delle piante e riconoscere i fiori dal loro profumo”. La Biblioteca, lo si capisce “dall’intensità e dalla passione” con cui la Albertelli affronta l’argomento, può essere considerato un “fiore all’occhiello” dell’Amministrazione: “Oggi la biblioteca è dotata di una sala multimediale – ci dice il Sindaco – luogo ideale per ospitare mostre, presentazioni di libri e convegni, come quello della scorsa primavera dedicato al benessere del cittadino e che sarà ripetuto anche quest’anno”. Tra le altre “conquiste” riferite dal Primo Cittadino vi è anche: “La creazione di un micro-nido per tutti i molaresi: un lusso per un borgo come il nostro. Senza dimenticare che, come promesso in campagna elettorale – sottolinea Nives Albertelli – una volta al mese gli amministratori incontrano i cittadini nelle frazioni di San Luca e Olbicella”. Dopo quest’illustrazione che ci è parsa molto puntuale, corre l’obbligo di domandare al Sindaco lumi sulla mancata attivazione della terza sezione della Scuola Primaria di Molare che molte polemiche e malumori ha suscitato in paese: “L’Asl di Alessandria ha richiesto determinati requisiti, soprattutto in termini di spazi – risponde prontamente il Sindaco – che non possiamo accogliere. Va detto che i nostri tecnici stanno lavorando, letteralmente, col centimetro in mano per tentare di ottemperare a queste necessità – ci precisa la Albertelli – ma la situazione è ancora critica”. E invece sui disagi provocati dal pre-scuola che, come molti genitori ci hanno riferito, a Molare

Nives Albertelli, Sindaco

Eloisa Cuppari, Consigliere

non funziona?: “Bisogna dire che l’organizzazione del pre-scuola è di competenza dell’Istituto – dichiara la nostra interlocutrice – Detto questo abbiamo sondato il terreno per cercare un’azienda che fornisca le figure professionali necessarie per accogliere gli alunni. Tuttavia – continua Albertelli – visto che, il pre-scuola anticipa di soli 15 minuti l’orario normale, nessuna azienda ha riposto positivamente per un tempo così esiguo. In fondo si tratta di un problema di pochi minuti, quindi facilmente eludibile”. In ultima analisi, il Sindaco ci ragguaglia su una questione: “Dopo 13 mesi dalla mia elezione a Sindaco

– ci dice il Primo Cittadino – ho riscontrato come il mio impiego all’Asl e quello da Amministratore fossero incompatibili: non potevo fare tutti e due. Allora ho chiesto, come la legge per altro lo permette, un’aspettativa dal lavoro – continua nell’argomentazione – passando, voglio che tutti lo sappiano, da una retribuzione di 1600 euro più 500 di rimborsi del Comune, a 979 euro mensili: ho scelto per fare al meglio il mio lavoro di Sindaco non per guadagnarci, mi pare evidente”. Continua alla pagina seguente

Il Consigliere d’opposizione, Eloisa Cuppari ci spiega il “caso-scuola” che tiene banco ormai da diversi mesi

Gli alunni di Molare chiedono risposte

A

bbiamo raggiunto Eloisa Cuppari, Consigliere d’opposizione che ha abbandonato la Maggioranza per “incompatibilità di vedute e non rispetto del mandato elettorale” e Presidente del Consiglio d’Istituto che da 13 anni a questa parte si occupa delle problematiche del Plesso, per capire meglio il “caso-scuola” di Molare. “La situazione è molto

semplice, pur nella sua estrema gravità – ci dice all’inizio dell’intervista Eloisa Cuppari – anche quest’anno non si è riusciti ad attivare la Terza Sezione della Scuola dell’infanzia qui a Molare. E non perché manchino i cosiddetti numeri, ovvero gli alunni iscritti, ma perché, mi si passi il termine – prosegue il Consigliere – non vi sono la professionalità, le cono-

scenze e la voglia di ottemperare a determinate richieste inserite nel Bando da parte degli Amministratori”. E quali erano queste richieste?: “La Regione richiedeva il parere al funzionamento ASL. l’ASL per rilasciarlo positivamente richiedeva semplici interventi di ammodernamento per rendere fruibili i locali già esistenti – ci risponde decisa Cuppari – Eppure,

nonostante la scadenza del bando fosse il 5 maggio e il 13 di giugno, la Regione concedesse altri ulteriori dieci giorni di proroga, il Comune non è stato in grado di intervenire. Risultato – continua la nostra interlocutrice – il bando è andato perso (facendo così perdere utenza al Plesso scolastico comunale) , la domanda per la terza sezione respinta per la seconda

volta in due anni ed ora parte dei 67alunni iscritti hanno dovuto cercare sistemazione in una scuola di un altro Comune”. La Consigliere Cuppari però non si limita soltanto a trattare l’argomento “Scuola dell’infanzia” ma allarga il discorso anche al “pre-scuola” delle altri classi: “Nonostante siamo ormai a fine ottobre il servizio pre-scuola a Molare è ancora un miraggio” – ci dice con chiarezza – A fronte di 45 richieste da parte dei genitori degli alunni e studenti di Molare, il servizio pre-scuola, che è di competenza comunale occorre ribadirlo, non è stato attivato”. Come mai?: “Perché l’Amministrazione ha fatto sapere che non vi siano le risorse per erogare tale servizio – ci dice Cuppari – Quindi, sempre il Comune, ha proposto di anticipare l’orario di entrata alle 7,40 invece che alle 8,00: una richiesta ai limiti dell’assurdo”. Domandiamo alla Presidente del Consiglio d’Istituto perché giudichi la proposta comunale assurda: “Perché un orario anticipato vorrebbe dire che tutte le altre scuole ricadenti nell’Istituto Comprensivo di Molare dovrebbero cambiare orario, una cosa non giusta e si verrebbe a creare un’altra problematica: l’anticipo sull’uscita alle ore 12 invece che alle 12,30 – dichiara l’intervistata – quando basterebbe, in attesa di trovare una ditta in grado di fornire degli educatori per il pre-scuola, dare l’incarico di occuparsi della sicurezza degli alunni all’Agente Municipale, coaContinua alla pagina seguente


12

l’inchiostro fresco Ottobre 2016

Segue dalla pagina precedente: Intervista al Sindaco di Molare Eppure c’è chi dice che per retribuirla sia stata “alzata ad hoc” l’addizionale Irpef: “Chi lo dice o lo afferma per amor di polemica – come larga parte della Minoranza, più che ideatrice di manovre d’opposizione , portatrice di pura e semplice ostruzione – non sa quanto affermi – ci dice senza mezzi termini il Sindaco – Purtroppo la congiuntura economica e i tagli ai bilancio dei piccoli Comuni non ci permettono salti mortali: dobbiamo tirare la cinghia tutti e i molaresi, questo, sono sicura lo sappiano bene!”. Mattia Nesto Segue dalla pagina precedente: Intervista a Eloisa Cuppari diuvato magari dagli addetti delle cosiddette borse lavoro per la sorveglianza. A tal proposito trovo singolare che il Sindaco risponda: “ abbiamo solo un vigile però può anche succedere che sia in ferie” non è credibile che il vigile non riesca ad assolvere il suo compito perché in orario mattutino e di lavoro deve prestare servizio per 20 minuti davanti all’edificio scolastico”. Come mai, secondo lei, non si è trovata nessuna ditta interessata a questo servizio?: “Sarò sincera: non le so rispondere e mi sembra strano – ci dice Eloisa Cuppari – Mi sembra strano perché, come molte tabelle riportano, un educatore viene retribuito circa 17euro più IVA l’ora. Considerando che per il pre-scuola a Molare potrebbero essere impiegati anche due di queste figure professionali, significherebbe che per un’ora di lavoro una ditta – prosegue nel ragionamento – rinuncerebbe a cieca 800 euro mensili: una cosa folle questa non trovate? ”. (m.n.)

RONDINARIA Fresonara: storia, fede e tradizione popolare del paese di Rondinaria

Quando la festa era San Glicerio D

a moltissimi anni le due festività religiose principali di Fresonara cadono la terza domenica di giugno (Madonna delle Grazie, per i fresonaresi Madonna Nuova) e l’8 settembre (Natività di Maria Vergine, a cui è dedicata la Chiesa Parrocchiale). Ma nel 1800 e sino all’inizio del secolo successivo la solennità più importante era il 10 maggio, giorno di San Glicerio. Da una ricerca di Simone Fortunato ricaviamo quanto segue. La piccola Cappella di San Glicerio è situata a circa 400 metri dall’uscita di Fresonara, sulla destra della provinciale che porta a Novi Ligure. Nel XVII secolo, l’area dove fu costruita la chiesetta era di proprietà del

nobile casato del Grillo. Formata da una sola navata, dietro il muro dell’altare c’è una camera che serve sia da sacrestia, sia per il coro. C’è anche un’altra piccola stanza con un camino. La cappella, con l’altare rivolto verso est, sopra il quale c’è la nicchia che custodisce la statuetta di San Glicerio, misura circa 50 mq. Ancora più in alto, appeso al muro, c’è il crocefisso. La porta d’entrata, in origine, era posta ad ovest, riparata da un porticato dove spesso andava a nascondersi gente di malaffare. Così, nel 1822 fu distrutto e la porta d’ingresso fu aperta sulla facciata dov’è ora. Nel 1859 in San Glicerio si accampò, per alcuni giorni, la Guardia di Napoleone III, imperatore dei Francesi. A tal proposito, il Vernetti, nella sua Storia del Comune di Fresonara, racconta che “nella sera del 19 maggio 1859 trovandosi in Fresonara accampato il 2° Reg.to dei Volteggiatori della Guardia Imperiale di Napo-

leone III, la Filarmonica eseguì una serenata al Comandante il Reg.to”. Nel 1874 vennero rifatti e intonacati i muri e per dare valore e bellezza alla Cappella furono decorati gli affreschi, tra i quali quello di San Glicerio sulla facciata esterna. Dal 1980 nella chiesetta è custodita anche una statua della Madonna del Rosario. Nel periodo estivo, da maggio a settembre, ogni mese vi si celebra la S. Messa. La Cappella non ha alcun reddito se non l’elemosina dei fedeli. Nel terremoto del 2003 il tempio fu seriamente danneggiato e lo Stato stanziò 31.369,50 € per la restaurazione. Chi era San Glicerio? Nel Martirologio Geronimiano questo nome ritorna più volte sotto forme diverse, ma si tratta di un martire di Antiochia. Glicerio va messo anche in relazione con la notizia del Martirologio Siriaco del IV secolo che commemora a Nicomedia un Glicerio non più prete, ma solo diacono. La difficoltà appare più

grave quando in questa stessa ultima fonte compare, con i due compagni Sosistrato ed Esperio, un martire omonimo morto annegato ad Antiochia durante una persecuzione precedente a quella di Diocleziano. Grazie all’appoggio indiretto del Geronimiano si sarebbe tentati di pensare che la località di Antiochia si adatti solo a Sosistrato e ad Esperio, mentre il nome di Glicerio altro non sia che una corruzione di Gliceria, martire di Eraclea. In conclusione si può ammettere che Glicerio fosse un autentico martire di Antiochia del quale non si sapeva niente, o quasi, il cui culto si era esteso fino a Nicomedia, dove l’autore della passione di Indes e Domna martiri, l’ha introdotto nella storia delle due eroine. Dom&Nico BISio

Riconoscimento per il percussionista Marco Oliviero del Conservatorio di Alessandria

Il XXV Premio Ghislieri a Bosco L a redazione de “l’inchiostro fresco” si complimenta con Marco Oliviero, giovane percussionista d’eccezione, originario di Acqui Terme che, lo scorso 25 settembre, nell’ambito della XXV edizione del prestigioso “Premio Ghislieri”, si è aggiudicato la rassegna “Giovani Talenti ”, assieme

al pianista Danilo Marenco. Una bella giornata di musica nello splendido scenario di Santa Croce a Bosco Marenco. Samantha Brussolo e Daniele Cifalà

Da Castelletto

A

lla luce dei recenti episodi di effrazione e furto presso il Palazzetto dello sport di Castelletto d’Orba, ci siamo rivolti al Presidente della Polisportiva, Mario Riccardo Ozzano per conoscere meglio quanto è accaduto, quali saranno gli interventi utili per ripristino delle strutture e come sta proseguendo l’attività sportiva della nuova stagione 2016-17.“Si è trattato di un gruppo di teppisti, non ancora identificato, che nei giorni precedenti la manifestazione Terra e vino, che si è svolta il 1° ottobre , ha fatto irruzione durante la notte nella struttura del palazzetto e ha violato le porte , frantumando vetri e danneggiando le recinzioni. Il furto si è limitato ai soli generi alimentari ed alcolici in giacenza al bar”. Un danno dunque limitato, se non fosse per le spese da sostenere per il ripristino delle infrastrutture. “La società polisportiva - prosegue Ozzano - unitamente all’Amministrazione comunale nel prossimo Consiglio comunale definiranno il piano di spesa per la messa in sicurezza della struttura, in particolare l’istallazione i un sistema di video sorveglianza e di allarme”. “L’offerta sportiva - spiega diffusamente il Presidente della Polisportiva – ripropone attività ormai consolidate come il pattinaggio artistico, si conferma anche il corso di Ju-Jutsu, le arti marziali del Pencak Silat sino al calcio e al tamburello”. Marta Calcagno


Tortona e tortonese

Valli Curone, Grue e Ossona

Pagine a cura di Claudio Cheirasco

Andamento lento

Società e religione: Intervista a Padre Catalin Aftodor, parroco ortodosso romeno in Italia

Ricca e vitale comunità di fedeli a Tortona L a comunità romena a Tortona è molto numerosa con i suoi 1588 membri corrisponde al 5,79% della popolazione di 27.437 abitanti (Dati 2015; fonte: Comune di Tortona). Raggiugiamo Padre Catalin nella Chiesa ortodossa romena di Tortona, in piazza Santa Maria del Loreto. La chiesa è aperta e alcune persone puliscono e sistemano per la messa che tra poco avrà luogo. Appena il parroco si accorge della nostra presenza c’invita a entrare e a seguirlo in una stanza che si raggiunge da un breve corridoio posto sul fianco della chiesa. Un luogo spoglio ma vivo, sicuramente è qui che avvengono le lezioni di catechismo per i bambini, lo dimostra la presenza di zaini, cartelle e materiale da disegno un po’ovunque sul grande tavolo che riempie la stanza. Padre Catalin fa posto e mi dice di accomodarmi, si comincia l’intervista. Lei è il parroco della Comunità Ortodossa Romena a Tortona. Ci vuol spiegare come sono organizzati i vostri riti? Il Patriarca Daniele di Bucarest è la massima autorità per la nostra religione di cui fa parte l’86% della popolazione romena. In Italia abbiamo una diaspora che ha sede a Roma ed è guidata dal Vescovo Siluan Span. L’Eparchia ortodossa romena d’Italia, a sua volta appartenente alla Metropolia (provincia ecclesiastica) ortodossa romena d’Europa occidentale e meridionale. Le parrocchie in Italia sono 256 e tutte fanno riferimento al Vescovo Siluan, compresa la nostra frequentata dai fedeli di Tortona, di Novi Ligure, di Arquata Scrivia, di Gavi Ligure e di Serravalle Scrivia: più di cento persone in tutto. Ogni settimana teniamo la messa della domenica e quella del sabato, specialmente rivolta ai bambini, per i quali teniamo anche corsi di catechismo. Le spese sono sostenute dai fedeli attraverso le loro offerte, anche la mia attività è missionaria: io non percepisco compenso come parroco ma mi mantengo con il mio lavoro. Sono solo romeni i suoi fedeli oppure accogliete anche altre comunità? Siamo quasi tutti romeni ma non esclusivamente, si riuniscono a pregare con noi anche cittadini Ucraini, Russi e Serbi. È dal 2013 che avete a disposizione la Chiesa di Santa Maria del Loreto di Tortona, come luogo di riferimento per

Nella foto Padre Catalin Aftodor le vostre attività? Esatto, dal 2013 abbiamo a disposizione il complesso di questa ex Basilica Minore che è oggi di proprietà del Comune di Tortona. Restaurata nel 2003, per essa si è cercato a lungo una destina d’uso che “risultasse compatibile con il bene stesso” come era lo stesso MiBACT a richiedere. Per interessamento del parroco che mi ha preceduto, il decano sacerdote Filip Constantin Sorin, la chiesa è stata assegnata alla nostra comunità che oggi ne copre i costi di manutenzione e di

gestione e può svolgere la liturgia. Prima di allora la comunità ortodossa romena si riuniva alla parrocchia del Sacro Cuore, al rione Paghisano, dove il parroco don Roberto Lovazzano concedeva la chiesa per il culto in determinati giorni e orari in cui un parroco veniva apposta da Genova perché Tortona non era ancora parrocchia per la nostra professione. Poi nel 2013, anche grazie al lavoro del Vescovo Martino Canessa e del sindaco Massimo Berutti, che ci hanno aiutato molto per le nostre esigenze spiritua-

li, abbiamo avuto questa grande opportunità. Come sono i vostri rapporti con la Chiesa Cattolica e con lo Stato Italiano? Come mi capita di ricordare sovente i rapporti Ecumenici sono molto buoni. Abbiamo avuto e continuiamo ad avere scambi culturali e religiosi e anche aiuto dalla Diocesi di Tortona e dalle Istituzioni civili.Il Vescovo Canessa, prima e adesso Monsignor Viola, così come i rappresentanti del Comune sono sempre stati presenti alle

nostre cerimonie più importanti, dalla messa di inaugurazione della nuova Chiesa alle celebrazioni per la Pasqua ortodossa ecc… Quando nel 2013 mi sono trasferito a Tortona da Olbia, dove ho lasciato la comunità che avevo fino ad allora organizzato, ho dovuto iniziare una nuova vita nella vostra città ed in questo sono stato molto facilitato, sia dal lavoro in precedenza svolto da Padre Sorin di Genova, sia dall’aiuto di don Cesare de Paoli che mi ha concesso un lavoro part time al Centro Paolo VI di Casalnoceto. Questo è un piccolo esempio di come vanno le cose. Le nostre comunità sono molto vicine e si respira una atmosfera di collaborazione che mi da grande gioia e mi rende molto ottimista anche per il futuro. Claudio Cheirasco

