Ticino7

Page 1

52

18 | XII | 09

numero

»

L’appuntamento del venerdì

REPORTAGE - ZILLIS

L’universo nella chiesa AGORÀ Le nascite premature Corriere del Ticino

ARTI L’Oratorio di Natale •

laRegioneTicino

Tessiner Zeitung

TENDENZE A pranzo sotto l’albero •

CHF 3.–

con Teleradio dal 20 al 26 dicembre


Ambassador_Weih_210x295_lay.indd 1

06.11.09 14:37


numero 52 18 dicembre 2009

Agorà Neonati. Quelli che han fretta di nascere... Media Dylan Dog. L’indagatore dell’incubo

Impressum Tiratura controllata 89’345 copie (72’303 dal 4.9.2009)

Chiusura redazionale Venerdì 11 dicembre

Editore

Teleradio 7 SA Muzzano

Direttore editoriale Peter Keller

Turistario L’ospitalità

DI

DUCCIO CANESTRINI

Arti Musica. Bach e L’Oratorio di Natale Vitae Mia Lecomte

DI

STEFANIA BRICCOLA

DI

DI

ROBERTO ROVEDA

DI

.......................

ROBERTO ROVEDA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

........................................................

ORESTE BOSSINI

....................................

..............................................................

Reportage Zillis. L’universo nella chiesa

DI

R. CAROBBIO; FOTO DI A. MENICONZI

Tendenze Moda bambini. A pranzo sotto l’albero

DI

MARISA GORZA

.........

......................

Coredattore

6

11 12 14 39 46

Giochi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

48

Astri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

49

Redattore responsabile Fabio Martini

4

Giancarlo Fornasier

Photo editor Reza Khatir

Amministrazione via San Gottardo 50 6900 Massagno tel. 091 922 38 00 fax 091 922 38 12

Direzione, redazione, composizione e stampa Società Editrice CdT SA via Industria CH - 6933 Muzzano tel. 091 960 31 31 fax 091 968 27 58 ticino7@cdt.ch www.ticino7.ch

Stampa

(carta patinata) Salvioni arti grafiche SA Bellinzona TBS, La Buona Stampa SA Pregassona

Pubblicità

Publicitas Publimag AG Mürtschenstrasse 39 Postfach 8010 Zürich Tel. +41 44 250 31 31 Fax +41 44 250 31 32 service.zh@publimag.ch www.publimag.ch

Annunci locali

Publicitas Lugano tel. 091 910 35 65 fax 091 910 35 49 lugano@publicitas.ch Publicitas Bellinzona tel. 091 821 42 00 fax 091 821 42 01 bellinzona@publicitas.ch Publicitas Chiasso tel. 091 695 11 00 fax 091 695 11 04 chiasso@publicitas.ch Publicitas Locarno tel. 091 759 67 00 fax 091 759 67 06 locarno@publicitas.ch

In copertina

La chiesa di San Martino a Zillis (Canton Grigioni) Fotografia di A. Meniconzi

La luce delle emozioni Cari lettori, constatiamo, non senza una certa sorpresa, gli apprezzamenti che molti di voi stanno rivolgendo al Reportage dedicato alla chiesa di San Nicolao a Giornico che Ticinosette ha pubblicato sul numero 50. Che le fotografie di Alessandra Meniconzi fossero in grado di trasmettere la grande forza che questo edificio ha in sé, nessuno aveva dubbio alcuno. Certamente non ve n’erano in Redazione, tanto quelle immagini ci sono parse da subito meritevoli di essere pubblicate. Accompagnate, naturalmente, da un esaustivo (nel limite del possibile e cercando di non annoiare nessuno...) apparato scritto, in grado di raccontare sia la grande valenza storica dell’edificio leventinese sia i suoi risvolti artistici e architettonici, astronomici e simbolici. Sono stati proprio questi ultimi due aspetti ad averci convinto dell’assoluta necessità di dare a quella chiesa (e all’interessante studio di Francesca Selcioni da cui tutto ha avuto origine) la massima visibilità. Ma, come accennavamo, proprio per la sua notorietà non ci aspettavamo tanto entusiasmo: una manifestazione di affetto che

Ticinosette vuole in qualche modo rinviare a voi lettori e alla vostra capacità di sapervi ancora emozionare di fronte a rappresentazioni tanto alte delle abilità (manuali e intellettive) dell’uomo. Un Reportage che è soprattutto un tributo a una delle molte chiese di Giornico e delle Tre Valli, e che vuole essere, in particolare, un invito a rendere loro almeno una visita. Ci ricorda a questo proposito un affezionato lettore di Pully: “Quanti ticinesi (...) per vacanza o escursioni si recano all’estero e non sempre in località vicine (...) Questa specie di esotismo mi sorprende se ancora l’interessato

Partenza da Tariffa solo andata a partire da Tutto incluso, Tariffa soggetta a disponibilità

www.airmalta.com

non ha mai ammirato o non è mai entrato nella chiesetta di Giornico o in quella di Cerentino”. Un’osservazione assolutamente pertinente. Da parte nostra, invece, vi invitiamo questa settimana a recarvi nei Grigioni. Un’altra chiesa, dirà qualcuno... No, consideratela al contrario una diversa rappresentazione della nostra cultura e di una delle molte radici che la compongono, fatte di uomini e storie, emigrazione e immigrazione, dei e religioni. Paura del diverso e timore per ciò che non capiamo. Buona lettura, Giancarlo Fornasier

Zurigo CHF

199

Tel: 0900 000 405

(CHF 0.36 /min)


S

econdo uno studio pubblicato recentemente dalla rivista medica inglese Lancet, la percentuale dei bambini pre-termine è cresciuta del 35% negli ultimi 25 anni. La causa principale sono le tecnologie di procreazione assistita che producono gravidanze gemellari e plurime con aumento conseguente dei parti prematuri. Un altro fattore rilevante è riconducibile all’innalzamento dell’età media del momento in cui si genera il primo figlio, sempre più spesso dopo i 30 anni. In molti casi i parti prematuri non presentano problemi, ma se la nascita avviene molto prima della data prevista il neonato va incontro a problematiche anche gravi, necessita di cure particolari e deve essere affidato a pediatri specializzati in neonatologia.

e costantemente sottoposte a controllo da parte dei ginecologi. Le donne che presentano forti rischi di un parto prematuro sotto le 32 settimane vengono viceversa trasferite negli ospedali di Lucerna e Zurigo che sono attrezzati per affrontare delle nascite gravemente pre-termine. Lo stesso accade in caso di nascita improvvisa di un bimbo molto prematuro: viene al più presto trasferito. Si tratta però, questo, di un evento rarissimo perché nel nostro Cantone vi è un controllo molto attento delle gravidanze e delle problematiche connesse. In questo siamo aiutati anche dalla bassa presenza nel cantone di immigrati rispetto ad altre zone della Svizzera, come Ginevra, dove ho lavorato, o all’Italia. Gli immigrati, infatti, sono una categoria di persone meno controllabile dal punto di vista medico e più esposta all’eventualità di un parto pre-termine improvviso”.

La situazione in Ticino Proprio a una neonatologa, la dottoressa Petra Donati-Genet, responsabile della Neonatologia della Clinica Sant’Anna di Lugano e consulente dell’Ospedale regionale di Locarno, abbiamo chiesto di farci un quadro del problema della prematurità nel Canton Ticino. Dottoressa, qual è oggi la situazione nel nostro cantone? “In Ticino la situazione non è molto diversa dal resto d’Europa per quanto riguarda i fattori che incidono sulla prematurità dei bambini. Forse, negli ultimi anni si è rilevata solo una leggera diminuzione delle nascite pre-termine perché è stata regolamentata la fecondazione in vitro per cui non possono essere fecondati più di uno o due ovuli. Questo ha fatto diminuire le gravidanze plurime, quelle più esposte al rischio di prematurità”. Come viene gestito il rischio di una nascita prematura in Ticino? “Puntiamo molto sul monitoraggio delle gravidanze così da evitare il più possibile nascite premature, anche perché secondo le regole stabilite dalla Società Svizzera di Neonatologia, gli ospedali del nostro Cantone, che fanno parte del sistema degli ospedali periferici, si occupano direttamente dei bambini nati a partire dalla 34esima settimana, al massimo dalla settimana 31-32 se si valuta che il neonato non presenta particolari problemi. Al minimo segnale di rischio le future mamme vengono messe a riposo

»

4

Quelli che han fretta di nascere…

Agorà

In Svizzera i neonati pre-termine rappresentano circa il 10% del totale. Spesso si tratta di nascite che precedono solo di due o tre settimane il tempo stabilito ma, in alcuni casi, sono bambini che vengono al mondo a poco più di cinque mesi di gestazione. Il percorso verso la sopravvivenza per questi piccoli “pesi piuma” è arduo... Ma carico di speranze

