Ticino7

Page 1

02 | IV | 10

14

numero

»

L’appuntamento del venerdì

R EPORTAGE Fiori di campo AGORÀ Prevenzione SOCIETÀ Riabilitazione VITAE Tobia Botta Corriere del Ticino

laRegioneTicino

Tessiner Zeitung

CHF 3.–

con Teleradio dal 4 al 10 aprile


Âť illustrazione di Adriano Crivelli W

Meno male che c’è la Mobiliare, anche per le assicurazioni sulla vita.

Una soluzione di previdenza per ogni fase della vostra vita. www.mobi.ch


numero 14 2 aprile 2010

Agorà Prevenzione. Giovani, Aids e sessualità Società Rehab trend: (ri)prendere se stessi

DI

ROBERTO ROVEDA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

4

PATRIZIA MEZZANZANICA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

6

DI

8

Impressum

Vitae Tobia Botta

Tiratura controllata

Reportage Fiori. Finché le api voleranno...

REZA KHATIR. . . . . . . . . . . . .

33

Chiusura redazionale

Giochi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

38

Astri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

39

89’345 copie (72’303 dal 4.9.2009) Venerdì 26 marzo

Editore

Teleradio 7 SA Muzzano

DI

STEFANIA BRICCOLA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . TESTO E FOTOGRAFIE DI

Direttore editoriale Peter Keller

Redattore responsabile Fabio Martini

Coredattore

Giancarlo Fornasier

Photo editor Reza Khatir

Amministrazione via Industria 6933 Muzzano tel. 091 960 33 83 fax 091 960 31 55

Festa mobile

Direzione, redazione, composizione e stampa Società Editrice CdT SA via Industria CH - 6933 Muzzano tel. 091 960 31 31 fax 091 968 27 58 ticino7@cdt.ch www.ticino7.ch

Stampa

(carta patinata) Salvioni arti grafiche SA Bellinzona TBS, La Buona Stampa SA Pregassona

Pubblicità

Publicitas Publimag AG Mürtschenstrasse 39 Postfach 8010 Zürich Tel. +41 44 250 31 31 Fax +41 44 250 31 32 service.zh@publimag.ch www.publimag.ch

Annunci locali

Publicitas Lugano tel. 091 910 35 65 fax 091 910 35 49 lugano@publicitas.ch Publicitas Bellinzona tel. 091 821 42 00 fax 091 821 42 01 bellinzona@publicitas.ch Publicitas Chiasso tel. 091 695 11 00 fax 091 695 11 04 chiasso@publicitas.ch Publicitas Locarno tel. 091 759 67 00 fax 091 759 67 06 locarno@publicitas.ch

In copertina

Fiori di campo Fotografia di Reza Khatir

Gentili lettori, con l’approssimarsi della più importante festività del mondo cristiano le settimane di Quaresima giungono inevitabilmente alla loro conclusione. Se nel numero uscito la settimana scorsa (Ticinosette n. 13/2010) abbiamo voluto ripercorrere con la pubblicazione del suggestivo Reportage sulle funzioni pasquali di Mendrisio un momento importante nell’esperienza e nella storia religiosa e devozionale delle nostre terre, in questa occasione è il tema della “rinascita” a dominare. Attraverso le delicate fotografie di alcuni fiori di campo realizzate da Reza Khatir e la citazione del Cantico delle Creature di Francesco d’Assisi – considerato il primo documento letterario nella Storia della letteratura italiana – abbiamo voluto rivolgere l’attenzione di voi lettori al risveglio di quella parte della natura meno appariscente e “artificiale”: i fiori comuni appunto, quelli che tutti possiamo ammirare (purtroppo sempre meno) negli incolti campi del nostro cantone. Un’allusione indirizzata a quella parte di umanità di cui quotidianamente e sempre più spesso, presi come siamo nei nostri affari, sembriamo dimenticarci. Proprio pochi giorni fa (per la precisione il 22 marzo) è stata celebrata la Giornata mondiale dell’acqua a ricordare non solo che quasi un miliardo di persone al mondo non ha affatto la possibilità di accedere a fonti d’acqua potabile – con tutte le conseguenze che in termini di ecatombe sanitaria e di

ritardi allo sviluppo ciò comporta –, ma che, paradossalmente, sono proprio i più poveri a pagare di più questo bene essenziale. Al di là del credo o della confessione professata, l’idea della Pasqua andrebbe vissuta quindi come occasione per una profonda riflessione morale e per lo sviluppo di idee davvero nuove da indirizzare alla “rinascita” di un’umanità meno asserragliata nei propri egoismi da condominio e più sensibile ai principi dell’amore e della fratellanza. Nella Prima lettera ai Corinzi, san Paolo scrive: “Celebriamo dunque la festa non con il lievito vecchio, ma con azzimi di sincerità e verità”. Festa mobile, dunque, ma soprattutto opportunità di “resurrezione” per quanto di meglio celiamo dentro di noi. Alla festività pasquale – e alle classiche uova provviste di “sorprese”... – si è ispirato anche il nostro Adriano Crivelli che, come tutte le settimane, propone la sua personalissima lettura di soggetti ed eventi legati alla nostra realtà. In questi giorni (e sino al 17 aprile) alcune sue opere sono visibili presso la sempre attivissima Biblioteca cantonale di Bellinzona, all’interno dell’esposizione di disegni satirici “Anche la satira è cultura” che raccoglie quanto di meglio il Ticino ha proposto in questi ultimi anni (da Armando Boneff a Lulo Tognola). Fra la decina di nomi presenti segnaliamo anche Micha Dalcol, giovane e talentuoso illustratore che da tempo collabora con il nostro settimanale. Cordialmente, la Redazione


