Ticino7

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numero

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L’appuntamento del venerdì

REPORTAGE - VALLE MAGGIA

Il laghetto di Sassolo AGORÀ Cocaina ARTI Lichtenstein MUNDUS Animal liberation

Corriere del Ticino

laRegioneTicino

Tessiner Zeitung

CHF 3.–

con Teleradio dal 7 al 13 marzo


Âť illustrazione di Adriano Crivelli


numero 10 5 marzo 2010

Impressum

Agorà Droghe. Il fascino subdolo della cocaina Arti Roy Lichtenstein. Il reale alla ribalta

DI

DI

ROBERTO ROVEDA

ALESSANDRO TABACCHI

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4 6 8

Tiratura controllata

Mundus Animal liberation

Chiusura redazionale

Vitae Silvio Leoni

Editore

Reportage Valle Maggia. Il laghetto di Sassolo

DI

S. BELLONI; FOTO DI F. BANFI. . . . . . . . . . .

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Tendenze Automobili. Oldtimer & Youngtimer

DI

GIANCARLO FORNASIER. . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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Astri / Giochi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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89’345 copie (72’303 dal 4.9.2009)

DI

DI

DUCCIO CANESTRINI

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NICOLETTA BARAZZONI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Venerdì 26 febbraio

Teleradio 7 SA, Muzzano

Direttore editoriale Peter Keller

Redattore responsabile Fabio Martini

Coredattore

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Giancarlo Fornasier

Photo editor Reza Khatir

Amministrazione via Industria 6933 Muzzano tel. 091 960 33 83 fax 091 960 31 55

Direzione, redazione, composizione e stampa Società Editrice CdT SA via Industria CH - 6933 Muzzano tel. 091 960 31 31 fax 091 968 27 58 ticino7@cdt.ch www.ticino7.ch

Stampa

(carta patinata) Salvioni arti grafiche SA Bellinzona TBS, La Buona Stampa SA Pregassona

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In copertina

Nelle profondità del laghetto di Sassolo, Valle Maggia Fotografia di Franco Banfi

L’ESPO per un futuro migliore Le notizie poco entusiasmanti che giungono dall’economia reale sin dai primi giorni dell’anno – aumento della disoccupazione in primis – confermano purtroppo quanto alcuni analisti andavamo dicendo da parecchi mesi: la crisi non è finita, la finanza starà forse recuperando parte del terreno perso negli ultimi 18 mesi ma, nel frattempo, l’onda delle speculazioni e della ricerca dei profitti a tutti i costi ha raggiunto i più deboli. I lavoratori. Più volte anche il nostro settimanale aveva evidenziato come la stampa e il mondo dell’editoria fossero coinvolti in questo processo recessivo. Le notizie allarmanti provenienti d’Oltralpe, come i licenziamenti e le razionalizzazioni avvenute nelle redazioni di alcune testate, la concentrazione del mercato pubblicitario e la verticale caduta dello stesso, sono ora evidenti anche nel nostro Cantone. È notizia di alcuni giorni or sono del taglio di alcuni posti di lavoro presso il “Corriere del Ticino”– fortunatamente pochi, colleghi verso i quali la nostra Redazione manifesta naturalmente piena solidarietà –; altri allontanamenti erano avvenuti in passato presso testate televisive ticinesi, e la situazione economica generale (come confermato in un’intervista dallo stesso direttore del quotidiano luganese, Giancarlo Dillena) non manifesta decisivi segni di ripresa. Quelli che tutti attendono, inserzionisti pubblicitari compresi, immaginiamo.

In questo difficile contesto prenderà avvio il prossimo 8 marzo – Festa della donna, giornata alla quale rende omaggio anche il nostro Adriano Crivelli – ESPOprofessioni, la fiera biennale della formazione scolastica e professionale. Attraverso la Divisione della formazione professionale e l’Ufficio dell’orientamento scolastico e professionale della Divisione della scuola – in collaborazione con diversi istituti scolastici pubblici e organizzazioni del mondo del lavoro, come la Camera di commercio –, l’importate manifestazione giunta alla sua nona edizione si prefigge di fornire tutti gli strumenti per scegliere coscientemente una formazione adeguata alle proprie capacità e aspettative professionali... con un occhio attento al difficile mercato del lavoro. Ma la manifestazione – che avrà luogo presso il Centro esposizioni di Lugano sino al 13 marzo – non è rivolta solo alla formazione di base degli studenti; il perfezionamento, la riqualifica e gli aggiornamenti legati alla propria vita professionale occuperanno una parte importante della fiera, nella quale studenti, lavoratori, docenti, professionisti della formazione e datori di lavoro pubblici e privati avranno la possibilità di incontrarsi e scambiarsi esperienze e strategie. Per un futuro professionale che sia garanzia di competenza, serenità e piena occupazione per tutti. Giovani e meno giovani. Cordialmente, la Redazione


Il fascino subdolo della cocaina

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Agorà

Gode di una fama subdola, quella di una sostanza “pulita”, che “non fa male, se si fa attenzione e non si esagera”. La realtà è ben diversa, perché chi fa uso di cocaina finisce facilmente in un circolo vizioso da cui è difficile uscire: più ne assume, più ha la necessità di assumerne. E proporzionalmente aumentano i rischi per la salute fisica e psichica...

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gni epoca ha le sue mode e le sostanze stupefacenti non fanno eccezione alla regola. Gli anni Sessanta sono stati il tempo della cannabis, dell’Lsd e degli acidi in genere. Poi è arrivata l’eroina con il suo seguito di tragedie. Oggi è il turno della cocaina, come dimostrano anche le statistiche: secondo i dati forniti dall’Istituto svizzero di prevenzione dell’alcolismo e delle altre tossicomanie (ISPA; www. sfa-ispa.ch) e basati sull’ultima indagine sulla salute in Svizzera, tra il 2002 e il 2007 il numero di persone che fanno uso di droghe illegali è rimasto praticamente invariato, con la sola eccezione di coloro che consumano cocaina. Nel 2002 dichiaravano di averne consumato il 2,5% degli uomini intervistati e l’1% delle donne, nel 2007 le cifre sono passate al 3,8% per gli uomini, all’1,7% per le donne. La cocaina è rimasta per molto tempo una droga elitaria, di nicchia, una sostanza che, in qualche modo, rappresentava anche uno status simbol, per cui “il potersela permettere” creava un senso illusorio di appartenenza a un livello sociale più elevato. Negli ultimi anni, per una serie di concause, le cose sono cambiate, come ci spiega il dottor Lorenzo Pezzoli, psicologo e psicoterapeuta, caposervizio di INGRADO sostanze illegali (www.ingrado. ch), fondazione con sede a Lugano specializzata nella consulenza e nel trattamento delle dipendenze da alcol o altre sostanze (legali o illegali). Negli ultimi anni la cocaina ha avuto una notevole diffusione. Dottor Pezzoli, quali sono, a suo parere, le ragioni? “Sicuramente le componenti economiche di «caduta dei prezzi» hanno avuto il loro peso anche se, a mio modo di vedere, questi fattori si sono coniugati con i bisogni profondi che la nostra società e la nostra cultura esprimono: il desiderio di affermazione, di prestanza, l’aspirazione a mantenere un’immagine performante di sé rappresentano delle spinte molto forti a cui non sempre si riesce a far fronte. Allora si ricorre alla cocaina”.

