L'evoluzione nel campo dell'animazione e del 3d - Tesi di Mattia Leone

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L’EVOLUZIONE NEL CAMPO DELL’ANIMAZIONE E DEL 3D di MATTIA LEONE



L’EVOLUZIONE NEL CAMPO DELL’ANIMAZIONE E DEL 3D di MATTIA LEONE

a.a. 2009/2010 Corso di Grafica Accademia Ligustica di Belle Arti



Indice

Introduzione 1.

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I Pionieri Dell’Animazione Classica

Winsor McCay

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Walt Disney

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Topolino

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2.

Le Prime Contaminazioni

El zapatero y la princesa

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Chi ha incastrato Roger Rabbit

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Il vecchio e il mare

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La linea

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Blu: La street art verso lo stop motion

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3.

La Rivoluzione Del 3d

Star Wars: Le innovazioni di George Lucas

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Anaglifo: L’antenato del 3d del 2000

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Animazione in 3d: Made in Pixar

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Il 3d del 2000

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Avatar

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Conclusione

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RINGRAZIAMENTI

Ringrazio mio padre che con i suoi sacrifici e il suo entusiasmo dimostrato nelle cose che faccio ha fatto sì che arrivasse questo momento, mia madre che si è completamente dedicata alla mia crescita e che stresso continuamente per un parere sui miei lavori, Maikol e Simona con i quali ho condiviso diverse nottate, Enrico Robello che si é “divertito“ a correggere questa tesi, Veronica Vescio che con la sua insistenza ha messo a dura prova la mia tollerabilità, Jason Balducci - Daniella Serrano - Luca Natali - Paola Di Biase amici che mi hanno accompagnato in quello che definisco uno dei miei più bei momenti e per finire Teresa de Jesús Monserrat Mas compagna di avventure ma soprattutto una delle persone a cui più sono legato nonostante la distanza.



A Sandro, spirito libero


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LANTERNA MAGICA Metodo proiezionistico di immagini ideato dal padre gesuita Athanasius Kircher. La luce della candela posta all’interno della scatola passa attraverso il vetro dipinto per poi incanalarsi nel foro, dove una lente ingrandisce il fascio di luce che, proiettato su una superficie verticale come un muro trasmette il disegno rappresentato sul vetro.


L’ evoluzione nel campo dell’ animazione e nel 3d

introduzione

e allettante, si cercava di coinvolgere il pubblico e far arrivare in maniera più divertente il messaggio che si voleva dare. Attorno a Introduzione

questo periodo, si susseguirono numerose invenzioni, le quali di volta in volta andarono a perfezionare la lanterna magica di Gesuita Athanasius Kircher (una scatola chiusa provvista di una lente

La mia tesi vuole essere un approfondimento sulle mag-

posizionata nell’unico foro della scatola e di una candela al suo

giori tecniche di animazione. Tratterò in questi capitoli solamente

interno che faceva passare la luce, attraverso il foro e di conseguen-

alcuni passaggi, che a mio avviso sono stati fondamentali dal pun-

za attraverso la lente, per poi passare per l’ultima volta attraverso il

to di vista dell’innovazione cinematografica partendo dalla tecni-

disegno, proiettandolo in una parete); pertanto non è utile al fine

ca tradizionale, fino ad arrivare al 3D. Attraverso alcuni autori e

di questa tesi soffermarsi troppo a quale contributo portò cadauna

film d‘animazione, cercherò di ripercorrere i maggiori sviluppi che

scoperta, eccetto per il prassinoscopio inventato da Émile Reynaud.

quest’arte cinematografica ha avuto, analizzando i passaggi fra le

Grazie alle innovazioni portate da Reynaud, egli segnò il principio

differenti tecniche, fino ad arrivare a comprendere se queste opere

dell’animazione oltrepassando i limiti tecnici che avevano le vec-

sono state sempre considerate in maniera equilibrata ed apprezzate

chie invenzioni.

dal mercato dell‘industria cinematografica. Oggigiorno è abitudine

Si trova una descrizione attendibile nel libro scritto da Gianni Ron-

identificare il cinema di animazione come un qualcosa destinato al

dolino “Storia del cinema d’animazione” il quale afferma:

pubblico più giovane, grazie alla sua semplicità di rappresentazione, dando per scontato la maggioranza di cose che ci circondano mentre, come per l’animazione, il passaggio storico è molto più lungo e complesso di quello che in realtà crediamo. Le sue basi si fondano intorno al 1700, quando la popolazione era per lo più contadina, concentrata in piccoli paesi, dove le feste cittadine erano un motivo per propagandare la religione cattolica. Grazie proprio alla messa in scena di figure religiose in modo vivace

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FRATELLI LUMIERE: Coppia di fratelli francesi che hanno dati i natali al luogo dove gli spettatori vedono la rappresentazione della realtĂ : il cinema.


L’ evoluzione nel campo dell’ animazione e nel 3d

introduzione

“ […] A differenza dei precedenti apparecchi, il ortoclinoscopio era costituito da un cilindro rotante, su cui erano disegnate le figure, al centro del quale era collocato un prisma formato da piccoli specchi. In tale modo le singole immagini, riflessi negli specchietti e illuminati dall’alto da una lampada schermata, non soltanto acquistavano una maggiore nitidezza e luminosità, ma si fondevano quasi perfettamente le une con le altre sì da costituire una successione ininterrotta del movimento previsto.”.1

Attraverso le successive migliorie apportate a questa

macchina, si arrivò alla realizzazione del teatro ottico, il quale dava la possibilità all’animatore di sostituire il cilindro rotante contenente al massimo sedici figure con lunghe strisce di immagini trasparenti e con esso di inserire più personaggi, ambienti e animazioni diverse. In qualche modo si può intendere questo passaggio come l’inizio del cinema d’animazione, anche se verrà riconosciuto solamente dopo l’invenzione del cinematografo dei fratelli Lumière e con esso si avrà il primo corto degno di nota: “Gertie il dinosauro (Gertie the dinosaur, 1914, Winsor Mccay, USA, 12 minuti)”.

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AUTORE DI STRISCE:

2

FOTOGRAMMA DI GERTIE IL DINOSAURO

Disegnatore di vignette ospitate nei quotidiani, il più delle volte satiriche,

Uno dei 1400 disegni fatti per il cortometraggio “Gertie il di-

che proprio per il poco spazio messo

nosauro”.

a disposizione si collocano in strisce.

NEW YORK HERALD: Quotidiano Newyorkese operante dal 6 maggio 1835 al 1924, trasformato nel più recente New York Times.

RODOVETRO: Foglio di acetato dove si disegna il personaggio o l’oggetto animato, una volta messo sopra il fondale viene il tutto fotografato. Questo permette di disegnare solo il protagonista non intervenendo sullo scenario.

FRAME: Singolo disegno che compone una animazione.


L’ evoluzione nel campo dell’ animazione e nel 3d

i pionieri dell’ animazione classica

una storia molto travagliata: nel periodo in cui fu realizzato quest’animazione non esisteva ancora il rodovetro, perciò si dovette usare

I. I pionieri dell’animazione classica

una tecnica che prevedeva in ogni “frame”, ovvero immagine, la realizzazione del personaggio e l’ambientazione, dilatando così il tempo di realizzazione e dando a Gertie uno stile tremolante a causa dell’impossibilità di usare per lo sfondo una singola immagine su un foglio di acetato. Un altro ulteriore problema fu l’archiviazione

1.1 Winsor McCay

dei disegni che vennero ad essere quasi 12.000, ma nonostante tutBisogna per prima cosa fare una precisazione: il cinema d’ anima-

to, il pubblico e la critica gradirono il corto.

zione del periodo trattato è inteso come una serie di corti che fanno

Émile Cohl afferma nel libro di Gianni Rondolino:

fatica a superare gli undici minuti. Le maggiori cause di ciò riguar-

“I film di Mccay erano disegnati ammirevolmente, ma la principale causa del loro successo stava nella loro presentazione.” 2

dano le modestissime tecnologie delle apparecchiature, che il più delle volte costringono l’autore a tecniche di sperimentazione, dando il via a problemi di varia natura come la reperibilità del materiale e la sua archiviazione. Un esempio di quanto fosse difficile stilare

spiegando poi la messa in atto:

un corto animato si ha con uno dei primi disegnatori che hanno “Ricordo di aver assistito a uno di questi spettacoli al

saputo stupire il pubblico: Winsor Mccay. 2

Winsor Mccay, nato nel Michigan nel 1871 e morto a New York nel 1934, nasce professionalmente come autore di strisce pubblicate sul giornale “New York Herald”. La cosa che ci interessa di questo cartoonist non sono le suddette strisce, bensì il suo esperimento più famoso e allo stesso tempo dispendioso: “Gertie il dinosauro”. “Gertie il dinosauro” è un corto del 1914; la sua creazione ha avuto

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LOCANDINA DI GERTIE IL DINOSAURO Locandina pubblicitaria del cortometraggio Gertie il dinosauro, dove lo stesso motto “Dinosauro meravigliosamente addestrato� fa presagire il tema dello spettacolo visivo.


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Teatro Hammerstein di New York. Il principale, anzi l’unico personaggio era una specie di animale antidiluviano, un dinosauro, mostruosamente grande. Sul palcoscenico, davanti allo schermo, stava Mccay, molto elegante, armato di frustino. Cominciava un discorsetto, poi, rivolto allo schermo, come un domatore, chiamava il bestione, che usciva dalle rocce. Cominciava a questo punto, sempre sotto gli ordini del domatore, un’esibizione di alta scuola: il dinosauro volteggiava, danzava, strappava alberi e infine si inchinava al pubblico plaudente”. 3

i pionieri dell’ animazione classica

comportava la sua realizzazione. 3

Un’altra chiave del successo di questa rappresentazione va ricercata nel modo in cui venne interpretato lo spettacolo che, non fu in un teatro, come asserisce Émile Cohl, bensì in un film. Mccay fu ripreso ad alzarsi dal tavolo dove cenava con i suoi ospiti, per poi fare quello che abbiamo già detto in precedenza. In questo modo, si creava una partecipazione del pubblico che si ritrovava catapultato all’interno dello spettacolo e poteva finalmente sguinzagliare la propria fantasia ammirando la scena nel complesso, comodamente seduti a tavola, identificandosi nei disegni di Mccay. Un personaggio vero, che ubbidiva agli ordini e che all’occorrenza li trasgrediva interagendo con l’ambiente circostante, provocando inoltre il suo addestratore che si arrabbiava, richiamandolo più volte. Gertie risultò un personaggio innovativo che seppe dare inizio ad un mondo fantastico e rivoluzionario, ma al tempo stesso fu un esperimento irripetibile a causa della grossa mole di lavoro che

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WALT DISNEY Foto del fondatore della Walt Disney Company, mentre illustra l’immagine del personaggio che l’ha fatto salire sul trono degli animatori: Mickey Mouse


L’ evoluzione nel campo dell’ animazione e nel 3d

i pionieri dell’ animazione classica

seguito contemporaneamente la sua produzione. In questo modo riuscì a catapultare l’attenzione del pubblico e dei media alle stelle; basti citare il primo cortometraggio di animazione, in assoluto con la presenza di sonoro Steamboat Willie, dove gli effetti acustici cau-

1.2 Walt Disney

sati da un giovane quanto ingenuo Mickey Mouse (sotto il nome di Willie), furono montati in modo tale che contenessero la musica

Walt Disney naque a Kansas City (USA) nel 1901 e morì nei pressi

in sottofondo.

di Los Angeles nel 1966. Non fu di certo l’inventore dell’animazione

Il primo cortometraggio a colori dal nome di “Alberi e fiori (Flo-

come la maggior parte della popolazione immagina, ma questo non

wers and trees,1932)”riuscì nell’intento di regalare al pubblico un

sminuisce il suo lavoro sicuramente rivoluzionario, tanto da ren-

vero e proprio film “Biancaneve e i sette nani (1937)”, realizzato

derlo famoso e far accostare il suo nome ad un sinonimo di qualità.

interamente con disegni a mano della durata di 83 minuti.

Un grande aiuto venne proprio dalle invenzioni che di pari passo

Disney organizzò come una catena di montaggio la sua azienda,

furono introdotte per essere successivamente usate nei suoi film,

mentre i pionieri dell’animazione si affidavano solo al loro talento;

infatti Disney diede vita a film di animazione col sonoro grazie alla

Egli chiuse la sua parentesi lavorativa con la Universal a causa di un

sua pellicola “Steamboat Willie (Willie della barca a vapore,1928)”;

problema per i diritti d’ autore relativi al personaggio Oswald the

quindi si può dire che riuscì in quel campo dove Winsor Mccay

rabbit; si contornò così di un gruppo di disegnatori, che avevano il

aveva gettato la spugna, avvalendosi di quelle invenzioni che hanno

compito di realizzare le decisioni avanzate nella riunione settimanale sul foglio da disegno, abbozzando solo i frame principali in 4

modo tale da avere più tempo per concentrarsi sulla trama, mentre gli assistenti si occupavano della questione riguardante i movimenti. Da questo punto Walt Disney non è più l’unico realizzatore delle sue pellicole, ma si deve cominciare ad attribuire i film alla Walt Disney come azienda, formata da disegnatori, assistenti, musicisti, scenografi e direttori di scenografia.

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TOPOLINO (MICKEY MOUSE) La trasformazione del personaggio originario di Walt Disney Oswald the rabbit in Mickey Mouse dei primi tempi, per poi arrivare ai giorni d’oggi. Si può notare la fisionomia pressoché uguale a differenza delle orecchie, trasformate da quelle che possono sembrare una lepre a quelle più rotonde di un topo, inoltre le scarpe messe a topolino.


L’ evoluzione nel campo dell’ animazione e nel 3d

i pionieri dell’ animazione classica

L’azienda “Walt Disney Company” continuò la sua esistenza anche

contrapposto al cugino Gastone che con la sua sfacciata fortuna

dopo la scomparsa del suo fondatore, sviluppando film di anima-

ruba sempre l’attenzione della sua eterna fidanzata Paperina. Tutte

zione tradizionale fino al 2 aprile del 2004, quando diedero alla luce

queste caratteristiche fanno di Paperino, il personaggio più amato

l’ultimo film “Mucche alla riscossa”, annunciato come il 44° classico

dell’intera saga.