Prevenzione. Giovani, Aids e sessualità

4

»

Agorà

Con questo secondo articolo dedicato al tema dell’Aids (si veda “Ticinosette” n. 08/2010), l’attenzione viene rivolta ai giovani e alla percezione che essi hanno di quella che per molti è ancora nota come la “peste del Duemila”. Un’educazione alla sessualità che punti a soddisfare i bisogni e i desideri dei ragazzi deve infatti procedere di pari passo con la necessità di fornire un’informazione corretta sulla malattia e sulle sue conseguenze

L’

irruzione dell’Aids sulla scena mondiale agli inizi degli anni Ottanta del Novecento è stato uno degli eventi che ha contribuito maggiormente a dare slancio alle attività di educazione sessuale e di prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili. La paura del contagio, con tutti i rischi connessi, era ben presente nell’immaginario dei giovani di quel periodo: di Aids parlavano con continuità i media, venivano organizzati grandi concerti per sensibilizzare i ragazzi sull’argomento, alcuni grandi miti giovanili dell’epoca – come il leader del noto gruppo inglese Queen, Freddie Mercury, e il cestista americano “Magic” Johnson – diventarono esempi viventi di quali rischi comportasse il contagio da Hiv.

Aids e sessualità: i dati svizzeri Per tutta questa serie di ragioni negli ultimi decenni i più giovani sono stati sensibilizzati in maniera più efficace rispetto al passato riguardo ai rischi legati alla sessualità, tanto che oggi l’86% dei giovanissimi svizzeri dichiara di fare uso del preservativo in caso di rapporto sessuale occasionale e sempre il preservativo è diventato lo strumento di contraccezione più diffuso nel nostro Paese. Tutto sotto controllo quindi? Niente affatto, perché nell’universo giovanile le cose mutano in fretta – non solo in riferimento alle “mode” –, in particolare per quanto concerne le paure e le situa-

zioni a cui prestare attenzione. E temi come l’Aids e le malattie sessualmente trasmissibili in generale oggi sembrano interessare poco i media. Eppure, come già scritto in passato, l’Hiv non ha smesso di diffondersi e nella stragrande maggioranza dei casi il contagio avviene attraverso rapporti sessuali non protetti. Secondo i dati dell’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP; www.bag.admin.ch) nel 2008, per quanto riguarda le modalità di contrazione del virus nella Confederazione, nel 45% dei casi questa è avvenuta in seguito a rapporti eterosessuali, nel 43% attraverso rapporti omosessuali, nel 4% per uso di droghe in endovena e nel restante 8% dei casi per cause non accertate. Ne consegue che nell’88% dei casi l’infezione da Hiv è avvenuta con un rapporto sessuale. Ma non protetto, come dicevamo. A questo dato bisogna correlarne un altro, per far capire quanto sia importante un’adeguata educazione alla sessualità: la maggioranza dei giovanissimi svizzeri risulta sessualmente attiva. L’ultimo rapporto della Commissione federale per l’infanzia e la gioventù (CFIG, www.cfig.admin.ch), presentato al pubblico a fine 2009 e intitolato La sessualità dei giovani nel corso del tempo, ha evidenziato che il 66% dei ragazzi e il 56% delle ragazze sono sessualmente attivi all’età di 17 anni. All’inizio degli anni Ottanta i dati parlavano del 40% per i maschi e del 35% per le femmine. Un incremento


E come si arriva quindi a proporre il tema del rischio Aids e altre malattie? “Noi lavoriamo nell’ottica di stimolare i giovani, proviamo a discutere partendo dai bisogni dei ragazzi e dai loro desideri. Il rischio delle malattie sessualmente trasmissibili è sentito come lontano dai giovani. Sentono più vicino il tema della contraccezione, avvertono il rischio della gravidanza indesiderata più che della malattia. Si tratta di ragazzi di quarta media o di prima superiore il cui bisogno principale è di approcciare in qualche modo la sessualità. Il loro desiderio è di avvicinarsi all’altro o all’altra,

Secondo lei, l’Aids è un tema sconosciuto ai giovani d’oggi? “Non è un tema che i giovani hanno nel loro Dna come accade per chiunque ha vissuto la grande paura dell’esplodere dell’epidemia, quando si diceva che l’Aids sarebbe stata la peste del Duemila. Però qualche «reminescenza» di quel clima di paura è giunta fino a loro. Nel corso di quei primi anni si diceva che l’Aids era la malattia del «deviato», di chi stava ai margini della società, come i tossicodipendenti, gli omosessuali o le prostitute. Poi le campagne d’informazione hanno spostato l’attenzione dalle «categorie a rischio» ai «comportamenti a rischio». I più giovani questi passaggi non li hanno vissuti, non sanno esattamente di che cosa si sta parlando con precisione. Allo stesso tempo, però, essere sieropositivi anche per loro è qualcosa che porta ai margini della società. Colui che è infettato è quindi un marginale. Per questa ragione abbiamo scelto di andare nelle scuole e di raccontare la storia dell’Hiv/Aids, non per risvegliare paure, ma per rendere i giovani più consapevoli. Così colgono meglio i rischi che corrono con comportamenti sessuali poco attenti e nello stesso tempo diventano maggiormente sensibili al tema della discriminazione di cui sono ancora oggi vittime i sieropositivi e i malati di Aids”.

Tanto non mi batti! Pharmaton® CardioActive – per chi ha uno stile di vita attivo e vuole restare sano e in forma.

