Volume 21 Numero 3
Estate 2021
Myeloma Today Una pubblicazione dell’International Myeloma Foundation
12ª EDIZIONE
Vertice IMWG 2021
ighlights delle presentazioni } R eport sul vertice }H
sul mieloma nei vertici annuali ASCO & EHA 2021 PAG. 2
2021 dell’International Myeloma Working Group PAG. 3
} E fficacia di Venetoclax
negli studi clinici sul mieloma multiplo t(11;14) PAG. 6
Questa edizione di Myeloma Today è sostenuta da AbbVie • Amgen • Bristol Myers Squibb • Karyopharm Therapeutics • Sanofi Genzyme • Takeda Oncology
Ricerca clinico-scientifica
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Panoramica su EHA e ASCO 2021
Dott. Joseph Mikhael Direttore medico dell’IMF
Il meeting annuale dell’American Society of Clinical Oncology (ASCO, Società americana di oncologia clinica) si è tenuto dal 4 all’8 giugno 2021. Molte sono state le presentazioni orali e con poster dedicate al mieloma e vorrei condividere qui con voi alcuni dei temi emersi durante l’incontro.
Terapia di induzione L’induzione è il trattamento iniziale somministrato ai pazienti con mieloma di nuova diagnosi. Sono sempre più le sperimentazioni cliniche che dimostrano i vantaggi e la risposta molto profonda delle terapie di combinazione con 4 farmaci (quadruple) rispetto a quelle con 3 farmaci (triplici). In generale, si tratta di aggiungere Darzalex (daratumumab) o Sarclisa (isatuximab) a combinazioni come VRd (Velcade [bortezomib] + Revlimid [lenalidomide] + desametasone) o KRd (Kyprolis [carfilzomib] + Rd). Questo è particolarmente vero per i pazienti che intendono procedere a trapianto autologo di cellule staminali (ASCT).
Trapianto L’ASCT rimane lo standard di cura per il mieloma e continuiamo a ottenere dati che ne confermano i vantaggi. Lo studio FORTE ha dimostrato che la terapia di induzione KRd seguita da consolidamento con ASCT è superiore alla sola terapia KRd.
Terapia di mantenimento Lo studio FORTE ha inoltre randomizzato i pazienti dopo il trattamento iniziale per assegnarli alla terapia di mantenimento R (Revlimid) o KR (Kyprolis + Revlimid). I pazienti che hanno ricevuto KR hanno chiaramente beneficiato di una remissione sensibilmente più lunga; il tasso di sopravvivenza libera da progressione (PFS) a 3 anni è stato del 90% nei pazienti a rischio standard. Inoltre, la combinazione KR sembra essere vantaggiosa anche per i pazienti ad alto rischio. Il follow-up dello studio CASSIOPEIA, che ha confrontato Dara-VTd (Darzalex + Velcade + talidomide + desametasone) rispetto a VTd, ha dimostrato la maggiore efficacia di Darzalex rispetto al placebo nella terapia di mantenimento. Tuttavia, nei pazienti che hanno ricevuto Darzalex con VTd per l’induzione/ consolidamento, l’aggiunta del Darzalex per il mantenimento non ha mostrato ulteriori benefici e non ha prolungato le remissioni. Vi è bisogno di maggiori dati per determinare la durata della combinazione quadrupla durante l’induzione.
Mieloma ad alto rischio Sono molte le sperimentazioni cliniche che ora includono un’attenta valutazione dei pazienti con mieloma ad alto rischio e anomalie cromosomiche. Si stanno esplorando approcci più intensivi poiché la malattia ad alto rischio comporta risultati inferiori.
