Islands Viaggi - luglio agosto

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Tahiti, tutti i migliori

Bungalows { Attenzione a non restare a bocca aperta }

MARE NOSTRUM

LE GEMME DEL MEDITERRANEO

UN VIAGGIO INCREDIBILE...

TRINIDAD IN 50 ASSAGGI

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SOMMARIO ISLANDS VIAGGI

LUGLIO-AGOSTO 2013

NUMERO 1

IN COPERTINA

Il Four Seasons di Bora Bora. Scopritelo a pagina 32. Foto di Jon Whittle

SARDEGNA P. 62

Ci siamo anche noi Arriviamo dopo qualche mese di preparazione con l’umiltà di sapere di essere ancora “imperfetti” rispetto a ciò che abbiamo in mente ma con la certezza che vi lasceremo stupefatti. Nel mezzo della crisi economica più profonda degli ultimi 50 anni un nuovo magazine può guadagnarsi uno spazio nell’affollato e sofferente panorama editoriale italiano solo se prova a guardare più lontano. Ci stiamo provando. E vi spieghiamo come. Il nostro giornale è gratuito. Il nostro giornale non è solo di carta, ma è anche sul web e su tutti i modelli di tablet e smartphone. Il nostro giornale è multimediale e social. Non basta? Lo sappiamo. Abbiamo cercato di realizzare una rivista di qualità superiore agli standard a cui siamo abituati. Il modo di scrivere è completamente diverso, ironico e coinvolgente. Le fotografie lasciano a bocca aperta, i nostri video fanno sognare. L’argomento? Solo le isole più belle del mondo…(così è più facile). In questi mesi di preparazione ci siamo guadagnati la fiducia dei nostri “gemelli” d’oltreoceano che ci hanno scelto per portare in Italia una delle più prestigiose riviste di viaggio americane. Ora vogliamo conquistarci la vostra e diventare il magazine di turismo più letto nel nostro Paese. Francesco Maria Avitto

francescoavitto@islandsviaggi.it

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IBIZA P. 61

ISOLE VERGINI P. 80

EDITORIALE

CROAZIA P. 6

MYKONOS P. 64 PANTELLERIA P. 63

HAWAI‘I P. 14 PANAMA P. 10

TRINIDAD P. 66

TAHITI P. 22

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GIAPPONE P. 16

SEYCHELLES P. 18

COVER

I MIGLIORI BUNGALOWS OVERWATER

Due dei nostri fotografi sono tornati dalle isole della Polinesia con migliaia di foto che ci hanno lasciati senza fiato e con un pizzico di invidia. Ogni scatto è un bungalow, ma ognuno è diverso. Basta "immergersi" in questo servizio per capire.

Di Bungalow in Bungalow

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Cinque isole, quattro settimane e 19 resorts con overwater. Questi bungalow, icone di Tahiti, sono all'altezza del loro costo?

Gli inventori degli Overwater

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Nel 1960, le isole della Polinesia erano un punto sul mappamondo. Poi tre giovani arrivati dalla California hanno avuto l'idea che ha cambiato tutto.

Le gemme del Mediterraneo

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Andiamo alla scoperta dei tesori nascosti vicino alle nostre coste. Luoghi, sapori, misteri ma anche spiagge che rendono uniche le isole bagnate dal “Mare Nostrum”.

OGNI GIORNO articoli e foto meravigliose dalle isole più affascinanti del mondo. Seguiteci sempre anche sul nostro sito www.islandsviaggi.it e non dimenticate di accedere alla web tv dove troverete le più belle videoguide di viaggio.

I 50 sapori di Trinidad, un viaggio incredibile

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Alle 11 del mattino un vassoio di cibo è passato intorno al nostro bus. Un morso ciascuno, dieci sconosciuti condividono assaggi del cibo di strada di Trinidad. Siamo sazi, ma il tour gastronomico è solo all'inizio. RUBRICHE

10 Get Here 12 Stay Here 14 Move Here 16 First Person 18 Live the Life


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EDIZIONE ITALIANA www.islandsviaggi.it

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Carol Johnson Eddy Patricelli Robert Stephens Audrey St. Clair Steve Spears Cams Webb Kathleen M Kiely Destini Rodriguez Jad Davenport, Sarah Greaves-Gabbadon, Amanda Jones, Brooke Morton, Jen Judge, R. Ian Lloyd, Tony Perrottet, Ann Vanderhoof, Alison Wright Jennifer Pileggi Lori Barbely Zach Stovall, Jon Whittle

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PANAMA

La grande Fuga

Fino a nove anni fa, quest'isola di Panama era una prigione. Oggi è totalmente deserta. ARRIVO PACIFICO Se fossi stato trasportato sull'isola di Coiba tra il 1919 ed il 2004, non sarebbe stato bello. Qui era il posto in cui i criminali piÚ pericolosi di Panama venivano allontanati dalla civiltà e circondati da squali. Ironia della sorte? L'isolamento manteneva l'isola incontaminata. ANCORA POCO TRANQUILLO La mia guida mi ha raccontato che, nelle acque circostanti, vengono pescati gli squali. Ma un paio di coccodrilli perlustrano ancora Coiba ed andare avanti tra i sentieri richiede un machete. Le uniche strutture sono il molo, la base della guardia costiera e le rovine della prigione. NESSUNA IMPRONTA Sono arrivato dall'Islas Secas Resort su una barca di sei metri insieme ad un naturalista. Come la maggior parte dei visitatori di Coiba, voleva trovare le scimmie urlatrici e i pappagalli rossi, non un posto in cui sistemare una sdraio. di J O N W H I T T L E

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INVITO APERTO

Italian Chic

Design Italiano? Esatto, cos'altro ti aspetti dalla Sicilia? SICILIA

"Vieni fuori, guarda". Questo è l'invito proveniente da due porte francesi e da una finestra spalancata che dà sul balcone della camera da letto di questa villa. Anche una vecchia panca di legno insiste: "Vieni. Siediti. Guarda la Sicilia".

IL VECCHIO PAESE

Così mi avvicino alla soglia e mi ritrovo in uno spazio sopra la più grande isola nel Mediterraneo. Sotto di me c'è un uliveto e più in là un vigneto che si allunga fino alla città di Piedimonte Etneo.

NATURALE DA IMITARE

Questa è il tipo di eleganza per la quale i designer attraversano il mondo. Qui viene naturale farsi coinvolgere dallo stile italiano, come in questa splendida villa che può essere facilmente prenotata su thinksicily.com. di J O N W H I T T L E

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Il paradiso è in alto Sulla cima delle Hawaii

HAWAII

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milioni, il prezzo in euro per una casa come questa, di 1.000 metri quadrati sulla costa alta di Kona-Kohala. Scendendo più in basso di prezzo e di pendenza ci sono lotti a partire da 80.000 euro e case di circa 160 metri quadrati a circa 300.000 euro.

Il giardino? E' costruito intorno alla pietra lavica. La vegetazione cresce tra un mix di cenere nera, terreno e gusci di noci macadamia.

NON TI PIACERÁ? Se ti piacciono i cambiamenti climatici. La massima in inverno è 23 gradi e in estate 26. La visibilità è eccezionale ed in parte perché, per quanto possano essere estese le Hawaii, solo 185.000 persone vivono qui. Indovinate il perchè... di J O N W H I T T L E


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GIAPPONE

Un anno sabatico estremo

In bici per il Giappone, poi affronta l'Islanda con dei bambini DOPO 14 ANNI in

solo". E dopo si è dato da fare.

ha bisogno di una pausa. ""Volevo pas-

di sumo in un villaggio. Il ragazzo

sare meno tempo ad occuparmi di un'infinita mole di

lavoro e più tempo a creare ricordi

indimenticabili". Scrive nel suo libro "Rising Son". L'idea di Charles di un anno sabatico? Andare in bicicletta

per 4.000 chilometri in Giappone con suo figlio Sho, di 8 anni. Due anni più tardi ha lasciato il lavoro e la storia si ripete: questa volta con Sho e con la figlia Saya di 4 anni. Con entrambi al seguito ha girato l'Islanda per 2.400 chilometri. In Giappone è iniziata male. Sho ha cominciato a lamentarsi. Quindi gli ho detto "Guarda, fai come se fossi un membro di un team. Ho bisogno di te. Non posso farcela da

V I A G G I

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Abbiamo sfidato dei lottatori

con cui ho combattuto mi ha spinto sulla sua testa e sbattuto a terra rompendomi un dito del

piede. Fortunatamente, le scarpe

da ciclismo hanno un fondo duro,

così non puoi muovere le dita, ma fa comunque male quando pedali.

Morale della favola? Mai affrontare

un lottatore di sumo. A volte Sho ha stravolto i miei piani. Ad esempio una mattina a Kyoto, l'antica capitale del Giappone, volevo visitare i luoghi più storici. Mi ha invece costretto ad andare al bowling. Il momento più terrificante è stato quando eravamo in bici sulle Alpi Giapponesi. Senza luce del giorno e senza un posto dove fermarci, ci siamo diretti verso la

vetta attraverso un sentiero ripido e stretto. Appena andato via il sole, abbiamo notato un rifugio per gli scalatori con una splendida vista. Non ho mai respirato così profondamente. "E' stata dura?" Ho chiesto a Sho dopo aver girato in bici per tutta la lunghezza del Giappone per 67 giorni di fila. Lui mi ha risposto: "Abbastanza".

L'Islanda non scherza. Con me in bicicletta c'erano Sho su un rimorchio dietro di me e Saya su un altro dietro di lui. Eravamo sotto un vulcano quando abbiamo cominciato tutti a riconoscere l'odore di zolfo. Ci siamo mossi con prudenza ma più tardi ci hanno detto che il vulcano aveva buttato fuori del fluido lavico ghiacciato, ricoprendo la strada su cui avevamo appena pedalato.

COURTESY CHARLES SCOTT

Intel, Charles Scott


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LIVE THE LIFE

SEYCHE LLE S

Seychelles senza sabbia

Si è trasferito su un'isola famosa in tutto il mondo per le sue spiagge. Gliene importa qualcosa? Per niente. di NARINA EXELBY

toria. E' piccolo e puoi camminarci tranquillamente. Forse non vedrai dei panorami, ma puoi studiare tutte le fantastiche forme che Dio ha creato. Praticamente la natura nel suo massimo splendore. Oppure potresti scalare una montagna. Ne abbiamo alcune qui. Ti piacerà allora il fatto che, secondo gli abitanti dell'isola, non ci sono animali pericolosi qui. Sarebbe un problema avere minacce sia in acqua che sulla terra. L'unico problema è se ti perdi. Non puoi

Avete mai visto delle foto sulle isole Seychelles? E non vi siete subito innamorati delle loro splendide acque? Michael Adams, 75 anni, vive lì in mezzo. “Non sono un amante del mare”, dice con un accento proveniente direttamente dalla BBC (è andato a scuola in Inghilterra da quando aveva 9 anni). Tutti insieme ora: Cooooosa?! Questo artista nato in Malesia e cresciuto in Inghilterra è andato in vacanza alle Seychelles 40 anni fa e non se ne è mai andato. Non perché la sabbia lo avesse trattenuto ma perché la vegetazione lo aveva strabiliato. Ed anche gli scarafaggi. Veramente non ti fai il bagno nell'oceano?