Disney. Dopo quest’ultimo film d’animazione la Disney ha cominciato ad

• Paperon de’ Paperoni: Meglio detto Zio Paperone, è il personaggio

avvalersi della collaborazione di un’ altra azienda che nel frattempo

per certi versi più meschino e tirchio dell’intera saga; passa i giorni

aveva preso campo: la Pixar.

cercando di far aumentare il suo capitale, servendosi sempre di suo nipote Paperino che viene costretto a vivere avventure rischiose per affiancare lo zio. A volte Paperone ha anche un’anima e se da un lato

1.3 TOPOLINO di Walt Disney Il successo più grande di Walt Disney fu conclamato dalla creazione della serie a fumetti di Topolino, col quale riuscì a sbaragliare la concorrenza, grazie alle diverse tipologie e caratteristiche dei personaggi presenti.Spiccano fra tutti: • Paperino: Gran lavoratore conosciuto per la sua parlata quasi incomprensibile, per la sua irritazione derivata quasi sempre dalla sua sfortuna. In molte storie si nota anche il suo lato caratteriale innocente e curioso, il quale lo porterà sempre ad essere stuzzicato dagli altri personaggi, scatenando irrimediabilmente il suo lato più irascibile. Sfruttato dallo Zio Paperon de’ Paperoni ed eternamente

viene respinto per questi atteggiamenti, dall’altro vi è una sorta di compensazione portata dalla stima che nutrono i compaesani nei suoi

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confronti, per essersi arricchito emigrando nel lontano Klondike. Per capire bene la storia

che ha

portato Zio Paperone ad essere così scrupoloso nei confronti del suo denaro, bisogna ritornare agli albori, quando non era altro che il figlio di un nobile scozzese in decadenza. All’età di dieci anni, suo padre, per permettergli di guadagnare qualche spicciolo, gli diede un kit da lustrascarpe col quale riuscì a soddi-

5


PAPEROPOLI:

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PAPERON DE PAPERONI (SCROOGE MCDUCK)

Grande cittadina che prende il nome dai suoi abitanti prevalentemente

Il personaggio che fa le veci del ricco miliardario nelle storie

paperi.

di Walt Disney.

BANDA BASSOTTI: Banda malavitosa che ha come per intento l’appropriazione del denaro di Paperon de Paperoni

UNO: La prima moneta che ha risparmiato Paperon de Paperone


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i pionieri dell’ animazione classica

sfare il suo primo cliente, ma dopo mezz’ora svenne per la fatica,

to un tale patrimonio da essere considerato il papero più ricco del

dando la possibilità al cliente di scappare non prima di avergli la-

mondo; ma la ricchezza lo fece diventare antipatico e taccagno alla

sciato un esigua cifra (un centesimo di dollaro in moneta). Questo

maggior parte degli abitanti di Paperopoli ed ai suoi cari. Il trovarsi

episodio fece promettere a sé stesso di stare sempre all’erta per il

solo lo sprofondò nella depressione quindi si ritira per 5 anni in una

resto della sua vita. Infatti, diventato il personaggio più ricco di

villa, dove nell’incombenza del quinto natale invita suo nipote Pa-

Paperopoli, molti dei protagonisti non perderanno occasione di

perino e Qui Quo Qua. Paperone, in un secondo momento, ritorna

ingannarlo per rubargli i suoi averi. Fra questi ricordiamo i suoi

nel suo deposito dove sventa un tentativo di rapina da parte della

primi nemici: Amelia e la Banda Bassotti.

Banda Bassotti; proprio questo gesto gli fa ritrovare nuove energie

Tornando alla storia di Paperone, nei giorni seguenti riuscì a

e un nuovo senso alla vita: difendere le sue ricchezze. Guardando il

mettere da parte una cifra per permettersi di pa-

suo passato ci si rende conto che la caratteristica che lo contraddi-

gare il viaggio per l’America dove dopo anni di

stingue non è la taccagneria, bensì l’amore sviscerato per il denaro.

delusioni e sconfitte, riuscì finalmente a scoprire

Una menzione particolare bisogna farla al suo primo centesimo di

un filone d’oro che in seguito fece fruttare, investen-

dollaro guadagnato col sudore, chiamato da Zio Paperone “la Uno”.

dolo in mezzi di trasporto e finanziando i ricercatori

Questa moneta è perennemente attaccata, una volta dalla Banda

d’oro. Una volta tornato a casa, venne schernito da tut-

Bassotti e un’ altra volta dalla strega Amelia non tanto per il suo

ti, compreso la sua famiglia e a causa del carattere ira-

valore finanziario, ma per quello sentimentale e magico.

scibile, emigrò sopra una collina ai confini di un paesino chiamato Paperopoli,

• Mickey Mouse: Si può definire il personaggio più equilibrato; in-

dove fondò il suo deposito.

fatti è contornato da personaggi come Minnie, la ragazza modello

Dopo anni di investimenti e

e i nipoti Tip e Tap. Inserito in un contesto lavorativo gratificante

arricchimenti dovuti alle av-

che fa risaltare anche le sue doti intellettuali e deduttive, riesce a de-

venture affrontate, Paperone

streggiarsi in tutte le occasioni mandando all’aria i numerosi piani

si rese conto di aver accumula-

di Gambadilegno e Macchianera. È talmente perfetto che a volte

6

può risultare a qualche lettore irritante; per questo, capita che il per-

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7

PAPERINO (DONALD DUCK) E PIPPO (GOOFY) L’ eterno sfortunato paperino e il maldestro Pippo, protagonista anche nel lungometraggio “In viaggio con Pippo (A Goofy movie,1995)”.


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le prime contaminazioni

sonaggio di Topolino non risulta essere tra i suoi preferiti. • Pippo: Protagonista di numerosi cortometraggi e film d’animazione, è l’amico di Topolino più simpatico, un po’ allocco ed ingenuo, accompagnato dal fido cane Pluto. Tale spensieratezza che caratterizza Pippo mischiata ad una buona dose di ingenuità, fa di lui uno dei personaggi Disney più apprezzati insieme a Paperino. Negli ultimi decenni la Disney ha dato una rivalutazione ai personaggi, facendoli diventare dei super eroi e regalandogli una doppia vita come: 25

• Paperino: di giorno papero sfortunato, si trasforma di notte in Paperinik, eroe senza macchia che lotta contro il crimine. • Pippo: mangiando una semplice arachide si trasforma in Superpippo. A mio parere questa scelta è stata fatta per dimostrare al pubblico prevalentemente giovanile, che anche le persone non dotate di pregi, sono capaci di distinguersi dagli altri, riuscendo a dare un forte contributo alla comunità. Allo stesso tempo ne risente il personaggio stesso che, se prima aveva una sua identità specifica ben definita, ora non può dire lo stesso, lasciando perplessi i lettori per la perdita d’ identificazione con il personaggio. 7


EL ZAPATERO Y LA PRINCESA:

8

EL ZAPATERO Y LA PRINCESA

Film di Richard Williams, anche cono sciuto con i nomi di:

Uno dei fotogrammi del film dai molteplici titoli, dove l’an-

El ladròn de Bagdad

tagonista di turno inforca il protagonista della storia, il cal-

The Thief and the Cobbler

zolaio.

Arabian Knight The Princess and the Cobbler


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le prime contaminazioni

II. Le prime contaminazioni 8

2.1 “El zapatero y la princesa” di Richard Williams

col target infantile. La scarsità di fondi lo costrinse ad abbandonare il progetto. “El ladròn de Baghdad”, (suo primo nome). Williams,

“El zapatero y la princesa” è un film di animazione diretto e svi-

arrivò alla notorietà ricevuta con il premio Oscar “Chi ha inca-

luppato da Richard Williams, ambientato nelle terre di Baghdad,

strato Roger Rabbit”, come miglior film d’animazione. In seguito

ispirato dal libro “Le mille e una notte”. La storia narra delle vicende

la Warner Bros, con altre case produttrici, gli finanziò il progetto

di un ladro furbo e scaltro a cui si contrappongono quelle di un

nel 1990. Quest’ultima gli permise di aggiungere altri 15 minuti ai

calzolaio che viene chiamato a lavorare nel palazzo di corte.

20 minuti fatti in 20 anni, ma i finanziamenti non durarono tanto.

Quello che più ci interessa è la produzione di questo film, alquan-

Infatti Williams nel 1992 si vide ritirare gli stanziamenti e destituire

to travagliata. Infatti la realizzazione ebbe inizio nel lontano 1968

dal suo ruolo da parte della casa Completion Bond, a causa della

per sfizio dello stesso Richard Williams che, desideroso di creare

concorrenza che avrebbe esercitato di lì a poco la produzione del

una storia con un sottofondo di paesaggi poetici e orientaleggian-

film Aladdin della Walt Disney. Il film terminò la sua produzione

ti, cominciò a lavorare a questo progetto, ancor prima di trovare

in Corea nel 1994 fra le mani di Fred Calvert sotto il nome di “The

una casa produttrice che lo finanziasse. Il prodotto in origine era

Princess and the Cobbler”, salvo cambiarlo nuovamente in “Arabian

un film di animazione, rivolto ad un pubblico adulto per la totale

Knight”, quando la casa produttrice Miramax acquistò i diritti del

assenza di dialoghi; ciò costituì un ulteriore problema per il suo

film con l’obiettivo di rifarlo graficamente e di aggiungere i dialoghi

lancio e finanziamento, dato il disinteressamento da parte delle case

nel 1995. Fu distribuito solo in Inghilterra e Spagna.

27


COMPUTER GRAFICA:

9

MAGO ZIGZAG

La grafica semirealistica realizzata in modo digitale con l’aiuto del com-

La palese somiglianza del mago di “El zapatero y la princesa”

puter.

con il genio di “Aladdin”: Il colore della pelle, le proporzioni e le stesse movenze fanno sì che i due personaggi siano quasi identici. 10

LOCANDINA La locandina della versione finale col sonoro del film ideato da Richard Williams e terminato per le mani di Fred Calvert.


L’ evoluzione nel campo dell’ animazione e nel 3d

le prime contaminazioni

Esteticamente, questa pellicola si presenta abbastanza scarna, con musica ripetitiva, sfondi poveri e personaggi che sembrano presi in prestito dal suo alterego. Ciò si fa più palese quando si vede il mago ZigZag con le sembianze del genio della lampada di Aladdin. L’innovazione che portò questo film d’animazione si può trovare nell’approccio dell’autore nel disegnare: invece di far scorrere il soggetto nello sfondo come ogni altro cartone faceva, prediligendo la

9

prospettiva in terza persona, egli, in certi momenti sostituisce la sostituisce con quella in prima, simulando con i soli mezzi manuali i risultati espressi con la computer grafica.

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AMBLIN ENTERTAINMENT:

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ROGER RABBIT

Compagnia di produzione cinematografica fondata da Steve Spielberg

Il protagonista di “Chi ha incastrato Roger Rabbit”

che, oltre a produrre i film dello stesso Spielberg ha dato alla luce film

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QUESTIONE DI EFFETTI SPECIALI

come Roger Rabbit, Schindler’s List e la serie televisiva E.R. - Medici in

Fotogrammi del video “Who framed Roger Rabbit”.

prima linea.

L’ applicazione di effetti speciali come quelli che possono essere le ombre e i luccichii del vestito di Jessica Rabbit aggiunti dalla

TOONS: Personaggi del mondo cartoonesco.

BETTY BOOP: Personaggio dei primi anni 30 conosciuto per la sua carica erotica.

società di Spielberg, fa apparire i cartoni più reali.


L’ evoluzione nel campo dell’ animazione e nel 3d

le prime contaminazioni

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2.2 CHI HA INCASTRATO ROGER RABBIT

Prodotto nel 1988 da una collaborazione tra la Walt Disney affian-

allo stesso tempo fidanzato di Jessica.

cata dalla Touchstone e Amblin Entertainment (società di Spiel-

La storia sembrerebbe la trama di un classico film giallo se non

berg), fu acclamato dal pubblico incassando più di 145 milioni di

fosse per la variante rappresentata dalla presenza dei Toons (perso-

dollari nel solo mercato statunitense e allo stesso tempo

naggi dei cartoni animati) al fianco di gente in carne e ossa. I Toons

risollevando le sorti della Walt Disney.

sono sconclusionati, allegri esseri privi di dignità umana, confinati

Roger Rabbit è una pietra miliare nella storia

e relegati nel ghetto di cartoonia dove vivono con le loro follie e con

del cinema d’ animazione, soprattutto per la

le loro leggi, a volte riuscendo anche a far passare la legge di gravità

sua considerazione critica e per la nuova per-

in secondo piano, dall’altra parte ci sono gli umani: realisti, razio-

cezione che ha saputo dare al pubblico nei con-

nali, per lo più tristi stanziati a Los Angeles. I due mondi convivono

fronti dei cartoni animati. Tratto da un racconto

sopportandosi reciprocamente, fino al giorno nel quale un giudice

di Gary Wolf, la storia si svolge nella Los Angeles de-

cerca di estendere la legge umana ai cartoni cercando di giustiziare

gli anni ‘40, dove un detective dal passato oscuro (almeno

Roger Rabbit e facendo sprofondare i due mondi nel caos più totale.

all’inizio) viene chiamato per investigare sulla situazione

Strabiliante è la centralità che viene data ai protagonisti dei carto-

sentimentale di Jessica Rabbit che sfocerà in

ons della Disney e della Warner Bros, sia quelli riesumati dai vec-

un omicidio di un manager di studios e avrà

chi cortometraggi (da Betty Boop a Duffy Duck) folli, spiritati e

come principale indiziato il protagonista e

autoironici.

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31


DOPPIATORI:

13

JESSICA RABBIT

Persone che danno voce ai personaggi animati o agli stessi attori di lin-

La coprotagonista provocante, nonchĂŠ causa di tutte le sven-

gua straniera.

ture di Roger Rabbit: Jessica Rabbit

FOTOGRAMMA:

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FINZIONE O REALTĂ€

Singola immagine di un video. Fotogramma del film di Robert Zemeckis.