Chi fa uso di questa sostanza oggi? “In maggioranza la usano gli uomini, forse perché il sesso maschile ha più bisogno di affermasi in senso prestazionale e performante. L’età media del primo utilizzo si colloca tra i 21 e i 22 anni ma abbiamo uno spettro di accesso che varia molto, con giovanissimi che incontrano la sostanza in luoghi di divertimento, ma anche adulti che avvicinano la droga per controllare lo stress e per affrontare la quotidianità professionale. Purtroppo molte donne giovani assumono coca come strumento per il controllo del senso della fame, per non ingrassare. Generalmente, comunque, vengono identificate tre categorie nella modalità di consumo: da un lato gli sperimentatori che ne fanno un uso occasionale, spesso determinato dalla presenza della sostanza nell’ambito frequentato, alternando periodi in cui non assumono droga. Poi ci sono i cosiddetti weekend drug-users, che assumono cocaina nei fine settimana. Col tempo estendono il loro consumo dal solo sabato sera, al venerdì e poi al giovedì fino a confluire nella terza categoria, quella definita degli addicted, contrassegnata da un uso continuativo e da un coinvolgimento importante con la sostanza”. Come avviene l’incontro con la cocaina? “La realtà è molto articolata e spesso l’approccio alla droga può scaturire da una banalizzazione dei rischi e da un’adesione alle spinte del gruppo o del contesto. Un approccio che poi prosegue e viene incrementato nel momento in cui la sostanza incontra e realizza le aspettative del soggetto che ne è venuto in contatto. Un soggetto fragile, che ha bisogno di conferme e di realizzare certe prestazioni, sul lavoro, ma anche nel tempo libero. La cocaina gratifica, fa sentire all’altezza. L’incontro avviene sul luogo di lavoro, per offerta magari di un collega d’ufficio, oppure in discoteca o in un festino privato, ma anche in ambito di studi universitari è una sostanza apprezzata e legata al rendimento scolastico (un esame, una prova…). Occorre comunque specificare che la cocaina si è diffusa in molti ambiti e luoghi prima


E quando il consumo aumenta? “Con il consumo diminuisce il bisogno di dormire che si accompagna alla comparsa di sintomi caratteristici dell’insonnia, come la difficoltà ad addormentarsi. Sono conosciute punte di sessanta ore di veglia consecutive. Tra gli effetti che si riscontrano c’è un aumento della libido. Questo aspetto può portare a situazioni limite a livello relazionale con richiesta di prestazioni sessuali – alle quali la cocaina rende più propensi – ripetute e prolungate che possono venire imposte alla partner in un contesto nel quale vi è un aumento dell’aggressività e della violenza. Dietro parte delle violenze domestiche a volte c’è l’uso di cocaina che rende più aggressivi, con meno capacità di controllare le reazioni. Gli effetti della cocaina si sentono anche a livello della riduzione dell’appetito e l’utilizzo di questa sostanza per le sue proprietà anoressizzanti, quindi come «farmaco» contro la fame, è noto specialmente in alcuni ambienti, come quello delle modelle”. A livello fisiologico, quali danni comporta la cocaina? “A livello fisico un utilizzo continuativo finisce per logorare l’organismo che diventa più vulnerabile alle infezioni. Il tutto accompagnato da disturbi alla vista,

bronchiti croniche, lesioni epatiche e alla mucosa nasale con relative perforazioni. Tra le patologie correlate vi sono quelle cardiovascolari (aritmie, dolore toracico, infarto del miocardio, ipertensione arteriosa). Chi sniffa, oltre naturalmente a chi se la inietta, può contrarre malattie come Hiv ed epatiti. Anche la condivisione degli strumenti usati per il consumo per via nasale (banconote arrotolate, per esempio) non è, infatti, priva di rischi per la possibile presenza di tracce di sangue provenienti dal danneggiamento delle mucose nasali di altri consumatori”. Ben presto si arriva a una sorta di punto di rottura… “Nella fase di incremento del consumo (sia nella quantità, sia nella frequenza) la persona può aumentare il suo stato di allerta e diviene sospettosa con stati d’ansia e agitazione e manifestazioni aggressive ancora più accentuate. In situazioni di forte dosaggio si assiste a crolli psichici in un contesto di estrema agitazione, disturbi del pensiero e confusione. Con l’aumento dei dosaggi si arriva a quadri allucinatori e deliranti. La cessazione dell’effetto della cocaina produce l’effetto chiamato «down» accompagnato da una generale apatia con perdita di interesse per cibo e sessualità. E qui si entra nella fase della depressione…”.

» di Roberto Roveda

esclusi dalla «contaminazione». Luoghi di vita, piccole imprese, ritrovi…” Come si passa dall’incontro al coinvolgimento con la droga? “All’inizio la coca rimane uno tra gli oggetti di gratificazione del soggetto. Progressivamente, però, la droga si trasforma da uno dei tanti oggetti di gratificazione della persona a uno dei pochi oggetti di gratificazione. Se questa progressione verso l’esclusività non viene interrotta, la cocaina diviene velocemente una sostanza percepita come indispensabile per il proprio equilibrio. Siamo così alla dipendenza: la cocaina deve essere assunta per non stare male”. Quali effetti ha la droga su chi la assume? “Come per altre sostanze l’esperienza dell’utilizzo della cocaina è influenzata da diversi fattori tra i quali la via di somministrazione (inalata, iniettata, fumata) ma anche i dosaggi. Con dosaggi moderati e controllati si raggiunge un generale senso di energia e benessere, un rinforzo dell’autostima e della fiducia di sé che facilitano le relazioni sociali. Un fattore, quest’ultimo, che ha una certa rilevanza nell’apprezzamento della sostanza da parte di alcuni gruppi di consumatori come, per esempio, le fasce giovanili”.

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Il reale alla ribalta

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Alberto Boatto Pop Art Laterza, 2003 La Pop Art ha modificato radicalmente il percorso dell’arte nel mondo e ha espresso il costume dell’uomo contemporaneo, condizionato dai mass media e dagli oggetti fabbricati in serie. Le origini, le opere, la fortuna della Pop Art, nell’interpretazione di un maestro della critica d’arte.