Che cos’è la prematurità? Quando però, nonostante tutti gli sforzi dei ginecologi, un bambino nasce ben prima del tempo previsto, per il neonato, i genitori e anche i medici che lo devono assistere inizia una vera e propria avventura. Di questo abbiamo parlato con il professor Fabio Mosca che dirige l’Unità operativa di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale della clinica Mangiagalli di Milano, reparto all’avanguardia a livello mondiale in questo settore oltre che il più grande in Europa. Professore, quando possiamo definire un bambino “prematuro”? “La prematurità si definisce con un criterio temporale, in relazione alle settimane di gestazione della madre. Chi nasce al di sotto delle 37 settimane di gestazione è un bambino prematuro”. Esistono gradi diversi di prematurità? “Evidentemente è differente nascere a 37 settimane, piuttosto che a 27 o a 24, oppure ai limiti della sopravvivenza. Parlando dei vari step della prematurità, una categoria particolare è costituita dai neonati late pre-term, che identifica chi nasce tra le 34 e le 37 settimane. Sono bambini che hanno problemi molto minori rispetto ad altri prematuri, ma hanno comunque più rischi rispetto a un bambino nato a termine. Le altre categorie sono i nati al di sotto delle 32 settimane e quelli al di sotto delle 28. A definire il


mane, significa aver bisogno di macchine e di farmaci specifici per respirare. Il bambino pre-termine, per esempio, ha un’immaturità di una sostanza che si chiama surfattante, una lipoproteina fondamentale per la respirazione. Oggi abbiamo a disposizione il surfattante esogeno, un farmaco derivato dai polmoni di maiale che ha cambiato radicalmente la prognosi di questi bambini che prima, sotto il chilo e mezzo, morivano frequentemente. Negli anni Sessanta morivano nel 70% dei casi, oggi ne sopravvive il 90%. Inoltre è immaturo il rene, l’intestino – e quindi c’è difficoltà a tollerare la nutrizione –, il sistema immunitario – e quindi si incorre più facilmente in infezioni –, è immaturo il cervello che ha zone di fragilità per cui si possono configurare possibili danni neurologici. Anche il cuore non funziona tanto e non pompa sangue adeguatamente. È un po’ tutta una patologia unica: tutti gli organi non funzionano al meglio, possono subentrare complicazioni gravi a livello cerebrale, renale, intestinale per cui a certe età gestazionali è una vera e propria battaglia per la sopravvivenza... che talvolta non riusciamo a vincere”. Quali sono i problemi che sorgono a distanza? “I bambini prematuri che sopravvivono – e sono la maggioranza dopo le 24 settimane – superano quasi sempre completamente questi problemi. Per alcuni, soprattutto se nati molto piccoli, è probabile che permangano alcune disfunzionalità a distanza. I polmoni maturano, ma non a sufficienza. Ci possono essere danni oculari, anche se oggi le terapie risolvono quasi del tutto questi problemi. C’è il rischio di sordità oppure problemi nello sviluppo neurologico. Insomma, per tutti questi aspetti il grande spartiacque sono le 25 settimane: a questa età gestazionale si sopravvive nel 75% dei casi e molto frequentemente la qualità della sopravvivenza è buona”. Professor Mosca, quali progressi ci attendiamo nel campo della pre-

Novità nell’assortimento Sélection. Cesto regalo Sélection Questi pregiati prodotti Sélection delizieranno il palato dei buon gustai più esigenti. Il regalo perfetto, quindi, per chi apprezza la buona cucina. CHF 78.–

maturità? Si potrà in futuro “anticipare” ulteriormente il limite di età della sopravvivenza? “In termini di età gestazionale credo siamo arrivati abbastanza vicini ai limiti di sopravvivenza. Esistono però ampi margini di miglioramento in due direzioni. Prima di tutto l’individualità delle cure che ci consente di trattare ogni singolo soggetto e i suoi rischi in modo più preciso e individualizzato. Poi il campo della genetica che, su alcune patologie, ha un’incidenza forte che oggi conosciamo poco. A parità di età gestazionale ci sono, infatti, bambini che stanno bene e altri che stanno malissimo e forse, almeno in parte, questo può essere dovuto a un diverso patrimonio genetico. Miglioramenti ci dovranno essere anche nella medicina perinatale: non si può, infatti, considerare il neonato senza la gravidanza, senza indagare le abitudini di vita della mamma, anche prima del concepimento. Da migliorare è anche la prevenzione delle infezioni, sia quelle prenatali, spesso causa di parto pre-termine, che quelle postnatali, che colpiscono il 20% dei bambini sotto il chilo e mezzo. Stiamo anche imparando che questi bambini vanno nutriti presto e con il latte materno, ma che questo a un certo punto non è sufficiente e va integrato. Dobbiamo anche individualizzare meglio le nostre cure, che in certe fasi della malattia devono essere altamente intensive e tecnologiche, ma che successivamente devono avere l’obiettivo primario di rispettare i ritmi e a favorire lo sviluppo comportamentale del neonato. Infine, dobbiamo prestare maggior attenzione nel seguire a distanza di anni lo sviluppo di questi bambini, con un servizio di follow up che si prenda in carico neonato e famiglia dopo la dimissione per numerosi anni. Non servono bacchette magiche o miracoli: il futuro di questi neonati è legato a un insieme complesso di fattori organizzativi, economici, culturali. È un mosaico ricco e complesso, fatto di dettagli che fanno grandi differenze”.

» di Roberto Roveda

grado di prematurità contribuisce poi anche il peso del neonato alla nascita”. In che modo incide il “fattore peso”? “Confrontando età gestazionale e peso ci rendiamo conto se il bambino è appropriato di peso, piccolo oppure grande rispetto all’età che ha alla nascita. Se un neonato di 32 settimane pesa 1700 grammi sappiamo grazie ai grafici della crescita che il bambino è appropriato per l’età. Significa che è nato sì prematuro, ma presenta un peso adeguato, e ciò ci suggerisce che non ha sofferto in utero, non ha avuto una malnutrizione fetale. Se viceversa il bambino pesa, a pari età gestazionale, solo un chilo, significa che il bambino ha sofferto anche durante la vita fetale e quindi presenta delle problematiche ulteriori, parte già in situazione svantaggiata”. Qual è oggi la settimana limite di sopravvivenza di un neonato? “Dal punto di vista teorico, il limite è di 22 settimane, nel senso che sono segnalati dei casi eccezionali di sopravvivenza a questa età gestazionale. A 23 settimane la sopravvivenza è del 30%, a 24 del 50%, a 25 del 75%. In una sola settimana le possibilità di sopravvivenza aumentano del 20%. Significa che ogni giorno guadagnato, per esempio, tra la settimana 23 e la 24 determina un 3% in più di possibilità di vita. Ogni giorno di gravidanza in più diventa quindi, alle età gestazionali molto basse, fondamentale”. Quali sono i problemi che presentano i bambini nati molto prematuramente? “Dobbiamo distinguere tra i problemi acuti che il bambino presenta alla nascita e nei periodi immediatamente successivi (prime settimane di vita) e i problemi a distanza, che il bambino si trascina per molto tempo e talvolta anche per il resto della vita. I problemi acuti sono legati al fatto che tutti gli organi in questi bambini sono immaturi. I polmoni sono maturi dopo le 38 settimane. Nascere molto prima, per esempio a 24 setti-

Tagliolini al tartufo e all’aroma di tartufo Tartufi neri estivi del Piemonte regalano a questa deliziosa pasta fatta a mano il suo incomparabile sapore. 250g, CHF 8.80

Sciroppo all’ibisco La cottura lenta, a piccole dosi, e la composizione a base di estratti di malva e di ibisco nigeriano conferiscono a questo sciroppo un aroma unico. 50cl, CHF 6.90

Oltre 200 prodotti Sélection sono in vendita nelle maggiori filiali Migros e su www.LeShop.ch www.migros.ch / selection