Quindi preferiresti stare in un campo piuttosto che su una spiaggia perfettamente immacolata?

Esatto. Mio padre lavorava nelle piantagioni di caucciù in Malesia ed abbiamo vissuto ai piedi di una foresta. La giungla è nel mio sangue. Cosa c'è di così speciale nella giungla qui?

Puoi piantare di tutto e cresce velocemente. Amo anche il fatto che questa sia solo un pezzetto di roccia nel mezzo dell'O18

Lasciate la macchina fotografica. Prendete qualche foglio e delle matite. Non cercate un tesoro. Fatene uno.

andare nella giungla da solo perché potresti restare lì per una settimana e finire col mangiare insetti. È meglio andare con una guida, come il mio amico Basil. Basil. Basta chiedere di Basil?

Tutti lo conoscono. E' alto circa due metri e con spalle larghe. E' un giovane atlante che conosce bene la giungla. Sembra proprio un tipo del posto. Lo sei anche tu. Perché i tuoi acquerelli sono avvolti dalla plastica? Umidità?

ceano Indiano. È stata sempre in disparte dall'Africa e dal Madagascar. Ecco perché In parte, ma anche per gli scarafaggi. abbiamo piante uniche qui; i botanici con- Scarafaggi? Nei tuoi dipinti? tinuano ancora a trovare nuove specie di Amano dipingere, specialmente con il viola. Li vedo come degli artisti. A volte questo e quell'altro. hanno cambiato i dipinti camminandoci Vivi sull'isola di Mahé. Dato che non sei un tipo da sdraio, dove consiglieresti di andare sopra e ho pensato "Mmm, divertente". ad un turista? Lasciano piccole forme di scarafaggio Non c'è posto migliore del giardino a Vic- quando mangiano il viola. Cambia il di-

D A L L ' A LT O : J O N W H I T T L E ; C O U R T E S Y M I C H A E L A D A M S

Non spesso. Ho un po' paura di quello che c'è in mare. Avrei nuotato se fossi stato come un granchio, con le ossa all’esterno, per proteggermi da quelle cose spaventosamente affilate. Pesci con punte affilate e cose simili. Mi sento vulnerabile.


segno. A volte ridipingo, altre volte, se va bene, lascio così. La tua galleria espone lavori anche di altri Adams, Tristan e Alyssa. Hai figli?

Sì. Io e mia moglie Heather ci siamo sposati alle Seychelles dopo esserci incontrati in Kenya 40 anni fa. Abbiamo cresciuto i nostri bambini qui a Mahé, tra il giardino botanico e le galline che covano uova blu. Una delle gioie della mia vita è dipingere con Trystan e Alyssa in giardino. Descrivi le Seychelles in una parola.

Rinascita. Non un paradiso idilliaco o un eden?

No. Rinascita è appropriato. Perché qui ritrovi un'altra volta te stesso a contatto con la natura e ti riconnetti con le cose più importanti della vita: aria pulita e cose create alla perfezione. Si, le foto dicono solo metà della storia. Vorrei tanto che i turisti lasciassero le loro macchine fotografiche. Prendete qualche foglio e delle matite e provate a catturare così le vostre emozioni. Stai dicendo che dovremmo dipingere?

Tutti fanno foto in digitale e poi dicono che ci faranno qualcosa dopo, ma lo fanno raramente. Quindi consiglierei di portare un bel po' di colori e buttare giù qualcosa sulla propria esperienza emotiva. Non venite qui a cercare il tesoro. Create un tesoro da soli. Scopri la premiata arte di Michael su michaeladamsart.com

Non sono ancora abituato a... NIENTE MANO PER MANO

I giovani innamorati non vanno mano per mano qui. C'è diffidenza tra i sessi e la provo a raccontare nei miei dipinti. La storia del Giardino dell'Eden è abbastanza complessa. LE SCARPE CHE INDOSSI

I confini della nostra piccola capitale Victoria sono ancora definiti dalle scarpe che la gente porta. Quando si va in città sostituiscono le loro infradito con scarpe normali. NON MANGIARE MAI FUORI

Le persone erano solite dare le aragoste ai loro maiali. Adesso, nessun abitante delle Seychelles andrebbe in un ristorante ad ordinare un'aragosta. Sono troppo costose. Ma non vanno comunque a mangiare fuori, mangiano fin troppo bene a casa. 19


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ECCO PERCHÉ NON NE ABBIAMO ABBASTANZA...

DEI BUNGALOWS DI

TAHITI {Iniziate ad organizzarvi o a sognare}

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JON WHITTLE

BORA BORA, Four Seasons Resort

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I BUNGALOWS DI TAHITI

BORA BORA, Hilton

ra un lunedì mattina, durante una riunione quando il photo editor di Islands, Lori Barbely, iniziò a scherzare. “Che dite se…” ha esordito - perché le cose strane iniziano sempre con queste parole - “andiamo a Tahiti e proviamo tutti i bungalows sull’acqua.” Haha! Bella questa! Ma poi, una settimana dopo, le visite su Islands.com hanno cominciato a superare ogni record dopo la pubblicazione online di una photogallery fatta solo di overwater. Mmm, provare i bungalows. Dovremmo? Nelle prossime 30 pagine, la nostra risposta. Durante il viaggio a Tahiti, Lori ed il nostro fotografo Jon Whittle, separatamente, hanno passato 25 giorni in 19 bungalows sull’acqua. Sono ritornati con 14 conchiglie, 100 diverse opinioni e 10.000 foto stupende, delle quali solo alcune sono in queste pagine. Le altre le troverete mese per mese sul nostro sito Islandsviaggi.it.

E

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BORA BORA

45 min.

RANGIROA TIKEHAU

TAHA’A 30 min.

HUAHINE 1 hour

RAIATEA

MOOREA

30 min.

Papeete TAHITI

30 min.

SALTANDO DI BUNGALOWS IN BUNGALOWS

(Le tariffe per notte sono da intendere per un minimo di tre notti e sono soggette a cambiamenti.)

JON WHITTLE

TAHITI InterContinental Tahiti Vicino all’aeroporto. Ottima fermata quando si hanno voli la sera tardi o per una cosa all’ultimo minuto. 280¤-630¤ Le Méridien Per chi vuole provare un’esperienza su un overwater rimanendo comunque vicino alle comodità offerte dall’isola principale. 530¤ - 550¤ MOOREA Sofitel la Ora Beach Le stanze sono grandi. Il soffitto altissimo le rende ancora più spaziose. 950¤-1.300¤ Hilton L’esterno è proprio come la classica foto di Tahiti – lunghi pontili e distese di acqua cristallina. 520¤- 560¤ InterContinental Molto verde, nessun pontile. Volevo tanto la suite che si affacciava sulla laguna dei delfini. 365¤-530¤ Pearl Bungalows più piccoli con un una bella atmosfera dell’isola (ed un buon prezzo). Grandiose escursioni sul reef. 380¤-460¤ TAHA’A Vahine Island Tre bungalows su un atollo isolato. Incantevoli. 535¤-610¤ Le Taha’a Gli interni sono tra i migliori. La doccia è così bella che non ho resistito a farmi un autoscatto al suo interno (non pubblicato). 515¤-900¤ RANGIROA Kia Ora Resort Immersioni favolose sull’atollo più bello. 925¤

Questo è realmente un lavoro

BORA BORA St. Regis Pensate in grande a stanze fuorimisura e ad abbondanti quantità di specialità Tahitiane sul buffet. 850¤-10.200¤ Four Seasons Lavatrice ed asciugatrice gratuite su ogni pontile. Loro pensano ad ogni cosa. 780¤-2.590¤ Hilton Gli unici bungalows overwater a due piani (sono proprio delle ville) nel Sud Pacifico. 765¤3.570¤ Sofitel Private Island Un insieme di lagune turchesi e panorami mozzafiato.1.120¤-1.340¤ Sofitel Marara Accesso facilitato alle principali escursioni di terra, come il tour in jeep tra le storiche colline. 860¤-1.150¤ InterContinental Thalasso Il miglior sashimi al tonno di sempre: anche il piatto con cui è servito è fatto proprio con il tonno. 600¤-1.060¤ Le Méridien Unico nel suo genere per lo snorkeling con una laguna piena di tartarughe – perfetto per chi viaggia con bambini. 570¤-970¤ Pearl Ottima scelta per la famiglia. Acque basse intorno ai bungalows e molti pesci nel giardino di corallo. 470¤-710¤ InterContinental Le Moana Soggiornare sull’isola principale di Bora Bora fa risparmiare. 470¤-660¤ Le Maitai Polynesia Il prezzo dice che sei in un hotel. I pesci che nuotano sotto al divano dicono che non ci sei. 330¤

Lori Barbely Photo editor. 6 bungalow testati in 10 giorni; un incontro ravvicinato a mezzanotte con un’iguana a Moorea.

Jon Whittle Senior staff photographer. 13 bungalow testati; 7 voli tra le isole; 4 morsi di tartaruga. 25


I BUNGALOWS DI TAHITI

PRIMA IMPRESSIONE

La vita in un bungalow è diventata realtà proprio in questo punto. Tutto è diventato reale quando il mio fondoschiena è atterrato sulla sdraio del mio overwater a Vahine Island. I pesci nuotavano sotto di me. Il silenzio mi divorava. Stavo volando? — JW 24 26

TAHA’A, VAHINE PRIVATE ISLAND


JON WHITTLE

L’uomo che ha dato vita a tutto ciò

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BORA BORA, Four Seasons

I BUNGALOWS DI TAHITI

La nascita dei Bungalows

La Tahiti che nessuno conosce 28

I N S E N S O O R A R I O D A S I N I S T R A : Z A C H S T O VA L L ; J O N W H I T T L E ; C O U R T E S Y J AY C A R L I S L E ( 2 ) ; D O N A L D M C C A L L U M / G E T T Y I M A G E S

