04 4 luigi sturzo maurice vaussard carteggio 1917 1958

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OPERA OMNIA DI LUIGI STURZO

TERZA SERIE

SCRI'II1'1 VARI IV Episrolario - volume 4

O ProprierĂ letteraria riservata

Istituto Luigi Sturzo Gangemi Editore Piazza San Panraleo 4, Roma Nessuna parte di questa pubblicazione pub essere memorizzata, forocopiata o comunque riprodotta senza le dovute aurorizzazioni; chiunque favorisca questa pratica commerre un illecito perseguibilea norma di legge.

ISBN 88-7448-968-4


LUIGI STURZO - MAURICE VAUSSARD

CARTEGGIO 1917-1958 A cura d i Enrico Serra

Pusfazione di Gabriele De Rosa

GANGEMI EDITORE


PIANO DELL'OPERA OMNIA DI LUIGI STURZO PUBBLICATA A CURA DELL'ISTITUTO LUIGI S T U R Z O

PRIMASERIE: OPERE I I1 111 IV

- L'Italia e il fascismo (1 926) - La comunità internazionale e il diritto di guerra (1928)

- La società: sua natura e leggi (1935) - Politica e morale (1938). - Coscienza e politica Note e suggerimenti di politica prarica (1953)

V-VI VI1 VI11 IX X

XI XII

- Chiesa e Stato (1939) - La vera vita. - Sociologia del soprannaturale (1943)

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L'Italia e l'ordine internazionale (1944) Problemi spirituali del nostro tempo (1945) Nazionalismo e internazionalismo (1946) - La Regione nella Nazione (1 949) - Del metodo sociologico (1950) - Studi e ~olemichedi sociologia (1933-1958)

SECONDASERIE: SAGGI - DISCORSI -ARTICOLI I I1 111

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VI VI1 VI11 IX-XIV -

IV V

L'inizio della Democrazia in Italia. - Unioni professionali. - Sintesi sociali (1 900-1 906) Autonomie municipali e problemi amministrativi (1902-1 91 5) Scritti e discorsi durante la prima guerra (191 5-191 8) I1 partito popolare italiano: Dall'idea al fatto (1919) - Riforma statale e indirizzi politici (1 920-1 922) I1 partito popolare italiano: Popolarismo e fascismo (1924) I1 partito popolare italiano: Pensiero antifascista (l 924-1 925) La libertà in Italia (1925). - Scrirti critici e bibliografici (1923-1926) Miscellanea londinese (1926-1 940) Miscellanea americana (1940-1945) La mia battaglia da New York (1 943-1 946) Politica di questi anni. -Consensi e critiche (1946-1959)

TERZA SERIE: SCRITTI VARI I I1 111 IV

V VI VI1

- Il ciclo della creazione

-Versi. - Scritti di lerreratura e di arte Scritti religiosi e morali - Scritti giuridici - Epistolario scelto: 1. Lettere a Giuseppe Spataro (1 922-1 959) 2. Luigi Sturzo - Mario Scelba. Carteggio (l 923-1 956) 3. Luigi Srurzo -A. De Gasperi. Carteggio (1920-1953) 4. Luigi Sturzo - Alcide De Gasperi. Carteggio (1920-1953) (ed. Marcelliana) 5. Luigi Sturzo - Maurice Vaussard. Carteggio (1917-1958) - Scrini storico-politici (1926-1949) - La mafia - Bibliografia. - Indici

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In memoria di Jean-Baprisre Duroselle un grande Mnestro zrn grande amico



Introduzione

La corrispondenza tra Maurice Vaussard e don Luigi Sturzo, conservata nell'kchivio dell'Istituto omonimo in Roma, è particolarmente ricca, anche se talune lacune non mancano. Essa copre un arco di tempo che va dal 1917 a poco prima della morte di don Sturzo.' La seconda lettera di Vaussard, dopo un formale biglietto, ivi conservata, è dell'l 1 maggio 1917, ed è stata spedita da Milano, dove allora Vaussard era Vice-direttore di quell'Istituto francese, incaricato specialmente della propaganda di guerra. Direttore dell'Istituto era un personaggio che farà molto parlare di sé: Jean Luchaire. La lettera consisteva in un invito a don Sturzo a voler far parte di una Commissione, emanazione romana di un Comitato misto di uomini e donne facenti parte di associazioni cattoliche, che si proponeva di tener almeno due conferenze al mese da parte di oratori francesi ed italiani allo scopo di far meglio conoscere in Italia gli scrittori cattolici francesi, da Lacordaire a Mons. Dupanloup. La lettera, scritta in italiano, è molto deferente ("sono a pregarla di volerci onorare della Sua collaborazione.. .") ed è accompagnata da un elenco di temi da svolgere e di possibili conferenzieri. Né manca l'annotazione che tutte le spese sarebbero state a carico dei francesi.. . Seguirono alcuni incontri tra i due, a Milano ed a Roma, con esito invero assai cordiale se essi passarono quasi subito dal Lei al tu. E la corrispondenza s'infittì. Le lettere di Vaussard sono scritte a mano in un ottimo italiano e solo raramente in francese. Quelle di don Sturzo son brutte copie a mano con numerose correzioni. È possibile inoltre che il loro testo abbia subito qualche ulteriore modifica al momento di essere messo in bella copia, come si fa spesso in questi casi. Correzioni cancellazioni ed aggiunte nelle brutte copie sono interessanti filologicamente ed importanti interpretativamente, ai fini della ricostruzione del pensiero di don Sturzo. Spesso poi in un angolo della lettera ricevuta da Vaussard, o in un foglietto aggiunto, esiste un'annotazione di mano di don Sturzo, contenente il sunto della risposta inviata O da inviare all' amico. La corrispondenza, anche se non ha un carattere veramente innovativo rispetto a quanto già sappiamo di don Sturzo, contiene tuttavia elementi molto interessanti. Inizialmente, l'intento di don Sturzo sembra diretto a cercare di promuovere una specie di "internazionale bianca", per il tramite anche delle numerose iniziative pubblicistiche del Vaussard. Appaiono indicative le lettere in cui si parla della collocazione politica dei cattolici francesi, dei loro rapporti con "L'Action Francaise", e della loro attrazione verso movimenti di destra e di estrema destra. Dopo la conquista del potere in Italia da parte di Mussolini e l'esilio londinese di don

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Ringrazio la direttrice dell'Archivio Concerta Argiolas ed i suoi collaboratori per le diligenti ricerche fatte nell'Archivio dell'Isriruto.

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Sturzo, la corrispondenza tra i due assume un nuovo impulso, ed investe nuovi interessi. Vaussard si preoccupa di far conoscere il pensiero di don S t u m , pubblicandone gli articoli sulla stampa francese; e don Sturzo fa lo stesso per collocare articoli di Vaussard su quella inglese. Inoltre Vaussard mette a disposizione dell'amico il ((BuiletinCatholique International)), che sappiamo da lui fondato e diretto. Vengono così pubblicati in quest'ultimo contributi originali di don Sturzo, ed anche le traduzioni di quelli già apparsi su fogli inglesi e tedeschi. Vaussard cerca anche con successo di collocare articoli di don Sturzo su altri giornali cattolici, come «L'Aube» e «La Croix)), e su riviste tra cui «Esprit», «Les Lettres)), ((LaVie Intellectuelle», <(LaVie Catholique)).. . Vaussard si preoccupa inoitre di cercare traduttori ed editori francesi per i libri di don Sturzo, in particolare per La Comunità Internazionale ed il Diritto diguerra, e per Chiesa e Stato, nonche di far lui stesso le recensioni, e di sollecitarne da parte di altri. Vaussard, che Gabriele De Rosa nel suo fondamentale libro su don Sturzo ha definito "il più intelligente scrittore francese di storia del movimento cattolico italiano", ed inoltre "che riuscì a trosi rivelò un prezioso collaboratore per lui (don Sturzo) in più di un'oc~asione"~, vare a Parigi un editore per il poema sturziano Il Ciclo della Creazione, che fu pubblicato nel 1932 in italiano ed in francese da Bloud et Gay con una prefazione dello stesso Vaussard. Vaussard fu anche strumentale nell'indurre Darius Milhaud a mettere in musica il Il Ciclo della Creazione. In un primo tempo don Sturzo aveva sperato che lo musicasse Honegger. Ma non fu possibile. Milhaud musicò il Prologo, Angeli edAdamo, un terzo circa del poema. Partitura che, come c'informa De Rosa, fu recuperata in tempi abbastanza recenti3. Occorre aggiungere che nel sottocitato Carteggio, i riferimenti a Vaussard sono continui. Ne citiamo alcuni a mo' di esempio della familiarità intervenuta tra i due. Nel novembre del 1926, don Sturzo scrive al fratello d'inviare un suo articolo a Vaussard; pochi giorni dopo lo informa che Vaussard ha tradotto il suo studio sulla guerra e lo ha pubblicato "con un buon cappello" sul B.C.I. I1 12 aprile don Sturzo invita il fratello a mandare la ((Rivista di autoformazione)),da quest'ultimo fondata e diretta nel 1924, e che sei anni dopo verrà sospesa dalle autorità religiose. Sempre nell'estate del 1928, sarà Mons. Mario a lamentarsi con il fratello che Vaussard non gli abbia inviato gli indirizzi cui spedire la sua rivista, e neppure il suo libro sull'Italia. Risposta di don Luigi: Vaussard non sta bene. E via di questo passo, con accenti sempre più preoccupati a causa del peggiorare della situazione internazionale. La corrispondenza assume un tono drammatico in seguito all'affermarsi del nazionalismo e del nazismo, ed in occasione dell'aggressione italiana contro l'Etiopia, e dei prodromi della seconda guerra mondiale. Nell'archivio dell'Istituto si trovano alcuni ritagli a stampa di articoli pubblicati da Vaussard e da questi inviati all'amico. Due appaiono particolarmente significativi: il primo intitolato "Y a-t-il un jusre nationalisme? " (Bull. Cath. Int., febbraio 1933) si commenta da solo. I1 secondo, apparso su «L'Aube» del 24 febbraio 1938, concerne il preoccupante atteggiamento dei cattolici italiani nei confronti degli eccessi del fascismo. La guerra provocò una forzata pausa nella loro corrispondenza, anche perché in Fran-

Gabriele D e Rosa, Luigi Stum, Torino 1977, pp. 269 e 284.11 libro ha un'appendice bibliografica accuratissima. Luigi Sturzo - Mario Sturzo, Caneggio, a cura di Gabriele De Rosa, Edizioni di Storia e Letteratura, Isrituto Luigi S t u m , 1985, vol. I, Introduzione, p p . L X X I X - W I I .


cia fu vietata la posta per l'estero. Vaussard si ritirò a Beaune (Cote d'Or), e di là, non appena fu consentito, inviò a metà ottobre 1944, una cartolina all'indirizzo londinese di don Sturzo, per chiedergli notizie della sua salute e dei suoi progetti ecc. Miss Carter lo informò che la sua cartolina era stata ritrasmessa a Nuova York, dove don Sturzo si era rifugiato.4 Solo a metà gennaio del 1945 la corrispondenza tra i due poté essere ripresa, avendo questa volta come tema principale la situazione e la sorte dell'Italia. 11 25 dello stesso mese Vaussard mandò a don Sturzo copia dell'articolo con il quale aveva iniziato la sua collaborazione a «Le Monde)) (giornale che aveva sostituito <(LeTemps~),ed in cui appunto appoggiava le tesi favorevoli all'Italia sostenute da Carlo Sforza e dallo stesso don Sturzo alla radio di Nuova York. Purtroppo nella corrispondenza ci sono varie lacune. Bisogna arrivare sino al 28 maggio del 1941 per trovare una lettera di Vaussard che informava don Sturzo, tra l'altro, della morte immatura di Dornenico Russo, uno scrittore cattolico assai attivo nella Resistenza francese e dopo. Su di un angolo della lettera, don Sturzo appose l'annotazione: "spedita cartolina. Scriverò". Seguirà un altro anno di silenzio, e Vaussard il 21 giugno 1948, lamenterà: "mi rincresce molto di non ricevere mai notizie tue come in passato". In verità don Sturzo stava attraversando un periodo difficile perché alla lotta politica particolarmente intensa si aggiungevano le preoccupazioni per la salute della sorella, da lui tanto amata, e che purtroppo decedette a metà agosto. Trascorrerà un altro anno prima di trovare una lettera di Vaussard a don Sturzo, questa volta da Firenze - che aveva potuto raggiungere grazie ad una missione di studio -, in cui si lamentava perché i "nostri amici" non avevano ancora recensito la sua Histoire de litalie Contempomine, nonostante che avesse ottenuto l'elogio di Croce e della stampa liberale e di sinistra italiane. Dopo di allora la corrispondenza tra i due riprese, sia pure in modo assai più distanziato nel tempo, sul tema della pubblicazione delle opere di don Sturzo in Francia e di quelle del Vaussard in Italia. Ma non mancarono certo considerazioni sulla situazione politica in Italia ed in Francia. I1 lettore può trovarvi alcuni spunti interessanti, ad esempio sui colloqui di Vittorio Emanuele 111 nel 1924 circa la formazione di un governo socialista-popolare, e sul veto che Pio XI avrebbe posto ad un governo Giolitti. Altri spunti interessanti sono quelli sulla politica di Mendès-France e lo scacco della CED, su Bidault e su Lecanuet e i cattolici francesi, su De Gaulle e sul deviazionismo di destra ecc.ecc. L'ultima lettera di Vaussard nell'Archivio Sturzo è del 29 settembre 1958, circa un anno prima della morte di don Sturzo (9 agosto 1959), ed è una richiesta degli ultimi volumi delle opere complete, promessigli da don Sturzo, perché proponeva di pubblicare, su richiesta della Casa editrice "Bonne Presse", un libro sulla operosità sociale del suo grande amico. Concludendo, il Carteggio I/nussard-don Sturzo, oltre alla utilità che ha quale contributo per precisare e completare il ritratto di don Sturzo, costituisce, soprattutto, un documento eccezionale su di un rapporto umano ed intellettuale tra i due, durato oltre un quarantennio. e.s.

'V. lettera 14 ottobre 1944.



Maurice Vaussard: una testimonianza

Sono trascorsi vent'anni dalla scomparsa di Maurice Vaussard (1 marzo 1978), ed il rimorso mi prende di non aver trovato il tempo di scrivere su di lui, dopo averlo tanto f e quentato di persona, e dopo aver intrattenuto con lui una lunga corrispondenza5. A richiamarmelo alla memoria sono gli avvenimenti attuali, con la malaugurata esplosione dei nazionalismi, pericolo che egli avvertì all' indomani della prima guerra mondiale, ed al quale aveva dedicato una Enquete sur le nationalisme (Paris, Spes, 1924), alla cui condanna aveva indotto noti intellettuali dell' epoca, tra cui Hilaire Belloc, Maurice Blondel ed il suo maestro, Georges Goyau, nomi citati spesso nella Corrispondenza di don Sturzo. Vaussard era, oltrettutto, uno dei più attenti studiosi delle vicende e della storia italiana, un attivo protagonista del "rapprochement franco-italien", assieme con i non dimenticabili Georges Bourgin, Henri Bédarida, Louis Madelin, Pierre Renouvin, Jean-Baptiste Duroselle.. . Non a caso egli si era licenziato in "italiano", ed aveva compiuto a vent'anni il suo primo viaggio in Italia, rimanendone in un certo senso affascinato. Tanto da voler frequentare la Scuola Normale di Pisa, dove avvenne l'incontro, per lui decisivo, con il professore Giuseppe Toniolo, decano della facoltà di diritto, che lo iniziò alla dottrina sociale cattolica. In una lunga Prefazione al libro di Giuseppe Toniolo, Jour~zalSpirituel 6, Vaussard ricostruì l'iter scientifico del Maestro, dalla fondazione della "Unione Cattolica di Studi Sociali" (1889) alla pubblicazione della "Rivista Internazionale di Scienze Sociali" (1893), dalla fondazione della "Unione Popolare dei Cattolici" (1905) all' organizzazione delle "Settimane sociali", di Convegni di studio, alla moltiplicazione delle cattedre di economia sociale. "Toniolo - scrive Vaussard - aveva sempre fiducia nel popolo. Lungi dal vacillare, questa fede si affermò con l'età.. . Egli, per ricordare alle classi superiori i loro doveri verso i popoli, seppe assumere gli accenti di un apostolo e gli ardimenti di un riformatore". E ricordava che Toniolo era stato il promotore dello sviluppo della legislazione sociale e della riforma dei contratti di lavoro in favore dei meno abbienti, e di una concezione della democrazia ispirata ai grandi ed eterni principi del cristianesimo. Secondo lui, i tratti dominanti della fisionomia spirituale del Toniolo erano: "la sua profonda pietà, la sua sottomissione allavolontà di Dio, il suo distacco dai beni terreni, la sua umiltà, la sua pazienza nel sopportare le difficoltà". Questa Prefazione è un vero e proprio saggio su Toniolo e la sua opera, saggio che Vaus-

Pierre Pierrard, Un intcilcctzrcichréticn:M. Vatrssard, in *La Croix*, 12 marzo 1978; id. Un homme ric p a k M. Vaussard, in <cJournalde la Paix*, aprile 1976. Varis, Ed. Spes, s.d. ma certamente 1922. La prefazione di M. Vaussard è di 39 pagine, più di un terzo del rotale. Il titolo iraliano del libro è Mcmoric rciigiose.


sard ripubblicò, quasi contemporaneamente nel suo libro Intelligente Catholique dans Utalie d u XXSiècle (Préface par Georges Goyau, Paris, 1921, pp. XII-347). Libro che gli diede subito meritata fama e notorietà. Qui basti rilevare che, nell'esaltare l'opera di Toniolo si avverte quanto egli stesso sia stato iifluenzato daila dottrina del ~ a e s t r o . Ricordando che al]' indomani della morte del Toniolo (7 ottobre 1918), corse voce di una sua possibile beatificazione, Vaussard così concluse: "Basta averlo visto ed ascoltato una sola volta, con un senso avvertito delle cose spirituali e con l'attenzione che suscita ogni viso umano, per confermare che la parola Santo è legittima se applicata a Toniolo. L'awenire senza dubbio alcuno esalterà sempre di più l'importanza della sua opera come la qualità delle sue virtù, e noi crediamo che per molto tempo i cattolici italiani non potranno avere un Maestro migliore.. . Questo grande cristiano mori senz'aitro titolo che quello di professore, senza la minima testimonianza di riconoscenza nazionale, e povero come aveva vissuto. Ma egli ha fatto per la gloria futura dell'Italia più di due o tre generazioni di politici". Si può affermare tranquillamente che l'insegnamento di Toniolo marcò il pensiero di Vaussard, e ne indirizzò gli studi verso gli aspetti sociali. Orientamento ch'egli ebbe modo di seguire nel breve periodo in cui fu segretario dello storico Jean Guiraud, redattore capo de «La Croix)) e, soprattutto, quando, dal 1916 al 1918, divenne vice-direttore dell'Istituto francese di Milano e delegato per l'Italia del Comitato cattolico dipr~pa~andafiancese all 'estero. Jean Pouthier ha descritto come i cattolici francesi, all'indomani della prima guerra mondiale, <interrogassero sull'affermarsi del nazionalismo, sui suoi contenuti, sulla sua dottrina. Anzi fu proprio Vaussard, in un saggio pubblicato sulla rivista "Lettres" nel giugno del 1923, ad aprire un' inchiesta internazionale su questo tema, invitando a parteciparvi teologi, giuristi, storici, giornalisti.. .Egli s'interessava evidentemente ai suoi riflessi sugli avvenimenti italiani, di cui era, come sappiamo, buon conoscitore. Come mai, si chiedeva, una tale dottrina sembrava trovare il favore di una parte dei cattolici, mentre altri cartolici " la denunciavano come la rinascita di idee pagane, amorali, e contraddicenti la nozione stessa di civiltà cristiana"? Ed egli citava la formula della «Revue Catholique des idées et des faites)) (belga), e cioè che " le narionalisme sera la prochaine hérésie condamnée". Vaussard concludeva l'inchiesta rilevando come i nazionalisti italiani esprimessero una dottrina "comune tanto ai popolari quanto ai fascisti". Cosicché lo stesso don Sturzo era intervenuto a condannare gli - ambienti cartolici che si sentivano sollecitati dal nazionalismo. Dopo la fusione in Italia, nel 1923, tra nazionalisti e fascisti, il vero problema diventava il fascismo, o meglio Mussolini7. Vaussard si occupò del fascismo sin dalle sue origini, e gli ha dedicato, come vedremo, importanti studi. Fu tra i primi a scriverne sulla «Revue Universelle)),fondata nel 1920 da Jacques Bainville. Egli rilevò l'attrazione che il fascismo esercitava su larghi strati dell'opinione pubblica italiana, anche cattolica, nonché certe qualità di Mussolini, quale polemista, organizzatore, squadrista ecc.; ma gli negava la pondération e l'esperienza politica ne-

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'J-L. Pouthier, Le narionalisnzeitalien a'es années vingtjugépar ks catholiquesfianpis in E. Declwa- P.Mi1-

Italia e Francia: i nazionalisnzi a confronto, Milano, Angeli, 1993, pp. 188- 194, id. Carholiques sociazrx er Démocrates chrétiens dmant 17taIiefasrisre, Paris, I EP, 198 1.

za,


cessarie ad un uomo di governo. "Sarebbe prematuro, concludeva Vaussard, di pronosticare un 18 Brumaio, preceduto da quella marcia su Roma, con la quale i fascisti amano minacciare i governi sospettati di tenere un contegno tiepido nei loro confrontin8. In verità la marcia su Roma awenne quasi contemporaneamente all'uscita dell'articolo. Daniel J. Grange, che ha dedicato alla ((RevueUniverselle)) una fondamentale ricostruzione critica, ritiene che "en raison de peu de perspicacité de ses prophéties, ou d'un éloignement idéologique croissant, Maurice Vaussard disparut après ce premier article des colonnes de la aRevue Universelle))". Per l'una e I' altra ragione, direi. Ma soprattutto per la seconda. Vaussard, il cui orientamento politico era stato indirizzato da Toniolo e da don Sturzo verso gli aspetti sociali della vita pubblica, non poteva ritrovarsi in una Rivista che, come rileva giustamente il Grange, "dépassait le cercle des maurrassiens poiir puiser dans le secteur de ia droite traditionelle"9. Si aggiunga che la Rivista fu sempre piuttosto filo-fascista e filo-mussoliniana, sia sotto la direzione di Bainville, sia ancor più sotto quella di Henri Massis, mentre Vaussard fu sempre un irriducibile antinazionalista ed antifascista. Non a caso egli prese le distanze da Charles Maurras e da1l"'Action Frangaise", ancor prima che intervenisse la condanna papale di q~est'ultimi'~. Si accentuò così in lui quell'interesse per gli awenimenti italiani, che non doveva più abbandonarlo. Si adoperò attivamente per il riawicinamento italo-francese all'indomani della prima guerra mondiale. Ebbe vari incontri con esponenti italiani dei movimenti cattolici ed in particolare con don Sturzo. I1 che, tra l'altro, gli permise di scrivere il saggio, citacattolica italiana. to più sopra, ~ull'intelli~enza Membro attivo della Commissione generale delle "Settimane sociali", collaboratore de «La Revue des Jeunesn, Vaussard fondò nel 1924 un mensile, il ~BulletinCatholique International)),cui chiamò a collaborare don Sturzo ed i maggiori esponenti del cattolicesimo italiano e straniero. ha dedicato un approfondito sagCome ha scritto Maurice Vai'sse, che al ~Bulletin)) gio", questo fa parte del numero impressionante d'iniziative dei cattolici francesi per aprirsi ai problemi internazionali. "Esso si indirizza verso una élite intellettuale ed attiva fatta di laici e di ecclesiastici.. .Ciò lo si deve al suo creatore e principale redattore, Maurice Vaussard. Specialista dell'ltalia, egli svolge un ruolo di primo piano nel riawicinamento intellettuale e spirituale tra la Francia e l'Italia. I suoi rapporti con don Sturzo lo hanno reso consapevole dei problemi e delle convinzioni della democrazia cristiana. Allora Vaussard, letterato, giornalista, educatore, collaboratore de «L'Arne Frangaise)),della «Revue des Jeunes)) delle ((Lettres)),professore di storia ali' «Ecole des Roches)) (1930-1932), fu più tardi chiamato alla direzione del ((Collegede Normandie), (1934-38)". Vaussard con il suo «Bulletin» combatte su due fronti, ciascuno dei quali divideva il

"Revue Universellen, ottobre-dicembre 1922, p. 845. Daniel J. Grange, La Revtie Universelie et lefnrcume italien (1922-1939),in E. Decleva-P. Milza, Italza e Francia: i nazionalisrni a confonto, cit., pp.205-223. Giorgio Rurni, 'llposto dei servi. Echi italiani della condanna &iilAction Frangaise: in E. Decleva- P.

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in «Relations Internationales», autornne 1781, pp 343-360.


mondo cattolico francese: i nazionalisti de "L'Action Frangaise", ed i pacifisti di "Jeune République". E fu un compito difficile quello d'insegnare ai giovani che il patriottismo autentico può e deve conciliarsi con un internazionalismo pacifico. Altrettanto difficile quello di difendere l'operato della Società della Nazioni, ed ancor più quello di porre le premesse di un riawicinamento franco-tedesco, mediante, se necessario, una revisione del trattato di Versailles. Osserva VaYsse: "Fecondo d'iniziative, famoso per l'eccellenza dei suoi collaboratori, il «Bulletin»non è riuscito ad imporsi sul piano della diffusione". Pare che la tiratura fosse di circa 1500 copie, con non più di mille abbonati, non sufficienti a mantenere in vita il mensile, che si chiuse nel dicembre 1933, quando già in Europa si awertiva il tintinnio delle armi. Può darsi che, come ipotizza Vaisse, tra le cause del fallimento vi fossero anche certe prese di posizione del Vaussard, troppo avanzate rispetto all' opinione media dei cattolici francesi, quali l'accenno alla possibile revisione del trattato di Versailles e persino il suggerimento di un intervento degli Stati Uniti in Messico per por fine alle persecuzioni religiose. Di certo la causa maggiore fu il mutamento dell' atmosfera politica internazionale provocato dall'awento al potere di Hitler, dall' awenturismo di Mussolini, dal riarmo e dalI'inarrestabile scivolamento dell'Europa verso la catastrofe. Ciò non toglie che il «Bulletin» rimanga un prezioso testimone di quel tempo. Giustamente il Vaisse termina il suo eccellente saggio con la seguente citazione di uno dei più accreditati collaboratori del Vaussard, Jean Folliet: "Il Bulletin Catholique International fu una liberazione delle coscienze, un raggio di luce, un soffio d'aria pura. A ben vedere l'influenza del BCI fu immensa, esso ha iniziato e formato delle generazioni di preti e d'intellettuali. Se un numero importante di cattolici francesi vedono chiaro e pensano in modo giusto in materia internazionale, lo si deve al BC1"I2. La mia testimonianza su Maurice Vaussard cominciò nel modo usuale tra studiosi e scrittori. Avevo recensito su ((Relazioni la sua Historie de l'balie Contemporaine 1870-1746, (Paris, Hachette, 1950), e ne avevo messo in evidenza la eccezionale conoscenza dei nostri problemi, nonché lo sforzo fatto dall'A. nel ricostruire la storia dell'Italia, inserendola come una parte nella storia d'Europa ed, implicitamente, nel diffidare delle ricostruzioni tradizionali, non tanto per gli indebiti omaggi ai vari principi, quanto perché basate su di un metodo storicistico errato, per cui troppe fasi, anche importanti, venivano trascurate, altre addirittura ignorate. I1 libro del Vaussard, che era una rielaborazione, in gran parte nuova, di una sua opera precedente Sur h nouveh Italie edita da Valois nel 1928, denotava nell'A. una eccezionale conoscenza dei fatti di casa nostra, ed, in particolare, dei rapporti italo-francesi. A questo proposito mettevo in evidenza, nella recensione, che l'importanza del libro risiedeva, a mio parere, oltreché nella ricchezza delle annotazioni, anche e soprattutto nel fatto di aver rifiutato I'impostazione tradizionale della storiografia, e di aver aperto così nuovi filoni d'indagine. Poco tempo dopo, avevo avuto modo di segnalare, sempre sulla stessa RivistaI4 un ar-

'' In ~Universrnovembre 1935. Vaussard tentb invano di riprendere la pubblicazione del BCI socro altre forme, tra cui quella del periodico ~Universndell'abate Paul Carrice. l 3 17 giugno 1950, p. 375. l4 4 agosto 195 1 , p. 523. 14


ticolo di Vaussard, pubblicato su «La Revue Historique)) (195 1, pp. 213-259) con un titolo suggestivo Les Jansenistes italiens et In Constitution civile du clergé, in cui egli si afferma come uno dei più profondi conoscitori delle fonti e degli aspetti meno noti della nostra storia religiosa e politica. Articolo che, qualche anno dopo, venne rielaborato ed ampliato in un volumetto Jansenisme etgallicanisme a z ~ origznes x religieuses dti Risorgimento (Paris, Letouzey et Ane, 1959, pp. 142), ch' egli m'inviò con una cordiale dedica. Dopo aver esaminato le influenze gallicane e dei giansenisti francesi in Italia, prima e dopo la grande Rivoluzione, soprattutto sul clero italiano e ambienti connessi, Vaussard illustrava il progressivo orientamento dei giansenisti verso il liberalismo e verso il processo unitario italiano. Questo saggio, frutto di una vastissima indagine su fonti inedite, (basti citare i 14 volumi in folio di lettere di giansenisti italiani e francesi conservati a Parigi nella biblioteca del Seminario di St. Sulpice), e su fonti edite (tra cui gli studi di Rota, Jemolo, E. Codignola.. .) rimane, a mio parere, quanto di meglio sia stato scritto sinora in argomento. Vaussard mi ringraziò della mia attenzione, ed a sua volta recensì su ((LeMonde)) (aprile 1951) in modo ampio e benevolo il mio libro Camille Barrère e l'intesa italo-fincese, pubblicato da Giuffrè nel 1950 con una prefazione di Carlo Sforza. Nel darmene notizia mi scrisse, tra l'altro: "à propos de ce que Vous dites des subsides franqais à Mussolini (avevo riportato quanto aveva scritto Salvemini), je peux vous enformer qu' ils n'onr pas étè aussi important qu' on le dit. Ceux de Palais Farnese n'ont jarnais depassé 10.000 livres par rnois. Mais Vous parlez de Luchaire, mon ancient chef de Milan, comme d'un "ami" de Barrère. C'est pourtant Barrère qui a demandé la fermeture de l'Institut Franqais au lendemain de la guerre, estirnant que il génait la propre action. Luchaire était trop envahissant à son greé.. ." (1 8 aprile 5 1). Cominciò così una corrispondenza, in francese, ma anche in italiano, - perché Vaussard conosceva assai bene la nostra lingua e la scriveva correttamente -, che durò sino a pochi anni dalla sua s ~ o m p a r s a ' ~ . E quando nella primavera del 1956, mi trasferii a Parigi e potei frequentare i seminari dei Proff. Maurice Beaumont e Pierre Renouvin alla Sorbona, i nostri incontri divennero frequenti. Spesso c'incontravamo in un ristorantino della Rive Gauche, dal nome indimenticabile "Cochon au lait", e che era il suo preferito. Vaussard abitava al numero 1 di Via Fleurus, al limite dei Giardini del Lussemburgo, non lontano dall'albergo in cui viveva il suo amico Jean Guitton, e nel quale, se non erro, scendeva un altro suo grande amico, Marino Moretti, con il quale minvitò a colazione un paio di volte. Vaussard aveva appena terminato la traduzione del Diario di Pompeo Aloisi, ufficiale di Marina e diplomatico, che dal 1932 al 1936, era stato Capo di Gabinetto di Mussolini, allora presidente del Consiglio e ministro degli Esteri. Pubblicato da Hachette ai primi del 1957, con una introduzione di Mario Toscano, il Journalebbe un immediato g a n d e successo, sia in Francia che in Italia. Vaussard volle consegnarmi una delle prime copie con una dedica assai cordiale. An-

" In complesso conservo di lui oltre una cinquantina di letrere, che vanno dal 1951 alla fine del 1971. Dalla loro rilettura mi accorgo che altre sono andate smarrire.

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cora oggi, nonostante l'apertura degli archivi diplomatici, il diario di Aloisi costituisce una testimonianza di grande valore. Infatti gli anni dal 1932 al 1936 furono decisivi per la politica estera italiana, voluta ed imposta da Mussolini. Essi vanno dal fallimento della Conferenza del disarmo e dalI'awento al potere di Hitler, al vano tentativo mussoliniano di varare un "Patto a Quattro", all'assassinio di Dolfuss, agli accordi italo-francesi del 1935, alla Conferenza di Stresa, alla conquista dell'Etiopia, preludio dell'Asse Roma-Berlino. A dimostrare il vivo interesse che Vaussard portava alla storia del nostro Paese, egli pubblicò, due anni dopo, sempre da Hachette, un libro di tutt'altro genere, vale a dire La Vie Quotidienne en Italie au XI/llI siècle, apparso tradotto in italiano da Rizzoli solo nel 1990. Scritto a carattere divulgativo, in un bel francese, il libro descrive come si viveva nelle città e nelle campagne; come erano costruite ed arredate le abitazioni, quale fosse il ruolo della nobiltà e del clero: com'erano impartite l'istruzione e la giustizia, come si svolgeva l'attività culturale e quella delle Accademie ecc. Basato principalmente sui resoconti e sulle osservazioni dei visitatori della Penisola, quando il viaggio in Italia faceva parte del bagaglio del giovane "signore", questo libro dimostra nel suo autore una vasta conoscenza della letteratura in argomento, ed insieme una indispensabile capacità di sintesi. Acute le sue osservazioni sulla condizione della donna, sull'importanza delle industrie e del commercio, su retribuzioni e mercedi, sul costo della vita e della morte.. . Benché lo incontrassi con regolarità e con altrettanta regolarità ci si telefonasse, Vaussard continuò ad inviarmi delle lettere, usando, quasi sempre, la carta intestata de "Le Monde", di cui allora era un collaboratore fisso. La corrispondenza divenne più intensa quando a metà del 1962 lasciai Parigi per rientrare a Roma. Ci scambiavamo segnalazioni di libri, degni di essere letti e recensiti, c'informavamo reciprocamente delle ricerche storiche in corso e su persone e fatti vari. Il suo interesse per ciò che accadeva in Italia era sempre vivissimo, e vivo anche il suo desiderio di consigliarmi. Come quando, avendo io trovato delle lettere inedite di Paul Cambon, mi suggerì di pubblicarle sulla «Revue des Deux Mondes» o sulla ((Revuede Paris)):"Je puis Vous recommander aux directeurs de ceux deux grands organes". Non ne feci nulla per mancanza di tempoI6. Allora Vaussard era collaboratore di queste e di altre riviste; oltre a ~Lettres)),anche «Etudes»,«Politique», «La Vie Intellectuelle», ((TempsPresentn, e con encomiabile regolarità collaborava a «La Revue des Etudes Italiens))" e al giornale «L'Aube». Speriamo che un giorno ci sia chi voglia raccogliere i suoi scritti, sparsi in queste ed altre pubblicazioni, perché in ciascuno di essi vi è qualche spunto meritevole di considerazione. Di statura medio-piccola, agile e snello nella persona, egli aveva un viso arguto, sempre aperto al più accattivante dei sorrisi. Così lo conobbi io, così l'hanno conosciuto Gabriele De Rosa ed i molti frequentatori dell'Istituto Sturzo di Roma, dove egli venne a tenere delle appludite conferenze, anche su don Sturzo, che lui considerava "il solo pensatore democratico apparso in Occidente dall'inizio di quesro secolo".

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Le ho pubblicare solo ora sulla "Revue d'Hinorie Diplomarique" 1996, pp 47-62.

quesra Rivisra, Vaussard pubblicb tradorre in francese LP LCftert inedite d i Giovanni Lami a h f a miglia sulla Francia del XVIII Sec. (1 954),e Le kttere viennesi di Giovanni Lami (1 955), nonché recensioni di libri iraliani. " In


Egli ne illustrò l'attività svolta in esilio in un saggio pubblicato dallo stesso SturzoI8. Ma si deve a Gabriele De Rosa se egli poté pubblicare più tardi il libro Ilpensieropolitico e sociale di Luigi Stt~rzo,(Brescia, Morcelliana, 196G), nella collana "Biblioteca di Storia Contemporanea", diretta dallo stesso De Rosa, che ha scritto la Prefazione. Si tratta di un intelligente volumetto di appena 150 pagine, suddiviso in tre parti: il teorico e I'organizzatore; il sociologo e lo storico; il polemista ed il giornalista. E che così concludeva: "Il pensiero di don Sturzo non prescinde mai né dalla storia già vissuta né dalla storia tuttora in corso. Egli è sempre stato contemporaneamente, il testimone del passato e l'interprete del presente". La capacità del Vaussard di afferrare l'essenza del pensiero, pur così complesso e complicato di don Sturzo, è stata evidenziata da Gabriele De Rosa nella sua nota introduttiva, con queste parole "la perspicacia del giudizio storico, la chiarezza dell'esposizione, la sensibilità per gli aspetti culturali della politica". Ed ancora, "nel ripercorrere i momenti spesso drammatici e tumultuosi della vita di don Sturzo, a Vaussard sembra di poter mettere al primo posto l'amore per la giustizia sociale ed il desiderio di preservare i diritti della persona dall'invadenza dello stato, comunque si presenti". Vaussard era giunto al libro su Sturzo seguendo un iter di studio particolarmente laborioso. Qualche spunto si può individuare nel saggio Portraits de catboliques sociaux, da lui pubblicato in un libro collettaneo (Spes, 1925). Egli, che allora attraversava un periodo di grande attività pubblicistica, mi consegnò il primo volume della sua Histoire de la Démocratie Cbrétienne,pubblicato da Seuil nel 1956 e dedicato ad un' analisi dei movimenti cattolici in Francia, Belgio e Italia, poi tradotto da noii9. La parte dedicata all'Italia supera il terzo del volume (pp. 200-3 13). In realtà se ne parla un po' dovunque nel libro per i collegamenti esistenti con i cattolici degli altri paesi. Essa inizia con una analisi impietosa della situazione economica e sociale degli Stati italiani durante il Risorgimento, ben compresi quelli della Chiesa e del Regno delle Due Sicilie. L'Autore giudica severamente, ed a mio parere non senza qualche ragione, gli errori commessi dai primi governi dopo l'Unità, soprattutto nel voler perseguire una politica di prestigio, inseguendo il mito della "grande potenza" (Crispi). Da qui le spese eccessive dedicate alle costruzioni della Marina militare e dell'Esercito a danno di quelle, inadeguate, dedicare all'istruzione ed alla elevazione sociale. Altro errore, questa volta da parte di certi ambienti clericali, nel sopravalutare I'importanza della "questione romana" dopo il 20 settembre, e nella opposizione al Regno. (Appartiene a questo indirizzo il lungo saggio Llrttitude des CatboliquesJ;an~aisenface du Risorgimento, pubblicato da Vaussard in <cCivitas»,nov. 1961, pp. 18-123). In realtà, liberato dalle pastoie terrene, il Papato guadagnò in spiritualità; ed anche il movimento cattolico acquistò spessore, riuscendo persino a resistere alle intimidazioni che nel 1898 lo accomunarono a quello socialista, e poté dedicarsi all'assistenza delle masse diseredate. Vaussard diventa un ammiratore dell'attività svolta dall' "Opera dei Congressi", non-

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M. Vaussard, L ésilio tra Londra e Parigi, in AA.W., Lrrigi Stzlnor Saggi e testimonianze, Roma, 1960, pp. 123-128. "M. Vaussard, Histoirede la Dhorratie Chrétienne, Paris, Editions du Seuil, 1956; rrad. ir. a cura di Corrado Barberis, Cappelli, Bologna, 1959, pp. 384.


ché di quella individuale di Romolo Murri, e soprattutto di Toniolo, di cui, come sappiamo, fu discepolo a Pisa, e ne h marcato per sempre. Il libro si dilunga sulla dottrina sociale cattolica in opposizione ad una destra reazionaria, recando elementi originali ed assai utili alla ricostruzione della storia del movimento e dei suoi rapporti con le autorid pontificie che, nel 1904, soppressero 1' "Opera dei Congressi", e proclamarono l'astensione dalla vita politica del giovane Regno. Vaussard non esita a giudicare un grave errore il "non expedit': Un capitolo assai interessante viene dedicato all'ascesa ed al declino del Partito Popolare Italiano (191 9-1926), ed all'opera di don Sturzo, con il quale Vaussard aveva intrattenuto un'attiva corrispondenza, che pubblichiamo qui di seguito, e che può anche servire di chiosa a questo testo. I1 PPI era stato soppresso dal fascismo dopo una vana resistenza, aperta e clandestina. Risorgerà sotto nuove spoglie, dopo la caduta del fascismo, in una situazione difficile e complessa, anche a causa dell'affermarsi del partito comunista e del suo leader Togliatti. Questa fase, che vide il movimento cattolico raccogliersi nel partito della Democrazia Cristiana, sotto la guida prestigiosa di De Gasperi, viene analizzata a fondo dal Vaussard, con una eccezionale conoscenza di uomini e fatti di casa nostra, e della letteratura pertinente. Se, da un lato, riconobbe i meriti nella ricostruzione del Paese dei governi De Gasperi, dall'altro non esita a fustigare la corruzione di gran parte dei politici e I'arrivismo dei giovani. E così concluse profeticamente nel 1956: "Cette carence de vrai labeur en profondeur parmi les moins de quarante ans est sans doute la plus grande faiblesse della démocratie chrétienne dans rous les pays où elle détient le pouvoir, mais en Italie davantage encore qu'en France, en Belgique, ou en Allemagne"20. Nel febbraio del 1962, Vaussard m'informò che stava per uscire da Plon il libro di Giancarlo Vigorelli su Gronchi, adattato da me e ridotto da 550 pagine a 220, con appendice personale sul periodo del settennato che stava per concludersi. Appendice che metteva in evidenza il percorso politico di Gronchi, un personaggio che non poteva non piacere aVaussard, sia per il suo antifascismo, sia per il suo impegno sociale. Appartiene a questo filone il libro, che pure mi fece pervenire, intitolato La Fin du Pouvoir Temporeldes Papes (Spes, 1964). Libro che non aveva la pretesa di recare elementi nuovi su di un tema a lungo dibattuto e studiato, ma rivestiva un carattere prevalentemente divulgativo e per un pubblico di lingua francese. Partendo dal Pontificato di Pio VI, esso metteva in evidenza la propaganda mazziniana e neo-pelfa, descriveva le illusioni e le delusioni del 1848 e della Repubblica romana, le tappe dell'unità italiana, Porta Pia e la Legge delle Guarantigie, su su sino a Pio Xi ed agli accordi dei Laterano. Abbiamo visto che l'altro g a n d e settore d'indagine del Vaussard è stato il fascismo iraliano, da lui considerato anche come una escrescenza deteriore del nazionalismo. Egli fu tra i primi in Francia a rendersi conto dell'importanza del Diario di Galeazzo Ciano, che si affrettò a tradurre per Plon, che lo pubblicò nel 1948 con il titolo Les Archives secrets du comte Ciano (1936-1942).Inutile dire che la pubblicazione ebbe un immediaco, grande successo. P -

