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OSSERVATORIO PERMANENTE SUGLI STUDENTI DELL’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SIENA
Risultati preliminari sugli studenti ospiti delle Residenze Universitarie di Siena (Azienda Regionale del Diritto allo Studio Universitario - DSU) Dott. Giuseppe Montefrancesco – Medico Dott.ssa Linda Vannini – Psicologa e psicoterapeuta Dott.ssa Viola Gherardi - Psicologa e psicoterapeuta Dott. Renato Urso - Statistico Dott. Luca Bastiani – Psicologo e Epidemiologo (Istituto di Fisiologia Clinica – Sez. Epidemiologia, CNR di Pisa)
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Contatti Centro Studi sulle Dipendenze Patologiche (Ce.S.Di.P.) Dipartimento di Farmacologia “G. Segre” Università degli Studi di Siena, Strada delle Scotte, 6 – Siena Dott. Giuseppe Montefrancesco montefrance2@unisi.it
0577 – 233228 Dott.ssa Linda Vannini vannini26@unisi.it
0577 – 233228 Dott.ssa Viola Gherardi viola.gherardi@gmail.com
0577 – 233228 Dott. Renato Urso urso@unisi.it
0577 – 233284
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Indice
Introduzione
pag. 3
Descrizione della popolazione
pag. 5
Disapprovazione dell’uso di sostanze psicoattive e dell’abitudine al gioco
pag. 6
Percezione dei rischi correlati all’uso di sostanze psicoattive e al gioco
pag. 7
Utilizzo di sostanze psicoattive
pag. 8
Correlazioni significative tra le variabili oggetto dello studio
pag. 11
Relazione tra uso di sostanze legali e illegali
pag. 12
Relazione tra uso di sostanze legali o comportamenti e uso di sostanze illegali
pag. 12
Percezione del rischio e uso di sostanze illegali
pag. 15
Il modulo psicosociale Risultati
pag. 17 pag. 18
Riferimenti bibliografici
pag. 22
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Introduzione
Nell’Aprile 2009 è stato dato avvio alla costruzione dell’ “Osservatorio Permanente sugli Studenti Universitari” finalizzato alla promozione della salute e alla prevenzione dello sviluppo di stati di tossicodipendenza; esso è nato come diretta conseguenza dei risultati di una prima fase sperimentale precedentemente condotta dal Centro Studi sulle Dipendenze Patologiche (Ce.S.Di.P.) - conclusa nel giugno 2009 - e che ha interessato gli studenti della Facoltà di Medicina dell’Ateneo senese. Dopo aver analizzato le attività svolte da differenti Osservatori che si interessano del problema sia in territorio italiano che a livello internazionale ed aver approfondito lo studio della letteratura, si è deciso di utilizzare per il lavoro in oggetto lo stesso questionario IPSAD“Italia (Italian Population Survey on Alcool and Drugs) promosso dalla Sezione di Epidemiologia e Ricerca sui Servizi Sanitari dell’Istituto di Fisiologia Clinica del C.N.R. di Pisa secondo le indicazioni fornite dall’Osservatorio Europeo delle Droghe e delle Tossicodipendenze (O.E.D.T.). Il campione interessato dall’indagine attuale ha riguardato gli studenti ospiti delle residenze universitarie gestite dall’Azienda Regionale del Diritto allo Studio Universitario (DSU) di Siena. Il questionario IPSAD“Italia, somministrato agli studenti, è un modello standardizzato composto da varie sezioni (dati anagrafici, consumo di tabacco, consumo di alcol, consumo di psicofarmaci, consumo di sostanze, abitudine al gioco, opinioni e comportamenti a rischio) attraverso le quali è possibile stabilire tre livelli temporali di consumo: - prevalenza nella vita (LTP – Life Time Prevalence): indica anche una sola assunzione nel corso della vita - prevalenza negli ultimi 12 mesi (LYP – Last Year Prevalence): rileva anche la modalità (frequenza) di consumo - prevalenza negli ultimi 30 giorni (LMP – Last Month Prevalence): rileva anche la modalità (frequenza) di consumo Attraverso LYP e LMP, cioè con la rilevazione della frequenza di consumo nei periodi indagati, si presume anche di derivare l’entità del consumo e la relativa problematicità. Al questionario IPSAD“Italia è stato inoltre affiancata una parte più specifica per ottenere indicazioni riguardo le opinioni personali e la percezione soggettiva dello stato di benessere degli studenti; a tale proposito è stato utilizzato una parte del Modulo Psicosociale dell’ESPAD (European School Survey Project on Alcool and Other Drugs), un questionario auto-valutativo finalizzato alla rilevazione di eventuali stati di disagio o malessere che possono essere correlati all’utilizzo di sostanze. L’integrazione con il modulo psicosociale è stato suggerito dagli operatori della Sezione di Epidemiologia e Ricerca sui Servizi Sanitari dell’Istituto di Fisiologia Clinica del C.N.R. di Pisa con i quali abbiamo stretto un rapporto di collaborazione. Lo strumento così composto è stato quindi consegnato nella maggior parte delle residenze gestite dall’Azienda Regionale del Diritto allo Studio Universitario (DSU); sono state escluse solamente due residenze per motivi sia organizzativi (mancanza di un servizio di portineria che potesse garanti-
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re la più completa restituzione del materiale) sia per caratteristiche dell’utenza, perlopiù studenti della specialistica, più difficilmente reperibili.
