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CRIMINALITÀ GIOVANILE

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Âť illustrazione di Adriano Crivelli


Ticinosette n° 4 28 gennaio 2011

KERI GONZATO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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CHIARA PICCALUGA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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Agorà Criminalità giovanile. Adolescenza violenta Scienza Biodiversità. Difesa a oltranza Vitae Paolo Bernasconi

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NICOLETTA BARAZZONI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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Impressum

Reportage Auschwitz/Birkenau

VINCENZO CAMMARATA . . . . . . . . . . . . . . . .

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Tiratura controllata

Astri / Giochi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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Chiusura redazionale

Letture Extracorporea

FABIO MARTINI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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Editore

Sondaggio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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72’011 copie

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TESTO E FOTOGRAFIE DI

Venerdì 21 gennaio Teleradio 7 SA Muzzano

Direttore editoriale Peter Keller

Redattore responsabile Fabio Martini

Coredattore

Giancarlo Fornasier

Photo editor Reza Khatir

Amministrazione via Industria 6933 Muzzano tel. 091 960 33 83 fax 091 960 31 55

Direzione, redazione, composizione e stampa Centro Stampa Ticino SA via Industria 6933 Muzzano tel. 091 960 33 83 fax 091 968 27 58 ticino7@cdt.ch www.ticino7.ch

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In copertina

Elaborazione grafica di Flavia Leuenberger

Il vuoto liberale A partire dalla dissoluzione del blocco comunista, ormai più di vent’anni fa, si è avviato in tutta Europa un processo di crisi e di sfaldamento delle organizzazioni partitiche di sinistra, progressivamente estromesse dalla politica. E là dove questo non è accaduto, esse si sono sempre più caratterizzate da comportamenti e scelte non sempre compatibili o coerenti alla loro identità e ai loro obiettivi. Quanto accaduto nella vicina penisola al Partito Comunista Italiano ne è la dimostrazione evidente e il fenomeno può, con le dovute distinzioni, essere riferito anche alle flessioni subite in particolare dai partiti socialisti europei, Svizzera inclusa. A questa profonda crisi della sinistra si è spesso contrapposto il crescente successo elettorale delle nuove destre rappresentate da Leghe varie e partiti a orientamento spesso xenofobo e pseudo-liberista. Nuove destre, appunto, che a colpi di gomito, di slanci demagogici e di slogan di stampo razzista si sono fatte spazio un po’ in tutta Europa a discapito delle destre storiche di più antica e solida estrazione liberale. A ben vedere, volendo approfondire la questione, appare chiaro come tale crisi abbia investito tutto l’orizzonte della politica tradizionale, almeno così come la si era concepita fino agli inizi degli anni Novanta del secolo scorso, inclusi i partiti di centro, roccaforti oggi di minoranze di quel pensiero politico cattolico che, per esempio, la Democrazia Cristiana in Italia aveva a lungo rappresentato. Nel corso di questi vent’anni in Svizzera, in Francia come nella già citata Italia, si è assistito però anche a un altro fenomeno e cioè alla piena legittimazione di formazioni politiche che, prive di una qualsiasi strategia a lungo termine ma solo assetate di voti e di consensi – a buon uso dei capi rione che ne reggono i timoni –, hanno fondato sull’intolleranza, sulla menzogna, sulla strumentalizzazione dei fenomeni migratori e sulla paura come catalizzatore di

consensi elettorali la loro strategia politica. Del resto, che disegno alternativo possono offrire a lungo termine partiti come la Lega dei Ticinesi o l’UDC (volendoci focalizzare sulla realtà cantonale) di fronte alle centinaia di milioni di immigrati, spesso giovani, che premono alle frontiere dell’Europa o rispetto allo stravolgimento dei rapporti economici imposti dai giganti asiatici, se non quello della chiacchiera da bar o della violenza verbale. L’aspetto che però più preoccupa è la tendenza a farsi beffa delle istituzioni da parte di questi gruppi, caratterizzati da conduzioni personalistiche che poco hanno che fare con la nozione di partito come organizzazione al cui interno vige un confronto democratico. In particolare la Magistratura, la cui indipendenza – fondamento di ogni paese civile – viene costantemente messa in discussione, evidenziando la natura intrinsecamente autoritaria e la scarsa consapevolezza istituzionale di tali formazioni. Lasciano esterrefatti e assai perplessi allora servizi come quello messo in onda dalla RSI sul “Ventennio” leghista nell’ambito del Quotidiano, e riguardo al quale il direttore Matteo Caratti dalle pagine de “LaRegioneTicino” di giovedì 20 gennaio esprime una critica netta e assolutamente condivisibile. Oppure il buonismo che permea l’editoriale di Peter Schiesser sul numero 03 del settimanale “Azione”, in cui la Lega dei Ticinesi viene giudicata come il partito che è stato in grado di dare la giusta “sferzata” a una classe politica un po’ logora e scarsamente dinamica. Una “sferzata” dal linguaggio squadrista e assai denigratorio da più parti condannato... forse sarebbe il caso di ricordarlo. Intendiamoci, in democrazia ciascuno ha il pieno diritto di votare chi gli pare; ma il raggiungimento di un consenso, se da un lato deve stimolare analisi e azioni rapide e concrete di risposta, non giustifica affatto velate connivenze o indulgenze. Buona lettura, la Redazione