M. Vaussard, Hiszoire & h Démocratie chrétienne, cit., p. 259.

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Ebbi allora occasione di consegnargli il libro di Angelo iMagliano La borghesia e lapau-

ra, Firenze, Vallecchi, 1956. Giornalista, scrittore, saggista acutissimo, Magliano, ch'era stato un valoroso Resistente nella sua Liguria, e poi, nell'immediato dopo guerra, uno dei fondatori della rivista &ostume)), condirettore del quotidiano «I1 Corriere Lombardo)), e poi direttore dell'Agenzia Ansa, rivisitava le origini del Fascismo, ed analizzava le colpe della borghesia italiana con una grande lucidità politica e soprattutto etica. Il saggio pertanto ottenne, giustamente, l'ambito Premio Viareggio. Vaussard lo recensì ampiamente su «Le Monde)) (4 febbraio 1958), elogiandone I'originalità e la sincerità. E, come capita in questi casi, il libro gli fornì l'occasione per alcune considerazioni personali sulla complessità delle vicende italiane e sul comportamento dei cattolici: "On le voit, le livre d'Angelo Magliano constitue dans son ensemble, un hommage d'une singulière portée à la loyaté des leaders démocrates-chrétiens, et tout d'abord de Alcide De Gasperi qui s'usera dans la lutte mais dont la lecon n'a pas été perdue". A sua volta, Vaussard, mi fece pervenire con una gratificante dedica, il suo libro Dès Petrarque à Mussolini. Evolution du sentiment nationaliste italien, Paris, Colin, 1961. Riprendendo alcuni spunti della sua Inchiesta sul nazionalismo, libro esaurito da tempo, e dell' Histoire de Iitalie Contemporaine, anch'esso esaurito, egli faceva risalire il nazionalismo italiano all'idea del "primato" dell'Italia, erede di Roma, che si trova già in Dante e Petrarca. Per lui Machiavelli fu un grande profeta dell'emancipazione italica, e così lo furono il Bembo, 17Ariosto,il Tasso, su su sino all'Alfieri ed al Foscolo. I1 metodo seguito dal Vaussard è quello di tradurre i passi più importanti degli autori citati, a commento ed a sostegno delle proprie considerazioni. Un metodo adatto soprattutto ai lettori francesi, ma non solo a costoro. Merita di essere rilevata la conoscenza che l'A. dimostra della complessa pubblicistica italiana, nonché dell'ambiente storico-politico. L'indagine del Vaussard continuava con gli autori del periodo risorgimentale: Leopardi, Mazzini, Gioberti, Balbo e con il poeta dellaTerza Roma, Carducci. Addebitava a Francesco Crispi il primo tentativo di una politica imperialista. Fino a questo punto, l'ideale nazionalista appare vago e difficilmente distinguibile da un sano patriottismo. In seguito con Alfredo Oriani, Gabriele D'Annunzio ed Enrico Corradini, il nazionalismo rivela la sua vera natura irnperialista, che si affermerà con la guerra di Libia. Poi I' irredentismo fornisce il pretesto per l'intervento dell'Italia nella prima guerra mondiale, e permetterà a Mussolini di abbandonare il partito socialista e di fondare un suo movimento, indirizzandolo sulla strada aperta dai nazionalisti, che vi confluirono. La terza parte del libro è dedicata alla ricostruzione dell'imperialismo di Mussolini, la cui dittatura onnipotente costringeva gli oppositori al silenzio o all'esilio. La politica estera fu per il duce un modo di affermare il prestigio dell'Italia fascista come grande potenza, ed ancor più il suo potere demagogico. I1 resoconto che Vaussard fa dell'ascesa imperialista di Mussolini, dall'incidente di Corfh a Rapallo, allYAlbania,agli accordi italo-francesi del 1935, all'aggressione contro l'Etiopia, alla guerra di Spagna ed infine all'entrata in guerra dell'ltalia, costituisce una mirabile sintesi, valida ancor oggi. Qualche spunto originale non manca, specie per quanto riguarda l'atteggiamento dei movimenti cattolici. Vaussard mi chiese, poco dopo, d'inviargli gli indirizzi privati dei membri del Gran Consiglio del Fascismo, ancora viventi, tra cui Grandi, Federzoni, Bottai.. . con i quali si


proponeva di mettersi in contatto per un libro sul "25 luglio 1943", che stava preparando per l'editore Del Duca. Cosa che feci. Nel ringraziarmi con una lettera in data 22 luglio 1964, egli precisava: "J'ajoute qu'en ces dernières anneés mes travaux se sont orienté plut6t, du fait des circonstances, vers les ~roblèmesreligieux - notamment du jansenisme au Settecento -, que vers Ies politiques, et que mon étude sur don Luigi Sturzo, dont j'espère la publication en fin d'année (et dont D e Rosa souhaite aussi la publication en itaiien dans une collection qu'il dirige alla Morcelliana) sera peut-&re ma dernière contribution importante à I'histoire de la démocratiechrétienne". Un filone, quello religioso, che in verità egli aveva affrontato per primo e non aveva mai abbandonato, sin da quando mezzo secolo prima aveva dedicato un saggio a Saint Francois dlAssise (Limoges, 1912). Nel 1919 aveva pubblicato nel ~Bullettindell'Institut Fran~aisde Florence et de Milan)) un commento Dopo la risposta degli Imperi centrali alla notapontijcia, e, quasi contemporaneamente, Un essai d'infirmation méthodiquepar lapresse quotidienne, ed altri scritti minori della stessa intonazione. Appartengono agli anni sessanta i suoi studi sul clero ligure, sull' abate Grégoire, su Scipione de Ricci, su Pujati . . . ' l . Nell'estate del 1964 mentre ci trovavamo in villeggiatura, io a La Napoule e lui a Martigny in Normandia, mi scrisse per informarmi che "se un giorno andrà a Cannes e si vuol fermare sulla Croisette, pochi passi dopo le Galeries fleuries, e cioè all'angolo de la rue des Etats Unis, guardi la casa di quattro piani (Villa Denise) che occupa tutta la cantonata. È là che mi sono fidanzato nel 1917 o quasi, e sposato nel febbraio 1919". E continuò lamentandosi di suo suocero che non 1' aveva voluta comprare "e ci ha lasciati quasi poveri. Scusi questo sfogo interessato." Aveva sposato Madeleine Drouet, scrittrice anch'essa di delicata spiritualità, che gli fu collaboratrice attiva e preziosa specie nelle traduzioni dall'italiano in francese. La loro fu un'unione particolarmente felice. Nel novembre del 1965 m'informò che il suo volume sul 25 luglio, oggetto di un continuo scambio di informazioni tra di noi, era stato stampato e sarebbe stato diffuso tra qualche mese. E aggiunse: "Non porterà nessuna novità al lettore italiano, ma credo che per i francesi contribuirà ad allontanare parecchie idee false sul fascismo, sulla monarchia, sui vari gerarchi ...". E trovò anche il modo di aggiungere, quasi un'implicita riflessione: "la rielezione del gen. D e Gaulle è quasi certa e la deploro. Tra i concorrenti, Lecanuet e Mitterand sono uomini di valore indubbio, dei quali si parlerà in awenire, ma non si tornerà alle posizioni della Quarta Repubblica". Questo accenno a Lecanuet, esponente di spicco del partito cattolico, rivela l'interesse non spento di Vaussard per un movimento cattolico francese che assomigliasse il più possibile al PPI di don Sturzo. Merita di essere ricordato, a questo proposito, che Vaussard aveva pubblicato sin dal 1927, presso Valois, un pamphlet dal titolo Politique religieuse et Action Francaise, in cui

*'Les réponses du ckrgé li re à la injuction du gouvernemenr imperial d'auoir à ensei ner la Déclaration du C h g é d e Francede 1862in ~t$%ar.Stato neU'0ttocentoed. Miscellanea,Padova 1962, p 8 9 e S.; I r r t r n à lhbbé Grégoire de I'Px-jesuire M.]. Defiue évique constirurionel du CkrgP (Letouzey, 1962); CorrespondnnceSci ione de Ricci à Henri Grégoire 1796-1807, (Institur Franpis de Florence 1962); Epistolario d i G.M. Pujati co!canoniro Clément ecolcanonico Duprà de Belkgarde (Bollettino di Storia della società e dello Staro veneziano, romi V , VI,VII).


prendeva le distanze da quest'ultimo movimento, in cui vedeva risorgere il nazionalismo. Proprio come don Sturzo. Per ragioni in parte analoghe, egli si era dimostrato scettico anche nei confronti del "Parti Démocrate Populaire", sorto "ufficialmente" nel 1924 nel contesto del ''Carte1 des Gauches". E ciò nonostante che un certo numero di esponenti del PDP fossero tra i sottoscrittori del suo ~BulletinCatholique International)), tra cui Bidault, Ch. Flory, . J. H. Hours . ..; i suoi rapporti col PDP non furono mai stretti; anzi qualche divergenza apparve nel settore della politica estera, ed in nei confronti della Germania e del fascismo22. Intanto Vaussard continuava a tenermi al corrente della sua corrispondenza con Dino Grandi, che gli aveva promesso nuovi documenti. Ed a proposito del libro di ricordi di Bastianini, uscito nel frattempo, (Memorie di un ambasciatore) mi scrisse che era "molto commovente ed avrebbe interessato anche il pubblico francese più di vari altri autori nostri". Mi parve di capire che egli ne avesse proposto la traduzione a qualche editore, senza successo. Poco dopo egli mi fece pervenire, con una dedica affettuosa, il libro La conjuration du Gran Conseifdu facixme contre Mussolini, che diffuso da Del Duca nei primi mesi del 1966 ebbe grande successo in Francia ed anche in Italia23. Vaussard mi scrisse 1'8 maggio in italiano (lingua che usò.sempre più spesso nella nostra corrispondenza): "Grandi, letto il libro, mi ha mandato una lunghissima. lettera encomiativa facendomi alcuni appunti su quanto ho detto di lui (tra l'altro sul giudizio del duce a suo riguardo), ma in sostanza essendone soddisfatto. Ritengo personalmente che il miglior capitolo del mio volume sia quello sulle relazioni tra Mussolini e Vittorio Emanuele". In effetti, la ricostruzione da lui fatta avec un risque minime dérreur (così mi scrisse), è tale da resistere alle successive rivelazioni. La solidarietà che il re aveva dato a Mussolini nel 1922 (con un vero e proprio colpo di stato), e nel 1924, durante la crisi per il delitto Matteotti, si andò poco a poco incrinando da entrambe le parti, man a mano che il duce rafforzava la sua dittatura e poi si alleava con Hitler. Infine Mussolini con il voler assumere personalmente il supercomando delle forze armate che spettava al re, in occasione della guerra contro la Francia e l'Inghilterra, provocò in Vittorio Emanuele un vivo risentimento. Cosicché, quando la situazione bellica volse a danno dell'Italia, il re in grande segreto preparò il licenziamento di Mussolini ed il suo arresto. La congiura del Gran Consiglio, 0sservava Vaussard, agevolò la decisione del re, ma non la determinò, essendo già stata presa molto tempo prima. Ciò che vi è ancora d'interessante nel libro di Vaussard, tenuto conto della data di pubblicazione, è l'approfondito esame che l'A. fa dei membri del "Gruppo dei cinque Cospiratori", cioè Grandi, Bottai, Federzoni, Bastianini ed Albini, e poi dedicando a Ciano un profilo assai indovinato. Va aggiunto infine che il libro pubblica un'appendice di documenti scelti con particolare cura: dalla lettera di Grandi al duce del 2 1 aprile 1940 e dalle lettere dello stesso Grandi a ChurchilE del 12 ottobre 1943 e del 18 agosto 1944, al testo delle tre mozioni presen~

22 Cfr. l'importante libro di Jean-Claude Delbreil, Centrisme et Démocratie-Chrétienne en France. Le Parti Démorrate Populaire dPs origine5 ari MRP (1917-1744), Paris, Sorbonne, 1990. Il libro reca la data del 1965, ma risulta finito di stampare nel primo trimestre del 1966.


tate al Gran Consiglio rispettivamente da Grandi, da Farinacci e da Sforza, alle lettere di Edda Ciano che tentò invano di salvare la vita del marito. Vaussard, che nel 1961 aveva pubblicato, presso un editore bresciano, un penetrante ritratto della dottrina sturziana (Ilpensiero politico e sociak di don Sturzo), tenne, tre anni dopo, nei saloni dell'Académie des Sriences Moraks et Politiques dell' Institut de Frame una conferenza dal titolo: Un grand realisateur politique: Luigi Sturw, fondateur du Parti popoukzire italien, che ottenne larghi consensi24. Nel dicembre 1966, Vaussard mi confidò che sperava di venire eletto all'"Académie des Sciences Morales et Politiques" de I'Institut de France, una consacrazione più che mai degna deila attiviti di studioso e di operatore culturale. Mi scrisse "che aveva rinunziato alla candidatura onde lasciare il posto ad un suo amico carissimo che spero eletto; la riporterò probabilmente alla successione di G. Duhamel nel maggio venturo ...". Purtroppo ancora una volta, e fu l'ultima, dovette rinunziare, e della sua mancata elezione conservò a lungo un vivo rincrescimento. Nonostante che 1'"Académie" gli attribuisse un sostanzioso premio letterario, dettò Rayonnementf;an~ais à l'etranger (leggi Italia). Seguì un incidente, minore ma spiacevole, che ci coinvolse entrambi. Un giovane e valente editore italiano fece chiedere al Vaussard, per il tramite dell'on. Del Bo e mio, un saggio sulla politica estera di De Gaulle, da pubblicare in un volume collettaneo. Cosa che egli fece, con ampie critiche sull'opera del generale. Alla fine di luglio del 1967 mi scrisse teestera del nostro generale nell'edizione italiana si dostualmente: "I1 capitolo sulla vrà aumentare di riflessioni amare dopo i suoi incredibili discorsi d'incoraggiamento ai separatisti francesi del Canada. Per i suoi alleati quest'uomo è una piaga d'Egitto." Quando Vaussard consegnò il testo, che a suo dire gli era costato sei mesi di lavoro, l'editore era entrato già in crisi e poco dopo sospese ogni attività. L'incidente poté essere risolto, almeno in parte, grazie all'on. Dino Del Bo che pubblicò il saggio nella sua "Rivista di politica e di storia". Avendogli inviato nel frattempo un mio libro su Crispi e la questione tunisina (Pref. di L. Salvatorelli), mi scrisse di averlo recensito su «Le Monde diplomatique)) e sulla ((Revue des Etudes Italiennes)),in cui invero non fu parco di elogi25. Successivamente mi scrisse che stava terminando per Hachette un libro sulla conquista del potere da parte di Mussolini. I1 libro apparve nel giugno del 1971 con il titolo: Avénernent d u n e dictature. Italie: 1915-1925,e contiene una testimonianza dell'A. oggi preziosa, se si tien conto degli anni da lui trascorsi nel nostro paese, e della sua continua attenzione per la storia e per le vicende politiche dell'Italia. Come nacque il fascismo secondo Vaussard? Egli vede le premesse nelle "radiose giornate" del 1914-15, nel predere dell'idealismo di una minoranza di intellettuali, mazziniani, repubblicani, dannunziani, nazionalisti .... Uno stato d'animo ben espresso dall' Esame di coscienza di un letterato di Renato Serra, sulle ragioni di una maggioranza neutralista, condizionata dal "parecchio" giolittiano. Fu, in definitiva, la prima vittoria della "piazza" sul Parlamento o, come ha scritto Salvatorelli, il primo dei colpi di Stato di Vittorio Emanuele 111.

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Pubblicata negli "Atri" dell'Accademia, 1964, pp.31-48. ". .. e credo di farle una lode aggiungendo che il suo lavoro ha la nitida chiarezza canesiana, cioè in so-

stanza francese" (sic) (mi scuso con il lettore per quesca citazione che mi è parsa troppo significativa deli'uomo per ometterla).


Le delusioni non tardarono ad arrivare. Contro le 8.000 persone che, secondo il calcolo non smentito di Prezzolini, caddero in tutte le guerre del Risorgimento, alla fine del 1915 le cifre erano già spaventose: 85.000 morti, 190.000 feriti, 22.000 prigionieri. E non facevano che aumentare. Su questo sustrato di dolore che, a causa del servizio di leva, entrò in quasi tutte le famiglie, vennero a prosperare i miti del "sacro egoismo", della "vittoria mutilata", di Fiume ecc., che la Camera, uscita dalle elezioni del 19 19, con 156 deputati socialisti e 100 popolari di don Sturzo incapaci di accordarsi tra di loro, non riuscì a gestire. Vaussard aggiunge una testimonianza di cattolico impegnato ed autorevole, che ci sembra importante. Don Sturzo gli avrebbe confessato che quando 1'0n. Meda si rifiutò di succedere all'On. Bonomi alla Presidenza del Consiglio, avrebbe dovuto farlo a titolo personale, e non a nome del Partito Popolare. Forse don Sturzo pensava ad un governo De Gasperi. Inoltre, secondo Vaussard, Pio Xi svolse un'azione nefasta, opponendosi alla collaborazione tra socialisti e popolari, forse perché quando era nunzio a Varsavia aveva preso in orrore bolscevismo e s o ~ i a l i s m o ~ ~ . I1 20 agosto 1971 mi scrisse di aver dovuto rinviare ancora una volta il suo viaggio a Roma, perché "una disgrazia inaspettata mi è toccata. Mia moglie della mia età, ha completamente perduto la memoria, e non può vedersi sola un'ora. Mi tocca portarla dappertutto senza necessità veruna, e senza neppure alleviare la sua profonda tristezza. È una situazione dolorosissima per tutti e due." Non so se gli sia stata di qualche consolazione, almeno lo spero, la pubblicazione presso Hachette nel 1972, del secondo volume da lui scritto de L'Histoire de l'ltalie Moderne (1870-I970),recante il titolo De I'Unitéau Liberalisme. Libro che venne pubblicato in italiano l'anno dopo da Newton-Compton con il sottotitolo Dall'Unità alla Democrazia. Sua moglie morì pochi anni dopo senza essersi ripresa dalla malattia. Si può ben comprendere quali tempi terribili egli abbia vissuto, affetto a sua volta da una grave menomazione agli occhi. Sopravvisse alla moglie appena due anni, e morì quasi novanrenne, senza lasciare eredi diretti. Le sue carte e la sua ricchissima biblioteca andarono disperse tra parenti collaterali. Così almeno mi scrisse un suo amico, il professore Pierre Pierrard, il cui già citato ricordo di Vaussard su aLa Croixn termina con queste parole: "Je le proposais souvent à l'admiration des jeunes, parce qu'une longue familiarité avec lui m'avait révélé I'étonnante fraicheur d'un coeur d'enfant et la stupéfiante lucidité d'un esprit qui durant presque un siècle baigna dans la lumière de 1'Evangile de paix." Vaussard, e lo abbiamo visto, fu tra l'altro un educatore, un pedagogo, che dedicò particolare cura all'educazione dei giovani27. Sarebbe particolarmente lacunoso ed ingiusto se non lo si ricordasse in Italia, paese che egli ha amato tanto da considerarla la sua seconda patria, ed alla quale ha dedicato un'intera vita di studio e di approfondimento, coronata da tante importanti pubblicazioni.

2G Ma Gabriele De Rosa nella sopra citata introduzione al libro su don Sturro solleva qualche dubbio, addossando piuttosto la responsabilirà a Giolirri che avrebbe posto un vero ad un governo Srurzo-Treves-Turari. "Tra le pubblicazioni dedicare ai giovani: La Legènde dorée au de ki des mers, Paris, Ln Vie Cbrétienne, Paris 1930; L'Enfint et la Vie, Paris 1936; Cfr. anche le due annate de "La Vie Religieuse", Paris, 1918-9.


Egli inoltre svolse un'efficace e preziosa opera di traduttore e di divulgatore del pensiero italiano in Francia2'. Grazie al suo contributo di studioso sensibile e diligente, è oggi possibile conoscere meglio i movimenti cattolici in Italia ed in Francia, i loro riflessi politici e la loro importanza nei rapporti tra i due Paesi. Enrico Serra*

' T r a i libri da lui tradotti, cfr.: Camelli Abate J. Du socialisme au sacerdote, Paris 1946; Marie Madekine &'Pazzi. Estmes et lettres, Paris 1946; Giuseppe Ricciorti, Vie deJeszu Cbrist, Paris, 1947; Agosrino Gemelli, Le meuage de Saint Franfois dlilssise au monde moderne, Paris 1948; Piero Bargellini, Florence, cité des ein tres, Paris 1952; Francesco h r r i , Les Rets du mensonge, Paris 1961; Piero Bargellini, Now anonspour F&rm: ce, Paris 1964; L épistohrio di S. M. Pu hti colcanonico Chment (1776-1784). Venezia 196$; L épistolario di C. M Pujati con il canonico Dupac de Bedgarde, Firenze I 165. Oltre naturalmente ai già cirati scritti di Toniolo e di Sturzo ed ai diari di Ciano e di Aloisi. * Enrico Serra awiato agli studi storici da Chabod e Salvatorelli si è perfezionato allV'Istituteof Historical Research" delllUniversità di Londra con il Prof. W. N. Medlicott ed alla Sorbona con il Prof. Pierre Renouvin. Già ordinario di Storia delle Relazioni internazionali dell'Università di Bologna ed ora prof. Emerito della stessa Università. Corrispondente del1'"lstituto lombardo. Accademia di Scienze e Lettere" e dell'lstitut de France. Dal 1972 al 1992 2 stato Capo del Servizio storico e dell'Ufficio studi del ministero degli Esteri. Ha pubblicato, tra l'altro: C. Barrère e l'intesa italo-fancese (pref. Carlo Sforza), Milano, 1950; L'inma mediterranea del 1902. (Pref. W . N . Medlicott), Milano, 1957, Primo Premio N. Antologia; La questione nrnisina da Crispi a Rzrdini, (Pref. L. Salvatorelli), Milano, 1967; Nitti c Lz Russia, Bari, 1975; A. Pisani Dossi diplomatico, Milano 1987; Manuale di Storia delle relazioni internazionali e diplomazia, Milano (8" Ed. 1996). Insieme con il Prof. J. B. Duroselle, copresidente del "Comirato italo-francese di Studi Srorici", ha pubblicato per i tipi dell'Ispi e FrancoAngeli: Italia e Francia dal 1919al1939, Milano, 198 1; Italia e Francia 19391945, Milano 1984, due volumi; Il vincolo rzrlturak tra Italia e Francia neglianni tletzra e quaranta, Milano, 1986; Italia e Francia: 1946-1954, Milano 1988; Italia, Francia ed ilMeditmaneo, Milano, 1989. In quell'anno i Proff. Duroselle e Serra lasciarono il Comirato che li nominò Presidenti onorari. Organizzò, insieme con il Prof. Christopher Seton-Watson un convegno storico italo-inglese i cui atti vennero pubblicari con il titolo: Italia e Inghilterra nelretd rkll'imperialismo, Milano, 1990. Nella "Collana di Storia diplomarica" che dirige presso la FrancoAngeli, sono apparsi i seguenti suoi libri: La Diplomazia in Italia, Milano, 1988 (2 Ediz. esaur.); Gli ambasciatori italiani e la diplomazia, Milano, 1986; Professione: diplomatico, Milano, 1988; Professione: diplomatico, vol. secondo, Milano 1990; L 'Italia e le grandi ahanza nel tempo del~impprialismo.Saggio di tecnica diplomatica, Milano, 1990. In occasione del suo collocamento a riposo, l'università di Milano gli ha dedicato il volume: Diplomazia e Storia && rekzzioni internazionali. Studi in onore di Enrico Serra, (a cura di E. Decleva e A. Migliazza), Giuffr2., 1991. ..Enrico Serra ha paneciparo alla guerra ed alla Resistenza: è decorato di m. d'Argento sul campo e di croce di guerra al v.m.


ELENCO DELLE LETTERE E COLLOCAZIONE D'ARCHIVIO*

1) Vaussard a Sturzo 2) Vaussard a Sturzo 3) Vaussard a Sturzo 4) Vaussard a Sturzo 5) Vaussard a Sturzo 6) Vaussard a Sturzo 7) Vaussard a Sturzo 8) Vaussard a Sturzo 9) Sturzo a Vaussard 10) Vaussard a Sturzo 1 1) Vaussard a Sturzo 12) Sturzo a Vaussard 13) Vaussard a Sturzo 14) Vaussard a Sturzo 15) Vaussard a Sturzo 16) Vaussard a Sturzo 17) Vaussard a Sturzo 18) Vaussard a Sturzo 19) Vaussard a Sturzo 20) Vaussard a Sturzo 21) Sturzo a Vaussard 22) Sturzo a Vaussard 23) Sturzo a Vaussard 24) Vaussard a Sturzo 25) Sturzo a Vaussard 26) Vaussard a Sturzo 27) Vaussard a Sturzo 28) Vaussard a Sturzo 29) Vaussard a Sturzo 30) Sturzo a Vaussard 3 1) Vaussard a Sturzo 32) Vaussard a Sturzo 33) Sturzo a Vaussard 34) Vaussard a Sturzo 35) Sturzo a Vaussard 36) Vaussard a Sturzo 37) Vaussard a Sturzo 38) Sturzo a Vaussard 39) Sturzo a Vaussard -

24 febbraio 1917 (?) I l maggio 1917 Domenica sera 1918 (?) 28 novembre 1923 3 dicembre 1923 30 giugno 1925 25 gennaio 1926 2 giugno 1927 27 giugno 1927 10 luglio 1927 3 agosto 1927 5 agosto 1927 19 agosto 1927 2 settembre 1927 22 settembre 1927 18 novembre 1927 7 dicembre 1927 13 gennaio 1928 3 aprile 1928 15 maggio 1928 17 maggio 1928 (?) 9 giugno 1928 25 giugno 1928 6 luglio 1928 7 luglio 1928 15 luglio 1928 28 luglio 1928 20 agosto 1928 17 settembre 1928 21 settembre 1928 (?) 10 ottobre 1928 30 ottobre 1928 4 novembre 1928 14 novembre 1928 23 novembre 1928 24 novembre 1928 29 novembre 1928 4 dicembre 1928 31 gennaio 1929

f. 186, C. 34 f. 188, c.102 f. 188, C. 99 f. 759, C. 106 C - . 35, C. 1 1 1 r

f. 294, C. 5 f. 298, C. 30 f. 304, C. 86 f. 305, C. 58 f. 305, C. 59 f. 305, C.60 f. 305, C.63 f. 305, C. 75 f.305, c.83 f. 410, c.13 f.410, c.14 f. 410, C. 15 f. 442, C. 1 f. 442, C. 2 f. 442, C. 3 f. 442, C.4 f. 442, C. 5 f. 442, c.6 f. 442, c.7 f. 442, c.8 f. 442, c.9 f. 442, C. 1 O f. 442, C. l i f.. 442, C. 14 f. 442, C. 15 f. 442, C. 18 f. 442, C. 19 f. 442, C.21 f. 442, C. 22 f. 442, C. 24 f. 442, C. 26 f. 442, C. 27 f. 442, C.28 f. 442, C. 31

* La corrispondenza Srurzo-Vaussard è conservata nell'Archivio Storico dell'Istituto Luigi Sturzo, Fondo Luigi Srurzo, qui per comodità di lettura, si abbrevia in ALS.


40) Sturzo a Vaussard 41) Vaussard a Sturzo 42) Vaussard a Sturzo 43) Vaussard a Sturzo 44) S t u r ~ oavaussard 45) Sturzo a Vaussard 46) Vaussard a Sturzo 47) Sturzo a Vaussard 48) Sturzo a Vaussard 49) Vaussard a Sturzo 50) Sturzo a Vaussard 5 1 ) Sturzo a Vaussard 52) Sturzo a Vaussard 53) Vaussard a Sturzo 54) Vaussard a Sturzo 55) Sturzo a Vaussard 56) Sturzo a Vaussard 57) Vaussard a Sturzo 58) Vaussard a Sturzo 59) Sturzo a Vaussard 60) Vaussard a Sturzo 61) Sturzo a Vaussard 62) Vaussard a Sturzo 63) Sturzo a Vaussard 64) Vaussard a Sturzo 65) Vaussard a Sturzo 66) Sturzo a Vaussard 67) Vaussard a Sturzo 68) Sturzo a Vaussard 69) Vaussard a Sturzo 70) Sturzo a Vaussard 71) Vaussard a Sturzo 72) Vaussard a Sturzo 73) Vaussard a Sturzo 74) Sturzo a Vaussard 75) Sturzo a Vaussard 76) Vaussard a Sturzo 77) Vaussard a Sturzo 78) Vaussard a Sturzo 79) Vaussard s Sturzo 80) Vaussard a Sturzo 8 1) Sturzo a Vaussard 82) Vaussard a Sturzo 83) Vaussard a Sturzo 84) Vaussard a Sturzo 85) Vaussard a Sturzo 86) Vaussard a Sturzo 87) Vaussard a Sturzo 88) Vaussard a Sturzo 89) Vaussard a Sturzo -

10 febbraio 1929 10 febbraio 1929 20 febbraio 1929 13 marzo 1929 15 marzo 1929 18 maggio 1929 20 maggio 1929 21 maggio 1929 10 giugno 1929 10 giugno 1929 13 giugno 1929 2 agosto 1929 25 agosto 1929 29 agosto 1929 3 settembre 1929 23 novembre 1929 28 novembre 1929 4 dicembre 1929 13 gennaio 1930 2 1 dicembre 1930 31 dicembre 1930 26 ottobre 1931 7 novembre 1931 9 novembre 1931 22 febbraio 1932 5 aprile 1932 10 aprile 1932 17 aprile 1932 19 aprile 1932 24 aprile 1932 10 maggio 1932 13 giugno 1932 23 agosto 1932 26 ottobre 1932 4 novembre 1932 4 novembre 1932 1 marzo 1933 4 marzo 1933 29 marzo 1933 Pasqua l933 23 maggio 1933 25 maggio 1933 11 agosto 1933 28 agosto 1933 17 settembre 1933 2 ottobre 1933 28 ottobre 1933 13 febbraio 1934 17 febbraio 1934 9 marzo 1934


90) Vaussard a Sturzo 9 1 ) S turzc L Vaussard- 92) Vaussard a Sturzo 93) Sturzo a Vaussard 94) Vaussard a Sturzo 95) Sturzo a Vaussard 96) Vaussard a Sturzo 97) Vaussard a Sturzo 98) Sturzo a Vaussard 99) Vaussard a Sturzo 100) Vaussard a Sturzo 1O 1) Vaussard a Scurzo 102) Sturzo a Vaussard 103) Vaussard a Sturzo 104) Sturzo a Vaussard 105) Vaussard a Sturzo 10G) Vaussard a Sturzo 107) Vaussard a Scurzo 108) Vaussard a Sturzo 109) Vaussard a Sturzo 1 10) Vaussard a Sturzo 11 1) Vaussard a Sturzo 112) Sturzo a Vaussard 1 13) Vaussard a Sturzo 1 14) Sturzo a Vaussard 1 15) Vaussard a Sturzo 1 16) Sturzo a Vaussard 117) Vaussard a Sturzo 1 18) Srurzo a Vaussard 119) Vaussard a Sturzo 120) Sturzo a Vaussard 12 1) Vaussard a Sturzo 122) Vaussard a Sturzo 123) Vaussard a Sturzo 124) Vaussard a Sturzo 125) Sturzo a Vaussard 126) Vaussard a Sturzo 127) Vaussard a Sturzo 128) Vaussard a Sturzo 129) Vaussard a Sturzo 130) Vaussard a Sturzo 131) Vaussard a Sturzo 132) Vaussard a Sturzo 133) Vaussard a Sturzo 134) Vaussard a Sturzo 135) Vaussard a Sturzo 136) Vaussard a Sturzo 137) Vaussard a Sturzo 138) Vaussard a Sturzo 139) Vaussard a Sturzo -

12 marzo 1934 22 marzo 1934 27 marzo 1934 28 marzo 1934 3 aprile 1934 10 aprile 1934 I l aprile 1934 17 aprile 1934 18 aprile 1934 28 maggio 1934 14 agosto 1935 30 gennaio 1936 i 9 febbraio 1936 22 febbraio 1936 4 maggio 1936 29 dicembre 1936 25 gennaio 1937 13 febbraio 1937 20 febbraio 1937 Dom. sera 1 agosto 1937 4 gennaio 1938 19 febbraio 1938 2 marzo 1938 14 marzo 1938 16 aprile 1938 23 aprile 1938 6 maggio 1938 19 maggio 1938 25 maggio 1938 27 maggio 1938 2 luglio 1938 5 luglio 1938 5 settembre 1938 28 settembre 1938 31 ottobre 1938 7 novembre 1938 8 novembre 1938 30 gennaio 1939 8 luglio 1939 13 luglio 1939 24 settembre 1939 17 ottobre 1939 9 dicembre 1939 14 ottobre 1944 18 gennaio 1945 25 gennaio 1945 28 maggio 1947 21 giugno 1948 l l settembre 1948 Ascensione 1950 (19 maggio)

f. 313, C. 17 .f: 483, C. I O f. 483, C. l I f. 483, C. 12 f. 483, C. 13 f. 414, C.42 f. 414, C. 44 f. 483, C. 14 f. 483, C. 15 f. 483, C. 20 f. 326, C. 20 f. 490, C. 80 f. 490, C. 80 f. 418, C. 8 3 t. 41 a, C. 83 f. 328, C. 133 f. 484, C. 77 f. 484, C. 78 f. 484, C. 8 1 f. 332, C. 2 1c f. 333, C. 13 f. 478, C. 43 f. 478, C. 43 f. 478, C. 47 f. 478, C. 58 f. 478, C. 62 f. 478, C. 62 f. 545, C. 3 f. 545, C. 5 f. 545, C. 6 f. 545, C. 7 f. 545, C. 9 f. 336, C. 11 f. 424, C. 22 f. 336, C. 12 f. 425, C. 48 f. 336, C. 13 f. 533, C. 19 f. 545, C. 13 f. 545, C. i 4 f. 556, C. 18 f. 554, C. 8 f. 554, C. 16 f. 611, C. 38 f. 663, C. 9 1 f. 663, C. 92 sc. 27 [serie corrispondenza] sc. 62 [serie corrispondenza] sc. 63 [serie corrispondenza] sc. 184 ["Atlas": note e doc.]


140) Vaussard a Sturzo 141) Vaussard a Sturzo 142) Vaussard a Giordani 143) Vaussard a Sturzo 144) Vaussard a Sturzo 145) Vaussard a Sturzo 146) Vaussard a Sturzo 147) Vaussard a Sturzo 148) Vaussard a Sturzo 149) Vaussard a Sturzo 150) Vaussard a Sturzo 15I) Vaussard a Sturzo 152) Vaussard a Sturzo 153) Vaussard a Sturzo 154) Vaussard a Sturzo 155) Vaussard a Sturzo 156) Sturzo a Vaussard 157) Vaussard a Sturzo 158) Vaussard a Sturzo 159) Vaussard a Sturzo 160) Sturzo a Vaussard 161) Vaussard a Sturzo 162) Vaussard a Sturzo 163) Sturzo a Vaussard 164) Vaussard a Sturzo 165) Smrzo a Vaussard 166) Vaussard a Sturzo 167) Vaussard a Sturzo 168) Vaussard a Sturzo 169) Vaussard a Sturzo -

3 giugno 1950 3 agosto 1950 14 novembre 1951 22 gennaio 1952 10 aprile 1952 4 maggio 1952 16 maggio 1952 29 maggio 1952 19 settembre 1952 27 ottobre 1952 4 maggio 1953 l l gennaio 1954 19 agosto 1954 25 agosto 1954 9 settembre 1954 15 settembre 1954 7 settembre 1955 26 settembre 1955 29 novembre 1955 23 settembre 1956 7 novembre 1,956 10 novembre 1956 23 giugno 1957 30 luglio 1957 12 agosto 1957 15 agosto 1957 7 febbraio 1958 I O marzo 1958 16 agosto 1958 21 agosto 1958

170) Vaussard a Sturzo -

29 settembre 1958

sc. 99 [serie corrispondenza] sc. I 44 [serie corrispondenza] sc. 777 [corr. varia] sc. 184 [fasc. "Onoranze"] sc. 522 [serie corrisp. varia] sc. 32 1, [serie Archivio Gen.] sc. 230, [serie Archivio Gen.] sc. 230, [serie Archivio Gen.] sc. 230, [serie Archivio Gen.] sc. 522, [serie corrisp.varia]. sc. 524, [serie corrisp. varia] sc. 304, [serie 1st. L. Sturzo] sc. 31 5, [serie 1st. L. Sturzo] sc. 304, [serie 1st. L. Sturzo] sc. 315, [serie 1st. L. Sturzo] sc. 315, [serie 1st. L. Sturzo] sc. 356, [serie 1st. L. Sturzo] sc. 356, [serie 1st. L. Sturzo] sc. 356, [serie 1st. L. Sturzo] sc. 409, [serie 1st. L. Sturzo sc. 409, [serie 1st. L. Sturzo] sc. 409, [serie 1st. L. Sturzo] sc. 490, [serie 1st. L. Sturzo] sc. 490, [serie 1st. L. Sturzo] sc. 490, [serie 1st. L. Sturzo] sc. 490, [serie 1st. L. Srurzo] sc. 800, [serie 1st. L. Sturzo] sc. 800, [serie 1st. L. Sturzo] sc. 49 l sc. 490, [Scr. di Sturzo e su Sturzo] sc. 800, [serie 1st. L. Sturzo]'

' Dalla lettera 136 in poi manca la collocazione archivistica: di ogni carta diamo l'indicazione della serie di appartenenza.


Nota redazionale

I1 testo delle lettere, tutte autografe salvo segnalazione in nota, è stato riprodotto integralmente e fedelmente dagli originali. Alcune date, desunte dal testo o dal timbro ~ostale,sono poste in parentesi quadre. Anche alcune parole illeggibili sono state sostituite da puntini tra parentesi quadre. Le iniziali L.S. in parentesi quadre sciolgono la sigla con cui Sturzo chiudeva sia minute che appunti. Le date ad inizio lettera sono state uniformate sostituendo, dove occorreva, il nome all'ordinale del mese e traducendolo quando era in francese. Le aggiunte, anche se apposte sui margini superiori o laterali, sono date come poscritti. Sono stati tacitamente corretti i lapsus calami. Le lettere pubblicate sono quelle fino ad oggi inventariate o comunque ritrovate fra le carte di Sturzo. Completata l'inventariazione non è escluso che se ne trovino altre. Le lettere sono numerate progressivamente seguendo l'ordine di data.



Milano, li 24 febbraio [1917]'

Reverendo, Dolente di non averle potuto presentare stamane all'albergo i miei rispetti e desiderossissimo di intrattenermi con Lei e coll'egregio Sig. Rosa prima della loro partenza da Milano, La prego di fissarmi un appuntamento telefonico all'Hotel Manin (1 1-46) in principio del pomeriggio. Faccio conto di recarmi alla seduta pomeridiana della Tommaseo ma se potessi vederli un po' prima sarei felicissimo. Con perfetta osservanza Dev.mo Dott. M. Vaussard

Milano, I l maggio 19172

6, via Silvio Pellico Caro Don Sturzo, porto a sua conoscenza che principiando dall'anno venturo è intenzione di un gruppo di amici e mia di organizzare nelle principali città italiane cicli di conferenze rivolte a far meglio intendere dal pubblico colto il pensiero e l'arte dei grandi scrittori cattolici francesi, specie contemporanei, e di appoggiare parimenti in Francia quelle iniziative che i cattolici italiani potranno prendere allo scopo di rendere meno scarsa la conoscenza che si ha tra noi della vita italiana moderna. Le linee generali del progetto, per quel che riguarda l'Italia, sono queste: conferenze due volte al mese, dal Dicembre al Maggio, tenute da oratori italiani e francesi (e, in modo eccezionale, di altre nazionalirà). Tassa di abbonamento minima di £ 5 per l'intero ciclo di 8, 10 e 12 conferenze, secondo la convenienza locale. Compenso agli oratori per le sole spese di viaggio e d'albergo, in relazione al numero delle conferenze tenute e del relativo percorso ferroviario, stante che la nostra iniziativa mira a uno scopo meramente spirituale e disinteressato. In linea di massima, lo stesso oratore dovrebbe parlare tre volte, sia nell' Italia settentrionale, sia nell'Italia centrale e meridionale, e perciò le serie di conferenze andrebbero combinate in maniera da potersi tenere quasi contemporaneamente nei vari centri che sarebbero almeno sei: Torino, Milano, Genova per l'Italia settentrionale; Firenze, Roma, Napoli, per l' Italia centrale e meridionale. In ognuna di queste città sorgerà una Commissionepromotrice di 5 o 6 membri, tutti uomini autorevoli di parte cattolica, i quali, d'accor-

' Letrera su carta inresrara Albergo Angioli e Sempione. Datriloscritto con alcune aggiunte autografe.


d o col sottoscritto, deciderebbero gli inviti da farsi, i giorni e il locale da scegliere per le conferenze, ecc. Della preparazione minuta delle conferenze, e specie del collocamento dei biglietti, verrebbe incaricato un Comitato misto di uomini e donne appartenenti alle associazioni cattoliche e più numeroso della Commissione permanente. A Torino, primo centro dove la Commissione già esiste e tiene adunanze, è così composta: Marchese Prof. Corsi, Marchese Aw. Invrea, Aw. Saverio Fino (Consiglieri comunali), Prof. Rodolfo Bettazzi, M. R. l? Pitre (Superiore dei maristi francesi), Dott. C. M. Tamburini, (Segretario). Le unisco il programma delle conferenze stabilito per l'anno venturo3. Non tutti gli oratori che si avrebbe in animo di chiamare a prestare il loro concorso all' iniziativa sono stati ancora interpellati in proposito, ma col mese entrante speriamo di condurre quelle trattative a buon termine; intanto sono a pregarla di volerci onorare della Sua collaborazione e, dopo aver preso visione del progetto qui accluso, di farmi sapere se Ella accetta di far parte della Commissione romana con Aquilanti, Martire, Misciattelli, Salvadori,

Si riporta qui di seguito il programma allegato da M. Vaussard alla lettera.

I Ciclo di Conferenze (Italia Settentrionale) (anno 1917-1918) L' odierna letteratura francese di ispirazione cattolica il rinnovamento del pensiero Prolusione e dell' arte in Francia nell' ultimo venticinquennio I Conferenza Il romanzo psicologico e tradizionalista: Paul Bourget, Renc! Bazin, Henri Bordeaux. I1 Conferenza (1) -

La critica dello scienrismo e del

Mse Piero Misciartelli o Don Benedetto Galbiati. Mse Filippo Crispolti

naturalismo: Ferdinand Brunetière.

Un oratore francese che orrebbe essere Victor Giraud, del;' Università di Friburgo, segretario di redazione della "Revue des deux mondes", autore di noti studi critici sulla letterarura francese.

111 Conferenza -

La prima fioritura del misticismo nella letteratura contemporanea

Prof. Allocco, del R.Liceo di Oneglia.

IV Conferenza -

Gli storici della santità e delle grandi correnti religiose: Goyau Thureau-Dangin, Henri Bremond.

Victor Bucaille, Vice-Presidente della Gioventù cattolica francese, addetto al Gabinetto del Sottosegretario agli Esteri Denys Cachin.

V Conferenza -

Sig.ra M. Bertazzi-Bondi. Il fervido aposrolato di una scrittrice: Lucie Felix-Faure Goyau e il suo salotto.

VI Conferenza (1) -

Poesia e dramma misrico: l'opera di Paul Claudel e Francis Jarnrnes.

Joamés Joergensen.

VI1 Conferenza ( l ) -

L'esaltazione nell'arte deile virtù della razza: Berrrand Péguy e Psichari.

Gonzague de Reynold della Università di Berna, il maggiore rappresentante della cultura romanza catrolica in Svizzera.

VI11 Conferenza -

La giovane lerreratura cartolica (Baumann, Vallery-Rador, Mauriac, Lafen, il gruppo della "Revue des Jeunes").

Mse Piero Misciarreili o Maurice Vaussard.


Mons. Vanneufrille. (Le sarei poi gratissimo di insistere, se sarà necessario, presso Suo fratello perché egli accettasse di tenere a Roma e Napoli la conferenza su Péguy e Psichari, poiché mi lasciò sperare a Genova ch' egli acconsentirebbe; e certo sarebbe indicatissimo per la sua competenza in argomento). Faccio conto prima dell'inverno di recarmi almeno una volta in ciascuna delle città su enumerate, onde poter discutere a voce i particolari dell' iniziativa coi membri della commissione locale, la quale intanto sarebbe augurabile si riunisse e esaminasse il programma ad essa proposto colla presente. Perciò, quando 1' adesione di tutte le persone richieste del loro valido appoggio mi sarà pervenuta, glielo farò sapere senza indugio. Gradisca, caro d. Sturzo, i miei più cordiali ricordi Suo dev. mo M. Vaussard P.S. Tutte le spese, se supereranno le entrate, saranno a carico di noi francesi.

Progetto per lo stesso ciclo nell'Italia centrale e meridionale (Firenze, Roma, Napoli) Da un minimo di 8 a un massimo di 12 conferenze, dividendo in due le conferenze 11, VI e VII. Oratori: Aquilanti, Bucaille, Caristia, Crispolti, Galbiati, Joergensen, Martire,.Misciattelli, Th. De la Rive, Salvadori, Mons. Mario Sturzo, Vaussafd, ecc. Progetto per il I1 Corso (1918-1919)

I Conferenza -

Lacordaire.

P. Sertillanges.

I1 Conferenza -

Montalembert.

V. Bucaille.

111 Conferenza -

Lamennais.

Conre Prof. G. Sardi, del R. Liceo di Lucca.

IV Conferenza -

M. me Swetchine.

V Conferenza -

Falloux e la lotta per la libertà d' insegnamento.

Sig. ra M. Bettazzi Bondi. Boggiano.

VI Conferenza -

Mons. Dupanloup.

VI1 Conferenza -

Venillet.

VI11 Conferenza -

Ozanam.

Prof. Bettazzi.

IX Conferenza -

Gratry e Perreyve.

Goyau.

Crispolti.