A G

RASSI OME IG

IN E

3

S O S TA

N

Z

E

NUOVO

IT AM

Dottoressa Guarnaccia, è cambiato il modo di fare educazione sessuale e di parlare dei rischi connessi alla sessualità nel corso degli anni?

In che modo? “Il rischio Aids ha fatto aumentare l’attenzione per l’educazione sessuale e questo è stato certamente positivo. Nello stesso tempo ha legato in maniera stretta sessualità e rischi connessi con la sua pratica, con un’enfasi forse eccessiva su questi ultimi. La nostra esperienza a contatto con i ragazzi ci ha portato col tempo a parlare di sessualità non a partire dai rischi, ma da tutto ciò che di bello vi è nella scoperta della sfera sessuale. Il punto di partenza devono essere quindi i bisogni dei giovani e la discussione con loro sui temi della sessualità”.

si chiedono com’è l’altro, come «funziona». Per cui partendo proprio un po’ dai loro bisogni, cercando di discutere insieme sul tema della sessualità emergerà anche il tema delle malattie e dei rischi. Poi possiamo arrivare a suggerire di usare il preservativo. Che, però, rimane una scelta del giovane, un atto che compie perché consapevole, non può essere un’imposizione”.

» di Roberto Roveda

Il ruolo dell’educazione sessuale Nel Canton Ticino l’educazione sessuale a scuola fa parte del piano di studio ed è obbligatoria per tutti gli alunni. Viene impartita dagli insegnati con il supporto di specialisti esterni. Proprio con una di loro, Vincenza Guarnaccia, operatrice di Aiuto Aids Ticino (www.aids-ti. ch), proviamo a delineare un quadro dell’educazione sessuale oggi e della consapevolezza dei giovani riguardo al rischio Aids.

“Certamente, per esempio, oggi, per quanto riguarda i rischi, non si parla più di prevenzione all’Aids, ma in generale di prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili. Perché non si rischia solo con Hiv, ma vi sono altri virus come il papilloma virus (Hpv) che sono pericolosi e i cui casi di infezione sono in aumento. Ma è tutto l’approccio alle tematiche sessuali che si è evoluto nel corso del tempo”.

AC ID

consistente, che è stato accompagnato da un notevole sforzo per far progredire nelle scuole l’educazione alla sessualità. Eppure le zone d’ombra non mancano e il rischio di abbassare la guardia, soprattutto rispetto a tematiche “vecchie” come l’Aids non mancano. Per esempio, è vero che la stragrande maggioranza dei giovanissimi fa uso del preservativo, ma è anche vero che questa percentuale diminuisce costantemente mano a mano che cala l’età degli intervistati. Ancora: il rapporto citato sottolinea come i giovani traggano informazioni sulla sfera sessuale principalmente da altri giovani (27%) e da Internet (20% dei casi), mentre solo il 7% circa utilizza materiale informativo specifico. Cresce quindi il rischio di accedere a informazioni errate oppure generiche e fuorvianti, cresce anche il pericolo di vanificare gli sforzi sostenuti in questi decenni per rendere i giovani più consapevoli.

MI

N E R A LI

V

1 volta al giorno Pharmaton® CardioActive contiene gli acidi grassi omega 3 EPA e DHA, essenziali per il corpo umano, nonché vitamine e minerali che svolgono un ruolo importante per il sistema vascolare. Disponibile in farmacie e drogherie.


L ’attore

Società

6

Charlie Sheen è solo l’ultimo nome famoso riportato dalle riviste dedite al gossip; Michael Jackson è recentemente scomparso a causa di terrificanti mix di farmaci e persino l’attore che interpreta il temibile Dr. House, il “medico” più noto del pianeta, ha dovuto fare i conti con l’abuso da antidolorifici. Nello star system sono molti i nomi illustri e insospettabili, fra cui molte donne, che hanno avuto problemi di dipendenza: Melanie Griffith, Eva Mendez, Lindsey Loham, Ashley Judd, e Kirsten Dunst... giusto per non citare le solite Britney (Spears), Amy (Winehouse) e Kate (Moss)... e ci fermiamo qui. Ma la fragilità non è un’esclusiva del mondo dello spettacolo, sono tante le donne comuni che si trovano in difficoltà e indugiano in abitudini rischiose. Bevono, si impasticcano, si drogano, mangiano troppo o troppo poco, e fumano un numero spropositato di sigarette.

Opplà

Siamo in pieno fenomeno riabilitazione e la lista di persone, famose o meno, che si sottopongono a un programma di recupero psichico e fisico si allunga ogni giorno di più… nomeni in aumento anche fra la popolazione maschile – l’IMC, Indice di massa corporea, è il tormento di chi non riesce a resistere alla tentazione di super alimentarsi, evidenziando così un vuoto interiore che il cibo non potrà mai riempire. I siti erotici registrano un forte incremento di pubblico femminile e sempre più donne chattano per ore, con sconosciuti, nella più totale solitudine. A parte i fenomeni di costume si registrano disturbi

anche gravi legati al sovraccarico emozionale e alla volontà di resistere oltre ogni limite. “La fibromialgia, disturbo psicosomatico molto diffuso e malattia moderna che si manifesta nelle donne in modo prevalente” continua il dottor Orlando Del Don “è un esempio di questo stile di vita convulso che, in individui predisposti caratterialmente, attecchisce con facilità. È un’infiammazione dell’intersezione fra muscolo e tendine che provoca micro traumi e se trascurata, nel tempo, può anche portare all’invalidità totale”. Cefalee, emicranie, stanchezza cronica, disturbi legati ad alterazioni del ciclo, broncospasmi, allergie, affezioni dovute all’indebolimento delle difese immunitarie, fobie e disturbi ossessivo-compulsivi, depressioni, angoscia e panico, sono nefaste conseguenze di un disagio non sempre riferibile alla società, ma di cui la società non sa farsi carico. “Lo stile di vita contemporaneo porta ad avere poco pazienza” puntualizza, infatti, Del Don. “Si ha fretta di gestire il dolore in tempi brevi e l’automedicazione è abbastanza diffusa; ancor più con Internet, che fornisce informazioni rapide – ma spesso inesatte e comunque mai pertinenti e sempre

