09.11.2015 | Fusione INFOR ELEA | La Stampa

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* In edicola con La Stampa *

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”GM, NULLA ESCLUSO”

LA STORIA

DERBY ALLA ROMA

Jeep, Marchionne alza gli obiettivi ”2 milioni nel 2018”

I 5 studenti che catturano i satelliti

Juve tris a Empoli, Toro ko con l’Inter

Teodoro Chiarelli A PAGINA 18

Antonio Lo Campo A PAGINA 34

Servizi NELLO SPORT

LA LA STAMPA STAMPA QUOTIDIANO FONDATO NEL 1867 LUNEDÌ 9 NOVEMBRE 2015 1 ANNO 149 N. 309 1 1,50 € IN ITALIA (PREZZI PROMOZIONALI ED ESTERO IN ULTIMA) SPEDIZIONE ABB. POSTALE - D.L. 353/03 (CONV. IN L. 27/02/04) ART. 1 COMMA 1, DCB - TO www.lastampa.it

Carroccio, Forza Italia e Fdi in piazza in una città blindata. Anche fischi all’ex premier

MOTO GP, LORENZO CAMPIONE: ROSSI DA ULTIMO A QUARTO

ECONOMIA

Centrodestra, il timone Rabbia Valentino Dall’America briciole “E’ un biscottone” di ossigeno da Berlusconi a Salvini “Arriveremo al 40%” U A Bologna cortei e tafferugli: arresti e feriti MARIO DEAGLIO

I TRE VANTAGGI DEL LEADER DELLA LEGA GIOVANNI ORSINA

equilibri. Ricompat* Nuovi tare il centrodestra e sug-

gellare il ruolo di leader, sostituendosi a Berlusconi. Questi gli obiettivi che centra, dopo la manifestazione di Bologna, il segretario della Lega Salvini. L’ex Cavaliere: arriveremo al 40%.

SINDACI

Milano, sì di Sala “Disponibile a candidarmi” Il commissario Expo “Ma è ancora presto per dire che si farà” Torino, Appendino in campo per i 5 stelle

ella competizione per conquistare la leadership dell’opposizione di destra a Renzi, Matteo Salvini è in chiaro vantaggio. Questo non vuol dire che abbia già vinto: da qui alle elezioni passeranno almeno diciotto mesi, e per com’è fluida la politica italiana diciotto mesi sono un’eternità. A oggi, tuttavia, il leghista ha senz’altro posto l’ipoteca più solida sulla guida della destra italiana. Per almeno tre ragioni. Nella vasta area elettorale e politica che si stende alla destra di Renzi, innanzitutto, Salvini è al momento l’unico leader di statura nazionale che stia al passo con i tempi. Chi legge è naturalmente ben libero di pensare che siano tempi tutt’altro che esaltanti, se per stare al passo con loro bisogna adottare i modi e i contenuti del segretario della Lega. Ma tant’è. Berlusconi invece con questi tempi continua a sembrare mal allineato, e nelle uscite pubbliche - compresa quella di ieri dà mostra di esser rimasto legato agli schemi, in larga parte superati, del 1994. Mentre gli altri leader potenziali generati dalla «diaspora» berlusconiana non si sono finora dimostrati in grado di acquistare un vero spessore nazionale.

* data per la manifestazione

Mastrolilli e Molinari

MARK FRANCHETTI al momento in cui Vladimir Putin ha seguito la pista britannica e ordinato la sospensione dei voli di linea dall’Egitto, è diventato chiaro: anche se ancora non lo dice, il Cremlino ha la certezza che l’aereo russo precipitato nel Sinai è stato vittima di un attacco terroristico islamista.

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ALLE PAGINE 8 E 9

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Gli scontri. Nella città blin-

tafferugli tra cortei di antagonisti e polizia e arresti. Incendio doloso all’Alta velocità vicino a Bologna.

n mese e mezzo fa, Janet Yellen, «governatrice» della Fed – la banca centrale americana – pronunciò un discorso all’Università del Massachusetts su inflazione e politica monetaria. Dietro le apparenze accademiche, il messaggio di Yellen era chiaro: annunciava, dopo mesi di esitazioni e di distinguo, il ribaltamento della politica del basso costo del denaro che, in un decennio di successive riduzioni, aveva portato il tasso di interesse in prossimità dello zero.

Giubilei, La Mattina e Mattioli

Jacopo Iacoboni e Fabio Poletti

ALLE PAGINE 2 E 3

A PAGINA 5

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L’APPELLO

Una speranza alle bambine del mondo

Bomba sull’aereo a Sharm: guida un gruppo affiliato all’Isis

Regista dell’attentato è un imam egiziano I servizi segreti britannici sospettano che dietro all’esplosione dell’Airbus russo, in cui sono morte 224 persone, ci sia Abu Osama al-Masri, leader delle cellule dell’Isis nel Sinai. Sarebbe sua, infatti, la voce che ha rivendicato la bomba ed è stata intercettata dagli 007. Imam egiziano laureato in studi islamici, al-Masri si è imposto nel 2013 come leader attraverso la spietata eliminazione dei concorrenti e ha aderito all’Isis nel 2014 dopo aver incontrato al-Baghdadi. Intanto, arriva la prima ammissione egiziana: «Al 90% è stato un attentato».

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MALALA YOUSAFZAI JIM YONG KIM

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La tragedia renderà Putin più forte

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JAVIER SORIANO/AFP

Rossi applaudito dai tifosi dopo la gara Aglio e Mancini PAG. 38-39

Ma su Internet il re è lui GIANNI RIOTTA

A PAGINA 38

La fiera di Torino si chiude con vendite in crescita. Collezionisti entusiasti: “E’ cambiato il clima, il pessimismo è finito”

Artissima, la ripresa parte dalla creatività Boom di vendite. Ed entusiasmo da parte di collezionisti e galleristi. Artissima, la maggiore fiera italiana dell’arte contemporanea, che si è tenuta a Torino, si chiude con un bilancio positivo. «E’ come se filtrasse aria depurata finalmente da ogni pessimismo» riassume il collezionista romano Antonio Martino. L’atmosfera che si respira, infatti, è quella della ripresa degli investimenti e della fiducia nella creatività, grazie anche alle vendite «buone o addirittura ottime» commenta Sarah Cosulich Canarutto allo scadere del mandato da direttrice. «Il mio obiettivo - spiega - era identificare la fiera con un progetto: attenzione ai giovani e sperimentazione».

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Baudino e Minucci ALLE PAGINE 32 E 33

Boom di stranieri Ad Artissima il 67% degli espositori veniva dall’estero: 2000 le opere in mostra. In tutto 52.000 i visitatori REPORTERS

i chiederete cos’hanno in comune una studentessa diciottenne e il presidente della più grande agenzia mondiale per lo sviluppo. Uno di noi ama citare un modo di dire coreano - Yeolsimhi gongbu hay - studiare con il cuore in fiamme. L’altra sprona le ragazze in tutto il mondo a infiammare i loro discorsi e a rivendicare il diritto all’istruzione. Ciò che condividiamo è la passione per l’istruzione. Siamo ambiziosi riguardo all’istruzione per le ragazze perché è uno dei mezzi più sicuri per conquistare la parità di diritti e porre fine alla povertà. CONTINUA A PAGINA 11


2 .Primo Piano

STAMPA .LA LUNEDÌ 9 NOVEMBRE 2015

IL LEADER DELLA LEGA

Salvini si mette l’abito di governo “Sappiamo dire anche molti sì” Il segretario in camicia bianca sul palco di Bologna alterna slogan di lotta contro Renzi e Alfano a toni più pacati: la ruspa abbatte, ma poi ricostruisce ALBERTO MATTIOLI INVIATO A BOLOGNA

Alfano è inutile e incapace: non sarà mai con noi. Cretino che non sei altro, occupati dei poliziotti Dopo i campi rom, i centri sociali: li sgombereremo con il sorriso uno per uno Questa non è la piazza del rancore e dell’odio. Io non ho nemici, io non odio nessuno A Berlusconi e Meloni farò delle proposte concrete, ma non voglio rifare gli errori del passato Matteo Salvini segretario della Lega Nord

Segretario, ha parlato pochissimo... «Ero stretto fra Berlusconi e Valentino Rossi. Alla fine mi sono sacrificato io». Però lo dice con un sorrisone che più soddisfatto non si può, sottotitolo: guarda come gongolo. Matteo Salvini ha centrato due obiettivi con un colpo solo. Primo: riempire piazza Maggiore, nel cuore della Bologna ex rossa, e pazienza se i manifestanti non erano, come dice lui, 100 mila, perché nei 6900 metri quadri della piazza non ci starebbero nemmeno se fossero tutti dei cinesi nani, ma più verosimilmente 25 mila o, secondo la Questura, 15 mila. Dettagli. Il colpo d’occhio, a uso delle tivù, era imponente lo stesso. Secondo risultato: compattare il centro-destra e sostituirsi all’amico Silvio come suo leader. Avanti a destra, in comune c’è la cosa più importante: il nemico. Anzi, i nemici: il detestato Matteo Renzi e il detestatissimo Angelino Alfano, gratificato da Salvini di alcuni delicati apprezzamenti come «inutile e incapace» e poi apostrofato direttamente: «Occupati dei poliziotti, cretino che non sei altro». Quanto a Berlusconi, è chiaro che Salvini deve troncare e sopire su fischi e sfottò («Basta!», «Vai a casa!», «Mat-teo, Mat-teo!») partiti da quegli screanzati dei Giovani padani e ripresi da mezza piazza mentre l’ex Cavaliere raccontava per l’ennesima volta la storia d’Italia e sua personale, che poi per lui sono la stessa cosa. «Qualche fischietto c’è stato, è vero, con tante persone in piazza era inevitabile. E poi lui ha parlato tanto...», minimizza Salvini nel retropalco. Il governatore del Veneto, Luca Zaia, non ha di queste remore: «Berlusconi sa leggere la storia e la sa leggere fino in fondo. Io credo che Salvini abbia i numeri per essere un leader», insom-

La stretta di mano tra Silvio Berlusconi (Forza Italia), Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia) e Matteo Salvini (Lega Nord) che sancisce la nuova alleanza nel centrodestra STEFANO DE GRANDIS/LAPRESSE

ma Silvio è il passato e Matteo è il futuro, per la felicità leghista. Dove c’è Zaia c’è gioia. Ma per conquistare la leadership dei moderati non basta trattare Berlusconi come un vecchio zio cui si vuole anche bene ma che annoia tutti ripetendo sempre le stesse cose. Bisogna anche moderare il linguaggio. E qui il comizio di Salvini è stato curiosamente bipolare, metà da vecchia Lega di lotta, metà da nuova Lega potenzialmente di governo. Il Salvini 1, il Salvini mister Hyde, invoca la ruspa anche sui centri sociali «dopo averla passata sui campi nomadi», definisce lo Stato che non concede la legittima difesa integrale «ladro e infame», lo accusa di «dare 1200 euro al mese al primo bru bru che arriva e che non scappa

da nessuna guerra», e strilla «Viva pane e salame!» come legittima difesa alimentare contro quei malvagi di Bruxelles che, a parte tutti gli altri misfatti, vogliono pure obbligare i poveri italiani a mangiare cavallette (questo della nouvelle cuisine a base di insetti è un tema caro al nuovo centro-destra. Lo aveva già trattato la Meloni, invocando dal canto suo la difesa della pizza nel forno a legna). Però a Bologna si è ascoltato anche il Salvini-dottor Jekyll, curiosamente traboccante di quello che Shakespeare chiamava «il latte dell’umana bontà». Eccolo qui: «Questa non è la piazza del rancore, perché io non odio nessuno»; «Apriamo i cuori, apriamo le menti»; «Non mi interessa il filo spinato»; e perfino «Nel rispetto delle re-

gole, noi siamo per l’accoglienza». Il Salvini 2 non vuole più essere solo il capo dell’opposizione. Spera di diventare il capo del governo: «Non sono qui per partecipare, ma per vincere», poiché la ruspa «prima abbatte e poi ricostruisce». La protesta non basta più, anche se cavalcarla l’ha portato lontano. È il momento della proposta: «Abbiamo presentato una legge di sostegno alla natalità, la sinistra non ha nemmeno voluto discuterla. Noi non diciamo solo no, ma anche molti sì». I precedenti governativi del fu Polo, però, non sono esaltanti. «Infatti io non voglio rifare gli errori del passato. No alle marmellate, perché si vince ma poi c’è sempre qualche Follini o Fini o Alfano che manda tutto all’aria. A Silvio e a Gior-

Il bilancio degli scontri dei contestatori anti-Lega

Sabotata la linea ferroviaria Ferito un agente, due fermati FRANCO GIUBILEI BOLOGNA

La giornata delle manifestazioni contro Salvini era cominciata nel modo peggiore, all’alba, col sabotaggio della linea ad alta velocità mediante incendio di cavi elettrici in zona Santa Viola, alle porte di Bologna. Un’azione firmata con la scritta «8 novembre, sabotare un mondo di razzisti e di frontiere», in evidente riferimento al comizio leghista in piazza Maggiore, su cui ora sta indagando la procura. Poi in mattinata sono partiti tre cortei di antagonisti il cui scopo dichiarato era raggiungere e

Il ministro: «È un quaquaraquà» Alfano: «Salvini è incolto e ignorante Provi l’emozione di leggere Sciascia» 1 Non si è fatta attendere la risposta di Angelino Alfa-

no, ministro dell’Interno, agli insulti di Matteo Salvini. «Non è un piccolo uomo o un ominicchio, ma un quaquaraquà incolto e ignorante cui nessun Paese al mondo affiderebbe neanche la delega alle zanzare», ha replicato il leader Ncd, intervistato a «L’Arena» su Rai 1. Poi, in una nota, ha aggiunto: «Salvini provi l’emozione di leggere Sciascia - che non è un centrocampista degli Anni 80 -, comprenda quello che dice - se ce la fa -, poi si scusi con la sua memoria per l’ultima stupidaggine».

MASSIMO PERCOSSI/ANSA

Gli scontri tra gli antagonisti e le forze dell’ordine

violare la zona rossa, cioè la piazza dove avrebbero parlato il leader leghista, Berlusconi e la Meloni. L’imponente schieramento di forze dell’ordine

dislocato in tutto il centro storico, un migliaio fra polizia, carabinieri, finanzieri e vigili, ha impedito che i collettivi e i fan del Carroccio entrassero

gia proporrò delle proposte concrete: se c’è il timbro di tutti si procede, altrimenti ognuno per la sua strada». E le primarie? «Mah. Io non voglio morire di primarie». Il palco è sobrio, senza simboli di partito, solo con un grande slogan «Liberiamoci e ripartiamo!» e vabbé, sì, anche una piccola ruspa. Ma, quanto a look, la vera novità è che il Capitano non indossa né la solita felpa «geografica» e nemmeno una delle consuete magliette con slogan incendiari, ma una normale, educata, candida camicia da sinistra fighetta, roba da socialista francese in visita alla festa dell’Unità. E quando, dopo la sudata, va a selfarsi con il suo popolo, una non meno borghese Oxford azzurra. Quasi ministeriale.

in contatto diretto: il bilancio finale è di un poliziotto ferito, due militanti dei centri sociali fermati, una serie di lanci di bombe carta da parte dei manifestanti e diverse cariche dei reparti antisommossa, con alcuni contusi. Gli scontri sono cominciati intorno a mezzogiorno sul cavalcavia di via Stalingrado, dove si erano riuniti un migliaio di giovani dei collettivi. Sono partite diverse cariche, anche verso un secondo corteo. Due giovani sono stati fermati e accompagnati in questura per accertamenti, una ragazza è rimasta contusa nel parapiglia. Altri scontri in via Zamboni e vicino piazza Maggiore, al termine del comizio di Salvini. Per un’ora buona leghisti ed estremisti di destra col braccio levato nel saluto romano da una parte, e antagonisti dall’altra, si sono fronteggiati con cori da stadio e il lancio di uova e bottiglie. Poi la piazza si è finalmente svuotata.


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LA STAMPA LUNEDÌ 9 NOVEMBRE 2015

Primo Piano .3

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I NUOVI EQUILIBRI NEL CENTRODESTRA

IL LEADER DI FORZA ITALIA

Berlusconi re senza corona E dalla piazza partono i fischi L’ex premier detronizzato non riesce più a conquistare il pubblico “Senza di me questa sarebbe solo destra, noi decisivi per vincere” Sorriso amaro

AMEDEO LA MATTINA INVIATO A BOLOGNA

È arrivato il giorno in cui il Re senza corona sale sul palco di Salvini e prova a prendersi la piazza ma non ci riesce. Berlusconi finisce il suo intervento con i leghisti sotto il palco bolognese e le bandiere di Alberto di Giussano che gridano «basta, basta, Matteo/Matteo». Reclamano il loro leader che è sempre più convinto di avere in testa la corona del centrodestra, mentre il Cavaliere di nero vestito continua a fare le domande retoriche di sempre del tipo «volete cancellare...» questa o quella tassa. Ci vorrebbero 100 miliardi per realizzare quel programma, ma è il suo modo per riscaldare chi lo ascolta, ma tutti voglio sentire Matteo. Il leader del Carroccio sente il brontolio dei suoi fans, i fischi che salgono dal fondo di piazza Maggiore, percepisce stanchezza e nervosismo del suo popolo, si avvicina al podio, appoggia una mano al leggio, il Cavaliere dice «Matteo mi fa capire che devo chiudere». Ma va avanti come se nulla fosse per altri dieci minuti buoni per finire un discorso sentito molte volte negli ultimi 20 anni. Berlusconi non è più il capo di tutto il centrodestra: è plasticamente visibile il salto generazionale, la trasformazione del suo ruolo in uno dei leader della coalizione. Alla pari. «Una coalizione che però senza di me sarebbe solo Destra», è stata l’osservazione del Cavaliere a pranzo dopo la manifestazione, con tutto il gruppo dirigente e i parlamentari al ristorante «La Panoramica» a mangiare tortellini in brodo. Dunque, Meloni e Salvini senza Berlusconi sarebbero «solo Destra» e verrebbe lasciato campo libero alla «banda di balordi dei 5 Stelle» e a Renzi aspirante «Duce». Ecco perché è venuto a Bologna. Ed è quello che il Cavaliere ha spie-

Silvio Berlusconi ieri sul palco di piazza Maggiore: dopo i crescenti malumori del pubblico, Salvini è dovuto intervenire per invitarlo a chiudere il suo intervento

Con questa unità insieme supereremo il 40% e vinceremo conquistando il premio di maggioranza il mio senso dello Stato mi impone di restare in campo per salvare l’italia da un destino confuso e negativo Un signore mai eletto governa con il voto di un cittadino su sei e cambia la Costituzione e la legge elettorale STEFANO RELLANDINI/REUTERS

Consegnare l’Italia a Grillo e alla sua banda di balordi sarebbe una tragedia: molti dei suoi discorsi ricordano Hitler Silvio Berlusconi leader di Forza Italia

gato al telefono al presidente del Ppe Daul: «Sono andato a Bologna per tenere unito il centrodestra contro l’avanzata di Grillo, per evitare che al ballottaggio ci siano solo i 5 Stelle e Pd. E poi per creare le condizioni di una scelta unitaria dei candidati alle amministrative di primavera. Lo faccio per il Ppe. La mia presenza è stata una scelta necessaria». Dal palco spiega che la sua decisione è dettata dal senso di responsabilità. «La mia famiglia e i miei manager hanno insistito perché facessi un passo fuori dalla politica. Non me la sono sentita e non me la sento come nel ’94 per il forte senso dello Stato che allora e oggi mi impone di essere in campo per salvare l’Italia da un futuro confuso e negativo».

C’è un rischio per la democrazia, ha detto il Cavaliere, con Renzi che non è mai stato eletto, che si regge a Palazzo Chigi con «una maggioranza risicata, frutto di imbrogli, con un gruppo di traditori come stampella della sinistra». Renzi avrebbe cambiato la legge elettorale e la Costituzione a suo favore, con «il risultato che a comandare sarà un solo partito e il suo Duce». Per fortuna il centrodestra si è ricompattato e lui è tornato a capo di Forza Italia. E nonostante «mi abbiano impedito per tre anni di parlare - ha scandito il Cavaliere - il mio indice di gradimento è miracolosamente al 25%. Quello di Giorgia al 16% e di Matteo al 26,7%. Brava Giorgia scatenata, bravo Matteo che ha porta-

to la Lega dal 4 al 14%. Complimenti vivissimi». È un riconoscimento a Salvini, ma senza Fi non si conquista la maggioranza degli italiani e dei moderati. Così, mentre Renzi scende nei sondaggi, «noi cresciamo - ha sostenuto Berlusconi - e con questa ritrovata unità saremo ancora più forti. Vinceremo le prossime elezioni politiche perché con Matteo, Giorgia e Silvio non ce ne sarà per nessuno. Raggiungeremo il 40% e ci prenderemo il premio di maggioranza». Gli applausi un po’ arrivano, un gruppo di giovani di Fi conquista la prima fila e grida «c’è un presidente/c’è solo un presidente». Controcoro dei giovani leghisti «c’è un capitano, c’è un solo capitano», ovvero Salvini. La piazza rimane fred-

Gelmini: la kermesse rilancia il centrodestra

L’attacco di Fitto «Silvio è in grande confusione»

Tra la folla anche i forzisti scettici “Esserci è stato importante” DALL’INVIATO A BOLOGNA

Nonostante l’omaggio di Berlusconi («ha un coraggio e una forza straordinaria»), Bossi rimane solo e ciondolante in un angolo. Nessuno lo applaude dalla piazza, nessuno lo chiama in prima fila sul palco per i saluti finali e le foto di gruppo. Tutta l’attenzione è per Salvini. Calorosa l’accoglienza per Meloni che sa stimolare la pancia leghista. Defilati la trentina di parlamentari di Forza Italia. Tranne la Santanché che si mette dietro la transenna tra il popolo del Carroccio. «Io ero tra quelli che avevano consigliato a Ber-

lusconi di essere qui: questo è anche il nostro elettorato», dice la pitonessa. Tra i primi ad arrivare il governatore della Liguria Toti che non vuole sentir parlare di successione, di salto generazionale alla guida del centrodestra: «Non è un derby Berlusconi-Salvini, quello di Bologna è un palco che tre leader dividono parlando al popolo di centrodestra. Qui c’è un popolo che vuole mandare a casa Renzi». Arrivano Brunetta, Romani, Bernini, Bergamini, Mandelli, Prestigiacomo, Malan, Pelino. E la Ronzulli («Renzi prepari gli scatoloni»). C’è pure Razzi, il più gettonato per selfie. È il più sincero di tutti: «Certo

che Salvini può essere un buon leader del centrodestra, ma senza Berlusconi non c’è Fi». Ci sono Gelmini e Romani che avevano espresso forti perplessità sulla presenza del Cavaliere. Gelmini ora spiega che è stato utile esserci. Spiega che ognuno ha la sua identità, ma «questa manifestazione serve a rilanciare il centrodestra e aprire la strada a una condivisione delle candidature per le amministrative». Esatto, aggiunge Romani: sensibilità diverse ma i nostri elettori vogliono una proposta comune. Fontana, responsabile organizzativo: da domani nessuno parlerà più di questa manifestazione. [A.L.M.]

da, Berlusconi parla del futuro ma già alle prima battute del suo discorso ricorda il passato. «Siamo qui di nuovo con gli amici degli ultimi 20 anni: Maroni, Calderoli, Zaia ai quali sono affezionato veramente». Omaggio particolare a Bossi che ha «un coraggio straordinario». Nessuna reazione di entusiasmo, nemmeno quando dice che consegnare l’Italia a Grillo sarebbe una tragedia: «Nei suoi discorsi ho individuato passaggi identici a quelli di Hitler nel ’32 e nel ’33». Berlusconi è soddisfatto, convinto di avere fatto bene a venire a Bologna: nessuno può dire di avere ancora tentazioni e nostalgia del patto del Nazareno. Opposizione, opposizione e opposizione. Il resto si vedrà.

1 «Berlusconi è in

LAPRESSE

Il governatore Giovanni Toti

LAPRESSE

Il Senatùr Umberto Bossi

In piazza

STEFANO DE GRANDIS/LAPRESSE

Mariastella Gelmini e Daniela Santanché ieri erano in piazza in prima fila ad ascoltare il discorso di Silvio Berlusconi

grande confusione, sta sbagliando tutto. La piazza di Bologna va nella direzione opposta a quella di cui ci sarebbe bisogno». Lo ha detto ieri il leader dei Conservatori e Riformisti, Raffaele Fitto, a margine della kermesse organizzata al Teatro Olimpico dal titolo «Una nuova Direzione per ripartire» e contrassegnata, anche sul palco, dal leone blu, simbolo del nuovo partito dell’ex governatore della Puglia.


4 .Primo Piano

STAMPA .LA LUNEDÌ 9 NOVEMBRE 2015

Sindaci, per Renzi lo spettro sono i ballottaggi con i grillini

Le sfide critiche 1 Il premier

Bologna, Roma e Torino molto pericolose. Il secondo turno tradizionalmente favorevole può trasformarsi in un boomerang

Renzi sa che per vincere a Roma, nelle due capitali del Nord (Milano e Torino) e nella capitale del Sud (Napoli), tutti i suoi candidati sindaco dovranno puntare a vincere al primo turno, subito

FABIO MARTINI ROMA

La simbolica occupazione da parte del popolo leghista di Bologna la “rossa” non ha inquietato più di tanto la sinistra cittadina e il sindaco Virginio Merola: non è da destra che si prepara la vera insidia in vista delle Comunali della prossima primavera, che è invece rappresentata da un eventuale ballottaggio con un esponente del Cinque Stelle. Uno spauracchio che per il presidente del Consiglio non riguarda soltanto Bologna: in vista delle amministrative che chiameranno in causa anche la capitale del Paese, le due capitali del Nord (Milano e Torino) e la capitale del Sud (Napoli), Matteo Renzi sa bene che tutti i suoi candidati sindaco dovranno puntare a vincere al primo turno, perché eventuali ballottaggi con i candidati del Cinque Stelle potrebbero rivelarsi molto più insidiosi delle tradizionali sfide con esponenti del centro-destra. Sostiene Massimo Bugani, candidato dei Cinque Stelle nella sfida di Bologna: «Io credo al ballottaggio e, come dimostrano i casi di Parma e, più di recente a Livorno, quando poi andiamo al secondo turno può succedere di tutto». Ecco il punto cruciale, la novità di sistema che potrebbe cambiare la natura dei secondi turni: a Parma, a Livorno, ma anche in altre cittadine è già accaduto che nella sfida con i Cinque Stelle, il Pd vada in affanno. Uno scenario a rischio che potrebbe proporsi a Bologna, ma anche a Roma, Milano e

1 A Torino Sel

e il neo-partito Sinistra Italiana, appoggeranno Giorgio Airaudo, uomo che può erodere da sinistra l’elettorato Pd rendendo difficile per Fassino la missione di superare il 50% al primo turno

1 A Napoli il

paradosso è che il migliore scudo contro i Cinque Stelle (ma anche contro un sindaco dalla postura populista come De Magistris) potrebbe essere il ritorno di Antonio Bassolino, un personaggio pre-rottamazione

Intervista FRANCESCA SCHIANCHI ROMA

TIBERIO BARCHIELLI/PALAZZO CHIGI/LAPRESSE

Il premier Matteo Renzi in visita in Arabia Saudita: ieri cena al King Saud Palace (nella foto)

Bugani Il candidato grillino a Bologna: «Come dimostrano Parma e Livorno, quando andiamo al secondo turno può succedere di tutto»

persino a Torino, dove il Pd dovrebbe ripresentare Piero Fassino, «il sindaco più bravo d’Italia» lo ha definito Matteo Renzi in un colloquio con “La Stampa”. Ma un peso massimo come Fassino dovrà fronteggiare un campo di battaglia accidentato: Sel e dunque il neo-partito Sinistra Italiana, appoggeranno Giorgio Airaudo, personaggio destinato ad erodere da sinistra l’elettorato Pd o comunque rendendo quasi impossibile per

Fassino la missione di superare il 50% al primo turno. E a quel punto diventerebbe probabile il ballottaggio con la candidata del Cinque Stelle, Chiara Appendino, grintosa consigliera comunale. Dice un personaggio di esperienza come Giusi La Ganga, oggi consigliere comunale Pd, già presidente dei deputati Psi: «Non c’è dubbio che un eventuale ballottaggio al secondo turno con la candidata cinque stelle presenterebbe

Il Pd Renzi conta moltissimo su Fassino, che ha definito «il sindaco migliore d’Italia»

due insidie: la prima è legata al richiamo trasversale che quel movimento evoca anche in elettori “arrabbiati” di centrodestra; la seconda insidia è l’infausta politicizzazione che i leader nazionali daranno alle Amministrative, in questo modo spostando l’attenzione da quel che di buono hanno fatto i sindaci, Fassino in primis». E sempre la vicenda di Torino disvela il disegno della “Sinistra italiana”: smarcandosi da Fassino (col quale Sel governa) e presentando Airaudo, il neo-partito dimostra di puntare, se non alla sconfitta generalizzata del Pd, quantomeno a dimostrarsi determinante. Come è già accaduto, in negativo, in Liguria. E altrettanto insidiose, per Renzi e per il Pd, si profilano le sfide di Napoli e Roma. Nella Capitale la caccia al candidato per ora non ha dato esiti e tutti i sondaggi realizzati a caldo portano verso uno scenario ancora più problematico; il rischio di un ballottaggio Cinque Stelle-Centro destra. E quindi, a parte Milano, dove è diventata ufficiale la disponibilità di Sala, a Napoli paradossalmente il migliore scudo contro il Cinque Stelle e contro un sindaco dalla postura populista come De Magistris, potrebbe essere il ritorno di Antonio Bassolino, un personaggio che sembrava appartenere alla stagione della rottamazione. Uscito rivitalizzato dalle inchieste della magistratura, Bassolino ha fatto capire di essere pronto a rinverdire la fama che lo ricorda sindaco benvoluto di una città difficilissima.

Orfini: la nuova Sinistra? Salottieri e votati a essere minoritari “E a destra réunion di vecchie glorie incapaci, che già hanno fallito”

O

ggi è un bel giorno per il Pd». Perché, presidente Orfini?

«Il weekend ha dimostrato ancora una volta che c’è una sola forza politica che vuole risolvere i problemi degli italiani: noi. Intorno, c’è solo chi parla alla pancia del Paese con parole di rancore e rabbia: quella di Bologna m’è sembrata una réunion di vecchie glorie che hanno già fallito la prova del governo». Vecchie glorie anche Salvini e la Meloni?

«E’ complicato definire qualcosa di nuovo la Lega, o la Meloni che è stata ministro. E’ gente che ha già provato a governare ed è stata cacciata dagli italiani per manifesta incapacità». Chi è il leader di quell’area, Salvini o Berlusconi?

«Quel che so è che il Milan stava andando bene, poi loro hanno visto la partita insieme e s’è interrotta la serie positiva: da milanista li diffiderei dal rivedersi… Per il resto, so-

La patente di sinistra devono darla Settis, Zagrebelsky, Rodotà? Sono i professionisti del ditino alzato

no due facce della stessa medaglia: una storia già nota che non ha più nulla da dare al Paese». Questo weekend però è nata anche Sinistra italiana…

«A quanto pare». Non è preoccupato dell’emorragia continua di vostri eletti?

«Alcuni dei fuoriusciti sono amici, e quindi mi dispiace. Ma ritengo abbiano fatto un errore grave, è una scelta fuori dalla nostra e loro cultura politica».

Ricordo che quando la sinistra ha dato retta a quella visione, i ceti popolari si sono voltati dall’altra parte

Cosa intende dire?

«Dicono di ispirarsi a Berlinguer: ma nella tradizione del Pci non c’è mai stata una vocazione al minoritarismo radicale, né alla divisione delle forze della sinistra. Sabato hanno speso più tempo a criticare il Pd della destra, una confusione culturale e politica dalla quale spero possano presto riprendersi». Il problema è che, denunciano, la sinistra nel Pd sta sparendo.

«Ma chi lo decide? Sinistra è rappresentare la parte più debole del Paese, e il Pd lo sta facendo, come racconta l’analisi dei flussi elettorali. Se poi la pa-

tente di sinistra devono darla esperti come Settis, Zagrebelsky, Rodotà, i professionisti del ditino alzato, allora mi arrendo. Ma ricordo che quando la sinistra ha dato retta a quella visione, i ceti popolari si sono voltati dall’altra parte. Sinistra italiana è l’ennesima riedizione della sinistra salottiera».

Con la sinistra governiamo tante città, vogliono rompere soltanto per logiche nazionali Matteo Orfini presidente del Pd

A sentire loro, veramente, siete voi i liberisti alla Happy Days…

Soddisfatto della disponibilità a candidarsi di Sala a Milano?

«A parte che non capisco il nesso tra Happy Days e il liberismo, ma Happy Days era allegro e divertente. Perché la sinistra dev’essere triste e cupa?».

«E’ una persona seria e autorevole, la sua è una disponibilità importante».

Ma la legge di stabilità va bene? E’ abbastanza di sinistra?

«Assolutamente no, anzi abbiamo chiuso la stagione fallimentare dei governi tecnici. Su Sala decideranno i milanesi, ma certo è una personalità che ha dimostrato capacità di gestione e sensibilità istituzionale. Quella di Roma è stata una scelta politica che produce un passaggio commissariale per legge».

«Ci sono tante cose positive, ma credo che in Parlamento la si debba migliorare su alcuni punti sociali sensibili, dalle politiche per la casa agli investimenti che producono lavoro. Obiettivi che si possono raggiungere solo ponendoli dentro al Pd». Se Sinistra italiana alle amministrative non si allea con voi, non rischiate di perdere?

«Non si vince con gli accordi di ceto politico, ma con candidature e progetti di governo. Con questa sinistra governiamo in molte città: se ora, per dinamiche nazionali, vogliono rompere quelle territoriali che stanno funzionando, se ne assumeranno la responsabilità di fronte agli elettori».

State diventando il partito dei manager e dei prefetti?

A Roma chi candiderete?

«Di primarie e candidature se ne parlerà da gennaio». Ha più sentito Marino?

«No». C’è qualcosa di quella vicenda che, potendo tornare indietro, farebbe diversamente?

«Ci ho pensato molto. Ma no, rifarei quel che ho fatto: ho cercato di raddrizzare una situazione messa malissimo, ma il salto di qualità dell’azione amministrativa non è arrivato».


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LA STAMPA LUNEDÌ 9 NOVEMBRE 2015

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VERSO LE AMMINISTRATIVE DEL 2016 Grande stanchezza accumulata in questi mesi di lavoro alla candidatura ci penso per l’amore che ho per Milano

Il caso FABIO POLETTI MILANO

Il M5S Proprio ieri con le sue elezioni interne ha scelto Patrizia Bedori,una consigliera di zona. «Corriamo per vincere», dice il consigliere comunale M5S Calise

A destra si fa il nome del giornalista Paolo Del Debbio Salvini ha detto «non temiamo certo Sala, anche se avremmo preferito da cittadini che dall’Expo non facesse politica»

I

l dado è tratto. A Giuseppe Sala piacerebbe fare il sindaco di Milano. L’ad di Expo 2015 scioglie la riserva nello studio di «Che tempo che fa» da Fabio Fazio: «Ci ho pensato a lungo... La mia disponibilità a candidarmi, di base c’è, altrimenti non sarei qui a parlarne... Ma da qui a dire che si può fare c’è di mezzo qualche settimana di lavoro...». Otto giorni dalla chiusura dei cancelli di Expo gli sono bastati. Ma il corteggiamento di Giuseppe Sala da parte di Matteo Renzi andava avanti da mesi: «A me Beppe piace moltissimo. Dipenderà molto da lui e dal Pd di Milano». Una risposta Matteo Renzi l’ha già avuta dopo che per settimane sono andati a vuoto tutti i tentativi - tra archistar, avvocati prestati alla politica, direttori di giornale, ex direttori - di trovare un candidato buono anche ad un’area moderata. Incassati i risultati di Expo 2015 Giuseppe Sala rilancia: «Alla candidatura ci penso per l’amore che ho per Milano...». Se nel centrosinistra, primarie già fissate al 7 febbraio permettendo, i giochi sono fatti, nel centrodestra si naviga ancora a vista. Di nomi - da Paolo Del Debbio a Maurizio Lupi allo stesso Matteo Salvini - ne sono girati tanti. Il leader della Lega a Bologna sembra avere ben altre ambizioni: «Di Milano ne parliamo da domani. Non temo Sala ma da cittadino preferirei che chi si è occupato dell’Expo lo faccia anche dopo, questione di serietà». Ad affollare il parterre per le elezioni del prossimo giugno a Milano ci sono al-

Colloquio JACOPO IACOBONI

Ma adesso da qui a dire che si può fare c’è di mezzo qualche settimana di lavoro Giuseppe Sala STEFANO SCARPIELLO/IMAGOECONOMICA

L’ex commissario dell’Expo Sala potrebbe candidarsi col centrosinistra

ex commissario dell’Expo possibile candidato Pd

Milano, Sala dice di sì ma resta il nodo primarie “Io disponibile a candidarmi”. Majorino: era l’uomo della Moratti In pista Oltre centrosinistra e centrodestra, affollano il parterre l’ex ministro Corrado Passera per Italia Unica, e Antonio Di Pietro con Lista civica

tri candidati: c’è l’ex ministro Corrado Passera per Italia Unica, Antonio Di Pietro che potrebbe correre per una lista civica e il Movimento 5 Stelle che giusto ieri ha scelto con le primarie Patrizia Bedori. Per le primarie del centrosinistra a Milano c’è già la data, il 7 febbraio e una lettera firmata da Pd Sel Idv e Verdi che li obbliga al «pieno e leale sostegno a chiunque le vincerà». Ma la candidatura di Giuseppe Sala rischia di rimescolare le carte in tavola. A Sel l’ad di Expo non è mai piaciuto per quello che rappresenta. Figuriamoci quando in passato Giuseppe Sala aveva detto: «Il Pd è il mio partito di riferimento. Ma non

ho una tessera e non voglio snaturarmi». Chi non farà passi indietro è Pierfrancesco Majorino del Pd, assessore della giunta Pisapia. Se l’ad di Expo è il candidato del «partito della nazione di Renzi», Majorino potrebbe rappresentare il resto del mondo: «Il tema non è Renzi. Ma dare continuità all’esperienza per certi versi anomala del centrosinistra con Giuliano Pisapia. Io corro per vincere. Ma dovremo parlare pure di Giuseppe Sala che è stato il city manager del sindaco del centrodestra Letizia Moratti». Il sindaco in carica Giuliano Pisapia lo ha sempre detto e non si schiera. Il dubbio che gli affari di Expo possano finire

sotto lo sguardo della Procura, come è già successo, non sembrano spaventare. Raffaele Cantone ha benedetto la Milano di Expo come «capitale morale». Matteo Renzi ha mandato il prefetto Francesco Paolo Tronca a fare il commissario a Roma. C’è tempo per preparare le primarie. Emanuele Fiano senatore del Pd potrebbe fare un passo indietro: «L’importante è che a Milano si vinca». Alessandro Alfieri, segretario lombardo del Pd e renziano di ferro, giura che c’è ancora qualcosa da limare sui termini della candidatura di Sala: «Un passo alla volta... Faremo le primarie, certo si possono fare come un rodeo o più ristrette e gestibili...».

Appendino, la Giovanna D’Arco M5S che a Torino preoccupa Fassino Fresca, borghese, bocconiana: “Vogliamo governare davvero”

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iero Fassino, potremmo azzardare, deve avere un rapporto di odio amore politico per Chiara Appendino. Perché certo non c’è nessun’altra consigliera di opposizione che ha dato filo da torcere al sindaco più di quanto abbia fatto Appendino - che da ieri è ufficialmente la candidata sindaco del M5S a Torino, scelta da 250 elettori piemontesi; ma è anche vero che nessuno più di lei è stato mai, di fatto, gratificato da Fassino del ruolo di vero oppositore, come se lui in fondo le riconoscesse da anni uno status e, nonostante tutto, ne avesse considerazione. Esiste una gag su Internet che i cinque stelle probabilmente faranno diventare un cult elettorale (assieme allo slogan: «L’alternativa è Chiara»). In una seduta molto accesa del consiglio comunale, Fassino - dinanzi alle obiezioni insistenti di Appendino - a un certo punto sbotta e le fa: «Un giorno lei si segga su questa sedia e vediamo se sarà capace di fare tutto quello che oggi ha auspicato di saper fare». Mormorii

Appendino Trentuno anni, laureata in Bocconi, dove ha studiato con Tito Boeri, moglie di un imprenditore Fu Fassino stesso a soprannominarla «Giovanna d’Arco della sala rossa» GIORGIO NOTA/REPORTERS

Fassino Disse in consiglio alla Appendino: «Un giorno lei si segga su questa sedia e vediamo se sarà capace di fare tutto quello che oggi ha auspicato di saper fare»

e anche risate in Consiglio, poi il sindaco aggiunse: «E comunque lo decideranno gli elettori». Appendino la chiama «la seconda profezia di Fassino», come ci racconta lei stessa: «Fu Fassino, ricordate?, a dire nel 2009 “Beppe Grillo fondi un partito e vediamo quanti voti prende”. Diciamo che la prima profezia gli andò male». In questi anni a Torino Appendino è diventata un volto noto, una Giovanna d’Arco - anche

Castelli King maker di Appendino è Laura Castelli (a sinistra), deputata che ha lanciato da Torino una campagna sul reddito di cittadinanza che si ripeterà nelle periferie italiane

qui, fu Fassino a dire «non abbiamo bisogno di una Giovanna D’Arco moralista in sala rossa», a lei che lo criticava per la scarsa trasparenza delle fondazioni culturali in città - molto temibile per il Pd per varie ragioni. La prima è che, se Fassino non dovesse vincere al primo turno, la dinamica del ballottaggio rende molto pericoloso ogni secondo, ma in particolare modo questa, seconda (non solo perché il M5S a Torino è dato attorno al 25 per cento). Appendino è la parte migliore del Movimento, quella legata alle origini, ai meet up, il contrario, per intenderci, di Roma e Napoli, direttori e cordate. E il suo profilo è politicamente competitivo perché può essere molto trasversale. Popolare - basta guardare già il lancio della candidatura, avvenuto ieri mattina alla Falchera, quartiere simbolo operaio di Torino (e molto patrocinato da Laura Castelli, storica militante no tav piemontese, e dal senatore Airola; se Appendino vincesse sarebbe una clamorosa vittoria politica di Castelli, la deputata che ha appena lanciato dalle periferie una

grande operazione sul reddito di cittadinanza che si ripeterà in tutte le grandi periferie italiane). Ma anche borghese, e qui bisognerà dire due cose su chi è Chiara Appendino. Trentunenne, una bella faccia, fresca - sarà perfetta in tv, dove però non ama andare - figlia di un ingegnere e una professoressa d’inglese, sposata con un giovane imprenditore (da cui aspetta un figlio), Appendino ha un curriculum diverso dallo stereotipo sui cinque stelle. Esperta di contabilità e bilanci (lavora nell’azienda di famiglia e da tempo si è tagliata il gettone comunale), è laureata in Bocconi, dove ha studiato indovinate con chi? Con Tito Boeri, oggi presidente dell’Inps. Ha lavorato in Juventus per due anni e mezzo, prima di incontrare la politica. Ieri ha detto «vogliamo tagliare del 30% i costi della politica di Fassino, mettendo a disposizione le risorse contro la disoccupazione in città, una persona su dieci è a rischio povertà. Siamo pronti a governare». E Torino, a differenza di Roma, è una città che potrebbero voler governare davvero.

Camere con vista CARLO BERTINI

Manovra stress test in commissione

È

un vero stress test quello che dovrà affrontare da oggi la commissione bilancio del Senato, per quello che ogni anno è l’appuntamento principe in Parlamento, la legge di stabilità. Già oggi i relatori dovranno illustrare per sommi capi i quasi 4 mila emendamenti piovuti da ogni parte, da domani poi si comincerà a votarli, mattina, pomeriggio e sera. Le famose sedute notturne in commissione, quelle dove la battaglia diventa più aspra e i nervi si surriscaldano, andranno avanti se necessario fino a venerdì: e sabato dovrà essere conclusa la sessione per andare in aula e votare la manovra entro il 20 novembre. Il consueto assalto alla diligenza vedrà perire sul campo centinaia di proposte simili tra loro o estranee alla materia del contendere, visto che ognuno si sente libero nella prima fase di inzeppare la manovra con richieste d’ogni sorta. Si prepara una settimane di fuoco in Senato dove tutte le commissioni saranno chiamate a dare i loro pareri sui vari articoli, ma poi la partita non sarà chiusa lì. Il governo dovrà pagare pegno anche alla Camera, perché una parte delle poche modifiche concesse saranno inserite dall’altro ramo del Parlamento, che non intende certo stare con le mani in mano. Dunque una manovra in due atti, ognuno con una sua valenza politica, perché tutti i contendenti (specie alla sinistra del Pd dove la competition tra compagni rimasti e i fuoriusciti sarà accesa) vorrebbero uscirne con un qualche trofeo da esibire. Insomma quella della commissione bilancio sarà una sorta di «funzione legislativa» perché poi sul testo approvato verrà posta quasi di sicuro la fiducia in aula. E c’è chi spinge per assegnare questa «funzione» a tutte le commissioni per snellire l’iter di tutte le leggi. La scorsa settimana la Boldrini ha convocato tutti i presidenti delle 14 commissioni per fare il punto sulla modifica del regolamento. E il presidente della commissione politiche Ue, Michele Bordo del Pd, ha chiesto di varare la modifica dei regolamenti senza aspettare la riforma costituzionale. Per alternare magari una settimana di lavori d’aula e una delle commissioni a cui riconoscere la funzione legislativa. Senza consentire che centinaia di emendamenti bocciati in commissione possano poi essere ripresentati in aula.


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VELENI IN VATICANO

“Un furto che non ferma la riforma” Papa Francesco all’Angelus affronta l’affaire Vatileaks e l’arresto dei “corvi” “Un fatto triste ma con l’aiuto e la preghiera di tutti continuiamo a rinnovare la Chiesa” ANDREA TORNIELLI CITTA’ DEL VATICANO

«Rubare quei documenti è un reato», ma quelle carte «io e i miei collaboratori» già le «conoscevamo bene» e la riforma va avanti. Francesco prende di petto l’affaire Vatileaks, a una settimana dai clamorosi arresti di monsignor Lucio Vallejo Balda e di Francesca Chaouqi, i presunti «corvi» accusati di aver passato le carte della commissione Cosea sulla situazione finanziaria a due giornalisti che le hanno pubblicate.

Rubare quei documenti è un reato. E’ un atto deplorevole, ma che non distoglie dal lavoro di riforma Quei documenti già li conoscevamo e sono state prese le misure che hanno cominciato a dare frutti visibili

Messaggio rivolto a tutti

Galantino: «Si lavora per correggere le incoerenze» Le carte del cosiddetto dossier Vatileaks mostrano una realtà di «incoerenza», che «deve fare vergogna» ma «ci sono nomi e cognomi»; la «realtà negativa», «le incoerenze non sono lo stile di tutta la Chiesa». E comunque se si sta operando per correggere le storture è perché lo vuole Papa Francesco e «perché è questo nel dna della Chiesa, quella sana, che è la stragrande maggioranza». A parlare è il segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana, monsignor Nunzio Galantino in una intervista a Maria Latella nel suo programma a SkyTg24

Ne parla all’Angelus, ne parla ai fedeli riuniti a San Pietro, ne parla a tutti. Quelle di Papa Bergoglio sono parole chiare, precise, decise. Definisce un furto e dunque un reato la sottrazione dei documenti. Smentisce gli autori dei due libri e le loro fonti anonime che affermano di voler far sapere al Papa ciò che realmente sta avvenendo in Curia. Ricorda che l’unica vera inchiesta è quella interna che lui e i suoi collaboratori hanno promosso. Assicura che il cammino intrapreso continuerà, nono-

La vera carità si fa non da quello che ci avanza ma da quello che ci è necessario, non solo del superfluo Papa Francesco

STEFANO COSTANTINO/LAPRESSE

stante i «corvi».«Cari fratelli e sorelle - ha detto Francesco dopo l’Angelus - so che molti di voi sono stati turbati dalle notizie circolate nei giorni scorsi a proposito di documenti riservati della Santa Sede che sono stati sottratti e pubblicati. Per questo vorrei dirvi anzitutto che rubare quei documenti è un reato. È un atto deplorevole che non aiuta». La giustificazione secondo la quale la divulgazione di quelle

carte poteva servire in qualche modo al Pontefice e alla sua riforma, viene seccamente smentita dal diretto interessato. Situazione nota in Curia

Bergoglio ricorda: «Io stesso avevo chiesto di fare quello studio, e quei documenti io e i miei collaboratori già li conoscevamo bene, e sono state prese delle misure che hanno incominciato a dare dei frutti, anche al-

cuni visibili». Non c’erano notizie o carte che il Papa ignorava. L’inchiesta - quella della commissione Cosea - l’avevano promossa lui e i suoi collaboratori. E quell’accurata indagine ha portato a decisioni concrete e a dei risultati «visibili». «Perciò voglio assicurarvi ha continuato Francesco - che questo triste fatto non mi distoglie certamente dal lavoro di riforma che stiamo portando avanti con i miei collaboratori e con il sostegno di tutti voi. Sì, con il sostegno di tutta la Chiesa, perché la Chiesa si rinnova con la preghiera e con la santità quotidiana di ogni battezzato. Quindi vi ringrazio e vi chiedo di continuare a pregare per il Papa e per la Chiesa, senza lasciarvi turbare ma andando avanti con fiducia e speranza». Il Papa si rivolge direttamente ai fedeli, li assicura che la riforma prosegue e bolla come un «fatto triste» il tradimento dei due collaboratori infedeli, il furto ma anche la pubblicazione di carte già datate, che fotografano la situazione relativa ai primi mesi del suo pontificato.

Reportage PAOLO CRECCHI INVIATO A PRATO

hen Xiaoping è battezzato Pietro, ma a vedere il Papa non andrà: ci sono da imbottire i capospalla. Hu Songhua porta il suo nome cristiano, Francesco: niente da fare lo stesso, bisogna consegnare i jeans. Pietro e Francesco sono fortunati a pregare oggi, nella parrocchia della comunità cinese di Prato, perché i padroncini delle loro aziende tessili sono buddisti e tolleranti. La maggioranza degli altri proprietari dei pronto moda, quasi tutti atei postrivoluzione culturale, non concedono il permesso. Di domenica si produce e figurarsi domani, martedì, quando prima di andare a Firenze Bergoglio salirà sul pulpito di Donatello, nella cattedrale di Prato, e ripeterà che «il lavoro nero è una vergogna» e «il riposo è un diritto». Qui?

C

Messa in cinese

Qui padre Paolo Hui, che celebra la messa in cinese nella festa comandata, ha pronto un promemoria scritto: «Lavorano 18 ore al giorno tutti i giorni e devono chiedere l’autorizzazione per pregare. Dormono nei capannoni. Non li lasciano venire a messa. Lo farò presente a Sua Santità…». Più pacatamente padre Francesco Bellato, torinese trapiantato in Toscana da vent’anni, riflette sulla cultura orientale dove «il riposo non è previsto. Chi viene a Prato lo fa per mettere da parte i soldi e tornare a casa, se gli fai notare che non è cristiano lavorare dall’alba a notte fonda, e anzi è disumano, ribatte che allora tanto valeva non partire». Bergoglio ha preteso di

Domani Alle 8 a Prato comincia la visita in Toscana di Papa Francesco, l’annuncio della messa è stato scritto anche in cinese

Il Pontefice nella Chinatown di Prato dove si licenzia chi vuole pregare L’apertura della visita in Toscana comincia dalla realtà multietnica cominciare la visita fiorentina da Prato «perché qui si incontrano i problemi della società multietnica e multireligiosa, dell’accoglienza e dell’integrazione, insomma della periferia esistenziale». Lo ha fatto sapere per iscritto al vescovo, Franco Agostinelli, e il vescovo ha mandato una lettera pastorale ai parroci per dire ai fedeli che «il Papa li aspetta e pertanto non si lascino intimorire dagli eventuali disagi che il fatto in sé comporta». I rimbrotti dei padroncini, interpreta padre Hou. La propria coscienza, traduce padre Bellato: «L’integrazione è un’aspirazione nostra, non corrisponde ai loro desideri

che sono quelli di non tradire le aspettative di chi è rimasto a casa. Lo sapete che il sacramento che amministriamo di meno è l’estrema unzione, perché appena capiscono che si avvicina la fine prenotano il biglietto aereo»? Accoglienza difficile

E tuttavia Prato, la più grande comunità cinese d’Italia con oltre 30 mila membri tra censiti e clandestini, sta cominciando a cambiare. A giugno è stata stipulata una convenzione tra 150 aziende della moda e i guardiani della Lince, con la benedizione della Questura, per far cessare il fenomeno cinicamente battezzato

bancomat cinese. «Siccome vanno in giro con i guadagni addosso», spiega il coordinatore del progetto Francesco Rossi, «quando un malvivente dell’alta Toscana ha bisogno di soldi viene a Prato, aggredisce un cinese e si rifornisce di contante». Con la vigilanza della Lince, le aggressioni sono diminuite del 75%. Il sindaco Matteo Biffoni conferma che si sta procedendo con le regolarizzazioni delle aziende tessili sospette. La strage del capannone di due anni fa ha lasciato il segno, «e sui temi del lavoro sicuro e dei diritti della persona abbiamo varato la tolleranza zero. Un dato? Sono raddoppiate le ri-

chieste di cittadinanza, che per loro vuol dire tagliare i ponti con la madrepatria». Il segretario della Cei Nunzio Galantino ha anticipato al sindaco che «il Papa ringrazierà Prato per la politica dell’accoglienza», è una medaglia. Prato regalerà al Papa un meteorite, un pezzetto di Marte custodito al museo delle scienze planetarie. Pietro-Chen e HuFrancesco che lavorano «dalle 8 a mezzanotte», guadagnano 1.000 euro al mese, ne mandano a casa 800, dormono e mangiano «nell’appartamento del capo» e cioè nel capannone non lo sanno, di essere i marziani. «Huan yin jiao zong», benvenuto Papa: è solo cinese.


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STAMPA .LA LUNEDÌ 9 NOVEMBRE 2015

Un egiziano dietro la strage nel Sinai È di Abu Osama al-Masri la voce intercettata dagli 007 mentre parla con l’Isis in Siria Guida il gruppo jihadista locale che ha giurato fedeltà ad Al Baghdadi nel 2014 ta contro la Russia che uccide donne e bambini in Siria», minacciando di «far cadere altri aerei». In questa maniera Isis presenta la bomba sull’Airbus come l’inizio di un’offensiva dei cieli anti-russa. Ponte aereo

Mosca accelera la partenza dei connazionali dall’Egitto. Nelle ultime 24 ore sono partiti in 11 mila ed altri 69 mila sono in attesa dei voli. Anche gli inglesi tornano, spesso senza valigie perché il sistema di spedizione bagagli è considerato «a rischio». Ammissione egiziana

Imam Abu Osama al-Masri è a capo del gruppo islamico Bayt al-Maqqdis che opera in Sinai e si è federato con il Califfo di Raqqa AP

Rottami I resti dell’Airbus russo precipitato nel Sinai sono stati trovati in un raggio di 13 chilometri dal luogo dello schianto Dettaglio che ha fatto subito pensare a un’esplosione in volo

MAURIZIO MOLINARI CORRISPONDENTE DA GERUSALEMME

Le indagini sull’esplosione dell’Airbus russo decollato da Sharm puntano su Abu Osama al-Masri, leader delle cellule di Isis nel Sinai, mentre Mosca rimpatria 11 mila connazionali in 24 ore e il Cairo tenta in ogni modo di evitare il collasso del turismo.

morti 224 cittadini russi. Fonti Usa dicono a «I24News» che è stata Israele ad intercettare le comunicazioni «fra il Sinai e Raqqa» dopo l’attentato, facendole avere a Washington. Avrebbero portato ad identificare la voce del leader di «Welayat Sinai», le cellule dello Stato Islamico nel Sinai, e anche l’analisi della rivendicazione audio dell’attacco ha dato lo stesso esito.

La voce del leader

È il «Sunday Times» a far sapere che i servizi britannici sospettano Abu Osama al-Masri come regista dell’attentato in cui sono

Pista tribale

Al-Masri è un imam egiziano, laureato in studi islamici all’ateneo di Al-Azhar, senza par-

ticolari credenziali nel clero sunnita ma riuscito a imporsi nel 2013 come spietato leader di «Bayt al-Maqqdis» - i gruppi islamici nel Sinai - attraverso l’eliminazione dei concorrenti, terminata con un viaggio in Siria dove incontrò Abu Bakr alBaghdadi, Califfo di Isis, maturando la decisione di aderire allo Stato Islamico nel settembre 2014. Da quel momento «Welayat Sinai» ha messo a segno più colpi militari - dalla guerriglia nel Nord all’attacco contro una nave militare fino all’attentato all’Airbus - con una crescente

efficienza che cela, secondo fonti europee al Cairo, «legami con elementi tribali beduini». È questa la pista che porta a sospettare che sia stato un dipendente dello scalo di Sharm, forse un agente corrotto, a posizionare la bomba nella stiva poco prima del decollo. Minacce alla Russia

Proprio il «Welayat Sinai» posta una nuova rivendicazione online con il video «Soddisfazione delle anime per l’uccisione dei russi» nel quale celebra l’attentato parlando di «vendet-

A otto giorni dall’esplosione dell’Airbus arriva, da fonti investigative alla «Reuters», la prima ammissione egiziana: «Al 90 per cento è stato un attentato». Ma il governo di Al Sisi continua a fare di tutto per evitare il collasso del turismo a Sharm: il capo della commissione d’inchiesta Ayman alMuqaddam assicura che «non c’è certezza sulle cause», il ministro degli Esteri Shoukry accusa i «Paesi stranieri» di «scarsa cooperazione anti-terrorismo» e il ministero del Turismo assicura che «Sharm non è morta» e «il 75% dei turisti è ancora negli hotel». Al Sisi ha reclutato i più popolari cantanti nazionali per spettacoli per turisti. Ma ciò che gli serve per salvare Sharm è la cattura dei responsabili.


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L’ATTENTATO IN EGITTO Dissenso silenziato

Analisi MARK FRANCHETTI* MOSCA

SEGUE DALLA PRIMA PAGINA

in dai primi sospetti di una bomba la domanda è stata quella delle prossime mosse di Putin, e se ci sarebbe stata una reazione negativa dell’opinione pubblica, che potrebbe arrivare alla conclusione che l’attentato non ci sarebbe stato se Putin non avesse lanciato i bombardamenti in Siria. Alcuni critici di Putin a Washington pensano che la tragedia potrà danneggiare l’immagine del leader russo in patria. Un esempio sconcertante di quanto l’America non comprenda la Russia putiniana. Della Russia si dice spesso che è imprevedibile. Di solito è il contrario. Si può fare una previsione certa sui contraccolpi interni dell’attentato contro l’aereo: che non ci sarà nessun contraccolpo.

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600 vittime Nelle centinaia di raid compiuti dai russi sulle postazioni dell’Isis in Siria sarebbero morte circa 600 persone. Secondo Al Jazeera un terzo delle vittime sarebbe però civile

NATALIA KOLESNIKOVA/POOL/EPA

Putin non perde occasione per alimentare lo spirito patriottico della Russia

La tragedia dell’Airbus renderà Putin più forte

Il controllo dei media

Perché? Perché il Cremlino teme questa reazione e userà tutto il suo potere per bloccarla sul nascere. Più di una settimana dopo la tragedia la posizione delle autorità russe resta estremamente prudente. Ai russi viene detto che vengono esaminate tutte le ipotesi, e che bisogna dare tempo all’indagine di raggiungere una conclusione. Il portavoce di Putin, che all’inizio ha definito i sospetti degli americani e dei britannici che si tratti di una bomba «pure speculazioni», è arrivato al punto di dichiarare che la tragedia dell’Airbus e la campagna di bombardamenti russi in Siria «sono due argomenti completamenti diversi, e non c’è alcuna necessità di cercare di collegarli». I media statali russi, controllati rigidamente dal Cremlino, si sono attenuti scrupolosamente alla stessa linea. Fino alla tragedia dell’aereo nel Sinai, ai russi veniva somministrata una versione edulcorata del conflitto siriano. La Tv di Stato trasmetteva le previsioni del tempo nei pressi di Damasco, commentando che le condizioni meteorologiche erano buone o meno per bombardare. I media hanno imitato gli americani in Iraq, trasmetten-

La nazione attaccata dai jihadisti si stringerà intorno al suo leader L’opposizione verrà messa a tacere e l’impegno in Siria aumenterà Televisioni Il controllo quasi totale sulle Tv consente al leader russo di far passare la versione ufficiale Oltretutto Putin è amato in patria da milioni di persone per la sua determinazione

do le riprese fatte dagli aerei militari, con le griglie dei bersagli ed esplosioni che sembravano quelle di un videogame. I funerali a San Pietroburgo e Novgorod hanno all’improvviso reso il Medio Oriente molto più vicino. Ma c’è una lezione che Putin ha imparato nei primi giorni della sua presidenza, nel 2000. In Russia - dove la maggior parte delle persone riceve le notizie dalla televisione - chi controlla l’etere decide le narrative. Appena il Cremlino confermerà ufficialmente che il disastro dell’aereo è stato un attentato terroristico, l’efficientissima macchina della propaganda putiniana partirà in quinta. Si dirà che la Russia è sotto attacco e che l’attentato non fa che dimostrare che la campagna militare in Siria era giustificata. Anzi, semmai deve essere intensificata.

Restano le tensioni con l’Arabia L’Iran parteciperà al prossimo vertice per trovare una soluzione alla crisi siriana 1 L’Iran prenderà parte al prossimo round dei collo-

qui di pace per la Siria. Lo ha riferito un consigliere del leader supremo Ali Khamenei, tornando quindi su quanto annunciato la scorsa settimana su un possibile abbandono del tavolo delle trattative. Le potenze regionali, tra cui l’Iran, si sono incontrate lo scorso 30 ottobre a Vienna per discutere della situazione in Siria e cercare una soluzione. Ali Akbar Velayati, consigliere di politica estera di Khamenei, parlando all’agenzia di stampa «Tasmin» ha detto che «l’Iran sarà attivamente presente nei colloqui di pace. Sosterremo il nostro alleato, la Siria, non solo nel campo della difesa, ma anche in campo politico». Teheran, che aveva minacciato di ritirarsi in segno di protesta contro il «ruolo negativo» svolto dall’Arabia Saudita, manterrà il pieno sostegno ad Assad.

Un decreto governativo per aggirare l’opposizione repubblicana

Obama gioca l’ultima carta per chiudere Guantanamo PAOLO MASTROLILLI INVIATO A NEW YORK

Chiudere Guantanamo. Il presidente Obama non ha rinunciato a questa promessa fatta durante la sua campagna elettorale, e la prossima settimana il Pentagono presenterà la proposta per mantenerla. Secondo il piano anticipato dall’agenzia Ap, i detenuti rimasti che non possono essere liberati andrebbero trasferiti in un carcere di massima sicurezza negli Stati Uniti, con il Colorado in cima alla lista. Il problema però è che ci vuole l’autorizzazione del Congresso, dove i repubblicani hanno la maggioranza, e quindi il

112 prigionieri Nella base americana a Cuba sono ancora rinchiusi 112 prigionieri

capo della Casa Bianca potrebbe essere costretto ad usare un ordine esecutivo per aggirarlo. Il carcere nella base militare americana di Guantanamo era stato aperto dall’amministrazione Bush, per portarci i nemici catturati durante la guerra al terrorismo. Nel momento di massimo affollamento ha custodito 779 prigionieri, di cui 532 sono stati poi rilasciati dallo stesso Bush. Ora ne restano 112, di cui 53 sono già stati identificati come liberabili, se un paese terzo si assumerà il compito di accoglierli ed evitare che tornino a combattere. Gli altri devono essere processati, o vanno tenuti in prigione a tempo indeterminato anche sen-

Trasferiti I prigionieri dovrebbero essere trasferiti nelle carceri di massima sicurezza degli Stati Uniti. Il Colorado è lo Stato che ne riceverebbe di più

BRENNAN LINSLEY/AP

za giudizio, perché sono considerati troppi pericolosi. Il piano del Pentagono

Per questi il Pentagono presenterà un piano, allo scopo di trasferirli in una prigione sul territorio americano. Le strutture candidate sono sette: la U.S. Disciplinary Barracks e la Midwest Joint

Regional Corrections Facility di Leavenworth, in Kansas; la Consolidated Naval Brig di Charleston, in South Carolina; il Federal Correctional Complex, che include il carcere di media, massima e supermassima sicurezza di Florence, in Colorado; e il Colorado State Penitentiary II di Canon City, sempre in Colorado, anche

Le voci di quelli che obiettano che i civili russi non sono mai stati bersagli dei terroristi islamisti all’estero fino a che Mosca non ha lanciato i raid aerei in Siria verranno bollate come «non patriottiche» e «traditrici». A questo tipo di opinioni verrà impedito di raggiungere il grande pubblico. Ai russi verrà chiesto di stringersi intorno alla bandiera, di mostrare forza in un momento in cui la nazione è sotto attacco. E, a causa della loro storia e del loro carattere nazionale, saranno propensi a rispondere a questo appello. La maggioranza dei russi crede più nei leader forti che nell’importanza di costringerli ad assumersi la responsabilità delle loro azioni. E Putin è realmente amato da milioni di persone, al di là della propaganda, perché è considerato un leader forte e decisionista. Nei suoi primi mesi al potere vide la popolarità aumentare dal 2% a ben oltre il 70% grazie alla sua dura presa di posizione contro i terroristi ceceni, accusati di aver fatto esplodere palazzi residenziali a Mosca e in altre città, facendo circa 300 vittime innocenti. E sulla Siria, indottrinati dall’incessante propaganda della Tv, i russi appoggeranno un leader che reagisce con fermezza a una crisi, senza interrogarsi troppo se innanzitutto avrebbe potuto evitarla. E quindi aspettiamoci azione. Maggiore impegno

Innanzitutto un’intensificazione dei raid aerei russi in Siria, forse concentrati più sull’Isis rispetto ad altri gruppi di guerriglia. Putin potrebbe espandere i bombardamenti all’Iraq, coordinandosi con Baghdad. Potrebbe addirittura lanciare un’operazione nel Sinai, in cooperazione con il consenso dei militari egiziani. Pochi giorni dopo la tragedia nel cielo del Sinai, tre turisti russi rimasti bloccati all’aeroporto di Sharm el-Sheikh dopo che Mosca ha sospeso i voli dall’Egitto, hanno posato contenti per la stampa. Erano nello stesso punto dove pochi giorni prima altri turisti russi erano passati prima di venire fatti esplodere a 10 mila metri. I tre sorridevano davanti alle telecamere. Indossavano tutti t-shirt identiche, con il ritratto di un Putin che fa l’occhiolino. Un’immagine che dice tutto quello che c’è da sapere sulle previsioni della reazione russa alla tragedia dell’aereo. * Corrispondente da Mosca per il Sunday Times di Londra Traduzione di Anna Zafesova

noto come la Centennial Correctional Facility. La struttura di Florence, nota anche come la «Alcatraz delle Montagne Rocciose», ospita già terroristi come l’Unabomber Ted Kaczynski e Zacarias Moussaoui, uno degli organizzatori degli attentati di al Qaeda dell’11 settembre 2001. Per questo viene considerata come la più probabile, nonostante le proteste dei politici locali che sottolineano i rischi per la sicurezza dei loro cittadini, esposti al pericolo di attentati di ritorsione. Una volta trasferiti gli ultimi detenuti, si potrebbe chiudere il carcere, che costa 400 milioni di dollari all’anno ed è diventato uno strumento di propaganda e reclutamento per i terroristi. Il problema però è che per procedere con questo piano servirebbe l’autorizzazione del Congresso, dove la maggioranza repubblicana si oppone. Obama però potrebbe usare il potere esecutivo di emettere decreti, per aggirare l’ostacolo e chiudere la prigione.


