InPRESSIONI n 4 Autumn 2011

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ANNO 2 • NUMERO 4 • Autunno 2011 Year 2 • Number 4 • Autumn 2011


COLOPHON n.4 - Autunno, Autumn 2011 Redazione: Gian Carlo Torre, Marco Picasso, Priamo Pedrazzoli, Carlotta Giardini Grafica: Giovanni Daprà, Ester Crisanti (lares@iol.it) • Web: Renato Gelforte Traduzione: Barbara Raineri (inglese), Tamara Osler-Schweers (tedesco) Organizzazione: Bruno Zani, Elio Osler, Luigi Lanfossi Chi intende riprodurre le parti del presente fascicolo deve citare la fonte o chiedere l’autorizzazione alla redazione. La responsabilità dei testi e dei termini è dei singoli autori. Tutti i marchi e le aziende citate su inPRESSIONI, sono proprietà dei loro detentori. Qualsiasi forma di collaborazione con inPRESSIONI è su invito e a titolo gratuito. Il materiale inviato alla redazione se non preventivamente concordato per iscritto, non sarà restituito. Informazioni: www.graficainsieme.ning.com - g.insieme@gmail.com

Sommario Adolfo De Carolis, rinascimento della xilografia in Italia Gian Luigi Uboldi, maestro xilografo L'opera di Ctibor Št'astný “L’Eroica”: un secolo di vita Cesare Ratta, un maestro dell’arte grafica Esperienze di collezionista tra grafica libera ed exlibris Il Fondo Pariani della Biblioteca Civica di Verona Tra le tante donazioni, ne arriva una anche a inPRESSIONI Kisgrafika, mezzo secolo al servizio della piccola grafica Concorsi ed Eventi Culturali - Competition and Cultural Events

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SUSSIDIO DIDATTICO

Associazione C.F.P. "Eugenio Fassicomo" - Scuola Grafica Genovese Via Imperiale, 41 - 16141 Genova (Italia) Telefono (+39) 010 518651 - Fax (+39) 010 51865288 - scuola.grafica@tiscali.il I sussidi didattici sono distribuiti a titolo gratuito. È gradito un contributo a sostegno delle attività dell'Associazione C.F.P. Eugenio Fassicomo - Scuola Grafica Genovese, da versare sul conto dell'Associazione. Scrivere in modo leggibile: nome, cognome e indirizzo di chi invia il contributo. IBAN - IT26 H061 7501 4030 0000 1478 620 - Causale: Contributo per Associazione C.F.P. Eugenio Fassicomo. This educational publication is being distributed on a complimetary basis, free of any charge. The sponsoring association (Associazione C.F.P. Eugenio Fassicomo) will gratefully acknowledge independent grants in support to this editorial initiative, to be paid to: Associazione C.F.P. Eugenio Fassicomo - Scuola Grafica Genovese - IBAN - IT26 H061 7501 4030 0000 1478 620 Contributo per Ass. C.F.P. Eugenio Fassicomo - Indicating clearly the name and address of the sponsor. Esta publicación cultural es distribuida de forma gratuíta. Se agradecerá la ayuda para el sostenimiento de la actividad de la Associazione C.F.P. Eugenio Fassicomo - Scuola Grafica Genovese, para lo que se detalla la cuenta. Indicar claramente el nombre y apellidos de quien realiza la contribución. Associazione C.F.P. Eugenio Fassicomo - Scuola Grafica Genovese IBAN - IT26 H061 7501 4030 0000 1478 620 - Contributo per Ass. C.F.P. Eugenio Fassicomo. Die Unterrichtsmaterialien werden kostenlos verteilt. Es ist ein willkommener Beitrag zu den Tätigkeiten der C.F.P. - Unterstützung Eugenio Fassicomo - Schule Graphics Genovese, zahlbar im Namen des Vereins. Schreiben Sie gut leserlich: Name und vollständige Anschrift des Beitrags des Absenders. IBAN - IT26 H061 7501 4030 0000 1478 620 - Beitrag für Ass. C.F.P. Eugenio Fassicomo

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conclusione del secondo anno di inPRESSIONI ringraziamo tutti coloro che con i Loro scritti hanno contribuito ai numeri 3 e 4, i partecipanti alla giornata del 9 aprile a Genova, dedicata a “Il bulino e grafica in progress” e tutti coloro che in numero decisamente crescente contribuiscono a sostenere inPRESSIONI. Grazie! Il 30 luglio 1911, presentata da Ettore Cozzani e da Franco Oliva, nasceva a La Spezia la rivista “L’EROICA”, baluardo della xilografia in Italia nella prima metà del ‘900. “L’EROICA” ha rivestito un decisivo ruolo nella storia dell’arte italiana, dell’incisione in particolare, caratterizzato dalla scelta della xilografia, la tecnica che permette all’artista di far risaltare contemporaneamente il momento creativo e quello artigianale. Nella prima fase fondamentale fu l’apporto di Adolfo De Carolis che nell’agosto del 1912, unitamente a “L’EROICA”, contribuì all’organizzazione, a Levanto, della “Prima Mostra Internazionale di Xilografia”. De Carolis fu il motore della “rinascenza” della xilografia in Italia: il gruppo degli Artisti de “L’EROICA” fu presente “alla Secessione di Roma del 1913”, alla XI Kunstausstellung al Glaspalast di Monaco del 1913, a “La xilografia contemporanea in Italia” alla Biennale di Venezia del 1914, alla “Mostra Internazionale di Ex Libris” a Budapest e alla “Esposizione Internazionale del Libro e Grafica d’Arte” a Lipsia sempre nel 1914, a rassegne a Monza, Firenze, Copenhagen, Cristiania, Rio de Janeiro. Si è inteso ricordare questi due anniversari fondamentali per il mondo dell’incisione in Italia presentando un doveroso omaggio ai Maestri e ai Sostenitori della xilografia. Imprescindibile la presentazione di Adolfo De Carolis, de “L’EROICA”, e di Cesare Ratta che diede ampio spazio al mondo della xilografia nelle sue storiche collane editoriali. inPRESSIONI dopo l’omaggio a “I Maestri de L’EROICA” a Città di Castello contribuirà, unitamente all’Istituzione per i Servizi Culturali di La Spezia, alla realizzazione della mostra itinerante “La xilografia italiana dalla Prima Mostra Internazionale di Xilografia di Levanto ad oggi” che si terrà nel 2012. Un percorso che ci porterà alle nuove generazioni di questa antica arte che in un non lontano passato vedeva tra i suoi più profondi e preparati cultori ed amatori bibliofili, collezionisti di ex libris e artisti.

At the end of the second year of inPRESSIONI, we thank all those who have cooperated to numbers 3 and

4, those who have taken part to the meeting “The graver and graphics in progress” and also all those people who, in Italy and abroad, contribute in a constantly increasing number to support inPRESSIONI. The role of “L’EROICA” is worth to be remembered; it was founded by Cesare Cozzani and Francesco Oliva, a fundamental magazine in the history of Italian arts (1911-1944), characterized by the choice of xylography. Fundamental has also been the contribution of Adolfo De Carolis, the engine of the “revival” of xylography in Italy, who, in August 1912 together with “L’EROICA”, cooperated to the organization in Levanto of the “First International Exhibition of Xylography”. The group of artists of “L’EROICA” joined the Secession of Rome in 1913, the “XI Kunstausstellung” at the Glaspalast in Munich in 1913, the “Contemporary xylography in Italy” at the Biennial in Venice in 1914, the “International Exhibition of Ex Libris” in Budapest and the “International Book Exhibition and Graphics of Arts” in Leipzig always in 1914. Cesare Ratta is worth to be remembered; he gave a lot of space to the world of xylography in his memorable publishing collection. inPRESSIONI will contribute, together with the Institution for Cultural Services in La Spezia, to the realization of the first itinerant exhibition “Italian xylography from the first International Exhibition of Xylography in Levanto until nowadays” which will take place in 2012. The path that will take us to the new generations of these old arts which in a non faraway past used to find among its bibliophiles/collectors of ex libris and artists its deepest and cultured lovers and connoisseurs.

