№ 2 dell’8 gennaio 2016 · con Teleradio dal 10 al 16 gennaio
I nosTrI foTografI
Presentiamo le undici immagini selezionate nel corso del 2015 e il nome del vincitore del concorso dedicato ai lettori
Corriere del Ticino · laRegione · Tessiner Zeitung · chf 3.–
Ticinosette allegato settimanale N° 2 dell’8.1.2016
Impressum Tiratura controllata 63’212 copie
Agorà Bufale. La salute in trappola
di
RobeRto Roveda ..............................................
Arti Crtistina Castrillo. Il mestiere e il furore
di
daniele beRnaRdi ................................
Società Space clearing. Anno nuovo, nuovi spazi Vitae Roberta Castri
di
di
KeRi Gonzato ...........................
RobeRto Roveda...................................................................
6 8
10
autoRi vaRi .........................................
35
PatRizia Mezzanzanica ed elvin Montesino .........................
40
Svaghi ....................................................................................................................
42
Chiusura redazionale
Reportage Concorso fotografico. 11 x 7
Editore
Astrofood Capricorno
Redattore responsabile
di
Giovedì 31 dicembre Teleradio 7 SA Muzzano
4
di
Fabio Martini
Coredattore
Giancarlo Fornasier
Photo editor Reza Khatir
Amministrazione via Industria 6933 Muzzano tel. 091 960 33 83 fax 091 960 31 55
Direzione, redazione, composizione e stampa Centro Stampa Ticino SA via Industria 6933 Muzzano tel. 091 960 33 83 fax 091 968 29 88 ticino7@cdt.ch www.ticino7.ch www.issuu.com/infocdt/docs ticinosette è su Facebook
Stampa
(carta patinata) Salvioni arti grafiche SA Bellinzona TBS, La Buona Stampa SA Pregassona
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In copertina
Il sogno (aurora boreale) Fotografia ©Francesco De Cecchi
Liberi scatti: il Concorso fotografico La copertina e il Reportage di questo numero sono dedicati alle immagini dei lettori che hanno partecipato al Concorso fotografico 2015. Va subito detto che, con molto piacere, la Redazione ha potuto constatare un sensibile miglioramento nella qualità delle fotografie inviate rispetto a quanto accaduto nel 2014, sia in termini di varietà dei soggetti sia per quanto concerne l’originalità compositiva. Precisiamo che, a differenza dello scorso anno, l’immagine presente in copertina non è quella vincente: per ragioni di impaginazione e formato originale della fotografia, lo scatto vincente lo potete ammirare in apertura di Reportage. Visti gli interessanti risultati, Ticinosette rinnova anche per questo 2016 il Concorso fotografico. Come per gli anni passati, all’iniziativa possono partecipare tutti, anche se – per ovvie ragioni – sono esclusi categoricamente i professionisti della fotografia, ma non gli apprendisti fotografi e le persone in formazione in ambito visivo. Nel corso del 2016 i partecipanti potranno inviare una sola fotografia per ogni sezione, anche in tempi diversi. Abbiamo definito alcune tematiche sulle quali potrete sbizzarrirvi: Avventura, Ritratto, Stagioni, Leggerezza ed Equilibrio. Ricordiamo che in ogni invio deve essere specificata la sezione a cui si intende concorrere, oltre al proprio nome e cognome, indirizzo e recapito telefonico. Le immagini – che saranno accettate solo se inoltrate in alta risoluzione (300/320 ppi) in modo da consentirne la pubblicazione – dovranno essere inviate
al seguente indirizzo di posta elettronica: phototicinosette@gmail.com. Questa rappresenta una condizione essenziale per poter garantire la pubblicazione e la stampa: nel corso del 2015, infatti, più volte abbiamo ricevuto fotografie qualitativamente interessanti ma che non era possibile proporre proprio a causa della risoluzione troppo bassa. Un fattore tecnico, certamente, ma essenziale alla buona riuscita dell’iniziativa. Come consuetudine, mensilmente pubblicheremo una fotografia selezionata tra quelle giunte nell’arco delle quattro settimane, e ritenuta la più interessante dal comitato di Redazione. L’appuntamento con la prima immagine è tra un mese; le migliori fotografie saranno raccolte in un reportage che apparirà a inizio 2017. Il vincitore finale, selezionato sempre dalla Redazione, riceverà un premio in contanti di ben 400.– franchi. Buona lettura, la Redazione
in copertina
Francesco De Cecchi vincitore agosto 2015 “Il sogno” L’aurora boreale è un fenomeno naturale spettacolare visibile unicamente nelle latitudini più a nord. L’immagine evidenzia l’abilità del fotografo e la prontezza nel catturare quest’evento, non solo scegliendo un tempo di esposizione corretto, ma anche giocando sulla simmetria generata dal riflesso del fenomeno sull’acqua
La salute in trappola Bufale. Allarmi, scoperte sensazionali, rimedi miracolosi per curare malattie spesso gravissime… Sul web la disinformazione in campo medico viaggia alla velocità della luce e si diffonde a macchia d’olio. Ma come fare per non cadere negli inganni della rete? di Roberto Roveda
C Agorà 4