Ex Basilica del Loreto a Tortona

di Claudio Cheirasco

I

l 22 settembre scorso è stata presentata a Piovera la ciclovia “VenTo”, che attraversa il nostro territorio ad Alluvioni Cambiò e che vede in Piovera la porta per le terre dei Campionissimi e, quindi, l’area Tortonese e il Distretto del Novese. Un’occasione di sviluppo sostenibile per il nostro territorio, al quale occorre lavorare con fiducia e lungimiranza, ma soprattutto strategia, per non sprecare questa grande opportunità di riscoperta e di sviluppo economico del territorio “minore”, quello lontano dai circuiti turistico-culturali più blasonati, di cui Tortona ed il suo agro fanno parte. L’Italia, si sa, non è mai molto all’avanguardia nelle politiche economiche, accumula sempre ritardi ma poi ci arriva! Rimane un paese del “primo mondo”, quello occidentale che nella green economy ha trovato un modo per superare la crisi del modello industriale. Riduzione dell’inquinamento, del consumo di suolo e delle materie prime; risparmio energetico e mobilità sostenibile, sono queste le nuove leve della ricchezza su cui scommettono i paesi più “evoluti ” del nostro. In Germania sono stati realizzati 40.000 km di piste ciclabili che producono 8 miliardi di indotto all’anno, stabilmente. Questo vuol dire che ogni chilometro genera ricchezza per 200.000€, oltre a 5 nuovi posti di lavoro. Un altro grande corridoio che attraverserà il nostro territorio, proprio nel suo capoluogo Tortona: la via Postumia, il Cammino italiano verso Santiago, che sarà presentato il 5 novembre prossimo a Tortona, alle 18:00 presso la Sala della Fondazione. Anche in questo caso il ritorno sul territorio attraversato è di sicuro interesse culturale, ma anche economico, dal momento che i pellegrini spendono in media 50€ per ogni giorno di cammino. Il fenomeno è in crescita e anche se siamo distanti dai quasi 300.000 pellegrini che ogni anno raggiungono Santiago di Compostela, in alcune realtà del centro Italia, “Sentiero di Francesco” e “via Francigena” sopra tutte, i passagContinua alla pagina seguente


14

l’inchiostro fresco Ottobre 2016

Segue dalla pagina precedente: Editoriale “Andamento lento” gi si contano in diverse migliaia all’anno con una crescita annuale superiore al 30%. I percorsi ciclo/ pedonali sono una sicura opportunità per il nostro territorio che dovrà saperli sfruttare con opere di complemento. Quello “lento” è solo apparentemente un turismo “low cost ”, a ben vedere chi lo pratica è attento anche a cogliere l’offerta culturale (enogastronomia compresa) che gli viene proposta. Anche in questo caso però bisogna creare una rete di servizi dedicati, che va costruita ex novo nei suoi aspetti materiali e anche in quelli immateriali e per realizzare la quali bisognerà cambiare in maniera importante la mentalità con cui ci si approccia ai forestieri. Il rischio è quello di ritrovarsi tra qualche anno ad aver completamente sciupato l’occasione che questi due “attraversamenti ” rappresentano. (c.c.)

La Via Postumia

“A

bbiamo pensato di unire l’Italia al cammino più famoso al mondo, il Cammino di Santiago, con un asse Est-Ovest come i cammini jacobei, riscoprendo l’antica via consolare utilizzata dal pellegrino di Burdigala per andare a Gerusalemme molto prima della nascita di Santiago de Compostela, sfruttando il gran lavoro fatto dagli Sloveni sul loro cammino Jakobova Pot, e i Francesi coi Gr 653° 3 sulla via Tolosana. Noi ci siamo inseriti nel mezzo unendo i punti della rete, per poter essere nel medesimo istante un cammino verso Santiago o verso Gerusalemme”. Questo è quanto ha dichiarato Andrea Vitiello, ideatore e realizzatore, con Stefano Sereni della via Postumia, un Cammino di 940 chilometri che unisce la città di Aquileia, in Friuli Venezia Giulia a Genova, in Liguria. Il 5 novembre prossimo a Tortona vi saranno gli interventi dei due “deus ex machina” di questo cammino che ne racconteranno la genesi, alla presenza di un referente del CAI Tortona, che da subito ha sposato la causa della via Postumia ed ha coordinato i lavori di preparazione del tratto LigurePiemontese. (c.c.)

TORTONA E COLLI TORTONESI

Offerta culturale e grandi spettacoli per un polo centrale nella provincia di Alessandria

Il Cartellone del Teatro di Tortona

P

rende il via in questi giorni la stagione 2016/2017 del Teatro Civico di Tortona, presentata ad agosto dall’Assessore alla Cultura e Vice Sindaco del Comune di Tortona Marcella Graziano. Il “Civico” da quest’anno torna ad essere gestito direttamente dagli uffici comunali in collaborazione con la Fondazione Piemonte dal Vivo e vede la consulenza di Paolo Zanchin, già direttore a Tortona prima dei sei anni di gestione privata a cura della vogherese Fama Fantasma, ed ora Direttore al Teatro di Bellinzona. Sono 10 gli spettacoli in Cartellone più un’anteprima fuori abbonamento svoltasi venerdì 21 ottobre. Si tratta di “1927 – Monologo Quantistico” di Gabriella Greison che ha debuttato a Tortona in anteprima nazionale. La Greison è fisica, scrittrice e protagonista dello spettacolo che racconta la nascita e lo sviluppo di questa affascinante branca della fisica. Lo spettacolo si è inserito nel programma di incontri scientifici previsti dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Tortona. A seguire il Cartellone degli spettacoli: Domenica 13 novembre 2016, un’altra opera in prima nazionale, che ha scelto il Civico

per il debutto: si tratta di “Lacci” di Domenico Starnone, con la compagnia guidata da Silvio Orlando; gli attori saranno ospiti a Tortona per una decina di giorni per le prove e l’allestimento dello spettacolo. Venerdì 25 novembre 2016 il Teatro Stabile di Torino porterà in scena “Come vi piace”: Eugenio Allegri e Michele Di Mauro saranno due dei protagonisti di questo classico di William Shakespeare. Martedì 20 dicembre 2016, “Una Giornata Particolare”: sul palco Giulio Scarpati e Valeria Solarino interpreteranno il testo di Ettore Scola che su questa sceneggiatura aveva basato uno dei film più significativi del cinema italiano. Domenica 15 gennaio 2017, “Le prenom” pièce teatrale di Matthieu Delaporte e Alexandre de La Patellière: la compagnia dello Stabile di Genova porta in scena questa commedia, nella versione italiana del valenzano Fausto Paravidino, più conosciuta nelle versioni cinematografiche “Cena tra amici” e “Il nome del figlio”. Venerdì 27 gennaio Maria Amelia Monti e Paolo Calabresi saranno i protagonisti della commedia “Nudi e crudi”, testo di Alan Bennett per la regia di Serena Sinigaglia. Domenica 12 febbraio

gli attori della Compagnia Stabile della Fondazione Teatro Piemonte Europa con la regia di Beppe Navello portano in scena “Una delle ultime sere di carnevale”, settecentesco testo goldoniano. Giovedì 23 febbraio, Gaia de Laurentiis e Ugo Dighero saranno protagonisti de “L’inquilina del piano di sopra”, altra commedia del francese Pierre Chesnot. Venerdì 3 marzo andrà in scena “Peperoni difficili”, sottotitolo di questa pièces è “La verità chiede di essere conosciuta”, riflessione sul concetto di verità e di menzogna del premiato Rosario Lisma, produzione del Teatro Franco Parenti. Venerdì 24 marzo la danza contemporanea ritornerà al Civico con “Carmen”, coreografia di Emanuele Soavi e “Bolero”, coreografia di Michele Merola, MM Contemporary Dance Company La stagione si concluderà lunedì 10 aprile con una delle prime rappresentazioni di “Gaber, Jannacci, Milano, noi ” del celebre duo comico Ale & Franz che firmano testo, regia e interpretazione di questo sentito omaggio, tra parole e musica, dedicato a due mostri sacri del teatro canzone italiano prima del debutto al Piccolo Teatro di Milano. La vendita dei biglietti avverrà tutte le sere di spettacolo

a partire da un’ora prima dell’inizio. Ulteriori ragguagli relativi alla stagione: campagna abbonamenti, prevendite, prezzo dei biglietti che quest’anno è molto accessibile, sono pubblicati nell’apposita sezione dedicata sul sito istituzionale del Comune di Tortona (tel 0131-8641). Claudio Cheirasco

La Ciclabile di Viguzzolo

P

rosegue la raccolta firme in sostegno alla realizzazione della pista pedo/ciclabile tra Tortona e Viguzzolo a cura del Comitato Smart Land che intende aggiudicarsi un finanziamento europeo e quindi realizzare questa importante infrastruttura senza costi aggiunti per la collettività locale. L’elenco completo dei punti di raccolta firme lo trovate sul nostro sito: www.inchiostrofresco.it

Storia delle religioni a Sale

C

ome da qualche anno a questa parte, torna il ciclo di conferenze sulla storia delle religioni organizzato dall’Associazione “Impegno Culturale Onlus”. Un momento importante per riflettere sulle diverse sfaccettature questo, forse come non mai in precedenza. Per questo motivo abbiamo raggiunto l’ideatore, Mehmet Raffaele Frugis per capire meglio in cosa consistano queste variegate lezioni. Mehmet Raffaele Frugis, ritorna il suo ciclo di incontri sulla storia delle religioni, questa volta a Sale, organizzato dall’Associazione Impegno culturale onlus, patrocinato dal Comune di Sale, dalla Provincia di Alessandria e dalla Regione Piemonte. Questo ciclo come si svolge? Saranno cinque incontri in cinque venerdì successivi cui presenterò un tema ogni volta. Il primo incontro di venerdì 14 ottobre è stato incentrato sulla Nascita delle Religioni, dalla rivoluzione neolitica alle religioni politeiste in Mesopotamia, Iran , Egitto, per poi passare all’antica Grecia e all’antica Roma e con un accenno ai celti e al druidismo e se ci sarà tempo anche agli dei nordici. Poi ci saranno tre incontri sui monoteismi abramitici legati al Libro, l’Ebraismo, il Cristianesimo, e l’Islam.L’ultimo incontro sarà una panoramica sulle Filosofie Orientali, dall’induismo al confucianesimo allo zen, è preferibile chiamarle filosofie anziché religioni. Qual è il pubblico di riferimento, a chi interessa questo ciclo di incontri? Il pubblico è stato il più eterogeneo, donne e uomini, giovani e meno giovani, dagli studenti a gente che lavora alle casalinghe, dai credenti di qualsiasi confessione agli atei. Il ciclo è sulla storia delle religioni, non sulle dottrine di ciascuna fede, di cui però naturalmente si parla: la fede è un fatto personale, ognuno segue quello in cui crede o non crede. (c.c.)


A cura della troupe de “l’inchiostro frescoTV” A Tagliolo Monferrato, l’allevamento di lumache La Spira: quando l’elicicoltura è la risposta migliore contro la crisi economica

Alla scoperta delle chiocciole dell’Alto Monferrato D urante questi anni di “crisi economica” molti negozi e aziende sono stati costretti a chiudere i battenti, lasciando senza lavoro migliaia di persone anche nel nostro Paese. Non tutti però si sono disperati a causa di questa congiuntura negativa e, rimboccandosi le maniche e aguzzando l’ingegno, si sono letteralmente “inventati” un nuovo lavoro. Questo è il caso di Michele Ravera che, assieme alla moglie Giorgia e al figlio Luca, hanno creato sulle colline di Tagliolo Monferrato un allevamento di lumache, chiamandolo “La Spira”. Curiosi di saperne di più, abbiamo raggiunto Ravera, dagli amici chiamato “Bobo”, presso la loro azienda: “Per quasi 25 anni ho gestito un negozio di ferramenta ad Ovada – ci dice l’allevatore mentre ci ac-

compagna a visitare l’allevamento – poi, un po’ la crisi e un po’ la voglia di cambiare, mi hanno fatto dire basta. Allora, possedendo circa cinquemila metri di terreno su questa bella collina, ho cerca-

to navigando su internet cosa mi potevo inventare con quella disponibilità di superficie. Le possibilità erano – prosegue Ravera – la coltura di tartufo, quella delle noci, di uova, di zafferano, tutte opzioni

che ho scartato per vari motivi, soprattutto di costi. Poi ho visto che si poteva fare un’altra cosa, ovvero l’elicicoltura”. L’elicicoltura, ovvero la coltivazione delle lumache, è un sistema di allevamento che, negli ultimi anni, sta riscuotendo un successo crescente. “Abbiamo iniziato con 25.000 esemplari di lumache vignaiole nel 2014. Gli esordi sono stati abbastanza traumatici: al mattino le abbiamo inserite – ricorda Ravera – e alla sera erano già tutte scappate! Ma, sia pure con qualche piccolo contrattempo come questo – dice sorridendo il nostro interlocutore – oggi l’allevamento è florido, strutturato secondo il ciclo biologico e non vi sono interventi esterni, come ad esempio pesticidi o altro, con 12 recinti di riproduzione e 24 dedicati all’ingrasso degli esem-

plari”. Le lumache sono molluschi particolarmente delicati: infatti la loro presenza in un determinato ambiente ne certifica la salubrità: “La dieta di queste lumache è composta esclusivamente da vegetali coltivati in loco – certifica Bobo Ravera – senza alcun tipo di mangimi”. Una volta nate e cresciute a dovere nei recinti dedicati alla riproduzione, le lumache vengono trasferite in quelli per l’ingrasso: “Il trasporto è un momento delicato, che può durare anche una ventina di giorni – afferma l’intervistato – Viene fatto attraverso dei fogli A4 bianchi di carta, oppure con dei piattini di plastica: gli animali attirati ci vanno sopra e noi li spostiamo nell’altro recinto”. Quando un esemplare è considerato abbastanza “maturo” per poter essere commercializzato?:

A Martina di Urbe sorge una storica struttura dove mondi lontani si incontrano a tavola

L’Albergo Minetto: innovare nella tradizione S in dagli anni Venti del Novecento dire “ospitalità” in valle dell’Orba significava dire “Albergo Minetto”. Infatti questa storica struttura, che sorge proprio all’ingresso di Martina di Urbe (SV), ha via via ospitato decine e decine di villeggianti, per lo più famiglie dell’alta borghesia genovese. Nonostante il successivo cambio di passo nei gusti vacanzieri, vuoi per l’avvento del turismo di massa, vuoi per la ricerca di lidi esotici, l’Albergo Minetto è riuscito comunque a vivere un periodo d’oro negli anni Sessanta, quando numerosi “vespisti” provenienti dal vicino Piemonte giungevano ad Urbe e dintorni per simpatiche “sgommate” fuori porta. Ultima-

mente, dopo l’avvicendamento di varie gestioni, il fascino per questa elegante e imponente struttura pareva essere un po’ scemato.

Invece, da qualche mese a questa parte, l’Albergo Minetto sta ritornando in auge nella valle dell’Orba grazie alla simpatia e alle idee di Pilar Badillo, giovane mamma che assieme al marito Cesar Pablo ha rinnovato l’immagine di questa struttura alberghiera. La redazione de “l’inchiostro fresco” l’ha raggiunta ad Urbe per farsi raccontare dalla sua viva voce sul come sia giunta ad Urbe: “Sono sempre stata affascinata da questo albergo. Io vengo da Ventanas, città dell’Ecuador e dopo aver studiato a Genova – spiega Pilar Badillo – ho deciso di puntare su questa storica struttura, tentando di dargli una nuova immagine rispettando la tradizione”. Infatti

oggi all’Albergo Minetto si possono assaporare non soltanto le specialità della cucina ligure, come il coniglio con le olive taggiasche, le frittelle di baccalà o lo stoccafisso, ma anche pietanze della tradizione ecuadoriana, così da offrire un mix particolarissimo ad una clientela via via in crescita: “Ho pensato che non si possono gettare le basi del futuro senza conoscere il proprio passato. Per tale motivo – ci dice la simpatica signora – proponiamo dei piatti che hanno un forte legame con questa terra, aggiungendovi però delle puntine di esotismo che, spero e credo, non guastino proprio”. Il “Minetto” è dotato di ben 12 camere a due letti, ciascuna con bagno e di un

bel dehor, ideale per pranzi o cene estive all’aperto. In più la struttura ospita anche mostre fotografiche (come quella ottobrina dedicata proprio all’Ecuador) ed anche party e feste di compleanno, matrimoni e ricorrenze varie: “Tutti i bambini della valle dell’Orba e dintorni – ci dice al termine della nostra chiacchierata Pilar – sono invitati all’Albergo Minetto lunedì 31 ottobre per la festa di Halloween: una giornata piena di simpatiche sorprese tutta da vivere con noi!”.