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LA STAMPA LUNEDÌ 9 NOVEMBRE 2015

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LE SFIDE DEI NOBEL PER LA PACE

Suu Kyi verso il trionfo in Birmania La Lega nazionale per la Democrazia viene data dagli exit poll al 90%. Oggi i risultati La “Signora” per la prima volta al seggio in 70 anni. Ma i militari non usciranno di scena ALESSANDRO URSIC YANGON

L’emergenza educativa mondiale in cifre

1 milione Le persone che hanno firmato la petizione su Change.org per il diritto di ogni bambina a 12 anni di istruzione primaria e secondaria gratuita

25%

I primi risultati ufficiali arriveranno oggi. Ma già ieri sera era chiaro che la «Lega nazionale per la democrazia» (Nld) di Aung San Suu Kyi è avviata a un trionfo nelle prime vere elezioni birmane dal 1990. A spoglio ultimato, in decine di collegi il partito della «Signora» ha staccato con divari netti - fino a dieci volte il numero dei voti - l’Usdp del presidente Thein Sein.

seggi La quota che i militari avranno in Parlamento a prescindere dal risultato

Il potere dell’esercito

1990 elezioni

I grandi centri urbani

Alcuni exit poll danno a Suu Kyi oltre il 90 per cento. L’intera provincia di Mandalay - la seconda città più popolosa - è andata all’Nld. Persino a Pyin Oo Lwin, dove si formano i quadri militari, l’opposizione è in grande vantaggio. I dati dalle campagne e soprattutto dalle aree etniche, dove Suu Kyi è meno popolare, potrebbero modificare il quadro. A Yangon intanto è festa; già dal pomeriggio, migliaia di sostenitori dell’Nld sono confluiti davanti sede del partito in un’atmosfe-

U AUNG/LAPRESSE

Aung San Suu Kyi al seggio: nel 1990 non poté votare poiché era agli arresti

ra da concerto rock. Chi ha votato per Suu Kyi lo sbandiera apertamente. Ma a prescindere dall’esito, per tutta la giornata di ieri nell’ex capitale si respirava l’aria della storia che si compie. File di centinaia di votanti, emoziona-

milioni Le ragazze che nei Paesi in via di sviluppo non hanno completato la scuola media

13 per cento Le adolescenti che vivono nelle campagne dell’Asia meridionale e occidentale che hanno portato a termine gli studi secondari inferiori

250 milioni I bambini nel mondo che non sanno né leggere né scrivere, pur essendo andati a scuola per diversi anni

ti nel prendere parte a un rito nuovo per milioni di persone, si sono formate prima dell’alba: l’affluenza è stata dell’80 per cento. C’era orgoglio nell’esibire l’inchiostro viola sul mignolo, come prova dell’avvenuto voto. Persino i commissari elet-

Suu Kyi vinse le elezioni ma i militari ignorarono il risultato del voto

torali si mostravano fieri nel dirigere un evento così storico. La prima volta

«La Signora» ha votato a Rangoon di prima mattina: è stato il suo primo voto al seggio di sempre, dato che nel 1990 era già

L’APPELLO Diritti e istruzione Tutte le bambine meritano speranza

MALALA YOUSAFZAI JIM YONG KIM SEGUE DALLA PRIMA PAGINA

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appiamo anche che i progetti ambiziosi devono essere sostenuti dall’azione. Gli obiettivi per lo sviluppo sostenibile adottati dall’Onu a settembre sono un buon punto di partenza. Il quarto prevede entro il 2030 l’istruzione primaria e secondaria gratuita, paritaria e di qualità per tutti i ragazzi e le ragazze. È un passo in avanti rispetto al precedente, l’istruzione primaria globale, ma i propositi non valgono nulla se non vengono mantenuti.

S

La petizione sul Web

Oltre un milione di persone hanno firmato una petizione su Change.org per il diritto di ogni bambina a 12 anni di istruzione primaria e secondaria gratuita sicura e di qualità. Questa settimana migliaia di persone vedranno «Malala», un documentario che sensibilizza sul problema dei milioni di ragazze private del diritto alla conoscenza. In troppe parti del mondo le ragazze non possono andare a scuola, o evitare di essere sposate bambine o sfuggire alla violenza e alle molestie se vogliono studiare. Anche se nello scorso decennio sono stati fatti progressi nella frequenza scolastica femminile, nei Paesi in via di sviluppo 32 milioni di ragazze non hanno completato la scuola media. La situazione nelle aree rurali più povere è drammatica - solo il 13 per cento delle adolescenti che vivono nelle campagne dell’Asia meridionale e occidentale hanno portato a termine gli studi secondari inferiori. In molti Paesi il numero delle ragazze che completano le scuole superiori è così basso che non è possibile sapere quante abbiano accesso all’università. Tuttavia, quando le ragazze riescono a ottenere una buona istruzione superiore, sviluppano sicurezza in se

agli arresti domiciliari. Non ha parlato a seggi chiusi; evidentemente aspetta che il preannunciato trionfo sia confermato dai primi risultati ufficiali. Venticinque anni fa, d’altronde, la sua vittoria non fu mai onorata dai militari, e seguirono altri due decenni di dittatura.

Malala Yousafzai Premio Nobel per la pace 2014

Jim Yong Kim Presidente della Banca Mondiale

MUHAMMED MUHEISEN/REUTERS

In molti Paesi dell’Asia il livello di scolarizzazione è bassissimo

stesse e capacità che hanno un impatto sorprendente sulla società. Dare un’istruzione alle ragazze può trasformare i Paesi e le generazioni. Le donne istruite hanno figli più tardi e ne hanno di meno. Guadagnano di più e ci sono maggiori possibilità che i loro figli siano sani e ricevano un’istruzione. La Corea grazie all’istruzione ha saputo sollevarsi dalla povertà e lasciarsi alle spalle le macerie della guerra.

Coltivare maggiori ambizioni per l’istruzione femminile non significa solo che ogni ragazza nei Paesi in via di sviluppo dovrebbe poter completare il ciclo dell’istruzione secondaria. Sarebbe un enorme progresso ma non è abbastanza. È probabile che pochi genitori leggendo questo articolo pensino che l’accesso all’istruzione di base sia abbastanza per i loro figli. Non sarà certo sufficiente nel 2030, data sta-

bilita per il raggiungimento degli obiettivi per lo sviluppo sostenibile. Dodici anni di scuola dovrebbero essere la norma, per ogni bimbo in qualsiasi Paese. Il nuovo obiettivo globale stabilisce anche che tutti i bambini hanno diritto a un’istruzione di qualità e all’accesso alla scuola primaria e secondaria. Purtroppo per molti Paesi questa è una chimera, dato che oltre 250 milio-

Dato che l’esercito - alleato di fatto dell’Usdp - controlla di diritto il 25 per cento del Parlamento, per ottenere la maggioranza nelle due Camere l’Nld dovrà in sostanza conquistare il 67 per cento dei seggi: un traguardo che sembra alla portata. Ciò non vorrà dire automaticamente un governo guidato dal partito della «Signora», però. Lei non può diventare presidente, perché glielo vieta la Costituzione, e il Capo di Stato verrà scelto dal Parlamento solo a febbraio, tra un terzetto. Le regole, scritte dai militari, assicurano all’esercito un ruolo influente in ogni caso. Per adesso, chi ha votato Nld può comunque festeggiare.

ni di bambini non sanno né leggere né scrivere, pur essendo andati a scuola per anni. Ma perché le ragazze devono superare così tanti ostacoli per andare a scuola se non imparano nulla? Fondi per i Paesi poveri

Prima di ogni altra cosa occorrono più fondi per ripianare il deficit nel campo dell’istruzione dei Paesi in via di sviluppo. Ma i governi e i donatori devono fare la loro parte, aumentando gli stanziamenti per l’istruzione e destinando quote maggiori dei loro bilanci al sistema scolastico. Un’altra lacuna è rappresentata dai dati. Malala dice, «se diciamo che le ragazze contano allora dobbiamo contarle». Nel linguaggio della Banca Mondiale questo significa raccogliere dati disaggregati. Dobbiamo misurare e monitorare in modo indipendente i progressi scolastici delle ragazze, fino all’ultimo anno di frequenza in modo che i governi possano pianificare nel modo migliore per andare incontro alle loro necessità. Quindi, come imprimere un’accelerazione al processo? Partner internazionali come la Banca Mondiale possono fornire conoscenza, finanziamenti e supporto tecnico. Organizzazioni non governative come il Malala Fund possono contribuire fondando scuole, invitando governi e donatori a fare di più e aiutando le ragazze a perorare la loro causa nei rispettivi Paesi. I governi hanno un ruolo chiave nell’investire di più nel sistema educativo pubblico e fare sì che sia sempre più efficiente nel garantire istruzione di qualità a tutti, così che anche le ragazze povere abbiano le stesse opportunità delle loro coetanee più ricche. Vogliamo essere sicuri che la possibilità di finire la scuola primaria e secondaria diventi la normale aspettativa di ogni ragazza del mondo, ovunque viva. E faremo ciò che è necessario, infiammando i nostri cuori e le nostre parole. Traduzione di Carla Reschia


12345678739A4BCD47EF LA STAMPA E

www.iblbanca.it

IBL BANCA PRENDE SLANCIO.

ED ENTRA IN BORSA.

Dal 1927, diamo slancio ai sogni e ai progetti delle famiglie, finanziandole con prestiti tramite cessione del quinto. La RataBassotta è il nostro ambasciatore e il simbolo di un modo innovativo di fare banca: facile, affidabile, trasparente. Anno dopo anno siamo cresciuti diventando il Gruppo Bancario IBL Banca e nella cessione del quinto siamo tra i primi in Italia per flussi finanziati. Oggi siamo pronti a fare un grande passo: entrare in Borsa. Dal 30 ottobre all’11 novembre 2015 sottoscrivi le azioni di IBL Banca S.p.A. È un investimento in capitale di rischio. Prima dell’adesione leggere attentamente il Prospetto Informativo disponibile presso la sede di IBL Banca e dei collocatori nonché su iblbanca.it e sul sito internet dei collocatori.


LA STAMPA LUNEDÌ 9 NOVEMBRE 2015

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IL DRAMMA DEL MEDITERRANEO Mercoledì e giovedì a Malta Vertice fra Ue e Paesi africani sugli arrivi dal Sud del mondo 1 In origine, quello fra Ue e Paesi afri-

cani, doveva essere un summit di discussione sulle molte questioni bilaterali, dallo sviluppo sostenibile, alla mobilità sino alla partnership economica. Alla luce degli eventi degli ultimi mesi e degli impressionanti numeri che testimoniano il flusso di persone che dal Sud del Mediterraneo puntano alle coste del Vecchio Continente, sarà invece la politica migratoria a far da padrone nella due giorni di vertice fra Ue e Ua (Unione africana) in programma mercoledì e giovedì a Malta. Con i leader africani e i capi di governo dei Ventotto Paesi ci saranno i vertici delle Istituzioni europee, dal capo della Commissione Jean-Claude Juncker all’Alto Rappresentante per la Politica estera europea Federica Mogherini. Quest’ultima il 20 ottobre ha compiuto la sua prima visita ufficiale in Africa rilanciando la necessità del dialogo bilaterale per affrontare sfide comuni come quella dei rifugiati. A La Valletta i leader dei Ventotto tenteranno per l’ennesima volta di dare una risposta duratura all’emergenza.

ARIS MESSINIS/AFP

Bruxelles in affanno In Europa circolano più di 800 mila profughi. I piani europei, comunque, non decollano

Retroscena GUIDO RUOTOLO ROMA

I migranti cambiano rotta meno in Italia, più in Europa Nel 2015 sulle nostre coste registrati 15mila arrivi in meno

adesso che è cambiato tutto, il bilancio dell’Italia è sorprendente. Nonostante tutto il Paese ha retto, le misure e le iniziative prese hanno consentito di superare la fase critica. Gli arrivi di migranti sono diminuiti del 9% (poco più di 140 mila) rispetto all’anno scorso. Mentre quelli che si contano in Europa sono ormai quasi ottocentomila. La rete di accoglienza garantisce ospitalità a quasi 110mila uomini, donne e minori. Mentre la «relocation» in Europa dei 40 mila migranti in due anni per il momento non decolla (siamo a poco più di cento) mentre sono quasi cinquemila quelli che abbiamo rimpatriato. Pochi mesi e l’emergenza immigrati ha cambiato segno. Ha sconvolto l’Europa, aperto nuove rotte, creato un disorientamento e una incapacità dei governi europei a trovare politiche efficaci di governo dei flussi. Noi eravamo considerati i «lamentosi», quelli che da un decennio almeno protestavano perché l’Europa era assente, mentre sottobanco facevamo oltrepassare le nostre frontiere a decine di migliaia di migranti. Poi venne la strage del 18 aprile scorso, con 800 annegati nel Canale di Sicilia, e l’Europa si vergognò promettendo di aiutarci. Nel contrasto in mare ai trafficanti di «merce umana», nel dispiegamento di uomini e mezzi navali anche per le operazioni di salvataggio. E dopo un estenuante tira e molla l’Europa concordò che in due anni 160 mila migranti sarebbero stati accolti nei diversi paesi della Comunità. Da noi, sarebbero partiti in quarantamila.

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18 aprile 2015 La strage del Canale di Sicilia: 400 migranti perdono la vita su un barcone che si rovescia

12 giugno 2015 I profughi «occupano» la scogliera a Ventimiglia: Parigi ha chiuso la frontiera. Presidio durato fino al 30 settembre

Il flop del piano europeo

Una organizzazione non governativa ha calcolato che ne dovrebbero partire duecento al giorno per i prossimi due anni per raggiungere l’obiettivo. E invece, solo per parlare del-

l’Italia, giovedì ne sono partiti 19 per la Francia, sabato 19 per la Spagna, la prossima settimana 20 per la Germania. In tutto meno di 120. Ma adesso, a cinquanta giorni dalla fine dell’anno si alza bandiera bianca. Comincia la grande disfatta della Europa solidale. Sono cambiati i numeri e con essi la geografia politica dell’emigrazione. La Svezia ha detto che non può più accoglierne, che ne ha almeno centomila in più e ha chiesto alla Ue di attivare la «relocation», così come è accaduto per Italia e Grecia. La Germania dovrebbe chiudere l’anno con 800.000 migranti, nell’Ungheria che alza muri ne sono arrivati 200.000. È impressionante digitare su internet il sito data.unhcr.org, emergenza Mediterraneo. Le frecce indicano i flussi migratori che arrivano

dall’Africa e dal Medio Oriente. Sono quattro i numeri che riporta il grafico: Spagna, 2.797; Italia, 141.500; Malta 105; Grecia 626.432. Il totale dell’emergenza europea è di 770.838 migranti arrivati dal primo gennaio ad oggi. La mancata invasione

Proprio come questo giornale aveva anticipato alla fine della primavera, la tanto temuta invasione di migranti dalla Libia non c’è stata. Già a maggio si erano manifestate le prime avvisaglie di quella che sarebbe stata definita, in seguito, la “rotta balcanica”. E poi va detto che l’accordo tra Italia e Turchia ha funzionato, la rotta via mare ha subito delle brusche interruzioni e il flusso siriano e iracheno si è diretto in Grecia e da lì nei paesi balcanici. I dati del Viminale

al 6 novembre sono chiarissimi: dai 156.682 migranti arrivati l’anno scorso siamo scesi a 142.464. E tutte le polemiche politiche, gli scenari apocalittici che venivano evocati non si sono concretizzati. La realtà è ben diversa. Nessuna guerra di religione o manifestazioni razziste sono riuscite a mettere in crisi la macchina dell’accoglienza. Al 6 aprile, 100.230 migranti, ai quali bisogna aggiungere 9 mila minori, sono ospitati nelle nostre strutture di accoglienza. Quasi 38 mila eritrei, 20 mila nigeriani, 11 mila somali, 9 mila sudanesi. Rispediti a casa

E continuano i voli charter o le partenze su navi, per i migranti da rimpatriare. Finora sono partiti mille albanesi, seicento egiziani e marocchini e poi mille tunisini e trecento nige-

E nelle elezioni in Croazia il caos profughi premia la destra Vince la linea dura sui rifugiati: all’Hdz 63 seggi. Battuto il premier Milanovic ENRICO CAPORALE

Alle prime elezioni parlamentari tenutesi in Croazia da quando, nel 2013, il Paese è entrato a far parte dell’Unione europea, avanza la destra. Secondo i primi risultati parziali, la Coalizione Patriottica guidata dal principale partito d’opposizione, l’Unione democratica croata (Hdz) dell’ex capo dei servizi segreti, Tomi-

slav Karamarko, ha ottenuto 63 seggi (su un totale di 151), distanziando così l’alleanza di centrosinistra (Croazia Cresce) guidata dal Partito socialdemocratico (Sdp) del premier uscente, Zoran Milanovic (ferma a 52 seggi). Anche con probabili correzioni di qualche seggio in più o in meno, nessuno dei due principali candidati premier avrà comunque la maggioranza assoluta (almeno 76 deputati) per formare il governo. Il primo ministro uscente Milanovic aspirava al secondo mandato. Tuttavia, il risultato è stato sensibilmente al di sotto delle elezioni politiche di quattro anni fa, quando i socialdemocratici strapparono 80 deputati.

La sfida sui migranti

Sotto esame c’era soprattutto la gestione dell’emergenza migranti. Da settembre la Croazia è diventata uno dei principali luoghi di transito della cosiddetta «rotta balcanica», quella che dalla Turchia porta migliaia di disperati - soprattutto siriani, iracheni e afghani - fino alla Germania, e più a Nord fino ai Paesi scandinavi. Appena qualche giorno fa il ministero dell’Interno aveva riferito che nel 2015 il territorio croato è stato attraversato da 320 mila migranti. Tra i leader dei Paesi balcanici il socialista Zoran Milanovic è stato uno dei più sensibili nella gestione dei flussi. Il suo avversario Karamarko, insieme

riani. Sono ancora pochi gli accordi di riammissione sottoscritti dall’Italia con i Paesi di origine dei migranti. Che quelli che arrivano da noi non sono tutti rifugiati o richiedenti asilo, ma anche migranti economici. Insomma, migranti «arcobaleno». Gli accordi operativi sono quelli con l’Egitto, la Tunisia, il Marocco, la Nigeria e il Gambia (da perfezionare). Ora stiamo trattando con il Ghana, il Senegal, il Sudan. Insomma, il governo sta cercando di affrontare la crisi anche mettendo in conto il venir meno dell’Europa. E in mare, in attesa del via libera della comunità internazionale, stiamo già da tempo affondando i natanti sui quali avevano viaggiato i migranti. E forse, se oggi registriamo un calo degli arrivi è anche grazie al venir meno dei mezzi disponibili.

alla presidente Kolinda Grabar-Kitarovic, ha invece ripetutamente chiesto controlli più rigidi alle frontiere e reti metalliche per impedire il passaggio dei profughi, come ha già fatto l’Ungheria e come stanno pianificando di fare Austria e Slovenia. L’ago della bilancia

Ma dalle elezioni di ieri esce anche una novità. Si tratta di un nuovo gruppo che potrebbe decidere il futuro governo. Si chiama Most (Il Ponte) ed è un partito centrista fondato pochi mesi fa da intellettuali indipendenti e leader locali di vari profili ideologici e che ora rappresenta la terza forza politica del Paese (avrebbe conquistato 18 deputati). Venerdì scorso il loro leader, Boz Petrov, ha sottoscritto una dichiarazione nella quale si impegna a non coalizzarsi con nessuno dei due principali partiti. Ma potrebbe cambiare idea.


14 .Estero

STAMPA .LA LUNEDÌ 9 NOVEMBRE 2015

Reportage BRUNO RUFFILLI INVIATO A SHENZEN

100 milioni Le previsioni di vendita per il 2015: l’azienda cinese è al terzo posto tra i produttori globali di smartphone. In un anno in Europa le vendite sono cresciute del 98 per cento

10,9 per cento Il mercato italiano di Huawei. Tra gli smartphone di fascia alta (come il Mate S, in foto), la percentuale sale al 27,9 per cento

Shenzen ci sono sette donne per ogni uomo», dice Lin. Chatta, risponde alle mail, muove veloce le dita smaltate sullo schermo del telefono. Che è marchiato Huawei: siamo nel quartier generale del più grande produttore cinese di smartphone, terzo nella classifica globale dopo Samsung e Apple («Ma non è vietato usare altri telefoni»). Il campus Huawei è una città nella città, dove lavorano quasi 50 mila persone. Ci sono strade e parchi, un laghetto con cigni neri arrivati apposta dall’Australia, 3200 appartamenti di diverse dimensioni destinati ai dipendenti. «Io vivo qui, arrivo in ufficio in una ventina di minuti a piedi, mentre se abitassi in città mi servirebbe almeno un’ora e mezza», spiega Lin. Nel quartier generale si incrociano persone da ogni parte del mondo e si parla correntemente inglese, oltre al cinese. C’è anche un’università interna, i cui corsi sono equiparati a quelli degli atenei statali.

«A

Da villaggio a metropoli

Shenzen, nella regione meridionale del Guangdong, è la Silicon Valley della Cina, il luogo dove le idee di startup e inventori diventano gadget pronti per il mercato. Era un villaggio di pescatori, in trent’anni è diventata una megalopoli con dieci milioni di abitanti, che arrivano a quindici in autunno, quando le fabbriche assumono manodopera da tutta la Repubblica Popolare in vista della stagione natalizia. Proprio accanto alla città di Huawei si

Dopo lunga malattia ci ha lasciati

Nella città degli smartphone dove la Cina sfida Apple In 50mila da tutto il mondo nel campus hi-tech di Huawei a Shenzen stende il gigantesco complesso di Foxconn, dove nascono iPhone, PlayStation e tanti altri gadget hi tech. Dei tremila e passa produttori di smartphone cinesi, il 90 per cento ha sede qui: sono perlopiù piccole e medie aziende che lavorano su progetti generici da personalizzare con il design e il logo dei committenti e che possono contare su personale abbondante, ottime infrastrutture, un porto che è il terzo al mondo per traffico. E su sostanziosi incentivi fiscali, perché Shenzen è una delle prime aree della Repubblica Popolare ad aver beneficiato dello status di Zona Economica Speciale, nel 1980. Hong Kong è a meno di un’ora in auto, e i controlli al confine non sono così severi. Il campus Huawei è pulito ed efficiente, con tanto verde e un’infinità di addetti alla manutenzione, giardinieri, sorveglianti, hostess. «Abbiamo tutto, ci sono anche due centri medici, un albergo e i supermercati per comprare quello che ci serve», spiega un’altra impiegata, giovanissima. A Shenzen l’88 per cento delle popolazione ha tra i 15 e i 59 anni. Va mai in città? «Qualche volta, nel weekend, ma spesso torno dai miei genitori, a duecento chilometri da qui». La sera il centro di Shenzen è illuminato quasi soltanto dalle luci dei negozi e degli alberghi, le strade si svuotano presto, e davanti ai locali più esclusivi si vedono Rolls Royce e Ferrari; le biciclette proletarie resistono, ma sono numerosi gli scooter elettri-

FORBES CONRAD/BLOOMBERG/GETTY

16 laboratori In tutto il mondo Huawei ha numerosi centri di ricerca cui dedica il 10 per cento del fatturato

170 mila I dipendenti Huawei; solo nel campus di Shenzen lavorano poco meno di 50 mila persone

ci. Tra le attrazioni per turisti c’è Window Of The World, con 130 riproduzioni di monumenti famosi, come la Torre Eiffel e il Colosseo, e il Fake Market, dove ogni oggetto originale ha il suo clone. Luci e ombre

Fondata nel 1987 da Ren Zhengfei, ingegnere nell’esercito cinese, Huawei all’inizio costruiva centraline telefoniche smontando i prodotti più venduti per riprodurli a prezzi concorrenziali. Nel 2011 ha presentato i primi smartphone col proprio marchio, quest’anno conta di venderne oltre 100 milioni, anche con il nome Honor, per la fascia più bassa del mercato. In Europa la crescita è del 98 per cento nell’ultimo anno, concentrata soprattutto su modelli di gamma media e alta. «Vogliamo diventare il primo costruttore di smartphone», spiega un dirigente. «Come faremo? Puntando alla qualità più che alla quantità. Siamo passati da 75 modelli a 20,

destiniamo a ricerca e sviluppo un decimo del ricavo annuale, e siamo primi al mondo per numero di brevetti: 3442 nel 2014». Oltre i numeri, la conferma dell’importanza di Huawei arriva da Google, che con l’azienda cinese ha realizzato il Nexus 6P, il modello di come a Mountain View immaginano i terminali Android: display grande, struttura in metallo, lettore di impronta digitale, ottima fotocamera, design originale («Non volevano l’ennesima copia dell’iPhone»). I terminali rappresentano il 26 per cento dei ricavi, contro il 7 per cento delle soluzioni per aziende: la maggior parte proviene dalle infrastrutture per le telecomunicazioni, dove Huawei è prima al mondo. È oggi la sola azienda che produce allo stesso tempo gli smartphone e tutto quello che serve per farli funzionare, ma la sua supremazia nel settore delle reti desta qualche preoccupazione, ad esempio negli americani, secondo i quali le apparecchiature Huawei potrebbero essere utilizzate dal governo cinese per controllare le comunicazioni negli Usa. A Shenzen non sembrano preoccupati: «Il nostro scopo è far comunicare il mondo», dicono. Il paradosso della nuova Cina è tutto qui: da una parte un’azienda che nasce e si sviluppa con la libera circolazione dei dati, dall’altra un governo che censura Internet e impedisce di accedere a Facebook e Twitter, ma pure alle mappe di Google e al «New York Times».

Olimpia Vercellino in Mantello anni 78 Ne danno il triste annuncio il marito Carlo, i figli Roberta e Massimo con Enrico e Silvia ed i nipoti Giorgio, Giulia, Silvia, Lorenzo e Vittoria; parenti tutti. No fiori ma eventuali offerte alla FISM, Fondazione Italiana Sclerosi Multipla Onlus, c/c 670000. Funerale martedì 10 novembre ore 10,30 parrocchia SS. Annunziata di Alpignano. Santo Rosario lunedì 9 novembre ore 20 presso la stessa parrocchia. - Alpignano, 7 novembre 2015 O.F. Chiarugi - Alpignano. Vi siamo vicine in questo triste momento. Pina, Ornella e Cristina. E’ venuto a mancare all’amore dei suoi cari

rag. Ivano Dovico anni 80 Ne danno il doloroso annuncio la moglie Adelina, i figli Maurizio, Paolo e Grazia con i rispettivi coniugi e nipotini adorati. Funerali martedì 10 c.m. ore 10 parrocchia Ascensione del Signore via Bonfante. Veglia di Preghiera oggi ore 18,30 stessa parrocchia. - Torino, 8 novembre 2015 O.F. Centro Europa tel. 011.3140830 E’ mancato

Antonio Tamagnone (Nino) Ne danno il triste annuncio la moglie Luciana, i figli Valentina con Stefano, Igor con Simona e la nipotina Anita, parenti e amici ricordando la sua disponibilità verso il prossimo. Offerte all’associazione A.I.L. Funerali mercoledì 11 ore 9,45 presso la parrocchia Santa Giovanna Antida, Moncalieri. - Torino, 7 novembre 2015 O.F. Requiem - tel. 011.6821010 E’ mancata

Ida Araldo ved. Gorgerino anziana FIAT di anni 91 La piangono la figlia Luciana con Gian Franco e famiglia. Funerali nella chiesa parrocchiale di Locana martedì 10 novembre alle ore 10,15. Tumulazione Cimitero Monumentale di Torino alle ore 13. - Locana, 7 novembre 2015 Ha raggiunto il suo Giovanni

Teresa Geda ved. Acquarone Lo annunciano il figlio Felice con Maria Grazia, il nipote Gabriele con Paola e Andrea. Un ringraziamento alla cara Claudia e alla dottoressa Valerio. - Torino, 8 novembre 2015 O.F. Eurofunerali - tel. 011.389335 Ha raggiunto l’amato figlio Paolo

Angiolina Olivero ved. Depaoli anni 96 Lo annunciano la figlia Annamaria con Silvano, la nuora Alda, nipoti e pronipoti. Per orario Funerali telefonare a Impresa Miletto 011.4052733. - Torino, 8 novembre 2015 Dopo lunga malattia oggi in Massa Carrara è mancato all’affetto dei suoi cari il professor

Corrado Varrasi Il quartier generale di Huawei a Shenzen: ci sono 3200 alloggi a disposizione dei dipendenti, un albergo, due centri medici, negozi e anche un’università

OGGI L’INCONTRO ALLA CASA BIANCA FRA I DUE LEADER

Netanyahu porta a Obama concessioni ai palestinesi MAURIZIO MOLINARI CORRISPONDENTE DA GERUSALEMME

Aperture ai palestinesi e accordi militari: sono le carte con cui Benjamin Netanyahu arriva oggi nello Studio Ovale per definire un’agenda comune con Barack Obama negli ultimi 15 mesi della sua amministrazione. Sulla carta entrambi vogliono lasciarsi alle spalle l’aspro disaccordo sul nucleare iraniano: il premier israeliano ha bisogno della «relazione speciale» con Washington per le nuove sfide sulla sicurezza e il Presidente Usa ha alle spalle i leader democratici che non vogliono nubi con Gerusalemme durante la campagna elettorale 2016. Sui palestinesi Netan-

Sicurezza Il premier israeliano Benjamin Netanyahu chiede 50 miliardi di aiuti militari in dieci anni

yahu proporrà la costruzione di infrastrutture in Cisgiordania e sugli accordi militari chiede un pacchetto di aiuti da 50 miliardi in 10 anni. Ma Obama sul negoziato si aspetta di più: dopo aver detto di «non prevedere accordi sui due Stati entro la fine del mio mandato» vorrebbe avere da Netanyahu l’impegno ad un congelamento totale degli insediamenti. E a segnare la vigilia c’è l’incidente di Ran Baratz, il nuovo portavoce del premier che ha definito «antisemita» Obama. Netanyahu «ripenserà» la nomina ma il caso Baratz tiene banco perché il vicepresidente Usa Joe Biden si dice contro «le nomine di funzionari che offendono i leader americani»

DOMANI LE RICHIESTE BRITANNICHE A BRUXELLES

Cameron avverte gli europei “Senza riforme, via dalla Ue” ALBERTO SIMONI

David Cameron non esclude «nessuna opzione» e con una mezza giravolta fa sapere di essere pronto a guidare una campagna referendaria per l’uscita di Londra dall’Ue se Bruxelles non accetterà le proposte di riforme che Downing Street recapiterà domani con una lettera a Donald Tusk, presidente dell’Unione. Più che i contenuti, a colpire sono i toni ultimativi del Primo ministro conservatore che non esclude di «cambiare idea» sull’opportunità del Regno Unito di restare ancorato ai Ventotto se Bruxelles non ascolterà le istanze inglesi. Solo la settimana scorso Ca-

Brexit David Cameron nel 2012 ha promesso agli inglesi un referendum sulla permanenza di Londra nella Ue

meron aveva preso le distanze dai fautori della Brexit - tra cui alcuni suoi ministri - dicendo che per la Gran Bretagna fuori dalla Ue «non c’è la terra del latte e del miele». Ieri l’Observer invece ha riferito del cambio di passo dell’inquilino di Downing Street. Tattica negoziale? Bluff? Minaccia reale? Tutto può essere. Anche che il Primo ministro, magari tramite il fidato George Osborne, cancelliere allo Scacchiere, abbia preavvertito Angela Merkel interlocutore chiave in questa sfida per riformare la Ue in direzione più gradita ai Sudditi di Sua maestà. Domani le condizioni di Cameron saranno note. E allora partirà il negoziato. A carte (quasi) scoperte.

Ne danno il triste annuncio la moglie Anna Maria, il figlio Nino e la nuora Nevyana. - Massa, 8 novembre 2015 E’ cristianamente mancata

Bianca Mazzone ved. Palotto di anni 89 La ricordano la figlia Enrica, i nipoti Matteo e Luca con Joanna. - Torino, 8 novembre 2015 Giubileo 011.8181 Il Presidente, i Dirigenti ed i dipendenti tutti del Gruppo Rivoira si uniscono al dolore di Giorgia e dei figli per la scomparsa del caro

ing. Gianluca Porto collega stimato ed apprezzato da tutti per la sua professionalità, oltre che per le sue qualità umane. - Milano, 6 novembre 2015


Cronache .15

LA STAMPA

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LUNEDÌ 9 NOVEMBRE 2015

IL DELITTO DI ANCONA. I GENITORI DEL RAGAZZO: AVEVA CRISI DI PANICO E VOLEVA SUICIDARSI

Otto colpi, i fidanzati si accusano a vicenda Lei dice che è stato Antonio a uccidere la madre e ferire il padre. Lui nega: “Mi ha detto: spara” Cosa è successo

LODOVICO POLETTO INVIATO AD ANCONA

Lui con le crisi di panico. Lei confusa e arrabbiata. Lui voleva morire. «Ammazzami», le ha detto nell’androne di casa mentre stavano andando su, al quarto piano, per l’ennesimo chiarimento. «Lei sapeva tutto, anche che avevo una pistola. Gliel’ho passata tenendola per la canna. Lei mi ha detto: “Piantala, andiamo dai miei». Antonio Tagliata, il diciottenne che venerdì ha sparato e ucciso la mamma della fidanzata sedicenne e ha ridotto in fin di vita il padre, adesso è in carcere. Arrestato. La ragazza, invece, è in una casa protetta, qui ad Ancona, ma ancora a piede libero. Indagata, certo. Ma sul ruolo di lei ci sono ancora molti dubbi e troppe interpretazioni. Lei gelida. Lui tutto emotività e muscoli. Lei fragile. Lui protettivo.

1 La relazione A settembre i due ragazzi iniziano la loro relazione. Lei va anche a vivere da lui

ta sei o sette anni fa, raccontano delle liti. E del fatto che la ragazza si era presentata dai carabinieri: «Perché i suoi la tenevano chiusa in casa pur non di non farle incontrare quel ragazzo». «Con mio padre non avevo rapporti. Con mamma sì, ma c’erano stati degli screzi» ha spiegato a investigatori e magistrati l’altra notte. Con la madre cercava il dialogo. Col padre, maresciallo dell’aeronautica, non ci riusciva. «Voglio morire»

La madre uccisa, il padre ferito. Al centro la figlia

2 Le liti

Pensavo che la pistola fosse finta Ha fatto tutto Antonio, poi l’ho seguito per paura La ragazza La fidanzata 16enne di Antonio Tagliata durante l’interrogatorio degli investigatori

LAPRESSE

I genitori di lei osteggiano il rapporto. Venerdì i due ragazzi cercano un chiarimento

Il palazzo ad Ancona in cui è avvenuta la sparatoria

Le due versioni

Davanti al magistrato, l’altra notte, Antonio ha confessato tutto, tra i singhiozzi: «Il padre è stato aggressivo. Io avevo paura. Lei mi ha detto: spara». La ragazza ha raccontato una storia diversa. Ha detto che non sapeva, che pensava che l’arma fosse finta, che ha fatto tutto lui. E poi lo ha seguito per paura che le potesse

accadere qualcosa di brutto. Il suo avvocato Paolo Sfrappini è chiaro: «È una ragazza emotivamente turbata. Succube di un ragazzo più grande». Antonio, con il suo avvocato Luca Bartolini, ha parlato soltanto dell’amore per la fidanzata. E delle crisi di panico, frequenti, da quando i genitori

di lei avevano iniziato a opporsi alla relazione. Ma la verità, forse, è ancora più complessa. Perché questa storia, nata quattro mesi fa, all’inizio non era osteggiata da nessuno. La ragazza era anche andata a vivere 20 giorni a casa di Antonio, a settembre, subito dopo l’inizio della scuola. Si era pre-

sentata accompagnata dalla madre, Roberta, che, al papà di lui, aveva anche consegnato una lettera di «affidamento». L’incanto si è rotto subito dopo. Le tensioni in famiglia sono nate al rientro. E adesso in questa strada in salita, non lontana dal centro di Ancona, dove la famiglia si era trasferi-

3 L’omicidio Antonio spara Uccide la madre della ragazza e ferisce il padre. I due fuggono

Chi ha ragione? Antonio che dice «eravamo d’accordo su tutto» o la fidanzata che racconta di non sapere. E c’è un altro elemento: Antonio voleva morire. Lo ha scritto su dei biglietti trovati venerdì a casa, dai suoi genitori, e adesso acquisiti agli atti dell’indagine. Li hanno portati padre e madre di Antonio. Era la mezza. La madre lo aveva chiamato: «Tonino, torna, non far stupidaggini». Lui aveva detto addio e così erano corsi a dare l’allarme. Due ore dopo Tonino sparava otto colpi di pistola. Poi è fuggito con lei, a piedi fino al bus che ha portato i due ragazzi a Falconara. Da qui Antonio ha chiamato di nuovo la madre: «Fammi venire a prendere, ho fatto una cazzata». Da quel momento lui e lei hanno smesso di parlarsi e guardarsi.

Sedici anni

“Quella ragazza ha rovinato il mio Antonio, era il suo schiavo”

La ragazza è ora in una casa protetta ad Ancona. Agli inquirenti ha raccontato la sua versione, ora si dovrà passare al vaglio

Il padre difende il figlio: soffriva così tanto che ha tentato di uccidersi La coppia

Intervista

Antonio Tagliata e la fidanzata 16enne hanno iniziato la loro relazione a settembre. Per un periodo erano anche andati a vivere insieme

DALL’INVIATO AD ANCONA

ntonio era plagiato da lei. Lo teneva in pugno, gli faceva fare quel che voleva. Gli ha detto di non prendere la patente e ha smesso di andare a scuola guida. Non frequentare i tuoi amici e lui ubbidiva. Era il suo schiavo. Altro che poco di buono, è un ragazzo bravissimo, ma fragile». Carlo Tagliata parla ruota libera sul pianerottolo di casa, maglietta nera, pantaloni della tuta, ciabatte e viso tirato. Lo fa «per ristabilire la verità» su quel suo figlio adesso in carcere accusato di omicidio.

«A

Perché dice che era plagiato?

«Lui era innamoratissimo. Lei gli diceva: “Voglio un figlio da te”, e lui si lasciava trasportare da lei in quel suo mondo di fantasie. E soffriva». Per quale motivo?

«Perché i genitori di lei non vedevano più di buon occhio questa relazione. È successo tutto all’improvviso. Erano arrivati al punto, il padre, di minacciarlo. Gli aveva detto che ci avrebbe mandati in galera tutti quanti. Che lui aveva le conoscenze giuste per farlo, e via discorrendo».

Antonio ve ne aveva parlato?

«Un mare di volte. Ed era accaduto anche altro». ANSA

Che cosa?

«Antonio ha tentato di ammazzarsi. Una volta l’ho fermato io mentre stava per saltare dalla finestra. Non ce la faceva più. Gli ho parlato per ore, mi ha raccontato che lei era dolcissima, che sognavano un futuro insieme, che lei arriva da brutte esperienze».

Il padre di lei era arrivato a minacciare mio figlio, dicevano che ci avrebbero mandati tutti in galera

Carlo Tagliata

Che le era capitato?

«Quando era più piccola aveva avuto una relazione con uno che la picchiava e abusava di lei. Storie brutte che l’avevano segnata. Antonio adesso si sentiva grande, l’uomo che protegge e aiuta. Ma mi sa che non era proprio così». E lei non gli ha mai detto lascia perdere, chiudi questa storia?

«Non sentiva ragioni. Ripeto, lei lo dominava in tutto e per tutto». Quando la ragazza è venuta a viver qui con voi, c’erano state tensioni con i genitori di lei?

«Ma neanche per sogno. Guardi questa è la lettera che mi ha mandato la mamma in cui mi dice di prendermi cura di sua figlia. Sono stato io, dopo venti giorni, a dire alla signora di ve-

Non so dove abbia preso la pistola con la matricola abrasa, non lo ha detto neppure ai carabinieri Padre di Antonio, il 18enne arrestato

nire a riprendersela». E per quale ragione?

«Era una follia. Tutto il giorno insieme, si annullavano. Sempre in camera da letto. E così ho detto basta». E poi avete trovato i biglietti di addio, venerdì, e siete andati subito dai carabinieri. Perché?

«Si voleva ammazzare. Per cosa? Per una che adesso lo ha scaricato. Una che gli ha fatto sparare ai suoi genitori e adesso lo scarica». È sicuro di tutto questo?

«L’altra notte in caserma ho visto mio figlio. Mi ha raccontato

tutto. Lei gli ha detto: “Spara”. E lui, terrorizzato, lo ha fatto. Ecco come sono andate davvero le cose. Lui non avrebbe mai fatto del male a nessuno». E la pistola con la matricola abrasa, allora, come se la spiega?

«Vai a sapere dove l’ha recuperata. Non lo ha detto neanche ai carabinieri. È stato un colpo di testa, perché mio figlio non è un bullo o un cattivo. Chieda in giro e vedrà cosa dicono di lui». Cosa dicono?

«Lo chiamano il gigante buono. e con questo ho detto tutto davvero». [LOD. POL.]

ANSA

Timida ma tranquilla Le amiche non ci credono LUCIA MOSCA ANCONA

Chiusa, silenziosa, taciturna. «A scuola se la cavava» dicono i compagni di classe della ragazza denunciata per l’omicidio del padre. Buoni rapporti con i professori, una ragazza tranquilla. Nessuna insufficienza, sempre cordiale, ma distaccata, come se non volesse farsi conoscere davvero. «Non può essere vera tutta questa storia» si sfoga Polina, sua compagna di classe. «È troppo sensibile e timida per aver fatto davvero quello che dicono». E il fidanzato? «Conoscevo sia lei sia il suo fidanzato - racconta ancora Polina - un ragazzo simpatico, gioviale. Non avevo un rapporto stretto con lei, ma posso dire di essere sua amica. Durante il primo anno, in un tema, ha parlato della sua timidezza. Era come se ci fosse una distanza tra lei e le persone. Amava la danza, poi non so perché ha smesso. Sei mesi fa è andata con una compagna di scuola al concerto di Fedez al Forum di Assago. Era il suo cantante preferito». «Eravamo molto legate lo scorso anno - dice Giulia, la

compagna di viaggio ad Assago - Quest’anno si è chiusa. Prima ci vedevamo sempre per fare i compiti, ora ci salutavamo a malapena. Ne ho sofferto, ma non potevo farci nulla».

ANNIVERSARI 1986

2015

Aldo Billia notaio 2008

2015

Maria Teresa Gardini I nipoti vi ricordano con affetto. 2011

9 novembre

2015

Mario Casa Così lontano, così vicino a noi. I tuoi cari. 2014

2015

Germana Rigoni Rivetti Ricordi e rimpianto per l’indimenticabile Gerry. 1998

2015

Rinaldo Cisero Ricordandoti. Anna.


12345678739A4BCD47EF LA STAMPA


1

LA STAMPA LUNEDÌ 9 NOVEMBRE 2015

Soffriva di anoressia, si uccide a 11 anni buttandosi dal balcone Torino, la tragedia all’ora di cena: “Mamma, non voglio mangiare”

La storia CLAUDIO LAUGERI TORINO

3 milioni Gli italiani che, secondo i dati Istat, soffrono di disturbi alimentari: di questi, 2,3 milioni sono adolescenti

amma, non mangio. Anzi, vado sul balcone...». Sono state queste le ultime parole di Anna, 11 anni, da tempo malata di anoressia. Ha scelto di morire così, lanciandosi nel vuoto dal balcone al terzo piano del condominio in pieno centro a Torino. L’ambulanza del 118 ha trasportato la bambina al pronto soccorso del Regina Margherita, ma i medici hanno potuto fare nulla per salvarla. Anna era una ragazzina carina, biondina, con bellissimi occhi chiari. Un viso spento dall’anoressia, che le toglieva la voglia di comunicare. La mamma è insegnante, il papà medico. Anna era la loro unica figlia. Hanno seguito la bambina in ogni modo. Tutti i giorni, la mamma portava e andava a prendere Anna a scuola. Negli ultimi tempi, i genitori avevano anche deciso di trovarle una «tata» per non lasciarla sola, ma anche per spingerla a parlare, a socializzare con qualcuno più vicino alla sua età. Era iscritta alla prima media, i risultati erano buoni e le piaceva andare a scuola.

«M

Il male che le rodeva l’anima l’aveva presa tempo fa. L’anno scorso, Anna era stata addirittura ricoverata per tre mesi al Regina Margherita. E in ospedale c’erano bambini anche più piccoli di lei, con gli stessi problemi. Aveva frequentato le lezioni scolastiche organizzate in ospedale, aveva completato l’anno senza problemi. Ma soprattutto, al Regina Margherita era più facile combattere l’anoressia. Medici e infermieri potevano sottoporla a cure, somministrare sostanze che sostituivano il cibo. Quando era necessario, l’alimentavano in modo forzato. Ma Anna non poteva restare in ospedale, doveva affrontare la vita. Sembrava che riuscisse a farlo, anche se pareva peggiorata in modo progressivo nell’ultimo anno. I genitori hanno fatto di tutto per lei. Hanno cercato di stimolarla con vacanze al mare o in montagna, le stavano vicino. «Le avrebbero anche dato la luna se soltanto l’avesse chiesta» racconta una vicina. Qualche volta, andava a giocare in cortile. Da sola. Le piaceva il pallone. Faceva persino tenerezza vederla inseguire la sfera senza nessun contendente, senza un compagno di giochi. Ma Anna era così, riservata e chiusa. I genitori cercavano di farla aprire al mondo. Con tatto, ma soprattutto era importante non lasciarla in balìa di se stessa. Ieri sera, con lei c’era la mamma.

95% donne A soffrire di disturbi alimentari sono prevalentemente le donne, ma il fenomeno è in crescita anche fra gli uomini

La tragedia è avvenuta all’ora di cena. Erano le 19,30. La mamma voleva far mangiare qualcosa alla figlia, ma lei non ne volava sapere. Nessun litigio, nessuna discussione. Soltanto, Anna ha rifiutato il cibo. Il balcone di quella palazzina ha una ringhiera che a un adulto arriva alla cintura. È fatta come una scala a pioli, facile da scavalcare. Un attimo e Anna era sul selciato, davanti ai garage, tre piani più in basso. I vicini e i custodi hanno udi-

BIELLA

Stop al parcheggio vicino a Villa Frassati 1 Il progetto di un maxi par-

cheggio a 50 metri da Villa Frassati ha diviso il paese di Pollone, nel Biellese, per mesi. Alla fine il fronte del «No», guidato dagli eredi del Beato Frassati, ha bloccato l’iniziativa del sindaco Ferraris: «Il parcheggio sarà rivisto, realizzeremo un’area verde». Esulta Jas Gawronski, nipote del Beato: «Sarebbe stata la spesa più inutile e deleteria nella storia del paese e avrebbe ucciso Villa Frassati». Pollone è finito sotto attacco di molti intellettuali, come il fotografo Oliviero Toscani: «I soldi vanno investiti nella cultura: in quell’area si progetti un parco, ma non un parcheggio». [S. ZAV.]

to il tonfo, sono accorsi, hanno chiamato il 118. Quando è arrivata l’ambulanza, la bambina respirava ancora. I soccorritori hanno tentato la corsa disperata al Regina Margherita, lo stesso ospedale dove l’anno scorso erano riusciti a tenerla in vita, a curare quel male di vivere che passava dalla privazione del cibo. Questa volta, hanno potuto fare nulla. Nel cortile sono arrivati anche i carabinieri della Scientifica, per i rilievi. Altri colleghi hanno parlato con la mamma di Anna, in ospedale. Dovranno ricostruire la dinamica del suicidio, individuare le cause, raccogliere tutti gli elementi per consentire alla procura di valutare l’episodio. La storia di Anna ha lasciato tutti senza parole nella palazzina dove la bambina è nata. Papà e mamma vivevano lì prima che lei venisse al mondo. Tutti l’avevano vista crescere. E avevano visto i suoi occhi spegnersi, giorno dopo giorno. Impotenti.

Cronache .17

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NUORO, COSÌ IL MINISTERO

“Il ventenne autistico può iscriversi al liceo” Il sogno di Francesco sta per avverarsi. Potrà tornare a scuola, ritrovare gli insegnanti e conoscere i nuovi compagni di classe. «Non ci sono motivi, burocratici o meno, per impedire a uno studente di completare il suo percorso di studi»: parole del sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone, che con questo impegno fa gioire il ventenne di Fonni (Nuoro) che da settembre aspetta di essere accolto nel «suo» liceo. Francesco ha 20 anni ed è un ragazzo autistico: lo scorso anno ha frequentato (con ottimi voti) la quinta ma non ha sostenuto l’esame di maturità. L’idea dei genitori (d’accordo con gli insegnanti e l’ex dirigente) era quella di fargli ripetere l’anno «per sfruttare ancora meglio i suoi progressi nel percorso di apprendimento». Ma quest’anno, a capo del liceo socio-psicopedagogico del paese, c’è una nuova dirigente e la richiesta di iscrizione è stata respinta. Con una motivazione burocratica: «Il ragazzo ha 20 anni e ha superato l’età compresa nell’obbligo scolastico. In più ha frequentato il quinto anno ed è stato ammesso all’esame». Francesco non si dà pace. E i genitori da giorni combattono contro la burocrazia. Hanno scritto al ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, e ora che la storia ha indignato l’Italia c’è la promessa di Faraone: «In Italia non c’è spazio per una scuola del[N. P.] l’esclusione».


18

STAMPA .LA LUNEDÌ 9 NOVEMBRE 2015

ECONOMIA FINANZA

Gli eventi della settimana

&

Domani I conti di Exor 1 Il Cda di

Exor, società di investimento della famiglia Agnelli, approva i conti del terzo trimestre.

Mercoledì I dati della Cina 1 Vengono

pubblicati i dati di ottobre sulla produzione industriale della Cina e le vendite al dettaglio.

Venerdì Il Pil dell’Ue 1 Vengono

diffusi i dati del Pil dell’Europa nel terzo trimestre mentre l’Istat pubblica i numeri sull’inflazione

IL TOP MANAGER DI FIAT-CHRYSLER: SUL DOSSIER GENERAL MOTORS NON ESCLUDO NIENTE

Oltre 2 milioni di Jeep nel 2018 Marchionne alza gli obiettivi L’ad di Fca: le cessioni Vw? Dipende da cosa vendono, Ducati non ci interessa TEODORO CHIARELLI INVIATO A SCARPERIA (FI)

«La Ferrari? La quotazione è stata un successo, e vedrete che in pista il 2016 sarà una grande stagione». «Jeep? Ricordate lo scetticismo? La Renegade fatta in Italia e ora anche in Brasile ha messo tutti a tacere. Il marchio tira moltissimo. Tanto che rivedremo i target di Jeep al 2018: supereremo abbondantemente il milione e novecentomila previsto». Ergo: superare quota 2 milioni non è più un tabù. Fca si candida all’acquisto di eventuali pezzi che Volkswagen sarà costretta a mettere in vendita causa scandalo motori taroccati? «Di certo Ducati non mi interessa. Per il resto vediamo che cosa offrono». E, infine, General Motors, la candidata regina a un matrimonio con Fca se andasse in porto il consolidamento del settore auspicato da Fca. Visto che continua a «corteggiare» l’ad di Gm, Mary Barra, senza ricevere in cambio neppure l’in-

MAURIZIO DEGL INNOCENTI/ANSA

L’ad di Fca, Sergio Marchionne ieri al Mugello

vito a prendere un caffè, è esclusa un’Opa ostile? «Io non escludo niente». Fra un selfie con i tifosi convenuti al Mugello per le finali del campionato Ferrari (50 mila persone in delirio in una splendida giornata di sole) e un giro di

pista a fianco di Sebastian Vettel, il presidente della casa di Maranello e amministratore delegato di Fca non si nega alle domande dei cronisti. E allora Gm: Marchionne conferma che quella con la major di Detroit è quella che dà

più opportunità tra tutte quelle che ci sono e lui sta guardando. Decisioni e tempistica sono tutte da decidere e lui si lascia aperte tutte le opzioni. Compresa un’operazione ostile. «Non escludo niente», è il lapidario commento. E poco importa, come ricorda lui stesso, che la Barra non accetta neppure inviti di cortesia, neanche per un caffè. «L’ho invitata a cena ma non ci è mai venuta, non è venuta neanche a prendere un caffè con me». Ridacchia sornione. Ma poi si fa serio. «Si può fare tutto nel mondo, ma in Fca abbiamo un piano chiaro e dettagliato fino al 2018. Andarsi a creare un nuovo impegno richiede mesi di lavoro. Certo, ogni anno di ritardo, lasciando il settore così come si trova, costa al sistema 2 miliardi». E comunque, avverte, se sarà deciso qualcosa con Gm entro il 2018, bene. «Se succede dopo, lo farà qualcun altro». E, di fronte allo scetticismo dei cronisti, spalanca un sorriso disarmante: «Sono convinto perché sono stanco». Inevitabile il

discorso su Volkswagen. Le eventuali cessioni da Wolfsburg? «Dipende da cosa vendono. Certo io la Ducati non l’avrei mai comprata allora e non mi interessa oggi. E non ho nessun interesse per una squadra di calcio». Secondo Marchionne la crisi della Volkswagen non modifica nulla. «Dal punto di vista industriale la crisi ripropone l’esigenza di condividere le scelte in modo aggregato, per evitare che si creino pressioni eccessive sulle aziende. Comunque il loro problema non è sulla misura, ma sulla cultura. E non ha niente a che fare con il diesel». Marchionne dice di non condividere le decisioni prese a livello centrale nel gruppo tedesco. «Io non avrei fatto così, come hanno fatto loro, cioè cercare di gestire un’azienda globale centralizzando le decisioni. Noi in Fca abbiamo una gestione più distribuita. E’ vero, la mia ingerenza c’è, viaggio in continuazione. Ma sarebbe una cavolata bestiale pensare di centralizzare tutto su Torino o Detroit». Infine il capitolo Alfa Romeo. Marchionne conferma uno slittamento di alcuni mesi dei piani di produzione dei nuovi modelli. La causa principale, spiega, è dovuta al rallentamento dell’economia cinese. «Chi pensa che gli ultimi cambiamenti in Cina non abbiano conseguenze sui mercati globali vuol dire che si è fumato qualcosa di illegale. Quanto avviene in Cina sta cambiando le dinamiche dell’auto in tutto il mondo. Anche noi dobbiamo riallineare la produzione dell’Alfa».

NORDEA, COLOSSO DEL RISPARMIO GESTITO, PARTECIPA ALLA CLASS ACTION

Volkswagen, i fondi fanno causa Il board decide sulle cessioni Per fronteggiare i costi dello scandalo la casa può vendere Ducati e Italdesign GIUSEPPE BOTTERO TORINO

L’ultima tegola si abbatte su Volkswagen mentre il comitato ristretto del consiglio di sorveglianza, a Wolfsburg, è riunito per preparare la riunione di oggi. Un vertice ad alta tensione, visto che il board potrebbe adottare misure drastiche: dalla cessione di alcune attività del gruppo a partire dalle «italiane» Ducati e Italdesign - ad un complicato aumento di capitale. La notizia che rischia di rendere ancora più complesso il piano dei vertici Vw arriva però da Stoccolma: il colosso del risparmio gestito Nordea annuncia una maxiazione legale contro la casa tedesca. Il fondo scandinavo, che possiede azioni pari all’1,2% del capitale di Volkswagen, annuncia che parteciperà a «diverse class action sia in Europa sia negli

Stati Uniti» contro il gruppo guidato dall’ad Matthias Müller. L’esplosione del dieselgate, calcolano i manager di Nordea, è già costata al gestore 500 milioni di euro, bruciati a causa del tracollo del titolo Vw, che in Borsa ha perso quasi il 40% in due mesi e viaggia pericolosamente verso i minimi dal 2011. La richiesta danni è una conseguenze logica, dice il responsabile degli investimenti Sasja Beslik. La mossa, spiega il “Financial Times”, non resterà isolata, visto che altri investitori istituzionali - dal fondo pensione olandese Apg a Better Finance - hanno già chiesto agli avvocati di preparare l’offensi-

va giudiziaria. Per fronteggiare lo tsunami di cause e il maxi-richiamo di auto (agli 11 milioni di veicoli da richiamare se ne sono appena aggiunti altri 800 mila) a Volkswagen potrebbero non bastare i 27,8 miliardi presenti in cassa alla fine settembre. Ecco perché, con l’obiettivo di tamponare l’emergenza, il consiglio sta valutando la cessione di parte degli asset del gruppo. Secondo gli analisti di JpMorgan, a finire sul mercato potrebbero essere Ducati (vecchio pallino dell’ex patriarca Ferdinand Piëch, acquistata da Audi nel 2012 per 860 milioni di euro) e le aziende di veicoli industriali Man e Scania, e la quota posseduta (8,3%) nel club di calcio Bayern Monaco. In vetrina, scrive “Bloomberg”, ci sarebbe anche l’Italdesign, rilevata nel 2010. Un gioiello che, senza più Piëch al comando, potrebbe essere sacrificato, o in qualche modo «congelato» per evitare di rafforzare i concorrenti. La stretta sugli investimenti per lo stile è già partita: secondo il quotidiano tedesco “Haldelsblatt”, il settore design dovrebbe far fronte a tagli per 100 milioni di euro l’anno.


LA STAMPA LUNEDÌ 9 NOVEMBRE 2015

SONO 2,4 MILIONI

ARTE

AUTOMOTIVE

TUTTOSOLDI

Giovani senza studio e lavoro Il record triste dell’Italia

Dalle stampe ai dipinti antichi Parigi capitale dei collezionisti

Sparco corre in Giappone e Usa e pensa a Piazza Affari

LUNEDÌ 9 NOVEMBRE 2015

A PAGINA 20

A PAGINA 21

A PAGINA 23

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NUMERO 144 A CURA DI: TEODORO CHIARELLI REDAZIONE: GIUSEPPE BOTTERO LUCA FORNOVO LUIGI GRASSIA tuttosoldi@lastampa.it www.lastampa.it/tuttosoldi/

tutto SOLDI

P

LAVORO IN CORSO

La rata del mutuo mai così leggera Ora il tasso fisso è meglio del variabile

MARCO POLO

Il costo dei finanziamenti ai minimi storici. E il bonus del Fisco fa risparmiare il 19% SANDRA RICCIO

Come cambia il mutuo

M

L’intervista

utui ai minimi storici. I tassi Bce quasi a zero e il continuo calo degli spread delle banche hanno reso la rata più leggera che mai. La prospettiva, secondo le ultime dichiarazioni del presidente della Bce Mario Draghi, è che la fase di tassi d’interesse bassi possa durare ben più a lungo del previsto, vuol dire che si viaggerà a questi livelli per almeno tutto l’anno prossimo ancora, se non oltre. Per le famiglie a caccia del prestito giusto per la casa non c’è fretta di correre allo sportello. Anche perchè, in questo scenario, le banche potrebbero proseguire nelle attuali politiche aggressive sugli spread, l’extra costo che applicano sul tasso del mutuo, e continuare quindi a proporre offerte ribassate per rubare clienti alla concorrenza. Negli ultimi mesi c’è stata una progressiva limata degli spread delle banche. «Dai livelli attuali gli spread potranno scendere di qualche decimo di punto ancora, ma non di più sennò rischierebbero di diventare controproducenti per le banche» dice Roberto Anedda, direttore marketing di MutuiOnline.it. Le migliori offerte sul tasso fisso oggi viaggiano sul

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RATA 515 euro 527 euro 521 euro 525 euro 527 euro

ISC (Taeg) 2,44% 2,57% 2,64% 2,65% 2,66%

Mutuionline.it, rilevazioni del 06.11.15

2,2% per una durata di 20 anni, ben sotto al 3%. Il variabile invece è tra l’1,20% e l’1,30% sempre su 20 anni. In concreto vuol dire una rata mensile di circa 500 euro per un finanziamento di 100mila euro da restituire in 20 anni, con buona calma. C’è poi anche da considerare il bonus del Fisco che alleggerisce ancora di più la quota da pagare a fine mese. «Considerando, infatti, che ogni anno si può recuperare il 19% sugli interessi passivi del mutuo vuol dire un risparmio di circa 65 euro al

- LA STAMPA

mese per il mutuo di 100mila euro e rata di 500 euro al mese» spiega Anedda. I conti li hanno fatti in molti in questi ultimi mesi e si sono convinti al grande passo. Continuano, infatti, le richieste di surroghe da parte delle famiglie che hanno già un mutuo acceso e vogliono cambiarlo con uno che offre condizioni più vantaggiose per il loro portafoglio. C’è ancora molto spazio per chi fino a ora non si è ancora mosso per rottamare il vecchio mutuo e ci sono buone possibilità di risparmio. Natu-

ralmente c’è stato anche un consolidamento della crescita dei mutui d’acquisto e la domanda crescerà ancora nei prossimi mesi. Considerato lo scenario attuale, il miglior mutuo si può scegliere con tranquillità e cercando con calma quello più adatto alle proprie esigenze. Ma è meglio il fisso o il variabile? La bilancia tende a pendere verso il tasso fisso che, infatti, è quello più cercato da chi vuole un mutuo. La differenza tra i due tassi oggi è di un punto percentuale, appe-

“I test di DiaSorin crescono in America e puntano sulla Cina” L’AD CARLO ROSA

I NUOVI ACCORDI

«Ci siamo costruiti uno spazio da leader nelle specialità cliniche L’Europa è un mercato maturo, gli Stati Uniti sono più strategici: il 16,5 del Pil viene investito per la sanità»

«Il cuore della diagnostica sono competenze e contenuti: gli strumenti possono essere prodotti fuori e quindi abbiamo acquisito i tedeschi di Byk Sangtec Il futuro? Le partnership»

STEFANO RIZZATO A PAGINA 22

Carlo Rosa, amministratore delegato di DiaSorin

na. Storicamente era stata sempre più alta. «Ma la vera novità è che per la prima volta il fisso tende a essere più conveniente, in prospettiva, del variabile – spiega Anedda -. Se si congela la rata del fisso al livello attuale, si è sicuri per sempre del suo ammontare. Invece il variabile ha possibilità di subire, in un futuro anche se non così vicino, un rialzo che potrebbe rimangiarsi tutti i vantaggi attuali e produrre quindi un costo superiore rispetto al fisso stesso». Vuol dire che chi cerca il tasso fisso, e magari in altre fasi non lo avrebbero scelto, in questo momento si trova con la situazione migliore a sua disposizione. Di sicuro la “sostenibilità” del finanziamento è oggi, per le tasche delle famiglie italiane, meno onerosa di un tempo. Mutui.it ha calcolato che un finanziamento di 140.000 euro su un valore complessivo dell’immobile di 220.000 se legato al tasso variabile comportava, a gennaio 2012 una rata pari a 756 euro. Lo stesso finanziamento, richiesto oggi, avrebbe invece una rata pari a 550 euro. Se consideriamo invece il tasso fisso, lo stesso finanziamento richiesto a gennaio del 2012 aveva una rata pari a 922 euro che diventerebbero invece 635 euro se lo stesso mutuo venisse acceso oggi.

I profumi Icr viaggiano in 120 Paesi del mondo FRANCESCO RIGATELLI

D

a Lodi un’azienda italiana spedisce ogni anno 90 milioni di profumi in 120 paesi del mondo. Industrie Cosmetiche Riunite (ICR) è la prima realtà italiana di profumeria in conto terzi, la seconda europea e tra le prime cinque al mondo. Fondata 40 anni fa da Roberto Martone, oggi affiancato dalle figlie Giorgia e Ambra che si occupano di pianificazione e di rapporti con i clienti, l’azienda produce e distribuisce profumi per marchi come Bulgari, Ferragamo, Ungaro, Trussardi, Dsquared2, Blumarine, Pomellato… Senza contare le linee ancillari: bagnoschiuma, shampoo, creme corpo, deodoranti, dopobarba. Cinquecentocinquanta dipendenti stabili a Lodi, 80 milioni di fatturato, un progetto di ampiamento degli attuali 42 mila metri quadrati con un nuovo stabilimento di 9 mila, ne fanno un’azienda neppure sfiorata dalla crisi: «Mai avvertita rivela Martone -, perché lavoriamo per il settore del lusso e in un’ottica di esportazione. Per questo ci prepariamo ad un’ulteriore espansione produttiva». Ma come funziona il mondo dei profumi in conto terzi? «I nostri clienti - spiega Martone - hanno al loro interno le divisioni di marketing e a noi propongono l’industrializzazione del prodotto, sulla base di fragranze da loro scelte e che poi noi sviluppiamo». C’è davvero il rischio che talvolta i prodotti risultino irritanti? «La legislazione è sempre più rigorosa e ormai gli ingredienti sono innocui. Peraltro non ci sono più prodotti di origine animale, solo vegetale o di sintesi. La vera sfida è commercializzare profumi adatti a 120 paesi sia come gusto che per il rispetto delle regole. Dietro ogni boccetta c’è un lavoro da scienziati».