Domenica sera (1 9 1

Caro Don Sturzo, Le rammento che martedì alle 17 dobbiamo trovarci in casa Misciattelli (*)5per esaminare varie questioni riferentesi al ciclo di conferenze da tenersi l'inverno venturo. Prima però gradirei di vederla personalmente e La prego di fissarmi per telefono o con biglietto un appuntamento all'albergo suo o mio6, tanto vicini l'uno daii'aitro. Vorrei anche visitare con Lei i locali di quel circolo per cattolici e affini di cui Ella mi ha parlato, se il progetto permane tuttora. Mi creda sempre Cordialmente suo M. Vaussard (*) 5, Piazza Venezia (Palazzo Bonaparte).

Parigi, 28 novembre 1323' 1, rue de Fleurus

Caro Sturzo, Risposi il 13 c.m. al Paoletti che mi annunciava la tua ambita e quasi non più aspettata partecipazione alla mia richiesta che mi occorreva la tua risposta entro il 25 c.ms. Siamo al 28 e finora non mi è giunto nulla. Fai premura, ti prego, perché almeno almeno nei primissimi giorni di dicembre io abbia il tuo manoscritto. Altrimenti arriverebbe troppo tardi. Non meravigliarti se vedrai riferita intanto sui giornali italiani qualche parola conclusiva. Si tratterà di un inizio; la parte principale delle conclusioni verrà pubblicata soltanto il 1" febbraio e, il 1" gennaio, usciranno contemporaneamente alla tua risposta quelle di Duval, Arnould, presidente della Commissione del Lavoro alla Camera, Conte Fran-

Lettera su carra intestata Hotels Keunis Mineme Cavour-France Rome. 11 marchese Piero Misciattelli, che abitava nel Palazzo Bonaparre in Piazza Venezia a Roma, dirigeva una collana storico-leneraria in cui aveva pubblicato una traduzione del "Temlliano", che era piaciuto a Mario Sturzo. "a una successiva lerrera di Vaussard (ALS. f. 188, C. 106) si apprende che Sturzo non si recb a casa Misciattelli. Ma ebbero ugualmente modo di incontrarsi e srabilirono buoni rapporti di amicizia, passando fra l'altro dal "lein al "tu". Vaussard avrebbe dovuto anche recarsi a Napoli con don Sturzo, ma rinunciò al viaggio all'ulrimo momento. Lettera. Don Sturzo, a margine sulla stessa lettera, ha annotato: «mandato il manoscritto italiano. 1, XII..


cesco Petocki, di Cracovia, .e di Antonio Perrault, presidente della lega "Action francaise" del Canada (interessantissima). Forse anche quella di Pinon9, che sostituisce Poincaré come cronista politico della "Revue des Deux Mondes". Come avviene che il «Popolo» pubbichi corbellerie simili a quella dell' articolo "Dante e la Corsica" (n. del 10.11.'23) dove tra l'altro si legge che l'isola "italiana" è "il solo département nel quale la popolazione cresca"!?Ve ne sono almeno una decina d'altri in proporzioni di gran lunga maggiori, tutti quelli di Bretagna specialmente. Basta consultare le statistiche. In attesa dunque della tua desideratissima, ti stringo cordialmente la destra e mi confermo AEmo M. Vaussard P.S. Non potresti farmi mandare la "Rassegna Nazionale" dacché è in mano dei popolari, e specie quel tuo studio sulla Politica cattolica?

Parigi, 3 dicembre 1923" 1, rue de Fleurus

Caro Sturzo, H o avuto stamane la tua risposta della quale ti ringrazio sentitamente. Però, come già ti scrissi, non potrò pubblicarla se non in appendice (il l oGennaio) alle mie conclusioni che escono ora, e per questo motivo sono sicuro che il direttore delle "Lettres" un po' seccato dall' impreveduta ampiezza che ha avuto 1' inchiesta, non mi concederà quel numero rilevante di pagine necessario alla riproduzione integrale del tuo scritto". Tanto più che ormai, come tu stesso vedrai dal fascicolo che ti spedisco, la discussione è stata avviata verso precisi termini pratici dal van den Hout e da parecchi altri degli ultimi intervenuti, mentre ti sei fermato prevalentemente agli aspetti teoretici e dottrinali del problema, già ampiamente svolti nelle risposte di teologi e di storici pubblicate prima. Specialmente la distinzione tra i vari significati della parola "nazionalismo" è stata, anche da me, prospettata nelle mie conclusioni. Quindi sarò costretto di dare della prima parte del tuo studio, nelle " Lettres ", solo un riassunto e qualche estratto - con quel senso di probità scientifica che mi conosci

'

René Pinon, storico francese, è autore di un famoso libro L'Empirede la Méditerranée, Paris 1912. Inoltre ricostruì l'opera di francescani e gesuiti nell'Impero Ottomano: cfr. La Question Ottomane, "Rev. des Deux iMondes", 1771, pp. 772-826, e LErropr et l'Empire Ottoman, Paris, 1908. 'O Lettera. " Il riferimento è all'ampio scritto che Sturzo inviò a Vaussard, che dalle colonne de «Les Lettresn aveva dato awio a una larga Enquetesur le Nationalisme. L'intervento di don Sturzo, ubblicato nel corso del 1925, ampliato e rielaborato costituisce il cap. VI1 del W volume della seconda serie c!ell'opera Omnia Popolarismo efatcismo.


solo " in extenso " la parte che comincia a pag. 19 col. $ IV (domande allo statista, all'economista, al moralista), cioè quella che caratterizza maggiormente la tua posizione personale e sostanzialmente la più importante. Nel volume però che uscirà, spero, nel febbraio, (per quanto anche lì, per non oltrepassare le 400 pagine fissate nel mio contratto coll'editore, sono alle prese con serie difficoltà, e mi toccherà, nonché abbreviare d'accordo cogli autori, sopprimere addirittura qualche risposta, come quella del Meda, che non era inedita e quindi meno originale), pubblicherò il tuo studio integralmente o quasi. Se lo vorrai intanto pubblicare per intero in italiano, per esempio nella "Rassegna Nazionale" o sul " Popolo ", non ho niente in contrario, anzi. Rinnovandoti fervidi ringraziamenti, mi confermo, caro Sturzo -e

Tuo M . m o M. Vaussard P.S. H o ricevuto il tuo Riforme statali e indirizzipolitici, interessantissimo. Però non mi pare che sarebbe questo il momento opportuno per pubblicarne vari frammenti in Francia. I nostri migliori editori sono divenuti molto ritrosi per i libri dei quali non è certo un largo esito o, se no, bisogna rivolgersi a Case arretrate nei metodi che non sanno "lanciare" un volume nuovo. Comunque ci penserò.

Roches sur Rognon (Haute Marne)I2 30 giugno 1925

Caro Sturzo, Mi rincresce di non essere più a Parigi per accoglierti nel luglio e conoscere anche tua sorella". Certo seguo le notizie dall'Italia e non so vedere come né quando finirà questo alla Spes, ma ancora non hanno deciso. Spero però che regime. H o dato la tua ~onferenza'~ la pubblicheranno. Aspettano anche una tua conferma relativamente al volume Audisio che non ho esaminato, perchd mi hanno detto che la scelta dei brani era stata concordata con te. Cordialmente tuo M. Vaussard Cartolina posale iliusrraca. Emanuela derra Nelina, sorella gemella, cui Don S m m era molto affezionato. Di lei parla a lungo nel Carte io con il fratello Mario. ggIl 30 mano ,925. Srum aveva tenuto raso i'innitur Carholique di Pari i una conferenza sulla siruaione idiana, in cui riaermava la necessità uimbanere il fascismo. Il resto d h conferenza renne p u b blicato da "JeuneRepublique" il 12 febbraio 1926, e più cardi in Luigi Sturzo, Miscellanea londincse, Bologna, 1965, I , p. 98 e ss. l2

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Parigi 25 gennaio 192615 1, rue de Fleurus

Carissimo, Difatti ti vidi troppo poco l'ultima volta. I1 momento non fu propizio. Un'altra volta spero di avere più tempo. I1 "tirage à part" dell'articolo che mi hai chiesto dovrebbe essere pronto: ho dato il "si stampi" da due settimaneIG.Scrivo oggi in tipografia e se non l'avrò nella settimana ti manderò i numeri del Bollettino, ma sono quasi esauriti e devo mostrarmi molto parco nel distribuirlo. Hai ricevuto il numero di gennaio del B.C.I.? Usciamo adesso su 48 pagine. Cordialmente tuo M. Vaussard

2 giugno 192717

Caro Sturzo, Ti ringrazio della tua lettera, della quale però non ho potuto decifrare due o tre parole essenziali per capirne il senso esatto. Ti sarò pure sempre grato di mandarmi osservazioni sulla questione alsazianaI8 e credo di poterle pubblicare. H o ricevuto il tuo articolo della " Review of Reviews ", ma ancora non ho avuto il tempo di leggerlo, essendo fuori Parigi. Andrò in campagna verso il 15 corr. Se verrai in Francia prima (forse tornando da Colonia) sarò contentissimo di vederti. Cordialmente tuo M. Vaussard

Cartolina postale. Si tratta probabilmente dell'arricolo di Vaussard annesso alla «Vie Catholiqurn del 2 agosto 1925, intitolato Uneficonde orpirimce, in favore dei bambini orfani. (ALS. F. 305, C. 62) l' Cartolina postale. Sulla questione alsaziana come poi su quella rnessicana (vd. Lettera seguente) don Sturzo inviò a Vaussard una lettera estesa e difhisa, ora inserita in Miscellanea Londincsc (vol. I pp. 152-1 59), ma originariamente destinata al ~BullerrinCatholique International~,nella quale discute delle ragioni che nel suo pensiero dovevano motivare e giustificare l'intervento dei cattolici nella vita politica dei rispettivi contesti nazionali. l5 Ih


9. 27 giugno 192719

Caro Vaussard, Ti mando la mia lettera per il B.C.I. Dopo aver letto il tuo articolo sul Messico ho anch'io voluto dire la mia parola, che forse è in disaccordo con quella di molti cattolici. H o tolto dall'articolo la parte ascetica morale, che non ci sta più; ma se nel tuo commento accennerai al fatto che spesso nelle lotte si trascende, ti farò una postilla in proposito. Ti prego di pubblicare la lettera senza note chiaritive del mio pensiero, pur con quelle osservazioni editoriali in fine, che precisano il pensiero della rivista o il tuo personale. Se trovi però, qualche difficoltà grave, è meglio che mi scrivi prima, e io potrò meglio esprimermi o chiarire il mio pensiero. Se poi trovi la lettera inaccettabile, ti prego di mandarmela indietro subito. Mi duole non poter partecipare al tuo ritiro intellettuale perché resto, per i bagni, in Inghilterra. Tanti cordiali saluti Luigi Sturzo

P.S. Per tua norma non ho che questa copia, che desidero mi sia ritornata appena è possibile. Grazie. L. S.

IO.

Roches S. Rognon, 10 luglio 192720

Caro Sturzo, Ti rimando accluso il tuo articolo che ho tradorco e mandato in tipografia. Uscirà sul prossimo fascicolo del B.C.I. Non ti nascondo che però preferivo la prima redazione, comunicatami a Parigi. Mi rincresce che i passi sulla necesità di non svalorizzare i cattolici membri dei singoli partiti di fronte ai loro compagni di lotta, di perseguire animosamente scopi policico-amministrativi se si vuole raggiungerli, siano stati soppressi e sostituiti da altri meno significativi. Anzi di questi ho dovuto tralasciarne qualcuno (indicato tra parentesi al lapis blu sul tuo manoscritto) nei quali ti soffermavi su casi notissimi a tutti noi, come quello del]' Action Frangaise * l , della quale non mi piace parlar troppo nel B.C.I. poiché non è il nostro sco-

" Lerrera.

Lettera su carta inresrara Bullerin Carholi ue Inrernariond. Pio XI condannò L'Acrion Pran(use nel jicembre 1926. Ne seguì una polemica che durò sino al luglio 1939, quando Pio XII revocò la condanna. Don Luigi S t u m ne discusse a lungo con il fratello Mario. V. Carteggio, vol. I, passim. 'l


po occuparci di fatti internie soffermarmici a lungo. Quindi ho lasciato solo un accenno a quell' affare. Sulla faccenda irlandese ho soppresso anche mezzo paragrafo, il cui contenuto era già stato in sostanza espresso in altro passo della lettera. Invece mi preme assolutamente che sia stato indicato il senso della decisione di Roma nella vertenza Wheatley-Vescovo di Glasgow, da noi completamente ignota, ed ho ristabilito quindi nella forma seguente il periodo che avevi cancellato in proposito: " et I'approbation donnée par Rome au point de vue du premier". Dammi il tuo indirizzo al mare e dimmi quante copie desidererai deli' articolo tuo. Mi rincresce che tu non possa venire a Juilly. Cordialmente tuo M. Vaussard

P.S. Non ho aggiunto al tuo testo, come desideravi, nessuna nota chiaritiva, ma soltanto un commento editoriale.

Parigi, 3 agosto 192722 1. rue de Fleurus

Caro Sturzo, La tua letteraz3mi è giunta troppo tardi per consentirmi di tener conto dei tuoi desideri, cioè più di I 5 giorni dopo che ti avevo scritto io. Permettimi, del resto, di negare che il tuo pensiero riesca dubbio per qualsiasi lettore francese nei due passi che ti preoccupano. A pag. 5 del B.C.I. (del quale ti ho fatto spedire a Londra 10 copie) si legge: ((Les catholiques de ce pays étaient divisés sur le but à atteindre et sur les moyens à employer: les uns voulaient une République indépendante, d'autres acceptaient la condition de Dominion, d'autres encore, tout en souhaitant une plus grande autonomie, regardaient comme une erreur de se détacher du Royaume-Uni. Etc.. .n. Quando dunque, nel paragrafo seguente, si domanda: "En ce cas, comment répondre à la question: où est le plus grand intéret de la religion? Et aujourd'hui, ecc,", tutti capiscono che il dubbio si riferisce tanto a "oggi" quanto a "ieri" e forse anche più a ieri. Lo stesso per il caso alsaziano: la tua posizione riesce chiarissima per tutti. Tale quale l'articolo è piaciuto a molti e Goyau, tra altri, mi ha scritto appositamente per dirmi che riteneva la nostra discussione in proposito molto interessante. Secondo me mi parrebbe preferibile adesso di sostare. Però se riterrai necessario di tornare sull'argomento, non per dilucidare il tuo pensiero, ma per replicare al mio commento, te lo consento pure, in forma brevissima, e senza alludere all'Action Franpise, della quale si è parlato fin troppo. Il silenzio è quello che può nuocerle maggiormente, una

l2

Lertera su carta intestata Bullerin Carholique Inrernational. La lettera cui si fa riferimento non 6 stata ritrovata.


volta ben stabilito come l'ho fatto nel mio opuscolo - che ti mando- la propria opposizione recisa e assoluta alla sua dottrina. Ti faccio notare che le mie lievi modificazioni, o meglio soppressioni, si riferivano non al resto che mi avevi comunicato e che avevo approvato, ma ad un altro che ne dif-feriva molto, e in mancanza di accordo che la tua lontananza e il tuo silenzio rendevano impossibile. La nostra " retraite intellectuelle" è riuscita molto bene, con partecipazione di ottimi elementi che se ne partirono contentissimi. L'avvenire dell'iniziativa, dopo questa dopè quindi assicurato. pia prova, . Ti unisco una circolare riguardo ad un'altra mia opera, analoga a quella dell'abare Lugan nello scopo, ma diversa nel modo d'attuazione. Cordialmente tuo

M. Vaussard

5 agosto 192724 Caro Vaussard, Avevo pensato, leggendo il tuo ~ o m m e n t *di~ ,riprendere la penna. Ma ho rimosso l'idea per paura di fare sul B.C;I. una polemica al di fuori del tuo scopo e per di più di farla sopra un terreno non comune fra di noi. Perché io ho escluso: 1) che i catrolici fossero un'unità responsabile. 2) che si confondessero con la Gerarchia Eccl. 3) che io abbia inteso parlare dei casi di intervento ecclesiastico diretto pel quale (intendo il fatto delle associazioni di culto in Francia) ho fatto esplicita riserva. La tua risposta (senza contraddirmi) sembra basata invece sopra il presupposto contrario. E allora come fare a intenderci! Ma ti .domando un favore: ed è una correzione da fare al mio resto e da pubblicarla nel prossimo numero del Bollettino. Io scrivevo: "...ma non si debbono mai assimilare né legare con vincoli dottrinali e pratici a nessuna situazione politica, civile ed economica'' (p. 92). Tu hai tradotto: "...mais ils ne doivenr jamais assimiler ni rattacher par un lien quelconque à n'importe quelle doctrine politique, civique ou économique" (pag.6). Nel confrontarle vedrai le differenze di senso, specialmente con la parola "doctrine" in senso diverso da vincoli dottrinali.

Lettera su carta inresrata: Iralian Refugees Relief Comminee. Apparso su "La vie catholique» del 25-7- 1927 col rirolo Comment Icspopolaim italiens ont érésubm~rés e che prendeva lo spunto da un articolo pubblicare da don S m m su ~PoliriquexsuUa sconfirra del enrro $e elezioni in Germania. Vaussard richiamava il farro del mancato sostegno dei socialisti ad un evenruale governo Meda, dei popolari ad un eventuale governo Turaci nel 1922. '4

25


Ti prego perciò di rettificare questo punto nel modo che vedrai più opportuno e decoroso. Mi affido a te. Perdonami la noia; e spero di non recartene altra simile. Con la più sentita cordialità e i più vivi ringraziamentiz6.Aff. L.S.

Roches sur Rognon (Haute Marne), 19 agosto 192727

Caro Sturzo, Un mio amico mi ha già tradotto il tuo studio dell' aAbendland» e faccio conto di pubblicarlo nel B.C.I. Non conosco però né posso procurarmi quello dell'«Hibbert Journa1»28.Ti sarei grato quindi di mandarmelo qui. Ancora non ho ricevuto il tuo libro e a Parigi non andrò ormai se non per uno o due giorni alla fine di settembre. Vengo ora dai Belgio dove ho assistito alla V Settimana di Missiologia. La casa di riposo che metterò su l'anno venturo sarà in una regione piuttosto fredda, ma d'estate credo che il clima non ti sarebbe contrario. Su per giù ricorda quello della pianura parigina. Sarei contento se ti piacesse. Cordialmente tuo M. Vaussard

P.S. Di cattolici francesi ricredutisi riguardo all'Action Francaise, vi sono pure alcuni, poco numerosi, tra i quali primeggia il Maritain29.Ti consiglio molto di leggere il suo recente bellissimo volume Primatlté du spirituel. Anche nel Belgio c'è I'abbé Leclercq, che venne a Juilly.

2Waussard rispose il 10 agosto riconoscendo come giwtissimal'osservazionefattagli e aggiunse: ane terrò conto come desideri nel prossimo fascicolo del B.C.1.n (v. ALS f. 305, C. 64). 2' Cartolina postale. Si tratta rispnriv~ente,del!advisu di studi filosofici di Colonia e di un foglio culturale inglese sui quali furono stampare e considerazioni di Sturzo sul fondamento morale del diritto di guerra. Le riflessioni di don Sturzo rappresentano una risposta alle osizioni assunte dal Vanderpool; se ne trova I'eco nel Carteggio LuigiMario Stzrno, cit. v. 1 pag. 173 e segg; o scritto in tedesco e in inglese è nella raccolta L.S. Pubblicazioni varie (1927-28-29)pp. P 1--14: pp. 35-65: 2' Iacaues Maritain (1882-1973). allievo di Bergson e neo-tornista, convertitosi al cattolicesimo nel 1906, finì con l'uszre dopo la condanna da parte di Pio XI. Avendo peraltro , aderì alfn~;tion ~ r a n p i s è " dalla criticato la condanna, don Sturzo con la lettera "Chiarimenti su Maritain" si dichiarò in disaccordo con lui. Vd. Carteggio L. e M. Stuno, Introduzione, I, p. 225n e passim.

f


Roches sur Rognon (Haute Marne),

2 settembre 192730

Caro Sturzo, Hai perfettamente ragione di voler rivedere il tuo cesto tradotto dal tedesco. Te lo accludo pregandoti di rimandarmelo colle tue osservazioni a volta di corriere. Mi dirai dove comincia la 4"parte chè l'indicazione mi manca. In qualche posto il tuo pensiero mi rimane un po' oscuro. Certo se insieme alle bozze potresti mandarmi l'originale italiano mi farebbe comodo. Fino a quando ti trattieni a Parigi? Cordialmente tuo

M. Vaussard P.S. In generale però il mio indirizzo è quello segnato di sopra. Scrivere a Parigi cagiona sempre un ritardo.

8 settembre 1927

Come lo vedrai dalla busta acclusa, la mia lettera mi è stata respinta da Parigi, dove non mi avevi dato il tuo indirizzo né indicato l'epoca precisa di arrivo. Dubito molco quindi che le tue osservazioni possano ormai giungermi prima del si stampi del prossimo fascicolo del B.C.I. Spero che non avrai niente da correggere.

Roches sur Rognon (Haute Marne), 22 settembre 19273'

Caro Sturzo, Mi rincresce dawero questa mancanza di precisione nelle noscre relazioni episrolari, che non mi permette mai di avere le tue a tempo opportuno. Dovevi, quando ti dissi che pubblicherò il tuo articolo, mandarmi subico il testo

30 Lerrera su carta intestata Bulletin Carholique Inrernarional. Le righe de11'8 seguono il proxrirro della lerrera del 2 settembre. 3' Canolina postaie.


italiano, onde permettermi il raffronto, o almeno darmi il tuo indirizzo preciso a Parigi. Io ti credevo sempre in rue Canette. Quando mi giunse la tua ultima, l'articolo era già impaginato ed era impossibile sostituirlo perché sono qui lontano 1000 Km. dalla tipografia, ed era urgente uscisse il fascicolo per averlo a disposizione in occasione di conferenze che do nel Nord in fine di questo mese. Quindi non ci rimane che fare nuovamente un erratum per le inesattezze più notevoli nel prossimo numero. Non ho ancora avuto il tempo di leggere il testo italiano, ma ti prometto ogni accuratezza in materia. Sarò a Parigi soltanto nel dicembre. Cordialmente tuo

M. Vaussard

Parigi 18 novembre 192732

Caro Sturzo, Non potevo dare in supplemento una nuova traduzione del tuo articolo nel numero del 17 settembre, perché ne avevamo già un altro in detto fascicolo, reclamato da una parte degli abbonati. Lo potrei dare nel dicembre, però non avendo colpa degli errori commessi, e le nostre risorse sono limitatissime (poiché nel giugno dovrei aprire una sottoscrizione per coprire il deficit), mi sarebbe impossibile assumermi la spesa di questa ristampa che non sarebbe indifferente (non inferiore certo a Fr. 150). Dimmi tu se la desideri pure, se no ti manderò le bozze italiane subito. Forse basterebbe una ristampa della parte più maltrattata dell'articolo (7 o 8 pagine). Ho apprezzato anche di più il tuo libro33dopo averlo letto tutto, il che non avevo fatto quando ne scrissi il resoconto. Te ne parlerò a voce quando verrai qui (presto spero), essendo ora occupatissimo. Dal 5 al 10 dicembre vi sarà la settimana degii scrittori cattolici ali' Unione delle Chiese. Credo che ti potrebbe interessare la lezione inaugurale. Cordialmente tuo

M. Vaussard

Cartolina postale illustrata. Si tratta dell'opera di don Sturzo L'Italie et le Farcismr, tradotta in francese dal pro6 iMarcel Prélot e stampata presso l'editore Alcan. 32

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Parigi, 7 dicembre 192734

Caro Sturzo, Mi rincresce di non vederti adesso a Parigi. Il maggiore interesse della Settimana degli Scrittori cattolici è, come spesso in simili circostanze, nel contorno, nell' occasione di trovarsi con amici che si vedono di rado (e anche nelle zdunanze serdi, più intime, che spesso portano a scambi utili di idee). Le lezioni le leggerai nelle "Lettres". La mia uscirà anche sul B.C.I. Quella del Coslen, tenuta oggi, era confusa e letta male. Molte ripetizioni e gli stessi pensieri. i? Martindale è stato più interessante. H o ritradotto tutto il tuo studio sul diritto di -guerra. Era difatti un vero disastro: sbagli a dozzine. Uscirà come supplemento a parte nel fascicolo in corso di stampa (dicembre) in un sedicesimo del quale ti riserverò 50 copie, o anche di più se lo desideri. Però temo di dover fare qualche taglio per non sorpassare il sedicesimo, il che porterebbe a una spesa molto più forte perché ci vorrebbero due tirature. Ma sarà in ogni modo di poca entità. Nella prima versione constava di 16 pagine precise, ma i tedeschi avevano in complesso piuttosto sintetizzato il tuo pensiero, spesso sfigurandolo. Si troverà facilmente un editore in Francia per il tuo studio sul diritto di guerra. Lo pubblicherai prima in italiano o in inglese? Se non fosse troppo ingente il volume, ne potrei dettare io stesso la traduzione e certo lo farei con piacere. O di qualche altro giuPotremmo avere una prefazione, se ti piace, del Le rista insigne, grande ammiratore dei brani già usciti sul B.C.I. Cordialmente tuo

M. Vaussard P.S. La spesa per la ristampa del tuo studio dell'«Abendland» supererà i 250 fr. Ma ne assumerò una parte e ti chiederò soltanto fr. 200.

" ienera.

35 Louis ie Fur, professore di diritto internazionale d a Sorbona, è autore della Prefazione ai libro di Sturzo La Comunirà internazionale e il dirino di erra. L'opera, neu'edizione francese, usci nel 1931 e rappresenta il significativo sviluppo di un ancributo a f ~ u l l e t t i nGtholigue International*, che fin dal 1926 aveva impressionato giuriai e teologi francesi.


Paris, le 13 janvier 192836 1, rue de Fleurus

Mon cher Sturzo, Merci de tes bons voeux pour l'année nouvelle. Ton silence commengait à m'inquiéter et je me demandais si tu n'étais pas malade car je pensais que depuis longtemps déjà tu avais du recevoir le numéro d u B.C.I. contenant ton étude; je suis heureux de savoir qu'il n'en est rien et que tu viendras à Paris à la fin du mois. J'ai bien regu ton article dell' ~ H i b b e rJournal~, t mais je ne pense pas pouvoir revenir sur la question après les deux longues études ddjà publiées. En ce qui concerne ton livre, comme je te l'ai dit, s'il n'est pas trop long et que je puisse en dicter la traduction directement à la machine à écrire, je m'en chargerai très volontiers et je pense qu'il ne sera pas difficile de trouver un éditeur. Il n'y a aucune raison pour que l'édition francaise paraisse avant l'anglaise, mais je voudrais pour la traduction, d'une part que tu ne sois pas trop pressé, car je n'aurai certainement pas le temps de m'en occuper avant les élections, et d'autre part que tu me remettes le texte italien, que je lis plus couramment que I'anglais, afin d'éviter l'inconvénient de faire une traduction de traduction. Le livre dont tu me parles est tout récent3'; c'est la suite de la Primauté du spiritue1et il émane d'un groupe d'anciens amis de I'Action Frangaise qui s'en sont détachés. Je regrette un peu ta lettre au "Mouvement" qui ne répond plus à la situation actuelle, car depuis lors, dans la "Chronique Sociale", Monsieur Maritain a précisé la pensée et bien montré qu'il considérait la condamnation portée par Rome comme dérivant d u pouvoir direct. I1 précise à nouveau cette position dans Pourquoi Rome aparlé. J'ai ici un exemplaire d u volume en double; si tu ne l'as pas encore acheté et que tu viennes a Paris prochainement, je me ferai un plaisir de te l'offrir. Bien cordiaiement à toi M. Vaussard

Lettera dattiloscritta su carta intestata: Ofice Centrai de Librairie et de Bibliographie. Si tratta dell'opuscolo di J. Maritain Unc opinion sur Charlrs M a u m n k dpvoir drs catholiques, Paris, 1927, che don Sturzo in una lettera ai fratello Mario definì frutto di una *mentalità capziosa tra I'astrattismo teorico e il conhsionismo pratico., in Carteggio M. e L. Stuno, I , pag. 175. 37


Parigi, 3 aprile 192838 1, rue de Fleurus

Caro Sturzo, H o tardato ad awisarti che avevo ricevuto il tuo manoscritto poiché volevo prima leggerlo. Ora ho terminato le prime due parti e metà della terza e posso dirti che, a inio parere, il libro - molto interessante e opportuno - dovrebbe venire ben accolto in Francia, specie se potrai recarvi qualche modificazione per alleaerireil carattere astratto e un po' troppo didattico di alcuni passi, della prima parte ~ r i n c i p a l m e n t e ~ ~ . Tale qual è il tuo libro interesserà soprattutto gli ambienti giuridici. Anzi ritengo che dovrebbe tradurlo un giurista, ché della convenienza di molti termini non sarei molto sicuro e 1' opera m' impressiona alquanto per la sua mole, con tutto il lavoro che mi vedo davanti per quest' estate. Peccato che non si possa più fare assegnamento sul Prélot40. Reso meno lungo e meno tecnico dopo un' accurata revisione, credo che I'argomento si potrebbe anche imporre al cosidetto "grand public", quello che curano editori come Hachette, Payot, Grasset e simili. Ti saprò meglio dirlo dopo terminata la lettura della 3" e 4" parte. E se condividerai il mio parere ti rimanderò a Londra tutto il pacco di copie per questa revisione. Buona Pasqua, caro Sturzo, come e quanto può esserlo nel tuo esilio. Credimi sempre. Cordialmente tuo

M. Vaussard

Lettera intestata: Bulletin Catholique International. Don Luigi Sturzo in data 12-4- annota: ho scritto: 1) non rifacimento, ma solo correzioni. 2) il taglio didattico teorico deve rimanere. 3) desidero che sia tu il traduttore. 4u Marcel Prélot (1898-1973), giornalista, saggista di formazione cattolica diresse la "Bibliothèque de la Science Politi ue", collaboratore de ~L'Aube*,diretta da Francisque Gay. Tradusse La comunità internazionae!. e ilDirino j'grurra di don Sturzo. Di lui scrive con molta ammirazione lo stesso Vaussard, sia ndla sua Storia Alla Democrazia cristiana (v. più avanti), sia nella lunga testimonianza dedicara a don Srurzo, esprimendosi in uesri termini: uHo scritto altra volta che don Sturzo è stato. .. forse il solo pensatore democratico cristiano c l e sia apparso in Occidente ... Così si pub dire c i Marcel Prilot sia nato in Francia il solo pioniere della democrazia cristiana che si sia preoccupato di stabilire una dottrina accanto ad una praxis politica» cfr: Luigi Smno, Saggi e testimonianze, pp. 123-128. 3'

'


Parigi, 15 maggio 19284' 1, rue d u Fleurus

Caro Sturzo, Ti ho fatto spedire il mio recente libro sull' Italia, del quale ti sarò grato se potrai farne parlare nelle riviste o giornali inglesi che Ho visto oggi Donati43il cui parere sul tuo volume circa il diritto di guerra è assolutamente conforme al mio. Si troverà forse un editore per l' opera tale qual è, ma non avrà in Francia 1' esito al quale avrebbe potuto pretendere, perché troppo giuridica, astratta e un po' pesante. Spero che i tuoi disturbi cardiaci sono completamente cessati. Per conto mio sono stato poco bene nell'ultimo mese, ma ora sto meglio. Ingolfato però in molte faccende imprevedute non potrò di certo, con mio grande dispiacere, tradurre un volume così lungo come il tuo. Ti procurerò qualche indirizzo di traduttore eventuale. Cordialmente tuo.

M. Vaussard

17 maggio, 1928 (?)44

Caro Vaussard, Sono tanto dolente che la tua decisione sia negativa, e che non puoi perder tempo con il mio manoscritto. Se la tua decisione è irre$rrnabile (ultimo rifugio della speranza) ti prego di due favori: a) trovarmi un buon traduttore; come ti sembra il Prof. Auguste Bastianelli (108, Boulevard Montparnasse)? b) vedere di indurre la Spes ad accettare il lavoro: mentre qui e in Germania sono in trattative con editori di gran mercato, in Francia penso che sarebbe meglio penetrare nel campo cattolico ed ecclesiastico, per 1' influenza che ha su tutto il mondo cattolico. Perciò preferivo la Spes. È possibile? Bloud e Se non lo prende la Spes c'è altra casa cattolica che potrebbe Gay forse?

4' Cartolina postale. 42 Si rratra del libro Szir

la nouvellp Italie, Valois, 1928. Giuseppe Donaci nato nel 1890, fondatore e direttore de "Il Popolo", fu cosrrerro all'esilio a causa di una sua violenta campagna contro il fascismo. In Francia fondò il "Pungolon. iMorì a Parigi il 16 agosco 1931. Don Stuczo era un suo grande amico. Cfr. L. Bedeschi, G. Donati, Roma, 1959. Minuta. 43


Vorrei combinare al più presto perché il traduttore potrebbe lavorare nelle vacanze imminenti. Riguardo le tue osservazioni e quelle di Donati, io già ti scrissi: non solo non mi sento di fare un rifacimento per il pubblico francese; ma sono convinto che il mio libro, anche rifatto, non sarà mai per il grande pubblico. E io spero che rimanga un libro di studio e di pensiero. Potrò certo rivedere qualche punto, o alleggerirne qualche altro, ma non modificare né il taglio, né lo svolgimento. [L.S.]

9 giugno 1 9 2 8 ~ ~ Caro Vaussard, Spero che prima che tu lasci Parigi per le vacanze potrai darmi una risposta concreta e circa il traduttore e circa l'editore del mio lavoro sul Diritto di guerra. Se ci sono delle difficoltà scrivimi. Per il momento per me è impossibile lasciare Londra. Saluti cari

L.S.

25 giugno [ 1 9 2 8 ] ~ ~

Caro Vaussard, Non so spiegarmi il tuo silenzio. Ti scrissi il 17 maggio scorso e poi il 9 giugno c.m. Nessuna risposta. Sei forse ammalato? Spero e auguro di no. Molto occupato lo credo certo; ma una cartolina si fa in pochi minuti. Ti prego ancora di nuovo a farmi sapere quello che hai fatto o potrai fare circa l'editore e il traduttore del mio libro, che è proprio il momento opportuno di portare alla luce. Grazie assai. Cordialmente

3.7. - insistito con cartolina.

45

46

Minura. Minuca.


Paris, 6 luglio 192g4'

Caro Sturzo, Hai tutte le ragioni di meravigliarti del mio silenzio e te ne faccio millescuse. Devi sapere che da due mesi, dopo vari disturbi di salute (vertigini epatiche e roba simile) sono stato ingolfato quasi esclusivamente in tentativi non ancora riusciti per salvare un amico carissimo dalla rovina completa che pendeva su di lui e (su) di una impresa libraria sua. Non ho potuto occuparmi d'altro, e sono partito molto stanco per la campagna martedì scorso, senza aver trovato, e nemmeno, a dire il vero, cercato il traduttore pel libro tuo. Però ho telefonato al Russo4*in proposito, il quale ritiene la cosa facile purché si sia certi di un editore. Io invece sono di parere contrario e credo che buone condizioni da un editore si avranno soltanto quando il libro sarà tradotto, almeno in inglese, onde lo si possa esaminare più facilmente. Comunque ci penserò ormai sul serio e ti scriverò quando ci sarà qualcosa di nuovo. H o letto l'articolo dell'ltalia che mi ha dato parecchio sui nervi giacché vedo tutta la stampa italiana, anche cattolica, pervasa da un nazionalismo gretto e stupido che impedisce di riconoscere perfino i fatti più evidenti come fatti, e che un giorno o l'altro, se la cosa continuerà, mi farà scrivere cose piuttosto spiacevoli per il regime. Aspetto che tu mi mandi la «Review of Reviews)).Cordialmente tuo M. Vaussard

Caro Vaussard, Grazie della tua cartolina di ieri. Spero che la campagna ti giovi e il riposo ti rifaccia. Scusami assai se ti do noie per il mio libro. Ma io sarò a Parigi il 16 sera e mi fermerò il 17 e poi ritornerò per due giorni verso il 28. Alloggerò nel Hotel 1'N.D. de 1'Espe-

Cartolina postale. Dornenico Russo (1876-1950), giornalista di orientarnentocattolico, fu redattore di «Vita Nuova», periodico degli universitari cattolici, fondato da Rornolo Murri. Fu corrispondente da Parigi de .Il Momento)) di Torino, dell'aAwenire d'Italia* e di altri periodici cattolici. Nel 1919 aderì al PPI, e nel 1925 organizzò a Parigi una conferenza di Luigi Stuno. Partecipò alla Resistenza in Francia. Cfr. Carteggio M. L. Shrm, I p. 152n. e passirn. , 4' Minuta. 47 48

.


rance (rue Vaugirard). Se quel giorno sei a Parigi ci vedremo. Altrimenti desidero sapere da te se credi che valgano come traduttori: il Prof. Auguste Bastianelli (108 Boulevard Montparnasse). Owero M r Giuseppe Massa L.D., 57, rue Condorcet. Io veramente rratterei con l'uno e con l'altro o con chi tu mi proponi purché accetti l'incarico, e nel caso affermativo lascerei il manoscritto. Io desidero il lavoro tradotto subito: ed ho perduto già quasi quattro mesi. Per l'Editore, hai parlato con la Spes? O con Bloud et Gay? Puoi presentarmi? In Germania ho combinato con la Volksverein e qui a Londra credo di essere nella buona via con Unwin. Conto sul ruo autorevole interes~amento~~.

13.7. Scrivo dando l'indirizzo di Stragliati e pregandolo di mandare altra lettera alla tua portiera.

Roches sur Rognon (Haute Marne), 15 luglio 192g5'

Caro Sturzo, Rimango in campagna fino al 25 corr. Ti vedrò soltanto quindi al tuo secondo viaggio. Come traduttore ti consiglierei piuttosto il Bastianelli, più colto e apprezzato nei nostri ambienti. Ma accetterà? È già occupatissimo. Per mezzo suo il volume sarà facilmente accolto dalle Ed. Spes (non ne ho parlato finora perché certamentevorranno leggere il manoscritto prima di dare una risposta definitiva). Massa è nizzardo e appartiene al gruppo di S a r ~ g n i e (mentre r~~ Bastianelli è democratico-popolare, e fu nell'aprile candidato politico a Marsiglia), ma all'infuori di questo nessuno lo conosce. Potresti anche cercare di incontrare il Le Fur (38, rue Lacépède, Paris, V") che ha apprezzato molto i tuoi articoli usciti sul B.C.I. e che forse ti darebbe un consiglio per un traduttore e certo un appoggio presso un

Prima deiia parola "aurorevolen,c'era quella "&ionaron oi cancellata. Lettera su carra intestata: Buflerin Carholi ue Inrernariong Marc Sangnier, giornalista ed anivisra cano?ico. collabararore de L Eco rodr Paris, fu usai critico dell' "Acrion Franpisen. Fondatore del Sillon, aiutò gli esuli antifascisri e fu Presidente del "Comitato di soccorso ai profughi politici italianin. Direttore de La Dbmocratic. Cfr. G . De Rosa. LuigiStuno, cit., 269 e pasim. A M. San nier e alla sua arriva militanza politica ha dedicato numerose e interessanti pagine o stesso M. Vauss u d ne& sua Storia rodr1k-z Democrazia cristiana (trad. a cura di C. Barbcris, Bologna, Cappelli, 1919). "

P.


editore come Hachette o altro prevalentemente giuridico. Non credo che tu abbia ragione di voler un traduttore cattolico. Però possiamo sempre provare. Cordialmente tuo

M. Vaussard P.S. Ti lagnavi del freddo anglo-francese, godrai ora di un caldo più che siciliano. Da qualche giorno siamo in una vera fornace, che farebbe quasi invidiare la sorte di Nobile e compagni.

Paris 28 luglio 2853

Caro Sturzo, Bédarida54non potrebbe assicurarti una pronta traduzione del tuo volume. Fino a Ottobre sarà occupato dal libro del Croce. Dopo dal suo sgombero per trasferirsi a Lione. Vorresti aspettare sino a gennaio? Non lo credo. Quindi ti consiglio ti rivolgerti al Massa, che fu compagno del Bédarida come candidato all'agrégation d'italiano, ed appartiene al gruppo della Jeune Republique. Ti [si] darà Bd. Raspail il suo indirizzo. Io ho questo: 57, rue Condorcet. Ma non è forse più esatto. Cordialmente tuo

M. Vaussard

Roches sur Rognon, 20 agosto 192855

Caro Sturzo, Eccoti la risposta di Le FU^^^, favorevole in massima. Mi rincresce però che tu non

53

Lettera su carta intestata Bulletin.

" Henri Bédarida, nato nel 1887, critico letterario, professore alla Sorbona, risiedette a lungo in Icalia

per studiare le correnti letterarie del sec. XVIII. Fece parte, insieme con Bourgin, Renouvin ed altri, del gruppo degl'i "italianisants". ' Lettera su carta intestata Bulletin. K' Nella lettera inviata a Vaussard il l6 agosto (ALS, fasc. 442, C. 12) il prof. Le Fur si dice disposto a presentare il libro di don Sturzo a un ugrande editore di dirirto* e a farne una breve prefazione. Esprime anche il


possa vederlo al tuo ritorno. Son contento di saperti bene a Hyères Plage. I8 pure mi sono trattenuto a Parigi più di quanto credevo per causa di sallite: Le giornatediJuilly son'o riuscite magnificamente. La Croixne'ha parlato a lungo ma non ho più il numero per mandartelo. Ne chiedo altre copie. Ossequi alla Signorina Sturm e ricordi di mia moglie. Valete. Cordialmente tuo I . [ , ,. , l,,+, l l ! + , ' < > ,,l ,,i,( > , *?::l , ' ('i !,P/ r , :/.,I, . - i ! > ,, * . . t . , , r M . V a u s s a r d ~ ~! ~ . l (i ', I

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Roches sur Rognon (Haute Marne), 17 settembre 192857

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Caro Sturzo, t . ) Ti mando accluso'un articolo notevole della Groixsul tuo ultimo vòlùme che forse non riceveresti per altio trarnite.:Son contento dell'importa'nia~delresoconto e del tono generale, trattandosi specialmente di un redattore116cui simpatie per l'Actiop~Fran~aiséerano abbastanza spinte: * / , , ,, . s : t 8 I*,:I,:.~ I1 prossimo fascicolo del B,C.I.-conterrà un articolo mio:riguard& all'atteggiamento dei cattolici.italiani di fronte al fascismo, e specie 'del C r i ~ p o l t iClove ~ ~ , allùdo'in più maniere al PPI. e anche a re. Ti sarà, spero, di conforto nel tuo esilio. 1 1 : : ) '1; Come è andata la tua cura alla Plage d'Hyères? Ti ha fatto bene? Hai potuto combinare l'appuntamento con Le Fur? Io spero di venire a Parigi qualche giorno ai primi d'ottobre, ma non so ancora quando esattamente. Cordialmente tuo ~

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2.:

M. Vaussard

suo rammarico er non essere a Parigi e non poter quindi incontrare don Sturzo:Sulla missiva di Le'Fur questi ha annotato espressioni di "ngraziamenco da inviare pir la presentazione della sua opera. , i 1 " iettera su carta intestata: Bullecin Carhoiique Inrernational. Filippo Crispoici ( 1 857-1942) giornalista scrircore, appartenente al Centro cattolico, aveva ubblicaro su .i'Uniri Grtolicaw d d 31 ma&' 1921 un anicoio in cui rnenwa in guardia contro iI pericolo l u n a "civo!uzione sowersiva". Fiiofascisra fu eletto senatore nel 1922. < i. ,, 7

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21 settembre [1928]59

Caro Vaussard, Circa l'edizione francese del mio libro sul Diritto diguerra sono assai perplesso e desidero i tuoi consigli. Io non sono covinto che il Dr. Massa possa farmi una buona traduzione. Nell'ultimo abboccamento anch'egli mi ha detto che questo sarebbe il suo primo lavoro del genere; e che lo fa per amore del tema ma è tanto occupato di affari, da non avere tempo per nulla, neppure per leggere. Io allora cercai di disimpegnarlo ma egli insistette che lo avrebbe fatto, ad ogni costo. Intanto li ho saputo che l'edizione del libro di Croce non P sicura perché l'A. non ha ancora ceduto i suoi diritti ad alcun editore francese. Ed ho scritto così a Bédarida, che Croce ha detto che egli accetterà la traduzione di lui ma che per I'editore occorre prendere accordi col Senatore Sforza che sta a Bruxelles. In queste condizioni il Prof. Bédarida potrebbe prendere la mia traduzione. Io sarei disposto a scrivere a Massa una lettera molto amichevole e sincera, disimpegnandomi da Lui, ma vorrei essere certo che Bédarida riprenda l'impegno, sia anche a cominciare la traduzione in gennaio, come egli mi disse. Il suo indirizzo attuale è La Bounetière St. Joy L' Argentère. Potresti tu riprendere in mano l'affare e scrivere a Bédarida. Non vidi il prof. Le Fur a Parigi, ma tornerò in ottobre e novembre. Intanto P più urgente decidere sulla traduzione. Attendo tioi consigli ed aiuto. Grazie. L.S.