“Innanzi tutto deve raggiungere certe dimensioni e, soprattutto – ci risponde prontamente Ravera – presentare sul guscio un bordo abbastanza marcato: questo significa che non potrà più crescere e che è un esemplare adulto”. Le lumache, grandemente apprezzate nella vicina Liguria, sono forse poco conosciute nell’ovadese: “Diciamo che si è un po’ persa la tradizione di consumarle a tavola – dichiara Bobo Ravera – tuttavia, grazie anche alla riscoperta dei sapori di una volta, stiamo riscontrando segnali positivi. L’uso delle lumache poi è molto vario – continua il nostro interlocutore – dalle lumache in umido oppure al sugo, con funghi o con altre specialità”. Mentre Michele Ravera, dopo averci spiegato come le lumache nel periodo invernale, “vadano sottoterra per stare più al caldo”, ci sta salutando, sopraggiunge la troupe del “Financial Times”, impegnata in una serie di servizi sulle eccellenze enogastronomiche del Monferrato. E a noi de “l’inchiostro fresco” non ci resta che salutare i nuovi arrivati con un classico: “È la stampa bellezza!” e rientrare velocemente in redazione per fare questo pezzo e battere sul tempo i nostri colleghi d’oltreoceano. Mattia Nesto

Mattia Nesto Servizi e approfondimenti su: www.inchiostrofresco.it


Il Germoglio dei Sapori di Acqui Terme

Il grissinificio

C’

era una volta una coppia di panettieri che avevano un piccolo/grande sogno: preparare i grissini e i dolcetti più buoni di Acqui Terme e di tutto il Nord-Ovest. Comincia così, come una favola, la storia de “Il Germoglio dei Sapori”, premiato grissinificio e pasticceria acquese attiva dal 1988. Per raccontare questa bella vicenda di “imprenditoria unita alla dimensione artigianale” abbiamo raggiunto Rossana Piana e Riccardo Volpe, i due fondatori della ditta: “Abbiamo iniziato con l’apertura di un semplice panificio e pasticceria – ci dice Rossana Piana – Poi, intorno al 2000, ci siamo allargati, espandendoci su tre punti vendita ad Acqui Terme. Successivamente, verso marzo del 2013 – prosegue la titolare – abbiamo deciso di aprire un unico grande laboratorio qui in via Blesi 56. Un’ubicazione più adatta per le nostre nuove e rinnovate esigenze”. Infatti, come ci confermano Rossana e Riccardo: “la nostra ricetta è semplice: quantità senza rinunciare ad un grammo di qualità. Per questo motivo – ci dicono i due titolari – abbiamo scelto un edificio più grande, per impiegare maggior personale, lavorando in

un’ottica rivolta al commercio su vasta scala”. “Il Germoglio dei Sapori” infatti commercializza i suoi prodotti su un’area vasta quanto l’interno Nord-Ovest ed anche all’estero, con un radicamento davvero forte in Svizzera, Francia e Germania. Quali sono i vostri prodotti “di punta?”: “Sicuramente i grissini stirati a mano, che realizziamo con ingredienti naturali, senza scordare Le Linguacce, un nuovo prodotto che ha riscosso grande successo. E poi i dolci della pasticceria secca – risponde prontamente Rossana – come i baci di dama, i brutti&buoni, ovviamente gli amaretti morbidi ed anche i kifferi, dolci alle mandorle di origine araba, grandemente diffusi in Sicilia ed a Genova”. Tutta la linea di prodotti de “Il Germoglio dei Sapori” è disponibile in vari gusti: “Per soddisfare le diverse esigenze della nostra clientela”, afferma Riccardo Volpe. La redazione de “l’inchiostro fresco” ha visitato gli ampi locali della ditta, rimanendo stupita per la perfetta pulizia e organizzazione del lavoro: “Da fine ottobre abbiamo aperto presso questo nostro laboratorio uno spaccio– ci dice Rossana che sottolinea il fatto di essere affiancata da numerose giovani leve che nel prossimo futuro diventeranno il punto di forza dell’azienda, dando un grande aiuto a partire dalla cura dell’immagine, passando per il marketing ed arrivando alla comunicazione in generale – per essere ancora più a contatto con la nostra ormai affezionata clientela. Noi non vendiamo soltanto all’ingrosso ma chiunque, venendo qui in via Blesi – spiega al termine della nostra intervista Rossana – può acquistare prodotti sani e genuini, realizzati al 100% secondo metodi artigianali della tradizione piemontese. Se anche i torinesi, maestri nell’arte di fare i grissini, ci fanno i complimenti, vuol dire qualcosa, non è vero?”. m.n.

Tutti a tavola: tour enogas N

el 1956 Mario Soldati, scrittore di chiara fama e già corrispondente di guerra per “L’Avanti!” e “L’Unità”, s’inventò, per la nascente Rai, il reportage enogastronomico. Col nome di “Viaggio lungo la valle del Po”, Soldati infatti realizzò un programma nel quale venivano messe in evidenza e raccontate le eccellenze per quanto riguardava le pietanze e i vini, in quel caso, del Nord Italia. Oggi i reportage enogastronomici sono diventati i servizi di punta di quasi tutte le maggiori testate ed i telegiornali nazionali, confermando il grande interesse del pubblico per questo argomento. In tale solco si inserisce perfettamente l’iniziativa della C.I.A. (Confederazione Italiana Agricoltori) di Alessandria che a fine settembre ha organizzato un “tour enogastronomico” dell’Oltregiogo, ovvero un’iniziativa volta a mettere in vetrina i prodotti più pregiati e le più rinomate aziende del territorio. Sotto l’organizzazione della responsabile dell’Ufficio Stampa e Comunicazioni della C.I.A., Genny Notarianni, i giornalisti locali sono stati invitati a “toccare con mano ed assaggiare con il palato” le prelibatezze dell’Oltregiogo. Attraverso la visita in quattro tenute vitivinicole, la “Tenuta San Pietro” di Tassarolo, “Laghibellina” di Gavi (frazione di Monterotondo) e le due aziende di Tagliolo Monferrato, la “Cascina Boccaccio” e “Ca’ Bensi”, si è compresa l’assoluta ricchezza, anche in termini di paesaggio e di natura, che può sfoggiare l’Oltregiogo, terra che non ha niente da invidiare a zone più note, quali le colline toscane o le langhe del cuneese. La Tenuta San Pietro di Tassarolo La prima azienda vitivinicola ad essere visitata è stata la Tenuta San Pietro, imponente azienda di 65 ettari che si estendono sui versanti di una panoramica collina a Tassa-

rolo. Dominando una valle molto ampia, questa tenuta gode pienamente del tipico “microclima del gaviese” che presenta estati dalle giornate calde ma con notti freddi ed inverni rigidi e spesso nevosi, ideali per la fermentazione delle uve. Uve che si trasformano nei vini di punta dell’azienda, in particolare modo il “Gavi D.O.C.G.”, coltivato attraverso rigorose tecniche biodinamiche. Accompagnati da Giusi Cabella, responsabile della tenuta, i giornalisti hanno appreso alcune particolari tecniche di coltivazione. Ad esempio Cabella ci ha illustrato l’utilizzo di concimi assolutamente naturali come il letame, raccolto in corna di vacca che vengono conservate dall’autunno alla primavera sotto terra. Una volta dissotterrate, al loro interno si sarà creato un composto elastico, un concime eccezionale per rendere il terreno “l’ideale culla” delle viti. La Ghibellina di Gavi Dopo Tassarolo ci si è spostati nella vicina Gavi, più precisamente in frazione Nebbioli, dove si è fatta la conoscenza con Marina Ghibellini che, assieme al marito Alberto, ha fondato nel 2000 la tenuta “La Ghibellina”. L’azienda, di dimensioni più ridotte rispetto alla “collega” di Tassarolo, si evidenzia per una cura assoluta delle tipicità, con i vigneti esposti alle brezze marine che spirano direttamente dalla vicina costa ligure. La signora Marina ha spiegato come: “Nonostante prenda sempre appunti, non c’è mai una vendemmia uguale all’altra, ogni anno è diversa. Per esempio la vendemmia di quest’anno – ha proseguito nel discorso – è stata senza dubbio fruttifera e di buona qualità, non ai livelli di eccezionalità di quella del 2015 ma sicuramente molto buona. Eppure ha piovuto pochissimo e, nonostante questo, le uve sono maturate bene”.

Un nuovo tassello al legame storico e gastro

A Paderna si scopre i “H o studiato a Genova e mi sono innamorato di quella città: dei suoi profumi, dei suoi colori e, soprattutto della sua cucina. Ecco perché, nel 1997, ho pensato di trasferire quelle suggestioni culinarie qui nel tortonese”. Con queste parole, Federico Lovazzano, eclettico titolare de “L’Osteria del poeta pescatore” di Paderna, suggestivo borgo dei colli tortonesi tra Sarezzano e Villalvernia, ci spiega com’è nata questa sua attività gastronomica. “All’inizio avevo aperto

il ristorante a Sarrezzano – ci spiega il titolare – ed avevo avuto fin da subito ottime risposte in fatto di clientela: infatti era l’unico punto tra Tortona, Novi Ligure e la vicina valle Scrivia dove si poteva mangiare piatti a base di pesce fresco. Poi nel 2005 ci siamo trasferiti nei locali della ex Saoms di Paderna, un luogo per noi ideale con una suggestiva quinta scenica, le platee e i bellissimi fregi ottocenteschi”. Già perché L’Osteria del poeta pescatore è un luogo denso di storia, con un edificio nel quale

C ce

mer SEDE ZONALE NOVI LIGURE Corso Piave, 6 piano 1° tel. 0143-72176 - fax 0143-75465 e-mail: al.novi@cia.it

SEDE Via Monsig tel. 0143-835 e-mail


stronomico nell’Oltregiogo

onomico tra i Colli tortonesi e la valle Scrivia

il gusto del territorio l’associazionismo cittadino ha incontrato prima gli spettacoli teatrali, musicali e il cabaret e, successivamente, l’arte culinaria. “La nostra clientela è molto variegata – spiega Lovazzano - e proviene in gran parte da Novi, Tortona, Alessandria e Valenza ma tanti arrivano anche dalla vicina valle Scrivia e da Pavia. Qui – prosegue l’intervistato – serviamo soltanto pesce fresco che, ogni giorno, andiamo a prendere direttamente in piazza Cavour a Genova, al mercato ittico. Per questo motivo non abbiamo

un menu alla carta ma proponiamo soltanto il pescato della data giornata”. E dire che in questo ristorante la varietà gastronomica la fa da padrone: fatto salvo per il fritto misto, vero e proprio fiore all’occhiello dell’esercizio, molto famosa è anche la “cima di mare”, un piatto che è l’unione tra la Liguria e il Piemonte, una pietanza d’Oltregiogo: “La cima di mare – illustra il titolare – prende appunto spunto dal meglio delle due Regioni: quindi carne di fassona ripiena di pesce fresco. (m.n.)

La Cascina Boccaccio di Tagliolo Monferrato Dopo aver assaporato la buona aria di Tassarolo, i giornalisti, sempre accompagnati dai rappresentanti della C.I.A., hanno “scavallato” nell’ovadese, andando a Tagliolo Monferrato. Qui, in località Piano Moglia, sorge la “Cascina Boccaccio”, un’azienda di piccole dimensioni ed a conduzione famigliare: sono ormai tre le generazioni che si occupano di coltivare questo particolarissimo territorio. Roberto Porciello e sua moglie Ileana hanno decantato le lodi di quei “sette ettari di paradiso”, affermando come: “Molto spesso il Dolcetto, il vino tipico di queste zone, sia stato negli anni sprezzato. Invece, anche grazie alla maggiore attenzione nel coltivarlo degli ultimi tempi – hanno aggiunto i due produttori – il Dolcetto/Ovada è diventato un vino riconosciuto e riconoscibile, un vero protagonista non solo del nostro territorio ma anche a livello nazionale”. Porciello, a differenza delle due aziende precedenti, ha precisato che il suo mercato è soprattutto un mercato nazionale (mentre, Tenuta San Pietro e La Ghibellina sono più avocate al mercato internazionale, in particolare Giappone, Stati Uniti e Canada). A Tagliolo abbiamo potuto assaggiare, oltre alle mele che, spontaneamente, maturano tra i filari, anche il “cortese torbido” un vino molto sui generis per la particolare “torbidità” che gli dona un sapore ed un aspetto unico. Ca’ Bensi di Tagliolo Monferrato Ultima tappa di questo tour fra le meraviglie enogastronomiche dell’Oltregiogo è stata “Ca’ Bensi”, azienda vitivinicola sempre di Tagliolo con il suo agriturismo “Al Chiar di Luna”. Dal 1955 questa cascina lavora i vitigni autoctoni, con particolare attenzione per il

Dolcetto. Federico Robbiano, il titolare, che assieme alla moglie Daniela porta avanti l’azienda, ci ha spiegato come: “Il fatto di avere costituito una rete di vignaioli del Dolcetto, che si può produrre soltanto nei territori dei 22 comuni facenti parte del distretto, ha migliorato le cose. Però – ha proseguito il nostro interlocutore – un vino per essere un grande vino ha bisogno di un grande territorio che non abbia paura ad aprirsi completamente al turismo e all’estero. Dobbiamo insomma metterci tutti quanti in testa di fare squadra perché i guadagni e la resa sarà comune, sarà di tutti, così le eventuali ricadute negative”. Presso l’azienda Ca’ Bensi i giornalisti hanno avuto inoltre l’opportunità di assaggiare le prelibatezze locali, dagli agnolotti al vino sino ai dolci, vere e proprie “opere d’arte culinaria” fatte interamente a mano. Il tour della C.I.A., di cui tutte queste aziende sono soci di punta, ha permesso, una volta di più, di comprendere appieno quanto il territorio dell’Oltregiogo, in questo caso interamente ricadente nella ex Provincia di Alessandria (ma il discorso sarebbe stato pressoché identico per quello della Città Metropolitana di Genova), sia ricco di vere e proprie gemme enogastronomiche. Un tesoro che, non soltanto deve essere portato alla conoscenza del maggior numero di persone possibili, ma dev’essere riscoperto anche e soprattutto da parte degli stessi abitanti dell’Oltregiogo, che a volte sono distratti da altre suggestioni. Ecco perché associazioni del rango e della storia della C.I.A. sono i soggetti giusti per far emergenze queste “grandi bellezze dell’Oltregiogo”. Mattia Nesto

Cia: servizi alle aziende, entro di assistenza fiscale, patronato Inac, rcati agricoli e molto altro!

ZONALE OVADA gnor Cavanna, 10/12 5083 - fax. 0143-823092 l: al.ovada@cia.it.

SEDE ZONALE TORTONA Via Montemerlo, 25 tel. 0131-822722 - fax. 0131-866446 al.tortona@cia.it

www.ciaal.it

SEDE ZONALE ACQUI TERME Via da Bormida, 4 tel. 0144-322272 - fax. 0144-321320 e-mail: al.acqui@cia.it

I tesori di Montaldo Bormida

W il tartufo

P

er il quinto anno consecutivo torna la “Fiera del Tartufo”, un appuntamento divenuto ormai tradizionale che punteggia l’autunno di Montaldo Bormida. Immerso sulle colline tra val Bormida e valle dell’Orba, nell’Alto Monferrato, a due passi da Acqui Terme, Ovada ed Alessandria, Montaldo è un paese davvero pittoresco, lo scenario ideale per ospitare una manifestazione tanto di successo. Domenica 6 novembre è la data da appuntarsi in agenda: infatti dalle ore 10 alle 20, presso il “Palavino-Palagusto”, moderna struttura in grado di accogliere i visitatori, la “Nuova Pro Loco”, assieme alla premiata “Cantina Tre Castelli” e al Comune di Montaldo Bormida, organizzano la Fiera di Sua Maestà il Tartufo, con anche banchetti gastronomici ed artigianato. La Fiera di Montaldo è quello che si può definire una vera e propria “vetrina per il territorio”, con tanti prodotti, su cui spiccano, ovviamente, i tartufi e i vini del Monferrato, che confermano l’eccellenza eno-gastronomica dell’Oltregiogo. Vi sarà anche la premiazione dei tre tartufi più grandi: una sfida per i “trifolau” (ovvero dei cercatori di tartufi) più esperti e non. Ma grande protagonista sarà anche

la celebre farinata di Montaldo e i piatti a base di tartufo con anche formaggi e dolci tradizionali. Nei pressi del Palavino, nella Cantina Tre Castelli, dalle ore 14 si terrà una grande castagnata. Un’occasione più che ghiotta anche per assaporare i prelibati vini della celebre Cantina, accompagnandoli alle gustose caldarroste. Una grande giornata insomma per una grande manifestazione che si svolgerà anche in caso di maltempo. Per tutte le informazioni l’indirizzo mail di riferimento è: prolocomontaldobormida@gmail.com

mentre il telefono è: 349/6201811 Mattia Nesto


18

l’inchiostro fresco Ottobre 2016

Poveri milionari

Q

ualche tempo fa su un social network un noto calciatore – uno qualsiasi, tanto sono tutti belli, ricchi e famosi; né serve a molto dire in che squadra giocasse: la cambiano spesso – festeggiava un prestigioso trofeo, rallegrandosi di poter finalmente mangiare una pizza. Già, una pizza, proprio così. L’allenatore, dicono, era un fanatico della dieta. I calciatori dovevano seguire un ferreo regime alimentare: pasta ridotta al minimo. O mangi quella o il pane. Altrimenti le patate. Ma non tutto insieme. E attenzione anche alla frutta. La verdura va bene, quella sì che ne puoi mangiare quanta ne vuoi. Sui secondi carni bianche o pesce, non ci si scappa. Il resto è off limits. Da notare, particolare di non poco rilievo, che il calciatore guadagnerà alcuni milioni di euro all’anno. A ragionare per luoghi comuni si potrebbe ipotizzare che il noto calciatore acquisterà una Ferrari al mese. Cosa che magari non si discosta neanche troppo dalla realtà. Ma era felice come un bambino quando finalmente poteva comprarsi una pizza. Costo: probabilmente dieci, dodici euro se tra le più elaborate, di quelle con frutti di mare o crema di tartufo, una sciccheria da ricchi! L’altra sera me ne sono andato a mangiare fuori con alcuni amici. Ho preso una pizza. Anzi due. E ci ho pure bevuto una birra assieme. Ciò mi ha in parte ripagato di tanti anni passati a tormentarmi sul perché non sia mai diventato un fenomeno del pallone. Per una sera mi sono sentito molto più ricco e felice del povero calciatore milionario. Federico Cabella

Il segreto per curare i mali del proprio corpo

Il piede è un muscolo: bisogna allenarlo

S

ono i muscoli che sostengono, per così dire, tutta l’impalcatura, ovvero ossa del piede. Anni fa vidi un ex pugile che aveva forti dolori alla pianta dei piedi: si trattava di un piede piatto con caduta dell’arco longitudinale. Fino a che praticava la boxe non aveva questo problema, come mai si è presentato solo dopo? Perché nel pugilato si saltella sempre, quindi i muscoli del piede si contraggono in continuazione proprio come quando si cammina in punta di piedi!Per tenere allenati i muscoli del piede dovete indossare scarpe larghe e comode. Le scarpe in commercio, nella maggior parte dei casi, stringono il piede, lo “incarcerano” e così il piede non può, lasciatemelo dire, “esprimersi a dovere”. Ecco alcuni esercizi per ovviare a ciò: 1) Camminate in punta di piedi 2) Mentre siete in piedi sollevatevi di tanto in tanto sulle punte 3) Afferrate una penna, una matita o un asciugamano con le dita dei piedi e portateli alle vostre mani 4) Quando si è in piedi o seduti, flettete verso il basso le dita dei piedi come per aggrapparvi qualcosa, non tenete le dita sollevate. Pigiate le dita verso il basso, cosi l’arco sotto il piede si potenzia e, successivamente, tenete le dita pigiate, sempre stando in piedi o seduti. 5) Mettete le dita della mano tra le dita dei piedi in modo da allargarle e poi flettete le dita verso il basso in modo da rendere più robusto l’arco longitudinale del piede. Sentirete voi stessi i risultati!