Era nata la Pop Art. Artisti come Andy Warhol, Tom Wesselmann e Roy Lichtenstein divennero in breve delle star. Per Rothko si trattava di usurpatori, ciarlatani. Non era vero, e lo possiamo capire visitando le sale della mostra Roy Lichtenstein, Cold Shoulder (1963), Los Angeles County Museum of Art Meditations on art dedicata a Lichtenstein, in corso alla Triennale di Milano. Oggi si A New York nei primissimi ne, l’edonismo della vita di sa che il Pop fu un momento cruciale nella anni Sessanta un grandissimo tutti i giorni regolata dalla storia del sentire contemporaneo, una vera pittore come Mark Rothko pubblicità, i colori senza sfucesura nella storia dell’arte. Dopo decenni cominciò a sentirsi minac- mature delle automobili e dei di trionfo dell’astrattismo (geometrico, inciato, arrivando a conside- neon, amplificavano soggetti formale o surreale che fosse), il reale tornò rarsi l’esemplare migliore di pubblicitari coloratissimi o alla ribalta: una realtà che non faceva più una specie a rischio di estin- ingrandivano particolari di distinzione fra nobile e triviale, fra buonguzione. Lui, il grande profeta fumetti su una scala epica, sto e kitsch, fra unico e seriale, in soldoni fra dell’astrazione lirica e sublime rovistando nella pattumiera “bello” e “brutto”. Quello che Rothko non della pittura all over, la cui della civiltà consumistica con capì è che Lichtenstein e compagni non eroica e mistica staticità infor- la stessa attenzione dell’anstavano facendo l’apologia del banale a fine male aveva fatto per quindici tropologo intento a cercare di lucro, ma stavano riappropriandosi del anni da contraltare alla furia manufatti di civiltà antiche mondo circostante, uscendo dalla campana espressiva dei suoi compagni in un museo. Il peggiore degli di vetro che l’idealismo delle avanguardie di viaggio De Kooning, Kli- incubi di Rothko si stava consi era auto-costruito. Stavano rinunciando ne e Pollock, giunto ormai cretizzando: le sue venerabili alla grandezza solipsistica e tragicamente all’apice della gloria dopo forme rettangolari sfumate e eroica dell’artista outsider in favore di un decenni di autentiche lotte, le mistiche brume di colore controllato ottimismo creativo, che poneva sentì che nell’aria qualcosa furono sfrattate da una massa l’artista nella massa e stava cambiando. La causa del tormento di Mark Nelle sale della Triennale di Milano, una gran- non sopra o al di fuori Rothko fece la comparsa nelle de mostra celebra Roy Lichtenstein, maestro di essa. Oggi lo possiamo comprendere, e fegallerie più “in” di Manhatdella Pop art americana. Un’occasione per licemente stupirci della tan nel 1961–62. Si trattava di un drappello di giovani riflettere su una rivoluzione artistica avve- strepitosa cultura figurativa di Lichtenstein artisti, determinati, entusiasti nuta mezzo secolo fa a New York passeggiando fra le sue e molto abili negli affari che, colte meditazioni pop ispirate a opere altrui: fregandosene della veneran- dipinta e scolpita di frigoriferi, da Picasso al Futurismo, dall’Espressionismo da eredità delle avanguardie aspirapolvere, Mickey Mouse, tedesco alla pittura cinese. E perduti fra tanta storiche, si stavano con pre- Volkswagen Maggiolino, tette lucida e fredda bellezza, quanto ci sembrano potenza imponendo all’atten- abbronzate e labbra gonfie, lontane le paure di Mark Rothko, suicidatosi zione generale. Decantavano numeri giganti, barattoli di nel suo studio una mattina di febbraio del nelle proprie opere figurative minestre Campbell, spazzoli1970, esattamente quarant’anni fa. gli oggetti del vivere comu- ni da denti e tutto il resto.

» di Alessandro Tabacchi

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Roy Lichtenstein Meditations on art La mostra visibile dal 26 gennaio al 30 maggio 2010, è stata allestita presso il palazzo della Triennale, in viale Alemagna 6, Milano. Il catalogo è edito da Skira.

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Arti

Mostre


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gambe ma l’intero corpo – si ritiene che siano ben 600 i muscoli coinvolti – con un sensibile aumento delle calorie consumate (dal 25 al 45% a seconda della spinta applicata) rispetto alla tradizionale camminata. L’utilizzo delle braccia nel movimento contribuisce inoltre ad alleggerire il peso sulle gambe e sulle articolazioni del ginocchio e dell’anca, rendendo il passo più fluido ed equilibrato. Anche il modo di respirare si modifica: l’effetto esercitato sulla cassa toracica accresce sensibilmente l’ossigenazione e la vostra capacità polmonare. In altre parole, il Nordic walking rappresenta un’attività sportiva dolce ma estremamente efficiente, in grado di offrire benefici in tempi rapidi a persone di tutte le età, proprio per la sua capacità di sviluppare quattro fondamentali qualità fisiche: coordinazione, mobilità, forza e resistenza. Il volume recentemente pubblicato da Red edizioni offre al lettore una informazione completa e dettagliata sull’argomento, con consigli e tabelle di pre-

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parazione. Il Nordic walking presenta infine un essenziale vantaggio: lo si può praticare ovunque, in un parco cittadino come in aperta campagna, in montagna come lungo la spiaggia. La natura “a portata di passo” è dietro l’angolo: correte a comprarvi due bastoncini (la spesa è modesta) e iniziate a camminare. Ne riparliamo…

» di Fabio Martini

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dei pensieri lasciando alla natura e al movimento la completa regia della mente… Chiacchierando qualche tempo fa con un amico manager, sempre in giro per il mondo e stressato da una vita trascorsa saltando da un aereo all’altro, mi sono sentito dire: “Sai, cominci ad accorgerti che qualcosa non va quando improvvisamente, con una forza che non sai spiegarti, avverti il bisogno impellente di camminare in un bosco”. Beh, la soluzione è a portata di braccia e di gambe: il Nordic walking. Ma di cosa si tratta? Non è difficile da spiegare: è una disciplina sportiva praticata inizialmente dai fondisti finlandesi dello sci durante il periodo estivo per mantenersi in forma. In sostanza, si tratta di una camminata a passo sostenuto effettuata con l’ausilio di due bastoncini in modo da consentire la successione fisiologica dei movimenti alternati di braccio e gamba opposti. Questa tecnica, che porta a ottenere una maggiore estensione del passo, investe non solo le