Adolescenza violenta Agorà

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iviamo in una realtà nella quale prevale l’individualismo e ci si occupa sempre meno del prossimo. Ma quando si tratta di minori che commettono crimini siamo tutti presi in causa. Quella della criminalità minorile in aumento è infatti una problematica che spinge a meditare sulle responsabilità collettive. Secondo le cifre fornite dall’Ufficio di statistica cantonale in Ticino tra il 1999 e il 2008 le condanne penali di minorenni per infrazione del Codice penale sono quasi raddoppiate, passando da 190 a 367. Le infrazioni alla Legge federale sugli stupefacenti, (78 nel 1999) sono quasi triplicate, raggiungendo il numero di 222 nel 2008. Sono proprio questi due ambiti, quello dei comportamenti criminali e quello concernente gli stupefacenti, a riguardare la maggioranza delle condanne penali di minorenni nell’ultimo decennio. Sono invece notevolmente diminuite le condanne legate alla Legge federale degli stranieri che se nel 1999 erano 51, nel 2008 sono scese a 9. Preposto che le statistiche non rappresentano affatto un valore assoluto ma suggeriscono delle linee indicative, la panoramica qui affrontata richiede una indispensabile riflessione. Una breve premessa per passare alle domande che abbiamo rivolto al Magistrato dei minori, Reto Medici. Un colloquio che ci ha permesso di approfondire meglio le dinamiche della presa in carico istituzionale della criminalità minorile.

La privazione della libertà deve avvenire con lo scopo di rieducare e per questo è vitale disporre di strutture adeguate. Purtroppo nel Cantone Ticino a livello di istituzioni carcerarie minorili siamo ancora carenti. In quale condizione ci troviamo esattamente? “La Magistratura dei minorenni, le Autorità di tutela e altri hanno espresso la necessità di disporre di una struttura adeguata per il contenimento degli adolescenti. Si tratterebbe di una struttura chiusa dove poter collocare un ragazzo in urgenza. Ci sono ragazzi che vivono solo di notte, si sentono invincibili e non ascoltano più nessuno. In questi casi bisogna fermarli, anche solo per qualche giorno, in modo da iniziare un percorso di recupero. Il punto di partenza, in quei casi, sarebbe proprio il centro di contenimento che chiediamo. Per quanto riguarda la detenzione preventiva, ovvero i giorni che precedono il processo, i cinque posti offerti dal carcere «La Farera» sono stati finora sufficienti. I minori in detenzione

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Il fenomeno della criminalità giovanile in Svizzera ha avuto nel corso dell’ultimo decennio un notevole incremento. Per approfondire la situazione a livello cantonale, fra carenze strutturali e il costante impegno di operatori e istituzioni, abbiamo incontrato il Magistrato dei minori Reto Medici preventiva hanno a disposizione una biblioteca, sono tenuti a frequentare la scuola interna e sono seguiti da un educatore del Servizio educativo minorile. Un altro problema riguarda l’esecuzione delle pene brevi di privazione della libertà, per le quali si dovrebbero creare alcune celle in Ticino poiché è spesso difficile coordinarci con le strutture romande. Una pena per essere efficace deve venire eseguita subito; soprattutto con i giovani è importante mettere immediatamente in atto quanto stabilito. Purtroppo nelle condizioni di penuria strutturale attuali ciò non è sempre possibile. La questione del centro di pronta accoglienza per gli adolescenti è in realtà sul tappeto da molto tempo. Faceva inoltre parte delle proposte più importanti avanzate dal gruppo di lavoro coordinato dal Procuratore pubblico Perugini. In seguito anche i giovani liberali radicali ticinesi hanno lanciato un’iniziativa di più ampio respiro su questo tema”. “Durante l’adolescenza […] i giovani, nella società occidentale, incontrano il maggior numero di difficoltà per affermarsi e possono scegliere di dare un significato «diverso» alla loro esistenza attraverso condotte devianti o criminali” (Marco Strano, Manuale di criminologia clinica, See Edizioni, 2003). Queste parole ci invitano a riflettere su chi sono oggi i minorenni che compiono reati… “In Svizzera, nell’80% dei casi si tratta di maschi, di femmine nel restante 20%. Tre quarti degli autori hanno tra i 15 e i 18 anni. I casi più sensibili sono quelli in cui le figure parentali sono poco presenti. Regolarmente osservo che la situazione socioeconomica dei genitori, sia perché precari sia perché assorbiti dalla loro carriera, rappresenta un fattore di rischio per i figli lasciati troppo soli. A essere in difficoltà sono anche i ragazzi i cui genitori, non conoscendo bene la lingua e la cultura locale, hanno difficoltà a comunicare con altri genitori, docenti e altre figure di riferimento. Anche in questi casi i figli sono lasciati soli nelle loro scelte. Il problema dei comportamenti devianti da parte di minorenni stranieri nasce quindi, quasi sempre, dall’insufficiente integrazione delle famiglie. Sono a rischio anche i ragazzi che per le forti pressioni del gruppo di amici e il timore di esserne esclusi, accettano di commettere azioni trasgressive”. Negli ultimi anni anche l’ambito informatico, proprio per la sua suggestione e per la capacità di molti giovani di approfondirne la conoscenza anche da un punto di vista tecnico, ha offerto il destro alla messa in atto di comportamenti devianti…