20 .Lavoro in corso

STAMPA .LA LUNEDÌ 9 NOVEMBRE 2015

Sabato 14 novembre Gi Group organizza workshop gratuiti dedicati a chi non lavora, non studia, non sa come affrontare un colloquio o più semplicemente è interessato a ottimizzare il suo cv e a conoscere i canali di ricerca del lavoro più idonei. L’iniziativa si chiama Destinazione Lavoro. Info: www.gigroup.it/csr/destinazione-lavoro

Alla ricerca di un’occupazione in Europa

Totale

Uomini

Donne

Giovani Neet 15-29 anni nei 28 paesi Ue divisi per genere 30 25

Ue28

15,9

20

14,1

17,7

15 10 5

7,2 6,7 7,8

7,1 6,7 7,6

Paesi Bassi

7,5 7,0 8,1

Lussemburgo

7,9 7,5 8,3

Danimarca

Austria

Germania

Finlandia

Malta

Rep. Ceca

Slovenia

Lituania

Francia

Estonia

Regno Unito

Belgio

Lettonia

Polonia

Portogallo

Irlanda

Ungheria

Slovacchia

Romania

Cipro

Croazia

28,9 26,0 25,7 22,5 20,9 20,4 19,6 19,0 18,8 18,6 16,7 16,2 15,6 14,9 14,7 14,3 13,8 13,7 12,9 12,8 11,3 10,9 8,7 8,3 27,0 24,4 23,8 22,8 21,5 20,7 16,3 16,2 14,9 18,4 16,2 13,4 13,9 14,1 11,9 11,1 12,3 13,2 11,7 8,2 9,3 10,4 6,8 7,1 30,8 27,7 27,8 22,1 20,3 20,1 23,1 21,9 22,7 18,7 17,2 19,1 17,3 15,7 17,6 17,5 15,3 14,3 14,1 17,7 13,4 11,4 10,7 9,4

Svezia

0

Spagna

I

dati lo confermano: a un anno dal diploma otto giovani su dieci che hanno frequentato i corsi Its (Istituti tecnici superiori) hanno trovato lavoro. Gli ultimi dati di fonte Indire ribadiscono l’utilità e l’efficacia di questi corsi di formazione terziaria non universitaria, di durata biennale, a cui si possono iscrivere i diplomati di scuola superiore, ma anche gli adulti. Gli Its rilasciano il diploma di Tecnico superiore, con l’indicazione dell’area tecnologica e della figura nazionale di riferimento. La formazione è tagliata sulle esigenze del mercato del lavoro territoriale. Gli Its sono istituti di eccellenza ad alta specializzazione tecnologica, in stretto raccordo con l’apparato produttivo. Sono nati nel 2010 per formare tecnici superiori in aree strategiche per lo sviluppo e la competitività in Italia e sono la prima esperienza italiana di offerta formativa terziaria, non accademica, di collegamento tra scuola e lavoro, secondo un sistema da tempo consolidato in altri paesi europei. Gli ultimi dati rivelano che le Fondazioni Its sono 82, frutto della collaborazione tra istituzioni locali, aziende e così via, per un totale di 1.429 soggetti partner, di cui il 40 per cento sono imprese. I percorsi attivati sono 363. Dal 2010 a oggi gli studenti ammessi sono 8.450. A sei mesi dal diploma gli occupati sono il 68,7%; a un anno dal diploma sono il 79,8 per cento. Che cosa si aspetta a dare agli Its la dignità di un vero ordinamento?

La regione Toscana lancia un finanziamento di 21 milioni per la nascita di imprese giovanili, sotto forma di prestiti a tasso zero e voucher. I tre bandi riguardano industria, artigianato e cooperazione; commercio e turismo; innovazione. Beneficiari imprenditori under 40. Dettagli al sito Toscanamuove.it, Bandi gestiti

Bulgaria

WALTER PASSERINI

Workshop Gi Group per chi cerca lavoro

ITALIA

SONO OCCUPATI

Per le imprese giovani 21 milioni

Grecia

DIPLOMATI ITS OTTO SU DIECI

Lo studio

lavoro

- LA STAMPA

Quei ragazzi fuori da scuola e lavoro La vera sfida che l’Italia deve vincere Senza posto né studio: ecco la strategia per 2,4 milioni di giovani Neet

C’

erano una volta i Neet, e ci sono ancora. L’acronimo è il simbolo e lo stigma di una generazione, ma per estirparlo dovremo fare di più. Per abbassare il numero dei ragazzi Not in education, employment or training non basta la Garanzia Giovani, ricca di iscrizioni e povera di soluzioni. «Siamo diventati la maggiore fabbrica di Neet in Europa – afferma Alessandro Rosina nel suo ultimo studio “Neet: giovani che non studiano e non lavorano”, appena pubblicato da Vita e Pensiero –. Ne abbiamo uno stock arrivato al picco di 2,4 milioni». Ogni volta che se ne parla scattano immagini di ingiustizie, drammi e fughe dei migliori. Ma è proprio così? E che cosa dovremmo fare per non disperdere questo patrimonio di competenze e di energie? Maglia nera

Ridurre l’esercito dei Neet è un’operazione necessaria, che ha

a che fare con il futuro. I provvedimenti sin qui adottati non sono in grado di rovesciare la tendenza. Ci sarà una ragione per cui Spagna, Regno Unito e Francia ne hanno molti di meno, per non parlare della Germania, che ne ha meno del 10%. L’ultimo dato che rileva l’incidenza dei Neet in Italia è salito al 26%. La media europea è al 17%. Parliamo di giovani compresi tra 15 e 29 anni. Ci batte solo la Grecia. Ma nella fascia tra 15 e 24 anni è l’Italia ad avere il dato peggiore (22%), mentre tra 25 e 29 anni la Grecia sale al 42%, seguita dall’Italia al 33%. In Italia solo Trentino e Alto Adige sono sotto la media europea. L’incidenza dei Neet è più elevata tra le donne (27,7%) rispetto agli uomini (24,4%); meno elevata al Nord (19%) che al sud (35%). Secondo Rosina i Neet possono essere divisi in tre: chi sta cercando lavoro; chi è scivolato tra precarietà e non lavoro; e chi non ci crede più. L’obiettivo è

andare sotto il 15%, attraverso una strategia forte e di emergenza. Significa rimettere mano a un sistema formativo povero di competenze e a un sistema di politiche attive inefficiente. Quattro sono i target per i Neet: concludere il percorso educativo; migliorare le competenze utili nel lavoro; essere attivi nel mercato del lavoro; stimolare l’intraprendenza. In Italia, afferma l’Istat, i Neet sono meno disoccupati e più inattivi; ma la quota dei disoccupati è in aumento e resta sopra il 40%.

Acronimo Neet significa «Not in education, employment or training» Si tratta di ragazzi che hanno smesso di studiare ma non riescono a entrare nel mondo del lavoro

Millennial

Cercare soluzioni alla bomba sociale dei Neet significa modificare stereotipi e pregiudizi sui giovani, alzare lo sguardo e cambiare paradigmi culturali. Se infatti alziamo l’asticella e parliamo di Millennial, oltre 11 milioni di giovani nati dopo il 1980, quindi under 35, qualche lampadina in più si può accendere. Secondo il ri-

tratto che ne ha fatto il Censis in occasione dell’Expo, i Millennial hanno facce poco conosciute. Quasi 32 mila nuove imprese nate nel secondo trimestre 2015 sono state fondate da under 35, vale a dire più di 300 imprese al giorno aperte e guidate da giovani. Sono 2,3 milioni i Millennial (giovani di 18-34 anni) che svolgono un lavoro anche più basso rispetto alla propria qualifica, mostrando pragmatismo. Più di 3,8 milioni di Millennial lavorano oltre l’orario formale (il 17,1% in più dei baby boomer). Di questi, 1,1 milioni lo hanno fatto senza il pagamento di straordinari: Stakanov era un Millennial? Pur di entrare nel mondo del lavoro e restare in gioco, tanti Millennial si accontentano di impieghi lontani dal loro percorso di formazione, anche in nero. Altro che choosy: rivelano un’adattabilità sociale sommersa e una vitalità che aspetta solo di essere riconosciuta. [W. P.]

L’INIZIATIVA DI ITALIA LAVORO

la storia

Stranieri, largo agli imprenditori di seconda generazione

I

flussi migratori sono un segno della globalizzazione. La conferma è che anche nel nostro Paese esiste da tempo una forte realtà di imprenditori immigrati, che creano aziende e occupazione. Complessivamente, sono oggi 540 mila le aziende di immigrati in Italia, pari all’8,9% del tessuto produttivo nazionale. Lo rivela uno studio di Unioncamere, che registra una presenza cospicua di imprese di stranieri, di prime e seconde generazioni, soprattutto nelle costruzioni, commercio all’ingrosso e al dettaglio, noleggio, agenzie di viaggio, servizi alle imprese e servizi di alloggio e ristorazione.

E’ questo il contesto di una nuova iniziativa, lanciata da Italia Lavoro, l’agenzia tecnica del ministero del Lavoro. Si tratta dell’avviso pubblico che stanzia contributi e servizi per nuove imprese o per auto-impiego a giovani stranieri. La data di apertura del bando è il 17 novembre 2015, quella di chiusura il 29 febbraio 2016. L’avviso stabilisce l’assegnazione di contributi e servizi a sostegno della nascita di nuove realtà imprenditoriali o di auto-impiego, in favore di giovani stranieri cittadini di paesi non appartenenti all’Unione europea di età compresa tra i 18 e i 30 anni ovvero giovani di età compresa tra i 18 e i 30 anni con origini da paesi

In crescita In totale oggi sono 540mila le aziende di immigrati in Italia, pari all’8,9% del tessuto produttivo nazionale Lo rivela uno studio Unioncamere

non appartenenti all’Unione europea, che abbiano acquisito la cittadinanza italiana successivamente alla nascita. Lo stanziamento è di 1,6 milioni di euro. L’iniziativa ha l’obiettivo di finanziare almeno 160 giovani, assegnando un contributo a fondo perduto fino ad un massimo 10 mila euro a persona. I beneficiari dei finanziamenti devono essere giovani disoccupati o inoccupati tra i 18 e i 30 anni, residenti nelle regioni Lazio, Campania o Sicilia, in possesso di uno dei seguenti requisiti: essere cittadini di Paesi non appartenenti all’Unione europea, titolari di un regolare permesso di soggiorno che consente l’esercizio di attività di lavoro autonomo;

giovani con origini da Paesi non appartenenti all’Unione europea che abbiano acquisito la cittadinanza italiana successivamente alla nascita. I beneficiari verranno inoltre affiancati nelle fasi di presentazione, gestione e rendicontazione del progetto da un team di esperti. Il progetto offre un supporto concreto ai disoccupati e agli inoccupati per agevolarli nel processo di inserimento nel mondo del lavoro. L’iniziativa è finanziata dal ministero del Lavoro e delle politiche sociali - Direzione generale dell’immigrazione e delle politiche di integrazione con il Fondo nazionale politiche migratorie attraverso Italia Lavoro, ente strumentale

Il bando La data di apertura: 17 novembre 2015, quella di chiusura il 29 febbraio del 2016 L’iniziativa ha l’obiettivo di finanziare almeno 160 giovani

del ministero del Lavoro. La promozione, selezione, supporto tecnico, monitoraggio e rendicontazione dei progetti di creazione d’impresa o autoimpiego sarà svolta dal Raggruppamento temporaneo di impresa (Rti) composto da: Business Value (mandataria) e Eyes, Dedalus, C.Borgomeo & Co. (mandanti). Le domande dovranno pervenire entro il termine perentorio del 29.02.2016 e dovranno essere recapitate a rischio del mittente presso la sede del capofila di progetto, Business Value s.r.l., Via di Panico 54, 00168 Roma. Per maggiori dettagli è possibile consultare il sito internet all’indirizzo www.giovani2g.it. [W.P.]


LA STAMPA LUNEDÌ 9 NOVEMBRE 2015

A convegno le donne dei board

Investimenti alternativi

Lavoro in corso .21

Banca del Piemonte con Pagobancomat

risposto all’appello e si ritroveranno a Palazzo Mezzanotte. Per la prima volta scende in campo la «lobby femminile dei CdA» per Oggi a Milano in Borsa Italiana alle 15 si tiene «La discutere della «fase due» delle quote di Forza delle donne nei CdA per l’Italia che svolta», il genere introdotte dalla Legge 120 e tracciare convegno promosso dalla Fondazione Marisa le strategie per il futuro. Tra i presenti, Patrizia Bellisario in collaborazione con Borsa Italiana, Grieco, Presidente Enel, Melissa Peretti, Consob e Dipartimento per le Pari Opportunità. Più Country Manager American Express Italia, e di 400 donne consigliere di amministrazione e Alessandra Perrazzelli, Country Manager Italia sindaci di società quotate e partecipate hanno Barclays PLC .

Il primo acquisto in Internet con una carta Bancomat/Pagobancomat in Italia è stato effettuato nella Banca del Piemonte, emittente pilota del Consorzio Bancomat. L’operazione segno un primato, oltre all’avvio di una nuova funzionalità che verrà rilasciata nei prossimi mesi a tutti i 34 milioni di carte

Stampe, foto e pittura antica L’arte per (quasi) tutte le tasche A novembre due fiere richiamano a Parigi i collezionisti mondiali

mercati e gestori

STEFANO COSENZ

«Tecnologia e robotica i consigli per investire»

P

arigi si conferma la capitale dell’arte in Europa: fotografie contemporanee e dipinti antichi richiameranno folle di collezionisti per due imperdibili fiere. Dal 12 al 15 novembre, sotto la cupola del Grand Palais, si terrà la 19a edizione di Paris Photo, curata da Florence Bourgeois e Christoph Wiesner, mentre dall’11 al 15 a Palais Brongniart a Place de la Bourse si terrà la 5a edizione di Paris Tableau, dedicata esclusivamente alla pittura antica e curata da Maurizio Canesso, specialista di pittura italiana dal XV al XVIII secolo. Due eventi lontani per tema ma con un filo invisibile che li lega: la fotografia è il medium artistico più avvicinabile intellettualmente e finanziariamente con quotazioni molto spesso assai contenute e anche a Paris Photo ove partecipano quest’anno 147 galleristi e 32 case editrici provenienti da 33 nazioni, considerata finora la più importante fiera al mondo nel settore, le quotazioni per stampe a tiratura limitata partono da prezzi anche di 1.000 euro. A questo settore si avvicinano da tempo i collezionisti di arte moderna, in particolare giovani professionisti che preferiscono arredare con una bella foto d’autore il proprio studio. A Paris Photo partecipano pure due gallerie torinesi, Photo&Contemporary e Guido Costa Projects (quest’ultima proporrà due dittici fotografici di Nan Goldin, ciascuno per 21 mila euro), mentre la casa d’aste parigina Artcurial disperderà il 13 novembre l’im-

la settimana dei cambi

4

CARLO ALBERTO DE CASA* li ultimi dati sull’occupazione negli Stati Uniti hanno battuto le aspettative degli analisti, con le aziende americane che nel mese di ottobre hanno creato 271.000 nuovi posti di lavoro, circa 90.000 in più rispetto alle previsioni. Il tutto mentre il tasso di disoccupazione è sceso al 5,1% al 5,0 per cento. Sul fronte pratico la domanda di fondo resta la stessa: questi dati porteranno la Federal Reserve ad alzare i tassi di interesse già nella riunione di dicembre, oppure sarà necessario attendere i primi mesi del 2016 per il cosiddetto «lift-off»? Gli operatori del mercato valutario hanno senz’al-

domande a Alida Carcano Valeur Investments

Quali sono le vostre prospettive per i mercati da qui a fine anno?

portante collezione di Emanuelle Arsan dedicata a 200 opere di Pierre Molinier, scomparso nel 1974 e considerato per i suoi scatti raffiguranti un universo ambiguo tra l’androgino e il feticista un precursore di artisti contemporanei come Robert Mapplethorpe o Cindy Sherman: Introit, plance n° 2 du Chaman, del 1967 ha una stima di 4-5 mila euro. A Paris Tableau parteciperanno 25 gallerie internazionali, tra le più prestigiose. La pittura antica indubbiamente, per i capolavori pittorici di eccelsa qualità artistica, di grande rarità anche se di firme minori, e dall’accertato pedigree godono una sempre maggiore attenzione da parte dei collezionisti, anche di arte moderna, attratti dalle quotazioni ancora assai contenute rispetto ai valori a 7-8 zeri dei maestri dell’arte contemporanea e alla ricerca dell’opera giusta che possa “dialogare” con le opere contemporanee già presenti nelle loro residenze. Tutte le tematiche offerte dalla storia dell’arte pittorica sono presenti nel Salone, tra i più ambiti le “nature morte”, in particolare olandesi

Le opere Roma, Veduta del fiume Tevere a Castel Sant’Angelo di Gaspar Van Wittel, è quotata 1 milione A sinistra: natura morta di fiori di Cornelis Jansz De Heem e di suo figlio David

«Dopo aver registrato pesanti perdite nei mesi estivi, i mercati globali hanno visto una decisa riduzione della volatilità e una ripresa dei corsi azionari, legate soprattutto ad una maggiore visibilità sulle prossime mosse della Fed e minori timori sulla crescita cinese, con conseguente stabilizzazione dei prezzi delle materie prime. Riteniamo che nei prossimi mesi questo momento di stabilizzazione continuerà. Per il prossimo anno sarà decisivo che il tenore della crescita, sia nei paesi sviluppati che in quelli emergenti, resti ad un livello rispettabile». Pensate ci siano settori che faranno meglio?

1000 euro La base di partenza per una stampa a tiratura limitata A Paris Photo partecipano 147 galleristi e 32 case editrici da 33 nazioni

e fiamminghe (da Kunsthandel P. de Boer di Amsterdam una Natura morta di fiori di Cornelis Jansz De Heem e di suo figlio David del XVII secolo è proposta per 185 mila euro), le “vedute italiane” oggetto di accanita ricerca da parte dei collezionisti del Grand Tour della penisola nel XVIII e XIX secolo e i “ritratti” (un olio di Anton Raphael Mengs del XVIII secolo, Ritratto dell’Arciduca Ferdinando e di Maria Anna AsburgoLorena è offerto da Carlo Virgilio di Roma per 300 mila euro).

«Ci piacciono i settori ciclici, soprattutto It, finanziario e beni di consumo voluttuari. Inoltre, visto il persistere dei tassi di interesse a bassi livelli, riteniamo che gli investitori debbano continuare a cercare valore nelle società che pagano dividendi elevati. Un settore di nicchia che ci piace è infine quello della robotica, che crescerà in media del 10% all’anno, non solo nell’industria ma sempre più anche nei servizi. I robot che siamo in grado di produrre sono sempre più

piccoli, a buon mercato, sicuri, efficienti dal punto di vista energetico, flessibili, intelligenti. Preferiamo l’Europa agli Usa». Le recenti indicazioni arrivate dall’Oms potrebbero avere dei risvolti sull’economia reale?

«Riteniamo che il trend verso stili di vita più salutari accomuni paesi sviluppati e quelli emergenti; al di là delle dichiarazione dell’Oms sulle carni rosse e lavorate, negli anni vedremo sicuramente un risvolto sull’economia reale. Pensiamo ad esempio che il consumo di grassi nelle nostre diete è aumentato vistosamente negli ultimi 50 anni: dal 19,5% del totale delle calorie giornaliere ingerite al 26%. Oltre un terzo della popolazione mondiale è in sovrappeso. Il 62% delle persone sovrappeso e/o obese si concentra nei paesi sviluppati, ma i paesi in via di sviluppo stanno purtroppo colmando il gap velocemente. Con questo ritmo, nel 2030, più del 50% della popolazione mondiale sarà obesa. L’impatto economico dell’obesità è stimato attorno ai 2 trilioni di dollari, ovvero il 2,8% del Pil mondiale. E’ evidente che non si può continuare così». Quali titoli potranno trarre beneficio da questo nuovo trend?

«Tra chi sarà maggiormente avvantaggiato c’è Adidas, il secondo gruppo al mondo di articoli sportivi, ma anche Danone, compagnia leader nei prodotti derivati del latte con più del 50% dei ricavi proveniente dai paesi emergenti. Insieme a Fresenius, azienda al top nel mercato mondiale della dialisi». [S.R.]

PETROLIO E ORO IN RIBASSO

La Fed spinge il dollaro ai massimi da sei mesi Il confronto euro-dollaro

G

.

1,14822 1,14920 Le candele giapponesi sono

1,14615 1,14310 1,14005 1,13700 1,13395 1,13090 1,12785 1,12480 1,12175 1,11870 1,11565 1,11260 1,10955 1,10650 1,10345 1,10040 1,09735 1,09430 1,09125 1,08820 1,08515 1,08196 1,07905 1,07600 1,07366 1,07295 12 Ott. 14 Ott. 16 Ott. 19 Ott. 21 Ott. 23 Ott. 26 Ott. 28 Ott. 30 Ott. 2 Nov. 4 Nov. 6 Nov. 2015

Fonte: Piattaforma MetaTrader - ActivTrades

il metodo più usato in borsa per analizzare le quotazioni in quanto includono 4 valori per ogni seduta: apertura, chiusura, massimo e minimo. Il corpo della candela è dato dai valori dell'apertura e della chiusura della seduta. Candela verde: quando la chiusura di seduta è ad un valore superiore rispetto a quello dell'apertura. Candela rossa: se la chiusura è ad un valore inferiore rispetto a quello dell'apertura. I due estremi, definiti tecnicamente "shadow" rappresentano il massimo di giornata (la linea sul lato superiore della candela) e il minimo di giornata (al di sotto di ciascuna candela). In caso di chiusura sui minimi o sui massimi la candela sarà priva di una (o entrambe) le shadow.

- LA STAMPA

tro scommesso sul sì, ipotizzando dunque un rialzo già a metà dicembre, con una conseguente ondata di acquisti sulla banconota verde nella seduta di venerdì, in seguito alla pubblicazione dei dati. Dopo quasi sei mesi di relativa lateralità fra 1,08 e 1,15 il cambio fra dollaro ed euro ha rotto al ribasso questo canale, arrivando a chiudere le contrattazioni in area 1,074. Dal punto

Il biglietto verde in recupero anche sullo yen e sulla sterlina

di vista grafico questa rottura rappresenta un segnale di debolezza, che fa seguito, da un lato all’atteso rialzo dei tassi di interesse Usa, dall’altro, sul fronte europeo, all’eventualità di un ampliamento del Quantitative Easing da parte di Mario Draghi. Il recupero del dollaro si è fatto sentire anche nei confronti delle altre valute, con il rapporto fra la sterlina e la banconota verde sceso da 1,54 a 1,505, mentre il numero di yen necessari per acquistare un dollaro è salito da 120 a 123. Ne hanno fatto le spese anche le principali materie prime; fra queste il petrolio, con la quotazione Wti scesa sotto quota 45, mentre l’oro ha proseguito nella sua spirale ribassista, tornando sotto quota 1.100 dollari l’oncia, a meno di due punti percentuali dai minimi degli ultimi 5 anni. *Capo analista presso ActivTrades Londra


1

22 .Lavoro in corso

STAMPA .LA LUNEDÌ 9 NOVEMBRE 2015

made in

IL CAMBIO DI PASSO

A metà del 2012 il nostro titolo era arrivato a 19 euro, contro gli attuali 42. A lungo non siamo riusciti a spiegare ai mercati finanziari complessità e prospettive del settore

Abbiamo capito che la diagnostica è molto di più che una serie di strumenti tecnologici, il cuore sono competenze e contenuti: biotecnologie, molecole e proteine

L’intervista

Italy

LA PERFORMANCE IN BORSA

480-500 milioni di euro Il fatturato che il gruppo raggiungerà entro la fine del 2015

+35,27 per cento La performance del titolo DiaSorin a Piazza Affari negli ultimi dodici mesi

La sede in Piemonte Il quartier generale di Deasorin è a Saluggia, in provincia di Vercelli. Il gruppo è nato nel 1968, ma la svolta è arrivata nel 2000, quando la società è stata rilevata da un gruppo di manager guidati dall’ad Carlo Rosa (a destra) e da Chen Even insieme ad investitori finanziari tra cui l’attuale presidente Gustavo Denegri

LA MULTINAZIONALE DEL BIOTECH

“Vogliamo portare i test DiaSorin in ventimila nuovi ospedali cinesi” L’ad Rosa: “America strategica per la diagnostica, ma il futuro è Pechino Acquisizioni? Meglio le alleanze coi Big dei farmaci, da Roche a Beckman”

«La diagnostica in vitro ha quattro colossi che occupano da soli il 65% del mercato. Noi ci siamo costruiti uno spazio da leader sulle specialità cliniche: test per malattie rare, che nessuno aveva sviluppato, oppure che restavano legati a metodi obsoleti. Siamo stati i primi a lanciare il test sulla vitamina D, ed è stata la chiave per entrare nel mercato statunitense. In America si lavora con centri diagnostici enormi, non paragonabili alle dimensioni italiane ed europee. Oggi i due laborato-

I Paesi in cui è presente

1968 L'anno di fondazione

6 I siti industriali nel mondo

2007 Il debutto in Borsa

1620 I dipendenti

I ricavi nel 2014

D

Il vostro «repertorio» copre 114 tipi diversi di test ematici, principalmente sulle malattie infettive. Un patrimonio che vi ha portato lontano, e oggi appena il 15% dei ricavi viene dall’Italia.

80

444 milioni

STEFANO RIZZATO MILANO a ramo d’azienda da tagliare a multinazionale con 27 filiali. Da realtà con poche prospettive a gruppo che fa acquisizioni e distribuisce dividendi. E per il 2017 prospetta un anno da 550 milioni di euro di fatturato. «La nostra ricchezza è in due frigoriferi, che contengono trent’anni di ricerca biotech». Così Carlo Rosa, amministratore delegato del gruppo DiaSorin, spiega la metamorfosi dell’azienda di Saluggia, provincia di Vercelli. Una svolta iniziata nel 2000, quando Rosa e i suoi scelgono di puntare forte sull’immunodiagnostica: una nicchia della diagnostica in vitro ad alto tasso scientifico e tecnologico, che riunisce metodi e strumenti per analizzare campioni di sangue e tessuti. Un tassello fondamentale della routine medica, che vale circa 10 miliardi di euro nel mondo.

L'azienda in cifre

5,5% 84 milioni L'utile netto nel 2014

La quota del fatturato investita nella ricerca - LA STAMPA

Azionariato e capitale sociale

ri americani principali - LabCorp e Quest - sono entrambi nostri partner. Li abbiamo convinti con i test per la vitamina D e offrendo tecnologie nuove e adatte a quelle dimensioni. Poi abbiamo iniziato a differenziare, e vendere anche i test per altre malattie». La via americana resta quella maestra?

«L’Europa è un mercato maturo dove abbiamo già un ruolo importante e consolidato. Invece gli Usa sono per noi il mercato più strategico, anche a lungo termine: è un Paese che spende molto in sanità, circa il 16,5% del Pil, e ha traiettorie prevedibili. Ma c’è un’altra grande opportunità che vogliamo cogliere: la Cina. Qui si deve ragionare sul breve e medio periodo, per via dei piani quinquennali. Ma il ciclo attuale è molto favo-

revole, perché il governo ha deciso di costruire quasi 20 mila nuovi ospedali». Da metà 2012 il vostro titolo è salito da 19 a 42 euro: da dove nasce questa fiducia?

«Viene dalla felice combinazione tra manager competenti e un azionista molto stabile, che comprende le dinamiche industriali, guarda al lungo termine, mette a disposizione le risorse finanziarie. Noi a lungo non siamo riusciti a raccontarci abbastanza bene ai mercati. Ci consideravano titolari di un monopolio destinato a finire, quello dei test sulla vitamina D. E invece adesso a trainare l’azienda sono gli altri 113 prodotti». Nel 1997 DiaSorin viene comprata da American Standard, che la cede tre anni dopo. A rilevarla è un gruppo di manager guidato da lei e Chen Even, insieme ad in-

vestitori finanziari tra cui l’attuale presidente Gustavo Denegri. All’epoca, cos’è che avete capito e gli americani no?

«Abbiamo capito che la diagnostica era molto di più che una serie di strumenti tecnologici da mettere a disposizione dei laboratori medici. Il vero cuore sono competenze e contenuti: biotecnologie, molecole, proteine. Quei due frigoriferi che dicevo. Gli strumenti si poteva farli produrre fuori, e noi l’abbiamo fatto acquisendo la società tedesca Byk Sangtec. Questa strategia e visione, sempre condivisa e supportata dal presidente, ha determinato il nostro successo». Byk Sangtec non è stata l’unico caso: le acquisizioni continueranno?

«Chiuderemo l’anno con una cifra tra 240 e 250 milioni di euro

La holding Finde Ss detiene il 43,9% del gruppo. L’ad Carlo Rosa l’8,5%, Chen Even il 4,46%, Threadneedle asset management il 3,047%

in cassa. Ma non significa che faremo acquisizioni a tutti i costi. Siamo una società che fa acquisizioni, ma solo se c’è un valore. E dove non siamo in grado di andare da soli, facciamo delle partnership d’eccellenza. Ne abbiamo con Roche e Beckman, numero uno e tre del settore. Con Roche e altre aziende stiamo costruendo il futuro dell’immunodiagnostica: una catena automatizzata adatta ai grandi laboratori. Da qui verranno molti degli introiti aggiuntivi che ci aspettiamo». Intanto la ricerca medica va per la sua strada: come si affronta un ambito che muta in continuazione?

«Lo si affronta guidando il cambiamento, è questa la nostra ambizione. Noi proponiamo ogni anno tra sei e otto nuovi test, e possiamo continuare ancora. Ma stiamo già provando un modello nuovo: combinare i test che abbiamo sviluppato in passato per vedere se e quali possono dare una risposta clinica differente. Lo stiamo provando a fare con le patologie - purtroppo emergenti - del rene. E i risultati sono molto interessanti. È un’altra scommessa a lungo termine, perché vogliamo attendere che siano medici e scienziati a testare e validare le nostre indicazioni. Se avremo ragione, sarà un tassello fondamentale del nostro futuro».


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LA STAMPA LUNEDÌ 9 NOVEMBRE 2015

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Lavoro in corso .23

Terna, sito per la trasparenza

Torna il Salone nazionale dell’imprenditoria femminile e giovanile GammaDonna, il 12 novembre a Torino, nell’aula magna del Campus Luigi Einaudi. Focus sull’Italia che cambia dopo la crisi vissuta anche come stimolo all’innovazione. A cinque casi di imprenditoria emergenti andrà il Giuliana Bertin Creativity Award.

Prima in Italia, Terna lancia uno spazio web, accessibile dal sito www.terna.it, tutto dedicato ai cantieri, dove verranno pubblicate e regolarmente aggiornate tutte le informazioni su contratti, appalti, e per la prima volta anche subappalti, dei lavori in corso per la costruzione delle infrastrutture elettriche in Italia.

L’azienda

Torna il Salone delle imprenditrici Save the Duck con Oxfam Save the Duck, brand di «piumini» ecosostenibili, produce per Oxfam in Italia una serie in edizione limitata in occasione della XXI Conferenza delle Parti della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, che si terrà a Parigi dal 30 novembre all’11 dicembre prossimi.

AUTOMOTIVE

Sparco corre in Giappone e Usa con tute, caschi e sedili in carbonio Il presidente Bellazzini: “In 5 anni fatturato a 100 milioni. Pensiamo alla Borsa” Alta tecnologia

LE MACCHINE DELLE BEVANDE

A destra l’interno dello stabilimento Sparco a Volpiano, nel Torinese In basso la tuta Extrema, usata in rally e Formula 1

Generale Ristorazione Festa per gli specialisti della pausa-caffè in ufficio

GIUSEPPE BOTTERO

NADIA FERRIGO

A

B

ppese alle pareti della fabbrica ci sono le divise dei piloti che hanno fatto la storia dell’automobilismo: Jean Alesi, Michael Schumacher, Fernando Alonso. «Ma tra i preferiti il mio pensiero va a Michele Alboreto», dice Claudio Pastoris, amministratore delegato di Sparco. «Il primo a farci vincere un titolo mondiale, invece, è stato Nelson Piquet». Dal 1977, sulle tute dei campioni di Formula 1, rally e Indy c’è il logo del gruppo di Volpiano, uno dei fiori all’occhiello della «Turin Valley», nato in garage da un’intuizione di due ragazzi appassionati di rally e diventato, negli anni, una realtà globale da oltre 700 addetti che nel 2015 toccherà i 60 milioni di euro di fatturato (dai 52 del 2014). La crescita corre su due binari paralleli: da una parte il settore racing, «core business» storico fatto di abbigliamento e accessori per il mondo delle corse. Dall’altra il cosiddetto «primo impianto»: la produzione di sedili e componenti in

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fibra di carbonio per i clienti premium delle quattro ruote, da Alfa Romeo a Lamborghini fino a Bugatti. Un settore che guadagna sempre più importanza, e ora vale circa il 40% dei ricavi di Sparco. La percentuale, spiega Pastoris, è destinata a salire fino al 50% nel giro di pochi anni. «Lavoriamo con i produttori di supercar, un comparto che non ha sofferto la crisi», dice il presidente Aldino Bellazzini, che dal 2009 è azionista di maggioran-

za. Per i suoi prodotti Sparco utilizza la tecnologia più avanzata e costosa: la laminazione manuale del carbonio più raffinato. Un’operazione di artigianato, portata avanti nei due poli produttivi: uno è a Torino, l’altro in Tunisia. «Abbiamo assunto da poco 200 ragazzi, e c’è spazio per altri 50», sorride Pastoris, che ha fissato un obiettivo ambizioso: 100 milioni di fatturato entro il 2020. A spingere in alto l’asticella sono i mercati internazionali: «L’export vale l’80% dei ricavi. L’ultimo anno è stato particolarmente positivo negli Stati Uniti: il giro di affari è cresciuto del 20%. E poi c’è il Giappone, dove siamo leader con una quota di mercato del 70%. Puntiamo con forza anche sull’Europa. Il

nostro è un brand globale, con un potenziale enorme». L’incognita si chiama Volkswagen, il primo cliente. Il taglio degli investimenti al momento non spaventa Sparco, che lavora con i marchi di altissima gamma: Lamborghini e Bugatti. Per sostenere lo sviluppo, il gruppo di Volpiano valuta anche lo sbarco a Piazza Affari. «Non lo escludiamo - dice Bellazzini -. Ma la Borsa deve essere uno strumento per crescere». Di sicuro, invece, si è aperta la stagione dello shopping: «Le acquisizioni? Finora abbiamo fatto tutto da soli, ma cerchiamo delle aziende che possano beneficiare della forza del nostro marchio. Non è semplice, però ci stiamo lavorando».

uon compleanno alla Gr Generale Ristorazione, fondata agli inizi degli anni Sessanta da Flavio Repetto, presidente dell’azienda tra le prime in Italia a promuovere il servizio di distribuzione automatica delle bevande e da cinquant’anni esatti fornitore del gruppo Fca. «Agli inizi non c’erano nemmeno le macchinette, ma dei ragazzi in bicicletta che portavano borracce di caffè e brioche - racconta il presidente Repetto, Cavaliere del Lavoro e a capo con il figlio Guido del gruppo Novi Elah Dufour -. I primi distributori automatici sono arrivati solo negli anni Settata: erano parecchio voluminosi, con pochi prodotti. Nel tempo il settore del cosiddetto rompi-digiuno è cambiato, con infinite possibilità e un servizio che non ha nulla a che invidiare a quello di un bar». Nei primi anni Settante la Gr acquisì la Sibeto, concessionaria della Coca Cola per il Piemonte e la Valle D’Aosta, oltre al gruppo Fca i distributori automatici di Repetto si trovano anche negli stabilimenti e negli uffici del gruppo Novi Elah Dufour e Cnh Industrial. Per festeggiare mezzo secolo di attività «senza mai ricevuto una contestazione di inefficienza», la Gr offrirà cinque giorni di promozioni, con caffè e due bottigliette d’acqua al giorno in regalo in tutte le sedi. Si inizia oggi nel Nord Ovest, a seguire l’iniziativa si ripeterà in tutta Italia. «Festeggiamo i cinquant’anni, con cinque giorni per ognuna delle cinque zone in cui abbiamo diviso l’Italia e siamo ben rappresentati ovunque - conclude Repetto -. Abbiamo sempre lavorato con la testa e con il cuore, ora che di anni ne ho quasi 84 lo posso dire: se fosse possibile, ricomincerei tutto da capo senza cambiare davvero nulla».


24 .Lavoro in corso

STAMPA .LA LUNEDÌ 9 NOVEMBRE 2015

La posta di Maggi A CURA DI GLAUCO MAGGI GLAUCO.MAGGI@MAILBOX.LASTAMPA.IT COORDINAMENTO DI AGNESE VIGNA AGNESE.VIGNA@LASTAMPA.IT Le lettere vanno spedite alla redazione di TuttoSoldi in via Lugaro, 15

Monte titoli e non possono in alcun caso rientrare nella “massa fallimentare”.

Mifid, per tutelare l’investitore profitto in Borsa (solo titoli azionari). In ottobre ho tentato di sottoscrivere presso la mia banca (agenzia Cariparma di Torino) 2000 azioni di Poste Italiane. Risposta negativa, con questa motivazione: «Bloccata da controlli di adeguatezza / appropriatezza di prodotto/portafoglio». Il Mifid decide per me? Non sono un cittadino come gli altri? Quando sarà ora di rinnovare il Mifid, dovrò spacciarmi, mentendo, da professore di economia presso qualche università? SANDRO T.

Il lettore può investire come vuole, ma deve rispettare la normativa in vigore, spiegano con questa nota dal Gruppo Cariparma Credit Agricole, al quale ci siamo rivolti per ricostruire il suo caso. «La Mifid, in vigore dal 2007, ha tra gli obiettivi quello di “tutelare gli investitori e l’integrità del mercato”. La normativa impone agli intermediari l’obbligo di agire in modo onesto, equo e professionale per servire al meglio gli interessi del cliente, la cui principale protezione consiste nel fornire informazioni dettagliate alla banca sulla sua conoscenza ed esperienza in materia di investimenti, la sua situazione finanziaria e gli obiettivi di investimento, per verificare l’adeguatezza e l’appropriatezza dell’investimento. La nostra banca, in conformità, ha introdotto un preciso processo di profilatura che consente al cliente di dichiarare le proprie “caratteristiche” in tema di servizi di investimento ed alla

Banca di classificarlo in precise classi di rischio (di mercato, di credito, di conoscenza,....). Quando ha rinnovato il questionario nel novembre 2014, il cliente ha fornito risposte diverse rispetto alla precedente profilatura che hanno determinato una classificazione più conservativa e meno rischiosa, che allo stato attuale non consente la partecipazione all’operazione indicata. Se il cliente vuole effettuare operazioni ad oggi non consentite per i controlli bloccanti adottati dalla banca dovrà richiedere il ripristino delle risposte indicate nel precedente questionario per aumentare il suo profilo di rischio». In sostanza: il cliente è stato bocciato dalla burocrazia, ma può rifare l’esame e investire ancora in azioni.

? il

quesito

La pensione a 70 anni 1 Lei ha scritto che al

compimento dei 70 anni di età è possibile richiedere un qualche vitalizio all’Inps anche se non si hanno i 15 anni di contributi, ma se ne hanno ad esempio solo 11. A. U.

Le garanzie del Fondo 1 Vorrei avere notizie

confortanti in merito alle garanzie del Fondo interbancario in caso di fallimento della banca (la mia in questi tempi è molto chiacchierata). In questa banca ho un deposito di BTP ed azioni ENEL, posso stare tranquillo? FEDERICO P – VERBANIA

Il lettore può stare tranquillo: il Fondo garantisce i depositi in conto o su libretti fino all’importo di 100.000 euro (per ogni intestatario del rapporto). E per quanto riguarda i titoli a dossier custoditi, essi sono al sicuro, perché comunque sono presso

È così: ne bastano solo 5. Ma attenzione a non equivocare: questa possibilità è ammessa solo per le persone che liquidano la pensione con l’esclusivo calcolo contributivo, in quanto hanno iniziato a versare i contributi dopo il 1995.

dere il definitivo non adempie l’obbligazione, l’altra parte può ottenere una sentenza che produca gli effetti del contratto non concluso (intestandosi l’immobile), eseguendo la sua prestazione (pagare il residuo prezzo) o facendone offerta nei modi di legge. Il preliminare non produce gli effetti del rogito definitivo, essendo invece solo diretto a dar vita all’obbligo di giungere a questo. L’art. 1755 cod. civ. prevede che il mediatore (se agente immobiliare qualificato e non

Previdenza

L’

Inps bussa alla porta di artigiani e commercianti. Novembre è un mese pesante perché maturano una di seguito all’altra due scadenze di pagamento: entro il 15 ed entro fine mese. L’Inps, come il famoso postino, suona due volte, in quanto c’è la richiesta concomitante dei contributi fissi e di quelli a percentuale. A – Entro lunedì 16 novembre si paga la terza rata dei contributi fissi. B – Entro lunedì 30 novembre si paga il secondo e ultimo acconto dei contributi a percentuale. Dei contributi fissi conosciamo l’esatto ammontare in quanto sono calcolati sul cosiddetto reddito minimale che quest’anno è di 15.548 euro. Conoscendo la percentuale contributiva a carico delle due categorie e applicandola al reddito ri-

sulta che devono versare all’Inps, come terza rata (luglio/settembre), 882,27 euro gli artigiani, e 885,75 euro i commercianti. Nelle due somme è compresa anche una piccolissima quota dovuta all’assicurazione per la maternità. Per i contributi a percentuale invece non si può dare una cifra valida per categoria, in quanto il calcolo è legato alla misura del reddito di impresa di ogni singolo lavoratore. Più è alto il reddito più pesante è il

Si paga entro il 15 e il 30 novembre Il modello F24 si scarica dal sito

Senza conoscere nulla sulla sua «quantitativa» situazione contributiva mi è difficile dare una probante risposta. Anche a me sembra comunque, a lume di naso, troppo pesante la riduzione indicata dall’Inps. Ma qui sorge la domanda: riduzione rispetto a che? Lei ha 59 anni: non bastano per la pensione di vecchiaia. Lei ha 40 anni di contributi: non bastano per la pensione anticipata. Non riesco perciò a comprendere su quali basi si stiano facendo i calcoli e le stime.

L’assegno non è trasmissibile al coniuge. È infatti una prestazione di natura assistenziale e come tale è riconosciuta solo alla singola persona. Non è possibile avere assegno sociale e pensione di invalidità in contemporanea. Se ciò esiste è dovuto solo a due ipotesi: 1) l’assegno sociale è pagato in misura ridotta di modo che, sommato alla prestazione di invalidità, non superi la soglia dei 448,452 euro (misura 2015 dell’assegno intero); 2) oppure l’altra prestazione è per la precisione una indennità di accompagno che per legge non fa reddito.

Assegno sociale alla moglie

Informazioni discordanti

1 Ho 76 anni, sono invalido

1 Nata il 7 luglio 1956,

al 100% e percepisco un assegno sociale di circa 640 euro mensili. In caso di mio decesso l’assegno è reversibile a mia moglie e in caso positivo in quale misura? Conosco persone che percepiscono assegno sociale e pensione di invalidità.

impiegata in un’azienda di prodotti industriali per l’agricoltura ho 40 anni di contributi. Le scrivo perché ho ricevuto informazioni discordanti. All’Inps dicono che se andassi in pensione quest’anno riceverei un 25% in meno. Il commercialista

Frontalini balconi

abusivo) ha diritto al pagamento della provvigione quando l’affare si è concluso per effetto del suo intervento. Viene considerato “affare” anche il semplice contratto preliminare, in quanto, ai sensi dell’art. 2932 di cui si è detto, consente a ciascun contraente di agire in giudizio per ottenere la stipula di quello definitivo (Cass., sent. 6.8.2004, n. 15161). Non è però sufficiente la stipula di una “minuta” che, rientrando ancora nella fase delle trattative tra le parti, non è idonea a far nascere il diritto alla

contributo. Possiamo però indicare qual è l’aliquota da rispettare. A – Il contributo è dovuto solo sulle quote di reddito di impresa superiori a 15.548 euro, in quanto fino a tale cifra sono già calcolati e pagati i contributi in modo prefissato, come abbiamo detto in precedenza. Perciò chi ha un reddito fino a 15.548 euro non deve pagare alcun contributo oltre la quota fissa. B – Gli artigiani applicano la percentuale di 22,65% e i commercianti di 22,74%. I familiari collaboratori fino ai 21 anni di età pagano le aliquote con lo sconto di tre punti. Poiché però è già stata pagata nei mesi di luglio/agosto scorsi la prima metà dell’acconto, adesso si deve calcolare e applicare la seconda metà e cioè 11,325% gli artigiani e 11,370% i commercianti. Il saldo rispetto a questi due acconti sarà definito e pagato all’Inps nel periodo luglio/ agosto, in occasione della presenta-

box inserito in un complesso di 4 garage, costruito nel terreno di un fabbricato a una distanza di circa 80 metri. Solo il cancello è in comune. Nella manutenzione del fabbricato si sta procedendo alla sostituzione dei frontalini dei balconi, hanno chiesto anche a noi di partecipare alla spesa. E’ corretto? PIERO SAVORELLI

provvigione; e neppure il preliminare di preliminare. E’ frequente che una parte rilasci una proposta contrattuale di compravendita all’agente immobiliare, affinché questi trovi sul mercato una controparte che la sottoscriva per accettazione; se la proposta d’acquisto (accettata dalla controparte reperita dall’agente) ed evidentemente completa di prezzo e condizioni essenziali della vendita, indica la data della stipula del preliminare davanti al notaio, affermando che ciò comporta una mera riproduzione di un preliminare già perfezionato, si è ravvisata l’avvenuta conclusione dell’affare (Cassazione, sent. 14.7.2004, n. 13067) e il diritto alla provvigione. PIER PAOLO BOSSO CONFEDILIZIA

Lavoratori autonomi, l’Inps batte cassa due volte BRUNO BENELLI

PATRIZIA RONCHI

1 Sono proprietario di un

Contratto preliminare di vendita immobiliare e provvigione del mediatore

Il contratto preliminare è disciplinato indirettamente dall’art. 1351 del cod. civ., che prevede la sua nullità se non è fatto nella stessa forma che la legge prescrive per il contratto definitivo (cioè per iscritto). Il contratto preliminare vincola le parti all’impegno preso, a contrarre ed obbliga a stipulare il successivo contratto (definitivo); la sua utilità è quella di consentire l’esecuzione in forma specifica del preliminare eventualmente inadempiuto, ai sensi dell’art. 2932 del cod. civ. Se chi è obbligato a conclu-

della ditta sostiene invece che la riduzione dovrebbe essere molto inferiore al 25%.

N. B.

Compilare correttamente il questionario per definire il proprio profilo di rischio e poter operare in Borsa 1 Da 25 anni investo con

Poiché io percepisco solo assegno sociale posso richiedere all’Inps anche la pensione di invalidità?

zione della denuncia annuale Irpef. C – Se però il reddito 2014 supera 46.123 euro lordi sulla eccedenza va calcolata l’addizionale 1%, per cui le aliquote intere salgono rispettivamente al 23,65% e 23,74%. In ogni caso c’è un tetto massimo, oltre il quale non si pagano più i contributi Inps. Quest’anno è 76.872 euro, elevato a 100.324 euro per i lavoratori privi di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995 e che sono perciò iscritti a Inps con decorrenza gennaio 1996 o successiva. L’Inps non invia più le comunicazioni con le quali a ogni lavoratore venivano forniti i dati e gli importi utili per i pagamenti. Ma queste informazioni esistono, e sono reperibili nel sito www.inps.it, esattamente nel “cassetto previdenziale” di ogni singolo interessato. Ognuno può perciò visualizzare e stampare il modello F24 per il pagamento.

L’art. 1123 del c.c. stabilisce, che «se si tratta di cose destinate a servire i condomini in misura diversa, le spese sono ripartite in proporzione dell’uso che ciascuno può farne» e che «qualora un edificio abbia più scale, cortili, lastrici solari, opere o impianti destinati a servire una parte dell’intero fabbricato, le spese relative alla loro manutenzione sono a carico del gruppo di condomini che ne trae utilità». Pertanto i proprietari dei box, separati dall’edificio principale, anche se compresi nel perimetro condominiale, sono esclusi dalle spese di manutenzione dei balconi, se in contrario nulla disponga il regolamento condominiale contrattuale. Hanno collaborato: GIANLUIGI DE MARCHI BRUNO BENELLI SILVIO REZZONICO, PRESIDENTE CONFAPPI

domande e risposte Se anche il prossimo anno le rivalutazioni Inps legate al Pil saranno inferiori a 1, verranno recuperate le somme (comunque pochi euro) sulla pensione dell’anno successivo? D. F.

La risposta è sì e no. Sì perché in generale il metodo è quello: non si scende sotto uno, ma il “regalo” viene recuperato con le variazioni successive. No perché questo recupero è eliminato in sede di prima applicazione. Se non si raggiungono i minimi della rata mensile, quando si potrà avere la pensione contributiva? CARLISEPPE

Solo a 70 anni (oggi + 3 mesi, dal prossimo gennaio + 7) con almeno 5 anni di contributi effettivi (obbligatori, volontari, riscattati, e basta).


SPECIALE LA STAMPA LUNEDÌ 9 NOVEMBRE 2015

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L’anniversario

Bakeca.it, B 10annialvertice degliannunci suInternet

akeca.it compie 10 anni. Lo storico portale italiano di annunci online nato a Torino nel 2005, festeggia quest’anno i suoi primi 10 anni di attività. L’azienda, 100% italiana e costituita inizialmente nell’appartamento torinese di Paolo Geymonat, uno dei padri fondatori, negli anni è riuscita a conquistarsi uno spazio di rilievo nel mercato nazionale degli annunci online, affermandosi come uno dei maggiori player in un contesto oramai dominato dai grandi portali internazionali da eBay a Kjiji fino a Subito.it. Oggi Bakeca.it, guidata dall’ad Alessandro Chiaffredo, conta su una media di 10 milioni di visite al mese e quasi 300mila visitatori al giorno

Il bus di Bakeca.it

per un totale di 50mila annunci pubblicati quotidianamente nelle numerose categorie attive in tutte le province italiane. Negli ultimi 5 anni ha aumentato il suo fatturato del 125% passando dai 2 milioni di euro del 2011 ai 4,5 milioni del 2014. In occasione di questo importante anniversario

Bakeca.it, ha deciso di lanciare una nuova release della versione desktop del sito (che interessa il 60% del traffico complessivo). Il redesign ha snellito i processi di inserimento e pubblicazione degli annunci, con un miglioramento degli spazi di navigazione e della ricerca per parole chiave con un listing pulito e chiaro, immagini più grandi e in maggior numero per dare più risalto ai prodotti. Tra le altre novità, la sezione «I migliori affari» accessibile dall’home page che contiene gli annunci più popolari in base alle città visitate, e la riorganizzazione delle sezioni «Lavoro» e «Case vacanza bed and breakfast», con l’aggiunta della sezione Estero.

Dossier Pmi Il sondaggio

1250 imprenditori dello studio Il numero di industriali e top manager che hanno partecipato al sondaggio di American Express

81% aziende in crescita La percentuale delle Pmi, secondo lo studio, che ha evidenziato un aumento delle proprie attività

73% stime sopra le attese La maggior parte delle imprese dichiara di aver raggiunto o superato le aspettative di crescita

28% le imprese fiduciose La percentuale di imprese che prevedono di aumentare il fatturato nei prossimi dodici mesi

5% le aziende in rosso La percentuale di imprese, secondo lo studio, che hanno realizzato risultati negativi

Speciale

LA STAMPA

SANDRA RICCIO MILANO

P

rove di risveglio per l’economia del nostro Paese, che è tornata a ingranare la marcia. Il passo è ancora lento ma i segnali positivi si moltiplicano di giorno in giorno. La fiducia sta migliorando che vuol dire una maggiore domanda di consumi e di investimenti nei prossimi mesi. Anche dalle imprese arrivano notizie positive come l’aumento, a settembre, delle vendite di auto e di veicoli commerciali. Da 10 anni, mai tante aziende italiane prevedevano di chiudere in utile i bilanci annuali. Anche le piccole e medie imprese ritornano a respirare ottimismo e offrono così un po’ di ossigeno a tutta l’economia italiana. Nel corso del 2015, rivela il periodico «Barometro sulle piccole imprese» di American Express, ben l’81% delle Pmi italiane ha evidenziato una crescita del proprio business. Si tratta di un livello che doppia quello dell’anno scorso. Non solo. Il 33% delle aziende dice di aver riscontrato un aumento significativo del proprio business.

La piccola industria aggancia la ripresa Lo studio di American Express: nel 2015 otto Pmi italiane su dieci aumenteranno il loro giro d’affari I rischi? L’eccessivo costo del lavoro e l’incremento dei tassi di interesse La maggior parte delle imprese (73%) dichiara di aver raggiunto o addirittura superato le aspettative di crescita con un aumento del fatturato nel 13% dei casi. Qual è l’ingrediente principale di questo successo? Dallo studio è emerso che per molti imprenditori (66%) la chiave di questo successo è da ricercarsi nel lavorare a stretto

contatto con i propri familiari (il sondaggio ha interessato 1250 imprenditori e top management di aziende con meno di 100 dipendenti in Italia, Regno Unito, Germania e Francia). Particolarmente incoraggiante per l’andamento dell’economia è la fiducia che le piccole imprese hanno per il futuro. Si aspettano infatti di con-

tinuare a crescere: il 28% del campione prevede di aumentare nei prossimi dodici mesi il proprio fatturato. Inoltre, le imprese che hanno registrato risultati negativi sono state soltanto il 5% del totale, un dato molto distante dal livello dell’anno prima (31%). A frenare la crescita, secondo gli intervistati, sono invece l’aumento delle tasse, e nello specifico quelle sul lavoro (78%), così come l’incremento dei tassi di interesse applicati alle imprese (55%) oltre ai problemi legati alla gestione del flusso di cassa (34%). Secondo quanto emerso, inoltre, i membri della famiglia ricoprono un ruolo primario nel fornire ispirazione e competenze utili per creare e incrementare il business nonché nell’assicurare una diretta ereditarietà dell’impresa stessa.

In Italia più di tre quarti degli intervistati (76%) hanno inserito all’interno del loro organico aziendale almeno un familiare, un numero che sale addirittura a tre nel 36% dei casi. I dati italiani superano la media rilevata negli altri Paesi, confermando così la tipica struttura del tessuto economico italiano. Questa scelta è motivata, nel 43% dei casi, dal maggiore impegno che i membri della famiglia metterebbero nel portare l’azienda al successo e, nel 40%, da un più elevato livello di qualificazione ed esperienza. «Le piccole imprese giocano un ruolo fondamentale nel quadro economico del nostro Paese, e la fotografia che ci ha fornito il Barometro è molto incoraggiante, soprattutto per il futuro - commenta Carlo Liotti, Vice President & GM- Head of Merchant Services and Corporate Payments di American Express -. Naturalmente dovranno affrontare molte sfide e il successo non è scontato. Per questo crediamo che sia importante dare alle imprese delle soluzioni finanziarie in grado di supportarle concretamente nella sfide quotidiane, confermandoci così un alleato prezioso per la crescita».


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SPECIALE LA STAMPA LUNEDÌ 9 NOVEMBRE 2015

Finanziamenti

Daimini-bondalcrowdfunding Lafinanza2.0aiutaleimprese M

ini bond, cambiali finanziarie, crowdfunding, crediti d’imposta, patent box, P2P-Lending: sono solo alcuni degli strumenti di crescita messi a disposizione da diverse norme, dal 2012 in poi, per favorire le piccole e medie imprese. I canali alternativi al tradizionale sistema bancario di finanziamento stanno crescendo vertiginosamente. Secondo uno studio dell’Università britannica di Cambridge, in tutta Europa c’è stata un’impennata del 144% nell’impiego di questi innovativi strumenti nel corso del 2015 fino a un ammontare totale di 7 miliardi di euro. Il trend riguarda tutto il continente, a trainare il fenomeno è però la

Gran Bretagna dove negli ultimi mesi sono sorte molte nuove piattaforme. Il Paese della Corona nel corso del 2015 ha raccolto il 74,3% di tutti i finanziamenti alternativi. Il 25,7% è diviso tra Francia, Olanda, Svezia e Germania. L’Italia è ancora fanalino di coda nell’utilizzo di questa nuova opportunità che consente ai capitali disponibili di andare a sostenere direttamente le imprese più dinamiche. Le cifre che riguardano il nostro Paese sono ancora molto piccole e marginali. Ora la svolta potrebbe arrivare con l’equity crowdfunding, strumento di raccolta di capitale di rischio tramite portali online introdotto dal decreto «crescita» del 2012 (Dl

E.on cambia strategia e punta sull’energia verde

L’efficienza energetica è sempre più al centro degli interessi delle aziende. La crescita delle rinnovabili, il rapido sviluppo delle tecnologie nell’ambito della trasmissione e dello stoccaggio di energia, insieme alla crescente richiesta dei clienti, hanno profondamente mutato il sistema energetico, costringendo gli operatori ad adattarsi a questa evoluzione del mercato. In questo contesto E.on, per continuare a giocare un ruolo di primo piano, ha annunciato il nuovo piano strategico “Empowering customers. Shaping markets” che prevede la divisione delle attività oggi presidiate dal Gruppo in due aziende separate. A partire dall’inizio del prossimo anno la “nuova” E.on si concentrerà sulle fonti rinnovabili, sulle reti di distribuzione e sulle soluzioni per i clienti, mentre le attività di produzione convenzionale di energia, trading globale di energia e di E&P saranno scorporate in una società indipendente. «In linea con la nuova strategia – sottolinea Nicola De Sanctis, amministratore delegato di E.on Italia – anche nel nostro Paese E.on ha modificato il proprio perimetro di attività, concentrandosi sulla generazione da fonte

rinnovabile e sulle soluzioni per i clienti, per meglio presidiare il nuovo mondo dell’energia». Per quanto riguarda i servizi alle imprese e alla pubblica amministrazione, operando come ESCo (Energy Service Company) certificata ai sensi della norma Uni Cei 11352, E.onN offre un’ampia gamma di soluzioni che consentono di migliorare la performance energetica e ridurre l’impatto ambientale. I risultati non mancano. Lo dimostra la cooperazione di successo tra E.ON e Creval, Gruppo Credito Valtellinese, presente sul territorio nazionale in 11 regioni con oltre 500 filiali. Per Bankadati, società del Gruppo bancario popolare, E.on ha completato due progetti di efficient building presso la sede di Sondrio: il rinnovamento dell’impianto di illuminazione con tecnologia Led di ultima generazione e l’efficientamento degli impianti di refrigerazione, attraverso l’installazione di un impianto di freecooling e di un sistema di regolazione Smartcool ESM, una tecnologia intelligente di controllo dei gruppi frigoriferi che ottimizza l’accensione e lo spegnimento dei compressori, installato per la prima volta in Italia.

179/2012, articoli 25 e seguenti sulle start up innovative). Gli esperti della materia propongono di innalzare la soglia del limite annuo complessivo di sottoscrizioni (attualmente mille euro per le persone fisiche e 10mila euro per le persone giuridiche), elevare la soglia a cui è legato l’obbligo di profilazione del sottoscrittore e rendere obbligatoria la profilazione da parte degli istituti di credito di cui l’investitore è cliente, senza l’obbligo di ricorrere a terzi intermediari creditizi. Secondo un decreto del Ministero dello Sviluppo Economico oltre alle start up innovative potranno reperire fondi on line tramite equity crowdfunding anche le Pmi innovative (è basato su quote di

aziende non quotate, cedute in cambio di finanziamenti). Quest’ultimo è visto come uno strumento che può favorire lo sviluppo delle imprese innovative attraverso regole e modalità di finanziamento in grado di sfruttare le potenzialità di Internet. «Ritengo che l’apertura dell’equity crowdfunding alle Pmi sia estremamente positiva, ma il processo equity andrebbe semplificato perché risente di troppa burocrazia» afferma Nicola Lencioni, ad di Eppela, prima piattaforma italiana di crowdfunding reward based (basato sul sistema delle ricompense) che dalla sua fondazione, nel 2011, a oggi, ha finanziato oltre 1.800 progetti, alcuni dei quali sostenuti da mentor quali Poste Italiane,

Un addetto di Lending Club, il più noto sito di prestiti tra privati

Fastweb e UnipolSai, con una raccolta di circa 7 milioni di euro. «Quanto all’equity crowdfunding - aggiunge - si tratta di un metodo efficace soltanto se applicato dopo il crowdfunding reward based, che funge da test per verifica-

re sul mercato la potenzialità di un prodotto o un servizio. In seguito all’esito positivo della raccolta per ricompensa si può passare all’equity, farlo prima di questo step è rischioso e può comportare forti errori di valutazione del business».


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SPECIALE LA STAMPA LUNEDÌ 9 NOVEMBRE 2015

Il commercio

L’export fa boom con Usa, Hong Kong Corea e Giappone e piccole e medie imprese italiane sono campioni di export. I numeri più recenti sono da record con un incremento del 4,2% delle attività Oltreconfine a 113,8 miliardi di euro in un anno. E’ la fotografia che ha scattato Confartigianato in un recente rapporto che evidenzia come con i 113,8 miliardi di euro abbiano toccato un livello che corrisponde al 7,1% del Pil. L’aumento è di 4,6 miliardi, vale a dire il 4,2% in più, rispetto all’anno precedente. Soltanto nei primi sei mesi del 2015 le esportazioni di prodotti realizzati dalle piccole aziende italiane ammontavano a 57,1 miliardi, in crescita di 2,6 miliardi (+4,9%) in confronto al primo semestre del 2014. Secondo Confartigianato, nel 2014, l’Italia si è collocata al primo posto tra i Paesi dell’Unione europea per il maggior valore di prodotti delle piccole imprese esportati negli Stati Uniti (8,4 miliardi), a Hong Kong (3,8 miliardi), in Giappone (2,5 miliardi), negli Emirati Arabi (2,2 miliardi), in Corea del Sud (1,4 miliardi). Il motore della buona performance tricolore rimangono il fashion, il food e le «furniture», vale a dire le tre “F” del Made in Italy che tanto sono apprezzate sui mercati di tutto il mondo. A tenere alta la bandiera del Made in Italy all’estero, nei primi mesi di quest’anno sono stati soprattutto i prodotti alimentari che, rispetto al

l’anno della svolta per le insolvenze dopo 6 anni di crescita continua. La società calcola che in tutto l’anno il numero di insolvenze si fermerà a 300mila a livello globale. In Italia, secondo Euler Hermes, il trend per le aziende si è finalmente invertito dopo 7 anni di crescita continua (nel 2016 calerà a -8%). Questo trend si collega a un allentamento del credit crunch avvenuto in questi mesi. Secondo la Revisione trimestrale delle valutazioni sul rischio paese di Coface, i paesi emergenti grandi e piccoli incontrano forti turbolenze. Sebbene la crescita mondiale continui a migliorare, il ritmo non supererà il 3% per il quarto anno consecutivo. Infatti sono le economie avanzate a trainare la crescita, con gli Stati Uniti a +2,5% nel 2015 soprattutto nei settori degli investimenti e dei consumi. Anche l’Europa segna un timido +1,5%. I paesi emergenti (previsione di crescita del 3,5% nel 2015, del 4,2% nel 2016) invece attraversano la

Confartigianato «Le esportazioni valgono il 7,1% del Pil italiano»

In tempi di spending review, un aiuto ai comuni italiani (ma anche alle aziende) può arrivare dall’utilizzo della giusta tecnologia di stampa, spesso ancorata a sistemi obsoleti che impediscono ai dipendenti di svolgere al meglio il proprio lavoro, producendo costi e dispendio di risorse. Esiste una tecnologia che faccia risparmiare? La risposta è sì, come dimostrano i risultati di uno studio sperimentale condotto da Punto 3, società di consulenza ferrarese che realizza progetti per lo sviluppo sostenibile, che ha confrontato per due mesi i multifunzione Epson Workforce Pro Rips (Replaceable Ink Pack System) con le stampanti laser tradizionali presenti presso il Settore Polizia Municipale e Protezione Civile del Comune di Padova. Sulla base di un’analisi multiparametro che ha evidenziato i benefici economici, gestionali e ambientali scaturiti dall’utilizzo della tecnologia inkjet Rips, i risultati sono stati sorprendenti: la tecnologia inkjet Rips fa risparmiare l’89% dei costi di stampa in ufficio, ma non è l’unico dato rilevante emerso. La ricerca conferma i multifunzione sono ideali per le realtà pubbliche e private che vogliono aumentare l’efficienza di stampa con vantaggi economici e ambientali. «Attraverso lo sviluppo di questo innovativo

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2014, mostrano un aumento del 6,7% del valore delle esportazioni. Bene anche i settori dei mobili (+5,7%), degli articoli in pelle (+4,5%) e dell’abbigliamento (+3,7%). Per le aziende che vanno all’estero i rischi non mancano. Le normative e le regolamentazioni variano da Paese a Paese, il rischio di mancati pagamenti e di insolvenze è sempre dietro l’angolo. In questa fase le incertezze arrivano da aree come il Brasile, la Cina, la Russia o la Grecia. La mappa dei rischi viene aggiornata periodicamente dalle società che assicurano le imprese come Coface o Euler Hermess (Allianz). Da un recente studio della società del gruppo Allianz, leader mondiale dell’assicurazione crediti, il 2015 si chiuderà con una diminuzione delle insolvenze in Paesi come gli Stati Uniti e nell’Europa Occidentale controbilanciata però da una crescita in America Latina e in Asia. Globalmente l’anno si chiuderà con una decrescita del -4%. Il 2016 invece sarà

crisi delle materie prime e dal deprezzamento dei tassi di cambio rispetto al dollaro. Cina, Turchia, Sudafrica rallentano mentre Russia e Brasile sono in fase di depressione. Coface evidenzia un aumento del livello di rischio in numerosi paesi di minore dimensione, per esempio la valutazione A2 della Malesia è posta sotto sorveglianza negativa. L’Armenia, valutata C, è posta sotto sorveglianza negativa a causa della sua dipendenza economica dalla Russia, dell’instabilità politica e del netto peggioramento delle finanze pubbliche. La Tunisia perde la sorveglianza positiva della valutazione B (da marzo 2015), con un’alta probabilità di entrare in recessione a seguito dello shock economico generato dagli attentati, in particolare per il settore turistico. L’America latina con una previsione di recessione di -0,2% nel 2015 ha subito una nuova ondata di revisioni delle valutazioni al ribasso con il Brasile declassato a B.

REUTERS

I Paesi emergenti vivono mesi di forti turbolenze: una incognita sulla ripresa dell’export italiano

+4,2

+6,7

300

per cento

per cento

mila

L’aumento delle esportazioni Il giro d’affari vale 113,8 miliardi

L’incremento dell’export di prodotti alimentari Bene anche i mobili e gli articoli in pelle

Le insolvenze a livello globale nel 2016 dopo sei anni di incrementi continui

Dal laser all’inkjet Fujitsu, la tecnologia Il cambio di stampante che proietta taglia i costi dell’89% l’ufficio nel futuro

Il test L’esperimento è stato condotto al comune di Padova: in un anno grazie ai multifunzione sono stati spesi 19mila euro in meno

progetto – afferma Cesare Buffone di Punto 3 – è stato possibile dimostrare sul campo i benefici economico-ambientali derivanti dalle nuove tecnologie di stampa Epson. Uno studio che, in generale, evidenzia l’importanza e le economie generabili dall’applicazione delle politiche di Green Public Procurement». Come si è visto e misurato, se il Comune di Padova adottasse solo stampanti inkjet risparmierebbe 19.100 euro all’anno solo in costi gestionali. Inoltre, se tutti i 34 Comuni italiani di dimensioni analoghe passassero a questa tecnologia, si avrebbe addirittura un risparmio di quasi mezzo milione di euro (esattamente 451.635 euro), cifra che corrisponde alla retribuzione lorda annua di 21 dipendenti comunali.