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L a giornata è grigia. Pioviggina leggermente. Il sentiero di fronte a me, dopo un’ampia curva, scompare nel bosco a poche centinaia di metri dal punto in cui mi trovo. L’attrezzatura è semplice: un paio di scarponi, pantaloni adatti alla stagione, una giacca tecnica, calda ma leggera, guanti, cappellino e due bastoncini da Nordic walking. Si parte. Solo il rumore prodotto dai miei passi e dai bastoni a contatto con il terreno umido di pioggia. Il corpo comincia a muoversi, dolcemente, con facilità, mentre il passo, all’inizio moderato, man mano che procedo si fa più vivace fino a stabilizzarsi su una velocità sostenuta. Dopo qualche minuto, comincio a sentirmi parte viva del bosco e della natura che mi circonda. Ogni gesto, ogni muscolo in movimento, sembra reagire all’ambiente che mi circonda, assecondandone i mutamenti e l’altimetria. Lentamente, dentro di me, come nella recitazione di un mantra, faccio tabula rasa

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Mundus

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Animal liberation Che spettacolo, il circo. La sua poesia, il miracolo dell’apparenza: sotto i lustrini, tanto sudore. Dietro ai sorrisi smaglianti, scomodi viaggi e una grande fatica... Ritorna l’appuntamento mensile con l’antropologo Duccio Canestrini e le sue riflessioni su un mondo che cambia

È accaduto recentemente anche in Ticino, allo storico circo Knie. Un gruppo di giovani li ha invitati a smettere di impiegare elefanti e altri animali esotici nei loro spettacoli. I proprietari si sono arrabbiati. I dipendenti li hanno scacciati. Gli spettatori non hanno capito. Scrivo questo contributo dalla patria del circo, l’India. Fin qui venivano già gli antichi romani a fare incetta di spezie, elefanti, funamboli e fakiri da esibire a corte e nelle arene. Nella vecchia biblioteca di Ernakulam ci sono tavoli di legno scuro e una selva di ventilatori a soffitto. Fa molto caldo. Studenti in camicia bianca con baffetti neri stanno curvi su grossi testi universitari di biochimica e ingegneria. Ieri sera ho cenato allo Shri Krishna Cafè di Kochin, un ristorante vegetariano: omlette di farina di tapioca, zuppa di lenticchie piccantissima, salsa di mango e cocco grattugiato. Il tutto, in rupie, al costo di un po’ meno di un franco svizzero. Roba da non credere. Accanto, sta un tempio jainita, antica religione indiana, con surreali svastiche dipinte sul portale (svastika è un’antica parola indiana che significa benessere). Gli jainiti predicano e praticano una forma di rispetto assoluto per ogni essere vivente. Non mangiano carne né pesce, nutrono gli animali affamati, arrivano a coprirsi la bocca con una mascherina bianca per non ingerire accidentalmente moscerini. La loro spiritualità, qui, è ammirata e indiscussa. Homo sapiens non è nocivo e distruttore per natura, lo è chi considera arretrata la pietà. In India gli elefanti sono considerati divinità, nel pantheon indù c’è persino un dio con la testa di elefante, Ganesh, al quale ci si rivolge prima di intraprendere ogni nuova iniziativa. Gli elefanti sono usati durante le parate religiose, addobbati con corazze d’oro e di broccato,

paramenti pesanti fino a mille chili; ma sono anche frastornati da squilli di trombe e rulli tamburi, di regola guidati e pungolati con uncini di ferro. La loro sacralità non impedisce agli indiani – che come si è capito non sono tutti jainiti… – di schiavizzarli. Se nei parchi naturali se ne intravede ancora qualcuno libero, la maggior parte vive in cattività, incatenati a vita fuori dai templi. Una studiosa indiana che ora vive in America, Rhea Ghosh, ha pubblicato un volume dal titolo Gods in chains (“Dèi in catene”), auspicando la liberazione dei pachidermi. Nel bene e nel male, il mondo è un circo. La natura è uno spettacolo sempre sorprendente. Le nostre stesse esistenze sono performance individuali, che forse qualche divinità extragalattica (ma guardona), si diverte a osservare. La lezione di Buddha era il distacco: staccarsi da gioie e desideri, dalle passioni del mondo. La lezione di Che Guevara, l’opposto: “Soprattutto”, scrisse infatti il Che ai suoi figli, “siate capaci di sentire nel più profondo di voi stessi ogni ingiustizia commessa contro chiunque, in qualunque parte del mondo”. Credo che ai giovani faccia bene impegnarsi. Quando leggo di antipatiche contestazioni e fastidiose manifestazioni – nel nostro caso contro il circo – da parte degli animalisti; quando sento ragazzi e ragazze che vogliono cambiare in meglio questo “spettacolo di mondo”, mi si apre il cuore. Da dove si comincia non è poi così importante: dal lavoro, dall’alimentazione, dagli elefanti, dai rapporti di vicinato, dai nostri consumi. I percorsi di giustizia e di liberazione sono tanti e individuali. Certo, a volte sono inevitabilmente conflittuali. Ma fu Cristo, non Krishna, a dire: “Sono venuto a portare il fuoco” (Luca; 12,49). Lui lo sapeva bene che non sarebbero state rose e viole.

» di Duccio Canestrini

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» na e oltretutto portatrice di “fascino e dolcezza”. Il paese è Semionico – nome di fantasia –, la maestra d’asilo è Seraina, la società e i personaggi nei quali la ragazza viene catapultata sono lo specchio di una realtà cantonale nella quale non è difficile riconoscersi e riconoscere i personaggi ritratti. L’autore del breve romanzo, Giovanni Rossetti (pediatra, classe 1966) abita a Personico e di bambini – figure molto presenti nel narrato – ne sa parecchio. Il suo è un racconto per certi versi sorprendente, carico di un’umanità e di un’ironia che (anche se a volte un po’ forzata e caricaturale) ha il pregio di essere leggera... in un cantone troppo spesso stancamente serioso.

Alla realtà “di paese” (da sempre cara alla narrativa ticinese), alla sua dimensione apparentemente bucolica ma capace di celare vissuti personali pesanti e dolorosi, sono invece dedicati una serie di racconti apparsi nella stessa collana. Ne è autrice Bruna Martinelli, ottantenne valmaggese che nel suo Fra le pieghe del tempo ripercorre storie e persone, voci di un’enciclopedia personale costituita da aneddoti e lezioni di vita senza tempo. “Se, a occhi chiusi, passo casa per casa, al posto degli attuali abitanti vedo l’Agnese, la Giacomina e la Isola, la Linda e il Fredo, la Gemma e il Battista, la Serafina e il Bob (...) Mi sembra di ritornare ragazza, con la frangetta sugli occhi e gli zoccoli ai piedi”.

