11° puntata
IL PRINCIPE HARRY SI SPOSA A MAGGIO
ed io non so che mettermi LIALA OSTIN
GIARDINOINDIRETTA.IT
24 APRILE 2018, PUNTATA 11
Parola che mi fa ridere: ungulati.
Lo zio Alfredo racconta Lo zio Alfredo racconta della sua gioventù. Mi accarezza una spalla dicendo: “Mi manca la tua mamma”. Poi riprende a raccontare. Di sei fratelli sono rimasti in quattro. In quasi tutte le storie è sempre presente lo Zio Luigi che, poi, tecnicamente proprio zio non era. Di certo lo sarebbe diventato se Caterina non se ne fosse andata improvvisamente a vent'anni. Dicono sempre così, come se non volessero mai accostare il suo nome alla morte. Lei era molto, molto bella. E noi, che non l'abbiamo conosciuta, lo sappiamo per le poche foto conservate gelosamente. Belli tutti e due come solo gli attori in certi film riescono ad essere. Di una bellezza che ti costringe a guardarli quando passano. Giovani, belli e innamorati. Quando ne iniziano a parlare, la storia parte sempre così. Poi avviene tutto in tre giorni, una febbre alta, sempre più alta ed il medico che non riesce a farci nulla. Lo zio Luigi è come impazzito, piange, si dispera. Afferra un pettinino per capelli, un fiocco di raso blù e scappa. Nei racconti c'è sempre questa scena. Lascia l'università, la sua famiglia lo caccia di casa perché nessuno riesce più a vederlo ridotto così, ubriaco, lercio, violento. “Un giorno il nonno Emilio mi mandò a cercarlo” - racconta lo zio Alfredo - “ero l'unico che ancora riusciva a parlargli”. Il nonno gli aveva trovato un lavoro. Lo tennero in casa sino al lunedì successivo. Luigi inizia una nuova vita e si tiene lontano dagli amici di sempre. Dieci mesi dopo si presenta e chiede: “Alfredo mi fai da testimone? Lei si chiama Antonietta”. “Quando sono entrati in casa siamo rimasti tutti in silenzio, era bassa, zoppa, con la faccia tutta storta, l'occhio sinistro quasi chiuso, molto più giovane di noi". Io l'ho conosciuta. Da lei ho saputo cose su Caterina che nessuno mi aveva mai raccontato e a casa loro, un giorno, mi ha mostrato una scatola di latta piena di piccoli oggetti che lo zio Luigi si era fatto dare e conservava. Fra questi il pettinino per i capelli e il fiocco di raso blù. Quando facevo troppo domande la mamma mi rispondeva: “Quale risposta cerchi. Certe storie, nella vita, sono così come te le raccontano.” Qualche anno fa lo zio Luigi mi disse: ”Sono stato fortunato perché ho avuto tre figli maschi, se avessi avuto una femmina l'avrei chiamata Caterina solo per il piacere di pronunciare quel nome e sentire che qualcuno mi rispondeva. L'avrei fatta diventare scema povera ragazza a furia di chiamarla. E anche questo Antonietta lo sa.” Pronuncia il mio nome, almeno una volta fammi sentire il suono che gli da la tua voce. Urlalo, costringendomi a fermarmi. Chiamami ridendo. Riempilo di stupore quando ti accorgi che sto perdendo qualcosa. Storpialo, gonfialo, rendilo sibilo. Pronuncia il mio nome, almeno una volta.
LA CANZONE Dance me to the end of love – Leonard Cohen
Be happy today! Live simply. Dream big. Be grateful. Laugh lots
TO DO LIST DI SABRINA
COSE DA FARE
Luna crescente dal 17 al 29 aprile 2018 - E' il momento giusto per fare acquisti nel caso si vogliano inserire nuove piante nel nostro giardino. - Rastrellare e diserbare i vialetti - Pulire accuratamente vasi e fioriere. I vasi liberati dal vecchio terriccio, vanno prima spazzolati con una soluzione di acqua e candeggina, poi risciacquati con acqua fredda ed infine lasciati asciugare all’aria.
NOTE
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