La tecnologia di ultima generazione di Fujitsu migliora la produttività, riduce i consumi e aiuta l’ambiente. L’obiettivo è innovare risparmiando in termini di spazio, ma senza rinunciare al top della tecnologia made in Japan. Per le aziende e i professionisti c’è un portfolio completo di soluzioni. Tra le novità c’è la gamma Fujitsu Desktop Esprimo che propone una funzionalità chiamata Low Power Active Mode, che fa risparmiare energia e permette anche alle aziende di realizzare un ambiente adatto all’uso dei nuovi strumenti di collaborazione UC&C, come le soluzioni di comunicazione integrata. La funzionalità Low Power Active Mode consente al Pc di rimanere connesso alla rete e ricevere messaggi e chiamate anche quando è in stand bay. Con i modelli Esprimo Q di ultima generazione, Fujitsu conferma il trend di voler ridurre al minimo lo spazio fisico occupato dal personal computer, ma senza rinunciare a nulla con delle soluzioni altamente innovative al servizio dell’utente. Limitare l’accesso ai Pc ai soli utenti autorizzati in ambienti per loro natura aperti come negozi, punti informazione all’interno di banche e uffici open space, può essere un problema. Per questo Fujitsu proponendo il modello di ultima generazione Esprimo Q956 inte-

Risparmio La funzionalità Low Power Active Mode consente al Pc di rimanere connesso alla rete e ricevere messaggi e chiamate anche in stand bay

grato con il sensore per la lettura dell’impronta venosa del palmo della mano, riconosciuto come il sistema di autenticazione biometrica più sicuro tra quelli commercialmente disponibili. L’innovazione di Fujitsu arriva anche alla linea dei notebook professionali Lifebook, concentrandosi su dispositivi mobili con caratteristiche di fascia enterprise. Le aziende apprezzano la serie Lifebook E per la sua facilità di gestione e per il rollout semplificato, dal momento che i modelli della gamma condividono la stessa mainboard così come Bios, driver e bit image. Questo assicura la compatibilità e permette alle aziende di risparmiare, standardizzandosi su un minor numero di immagini master del disco per i propri sistemi operativi corporate.


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SPECIALE LA STAMPA/PUBLIKOMPASS LUNEDÌ 9 NOVEMBRE 2015

Il sostegno del credito

Unicredit,bondperleimprese Intesaaiutamodaeindustria Innovatori

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e banche ricominciano, piano piano, a riaprire i canali del credito alle piccole e medie imprese e facendolo arricchiscono le proposte con iniziative ad hoc e nuovi servizi. Le difficoltà non mancano però, e un freno arriva dai nuovi accordi di Basilea che sono troppo vincolanti e che rischiano di diventare un nuovo ostacolo per i finanziamenti. Le Pmi rappresentano una grandissima ricchezza per il nostro Paese. Nella realtà specifica dell’Italia, poi, le filiere, i distretti e le aggregazioni tra imprese già in passato hanno dato un impulso fondamentale all’economia e le loro potenzialità sono tutt’altro che esaurite.

Brunello Cucinelli (a sinistra un negozio) e Prima Industrie (a destra un laser) hanno aderito a Programma Filiere di Intesa Sanpaolo

Programma Filiere

lia, Antinori, Conserve Italia, Per questo, lo scorso giu- La Doria, Cimbali. gno, Intesa Sanpaolo ha avviato un programma speci- Le nuove formule fico che guarda proprio a Anche Unicredit ha lanciato questo tipo di ricchezze. Si nuove formule per le Pmi. Per chiama “Programma Filie- tutto il 2015, l’istituto ha forre” e ha l’obiettivo di far temente contribuito al supcrescere le filiere produtti- porto della crescita delle Pmi ve di eccellenza del sistema italiane erogando nuova fiimprenditoriale italiano. E’ nanza, anche supportata dai un nuovo modello di colla- fondi Tltro messi a disposizioborazione tra banca e azien- ne dalla Banca Centrale Eurode, allo scopo di migliorare pea, incrementando del 15% le le condizioni di accesso al erogazioni rispetto al 2014. Per gli ultimi mesi del credito e definire un’offerta di prodotti tailor-made ri- 2015 e per tutto il 2016 contivolta alle imprese tra loro nuerà l’impegno al sostegno del tessuto imprendicollegate da rapportoriale italiano anti produttivi. che grazie a proL’a p p a r t e poste di finannenza a una ziamento infiliera connovativo afsente di mifiancate da gliorare il Hanno aderito forme di garating dei al Programma Filiere ranzie stufornitori avlanciato diate in partvicinandolo da Intesa Sanpaolo nership con a quello del soggetti istitucapofiliera e, di zionali come il Fonconseguenza, può do Centrale di Garanfacilitare l’accesso al credito e abbassarne il co- zia e i Confidi. Per esempio sto. Intesa Sanpaolo si oc- con la terza edizione di Bond cupa della valutazione del Italia, UniCredit vuole offririschio, di costituire il pla- re un aiuto concreto alle fond di filiera e un’offerta di Pmi, mettendo a disposizioprodotto ad hoc dedicata ne altri 400 milioni per le sia alle aziende sia ai dipen- Pmi italiane che si affiancadenti, a cominciare dalla no ai 2,5 miliardi già erogati previdenza integrativa. nel 2015. Bond Italia è il portafoglio di finanziaUno dei punti di formenti (Tranched za è l’offerta forCover) lanciato mativa, indida UniCredit e spensabile garantito dal per far creFondo di gascere le ranzia, costico m p e t e n Già erogati da Unicredit tuito da due ze e quelalle piccole e medie plafond di fil ’a p e r t u r a imprese italiane nanziamenti mentale inIn arrivo altri 400 milioni con garanzia dispensabile del Fondo: un per guardare a primo plafond di nuovi orizzonti. 100 milioni destinato a Oltre l'85% delle aziende capofila si riforni- finanziare investimenti o scono da aziende italiane, il progetti di ricerca e innova60% addirittura da aziende zione e un secondo plafond della stessa provincia. Que- di 300 milioni di euro misto, sto significa che un proget- che consentirà di finanziare to di filiera efficace può oltre agli investimenti anche avere un effetto di trascina- la crescita e sostenere la limento notevole sull’indot- quidità (acquisto scorte, pato, in grado di stimolare la gamento fornitori, spese per domanda interna che – co- il personale). A tutto questo, m’è noto – è uno dei punti si aggiungeranno i minideboli della ripresa nel no- bond, con i quali UniCredit stro Paese. In pochi mesi accompagnerà le Pmi non hanno già aderito al proget- quotate, che potranno repeto 230 aziende capofila, tra rire nuova finanza tramite cui Brunello Cucinelli, Azi- emissioni obbligazionarie, mut Benetti, Prima Indu- interamente sottoscritte strie, Engineering, Valvita- dalla banca.

230

aziende

2,5

miliardi

La scuola che insegna come negoziare un prestito con la banca Come si chiede un prestito o un finanziamento alla banca? La risposta non è semplice. Anche se le banche hanno iniziato a riaprire i canali del credito, quella dei finanziamenti alle imprese rimane ancora una strada in forte salita. Una mano agli imprenditori (e ai responsabili finanziari oltre che ai professionisti che operano in un mercato stravolto e definitivamente cambiato dalla crisi del 2008) prova a darla WinTheBank, un innovativo servizio in Italia. Si tratta, in pratica, di una “scuola” che insegna come negoziare al meglio il prestito. Questo attraverso utili corsi di formazione pratica (gli appuntamenti si svolgono in diverse città in Italia e, assicurano gli organizzatori, sono sempre overbooked). L’idea è venuta a due soci consulenti di azienda che negli anni hanno messo insieme una lunga esperienza sul campo. «Abbiamo pensato a un sistema di riposizionamento finanziario basandolo sulle tre C solitamente non disponibili in una piccola azienda, ovvero Competenza, Cultura e Comportamento adeguato» dice Valerio Malvezzi co-ideatore con Massimo Bolla del progetto. L’obiettivo è insegnare agli imprenditori come porsi per convincere la banca che sono un’opportunità e non un problema. I canali bancari con la crisi hanno chiuso le maglie. Non solo. Le nuove regole di Bruxelles hanno completamente riscritto i meccanismi che regolano la concessione di finanziamenti alle imprese. Occorre quindi arrivare preparati. Eppure la gran parte delle Pmi, e ancora più delle microimprese, sottovaluta questo aspetto, e magari si presenta al funzionario di banca all’ultimo minuto pensando alla vecchia logica della “conoscenza”, senza una pianificazione finanziaria ade-

WinTheBank è un servizio che fornisce corsi pratici Per i giovani la nuova risorsa è su Internet: larancia.org guata oppure improvvisando politiche finanziarie affidandosi a professionisti non aggiornati sulle moderne tecniche di negoziazione e totalmente all’oscuro del concetto di riposizionamento finanziario. Non solo prestiti e aziende. Per i giovani imprenditori c’è www.larancia.org, la risorsa web, realizzata dal Consiglio

Start-up Consigli e strategie per negoziare i prestiti sono rivolti a giovani imprenditori A Milano sono inoltre organizzati aperitivi durante i quali si scambiano idee e nascono nuove iniziative

Nazionale del Notariato, dedicata a tutti i ragazzi, e non, che vogliono tradurre la loro idea in impresa. Si tratta di un magazine online, una rassegna stampa, una community per chi vuole fare impresa. Ed è una fonte d’informazione sempre a portata di mano con schede di approfondimento sui temi legati all’imprenditoria e alle nuove

legislazioni. In occasione del 50° Congresso Nazionale del Notariato, larancia.org organizzerà un incontro in modalità aperitivo gratuito e con accesso libero rivolto in particolare ai ragazzi delle università milanesi. L’appuntamento è fissato per oggi 9 novembre a Milano in Fiera Milanocity - Via Gattamelata 5, ingresso Gate 14-15.

Workshop di Synergia Consulting Group L’Italia conferma l’apertura internazionale delle imprese Crescono le imprese del cuoio, delle borse e della pelletteria 1 Nonostante gli anni di recessione, l’Ita-

lia ha incrementato il suo grado di apertura internazionale, passando da un 49,2% nel 2005 ad un 55,2% nel 2014, con una perdita di competitività nel periodo più buio della crisi, tra il 2007 e il 2010 (47,5% nel 2009), cui è seguita una ripresa nel biennio 20102012 (con un rimbalzo al 52,3% nel 2010). A fotografare la vocazione all’export del nostro Paese è uno studio presentato durante il workshop nazionale di Synergia Consulting Group, alleanza professionale di 15

studi di commercialisti italiani presieduta da Massimo Boidi. A tirare sono i prodotti tradizionali del “Made in Italy”, ancorché con significative variazioni da settore a settore: il comparto cuoio, borse e pelletteria, ad esempio, ha mantenuto il suo livello nel tempo (dal 14,4% del 2005 al 14,1% del 2014) con una quota maggiore rispetto ad altre attività economiche. Dalla ricerca si rileva che – dal 2010 – la produzione interna destinata al mercato estero è aumentata in modo molto lento, ma costante.


12345678739A4BCD47EF LA STAMPA E8


30 .Lettere e Commenti

STAMPA .LA LUNEDÌ 9 NOVEMBRE 2015

LA STAMPA Quotidiano fondato nel 1867 1

I TRE VANTAGGI DEL LEADER DELLA LEGA GIOVANNI ORSINA SEGUE DALLA PRIMA PAGINA on è affatto irrilevante per altro - sia detto per inciso - che a destra la leadership più forte sia emersa dalla Lega: insieme a quella di Renzi, anche la vicenda dell’«altro» Matteo mostra che perfino un’epoca liquefatta come la nostra non può fare a meno di partiti relativamente robusti. Rispetto ai suoi concorrenti, in secondo luogo, Salvini ha potuto sfruttare un importante vantaggio di posizione: quello di essere più a destra di loro. Il radicalismo rappresenta un problema serio quando si tratta di vincere le elezioni e governare. Quando si tratta però di occupare spazio, guadagnare visibilità, dotarsi di un’identità riconoscibile, diventa una risorsa. A maggior ragione se si ha a che fare con l’elettore «moderato» italiano - spesso un estremista di centro più che un vero e proprio moderato, portato al conservatorismo da ideologia e interessi, ma al qualunquismo da cultura e psicologia. E a maggior ragione ancora nel clima storico di questi ultimi anni, segnato dal soffiare violento dell’antipolitica; dalla frustrazione e delusione per lo stato dell’Italia; dall’ostilità nei confronti di Bruxelles; dall’ansia per quel che accade fuori d’Europa. Avendo risolto presto il pro-

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DALL’AMERICA BRICIOLE DI OSSIGENO MARIO DEAGLIO SEGUE DALLA PRIMA PAGINA

l termine, Yellen era esausta e disidratata, ebbe un piccolo malore e non riuscì a pronunciare l’ultima frase: «se l’economia ci sorprenderà, non esiteremo a modificare questa politica». L’economia americana non ha sorpreso: continua ad andare avanti a passi diseguali e incerti, ma comunque va avanti quel tanto che basta a rendere ragionevole, entro la fine dell’anno, l’inizio di una lunga e lenta serie di piccoli aumenti del costo del denaro nella prima economia del pianeta. Per giungere a questa conclusione non sono stati necessari nuovi e sofferti discorsi, sono bastati alcuni numeri, ossia i dati sull’occupazione di ottobre. La disoccupazione è scesa al livello magico del 5 per cento, spesso considerato «fisiologico», e i salari sono saliti di oltre il 2 per cento in un anno. Per conseguenza l’economia americana sembra in grado di

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blema delle leadership, essendosi dotata di un messaggio forte, in terzo luogo, la Lega s’è messa nelle condizioni migliori per approfittare del processo di riallineamento avviatosi nel 2011. Da quattro anni a questa parte la vita pubblica italiana è entrata in una di quelle fasi di sconvolgimento nelle quali gli imprenditori politici determinati e con le idee chiare possono guadagnare rapidamente fortune impensabili - ad esempio passare in pochi mesi da Palazzo Vecchio a Palazzo Chigi -, mentre quelli perplessi e dubbiosi rischiano di perdere in un istante tutto quel che hanno. Ecco: a destra di Renzi, Salvini sta accumulando un vantaggio notevole su tutti i suoi competitori proprio perché s’è mosso con decisione quando gli altri non sapevano bene da che parte girarsi. È a partire da queste considerazioni che va interpretata la scelta di Berlusconi - assai sofferta, a quel che sembra - di partecipare al raduno leghista di Bologna. Ancora una volta questa decisione è stata ispirata da un riflesso antico, quello della grande coalizione di tutti quanti si oppongono alla «sinistra». Il riflesso in questo caso è tutt’altro che obsoleto - anzi, l’attuale legge elettorale lo rendo più attuale che mai. Nel seguirlo, Berlusconi sembra sperare che il tempo giochi a suo favore, restituendogli almeno parte di quella

accettare una piccola riduzione della liquidità senza paura di finire disidratata. I mercati hanno reagito in tempo reale: nel giro di mezz’ora, l’euro ha perso l’1,3 per cento perché i capitali più mobili si sono sposati sull’altra sponda dell’Atlantico, annusando un prossimo maggior rendimento dei titoli pubblici americani. Il sorriso è ricomparso sul volto degli esportatori italiani, ed europei in generale che, grazie all’euro più debole, vedono aumentare le loro possibilità di penetrazione sul mercato americano. Anche Mario Draghi, austero «governatore» della Banca Centrale Europea, sta probabilmente sorridendo un poco tra sé: potrà continuare l’immissione di liquidità, la debolezza del cambio renderà un po’ più care molte importazioni e questo allontanerà lo spettro della deflazione e irrobustirà l’esitante crescita dell’area euro. Tutto bene dunque? In realtà qualche dubbio rimane. In primo luogo perché i dati di un mese non fanno tendenza e poi perché questi dati hanno bisogno di una lettura approfondita. Si vede allora che l’area dei cosiddetti «scoraggiati» non si è ridotta e che anche gli altri indicatori di disagio (come quelli sul numero dei lavoratori involontariamente a tempo parziale) sono diminuiti assai poco negli ultimi mesi. Se infatti ai disoccupati si aggiunge il circa 4 per cento di americani in età lavorativa che, a seguito della crisi, sono usciti del tutto dalla forza lavoro e non vi sono più rientrati,

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«sovranità» sulla destra che ha avuto per vent’anni, ma che adesso - come né Salvini né la «sua» piazza sono stati timidi nel ricordargli ieri - non ha più. Ossia conta sul fatto che, a ridosso delle elezioni, la debolezza della Lega nel Centro e nel Sud del Paese da un lato, il mutarsi del suo estremismo da risorsa in handicap dall’altro gli consentano di scegliere un candidato premier ben diverso da Salvini: più moderato, più vicino a Forza Italia, proveniente magari dalla società civile e non dalla politica. Di fronte al temporeggiare di Berlusconi, tuttavia, sta il diverso uso che del tempo sta facendo Salvini - il quale come s’è detto non perde un istante per affermare la propria leadership, conquistare spazio, imporre la propria identità politica. Se la chiarezza d’intenti del leader leghista e il suo dinamismo non troveranno presto un contrappeso sul centrodestra, quando si arriverà a ridosso delle elezioni sarà molto difficile chiedergli di farsi da parte. Gli si dirà che la Lega non ha voti al Centro-Sud - ma lui risponderà che non rifiuta alleanze; solo, vuole esserne egemone. Gli si dirà che è troppo estremista per vedersela con Renzi e il Movimento 5 stelle. Ma per allora avrà magari moderato i toni e si sarà spostato verso il centro. Come per altro ha già cominciato a fare.

ci si avvicina ai livelli europei. Allargando lo sguardo alle cifre della produzione, si nota un imponente calo delle scorte, segno che molte imprese, specie nella grande distribuzione non credono in un prossimo aumento delle vendite. Per le imprese quotate in Borsa, i risultati del terzo trimestre mostrano molta stabilizzazione e poca crescita. L’andamento attuale dell’economia provoca il cristallizzarsi di divisioni profonde in una società, come quella americana, finora nota per il suo dinamismo che però mostra da quale anno segni «europei» di irrigidimento. Anche per gli Stati Uniti, pur in una situazione nettamente diversa, vale la metafora, sovente applicata all’Italia, della necessità di percorrere un sentiero economico lungo e accidentato. Su questo sentiero gli Stati Uniti sono un po’ più avanti e per l’Europa ci sarà comunque un po’ di respiro. Obiettivi e programmi come quello del governo italiano appaiono più credibili in un quadro in cui e esportazioni su mercati «ricchi», come quello americano, sembrano destinate a crescere; gli obiettivi del governo italiano per il 2016, spesso ritenuti ottimistici, appaiono un po’ più raggiungibili. Come altre volte in passato, gli Stati Uniti sembrano offrire ai loro partner la prospettiva di qualche elemento di dinamismo in più in cambio di una rinnovata supremazia del dollaro. Ed è molto probabile che un’Europa priva di visioni di lungo periodo accetti con gratitudine queste briciole di ossigeno.

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LA TIRATURA DI DOMENICA 8 NOVEMBRE 2015 È STATA DI 259.480 COPIE

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Bagno termostatico MARCO BELPOLITI

Minima

uesto è un collaudo. Giovanni ha comprato un roner; l’ha acquistato on line a un prezzo intorno ai 270 euro sul sito della Coop. Se c’è lì, e non solo su Amazon, è segno che la mania del bagno termostatico si sta diffondendo in Italia. Cos’è? Un apparecchio che possiede una resistenza per riscaldare l’acqua, una pompa per farla circolare in modo da rendere omogenea la temperatura, e infine un termostato che regola il tutto. Somiglia a un acquario con sopra un timer che lo controlla. Dentro un sacchetto sottovuoto: alimenti. Questa volta è un taglio di carne. Cuoce per tre giorni. Giovanni ha deciso di imitare Francesco Bottura, il celebre cuoco modenese, e di servire ai suoi amici un piatto che al San Francesco, il locale di Bottura, costa parecchio. Perciò ha messo la strumentazione sul tavolo della cucina e l’ha accesa. Giovanni non è un devoto della cottura a bassa temperatura, piuttosto uno cui piace sperimentare in cucina. Per questo si è munito dei libri di Harold McGee, chimico alimentare americano, che negli anni Ottanta ha pubblicato i primi scritti sul tema. La gastronomia molecolare è nata da lui, da Nathan Myhrvold, un fisico-matematico, ex capo ricerca di Microsoft, diventato scienziato alimentare, e da un altro fisico e gastronomo di Parigi, Hervé This. L’idea era d’applicare al cibo le stesse tecniche che si adottavano in campo biologico, trasformando l’arte culinaria da realtà empirica in vera e propria scienza. Si può dire che esistono due tipi di cucina: quella che usa le alte temperature per cuocere, immergendo i cibi in acqua o altri liquidi portati in ebollizione o esposti direttamente al fuoco, e quella a bassa temperatura, dove l’alimento è sigillato in un involucro e immerso in un bagno di acqua calda per vari giorni. A detta dei profeti di questa cucina, il cibo mantiene tutte le sue proprietà organolettiche, oltre una tenerezza straordinaria, e il sapore è davvero ottimo. La cucina molecolare non è una scienza, piuttosto una filosofia alimentare, oltre che una sorta di tecnologia. Senza la macchina, non si potrebbe praticare. Fino a un anno fa c’era chi usava la lavastoviglie a 50° per cucinare la carne nel sacchetto (due cose in una azione sola: lavare e cuocere). A detta di alcuni il bagno termostatico è l’evoluzione del bagnomaria, della cucina a due contenitori: uno dentro l’altro per mantenere costante e bassa la temperatura. Nihil sub sole novum. Ps: la carne cucinata da Giovanni era buonissima. Grazie roner!

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oppure collegandosi al sito www.lastampashop.it; presso gli sportelli del Salone La Stampa, via Lugaro 21, Torino. INFORMAZIONI Servizio Abbonati tel. 011 56381; fax 011 5627958. E-mail abbonamenti@lastampa.it CONCESSIONARIA ESCLUSIVA PER LA PUBBLICITA’ NAZIONALE RCS MediaGroup S.p.A. Via Rizzoli, 8 - 20132 Milano. Telefono 02/2584.6543 - rcs.communication.solutions@rcs.it CONCESSIONARIA PER LA PUBBLICITA’ LOCALE PUBLIKOMPASS S.p.A. Direzione Generale: via Lugaro 15 - 10126 Torino, telefono 0116665211, fax 0116665300 www.publikompass.it - info@publikompass.it. DISTRIBUZIONE ITALIA TO-DIS S.r.l. via Lugaro 15, 10126 Torino. Tel. 011 670161, fax 011 6701680.


LA STAMPA LUNEDÌ 9 NOVEMBRE 2015

«Un Natale di libri» a Bolzano Da quest’anno il Mercatino di Natale di Bolzano offrirà la possibilità di un contatto diretto con gli scrittori, italiani e di lingua tedesca, che hanno firmato i successi del 2015. Merito di «Un Natale di libri», che dal 26 novembre al 23 dicembre porterà a Bolzano, tra gli altri, Susanna Tamaro, Claudio Magris, Gian Antonio Stella, Vittorio Feltri, Edoardo Raspelli, Marcello Simoni, Mauro Corona. Per informazioni www.mercatinodinatalebz.it

Il cordoglio nel Paese e nella sua città

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CULTURA SOCIETA’ SPETTACOLI

MASSIMILIANO PANARARI a sociologia italiana ha perduto uno dei suoi massimi esponenti. Si è spento ieri a Torino, a 88 anni, Luciano Gallino, professore emerito all’ateneo torinese, la cui opera ha rappresentato un contributo di notevole significato alla sociologia del lavoro e alla teoria sociale più in generale. Nonché intellettuale pubblico rilevante per le vicende della sinistra italiana. Gallino era nato a Torino nel 1927 e la sua formazione (e forma mentis) si è intrecciata fortemente con l’esperienza dell’olivettismo, che ha rappresentato un modello unico (e specificamente italiano) di relazione tra l’impresa, la società e la cultura. Nel 1956 entrò nell’azienda di Adriano Olivetti, che fu l’incubatrice e il laboratorio di un modo originale di pensare e praticare le relazioni sindacali e il rapporto con il territorio, destinato a pesare profondamente sulla sua metodologia e sul suo pensiero sociologico. Il giovane Gallino, chiamato dall’ingegner Olivetti, iniziò collaborando con l’Ufficio studi relazioni sociali (una struttura di ricerca che costituiva un unicum nel panorama delle imprese dell’epoca) per passare qualche anno dopo a dirigere il Servizio di ricerche sociologiche e di studi sull’organizzazione, che dipendeva dalla Direzione del personale e dei servizi sociali capitanata a lungo da Paolo Volponi. La stagione olivettiana, per l’appunto, che tanto avrebbe segnato in quegli anni e in quelli immediatamente seguenti la cultura nazionale. Fu successivamente la volta della carriera accademica, che Gallino intraprese mediante la libera docenza e lo vide transitare per Stanford e diventare poi uno dei punti di riferimenti dell’ateneo torinese. Qui insegnò dal ’65 fino al 2002, e il suo magistero svolse una funzione importante - in un Paese in cui l’in-

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Uno studioso che «con particolare profondità e passione civile ha analizzato la crescita delle diseguaglianze nelle società occidentali a partire dagli Anni 80»: così la presidente della Camera Laura Boldrini ha espresso il suo cordoglio per la scomparsa di Luciano Gallino. «Un acuto osservatore del mondo del lavoro, un maestro della sociologia moderna, uno studioso lucido e penetrante della società industriale», ha detto il sindaco di Torino, Piero Fassino, mentre il governatore del Piemonte, Sergio Chiamparino, rende omaggio a «una delle voci più attente e critiche riguardo alle trasformazioni sociali e economiche del nostro Paese negli ultimi 40 anni». L’Ateneo torinese si impegna a raccogliere il suo testimone «per un’attività improntata a quell’impegno scientifico e civile, a quello spirito critico e particolarmente innovativo che ne hanno sempre distinto l’opera»

ALBERTO CRISTOFARI/A3/CONTRASTO

Luciano Gallino era nato Torino il 15 maggio 1927

Luciano Gallino il lavoro prima di tutto Morto a 88 anni. Tra i padri della sociologia in Italia, ha insegnato a lungo all’Università di Torino dopo essersi formato a Ivrea con Adriano Olivetti fluenza crociana e una certa impronta antiscientista e antipositivista avevano condizionato a lungo la cultura mainstream - per l’istituzionalizzazione e la definizione dello statuto epistemologico delle scienze sociali. In particolare nel campo dei modelli di azione sociale e della sociologia economica e del lavoro, di cui

ha accompagnato l’evoluzione e i cambiamenti sui piani del mercato, delle relazioni tra i fattori di produzione, della tecnologia e dell’informatica (nelle loro implicazioni sociali) e degli aspetti neurobiologici del comportamento umano. Gallino ha partecipato attivamente al dibattito pubblico, da editorialista di grandi quo-

tidiani (prima Il Giorno, poi a lungo La Stampa e infine La Repubblica) e combattendo una battaglia delle idee nella quale le sue elaborazioni hanno avuto una vasta circolazione negli ambienti intellettuali progressisti. L’attenzione, negli ultimi anni, per il tema della precarietà lavorativa (come nel testo del 2007 Il lavoro non

è una merce. Contro la flessibilità) ne ha fatto un critico implacabile del neoliberismo e della finanziarizzazione del capitalismo (al cui riguardo ha coniato il neologismo «finanzcapitalismo», che ha dato il titolo a uno dei suoi libri più recenti). Molto ricca la sua produzione editoriale e scientifica, della quale possiamo ricordare come «classici», tra i tanti volumi: Progresso tecnologico ed evoluzione organizzativa negli stabilimenti Olivetti, 1946-1959 (1960), l’importante Dizionario di sociologia (1978), Informatica e qualità del lavoro (1983), Mente, comportamento e intelligenza artificiale (1984), Della ingovernabilità. La società italiana tra premoderno e neo-industriale (1987), L’attore sociale. Biologia, cultura e intelligenza artificiale (1987), Sociologia dell’economia e del lavoro (1989). Il suo ultimo libro, uscito da pochissimo, è Il denaro, il debito e la doppia crisi spiegati ai nostri nipoti (Einaudi). Una sorta di testamento.

Fino all’ultimo, un “intellettuale di fabbrica” La battaglia contro il neoliberismo oggi predominante, dalla parte dell’economia reale GIANNI VATTIMO uciano Gallino era uno degli intellettuali «di fabbrica» che accompagnarono l’avventura di Adriano Olivetti negli anni a cavallo della metà del secolo scorso, inaugurando e segnando in modo profondo una nuova stagione della cultura italiana. Quella stagione marcata da intellettuali come Paolo Volponi, poi come Furio Colombo, che ebbe una parte significativa nello «sbarco» di Olivetti negli Stati Uniti. Vicende dell’industria italiana degli anni del dopoguerra, ma più in generale vicende della nostra sto-

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OLYCOM

Luciano Gallino con Norberto Bobbio in una foto della fine degli Anni 80. In secondo piano, Vittorio Gregotti e Giulio Einaudi

ria recente che ancora oggi valgono come esemplari di uno sforzo di ripensare in termini meno ottocenteschi il senso e i modi del lavoro industriale. Proprio il lavoro è stato al centro dell’impegno - civile prima ancora che accademico e scientifico - di Gallino fino agli ultimi anni. Tra la superficialità di tanta retorica delle «relazioni umane» e l’ideologismo di molti approcci esclusivamente politici al tema, Gallino riuscì a mantenere una posizione originalmente equilibrata per cui resta ancora oggi un grande maestro sia della sociologia più legata agli studi sul campo (statistica, inchieste, indagini di mercato, analisi dei bilanci,

politiche economiche aziendali: tutti temi che Gallino ha sempre avuto ben presenti nei suoi lavori), sia della sociologia più teoricamente impegnata, in ciò vicino agli esponenti della Scuola di Francoforte. Non è indifferente ricordare che la sua formazione si svolse nella Torino industriale degli anni del dopoguerra. Idealmente legato a personaggi come Nicola Abbagnano e Norberto Bobbio, Gallino è stato anche negli ultimi anni della sua vita un punto di riferimento sempre molto presente nel dibattito politico. Pur non essendo mai stato un sociologo «neutrale» rispetto ai suoi temi di studio,

aveva assunto da ultimo una posizione molto critica nei confronti dell’economia neoliberista oggi predominante, sostenendo tra l’altro che un fattore determinante della crisi del capitalismo esplosa nel 2008 è stato l’eccesso di finanziarizzazione dell’economia: il vertiginoso circolare dei capitali che prevale sulla «economia reale», sulla produzione e sul concreto lavoro umano, con catastrofiche conseguenze per il tessuto sociale delle nostre società. È come se fino all’ultimo Gallino avesse voluto rimanere fedele alle sue origini di intellettuale di fabbrica e di testimone partecipe delle trasformazioni del lavoro.


32 .Cultura

STAMPA .LA LUNEDÌ 9 NOVEMBRE 2015

A lato i visitatori tra gli stand di Artissima. In basso un momento della performance Rise del danese 35enne Christian Falsnaes, presentata dalla Psm Gallery di Berlino, che ha vinto il Prix K-Way Per4m ex aequo con Julien Bismuth, autore dell’opera Untitled (Lull), presentata dalla Galerie Emanuel Layr di Vienna

718942A3324BA “Giovani artisti e sperimentazione: il mio progetto vincente”

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Sarah Cosulich, al termine del mandato, chiude la fiera con Calabresi: la sfida di interpretare interessi diversi

Sarah Cosulich Canarutto è stata al timone di Artissima dall’edizione del 2012

REPORTERS

MARIO BAUDINO TORINO opo quattro anni alla guida di Artissima, allo scadere del mandato, Sarah Cosulich Canarutto fa i primi bilanci, proprio nell’ultima ora della manifestazione, in dialogo col direttore della Stampa Mario Calabresi. Sono bilanci lusinghieri che parlano di vendite «buone o addirittura ottime», di una generale soddisfazione delle gallerie, di un «grande lavoro internazionale sul collezionismo», ma soprattutto di un progetto, legato alla sperimentazione e alla scoperta di nuove idee, che ha dato i suoi frutti. La direttrice ricorda come l’americana Rachel Rose, vincitrice l’anno scorso del premio «Illy Present Future», quando era tutto sommato una sconosciuta, in questi giorni è a Londra, alle Serpentine Galleries, con un prestigioso «a solo» mondiale. «Bisognava comprarla allora», scherza Calabresi. E non solo lei, magari anche il giapponese Tetsumi Kudo, che nel 2014 faceva capolino in una piccola galleria e ora è conteso da tutti. «Offriamo un lavoro di scoperta», dice la Cosulich, e il lavoro paga. Per esempio per quanto riguarda il forte turn over dei galleristi che caratterizza questo tipo di fiere. Nel caso di Artissima è molto limitato. «Registriamo un 58% di ritorni, una percentuale davvero alta. Un direttore è del resto l’ultima persona cui i galleristi manifestano la loro

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Gli ospiti internazionali ci elogiano e si meravigliano di Torino. Io stessa, dopo quattro anni, non smetto di stupirmi

soddisfazione, siamo una Fiera e c’è ovviamente un gioco di strategie, anche commerciali. Ebbene, la cosa che più mi stupisce è che invece me lo dicono proprio, di essere contenti». Con 52 mila visitatori (persone fisiche e non ingressi) e 1360 giornalisti accreditati, Artissima dimostra di aver accolto e forse alimentato, al di là degli specialisti e degli addetti ai lavori, anche un pubblico di appassionati, «che hanno seguito le visite guidate o si sono rivolti all’Art Advisor per capire meglio o ricevere qualche buon consiglio». Quando tutto sembra andare per il meglio, magari è già arrivata l’ora degli scongiuri. Sarah Cosulich, da ieri sera, non è più il direttore. Lo farebbe ancora?, chiede Calabresi. «Sono arrivata a Torino con un progetto che ho costruito in questi quattro anni. I miei obiettivi erano che si riuscisse a identificare la fiera con un progetto, ovvero l’attenzione ai giovani artisti e alla sperimentazione. Se ora potessi proporne un altro con obiettivi altrettanto precisi, sarei felicissima. Serve una visione sul futuro di

manifestazioni come questa in rapporto alla città». Suona come una disponibilità; ma in attesa di sapere se ci sarà un nuovo mandato, si guarda al presente. Per esempio a Torino: «Tutti gli ospiti internazionali elogiano Artissima e si meravigliano della città, che non credevano così bella. Io stessa, che sono qui da quattro anni, non smetto di stupirmi». Pur nel clima di ottimismo, ci sarà pure qualcosa che la direttrice non rifarebbe, chiede il direttore della Stampa. Dagli errori si impara, è la risposta. «Ma c’è un problema, più che un errore, ancora non del tutto risolto. Bisogna distinguere meglio le gallerie giovani, che di volta in volta decidono di correre terribili rischi, da quelle più strutturate, che hanno la possibilità di assorbire gli ostacoli improvvisi. Capire e interpretare interessi diversi è una grandissima sfida, ma è tipica di una fiera come Artissima». Quest’anno erano presenti 207 gallerie, più del 2014. Ma non è questione di cifre, spiega la Cosulich. Anzi, la tendenza internazionale è di ridurre i numeri; non si fa la gara tra le grandi fiere a chi ha più stand, ma a chi ha più qualità. «Il che significa anche dare più forza alle vendite. Non è obbligatorio crescere sempre, bisogna guardare appunto alla qualità e alla specificità del progetto. Forse il numero ideale potrebbe essere 170 espositori». Lo stesso discorso vale per la nazionalità delle proposte. «È importante avere gallerie e collezionisti stranieri, che nel nostro caso rappresentato un buon 70%. Ma guardiamo al progetto, più che alla nazionalità». Il tutto con uno staff di otto persone e un comitato di selezione composto da galleristi e direttori di musei internazionali. Nell’ora dei bilanci, fa capolino uno squarcio di privato, dopo tutto il superlavoro. Per esempio, la direttrice può diventare collezionista? Ha mai comprato un pezzo? Bocca cucita e sorriso. «Segretissimo». «La cosa più frustrante, col mio incarico, è di non poter mai parlare bene di nulla», spiega, perché significherebbe scontentare troppi. Neppure degli artisti? Ci sarà un preferito. «Non si dice». Neanche guardando al passato? «Neppure per il Novecento». Infine una promessa: «Quando chiuderò con questo lavoro, sparerò nomi a raffica, aprirò un sito di aneddoti. Anzi, ve ne racconto uno: oggi, giornata impegnatissima, a un certo punto il problema maggiore è sembrato essere, chissà perché, quello di decidere se i cani potessero entrare». Calabresi ha la soluzione: «Uno dei finalisti al concorso Sunday Painters della Stampa è entrato col bassotto». Dunque sì.

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1234 478C471DB4E Ottimismo, affari, fiducia: la ripresa è cominciata Aria nuova all’Oval, galleristi e collezionisti entusiasti EMANUELA M INUCCI TORINO

uest’anno ad Artissima si è vendutissimo». Il gioco di parole rimbalzava fra i galleristi italiani ieri, all’ora di punta, quando fuori dell’Oval splendeva il sole e dentro gli stand si moltiplicavano i bollini rossi con la scritta «sold» appiccicati sulle opere. Dalla sexyscultura di Pierre Klossowski, L’enlevement de Roberte, aggiudicata già nelle prime ore di giovedì e che avrebbero in seguito voluto comprare almeno cento altri collezionisti, a quella in bilico fra primordiale

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52.000 visitatori nei tre giorni di apertura al pubblico di Artissima, da venerdì a ieri all’Oval del Lingotto

e avanguardia, firmata Giorgio Andreotta Calò, che ha spinto un collezionista a prendere un gli stranieri aereo per Torino dal Perù. Più che un generico saldo po- Netta prevalenza degli espositori sitivo, il bilancio di Artissima venuti 2015 è una lente che inquadra la dall’estero: fine del tunnel. Un punto a capo. rappresentano Una ripresa della fiducia nell’in207 gallerie vestimento e nella creatività. di 35 Paesi «Come se attraverso l’arco rosso del Lingotto che sovrasta Artissima - spiega il collezionista romano Antonio Martino, che non si è perso la fiera sin dal 1997 filtrasse un’aria finalmente depurata da ogni pessimismo». Per raccontare l’inversione di tendenza non c’è migliore testimonianza dei galleristi italia-

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LA STAMPA LUNEDÌ 9 NOVEMBRE 2015

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Cultura .33

57891ABC1483D25 Il concorso lanciato dalla Stampa: ecco i vincitori Nell’era del selfie, 2900 autoritratti da tutta Italia. Ieri la premiazione

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TORINO

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55461 Niccolò Sprovieri

Claudia Cargnel

Martin McGeown

Romano, ha aperto la sua galleria a Londra: «Quest’anno la fiera di Torino è quella che raccoglie più entusiasmo»

Bellunese con galleria a Parigi: «Ho avvertito una effervescenza inedita, si parla di futuro, di giovani artisti»

Superquotato gallerista londinese, a Torino per la prima volta con le opere di Pierre Klossowski: risultato, «sold out»

2000 opere tra quadri, video, installazioni, nei 20 mila metri quadrati della superficie espositiva

ro molto arrabbiata in quegli anni, forse tutta l’energia del mio ’68 è finita sulla tela». Commenta così, con gli occhi lucidi, Adriana Spatuzza, la vincitrice del concorso «Sunday Painters», premiata ieri sera ad «Artissima» dal direttore della Stampa Mario Calabresi. Quest’anno la gara era dedicata all’autoritratto all’epoca del selfie. A lei è andato il premio della giuria tecnica, composta oltre che dal direttore del nostro quotidiano, dal critico d’arte Francesco Bonami, dal giornalista della Stampa Rocco Moliterni e dai galleristi Alberto Peola e Valerio Tazzetti. Il primo premio della giuria popolare - che ha espresso 1700 preferenze - è invece andato all’ingegnere romano Alessio Marazzi, che ha presentato un’immagine di sé dipinta a forte chiaroscuro, mentre osserva un frigo semivuoto, in un dipinto di qualche anno fa: «Non ero single all’epoca, ma certo non era ancora arrivata la mia prima figlia che oggi ha sei mesi», commenta. «Un arrivo meraviglioso che non mi impedisce di continuare a dipingere nel tempo libero». Anche oggi, comunque, nonostante il maggior impegno in famiglia l’ingegnere dedica parecchio tempo, ricavandone parecchia soddisfazione, all’hobby della pittura. Come già l’anno scorso, il concorso organizzato dalla Stampa ha riscosso molto successo. Dall’Italia intera i pittori della domenica hanno risposto inviando ben 2900 opere: venti di queste sono arrivate alla finale di ieri. E ora i due vincitori potranno esporre i loro quadri in una mostra che sarà allestita prossimamente nell’atrio del giornale. La medaglia d’argento della giuria popolare va al torinese Pier Tancredi De-Coll’, agente assicurativo di 56 anni con un dipinto dal titolo Le ombre che ho dentro, che ambienta se stesso in un giardino. «Non è facile farsi un autoritratto, ti obbliga a scavarti dentro», spiegava ieri, «e questo giardino mi ricorda la mia infanzia». Terzo classificato Mariano Pinzauti, 60 anni, responsabile del settore finanziario del Comune di Pelago. Un autoritratto che lo fissa sulla tela in un impeccabile vestito blu copiativo che aveva visto per due giorni di seguito su una rivista trovata in treno: «Alla fine me lo sono comprato», racconta, «e ho deciso che sarebbe stata la divisa di un autoritratto molto autoironico. [E. MIN.]

Giuria tecnica

ni che hanno scelto di aprire all’estero. Osservatori speciali di chi ha sotto gli occhi il mondo, ma il cuore ancora qui. Come Claudia Cargnel, nativa di Belluno e titolare della «Galerie Bugada & Cargnel» in Rue de l’Equerre a Parigi: «Le vendite sono andate benissimo - spiega con un sorriso dopo aver illustrato a un gruppo di visitatori i suoi quadri di Julian Charrière, Adrien Missika, Claire Tabouret - ma per la prima volta ho avvertito un’effervescenza inedita. Non solo portafogli che si aprono con più facilità e senza chiedere sconti. La gente vuole vedere tutto, chiede di venire a Parigi, si interessa ai

50.000 euro L’ammontare dei premi stanziati da partner e sponsor. New entry il «Reda» per under 35

progetti e racconta i suoi. E poi si parla di futuro, di giovani artisti, e si percepisce sulla pelle la voglia di fare e l’ottimismo che torna a girare». Stessa, netta impressione per Niccolò Sprovieri, romano, che ha aperto la sua galleria al 23 di Heddon Street a Londra. Nel suo stand non c’è più un solo pezzo invenduto. E sono opere da 30 mila euro in su. «È davvero il primo anno che abbiamo toccato con mano un mercato in buona salute e la più completa internazionalità del pubblico. Noi giriamo molte fiere, ma Torino quest’anno ci sembra la più lanciata, quella che raccoglie maggiore entusiasmo». Sarà per questo che un gallerista superquotato (e un tantino snob) come Martin McGeown della «Cabinet» di Londra, che di solito non frequenta le fiere commerciali, ha deciso di provare l’ebbrezza con Artissima, portando all’Oval le opere inquiete di Klossowski. Risultato: un cartellino con su scritto «sold out». Un conto, si dirà, è se questa sensazione di ritorno all’ottimismo ce l’hanno i galleristi, un altro se la sensazione contagia anche i protagonisti della fiera: quei collezionisti che la direttrice Sarah Cosulich ha

invitato in massa a Torino offrendo loro alberghi al top e ogni sorta di comfort. Ebbene, la sensazione è la stessa: «Torino non mi ha mai trasmesso, almeno per quanto riguarda l’arte contemporanea, un senso di chiusura o declino - racconta Antonio Martino, medico di 57 anni e inventore di “Partorire con l’Arte” che trova ospitalità al Maxxi di Roma -. Va però detto che quest’edizione ha una marcia in più anche rispetto alle altre grandi fiere europee e trasmette una sensazione di ripresa notevole». Lo accompagna un amico, anch’egli «collezionista passionale»: Francesco Musumeci, che racconta di «un ambiente più vivo che mai, che sembra rompere una continuità di “vorrei ma non posso”, di acquisti rovinati da un dovere di prudenza: l’aria è frizzante e l’offerta di Artissima racconta una ricerca rara da trovare». Maria Chiara Monteleone, raffinata collezionista con casa a Parigi, spiega di aver trovato all’Oval opere coraggiose e percepito una parabola ascendente anche rispetto alla Francia: «Qui si sente un’Italia che sta risalendo la china con un’energia inaspettata».

Vincitrice Adriana Spatuzza Torinese, ex insegnante di francese ha vinto con una tela del 1968: «Volevo trasmettere la mia rabbia»

Giuria popolare

1) Alessio Marazzi Classe 1972, romano, ingegnere meccanico, ha vinto con una tela realizzata qualche anno fa intitolata Insonnia

2) Pier Tancredi De-Coll’ Agente assicurativo, dipinge da quando era ragazzino. Il suo autoritratto si intitola Le ombre che ho dentro

3) Mariano Pinzauti L’autore è il responsabile delle Finanze del Comune di Pelago (Fi) e definisce il quadro «una lettura ironica di me stesso»


34 .Società

STAMPA .LA LUNEDÌ 9 NOVEMBRE 2015

La storia ANTONIO LO CAMPO

a soddisfazione è grande: abbiamo partecipato a un evento mondiale e abbiamo vinto il premio Hans von Muldau per il miglior progetto di squadra nella competizione studentesca». È raggiante Davide Petrillo, del team di ragazzi di ingegneria aerospaziale dell’Università di Padova. Hanno vinto loro. E hanno battuto l’agguerrita concorrenza di molti atenei di tutto il mondo, in una competizione che si è svolta all’ultimo Congresso Mondiale di Astronautica tenutosi a Gerusalemme. Il criterio? «Presentare progetti con la prospettiva di futuri impieghi nelle missioni spaziali». Dodici pagine - aggiunge Petrillo - «e una presentazione di 15 minuti a un comitato di esperti. Quest’anno le squadre erano 11, da Canada, India, Francia, Gran Bretagna, Olanda, Norvegia. E noi italiani». Che comprendevano il gruppo «Felds», selezionato dall’Esa: è formato, oltre che da Petrillo, da Alessandro Cavinato e Marco Gaino (ingegneria Aerospaziale), Federico Chiariotti (ingegneria delle Telecomunicazioni) e Marco Buonomo (ingegneria Elettronica). L’idea è un sistema - di sicuro rivoluzionario - per garantire l’attracco tra satelliti o navicelle. Di tipo «morbido». «Abbiamo ideato e costruito un sistema - spiega Petrillo - capace di mettere in contatto due satelliti tramite un filo flessibile, che “cattura” magneticamente l’obiettivo prescelto». Al centro c’è proprio il filo flessibile. «A oggi - sottolineano Chiariotti e Buonomo - si utilizzano organi meccanici rigidi, come i bracci robotizzati, che impongono una precisione molto elevata di posizionamento. Altrimenti gli urti possono risultare fatali. L’uso del filo, invece, permette di ridurre i vincoli di posizionamento tra i due veicoli, guidati dal campo magnetico». Se il criterio si rivela ideale per i satelliti, ci sono anche altre opportunità. «Il metodo si può usare per la raccolta dei detriti spaziali, ormai sempre più numerosi - sottolinea Cavinato -. E un’altra applicazione riguarda le operazioni di rifornimento in orbita: si può così allungare la vita operativa di una sonda». «L’idea ci è venuta nel 2013 racconta Gaino - durante i cor-

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Il team È composto da Marco Buonomo, Alessandro Cavinato, Davide Petrillo, Marco Gaino e Federico Chiariotti (nella foto grande)

11 squadre

Erano i concorrenti da tutto il mondo che si sono presentati alla competizione svoltasi all’ultimo Congresso Mondiale di Astro-nautica organizzato a Gerusalemme

I cinque studenti che cambieranno il futuro dei satelliti Team dell’Università di Padova vince un concorso internazionale, progettando un filo magnetico capace di agganciare sonde e oggetti in orbita

Il rendering del satellite agganciato al filo magnetico

si di Impianti e Sistemi Aerospaziali tenuti dal professor Alessandro Francesconi. È lui che ci ha incoraggiati e spinti a proporre l’esperimento all’Esa». E chissà che in un prossimo futuro due navicelle si incontrino nello spazio, agganciandosi con un filo flessibile a cattura magnetica. Sarebbe una nuova idea che arriva dall’Università di Padova, dopo i famosi satelliti «al guinzaglio» ideati dal professor Giuseppe Colombo.

«Nel nostro ateneo si collabora con tanti progetti spaziali»

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domande a Alessandro Cavinato studente

Alessandro Cavinato, lei fa parte con il team di un ateneo, l’Università di Padova, famoso per i progetti spaziali. Quanto vi ha influenzato l’ambiente?

«Molto. Qui tanti progetti vengono realizzati nell’ambito del Cisas, il Centro di Ateneo di Studi e Attività Spaziali: collabora a numerose missioni, come Cassini-Huygens, Mars Express, Venus Express, Rosetta e Bepi Colombo. Inoltre offre la possibilità a noi studenti di cimentarsi in esperimenti di varia natura». Qual è il suo prossimo obiettivo?

«Intendo portare avanti questo progetto del filo flessibile assieme ai miei compagni, perché ci riserverà molte altre soddisfazioni». E il suo grande sogno?

«Entrare a far parte dell’Esa, l’Agenzia Spaziale Europea. Mi impegnerò al massimo perché il sogno si possa realizzare». [A. LO C.]

Il giovane faraone

L’ARCHEOLOGO INGLESE REEVES: «UNA PARETE NASCONDE UN’ALTRA SEPOLTURA»

Nella tomba di Tutankhamon a caccia della regina Nefertiti VITTORIO SABADIN

Ci sono prove sempre più evidenti che nella camera sepolcrale del faraone Tutankhamon si trovano passaggi segreti che portano a un’altra tomba, forse quella della più bella e famosa regina dell’antico Egitto, Nefertiti. Quando un paio di mesi fa l’archeologo inglese Nicholas Reeves aveva annunciato di avere individuato in alcune foto ad alta risoluzione delle pareti della tomba alcune linee ad angolo retto che facevano pensare ad una porta, nessuno nel mondo accademico gli

aveva dato molta retta. Ma ora un’indagine con termografia a infrarossi, condotta dalla Facoltà di Ingegneria dell’Università del Cairo e dall’Heritage Institute di Parigi, ha confermato le sue ipotesi: nel punto in cui le foto mostrano i segni di un passaggio, la temperatura è diversa da quella delle altre pareti, cosa che in archeologia si considera come prova della presenza di una camera oltre una parete. I ricercatori hanno passato 24 ore, compresa una intera notte, nella tomba del faraone che ancora contiene le sue spoglie, una delle esperienze più

emozionanti della loro vita. Le misurazioni effettuate non lasciano dubbi e anche Mamdouh Eldamaty, il ministro delle Antichità egiziano, è convinto che il dottor Reeves abbia ragione e che ora «siano necessari nuovi e definitivi esami». L’archeologo, che lavora all’Università dell’Arizona, ha anche notato che una delle figure presenti negli affreschi è una donna le cui fattezze sono molto simili a quelle di altre rappresentazioni di Nefertiti. La regina, moglie del faraone «eretico» Akhenaton, morta nel 1340 a.C., era probabilmente la madre di Tutankhamon.

Quella di Tutankhamon è ad oggi l’unica tomba trovata inviolata nella Valle dei Re

AP

Il giovane faraone, scomparso improvvisamente all’età di 18 anni, sarebbe stato sepolto frettolosamente nella piccola anticamera della tomba della madre e il suo corredo funerario, la cui ricchezza ha stupito il mondo quando Howard Carter lo scoprì 93 anni fa, non sarebbe altro che una raccogliticcia

collezione di pezzi presi all’ultimo momento da altre tombe. Reeves, a sostegno della sua affascinante tesi, porta anche il fatto che la tomba KV62 nella quale è stato trovato Tut si sviluppa a destra del corridoio d’ingresso, una caratteristica delle tombe femminili. L’Egitto spera che Reeves

abbia ragione. Se verrà davvero trovata la tomba di Nefertiti, risulterà quasi certamente inviolata e il suo corredo funerario eclisserà per magnificenza quello del figlio. Ce n’è un grande bisogno, per fare tornare i turisti nel Paese e salvarlo dal collasso al quale il terrorismo lo sta portando.


LA STAMPA LUNEDÌ 9 NOVEMBRE 2015

Teatro

MICHELA TAMBURRINO ROMA

Intrighi

Spettacoli .35 MASOLINO D’AMICO

Anteprima

A destra, John Hurt in «The Last Panthers» Sotto, Samantha Morton in un’altra scena La serie tv dal 13 novembre andrà in onda su Sky Atlantic

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Tra pazzi veri e finti il divertimento è a singhiozzo

U

n rocambolesco furto di diamanti da 50 milioni di euro, consumato a viso scoperto con precisione chirurgica; la detective di una compagnia di assicurazioni inglese incaricata di recuperare la refurtiva ad ogni costo, un poliziotto franco algerino e un gangster serbo che entrano in rotta di collisione, le caratteristiche del colpo riportano a una banda conosciuta come Pantere Rosa ma la tragica morte di una bambina uccisa per sbaglio nella fuga dopo il raid da uno

Ruggero Cappuccio in scena

Diamanti, banche, corruzione N nella serie tv sull’Europa criminale Ispirata a storie vere, “The Last Panthers” apre il Roma Fiction Fest Girato in più Paesi, cast stellare con John Hurt e Samantha Morton

dei ladri, fa cambiare l’ottica degli eventi. Si apre così, come un cazzotto nello stomaco, la prima puntata di The Last Panthers serie tv da sei puntate, data in anteprima mondiale al Mipcom di Cannes e che dopodomani aprirà la nona edizione del Roma Fiction Fest per poi andare in onda in contemporanea in tutta Europa, in Italia su Sky Atlantic HD dal 13 novembre. Il film è girato in molti paesi europei, Londra, Montenegro, Belgrado, Marsiglia, nella versione originale molte lingue non vengono doppiate per dare l’effetto straniante. La serie è basata su un’idea del giornalista francese Jerome

«Blackstar» La sigla d’apertura è stata scritta apposta per la serie tv e interpretata da David Bowie: una colonna sonora dark, meditativa e sentimentale

Pierrat che si ispira a una storia vera e percorre le vie della corruzione che attraversano l’intera Europa, unita nel segno di una malavita organizzata che prolifera sulla guerra civile dell’ex-Jugoslavia, si evolve e genera i Banksters, gangsters e banchieri senza scrupoli. The Last Panthers, produzione paneuropea commissionata da Sky Atlantic Uk e Canal+, è coprodotta anche dallo scrittore Jack Thorne pluripremiato autore di Skins e The Fades, è firmata da Johan Renck, regista e musicista svedese che ha firmato episodi di Breaking Bad e The Walking Dead e realizzato video musicali per Madonna, Kylie Minogue, Beyoncé. Budget e cast da kolossal con Samantha Morton, vincitrice del Golden Globe per il tv-movie Longford, nei panni dell’investigatore Naomi, John Hurt, nominato agli Oscar per The Elephant Man, qui capo malvagio

della donna e il poliziotto franco-algerino Khalil interpretato da Tahar Rahim, tra i più talentuosi attori francesi, e la star croata Goran Bogdan. «Questa serie mi ha dato un’opportunità che raramente capita a un’attrice - dice Samantha Morton -, avere il miglior ruolo della mia vita non è poco, perciò sono partita motivata. Ho anche avuto l’opportunità di lavorare con un team favoloso. A volte le cose scelgono te tanto quanto tu scegli loro, ci siamo costruite insieme, io e Naomi». Per la produttrice Caroline Benjo, la serie «è un segno del futuro; l’interazione tra trafficanti di diamanti e di droga, funzionari europei, criminali di guerra, banchieri, ha avuto un impatto su tutti noi che non era prevedibile. Nel ritratto che ne esce c’è la nuova faccia dell’Europa, quella di una criminalità

contaminata e in crescita e di contro, quella che studia nuovi thriller, frutto di alleanze allargate con Inghilterra, Francia, Germania, un’Europa che nulla ha da invidiare alle migliori serie americane». Fiore all’occhiello, la sigla d’apertura, Blackstar, scritta e interpretata da David Bowie, la sua prima colonna sonora tv in oltre vent’anni da icona pop. Racconta il regista: «Bowie ha catturato l’anima dark dell’Europa e nel tema principale si riflette l’aspetto biblico della natura umana. Avevo chiesto a uno dei miti della mia giovinezza di scrivere una musica per la mia serie. La sua prima risposta fu precisa, coinvolta, curiosa. Il pezzo che ci diede, vedendo appena pochi brani delle prime due puntate e prima che noi decidessimo gli aspetti più intimi dei nostri personaggi ci illuminò: era dark, meditativa, bella e sentimentale».

dalla fede, abbia sperimentato un momento di rottura totale con il mondo e ora provi a ritrovare la fiducia nel prossimo». Come gli ex-delinquenti della periferia degradata di Scampia che tentano di ricostruirsi un’esistenza fuori dalle leggi della criminalità. Come Svjetlana che torna a Monstar, la città della Bosnia Erzegovina dove è nata e da cui oltre 20 anni fa è scappata a causa della guerra. La spinta ispiratrice, spiega il direttore di tv2000 Paolo Ruffini, sta nel non essersi arresi «a una tv di plastica usa e getta», e nell’averne promossa una che parli «tutti i linguaggi della contemporaneità», occupandosi di contesti trascurati. A gennaio, anticipa Ruffini, andranno in onda le varie tappe di un’«indagine

sulla ricerca della felicità nei nostri tempi». Un’inchiesta che riserva mille sorprese, descritte in una serie di documentari, firmati da Giuseppe Carrieri, in cui si dimostra che la felicità «sta nell’essere al mondo». Nello Sri Lanka, dove una madre e una figlia si occupano della pulizie dalle mine, nel Pakistan dove l’imprenditrice Musarrat Misbah ha creato un salone dove lavorano vittime di attacchi con l’acido che offrono trattamenti ad altre sfregiate, nel Malawi dove donne affette da Aids provano, attraverso teatro e musica, a costruire un personale orizzonte creativo: «La mia fede - dichiara Sortino - è nella possibilità di restituire al Vangelo la sua dimensione di testo semplice, che si occupa dell’uomo e della sua realtà».

«Un segno del futuro»

Tv2000 e la ricerca della felicità “attraverso storie dal mondo” Il direttore creativo Sortino: in una serie di documentari le esperienze di chi non si è arreso a un passato difficile FULVIA CAPRARA ROMA

Una tv che parla del «perdono come possibilità di rinascita» e delle «beatitudini evangeliche» come occasioni per «cercare la felicità in quella che potrebbe sembrare semplice sfiga». Da quasi un anno e mezzo l’exJena Alessandro Sortino è direttore creativo di Tv2000, l’emittente della Conferenza Episcopale italiana che, negli ultimi 12 mesi, ha registrato un aumento di audience del 15,15%, con un incremento medio giornaliero di quasi 200mila telespettatori: «Per noi far crescere l’ascolto vuol dire appunto ascoltare, e trasmettere le storie e le esperienze rivoluzionarie di chi non si arrende all’esistente, ma abita la realtà per modificarla». Quattro documentari (in onda, non a caso, dal 15 dicembre,

Due immagini tratte dai documentari che Tv2000 manderà in onda nei prossimi mesi e ambientati in Italia, Malawi Sri Lanka, Pakistan

«una settimana dopo l’apertura della Porta Santa») racconteranno, annuncia Sortino, le vicende di chi ha deciso di reagire e ricominciare: «Non sono film su storie edificanti o edulcorate, e non sono girati da registi che vengono necessariamente dal mondo cattolico. Ci interessava che ponessero il problema del confronto con gli altri». Altri che, sulla carta, avrebbero poco in comune, come l’ex-

terrorista, militante di Prima Linea, Maurice Bignami e il carabiniere Giuseppe Fidelibus, diventato, durante gli anni della prigionia, una sorta di suo alter-ego. Come le persone ferite, tradite, umiliate, che vivono fianco a fianco a Romena, in provincia di Arezzo, nella comunità di Don Luigi Verdi «che ha avuto una crisi, ha lasciato tutto, e ha chiesto al Vescovo di potersi occupare di gente che, a prescindere

orberto Acquaviva è uno scrittore di mezza età che vive fuori della società, alla quale indirizza messaggi di sconfortato ammonimento, magari anonimi, in quanto non gli interessa apparire. Questa sera ha convocato nella fatiscente dimora di famiglia a Spaccanapoli i suoi tre fratelli, tutti come lui definibili disadattati: un pittore che non mostra i suoi quadri a nessuno, una signora dalle fobie incontrollabili, un’altra signora dalle molte e stravaganti avventure matrimoniali. Durante la lunga prima metà di Spaccanapoli Times, novità di Ruggero Cappuccio diretta e interpretata dall’autore, non si capisce bene lo scopo di questa riunione, che si svolge dentro una vasta stanza arredata solo da alti scaffali con centinaia di bottiglie d’acqua semivuote ritte a mo’ di libri (la scenografia di Nicola Rubertelli è piacevolmente cangiante a seconda dell’illuminazione): emerge solo una serie di piccoli battibecchi tra i quattro, che o si sfottono, o si rinfacciano bonariamente mancanze, o scambiano rimproveri. Nella seconda parte, lunghetta anch’essa - tre ore con l’intervallo - viene fuori che in vista della visita di un controllore dello stato mentale del quartetto per l’attribuzione di assistenze e pensioni, Norberto vuole che i fratelli Acquaviva appaiano pazzi. Il punto è che sono pazzi davvero: ma adesso esagerano, e il funzionario, che non vuole essere preso in giro, finisce per negare il sospirato riconoscimento. La commedia vive dei singoli scambi, la cui episodica comicità va dall’assurdo al paradossale. Quando capisce che non deve aspettarsi una storia e nemmeno una logica, il pubblico può rilassarsi e, ogni tanto, divertirsi. Tra gli elementi positivi c’è in primo luogo la lingua, un napoletano non stretto, diciamo borghese, vivace e musicale; e c’è lo show dello stesso Cappuccio che spesso sale in piedi su una sedia per dominare la situazione, sfoggiando presenza, tempi, precisione, velocità di dizione. Gli altri, chi più chi meno, hanno i loro momenti, e in particolare dopo un primo tempo defilato Giovanni Esposito sfrutta gustosamente un assolo col riciclo in chiave partenopeo di una antica e collaudata barzelletta. Nell’insieme però la serata è faticosa. Il regista Cappuccio è forse un po’ troppo indulgente col Cappuccio drammaturgo, che si toglie dalle scarpe troppi sassolini perché li si possa riconoscere tutti.

SPACCANAPOLI TIMES AL SAN FERDINANDO DI NAPOLI FINO AL 22

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36 .Spettacoli

.LUNEDÌ 9 NOVEMBRE 2015

SYLVESTER STALLONE “Rocky torna, ma stavolta è sul ring per allenare” L’attore, 69 anni, in “Creed” riveste il ruolo che l’aveva reso celebre “Ho sempre fatto cose che mi mettevano paura, anche adesso è così”

Intervista LORENZO SORIA PHILADELPHIA

ncora? Uno sente che Sylvester Stallone, 69 anni compiuti a luglio, torna nel ruolo di Rocky e la prima ovvia reazione è: ma com’è possibile? Dal primo Rocky, che nel 1976 ha lanciato la sua carriera, Stallone ne ha fatti altri 5 e con l’ultimo, Rocky Balboa nel 2006, era stato chiaro. Basta, aveva detto. Il mio pugile appende i guanti al chiodo. Ma come il suo personaggio, Stallone è uno che quando è a terra e il conteggio sta per arrivare a dieci si rialza in piedi. È sempre stato uno determinato, alla faccia di tutti gli ostacoli e di tutte le difficoltà. E così ecco di nuovo il nostro Rocky

A

si allenava e che sviluppava la mentalità del lottatore». Rocky ripete da sempre: un passo alla volta, un round alla volta. E Stallone?

«Oddio. È più “dieci passi alla volta” anche se poi realizzo che nove erano sbagliati! Il mio motto direi che è: senza paura. Nel dirigere, nel recitare, nello scrivere ho sempre cercato di fare cose che mi mettono un po’ di paura. Anche questo film mi metteva paura. L’ho rinviato per due anni, finché mi sono convinto che era arrivato il momento giusto per farlo». Si dice Stallone e nel mondo intero si pensa a Rocky. O a Rambo. Ma ci sono altri aspetti della sua vita. Scrive, dipinge...

Da bambino ero dislessico. Avendo difficoltà a leggere ho cominciato a dipingere storie. Rocky è nato così, su un foglio da disegno. Mai avrei pensato che un tale problema da piccolo mi avrebbe portato dove sono Sylvester Stallone in una scena di «Creed» con Michael B. Jordan: il giovane interpreta il pugile che Rocky accetta di allenare anche se è il figlio di Apollo Creed, uno dei suoi rivali storici

«Da bambino ero dislessico. Non si usava questa parola ai tempi, pensavano che fossi un po’ debole, ma avevo difficoltà a leggere. Così ho iniziato a dipingere, poi sono passato alla scrittura e a immaginare delle storie. Rocky prima l’ho dipinto e su quella base ho deciso chi era e cosa faceva. Insomma, tutto è nato con un problema da bambino, mai avrei pensato che mi avrebbe portato dove sono». Che cosa significa vincere?

«Per ognuno è diverso. Per me vincere è darsi degli obiettivi che puoi raggiungere, realistici. Per esempio, io vorrei essere il più grande attore shakespeariano vivente! Non potrà mai accadere, dunque perché provare? Un’altra cosa importante è non essere invidiosi delle abilità degli altri e di contare sulle proprie, di svilupparle». Sono passati quasi 40 anni dal primo Rocky. Ha rimpianti?

Accettare che il tuo corpo non può più fare quello che vuoi è duro mentalmente Ma continuo a darmi obiettivi realistici

che in Creed accetta riluttante di allenare un giovane pugile (Michael B. Jordan) che è poi il figlio di Apollo Creed, uno dei suoi rivali storici. Insomma, entra nel ring solo per restare nell’angolo tra un round e l’altro. E ha un’altra battaglia da condurre: quella per la propria sopravvivenza, perché è malato di cancro. Sessanta film alle spalle, un recente rilancio di carriera grazie alla serie che ha inventato e prodotto, I mercenari, Stallone sa che verrà ricordato per due personaggi: quello di John Rambo, il veterano del Vietnam che ha ancora conti da regolare, e per Rocky. Sotto la camicia di Stallone si intravedono forti bicipiti. Ma si rivela subito come un quasi settantenne che riflette sulla sua vita e che sa come non prendersi troppo sul serio. Stallone questa volta è dall’altra parte, fa l’allenatore. È stato duro appendere i guanti?

«Accettare che il tuo corpo non può più andare dove vuoi è duro mentalmente. Ma questa storia non è su Rocky ma su Creed, un nuovo personaggio: è stato molto gratificante vedere Michael B. Jordan che

«Purtroppo non nasciamo con la saggezza e la saggezza viene con gli errori. Diciamo che avrei affrontato le mie relazioni personali diversamente: ne ho avute di molto dinamiche che sono diventate guerra permanente. Nella professione ho sviluppato film di azione che hanno rappresentato gli Anni ’80 e ’90 e che ora non si fanno più. Ecco, se ho un rimpianto è che avrei voluto essere più versatile e affrontato altre sfide».

Venduta all’asta per 2,4 milioni la chitarra di Lennon LOS ANGELES

La chitarra che John Lennon usò per comporre e registrare Love Me Do, I Want to Hold Your Hand e altri successi è stata venduta all’asta in California per 2,4 milioni di dollari (circa 2,23 milioni di euro). La casa d’aste, la Julien’s Auctions, ha detto che la chitarra - una Gibson J-160E - è stata aggiudicata a un acquirente anonimo. Si tratta di una delle uniche due chitarre che furono inviate dagli Usa al Regno Unito nel 1962 per Lennon e George Harrison. Lennon la usò per un anno prima di cambiarla per quella di Harrison e dello strumento si persero le tracce nel 1963. Per 50 anni non si seppe più nulla finché, l’anno scorso, un uomo in California ha scoperto che una chitarra che possedeva poteva avere un valore storico: era proprio la Gibson di Lennon.