ercate un rimedio sicuro per la ricrescita dei capelli? Internet offre soluzioni miracolose, dalle lozioni a base di radici di ortica dagli effetti assicurati agli impacchi al cicorino. Se poi siete sovrappeso ecco servite testimonianze di illustri sconosciuti che giurano sulla dieta del pompelmo oppure su quella a base di minestrone da servire a colazione, pranzo, merenda e cena. Insomma, la rete è la patria delle bufale legate alla salute e un vero e proprio parossismo si raggiunge quando le cose si fanno serie, anzi serissime. Per curare il cancro, per esempio, si suggerisce l’assunzione di bicarbonato che riduce l’acidità dell’organismo oppure l’aloe fino ad arrivare ai prodigi della dieta anticancro basata sull’assunzione di uva a volontà. Come si diffondono le bufale? In rete quindi la fantasia non manca e neppure ciarlatani e imbonitori di piazza pronti a far passare rimedi variopinti e folcloristici per vere e proprie verità certificate. Proliferano, poi, le scoperte clamorose, naturalmente ignorate dalla medicina, e vengono lanciati allarmi sulla pericolosità di farmaci e terapie. Il problema è che tutto questo mare magnum di informazioni e notizie gira nel web senza alcun tipo di controllo sulla fondatezza delle notizie. E internet agisce come un enorme amplificatore dove le informazioni, buone e false che siano, si propagano. Ognuno, in fondo, può decidere di rilanciarle senza minimamente preoccuparsi delle conseguenze di quello che sta facendo. La maggior parte di noi, infatti, opera nella rete senza avere consapevolezza della potenza del mezzo che sta usando. E questo provoca facilmente allarmismi e disinformazione, soprattutto quando si tratta di salute, tema delicatissimo e sul quale siamo un po’ tutti ipersensibili. Così le bufale mediche proliferano e si diffondono come ci spiega Paolo Attivissimo, giornalista informatico e “cacciatore di bufale”: Uno dei meccanismi tipici di diffusione si innesca quando riceviamo una notizia di cui non siamo sicuri. Nel dubbio decidiamo di rilanciarla ai nostri amici via mail o con Facebook o altro social. In questo modo la notizia, anche se falsa, si amplifica e acquista veridicità. Un caso da manuale, in questo senso, è l’appello via mail per la raccolta di sangue. La richiesta viaggia di mail in mail fino ad arrivare casualmente all’indirizzo
di una persona che lavora in un ospedale e la cui mail ha in calce l’intestazione dell’ospedale stesso. Quando l’appello viene rilanciato ha acquisito veridicità perché sembra inviato da un ente ospedaliero. Insomma, internet ha creato meccanismi nuovi che si devono conoscere per evitare problemi di questo tipo. Le bufale mediche nascono spontaneamente o sono scientemente organizzate? Ne ho incontrate di diversi generi. In alcuni casi nascono da un equivoco o dalla distorsione di una notizia come nel caso precedente. Altre volte le bufale vengono create ad arte per creare allarmismo e ottenere un tornaconto. Uno dei casi più evidenti è l’allarme sulla pericolosità dei vaccini. Tutto nasce più di trent’anni fa da una pubblicazione di un medico inglese, Andrew Wakefield, secondo cui la vaccinazione trivalente (morbillo, parotite, rosolia) era pericolosa e causava l’autismo. Un’indagine ha poi evidenziato che questo medico riceveva soldi da una società che produceva un vaccino concorrente a quello trivalente. Nel frattempo però si è generata una vera e propria psicosi, che continua a essere rilanciata in internet e che ha come conseguenza un preoccupante calo delle vaccinazioni per malattie che sono tutt’altro che banali. Una cosa che colpisce è la diffusione di siti che sono evidentemente ideologici e portati a enfatizzare alcune notizie a danno di altre. Siti che possono contare su una diffusa mancanza di volontà di approfondire le informazioni. Lei che ne pensa? Si certo, è il classico fenomeno chiamato in gergo click baiting. La maggior parte dei siti internet vive di pubblicità e quindi chi scrive le notizie, con una buona dose di cinismo, è poco interessato a controllare se la notizia è vera o falsa. Punta a generare più click possibili, ricorrendo al sensazionalismo e all’allarmismo. Niente di nuovo sotto il sole: uno dei principali giornali inglesi, il Daily Express, annuncia nei suoi titoli un giorno sì e l’altro pure che è stata scoperta una nuova cura per l’Alzheimer. Poi si va a leggere la notizia e si scopre che di vero c’è poco o nulla. Addirittura sappiamo che dietro alcune notizie ci sono degli interessi ben precisi. Recentemente, un altro giornale inglese, il Daily Mail, ha annunciato che i problemi della senilità possono essere affrontati consumando una tazza di cioccolata tutte le sere! Leggendo bene l’articolo ci si rendeva
“contrariamente a quanto afferma la medicina ufficiale”. Le due parole “medicina ufficiale” ci devono far pensare che chi le usa non vuole tanto contrapporsi alle aziende farmaceutiche o alle lobby dei medici. Vuole mettersi in opposizione al sistema della ricerca medica, ricerca che ci ha consentito di ottenere enormi risultati in ambito sanitario. Non esiste una “medicina ufficiale”. Esiste una medicina che funziona e se funziona la si usa. Se non fa nulla, non è medicina e chi la diffonde è un imbonitore che vuole imbrogliare il prossimo.