Parigi 10 ottobre 28"

Caro Sturzo, Scusami se non ho risposto subito alla tua lettera del 9 scorso. Credo che dovresti scrivere tu ai Bédarida per pregarlo di anteporre la traduzione del libro tuo a quella del Croce, poiché da quanto mi dici non sarebbe possibile adesso. Anche dopo gennaio il B. sarebbe preferibile come traduttore al Massa. Penso ad una collezione storica di volumi dell'universalismo cattolico nella quale il tuo potrebbe forse entrare. So che preferisci una ditta specializzata nelle dpere +ridiche e per conto mio vorrei rileggere il tuo libro in francese per farmi un'opinione definiti-

5'

Minuta scritta a matita. Cartolina postale.


va. Però ti prego - a non concludere accordi con nessuna casa editrice senza avvisarmi delle proposte che ti verranno fatte. Sarò a Parigi nei primi di novembre. Cordialmente tuo

M. Vaussard P.S. Non ho mai ricevuto il resoconto del mio libro, pubblicato da ce credo nella aReview of Reviewsn. Mi potresti mandare il fascicolo? H.W. SteedG'ne è il direttore adesso. Non è vero? Lo conosci personalmente?

Roches sur Rognon (Haute Marne),

30 ottobre 1928'*

Caro Sturzo, Hai potuto finalmente combinare con Bédarida e incontrarti con Le Fur? Spero che hai ricevuto la mia lettera di 15 giorni fa nella quale, tra l'altro, ti annunciavo il mio intento di metrere su una collezione di opere sui problemi di politica e diritto internazionale, di ispirazione cristiana, nella quale sarei lieto di accogliere il tuo volume. Tale collezione non verrebbe affidata, è vero, a un editore di giurisprudenza e nemmeno forse a un editore cattolico, ma finora non l'ho ancora proposta a nessuno. Propenderei per il Flammarion o il Rivière, che possono toccare anche il pubblico largo e neutro. Dimmi cosa ne pensi? Aspetto pure la tua recensione della «Review of Reviews)) che non mi è mai giunta. Come stai di salute? Mi pare un dovere di sconsigliarti nel modo più assoluto di trascorrere un altro inverno completo a Londra, specie se è rigido. Dovrai venire nel nostro

Henry Wickham Steed (1871-1756), tra il 1895 ed il 1913 fu corrispondente del uTimesv da Berlino, da Roma e da Vienna. Fu capo dei servizi esteri del giornale e quindi direttore del '(Timesn dal 1919 al 1921. Uomo di grande cultura, conosceva e parlava più lingue, tra cui l'italiano. Insegnb Sroria dell'Europa orientale al King's College di Londra. I1 suo libro di memorie, Throu h Thiny Yean (1892-1922),London 1724, asrituiwe una fonte storica eccezionale. E stato pubblicato in I t f a da Comuniri nel 1962 con il ritolo Trentirnnidisroria europea. Sceed fu anche er qualche tempo direttore della rivista aThe Review of Reviewsr, sulla quale don S t u m aveva pubblicato ne numero di maggio-giugno 1727 un arricolo dal titolo ' i l c a s o " ~ l l ~ c r i o n Frnnfaise,in cui criticava gli atteggiamenti di quest'ultima. Ora in Miscelfanca Lodinese, Bologna, 1956, 1. In una lettera Sturzo parla dell'invio a Steed di un articolo "aggiornato sino ad oggi", ed in cui si legge: "Nell'arricolo sono molto pessimista perché parmi vedere ripetersi in Austria tuni gli errori e tutte le illusioni italiane del 22 e del 23." Fu molto amico di don Sturzo, che introdusse negli ambienti letterari inglesi. Quando quesci fondb a Londra The Brirish Committcefor rivi1 andrcligiouspeaccin Spain, Steed ne assunse la Presidenza, avendo come segretaria la Barday Caner. Cfr. G. De Rosa, LuigiSnrm, p. 267 e s; Cfr. Enrico Serra, Ricordo di Henly Wickham Steed, in nuova antologia,), 1756, pp. 575-582. Cartolina postale.

P


Mezzogiorno, dove ti troverò in una piccola città universitaria, come Aix o Montpellier, un tenore di vita adatto ai tuoi gusti e preziose amicizie. Cordialmente tuo M. Vaussard

[Londra], 4 novembre 192g6"

Carissimo Vaussard, Scusami del silenzio: ero in pieno lavoro, perché, per il contratto, dovevo consegnare all'Editore Inglese G. Allen and Unwin il mio lavoro sulla guerra il l o novembre scorso; e non volevo mancare all'irnpegno. H o dovuto lavorare di fitto un mese e mezzo per riuscirci. Così questa prima pubblicazione è già a posto: non ho che rivedere le bozze fra un mese; e per Natale il libro sarà in vendita. Ieri ho scritto al Prof. Bédarida, vedrò se accetta, spero di sì. Nel caso affermativo gli spedirò il testo [. ..], ricorretto verso la fine del mese. Per l'editore francese non ho fatto nulla; solo sono in conversazione con Mr. Lisbonne, l'amministratore della casa Félix Alcan, a cui ho promesso di spedire le bozze di stampa del testo inglese per vedere se sarà il caso di accettarne la pubblicazione per la Francia. Tu mi proponi di includerlo in una tua nuovissima Collezione, ed io ne sarei lieto. Solo desidererei conoscere quando il mio volume potrebbe essere pubblicato, perché non vorrei far passare molto tempo tra la pubblicazione inglese e quella francese, altrimenti dovrei aggiornare il testo e sarebbe una fatica che io non vorrei fare, perché penso già ad un altro lavoro sui rapporti fra Chiesa e Stato. Io non potrò essere a Parigi che ai primi di gennaio, essendo qui impegnato in molte cose. Pel momento la mia salute va benino, ma se dovessi cominciare a soffrirne, ti scriverei accettando le tue proposte così premurose ed affettuose. La recensione fu abbreviata dal Redattore forse per necessità di spazio. W. Steed è il Direttore, lo conosco personalmente. [L.S.]

" Minuta.


Parigi, 14 novembre 1 9 2 8 ~ ~ 1, rue de Fleurus

Caro Sturzo, H o visto oggi Prélot che non è stato promosso al concorso per la cattedra di giurisprudenza ch'egli preparava e che ora sarebbe pronto a tradurre subito il tuo volume, se non hai preso impegni fissi con Bédarida. Gli premerebbe però avere in mano la traduzione tedesca, se è già pronta, perché il suo lavoro ne sarebbe agevolato. Quanto alla pubblicazione, awerrebbe, come ti dissi, in una collezione che sto preparando e non più tardi della fine dell'inverno. Però non ho ancora combinato con un editore e penso di farlo soltanto dopo che potrò presentargli una lista di volumi da pubblicare. Padre Strattmann accetta di affidarci la traduzione del suo poderoso volume Weltkirche und Welfiiede. Vi sarebbe anche il mio sulla politica internazionale della Santa Sede. Scrivimi quando potresti rimandarmi il testo italiano del tuo libro, quando vieni a Parigi e cosa posso dire al Prélot. Spero che stai bene di salute. H o ricevuto la ((Reviewof Reviews))e ti prego di consegnare tu stesso allo Steed la lunga - recensione dei suoi Ricordiche conterrà il prossimo fascicolo del B.C.I. Te ne manderò a questo scopo due copie. Riceverai pure tra poco il volume della conferenza di Juilly del 1927 dedicato al "Problema InternazionalenG5.Cordialmente tuo M. Vaussard

23 novembre 1 9 2 8 ~ ~

H o ricevuto ieri sera lettera da Mr. Bédarida che si disimpegna per la traduzione del mio libro sul Diritto diperra. Stamani stesso ti spedirò la copia corretta per passarla al prof. Prélot più presto che puoi. Ti prego di rispondermi subito circa se spedire o no a Mr. Lisbonne il testo inglese. H o ricevuto il c~Bollectino»e lo darò a Mr. W. Steed appena di ritorno a Londra Ti sono grato per tutto quanto fai per me, e saluti [L.S.] Lertera.

"'Don Stuao ha annotato a margine: aScrivo che attendo la risposta di Bédarida; che manderb il ma-

noscrirro a fine altra settimana o principio della seguenre. Ma desidero sapere se sospendere l'invio ad Alcan delle bozze inglesi. Etc.. .m. Minuta.


Parigi, 24 novembre 192a6' 1, rue de Fleurus

/

Caro Sturzo, Consegnerò giovedì il testo italiano del tuo libro al Prélot, col quale ho appuntamento. Non essendo del tutto fissato l'editore della mia collezione, puoi mandare il testo inglese al Lisbonne, indicandogli però che hai un impegno quasi concluso con un amico per pubblicarne la traduzione in una collezione storico-sociologica che sta preparando. Forse la prenderebbe lui questa collezione. Preferirei però una casa non ebrea. Cordialmente tuo

M. Vaussard

Parigi, 29 novembre 192868 1. rue de Fleurus

Caro Sturzo, H o ricevuto il tuo manoscritto e subito l'ho consegnato al Prélot. Ci occorrerebbe sapere adesso quanto desideri prendere per i diritti di traduzione (suppongo che all'editore inglese non si deve dare niente, poiché l'opera originale è pensata in italiano non in inglese). Credo che il Prélot per un'opera di tale mole vorrebbe per conto suo almeno Fr. 2500, compresa la dattilografia eventuale della sua traduzione. Se il libro fosse posto in vendita a Fr. 20 e i diritti d'autore fossero, come da noi è consueto, del IO%, verresti dunque ad avere Fr. 2 per volume, cioè Fr. 5000 per una tiratura di 2500 copie, che mi sembrerebbe indicata. La metà andrebbe quindi al Prélot (garantita) e metà a te, permettendolo l'esito del volume. Al di là delle 2500 copie il benefizio sarebbe tutto tuo. Crederesti di poter accettare tali patti dall'editore eventuale della collezione? Cordialmente tuo

IM. Vaussard P.S. I1 Le Fur mi ha telefonato oggi dopo parlato col [...l. Gli ho detto che non avevi ancora combinato niente per l'edizione, ma contavi sempre sulla sua prefazione, che non nega.

" Canolina posrale. Canolina postale.


4 dicembre 1928~' Caro Vaussard, Nulla è dovuto all'editore inglese per edizioni continentali. Alcan per L'ltalie et le Fascismemi diede il 10% (o il 12?) e si assunse l'onere di pagare il traduttore. Se tu combini la collezione e metri dentro il mio libro, mi affido a te, e farai quel che meglio puoi. Se invece dovrai trattare con altro editore, cercherò di ripetere il contratto con Alcan. Sono lieto assai della prefazione del Prof. Le Fur. Non ho ancora spedite le bozze inglesi a Mr. Lisbonne, perché non ancora complete, ma tutto sarà spedito fra giorni. Saluti cordiali e anticipati auguri natalizi.

M.mo [L.S.]

3931 gennaio 1929~' Caro Vaussard,

........................

71

Ed ora al mio libro: finalmente ho potuto mandare a Mr. Lisbonne, l'amministratore delegato della Casa Félix Alcan, le bozze corrette dell'edizione inglese del mio libro. Egli mi ha risposto il 28 di questo mese "~iportare"~~. Io non ho fatto con lui alcun cenno della tua iniziativa, perché dato il ritardo di quasi due mesi, non ero in g a d o di precisare lo stato di farto. Di Mr. Prélot non so nulla. Gli scrissi il 23 Nov. ringraziandolo di aver accettato di tradurre il mio lavoro: nessuna risposta. Vedi tu di farmi sapere qualche cosa intorno a ciò e quel che crede di fare riguardo alla tua iniziativa. Ti accludo una lettera di W. Steed. Saluti cordialissimi [L.S.]

Minuta. Minuta. 7' I puntini sono nel testo. 72 La parola fra virgoleme è nel testo e probabilmenre indica l'intenzione di riferire il contenuto della let(+J

70

tera.


10 febbraio [1929]73

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Sono dolente che M. Prélot non abbia ancora (quasi dopo tre mesi) iniz ata la traduzione del mio libro. A marzo fa un anno che te ne diedi copia. Pazienza: spero che l'attesa sarà con vantaggio. Attendo ulteriori notizie. Ti accludo I'awiso dell'Editore inglese.

L.S.

Parigi, 10 febbraio 192974 1, rue de Fleurus

Caro Sturzo, H o aspettato qualche giorno per risponderti onde vedere il Prélot. Da qualche mese egli assume la carica di segretario del gruppo parlamentare domocratico-popolare, 01tre al segretariato di redazione di «Politique», il che gli ha impedito finora di iniziare la traduzione del tuo libro. Se, come lo si può prevedere, le vacanze parlamentari di Pasqua avranno la durata di un mese o sei settimane in occasione delle elezioni comunali, egli fa conto di approfittarne per tradurre allora tutto il tuo libro. Riguardo alla mia collezione, le firme non sono ancora state scambiate coll'editore, ma l'accordo di massima sembra raggiunto. Ad ogni modo tra poco ormai te ne saprò indicare le basi definitive. La soluzione della questione romana è oggi l'argomento di tutte le conversazioni. Mi hanno già chiesto 3 articoli in proposito. Quando vieni a Parigi? Cordialmente tuo

M. Vaussard

73 74

Minuta. Cartolina posraie.

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Paris, 20 février 1929'~ 1 , Rue de Fleurus

Mon cher Stuszo, Je suis heurew d'avoir ta lettre et ton appréciation sur la solution de la question romaine7'. ]e consacre à la question un grand article dans le prochain numéro de "Politique". En ce qui concerne ton iivre, il est vrai que j'en ai le manuscrit depuis un an;mais tu sais comme moi que nous avons cherché pendant plus de six mois un traducteur et que Prélot ne s'est engagé à l'&tre qu'il y'a trois mois. Ce n'est donc que dépuis certe date que peut courir légitimement le délai nécessaire à la traduction et si Prdlot la fait entièrement pendant les vacances de Paques, il rattrapera ainsi Iargement le temps perdu. Je compre arriver à une solution définitive pour ma collection avant Paques et pouvoir lui donner, ainsi qu'à toi, toutes précisions utiles à ce moment. Il est préférable, en effet, que tu ne voyages pas par ces temps froids et humides, bien que le climat de Londres ne soit pas du tout ce qui te conviendrait. Je te redis, mon cher Sturzo, mes sentiments les plus affectionnés.

M. Vaussard

Parigi, 13 marzo 192977 1 , Rue de Fleurus

Caro Sturzo, I1 mio progetto di collezione presso l'editore Vrjn è tramontato. Per motivi d'indole pratica l'editore non crede di potersi impegnare. Vorrei riprendere le trattative colla Casa Alcan e perciò sarei molto desideroso di parlarti. Quando vieni a Parigi? Io sarò assente probabilmente da Pasqua alla Domenica del Buon Pastore. Aspetto la versione inglese appena sarà uscita. Cordialmente tuo M. Vaussard

75

Lettera dartiloscrirta su cana intesrata Bullerin.

I1 15 febbraio Srurzo aveva pubblicato su uThe Review of Reviewsw un articolo sulla Conciliazione, ora risrampato in Miscellanea londinese, I, pp. 172-6 con il ritolo esplicativo "Discussionisulla soluzione della Que76

srione Romanan. n Cartolina postale.


Londra 15 marzo 172978

Caro Vaussard, I' I , : ! H o preso l'influenza ed ora sono troppo giù di forze per fare un viaggio, ed il tempo $,t~ttora~freddo.~Penso di.venire dopo Pasqua, ti avviserò, farò in modo di essere costì quando tu sarai di ritorno:,Ti mando le bozze di stampa del mio libro (testo in inglese) consegnatomi in questi giorni. Non timando una copiadel libro, perthé qui il pQvero autore ha,diritto a seicopie comprese,quelle per ilctraduttore e per l'autore della Prefazione; ogni copia in più costa oltre 50 franchi francesi. Mi sembrano care, per l'uso che se ne possa fae le,bozze di stampa:Spero che Prélot si sia messo alla traduzione. te c ~ e d ~ , c hbastino ,, ,,Con tanti auguri pasquali e cordialissimi~saluti.~ ., , . i! ,. I

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[Londra], 18 maggio [1929]79 'i

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Caro Vaussard, , ,: ,, , ;riiaccludo du,e delle rqcensioni avute al mio libro. Credo ti farà piacere al sape;e che qpi I' accogljenz? è buqn?, il libro in~eressaed è letto. Lo trovano un p o rtz$ ma lo i; I-,,l, iI ii6ro,7uo~',farepenrare. , ,, . . , ),. cheti'n/digj'della ;radu+One francese,?Va ,avanti? Io n& ho scriito a Prélot do; khiteg1i non hamai rl;ppgtolalla m L letteo del-novembre scorso. Ma il suo e tuo silenzio, non,. son, di.,b"on quspicio cer'l' edizidne francese del mio libro. , I. l Ho,.segyitq,k tue pubblicazio?i sulla Questione Romana e mi sono interessate assai. I Non ho rilevuto,il,Bull.,Ca~h.jnt. 1.1 Hai lettol' , ,articolq di Ferrari sbl pungol lo),^^? Vale la pena leggerlo. , i, , Ho,yisto sul ( ( ,~ o, r r e s ~ o n d a la n krekensione al libro della tua signora, e mi permetto di mandarle le mie congratulazioni più rispettose. Quando verrò? Non lo so: il regime sanitario francese, contro il vaiolo, mi ha irnpedito sin oggi di muovermi.

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''Minuta scritta sulla cartolina precedente nello spazio non utilizzato da Vaussard. Minuta.

* La rivista diretta da Donati. Su Ferrari v. nota 2 alla lettera del 10 giugno 1929.

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[Parigi], 20 maggio 19298'

Caro Sturzo, Son contento di avere notizie tue e del successo del tuo libro. Difatti il Prélot è molto in ritardo per la sua traduzione perché ha dovuto mantenere obblighi anteriori e perché vorrebbe avere la certezza che il lavoro gli sarà compensato adeguatamente. Ora tale certezza non gliela posso dare, poiché il mio progetto di collezione non ha potuto ancora concretarsi e ti consiglierei piuttosto venendo a Parigi di accordarti con Lisbonne o con Pedone senza occuparti più di me. Lascerò Parigi tra una quindicina e mi rincresce di non averti veduto questo inverno. Perché non ti fai innestare il vaiolo in Inghilterra? Potresti così venire qui senza difficoltà. Cordialmente tuo M. Vaussard

21 maggio 19298' Caro Vaussard, Non mi lagno con te del gran tempo perduto, né con Prélot del ritardo della traduzione. Solo avrei dovuto essere awertito di tutto ciò, mentre dalla tua ultima io rilevavo 1' impegno di Prélor a lavorare nella traduzione durante le vacanze parlamentari di Pasqua. Ora scriverei a Lui per vedere se sarà il caso di intenderci. Io non posso venire a Parigi, poiché il medico non consiglia la rivaccinazione, per la mia debolezza cardiaca. Mi farai quindi il favore segnalato di passare a Pedone il mio testo inglese (che hai tu) con le recensioni che ti ho spedito con una lettera di raccomandazione di Le Fur che tu avrai la cura di procurarti. Darai a Pedone il mio indirizzo, pregandolo di scrivermi la risposta se e a quali condizioni potrebbe pubblicare il mio lavoro tradotto da Prélot. Conto assai su questo favore, e ti chiedo scusa di tutte le noie che ti ho dato da marzo 1928 ad oggi. Credimi cordialmente L.S.

P.S. Tu comprenderai bene che quando si è ridotti a non poter fare altro nella vita che scrivere libri e articoli per lingua e ambienti non propri, si deve contare sull' aiuto degli amici per vincere le difficoltà di un lavoro spesso ingrato e incompreso.

" Cartolina posraie. Minura


10 giugno [1929Is3 213 B Gloucester Terrace, London W 2

Caro Vaussard, Ti scrissi il 21 di maggio e invano ho atteso fin oggi una risposta. Ti prego da buon amico di scrivermi quel che hai fatto, per la edizione del mio libro. Io ti pregavo di procurarti una lettera di raccomandazione del Prof. Le Fur per Pedone, a cui passare il testo inglese e le recensioni. Se tu ora sei assente e non puoi, prega Prélot e manda a lui il testo inglese e le recensioni. E dammene subito awiso. Perdonami le insistenze e ricordati di me nelle tue preghiere. L.S.

Parigi, 10 giugno 192984

Caro Sturzo, Da molto tempo desidero scriverti e mi rincresce molto dover lasciare Parigi senza averti riveduto. Prélot ti avrà spiegato i motivi del suo ritardo: impegni anteriori che aveva tralasciati e che gli vennero ricordati tassativamente. Inoltre il dubbio sulle probabilità di pubblicazione. Non è colpa sua. H o veduto Pedone, che sta esaminando il tuo manoscritto. Ma fin d'ora mi ha avvisato che il libro non potrebbe costare meno di Fr. 40. I1 prezzo è abituale, mi si dice, nelle case editoriali specializzate (giurisprudenza, medicina, ecc.). Però mi pare enorme e certo il pubblico largo non lo comprerà. Da quel punto di vista avrei preferito Alcan. Non mi dicesti mai cosa ti aveva risposto Lisbonne? H o parlato molto volentieri col Ferraris5, che avevo già incontrato in un pranzo

X3

Minuta.

a Cartolina postale. 85 Francesco Luigi Ferrari ( 1889- 1933). avvocato, giornalista, membro del PPI dal 1922, antifascista, aveva fondato il giornale «I1 Domani d'Italia>,. Deputato di Modena. Costretto all'esilio, fondò e diresse la rivista «Res Publica,. Mori a Parigi il 2 marzo 1933. A Modena esiste un "Centro Studi F.L. Ferrari" che, in collaborazione con 1"'Istituto Luigi Sturzo" di Roma ha pubblicato: I Il regime fatcista italiano, a cura di G. Ignesti, Roma 1983, I I, Il Domani d'italia ed altri scritti del rimo dopoguerra (1919-1926), a cura di M. G. Rossi, Roma, 1983; AA.VV., F L. Ferrarin cinquant'annida/a morte, a cura di G. Campanini, Roma, 1983. Si veda anche G. De Rosa, Luigi Strrrzo, ci[.,~.319; id. Il Partito Popolare italiano, Bari, 1974. Ancora: F. L. Ferrari, .I1 Domani d'Italia», a cura di G. Dore, Prefazione di L. Stuno, Roma, 1958.


di amici nostri nell'inverno scorso. Peccato che non abbia potuto ottenere la cattedra a LOvanio! Cosa fai adesso? Andrai al mare? Cordialmente tuo

M. Vaussard

50. 13 giugno 19298G A Vaussard Io credo che è meglio una casa specializzata come Pedone, purché accetti il prezzo di Fr. 40. Non intendo che il mio libro sia di propaganda; è di studio. Con Alcan si sospese allora che tu volevi fare la Collezione. Quando verrò a Parigi rivedrò Mr. Lisbonne; ma io preferisco Pedone o Dalloz. Io conto di essere a Parigi il 27 di questo mese, per due o tre giorni, e poi ripasserò alla fine di luglio. La mia salute discreta. Tornerò a Hyères per il mese di agosto. [L.S.]

Parigi, 2 agosto 1 9 2 9 ~ ~ b

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Caro Vaussard, , , . Ti ringrazio del tuo interessamento per la mia Tetralogia Cristiana e attendo la tua lettera a la Plage d'Hyères, hotel Maritime. Ti mando I'accluso studio sul «Problema delle minoranze in Europa» pubblicato nel numero di giugno scorso dell'«Abendland». Se puoi, utilizzalo sul Bull. Cath. Int. Tanti saluti [L.S.]

Minuta. Minuta: seguono appunti scricti in dare diverse: *8 agosto - spedita a Ferrati la 3a Azione. 18 agosto scritto a Ferrati per avere norizie se ricevutan. .' 86


25 agosto 192988

Caro Vaussard, Conto essere a Parigi dal 2 al 5 settembre prossimo. Ci sei? Spero di sì; in ogni caso scrivimi o qui fino al 30 di questo mese, o a Parigi Hotel S.te Marie, 83 rue de Rivoli dopo il 31. Dandomi tue notizie e notizie del tuo amico che dovrebbe conoscere Mr. H ~ n e g g e r ~ ~ . Ricevesti il mio scritto sulle Minoranze9'? Il bel sole d'Hyères m'ha fatto tanto bene e sto meglio. Spero che duri. Prega per me.

[L.S.]

Roches sur Rognon (Haute Marne), 29 agosto 1929"

Caro Sturzo, Non sarò tornato a Parigi per il 2-5 p.v. e mi rincrescerà di non vederti. Son contento però delle notizie migliori della tua salute. L'amico che ti potrebbe mettere in rapporto col M r Honegger è André George, 30 rue des Saints Pères, Parigi. È capo servizio presso la ditta Hachette e scrittore competente in varie materie, tra le quali la musica. Gli ho scritto soltanto ora perché prima doveva essere in campagna e spero che lo potrai vedere. Ma per un incontro col M r Honegger che è svizzero e non sta a Parigi stabilmente, bisognerà certo aspettare l'inverno. H o ricevuto il tuo studio sulle minoranze che non mi pare conveniente per il B.C.I. per quanto interessante. Te lo rimanderò a Parigi, se lo desideri9'. Cordialmente tuo M. Vaussard

" Minuta.

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Arthur Honegger (Le Havre, 1892 - Parigi, 1955). Musicisra, di farni lia svizzera. Svolse i suoi studi a Le Havre. Zurigo e Pari i dove fu considerato uno dei m iori c< onenti d i l a iorane scuola francese che, contro l~irnpressionismo ebussyano. mirb a rivalutare la pcXfonia e p n d i t o n k i . Fu aurore di oratori. fra i quali si segnalano Roi David Jzditb e altri, di opere teatrali e musiche di scena, di sinfonie e poemi sinfonici, nonché di sonate per strumenti diversi. "Vedi lettera n. 51, 2 agosto 1929. '" Lettera. ' 2 Appunti di don Sturzo: in alto a sinistra della 1" pagina si legge "Litrré 78-70"; a fine lerrera l'indirizzo di I-ionegger: "me Duperri 21, p. 4, Paris IXn; infine a sinistra sempre della 1" pagina si legge: "Ho telefonato a André George, e ci vedremo a Nov."

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Roches sur Rognon (Haute Marne),

3 settembre 192gy3 Caro Sturzoy4, Purtroppo non ti posso recare nessuna speranza di giungere in porto riguardo al M r Honegger. I1 suo amico più intimo, il George, difatti mi scrive stamane: "Depuis i' étonnant succés du Roi David, il ne se passe pas de semaine (pour ne pas dire cie jour) où Honegger ne recoive une proposition de livret. Mon r6le d' intime a consisté plut6t à former tir de barrage sur ces vagues d' assaut.. ." Come lo temevo poi, il George (che è critico musicale ottimo, come ti dissi, nel maggiore settimanale letterario nostro «Les Nouvelles littéraires~)mi scrisse che 1' evoluzione della musica odierna I' allontana sempre più dalle grandiose composizioni wagneriane, le quali furono già una riuscita unica e geniale. Non vi si può paragonarle menomamente nemmeno Re Davide e non vedo proprio, al]' infuori di Honegger (*), chi sarebbe capace oggi, in Europa, di tentare soltanto 1' ardua impresa. Come hai lasciato Hyères? E il tuo libro che me ne dici dopo riveduto Prélot? Cordialmente tuo M. Vaussard

(*) I1 quale sta a Parigi ma ora è in viaggio.

Scr. 23 novembre 192995 Spe. 29 novembre 1929

H o scritto un articolo dal titolo Nazionalismo e /nterrzazionaiismo. Lo vuoi per il Bolletino?

[L.S.]

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Lertera.

" Sulla lettera note di don Srurzo: "Paris, 6.9: Ho parlar0 con Honegger. Interessar0 molto, non cono-

sce bene l'italiano. Leggerà la traduzione. Ci rivedremo a novembren; "6.9 Scrirro a Ferrarin;"8.9 Scritto a Vaussard". % Appunro.


28 novembre 192996 Sp. 29 novembre 1929

A Vaussard Una preghiera: desidero sapere se Mr. André George conosce l'italiano sì da poter leggere la mia Tetralogra Cristiana. Io vorrei il parere di persona competente prima che m'imbarchi a pubblicarla. E da quel che mi hai tu detto, egli mi sembra competente. Nel caso che egli non conosca I'italiano, sai tu indicarmi altri, nel mondo letterario di Parigi, che possa essere in grado di soddisfare al mio desiderio? E potresti nell'affermativo farmi una presentazione? [L.S.]

Hyères les Palmiers, 4 dicembre 1929"

Caro Sturzo, Come vedi, non ho ancora assunto l'ufficio del quale ti avevo parlato. Il medico in fine d'estate mi ha trovato in condizioni piuttosto sfavorevoli (senza niente di serio) per impegnarmi subito, e consigliato qualche mese di riviera. Sono venuto in questo paese da te prediletto, che lascerò però tra pochi giorni. Potrai dunque d'ora innanzi scrivermi a Parigi (per quanto mi debba ancora fermare in due o tre posti per poco tempo) e mandarmivi il tuo studio, Nazionalismo e Internazionalismo che accetto senz'altro se somiglierà ai primi altri; anzi mi fa molto comodo perché ho adesso pochissimi manoscritti e, entrato al Collegio des Roches (Verneuil s/Avre, Eure), nella mia nuova direzione, non avrò tempo di occuparmene gran che. Ti segnalo un interessante articolo di un giovane sacerdote nel prossimo fascicolo (dicembre): Impressioni d i congressi tedeschi, che va riawicinato a quello dell'on. Boissard nei precedente. Non credo che George conosca l'italiano e ad ogni modo sarà meglio indirizzarti a Edoardo Schneider, "italianizzante" di primo cartello, antifascista sfegatato e critico musicale di grido. È, del resto, grande amico del George. Fu in strettissime relazioni di amicizia con la Duse. Sarà bene che tu gliene parli se ne avrai occasione, e che legga qualche opera sua (ne ha scritto una ventina tra drammi, saggi e romanzi) per esempio I' Exaitation, l'ul-

Appunto. '" Lettera su carta intestata:

Grand Hotel Continental.


timo suo dramma, premiato col premio [. . .] (di fr. 30.000), e scritto per la Duse, ma rappresentato solo l'anno scorso con grande successo a Ginevra, Parigi, Bruxelles. Ti accludo una lettera per lui. Cordialmente tuo M. Vaussard PS. Il nuovo arcivescovo di Parigi èperfetto. Ancora dieci anni di sedi vescovili prowiste così, e la Francia avrà I'episcopato che non ha maiavuto dalla rivoluzione in qua (e forse neanche prima). Dobbiamo a Mons. Maglione una gratitudine immensa.

Ecole des Roches, 13 gennaio 193098

Caro Sturzo, Mi avevi preannunciato un articolo per il B.C.I. (sul militarismo'', mi pare). Lo aspetto tuttora e mi premerebbe averlo quanto prima. Con molto ritardo ti mando i miei più cordiali auguri per 1' anno nuovo. Mi scuserai pensando che, tornando da Hyères negli ultimi del 1929, ho dovuto poi preparare il mio trasferimento con libri e parte di mobilia nel nuovo posto che sto ora ricoprendo e nel quale mi tratterrò un anno o forse due, ma probabilmente non oltre. Sai qualcosa da Prélot riguardo alla traduzione del tuo volume? Non ho avuto tempo di vederlo durante il mio breve soggiorno a Parigi. Cordialmente tuo M. Vaussard

21 dicembre 1930'00

Scritto a Vaussard per avere notizie dell' articolo per il B.C.I.

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Lettera su carta inresraca: Ecole des Roches.

" Nora di S r u m che ha appunraro sopra a milicarismo: Nazionalismo t/nrp~nazionalisrno.Inoltre a fine

testo in un' altra nota di don S r u m si legge: Spediro il 16.1 Naz. e Intern. E quello sulla Conv. di Berlino spedito il ... Appunto.


Paris, 31 dicembre 1930'0' Caro Sturzo, Ricevei il tuo bello studio in fine di ottobre e ti prego di scusarmi tanto se non te ne ho subito ringraziato. H o potuto tradurlo o@ soltanto e uscirà nel fascicolo di gennaio del «Bollettino>,.Quindi ti accludo il testo italiano che mi domandi. Sarò lietissimo di vederti dopo il 4 e del resto pranzeremo insieme il 5 al Circolo della Renaissance, dopo ultimati i lavori della vostra Conferenza Internazionale dei partiti democristiani. Tanti auguri di capo d' anno e ricordi affettuosi. Tuo M. Vaussard

26 ottobre 1931'O2

Ti scrivo per avere da te un'amichevole e intelligente c o o p e r a ~ i o n e ' ~ ~ . Ecco di che si tratta. Ricorderai che io ho scritto un Poema drammatico che ho chiamato (come 2" titolo) Ztralogia Cristiana. Avevo pensato di pubblicare qui in un unico volume il testo italiano e la traduzione inglese (già pronta); ma data la crisi reputai inattuale l'idea della pubblicazione dei due testi in un unico volume. D'altro canto non posso autorizzare la traduzione senza che il testo originale sia già pubblicato. I vari passi fatti per la stampa in Italia sono falliti; amici autorevoli mi distolgono da altri tentativi che essi reputano inutili. Mi sono deciso di far stampare il mio testo a Parigi presso una tipografia amica; ho ottenuto da F. Gay che egli metta il libro fra le sue edizioni e nel suo catalogo e ne curi la diffusione. Io stesso ho pensato e suggerito da Mr. F. Gay che un francese ben noto scriva in francese una prefazione adatta al lavoro e tale da servire come presentazione al pubblico non italiano che potrà eventualmente leggere i miei versi ed interessarsi ad essi. Ho pensato a te, e F. Gay mi ha fatto dire da Ferrari'04 che egli è lieto della scelta; egli tratterà con te del compenso, dopo che noi ci siamo messi d'accordo sul tipo e la lunghezza della prefazione. Lettera su carta intestata Bulletin. Minuta. 'l'' Anche se non pertinente al testo della letrera diamo notizia di una collaborazione continua, della quale, però, mancano testimonianze epistolari. Vaussard aveva pubblicato il 29 agosto 1931 su «La Vie Catholiq u a una lunga ed elogiariva recensione de La Commrrnairté internationak et k droit &guerre ~ubblicaranei ~Cahiersde la nouvelle journéen, a cura di Marce1 Prélor. 'O4 All'inizio della letrera accanto alla data si legge infatti un'annotazione di don Sturzo: ~29-X:scritto a Ferrari sollecitando per la Tetralogim. 'O'

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Io non ti domando di accettare la mia proposta prima di aver letto la Ztralogia Cristiana. Questa è di nuovo una copiatura per tutte le corraioni che ho fatto da due anni ad oggi. Per ora ho messo da parte l'idea di trovare un musicista. Anzi non voglio presentare il lavoro come un Libretto d'Opera, che sarebbe svalutarlo a priori, ma conie un lavoro poetico a sé. Non escludo che da esso si possano trarre quattro libretti d'opera, ed anche un film. Ma sai come le cose vanno, se andranno. Per ora m'interessa la pubblicazione del lavoro come esso è. Un poema drammatico da leggere e non da rappresentare, un tesidramma, come dicono i tedeschi. La tua prefazione dovrebbe essere, secondo me, non solo una presentazione ed un riassunto più o meno a larghi tratti ed ad inquadramenti, delle tele delle quattro Azioni (Caduta degli angeli, AAdarno, Redenzione, Apocalisse), ma anche una critica letteraria in riferimento alla tradizione della prosa religiosa in Italia ed ai tentativi moderni di crearvi un Teatro cristiano. Io temo che mi dirai di non aver tempo; io ti prego di trovarlo il tempo e di non negarmi il tuo aiuto. Mi saranno utili le tue impressioni sul lavoro stesso, prima di passarlo in tipografia. Se tu accetti in massima la proposta come io spero (salvo a riesaminarla dopo la lettura della Ztralogia), io ti farò spedire mano mano che viene dattilografato il testo definitivo1O5. Gradisci i miei ringraziamenti e saluti. . L.S.

Ecole de Roches, 7 novembre 1931'06. Caro Sturzo, No, malgrado le mie occupazioni, non ti voglio negare il mio concorso. Sarei molto lieto di scrivere questa prefazione, se mi lascerai tempo per farlo, e intanto leggerò molto volentieri i fogli dattiloscritti che mi manderai. Rimango qui fino al 15 dicembre. Certo la pubblicazione in italiano presso una ditta francese è assai rischiosa, ma poiché è I'unico mezzo attuabile.. . Credimi sempre, caro Sturzo, cordialmente tuo

M. Vaussard

'* Srurzo aveva inviaro alla data di riferimentola m a h o iacon molte correzioni e cancellazioni, che stanno ad indicare i ripensamenti dd1.A. Non si pub acludere d e nel copiarla in hUa abbia appomto altre modifiche. Iffi Canolina iilusrrara.


63. 9 novembre 1931Io7 A Vaussard Grazie assai della tua cartolina affettuosa. Da Bruxelles (ove Ferrari cura la copiatura) ti arriverà intanto il Prologo e la I Azione. Ti prego, man mano che leggi le varie parti, di farmi avere le tue osservazioni. Saluti cordiali L.S.

22 febbraio 19321°*

Caro Sturzo, Mi sarà impossibile mandarti la mia prefazione alla fine del mese perché sono stato sofferente ora di bronchite per tre settimane e soltanto oggi riprendo le mie occupazioni con grande ritardo. Farò quanto potrò per mandartela a metà marzo'09 ma un impegno preciso mi sarebbe difficilissimo. Mi rincresce che Ferrari non ti abbia detto prima quanto ho ammirato l'opera tua. Ho ricevuto pure i due volumetti di versi di tuo fratello, ma non ho potuto leggerli ancora. Comunque è impossibile sperare che se ne parli sull'«Echo de Parisw o sulla ((VieCatholiquen che mai pubblicano recensioni di libri stranieri. Manderò una copia a Pierre de Quinelle che forse ne parlerebbe sul eJourna1 des Débats)). Mi sono abbonato a «Res Publica~ma finora ho ricevuto un numero solo, il primo. Potresti segnalarlo a Ferrari quando gli scriverai?Spero che non me li mandi a Parigi"'. Cordialmente tuo

M. Vaussard Andremo ~robabilmentenel mezzogiorno a Pasqua, forse verso Hyères.

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Appunto. Lettera su carta intestata: Ecole des Roches. 3 che pub tardare fino il 20.3r Nota di don Sturzo: ~ 2 . Scritto <<Res Pubblica. ?I il periodico belga di cui fu direttore F. L. Ferrari.


655 aprile 1932l" Caro Sturzo, T i accludo le bozze che ho ricevuto oggi dal tuo editore e corretto subito. Non le accompagnava il tuo manoscritto ma non mi fa bisogno. Credo che in fine hai aggiunto tu i nomi di Alfieri e di Fosco10 a quelli di Parini e di Leopardi: hai fatto bene. Spero che rimarrai contento delle lievi modificaziorii fatte, secondo il tuo desiderio. I Arrivederci presto. Tuo Aff.mo '

M. Vaussard P.S. Ti manderò domani da Parigi i 5 fascicoli del B.C.I.

66. 10 aprile 1932' l 2

Caro Vaussard, Spero che avrai già scritto la prefazione per il Ciclo della Creazione. Tra oggi e domani le 1' bozze saranno corrette e spedite alla tipografia. Dovrò ricevere la 2' bozze forse a fine della prossima settimana. T i prego perciò di farmi avere appena puoi il tuo manoscritto. Non ho ancora ricevuto le 5 copie del Bollettino che ti richiesi. Ti rinnovo la preghiera di farmele avere'I3. Grazie di tutto L.S.

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Lettera su carta intestata Ecole des Roches

"'Minura.

"3 Si trama del Bullettin C.I. n. 65 del febbraio '32, in cui Jean Rabouin dedica due fitte colonne al libro di S t u m La Communauté I n t m t i o n a i t et k Droit degupre. Richiamandosi alla "penerranten recensione del Vaussard su la 4Vie Catholi uem del 31 agosto, l'A. si profonde in molti elogi verso quest' "opera di scienza", citandone i periodi pil Egniecarivi, e rerminando così: "Ma scuola di Don S r u m non soltanto s'impan a pensare, ma slimpara a contribuire al miglioramento futuro dell'organizzzGone umana. Noi ignoriamo I'awenire ma dobbiamo contribuire a crearlon. Vaussard aveva trasmesso 1'1 1 marzo, copia del Bullettin a don Sturzo, con una letterina in cui si legge: "I1 tuo recensore è un giovane recensore di storia di un collegio privato nei dintorni di Parigi. È laico come ve-


17 aprile 1932'14

Mon cher Sturzo Je t'adresse incluse ma préface qui peut-etre ne correspond guère à ce que tu attendais. Elle est courte, non seulement parce que le loisir me manquait pour la faire plus longue, mais aussi parce que je n'ai plus assez de familiarité avec la littérature italienne pour m'étendre longuement sur la place que ton oeuvre peut y occuper. Je dis simplement tout le bien que je ne pense et il me semble que c'est I'essentiel. Néanmoins, si elle te décoit disle moi franchement. J'ai donné ici ma démission de chef de maison et reprendrai ma liberté à la fin de l'année scolaire. Cette tache était trop peu réconfortante (à divers titres) pour valoir la fatigue extreme qu'elle m2imposaitet I'éloignement de mon milieu et de mes préoccupations antérieurs. Je reviendrai plus tard peut-:tre à la pédagogie mais dans d'autres conditions. Bien affecteusement à toi

M. Vaussard

19 aprile 1932Il5 Caro Vaussard, H o ricevuto la tua Préface e te ne ringrazio vivamente sia per l'affetto che vi traspare sia per il giudizio che ne dai. Mi permetti di domandarti tre piccole cose: là dove dici enjn reconaissons-lela perfection de forme etc.; ti prego di toa) gliere l'inciso reconaissons-k, poiché parrebbe che io aspirassi ad un paragone con Dante che è le cento miglia lontano dal mio pensiero. I tre righi che seguono dove si accenna ai tipo di 'Yibret"desidero ben chiab) rito che il mio lavoro, pur concepito e sentito musicalmente, non è un libretto, ma un Dramma-Poema dal quale si possono trarre vari libretti.

di; il tuo libro l'ha interessato, ma non è esattamente nelle nostre idee, e mostra diffidenza della democrazia. Si riaiiaccerebbe piuttosto al gruppo dei monarchici ossequienti a Roma." Vaussard aggiunse anche copia di una segnalazione del libro di don Sturzo apparsa, forse per suo interessamento, su .La Terre Wallonnew, n. 15 1, del mese di aprile. ' I 4 Lettera su carta intestata Ecole des Roches. 'li Minuta.


Infine desidererei che tu ci aggiunga un erio odo, per notare la liricità del C) lavoro, specialmente nei punti e nei momenti più drammatici, come nella profezia di Gabriel nella 1" Azione; o in quella di Uriel (2" Azione); Isaia (3" Azione); la preghiera di Giovanni o l'invocazione al fuco di Elia o l'evocazione dei corpi di Gabriel nella 4" Azione etc. Io credo che ciò porrai fare sulle bozze di stampa. Io mando il testo attuale alla tipografia. [L.S.]

24 aprile 1932Il6

Caro Sturzo, Sono d'accordo con te per le piccole varianti che mi chiedi. Però non riesco a decifrare la parola del ruo primo foglio che h o sottolineato in 612. Te lo rimando quindi accluso con preghiera di precisarmela. Non potrò trovarmi a Parigi nella prima settimana di luglio che precede la nostra partenza in vacanza ed è quindi occupatissima. Ma mi aspetto qualche altra occasione di rivederci. Non ricevo ancora «Res Publican, solo il primo fascicolo mi è giunto. Mi pare difficile collaborarvi ché ho vari progetti di lavoro e di azione che mi richiederanno molto tempo. Scusa per i numeri di febbraio. Non ne avevo più e mi toccava chiederli al mio amministratore, al quale scrivo oggi stesso. Cordialmen te tuo M. Vaussard

10 maggio 1932"'

Grazie della tua lertera del 5 c.m. e delle piccole varianti alla Prefazione. Ti rimando le bozze per un'osservazione che mi è stata fatta da due amici che l'han letta. Io ne scrissi a Ferrari per avere la sua opinione ma egli non mi ha risposto. Mi han derto che il nome di Giolitti ci sta male a proposito: è un ricordo, che per gl'italiani oggi

""rrera su carra intesrata Ecole des Roches. I l 7 Minuca scrirra sul rerro della lettera 65.


(sotto il fascismo) suona diversamente di come suonava 10 o 20 anni fa; e per gli stranieri ha poco significato, o il significato del neutralismo di guerra. Comunque credo che sarebbe meglio dire che "il programma rinnovatore della democrazia cristiana che egli oppose ai vecchi partiti liberali e socialisti e ai nuovi nazionalisti e fascisti.. . ecc". Prego quindi di spedire le bozze direttamente a Mr L.D., [. . L.S.