LA STAMPA LUNEDÌ 9 NOVEMBRE 2015

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Spettacoli .37

Programmi tv

I programmi settimanali completi delle principali tv satellitari, del digitale terrestre e delle radio su: www.lastampa.it/programmi

del 9 novembre 2015

Rai 1

Rai 2

6.45 Unomattina Attualità 11.10 A conti fatti - La parola a voi Attualità 12.00 La prova del cuoco 13.30 Telegiornale 14.00 Tg 1 Economia Attualità 14.05 La vita in diretta Attualità Cristina Parodi e Marco Liorni sono padroni di casa del pomeriggio di Rai1 15.00 Torto o ragione? Il verdetto finale Attualità 16.40 La vita in diretta 18.45 L’eredità Game show Anche in questa stagione saranno Carlo Conti e Fabrizio Frizzi ad alternarsi al timone del quizshow 20.00 Telegiornale 20.30 Affari tuoi Game show

8.05 Le sorelle McLeod Serie 9.30 Tg 2 Insieme Attualità 10.30 Cronache animali 11.00 I fatti vostri Varietà 13.00 Tg 2 Giorno 13.30 Tg2 Costume e società 13.50 Medicina 33 14.00 Detto fatto Attualità 16.15 Senza traccia Telefilm 17.45 Rai Parlamento - Telegiornale Attualità 17.55 Tg2 Flash L.I.S. 18.00 Tg Sport 18.20 Tg 2 18.50 Hawaii Five-0 Telefilm 19.40 NCIS Telefilm Protagonista la principale squadra di agenti speciali del Naval Criminal Investigative Service (NCIS) 20.30 Tg 2 20.30 21.00 Lol Serie

Rai 3

Canale 5 6.00 Tg 5 Prima pagina 7.55 Traffico 8.00 Tg 5 Mattina 8.45 Mattino Cinque 11.00 Forum Attualità 13.00 Tg 5. Meteo.it 13.40 Beautiful Soap opera 14.10 Una vita Soap opera La serie in costume. Amore, vendette e conflitti tra classi sociali 14.45 Uomini e donne 16.00 Grande Fratello Reality show 16.10 Il segreto Telenovela 17.00 Pomeriggio cinque Attualità 18.45 Avanti un altro! Game show 20.00 Tg 5. Meteo.it 20.40 Striscia la notizia Varietà satirico

6.30 Rassegna stampa 7.00 Tgr Buongiorno Italia 7.30 Tgr Buongiorno Regione 8.00 Agorà Attualità 10.00 Spaziolibero Attualità 10.10 Mi manda Raitre 11.00 Elisir Attualità 12.00 Tg 3. Tg Regione. Meteo 12.45 Pane quotidiano 13.10 Il Tempo e la Storia 14.00 Tg Regione. Meteo 14.20 Tg 3. Meteo 3 14.50 Tgr Leonardo Attualità 15.00 Tg3 Lis 15.05 Tgr Piazza Affari 15.10 La casa nella prateria TF 15.55 Aspettando Geo 16.40 Geo Documentari 19.00 Tg 3. Tg Regione. Meteo 20.00 Blob Videoframmenti 20.15 Sconosciuti Attualità 20.35 Un posto al sole SO

Italia 1 6.50 I Puffi Cartoni animati 7.10 Ascolta sempre il tuo cuore Remì Cartoni 7.35 Belle e Sebastien Cartoni 8.00 Heidi Cartoni animati 8.25 Settimo cielo Telefilm 10.25 Royal Pains Telefilm 12.25 Studio Aperto 13.00 Sport Mediaset Sport 13.45 Grande Fratello Reality show 14.05 I Simpson Cartoni 14.30 Futurama Cartoni 14.55 Big Bang Theory Sitcom 15.25 2 Broke Girls Telefilm 15.55 How I Met Your Mother Sitcom 16.45 La vita secondo Jim Serie 17.40 Mike & Molly Sitcom 18.05 Camera Café Varietà 18.30 Studio Aperto. Meteo 19.25 CSI Scena del crimine TF

Rete 4

La 7

6.50 Rescue Special Operations Telefilm 9.10 Cuore ribelle Telenovela 9.40 Carabinieri Telefilm 10.45 Ricette all’italiana Attualità 11.30 Tg 4 - Telegiornale 12.00 Detective in corsia TF 13.00 La signora in giallo TF 14.00 Lo sportello di Forum Attualità 15.30 Hamburg distretto 21 Telefilm 16.35 Ieri e oggi in tv Varietà 16.45 Colombo Telefilm Peter Falk è l’investigatore con l’impermeabile che indaga e risolve casi intricati. Un cult della televisione 18.55 Tg4 - Telegiornale 19.30 Tempesta d’amore SO

6.00 Tg La7. Meteo. Oroscopo. Traffico 6.30 Omnibus Attualità 9.45 Coffee break Attualità 11.00 L’aria che tira Attualità 13.30 Tg La7 14.00 Tg La7 Cronache Attualità Il programma, a cura della redazione News, dedicato alla cronaca 14.20 Tagadà Attualità 16.20 Ironside Telefilm Protagonista della serie è Raymond Burr che interpreta un consulente della Squadra Omicidi di San Francisco 18.20 Il commissario Cordier Telefilm Protagonista Pierre Mondy 20.00 Tg La7 20.35 Otto e mezzo Attualità

21.20 Questo è il mio paese

21.15 Monte Bianco

21.05 L’erba dei vicini

21.10 I misteri di Laura

21.10 Le iene show

20.30 Quinta colonna

21.10 Grey’s Anatomy

FICTION. Violante Placido veste

REALITY SHOW. Caterina Balivo

VARIETÀ SATIRICO. Ancora una

ATTUALITÀ. Anche in questa pun-

conduce il primo celebrity adventure game nel quale sette volti noti, accompagnati da guide alpine, si sfideranno per conquistare la vetta più alta d’Europa

ATTUALITÀ. Al via il nuovo programma di Beppe Severgnini. Tra attualità, approfondimento e ironia, i confronti fra l’Italia e i principali Paesi europei. Stasera tocca alla Germania

FICTION. Laura (Carlotta Natoli) e

i panni di Anna, giovane donna dal carattere forte e determinato. Decisa a seguire il marito, torna nel suo paese d’origine e ne diventa sindaco

Matteo vengono convocati al teatro Gozzano perché durante le prove generali di un nuovo spettacolo, una nota attrice è stata assassinata in scena

serata in compagnia del varietà condotto da Teo Mammucari e Ilary Blasi. Tra gli inviati del programma, Veronica Ruggeri e Luigi Pelazza

tata, la stretta attualità sarà protagonista del programma condotto da Paolo Del Debbio. Il giornalista affronta i temi della serata con ospiti in studio

TELEFILM. Mentre Meredith (Ellen Pompeo) cerca il modo per andare a trovare Derek, April e Jackson devono fronteggiare una drammatica emergenza personale

23.00 Tg 2 23.20 2Next - Economia e Futuro Attualità 0.20 Tg2 0.35 Protestantesimo 1.05 Meteo 2 1.10 Mutant Chronicles Film

23.00 Il processo del lunedì 0.00 Tg3 Linea notte Attualità 1.05 Rai Parlamento - Telegiornale Attualità 1.15 Fuori Orario. Cose (mai) viste 3.00 Rainews 24

23.25 Petrolio Attualità 0.45 Tg 1 - Notte. Che tempo fa 1.20 Italiani con Paolo Mieli Ugo Tognazzi Attualità 2.20 Sottovoce Attualità 2.50 La scoperta di Morniel Mathaway Fiction

23.05 Grande Fratello Reality show 23.30 Maurizio Costanzo Show Talk show 1.00 Tg 5 Notte. Meteo.it 1.30 Striscia la notizia (R) 1.45 Uomini e donne (R)

0.40 Tiki Taka Attualità 2.20 Magazine Champions League 2.50 Premium sport Sport 3.15 Studio aperto - La giornata 3.45 Zora la vampira Film ★★

0.30 Terra! Attualità Toni Capuozzo riporta in tv l’inchiesta giornalistica vecchia maniera 1.30 Tg4 Night News 2.05 Ieri e oggi in tv speciale Varietà

MOSTRA

0.50 Tg La7 1.00 Otto e mezzo Attualità Lilli Gruber conduce una finestra quotidiana aperta sull’attualità, nazionale e internazionale (Replica)

INGRESSO LIBERO

IL SOGNO NELL’OGGETTO FINO AL 6 GENNAIO PRESSO

VIA BERGESIA 6, BAROLO (CN)

WWW.TERREDAVINO.IT

WWW.TOLE.BIZ

digitale terrestre RAI 4

RAI 5

21

15.40 Andromeda Serie 16.25 Star Trek Enterprise Serie 17.10 Rai News - Giorno Notiziario 17.15 Robin Hood Serie 18.05 Beauty and the Beast Serie 18.50 Reign Serie 19.35 Supernatural Serie 20.20 Vikings Serie 21.10 Zoo Serie 22.45 La Ballata dell’odio e dell’amore Film

23

18.00 Rai News - Giorno 18.05 Passepartout Giotto di Bondone Rubrica 18.40 Il Giro del Mondo In 80 Meraviglie 19.45 Art of Paesi Bassi 20.40 Passepartout - La Milano Dei Borromeo Rubrica 21.15 I Grandi della Letteratura Documentari 22.15 Ubiq - Esplorare Documentari

RAI STORIA 54 19.00 Speciale Community-Le storie 19.30 Eco della Storia 20.30 Il giorno e la storia 20.45 Il tempo e la storia. Signorie I Malatesta 21.30 Cronache dall’antichita’ 22.00 Italia:Viaggio nella bellezza 22.50 Speciali Storia. Un mondo di donneTraguardi

film 19.25 Shoot’em Up - Spara o muori! Un uomo salva la vita a un neonato mentre alcuni killer uccidono la madre SKY MAX

19.35 Planes 2 - Missione Antincendio Una flotta di aerei sono incaricati di proteggere il Piston Peak National Park SKY CINEMA FAMILY

20.10 Science of Star Wars : L’uomo e la macchina SKY HITS

21.00 Pongo - Il cane milionario Protagonista un simpatico e ricchissimo Jack Russell SKY CINEMA FAMILY

Uno scandalo perbene Ricostruzione della famosa vicenda dello smemorato di Collegno. Con Ben Gazzara SKY CLASSICS I Simpson - Il film Homer Simpson è responsabile di un’ecocatastrofe inquinando il lago cittadino SKY COMEDY

Noi due sconosciuti Audrey ha perso tragicamente suo marito e non riesce a superare il dolore SKY PASSION Zombie Night Gli zombi popolano le notti di un tranquillo paese californiano SKY MAX

21.10 Il ritorno dello Jedi Luke Skywalker, ormai diventato cavaliere jedi, affronta il crudele Dark Vader SKY HITS Scusate se esisto! Paola Cortellesi deve cambiare identità per ottenere un importante lavoro SKY CINEMA 1

22.35 Provetta d’amore Non potendo avere figli, Paul Schneider organizza un furto alla banca del seme SKY COMEDY The Factory - Lotta contro il tempo L’ispettore John Cusack e la sua partner sono sulle tracce di un serial killer SKY MAX

22.40 Karate Kid - La leggenda continua Grazie agli allenamenti con Jackie Chan, Jaden Smith affronta alcuni teppisti SKY CINEMA FAMILY

23.00 Alabama Monroe - Una storia d’amore Elise è una tatuatrice che ha inciso sul corpo la propria storia SKY CINEMA 1 Chato Charles Bronson uccide uno sceriffo per legittima difesa ma viene braccato SKY CLASSICS

23.05 Walking on Sunshine Un musical ambientato sulle coste italiane sulle note degli Anni 80 SKY PASSION

RAI MOVIE

IRIS

24

22

12.20 Le avventure di Davy Crockett Film 14.00 Una lama nel buio Film 15.40 Il diario di un condannato Film 17.10 Rai News - Giorno Notiziario 17.15 Quiz Show Film 19.30 Come perdere una moglie... e trovare un’amante... Film 21.15 A viso aperto Film 23.05 The Road Film

13.45 Roma violenta Film 15.35 Due mafiosi contro Goldginger Film 17.28 Note di Cinema Varietà 17.35 Voltati... Ti Uccido! Film 19.20 Renegade Telefilm 20.05 Walker Texas Ranger Telefilm 21.00 Sfera Film 23.35 The Cell - La cellula Film

serie tv

intrattenimento

18.10 Ghost Whisperer

FOX

LIFE

18.20 Criminal Minds

FOX

19.00 Michelangelo - Il cuore e la pietra ARTE 19.05 Ingegneria degli errori

CRIME

18.30 Friends FOX 19.00 I Simpson FOX 19.10 Grey’s Anatomy

DISCOVERY CHANNEL X Factor Daily SKY UNO

19.45 19.55 Stupidi al quadrato FOX

19.15 Bones FOX CRIME 19.20 I Simpson FOX 19.45 I Simpson FOX 20.05 Bones FOX CRIME Grey’s Anatomy

NATIONAL GEOGRAPHIC DISCOVERY CHANNEL

20.00 Top Gear

LIFE

Pink Floyd - The Dark Side of the Moon Live ARTE FOX

20.20 MasterChef USA

LIFE

SKY

UNO

20.10 2 Broke Girls FOX 20.35 2 Broke Girls FOX 21.00 NCIS FOX CRIME Grey’s Anatomy FOX LIFE

GEOGRAPHIC

Destini incrociati hotel

FOX

ARTE

LIFE

The Walking Dead

21.00 Marchio di fabbrica DISCOVERY CHANNEL

21.10 MasterChef USA

Vite da Star-Steve McQueen ARTE 21.30 Marchio di fabbrica

FOX

21.55 Dynamo: magie impossibili DISCOVERY CHANNEL

Breakthrough - La scienza rivoluzionaria

LIFE

23.45 NCIS FOX CRIME 2 Broke Girls FOX 0.30 Castle FOX 0.35 Grey’s Anatomy FOX LIFE

0.40 Bones FOX CRIME 1.20 Castle FOX 1.30 Ghost Whisperer LIFE

PREMIUM COMEDY

18.00 Inside The Actors Studio - Michelle Pfeiffer PREMIUM UNIVERSAL

18.45 Due Gocce D’acqua PREMIUM CINEMA

18.50 Baseketball Due amici inventano un nuovo gioco applicando le regole del baseball al basket PREMIUM UNIVERSAL

Alla Sorgente

FOX

22.00

NATIONAL GEOGRAPHIC MasterChef USA SKY UNO

Vite da Star-Paul Newman ARTE 22.50 Yukon Men: gli ultimi cacciatori DISCOVERY CHANNEL

PREMIUM

CINEMA EMOTION

19.00 Il mondo perduto Jurassic Park L’Isla Sorna è diventata ormai un ecosistema popolato da dinosauri. Di Spielberg PREMIUM CINEMA ENERGY

19.05 Into the Storm Biopic dedicato a Winston Churchill, interpretato da Brendan Gleeson PREMIUM CINEMA

DISCOVERY CHANNEL

22.50 NCIS FOX CRIME 23.35 2 Broke Girls FOX 23.40 Grey’s Anatomy FOX

REAL TIME

31

15.45 Abito da sposa cercasi Varietà 17.15 Quattro matrimoni Documentari 19.10 Chi diavolo ho sposato? 20.10 Alta infedeltà Documentari 21.00 Vite divergenti Storie di un altro genere Documentari 21.10 Io sono Jazz 23.05 Body Bizarre Documentari

DMAX

19.15 Non ci resta che piangere Troisi e Benigni, sorpresi da un temporale in campagna, piombano nel 1492... 19.35

PREMIUM CINEMA EMOTION Le comiche PREMIUM COMEDY

20.40 Filler Studio Universal A Noi Piace Corto PREMIUM UNIVERSAL

21.15 Pitch Perfect Beca ha un grandesogno:

diventare una DJ di successo PREMIUM CINEMA Che fine ha fatto Baby Jane? Bette Davis e Joan Crawford, sorelle ex attrici, costrette a vivere insieme PREMIUM UNIVERSAL

Un soffio per la felicità Rip passa sette anni in carcere per aver picchiato l’amorevole moglie Wendy PREMIUM CINEMA EMOTION

Atto di forza Anno 2084: Verhoeven spedisce Schwarzenegger su Marte. Con Sharon Stone PREMIUM CINEMA ENERGY

Festa della birra Due fratelli devono disperdere le ceneri del nonno durante l’Oktoberfest PREMIUM COMEDY

23.00 Scusa mi piace tuo padre New Jersey. Alle famiglie Walling e Ostroff sembra andare tutto bene, ma... PREMIUM CINEMA EMOTION

23.10 Mission to Mars Una missione di soccorso spaziale atterra su Marte in ricerca di tre colleghi PREMIUM CINEMA ENERGY

23.15 Boxtrolls - Le scatole magiche PREMIUM CINEMA

52

14.10 Cacciatori di tesori 15.05 Ferito a morsi 15.55 Nella terra dei serpenti a sonagli 16.50 Come è fatto 18.35 Affare fatto! 19.30 Container Wars 20.20 Affari a quattro ruote 21.10 Ciak, ti sfido! 1^TV Reality show 22.00 Te l’avevo detto Varietà 22.55 Nudi e crudi

film

SKY

UNO

8

14.00 Unforgettable Telefilm 15.45 America’s Got Talent Varietà 17.30 Hell’s Kitchen Usa Varietà 18.15 Hell’s Kitchen Usa Varietà 19.15 House of Gag Varietà 21.10 The Controller Film 23.00 Film 2.30 Jersey Shore Varietà

17.55 The Assassination - Al Centro Del Complotto

NATIONAL GEOGRAPHIC

20.55 Dubai. Il mega aeroporto NATIONAL

MTV8

26

13.15 MasterChef USA 14.15 MasterChef Nuova Zelanda 16.15 Fratelli in affari Varietà 17.15 Buying & Selling 18.15 Love it or List it Prendere o lasciare Varietà 19.15 Affari in grande 20.15 Affari di famiglia 21.10 Cani di paglia Film 23.00 Immodesty Blaise - Professione burlesque Documentari

20.25 Stupidi al quadrato

The Walking Dead 21.50 Salem FOX 21.55 NCIS FOX CRIME Il contadino cerca moglie FOX LIFE 22.45 Grey’s Anatomy FOX

CIELO

serie tv 15.10 Smallville ACTION 15.25 Distretto di Polizia 2 TOP CRIME

15.45 Chuck JOI One Tree Hill STORIES 15.58 The Transporter: The Series ACTION 16.30 Parks And Recreation JOI

16.50 The Vampire diaries ACTION

17.25 Suburgatory JOI Er-Medici In Prima Linea STORIES 17.50 Monk TOP CRIME 18.10 Premium Anteprima STORIES

18.20 Due Uomini e 1/2 JOI 18.25 Premium Fuori Serie ACTION

18.35 Er-Medici In Prima Linea STORIES 18.50 Smallville ACTION 19.05 Mike & Molly JOI 19.25 Suits STORIES 19.30 Una mamma per amica JOI Law & Order: Unità Speciale TOP CRIME 19.35 Arrow ACTION 20.20 New Girl JOI 21.10 Major Crimes TOP CRIME

21.15 Due Uomini e 1/2 State Of Affairs

JOI

STORIES

Izombie ACTION 22.05 Baby Daddy JOI Allegiance STORIES 22.50 Premium Magazine JOI

The Closer

TOP CRIME


38

STAMPA .LA LUNEDÌ 9 NOVEMBRE 2015

Oggi in Tv 13,05 Sport Mediaset Italia 1 17,05 Diretta azzurra Rai Sport 1 18,00 Tg sport Raidue 18,00 Triathlon Campionato Mediterraneo 2015, Finale Rai Sport 2 19,00 Premium sport news Italia 2 20,00 Calcio. Lega Pro: Reggiana-Cuneo Rai Sport 1

David Logan, play di Sassari 20,45 Basket. Sassari-Avellino Sky Sport 2 22,00 Il processo del lunedì Rai Sport 1 22,45 Basket Nba Sky Sport 2 0,40 Tiki taka Italia 1

SPORTLUNEDÌ La grande beffa MOTOGP, A VALENCIA VALE SORPASSA 22 PILOTI MA NON RIESCE NELL’IMPRESA: PERDE IL TITOLO PER 5 PUNTI

STEFANO MANCINI INVIATO A VALENCIA

Il Gran premio di Valencia è una gara spaccata in due: davanti se la giocano Lorenzo su Yamaha contro Marquez e Pedrosa su Honda, dietro c’è Rossi (Yamaha) contro tutti gli altri, partito dall’ultima posizione per penalità e costretto a rimontare. In palio il titolo mondiale della MotoGp. Valentino sorpassa 22 avversari in 13 giri, da Parkes a Dovizioso, se non è un record è comunque un’impresa. A quel punto è quarto e non può fare altro perché il terzetto dei primi è ormai lontano. La sua unica speranza è che i piloti della Honda superino Lorenzo. Marquez sembra provarci, si fa sotto, ma non sferra l’attacco. Pedrosa nel finale rompe gli indugi e si vede ostacolare proprio dal compagno di squadra. Lorenzo in quel momento è vulnerabile, sbanda, rallenta perché ha le gomma consumate, eppure riuscirà a resistere, vincendo la settima gara del 2015 e il quinto titolo della carriera (2 nelle 250 e 3 in MotoGp). Dopo un anno testa a testa Valentino è battuto per 330 punti a 325. Sul podio i tre spagnoli vengono fischiati dal pubblico, mentre nel box Yamaha Rossi viene abbracciato più di Lorenzo. Incomprensioni e veleni

Marquez giura di aver fatto il possibile per vincere e replica a Rossi che l’accusa di essere stato un semplice guardaspalle: «Accusarmi di correre a vantaggio di un altro significa mancarmi di rispetto. Come sempre ho dato il cento per cento». E’ una lunga giornata di veleni e incomprensioni. Marquez e Rossi si disprezzeranno per sempre, ma possono permetterselo perché corrono in squadre diverse e hanno tredici anni di differenza, mentre Lorenzo e Rossi dovranno convivere per almeno un anno nello stesso box. A gestire la situazione proverà il boss della Yamaha Lin Jarvis, che a caldo se la cava con una battuta: «Sono inglese, quindi non mi importa dei conflitti tra italiani e spagnoli. Jorge cerca di rilassarsi con la meditazione? Io preferisco un gin tonic».

Albo d’oro dal 1992 Classe

500

1992 USA

AUS

Mick Doohan (Honda)

2000

AUS

Mick Doohan (Honda)

2001

AUS

USA

1994 1995

Mick Doohan (Honda)

2003

AUS

Alex Crivillé (Honda)

2004

SPA

Kenny Roberts Jr (Suzuki)

2005

USA

Valentino Rossi (Honda)

2006

ITA

ITA

Valentino Rossi 2007 (Honda)

AUS

Casey Stoner (Ducati)

SPA

Jorge Lorenzo (Yamaha)

ITA

Valentino Rossi 2008 (Honda)

ITA

Valentino Rossi 2013 (Yamaha)

SPA

Marc Marquez (Honda)

ITA

Valentino Rossi 2009 (Yamaha)

ITA

Valentino Rossi 2014 (Yamaha)

SPA

Marc Marquez (Honda)

ITA

Valentino Rossi 2010 (Yamaha)

SPA

Jorge Lorenzo (Yamaha)

SPA

Jorge Lorenzo

USA

Nicky Hayden (Honda)

AUS

Casey Stoner (Honda)

2011

2012

2015

In curva con l’hashtag Su twitter il Dottore è campione del mondo

GIANNI RIOTTA

N

ella sfida tra Valentino Rossi, Jorge Lorenzo e Marc Marquez a Valencia ha vinto la Spagna, ma sui social media, dove si curva a colpi di hashtag, l’analisi prodotta dal gruppo Catchy, per La Stampa, conferma a sorpresa la vittoria del Dottore. La gara si apre con una media frenetica di 30 tweet al secondo. Per due settimane di polemiche, ci si era divisi, italiani tutti con @ValeYellow46, Valentino, spagnoli con Lorenzo e Marquez. A sorpresa, l’aria cambia quando si accendono i motori: anche in Spagna si twitta in favore del Dottore, a fine corsa, complice il biscotto Lorenzo-Marquez, l’hashtag più presente diventa #IoStoConVale Catchy ha seguito analizzato la giornata di Valencia, dalle 11.15 alle 16.45, scrutinando 300.000 tweet. I cinque hashtag più utilizzati a livello globale sono, in ordi-

Mick Doohan (Honda)

2002

AUS

1997

Kevin Schwantz 1998 (Suzuki) Mick Doohan 1999 (Honda)

1993

1996 LA STAMPA

Wayne Rainey (Yamaha)

Gara e Mondiale a Lorenzo, Rossi rimonta ma è 4° Poi si scaglia contro l’alleanza spagnola “È stato un biscottone di basso livello”

ne, #ValenciaGP, #MotoGP, #TheGrandFinale, #IoStoConVale e #ForzaVale. Dagli ultimi due emerge il tifo appassionato di influencer italiani, da Simona Ventura a Nicola Savino, che coinvolge poi l’intero sport, per esempio gli account della Serie A di calcio. «Il Gran Premio del secolo» convoca online lo chef stellato di MasterChef Italia, Bruno Barbieri, l’hashtag #ForzaVale è intonato dal cantante Cesare Cremonini e scelto, per solidarietà, dal pilota di Formula 1 Nico Rosberg. Scivolato al 7° posto

Lorenzo vince il mondiale tra

le polemiche per la «marcatura spagnola» di Marquez alle spalle, ma il suo hashtag, #VamosJorge, scivola nel pre-gara al settimo posto, mai utilizzato dai grandi influencer e ristretto agli ultras spagnoli. Staccato, in ventesima posizione, l’hashtag bandiera del tifo per Marc Marquez, #Iam93 (sulla carena della Honda RCV, che ha fatto a sportellate con Valentino, ha il 93). La gente non sembra amare le furbizie, preferisce la ragioneria allo sport. Alla fine #LorenzoChamp resta settimo, #Marquez, malinconicamente, nono. I due hashtag dei tifosi di

Valentino Rossi trionfano invece tra i tweet di lingua spagnola studiati da Catchy, #IoStoConVale al terzo posto, #ForzaVale al quarto già dai minuti del warmup. Le cose non migliorano, né per Jorge né per Marc, durante la gara, quando il tifo pro Vale cede solo alle bandiere «istituzionali», #MotoGP e Vasco Rossi #ValenciaGP e arriva terzo con Lorenzo settimo e Marquez quindicesimo. Pian piano cala online il silenzio spagnolo. Anziché rallegrarsi per la

Grazie Vale, ecco

di che pasta sono fatti i Veri Campioni

(Yamaha)

vittoria di Lorenzo, i tweet in castigliano, che pareggiavano in volume quelli in lingua italiana nel pre-gara, si dimezzano durante la competizione. «Vincere facile» azzittisce gli sportivi. Remuntada fallita

Appena spenti i motori #IoStoConVale balza al primo posto. C’è chi parla di «complotto iberico», perché MotoGP è gestita da una società spagnola, la Dorna, e il main sponsor del circus (e della Honda) è Repsol, colosso energetico con base a Madrid. A caldo Lorenzo deve ribadire «il titolo è mio, nostro, e anche della Spagna». Se la remuntada di Rossi è fallita, in rete la maggior parte dei tifosi è con lui. Il cuore di Vale vince online e che i cori lo abbiano premiato anche in pista, per la stizza mal trattenuta di Lorenzo, conferma che il mondo è ormai uno, online e nella realtà. Appuntamento al 2016! Approfondimenti grafici su www.lastampa.it


LA STAMPA LUNEDÌ 9 NOVEMBRE 2015

Classifica Risultati

12ª giornata

Empoli-Juventus Frosinone-Genoa Napoli-Udinese Milan-Atalanta Palermo-Chievo

1-3 2-2 1-0 0-0 1-0

- LA STAMPA

Fiorentina 27

Roma-Lazio Sassuolo-Carpi Sampdoria-Fiorentina Torino-Inter Verona-Bologna

2-0 2-2 0-2 0-1 0-2

20

Torino

15

Udinese

12

14

Bologna

12

Inter

27

Juventus

18

Empoli

Roma

26

Atalanta

18

Palermo 14

Frosinone 11

Napoli

25

Lazio

18

Chievo

13

Carpi

6

Sassuolo

22

Sampdoria 16

Genoa

13

Verona

6

Intervista Battuto Valentino Rossi impegnato in una fase del gara

Milan

STEFANO MANCINI INVIATO A VALENCIA

Formula 1

Amichevole a Bruxelles

GP del Brasile

VENERDÌ

ore 20,45

Belgio ITALIA Raiuno

Marc? Uno che decide per dispetto chi non deve vincere può arrivare ovunque: non gli do limiti Un episodio simile in MotoGp non si era mai visto, non siamo il calcio o la Formula 1 Da oggi è cambiato

Un aggettivo su Marc Marquez?

«Imbarazzante. Ha fatto il guardaspalle di Lorenzo. E’ stato un biscottone di basso livello, tipo serie C del calcio, quando due squadre si mettono d’accordo a fine anno per pareggiare ed evitare la retrocessione».

a Interlagos Domenica ore 17 Raiuno, Sky Sport F1

«Quando duella con me, Marc è capace di sorpassarmi e perdere la posizione dieci volte a giro, mentre contro Lorenzo che stava rallentando non ha tentato mai un attacco. La prova è Pedrosa che in un paio di giri ha recuperato due secondi e lo ha superato. Lui lo ha subito rispedito dietro: è stato il suo unico sorpasso». Secondo lei perché lo ha fatto?

«Perché gode pensando a me che poi lo rivedo in tv». Lei ha goduto quando l’hanno fischiato sul podio proprio qui in Spagna?

«Era inevitabile. Lui è il futuro della MotoGp, perché ha 23 anni e va molto forte, però dice sempre bugie. Aveva annunciato che si sarebbe impegnato al massimo per superare Lorenzo e regalare la vittoria alla Honda. Hanno visto tutti come si è comportato. E’ proprio uno che se ne sbatte i c...».

Sia sincero: senza biscottone come sarebbe finita?

«Senza penalizzazione sarebbe stato un bel duello con Lorenzo. Se l’avessi perso sarei stato deluso, così sono solo triste. E’ stato un bel campionato, sono stato competitivo dall’inizio e avrei meritato di vincerlo, però è successa una cosa imprevedibile: nelle ultime tre gare Marquez ha deciso che io dovevo perdere, forse perché da bambino ero il suo idolo e adesso vuole battermi a ogni costo».

Deluso Valentino Rossi, 36 anni, e 9 titoli mondiali AP

Quando pensa di aver perso il titolo?

«A Phillip Island: avevo 18 punti di vantaggio su Lorenzo ed ero più veloce. L’avrei battuto e avrei chiuso il campionato, ma lì Marc ha cominciato a ostacolarmi. Una sola cosa mi rasserena: stavolta hanno visto tutti che avevo ragione».

Diventerà una faida tra lei e Marquez?

«Ho abbastanza paura di quello che potrà succedere. Uno che decide per dispetto chi non deve vincere un campionato può arrivare ovunque: non gli do limiti».

Perché invece di denunciare il complotto in una conferenza stampa non è andato a parlare a Expeleta e ai vertici della MotoGp?

La Honda aveva promesso una gara al meglio delle possibilità.

Personaggio

1 Danny Kent, irida-

«O è completamente stupido o ha la coda di paglia. Non mi risulta che il nostro sia uno sport per squadre nazionali».

Secondo nella classifica mondiale

«C’ero andato. Avevo spiegato per filo e per segno come sarebbe finita. Mi avevano risposto "impossibile". Quando ho saputo che sarei partito in ultima posizione ho capito che per me era finita».

MATTEO AGLIO VALENCIA

«La Honda ha consentito a un suo pilota di far vincere la Yamaha ostacolando il compagno di squadra. Un episodio del genere in MotoGp non si era mai visto. Noi non siamo come il calcio o la F1, diamo sempre il massimo contro gli avversari. Da oggi non è più così». Lorenzo ha ammesso di essere stato aiutato dai due connazionali e che la sua è una vittoria della Spagna.

Valentino Rossi

Pedrosa ha obiettato: «Valentino ha la sua moto, come fa a sapere come va la nostra e a stabilire che potevamo sorpassare Lorenzo?».

to in Moto3, ha riportato un titolo in Gran Bretagna dopo Barry Sheene nel 1977. MotoGp: 1. Lorenzo (Yamaha), 2. Marquez (Honda), 3. Pedrosa (Honda), 4. Rossi (Yamaha), 5. P. Espargarò (Yamaha). Classifica: 1. Lorenzo (Spa) 330 pt, 2. Rossi (Ita) 325, 3. Marquez (Spa) 242, 4. Pedrosa (Spa) 206. Moto2: 1. Rabat (Kalex), 2. Rins (Kalex), 3. Luthi (Kalex). Classifica: 1. Zarco (Fra) 352 pt, 2. Rins (Spa) 234, 3. Rabat (Spa) 213. Moto3: 1. Oliveira (Ktm), 2. Navarro (Honda), 3. Kornfeil (Ktm). Classifica: 1. Kent (Gbr) 260 pt, 2. Oliveira (Por) 254, 3. Bastianini (Ita) 207. Stagione 2016: il via il 20 marzo in Qatar.

NAZIONALE

Valentino e la rabbia per il decimo titolo mancato “Diventerà una faida? Ho paura di quello che potrà succedere”

P

Classifiche Si riparte in Qatar il 20 marzo 2016

39

“Marquez imbarazzante Gode pensando a me sconfitto”

remesso che avrebbe voluto giocarsela con Lorenzo «e forse avrebbe vinto lui lo stesso», Valentino Rossi dopo la gara di Valencia si sfoga. E ne ha per tutti, dai colleghi alla Honda fino a Carmen Expeleta, boss della MotoGp.

SYNCSTUDIO

.

Cambiano i suoi progetti per il futuro?

SPONSORIZZAZIONE

«No. L’anno prossimo correrò con la Yamaha come da contratto».

C’è anche l’Abarth alla festa Yamaha 1 I complimenti dell’Abarth alla Yamaha campione del mondo. Ieri

a Valencia a congratularsi con il team giapponese e i piloti c’era Paolo Gagliardo, responsabile del marchio sportivo di Fca. Dal rapporto di sponsorizzazione con Yamaha è nata la 595 Yamaha Factory Racing, dedicata a Lorenzo e a Rossi.

In febbraio compirà 37 anni: dopo questa delusione l’età pesa di più?

«Nella storia dell’uomo, 35 o 37 anni non hanno mai fatto differenza».

“Io come Senna, ho meritato tutto” Jorge, l’anti divo diventa re Lorenzo festeggia poi ammette: “Aiutato dagli spagnoli”

a vinto il quinto titolo mondiale, il terzo in MotoGp, ma sul podio ha ricevuto fischi e in conferenza stampa domande su situazioni di cui non aveva colpa. «Non ci sono ombre sul mio campionato» ripete Lorenzo, ma il vortice di fango ha sporcato anche lui. Per tutto il giro di onore a Valencia ha pianto dentro al casco, «non capivo niente travolto dalle emozioni». Ha rincorso Rossi per un anno e lo ha sorpassato nella gara decisiva. Chi lo critica sostiene che non sia stato un combattimento alla pari, perché Valentino partiva ultimo e Marquez ha fatto il suo gioco. A caldo lo ha ammesso, «forse lui e Dani, essendo spagnoli, mi hanno mostrato rispetto e non mi hanno attaccato». Poche parole,

H

poi ritrattate, che hanno scatenato domande a cui ha risposto con una smorfia. In pista, nell’ultima parte del campionato, il «pentacampione» non ha sbagliato nulla, non si può dire lo stesso davanti ai microfoni. «Ho battuto i più forti»

In Malesia si è inserito nella lotta tra Vale e Marc che non lo riguardava, poi si è intromesso nell’appello al Tribunale Arbitrale dello Sport. «Chi capisce di moto riconosce il mio valore – sbotta -. I tifosi di Rossi non saranno felici, sono tanti ma non me ne preoccupo». Lorenzo si è trovato sul banco degli imputati e ha dovuto rispondere alle accuse mentre voleva solo celebrare il suo successo. «In quanti hanno battuto i più forti della propria epoca? Io l’ho fatto

In trionfo

con Valentino, Marquez e Stoner». L’arringa è inoppugnabile, ma forse è la sua battaglia più difficile. La macchia del «biscottone», come l’ha definito il Dottore, pesa e a tanti non importa che Lorenzo non sia fra gli untori.

Jorge Lorenzo spagnolo 28 anni compagno di squadra di Rossi sulla Yamaha festeggia il suo quinto titolo Mondiale, tre vinti nella classe regina

La maglietta ironica

«Ho meritato tutto. Ho battuto Rossi per vittorie, pole, giri veloci e in testa. Lui è stato più regolare ma grazie anche alle circostanze, altrimenti avrei potuto vincere con 40 punti di vantaggio» ha ribattuto. Ora vuole un posto nell’Olimpo, «ho tre titoli nella classe regina, quanti Senna in F1» ha sottolineato. E’ tempo degli applausi: lo squalo ha mangiato il pesciolino, come mostra la maglietta che ironizza sull’immagine che usò Rossi a Misano. AP


STAMPA .LA LUNEDÌ 9 NOVEMBRE 2015

La corsa al vertice

«Noi abbiamo fatto bene. L’Inter? Un tiro, un gol e un super Handanovic»

Quagliarella sgonfio Bene Moretti JACOPO D’ORSI TORINO

5,5 PADELLI

Infilato senza colpe, continua però a trasmettere insicurezza a stadio e compagni. Come quando regala un angolo all’Inter non bloccando un innocuo cross di Nagatomo.

6

GASTON SILVA

Tocca a lui sostituire Bovo (e prima ancora Maksimovic), se la cava con pochi affanni.

Qualche sbavatura di troppo, un bel salvataggio su Kondogbia nella ripresa. Poco cordiale con Icardi, ma fa parte del mestiere.

MORETTI

6

BASELLI

Puntuale e preciso.

BRUNO PERES

L’unico in grado di saltare l’uomo, come sempre. Brucia l’erba con un paio di accelerazioni nel primo tempo che avrebbero meritato miglior conclusione. Esce dolorante (dal 33’ st ZAPPACOSTA SV).

Sbaglia un comodo assist per Quagliarella, ma poi innesca invano gli attaccanti con un bel pallone a testa (40’ pt Belotti, 35’ st Quagliarella). Non segue Kondogbia nell’episodio decisivo (dal 37’ st AMAURI SV).

6

VIVES

Regge in mezzo ai giganti nerazzurri, a due minuti dalla fine crea l’ultimo pericolo per la porta nerazzurra ma si trova davanti super Handanovic.

6,5

Tutto già visto. Il Toro che prende gol al primo tentativo o giù di lì, crea ma ha punte che non la buttano dentro. L’Inter che vince con il solito 1-0 (7º su 12 partite), giocando poco, tirando ancora meno, ma confermandosi monoblocco organizzatissimo con un portiere salvifico. Niente di nuovo, insomma, per chi ieri s’è seduto alla tavola dell’anticipo dell’ora di pranzo. S’è guastato la bocca con l’antipasto della prima mezzora, talmente poco appetitoso da far passare ogni voglia di continuare. Poi, per fortuna, il menù qualcosina ha proposto. Ma il succo è che granata e nerazzurri cercavano il salto di qualità e non l’hanno trovato. Mancini, almeno, ha incartato e portato a casa quel che voleva: i tre punti necessari per restare in testa. Per la qualità della manovra, però, se ne riparlerà più avanti. Forse. Ha di nuovo fatto una mezza rivoluzione, cambiando 5 uomini rispetto alla Roma e passando al 3-5-2 per specchiarsi nel Toro «sempre difficile da affrontare». Ma la sua Inter ha segnato solo su palla inattiva, ha stabilito il record negativo stagionale di tiri in porta (due) e ha difeso lo striminzito margine soprattutto grazie alle parate di Handanovic. E Ventura, al sesto turno di fila senza vittorie, s’è ritrovato di nuovo con niente in mano. C’è la sosta, adesso. Anche se ormai iscritte a due campionati diversi, Toro e Inter ci arrivano con una certezza identica: hanno tanto da lavorare, con partite del genere faticheranno a centrare i loro obiettivi.

Effetto Carpi la dieta continua Ventura: “Noi bravi”. Ma da quel ko i granata non si sono ripresi: perché?

5,5 MOLINARO

Meno bene rispetto alle ultime uscite, la fotografia del suo pomeriggio è il pallone calciato altissimo di sinistro, il suo piede.

QUAGLIARELLA

5

BELOTTI

Qualità da migliorare e lo si sapeva. Ma ieri non ha convinto nemmeno sul piano della cattiveria agonistica: quel tap-in sulla respinta di Handanovic era da sbattere in porta in qualsiasi modo (dal 18’ st MAXI LOPEZ 5,5: non combina granché).

Il gol di Geoffrey Kondogbia, 22 anni, costa al Toro la prima sconfitta all’Olimpico. In 5 gare aveva ottenuto 11 punti

campionato. Il digiuno prolungato degli attaccanti, però, comincia a preoccupare. E quelle partenze troppo tenere alla fine presentano il conto. In dodici giornate, ne ricordiamo appena una davvero ruggente, coronata dal gol e senza amnesie difensive: quella contro la Samp. Per il resto, con ieri i granata si sono trovati in svantaggio dieci volte su dodici. Persino più di Carpi e Verona, che chiudono la fila. Le punte non segnano

BENASSI

Conferma il calo di forma, è sempre in ritardo di quella frazione di secondo che fa la differenza. Ma non smette mai di provarci.

Risolve il primo gol in A

Primo ko interno

ROBERTO CONDIO TORINO

Si sblocca con la traversa colpita alla mezzora, cambia marcia nella ripresa.

5

CENTROCAMPISTA DEL TORINO

Granata puniti all’Olimpico oltre i loro demeriti Fanno meglio ma la capolista travestita da provinciale la spunta soffrendo con il settimo 1-0 della stagione

5,5 GLIK 6 6

Daniele Baselli

L’Inter vince con poco il Toro non vola più È un film già visto L’analisi

Pagelle

Nerazzurri in testa con la Fiorentina

La partita

40 .Sport

LAPRESSE

La delusione di Fabio Quagliarella, 32 anni, a secco da 7 turni TORINO

«Ai miei ho fatto i complimenti», rivela Ventura. Ci sta, dopo aver tirato molto più della capolista e concesso pochissimo. Imprese, peraltro, che anche altre rivali di questa Inter avevano siglato. Il problema del Toro è che, dopo i tre punti persi nell’extratime tra Genoa e Juve, ieri è riuscito a non segnare nonostante otto conclu-

sioni in porta: mai successo, negli ultimi nove anni. E il primo ko interno va così in archivio con più spiegazioni: autolesionismo, errori di mira, sfortuna. Partenze troppo tenere

Solo crisi di risultati, allora? No, di certo. Vero è che la squadra inguardabile col Carpi è poi tornata a creare ma, tra Buffon e Handanovic, è andata a sbattere sui due migliori portieri del

È vero anche che l’Inter ha cambiato vestito apposta per il Toro. Ventura ne ha menato giustamente vanto («Bella gratificazione») come fece quando anche la Juve di Conte si piazzò a specchio. Per fare classifica, morale e autostima, però, serve soprattutto dell’altro. Cose più concrete come una tranquillità difensiva da ritrovare, una manovra più fluida, un approccio più deciso, maggiore precisione dei passaggi, più cinismo sottoporta. Poi, certo, ci sono anche i tanti infortuni. «La differenza rispetto a inizio campionato? argomenta Ventura -: eravamo in 24 e godevamo di salute ed entusiasmo incredibili». Il rischio, ora, è di scivolare nell’anonimato. Per evitarlo, servirà tutta un’altra ripartenza dopo la sosta, tra Atalanta a Bergamo, Bologna e Roma in casa. Intanto, da ieri, questo non è più il miglior Toro nell’era dei tre punti per vittoria (era a quota 16, 21 anni fa). Può tornare ad [R. CON.] esserlo, però.

Torino

0

Inter

1

Torino

Inter

(3-5-2)

(3-5-2)

Padelli 5,5; Gaston Silva 6, Glik 5,5, Moretti 6; Bruno Peres 6 (33’ st Zappacosta sv), Benassi 6,5, Vives 6, Baselli 6 (37’ st Amauri sv), Molinaro 5,5; Quagliarella 5, Belotti 5 (18’ st Maxi Lopez 5,5)

Handanovic 7; Murillo 6,5 (49’ st Ranocchia sv), Miranda 6, Juan Jesus 5,5; D’Ambrosio 6, Felipe Melo 5,5, Medel 6,5, Kondogbia 6,5, Nagatomo 6; Palacio 6,5 (30’ st Ljajic 5), Icardi 5 (22’ st Perisic 5,5)

ALL. Ventura

6 ALL. Mancini

31’ pt

41’ pt

3’

6

RETI: pt 31’ Kondogbia

ARBITRO: Irrati 5 AMMONITI: Glik, Medel, Bruno Peres SPETTATORI: paganti 13.387, incasso 411.195 euro; abbonati 12.031, quota 143.401 euro

Turnover e cinismo ma non c’è qualità Mancini: “Dobbiamo migliorare” Basterà per vincere lo scudetto? TORINO

«Dobbiamo migliorare molto. Siamo abbastanza lontani da quel che penso io». I tifosi nerazzurri si augurano che Mancini abbia ragione. E soprattutto che nei prossimi 26 turni riesca a far giocare meglio i suoi. Oddio, bastano anche gli 1-0 per vincere un campionato o, almeno, per tornare in Champions. Ma questa Inter cammina troppo sul filo, e senza margini di sicurezza, per presumere di farcela senza crescere di livello. Tutti coinvolti

Lo pensa anche Handanovic, tanto decisivo in campo quanto sincero a fine partita: «Non andrà sempre tutto così bene...». In effetti, aver fatto 27 punti con 12 gol (solo le ultime 5 hanno segnato meno) è da record mondiale. L’Inter è così da inizio campionato: brutta ma terribilmente efficace. Tolto il tracollo con la Fiorentina macina risultati con la so-

AFP

Medel, icona dell’Inter operaia

st


LA STAMPA LUNEDÌ 9 NOVEMBRE 2015

NAZIONALE: TORNANO GIACCHERINI, CERCI E OKAKA

Darmian (Manchester United), De Sciglio (Milan), De Silvestri (Sampdoria). Centrocampisti: Bonaventura (Milan), Candreva (Lazio), Cerci (Milan), El Shaarawy (Monaco), Florenzi (Roma), Giaccherini (Bologna), Marchisio (Juventus), Montolivo (Milan), Parolo (Lazio), Soriano (Sampdoria). Attaccanti: Gabbiadini (Napoli), Eder (Sampdoria), Okaka (Anderlecht), Pellè (Southampton), Zaza (Juventus).

1 Riecco la Nazionale per le amichevoli contro Belgio (venerdì) e

Palacio allunga di testa una punizione di Nagatomo, Kondogbia segna sul 2° palo. Poco prima, traversa scheggiata da Benassi.

Proteste in area Bel pallone in verticale di Baselli per Belotti che cade in area dopo il contatto con Murillo. Vane le proteste, Irrati non dà il rigore.

Show in casa Samp La Fiorentina fa sul serio

Sicurezza Handanovic Icardi flop

A segno Ilicic (rigore) e Kalinic, i viola tengono il passo Conquistato un campo difficile: primo ko interno per Zenga

TORINO

7

Doppia occasione

HANDANOVIC

Nel primo tempo rimpiange di essere in ombra e di non potersi godere il sole di novembre che scalda l’Olimpico: lo spaventa solo la traversa di Benassi. Poi conferma lo stato di grazia: paratone su Quagliarella e Belotti, salva su Vives nel finale.

Handanovic mura la volée di Quagliarella e il tap-in di Belotti. Poi, nel finale, è ancora decisivo su Quagliarella e in uscita su Vives.

6,5 MURILLO

Il più prezioso là dietro, rischia qualcosa nel contatto sospetto con Belotti in area (dal 49’ st RANOCCHIA SV).

6

MIRANDA

Meno sicuro del solito, specie in avvio di ripresa.

5,5 JUAN JESUS

Sbaglia una gran quantità di passaggi.

6

D’AMBROSIO

Fa il compitino. Ci mette quasi 40’ a farsi vedere per la prima volta sul fondo.

5,5 FELIPE MELO ANSA

lidità, il sacrificio, un gran portiere e più di un pizzico di buona sorte. Si comincia così a costruire grandi stagioni. L’ultima variante inserita da Mancini è stato il turnover selvaggio: da 5 giornate cambia tra i 4 e i 6 titolari da una partita all’altra, quando nelle prime 7 non era mai andato oltre le due novità. Aspettando Icardi

Ieri ha lasciato per la prima volta fuori tutti i suoi «ic», salvo l’indispensabile portierone. Come sempre non ha segnato nella prima mezzora, ma per la seconda volta consecutiva ha timbrato al 31’. Poi, solo difesa e contropiede. «Soffrendo troppo», ammette il tecnico. Travestendosi da provinciale, aggiungiamo noi. Perdendo tempo appena possibile, non inquadrando mai la porta di Padelli nella ripresa, facendo pesare una fisicità che non ha eguali, ricavando nulla dagli ultimi entrati Perisic e Ljajic. E nemmeno da Icardi, peraltro. Maurito tornava titolare dopo la panchina con la Roma ed è di nuovo stato trasparente. «Da lui ci aspettiamo tanto - dice il Mancio -. Alla fine sarà quello che farà più gol di tutti. Ci vuole solo tempo». Per farlo segnare, però, bisognerebbe anche cominciare a servirlo di più e meglio. Lavorarci su da capolista è comunque un gran bel vantaggio. Dopo la sosta e il Frosinone a S. Siro, però, ci sarà il Napoli. E al S. Paolo non potrà bastare l’Inter vista finora. [R. CON.]

Al rientro dopo la squalifica lascia il posto di regista a Medel, dà subito una zampata delle sue a Molinaro ma per il resto non lascia traccia.

6,5

MEDEL

È sempre più il cuore dell’Inter, ieri anche in senso geografico. Rincorre tutti, ma dirigere il traffico non è il suo mestiere.

6,5 KONDOGBIA

Primo gol vero, dopo quello nel trofeo Berlusconi, con un bel colpo di sinistro al volo: «Mi sono tolto un peso», ammette prima di tutto con l’esultanza, scrollandosi di dosso la polvere. Non può che migliorare, come la squadra del resto.

6

NAGATOMO

Limita le sgroppate di Bruno Peres, calcia la punizione da cui nasce il gol.

6,5 PALACIO

Finché ha benzina, funziona. Ha il merito di allungare verso Kondogbia il pallone che decide il match (dal 30’ st LJAJIC 5: pochi minuti per sbagliare tutto il possibile. Calcia alle stelle (tradito dal campo) un buon pallone, ne perde parecchi altri).

5

ICARDI

Torna dopo la panchina contro la Roma e fa scena muta. Ho avuto zero palloni e fatto zero gol, direbbe per giustificarsi. Ma ci sarebbero anche altri modi per rendersi utile (dal 22’ st PERISIC 5,5: insieme con Ljajic non combina nulla). [J. D’O.]

LORENZO MARUCCI

Avanti con personalità e leggerezza. La Fiorentina è sempre più una realtà del nostro campionato. Ieri a Genova contro la Sampdoria è arrivata la nona vittoria (la terza consecutiva) e i viola resistono così ancora al primo posto, rispondendo a Inter, Roma e Napoli, che tra pranzo e pomeriggio l’avevano staccata e superata: per la formazione di Sousa era la terza gara in una settimana, ma i dubbi sulle riserve energetiche e fisiche sono stati spazzati via velocemente perché il successo è stato limpido, costruito attraverso il solito gioco arioso, aggressivo e spettacolare. La Fiorentina gioca da squadra vera, con un possesso di palla sempre più efficace, creando occasioni a ripetizione e – particolare non secondario - con tutti i giocatori pronti a svolgere anche un surplus di compiti. Un caso su tutti quello di Bernardeschi, gioiellino chiamato a coprire tutta la fascia, capace di sacrificarsi ma anche di essere decisivo in avanti. Bella e convinta

La squadra di Zenga (al primo ko casalingo) è rimasta stordita dall’avvio a tutto gas dei viola, ma lo sciocco fallo di mano di Zukanovic in area ha messo in discesa la partita della Fiorentina. Dal dischetto (5º rigore in 12 partite) ha messo dentro Ilicic, ormai infallibile. La forza di Borja Valero e compagni è quella di non sedersi né accontentarsi: Paulo Sousa vuol costruire una mentalità vincente e lo si vede pure in campo, perché non smette mai di incitare, riprendere e correggere i giocatori. La Samp non si è quasi mai accesa e nel primo tempo i viola potevano raddoppiare se Kalinic non avesse fallito un’occasione clamorosa, solo

L’analisi

Traversa, poi la rete

Pagelle

Romania (martedì 17). Questi i convocati di Conte. Portieri: Buffon (Juventus), Padelli (Torino), Perin (Genoa), e Sirigu (Paris Saint Germain). Difensori: Acerbi (Sassuolo), Antonelli (Milan), Astori (Fiorentina), Barzagli (Juventus), Bonucci (Juventus), Chiellini (Juventus),

di Kondogbia

L’abbraccio tra Ilicic e Kalinic, autori dei gol

Sampdoria

0

Fiorentina

2

Sampdoria

Fiorentina

(4-3-3)

(3-4-2-1)

Viviano 7; De Silvestri 6,5, Silvestre 5, Zukanovic 4,5, Pereira 5,5 (1’st Mesbah 5,5); Barreto 5 (20’ st Ivan 5,5), Fernando 5,5, Soriano 5 (36’ st Cassano sv); Carbonero 5, Muriel 5, Eder 5

Tatarusanu 7; Roncaglia 6, G. Rodriguez 6,5, Astori 6,5; Bernardeschi 7, Vecino 7, Badelj 6,5 (29’ st Suarez 6), Pasqual 6 (21’ st Alonso 6); Borja Valero 7, Ilicic 7 (37’ st Mati Fernandez sv); Kalinic 7

ALL. Zenga

5 ALL. Paulo Sousa

7

RETI: pt 8’ Ilicic (rig.); st 13’ Kalinic

ARBITRO: Russo 6 AMMONITI: Badelj, Vecino, Zukanovic, G. Rodriguez, Soriano, Eder SPETTATORI: 25 mila circa

LA PUNTA AL GOL N. 200: UDINESE KO

Segna sempre Higuain Il Napoli vive da grande ANDREA D’AMICO NAPOLI

Portate Higuain in qualsiasi altra squadra e vedrete l’effetto che fa. Per «El Pipita» è arrivato il gol numero 200 (tra River Plate, Real Madrid e Napoli) e la nona rete stagionale in campionato, la settima consecutiva al San Paolo compresi le due alla Lazio nell’ultima giornata del torneo scorso. Il Napoli è Higuain, e ci mancherebbe altro, ma è anche una squadra che sa divertire, che sa soffrire, che ha scelto di vivere da

Sport .41

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«grande» e ci sta riuscendo: sono undici risultati utili consecutivi, quindici se si aggiunge l’eurocoppa), una sola sconfitta, alla prima con il Sassuolo, poi una macchina perfetta che per la 7ª volta non ha subito gol. Higuain fa impazzire una orgogliosa Udinese, poi la doma con una zampata da campione: è defilato, sulla sinistra dell’area di rigore, ha due uomini addosso, ma sa stare in piedi e trova il colpo sotto, quasi un uncino, che vale l’1-0. Poi il Napoli non rischia più nulla e così conferma il quarto posto in classifica a 2 punti dalla vetta.

ANSA

davanti a Vivano. Questione di tempo, perché l’attaccante si è rifatto nella ripresa, mettendo al sicuro la vittoria con il suo 7º gol in campionato. Il rendimento del croato è un’altra delle note liete dei toscani, non solo per i gol ma anche per il suo movimento instancabile, per il pressing e la capacità di far salire la squadra. Dalle critiche alla vetta

È passato quasi un terzo del campionato e la Fiorentina in vetta pare un’incredibile storia del calcio ripensando alle critiche – a volte anche feroci – che avevano accompagnato la campagna acquisti estiva. Tempi lontanissimi. Per due settimane Firenze si godrà il primato e continuerà a sognare e fantasticare, con la possibilità di restare in vetta anche alla ripresa quando affronterà l’Empoli al Franchi.

Napoli

1

Udinese

0

Napoli

Udinese

(4-3-3)

(3-5-1-1)

Reina 7; Hysaj 7, Albiol 6,5, Koulibaly 6,5, Ghoulam 6,5; Allan 6, Jorginho 7, Hamsik 7; Callejon 6 (33’ st El Kaddouri sv), Higuain 7,5 (37’ st Gabbiadini sv), Insigne 6 (23’ st Mertens 6)

Karnezis 7,5; Wague 6, Danilo 5, Felipe 5 (7’ st Piris 6); Widmer 6, Badu 6, Lodi 5,5, Iturra 5 (25’ st Adnan 6), Edenilson 5,5; Fernandes 5 (12’ st Aguirre 5,5); Thereau 5

ALL. Sarri

7 ALL. Colantuono

6

RETI: st 8’ Higuain

ARBITRO: Celi 6 AMMONITI: Felipe, Hysaj, El Kaddouri, Wague, Koulibaly SPETTATORI: 30 mila circa

FUORICAMPO

Le due capoliste alternative a Napoli e Roma GIGI GARANZINI ltima sosta prima di Natale e campionato, ridendo e scherzando, a un terzo del suo cammino (12 su 38). Se parliamo di posizioni in classifica e le proiettiamo, la novità rispetto alla sosta precedente è il rientro in scia di Milan e Juventus, rispettivamente a meno 7 e meno 9 dalla vetta. Non poco ma nemmeno troppo, a patto di trovare il passo. Se parliamo di salto di qualità compiuto in quest’ultima fase, allora alla ribalta ci sono Roma e Napoli. Se invece parliamo di un mistero che continua, ecco l’Inter tornata capolista dopo una vittoria fortunosa a Bologna, avventurosa con la Roma e ridotta davvero all’osso ieri a Torino in capo a una partita di rara mediocrità tecnica, dall’una e dall’altra parte. È anche così che si vincono i campionati? Non risulta, perlomeno non nei tempi moderni. Ma è vero anche che i margini di miglioramento ci sono, anche in materia di qualità. In attesa di sviluppi nerazzurri, e di rimonte biancorossonere, questa interminabile estate di San Martino ci regala la sensazione di Fiorentina e Inter capoliste e prime alternative a un duello tra Roma e Napoli. Il Napoli ha in Higuain il miglior attaccante d’Europa del momento, ex aequo con il fantastico Neymar costretto a diventare adulto dal lungo forfait di Messi. Sono le prodezze di questi due campioni, con qualche incursione di Lewandoski, a illuminare per il momento la ribalta di campionati e coppe. Mentre dentro le mura questa è certamente stata la giornata della Roma. Perché veniva dal suicidio di San Siro, e da quello soltanto tentato, ma dispendiosissmo, di coppa con il Bayer. Perché patisce il derby a prescindere, figurarsi a giocarlo senza Pjanic, De Rossi, e inizialmente Florenzi e Keita per tacere dei lungodegenti che sappiamo. Perché si può discutere sui millimetri del calcio di rigore, ma non sulla qualità e la (quasi inedita) compattezza di una squadra in cui sino a un mese fa chi entrava sembrava capitato lì per caso e ora invece se non altro fa reparto. Vale per Rudiger in difesa, per Vainqueur a metà campo, per Iago Falque in un ruolo inedito. Guidati da vicino, quasi presi per mano dallo straordinario Manolas che oggi vale il Benatia di due stagioni fa, dal movimento incessante di Nainggolan, da quello felpato di Dzeko che in teoria potrebbe fare da tappo a Gervinho ed è invece funzionale alla ricerca di spazi in cui l’ivoriano è ritornato imprendibile. Se ne riparla a Natale.

U


42 .Sport

STAMPA .LA LUNEDÌ 9 NOVEMBRE 2015

I campioni d’Italia

«Facciamo un passo alla volta, ma siamo la Juve e dobbiamo pensare al massimo»

L’inseguimento continua

Massimiliano Allegri ALLENATORE DELLA JUVENTUS

Per ora basta il cinismo La Juve si rimette a correre MASSIMILIANO NEROZZI INVIATO A EMPOLI

Dirà il tempo se a Empoli la Juve ha ritrovato un’antica virtù della casa, e delle grandi squadre, cioè vincere con il minimo sforzo, o se si è solo trascinata dietro un recente difetto, ovvero giocare malino e concedere gol al primo tiro nemico. Nell’attesa ha vinto 3-1 e soprattutto ha messo in fila la seconda vittoria consecutiva, come mai le era riuscito in campionato. Fanno tre punti vitali, per accorciare sul Milan e tenere il passo delle prime. «Vittoria importante per un saltino in classifica», ha twittato infatti Massimiliano Allegri, che però non ha cancellato i problemi visti sul prato: «C’è da fare meglio!». Partenza da meno uno

Quel che non cambia dei bianconeri è la partenza ampiamente migliorabile: per la 7ª volta in questa serie A subiscono gol al primo tiro avversario. Non è un dettaglio e con questa frequenza è dura pure spacciarlo per beffardo desti-

no. In ordine sparso: Sassuolo, Bologna, Borussia, Empoli. Come minimo, c’è da rivedere l’approccio e rifare la convergenza a gambe e spirito. «Sono le cose inspiegabili del calcio - taglia invece corto Allegri -, che è strano. L’Inter è sette volte che vince 1-0». In effetti, alla fine la Juve ha seguito quella sproporzione manciniana («forse il 3-1 è eccessivo», sempre il tecnico), dominando nel punteggio ma non certo nella dinamica del gioco e pure nell’occupazione del campo. L’Empoli è scattato più compatto, meglio organizzato e pure più rapido e sveglio, nei progetti e nella loro realizzazione: l’impressione è che gli uomini di Giampaolo avessero bene in mente cosa fare e come farlo, gli juventini un po’ meno. Come dimostra poi l’azione del gol, tra la decisione di Maccarone e le leggerezze bianconere, varie e assortite. Il resistibile colpo dell’attaccante (un pericolo costante ad anni 36...), non è però riconducibile a sciagurato episodio, perché poi la Juve lascerà passare altri spifferi: in tutto, 12 tiri subiti, un record dopo quelli

Chi sale Maccarone 7

E

Chi scende Maiello

5

T

che i bianconeri avevano concesso al Napoli (13) e alla Roma (18). Con l’aggravante che l’Empoli disponeva di un arsenale decisamente più modesto. Niente panico

Dentro una partita non proprio da collezione, la Juve ha avuto però un paio di meriti: ha usato bene le poche cartucce che s’è procurata (4 tiri nello specchio e 3 gol) e non è andata nel panico, anche quando s’è trovata sotto. A volte, in simili circostanze, veniva assalita dall’ansia. Invece,

dopo il gol dell’Empoli, ha giocato un filino meglio, sfruttando le poche occasioni che l’avversario le ha concesso: un gol da centravanti d’area di Mandzukic e uno da calcio d’angolo, una prima stagionale. Alleluia. Difatti, Allegri ha guardato a tutto il resto: «Dobbiamo migliorare nel gioco e nella testa». Però ha ricordato, non senza qualche ragione, che pure l’anno scorso, quando tutto pareva filare liscio, non furono solo trionfi: «Ci dimentichiamo le partite della scorsa stagione vinte per 1-0». E pure giocando maluccio, come capitava a quella Juve e perfino alle varie edizioni di Conte, tutte vincenti. Piano però a ritirare fuori la parola scudetto, che però non è neanche al bando: «Vedere la Juve al settimo posto non è bello - ha chiuso Allegri -, ma questa è la realtà: dobbiamo fare un passo alla volta. Però siamo la Juve e qui devi pensare al massimo». Che non sempre si ottiene con il minimo.

L’analisi

Vittoria in rimonta a Empoli, Allegri centra il primo bis: “Un saltino in classifica”

Mario Mandzukic, 29 anni, abbracciato da Morata (23)


LA STAMPA LUNEDÌ 9 NOVEMBRE 2015

6

occasioni ha subìto un gol al primo tiro effettuato dalla squadra avversaria: è successo anche ieri al 19’ su tiro di Maccarone dopo errore di Bonucci.

La partita

Mandzukic, Evra, Dybala 19’ pt Un tris dopo Maccarone Empoli

1

Juventus

3

Empoli

Juventus

(4-3-1-2)

(4-3-3)

Skorupski 5,5; Laurini 5,5, Tonelli 6, Costa 6, Rui 5,5; Zielinski 6 (41’ st Buchel sv), Maiello 5 (13’ st Diousse 5,5), Paredes 6,5 (23’ st Krunic sv); Saponara 6; Pucciarelli 5, Maccarone 7

Buffon 5,5; Lichtsteiner 6,5 (41’ st Padoin sv), Barzagli 6, Bonucci 5,5, Evra 6,5; Khedira 5,5, Marchisio 5,5, Pogba 5,5; Cuadrado 6 (23’ st Chiellini 6), Mandzukic 6,5, Morata 5 (23’ st Dybala 6,5)

ALL. Giampaolo 5,5

ALL. Allegri

32’ pt

ARBITRO: Massa 5 AMMONITI: Morata, Rui, Buffon, Krunic, Marchisio SPETTATORI: 7.994 per un incasso di 231.629 euro; abbonati 6.699 per una quota di 37.624,07 euro

L’Empoli passa in vantaggio con un rasoterra di Maccarone che sorprende Buffon, ma pesa anche l’errore iniziale di Bonucci che libera l’attaccante dei toscani.

Il pareggio Maccarone è scatenato, ma l’Empoli regala il pari con una serie di errori in area che permettono a Mandzukic di segnare in scivolata dopo sponda aerea di Cuadrado.

ha realizzato il suo quinto gol in campionato, il sesto della stagione: è lui il capocannoniere stagionale dei bianconeri davanti a Mandzukic (4).

LE ALTRE PARTITE

Al Sassuolo il mini derby Palermo ok

Lichtsteiner si fa sentire Pogba svagato DALL’INVIATO A EMPOLI

38’ pt

Match ribaltato La Juve sorpassa con un colpo di testa di Evra, su corner di Cuadrado. I toscani, al 5º gol incassato da angolo, lasciano libero in area il bianconero, che firma l’1-2.

7

RETI: pt 19’ Maccarone, 32’ Mandzukic, 38’ Evra; st 39’ Dybala

Buffon sorpreso

GOL DI DYBALA IN BIANCONERO 1 L’attaccante argentino, 21 anni, a Empoli

Pagelle

7

RETI PRESE AL 1º TIRO DEGLI AVVERSARI 1 La Juventus in questo campionato in sette

39’

st Cambio azzeccato Dybala firma il tris. Skorupski para un tentativo di Lichtsteiner (in fuorigioco) e sulla respinta Mandzukic prende il palo: l’argentino è lesto a riprendere e segnare.

5,5 BUFFON

Sul rasoterra di Maccarone, angolato ma non sparato, si allunga vagamente “alla Szczesny” (con Medel). E nella ripresa rischia, avventurandosi fuori area e prendendo un cartellino giallo.

6,5

LICHTSTEINER

Va vicino alla replica del gol di Mönchengladbach, ma propizia comunque il flipper del terzo. Prima, uno dei pochi a giocare, con corsa e cattiveria (dal 41’ st PADOIN SV).

6

BARZAGLI

Sbandata iniziale su Maccarone, poi si riprende.