Jay Carlisle, ora ha 78 anni. Vecchio abbastanza per ricordare quando Bora Bora era conosciuta come “Boring Boring” (“noiosa noiosa”), ma giovane abbastanza per ricordare come la costruzione del primo overwater a Thaiti è stata tutt'altro che facile. Prende due birre dal bar al Club Bali Hai Hotel di Moorea e ci dà dentro. “Eravamo laureandi – io, Hugh Kelley e Don ‘Muk’ McCallum. Ci siamo trasferiti qui nel 1960 da Newport Beach, California. Hugh faceva l’avvocato, Muk vendeva articoli sportivi ed io ho lasciato il lavoro da promotore finanziario. Prima del 1967 gestivamo un resort a Moorea ed uno a Raiatea. Vivevamo il sogno. Lavoravamo il giorno e facevamo festa la sera. ‘Ubriachi e felici’ come dice Muk. Ma abbiamo avuto un problema. Il nostro hotel a Raiatea non aveva la spiaggia. Però aveva una bellissima barriera corallina. Fu allora che Kelley disse ‘Che dite se costruiamo dei bungalows sul reef?’ Avevamo visto i Tahitiani pescare, per giorni, su delle capanne sull’acqua. Ci andrebbero i turisti? Abbiamo costruito i modelli usando i tubi dell’acqua. Abbiamo usato i tubi dell’aria per segnare sulla barriera corallina i punti dove effettuare le palificazioni. Siamo poi andati sul fondale roccioso per mettere le fondamenta con il cemento – erano davvero massicce. E finalmente abbiamo costruito i primi tre bungalows sull’acqua. I nostri primi ospiti cominciavano ad arrivare ma… le capanne erano troppo piccole. Però abbiamo visto del potenziale. Il nostro hotel a Moorea acquisì più visitatori ed offriva fantastiche immersioni. Quindi abbiamo costruito bungalows più grandi lì. Improvvisamente tutti li volevano. Era lo snorkeling. Ecco perché i bungalows diventarono così popolari, anche perché costruimmo delle finestre sul pavimento (chiamate “Tahitian TV”). Facevamo pagare 34$ inclusi i pasti. Era nel 1968. La voce iniziò a girare. Arrivarono ospiti come Marlon Brando (fenomenale nelle imitazioni) ed Alber Finnery. Ed ogni richiesta era per quei bungalows. Non c’è voluto tanto prima che i nostri amici dall’Hotel Bora Bora vennero qui con delle domande. Rispondemmo aiutando ad espandere i primi bungalows a Bora Bora nei primi anni ’70. Adesso, abbiamo bungalows sull’acqua abbastanza economici al Club Bali Hai Hotel (da 190¤). Credo che nessuno di noi si fosse immaginato i bungalows di oggi”. 1960-62

1962

TIPICI PRODUTTORI DI VANIGLIA? Jay, Muk e Hugh sono tre dei cinque “espatriati” a Moorea. Dopo che la loro attività di coltivazione di vaniglia fallì, acquistarono un hotel da un abitante del luogo. Non avevano nessuna esperienza nel campo alberghiero. Nacque così l’hotel Bali Hai Moorea.

L'INCONTRO CON LIFE MAGAZINE UNO SCRITTORE ED UN FOTOGRAFO RITORNANO A CASA DOPO AVER PROVATO IL RESORT. LIFE MAGAZINE SCRIVE UNA STORIA. IL TURISMO DI TAHITI ESPLODE.


Ma Jay aveva immaginato questo?

1967

1970-oggi

PRIMI BUNGALOWS SULL'ACQUA I milioni di Americani che hanno visto l’articolo di Life magazine, hanno invaso l’Hotel Bali Hai Moorea. Jay, Muk e Hugh costruiscono un resort a Raiatea. Non ha nessuna spiaggia per i bungalows, ma improvvisano.

I MAGNATE DEGLI OVERWATER DI TAHITI IL TRIO, CHIAMATO “I RAGAZZI DI BALI HAI”, HANNO COSTRUITO BUNGALOWS SU TRE ISOLE. OGGI, DUE DI LORO, MUK E JAY (AL CENTRO ED A DESTRA), GESTISCONO IL CLUB BALI HAI HOTEL MOOREA.

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I BUNGALOWS DI TAHITI

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BORA BORA, Hilton


Preparatevi a spalancare la bocca ancora di più

Le stanze più spettacolari 48 metri quadrati di pontile. Questa è la tipica grandezza di un bungalow. Ci sono una Jacuzzi ed un divano letto qui, perché andarsene?

PRENOTARE CON UN PAIO DI MESI DI ANTICIPO VI FARÀ RISPARMIARE UN BEL PO’ SULLA TARIFFA DELLA SUITE, FACENDO SCENDERE IL PREZZO A CIRCA 1.770€ A NOTTE (TASSE ESCLUSE).

JON WHITTLE (3)

NO, È UN PALAZZO. I 300 metri quadrati della suite presidenziale al Bora Bora Hilton, includono una piscina, due piani ed un enorme “stanza del benessere”. Se sei qui, già dovresti sentirti meglio.

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I BUNGALOWS DI TAHITI

LE MIGLIORI STANZE CON VISTA Quando mi sono svegliato al Bora Bora Hilton alla vista del Monte Otemanu, ero certo di aver visto un po’ di paradiso – niente può essere più bello, no? Sbagliato. Tre giorni dopo, al Four Seasons, ho scattato delle foto all’alba con il sole che dipingeva quella stessa montagna. Ho pensato, “Il mio lavoro qui è finito.” - JW

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BORA BORA, Four Seasons


JON WHITTLE

Esclama "wow" ancor prima di essere uscito fuori

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I BUNGALOWS DI TAHITI

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MOOREA, Sofitel la Ora Beac h


Quando è ora di alzarsi ed andare

Interni da favola

L O R I B A R B E LY ( 2 )

Dopo aver provato tre bungalows durante il mio viaggio, ho notato una cosa che li accomunava: le stanze erano meravigliose come me le aspettavo ma ad avermi strabiliato ancora di più era stato il panorama. Restare dentro è un peccato, a meno che non sei in luna di miele (la maggior parte delle persone qui, al Sofitel la Ora Beach di Moorea, lo erano; io non di certo). La zanzariera per i mosquitos si allungava dal letto fino al soffitto, il più alto che avrei visto nel viaggio. Una morbida sedia mi ha anche invitata a guardare i pesci attraverso il pavimento. Per la prima volta in realtà sono rimasta dentro, prima di mettere piede sull’incredibile veranda che vedete qui. Eh sì, potrei starci un bel po’. – LB

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I BUNGALOWS DI TAHITI

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I mezzi di trasporto delle isole


Strani spuntini

In giro, stile Tahiti Nel corso di due settimane mi sono spostato tra sette lagune saltando di aereo in aereo ma non ho mai usato un bus o una navetta. Non ho nemmeno mai sentito una macchina suonare il clacson. Il trasporto è molto diverso su queste isole. Ad esempio: CANOE Ho visto degli isolani cucinare del cibo da asporto sulle canoe. Ho visto un pescatore pagaiare lentamente in canoa al tramonto. Quindi è stato un enorme piacere prenderne una a Le Méridien di Bora Bora per dirigermi verso un’incantevole oasi marina. Fin quando il capitano della barca mi ha detto “Buttati!” Cosa? L’acqua era piena di squali. Ma il capitano stava dicendo lo stesso anche a dei bambini. Questa è sicuramente l’escursione per famiglie più famosa a Bora Bora. Mi sono buttato dalla canoa come mi aveva ordinato. Non lo dimenticherò mai. BICICLETTE I pontili dai bungalows ai bar sono lunghi. Da quando sono arrivato al Pearl Beach di Bora Bora, la fatica sulle gambe si è fatta sentire. Sì, povero me. Ma pensate a quelli che ci lavorano, devono andare a piedi. Poverini. Durante la mia prima mattina trascorsa qui, ho visto una bici fuori dalla mia stanza con un

cestino pieno di biancheria pulita. Una governante mi ha sorriso ed ha pedalato via. Perché ci ho messo così tanto a notare le biciclette ed a capire che sono disponibili anche per gli ospiti nella maggior parte dei resort? Lezione: muovetevi come si muovono gli abitanti locali. AUTO Qui si viaggia più via mare che con la macchina. Per me, dopo due settimane di canoa, traghetti e pinne da sub, guidare è stato piuttosto strano. Nell’occasione in cui ho guidato la mia piccola macchina francese a Bora Bora verso il monte Otemanu, la strada era vuota. Una gita on the road epica, sì, ma non vedevo l’ora di ritornare al mio bungalow per rinfrescarmi. WATER TAXI L’autista di questo taxi “acquatico” stava cantando. Che cosa bella. Stava anche suonano un ukulele Tahitiano, cosa che sarebbe stata normale se non avesse dovuto usare entrambe le mani per suonarlo, ciò significa che non aveva le mani libere per guidare. Mi sono dovuto fidare dei suoi piedi per portare la barca dal Bora Bora Hilton al Pearl Beach Resort. La maggior parte dei bungalows sono su degli atolli, perciò questo tipo di barche sono perfette per il trasporto. -JW

JON WHITTLE (4)

UNA GRANDE PANORAMICA DEL VIAGGIO 118 Isole compongono l'arcipelago di Tahiti, sparse in cinque milioni di chilometri quadrati di oceano. Il totale è appena più grande di Maiorca.

Air Tahiti offre dei pass aerei per viaggiare tra le isole. Uno dei pass vi permette di muovervi tra 9 isole al costo di circa 535€.

10 Notti è la media dei viaggiatori Americani che soggiornano qui, con la metà delle notti in bungalows. I Francesi restano qui in media per 29 notti.

Bora Bora è l’isola più popolare. Un itinerario tipico è fatto di cinque notti a Bora Bora, tre a Moorea e due a Tahiti.

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I BUNGALOWS DI TAHITI

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BORA BORA, Le Méridien

JON WHITTLE (2)

Il più sostenibile

Non mi ha fatto male ma ho dovuto soffiarci sopra. Una giovane tartaruga marina stava provando a portarmi via il dito. “Oh le piace giocare”, mi ha detto uno dei “dottori” di tartarughe che si trovava dalle parti della laguna privata di Le Méridien. Mi ha detto questo mentre cercava di calmare un bisticcio tra due bambini nella vasca. Mi tuffo di nuovo. Fare snorkeling a Tahiti è veramente divertente, è molto più di una semplice attività ricreativa. Gli abitanti dell’isola tengono moltissimo all’oceano ed a quello che si trova al suo interno – ed i turisti dovrebbero fare lo stesso. Al Pearl Beach di Bora Bora, i biologi marini usano la corrente elettrica per stimolare la crescita della barriera corallina. Qui a Le Méridien, una parte del guadagno ricavato dai turisti viene devoluto per riabilitare le tartarughe marine malate o ferite. Le mie dita fanno da testimonial al programma: sta funzionando. – JW

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I BUNGALOWS DI TAHITI

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BORA BORA, InterContinental Le Moana

È un bungalow standard questo?

LO STAFF PIÙ AMICHEVOLE

SEI

CIAO JON! ERO MERAVIGLIATO DAL FATTO CHE OGNUNO RICORDASSE IL MIO NOME, ED È PRATICAMENTE TUTTO QUELLO CHE HO RACCONTATO A MIA MOGLIE QUANDO SONO TORNATO A CASA DOPO 15 GIORNI. – JW

JON WHITTLE (2)

le lingue parlate dallo staff del Le Moana: Inglese, Francese, Spagnolo, Tedesco, Giapponese e Italiano. Tutte nello stesso modo: allegro.