Ecole des Roches, Verneuil"' 13 giugno 1932

Caro Sturzo, Come lo prevedi, sono abbastanza seccato dello smarrimento delle mie bozze, tanto più che non ho conservato la lettera dove mi suggerivi alcune correzioni sia nella parte tradotta dall'italiano, sia nel proprio mio testo. Ti prego quindi di darmi nuovamente queste indicazioni e intanto scrivo al De Simone che mi oppongo alla pubblicazione della mia prefazione tale quale. La tua lettera in risposta a Ed. Cornu è già stampata e uscirà nel prossimo fascicolo del B.C.I., del quale ti faccio mandare 5 copie. Grazie mille. Cordialmente tuo

M. Vaussard

Ecole des Roches, V e r n e ~ i l ' ~ ~ 23 agosto 1932 '

Caro Sturzo, Sono lieto che il tuo ritorno e la pubblicazione del tuo libro siano fissati al 1" dicem bre. Ti aspetterò il 2 verso le 11. Mi farai piacere portandomi qualche copia del volume (se sarà uscito per dawero, il che con un editore anche puntuale non è mai sicuro per la data concertata). ' l R Vaussard informò don Sturzo quasi subito di aver fatto la correzione riguardo Giolini. "Tanolina postale. "O Canolina postale.


H o letto il tuo studio su «PoIitique»'", che mi è piaciuto molto. Non mi fa meraviglia che gli Americani l'abbiano rifiutato: è un omaggio alla tua lealtà e indipendenza di pensiero. Cordialmente tuo M. Vaussard

Cannes, 26 ottobre 1932122

Caro Sturzo, Non so se Pietro Mignosi ti ha scritto direttamente. Mi ha già incaricato due volte di ringraziarti della Tetralogia e di trasmetterti i suoi cordiali pensieriIz3. Sei contento dell'accoglienza già fatta al libro? Quando pensi di tornare a Parigi? Io vi farò ritorno verso la metà di Dicembre. Ma godo qui di un tempo meraviglioso e comincio a sentirmi ritrovato dopo le mie fatiche dell'anno scorso. Può darsi che in primavera vada in Inghilterra per visitarvi delle scuole e impratichirmi della lingua. Ma non so se starei a Londra: è dubbio. Mi farai piacere dandomi tue notizie. Cordialmente tuo M. Vaussard

4 novembre 1932'24 A Vaussard - (B.C.I.) Ti invio copia di un articolo scritto in risposta all'inchiesta del ((SillonCath», dietro invito del dr. Coury. Egli mi inviò subito una cartolina per dirmi che l'articolo sarà publ*' L'articolo pubblicato sul numero 22, 15 giugno 1932, con il titolo LIAmérique, L L r o p e et ks dzfirultés actuellps. La nota, che accompagna il rirolo, ci informa che quesro studio, nell'inrenzione dell'autore, era destinar0 a un importante organo di informazione di New York Questo, perb, ne aveva rifiutato la pubblicazione per I'animus antiamericano presente nell'insieme (a giudizio della Redazione) e per cene espressioni in panicolare. Ora in Miscellanea Londinese, Il, pp. 98-1 14. Cartolina postale. Pietro Mignosi, insegnante, critico letterario, direttore della rivisra «LaTradizione», aveva pubblicato il libro Lapoesia italianadiqu~stosecofo,Palermo, 1929, in cui si era occupato dei sorierri di Mario Sturzo. Successivamente pubblicò il libro Lineedi una storia &[la nuovapoesia italiana, Palermo, 1933. Cfr. Carteggio M. e L. Sturw, 11, p. 150. Minuta.


blicato su l'c(Aube Nouvelle» in Gennaio. Però, avendo io visto il numero di ottobre dell'aAube Nouvelle», dove le risposte avute sono state rifuse in un unico articolo resoconto, scrissi al Coury che non potrei consentire ciò per il mio articolo, che dovrebbe essere pubblicato per intero e di seguito così com'è. Ma dal 20 ott. Coury non mi ha risposto. Credi tu di utilizzarlo nel B.C.I.? Ti prego di farmelo sapere.

[L.S.]

754 novembre 1932'25 A Vaussard Grazie della cartolina e dei saluti di Mignosi. Egli non mi ha scrittoi forse teme di scrivermi direttamente (e non ha torto). Dai miei amici d'Italia ho ricevuto alcune lettere entusiaste; ma laggiù della lètralogia circolano solo pochissime copie in segreto. Io ne ho mandate per la stampa all'«Osservatore Romano)), alla ((Tradizione))di Mignosi, a «Vita e Pensiero)) di Gemelli e alla ((CivilràCattolica)) dei Gesuiti. Non so se ne scriveranno sulle loro colonne. Non ho avuto alcun cenno tranne i saluti di Mignosi a mezzo tuo. Gay mi ha promesso un articolo sulla ((VieCatholique» e il I? Avril sulla ((VieIntellectuelle». Vedremo. Tra le lettere ricevute, la più notevole è quella di Paul Hazard che concludeva con queste parole: «Il me semble que vous compterez parmi les grands poètes de notre temps)). I1 che credo sia un po' troppoi26. Il prof. Bédarida non mi ha inviato neppure un rigo per dirmi di avere ricevuto il mio libro. Forse l'indirizzo da te datomi era sbagliato!

[L.S.]

Minuta. conferma della grande attenzione degli ambienti intellettuali francesi verso le opere di don Sturzo e per la Tetralogia in particolare si può leggere una lettera, con firma illegibile, indirizzata a Vaussard (ALS f. 457, C.47). in cui delt'opera si sottolineano specialmente Ikmpkrrr et la bardiesse. 12'


Parigi, 1 m a n o 193312' l , rue de Fleurus

Caro Sturzo, Non ho potuto ancora andare a vedere il Ferrari, ma spero di poterlo domani. Devo mandarti a Londra o direttamente al Carozzo il mio articolo per «Res Pubiica»? Del I? de Broglie ti mando il 3" articolo, in risposta al Vialatoux. Questi non ha più replicato. I due primi articoli del de Broglie sono esauriti, ma potresti consultarli a Parigi, per esempio all'Istituto Cattolico. Puoi mandarmi per «Esprit»l'articolo di sociologia che mi avevi proposto? Non posso prometterti che verrà pubblicato, ma il direttore accoglie in massima la tua collaborazione. Gli ricorderò di mandarti la rivista. Non credo che uno studio sul Salvadori farebbe pel caso suo. Piuttosto potresti proporlo alla «Vie intellectuelle». Cordialmente tuo

M. Vaussard

Parigi, 4 marzo 193312'

Caro Sturzo, Abbiamo accompagnato stamane il povero Ferrari al cimitero di Thais, lontano cimitero suburbano, dove ha voluto la sepoltura del povero e dell'esule. Sommamente triste l'assenza di ogni membro della sua famiglia: sua moglie non era in condizioni di intervenire. Mancavano pure i figli, la suocera.. . Tra i francesi c'erano Cornilleau (che farà l'articolo sulqetit Démocrate), Pezet, Simondet (che scriverà di lui su Res Publica e nel Bollettino del Segretariato Internazionale dei Partiti democratici cristiani), Pierre de Quinelle e signora e qualche altro da me non conosciuto. Degli Italiani Russo mi ha nominato Sforza, Nitti, Treves, Buozzi, ecc., in tutto una cinquantina in chiesa e una trentina in cimitero, nonché alcune signore. Avrai letto il mio necrologio sull'((Aube»di stamattina, pubblicato in l o pagina. H o detto a Carozzo che mi avverta quando la sig.ra Ferrari potrà ricevermi. Vuol rimanere in Francia e farvi educare i figli. Le darò tutte le informazioni necessarie in pro-

lZ7

lZH

Cartolina postale. Lertera.


posito, anche per scegliere una scuola. Speriamo questa volta di non essere awisati a fatti compiuti come per la malattia del povero amico. Non ho potuto awicinare Sforza. Quando gli scriverai, gradirei gli suggerissi di mandarmi i suoi libri per renderne conto, specie l'ultimo suo Les Frères ennemis. Dammi pure il suo indirizzo a Bruxelles. Spero che il tuo disturbo attuale non sia grave e che fra poco potrai tornare a Parigi. Cosa avverrà di «Res Publica))?Cordialmente tuo M. Vaussard P.S. Pare che Boncour sia molto pessimista sulla situazione internazionale. Siamo proprio alle condizioni morali e politiche del 1914, colla crisi economica in più.

Parigi, 29 marzo 1933'*" 1, rue de FIeurus

Caro Sturzo, Adesso avrai visto il tuo articolo sull'embargo pubblicato n e l l ' « A ~ b e »del '~~ 26 c.m. H o dovuto fare due piccoli tagli per guadagnare un po' di spazio. È ancora attualissimo. Non ho proposto a Gay un articolo sul Ferrari nella «Vie catholique))perché cred o che non converrebbe al pubblico del periodico, essenzialmente religioso. Malgrado la sua pietà, Ferrari era conosciuto da noi comeesponente politico perchépolitico. Tolta questa sua attività non vi sarebbe motivo di parlarne e il farlo sulla V.C. esporrebbe Gay a critiche non prive di fondamento; quindi ho preferito non metterlo nell'imbarazzo e non proporgli l'articolo. Invece mi fa caso che la «Jeune République)) non ne abbia parlato. Ed era facile. H o visto un accenno molto simpatico sulla «Terre Wallonne)). Anche a me pare un po' difficile la tua collaborazione a &spric», stante la loro posizione antipolitica. Comunque credo preferibile aspettare ch'io abbia più confidenza con loro. Rimango qui fino al 17 o 18 aprile. Dopo è probabile che rimanga fuori di Parigi fino a giugno. Vi tornerò poi tutto giugno e metà di luglio. Non faccio conto di andare subito in Inghilterra, ma prima in Belgio e Olanda.

Lettera. Per Francisque Gay e ~~L'Aubem. ilFornale da lui fondato nel 1932 e diretto fino aila fondazione del MRP, cfr Franqoise Mayeur, «L IAubev, una rsr dr zin giornale di opinione 1932-1940. Collana di storia del Mcvimento Cattolico, Ed. Cinque Lune, Roma, 1969. La monografia, di grande interesse e utilità, rappresenta un notevole contributo alla conoscenza delle molte anime del Movimento Cattolico in Francia nel corso del XX secolo e in particolare nei decenni fra il 1930 e il 1940. IL'

'"


Col libro non potrei ora prendermi l'incarico di tradurre un tuo volume. Forse lo farebbe bene quella professoressa che tu hai visto nel tuo ultimo soggiorno. Troveremo sempre qualche volontario. Vorrei saperti guarito dei tuoi recenti disturbi. Dammi tue notizie e credimi sempre aKmo tuo

M. Vaussard

Pasqua 193313' [I 7 aprile 19331

Caro Sturzo, Ti rimando, come mi chiedi, il tuo articolo, che non porterebbe più elementi nuovi di giudizio sulla campagna antisemitica e le sue conseguenze uscendo sul B.C.I. nel maggio. I1 fascicolo di aprile è stato mandato ier l'altro agli associati. Sarò a Parigi per più giorni ai primi di maggio. Quindi ci potremo vedere. Spero di combinare intanto per i bambini Ferrari, ma non è tanto facile, in questo momento di crisi economica. Certo che neppur io mi accontento di scegliere tra fascismo e bolscevismo, ma il pubblico grosso vede le cose a quel modo e tu stesso hai notato con ragione che la distruzione dei ceti medi portava anche alla sparizione dei partiti d i centyo. Cordialmente tuo

M. Vaussard P.S. H o letto la tua lettera alla "Croix": eccellente. Hai fatto bene.

Parigi, 23 maggio 1933'32 1, rue de Fleurus

Caro Sturzo, H o visto Gay stamane e gli ho trasmesso i tuoi suggerimenti. Non ha detto di no, ma la situazione finanziaria dell'«Aube>)è ormai molto preoccupante e dubito che assuma nuovi oneri senza necessità assoluta. Comunque vedremo.

13'

'32

Lettera su carta intestata Ecole des Roches. Cartolina postale.


Al T? Avril ho parlato pure del tuo articolo e ne riparlerò. Evidentemente, tale quale non li ha entusiasmati, pure non sono decisi a non pubblicarlo. Essendo fuori l? Bernad ~ t ' direttore ~ ~ , della Rivista quando sono andato a Juvioy, non ho ancora ottenuto risposta precisa. T i terrò al corrente di quanto mi sarà detto. Partiamo la settimana ventura per Alsazia, Belgio e Olanda. Andrò probabilmente in Inghilterra solo nel novembre e non ancora in Italia. Cordialmente tuo M. Vaussard

25 maggio 1 9 3 3 ' ~ ~ A Vaussard Grazie assai delle informazioni sul mio articolo di sociologia inviato alla ((VieIntellectuelle)).Dacché dovrai rivedere il padre Avril e il l? Bernadot ti prego (se questa ti arriva in tempo) di far loro notare due cose: 1" che mi pareva un atto di deferenza verso la «Vie Int.)) dare le primizie della mia teoria (nuova per i cattolici e per non cattolici) della sociologia storicista; 2" che in caso di non accettazione mi sembra troppa scortesia avermi fatto attendere 1O mesi e non avermi mai scritto. In questo secondo caso desidero rinviato subito lo studio che manderò ad altra rivista. Se già l'hai visto, ti prego di scrivere ciò al T? Bernadot e domandargli se desidera che io continui a collaborare a «V. Int.)) oppure no. È meglio la chiarezza ed è una virtù. . .domenicana. [L.S.]

Roches sur Rognon (Haute Marne), l l agosto 173313' Caro Sturzo, Spero che il tuo soggiorno a Losanna ti procuri ottimo riposo di corpo e di mente. Siccome non ti vedrò al tuo ritorno, dovendo trattenermi qui fino a tutto set-

'31 Vincent Bernador, domenicano, fu fondatore della rivista mensile, poi uindicinale, «La vie intellectuello, (1928-19561, cui collaborb don Srurzo. Cfr. Waltir Crivcllin. ~attolici>anceri r fmcrimio italiana. La Vie InteUectzrrlk, Milano 1984. 'M Minuta. '35 Cartolina postale.


tembre, -gradirei sapere da te se ti sarebbe possibile farmi avere una collaborazione casuak e retribuita in qualche rivista inglese nella quale tu pure scrivi di cose politiche? In questo momento, per esempio, vi sono sintomi di un orientamento di alcuni spiriti molto realisti in Francia verso una politica di sinistra antigiacobina (che prenda di mira Herriot per innalzare Caillaux), di sapore fascistizzanteche sarebbe interessante far conoscere all'estero dove è certo ignota. Ne parlerò probabilmente sulla c(Revuecatholique des Idées et des Faits» di Bruxelles, ma tali articoli potrebbero uscire contemporaneamente o magari anteriormente in Inghilterra, essendo roba che va detta solo all'estero. Hai risposta da Alcan per il tuo volume? Mi hanno parlato di un nuovo editore di giurisprudenza (figlio del noto prof. La Pracieile, deillUniversità di Parigi) che forse lo piglierebbe volentieri. Potresti avvicinarlo se non si riesce con Alcan. Cordialmente tuo

M. V,

Roches sur Rognon (Haute Marne), 28 agosto 1933'36

Caro Sturzo,

Ti mando il testo italiano del tuo articolo, come lo desideri. Mando colla stessa posta a Gay la traduzione in francese. Grazie del tuo intervento presso la ((ContemporaryReviewn. Non avendo risposta da te e temendo che la mia cartolina sia stata smarrita, ho mandato l'articolo che stavo per scrivere al «Comrnonwealth~~ di New York. Son contento che ti abbia fatto bene il tuo soggiorno a Losanna. Non credo di andare in Inghilterra prima della primavera, ma colla fine di ottobre tornerò a Parigi, dopo un viaggio in Olanda e forse Renania del Nord. Cordialmente tuo M. Vaussard

PS. Sai qualche cosa per la traduzione eventuale del libro di mia moglie? Dopo 3 mesi e '/z dalla pubblicazione ne hanno già venduto in Francia 2000 copie.

Biglierro.


Roches sur Rognon (Haute Marne), 17 Settembre 193313'

Mon cher Sturzo, Je vois que I'«Aube» ne publie pas I'article de toi dont je leur ai envoyé la traduction il y a 15 jours déjà; je suppose qu'il y a quelque "accrochage", dii sans doute au caractère assez nettarnent religieux de ton article. 11s savent qu'on les accuse de ne pas se différencier assez de la «Croix» et résistent sans doute à le publier pour cela, d'autant que Gay était absent de Paris ces dernières semaines. Tiche de tirer cela au clair directement. As tu pu engager quelque nouvelle tentative pour la traduction anglaise du livre de ma femme? En France il obtient beaucoup de succès. Bien amicalement à toi

M. Vaussard

Parigi, 2 ottobre 1933'38

Caro Sturzo,

Ti mando colla stessa posta l'articolo che destinavo alla ((Contemp.Review)),uscito in francese sulla eRevue Catholique~di Bruxelles. Così il direttore potrà giudicare se gli piacciono o no tali articoli. Quanto vengono pagati? Conosco un po' il direttore della «R. Intern. De Sociologie» (prof. Richard, di Bordeaux) e gli scriverò come desideri. Non sarà certo respinta in massima la tua collaborazione. Non credo di essere tornato dall'olanda prima del 21 o 22 corr. Nessuna notizia di F. Gay. Cordialmente tuo M. Vaussard

"'Cartolina postale. Carrolina illustrara.


Parigi, 28 ottobre 193313'

Caro Sturzo, Ti accludo la risposta ricevuta oggi dal direttore della «Revue Internationale de Sociologie)),prof. Richard, dell'università di Bordeaux. Mi pare che lasci adito ad ~n'intesa'~'. Ti aspettavo qui verso la metà di ottobre, non essendo finalmente andato in Olanda come lo avevo dapprima pensato. Non avevi intento di venire a Parigi verso quell'epoca? Comunque in novembre non mi muovo e se verrai, mi troverai di certo. Gay ti ha spiegato il perché della non pubblicazione del tuo articolo? Io non l'ho visto. Cordialmente tuo M. Vaussard

13 febbraio 193414'

Caro Sturzo, I1 tuo articolo'42(inrerloquendo nel dibattito Mounier-Archambault) è uscito oggi, tradotto da me, sull'«Aube», ma con due errori tipografici che ne rendono un periodo . contradditorio e incomprensibile. Ne domando la rettifica. Comunque il tuo studio interesserà certo molti lettori. La nostra situazione politica è grave. Siamo al nodo del pettine. Avrai visto quanto ne ho scritto ieri sulla stessa «Aube».I1 ministero rappresenta certo una tregua, ma temo, una tregua soltanto. Cordialmente tuo

M. Vaussard

Lettera. Il prof. Gaston Richard scriveva .di essere assai disposto a dare un posto nelle nostre colonne. Desidererei soprattuttoche ci desse i1 frutto delle sue osservazioni».E faceva presente che la sua rivista offriva ai collaboratori delle acondirions assa médiocresn. 1 4 ' Cartolina postale. La dhnocratic rt la réuolution in ~L'Aubsb,13 février 1934. I due errori lamentaci da Vaussard furono correrti nell'~Aube»del giorno successivo. 13'


17 febbraio 1 9 3 4 ' ~ ~

Caro Sturzo, Gay accetta il tuo articolo. Domanda soltanto che non urti troppo il pubblico nostro e non contrasti completamente coi telegrammi pubblicati dall'«Aube» nei giorni scorCerto si che attribuiscono ai socialisti almeno una parte di responsabilità nell'ac~aduto'~~. che ora gli Heimwehren sono padroni dell'Austria e una semplice pedina del giuoco fascista italiano. Cordialmente tuo M. Vaussard

Mandami il tuo articolo direttamente (non troppo lungo). Leggi prima quello delll«Aube» di oggi firmato Louis Masson.

Paris, 9 marzo 1 9 3 4 ' ~ ~

Mon cher Sturzo, 0 ù en es-tu de tes tractations relatives a ton volume sur L'Eglise et I'Etat? Archambault m'a écrit qu'il avait renoncé à en publier la partie historique dans sa collection. I1 ne resterair donc que Payot ou Alcan. J'aurais une bonne traductrice à te proposer: M.elle Juliette Bertrand, agrégée d'italien et licenciée de philosophie, qui a déjà traduit, chez Grasset, les livres d'Aniante, Malaparte, Papini (Dante vivo), un roman de Marino Moretti, etc. Elle serait disposée à traduire ton volume si tu n'as pas d'autres engagements et tu pourrais, pour qu'elle I'examine, m'en envoyer dès à présent un exemplaire. Reviendras-tu à Paris aux environs de Paques? Nous comptons nous-memes &re en Hollande du 8 au 30 avril environ, et aller sans doute en Angleterre en mai. Y a-t-il un bon hotel de famille dans ton voisinage (avec restaurant)? Dans quel quartier de Londres se trouve-t-il au juste? Donne-moi le nom des principales mes voisins.

Carrolina postale. L'articolo pubblicato su I'«Aube»il 23 febbraio 1934 si intitola Leprobième autrichien vu dzngkterre; in sostanza è un atto di accusa contro il partito cristiano-sociale che in Austria non aveva saputo salvare la libertà e la democrazia e che anzi, si era fidato del fascismo, autorizzandone le milizie armate. '4i Lettera. '44


J'espère que ta sante est bonne et te redis, mon cher Sturzo, mes sentirnents affectuesement d é v o ~ é s ' ~ ~ . M. Vaussard

Paris, 12 marzo 193414'

Caro Sturzo, Mi son dimenticato di domandarti se l'amico Car. (ora è guarito, credo, o quasi), aveva preso l'anno scorso una decisione riguardo il suo bambino, che pensava di mettere in pensione in campagna e perciò aveva pensato alla Scuola dei Roches. Gliela sconsigliai. Ora però che ha un anno di più e che noi stiamo in procinto di prendere la direzione di un collegio dello stesso tipo, meglio adatto ai suoi desideri, sarei contentissimo che ci affidi il ragazzo. Potresti parlargliene occorrendo. Spero che sarà tornato a Parigi, quand o ci verrai anche tu. Non c'è ora nessun pericolo fascista in Francia. Quelli che lo scrivono sognano. Un fascismo di sinistra? Neppure. Credo alla permanenza di Doumergue almeno per sei mesi al potere. Ma non so se farà lui la riforma costituzionale o dovrà lasciarla fare ai successori. Comunque i radicali perderanno terreno alla Camera, specie se si avrà la riforma elettorale. Più grave della politica è la situazione economica. Cordialmente tuo M. Vaussard

22 marw 1934'48

Caro Vaussard, Mr. Archambault mi ha risposto accettando il nome di M.lle Bertrand. Ti spedisco i primi 5 capitoli del mio libro. Non ti spedisco il resto perché lo sto rivedendo. Anche a questi dovrò fare delle aggiunte e modifiche. Intanto M.lle Bertrand può farsi un'idea del lavoro e dare la sua risposta; e se affermativa, a quali condizioni farebbe la traduzione. " W o n Srurzo sulla stessa lectera: u 12 marzo 1934. H o combinato con Archambault per la pane di sociologia generale. Per la parte storica vedrb con Payot. Ho deciso dividere le due parti per rendere il libro meno pesante. Ho scritro ad Arcliambaulc per la sua approvazione ai nome di M.lle Benrand avanti di prendere un impegnom. 47 Cartolina posraie. 14= Minuta.


Occorre notare che l'introduzione ridotta ad articolo è stata tradotta e verrà pubblicata dalla «Vie Intellectuelle», e il 1" Capitolo, ridotto anch'esso ad articolo, è stato tradotto e verrà pubblicato dalla ((RevueInt.le de Sociologie». Io farò delle correzioni ed aggiunte a queste due traduzioni, e M.lle Bertrand vi farà la revisione e il completamento. A te mille ringraziamenti. Dev. L.S.

Parigi, 27 marzo 1934'49 1 , Rue de Fleurus

Caro Sturzo, H o veduto oggi la Sig.na Bertrand e gli ho consegnati i tuoi manoscritti. Però non capisco come si potrà contrattare per la traduzione se già due capitoli sono stati tradotti da altre persone (chi sono?). Accetterebbero che vengano pubblicati sotto altro nome? O non sarebbe meglio rifarli del tutto? La signorina Bertrand accetterebbe per la traduzione circa 4000 fr. A Prélot, Alcari ne ha passati 2000, ma era veramente insufficiente. La traduttrice s'incarica a spese sue di far dattilografare il manoscritto francese. H o ricevuto le tue notizie su alberghi londinesi. Te ne ringrazio. Non so ancora se e quando il nostro viaggio potrà verificarsi. Buona Pasqua, caro Sturzo. Cordialmente tuo

M. Vaussard Hai letto sulla «Croix» un articolo di R. d'Harcourt circa la situazione austriaca che assolve Dollfuss da ogni colpa? In generale è moderato e imparziale. Ti manderò il suo scritto se non l'hai notato.

'4Tarrolina postale.


93. 28 marzo 1934I5O A Vaussard Ricevo la tua di ieri e rispondo subito per dirti che non troverei difficoltà che M.lle Bertrand traduca di nuovo l'Introduzione e il 1" Capitolo. Ma la più grave difficoltà per combinare con lei è la spesa. Mr. Archambault mi dà solo due mi!a frznchi; io non posso mettercene altri due mila di mio. Prélot accettò 2000 franchi da Alcan (e il libro era più lungo) e 2000 franchi da Archambault per l'altro mio sul diritto di guerra Per quest'ultimo io credetti mio dovere di dare a Prélot altri 500 franchi perché il lavoro era stato ancora più lungo per aggiunte e modifiche. I1 saggio di sociologia ha una lunghezza di più di un terzo di meno dei due primi libri (in totale credo 200 pagine di stampa). Se io d o a M.lle Bertrand tutto quello che mi dà Archambault, e quello stesso che per libri più lunghi ebbe Mr. Prélot, credo di non abusare del lavoro di una traduttrice. In caso diverso scriverai ad Archambault di rinunciare all'edizione. Ti prego di farmi avere una risposta definitiva. [L.S.]

94Parigi, 3 aprile 193415'

Caro Sturzo, Ti avevo parlato di un compenso di fr. 4000 per la Sig.na Bertrand perché è il prezzo abitualmente pattuito per la traduzione "à forfait" di un romanzo (spesso anche 5000). So che Prélot era rimasto scontento delle condizioni dovute accettare da Alcan, poco laute davvero. Comunque essendo amico tuo, poteva non badare tanto al guadagno. Dopo la tua cartolina, ho telefonato nuovamente alla Bertrand, facendole presente quanto prendevi tu da Gay e proponendole Fr. 2500. (Siccome assume a spese sue la traslazione dattilografica del testo tradotto, le rimarrebbe così poco più di Fr. 2000). H a accettato in massima, riservandosi però di esaminare il manoscritto per vedere se non le sembra troppo pesante l'argomento, e doveva darmi la sua risposta sabato.

Minuta. Cartolina postale.

lW 15'


Non so niente tuttora, ma se si rifiutasse finalmente, potremo tornare all'altra traduttrice proposta da Archambault che non conosco. Gli scrivo di darmi qualche notizia a suo riguardo. Cordialmente tuo

M. Vaussard

10 aprile 1934'52

Caro Vaussard, Dalla sera del 1" aprile sono stato a letto per una settimana con una forte e preoccupante influenza. Ora sono in convalescenza. Ti spedisco 6 articoletti sull'ordine Corporativo; scritti per la ((Liberté))di Fribourg. Mr. Gay mi aveva detto di spedirli anche ali'«Aube», dato l'interessante argomento. Li spedisco a te; vedrai, d'accordo con Gay, se valgano la pena di pubblicarli. Se no, rimandameli subito ch'io li spedirò alla «Cité Chrétienne))di Bruxelles. Ti ringrazio di quel che hai fatto per la traduzione. Spero che arriverai a combinare per la stessa cifra che mi darà Archambault. Saluti cordiali [L.S.]

Parigi, l l aprile 1934'53 1, Rue de Fleurus

Caro Sturzo, Poiché hai scritto i tuoi articoletti per la «Liberté»di Friburgo, questa li deve aver già tradotti. Quindi è inutile rifare il lavoro e Gay ne giudicherà meglio facendogli mandare direttamente il testo in francese. Vuoi incaricartene? Mi rincresce della tua influenza e son contento di saperti meglio. Ho ricevuto la tua lettera con accenno all'articolo dell'Osservatore che ho letto subito.

'52

iMinuta. Carrolina postale.


Non valeva la pena difatti preoccuparsene. Cerco di combinare colla Bertrand, non che accetti meno di Fr. 2500, ma che Gay ti passi la stessa somma sarebbe più equanime. Cordialmente tuo

M. Vaussard

Paris, 17 aprile 1 9 3 4 ' ~ ~ 1, rue de Fleurus

Caro Sturzo, La Sig.na Bertrand (che ha tradotto di recente anche Ilia edAlberto di Angelo Gatti) accetta Fr. 2000 per la traduzione e cercherà di scrivere abbastanza nettamente per evitare di far dattilografare il testo. Ma è pericoloso perché un testo unico può andare smarrito. Quindi mandami tutto il manoscritto. H o passato i tuoi articoli della ((Liberte))a Gay. Non so ancora cosa deciderà. Cordialmente tuo M. Vaussard Spero che ora stai veramente meglio. A Parigi fa un caldo estivo.

98. 18 aprile 1934'55

Vaussard, T i ringrazio vivamente per aver combinato con M.lle Bertrand la traduzione del mio saggio di Sociologia per 2.000 fr. Ti prego, di farmi ritornare indietro (per plico raccomandato) i capitoli inviati. Questi debbono essere riveduti ancora una volta, insieme ai capitoli che ho qui - e che la malattia mi ha fatto ritardare di rivederli ancora, prima di farli battere a macchina. Fra 15 o 20 giorni rimanderò tutta la 1O parte riveduta. Ancora sono molto debole, e il lavoro mi pesa. Ma fra qualche giorno spero riprendere il mio ritmo normale. Circa gli articoli per 1'«Aube»sono dolente di non avere né la risposta di Gay né

'54

Cartolina postale.

"'Minuta. 90


(in caso negativo) gli articoli che avrei spediti a Bruxelles. Da Fribourg mi scrivono che là hanno gustato questi brevi ma chiari articoletti. Ti spedisco la traduzione francese. I miei articoli non sono sulla linea, che mi sembra errata, di Paul Chanson e di altri. È perciò che h o scritto, su quel tono che avrai visto, l'articolo su Ferrati. Fu l'errore dei sindacalisti cat~ ~ ,ci porrò verso la tolici italiani e più che altro dell'ala sinistra capeggiata da M i g l i ~ l i ' che reazione fascista degli agricoltori del Nord e del Centro d'Italia. Ma l'esperienza degli altri giova poco! Saluti cordiali [L.S.]

Amsterdam-W., 28 maggio 193415'

Caro Sturzo, Come vedi sono ora in Olanda dove mi tratterrò ancora una diecina di giorni. Non posso quindi darti subito le informazioni che desideravi. Però ti consiglio di scrivere tu alla Sig.na Bertrand per informarla delle pubblicazioni già avvenute (non ho qui il suo indirizzo). Ti restituirò a Parigi il testo italiano dei tuoi articoli sull'ordinamento cooperativo, che non ho passato a GayISS.Egli tiene solo la traduzione francese della Liberté. Se verrai prima di luglio, mi ci troverai quasi certamente. Però può darsi ch'io vada pure in Inghilterra per alcuni giorni verso la fine di giugno e vorrei trovartici. Darò a Gay il 6" tuo articolo dopo aveilo confrontato col testo francese. L'Olanda ha dei pittori meravigliosi, ma ci piace poco per il carattere della gente e la natura del paese. Cordialmente tuo M. Vaussard

l'" Guido Miglioli (1879- 1954), sindacalista cattolico, maggior esponente dell'aia sinistra del PPI sin dai 1919. Nel 1926 hcostretto all'esilio in Francia. Ha pubblicato nel 1945 il libro, in gran parte autobiografico:

Con Roma e con Mosca: qitarantknni di battaglie. '51

Lettere su carta intestata: Familie-Hotel Adr. De Haas.

'" Don Sturzo in data 9 giugno appunta su un ritaglio: «A Vaussard, per tentare con una Casa Editrice

nuova, della quale egli mi parlò. Non ricordo il nome-. (ALS f. 477, C. 18).


Fiesole, 14 agosto 173515' Villa S. Girolamo

Caro Sturzo, Non sono a Roches, ma in Italia, dopo 13 anni di assenza. Però in questa stagione si soffoca e non si trova nessuno a casa. Quindi epoca poco propizia ad una ripresa di contatto, ma purtroppo la sola alla quale quest'anno il viaggio mi era possibile. E in fin dei conti ho potuto malgrado tutto osservare varie cose interessanti. Attraverserò Parigi precisamente il 5 di settembre e ti ci potrò vedere. Prima ci sarà, a Roches, il matrimonio di mia cognata con un "soyeux" lionese e perciò lasceremo l'Italia tra pochi giorni, dopo aver visto a Siena il Palio. Forse ci fermeremo un po' in Isvizzera. Certo il tuo accordo con Gay è poco vantaggioso. Non è una casa né una collezione adatta per lavori di questo tipo, un po' pesanti, bisogna dirlo, per il "grand public". Payot o Alcan sarebbero più indicati, ma oggi è molto difficile intendersi anche con loro. E la Tetralogia cristiana, cosa ne succede? MilhaudIG0ha terminato di rnusicarla? Certo che la guerra italo-abissina che si prepara non può giustificarsi dal punto di vista morale, come neppure quella del Giappone alla Cina, mossa da interessi a n a l ~ g h i ' ~ ' . Ma dà sui nervi pure vedere l'Inghilterra assumere la parte del difensore dei deboli e del diritto delle genti quando si ha al proprio passivo la guerra dei Boeri, lo sfruttamento dell'India e tante altre imprese cinicamente imperialiste. È il governo (non dico il popolo) meno disinteressato che ci sia, e nessuno può dubitare che nel caso presente difenda solo interessi inglesi. 11 che toglie ogni valore alla sua azione. Non mi fa meraviglia quello che scrivi di Toledano o altri simili. Dovresti leggere piuttosto «Esprit», organo di giovani arditissimi, immuni da ogni pregiudiziale governativa o politica che sia. Per i tuoi articoli, sarebbe meglio mandarli a «Sept,) quando sono brevi che ha più credito dell'«Aube))presso i cattolici in genere. Cordialmente tuo

M. Vaussard

"'Lettera su carta intestata: Collège de Normandie.

Darius Milhaud (1 892- 1974), musicista Francese, esponente dell'avanguardiasincetista ed antimpressionista. Musicò la Terraio ia che fu rappresentata alla presenza del Presidente Cossiga nel palazzo del Quiriio 1986 ( C L p. 145). Tra le sue opere: Ln malheund'O'phée(1926); Chri~tophcColomb (1930), corrispondenza con Sturro. Vedi Carteaiio M e L Sn<m. 111. p. 15611. l" Vaussard partecipò alla condanna dell'aggressione italiana all'Etiopia con un articolo pubblicato su ~L'Aubendel 28 agosto 1935, con il titolo Responsabiliés Panagées, in cui chiamava in causa Francia e Inghilterra erch6 avevano tolro le colonie alla Germania nel 191 8. Questo giudizio gli provocò una polemica con ,osePI HOUO(~L'Auben. I I settembre 1935). l"'

>$jzf intr trar renne


30 gennaio 1936'62

Caro Sturzo, Ti mando accluso un articolo che ricorda un tuo studio del B.C.I. Leggo con grande piacere i tuoi articoli sull'«Aube»,specie l'ultimo su "Un falso dilemma". Fai conto di venire tra poco a Parigi? È molto che non ci siamo visti. Cordialmente tuo M. Vaussard

19 febbraio 1936'63 Grazie del tuo ricordo di me, etc. I1 rev. Mapriet nella sua lettera sui preti ex-combattenti ha mostrato di non comprendere la mia o s s e r v a ~ i o n e ' Non ~ ~ . sono gli scopi particolari di questa o quella associazione né le dichiarazioni dei dirigenti, che io intendevo criticare, ma lo spirito del combattentismo che si è creato nel clero durante la p e i r a , e sopravvissuto attraverso questo cameratismo niente sacerdotale. È vano dissimularlo; i preti richiamati sotto le armi non dovevano accettare l'ordine di combattere, dovevano rifiutarsi. Non lo fecero per ragioni di ordine politico e personale, e fu un male, male che non dovrebbe più ripetersi. Si avrà il coraggio di dire e di fare ciò? No: e l'associazionismo degli ex-combattenti preti è il suggello del mal fatto. [L.S.]

Lettera su carta inrestata: College de Normandie.

'" ,Minuta scritra sul retro della precedente.

'" Lectera pubblicata in Luigi Sturzo, Scritriinediti (1890-1724)a cura di F. Piva e F. Malgeri, Pref. G. De Rosa, Roma, 1974, vol. 11; cfr. F. Piva, S m m ,Roma 1972.


22 febbraio 1 9 3 6 ' ~ ~

.

Mon Cher Ami, Je te rernercie de ta bonne lettre. En effet je n'ai pas recu ton Essai de Sociologie; je vais donc demander à Gay de me I'envoyer, comme tu me le suggères. J'aurai certainernent l'occasion d'aller à Paris courant Mars. Il ne m'est pas facile encore d'en prévoir la date; dès que je la connaitrai, je t'en aviserai. Joseph Folliet est précisément le publiciste fondateur des " Cornpagnons de StFrancois " et auteur d'une thèse de doctorat remarquable sur le droit de colonisation, à qui j'avais compté transrnettre mon «Bulletin»lorsqu'il reprendrait vie; c'est un laique, bien qu'il soit docteur en philosophie scolastique et qu'il ait songé, je crois, à se faire pretre. J'avais annoncé dans le dernier nurnéro d u B.C.I. en Décernbre 1933, qu'il le reprendrait lorsque les circostances redeviendraient favorables à une reprise. Celle-ci c'est réalisée sous la for) ' ~ ~ I'animateur est un jeune preme de la fusion que tu sais avec le Bulletin « U n i ~ e r s )dont tre de Lille, très versé dans la question missionnaire et qui a fait lui merne plusieurs voyages de docurnentation dans 1'Afrique du Nord, la Syrie et jusqu'en Perse. Folliet en sera un collaborateur régulier. Quant à rnoi, je n'ai guère le temps, maintenant, d'y écrire rnalgré qu'on me I'ait dernandé avec insistance. Recois, mon cher Sturzo, l'expression de rnes sentiments les plus cordialement dévoués.

M. Vaussard

4 maggio 193616? Caro Vaussard, La tragedia dell'tlbissinia, caduta per i bombardamenti aerei di gas asfissianti e velenosi, mi riempie di tristezza, come cattolico e come italiano. E i Tedeurn che saranno cantati in Italia (con discorsi inopportuni) colmano la mia amarezza. Deploro la politica di Ginevra, Londra e Parigi, per ragioni politiche e morali, ma non posso concepire risoluzione del diritto e della morale naturale più grave di quella che ha portato l'Italia alla vittoria.

IG5

'"

ktrera dartiloscritta su carta intestata: Collège de Normandie. Direrro da Paul Carrice. Minuta scritta sul retro della precedente.


Ho ricevuto qualche numero dell'«Univers» che mi piace molto. Invece di pagare l'abbonamento, manderò qualche articolo gratis. Puoi scrivere così ai tuoi amici? Grazie. Saluti [L.S.]

Hyères, 29 dicembre 1936'68 25, rue des Etats Unis, Cannes

Caro Sturzo, Sono veramente dispiacente di non averti veduto da tanto tempo e non voglio lasciare l'anno terminarsi senza mandarti i miei più affettuosi auguri per il 1937 e combinare in modo possibilmente sicuro un prossimo incontro. Siamo venuti a Hyères e a Cannes per le feste e riattraverseremo Parigi il 7 gennaio. Ma avrò occasione di tornarvi più volte nelle prime settimane dell'anno venturo e ci verrei magari apposta se anche tu ci fossi. Dove hai trascorso l'estate quest'anno? Facciamo conto di andare in Inghilterra nell'agosto o il settembre venturo, - se non ci sarà la guerra mondiale prima - ma forse non ci sarai allora e in ogni modo spero di vederti parecchie volte prima di Pasqua. La situazione politica è più confusa e tragica che non mai. Per fortuna Francia e Inghilterra vanno strettamente d'accordo e i loro dirigenti hanno ancora la testa sulle spalle: è l'unico motivo di speranza che ci sia nel turbinio pazzesco di passioni in mezzo al quale ci tocca vivere. Credimi sempre, carissimo Sturzo, cordialmente tuo M. Vaussard

106. 25 gennaio 1937'69

Caro Sturzo, Perché? Ti H o saputo telefonando a Parigi che non eri venuto alla data senti poco bene? Aspetto presto notizie tue e fisserò la data del mio viaggio in accordo con

Lettera su carta intestata: Collège de Normandie. Lerrera su carta intestata: Collège de Normandie. Nota di Don Sturzo sulla stessa lettera «5 febbraio 1937. Imposro viaggio, andrò (spero) tra il 15-20. mi fermerò una settimana. l" l"


te. Hai avuto la lettera che ti scrissi a Parigi il 18 ~ o r r . " ~T'invitavo ? a passare da Clères al ritorno (oppure all'andata) scegliendo la strada Dieppe-Newhaven per una delle due corse. Avrei caro di farti visitare il mio collegio per più motivi. Credimi sempre, caro Sturzo, cordialmente tuo

M. Vaussard

13 febbraio 193717'

Caro Sturzo, Faccio conto dunque di vederti qui in giugno. Intanto prova di essere giunto a Parigi giovedì venturo, ché ci passerò tutta la giornata, tornando qui alla sera. Se ci sfugge ancora quell' occasione di vederci, non so quando sarà possibile ritrovarla. Aspetto quindi un cenno che mi confermi il tuo arrivo, ora che ti sei ristabilito. Sarei molto contento di vedere quel numero dell'«Illustrazione Vaticanan al quale alludi. Non la ricevo e neppure l'edizione francese. Troude è professore di filosofia precisamente nel vicino liceo di Rouen. La sua recensione (l'ho letta di recente) mi sembra in sostanza simpatica e temperata. Come dici tu, cerca di comprendere i vari aspetti del tuo pensiero e spesso ci riesce. Certo ricollegando la tua sociologia alla filosofia della storia non intende definirla "determinista" come quella di Comte: tutto il contesto dimostra il contrario poiché invece ti rimprovererebbe qualche eccesso arbitrario nel finalismo. Vuol dire soltanto che la tua sociologia è d'impronta filosoAlmeno così lo capisco. E non mi sembra fico-morale più che strettamente ~cientifica'~~. falso. Arrivederci presto, caro Sturzo. Credimi sempre, cordialmente tuo

M. Vaussard

La visita al collegio spero in giugno. Gli ~ a r l del o commento di Spectator del V. al suo articolo. Gli parlo della recensione di Troude al mio Essa&. ''O La lettera, in data 18-1-37, è in ALS fasc. 329, C. 50; Vaussard invitava S t u m a visitare i luoghi per un eventuale soggiorno estivo. 17' Lettera su carta intestata: Collkge de Normandie. Don Sturzo sulla stessa lettera annota: u15 febbraio 1937: mi pare un pregiudizio turco francese quello di una sociologia scient15ca. Essa rocca l'antropologia, la b i e lo ia, la psicologia scientifica, nel senso di dati sperimentali raccolti in cene leggi. La sociologia è scienza mora fe, come l'etica, I'econ. polit. il giure etc. È questa la mia battaglia. La raccolra di dati non è scienza, come la raccolta di farri non è storia. Puoi darmi l'indirizzo del prof. Troude? Mi piacerebbe fare con lui una conversazione episrofarea. "l R Troude aveva recensito su uLa vie intellecniello~del 25 gennaio 1937 Lkcai drsocwfugiedi don SNTzo, esprimendo alcune riserve, poiché, a giudizio di Sturzo, le organizzazioni economiche sarebbero forme secondarie di vita sociale.


Clères, 20 febbraio 1937'73 Caro Sturzo, Non potrò recarmi a Parigi adesso prima del 3 p.v. Spero quindi che non vi arriverai troppo presto affinché ci possiamo incontrare. Quando i tuoi progetti saranno fissati, fammeli sapere. L'indirizzo del Troude a Rouen è 27 rue Dientre. Cordialmente tuo

M. Vaussard

Domenica sera [ l agosto 1937]'74 Caro Sturzo, Giulio Pasquini mi piace molto e l'ho impegnato fino da quando ripasseremo da Parigi, cioè fra una decina di giorni. Lo terremo a fare un po' di pulizia in casa per due o tre giorni, poi lo manderemo in Collegio. Nel frattempo spero che si potranno concludere le pratiche per fargli avere la carta di lavoro, perché così non avrei da iniziare io altre pratiche dello stesso tipo. Può darsi che andiamo a Londra per una settimana nei primi di settembre. Potresti ricordarmi i nomi dei due alberghi buoni e tranquilli che mi avevi indicati una volta nel tuo rione o poco distanti? Temo di non ritrovare il loro indirizzo. Spero di saperti guarito quando ripasseremo da Parigi. Intanto ti rinnovo, caro Sturzo, i miei più affettuosi saluti'75.