5,5 BONUCCI

È francese, arriva dal Manchester United e spesso risolve problemi. Facile pensare a Paul Pogba, vero? E invece il «Mister Wolf» di questa Juve, che rischiava di vivere un’altra replica di «Pulp Fiction» sulla propria pelle, si chiama Patrice Evra. Meno appariscente e più esperto del numero 10 bianconero, ma senza dubbio il senatore di Allegri più bravo a usare la testa in questo momento delicato. Non solo nello spogliatoio, ma anche in campo. A Empoli ha risolto lui la partita, nel finale del primo tempo, con la zuccata che ha completato la rimonta juventina e stroncato le speranze toscane. «Conta il gol della Juve – risponde secco il diretto interessato -, non quello di Evra. Era fondamentale vincere e sono orgoglioso dei miei compagni: la maglia va onorata nello spirito e qui è andata così. Non è stata una bella partita, ma la volontà era evidente».

Personaggio

Pasticcia sul vantaggio dell’Empoli e, a dispetto di abitudini e piedi, sparacchia un po’ troppi palloni a centrocampo.

GIANLUCA ODDENINO INVIATO A EMPOLI

6,5 EVRA

Avvio infernale, rischiando l’ammonizione (che avrebbe meritato), poi si conquista il paradiso con il colpo di testa del vantaggio.

5,5

5,5 MARCHISIO

Funziona a strappi, senza mai trovare l’equilibrio.

5,5 ANSA

Evra, gol e parole da leader “Non voglio regalare lo scudetto”

Scossa ai compagni

Parla da leader, Evra. Se lo può permettere per l’esperienza accumulata in 34 anni di calcio, in una carriera iniziata in Italia quasi per caso, e per quello che sta facendo nella Juve. «Penso che tutti e non solo io dobbiamo parlare con i fatti: non vogliamo sprecare quanto costruito in passato, lo scudetto è nostro ma lo stiamo regalando a tante squadre». Dopo la sconfitta col Sassuolo ci aveva messo la faccia, come Buffon, senza nascondere i problemi e dando una scossa che ha risollevato la squadra. «In questo momento stiamo parlando tanto e tutti, cercando di trovare le soluzioni migliori. Io l’ho sem-

KHEDIRA

Andamento molto lento, con inconsueti errori di precisione.

Patrice Evra, 34 anni, senegalese nato a Dakar e naturalizzato francese

POGBA

Azzecca il lancio che avvia il terzo gol, ma è un po’ svagato.

6

CUADRADO

Non è pomeriggio da sambodromo, perché non azzecca un dribbling, però trova il modo di lasciare il segno: infila i riccioli nell’azione del pareggio e calcia il corner che ispira il sorpasso (dal 23’ st CHIELLINI 6: deciso).

Il francese pesa sempre di più nello spogliatoio bianconero MANDZUKIC Dà l’impressione “Se è iniziata la rimonta lo vedremo soltanto con il Milan” 6,5 di giocare malissimo, le

2 reti Segnate da Evra con la Juve, tutte in campionato: il primo l’anno scorso alla Samp

pre detto: siamo una famiglia e qui a Empoli l’abbiamo dimostrato, non mollando mai». Esempio per la squadra

Riparte da questo nuovo spirito la Juve e la ricetta la serve lo stesso Evra: «Non guardiamo la classifica e proseguiamo nei sacrifici: dobbiamo vincere una partita dopo l’altra, senza fare più questo jo-jo. Se è iniziata la rimonta, lo vedremo col Milan. Però cerchiamo di giocare con umiltà: vogliamo vedere la vera Juve e non è ancora questa». I

3 trofei Alla Juve dal 2014, Evra ha vinto con i bianconeri scudetto, Coppa Italia e Supercoppa

gradi li ha conquistati sul campo, così come il posto fisso. Nonostante la Juve abbia investito 26 milioni per comprare il brasiliano Alex Sandro in estate, il titolare inamovibile è lui. Se poi segna anche, bissando così la prima perla bianconera di undici mesi fa allo Stadium contro la Sampdoria (1-1), non ci saranno più dubbi. «Ma sono arrabbiato - non si accontenta Evra -. Ho qualità di testa e devo fare di più». Mai accontentarsi: la Juve l’ha avvisata. Nelle parole e nei fatti.

Sport .43

.

movenze non lo aiutano, però è tremendamente pratico: un gol, un palo e diverse scivolate e falli in copertura.

5

Il derby della provincia modenese, roba inedita per la A, va secondo pronostico al Sassuolo che liquida il Carpi con un gol di Sansone. Torna a vincere il Palermo: il gol di Gilardino al Chievo salva la panchina di Iachini. Poi, c’è il Genoa che in dieci raggiunge grazie a Gakpé il Frosinone e porta a casa un punto preziosissimo.

Frosinone

2

Genoa

2

Frosinone

Genoa

(4-4-2)

(3-4-3)

Leali 6; Rosi 6, Diakitè 7, Blanchard 7, Crivello 4,5; Paganini 5,5 (43’ st Longo sv), Gucher 6 (43’ st Tonev sv), Chibsah sv (5’ pt Gori 6), Soddimo 6; D. Ciofani 5,5 Dionisi 6

Perin 5; De Maio 4, Burdisso 5,5, Ansaldi 6; Figueras 6, Tino Costa 6 (15’ st Gakpe 6,5), Rincon 5,5, Laxalt 5; Lazovic 7 (33’ st Tachtsidis sv), Pavoletti 6,5, Perotti 5 (38’ st Izzo sv)

ALL. Stellone

ALL. Gasperini

5,5

6

RETI: pt 3’ Pavoletti, 31’ Blanchard, 36’ Diakite; st 30’ Gakpe ARBITRO: Calvarese 6 AMMONITI: Soddimo, Burdisso, Figueras ESPULSI: pt 36’ De Maio SPETTATORI: 9 mila circa

Palermo

1

Chievo

0

Palermo

Chievo

(4-3-1-2)

(4-3-1-2)

Sorrentino 7; Vitiello 5,5 (14’ st Rispoli 6,5), Gonzalez 6,5, Andelkovic 6,5, Lazaar 5 (35’ pt Daprelà 5,5); Hiljemark 6, Maresca 6, Chochev 6; Vazquez 6; Quaison 6,5 (36’ st Goldaniga sv), Gilardino 6,5

Bizzarri 6,5; Cacciatore 6, Gamberini 6 (1’ st Dainelli 6), Cesar 5,5, Gobbi 5,5; Castro 6, Radovanovic 5,5, Hetemaj 6; Birsa 6 (30’ st Pepe sv); Paloschi 6, Inglese 5,5 (27’ st Pellissier 6)

ALL. Iachini

ALL. Maran

6

6

RETI: st 26’ Gilardino

ARBITRO: Mariani 6,5 AMMONITI: Daprelà, Gilardino, Vazquez, Goldaniga, Radovanovic, Cesar, Gobbi SPETTATORI: 14.176 per un incasso di 139.621,00 euro

Sassuolo

1

Carpi

0

Sassuolo

Carpi

(4-3-3)

(4-4-1-1)

Consigli 6; Vrsaljko 6,5 (25’ st Gazzola 5,5), Acerbi 7, Ariaudo 6, Peluso 6; Pellegrini 6 (19’ st Biondini 6), Magnanelli 6,5, Missiroli 6; Berardi 6, Falcinelli 5,5 (22’ st Defrel 5,5), Sansone 6,5

Belec 6; Zaccardo 6 (32’ st Wallace sv), Romagnoli 6, Gagliolo 6, Gabriel Silva 6; Letizia 6,5, Marrone 5 (16’ st Di Gaudio 6,5), Bianco 5,5, Pasciuti 5,5 (21’ st Matos 5,5); Lollo 5,5; Lasagna 5,5

ALL. Di Francesco 6,5

ALL. Castori

MORATA

Almeno, con i calzettoni fucsia si sarebbe notato: uno di quei giorni in cui va sempre (a sbattere) per la sua strada (dal 23’ st DYBALA 6,5: quinto gol in campionato, sesto stagionale, miglior bomber della Juve. Letale). [M. NER.]

6

RETI: pt 28’ Sansone

ARBITRO: Valeri 6 AMMONITI: Falcinelli, Marrone, Pellegrini, Lollo, Zaccardo, Biondini, Consigli, Di Gaudio, Wallace SPETTATORI: paganti 3954 per un incasso di 40150 euro; abbonati 6310 per un rateo di 55677 euro


44 .Sport

STAMPA .LA LUNEDÌ 9 NOVEMBRE 2015

Festa Edin Dzeko, 29 anni, esulta con Iago Falque dopo il gol su rigore che ha sbloccato il match GUGLIELMO BUCCHERI ROMA

Il derby Capitale sorride alla Roma e lascia la Lazio nel limbo di una stagione piena di dubbi. Ma il derby dell’Olimpico segna, per chi l’ha vinto, una linea di confine inimmaginabile fino a poche stracittadine fa. Tutto nasce prima del duello, quando Rudi Garcia, tecnico giallorosso, legge il bollettino medico e disegna la formazione: fuori causa Totti e De Rossi e a mezzo servizio Florenzi (entrerà solo nell’ultima mezz’ora), nasce una Roma senza romani, tutta straniera e con tre nuovi leader in campo. «Avevo bisogno di chi trascinasse il gruppo. Mi sono rivolto a Manolas, Nainggolan e Dzeko e loro lo hanno fatto alla grande», così Garcia.

Gervinho

Salto nel futuro

Salah

L’Olimpico con le curve vuote e il minimo storico di presenze (meno di trentamila spettatori) ha assistito a una sfida che ha visto la prima svolta dopo nemmeno dieci minuti. Stefano Pioli, tecnico della Lazio, fa bene a lamentarsi per il rigore che «ha indirizzato la gara e che non c’era, perché il fallo su Dzeko è nettamente fuori area». Lo stesso Pioli tuttavia farebbe bene a sottolineare come la sua squadra, ormai, sia la controfigura di se stessa: troppo prevedibile e sfilacciata è la Lazio di questa parte di stagione per poter accampare alibi nella sconfitta con i giallorossi. Garcia gongola, rimane imbattuto dopo il quinto incontro ravvicinato con i cugini biancocelesti e, per l’euforia, si lascia andare ad una gaffe, o mezza gaffe, come capita a molti in questo periodo. «Se mi sento il tecnico ideale per questa città? Dopo il Papa, c’è Totti come re di Roma e, poi, il Libano: lo dico perché - così il francese - sto guardando la serie Romanzo Criminale in tv, anzi fatemi andare che c’è una nuova puntata...».

Chi scende

TOTALE PARTITE

SQUADRE

PUNTI

G

V

T

Brava e fortunata La nuova Roma si prende il derby Manolas, Nainggolan e Dzeko decisivi: Lazio ko Senza Totti e De Rossi, Garcia trova altri leader vare al bottino pieno anche senza le ripartenze o le accelerazioni tipiche del Dna di Gervinho e soci. Garcia esce da un pomeriggio che sarebbe stato perfetto se non fosse per la caviglia destra di Salah colpita dai tacchetti di Lulic. «Se non ha una frattura è un miracolo», di-

ce il tecnico romanista. Salah, uno degli uomini chiave di questa nuova Roma, è uscito dallo stadio con le stampelle: oggi gli esami diranno se si tratta solo di una dolorosa contusione o di qualcosa di più preoccupante (si teme l’interessamento dei legamenti).

Apre Dzeko su rigore 10’ pt (ma il fallo è fuori area) Raddoppia Gervinho Roma

2

Lazio

0

Roma

Lazio

(4-2-3-1)

(4-3-3)

Szczesny 6; Torosidis 6, Manolas 7, Rudiger 6,5, Digne 6; Nainggolan 6,5, Vainqueur 6,5 (28’ st Keita sv); Salah 5,5 (13’ st Florenzi 6), Iago Falque 6, Gervinho 7 (36’ st Iturbe sv); Dzeko 6,5

Marchetti 5; Basta 5, Mauricio 5, Gentiletti 5, Radu 5 (22’ st Keita 6); Parolo 5, Biglia 6, Lulic 6; Candreva 5 (36’ st Matri sv), Djordjevic 5 (17’ st Klose 5), F. Anderson 6

ALL. Garcia

6 ALL. Pioli

26’ pt

E Chi scende Candreva

12

9

0

3

24

9

15

12

8

3

1

12

7

5

3. Roma

26

12

8

2

2

27

13

14

4. Napoli

25

12

7

4

1

22

8

14

5. Sassuolo

22

12

6

4

2

14

10

4

6. Milan

20

12

6

2

4

15

16

-1

7. Juventus

18

12

5

3

4

16

11

5

8. Atalanta

18

12

5

3

4

13

14

-1

9. Lazio

18

12

6

0

6

16

20

-4

10. Sampdoria

16

12

4

4

4

19

17

2

11. Torino

15

12

4

3

5

17

18

-1

12. Palermo

14

12

4

2

6

12

16

-4

13. Empoli

14

12

4

2

6

13

18

-5

14. Chievo

13

12

3

4

5

14

12

2

15. Genoa

13

12

3

4

5

12

16

-4

16. Bologna

12

12

4

0

8

11

15

-4

17. Udinese

12

12

3

3

6

10

15

-5

18. Frosinone

11

12

3

2

7

11

18

-7

19. Verona

6

12

0

6

6

8

19

-11

20. Carpi

6

12

1

3

8

10

24

-14

In caso di parità di punti la classifica viene stilata in base a: 1° Scontri diretti; 2° Differenza reti negli scontri diretti; 3° Differenza reti generale; 4° Maggior numero di reti segnate; 5° Sorteggio. Le prime due direttamente in Champions League, la terza ai preliminari di Champions, quarta e quinta in Europa League, le ultime tre retrocedono in serie B.

T

Abbaglio Tragliavento Gentiletti stende Dzeko, l’arbitro fischia il rigore che il bosniaco realizza. L’errore di Tagliavento è evidente, perché il fallo del biancoceleste è fuori area.

ARBITRO: Tagliavento 4 AMMONITI: Gentiletti, Biglia, Radu, Rudiger, Vainquer, Digne, F. Anderson SPETTATORI: 30 mila circa

0-0

Torino-Inter p.t.: 32' Kondogbia (In)

0-1

9 reti: Higuain (Na), Eder (Sa, 2 rig.). 7 reti: Kalinic (Fi). 6 reti: Gervinho (Ro), Insigne (Na), Bacca (Mi, 1 rig.). 5 reti: Pjanic (Ro), Salah (Ro), Dybala (Ju, 2 rig.). 4 reti: Baselli (To), Felipe Anderson (La), Muriel (Sa), Paloschi (Ch), Pavoletti (Ge), Quagliarella (To), Saponara (Em), Babacar (Fi, 1 rig.), Ilicic (Fi, 4 rig.).

Palermo-Chievo s.t.: 26' Gilardino (Pa)

1-0

Roma-Lazio 2-0 p.t.: 10' Dzeko (Ro) rig.; s.t.: 18' Gervinho (Ro) Sassuolo-Carpi p.t.: 28' Sansone (Sa)

1-0

Napoli-Udinese s.t.: 8 Higuain (Na)

1-0

Sampdoria-Fiorentina 0-2 p.t.: 10 Ilicic (Fi) rig.; s.t.: 13 Kalinic (Fi)

Prossimo turno 13a Giornata 22/11 - Ore 15,00 Atalanta-Torino Bologna-Roma

Sab. ore 18,00

Carpi-Chievo Fiorentina-Empoli Genoa-Sassuolo Verona-Napoli Inter-Frosinone

ore 20,45

Juventus-Milan

Sab. ore 20,45

Lazio-Palermo Udinese-Sampdoria ore 12,30

5

Vince il Perugia 1 Posticipo

della 12ª di serie B: Perugia-Lanciano 2-0 (Del Prete, Fabinho). Stasera ore 20,30: Crotone-Avellino.

Basket: Serie A, Torino ko

Pistoia e Milano al top

Palo Nainggolan

st Gara chiusa Nainggolan lancia Gervinho, l’ivoriano sfrutta una mancata diagonale di Mauricio, ingaggia un duello mille all’ora con Basta e beffa Marchetti per il 2-0 finale.

Superlega: Molfetta-Verona 2-3; Modena-Milano 3-0; Piacenza-Padova 1-3; CivitanovaLatina 3-2; Perugia-Trento 3-1; Monza-Ravenna 1-3. Classifica: Modena, Verona 8; Civitanova 7; Perugia, Trento, Latina 6; Molfetta 5; Ravenna 4; Piacenza, Padova 3; Monza 1; Milano 0.

Atletica, scandalo Iaaf

Oggi rapporto Wada 1 La

Iaaf trema perché lo scandalo sul doping è destinato ad allargarsi. Oggi la Wada rende pubblico il rapporto che ha portato all’indagine sull’ex presidente Diack e la Russia rischia addirittura di essere bandita dalle Olimpiadi di Rio.

Traversa Anderson

La Roma pareggia il conto dei legni, è Nainggolan a centrare il palo da fuori area. Poco prima Dzeko aveva sfiorato il 2-0 con un tocco sotto porta.

18’

Milan-Atalanta

Serie B: stasera il Crotone

5

RETI: pt 10’ Dzeko (rig.); st 18’ Gervinho

DIFF

In breve

Il primo e unico vero pericolo creato dalla Lazio arriva da un tiro da venticinque metri di Felipe Anderson: la traiettoria è velenosa, la traversa salva Szczesny.

40’ pt

S

27

Marcatori Chi sale

F

27

Frosinone-Genoa 2-2 p.t.: 6' Pavoletti (Ge); 31' Blanchard (Fr); 38' Diakite (Fr); s.t.: 30' Gakpe (Ge)

F. Anderson 6

RETI P

2. Inter

Empoli-Juventus 1-3 p.t.: 19' Maccarone (Em); 31' Mandzukic (Ju); 38' Evra (Ju); s.t.: 39' Dybala (Ju)

SYNCSTUDIO

N

1. Fiorentina

Verona-Bologna 0-2 p.t.: 6' Giaccherini (Bo); 14' Donsah (Bo)

Salah ko, Garcia in ansia

La Roma vista nel derby ha lanciato un messaggio diverso al campionato perché, d’ora in poi, le dirette concorrenti per lo scudetto sanno che i giallorossi possono arri-

5,5

Classifica

Risultati

L’analisi

L’errore dell’arbitro

7

E

La partita

Manolas, Nainggolan e Dzeko, dunque. Un difensore, un centrocampista e l’attaccante: sull’asse decisivo per le fortune di ogni allenatore la Roma ha costruito una vittoria che pesa perché arrivata attraverso la cattiveria (agonistica) e la concretezza sotto porta. Manolas ha guidato la difesa come avrebbe fatto un capitano di lungo corso, Nainggolan si è impossessato della metà campo con la solita voglia di dividersi in quattro e Dzeko ha saputo unire qualità e quantità in misura industriale. Tutto attorno, un gruppo attento a evitare le sfumature e concentrato sull’obiettivo, sotto lo sguardo di Totti dalla tv e di De Rossi dalla tribuna e con Florenzi pronto a scattare dalla panchina per blindare il successo. Cambiano i leader, non il prodotto. Questa la sintesi, felice, per la Roma, una novità non di poco conto, perché da queste parti il derby si è sempre declinato con le fortune, e gli umori, di Totti o De Rossi e, ultimamente, di Florenzi.

Chi sale

Serie A Tim

1 La 6ª giornata di serie A:

Pistoia-Cantù 95-89; Brindi- Atletica/2, cross si-Venezia 89-84; CasertaDel Buono bel rientro Capo d’Orlando 78-66; Trento-Pesaro 81-74; Varese-Tori- 1 Federica Del Buono torna no 92-78; Milano-Bologna 87- a gareggiare dopo sette mesi e 72; Cremona-Reggio Emilia vince a Levico Terme (Trento) 68-61 (giocata sabato); stase- la quinta edizione del Cross ra (20,45, Sky Sport 2) Sassa- della Valsugana, 6 chilometri ri-Avellino. Classifica: Mila- in 20’09”. In dicembre partecino, Pistoia 10; Trento, Brin- perà agli Europei di cross. disi, Reggio Emilia, Venezia 8; Sassari, Caserta, Cremo- Nuoto: meeting Legnano na, Varese, Capo d’Orlando 6; Rivolta altro record Avellino 4; Cantù, Pesaro, Bologna, Torino 2. 1 Matteo Rivolta al meeting di Legnano (vasca corta) migliora ancora il record italiano Volley: Superlega dei 100 farfalla, che aveva riTrento ko a Perugia toccato soltanto 7 giorni fa: da 50”32 a 50”10. 1 Risultati del 3º turno di


LA STAMPA LUNEDÌ 9 NOVEMBRE 2015

La storia

1920 l’esordio

GIULIA ZONCA

PRIME DONNE AI GIOCHI

Ma in due discipline e in via sperimentale, l’apertura vera (con atletica e ginnastica) arriva soltanto nel 1928

EX GINNASTA

Sport .45

.

il caso

Venerdì previsti omaggi e fiori per il compleanno ma lei resta per conto suo: «Lasciamo il passato dove sta»

TEODORO CHIARELLI INVIATO A SCARPERIA

I 100 anni di Carla, quando le donne erano “atletesse” La signora Marangoni, argento ai Giochi del ’28, primo podio rosa per l’Italia 100 anni di Carla Marangoni non saranno solo un compleanno speciale, saranno la festa delle Olimpiadi al femminile. L’anniversario è venerdì, 13 novembre, e in tanti vogliono celebrare questa straordinaria signora, solo che lei se ne sta a casa sua e il quartiere la protegge: la privacy è fondamentale. Vive nel centro di Pavia, solitaria, indipendente, alternativa come è sempre stata, fin da quando, dodicenne, si è presa un argento ai Giochi di Amsterdam. Prima medaglia azzurra al femminile, l’ha vinta con altre undici coetanee nella ginnastica a squadre: «le bambine di Pavia», così ribattezzate perché la più giovane aveva 11 anni e la più adulta 17. Il gruppo ha fatto la storia perché quella era la prima edizione aperta alle donne in diverse discipline. Le chiamavano «atletesse», con poco garbo e ancor meno considerazione. La prossima estate le donne a Rio si avvicineranno al 50 per cento degli atleti e devono ringraziare le pioniere e mandare dei fiori alla signora Carla che ne custodisce la memoria.

I

ANSA

Sergio Marchionne, presidente della Ferrari

F1, Marchionne gela Todt: “Un tetto al costo dei motori? Concetto osceno”

«L

I complimenti del regime

Lei non ama parlare di quei tempi, forse perché sono anni complicati da celebrare e si portano dietro troppe ansie. Era il 1928, quel secondo posto a sorpresa divenne un successo fascista che «il Balilla» celebrava così: «12 testoline irrequiete di vivacissime maschiette, 24 gambe agilissime», la stessa Marangoni ha ricevuto i complimenti di Mussolini «e non mi hanno dato alcun orgoglio». Lo ricorda in una intervista del 2012, l’ultima che ha concesso prima di riprendersi definitivamente il suo spazio. Conquista per cui ha lottato una vita. Tra le prime in Italia a prendere la patente, non si è mai sposata, non si è mai fatta una famiglia, tutt’ora preferisce l’autonomia e si fa giusto un po’ aiutare dalla nipote Anna che fa da filtro, o meglio da sbarramento, per chi prova ad avvicinare chi ha fatto la storia. La definizione in realtà è priva di enfasi: lei davvero ha contribuito a cambiare la percezione della donna, nello sport e nella società, solo che non gradisce fanfare. È consa-

a posizione della Ferrari è di una chiarezza incredibile mentre quella di Jean Todt è un concetto assolutamente osceno». Non usa mezzi termini o perifrasi il presidente della Ferrari, Sergio Marchionne, parlando della disputa con il presidente Fia ed ex dirigente Ferrari, a proposito della polemica sulla vendita dei motori agli altri team. Todt una settimana fa aveva criticato la Ferrari commentando la decisione di porre il veto sul tetto di spesa per i motori da vendere ai team minor. Il numero uno del Cavallino e amministratore delegato di Fca è al Mugello dove si gode con evidente soddisfazione i 50 mila tifosi accorsi alle finali Mondiali dei clienti sportivi del Cavallino. Un’occasione imperdibile anche per fare il punto sulle ultime vicende della Formula 1. «Todt dice: “Voi ci guadagnate a fornire i motori ai clienti” e si lamenta per il no posto dalla Ferrari sulla vendita a prezzo politico di motori ai team minori - insiste Marchionne - La posizione della Ferrari è però di una chiarezza incredibile. Cercare di illuderci che sia la Fia, sia la Fom possano passare ai costruttori di motori l’obbligo, l’impegno e l’onere di finanziare altre squadre lo considero un concetto assolutamente osceno e al di fuori di qualsiasi tipo di aspettativa economica e industriale». Insiste il manager italo-canadese: «L’impatto sui costi dell’azienda nel gestire lo sviluppo di un motore è di una complessità enorme. Se si sapesse l’impegno finanziario che è richiesto da una squadra a un’azienda come la Ferrari per sviluppare le power unit... Il prezzo stabilito per i clienti non coprirebbe nemmeno il costo delle candele».

Solitaria Carla Marangoni, qui ripresa nella sua abitazione di Pavia, è nata il 13 novembre del 1915

MATTIA ZOPPELLARO

pevole che le competizioni oggi sono troppo diverse per qualsiasi tipo di paragone e poi è difficile guardarsi indietro e ripensare a quel podio. Le ragazze olandesi che vinsero l’oro erano per la maggioranza ebree e quattro di loro morirono nei campi di concentramento. Ricordare è anche soffrire, forse per questo la signora preferisce non guardare indietro.

La medaglia persa

Carla Marangoni ha lasciato la ginnastica qualche anno dopo quegli strani Giochi che hanno aperto la strada della parità. Era giovanissima, ma di professionismo ancora non si parlava, figuriamoci al femminile, così l’idea di restare in palestra era esclusa. È diventata contabile convinta che i numeri le avrebbero

Ad Amsterdam un esercizio muto e moderno 1 C’erano solo cinque squadre in competizione nel 1928, prima edi-

zione per la ginnastica al femminile. Le ragazze azzurre volteggiarono senza musica in un esercizio con gli attrezzi, che il professor Grevi, padre di Vittorio, poi autore del Codice di procedura penale, aveva preparato avvalendosi di una rivoluzionaria combinazione di spalliera, piani inclinati e tavoli ginnici.

garantito una certa libertà, ha preso la licenza nautica giusto per aggiungere un altro capitolo alla sua fantastica smania di uguaglianza, ha trovato un posto nella motorizzazione quando aveva vent’anni e l’Italia entrava in guerra al fianco della Germania. Già allora non aveva idea di che fine avesse fatto la medaglia «non me le portavo certo appresso». I trofei le hanno sempre ispirato una certa noia, sono pezzi ingombranti, spesso polverosi, e non ci si può portare dietro tutto. Ha seguito i Giochi 2012 in tv, quelli del 2008 l’hanno lasciata perplessa: «Gli italiani durante la cerimonia di apertura scherzavano troppo». Il Coni, che la ricorda domani in un convegno dedicato a donne e sport, avrà preso nota. Anche se lei non dispensa regole, nella sua lunga esistenza ne ha seguita una sola: niente legami, meno che mai con il passato.

11 anni LA MEDAGLIATA PIÙ GIOVANE

Gina Giavotti, con i suoi 11 anni e 302 giorni, resta la più giovane della storia olimpica Oggi il limite è di 14 anni

La squadra «Le bambine di Pavia» come erano chiamate le ginnaste dagli 11 ai 17 anni argento nel 1928 Carla Marangoni è la 1ª a sinistra

RICORDI TRISTI Quattro delle olandesi che vinsero l’oro morirono nei campi durante la guerra

«Vettel è proprio un raqazzo d’oro»

Altro tema caldo, la possibilità di collaborare dalla prossima stagione per fornire i motori alla Red Bull. Secondo Marchionne la possibilità di cooperare con la Red Bull rimane un’opzione valida. «La Ferrari, però, non può andare a dotarla di un motore equivalente a quello utilizzato dal nostro team in gara. Noi siamo in grado di mettere le nostre capacità ingegneristiche e motoristiche a disposizione di altri team, ma lo si dovrà fare con un progetto diverso che non riguardi la condivisione dei nostri motori da gara». Alla fine il saluto a Sebastian Vettel, Marchionne lo abbraccia e bacia sulle guance: «È proprio un ragazzo d’oro».

LA FRASE

L’accordo con Red Bull resta un’opzione possibile ma a loro non daremo mai motori uguali a quelli usati in gara Sergio Marchionne PRESIDENTE FERRARI


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46

SPECIALE LA STAMPA/PUBLIKOMPASS LUNEDÌ 9 NOVEMBRE 2015

La sfida digitale: una grande opportunità per le imprese

Conferenza stampa Robotic World 1 Lunedì 9 novembre alle

Programma

La trasformazione digitale è una grande opportunità per le imprese, da cogliere con entusiasmo e con slancio: oggi è la principale leva per crescere sul mercato, realizzando maggiori volumi di business e conseguendo, al contempo, consistenti vantaggi in termini di efficienza e riduzione dei costi. Il 23 novembre dalle 9 alle 13 al Centro Congressi di via Vela 17 l’associazione degli industriali torinesi lancia una importante iniziativa per la trasformazione digitale delle imprese associate finalizzata alla crescita della loro competitività e dell’intero sistema imprenditoriale e produttivo. L’iniziativa Digital Industrial Transformation è volta a facilitare lo sviluppo di progetti di trasformazione digitale delle imprese associate e a sostenere la competitività e lo sviluppo del business nelle aziende, soprattutto in quelle di piccola e media dimensione che non sempre hanno all’interno le competenze necessarie per affrontare la trasformazione del proprio business nel mondo digitale. Il progetto intende accompagnare le imprese nel loro percorso di trasformazione digitale, attraverso formazione da parte di esperti, azioni di supporto alla progettazione, testimonianze di imprenditori che hanno già avviato un processo di digitalizzazione, interventi di aziende leader del mondo digitale. Sono previsti workshop formativi e progettuali di accompagnamento sui principali temi della trasformazione digitale di

A fianco il programma dell’iniziativa dell’Unione Industriale nata per incentivare la trasformazione digitale delle imprese associate

ore 11.30 presso l’Unione Industriale verrà presentata «A&T – Robotic World», la prima manifestazione italiana dedicata alla robotica industriale, al mondo dell’automazione e a tutte le sue principali filiere di riferimento.

Incontro impresa quali l’innovazione nel rapporto con i clienti (digital marketing, customer relationship management, e-commerce, posizionamento sui social e analytics), la trasformazione digitale dei processi (applicazioni mobili, tecnologie cloud, automazione, logistica, internet delle cose, realtà aumentata, work force management), l’arricchimento digitale dei prodotti (tracciabilità e tagging, progettazione di prodotti più intelligenti, ecologici e user friendly); l’innovazione dei modelli di business (servizi associati ai prodotti, sistemi di pagamento, filiere virtuali). I workshop sono organizzati in collaborazione con la Fondazione Torino Wireless, il Politecnico di Torino e l’Istituito Superiore Mario Boella. Vi sarà inoltre un ciclo di incontri «I Leader Digitali raccontano» con alcuni dei principali leader di mercato per sensibilizzare le aziende sugli strumenti e prodotti disponibili per l’aggiornamento della propria impresa. L’idea guida di questo progetto risiede nel fatto che la digitalizzazione consente alle aziende di creare valore e aumentare i margini di profitto, grazie ad un uso intelligente di dati, informazioni, tecnologie e processi digitali. Iscrizioni on line sul sito www.ui.torino.it.

l’iniziativa

Accordo Unione -Iren 2016, più risparmio per i primi iscritti Da settembre scorso a oggi, il mercato dei derivati finanziari sull’energia elettrica ha conosciuto un importante trend ribassista, che ha creato le condizioni per la formulazione di prezzi al dettaglio per il 2016 sempre più competitivi. L’accordo UnioneIren Mercato per la fornitura di energia nel 2016 alle associate, raggiunto a fine settembre e da poco annunciato su queste pagine, già prevedeva un set di prezzi estremamente competitivo anche alla luce del nuovo scenario di mercato mutato rispetto al momento della sua stipula. L’Unione ed Iren hanno comunque voluto dare alle imprese un forte segnale di attenzione al contenimento dei costi energetici, migliorando ulteriormente la convenienza dall’accordo con l’introduzione di un nuovo extra bo-

in breve

L’accordo di Unione e Iren per il risparmio energetico

nus, che eleva di fatto il risparmio dal 13 per cento dello scorso anno al 15 per cento del 2016. Proprio perché il nuovo beneficio va ad impattare positivamente su un set di condizioni già molto performanti, non sarà dato a tutti ma solo alle imprese che hanno già a oggi aderito e a quelle che aderiranno entro il prossimo 20 novembre, ma solo fino a concorrenza di un volume complessivo massimo di 60 milioni di kWh. Con il nuovo bonus si delinea per il 2016 un quadro di condizioni esclusivo per gli associati di assoluto privilegio, composto da prezzi competitivi e condizioni contrattuali studiate dall’Unione ed Iren per assicurare la massima tutela al cliente finale. Per maggiori informazioni: Servizio Energia, telefono 011 5718.228, e-mail: energia@ui.torino.it.

Business angel, istruzioni per l’uso

Energia nucleare 1 EEN Confindustria Pie-

monte, Amma ed Enea organizzano una giornata dedicata ad Iter, sigla di International Thermonuclear Experimental Reactor, il più grande reattore sperimentale in costruzione in Provenza che permetterà il passaggio alla produzione massiva di energia nucleare da fusione. L’incontro che si terrà lunedì 16 novembre ore 9.30 15.30 presso il Centro Congressi sarà dedicato a presentare le opportunità di business per le imprese del Piemonte legate alle partnership europee, al trasferimento tecnologico e alle procedure per commesse e gare d’appalto. La partecipazione all’iniziativa è gratuita. Iscrizione entro il 10 novembre a een@confindustria.piemonte.it.

Bando PHD ITalents 1 Lunedì 16 novembre, dal-

le ore 9 alle 11.30, presso il Rettorato delll’Università di Torino si terrà l’incontro «PHD ITalents: dottori di ricerca nelle Imprese», per presentare il primo bando nazionale che favorisce l’inserimento di dottori di ricerca nelle imprese attraverso un co-finanziamento che copre, per tre anni, il costo di assunzione - 80 per cento per il primo anno, 60 per cento il secondo, 50 per cento il terzo). PHD ITalents è gestito in partenariato dal Miur, Fondazione Crui per le Università Italiane e Confindustria. Per info: www.unito.it/eventi.

Assemblea Materie plastiche 1 L’Associazione Industrie

Il Club degli Investitori e la Società Consortile Ogr-Crt, in collaborazione con l’Unione Industriale di Torino e 42Accelerator, martedì 17 novembre dalle 14.30 organizzano un incontro al Centro Congressi di Via Vela 17, dedicato al ruolo del «business angel» nel successo delle start up. I «business angel» sono, a differenza dei fondi di venture capital e di private equity, investitori che operano su base informale e fiduciaria. Ad aprire i lavori saranno Licia Mattioli, Massimo Lapucci e Giancarlo Rocchietti, presidente dell’Unione Industriale, direttore generale della Ogr-Crt e presidente Club degli Investitori. Interverranno tra gli altri, Sophie Manigart, professore e fondatore Ban Vlaanderen, Cristina Tumiatti, presidente Ggi Torino e i fondatori, insieme ai loro business angel, di MyTable, SeoLab e Win Medical. Per iscrizioni: http://businessangel-si-diventa.eventbrite.it

Materie Plastiche organizza la sua assemblea presso la sede di Chilab - Materials and Microsystems Laboratory, centro di eccellenza della ricerca in scienza dei materiali, del Politecnico di Torino. L’appuntamento è per martedì 10 novembre alle ore 16.30, in Palazzo Einaudi, Lungo Piazza d’Armi a Chivasso. Per info plastica@ui.torino.it, tel. 011 5718369.

Inaugurazione Medicina oncologica 1 A Torino è stato inaugura-

to presso la Irmet il primo percorso Pet - strumento di diagnostica fondamentale nella diagnosi e nel percorso terapeutico - appositamente dedicato ai piccoli pazienti oncologici. Utilizzato per la diagnosi e il monitoraggio, è stato studiato per rendere meno pesante il percorso di cura e rappresenta un’importante novità nel panorama sanitario del territorio.


9A

Gli autovelox della settimana

DAL 12 NOVEMBRE AL 10 DICEMBRE A 9,90 EURO IN PIÙ

* In edicola con La Stampa *

12

Che tempo che fa

Oggi Domani

11 nov

Corso Grosseto Via Pietro Cossa

Corso Moncalieri Strada Aeroporto

Corso Grosseto Via Pietro Cossa Corso Moncalieri Strada Aeroporto Via Sansovino Strada Pianezza Corso Cosenza Strada del Drosso Via Vigliani Via Plava

Via Zino Zini Via Pio VII Corso Francia Corso Peschiera Corso Trapani Via Mazzarello Corso Rosselli Corso Tazzoli Corso Orbassano

Corso Settembrini Corso Galileo Ferraris Corso Cosenza Corso Siracusa Corso Allamano Corso IV Novembre Corso Unione Sovietica Corso Cairoli Corso Montelungo

Corso Grosseto Via Pietro Cossa Corso Moncalieri Strada Aeroporto Corso Cosenza Lungo Stura Lazio

Corso Francia Corso Peschiera Corso Trapani Via Mazzarello Corso Rosselli

Via Botticelli Corso Vercelli Corso Giulio Cesare Via Zino Zini Via Pio VII

12 nov 1 Domenica 15 novembre 2015 nessun accertamento si ricordano inoltre le postazioni isse di c.so Regina Margherita 401/a e c.so Unità d’Italia

13 nov

14 nov LA STAMPA

Corso Grosseto Via Pietro Cossa Corso Moncalieri Strada Aeroporto Via Sansovino Strada Pianezza Corso Cosenza Strada del Drosso Via Vigliani Via Plava Via Zino Zini

Corso Peschiera Corso Trapani Via Mazzarello Corso Rosselli Corso Tazzoli Corso Orbassano Corso Cosenza Corso Siracusa Corso Francia Via Agudio Via Pio VII

Corso Settembrini Corso Novara Strada Traforo del Pino Corso Don Luigi Sturzo Corso Galileo Ferraris Corso IV Novembre Corso Allamano Corso Unione Sovietica Corso Cairoli Corso Montelungo

Corso Grosseto Via Pietro Cossa Corso Moncalieri Strada Aeroporto Via Sansovino Strada Pianezza

Corso Cosenza Via Zino Zini Via Pio VII Corso Novara Corso Francia Corso Peschiera

Strada Traforo del Pino Via Agudio Corso Don Luigi Sturzo Corso Trapani Via Mazzarello Corso Rosselli

Corso Grosseto Via Pietro Cossa

Corso Moncalieri Strada Aeroporto

9° 20° Oggi Ben soleggiato con cielo generalmente sereno salvo temporanee velature per nubi alte e sottili. Possibili foschie o banchi di nebbia nel primo mattino.

LUNEDÌ 9 NOVEMBRE 2015

Via Lugaro 15, 10126 Torino, tel. 011 6568111 B fax 011 6639003, e-mail cronaca@lastampa.it B specchiotempi@lastampa.it B specchiodeiquartieri@lastampa.it

A difesa dei pedoni Scrivete a pedoni@lastampa.it Su Twitter hashtag #pedoniarischio

Ci sono strade, a Torino, che sono un pericolo per i pedoni, ad ogni ora del giorno. Zone della città dove quotidianamente attraversare a piedi una via o una

La ragazzina si è buttata dal balcone

TORINO - Str. SAN MAURO, 18 TEL. 011.274.15.25 - 011.198.62.241 FAX 0112241887 Orario continuato 8.00-19.00 www.autoricambiral.it

TORINO - C.so REGINA MARGHERITA, 256 TEL. 011.437.50.64/88 - FAX 011.473.47.00 Aperto il Sabato

505 11 494 investiti

morti

feriti

piazza è una scommessa. Dov’è pericoloso addirittura camminare sul marciapiede. Ci sono strisce pedonali che gli automobilisti non considerano mai,

semafori che non vengono minimamente rispettati. Segnalateci (anche con una foto, se volete) qual è la strada pericolosa vicino a casa vostra.

IL BILANCIO DEL WEEKEND DELL’ARTE CONTEMPORANEA: AUMENTANO LE RICADUTE SUL TERRITORIO

È anoressica Si uccide a undici anni Era in cura, non voleva nutrirsi La ragazzina * Laeratragedia. a casa con la mamma e

non voleva mangiare, ha chiesto di andare un momento sul balcone e si è

Domani

LA POLITICA

Ancora una giornata ben soleggiata con cielo generalmente sereno salvo possibile formazione di foschie o banchi di nebbia nelle ore più fredde.

LAPRESSE

buttata. Dopo poco è morta al Regina Margherita. Per gli psicologi è stata «l’ultima richiesta di aiuto».

L’arte, un investimento sicuro per Torino

Noemi Penna A PAG. 53

Emanuela Minucci A PAGINA 48

IL CASO

“Così sfido il potere del Pd”

In cinquemila per cantare cori norvegesi

La candidata a 5 Stelle è la prima a correre per Palazzo Civico

Caos a San Salvario per un flash mob dedicato al Rosenborg

8° 19° Appendino: Sempre ben soleggiato con cielo generalmente sereno salvo possibile formazione di foschie o banchi di nebbia nelle ore più fredde.

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Mercoledì

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TORINO

LA STAMPA

Situazione Prosegue per gran parte della settimana la lunga fase di tempo stabile con giornate soleggiate e temperature insolitamente miti con lo zero termico oltre i 4000 metri.

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Assandri e Tropeano

Pier Francesco Caracciolo

ALLE PAGINE 50 E 51

A PAGINA 55

REPORTERS

La Borsa, uno spazio riconquistato Maurizio Ternavasio A PAGINA 49

Quei 180 foglietti in strada per ritrovare un’amica Cercasi Paola

CRISTINA INSALACO

L

a prima impressione è: sarà un disperato appello per trovare una signora scomparsa. «Sarà un marito in cerca della moglie - hanno ipotizzato molti torinesi, a passeggio per il centro - o si tratta della fuga dai genitori di una ragazzina?». Macché. L’autrice dei cartelli è Ausilia, detta Usy, una signora di 47 anni di Vercelli, che sabato ha tappezzato piazza Castello, via Garibaldi e Porta Palazzo con 180 fogli a righe tagliati a metà. Sopra ad ognuno ha

La signora Ausilia di Vercelli vuole trovare un’amica trasferitasi a Torino trent’anni fa PHOTO INSALACO

scritto, con il pennarello nero: «Paola Mazzone ti sto cercando». E dietro, con la penna rosa: «Usy. Chiamami al 393..». Il motivo di questa follia? Do-

po 30 anni Ausilia vuole riabbracciare la sua vecchia amica dell’infanzia, della quale ha perso ogni contatto. «Non mi sono rivolta a “C’è

posta per te” perché non me la sento di parlare davanti alle telecamere», racconta Ausilia. Così ha pensato bene di appiccicare cartelli in ogni angolo del centro. «La voglio vedere per invitarla al mio matrimonio, per rivivere con lei i ricordi della nostra amicizia. Quando abitavamo a Vercelli e ci confidavamo ogni cosa». Dopo i vani tentativi di contattarla su Facebook, la sua speranza è che Paola si imbatta in uno dei 180 foglietti. Anche se l’impresa sarà ardua: non sa nient’altro di Paola se non il fatto che 30 anni fa si è trasferita a Torino. In un quartiere a lei ignoto.


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48 .Cronaca di Torino

STAMPA .LA LUNEDÌ 9 NOVEMBRE 2015

I giorni della cultura Le curiosità

Un’offerta di alta qualità, diversificata, che ha attratto un pubblico numeroso ed eterogeneo: i giorni torinesi dell’arte si chiudono con la consapevolezza e l’orgoglio di una sfida vinta

Il bilancio in cinque eventi

Ç Artissima Non solo numeri: c’è soddisfazione anche per l’alto livello qualitativo degli espositori, spesso con stand sviluppati intorno a progetti curatoriali, come Back to the Future

I conti della Contemporanea

“L’arte vale un milione in più” La Camera di Commercio: “Aumentate del 25% le ricadute sul territorio” EMANUELA MINUCCI NOEMI PENNA

Sabbia 1 Mucchietti

di sabbia: sparsi nelle gallerie più influenti sono state fra le opere più incomprese (e calpestate) di Artissima: in parecchi casi si è dovuto spostare l’installazione lontano dalle suole dei visitatori più distratti

«Un weekend straordinario. E se ad ammetterlo sono anche i taxisti torinesi, solitamente severi nel giudizio, è tutto dire». Ecco la sensazione a caldo di Guido Bolatto, segretario generale della Camera di Commercio che parla di «un risultato che va oltre le più rosee aspettative». E dà un tocco di concretezza al bilancio: «Possiamo prospettare una ricaduta sul territorio del 25% in più rispetto allo scorso anno». Quando già per ogni euro speso ne erano tornati sul territorio 1,4, per un totale di 4 milioni di euro. Calcolatrice alla mano, quest’anno il weekend d’oro vale una cosa come 5 milioni di euro: «Ma per i dati definitivi bisognerà attendere qualche giorno conclude il segretario -. In ogni caso sono questi i risultati di quando si investe bene e si fa promozione ancor meglio: il novembre di Contemporary è diventato per molti turisti l’imperdibile “periodo dell’arte a Torino”. E i risultati fanno ormai pensare a una tradizione su cui è bene puntare». Gli albergatori

Frigo e banane 1 L’artista

russa Alina Chaiderov con il suo frigo d’antan pieno di banane ha ricevuto il premio Illy: l’opera era già stata acquistata dal Museo Ettore Fico che provvederà ogni settimana a riempirlo di banane fresche

«Fra Artissima, Monet alla Gam, Raffaello alla Reggia di Venaria e il sole con temperature primaverili non possiamo che ritenerci molto soddisfatti dei risultati», commenta Alessandro Comoletti di Federalberghi. «In centro l’occupazione delle camere ha sfiorato il 90 per cento mentre in periferia si è arrivati al traguardo non facile da raggiungere del 60 e 70 per cento: fosse sempre così sarebbe una manna». BookingPiemonte, il portale istituzionale delle prenotazioni delle camere online della Regione, re-

Il futuro Il contratto di Sarah Cosulich

1 Il contratto di Sa-

REPORTERS

Un sistema che coinvolge tutta la città

rah Cosulich è scaduto. Il prossimo cda della Fondazione Musei dovrà discutere del suo caso. Da un lato infatti c’è il Comune che vorrebbe prolungarle l’impegno ancora per un anno e chi invece, come le fondazioni bancarie, preme perché si faccia un bando come peraltro previsto dalla legge.

Gli appassionati di arte contemporanea hanno trovato appuntamenti di grande interesse non solo tra gli spazi dell’Oval del Lingotto

50

52.000

eventi

i visitatori

Sono quelli organizzati a Torino nel lungo weekend dell’arte contemporanea

È l’affluenza dichiarata da Artissima ovvero 2000 persone in più dell’anno scorso

gistra inoltre un aumento delle richieste del 25% rispetto allo scorso weekend.

la parte del leone l’ha fatta «Artissima», una delle cinque fiere internazionali più importanti al mondo. Le sue 207 gallerie, di cui 66 italiane e ben 141 straniere, hanno animato le sei

Il piatto forte

Tutti concordano sul fatto che

sezioni della kermesse con opere ed esperienze arrivate da 35 paesi. L’Oval del Lingotto parlava al 70% una lingua diversa dall’italiano, e i visitatori hanno apprezzato il grande mix. Sono stati annunciati 52 mila ingressi, duemila in più rispetto all’edizione 2014. Anche «Paratissima» allestita a tempo di record a Torino Esposizioni, ha ottenuto il successo desiderato: 45 mila presenze secondo le prime stime degli organizzatori. L’XFactor dell’arte, vetrina per i talenti emergenti con 400 creativi iscritti, quest’anno si interrogava sul filosofico dilemma «Ordine o caos?». A vince-

re è stato il secondo, in omaggio ad una creatività senza schemi nè vincoli. Tutti gli altri

E poi ci sono gli altri. «The Others», grazie al suo sdoppiamento, quest’anno ha portato per cinque giorni all’ex carcere delle Nuove e all’ex Borsa Valori 200 artisti e 28 mila visitatori. «Operae» il Festival del design indipendente si è spostato a Palazzo Cavour: fra i suoi stucchi barocchi, orfani della catteliana «Shit and Die, sono andati in scena gli esperimenti di creatività più fantasiosi del settore. Li hanno ammirati in 14.500.


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LA STAMPA LUNEDÌ 9 NOVEMBRE 2015

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Cronaca di Torino .49

Ç

Ç

Ç

Paratissima

The Others

Operae

Ç Flashback

La rassegna si conferma come una concreta occasione di visibilità per gli artisti, grazie anche ai premi: oltre a quello che porta il nome della kermesse, anche i premi Collino, Nice e Mauto

Risposta positiva da critica e pubblico per The Others alle Nuove e all’ex Borsa Valori : con i suoi 200 artisti dall’Italia e dall’estero, si attesta sempre più come fiera internazionale

Il festival del design indipendente è riuscito a fare scelte improntate alla qualità che hanno incontrato il gradimento del pubblico, con i casi più interessanti del panorama internazionale

L’evento del Pala Alpitour, quello più di nicchia del week end artistico torinese, ha visto partecipare un pubblico eterogeneo, riuscendo a coinvolgere galleristi e collezionisti sempre più giovani

La storia MAURIZIO TERNAVASIO

er anni è caduta nel dimenticatoio. Ci si passava davanti, e neppure la si notava, tale era l’incuria che durava dal 1992, quando venne definitivamente chiusa. Lo scorso giugno il Festival dell’Architettura aveva per qualche giorno «resuscitato» l’ex Borsa Valori, ma poi tutto era tornato come prima. E dire che quel palazzo all’angolo tra via San Francesco da Paola e via Cavour, di fronte a piazzale Valdo Fusi, è uno dei capolavori dell’architettura torinese del Novecento.

P

Viva l’arte

La magia si è ripetuta la scorsa settimana grazie a The Others, che l’ha utilizzato come palcoscenico della manifestazione di arte contemporanea oltre alla tradizionale location delle ex carceri Le Nuove. E migliaia di persone hanno potuto vedere da vicino quel meraviglioso salone sormontato da una cupola in alluminio larga 40 metri. Dopo i bombardamenti del vecchio palazzo della Borsa Valori nella seconda guerra mondiale, la Camera di Commercio decide di costruire un nuovo edificio. Il concorso bandito nel 1951 viene vinto dagli architetti Roberto Gabetti, Aimaro Isola, Giorgio e Giuseppe Raineri con il progetto «Stellage», termine del linguaggio borsistico indicante un particolare tipo di contratto. I lavori, per un importo di 350 milioni di lire, iniziano nell’autunno del 1953. L’edificio, all’avanguardia anche dal punto di vista tecnologico, disponeva di quadri elettrici luminosi, di oltre 400 apparecchi telefonici e di 140 linee esterne. Gabetti e Isola progettano anche gli arredi per gli interni. Il palazzo viene inaugurato il 9 luglio 1956. Una ventina di anni fa l’av-

I danni della guerra

La borsa

Il parcheggio

Una rara immagine del Palazzo Morozzo e della Regia Scuola di Ingegneria

L’edificio di via San Francesco da Paola ha ospitato per 35 anni la borsa torinese

Per più di vent’anni il piazzale Valdo Fusi è stato un parcheggio a cielo aperto

Il palazzo di piazzale Valdo Fusi

Dalle bombe ai galleristi Rinasce un capolavoro L’ex Borsa Valori abbandonata da 23 anni ora cerca un futuro vento della Borsa telematica ne sancisce l’abbandono. Una storia infinita

Ora si tratta di capire quale sarà il futuro dell’ex Borsa Valori, emblema in negativo di un luogo (piazzale Valdo Fusi, appunto) da sempre al centro delle polemiche per la sua contrastata destinazione. Sin da quando i bombardamenti radono al suolo le preesistenze, ossia il Convento delle Convertite, poi sostituto dalla Regia Scuola di Ingegneria (l’attuale Politecnico) e dal Museo Industriale. Nasce così uno spiazzo di cui non si sa bene cosa fare. Nel 1964 il famoso architetto finlandese Alvar Alto con Leonardo Mosso ne individua una possibile sistemazione pensando ad un centro alberghiero, amministrativo e per congressi in un’area interamente pedonale con un parcheggio sotterraneo. Il progetto si ferma però alla fase di studio. Nei primi Anni 70, dopo che aveva visto la luce la nuova Ca-

1956 l’anno in cui viene inaugurata la Borsa Valori progettata da Gabetti, Isola e dai fratelli Raineri

mera di Commercio disegnata da Carlo Mollino, cambia lo skyline. Quel grande piazzale diventa un (brutto) parcheggio a cielo aperto che nel 1980 viene intitolato a Valdo Fusi. Dieci anni più tardi la Camera di Commercio promuove un’indagine sulla sistemazione definitiva dell’area antistante la sua sede. Il gruppo di lavoro analizza diverse tipologie di progetti, tutti incentrati su una pedonalità diffusa, l’attraversamento di spazi liberi e possibili connessioni con il sistema verde circostante. Ecco allora il parcheggio sotterraneo (verrà inaugurato nel 2004), per il quale però non viene preso in considerazione il piano di copertura. Il Comune indice l’ennesimo concorso di «riassetto ambientale» volto alla «riqualificazione e rivalutazione della piazza», con un verde artificiale in saliscendi che asseconda le pendenze del grande piazzale presto invaso dagli skaters. I cittadini storcono il naso. Molti

si lamentano della sua bruttezza e della sua inutilità.

Camera di Commercio Viene inaugurata nel 1972 su progetto dell’architetto torinese Carlo Mollino

Il nuovo corso

Poi arrivano le Olimpiadi invernali del 2006, quando la struttura che c’è proprio nel mezzo ospita Casa Canada. Dopo una fase di quasi abbandono, con tutte le ulteriori polemiche che ne erano conseguite, la piazza diventa uno dei punti di ritrovo della movida grazie al Jazz Club, che nel 2007 ha aperto i battenti nel giardino d’inverno lato via Giolitti per ospitare concerti ed eventi vari, ma anche all’Open Baladin, vero e proprio paradiso degli amanti della birra. Ora si tratta di «far sistema», approfittando anche della vicinanza con l’hotel Vittoria di via Pomba, uno dei più bohémien alberghi italiani, a cui si accede anche da piazza Valdo Fusi. Che potrebbe definitivamente convincere anche i più scettici, se solo quell’angolo dell’ex Borsa Valori rinascesse definitivamente.

REPORTERS

The Others La kermesse di arte contemporanea ha riaperto per una settimana i suoi battenti


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50 .Cronaca di Torino

In attesa degli annunci

STAMPA .LA LUNEDÌ 9 NOVEMBRE 2015

Il Movimento Cinquestelle ha scelto senza fare le consultazioni on line

Chiara Appendino si candida Parte la corsa a Palazzo Civico Il primo obiettivo grillino è portare Fassino al secondo turno

ANSA

Fassino Sindaco in carica eletto al primo turno per il centrosinistra nel 2011 non ha ancora detto se si ricandiderà, forse l’annuncio arriverà a fine mese. Intanto scalpita Lorusso

Napoli Ex parlamentare di Forza Italia e sindaco di Valgioie Sembra in testa alle soluzioni proposte da Forza Italia e non bocciate dalla Lega Nord

Airaudo L’ex sindacalista della Fiom e deputato di Sel è pronto a candidarsi per guidare un progetto politico in grado di unire la sinistra oltre il Pd, sabato la prima verifica

il caso MAURIZIO TROPEANO

a corsa del Movimento 5 Stelle alla conquista di Torino parte dal mercato coperto della Falchera Nuova, un quartiere popolare alla periferia Nord della città. Alle quattro del pomeriggio di una domenica soleggiata e calda di fronte ad una cinquantina tra militanti ed abitanti del quartieri i pentastellati presentano Chiara Appendino, 31 anni, consigliera comunale. È lei che proverà a battere Piero Fassino e il «sistema di potere del Pd» e si presenta annunciando come prima decisione, in caso di vittoria, il taglio del 30% dei fondi «destinati da Fassino ai portaborse». Si becca gli applausi dei presenti e l’appoggio di parlamentari (Laura Castelli e Alberto Airola) e consiglieri regionali (Giorgio Bertola e Davide Bono). Ma nel giorno del suo debutto ufficiale si nota l’assenza di Vittorio Bertola, il capogruppo in Consiglio comunale, che via Facebook annuncia l’addio alla politica, criticando con i giornalisti le modalità della nomination. Appendino, infatti, è stata scelta all’unanimità non da una consultazione on line, o attraverso le primarie come è successo a Milano, ma per acclamazione da parte di una platea di 250 attivisti per l’intensa e «impegnata attività sui temi importanti per la città di Torino», si spiega nel comunicato stampa.

L

Stesso metodo del 2011

Perché questa scelta? Bono la spiega così: «A differenza di quanto avviene per le elezioni di livello superiore, per le comunali viene data la facoltà agli attivisti di scegliere lo strumento per selezionare il candidato sindaco. Qui abbia-

31 anni Chiara Appendino, consigliera comunale dal 2011 è sposata e aspetta una bambina che nascerà a gennaio

mo optato per la conoscenza diretta e l’attivismo sul territorio». E Airola ricorda che nel 2011 è stato usato lo stesso strumento. Appendino prova a guadare oltre e parla «delle proposte di governo della città che sono nate dal dialogo con gli attivisti e con i cittadini». E si descrive così: «Io mi vedo come la punta di un iceberg fatto di persone e idee che in questi anni di governo del Pd nessuno è stato in grado di ascoltare». Obiettivo ballottaggio

Il programma è in fase avanzata di elaborazione, ma alla falchera Appendino inizia a declinare alcuni punti chiave, quelli che nella strategia del Movimento 5 Stelle dovrebbero permettere di raggiungere un primo obiettivo: evitare che Piero Fassino vinca al primo turno. E se il sindaco in carica e il Pd restano il primo bersaglio da colpire, il senatore Airola punta il dito anche sul «centrodestra che in questi anni, anche nella scelta dei candidati sindaco è stato complice di questa situazione che ha portato alla deindustrializzazione della città». Appendino, così, ammette che «il nostro obiettivo è arrivare al ballottaggio e vincere. Non abbia-

mo paura di governare». L’aspirante sindaco grillina, però, esclude «alleanze con i partiti al secondo turno» ma «non Taglieremo del 30% esclude un confronto aperto le risorse destinate tutti i cittadalla giunta Fassino con dini e le associaai portaborse e li zioni che sono a lavouseremo per il lavoro disposte rare con noi».

I punti

Vogliamo costruire una Torino sicura, solidale e salubre e una comunità urbana che unisca

Il programma

La prima carta che gioca l’Appendino in questa lunga campagna elettorale è un classico cavallo di battaglia del MoviLa cultura deve mento 5 Stelle: il taglio dei costi essere di tutti e per della politica: «I tutti, è ora di dire cinque milioni basta agli sprechi di risparmio in anni delegati ai grandi eventi cinque rivanti dal taChiara Appendino glio dello spoil system fassiniaconsigliere comunale e candidato sindaco M5S no serviranno spiega la candidata sindaco del M5S - per promuovere azioni nei confronti delle piccole e medie imprese per creare nuovi posti di lavoro

Roberto Rosso: “Io disponibile, ma scelga la gente” “Senza primarie il centrodestra è spacciato” 1 «L’unica possibilità che ha il centro-

destra per non suicidarsi come ha fatto negli ultimi 10 anni sono le primarie». L’avvocato Roberto Rosso, ex parlamentare Pdl ed ex candidato sindaco nel 2001 contro Chiamparino, spinge per le primarie nel centrodestra. Proposta sostenuta insieme a Raffaele Fitto all’assemblea dei Conservatori e Riformisti. «A decidere i candidati siano i cittadini, che hanno la saggezza e il polso della città, e non Berlusconi, che li sceglie sulla base dell’avvenenza se sono donne e del portafoglio se sono uomi-

ni». Rosso ne ha per tutti: «Se già in campagna elettorale Salvini e Meloni rinunciano a fare scelte in autonomia da Berlusconi, come la designazione dei candidati, cosa potrebbero combinare se ottenessero mai incarichi di governo? Se la gente non va a votare è perché sa che la politica è un pastrocchio». Rosso ha in testa le primarie all’americana, con numerose tappe elettorali, e non quelle del Pd, in una sola tornata. Secondo Rosso avrebbero una doppia utilità: «I candidati dovranno dimostrare di essere davvero contrapposti alla sini-

Lontani i tempi di Rosso con Berlusconi stra e potremmo coinvolgere molti cittadini e farli sentire protagonisti». E lei, Rosso, si candida sindaco? «Vorrei fossero i cittadini a indicarmi nelle primarie. Io sono disponibile ma non ho ancora preso una decisione definitiva». [F.ASS.]

«Violati i diritti delle popolazioni»

La sentenza ad Almese

I giudici internazionali hanno letto la sentenza al teatro Magnetto «In Valsusa sono stati violati i diritti delle popolazioni»

Il Tribunale dei Popoli condanna la Tav “Il governo sospenda l’esecuzione” PAOLA ITALIANO

«In Valsusa si sono violati i diritti fondamentali delle popolazioni». Un contesto in cui «sono represse le manifestazioni di pensiero e riunione e sono accusati persino di terrorismo coloro che vi prendono parte». Così parlò il Tribunale permanente dei popoli, una giuria internazionale che gira il mondo per esaminare le richieste di chi ritiene lesi dei diritti e che ieri pomeriggio ha emesso ad Almese, in un teatro Magnetto stracolmo, la sua sentenza sulla Tav Torino-Lione. Nell’incontro conclusivo di quattro giorni di lavori, i giudici - dopo un

paio di messaggi di stima alla valle in lotta e un sentito incoraggiamento a proseguirla hanno letto le loro conclusioni (che saranno seguite da un documento più completo) a una platea che le ha accolte con applausi scroscianti, perché ripercorrono in misura pressoché totale quelle che erano le loro accuse, per terminare con la raccomandazione al governo italiano di sospendere l’esecuzione dell’opera. Senza alcuna implicazione giuridica, perché quello che si è pronunciato è un tribunale di opinione. Per il Tpp sono da censurare tutti i comportamenti tenuti da tutte le istituzioni in qualche misura coinvolte. A partire da

stabili indirizzati ai giovani». Secondo Appendino la colpa principale di Fassino è stata quella di non aver «avuto il coraggio di raccontare quello che sta vivendo realmente la città dove una persona su 10 vive in povertà». Ecco perché il M5S «non vuole occupare

quello dell’Unione europea, colpevole di «omissione di risposte concrete» alle richieste di informazioni e agli appelli sulle illegalità denunciate, e «acritica delle posizioni dello Stato italiano»; e che ha permesso il «consolidamento e il cofinanziamento dell’opera». Sono da condannare le forze di polizia e le forze armate che hanno «represso i diritti», hanno agito illegalmente i prefetti che nelle zone interessate hanno emesso ordinanze illegittime. È stato condannato l’Osservatorio sulla Torino-Lione, che sarebbe servito solo a simulare un processo partecipativo, di fatto escludendo i dissidenti. E poi, i giudici hanno giudi-

cato altri giudici, sentenziando che c’è stata una «persecuzione penale e l’uso sproporzionato della forza», fino all’indignazione per il reato di terrorismo che si è arrivati a contestare «affidando alla repressione di poli-

zia e giudiziaria i problemi di rilevanza democratica», legge il giudice Philippe Texier, magistrato onorario della Corte suprema di Cassazione francese. Ci sono le condanne, ma non ci sono i condannati. Che hanno

rinunciato, quelli invitati, a usare le due ore a loro disposizione sabato mattina. Oltre al rifiuto di Mario Virano, direttore di Telt, ha declinato l’invito anche il presidente dell’Osservatorio Paolo Foietta: oltre a lamentare una convocazione ricevuta solo pochi giorni prima della sessione, Foietta ha preso atto «che nessuno avrebbe preliminarmente istruito e verificato le accuse in contraddittorio», oltre a stupirsi per la lettura della sentenza «in casa» dei No Tav. E non c’erano a difendersi nemmeno i rappresentanti dei non meglio specificati dalla sentenza mezzi di informazione, che hanno agito come «patetici agenti di disinformazione».


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LA STAMPA LUNEDÌ 9 NOVEMBRE 2015

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Cronaca di Torino .51

IL VOTO PER IL SINDACO Intervista FABRIZIO ASSANDRI

Il capogruppo 5 Stelle in Comune stronca la scelta

Ma l’ex amico Bertola l’attacca “Chiara sindaco? Senza di me è troppo a sinistra e impreparata”

i sarei atteso più trasparenza e democrazia online. Temi che il Movimento sta abbandonando, anche per questo mi sento sempre più fuori posto».

te però trovavamo la quadra».

«M

Come giudica le posizioni di Appendino?

«Per Grillo dobbiamo essere oltre i partiti, quindi non condivido le sue aperture a sinistra. Andare dietro Airaudo e la Fiom è un errore politico. Se su questi temi il Movimento segue la sinistra radicale tradisce l’elettorato, tranne una fetta di delusi dalla sinistra».

Vittorio Bertola, capogruppo 5 Stelle, s’aspettava d’essere tradito dalla consigliera Appendino, che da candidata sindaco non l’ha voluta come vice?

«I nostri contrasti non sono nuovi. Ma non mi è piaciuto che la scelta sia arrivata da una riunione di partito chiusa, invece che da un’assemblea aperta per lo meno agli iscritti al portale nazionale: forse il risultato sarebbe stato un po’ diverso».

Appendino è pronta per essere sindaco?

«Su scuola e cultura è imbattibile, ma su trasporti, ambiente, welfare è ancora molto poco preparata. Per carità, si preparerà, ma la mia esperienza sarebbe stata utile. Va bene urlare e attaccare. Ma la sfida per i 5 Stelle è sulle competenze: senza non si va da nessuna parte».

Eppure proprio dalla rete la attaccano. Su Facebook scrivono che è stata l’assemblea a decidere. Come ribatte?

REPORTERS

potere ma restituirlo ai cittadini per costruire una città sicura, solidale e salubre». Soprattutto spiega Giorgio Bertola, capogruppo in Regione «vogliamo ricucire il rapporto con le periferie. Per questo la nostra campagna elettorale parte dalla Falchera».

Le periferie Il M5S ha scelto di aprire la campagna elettorale alla Falchera Nuova

«I sostenitori di Appendino scrivono un messaggio precotto, con lo stampino, dicendo che mi sono inventato tutto. Ma è solo un modo per nascondersi dietro a un dito, fare muro di gomma. All’assemblea erano cento attivisti, l'apparato - lo so è una brutta parola - appiattito su Appendino, che non ha avuto fiducia in me. C’è chi mi ha sostenuto in privato, ma non ha avuto coraggio davanti a lei. Mi sarei

E lei ora che cosa farà?

REPORTERS

aspettato un grazie e arrivederci, invece ora mi attaccano, ma fanno solo brutta figura». Il movimento è spaccato?

«Ho scelto di non ricandidarmi anche per non dividerlo di più. Ma questi commenti dimostrano che nel Movimento c’è un dibattito da bassa tifoseria».

Insieme Vittorio Bertola al centro con Beppe Grillo e Chiara Appendino sul palco in p. Castello

Scusi, ma allora perché voleva fare il vice di Appendino?