Immagine tratta da gonzaga.mn.it
conto che la ricerca su cui si basava la notizia era stata sponsorizzata dalla Mars, l’azienda che produce le note barrette al cioccolato. Insomma, i meccanismi della bufala sono sempre stati presenti nei media. Oggi internet ha elevato l’impatto delle notizie all’ennesima potenza e di questo dobbiamo essere consapevoli. Ciò che colpisce, infatti, è la grande fiducia che si ripone nella rete, proprio in virtù della sua accessibilità che pare renderla uno strumento “perfetto”, inattaccabile. Viceversa, come abbiamo visto, ciò che circola sul web è assai manipolabile. Come “vaccinarsi” contro le bufale? Prima di tutto bisogna essere consapevoli dei meccanismi con cui le notizie vengono fabbricate… e utilizzo il termine “fabbricate” intenzionalmente. Dobbiamo farci una sorta di decalogo di regole da seguire per valutare una notizia. La prima regola è che raramente esistono soluzioni semplici per problemi difficili. Se viene proposta la cura per una malattia grave solo cambiando il nostro stile di vita o usando una pianta esotica – tra l’altro costosissima e venduta unicamente da una certa azienda – l’allarme deve scattare immediatamente. Così come si deve prestare attenzione quando vengono usate parole fatte apposta per richiamare l’attenzione. Per esempio, il termine “naturale”. Ma naturale in sé non significa nulla, così come spesso sono semplici specchietti per le allodole i richiami alla semplicità e genuinità della cose. Se ci pensiamo anche la cicuta, che è un veleno potentissimo, esiste in natura, è totalmente naturale. Altro campanello d’allarme quando leggiamo la frase
Contro le bufale in un settore tanto delicato come quello della salute potrebbero essere efficaci dei meccanismi di controllo e di garanzia come spesso si invocano in generale per internet? Imporre limiti e norme restrittive a un canale di informazione come internet è pura fantascienza, una condizione irrealizzabile anche da un punto di vista tecnico. E poi chi dovrebbe elaborare queste norme, chi dovrebbe vigilare perché vengano applicate e in che modo? Non possiamo pensare a un gendarme delle opinioni per internet, sarebbe antistorico e antidemocratico. La via corretta a mio parere è far conoscere e utilizzare quei siti dove vi è un controllo di qualità sulle informazioni. Condivido l’idea che ci sia un pool di esperti in un determinato ambito in grado di valutare e dirci se, per esempio, una certa dieta è efficace oppure no. Un pool di garanti dovrebbe ricercare se esiste una documentazione in merito e mettere in rete un dossier che tutti possano consultare, così da reperire facilmente le informazioni che servono per non essere vittime di bufale. Sul suo sito (attivissimo.net) anche lei mette in luce una serie di bufale mediche. Ci sono altri “luoghi” della rete affidabili in questo delicato settore? Io mi sono occupato di bufale mediche particolarmente preoccupanti, per esempio, la paura per la presenza di additivi cancerogeni negli shampoo o nei cibi. Di bufale mediche però mi occupo se c’è un esperto in grado di farmi da garante perché non è un campo in cui si può improvvisare. Se si cercano informazioni ci si può rivolgere a siti come “Bufale un tanto al chilo” (butac.it) che si occupa anche di bufale in medicina. Oppure “Medbunker” (medbunker.blogspot.it) che è gestito da un medico, Salvo Di Grazia1. È un sito specializzato nelle bufale sia nel campo della medicina tradizionale, sia in quello della medicina alternativa, sia nel mondo della farmacologia. Insomma, non risparmia nessuno e offre un servizio assai utile. Siti come questi mi pare facciano la cosa migliore nell’ambito dell’informazione medica: niente censura, niente divieti, ma mettono a disposizione tutte le notizie necessarie per capire e conoscere. È la via più costruttiva per evitare le bufale. note 1 Autore del libro Salute e bugie. Come difendersi da farmaci inutili, cure fasulle e ciarlatani, Chiarelettere, 2014.
Agorà 5
Il mestiere e il furore Cristina Castrillo, attrice-regista di origine argentina, pubblica “tracce”: intenso ritratto di un’epoca e di un fecondo percorso artistico di Daniele Bernardi
Il motivo per il quale ho sempre diffidato della cosiddetta,
Arti 6
Una tournée a Cuba è più simile a un safari di inizio secolo dichiarata, “letteratura di viaggio” è il seguente: in linea di che a un romantico viaggio, così come la visione di una principio, qualunque buona operazione letteraria è, in fon- platea stracolma di giovani colombiani che pestano i piedi do, già di per sé il resoconto di un’avventura. Poco importa e piangono invece di applaudire è molto lontana da quella che lo spostamento si sia svolto tra Giubiasco e Bellinzona di un ordinato pubblico di addetti ai lavori. L’intensità delle (penso al nostro Giorgio Orelli), o sulle strade degli Stati esperienze è tale che qualunque esposizione risulta uno Uniti (la mente, chiaramente, va subito a Jack Kerouac). Il sbiadito palliativo. Sarà per questo, probabilmente, che la letteratura di quel mondo si aggrappa, il punto è un altro: il solo viaggio degno di più delle volte, alle maglie magiche della essere riportato, trasfigurato, mutato in poesia. metafora di ciò che, il più delle volte, si È naturale dunque, anche a causa della ignora, è quello che un soggetto compie natura stessa degli ingranaggi mnemonidentro se stesso. Non è la descrizione di ci, che pure la Castrillo, nell’affrontare la un percorso ad attirarci, ma l’esito dell’instesura di questa sorta di “documento”, contro con lo sconosciuto che siamo. abbia scelto, istintivamente, una forma Cristina Castrillo, attrice, regista, pedago“scomposta” – cifra che, tra l’altro, ha ga e drammaturga insignita, nel 2014, del caratterizzato parte della letteratura del Premio per il Teatro assegnato dall’Ufficio secolo che ci siamo appena lasciati alle federale della Cultura, conosce bene il spalle (da Proust in poi, è tutto un disenso di quanto accennato; e chi, come sgregarsi e riassemblarsi di tempi che, me, ha avuto la fortuna di seguirne il per usare un’espressione di Manuela lavoro, come allievo e, contemporaneaCamponovo, autrice della prefazione al mente, come