Stage Università della Calabria – Dipartimento di Linguistica e Scienza dell’Educazione -Master Universitario I ° LIVELLO “progettista EPICT per la Scuola: la Certificazione Pedagogica Europea sulle TIC per l’Instructional Design” dell’Università di Genova
Dipartimento di Lingue e Scienze dell’Educazione
Saggezza e informazione costituiscono una potente alleanza. I computer possono dare l’informazione, gli educatori devono mettere la saggezza. (Goodlad, O’Toole, Tyler)
Tirocinante dello Stage: Dott.ssa Ippolita Gallo 3-
Anno Accademico 2012/2011
Pagina 1
www.ippolita.it
PREMESSA L’utilizzo del Web come piattaforma è una delle più grandi novità del Web 2.0, che racchiude in sé tutti e cinque gli elementi: TECNOLOGIA, OPEN, SOCIETA’, ESPERIENZA UTENTE, PERSONE.
Stage Università della Calabria – Dipartimento di Linguistica e Scienza dell’Educazione -Master Universitario I ° LIVELLO “progettista EPICT per la Scuola: la Certificazione Pedagogica Europea sulle TIC per l’Instructional Design” dell’Università di Genova
Il Web ieri proponeva solo “siti”/information silos” isolati, fonti perlopiù monodirezionali (dal sito all’utente), di contenuti e funzionalità; l’utente fruiva di contenuti predisposti, senza poterli rielaborare o modificare in alcun modo. Oggi con sempre più banda a disposizione per molti utenti, questi siti diventano “applicazioni” e servizi per gli utenti basati su un’elevata interazione bidirezionale proprio come in una computing platform.
Tirocinante dello Stage: Dott.ssa Ippolita Gallo 3-
Anno Accademico 2012/2013
Pagina 3
Tecnologicamente il Web diventa piattaforma grazie all’utilizzo di tecnologie software (RSS, AJAX) che di fatto creano su di esso una piattaforma alternativa in aperta concorrenza con Windows (e i sistemi operativi per PC in generale). Una diversa piattaforma dove si possono sviluppare le più varie applicazioni, dove il software può diventare servizio. Invece da un punto di vista utente, il web quindi piattaforma perché può essere utilizzato nello stesso modo in cui si utilizzano delle applicazioni locali. Diventa piattaforma per il social networking online di creazione di contenuti condivisi e di intelligenza collettiva; diventa piattaforma per lo sviluppo di contenuti aperti e rilasciati sotto Creative Commons.
GOOGLE…più che un motore di ricerca Il Web affermatosi attraverso la diffusione di una significativa “base installata” di utenti si propone oggi come una piattaforma nuova e concettualmente diversa, basata su presupposti e fondamenti diversi da quella di Microsoft, per cui la piattaforma Web è basata su protocolli “aperti” e sull’affermazione del miglior standard e modello di sviluppo attraverso un processo di selezione naturale. Tutto ciò è dovuto grazie a fattori come: •
affermazione della banda larga,
•
lo sviluppo di una piattaforma aperta (Open: source, application, data, content),
•
la disponibilità di una grande community di sviluppatori che possono realizzare applicazioni per il Web.
Per il Web sta accadendo che i leader di mercato quali Google, eBay, Amazon e altri distribuiscono le proprie API agli sviluppatori e lasciano, almeno parzialmente, a loro la libertà di creare nuove applicazioni e nuove idee basate sui loro prodotti/software. Ciò che sta accadendo è veramente interessante: l’organismo digitale mondiale, questa rete neurale collettiva che ci lega tutti, stesse iniziando a sviluppare un’alternativa virale a quell’organismo simbiotico (Microsoft) che vive da anni al suo interno, e dell’organismo digitale si nutre. Chiaramente questo non deve portare uno sconvolgimento totale tale da pensare che si affermi il regime dittatoriale del modello online tenendo a bada il modello offline, anche perché sono ancora troppe le occasioni in cui non disponiamo di un cavo di rete o di un accesso wireless.
Stage Università della Calabria – Dipartimento di Linguistica e Scienza dell’Educazione -Master Universitario I ° LIVELLO “progettista EPICT per la Scuola: la Certificazione Pedagogica Europea sulle TIC per l’Instructional Design” dell’Università di Genova
Google sta lavorando in questa direzione, ne è conferma il fatto di aver lanciato Google Gears, che è un’estensione open source del browser che consente di utilizzare alcune funzionalità di applicazioni Web anche offline. Quindi Google non è più solo un motore di ricerca, ma anche il leader di mercato per la fornitura di servizi applicativi, integrati, su piattaforma Web che andranno progressivamente a sostituire le applicazioni che girano in locale sui PC. Google ha in questo il vantaggio di: essere nativamente una Web application; avere da sempre proposto un servizio e non un prodotto e avendo quindi sviluppato la cultura del servizio al cliente; gestire la configurazione del proprio software con la modalità del continuous improvement e non con la pianificazione di
release successive a partire dalla prima versione appena decente che viene realizzata del prodotto; avere un’organizzazione conseguentemente allineata; controllare gran parte del traffico e delle affermazioni sulla Rete.