“Quello dei nuovi media è un problema che dobbiamo imparare a conoscere e a gestire meglio. Cinquant’anni fa è arrivata la televisione e i miei genitori, cresciuti senza, avevano difficoltà a capire che uso ne facessi. Lo stesso accade oggi con internet e simili. I casi di reati legati ai media, quali le lesioni dell’onore, il bullismo sotto forma elettronica o i reati legati alla sfera sessuale, non sono da sottovalutare. Bisogna tener presente che l’utilizzo di internet espone gli adolescenti a rischi elevati. Atti come insultare e minacciare virtualmente o entrare in sistemi altrui non sono da banalizzare perché possono determinare conseguenze gravi e pesanti nelle vittime. È necessario svolgere un lavoro di sensibilizzazione ed educazione per prevenire che i ragazzi diventino autori o vittime di reati”. Un altro problema, altrettanto importante, riguarda l’aumento degli atti violenti e, in particolare, della crudeltà delle azioni... È una situazione reale oppure si tratta di aspetti esasperati dai media? “Un cambiamento preoccupante in effetti è quello legato all’aumento dei casi di violenza fisica, che in Svizzera negli ultimi dieci anni sono cresciuti dal 10% al 16%. Anche se nella maggior parte dei casi (80%) si tratta di lesioni fisiche semplici e minacce, l’attenzione deve rimanere alta, perché effettivamente abbiamo trattato situazioni in cui gli autori hanno colpito con efferatezza le vittime in parti vitali del corpo. Queste azioni avvengono frequentemente sotto l’influsso di sostanze stupefacenti e alcol; è quindi fondamentale agire a livello di prevenzione. Per molto tempo il consumo di alcol è stato banalizzato ma ora, fortunatamente, è tornata l’attenzione sul fatto che è pericoloso e bisogna assolutamente impedirne la distribuzione a minorenni punendo chi non rispetta questa legge. I danneggiamenti, soprattutto per quanto riguarda i graffiti, sono invece diminuiti. Polizia cantonale, Ufficio delle strade nazionali e altri enti hanno collaborato per mettere a disposizione superfici dove i ragazzi possono esprimersi senza dover commettere un reato. Si tratta di una misura di prevenzione molto costruttiva, che ha dato ottimi risultati”.

» di Keri Gonzato

L’individuazione preventiva dei ragazzi problematici e soprattutto la pena definita nel caso di reati devono essere viste in un’ottica non di allontanamento ma di un migliore reinserimento nella società. In questo senso quali programmi esistono per aiutare i ragazzi a cambiare strada? “La Magistratura dispone di un Servizio educativo minorile con quattro operatori sociali (due educatori, uno psicologo e un assistente sociale) che affiancano i minori e le famiglie nel processo educativo e di formazione professionale. Questo approccio tramite misure di protezione ed educazione dà i suoi frutti. In Svizzera il tasso di recidiva è del 40%, mentre in Germania e in Francia, dove si ricorre maggiormente a pene da espiare in prigione, il tasso raggiunge l’80%. Da noi ogni singolo caso viene seguito nel suo percorso ri-educativo. Le pene più utilizzate sono quelle delle prestazioni personali, soprattutto sotto forma di lavori di utilità pubblica. La pena, per essere efficace, deve mirare a prevenire nuovi reati e deve avere un effetto educativo, è quindi adattata a ogni singolo caso affinché abbia un senso per il minorenne. Gli adolescenti vogliono essere presi sul serio, e quindi anche la pena dell’ammonizione, che sottintende l’assunzione di responsabilità, risulta molto efficace. Nella fase evolutiva dell’adolescenza è importante fissare regole e limiti chiari in famiglia, a scuola e in altri contesti sociali. La Magistratura dei minorenni interviene quando questi confini non sono stati sufficientemente tracciati”.

I Piccoli Piaceri di McDonald’s®

Snack Wrap Fish

La scelta leggera. Insalata croccante, pomodori freschi, delicato formaggio fuso e pesce appetitoso, il tutto avvolto in una sottile tortilla di farina di grano.


diversità rappresenta la ricchezza naturale della Terra; essa fornisce le basi per la vita e per la prosperità dell’intera umanità. In tutto il mondo la diversità biologica sta però scomparendo a un ritmo allarmante e molte sono e dovranno essere in futuro le iniziative per contrastare que-

Frustrato.

Scienza

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sto fenomeno, al di là dell’anno appena trascorso dedicato appunto a questo tema Con biodiversità, dal greco bios (vita) e dal latino diveritas (varietà), si intende la varietà delle specie animali e vegetali, sia sotto il profilo del patrimonio genetico sia per quanto concerne l’intero ecosistema. L’Assemblea generale delle Nazioni Unite aveva dichiarato il 2010 anno internazionale della biodiversità riconoscendo per la prima volta la conservazione della diversità biologica come un’esigenza comune dell’umanità e parte integrante dello sviluppo. L’anno è trascorso ma l’impegno a difesa della natura non può certo essere sospeso. La biodiversità si è infatti sviluppata in miliardi di anni e rappresenta il fondamento della vita presente e futura per tutti gli esseri presenti sulla Terra. Essa influisce sul-