LA FAMIGLIA CONTA molto qui. Tanto è vero che scambio una donna del posto per la mamma di un bambino che stava facendo snorkeling. Lo staff offre anche un servizio di baby-sitting. La soddisfazione della famiglia è presa sul serio. Voto: 10 e lode

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I BUNGALOWS DI TAHITI

I PIÙ GENEROSI Alcuni bungalows sono grandi quanto delle camerate. Quindi appena ho visto l’ingresso, la cabina armadio e l’enorme bagno del mio bungalow al St. Regis, ho pensato subito che avessero commesso un errore e che mi avessero dato la suite del proprietario. No, era una camera standard. “Ho bisogno di te ora” ho scritto a mia moglie. “Ed anche di tutti i nostri animali”. - JW

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BORA BORA, St. Regis


JON WHITTLE

Il pi첫 bel panorama dalla veranda

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I BUNGALOWS DI TAHITI

MOOREA, Pearl Resort

LO SNORKELING MIGLIORE Dobbiamo essere sinceri qui: lo snorkeling a Tahiti è bello, molto bello. È come arrampicarsi sulle montagne in Nepal. La maggior parte dei resort includono maschere e pinne con asciugamani e saponette. Quindi il fatto che il Moorea Pearl spicca rispetto agli altri, è un grande complimento. Svegliarsi è tipo: salta dal pontile. Aggiusta la maschera. Guarda i coralli sotto al bungalow. Perdi il conto delle specie di pesci che ti nuotano intorno (il resort dice ce ne sono 75 diverse qui). Nuota qualche metro dalla veranda. Guarda il fondale abbassarsi fino a 10 metri. Butta uno sguardo sulle tartarughe, sui delfini e sulle razze – hey, stanno venendo a giocare. Fare snorkeling all’Hilton ed all’InterContinental di Moorea è stata un’esperienza di prim’ordine ma l’acqua intorno al Pearl è qualcosa al di fuori del normale. - LB

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J O N W H I T T L E ; L AT O O P P O S T O : L O R I B A R B E LY

Il meglio del resto

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I BUNGALOWS DI TAHITI

COMFORT PIÙ ECLATANTE È molto comune tra i resorts avere un codice di abbigliamento ed è il motivo per cui Jon e Lori hanno chiamato il servizio in camera più del solito. D’altra parte l’abbigliamento più casual che hanno visto è stato quello del ragazzo che pagaiava sulla canoa e soffiava nelle conchiglie all’InterContinental Thalasso (in basso a destra). La bandana ed il nastro sotto al collo erano più o meno la stessa cosa di quello che aveva attorno alla vita. DIFFICILE DA CREDERE Lori insiste con il fatto che non ha mai sfiorato il tavolo dei massaggi al Sofitel di Moorea (in basso a sinistra). “Credo sia la migliore spa all’aperto, in parte per l’acqua fresca della piscina privata”. Sembrava molto rilassata quel giorno su Skype. L'"ALTRA" VISTA SULL'ACQUA Potrebbe mai esserci in qualche altro luogo un servizio più sottovalutato di una piscina a Bora Bora? Ogni laguna è una piscina. La piscina all’InterContinental Thalasso (in alto a sinistra) ha attirato l’attenzione di Jon per la sua struttura “infinita”, un tutt’uno con il colore del mare all’orizzonte. Quindi anche se non è la piscina più grande sull’isola, è perfetta.

CONFESSIONI ANONIME L’eccesso di salsedine fa qualcosa di magnifico agli involtini della cena. Ma questo non è il motivo per cui ne ho rubati ben 16. Li avrei dati ai pesci sotto il mio bungalow.

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Interazione con gli ospiti. Le prime quattro volte che mi è stato chiesto di partecipare ad una danza Tahitiana, ho rifiutato. Poi ho ceduto.

I CIBI PIÙ BUONI Jon ha mangiato la specialità locale, a base di pesce crudo, ben otto volte.Il suo preferito era quello servito in un cocco diviso a metà al Four Seasons di Bora Bora (in alto a destra). “Sono abbastanza sicura che la pancetta che ho mangiato a colazione in ogni resort era ben diversa da questo”. I BAR PIÙ SOBRI Il Miki Miki bar a Le Méridien Bora Bora è stato costruito per sembrare come la prua di una nave piena di ubriachi. Il latte al cioccolato tenta molto, così come la splendida vista della spiaggia di sabbia bianca e del monte Otemanu. Se la giocano, più o meno. UNA VASCA CHE TI CAMBIA LA VITA “Sono un tipo da doccia” dice Jon, “ma la vasca a Le Taha mi ha risucchiato. E’ come essere inghiottiti ed avvolti dentro una canoa.Sono finito per farmi, per la prima volta nella mia vita, una foto con l’autoscatto. Completamente vestito.” IL POSTO PIÙ SICURO Il “lagunario” è comune nei resort quanto un lago nel Minnesota. È una laguna bassa e protetta fatta per chiunque voglia fare snorkeling senza andare in mare aperto. In altre parole, ideale per i bambini… o per i fotografi di Islands.

Dieta forzata. Mi è stato detto che il pesce crudo fosse favoloso. Lo stesso per il pane e per i dolci al cocco. Il problema per me a Tahiti è che non adoro il cocco.

Accidenti! Questo sono io quando stavo controllando i prezzi dei bungalows (guarda pag. 23). Dopo averli provati, il mio responso è diventato “Wow!”

I N S E N S O O R A R I O D A S I N I S T R A I N A LT O : J O N W H I T T L E ( 3 ) ; L O R I B A R B E LY

Il meglio di tutto il resto


I momenti delle isole

Ed i preferiti su tutti

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I BUNGALOWS DI TAHITI

IL MIO BUNGALOW N°1... Durante il mio dolcefarniente qui, ho finito con l’amare i pontili e le finestre sul pavimento. Nonostante all’InterContinental di Moorea non ci fossero, questo resort è in cima alla lista dei migliori bungalow perchè: 1. Non è finto. I bungalows sono costruiti su dei cordoni di sabbia. Dei piccoli ponti li connettono, altrimenti si cammina su dei sentieri (non di Trex). 2. Privacy. Dato che la base è una striscia di sabbia, le palme e le altre piante esotiche crescono tra i bungalows. Quali vicini? 3. Vita marina. Non sono brava con le tartarughe ma ho saputo che la riserva delle tartarughe marine del resort stava per ricevere, il giorno dopo la mia partenza, 80 piccole tartarughine. 4. Rapporti con la gente del luogo. Mentre ero qui, due gruppi di bambini di una scuola del posto sono venuti ad imparare qualcosa sui delfini ed hanno visitato il centro delle tartarughe. 5. Tramonto. La veranda è fatta per guardare il sole calare. Mi sedevo su una sedia alle sei di pomeriggio per fare esattamente questo. – LB

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MOOREA, InterContinental Resort & Spa


L O R I B A R B E LY ( 2 )

Ma aspettate, c'è un altro bungalow n°1

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I BUNGALOWS DI TAHITI

... E IL MIO N°1 Appena raggiunto questo punto dell’isola di Taha’a, i bungalows sono diventati un trionfo di paglia e portici. Con il mio soggiorno a Vahine, raggiungo un totale di 11 bungalows in 12 giorni (una cosa scoperta sui miei appunti una settimana dopo). Appena la barca ha attraccato ed ho messo piede su Vahine, sapevo che questo posto, bello o brutto, avrebbe spiccato sugli altri. Non ho visto una conchiglia. Non ho visto una golf-car o un buffet. Ed oltre la laguna c’erano solo i bungalows. Dagli Stati Uniti, Tahiti sembra distante 50 anni luce (sebbene il volo di 9 ore da Los Angeles non sia così lungo quanto pensiate). Vahine sembra distante altri 50 anni luce da Tahiti. È dove per me il respiro si è fermato e tutto è rimasto immobile.- JW 48 50

TAHA’A, Vahine Private Island


JON WHITTLE

Un altro punto di vista

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FIJI, Likuliku

ALTRI BUNGALOWS

I bungalow sull'acqua: qualche numero 52

28 Sud Pacifico

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Caraibi

Asia

80 Maldive

PERCHÈ COSTRUIRE QUI? PERCHÉ VICINO ALL’EQUATORE CI SONO CONDIZIONI FAVOREVOLI DETTATE DALLE MAREE E DAL CLIMA. IL SITO OVERWATERBUNGALOWS.NET HA STILATO UNA SERIE DI 137 BUNGALOWS SULL’ACQUA IN TUTTO IL MONDO, INCLUSO UNO IN SVIZZERA.

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Ildei bungalows

overwater si trova alle Maldive


Più vicino di quanto pensi

C O U R T E S Y L I K U L I K U ( 2 ) ; C O U R T E S Y G O L D E N PA L M T R E E

Perché non ci sono più Bungalows? Probabilmente conosci la vista dei bungalows di Steve Anstey. La cover di Island raffigurata in basso è stata scattata vicino al suo ufficio al Likuliku Lagoon Resort. Povero ragazzo. Da General Manager del resort, ha contribuito a creare questa vista sei anni fa, costruendo i soli ed unici bungalows sull'acqua delle Fiji. Si, gli UNICI alle Fiji, anche oggi. Quindi gli abbiamo chiesto: perché non ci sono altri nuovi overwater alle Fiji o in tutto il mondo? “La risposta è semplice: i bungalows sull’acqua sono costosi e richiedono collocazioni specifiche. Devono essere costruiti su atolli o lagune con un fondale di sabbia piatto e circondato dalla barriera corallina. Il fondale piatto assicura protezione dalle correnti. I bungalows inoltre tendono ad essere costruiti dove le maree ed i cicloni sono minimi. Ci sono anche scelte economiche. Occorre realizzare studi sull'impatto ambientale. I materiali per costruire e le attrezzature devono essere valutati attentamente. Servizi quali acqua, elettricità, gas e fognatura devono essere costruiti sotto i pontili e portati a terra. I problemi ambientali sono tantissimi. E lo sono anche gli ostacoli per costruire. Ci sono volute tre costose prove prima che le nostre travi di supporto abbiano raggiunto il basamento. Una volta ho ricevuto una chiamata da un General Manager di un resort qui vicino che mi chiedeva se avessi perso degli infissi in mogano per finestre, perché le aveva notate sulla sua spiaggia durante la passeggiata mattutina. Un barcone che trasportava del materiale era affondato. Tutte le pareti interne sono pitturate e sono a tenuta stagna. Tutti i deck di legno sono insabbiati. La paglia viene sostituita. Tutto questo viene fatto su una struttura da cui non vuoi far cadere niente o inquinare. Abbiamo probabilmente costruito dei bungalows all’avanguardia alle Fiji che ha una percentuale di maree più elevata rispetto alle altre località. Ciò ha forse inibito lo sviluppo di altre strutture sull’acqua nella regione. Ma sono sicuro che ce ne saranno altre. Tutto quello che so è che non riuscirei ad immaginare la nostra laguna senza.”