M. Vaussard

[Clères], 4 janvier 1938'76 Caro Sturzo, Scusami di mandarti con notevole ritardo i miei auguri per l'anno nuovo. Spero che ti giungeranno non meno graditi e ti troveranno in buona salute, nonostante il tempo

Cartolina illusrrata. Lettera. 175 Sulla stessa lettera: Sturzo annota .l-8-37'.: inoltre: *scrittoa Sreed.; «visto Vaussard che prende P. il 12 agosto e lo tiene a Parigi fino al suo ricorno primi sett.r entrambe sono datate 9 agosto 1937. Ii6 Lettera su carta intestara: Collège de Normandie. '73

174


pessimo che ci rallegra adesso, perfino sulla Riviera francese dove siamo venuti a passare alcuni giorni. Sarei contento di parlare con te della situazione internazionale. Mi pare impossibile che il leone britannico si lasci, senza mai reagire, la coda da Italiani e Giap- pestare ponesi, suoi ex-alleati; in altri termini che l'Inghilterra possa vedere con calma i suoi vitali interessi minacciati in Egitto e nell'Estremo Oriente, come lo sono adesso per il mancato appoggio della Francia nell'affare abissino (che poteva rovinare il fascismo) e dell'Arnerica in Cina. Mi si diceva di recente che appena ultimato il gigantesco programma di riarmamento inglese, sarebbe volto dapprima contro l'Italia mussoliniana, il cui prestigio potrebbe crollare in poche settimane di una guerra che forse non ardirebbe nemmeno iniziare, sicura di perderla. Che ne pensi tu secondo le tue informazioni londinesi? Faccio conto di andare in Italia per Pasqua e probabilmente fino a Roma prima della venuta di Hitler (il quale mi pare per l'Italia un alleato piuttosto infido, che sarebbe pazza la Germania di mettersi un'altra volta contro l'Inghilterra senza più la flotta di guerra). Mi darai allora indirizzi di amici da vedere. Intanto ti rinnovo, caro Sturzo, coi miei auguri, i sensi della mia immutata devozioneln.

M. Vaussard

[Clères], 1 9 febbraio 1938'78

Caro Sturzo, Ti accludo un articolo del ((Petit Démocraten che forse ti è sfuggito e che segnalava il tuo libro (che tuttora non ho ricevuto) su Chiesa e Stato. Avendone parlato «L'Aube» del 15 corr. per mezzo di Jean Soulairol, penso che non accoglieranno altro articolo, come quello che mi avevi chiesto. Pensavo di andare in Italia a Pasqua. Finalmente ci rinuncio e, - se prima non ci sarà la guerra, - faccio conto di trattenermici più a lungo nell'autunno venturo, dove spero disporre di maggior tempo. Credimi sempre, caro Sturzo, cordialmente tuo M. Vaussard

'77

Don Sruno sulla stessa lerrera scrive: q9 gennaio 1938: ringrazio. Penso che non ha ricevuto I'Egfiseet

IEtur. Scrivo di nuovo all'edirore*. 'l

98

Lerrera su carta inresrara: Collège de Normandie.


2 marzo 193817'

Carissimo, Non avevo letto l'articolo di Cornilleau con l'accenno al mio libro. Ma questo non basta a darne l'idea al contrario può sembrare ciò che non è (come disse cLes Nouvelles Litteraires))) un libro polemico antifascista! H o scritto di nuovo all'Editore perché te ne spedisca copia. Spero che l'avrà fatto. È strana la riluttanza dell'Editore a fare un buon servizio di stampa. Potresti scriverne su «Le Petit Démocrate)) o su «La Croix)),che ancora non ne ha parlato, o su altra rivista. «Politique» ha pregato il Prof. Polangère, e la ((Vie Int.lle» il Prof. MendizabalIso. H o passato ad A r c h a m b a ~ l t ' ~il' mio nuovo libro su Politica e Morale, per ((Le N. Cath)). Sempre cordialmente tuo [L.S.]

[Clères], 14 marzo 1938'82

Caro Sturzo, H o finalmente ricevuto ieri l'altro il tuo poderoso volume su Chiesa e Stato. Non so se mi sarebbe facile parlarne su «La Croixn che probabilmente farebbe riserve intorno a questo o quel punto e preferirebbe affidarne il resoconto a qualche teologo (o meglio foraffatto). D'altro canto, non mi ci sentirei libero nei miei giudizi, perché obse non bligato a troppa cautela. Quando l'avrò letto ti saprò meglio rispondere; forse ne potrei scrivere sulla aCité Chrétienne)) di Bruxelles (dove mi sono recato 15 giorni fa e ho veduto a lungo Sforza, che come tutti noi era molto impressionato dalle dimissioni di Eden). I1 ri-

Minuta scritta sul retro dellagre~eden~e. Alfred Mendizabal, docente I diritto internazionale presso l'università di Oviedo, costretto ad ernigrare in Francia allo scoppio della guerra civile, parteci b al "Comitato per la pace civile e religiosa in Spagna". In' P. Archarnbault. francescano, autore di vari lilri. tra cui un Saint Francois de Sala, Paris, 1930, e Ven un réalisme integrai. L'mrephilosophigzie de M. Blonded Paris 1928. I1 filosofo cattolico Maurice Blondel, professore all'università di Aix, aveva costituito una scuola che. nella sua irnpostazione teorica, intendeva essere antibergsoniana e più vicina al rnodernismo. Ma la sua opera principale LXction venne condannata da S. Uffizio. Sturzo rnostrb di apprezzare l'opera filosofica di Blondel; G. De Rosa, nella sua fondamentale Prefazione al Carteggio M. L. Stlrrw, pp. XXVII-XXXI e passirn, evidenzia il rapporto intellettuale Sturzo Blondel. Lettera SU carra intestata: Collège de Norrnandie. Appunto di Sturzo sulla stessa letrera: a15 Marzo 1938: accetto di andare nella speranza di essere in buona salute. Lo prego di scrivere a S f o m per la «Cité Chrétiennm. Per fare la recensione. Che tristi giorni*. l''

IXU

'*'


sultato, al quale si è aggiunta la nostra crisi di abulia e alchimia parlamentare, tragica e lamentevole insieme, lo vediamo oggi in Austria. Sono fermamente deciso quest'anno a organizzzare qui. dal 18 al 24 luglio, - prima della Settimana sociale, che precisamente si svolgerà a Rouen la settimana dopo, - una "retraite intellectuelle" intorno ai nuovi aspetti del nazionalismo e dell'imperialismo ed ai metodi concreti di lotta che vi si possono opporre. Spero che sarai presente; desidero molto la tua partecipazione. Credimi sempre, caro Sturzo, cordialmente tuo M. Vaussard

I6 aprile 1938Ia3 A M. Vaussard (Collège de Normandie) Le P. Boisselot della «Vie Intellectuelle» aveva domandato, in Gennaio, al prof. Mendizabal di fare la recensione del mio libro L'Egl. et I'Etat. Pensi con quel che egli fa per la Spagna se sia possibile ottenere un tal lavoro. Io non ho osato scrivergli. Se tu sei disposto a farlo per la «Vie Intellectuelle» io m'incarico di scrivere tanto a Mendizabal che al P. Boisselot. Attendo risposta prima di fare un tal passo. [L.S.]

[Clères], 23 avril 1938Is4

Mon cher Sturzo, Je te remercie vivement de ta carte de voeux de Psques. Ne doute pas, bien que je ne te l'aie pas exprimé par écrit, que ma pende ne soit allée aussi vers toi en ces jours de f2tes chrétiennes. j'ai appris ce matin précisément, par le professeur Mendizabal, avec qui j'avais rendez-vous, que tu viendrais à Paris le 30 avril et le 1" mai. I1 me sera impossible de m'y trouver à cette date, car c'est la veille de notre rentrée, qui exige cene année ma présence plusieurs jours à I'avance.

Minuta. Ltrera daniloscrina su carta intestara: CoU&gede Normandie.


Ne te serait-il pas possible de traverset la Manche par Dieppe et de t'arreter au Coilège à l'dler ou au retour? Je serais très heureux de parler avec toi à l'avance d u programme de la retraite intellectuelle qui se prépare pour la mi-juillet, sur le sujet que tu sais, et pour laquelle je compte sur ton concours; tu en recevras d'ailleurs d'ici peu le prograrnme sommaire. En ce qui concerne ton livre, que je n'ai pas encore lu mais emporté avec moi à Paris dans ce dessein, le professeur Mendizabal m'a dit qu'il avait bien l'intention d'en parler dans «La Vie Intellectuelle», maigré ses nombreuses occupations, ce qui m'empeche de y. a là une me substituer à lui. Autrement je l'aurais fait bien volontiers, car je suis sur qu'il . mine précieuse d'idées à répandre et à approfondir. Les concours que j'ai déjà obtenus pour la retraite intellectuelle me font espérer que nos discussions pourront &trefécondes et je vais lancer des invitations dès le début de mai. M. Folliet, que j'ai vu jeudi matin et qui doit traiter un sujet que l'on peut définir à peu près ainsi: "Du pacifisme intégral A l'acceptation de la guerre pour une idée" rapport où il doit étudier à la fois le né~-~acifisme des conservateurs franqais et I'attitude inverse des émigrés ailemands comme Einstein, Thomas Mann, des communistes franqais, des non conformistes anglais, etc.. . - souhaiterait avoir sut ces derniers au moment de la guerre éthiopienne des documents de première ou de seconde main qui lui manquent et que j'ai pensé te demander. I1 a certaiment paru dans la presse anglaise des documents interprétant le sentiment du clergé anglican, des travaillistes et des sectes non-conformistes, dont tu pourrais sans doute lui envoyer quelques-uns. Voici son adresse à Paris: 6, rue Alasseur; mais tu peux aussi les faire passer par moi, et je le prdfèrerais d'ailleurs pour en prendre connaissance moimeme. Je t'en remercie à l'avance. Je dois abandonner fin juillet la direction d u Collège de Normandie pour des raisons surtout financières que je t'expliquerai de vive voix, et je retrouverai ainsi le loisir nécessaire à la reprise d'une collaboration moins rare à divers journaux et revues. J'espère toutefois pouvoir y continuer régulièrement désormais, dans un cadre qui s'y prete admirablement, nos retraites intellectuelles. Je te redis, mon cher Sturzo, mes sentiments affectueusement dévoués. Vaussard

116.

Londra, 6 maggio 1 938lg5

Caro Vaussard, I1 Prof. Mendizabal mi ha detto ch'egli era stato richiesto da E. Mounier di fare la recensione di L'Egfiseet 1'Etat per «Esprit»;ma avendo accettato di farla per la «Vie Int.lle»

'" Minuta scritta sul retro della precedente.


ha declinato l'impegno. Non puoi tu scriverne su ccEsprit»?Lo gradirei molto; specialmente dopo che in ((LesEtudesn il I? de la Brière ha tentato di svalutare l'obiettività del mio iavoro. Invece la ((CiviltàCattolica» 8 stata sui problemi attuali più serena. [L.S.]

117. 19 maggio 1938lS6

Caro Sturzo,

Ti mando accluso il programma della "retraite intellectuelle" alla quale mi aspetto la tua presenza e collaborazione. Intanto Follier mi domanda con insistenza i documenti che gli ho promesso sull'atteggiamento del clero anglicano e dei laburisti durante la guerra etiopica. Quando me li potrai spedire? Scriverò a Mounier nel senso che mi hai indicato, ma dubito che accetti questo mio resoconto. Quello del I? de la Brière è semplicemente indecente. Cordialmente tuo M. Vaussard

25 maggio 193818'

Caro Vaussard, H o ricevuto il programma della Retraite e sarei lieto di parteciparvici. Ma io non sono in grado di fare un'esposizione su I'expansion italienne, come tu mi hai ingaggiato a mia insaputa, segnando il mio nome sul Programma. Io non ne ho il tempo per uno studio serio; sono impegnato alla revisione del mio libro Légl. et I'Eratper l'edizione inglese. E d'altra parte perché chiamarla expansion? Ti prego di cercare altri che riferisca sull'Italia. Circa le indicazioni chiestemi per Folliet, io ho creduto trattarsi dell'obiezione di coscienza durante la p n d e guerra. Così ho scritto a Folliet il I8 di questo mese, indicando i due libri seguenti: Consrription a n d Cosciencedi John W. Graharn e The Parliamtary History of Conscrzption in Great Britain. H o dato l'indirizzo dei Quacqueri ove potrà avere abbondante letteratura ad hoc.

Letrera su carta intestata: Collège de Normandie. Minuta.

IX7


Circa l'atteggiamento durante la guerra etiopica, nulla di speciale: opposizione di principio e opposizione politica in quasi tutti i laburisti e il clero anglicano conformista e non conformista. Potrai avere una certa documentazione scrivendo al17«EthiopianN. Times*. Cordiali saluti [L.S.]

[Clères], 27 maggio 193818'

Caro Sturzo, Promettendomi di partecipare alla nostra "retraite" del luglio ritenevo che senz'altro vi avresti ~ a r l a t ocon , o senza rapporto steso per intero e preparato a lungo. Perciò non ho neppure pensato a portene la domanda precisa. Ammettiamo che un altro, - io per esempio - faccia l'esposizione dell'argomento: mi pare impossibile che, in ambiente ristretto e tutto amichevole come il nostro, ti rifiuti ad interloquire. E ciò mi basta. Colla parola "expansion" intendo semplicemenre, - e tutti capiranno, credo, - le imprese italiane in Etiopia, Spagna, Penisola Balcanica, ecc., sorto varie forme. Non mi sembra che si sia mai potuto desumere dalle mie precedenti lettere che a Folliet chiedevo una relazione sull'obiezione di coscienza in generp; desideriamo documentare l'atteggiamento ostile alla guerra etiopica nelle sfere religiose e laburiste (specialmente) del paese. Ti ringrazio dell'indicazione dell'eEthiopian News Timesn, ma ci vorrebbe l'indirizzopreciso a Londra; altrimenti dubito assai che ci risponda mai. Ed è poco se non avremo altra fonte d'informazione. Ti prego quindi di arricchire un po' questa tua bibliogafia. Credimi sempre, caro Sturzo, cordialmente tuo

M. Vaussard

'*' Lettera su carta intestata: Collkge de Normandie: a margine Stuao annota: «Resta inteso, ma per mie ragioni ti prego di non far pubblicare il mio nome sui giornali. Non trovo l'indirizzo dell'«Eth. News Times» - ma puoi scrivere al direttore Mr. Pankhurst; West Dens 3 Charteris Road Woodford Green Essex - England. Forse sarà lo stesso». 103


2 luglio 1938'89

1) desidero conoscere 1' esatta indicazione per venire al Collegio 2) Difficile essere là prima del 21 -Arriverei il 21, partendo da Londra il 21 alle 10.5 arrivando a Dieppe alle 14.55 Ragioni - Concerto il 20 Partenza del Re il 19 3) Notizie del libro di Messineo [L.S.]

Caro Sturzo, Sono veramente dispiacente di quanto mi scrivi, non solo perché così mancherai alla prima metà della "retraite", ma perché il tema sul quale dovevi interloquire sarebbe venuto trattato il 20 e mi tocca scombussolare il piano delle varie giornate, rimandando al 22 o ai 23 1' argomento italiano. Arrivando a Dieppe alle 14.55, ti toccherà purtroppo aspettare fino alle 16.48 un autotreno per Rouen, scendendo alla stazione di Clères alle 17.27. L' automobile del Collegio ti aspetterà alla detta stazione. Sta tranquillo, ché delle tue parole nulla sarà riferito sulla stampa e neppure sulla tua presenza, se lo desideri. È stata annunciata però sul programma che hai ricevuto, comunicato al solo ((BulletinJoseph Lotte» degli universitari cattolici, punto diffuso all'estero. Mi son messo d'accordo con Mounier pel resoconto del tuo libro. Non conosco il lavoro di i? Messineo'" del quale mi scrivi. Credimi sempre, caro Sturzo, cordialmente tuo M. Vaussard 189

A ppunro.

Lettera su carra inrestata: Collège de Normandie. Don S r u m sulla stessa lettera «6-7-1938. Caro. Mi duole il cuo disappunto; se porrò superare tutte le difficoltà, verrb il 18. Non posso ora prendere impegni. Ti scriverb. Il Dr. George Moenius, il diretrore della Algemeine Rundschau è a Parigi, 49 rue Bonapane, Hotel St. Georges - Paris G". Egli verso il 20 pensa venire a Londra. Non puoi invitarlo a fermarsi per la Retraire? 14-7- 1938 Scrivo che arriverb Lunedì 18-7. 15-7-1 938 no a Pari i» "' Si 6 .!erimento al volume Giusti~aedespamionrcoloniaIr,Roma, La Civilrà G n o l i u , 1937. nel quale adr re Antonio Messineo s.i. raccolse " gli articoli pubblicati nel corso di quello sresso anno su uCiviltà Carro1i;an. I contributi affrontavano il problema generale posto dalla colonizzazi~nein epoca contemporanea per da-


Parigi, 5 settembre 193819* 1, rue de Fleurus

Caro Sturzo, Non ti parlo a lungo della situazione internazionale, che ritengo gravissima, forse disperata, per gli stati democratici perché spero di vederti a Parigi e intanto dai miei articoli dell>«Aube),,di aTemps présent» e della «Vie intellectuelle» potrai conoscere i miei sentimenti, come pure mi aspetto di conoscere meglio i tuoi da quelle pagine che mi dici di aver mandate a Gay e che mi farebbe meraviglia non pubblicasse. Invece mi tocca riparlarti di Giulio perché la faccenda è andata imbrogliandosi dalla mia ultima in poi per via delle sue solite mancanze di criterio che a volte darebbero da pensare che è privo di ogni buon senso. I1 suo soggiorno nell'Alta Marna, presso i miei suoceri nell'agosto-settembre, era andato bene. Non aveva troppo da fare poiché c'erano altri tre servi e godette specialménte la giornata intera di riposo settimanale che era consueta nel Collegio di Normandia, dove l'avevamo introdotta noi (oltre il pomeriggio della domenica). L'avevamo chiesta in anticipo, specialmente per lui, alla mia suocera. Tornando a Parigi verso gli ultimi di settembre, si dimostrò incontentabile, nervoso, a volte scortese con mia moglie, col pretesto che si sentiva male e mai poteva fare il lavoro che gli si chiedeva. Difatti o che abbia sofferto di fegato per ignoto motivo, o che si sia indebolito nervosamente per questo suo cattivo vezzo di andare a letto molto tardi e di non mangiare abbastanza fumando molto, non gli reggeva più la testa e dovemmo consentirgli parecchi giorni di riposo, mentre proprio si credeva la guerra imminente e preparavamo la nostra partenza da Parigi dove lo lasciai lunedì scorso fissandogli di raggiungermi a Montigny il giovedì. Giovedì non si vede e soltanto venerdì mattina ricevo una cartolina nella quale mi dice che vuol vedere amici politici a Parigi che ancora non ha potuto vedere e tornerà soltanto sabato; che poi mi scriverà il giorno dopo. Difatti sabato mattina, ricevo una lunga lettera, nella quale mi diceva di essersi convinto che non accontenterebbe mai mia moglie, che anche in Collegio si dimostrava più severa verso di lui che verso qualsiasi altro, e che senza una regola fissa per i momenti e giorni di svago non si potrebbe adattare al nostro servizio. Gli telefonai allora di aspettarci a Parigi, dove facevamo conto di tornare oggi e intanto gli rispondevo con una lettera che potrai domandargli di comunicarti, dimostrandogli che parte delle sue lagnanze erano assolutamente fantastiche (specialmente per quel che riguardava il Collegio dove mia moglie non si occupava mai del suo lavoro e lo difese sempre dalle non poche critiche che gli venivano rivolte dall'inrendente o dai compagni) e parte giustificate dalle insolite condizioni

re risposta, a partire dalla dottrina ecclesiastica elaborata fin dal XVI secolo, a due quesiti fondamentali: era leittima e morale l'occupazione e la conse uente annessione dei territori appartenenti ai .popoli arretrati^? Quanorme etico-giuridiche dovevano regokare i n porri tra i colonizzatori e i popoli colonizzati? Per le notizie bio-bibliografìche relative alrautore vd. Storia drlMouimrnto CanoLico in ItaLia - IFrotagonisti II, Marietti, a cura di Giorgio Campanini, pp. 371-74. Delle posizioni del p. de la Brière (v. ler. 117) P. Messineo parla alle pp. 6 e 8. Lettera. In margine Sturzo scrive: *7 Ottobre 1938 risposto».

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di vita che furono le nostre nel periodo di assestamento della nostra nuova casa di Montigny o di mezzo sgombero del nostro quartiere di Parigi; che in tutti modi non gli toccava farmi predicozzi sul mio dovere di padrone cristiano, ché ero conscio di non aver mai sfruttato nessuno e sapevo quali sono i limiti di lavoro che non conviene oltrepassare, ma che il regime di vita di una casa privata non poteva essere quello di un'amministrazione né avere mai la stessa fissità. Del resto, mentre se ne stava a Parigi col pretesto di riposarsi, capii dal timbro dell'ultima sua lettera che venerdì era stato all'aerodromo di Le Bourget per assistere al ritorno di Daladier da Monaco! Mia moglie, - -che certo non è molto soddisfatta di lui perché è lentissimo nel lavoro e non tiene a mente quello che gli si dice - fu molto indispettita di questa lettera e quasi non l'avrebbe ripreso in casa. Però, mentre gli avevo scritto di non tornare in cam-pagna, ecco10 che ci capita lunedì sera col pretesto che doveva far vistare dal sindaco, mio cugino, la sua carta di straniero che sabato, prima della mia telefonata, era già stata vidimata dall'ufficio di polizia per Montigny. Ma intanto ha lasciato le sue robe a Parigi e dovrà tornarci un'altra volta, perché non sa né la strada né il numero dell'albergo - dove ha preso alloggio, e nemmeno il nome dei ~ a d r o n che i pure conosce da ~arecchianni (il marito, dice, è agente della polizia segreta francese) di modo che, andando io a Parigi, non posso trovare e riportare la valigia! Vedi che pasticci e che spesa (che lascerò, s'intende, a suo carico) per quella mancanza di criterio e di attenzione che gli è consueta. Certo, di molte cose lo si può scusare perché facendo il servo non è nel suo ambiente (e fu uno dei motivi per cui lo volli togliere dal Collegio dove non sarebbe stato tenuto in maggior conto di qualsiasi altro), ma pure alla sua età dovrebbe badare meglio a certe cose e soprattutto non credersi irreprensibile in tutto quello che fa né autorizzato a darci lezioni di senso sociale cristiano. Inutile forse scrivergli in proposito, poiché adesso le cose sono riassestate, almeno per un PO' di tempo, ma quando partiremo per l'Inghilterra e forse avanti (non prima di gennaio, spero, in tutti i modi) bisognerà trovargli un altro posto e potrai giovargli in questo quando tu pure verrai a Parigi. Ci si trova meglio che in campagna perché vi ha relazioni politiche che gli premono molto. Forse gli si potrebbe trovare un posto in un ristorante, come al povero Donati, quando avrà la sua carta di lavoratore, che ancora non abbiamo ottenuta. Coll'applicazione delle 40 ore, avrebbe più tempo libero. Noi stiamo a Parigi per una settimana all'incirca e dopo torneremo a Montigny. Allora mi metterò subito al resoconto del tuo Chiesa e Stato. Credimi sempre, caro Sturzo, aKmo tuo M. Vaussard


Montigny, par SE.Martin de Boscherville (Seine InLre) 28 settembre 1938

Caro Sturzo, La tua cartolina mi è giunta graditissima. Mi rincresceva molto di non averti visto a Parigi nei terribili frangenti attuali, ma ritenevo sicuro che rimarresti a Londra. Condivido pienamente i tuoi pensieri. La sequela di errori dei governi democratici dal 1919 in poi, ma specie dalla guerra etiopica, è tale da far spavento e sarebbe giusto che la borghesia dirigente scontasse dalla perdita della sua influenza politica, - come avvenne per l'aristocrazia alla fine del settecento, - il suo schifoso egoismo e la sua noncuranza di ogni nobile ideale di giustizia. Credo, del resto, che così avverrà se avremo la guerra, la quale ormai sembra fatale. Anche noi però abbiamo qualche mea culpa da dire per la fiducia che abbiamo avuto nel popolo germanico, sempre pronto a cedere al prestigio della prepotenza quando vi trova il proprio vantaggio. Mussolini è stato imposto all'Italia dall'insipienza dei socialisti e la complicità della Corona, ma purtroppo in Germania Hitler ha ottenuto nei plebisciti, anche non truccati, un numero di voti che fa onta a questo popolo di schiavi. Siccome ci sarà impossibile tornare in Italia in primavera (ché, se pure la guerra si evita ora, non credo che possa essere allontanata davvero), pensiamo di andare forse per qualche mese in Inghilterra.

[...l Dammi spesso notizie tue e credimi sempre, caro Sturzo, cordialmente tuo

M. Vaussard

Lettera. Sturzo sulla stessa lettera: *Fin dal 17 settembre affrontai la montatura della guerra e scrissi un articolo allT«Aube*;non lo ubblicb, ma solo ~I'AvantGarda* (te Io spedirb). H o inviato altro articolo aIl'*Aube*. Temo che non lo puiblichi. ~I'AvantGardex k sospesa. ktriste quel che arriva. T e ne wriverb a lungo. Mi duole di quel che mi dici nel caso particolare. Sarà bene una mia lettera o no?*. I puntini in parentesi quadra segnalano l'omissione da parte del curatore di notizie relative a Pasquini.


31 ottobre 1 9 3 8 ' ~ ~

Caro Sturzo, Tornato in campagna da pochi giorni, non ho potuto ancora iniziare il resoconto del tuo libro perché non mi riesce ritrovarlo nella quantità di casse che ho portato con me dal Collegio. Non tutte erano da aprirsi poiché non staremo più di alcuni mesi e in quelle che contenevano i libri dei quali sapevo di aver bisogno non l'ho trovato come speravo. Adesso come si fa? Mi potresti farlo imprestare da qualche amico francese per due settimane o mandarmene da Londra per lo stesso periodo di tempo un'altra copia? Purtroppo debbo risolvermi e licenziare Giulio. Le cose sono venute a tal punto tra mia moglie e lui che non c'è più speranza di vederli andare d'accordo. I1 sacrificio che facciamo pigliandolo a nostro servizio mentre una donna ci sarebbe molto più utile (liberando mia moglie di tante cure domestiche) non sarebbe in parte compensato che se Giulio si trovasse soddisfatto e dimostrasse di capire questo sacrificio. Invece dopo che gli ho dato tre settimane di riposo quasi completo tanto a Parigi che in campagna, ecco10 che ricomincia a fare scenate e a pretendersi stremato dal lavoro. È impossibile andare avanti così e l'ho awertito che rra 15 giorni dovrà lasciare la nostra casa. Lo aiuterò a trovare un altro posto ma non son sicuro di riuscirvi. Se lo puoi consigliare e aiutare pure da lontano, sarebbe utile che lo facessi. k un ragazzo che dovrebbe fare l'impiegato con orario fisso o meglio ancora il sagrestano, cose purtroppo difficilissime da trovarsi nel caso suo, tanto più che non ha ancora la carta di lavoratore straniero. Ma il servizio di una casa privata non gli si confa, specialmente se non ci sono in detta casa altri servi. Credimi sempre, caro Sturzo, cordialmente tuo M. Vaussard

7 novembre 19381g5 A Vaussard Bisogna distinguere varie posizioni: 1) quella canonica, del diritto di esenzione del clero dal servizio militare; 2) quella di coscienza di qualsiasi fedele (compreso il prete) di fronte a una guerra determinata; 3) quella del clero (come autorità ecclesiastica) di fronte a una guerra determinata; 4) quella, finalmente, dell'insegnamento di teologia morale di fronte alla guerra in se. ""ttera. Minuta di difficile lemira.

Iy5


Quattro atteggiamenti specifici e non confondibili. Nel 1" caso la Chiesa sostiene l'esenzione del clero dal servizio militare attivo per a) diritto divino. 'Sul principio non cede e non può cedere. Tollera che un prelato in sacris sia arruolato e serva sotto le armi in tempo di pace. Circa la guerra Ben. XV fece delle riserve sul diritto e fece fare dei passi per una soluzione pratica che non ottenne dapertutto né ugualmente. Quindi tolleranza. I preti chiamati sotto le armi non giudicano della guerra per eccepire il loro diritto di esenzione, perché non è a causa della giustizia o dell'ingiustizia della guerra, ma a causa della consacrazione a Dio che hanno I'esenzione. b) Però i preti come i fedeli tutti se sono chiamati a prestare servizio in una guerra ingiusta non solo in se, ma stimata tale nel giudizio comune, hanno l'obbligo di coscienza di rifiutarsi e la Chiesa non ha mai dispensato tale obbligo perché non lo può dispensare, sarebbe immorale trattandosi di cooperazione al male dell'ingiustizia. Solo nel dubbio che si presume giusta, e non si ha l'obbligo di rifiuto. Ma se uno in coscienza non ha alcun dubbio dell'ingiustizia costui deve rifiutare il servizio. Il clero come autorità ecclesiastica, non ha speciale mandato di giudicare se una C> guerra sia giusta o non sia giusta, indipendentemente dall'opinione comune e dall'evidenza dei fatti accertati. È quindi prudente che il clero si astenga dal sostenere l'una o l'altra tesi fin che il dubbio permane per non tentare le coscienze. La suprema autorità (vescovi di una Nazione o Papa) possono intervenire (se lo credono) a dichiarare una guerra giusta o ingiusta; ma il passo è gravissimo (caso di Spagna). Infine, la teologia morale, prescindendo dai casi particolari, dà i criteri della guerd) ra giusta o non giusta. I1 più recente atto di teologia è quello della Consultazione di Friburgo del 1931.


8 novembre 1938Ig6

Caro Sturzo, H o ricevuto ieri l'altro il tuo volume speditomi dal CrespiI9'. Lo ringrazierai da parte mia. Verso la fine del mese spero di poterglielo rimandare'". H o finalmente ottenuto per Giulio Pasquini la carta di lavoro valida per 6 mesi, se nel frattempo non vi sarà nessun avviso in contrario dal Ministero dell'Interno. Spero quindi che potrà trovare lavoro a Parigi, il che sarebbe per lui più gradito del ritorno al Collegio di N., e ottenuta la carta, il suo rinnovamento è molto più facile. Debbo confessarti però che il mio parere nei suoi riguardi si è fatto sempre meno favorevole dacché ho potuto osservare il suo contegno più davicino. Prima di tutto le sue relazioni negli ambienti sovversivi hanno certo influito su di lui, che ora reagisce spesso da comunista. In materia religiosa, lo vedo mancare senza scrupolo e senza nessun motivo valido alla messa domenicale; il giorno d'Ognissanti ho dovuto quasi spingerlo a viva forza e ne ha perduto più di metà. Se ti dirà che è per il troppo lavoro, non lo credere ché non è affatto vero, e sempre gli dicevamo la domenica di lasciare per andare a sentir messa quello che non avrebbe fatto. Anzitutto vuole venire elogiaro, anche se non se lo merita, ché si crede volentieri superiore a tutti gli altri, che per questo in Collegio non lo vedevano troppo di buon occhio. Spesso non è nemmeno garbato: anche quando si cerca di fargli un piacere, non ringrazia mai. Tutto questo rende i rapporti con lui, specie da un pezzo che si è scoraggiato e dice di sentirsi poco bene, realmente sgradevoli. In sostanza però gli attribuisco un valore morale assai minore di quello che credi: è una tempra mediocre che forse al tuo contatto si rialzerebbe (credi impossibile di trovargli un impiego a Londra?) ma che temo, lontano da te, di vedere presto decadere sempre più.

'Txttera. Angelo Crespi (Milano, 1977-Londra, 1949). Letterato, giornalista e uomo polirico; negli anni giovanili professò simpatia per le posizioni posirivisrictie. Nel 1908 ubblicò con il titolo Nova et uetera una sorta di diario in cui descrisse il suo itinerario intellettuale e spiritual configurandolo come in ideale pellegrinagio udal positivismo al cristianesimo., passando per Kant, per il pragmatismo e andando oltre Croce, Gentile, %ergsonismo e modernismo. Durante gli anni universitari conobbe da vicino i movimenti politico-sociali dell'epoca; fu sosrenirore di "Cririca Sociale,, e collaboratore di Treves-Turati. I1 suo socialismo perb era alieno da ogni forma di marerialismo ed era pervaso di umanitarismo mazziniano. Per ragioni di studio soggiornb a lungo in Gran Breragna; a Londra incontrb importanti intellettuali lerterati e uomini politici; si legò in amicizia anche con sacerdoti e intellettuali del movimento riformatore che si riconoscevano nella rivista ull rinnova mento^) di T. Gallarati Scotti. Dopo un breve periodo durante il quale insegnò alllUniversirà di Basilea tornò a Londra nel 1915, e vi fu attento osservarore delle vicende politiche sociali e culrurali del mondo britannico che descrisse per i letrori italiani de a11 Corriere della Sera., *l1 Popolo,,, e di alrri periodi. Con I'awenro del fascismo quesra sua arrività fu sospesa; enrrb d o r a in contatto con i molti fuoriusciti residenti a Londra, che si davano convegno nella sua casa e trovavano in lui incondizionaro appoggio; tra questi L. Sturzo, la cui influenza fu decisiva per la sua inte rale adesione all'ortodossia. Cfr. Crespi. A. a cura di M. L. Frosio in Dizionario Storico drlkfouimtnto ~ o n o f ~Ujgugurc o, rapprcrrntotiue, III11. Marieoi. pp. 267268. '""Gliela rispedi il 17 orrobre dell'anno successivo, come ne scrisse a SCURO.v. Letr. in dara 17-X-1939 in ALS fasc. 554, C. 8.


Son contento che il mio articolo sul discorso de Monzie ti sia p i a c i ~ t o " ~Leg. gerò con vivo interessamento la lettera che mi annunzi. Credimi sempre, caro Sturzo, cordialmente tuo

M. Vaussard P.S. - H o ricevuto adesso ( 1 2 . X ) la tua lettera sul mio articolo e te ne ringrazio r n ~ l t o " ~ .

Parigi, 30 gennaio 1 939*01

Caro Sturzo, H o quasi terminato il tuo volume Morale et Politique e spero di poterne parlare in qualche rivista. Chi te l'ha tradotto? Sempre la signorina Bertrand? Ti consiglio veramente di rivolgerti a qualche altra persona, più pratica del linguaggio filosofico-morale e politico, perché vi ha lasciato questa volta ancora numerosi errori. Per esempio: Pag. 11,4" linea: Etat paternel, invece di: paternalist (inoltre "dans le temps de.. ." suona pesante e sarebbe stato preferibile. À l'époque de.. .). Pag. 20,4" paragrafo: Maison des Communes, Maison des Seigneurs, non si dice, ma: Chambre des Communes, Chambre des Lords. Pag. 21, 4" paragrafo serf (self?) arbitre, non si dice neppure. L'unica parola d'uso in materia è: libre examen (ripetuto a pag. 2 2 ) . Pag. 7 4 , 2" paragrafo. I vocaboli "théoréticisme", "conséquenciaire", anche messi tra virgolette come neologismi, sono pesantissimi e andrebbero sostituiti da parafrasi come: Le caractère théorique des programmes, etc. Certo, in complesso, ti si capisce bene. Ma queste mende si potrebbero facilmente evitare. L'Aube ha finalmente pubblicato il 25 corr. gli schiarimenti miei sull'articolo precedente relativo all'ex "trust". Li avrai visti; 1'Avant-garde li aveva dati una decina di giorni prima. La mia polemica privata con i M a n a c ~ r d a si ' ~è~terminata da una vera sfuriata sua

"'Si tratta dell'articolo Àproposdirn discours, apparso su «L'Aube» del 30-31 ottobre, in cui Vaussard se la prendeva con De Monzie, ministro dei Lavori Pubblici, a causa della politica di "appeasementn nei confronti dei paesi totalitari. In un successivo articolo sullo stesso giornale (2 dicembre 19381, Vaussard criricava I'atteggiamcnto di gran pane della stampa cattolica per l'asservimento alla politica aggressiva, razzista ed antisemira del fascismo. 2MScritto SUI retro della busta. 2"' Lettera. Don Sturzo sulla stessa lettera: ~31-1-39.Non è stata M.lle Berrrand ma diversi occasionalmente. Raccomando di non aumentare gli articoli italiani ma l'Italia sulla stampa». ' O 2 Guido Manacorda ( l 879- 1965) fu professore dl'Università di Napoli e di Firenze ed è autore di numerose pubblicazioni, fra le quali si segnalano Comzrnismo e Cattolicesimo, Patria Nazione e Stato, Il Bohcmismo, Mistica minore, Verso una nzrovn mistica. dalle quali rraspare il suo agostinismo in chiave estetica. Sturzo si era occupato di lui nel 1924, quando sul p bolle tino bibliografico di scienze sociali e politiche avwa messo


nella quale mi lancia alla testa un sacco di contumelie che si possono riassumere così: cretino, imbecille, imboscato, assassino (mediante le famigerate "sanzioni") di donne e di fanciulli italiani, almeno nell'intenzione. Così ha termine un'amicizia di 26 anni. È proprio impazzito dal suo "mussolinismo". H o visto Mendizabal per la divisione dei nostri lavori, spero di poterti mandare il mio, dattilografato, verso la metà di febbraio, come desideri. Un amico mi ha detto ieri che la famiglia Carcopino (direttore dell' "Ecole Francaise de Rome") è stata per ben 10 giorni bloccata a Palazzo Farnese. L'automobile della signora, riconosciuta, è stata fermata da una masnada di studenti urlanti ingiurie, vetri rotti, ecc. Non so veramente come si potrebbe evitare la guerra dopo che le passioni saranno state da quei delinquenti che reggono l'Italia portate a tal punto di sovraeccitazione. Credimi sempre, caro Sturzo, aKmo tuo M. Vaussard

Dijon, 8 luglio 1939203

Caro Sturzo, T i prego di farmi sapere a volta di corriere se hai intenzione di partecipare alla "retraite intellectuelle" della quale ti mandai il programma? Le adesioni finora sono pochissime, forse per via della situazione internazionale, di modo che mi domando se non mi toccherà rimandare l'adunanza all'anno venturo. In ogni modo saresti avvertito prima del 15 se mi risponderai subito all'indirizzo indicato qui sotto. Ti bastano le 2 copie della mia recensione del tuo libro che ti mandai? Se no, ti posso inviarne altre204. Ti spero in buona salute. Credimi sempre, caro Sturzo, aK mo

M. Vaussard

a confronto la dottrina dello Stato formulata da Benedetto Croce in E h e n t i d i politica e quella di Manacorda contenuta in Patria Nazione e Stato. 'O3 Canolina postale. Si tratta dello scritto Un Manuelaé l % o n n 2 t t p o i r i q eapparso su uTemps Prhent,) del 30 giugno, recensione del libro di Sturzo Politique et morale pubblicato a Parigi da Bloud et Gay, 1939. Vaussard pubblicò un'aitra recensione dello sresso libro su uL'Avant-gardm del 6 agosto.


Roches sur Rognon (Haute Marne), 13 luglio 1939"'

Caro Sturzo, La tua cartolina de11'8 corr. si è incrociata con un'altra mia nella quale ti lasciavo prevedere, che ci converrebbe quest'anno rimandare a tempi più propizi la nostra "retraite", decisione ormai presa da ieri. Mi rincresce di saperti sempre sofferente. Tante cose care. Credo che fai bene di limitarti a andare al mare nell'isola di Wight. Per il mio chèque, si può indirizzarmelo qui, dove starò fino al 24 corr. Probabilmente; e dopo, se mai, a Parigi. Lasceremo definitivamente Montigny in fin del mese. Credimi sempre, caro Sturzo, a Z m o

M. Vaussard

Gemeaux (Cote d'or), 24 settembre 1939'06

Mon cher Sturzo, Je tiens à te faire connaitre ma nouvelle adresse, qui demeurera sans doute inchangée pendant toute la durée de la guerre, et en tout cas cet hiver, où je ne rentrerai pas à Paris. Je crois t'avoir dit déjà que nous avions acheté une proprieté en Bourgogne aprts notre départ de Normandie. Elle venait à peine d';tre installée quand la guerre a éclaté et nous y sommes depuis trois semaines. Si 1'Italie n'intemient décidément pas (as-tu des informations directes à ce sujet?) et que mes beaux parents se rendent à Cannes en 9bre, comme chaque année, il se pourrait que nous y allions un peu aussi, mais n'est guère probable. 'Notre volume Defence of Democracy va-t-il pouvoir paraitre, malgré les événements? Je pense que oui puisqu'il est imprimé, mais sans doute I'éditeur regrette-t-il maintenant de ne l'avoir pas lancé en juillet.

'O'

Cartolina postale.

"Lettera. Sturzo sulla stessa lettera: ~ 2 ottobre 3 1939. Dato l'indirizzo di Sforza. Parlato del For De-

e degli art. miei sulla C.R. e sull'Aube e poi aggiunto: "Finalmente, col trattato turco il primo succ::s?xplomatico degli allenti. Spero che altro successo si avrà nei Bdcani e cosi si arriverà a mantenere l'h. neutrale. Quel che domani è a temere da parte della Germania, bensi l'invasione di qualche paese neutro come l'Olanda e il Belgio o la Svizzera (questa la più improbabile almeno durante l'inverno e parte della primavera). Io ho piena fiducia che questa volta Fr. e In$. rimetteranno l'ordine nell'Europa dopo aver vinto Hitler e I'hitlerismo. Ma bisogna essere ben prudenti a non ripetere gli errori del passato sia in eccesso che in dif ~ t t oL'opinione . pubblica deve essere pronta durante e dopo la guerra ad affrontare gli eccessi deli'una e deil'altra parte. T u vi contribuirai lo spero, con molta attivitàn.


J'espère que ta santé demeure passable. Si Londres était bombardé, je craindrais beaucoup pour toi les alertes nocturnes dans le froid de I'hiver. Et, malheureusemenr, il est probable que les opérations de la guerre ne se limeteront pas lontemps aux lignes avancés du front et que l'arrière aura aussi bientot à en souffrir; nous avons vu comment Hitler tenait ses engagements en Pologne et il ne se privera pas davanrage de les violer en Occident. Je dois prochainement passer quelques jours en Belgique, où j'espère voir Sforza, s'il y est rentré. Mais je pense qu'il est plutoc encore dans sa propriété de Provence. Tu devines que j'aurais beaucoup à te dire et à te demander à toi meme; mais par lettre c'est pratiquement irnpossible. Donne moi néanmoins de tes nouvelles, mon cher Sturzo, tu me feras un vif plaisir. Et en attendant crois moi toujours, ton bien affectionné M. Vaussard

Gemeaux C6te d'Or, 17 ottobre 1939 207 Caro Sturzo, avendo ritrovato la copia del tuo libro Chiesa e Stato che mi avevi indirizzata, ti rimando oggi a Londra quella di Angelo Crespi che mi aveva dato in prestito la sua. Spero che hai ricevuto la mia lettera del 25 ultimo scorso per quanto non mi sia ancora pervenuta la tua risposta. Mi farebbe molto piacere avere notizie tue. Per ora non mi muovo da Gemeaux. Cordialmen te tuo M. Vaussard

Gemeaux (Cote d'or), 9 dicembre l 939?Os Caro Sturzo, Sono dispiaciutissimo di saperti infermo da una lettera ricevuta oggi da Miss Barclay Car~e?~',e ti mando fervidi auguri di pronto ristabilimento nonché per il prossimo Natale.