Giovanni Rossetti La stagione di Semionico Bruna Martinelli Fra le pieghe del tempo Armando Dadò Ed., 2009

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destinataria della futura lettera d’amore di Brenno Certosetti in quel momento stava uscendo dall’asilo, accompagnata dai suoi allievi (...) Benché le mamme si fossero accorte di questo grande cambiamento, nutrivano ancora dei sospetti, forti di un ottimismo che era una caratteristica tipicamente ticinese. Si sorpresero però, una volta ancora, a scrutare attente il volto di quella maestrina. «Le fossette» esclamò una di loro a bassa voce. Tutte le mamme capirono al volo che il segreto di quel fascino era stato scoperto”. Quanti e quali cambiamenti potrà mai portare una maestrina appena giunta in una piccola comunità? Molti (naturalmente), in particolare se è una giovane don-

» a cura della Redazione

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» testimonianza raccolta da Nicoletta Barazzoni; fotografia di Igor Ponti

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dei traguardi da ostentare. Se consideriamo il successo e l’insuccesso come dei punti di partenza possiamo iniziare una nuova vita che ci permette di evolvere. Secondo me l’umiltà è tra le posizioni più giuste che l’uomo deve assumere. Non si ha nessun diritto di essere arroganti o di prevaricare. Se dovessi provare a dividere il mondo in uomini forti e uomini deboli non mi collocherei da nessuna parte soprattutto perché prima di tutto è indispensabile definire cosa significa essere forti o deboli. L’uomo forte è colui che sa accettare il dolore della vita e il suo destino. Non ho mai vissuto il viaggio come Affronta la vita con spirito critico e una fuga dai miei problemi. determinazione. Nella sua filosofia solo Il viaggio più importante che quando si è disposti a rinunciare si può ho fatto è stato l’incontro con me stesso. La fuga ci deve sperare di ricevere quanto desiderato essere non verso l’esterno ma verso l’interno. Ogni volta percorso d’analisi per il desiche portiamo un problema all’esterno si rivederio di conoscermi meglio la una deficienza interna. Quando osservo il ma anche perché ho avuto mondo mi rendo conto che la ricerca dell’imun padre molto severo. Ho maginario denota una mancanza di interioricercato di capire in che mità. I miei 82 anni non dovrebbero essere un sura ti può condizionare una impedimento alla mia crescita esistenziale. figura paterna forte che ti C’è un tempo biologico e uno dell’inconscio schiaccia. che non ha età. L’inconscio è sempre stato Il mio rapporto con il poteil mio miglior amico. Lo rispetto soprattutto re è conflittuale perché non quando ha delle idee bizzarre. Non ho soffoaccetto l’autorità. Infatti, ancato le sue spinte perché ritengo che il farlo che nei confronti del potere conduca alla malattia. Restare giovani signipolitico ho molte riserve. La fica saper trovare sulla pagina di oggi spazio mia esperienza d’analisi mi ha per scrivere una nuova storia. Oggi si accetta permesso di modificare il mio un modo di vivere piuttosto che crearlo. Se il sguardo che si riflette nella senso della vita finisce con la bella macchina personalità dell’altro. Il tutto sportiva la vita perde di attrattività interiore. ha implicato una relazione inLa società ci costringe a una monotonia di tima con la quale mi sono rapgesti, tempi e pensieri perché il potere fatica portato, ricostruendomi ogni a controllare l’individuo nella sua soggettiva volta. Il principio che regge il genialità, unica garanzia di creatività e proCentro Orizzonti Filosofici, gresso. La speranza di recuperare certi valori che ho istituito con alcuni è piuttosto debole. Sarò anche pessimista amici, è quello di affrontare ma nella vita ho constatato che le persone il percorso esistenziale attrache veramente cercano di evolvere non sono verso la filosofia pensata per molte. La mia compagna di vita, da più di i non filosofi. Con l’iniziativa quarant’anni, mi accetta anche quando mi del Centro mi sono proposto isolo e mi estraneo. Infatti spesso mi chiudo di accendere una candelina nel silenzio per ascoltare la voce del profonnel buio del medioevo di oggi do intimo. L’amore può fiorire nella libertà nella speranza che qualcuno altrimenti è spesso solo espressione di potere. la possa scorgere. Quando una E deve permettere quella distanza in grado di persona acquisisce visibilità garantire a ognuno la propria individualità. e rilevanza sociale a volte Continuerò a combattere per difendere l’uniperde di vista l’umiltà. Una cità di ogni essere umano. Non ho rimpianti, laurea o una carica professolo il futuro offre vere scelte, il presente sionale prestigiosa non sono pochissime, il passato nessuna.

Silvio Leoni

Vitae

ono nato a Locarno nel 1928. La mia infanzia è stata difficile perché avevo problemi legati alla vista. A 12 anni ho subito sei interventi per una cataratta giovanile, vivendo per questo la mia gioventù isolato dai miei compagni di scuola perché non potevo partecipare alle loro attività ludiche e di sport. Dopo aver conseguito la licenza in economia all’Università di San Gallo, ho lavorato per 12 anni tra Milano e Zurigo. Dopodiché sono rientrato a Locarno. A Riazzino ho creato un’impresa di importazione e distribuzione di veicoli Fiat e Lancia per la Svizzera. Sin da giovane però avevo uno spiccato interesse per la psicologia. A 60 anni mi sono iscritto all’Università Cattolica di Milano, laureandomi in filosofia dieci anni dopo. Ci sono insegnanti di filosofia che si credono filosofi di se stessi? Penso di essere un filosofo e un poeta sui generis, e di essere innanzitutto un essere umano che cerca di non essere presuntuoso. Solo quando sappiamo di non sapere si ha davvero voglia di conoscere ed espandere il campo della propria conoscenza. Se si crede di sapere già tutto non si fa più nulla. Il sapere di non sapere però è anche sapere, e quindi si può discutere, mettendo in dubbio molte cose. La saggezza arriva quando non serve più a molto? La saggezza non arriva mai. È una mèta che ci dobbiamo prefiggere, nella convinzione di non poterla mai raggiungere. Non vorrei cancellare nulla della mia vita perché, se lo facessi, non sarei più io. Siamo il risultato del Dna ma sono i sassolini del nostro cammino – come l’infanzia, l’educazione, il nostro lavoro – a costruire la nostra forza e a comporre la nostra essenza. Con i miei aforismi invito le persone a pensare, perché il pensiero è l’unica forza che l’essere umano ha per migliorare se stesso e per condurre una vita migliore. Vent’anni fa ho iniziato un