Dr. Pietro Albano Tel. 0143 381797 Piazza Dante Alighieri, 12 - Gavi, (Al)

Le rubriche d Ester… nando…!!!

Riflessioni a ruota libera di Ester Matis

Per favore, non chiamatela arte!

U

ltimamente stanno diventando un’ossessione, hanno invaso tutte le grandi città del mondo e sempre a fare contrasto con i capolavori eterni dell’architettura e dell’arte. Sto parlando delle enormi bestie di plastica coloratissima, chiocciole giganti, pinguini, alligatori, lemuri e altro ancora, “creazioni” del famigerato gruppo “Cracking art”. Sì, ho capito che questi signori proclamano il riciclo della plastica e la tutela dell’ambiente, ma per forgiare le loro abnormi creature quanto ci costano in scarichi, scarto, coloranti, energia? E quale arte produce mai figure in serie? Potrebbero occuparsi di produrre arredi per parchi gioco, carrozzoni carnevaleschi, componenti per le auto! Perché infestare parchi, giardini reali, facciate di musei e palazzi storici, piazze uniche al mondo per la loro naturale e architettonica bellezza, beni che il mondo intero ci invidia, con degli ingombranti ripetitivi oggetti di plastica multicolor? Probabilmente sono io che non mi sono evoluta, che non capisco l’utilità del volerci mettere a tutti i costi di fronte a questo contrasto tra quello che eravamo e quello che siamo, al volerci fare pensare continuamente che siamo comunque e sempre pervasi dai rifiuti. Ma per fare ciò bisogna permettere di invadere

con sta roba da piazza Vittorio a Torino alla Reggia di Caserta? Trovo tutto ciò di cattivo gusto, quasi quanto vedere Palazzo Ducale a Mantova arredato in stile minimalista per sponsorizzare marchi di “design” o il suo cortile interno ingombro da uno pseudo labirinto in lamieroni scatolati, opera di un nientepopodimeno che “grande” (e suppongo pagato) “artista” nipponico! Vogliamo poter fotografare (anche solo con gli occhi) le nostre belle città d’arte senza farci distogliere dai “plasticoni” o dai “lamieroni”. Viva l’arte e le arti. Ognuna al suo posto.

La voce del fisioterapista: utili consigli per la vita di tutti i giorni

Vi spiego il dolore di spalla I

l dolore di spalla è una problematica molto frequente. In ambito ortopedico, dopo la lombalgia, rappresenta una delle cause che, con maggiore frequenza, impongono al paziente a rivolgersi ad uno specialista. La spalla è l’articolazione più mobile di tutto il corpo umano ed è l’unica ad essere “appesa”. Questa sua caratteristica mal si associa alla stabilità necessaria per ridurre i rischi di possibili conflitti tra le diverse strutture anatomiche. In generale, escludendo gli eventi traumatici, possiamo affermare che le persone adulte soffrono, in misura maggiore, di patologie tendinee inizialmente di

origine acuta e successivamente su base degenerativa. Le persone più giovani lamentano sintomi riferibili alla scarsa stabilità dovute principalmente alla lassità degli stabilizzatori passivi (capsula articolare, legamenti...) o alla minore o alterata forza degli stabilizzatori attivi (muscoli). Tra le principali problematiche di spalla, escludendo sempre gli eventi traumatici, elenchiamo: le patologie della cuffia dei rotatori (tra cui la sindrome da conflitto), la tendinopatia calcifica e la capsulite adesiva o spalla rigida. Nelle patologie della cuffia, il dolore generalmente si presenta durante i movimenti attivi oppure durante il

mantenimento di posizioni passive che favoriscono la compressione o l’allungamento di un determinato tendine. Il dolore può essere la causa di una carenza di forza: nel caso di una tendinite, conclusa la fase algica, la forza viene recuperata in maniera graduale; se invece è presente una lesione tendinea, alla riduzione del dolore non si associa un recupero totale della forza. Per quanto riguarda la tendinopatia calcifica il dolore in fase acuta è molto intenso quasi logorante. Normalmente questa fase dura al massimo una settimana. Qualsiasi movimento passivo attivo produce un dolore molto intenso

localizzato non solo sulla spalla ma su tutto il braccio fino alla mano che risulta essere dolente. Vi sono difficoltà addirittura nei movimenti di prensione con la mano. Il dolore è continuo durante tutta la giornata e si intensifica ancora di più durante le ore notturne.

Riceve su appuntamento Tel. 393 4353899 simoneberrinofisioterapista@gmail.com


de

l’inchiostro fresco

Ottobre 2016

19

Sabato 8 ottobre presso la Biblioteca Civica “Capurro” di Novi Ligure intellettuali e studiosi uniti nella promozione dell’Oltregiogo

Firmata la “Carta di Novi” per l’UNESCO

L’

Oltregiogo, si sa, ha proporzionalmente più castelli della Loira francese. Molti di essi sono stati costruiti dai Genovesi: da sempre per loro hanno rappresentato un luogo di imperialistico dominio, semplice soggiorno o talvolta rifugio, quando le acque, in città, si scaldavano troppo. Contestualmente, in altre parti dell’Europa (e non solo) sono sorti numerose altre torri o insediamenti di matrice genovese per scopi perlopiù marittimo-commerciali. L’isola greca di Chio, di fronte alle coste turche, oltre a vantarsi di aver (forse) dato i natali al sommo poeta Omero, vanta anche un periodo di dominazione genovese, che ha avuto un visibile impatto sulle struttura urbanistica e architettonica del luogo. Allo stesso modo, nella prospiciente Turchia, più esattamente a Galata, sempre i Genovesi hanno creato un insediamento, oggi

quartiere della multietnica capitale Istanbul, che reca ancora i segni del loro passaggio in parte delle mura, nel Palazzo Comunale e nella caratteristica torre. Una rocca genovese è presente anche nella città di Sudak, in Crimea: territori questi che testi-

moniano l’ottimo volume di affari che la madrepatria, grande repubblica marinara mediterranea, aveva imbastito con l’Oriente. Per avvicinarci, nella Sardegna basso-medievale dei Giudicati, la famiglia Doria (assieme alla toscana Malaspina) punteggiò il

nord-ovest dell’isola di castelli e nuove città che richiamano nelle vie strette che scendono verso il mare il chiaro modello dei caruggi del capoluogo. E non è finita qui: anche il comune brasiliano di Cachoeira, nello Stato di Bahia, reca nella struttura dell’insedia-

mento le tracce di un intervento dei Genovesi, coinvolti nel commercio dello zucchero. Che cosa accomuna, dunque, tutti questi luoghi, rispetto ai quali l’Oltregiogo è baricentrico, se non la comune matrice genovese, ravvisabile nelle strutture architettoni-

che che tanto hanno influenzato il paesaggio? Perciò i delegati di tutti questi territori si sono ritrovati sabato 8 ottobre presso la Biblioteca Civica “Capurro” di Novi Ligure per cercare di, come si dice, “fare rete” e presentare una seria candidatura alla Tentative List dell’UNESCO, in modo che l’importante ente ponga sotto tutela tutti questi siti. A tal proposito, al termine del convegno, è stata firmata la “Carta di Novi”. Il percorso intrapreso sarà lungo e tortuoso, ma i primi passi sono stati mossi. Chissà che un giorno i castelli che abbiamo attorno e che a volte osserviamo con sufficienza, per vederli tutti i giorni, non diventino importanti mete turistiche, raggiunti da visitatori da ogni angolo del mondo?

Federico Cabella

Contro pulci, zecche e pidocchi masticatori

N Abbigliamento dagli anni ‘50 in poi

G

rande protagonista il blazer, la giacca sportiva inglese riservata inizialmente agli uomini, poi adottata nelle scuole inglesi anche dalle ragazze, e infine assai diffusa, verso il 1960, tra uomini e donne di ogni età. Un’altra influenza nell’abbigliamento civile lo diede in tutta l’Europa il “Military look” dopo il 1965. Ovvero l trenchcoat, soprabito inglese delle trincee, mentre negli anni cinquanta il montgomery, il trequarti fatto con chiusura ad alamari che il generale inglese, di cui porta il nome, aveva adottato durante la guerra.

on c’è cosa più bella e divertente che quella di giocare col proprio cane o col proprio gatto. I simpatici amici a quattro zampe infatti, con la loro gioia di vivere e la tenerezza espressa dagli occhi “buoni” sono davvero una gioia per tutti. Eppure i nostri cucciolotti spesso e malvolentieri debbono fare i conti con altri molto meno simpatici animali: infatti pulci, zecche e pidocchi possono dare molti fastidi ai nostri cani e gatti, rappresentando anche un serio rischio per la salute di tutta la vostra famiglia. Ad esempio le pulci che possono infestare il proprio cane o gatto, disseminano miliardi di uova e larve per l’intero ambiente domestico: per fare un raffronto, il 5% delle pulci si trova sul corpo dell’animale, mentre il restante 95% è disseminato nell’ambiente. Tuttavia vi sono dei metodi molto efficaci per “liberare”, una volta per sempre, il vostro cucciolotto e la vostra casa da questi ospiti indesiderati: i prodotti “Frontline – Tri Act”,“Advantix” e collarini pensati appositamente, rappresentano la migliore soluzione. Applicando questi antiparassitari specifici sul corpo dell’animale (tra le scapole, così che la soluzione non sia leccata) nel giro di meno di 24h tutte le pulci, zecche e insetti masticatori saranno eliminati.


20

l’inchiostro fresco Ottobre 2016

PROFUMI d’italia, ricette e ricordi

Congratulazioni dottoressa

La patata di Decollatura

L M

amma Franca, papà Gianni, il fratello Fabio, insieme a parenti, amici ed alla redazione de “l’inchiostro fresco” si congratulano con la neo dott.ssa Sonia Castucci che si è brillantemente laureata il giorno 29 settembre con la votazione di 110 e lode in “Economia Aziendale”, discutendo la tesi “Passaggio dal metodo patrimoniale al metodo finanziario nella contabilizzazione dei beni in leasing: analisi

C

dei principali effetti sul bilancio d’esercizio” con relatore il prof. Francesco Avallone. Una bella soddisfazione per una giovane brillante e piena di belle speranze. La redazione

Aster, protagonisti d’Autunno

on la nuova stagione arriva il momento di cambiare il vestito anche ai nostri terrazzi e niente si adatta meglio degli splendidi Aster. Più noti come settembrini, sono erbacee perenni molto diffuse nei nostri giardini; i fiori, a margherita, hanno numerosi petali solitamente nei toni del rosa e del lilla, ma esistono anche varietà a fiore bianco. Sono piante cespugliose, cariche di fiori, che ben si adattano a posizioni soleggiate o semiombreggiate. Di facile coltivazione, sono molto resistenti e raramente vengono attaccate da muffe o parassiti; non sono molto esigenti e ben si adattano a tutti i tipi di terreno: ricordiamoci, però, di mettere sempre un buon substrato drenante, per evitare i ristagni idrici che possono rovinare le radici. Nella nostra posizione non necessitano di irrigazioni molto frequenti: basta che il terreno sia fresco. Bastano poche e semplici per avere un bellissimo balcone colorato…anche in autunno!

a patata è un tubero commestibile ottenuto dalle piante della specie Solanum tuberusum utilizzato soprattutto in cucina. Fu domesticata nella regione del lago Titicaca diventando uno degli alimenti base della popolazione Inca, che ne svilupparono numerose varietà per adattarla ai diversi ambienti della loro regione. La patata giunse in Europa e in Italia intorno alla metà del xvi secolo e siccome non era mai stata citata nella Bibbia, alcuni religiosi la associarono alla stregoneria e al demonio. In Calabria, nell’altopiano della Sila e più precisamente tra i comuni che lo delimitano, la natura dei terreni e le caratteristiche climatiche hanno permesso di ottenere una crescita dei tuberi costante e una maturazione della pianta ottimale e, di conseguenza, una varietà tutta calabrese. Per esempio a Decollatura, un paese incastonato su un vasto altopiano solcato dal fiume Amato, protetto dal Monte Reventino e da creste montane e collinari, dove un tempo vi fu

una memorabile battaglia tra Pirro e i Mamertini, si è sviluppato col tempo una specie di tubero conosciuto esattamente come la ‘’patata di Decollatura’’. Alimento tipico della tradizione contadina, la patata è alla base delle ricette caratteristiche del piccolo comune dell’entroterra silano. Tutti gli anni, ogni estate, le viene dedicata una splendida sagra che attrae i paesi vicini e persino gli abitanti del capoluogo. Le donne del luogo, nei periodi di festa, si sono specializzate nella preparazione delle “grispelle” a base di patate e farina. La produzione varia di tradizione in tradizione e alcuni procedimenti vengono segretamente custoditi dalle anziane. Di solito bisogna bollire le patate con la buccia, schiacciarle e unirle alla farina per elaborare l’impasto; aggiungere sale e lievito e friggerle nell’olio bollente. Ma il vero rituale è quello di riunirsi intorno al focolare per degustare insieme le grispelle e un buon bicchiere di vino. Samuele Anastasio

l'Orto di Marisa Zuppa campagnola

S

pesso si dice… “Piatti poveri dei contadini”, ma come si possono definire oggi poveri piatti completi di tutto ciò che la natura ci dà e di cui il nostro organismo ha bisogno per sentirsi completi sia moralmente che fisicamente. Sappiamo tutti quanto sia gratificante mangiare bene, sano e in buona compagnia. Ricetta cco un piatto ricco di tutti i componenti della nostra terra e dell’autunno: pelate un chilo di castagne, immergetele in acqua bollente per togliere la pellicina. Mettete in una casseruola con 100 g di burro, 125 g di funghi secchi, messi prima a bagno in acqua tiepida, una cipolla tagliata finemente, un paio di chiodi di garofano, un cucchiaio di zucchero, mezzo litro di brodo di verdure “vegetale”. Passare al setaccio o frullare e servire la zuppa con crostini e una spolverizzata di mandorle tostate e tritate molto finemente. Castagne e mandorle, quest’anno, nei nostri territori non abbondano in un anno così difficile ma con un po’ di buona volontà un “chiletto” si può trovare!!! Buon appetito!

E


Nuova Libarna

Pozzolo, Novi Ligure, Serravalle Scrivia, Arquata Scrivia

Il Consigliere Comunale Enrico Orlando ha presentato un’interpellanza sulle ditte operanti nei cantieri del Terzo Valico

Ma chi sta lavorando a Pozzolo Formigaro?

“M

a chi lavora sul nostro territorio?”. È questa la domanda, molto semplice, che si deve esser fatto Enrico Orlando, Consigliere comunale di Pozzolo Formigaro, quando ha presentato un’interpellanza per fare chiarezza sulle “ditte operanti nei cantieri del Terzo Valico, così da avere un elenco dettagliato delle ragioni sociali, partite iva, tipologie di contratti etc. per appurare se siano stati o meno effettuati controlli o ispezioni amministrative da parte della Polizia Municipale e con quali gli eventuali esiti”. Abbiamo raggiunto il dott. Orlando per chiedere quali siano state le risposte giunte dall’Amministrazione Comunale di Pozzolo. L’interpellanza in consiglio “Ho presentato l’interpellanza lo scorso giugno, in occasione delle inchieste legate alle infiltrazioni

impresa e la moglie, siano stati condannati a sei anni per frode in pubbliche forniture e traffico illecito di rifiuti nell’ambito del processo riguardante i lavori di realizzazione del fondo stradale della tangenziale di Orzivecchi e di Orzinuovi, paesi del bresciano”.

mafiose nei cantieri del Terzo Valico, la cosiddetta operazione Alchemia. Debbo dire – afferma Orlando – che il Comune mi ha dato una pronta risposta specificando che, nell’ambito degli interventi sulla Galleria Artificiale Pozzolo e opere connesse, i lavori sono stati affidati al Consorzio Integra”. Il Consorzio Integra Il Consorzio Integra è uno dei principali gruppi operanti nel settore edilizio. Ha una capitalizzazione di 42 milioni di euro e un giro d’affari, nel complesso, di circa sei miliardi per oltre 500 dipendenti. “Integra insomma è quello che si direbbe un big player nelle costruzioni ma tale consorzio opera attraverso una propria società consortile – spiega il consigliere comunale – Questa società è la TGV. La TGV, a sua volta – prosegue nell’argomentazione Orlando – ha facoltà di subappaltare i lavori,

previa l’autorizzazione del Cociv ad altre imprese”. Quindi quale società effettivamente svolge i lavori per il “lotto Pozzolo?”: “Si tratta della Tecnofrese s.r.l. con sede legale a Bergamo: proprio questa ditta mi ha fatto, mi si consenta l’immagine, drizzare le orecchie e tremare le vene ai polsi”.