Cartolina illusrrara. Cartolina postale. Barbara Barclay Caner, americana, convertitasi al carrolicesimo e raiosa collaboratrice di don Srurm.di cui rndusse gli wrirri. pubblicb il 10 febbraio 1938 su rLa Vie Inre~ectuelle~i, una difisa c favorevole "7

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Spero che ti trovi bene curato in Teignmouth e che il clima ti conviene per quanto non possa di certo essere ottimo. La B a d a y Carter mi dice che mi hai mandato un articolo del ((Times Literary Supplementn relativo al libro For Democracy. Ti avverto che non l'ho mai ricevuto e nemmeno la lettera che probabilmente vi era unita. M'interesserebbe averlo quando potrai mandarmi notizie tue. Per ora non mi muovo da Gemeaux. Credimi sempre, caro Sturzo, cordialmente tuo M. Vaussard

14 ottobre 1944*1°

Caro Sturzo, Ti mando a caso questa cartolina a Londra, appena ci è stata restituita la facoltà di scrivere nuovamente in Inghilterra, onde sapere dove ti trovi attualmente (mi hanno detto in America ma per quanto tempo ancora e dove?) come stai di salute e quali sono in massima i tuoi progetti? Io bene. H o attraversato questi anni terribili senza guai di sorta o trascurabili. H o composto parecchi libri, che adesso potranno vedere la luce, uno dei quali potrebbe interessare anche il pubblico anglo-sassone; quindi mi premerebbe trovare un editore a Londra o a Nuova York. La situazione italiana mi preoccupa molto per il presente (quante distruzioni purtroppo previste da te e da tutti noi!) e maggiormente per l'avvenire. Ma di questo converrebbe parlare a voce. Il vostro nuovo ministro degli Esteri è un amico2". Ti ricorderai probabilmente di averlo veduto a Clères nel '38. Aspetto con gran premura notizie tue. Cordialmente tuo M. Vaussard

recensione del Cicio deIh Creazione. Autrice del iibro L Italia paria, Roma, 1947. Segretaria di alcune organizzazioni antifasciste, tra cui Peopk- andFreedom. Cfr. G. D e Rosa, Lzrigi Shrm, 267 e S. Cartolina postale indirizzata a Londra e spedita a N e w York: 2274, Eight First Street, Brooklin - N e w York. Si tratta di Ivanoe Bonorni che era anche Presidente del Consiglio. Ma forse Vaussard pensava a Sforza. V. lettera 113.


Beaune, (Cote d'or) 18 gennaio

19452'2 rue des Noigeau

Mon cher Stuno, Je pense che t u as maintenant en mains ma carte du 14IXl44, que je t'ai écrite aussitot que les relations postales ont été reprises avec les pays anglo-saxons. Miss Barclay Carter m'a dit qu'elle te I'avrait fait suivre à New York, d'oh j'attends impatiemment de tes nouvelles. I1 y a tant à reconstruire en Europe et surtout dans nos deux pays! Je crois que tu as raison de ne pas trop te hiter de rentrer en Italie et qu'en tout cas tu reviendras en repassant d'abordà Londres et à Paris, ce qui me permettrait de te voir. J'ai lu ta communication à la radio americaine touchant I'éviction de Sforza, que De Gasperi maigré toute sa bonne volonté et la confiance qu'il mérite, ne saurait remplacer. Je vois aussi qu'il est question de te faire revenir pour apaiser les menées séparatistes qui resurgissent une fois de plus en Sicile. Je ne pense pas que le mouvement soit sérieux ni réellement redontable. C'est un mal chronique dans ton ile chaque fois que la Péninsule est troublée, mais l'unité italienne est désormais indestructible. Donne-moi des nouvelles d e ta santé. C'est pour le moment ce que je désire le plus savoir de toi. Quant à nous, nous avons traversé sans secousses trop pénibles, ni dommages materiels appréciables dans nos biens, ces années atroces pour tant d'Européens. Tu avais bien prdvu que la follie politique du fascisme conduirait à la destruction d'un patrimoine artistique et culture1 irrempla~ableen Italie. Réjouissons-nous du moins que Rome er, en majeure partie, Florence aient été epargnées. J'ai écrit plusieurs livres sous l'occupation dont un gros sur I'irnpétialisme italien, qui serait pr2t à paraitre s'il y avait du papier. I1 est possible que j'aie dans quelques mois une mission en Itaiie. J'y retournerai en tout cas dès que des relations normales seront rétablies. A bientot, j'espère, mon cher Sturzo. Croix moi toujours Bien fidèlement à toi

M. Vaussard

Lertera.

116


Beaune, 25 gennaio 19452'3

Caro Sturzo, Ti mando accluso l'articolo col quale viene inaugurata la mia collaborazione al «Monde» (ex-«Temps»),che vuole essere anzitutto una lode a Sforza ed appoggia quindi la tesi da te sostenuta alla radio di New York. Spero che avrai ricevuto adesso la mia lettera del 16 corr. E in attesa di notizie tue particolareggiate, mi riconfermo, carissimo Sturzo, aff.mo tuo M. Vaussard

Parigi, 28 maggio 19472'4 1, rue de Fleurus VIe

Carissimo Sturzo, Dal tuo ritorno in Italia sai quanto ti ho pensato e quanto avrei desiderato vederti e parlarti; per isfortuna la cosa non fu possibile se non per il tramite di comuni amici, primo fra tutti del compianto La morte purtroppo non inattesa di lui, unitamente alla scomparsa di «Res Publica)),pone un problema che non fu mai così stringente, in quanto che la Democrazia Cristiana italiana, - dalla quale poi non aveva neppure ottenuto in questi ultimi anni di essere qui il fiduciario, - non ha più nessuno per rappresentarla degnamente. Mentre comunisti e socialisti si danno nelle sfere ufficiali nostre un gran da fare e s'incontrano dappertutto, non v'è nemmeno un solo giornalista d.c. allorché il partito 6 divenuto il primo fra tutti i partiti italiani. La spesa che rappresenterebbe il mantenere qui a Parigi un inviato speciale sarebbe largamente compensata, a parer mio, da vantaggi che ritengo superfluo di elencare. Affido soltanto alle tue premure una faccenda che forse potrai condurre in porto, tu che conosci meglio di nessuno le risorse umane e finanziarie del tuo partito. Da due anni avrei dovuto più volte andare in Italia e forse lo farò in autunno. Mia moglie non lo desiderava finché la situazione vostra non fosse un po' meglio sistemata. Quindi vi andrò probabilmente solo ma più tardi, quando si faranno le elezioni, se il ((Monde))mi ci manda.

2'3 2'4

2'5

Lettera. Lettera. Don Sturzo sulla stessa lettera: q1 116 Spedita cartolina. Scriverò~. I1 già citato Dornenico Russo. V. lettera 24.


Se potrai darmi notizie tue, ne sarò felicissimo. Intanto abbiti, carissimo Scurzo, la nuova espressione del mio immutabile affetto. M. Vaussard P.S. Se leggi ((LeMonde)) vi avrai trovato abbastanza spesso articoli miei intorno alla politica italiana.

Parigi, 21 giugno 19482'6 1, rue de Fleurus VIC Caro Sturzo, Ti ho mandato ieri uno degli articoli che ho dedicato alle elezioni italiane, il più franco, quello di «Politique». Gradirei sapere se in fondo la pensi come me. Sapresti dirmi chi è Mario Donosti2" che ha firmato con tal pseudonimo un libro molto interessante intitolato Mussolini e l'Europa. Lapolitica esterafasrista (Edizioni Leonardo). Si tratta probabilmente di un diplomatico in attività di servizio. Mi premerebbe molto di poterne valutare la testimonianza. Mi rincresce molto di non ricevere mai notizie tue per iscritto come in passato. Certo lunghe chiacchiere a Roma sarebbero preferibili. Ma la spesa di viaggi e soggiorni in Italia è per me troppa, non avendo nessuna mansione ufficiale che mi ci porti. Spero che avverrà un giorno, ma chissà quando? Certo i dirigenti d.c. avrebbero potuto giovarsi di una mia conoscenza dell'ltalia che non possiede nessuno di loro, ma non fui mai uomo di parte e non mi piace farmi avanti. Per riuscire oggi bisogna aver fiato e.. .giovinezza. Credimi sempre, caro Sturzo. Cordialmente tuo M. Vaussard

Parigi, l l settembre 194an8 1, rue de Fleurus Caro Sturzo, Solo oggi tornando dalla campagna trovo col tuo biglietto il no. del « ~ o ~ o l del ov 19 agosto che mi partecipa la mesta notizia della scomparsa della tua diletta sorella gemel-

""ttera. I1 diplomarico Mario Luciolli, che fini con il ritirarsi a Parigi dopo la pensione e morirvi il 25 maggio

1988. sl'

Lerrera.


la. So quanto profondo fu il vostro affetto reciproco e di quanto conforto ti riuscivano i suoi viaggi presso di te durante il tuo lungo esilio. Quindi posso facilmente immaginare il tuo fraterno dolore, alleviato soltanto dalla certezza che la sua vita tutta dedicata alle opere buone le meriterà l'eterna felicità. Nutro seria speranza di poter finalmente andare in Italia tra pochi mesi, forse poche settimane, tranne eventi imprevisti. Poiché non ci rimane altro mezzo di riallacciare le antiche amichevoli relazioni, rimanendo interrotta la mutua corrispondenza, non sto a dirti quanto ne sarei felice. Credimi sempre intanto, carissimo Sturzo, tuo a E m o

M. Vaussard

Firenze, Ascensione 1950 [ l 9 MaggioI2l9 Pensione Banchi, Piazza Indipendenza

Caro Sturzo, Il rumore e l'agitazione di Roma ci hanno stancato tanto, specie mia moglie, che abbiamo dovuto anticipare il nostro ritorno a Firenze. Quindi mi è stato impossibile tornare a trovarti ed ho anche rinunciato a chiedere udienze ai ministri De Gasperi, Gonella, Piccioni, ecc. H o veduto a lungo soltanto Jacini, Cingolani e Dossetti, nonchd l'amico Giordani. Ti ringrazio molto di avermi indirizzato a Mons. De Luca220,che è certo il dotto più prezioso per i miei futuri lavori. Farà una recensione del mio libro sull'«Osservatore Romano» o sul ({Quotidiano)). Se potrò ottenere che la mia missione di studio sia ripristinata l'anno venturo, sarebbe mia intenzione di tornare appositamente a Roma, dove a questo scopo abbiamo visitato varie pensioni. Probabilmente starei nel rione dei Prati, vicino al Vaticano in una pensione ottima dove ho incontrato il Boggiano e famiglia e dove sta pure I'on. Calamandrei. H o cominciato la lettura della tua Kra Vita. Ti saprò dire più tardi quanto penso di una eventuale traduzione. Credimi sempre, carissimo Sturzo, cordialmente tuo

M. Vaussard

2'!'Lertera. Don Sturzo sulla stessa lettera: ~2015.1950inviati auguri e saluti cartolina». 220 Mons. G i u s e y De +,!ucano, (1898-1962). fondatore dell'"Archivio italiano per la Storia della pietà" nonché delle E izioni di Storia e Letteratura, collaboratore dell'«Osservatore Romano», fÙ assai arrivo e stimato nel settore letterario ed artistico. Cfr. Giuseppe De Luca Introdztzionealla ~toria&Ilapi& Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 1962. Su Giuseppe De Luca, come su altri autorwoli esponenti del mondo carte lico citati qui e infra, alcuni dei quali fecero pane dei governi De Gasperi, si rinvia alle rispettive voci del Dizionario Storico del Movimento Cattolico, aggiornato fino al 1995, a cura di F. Traniello e G. Campanini, ed. Marietti. Ciascuna scheda biografica .? corredata da notizie sulle fonti e dalla bibliografia fino ad oggi disponibile.


Firenze, 3 giugno 195022' Pensione Banchi, Piazza Indipendenza

Caro S t u m , Avresti ancora il modo di affrettare sul ((Popolo))e sulla ((Via))la recensione del Te ne sarei veramente grato ché l'epoca mio libro esprimendone il desiderio a chi nella quale il volume è uscito fu piuttosto infelice colla vicinanza delle vacanze e I'incredibile lentezza dei trasporti (a Firenze i librai lo hanno soltanto da una settimana mentre fÙ pubblicato a Parigi il 27 aprile). Comunque, il Croce gli ha già dedicato sul «Mondo» (in data di oggi) un lungo e lusinghiero articolo. Non vorrei che i nostri amici fossero gli ultimi a parlarne. Nella ((Stampa))e nella «Nazione» le recensioni sono imminenti. Mons. De Luca mi ha promesso di scrivere sull'«Osservatore Romano)). Ma dal G i ~ r d a n i ' ~per ~ , quanto io abbia sottoscritto un abbonamento al giornale, non mi riesce riceverne né copia, né una riga del sullodato direttore. Che sarebbe malato? La denuncia del Viola mi pare un sintomo veramente preoccupante. È degno di completa stima l'uomo? Se sì, anche non avendo il mezzo materiak di documentare le sue accuse (in generale i colpevoli non sono così minchioni di lasciarne prove scritte), collimerebbero con quanto mi hai detto tu della poca omogeneità morale dell'attuale gruppo d.c. Siamo qui per una quindicina ancora; dopo torneremo a Torino, indi a Parigi. Credimi sempre, carissimo Sturzo, afEmo tuo M. Vaussard P.S. Al «Popolo» il mio libro è stato mandato al Piccioni figlio.

Lettera. Si tratra di L'Histoire a5 litalie Conremporaint 1870-1946,Paris, Hachene, 1950; dal curatore di questo libro recensita su uRelazioni Inrernazionali,>,17 giugno 1950. 223 I ino Giordani (1 894-1980), giornalista cattolico, antifascista,diresse uI1 Quocidiano~nel 1945, e dal luglio 1985 ('11 Popolou. Quindi fondb e diresse uLa Viau. Fu deputato democristiano nella prima Repubblica. Vedi Dizionario storico a51 Movimento Cattolico.Aggiornamento 1980-1995,Marierri, pp. 328-332, voce a cura di F. Giordano. 22'

'lZ


Roches sur Rognon (Haute Marne), 3 agosto 1950224

Caro Sturzo, Ti mando accluso il tuo articolo di omaggio al Sangnier tradotto da me e pubblicato ieri l'altro su I'«Aube». Mi occuperò dopo le vacanze del libro che mi affidasti, per quanto le crescenti ristrettezze del campo editoriale nostro mi lascino poche speranze di un risultato buono. Da parte mia ti sarei gratissimo di due cose. Dapprima dirmi se hai conservato abbastanza relazioni e credito coll'editore Einaudi per tastare il terreno presso di lui e vedere se sarebbe disposto ad incaricarsi della traduzione italiana della mia storia. Una ditta di Firenze me lo ha già chiesto; però Einaudi è oggi il più quotato di tutti, forse, in materia politica e amici mi consigliano di rivolgermi a lui. In secondo luogo potresti interessarti presso il «Popolo» per ottenere che finalmente vi si parli del libro? Lunghi encomi ne sono usciti nella stampa liberale e di sinistra (((Stampa»,((Avanti)),ecc.) o si preparano su riviste speciali («Fonte», «Belfagor», «Rivista storica)),ecc.) soli i quotidiani cattolici tacciono. Strano dawero. Nemmeno da Giordani, per quanto io abbia sottoscritto l'abbonamento due mesi fa a la ((Via»,posso ottenere l'invio del giornale. I1 disordine amministrativo vi si dimostra incredibile. Spero che la tua salute si mantenga discreta e che adesso sei fuori Roma, in montagna. Credimi sempre, caro Sturzo, cordialmente tuo

M. Vaussard

Paris, 14 novembre 195lZz5 1, rue de Fleurus

Maurice Vaussard a Igino Giordani

Caro Giordani, Le accludo l'articolo che ho scritto per «Le Monde)) in occasione delle onoranze

224

Lettera. Lettera su carta intestata: .Le Monde».


a Sturzo. Se crederà di tradurlo e di pubblicarlo ne «La Via», aspetti però che sia uscito nel giornale francese, che di una pubblicazione anteriore potrebbe offendersi verso di me. «La Via» continua a pervenirmi regolarmente adesso. Non dimentichi gli arretrati che Le ho chiesti nella mia ultima e mi creda sempre Cordialmente Suo M. Vaussard

ES. Potrebbe farmi mandare dall'arnico Sturzo il suo libro uscito a Montréal Lesguerres moderne~et la pensée catbolique? Mi sarebbe utilissimo.

Parigi, 22 gennaio 1952"6 1, rue de Fleurus

Caro Sturzo, Come vedrai dall'accluso ritaglio, il centenario di Brazzà è tutt'altro che dimenticato da noi. Anche a Parigi ne fu fatta solenne commemorazione. Non ho ricevuto finora né il tuo libro di discorsi (che mi gioverebbe molto), né notizia del Dr. Nicolò di Bernardo. Avevo pure domandato al Giordani perché te lo dicesse il volume pubblicato da te a Montréal nel 1942: Lesguerres modernes et la pensée catbolique. Neppure questo l'ho avuto. Ricevi ((Témoignagechrétien),, il nostro maggiore settimanale cattolico di cultura e di politica cristiana? Vi proseguo una serie di articoli sulla "guerra preventiva" e ti accludo il 2", dove ho parlato di te. Vedrai da altri articoli dello stesso numero le polemiche attualmente sorte in Francia circa la guerra dopo le recise dichiarazioni del Vescovo ausiliario di Lione, Mgr Ancel. Ti manderò anche gli altri se vorrai. Speriamo di arrivare a Roma per un mese in fine del marzo. Solo una forte crisi epatica mi ha impedito di esservi nel novembre per il tuo 80" compleanno. Credimi sempre, carissimo Sturzo, tuo A E m o

M. Vaussard


Roma giovedì Santo [ l 0 aprile 1952]227

Caro Sturzo, mi son dimenticato lasciandoti ieri sera di domandarti un'altra copia della circolare recante la composizione del comitato per le tue onoranze; e siccome non ho veduto il Di Salvo, mi farebbe comodo averla da te. In quanto ai tuoi articoli sulla riforma del senato, potrai darmeli soltanto quando andrò a rivederti un' ultima volta prima di lasciare Roma. Ma ci tengo perché mi ricordo che detta riforma era uno dei capisaldi del programma del PPI. ne1 '19 e mi interessa molto confrontare con quello il tuo pensiero odierno. Buona Pasqua, caro Sturzo. Credimi sempre afE mo tuo M. Vaussard

Firenze, 4 maggio 1752228 Pensione Rigatti, Lungarno Diaz, 2

Caro Sturzo, I1 tuo articolo sul numero 16 di «Libertas>> rimarrà uno dei tuoi atti più coraggiosi, più opportuni e voglio rallegrarmene con tezz9.Nella misura in cui il commovente monito che lo conclude può rivolgersi anche all'estero, sarò uno di quelli che non lo lasceranno cadere nell'oblio e il libro che preparo ne amministrerà la prova. Hai riflettuto alla mia domanda circa un possibile relatore italiano su qualche aspetto della "guerre froide" pel convegno di Pax X.ti ad Assisi nel settembre venturo? Mons. Montini mi ha parlato di Mons. Corbella, di Milano. Che ne dici? Non ho mosso ancora nessun passo. Credimi sempre, caro Sturzo, tuo Aff.mo M. Vaussard

Cartolina postale. Letrera. 229 Si tratta deii'anicolo Lajgura dei controhti-controllori e la necessità di moralizzare la vita pzrbblica, p. 4.

227

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Firenze, 16 maggio 1952230 Pensione Rigarti, Lungarno Diaz, 2

Caro Sturzo, H o finalmente ricevuto dal Prélot gli stampati riferentisi alla sua collezione di scienza politica che gli avevo richiesti per te e per Aldisio. A questo ne ho già mandato parecchi e ti accludo la "prefazione generale" della collezione non ricordandomi se l'avevo già spedita. È l'ultima copia che rimane al I? Dunque, se l'hai avuta, passa questa a Aldisio. H o rintracciato oggi casualmente un tuo articolo nella ((NuovaAntologia))del settembre '49 sulla terza forza che mi ha sommamente interessato e nel quale alludi ad un altro tuo scritto sullo stesso argomento. Mi premerebbe averli tutti e due23'.Se non li hai più, li comprerò o copierò, ma dammi l'indicazione precisa del primo. Non so se ti ho già fatto i miei rallegramenti per quello pure del no. 16 di aLibertas». (Gonella2", che purtroppo non ho visto, mi ha mandato tutta la collezione del settimanale). Dalla lettera del Prélot, stacco l'ultima pagina che ti recherà notizie riservate ed autorevoli sulla crisi interna del movimento gaullista. Siccome decifreresti forse difficilmente il suo carattere te la ricopio io, chiedendoti, {intende, la massima riserva in riguardo. "Le Rassemblernent est "attentiste" [di fronte all'esperimento Pinay]": ce qui signifie que les uns sont pour les autres "contre", la majorité s'abstenant pour éviter une rupture. Depuis le début du mois, le Comité de direction ne s'est pas réuni et les sessions du Conseil National et des Assises, annoncées pour mai et juin, ont été contremandées. O n n'as pas voulu transformer en désastre les élections sénatoriales de dirnanche prochain, qui ne nous seront, en tous cas, pas favorables. Reste à savoir quelles leqons le Général en tirera. Raidisement auquel le préssent les intégralistes ( ~ a l l o n , ~ a l r a u xavec ) , exclusion des 25 (quelli che, votando l'investitura a Pinay gli hanno assicurato la maggioranza costituzionale) et sans doute aussi de certains "politiques" dont Barrachin est le leader; assouplissement auquel j'ai personnellement incité notre Chef au lendemain de l'investiture Pinay et qui laisserait au groupe la liberté de tactique qu'exigent les particularités de l'action parlementaire. Si la première attitude I'ernportait, les conséquences en seraient imprévisibles aussi bien sur le plan général que sur celui des personnes. ]e suis d'accord avec les politiques, mais historiquement les exclus ou les dissidents sont toujours en torto Credimi sempre, carissimo Sturzo, &.m0 tuo

M. Vaussard

230 '3'

Lettera. L'articolo fu pubblicato dalla "Nuova Antologiau il 3 sertembre 1949 con il titolo La "dualitànsorio-

logica e la taafona. 232 Guido Gonella (1905-1982) docente di filosofia del diritto, saggista e giornalista, fu uno dei fondatori deila DC, di cui fu anche s rerario. Un'accurata scheda biografica, a cura di Giorgio Campanini, con I'indicazione delle fonti e della bi80grafia si trova in Dizionario Storico a!ef Mouirnrnto Cattolico.Aggiornamnto 1780-1775,Marietti, pp. 335-339. Cf?. anche Francesco Malgeri, Storia &I& Democrazia Cristiana, ed. Cinque Lune.


Firenze, 29 maggio 1952233 Pensione Rigatti, Lungarno Diaz, 2

Caro Sturzo, Adesso che la battaglia elettorale è terminata e vinta, malgrado la preoccupante progressione dei farabutti missini e dei social-comunisti in qualche plaga, mi raccomando che tu risponda alla mia domanda di quindici giorni fa sull'importantissimo tuo articolo della «Nuova Antologia)) (me lo puoi mandare con quello che l'ha preceduto sullo stesso argomento?) e mi faccia raccogliere dal segretario del tuo Istituto, - non ne ricordo più il nome, - la maggior copia possibile di articoli tuoi sullo scottante tema dei "controllori-controllati". Ne ho uno o due soli. Ti accludo l'ultimo no di «Témoignage chrdtienn, dove ho spiegato la.tua recente iniziativa. Credimi sempre, carissimo Sturzo, a E m o ruo M. Vaussard

Parigi, 19 settembre 1 9 5 2 ' ~ ~

Carissimo Sturzo, La tua nomina a senatore mi fa piacere più per la rarità attuale dei senatori vitalizi che per il contributo da sperare della tua presenza a Palazzo Madama, la quale rimarrà probabilmente simbolica. Però l'omaggio così reso alla magnifica unità della tua vita e del tuo ideale storico-politico è altamente significativo. Chi l'avrebbe mai creduto nel 1918? I1 mio libro sulla d.c. procede lentamente perchd intralciato da compiti occasionali urgenti e da qualche disturbo epatico di quando in quando. Però tornato ora a Parigi stabilmente dopo i viaggi estivi, spero di andare avanti in tal modo che il lavoro sia terminato col 1952235.Mia moglie sta traducendo per i gesuiti belgi l'enorme volume di i? Lombardi, Per un mondo nuovo; la sua povertà di concetto va di pari passo coll'ingenua pretesa di rinnovare ab imis i metodi dell'apostolato e dello stesso pensiero cattolico. L'effetto sul pubblico colto francese sarà certamente un disastro.

Lettera. Lettera su crta intestata «Le Mondm. 235 Si tratta dell' Histoire de la Dénzocratie Chrétienne, il cui primo volume dedicato a "France, Belgique, Italien fu pubblicato da Seuil nel 1956. 233


Ti farebbe piacere di leggere il mio articolo di commento nel «Monde» alla vita

di Sforza? Se sì, te lo manderò. Credimi sempre, caro Sturzo, afEmo tuo M. Vaussard

Parigi, 27- 10.1952236

Carissimo Sturzo, ho visto ieri e ieri l'altro il Prélot in occasione della riunione autunnale del consiglio permanente delle Settimane sociali e mi ha parlato del contributo che ha mandato a ~ ~ i ntuo che si sta preparando. Di che si tratta? Roma per il volume di « M i s ~ e l l a n e a » ~onor Non sono informato. Purtroppo debbo nuovamente pregarti d'intervenire presso Gonella onde la sua promessa di farmi il servizio di ((Libertas))venga finalmente mantenuta. Non gioverebbe disfarti di fascicoli tuoi perché la cosa rimarrebbe sempre in sospeso e ti dà inutilmente fastidio. Fra quelli che hai avuto la gentilezza di spedirmi a fine luglio, mi mancano i numeri 19,20,27, poi tutti quelli dal l o agosto a oggi. Ti mando accluso il mio articolo necrologico sullo Sforza238. Credimi sempre, caro Sturzo aff. mo tuo.

M. Vaussard

Lettera. I1 riferimento è all'opera collettanea, AA. W., Scritti d i sociofogia e dipolitica in onore d i Luigi SturW , Zanichelli, Bologna, 1953. 23"forza Carlo (1872-1952), diplomatico e uomo politico italiano. Senatore dal 1919, fu inviato come ambasciatore a Pari i nel 1922; si dimise dalla carica in quello stesso anno per I'awento al potere del fascismo rifiutandosi anche rientrare in Italia. Esule prima in Francia e poi ne li Stati Uniti, tra il 1922 e il 1943 svolse un'intensa artività pubblicistica contro il totalirarismo fascista e a avore di una solidarietà europea da contrapporre agii egoismi nazionalistici. Rientrò in Italia nell'ottobre 1943 e si schierò sulle posizioni del partito d'azione e del partito repubblicano, pronunciandosi a favore dell'immediata abdicazione di Vittorio Emanuele 111 e della proclamazione della Repubblica. Quesra scelta gli provocò I'osrilità del governo britannico. Fu, fra il 1944-45, ministro senza portafoglio e presidente della Consulta Nazionale. Come ministro degli esteri nei gabinetti presieduti da De Gasperi a partire dal 1947, ebbe un molo importante nella ratifica e nella firma del trattato di pace con gli alleati (1 947). Convinto assertore dell'atlanrismo, continuò a ricoprire cariche di rilievo nella vita politica nazionalefinoal1951. '%

237

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Parigi, 4 maggio 1953239 1, Fleurus VI'

Carissimo Sturzo, D a molto tempo sono senza notizie tue e purtroppo non prevedo di poter andare in Italia quest'anno. Quindi mi scuserai di porti un mondo di domande alle quali, se non mi potrai rispondere direttamente, confido che incaricherai il Di Salvo di volerlo fare. Hai probabilmente conoscenza dell'ottimo studio dedicato da Mario Einaudi (è figlio del Presidente?) e Francois Gognel a Christian Democracy in Italy and France, per mezzo dell'University of Notre Dame Press in America, e gadirei avere una tua conferma a quanto viene scritto a pag. 19 sui colloqui che sarebbero incorsi tra V. E. III e alcuni consiglieri suoi circa la convenienza di preferire il governo fascista a un ministero socialista-popolare nel 1924. Se fosse vero, quali sarebbero stati i suddetti consiglieri? (riguardo all'altro episodio della nota di pag. 18, dove Croce attribuisce a Pio XI il famoso "veto" a Giolitti, sono molto scettico, anche dietro a quanto tu stesso ne hai scritto; comunque gradirei anche su questo punto avere una tua smentita o conferma precisa)2". Sono usciti altri volumi dei Discorsi Politici a cura del tuo Istituto? Credo di no, ché altrimenti me li avresti fatti spedire. Non ho neppure ricevuto la raccolta di Méhnges pubblicata in onore del tuo SO0 compleanno al quale ha collaborato P r é l ~ t ? ~Ma ' . allora a quando almeno la raccolta dei tuoi principali articoli giornalistici? Dei tuoi libri in lingua inglese o italiana annoverati nella bibliografia di Einaudi, ne vedo alcuni che non possiedo e desidererei moltissimo avere: Pensiero antifarcista (Torino, 1 92 5 ) , Nationalism and Internationalism (New York, 1946), La mia battaglia da New York (1949), La Regione nella Nazione (1949). Con mio dispiacere Prélot non si mostra disposto a pubblicare presto il volume che sarà dedicato (per mezzo mio, se Dio vuole) all'opera tua, a base di numerosi estratti. Però il progetto non è abbandonato, tutt'altro. Invece spero di ultimare durante l'estate lo studio sulla democrazia cristiana al quale lavoro già d a un pezzo e che dispiacerà a molta gente, giacché vi sarò severissimo per le sue ultime incarnazioni (catastrofica tra l'altro la politica nord-africana e indocinese di Bidault, M. Schumann, Letourneau, Dupraz, ecc.). Della d.c. italiana pure loderò specialmente il passato, ordinato da te. E il trasloco del tuo Istituto negli antichi locali della Sapienza, del quale mi hai l'anno scorso, lo prevedi tuttora possibile?

Lettera. La questione & stata poi ripresa e illustrata da Vaussard con molti elogi per don Sturzo nella sua già citata Histoire de la Démocrdtie Chrétienne, I , p. 259 e se . 'l NeU'opera ià cinta nella lettera 149 il aggioyi Marce1 Prilor si trova dle pp. 205-227 (tomo 111) e ha per titolo le Les &orrniespopulaircsfranpil 13'

240


In attesa di rivedere i tuoi caratteri, mi confermo, carissimo Sturzo, Tuo M . m o M. Vaussard

P.S. Un'aitra domanda: vorrei sapere quale parte hai avuto all'elaborazione del Programma dem. cr. redatto a Torino nel 1899, pochi mesi dopo il tuo primo incontro con Murri, programma che abbozza alcuni dei capisaldi del futuro PEI. È sempre vivo l'ottimo sacerdote Druetti presente alla nostra "retraite intellectuelle" del 1938 a Clères? Era allora parroco a Ginevra.

Parigi, I l gennaio 1954242 1, Fleurus VI'

Carissimo Sturzo, Nel libro del sen. Giuseppe Medici Politica agraria 1945-1952, pubblicato dailo Zanichelli, leggo a pag. 105: "L'esempio dell'Agro pontino, magistralmente illustrato da Luigi Sturzo, dimostra l'estrema importanza che hanno l'istruzione e l'assistenza dei piccoli proprietari nei primi due o tre decenni di vita delle nuove imprese". Non conosco questi tuoi ammonimenti. Potresti farmeli avere quanto prima? Mi rincresce di non avere più notizie dirette tue, tanto più che non prevedo soggiorno prossimo in Italia che mi darebbe agio di riallacciare i nostri colloqui del 1950 e 1952. Spero per lo meno che hai ricevuto il volume-resoconto della Settimana Sociale di Pau, tenuta nel luglio scorso, Guerre et Paix, che ti mandai nel novembre e che contiene tra l'altro una lezione mia dove parlo di te. Riguardo al concorso sociologico internazionale promosso dail'Istituto Luigi Sturzo, mi rincresce che sia soltanto preveduto (sic) un premio di 5 milioni che rende presso che impossibile il concorrere a studiosi non provvisti già di mezzi o di carica importante. Non si può intraprendere un lavoro di tal mole colla speranza di un premio unico. Invece, se con scala digradante ne fossero stati preveduti 3 o 4, avrebbe certamente concorso un giovane professore dell'università cattolica di Tolosa, oriundo austriaco, una delle menti più profonde e originali in materia filosofico-sociologica che io conosca. Ti rinnovo, carissimo Sturzo, i miei più affettuosi saluti. Tuo M . m o M. Vaussard


19 agosto 1 9 5 4 ' ~ ~

Caro Vaussard, grazie del tuo articolo su «Le Monde,) del 29 luglio. La Francia attraversa un periodo critico che preoccupa tutti e affligge gli amici. L'atteggiamento di Mendès-France mi lascia perplesso; mi piace il suo coraggio a prendere decisioni amare; ma nello stesso tempo a me sembra che tenti il doppio giuoco fra Oriente e Occidente. Non è chiaro se tale doppio giuoco sia per reggersi fra i morosi parlamentari ovvero per oggettiva valutazione degli interessi della Francia. A me sembra che la Francia non possa avvicinarsi a Mosca senza bruciarsi le ali; i gesti di Churchill e di Attlee sono controbilanciati da una politica soda che sa quel che vuole; si tratta, pertanto, di gesti e niente altro. Mentre, l'ambiguità di Mendès-France mostra il tormento di chi non sa venir fuori dall'intrigo tragico in cui si trova. E così? Se hai tempo, scrivimi. Andrai tu al XVI Congresso dell'Istituto Internazionale di Sociologia che sarà tenuto a Beaune dal 19 al 26 settembre? Non potendo io venire, ho inviato una comunicazione, scrivendo al prof. Emile Sicard (rue de Rivoli, 186) che se crede di farla tradurre in francese preghi a mio nome M. Vaussard o M. Prélot. Per l'Istituto Luigi Sturzo andrà al congresso il prof. Eugenio D e Carlo dell'Università di Palermo (via Giusti, 38 pal. L). Se tu sei disposto ad andarvi, ti invierei la delega di rappresentanza dell'Istituto insieme al prof. De Carlo. Ti mando un articolo del prof. Giovanni Spadolini (Firenze via Cavour, 28) con preghiera di farmi avere il volume dell'ultima settimana sociale dei cattolici francesi (non trovo l'indirizzo di M. Charles Flory) e di dirmi le tue impressioni sull'articolo. Ricordami alla signora. Cordiali saluti. Luigi Sturzo

Lerrera darriloscritra.


Roches sur Rognon (Haute Marne), 25 aout 1 9 5 4 ' ~ ~

Mon cher Sturzo, J'ai été bien heureux de recevoir directement de tes nouvelles. J'ai écrit aussit6t au professeur Emile Sicard pour connaitre exactement le lieu du Congrès. Ta lettre porte: Baume, très petite ville du Doubs, où je ne pourrais me rendre, tandis que Prélot, député de ce département, y viendrait sans doute. S'il s'agit au contraire de Beaune (Bourgogne), où j'ai passé presque toute la dernière guerre, j'irais volontiers, sinon pour tout le Congrès, du moins pour trois ou quatre jours. Je demeure pret, bien entendu, à traduire ta communication. Je te retourne I'article de Spadolini, avec qui je suis en excellents rapports personnels depuis la pubblication de mon Histoire de Iitalie contemporaine. N'ayant pas assisté à la Semaine Sociale de Rennes, je ne puis juger le détail de ses affirmations; mais elles correspondent bien à l'orientation actuelle des catholiques sociaux frangais dans leur ensemble. Une petite erreur: le I? d'Ouince n'est pas dominicain, mais jésuite (ancien directeur des cEtudes»). Tu recevras le volume de compte-rendu de la Semaine, mais il ne parait qu'en décembre. L'adresse de Ch. Flory (qui semble décidé à donner prochainement sa démession de président) est 5 quai Malaquais, Paris 6". J'en viens à la politique de Mendès-France. Je le connais personellement et I'apprecie beaucoup. C'est un réaliste, versé avant tout dans les problèmes économiques et qui ne nourrit aucune tendresse pour le communisme, ni intellectuellement, ni sentimentalement. Tu as perfaitement raison d'opposer la stabilité de la politique anglaise aux courrants contradictoires de la notre (résultat en particulier de la présence à la Chambre de 100 communistes, qui seraient 150 avec la R.P. intégrale.) Néanmoins jamais Mendès-France pour se rnaintenir au pouvoir - dont il s'est tenu volontairement écarté pendant 9 ans, - ne consentira à donner des gages exagérés à àEurope de l'Est. Mais certainement il souhaite, comme moi-meme et la plupart de ses amis, une discussion avec Moscou qui ne soit pas viciée dès l'origine par la volontéde nepas aboutir, ce qui est la position constante des Arnéricains, et un essai loyal d'unification de I'Allemagne, qui éloignerait le plus grand risque de guerre en Europe. Je dois écrire la biographie de De Gasperi dans le Larousse mensuel. Je te I'adresserai. Personne ne me parait pouvoir le remplacer chez vous. Restons en contact plus frequent, s'il se peut. Je voudrais bien aller en Italie I'an prochain, mais je n'en ai plus le moyen financier. La guerre m'a ruiné en m'obbligeant à vivre plus de 10 ans sur un capital déjà réduit des 415 par la dévaluation d u franc entre les deux guerres. Bien fidèlement à toi M. Vaussard

244

130

Lettera.


Parigi, 9 settembre 1954245 1, rue de Fleurus

Caro Sturzo, Ti mando accluso l'articolo che ho dedicato a D e Gasperi nel supplemento mensile del Dizionario Larousse, - la nostra Enciclopedia Treccani. Uscirà nell'ottobre. La nostra situazione politica continua ad essere oltremodo difficile per mancanza di una maggioranza coerente e fattiva. Gradirei di parlarne con te a voce e può darsi che divenga possibile in principio dell'inverno, se i reumi nel braccio destro che mi tormentano attualmente da un pezzo mi lasciano maggiore agilità di movimenti. Ti confermo quanto ti ho scritto il 25 U.S. Malgrado lo scacco della C.E.D. e le aspre critiche che da varie parti vengono mosse al nostro Presidente del Consiglio per il modo col quale l'ha presentata ai Cinque e al Parlamento, non dubitare che egli rappresenta "la dernière chance de la bourgeoisie", secondo una formula celebre, e ci02 della moderazione sociale e politica di fronte al dilagare del comunismo; se non può mantenersi al potere, avremo tra breve una replica del Fronte popolare a preponderanza di estrema sinistra o la guerra civile. Pensa che colla R.l? integrale i comunisti dovrebbero essere non IO0 ma 180 alla Camera. Vorrei pregarti di un favore. A varie riprese l'intervento del Di Salvo mi ha procurato numerosi arretrati di «Libertas»che, malgrado ogni sua promessa, il Gonella non ha mai dato ordine di spedirmi puntualmente. Ora intendo abbonarmi poiché non si può altrimenti ottenere il settimanale. Vorresti farmi avere l'abbonamento dal 1" settembre 1953 (n0 GO), quindi un anno addietro. Ti rimborserò il costo in lire sia personalmente se andrò in Italia quest'anno sia a mezzo di Padre B. della Ambasciata presso il Vaticano. Credimi sempre, carissimo Sturzo, affmo

M. Vaussard

155.

15 settembre 1 9 5 4 ' ~ ~

Caro Sturzo, Ricevo soltanto oggi la tua del 9 corr. Rimandatami nei dintorni di Blois a Roches SI Rognon e incrociatasi con la mia, pure del 9, scritta da Parigi dove h o trascorso otto giorni.

245

Lettera.

246

Lerrera.


Purtroppo la continua assenza del Prof. Sicard dagli uffici parigini del suo Congresso ha reso oltremodo difficile prendere accordi con lui. Ha tardato molto a rispondere alla mia prima lettera del 25 agosto; intanto avevo saputo che le comunicazioni al Congresso venivano normalmente stampate nella lingua stessa originaria (come nei tre volumi di Mélanges in onore tuo) e che si trattava soltanto di darne in francese un riassunto. Gli scrissi che non ero sicuro di poter stendere io un ampio riassunto poichd non mi si comunicava per tempo il testo, ma che comunque mi metterei d'accordo con il Prélot, - più vicino a Beaune di me e più noto negli ambienti sociologici -onde l'uno o l'altro di noi due faccia il sunto. I1 Sicard mi promise il tuo testo ma non si fece più vivo e non mi spedì niente. Intanto sono stato colto qui da bronchite, che mi toglie la speranza di poter partecipare al Congresso, del che non ero già sicuro malgrado ogni mio desiderio. Mi rimane la speranza che il Prélot sia stato tenuto meglio informato di me, e ti possa rappresentare insieme al Prof. De Carlo. Torneremo a Parigi fra pochi giorni. Anche mia moglie si è ammalata qui per il cattivo tempo. Credimi sempre, caro Sturzo, aKmo tuoz4'.

Roma, 7 settembre 1955248 Via don Orione, n. 17

Caro Vaussard, Ti scrivo in fretta per dirti che per competenza ho passato la tua lettera alla Commissione amministrativa dell'lstituto Luigi Sturzo. Non ti nascondo che il contributo chiesto per un volume mi sembra abbastanza alto. Non conosco i costi librari di Parigi; ma non mi sembra che il carico debba essere tutto a peso dell'istituto. Ciò ti scrivo all'amico come mia impressione personale. Se puoi darmi chiarimenti in proposito ti sarò grato. Avrei tanto desiderio di rivederti, ma tu sai che non viaggio più e quindi mi è impossibile venire a Firenze per rivederti. Cordiali saluti Luigi S t u m

247 Megara una lenera inviata da S r u m a Vaussard in dara 9 senembre nella uale lo nominava rappreseniante dell'lnituro romano d XVI Congresso dell'lsiituro Inrernuionde di sociJogia a Beaune. 24Wariii~~~riti~.

132

.


Firenze, 26 settembre 1 9 5 5 ~ ~ ~ Pensione Rigatti, Lungarno Diaz, 2 Caro Sturzo, Il Prélot presa conoscenza della lettera che mi scrissse il segretario del tuo Istituto, mi prega di sottoporvi la proposta seguente. La compartecipazione dell'Istituto Luigi Sturzo all'edizione del volume dedicato a te prenderebbe la forma: l") in modo sicuro, del compenso dovuto a me per l'ampia Introduzione di almeno 5 pagine in 8" e la traduzione di brani importanti delle opere tue. D i questo mio lavoro voi altri conservereste la proprietà letteraria anche per altre lingue dalla francese. 2") in modo eventuale, di una parte relativamente piccola delle spese di stampa nel caso che le "Presses Universitaires" ne facciano una condizione sine qua non all'accettazione dell'opera. M a il Prélot spera che le "Presses" si accontenteranno di non avere da versare diritti d'autore né di traduttore e fisseranno il prezzo del libro a un livello non troppo alto per renderlo di più facile acquisto. Rimarrebbe dunque da fissare tra l'Istituto ed io l'entità del compenso, che potrebbe magari rimanere in Italia senza trasmissione di fondi all'estero, per servire ad altri nostri eventuali soggiorni qui. Dimmi che ve ne pare. I1 Prélot farebbe la proposta al suo editore ai primi di ottobre, prima di partire per Nuova York, dove stato nominato consigliere parlamentare della delegazione francese al1'O.N.U. per la prossima Assemblea, il che lo tratterrà un mesetto in America. Aspetto qui una vostra risposta ed intanto mi confermo, carissimo Sturzo, tuo aff.mo

M. Vaussard

Firenze, 29 settembre 55250 Pensione Rigatti Caro Sturzo, Prima di conoscere il piano del Prélot riguardo al libro che verrebbe dedicato meno a te che alla dottrina politica da te formulata e propugnata - il '~popolarismo"- gli avevo scritto che desidererei un compenso di 200.000 franchi, stimando che mi costerebbe dai tre ai quattro mesi di lavoro. (A mia moglie i Gesuiti belgi hanno versato franchi 150.000

249 250

Lettera. Lettera.


per la semplice traduzione di un libro di I? Lombardi). Quindi mi pare che si potrebbe venire ad un accordo su tali basi, essendo fissato il pagamento sia in franchi sia nel valore corrispettivo in lire. Non va dimenticato che nel progetto Prdot rinunzio, a favore delllIstituto, alla proprietà letteraria della mia introduzione, che sarebbe molto più ampia del capitolo a te dedicato nella mia Intelligence Catholique del 192 1. Verrebbero determinati tra tu ed io i brani dell'opera tua da porre nel libro. Parecchi tratti da La Communauté internationale et le droit de guerre, L'Eglise et l'Etat, ecc. sono già tradotti bene. Ce ne vorrebbe molti altri, tolti dai Discorsi Politicidella tua gioventù e del periodo 1919- 1923, dai giornali inglesi, americani, o le riviste francesi durante gli anni d'esilio, e italiani dopo il tuo ritorno. Certo il volume non potrebbe constare di meno di 350 pagine in 8". Aspetto una risposta di massima dell'Istituto mentre il Prélot nella settimana entrante sottoporrà spero il suo progetto al Direttore delle "Presses Universitaires". Credimi sempre, carissimo Sturzo, a K m ~ ~ ~ ~

M. Vaussard

Parigi, 23 settembre 1956252 1, rue de Fleurus Carissimo Sturzo, Non so se sei rimasto più o meno in rapporti colla Casa editrice londinese Burns and Oates che stampò il nostro For Democracy e di me (verso il 1930) la traduzione di una raccolta di "acta martyrum" di santi africani, asiatici ed americani sotto il titolo ThegoUen

Legend overseas. Mi domando se accetterebbe ora di far tradurre in inglese la mia Histoire de la Démocratie chrétienne (il cui tomo 2" è uscito nel maggio; l'hai avuto?). Caso mai, il tuo intervento presso di lui sarebbe molto più efficace di una mia richiesta diretta. Vorresti interessartene? T i spero sempre in buona salute. Io discretamente per quanto abbastanza reumatico; vorrei andare in Italia l'anno venturo ma difettano i soldi. Le due guerre mi hanno rovinato finanziariamente, specialmente l'ultima. Credimi sempre, carissimo Sturzo, aKmo

M. Vaussard

P.S. Un Padre Gesuita di ottima tempra, mio amico (già membro dell'A~tionPopulaire), P Box, è arrivato ora a Roma, chiamato dai superiori per essere addetto alla Radio Vaticaj5' Vaussard aveva inviato all'Istituro Srurm il 31 ottobre una ierrera con il progetto del libro che avrebbe dovuto uscire nella collana diretta dal Prof. Marcel Prelot "Bibliothèque de la Science Politiquen, e con la richiesta di un compenso appunto di 200.000 franchi. Lertera.