attore, può confermare che volume, “hanno nulla da spartire con la nel caso del Teatro delle Radici (realtà teatrale che, dagli anni ottanta, ha impresso Cristina Castrillo (da theaterpreise.ch) logica razionalizzante di un «prima» e di un «dopo»”). una svolta decisiva nel mondo culturale della Svizzera italiana) il senso profondo della parola “viag- Questo, naturalmente, non significa che non ci sia una logio” è sempre stato al centro di un modo di intendere la gica nella narrazione di tracce, anzi. Forse, questa appartiene ai dettami di un ordine più vero, che è quello nascosto, che creazione e, di conseguenza, la vita di ogni giorno. Soprattutto, “viaggio” è il nome stesso del processo artistico; non si vede – vale a dire quello dell’inconscio e, di consepoiché ogni opera non è la ripetizione di quanto accaduto, guenza, del linguaggio (sempre nella citata nota, si sottolinea ma lo scandaglio stesso di una determinata zona dell’anima. giustamente quanto tale peculiarità sia, da sempre, la cifra Ciò detto, tenendo conto di tali considerazioni, nel leggere stilistica che il Teatro delle Radici propone). il recente libro tracce, scritto da Cristina Castrillo e pubblicato dalle Edizioni Ulivo, mi è impossibile non riportare Le facce della mappa alla mente una battuta dello storico spettacolo Umbral, nel Da un punto di vista della struttura, l’opera è composta da quale si accenna a “quel primo sguardo rivolto all’interno” che sei parti. Ciascuna fa riferimento a una parola che torna, più fu “il mezzo con il quale scoprire quel primordiale personaggio volte, nel lessico di quel teatro che, posso dire, insieme, sotto la guida di Cristina, abbiamo cercato di costruire: “mappa” da conoscere”: cioè “noi stessi”. (“Se me dibujò un mapa en el centro del pecho...” rimane, certo, dopo anni, una delle battute più celebre dei suoi spettacoli). I frantumi dell’America latina Prima di proseguire, è inevitabile compiere un’ulteriore Ogni sezione, con le sue oscillazioni temporali, appartiene premessa in fondo poco distante dalle precedenti riflessioni. al determinato territorio di un apprendistato artistico coTracce è, indubbiamente, un libro latinoamericano e chi, minciato quando l’autrice ignorava ancora il significato soprattutto lavorando, è stato almeno un poco su quella della parola “teatro”: “Come era possibile scegliere il teatro pagina di mondo, sa che l’America latina è un luogo di cui, quando non si aveva mai avuto accesso, né possibilità di assistere paradossalmente, è impossibile dire qualcosa. Specialmente, a uno spettacolo, né letto un testo teatrale, né studiato nulla di l’America latina è, nel bene nel male, un continente assolu- simile?”, si chiede la Castrillo nella seconda parte del volutamente folle. Rispetto al vissuto, ogni invenzione letteraria me, quando il peregrinare della “bambina” che era la stava che abbia come motore quella terra, parte in svantaggio. portando a fare una scelta della quale, sostiene, ancora non
sapeva nulla. Ebbene, si può dire che tutto tracce e la sua riflessione – che ha, come cuore pulsante, il percorso della regista-autrice prima che, in fuga, arrivasse nel piccolo paese chiamato Svizzera –, altro non sono che un muoversi, con la mente, attorno al cerchio di questa domanda. Altra caratteristica fondante di questo incedere è quella che, da un punto di vista concreto, segna come tratto distintivo la soggettività dell’autrice: l’esilio. Ma oltre alle questioni storico-politiche dell’Argentina, c’è un ulteriore punto che, credo, balza agli occhi. “I turbamenti dell’esilio” possono essere “incarnati” in vario modo e la condizione dell’artista, probabilmente, è una di quelle che, a priori, ne contiene le premesse: dal teatro alla poesia, l’arte inizia, comunque, con una messa al bando e con la necessità di fare qualcosa di se stessi. “Volver a los diecisiete” I molti che sono stati formati, come attori, da Cristina Castrillo, hanno ascoltato un’infinità di volte, a volte in lacrime, altre ridendo come pazzi, i racconti di una giovinezza passata attraverso le burrasche del suo paese: “Non credo di avere gli strumenti né la capacità per descrivere cosa significasse realmente avere diciassette anni a pochi passi dall’inizio degli anni settanta”, scrive nel suo libro. E aggiunge: “Avere diciassette anni e sentirsi tanto vivi da far paura”. Quel furore vitale, in tracce, che con quei “diciassette” tanto ricorda la voce cilena di Violeta Parra, giunge al lettore condensato attraverso la descrizione del Libre Teatro Libre;
leggendario gruppo teatrale del quale la Castrillo fu parte con Oscar Rodriguez, Lindor Bressan, Luisa Nuñez, Graciela Ferrari, Pepe Robledo Susanna Pautasso, Roberto Videla e Maria Escudero. L’uomo di teatro europeo medio probabilmente ignora la ricchezza sconvolgente di un territorio che ha prodotto nuclei storici come il Teatro La Candelaria in Colombia o il Grupo Cultural Yuyachkani in Perù (tanto per nominare due realtà storiche celebri). Perciò il gusto della sorpresa e della curiosità desterà commozione e interesse nel leggere la sezione dispiegare la mappa, dedicata alla citata compagnia e contenente capitoli bellissimi come le perle di un itinerario e “El fin del camino”. A questi, doverosamente, devo aggiungere, davvero indimenticabili, i successivi Comandamenti, In altre parole e, soprattutto, Poesie clandestine – del quale, per pudore, non oso dire nulla se non che, per chi conoscesse l’opera di Roberto Bolaño, l’analogia tra i fatti riportati e il romanzo Amuleto lascia davvero stupiti. Forse, ripensandoci bene, protagonista di queste pagine è proprio la giovinezza; sì, perché con tutta la sua incoscienza permette, anche quando il tempo sfiorisce, di pensare quel che non si dovrebbe o di credere in quel che sarebbe bene lasciar perdere. Se è vero, come leggiamo nella conclusione, che “si ha bisogno di molto tempo per scrivere un nome”, possiamo anche aggiungere, come diceva Pablo Picasso, che “ci vogliono molti anni per diventare giovani”. Detto questo, mi pare di sentire Cristina recitare il suo assolo nella piccola sala di viale Cassarate: “Non spegnerti, piccola luce, non spegnerti!”.