ILM (Industrial Light and Magic):

La parte cartonesca e quella reale si incontrano, per dar vita

Azienda di effetti visuali fondata da

ad un lungometraggio surreale.

George Lucas in occasione della produzione della saga di Guerre Stellari. In seguito divenne quella che ora conosciamo come Pixar.


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le prime contaminazioni

nario: il risultato fu una rappresentazione reale di personaggi animati, dovuta alle ombre che fondono i due mondi. Ci vollero 6 mesi di riprese e 2 anni di lavorazione del post produzione per realizzare “Chi ha incastrato Roger Rabbit”, ma i risultati li valsero: 3 Oscar

PRODUZIONE

vinti (miglior montaggio, migliori effetti speciali, migliori effetti sonori), 20° posto in classifica nei film con i maggiori incassi della

Riguardo al discorso tecnico, vennero apportate modifiche anche

storia, il record per la durata dei titoli di coda con oltre

sul modo di filmare: le riprese che fino ad allora venivano pensate

8 minuti di ringraziamenti e, fatto non trascurabile,

fisse, vennero rese mobili per assecondare il modo d’ essere degli

l’invenzione del personaggio più sexy della sto-

infantili cartoons, vennero chiamati burattinai col compito di far

ria, battendo anche il mito di Betty Boop:

muovere attraverso il filo trasparente gli oggetti inanimati del set

Jessica Rabbit.

per simulare l’interazione del personaggio col mondo circostante, infine i doppiatori dei cartoni vennero chiamati sul set a recitare

13

travestiti dai personaggi stessi (conigli, orsi ecc.). Una volta finite le riprese, quello che si aveva in mano era un pseudo film in cui accadevano cose contro natura. Ora era il turno di disegnarci sopra; si riunirono più di 300 disegnatori professionisti venuti da tutto il mondo; per aggiungere i disegni si disegnò sopra ogni fotogramma ogni minimo movimento dei Toons. Fu un lavoro epico contando che, per disegnare i protagonisti e in particolare per far divenire le azioni il più fluide possibile, si dovette fare 24 disegni per secondo, per un totale di 82.000 disegni. Infine per dare un tocco più tridimensionale alle animazioni, si decise di affidare il film nelle mani dell’impresa di effetti visuali “ILM” di Geoge Lucas, che ridisegnò sopra ogni fotogramma le ombre dei personaggi animati sullo sce-

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IL VECCHIO E IL MARE:

15

IL PESCATORE

Film d’animazione che ricalca le vicende del romanzo dello scrittore

Fotogramma del film “Il vecchio e il mare”, dove il pescatore

statunitense Ernest Hemingway pub-

Santiago è intento a pescare.

blicato nel 1952. 16

SVILUPPO

PULITZER: Premio

statunitense

considerato

Fotogramma del video esplicativo “The making of Mermaid”.

come la massima onoreficenza del

Si può vedere il singolare metodo di produzione usato:

giornalismo.

Il disegnatore dipinge ogni singolo fotogramma su lastre di vetro le quali, una volta fotografate, vengono modificate dise-

NOBEL:

gnandoci sopra il fotogramma successivo.

Premio a portata mondiale dato a

Il tutto dà al film un effetto acquerellato.

chi si distingue per le sue doti intellettive, innovative e a favore della pace.

OSCAR: Il più importante premio cinematografico del mondo, indetto per la prima volta nel maggio del 1929.


L’ evoluzione nel campo dell’ animazione e nel 3d

le prime contaminazioni

2.3 IL VECCHIO E IL MARE di Aleksandr Petrov

“Il vecchio e il mare” (The Old Man And The Sea) è un film di animazione di Aleksandr Petrov dell’anno 1999 che ricalca le vicende scritte da Ernest Hemingway nel suo omonimo romanzo del 1952,

15

16

per il quale vinse il premio Pulitzer nel 1953 e il premio Nobel nel 1954. La trama segue per filo e per segno quella del romanzo, la quale vede alternarsi Santiago, vecchio ma esperto marinaio e Manolo, il

35

ragazzo a cui il Santiago ha trasmesso tutte le sue conoscenze pescherecce. Quest’ultimo vedrà partire a bordo di una barca l’affaticato Santiago col fine di pescare un merlin per avere abbastanza

sconforto e nella debolezza, conseguenza che i suoi sforzi sono stati

cibo da spartire col paese; tra più sessioni di pesca, colpi di scena

vani.

che vedono ora il marinaio cacciare armato di canna da pesca il

L’adattamento animato fu premiato con l’Oscar per il miglior cor-

merlin, ora venir cacciato da un gruppo di squali attirati dalla car-

tometraggio animato e il primo premio al prestigioso festival di

cassa del pesce appena pescato, Santiago fa ritorno in paese dove

animazione di Annecy.

gli aspetta una dura quanto inesorabile realtà: il vecchio è riuscito

In questo caso non è corretto parlare di evoluzione del cinema ben-

nell’intento di portare il merlin in paese dimostrando agli altri po-

sì di rivoluzione; infatti la tecnica usata dall’autore per i 20 minuti

polani che pur essendo nell’inverno della sua età è ancora utile e

del corto ha portato alla realizzazione di ben 29.000 fotogrammi,

capace, ma allo stesso tempo riuscendo a portare il solo scheletro

allungando notevolmente i tempi di produzione di quest’ultimo

del marlin a causa della voracità degli squali che lo fa gettare nello

(alla pari di “Chi ha incastrato Roger Rabbit”).


17

QUESTIONE DI EFFETTO Un particolare ingrandito che mostra in profondità la tecnica con cui si è concepito il film, ritraente Santiago e Manolo, i protagonisti della storia.


L’ evoluzione nel campo dell’ animazione e nel 3d

le prime contaminazioni

17

PRODUZIONE Come si è detto prima, il film fu realizzato dipingendo ad olio sopra una lastra di vetro retroilluminando i vari frames; allo stesso tempo dall’animatore perché, pur essendo vero che questa tecnica dava all’animazione uno stile più ricercato e acquarellato, è allo stesso modo vero che l’impossibilità di lavorare su più lastre contemporaneamente come avviene con i fogli di acetato per l’animazione tradizionale e per una separazione del soggetto dallo sfondo si fece sentire, obbligando il disegnatore a lavorare sempre sulla stessa lastra a cui, di volta in volta cancellava porzioni di disegno per poi ridisegnarci sopra i movimenti del protagonista o dello stage. Come si può intuire dopo una serie di modifiche apportate, appare un alone dovuto alla mescolanza dei colori e questo fu il principale problema che dovette risolvere: in questo caso si armò di pazienza e provvisto di pennello, Petrov dipinse tutto il film con le dita perché come lui afferma “[...] questa tecnica è la via più breve dal cuore al cartone[...]”. 4

37


CAROSELLO:

18

OSVALDO CAVANDOLI

Celebre trasmissione televisiva, contenitore di pubblicità.

Fotografia ritraente un Osvaldo Cavandoli nel pieno della sua attività.


L’ evoluzione nel campo dell’ animazione e nel 3d

le prime contaminazioni

2.4 LA LINEA di Osvaldo Cavandoli

Mentre all’estero il dominio della Walt Disney Company andava scemando sfornando prodotti come “Le avventure di Winnie Pooh“ e “Le avventure di Bianca e Bernie“ certo non considerati come pietre miliari, in Italia si era ancora alle prese con gli strascichi della crisi economica che seguì la seconda guerra mondiale. La voglia di

18

guardare avanti e più specificamente di portare introiti allo Stato

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suggerì alla RAI di ampliare la sua offerta immettendo nella sua

modi di dire come “dopo Carosello tutti a letto”. Nella stessa nac-

unica rete “Programma Nazionale” (attualmente RAI1) il format te-

quero grandi personaggi italiani dell’animazione ancora oggi legati

levisivo più seguito nella storia della televisione italiana: Carosello.

al nostro immaginario, come il pulcino tutto nero con la voce in-

Il Carosello fu trasmesso per la prima volta il 3 febbraio 1957 grazie

nocente “Calimero” testimonial per il detersivo AVA, “Carmecita”

all’ideazione di Luciano Emmer, come contenitore di pubblicità di-

per il caffè Paulista e Lavazza e “La Linea” di Osvaldo Cavandoli per

sciplinata, durava solo 10 minuti (dalle 20.50 alle 21.00) e aveva col-

la Lagostina. Noi incentreremo il nostro discorso su quest’ultimo.

locazione dopo il telegiornale. La trasmissione fu un vero e proprio

“La Linea” è il personaggio di una serie pubblicitaria sponsorizzata

cult della televisione italiana con i suoi 20 anni di attività, la pro-

dalla “Lagostina”, una fabbrica di pentole ancora esistente; dall’i-

duzione di 7.261 episodi pubblicitari e la sua capacità di incollare

nizio della sua messa in onda ha saputo stupire il pubblico grazie

gli spettatori agli schermi di una televisione in bianco e nero che al-

alla capacità del suo autore Osvaldo Cavandoli di rappresentare

meno nei primi tempi, solo poche famiglie si potevano permettere

graficamente un personaggio mediante una linea, sintetizzando al

facendo riunire più nuclei famigliari al suono della sigla e coniando

massimo il disegno. L’obiettivo del personaggio è quello di superare


19

LAGOSTINA Il personaggio della linea legata al logotipo dell’ azienda Lagostina, prima azienda che ha creduto e promosso il personaggio di Cavandoli, portandola sul piccolo schermo.

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LA LINEA Un fotogramma di uno degli episodi de La Linea. Si può vedere come il disegnatore interveniva ad ogni richiesta del personaggio, modificando la linea stessa.

21

DESIGN DI INTERNI Le illustrazioni fatte per decorare 600 mq dell’interno degli uffici della Allianz Assicurazioni di Berlino nel 1998.


L’ evoluzione nel campo dell’ animazione e nel 3d

le prime contaminazioni

i vari ostacoli che gli si pongono davanti grazie all’aiuto dello stesso disegnatore che interverrà armato di matita per modificarli o per

É fatto risaputo che i grandi personaggi debbano il loro successo

esaudire le costanti richieste del personaggio; queste avvengono

alle spalle, infatti prendendo come esempio Stanlio e Ollio, il se-

tramite dei dialoghi onomatopeici, dove alcune volte vi è possibile

condo non sarebbe stato famoso se non fosse stato “accompagna-

cogliere parole o suoni tipicamente milanesi. Il successo di questo

to” dall’incapace Stanlio; lo stesso si può dire per la linea che trova

personaggio fu grazie alla personalità de la linea che lo stesso Ca-

nella mano il complice ideale e il giusto mezzo per coinvolgere il

vandoli definisce

pubblico

“[...]la linea è un fregato nella vita, scalognato, perché tanto nella vita normale quanto negli affetti non riesce mai a combinare niente. Il carattere della linea è un po’ acido, un po’ borbottone, alle volte un po’ villano perché lui non riesce a spiegarsi e il non riuscire a spiegarsi per lui è un problema, per cui lavora tutto a gesti[...]” 5

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e anche per le risate che ha saputo donare al pubblico, che vedendolo cadere, imprecare, infuriarsi si immedesima nel personaggio provando una sorta di tenerezza, come anche Cavandoli afferma “...la gente che ha visto i miei lavori mi dice -Com’è che adesso cade meno, non si fa male? Perché la gente si diverte per quello, perché la gente cade, ha dei problemi, la gente ha degli ostacoli e la gente si scarica; dice -Anche lui ha problemi con le donne, bestiali.... non combina niente...”. 5

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22

OSVALDO CAVANDOLI


L’ evoluzione nel campo dell’ animazione e nel 3d

le prime contaminazioni

22

“...la mano mi interessava perché, facendo le prove vedevo questa mano che entrava e disegnava e mi è venuto in mente Èmil Cohl il quale faceva dei disegni che poi si muovevano senza scenografia né niente [...], perché il personaggio, non avendo voce, dei fonemi, doveva gestire e chiedere alla linea che facesse qualcosa; per chiedere alla linea che voleva la macchina doveva mettersi lì e far “broom”, la gente dice -Ma chissà cosa vuole? Entrava la mano che disegnava la macchina e la gente diceva – Ah, ecco! Allora la gente, il pubblico era stimolato...”. 5 Alla mancanza del parlato di senso compiuto e della scenografia vi si contrappose la musica in sottofondo, una sorta di canzone jazz che fin quando fu sponsorizzata dalla famosa marca di pentole il cantato era formato da altre parole onomatopeiche che venivano alternate alle uniche parole di senso compiuto che erano il nome della casa, mentre quando il prodotto si discostò dalla campagna pubblicitaria l’audio fu formato da sole note jazz. Non sarebbe corretto parlare del fenomeno “La Linea” limitandolo ai nostri confini geografici anche perché ancor ora viene trasmessa in altri paesi sotto vari nomi fra cui “A Linha” in Brasile, “Lineman” negli Stati Uniti, “Línan” in Islanda, “Linus på linjen (Linus sulla linea)” in Svezia, senza contare le varie messe in onda in ambienti pubblici con quel di Berlino, Francoforte e Monaco di Baviera nelle stazioni metropolitane.

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STICKER:

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PICCHIO

Adesivi Murales ritraente un picchio intento a beccare il genere uma-

WRITERS:

no, fatto dalla collaborazione di Blu e Erica Il Cane.

Autori di murales specializzati in scritte.

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MUTO Sequenza di fotogrammi del corto “Muto� di Blu. I personaggi che variano da esseri umani a insetti vengono generati, con la funzione di generarne altri grazie alla loro unione o distruzione.