»

Molte soffrono di attacchi di panico e di insonnia. Qualche mese fa, proprio dalle colonne di questa rivista, abbiamo parlato delle fanatiche della chirurgia plastica destinate a una dipendenza da bisturi. “Il forte cambiamento della società causato dalla crisi globale, economica e finanziaria, e dai nuovi ruoli maschili a femminili, ha comportato due fenomeni”, spiega il dottor Orlando Del Don, noto psichiatra e psicoterapeuta, direttore della Clinica psichiatrica di Giorno

Rehab trend: (ri)prendere se stessi

In quattro e quattr’otto

Indipendenza, a Bellinzona. “Da una parte l’emergere di una donna determinata, volitiva, che ha maggiore capacità dell’uomo di assumere responsabilità e auto-governarsi, ma dall’altra una serie di pericolose difese per controllare l’ansia che da tutto questo deriva. Il consumo di psicofarmaci e l’utilizzo di sostanze additive servono a compensare lo stress, a calmare il livello di tensione, a dar l’illusione di poter tenere tutto sotto controllo”. Ma nulla è sotto controllo. Nonostante le multinazionali del tabacco perdano cause supermiliardarie, negli ultimi vent’anni il numero delle fumatrici è cresciuto del 60%, ed è triplicato quello di chi consuma più di un pacchetto al giorno. La fissazione dell’igiene condiziona milioni di persone che si costringono ripetutamente a lavare e disinfettare loro stesse e l’ambiente in cui vivono nel vano tentativo di sconfiggere ogni microrganismo. Senza arrivare alla bulimia e all’anoressia – fe-


Internet www.riza.it

Il portale del noto mensile di psicologia diretto da Raffaele Morelli (“Riza Psicosomatica”) aiuta a occuparsi di sé proponendo forum, libri e approfondimenti su tutto ciò che riguarda il nostro benessere, interiore ed esteriore.

Libri

Gabiella Ba Strumenti e tecniche di riabilitazione psichiatrica e psicosociale Franco Angeli, 2003 Il libro vuole offrire in modo semplice uno spunto di riflessione sugli aspetti teorici della riabilitazione, ma soprattutto cerca di spiegare come “fare riabilitazione”: arte, musica, gruppo di discussione, assertività, pet therapy, attività di vita quotidiana ecc. ecc.

Società

Zac zac pericolose – su malattie e cure e, soprattutto, su come procurarsi qualsiasi tipo di farmaco scavalcando ogni restrizione. Se a questo si aggiunge che le lobby farmaceutiche favoriscono questo fenomeno e le assicurazioni malattia propugnano terapie sempre più veloci e brevi per risolvere disagi anche molto gravi, si comprende molto bene come entrambi, medici e pazienti, siano sottoposti a una pressione psicologica indebita e pesante che nulla ha di terapeutico. Tanto che i medici stessi possono manifestare, in questo modello socio-sanitario, problemi di tipo psicosomatico e di stress psicologico aggiuntivo a quello tipico della professione. Neppure chi ha un’assicurazione è realmente tutelato perché molte compagnie prevedono franchigie alte, o molto alte, al fine di risparmiare sul premio mensile e quasi mettono il paziente nella condizione di rinunciare

alle visite mediche perché non ha i mezzi per sostenere di tasca propria il costo della consultazione”. In questo orizzonte di scarsa tutela di medico e malato, sono ancora le donne le più svantaggiate, perché guadagnano meno e hanno una doppia responsabilità: familiare e professionale. Donne emancipate ma stressate e spaventate, alle quali dedichiamo le parole del professor Renzo Rocca, psicoterapeuta e direttore scientifico del Centro di Psicoterapia Rocca Stendoro di Campione. “La dipendenza è un demone seduttivo che crea devastanti disagi nel corpo e nella psiche. Un’alterazione del concetto d’amore che si esprime in una diffusa sensazione di frustrazione e genera tristezza, malinconia e atteggiamenti a tendenza autodistruttiva. Per uscirne è necessario prendersi cura di se stessi senza strumentalizzazioni culturali, vagliare con coraggio ogni esigenza, ogni proposta, ogni suggerimento esistenziale, trovare nel profondo la forza della stima in noi stessi. Questo importantissimo valore deve essere salvato, rinforzato, arricchito dall’amore. Perché è solo l’esigenza di amare che ci permette di vivere con completezza l’esperienza della vita”.

L. Della Ragione e S. Marucci L’anima ha bisogno di un luogo Tecniche Nuove, 2007

7

Il volume, frutto del lavoro “sul campo” delle autrici, è un invito alla guarigione dalle malattie legate alla sfera alimentare, inteso come un cambiamento completo che segue un approccio concentrico ai gravi disturbi.

» di Patrizia Mezzanzanica » ill. di Mimmo Mendicino

NOVITÀ: contanti in sole 4 ore. Credito espresso al numero verde 0800 40 40 42 o credit-now.ch/express Credito Express fino a max. CHF 10’000.–; tasso annuo effettivo 13.9 %; durata massima 12 mesi, costo totale degli interessi CHF 1’390.–. La concessione di crediti è vietata se conduce a un indebitamento eccessivo (art. 3 LCSI). CREDIT-now è un marchio di BANK-now SA, Horgen.