«Perché per vincere le elezioni è importante creare unità, tenere insieme diversi punti di vista. Su immigrati, suk, occupazioni e altro abbiamo sempre avuto posizioni opposte. Incontrandoci sulle soluzioni concre-

«Vado avanti fino a fine mandato, ma non voglio più fare il semplice consigliere per altri 5 anni. Ho 41 anni e non è troppo tardi per rientrare nel mondo del lavoro, col mio mestiere da informatico guadagnavo il doppio che da consigliere. Comincerò a guardarmi attorno, perché mi sono caricato sulle spalle buona parte degli impegni, dovendo lasciare il lavoro. A differenza di Chiara che ha preso il part-time e fa l’attività istituzionale nel tempo libero».


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LA STAMPA LUNEDÌ 9 NOVEMBRE 2015

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Cronaca di Torino .53

In breve Mirafiori

La storia

Chiuso il bar che rubava la corrente elettrica

NOEMI PENNA

Per loro, le bollette della luce stavano a zero da almeno da 11 mesi. I carabinieri hanno denunciato i titolari del «Bar Claudia», in via Carlo del Prete, che insieme ad altri due condomini del palazzo avevano manomesso i contatori per non pagare la corrente elettrica. Dall’inizio dell’anno, salgono così a otto i locali di Torino chiusi per il medesimo reato. Gli esercizi controlla ti sono già una cinquantina.

na richiesta di aiuto estrema. Una ribellione verso il cibo, al sedersi a tavola per cenare con la propria famiglia. Sono queste le possibili cause che hanno spinto ieri sera Anna al folle gesto: aprire la finestra e buttarsi nel vuoto, dal terzo piano della sua abitazione in centro. Per lei non c’è stato nulla da fare: i sanitari del 118 hanno provato a rianimarla e trasporla all’ospedale Regina Margherita, ma è morta poco dopo l’arrivo al pronto soccorso. Aveva solo 11 anni. A confermare l’incubo dell’anoressia sono stati proprio i genitori ai carabinieri. Prima del tragico epilogo, lotte per il cibo, per condividere il rito di ogni domenica senza l’ansia della bilancia, troppo precoce per una ragazzina di prima media.

I casi in Piemonte

Una vicenda già vista

La tragedia della ragazzina suicida: soffriva di anoressia

U

Quella di Anna è, purtroppo, una storia che si ripete. Laura, milanese di 13 anni, un metro e 71 per 46 chili, si è buttata dal settimo piano convinta che soltanto la morte l’avrebbe aiutata a uscire dalla ragnatela della depressione. Gli ultimi pensieri li ha affidati al suo diario segreto: ieri in mensa ho mangiato un pezzo di torta grande. Adesso devo rimediare. Di Modena è una ragazzina di 15 anni che ha scelto di lanciarsi dall’ottavo piano per metter fine ai suoi problemi con il cibo. E ancora tre anni fa la tragedia della torinese Elena, che si è tolta la vita buttandosi dalla finestra del suo appartamento al settimo piano, a Madonna di Campagna. Chi sono i casi a rischio

Molto brave a scuola, con buoni profitti in ogni attività: ragazze brillanti, con molti amici e famiglie presenti, ma quasi sempre in conflitto con la figura materna. E’ questo il profilo standard della giovane

Sono almeno 400 i nuovi casi di anoressia in Piemonte e l’età dei malati è sempre più bassa

Quincinetto

Getta otto cuccioli da un dirupo

“Quel salto nel buio è stata l’ultima richiesta di aiuto” La mamma le chiede di mangiare, ma lei (11 anni) si butta dal balcone anoressica: inizia a mangiare sempre meno e il cibo diventa una tortura, proprio come il terrore d’ingrassare. A descrivere i campanelli d’allarme utili a riconoscere per tempo il disturbo alimentare è la psicologa e psicoterapeuta Monica Marchetti. «Non deve stupire che venga colpita una ragazza così giovane, purtroppo l’età si sta abbassando. S’inizia già a 7 anni, selezionando il cibo, masticandolo lentamente, diminuendo le calorie basandosi su luoghi comuni e digiunando di nascosto. Le ragazzine si confron-

Purtroppo non è strano che vengano toccate anche ragazze così giovani Il malessere si allarga Spesso si inizia a 7 anni digiunando di nascosto e confrontandosi con le amiche Monica Marchetti Psicologa e psicoterapeuta

tano con le amiche, si misurano le cosce, si confrontano ossessivamente con la bilancia. Altro comportamento che dovrebbe preoccupare i genitori è lo sport eccessivo e la frequentazione di ambienti che esaltano la magrezza. Talvolta anche il fumare, perché toglie la fame. Le motivazioni

A far scattare il folle gesto spesso è la rabbia verso l’incomprensione del problema e la non accettazione degli altri delle ansie che si stanno vivendo. «La cena saltata, il cibo scartato so-

no solo un pezzo del puzzle - , afferma la dottoressa Gabriella Tocchi del Centro Libenter di Torino, specializzato nei disturbi alimentari - . Sono problemi multifattoriali, ed è fondamentale farsi aiutare da specialisti oppure rivolgendosi al medico di base. Noi svolgiamo attività nelle scuole, già dalle elementari. E il problema più grave che evidenziamo è l’emulazione. Ci vuole molta forza e determinazione a non assecondare lo stimolo della fame: per uscire dal tunnel bisogna catalizzarla nell’altro senso».

FEDERICO GENTA

he anche il canile di Caluso avesse scaricato il cacciatore amante dei safari, lo si era già capito nel primo pomeriggio di sabato. Quando lo stesso protagonista, Luciano Ponzetto, confermava la notizia «ringraziando per la fiducia» la struttura di cui è stato direttore sanitario per sedici anni, e in modo particolare Luciano Antonio Sardino. Il presidente della sede della Lega nazionale per la difesa del cane, tra i firmatari del «comunicato ufficiale» diffuso soltanto ieri.

C

Quali sono le ragioni dell’allontanamento? Beh, diciamo che la ricostruzione del consiglio direttivo della struttura sembra andare un po’ oltre le pur oggettive pressioni arrivate negli ultimi giorni dagli ambientalisti, dalla Federazione nazionale degli ordini veterinari e dall’Enpa, che era arrivata a chiedere ai Comuni convenzionati con il canile di sciogliere gli accordi di collaborazione. La condanna

Certo, Ponzetto e i collaboratori del suo studio «si sono di-

Aperte tutti i giorni: piazza Massaua 1, sempre aperta (24 ore su 24); atrio Stazione Porta Nuova, dalle 7,00 alle ore 19,30. Orario minimo 9-19,30: via San Marino 37; via Reggio 1/A; corso Trapani 150; via Cimabue 8; via dei Mille 48; via Pietro Cossa 106; via Oglianico 4; piazza della Vittoria 29; corso Regina Margherita 218/ bis; corso Vittorio Emanuele II 84; corso Turati 38; corso Unione Sovietica 491; strada San Mauro 35; corso M. D’Azeglio 100. Di sera (19,30-21,30): piazza Galimberti 7; via Foligno 69; via Sempione 112; via San Remo 37; via Sacchi 4; corso Vitt. Emanuele II 66; corso Traiano 73; corso Francia 1/bis. Di notte (19,30-9): via XX Settembre 5; via Nizza 65; piazza Massaua 1. Informazioni: www.farmapiemonte.org

Ponzetto accanto a un Asia Ibex abbattuto in Kirghizistan Per queste immagini sono arrivate le condanne di Fronte Animalista, Federazione veterinari, ordine di Torino, Enpa, e Lega nazionale per la difesa del cane

Il canile scarica il veterinario “Noi siamo contrari a ogni forma di caccia” il caso

farmacie

Lo scandalo

Le motivazioni della revoca degli incarichi al medico di Caluso

mostrati molto attenti ai bisogni oltreché scrupolosi nelle cure degli ospiti a quattro zampe del nostro rifugio». La condanna dell’ormai ex direttore, però, appare pressoché totale: «Ci teniamo a sottolineare con forza la nostra totale contrarietà, dell’associazione, del presidente e di tutti i suoi collaboratori, rispetto a qualsiasi forma di caccia o abuso su animali, selvatici o domestici essi siano». Perché allora affidarsi, sin dal ’99, a Luciano Ponzetto. Che, gli va riconosciuto, non ha mai nascosto le proprie passioni e nel suo stesso ambulatorio espone trofei e immagini del tutto analoghe a quelle che hanno sollevato il polverone sui social network? «La limitata disponibilità di risorse umane, di tempo e di denaro aveva creato la necessità di avere un ambulatorio veterinario situa-

Un uomo, ricercato dai carabinieri, ha gettato da un ponte otto cuccioli di cane e poi si è dato alla fuga in auto. È accaduto sabato sera lungo la provinciale per Quincinetto, nel Canavese. Il gesto è stato notato da un passante che ha chiamato i militari. I vigili del fuoco hanno tratto in salvo gli animali che sono stati poi affidati al canile di Ivrea. Gli investigatori sono adesso sulle tracce del responsabile, che rischia l’arresto fino a un anno e una multa salata, che può arrivare a diecimila euro.

to nelle immediate vicinanze della nostra struttura, che garantisse nel contempo un servizio professionalmente valido, adatto alle nostre esigenze e con costi moderati». Quindi, il colpo di grazia: «Ci teniamo però a precisare che non è il solo studio con il quale lavoriamo e che stavamo gia’ valutando la possibilità di altre forme di collaborazione». Schiacciati dal diktat

Insomma, i toni della difesa a oltranza del medico cacciato-

re, sulla cui professionalità nessuno ha mai posto il minimo dubbio, sembrano ormai scomparsi. Certo, nel comunicato, non mancano le critiche a Marco Bravi, responsabile dell’Enpa di Torino, «che pur senza conoscere la bontà della gran mole di lavoro che svolgiamo da tanti anni con passione e dedizione, si permette di porre diktat ai Comuni convenzionati con la nostra struttura, i quali nel corso degli ultimi 20 anni non hanno mai avuto nulla da eccepire».

Diktat per cui lo stesso presidente Sardino non nasconde le evidenti preoccupazioni. «Non è stato facile trovare le parole giuste per esprimere la nostra posizione, perché da brave persone ci siamo fatti degli scrupoli. Sicuramente siamo amareggiati per come si è evoluta la questione in questi ultimi giorni. Non troviamo giusto che il buon nome del canile, conquistato con anni di duro lavoro abbia rischiato di venir compromesso per altre questioni».


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LA STAMPA LUNEDĂŒ 9 NOVEMBRE 2015

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Cronaca di Torino .55 Certificato di qualitĂ

San Salvario

La societĂ di Sestriere ha ottenuto il riconoscimento qualitĂ Elite, ottenuto alla fine di un percorso di tre anni La Sestrieres Spa ha chiuso lo scorso anno con un fatturato di circa 30 milioni di euro,

Cinquemila in piazza per cantare come i tifosi del calcio norvegese Caos in largo Saluzzo: una strana moda nata sul web PIER FRANCESCO CARACCIOLO

Industria turistica: oggi chiude la campagna abbonamenti

C’erano oltre 5 mila ragazzi, nella notte tra sabato e domenica, nel cuore di San Salvario. Ma la movida, per una volta, non c’entra. La folla si era radunata in largo Saluzzo non per andare nei locali, ma per intonare un coro da stadio: tutti insieme in piazza per inneggiare al Rosenborg, la piÚ titolata squadra di calcio norvegese. Un originale flash-mob organizzato nei giorni scorsi su Facebook da Calciatori brutti, community seguita da un milione di persone che prende con goliardica ironia il mondo del pallone.

Adesso Sestrieres ha le carte in regola per quotarsi in Borsa “La decisione non è ancora presa ma ci pensiamoâ€? NADIA FERRIGO TORINO

Curva in strada

Intorno alla mezzanotte uno dei giovani, megafono in mano, ha iniziato ad intonare ÂŤShalalalalalalĂ ... oh RosenborgÂť. Un coro cantato negli spogliatoi dopo una vittoria dagli stessi calciatori norvegesi, il cui video sta facendo il giro del web. In un attimo largo Saluzzo si è trasformato in una curva da stadio. La folla di ragazzi, accalcati fino a riempire la piazza e debordare in via Saluzzo e via Baretti, ha seguito il ÂŤcapo-ultrĂ Âť e in tutto il centro storico del quartiere è risuonato il coro norvegese. Qualcuno lo ha accompagnato con trombette da stadio, altri hanno pensato bene di accendere dei fumogeni in mezzo alla piazza: ÂŤNon avevo mai visto niente del genereÂť, racconta don Mauro Mergola, parroco della chiesa dei Santi Pietro e Paolo, che pure - complice la movida - alle notti affollate è abituato. Fino all’una

Nelle intenzioni degli organizzatori, il flash-mob sarebbe dovuto durare solo qualche minuto. In realtĂ , è andato avanti quasi un’ora. L’entusiasmo da stadio, infatti, ha

ÂŤNon c’è nulla di deciso, ma abbiamo tutte le carte in regola per il debutto in Borsa: starĂ a noi valutare se e quando le condizioni saranno ottimali per crescere ancoraÂť. Ăˆ con grande soddisfazione che Giovanni Brasso, presidente di Sestrieres Spa, commenta il certificato di qualitĂ Elite, ottenuto alla fine di un percorso di tre anni pensato e realizzato da Borsa Italiana in collaborazione con l’universitĂ Bocconi di Milano. Spesso le realtĂ economiche piĂš dinamiche sono le piccole e medie imprese, che però sono anche quelle che hanno le maggiori difficoltĂ a mettere in pratica i loro progetti di crescita: Elite affianca le migliori aziende italiane in un percorso di cambiamento culturale e organizzativo, cosĂŹ da avvicinarle ai mercati di capitali e facilitandone l’espansione internazionale e i rapporti con il sistema bancario e assicurativo. ÂŤIl percorso si compone di tre fasi: si inizia con una serie di incontri formativi a Piazza Affari, per poi mettere in pratica in azienda i suggerimenti e le linee guida acquisite. L’ultimo passo è una ve-

FOTO CARACCIOLO

Shalala, oh Rosenborg La zona è rimasta bloccata per il grande afflusso di giovani, accorsi per una specie di goliardata lanciata su Facebook

avuto il sopravvento: ÂŤDopo i cori norvegesi, sono partiti quelli inneggianti a Juventus e Torino: solo all’una è tornata la normalitĂ Âť, continua Don Mauro. Che aggiunge: ÂŤSono rimasto impressionato dalla forza di Facebook: non c’era mai stato in largo Saluzzo l’assembramento dell’altra notte dice - . Ma bisogna stare atten-

Sono impressionato, in largo Saluzzo non c’era mai stato un assembramento come l’altra notte Don Mauro Mergola Parroco Santi Pietro e Paolo

ti a gestire nel modo migliore iniziative del genere: se a farle nascere è qualcuno che non ha buone intenzioni, possono essere fonte di tensione o minaccia per il quartiere. Il club nordico: Grazie

L’evento di San Salvario, oltre che dagli organizzatori, è stato apprezzato dai vertici del Rosenborg. Sul proprio profilo Facebook il club di Trondheim ha condiviso uno dei tanti video della serata che in queste ore stanno impazzando sui social network, commentandolo con l’italianissimo hashtag “#grazieâ€?. Intanto ÂŤCalciatori bruttiÂť ha giĂ messo in programma un nuovo flash-mob analogo a quello dell’altra sera. Si terrĂ a Bari il 14 novembre prossimo.

ra e propria simulazione della quotazione - spiega Brasso -. Da questa esperienza abbiamo imparato moltissimo, oggi possiamo dire che la Sestrieres sotto il profilo strutturale, finanziario e della gestione è pronta per quotarsiÂť. Ancora presto però per dire se è il momento è propizio. ÂŤBisogna fare una distinzione: per le aziende c’è una crescita fisiologica, che abbiamo sempre perseguito negli ultimi dieci anni - spiega Brasso - , poi c’è quella esponenziale, che passa anche per le acquisizioni di altre proprietĂ . In questo caso non si può prescindere dal contesto economico: al primo posto ci sono le valutazioni sulle possibilitĂ di sviluppo del mercatoÂť. Dopo aver chiuso lo scorso anno con un fatturato di circa 30 milioni di euro, la Sestrieres si prepara per la nuova

3 anni Ăˆ la durata del progetto Elite realizzato da Borsa Italiana con l’UniversitĂ Bocconi

stagione sciistica - oggi è l’ultimo giorno di campagna abbonamenti per sottoscrivere lo skipass regionale a prezzo promozionale - con l’incognita di sempre: il meteo. ÂŤIl nostro lavoro è come quello dei contadini: molto di come andrĂ l’annata lo decide il tempo, che mi piace definire il nostro socio occultoÂť, continua Brasso. Fondata nel 1973 per la costruzione e la gestione di impianti di risalita nell’area di Sestriere, negli anni il gruppo torinese ha acquisito anche gli impianti di Sauze d’Oulx, Cesana Torinese e Claviere, fino a diventare l’unico gestore del comprensorio Vialattea, il piĂš grande in Italia a far capo a un’unica proprietĂ . ÂŤLa quotazione in Borsa non è l’unica possibilitĂ data da Elite - conclude - , esperienza che ci ha aperto le porte di prestigiose realtĂ internazionali, dai fondi di investimento alle bancheÂť. Il vivaio per le piccole e medie imprese ha presentato la scorsa settimana 26 nuovi ingressi di societĂ italiane di diversi settori, dal food con la milanese Panino Giusto, servizi informatici, prodotti industriali e anche qualche nome noto al grande pubblico come l’operatore turistico Alpitour.

1 Un lettore scrive:

2 ÂŤIn piccolo anche noi torine-

si abbiamo la “nostraâ€? SalernoReggio Calabria. Mi riferisco ai lavori nel sottopasso di corso Giambone dei quali è scomparso anche il cartello che riporta informazioni di carattere generale e la data prevista di fine lavori...Âť.

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12345678934A3BC956DECFF 64 3B3 9 34 4 69764 3 65C 4D41 C9 BC77 8 47 4 5 C9 4 88 4D41A6B 4 3B7 49 8 938 43BBC4 678C 4D41 5349 7 678347C5 349 7 678C 1

FLAVIO ROSSI

Una lettrice scrive:

2 ÂŤMi riferisco a quanto scrit-

to su “Specchio dei tempiâ€? (sabato 31 ottobre) dall’Ufficio Stampa Gtt. ÂŤCredo che i Signori dell’Ufficio Stampa non abbiano mai preso la linea 4, perchĂŠ è “normaleâ€? vedere molti fermi davanti alle porte, controllare ogni fermata e... scendere quando sulla pensilina vedono i controllori!! ÂŤCertamente chi resta sul tram ha l’abbonamento o il biglietto, quindi scende decisamente la percentuale di chi non paga!! Non ho mai visto acquistare il biglietto dalle emettitrici pre-

senti sul 4, forse... non me ne sono accorta!! Stesso discorso vale per la linea 51, qui è frequente incontrare gente che beve, mangia patatine... lasciando il pullman poco pulito. Ma nessuno dice niente e decisamente mancano i controlli. ÂŤIl cittadino comune non vede alcun miglioramento, basta sentire le lamentele sui mezzi, e avere dei controllori “NON FISSIâ€? sul mezzo, certamente non aiuta. ÂŤSe c’è tutto questo miglioramento, perchĂŠ Gtt non investe di piĂš sia aumentando i controllori sui mezzi sia mettendo piĂš pullman durante la sera?Âť. LUCIANA BIANCHETTI

Una lettrice scrive: sera ho prelevato contanti allo sportello Poste Italiane di via Marsigli, questa mattina mi sono recata in banca per versarli e qui la sorpresa: una delle banconote da 100 euro era falsa. Sicuramente parte della colpa è mia perchè non le ho controllate attentamente, anche se non so se avrei saputo riconoscere un falso. A parte il nervoso per aver perso 100 euro, la cosa davvero piĂš fastidiosa è che a riciclare euro falsi sia una societĂ di proprietĂ dello Stato Italiano. Sostengo che l’azione sia stata fatta in assoluta malafede, poichĂŠ ogni operatore è dotato di rilevatore di

2 ÂŤGiovedĂŹ

banconote false. E, piĂš in generale, le Poste ormai si occupano anche di servizi finanziari per cui dovranno attenersi a procedure e controlli. Evidentemente la banconota è stata ritirata senza accorgersi del falso e anzichĂŠ poi metterli di tasca propria (visto l’errore) e fare il verbale, ritengono che sia piĂš semplice e corretto fregare, a loro volta, un altro cliente. Raccontando l’accaduto in ufficio, una collega mi conferma che è successo tempo fa anche a sua madre. Mi viene quindi il dubbio che questo comportamento non sia da attribuire al singolo operatore ma che sia comune prassiÂť. ENRICA

Una lettrice scrive:

2 ÂŤHo letto ieri 5.11 la lettera del-

la CittĂ di Torino in risposta alla mia sul degrado del centro...ho letto a colleghi, parenti, amici e nessuno - oltre a me - ha capito il senso di quella risposta di cui comunque ringrazio perchè una risposta è pur sempre un segno di attenzione. Nella mia lettera del 28.10 u.s. denunciavo un po’ con rammarico una situazione di degrado per il cittadino ma anche per gli organi politici e di vigilanza di questa cittĂ . La risposta è andata, per cosĂŹ dire, fuori tema: partendo da un analisi sociologica dei flussi migratori nelle grandi cittĂ rispetto ad una crisi

economica generalizzata, e finendo per promuovere e pubblicizzare l’accoglienza della CittĂ e delle Diocesi di Torino agli homeless e il relativo servizio di volontariato che rispetto, di cui anche io sono promotrice (senza pubblicizzarlo) e di cui giustamente va fiera la persona che ha scritto e di cui deve andare fiera tutta la cittĂ . Manca però la risposta al cittadino: cosa possiamo fare noi tutti? Stare a guardare? La mancanza di risposta diretta dovrebbe farmi capire che un cittadino che scrive con interesse e amore per la propria cittĂ venga con molta educazione invitato a pensare ad altro? Ăˆ questa la comunicazione tra cittadino e istituzioni? A volte, come diceva sempre un mio caro professore, la risposta è nella domandaÂť. SIMONA GEMMITI

specchiotempi@lastampa.it via Lugaro 15, 10126 Torino Forum lettere su www.lastampa.it/specchio www.facebook.com/specchiodeitempi


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LA STAMPA LUNEDÌ 9 NOVEMBRE 2015

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Cronaca di Torino .57

Oggi

Sado al Regio con la Filarmonica La Filarmonica del Regio di Torino diretta da Yutaka Sado, alle 20,30, esegue la Sinfonia n. 2 di Schumann e il concerto per pianoforte e orchestra di Chopin. Con questo concerto, Trt lancia la sua prima campagna di crowdfunding: l’obiettivo è di raccogliere 150 mila euro in tre mesi. [N.PEN.]

Il direttore giapponese Yutaka Sado

Domani

Neeley Superstar Sacro in rock Ted Neely torna nel celeberrimo musical che lo rese famoso nel 1973: Jesus Christ Superstar, allestito da Massimo Romeo Piparo per celebrare i primi 20 anni della versione italiana, in scenda martedì a sabato al teatro Colosseo. Biglietti da 25,50 a 45 euro. [N.PEN.]

Memoria ritrovata

Ted Neely

«In viaggio si ride, si urla e si piange, ma soprattutto si parla... e alla fine si arriva. Auschwitz diventa quindi la mèta di un percorso a ritroso nel tempo» dice il regista Danilo Monte

Mercoledì

A “Cinetica” il film di Monte

Maximilian-Gazzè Una vita in musica Max Gazzè presenta dal vivo il suo nuovo album «Maximilian», uscito il 30 ottobre su etichetta Universal, in anteprima del tour che partirà a gennaio. Appuntamento alle 18,30 in libreria Feltrinelli Express di Porta Nuova: per accedere al firmacopie bisogna aver acquistato il cd. [N.PEN.]

Max Gazzè

Giovedì

E al “Romano” storia di un amore gay sotto Putin

Zingaretti e Capuani Retroscena teatrale In occasione della messa in scena di «The pride» di Campbell, al Carignano dal 10 al 22 novembre, i protagonisti Luca Zingaretti e Monica Capuani incontrano il pubblico alle 17,30 al Gobetti, in via Rossini 8, in dialogo con Antonio Pizzi del Dams. L’ingresso è libero. [N. PEN.]

TIZIANA PLATZER

Luca Zingaretti

Venerdì

Uno show europeo per Tiziano Ferro Parte da Torino l’European tour di Tiziano Ferro: dopo il successo de «Lo stadio Tour» che quest’estate ha radunato oltre 300 mila spettatori, il fuoriclasse di Latina porta il suo Incanto al Pala Alpitour con uno spettacolo dall’imponente impianto scenico e la stessa band degli stadi. Biglietti da 41 euro. [N.PEN.]

Tiziano Ferro

Sabato

Foo Fighters Mito del rock Tutto esaurito (in dieci minuti dall’apertura della prevendita) il concertone dei Foo Fighters. Dave Grohl e compagni formano uno dei gruppi rock più importanti al mondo e premieranno i loro fan italiani con una doppia data: venerdì a Bologna e sabato al Pala Alpitour. Infoline: 02/530.06.501. [N.PEN.]

Due storie che viene facile avvicinare, perchè gli autori sono torinesi, e poi per l’idea che entrambi hanno avuto voglia di raccontare un pezzo di vita complicato, aprendo finestre autobiografiche e scrivendo sceneggiature che scavano non poco dentro le pance dei protagonisti. Due film proiettati un giorno dopo l’altro, due lavori che vanno in sala dopo la partecipazione alle ultime edizioni del Torino Film festival e del Torino Gay & Lesbian Film Festival. «È il travaglio di una famiglia» aveva definito al Tff il suo «Memorie - In viaggio verso Auschwitz» - la pellicola ha ricevuto il «Premio Avanti!» - Danilo Monte, trentanovenne documentarista nato a Napoli ma adottato da Torino dal ’99: sarà lui a narrare il viaggio verso il campo di concentramento, stasera alle 21 al CineTeatro Baretti (via Baretti 4) e mercoledì alle 21 al Cecchi Point (via Cecchi 17) per l’apertura della rassegna «Cinetica». Una vita in fuga

Foo Fighters

Domenica

«Dafa Yatu» Africa all’Hiroshima L’Hiroshima di via Bossoli 83 ospita la giornata «Dafa Yatu», festa dedicata alla musica e cultura africana. Nel pomeriggio ci sono gli stage di danza afro, poi dalle 20,30 ci si scatena con l’Orchestra Heritage, i Nee Griots, Cheick Fall e Naby Camara. [N.PEN.]

Viaggio nell’inferno di Auschwitz per tornare a vivere

L’Hiroshima di via Bossoli

Il regista tira i fili della memoria della sua famiglia, devastata dalle scelte esistenziali del figlio minore, Roberto, che ha trascorso gli ultimi anni della sua vita fra carcere, tossicodipendenza, comunità e esperienze psichiatriche. Il film è il raggiungimento in treno del luogo della devastazione umana, con Danilo e Roberto che provano a ricominciare a parlarsi, perchè nella tristezza di una vita in fuga, il dialogo all’interno della famiglia si è lentamente spento. Una fatica consistente ritrovare parole e pensieri da condividere, la si respira con le immagini che corrono sul paesaggio osservato dal finestrino del treno. E la scel-

Unione Industriale Le confessioni di Berlusconi nel libro di Alan Friedman 1 «Berlusconi si rac-

conta a Friedman. My Way» è il libro, edito da Rizzoli, con cui il Cavaliere ha deciso di confessarsi come mai prima d’ora, ripercorrendo le vicende giudiziarie, la passione per le donne e l’amarezza delle sconfitte. L’appuntamento con l’autore, il giornalista statunitense Alan Friedman (foto), inaugura domani sera alle 21 il nuovo ciclo de «I martedì sera» dell’Unione Industriale, in collaborazione con La Stampa. A moderare l’incontro sarà il vicedirettore Luca Ubaldeschi: si parlerà di politica, passato e futuro. I biglietti d’ingresso, gratuiti e validi per due persone, si ritirano nella segreteria di via Vela 17 o si scaricano dal sito internet www.centrocongressiunioneindustriale.it. [N.PEN.]

ta di Auschwitz ha un motivo, riporta all’infanzia: a 8 anni Roberto era un appassionato di storia, amava la Seconda Guerra Mondiale e il suo sogno era andare a visitare il campo di sterminio. Per i suoi 30 anni Danilo lo rende possibile, con l’accordo di documentare il riavvicinamento senza nascondere la sofferenza, ma nemmeno pensando di girare una vicenda troppo personale, perchè è convinto che in tanti possano ritrovarsi nella durezza dei giudizi. Diritti omosessuali

L’altro film è «Non accettare sogni dagli sconosciuti» di Roberto Cuzzillo, che passerà domani alle 20 al Cinema Romano (galleria Subalpina) nell’ambito della rassegna sui diritti umani «Rights on the movie». Dopo la partecipazione al

festival di Giovanni Minerba, il lungometraggio alla «prima» torinese, riporta la discussione sui diritti della comunità omosessuale. Il personaggio principale è Massimo, giovane nuotatore italiano che partecipa a una competizione sportiva a San Pietroburgo, dopo la legge antigay di Putin in Russia. La storia parla di un amore, con Vladimir, interprete della delegazione italiana, ma ovviamente le barriere che si contrappongono alla volontà della coppia sembrano altissime. Cuzzillo ha fondato nel 2005 la casa di produzione Enzimistudio, con cui produce i suoi lavori, ma realizzando anche un’associazione culturale indipendente con ragazzi che si occupano di video, fotografia, pittura e linguaggi creativi.


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LA STAMPA LUNEDÌ 9 NOVEMBRE 2015

Serie A1, vittoria rotonda per il Beinasco Con la vittoria per 4 a 0 contro il T.C. Castellazzo di Parma, l’U.S. Beinasco bissa il successo dell’andata e guadagna tre punti nella classifica del girone di Serie A1 femminile: a segno, Gatto Monticone su Tcherkes Zade (6/2 6/1), Vasylyeva su Terranova (6/2 6/0), Pairone (foto) su Nonnis Marzano (6/2 7/6), Gatto Monticone/Pairone su Marzano Nonnis/Terranova (6/1 6/0). [B. MAS.]

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PORT S Per le vostre segnalazioni quartieri@lastampa.it

BASKET Sconfitti per 78-92 Autore di 22 punti contro Varese Andre Dawkins è stato protagonista della miglior prestazione stagionale con la Manital con un 4/7 da tre punti

FEMMINILE Fixi, sconfitta di misura contro Schio

SERGIO VERDEROSA

Yvonne Anderson, 25 punti ALBERTO DOLFIN

REPORTERS

Anche Varese è troppo per la Manital Quinta sconfitta in sei partite, i torinesi sempre più in difficoltà e a fondo classifica

Analisi DOMENICO LATAGLIATA

Serie B Pms Allmag e Auxilium Cus Un ko per due 1 Due sconfitte in serie

L’

energia dell’Openjobmetis Varese. E le difficoltà della Manital, che pure ha retto per 20 minuti. Non abbastanza, ovviamente. Finisce allora con i lombardi in trionfo (92-78) e l’Auxilium Cus che incassa la quinta sconfitta del suo campionato rimanendo all’ultimo posto in classifica. Torino ha gli uomini contati viste le assenze di Rosselli e Ebi (oggi gli esami per valutare l’entità dell’infortunio muscolare accusato sabato), però inizia con buon atteggiamento. Robinson, prima di entrare in campo, saluta il presidente Forni con un bacio benaugurante e va a comporre il quintetto con Giachetti, Mancinelli, Dawkins e Ivanov: Cavaliero è l’anima dei padroni di casa, la Manital passa quasi subito alla difesa a zona 3-2 ed è Dawkins a risultare il più prolifico dei gialloblù. Lui che di media ne aveva segnati 8 prima di ieri, ne mette già 9 alla fine del primo quarto, quando la Manital accusa 6 lunghezze di ritardo (25-19)

dando però l’impressione di essere in partita. Costretto dalle assenze, Bechi concede minuti veri anche a Bruno Mascolo venendone ricambiato con una buona faccia tosta: un suo assist per la tripla di Mancinelli e uno show personale di Giachetti fruttano il 25-26. Dall’altro lato, la momentanea latitanza di Ukic (zero punti all’intervallo) è compensata da un Cavaliero formato nazionale (3/4 da tre punti): come già a Cantù, però, è Torino a giocare meglio la prima parte di gara (41-42) lavorando benissimo sotto i tabelloni (11 rimbalzi d’attacco), mettendo in mostra un Ivanov da applausi (13 punti, 11 carambole) e fallendo due volte il possesso del possibile +6. Il ribaltone

Dopo la pausa lunga si sveglia Ukic, per trattenere il quale i tifosi a inizio gara hanno mostrato decine di biglietti giganti recanti il suo nome: il croato ne mette 6 e Varese prova a scappare (54-47, parziale di 13-5 in meno di quattro minuti) anche perché Cavaliero non la finisce

B per Pms Allmag e Auxilium Cus Torino, che restano nelle retrovie dei rispettivi gironi pur dando qualche buon segnale in ottica futura. L’Allmag (girone B) ha pagato le scarse percentuali al tiro e la bella prova del collettivo avversario, cedendo 73-85 contro la Banca Popolare Vicenza. I gialloblù di Jacomuzzi hanno tirato male da tre punti, specialmente nelle prime due frazioni di gioco: 8/29 per loro, 8/19 per i biancorossi che hanno anche vinto la lotta a rimbalzo (28-37). Decisivo tra gli ospiti Nobile, inarrestabile nei pressi del canestro (18 punti, 11 rimbalzi e 25 di valutazione). Tra i torinesi, oltre a Gioria (15), ottimo il baby Baldasso (22, miglior realizzatore dell’incontro, nella foto). Marcatori Pms: Gioria 15, Agbogan 4, Tassone 7, Di Bonaventura, Trovato 7, Baldasso 22, Cattapan 2, Conti 10, Pichi 6. Nel girone A, l’Auxilium Cus ha disputato in trasferta contro Sant’Arcangelo la miglior partita della sua stagione (66-57) e può cominciare a pensare positivo: a casa della seconda, gli universitari hanno visto esordire Panzieri ricevendone in cambio la solidità tanto attesa, al punto che a fine gara la lotta a rimbalzo (38-36) è risultata quasi in parità. Tra i ragazzi di coach Arioli la palma del migliore va a Chiotti (21 punti, 14 rimbalzi, di cui 6 offensivi): bene però un po’ tutti, anche se c’è ancora molto da lavorare. Marcatori Cus: Russano, Blotto, Chiotti 21, Dello Iacovo 8, Bianchelli 3, Maino 18, Orsini [D. LAT.] 2, Panzieri 5, Crespi, Pappalardo.

più di crivellare la retina gialloblù e, quando persino Faye piazza una tripla, il divario si amplia (66-52 al 27’). La Manital entra nell’ultimo quarto indietro di 11 (68-57) subendo un parziale di 27-15 che pare indirizzare il match: uno schiaccione di Faye inaugura gli ultimi 10 minuti, difendere il proprio canestro diventa sempre più complicato e quando Galloway fugge in contropiede per piazzare l’ennesima affondata per la squadra di Bechi cala il sipario (79-61). Il prossimo match

Domenica al Ruffini arriverà Milano: in attesa di capire se potrà essere del match anche D. J. White, non resta che leccarsi le ferite. E capire quale strada prendere per rinforzare una squadra che ieri, almeno per 20 minuti, ci ha provato: Dawkins (protagonista della sua miglior prestazione stagionale: 4/7 da tre) e Miller restano in ballottaggio per conservare il posto, anche se ci sarà da valutare la posizione di Ivanov a seconda dello stop cui sarà costretto Ebi. Openjobmetis: Ferrero 2, Campani 8, Thompson 8, Galloway 7, Molinaro, Faye 19, Kukskis 8, Cavaliero 21 (5/7 da tre), Davies 13, Ukic 6. Manital: Ivanov 19 (12 rimbalzi), Miller 4, Mancinelli 15, Robinson 9, Dawkins 22, Fantoni 2, Mascolo, Giachetti 7.

«Sapevamo che era un Everest da scalare, ma con questa partita abbiamo dimostrato di poter fare qualcosa di grande nel corso della stagione». Le parole di coach Manuele Petrachi fotografano la prova di cuore della Fixi Piramis contro la scudettata Famila Wuber Schio, favoritissima anche quest’anno nella Almo Nature Cup Serie A1. Alla fine l’hanno spuntata le venete per 71-64, ma al PalaEinaudi le pantere torinesi hanno tirato fuori 40 minuti di altissimo livello che hanno messo in seria difficoltà la corazzata di Mendez. Schio cerca di prendere immediatamente il largo, puntando sullo strapotere fisico della pivot francese Yacoubou, ma la Fixi Piramis tiene botta in difesa nel primo quarto (1220). Nel secondo, Torino gioca in maniera spavalda e si rifà sotto, arrivando anche a -3 (19-22) con Coen, prima che Sottana e Macchi ristabiliscano le distanze per il 23-33 all’intervallo lungo. Al rientro sul parquet, le padrone di casa perdono subito Coen per falli, poi Salvini per la Fixi Piramis e Jolene Anderson per la Famila realizzano due triple ciascuna a stretto giro. Nel finale di terzo quarto però, ad accendersi è la Anderson di sponda torinese, Yvonne, vera e propria mattatrice nell’11-0 rifilato alla Famila, prima che Macchi fermi l’emorragia di punti delle campionesse d’Italia in carica. Le torinesi si presentano agli ultimi 10’ sul -4 (46-50), scenario insperato alla vigilia, e le tentano tutte per riaprire il match, ma il maggior tasso tecnico delle venete si rivela vincente. La Fixi Piramis lotta comunque fino all’ultimo istante e la tripla conclusiva di Quarta ne è la testimonianza. «Siamo felici di come abbiamo giocato anche se, per come si è messa la partita, volevamo vincere dichiara convinta Yvonne Anderson (25 punti) -. Però, giocare così bene contro una delle squadre più forti dopo le ultime due prestazioni non eccellenti serve sicuramente ad aumentare la nostra fiducia per le prossime partite».


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60 .Piemonte Sport

STAMPA .LA LUNEDÌ 9 NOVEMBRE 2015

VOLLEY

Per il Fenera Chieri ’76 continua il mal di trasferta ENRICO ZAMBRUNO

Bene in casa, male in trasferta. Il Fenera Chieri ’76 quando gioca lontano dal PalaMaddalene fatica, e la gara di ieri ad Aversa l’ha dimostrato. Al PalaJacazzi le collinari hanno perso 3-1 (22-25, 25-14, 25-13, 25-21) contro le locali del Clandy, illudendosi dopo l’ottima partenza. Le campane sono uscite alla distanza, infliggendo alle biancoblù la seconda sconfitta in trasferta dopo il secco 3-0 di Forlì di due settimane fa. Chieri colpito dalle sassate della coppia AstaritaLukovic, capace di mettere a segno 30 punti in due, senza dimenticare la doppia cifra centrata dalla Tasca (10). Al Fenera non è bastata la miglior gara stagionale della brasiliana Goes, 16 volte a segno con il 50% in attacco e 4 muri vincenti. Ottima partita, in una giornata dove la Agostinetto (13 punti) ha fatto più fatica del solito a mettere la palla a terra così come capitan Serena. Aversa ha colpito le avversarie nel momento giusto, scappando via nelle frazioni centrali tra la prima e la seconda pausa tecnica. Il set che poteva lanciare il possibile tie-break doveva essere il quarto, ma si è rivelato l’ultimo: Chieri prima a meno 2 e poi sotto di 4-5 punti, ma mai attaccato alle padrone di casa: il resto l’ha fatto la Astarita. Domenica la squadra di Max Gallo tornerà a giocare tra le mura amiche: al PalaMaddalene alle 18 arriverà la Delta Informatica Trentino, reduce da due vittorie consecutive, l’ultima conquistata ieri con un perentorio 3-0 su Soverato. Solo il primo match di un autentico tour de force, che vedrà le chieresi giocare poi il mercoledì successivo a Monza e la domenica dopo in casa proprio contro Soverato.

B1 E B2

SERIE C

Sant’Anna corsaro in Brianza

A segno Parella e Caselle

OSCAR SERRA

REPORTERS

Marta Agostinetto La giocatrice del Fenera Chieri ’76 ha messo a segno 13 punti con il 28 per cento nella sconfitta (1-3) subita ad Aversa, ma la sua prestazione non è stata all’altezza delle precedenti

La Lilliput Pesaro cade a Pesaro 1 Quarta sconfitta in altrettanti match

per la Lilliput Settimo, impegnata a Pesaro contro quella Mycicero strapazzata sette giorni fa al PalaMaddalene dal Fenera Chieri ‘76. La squadra di Massimo Moglio cede 3-0 (25-17, 25-22, 27-25) e resta ultima in classifica con due punti, viste le concomitanti vittorie di Caserta e Trentino. Come negli impegni passati è nei momenti topici del match che a Settimo viene il braccino: è accaduto anche in questa occasione, in particolare nel secondo e nel terzo set, quando il successo sembrava a portata di mano (in particolare nell’ultima frazione, quando dopo aver dilapidato un vantaggio di 6 punti sul 18-12 c’è stata l’occasione di ria-

prire la partita sul 25-25). Rispetto al sestetto iniziale formato da Silvia Bazzarone e Veronica Minati in diagonale, Laura Baggi e Federica Biganzoli in banda, Yasmina Akrari e Alessia Midriano al centro e Francesca Parlangeli libero, il tecnico prova a mischiare le carte, inserendo in corsa Rachele Morello in regia, Erica Giacomel all’ala e Marina Lubian al centro, ma l’inerzia dell’incontro non cambia. Sul tabellino l’unica in doppia cifra è Minati con 10 punti, davanti ad Akrari e Biganzoli (9). Prossimo appuntamento, domenica a Soverato, poi di nuovo al PalaSanBenigno mercoledì 18 novembre contro Monza: due sfide decisamente ostiche per provare a risalire la china. [O. SER.]

Quattro vittorie su altrettante partite, le torinesi di B1 fanno l’en plein. In campo maschile, il Parella ottiene il terzo successo consecutivo vincendo 3-1 (25-19, 25-20, 2225, 25-17) contro il Saronno e balza in vetta alla classifica, insieme a Prata e Montecchio Maggiore, con 9 punti. Corti (18), Figliola (16) e Costa (15) le bocche di fuoco di una squadra che pare avere ingranato dopo la sbandata dell’esordio. Bene anche il Sant’Anna San Mauro che espugna al tie break (16-14) il palazzetto dei Diavoli Rosa Brugherio cogliendo il secondo successo di fila. Bernardi è il top scorer con 17 punti, ma la distribuzione uniforme dei palloni messi a terra dimostra come la squadra abbia saputo alternare diverse soluzioni offensive, mandando in doppia cifra anche Bassani (14), Vajra (13) e Graziana (11), con un’ottima efficacia anche a muro (alla fine saranno 14 contro gli 8 degli avversari). Dagli uomini alle donne, dove l’Eurospin Pinerolo ottiene il 4° successo in altrettante partite, ma perde un punticino (e il primo posto) contro Vigevano, che lo costringe al tie break (poi vinto 15-7). Protagonista Corazza con 26 punti, davanti a Tonello (14 di cui 5 muri). Torna al successo il Cus Torino, che batte la Pro Patria Milano 3-1 (25-18, 26-28, 25-18, 25-14) e sale a 9 punti in classifica. Un successo che testimonia l’ottimo lavoro svolto da coach Vittorio Bertini, propiziato da un convincente lavoro di squadra capace di esaltare le doti offensive di Greta Valli, la migliore con 21 punti messi a segno.

RUGBY

CICLOCROSS

Quarta sconfitta di fila Il Cus va sempre più giù

Bianco è maglia rosa nel Giro d’Italia

ALBERTO DOLFIN

Giorni da dimenticare per il Cus Ad Maiora Rugby 1951. Oltre ad essere stata vittima in settimana dell’ennesimo furto alla clubhouse dell’Albonico di Grugliasco, la formazione torinese ha collezionato ieri la quarta sconfitta in altrettante uscite stagionali e rimane in ultima posizione nel girone 2 di serie A con un solo punto. Certo, tra tutte le partite che poteva proporre il calendario, la trasferta sul campo del Rugby Reggio era sicuramente la peggiore. Gli emiliani, tutt’ora imbattuti, ieri hanno calato il poker di successi di fronte al proprio pubblico con un pesante 60-5 ai danni della compagine guidata da Lucas D’Angelo, che ha dovuto fare

a meno di due pedine fondamentali come il capitano Andrea Merlino e il mediano d’apertura Luca Bombonati. Già nel primo tempo è stato un monologo di Reggio, capace di mettere a segno sei mete, conquistando così con largo anticipo il punto di bonus, e di non concedere nemmeno un punto al XV cussino. È stata di Maghenzani la meta che ha aperto le marcature dopo 10’, seguita da quelle di Masini, Manghi, Farolini e dalle due di Daupi: Farolini ne ha trasformate soltanto la metà, ma il punteggio all’intervallo (36-0) lasciava già ampiamente presagire l’esito finale dell’incontro. Come se non bastasse, era arrivato anche in finale di tempo il cartellino giallo per Martina, che ha lasciato gli ospiti con l’uomo in meno in avvio di ripresa. Reg-

FRANCO BOCCA

Sergiu Ursache in azione

gio non ha avuto pietà del Cus e ha ricominciato a macinare punti, andando in meta con Redolfini, Canali, Palomba e Devodier: la prima e l’ultima venivano convertite da Farolini. L’unico lampo torinese era la meta al 27’ del colosso Sergiu Ursache, che serviva quantomeno ad evitare il cappotto, pur non venendo trasformata da Dezzani. Domenica prossima (ore 14,30), il Cus andrà a caccia del primo acuto contro il Valpolicella dell’ex Thomsen, avversaria diretta per la salvezza.

Passano gli anni, ma la classe non tramonta. Marco Bianco, 33 anni fra un mese ma la passione e l’entusiasmo di un ragazzino, si è imposto a mani alte nella gara-clou della 2ª prova del Trofeo Piemonte e Lombardia di ciclocross, svoltasi a Pasturana, nell’Alessandrino, con la partecipazione di quasi 300 concorrenti. Nella prova Open riservata ad Elite e Under 23, il canavesano che difende i colori torinesi del Team Cerone-Hydrafast ha staccato all’ultimo giro il promettente varesino Stefano Sala, già tricolore degli Allievi, l’unico che aveva saputo resistereal suo ritmo. Bianco ha così conseguito la prima vittoria stagionale, dopo i due brillanti piazzamenti (3° a

Per il Parella 3-1 ad Oleggio

Dopo quattro turni c’è un poker di squadre in vetta al girone A della C femminile con 10 punti: Biella, Cogne, Caselle e Parella. Nel weekend hanno vinto tutte, con le parelline impostesi 1-3 (21-25, 14-25, 2517, 16-25) ad Oleggio e il Caselle perfetto nel 3-0 su Ovada alla Rodari. A quota 7 sale il Lingotto, che tra le mura amiche piega in quattro set (25-10, 2125, 25-18, 25-13) lo Sporting Barge. Nel girone B Vercelli prova a scappare via a 12 punti passando 3-0 a Fossano, ma a meno uno l’Ascot Lasalliano non molla, superando con lo stesso punteggio alla Parri di Torino la Sicom Cherasco. Quattro successi in altrettante partite per Acqui Terme (12) e Caluso (11) nel girone A maschile. La capolista ha rischiato di perdere i suoi primi punti stagionali ma alla fine ha battuto 3-1 (25-17, 20-25, 2523, 25-22) Ovada, mentre la Ohmhero a Cigliano ha piegato in quattro set (24-26, 25-16, 25-22, 25-15) la resistenza dell’Altiora. Bene anche l’Alto Canavese: 3-1 (27-25, 25-23, 23-25, 25-14) su Romagnano Sesia. Nel girone B pazzesca partenza dell’Artivolley con 12 punti, 12 set vinti e zero persi. Ancora una vittoria, questa volta a Chieri: 25-21, 25-20, 25-12 i parziali. [E. ZAM.]

Fiuggi e 4° a Portoferraio) che gli hanno consentito di indossare la maglia rosa di capoclassifica dopo le prime due prove del Giro d’Italia di ciclocross. Gli altri torinesi

In una giornata caratterizzata da un sole quasi primaverile, numerosi altri bikers torinesi si sono ben comportati nelle rispettive categorie. Luca Pescarmona, 14 anni, di Cuorgnè, ha vinto nettamente tra gli Allievi del primo anno, relegando sui gradini più bassi del podio il brianzolo Samuele Leone e l’altro canavesano Andrea Damiano. Ha così consolidato la sua leadership nella classifica generale del «Piemonte e Lombardia», di cui aveva già vinto la prova inaugurale a San Colombano Belmonte. Tra gli Allievi del secondo

Il successo di Marco Bianco

anno, secondo posto di giornata per il rivolese Marco Pavan, che grazie al posto d’onore conseguito anche nella prima prova ha conquistato la maglia provvisoria di leader. La ciriacese Jana Onesti è salita sul gradino più basso del podio tra le Donne Esordienti, mentre Paolo Rossetti è giunto 4° tra gli Juniores. Tra i più giovani, Gioele Solenne, di Favria, ha nettamente dominato la scena nella categoria G6. Domenica prossima il «Piemonte e Lombardia» farà tappa a Costamasnaga, nel Lecchese.


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Piemonte Sport .61

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CANOTTAGGIO

La Silver Skiff è super e parla croato I fratelli Sinkovic ai primi due posti. Tra gli oltre 800 atleti anche i pararowing Sono arrivato dal raduno nazionale venerdì scorso e oggi ho registrato il mio record personale

Personaggi GIORGIA GARBEROGLIO PAOLO MORELLI

Guido Gravina esiste ancora, nella 24ª edizione della Silver Skiff, chiusa ieri a Torino, il record di Mahé Drysdale. Il neozelandese però ha ceduto ai fratelli croati Sinkovic, fermandosi al terzo posto. È stato Valent, il maggiore, ad aggiudicarsi questa edizione della gara, sfiorando il record e percorrendo gli 11 km del tracciato in 40’27”43. Al secondo posto Martin, che aveva vinto l’anno scorso. «Quest’anno ho superato mio fratello – ha commentato Valent – quindi sono contento». «Non va bene», ha ironizzato il secondo classificato. Entrambi hanno promesso di tornare nel 2016. Il primo italiano è Federico Gherzi (Esperia), sesto nella classifica generale con il tempo di 41’28”71. La campionessa femminile è l’olandese Carline Bouw. Classe 1984, ha vinto diverse medaglie a livello internazionale: a Torino si è imposta con 46’12”81 davanti a Ladina Meier (Svizzera) e Evelin Peleman (Belgio). «È la seconda volta che partecipo alla Silver Skiff – ha commentato la belga – e la trovo molto dura. L’acqua era perfetta, anche se non sono abituata a remare su un fiume così». Il tempo è stato favorevole alla Silver Skiff, un sole gradito agli atleti e al pubblico. «Calcolo almeno duemila persone tra il pubblico in due giorni», ha commentato Um-

R

Società canottieri Cerea

Il favorito Il neozelandese Mahé Drysdale si è piazzato al terzo posto ma nessuno ha battuto il record (40’27”43) sugli 11 chilometri che detiene nella competizione

La Silver Skiff cresce ogni anno, è un grande evento che coinvolge e promuove il territorio Stefano Mossino Presidente FIC Piemonte REPORTERS

berto Dentis, presidente del comitato organizzatore, che esulta per il record di iscritti (più di 800) e di nazioni rappresentate (25). Gli fa eco Stefano Mossino, presidente della FIC Piemonte: «La Silver Skiff cresce ogni anno, oltre a essere una manifestazione sportiva è un grande evento che coinvolge e promuove il territorio». Il pararowing

L’edizione 2015 ha ospitato il settore pararowing in veste ufficiale. «Siamo al completo – ha commentato il presidente federale Giuseppe Abbagnale – con il pararowing abbiamo tutte le

discipline». Silver Skiff doppiamente positiva anche per il campione olimpico Rossano Galtarossa, ora consigliere federale per il pararowing che, al rientro in barca dopo tre anni di stop, è giunto terzo tra i master, primo italiano nella categoria Master 43/49. Ha trovato spazio anche il President Trophy, assegnato al primo classificato tra i presidenti di quattro club: è stato Carlo Pacciani, Esperia, a portarlo a casa. Tra i più giovani, in evidenza Alberto Di Seyssel (Armida), 18° nella classifica generale e terzo tra gli Under 23. «Una buona gara disputata in condi-

zioni ideali – ha spiegato –. Bello confrontarsi con atleti stranieri e con i compagni di equipaggio in nazionale». Positivo anche Guido Gravina (Cerea), 28° nella classifica generale e 8° tra i pesi leggeri. «Sono arrivato dal raduno nazionale venerdì – ha rivelato – e oggi ho registrato il mio record personale». La preparazione

Ritmi serrati e concentrazione continua, il canottaggio è uno stile di vita. «Mi alleno dalle sei alle volte a settimana», ha raccontato Ottavia Ravoni (Tevere Remo), figlia d’arte e prima nella categoria junior femminile

15/16, alla sua seconda Silver Skiff. Subito dopo di lei è giunta Silvia Crosio degli Amici del Fiume. «Manifestazioni così – ha aggiunto Gian Antonio Romanini, fondatore della “D’inverno sul Po” – fanno bene ai nostri giovani». Le gare sono state trasmesse in streaming sul web e sono state lanciate due campagne sui social network: #prepararsiallasilver, prima delle gare, #iosonoallasilver, per pubblicare foto durante i due giorni della manifestazione. Appuntamento all’anno prossimo per l’edizione del venticinquennale, in programma il 12 e il 13 novembre 2016.

Bello confrontarsi con atleti stranieri e con i compagni di equipaggio in nazionale Alberto Di Seyssel Società canottieri Armida

DANZA SPORTIVA

TRAIL

HOCKEY PRATO

Ai campionati del mondo pioggia di titoli per i torinesi

In 600 sfidano la salita verso la Sacra

Per il Rass la vittoria vale il secondo posto

ALMA BRUNETTO

Il PalaRuffini si è trasformato per quattro giorni in una grande pista da ballo, con il campionato del mondo di danze caraibiche e tango argentino organizzato dalla Fids. Una manifestazione caratterizzata da una pioggia di titoli italiani e dalla numerosa presenza di atleti e dirigenti internazionali. Tra tutti, lo sprintoso presidente Michael Wendt della Ido, la federazione internazionale della danza sportiva, che ha espresso grandi apprezzamenti per l’accoglienza e l’organizzazione. E non è mancato il giudizio positivo dei due delegati Ido Korea, che hanno fotografato, filmato e preso appunti per esportare la kermesse nel loro Paese. I danzatori torinesi hanno fatto man bassa di successi. I cussini Elena Garis e Marcelo Damian Ballanzo hanno conquistato cinque ori con il tango , mentre la coppia nel ballo e nella vita Serena Maso e Si-

LUCIA CARETTI

Tango argentino e danze caraibiche protagoniste al PalaRuffini

mone Sanfilippo Tabò della Rosa dei Venti di Pianezza ha fatto tris con le danze caraibiche, la salsa e la bachata. Anche la Enjoy Latin Studio di Grugliasco ha fatto incetta di titoli mondiali con lo junior Daniele Fornasiero nella salsa shine e in coppia con Vittoria Gastaldello nelle danze caraibi-

che, nella bachata e nel caribbean show. Ancora primo posto sul podio per Michela Lucchi e Giorgio Simone nel merengue, bachata, salsa, caraibiche. Una medaglia a testa per le coppie Carola Tedeschi-Antonio Camarda e Martina Trombin -Luca Monteverde, successo anche per Alessia Stoppino.

Tutta un’altra gara: dopo due edizioni piovose, ieri il meteo ha premiato il Brook Valsusa Trail, che si è corso attorno alla Sacra di San Michele in una giornata quasi estiva. Due i tracciati: un anello tra Chiusa e il santuario per il corto (10 chilometri, salita da Sant’Ambrogio); lo stesso circuito con una deviazione per Basinatto e le vecchie borgate nella 24 km. Percorsi adatti agli amatori come al professionista Gabriele Abate, organizzatore e pure vincitore del lungo in 2h01’. Facile per uno che nel 2005 è stato vicecampione del mondo di corsa in montagna: torinese classe ’79, Abate è cresciuto su quei sentieri e tre anni fa ha voluto la manifestazione per rivitalizzarli. Missione compiuta: nel frattempo è nata un’associazione (il Valsusa Running Team) che cura il trofeo e si allena sull’Antica Mulattiera.

ALBERTO OLIVERO

Il vincitore Gabriele Abate

Non solo: a titolo gratuito la ripulisce e la segnala. Così ieri era in condizioni perfette per i 600 fortunati al via: numeri da record nel settore e i pettorali erano esauriti da un pezzo. Per gli appassionati il Valsusa Trail è come una festa di fine stagione: non si può mancare. La migliore della 24 km è stata Raffaella Miravalle, la 10 km è andata a Paolo Gallo e Mirella Bioletti.

Terza vittoria per il Torino di hockey su prato che nella 6ª giornata di A2 batte in casa la Moncalvese per 2-1 conquistando il secondo posto con 11 punti. Gli astigiani vanno in vantaggio con la rete del tedesco ex Cus Torino e Bonomi Marcel Nattermann, ma nella ripresa arriva la rimonta dei torinesi firmata da Daniel Brasoveanu e Davide Barone, quest’ultimo capocannoniere della squadra con quattro reti. Una vittoria frutto anche delle parate del capitano Alberto Russo, migliore in campo, decisivo almeno in tre occasioni (l’ultima a pochi secondi dal fischio finale). Un riscatto atteso per il Rass, dopo il capitombolo casalingo contro l’ultima in classifica, il Città del Tricolore di Reggio Emilia. Ora la squadra di Paolo Cane e Alfredo Serra si appresta ad affrontare l’ostica trasferta in terra sarda contro lo Juvenilia Uras, nell’ultima sfida prima della pausa invernale. [O. SER.]


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PRIMAVERA

SERIE D

La Juve batte il Sassuolo ed è terza

Il Pinerolo vuole stupire ancora Ad un terzo del campionato i torinesi da outsider possono trasformarsi in protagonisti Qui Chieri

PAOLO ACCOSSATO

I collinari (nella foto il bomber D’Antoni) sono quarti in classifica nonostante un andamento altalenante, con due filotti di tre vittorie consecutive inframmezzati da prestazioni meno convincenti

Dodici partite su 38. Non nel mezzo ma praticamente un terzo del cammino in D, superato mercoledì quando arriverà il turno infrasettimanale. Lontano il momento dei verdetti, non quello del primo punto della situazione reso autorevole dal cospicuo numero di partite. Sorpresa Pinerolo

Il terzo posto non è un miracolo, ma è certamente una piccola impresa che non merita di essere ridimensionata. Nessun pareggio in 12 uscite, sette vittorie su otto con il minimo scarto, segnale di una squadra matura con una spina dorsale (Grancitelli-Rignanese-Dalla Costa) di primissimo piano. Il difetto è qualche amnesia di troppo, ad esempio nel caso dei 5-0 incassati da Sestri Levante e Caronnese che penalizzano la casella dei gol subiti. Fabio Nisticò comunque non può che essere soddisfatto: «Abbiamo capito di poter stare in questa categoria e di potercela giocare con tutti. Da migliorare la percentuale realizzativa, perché 13 gol a fronte di tante occasioni sono in effetti ancora pochini». Chieri e la continuità

Un inizio un po’ così, uno strattone verso l’alto, lo

smarrimento che fa perdere certezze ed ora la strada maestra apparentemente ritrovata. Il su e giù del Chieri ha nascosto fino ad oggi il vero volto dei biancoazzurri, ma adesso sembra che al giovane uccellino si siano rafforzate le ali per volare. I ko esterni con Sporting Bellinzago e soprattutto Acqui avevano fatto emergere domande a cui le successive tre partite hanno dato risposta: tre vittorie, una ritrovata solidità difensiva (solo un gol incassato su rigore) e la quar-

ta posizione in classifica che definisce con più obiettività il valore della squadra. È il secondo filotto di tre successi di fila: mercoledì la prova del nove in terra pavese contro il tosto Oltrepò in cui si testerà la nobiltà del Chieri. Secondo Vincenzo Manzo «stiamo lavorando per diventare una squadra: dopo un inizio non positivo, ora stiamo maturando questa consapevolezza». Pro Settimo sul mercato?

L’entusiasmo dei giovani è

un fattore, ma per salvarsi occorre qualche innesto. E magari un po’ di buona sorte che restituisca una rosa al completo. La squadra c’è, e il trittico Fezzanese-AcquiVado delle prossime giornate molto dirà sul futuro della Pro. Caricato, arrivato da 20 giorni non si nasconde: «Dobbiamo ancora trovare la quadratura del cerchio, molti giovani sono alla prima esperienza in D e dunque alterniamo buone cose ed errori evidenti».

Serie D Girone A Chieri-Pro Settimo

4-1

Gozzano-Acqui

2-2

Lavagnese-Pinerolo

2-0

Bellinzago-Sestri Levante

2-1

Bra-Vado

0-1

Fezzanese-Borgosesia

1-1

Argentina-Oltrepovoghera

0-1

Derthona-Ligorna 1922

0-2

Novese-Caronnese

0-1

Rapallobogliasco-Castellazzo

2-2

Classifica SQUADRE Caronnese Lavagnese Pinerolo Bellinzago Chieri Gozzano Oltrepovoghera Argentina Sestri Levante Novese Bra Borgosesia Derthona Ligorna 1922 Pro Settimo Vado Acqui Rapallobogliasco Fezzanese Castellazzo

P 30 25 24 23 23 22 20 19 18 17 16 16 15 13 12 12 11 7 7 6

V 9 8 8 7 7 6 5 6 5 5 5 4 4 3 3 4 3 1 2 1

N 3 1 0 2 2 4 5 1 3 2 1 4 3 4 3 0 2 4 1 3

P 0 3 4 3 3 2 2 5 4 5 6 4 5 5 6 8 7 7 9 8

F 31 24 13 19 22 21 24 12 16 17 16 13 22 17 12 15 10 11 9 8

S 10 13 15 10 15 10 14 8 9 18 18 17 18 25 16 25 23 18 31 19

Prossimo turno 11/11: Caronnese-Rapallobogliasco, Castellazzo-Bellinzago, Ligorna 1922-Argentina, NoveseDerthona, Oltrepovoghera-Chieri, Pinerolo-Bra, Pro Settimo-Fezzanese, Sestri Levante-Acqui, Vado-Gozzano, Borgosesia-Lavagnese

IVANA CROCIFISSO

Si rialza la Primavera della Juventus, dopo un doppio ko tra campionato e Youth League: la squadra di Grosso batte 4-0 il Sassuolo nel posticipo di giornata e supera in classifica sia gli emiliani che il Torino (fermato sull’1-1 a Novara), portandosi al terzo posto, ad un solo punto dalla Virtus Entella e a quattro dalla capolista Fiorentina. Un risultato rotondo, maturato grazie alla doppietta di Clemenza e ai gol di Favilli e Romagna. «Forza Simo» è la maglia che indossavano i giocatori bianconeri, dedicata a Simone Muratore, costretto a diversi mesi di stop per la rottura del crociato. L’altro posticipo, quello del Toro, vede invece il Novara costringere i granata all’1-1. A togliere le castagne dal fuoco a Longo, dopo l’iniziale svantaggio, ci pensa il solito Edera, che entra e segna la rete del pareggio granata. Il Toro Primavera manca così l’aggancio al secondo posto ed è quarto, ad una sola lunghezza dalla Juve. Under 15 e Under 17 Torna a vincere l’Under 17 della Juventus, 3-1 sulla Virtus Entella grazie alla doppietta di Kean e alla rete di Goh, ma a guidare la classifica è sempre il Toro, vittorioso 2-1 sullo Spezia (a segno Maiello e Iacuaniello). Vincono anche Juve e Toro Under 15: 2-0 sia dei bianconeri alla Pro Vercelli (Volpatto e Mensa) che dei granata all’Alessandria (Callagher e Montenegro).


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Piemonte Sport .65

LA STAMPA

.

LUNEDÌ 9 NOVEMBRE 2015

ECCELLENZA

Il punto PAOLO ACCOSSATO

Per la capolista Borgaro un deludente pari a Stresa

Classifica Girone A Alpignano-Santhià

1-3

Aygreville-Baveno

0-1

J.Biellese-Juventus Domo

0-3

No.ve. Calcio-Banchette Ivrea

4-1

Orizzonti Utd-Varallo E Pombia

0-1

Stresa-Borgaro

1-1

Vda Aosta S.-Charvensod

1-1

Virtus Verbania-Omegna

3-1

Volpiano-Borgomanero

2-0

Classifica

Stresa

1

Borgaro

1

Stresa

Borgaro

(4-3-3)

(4-3-3)

Barantani, Rocca, Micheli, Cunati, Viganò, Agazzone, Laratta, Cassani, Faraci (28’ st Di Iorio), Cabrini, Tiboni.

Cantele, Erbì, Consiglio (1’ st Dotto), Del Buono, Ferrarese, Moracchiato, Pagliero, Zanchi (9’ st Garofalo), Pierobon, Lasaponara (21’ st Sansone), Geografo.

SQUADRE Borgaro Juventus Domo Varallo E Pombia Borgomanero Virtus Verbania Orizzonti Utd Stresa Baveno J.Biellese Charvensod Alpignano No.ve. Calcio Santhià Omegna Aygreville Vda Aosta S. Banchette Ivrea Volpiano

P 28 28 24 23 23 23 20 19 19 19 18 18 16 15 10 9 9 6

V 8 9 7 7 6 7 5 5 6 6 6 5 4 3 2 2 3 2

N P F 4 1 27 1 3 32 3 3 21 2 4 22 5 2 23 2 4 15 5 3 18 4 4 21 1 6 14 1 6 16 0 7 19 3 5 16 4 5 11 6 4 16 4 7 11 3 8 9 0 10 11 0 11 10

S 9 17 14 9 13 8 9 17 16 20 21 19 12 15 15 25 39 34

Prossimo turno ALL. Boldini

15/11: Banchette Ivrea-J.Biellese, Baveno-No. ve. Calcio, Borgaro-Charvensod, Borgomanero-Virtus Verbania, Juventus Domo-Alpignano, Omegna-Orizzonti Utd, Santhià-Volpiano, Varallo E Pombia-Stresa, Aygreville-Vda Aosta S.

ALL. Russo

RETI: 41’ Del Buono, 43’ Cabrini.

ARBITRO: Barozzi di Rovereto AMMONITI: Geografo, Lasaponara.