L’indagatore dell’incubo

anche quando era alle prese con ectoplasmi e conigli rosa assassini. Probabilmente per questa possibilità di identificazione, nel giro di un paio d’anni Dylan Dog riuscì in un’impresa mai realizzata da nessuno, neppure da Tex, che pure ha raggiunto vette di vendita e di popolarità probabilmente irripetibili per un fumetto. Alla fine degli anni Ottanta divenne un fenomeno di costume, un’icona per chi aveva tra i 13 e i 18 anni, trovando consensi anche tra il pubblico femminile che mai e poi mai amava leggere i fumetti. Questo personaggio così lontano dall’edoniL’immagine è tratta dal sito www.informazione.it smo e dalle sicurezze – apparenti – dell’epoca, così diverso dai pimpanti yuppi tanto di moDa nevrotico delle date mi autoriale. Questa volta, però, da, riuscì a raccontare meglio di tanti saggi e ricordo esattamente il giorno presentava un prodotto deciromanzi l’anima nascosta, le fragilità, anche e il luogo di quella prima let- samente diverso rispetto alla gli orrori quotidiani di un’epoca in cui tutto tura: 26 settembre del 1986, tradizione. Dove si era mai pareva brillare e risplendere. Mise a nudo sul bus che mi conduceva visto un eroe delle nuvole il vuoto pneumatico che occupava il posto al Liceo. Quel primo albo, parlanti che soffre di vertidell’anima e dei sentimenti in anni colmi di L’alba dei morti viventi, mi è gini, che non prende l’aereo leggera disinvoltura. Se è esistito un fumetto scivolato rapidamente tra le perché ha paura, che non direalmente popolare, nel senso di espressione mani. Il protagonista? Dylan sdegna di svenire e di penare di anima di una breve generazione, questo Dog, professione indagatore per amore e che a volte fa è Dylan Dog. Certo nei limiti di un prodotto dell’incubo nella Londra di pure cilecca a letto? Non che seriale, con ambizioni che sono comunque metà anni Ottanta, in pratica succedesse spesso, ma quello quelle di divertire e di arrivare in edicola un detective specializzato nel che mi trovai a invidiare di mese dopo mese. dar la caccia a mostri e orrori più a questo indagatore in Oggi a distanza di più di un ventennio da vari. Mentre le pagine di quel giacchetta nera era proprio quei giorni Dylan continua a veleggiare primo numero scorrevano il suo successo con le donne, verso il traguardo dell’albo numero 300 – vi via via veloci come le ferma- frutto del profilo ricalcato arriverà, sempre che un vampiro non abbia te dell’autobus, avevo una dai disegnatori su quello di la meglio su di lui... –, agli inizi del 2011. strana sensazione, quasi di Rupert Everett, l’attore forse Il creatore del personaggio, Tiziano Sclavi disorientamento. Venivo dal più bello – e più ambiguo (pavese, classe 1953) non lo segue più con fumetto classico, dal Tex di – dell’epoca. Per farla breve l’assiduità degli inizi e nuovi sceneggiatoBonelli, ma qui mi trovavo in ri e disegnatori si alun campo nuovo, inesplorato Dopo oltre vent’anni passati a combattere ternano, con risultati per me. Ma anche per il fuzombie, licantropi e mostri metropolitani, non sempre all’altezza metto popolare italiano. Andegli esordi. LeggenDylan Dog continua essere il personaggio più do le storie odierne si tieroi e storie horror si erano già visti, ma non si trattava di originale e innovativo del panorama fumetti- ha come l’impressione un fumetto colto o diretto a stico di lingua italiana che Dylan Dog abbia un pubblico adulto. un poco esaurito gli La casa editrice di Dylan Dog, Dylan pur muovendosi in incubi da affrontare e che veleggi verso il la già citata Bonelli (www. universi di fantasia e vivendo mare della normalità, dopo aver segnato a sergiobonelli.it), realizzava da avventure sicuramente fuori lungo la differenza. O forse il mondo odiersempre fumetti per tutti, pro- dall’ordinario, aveva un sotno ha incubi e fragilità troppo grandi per dotti per il grande pubblico, tofondo di umane debolezze essere espresse da un eroe di carta e china. non per nicchie di appas- e di limiti che lo faceva imUn consiglio, comunque: rileggete i primi sionati e cultori dell’opera mediatamente sentire reale trenta numeri. Non resterete delusi!

» di Roberto Roveda

6

Tiziano Sclavi e Mauro Marcheselli Dylan Dog. Un freak di nome Johnny Mondatori, 2008 È una delle prime e più struggenti storie di Dylan Dog. La trama: per 18 anni un ragazzo ha vissuto segregato nella cantina di casa, usato dai genitori come riserva di organi per il perfido fratello maggiore...

»

Media

Libri


CADEAUX MAGIQUES

Cardigan

89.90

www.manor.ch


PICCOLI PENSIERI FINO A 25.– 03 01

02

04

05

06

07 08

09

10

01 MAGLIETTA CON SACCA INSIDE BOY cotone 19.90 Misure 128–176 | 02 COLLANA YES OR NO 18.– | 03 MAGLIETTA CAMPUS cotone 19.90 l’una, misure 92–128 | 04 AUTOMOBILINE ROARY & FRIENDS vari modelli, a partire da 3 anni 9.90 l’una | 05 BERRETTO INSIDE GIRL acrilico 13.90 l’uno | 06 PORTATOVAGLIOLO 3.90 | 07 SET DOVE SETA 17.50 | 08 COLLANA YES OR NO con ciondolo 13.– | 09 ORECCHINI YES OR NO 12.90 | 10 CORNICE 10 x 15 cm 24.90


DONI AFFETTUOSI FINO A 50.– 01

02 03

05 06

04

09

07

08

10

11

12

13

01 BORSETTA DA SERA MADDISON materiale sintetico 49.90 | 02 CARTA iTUNES 30.–/50.– | 03 NÉGLIGÉ AVANT PREMIÈRE poliammide/ stretch 44.90 | 04 CARTA REGALO MANOR da 10.– fino a 1000.– | 05 CHRISTINA AGUILERA BY NIGHT Eau de Parfum vaporizzatore 50 ml 49.90 invece di 54.90 | 06 ORECCHINI AVANT PREMIÈRE 25.90 | 07 OROLOGIO YES OR NO 39.90 | 08 OROLOGIO YES OR NO 49.90 | 09 ORECCHINI AVANT PREMIÈRE 29.90 | 10 SCIARPA MADDISON in confezione regalo, lana 39.90 | 11 BOXER MADDISON set da 3, cotone 39.90 | 12 BORSETTA DA SERA MADDISON materiale sintetico 29.90 | 13 CRAVATTA CON POCHETTE MADDISON seta 49.90


GRANDI SORPRESE DA 100.– IN SU 04

02 01

05

03 0 07

06

10

09

08

11

12

+ 14

+

+

13

01 LIVING COLORS PHILIPS sistema di illuminazione 249.– | 02 OROLOGIO DA DONNA AVANT PREMIÈRE SWISS MADE multifunzione, acciaio inossidabile, con pietre Swarovski, impermeabile fino a 30 m 359.– | 03 ANELLO AVANT PREMIÈRE argento rodiato 925, con zirconi sintetici 129.– | 04 GIOIELLI PER BAMBINI CARAMEL oro 18 CT, smaltati ORECCHINI 99.– BRACCIALETTO 18 cm 179.– COLLANA 40 cm 119.– | 05 NEW BRIGHT RC MOTO MAX BUGGY 1: 14 119.– | 06 BORSA MADDISON pelle 129.– | 07 DIGITAL PHOTO FRAME PHILIPS 7” SPF 2107, display 800 x 600, con cornice intercambiabile rosa/blu 149.– | 08 PIASTRA PER CAPELLI ST BABYLISS 89E 149.– | 09 LETTORE DVD TWIN-706 DUAL LCD 7”, Wide Screen TFT 16 : 9, protezione anti-shock, lettore USB/Card 179.– | 10 COLLANA PURO perle coltivate d’acqua dolce, chiusura oro giallo 18 CT, 45 cm 199.– | 11 PIASTRA PER CAPELLI BRAUN SATINLINER COLOUR ES 3-C display LED 129.– incl. Mascara Max Factor del valore di 21.90 | 12 CHAMPAGNE PERRIER-JOUËT Belle Epoque 1999 169.– invece di 199.– | 13 EPILATORE BRAUN XPRESSIVE 7781 Wet & Dry 239.– incl. rifinitore di precisione del valore di 29.– | 14 SPAZZOLINO SONICO PHILIPS SONICARE FLEXCARE HX 6932/34 con sterilizzatore UV 269.– incl. 2 manici del valore di 150.–


»

L’ospitalità Quelli che si scambiano le case. Quelli che fanno le vacanze in fattoria, danno una mano a vendemmiare e dormono su un paglione di foglie di mais. Quelli che si travestono da “Star Trek”, da Manga o da cavalieri medievali e prenotano cene a tema…