Google: strumento per la SCUOLA 2.0 Google, grazie ai suoi variegati servizi, ha anticipato le esigenze e soprattutto le innovazioni, facendo tendenza nel mondo digitale. È diventato ormai parte integrante non solo della nostra cultura, ma anche del nostro modo di ricostruire e percepire la realtà, dalla più vicina alla più distante. Rappresenta un mezzo di conoscenza, una biblioteca universale sempre alla portata di tutti, ma anche una memoria collettiva fatta di immagini, testi, audio e video, che riflettono anche tante storie singole e comuni. Google fa parte a tutti gli effetti dell’immaginario collettivo e dell’acquisito potere di disporre delle conoscenze nel momento esatto in cui esse servono, in ogni caso e in ogni occasione. La ricostruzione dinamica delle conoscenze è unica per il ricercatore nelle sue tante forme di espressioni multimodali. Tirocinante dello Stage: Dott.ssa Ippolita Gallo 3-
Anno Accademico 2012/2015
Pagina 5
La diversificazione e la gratuità dei servizi che ha posto in essere Google ha permesso la fidelizzazione di milioni di utenti in tutto il mondo, grazie anche alla loro indubbia qualità. La prospettiva che si delinea è rivolta in particolar modo al mondo della scuola, il cui sistema educativo deve sempre più rispondere alle richieste espresse da una società tecnologica in continua mutazione, in cui connessione, interazione e condivisione in rete sono le peculiarità costanti. Google può offrire contenuti e approfondimenti di qualsiasi argomento o disciplina alle nuove generazioni, sollevando così seri dubbi e interrogativi a ciò che tutto l’impianto educativo - didattico propone ancora. È necessario modificare il paradigma tradizionale dell’insegnante depositario delle conoscenze, verso un insegnante tecnologico, mediatore nei confronti degli studenti nel processo di acquisizione delle varie e vaste conoscenze a portata di click. Un docente deve essere capace di supportare gli alunni nel loro percorso di apprendimento, con degli interventi personalizzati a seconda delle caratteristiche cognitive ed emozionali di chi ha di fronte. Lo sviluppo integrale di una persona in crescita si ottiene connettendo l’aspetto emozionale, motivazionale e collaborativo con i processi cognitivi. Tecnologia e Rete sono considerate potenti mezzi per migliorare ed estendere la mente e i processi , ma solo nel momento in cui è presente un’attenta e significativa intermediazione da parte del docente. Pertanto è importante che le tecnologie siano gestite e usate con padronanza e con un approccio metodologico - didattico accuratamente progettato e organizzato. Google potrebbe essere considerato come l’agente del cambiamento per riformare tale paradigma e per “riattrezzare” la scuola, grazie alla varietà dei servizi che offre. Gi strumenti mezzi offerti da Google possono essere adoperati per modificare il modo di comunicare e di collaborare in classe, creando un ambiente ibrido e integrato di apprendimento. Tutti i servizi, meglio dire webware, di Google presenti nell’offerta educational (Google Docs, Gmail, Google Calendar, Google site, Google video etc.) permettono la condivisione dei file nelle diverse fasi di editing, svolte on line, a più mani, in maniera collaborativa. La classe può essere suddivisa in piccoli gruppi, ognuno dei quali può condividere on line risorse autoprodotte finalizzate all’espletamento di una particolare consegna. I risultati di tali lavori sono sempre suscettibili di ulteriori modificazioni e miglioramenti. Parimenti si possono svolgere attività singole, personalizzate per ogni studente. In questo caso il file, pur visibile, rimarrà a disposizione per eventuali modifiche solo al creatore (ogni elemento rimane però sempre modificabile dal docente amministratore delle spazio web). Il docente amministratore può decidere, per ogni file, il grado di condivisione, che può limitarsi dalla semplice visione da parte di tutti i partecipanti o solo di alcuni, fino al completo editing riservato a uno, ad alcuni o a tutti gli studenti. Il compito del docente che amministra lo spazio educational, è quello di organizzare l’ambiente on line in funzione dell’attività d’aula o viceversa, in una sorta di continuo ibridismo formativo e connettivo.