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Anno nuovo, nuovi spazi “Quando una persona sperimenta almeno una volta «l’ordine perfetto», prova la sensazione che la propria esistenza abbia subito una metamorfosi. In tal modo, non tornerà mai più alla situazione iniziale di disordine” (Marie Kondo) di Keri Gonzato
Società 8
Ampie vedute per menti libere (da vitaconsapevole.it)
La scelta migliore nella vita è passare subito all’azione. Bando quindi alle infinite liste di buone intenzioni, destinate a finire nel dimenticatoio… L’anno nuovo ci invita a fare tabula rasa e ripartire da zero: subito! Lasciando andare il vecchio e l’obsoleto, ci alleggeriamo e facciamo spazio al nuovo perché l’energia vitale possa scorrere fresca come un ruscello dentro e intorno a noi. Per usare un termine cool si parla di decluttering. In sostanza, si fa spazio al nuovo eliminando il vecchio. Sia a livello emotivo che a livello fisico, tutti tendiamo a sviluppare un attaccamento verso gli oggetti, le persone e le situazioni del passato. Il prezzo di questo attaccamento è alto, si rischia di vivere in una giungla di oggetti ed emozioni che offuscano il presente e appesantiscono la quotidianità. Per chi, in un modo o nell’altro, fatica a fare spazio dentro e fuori di sé, il nuovo mantra è “lasciar andare”. Una modalità che, una volta attivata, può diventare un vero e proprio modus vivendi, capace di lasciarci sempre freschi e disponibili a quello che offre il qui&ora. Si può iniziare dal macro per poi, un poco alla volta, arrivare al micro… Partire dagli spazi in cui si vive, dalla propria casa all’ufficio, passando per la borsa e il portafogli pieno di bigliettini inutili, per approdare alla detox del
corpo e, infine, del cuore e dell’anima. Ci si muove un passo alla volta, con calma e respiro, tenendo presente che tutto è connesso. Ripulendo un aspetto della propria vita, si alleggeriscono automaticamente anche gli altri piani. Partire decisi: via l‘inutilizzato Sappiamo che l’ambiente in cui viviamo e lavoriamo influisce fortemente sul nostro stato d’animo, e quindi un ambiente pulito e ordinato ha il potere di liberare la nostra mente, creando il terreno fertile per apportare i cambiamenti che desideriamo nella nostra vita. Questo e molti altri concetti sono bene espressi in una guida che di recente ho acquistato che invita a liberare gli spazi dall’inutile e dare spazio all’essenza. Si tratta de Il magico potere del riordino (Vallardi, 2014), un volumetto leggero, in cui l’autrice Marie Kondo svela il metodo giapponese per trasformare i propri spazi e, assieme a questi, la propria vita. Capitolo dopo capitolo ci si libera del superfluo. Prima di tutto occorre accendere la lampadina della consapevolezza: Perché non riesco a tenere in ordine la casa? (capitolo primo). Successivamente, si passa a eliminare tutto ciò che appesantisce il presente: Prima di andare avanti, finite di buttare tutto (capitolo secondo). Si passa poi alla fase del ri-
ordino: Riordinare per categorie funziona che è una meraviglia! (capitolo terzo). Nel quarto, Lezioni di organizzazione per far risplendere la vostra vita, si interiorizzano le regole per continuare sulla buona strada e, per concludere in bellezza, si va in profondità… Il magico potere del riordino che vi cambia radicalmente la vita! “Essere disordinati non è un fattore ereditario e non ha nulla a che vedere con la mancanza di tempo. Invece è il risultato dell’accumulo di numerose convinzioni errate sul riordino”, spiega Marie Kondo, “voglio confidarvi un segreto: per prima cosa, buttate ciò che non serve; poi, riordinate tutto in una volta, in modo definitivo e senza tralasciare nulla”. Pronti? Partenza e butta via! Prendersi cura si sé Detox del corpo… Approfittiamo del momento per fare un check-up del nostro stato psico-fisico. Nella gran parte dei casi, nel pieno dei postumi da festività, ci sentiremo stanchi e appesantiti. Per ripartire in tutta leggerezza è utile regalarsi un periodo di detox, un approccio alimentare che libera il corpo dalle tossine. Associando questo percorso alimentare ad attività fisiche benefiche come lo yoga, passeggiate all’aria aperta e meditazione – giorno dopo giorno – potremo davvero rinascere. L’ideale è iniziare ogni giornata con almeno 12 minuti di meditazione, per liberare la mente. Inoltre, camminare almeno un’ora
nella natura riossigena l’organismo, lo rende meno acido, e aiuta a lasciar andare le tossine mentali. Il consiglio è di muoversi lentamente, percependo tutte le sensazioni del corpo. Per pianificare il proprio regime detox ci sono molti libri e siti online che offrono delle interessanti linee guida… La prima cosa da fare è assumere l’impegno con sé stessi di evitare le sostanze (e le abitudini) “intossicanti”, tra le principali alcol, caffeina e cibi carichi di grassi saturi come gli alimenti fritti, condimenti eccessivi, cibi precotti, latticini e carne. Verdura e frutta, ricche di fibre, liquidi e sostanze nutritive, associate ai cereali integrali, saranno invece i nostri alleati. Sotto forma di smoothies, zuppe calde, spremute e tisane a base di zenzero fresco ci faranno sentire come dei. In linea generale bere almeno due litri d’acqua al giorno, anche sotto forma di tisane. Oltre allo zenzero, sono ideali quelle depurative ai semi di lino o il super mix carciofo, tarassaco e cardo mariano. Per depurare il corpo, il binomio liquidi e fibre è ideale. Come snacks opterai per un frutto, una manciata di noci o un centrifugato. Completiamo l’effetto rinascita, cambiando pelle offrendoci una coccola… prenotare uno scrub e un massaggio linfodrenante in una SPA e poi dedicarsi all’hamam. Che bellezza, rinascere a un nuovo anno, liberi e candidi come una tabula rasa… Io ci provo!