Più opzioni per il mieloma recidivante In linea con il trend a introdurre nuovi meccanismi d’azione per il mieloma recidivante tramite nuove terapie, nuovi dati sono stati presentati sull’uso di Xpovio (selinexor) in combinazione con altri agenti. Nello studio STOMP, la combinazione tutta orale di XPd (Xpovio + Pomalyst [pomalidomide] + desametasone) a una dose inferiore di 60 mg è meglio tollerata settimanalmente. (La FDA ha approvato Xpovio a 100 mg una volta alla settimana.) XPd è un regime importante per i pazienti con esposizione di tripla classe. Sebbene il dosaggio nella combinazione XKd con Kyprolis sia ancora in fase di ottimizzazione, questo regime è un’alternativa importante nelle recidive quando Velcade non è la scelta privilegiata. XPd e XKd mostrano entrambi efficacia nei pazienti precedentemente trattati con Darzalex o Sarclisa. La somministrazione settimanale di Xpovio facilita la gestione della nausea, soprattutto quando vengono utilizzati due farmaci antiemetici. Inoltre, il regime XVd dello studio BOSTON approvato dalla FDA è stato sottoposto a ulteriori analisi che ne hanno dimostrato il mantenimento dell’efficacia nei pazienti con recidiva dopo Revlimid, nei pazienti di età superiore ai 65 anni e nei pazienti con malattia ad alto rischio.
Terapie emergenti La terapia con linfociti CAR T “cilta-cel” ha dimostrato un tasso di risposta complessivo (ORR) senza precedenti del 98% nel mieloma recidivante e refrattario. A 18 mesi, il 66% dei pazienti rimaneva in remissione, con una sopravvivenza globale (OS) dell’81%. Tassi di risposta come questo potranno cambiare il panorama futuro del mieloma. Diversi altri approcci terapeutici con i linfociti CAR T sono in corso di esplorazione. Abbiamo anche visto dati provenienti da studi su terapie con anticorpi bispecifici. I risultati aggiornati su 40 pazienti pesantemente pretrattati in uno studio di fase II con teclistamab indicano che il 58% dei responder ha mostrato una risposta parziale molto buona (VGPR) e il 30% ha avuto una risposta completa (CR) o superiore. Sono in fase di esplorazione diverse altre terapie bispecifiche, alcune dirette contro il BCMA o contro nuovi bersagli come GPRC5D e FCRH5. (continua a pagina 8)
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Highlights del vertice 2021 dello International Myeloma Working Dott. Brian G.M. Durie Presidente del Consiglio di Amministrazione dell’IMF
Il 12° vertice annuale dell’International Myeloma Working Group (IMWG, Gruppo di lavoro internazionale sul mieloma) dell’IMF si è svolto il 22 e 23 giugno 2021. L’IMWG è la più prestigiosa organizzazione mondiale per i ricercatori sul mieloma. Creare, supportare e ospitare l’importante lavoro dell’IMWG e dei suoi membri è un elemento fondamentale della missione dell’IMF volta a stimolare la ricerca internazionale sul mieloma e informare i pazienti affetti dalla malattia. Il vertice annuale dell’IMWG è un momento chiave che coinvolge molti dei massimi esperti mondiali di mieloma impegnati su importanti progetti nel corso dell’anno. La missione del vertice è quella di identificare, sostenere e concretizzare le ricerche più promettenti finalizzate a prevenire l’insorgenza della malattia, migliorare le terapie e trovare una cura. Per il secondo anno di seguito, anche il vertice IMWG 2021 si è tenuto in formato virtuale. Più di 100 membri dell’IMWG sono stati invitati a collegarsi a una piattaforma online che ha permesso la partecipazione a discussioni della massima importanza sul presente del mieloma. Questa edizione del vertice IMWG è stato presieduta dai Dott. Brian G.M. Durie e S. Vincent Rajkumar. Co-presidenti sono stati i Dott. Jesús San-Miguel, Philippe Moreau e Nikhil Munshi. L’agenda dell’incontro ha occupato due giorni, con la sessione plenaria il primo giorno e la cerimonia di premiazione dell’IMWG il secondo, seguita dalle relazioni delle commissioni dei gruppi di lavoro. Il vertice è stato aperto dal discorso di benvenuto del Presidente dell’IMF, Susie Durie e dei presidenti del vertice, i dottori Durie e Rajkumar.