L’ evoluzione nel campo dell’ animazione e nel 3d

le prime contaminazioni

i negozianti che prestano le loro serrande agli interventi di questo artista. Dando uno sguardo alla nostra penisola vi troviamo “Erica 2.5 Blu : LA STREET ART VERSO LO STOP MOTION

il cane” e “Blu”; ai fini di questa tesi ci concentreremo sull’ultimo: Blu. Inizia la sua carriera nella città di Bologna nel 1999 quando nei

La street art (arte di strada) è una manifestazione di arte spesso illegale nata verso alla fine degli anni 80 contemporaneamente in Europa come negli Stati Uniti, che prende come scenario dove esprimersi le stesse strade 23

e mezzi di città; è una forma d’ arte giovane, anche se possiamo identificarla come derivante da altre arti più conosciute come la Pop Art e il Graffitismo. Gli artisti agiscono sulle città con l’obiettivo di prenderne possesso per rivendicare attraverso opere spray, stencil, stickers torti subiti, ingiustizie, critiche rivolte alla società

pressi dell’accademia di belle arti comincia a fare i suoi primi “pezzi” prediligendo la tecnica dei writers, avvalendosi della vernice spray. Solo verso il 2001 abbandona la vernice spray per la vernice a tempera, riuscendo così a far opere di maggior grandezza adoperando rulli montati su bastoni telescopici; questo cambio di mezzi darà inizio alla collaborazione insieme a “Erica il cane”, i quali grazie alle loro doti, saranno invitati a intervenire sulle città in numerosi festival in Europa come in America: è proprio durante il suo soggiorno a Buenos Aires che fa la sua opera “Muto”.

o più semplicemente per avere un pubblico più vasto e più “libero” nei confronti di quello che avrebbero esponendo i loro interventi in una galleria d’arte. Uno dei suoi maggiori esponenti agente in Inghilterra è colui che si cela firmando i suoi lavori sotto lo pseudonimo di Banksy; di lui non si conosce quasi niente anche se insistenti voci presumono che sia nato a Bristol intorno alla metà degli anni ‘70; altro esponente che è presente prevalentemente a Granada (Spagna) è “El Niño de las Pinturas”, il quale tappezzando la città di suoi lavori ha favorito la tolleranza degli organi comunali nei confronti di questa forma d’ arte, avvicinando ultimamente anche

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45


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UOMO CON OCCHIALI Murales dalle dimensioni di una palazzina effettuato per le strade di Verona.


L’ evoluzione nel campo dell’ animazione e nel 3d

le prime contaminazioni

suo mondo e quello reale si fa più esplicito quando nel susseguirsi di personaggi che vengono sacrificati per dar “MUTO” di Blu

vita ad insetti, quest’ultimi vanno ad interagire col mondo reale, spostando

La tecnica di Blu è tanto semplice concettualmente quanto difficile

i vari materiali che incontrano sul

da applicare: adattare la tecnica d’ animazione portata in auge da

loro tracciato ( mattoni, ceppi di

Walt Disney al paesaggio cittadino, dove ogni “disegno” sarà fat-

legno ecc.), anche se lo stesso

to anziché su foglio, su muri e grazie all’ausilio di una fotocamera

percorso potrebbe essere l’in-

ognuno di essi verrà fotografato per dar vita in fase di montaggio

terazione del personaggio nei

al video-documentario della sua opera, lasciando visibili i problemi

confronti del mondo reale: il ri-

tecnici in fase di ripresa, come la variazione di luce naturale che

sultato è quello che si può vedere

vi è tra un frame e un altro, l’alone di vernice bianca lasciato dai

nel montaggio chiamato MUTO.

precedenti frames e il passaggio di gente comune che al momento

quest’ultimi vanno ad interagire col

della fotografia si trova davanti all’opera.

mondo reale, spostando i vari mate-

I problemi naturali sopracitati sono volutamente lasciati per dar più

riali che incontrano sul loro tracciato

spessore al messaggio che vuole dar l’autore: egli vuole creare una

(mattoni, ceppi di legno ecc.), anche se

dimensione alternativa alla nostra, dove attraverso le sue rappre-

lo stesso percorso potrebbe essere

sentazioni cerca di far conoscere il suo punto di vista per lo più

l’interazione del personaggio

pessimistico nei confronti del mondo reale, il tutto avviene men-

nei confronti del mondo re-

tre il mondo reale continua ad andare per la sua strada, quasi non

ale: il risultato è quello che

rendendosi conto di quello che sta accadendo e allo stesso tempo il

si può vedere nel montag-

mondo reale diviene parte dell’opera. Il sottile legame che vi è tra il

gio chiamato MUTO. 25

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A CONQUISTA DO ESPAÇIO Uno dei murales lasciati in giro per il mondo: “A conquista do espaçio” è un festival che si svolge a San Paolo in Brasile, dove Blu era stato invitato come ospite; è dalla manifestazione che il murales prende il nome.

A Conquista do Espaçio vede la presenza del Cristo di Corcovado (la statua simbolo della città di di Rio de Janeiro posta sulla montagna del Corcovado, meglio conosciuta con il nome di “Cristo Redentore”, uno dei simboli più conosciuti al mondo) immerso per buona parte da una montagna di armi da fuoco. È un’ opera significativa data la collocazione della stessa: la presenza in Brasile delle Favelas e l’ alta criminalità vengono così rappresentate dall’ artista.


49


26

FLASH GORDON:

26

BAMBINO

Protagonista della serie a fumetti dall’ omonimo titolo.

Murales de “El Niño de las Pinturas” in Granada (Spagna). 27

STAR WARS Logo della saga di George Lucas, meglio conosciuto in italia come “Guerre Stellari”


L’ evoluzione nel campo dell’ animazione e nel 3d

III. La rivoluzione del 3d

la rivoluzione del 3d

27

chiamò Star Wars (in italiano Guerre Stellari). Ma seppur la sceneggiatura fosse originale, questo non bastava: il 3.1 Star Wars: le innovazioni di George Lucas

tutto doveva comprendere anche effetti speciali credibili trattandosi di un film ambientato nello spazio futuristico. Per far ciò Lucas riunì un gruppo di persone tra cui figuravano artisti, programma-

Negli anni ‘70 il mercato cinematografico statunitense verteva in una crisi assai profonda, data in minima parte dalle emergenti produzioni europee e in parte dall’impossibilità di raccontare cose nuove che in qualche modo si discostassero dalla realtà; il pubblico stanco di vedere film che presentavano trame trite e ritrite, abbandonò le sale sancendo la fine dei finanziamenti per i film. In questo clima trovò lo spazio per emergere un ragazzo che già tempo prima, aveva provato ad acquistare i diritti per realizzare un suo film su Flash Gordon, fumetto che da ragazzo aveva seguito ed amato, purtroppo senza riuscirci per l’elevato costo dell’operazione, per questo cominciò a scrivere una sceneggiatura che mischiasse

tori e ingegneri sotto il nome di ILM (Industrial Light & Magic): il risultato fu l’invenzione di nuove tecnologie che resero il film unico nel suo genere riuscendo a trascinare il pubblico nelle sale cinematografiche, decretandolo così un vero cult malgrado le aspettative dello stesso George Lucas, il quale non credeva nel suo prodotto, come afferma il suo collega Steven Spielberg: “[...] Il mio grande amico George Lucas venne a trovarmi sul set di Incontri ravvicinati del terzo tipo, in Alabama, aveva appena finito di montare Guerre Stellari ed era convinto che sarebbe stato un totale fallimento. Abbiamo anche scommesso: ho puntato più su Guerre stellari che su Incontri e ho avuto ragione. [...]”. 6

arti magiche con arti marziali, avventura con tatticismo e il classico dei più classici, la lotta contro il male: il prodotto che ne uscì si

Con gli introiti derivanti in parte dal film e dall’enorme merchandi-

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EFFETTI SPECIALI Un tecnico della ILM alle prese con l’ invenzione di John Dykstra: la Dykstraflex. L’ operatore manovra la telecamera grazie al telecomando la quale si muove lasciando fermo il modellino, questo fa sì che la ripresa sia studiata nei minimi dettagli, potendola anche rifare più volte e avendo lo stesso risultato.

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R2-Q5 Uno dei coprotagonisti della serie di Star Wars


L’ evoluzione nel campo dell’ animazione e nel 3d

la rivoluzione del 3d

sing che si venne a creare (dai film ai giocattoli per infine arrivare al

che comunemente si usava, la Vistavision e modificandola appli-

settore alimentare), ricostituì il gruppo ILM che aveva precedente-

candogli cavi e carrucole che simulassero il movimento di essa il

mente sciolto e fondò la sua casa di produzione che darà i natali ai

tutto elettronicamente. Questo fece si che non sia più il modellino

sequel dell’intera saga: la LucasFilms.

ad essere mosso fotogramma per fotogramma manualmente cosa che risultava abbastanza approssimativa come prevedeva la tecnica dello stop motion per simulare una sua movenza ma che al con-

INNOVAZIONI

trario sia la telecamera che, grazie all’aiuto elettronico dato da un pc pianificatore quanto preciso a muoversi, dando la possibilità di ripetere il movimento della telecamera infinite volte su sette assi,

Andiamo ad esaminare le invenzioni che hanno portato alla ribalta

risultando sempre uguale e fluido.

il nome di Star Wars.

Per questo sistema di ripresa John Dykstra ricevette due Oscar nel

Dykstraflex Questo è il nome di una nuova telecamera pensata e riadattata proprio per questo film che prende il nome dal suo creatore: John Dykstra. Lo scopo a cui ambivano i suoi creatori era quello di velocizzare il tempo delle riprese dei modellini di scena, prendendo la telecamera

1978. 53

Wire-frame model È la capacità del computer partendo da un oggetto di disegnare i soli contorni, rendendo di fatto l’oggetto trasparente lasciando visibili i contorni: questa tecnica è visivamente maggiormente usata nei film polizieschi o di fantascienza per supportare il

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DART FENER L’ antagonista della serie di Star Wars


L’ evoluzione nel campo dell’ animazione e nel 3d

la rivoluzione del 3d

personaggio che spiega un ipotetico piano, mentre nell’ambito della

occupa di riprodurre i suoni dell’ambiente circostante lavorando

progettazione dal personale che lavora alla realizzazione dei film di

ad una frequenza bassa che si aggira intorno ai 100 Hrz e viene

animazione di nuova generazione, dato il lato positivo della tecnica

posizionata dietro allo spettatore.

che permette un calcolo più veloce di dati dovendo calcolare solo i

Se ne può dedurre la differenza tra l’audio Hi-Fi e il Dolby Sor-

contorni senza le superfici. È detta anche vettoriale.

round: mentre il primo ha a disposizione una sola fonte di audio e riproduce la stessa in due periferiche, la seconda ha a disposizione

Dolby Surround Il Dolby Surround è un sistema audio sviluppato appositamente per il primo capitolo dell’allora trilogia di Guerre stellari. Chi si recava nelle sale cinematografiche era abituato ad un suono uniforme proveniente da due casse rigorosamente poste a destra e a sinistra dello schermo: questo faceva si propagare l’audio in tutta la sala in modo uniforme, ma con l’inconveniente che se una macchina nel film si fosse avvicinata al personaggio inquadrato dalla destra, il suono di questa sarebbe stato riprodotto da tutte e due la casse, falsando l’apparente “realtà” del film; col Dolby Surround invece il suono viene distribuito in maniera differente. L’ apparato in questione può contare su ben 4 casse, le quali si differenziano in 2 categorie: la prima prevede 3 casse, posizionate rispettivamente a sinistra, destra e centro-alto dello schermo e sono atte a riprodurre suoni artificiali e/o i suoni emessi dai soggetti principali per una banda che può essere codificata a 48.000 Hrz di campionamento e 16 bit di risoluzione, mentre l’ultima cassa si

4 fonti le cui tre sono uguali se non fosse per la differenza di volume che vi è tra loro (anteriore-sinistro, anteriore-centrale, anterioredestro) mentre una separa il parlato dai suoni dell’ambiente. Prendendo sempre come esempio la macchina sopracitata, con questo sistema il suo rumore sarebbe stato dapprima più forte nella cassa destra, per poi diminuire man mano che la macchina si sposta a sinistra e rendendo a suo volta più forte il volume nella cassa sinistra. Questa innovazione completò la rinascita del cinema grazie alla sua capacità di coinvolgere lo spettatore, facendolo preferire alla televisione che almeno a quei tempi non poteva contare in un apparato così tanto sofisticato.

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WIRE-FRAME MODEL Esempio del Wire-frame model applicato ad una teiera

32

GEORGE LUCAS E YODA Il creatore di Star Wars George Lucas ritratto insieme ad uno dei suoi personaggi, il maestro Yoda.


L’ evoluzione nel campo dell’ animazione e nel 3d

la rivoluzione del 3d

Ancora oggi Star Wars è il film di fantascienza per eccellenza, rivelatosi vera e propria miniera d’oro per il suo produttore: grazie ad esso ha potuto fondare una sua casa di produzione (LucasFilm), una casa editrice di videogochi (LucasArt), una azienda di effetti speciali (Industrial Light Magic), dare seguito alla saga producendo i sequel “ L’impero colpisce ancora (1980)”, “Il ritorno dello Jedi (1983)” e i prequel “Star Wars – episodio 1 – La minaccia fantasma (1999)”, “Star Wars – episodio 2 – L’attacco dei cloni (2002)”, senza 57

contare le altre produzioni dai nomi altisonanti le quali “Indiana Jones e il Tempio Maledetto (1984)”, “Alla ricerca della valle incantata (1988)”, “Indiana Jones e il Regno del Teschio di Cristallo (2008)” e “Indiana Jones e l’ultima crociata (1989)”.

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ANAGLIFO:

33

3D ANAGLIFICO

Metodo per ricavare la profondità da una coppia di immagini.

Uno schema di come si può avere la tridimensionalità in un film: due proiettori proiettano due immagini contemporaneamente che trattano lo stesso soggetto, ma si discostano di un paio di cm, lo spettatore guardando tramite gli appositi occhiali lo schermo, capta le due figure di colore diverso, percependone una unica con la profondità. 34

OCCHIALI Gli ormai storici occhialini per il 3d anaglifico, fatti di cartone con lenti di pellicola plastica rossi e blu.