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"L'AURORA" - Xilografia su legno di testa (X2) - 1911-1912, mm 210 x 156 Copertina apparsa nei fascicoli della rivista L'EROICA numeri 18-19, 20-21, 22-23, 24-25, 26 e 131-132

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Adolfo De Carolis, rinascimento della xilografia in Italia Andrea Disertori

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dolfo De Carolis (o De Karolis) nacque a Montefiore dell’Aso (Ascoli Piceno) il 6 gennaio 1874 e morì a Roma il 7 febbraio 1928. Frequentò l’Istituto di Belle Arti di Firenze, dove divenne docente di ornato nel 1901, passando poi all’Accademia di Roma. Iniziò la sua attività artistica ispirandosi al movimento dei Preraffaeliti di “In Arte Libertas”, di Dino Costa, da cui si staccò con alcune sue opere esposte a Venezia nel 1899: Donna alla fontana, Madonna, Concerto, Primavera, Cavalli del sole. Alla sua produzione appartengono opere decorative di grandi dimensioni, quali gli affreschi nella Sala dei Cinquecento del Palazzo del Podestà a Bologna, nel Comune di Ascoli Piceno, nell’Università di Pisa. Lara Vinca Masini lo definisce nel suo ponderoso “Art Nouveau”: “Oscillò tra un decorativismo floreale, di un linearismo intricato e baroccheggiante, e un realismo postimpressionistico e macchiaiolo, con pesanti michelangiolismi di maniera”. La maggiore celebrità gli deriva dall'attività di xilografo, a cui fu spinto dalla sua affinità con l’arte di Gabriele D’Annunzio durante il periodo della Capponcina. Per lui realizzò celebri illustrazioni incise in legno: le grandi edizioni della “Francesca da Rimini” (1903), “La figlia di Jorio” (1904) e, per l’editore Treves, il “Nottuno” (1917). Di Giovanni Pascoli decorò nel 1914 le “Laudi” e i “Poemetti Latini”. Impreziosì con le sue illustrazioni riviste d’arte, quali “Hermes”, “Leonardo”, palestra fiorentina di rinnovati tentativi xilografici, con la collaborazione di Armando Spadini e Giovanni Costetti, e specialmente “L’Eroica”, fondata e diretta da Ettore Cozzani, che pubblicava le tavole fuori testo impresse direttamente dai legni originali. Erano prestati dall’artista a Ettore Cozzani, che non possiamo dimenticare quale organizzatore della “Prima Mostra Internazionale di Xilografia” di Levanto nel 1912. Sfogliando l’ormai introvabile catalogo di questa mostra possiamo osservare l’inconfondibile tratto forte, senza indulgere in mezze tinte, delle opere di Adolfo De Carolis. Ritroviamo questo netto contrasto fra bianco e nero nei vigorosi ex libris, per importanti bibliofili di allora. De Carolis curò la veste grafica del Catalogo della Sezione Italiana dell’Esposizione Internazionale del Libro e d’Arte Grafiva di Lipsia (1914). Il grandissimo merito che si attribuisce a De Carolis sta nell’aver risollevato dalla decadenza l’arte della xilografia, riportandola alla sua gloriosa intensità chiaroscurale cinquecentesca di Ugo da Carpi (Carpi 1480 - Bologna 1532). Eseguì su questo esempio anche numerose stampe a più legni, a colori, di vari "AUTORITRATTO" Xilografia su legno di testa (X2) - 1904, mm 160 x 118 ANNO 2 • NUMERO 4 • Autunno 2011

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soggetti: allegorici, storie sacre, ritratti. Al rinnovamento artistico di De Carolis seguì una numerosa schiera di allievi: Gino Barbieri, Francesco Nonni, Dario Neri, Antonello Moroni, Dante De Carolis, Diego Pettinelli, Ettore Di Giorgio, Carlo Guarnieri. Parecchi sono stati anche i seguaci, stimolati dalla sua arte; ricordiamone solo alcuni: Emilio Mantelli, Alpinolo Porcella, Roberto Melli, Edoardo De Albertis, Domenico Baccarini, Giannetto Malmerendi, Mario Reviglione, Giovanni Governato, Guido Ninchieri, Gino Carlo Sensani, Cafiero Luporini, Guido Marussig, Arturo Cecchi, Carlo Turina, Giuseppe Viner, Antony De Witt. Nel 1929 fu organizzata dagli allievi una mostra alle opere di De Carolis nel Palazzo delle Esposizioni di Roma, mentre la Galleria nazionale a Urbino ha una sezione dedicata alle sue opere. Bibliografia Comanducci - 1935, 1945. L. Servolini - Dizionario illustrato degli incisori italiani, Milano, Edizioni GÖrlich, 1955. A., A.M. Disertori - Ex libris italiani, Hoepli, Milano, 1984. A. De Carolis, La xilografia, La Fiamma, Roma, 1924, ristampa anastatica, Sintesi, Bologna, 1992. R. Bossaglia, A.Mori, Adolfo De Carolis e il Liberty nelle Marche, Mazzotta, Milano, 1999. S. Zanini, Adolfo De Carolis e la Xilografia, ed. Giroal, Roma, 2003. P. Bellini - Dizionario della stampa d’arte, 2008. M. Rossi - Adolfo de Carolis, Catalogo, Carpi, 2011.

"L'AURORA" - Xilografia su legno di testa (X2) - 1916, ca sm. - Esposizione d'incisione italiana Londra 1916

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Xilografia su legno di testa (X2) - s.d., mm 90 x 60

Locandina per “La figlia di Iorio” di G. D’Annunzio Cromolitografia (L) 1904 c.a., mm 300 x 145

Xilografia su legno di testa (X2) 1914, mm 202 x 131 ANNO 2 • NUMERO 4 • Autunno 2011

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"IL TIMONE" - Xilografia su legno di testa (X2 - 2 colori) 1904 c.a., mm 215 x 350 Xilografia su legno di testa (X2) 1928, mm 282 x 188

To Adolfo De Carolis is given the credit to have saved the art of xylography from decadence, taking it again to its glorious chiaroscuro intensity of the sixteenth century promoted by Ugo da Carpi. With his xylography he embellished numerous magazines of arts such as “Hermes”, “Leonardo”. He created the covers for Gabriele D'Annunzio’s and Giovanni Pascoli’s works; he cooperated with editor Formiggini to the series “Classics of laughter”. Fundamental is his contribution to “L’EROICA”, his out of the text tables have been directly imprinted from his original wooden plates which he lent to Ettore Cozzani with whom he cooperated to the organization of the fundamental “First International Exhibition of xylography” in Levanto in 1912; in the catalogue it is possible to observe the unmistakable strong line of Adolfo De Carolis’s works, which does not indulge in half tints. It is easy to find this net contrast between black and white in the vigorous ex libris, for important bibliophiles of that time.

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Gian Luigi Uboldi, maestro xilografo Franco Sciardelli

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’ho incontrato la prima volta a Villa Olmo, la bellissima dimora affacciata sul lago di Como, dove curavo una rassegna di grafica promossa dalla BNEL. Fu l’ingegner Gianni Mantero, patron della manifestazione, a presentarci. Dire Mantero era sinonimo di ex libris e Gian Luigi Uboldi figurava nella rassegna con alcune xilografie, arte di cui fu maestro e alla quale portò innovazioni pur non lasciandosi coinvolgere nel turbine di correnti artistiche del momento. Sulle rive del lago di Como Gian Luigi Uboldi era di casa. Nasce a Como il 12 settembre 1915, muore a Corenno Plinio (CO) il 4 giugno 2005. Negli anni che precedono la guerra, studia all’Accademia di Brera avendo per docenti Aldo Carpi per la pittura e Benvenuto Disertori per l’incisione: due grandi Maestri la cui memoria è salda in chi ha avuto la ventura di conoscerli. Su questo giovane mite e sensibile si abbatté, come su milioni di persone nel mondo, il flagello della

"CORENNO DAI MONTI"- Xlografia su legno di testa (X2) - 1980, mm 250 x 350 ANNO 2 • NUMERO 4 • Autunno 2011