»


» testimonianza raccolta da Stefania Briccola; fotografia di Igor Ponti

8

artisti di nutrirsi di malinconia. Personalmente trovo che l’arte dovrebbe aiutare a vivere e l’opera, una volta fruita, dovrebbe riuscire a far vedere la realtà con occhi diversi. Forse non si può cambiare il mondo, ma si può cambiare il modo di vedere le cose. Riscontro spesso l’insoddisfazione nei confronti del luogo dove si vive per inseguire il mito delle grandi città europee e degli Stati Uniti. Ho avuto la fortuna di poter fare uno stage di lavoro a San Francisco e la prima persona che ho incontrato mi ha detto che veniva in vacanza a Vico Morcote. Mi sono scontrato subito col mito dell’America Per tutti è “uno dei figli di Mario”, eti- vedendo che in realtà chi chetta che a lui piace poco. Forse per abita negli Stati Uniti sogna la Svizzera. La felicità non questo, accanto alla mano d’architetto, dipende dal fatto di vivere ha aggiunto l’occhio cinematografico… a Milano o a Parigi. Bisogna riuscire a vedere la bellezza definire il risultato “ipercoanche nelle cose più semplici e i lati positivi scientemente trash”. Da non di chi ci circonda. Io la penso così. Sono feliconfondere con il trash che ce e vorrei trasmetterlo agli altri. Anche nella è “l’emulazione fallita di un realizzazione dei corti il contatto umano è modello alto”. Questo perché fondamentale. Essere felice da solo non ha non inseguo modelli alti, non senso. Ai tempi del liceo disegnavo fumetti, ho ambizioni se non quella di ma alla fine mi sentivo solo. Il cinema è un esprimere la mia gioia e tralavoro di gruppo che unisce forme d’arte smetterla agli altri. Insomma diverse e mette a confronto figure differenti. non faccio cinema sul serio Come regista ho sempre avuto la fortuna e al contempo sono molto di saper entusiasmare gli altri e di trovare serio quando gioco. È molto interpreti che si sono messi a disposizione. gratificante quando qualcuGirare in Ticino significa fare cinema nei no apprezza i miei lavori. luoghi dove vivo, in mezzo a gente che anGli ultimi corti della serie cora lo considera come una realtà distante. “Momollywood” sono stati È buffo vedere le reazioni degli automobilisti proiettati anche fuori dal Ticiquando avvistano una telecamera e pensano no, a Reykjavik, a Bratislava, a di essere di fronte a un radar. Mi piace molto Montréal, a Berlino, a Vienna, l’idea di ambientare la finzione negli scenari a Londra, a Roma e nel Burdel Mendrisiotto. Parafrasando lo scrittore kina Faso. La forza del gioco Tommaso Labranca dico che bisogna fare ha saputo oltrepassare ogni come i salmoni e non seguire la corrente, barriera e inconsapevolmente ma risalirla per capire da dove vieni e quindi ho esportato la mentalità del cercare le cose all’origine. Mendrisiotto. Spesso il momò In realtà nei corti non voglio fare la morale a è visto come un tipo giocoso nessuno. Semmai cerco di offrire allo spettae la comicità è considerata tore un altro modo di vedere la cose. Insomcome qualcosa di leggero, ma ma voglio cercare di comunicare la versione pur sempre arte. Non faccio di Tobia. A volte mi chiedo se il cinema sia o distinzione tra tipi di arte e meno il modo migliore per dire quello che metto sullo stesso piano la ho da dire. Forse no, ma non importa. E anpittura e il fumetto, la musica che se da questa chiacchierata può sembrare sinfonica e il rock. Consideche io non faccia altro che cinema, in realtà a ro l’arte una forma di ricerquesta attività dedico solo un giorno al mese ca della felicità e non certo ovvero una piccola parte del mio tempo. È un’espressione di tristezza. stato bello parlarne per un attimo. Ma adesso Diffido dell’abitudine degli torniamo alla vita vera…

Tobia Botta

Vitae

ono nato a Mendrisio nel ‘75 e ho vissuto fino a 19 anni a Morbio Superiore. In paese e per gli amici sono sempre stato soltanto Tobia. Poi frequentando prima il Politecnico di Losanna e in seguito il mondo del lavoro mi sono accorto che per molti sono uno dei figli dell’architetto Mario Botta. La cosa mi sta bene, ma mi va un po’ stretta perché amo i rapporti umani autentici. Probabilmente non è un caso se ho sposato Francesca, mia vicina di casa, con la quale ho condiviso asilo, elementari, medie e liceo. Esercito la professione di architetto a Lugano e mi concedo il privilegio di una seconda vita di regista. Da una parte c’è la vita, vera, seria, dall’altra il gioco. Una sorta di doppia identità, come Batman. Ho scritto e diretto il lungometraggio DeGENERE con l’aiuto di una cinquantina di amici quando ero ancora studente, ma poi ho dovuto fare i conti con il mondo del lavoro e il poco tempo libero. Nonostante tutto mi ostino a voler continuare a giocare. Una massima che amo dice che: “L’uomo non smette di giocare perché invecchia, ma invecchia perché smette di giocare”. Ho trovato un modo per continuare a “giocare al cinema” grazie all’associazione tiKINÒ per la quale, da cinque anni, giro un cortometraggio al mese. Le regole sono molto semplici: si osserva un tema imposto e in un arco di tempo, che va dalle 48 ore ai 30 giorni, si realizza un corto, senza budget, in compagnia di amici entusiasti di condividere questa avventura. Il mio modo di affrontare il cinema è poco serio. Forse proprio perché contrapposto alla vita vera che è quella del lavoro. A volte durante il montaggio mi piace lasciare di proposito qualche errore e ne sorrido. In realtà questa approssimazione e la conseguente comicità sono molto più volute di quello che potrebbe sembrare. Mi piace