L’ evoluzione nel campo dell’ animazione e nel 3d

la rivoluzione del 3d

tra, vedendo le immagini

tramite

gli

34

occhiali correttivi per 3.2 Anaglifo: l’antenato del 3d del 2000

anaglifo se ne percepisce una sola dotata di profondità, tutto grazie al cervello

In questo paragrafo andremo a trattare un argomento che ha saputo

che, captando le due immagini di due colori diver-

stupire il pubblico, ma a causa dei forti limiti che aveva questa tec-

si, interpreta la differenza di colori come risultato della differente

nica, si è deciso di abbandonarla per poi rispolverarla ultimamente:

distanza, facendo infine unire le due immagini. Seppur utilizzate

l’ “Anaglifo”.

largamente ancora oggi in libri illustrati o destinati all’infanzia, le

L’Anaglifo si può definire l’antenato del 3d stereoscopico e almeno

immagini anaglifiche non ebbero un successo prolungato nella sto-

all’inizio era atto a far percepire a chi lo guardava tramite occhiali

ria del cinema: quando fecero la loro comparsa nel film “The Power

speciali con lenti blu e rosse la profondità e con essa la tridimensio-

Of Love” nel lontano settembre del 1922 stupirono positivamente

nalità; questo lo si deve al tedesco Wilhelm Rollmann che nel 1853

il pubblico e la critica, incentivando così i finanziamenti per la rea-

capisce che stampando la stessa immagine due volte dopo avendole

lizzazione dell’attrezzatura necessaria a produrre e visualizzare tali

opportunamente trattate, levandogli da una i colori blu e verde e

film: grazie a questi uscirono film come “The Man From M.A.R.S.

dall’altra il colore rosso, a distanza di pochi millimetri l’una dall’al-

(1922)”, “Plastigrams (1923)” e la serie di corti “Stereoscopicks (1925)” che pur continuando l’aria di novità di questa tecnica, ebbero successo marginale, complice anche la Grande Depressione che nel 1929 si apprestava a mettere radici in America per poi contagiare tutto il mondo. Per poter ritrovare film degni di nota realizzati con la suddetta tecnica, dobbiamo trasferirci nel 1952, periodo definito “età dell’oro

33

del cinema 3d” in quanto proprio nel 1952 vi è il primo film in

59


COME FARE UN IMMAGINE ANAGLIFICA

35

IMMAGINE ANAGLIFICA Un esempio di fotografia anaglifica, guardandola con gli ap-

Fare un immagine anaglifica è relativa-

positi acchiali si può percepire la profondità.

mente semplice, l’unica cosa indispensabile è avere una macchina fotografica e

1

VEDUTA DI TERRAZZO

2

COMPOSIZIONE FLOREALE CON FARFALLE

3

CHIOSCO SUL MARE

4

VASO VELATO

5

LEONE MATTIA

un pc. 1

Fotografare un soggetto fermo

facendo attenzione a tenere la macchina fotografica perpendicolare al suolo 2

Fare una seconda fotografia

dello stesso soggetto spostando orizzontalmente di pochi centimetri la macchina fotografica 3

Scannerizzare le due fotografie

per averle in formato digitale 4

Modificare i colori delle foto-

grafie: agire sulla prima togliendo i colori cyano e giallo e sulla seconda togliendo il magenta 5

Sovrapporre le due immagini,

cercando una sovrapposizione ottimale del soggetto 6

Visionare le immagini con gli

occhiali anaglifici


1

2

3

4


L’ evoluzione nel campo dell’ animazione e nel 3d

la rivoluzione del 3d

3d anaglifico a colori: “Bwana Devil”. Realizzato da Arch Oboler,

e troverà ospitalità sulla carta stampata, dove appunto la staticità

il film poteva vantare di un sistema sviluppato appositamente per

di un immagine annullerà gli svantaggi presenti nel suo omonimo

questo film come il Natural Vision concepito dalla coppia Oboler –

video-ludico lasciando un unico contro, dato dalla presenza di solo

Gunzberg, che furono da subito pronti a vendere tale brevetto alle

due colori, gli stessi delle lenti.

maggiori case produttrici, cosa che contribuì al rilancio di questa

Dopo una breve riscoperta avvenuta verso gli anni ‘80, questo siste-

tecnica. Il brevetto prevedeva la realizzazione di proiettori speciali,

ma ha fatto la sua comparsa nei più recenti “Missione 3-D: Game

ruotati di 90 gradi rispetto allo spettatore, che avevano il loro punto

over (Spy Kids 3D: Game Over, 2003)”, “Polar Express (2004) e “San

di incontro nello schermo e ognuno atto a riprodurre una delle due

Valentino di Sangue 3d (My Bloody Valentine, 2009)” lasciando poi

parti di pellicola (quella per l’occhio sinistro e per l’occhio destro).

il passo al “Real D” che ha come suo più prestigioso rappresentante

Questo sistema venne definito “con doppia pellicola”, ma presen-

il film di James Cameron “Avatar (2009)”.

tava ancora molti svantaggi che dopo una serie di film di successo fra cui i più noti “L’uomo nell’ombra (Man in the Dark, 1953)”, “La maschera di cera (House of Wax,1953)” , “Robot Monster (1953)” e “Il Mostro Della Laguna Nera (1955)” ne decretò la fine: le due pellicole erano complementari quindi venivano proiettate contemporaneamente, per far ciò in fase di preparazione dovevano essere sincronizzate alla perfezione, un’eventuale mal sincronizzazione portava le immagini a divenir inguardabili causando mal di testa, senza contare i problemi tecnici portati dal metodo di conservazione. Infatti dopo le loro proiezione le pellicole dovevano venir conservate parallele col fine di non perdere la sincronizzazione e non per ultimo lo schermo, che essendo molto direzionale e a causa dell’oscuramento angolare rendeva inutilizzabili i posti a sedere 5

laterali. Da questo momento il 3d Anaglifico viene messo da parte

61

36

INDUSTRIAL LIGHT AND MAGIC Logotipo della società di effetti speciali di George Lucas, che inseguito si è trasformata nella ora celebre Pixar.


L’ evoluzione nel campo dell’ animazione e nel 3d

la rivoluzione del 3d

36

3.3 Animazione in 3d: made in Pixar

DALLA ILM ALLA PIXAR Per capire le ragioni che hanno portato alla fondazione della Pixar

gli scritti generati digitalmente presentavano nei contorni di ogni

inc., bisogna ritornare agli anni settanta, quando un giovane Ge-

colore uno scostamento netto dando origine a fastidiose visualizza-

orge Lucas scrive e dirige il primo episodio di Guerre Stellari (ar-

zioni segmentate dette aliasing; come si deduce l’anti-aliasing ovviò

gomento di cui si è largamente discusso nel capitolo “3.1 STAR

a questo problema, applicando alle suddette un filtro che permet-

WARS: LE INNOVAZIONI DI GEORGE LUCAS”), incentivando

teva gradatamente di cambiare colore sfumando le tonalità da un

e allo stesso tempo innovando l’intero panorama cinematografico.

colore all’altro, cosa che le rese più simili alla realtà. Il z-buffering

Il successo di Guerre Stellari indusse Lucas a continuare per que-

invece risolse un problema più tecnico e ostico: dotare il program-

sta strada, investendo nuovamente e fondando altre compagnie, fra

ma di un calcolo per ricavarne la profondità (la “z” del nome deriva

cui la Computer Division e assumendo giovani uomini che si erano

dall’asse z). Un’ altra innovazione fu il concetto di texture mapping,

distinti per le loro capacità ingegneristiche e informatiche: uno di

il quale permetteva di applicare alla superficie digitalizzata una

questi era Edwin Catmull che, durante i suoi studi universitari mise

texture che veniva ripetuta per un numero indefinito di volte fino a

a punto vari concetti come l’anti-aliasing, z-buffering, texture map-

ricoprire la stessa e per ultima, solo per ordine e non per importan-

ping e il rendering subdivision surface.

za, il rendering subdivision surface che prometteva di migliorare il

I nuovi concetti introdotti da Catmull migliorarono sensibilmente

calcolo degli oggetti 3d, dando così in fase finale le visualizzazione

le immagini digitali: fino ad allora, anche costretti dalla bassissi-

di effetti più definiti di quelli che erano visibili in fase di progetta-

ma risoluzione dei monitor CRT (a tubo catodico), le immagini e

zione. Le conoscenze maturate con queste novità non erano ancora

63


SIGGRAPH:

37

LE AVVENTURE DI ANDRÉ AND WALLY

Famosa convention annuale americana Fotogramma del cortometraggio ritraente l’incontro del personaggio principale André con l’ape Wally.


L’ evoluzione nel campo dell’ animazione e nel 3d

la rivoluzione del 3d

sufficienti a sostenere un lungometraggio, cosicché vennero impiegate da supporto per vari film o serie televisive, fra cui spiccano “Star Trek II: L’ira di Khan (1982)” per la creazione nello sfondo del pianeta Genesis, ma specialmente per la realizzazione del cavaliere bidimensionale di vetro del film “Piramide di Paura (Young Sherlock Holmes,1985)”. Passano gli anni e la Lucasfilm Computer Graphics Project continua a sfornare nuove scene e cortometraggi dove si nota un’evoluzione dell’intero sistema animato pur sempre limitato, come si può vedere nel lungometraggio “Le Avventure di André & Wally B. (The Adventures of André & Wally B. (1984)”, realizzato dall’animatore John Lasseter, il quale nel libro di Gianluca Aicardi intitolato “PIXAR,INC. - La Disney del Duemila”, riferendosi alla sua prima partecipazione al SIGGRAPH (la famosa convention annuale delle

37

l’animatore dei disegni animati tradizionali. Non era il software che dava vita ai personaggi, erano i principi dell’animazione, i trucchetti che gli animatori avevano sviluppato cinquant’anni prima. Rimasi stupito nel vedere quante poche persone nell’ambiente della computer animation conoscessero quei principi.”. 7

nuove tecnologie applicata al cinema, per anni considerata come l’unica occasione di informatici e animatori per fare un punto della

Il primo corto che fece successo e sdoganò la conoscenza dell’a-

situazione) afferma:

nimazione 3d non solo più fra i diretti interessati ma anche fra la

“Quando presentai la mia prima animazione realizzata al computer al SIGGRAPH del 1984, molta gente mi chiese quale nuovo software d’animazione avessi utilizzato per ottenere personaggi dalle movenze così realistiche. Spiegai che si trattava semplicemente di un sistema per animazione in key frame, in teoria non molto diverso da altri sistemi simili disponibili a quel tempo. Quello che cambiava era che avevo usato i principi base dell’animazione che avevo imparato facendo

stampa, avvenne dopo l’acquisizione e il cambiamento del nome in Pixar, da parte del giovane Steve Jobs, della ILM (ex società di George Lucas), quando presentarono il corto animato “Luxo Jr. (1987)” e con esso il nuovo logo della compagnia, formato proprio dalle due lampade da tavolo. I due soggetti erano talmente realistici che se ne riusciva a percepire anche le caratteristiche non visibili come il peso specifico delle due, oltre a vedere per la prima volta

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38

BUZZ LIGHTYEAR Uno dei coprotagonisti della serie Toy Story, il primo lungometraggio fatto interamente in computer grafica.

39

MONSTER & CO. I personaggi del lungometraggio frutto della collaborazione con la Walt Disney “Monster & Co�.


L’ evoluzione nel campo dell’ animazione e nel 3d

la rivoluzione del 3d

una luce emessa dalle stesse “reale”. Questa era la premessa per un quindicennio di risultati strabilianti, tanto da competere con il colosso americano icona dell’animazione, indebolendola per poi passare sotto il comando di quest’ultima, la The Walt Disney Company.

LA SCALATA VERSO IL SUCCESSO 39

Fresca del successo ricevuto al SIGGRAPH e della messa a punto del nuovo motore di rendering chiamato RenderMan che offriva

erano le stesse che 58 anni prima attanagliavano le scelte dell’emer-

maggiore velocità di calcolo aumentando anche la qualità di resa

gente animatore Walt Disney: ci si chiedeva se il pubblico era pron-

finale, la società di Steve Jobs fu ripetutamente

to per “accettare” il nuovo mondo offerto dalla Pixar e ancor di più

ingaggiata da aziende del settore pubblicitario,

se lo stesso avrebbe reagito bene alla visione di personaggi e scenari

costringendo così a esulare dai normali

digitali per un lasso di tempo così prolungato. Questi dubbi andaro-

corti che avevano prodotto fino ad allo-

no scemando con la prima del primo lungometraggio digitale della

ra come sorta di compito dimostrati-

storia chiamato “Toy Story (Il Mondo dei Giocattoli,1995)”, il quale

vo; questo fu un campo di prova che

farà anche incetta di premi fra cui tre premi Oscar (miglior colon-

sarebbe servito a valutare la fattibi-

na sonora, miglior canzone originale, miglior sceneggiatura) e otto

lità del mezzo tecnico impiegato nella

Annie Award (miglior film, miglior regia, miglior musica, miglior

televisione e alla reazione del pubblico.

direzione artistica, miglior sceneggiatura, miglior produzione, mi-

I risultati dovrebbero essere stati ottimi

glior direzione tecnica e miglior animazione). La scelta del tema sa-

dato l’ingaggio da parte della Disney della so-

rebbe data dall’ancora acerbità della tecnica, la quale avendo come

cietà per realizzare tre lungometraggi, ma le

protagonisti i giocattoli non si doveva misurare con la rappresenta-

incognite erano tante e paradossalmente

zione degli esseri umani, il che nascondeva le rigidità espressive di

38

67


40

PAPÀ E FIGLIO Il padre Marlin e suo figlio Nemo sono i protagonisti del quinto film della Pixar “Alla ricerca di Nemo (Finding Nemo)”.

41

PIXAR Logo animato della Pixar, col quale firma tutti i suoi prodotti filmici, ritraente le due lampade da tavolo Luxo e Luxo jr, personaggi che hanno portato in alto il nome dell’azienda.


L’ evoluzione nel campo dell’ animazione e nel 3d

cui l’animazione digitale dei primi anni ancora soffre. Comunque ciò bastò a riempire i botteghini, contrastando e battendo anche la propria casa produttrice che allo stesso tempo usciva 40

nelle sale cinematografiche con “Pocahontas (1995)”.