30 a 100 milioni, molte quindi sono ancora da scoprire. Ogni individuo è pertanto unico, e maggiore è la variabilità genetica della specie più vi è la possibilità che i singoli individui siano in grado di adattarsi alle condizioni ambientali in modo da assicurare la sopravvivenza dell’intera specie. L’estinzione fa parte del naturale processo evolutivo, tuttavia negli ultimi cento anni la velocità di questo fenomeno è aumentata considerevolmente, soprattutto a causa dell’antropizzazione. Sul territorio confederato le specie a rischio di un’imminente estinzione sono più di 500; indicativamente 195 animali, 192 vegetali e 123 fra licheni e funghi. Tutte le specie che vivono nello stesso pianeta dipendono l’una dall’altra e dall’ambiente circostante, per questo motivo la perdita della biodiversità ha conseguenze imprevedibili in quanto essa si basa su relazioni complesse. Se, per esempio, muoiono sempre più api selvatiche, questo influisce sui fiori che

Realizzare sogno. non riescono a riprodursi senza il loro lavoro. Conseguentemente, scomparendo i fiori, vengono meno le fonti

L’anno appena trascorso è stato dedicato alla biodiversità. Al di là delle ricorrenze, è essenziale proseguire nell’opera di tutela dell’ambiente. Un impegno centrale per Pro Natura di alimentazione delle api. Senza fiori non ci sono frutti e nemmeno semi e quindi nessuna nuova forma di vita per numerose specie. Solo un esempio per comprendere come gli equilibri dell’ecosistema dipendono anche dalla minaccia di singole specie o di singolari spazi vitali.

Il Laghetto di Muzzano (©2011 Google Maps)

Purtroppo non sempre a ciò che è molto utile viene attribuito un corrispondente valore, per esempio all’acqua, e al contrario non tutte le cose che hanno un gran valore sono direttamente molto utili (esemplare il caso dei diamanti). Il concetto di “valore” non è considerato da tutti nel medesimo modo e nel suo più profondo significato e per questo vi sono ancora difficoltà a riconoscere il “valore della natura”, una nozione che, sfuggendo alla determinazione di un prezzo, aggira l’economia e si ribella a procedimenti di valutazione. A questo proposito, e con un occhio di riguardo alla situazione nel nostro paese, abbiamo fatto una chiacchierata con Luca Vetterli, segretario di Pro Natura. Signor Vetterli, qual è il vero valore della biodiversità? “È il valore della vita tout court, un fenomeno misterioso e meraviglioso che distingue il pianeta Terra da tutti gli altri astri conosciuti. La vita è fragile; ogni specie che si estingue è persa per sempre, non può ricostituirsi e così la biodiversità diminuisce. Assieme al surriscaldamento climatico, questo è il problema globale principale che dobbiamo risolvere per poter consegnare ai nostri figli un pianeta vivibile”.

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la fertilità del suolo e delle piante coltivate, sul clima, sulla qualità dell’acqua ecc. In Svizzera si stima esistano attualmente 50.000 specie, mentre su scala mondiale ne sono state descritte più di 1,7 milioni, ma questa è solo la punta dell’iceberg. Si presume infatti che le specie siano da

Biodiversità. Difesa a oltranza

La


Internet

www.pronatura.ch/ti Il sito di Pro Natura Ticino offre spunti e temi per tutti le persone interessate alla difesa del territorio e dell’ambiente a noi più prossimo.

Quali sono i principali obiettivi che si è prefissata Pro Natura anche in relazione all’anno appena trascorso, dedicato alla biodiversità? “La conservazione dei biotopi prioritari! Sono quelli che ospitano il maggior numero di piante e animali minacciati e inseriti nella Lista Rossa. In Ticino sono i biotopi umidi, come le Bolle di Magadino, o la foce del Ticino rinaturata e inaugurata in

Felice. veste nuova nel maggio scorso, ma anche i prati secchi e alcune foreste, in particolare nel Sottoceneri. Alcuni di questi ambienti vanno protetti e lasciati a sé, per esempio le torbiere, altri necessitano di cure ricorrenti come la riserva del Laghetto di Muzzano, i prati umidi alle Bolle o i prati secchi del San Giorgio. È inoltre necessario intervenire con piani d’azione a favore di specie particolarmente minacciate. Pro Natura ha promosso studi specifici per proteggere farfalle minacciate, come la Baccante o le

libellule, ma anche rettili come la tartaruga d’acqua dolce che vive naturalmente in Ticino, ma che soffre della concorrenza delle tartarughe americane liberate. Questi studi ci sono indispensabili per focalizzarci sulle misure di protezione più efficaci”. In questi cinquant’anni quali sono i maggiori successi dal punto di vista ambientale, raggiunti da Pro Natura? “Pro Natura è portata sin dalla sua nascita alla concretezza e così i suoi maggiori successi si possono toccare con mano. Abbiamo svolto un ruolo di primo piano per la protezione delle Bolle di Magadino. Un ruolo decisivo l’abbiamo svolto nella protezione del Monte Generoso che ha rischiato di farsi invadere da casette di vacanza e di farsi sconquassare, a Salorino, per fornire la materia prima per il cemento. Tutti pericoli sventati grazie a Pro Natura. E poi ci sono le nostre aree protette; non ne abbiamo molte, circa 600 in tutta la Svizzera, ma sono belle. Il Laghetto di Muzzano con le sue rive e l’Aula sull’acqua dove avviciniamo i giovani alla natura; la palude della Bedrina di Dalpe, un arcaico gioiello che ha avuto bisogno di 10 mila anni di tempo per svilupparsi e raggiungere lo stato evolutivo attuale. E non dimentichiamo gli innumerevoli interventi puntuali a favore della na-