Il questionario utilizzato è suddiviso in una prima parte in cui è stato inserito il Modulo Psicosociale, inerente la percezione del proprio benessere e la sezione dei dati di carattere socio-anagrafico e in una seconda parte che prende in considerazione le seguenti aree di interesse: uso di bevande alcoliche; consumo di tabacco (sigarette, sigari, pipa); - utilizzo di farmaci per il dolore; - utilizzo di farmaci per l’impotenza/difficoltà sessuali; - utilizzo di psicofarmaci (sonniferi, tranquillanti/ansiolitici e antidepressivi); - utilizzo di farmaci dopanti; - uso di hashish e/o marijuana; - uso di cocaina e/o altri prodotti della cocaina (es. crack); - uso di sostanze stimolanti sintetiche; - uso di eroina ed altri oppiacei; - uso di altre sostanze: lsd, altri allucinogeni (ketamina, funghi allucinogeni) o sostanze solventi/inalanti; - abitudine al gioco; opinioni e comportamenti a rischio (disapprovazione di comportamenti e percezione del rischio). In allegato è possibile consultare una copia del questionario utilizzato per il presente studio, in modo da avere una rapida comprensione della struttura e dei contenuti osservati.
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Descrizione della popolazione La popolazione oggetto del presente studio rappresenta la quasi totalità degli studenti residenti negli alloggi gestiti dal DSU ed iscritti all’Ateneo senese. Degli 802 questionari consegnati ne sono stati restituiti compilati 434, pari al 54%. Le Residenze coinvolte sono state: Mattioli, De Nicola 1, De Nicola 2, S. Marco, Fontebranda, Porrione, Piccolomini, XXIV Maggio e Sperandie. Nella tabella sottostante si può osservare più nello specifico le numerosità riscontrate nelle diverse residenze.
Queste le principali caratteristiche socio-anagrafiche rilevate:
prevalenza di soggetti di sesso f e m m i n i l e (il 65,2%);
netta preminenza di soggetti di s t a t o c i v i l e c e l i b e / n u b i l e (il 96%);
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fascia d’età maggiormente rappresentata tra i 20 ed i 24 anni (80,4%).
Disapprovazione dell’uso di sostanze psicoattive e dell’abitudine al gioco La maggior parte degli studenti intervistati ha dichiarato di disapprovare, anche se in percentuali differenti, soprattutto l’utilizzo di sostanze psicoattive illegali. Percentuali particolarmente elevate si sono rilevate riguardo l’utilizzo di: eroina (95%), cocaina (93,4), ecstasy (92%), allucinogeni e stimolanti (91%). minore risulta la disapprovazione nei confronti dell’uso occasionale di cannabinoidi che si attesta al 67% e non viene disapprovato dal 29% dei soggetti. Relativamente all’assunzione di bevande alcoliche: il 21% degli studenti afferma di non disapprovare la possibilità di ubriacarsi una volta a settimana (il 67,5% disapprova); tale mancanza di disapprovazione raggiunge il 50% in riferimento all’opinione di bere 2 o 3 bicchieri di alcolici al giorno, a fronte di un 35% che disapprova il comportamento. Anche sull’abitudine al fumo di tabacco: la maggior parte degli studenti (79,4%) appare disapprovare il comportamento (in particolare il fumare 10 o più sigarette al giorno) Riguardo ai farmaci, si sono riscontrate alte percentuali di opinioni negative: per l’utilizzo di psicofarmaci senza prescrizione (93,4) per l’utilizzo di anabolizzanti/ormone della crescita (90,6%). Infine, prendendo in considerazione “l’effettuare giochi in cui si vincono soldi” (si fa riferimento ad attività ludiche ad elevato rischio, scommesse, slot machine, carte, gioco d’azzardo): il 26,4% afferma di non disapprovare il comportamento, il 58,6% di disapprovare il 13,3% non sa esprimere un’opinione a riguardo. Nel presente grafico si può osservare una sintesi dei risultati emersi.