Negli anni successivi verranno sfornati altri lungometraggi come “A Bugs Life (Megaminimondo, 1998)” e il sequel di Toy Story, ”Toy Story 2 – Woody e Buzz alla riscossa (1999)”. Ma è con l’avvento di “Monsters & Co.(2001)”, la compagnia di mostri appartenente al mondo dei sogni che, con i loro spaventi rimediano l’energia elettrica per il fabbisogno della loro città e “Finding Nemo (Alla Ricerca di Nemo, 2003)”, l’esasperata ricerca di un padre dell’unico figlio reduce dal genocidio operato da un pesce più grosso, che si stabilisce la supremazia assoluta della Pixar, inducendo fra l’altro la Disney alla chiusura dei Disney Studios dedicati all’animazione tradizionale, contro una concorrenza che, seppur si fosse dotata degli stessi mezzi della società di Lasseter, la non padronanza narrativa e le trame scadenti ne decretò la loro sconfitta.

la rivoluzione del 3d

DISNEY=PIXAR La palese supremazia “pixariana” seminò malumore all’interno dell’azienda, costringendo i vertici della società ad una rivalutazione della situazione: si poteva ancora tollerare la divisione in parti uguali dei proventi con la Disney data la non collaborazione in fase di produzione di quest’ultima che si occupava solo di distribuire il prodotto? Per questo, dopo mesi di trattativa e per la volontà della Walt Disney di non accettare le nuove richieste, Steve Jobs nel 2004 annuncia che la Pixar cominciava a cercare nuovi partner distributivi, per poi ritirare il tutto nel 2005, quando un cambio alla dirigenza nella Walt Disney fa ripartire le trattative, siglando lo storico accordo che vedrà la Pixar passare da Jobs alla società disneyana col vantaggio per la stessa di poter firmare i suoi lungometraggi col logo che da un decennio la contraddistingue. 41

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DVD (Digital Video Disc):

42

REALITY CAMERA

Supporti ottici capaci di immagazzinare dati pari a 4,7 gigabyte quelli

Telecamera professionale per la cattura di immagini in 3d.

monolato, mentre i double layer e

La telecamera è dotata di due obiettivi posti ad un paio di

doppio strato 17 gigabyte.

centimetri l’uno dall’altro, le immagini vengono registrate contemporaneamente e sovrapposte, così da poterle vedere tridimensionali con l’ultimo modello di occhiali 3d.


L’ evoluzione nel campo dell’ animazione e nel 3d

la rivoluzione del 3d

3.4 IL 3D DEL 2000 L’aria di novità portata dalla Pixar riuscì a risvegliare l’interesse del pubblico più giovane per il cinema, anche grazie alle comodità che quest’ultimo riusciva a dare, di cui un esempio sono i grandi centri

42

commerciali con tanto di sale cinematografiche, dotate di comode poltrone disposte in modo che anche le persone dell’ultima fila pos-

ra che nello stesso momento catturava due immagini da due obiet-

sano vedere, il servizio di ristoro e gli impianti di audio che, mano

tivi differenti, riuscendo a gestire due flussi indipendenti di imma-

a mano, si andavano sempre più a perfezionare; nonostante questo,

gini. Il risultato era quello di vent’anni prima, con la sostanziale

lo stesso cinema andava contro una crisi, dettata anche dalla con-

differenza che gli occhialini furono rimpiazzati da altri con lenti

correnza che nel frattempo si era andata a creare grazie al mercato e

trasparenti, che permisero di vedere tutti i colori, a differenza dei

più in particolare al noleggio dei Dvd, i quali permettevano di vede-

suoi predecessori che si basavano solo sulla scala di due colori. Gra-

re lo stesso film con la comodità di non spostarsi da casa spendendo

zie a queste vitali modifiche i primi film usciti con questa tecnica, di

una cifra irrisoria, senza contare l’avvento del Blu-Ray Disc che, con

cui menzioniamo “Missione 3-D: Game over (Spy Kids 3D: Game

la sua capacità di 50 gb permise di commercializzare film in HD

Over, 2003)”, “Polar Express (2004)” e “San Valentino di sangue 3D

(1920x1080 pixel), sorpassando la ormai obsoleta risoluzione PAL

(My Bloody Valentine, 2009)” soffermandoci in Italia, furono te-

con cui noi tutti siamo cresciuti, di 768x576 pixel.

stati in pochissime sale con esiti più che positivi, cosa che convinse

Per ovviare a questa nuova crisi si decise di puntare di nuovo sul 3d,

le casi produttrici a continuare per questa strada, investendo soldi

sviluppando nuove macchine che, grazie all’evoluzione della tecno-

nella ricerca di nuove tecnologie e attrezzature.

logia risultassero più agevoli dei suoi predecessori, riducendo allo

C’è da dire che il 3d si prestava più per film creati digitalmente

stesso tempo i tempi di produzione: questi furono i punti salienti

proprio per la sua progettazione finalizzata ad essere affiancata dal

che permisero la realizzazione della Reality Camera, una telecame-

3d, a differenza dei film con gli attori in carne ed ossa, che seppur

71



L’ evoluzione nel campo dell’ animazione e nel 3d

la rivoluzione del 3d

funzionando bene con questa tecnica, si percepivano delle imperfezioni date dalla percezione ed esperienza dell’occhio umano che non si comportava allo stesso modo con le cose che era già abituato a vedere, almeno fino all’uscita nelle sale del film di James Cameron “Avatar (2009)”, lungometraggio che ha saputo oltre che stupire il pubblico, anche grande registi come Steven Spielberg, il quale ha affermato: “Posso dire per certo che Avatar è un capolavoro, tecnico, visivo, emotivo. Durante la proiezione non riuscivo a credere ai miei occhi. È il film di fantascienza più bello che abbia visto dai tempi di Guerre Stellari, nel 1976, e già allora avevo visto giusto. [...]Sono convinto che la stessa cosa succederà con Avatar, penso che sarà la spinta decisiva che porterà i cinema a convertirsi al digitale e al 3D. Con questo film Cameron ha alzato il livello del genere fantascienza, per stile, tecnica, poetica, portando il confine molto molto in alto. Oggi chiunque vorrà in futuro fare un film di fantascienza dovrà confrontarsi con lui e con il suo film. Sono sempre stato un suo fan e per questo ero molto arrabbiato con lui perché da Titanic non ci aveva più dato un film. Ma ora, dopo aver visto Avatar, Cameron ti perdono tutto.” 6

73


TRAILER:

43

NEYTIRI

Agglorumerato di scene filmiche atte alla promozione del film stesso.

Principessa guerriera della tribù dei Na’vi residente sul pianeta di Pandora, contenente l’oggetto del volere della razza

NA’VI: Tribù nativa del pianeta Pandora.

umana.


L’ evoluzione nel campo dell’ animazione e nel 3d

la rivoluzione del 3d

comunicare e le diverse priorità faranno si che si sprofondi in una guerra, dove appunto l’intervento armato è preferito 3.5 AVATAR di James Cameron

a quello mediativo offerto dall’esobiologa Grace Augustine per mettere mani al prezioso bottino: l’unobtanium,

Raramente si è testimoni di un film che sconvolga la percezione

una roccia grigia dall’alto valo-

della gente e con essa i normali canoni filmici, obbligando i film

re commerciale; l’equilibrio si

concorrenti ad una costante ricerca innovativa per non esserne da

spezzerà grazie all’arrivo del

meno: questo è “Avatar (2009)” di James Cameron, un agglomerato

soldato Jake Sully, il qua-

di scelte stilistiche, effetti speciali e innovazioni che solo la più re-

le dopo un inizio che lo

cente tecnologia era capace di dare.

vede schierato dalla parte

Guardando Avatar ci troviamo davanti a qualcosa che solo ai tem-

più guerrafondaia si ricrede,

pi dei vari “Chi ha incastrato roger rabbit (1988)” e “Space Jam

schierandosi dalla parte dei

(1996)” abbiamo saputo provare: l’interazione tra la realtà e la fin-

Na’vi, acquisendo gli usi e co-

zione che in questo caso è rappresentata dai cartoni animati era

stumi della popolazione indi-

però ben visibile, come se si volesse palesare questa differenza per

gena per poi andare contro al suo

far vedere al pubblico cosa si ha potuto fare, come d’altronde anche

popolo di appartenenza.

lo stesso trailer di Space Jam dice: “Non crederete ai vostri occhi”; Il

La trama si presenta abbastanza deducibile,

film di James Cameron invece cerca di annullare questa differenza

il ché ha un po minato la nomina che si è

partendo da una esigenza reale della specie umana, come può esse-

andata a creare di film innovativo,ma quel-

re la ricerca di nuove forme di energia per poi ambientando l’intera

lo che più ci interessa è come e quali tec-

storia in un futuro molto lontano e in un pianeta dal nome Pandora

nologie hanno saputo usare per la realiz-

dove è in atto una guerra tra gli invasori e gli abitanti, i Na’vi, es-

zazione di questa pellicola avveniristica.

seri giganti dalla pelle blu. La difficoltà delle due popolazioni nel

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43


48

PAESAGGIO

44

ILLUSTRAZIONE DELLO SCENARIO

Scenario naturalistico del pianeta

Una delle numerose illustrazioni fatte a mano dagli illustra-

Pandora abbozzato a mano dagli

tori al servizio di James Cameron che mostrano lo scenario

illustratori.

inospitale nel quale la tribù dei Na’vi vive. 45

ILLUSTRAZIONE DELLO SCENARIO La trasposizione dello scenario fatto manualmente dagli illustratori per mezzo della computer grafica.

46

VISO DI NEYTIRI Studio abozzato del viso della principessa guerriera appartenente alla tribù dei Na’vi Neytiri

47

FINZIONE O REALTÀ Cattura dei movimenti del viso dell’ attrice che dà il proprio volto a Neytiri, mediante dei sensori che muovendosi trasmettono le informazioni al computer, calcolando i loro spostamenti e con loro rappresentando i movimenti del viso.


46

44

45

48

47


L’ evoluzione nel campo dell’ animazione e nel 3d 49

la rivoluzione del 3d

grafia del film:

49

“[...] una foresta fantastica e luminosa, muschio viola che si ritrae al tatto, cerchi di luce verde, increspature su uno stagno che si allargano a ogni passo, cerchi di luce che scaturiscono al contatto col terreno. Bellezza surreale, simile a un sogno. [...]”. 8

PROGETTAZIONE

Il film ebbe un inizio abbastanza travagliato. Nel 1996 James Ca-

Si crearono nuove specie di piante ed animali, cercando di non ca-

meron stese le prime 80 pagine della sceneggiatura a cui ben presto

dere nella creazione a fine sé stessa: ogni cosa doveva essere pre-

dovette rinunciarvi: il film era stato pensato non come la semplice

ventivata e avere uno scopo ben preciso, ogni animale doveva avere

narrazione di una storia, bensì come la visione di un habitat fan-

caratteristiche che si sposassero col “reale” uso di cui si poteva av-

tastico, popolato dal fascino di una fauna unica nel suo genere,

valere per le esigenze di caccia e il suo fabbisogno, così possiamo

eguagliata solo dalla flora e proprio tale complessità necessitava la

vedere i famelici “viperwolf ”, creature somiglianti a dei cani neri

realizzazione di tutta la scenografia, facendo lievitare il preventivo

dotati di 6 zampe con dita opponibili per poter, oltre che correre

a cifre insostenibili. Questo fece sì che il progetto fosse accanto-

arrampicarsi sugli alberi per scavalcare le parti di foresta paludosa,

nato per dare spazio al più semplice, ma non per questo di minor

l’ “hammerhead”, mastodontico animale dotato di una variopinta

rango, “Titanic (1997)”, pellicola che valse 11 premi Oscar; solo nel

chioma sul duro capo atto a distruggere qualunque cosa venga ca-

2006, resosi conto degli enormi passi da gigante fatti dal cinema

ricata.

e dall’animazione 3d riprese la realizzazione del film e con esso la

La stessa popolazione Na’vi viene concepita per muoversi al me-

possibilità di rappresentare sul grande schermo l’ecosistema in ma-

glio in un pianeta inospitale come è Pandora: la fisionomia è quella

niera maniacale, creando una realtà alternativa dove il limite era

umana se non fosse per il colore bluastro della pelle decorato da

solo l’immaginazione del regista, immaginazione a sua volta ispi-

tratti luminescenti tendenti al bianco, il naso è schiacciato per i

rata dalle precedenti produzioni del regista, che avendo investito

numerosi colpi subiti derivanti dalla lotta fisica, mentre un caso a

nei documentari delle profondità del mare, rimase affascinato dal

parte sono gli occhi e le orecchie simili a quelle dei felini per vedere

fenomeno della bioluminescenza cercando di applicarla alla sceno-

anche al buio.

FISIONOMIA Risultato finale dello studio dell’ anatomia e fisionomia femminile e maschile della specie dei Na’vi. L’ anatomia è quella umana se non fosse per gli occhi e le orecchie feline e il colore della pelle blu.

50

INDUMENTO DA CERIMONIA Vestito da cerimonia elegante che però è coerente con la filosofia dei nativi di Pandora: gli esseri viventi si possono uccidere

75

solo per necessità, quindi per i vestiti rappresentativi si usano i materiale che offre la natur, arrivando come in questo caso a usare gli scheletri di foglie.


L’ evoluzione nel campo dell’ animazione e nel 3d

Lo stesso concetto viene applicato alle cose di contorno che però

la rivoluzione del 3d

50

contribuiscono a creare la storia della specie e con essa la sua credibilità, com’è il caso dei vestiti dei Na’vi: trattandosi di una popolazione prevalentemente guerriera la si ha vestita con indumenti pratici che non creassero motivo di impedimento durante le ipotetiche sessioni di caccia, fatti con materiale che avrebbero potuto trovare nello stesso pianeta. Il risultato rasenta quello delle tipiche raffigurazioni storiche dell’essere umano, anche se in certi indumenti celebrativi tale necessità viene abbandonata preferendogli quella più decorativa; gli indumenti di pelle più caldi lasciano spazio ad abiti meno protettivi che in qualche modo richiamano il legame con la terra, cosa basica della popolazione empatica, perciò gli abiti prendono le sembianze di foglie d’albero. La rappresentazione veristica dei fenomeni della natura mescolata ad una buona dose bilanciata di fantasia nella rappresentazione dei nativi di Pandora favorì l’accettazione del pubblico delle entità aliene, scaturendosi in immedesimazione e contribuendo all’enorme pathos che il film ha da offrire.

77


CHROMA KEY:

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EFFETTI IN 300

Tecnica cinematografica che consiste nel disporre un telo blu di tinta unita

Il Chroma key utilizzato per la realizzazione del film 300 di

dietro al soggetto, per poi sostituirlo

Zack Snyder.

in fase di registrazione con un’altra sorgente video. Un’esempio del suo utilizzo sono le trasmissioni meteo.