tura e del paesaggio attraverso opposizioni e ricorsi, che se da una parte sono invisi, perché possono toccare interessi particolari, d’altra parte hanno evitato sfregi come l’edificazione di cinque case-torri nel bosco in riva al Verbano a Locarno. Ci sono infine tutte quelle attività, difficili da valutare nel loro effetto, a favore della natura, come appunto le escursioni con i giovani: quanto vale l’emozione che un bambino prova guardando un fiore che si fa impollinare da un’ape? Prepariamo progetti specificamente per le scuole, offriamo delle animazioni in natura in cui portiamo all’aperto classi intere, una di queste è specificamente dedicata alla biodiversità. Mettiamo infine a disposizione l’Aula sull’acqua nella nostra riserva protetta di Muzzano, predisposta per conoscere meglio la vita del lago e delle sue rive. Per amare la natura bisogna viverla e conoscerla; nessuno schermo e nessun passatempo tecnico può sostituire un vero contatto con la natura, e l’emozione dei fiori, degli insetti e degli... stambecchi. Si riscopre anche un mondo interiore; quello che ognuno di noi porta dentro di sé e che misteriosamente ci predispone a un contatto più profondo e sentito con la natura”.

» di Chiara Piccaluga

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Scienza

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» testimonianza raccolta da Nicoletta Barazzoni; fotografia di Igor Ponti

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dovuta al fatto che non si investe abbastanza nella cultura, nella convivenza pacifica e civile. Una grossa responsabilità spetta agli editori. Il “Caffè”, per esempio, si assicura le vendite pubblicando fumetti “docu-porno” sul crimine di Obino, mentre il settimanale dovrebbe avere un editore che si domanda in che modo sta raggiungendo i suoi obiettivi aziendali. L’editore del domenicale non ha la sua centralità decisionale nel nostro Cantone, così come non tutti gli editori fanno scelte di questo genere: è vero, ma esistono dei responsabili in tutti i media che hanno l’obbligo di offrire delle risposte Legge e scrive libri per disinnescare la pre- deontologiche. potenza degli impostori e si è occupato di Tratto, talvolta, avvenimenti di portata storica, indirizzo lotta al riciclaggio e segreto bancario met- accuse a grandi organizzaziotendo in evidenza i gangli della corruzione ni, mi schiero contro l’establishment della finanza corrotta bene”. L’ultima volta che ho dal quick money, ma mi confronto, come partecipato a un convegno a tutti, con la quotidianità. Tout se tient. Ogni Catania, si parlava della mafia battaglia, anche piccola, sta all’interno di sommersa che pur optando un grande processo. Ognuno può fare molto per un’apparente invisibilità, nella misura in cui opera in un contesto riè potente e radicata. La nostra cettivo, positivo e favorevole. Le resistenze, le società purtroppo è in parte riluttanze che alcuni in passato mi hanno magovernata dalla menzogna nifestato, non hanno avuto peso perché alla istituzionalizzata, dalle conluce dei fatti tutte le riforme che ho proposto nivenze e dai conflitti d’intesono passate. Per le accuse che mi facevano resse. La scala del palazzo di trent’anni fa, oggi vengo pagato per andare in giustizia ha i gradini alti ed è giro a parlarne. Non sono stato un profeta, ho difficile arrivarci! solo cercato di contribuire insieme ad altri al Quando abbiamo lanciato con cambiamento di un sistema. Mi sto battendo un gruppo di personalità pubperché siamo ancora in mezzo al guado ma bliche la contro risposta alla gli obiettivi a cui miravo li ho raggiunti. Chi campagna sui frontalieri, abinvece voleva fermarmi non ha raggiunto i biamo voluto sostenere tutti i suoi. Nel mio impegno nel Comitato Interlavoratori. In Svizzera l’UDC nazionale della Croce Rossa, da 25 anni, e diffonde la bugia, istigando prima nella Pro Juventute, sono affiancato da all’odio, diventando anche uomini e donne di grande volontà. un amplificatore di disprezzo La mia vita è questa. Non pongo distinzionei confronti della giustizia, ni tra la vita privata e professionale. Non perché delegittima continuafaccio vacanza. Con altre persone mi occumente il sistema giudiziario. po di organizzazioni no profit perseguendo Questa strategia è pericolosisun intervento economico che tenga conto sima perché mira a sabotare i innanzitutto delle implicazioni umane. È pilastri democratici, non acquesto l’ambito rivoluzionario nel quale cettando che ci sia un sistema investirò le mie risorse. L’obiettivo, a corta che ha conferito, a determiscadenza, è quello di costituire un fondo di nate persone, la competenza investimento per queste attività sociali. La esclusiva e l’autonomia di giufrase di Desmond Tutu “You are the Rainbow dicare. La campagna xenofoba of God” bisognerebbe scriverla, tutti i giorni, si fonda sull’ignoranza e non su tutti i giornali. Anche i banchieri hanno sulla conoscenza dei meccatanti colori e non tutti sono corrotti. Così nismi istituzionali. L’ondata come credo che la speranza non sia affatto di odio verso lo straniero è un concetto astratto.