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guerra che affrontò sul tragico fronte albanese. Una sofferenza umana che resta simboleggiata in quella xilografia che raffigura un soldato il quale, avvolto su se stesso, sfinito, si lascia vincere dal sonno: un foglio di grande bellezza intitolato appunto ”Soldato in Albania”. La guerra non lo vince, ma ne arricchisce la sensibilità e il desiderio di fare. Tornato sul suo lago riprende l‘opera che presenterà nelle maggiori città in Italia e all’estero, curando contemporaneamente l’attività di docente all’Accademia Carrara di Bergamo, dove insegna incisione dal 1960 al 1978. Il suo itinerario espositivo lo porterà ad Assisi, la terra di Francesco infusa di bontà e misticismo. Piace pensare che fu lì che Uboldi, profondamente religioso, ebbe quell’incontro ravvicinato con il Santo che gli permise di raffigurarlo e illustrarne la storia. Il meglio dell’opera xilografica di Uboldi, quella in cui la sgorbia intaglia il legno con la forza creativa della mente e dell’anima, si può riscontrare nei fogli d’ispirazione religiosa, come negli ex libris. Gli ex libris ai quali dedicò oltre 300 legni non furono mai, per Uboldi, opere minori od occasionali. Fedele all’insegnamento di Aldo Carpi, l’ex libris fu per lui ”un’opera d’arte pensata, eseguita e finita, un gioiello, una gemma, un fiore raro”. Per questi piccoli capolavori è pertinente la definizione di “ex libris parlanti”. E poco importa se, a dire dei nostalgici dell’araldica, l’avvento del genere ha permesso “che ogni villano rifatto avesse il suo Ex Libris”. Ciò che mortifica oggi come ieri il mondo degli ex libris è la facilità e superficialità con cui artisti di scarso talento sfuggono allo spirito di quanto dettato dall’antico Maestro. Xilografia su legno di testa (X2) - 1966, mm 116 x 70

Gian Luigi Uboldi, student of painting at the Brera Academy by Aldo Carpi for painting and by Benvenuto Disertori for

engraving, worked in the xylographic field, a trade of which he was a master and to which he brought innovation, letting himself be involved in the rush of artistic trends of the moment. Once the war had been overcome, he, with his sensitivity and his desire of being active, starts the artistic work again by taking care at the same time of his activity of teacher at the Carrara Academy in Bergamo where he taught engraving from 1960 to 1978. His expositive itinerary will take him to Assisi; one likes to think that it had been there that Uboldi, a deeply religious person, had that close encounter with the Saint who allowed him to engrave his figure and tell his story. In the papers of religious inspiration, as in the ex libris, lies the best of Uboldi’s xylographic works; that in which the gouge engraves in the wood through the strong creativity of mind and soul. The ex libris to which he dedicated over 300 wooden plates had never been less important or occasional works for Uboldi. Faithful to Aldo Carpi’s teaching, the ex libris for him was: ”a work of art that had been thought, carried out and then finished... A jewel, a gem, a rare flower”.

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Xilografia su legno di testa (X2), opus 241 - 1985, mm 88 x 60 ANNO 2 • NUMERO 4 • Autunno 2011

Si ringrazia Antonietta Viganone per il dono. Thanks to Antonietta Viganone for the gift.

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Linoleografia (X3) - 1981, mm 70 x 53

"CAMPANILE E CASE SUL MARE" Linoleografia (X3) - 1970, mm 310 x 500

Linoleografia (X3) - 1978, mm 90 x 70

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L'opera di Ctibor Št'astný Josef Chalupský

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ulti enim sunt vocati, pauci vero electi” dice Plauto e la stessa frase si legge anche nel Nuovo Testamento. Nell’epoca d'oro dell'exlibrismo tra due guerre mondiali e durante un breve periodo successivo, erano molti gli artisti che creavano ex libris. In maggiore parte occasionalmente, solo alcuni di essi dedicavano la loro creatività esclusivamente agli ex libris. Quando contiamo i loro nomi citati, per esempio, nella rivista degli exlibristi cechi, raggiungiamo un numero superiore ai seicento! E questa è solo una lista parziale. E così è naturale che questi ex libris fossero in gran parte di qualità modesta. Solamente alcuni autori tra essi sono i “pauci”, “pochi” artisti “electi”, “eletti”. Esistono album, o piuttosto scatole, piene di ex libris, spesso abbandonati, lasciati a mezzo. Guardando tra loro a un tratto scintillano gemme, create da un artista eletto. Sicuramente questo riguarda anche Ctibor Št'astný, seppure certi specialisti lo riconoscano solo oggi. Ctibor Št'astný nacque il 18 ottobre 1884 a Bzenec in Moravia (Repubblica Ceca). Dopo essersi diplomato presso l’Istituto pedagogico, insegnò nelle scuole in Moravia, durante la prima guerra mondiale. Nel 1915 fu fatto prigioniero in Russia e dopo essere ritornato dalla prigionia continuò a essere impiegato come maestro di disegno. Ricevette i fondamenti di tecnica grafica dal suo amico Jaroslav Dobrovolský. Iniziò come autodidatta, come se avvenisse qualcosa nella sua anima che non voleva essere represso. E sbocciò nelle sue opere. Nel 1938 andò in pensione come direttore della scuola nella sua città natale. Nel 1943 fu condannato al campo di concentramento per aver aiutato un paracadutista. Così anche sua moglie. Egli ne era “felice”. Dopo la guerra ritornò a casa. Sua moglie no. Anche il sopra citato Jaroslav Dobrovolský, Acquaforte, acquatinta (C3 + C5) 1950, mm 85 x 70 ANNO 2 • NUMERO 4 • Autunno 2011

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pure artista eletto, condannato in altra causa, finì ucciso nel campo di Mauthausen. Št'astný morì il 5 dicembre 1962. Št'astný creava sopratutto piccola grafica d´occasione, ex libris, auguri di Capodanno ecc. Più grandi sono le sue opere dedicate a Bzenec, sia al paese, sia alla natura. Tutti i suoi lavori sono eseguite in acquaforte e acquatinta. La sua opera conta 350 pezzi. Di questi 213 sono ex libris. Ora qui potrebbe un abile critico d’arte scrivere un tratto analizzando l´arte di Št'astný. Ma perché farlo? L´arte vera parla ai nostri cuori direttamente. Senza analisi! La ricerca tra le raccolte di ex libris rievoca i versi scritti dal poeta ceco Karel Hlaváček. Se egli non avesse scritto in ceco, sarebbe ora un poeta riconosciuto nel mondo. Parlando poeticamente sulle navi naufragate dice “Come un palombaro con tremente vertigine negli abissi marini addentromi per tesori di navi che andavano fatalmente in nessun luogo”, e poi fortunatamente la nave di Ctibor Št'astný in preda alle onde del mare mosso della vita, non venne sommersa. Per quanto un momento fosse stata vicino a questo. I suoi tesori sono più facili a trovarsi.

Acquaforte, acquatinta (C3 + C5) 1939, mm 110 x 75

Acquaforte, acquatinta (C3 + C5) - 1951, mm 60 x 85

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Acquaforte, acquatinta (C3 + C5) - 1931, mm 65 x 75

Autodidact at the start,

Št'astný received the basis of graphic technique from his friend Jaroslav Dobrovolský. Above all, Št'astný created little occasional graphics, ex libris, New Year’s Eve wishes, etc. Greater are those works by him dedicated to nature and to the views of Bzenec, his native town in Moravia. His works are 350. Of these, 213 are ex libris. The research among the collections of ex libris reminds of the verses written by the Czech poet Karel Hlavácˇek. If he hadn’t written in Czech, would he nowadays be well known in the world? Poetically speaking, about sank ships he says “Like a deep-see diver with trembling dizziness I enter the abyss of the sea to find treasures of ships which fatally sailed to no place”. Fortunately, Ctibor Št'astný ship, a prey to the waves of the rough sea of life did not sink. Even though for a moment it had been so close to that. His treasures are easier to be found.