COPERTINE CON OVERWATER Ogni volta che un overwater è in copertina, si verifica un incremento delle vendite. Un ex editore ha dichiarato “Tutto quello che dobbiamo fare per vendere più copie è mettere qualche bungalow di Bora Bora in copertina.”

BELLA VISTA, EH? IL GOLDEN PALM TREE RESORT IN MALESIA, OFFRE 392 VILLE SULL’ACQUA, CHE LO RENDONO LA STRUTTURA SU ACQUA PIÙ GRANDE AL MONDO. I BUNGALOWS POTREBBERO NON AVERE LA VISTA DI TAHITI MA HANNO UN PREZZO A PARTIRE DA 80€.

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MARE NOSTRUM

Le gemme del Mediterraneo C AVA L L O

B R AČ

El buen retiro dei VIP

Spiaggia, mare ed un bel massaggio: RELAX!

IBIZA

Il mistero di Altlantide è svelato

SARDEGNA

I Caraibi vicino casa

PA N T E L L E R I A

Sapore di... cappero

MYKONOS

A passeggio con il pellicano Petros

Il Mar Mediterraneo, il cui nome significa "in mezzo alle terre", ha una lunga storia risalente a cinque milioni di anni fa, quando un cataclisma fece breccia nel muro di contenimento dell'Oceano Atlantico generando un'enorme cascata di acqua, che diede vita al nuovo mare. Ed è proprio in questo splendido mare, dove si mescolano le culture di tre continenti, che troviamo alcuni tesori più o meno nascosti... le nostre strepitose isole... le gemme del Mediterraneo.

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LE GEMME DEL MEDITERRANEO

Il rifugio "segreto" dei VIP I S O L A D I C AVA L L O

Nelle Bocche di Bonifacio, in acque francesi tra la Corsica e la Sardegna, si trova una bellissima gemma del Mediterraneo: l’isola di Cavallo, definita da alcuni un “pezzo” di paradiso in terra. Fino a poco tempo fa in questa isola privata, meta di vacanze esclusive e rifugio di molti “VIP” tra cui i reali inglesi e gli ex reali italiani, non era praticamente possibile sbarcare o ormeggiare nelle sue vicinanze. Oggi le cose sono un po' cambiate ed è stato addirittura costruito un piccolo porto. L’aria profumata dalle piante di alloro, mirto e ginepro ed il panorama fatto di spiagge deserte incastonate tra le rocce ed il mare cristallino, conferiscono a questo luogo segreto e riservato, un fascino selvaggio ma allo stesso tempo molto curato. Minuti frammenti di corallo rosso e piccole conchiglie chiamate “occhi di Santa Lucia” colorano, in alcuni tratti, la sabbia di rosa. Altro punto di forza dell’isola, che offre circa 15 chilometri di spiagge e splendide calette nascoste, è quello di essere circondata da un mare strepitoso, i cui fondali regalano agli appassionati di diving e snorkeling esperienze a dir poco uniche, soprattutto per l’eccezionale vitalità dell’ambiente marino. Chi volesse soggiornare in questa splendida ed ammaliante briciola di terra può farlo affittando una villa o soggiornando presso l'Hotel & Spa des Pecheurs, unico hotel dell’isola, costruito con pietre locali che si integrano alla perfezione con la selvaggia natura della zona, nel pieno rispetto del paesaggio circostante.

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C O U R T E S Y: H O T E L & S PA D E S P E C H E U R S


LE GEMME DEL MEDITERRANEO

Zlatni Rat: il corno d’oro dell’isola di Brač CROAZIA

Mare turchese, relax in spiaggia, sport, frutta fresca e massaggiatori professionali. Questo non è un sogno ma è il paradiso sulla terra.

FOTOLIA

Incastonata tra il mare cristallino ed il verde dei boschi circostanti, sulla costa meridionale dell’isola di Brač nei pressi di Bol, la spiaggia di Zlatni Rat - corno d’oro in italiano - è una vera gemma della Croazia. La particolarità di questa lingua di sabbia è che, a seconda delle maree e della direzione ed intensità del vento, cambia forma.Come tutte le spiagge croate, fatta eccezione per alcune calette, è formata da ciottoli ma a Zlatni Rat sono piccoli, bianchi e non fastidiosi. Meta obbligata per gli amanti del windsurf e del kitesurf per la presenza di un costante vento maestrale, su questa bellissima spiaggia è possibile anche rilassarsi al sole ammirando il mare turchese. Oltre ad essere una delle più belle e famose spiagge croate, Zlatni Rat è attrezzatissima: lettini ed ombrelloni, bar e ristoranti, servizi e docce a pagamento, chioschi di frutta fresca ed addirittura massaggiatori professionali. Inoltre, dalla spiaggia contornata da una pineta nella quale si possono trovare i resti di una villa romana con un’antica piscina, è possibile raggiungere, dopo una camminata di circa mezz’ora, il centro di Bol. CURIOSITÀ Vi siete mai chiesti da dove viene tutta la pietra usata per costruire la Casa Bianca a Washington o il Palazzo di Diocleziano a Spalato? È venuta proprio da Brač. Proprio ai tempi dei romani, sull'isola di Brač “isola di pietra”, risale l’antica tradizione della lavorazione della pietra che viene ancora oggi trasmessa di generazione in generazione.

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La montagna di Vidova Gora, situata sulla costa sud dell’isola di Brač, con i suoi 778 metri di altitudine, è la vetta più alta su tutte le isole adriatiche. Il nome deriva dalla cappella dedicata a San Vito, le cui rovine - testimonianza dell’esistenza dell’antico culto croato dedicato al dio slavo Svetovid - si trovano ad un centinaio di metri dalla cima.

Da vedere: 1 Vidova Gora 2 Spiaggia Zlatni Rat 3 Deserto di Blaca 4 Grotta di drago

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LE GEMME DEL MEDITERRANEO

Ibiza ed il mistero di Atlantide SPAGNA

Misteri, leggende e storie aleggiano su quest’isola a dir poco sorprendente e nota in tutto il mondo per i suoi straordinari paesaggi, per il mare e le spiagge ma soprattutto per la sua folle vita notturna.

Sicuramente tutti voi avrete sentito parlare della leggendaria Atlantide, il cui mito fu menzionato per la prima volta da Platone. Moltissime storie aleggiano intorno a questo mistero e la maggior parte delle teorie più recenti, indicano la collocazione della misteriosa isola non più nell’Oceano o in luoghi a noi molto remoti ma nel Mediterraneo. Secondo la leggenda, Atlantide sarebbe stata sommersa più di 15.000 anni fa a causa di eventi planetari e ci sono numerose teorie che spiegano come quest’isola sia poi riemersa dalla acque. Molte località vantano o almeno cercano di accaparrarsi il vanto di essere il luogo dove risiede Atlantide. Non tutti sanno che, nel sud-est dell’isola di Ibiza di fronte a Es Vedra e vicino alla spiaggia di Cala d’Hort, esiste un luogo che, per il suo aspetto simile alle scenografie dei film di Indiana Jones, ricorda un’antica città riemersa dalle acque. Atlantis, questo è il suo nome, non è altro che una scogliera a picco sul mare utilizzata secoli fa come cava per la costruzione di ville, torri e mura difensive. Il risultato? Un paesaggio, a dir poco unico nel suo genere, che mostra orgoglioso i segni del tempo, della natura e dell’uomo, dall’epoca dei fenici fino agli anni ’70, quando divenne la “culla” degli hippies che erano soliti celebrarvi rituali di purificazione spirituale. In questa sorta di santuario all’aperto, dove enormi piscine naturali si aprono tra le rocce, è ancora possibile osservare sculture ed immagini sacre lasciate nel tempo dagli artisti locali. Per arrivare ad Atlantis avrete bisogno di una barca. È possibile raggiungerla faticosamente anche a piedi… ma sappiate che non troverete facilmente questo itinerario su una mappa. CURIOSITÀ

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Moltissime leggende ruotano attorno all’isolotto di Es Vedra. Si narra fosse la casa delle sirene che tentarono Ulisse. Molti gli avvistamenti Ufo descritti nel cielo soprastante e pare sia il secondo punto più energetico del mondo. Quando ci si avvicina si ricevono forti influssi magnetici e perfino le bussole smettono di funzionare.

Il sofrit pagès è un piatto tipico dell’isola che tradizionalmente si serve durante i periodi di festa. Gli ingredienti? Carne di agnello e pollo, sobrasada, botifarrón, patate, aglio, alloro, zafferano, cumino, prezzemolo, mandorle tostate e strutto di maiale. FOTOLIA

Da vedere: 1 Cala Conta 2 Cala Bassa 3 Cala Portinax 4 Cala Llonga

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LE GEMME DEL MEDITERRANEO

Cala Mariolu e la foca monaca ITALIA

Grotte, calette, mare turchese, tramonti mozzafiato e curiosi “ladruncoli”. Questo è solo un assaggio dell’Ogliastra, una terra ricca di sorprese e tesori.

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Cala Mariolu, nella località di Punta Ispuligi, è una tra le calette più suggestive del Golfo di Orosei in Sardegna. Il suo nome è legato alla foca monaca chiamata dai pescatori “su mariolu” ovvero “ladruncolo”, in quanto rubava il pescato dalle loro reti. Ma il nome non è la sua caratteristica principale. Quello che colpisce di questa spiaggia è il contrasto di colori e consistenze. La spiaggia, fatta di minuti sassolini levigati di un colore che dal bianco sfuma quasi al rosa, si alterna elegantemente alle circostanti pareti di roccia calcarea. Il tutto incorniciato da un mare turchese, famoso per la sua limpidezza e da un cielo che, nelle giornate di sole, sembra quasi confondersi con le acque all’orizzonte. La zona è ricca di grotte, una delle quali si trova proprio sulla spiaggia e dove è possibile, nelle mattinate particolarmente afose e soleggiate, trovare un po’ di sollievo nella sua ombra. Poco distante si trova inoltre la Grotta del Fico, dove pare si rifugerebbero gli ultimi esemplari di foca monaca. Cala Mariolu è raggiungibile dal mare sia con imbarcazioni private che con uno dei natanti che, giornalmente, offrono un servizio di trasporto da Cala Gonone, Santa Maria Navarrese e Arbatax. La spiaggia è raggiungibile anche via terra ma il percorso è consigliato solo ad escursionisti esperti. CURIOSITÀ L'Ogliastra è una terra ricchissima di sistemi sotterranei. Grazie alle numerose escursioni organizzate è possibile esplorare con casco e lampada come veri speleologi, le tante grotte presenti, come la Grotta di “Su Marmuri”, ovvero di marmo, tra le più imponenti d’Europa con il suo chilometro di lunghezza e un’altezza media di 35 metri.