Paolo Bernasconi

Vitae

ono nato a Lugano dove vivo, ma sono un momò. Mi sono occupato di lotta al riciclaggio, una strategia che si è sviluppata negli anni Ottanta quando abbiamo iniziato a “seguire” i soldi, dietro ai quali si nascondono persone e organizzazioni criminali. Ho sempre lottato contro le deviazioni, le anomalie e l’ignavia di chi ne approfitta. Ho avuto la grande fortuna di essere aiutato da tante persone oneste che non hanno avuto timore di affermare la verità, denunciando i soprusi. Sono convinto del fatto che la maggioranza dei cittadini sia operosa nel suo ambito familiare, professionale e sociale, e che costituisce, in questo modo, il tessuto sano del Paese. L’onestà è un bene diffuso. Ho avuto amici, di fronte ai quali ho provato e provo tutt’ora un grande imbarazzo, perché hanno pagato con la vita per aver sostenuto quello che pensavano. Là dove lo scontro è permanente, spesso il prezzo è la distruzione civile e fisica. Oggi si è pronti ad annientare una persona anche nella sua reputazione. Abbiamo avuto sotto gli occhi esempi terribili del cosiddetto “killeraggio o stalking mediatico” che dovrebbero essere denunciati, non solo dalle istituzioni giudiziarie ma dagli stessi cittadini. Nel periodo di vent’anni durante il quale sono stato Procuratore pubblico a Lugano, non ho mai temuto per la mia incolumità. Certo, se fossi vissuto in un paese in cui la mia vita fosse stata realmente in pericolo non so che cosa avrei fatto, perché non mi sono trovato a misurarmi con la paura, a rischiare la pelle. Questo discorso lo facevo, alla fine degli anni Settanta a Giovanni Falcone, il quale mi rassicurava dicendomi che potevo stare tranquillo, che la Svizzera è un paese protetto e sicuro. Paolo Borsellino sosteneva che la mafia colpisce in quei luoghi in cui si sente in affanno, mentre quando appare “tranquilla”, come qui in Svizzera, vuol dire che “sta

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Architettura di un genocidio testo e fotografie di Vincenzo Cammarata

Un fotografo. Un viaggio ad Auschwitz/Birkenau e la scoperta di una dimensione architettonica e urbanistica concepita scientemente per la pratica dello sterminio. Un luogo in cui anche il male, nella pi첫 devastante delle sue manifestazioni, ha trovato una sua forma perversa e una corrispondente dimensione estetica e funzionale


in questa pagina: Birkenau (Auschwitz II). La neve rende il filo spinato simile a uno spartito, su cui i camini risuonano fino a perdersi, testimoni della vastità del campo di sterminio (sopra). Birkenau (Auschwitz II). Il vagone bestiame in mezzo al piazzale d’ingresso fa da memento a chi ripercorre il cammino dei deportati (sotto)


in questa pagina: Birkenau (Auschwitz II). L’arredamento interno delle baracche era concepito per contenere il maggior numero di “corpi”, da alloggiare in batteria in maniera da far fronte all’affollamento. In totale furono deportate ad Auschwitz più di 1 milione e 300 mila persone. Di queste, 900.000 furono uccise subito al loro arrivo e altre 200.000 morirono a causa di malattie, fame o furono assassinate poco dopo il loro arrivo


AUSCHWITZ/BIRKENAU Una reazione fredda. Gelata. E non era per via dei trenta gradi sottozero che mi accolsero. Ero già stato a Dachau, vicino a Monaco, in Baviera. Due volte. All’impatto con l’Arbeit Macht Frei, con la storia, anche se in scala ridotta, ero abituato. I campi polacchi, soprattutto Auschwitz I, non mi fecero l’effetto dirompente che spinge qualche visitatore, almeno quelli più sensibili, a sospendere la visita per l’impossibilità di contenere dentro di sé il disgusto per i fantasmi e gli orrori che emergono.

AUSCHWITZ Le sembianze da caserma – perché tale era prima dell’onta che la ricoprì – non combaciavano con l’immagine di desolazione che mi aspettavo. Tutto troppo accogliente e statico. Come se fosse il set di uno dei tanti film sui nazisti che avevo visto fin da quando ero ragazzino. Sembrava che, improvvisamente, dovesse apparire da dietro un angolo o lungo la doppia recinzione elettrificata il tedesco con il suo pastore, tedesco pure lui. A rendere tutto più vero c’era una coltre candida di almeno trenta centimetri di neve, ideale per riconoscere fra le tracce lasciate il giorno prima dai visitatori quelle del crucco che, armato, pascolava il suo fido, crucco pure lui.


in queste pagine: Auschwitz I. Nei padiglioni della caserma i prigionieri diventano volti e nomi. Grazie alla maniacale efficienza nazista, alla metodica catalogazione fotografica, ritornano a essere persone che con sorda fierezza urlano a futura memoria in apertura: recinzione e torretta di controllo nel campo di Birkenau (Auschwitz II), costruito come ampliamento della caserma polacca della cittadina di Oświe̜cim (Auschwitz in tedesco), requisita dai nazisti subito dopo l’occupazione del 1939 e divenuta il nucleo principale del campo di concentramento originario (Auschwitz I)