SMM ad alto rischio Il Dott. Shaji Kumar ha condotto la prima sessione, una discussione sul modello di stratificazione del rischio 2/20/20 per il mieloma multiplo smoldering ad alto rischio (HR SMM). Quest’importante progresso è lo sviluppo di un progetto di ricerca IMWG pubblicato su Blood Cancer Journal nell’ottobre 2020. Dati sono stati raccolti da un gran numero di siti internazionali per valutare i pazienti con SMM che progredivano e quelli che non progredivano. Il sistema 2/20/20 è stato ideato in una collaborazione tra i dottori Kumar e Durie con il team spagnolo guidato dai dottori Jesús SanMiguel e María-Victoria Mateos. È stata analizzata una coorte di 1.996 pazienti con SMM e sono stati identificati tre fattori che predicono il rischio di progressione a 2 anni: proteina M sierica >2 g/dL, rapporto tra catene leggere libere coinvolte e non coinvolte >20 e infiltrazione di plasmacellule nel midollo
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>20%. Il modello di stratificazione del rischio 2/20/20 è ampiamente applicabile ed è predittivo della progressione da SMM HR a mieloma attivo. L’IMWG ha inoltre messo a punto un sistema a punti e uno strumento di calcolo online per identificare la condizione di SMM ad altissimo rischio, per la quale il trattamento immediato può essere fortemente considerato. I pazienti che ottengono 12 o più punti hanno un SMM ad altissimo rischio e sono ammissibili al trattamento. Nel contesto della pianificazione di uno studio clinico randomizzato di fase III, Revlimid® (lenalidomide) è raccomandato per il braccio di controllo. Gli studi di fase II valuteranno se approcci più aggressivi possono portare alla cura per alcuni pazienti. La Dott.sa Mateos ha presentato i dati attuali sul trattamento HR SMM. Lo studio clinico multicentrico, in aperto, randomizzato, di fase III QuiRedex con Revlimid + desametasone (Rd) rispetto a nessun trattamento ha dimostrato che il trattamento precoce non induce recidive più resistenti. Lo studio E3A06 di Revlimid rispetto all’osservazione in pazienti con SMM asintomatica ha dimostrato che il trattamento con Revlimid ha impedito sensibilmente la progressione verso la malattia attiva, in particolare nei pazienti con HR SMM. Queste due sperimentazioni supportano il trattamento precoce del mieloma HR SMM e numerosi studi clinici sono attualmente in corso. L’IMWG sta continuando la valutazione delle strategie curative delle sperimentazioni cliniche CESAR e ASCENT, con lo studio ASCENT prossimo al termine. L’efficacia delle terapie con Revlimid + desametasone e altri agenti sembra superiore nei pazienti con SMM a rischio intermedio-alto rispetto al MM. Gli studi sono in corso.
Combinazioni quadruple contro combinazioni triple Il Dott. Moreau ha condotto la discussione sulle terapie a 4 farmaci (quadruple) rispetto a quelle a 3 farmaci (triple). Come dimostrato dallo studio CASSIOPEIA di D-VTd contro VTd, così (continua nella pagina seguente)
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Immunoterapie
come lo studio GRIFFIN con D-VRd contro VRd, l’eccellente risultato delle combinazioni quadruple rende chiaro come queste siano superiori a quelle triple. Il Dott. Rajkumar ha presentato un confronto tra il trapianto di cellule staminali autologhe (ASCT) precoce e quello ritardato. Anche se le remissioni sono più lunghe con l’ASCT precoce come dimostrato nello studio francese IFM di VRd con/senza trapianto, la sopravvivenza globale si mantiene la stessa nei pazienti che ritardano l’ASCT. I pazienti che hanno il trapianto più tardi o ricevono altre terapie riescono a recuperare. Quindi, considerando l’uso anticipato della terapia CAR T e delle altre immunoterapie come approccio di consolidamento, potrebbe essere giunto il momento di rivalutare attentamente il ruolo dell’ASCT nel mieloma. Lo strano paradosso è che ci vorranno probabilmente più di 20 anni per confermare il valore delle combinazioni triple e quadruple e degli approcci più aggressivi verso la strada della remissione libera da malattia a lungo termine o di una cura.