Stage Università della Calabria – Dipartimento di Linguistica e Scienza dell’Educazione -Master Universitario I ° LIVELLO “progettista EPICT per la Scuola: la Certificazione Pedagogica Europea sulle TIC per l’Instructional Design” dell’Università di Genova
Le tecnologie, la rete e i software possono modificare e arricchire profondamente la didattica. Il loro utilizzo programmato e continuativo incide nel modo stesso di considerare l’ambiente e il tempo scuola, che risulta del tutto ampliato. Gli ambienti integrati di apprendimento, in cui in maniera trasparente e razionale le attività offline si connettono con quelle on line, con una reciproca influenza virtuosa, creano una sorta di unicum formativo proiettando l’immagine di quella che potrà essere la scuola dell’immediato futuro, a questo complesso di funzioni concorre Google, ma non solo Google.
Nuove applicazioni del Web 2.0 Con il servizio IGoogle è possibile creare una pagina personalizzata per il proprio browser in cui inserire, secondo le preferenze tematiche, video, testi, immagini e centinaia di gadgets e di widget, dalla radio internet alle previsioni del tempo, dalle mappe al
Tirocinante dello Stage: Dott.ssa Ippolita Gallo 3-
Anno Accademico 2012/2017
Pagina 7
dizionario italiano, dalle traduzioni al karaoke, che ampliano la funzionalità della home privata.
Se già si utilizza Gmail, Cronologia web o qualsiasi altro servizio Google che richiede l'accesso, allora si dispone già di un account Google e si può effettuare l'accesso per salvare la propria pagina iGoogle. In caso contrario, bisogna creare un account per salvare la pagina iGoogle. Secondo le diverse esigenze è possibile scegliere e organizzare contenuti quali, ad esempio: - messaggi Gmail più recenti - ultime notizie da Google News e altre importanti fonti di informazione - previsioni meteo, quotazioni di titoli e orari di programmazione dei film - segnalibri per rapido accesso ai siti preferiti da qualsiasi computer - sezione personalizzata con i contenuti trovati sul Web Per creare la propria pagina iGoogle, cliccare qui: http://www.google.com/support/bin/answer.py?answer=25551
Stage Università della Calabria – Dipartimento di Linguistica e Scienza dell’Educazione -Master Universitario I ° LIVELLO “progettista EPICT per la Scuola: la Certificazione Pedagogica Europea sulle TIC per l’Instructional Design” dell’Università di Genova
Ecco tutti i contenuti offerti per la personalizzazione:
Per impostare la propria pagina iGoogle come quella iniziale del proprio browser, si procede nel seguente modo: In Internet Explorer: 1. Selezionare "Opzioni Internet..." nel menu "Strumenti". 2. Assicurarsi di essere nella scheda "Generale". 3. Nella sezione "Pagina iniziale", digitare http://www.google.com/ig nella casella di testo. 4. Fare clic su "OK". In Firefox: 1. Selezionare "Opzioni..." nel menu "Strumenti". 2. Assicurarsi di essere nella scheda "Generale". 3. Nel campo "Indirizzo/i:" della sezione "Pagina iniziale" digitare http://www.google.com/ig. 4. Fare clic su "OK". E' possibile modificare anche l'aspetto grafico della pagina selezionando uno dei temi messi a disposizione:
Tirocinante dello Stage: Dott.ssa Ippolita Gallo 3-
Anno Accademico 2012/2019
Pagina 9
I temi possono essere dinamici:
Può capitare che dopo aver impostato le proprie preferenze, al riavvio del browser la pagina iGoogle "scompare". Per risolvere il problema seguire le istruzioni proposte nella FAQ ufficiale.