»

S


FinchÊ le api voleranno‌ testo e fotografie di Reza Khatir


La maggior parte di queste fotografie raffigurano fiori di campo piuttosto comuni, presenti un po’ dovunque nel nostro Cantone. Sono state realizzate con un obiettivo 50mm f 1.2 che permette di ridurre la profondità di campo e dunque di isolare il soggetto conservandone la vitalità e la spazialità. Ci si addentra così in un mondo “altro”, cromaticamente speciale e dalle infinite sfumature. Un mondo contrassegnato da attività molto particolari...

P

arecchi anni fa mi fu riferita un’affermazione attribuita ad Albert Einstein, secondo cui se le api fossero scomparse al genere umano sarebbero rimasti solo quattro anni di vita. Allora mi sembrò uno scherzo, una cosa “bizzarra” e insensato credere che la nostra sopravvivenza potesse essere legata a quei piccoli insetti. Ora so che la questione è tutt’altro che irrilevante. Le api sono le principali responsabili dell’impollinazione di migliaia di specie di piante, sia coltivate sia selvatiche. Niente api, niente impollinazione, con conseguenze non solo sulla flora ma sull’intero ecosistema e quindi anche sulla nostra stessa esistenza. Ci possiamo immaginare un mondo senza api? Sarebbe come immaginare un mondo senza fiori, un mondo senza alberi, un mondo senza… Di recente ho avuto la possibilità di riascoltare la medesima frase e, improvvisamente, il mio sguardo si è aperto e ho cominciato a osservare quei piccoli fiori che crescono lungo i bordi delle strade o nei campi, fiori che in pochi vedono e considerano, quasi fossero privi di interesse nella loro insignificante umiltà. Ma più li osservavo più scorgevo in essi un’intima poesia; mi è venuto quindi il desiderio di fotografarli, di rendere giustizia alla loro fragile e quotidiana bellezza, così lontana dalla meraviglia e dall'opulenza dei fiori che normalmente ci incantano, rose, gigli, orchidee… Non conosco neppure i loro nomi, ma mi hanno affascinato e ora so della loro quieta presenza. Mentre sto scrivendo queste righe, mia moglie mi domanda se ho mai letto il Cantico delle Creature di Francesco d’Assisi. Scritto in volgare umbro intorno al 1224, leggendolo mi rendo conto che tutto ciò che volevo dire è già stato detto in questa meravigliosa poesia, un inno di amore illimitato verso Dio e il Creato, un lezione di ecologia dalla quale ancora oggi possiamo trarre profondo insegnamento. Non poteva essere diversamente per un uomo come san Francesco che, se vedeva di fronte a sé distese di fiori, non poteva fare a meno di predicare loro, invitandoli a lodare e ad amare Dio, come fossero esseri dotati di ragione, degni di essere chiamati con l’appellativo di “fratello” e “sorella”.




Cantico delle Creature Altissimu, onnipotente bon Signore, Tue so’ le laude, la gloria e l’honore et onne benedictione. Ad Te solo, Altissimo, se konfano, et nullu homo ène dignu te mentovare. Laudato sie, mi’ Signore cum tucte le Tue creature, spetialmente messor lo frate Sole, lo qual è iorno, et allumini noi per lui. Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore: de Te, Altissimo, porta significatione. Laudato si’, mi Signore, per sora Luna e le stelle: in celu l’ài formate clarite et pretiose et belle. Laudato si’, mi’ Signore, per frate Vento et per aere et nubilo et sereno et onne tempo, per lo quale, a le Tue creature dài sustentamento. Laudato si’, mi Signore, per sor’Acqua. la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta.

Laudato si’, mi Signore, per frate Focu, per lo quale ennallumini la nocte: ed ello è bello et iocundo et robustoso et forte. Laudato si’, mi Signore, per sora nostra matre Terra, la quale ne sustenta et governa, et produce diversi fructi con coloriti fior et herba. Laudato si’, mi Signore, per quelli che perdonano per lo Tuo amore et sostengono infrmitate et tribulatione. Beati quelli ke ‘l sosterranno in pace, ka da Te, Altissimo, sirano incoronati. Laudato s’ mi Signore, per sora nostra Morte corporale, da la quale nullu homo vivente pò skappare: guai a quelli ke morrano ne le peccata mortali; beati quelli ke trovarà ne le Tue sanctissime voluntati, ka la morte secunda no ‘l farrà male. Laudate et benedicete mi Signore et rengratiate e serviateli cum grande humilitate. San Francesco d'Assisi (1181–1226)

Ecco quanto possono essere compatti il design e il piacere di guida. La Audi A3 a un tasso d’interesse imbattibile.