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Acquaforte, acquatinta (C3 + C5) - 1938, mm 75 x 60

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Acquaforte, acquatinta (C3 + C5) - 1937, mm 75 x 50

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“L’Eroica”: un secolo di vita Marzia Ratti

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ono passati cento anni dalla nascita di una delle riviste più longeve e artistiche della prima metà del Novecento. Sin dal titolo ”L’EROICA. Rassegna d’ogni poesia” annunciava gli intenti programmatici che miravano a valorizzare e diffondere le cosiddette arti belle, di cui la cultura italiana poteva andar fiera, e che si sposavano al clima del patriottismo nazionalistico precedente la prima guerra mondiale. L’impresa fu eroica davvero se pensiamo alle modalità artigianali con cui Ettore Cozzani fondò e diresse la rivista, finanziandola personalmente e trasformandola poi in casa editrice, sotto l’egida della quale partorì raffinate collane poetiche e letterarie. Un trentennio di carta stampata, ornata dai migliori xilografi dell’epoca, di cui Cozzani divenne sostenitore ed amico. E la xilografia fu la vera fede e il grande merito della rivista che raccolse attorno a sé il fior fiore degli autori che andavano rivisitando l’antica tecnica, alla guida dei quali si stagliava la figura di Adolfo De Carolis. La xilografia fu individuata da Cozzani come il vessillo di una rinascita artistica tutta da ascriversi al genio italico, ideologicamente confluente nell’indirizzo nazionalista del suo pensiero, che affondava le radici nella cultura tardosimbolista e modernista. “L’edizione sarà magnifica”, scriveva Cozzani invitando D’Annunzio, “ogni scritto ed ogni riproduzione o gruppi di riproduzioni avrà il suo frontespizio decorato da xilografie originali; il formato sarà molto grande; le tavole fuori testo d’una delicatezza unica: ovunque il respiro e il sospiro della Poesia.” Il progetto artistico, tecnico e grafico, fu in realtà anche merito del condirettore della rivista che diede di sicuro un

Angiolo Del Santo (I) - Xilografia Copertina n.1, L'EROICA, luglio - agosto 1911 ANNO 2 • NUMERO 4 • Autunno 2011

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proprio contributo generale: il geniale architetto sardo-ligure Franco Oliva (Alghero 1885 - La Spezia 1952). Oliva, studente come il Cozzani a Pisa e poi allievo a Torino di Annibale Rigotti, oltre che essere un bibliofilo raffinato, fu portatore in Liguria e in Versilia di un linguaggio architettonico precocemente Secession. Fu lui l’inventore del modulo grafico del periodico, di cui aveva precisamente annunciato il formato ad Antonio Discovolo, ispirato più di qualsiasi altro in Italia al modello viennese di Ver Sacrum; fu lui ad intrattenere nei primi due anni cordiali rapporti con gli artisti seguendo da vicino le fasi di stampa e gli allestimenti delle prime mostre de “L’EROICA”. Dal 30 luglio 1911 “L’EROICA” divenne palestra feconda delle tendenze della xilografia italiana ed europea, in particolare nel primo periodo spezzino, calamitando attorno a sé le maggiori personalità artistiche allora operanti od emergenti, e divenendo in brevissimo tempo un punto di riferimento per il dibattito intorno ai linguaggi, e alle mode, della xilografia moderna. Il programma ambizioso di Cozzani e Oliva si realizzò puntualmente grazie alle adesioni influenti di Antonio Discovolo, a buon diritto considerabile il nume tutelare dei giovani condirettori, e naturalmente di Adolfo De Carolis con la cerchia dei suoi allievi e collaboratori: Gino Barbieri, Ettore di Giorgio, Antonello Moroni. Proseguendo poi con Francesco Nonni e Duilio Cambellotti, con la linea dei liguri Emilio Mantelli, Giovanni Governato, Angiolo Del Santo, Pietro Dodero, Francesco Gamba, Mimmo Guelfi, Alberto Gagliardo, quindi con quella toscana dei Lorenzo Viani, Alberto Caligiani, Antonio A. De Witt, Luigi Servolini, Carlo Guarnieri, Cafiero Luperini, Giuseppe Viner, fino al regionalismo sardo con Mario Delitala, Stanislao Dessy, Mario Mossa de Murtas, Remo Branca, Vincenzo Bayeli e per brevità ometto tanti altri autori. E se il rapporto testo - immagine fu sempre al centro della riflessione critica della redazione editoriale, significativo e aggiornato fu il passaggio di testimone dalla scuola neorinascimentale dei decarolisiani a quella più espressiva e di segno primitivistico dei giovani talenti Casorati, Galante, Mantelli, Martini, che di fatto interrompeva gli eccessi del dannunzianesimo e anticipava le inquietudini esplose poi con la grande guerra. La mostra di Levanto del 1912 coronò in modo insuperato l’intento programmatico, e fu subito evidente che la proposta de “L’EROICA” non si limitava ai confini nazionali. Infatti oltre alla xilografia italiana, la mostra di Levanto raccolse le promettenti voci di artisti francesi, austriaci, tedeschi, belgi, inglesi e russi raccolti in due apposite sale a significare un’orgogliosa promessa di una mostra internazionale che raccolga il meglio di quanto l’età nostra ha dato nel campo della xilografia, come affermato nell’insuperato catalogo degli espositori, ricercatissimo fra i collezionisti della bella scuola cozzaniana, che ancora desta stupore ed interesse.

Hundred years have passed from the coming out of “L’EROICA”, one of the most long-lived and artistic magazines of the first half of the Twentieth century. The Civic Library in La Spezia which owns the whole collection, has taken steps to completely digitalize it. The undertaking had been really heroic if one thinks to the amateurish ways in which Ettore Cozzani established and ran it by financing it personally and transforming it in a publishing house, under the aegis of which he created refined poetic and literary collections. Thirty years of printed paper embellished by the best xylographers of the time of whom Cozzani became a supporter and friend. Xylography had been the real faith and the great credit of the magazine around which the most famous authors who where revisiting the old technique gathered together; the figure of Adolfo De Carolis stood out at their direction.

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Testo di presentazione di Cozzani e Oliva n.1, L'EROICA, luglio - agosto 1911 ANNO 2 • NUMERO 4 • Autunno 2011

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Cesare Ratta, un maestro dell’arte grafica e la sua grande cultura autodidatta per la scuola Adalberto Monti

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esare Ratta era nato a Bologna il 13 marzo 1857. Autodidatta, amava la cultura più che il denaro, apprendista, operaio, compositore, correttore di bozze, proto, direttore di stabilimenti per la stampa, prese parte nel 1881 alla fondazione della sezione bolognese della Federazione Italiana dei Lavoratori del Libro, e infine direttore della scuola d’Arte Tipografica del Comune di Bologna. Amava le sue opere: credeva che i valori dell’arte della stampa e della grafica dovessero essere alla portata di tutti, anche se il costo delle stesse di fatto ne impediva una larga diffusione. Non era affatto in discussione il valore e il pregio di queste opere: alcune stampe fuori testo sono vere e proprie opere d’arte. All’epoca le sue stampe non gli portarono guadagno, tuttavia oggi sono ricercate e vendute a prezzi elevatissimi. Non si era mai sposato e moriva in povertà. Dedicava la sua vita alla tipografia e all’arte della stampa nel senso nobile della parola: Arte Grafica. Nel 1915 dava vita alla scuola Professionale Tipografica lavorando gratuitamente per un anno e nel 1916 assumeva la direzione della Scuola d’Arte tipografica del Comune di Bologna, nonché l’insegnamento dei Corsi diurni di avviamento all’arte degli alunni del Corso Popolare. Per la stampa delle sue cartelle e opere librarie, Cesare Ratta utilizzava le forme da stampa originali che richiedeva agli artisti incisori nelle varie tecniche: xilografia, puntasecca, acquaforte, acquatinta, litografia. Questo rappresenta un aspetto importantissimo da sottolineare, e infatti con queste forme non c’era la possibilità di effettuare ritocchi come attualmente la tecnologia informatica permette: tutto era fatto manualmente e ogni copia era rigorosamente numerata. Considerando il suo operato era, a volte, sottoposto a critiche. Molto probabilmente il lavoro da lui svolto con umiltà e passione non era condiviso. Tutto questo non influiva minimamente sul suo senso estetico, artistico e didattico; continuava nel suo lavoro perché convinto dell’importanza della cultura nell’editoria e nella formazione tecnica - professionale dell’operatore. Raffinatissimo tipografo, innovatore dell’arte tipografica novecentesca ma, in modo particolare, docente che seppe preparare una delle migliori generazioni di tipografi e di grafici tanto da portarli all’eccellenza. Il suo carattere lo portava a stimolare e ad incoraggiare le persone; studenti e operai vedevano in lui, oltre che il maestro, un saggio consigliere. Non esitava ad inserire nelle sue raccolte incisori meno noti tra quelli più illustri. Questa, in poche righe, la sintesi della vita di Cesare Ratta, ma per meglio comprendere la figura umana e professionale del maestro è di fondamentale importanza conoscere il contesto tecnico/sociale nel quale operava e viveva, ed in particolare il ruolo della stampa e del libro in quella società così lontana da noi. La stampa, la carta stampata, rappresentava il mezzo di comunicazione più importante dell’epoca, il documento concreto, il giornale da leggere quotidianamente, il libro da consultare e studiare,