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Percezione dei rischi correlati all’uso di sostanze psicoattive e al gioco La popolazione studentesca da noi intervistata percepisce tendenzialmente dannoso per la salute sia l’utilizzo di sostanze psicoattive legali sia quello di sostanze illegali. In particolare, per le prime: il 23,3% non reputa dannoso bere 1 o 2 bicchieri di alcolici al giorno ma il 90% considera rischioso per la salute ubriacarsi una volta a settimana; il 93,2% dei soggetti afferma di percepire come dannoso il fumo di 10 o più sigarette al giorno; tale percentuale è superiore a quella riscontrata riguardo all’utilizzo occasionale di cannabis che, seppure alta, si attesta al 89% (nei confronti di quest’ultima vi è però una minore disapprovazione, pari al 63 %). Per tutte le altre sostanze psicoattive illegali (eroina, cocaina, ecstasy, allucinogeni e/o stimolanti) circa il 95% degli studenti ha dichiarato di percepire il consumo come dannoso. Prendendo in considerazione l’uso di farmaci, si è riscontrato che il 93% degli intervistati reputa dannoso l’utilizzo di psicofarmaci senza prescrizione medica e un 77% che reputa dannosa l’assunzione di farmaci anabolizzanti/ormone della crescita che si accompagna ad un 7,4% che dichiara di non saper esprimere la propria opinione a riguardo. Infine, riguardo il gioco di somme di denaro, il 6,7% degli studenti intervistati risulta non saper esprimere un’opinione, il 5,8% non associa alcun rischio a tale comportamento e circa l’84% lo considera danno so per la salute. I risultati esposti possono essere meglio osservati nel presente grafico.
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Utilizzo di sostanze psicoattive Dai primi dati analizzati è stato possibile osservare che gli studenti coinvolti nella nostra ricerca fanno perlopiù uso di sostanze psicoattive legali. Sono state infatti riscontrate percentuali elevate di soggetti che hanno dichiarato di aver bevuto sostanze alcoliche nel corso della propria vita (91,6%), con un primo avvicinamento a queste sostanze piuttosto precoce, intorno ai 15 – 16 anni per oltre il 30% degli intervistati. Inoltre: il 26% ha asserito di non essersi MAI ubriacato nel corso della propria vita il 45,4% afferma di essersi ubriacato da 1 a 9 volte nella vita ed un 21,3% per 10 o più volte. Le percentuali rilevate appaiono meno preoccupanti se rapportate agli ultimi 12 mesi in cui la percentuale di chi non si è mai ubriacato sale al 46% e scendono al 39,9% quelli che si sono ubriacati da 1 a 9 volte e al 4,9% per 10 o più volte. Un dato che ha catturato la nostra attenzione è riferito ad una esigua percentuale di studenti ha dichiarato di aver chiesto aiuto per problemi alcolcorrelati. Percentuali elevate sono state riscontrate anche per quanto concerne il fumo di tabacco. Il 69% dei soggetti ha infatti affermato di aver fumato tabacco nella sua vita. In riferimento all’ultimo anno:
l’11,4% da 1 a 5 sigarette al giorno, il 7,9% da 6 a 10 sigarette al giorno, il 9,6% da 11 a 20 sigarette al giorno
30% definibili come fumatori abituali
solo l’1,2% più di un pacchetto al giorno il 23% dichiara di non aver MAI fumato, il 13,3 di aver fumato meno di una sigaretta a settimana, il 3,9% meno di una al giorno, Prendendo in considerazione l’ultimo mese: sale al 30,4% la percentuale di chi non ha MAI fumato; le altre percentuali di consumo rimangono sostanzialmente invariate.
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In riferimento alle cosiddette “prescription drugs”, la nostra ricerca ha riscontrato una percentuale molto elevata di soggetti che nell’arco della loro vita hanno fatto uso di farmaci per il dolore, il 78,7%. Nell’ultimo anno solo l’8,6% dice di non averne fatto uso mentre un 20% afferma di averne utilizzati 1-2 volte, il 17,5% 3-5 volte, il 14,5% 6-9 volte, il 12,6% 10-19 volte e, infine, un 7,2% 20 volte o più. In riferimento all’ultimo mese salgono al 36,7% i soggetti che non hanno MAI utilizzato farmaci per il dolore e al 32,5% quelli che li hanno usati 1-2 volte; scendono invece le percentuali per assunzioni di 3 volte o più negli ultimi 30 giorni. Interessante è notare come un 40,9% di soggetti si procuri tali farmaci senza prescrizione medica o comunque li acquisti in farmacia senza prescrizione (42,3%), dato probabilmente facilitato dal fatto che questi farmaci sono perlopiù farmaci da banco. Riguardo l’utilizzo di psicofarmaci nella vita, questo è riferito dal 7,7% dei soggetti; l’1,4% dichiara inoltre di procurarsi tali farmaci senza prescrizione medica. Percentuali estremamente basse sono state rinvenute per coloro che hanno fatto utilizzo, nella vita, di farmaci dopanti (1,9%) e farmaci per