Malattia residua minima Il Dott. Bruno Paiva ha affrontato il discorso della standardizzazione dei test MRD negli studi clinici. La negatività MRD sostenuta durante la remissione fornisce un indicatore eccellente dei benefici a lungo termine e ci sono pochi dubbi sulla grande importanza prognostica della MRD. C’è un dibattito in corso su quale sia il protocollo ideale per valutare e dimostrare che la negatività MRD sia un valido sostituto come indicatore del beneficio del trattamento in alternativa alla sopravvivenza libera da progressione (PFS). La Black Swan Research Initiative® dell’IMF sta studiando sensibilità MRD ancora più alte, 10–8 (zero cellule di mieloma su 100 milioni di cellule).
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I dottori Nikhil Munshi, Tom Martin e Yi Lin hanno discusso delle terapie con linfociti CAR-T attuali e di prossima generazione e delle altre terapie cellulari. La terapia CAR T ha dimostrato un’alta percentuale di risposta profonda nel protocollo CARTITUDE: fino e oltre il 90%! - con risposta sostenuta nei pazienti che hanno mostrato le risposte più profonde. Ci sono ancora preoccupazioni per la precocità della sindrome da citochine (CRS) e, in alcuni pazienti dello studio, la neurotossicità. L’altra domanda importante è in che modo la terapia CAR T potrà essere messa a disposizione dei pazienti in ambito comunitario? Al momento non è chiaro che tipo di accesso a centri specializzati i pazienti potranno avere. Una discussione dettagliata sul ruolo degli anticorpi bispecifici ha esaminato da vicino dati interessanti che mostrano come alcuni bispecifici siano particolarmente attivi. Vi sono preoccupazioni per la tossicità e alcuni prodotti bispecifici sono stati ritirati dagli studi clinici a causa della neurotossicità. Tuttavia, diversi studi, in particolare con teclistamab, un anticorpo bispecifico diretto sia contro BCMA che CD3, stanno andando avanti con risposte eccellenti. La grande differenza è che, a differenza della terapia CAR T “una tantum”, la terapia con i bispecifici è continua e ad alta intensità, il che può essere gravoso per i pazienti. Ci sono discussioni sulla possibile limitazione della durata del trattamento con i bispecifici, per esempio, a sei mesi circa. Ci sono anche discussioni sui prodotti più recenti e di nuova generazione non mirati contro il BCMA.
Registro delle immunoterapie I dottori Tom Martin e Yi Lin hanno presentato una relazione sul comitato immunoterapie dell’IMWG, condividendo
Brian G.M. Durie
S. Vincent Rajkumar
Philippe Moreau
Nikhil Munshi
Jesús San Miguel
María-Victoria Mateos
Thomas Martin
Bruno Paiva
Sagar Lonial
Shaji K. Kumar
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interessanti aggiornamenti sui principali progetti in corso. Il comitato ha definito il quadro di riferimento per il nuovo Registro Immunoterapie dell’IMWG che sarà ospitato presso la UCSF e che raccoglierà dati sui pazienti che ricevono le nuove terapie immunologiche utilizzate in sequenza, incluse quelle che hanno come bersaglio il BCMA (per esempio, Blenrep®), le terapie CAR-T anti-BCMA (per esempio, Abecma® e ciltacel) e gli anticorpi bispecifici attualmente in sperimentazione clinica. Sappiamo già che i bispecifici possono essere efficaci dopo altre terapie mirate contro il BCMA. Il registro delle immunoterapie diventerà sempre più importante nei prossimi anni man mano che crescerà il numero di agenti approvato dalla FDA.