La ditta Tecnofrese s.r.l. La Tecnofrese è una ditta, come si legge su “Il Fatto Quotidiano” del 1° novembre 2015, implicata in una serie di danni ambientali. “Basta fare una rapida ricerca su internet – ci dice Enrico Orlando - per scoprire come Pierluca Locatelli, l’ex titolare di tale

Un’altra inchiesta Orlando ci riferisce come sempre la Tecnofrese sia attualmente sotto inchiesta per un altro appalto, ovvero quello relativo alla cosiddetta “Brebemi ”, (la Brescia-Bergamo-Milano), come si può leggere nell’articolo a firma di Michele Andreucci apparso su “Il Giorno” del 1° dicembre 2011.“L’accusa è quella di corruzione e traffico illecito di rifiuti – si apprende nel citato articolo – che sarebbero stati sotterrati nei cantieri della Brebemi”. Il processo, dopo alcuni cambi di sede, è ancora in corso. “Oltre a questi segnali

oltremodo inquietanti – afferma il nostro interlocutore – c’è anche da considerare il fatto che la Tecnofrese offra un pacchetto completo di servizi: ovvero non soltanto semplice movimento terra ma anche smaltimento rifiuti e bonifica di amianto. Una ditta con tali trascorsi e che opera in settori così delicati sul nostro territorio non può che destare più di una preoccupazione!”. Questione sicurezza La Polizia Municipale cosa dice?: “Il responsabile mi ha risposto che le competenze della Municipale sono limitate ad interventi particolari, quali segnalazioni o esposti di carattere edilizio o ambientale. Estremizzando – continua il consigliere – si potrebbe affermare che una ditta con questi precedenti possa operare sul nostro territorio senza controlli”. Continua a pag. 22

NOLEGGIO VEICOLI

RENT CAR


22

l’inchiostro fresco Ottobre 2016

POZZOLO FORMIGARO - NOVI LIGURE - SERRAVALLe - ARQUATA SCRIVIA Novi Ligure si conferma centro-zona anche per quanto riguarda le arti

Timori a Novi Ligure

gna “Aspettando il gran Concerto di Fine Anno”, organizzato dalla Fondazione Piemonte dal Vivo. I primi tre appuntamenti si terranno presso la sala conferenze del Centro Comunale Capurro con tre gruppi d’eccellenza: Venerdì 2 dicembre con il duo Massimo Mercelli e Corrado De Bernart. Mercelli è un noto flautista, vanta le più importanti dediche e collaborazioni con i maggiori compositori del calibro di Penderecki, Gabaidulina, Glass, Nyman; Bacalov, Morricone, Soillima Si esibisce con grande successo in tutto il mondo. Corrado De Bernart, pianista di fama internazionale. Il 5 dicembre sarà la volta degli “Archi all’opera”, accompagnati dal soprano Giulia de Blasis, per concludere con il 16 dicembre con il Quartetto Fonè, accompagnato dal clarinettista Piero Vincenti, tra i più grandi clarinettisti italiani, nonché fondatore e direttore della Italian Clarinet University e del Camerino Music

imminente apertura di un punto vendita Eurospin in via Mazzini a Novi Ligure, proprio a fianco del pre-esistente supermercato U2, ha fatto molto discutere in città (come abbiamo riportato nello scorso numero di settembre a pp. 21-22). Per avere uno spettro il più ampio possibile della situazione, dopo aver intervistato l’Amministratore Delegato di Unes, Mario Gasbarrino, abbiamo raggiunto una delegazione di dipendenti del supermercato di via Mazzini per capire dalla loro viva voce come stiano le cose. “La preoccupazione c’è ed è evidente – confermano i dipendenti – Siamo 21 lavoratori tra i 40 e i 55 anni, quindi in una fascia d’età comunque di difficile re-inserimento lavorativo. Si capisce bene come rischiare di perdere il posto di lavoro a questa età sia davvero un grosso problema”. Un posto di lavoro che, come ce lo certificano le parole degli addetti, è “Un ottimo posto di lavoro. La Unes è un’azienda seria che permette di lavorare in un contesto ottimale, senza eccessivi sfruttamenti o turni massacranti. Negli anni la ditta ha anche investito (come accaduto circa tre anni fa, con lavori di riqualificazione del punto U2 di via Mazzini, ndr) – spiegano i dipendenti quasi all’unisono – abbiamo attraversato dei momenti di difficoltà ma i vertici aziendali ci sono sempre stati vicini, non lasciando mai e poi mai nessuno a casa”. Secondo voi da parte dell’Amministrazione comunale si sarebbe potuto fare di più?: “Noi non chiediamo al Sindaco o a chi per esso degli ammortizzatori sociali – rispondono prontamente i nostri interlocutori – ma, vista e considerata la qualità del posto di lavoro, domandiamo un certo e adeguato reinserimento lavorativo. Oltre ad essere avanti negli anni, non possediamo una formazione professionale variegata: la chiusura del punto vendita – proseguono i lavoratori – sarebbe per noi un problema difficilmente sostenibile, che ricadrebbe negativamente su 21 famiglie novesi”. E quindi, quali sono state le risposte da parte del Sindaco, Rocchino Muliere?: “Durante il nostro incontro di fine settembre in Comune, assieme ai delegati sindacali, il Sindaco ha detto che seguirà passo passo la vicenda, cercando tutte le soluzioni possibili – affermano i lavoratori – Abbiamo già stabilito un prossimo incontro alla fine di novembre, per valutare come si sarà evoluta la situazione”. (m.n.)

La rassegna “Note d’Inverno” Caso Unes Le vetrine L’ i v di No “N

ote d’inverno” è il titolo della doppia rassegna musicale che prenderà avvio a Novi Ligure dal 21 novembre prossimo e proseguirà fino a dicembre per chiudere con il tanto atteso “Concerto di Fine Anno”. Una serie di appuntamenti con la musica di notevole livello, a partire con “Novinjazz e dintorni” , spettacolo che si svolgerà al teatro Giacometti, ovvero due concerti che abbinano la musica afroamericana con ritmi blues, spiritual e gospel. Il 21 novembre si esibirà il duo internazionale Franco Ambrosetti - Dado Moroni. Il primo trombettista e flicornista ticinese, rappresenta la storia del jazz svizzero, uno dei massimi specialisti europei dello strumento, vanta una ventina di incisioni e collaborazioni coni migliori jazzisti americani. Dado Moroni è invece uno dei più prestigiosi pianisti di tutti i tempi a livello nazionale. Il secondo concerto della rassegna è previsto per lunedì 28 novembre alle ore 21, con i Rokes, uno dei più grandi nomi del beat inglese: il bassista Bobby Posner , novese d’adozione si esibirà con il batterista Mike Shepstone, in arrivo dall’Inghilterra. Note d’Inverno prosegue inoltre a dicembre con la rasse-

Capricci Dolci e Salati

Segue dalla pagina precedente: Cave Pozzolo

Pane con lievito madre del forno a legna San Cristoforo

Un caso di “Parentopoli?” Al termine della nostra intervista, Enrico Orlando precisa ancora un ultimo aspetto: “Per avere ulteriori informazioni, nelle settimane scorse ho effettuato una visura camerale ad Alessandria sulla ditta in questione. Bene, ho scoperto che, a seguito delle varie inchieste – precisa il nostro interlocutore – la proprietà è cambiata: non è più di Pierluca Locatelli ma di Gabriele Locatelli, Francesca Locatelli e Federica Locatelli di, rispettivamente, venti, trenta e trentatre anni: insomma il cambiamento ai vertici societari, viene da supporre, sia stato più di facciata che altro”. (m.n.)

panetteria salumeria e...

Pane, dolci, paste torte fantasia Via Garibaldi, 18 - Novi Ligure (AL) Tel. 0143 51.10.25 Via Torino, 3 - Fresonara (AL)

BUSSOLA Le personeLAnon fannoVIAGGI i viaggi, Novi Ligure (AL) – Via Pietro Isola, 40 sono i viaggi–che le persone Tel: 0143.78922 mail:fanno info@labussolaviaggi.it Le persone non fanno i viaggi, i viaggi che fanno le persone. (John (sonoJohn Steinbeck ) Steinbeck)

LA BUSSOLA VIAGGI Novi Ligure (AL) – Via Pietro Isola, 40 Tel: 0143.78922 – mail: info@labussolaviaggi.it Le persone non fanno i viaggi, sono i viaggi che fanno le persone.

(John Steinbeck)

Novi Rent A Novi Ligure un servizio esclusivo

Solo da noi la comodità di poter disporre di un’automobile o di un mezzo commerciale, anche per un solo giorno, come se fosse di tua proprietà ad un prezzo veramente competitivo!!! Un esempio di tariffa minima per 24 ore: 45 Euro + IVA incluse tutte le assicurazioni Corso R. Marenco, n. 133/A 15067 Novi Ligure (Al) Tel. 0143/32.31.30 Fax. 0143/74.53.24 novirent@mediacomm.it

festival. Per concludere l’attesissimo concerto di fine anno, il 28 dicembre alle 21 nell’auditorium Dolci Terre vedrà protagonista l’orchestra classica di Alessandria , diretta dal Maestro Maurizio Billi, stimatissimo musicista, compositore e direttore d’orchestra di indiscusso valore, nonché Direttore artistico del festival Marenco e dell’Omonimo Concorso Internazionale di Composizione, manifestazioni legate alla città di Novi Ligure per onorare il celebre compositore novese Romualdo Marenco. Fuori cartellone, martedì 24 gennaio , lo spettacolo di danza “In Chopin” del Balletto Teatro Torino, presso il teatro Giacometti. Parole di soddisfazione quelle espresse del Sindaco di Novi Ligure Rocchimo Muliere, per l’eterogeneità dell’offerta musicale di questa nuova rassegna, segno ineludibile che a Novi ligure, da tempo , la musica di alto livello è uno degli interessi più marcati. (m.c.)

Il centro archeologico sempre più attivo

Libarna S.P.Q.R.

S

ono ormai 25 anni che il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo aderisce alle Giornate Europee del Patrimonio (GEP), promosse dal Consiglio d’Europa e dalla Commissione Europea con l’obiettivo di favorire il dialogo e lo scambio culturale tra le Nazioni europee. All’iniziativa, com’è ormai tradizione, aderiscono anche moltissimi luoghi della cultura, con un calendario che spesso arriva a superare i mille eventi, con lo slogan “cultura è partecipazione”, che risuona emblematico, se si pensa che le giornate del Patrimonio volgono proprio ad affermare il tema dell’eredità culturale come valore fondamentale per la socie-

FARMACIA

tà. Anche l’area archeologica di Libarna, grazie all’interesse costante e vivo da parte de l’ “Associazione culturale Libarna eventi” e dell’Amministrazione comunale di Serravalle Scrivia, con due giornate intense di appuntamenti, sabato 24 e domenica 25 settembre. Si sono susseguite per l’intera giornata di sabato visite guidate all’area archeologica e domenica 25 settembre l’appuntamento più atteso con la rievocazione storica sulle tecniche di organizzazione del territorio in epoca romana, a cura della Dott.ssa Donatella Wyngaaedt, archeologa, e del gruppo di artisti “Praefectura Fabrum”. Un vero e proprio salto indietro nel tempo. (m.c.)

dr. BECCARIA

Ampia offerta di prodotti Dermocosmetici con consigli personalizzati Offerte e Promozioni su Prodotti Farmaceutici, Fitoterapici, Veterinari Analisi del Capello gratuita - Misurazione Pressione gratuita Moc - Insufficienza Venosa - Pressione Oculare Spirometria - Principali Parametri Ematici

ORARIO CONTINUATO da Lunedì a Venerdì 8.00 · 19.30 Sabato 8.30 · 12.30 - 15.30 · 19.30 Via Pietro Isola, 8 - Novi Ligure (AL) tel. 0143 2310 - seguici su


l’inchiostro fresco

Ottobre 2016

POZZOLO FORMIGARO - NOVI LIGURE - SERRAVALLe - ARQUATA SCRIVIA Il Referendum

Festa grande per il Pietrino

Consegnato il premio Torre d’Oro al noto attore Novese, mattatore al cinema e in TV

Focus Claudio Bisio profeta in patria è È stata resa nota la data in cui gli italiani saranno chiamati ad esprimersi sul quesito referendario: sarà il 4 dicembre 2016. Nonostante i fiumi di inchiostro già versati a tal proposito, abbiamo ritenuto opportuno dedicare uno spazio in questo numero e nel prossimo per fornire qualche informazione sul referendum costituzionale, senza voler orientare i lettori verso il SÌ o il NO. Già in passato vennero avviati alcuni importanti tentativi di riforma costituzionale facendo ricorso alle Commissioni bicamerali, istituite per non interferire nella consueta attività legislativa del Parlamento. Ricordiamo: • la Commissione bicamerale Bozzi, costituita tra gli anni 1983 e 1985; • la Commissione bicamerale De Mita - Iotti, istituita tra il 1993 e il 1994; • la Commissione bicamerale D’Alema, formata nel 1997. Tra i temi ricorrenti nei progetti elaborati da tali Commissioni vi furono il superamento del “bicameralismo perfetto” e il sistema di riparto di competenze tra Stato e Regioni. Tuttavia tali tentativi ebbero esito negativo a causa dei veti incrociati delle varie forze politiche, mentre nel 2001, a seguito di referendum costituzionale, fu approvata la riforma del Titolo V della Seconda parte della Costituzione, che tuttavia in seguito si rivelò foriera di numerosi contenziosi tra Stato e Regioni. L’ultimo referendum costituzionale si tenne nel 2006, quando prevalse il voto negativo. Cos’è il bicameralismo perfetto? L’espressione fa riferimento al fatto che la nostra Costituzione ha sostanzialmente attribuito alle Camere le stesse funzioni, per cui l’approvazione di una legge richiede che ciascuna delle Camere deliberi il medesimo testo legislativo, comportando una lungaggine procedimentale. Avv. Fabiana Rovegno

stato un successo l’assegnazione della 33ª edizione della Torre d’Oro a Claudio Bisio. Non tutti, forse, sanno che il noto istrione è nato 59 anni fa proprio a Novi Ligure, città dalla quale si è in seguito trasferito a Milano, per intraprendere la carriera di attore. Ma i Novesi non si sono scordati del loro illustre concittadino, né lui ha mai dimenticato le sue origini, mostrandosi spesso disponibile verso la città natia, manifestando la volontà di collaborare col teatro Marenco, quando aprirà. Volontà già espressa nel gennaio di quest’anno quando lo stesso Bisio, a Novi per uno spettacolo, si era recato a visitare il cantiere e ribadita la mattina del 25 settembre, quando, presso il Museo dei Campionissimi, ha ritirato l’ambito

premio che, dopo tre anni, torna nelle mani di un attore (l’ultimo fu Valerio Binasco, nel 2013). A testimoniare, come ricorda il Sindaco, Rocchino Muliere, la particolare vocazione della città per le arti sceniche, anche alla luce del 200º anniversario dalla nascita di Paolo Giacometti. Il successivo intervento di Lorenzo Robbiano è stato un excursus storico-sociale sulla Novi degli anni ‘50-’60, nella quale è cresciuto Bisio. Una città che andava industrializzandosi, ma, ancora una volta, rivelava la vena artistica dei suoi cittadini: su tutti il nome della cantante Tonina Torrielli, ex operaia della Novi, 3ª classificata al Festival di Sanremo nel 1957. L’anno di nascita di Bisio, guarda caso. Così, dopo che il presidente del Centro Studi

“In Novitate”, Renzo Piccinini, ha illustrato le motivazioni del riconoscimento e ricordato le tappe principali della carriera dell’artista, l’attore ha ritirato il premio, emozionato come poche volte siamo stati abituati a vederlo. Durante i ringraziamenti ha ricordato le sue origini tra Novi e Pasturana e rac-

S

contato alcuni aneddoti della sua infanzia, come le gite alla Catanietta in bicicletta col nonno. Infine un curioso siparietto col Sindaco Muliere a cui lo stesso Bisio è riuscito a strappare una promessa sulla data di fine lavori del Teatro Marenco: gennaio 2018. Federico Cabella

Intervista a Francesco Andronico (PD), Consigliere Comunale di Novi Ligure

“Maggiore dignità al Parlamento”

“I

l fronte del No sostiene che il Senato risultante dalla Riforma sarà composto, non da senatori eletti dal popolo, ma da nominati. Personalmente invece affermo il contrario: senza il bicameralismo paritario finalmente si potrà rispettare il mandato elettorale e le promesse fatte agli elettori, facendo approvare con celerità, una volta per tutte, le leggi”. Questo il pensiero del dott. Francesco Andronico, che ci ha raggiunto in redazione per fare il punto della situazione

in merito al Referendum Costituzionale che si terrà domenica 4 dicembre. “La Riforma trovo sia un’ottima riforma e la voterei comunque, anche se non fosse stata proposta dal PD – dichiara Andronico –anche perché consente alle Autonomie Locali, ovvero alle Regioni ed ai Comuni, di entrare nella stanza dei bottoni con i propri rappresentanti che saranno i futuri senatori, andando così ad influire direttamente su leggi sensibili per il territorio, come, ad esempio, quelle sulle trivelle, sul Terzo Valico o sulle questioni sanitarie”. Domandiamo all’esponente PD perché, dopo anni di stregua difesa da parte del Centro-Sinistra della Costituzione, oggi ha sentito l’urgenza di modificarla?: “Il CentroSinistra ha difeso e difende i valori della Costituzione ma non ha mai sostenuto che fosse immutabile – ci risponde prontamente Andronico – La lentezza con la quale oggi il Parlamento lavora è qualcosa che non può più andare bene per

i tempi in cui siamo. D’altronde la Costituzione fu emanata in un clima di continuo sospetto e diffidenza tra le varie parti politiche – prosegue l’esponente PD – ed era logico che si facesse di tutto per rendere difficile ogni tipo di prevaricazione dell’una o dell’altra forza. Con questa riforma, finalmente, si potrà fare, fare in fretta e fare bene”. Francesco Andronico poi “demolisce” anche uno degli argomenti più usati dal fronte del NO, ovvero quello secondo il

quale, con questa riforma, il Governo aumenterebbe a dismisura i suoi poteri: “Niente di più falso – chiosa il nostro interlocutore – Infatti con la riforma, approvare una legge sarebbe più semplice, dato che non ci sarebbe più il doppio, obbligatorio, passaggio alla Camera e al Senato. In questo modo il Governo – rincara la dose il Consigliere comunale – non dovrà più ricorrere alle continue fiducie e decreti legge, pratica malamente abusata soprattutto negli ultimi anni”. Al termine della nostra intervista Francesco Andronico tocca ancora un argomento: “Con questa Riforma si potrà avere una più compiuta corrispondenza tra Stato centrale, Regioni ed una più ampia democrazia: ecco perché, a mio parere, è giusto votare Sì ”.

