Insieme per Vigonovo - Programma Elettorale 2016

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INSIEME PER VIGONOVO Vigonovo CittĂ per l'Infanzia

IDEE GUIDA PER UNA NUOVE GESTIONE DEL MUNICIPIO

Candidato Sindaco: Cesare Ceccangeli, Imprenditore City Manager: Ivano Spano, Docente Universitario

"Insieme per Vigonovo" aderisce al Progetto Politico "Democrazia


Locale"

Vigonovo Città per l'Infanzia (e gli anziani)

La lista elettorale "Insieme per Vigonovo" ha voluto mettere al centro del suo impegno la realtà dei bambini, degli adolescenti e dei giovani. Di fatto, nell'attuale situazione di grave e prolungata crisi economica, sociale, istituzionale che scarica sulla famiglia pesanti problemi, l'infanzia, gli adolescenti e i giovani sono diventati la cateria su cui pesano forti disagi e un futuro sempre più incerto. Da qui la necessità di porre come valore centrale dell'Amministrazione Comunale un preciso impegno per fare di Vigonovo la "Città per l'Infazia". Da qui, la istituzione di un Laboratorio che potremmo denominare "La Casa delle Favole". La Casa delle Favole, un luogo dove bambini, adolescenti, giovani, genitori, educatori e anziani si dedicano alla elaborazione e allo sviluppo del Progetto "La Città dei Bambini", stando insieme. Un genitore, un educatore ha senso se sta con i bambini. Così un anziano ha senso in mezzo alle altre generazioni, tra banbini e giovani che hanno voglia anche di ascoltare e imparare dalla vita. L'importante è essere vecchi insieme a quelli che non lo sono, per avere ancor senso! E, allora: meno assistenza, più esistenza Un Laboratorio, quindi, che avrà una "funzione edicativa" non


solo per chi lo abita e lo anima ma, anche, per gli amministratori e per tutti i cittadini.

Il nostro Programma meglio Idee guida per la costruzione collettiva del Programma e per una Nuova Gestione del Municipio

Il nuovo Municipio non può non relizzarsi che attraverso la riconquista della autonomia di governo che la Costituzione gli attribuisce, per permettere una gestione della cosa pubblica espressione diretta della cittadinanza attiva (governo dal basso), capace di animare e sostenere gli istituti di democrazia delegata (sindaco, giunta, consiglio comunale). In particolare, si pensa a una Giunta comunale con "assessorati aperti", veri tavoli di lavoro composti da: - una rappresentanza delle principali associazioni economiche e di categoria (agricoltori, artigiani, commercianti, imprenditori, ecc.) - una rappresentanza delle associazioni con diverse finalità (culurali, sociali, sportive, di difesa del territorio e dell'ambiente, ecc.) - una rappresentanza di comitati e di forum specifici (genitori, anziani, tematici, territoriali, urbani, di categoria, ecc.) e degli studemti delle Superiori e Università - una rappresentanza dei residenti nelle diverse frazioni e dei lavoratori dei diversi settori dell'amministrazione comunale al fine di valorizzare la loro esperienza professionale. Il ruolo di ogni assessore sarà quello di predisporre gli


strumenti per garantire la partecipazione stabile delle diverse rappresentanze, predisporre linee di indirizzo dell'assessorato, fornire la documentazione disponibile e quella che potrà essere richiesta dai partecipanti, produrre il piano dei possibili interventi secondo la metodologia del "bilancio partecipativo", frutto del concorso di tutta l'assemblea dei partecipanti.

E' da questo Progetto di ampia partecipazione della cittadinanza al governo locale che verrà steso il Programma definitivo (e non una lista della spesa), che l'Amministrazione comunale farà proprio grazie al contributo dei cittadini attivi.

Al Sindaco e al Consiglio comunale

spettano compiti politici e di indirizzo legati al Progetto. Tra questi, i prioritari: 1. Difesa della Costituzione e dei suoi principi istitutivi con particolare riferimento - alla salvaguardia, difesa del lavoro e potenziamento delle possibilità di lavoro, - alla difesa ed estensione dell'autonomia degli Enti Locali, attraverso anche una revisione del Titotlo V° della Costituzione che non obblighi all'osservanza e a dipendere da trattati internazionali lesivi dell'autonomia degli Enti stessi (Fiscal Compact e conseguente "pareggio di bilancio"...), - alla rivalutazione all'interno della Costituzione dei temi relativi alla salute e alla scuola come diritti costituzionali inalienabili e non soggetti a politche di restrizione e taglio della spesa pubblica, - alla riforma del Senato (granda assemblea delle