l’impotenza (0,9%). Per quanto concerne le sostanze psicoattive illegali, i più utilizzati, secondo quanto affermato dagli studenti, risultano essere i cannabinoidi. Ben il 69% conosce persone che fanno uso di hashish o marijuana; il 55% dichiara di aver avuto la possibilità di provare tali sostanze e di non averlo fatto; circa il 27,5% reputa che potrebbe procurarsi queste sostanze con relativa facilità. Ad aver fatto uso di cannabinoidi è il 38,3% della nostra popolazione. Riguardo la cocaina: il 31,5% di studenti conosce persone che ne fanno uso; il 17,5% di soggetti hanno avuto la possibilità di provarla ma non lo hanno fatto; il 4,2% che invece l’ha sperimentata nell’arco della propria vita (un complessivo 0,7% l’ha assunta negli ultimi 30 giorni e l’1,2% nell’ultimo anno). Percentuali degne di attenzione sono state rinvenute anche per gli studenti che conoscono persone che utilizzano LSD o altri allucinogeni (il 22,7%). Valori nettamente inferiori si riscontrano per coloro che nell’arco della loro vita hanno poi utilizzato: LSD (0,9%), ketamina, funghi e altri allucinogeni (1,9%) e colle, gas o popper (4,9%). Un andamento simile è stato rilevato relativamente alle sostanze stimolanti sintetiche: il 19,4% degli studenti intervistati afferma di conoscere persone che utilizzano tali droghe; l’1,4% ha dichiarato di aver provato, nella vita, amfetamine e un’ altro 1,4% ecstasy.
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Infine, per quanto concerne l’utilizzo di eroina, si è rilevato un 13,5% di studenti che conoscono consumatori di tale sostanza, un 5,1% che avrebbe potuto provarla ma non lo ha fatto e uno 0,5% che ne ha sperimentato l’uso. Si è, inoltre, rinvenuto un 1,2% di soggetti che dichiarano di aver assunto altri oppiacei nella loro vita. Nel presente grafico si può osservare una sintesi dei dati rilevati.
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Correlazioni significative tra le variabili oggetto dello studio La presenza di eventuali correlazioni tra alcune delle variabili rilevate in questo studio è stata testata con il test del chi-quadrato (con p inferiore al 5% per decidere la significatività) applicato alle tavole di contingenza. Gli incroci sono stati effettuati tra i seguenti gruppi di variabili: consumo di sostanze legali ed illegali, percezione del rischio connesso all’uso di queste sostanze, stima del livello di soddisfazione personale. Il consumo di sostanze è stato rappresentato definendo due variabili: uso di sostanze legali, uso di sostanze illegali. La prima variabile è stata calcolata utilizzando le risposte alle seguenti domande: 1 – “quante volte ti sei ubriacato nella vita ?” e definendo la variabile “consumo di alcool” = sì se la risposta era “più di 10 volte, altrimenti no; 2 – “hai mai fumato tabacco nella vita” (sì o no); 3 – “hai mai preso farmaci per il dolore nella vita” (sì o no); 4 – “hai mai preso psicofarmaci nella vita” (sì o no); 5 – “hai mai giocato denaro” (sì o no). L’ultima variabile non rappresenta propriamente l’uso di una sostanza chimica, tuttavia è stata inserita nel calcolo perché potenzialmente indicativa di una predisposizione all’uso di droghe o all’acquisizione di un comportamento dipendente. Da queste cinque variabili è stata definita la variabile “uso di sostanze legali” con valori “sì” o “no” a seconda che almeno uno dei valori delle cinque variabili definite sopra valeva “sì” (valore assegnato in questo caso “sì”) oppure tutte valevano “no” (valore assegnato in questo caso “no”). In modo analogo è stata definita la variabile “uso di sostanze illegali” utilizzando le risposte alle seguenti domande: 1 – “hai mai preso farmaci dopanti nella vita” (sì o no); 2 – “hai mai usato hashish o marijuana nella vita” (sì o no); 3 – “hai mai usato cocaina nella vita” (sì o no); 4 – “hai mai usato amfetamine nella vita” (sì o no); 5 – “hai mai usato ecstasy e/o MDMA nella vita” (sì o no); 6 – “hai mai usato eroina nella vita” (sì o no); 7 – “hai mai usato LSD nella vita” (sì o no); 8 – “hai mai usato ketamina, funghi, allucinogeni nella vita” (sì o no); 9 – “hai mai usato colle, gas, popper nella vita” (sì o no). Come sopra, da queste cinque variabili è stata definita la variabile “uso di sostanze illegali” con valori “sì” o “no” a seconda che almeno uno dei valori delle nove variabili definite sopra valeva “sì” (valore assegnato in questo caso “sì”) oppure tutte valevano “no” (valore assegnato in questo caso “no”).
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Relazione tra uso di sostanze legali e illegali Il primo incrocio è stato fatto tra “uso di sostanze legali” e “uso di sostanze illegali”; di seguito si riporta la tavola di contingenza.