Abbonamento annuale adulti. Viaggiate ovunque con meno di 5.– franchi
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Esempio di costo calcolato sulla base del prezzo dell’abbonamento Arcobaleno annuale adulti, 2a classe, tutte le zone. Termini e condizioni su: arcobaleno.ch/condizioni
S
ono nata vicino a Luino, un luogo che amo molto. Anzi, il Lago Maggiore è per me il posto più bello che ci sia! Da parte di madre sono tedesca e quindi ho avuto la fortuna di nascere bilingue. Sono stata anche fortunata a frequentare dalle elementari fino alla maturità la Scuola Europea di Varese, un istituto internazionale dove oltre a imparare le lingue ho acquisito una grande apertura culturale. Fin da piccola sono poi stata affascinata dalla natura: stare all’aperto era per me la cosa più bella che si potesse fare. Mi piaceva la geografia e la biologia e quindi quando mi sono trovata a dover scegliere l’università, a 19 anni nel 1994, ho puntato su Biologia a indirizzo ecologico. La scelta dell’indirizzo nasceva dall’idea di non volermi specializzare in un settore unico, limitato ma di poter avere una visione d’insieme delle cose, per contemplare il pianeta Terra nel suo complesso. Ecologia è lo studio della “casa” in cui noi tutti viviamo e a me interessava avere un approccio multidisciplinare. Sono andata all’università del Galles a Bangor, un posto sul mare e vicino a un parco nazionale. L’ho scelto perché non mi andava di stare in una città come Londra. Sono stati tre anni intensi, quelli dell’università, nei quali ho fatto anche parte della nazionale universitaria gallese di basket, una soddisfazione perché lo sport di squadra mi piace molto. Finito il bachelor avevo voglia di fare un poco di pratica e allora sono andata per un anno al parco nazionale di Berchtesgaden, al confine tra Germania e Austria, per partecipare a un progetto di monitoraggio dell’aquila reale. Una esperienza di vita fatta di infinita pazienza perché per catturare le aquile e fornirle di trasmittente bisogna attendere l’inverno quando il cibo scarseggia e le si può attirare con le esche. Quindi: giornate in baita al freddo, senza acqua e luce… quando tornavo alla vita normale mi rendevo conto di tutti i lussi che abbiamo e di quanto sprechiamo. Conclusa questa esperienza, volevo completare la mia preparazione da un punto di vista socioeconomico perché per me la tutela dell’ambiente disgiunta da tutto ciò che riguarda società ed economia diventa fine a se stessa. Sono tornata in Gran Bretagna a seguire un master di
politiche ambientali a livello europeo. Il master è stato il trampolino di lancio per essere selezionata per una stage di sei mesi alla Commissione Europea a Bruxelles nel 2000. Lavoravo presso il Direttorato della Ricerca per il programma Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile, un’attività interessante perché mi trovavo in uno dei luoghi dove avviene la globalizzazione, dove i tecnocrati decidono per tutti. Interessante e frustrante perché lì tutto sembrava lontano dalle realtà locali, l’iniziativa del singolo sembrava non avere spazio. Tutti mi dicevano che dovevo rimanere a Bruxelles per fare carriera ma io penso che si debba ragionare globalmente per poi agire localmente e quindi, finito lo stage, ho deciso di collaborare con enti locali, ONG, istituzioni e istituti di ricerca per promuovere lo sviluppo sostenibile a livello locale. Da allora mi occupo di educazione alla sostenibilità, sviluppo locale e progettazione partecipata. Attività fondamentali perché il primo atto è far comprendere alle persone cosa significa sviluppo sostenibile, prendere coscienza che bisogna cambiare. Dopo la presa di coscienza si può agire concretamente. Nel 2007 lavoravo a Milano e la città mi stava stretta. Così ho cominciato a guardarmi in giro per tornare vicino a casa e sono approdata alla SUPSI. A me piace il lago e anche a Lugano ne ho trovato uno. Mi sono trasferita e lavoro da allora presso l’ISAAC, l’Istituto di Sostenibilità Applicata all’Ambiente Costruito. Ci occupiamo degli aspetti energetici legati agli edifici e di energie rinnovabili. In particolare, io seguo i progetti nelle scuole e con i cittadini per sensibilizzare sul tema del risparmio energetico. È un lavoro che mi coinvolge molto. Il mio sogno è quello di riuscire a diffondere sempre di più il concetto di “cittadinanza attiva” e rendere le persone protagoniste del nostro cammino verso una società più ecosostenibile. Poi, da un anno e mezzo ho un’altra missione importante nella vita oltre all’ecologia: mio figlio. Una missione faticosa ma che mi dà tanta energia!
ROBERTA CASTRI
Vitae 10
Fin da bambina ha amato la natura e la vita all’aria aperta. Un amore diventato la sua professione nella speranza che le persone siano protagoniste del loro cammino verso una società più ecosostenibile
testimonianza raccolta da Roberto Roveda fotografia ©Reza Khatir
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ConCorso fotografiCo tiCinosette 2015
Federica Ponti Tosio vincitrice finale Concorso 2015 “Il corpo” Affascinante fotografia notturna che al suo interno raccoglie tutti gli elementi fondamentali necessari alla creazione di un’opera di valore. Quelli che potrebbero apparire come difetti (per esempio, il rumore o “grana”) si trasformano in questo caso in valori estetici che contribuiscono alla definizione di un’atmosfera surreale e impressionistica
Pierre Pellegrini vincitore giugno 2015 “Il sogno” Una Polaroid bianco e nero realizzata con assoluta maestria e competenza da Pierre (autore già conosciuto nell’ambito di concorsi di fotografia a livello internazionale). Il paesaggio, di cui l’autore offre una lettura inconsueta e originale, appare trasfigurato e suggestivo
Pierre Pellegrini vincitore aprile 2015 “L’acqua” Una composizione dal sapore minimalista contrassegnata da una eccellente struttura che richiama le opere di Micheal Kenna, un autore che in questi ultimi anni ha fatto molto tendenza in ambito fotografico
Frank Marcacci, vincitore luglio 2015, “Il sogno” Un’onirica immagine invernale che fa riflettere sul ciclo della natura. Alberi spogli, come soldati in una silenziosa adunata, che pazientemente attendono il risveglio della natura e l’arrivo della primavera
Antonio Tamburini, vincitore dicembre 2015, “L’acqua” Un bel paesaggio adamsiano, ma a colori. Un’immagine che invita alla meditazione e alla calma come lo specchio dell’acqua che riflette fedelmente la luce del cielo