Mattia Nesto è un giornalista di Novi Ligure con la passione per il racconto, la musica e lo spettacolo. Nessuno di questi tre aspetti è stato mai tralasciato da Pietrino e per questo è stato un vero onore, oltre che un piacere, poterne scrivere.

abato 15 febbraio presso le cantine del Castello di Pozzolo Formigaro si è svolto uno spettacolo in memoria di Pietro Coscia, ovvero “il Pietrino”, funambolo e show-man del paese. La rappresentazione ha ripercorso, con l’ausilio di filmati d’epoca e di canzoni suonate dal vivo, i momenti più belli ed appassionati della vita, artistica e non del Pietrino. Numeroso il pubblico che ha riso e si è divertito nel visionare le riviste degli anni Settanta e Ottanta, le gag irresistibili e le “situation-commedy alla pozzolese”. La serata, alla quale hanno preso parte anche il Sindaco, Domenico Miloscio e l’Assessore alla Cultura, Lorenzo Caramagna, è stata anche l’occasione per la presentazione del libro “Dámghe na bòta” di Mattia Nesto (una raccolta di “storie e storielle” sul Pietrino) ed anche della mostra fotografica con gli scatti più belli e suggestivi del “Piter”: dalle mitiche foto sui circuiti della Formula Uno alle immagini “sul palco” del glorioso teatro “Lorenzo Perosi”. Un’occasione quindi per fare i conti sì con una memoria condivisa ma anche per guardare con occhi nuovi il futuro: come si legge nel libro infatti, la storia del Pietrino è una storia sempre presente, mai “passata”. Perciò il miglior modo per ricordare una figura tanto amata e “popolare” è quello di farsi una bella risata pensando ad una delle sue tante battute, espressioni facciali o canzoni cantate con tutta la passione e l’allegria di questo mondo. La redazione Mattia Nesto

Dómghe na bòta Una storia sempre presente

Mattia Nesto

In

Inverno

23

un aiuto alle difese immunitarie


24

l’inchiostro fresco Ottobre 2016

POZZOLO FORMIGARO - NOVI LIGURE - SERRAVALLe - ARQUATA SCRIVIA Intervista in esclusiva al consigliere di Minoranza, Fabrizio Dellepiane

Speciale Amarcord

Si deve rispettare il programma In vigna Le vetrine R quata di Ar

Parrucchiere Ecolook Italia Per Uomo Donna e Bambino Tagli professionali a prezzi contenuti

Via Libarna, 253 15061 Arquata Scrivia (AL) Daniele 366 1958338

VENDITA E ASSISTENZA TECNICA PC - STAMPANTI - MULTIFUNZIONE MATERIALI DI CONSUMO SERVIZIO FOTOCOPIE - FAX - MAIL Via Libarna, 109 15061 Arquata Scrivia (AL)

Tel/fax 0143 636379 cell. 366 3473140 info@onoffarquata.com

Novità Scarpe da Ballo! calzature & accessori bambino - uomo - donna Via Libarna 314 - 15061 Arquata Scrivia (AL) tel. 0143 637171 e-mail shop.zapatitos@gmail.com Seguici su

Riparazione e vendita cellulari assistenza tecnica custodie e accessori · compravendita usato 0143 635273 Via Roma, 82/P - Arquata Scrivia (AL) arquatafonia@gmail.com cercami su

aggiungiamo il Consigliere di Minoranza, Fabrizio Dellepiane, per fare il punto della situazione politica ad Arquata Scrivia.

Quali le linee guida in Consiglio? I Consiglieri Comunali del gruppo d’opposizione “Arquata di Tutti”, seguiranno due linee fondamentali: il programma col quale ci eravamo presentati alle elezioni del giugno scorso e il continuo suo aggiornamento con le esigenze manifestate dai cittadini, che continuiamo ad incontrare, dei quali ci consideriamo portavoce. In questi primi tre mesi l’attività del Consiglio Comunale è stata modesta: la maggioranza ha di fatto esercitato il ruolo di Pro Loco, organizzando e gestendo le feste estive. Recentemente ho avuto un cordiale scambio di idee con il Sindaco, Alberto Basso e di fatto la ripresa delle attività complessive avverrà con la convocazione della prima riunione della Commissione Consiliare presieduta da Cecilia Pasquale.

Quali punti prenderete in esame? La grave situazione degli esuberi (sembra 25) di lavoratori Cementir, per i quali chiediamo al Sindaco la convocazione di un Consiglio Comunale “aperto” e quali azioni concordare e attivare per evitare o ridurre al minimo i licenziamenti. Poi la proposta di un “gruppo di lavoro misto” composto da dipendenti comunali ed esperti esterni, per seguire tutte le vicende collegate alla costruzione del terzo valico dei Giovi e ai rapporti con R.F.I. e Cociv, a supporto della Commissione Consigliare stessa. Al contempo proponiamo che l’Amministrazione Comunale voglia istituire un ufficio dedicato e destini un incaricato referente per seguire tutte

scenza lettere di lamentele e richiesta di risarcimento danni. Molte lamentele e segnalazioni, ci vengono rivolte per lo stato della pubblica illuminazione (intere zone che rimangono spesso al buio) e per il manto stradale dissestato in diverse zone cittadine e fuori. In via XXV aprile, i cittadini chiedono divieti di sosta rispettati e limitazione della velocità. In molte zone una diversa collocazione dei contenitori per la raccolta rifiuti.

queste questioni. I punti fondamentali e più urgenti che riguardano questo tema, sono quelli legati all’approvvigionamento idrico (emergenziale e alternativo), ai trasporti ed al loro fortissimo impatto sulla viabilità, nonché sull’inquinamento atmosferico (riattivazione del raccordo ferroviario Cementir), alla gestione condivisa dei lavori per arrecare il minor disagio possibile ai cittadini, alle questioni legate al concreto ritorno di benefici per il nostro territorio, anche in termini di lavoro e sviluppo. Solleciteremo l’Amministrazione a curare la manutenzione del verde urbano, le potature degli alberi, specie nelle strade principali, e in particolare per le zone boschive prospicienti l’abitato, dalla zona del Castello fino a via Villini. Queste ultime potrebbero costituire grave pericolo in caso di alluvione. Oltre a questioni legate alla pulizia e al decoro del Paese, molti cittadini lamentano la pessima manutenzione di tutti i Cimiteri e i danni provocati alle porte delle cappelle in occasione degli sporadici interventi di pulizia. Per questi ultimi, mi sono arrivate per cono-

Quale la situazione nelle frazioni? Dalla “mia” Varinella, arrivano, tra l’altro, la richiesta di una pensilina a riparo dei bambini fruitori dello scuolabus, della limitazione della velocità veicolare sulla strada per Grondona e della sistemazione definitiva della piazza del ballo. Da Rigoroso ci chiedono la manutenzione dell’illuminazione pubblica nell’intero abitato e il controllo del manto stradale di Via Nazionale, Via Sottovalle e Borgata La Costa. Da Vocemola, oltre alla conclusione del ponte ci domandano il ripristino di dieci punti luce. Da Sottovalle, oltre alla sistemazione della strada verso Carrosio, reclamano una maggiore attenzione a piccoli e grandi problemi della frazione. Tutte istanze che, come ci sarà consentito, porteremo avanti e anche all’interno dell’altra Commissione Consiliare presieduta da Roberto Scifò. Come annunciato il giorno dell’insediamento del Sindaco, lo spirito del nostro gruppo di opposizione “Arquata di Tutti” sarà improntato, oltre che a un severo controllo e alla formulazione di proposte, anche alla collaborazione con la maggioranza, se da questa sarà richiesta e/o accettata. Il punto di partenza sta, però, nella puntuale informazione all’opposizione consiliare e soprattutto ai Cittadini. Noi ci siamo!

TECNOMEDICAL SRL Ambulatorio

Medico

Odontoiatrico

Direttore Sanitario Dr. MIRCO ALLEGRI

Medico Chirurgo Odontoiatra Specialista in Cardiologia e Radiologia

- Terapie Laser Assistite - Chirurgia Parodontale - Radiologia Digitale - Implantologia - Endodonzia - Ortodonzia - Sbiancamento Dentale - Protesi Dentale Fissa e Mobile Si riceve su appuntamento:

tel. 0143. 66.62.58 - cell. 335.74.62.592 temedsrl@libero.it

Via Libarna, 18/4B - 15061 Arquata Scrivia (Al)

ARTICOLI SPORTIVI ABBIGLIAMENTO CALZATURE Via Roma, 30 - Arquata Scrivia Tel. 0143 14 30 526

A

raccontarla cosi, oggi, sembra più una favola d’altri tempi che non il resoconto di una giornata piena di lavoro. Pensandoci bene credo sia giusto averla paragonata ad una favola, perché tale rimarrà per tutti quei ragazzini che difficilmente potranno avere l’opportunità di vivere un evento cosi bello, cosi vivo, cosi coinvolgente come la vendemmia. La mia famiglia non possedeva una vigna però partecipavo lo stesso alla vendemmia come aiutante tutto fare nella spedizione preparata da mio zio Nello. Giunto il giorno fatidico, l’appuntamento era fissato improrogabilmente alle 6 (era ancora buio): lo spettacolo che si presentava all’imbocco di vico Quaglia era a dire poco affascinante. In pole position il “boccino”, mite e stranamente silenzioso, nonostante gli schiamazzi dei ragazzi che gli stavano attorno. Il bove ancora ignaro della giornataccia che gli sarebbe toccata era saldamente ancorato al timone del carro. Più che una spedizione di lavoro dava l’impressione di un raduno di gitanti in attesa del pullman. Lasciate le ultime case, una tenue foschia ci avvolge, quasi in un abbraccio protettivo e, dopo la fornace, finalmente la strada sterrata, molto più stretta dell’attuale, accompagnata sulla destra da una fila di gelsi secolari: La Cementir non era ancora nata. Sono le 7.30 quando arriviamo sul posto ed anche un timido raggio di sole ha deciso di riscaldarci il cuore e la mente. Adunata in fondo alla vigna, ai piedi dell’ultimo filare per raccomandazioni importanti. Fischio di inizio, pronti via, mentre in lontananza la parrocchiale riesce a farci sentire i flebili rintocchi delle 9. Un timido sole rischiara i volti,l’uva sembra incendiarsi di mille colori. E si va avanti spediti fra il chiacchiericcio delle ragazze, sino all’ultimo filare che viene aggredito da tutta la compagnia, in un crescendo di sfottò, canti per sfociare in un urlo liberatorio finale: è finita, la vendemmia è finita, brindisi! Giacomo Quaglia


Valle Scrivia

e Entroterra Genovese

Genova: intervista in esclusiva al Consigliere regionale del MoVimento Cinque Stelle, Francesco Battistini sulla questione sanitaria

Patologie tumorali: Liguria “maglia nera” d’Europa D ai dati Eurostat 2012, è stato certificato che la Liguria è la Regione italiana “maglia nera” per le patologie tumorali. Infatti da Imperia a La Spezia l’incidenza delle neoplasie è più alta che in tutto il resto d’Europa (se si escludono poche eccezioni, quali i distretti minerari e industriali inglesi e tedeschi). Di cancro muoiono 364 individui ogni 100mila abitanti, ovvero il 25 per cento in più che in qualsiasi altra regione del Vecchio Continente. Questi dati hanno portato il MoVimento Cinque Stelle ligure a presentare un’interrogazione in Consiglio Regionale, per fare il punto sulla situazione. Per comprendere meglio quale sia “lo stato delle cose”, abbiamo raggiunto in Regione, Francesco Battistini, membro delle Commissioni Salute e Sicurezza sociale, Territorio e Ambiente e Controlli. “Partendo dal presupposto che negli ultimi anni la medicina ha fatto passi da gigante – ci dice il Consigliere regionale – e che, grazie a ciò, la mortalità si è fortemente abbassata (ndr, diminuita dell’11% per gli uomini e del 6% per le donne), se si consultano i dati Eurostat, ci si accorge come la Liguria sia di gran lunga la Regione italiana, e tra le prime in Europa, con maggiore presenza di patologie tumorali: un dato preoccupante che non può essere sottaciuto dagli Amministratori”. Domandiamo a Battistini come mai questa Regione abbia tale primato: “Siamo ancora nel campo delle ipotesi ma le spiegazioni possono essere molte – risponde prontamente il pentastellato – Ad esempio nelle tre aree più colpite, ovvero Genova, La Spezia e Savona, vi si trovano centrali a

carbone, vi è stata e vi è ancora oggi una forte industrializzazione, un traffico intenso e queste sono tutte città con porti di notevoli dimensioni. Dobbiamo capire quale la connessione causa-effetto”. E quale vie per comprendere ciò?: “La via della statistica. Occorre incrociare i dati – spiega il nostro interlocutore – ovvero capire quali patologie siano più presenti in determinati territori e quanti gli accessi ospedalieri. Solo mettendo a sistema le conoscenze – prosegue nella sua argomentazione – si può fare un reale piano sanitario regionale, funzionale a non sprecare risorse e finalizzato ad investire laddove veramente occorre”. A questo punto una do-

manda d’obbligo sulla Riforma sanitaria proposta dalla Giunta Toti: “Come MoVimento Cinque Stelle abbiamo ravvisato più di una criticità – sostiene l’intervistato – soprattutto nella seconda parte, che si sta discutendo proprio in questi giorni sulla nomina di alcuni dirigenti: non crediamo infatti che la soluzione sia nominare altre figure apicali con relativo aumento delle spese”. La Liguria poi, per proprie caratteristiche morfologiche, è una Regione molto particolare dove anche gli spostamenti da e verso gli ospedali sono spesso difficoltosi: “Prendiamo l’esempio della valle Stura. Gli abitanti di questo territorio – ci dice il Consigliere regionale – sono molto più

comodi a raggiungere i nosocomi di Ovada piuttosto che quello di Voltri. In questo senso migliorare la comunicazione, per così dire, tra Regioni confinanti è fondamentale”. Battistini ha dichiarato anche che, tra qualche settimane, saranno disponibili dati più puntuali sullo spezzino, il territorio meglio conosciuto dal pentastellato: “Io sono di Sarzana e perciò La Spezia e dintorni è casa per me – afferma Battistini – tuttavia richiederemo dati circostanziati di tutte le altre zone della Liguria”. Mattia Nesto

Il Sindaco di Busalla Loris Maieron sul primo anno di presidenza dell’ente della Valle Scrivia

Risultati importanti per l’Unione dei Comuni

L

asciato alle spalle l’avvio tormentato dello scorso anno, l’Unione dei Comuni della Valle Scrivia si sta segnalando come una delle più attive ed efficienti nella Città Metropolitana di Genova. Loris Maieron,

Sindaco di Busalla e presidente dell’Ente, in questa intervista traccia il bilancio del primo anno alla sua guida. Tra i punti più importanti vi è l’asse che si è creato tra i nove comuni della Valle Scrivia aderenti all’Unione ed i cinque comuni della Val Polcevera su diversi argomenti e problematiche. A cominciare dalle mense scolastiche che, in sei comuni (Busalla, Campomorone, Ceranesi, Ronco Scrivia, Sant’Olcese e Valbrevenna) saranno gestite da una ditta che utilizzerà personale locale, creando così opportunità di lavoro. “Fondamentale è stata l’istituzione della Centrale unica di committenza - spiega il Presidente Maieron - prima ne

esistevano due, una in Val Polcevera e una in Valle Scrivia, ci siamo recentemente incontrati fra i quattordici amministratori delle due valli per convenzionarci e crearne una unica, stiamo altresì valutando insieme ad ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani, ndr) - prosegue il Sindaco di Buisalla - di organizzare sinergicamente corsi formativi mirati”. Tasto dolente nell’entroterra è quello legato al dissesto idrogeologico, dove il lavoro congiunto diventa fondamentale: “Non è più possibile pensare che ogni comune svolga i lavori in proprio - ci fa presente Loris Maieron - è fondamentale un piano che tenga conto dell’intero asse del fiume

Scrivia, da Isola del Cantone a Montoggio allargando il discorso anche ai comuni della Provincia di Alessandria”- Tanto è vero che il primo piano della Protezione Civile e dell’emergenza riguarderà Montoggio che, nell’autunno 2014 fu il comune più colpito dall’alluvione. Altri argomenti in cui è fondamentale il ruolo dell’Unione dei Comuni sono lo sport e sanità: “Gestiremo la piscina comprensoriale di Ronco Scrivia, grazie ad un accordo tra l’Unione, la Città Metropolitana precedente gestore dell’impianto e l’ente che lo gestisce, garantendo l’apertura della stessa - spiega il presidente Loris Maieron che, riguardo alla situazione sanitaria della

Valle Scrivia fa presente - Ormai è partito un tavolo di lavoro fra Unione dei Comuni, Regione, ASL 3 Genovese e 118. Per l’unione i rappresentanti saremo io come presidente, che curerò la tematica politico istituzionale - prosegue il nostro interlocutore - e gli assessori Ada d’Onofrio di Montoggio e Sergio Agosti di Ronco Scrivia, entrambi medici. Faremo vagliare alla Regione la proposta dell’automedica con servizio di primo soccorso sulle dodici ore per i codici bianchi e verdi – ci certifica il Sindaco di Busalla. Fabio Mazzari


26

l’inchiostro fresco Ottobre 2016

VALLE SCRIVIA ED ENTROTERRA GENOVESE

Busalla “Classica”

S

i intitolano “Giove-di-classica” la serie di appuntamenti organizzati dalla Pro Loco di Busalla e dall’assessorato alla cultura per conoscere e approfondire la storia della musica classica. Gli incontri, tutti gratuiti, si tengono ogni giovedì sera alle ore 21 nei locali della biblioteca civica “Bertha Von Suttner” e sono curati da Giorgio Mentasti, esperto di musica che già curò gli incontri dedicati al

mondo dei cantautori e della musica jazz. Gli appuntamenti di Busalla raccontano, attraverso un modo informale e di dialogo tra le persone, l’intera storia della musica classica, dagli albori del Medio Evo, l’epoca d’oro del Barocco di Bach, Vivaldi e Hendel; il periodo Classico di Mozart; il romanticismo di Beethoven, Schubert fino ai giorni nostri. Fabio Manzani