Si vede che solo 7 soggetti (su 330 risposte valide) non hanno mai fatto uso di sostanze legali e che la percentuale di soggetti che hanno fatto uso di sostanze illegali passa dal 14%, nel gruppo “uso di sostanze legali = no”, al 54% (173 su 323) nel gruppo “uso di sostanze legali = sì” (vedi le percentuali di riga). Questo risultato può far pensare alla presenza di una correlazione tra l’uso di sostanze legali ed illegali, tuttavia il test del chi-quadro non è significativo (p=0.094, vedi penultima riga) anche se è possibile che questa mancata significatività sia conseguenza della scarsa numerosità del campione. In questo caso, allora, non è possibile dire che la differenza percentuale osservata è statisticamente significativa. Un ragionamento simile si può costruire utilizzando le percentuali di colonna: la percentuale delle persone che non hanno mai utilizzato sostanze legali è il 3.8% nel gruppo che non ha mai usato sostanze illegali, e solo lo 0.57% nell’altro gruppo, quindi i soggetti del gruppo che ha utilizzato sostanze illegali è più probabile che abbiano fatto uso anche di sostanze legali. Relazione tra uso di sostanze legali o comportamenti e uso di sostanze illegali Sono stati esaminati anche i seguenti incroci tra le variabili relative all’uso di specifiche sostanze legali o comportamenti e l’uso di sostanze illegali:
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Uso di alcool con Uso di sostanze illegali; Ubriacature più 10 volte nella vita con Uso di sostanze illegali; Fumo di tabacco nella vita con Uso di sostanze illegali;
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Uso di farmaci per dolore con Uso di sostanze illegali; Usato di psicofarmaci con Uso di sostanze illegali; Gioco d’azzardo con Uso di sostanze illegali; Le variabili “uso di alcool” e “utilizzo di farmaci per il dolore” non sono risultate significative mentre di seguito sono riportate le tavole delle frequenze osservate e i test del chi-quadrato per le variabili risultate
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significative. Le variabili significative sono: “Ubriacato più 10 volte nella vita”, “Fumato tabacco nella vita”, “Usato psicofarmaci” ; “Gioco d’azzardo”. Queste variabili, quindi sembrano essere tutte correlate con l’uso di sostanze illegali. In particolare si vede che: - la percentuale dei soggetti che hanno usato sostanze illegali passa dal 42% nel gruppo che dichiara di non essersi mai ubriacato più di dieci volte nella vita al 86% negli altri; - la percentuale dei soggetti che hanno usato sostanze illegali passa dal 19% nel gruppo che dichiara di non avere fumato nella vita al 63% negli altri; - la percentuale dei soggetti che hanno usato sostanze illegali passa dal 50% nel gruppo che dichiara di non avere usato psicofarmaci nella vita al 76% negli altri;
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- la percentuale dei soggetti che hanno usato sostanze illegali passa dal 44% nel gruppo che dichiara di non avere giocato d’azzardo nella vita al 63% negli altri. Tutte queste differenze risultano essere statisticamente significative, quindi si può concludere con ragionevole certezza che queste variabili sono correlate con l’uso di sostanze illegali. Percezione del rischio e uso di sostanze illegali Le seguenti variabili sono state incrociate con l’uso di sostanze illegali: Rischio Rischio Rischio Rischio Rischio Rischio Rischio Rischio Rischio Rischio Rischio
di di di di di di di di di di di
danno danno danno danno danno danno danno danno danno danno danno
per per per per per per per per per per per
chi chi chi chi chi chi chi chi chi chi chi
beve 1 i 2 bicchieri di alcol al giorno si ubriaca una volta a settimana fuma 10 o più sigarette al giorno fuma hashish o marijuana occasionalmente prova ecstasy prova eroina prova cocaina prova allucinogeni o stimolanti usa psicofarmaci senza prescrizione medica usa anabolizzanti/ormone della crescita fa giochi in cui si vincono soldi
definendo il valore “sì” come percezione di rischio elevato e “no” per tutte le altre risposte. Non sono risultate significative le variabili “Rischio di danno per chi beve 1 i 2 bicchieri di alcol al giorno”, “Rischio di danno per chi si ubriaca una volta a settimana”, “Rischio di danno per chi fuma 10 o più sigarette al giorno“, “Rischio di danno per chi prova ecstasy”, “Rischio di danno per chi prova eroina”, “Rischio di danno per chi prova cocaina”, “Rischio di danno per chi usa psicofarmaci senza prescrizione medica”, “Rischio di danno per chi usa anabolizzanti/ormone della crescita” e “Rischio di danno per chi fa giochi in cui si vincono soldi”. Di seguito sono riportati i risultati degli incroci per le variabili risultate significative
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In questo gruppo di variabili, quelle che sono risultate associate significativamente all’uso di sostanze illegali sono il “rischio di usare hashish” e il “rischio di usare sostanze allucinogene o stimolanti”. Per quanto riguarda la prima variabile la percentuale delle persone che hanno usato sostanze illegali passa dal 68% nel gruppo che non considera a rischio il consumo di hashish al 25 % negli altri, mentre per la seconda variabile, la percentuale delle persone che hanno usato sostanze illegali passa dal 64% nel gruppo che non considera a rischio il consumo di allucinogeni al 48 % negli altri. Queste differenze sono coerenti con quanto ci si può attendere, tuttavia indicano una minore percezione del rischio associato all’uso di queste due sostanze, in particolare hashish, nella popolazione che ha fatto uso di sostanze illegali. In generale, risulta evidente dalle tabelle precedenti che esiste una buona percentuale di soggetti che, nonostante siano coscienti del rischio elevato derivante dall’uso di diverse sostanze illegali, comunque dichiarano di avere fatto uso di almeno una di queste sostanze.