BIRKENAU/AUSCHWITZ II Lì rividi Dachau, tante Dachau. Assuefatto dalla visita ad Auschwitz, nemmeno lì riuscii a farmi trascinare dalle emozioni. Continuai, invece, a osservare e fotografare quello che avevo notato durante la visita alla caserma (Auschwitz I): le anafore. Ripetizioni di elementi architettonici che con fare retorico, amplificavano tutto: un luogo dove l’uno non esiste se non accompagnato da una sequenza composta e ordinata di altri uno. Dalle “spine” del filo di recinzione a quello che rimane dei camini delle baracche tutto è cadenzato e multiplo. Come cadenzati e multipli erano i corpi vivi e morti che vi transitarono. Ho riflettuto spesso su quale sia il ruolo dell’architettura nella nostra cultura. Quella occidentale, figlia del Bauhaus tedesco: armonizzare e far convivere estetica e funzionalità nello spazio abitativo privato o socialmente condiviso. Ne sono convinto. O almeno dovrebbe essere così. Quello che accadde nei campi di concentramento e di sterminio nazisti dimostra come però l’architettura, così intesa, asservita al male, potesse trovare una sua forma, un suo peculiare gusto che, per chi progettò e mise in atto l’olocausto, richiedeva e giustificava perfino una certa estetica. Perversa. Il genocidio ha dunque un suo linguaggio architettonico, composto di interni che aprono verso esterni, che tratta di urbanistica e di design del paesaggio. Così si rendeva scientifico ed efficiente ciò che doveva essere sistematico. L’aspetto architettonico attuale è diverso. Le rovine rendono più struggenti gli spazi. Le ricostruzioni puntano a far rivivere l’orrore. Oltre, resta il ricordo di chi non appena giunto in quei campi perdeva la propria dignità di essere umano. Per qualcuno, grazie alle fotografie e alla fotografia, rimane ancora quel ricordo su di un muro. Un’architettura della memoria.


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Astri gemelli

cancro

Tra il 2 e il 4 febbraio Luna di passaggio nell’Acquario. Questo transito coadiuvato da Marte e Mercurio avrà l’effetto di rivoluzionare gran parte delle vostre relazioni sociali. Non fatevi prendere dall’ansia!

Venere e Urano di traverso fino al 4 febbraio. Relazioni disordinate: sarete colti da un’improvvisa frenesia amorosa. Opportunità lavorative per i nati a maggio. Determinati quelli della seconda decade.

Cercate di calibrare bene le vostre parole e di parlare sempre con il cuore se volete poi essere compresi dal vostro partner. Fraintendimenti per i nati nella terza decade a causa dell’opposizione di Mercurio.

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Febbraio inizia in maniera movimentata soprattutto per quanto riguarda le questioni d'amore. Con Venere in trigono e con Marte in opposizione le relazioni tendono ad alimentarsi di nuova passionalità.

Fino al 4 febbraio continuerete a ricevere i favori di Venere. Incontri con persone originali, inaspettati e improvvisi. Inquietudini e cambiamenti professionali. Stressanti ma passeggere le giornate tra il 5 e il 6.

Venere e Marte, le stelle dell’amore e del desiderio transitano nei segni amici del Sagittario e dell’Acquario. Amori, incontri con persone nuove per i nati in ottobre. Cambiamenti continui d’umore.

Febbraio inizia con furore marziano. Mille impegni, sempre inaspettati e improvvisi. Combattete per la vostra indipendenza. Sbalzi umorali tra il 2 e il 3 febbraio causati dalla Luna in quadratura.

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Febbraio inizia alla grande. Grazie ai transiti di Saturno, Giove e Venere, state gettando le basi per un importante futuro. Incontri e risvegli erotici per i nati a fine segno favoriti dal passaggio di Venere.

L’ingresso di Giove nella vostra quarta casa solare si interseca all’influenza di Plutone. Attenti a non farvi manipolare da parte di un vostro parente che conosce a fondo quanto sia vivo in voi il desiderio di sicurezza.

Inizio febbraio movimentato per i nati nella seconda decade sollecitati nelle loro frenesie dal transito di Marte. Agite con progettualità e ogni vostro sforzo sarà premiato. Incontri e flirts.

Tra il 2 e il 4 febbraio la Luna si troverà di transito nella vostra dodicesima casa. Il passaggio tenderà ad amplificare le vostre doti extrasensoriali e il vostro intuito. Sogni profetici per i nati nella terza decade.

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Orizzontali 1. Studia gli uccelli • 10. Vi si svolgono rappresentazioni • 11. Capo etiope • 12. Si adorna con le candeline • 13. Circonda l’isola • 14. Angariata • 16. L’avaro di Molière • 18. Una gelida casa • 20. Bel paesino del mendrisiotto • 21. Piccolo difetto • 22. Gare per cowboys • 24. Gola centrale • 25. Vasi panciuti • 26. Avanti Cristo • 28. Etnia • 30. Il Nichel del chimico • 32. Cresce con gli anni • 33. Il metallo del terzo classificato • 36. L’indimenticato Maspoli del dialetto • 38. Sigla radiologica • 39. Pubbliche Relazioni • 40. Lo lancia la sirena • 41. Due romani • 42. La nota Zoppelli • 43. Le iniziali di Pappalardo • 44. Il simpatico Gnocchi • 46. Negazione • 48. Alcoolisti Anonimi • 50. Ha per simbolo “Ir” • 52. La belva che ride • 53. Un frutto che produce olio.

spinto del sarto • 13. È vicino a Quartino • 15. Società Anonima • 17. Est-Ovest • 19. Lavorano soprattutto d’estate • 23. In mezzo al coro • 25. Pari in gozzo • 27. Ognuno sopporta la propria • 29. Imperava in Russia • 31. È vicino a Pallanza • 34. Nome d’uomo • 35. Gamba... animale • 37. Carcere • 45. La Anaïs scrittrice • 47. Olio inglese • 49. Antenata • 51. Dittongo in Coira.