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I culurgionis sono un piatto tipico dell’Ogliastra, della Barbagia e di Seulo. Una specie di ravioli di farina di grano duro con cuore di patate, menta, pecorino ed aglio. Il ripieno varia a seconda della zona. Hanno forma oblunga a mezzaluna ed un aspetto che ricorda la forma di una spiga. Un tempo venivano preparati per le festività di tutti i santi.

SARDEGNA Da vedere: 1 Cala Mariolu 2 Cala Goloritze 3 Santa Maria Navarrese 4 Grotta del Fico

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LE GEMME DEL MEDITERRANEO

Pantelleria e le sue piccole gemme verdi ITALIA

Isola che preferisce al mare la terra ed i suoi frutti. Isola di tradizioni antiche e lontane. Isola dai colori forti e dai sapori vivaci. Isola "vulcanica" e strepitosa!

Con la sua grande ricchezza naturalistica fatta di laghi vulcanici, grotte, altipiani, sorgenti termali e favare, Pantelleria è un luogo di una bellezza ricercata che colpisce immediatamente. Isola del vento e dei dammusi, che al mare preferisce la terra e dove l’agricoltura rispetto alla pesca rimante la principale fonte di sostentamento, Pantelleria nasconde molti tesori. E proprio dalla terra ne deriva uno: la pianta del cappero. Geograficamente molto più vicina all'Africa, tra la Sicilia e la Tunisia, questo piccolo fazzoletto di terra, gode di un connubio vincente per la pianta del cappero: il suolo di origine vulcanica ed un clima caldo e ventoso. Amante del sole e del caldo asciutto, le piante di cappero si sono diffuse ovunque sull’isola. Tra la fine di maggio e settembre inizia la fioritura di questa pianta e con essa la raccolta dei boccioli che, non ancora aperti, devono essere raccolti tempestivamente prima dell'alba ed appena germogliati. Quelli di dimensioni minori diventano, dopo la maturazione, il prodotto migliore. Una volta raccolti i capperi vengono messi in salamoia a maturare nel sale marino. La maturazione è un passaggio obbligato per il cappero poiché mangiato fresco risulterebbe amaro e di gusto sgradevole. Conservati rigorosamente sotto sale, i capperi di Pantelleria rappresentano l’ingrediente tipico di molti piatti della cucina siciliana come, ad esempio, la caponata di verdure chiamata sull’isola “sciakisciuka” e l’insalata pantesca.

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CURIOSITÀ Il metodo utilizzato dai panteschi per incrementare la coltivazione dei capperi consiste nello "sparare" i semi di cappero con una cerbottana tra le fessure dei muri o tra le tegole dei tetti delle case.

Nella zona meridionale di Pantelleria, tra scogliere a strapiombo sul mare alte fino a 300 metri, è possibile ammirare la Balata dei Turchi. Una bellissima e selvaggia baia, caratterizzata dalla presenza di un enorme e levigato lastrone di roccia lavica che, degradando sul mare, veniva utilizzato come approdo naturale dai pirati.

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Da vedere: 1 Lago di Venere 2 Salto della vecchia 3 Balata dei Turchi 4 Arco dell'Elefante 5 Scauri

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LE GEMME DEL MEDITERRANEO

Il lato chic di Mykonos GRECIA

Tradizionale, romantica, affascinate e modaiola. Questa è Mykonos. Non una semplice isola ma un vero e proprio patrimonio culturale di inestimabile valore.

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La Piccola Venezia, il cui nome originale è Alefkandra per il suo antico utilizzo come lavanderia dalle donne dell’isola, è forse uno dei luoghi più romantici e nostalgici di Mykonos. Questo quartiere, a ridosso del mar Egeo nella parte est della Baia di Chora Mykonos – tra la spiaggia di Alefkantra e l’antico quartiere del Castello – sembra testimoniare l’influenza della Repubblica Veneziana nelle Cicladi. Le antiche casette bianche affacciate sul mare, un tempo dimora di pescatori, marinai e capitani di vascello con gli anni si sono trasformate in residenze private, taverne e locali alla moda. Nascosti tra i vicoli e le stradine, dove cespugli di bouganville accendono di colori ogni angolo, numerosi negozietti di souvenir e di prodotti artigianali si alternano a tipici ristorantini dove è possibile assaporare gustosi piatti a base di pesce. Finestre e porte con accesso diretto sul mare, balconi fioriti dipinti con l’inconfondibile colore blu delle isole Greche, talvolta interrotto da sprazzi di pittura rossa, disegnano il panorama con un affascinante tocco decadente. Un luogo ideale per una passeggiata al tramonto, per una cena tradizionale o per passare una splendida serata sotto il cielo stellato della Grecia. CURIOSITÀ Se si continua a piedi verso nord, attraverso le tortuose stradine della Piccola Venezia, si arriva alla Chiesa della Beata Vergine Parapor Paraportianì, il luogo di culto più famoso dell’isola. uesto edificio, simile ad una formazione rocciosa, possiede quattro cappelle ed una quinta ad un piano superiore, a cui si accede attraverso una scala esterna.

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Mykonos ha una mascotte: il pellicano Petros. Ritrovato nel 1954 dopo una tempesta che si era abbattuta sull’isola, Petros vi si insediò stabilmente scegliendo come dimora il lungomare ed il quartiere di Little Venice, dove ha passeggiato fino alla morte. Per continuare la tradizione, gli abitanti dell’isola hanno adottato un nuovo pellicano.

Da vedere: 1 Alefkandra 2 Chiesa di Panagìa Paraportianì (Kastro) 3 Mýkonos (Hóra) 4 Playa Super Paradise

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TRINIDAD in

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ASSAGGI in un GIORNO

Salta a bordo del taxi culinario più selvaggio del mondo. Ma mettiti comodo e presta attenzione. Stiamo per essere sommersi di roti, doubles, curry e callaloo – 11 ore a caccia del miglior cibo di Trinidad – senza mollare i sedili.

Di ANN VANDERHOOF Foto di ZACH STOVALL

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ono le 9:45 di mattina a Port of Spain, Trinidad. Jesse James (sì, questo è il suo vero nome), cerca di far entrare il suo minibus argentato in uno spazio ristretto, un’area di fermata davanti ad un edificio arancione. All’apparenza un luogo del tutto inappropriato per una colazione. Forse è l’insegna di cattivo gusto, con la testa di un bufalo stile cartone animato che, appesa fuori sulle finestre chiuse e sulla porta recita: “Zuppa di zoccolo di mucca”. Manzo al curry? Certo. Torta di carne trita? Nessun problema. Ma questo stile... come dire, "umile"?...non so se fa per me. Non ho trattato per questo quando mi sono iscritta al “Taste T&T” tour di Jesse – una giornata piena, un’immersione per riempirsi la pancia con tutte le specialità di Trinidad e Tobago. Nessun paese caraibico esprime tante influenze culinarie, né tantomeno attrae tanti turisti esperti di cibo come Trinidad. Davvero zuppa di zoccolo di mucca? “Alcuni di voi stanno scuotendo già la testa”, dice Jesse. “Ma Trinidad è famosa per questo. Dovete FLORIDA provarla”. Si infila nella porta poco rassicurante e ritorna con un contenitore enorme AT L A N T I C OCEAN di zuppa. “Ho chiesto al ragazzo di metterci molti pezzi. La proveremo a breve”. Le dieci persone che sono con me nel pulSangre Grande • mino – Americani, Canadesi, Australiani Port of Spain e Inglesi – non sono affamate. • Manzanilla Bay Siamo stati con lui un’ora e ci ha già sfamati con tre “Trini breakfasts” ovvero colaTRINIDAD zioni tipiche dell’isola: insalata di merluzzo, chiamata buljol, insalata di aringa affumiASSAGGIA TRINIDAD cata (entrambe tra un pane molto spesso, L’isola include una una sorta di pane cotto al forno ma che fusione di varie cucine. può essere anche fritto), ed infine uno stuGli schiavi africani fato di fegato di pollo su del pane cotto al hanno iniziato a bollire forno, a base di latte di cocco e con una in pentola. spolverata di cocco fresco. Gli indiani dell’Est hanno poi aggiunto il curry. Lo ammetto, anche se sazi, stiamo assagGli immigrati Cinesi, giando tutto, passandoci piatti di plastica Portoghesi, Libanesi per tutto il bus. Quando Jesse ha promesso e Siriani, hanno poi 50 assaggi, non intendeva far contare insaporito il tutto. Dei 1,4 milioni di resianche il sale e lo zenzero come due di quedenti, il 40 per cento sti. Il Buljol è uno. Il fegato di pollo è un sono originari dell’Inaltro. Siamo impazziti? Ho paura che sarò dia dell’est, il 37 per sazia prima dell’una. Lo stesso vale per gli cento sono Africani ed il resto sono un mix di altri. “Ero stato avvertito di non mangiare nazionalità. dopo pranzo ieri”, dice il ragazzo seduto davanti a me che, per quanto si dà da fare, mi fa pensare ad un cameriere. Infatti non appena Jesse taglia il pane sulla mensola del van, lui subito ci passa dietro i piatti. “Parla con me” dice Jesse. “Come va per ora?” Mmm, Mmm ed ancora (stranamente) Mmm... normalmente sto lontana dal fegato di pollo. Uno degli Australiani, tuttavia, getta di nascosto il buljol nell’immondizia del minibus. “E’ piccante” dice. In effetti è veramente piccante – buljol in creolo significa “bocca incendiata”. Io e la ragazza affianco a me, Sari, concordiamo che il nome è perfetto. “Buon inizio, Jesse. Cosa c’è dopo?” 68


Secondo la guida Jesse James, il suo tour Taste T&T sorprenderà anche i più appassionati di cibo, con brillanti fusioni di gusti e curiosità sull’isola. 69 65