51

Conclusione

Come abbiamo visto nei precedenti capitoli, dal 13 febbraio 1894 il cinema, invenzione dei fratelli Lumière, ha saputo sopravvivere ai cambiamenti del tempo, sapendo mutare nei gusti e avvalendosi di nuove invenzioni e della normale evoluzione della tecnologia. Se in principio “L’arrivo di un treno alla stazione di La Ciotat (L’Arrivée d’un train en gare de La Ciotat, 1895)” dei fratelli Lumière destava forte stupore tanto da far nascere la leggenda di una repentina fuga da parte degli spettatori alla visione del treno, unico

quei limiti che erano stati imposti dalla normalità; è grazie a que-

soggetto del film, col passare del tempo lo stupore andò a scemare,

sto nuovo modo di pensare che sono nate aziende con l’obiettivo

costringendo i registi e i produttori ad una continua quanto este-

di creare un mondo alternativo digitale, dove l’anormalità potesse

nuante ricerca di nuovo materiale da inserire nei loro film; questa è

divenire realtà.

la base su cui nel ventesimo secolo il pubblico ha visto il perfezio-

Oggi possiamo usare programmi informatici come “Cinema 4d”

narsi dell’audio e l’arricchimento dei film di effetti visivi anche abu-

della Maxon e “3d Studio Max” della Autodesk Inc. per creare un

sandone. Punto di partenza della rivoluzione cinematografica a mio

universo popolato di esseri a discrezione della nostra fantasia e ne

dire è lo sviluppo della tecnica del Chroma Key, perfezionata per la

stanno uscendo altri per servirsi del real 3d.

prima volta nel film Mary Poppins (1964) di Robert Stevenson; tale

Mi rendo conto che arrivati a questo punto alcuni lettori potreb-

invenzione diede il via ad un’altra concezione: il film non poteva

bero domandarsi il perché negli anni ‘50, si è preferito arrestare il

essere usato solo come semplice rappresentazione della realtà, ben-

fenomeno del 3d anaglifico per privilegiare il metodo tradizionale

sì anche come raffigurazione della fantasia dell’autore, scavalcando

di ripresa, dato che il 3d era una novità ben voluta dal pubblico ci-

79



L’ evoluzione nel campo dell’ animazione e nel 3d

CONCLUSIONE

nefilo. Per rispondere a questa domanda consiglio al lettore di guar-

incontro ad un uso spropositato della tecnica, facendola diventare

darsi attorno analizzando gli oggetti nelle immediate vicinanze, o

un requisito standard per la produzione dei nuovi film e, di conse-

meglio di svuotarsi le tasche: di sicuro vi sarà almeno un oggetto

guenza annullando il fattore novità nei confronti dello spettatore; a

capace di svolgere un’azione al solo sfioramento dell’interlocutore

quel punto si dovrà solo aspettare un’ultima quanto definitiva in-

com’è il caso di uno smartphone; questa tecnologia era forse pa-

novazione già presentata al SIGGRAPH del 2009, in grado di rap-

ragonabile a quella non ancora realizzata del teletrasporto per la

presentare la profondità realmente e non simularla come il real 3d:

sua fantascientificità dettata dall’arretratezza della tecnologia, per

l’ “ologramma”, come anche afferma Alfonso Maruccia, blogger del

questo seppur resosi conto del grande fascino che sapeva sprigio-

“Punto Informatico”:

nare la nuova tecnica si è preferito non usarla. Un altro fattore che ha inciso a sfavore del 3d fu l’ingente investimento (ipotetico) di ammodernamento delle sale cinematografiche; questo purtroppo va ancora oggi a discapito dei cinema più piccoli i quali in un periodo dove la maggior parte del pubblico predilige la visione di un film con tecnica tradizionale in casa grazie alle pay-tv o ai dvd in

“[…] l’Istituto per le Tecnologie Creative della University of Southern California ha messo a frutto una quantità non meglio precisata di fonti di ricerca (anche militari) per dare vita a ologrammi 3D “realistici” in videoconferenza, una tecnologia che gli stessi autori confrontano con il celebre messaggio di aiuto della principessa Leila Skywalker in Guerre Stellari. “ 9

noleggio, non hanno i finanziamenti necessari per rinnovare l’intero apparato videoludico. Alla luce di questi dati di fatto si può affermare che si, le masse popolari hanno sempre apprezzato le novità proposte dal cinema, ripagandole con forti incassi, al contrario delle produzioni che senza un sicuro quanto alto profitto non investono; idea dell’autore di questa tesi è che il panorama cinematografico debba guardarsi bene dall’uso che gli stessi produttori potrebbero fare di questa tecnologia, infatti se come in passato il successo della tecnologia dovesse risultare un’attrattiva maggiore del film stesso, si potrebbe andare

Dopodiché entra nello specifico: “[…] il ricercatore Paul Debevec e sodali hanno sviluppato un “kit” per olo-videoconferenze capace di carpire il volto dell’utente, leggerne con precisione le informazioni di profondità e di “texture” e poi proiettare, alla non comune velocità di oltre 8600 frame al secondo (contro i 60 fps standard dei proiettori normali), una riproduzione tridimensionale ancorché eterea del volto scansito. [...]” 9 Il futuro è più vicino di quanto si possa pensare...

81





Citazioni

1

(LIBRO) Gianni Rondolino (2003), “Storia del cinema d’ animazione”, UTET libreria, Torino

Pag 30 da riga 7 a 14 2

(LIBRO) Gianni Rondolino (2003), “Storia del cinema d’ animazione”, UTET libreria, Torino

Pag 78 da riga 5 a 7 3

(LIBRO) Gianni Rondolino (2003), “Storia del cinema d’ animazione”, UTET libreria, Torino

Pag 78 da riga 7 a 14 4

(INTERNET) ASIFA italia (5 novembre 2009), articolo di Emiliano Fasano, “La pittura animata di Aleksandr Petrov” http://www.asifaitalia.org/?p=2494

5

(DOCUMENTARIO)Gente di Milano, di Massimo Cecconi ©Medialogo

6

(ARTICOLO) Autore sconosciuto (15 dicembre 2009), “La Repubblica”, “Spielberg: Avatar, che capolavoro”

Pag 1 7

(LIBRO) Gianluca Aicardi (2006), “Pixar, Inc. - La Disney Del Duemila”, TUNUE Srl – collana “Le Virgole”, Latina

Da pag 30 riga 34 a pag 31 riga 12 8

(LIBRO) Lisa Fitzpatrick (2009), L’universo di Avatar – Genesi del capolavoro di James Cameron”, Il Castoro, Vicenza

Pag 15 da riga 16 colonna destra a riga 18 9

(INTERNET) Punto Informatico (7 agosto 2009), articolo di Alfonso Maruccia, “Ologramma che si vede,che si tocca” http://punto-informatico.it/2694141/PI/News/ologramma-che-si-vede-che-si-tocca.aspx

85


Bibliografia

(LIBRO) Gianni Rondolino (2003), “Storia del cinema d’ animazione”, UTET libreria, Torino (LIBRO) Daniele Lombardo (1983), “Guida al cinema di animazione – Fantasie e tecniche da Walt Disney all’ elettronica”, Editori Riuniti, Torino. (LIBRO) Gianluca Aicardi (2006), “Pixar, Inc. - La Disney Del Duemila”, TUNUE Srl – collana “Le Virgole”, Latina. (LIBRO) Lisa Fitzpatrick (2009), “L’universo di Avatar – Genesi del capolavoro di James Cameron”, Il Castoro, Vicenza. (QUOTIDIANO) 15 dicembre 2009, “La Repubblica”, PAG 1, Spielberg: Avatar, che capolavoro. (INTERNET) ASIFA italia (5 novembre 2009), articolo di Emiliano Fasano, “La pittura animata di Aleksandr Petrov”

http://www.asifaitalia.org/?p=2494

(INTERNET) Wikipedia, “Paperon de’ Paperoni”, ULTIMA VISIONE: 12/11/10

http://it.wikipedia.org/wiki/Paperon_de’_Paperoni

(INTERNET) Wikipedia, “Classici Disney”, ULTIMA VISIONE: 26/11/10

http://it.wikipedia.org/wiki/Classici_Disney

(INTERNET) Asifa Italia, “La pittura animata di Aleksandr Petrov”, ULTIMA VISIONE: 25/11/10

http://www.asifaitalia.org/?p=2494

(INTERNET) Filmaffinity, “El zapatero y la princesa (El ladrón de Bagdad) (El ladrón y el zapatero)”, ULTIMA VISIONE: 25/11/10

http://www.filmaffinity.com/es/film463373.html

(INTERNET) Wikipedia, “Carosello”, ULTIMA VISIONE: 26/11/10

http://it.wikipedia.org/wiki/Carosello

(INTERNET) Wikipedia, “La linea (cartone animato)”, ULTIMA VISIONE: 26/11/10

http://it.wikipedia.org/wiki/La_linea_(cartone_animato)


Videografia

(DOCUMENTARIO) Gente di Milano, di Massimo Cecconi ©Medialogo (DOCUMENTARIO) Chi ha incastrato Roger Rabbit-Dietro le quinte (Who Framed Roger Rabbit?-Making of, 2003, Entertainment, USA, 10 minuti ca.) (DOCUMENTARIO) Il Vecchio e il Mare-Dietro le quinte (The Old Man and the Sea-Making of, 1999, Oscar Mondadori, USA) (DOCUMENTARIO-INTERNET) Vent’anni Dopo (1990, TTV e Greenmoovie , ITALIA, 2 minuti ca.) Ultima visita: 5/01/11

http://www.youtube.com/watch?v=2C1mZdoSoOQ

(CORTOMETRAGGIO) Gertie il dinosauro (Gertie the dinosaur, 1914, Winsor Mccay, USA, 12 minuti ca.) (DOCUMENTARIO) “L’arrivo di un treno alla stazione di La Ciotat” dei fratelli Lumière (L’Arrivée d’un train en gare de La Ciotat , 1896, Lumière, FRANCIA, 30 secondi ca.) (CORTOMETRAGGIO) “Eroslinea” di O. Cavandoli (La Linea, Osvaldo Cavandoli - Special Edition, 2008, Quipos e Greenmovie, ITALIA, 5 minuti ca.) (CORTOMETRAGGIO) Steamboat Willie (Willie della barca a vapore, 1928, Walt Disney Pictures, USA, 8 minuti ca.) (CORTOMETRAGGIO) Alberi e fiori (Flowers and trees, 1932, Walt Disney e Burt Gillette, USA, 8 minuti ca.) (CORTOMETRAGGIO) Betty Boop-Ah ah ah (1934, Max Fleischer, USA, 6 minuti ca.) (LUNGOMETRAGGIO) Biancaneve e i sette nani (Snow White and the Seven Dwarfs, 1937, Walt Disney Company, USA, 83 minuti ca.) (CORTOMETRAGGIO) Oswald il coniglio fortunato-Problemi di carrello (Oswald the Lucky Rabbit-Trolley Troubles, 1927, Universal, USA, 8 minuti ca.)


(CORTOMETRAGGIO) Oswald il coniglio fortunato-Grattacieli (Oswald the Lucky Rabbit-Skyscrappers, 1928,Universal, USA, 5 minuti ca.) (CORTOMETRAGGIO) Oswald il coniglio fortunato-Onda permanente (Oswald the Lucky Rabbit-Permanent Wave, 1929,Universal, USA, 6 minuti ca.) (LUNGOMETRAGGIO) El zapatero y la princesa (El ladrón de Bagdad-The Princess and the Cobbler-The thief and the cobbler-Arabian Knight, 1993, Richard Williams, U.K, 91 minuti ca.) (LUNGOMETRAGGIO) Chi ha incastrato Roger Rabbit (Who Framed Roger Rabbit?, 1988, Entertainment, USA, 103 minuti ca.) (LUNGOMETRAGGIO) Aladdin (1992, Walt Disney Company, USA, 87 minuti ca.) (LUNGOMETRAGGIO) Il vecchio e il mare (The Old Man and the Sea, 1999, Aleksander Petrov, RUSSIA, 48 minuti ca.) (LUNGOMETRAGGIO) Le avventure di Winnie Pooh (The Many Adventures of Winnie the Pooh, 1977, Walt Disney Company, USA, 74 minuti ca.) (LUNGOMETRAGGIO) Le avventure di Bianca e Bernie (The Rescuers, 1977, Walt Disney Company, USA, 74 minuti ca.) (SERIE TELEVISIVA)

Carosello (1957-1977, RAI1, 10 minuti cadauno ca.)

(LUNGOMETRAGGIO) Mucche alla riscossa (Home on the Range, 2004, Walt Disney Company, USA, 76 minuti ca.) (LUNGOMETRAGGIO) Stanlio e Ollio nel paese delle meraviglie-il villaggio incantato (Babes in toyland, 1934, USA, 1.17 h ca.) (CORTOMETRAGGIO) “Muto” di Blu (2005, ARGENTINA, Mercurio Film, 7 minuti ca.) (CORTOMETRAGGIO) “Big Bang Big Boom” di Blu (2010, BOLOGNA, Artsh.it, 9 minuti ca.) (LUNGOMETRAGGIO) “Guerre Stellari” di George Lucas (Star Wars, 1977, Lucasfilm, USA, 121 minuti ca.) (LUNGOMETRAGGIO) “Guerre Stellari-L’Impero colpisce ancora” di George Lucas (Star Wars-The Empire Strikes Back, 1980, Lucasfilm, USA, 124 minuti ca.)


