Psicologia dell’Educazione
Nativi digitali e Scuola 2.0
Prof.ssa Angela Costabile
Studente Ippolita Gallo matr. 174803
“E’ in gioco con la multimedialità una diversa conoscenza del sapere e quindi dell’apprendimento: reticolarità, connessionismo, fluidità non sono le nuove parole d’ordine della didattica, ma gli elementi concettuali aggreganti della vita intellettuale e materiale della tarda modernità”. (Maragliano R., 2004, Nuovo manuale di didattica multimediale, Editori Laterza, pag. V)
Per una definizione di “nativo digitale”
Il XX secolo è stato considerato una “singolarità”, dovuta all’ideazione e alla rapida diffusione della tecnologia digitale e ad una mutazione antropologica
I nostri giovani sono realmente le avanguardie di questa mutazione? Esistono i “NATIVI DIGITALI”?
Il termine “NATIVI DIGITALI”, coniato da Mark Prensky nel 2001, teso proprio ad indicare quella categoria sociale a cui appartengono i nati dopo il 1990, poiché cresciuti in un mondo intriso sin dall’infanzia dall’esperienza delle tecnologie digitali.
N[per Net]-generation o D [per digitale]-generation
Il profilo dei nativi digitali trascorrono le loro giornate su Internet senza distinguere tra realtà on line ed offline esprimono semplicemente la loro unica identità attraverso due o tre dimensioni differenti per loro le nuove tecnologie digitali sono mediatori essenziali dei rapporti interpersonali intessono legami informali con persone che non conoscono e non incontreranno mai nella loro vita plasmano con modalità nuove e più interessanti le informazioni parlano il linguaggio digitale dei computer, dei videogiochi e di Internet: sono “madrelingua”
Nuovi stili cognitivi per una scuola digitale
Multitasking
Conoscenza distribuita
Multimedialità
Interattività
Ipertestualità un nuovo linguaggio e una nuova forma di organizzazione del pensiero
COMPETENZE DIGITALI
COMPETENZE DIGITALI
Modelli generici
Il MODELLO iDCA di Antonio Calvani
Dimensione tecnologica
Dimensione cognitiva
Dimensione etica
Identificare interfacce e simboli Risolvere i problemi tecnici più comuni Comprensione concettuale della tecnologia
Operare con il testo (riassumere, rappresentare, analizzare) Selezionare ed interpretare grafici Valutare l’informazione Organizzare i dati (inserire, ordinare e classificare dati strutturati) Aspetti di logica formale Salvaguardia della propria privacy Rispetto degli altri in rete Consapevolezza delle differenze sociali e tecnologiche
Ecologia dei media Il problema del sovraccarico cognitivo dei nativi digitali viene ridotto con richieste sulla memoria a breve termine utilizzando la rete come estensione della memoria, attraverso il continuo passaggio da un media all’altro, zapping, in modo consapevole tra le diverse fonti di apprendimento e di comunicazione.
Nativi Digitali nuova “razza in via di apparizione” la scuola e i sistemi formativi devono sempre più confrontarsi nell’era del
Web 2.0 (Web 3.0)
New Millenium Learners intelligenza digitale
intelligenza connettiva
intelligenza digitale l’abilità cognitiva di utilizzare l’alternativa “si/no”, “azione/inazione” all’interno del nuovo spazio digitale dello schermo che è diventato la tecnologia caratterizzante della trasmissione del sapere
Learning and ICT
L’uso dei nuovi media in rapporto all’età Una educazione sistematica ai nuovi media potrebbe essere identificata nella preadolescenza (9-12 anni), fase in cui il giovane dispone di un pensiero operatorio, che consente di apprendere in situazione riflettendo e sistematizzando sulla base delle esperienze compiute. Dai 3 ai 9 anni: approccio “ludico/esplorativo”: educazione “con i media”, impiego dei nuovi media per scopi ludici per promuovere le dimensioni della personalità: MOTIVAZIONE, CREATIVITA’, AUTOSTIMA, CURIOSITA’ , IDENTITA’ PERSONALE, SOCIALIZZAZIONE Dai 9 anni ai 12 anni: approccio “sistematico”: educazione “ai media” per un uso critico e consapevole dei media come conoscenza sistematica delle tipologie di software Dai 12 anni in poi: approccio “disciplinare”: educazione con i media per l’acquisizione di contenuti disciplinari e transdisciplinari e per lo sviluppo di particolari abilità critiche digitali: cognitive, metacognitive, logiche
L’apprendimento dei digital native • utilizzano una logica “abduttiva” • procedono attraverso una scoperta multi prospettica e multimodale • apprendono per errori e tentativi mediante l’esplorazione • condividono tra pari • interpretano un problema con molteplici codici • si approcciano al sapere in modo cooperativo ed è open source • configurano e si concentrano su oggetti multimediali ed interattivi • vedono il sapere come un processo dinamico, diventando attoriautori del loro apprendimento
Ri-mediazione della scuola La “Nuova Scuola” consente INTERATTIVITA’ grazie all’interazione con ambienti dinamici e multimodali La nuova cultura di fruizione attiva dei media deve basarsi sulla CULTURA PARTECIPATIVA
che si distingue in varie forme: AFFILIAZIONE ESPRESSIONI CREATIVE PROBLEM SOLVING COLLABORATIVO/COOPERATIVO CIRCOLAZIONE
Si delinea un NUOVO SPAZIO FISICO DELL’ APPRENDIMENTO che la tecnologia ridisegna
NUOVO SETTING EDUCATIVO-DIDATTICO
Ambienti di apprendimento flessibili abilitati tecnologicamente in cui la MULTIMEDIALITA’
si promuove attraverso l’attivazione di programmi di interventi sistemici e più ecologici dei media
Quale DIDATTICA 2.0? 1. Se devi introdurre le tecnologie nella scuola, definisci innanzitutto ben che cosa ti aspetti da loro 2. Una volta definite chiaramente le finalità, prepara sin dall’inizio coerenti e articolati strumenti di valutazione 3. Ricorda che sono le metodologie, non le tecnologie, che fanno la differenza 4. Non trincerarti dietro la giustificazione che “le tecnologie vano introdotte perché piacciono ai giovani” 5. Distogli l’attenzione dalla tecnologia specifica 6. Ricorda che, per apprendere, gli alunni hanno necessità di essere guidati verso obiettivi chiaramente definiti 7. Tieni sempre sotto controllo il sovraccarico tecnologico e cognitivo 8. Più multimedialità non significa più apprendimento 9. Prediligi esperienze ragionevolmente brevi 10.Favorisci l’autoefficacia attraverso una padronanza guidata
Chi è il DOCENTE 2.0? Il docente 2.0: non deve essere un tecnico ma saper capire i processi (le TIC sono in evoluzione, i processi no) non deve servirsi di strumenti eccessivi ma deve progettare con cura deve utilizzare le TIC come grandi catalizzatori di attenzione ma da sole non bastano non deve cambiare il suo modo di insegnare, ma deve usare le TIC, adattandoli, per avere maggiori risultati nel processo di insegnamento-apprendimento deve educare alla consapevolezza nell’uso delle TIC
L’educazione è possibile … essa è la nostra speranza, la nostra passione, il nostro lavoro
DEL
IE NE Z A GR NZIO E T T L’A