Leasing al 2,9% su tutte le Audi A3 fino al 30.4.2010. Esempio di calcolo, finanziamento tramite AMAG Leasing AG: Audi A3 1.4 TFSI, 3 porte, 92 kW (125 CV), 1390 cm3. Tasso d’interesse annuo effettivo 2,94% (durata 36 mesi/10 000 km/anno), prezzo d’acquisto in contanti CHF 34 450.–, acconto 20% CHF 6 890.–, rata mensile di leasing CHF 264.70, escl. assicurazione casco totale obbligatoria. Tutti i prezzi IVA incl. La concessione del credito è vietata se porta all’indebitamento eccessivo del consumatore. In opzione: durata 48 mesi/10 000 km/anno a un tasso d’interesse annuo effettivo del 3,97%. L’offerta è valida anche su tutte le A5 e A6 inclusi i modelli S e sulla RS6 (solo auto nuove). Maggiori informazioni all’indirizzo www.audi.ch


» “Q uand a’ gheran’ i pulacch!”… L’espressione si riferisce a una delle tante vicende dell’ultima guerra mondiale che hanno coinvolto le nostre terre e i suoi abitanti, per poi cadere nell’oblio. Christian Bernardo nel suo saggio ce la racconta, recuperando con minuzia fonti su cui si era sedimentata la polvere del tempo: asettici documenti ufficiali, lettere, qualche rara fotografia e i ricordi di chi quel periodo l’ha vissuto. Ma è bene tornare all’inizio della vicenda, a quel settembre 1939 che vide la rapida capitolazione della Polonia di fronte all’aggressione nazista. In quei giorni si formò in Francia un governo polacco in esilio e venne riorganizzato anche un esercito con più di 80.000 uomini che

entrò in azione sul fronte francese. Ma quando anche la Francia seguì il destino della Polonia nel maggiogiugno 1940, un’intera divisione dell’esercito polacco in esilio (circa 13.000 uomini) varcò i confini svizzeri, in cerca di rifugio. A tal riguardo, Bernardo sottolinea le mancanze delle autorità elvetiche e gli irrigidimenti che portarono alle chiusure delle frontiere e ai respingimenti. E spesso, quando anche vi fu accoglienza, avvenne in maniera burocratica, asettica, con poca comprensione per i bisogni di queste persone. Furono piuttosto i privati cittadini a familiarizzare e a fraternizzare con i nuovi arrivati: l’incontro tra esseri umani al di là delle norme necessarie, ma spesso dure e

restrittive, rese più semplice la permanenza dei polacchi, internati per anni in campi dove la vita era disagevole e le condizioni igieniche insufficienti. Al loro impegno si devono la bonifica di diverse zone del Piano di Magadino, nel fondovalle della Riviera, a Losone e nel Malcantone e la costruzione di strade. Molti di loro alla fine del conflitto trovarono ad aspettarli in patria i plotoni di esecuzione di Stalin, che temeva che questi uomini svolgessero attività anticomunista. Christian Bernardo, che li chiama i “nostri polacchi”, racconta le loro vicende con sentimento e pathos: uomini che hanno fatto parte della storia del Cantone e del Confederazione, e a cui dobbiamo ricordo e riconoscenza.

da » di Roberto Roveda

Letture

Christian Bernardo Internati polacchi in Svizzera tra guerra, lavoro e sentimento Armando Dadò Editore, 2010

38

1

2

3

4

5

6

7

8

9

10 11

13

12

14

15

16

17

18

20

19

21

22

24

25

26

28

27

29

30

31

33

32

34

35

36

38 40

23

37

39

41

42

La soluzione verrà pubblicata sul numero 16

Giochi

Orizzontali 1. Lo usa il gommista • 10. Lo è la poesia di Ungaretti • 11. Croce Rossa • 12. Storica città greca • 14. La patria di Neruda • 16. Due al cubo • 17. Antenati • 18. Priva di fede • 20. Possono essere acerrimi • 22. Il nome della Massari • 24. Feticcio • 25. Il pop che si sgranocchia • 26. Pasto serale • 27. Cons. in siero • 28. Ente Turistico • 29. Gigari • 30. La rischia l’elettricista • 31. Conto Corrente • 32. Il niente del croupier • 33. Lisa nel cuore • 34. L’Irlanda con Dublino • 36. Pittore francese • 38. Abietto • 40. Blasfemo • 42. Il nome di Clapton • 44. Hanno il cordiglio • 45. Incursione poliziesca • 46. Il Reno della Pavone (Y=I) • 48. Spagna e Romania • 49. Il pronome che mi concerne • 50. Un pezzo degli scacchi.

8. Uccello dalle lunghe zampe • 9. Il vil metallo • 13. I confini del Ticino • 15. Si spremono • 18. Pari in laccio • 19. Sognare, immaginare • 21. Raganella arborea • 23. Spropositi religiosi • 25. Un orologio di precisione • 27. Stupida • 30. Affermazione • 32. I filtri dell’organismo • 35. Erti • 37. Mora • 39. Buchi • 41. La West del cinema • 43. Trafila procedurale • 47. La prima nota.

» 1

P

10

E

12

C

15

C

18

A

22

T

27

O R

32

I

44

36

45

46

48

47 49

50

Verticali 1. La scienza che studia il moto delle stelle • 2. Un saluto • 3. Cons. in Romeo • 4. Le tesse il ragno • 5. Andate in poesia • 6. Li coccola il nonno • 7. La figlia di Asteria •

2

A R

G

3

P R

E T

16

N

N

49

A

51

L

54

E

E

N 17

14

D

N

I

R

C

A

R

A

O

L

O

R

A

E

33

E

46

47

O N O

U

I

55

B

N

R

S

Z

C

A

52

B

S

O

42

25 29

M

I

R

O

E

L

8

L

P

S

E

R

E

I 20

R

B A

I

S

I I

O

48

D

50

A F

35

A 40

C

L

A

O

N C

I

R

O

N

I

R

O

53

O

O

L

43

21

R 26

39

R E

O

O

T 34

9

E

U

31

38

N A

I

N

37

41

R

19

7

11

E

R

C

I

A

V

O

E

G

T

E

23

B

45

6

A

T

I 44

A

U

U

I

A

5

E

24

B

P

T

E

28

4

13

I

O

30

43

Soluzione n. 12

A N


»

Astri toro

gemelli

cancro

Incremento delle vostre relazioni d’affari per il transito di Mercurio nella vostra seconda casa solare. Le capacità intellettuali saranno indirizzate a un miglioramento della vostra immagine pubblica.