Banca virtuale dei tessuti Una banca virtuale dei tessuti è in approntamento nell’ambito dell’Asian Myeloma Network (AMN, Rete asiatica del mieloma), una divisione di ricerca e gruppo di studi clinici dell’IMF. Il Dott. Wee Joo Chng ha creato un sistema per standardizzare la raccolta dei tessuti che permetterà ai centri partecipanti di conservare i campioni di tessuto direttamente in loco. La condivisione delle informazioni e delle analisi migliorerà la collaborazione ed è estremamente importante poter misurare l’efficacia e le tossicità delle immunoterapie.
toccato temi quali come rendere la spettrografia di massa uno strumento di routine, come interpretare i risultati e come rilevare le ricadute precoci.
Vaccinazione COVID-19 e MM Il Dott. Evangelos Terpos ha tenuto la Keynote Lecture del vertice dedicata al ruolo della vaccinazione COVID-19 per i pazienti con mieloma. Sfortunatamente, la vaccinazione non produce i livelli di anticorpi neutralizzanti che speravamo di ottenere. C’è stata molta delusione nell’apprendere che alcune delle più recenti immunoterapie, come i prodotti anti-CD38 e anti-BCMA, compromettono le risposte anticorpali neutralizzanti necessarie per l’immunità contro il COVID-19. La discussione è proseguita passando a considerare la possibilità di terze dosi di “rinforzo” per i pazienti a rischio che sono sottoposti a tali terapie e/o con bassi livelli di linfociti nel sangue, che è un altro fattore di rischio. Uno studio per valutare le dosi di rinforzo inizierà a breve in Grecia. Un altro studio potenziale includerà un intervento precoce con l’uso di anticorpi monoclonali contro il COVID-19, come un prodotto Regeneron disponibile negli Stati Uniti o anche un approccio preventivo per i pazienti a più alto rischio di complicazioni COVID.
Spettrometria di massa
Accesso agli studi clinici
I dottori David Murray e Brian Durie hanno rappresentato il comitato per la spettrometria di massa. La speranza è che l’uso della spettrometria di massa e di altri test innovativi possa diventare un indicatore affidabile di potenziali ricadute precoci. La spettrometria di massa permette di rilevare la presenza di minuscole proteine monoclonali in una fase molto precoce. Fino al 30% di queste piccole proteine “spike” tendono a scomparire nel tempo, essendo state innescate da infezioni o altre reazioni immunitarie. La discussione ha
Il Dott. Morie Gertz ha sollevato la questione di come gestire i pazienti recidivanti in un contesto reale. La maggior parte dei pazienti con malattia avanzata non sono arruolabili negli studi clinici perché spesso non hanno quel buon stato di salute necessario per la valutazione delle potenziali tossicità dei farmaci o delle combinazioni di farmaci. La sperimentazione precoce e attenta dei nuovi agenti è necessaria per motivi di sicurezza, ma gli studi di livello successivo possono forse esplorare approcci più (continua a pagina 7)
Paul G. Richardson
Evangelos Terpos
Morie A. Gertz
Kenneth C. Anderson
Sigurður Y. Kristinsson
Yi Lin
Irene M. Ghobrial
David Murray
Pieter Sonneveld
Saad Usmani
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I trial con Venetoclax mostrano efficacia nel MM t(11;14) Il Dott. Shaji K. Kumar della Mayo Clinic, Rochester, Minnesota
Venetoclax è un inibitore del linfoma a cellule B 2 (BCL-2) approvato dalla US Food and Drug Administration (FDA) per il trattamento di linfomi e leucemia. È ora in fase di studio nel mieloma per i pazienti con specifiche caratteristiche genetiche della malattia. La BCL-2 è una proteina presente in quantità elevate nelle cellule tumorali, cellule che aiuta a sopravvivere e a diventare resistenti al trattamento. Venetoclax si attacca alla proteina BCL-2 e ne blocca l’azione, causando la morte delle cellule tumorali. Le cellule di mieloma dipendono dalla BCL-2 per sopravvivere e questa dipendenza è influenzata in parte dalla presenza di anomalie genetiche, come la traslocazione cromosomica t(11;14), presente nel 15-20% dei pazienti affetti da mieloma. Gli studi clinici hanno dimostrato l’efficacia di venetoclax nel mieloma, in particolare nei pazienti positivi al biomarcatore di traslocazione t(11;14).