Dopo 150 anni la Farmacia Lasagna… cambia casa

L

a Farmacia Lasagna di Busalla dopo 150 anni si è trasferita lo scorso settembre dalla sua storica sede. Un cambiamento volto ad offrire alla clientela una maggiore gamma di prodotti dato che i locali del negozio di via Veneto (praticamente di fronte alla “vecchia” sede) sono più ampi e permettono di accogliere al meglio la sempre maggiore clientela. Gli specialisti della Farmacia Lasagna per questo mese di ottobre consigliano di “puntare forte” sul mirtillo. Questo frutto del sottobosco infatti, conosciuto anche col nome scientifico di Vaccinium Mytrillus, cresce comunque (e spesso abbondante-

mente) nei boschi di conifere e latifoglie della zona montana e submontana europea. Secondo alcuni recenti ricerche scientifico il mirtillo ha importanti proprietà benefiche. Già perché queste piccole bacche contengono un ingente quantitativo di sostanze antiossidanti, ovvero sostanze funzionali alla prevenzione di patologie cardiovascolari, tumorali ed, addirittura, bloccano il naturale processo di invecchiamento. Quindi fare una bella scorpacciata di mirtilli significa non solo essere più sani ma anche… più giovani! Mattia Nesto

Intervista al Sindaco di Ceranesi, Mauro Vigo, sul mandato ormai al termine

Quanti ostacoli dalla burocrazia U n bilancio tra luci e ombre quello tracciato da Mauro Vigo, Sindaco di Ceranesi, comune che andrà al voto l’anno prossimo. “Dopo un inizio positivo, nel quale avevamo sistemato diversi contenziosi ereditati, nell’autunno di due anni fa il nostro territorio comunale è stato ripetutamente colpito dagli eventi alluvionali, che hanno creato numerose frane di versante, con frazioni isolate e danni economici ragguardevoli e, soprattutto - prosegue il Primo Cittadino di Ceranesi - siamo stati costretti ad agire sulle somme urgenze, per le quali abbiamo destinato un milione e trecentomila euro”. Nonostante le difficoltà, spiega Mauro Vigo, “Il programma che abbiamo preso

con gli elettori nel 2012 è stato rispettato, anche se ci siamo trovati di fronte all’ostacolo peggiore per gli amministratori - fa presente l’intervistato - ovvero la burocrazia, da una parte abbiamo il famigerato Patto di Stabilità che non ci permette di utilizzare i nostri fondi, dall’altro siamo nel mezzo di una morsa burocratica che crea problemi, la cittadinanza - prosegue il Sindaco - fortunatamente capisce il momento difficile che stiamo vivendo e sa che non si può dire sempre di si. Proprio per questo non posso dire di essere pienamente soddisfatto di questi anni da amministratore del Comune”. Comune di Ceranesi che, ha saputo dare comunque, nel proprio piccolo una risposta significativa

in un momento di crisi nazionale: “La Giunta Comunale ha rinunciato a ricevere qualunque tipo di indennità in questi quattro anni - fa presente il Sindaco Mauro Vigo -

Il Sindaco Maria Grazia Grondona spiega il cso migranti

Mignanego, un esempio L a questione profughi ha creato una serie di problemi in Italia e in Europa. L’arrivo di centinaia di migliaia di persone in fuga dalle guerre dell’Africa e del Medio Oriente è stata al centro delle campagne elettorali e delle preoccupazioni delle persone, non mancano però esempi di gestione positiva dell’emergenza, come nel caso del Comune di Mignanego, in questa intervista al Sindaco, Maria Grazia Grondona. “Ad aprile sono giunti a Mignanego dieci profughi, ragazzi di età compresa tra i diciotto ed i venticinque anni che, tramite l’Associazione San Benedetto al Porto sono stati alloggiati nella struttura di Cascina Canepa - spiega il Sindaco Grondona, che prosegue - la Cascina (nata negli anni ’80 per il recupero dei tossicodipendenti ed intitolata ad Andrea Canepa, uomo politico genovese morto per problemi di droga, ndr) ha aperto da qualche tempo i suoi spazi ad altre attività sociali, tra cui appunto l’accoglienza dei profughi”.

La popolazione di Mignanego, dopo un’iniziale inevitabile preoccupazione, si è dimostrata particolarmente accogliente, grazie anche alla tempestiva azione di informazione fatta dall’Amministrazione Comunale: “Appena abbiamo saputo dell’arrivo abbiamo organizzato un incontro alla cittadinanza, alla presenza degli stessi profughi, che hanno raccontato, sempre con gli occhi bassi la loro terribile storia che avevano alle

spalle - fa presente Maria Grazia Grondona, che ci parla anche di come viene gestita l’accoglienza - i profughi hanno un tutor, stanno imparando l’italiano e hanno voglia di integrarsi, se l’Associazione riuscirà a costruire una borsa lavoro i profughi potranno essere impiegati in piccoli lavori per il comune. Nel frattempo a Cascina Canepa è stata assunta anche una signora di Mignanego che prepara i pasti”. “Da un lato siamo stati fortunati - dice la nostra interlocutrice - dall’altra la nostra esperienza dimostra che la soluzione di inserire piccoli numeri di persone, assistite continuativamente da un tutor è quella giusta”. Da Mignanego quindi arriva un esempio virtuoso, diversa purtroppo la vicenda del vicino quartiere genovese di Pontedecimo dove sono stati collocati ben ottanta profughi in una struttura abbandonata dell’Enel, un numero sproporzionato al territorio per di più un edificio fatiscente. Fabio Mazzar

non siamo riusciti a fare tutto, ma abbiamo sempre amministrato con la coscienza a posto”. Ceranesi è indubbiamente un comune complicato, estendendosi infatti per trentadue chilometri quadrati sparsi però in una serie di frazioni montane, che spaziano dal confine con il comune di Masone a ovest, con quello di Genova a sud, con Bosio e le Capanne di Marcarolo a nord e con Campomorone a ovest, senza l’esistenza di un vero e proprio centro del paese. Un territorio che, come ci fa presente il Sindaco Vigo comporta delle difficoltà: “Per raggiungere tutti i bambini e ragazzi abbiamo quattro scuolabus comunali, mentre per la limitrofa Campomorone, che pure conta quasi il doppio di residenti, ne sono sufficienti due”. Anche Ceranesi è entrata nel bando della “Riqualificazione delle Periferie Urbane” della Città Metropolitana di Genova, con un progetto, come ci spiega il Sindaco che riguarda: “La risistemazione idraulica della frazione di Santa Marta dove, negli anni Sessanta venne fatta una tombinatura pericolosa di un rivo”. Infine Mauro Vigo anticipa al nostro giornale la sua intenzione di non ricandidarsi l’anno prossimo: “Questa è una decisione che avevo già ponderato da qualche tempo” sul nome del suo successore non si esprime “al momento non stanno circolando nomi, ma sicuramente a breve ne usciranno fin troppi”. Fabio Mazzari

Sant’Olcese

I

l Comune di Sant’Olcese viene incontro alle fasce più deboli della popolazione, dal mese di ottobre nel paese dell’alta Valpolcevera è infatti attivo il servizio gratuito di trasporto sociale. Dal lunedì al venerdì aiuterà gli anziani che debbono essere accompagnati per visite mediche ed ambulatoriali. (f.m.)


l’inchiostro fresco

Ottobre 2016

VALLE SCRIVIA ED ENTROTERRA GENOVESE

27

Isola del Cantone: la tragica scomparsa del Maresciallo Stefano Denegri ha coinvolto un’intera comunità

Il commosso addio al Carabiniere Amico e n i r t e v e L È salla recente il tragico avvenimento che ha colpito Isola del Cantone: il 7 settembre scorso è venuto a mancare il Maresciallo e Luogotenente dell’Arma dei Carabinieri Stefano Denegri, di soli 50 anni. La morte è stata preceduta da un giorno e mezzo di degenza in ospedale in seguito alle gravissime condizioni di salute, causate da una brutta e fatale caduta avvenuta nella propria abitazione. Il paese è stato profondamente colpito dall’accaduto e il tributo d’affetto si è manifestato ai solenni funerali, con la presenza del picchetto d’onore. Il suono del silenzio e il raccoglimento hanno reso l’ultimo saluto davvero commovente e toccante. Stefano era una persona amata da tutti per il suo carattere generoso e disponibile, una parola con tutti, un sorriso, un gesto, ma soprattutto “viveva” la vita del paese: lo si incontrava passeggiando

per Isola, davanti al bar mentre trascorreva qualche ora con gli amici, alle funzioni in chiesa la domenica mattina, nei negozi a fare la spesa. Appassionato di

storia locale e di oggetti di antiquariato aveva adibito alcune stanze della propria abitazione alla collezione e alla conservazioni di tali “cimeli” acquistati o ereditati dai propri avi, famosi per l’attaccamento alle tradizioni e al passato. Aveva collaborato con Mauro Balma alla stesura del libro sulla squadra di canto del paese intitolato “Semmu de l’Ïsoa” e l’ultima opera, coautore col Dott. Sergio Pedemonte, è il volume “Sta sempre alegro così il tempo pasera piu presto”, la storia di un suo prozio “Pipin”, soldato isolese morto di malattia dipendente da cause di guerra nel 1918 (e di cui noi avevamo parlato nel numero di giugno, ndr). La sua attività nel sociale si è sempre distinta per puntualità: dal suo operato attivo nel Centro Culturale di Isola al volontariato nell’Unione Sportiva Isolese in occasione delle sue manifestazioni a quella di operatore nella proiezione

dei film nel Circolo Ricreativo “Silvio Pellico” (in foto). Legato in maniera molto forte all’Asilo Infantile del paese si era inoltre interessato con altri al progetto e al reperimento dei finanziamenti per il restauro della facciata e del campanile della chiesa parrocchiale. Stefano ha svolto il suo servizio nell’Arma in maniera encomiabile: la diligenza e il rigore che vi dedicava avevano reso tale suo servizio all’Italia la sua “vita”. Oltre alla sua memoria Isola ricorderà sicuramente il suo “esserci sempre”, il suo contributo a mantenere vivo un paese e la sua anima. D’altronde, come il Maresciallo soleva ripetere, “Chi ha fatto qualcosa lasciando un segno sarà sempre ricordato, anche duecento anni dopo!” Enrico Carme Repetto

di Bu

MAGLIE LANA A PA RT I R E D A

€ 9,90 Via V. Veneto, 154 - Busalla (GE) Tel. 010 964 08 27 arabesque@arabesqueabbigliamento.it www. arabesqueabbigliamento.it

Il libro di Sergio Pedemonte racconta le vicende del paese più a nord della Città Metropolitana di Genova

Le vicende storiche di Isola del Cantone

U

n piccolo paese di milleseicento anime, lungo la ferrovia, diviso tra corsi d’acqua e monti è il tema de “Per una storia del Comune di Isola del Cantone”, libro dello storico locale Sergio Pedemonte che racconta le diverse vicende storiche del paese più settentrionale della Provincia di Genova dall’epoca del Neolitico fino ad arrivare ai giorni nostri. Pedemonte, compien-

do un lavoro forse unico nel suo genere ha, in oltre cinquecento pagine analizzato ogni aspetto della vita del paese di Isola del Cantone, dando risposte a domande e curiosità. A cominciare dal nome stesso del paese, innanzi tutto perché Isola per un paese che si trova distante circa cinquanta chilometri dal mare? Isola, spiega Pedemonte nel libro, indica un terreno pianeggiante nelle vicinanze dei corsi d’acqua (dal latino “insula”) ed è abbastanza comune nella zona del genovesato, esistendo per esempio Isorelle (Savignone), Isoverde (Campomorone) e Isocorte (Pontedecimo), Cantone invece viene da “cantus” ovvero angolo. L’ampia sezione storica del testo comincia dall’epoca del Neolitico, ovvero attorno al IX secolo avanti Cristo, con il ritrovamento di ceramica e selci in zona, prosegue con l’età del Bronzo quando vennero ritrovati ceramica e utensili e l’età del Ferro e l’epoca della conquista romana di cui si trovano numerose testimonianze in zona (mosaici, vetri, gioielli, armi, ecc…). Fondamentale per la storia del paese è il periodo Longobardo, prece-

duto dall’arrivo dei Goti, dei Burgundi, dei Franchi e appunto dei Longobardi, con il duca ariano Rotari di Brescia che, nel 643 d.C. sottomise l’intero territorio ligure che, per la prima volta, con l’Editto di Rotari ebbe una serie di leggi scritte ed applicate sul territorio. Dopo l’epoca longobarda nell’Oltregiogo, che riorganizzò il tessuto ecclesiastico, il libro passa all’epoca medioevale, con la costruzione del castello di Monte Reale e all’epoca dei Feudi imperiali liguri, ovvero l’età d’oro della Repubblica di Genova, con le famiglie Doria, Spinola, Fieschi, Botta Adorno, ecc… Un epoca d’oro ma comunque caratterizzata da fenomeni di emigrazione (per la prima volta nella storia) e dalle terribili epidemie che, periodicamente, falcidiavano la popolazione dell’epoca, una su tutte la spaventosa ondata di peste bubbonica che colpì gran parte d’Europa nel 1348. Dopo una descrizione ampia e dettagliata dei castelli presenti sul territorio isolese, tra cui il famoso Castello della Pietra, Sergio Pedemonte passa poi all’epoca rinascimentale, al Seicento, il Settecento e la fine dei feudi

imperiali liguri, passando per l’epoca napoleonica, il Risorgimento citando i diversi isolesi che contribuirono all’unità d’Italia. La sezione storica si chiude quindi con il Novecento, il periodo di spopolamento delle frazioni interne del comune e le descrizioni di Isola del Cantone fatte da diverse guide ed enciclopedie dei primi decenni del secolo, ritrovate e riportate da Pedemonte. Si prosegue con le due guerre mondiali, nelle quali anche Isola del Cantone pagò il suo contributo in vite umane e la vita di tutti i giorni nel paese, con i negozi, il cinematografo, le scuole, ecc… Il libro di Sergio Pedemonte si conclude con gli aspetti religiosi di Isola del Cantone e la descrizione dei diversi luoghi di culto presenti in paese. Fabio Mazzari

Donna e Uomo Accessori moda Via Vittorio Veneto, 53 Busalla (GE) Tel. 010 976 16 17 trendsnc@libero.it


28

l’inchiostro fresco Ottobre 2016

Il nonno vigile

VALLE SCRIVIA ED ENTROTERRA GENOVESE Il pittore genovese si racconta

A Ronco L’arte di “John” P

La Valle Scrivia regala prelibatezze in qualsiasi stagione

Fustagno, bacco e...

ittore poliedrico, Gianfranco Sini, soprannominato “John”, nato nel quartiere genovese di Molassana, dove vive tutt’ora nel 1969, racconta a L’Inchiostro Fresco la sua carriera. “Iniziai a dipingere alla fine degli anni Novanta con l’olio su tela, negli anni precedenti mi ero cimentato con la litografia e con il disegno, nel frattempo presi lezioni, migliorando sempre di più fino ad arrivare al livello attuale”. Si definisce orgogliosamente autodidatta, Gianfranco Sini che parlando del suo genere pittorico dice: “Dipingo tutto ciò che mi trasmette emozioni, dalle automobili ai paesaggi urbani, dalle coste marine alle belle donne, senza scegliere un genere particolare ma dipingendo cose diverse, mi piace molto cambiare, variando i soggetti anche perché fare sempre lo stesso genere è come mangiare sempre la stessa cosa”. Le opere di Sini spaziano infatti dagli scorci di Genova, immortalando alcuni particolari abbastanza insoliti come la strada sopraelevata “molti genovesi criticano

È

N

di Ronco Scrivia il “Nonno Vigile d’Italia”. Si tratta do Calogero Perituri, ronchese della frazione di Borgo Fornari, il quale è stato premiato sabato 8 ottobre a Sestri Levante nell’ambito del Concorso Nazionale “Giornata dei Nonni” che si è tenuta nell’aula magna dell’Istituto Istruzione Superiore Natta-De Ambrosis. Calogero Perituri è stato quindi premiato dal Sindaco del comune più orientale della Provincia di Genova, Valentina Ghio. “La generosità di Calogero - spiegano gli organizzatori del premio - è un esempio di dedizione per le nuove generazioni che vedono in lui un modello di altruismo scaturito dalla consapevolezza che la vita è dura per tutti e il suo tacito insegnamento è quello di non abbattersi dalla sventura”. Grande soddisfazione è stata espressa ovviamente dall’amministrazione comunale di Ronco Scrivia e da tanti cittadini del paese della Valle Scrivia, in special modo dai genitori e parenti dei bambini.

la Sopraelevata e la considerano brutta, a me personalmente invece piace moltissimo” o un angolo urbano del quartiere di Molassana, dalle vedute marine, ritratti di donne, spesso ispirati alle pin-up degli anni Cinquanta e Sessanta, le automobili ed i personaggi del mondo dei fumetti e della fantascienza, altre grandi passioni dell’autore: “Da bambino e da ragazzino mi divertivo a copiare, spesso con ottimi esiti i personaggi dei fumetti Disney e di Alan Ford”. Sini ha esposto in diverse gallerie genovesi quali la Satura e la Merighi, entrambe nel centro storico cittadino e ha in programma a breve una mostra personale. Un’ampia galleria delle opere del pittore Gianfranco “John” Sini si possono vedere sulla pagina Facebook ufficiale (John Art Gallery) e Instagram (gsjohnartgallery).