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Valle Maggia

    testo di Sabrina Belloni; fotografie di Franco Banfi

I laghetti alpini d’alta quota, luoghi dove dominano il silenzio e la solitudine, presentano spesso caratteristiche simili. Lasciato alle spalle un lungo inverno tra neve e ghiaccio, si avvicina la stagione più indicata per esplorare le loro profondità e per scoprire ciò che sotto la superficie dell’acqua, misteriosamente, si nasconde…


sopra: l’esplorazione della parte immersa di un iceberg formatosi nel laghetto in apertura: un piccolo blocco di ghiaccio si riflette sulla superficie. Ancorato al fondo si scioglierà scomparendo in pochi giorni



Sassolo: il laghetto inferiore La magnifica zona alpina del Naret, di cui il Laghetto di Sassolo fa parte, è situata ai piedi del Pizzo Cristallina, ben oltre i 2000 metri di quota, al limite settentrionale della Valle Maggia. Partiamo da Locarno (195 m s.l.m.) sul Lago Maggiore e percorriamo la Valle Maggia per una cinquantina di chilometri fino al paesino di Fusio (1289 m s.l.m.). Una lunga serie di tornanti ci consente di ammirare a nord-ovest l’ampio solco della Val di Peccia e in alto le cime innevate del Basolino e del Cristallina. I villaggi che incontriamo sono incantevoli. Come intricati labirinti, stretti vicoli e scalinate separano e uniscono le vecchie abitazioni in pietra con le finestre adorne di fiori policromi. L’antico nucleo abitativo circoscrive la chiesetta parrocchiale, la fontana e l’unica piazza attorno a cui gravita la vita dei residenti. Solamente nella stagione estiva, da Fusio è possibile percorrere la stradina di circa 15 km che giunge fino alla Corte dei Laghetti, oltrepassare l’impressionante diga del Lago Sambuco a 1460 m s.l.m. (che dà anche il nome alla valle) e l’alpe di Campo la Torba, per arrivare fino alla doppia diga del bacino artificiale del Naret (2310 m s.l.m.), regno del silenzio e delle marmotte. Il primo bacino che si incontra dopo l’alpe di Campo la Torba è il Laghetto Sassolo (2074 m s.l.m.).

Un ecosistema a rischio? Come le stelle alpine, anche i laghetti montani sarebbero immacolati come la neve, se non fossero interessati da una subdola forma di inquinamento, immersi come sono in un’atmosfera ormai non più pura. I laghetti del Naret si sono creati in invasi di origine glaciale, circondati da rocce cristalline e detriti rocciosi e sono degli utili indicatori per lo studio di problematiche derivanti dall’inquinamento atmosferico diffuso. Pur lontani da fonti dirette di inquinamento, essi sono particolarmente vulnerabili, dato che risentono del trasporto atmosferico. I territori dell’alta Valle Maggia sono infatti sensibili al fenomeno di acidificazione, quel processo attraverso il quale le sostanze gassose emesse in atmosfera dalle attività umane – dopo essersi trasformate in acidi – alterano le caratteristiche chimiche degli ecosistemi, modificando la funzionalità di acque, foreste e suoli. Le principali fonti di tali inquinanti sono il riscaldamento degli edifici nelle aree fortemente urbanizzate, le emissioni industriali e dei trasporti, la produzione termica di energia elettrica. Nell’alta Valle Maggia i bacini imbriferi sono costituiti da rocce acide poco solubili (gneiss), che non sono in grado di tamponare le depo-

sopra, in senso orario: ci si appresta a riemergere vicino a un grosso blocco di ghiaccio. Nella fotografia accanto, il muro di ghiaccio formato dal fronte del ghiacciaio che si affaccia sul laghetto. Il compattamento del ghiaccio e il conseguente movimento hanno prodotto una grotta di ghiaccio sommersa all’interno della quale è possibile passare. La silhouette del mio compagno d'immersione scivola sotto la superficie ghiacciata del lago.


sizioni acide trasportate dalle correnti d’aria provenienti dalla Pianura Padana (le cosiddette piogge acide). Ne consegue un’acidificazione progressiva dei suoli e delle acque dei laghi, al punto che alcuni di essi sono divenuti inospitali per i pesci. Il processo precursore è la dissoluzione dei minerali. L’intensità di tale fenomeno dipende non solamente dalla litologia (cioè dalle caratteristiche delle pietre) ma anche dalla copertura vegetale, dall’ampiezza del lago e del bacino imbrifero. In primavera/estate, durante la fase di disgelo, le sostanze inquinanti che si sono accumulate nella stagione invernale vengono rilasciate. Ciò determina alterazioni significative delle caratteristiche chimiche e modificazioni degli ecosistemi acquatici. Nei laghi oligotrofici (carenti di nutrienti) di montagna, la catena alimentare è più semplice che nei laghi di pianura. I laghi alpini di origine glaciale spesso sono naturalmente privi di specie ittiche e altrettanto frequentemente i pesci vengono introdotti artificialmente. Durante il processo di acidificazione, la struttura della catena alimentare si modifica ulteriormente, risultandone una scarsità di zooplancton, e pertanto di nutrimenti per le specie ittiche artificialmente introdotte.

Monitoraggi e studi Tali fenomeni vengono monitorati costantemente mediante un incarico assegnato nel progetto europeo EMERGE (European Mountain Lake Ecosystems Regionalisation Diagnostic & Socioeconomic Evaluation), presso il Laboratorio studi ambientali (LSA) del Cantone Ticino. In questa ricerca sono analizzati sei laghetti, fra cui anche il Laghetto Inferiore o Sassolo. A causa della condizione di oligotrofia e del basso contenuto salino, esso fu incluso anche nel progetto europeo MOLAR Water Chemistry Group, che si è occupato di studiare gli impatti antropogenici in ecosistemi di laghetti remoti particolarmente sensibili. La fauna pelagica del laghetto fu analizzata durante un progetto di ricerca durato circa 20 anni, effettuato dal Laboratorio studi ambientali (LSA) del Cantone Ticino in collaborazione con l’Hydrobiological Institute, Czech Academy of Sciences and University of South Bohemia della Repubblica Ceca.

Avvertenza Le immersioni nei laghetti in quota sono libere, ma non quelle nei bacini idrici, dove per immergersi è necessario procurarsi un apposito permesso.

sopra: l’immagine panoramica mostra le montagne che circondano l’invaso e la superficie ancora ghiacciata del laghetto


Tradizione.

Mitsubishi costruisce automobili da quasi cento anni. In tutti questi anni, Mitsubishi ha perfezionato il suo modo di costruire vetture innovative. Vetture dotate di una tecnologia di punta molto utile per gli utenti e che va di pari passo con una dotazione completa e un prezzo molto attrattivo. Siamo orgogliosi di questa tradizione e la proponiamo in Svizzera da 33 anni.

Innovazione.