Quelli che vogliono dormire negli alberghi sugli alberi (tree-

Turistario

11

» di Duccio Canestrini

dell’ospitalità industriale e standardizzata. Di necessità virtù? house, perché se non c’è la parola inglese non sembra neanche Può darsi. Fatto sta che il marketing sta andando a remengo, un trend). Quelli che pagano un occhio della testa per digiuna- come dicono a Venezia. Si è infatti scoperto che funzionano re: al posto del cappuccino, un bel clistere. E i mordi e fuggi? molto di più il passaparola e il riscontro della clientela. I turisti Ah, bei tempi quando ci si poteva permettere di svillaneggiarli! stessi, insomma, che raccontano se “sono stati bene” o meno. Adesso, con il fuggi fuggi generale, sono ricercati, graditi e Siamo nell’epoca del riscontro del consumatore. Le aziende in persino coccolati, purché prima di fuggire almeno assaggino generale hanno scoperto che il modo più semplice di miglioun boccone. Paghino. rare è ascoltare la gente, Consumino. più che i consulenti. E Quanto è cambiata ora questo è possibile l’ospitalità. Nel mongrazie alla comunicado del turismo si parla zione “virale”, ai blog, sempre più di cultura ai gruppi, ai forum in dell’ospitalità. L’ospite internet... è fondamentalmente Nel 1844 il ginevrino un alieno, una figura Rodolphe Töpffer (scritforte e fragile al contore, artista, umorista) tempo. Sprovvisto di pubblicò i suoi Voyages conoscenze del luogo, en Zigzag attraverso le lo straniero è esposto Alpi. Erano escursioni alle intemperie e ai a piedi, in compagnia potenziali inganni. È dei suoi scolari, ai quali quindi una persona Töpffer impartiva lezioche non si può lasciare ni di vita, improvvisansulla strada, che bisodole lungo il cammino. gna collocare tempo“Gli albergatori – scriraneamente all’interno veva Töpffer – sono un della comunità. Ospipo’ come i viaggiatori tare non vuol dire solvogliono che siano (...) “La casa dell’albergatore”; immagine tratta da Psycho (1960) di Afred Hitchcock tanto offrire un letto, Se arrivate benevoli, gratis o a pagamento. Per l’indigeno che lo alberga vuole dire senza esigenze né fracasso, se trattate il vostro ospite come soprattutto negoziare con la diversità. Né il padrone di casa un uomo la cui cortesia e buona grazia vi sono personalmente né l’ospite hanno sempre ragione. Il reciproco rispetto nasce gradevoli, dove il rispetto ha il suo merito, ma non si compera, dalla consapevolezza della propria identità, dalla conoscenza di egli ve li darà senza venderli. Il vostro conto, privo di ogni coquella altrui e dalla fondamentale comunicazione tra loro. sto fittizio, sarà equo, e lo pagherete con piacere”. Attenzione, E così anche gli alberghi si stanno trasformando: da non-luoghi Töpffer ne ha per tutti: “Si incontrano persone che dicono male quali erano – perlomeno alcuni particolarmente anonimi – ora degli albergatori: è gente dalla quale, con più giustizia, tutti cercano carattere. Vogliono emozionare. Dall’idea di albergo gli alberghi potrebbero dire male. Ma per tenere un albergo scatola si è passati al concetto di albergo luogo affettivo, che occorrono certe qualità del carattere, occorre del tatto, della offre stimoli sensoriali. Anche il lessico del turismo è cambiato. moderazione, e qualcosa di un po’ elevato nei sentimenti. Non Dopo una stagione dominata da parole come management, mar- basta considerare un albergo come una trappola per acchiapketing, performance, target e via speakerando, tornano in primo pare i viaggiatori e poi scuoiarli”. Come direbbero i giovani piano il rapporto umano, il gesto semplice, la cortesia, la pre- oggi, Rodolphe “ne sapeva a pacchi”... mura, l’attenzione alle esigenze particolari. Proprio all’opposto Pacchi... Oh, dimenticavo: Buone Feste (e viaggi) a tutti!


Arti

»

12

Hanslick, critico musicale viennese e grande sostenitore di Johannes Brahms (1833–1897), sollevò la questione del significato espressivo della musica in un controverso saggio intitolato Il bello musicale (1854). Hanslick prese ad esempio la famosa aria “J’ai perdu mon Eurydice, rien n’égale mon malheur” dell’Orfeo ed Euridice di Christoph Willibald Gluck (1714–1787). La musica commuove fino alle lacrime; ma perché, si interrogava Hanslick, un contemporaneo di Gluck, un certo Boyé, sosteneva che le parole di senso opposto (“J’ai trouvé mon Eurydice, rien n’égale mon bonheur”) potevano convenire altrettanto bene a quella melodia, anzi, forse meglio? La musica, concludeva Hanslick, non esprime alcun sentimento di per sé, se non quello che l’autore decide di conferirle. L’Oratorio di Natale di Johann Sebastian Bach (1685–1750) offre un magnifico esempio per approfondire la questione. L’Oratorio è formato da una serie di sei cantate, eseguite a Lipsia nel 1734 durante il periodo liturgico della Natività. Sebbene Bach avesse in mente un percorso unitario, ciascuna Cantata venne eseguita separatamente nelle tre festività di Natale, il giorno di Capodanno e in quello dell’Epifania. Parte della musica delle Cantate consiste nella “parodia” di precedenti numeri musicali composti da Bach. Parodia non voleva dire, come nel linguaggio odierno, un’imitazione ironica, una presa in giro: il termine indicava in sostanza che l’autore prendeva della musica composta in altre circostanze e la travestiva con un nuovo testo. Non è che Bach intendesse in questo modo barare, o intascare l’onorario senza lavorare. La parodia era una tradizione musicale pienamente accettata, che si rintraccia in Bach come nei musicisti dei secoli precedenti. Nell’Oratorio di Natale, per esempio, il maestro tedesco conferisce quasi per intero la musica di una sua Cantata profana, intitolata Ercole al bivio, composta l’anno prima per il compleanno

L’Oratorio di Natale

Eduard

“La musica non è solo melodia e armonia, ma un sistema complesso, una catena di informazioni legate l’una all’altra”. Alcune riflessioni sull’espressività e il sentimento partendo da un’opera di Bach di un adolescente speciale, il principe di Sassonia Friedrich Christian. Prendiamo da questa parodia due esempi di carattere opposto, per cercare di comprendere se la tesi di Hanslick trova riscontro in un testo musicale tanto autorevole. Il primo riguarda una ninna-nanna. Nella Cantata, la Voluttà cerca di adescare Ercole


Come la mettiamo con l’espressione degli affetti? Come può la stessa musica accogliere sentimenti così contrastanti? Difatti non può: Bach deve ricorrere a qualche stratagemma. Per esempio, leva la parte dei secondi violini e ci mette un oboe d’amore. Addolcisce la linea del basso con l’aggiunta di un fagotto. Cancella l’indicazione “unisono e staccato” e modifica il fraseggio, con l’impiego di appoggiature e altri abbellimenti. Insomma si rivela un truccatore di prim’ordine. La considerazione suggerita dal paio d’esempi che abbiamo tratto dall’Oratorio è la seguente: la musica non è solo melodia e armonia, ma un sistema complesso, una catena di informazioni legate l’una all’altra. Semplificare, come faceva

Dischi

Christoph W. Gluck Orfeo ed Euridice Les Musiciens du Louvre Mark Minkowski AG-Archiv, 2004 Un’edizione relativamente recente della celebre opera del compositore tedesco, tappa fondamentale nello sviluppo del melodramma e della “riforma gluckiana”.

Hanslick, non aiuta a comprendere il mistero del suo potere. La musica come fenomeno reale, da percepire all’ascolto, è sempre interpretazione del testo, che ha bisogno di essere integrato e arricchito da molti altri elementi, oltre le note che vi sono scritte sopra. Specie la musica remota di Bach, primo interprete di se stesso.

» di Oreste Bossini

invitandolo al sonno, “Schlafe mein Liebster” (Dormi o mio amatissimo). Nell’Oratorio ritroviamo la stessa musica carezzevole della ninna-nanna, che inizia pure sulle parole “Schlafe, mein Liebster”, solo che in questo caso è un’aria (n. 19) cantata da un pastore, che invita il Bambin Gesù ad addormentarsi. Il contesto cambia, ma la situazione psicologica rimane la stessa. Del tutto opposto invece è il caso dell’aria n. 4 dell’Oratorio, “Bereite dich, Zion, mit zärtlichen Trieben” (Preparati, Sion, dolcemente bramosa). Con un linguaggio biblico-simbolico, l’autore del testo musicato da Bach, Picander (pseudonimo di Christian Friedrich Henrici, 1700–1764) invita la città dell’uomo a farsi bella per incontrare il suo sposo divino, venuto a salvare la Terra. Si tratta dunque di un canto d’amore. Ma in origine, in Ercole al bivio, la situazione era ben diversa. Su quella stessa musica, Ercole fa una sfuriata delle sue contro la Voluttà, dimostrando d’essere, oltre che tutto d’un pezzo, anche assai virtuoso: “Io non t’ascolterò, nulla saprò di te, o Voluttà spregevole” eccetera.