Fabio Mazzari

Fabio Mazzari

Un’opera del pittore Gianfranco Sini

Gli appuntamenti d’autunno del Garitta Bar

A

utunno, tempo della natura che cambia e tempo di belle escursioni in mountain bike lungo i boschi del nostro entroterra, unendo la passione per le due ruote con il fascino dei bellissimi colori autunnali. La Val Trebbia è sicuramente una delle zone più apprezzate dagli amanti della mountain bike, per la sua tranquillità e la sua vicinanza da Genova. Dopo tanto pedalare però ci vuole il tempo di una sosta per ritemprarsi, il Garitta Bar di Torriglia è il punto di riferimento per tutti gli appassionati di mountain bike della zona. All’inizio di ottobre ha organizzato insieme a MTB Antola la prima edizione del “Raduno MTB Antola” e Marco Besutti e il suo staff sono sempre pronti a for-

nire informazioni e assistenza a tutti coloro che praticano questo sport. Il bar ha una sua pagina Facebook apposita, dove potrete trovare tutti gli eventi passati e futuri del bar di Torriglia. Per i ciclisti quindi una sosta al Garitta Bar di Torriglia è d’obbligo! Fabio Mazzari Per info: cell. 333.96.42.392

Garitta Bar - Via Matteotti, 49 - Torriglia

onostante la calda e asciutta estate abbia influito notevolmente sui prodotti che i boschi delle nostre terre offrono, gli appassionati fungaioli con l’avvicinarsi dell’autunno sentono il profumo del sottobosco che li attrae e senza perdersi d’animo si mettono in movimento iniziando a perlustrare tra gli alberi sempre più spogli e il fogliame in cerca di qualche bel porcino… e non solo. I ricci quest’anno sono tendenzialmente vuoti a causa della scarsità delle piogge e le castagne al loro interno sono alquanto indietro nella maturazione. Ne hanno sentito i tristi effetti le Associazioni e Pro Loco locali che si impegnano nell’organizzazione delle tradizionali manifestazioni comunemente chiamate Castagnate. La prima costretta ad aumentare il peso al sacchetto è l’Unione Sportiva Isolese la cui “Castagnata danzante, sagra della torta di riso e del dolce casalingo” si è svolta domenica 2 ottobre. Bello il tempo e buona la temperatura è stato un pomeriggio di ballo liscio all’insegna del vino sincero, citando il Manzoni, delle rustie e delle torte cucina-

te e confezionate dalla massaie dell’Associazione. Dopo tante edizioni è sempre nutrita la partecipazione risultando un momento di condivisione e di incontro tra amici prima di affrontare la nuova settimana lavorativa. La domenica successiva è stata la volta di Borgo Fornari e Crocefieschi: la prima vede la sua 44esima edizione organizzata dalla Pro Loco del posto con specialità locali (polenta con trippe, cinghiale, fagiolane e funghi, secondi piatti alla brace e tanto altro!), il tutto accompagnato da buon liscio, banchetti di prodotti e oggetti vari, frittelle e castagne in abbondanza. A Crocefieschi invece la manifestazione si svolge come da tradizione nei pressi della chiesa parrocchiale e unico è l’andirivieni delle persone tra le vie del borgo caratteristico. Tra musica, vino, birra, caldarroste, cuculli e panini i giovani hanno dovuto “combattere” con le tentazioni offerte dai profumi che si mescolavano con l’aria ottobrina di una giornata non caldissima, ma soleggiata e senza minacce metereologiche. Banchetti di antiquariato e lotteria coronano una

manifestazione divenuta ormai appuntamento costante soprattutto per i ragazzi della vallata. La terza domenica è stato il turno di Vobbia, manifestazione organizzata anche quivi dalla Pro Loco. Percorso su jeep fuori strada per chi lo desidera dietro quota simbolica, attività per ragazzi “autunno per bambini” e concorso scuole della Vallescrivia contornano la 36esima Castagnata e la 18esima sagra della mostardella, prodotto per cui il paese è rinomato. Il concorso prevede la premiazione dei bambini con materiale didattico che potranno utilizzare nelle loro attività e le opere consistono in disegni o collage tra i cui fini vi è la promozione dell’ecologia tra le nuove generazioni… ottimi fini educativi! Sono presenti molti stands con prodotti provenienti da diversi luoghi, a costituire nel complesso un mercatino di notevoli dimensioni. A partire dall’ora di pranzo panini con salsiccia, mostardella, crauti, formaggi per vegetariani e bicchieri di birra fresca costituiscono l’ideale per chi voglia trascorrere un pomeriggio tradizionale in uno dei “nostri posti” e godersi ancora un po’ di sole autunnale. Enrico Carme Repetto

Servizi e approfondimenti su: www.inchiostrofresco.it


Intervista a tutto campo con Gianni Zina, storico tifoso dei biancazzurri di Novi Ligure che ricorda i gloriosi tempi andati

“Alla Novese sono proprio mancati i ragazzi di Novi” I ntervistare Gianni Zina, noto tifoso della Novese anzi “malato da lunga data della Novese” per sua stessa ammissione, vuol dire immergersi in profondità non soltanto nella storia di una società sportiva ma anche di un’intera città, città che, tra il primo Dopoguerra e la seconda metà degli anni Sessanta, ha vissuto i suoi “anni d’oro” anche sul rettangolo verde di gioco. Incontriamo Zina mentre porta a spasso il suo bel cagnolone e, appena ci accomodiamo su una comoda panchina nello spazio verde di via dei Mille, ci dice: “Per tutto il 2016 le notizie sulla Novese sono state una sequela di aggiornamenti uno più triste dell’altro. Ma lo sapete qual è il grande problema di questa società? – ci domanda Zina guardandoci dritti negli occhi – Il problema principale è stato che nel corso degli ultimi quindici anni sono mancati i ragazzi di Novi che militassero nella Novese. Con giocatori cresciuti in casa ci sarebbe stato un sicuro incremento di pubblico e di attenzione nei confronti della società”. Quindi lei ci sta dicendo che il piano affettivo ha contato più di quello economico per sancire questi “anni grami” alla squadra biancazzurra?: “Intendiamoci i soldi nel mondo del calcio, specialmente in quello attuale, la fanno da padrone – risponde prontamente il supertifoso – però anche il lato umano ha il suo peso. D’altronde quei pochi calciatori di Novi che si sono affacciati sul campo dello stadio Costante Girardengo sono sempre stati presi mira da un pubblico che, bisogna dirlo, non è mai stato particolarmente tenero con i giocatori concittadini”. A questo punto, dopo averci illustrato i punti critici del recente passato, Zina ci racconta le glorie passate: “La Novese ha una grande storia, una storia fatta di grandi presidenti e uomini di sport. Come non citare il primo Presidente, il Conte Italo Bottazzi che assieme al Sindaco Carlo Acquistapace ha fatto ripartire la squadra? Ma anche è doveroso ricordare – prosegue nel discorso il nostro interlocutore – il Cav. Bruno Broglia, grande paròn degli anni Cinquanta e Sessanta e anche figure Mario Robbiano, Gustavo Collareta e Lino Gaffeo che hanno contribuito a rendere grande la società. E, dulcis in fundo, Stefano Pernigotti, un vero e proprio signore dello sport cittadino che ha sempre aiutato i biancazzurri per tanti e tanti campionati”. Domandiamo a Gianni Zina che tipo di società, nonostante

i diversi presidenti, fosse quella della Novese del passato?: “Era una società composta, prevalentemente, di grandi appassionati come me – ci dice Zina – uomini che, seppur non disponessero di queste grandi possibilità finanziarie, contribuivano per quel poco che potevano al sostentamento della società. Ahimè negli ultimi anni – continua l’intervistato – per mille ragioni quel legame intimo tra società, città e squadra si è via via sempre più lacerato. Una volta la domenica della partita era una festa e lo stadio era sempre pieno: ora le tribune sono tristemente vuote e rimangono soltanto pochi affezionati con io capelli bianchi”. Mentre i ricordi del passato vengono snocciolati con passione da

Zina, il suo simpatico cagnolone, rimasto diligentemente “a cuccia” per tutta l’intervista, inizia a manifestare la voglia di rimettersi in cammino, con dei “bau-bau” che non hanno bisogno di traduttori simultanei. Allora, mentre Zina si incammina per portare a spasso il cagnolone, ci saluta dicendoci: “Non voglio dire però che per la Novese sia tutto finito. Basterebbe ricominciare con più umiltà e con più vicinanza alla gente: il futuro dei biancazzurri sta nei piedi, nelle teste e nei cuori dei ragazzi che oggi giocano a pallone nei cortili e nelle vie di Novi. Meno scuole calcio dove tutti vogliono fare i fenomeni e i piccoli Cristiano Ronaldo ma più campi da calcio e possibilità di divertirsi insieme”. (m.n.)

Delegazione di Bruxelles visita gli impianti sportivi nell’ambito del progetto Community of Sport 2017

Lo sport Ovadese si tinge “d’Europa”

U

na delegazione di “ACES EUROPE” (organizzazione no-profit con sede a Bruxelles) ha visitato le terre del Monferrato al fine di valutare la candidatura a “Community of Sport 2017”, progetto di ampio respiro che coniuga il rispetto per il territorio con i valori dello sport. Si tratterebbe di un riconoscimento prestigioso, con visibilità continentale e che ha tra gli obiettivi quello di stimolare nelle comunità locali la promozione dello sport per i cittadini, quale fattore di benessere e di qualità della vita. La candidatura è nata nell’ambito delle iniziative del tavolo interprovinciale per la promozione del Monferrato, aperto lo scorso anno

La delegazione con il Vice Sindaco Giacomo Pastorino e il delegato allo Sport Fabio Poggio davanti all’ingresso dello Sferisterio Comunale di Via Lung’Orba Mazzini, il tempio del tamburello

in occasione dell’Expo e che proseguirà anche in futuro (è stato recentemente firmato protocollo d’intesa con il coinvolgimento di nuovi soci astigiani, ndr). La commissione, guidata dal Presidente Gian Francesco Lupattelli, ha fatto tappa anche in Ovada, visitando dapprima l’impianto polisportivo del Geirino e successivamente il campo da calcio Moccagatta e lo sferisterio comunale. Bocche cucite naturalmente sui possibili sviluppi della candidatura, appoggiata anche dal Coni Piemonte e dalla Regione, ma apprezzamenti positivi in generale su una porzione di Piemonte meno nota di altre ed in particolare per la zona ovadese e per la nostra cittadina.

Il consigliere comunale Fabio Poggio (che si occupa di sport su incarico del Sindaco Paolo Lantero) ha accolto gli ospiti al Geirino con il vice sindaco Giacomo Pastorino e Leopoldo Barzi in rappresentanza della Servizi Sportivi e, a margine dell’incontro, ha dichiarato: “La commissione ha apprezzato la ricca offerta di impianti sportivi nella nostra città, specie se rapportata alle dimensioni di una cittadina di provincia, poi la specificità dello sferisterio con il caratteristico muro e la vivacità delle iniziative nei confronti degli atleti diversamente abili. Sono naturalmente apprezzamenti che ci fanno piacere”. Il vice sindaco Pastorino ricorda invece alcuni degli obiettivi che stanno alla base della candidatura del Monferrato: “Quando la Città di Asti ha proposto al tavolo l’iniziativa, tutti o quasi abbiamo ritenuto che possa essere utile non solo ad incrementare l’attività sportiva come fattore sociale e di benessere, ma anche per incrementare il cosiddetto turismo sportivo e favorire la crescita di un territorio che si ispiri ad un modello di sviluppo sostenibile, provando ad intercettare finanziamenti esterni a sostegno dei nostri sforzi. Anche se non ci nascondiamo le difficoltà di coordinare le attività di una ventina di istituzioni che partecipano al tavolo, sotto la regia della Camera di Commercio”. Luisa Russo


30

l’inchiostro fresco Ottobre 2016

SPORT

Abbiamo intervistato Giuseppe Spalla, storico Presidente della gloriosa società G.S. Pontecurone

Tortona: i Leoni della Pallamano

Sui pedali per la valle Scrivia e la val Curone “L D a mia vita l’ho spesa tutta quanta dietro al ciclismo: non si tratta di una semplice passione ma di una vera e propria ragione d’esistenza”. Queste le sentite parole di Giuseppe Palla, storico Presidente della “G.S. Pontecurone”, la mitica squadra di ciclismo che, dagli anni Settanta in poi, ha contraddistinto la vita sportiva e non solo del nostro territorio. “Non sono più un ragazzino, essendo nato il 15 giugno del 1933 a Pontecurone – ci dice Spalla – però quando vedo una gara o dal vivo o in televisione mi sento pieno di energia e di entusiasmo come un bambino. Per me lo sport è soprattutto gioia e voglia di stare assieme!”. Parlare con Giuseppe Spalla significa conoscere una persona che, letteralmente dal nulla, ha costruito una squadra che, negli anni d’oro, raccoglieva adesioni e partecipazioni da ciclisti di tutto l’Oltregiogo ed oltre: “Ho iniziato con i Giovanissimi e in determinati periodi ho avuto anche gli Esordienti, gli Allievi,

la Juniores ed anche i Dilettanti – ricorda il ciclista tortonese - A Pontecurone era una festa con atleti che venivano a correre per noi da Novi Ligure, da Tortona, da Varzi, da Voghera, da Godiano ed anche da Pavia: vederci sfrecciare per le dolci colline dell’Oltregiogo era, mi si consenta la parola – aggiunge Spalla – una grande festa”. Giuseppe Spalla si è sempre contraddistinto per le grandi capacità organizzative, in grado di mettere in piedi corse che via via sono diventate famosissime in tutto il territorio: “Ho ideato il Trofeo Bassa Valle Scrivia, gara che si teneva (e si tiene ancora oggi, ndr) nel giorno del Santo Patrono di Pontecurone, San Biagio – spiega il nostro interlocutore – Si partiva da Tortona poi si andava a Castelnuovo Scrivia e quindi a Pontecurone: ma degli anni siamo arrivati anche a Mulino dei Torti, a Viguzzolo, ad Alzano Scrivia e pure a Casalnoceto”. Spalla ci dice poi come “la valle Scrivia, alta e bassa, sia un territorio unico, vicino

ed intimamente legato al novese ed al tortonese: per questo correre per i suoi pendii è sempre una meraviglia”. Spalla ha anche ideato la “Pontecurone- Cosola”, una gara molto affascinante e probante, vinta negli anni da futuri campioni, che si dipanava secondo questo percorso: “Pontecurone – Novi Ligure – Gavi – Arquata Scrivia – Cosola”: arrivati a Cosola, spiega il ciclista, “tutti erano invitati al ristorante I Cacciatori per un lauto pranzo!”. Si passerebbero ore ad ascoltare gli aneddoti di Giuseppe Spalla che ha anche un sentito ricordo per Raffaele Montecucco, Storico Presidente dell’Istituto Case Popolari di Alessandria: “Raffaele è stato un amico che mi ha sempre aiutato nel perseguire i miei sogni: a lui debbo tributare un enorme grazie”.

omenica 16 ottobre si è svolto la terza edizione de il “Torneo Città di Tortona”, organizzato dalla “ASD Leoni Pallamano Tortona” per le categorie Under 12 e Under 14. Un bel torneo che ha visto la partecipazione di numerose società provenienti della vicina Lombardia e non solo: da Cassano Magnago (paese in provincia di Varese), Cologne, Leno e Palazzolo in provincia di Brescia, dalla Toscana, Massa Marittima, dall’Emilia Romagna, Secchia Rubiera, oltre ai compagni del Derthona. Una giornata ricca di divertimento e di sport quella svoltasi presso la palestra “Codevilla”, per i ragazzi Under 12 e presso la palestra “Coppi” per gli Under 14. Oltre 180 i giocatori che vi hanno preso parte: un successo che ha reso, una volta di più, Tortona “capitale dello sport in Oltregiogo”.

Mattia Nesto

Mattia Nesto

Uno dei più grandi scalatori degli anni Sessanta celebrato nell’acquese: una giornata di sport - vintage da ricordare

Bandita di Cassinelle festeggia il mitico Massignan S abato 24 settembre, organizzata da Bruno ed Enrica Sartore, titolari del “Centro Frutta di Corso Saracco 195 di Ovada” (centro specializzato nella vendita di ogni tipo di frutta e verdura – tradizionale, biologica, esotica e di funghi) con la collaborazione di Dino Guala e Renzo Cavanna si è svolto un evento per ricordare le vittorie di Imerio Massignan. Ciclista fra i più grandi scalatori degli anni ’60. Imerio è passato alla storia del ciclismo come “l’eroe del Gavia”: in quella tappa del Giro d’Italia del 1960 era virtualmente Maglia Rosa, avendo staccato di oltre 6 minuti Anquetil. Solo Gaul lo seguiva in ritardo di 3 primi, quando la sfortuna si

accanì contro il nostro campione. Tre forature (con l’auto della sua squadra con il motore fuso) lo obbligarono a cambiare i tubolari da solo e permisero a Gaul di superarlo e vincere la tappa: il giro fu appannaggio di Anquetil ed Imerio giunse quarto in classifica generale. Partecipò a 3 Giri di Francia con la squadra nazionale italiana: in classifica generale finì una volta quarto, una settimo ed una decimo. Ma Imerio in Francia (chiamato Imeriò) è divenuto un mito, avendo vinto, per tutti e tre gli anni, il Gran Premio della Montagna, battendo scalatori come Gaul, Bahamontes, Anquetil. Al pranzo, magistralmente preparato dallo chef del “Ristorante Pizzeria

il Campanile”, hanno partecipato professionisti del passato come Mino De Rossi, campione olimpico nel 1952 con la squadra dilettanti d’inseguimento su pista. Luigi Zaimbro, gregario di Pambianco quando questi vinse il suo Giro d’Italia. Alcuni validi dilettanti come il velocista Crocco e grandi appassionati ciclisti come Podestà e Ricciardi. Era presente il dottor Carlo Delfino, storico del ciclismo italiano ed in particolare delle Milano-Sanremo: un’enciclopedia il suo libro “La classicissima di Primavera, Milano-Sanremo 19072009”. Finito il pranzo, gli amici di Imerio si sono recati al “Bar Ravera” dove Marilena e Roberto hanno offerto agli ospiti ogni tipo

di bevanda. Qui Carlo Delfino ha fatto proiettare due cortometraggi: uno sulla scalata del Gavia, che per Imerio fu una scalata da tregenda e, come ho detto, gli costò la vittoria del Giro. Incontrandolo a volte gli dico che la sfortuna è cieca, ma che con lui ci ha visto benissimo. Il secondo filmato, altra scalata del Gavia (20 anni dopo) con un tempo così impietoso che alcuni corridori finirono semi-assiderati: drammatico vedere la sofferenza di quegli atleti. Al termine della festa i molti presenti hanno “sequestrato” Imerio per foto ricordo e per farsi raccontare la sua storia. Infine tanti saluti con la promessa di rivederci il prossimo anno. (p.r.)


l’inchiostro fresco

Ottobre 2016

6 Scopri l’evento su

@cantinasociale

31


32

l’inchiostro fresco Ottobre 2016


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.