Studi clinici nel mieloma Su clinicaltrials.gov troverete informazioni aggiornate sui seguenti tre studi clinici. NCT03539744: la sperimentazione clinica CANOVA è uno studio internazionale di fase III multicentrico, randomizzato, in aperto, che metterà a confronto venetoclax in combinazione con lo steroide desametasone (VenDex) e la combinazione di Pomalyst® (pomalidomide) e desametasone (Pd) in 244 pazienti con mieloma t(11;14)-positivo recidivante o refrattario e che hanno ricevuto almeno due linee precedenti di terapia, incluso Revlimid® (lenalidomide) e un inibitore del proteasoma. Obiettivo generale dello studio è valutare la sicurezza e l’efficacia di VenDex rispetto a Pd. Una volta arruolati, ci saranno circa 122 pazienti adulti in ogni braccio dello studio. I pazienti dei due bracci dello studio riceveranno trattamenti con somministrazione orale (bocca) da assumere a casa. I pazienti nel braccio VenDex riceveranno venetoclax con somministrazione orale una volta al giorno più desametasone sempre per via orale una volta la settimana per ogni ciclo di 28 giorni. I pazienti nel braccio di controllo riceveranno Pomalyst per via orale una volta al giorno nei giorni 1-21 per ogni ciclo di 28 giorni più desametasone assunto sempre per via orale una volta la settimana per ogni ciclo di 28 giorni. NCT02899052: questo studio internazionale di fase II, multicentrico, in aperto, metterà a confronto venetoclax in combinazione con Kyprolis® (carfilzomib) e desametasone (VenKd) e il trattamento standard Kd in 120 pazienti adulti con mieloma t(11;14)-positivo recidivante o refrattario e che hanno ricevuto almeno una linea di terapia precedente. Questo studio determinerà le dosi appropriate da utilizzare
nella combinazione VenKd e la sicurezza e l’efficacia di VenKd rispetto a Kd. I pazienti riceveranno dosi variabili della combinazione VenKd o il trattamento standard. Il trattamento consiste in farmaci con somministrazione orale ed endovenosa (IV, in vena). NCT03314181: questo è uno studio internazionale di fase I/II, multicentrico, con tre parti distinte: Parte 1 - non randomizzata, comprende partecipanti con mieloma recidivante/ refrattario t(11;14)-positivo che ricevono dosi crescenti di venetoclax insieme a dosi fisse di Darzalex® (daratumumab) e desametasone (VenDd). Parte 2 - non randomizzata, comprende partecipanti con mieloma recidivante/refrattario che riceveranno dosi crescenti di venetoclax insieme a dosi fisse di Darzalex, Velcade® (bortezomib) e desametasone (VenDVd). Ogni fase di escalation della dose sarà seguita da una fase di espansione a braccio singolo, in aperto. Parte 3 - includerà una fase di espansione randomizzata, in aperto, con partecipanti con mieloma t(11;14)-positivo recidivante/ refrattario che riceveranno VenDd o DVd (Darzalex, Velcade, desametasone). Il trattamento può consistere in farmaci per via orale, endovenosa o sottocutanea (sotto la pelle). L’obiettivo generale è quello di valutare la sicurezza e l’efficacia di VenDd a due livelli di dose rispetto a DVd.