Nell’immagine Il Ghirlandaio, L’Adorazione dei Pastori (1480 circa; particolare); Cappella Sassetti, Chiesa di Santa Trinità, Firenze

I nostri clienti sono i migliori del mondo! Accompagnati meglio.

Ringraziamo ognuno dei nostri 2 613 377 clienti commerciali e privati per la fiducia riposta in noi nel 2009.


» testimonianza raccolta da Stefania Briccola; fotografia di Igor Ponti

14

to. Mi sono anche chiesta se quest’aspirazione a un continuo “andare” alla fine non sia un alibi, un modo per difendersi dal dolore; l’ipotesi sospesa di un cambiamento lascia costantemente aperta una porta, permette di non sentirsi mai fino in fondo parte di qualcosa: nel bene e nel male l’altrove aiuta a esistere. Ma è anche vero che l’esperienza della perdita, a tutti i livelli, invece che deprivare comporta un arricchimento: solo quando si perde si comprende cosa è impossibile che ci venga tolto, cos’è davvero nostro. Tutto quello che ho raccontato finora, comunque, ha contribuito a lasciare nella Ha vissuto in una costante condizione di mia scrittura un marchio forte spostamento, reale e immaginario. E una di straniamento, un sospeso curiosità verso ciò che la circonda atte- che a volte si materializza sulla carta come una sorta stata da scelte professionali e artistiche di suspense, di pericolo incombente e indefinito. Il mio sua volta imputava al peggio sradicamento conserva da allora nel proil fatto che nessuno gli aprisfondo anche un evidente senso di colpa per se. Per questo la Svizzera, il i privilegi di una posizione sociale agiata, Ticino, nella mia percezione accompagnato dalla voglia di essere accettati bambina sono stati da subito ugualmente, di farsi perdonare. Incomincio luoghi dove, per contrasto, a parlarne solo adesso, perché nel contesto regnavano la sicurezza, l’ordella drammaticità di quegli anni in Italia, la dine e la libertà. Nel tempo mia era comunque una situazione “di lusso”, poi mi sono sentita sempre un che si risolveva con un esilio domestico alle po’ “svizzera” nel gusto per la porte di casa. Molto diverso da quelli che ho sobrietà in ambito sociale e incontrato in seguito come studiosa di letteculturale, e nella disposizione ratura della migrazione, di cui mi occupo da all’accoglienza. La Svizzera quasi vent’anni. Siamo in un’ epoca in cui la è sempre stata terra d’asilo questione identitaria è fondamentale perché, di emigrati, esuli, anarchici, nonostante la visione ottusa propagandata fuggiaschi, e il mio è stato dai rigurgiti di un mondo vecchio che vuole uno scambio dovuto: sono fermare la storia, a causa dell’imponenza del stata accolta e ho imparato fenomeno migratorio e della globalizzazione ad accogliere. Per il resto, non non si può più parlare di identità – nazionasoffro di nessuna nostalgia, le, geografica, culturale, linguistica – come né dei luoghi né delle persoabbiamo fatto finora. Da cui tutte le imporne. Sono legata alla Svizzera tanti e imprevedibili conseguenze anche in perché appartiene a una staambito artistico, letterario. Il titolo della mia gione della mia vita, per una ultima raccolta poetica, Terra di risulta, si generica fedeltà a quello che riferisce proprio a quell’insieme di materiale fa parte dello “stesso film”, di scarto, “di risulta” appunto, che va costiil medesimo sentimento che tuendo nostro malgrado, nel tempo e nello mi fa rimanere ostinatamente spazio, la nostra identità. E sempre a questo vicina, nel tempo, tanto agli proposito da qualche mese a Roma abbiamo amici quanto ai nemici, figure fondato una compagnia teatrale di poetesse entrambe indispensabili allo straniere e italo-straniere – una ventina, tutte svolgimento della mia storia con provenienze, approdi e innesti differenpersonale, e quindi amate. ti – che esordirà a breve con uno spettacolo Ma il piacere di scoprire cosa fatto di poesia, musica e danza; una specie di c’è “di là”, oltre, è sempre Orchestra di Piazza Vittorio della poesia, in più forte di quello a rimanere cui ognuno mette in gioco la propria identità in un luogo, reale o figuraorgogliosamente meticcia, bastarda.

Mia Lecomte

Vitae

i sono sempre sentita sradicata, sospesa tra un esilio in pantofole e il desiderio costante di avvicinare l’altrove, qualunque altrove, geografico o umano. La mia infanzia è stata un andirivieni tra Campione d’Italia, Lugano e Milano, dove sono nata da padre francese e che ho lasciato da bambina, nei primi anni Settanta, momenti difficili in cui imperversavano terrorismo e sequestri. Mi sono ritrovata catapultata in Svizzera, in terza elementare, a metà anno scolastico, prima in Engadina, dove svolgevo i miei compiti a distanza e innevavo il trauma del distacco tra meravigliosi orizzonti, e poi a Campione, per proseguire gli studi italiani. Ricordo ancora il primo giorno di scuola, accompagnata in aula, non so perché, da due carabinieri in alta uniforme, come un Pinocchio lombardo tra i gendarmi, con i compagni che ridevano tra loro del mio incarnato cittadino, che dicevano “verde”: cliché marziano o anticipazione identitaria leghista in contrasto con il “rosso” delle loro sane guanciotte. Alloggiavamo in una casa vicino a un bosco, dove il Manuale delle giovani marmotte mi guidava con i compagni sulle tracce di impronte di animali tutti esotici per una meneghina come me, e invece trovavamo cose inquietanti, reperti di frontiera come, una volta, uno stivale pieno di una strana polvere che sembrava droga, che il giorno dopo era già scomparso. Si viveva il confine, nel e sul confine di tutto – delle montagne, dei paesi, della storia, dell’adolescenza –, e nella paura. Ricordo ancora di una sera in cui i miei genitori si erano fermati a Milano, e chi si occupava di noi si era dimenticato di avvisarli che eravamo arrivati a Campione: mio padre ci raggiunse terrorizzato nel cuore della notte e fu il panico, perché nessuno gli apriva nella convinzione che a quell’ora non potesse trattarsi che di un malintenzionato, e lui a

»

M


San Martino a Zillis

L’universo nella chiesa Un paese alle porte della Viamala, uno dei tanti tipici piccoli borghi delle Alpi grigionesi, e una chiesa come se ne trovano spesso nei villaggi di montagna. Ma San Martino a Zillis, di cui si hanno notizie a partire dal lontano 831, è tutt’altro che una chiesetta come “tante altre”. Al suo interno, infatti, custodisce una delle più preziose testimonianze dell’arte romanica presenti nell’intera Europa...

di Raffaella Carobbio; fotografie di Alessandra Meniconzi


S

an Martino a Zillis, nel Canton Grigioni, è una piccola chiesa plebana di cui si hanno tracce fin dai primi anni del IX secolo. Donata nel 940 dall’imperatore Ottone I all’episcopato di Coira, venne ricostruita attorno al 1100. Si tratta di un edificio semplice, con un’unica navata tanto che, mancando i mezzi finanziari necessari alla realizzazione di un soffitto a volte, si ovviò il problema realizzandolo in legno a cassettoni. Un anonimo maestro – che doveva certamente conoscere l’arte della miniatura praticata nelle regioni bavaresi – decorò ognuna delle formelle lignee con disegni tracciati con un colore bruno su un fondo di gesso, poi dipinti a tempera. In seguito, nel 1509, l’edificio venne parzialmente rifatto in stile tardo-gotico. Non venne però toccato il soffitto che è dunque rimasto, fortunatamente per noi, quasi tale e quale dal primo secolo dopo l'anno Mille fino ai nostri giorni: così, ancora oggi, i 153 pannelli (9 per 17 file) in legno di larice e d’abete, ci mostrano un universo intero. O meglio, la sua rappresentazione secondo i precetti dettati dall’immaginario medievale.