L’ evoluzione nel campo dell’ animazione e nel 3d

VIDEOGRAFIA

(LUNGOMETRAGGIO) “Guerre Stellari-Il ritorno dello Jedi” di George Lucas (Star Wars-Return of the Jedi, 1983, Lucasfilm, USA, 134 minuti ca.) (LUNGOMETRAGGIO) “Guerre Stellari: Episodio 1-La minaccia fantasma” di George Lucas (Star Wars: Episode I - The Phantom Menace, 1999, Lucasfilm, USA, 133 minuti ca.) (LUNGOMETRAGGIO) “Guerre Stellari: Episodio II - L’attacco dei cloni” di George Lucas (Star Wars: Episode II - Attack of the Clones, 2002, Lucasfilm, USA, 143 minuti ca.) (LUNGOMETRAGGIO) “Guerre Stellari: Episodio III - La vendetta dei Sith” di George Lucas (Star Wars: Episode II - Revenge of the Sith, 2005, Lucasfilm, USA, 144 minuti ca.) (LUNGOMETRAGGIO) “Indiana Jones e il Tempio Maledetto” di Steven Spielberg e George Lucas (Indiana Jones and the Temple of Doom, 1984, Lucasfilm, USA, 118 minuti ca.) (LUNGOMETRAGGIO) “Alla Ricerca della Valle Incantata” di Steven Spielberg e Don Bluth (The Land Before Time, 1988, Universal, USA, 70 minuti ca.) (LUNGOMETRAGGIO) “Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo” di Steven Spielberg e George Lucas (Indiana Jones and the Kingdom of the Crystal Skull, 2008, Lucasfilm, USA, 125 minuti ca.) (LUNGOMETRAGGIO) “Indiana Jones e l’ultima crociata” di Steven Spielberg e George Lucas (Indiana Jones and the Last Crusade, 1989, Lucasfilm, USA, 127 minuti ca.) (LUNGOMETRAGGIO) “The Power Of Love” di Harry K. Fairall (1922, USA) (LUNGOMETRAGGIO) “The Man From M.A.R.S.” di Roy William Neil (1922, USA, 95 minuti ca.) (CORTOMETRAGGIO) “Plastigrams ” di Frederick Eugene Ives e Jacob Leventhal (1923, Educational Pictures, USA)


(CORTOMETRAGGIO) “Stereoscopiks Series” di Frederick Eugene Ives e Jacob Leventhal (1925, Pathé Films, USA) (LUNGOMETRAGGIO) “Bwana Devil” di Arch Oboler (1952, Arch Oboler, USA) (LUNGOMETRAGGIO) “L’uomo nell’ombra” di Lew Landers (Man in the Dark, 1953, Columbia, USA, 70 minuti ca.) (LUNGOMETRAGGIO) “La Maschera di Cera” di André De Toth (House of Wax, 1953, Bryan Foy, USA, 90 minuti ca.) (LUNGOMETRAGGIO) “Robot Monster” di Phil Tucker (1953, Phil Tucker, USA, 66 minuti ca.) (LUNGOMETRAGGIO) “Il Mostro Della Laguna Nera” di William Alland (Creature from the Black Lagoon , 1954, William Alland, USA, 79 minuti ca.) (LUNGOMETRAGGIO) “Missione 3D - Game Over” di Robert Rodriguez (Spy Kids 3-D: Game Over, 2003, Miramax, USA, 84 minuti ca.) (LUNGOMETRAGGIO) “Polar Express” di Robert Zemeckis (The Polar Express, 2004, Warner Bros, USA, 99 minuti ca.) (LUNGOMETRAGGIO) “San Valentino di sangue 3D” di Patrick Lussier ( My Bloody Valentine 3-D, 2009, Medusa, USA, 101 minuti ca.) (LUNGOMETRAGGIO) “Avatar” di James Cameron (2009, 20th Century Fox, USA, 162 minuti ca.) (LUNGOMETRAGGIO) “Star Trek II: L’ira di Khan” di Nicholas Meyer (Star Trek: The Wrath of Khan, 1982, Robert Sallin, USA, 113 minuti ca.) (LUNGOMETRAGGIO) “Piramide di paura” di Barry Levinson (Young Sherlock Holmes, 1985, Mark Johnson e Henry Winkler, USA, 109 minuti ca.) (CORTOMETRAGGIO) “The Adventures of André and Wally B.” di John Lasseter (1984, Pixar Animation Studios, USA, 2 minuti ca.) (CORTOMETRAGGIO) “Luxo Jr. ” di John Lasseter (The Polar Express, 1986, Pixar Animation Studios, USA, 2 minuti ca.) (LUNGOMETRAGGIO) “Toy Story - Il mondo dei giocattoli” di John Lasseter (Toy Story, 1995, Pixar Animation Studios e Walt Disney Pictures, USA, 77 minuti ca.) (LUNGOMETRAGGIO) “Toy Story 2 - Woody e Buzz alla riscossa” di John Lasseter (Toy Story 2, 1999, Pixar Animation Studios e


L’ evoluzione nel campo dell’ animazione e nel 3d

VIDEOGRAFIA

Walt Disney Pictures, USA, 89 minuti ca.) (LUNGOMETRAGGIO) Pocahontas (1995, Walt Disney Pictures, USA, 78 minuti ca.) (LUNGOMETRAGGIO) “A Bug’s Life - Megaminimondo” di John Lasseter (A Bug’s Life, 1998, Pixar Animation Studios e Walt Disney Pictures,

USA, 96 minuti ca.)

(LUNGOMETRAGGIO) “Monsters & Co.” di Peter Docter (Monsters, Inc., 2001, Pixar Animation Studios e Walt Disney Pictures, USA, 96 minuti ca.) (LUNGOMETRAGGIO) “Alla Ricerca Di Nemo” di Pixar Animation Studios (Finding Nemo, 2003, Walt Disney Pictures, USA, 97 minuti ca.) (LUNGOMETRAGGIO) “Space Jam” di Joe Pytka (1996, Warner Bros, USA, 81 minuti ca.) (LUNGOMETRAGGIO) “Titanic” di James Cameron (1997, 20th Century Fox/Paramount Pictures, USA, 192 minuti ca.) (LUNGOMETRAGGIO) “300” di Zack Snyder (2007, Warner Bros, USA, 117 minuti ca.)


Immagini

James P. Sullivan

©Pixar inc.

INDICE

http://blog.screenweek.it/2008/08/la-pixar-vuole-monsters-and-co-2-18316.php Soldato imperiale

INDICE

http://www.fanpop.com/spots/star-wars/images/3966353/title/stormtroopers-wallpaper Mickey Mouse

©free-extras.com

INDICE

http://free-extras.com/images/mickey_mouse_cartoon-1100.htm Lanterna magica schema

Adolphe Ganot

PAG 9

http://it.wikipedia.org/wiki/File:Lanterna_magica_schema.svg Gertie il dinosauro

PAG 13

http://www.historiasdecinema.com/wp-content/uploads/2010/09/Gertie-the-Dinosaur.jpg Locandina Gertie il dinosauro

PAG 15

http://blog.mlive.com/chronicle/2007/11/Gertie.jpg Walt Disney http://www.zam.it/3.php?id_autore=1620

PAG 17


L’ evoluzione nel campo dell’ animazione e nel 3d

Oswald the rabbit

IMMAGINI

©2009 NTT DATA CORPORATION

PAG 18

http://hypebeast.com/2007/01/cdg-x-walt-disney-oswald-t-shirt/ Mickey Mouse Hold

PAG 18

http://juppy.splinder.com/archive/2004-03 Mickey Mouse

©Disney

PAG 19

http://www.brandsoftheworld.com/logo/mickey-mouse-0 Scrooge McDuck

©Disney

PAG 21

http://www.coloring-pictures.net/drawings/ScroogeMcDuck/Scrooge-raises-the-eyes-to-the-sky.php Donald

©Disney

PAG 23

http://www.brandsoftheworld.com/logo/donald-1 Goofy

©Disney

Designer: Marco Filippi

PAG23

http://www.brandsoftheworld.com/logo/goofy-0 El zapatero

©Miramax Films

PAG 25

http://www.divxclasico.com/foro/viewtopic.php?t=21405 Il mago ZigZag

PAG 27

http://www.freeadsindiabiz.com/ads/The-Thief-And-The-Cobbler Genio della lampada

©Disney

http://www.toonarific.com/show_pics.php?show_id=166

PAG 27


Locandina El Zapatero y La Princesa

©Miramax Films

PAG 27

http://universodisney.mforos.com/1929739/2113090-el-zapatero-y-la-princesa/?pag=2 Roger Rabbit

©2006-2011 ~EnterPraiz

PAG 29

http://enterpraiz.deviantart.com/art/Roger-Rabbit-33656307?q=favby:roger-rabbit/2845378&qo=21 Make of: who Framed Roger Rabbit

©Warner Bros

http://www.bestmovie.it/speciali/cinema-ad-effetto-roger-rabbit-tra-cartoon-e-live-action-puntata-26/16238/

PAG 29

fotogramma 1: 9.27 min

PAG 29

fotogramma 2: 9.30 min Jessica Rabbit

©Warner Bros

PAG 31

http://www.brandsoftheworld.com/logo/jessica-rabbit Chi ha incastrato Roger Rabbit

©Warner Bros

PAG 31

http://www.globochannel.com/wordpress/wp-content/uploads/2010/06/who_framed_roger_rabbit_1987_685x385.jpg Il pescatore ©Aleksander Petrov

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http://www.ahashare.com/torrents-details.php?id=107329 Making of “Mermaid”

©Aleksander Petrov

http://www.youtube.com/watc h?v=ytxGTyilQFw&feature=related

PAG 33

fotogramma: 6.22 min Il vecchio e il mare

©Aleksander Petrov

http://www.cinetecadibologna.it/files/lumiere/dicembre2009/vecchio2_111228-09092009_ita.jpg

PAG 35


L’ evoluzione nel campo dell’ animazione e nel 3d

IMMAGINI

Osvaldo Cavandoli http://www.lfb.it/fff/anima/aut/c/cavandoli.htm La linea

©CAVA

http://nuke.francoliuzzi.eu/Carosello/LaLinea%C3%A8Libera/tabid/75/Default.aspx Lagostina

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©CAVA

http://blog.terrorpilot.com/archives/1442 Allianz linea

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©Lagostina

http://www.designbuzz.it/2007/02/28/lagostina-dice-addio-a-la-linea/ La linea

PAG 37

PAG 39

©CAVA

http://www.mediastareditore.com/mediastars/?doc=14

PAG 39

Osvaldo Cavandoli http://www.dervio.org/festival/2006/addioOsvaldo.htm

PAG 41

Picchio Blu-Erica e il cane http://www.blublu.org/sito/walls/2008/big/023.jpg

PAG 43

Muto di Blu http://www.blublu.org/sito/video/muto.htm fotogramma1: 1.06 min

PAG 43

fotogramma2: 1.07 min

PAG 43

fotogramma3: 1.09 min

PAG 43


L’ evoluzione nel campo dell’ animazione e nel 3d

IMMAGINI

Uomo Verona di Blu http://subcults.wordpress.com/2007/05/02/blu-of-bologna/

PAG 45

Dettaglio conquista do espaçio e conquista do espaçio http://blublu.org/sito/walls/2007/big/029.jpg

PAG 46 - 47

Murales El niño de las Pinturas

di Veronica Vescio 2010

Dykstraflex

© 2008-2010 Мир 3Д

http://www.mir3d.ru/vfx/899/ R2-Q5

PAG 48

PAG 51 © 2003 Peter J. Inns

http://www.dan-dare.org/Dan%20Saber/StarWarsR2-D2Wallpaper1024.htm

PAG 51

DART FENER http://aleptu.com/star-wars-costume-18191529.html

PAG 53

Wireframe © 2011 EVANSPIELMAN.COM http://evanspielman.com/tutorials/computer-graphics/getting-started/what-is-computer-graphics/

PAG 55

George Lucas e Yoda http://trailers-py.blogspot.com/2010/12/george-lucas-planea-resucitar-difuntas.html Schema cinema anaglifico

©2003-2008 mkportal.it

http://www.inventati.org/accatagliato/index.php?ind=news&op=news_show_single&ide=3315 Occhiali anaglifici

PAG 55

PAG 57

© 2009 Copyright by Ayrion

http://www.ayrion.it/2010/la-tv-3d-ancora-di-salvezza-per-i-produttori-nel-periodo-di-recessione/

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L’ evoluzione nel campo dell’ animazione e nel 3d

IMMAGINI

Veduta di terrazzo

di Leone Mattia 2011

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Composizione floreale con farfalle

di Leone Mattia 2011

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Chiosco sul mare

di Leone Mattia 2011

PAG 58

Vaso velato

di Leone Mattia 2011

PAG 58

Mattia Leone

di Leone Mattia 2011

PAG 58

Logo Industrial Light & Magic

© Industrial Light & Magic

http://transformersblog.screenweek.it/2009/06/24/transformers-ed-effetti-speciali-standing-ovation-per-lilm/ The adventures of Andre and Wally

© Pixar

http://www.themoviedb.org/movie/13924 Buzz Lightyear

PAG 63 © Pixar

http://blogs.coventrytelegraph.net/passtheremote/2010/07/to-infinity-and-beyond-new-toy.html Monster & Co.

PAG 65

© Pixar

http://wallpapers-diq.net/it_33_~_Monsters,_Inc.,_2001,_Cartoons.html Alla ricerca di Nemo

PAG 61

PAG 65

© Pixar

http://pixarblog.blogspot.com/2010/07/disney-registers-finding-nemo-sequel.html

PAG 67

Logo Pixar © Pixar http://www.disneylicious.com/i_02/pixar_luxo.jpg

PAG 67

Videocamera 3d http://www.pcworld.it/focus/119926/2010-03-04/3D-rivoluzione-o-pura-illusione.html/page6

PAG 69


Neytiri http://www.mondoinformatico.info/james-cameron-avatar-sfondi-per-il-desktop-gratis_post-29405.html

PAG 73

“L’ Universo di Avatar” di Lisa Fitzpatrick

© Il Castoro

Illustrazione progetto di Stromberg

pag 40

PAG 75

Illustrazione definitiva di Stromberg

pag 40

PAG 75

Viso di Neytiri

pag 14

PAG 75

Scenario pag 14

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Volti Na’vi pag 54

PAG 74

Vestito Na’vi

PAG 75

pag 55

Cattura modello Avatar http://www.skimbu.it/wp-content/uploads/2010/01/Avatar-Foto-Dal-Set.jpg Effetti in 300

PAG 75

© Warner Bros

http://www.sbontolo.com/?q=frank_millers_300

Ultima Visione di tutte le immagini: 06/01/2011

PAG 77




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