Potenziali effetti collaterali Nell’uso per leucemia e linfoma, gli effetti collaterali più comuni sono neutropenia (bassa conta di neutrofili, un tipo di globuli bianchi), anemia (bassa conta di globuli rossi), trombocitopenia (bassa conta di piastrine), diarrea, nausea, infezioni del tratto respiratorio superiore e affaticamento. Gli effetti collaterali gravi includono la sindrome da lisi tumorale (TLS, causata dalla rapida distruzione delle cellule tumorali che porta all’accumulo di sostanze chimiche nel sangue) e il rischio di potenziali problemi di fertilità maschile.
Potenziali benefici nel mieloma Venetoclax si è dimostrato attivo nei pazienti con malattia recidivante/refrattaria con traslocazione cromosomica t(11;14). In monoterapia o come parte di una terapia di combinazione, venetoclax potrebbe essere una valida opzione per questo gruppo di pazienti che non risponde ad altre combinazioni standard. Come pubblicato nel giugno 2021 sullo American Journal of Hematology, i ricercatori della Mayo Clinic (Rochester, Minnesota) hanno esaminato le cartelle cliniche di 56 pazienti con mieloma recidivante/refrattario per studiare l’efficacia e la sicurezza di venetoclax utilizzato al di fuori degli studi clinici presso la Mayo Clinic tra dicembre 2016 e marzo 2019. Tra questi pazienti, il 75% era positivo alla traslocazione t(11;14), (continua nella pagina seguente)
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I TRIAL CON VENETOCLAX – CONTINUA DALLA PAGINA PRECEDENTE il 95% era refrattario a un agente immunomodulatore e a un inibitore del proteasoma, il 55% aveva ricevuto venetoclax in monoterapia o in combinazione con desametasone e il 45% aveva una terapia in combinazione tripla o quadrupla. Nessun paziente ha manifestato TLS e il tasso di risposta globale (ORR) nei 52 pazienti valutabili è stato del 44%. I ricercatori hanno concluso che venetoclax mostra un’attività incoraggiante nel mieloma t(11;14)-positivo recidivante/refrattario.
Il mieloma fa parte di un gruppo di malattie caratterizzate da diverse anomalie genetiche sottostanti. Venetoclax offre per la prima volta l’opportunità di personalizzare il trattamento per gruppi di pazienti in base alle caratteristiche della malattia, un primo passo verso la medicina di precisione nel mieloma. MT Il Dott. Shaji K. Kumar è membro dell’International Myeloma Working Group e co-presidente del Comitato di lavoro sullo SMM dell’IMF ed è presidente del gruppo mieloma, amiloidosi, disproteinemia e titolare della cattedra neoplasie ematologiche Mark and Judy Mullins della Mayo Clinic di Rochester, Minnesota.
VERTICE IMWG 2021 - GLI ASPETTI SALIENTI – CONTINUA DALLA PAGINA 5 impegnativi, come i pazienti con livelli di conta ematica molto bassa o funzione renale o epatica compromessa. I ricercatori dell’IMWG hanno anche espresso grande interesse nell’affrontare le disparità in termini di accesso e stanziamenti degli studi clinici. È stata riconosciuta l’esistenza di grandi disparità sociali particolarmente difficili da risolvere, ma c’è grande volontà a migliorare l’accesso per i gruppi svantaggiati.