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il catalogo da sfogliare, anche se le illustrazioni, i colori utilizzati e l’impaginazione nel suo complesso, non consentivano elaborazioni cromatiche e tecnologiche come attualmente siamo abituati ad osservare ed eseguire. Dalla sua nascita il libro ha sempre accompagnato l’uomo; la potenza e la ricchezza dell’uomo comprende, nel corso della storia e nella sua esistenza, la cultura del libro. Sovente le immagini, in modo particolare nei libri antichi, riportano persone con libri fra le mani, enormi biblioteche, libri allestiti come tesori: questo per sottolinearne la grandezza e la genialità. Tra le opere realizzate da Cesare Ratta, Gli ornatori del libro (vedi figura) rappresenta quella che, oltre ad avere evidenziato l’attività lavorativa artistica xilografica, ha fatto riscoprire, nel tempo, la sensibilità e l’emotività verso la decorazione del libro sia nel suo contesto cromatico, sia nella forma del segno. Quest’opera, composta di nove volumi, rappresenta una delle collane più panoramiche e complete della xilografia italiana. I volumi, stampati nella scuola d’arte tipografica del comune di Bologna, sono stati numerati a mano e, per meglio comprendere il pensiero ed il carattere del Ratta, erano editi a sue spese. Le critiche non mancavano e a volte non gli erano favorevoli, nonostante ciò, riteneva che tali opere fossero indispensabili all’evolversi dell’arte tipografica e dell’arte dell’incisione. Il tutto si riscopre sfogliando questi preziosi volumi che ci accompagnano attraverso il percorso del segno intagliato, inciso e successivamente stampato dall’uomo. Cosa direbbe ora Cesare Ratta della multimedialità? Della mancanza di regole, o forse, delle troppe regole, o meglio ancora di un mondo dove ognuno ha le proprie regole?

Autore non identificato Xilografia su legno di testa (X2) - 1920 ca., mm 75 x 45 ANNO 2 • NUMERO 4 • Autunno 2011

GIULIO DA MILANO (I) - Copertina del primo volume de "GLI ORNATORI DEL LIBRO IN ITALIA"

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Cesare Ratta era informatissimo, sempre aggiornato, un grande autodidatta. Si sta sempre più aprendo il mondo della comunicazione. In questo contesto nasce l’esigenza di fornire cultura, informazioni, seguire la crescita dello studente prima e del tecnico dopo. Nasce l’esigenza di una scuola grafica, in grado di preparare professionalmente gli operatori. Nel campo della stampa e della grafica non ci si può improvvisare, occorre applicare regole di tecnica, di buon senso e di stile. Già al suo tempo il Ratta era molto coinvolto nella ricerca, nello studio, nell’innovazione. Le sue opere anticipano quello che in seguito sarebbero diventate le varie raccolte annuali di immagini, poster, fotografie; lui le realizzava per diverse tipologie di stampe e di immagini, valorizzando sia la tecnologia di esecuzione che l’artista. Non dimentichiamoci che la manualità determinava l’opera. Un contesto molto diverso da quello attuale. Spesso ci si scorda delle origini dalle quali deriva e si evolve la nostra professione, il nostro mestiere. È il caso di Cesare Ratta, dell’uomo e della storia della stampa della quale è stato un riferimento importante, in modo particolare per la scuola professionale. Ci sono state altre persone che come il Ratta sono state dimenticate e, come tali, mai citate. Mi riferisco ad Emanuele Guidastri, già maestro e direttore della scuola d’Arte Tipografica e successore di Cesare Ratta ed a Francesco Fantuzzi. Un uomo, maestro ed insegnante di stampa nella sezione grafica dell’Istituto Professionale “Aldini - Valeriani”, il quale si è prodigato dando se stesso alla causa della scuola, per i suoi ragazzi e per il loro futuro. Anche a loro spetta il titolo migliore: quello di maestro.

Gamba Francesco (I) - Xilografia su legno di testa (X2) - s.d., mm. 65 x 65

Cesare Ratta was born in Bologne on the 13th of March 1857. As a self-taught person, he loved more

culture than money; apprentice, worker, composer, proofreader, typographer, director of print buildings, he took part in 1881 to the establishment of the Bolognese section of the Italian Federation of Book Workers and then he also became director of the School of Typographic Arts in the Town of Bologne. He loved his works: he believed that values of printing and graphic arts should be available for all. He dedicated his life to typography and printing arts in the noblest sense of the word: Graphic Arts. In 1915 he gave birth to the Professional School of Typography by working one year for free and in 1916 he took the direction of the School of typographic Arts in the Town of Bologne; he also held day classes of introduction to the study of arts for students of the Popular Courses.

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Esperienze di collezionista tra grafica libera ed exlibris Adriano Benzi

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l dizionario alla parola generica collezionista recita: chi fa o possiede una collezione. Premetto che sono un collezionista da circa quarant’anni delle più disparate tipologie di oggetti d’arte, pittura contemporanea, ma in particolar modo di grafica d’arte ed in seguito di exlibris. L’impulso di raccogliere cose è profondamente radicato nell’animo umano e virtualmente non v’è nulla che non sia stato fatto oggetto di collezione. La passione per il collezionismo può far estendere le proprie vedute, può favorire nuovi interessanti contatti, può far sorgere nuove amicizie. Dipende poi dal collezionista stesso se questa sua passione arricchisce sia se stesso sia coloro che lo circondano o se, viceversa non fa altro che deteriorare un ambito familiare altrimenti armonioso. Nel mio caso sono riuscito a raccogliere opere, ritengo significative, di arte contemporanea (principalmente italiana), ponendo sin dall’inizio una regola: acquistare un quadro, una grafica, un opera in generale, senza che la passione arrivi a “pesare” sul bilancio e le necessità della famiglia. Chi è il collezionista, ed entrando nello specifico, il collezionista di grafica? Credo che il collezionista debba essere un appassionato, curioso e in grado di sapere e seguire le regole del gioco, conoscere le gallerie che trattano le opere che interessano, frequentare ed ancora frequentare mostre, musei e fiere del settore per rendersi conto delle offerte e delle scelte del mercato. Nel mio caso colleziono maggiormente grafica d’arte contemporanea: voglio precisare che solitamente con il termine generico di Grafica, collezionisti e galleristi definiscono le opere realizzate su carta, tuttavia non va dimenticata la distinzione tra opere uniche come pastelli, tempere, acquerelli, tecniche miste, disegni e Giacomo Soffiantino (I) - Acquaforte (C3) lastra sagomata - 2003, mm 198 x 80 ANNO 2 • NUMERO 4 • Autunno 2011