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Il modulo psicosociale Per valutare lo stato di benessere o le eventuali situazioni di disagio presenti tra gli studenti che risiedono nelle Case dello Studente di Siena abbiamo aggiunto all’IPSAD una parte del Modulo Psicosociale dell’ESPAD, ossia un questionario auto-valutativo finalizzato alla rilevazione di eventuali stati di disagio o malessere, che possono essere correlati all’utilizzo di sostanze. Tale Modulo non viene utilizzato nella versione italiana dell’ESPAD, abbiamo quindi provveduto a tradurlo dalla versione inglese. Il Modulo Psicosociale è composto da una serie di scale ed items finalizzati alla valutazione delle caratteristiche psicologiche e comportamentali dei giovani sottoposti all’indagine. La scelta delle domande incluse nel Modulo Psicosociale è stata guidata dalle teorie esistenti e dai risultati delle ricerche riportati nella letteratura internazionale. La parte del Modulo da noi utilizzata è composta da 3 scale: La Rosenberg’s Self-esteem Scale (Rosenberg, 1965) per la valutazione del grado di Autostima La Depressive Mood Scale (short form of the CES-D, Radloff 1977) per la valutazione della presenza di sintomi di Umore Depresso La Anomie Scale of Exteriority and Constraint (Bjarnason 1998) per la valutazione dell’Anomia Autostima La Rosenberg’s Self-esteem Scale è una misura unidimensionale selfreport della autostima generale, composta da 10 affermazioni, che valuta sentimenti di stima di se stessi e di auto-accettazione. Agli items si può rispondere tramite una scala a quattro punti che va da “Fortemente d’accordo” a “Fortemente in disaccordo”. Umore Depresso Una forma breve (6 items) del Center of Epidemiological Studies Depression Scale (CES-D) viene usata per valutare l’umore depresso. Il CES-D è una scala unidimensionale, costruita non per diagnosticare la depressione clinica ma per valutare il livello dei sintomi depressivi. La frequenza di comparsa dei sintomi, riferiti solo all’ultima settimana (“Durante gli ULTIMI 7 GIORNI quante volte…”), viene valutata su una scala a quattro punti che va da “raramente o mai” a “la maggior parte delle volte”. Anomia La teoria dell’Anomia di Durkheim è tra le classiche teorie utilizzate per spiegare la crescente prevalenza di uso di sostanze nella seconda metà del XX secolo. Essa si basa sull’ipotesi che la mancanza di norme o di controllo dei comportamenti nelle società possa portare ad un comportamento deviante, incluso l’uso di sostanze (Bjarnason 2009). L’anomia è correlata, a livello individuale, ad un senso soggettivo di disperazione ed al sentirsi indifesi. E’ un sentimento soggettivo di mancanza di obiettivi, identità o valori
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che può portare ad una rottura delle norme che regolano la condotta interpersonale ed assicurano l’ordine sociale. In sostanza l’anomia corrisponde all’essere privi di regole e si evolve in una perdita di significati e in un senso di ingiustizia (Thorlindsson and Bernburg, 2004). Lo studio ESPAD misura l’anomia attraverso la Anomie Scale of Exteriority and Constraint che deriva dagli sviluppi teorici della teoria dell’anomia di Durkheim. E’ una scala a sei items che chiede “quanto sei d’accordo o in disaccordo con le seguenti affermazioni?”. Per ogni affermazione le persone possono scegliere una risposta da una scala a 5 punti che va da “totalmente d’accordo” a “totalmente in disaccordo”.