Di a fin mo o a 6 nd

Tutti ne parlano. Mitsubishi la propone già di serie: la geniale i MiEV (Mitsubishi innovative Electric Vehicle), la prima automobile elettrica del mondo, è stata eletta vettura dell’anno 2009/2010 in Giappone. Ciò conferma la lunga tradizione pionieristica della Mitsubishi e dimostra nuovamente il talento e la superiorità dei suoi ingegneri. Questi brillano però anche nel campo dei motori a benzina con soluzioni geniali, per esempio il ClearTec della Colt, il motore più economico della sua categoria.

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Illustr.: Outlander 2.2 DID Intense con cambio automatico SST

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Anteprima: La nuova Outlander da

Geniale: il motore a benzina più economico della sua categoria. 1.3 L ClearTec, 95 CV/70 kW, di serie con automatismo Stop&Go automatico e dotazione extra di lusso con cerchi in lega, cruise control, sistema audio, climatizzatore, sensori luci e pioggia, kit estetico. 3 o 5 porte. Altre versioni con cambio automatico Allshift. Nuovo: Colt Ralliart con 180 CV/132 kW.

Geniale: una familiare pratica, 5 o 7 posti. Design e i supplementare. Benzina o diesel DID (da 140 CV/103 k All Wheel Control 4 x 4. Nuovo 2.2 DID diesel con ca a doppia frizione. Nuovo disponibile anche con 2.0 Inform 147 CV CHF 30’990.–.

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Lancer Sportback da 22’990.–* da 6.3 L, cat. energetica B

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Lancer Sports Sedan Ralliart da 40’990.–* 4 x 4, 240 CV/177 kW

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Lancer Evolution da 56’990.–* 4 x 4, 295 CV/217 kW

dB Diamon 00 CHF 3’

Grandis DID da 38’490.–* 6.6 L, cat. ene

*Azione Diamond Bonus: tutti i prezzi IVA 7.6% incl. e Diamond Bonus incl.: p. e. Colt Swiss Champion 5-Door CHF 23’590.– meno il Diamond Bonus di CHF 2’600.– = prezzo netto di CHF 20’990.– valevole dal 1.1 fino al 30.6.2010 per l’acquisto/immatricolazione di una Mitsubish 10’000 km/anno, tasso d’interesse annuo effettivo di 3.38%. Cauzione del 5%, al minimo CHF 1’000.–, casco totale obbligatoria. Valevole dal 1.1 fino al 30.6.2010. ***1/3 Leasing: valevole dal 1.1 fino al 30.6.2010 per l’acquisto/immatricolazione di una Colt nuova da un concessionario Mitsu tasso d’interesse annuo effettivo del 0.0%. Casco totale obbligatoria. La MultiLease SA non concede nessun finanziamento (Diamond Leasing, 1/3 Leasing) se codesto può contribuire all’indebitamento del locatario. CO2 medio di tutti i veicoli nuovi in Svizzera: 204 g/km.


Promozione.

Mitsubishi significa letteralmente tre diamanti, gli stessi che sono raffigurati in modo stilizzato sul marchio Mitsubishi. E come diamo molta importanza a un prezzo competitivo, proponiamo su tutti i nostri modelli una «Diamond Promotion» per lo meno molto attrattiva.

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Illustr.: Lancer Sportback Ralliart, 4WD, 240 CV, CHF 40’990.–*

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Nuovo: Lancer Sportback da CHF 22’990.–*

gn e interni nuovi, dotazione V/103 kW a 170 CV/125 kW), on cambio automatico SST e con trazione anteriore:

Geniale: più auto, più design, più grinta, più spazio, più accessori, più sicurezza. Benzina e diesel (da 109 CV/80 kW a 143 CV/105 kW). Optional: cambio automatico CVT. Nuovo: Ralliart 4WD 240 CV/177 kW con cambio SST a doppia frizione. 1.5 Inform, 109 CV, CHF 22’990.– incl. CHF 3’000.– Diamond Bonus.*

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NEW L200 Pickup da 29’990.–* DID 136 CV/100 kW o 178 CV/131 kW

Mitsubishi nuova corrispondente dello stock di un concessionario ufficiale Mitsubishi. **Diamond Leasing: durata del contratto di 48 mesi, con ario Mitsubishi ufficiale. 1a rata di leasing di 1/3 del prezzo in contanti, 1/3 dopo 12 mesi, il 1/3 restante, su un periodo di 24 mesi, con 20’000 km/anno,

www. mitsubishi-motors.ch

www.multilease.ch


Oldtimer & Youngtimer

Tendenze p. 42 | di Giancarlo Fornasier

Audi Quattro, BMW E21 e 2002, Mercedes 190, Porsche 924, 928 e 911, le prime Golf e Scirocco, Opel Kadett C e D, Ascona, Rekord e Commodore, Ford Capri e Sierra Cosworth, Lancia Delta Integrale, Renault R5 GT, Alfa 75 Turbo… Qualcuno le considera “nonnine”, per altri sono gli ultimi slanci di una produzione motoristica poco avvezza all’elettronica. Hanno alle spalle tra i 20 e i 40 anni di onorato servizio sulle strade… e nessuna intenzione di andarsene

Che cosa accomuna tutti i modelli sopra elencati? Non molto dal punto di vista stilistico, qualcosa in più da quello anagrafico. Per i 50enni rappresentano il parco vetture degli anni Settanta e Ottanta; per i più giovani sono invece “le vecchie zie della strada”... viste ferme a un semaforo credi di avere improvvisamente fatto un balzo “spazio-temporale” alla Ritorno al futuro. Eppure, attorno a queste marche e modelli – e tutti quelli che abbiamo tralasciato – negli ultimi anni l’interesse sta crescendo; vuoi perché i prezzi dell’usato sono accessibili (modelli particolari e serie limitate esclusi), vuoi perché la manutenzione favorisce un approccio “fai da te”. Vuoi ancora per la buona reperibilità dei pezzi di ricambio (sia benedetto il creatore di tutte le aste online!). Un interesse confermato dalla presenza nelle edicole di numerose riviste specializzate: dall’italiana “Ruote Classiche” alla curatissima inglese “Octane” – testate più votate alle auto storiche e costose: Ferrari 250, Lamborghini Miura e Jaguar E-Type per intenderci –, all’attendibile e teutonica “Motor Klassik”; oppure ancora “Youngtimer” e “Oldtimer Markt”, tutti periodici in lingua tedesca che danno ampio spazio anche a modelli “più moderni”. E poi c’è Internet, dove siti APPUNTAMENTI Salone internazionale dell’auto e degli accessori Ginevra, 4–14 marzo 2010 Per scoprire novità e nuove tendenze dell’universo automobilistico. • www.salon-auto.ch ALCUNI CLUB NEL CANTON TICINO • www.asat84.ch; organizza e promuove manifestazioni automobilistiche sportive. • www.hscc.ch; raggruppa e supporta appassionati di auto d’epoca. Organizza incontri e visite. • www.ticino.com/topclub; raggruppa molti appassionati di auto d’epoca di tutte le marche. • www.squadracorsequadrifoglio.ch; rally, slalom, corse in salita, pista, drifting e... tanta passione.