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quelle multiple, naturalmente numerate e firmate a matita, quali le calcografie ed in preciso acqueforti, acquetinte, bulini, puntesecche, maniere nere e vernici molli, xilografie, litografie e serigrafie. La serigrafia, che se in regola con tutti i dettami non disdegno di collezionare, è una tecnica che negli anni Settanta ha avuto una notevole diffusione nel mercato artistico italiano, sebbene una parte di collezionisti tenda ancora a considerare gli esemplari di serigrafia come un succedaneo del pezzo unico. L’originalità dei multipli su carta consiste nel fatto che essi vengono eseguiti su un preciso progetto dell’artista rivolto alla stampa di una tiratura, ossia di un numero predeterminato e limitato di copie la cui realizzazione viene curata dall’artista stesso, o da uno stampatore sotto l’egida dell’artista, in tutte le sue fasi fino alla numerazione e la firma autografa a matita su ciascun foglio ed alla biffatura, una vera e propria sfregiatura della lastra o matrice originale per impedire la produzione di ulteriori esemplari. Ingiustamente i multipli vengono considerati opere per collezionisti che non hanno la possibilità di comprare il classico “pezzo unico”, il quadro ad olio o chi per esso normalmente più costosi. A riguardo va precisato che queste opere multiple vantano una lunga tradizione e sono spesso, se di artisti conclamati, ed in ogni caso opere di qualità, vere preziosità quanto i “pezzi unici” sebbene, per il numero di esemplari identici messi in commercio, siano destinate raramente a raggiungere quotazioni veramente significative. Naturalmente non mancano numerosi casi di opere che raggiungono quotazioni molto importanti ed ecco che anche i multipli possono essere, un vero e proprio investimento. Normalmente acquisisco le opere dalle più svariate fonti, siano gallerie che privati, ma soprattutto dagli artisti stessi. Un eccezionale panorama del mercato mi viene offerto da internet, dove è possibile, avendo maturato sul campo una discreta esperienza, usando molta attenzione e diffidando di proposte troppo vantaggiose, acquisire opere anche importanti a prezzi interessanti. Ovviamente il mio collezionare è stato attratto anche dagli ex libris che, ad ogni buon conto, ritengo una vera propria opera d’arte, per niente minore della grafica libera, anzi in molti casi le opere di formato relativamente piccolo e ricche di minuziosi particolari rendono veramente evidenti le qualità dell’artista. Sono un committente anomalo, per gli ex libris personali, per il fatto che normalmente all’artista, quasi sempre conosciuto ed amico, non chiedo soggetti specifici, non do un tema, lasciando a loro libera interpretazione e facendo eseguire tirature bassissime. I risultati sono sempre di grande rilevanza ed a volte, visto che l’artista conosce le mie abitudini, le mie passioni, le mie manie, anche se non richieste, le trovo velatamente inserite nel soggetto dell’opera, che in numerosi casi mi viene omaggiata con inaspettata e graditissima sorpresa. Normalmente per la committenza mi rivolgo ad artisti italiani che ritengo validi al pari di molti artisti dell’est, oggi di gran moda. Non partecipo, salvo rare eccezioni, ai convegni di scambio; uso l’ex libris per omaggi a persone amiche, in grado di capire la peculiarità dell’opera e, nel caso siano a loro volta collezionisti, ricevo da loro oltre che giudizi sull’opera, fogli a loro dedicati. Ho eletto fra i numerosi ex libris a me dedicati, uno solo, alla funzione originale, ovvero quella di essere apposto, quale marchio di proprietà, ma maggiormente per vezzo, sulla prima pagina dei libri. Si tratta di una xilografia (di cui sono in possesso anche della matrice) di Remo Wolf, artista che stimo moltissimo, conosciuto negli anni Ottanta nel suo studio a Trento, dove mi recavo a trovarlo e con cui facevo lunghe disquisizione sulla xilografia in genere. Sandro Bracchitta (I) - Puntasecca e carborundum (C4 + carborundum) - 1998, mm 165 x 100 - in alto a sinistra Remo Wolf (I) - Xilografia su legno di filo (X1) - 1998, mm 112 x 84 - in alto a destra Francesco Casorati (I) - Acquaforte, acquatinta (C3 + C5) - 2010, mm 140 x 110 - in basso a sinistra Remo Wolf (I) - Xilografia su legno di filo (X1) - 1998, mm 114 x 79 - in basso a destra

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Alberto Savinio (I) - "I MIEI GENITORI" - Litografia (P7) - 1945, mm 188 x 250

Experiences of a collector

For forty years I have been collecting above all graphic of arts and then ex libris,by getting to know and attending exhibitions, museums, art galleries and exhibitions in this field, in order to know trends and choices of the market but above all I met with the artists. I collected works of contemporary arts (mainly Italian) that I believe significant, taking from the beginning a rule into consideration: to buy a work trying not to let passion “weighing” on the economy and on the needs of the family. Internet offers an extraordinary panorama, but it is necessary to pay attention and to avoid proposals that are too much advantageous. Obviously, during my collecting I have also been attracted by ex libris that in any case I believe them to be a real work of art, not at all inferior to free graphics; on the contrary, in many cases, works in a particularly little size and full of meticulous details give evidence of the artist’s qualities. I am a purchaser of personal ex libris, abnormal, because I do not ask the artist, almost always well known and friend, to engrave specific objects, I do not give him a subject, since he already knows my habits, passions, obsessions, I give him free interpretation, so that very low-circulation printings will be made. Usually I talk to Italian artists that I consider at the same level of many artists from the East who are nowadays very trendy. I occasionally take part to exchange congresses; I use the ex libris as gifts to friends of mine who are able to understand the peculiarity of the work. Among the several ex libris that have been dedicated to me, I’ve elected only one of them to its original function, that is that of being set as a mark of property but above all from force of habit, on the first page of books. It deals with a xylography by Remo Wolf (of which I also own the matrix), an artist which I hold in high respect, met in the Eighties in his office in Trento where I went to visit him and with whom I used to make many disquisitions on xylography.

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Il Fondo Pariani della Biblioteca Civica di Verona Carlotta Giardini

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l terzo piano dell’archivio di palazzo Nervi della Biblioteca Civica di Verona è conservata la ricca raccolta di libri e materiale grafico appartenuta al Generale Alberto Pariani (1876-1952). Protagonista delle vicende militari e politiche della storia italiana della prima metà del Novecento, il generale Pariani conclude la sua intensa e gloriosa carriera, ritirandosi definitivamente a Malcesine nel 1947, dove ricopre la carica di sindaco e dove ha la possibilità di riordinare le sue preziose collezioni. Il fondo consta di circa 5000 volumi, 10 buste che raccolgono il materiale dattiloscritto e manoscritto non rilegato, 30 carte geografiche, 1300 disegni, un altissimo numero di stampe stimato attorno ai 4000 pezzi, oltre a 2500 ex libris. In uno studio sul recupero e la valorizzazione del fondo Pariani, pubblicato nel 19921, i volumi dell’intera biblioteca vengono suddivisi in: 61 edizioni del XVII secolo, 509 edizioni del XVIII secolo, 900 edizioni del XIX secolo e 2630 edizioni del XX secolo. Sono oltre 600 i libri che trattano di storia, storia militare e geografia, corredati al loro interno di fogli con note e appunti del Generale. Sono conservate numerose edizioni rare o antiche dei classici della letteratura italiana e francese, dizionari e grammatiche di diverse lingue straniere e manuali che trattano i più disparati argomenti. I volumi che riguardano la storia dell’arte costituiscono sicuramente la sezione più consistente e preziosa: dai classici della storia della pittura e dell’arte del passato, fino alle correnti d’avanguardia, con un’attenzione particolare per la grafica. Gli spostamenti in Italia e all’estero del Generale, dovuti alla sua intensa attività militare, facilitarono il reperimento di disegni, stampe e libri rari e preziosi. Viene in possesso di numerose edizioni pregiate, stampate in tiratura limitata, molte delle quali corredate di illustrazioni e disegni originali di artisti come G. Induno, M. Fortuny, E. Xiemens, G. Fattori, V. Alfano, D. Morelli, V. Cavalleri, F. De Pisis, G. Manzù, P. Marussig, E. Tito, M. Cammarano, T. Signorini, solo per citare i principali. Tra la raccolta di libri è presente uno schizzo autografo di A. Fontanesi e tra la collezione di disegni 1 D. Brunelli, “Ex Libris e Fondo Alberto Pariani”, in Invito al libro. Interventi e proposte per la valorizzazione e il recupero del patrimonio librario della Biblioteca Civica di Verona, Verona, 1992, p. 36-37.