Stage Università della Calabria – Dipartimento di Linguistica e Scienza dell’Educazione -Master Universitario I ° LIVELLO “progettista EPICT per la Scuola: la Certificazione Pedagogica Europea sulle TIC per l’Instructional Design” dell’Università di Genova
PerLE, per una DIDATTICA INTEGRATA
La caratteristica determinante della piattaforma PerLE dell’Università della Calabria è la personalizzazione del proprio ambiente. PerLE consente di aggiungere pagine, documenti di ogni formato, ma anche gadget e widget particolarmente utili nel proprio lavoro. Ma accanto a tutto ciò l’opportunità di creare comunità di pratica con i propri studenti, colleghi, tutor. Per Personal Learning Environment si fa riferimento alla Piattaforma di Apprendimento creata da Wilson nel 2005. L'obiettivo di quest'ultimo era quello di creare sulla base del VLT (Virtual Learning Environment) un nuovo strumento che desse la possibilità di creare le proprie conoscenze in maniera personalizzata, dando così vita a un meccanismo di interazionismo basandosi sulla condivisione e lo scambio di conoscenze. La PLE funziona attraverso la logica del web 2.0, cioè attraverso l'ausilio di strumenti multimediali (testi, suoni, video, ecc) e di collaborazionismo (wiki, podcast, blog). Ma quali sono gli strumenti di una PLE? 1. Imparare attività (strumenti web) 2. Sistemi mush up Tirocinante dello Stage: Dott.ssa Ippolita Gallo 3-
Pagina 11
Anno Accademico 2012/20111
3. Web 2.0 4. Strumenti di Comunicazione sincroni e asincroni (chat, mail) 5. Social network 6. E-portfolio (permette di identificare l'utente e di favorire il proseguo delle loro attività)
Uso di strumenti on line: un territorio da scoprire Sia in iGoogle sia in PerLE l’ambiente di apprendimento viene personalizzato con la possibilità di creare in entrambe una Dashboard su cui è possibile installare moltissime utility, affinché lo studente sviluppa una forte consapevolezza della sua libertà di movimento, così da essere lui il conduttore primo della sua barca conoscitiva.
Dashboard di PerLE
Dashboard in iGoogle:
1. Introduzione 2. Studia
dashboard gadget
Suddividi per lingua •
» Tutte le lingue
•
Italiano
•
Suddividi per categoria
5. Collabora
•
Tutti
6. Vetrina di lavoro
•
News
3. Crea 4. Comunica
Stage Università della Calabria – Dipartimento di Linguistica e Scienza dell’Educazione -Master Universitario I ° LIVELLO “progettista EPICT per la Scuola: la Certificazione Pedagogica Europea sulle TIC per l’Instructional Design” dell’Università di Genova
7. E-portfolio
•
» Strumenti
•
Comunicazione
•
Giochi e svago
•
Finanza
•
Sport
•
Lifestyle
•
Tecnologia
•
di Google
La differenza tra iGoogle e PerLE è da evidenziare in una questione di formalità e di informalità di costruzione del sapere. In iGoogle lo studente si troverebbe a gestire un suo spazio virtuale on line, ricco di distrazioni dovuti al fatto che offre una miriade di gadgets, che non sempre lo orientano a una corretta scelta secondo le proprie finalità formative. Per cui è necessario che la personalizzazione e la strutturazione dei diversi gadgets o widgets in schede di iGoogle sia monitorata inizialmente dalla guida del docente, che lo indirizza secondo l’argomento o la materia che si vuole trattare e dell’obiettivo formativo da perseguire. In PerLE l’ambiente è ben definito e formale, facendo riferimento al suo percorso di studio universitario che sta frequentando, lo studente ha ben chiaro la strada da percorrere e la personalizzazione del suo spazio virtuale (pagine private, pagine pubbliche) si anima di strumenti necessari per approfondire gli studi o i corsi intrapresi per FARE E COSTRUIRE CONOSCENZA. La logica di cui si avvale la piattaforma PerLE, secondo una mia ottica di utente esterno, si basa in quanto “comunità di pratica aggregata” a dare agli studenti la possibilità di apprendere in modo significativo secondo il modello costruttivista. Quest’ultimo tende a promuovere lo sviluppo Tirocinante dello Stage: Dott.ssa Ippolita Gallo 3-
Pagina 13
Anno Accademico 2012/20113
delle competenze attraverso modelli e azioni didattiche che prevedono l’impiego di tecnologie digitali per conseguire obiettivi diversificati e per far fronte a diversificati problemi didattici. Quindi la piattaforma PerLE è un ambiente non solo formale ma anche informale per i soggetti/attori (studenti, docenti) coinvolti: i nuclei di interesse (4 macro-aree) specifici di PERLE permettono agli studenti e ai docenti di gestire le relazioni interpersonali online in modo costruttivo, negoziando la condivisione della conoscenza, rispettando il punto di vista degli altri e sapendo gestire efficacemente gli inevitabili conflitti, propri di una vera comunità di pratica. PerLE dimostra di essere uno strumento molto flessibile perché utilizzabile in un ampio spettro di situazioni, direttamente e indirettamente didattiche. La circolarità delle quattro macro-aree, in cui è suddiviso questo personal learning environment, rende tutto l’ambiente virtuale omogeneo e informale, ma nello stesso tempo ogni nucleo è separato ed è interconnesso dagli altri nuclei. Per cui questo spazio virtuale risponde ai principi della didattica costruttiva fondata sul confronto e sulla negoziazione, sulle relazioni sociali e sulla partecipazione attiva a pratiche discorsive significative. Pertanto, ciò può favorire un approccio attivo e partecipato alla costruzione della conoscenza, può stimolare la naturale attitudine ad apprendere attraverso l’allestimento di contesti formativi autentici in cui cooperare e collaborare attivamente, in un reciproco e mutuo sostegno (scàffolding). Insegnare ai bambini e agli adolescenti o agli studenti universitari della net generation non è più un problema insormontabile, in quanto il docente nell’adozione di metodologie legate alla didattica digitale si trova di fronte a soggetti che apprendono e conoscono all’interno di un contesto del tutto nuovo da quello in cui si sono formati i docenti stessi. Inoltre Internet, un intreccio di reti in espansione che attrae ogni mese milioni di nuovi utenti, collega sempre più strettamente tra di loro questi nuovi media. I ragazzi del nostro tempo sono a tal punto immersi nei bit da ritenerli parte del paesaggio naturale.