dedicati alla storia, alla tecnica e forum di appassionati non si contano: c’è chi mette a disposizione le schede di tutto l’impianto elettrico di una Ford Capri V6 del ’79, chi invece ha raccolto buona parte degli articoli apparsi sulla stampa di mezzo mondo dedicati alle BMW coupé della serie E30 (1982–’91; uno tra i modelli più ricercati, vuoi per le linee inconfondibili, gli ottimi motori a 4 e 6 cilindri... e la trazione posteriore), in particolare se gli interni sono originali e l’auto non porta i segni di qualche “bottarella”. Proprio l’aspetto del “tutto originale” è fondamentale per i puristi: sedili e volanti d’epoca, cerchi, spoiler, adesivi e verniciature “di prima mano”... Ma c’è dell’altro: alcuni di quei motori – che di elettronico hanno a volte solo la gestione dell’iniezione e l’ABS – sono dannatamente affidabili, anche con percorrenze superiori ai 200.000 km. Mi confida Andrea, meccanico leventinese: “Sto convincendo mio fratello a prendersi una 500 SL del ’90, e lasciare perdere quella roba che guida adesso… Sono auto indistruttibili e poi oggi te le tirano dietro…”. Un esempio calzante: immaginate quel V8 da oltre 320 cavalli in moto, quei ricercati interni in pelle e una meccanica ancora oggi di prim’ordine. Il prezzo? Attorno ai 14.000 franchi per meno di 130.000 km. E tutta l’affidabilità e la classe che desiderate.


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Astri gemelli Grazie a Venere e a Marte positivi possibile un improvviso aumento delle vostre capacità seduttive. Amori, flirts e aumento degli appetiti sessuali. Possibile concepimento. Avventure durante un viaggio.

cancro Venere e Saturno si troveranno in quadratura rispetto ai nati nella prima decade. Malumori riconducibili a presunte disattenzioni del partner. Evitate di prendere decisioni tra il 9 e l’11 marzo

leone Possibile incontro con una persona straniera. I nati alla fine del segno devono stare attenti a non sporcare una bella storia d’amore con gelosie immotivate. Vita sentimentale alla grande per i nati in luglio.

vergine Dall’8 marzo in poi Venere transita nella ottava a casa solare. Nascita di una relazione sentimentale caratterizzata da un’improvvisa tempesta di passionalità. Possibile calo fisico per i nati nella seconda e terza decade.

bilancia Momenti di passione per i nati in settembre favoriti dalla doppia azione di Marte e Venere. A partire dall’8 marzo tenderete a privilegiare le situazioni sentimentali. Organizzate meglio la vostra quotidianità.

scorpione Dall’8 marzo in poi i nati nella prima decade vedranno favorite le collaborazioni professionali. Grazie a Venere nella vostra sesta casa solare potrete concludere, divertendovi, degli ottimi affari con i colleghi di lavoro.

sagittario Nella seconda settimana di marzo flirts e avventure. Grazie al trigono tra Venere e Marte la vostra vita sentimentale si ravviva di nuovo fuoco. Buon rapporto tra i sessi. State comunque attenti a non mangiare troppo.

capricorno orno Possibili inquietudini quietudini per i nati ne nella prima decade portate dalla quadratura di Saturno con Venere. Siate meno diffidenti nei confronti del partner. Riposo tra il 9 e l’11 marzo. Malumori passeggeri.

acquario Nella seconda settimana di marzo, con Venere nella vostra terza casa solare, inizia un periodo positivo per le relazioni sociali. Incontri favoriti dalla condivisione di interessi culturali. Bene il 7 e l’8 marzo.

pesci L’ingresso di Venere nella vostra seconda casa solare vi spingerà a investire su di voi, sulla vostra immagine, sul vostro look. Scelte finanziarie caratterizzate da una crescita del proprio edonismo. Risultati professionali.

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Orizzontali 1. Un fungo anche nocivo • 10. Produce prelibate uova • 11. Affianca la mamma • 12. Cons. in buono • 13. Concorso Internazionale • 14. Pari in pendio • 15. Il re degli Elfi • 17. Apparecchi televisivi • 19. Intreccio • 20. Può esser mancino • 21. Attraversa Berna • 22. Il nome di Gullotta • 24. Si contrappone a off • 25. Delfino di fiume • 27. Dei nordici • 28. Consegnato • 30. Costosi • 31. Lo consulta chi parte • 33. Rosso detto a Zurigo • 35. La fine di Aramis • 36. Mezzo muro • 37. Regalo • 38. Tolta • 41. Nel cuore del deserto • 42. Frutto tropicale • 44. Gola centrale • 46. Lo è il maiale • 48. Permessi dalla legge • 50. Grosso camion • 51. Ella • 52. Anfiteatro.

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• 13. Erosione • 15. Ellittici • 16. Il marito della reine • 18. Le iniz. di Montesano • 23. Il mitico re di Egina • 26. Regione francese • 27. Lo sono le gote imporporate • 29. Bruciate • 32. Fibra per sacchi • 34. Enzo, indimenticato presentatore • 39. Mezzo vaso • 40. Inquietudine • 43. Dittongo in cauto • 45. Art. francese • 47. La Anaïs scrittrice • 49. Comitato Svizzero.

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Verticali 1. Noto film di A. Panini • 2. Bilancia a un piatto • 3. La riscuote il divo • 4. Epoca • 5. Marina nel cuore • 6. Gibbosi • 7. Un trapianto del giardiniere • 8. Articolo plurale • 9. Ognuno esprime le proprie

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» a cura di Elisabetta

toro Novità in arrivo grazie al transito di Mercurio nel segno dei Pesci. Potranno concretizzarsi importanti collaborazioni professionali. Fase di calo energetico per i nati nella prima decade. Abnegazione per il partner.

La soluzione verrà pubblicata sul numero 12

ariete Grazie al passaggio di Venere e al transito di Marte, la vostra vita sentimentale tenderà a ravvivarsi. Ritrovato ottimismo per i nati nella seconda decade. Studi parapsicologici per i nati della seconda decade.

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Concorso: il partner giusto fa la felicità . Inviateci una foto in cui siete ripresi insieme al vostro affezionato animale domestico e vincete un fondo di investimento con il quale siamo certi instaurerete un analogo feeling. In palio vi sono quote di fondi di investimento del valore complessivo di 10 000 franchi. Trovate tutte le informazioni sul concorso all’indirizzo www.swisscanto.ch/partner.


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