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Serve con un mestolo quello che speravo si fosse dimenticato, zuppa di zoccolo di mucca, uno dei tre piatti con cui gli stranieri hanno problemi. A Trinidad, tutti sembrano essere ossessionati dal cibo: “amiamo “Cosa pensi che sia?” mi chiede Sari, con in mano un cucchiaio la nostra pancia” mi ha detto uno del posto. Il quarantenne Jesse con un pezzo viscido preso dalla pentola. “Credo sia un pezzo spicca tra i tanti, chiamatelo ad ogni ora del giorno e della notte viscido…” le rispondo. Non posso di certo dire di non veder l’ora (non preoccupatevi, ha un taxi ed una compagnia di tour) e pro- di assaggiarlo. Un tipo che ho incontrato era entusiasta della zuppa babilmente capirete che è nel bel mezzo di qualcosa di delizioso. – soprattutto della parte dello zoccolo molle e gelatinosa da mastiChiedetegli di persona qualcosa sulle specialità Trini e vi rispon- care – quindi mi avvento sul piatto. Il brodo è denso, sostanzioso derà “Adesso parliamo seriamente!” consigliandovi sicuramente ed indubbiamente saporito. I fagottini di farina, i pezzi di carota, i codini di maiale al barbecue, dopo essersi dato una bella pacca di patata ed i “fichi verdi” (cucinati nell’amido delle banane) sono sulla sua pancia. deliziosi. I pezzi gommosi di zoccolo sono… beh… pezzi. Gli altri Ci ha spiegato le regole della giornata prima che del cibo ci fosse due piatti che danno problemi ai visitatori passato sotto mano. stranieri secondo Jesse? Code di maiale Dalla colazione a base “Assaggeremo cose esclusivamente locali. Non avrete mele o uva arrosto e zampe di gallina marinate. Come di doubles (pagina a – non le coltiviamo qui. Ogni viaggio è differente in base al cibo la zuppa di zoccolo, entrambi i piatti sono fianco a sinistra ed al centro) ai particolari che troviamo.” nati in una cultura nella quale nessuna sapori come la zuppa Va avanti senza perdere tempo: “Mamma, che torta hai fatto?” urla parte dell’animale viene sprecata. di zoccolo di mucca mentre sorpassiamo una baracca su quattro ruote – una cucina “Alcune persone hanno la fobia delle code (pagina a fianco in ambulante – vicino al lato della strada di Port of Spain. Urlando lei di maiale per la loro… posizione sul maiale” alto a destra) al tortino di maccheroni (in risponde: “arriva, arriva ora!” e, un momento più tardi, lui ci porta dice Jesse. Questa volta sono fuori peribasso) - mangiare è un colo, dato che non mangio maiale. Sono un mucchio di fagottini fritti ripieni sia di carne tritata piccante orgoglio nazionale. Con che di patate e formaggio con aglio. pronta per le zampe di gallina ma, sfortusapori variegati quanto “Un abitante di Trinidad potrebbe mangiarsene due o tre di queste natamente, sono finite. “E' cibo che si trova la composizione, gli per colazione”, afferma. Noi? Un morso di ognuna. Basta mangiare nel weekend”, dice Jesse alzando le spalle. isolani assaporano ogni singolo boccone. lentamente. Ed aggiunge: “Abbiamo tanta strada da fare quindi, tranne per alcuni momenti in cui potremmo sgranchirci le gambe, mangeremo sul bus. Nell’arco della giornata, mentre ci muoviamo da una parte all’altra dell’isola, noterete come il cibo cambierà. Adesso, siamo nel lato nord-ovest, abitato da gente di discendenze africane, quindi stiamo assaggiando del cibo Creolo”. Ma i confini sono flessibili e sebbene ci troviamo ancora a Port of Spain, ci aspetta una colazione in stile India dell’Est. Ci aiutiamo con della sada roti (una specie di pizza) per accompagnare la zucca ed i fagiolini al curry, un piatto di melanzane piccanti chiamato baigan chokha e delle striscioline di gombo fritte dette okra. “E’ molto salutare”, dice Jesse con un gran sorriso, “ottimo per il di dietro! Intendo nel senso della fortuna ed eccellente anche per le prestazioni sessuali”. Successivamente, ci lasciamo la capitale alle spalle e ci allontaniamo da tutto. Quando qualcuno chiede informazioni riguardo le persone che tagliano la legna lungo la strada, Jesse spiega che sono parte di un programma di miglioramento attuato dal governo: “è uno strumento politico. Quando il denaro arriva ai lavoratori, è già passato attraverso tre paia di mani, ed un po' resta sulle dita di ognuna”. Questo discorso è decisamente colloquiale, non come un discorso preconfezionato da guida turistica. “Voglio che andiate via con la vera natura del territorio e capiate l’isola e la sua gente.” Ore 11:00 “E’ ora di mangiare qualcosa”. Serve con un mestolo quello che speravo si fosse dimenticato, zuppa di zoccolo di mucca, uno dei tre piatti con cui gli stranieri hanno problemi. “Solitamente piace la zuppa, ma non molto i pezzi viscidi.” 71


Ernate porum res Ogni mattina molum excearum presto da Mitra utat.Sa ea idus and Leela’s, si magnistcucinano pores i channa modit voluptaest (ceci) per il ripieno autaectum dei eiundoubles e si tet velespreparano eici tem in num quo inihit, (destra) i saheena 64 72


I TRE PIATTI MIGLIORI DI TRINIDAD SECONDO ANN

1. Saheena

Un involtino di callaloo (una sorta di spinacio) e pisellini triturati con un pizzico di tamarindo o salsa di mango. Aggiungete un po’di peperone arrosto: paradiso.

2. Doubles

Del soffice pane avvolge dei channa (ceci) al curry conditi con un cucchiaio di tamarindo o mango e un po’di pepe. E' la cosa migliore quando ogni morso ha tutti i sapori.

3. Tortini di ananas

E' magia a Trinidad quando si uniscono frutta fresca con succo di lime, peperoncino, sale, aglio e chadon beni, un cugino di primo grado del coriandolo. Impossibile resistere.

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Mentre assaggiamo, richiama l’attenzione con Poche persone al Mitra and Leela’s, alcune domande: “se vi siete persi a Trinidad, significa che è presto come capite qual è il nord?… guardate verso le molto presto. Situato montagne più alte, le Northern Range”. a Sangre Grande, il “Cosa tiene quella statua nelle sue mani?” ristorante è rinomato per i migliori doubles Rispondiamo: “una mazza da cricket”. “La stadell'isola. Sarebbe tua – continua Jesse – è Brian Charles Lara, come dire i migliori un famoso giocatore di cricket di Trinidad”. bagels di New York. Ed ancora: “siete affamati?”, una serie di “sì!” sarcastici dirompe nel pulmino – l’ultima volta che abbiamo mangiato è stata ben 20 minuti fa. Si ferma in un parcheggio di fronte ad un piccolo ristorante della città di Valencia. Alla prossima fermata dobbiamo provare il pelau, un piatto di riso accompagnato solitamente con pollo cucinato nel caramello (“Oh mio dio” esclama Sari). Puoi aspettarti di sicuro le ossa nella cucina di Trinidad, “è proprio lì il sapore” spiega Jesse. Nessun osso alla prossima fermata. Vicino alla città di Sangre Grande, in un edificio blu di fronte ad una casa con un enorme cancello, troviamo il Mitra and Leela’s. Le auto parcheggiate fiancheggiano la strada. Mitra e sua moglie, Leela, hanno una buona reputazione per il miglior cibo fritto dell’India Orientale. Qui trovo il mio Santo Graal: saheena, un medaglione piatto, ben fritto, di foglie di callaloo, con una piccola spruzzata di salsa di peperoni piccanti sopra. Insopportabilmente, divinamente delizioso. Ne voglio un altro ma Jesse insiste che devo provare anche quelli doppi. Abbuffata per colazione, spuntino di metà mattina e snack per il pranzo: i doubles – ceci al curry in mezzo a due dischi di pane tipico dell’India Orientale – un must nazionale.“Condividerò i miei doubles con Sari”, gli dico. Jesse mi lancia un’occhiataccia. Qui si dice che questo piatto si chiama così perché non puoi mangiarne solo uno.

Jesse insiste che devo provare i loro doubles — ceci al curry tra due fette di pane fritto dell'India Orientale.

Nel gruppo abbiamo un Cileno. Non è contento della poca salsa. Faccia rossa, occhi lucidi, sta sorridendo alla grande – il peperone piccante gli ha sprigionato un rilascio di endorfina. Mitra gli regala una bustina di plastica con dell’eccezionale condimento di peperone arrosto. Nel frattempo, qualcuno commette il grave errore di dire di aver mangiato dei doubles in un quartiere di Grenada. “Grenada - dice Jesse – non fa niente di buono come Trinidad”. E’ meglio non farlo parlare della superiorità del cacao di Trinidad. Successivamente passiamo nel centro dell’isola, noto per i semi di cacao che ornano gli alberi. Jesse ne ruba uno – beh non proprio: ci fa notare che stiamo camminando su una strada di un suo familiare, quindi tutti cominciano a sgranocchiare i chicchi di cacao dai baccelli; per poi assaggiare dei pompelmi freschi direttamente dall’albero. Per tutta la mattinata, Jesse ci ha distribuito frutta come detergente per la bocca. Abbiamo assaggiato un frutto, croccante ed aspro come una mela, chiamato pommerac. Poi la carambola nota come il “cinque dita”, le cui fette sono a forma di stella ed il sapore, un po’ acidulo, ricorda 75


Jesse tira fuori il pranzo. Stufato di manzo, squalo fritto, ventriglio di pollo al curry, mango al curry... e ci dice di mangiarlo con le mani, come fa lui.

quello di una pesca fibrosa. Infine dei dolci Jesse James ama e verdi mandarini portoghesi, cugini dei mangiare e condividere il miglior cibo nostri mandarini (originariamente imporda strada dell'isola. tati a Trinidad dal Portogallo). Mentre il suo tour Sono freschissimi, raccolti questa mattina, culinario è nuovo, le tanto che mentre li sbuccio, gocce di succo sue sfide no. Agli ospiti viene detto profumato si spargono nell’aria. di prendere un solo Altre due domande da Jesse appena morso di ogni piatto fiancheggiamo la costa Atlantica:“molti offerto durante il Rastafani vivono in questa parte dell’isola, tragitto fino a 50 assaggi. Giusto. ciò significa che abbiamo tanta…?” Risposta: “ganja.” E poi, “come va? Pronti per il pranzo?”. Io e Sari stiamo benissimo – specialmente adesso che Testa di Peperone è il nostro “futuro marito”. Per il resto della giornata ha pulito i nostri piatti, così non ci siamo riempite troppo. Ore 13:00. Manzanilla Beach. Grosse onde scrosciano sulla spiaggia così invece di farci una nuotata, decidiamo di passeggiare quando Jesse tira fuori, ebbene sì, il pranzo. Stufato di manzo, squalo fritto, ventriglio di pollo al curry, mango al curry, pollo e capra al curry – e si aspetta che noi mangiamo con le dita, come fa lui. Da vero discendente dell’India Orientale, Jesse è cresciuto mangiando nel modo tradizionale. “Non ho mai usato una forchetta finché non ho incontrato mia moglie Sharon, una ragazza di città”, dice scherzando. Mettiamo la carne su delle fette di focaccia cotta alla piastra – il mio preferito è la piadina (roti) friabile chiamata buss-up-shut.