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sono da segnalare un bellissimo quaderno di studi firmati da Ambrogio Riva e una cartella contenente opere di Raffaele Armando Califano Mundo. Oltre metà della collezione di disegni è costituita dal materiale di studio di Peter Herwegen, disegnatore e litografo tedesco. La raccolta di ex libris del Fondo si evidenzia per la ricchezza e qualità di esemplari, annoverando opere dei più grandi artisti italiani e stranieri, attivi nella prima metà del Novecento. I piccoli foglietti a stampa sono ordinati in cartelline di cartone, sulle quali Pariani ha avuto cura di segnare il nome dell’autore, corredato di riferimenti biografici e bibliografici manoscritti o dattiloscritti. Grazie alle segnalazioni dell’attuale direttore della Biblioteca Civica di Verona Agostino Contò, impegnato da tempo nella valorizzazione del Fondo Pariani, recentemente si è concluso un lavoro di catalogazione che ha interessato oltre 500 ex libris. È importante segnalare che tra gli autori italiani sono presenti A. Martini, legato al generale da un rapporto di amicizia e stima reciproca, B. da Osimo, A. Moroni, A. Sartorio, A. Rubino, B. Disertori, I. Zetti, R. Wolf, L. Servolini, A. H. Gagliardo, P. Morbiducci, E. Vannuccini, A. Bosco, T. Marangoni, G. Cisari. per un totale di 85 artisti. Più numerosa la presenza di autori stranieri, oltre 300, tra i quali F. von Bayros, M. Kislinger, V. Fleissig, S. Kulhanek, M. Fingesten, P. Wolbrandt, A. Vadasz. A parte è sistemata la raccolta di ex libri di soggetto erotico, costituita da circa 300 esemplari, rinvenuti in sei cassette di zinco sigillate, che furono aperte solo dopo la consegna alla Biblioteca. L’animo di collezionista e bibliofilo di Pariani si riflette nella passione e nella cura quasi maniacale con cui egli raccoglie e conserva il materiale della sua biblioteca. La pazienza e la costanza nella ricerca sono espresse anche nel motto che compare in uno dei suoi quattro ex libris, “so volere so attendere”. Più che per la consistenza quantitativa, è per la qualità e l'importanza delle opere e degli autori contenute nella raccolta che gli ex libris rappresentano per la Biblioteca Civica di Verona una fonte importante per la conoscenza del panorama grafico, della prima metà del Novecento. Tutte le attività di studio e valorizzazione si rivelano indispensabili, sia per rendere fruibile un patrimonio di stampe tanto prezioso, sia per rendere ancor più evidente che la funzione di una biblioteca non si esaurisce nella sola gestione del proprio patrimonio librario. Bibliografia: Terzo tra noi l’amore, Catalogo della mostra, Malcesine, 5 febbraio 2010 - gennaio 2011. I grandi disegni italiani del Museo di Castelvecchio a Verona, a cura di Giorgio Marini, con un contributo di Sergio Marinelli, Silvana editoriale, Milano, 2000.

Alberto Martini, L’opera grafica nel fondo Pariani della Biblioteca Civica di Verona, catalogo della mostra a cura di D. Arich de Finetti, Verona 1996.

Invito al libro. Interventi e proposte per la valorizzazione e il recupero del patrimonio librario della Biblioteca Civica di Verona, a cura di D.

Brunelli, Verona 1992.

V. Fainelli. Relazione, 6 aprile 1957, dattiloscritto in Biblioteca Civica di Verona, Archivio Storico della Biblioteca, anno 1957, sez. VIII - Municipio. G. Trimeloni, Alberto

Pariani, Malcesine, Museo del Castello, 1956.

Alfredo Pasinati (I) - Clichè (P1) - s.d., mm 119 x 89

Alfonso Bosco (I) - Fotoincisione (P4) - ante 1913, mm 170 x 117 - in alto a sinistra

Biblioteca Civica, sala teologia - 1891 - in alto a destra

Tranquillo Marangoni (I) - Xilografia legno di testa (X2) - 1949, mm 52 x 71 - in basso a sinistra Alberto Martini (I) - Zincografia (L3) - 1904, mm 62 x 50 - in basso a destra

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Alberto Helios Gagliardo (I) - Acquaforte (C3) - s.d., mm 130 x 78

Enrico Vannuccini (I) - Puntasecca (C4) - 1938, mm 167 x 88

The Civic Library in Verona contains an important collection of books and graphic material which belonged to Alberto Pariani (1876-1955), who apart from being a singular bibliophile and collector, was the main character of the most important political and military events of the first half of the Twentieth century. In 1947, withdrawn from his intense military career, Pariani set himself in Malcesine where he arranges and orders his collections. The collection consists of about 5000 volumes, 30 geographic maps, 1300 drawings, over 2500 ex libris and a very big number of prints that are estimated around 4000 pieces. Books which deal with history of arts represent the richest section. To these, numerous history, military history and geography books have to be added, apart from the classics of Italian and French literature in rare or refined editions. Among the authors of drawings and prints, important Italian names are present, such as G. Induno, Fortuny, E. Xiemens, G. Fattori, V. Alfano, D. Morelli, V. Cavalleri, F. De Pisis, G. ManzĂš, P. Marussig, E. Tito, M. Cammarano, T. Signorini and the study material of the German drawer and lithographer Peter Herwegen. Authors of those specimen that are present in the collection of ex libris are over 300, which represent the International production of the first half of the Twentieth century (B. da Osimo, A. Moroni, B. Disertori, I. Zetti, R. Wolf, L. Servolini, A. H. Gagliardo, E. Vannuccini, T. Marangoni, F. von Bayros, M. Kislinger, V, Fleissig, S. Kulhanek, M. Fingesten, P. Wolbrandt, A. Vadasz).

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Tra le tante donazioni, ne arriva una anche a inPRESSIONI Giovanni Daprà

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iprendendo un testo di Massimo Gentili Tedeschi riassumo alcuni passi della storia dell’artista e delle donazioni a vari musei da Andrea Disertori delle opere di suo padre Benvenuto. Anche inPRESSIONI ha ricevuto da Andrea una donazione, la stampa di un ex libris. Un omaggio che la redazione vuole condividere con gli amici e i sostenitori del nostro “sussidio didattico” che hanno già nel primo numero potuto ammirarne “Arion”. Diceva di sé Benvenuto Disertori (Trento 1887 - Milano 1969)1, “Io so per esperienza che cos’è la felicità”. E c’è da credergli perché tutta la sua vita era piena di interessi nella musica, pittura e incisione. Osservatore curiosissimo di dipinti e di incisioni antichi non poteva che diventare un assiduo frequentatore di biblioteche, e infatti così dipinge se stesso: “Nato animale d’aria aperta col vizio primitivo della caccia, ebbi confidenza con le doppiette dei vari calibri e più tardi col seggiolino pieghevole del pittore, prima che con il folio: imparai tuttavia presto a sapere che cos’è una biblioteca. Ricordo ore incantate della mia infanzia nella biblioteca dei padri Francescani a Trento...”. Violinista e violista, si ritrovò a studiare le fonti antiche, a copiarle, suonarle, trascriverle, così come faceva con i dipinti e le incisioni, partendo proprio dagli straordinari Codici di Trento, “l’antologia più vasta ed eletta della musica del Quattrocento inglese, francese, fiamminga, e nostra”. Nasce così la sua biblioteca musicale: una collezione estremamente particolare fatta di copie, trascrizioni e adattamenti. Questo studio lo portò a diventare quasi senza accorgersene uno dei grandi conoscitori della musica antica, tanto da ottenere la cattedra di Paleografia musicale del Quattrocento e di storia degli strumenti musicali all’Istituto Cesari di Cremona dell’Università di Parma (oggi Scuola di paleografia musicale dell’Università di Pavia). La curiosità verso l’arte e la musica antiche si fondono nello studio degli strumenti che Disertori prima descrive, poi disegna e infine ricostruisce e suona. Presso la Biblioteca Nazionale Braidense incontriamo il “Fondo Benvenuto e Regina Disertori” composto da 898 edizioni che vanno dalla nascita della stampa, è presente un incunabolo, oltre 50 cinquecentine, oltre 60 edizioni del 6 e 700, fino al XX secolo, numerosi volumi dedicati all’incisione e alle sue tecniche e documenti legati alla sua attività musicale: quadernetti di appunti, bozze di stampa di articoli e saggi, microfilm e fotografie di codici rinascimentali, edizioni moderne di musiche antiche. La parte più interessante è però costituita da 70 faldoni di manoscritti; ogni faldone è contrassegnato con un titolo e da un ex libris. Alla morte di Benvenuto Disertori, la moglie Regina Philippona e il figlio Andrea, architetto, salvano l’integrità della collezione donando le opere di musicologia all’Istituto di storia della musica dell’Università di Milano, gli antichi strumenti musicali al Museo Comunale degli Strumenti musicali al Castello Sforzesco di Milano e, in piccola parte, al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano. La ricca raccolta di spartiti musicali, dal 1600 ai giorni nostri, è stata oggetto di donazione alla Scuola Civica Musicale di Trento e alla Scuola Civica di musica di Milano. Esemplari delle sue opere “grafiche” sono conservate al Gabinetto delle Stampe agli Uffizi di Firenze e al Metropolitan Museum di New York. Il MART di Rovereto oltre ad una collezione di grafiche originali, possiede anche una ricca serie di suoi “legni xilografici originali e cliché”. 1 - Benvenuto Disertori - Benvenuto Disertori incisore e umanista. Trento, Arti Grafiche Saturnia, 1954, pag. 7

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Benvenuto Disertori, Xilografia (X2) - 1922, mm 91 x 57

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Si ringrazia Andrea Disertori per il dono. Thanks to Andrea Disertori for the gift.