Risultati
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Autostima Alla prima affermazione (a) del questionario sull’autostima “Tutto considerato sono soddisfatto di me stesso/a”, la maggior parte dei 434 studenti sottoposti alla rilevazione dichiara di sentirsi soddisfatto (59%) o molto soddisfatto di sé (28%); l’8%, invece, non si sente soddisfatto e il 2% è assolutamente insoddisfatto. Alla seconda asserzione (b): “Talvolta penso di non essere affatto buono” il 67% degli studenti si dichiara in disaccordo, mentre circa il 30% asserisce di essere d’accordo o fortemente d’accordo con tale dichiarazione. L’affermazione (c) “sento di avere diverse buone qualità” vede il 67% degli intervistati d’accordo, il 26% fortemente d’accordo e solo il 4% circa in disaccordo o fortemente in disaccordo. Sul campione totale, composto da 434 studenti, 213 (49%) hanno dichiarato di essere d’accordo con l’asserzione (d) “Posso svolgere compiti come la maggior parte delle persone”, 186 (43%) sono fortemente d’accordo, mentre 14 (4%) in disaccordo o fortemente in disaccordo. La maggior parte degli studenti non crede di avere molto di cui andare fiera, alla domanda corrispondente (e), infatti, (“Credo di avere molto di cui andare fiero”) il 43% si dichiara in disaccordo, il 41% fortemente in disaccordo, mentre solo il 10% è d’accordo o fortemente d’accordo. L’asserzione (f) “talvolta mi sento totalmente inutile” trova d’accordo, in totale, circa il 26% della popolazione oggetto di studio ed in disaccordo il 68%. Il 61% degli studenti è d’accordo sul non sentirsi “una persona di valore almeno a livello degli altri” (g), il 27% è fortemente d’accordo, mentre il 30% si dichiara in disaccordo e il 14% fortemente in disaccordo. Il 51% degli studenti vorrebbe “avere più rispetto per se stesso” (h); il 43% si dichiara invece in disaccordo o totalmente in disaccordo con questa affermazione. Dei 434 studenti sottoposti a rilevazione, il 15% si dichiara “incline a sentirsi un incapace” (i), mentre il 78% si dichiara in disaccordo o totalmente in disaccordo con tale quesito. Infine, la maggior parte degli intervistati (circa l’80%) dichiara di avere “un atteggiamento positivo verso se stesso” (j), mentre il 16% si trova in disaccordo o totalmente in disaccordo con questa asserzione.
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Umore Depresso I risultati ottenuti sulla scala che valuta i sintomi dell’umore depresso negli ultimi sette giorni evidenziano che tra i 434 studenti partecipanti allo studio, il 64% ha perso raramente l’appetito nell’ultima settimana, il 22% lo ha perso qualche volta, mentre l’8% lo ha perso spesso e l’1.3% il più delle volte. Il 48% degli intervistati ha avuto talvolta difficoltà a concentrarsi in ciò che stava facendo negli ultimi 7 giorni, il 23% spesso, il 15% raramente e il 9% il più delle volte. Da notare che 162 ragazzi (38% circa) su 434 dichiarano di essersi sentiti a volte depressi nell’ultima settimana, 48 (11%) spesso, 31 (7% circa) il più delle volte e 176 (40% circa) raramente. Inoltre il 22% del campione dichiara che spesso ha “avuto l’impressione che ci volesse un grande sforzo e molta fatica a fare ciò che doveva” nei sette giorni appena trascorsi, il 12% il più delle volte, il 42% a volte, e solo il 19% raramente. 92 ragazzi (21%) su 434 hanno dichiarato di essersi sentiti spesso tristi nell’ultima settimana, 41 (9%) il più delle volte, 207 (47%) a volte e 74 (17%) raramente. Infine il 45% dei ragazzi dichiara che raramente non è stato in grado di svolgere i propri compiti nell’ultima settimana, il 39% a volte, il 9% spesso e solamente il 2.3% il più delle volte non è riuscito a portare a termine le proprie mansioni. Anomia La scala di valutazione dell’anomia rileva che il 47% degli studenti si dichiara totalmente in disaccordo con il fatto che si possano “infrangere molte regole se non sembra ci riguardino” (a), il 30% è abbastanza in disaccordo, il 12% non sa rispondere alla domanda, mentre il 7% si dichiara abbastanza o totalmente d’accordo con tale asserzione. Del campione totale il 64% non è d’accordo con l’affermazione “Seguo le regole che voglio seguire” (b), il 26% afferma di essere d’accordo e il 7% non sa rispondere. 201 studenti, pari al 46% del campione totale, pensano che “ci siano poche regole assolute nella vita” (c), 154 (35%) sostengono il contrario, 67 (15%) dichiarano di non saperlo. All’affermazione (d) “Pensi sia difficile credere in qualcosa poiché tutto cambia” il 44% degli studenti intervistati risponde di essere in disaccordo, il 40% è invece d’accordo, mentre il 13% non sa rispondere. Secondo l’81% del campione “nessuno sa cosa lo aspetta nella vita” (e), solo il 10% circa non è d’accordo e il 6% non risponde. Infine, per 303 studenti dei 434 totali, pari al 70% del campione, “non puoi mai essere sicuro di niente nella vita” (f), 76 studenti (17%), invece, si dichiarano in disaccordo o totalmente in disaccordo con tale affermazione, mentre 42 ragazzi non sanno rispondere alla domanda (9%).