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Appena prima che sia tolta dalla piastra viene “scorticata” con delle pale di legno fino a che non diventa a striscioline. Poi ecco il dessert: anguria, direttamente dalla pianta. In piedi, vicino ad un campo confinante con Nariva Swamp, ci gettiamo a capofitto sulle fette e un po’ di succo rosa comincia a colarci dal mento. Pensate ad una calda giornata estiva ed alla migliore anguria che abbiate mai mangiato. Poi triplicatela – no anzi, quadruplicatela. Ecco. Ore 15:00. E’ solo questione di tempo e Jesse avverte un calo di zuccheri nel sangue. Allora tira fuori un assortimento di dolci creoli e ne assapora subito uno. “Non ce la faccio più a mangiare”, dice il nostro amico soprannominato “il Cameriere”. Ma subito cede ad una caramella mou al cocco fuso, ad un tortino di cocco e ad una caramella di melassa al cocco, chiamata toloom, “tutto fatto in casa dalla donna che le vende in spiaggia”, dice Jesse, “le cose fatte in casa sono le migliori”. Ma non può offrire sempre il meglio: l’altra cosa che tira fuori dal suo forziere magico sono delle bacche di rosa vendute nei negozi, un dolcetto fritto dell’India Orientale che assomiglia a delle palline con zucchero glassato. Jesse fa una smorfia. “Sono umide, quando le fa Sharon si sciolgono in bocca”. È quasi il crepuscolo quando ci fermiamo all’Harry’s Water Park con i suoi innumerevoli scivoli e piscine. Jesse ci indica il bar per una birra ghiacciata. “Happy hour!”. Sebbene siamo gli unici clienti del bar, i nastri che dividono le file fanno pensare alle folle del weekend e delle vacanze. Ritornati in marcia, è d’obbligo uno spuntino pre-cena, un bocconcino fatto da Jesse: una tortina di ananas calda, mista tra dolce e salato, che i Trini fanno con qualunque frutto sia di stagione. Il contenitore si svuota in un attimo. “Mi sono rifocillato”, dice Testa di Peperone. “Cosa c’è per cena?” Ore 19:00. Code di maiale al barbecue, costatelle di agnello e bocconcini di maiale. Banana fritta alla cannella, insalata di fagiolini e banana. Dopo essersi sgolato a parlare per 11 ore di fila, Jesse ha ancora la voce per un’ultima domanda: “quanti tipi di cibi Trini differenti abbiamo assaggiato oggi?” La risposta non è 50 come Jesse aveva promesso, ma 75, contando anche il gelato fatto in casa e l’ultima fermata del nostro tour... “Cocco allo zenzero per me. Solo una cucchiaiata. Grazie”.

I tour Taste T&T di Jesse sono su prenotazione, solitamente una volta a settimana. Ogni tour offre nuovi sapori. membersonlymaxitaxi.com.


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A L M EN O U N A V O LTA N EL L A V I TA

CANEEL BAY, ST. JOHN – U.S. VIRGIN ISLANDS Nell'isola di St. John, nel cuore del parco Nazionale delle Isole Vergini Americane, si trova uno dei Resort più romantici e suggestivi al mondo: il Caneel Bay. Situato su una penisola privata, lambita dalle acque turchesi del Mar dei Caraibi, questo Resort è un vero e proprio paradiso terrestre. Un paradiso incorniciato da ben sette spiagge private, una per ogni giorno della settimana e ciascuna con una propria particolarità per soddisfare anche l’ospite più esigente. La Honeymoon Beach, per chi è alla ricerca di un luogo romantico, la Hawksnest Beach per chi ama la natura selvaggia, Caneel Beach e Little Caneel Beach per chi viaggia in famiglia ed è in cerca di acque turchesi e divertimento ed infine Paradise Beach e Scott Beach famose per i loro spettacolari tramonti. L’imbarazzo della scelta anche in tema di intrattenimento: sono, infatti, moltissime le attività proposte. Gli amanti degli sport acquatici non avranno il tempo di pensare tra immersioni, snorkeling, windsurf, escursioni in kayak o in barca e persino pesca d’altura. Molte le opzioni anche per le attività di “terra”. Dal tennis al fitness center, dalla possibilità di avventurarsi nel bellissimo Parco Nazionale a quella di visitare la vicina cittadina di Cruz Bay, caratterizzata da negozietti, localini e buonissimi ristoranti. Inoltre il Resort offre la possibilità di effettuare escursioni nelle isole circostanti tra cui St. Thomas, dove gli amanti del golf potranno visitare il Golf Mahogany Run e perché no?... anche cimentarsi nelle tre buche denominate il “Triangolo del Diavolo, e la bellissima isola di Virgin Gorda, altra gemma preziosa del Mar dei Caraibi. E, per chi non fosse ancora convinto, anche se potrebbe risultare impossibile, questo Resort potrà organizzare per voi uno dei momenti più importanti della vostra vita…pensateci bene…sì…un matrimonio da favola o il rinnovo di un’importante promessa di vita insieme. Lo scenario? Beh… una delle sette spiagge o le rovine dello Sugar Mill oppure la veranda della Turtle Bay Estate House. L’unico problema sarà prendere una decisione….e non mi sto riferendo a quella di sposarsi o meno. Ma il Caneel Bay ha pensato anche ai clienti più piccini, con programmi ed attività ricreative ad hoc: spettacoli di magia, passeggiate nella natura ed addirittura caccie al tesoro, un tempo di moda tra i pirati. Anche per i ristoranti c’è un’ampia scelta…ma una particolarità degna di nota è l’Equator Restaurant costruito sulle rovine di uno zuccherificio del XVIII secolo e dove potrete ammirare, rigorosamente a lume di candela, uno splendido tramonto prima di essere travolti dal cielo stellato di questa magnifica isola. ↗

Per informazioni, il rappresentante per l'Italia: GET Tel. 02 33105477 get@graceexecutive.com www.caneelbay.com

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UN SOGNO IMMERSO IN UN MARE COLOR GIADA

ROSEWOOD LITTLE DIX BAY, VIRGIN GORDA - BVI Bella e sinuosa come una donna dalle curve generose, l’isola di Virgin Gorda, è una piccola ma rigogliosa perla nel Mar dei Caraibi. Fu proprio Cristoforo Colombo a darle, nel 1493, questo nome: Virgin Gorda ovvero “vergine grassa”. E proprio su quest’isola, lungo una baia a forma di mezzaluna, sorge il Rosewood Little Dix Bay, un paradisiaco rifugio caraibico, perfettamente in armonia con la natura circostante e difficilmente percepibile dal mare, nonostante la sua posizione a pochi passi dalla spiaggia. Una spiaggia lunga quasi un chilometro, annoverata tra le più belle al mondo. Dolcemente appollaiato su un letto di vegetazione esotica, il Rosewood Little Dix Bay emana eleganza e lusso. Un lusso riservato e per nulla ostentato, in grado di mettere a proprio agio i suoi ospiti. Dalla veranda o dal patio della camera, godersi in pieno relax la magnifica pace e gli alisei dell’isola, non ha prezzo. Grandiose le docce esterne con giardino presenti nelle Suite, nei Cottage e nelle Ville, le quali dispongono addirittura di una piscina privata e di un’area barbeque all’aperto. Molte le possibilità di divertimento. Numerose le attività e gli sport acquatici. Da non perdere il tour in barca con il fondo di vetro e la crociera al tramonto mentre si sorseggia un ottimo drink. Ed ancora sette campi da tennis con la possibilità di organizzare una partita in notturna, un nuovo fitness center, il tour dell’isola e per chi volesse è prevista anche la possibilità di usufruire di un servizio di collegamento in barca con il Resort gemello Caneel Bay, sull’isola di St. John. Magari questa potrebbe essere un’ottima idea di vacanza! Tre giorni su un’isola vergine americana e tre giorni su un’isola vergine britannica. Come nel Resort a St. John, anche qui è possibile scambiarsi o rinnovare la promessa di amarsi e rispettarsi per tutta la vita. Un momento importante, impreziosito dall’esotica cornice di questo paradiso tropicale. Per la felicità dei piccoli ospiti e soprattutto dei genitori, a disposizione il Children’s Grove caratterizzato da varie attività ricreative legate all’arte folcloristica dei Caraibi. La cucina, particolare di non poca importanza per noi italiani, è semplice ed elegante frutto di un perfetto equilibrio tra i sapori tradizionali e le esotiche prelibatezze dell’isola. Numerose le scelte, da un pranzo casual fino alla possibilità di organizzare, sulla spiaggia, una cena privata a lume di candela. Assolutamente da provare il pic-nic a Spring Bay. Ogni minimo dettaglio è curato, ogni richiesta è accontentata…Tutto questo non è un sogno ma è il Rosewood Little Dix Bay di Virgin Gorda!...Ah dimenticavo c’è anche una meravigliosa SPA! ↗

Per informazioni, il rappresentante per l'Italia: GET tel. 02 33105477 get@graceexecutive.com www.rosewoodlittledixbay.com

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IL MIO ANGOLO DI PAR ADISO

JUMBY BAY RESORT - ANTIGUA Otto minuti di barca da Antigua per raggiungere una meravigliosa isoletta privata, dove, in una piantagione inglese risalente alla fine del Settecento, splendida proprietà di 300 acri, sorge il Jumby Bay, un Resort unico nel suo genere. Le parole d’ordine: riservatezza ed eleganza, bellezza e tranquillità. Il tutto incorniciato da una straordinaria e lussureggiante natura ricca di profumati fiori tropicali e palme da cocco secolari: ingredienti perfetti per una vacanza da sogno. Addirittura la possibilità, per chi sceglie di soggiornare nelle Private Estate Homes, ville da tre a sei camere, di disporre di un maggiordomo personale e di chef dedicati. Insomma un sogno dall’atmosfera ricercata, un vero e proprio paradiso per gli amanti della natura. Una natura orgogliosa delle sue magnifiche spiagge come la Pasture Bay, che ospita una specie di tartaruga in via di estinzione e rari volatili, ideale per gli amanti del sole, della privacy e del romanticismo e la Jumby Bay Beach con la sua classica perfezione da cartolina, dove sarà impossibile non cedere alla tentazione di rilassarsi per ore ed ore. Ma al Jumby Bay anche il tempo speso in piscina è speso bene…tra ghiacciolini a base di frutta fresca e deliziosi sorbetti sarà possibile ammirare panorami mozzafiato come quello visibile dalla piscina con il bordo a sfioro sul mare, un tutt’uno con l’oceano. Ed ovviamente per non farsi mancare nulla è possibile disporre di iPod precaricati per ascoltare della buona musica. Che dire…bellissime ed eleganti le camere arredate in stile coloniale, per non parlare delle suite e delle ville ovviamente con piscina privata. E per chi non si fosse ancora rilassato al pensiero di una vacanza in questo bellissimo Resort, c’è ancora una sorpresa. Una nuova Spa con trattamenti che, integrando elementi naturali quali la canna da zucchero, la melassa, le spezie ed il rum, onorano le tradizioni locali: un vero e proprio santuario del benessere. L’attenzione ai particolari è altissima, la cucina è di ottimo livello e la cantina dei vini del ristorante The Estate House è tra le più fornite dei Caraibi. La sensazione dopo aver trascorso una vacanza al Jumby Bay Resort? Quella di aver trovato il mio angolo di paradiso! ↗

Per informazioni, il rappresentante per l'Italia: GET tel. 02 33105477 get@graceexecutive.com www.jumbybayresort.com

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