Anita Mitrovic vincitrice febbraio 2015 “L’acqua” In questa fotografia l’autrice ha optato per un utilizzo estremo, ma divertente ed efficace di Photoshop. Potrà forse non piacere ai puristi della fotografia, ma è stata scelta da Ticinosette per l’audacia nella sperimentazione
Gilberto Luvini vincitore maggio 2015 “L’acqua” Bella atmosfera autunnale catturata al momento giusto della giornata, quando la nebbia rimane bassa sullo specchio lacustre. Una scena dal forte impatto pittorico e capace di rimandare all’arte del passato
Sonia Bottari vincitrice novembre 2015 “Il sogno” La fotografia, fiabesca, coglie l’animale all’interno del suo contesto. Una dimostrazione di come si possano trovare soggetti interessanti senza dover raggiungere luoghi lontani
Alessandro Pellegrini vincitore marzo 2015 “Il sogno” Una bella composizione sia dal punto di vista strutturale sia della capacità evocativa. Ottimo l’utilizzo della prospettiva e della messa a fuoco non selettiva
Ely Burgyan vincitrice ottobre 2015 “Il corpo” Acqua, pietra e corpo, un trio di fattori sempre vincente. Bella la composizione asimmetrica, in cui l’autrice, abilmente, ha suddiviso in modo armonioso gli elementi presenti nell’immagine
Astrofood
Capricorno p. 40 – 41 di Patrizia Mezzanzanica ed Elvin Montesino
Tenace, calcolatore, lavoratore instancabile e competitivo fino all’inverosimile il Capricorno è un segno di terra solido e concreto che, anche a tavola, sceglie la sostanza. Nasce all’inizio dell’inverno, nel periodo più duro dell’anno, e la sua corrispondenza stagionale è la conservazione del seme: fuori fa freddo, tutto ghiaccia ma il seme deve sopravvivere. È una resistenza strenua quella del Capricorno, che forgia la sua tenacia e la sua forza
Astrofood - Capricorno
Nutrirsi, per i nati nel segno del Capricorno, è un
modo per resistere alle avversità della vita e quindi consuma di tutto e in abbondanza, facendo spesso “scarpetta” e lasciando il piatto lucido e pulito. Ama le ricette tradizionali, gli intingoli, i sughi, le pietanze che richiedono cotture lunghe ed elaborate e, al dolce, preferisce decisamente il salato, a eccezione del cioccolato fondente per cui nutre una vera passione. È un ospite conteso e riservato, non lesina sui complimenti e non fa storie se il cibo non è all’altezza delle sue aspettative. È anche un ottimo cuoco ma preferisce di gran lunga farsi invitare. La sua sobrietà e il suo aspetto un po’ severo possono forse mettere in soggezione gli altri convitati ma sa farseli amici con discrezione e compiacenza. Ambizioso e vanitoso è anche un ottimo padrone di casa. Tiene, infatti, a fare bella figura, a soddisfare i suoi invitati e a essere socialmente riconosciuto. A tavola accantona la sua proverbiale taccagneria imbandendo apparecchiate ricche e scenografiche, scegliendo con attenzione i decori e puntando sulla qualità degli ingredienti. È, inoltre, sollecito e premuroso verso i suoi ospiti, tanto da informarsi sui loro gusti, abitudini o eventuali intolleranze alimentari. Ai fornelli è meticoloso. Nulla, nelle sue preparazioni, è lasciato al caso. Controlla attentamente le dosi e i tempi di cottura, lava con pazienza certosina ogni foglia di insalata, elimina le impurità nascoste nel pesce, ispeziona pollo e cappone fino a essere certo che l’interno sia perfettamente pulito e, solo allora, procede con il ripieno. Da buon tradizionalista non apprezza ardite sperimentazioni culinarie per cui predilige ricette collaudate che ama trascrive su un taccuino che conserva gelosamente. È anche un collezionista di libri di cucina ma non necessariamente un appassionato lettore di ogni ricetta. La sua curiosità è sempre rivolta a ciò che più gli è consono e familiare e dedica al resto solo una distratta occhiata. Fisicamente il segno del Capricorno governa lo scheletro, le ossa, le ginocchia, i denti e le cartilagini e da qui deriva il suo amore per i formaggi, specie se stagionati, ricchi di calcio. Fra tutti il Parmigiano Reggiano, non a caso frutto di una lavorazione lunga ed elaborata, è il suo favorito. Dovendo scegliere, opta per i vini rossi, preferibilmente rari e costosi, che usa anche per cucinare. Un buon brasato al Barolo necessita di un ottimo taglio di carne tanto quanto di un buon vino. Anche per quanto riguarda i super-alcolici è un buongustaio, ama whisky e cognac invecchiati a lungo in botti di legno pregiato.
Qualche ricetta Tagliatelle alla papalina con piselli (4 persone) 350 g di tagliatelle; 200 g di piselli; una cipolla; 2 uova; 50 g di pecorino romano grattugiato; 50 g di prosciutto crudo; olio extra vergine di oliva; sale e pepe Soffriggere la cipolla in padella e, una volta dorata, aggiungere i piselli cuocendo per pochi minuti. Tagliare il prosciutto a listarelle, quindi aggiungerlo al soffritto già spento. In una ciotola sbattere le uova e unire la metà del pecorino con sale e pepe. Cuocere la pasta e, a cottura ultimata, versarla nella padella mescolando continuamente. A fuoco spento aggiungere la crema di uova e la restante metà del pecorino. Servire con una spruzzata di pepe nero.
Fegato alla veneziana (4 persone) 500 g di fegato di vitello; 500 g di cipolle dorate; un bicchiere di vino rosso; olio; pepe e sale Tagliare il fegato a striscioline eliminando le parti bianche e la pellicina. Ammorbidire la cipolla in una padella con un po’ di olio quindi unire il fegato e bagnare il tutto con il vino facendolo evaporare a fiamma alta. Girare la carne e farla cuocere per non più di cinque minuti. Aggiungere una spolverata di pepe, aggiustare di sale e togliere dal fuoco. Servire ben caldo
Salame di cioccolato 300 g di biscotti secchi; 200 g di cioccolato fondente; 150 g di burro; 100 g di zucchero; 2 uova; 1 cucchiaio di rum; 50 g di nocciole; una bustina di zucchero a velo Togliere il burro dal frigorifero in modo che si ammorbidisca. Sbriciolare i biscotti secchi in una ciotola abbastanza grande aggiungendo le nocciole. Sciogliere a bagnomaria il cioccolato fondente e, dopo averlo girato con un mestolo, lasciarlo raffreddare. Lavorare il burro con una spatola e aggiungere lo zucchero, le uova, il cioccolato sciolto e il rum. Amalgamare l’impasto e versarlo nella ciotola con i biscotti sbriciolati e le nocciole, mescolando con cura. Mettere l’impasto su un foglio di carta da forno, arrotolare la carta e pressare l’impasto per dargli la forma del salame. Avvolgere il salame pressato nella carta stagnola e mettere in frigo per 2/3 ore. Una volta indurito liberarlo dalla carta stagnola e, prima di tagliarlo, spolverarlo con lo zucchero a velo.