Tirocinante dello Stage Dott.ssa Ippolita Gallo
Stage Università della Calabria – Dipartimento di Linguistica e Scienza dell’Educazione -Master Universitario I ° LIVELLO “progettista EPICT per la Scuola: la Certificazione Pedagogica Europea sulle TIC per l’Instructional Design” dell’Università di Genova
Bibliografia
Calvani A. e Rotta M. (1999), Comunicazione e apprendimento in Internet. Didattica costruttivista in rete, Trento, Erickson
Carletti Anna e Varani Andrea (2007), Ambienti di apprendimento e nuove tecnologie. Nuove applicazioni della didattica costruttivista nella scuola, Erickson
Carmelo Piu, Individuazione, personalizzazione e management didattico nella formazione online, Monolite Editrice
Tirocinante dello Stage: Dott.ssa Ippolita Gallo 3-
Pagina 15
Anno Accademico 2012/20115
Foiaia Luca Grivet, 2007, Web 2.0, Guida al nuovo fenomeno della Rete, Hoepli Informatica
Giovanella Greco, Comunicazione e media nei processi formativi
Giovanella Greco, I media come ambiente di vita
Paolini Luca, 2009, Nuovi media e web 2.0. come utilizzarli a scuola e nei gruppi, EDB scuola
Paolo Ferri, E-LEARNING. Didattica, comunicazione e tecnologie digitali, 2009, Le Monnier Università/ Comunicazione e Tecnologia
Papert S. (1998), Collegatevi alla rete non è in classe che si impara, Telèma, n. 12.
Salvatore Colazzo, Didatticaonline.com, Amaltea Edizione 2003
Varisco B.M. (2002), Costruttivismo socioculturale. Genesi filosofiche, sviluppi psicopedagogici, applicazioni didattiche, Roma, Carocci
•
Quali competenze digitali per insegnare al tempo del web 2.0?
Pierfranco Ravotto, Roberto Bellini http://www.scribd.com/doc/6504734/Quali-competenze-digitali-per-insegnare-al-tempo-del-web20
Stage Università della Calabria – Dipartimento di Linguistica e Scienza dell’Educazione -Master Universitario I ° LIVELLO “progettista EPICT per la Scuola: la Certificazione Pedagogica Europea sulle TIC per l’Instructional Design” dell’Università di Genova
•
Steve Johnson riflette su come le nuove tecnologie e il web, e la loro capacità di moltiplicare le nostre "connessioni" possano influire sul processo che porta alla creazione di un'idea. http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=YuVa6dUSy9M#at=26
•
30 ottobre 2006 Osservazioni su giovani, tecnologia e... Vittorino Andreoli http://condizioniumane.blogspot.it/2006/10/osservazioni-su-giovani-tecnologia-e_30.html
•
Tecnologie digitali, giovani e scuola
di Daniele Pauletto, pubblicato il 25/01/2010 http://www.educationduepuntozero.it/Community/2010/01/25/pauletto.shtml
•
E-LEARNING Pubblicato 18 aprile 2012 | Da newtecnodida http://www.raffaellabilotta.it/raffy/?cat=55
•
PIATTAFORMA Pubblicato 18 aprile 2012 | Da newtecnodida http://www.raffaellabilotta.it/raffy/?cat=54
Tirocinante dello Stage: Dott.ssa Ippolita Gallo 3-
Pagina 17
Anno Accademico 2012/20117
•
Ambienti e Artefatti in Tecnologie e ambienti di apprendimento di Carlo Crespellani Porcella | del 18/02/2010 | http://www.educationduepuntozero.it/tecnologie-e-ambienti-di-apprendimento/ambienti-artefatti-3061120300.shtml
Dott.ssa Ippolita Gallo
www.ippolita.it