Classifica Girone B

Bicchiere mezzo vuoto La formazione guidata da Licio Russo (nella foto il difensore Del Buono) ha fatto un passo indietro rispetto alla buona prova della scorsa settimana contro l’Orizzonti

PAOLO ACCOSSATO

I delicati colori autunnali del Lago Maggiore e l’aria lacustre sono tutt’altro che amici del Borgaro che a Baveno, causa campo dello Stresa non omologato, non va oltre l’1-1 e viene raggiunto in vetta alla classifica dalla Juve Domo. Il bicchiere mezzo pieno è comunque il punto portato a casa al termine di una di quelle prestazioni non certo epocali, quello mezzo vuoto è il passo indietro rispetto alla buona prova contro l’Orizzonti. Ma considerando che dall’inizio della stagione Licio Russo stempera facili entusiasmi ed è parco di proclami di promozione, può andare bene così. Anche perché lo Stresa è squadra tutt’altro che arrendevole, con pochissimi gol al passivo e capace pure di battere la Juve Domo, attuale compagna di vetta del Borgaro. Il quale deve fare a meno di elementi non banali

Femminile, successo per Luserna 1 Terza giornata in serie A da ricordare per il San Ber-

nardo Luserna, che torna dalla trasferta sul campo della Res Roma con la prima vittoria della propria storia nel massimo campionato e i conseguenti primi tre punti. Vittoria ancora più importante perché ottenuta contro una diretta rivale per la salvezza al termine di una partita giocata alla pari con le avversarie: dopo il primo tempo chiuso a reti bianche, caratterizzato dalla traversa colpita da Di Lascio e da un finale di frazione sottotono, le ragazze allenate da Tatiana Zorri sono riuscite a trovare il gol vittoria al 7’ della ripresa grazie a Raffaella Barbieri. [P. PON.]

come Munari e Porticcchio. Soprattutto la corsa dell’ex mediano Ivrea manca ad un centrocampo meno reattivo del solito, mentre là davanti ci sono Pierobon e Geografo con Lasaponara in campo dall’avvio.

La partita

Primo tempo a dire il vero bruttino che però si accende sul finire. È il 41’ quando il giovane Consiglio, classe ’98, parte sulla destra e rimette lungo sul secondo palo per Geografo:

stop, controllo, un’occhiata al sopraggiungente Del Buono e palla all’indietro verso il limite dell’area che il numero quattro deposita in rete. Tutto così bello da non essere vero, ed in effetti l’1-0 dura appena due minuti, al termine dei quali la sonora ronfata ospite concede il pari: palla persa a centrocampo, lancio lungo per Cabrini che ha nella velocità la sua arma migliore e Cantele battuto. «Pari giusto – ammette Russo – e soprattutto pari non bello. Dico la verità: non mi è piaciuto questo Borgaro che ha giocato sotto ritmo, non certo da prima della classe. Quando fai gol senza giocare particolarmente bene, devi stare ancora più attento ed invece abbiamo subito incassato il pareggio per una ingenuità. Per fortuna abbiamo portato a casa un punto e mosso la classifica».

Albese-Settimo

3-3

Casale-Benarzole

3-2

Cheraschese-Trino

1-1

Gassino-Corneliano Roero

1-2

Olmo 84-Cavour

2-1

San Domenico-Pedona

3-1

Saluzzo-Tortona

3-1

Fc Savigliano-V. Mondovi'

1-2

Valenzana Mado-Pro Dronero

1-1

Classifica SQUADRE P 27 Pro Dronero 27 Casale Valenzana Mado 27 Corneliano Roero 24 23 Trino 21 Olmo 84 20 San Domenico 20 Tortona 19 Cheraschese 18 Saluzzo 17 Settimo 15 Cavour 14 Albese 14 Benarzole 13 Fc Savigliano 12 Pedona 10 V. Mondovi' 3 Gassino

V 7 8 8 7 7 7 4 6 5 5 5 4 3 3 4 4 3 0

N P 6 0 3 2 3 2 3 3 2 4 0 6 8 1 2 5 4 4 3 5 2 6 3 6 5 5 5 5 1 8 0 9 1 9 3 10

F 26 26 24 21 17 20 13 21 12 19 19 16 17 20 13 14 16 9

S 12 13 15 13 14 21 8 17 15 18 21 18 18 22 21 26 26 25

Prossimo turno 15/11: Benarzole-Cheraschese, Tortona-Casale, Corneliano Roero-Cavour, Pedona-Saluzzo, Pro Dronero-Gassino, Settimo-San Domenico, Trino-Fc Savigliano, V. Mondovi'-Valenzana Mado, Albese-Olmo 84

Le altre partite Albese

3

Olmo

2

Gassinosanraffaele

1

Alpignano

1

Volpiano

2

Settimo

3

Cavour

1

Corneliano

2

Santhià

3

Borgomanero

0

Albese

Settimo

Olmo

Cavour

Gassino

Corneliano

Alpignano

Santhià

Volpiano

Borgomanero

De Miglio, Grimaldi (16’ st Vecchiè), Buso, Crescente, Bregaji, Mancini, Manasiev, Colla (16’ st Carluccio), Bandirola (34’ st Gallo), Bosco, Gai.

Pascarella, Ferraris, Patrone, Rubino, Di Benedetto, Chiumente (8’ st Borrello), Rizzo, Parente, Padoan (39’ st Gualtieri), Distefano (28’ st Zullo), Fassari.

Campana, Bernardi, Manfredi (5’ st Nicolino), Bianco, Pepino, Sciatti, Oggero, Lerda, Dalmasso (39’ st Magnaldi), Balsamo, Ligotti (44’ st Colombero).

Maiani, Cristiano (15’ st Di Leone), Laganà, Bonelli, Friso, Cuttini, Garetto (37’ st Sobrero), Cretazzo, Pareschi, Atteritano, Fiorillo.

Franceschi, Fassina G., Capocchiano (10’ st Gazzera), Perazzolo (32’ st Fozon), Barrella, Celozzi, Talamo, Bettega, Fassina L., Barbaro, Cravero.

Maia, Costa, Terlizzi, Andersson, Bellan, Morone, Piovano (30’ st Colaianni), Del Piano, Cirillo, Garrone, Capuano.

Chisari, Bellino, Valeriano (30’ st Meitre), Moreo, Santoli, Tarnowski, Vittone, Casassa Mont (10’ st Bonsanto), Santoro, Liguori, Simonetti (35’ Durante).

Cerruti, Pella, Salierno, Polito, Roccia, Lanza, Brugnera, Marra (17’ st Virga), Barcelos (37’ st Filippazzo), Cassins Pereira (1’ st Comotto), Berlinghieri.

D’Auria, Martello, Caldarelli (30’ st Lamce), Celano, Boyomo, Antoniotti, Salerno, Valsecchi (36’ st Francone), Pititto, Taramino, D’Agostino (34’ st Vardè).

Steni, Rota (1’ st Rognone), Affinito, Bosonin, Bonato, Lombardo, Piaia (24’ st Di Leo), Amato (26’ st Zanotti), Pinelli, Amoruso, Boateng.

ALL. Rosso

ALL. Viola

ALL. Calandra

ALL. Di Leone

ALL. Sorrentino

ALL. Dessena

ALL. Grassi

ALL. Mellano

ALL. Conta

ALL. Rotolo

RETI: 20’ pt, 40’ pt e 34’ st (rig.) Gai, 27’ pt (rig.) e 18’ st (rig.) Rizzo, 22’ st Fassari.

RETI: st 4’ Dalmasso, 35’ Ligotti, 47’ Cuttini.

RETI: 26’ pt e 10’ st Cirillo, 42’ Barbaro.

RETI: 13’ Polito, 40’ Moreo; st 20’ Comotto, 38’ Brugnera.

ARBITRO: Costa di Novara AMMONITI: Gai, Manasiev, Patrone. ESPULSI: Crescente al 29’ st per doppia ammonizione

ARBITRO: Savasta di Bra AMMONITI: Manfredi, Cretazzo, Di Leone.

ARBITRO: Cannata di Collegno AMMONITI: Fassina G., Capuano, Morone, Garrone, Colaianni, Barrella.

ARBITRO: Franco di Cuneo AMMONITI: Bellino, Pella, Polito. ESPULSI: Santoli al 26’ per doppia ammonizione.

RETI: st 7’ e 11’ Valsecchi.

ARBITRO: Varanese di Aosta AMMONITI: Celano, D’Agostino, Salerno, Valsecchi, Piaia, Boateng.

Il Volpiano torna al successo Ivrea difesa colabrodo Girone A Per una volta la notizia arriva dal fondo ed è giusto cantare la sorpresa della giornata. Otto partite e 19 gol incassati dopo, il Volpiano torna a vincere. Si tratta del secondo successo della stagione e il nome prestigioso dell’avversario (il Borgomanero fino a ieri terzo) unito alla gioventù dell’undici di Conta merita l’applauso del torneo. Soprattutto del Borgaro che così, pur agganciato dalla Juve Domo, tiene a debita distanza un’avversaria di rango. Con quattro sconfitte nelle ultime 5 partite (e la consueta espulsione), l’Alpignano gioca a fare il gambero e vanifica l’eccezionale avvio di stagione. A scricchiolare soprattutto la difesa con 10 reti incassate nelle ultime tre uscite. Non meglio va all’Ivrea Banchette con un solo successo nelle ultime sette uscite e il triste primato di 39 gol al passivo. Girone B Nel singolare rincorrersi domenica dopo domenica, per una volta Casale, Valenzana e Pro Dronero condividono il primato. Ancora un ko del Gassinosanraffaele e la permanenza in Eccellenza si fa sempre più dura per una squadra ancora incapace di vincere. La striscia positiva del Cavour, lunga tre partite, si interrompe contro l’Olmo dell’ex Ligotti ,mentre tra Albese e Settimo finisce con un roboante 3-3 e i cuneesi capaci di riacciuffare le violette sul pareggio definitivo con un uomo in meno. In campo c’è un po’ di tutto: tre rigori, un espulso, tripletta di Gai, doppietta di Rizzo e gol di Fassari.


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66 .Piemonte Sport

STAMPA .LA LUNEDÌ 9 NOVEMBRE 2015

Promozione

PROMOZIONE

1 Il Brandizzo si impone con

Al Lucento il derby con il Vanchiglia Vanchiglia

que contesto. Un vantaggio, se si considera la rapidità nel ribaltare l’azione e nell’aprire le difese avversarie; un potenziale problema quando il gioco suggerirebbe facili passaggi ai compagni al proprio fianco, e invece si preferisce l’appoggio in profondità. Sempre, comunque, ostinatamente.

1

Lucento

2

Vanchiglia

Lucento

Piarulli, Casoria, Marra (st 39’ Rognetta), Trotta, Biasiotto, Bo, Scrivano (st 22’ Brusa), Vanzini, Moreo, Genzano (st 17’ Schepis), Bruno.

Tarantini, Grimaldi (st 49’ Pili), Luparia, Di Fiore, Benna, Radin, Palmieri (st 44’ Liuni), Riva Governada, Monteleone (st 39’ Zaffonte), Racioppi, Amedeo.

ALL. Di Gregorio

ALL. Senatore

Il match

RETI: 20’ Racioppi, 45’ Genzano, st 34’ Racioppi.

Il modulo tattico

ARBITRO: La Luna di Collegno AMMONITI: Trotta, Schepis; Palmieri, Grimaldi, Monteleone, Racioppi, Luparia. ESPULSI: st 45’ Bo e st 48’ Racioppi

Schierato esterno d’attacco nel 4-3-3 di Raffaele Senatore, Amedeo è stato tra i migliori in campo nelle fila del Lucento

UMBERTO MANGIARDI

Ogni tribuna ha i suoi piccoli riti. Come un sorriso alla comparsa di un cagnetto accoccolato tra le braccia della padrona, seduta tra i parenti e gli amici dei giocatori del Lucento: «Ah, anche oggi c’è il portafortuna». Piccole scaramanzie, abitudini, sciocchezze che si dicono ma sotto sotto un po’ ci si crede. Sarà la mascotte, sarà la cabala, ma effettivamente la domenica sorride ai rossoblù, corsari sul campo del Vanchiglia. Migliore in campo sicuramente Amedeo, schierato esterno d’attacco nel 4-3-3 di Raffaele Senatore: vivacissimo, frizzante, capace di importanti cambi di passo e di dribbling secchi come certi liquori dell’Est. È questione di uomini, e non di tattica, se il 3-5-2 opposto da Di Gregorio non riesce a contrastare il Lucento: una squadra, quella rossoblù, abituata a pensare in verticale, a prescindere da qualun-

Girone D Il Barcasalus espugna il campo dell’Atletico Torino 1 L’ennesimo derby dei quartieri del gi-

rone D finisce con una netta vittoria del Barcasalus sul campo dell’Atletico Torino, in virtù del 4-1 rifilato dagli ospiti alla formazione di Berta. Stoppate quindi le velleità di raggiungere la testa del girone per i padroni di casa, mentre i ragazzi di Pallitto si rilanciano in zona playoff, al termine di una partita vinta forse non dalla formazione che ha giocato meglio per l’intero arco dei 90 minuti, ma da quella più cinica e spietata a capitalizzare le ripartenze e gli errori avversari, soprattutto nella ripresa, quando gambe e fiato hanno cominciato a mancare. Protagonista dell’incontro Mascolo, autore di due reti e di un assist, che ha saputo sfruttare al meglio i lanci lunghi dei suoi compagni. Già dall’inizio si capisce che nonostante la tribuna stenti a riempirsi, gli animi delle opposte tifoserie sarebbero stati infuocati, così come la rivalità in campo dei giocatori, che non si risparmiano in carinerie superflue. L’inizio regala un’occasione per parte, pri-

ma gli ospiti con Di Vanno che stringe troppo il destro, e poi con Della Guardia sugli sviluppi di un angolo. L’Atletico non fa fatica a costruire azioni, ma le conclusioni di Coppola, Puccio e Aleinikov non trovano fortuna. A passare in vantaggio al 33’ è il Barcasalus con Mascolo; la risposta dei padroni di casa è immediata, e al 40’ dal corner trova il pareggio con la testa di Serta. La ripresa si apre nella stessa maniera, ma al vantaggio del Barca, firmato Filoni su svarione difensivo a seguito di proteste e controproteste per un fallo in area, non corrisponde l’immediato pareggio dell’Atletico, che si spende in ulteriori rimostranze ai danni dell’arbitro per un presunto gol fantasma ancora di Serta. La partita sostanzialmente si chiude qui, con i padroni di casa che attaccano ma senza impensierire troppo Rosso, mentre il Barcasalus colpisce altre due volte in contropiede, prima con Mascolo e poi, a partita quasi finita, con lo stesso Mascolo che il neoentrato Bono al termine di una transizione offensiva. [P. PON.]

Ma torniamo ad Amedeo: dopo una prima discesa all’8’, il talento lucentino al 20’ raccoglie palla a metà campo e taglia tutto il terreno di gioco da sinistra a destra. Trenta e più metri palla al piede saltando un tot di avversari, prima di servire in corsa la sovrapposizione di Racioppi, elegante mezzala: bel gol, davvero. Il Vanchiglia non è nemmeno fortunato: al palo di Moreo su punizione (al 2’) si aggiunge la traversa di Genzano al 35’, che rovescia alla bell’e meglio una palla vagante sul lato corto dell’area, cercando di sorprendere un acciaccatissimo Tarantini (risentimento muscolare nel prepartita). Forse la poca mobilità del portiere ospite poteva essere meglio sfruttata con tiri dalla distanza; di sicuro l’infortunio c’entra poco con il capolavoro ancora di Genzano, che si gira in un amen al limite dell’area e fulmina con un destro all’angolo basso la difesa del Lucento: palla imprendibile per chiunque, e colpe della difesa. Il Lucento prova a sfruttare qualche ripartenza, ma è il Vanchiglia ad essere molto pericoloso al 33’ della ripresa, con la traversa di Bruno (e fanno tre). Ma oggi è una giornata da numeri 10, e ne si ha la conferma quando appena un minuto dopo Racioppi si avvita su calcio d’angolo e incorna con autorevolezza un corner da destra. A fine gara, un’espulsione per parte (Racioppi e Bo) sporca l’immagine di una partita che, in verità, è stata dura ma onesta. Di Gregorio a fine gara, signorile nonostante la sconfitta, dirà: «I miei complimenti agli avversari. Da leggere anche come un richiamo a quell’umiltà necessaria quando si gioca in questa categoria».

Girone B Bollengo Alb.-Pont Donnaz

3-2

Borgaretto-Brandizzo

0-3

Caselle-Lascaris

2-0

Mathi-Bsr Grugliasco

3-2

Pavarolo-Rivarolese

3-1

Pro Collegno C.-Venaria Reale

0-0

Quincitava-Union V. Di Susa

2-1

Rivoli-Sporting Rosta

4-1

Classifica SQUADRE Pont Donnaz Brandizzo Rivarolese Pavarolo Mathi Bsr Grugliasco Bollengo Alb. Lascaris Union V. Di Susa Caselle Quincitava Rivoli Venaria Reale Sporting Rosta Borgaretto Pro Collegno C.

P 28 28 25 23 19 17 16 14 14 14 11 11 9 7 7 5

V 9 9 8 6 6 5 5 4 4 4 2 3 2 2 2 1

N 1 1 1 5 1 2 1 2 2 2 5 2 3 1 1 2

P 1 1 2 0 4 4 5 5 5 5 4 6 6 8 8 8

F 26 20 25 25 23 19 19 19 13 14 12 19 10 9 8 6

S 8 8 9 8 19 17 20 18 13 20 13 24 21 22 22 25

Prossimo turno 15/11: Lascaris-Quincitava, Pont Donnaz-Pavarolo, Rivarolese-Brandizzo, Rivoli-Borgaretto, Sporting Rosta-Caselle, Union V. Di Susa-Mathi, Venaria Reale-Bollengo Alb., Bsr Grugliasco-Pro Collegno C.

Girone C Chisola-Cast. Pancalieri

1-1

Denso Fc-S. Giacomo Ch.

0-2

Fossano-Moretta

1-2

G. Centallo 2006-Carignano

0-2

Luserna-Boves Mdg

0-3

Piscinese Riva-C.s.f. Carmagnola

2-0

Usaf Favari-Revello

1-2

Villafranca-Airaschese

1-1

Classifica SQUADRE C.s.f. Carmagnola Piscinese Riva Fossano Cast. Pancalieri Moretta Carignano S. Giacomo Ch. Boves Mdg Villafranca Revello G. Centallo 2006 Chisola Denso Fc Airaschese Usaf Favari Luserna

P 27 26 21 19 17 16 15 15 15 14 14 13 13 8 7 2

V 9 8 7 5 5 4 4 4 4 3 4 3 3 1 2 0

N 0 2 0 4 2 4 3 3 3 5 2 4 4 5 1 2

P 2 1 4 2 4 3 4 4 4 3 5 4 4 5 8 9

F 26 21 19 18 17 18 11 18 10 9 17 17 16 7 13 5

S 10 8 11 11 15 17 10 19 11 10 19 11 17 17 21 35

Prossimo turno 15/11: Boves Mdg-Chisola, Carignano-Usaf Favari, Cast. Pancalieri-Fossano, Denso FcPiscinese Riva, Moretta-C.s.f. Carmagnola, Revello-Luserna, S. Giacomo Ch.-Villafranca, Airaschese-G. Centallo 2006

Prima Categoria Nel girone C il big match tra Red Devils Verres e Vallorco porta ad un pareggio utile soprattutto ai valdostani che in questo modo mantengono un buon cuscinetto di sicurezza (7 punti) nei confronti dell’undici di Cuorgnè. Niente da fare ancora per La Romanese, sempre a zero punti dopo 11 partite, 5 gol fatti e 35 incassati. Prima o poi doveva capitare e nel gruppo D si interrompe a 10 il filotto di successi consecutivi dell’Atletico Chivasso. Il colpaccio lo fa l’Esperanza che vince 3-2 e ferma la corsa della capolista capace però di mantenere cinque punti di vantaggio sulla seconda, la Sportiva Nolese. Nel gruppo E la lotta per il primato sembra ristretta all’Ivest e al San Maurizio Canavese che ha la meglio sul Carrara con un pirotecnico 4-3. Analogamente nel girone F Trofarello e Moncalieri procedono marcandosi stretti: la capolista batte in trasferta l’Atletico Santena, il Moncalieri supera in casa il Pro Villafranca.

facilità sul Borgaretto e raggiunge in vetta al gruppo B il Pont Donnaz, sconfitto dal Bollengo per la prima volta. Nel C, cade il Carmagnola capolista contro la Piscinese che si avvicina mentre nel D nell’altro derby torinese il Cenisia ha la meglio sul Pozzomaina.

Girone C

Girone D

Girone E

Girone F

Girone D

Azeglio-Aglie

2-1

Bussoleno 2000-Caselette

1-2

Carrara 90-San Maurizio C.

3-4

Atletico Santena-Trofarello

0-1

Arquatese-Cit Turin Lde

1-1

Chiavazzese 75-Bosconerese

0-1

Esperanza-Atletico Chivasso

3-2

F.c. Moncalieri-San Giorgio Torino

1-1

Bacigalupo-Cerro Praia

3-1

Atletico To-Barcanova

1-4

Colleretto-Occhieppese

2-0

La Chivasso-S. Nolese

2-2

Perosa-Lesna Gold

0-1

Baldissero-Nicese

1-1

Canelli-Santostefanese

1-1

Fcm Vigliano-Saint Vincent

0-1

Orione Vallette-P. River Mosso

1-2

Pinasca-Villarbasse

1-2

Cambiano-Nuova Sco 2005

1-0

Cenisia-Pozzomaina

3-0

G. Rodallese-Fenusma

1-4

Pianezza-Atletico Volpiano

3-0

Santa Rita-Vianney

1-1

Moncalieri-Pro Villafranca

2-0

C. Alfieri D. Bosco-Asti

0-1

Livorno Ferraris-Dilettant. Biella

0-1

San Mauro-Bvs

0-1

Victoria Ivest-Nich. Hesperia

Sospesa

Pol. Montatese-Pertusa B.

0-0

Rapid To-Bonbonasca

0-4

Valle Cervo-La Romanese

3-2

Valdruento-Cnh Industrial

1-1

Villar Perosa-Pol. Bruinese

0-2

Pro Asti Sandamian.-Cmc Montiglio

1-3

San Giuliano N.-Mirafiori

1-1

Vallorco-Red Devils Verres

1-1

Venaus-Real Leini

0-1

Sp. Cenisia-San Secondo

3-2

Sommariva P.-Stella Maris

3-0

Vanchiglia-Lucento

1-2

Classifica

Classifica SQUADRE Red Devils Verres Vallorco Fcm Vigliano Bosconerese Azeglio Chiavazzese 75 Fenusma Saint Vincent Colleretto Occhieppese Valle Cervo Aglie Livorno Ferraris Dilettant. Biella G. Rodallese La Romanese

Riposa : Cbs S. C.

P 28 21 20 20 19 19 19 16 15 15 14 12 9 9 7 0

V 9 6 6 6 6 6 6 4 4 3 4 3 2 2 2 0

N 1 3 2 2 1 1 1 4 3 6 2 3 3 3 1 0

P 1 2 3 3 4 4 4 3 4 2 5 5 5 6 8 10

F 25 19 17 14 21 17 20 19 16 13 17 18 14 11 8 5

S 7 10 9 10 16 12 17 17 14 12 18 20 17 16 30 29

SQUADRE Atletico Chivasso S. Nolese Real Leini San Mauro Bvs Pianezza Valdruento La Chivasso Caselette Esperanza P. River Mosso Atletico Volpiano Cnh Industrial Bussoleno 2000 Orione Vallette Venaus

P 30 25 24 20 17 16 15 15 13 12 12 12 10 9 6 4

V 10 7 7 6 5 3 4 4 4 3 3 3 1 2 1 1

N 0 4 3 2 2 7 3 3 1 3 3 3 7 3 3 1

P 1 0 1 3 4 1 4 4 6 5 5 5 3 6 7 9

F 24 27 22 21 14 16 23 20 14 16 19 17 16 19 8 13

S 8 12 12 14 17 10 18 18 21 19 24 23 19 23 22 29

Classifica SQUADRE P 27 San Maurizio C. 25 Victoria Ivest 20 Villarbasse 18 Villar Perosa 17 Pol. Bruinese 16 Vianney 15 Perosa 15 F.c. Moncalieri 14 Pinasca 14 San Secondo 13 Lesna Gold 13 Santa Rita 11 Carrara 90 8 Nich. Hesperia San Giorgio Torino 8 7 Sp. Cenisia

Classifica V 8 8 6 6 5 4 4 4 4 4 3 4 2 2 1 2

N 3 1 2 0 2 4 3 3 2 2 4 1 5 2 5 1

P 0 1 3 5 4 3 4 4 5 5 4 6 4 6 5 8

F 22 22 17 19 17 19 9 8 12 15 16 18 12 8 9 10

S 9 5 11 12 12 17 8 11 13 19 17 20 17 15 18 29

Prossimo turno Prossimo turno 15/11: Bosconerese-G. Rodallese, Dilettant. Biella-Colleretto, Fenusma-La Romanese, Livorno Ferraris-Valle Cervo, Occhieppese-Vallorco, Red Devils Verres-Azeglio, Saint VincentChiavazzese 75, Aglie-Fcm Vigliano

15/11: Atletico Volpiano-San Mauro, Bussoleno 2000-La Chivasso, Bvs-S. Nolese, Caselette-Valdruento, Cnh Industrial-Orione Vallette, P. River MossoVenaus, Real Leini-Esperanza, Atletico Chivasso-Pianezza

SQUADRE P 27 Trofarello 26 Moncalieri 23 Pol. Montatese Nuova Sco 2005 21 18 Sommariva P. 18 Baldissero 18 Cambiano 14 Stella Maris 12 Atletico Santena Pro Asti Sandamian.11 10 Bacigalupo 10 Pro Villafranca 10 Nicese 8 Pertusa B. 7 Cmc Montiglio 6 Cerro Praia

Classifica V 8 8 6 6 4 5 5 4 3 3 3 2 2 1 2 1

N 3 2 5 3 6 3 3 2 3 2 1 4 4 5 1 3

P 0 1 0 2 1 3 3 5 5 6 7 5 5 5 8 7

F 25 28 17 20 17 16 12 14 9 8 12 13 7 10 11 5

S 11 11 3 11 10 9 10 17 12 17 11 17 18 18 27 22

Prossimo turno Prossimo turno 15/11: Nich. Hesperia-Perosa, Pol. BruineseSan Maurizio C., San Giorgio Torino-Pinasca, San Secondo-Santa Rita, Vianney-F.c. Moncalieri, Victoria Ivest-Carrara 90, VillarbasseVillar Perosa, Lesna Gold-Sp. Cenisia

15/11: Cerro Praia-Cmc Montiglio, NiceseSommariva P., Nuova Sco 2005-Moncalieri, Pertusa B.-Bacigalupo, Pro Villafranca-Pol. Montatese, Stella Maris-Atletico Santena, Trofarello-Cambiano, BaldisseroPro Asti Sandamian.

SQUADRE C. Alfieri D. Bosco Asti Atletico To Barcanova Vanchiglia Cenisia San Giuliano N. Arquatese Lucento Bonbonasca Cit Turin Lde Canelli Santostefanese Rapid To Pozzomaina Mirafiori Cbs S. C.

P 22 20 20 19 18 17 17 17 16 15 15 15 12 11 10 9 7

V 6 6 6 6 5 5 4 4 5 4 4 3 2 2 2 2 2

N 4 2 2 1 3 2 5 5 1 3 3 6 6 5 4 3 1

P 2 3 3 4 4 4 2 3 5 4 4 3 3 5 5 6 8

F 22 14 18 16 17 18 14 17 17 16 14 15 18 8 9 14 12

S 12 9 14 16 15 10 13 12 19 15 14 16 19 14 17 18 26

Prossimo turno 15/11: Barcanova-San Giuliano N., Bonbonasca-Arquatese, Cit Turin Lde-C. Alfieri D. Bosco, Lucento-Atletico To, Mirafiori-Cenisia, Pozzomaina-Cbs S. C., SantostefaneseRapid To, Asti-Vanchiglia; Riposa : Canelli


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LA STAMPA LUNEDÌ 9 NOVEMBRE 2015

I Cinema

Le trame

del 9 novembre 2015

AMBROSIO CINECAFÈ corso Vittorio 52, tel. 011540.068. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,50 rid., militari, under 18, universitari, Io Studio; € 4,00 over 60 pom.; € 5,00 over60 ser. Malala Sala 1 P 16.00-18.00-20.30-22.30 Rock the Kasbah Sala 2 P 15.30-22.30 Woman in Gold Sala 2 P 17.50-20.10 Lo stagista inaspettato Sala 3 15.30-17.50-20.10-22.30 CENTRALE ARTHOUSE - UNIVERSITY FRIENDLY via Carlo Alberto 27, tel. 011540.110. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 militari, universitari, Aiace, over 65, under 18 007 - Spectre VO 16.00-18.45-21.30 (sott.it.) CITYPLEX MASSAUA piazza Massaua 9, tel. 01177.40.461. Prezzi: € 4,50 Donna (tutto il giorno); € 7,50 int.; € 5,50rid., Aiace, militare, under 18, universitario; € 4,00 over 60 (fino alle 17,55); € 5,00 over 60 (dopo le 17,55); Abb. Agis accettato. € 4,50 Tessera Io Studio 007 - Spectre P 16.45-17.50-19.55-21.40-22.35 Snoopy & Friends - l film dei Peanuts P 16.50-18.40-20.00-22.35 Io che amo solo te P 20.30 Belli di papà P 16.50-20.30-22.35 Inside Out P 18.40 Hotel Transylvania 2 P 17.40 L’ultimo cacciatore di streghe P 20.30-22.35 CLASSICO piazza Vittorio Veneto 5, tel. 01153.63.323. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 rid., Aiace, over, studenti fino a 26 anni, under 14 Il prezzo della gloria P 15.30-17.45-20.00-22.10 DUE GIARDINI ARTHOUSE - UNIVERSITY FRIENDLY via Monfalcone 62, tel. 01132.72.214. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 universitari, militari, Aiace, over 65, under 18; € 4,00 primo spettacolo; 007 - Spectre Nirvana P 16.00-18.45-21.30 Woman in Gold Ombrerosse P 16.00-18.15 Steve McQueen - Una vita spericolata Ombrerosse P 21.15 ELISEO p.zza Sabotino, tel. 01144.75.241. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 under 18, universitari, militari, Aiace; € 4,00 over 60; € 5,00 1 e 2 spettacolo; Abb. 14 € 4,60 Freeheld Eliseo Grande 15.30-17.40-19.50-22.00 Alaska Eliseo Blu P 16.00-19.00-21.30 Steve McQueen - Una vita spericolata Eliseo Rosso P 15.30-17.40-19.50-22.00 F.LLI MARX ARTHOUSE - UNIVERSITY FRIENDLY corso Belgio 53, tel. 01181.21.410. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 universitari, militari, Aiace, over 65, under 18; € 4,00 primo spettacolo; 007 - Spectre Sala Groucho P 16.15-19.00-21.45 45 anni Sala Chico P 16.00-17.50-19.45-21.40 Snoopy & Friends... Sala Harpo P 16.15-18.00-19.45-21.30 GREENWICH VILLAGE via Po 30, tel. 01183.90.123. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,50 rid., militari, under 18, universitari, Io Studio; € 4,00 over 60 pom.; € 5,00 over60 ser. Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 8,00 Belli di papà Sala 1 P 18.00-20.30-22.30 Freeheld Sala 2 P 18.00-20.30-22.30 Alaska Sala 3 P 17.50-20.10-22.30

IDEAL - CITYPLEX corso Beccaria 4, tel. 01152.14.316. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,50rid., militari, under 18, universitari, Agis; € 4,50 over 65; € 4,50 Super Saldi se vengono in 4 o più persone (solo il lunedì), Tessera Io Studio 007 - Spectre P 15.30-18.30-22.00 Snoopy & Friends - l film dei Peanuts P 15.00-16.50-18.40-20.30-22.30 Belli di papà P 15.45-18.00-20.15-22.30 Tutto può accadere a Broadway P 16.00-18.10-20.20-22.30 Hotel Transylvania 2 P 15.45-17.45 Crimson Peak V.M. 14 P 20.05-22.30 LUX galleria San Federico, tel. 01156.28.907. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,50 rid., militari, under 18, universitari, Io Studio; € 4,00 over 60 pom.; € 5,00 over60 ser. Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 8,00 Inside Out Sala 1 P 17.30 Sopravvissuto - The Martian Sala 1 P 20.00-22.30 007 - Spectre Sala 2 P 17.30-20.00-22.30 Snoopy & Friends... Sala 3 P 17.45-20.00 Suburra Sala 3 P 21.40 MASSIMO via Verdi 18, tel. 01181.38.574. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 rid., Aiace, stud. univ.; € 4,00 over 60. Massimo 3: € 6,00 int.; € 4,00 rid., Aiace; € 3,00 over 60. Proiezioni 3D € 10,00 int.; € 8,00 rid. Tutto può accadere a Broadway Massimo 1 P 16.00-18.10 The Lobster Massimo 2 P 15.30-17.50-20.10 Salò o le 120 giornate di sodoma Massimo 3 P 16.00-18.10 The postman’s white nights VO Massimo 3 P 20.30 (sott.it.) NAZIONALE via Pomba 7, tel. 01181.24.173. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 under 18, universitari, militari, Aiace; € 4,00 over 60; € 5,00 1 e 2 spett. pom.; Abb. 14 € 4,60 Mustang Nazionale 1 16.00-18.00-20.00-22.00 45 anni Nazionale 2 16.00-18.00-20.00-22.00 REPOSI via XX Settembre 15, tel. 011531.400. Prezzi: € 7,50 int. serale; € 5,50 int. pomeridiano, Militari, Under 18, Universitari, Io studio; € 5,00 ridotto Aiace; € 4,50 over 60 Snoopy & Friends - l film dei Peanuts P 15.00-16.50-18.40-20.30 Belli di papà P 15.30-17.50-20.10-22.30 007 - Spectre P 15.30-18.45-20.30-22.00 L’ultimo cacciatore di streghe 15.15-17.40-22.30 Io che amo solo te 15.15-17.40-20.05-22.30 Ingresso via Arsenale 31: Tutto può accadere a Broadway 15.30-17.50-20.10-22.30 Alaska 15.00-17.30-20.00-22.30 ROMANO galleria Subalpina, tel. 01156.20.145. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 under 18, universitari, militari, Aiace; € 4,00 Over 60; € 5,00 1° e 2° spett. pom.; Abb. 14 € 4,60 Malala Sala 1 P 16.00-18.00-20.00-22.00 Woman in Gold Sala 2 P 16.00 Il segreto dei suoi occhi Sala 2 P 19.00 (ingresso ad inviti) Dheepan - Una nuova vita Sala 2 P 22.00 La legge del mercato Sala 3 P 16.00-18.00-20.00-22.00

THE SPACE CINEMA TORINO - PARCO DORA salita Michelangelo Garove 24, tel. 892111. Prezzi: € 6,50 serale dopo le 17.55; € 5,00 over 60; € 5,00 Under 25 card; € 5,00 La tariffa A/R andata e ritorno (solo 2D) dal lunedì al giovedì 007 - Spectre Sala 1 P 15.00-18.30-22.00 Giotto, l’amico dei pinguini Sala 2 P 15.00 007 - Spectre Sala 2 P 17.30-21.00 Hotel Transylvania 2 Sala 3 P 16.45 Crimson Peak V.M. 14 Sala 3 P 19.00-21.45 Inside Out Sala 4 P 16.45-19.15-21.45 Belli di papà Sala 5 P 16.35-22.15 Ronaldo world premiere live Sala 5 P 19.45 L’ultimo cacciatore di streghe Sala 6 P 16.30-19.05 Belli di papà Sala 6 P 21.40 Snoopy & Friends... Sala 7 P 16.40-19.00-21.25 Alaska Sala 8 P 16.05-19.00-21.55 UCI CINEMAS LINGOTTO via Nizza 262, tel. 892960. Prezzi: € 8,20 int.; € 6,50 rid., ragazzi fino a 14 anni, over 65; € 6,50 Lunedì e Mercoledì; € 5,00 Matinee. Proiezioni 3D: int. € 10,50, rid. € 9,00 Snoopy & Friends - l film dei Peanuts P 14.05 Alaska P 16.25-19.10-22.00 Inside Out P 14.30 Belli di papà P 17.15-19.50-22.20 Ghosthunters - Gli acchiappafantasmi P 15.00-17.30 La legge del mercato P 20.00 007 - Spectre P 22.15 Freeheld P 14.20-16.55-19.40 Io che amo solo te P 22.20 L’ultimo cacciatore di streghe P 14.15-17.00 Ronaldo world premiere live P 19.45 007 - Spectre P 15.00-18.30-22.00 007 - Spectre P 14.20-17.50-21.15 Game Therapy P 14.40 Non essere cattivo P 18.00-21.00 Hotel Transylvania 2 P 14.30-17.10 Crimson Peak V.M. 14 P 19.45-22.30 Giotto, l’amico dei pinguini P 14.30-17.00 Rock the Kasbah P 19.40-22.20 Snoopy & Friends - l film dei Peanuts P 14.50-17.15-19.30 Snoopy & Friends - l film dei Peanuts 3D P 22.00

Cinema:Torino e altre visioni AGNELLI via P. Sarpi 111/a, tel. 01131.61.429. Padri e figlie 21.00 CINE TEATRO BARETTI via Baretti 4, tel. 011655.187. Memorie - In viaggio verso Auschwitz 18.00 ESEDRA via Bagetti 30, tel. 01143.37.474. Sicario 21.15 MONTEROSA via Brandizzo 65, tel. 01123.04.153. Io e lei 21.00

AVIGLIANA

CUORGNÈ

AUDITORIUM E. FASSINO via IV Novembre 19, tel. 34072.29.490. American Sniper 18.30-21.15

MARGHERITA 0124657.523. Belli di papà

BEINASCO

IVREA

THE SPACE CINEMA BEINASCO - LE FORNACI via G. Falcone, tel. 892111. Prezzi: € 6,90 int.; € 6,20 over 65, studenti universitari 007 - Spectre Sala 1 17.50-21.45-21.00 Inside Out Sala 2 17.25-19.50-22.15 Snoopy & Friends - l film dei Peanuts Sala 3 17.10 Ronaldo world premiere live Sala 3 19.45 The Last Witch Hunter - L’ultimo cacciatore di streghe Sala 3 22.30 Belli di papà Sala 4 17.10-19.35-22.00 Ghosthunters - Gli acchiappafantasmi Sala 5 17.15 Crimson Peak V.M. 14 Sala 5 19.30-22.10 007 - Spectre Sala 6 15.50-19.00-22.10 Hotel Transylvania 2 Sala 7 17.20 Io che amo solo te Sala 7 21.50 Snoopy & Friends - l film dei Peanuts Sala 7 19.35 Alaska Sala 8 16.50-19.30-22.20 Giotto, l’amico dei pinguini Sala 9 17.15 Hotel Transylvania 2 Sala 9 19.30 Snoopy & Friends - l film dei Peanuts Sala 9 21.50

BOARO 0125641.480. Belli di papà POLITEAMA 0125641.571. 007 - Spectre

DON BOSCO DIG. 01195.08.908. Belli di papà

21.15

CHIERI SPLENDOR via XX Settembre 6, tel. 01194.21.601. Belli di papà 21.15

COLLEGNO CINEMA ARPINO via Bussoleno 50. Snoopy & Friends - l film dei Peanuts

21.15

CHIVASSO POLITEAMA 01191.01.433. Padri e figlie

21.00

20.00-22.00 21.15

UCI CINEMAS MONCALIERI via Postiglione, tel. 899.788.678. Prezzi: € 6,00 int.; € 5,70 rid.; € 4,00 studenti. Proiezioni 3D: € 10,50 intero; € 8,50 rid. Il prezzo è da considerarsi escluso di occhialini 3D al costo di € 1,00 Snoopy & Friends - l film dei Peanuts P 15.30-18.00-20.20 Snoopy & Friends - l film dei Peanuts 3D P 22.40 Snoopy & Friends - l film dei Peanuts P 14.40-17.10 007 - Spectre P 16.30-20.15 Freeheld - Amore, giustizia, uguaglianza P 15.00-17.30-20.00-22.30 Alaska P 14.00-16.50-19.40-22.30 007 - Spectre P 15.30-19.00-22.15 007 - Spectre P 14.15-17.35-21.00 Ronaldo world premiere live P 19.45 Non essere cattivo P 18.00-21.00 Rock the Kasbah P 14.30-17.20-19.55-22.20 Crimson Peak V.M. 14 P 19.35-22.15 Ghosthunters - Gli acchiappafantasmi P 14.10-16.40 Lo stagista inaspettato P 19.25 Maze runner - La fuga P 22.10 The Last Witch Hunter - L’ultimo cacciatore di streghe P 14.30-17.05-19.40-22.15 Belli di papà P 15.00-17.30-20.00-22.30 Giotto, l’amico dei pinguini P 14.20-16.50 Io che amo solo te P 14.30-17.20-19.55-22.20 Inside Out P 14.05 Hotel Transylvania 2 P 14.30-17.10-19.35 Suburra P 22.00 Game Therapy P 14.50-17.20 La legge del mercato P 19.40 Sopravvissuto - The Martian P 22.00

PIANEZZA

CONDOVE piazza Marteri della Libertà 13, tel. 01196.44.128. Snoopy & Friends - l film dei Peanuts 21.00

LUMIERE 01196.82.088. Giotto, l’amico dei pinguini

Teatri

21.30

MONCALIERI

CONDOVE

BRUTTO · MEDIOCRE ·· INTERESSANTE/DIVERTENTE ··· BELLO ····

A CURA DI Daniele Cavalla

ALASKA ··· Drammatico. Regia di Claudio Cupellini, con Elio Germano e Astrid Berges-Frisbey. Durata: 125 minuti. L’autore di «Una vita tranquilla» porta sullo schermo l’ossessiva storia d’amore tra Fausto, cameriere italiano a Parigi, e l’aspirante modella Nadine. (Eliseo, Greenwich, Reposi, Space, Uci)

BELLI DI PAPA’ ··· Commedia. Regia di Guido Chiesa, con Diego Abatantuono e Andrea Pisani. Durata: 100 minuti. Un imprenditore di successo fa credere ai tre figli viziati che l’azienda di famiglia sta fallendo. Rifacimento italiano di una pellicola messicana. (Ideal, Massaua, Greenwich, Reposi, The Space, Uci)

CRIMSON PEAK ··· Horror. Regia di Guillermo Del Toro, con Mia Wasikowska e Jessica Chastain. Durata: 119 minuti. Nell’Inghilterra dell’Ottocento, la giovane scrittrice Edith rimane affascinata da Sir Thomas Sharpe, lo sposa, va a vivere nell’inquietante maniero di famiglia. (Ideal, Uci)

DEEPHAN ···· Drammatico. Regia di Jacques Audiard, con Vincent Rottiers e Marc Zinga. Durata: 109 minuti. Palma d’Oro all’ultimo Festival di Cannes, narra le vicissitudini di un combattente che fugge dalla guerra civile in Sri Lanka per approdare in Francia con una donna e una ragazzina in cerca di una vita migliore. Dall’autore de «Il profeta». (Romano)

FREEHELD ··· Drammatico. Regia di Peter Sollett, con Julianne Moore e Ellen Page. Durata: 103 minuti. La detective Laurel Hester, malata terminale, lotta per garantire la pensione alla compagna di vita. Da una storia vera. (Eliseo, Greenwich)

HOTEL TRANSYLVANIA 2 ··· Animazione. Regia di Genndy Tartakovsky. Durata: 89 minuti. Le nuove avventure su grande schermo dei cartoon Conte Dracula, Mavis, i coniugi Frankenstein, la famiglia di lupi mannari composta da Wayne e Wanda, Murray la mummia. (Ideal, Space, Marx, Uci, Massaua, Lux)

INSIDE OUT ···· Animazione. Regia di Pete Docter. Durata: 94 minuti. Il Centro di Controllo della mente di Riley, una ragazzina di 11 anni, è localizzato nel Quartier Generale, dove 5 Emozioni sono al lavoro. (Massaua, Uci, Lux)

IO CHE AMO SOLO TE ··· Commedia. Regia di Marco Ponti, con Riccardo Scamarcio e Laura Chiatti. Durata: 102 minuti. A Polignano a Mare si sposano Chiara e Damiano, la madre di lei anni prima sognava una vita con il padre di lui. Dal libro di Luca Bianchini, dirige il cineasta di «Santa Maradona» e «Passione sinistra». (Reposi, Uci, The Space, Massaua)

LA LEGGE DEL MERCATO ···· Drammatico. Regia di Stéphane Brizé, con Vincent Lindon e Karine de Mirbeck. Durata: 92 minuti. Dopo 20 mesi di disoccupazione, Thierry è costretto ad accettare il lavoro di guardia in un supermercato. Vincent Lindon miglior attore al Festival di Cannes. (Romano)

MALALA

Cinema aperti: Area Metropolitana e Provincia

CASCINE VICA - RIVOLI

Spettacoli Cronaca .69

.

18.00

007 - Spectre 18.00-21.00 The Last Witch Hunter - L’ultimo cacciatore di streghe 22.20 Snoopy & Friends - l film dei Peanuts 17.15-19.05-21.00 Belli di papà 20.20-22.20 Hotel Transylvania 2 17.50 Io che amo solo te 20.20

PINEROLO HOLLYWOOD 0121201.142. Snoopy & Friends - l film dei Peanuts 21.00 MULTISALA 0121393.905. Io che amo solo te Italia 200 P 21.00 007 - Spectre Italia 500 P 21.00 RITZ 0121374.957. The Last Witch Hunter - L’ultimo cacciatore di streghe 21.00

PIOSSASCO IL MULINO - UNIVERSITY FRIENDLY 01190.41.984. Belli di papà 21.00

SAN MAURO TORINESE GOBETTI via dei Martiri della Libertà 17, tel. 01103.75.408. Io che amo solo te P 21.15

SETTIMO TORINESE PETRARCA via Petrarca 7, tel. 01180.07.050. 007 - Spectre Sala 1 21.10 Snoopy & Friends - l film dei Peanuts Sala 2 21.20 Belli di papà Sala 3 21.30

VALPERGA AMBRA 0124617.122. 007 - Spectre Uno Alaska Due

··· Documentario. Regia di Davis Guggenheim. Durata:93 minuti. La storia della giovane pakistana simbolo della battaglia per il diritto allo studio delle bambine e delle ragazze, ferita gravemente dai talebani nel 2012 e vincitrice un anno fa del premio Nobel per la Pace. (Ambrosio, Romano)

MUSTANG ···· Drammatico. Regia di Deniz Gamze Ergüven, con Günes Sensoy e Elit Iscan. Durata: 92 minuti. Uno scandalo all’inizio dell’estate in un vecchio villaggio turco: cinque sorelle si mettono a giocare in spiaggia con alcuni ragazzi per festeggiare la fine della scuola. Opera prima, candidata per la Francia al premio Oscar. (Nazionale)

IL PREZZO DELLA GLORIA ··· Commedia drammatica. Regia di Xavier Beauvois, con Benoît Poelvoorde e Roschdy Zem. Durata:110 minuti. Alla disperata ricerca di soldi, gli amici Eddy e Osman decidono di rubare la bara di Charlie Chaplin e chiedere il riscatto alla famiglia. Dall’autore di «Uomini di dio». (Classico)

45 ANNI ···· Drammatico. Regia di Andrew Haigh, con Charlotte Rampling e Tom Courtenay. Durata: 95 minuti. Kate e Geoff conducono una vita tranquilla nella campagna inglese e si apprestano a festeggiare i 45 anni di matrimonio. A pochi giorni dall’evento, lui riceve una notizia inattesa: è stato ritrovato in un ghiacciaio il corpo intatto di Katya, la sua prima fidanzata finita dispersa durante un’escursione negli anni sessanta. L’uomo rimane turbato. (Marx, Nazionale)

ROCK THE KASBAH ·· Commedia. Regia di Barry Levinson, con Bill Murray e Bruce Willis. Durata: 106 minuti. In Afghanistan per accompagnare un artista, un manager di musica rock in crisi incontra una giovane e decide di farla partecipare alla versione televisiva afgana di «American Idol». (Ambrosio, Uci)

SNOOPY & FRIENDS - IL FILM DEI PEANUTS ··· Animazione. Regia di Steve Martino. Durata: 92 minuti. Le avventure dei personaggi dei fumetti Charlie Brown, Lucy, Linus, Piperita Patty, Schroeder e naturalmente Snoopy. (Massaua, Reposi, Ideal, Lux, Marx, Uci, Space)

SOPRAVVISSUTO 21.30 21.30

VENARIA SUPERCINEMA 01145.94.406. 007 - Spectre Snoopy & Friends - l film dei Peanuts Hotel Transylvania 2 Belli di papà

···· Fantascienza. Regia di Ridley Scott, con Matt Damon e Jeff Daniels. Durata: 141 minuti. Mark Watney è un astronauta che cerca di sopravvivere da solo su Marte in attesa che qualcuno lo vada a salvare. Dal romanzo di Andy Weir, dirige l’autore di «Blade Runner» e «Il gladiatore». (Lux)

P 17.00-20.00-22.40

SPECTRE - 007

P 17.45-20.30-22.30

···· Azione. Regia di Sam Mendes, con Daniel Craig e Léa Seydoux. Durata: 148 minuti. L’agente 007 James Bond lotta contro la potente organizzazione Spectre e in particolare affronta il suo adepto Franz Oberhauser. Dall’autore premio Oscar per «American beauty», Craig per la quarta e ultima volta 007. (Centrale, Massaua, Ideal, Reposi, Marx, Due Giardini, The Space, Uci, Lux)

P 17.45 P 20.30-22.30

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LO STAGISTA INASPETTATO ··· Commedia. Regia di Nancy Meyers, con Robert De Niro e Anne Hathaway. Durata: 121 minuti. Il pensionato Ben Whittaker decide di tornare a lavorare e viene preso come stagista in un’azienda di moda. (Ambrosio)

SUBURRA

del 9 novembre 2015

AGIESSE - ALFA TEATRO via Ca-

salborgone16/I,tel.0118193529. Sabato 14 ore 21 la Compagnia Magic Charme presenta Hotel Charme divertente commedia e magia. Domenica 15 ore 16.30 per la stagione Giorni di Festa i pupazzi di Marco Grilli presentano La bella addormenta nel bosco. Giovedì 19 ore 21.30 il Cabaret di Zelig lab on the road ALFIERI piazza Solferino 2, tel. 011 56.23.800. Martedì 10 ore 20.45inscenailMusicalPinocchio testo P. Ronchetti e S. Marconi, produzione musicale I Pooh AUDITORIUM RAI p.zza Rossaro, tel. 011 81.04.653. Concerto Daniel Smith direttore, Ian Bostridge tenore. Musiche di P. Cajkovskij, G. Mahler, S. Prokofev, L. van Beethoven. Giovedì 12 e Venerdì 13. Ore 20.30 CARIGNANO/TEATRO STABILE TORINO piazza Carignano 6, tel.

800.235.333. Martedì 10 ore 19.30 The pride di Alexi Kaye Campbell, traduzione di Monica Capuani, diretto e interpretato da Luca Zingaretti CASA TEATRO RAGAZZI E GIOVANI corso G. Ferraris 266/C, tel.

011 19.740.280. Sala Grande: Sabato 14 ore 21 e domenica 15 ore 16.30 Teatro dell’Archivolto presenta (Non) voglio andare a scuola Sala Piccola: Sabato 14 ore 21 e domenica 15 ore 16.30 Fondazione TRG Onlus presenta Il re porcellino con Beppe Rizzo COLOSSEO via M. Cristina 71, tel. 011 66.98.034. Da martedì 10 a domenica 15 Jesus Christ Superstarcon Ted Neeley, regia di MassimoRomeoPiparo.Venerdì20e Sabato 21 ore 21 Slurp di e con Marco Travaglio CONSERVATORIOGIUSEPPEVERDI

piazza Bodoni.. Unione Musicale. ConcertoPaolo Bordogna baritono,BrunoCaninopianoforte. Une soirée chez Rossini. Mercoledì 11. Ore 21. Info 0115669811 ERBA corso Moncalieri 241, tel. 011 66.15.447. Martedì 10 ore 21 Paola Gassman, Pietro Longhi e Miriam Mesturino sono i protagonisti di MaigretalLibertybar di G. Simenon GIOIELLO TEATRO via Cristoforo Colombo31bis,tel.0115805768. Giovedì 12 Marco Falaguasta in

30senzalodeunacommediascritta e diretta da Marco FalaguastaconMarcoFiorini,SeleneJovy Rosiello e con Claudia Campagnola

Physical Dance con Emanuela Bianchini in Odyssey Ballet Una storia d’amore mediterranea

I CONCERTI DEL POMERIGGIO

dita biglietti per gli spettacoli: Musica degenerata, La Cenerentola raccontata ai ragazzi, T... comeTurandot,PirandelloSuite, Nessun dorma! Briciole di Turandot, Pollicino PICCOLO TEATRO PEREMPRUNER Grugliasco, tel. 011 787.780. Piccole cose dal 25 al 28 novembre ore 21 e Domenica 29 ore 18 (presso Castello di Rivoli) SOLFERINOpiazzaSolferino2,tel. 01156.23.800.Siprenotaper“Anfitrione” in scena per Mezzogiorno a teatro il 19 e 20 novembre.Novitàassolutapericartelloni low-cost di Torino Spettacoli: dal 23 al 27 novembre, per “Mezzogiorno a teatro”, la Compagnia Torino Spettacolipresenta:“Non chiedermi come sei nata” TANGRAM TEATRO via Don Orione 5, tel. 011 338.698. Lunedì 9 novembre ore 17.30, Biblioteca Civica Pavese - Via Candiolo 79 (Torino) Parole in transito letture e testimonianze di vita trans

piazza Solferino 4. Romantiche emozioni da brani di grandi compositori con Elena Costa pianoforte. Mercoledì 11. Ore 16 LBT- LA BOTTEGA TEATRALE corso Govone 16, tel. 0161 840.796. Giovedì 3 dicembre ore 10 per le scuole, al Teatro Vittoria per laDodicesimaStagionediTeatro di Figura per le Scuole Scuole e figure a teatro la compagnia La bottega teatrale di Torino presenta lo spettacolo La mia vera storia di Natale MONTEROSA via Brandizzo 65, tel.01123.04.153.Giovedì12ore 20.15 in diretta dalla Royal OperaHousediLondra,lastagionedi balletto con Viscera - Pomeriggio di un fauno - Passo a due di Cajkovskij - Carmen. TEATRO NUOVO corso M. D’Azeglio 17, tel. 65.00.200. Sabato 14 ore 20.45 e domenica 15 ore 16 Crdl Mvula Sungani

PICCOLO REGIO GIACOMO PUCCINI. Al Regio in famiglia: ven-

a cura di Nessun Vizio Minore e Servizio LGBT Città di Torino TEATROAGNELLIviaSarpi111,tel. 011 30.42.808. Insolito – il 12 e 13 novembre alle ore 21.00 Lunaria Teatro in “I maledetti” debutto regionale. Domenicamattinateatro – il 15 novembre alle ore 11.00 Coltelleria Einstein in “Il principe felice” TEATRO ASTRA via Rosolino Pilo 6.. Venerdì 13 ore 21 Anelante di Flavia Mastrella, Antonio Rezza,conAntonioRezza,habitatdi Flavia Mastrella TEATRO CARDINAL MASSAIA via Sospello 32, tel. 011 257.881. Venerdì 13 ore 21 Compagnia Teatrale Rubino in Diario un killer sentimentale di Luis Sapulveda. Sabato 14 ore 21 Compagnia Divago in Camere da letto TEATRO CIVICO GARYBALDI DI SETTIMO TORINESE via dei Parti-

giani4-SettimoTorinese,tel.011 80.28.501.Per“SettimoRide”venerdì 13 ore 21.30 Francesco Damiano in Ex-It. Sabato 14 ore 21.30 Luca Occelli in W Bruce Lee prima assoluta. Per “Domeniche al Garybaldi” Domenica 15 ore 16.30 Fondazione TRG in Marco

Polo e il viaggio delle meraviglie regia Luigina Dagostino TEATRO DELLA CONCORDIA c.so Puccini - Venaria, tel. 011 42.41.124.Qualcunoera...Giorgio GaberTangramTeatroTorino.Sabato 21. Ore 21. TEATRO GOBETTI via M. Libertà 17 - S. Mauro Torinese, tel. 347 25.47.687.CompagniaAnnaCuculo Group La sfera di cristallo diGiancarloGuerreri,regiadiAnna Cuculo. Giovedì 12. Ore 21 TEATRO IL MULINO via Riva Po 9 Piossasco, tel. 011 90.41.984. Attenti al gorilla! Omaggio a FabrizioDeAndrè.DiEmilianoPoddi e Carlo Roncaglia. Venerdì 13. Ore 21 TEATRO REGIO. I Concerti 20152016: ore 20.30 Filarmonica Teatro Regio Torino diretta da Y. Sado. D. Majboroda pianoforte. MusichediF.Chopin,R.Schumann TEATRO VITTORIA via Gramsci 4, tel. 011 51.76.246. Unione Musicale. L’altro Suono ConcertoSonig Tchakerian violino, Daniele Roi e Ilaria Sainato danzatori. Musiche di Bach. Ore 20 Info 0115669811

···· Drammatico. Regia di Stefano Sollima, con Elio Germano e Claudio Amendola. Durata: 130 minuti. Un’intensa settimana di affari intorno alla speculazione edilizia Waterfront, destinata a trasformare il litorale romano in una sorta di Las Vegas. (Eliseo, Lux, Space, Uci)

THE LAST WITCH HUNTER ··· Fantasy. Regia di Breck Eisner, con Vin Diesel. Durata: 98 minuti. Kaulder è un valoroso immortale guerriero che combatte la Regina delle Streghe. Dal cineasta de «La città verrà distrutta all’alba». (Massaua, Reposi, Space, Uci)

THE LOBSTER ···· Drammatico. Regia di Yorgos Lanthimos, con Colin Farrell e Rachel Weisz. Durata: 118 minuti. In un futuro imprecisato i single vengono arrestati e chiusi in un hotel: hanno 45 giorni di tempo per trovare l’anima gemella, altrimenti saranno trasformati in animali e abbandonati in un bosco. Premio della giuria al Festival di Cannes. (Massimo)

TUTTI PAZZI IN CASA MIA ··· Commedia. Regia di Patrice Leconte, con Christian Clavier e Carole Bouquet. Durata: 79 minuti. Appassionato di jazz, Michel trova a un mercatino un prezioso 33 giri: l’idea è correre a casa ad ascoltarlo ma la moglie, il figlio, l’amante, gli operai renderanno caotica la sua giornata. Dalla piece teatrale «Un’ora tranquilla». (Eliseo)

TUTTO PUO’ ACCADERE A BROADWAY ···· Commedia. Regia di Peter Bogdanovich, con Owen Wilson e Imogen Poots. Durata: 93 minuti. Nella vita di Izzy, escort che sogna di diventare attrice, irrompe Derek, un cliente benefattore che le dona 30 mila dollari per rifarsi una vita. Ritorno sulle scene di uno dei maestri del cinema americano («L’ultimo spettacolo»). (Ideal, Lux, Reposi, The Space, Uci)

WOMAN IN GOLD ···· Commedia drammatica. Regia di Simon Curtis, con Helen Mirren e Ryan Reynolds. Durata: 110 minuti. Sopravvissuta all’olocausto, l’ebrea Maria Altmann vuole rientrare in possesso di un famoso dipinto di Gustav Klimt sottratto alla sua famiglia dai nazisti. Da una storia vera, dirige il cineasta di «Marylin». (Ambrosio, Due Giardini, Romano)


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LA STAMPA LUNEDÌ 9 NOVEMBRE 2015

Il tempo

Nubi basse su Liguria e Toscana, ancora sole e temperature primaverili altrove

LE PREVISIONI DI OGGI SITUAZIONE

Prosegue la lunga fase di tempo stabile e con temperature insolitamente miti per novembre. Le giornate rimangono in gran parte soleggiate salvo nebbie in pianura e formazione di nubi basse lungo le coste tirreniche, in particolare su Liguria e Alta Toscana. Poche variazioni per gran parte della settimana.

SOLE

NUVOLOSO

POCO NUVOLOSO

NORD

Soleggiato salvo lievi velature o banchi di nubi medio-alte solo temporaneamente più estesi sui settori alpini di confine con Svizzera e Austria; banchi di nebbia nelle ore più fredde, soprattutto su basse pianure di Lombardia orientale, Veneto e Emilia. Nubi basse in Liguria con qualche schiarita a Ponente.

IN EUROPA

Il Sole

CENTRO

Nubi basse sul versante tirrenico, più compatte fin dal mattino sul Centro-Nord della Toscana, inizialmente sul mare altrove e in estensione verso le coste e l’interno in giornata specie su Toscana, Nord del Lazio e Sardegna occidentale. Cielo sereno su Appennino e versante adriatico.

SUD

Ben soleggiato con cielo generalmente sereno o poco nuvoloso salvo nubi basse o foschie lungo le coste del versante tirrenico, tendenti ad estendersi maggiormente nell’entroterra in Calabria.

Sorge alle ore 6.50

Culmina alle ore 11.54

Tramonta alle ore 16.58 LUNA NUOVA

La Luna Si leva Cala alle ore alle ore 16.01 4.28

11 NOV

COPERTO

DOMANI

VARIABILE

Tempo .71

.

PIOGGIA DEBOLE-MODERATA

PIOGGIA INTENSA

TEMPORALE

NEBBIA

VENTO

NEVE

MARE CALMO

POCO MOSSO

MARE MOSSO

Piogge a tratti intense su Irlanda, Scozia, fiordi norvegesi, Sud della Svezia, più deboli su Polonia e Baltico a carattere di rovescio dal Belgio al Nord della Germania, anche con vento forte, mentre su Penisola Iberica, Mediterraneo, regione alpina e Balcani prevale il sole con temperature miti.

MARE AGITATO

Le precipitazioni attese oggi

LA TENDENZA DELLE TEMPERATURE Temperature stazionarie e decisamente miti per novembre. Zero termico oltre i 4000 m al Nord, punte sui 25 ° C al Centro-Sud.

Trento

Trieste

9 18

Aosta

Venezia

Milano 9 20

7 20

Bologna 9 20

Torino 9 20

10 19

10 19

Genova 13 18

Firenze

Ancona

12 18

Perugia

13 20

9 20

Ben soleggiato salvo nebbie in pianura nelle ore più fredde e nubi basse lungo le coste tirreniche.

DEBOLI

L‘Aquila

Roma

Campobasso

11 23

DOPODOMANI

7 20

Foggia

FORTI

MOLTOFORTI

Vigilanza meteo di oggi e domani

11 23

Bari

Napoli

12 23

13 23

Alghero

MODERATE

Precipitazioni assenti

8 21

Potenza 7 19

14 19

Cagliari

Catanzaro

13 22

14 22

Palermo Reggio Calabria

15 22

14 24

Catania 15 24

Ben soleggiato salvo nebbie in pianura nelle ore più fredde e nubi basse lungo le coste tirreniche.

NESSUNA

MODERATA

ELEVATA

ESTREMA

Nulla da segnalare Acura di www.nimbus.it

Lunedì Che tempo farà

Tempo e temperature previsti nel mondo e in Europa CITTÀ

ALGERI ANKARA BAGHDAD BANGKOK BEIRUT BOMBAY BRASILIA BUENOS AIRES CALGARY CARACAS CASABLANCA CHICAGO CITTÀ DEL CAPO CITTÀ DEL MESSICO DAKAR DUBAI FILADELFIA GERUSALEMME HONG KONG IL CAIRO JOHANNESBURG KINSHASA LA MECCA L'AVANA LOS ANGELES MANILA MELBOURNE MIAMI MONTREAL NAIROBI NEW YORK NUOVA DELHI PECHINO SHANGAI SINGAPORE TOKYO WASHINGTON

MIN °C MAX °C OGGI

11 2 15 27 18 24 19 19 -2 25 15 1 14 12 25 26 3 11 25 17 18 24 25 22 14 26 14 25 3 16 8 19 2 12 26 17 3

28 11 25 32 24 36 34 30 2 32 25 12 25 24 31 33 17 18 31 24 32 30 37 32 21 33 19 31 13 27 16 34 12 17 32 22 15

CITTÀ

AMSTERDAM ATENE BARCELLONA BELGRADO BERLIN BERNA BRATISLAVA BRUSSELS BUCAREST BUDAPEST COPENHAGEN DUBLIN EDIMBURGO HELSINKI ISTAMBUL LISBONA LONDRA LUBIANA MADRID MOSCA OSLO PARIGI PODGORICA PRAGA REYKJAVIK ROMA SARAJEVO S. PIETROBURGO SOFIA STOCCOLMA TALLINN TIRANA VARSAVIA VIENNA VILNIUS ZAGABRIA

MIN °C MAX °C OGGI

9 9 14 6 9 9 6 12 6 5 9 7 5 4 10 12 7 9 8 -1 7 11 10 6 1 11 5 2 7 4 6 7 2 7 5 6

13 24 19 19 15 18 15 15 15 13 11 12 11 6 18 26 12 20 20 1 9 16 24 15 5 23 19 4 16 9 6 22 8 18 6 21

Il freddo può attendere: ancora giorni di alta pressione e tepori straordinari LUCA MERCALLI

C

on il vigoroso anticiclone «Ulrike» centrato tra Alpi e Mediterraneo occidentale, e alimentato da aria subtropicale straordinariamente calda per la stagione, è in corso una lunga fase di tempo stabile, sereno e molto mite sull’Italia, che durerà pressoché tutta la settimana salvo nebbie in pianura al Nord e al Centro e qualche banco nuvoloso sulle coste tirreniche. I 18-20 °C saranno raggiunti un po’ dappertutto a bassa quota, ma anche sui versanti alpini intorno a 1000 m, e con punte perfino di 25 °C all’estremo Sud. Si è esaurita lunedì 2 la violenta ondata di piogge che nello scorso weekend in 3-4 giorni aveva scaricato impressionanti quantità di acqua, 740 mm a Chiaravalle Centrale (Catanza-

ro) e 568 mm a Linguaglossa, sulle pendici dell’Etna: una vittima a Taurianova, gravi dissesti in particolare sulla Calabria ionica con viabilità sconvolta dalle frane nell’interno, la strada statale 106 e la ferrovia Reggio-Catanzaro spazzate via dal torrente Ferruzzano a Marinella di Bruzzano, furiose mareggiate. Il resto della settimana è trascorso più tranquillo, solo con moderati corpi nuvolosi occidentali che hanno causato deboli piogge martedì 3 al NordOvest e alcuni rovesci giovedì 5 tra Toscana e Lazio, poi l’alta pressione si è dunque consolidata riportando il sereno a parte banchi di nebbia tra notte e mattino qua e là su pianure e litorali, non solo del Settentrione. Con una massa d’aria dalle caratteristiche estive in circolazione tra sabato e ieri l’isoterma 0 °C è salita fino a ben 4090 m al

di sopra di Cuneo, con temperature massime intorno a 18 °C anche a 15002000 metri sulle Alpi, circa 12 °C sopra media e prossime ai record di novembre; su pianure e fondovalle l’inversione termica (caratteristica dei mesi autunnali e invernali con notti lunghe, sole basso sull’orizzonte e aria calma) in proporzione ha un po’ smorzato l’aumento termico ma si sono registrati pur sempre 21 °C a Torino, Milano e Bologna, 24 °C nell’Alessandrino e a Napoli, valori in eccesso di 6-8 °C. In vista dell’inverno, lunedì 16 novembre si terrà al Centro Incontri della Regione a Torino il convegno «Sicuramente sulla neve», organizzato da Arpa Piemonte per diffondere la conoscenza dei rischi in ambiente innevato e ridurre gli incidenti da valanga: iscrizioni entro domani su www.arpa.piemonte.it.


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