rappresentanze), con presenza maggioritaria di amministratori degli enti locali, rispetto ad altre rappresentanze, come ulteriore espressione della "democrazia dal basso"; 2. Riforma dell'ANCI, l'Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, al fine di potenziare attività di indirizzo della politica nazionale, iniziative di proposta di leggi, forme di aggregazione di comuni (reti) per la gestione delle politiche locali e sostegno ai piccoli comuni, diffusione di buone pratiche amministrative locali, interventi e coinvolgimenti stabili nei confronti del Governo nazionale sulle problematiche che interessano il Governo locale; 3. L' assunzione, come ipotesi stabile di lavoro, del Progetto "Territorio zero. Per una società a emissioni zero, rifiuti zero e chilometri zero", per introdurre nuove modalità per lo sviluppo locale, punto base e di partenza per una politica innovativa di sviluppo di una “economia reale”. Si parla di un’ economia capace di valorizzare la produzione effettiva di beni e servizi per la comunità, attraverso la riduzione di emissioni clima-alteranti, rifiuti, intermediazione parassitaria, disoccupazione, distruzione del territorio. 4. La necessità di costituire una Banca Pubblica dello Stato (la Banca d'Italia è un istituto privato) e riformare la Cassa Depositi e Prestiti a vantaggio degli enti locali nonché Istituti per il "Microcredito" a sostegno dell'operosità della impresa, dei giovani per istituire nuove imprese e dei cittadini bisognosi; 5. La necessità di salvaguardare e valorizzare il patrimonio pubblico che è patrimonio di tutti i cittadini, bene comune;


6. La necessità di un Piano delle Grandi Opere che, per noi, non sono quelle ipotizzate dai governi nazionali che si sono fin qui succeduti ma sono: - lo sviluppo e la sistemazione dell'edilizia scolastica e delle sue strutture (palestre, laboratori, biblioteche...), - la creazione di spazi per attività sociali, culturali e artistiche, - interventi specifici sulla sicurezza delle strade, la viabilità e il governo del traffico, - il recupero e la valorizzazione dei centri storici e del paesaggio, - il sostegno delle buone pratiche a livello sociale, culturale, economico e delle politiche messe in atto a livello nazionale dalla rete dei Comuni Virtuosi in materia di inquinamento ambientale, risparmio energetico e potenziamento dell'uso di energie rinnovabili, di sviluppo dell'agricoltura a chimica zero e di qualità, del riassetto idrogeologico del territorio; 7. La necessità che l'Assemblea dei Sindaci si riappropri ed eserciti concretamente la funzione di indirizzo ma anche di governo delle strutture socio-sanitarie (ASL Aziende sanitarie locali e degli Ospedali).

Il Bilancio Comunale E' definito “Bilancio Partecipativo” perché concorrono alla sua costruzione tutti i cittadini che si vogliono rendere attivi nel governo del Comune. Principalmente attraverso i Tavoli di Lavoro dei diversi assessorati le cui proposte verranno discusse in prima battuta in Consiglio Comunale e, prima della approvazione, nelle assemblee territoriali degli abitanti le diverse frazioni.


La filosofia del Bilancio Partecipativo è: abbiamo bisogno di ciò a cui diamo valore. La metodologia di costruzione del Bilancio Partecipativo comporta: - la indicazione dei problemi da risolvere che si ritengono imprescindibili, - la indicazione degli interventi che si ritengono prioritari - la inndividuazione delle risorse esistenti capaci di portare a soluzione (totale/parziale) i problemi elencati - la valutazione della possibilità e necessità di integrare le risorse non immediatamente disponibili - la indicazione dei tempi di attuazione - la indicazione dei soggetti responsabili dei provvedimenti da prendere e delle azioni corrispondenti. Oltre a quanto previsto dalle leggi relative alla amministrazione degli enti locali in merito al bilancio comunale, il Sindaco provvederà a rendere pubblico lo stato dei lavori previsti in bilancio.

Il Diritto alla Città La città possiede una storia che è profondamente legata alla creazione dei significati culturali, sociali e politici che, nel loro insieme determinano l'identità collettiva, il senso di comunità, la cittadinanza come comune appartenenza. Oggi, invece, la città, gli spazi pubblici stanno perdendo progressivamente di significato e la socialità si restringe sempre più in piccoli circoli e tende a risolversi nel ritiro nella dimensione privata. Appare sempre più necessario una rivalutazione della dimensione locale e una rinascita dell’idea di comunità come ricostruzione dello spazio pubblico a partire dalle esperienze concrete di riappropriazione cooperativa/solidale di spazi per l’abitare e per il produrre, sono strumenti per la creazione di una



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