Discussioni future I ricercatori dell’IMWG e i nostri partner industriali hanno suggerito che per affrontare le questioni chiave degli studi clinici possa essere utile invitare in futuro anche rappresentanti della FDA e dell’Agenzia europea per i medicinali (EMA), un’idea che è stata accolta con entusiasmo. Incorporeremo inoltre più analisi dei dati del mondo reale, incluse le
valutazioni della qualità della vita. Da qui sarà possibile definire priorità più efficaci per la selezione e il dosaggio dei farmaci e programmi di somministrazione ottimali per gli agenti e le combinazioni emergenti. In ogni caso, il vertice IMWG del 2021 è stato un evento straordinariamente riuscito e produttivo con vivaci interazioni tra i partecipanti che hanno sfruttato appieno l’occasione per fare piani per future collaborazioni di ricerca. Ma è anche apparso molto chiaro che tutti non vedono l’ora di poter tornare a incontrarsi di persona nel 2022! MT Visitare videos.myeloma.org per vedere il video IMWG Conference Series: Making Sense of Treatment e tutti gli altri video della serie Ask Dott. Durie. Per il blog Week in Review by Dr. Brian G.M. Durie visitare blogs.myeloma.org.
Siamo qui per voi!
Si prega di visitare myeloma.org per le ultime informazioni dal FMI. +1 800-452-CURE numero verde da Stati Uniti e Canada
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Ricerca clinico-scientifica ASCO & EHA 2021 – CONTINUA DA PAGINA 2 Iberdomide, un nuovo modulatore della ligasi E3 cereblon (CelMod), è in fase di sperimentazione in combinazione con inibitori del proteasoma e con anticorpi monoclonali che hanno come target la proteina CD38, al fine di determinarne la dose ottimale e la sicurezza nei pazienti con mieloma recidivante/refrattario.
Meeting EHA L’incontro annuale della European Hematology Association (EHA, Associazione europea di ematologia) si è tenuto virtualmente dal 9 al 17 giugno 2021. Una presentazione orale dell’ultimo minuto che si è tenuta il 12 giugno ha fatto luce sulla gestione a lungo termine del mieloma. Tra i tanti abstract importanti dedicati al mieloma presentati all’EHA, uno in particolare richiede una discussione più approfondita.
braccio D-Rd. Il sensibile vantaggio in termini di PFS di D-Rd rispetto Rd rilevato dall’analisi primaria è stato confermato: a 5 anni, oltre il 50% dei pazienti nel braccio D-Rd era ancora in remissione! Questi risultati, insieme al vantaggio in termini di OS osservato in ALCYONE, supportano il ricorso a regimi di prima linea basati su Darzalex per risultati ottimali a lungo termine. I meeting ASCO ed EHA del 2021 sono stati decisamente entusiasmanti. Vi incoraggio vivamente a visitare videos.myeloma.org e cliccare sulla scheda “ASCO/EHA” per seguire il webinar del Dott. Brian G.M. Durie, Best of 2021 ASCO & EHA: What Patients & Caregivers Need to Know, così come le oltre 40 affascinanti interviste dell’IMF con i più importanti ricercatori nel campo del mieloma che hanno presentato i loro dati in occasione di ASCO e EHA 2021. MT
Follow-up della sperimentazione clinica MAIA Le analisi primarie degli studi clinici di fase III - ALCYONE, MAIA, CASSIOPEIA - hanno stabilito la maggiore efficacia nei pazienti con mieloma di nuova diagnosi di Darzalex in combinazione con i regimi di standard di cura rispetto al solo standard di cura. Dopo un lungo follow-up, i dati della sperimentazione ALCYONE hanno mostrato un beneficio in termini di OS quando Darzalex viene aggiunto a Velcade + melfalan + prednisone. Nell’analisi primaria dei dati della sperimentazione MAIA, D-Rd (Darzalex + Revlimid + desametasone) ha ridotto il rischio di progressione della malattia o morte del 44% rispetto al solo Rd. Dopo quasi 5 anni di follow-up in pazienti non idonei al trapianto, è stato dimostrato un miglioramento evidente e clinicamente significativo dell’OS del 66,3% con D-Rd rispetto al 53,1% con Rd, cosa che rappresenta una riduzione del 32% del rischio di morte. Questo significa la sopravvivenza a 5 anni di più di due terzi dei pazienti nel
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BEST OF 2021 ASCO & EHA What Patients and Caregivers need to know Webinar tenuto da Brian G.M. Durie, MD
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