La Cappella Sistina delle Alpi Ignorata per secoli, la chiesa – in particolare il soffitto – suscitarono un notevole interesse quando nel 1939 iniziarono i lavori di restauro. Allora venne pure ristabilito l’ordine originale dei pannelli lignei, modificato nel corso dei secoli e dagli interventi sull’edificio. Le formelle, smontate e restaurate, furono quindi rimontate secondo la successione stabilita dallo storico Erwin Poeschel in base a una litografia e a uno schema di Johann Rudolf Rahn (considerato il padre della Storia dell’arte svizzera, vissuto nel XIX secolo). In questo modo il cosmo di legno che si stagliava sopra le teste dei parrocchiani di Zillis riacquistò il suo senso originale. Ci si rese immediatamente conto del grande valore di quest’opera che viene tutt’oggi definita come la “Cappella Sistina delle Alpi”. Infatti, la sua unicità non riguarda solo il territorio elvetico, poiché si tratta certamente del più antico soffitto di legno interamente dipinto di tutto l’Occidente.


nella pagina accanto L’interno a navata unica della chiesa dedicata a San Martino e il suo soffitto ligneo dipinto (XII secolo). Come già accadeva nella Biblia pauperum – detta anche la Bibbia dei Poveri, perché la parte illustrata prevaleva su quella scritta –, le vicende narrate nelle pitture presenti a Zillis raffigurano gli eventi salienti del percorso di Salvazione a sinistra La maggior parte delle 153 tavole descrive la vita di Gesù così come riportata dai Vangeli di Matteo e Luca, i più narrativi e ricchi di particolari in prima di reportage La chiesa di San Martino a Zillis, Canton Grigioni. In primo piano alcune delle lapidi appartenenti all’antico cimitero


a sinistra L’ignoto autore delle pitture presenti sul soffitto ha tradotto in un linguaggio universale temi sacri come la Natività o l’Adorazione dei Magi a destra Temi biblici ed esseri fantastici sono rappresentati con dovizia di particolari e incorniciati da motivi floreali e geometrici di volta in volta sempre diversi

Mirabilia Leoni ed elefanti con la coda di pesce, sirene e mostri marini, i tre Magi, il Diavolo, le vite di Cristo e di San Martino… in queste 153 formelle si raccoglie tutto l’immaginario medievale nel quale andavano mescolandosi eredità di culture precedenti – dalla mitologia greca alle credenze popolari – e l’intera simbologia del Cristianesimo. Il soffitto di Zillis rappresenta la concezione cosmologica ed escatologica dell’uomo medievale, il modo in cui pensava l’universo e il senso che gli attribuiva. L’autore ha attinto all’immaginario collettivo, dipingendo temi e figure legate a quello che definiamo come “meraviglioso”. Il medievalista Jacques Le Goff osserva come per la cultura medievale ciò che noi indichiamo con il sostantivo “meraviglioso” si traduce nel plurale “mirabilia”, ossia l’insieme delle cose che sono mirabilis (cioè si tratta di cose oggettivamente “meravigliose” e non, dunque, di una categoria spirituale o letteraria). La radice mir indica infatti il senso della vista, l’am-mir-are e le cose davanti alle quali spalanchiamo gli occhi (e di fronte al soffitto di legno di San Martino è impossibile non sgranare gli occhi). Un’altra caratteristica dei mirabilia medievali è il richiamo a una serie di immagini e metafore visive. Il valore simbolico si intreccia, divenendone parte integrante, all’intento pedagogico: l’insieme di immagini aveva il compito di fornire insegnamenti morali anche a chi non aveva la possibilità di accedervi direttamente attraverso la lettura: “La pittura insegna agli illetterati ciò che le Sacre scritture insegnano ai letterati: infatti gli ignoranti vedono nella pittura ciò che devono sapere e perciò sono spinti a operare, in essa leggono coloro che non conoscono la lettura”. (Gregorio Magno, Lettere)


L’universo medievale in un soffitto di legno Il soffitto ligneo di Zillis è composto da due cicli di tavole: uno interno formato da 105 pannelli che illustrano scene bibliche e la vita del patrono della chiesa; l’altro, perimetrale, rappresenta soprattutto esseri marini e fantastici. Ai quattro angoli del soffitto si trovano quattro Angeli, ognuno con un olifante. Il ciclo interno rappresenta la Terra ma anche la via per la Salvezza, indicata dagli esempi di Cristo e del Santo, mentre quello esterno significa sia l’oceano sia il mondo pagano sia il Male posti ai margini, sotto gli occhi dei quattro Angeli dell’Apocalisse – annunciatori del “Giudizio Universale” – che qui personificano i venti ai quattro angoli della Terra. Mare come origine del Male e creature fantastiche, per metà pesci, che ne rappresentano l’Incarnazione. Al centro del soffitto è raffigurata la “Terza tentazione di Cristo” e la “Cacciata al Male”. Il soffitto esprime una cosmografia – la terra piatta circondata dai mari – dotata di una precisa valenza simbolica e morale per l’uomo medievale. “… per lui la cattedrale non era soltanto la società, ma l’universo, ma tutta la natura”: questa riflessione che Victor Hugo indirizza a Quasimodo, il gobbo di Nôtre Dame, bene illustra il significato che l’immaginario cristiano, raffigurato nelle chiese, possedeva per il Medioevo.


Hansjörg Schneider Il commissario Hunkeler e la mano d’oro Casagrande, 2009

Abbiamo letto per voi A

quanto recita la scheda che accompagna il libro di Hansjörg Schneider, l’autore risulta del tutto sconosciuto al pubblico di lingua italiana. Un peccato, visti i quattro decenni di produzione letteraria in cui l’autore si è cimentato non solo nella produzione di “gialli”, ma anche nella saggistica, nel racconto breve e nel teatro, a partire dalla sua prima provocatoria pièce Sennentuntschi che all’inizio degli anni Settanta scandalizzò gli ambienti piccolo borghesi della “buona” società svizzera. Ma è nel 1993 che Schneider dà vita alla figura del commissario Peter Hunkeler, un tipo burbero, nuotatore accanito, amante del vino e del buon cibo, e costantemente in attrito con la gerarchia istituzionale.

A differenza dei tanti noir che affollano di questi tempi gli scaffali delle librerie, questo è un “romanzo” contrassegnato da una scrittura eccellente (merito anche del lavoro svolto dalla traduttrice, Gabriella de’ Grandi), in cui la trama non si configura come mera elencazione di fatti – sapete, oggi i gialli si scrivono così, all’americana… o alla svedese, vedete un po’ voi – ma come risultato di un processo mentale complesso in cui la casualità, l’ironia, la capacità di scandagliare gli esseri umani nelle loro debolezze e fragilità diventano materia fondante del narrato. Certo, la lezione di Glauser e Dürrenmatt è evidente... e qui non dispiace affatto, a dispetto di chi di questi ultimi si dichiara

erede diretto senza, ahimé, possederne il benché minimo spessore. La vicenda, che si svolge in quella sorta di “terra di nessuno” situata fra Svizzera, Francia e Germania – dove lingue, atteggiamenti e tradizioni si sovrappongono attraverso interazioni complesse e imprevedibili – si dipana da un omicidio maturato fra l’intellettualità gay per condurci all’ambiente dei furti d’arte e a un gruppo di fricchettoni desiderosi di restituire unità a ciò che è andato disperso. Ma, al di là dell’elemento poliziesco trattato con classe e garbo, restano molte pagine mirabili: a partire da quelle in cui il protagonista descrive i suoi frequenti spostamenti attraverso i misteriosi e mutevoli paesaggi di confine.

» di Fabio Martini

»


Con Tango per emigranti e vaga-

bondi, Bruno Soldini – regista e documentarista – si cimenta nel genere letterario firmando un romanzo che gli assegna un posto anche nell’ambito della narrativa. Si tratta, infatti, di un’opera scritta con un italiano sapiente volto ad accattivare il lettore che, pagina dopo pagina, si ritrova inspiegabilmente assetato d’immagini ilari che fanno da ponte all’avventura palpitante che si snoda sullo sfondo. Soldini rifiuta cortesemente – nonostante i parallelismi con la propria vicenda esistenziale – una lettura autobiografica del romanzo: “Arcasio (il protagonista del libro, ndr.) si fa interprete del vissuto di una generazione che con me è cresciuta nella Chiasso del dopo-

Abbiamo letto per voi guerra” spiega. Ciononostante le analogie, il trasporto con i quali sono narrati i luoghi presentati, gli eventi accaduti e le situazioni non possono che insinuare il dubbio nel lettore ormai devoto alla causa di Arcasio. Sunto di poesia, di filosofia, di biologia animale, ricco d’umore, di storia e geografia urbana o geografia tout court, Tango per emigranti e vagabondi è il palco dal quale ammirare le doti di Soldini che, soppesando le frasi, ci propone condensati d’anatomia, di psicologia e di demografia, senza leziosità né pretese di alcun genere. Se a qualcuno, tra cent’anni, dovesse capitare tra le mani questo romanzo indugerebbe sul dove collocarlo: forse è un libro d’avventure oltremare,

sulla rotta dei nostri emigranti approdati in America del Sud, o il diario dal quale il Soldini cineasta si è ispirato per far parlare le immagini in movimento con l’estro che gli è riconosciuto. Nel frattempo, ci auguriamo possano venir pubblicate altre opere “a casa ho materiale a sufficienza per diversi lavori scritti” ha ammesso l’autore. Per ora salutiamo le minuziose descrizioni antropologiche della Chiasso della fine anni Cinquanta, con i suoi odori, rumori, luoghi, persone e personaggi, che solo uno spirito curioso e autoriflessivo sono in grado di rendere esaltanti elevandole al ruolo di protagonisti di quello spazio geografico di confine, culla del Ticino ricco e a volte un po’ supponente di oggi.