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Verticali 1. Il compositore di “Belfagor” • 2. Colpevole • 3. Un cetaceo • 4. Passeraceo americano • 5. Rimovibili • 6. Due nullità • 7. Teme il trac • 8. Certificato d’autenticità • 9. Lo

» a cura di Elisabetta

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Continua il transito di Venere nel segno del Sagittario. Novità sentimentali in vista. State comunque attenti a quello che dite, almeno fino al 3 febbraio: Mercurio tende a guastare i rapporti con i parenti.

La soluzione verrà pubblicata sul numero 6

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Extracorporea

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» di Fabio Martini

La scrittura di Jack London (1876–1916) – sostenuta da un mesi alla camicia di forza nelle celle d’isolamento dove, grazie a vitalismo profondamente americano e anticipatrice di tanti un rudimentale sistema di comunicazione, entra in contatto con autori del Novecento, da Hemingway a Kerouac per citarne un i detenuti Ed Morrell e Jake Openheimer, personaggi realmente paio –, ha avuto la capacità di affiorare con esistiti. Da Morrell apprende la tecnica della pertinenza nelle fasi differenti della mia vita “piccola morte” e dei viaggi extracorporei che di lettore: dai primi romanzi letti nel corso lo porteranno a rivivere non solo momenti dell’infanzia, i grandi “classici” come Zanna della propria vita ma anche di vite passate. In Bianca e Il richiamo della foresta, a Martin Eden, un complesso intreccio di riferimenti filosofici romanzo di formazione per eccellenza, a John e di riflessioni sull’esistenza e sul rapporto fra Barleycorn, matura e lucida analisi della dipenspirito e materia, Darrell Standing ci conduce denza dall’alcol. Fra i regali trovati quest’anno in uno straordinario viaggio nel tempo fino sotto l’albero qualcuno ha pensato bene a ai selvaggi primordi dell’umanità. un romanzo che non conoscevo ma che ha A chi questo romanzo potrà apparire stravacatturato subito la mia attenzione. Potremmo gante consiglio la lettura del saggio di Renato definirlo una sorta di anticipazione, come Curcio Stati modificati della e nella reclusione suggerisce Ottavio Fatica nel saggio presente in cui l’ex brigatista narra della propria e in appendice, di certa letteratura più recente – dell’altrui esperienza carceraria. Pubblicato da da Castaneda a Stephen King – ma a un livello London con l’obiettivo di denunciare le conletterario assai più elevato. dizioni aberranti vigenti negli istituti di masJack London Lond Il vagabondo delle stelle Darrell Standing, agronomo e colto professima sicurezza della California, Il vagabondo Adelphi, 2005 sore universitario, segregato nel carcere di delle stelle offre una molteplicità di letture che San Quintino per avere ucciso un collega in uno scatto di ge- non mancherà di intrigare anche il lettore più disincantato. Last losia per una donna, viene in seguito condannato a morte per but not least: pare che Paul Kantner, leader dei Jefferson Airplane, l’aggressione a un secondino. Accusato ingiustamente di aver si sia ispirato al romanzo di London per la splendida ballata psinascosto nel carcere della dinamite destinata a una fuga, viene chedelica “Your mind has left your body” pubblicata nel 1973 spietatamente torturato dal direttore del carcere e costretto per in Baron von Tollbooth & the Chrome Nun (Grunt/RCA).

Questionario Ticinosette

Cari lettori, allo scopo di valutare il gradimento del nostro settimanale e di migliorare il servizio offerto, vi chiediamo gentilmente di compilare il questionario rispondendo in forma anonima alle seguenti domande. Nello spazio in calce pote-

te fornire inoltre un commento più esteso o eventuali suggerimenti. Per chi ha accesso a Internet è possibile compilare il questionario sul sito www.ticino7.ch. Grazie per la collaborazione, la Redazione

» In che località abitate? _________________________________________________________________________________ » Che tipo di professione svolgete? _______________________________________________________________________ » Da quante persone è composto il vostro nucleo familiare? ______________________________________________ fascia di età appartenete? » A quale ❏ meno di 25 anni ❏ da 26 a 45 anni ❏ da 46 a 65 anni ❏ più di 65 anni quale frequenza consultate Ticinosette? » Conquasi giornalmente ❏ da tre a cinque volte alla settimana ❏ meno di due volte alla settimana ❏ luogo consultate Ticinosette? » In che ❏ a casa ❏ al lavoro ❏ in un ritrovo pubblico (biblioteca, bar ecc.) ❏ sul Web ❏ altro » Siete più interessati: ❏ ai programmi radiotelevisivi ❏ alle rubriche ❏ a entrambi » Quali rubriche apprezzate maggiormente? ______________________________________________________________ » Quali invece vi interessano meno o per niente? _________________________________________________________ » Quali argomenti o rubriche, attualmente non presenti, vorreste vedere trattati in Ticinosette? _____________________________________________________________________________________________________________ _____________________________________________________________________________________________________________ Inviare in busta chiusa a: Ticinosette c/o Centro Stampa Ticino SA, Via Industria, CH - 6933 Muzzano. Oppure via fax al seguente numero: +41 (0) 91 960 32 51.


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