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Kisgrafika, mezzo secolo al servizio della piccola grafica Lajos Palásthy

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a prima associazione degli “Amici dell’ex libris” fu creata a Budapest nel 1907 unitamente alla rivista “Il Collezionista”; la seconda l’“Associazione dei Collezionisti Ungheresi di Ex Libris ed Amici della Grafica” fu fondata nel 1932 sempre a Budapest. Comparve a Debrecen nello stesso periodo una associazione locale che per breve tempo pubblicò la rivista “Ex Libris Ungherese”. Nel 1937 l’“Associazione dei Collezionisti Ungheresi di Ex Libris ed Amici della Grafica” di Budapest fondò la rivista “Kisgrafika” (Piccola grafica) che fu pubblicata trimestralmente sino al 1944. Dopo la guerra nel 1959 rinacque il “Circolo degli Amici della Piccola Grafica” (Kisgrafika Barátok Köre = KBK); dall’ottobre 1962 fu pubblicato il “Bollettino di KBK” che fu edito con scadenza quadrimestrale. Dal 1965 il nome del bollettino fu modificato in “Bollettino Kisgrafika” e successivamente in “Bollettino del Circolo degli Amici della Piccola Grafica”. Nel 1970 sotto la presidenza di Andor Semsey fu organizzato a Budapest il XIII Congresso Internazionale della FISAE. Nel 1990 prese il nome attuale di KISGRAFIKA. Sono stati stampati anche oltre 10 supplementi dedicati alle mostre dell’associazione, “Quaderni gialli”, sponsorizzati dalla Biblioteca Comunale di Pápa Nel prossimo anno celebreremo il cinquantesimo anniversario. Kisgrafika si trova su internet: www.kisgrafika.hu

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The first association of “Friends of the ex libris” was created in Buda-

pest in 1907, together with the magazine “The Collector”; the second was the “Association of Hungarian Collectors Of Ex Libris and Friends of Graphics” and was established in 1932 always in Budapest. In the same period, in Debrecen a local association was born which for a short period of time published the magazine “Hungarian Ex Libris”. In 1937 the “Association of Hungarian Collectors of Ex Libris and Friends of Graphics” in Budapest created the magazine “Kisgrafika” (Little graphics) that was published every three months until 1944. After the war in 1959 the “Circle of Friends of the Little Graphics” went through a renewal (Kisgrafika Barátok Köre = KBK); from October 1962, the “Bulletin of KBK” was published and edited every four months. From 1965 the name of the Bulletin had been modified in “Kisgrafika Bulletin” and subsequently in “Bulletin of the Circle of Friends of the Little Graphics”. In 1990 it took the present name of KISGRAFIKA. Next year, its fiftieth anniversary will be celebrated.

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Errata corrige

Le misure della grafica libera di Sergio Tarquinio allegata al n. 3 di inPRESSIONI, sono mm 112 x 85

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Concorsi ed Eventi Culturali - Competition and Cultural Events 30 luglio - 27 novembre 2011 Omaggio ai Maestri de “L’Eroica” Tipografia Grifani Donati, Corso Cavour, 4 - Città di Castello (PG) http://www.grifanidonati.it/ Per appuntamento 333.3232573, info@grifanidonati.it 24 settembre 2011 5° Biennale Nazionale di Incisione "Giuseppe Polanschi" - Spazio polivalente Corte Torcolo Cavaion Veronese, Via V. Veneto,1 - Info: staffdelsindaco@comunecavaion.it - tel. 045 6265712 Carlo Bo 1911 - 2011 da Urbino a Sestri levante, continuano le mostre a: Milano - IULM - Inaugurazione in concomitanza con quella dell'Anno Accadamemico - novembre 2011

2 ottobre - 6 novembre 2011 Aspetti dell’Incisione oggi in Italia - Omaggio a Remo Wolf - Collettiva di incisori, XII Edizione Gaiarine (TV) Villa Altan - Segreteria Comunale 0434 756538 - Biblioteca Comunale 0434 758756 Ottobre 2011 - Gennaio 2012 Camminando nel tempo con gli ex libris di Gian Luigi Uboldi - Museo Ex Libris Mediterraneo Ortona (CH) - tel.: +39 085 9068207 - info@exlibrismed.it www.exlibrismed.it

15 dicembre 2011 - febbraio 2012 Tranquillo Marangoni - "Mostra in commemorazione del Centenario della nascita" - GAM di Nervi Esposizione di biglietti augurali, pannelli navali, e lavori del periodo genovese

3 Marzo - 1 Aprile 2012 a Finale Ligure, Agosto - Novembre 2012 a La Spezia La Xilografia Italiana dalla Prima Mostra Internazionale di Xilografia di Levanto ad oggi Complesso Monumentale di Santa Caterina - Finale Ligure Borgo La Spezia - Palazzina delle Arti “Lucio Roberto Rosaia”, Via Prione, 236

21 aprile 2012 (sabato) ore 9.30 - 17.00 “GRAFICA in PROGRESS” Terza edizione del seminario didattico e culturale Associazione c.f.p. “E. Fassicomo” Genova. A disposizione spazi per gli scambi di Opere Grafiche e di Ex Libris. 3 - 6 maggio 2012 63° Congresso Società Tedesca di Ex Libris - c/o Sporthotel Achental Mietenkamer Straße 65 83224 Grassau / Chiemgau - Info: Evelyn Dunstl - Walter, Hausenstraße , 13 - D - 83278 TRAUNSTEIN 13 - 18 agosto 2012 FISAE XXXIV International EX LIBRIS CONGRESS - Naantali (Finlandia) www.exl.fi - info@exl.fi

Ulteriori informazioni sulle varie iniziative, si trovano sul sito www graficainsieme.ning.com

Indirizzi - Address Gian Carlo Torre: giancarlotorre@alice.it • Priamo Pedrazzoli: p.pedrazzoli@tin.it Adalberto Monti: adal.monti@libero.it • Carlotta Giardini: carlotta.giardini@gmail.com Josef Chalupsky: chalupsk@natur.cuni.cz • Adriano Benzi: benzi.adriano@mclink.it ANNO 2 • NUMERO 4 • Autunno 2011

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Il numero 5 di inPRESSIONI darà spazio a due grandi artisti italiani:

Tranquillo Marangoni e Remo Wolf nel centenario della nascita.

Gian Carlo che ci scrivo???????????????????

...nel prossimo numero - Primavera 2012 ...in the next number - Spring 2012 • • • • • • •

Tranquillo Marangoni, l'uomo nell'arte incisoria - Carlotta Giardini Remo Wolf, indimenticabile maestro - Pedrazzoli Priamo Gli ex libris di Heinrich Vogeler - Bresler Siegfried Harry Jurgens Temi runici nell’ex libris - Wiktorsson Per Axel CGD - A contemporary art event in bookplate - Baeyens Martin R. La collezione di ex libris “Pepita Pallé” alla Reial Acadèmia de Bones Lletres, di Barcellona - Maria Carme Illa Y Munne • Schweizerischer Exlibris Club (SELC) - Hausherr Stefan

www.graficainsieme.ning.com - g.insieme@gmail.com


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