Bruno Soldini Tango per emigranti e vagabondi Armando Dadò Editore 2009

NUOVO: Zucchero Liquido svizzero di

» di Elisabeth Alli

»

ucrisse.

Lo Zucchero Liquido di Sucrisse è prodotto con puro zucchero svizzero cristallizzato. Non contiene conservanti e si scioglie all’istante. Ricette e informazioni sul sito www.sucrisse.ch Disponibile in selezionati punti vendita Migros e Coop.


| p. 46 Tendenze | di Marisa Gorza |

A pranzo sotto l’albero. I giorni del “Merry Christmas” portano con sé uno speciale incanto: aspettative, speranze, promesse e molti buoni propositi... infiniti!

Pure i più scettici, quelli che non nascondono una certa avversione per l’affannosa corsa all’ultimo regalo, si lasciano alla fine avvolgere dalla magia delle feste natalizie e da quel singolare mood sospeso tra toccanti momenti di generosità e sfrenato consumismo. Rimane però innegabile il calore di una tavolata in famiglia, o di un incontro con gli amici più cari, o di uno scambio di auguri tra affini e non. Forse che il pranzo di Natale (e dintorni) non merita abiti dalle vivide cromie, sprizzanti charme e contagiosa allegria? Come la petite robe approntata da Martino Midali in un duttile tricot dal vibrante rosso-amore e un fluttuare di pannelli a pieghe soleil. Si completa con la gonfia giacchina in velluto ton sur ton dalle maniche rigorosamente in maglia. Angoracashmere, jersey-bouclé... ancora maglia nei colori delle pietre preziose e nei rossi delle lacche per gli abitini dalle gonne balloon pieghettate e corpini strizzati nell’alta cintura, studiati da Krizia per un’atmosfera più natalizia che mai. Il colore e il calore del carminio imperversano dal tubino in seta goffrata in sfumature melograno di Kristina Ti, con le mezze spalline imbottite tipiche degli anni Ottanta (formidabili per slanciare la figura e dare un’impressione couture) e lo sprone a nido d’ape, al rosso fiamma o aranciato stemperato nel fucsia delle mise di Carla Carini in soffice mohair e dai ricami in rodoide a rose stilizzate. E mentre Etro racconta memorie di un’antica, opulenta Bisanzio, con i vestiti dalla pettorina pavé di micro tessere laminate e sottana patch di arabeschi cremisi, Misso-

ni consiglia abiti pullover, tutto un movimento di delicati fiammati, di righe mélange nei toni dei fard, di bordi a coste, inserti di nastri e pizzi all’uncinetto. Corredati da scialloni coreografici e scaldamuscoli da ballerina. Per l’eleganza senza tempo dei giorni di festa, Mariella Burani suggerisce una gonna affusolata o un pantalone drappeggiato color granata, sempre uniti a una blusa sontuosa, grondante di jabot, nervature e decori perlacei e nella purezza dei toni candidi. Perché se il rosso infiamma, un tocco di bianco illumina. E sono sempre pieni di tenerezza i vestiti dei momenti più belli ed emozionanti dei piccoli. Nei giorni delle Feste “loro” adorano sentirsi un po’ personaggi del mondo fiabesco. Non per niente la storia d’amore e di poesia de i Pinco Pallino continua a trovare parole fatte di pizzi favolosi, balze, fiocchi e tanto colore, perfetti per celebrare la magica attesa di Babbo Natale e i suoi doni. A dolci principessine è dedicata una nuvola di mussola, organza, tulle e merletti che si trasforma in crinoline e corpetti simili a corolle rigogliose. Per i signori maschietti ci sono i gilet di cashmere da portare con i pantaloni di velluto da Piccolo lord e la giacchetta in felpa dal taglio tradizionale, ma dalle tinte eccentriche. Blazer nei tipici colori dei college per l’allegra banda di Clayeux, cioè navy blue, grigio mélange, camel e tanti rigati. E se i ragazzini si fregiano di simboli araldici, le bimbe, per abbinare ai pants e alle gonnelle smerlate, preferiscono le felpe con stemmi che accampano un fiore naif. Di una delicata e ingenua nobiltà.


www.volkswagen.ch

Grazie dei fiori. Il conferimento del titolo Auto dell’anno 2010 rende onore tanto a noi stessi quanto alla Polo. E dimostra che il suo design incisivo e la straordinaria purezza delle sue linee non convincono solo gli appassionati di auto, ma anche gli esperti. Con i suoi interni di gran pregio e una carrozzeria perfettamente rifinita nei minimi dettagli, la vettura a cinque porte più parsimoniosa del mondo è ora ufficialmente matura per una nuova classe. Solo se un’auto rende tutti partecipi alle sue innovazioni, è per eccellenza: Das Auto.

La nuova Polo. Auto dell’anno 2010.


1

2

3

4

9

5

6

7

rispetta il puntuale • 40. Ohio e Cuba • 41. Articolo spagnolo • 42. Divinità femminile • 43. Abitano Riga • 46. Prep. semplice • 48. Il dio egizio del sole • 49. L’avversaria del Milan • 51. Rabbia • 52. Noto collegio inglese.

8

10

11

12

15

13 16

14 17

Personaggio fiabesco • 36. In mezzo al coro • 37. Est-Ovest • 41. Dato anagrafico • 44. Preposizione semplice • 45. Pari in inviato • 47. Altare pagano • 50. Consonanti in tuono.

» 1

18

19

20

21 23

25 28

26

27 29

30

31

36

38

48

37

I L

11

T

14

A

16

I

N

L

25

E

30

U

34

R

36

G

39

R

41

I

46

G

50

I

53

O

T

O

R

R

A

M

I

A

N 18

L 22

3

A

23

A

R

D

E

S

S

C

47

B

T

I

A

S

D

P

20

D

I

I

E

O

N

I

T

U

N

A

R

A

R 24

E

26

T

32

C

S

A

R

U

L

R

I

I

N 51

O

38

M

R

S

M

13

D

A

E

R S

21

S

I

P 29

G

N

T

E

S

I

O

N

I

A

40

A

43

R

49

A

E 44

O R

R

A

M

E

33

8

I

48 52

T

28

U

A

54

I

27

35

A

A

T E

O

N

7

R

15 17

19

6

10

O

42

R A

12

37

T

R O

O

L O

5

E D

31

D O

4

45

A

E

A

L

B

I

T

A

A

N

O

N

39

40

51

32

34

35

Giochi

22 24

33

43

Verticali 1. Noto film del 1986 di Martin Scorsese • 2. Un malessere da mal di mare • 3. Taiwan, altrimenti detta • 4. Consonanti in Eloisa • 5. Né mia, né sua • 6. Ricascare • 7. È chiamato anche attinia • 8. Il Principe de’ Curtis • 12. Pitturare • 14. Fronzoli • 16. I confini di Osogna • 19. Le iniziziali di Rascel • 22. Il Sodio del chimico • 26. Locomotiva • 27. Avv. di luogo • 29. Fede nuziale • 30. Strumento di misurazione • 32. Quantità infinita • 34.

9

Soluzione n. 50 2

41

Epigoni

42

44

45

48

49

46

A quale romanzo appartiene il seguente finale? La soluzione nel n. 1. Al vincitore andrà in premio Il cuore dell’Himalaya di Gian Antonio Romano. Fatevi aiutare dal particolare del volto dell’autore e inviate la soluzione entro giovedì 24 dicembre a ticino7@cdt.ch oppure su cartolina postale a Ticinosette, Via Industria, 6933 Muzzano.

47

50

52

Orizzontali 1. Lo sono gli agenti sotto copertura • 9. Pari in Alvaro • 10. Lo è il maiale • 11. Jürgens, indimenticato attore • 13. Un condimento • 15. Metallo molto duro • 17. Il proprio... è orgoglioso • 18. Felino maculato • 20. Vi sosta la carovana • 21.