In arrivo una notizia che attendevate da tempo. Cautela intorno all’8 aprile: la Luna si troverà in opposizione a Marte e quadrata al Sole. Rischi di fraintendimenti con il partner dovuti a motivi d’orgoglio o di gelosia.

Con la prima domenica di aprile la vostra dodicesima casa solare sarà occupata dai transiti di Mercurio e Venere. Potrete vivere momenti di autentica abnegazione nei confronti del partner.

Potrete contare su di una maggiore lucidità mentale. Accettate la collaborazione di un amico, soprattutto per quanto riguarda gli aspetti comunicativi. Tra il 6 e il 7 aprile dovrete cercare di riposarvi di più.

leone

vergine

bilancia

scorpione

Diversi pianeti iniziano a occupare i valori espressi dalla decima casa solare. Il successo verrà ricercato utilizzando le vie più praticabili. Possibili pettegolezzi in relazione a una vostra relazione sentimentale.

A partire dal 4 aprile i nati in agosto potranno usufruire di una maggiore chiarezza di idee. Grazie ai transiti di Venere la vostra vita sentimentale tende a farsi sempre più rosa. Affari favorevoli.

Dal 4 aprile l’andamento della vostra vita affettiva tenderà a migliorare nettamente. Soluzioni drastiche per i nati nella prima decade da qualche tempo sotto l’influenza di Saturno e Plutone.

I cieli dei nati nella prima decade inizieranno a essere dominati dagli aspetti di Marte con Mercurio. Moderate la vostra aggressività evitando di ferire inutilmente il partner con parole pronunciate senza pensare.

sagittario

capricorno orno

acquario

pesci

Sentimenti, studio e lavoro, favoriti dai transiti di Venere e Mercurio nella sesta casa solare. Possibili incontri sentimentali durante un meeting di lavoro. Momenti di stanchezza intorno al 4 aprile.

Dal 4 aprile in poii novità affettive per i nati nella prima decade indotte da Mercurio e Venere nella vostra quinta casa solare. Flirt e relazioni con persone più giovani caratterizzate da un certo dinamismo mentale.

Atmosfera familiare vivace per i nati nella prima decade. Marte, Mercurio e Venere in quadratura: gelosie fra fratelli e sorelle. Svolte economiche di un certo livello per i nati nella seconda decade.

Vita professionale veramente alla grande: grazie a Giove potrete finalmente assaporare che cosa significhi essere nati con la camicia. Grazie a Urano potranno realizzarsi anche le soluzioni più incredibili.

» a cura di Elisabetta

ariete

www.swisscom.ch/onlineshop

Per voi nello Swisscom Shop Nokia X6

99.–*

Mappe gratuite per percorsi in auto e a piedi. Oltre 180 Paesi con informazioni locali in aggiunta.

Insieme su

nuovi percorsi. * A condizione di stipulare un nuovo abbonamento Swisscom NATEL® liberty grande CHF 55.–/mese. Durata minima del contratto di 24 mesi. Scheda SIM CHF 40.– escl. Prezzo senza abbonamento CHF 599.–.


Un marchio Daimler

Ticino7 | italienisch | Format 210x295 mm (+3mm Beschnitt) | DU: 02.03.2010

Emozioni stellari. Il debutto della nuova Classe E Cabrio. Una delle tante attrazioni delle nostre Star Weeks. Passate tra il 15 marzo e il 17 aprile alle Star Weeks del vostro partner Mercedes-Benz: vi aspetta un firmamento di sorprese. Potete vincere una Classe E Cabrio e approfittare di imbattibili condizioni speciali come il leasing al 2,9 %* o l’IVA del 7,6 %* in omaggio all’acquisto di una coupé, roadster o cabriolet. Ma non solo: vi attendono anche tanti altri modelli e accattivanti offerte. Non mancate all’appuntamento! Il vostro partner Mercedes-Benz vi aspetta. www.starweeks.ch

Concorso: in palio una Classe E Cabrio.

*Offerta valida per tutti i modelli nuovi delle serie CL 203, R 171, C/A 207, C 219, R 230 e C 216 acquistati (stipulazione del contratto) tra il 15.3 e il 17.4.2010 e immatricolati entro il 31.7.2010 presso tutti i partner Mercedes-Benz che aderiscono all’iniziativa. Leasing: durata 36 o 48 mesi, percorrenza a scelta, 1a maxirata leasing min. 10 % del prezzo di acquisto, tasso d’interesse annuo effettivo 2,94 %, casco totale obbligatoria non inclusa. Mercedes-Benz Financial Services Schweiz AG non concede finanziamenti che possano causare un eccessivo indebitamento del cliente. Esempio di leasing: Mercedes-Benz E 200 CGI BE Cabrio (A 207), 135 kW/184 CV, 1’796 cm3, 2 porte, prezzo di acquisto Fr. 70’400.–, durata 48 mesi, percorrenza 10’000 km/anno, 1a rata leasing 20 % del prezzo di acquisto, 2a rata e successive Fr. 590.–/mese. IVA: 7,6 % di sconto sul prezzo di acquisto (IVA incl.). Le offerte «IVA in omaggio» e «leasing al 2,9 %» non possono essere combinate tra loro o cumulate con altre promozioni.

73191_210x295_Anzeigen_National_Ticino7_i.indd 1

3.3.2010 12:31:22 Uhr


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.