*''


na. Temo che lo abbiano voluto allontanare da un campo di apostolato presso i giovani nel quale riusciva magnificamente. Parla varie lingue. Se lo vorresti vedere, glielo dirò.

160. 7 novembre 1956253

Caro Vaussard, Ti prego di scusarmi se non ti ho ancora risposto: le mie condizioni di salute e di lavoro sono tali che a stento riesco a dare corso alla parte indispensabile e urgente. Non ho scritto a Burns and Oates perché non trovo l'indirizzo esatto, né so più chi sia il direttore e quale l'indirizzo. Debbo aggiungere che un libro di 350 pagine, quale il tuo, sopra un tema non molto noto ai cattolici inglesi, se non ha probabilità di coprire le spese di stampa, che in Inghilterra sono molto superiori a quelle della Francia, non troverà facilmente editore. Se, ciò non ostante, credi di tentare, procurami l'indirizzo e lo farò volentieri. Cordialissimi saluti Luigi Sturzo P.S. Vedrò con piacere il gesuita l? Box. Dagli il mio numero di telefono 786930. Ti mando a parte un mio recente opuscolo.

Paris, 1 O novembre 56254 1, Fleurus, 6'

Carissimo Sturzo, Ti ringrazio molto della tua lettera e sono dolente di sapere le tue condizioni di salute non troppo buone. Hai certamente ragione nelle tue osservazioni riguardo alle poche probabilità di traduzione inglese di un libro come il mio. Però oltre il parco mercato britannico, vi è il

253 2"

Dattiloscritto. Lettera su carca intestata *Le Monde*.


molto più largo mercato americano e tutto dipende, secondo me, dalla possibilità o meno per la ditta Burns, Oates e Washbourne di diffusione delle sue edizioni in America. Comunque ti do l'indirizzo londinese segnato su For Democracy. Probabilmente sarà rimasto lo stesso e in tutti i modi la posta lo porterebbe poi all'indirizzo attuale. (I1 nome del direttore non lo conosco). La ditta ha due sedi in Londra: 4315 Newgate Street. E.C. l. 129 Victoria Street S.W. l .. Con tanti ringraziamenti anticipati ed un fraterno abbraccio Tuo M. Vaussard

P.S. I1 mondo non è stato mai tanto vicino alla catastrofe di una terza guerra mondiale. Ti accludo un mio articolo che dovrebbe uscire tra poco sul «Monde». Non farne cenno alcuno prima25r.

23 giugno 1 9 5 7 ~ ~ ' 1, Fleurus

Carissimo Sturzo, Ti ringrazio sentitamente dei 3 volumetti dei tuoi ultimi articoli sulla situazione politica italiana. Li apprezzo molto e vi dedicherò certamente un resoconto piuttosto ampio sul «Monde». Ti accludo una lettera del Michelin, presso il quale avevo fatto un passo nel caso che "Les Presses Universitaires" finalmente non si decidano a pubblicare il volume che desiderava il Prélot nella sua collezione (doveva parlarne nuovamente al direttore delle "Press e ~ "e tenermi al corrente in principio di questo mese, ma non si è fatto vivo e adesso credo sia nel Medio Oriente per presiedere a esami). Comunque presso le "Editions Spes" non ho avuto fortuna. Spero di andare a Roma l'anno venturo. Intanto credimi sempre, caro Sturzo, &.m0 M. Vaussard

"'

L'articolo, dal titolo Le Sièck k I%lyporrisie,riguardava la spedizione anglo-francese contro l'E ino, le ipocrite ragioni adorrare per giustificarla. e conludeva con il condannare severamente I'imporenza delf'0rganizzazione delle Nazioni Unire. 25%rtera SU carta intestata «Le Monden.


30 luglio 1957257

Caro Vaussard, Ebbi la tua del 23 giugno scorso, in giorni per me di grande lavoro e g a n d e tensione. I1 27 pronunziai il discorso al Senato, che ti mando a parte. È in corso il 4" opuscolo dove il discorso sarà riprodotto; te ne manderò copia. Ti ringrazio dei tentativi fatti per pubblicare una raccolta dei miei scritti sociologici. Penso che non sia questo il momento opportuno; interessano poco il gran pubblico. Non comprendo come possa svilupparsi in Francia e ora anche in Italia una cosidetta sociologia religiosa di semplici dati statistici che vengono interpretati secondo la fede e i pregiudizi dei sociologi del comportamento. Cordialissimi saluti e omaggi a Madame Vaussard.

L. Sturzo

12 agosto 1957258

Caro Sturzo, avrai visto nel «Monde» di oggi un lungo articolo mio sui 3 opuscoli pubblicati a Napoli circa l'opera tua parlamentare. Era troppo tardi per tener conto del 4" e del tuo discorso al Senato (che probabilmente mi giungerà tra poco a Parigi) giacché l'articolo era già in tipografia da un pezzo. Non rinunzio a una raccolta dei tuoi scritti ma non soltanto sociologici. Riguardo a quanto mi scrivevi il 30 luglio, non condivido pienamente la tua severità verso la scuola francese di sociologia religiosa, awiata nel suo indirizzo attuale da un professore eminente di diritto canonico alla facoltà giuridica di Parigi, il Le Bras cattolico esemplare, e discepoli quali l'abate Boulard e il Chombard di Loeuwe, spiriti pure ottimi. Certo la base di tale sociologia può sembrare positivistica in certo qual modo, ma i dati statistici sono pure essenziali a una critica fondata. Fu in mancanza di essi che per decenni si 2 alimentata la convinzione errata che la Francia era un paese "in g a n d e maggioranza cattolico" mentre la pratica religiosa non supera in nessuna parrocchia il 30% e si abbassa al 5% in numerosissimi centri operai. Bisognava saperlo. Credimi sempre, carissimo Sturzo, tuo aff.mo iM.Vaussard

2i7

Dattiloscrirro con firma autografa. Lettera.

*jX


15 agosto 1957'59

Caro Vaussard, Ti sono grato dell'articolo su «Le Monden dell'l l-12 di questo mese, e delle affettuose parole per me e del giudizio favorevole per la mia campagna, pur con quel riguard o che meritano i miei amici, trascinati (secondo me) sopra un binario compromettente. Spero che il buon senso (che non manca) prevarrà sopra errori tattici e di fondo. Io continuerò finché Dio mi darà forze. Cordialissimi saluti

Parigi, 7 febbraio 1958'~' 1, Fleurus

Caro Sturzo; Sarei desiderosissimo di conoscere con qualche ampiezza di sviluppo il tuo personale giudizio intorno al battagliero e pungente lavoro del nostro Francesco Ferrari venuto soltanto ora alla luce sotto il titolo L2zione cattolica e il regime per iniziativa di Salvemini261. La sig.ra Ferrari mi ha detto che le avevi scritto per domandarle di far togliere il volume dalla circolazione. Posto che la cosa sia possibile, il che non credo, il provvedimento sarebbe discutibile, secondo me, in quanto la testimonianza del Ferrari è di alto significato e non mi pare, specie in quanto riguarda l'azione tua, quella del Colombo, del D e Gasperi e dello stesso Pio XI, contenere nessun errore notevole. Soltanto si può dissentire da lui in qualche punto, ammettere che il pericolo di una guerra civile nel 1920 se si fosse venuto ad un ministero socialista-popolare (attuabile solo dietro rovesciamento di Vittorio Emanuele 111) legittimasse i ragionamenti prudenziali della ((CiviltàCattolica)),per esempio; o giudicare che della politica di Pio XI ritiene soltanto gli aspetti meno felici. M a il silenzio sul libro, che in sostanza conferma quello già scritto dal compianto Jacini, pure ritenuto popolare di destra non mi sembra troppo indicato. Che la cosa sia desiderata in Vaticano, s'intende. Ma vorrei conoscere il pensiero genuino tuo e soprattutto le tue ragioni.

25Wartiloscrino Lettera. in margine S m m annoca: u4-4 scritto*. Francesco Luigi Ferrari, L k i o n c Cattolica C il "rcgimc Parenti, 1957.

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Hai veduto quello che ho pubblicato di recente nel «Monde»sul libricino di Angelo Magliano La borghesia e la paura 26'? Credimi sempre, carissimo Sturzo, aff.mo M. Vaussard

Paris 10 marzo 58263 1, rue de Fleurus

Caro Sturzo, Mi meraviglio di non avere da te nessuna risposta alla mia lettera de11'8 u.s. relativa all'importante libro postumo dell'amico nostro dr. Ferrari, pubblicato dal Salvemini. Ti rinnovo le mie domande in proposito insieme ai miei più affettuosi ricordi. Tuo M. Vaussard

Montigny, par St. Martin de Boscherville (Seine - Maritime), 16 agosto 1958'@

Caro Sturzo, Da quanto mi scrive il gentile traduttore della mia Storia della Democrazia Cfistiana, Corrado Barberis, il libro dovrebbe vedere la luce in veste italiana nel prossimo autunno. Ho ricevuto da Gonella in proposito una lettera molto l ~ s i n g h i e r a * ~ ~ . Se fosse sempre ministro della Pubblica Istruzione agevolerebbe forse un desiderio che voglio dapprima affidare a te in modo riservatissimo. Sarebbe sperabile, considerando l'entith complessiva della mia opera di "italianisant" cominciata sul acorrispondentn nel 1913, che sia l'università di Roma, sia quella del Sacro Cuore a Milano, mi conferisse il titolo di "doctor honoris causa"?A quest'ultima era stato domandato per me, verso il 1930, se non sba-

2"2 Ediro da Vallecchi nel 1957, e che il curatore di questo carte io, allora residente a Parigi, segndb a Vauaard. Giornalista e scrittore, Angelo Magliano, era d l o n direrrore~ell'hsae Vaussard gli aveva dedicato un lun o articolo elogiativo su «Le Monde» del 4 febbraio 1958. Lettera. Lettera su carta intestata .Le Mondo. Come già ricordato, la traduzione italiana a cura di C . Barberis uscì presso i'ed. Cappelli, Bologna, nel 1959.

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glio, da un'associazione cattolica francese non molto necessaria e durata poco, senza successo. Lo si comprende. Malgrado la mia vecchia amicizia con Gemelli (adesso non rotta ma quasi dopo la sua adesione al fascismo) i miei scritti non erano allora di tale importanza da giustificare il conferimento (chiesto senza entusiasmo da parte mia) specie nelle condizioni politiche del "ventennio". Adesso la cosa è molto diversa, dopo la mia Histoire de l'ltalie contemporaine (che Benedetto Croce voleva fosse tradotta da Laterza ma morì prima dell'effettiva realizzazione del progetto), 1'Histoirede la Démorratie Chrétiennee due altri lavori che usciranno in principio del 1959: Les injuencesgaIIicans-jansénistesaux origine rhfi@euses du Risorgirnerito e la i4e quotidienne en Italie au XJII.siècfe in una nota collezione Hachette iniziata dal Carcopino e che conta ormai una ventina di stimati storici come collaboratori. H o intento di presentarmi all'Istituto di Francia tra due o tre anni nella sezione "Académies des Sciences morales et politiques", ed il titolo "doctor honoris causa" dell'Università di Milano o meglio di Roma (dove sono in relazioni amichevoli con il Ghisalberti) favorirebbe certamente la faccenda. Prélot non è ancora giunto a concretare qualcosa di preciso coll'editore della sua collezione politica riguardo a te ma lo spera sempre. Adesso lo si consulta molto per I'elaborazione della futura Costituzione. Ma intanto mi è stato chiesto un volumetto sull'opera tua dalla Bonne Presse per una collezione progettata l'anno venturo. Se sono usciti recenti tomi delle tue opere complete ti sarò gratissimo di farmeli mandare. Credimi sempre, carissimo Sturzo, aKmo tuo

M. Vaussard

Montigny, par St. Martin de Boscherville (Seine - Maritime), 21 agosto 1 9 5 8 ' ~

Caro Sturzo, . Non ho visto la corrispondenza Sansa. Non mi pare possibile un ritorno genuino alle origini ideologiche della D.C. nostrana per più motivi. Bidault, affacciando una vera involuzione del movimento (sotto pretesto di allargarlo) accogliendovi fascisti veri e propri come Soustelle e Tixier-Vignancour, il M.R.P. non può differenziarsi utilmente se non appoggiandosi ai suoi elementi di sinistra, in sostanza poco numerosi, perchk molti giovani d'indole democratica hanno già disertato le file del movimento e non vi r i t ~ r n e r a n n o ' ~Quindi ~. non si potrebbe sperare un gruppo par-

'"Lettera su carra intestata *Le Monde~.

Georges Bidault, uomo politico di primo piano, professore di storia nei Licei e redanore di politica esrera dell'*Aube~>, foglio del parrito democratico popolare. Dopo il 1940, ca eggib la resistenza interna contro l'occupazione tedesca (organizzazione ~Combarw).Promotore e fondarore &I Movimento re ubblicano popolare (MPR), dal 1943 in poi assunse imponanri incarichi di governo (ministrodegli Esteri ne governo prov-

f


lamentare più numeroso di quello del P.D.P., cioè una ventina di deputati al massimo (la

Jeune Républigue non ne ha mai avuto più di 4). La situazione verificatasi nel 1944, dove il M.R.P. non aveva nessun partito alla sua destra (e invece due a sinistra), la vecchia destra essendosi troppo compromessa con Vichy e godeva inoltre la fiducia apparentemente inalterata del generale de Gaulle, non esiste più. Oggi, allontanatosi dai comunisti, de Gaulle è circondato da elementi di estrema destra almeno altrettanto che di centro e il M.R.P. non è più il "partito della fedeltà". Quindi credo assolutamente chimerica la speranza di un ritorno fdttivo all'intonazione generosa del Sil10n'~~. La tua lettera si è incrociata di un'altra mia del 16 corc, che adesso avrai ricevuta. Credimi sempre, caro Sturzo, tuo afEmo

M. Vaussard

Parigi, 29 settembre 1958269 1, rue de Fleurus

Caro Sturzo, Finora non ho ricevuto gli ultimi volumi delle tue opere complete che mi annunciavi nella tua ultima. Mi sarebbero utilissime per un volumetto sulla tua operosità sociale che la Bonne Presse mi domanda per una sua nuova collezione e che scriverò probabilmente l'anno venturo. Applaudo con ambe le mani alla tua iniziativa sulla pubblicazione obbligatoria delle risorse a disposizione dei giornali. Spero ricevere pure da te una risposta alla mia del 21 U.S. Credimi sempre, caro Sturzo, aff.mo tuo

M. Vaussard

visorio De Gaulle lo Fu anche in governi successivi), indirizzando la politica estera francese verso l'inserimento della Francia nel sistema diplomatico occidentale e promuovendo iniziative dirette alla creazione dell'unità europea di cui fu convinto assertore. 2" Si ricorda che il Sillon era stato fondato in Francia da M. Sangnier nel 1894. Per la sua ispirazione s e ciale, democratica e internazionalista aveva rappresentato l'opposizione ideale all'Action Franpise. Del movimento e della sua vicenda scrive a lungo M. Vaussard nella sua Storia della Democrazia cristiana o cit. (trad. it. ,959). Ma sulla questione dell'impegno dei democratici sociali in Francia, negli anni cruciali !&la uern del dopoguerra e oltre, sono fondamentali le opere). Marie Mayeur, Catholicismesocial et dhnorrn.rocatiecfrétien: ne. Principes romains, mpériencesfiangaises, ed. Du Cerf, 1986, Paris; Fran~oisGeorges Dreyfus, Histoire de la Démorratie chrétienne en France. De Chtearrbriand à Raymond Barre, ed. Albin Michel, 1988, Paris. 2h" Lettera su carta intestata Pax Christi. È l'ultima lettera del carteggio: Sturzo morì il 9 agosto 1959.



Postfazione

1. Non credo che altri avrebbero potuto curare meglio di quanto abbia fatto Enrico Serra il carteggio Vaussard - Luigi Sturzo: primo, perché egli ha conosciuto Vaussard, I'amico più prezioso che Sturzo ebbe durante gli anni dell'esilio a Londra (1924-1940), potremo dirlo suo interprete e fine mediatore nei rapporti con il mondo intellettuale francese; in secondo luogo perché i due, Vaussard e Serra, si conobbero per corrispondenza nella seconda metà del 1950; dal 1956, trasferendosi per ragioni di studio a Parigi, Serra poté vedere e discutere frequentemente con l'amico. Nel 1962 Serra rientrò a Roma; la corrispondenza fra i due divenne allora più intensa, su uomini e cose attorno a quanto accadeva nell'Italia repubblicana e postfascista e nella nuova storiogafia.

2. I1 carteggio Sturzo - Vaussard non è numeroso, dà appena un'idea di quel che fu il rapporto fra i due negli anni dell'esilio. I1 fatto che potessero incontrarsi a Londra o a Parigi, riduceva il ricorso alla corrispondenza. Tuttavia non è dubbio che si trattò di uno straordinario sodalizio, analogo a quello che Sturzo strinse con Mario Einaudi allorché lasciò Londra per gli Stati Uniti durante la seconda guerra mondiale'. Sodalizi intellettuali, l'uno e l'altro, che fanno parte di una storia culturale che non è stata ancora scritta come si dovrebbe, nelle sue profonde articolazioni, nei rapporti, negli scambi, che c'invita a nuove ricognizioni e ricostruzioni delle vicende e della personalità di Sturzo.

3. Che Maurice Vaussard fosse innamorato dell'Italia, del suo Risorgimento, della Chiesa, lo documenta ampiamente la sua produzione saggistica, che Serra ricorda e ripercorre con finezza critica. Uno dei suoi primi libri, Ltnteffigence cathofique dans f'ltafie du XX' siècfe (1921), segnò una data nella storiografia sul movimento cattolico, per quella frase che metteva in luce anzitutto non tanto il sociale, quanto il pensiero, la creatività di figure centrali come Toniolo, Murri, Sturzo, Meda e credo sia stato, tutto sommato, proprio Filippo Meda la personalità che, per temperamento e per il modo di valutare le cose della politica, sia stato più affine a lui2. Quando Vaussard strinse rapporti d'amicizia e di collaborazione con Meda? Credo si possa dire fin dagli anni della prima guerra mondiale, allorché ricopriva la carica di vice direttore dell'Istituto francese di Milano e delegato del "Comitato cattolico di propaganda

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Luigi Sturzo - Mario Einaudi, Corrispondenza americana 1940-1944, a cura di Corrado Malandrino. Presentazione di Massimo L. Salvadori. Prefazione di Gabriele De Rosa, Firenze, Olschki, 1998. Vaussard era consapevole della novità costituita dal suo volume. Quando lesse il mio saggio su Filippo Meda c l'età liberate (Le Monnier, 1959) si dispiacque che nelle citazioni avevo ricordato un suo lontano articolo nel Correqondent di Parigi, del 10 aprile 1916, e non il volume L fntelli ence catholiquc, ed aggiunse: "Siccome il libm i L molto tempo esaurito. ma ne tengo ancora alcune copie. &e10 manderei volentieri se non lo possiede".


francese all'estero". Siamo fra gli anni 19 16-19 18, importanti non solo per i rapporti con Meda, perché proprio allora, nel I9 17 ebbe occasione di entrare in corrispondenza anche con Luigi Sturzo. "Porto a sua conoscenza - scriveva a Sturzo l'I 1 maggio 1917 da Milano - che principiando dall'anno venturo è intenzione di amici e mia di organizzare nelle principali città italiane cicli di conferenze rivolte a far meglio intendere dal pubblico colto il pensiero e l'arte dei grandi scrittori cattolici francesi, specie contemporanei, e di appoggiare parimenti in Francia quelle iniziative che i cattolici italiani potranno prendere allo scopo di rendere meno scarsa la conoscenza che si ha tra noi della vita italiana moderna". I1 fatro che la lettera sia darata da Milano, lascia supporre che Vaussard abbia discusso il progetto con l'amico Filippo Meda, che era stato fra i cattolici il più convinto sostenitore, dopo l'invasione del Belgio da parte della Germania, dell'intervento dell'Italia. I1 progetto è abbastanza dettagliato; le proposte dei temi e dei nomi degli oratori rivelano già in Vaussard l'intento di stabilire un rapporto più organico con l'intelligenza cattolica francese, incominciando dalla critica dello scientismo e del haturalisrno in Ferdinand Brunetière, agli storici della santità e delle grandi correnti religiose, e fra i nomi indica Henri Bremond, l'autore di quell'Histoire littéraire du sentiment religieux en France (19 16- 1933), che affascinò Luigi Sturzo negli anni dell'esilio, al punto da farne un motivo ricorrente nelle sue lettere al fratello Mario, vescovo di Piazza Armerina. Troppo poco per avanzare l'ipotesi che Sturzo si avviasse sin dal 191 7 allo studio della storia della santità e della mistica in Francia sui volumi di Bremond. Tuttavia, il suggerimento di Vaussard spiega bene che cosa egli intendesse promuovere attraverso i cicli di conferenze in Italia sui grandi scrittori cattolici francesi. Esempio perspicuo di quella storia dell"'intelligenza cattolica", come anima culturale e spirituale della politica, che fu il dato permanente della ricerca e dell'attività pubblicistica di Vaussard. Altri temi: "poesia e dramma mistico: l'opera di Paul Claudel e Francis Jammes" e ancora Bertrand, Péguy, Mauriac, la Revuedejeunes, infine i grandi nomi della tradizione "cattolica liberale" francese: Lacordaire, Lamennais, Falloux (la lotta per la libertà d'insegnamento), Ozanam. Non che i nomi e le opere di questi scrittori fossero stonosciuti fra i cattolici italiani, ma certamente non può dirsi che siano stati luoghi di riferimento nella storia del movimento cattolico. In quarant'anni d'astensionismo elettorale (non expedit), di cui la maggior parte contrassegnati dall'egemonia dell'intransigentismo dell'Opera dei congressi, era difficile che si concedesse spazio non dico ai testi di Lacordaire e Lamennais, ma nemmeno a quelli di Rosmini, di Ventura e di Gioberti, che quei testi avevano letto. La guerra aveva definitivamente infranto la barriera del non expedit, restituend o respiro a quell'élitedi cattolici impegnati nel politico che avevano sempre creduto nella conciliabilità del cattolicesimo con il mondo moderno. Si aprì allora, fra il 1 9 16 e il 1918, un più intenso periodo di scambi, di conoscenze, di intelligenzefra cattolici italiani e francesi, periodo che ebbe come protagonista Maurice Vaussard3.

Vaussard non smise mai dall'idea di programmare cicli di conferenze per illustrare il pensiero dei cattolici francesi. Nel 1966, quando ero diretrore del Magistero di Salerno, mi ropose di tratrare uno dei seguenti temi, da distribuirefra i allievi saiernitani e quelli che seguivano i orsi deklsricuro Srum: Io "Cattolici francesi <emigrati intemi> alla Rivoluzione al Concilio Vaticano Il", che avrebbe dovuto essere uno srudio di mew talità e comportamento di quel mondo cartolico refrattario d e novirà del mondo contemporaneo, quindi anche a quello del Concilio Varicano 11. I l 0 Un corso sui "movimenti cattolici in Francian, che, scriveva, gli era stato propono dal Segrerario dell'Istituro Srum: "Ozanam, Laordaire e L'Ere Nouvelk, Montalembert, Du-

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4. Poche le lettere di Vaussard a Sturzo, prima del suo esilio. Solo dalla lettera del 30 giugno 1925 (n. 6) sappiamo che Sturzo ha tenuto una conferenza a Parigi il 30 marzo 1925 sulla situazione italiana e sulla natura del fascismo. Si susseguono diverse lettere nel 1927, per lo più sulle collaborazioni al Bulletin Catholique International, su cui rinvio alla "testimonianza" di Vaussard. I1 1929 è un anno intensamente produttivo per Luigi Sturzo, ma particolarmente difficile per Vaussard, sul quale si accumulavano richieste, preghiere, insistenze, dubbi, ansie dell'amico. Quel suo libro sulla Comunità Internazionale e il diritto d i guerra, che uscì a Londra nel 1929, stava molto a cuore a Sturzo. Era convinto che la sua tesi che la guerra non è mai fatale, né necessaria, ma è volontaria e in quanto tale coinvolge responsabilità soggettive, avrebbe fatto discutere giuristi e storici inglesi, come in effetti avvenne. È vero, a Londra avevano trovato il libro "un po' s t l f f ' , non facile, duro, "ma lo è - si difendeva Sturzo - perché il libro vuol far pensare". Ancora in seconde bozze, inviò il testo inglese del volume all'amico Vaussard perché si preoccupasse di consegnarlo per la traduzione in francese a Marce1 Prélot, altra figura eminente del gruppo cattolico di La VEe catholique, avversa all'Actionfrancaisedi Charles Maurras. E qui incominciarono le apprensioni di Sturzo, perché non bastava essere sicuri della traduzione, occorreva anche trovare l'editore francese che si assumesse il carico dell'impresa. Vaussard non nascondeva i suoi dubbi, li trasmetteva in tutta evidenza all'amico. Ancora apprensioni per trovare un musicista che si assumesse il grave incarico di musicare Il Ciclo della creazione. I1 solito problema: reperire anzitutto il critico che conoscesse l'italiano per valutare questa Tetralogia cristiana, scriveva Sturzo. La traduzione inglese era già pronta. Aveva messo qualche speranza che il suo lavoro potesse trovare un editore anche in Italia, ma i tentativi erano falliti: "amici autorevoli mi distolgono da altri tentativi inutili" (lett. N. 61). Per la composizione sembrò al principio che se ne dovesse occupare Honegger (lett. N. 54), ma non se ne fece nulla. Due anni dopo, il 26 ottobre 1931, annunciava di aver messo da parte, con un "per ora" che era tutto un programma, "l'idea di trovare un musicista": "Anzi - aggiungeva -,non voglio presentare il lavoro come un Libretto d'Opera, che sarebbe svalutato a priori, ma come un lavoro poetico a sé". Il progetto era veramente ambizioso: "Non escludo che da esso si possano trarre quattro libretti d'opera ed anche un film [. ..]. Un poema drammatico da leggere e non da rappresentare, un tesi - dramma come dicono i tedeschi". Chiese a Vaussard che scrivesse la prefazione, che fosse "anche una critica letteraria in riferimento alla tradizione della prosa religiosa in Italia ed ai tentativi moderni di crearvi un Teatro cristiano". E Vaussard s'inchinò alle preghiere dell'amico, scrisse la prefazione come la voleva Sturzo, ne accettò i suggerimenti, come dalla lettera del 19 aprile 1932. I1 "per ora" durò solo qualche anno, sfumata l'ipotesi Honegger, dalla lettera del 14 agosto 1935 apprendiamo che Milhaud era già al lavoro per musicare la Tetralogia cristiana la cui partitura fu eseguita in prima ssoluta, alla presenza del Presidente della Repubblica, al Palazzo del Quirinale, il 21 maggio 1986 dall'orchestra sinfonica della Rai-TV, diretta da Moshe Azomon, soprano Cecilia Gasdia4. panloup er le groupe liberai du Correspondanr;Albert de Mun, La Tour du Pin et le CCercles catholiques d'ouvrièrs > et Marc San nier; Francis ue Gay, La Vie Catholiqrre et LIAube. Sarebbe un ampliamento - mi scriveva - di quanto gih !o rratnto neia mia Storia &la Democrazia Cri~tianonei riguardi della Francia". Quando ancora srava lavorando ai poema, Luigi Sturzo scrisse da Londra ai fratello Mario, vescovo di Piazza Armerina, il 1" agosto 1930: "Prima di rivedere la concezione estetica-drammarica, occorre riesaminare la soxanza mistico-teolo ica. A me sembra che la fine del mondo non possa concepirsi come un evento storico che merterebbe fine aik vita; n6 come un arto negativo deiia Diviniri, che distruggerebbe la sua creaio-


Non mancano nella corrispondenza Sturzo - Vaussard i riferimenti all'evolversi sempre più convulso e drammatico della situazione internazionale. Certo i due avevano occasione di parlarne ogni volta che Sincontravano. Raramente accadeva per lettera: solo qualche accenno qui e lì. Ma in una lettera del 4 gennaio 1938, ed è davvero singolare, Vaussard avanzava l'idea che se l'Inghilterra avesse appena manifestato il proposito di volgere sul serio le sue armi contro "l'Italia mussoliniana", ne avrebbe determinato senz'altro il crollo del prestigio. "Sarei contento di parlare con te - scriveva Vaussard a Sturzo - della situazione internazionale. Mi pare impossibile che il leone britannico si lasci, senza mai reagire, pestare la coda da Italiani e Giapponesi, suoi ex alleati; in altri termini che l'Inghilterra possa vedere con calma i suoi vitali interessi minacciati in Egitto e nell'Estremo Oriente, come lo sono adesso per il mancato appoggio della Francia nell'affare abissino (che poteva rovinare il fascismo) e d e l l ' h e rica in Cina. Mi si diceva di recente che appena ultimato il gigantesco programma di riatmamento inglese, sarebbe volto dapprima contro l'Italia mussoliniana, il cui prestigio potrebbe crollare in poche settimane di una guerra che forse non ardirebbe nemmeno iniziare, sicuro di perderla. Che ne pensi tu secondo le tue informazioni londinesi?". Vaussard condivideva pienamente i pensieri di Sturzo sui rischi crescenti di una guerra anche per "la sequela di errori dei governi democratici dal 1919 in poi, specie dalla guerra etiopica" (lettera del 28 settembre 1938). Nella lettera di Sturzo del 7 novembre 1938, con I'acutizzarsi dei timori di una guerra, torna e si fa più urgente il tema della guerra giusta. I preti come i fedeli tuttiquale comportamento dovrebbero avere in una guerra che "nel giudizio comune" fosse ritenuta ingiusta! Sturzo non ha dubbi che essi abbiano "l'obbligo di coscienza di rifiutarsi e la Chiesa non ha mai dispensato tale obbligo perché non lo può dispensare, sarebbe immorale trattandosi di cooperazione al male dell'ingiustizia".

5. La guerra è ormai scoppiata. Vaussard è in ansia per Sturzo, per la sua salute; che cosa mai accadrà con i bombardamenti su Londra, che costringono il suo vecchio amico con gli allarmi notturni ad affrontare il freddo? (lett. 24 sett. 1939). In effetti, l'eventualità si verificò e costrinse Sturzo ad abbandonare Londra per rifugiarsi negli Stati Uniti. La corrispondenza poco più in là sembra interrompersi. Non si sono reperite altre lettere, sino a quella del 14 ottobre 1944. Ancora una grossa lacuna fino alla lettera del 21 giugno 1948. Sturzo è rientrato in Italia, e Vaussard si rincresce molto di non ricevere mai sue notizie "per iscritto come in passato", poi aggiunge: "Certo lunghe chiacchiere a Roma sarebbero preferibili. Ma la spesa di viaggi e soggiorni in Italia è per me troppa, non avend o nessuna nomina ufficiale che mi ci porri. Spero che avverrà un giorno, ma chissà quando? Certo i dirigenti d. C. avrebbero potuto giovarsi di una mia conoscenza dell'Italia che non possiede nessuno di loro, ma non fui mai uomo di parte e non mi piace farmi avanti. Per riuscire oggi bisogna avere fiato e ... giovinezza". Vaussard aveva buone ragioni per lamentarsi: in effetti egli ne sapeva della storia del passato del cattolicesimo democratico da Toni010 a Meda a Murri aiio Sturzo fondatore del PPI, degli anni dell'esilio molto più dei dirigenti della nuova D. C. Gli anni del fascismo avevano creato un vuoto attorno a questa storia; Vaussard riteneva di poter servire ad una ricucitura culturale e di anima, fra I'an-

ne; ma solo una epifania mistica, cioè il culmine della lorra fra il male e il bene, e il loro coronamenro di giustizia e di rivelazione dell'aitra vita".


tica generazione di cattolici che egli aveva conosciuto al tempo della cooperazione italo francese, durante la prima guerra mondiale sino alla crisi dello Stato liberale, e quella nuova che era rimasta estranea a questa storia durante il fascismo. Vaussard era convinto di avere acquistato qualche merito con i suoi studi e la sua lunga amicizia con Sturzo negli anni dell'esilio. Avrebbe desiderato una laurea honoris causa. Non la dettero nemmeno a Sturzo; quando la Facoltà di Scienze politiche di Roma prese in considerazione questa possibilità, se non mi sbaglio fra la fine del 1958 e gli inizi del 1959, pose la condizione che fra le opere si considerassero solo quelle scientifiche, non le opere politiche come Popohrismo e fascismo o L'Italia e ilfascismo. Immaginarsi se Sturzo avrebbe potuto accettare questa condizione. In breve, si discusse a lungo attorno alla delibera, finché Sturzo sciolse i dubbi degli amici della Facoltà passando ad altra vita. Vaussard riprese presto i suoi viaggi in Italia; i suoi interessi furono di nuovo vivaci, ma sul piano culturale oramai, più che su quello politico; intrecciò rapporti con mons. Giuseppe De Luca, che aveva fatto del suo ufficio delle Edizioni di Storia e Letteratura una sorta di accademia. A lui lo presentò Sturzo: "Ti ringrazio molto di avermi indirizzato a Mons. De Luca, che è certo il dotto più prezioso per i miei futuri lavori". Merita, infine, di essere sottolineato un rilievo di Vaussard alle riserve avanzate da Sturzo sulla sociologia religiosa francese, siamo alle ultime lettere: "Ti ringrazio - gli aveva scritto Sturzo il 3 0 luglio 1957 - dei tentativi fatti per pubblicare in Francia una raccolta dei miei scritti sociologici. Penso che non sia questo il momento opportuno: interessano poco il gran pubblico. Non comprendo come possa svilupparsi in Francia e ora anche in Italia una cosiddetta sociologia religiosa di semplici dati statistici che vengono interpretati secondo la fede e i pregiudizi dei sociologi del comportamento". Non senza qualche ragione gli rispose Vaussard, il 12 agosto 1957: "non condivido pienamente la tua severità verso la scuola di sociologia religiosa, avviata nel suo indirizzo attuale da un professore eminente di diritto canonico alla facoltà giuridica di Parigi, Le Bras, cattolico esemplare, e discepoli quali l'abate Boulard e il Chombard di Leuwe, spiriti puri e ottimi". Vaussard continuò a difendere la sociologia religiosa di Le Bras anche in seguito, dopo la scomparsa di Sturzo5. "Notre ami - mi scrisse ancora nel 1963 - attachait beaucoup d'importance à l'une de ses derniers ouvres, celle qu'il a intitulè Sociologia delsoprannaturaleet il m'avait meme dernandé si je pouvais en assurer la traduction francaise. Projet dont je l'ai détournér car à mon avis il ne sauvait exister de sociologie du surnaturel et en tout cas I'école sociologique francaise ne la comprendait pas. Nous avons bien un sociologie religeuse, illustrèe surtout dupuis une vigntaine d'anneés par le professeur Le Bras et ses disciples à la Facultè de Droit et à

Quando mi propose di pubblicare nella mia collana della Morcelliana il suo saggio Ilprofilo politico e sociah di Lnigi Stzrm, mi scrisse che avrebbe eliminato dal testo "quelle riserve sul valore della cosiddetta sociologia del soprannaturale, ri uardo alla quaie lei conosce il mio pensiero ma che non mi fu perdonato di avere trasciirato apposta per non fovere criticare I'imposrazione errata, e che troveranno posto in un'edizione francese" (Lettera su carta intestata di Le Mondr, datata 9 ottobre 1964). In effetti, nel testo della Morcelliana, ricorre in forma abbastanza distaccata, oggettiva, il giudizio su La uva vita. Sociologia delsoprannat2irale, "opera in cui molti sociologi pensano che don Srurzo sia uscito dal campo della sociologia vera e propria per rivolgersi &a teologia. Non approfondiremo questa discussione che non rientra nel mio studio, il quale è strettamente politico - sociale, ma ci & sembrato opportuno accennarvi per meglio delineare lo svolgimento di un pensiero che avwa inteso rimanere sempre coerente a se stesso" (p 79 81). J.A lettera di M. Vaussard su carta intestata di ~e ~o$.rec; la data del 22 aprile 1963.


llEcole des Hautes Etudes, elle ponte sur la pratique religieuse [...l; ainsi que sur le caracteres actuels de la croyance par rapport au passeé, mais elle n'entre pas dans le domaine propre à l'intime de l'&e et du «surnat~rel»"~. Infine, Vaussard-mi chiese che cosa ne pensassi dei suoi rilievi; gli risposi suggerendogli di leggere il saggio di Vincenzo Filippone sulla sociologia sturziana di qualche anno prima, con il quale mi trovavo d'accordo7. 6. Vaussard ebbe rapporti di collaborazione con 1'Istituto Luigi Sturzo. Possiamo indicare una data, il mese di aprile del 1952, quando l'allora segretario dell'Istituto, lo invitò a visitare "i.nostri locali ove trovò l'ospitalità più larga e cordialen8.Questa collaborazione si rivelò preziosa specialmente nella pubblicazione degli scritti dell'opera omnia di Sturzo. Procedendo, difatti, nella lettura dei volumi delle opere di Sturzo, si accorse che nelle edizioni definitive, che si erano già stampate nel 1963, erano rimasti "non pochi errori tipografici nei cognomi esteri, specialmente francesi; il che richiederebbe in awenire il concorso Egli stesso si di uno studioso francese e inglese per rileggere le bozze prima della ~tampa"~. offrì per la revisone delle bozze della Misceihnea londinese. Un dispiacere però, ebbe Vaussard, quando l'Istituto bandì il primo concorso internazionale per una biografia su Sturzo sociologo. Egli pensò di parteciparvi, sapeva tutto su Sturzo politico, sulle sue opere, da quelle degli anni del PPI a quelle dell'esilio, aveva sotto mano lettere e documenti importanti. Gli venne un dubbio. Che cosa i promotori del corso intendevano per "dottrine sociologiche del Maestro, alle quali avrebbe dovuto venire dedicata l'opera dei concorrenti"? La q;estione non era di poco momento. I1 dubbio di Vaussard nasceva dalla lettura della stessa rivista dellYIstituto,Sociologia. "Ora - osservava in una lettera diretta al pro6 Giuseppe - Palladino del febbraio 1960 - se il prof. Sturzo nell'ultimo periodo della sua vita dimostrò crescente interesse per questa disciplina relativamente recente, mi pare che è ben lungi dal ricoprire l'intero svolgimento dell'attività intellettuale del Maestro. Le sue opere maestre, se mirano sempre a giudicare i fatti storici o umani nell'ambito della società umana, tendono, essenzialmente secondo me, a fini di etica pratica e perciò, altrettanto che alla sociologia, si ricollegano alla teologia morale e alla scienza politica, intesa nel suo più ampio significato. Quindi mi pare che questi dati dovrebbero venire definiti nel bandire il concorso e che la prevalenza di criteri sociologici potrebbe awiare i concorrenti verso indirizzi abbastanza lontani dal vivo pensiero sturziano. Personalmente non ho intavolato ancora nessun lavoro sull'opera sua ed aspetto di conoscere le condizioni del concorso per decidermi in proposito".

La mia risposta su carta intestata delle Edizioni di Storia e Letteratura, la data è il 27 aprile 1963. Il 3 maggio Vaussard mi rispose dichiarandosi d'accordo con me "sull'apprezzamento della cosiddetta sociologia soprannaturale di S t u m " . Dal saggio di Filtpone, molto ~ m p l e s s oricco , di,profonde intuizioni, mi limito a riportare quel che egli riteneva la ragione d tentativo socioIogico di S t u m ricercare "le fila dei rincipi non in una speculazione mratta. ma dello stesso mondo delrazione dal quale b conoscenza non i escfusa, ma vi è vivo e spirituale fermento. Percib S t u m non si è arreso ad una concezione che lo avrebbe impegnato in una particolare versione quantitativo - economico - statistico, nel senso sopraddetto di mezzo per un intervento di urgenza, contenuto negli srrerri limiti di una critica alla società a lui contemporanea". Vincenzo Filippone, Razionalità e storia nella soriobgia stuniana, Ciuitru anno N,n. 4-5,aprile - maggio 1960, pp. 169-1 70. n LIm r r i r d e n y di Vaussard con l'istiruto e i vari suoi segretari, che si susseguirono h o al proL Ignazio U i in Ar ivio Luigi S t u n o (ALS). 'Lmera a ignazio Ughi del io apriie 1963 in A U , cit.


I rilievi di Vaussard furono accolti dalla Commissione per il concorso per cui il titolo definitivo del tema fu: "I1 pensiero politico e sociale di Luigi Sturzo". Della Commissione fecero parte i docenti Felice Battaglia, Ugo Papi, A. Carlo Jemolo, G. De Rosa e il p. Antonio Messineo. Alla Commissione pervennero solo tre monografie, una di 11 pagine, una di 109 in francese, una in italiano di 220. All'unanimità fu deciso di non assegnare il premio "perché nessuna delle monografie presentate risponde ai requisiti richiesti" (maggio 1964). Per quanto riguarda il lavoro di Vaussard i commissari "pur apprezzando la maniera brillante e intelligente" con la quale egli aveva trattato la personalità di Sturzo, aveva però trascurato l'attività, ahimè!, del sociologo e poco approfondito le radici culturali e i contributi originali del pensiero di Sturzo. La Commissione avrebbe voluto una monografia scientifica vera e propria, frutto di ricerche e di approfondimenti che Vaussard non avrebbe avuto mai il tempo né il modo di condurre a termine. Però il saggio che scrisse era egualmente valido, era una sintesi felice dello Sturzo politico e dell'uomo d'azione, tanto è che lo studio uscì, con una mia premessa, per i tipi deila Morcelliana, nel 1966, con il titolo Ilpensiero politico e sociale di Luigi Sturzo. Gabriele De Rosa












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il htello Mario, L. Sturzo-M. Snsno, Cart@o (Edizioni di Storia e Letteratura, Roma, 1985), nonch4 il volume httm non spdiko (I1 Mulino, Bologna 1996), L. Stuno-M. Einaudi, Co+e& americana 1540-1944, Olschki, 1998 e Amhsà1ci e Stum. La aasn'ta &L& rtgioni, a CUM di N. Antonetti e U. D e Siervo, il Mulino, 1998.

ENRICOSERRA,avviato agli studi storici da Chabod e Wvato~tllit stato ordinario di Storia delle relazioni internazionali all'Università di Bologna. Ha pubblicato, tra l'aitro: C. l3awh.C e i'intcsa i&-pancese, Milano, 1950; L'intesa mediterranea del 1902, Milano, 1957; La questione tunuimz da C+i a Rudinj, Milano 1967; Nitti e k Rnssia, Bari, 1975; A. Pisani Dossi diplomatico, Milano, 1987; Manuak di storUr && relaaioni i n t m w n a l i e diphmuzk, Milano, 19968. Con il prof. J.-B. Duroselle ha scritto una serie di volumi sui rapporti tra Italia e Francia. Nella collana di «Storia diplomatica», da lui diretta per la Frana Angeli, sono &ti vui volumi suila storia diplomatica itdiana.


Negii anni dell'esilio, divisi tra Londra e Parigi, Luigi Sturu, ebbe un amico-collaboratore, probado del "cattolioesimoliberale", M a u r i c e V d ~ Che Maurice Vaussard fiosseinnamorato dell'Italia, del suo Risorgimento, della Chiesa, lo documenta ampiamente ia sua produzione qghtica; uno dei suoi c&liFy iLarc l'I& d'XX primi libri Lac~eI%'gctpce sGc& (1921), segnb uno data ndla storiografìa sd movimento cattolico, per qudL fnre chc metteva in

dello saunbis athturpkedEe lo mricoh- ebbe con Sauo, b n d a t o ~ del po-mo. .ÈL testimonbm diun~mslodalizio chefipiutediuna storia &e non è stata mmm &tta come si d d b e , d e me probnds uticaeQBi,e che ci invita a nume ricognizioni e tjcostdoad delle vicende e d e h

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