“Questa”, disse, “questa è Hilda. Questa qui è Hanna. E questa qui è Stephanie. Ma non le darò mai via. Stanne certo”.

Cervidi nordici • 23. Mania senza limiti • 24. Squadra madrilena • 25. Le iniziali di Montesano • 27. Gli Zeppelin del pop • 28. Si affiancano ai diritti • 31. Profondi • 33. Un anestetico • 34. Uncini da pesca • 35. Fuori dalla norma • 38. Chiude la preghiera • 39. Lo

Le nostre sorprese dell’Avvento.

Il premio Il cuore dell'Himalaya (2008) è una cartella fotografica composta da 17 immagini a colori di 30x30 cm. All’interno, accompagnagno le fotografie di G. A. Romano scritti e proverbi della tradizione asiatica e diversi altri contributi. Della cartella e del progetto umanitario che ne è all'origine rimandiamo a Ticinosette n. 51.

20 dicembre

Le soluzioni verranno pubblicate sul numero 1.

Modem Internet mobile Huawei E1692 a soli CHF 49.– con T@KE AWAY prepaid. Prendere, inserire, navigare.

Queste ed altre sorprese dell’Avvento vi aspettano nel Sunrise center, allo 0800 300 100 oppure su sunrise.ch/natale

21 dicembre

Solo oggi: Netbook Compaq mini 110c-1110EZ con Sunrise click&call 15000+ (inoltre borsa gratis).

1.–

CHF

anziché CHF 448.–

Nessuna condizione contrattuale, nessun canone d’abbonamento.* * Disponibile nel Sunrise center oppure nei punti vendita Sunrise.

Con la nuova stipula di un contratto Sunrise click&call 15000+, senza abbonamento CHF 448.–. Canone d’abbonamento CHF 79.–. Durata contrattuale 12 mesi. Disponibile solo nel Sunrise center oppure su sunrise.ch


»

Astri a cura di Elisabetta

Una sola scienza

L’età dell’Umanesimo fu un periodo fecondo dal punto di vista delle ricerche in campo astrologico. Gli studi antiquari e bibliografici favorirono l’elaborazione di nuovi testi e nuove idee a riguardo. Un esempio è quello del bolognese Girolamo Manfredi (1430 ca.–1493), uomo di vasta cultura dedito agli studi in campo logico, filosofico, medico e astrologico. Editore, nel 1476, insieme a Cola Martino, Pietrobono Avogario e Galeotto Marzio della Cosmographia di Tolemeo, riadattò in volgare i testi spuri di Aristotele (Il perché). La sua vasta reputazione come astrologo fu criticata da Pico della Mirandola il quale, nelle Disputationes (II, 9) sostiene ch’egli non fu in grado di prevedere la propria morte. Il suo Centiloquium, pubblicato inizialmente a Bologna nel 1489, venne ristampato a Venezia nel 1500 e a Norimberga nel 1530 (per approfondimenti: www.cieloeterra.it)

ariete

toro

gemelli

Momenti piacevoli in famiglia vi consentiranno di lasciare da parte le preoccupazioni e gli impegni lvorativi. Marte e Venere favoriscono una buona qualità nelle relazioni amorose. Non esagerate con il cibo.

Il transito della Luna facilita la messa in atto di nuovi progetti e di idee fino a questo momento rimaste nel cassetto. Non abusate di internet e delle relazioni che si possono intessere in chat.

Siete lanciati alla grande ma al contempo dovete cercare di imporvi un maggiore autocontrollo. Possibile avvio di situazioni sentimentali inaspettate e con persone a cui finora non avevate pensato.

cancro

leone

vergine

Il Natale si avvicina. Contenete però le spese evitando di farvi “grandi” con regali eccessivamente costosi. A volte una manifestazione di affetto può offrire molto di più. Riconciliazione in vista con un collega di lavoro.

Siete sotto l’influsso combinato di Giove, Nettuno, Marte e Venere: tante possibilità e opportunità sia a livello familiare che professionale. L’importante è però saperle cogliere al momento giusto.

Il momento di ricerca del proprio sé non deve diventare un’occasione per isolarsi troppo. Godetevi la compagnia dei vostri cari durante le feste natalizie. Siate più flessibili e meno pignoli.

bilancia

scorpione

sagittario

I transiti di Venere e Marte continuano a beneficiare la vostra vita sentimentale. Anche le coppie di vecchia data hanno l’occasione di ritrovare momenti di piacevole intimità e riscoperta di sé.

L’invidia non è un bel sentimento e la circospezione che ne deriva contribuisce a isolare e a limitare i rapporti con gli altri. Cercate di essere più disponibili e meno gelosi delle vostre capacità.

Il lavoro vi stanca particolarmente. Godetevi qualche giorno di vacanza insieme al partner o aui vostri più cari amici, ne avete bisogno. Maggiore attenzione al cibo e all’abuso di alcol. Contatti con persona straniera.

49

capricorno orno

acquario

pesci

Grandi cambiamenti in corso. Non spaventatevi, avete tutte le risorse per riuscire a tenere sotto controllo anche le situazioni difficili. Per i più stanchi è necessario un po’ di riposo: avete lavorate molto e lo meritate.

Una persona di cui vi fidavate sembra riservarvi sentimenti di rancore inspiegabili? Cercate di appianare e sforzatevi di aprirvi maggiormente al dialogo, cosa non facile ma assolutamente necessaria.

Mercurio continua ad appoggiarvi. È un momento assai favorevole sotto il profilo della comunicazione sia a livello personale (amici e relazioni) sia sul lavoro. Approfittatene. Evitate inutili imbarazzi e siate voi stessi.

22 dicembre

Solo oggi: LG KP500 a soli CHF 99.– anziché CHF 249.– con la flatrate prepaid Sunrise go dayflat.

23 dicembre

Solo oggi: Sony Ericsson W595 + Xbox 360! A solo CHF 1.– anziché CHF 159.– con Sunrise flat basic.

Astri

24 dicembre Solo oggi:

00.–rizioCHFall1 c a sottos

in regalo abbonamento ne di un Sunrise. mobile

Incl.

100.– CHF

di credito di conversazione

Nessuna condizione contrattuale, nessun canone d’abbonamento, carta SIM inclusa, SIM-Lock 24 mesi. Disponibile solo nel Sunrise center oppure su sunrise.ch

Senza abbonamento CHF 648.–. Canone d’abbonamento mensile CHF 25.–. Durata contrattuale 24 mesi. Disponibile solo nel Sunrise center oppure su sunrise.ch

Accredito una tantum in fattura pari a CHF 100.– con la nuova stipula di un abbonamento mobile Sunrise, per esempio Sunrise flat classic, canone d’abbonamento mensile CHF 50.–, o altri abbonamenti mobile Sunrise (contratto di 12/24 mesi).*

Tutte le offerte esclusa carta SIM di CHF 40.–. Fino ad esaurimento scorte. Con riserva di modifiche.


Âť illustrazione di Adriano Crivelli


Un’offerta spumeggiante! Colligny

Champagne • brut • demi-sec 75 cl

16.40

invece di 22.95

Pommery

Moët & Chandon Impérial

33.85

35.95

Champagne, brut, 75 cl

invece di 38.95

La Rovere

Prosecco blu IGT, 75 cl

4.95

1/2 prezzo

invece di 9.90

invece di 39.95

Moscato d’Asti DOCG 75 cl

6.85

invece di 7.95

Bortolomiol

Col del Sol

7.95

8.95

Prosecco di Valdobbiadene DOC, Extra Dry, 75 cl

invece di 9.95 Fino a esaurimento. Abbonatevi subito alla newsletter sul vino: www.denner.ch / vino

Champagne, brut, 75 cl

Prosecco di Valdobbiadene DOC, 75 cl

invece di 11.95


IMMAGINI NITIDE IN MOVIMENTO. LA NUOVA TV VIERA Z1 FULL HD CON 600HZ.

LA FEBBRE

PER LA NUOVA

PROMOZIONE AUTUNNALE

PANASONIC In regalo fino a 6 lingotti d’oro. Valida dal 12.10. al 24.12.09. www.promotion.panasonic.ch

Questa volta ne vedrete davvero delle belle! Con la nuova tv VIERA Z1 NeoPDP sarà tutta un’altra cosa guardare film, eventi sportivi e videogiochi. Grazie all’incredibile nitidezza e autenticità delle sue immagini. Per la tecnologia Neo Plasma 600Hz non esistono movimenti troppo veloci. Lasciatevi catturare dalla singolare qualità dell’immagine Full HD sul display piatto da 2,47 cm e diventate testimoni di una nuova era della TV.

EVERYTHING MATTERS.

www.panasonic.ch


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.