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Dipendenze Patologiche DIPARTIMENTO DI FARMACOLOGIA “GIORGIO SEGRE” UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SIENA
Sintesi dei Risultati I dati ottenuti dalla somministrazione delle tre scale ai giovani che risiedono nelle Case dello Studente della nostra città evidenziano che per: - l’autostima, in media il livello risulta essere piuttosto buono. La maggior parte dei ragazzi dichiara: di essere soddisfatta o molto soddisfatta di sé (87%); di avere diverse buone qualità (93%); di riuscire a svolgere i propri compiti come gli altri (92%); di non sentirsi inutile (68%) di non sentirsi incapace (78%); di avere un atteggiamento positivo verso se stessa (80%). Gli stessi ragazzi dichiarano, però, anche: di non avere molto di cui essere fieri (84%); di voler avere più rispetto di se stessi (51%) - l’umore depresso, i dati ottenuti, che si riferiscono ai 7 giorni appena trascorsi, non rilevano in linea generale un quadro preoccupante riguardo allo stato di disagio o malessere provato dagli studenti sottoposti allo studio. La maggioranza del campione dichiara, infatti: di non aver perso l’appetito (86%), di non aver avuto grandi difficoltà a svolgere i propri compiti (84%), né ha rilevato che questi ultimi comportassero eccessivo sforzo o fatica (61%); di non essersi sentito depresso (78%) o triste (64%). Più presenti risultano, invece, episodi di scarsa concentrazione. Anche se la maggior parte del campione (78%) dichiara di non aver avuto episodi di umore depresso nell’ultima settimana riteniamo, comunque, importante rilevare che del restante 22%, 48 ragazzi (circa l’11%) hanno risposto di essersi sentiti “spesso” depressi negli ultimi 7 giorni e 31 (7%) “il più delle volte” . - per l’anomia, diversi sono i risultati riportati sulla scala dell’anomia. Sul versante normativo gli studenti del campione non rivelano sintomi di disagio allarmanti: la maggioranza di loro sostiene, infatti, che le regole non possono essere infrante, anche se non sembrano appartenerci (77%) e che non si possono seguire solo le regole che vogliamo (64%). Da notare, però, che il 46% del campione sostiene che ci sono solo poche regole assolute nella vita, a fronte del 35% che dichiara il contrario e del 15% che non sa rispondere.
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Da rilevare sono, invece, i dati riguardanti l’ambito degli obiettivi, degli ideali e dei valori: la maggioranza degli intervistati sostiene che nessuno sa cosa lo aspetta nella vita e che non si può mai essere sicuri di niente. Quasi metà del campione sostiene, inoltre, che è difficile credere in qualcosa perché tutto cambia.
I dati sembrano evidenziare nei giovani sottoposti al questionario sia un senso dell’identità piuttosto debole e confuso, sia uno scarso sentimento di autoefficacia, evidenziato dalla presenza di un locus of control esterno piuttosto che interiorizzato, che non permette loro di sentirsi parte attiva della propria vita e delle proprie scelte. A ciò si associa una carenza di valori, ideali ed obiettivi per un futuro che sembra apparire loro molto incerto e ambiguo. È importante tenere presenti questi risultati anche perché l’anomia si correla prevalentemente, negli studi internazionali, all’uso di alcol, nicotina e marijuana piuttosto che ad altre sostanze psicoattive come la cocaina o l’eroina. In fondo è come se le prime testimoniassero della loro adesione alla normalità comportamentale ovvero né le sostanze né chi le consuma, sono fuori dalle “regole”). Questo sembra collimare anche con i risultati del nostro studio, che vede, insieme agli alti risultati nella scala dell’anomia, prevalentemente diffuso, l’utilizzo di queste sostanze.
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Riferimenti bibliografici Bjarnason, T. (2009): ”Anomie Among European Adolescents: Conceptual and Empirical Clarification of a Multilevel Sociological Concept”; Sociological Forum, 24, 135-161. Bjarnason, T. (1998): “Parents, religion and perceived social coherence: a Durkheimian framework of adolescence anomie”; J.Sci.Study Religion 37, 742-754 Radloff, L.S. (1977): “The CES-D Scale: A self report depression scale for research in the general population”; Applied Psychological Measurement 1, 385-401. Rosenberg, M. (1965): “Society and Adolescent Self-Image”; Princeton, N.J., Princeton University Press. Thorlindsson, T. and Bernburg, J.G. (2004): “Durkheim’s theory of social order and deviance: a multi-level test”; European Sociological Review 20(4), 271-285.
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