La domanda della settimana
Vi è capitato di acquistare prodotti stimolati da pubblicità apparse su internet e scoprire poi che si trattava solo di “bufale” messe in atto per truffare i consumatori?
Inviate un SMS con scritto T7 SI oppure T7 NO al numero 4636 (CHF 0.40/SMS), e inoltrate la vostra risposta entro giovedì 14 gennaio. I risultati appariranno sul numero 4 di Ticinosette.
Al quesito “Valutate positivamente lo sviluppo complessivo del nostro cantone nel corso del 2015?” avete risposto:
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Astri ariete Amore a gonfie vele. La retrogradazione di Mercurio vi spinge a rivedere una posizione precedentemente assunta. Evitate condizionamenti esterni.
toro Passionali e scossi da Marte e dalla Luna. Nuove e vecchie opportunità lavorative per i nati nella terza decade favoriti da Mercurio e Giove in trigono.
gemelli Senso di solitudine. A torto o a ragione, sentite il vostro partner algido e non in linea con le esigenze attuali. Maggior riposo il 14 gennaio.
cancro Attenti alle parole di troppo. Marte conferisce energia. Seduttori e amanti intraprendenti. Speculazioni finanziarie per i nati nella seconda decade.
leone L’emotività potrebbe prendere il sopravvento. Seguite un obiettivo senza farvi condizionare dall’orgoglio. Scaricatevi con uno sport. Colpi di fulmine.
vergine La fortuna bussa alle porte. Mercurio e Giove in trigono. Buone possibilità di realizzazione e di guadagno. Insolita malinconia... non fateci caso!
bilancia Fase astrale particolarmente propizia. Ipercritici. Saturno favorisce la realizzazione di progetti a lungo termine per i nati nella seconda decade.
scorpione Si riapre una vecchia opportunità di lavoro. Guadagni e promozioni. Favoriti gli esami e i corsi di studi. Bene tra l’11 e il 12. Atmosfere romantiche.
sagittario Favoriti i rapporti caratterizzati da una complice progettualità. Stanchezza e superstizioni tra l’11 e il 12 in relazione agli aspetti della Luna con Nettuno.
capricorno Spazzate ogni precedente schema e guardate al futuro liberi da ogni condizionamento. Giove e Mercurio sono con voi. Opportunità di realizzazione.
acquario Momento rosa per i nati in febbraio. Saturno spinge verso lidi lontani ogni progettualità. Relazioni sociali gestite all’insegna dell’innovazione.
pesci Mercurio e Plutone in aspetto positivo. Saprete trovare una soluzione alle diverse spinte centrifughe del momento. Attenti a non eccedere con il cibo.
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La soluzione verrà pubblicata sul numero 4
Risolvete il cruciverba e trovate la parola chiave. Per vincere il premio in palio, chiamate il numero 0901 59 15 80 (CHF 0.90) entro giovedì 14 gennaio e seguite le indicazioni lasciando la vostra soluzione e i vostri dati. Oppure inviate una cartolina postale con la vostra soluzione entro martedì 12 gen. a: Twister Interactive AG, “Ticinosette”, Altsagenstrasse 1, 6048 Horw. Buona fortuna!
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La soluzione del Concorso apparso il 24 dicembre 2015 è: TRAPPOLA Tra coloro che hanno comunicato la parola chiave corretta è stata sorteggiata: Marchetti Tiziana 6900 Lugano
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Verticali 1. Noto film del 1969 di J. Guillermin con G. Segal e Ben Gazzara • 2. Ha la voce fioca • 3. Il mitico re di Egina • 4. Elisir, estratto • 5. Si empiono di schede • 6. Vocali in bricconi • 7. Spagna e Romania • 8. La vedova nera • 13. Il figlio di Anchise • 16. La figlia di Priamo ed Ecuba • 18. Raccontata • 19. Trionfare • 21. La bevanda che si filtra • 23. Con i topi in un romanzo di Steinbeck • 29. I confini di Locarno • 32. La peste delle barzellette • 35. Opera di Verdi • 37. È ottimo sui maccheroni! • 38. Cortile spagnolo • 40. Sono propri e comuni • 42. Il nome di Ughi • 45. Pari in giorno • 46. Arnesi dispari.
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Orizzontali 1. Nervoso, esagitato • 9. Una nota e un articolo • 10. Il far del giorno • 11. Ha composto “La rondine” • 12. Pedina coronata • 14. Pari in forca • 15. Uno a Londra • 16. Quel che abbaia non morde • 17. Negazione bifronte • 19. Inutili (f) • 20. Una varietà di quarzo • 22. Mezza Europa • 24. Quello doppio implica una duplice interpretazione • 25. La Day del cinema • 26. Insenature, rade • 27. Profonda, intima • 28. La rapì Paride • 30. Pari in artista • 31. Settentrione • 33. Fu regina di Spagna • 34. Paladini • 36. La terza nota • 37. Sigla postale • 39. La dea della discordia • 40. Il Sodio del chimico • 41. Dittongo in cauto • 43. Cero centrale • 44. Balocchi • 47. Il noto Macario • 48. Lega Nazionale • 49. Tedioso • 50. Serraglio.
Alla vincitrice facciamo i nostri complimenti!
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