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OPERA OMNIA DI

LUIGI STURZO

TERZA SERIE SCRITTI VARI VOLUME IV- 8


PUBBLICAZIONI A CURA DELL’ISTITUTO LUIGI STURZO OPERA OMNIA - TERZA SERIE - VOLUME IV - 8

Luigi Sturzo - Emanuela Sturzo Carteggio

A cura e con introduzione di

Vittorio De Marco

Rubbettino


Il volume è stato realizzato con il contributo dell’Edizione Nazionale dell’Opera Omnia di Luigi Sturzo, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Direzione Generale per i Beni Librari e gli Istituti Culturali

© Proprietà letteraria riservata Istituto Luigi Sturzo © 2005 - Rubbettino Editore 88049 Soveria Mannelli - Viale Rosario Rubbettino, 10 - Tel. (0968) 662034 www.rubbettino.it


PIANO DELL’OPERA OMNIA DI LUIGI STURZO PUBBLICATA A CURA DELL’ISTITUTO LUIGI STURZO

PRIMA SERIE: OPERE I II III IV

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V-VI VII VIII IX X XI XII

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L’Italia e il fascismo (1926) La comunità internazionale e il diritto di guerra (1928) La società: sua natura e leggi (1935) Politica e morale (1938). – Coscienza e politica. Note e suggerimenti di politica pratica (1953) Chiesa e Stato (1939) La vera vita. – Sociologia del soprannaturale (1943) L’Italia e l’ordine internazionale (1944) Problemi spirituali del nostro tempo (1945) Nazionalismo e internazionalismo (1946) La Regione nella Nazione (1949) Del metodo sociologico (1950). – Studi e polemiche di sociologia (1933-1958) SECONDA SERIE: SAGGI – DISCORSI – ARTICOLI

I II III

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IV V

VI VII VIII IX-XIV -

L’inizio della Democrazia in Italia. – Unioni professionali. – Sintesi sociali (1900-1906) Autonomie municipali e problemi amministrativi (1902-1915) Scritti e discorsi durante la prima guerra (1915-1918) Il partito popolare italiano: Dall’idea al fatto (1919). – Riforma statale e indirizzi politici (1920-1922) Il partito popolare italiano: Popolarismo e fascismo (1924) Il partito popolare italiano: Pensiero antifascista (1924-1925) La libertà in Italia (1925). – Scritti critici e bibliografici (1923-1926) Miscellanea londinese (1926-1940) Miscellanea americana (1940-1945) La mia battaglia da New York (1943-1946) Politica di questi anni. – Consensi e critiche (1946-1959) TERZA SERIE: SCRITTI VARI

I II III

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Il ciclo della creazione Versi. – Scritti di letteratura e arte Scritti religiosi e morali Scritti giuridici


IV

V VI VII

- Epistolario scelto: 1. Lettere a Giuseppe Spataro (1922-1959) 2. Luigi Sturzo - Mario Scelba. Carteggio (1923-1956) 3. Luigi Sturzo - Alcide De Gasperi. Carteggio (1920-1953) 4. Luigi Sturzo - Maurice Vaussard. Carteggio (1917-1958) 5. Luigi Sturzo a Londra. Carteggi e documenti (1925-1946) 6. Luigi Sturzo e i Rosselli tra Londra, Parigi e New York. Carteggio (1929-1945) 7. Luigi Sturzo e gli intellettuali cattolici francesi. Carteggi (1925-1945) 8. Luigi Sturzo - Emanuela Sturzo. Carteggio (1891-1948) - Scritti storico-politici (1926-1949) - La mafia - Bibliografia. – Indici


Nota redazionale

Le lettere sono state riprodotte integralmente e fedelmente dagli originali. Sono stati corretti gli evidenti lapsus calami così come i nomi propri e i nomi delle località scritti in modo errato (per es. Pariggi). Sono state lasciate, invece, le forme grammaticali e ortografiche, anche dialettali, usate da Nelina, (per es. paggine), ivi compreso l’uso errato delle concordanze (per es. le arance te li manderò). Le date ad inizio lettera sono state uniformate sostituendo, dove occorreva, il nome all’ordinale del mese. I giornali, i periodici ed i movimenti sono stati riportati come nell’originale, lasciando invariate le citazioni bibliografiche non sempre uniformi. Gli a capo sono stati decisi dal curatore del volume.

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Introduzione

1. Il carteggio che Sturzo tenne con la sorella gemella Emanuela – Nelina per la famiglia e gli amici –, non rientra nel filone classico dell’epistolario sturziano, quello prettamente di carattere politico. In qualche modo si avvicina alla corrispondenza tenuta col fratello Mario per ciò che concerne gli avvenimenti di casa, quelli personali, i sentimenti e la spiritualità, non certo per gli aspetti filosofici e culturali che in gran parte la caratterizzano1. L’arco cronologico è molto ampio: dal 1891 al 1948, qualche giorno prima della morte di Nelina e comprende circa un migliaio tra lettere, cartoline postali e cartoline illustrate: 802 di Nelina e 181 di Luigi. Spesso si fa riferimento a cartoline o lettere ricevute o spedite da entrambi, che non si sono però trovate nell’Archivio Sturzo, soprattutto corrispondenza di Luigi, presumendo che siano andate disperse. È sostanzialmente, come accennato, un carteggio familiare, attraversato dalla preoccupazione della salute reciproca; anche un raffreddore nell’uno crea apprensione nell’altra e viceversa; apprensione che in Nelina si fa ancora più forte dall’inizio del soggiorno londinese del fratello. La divisione cronologica del carteggio riflette la vicenda biografica di Luigi, potendolo dividere in quattro fasi: dal 1891 al momento dell’esilio; il periodo londinese, quello americano e il dopoguerra. Costanti in tutti e quattro i periodi sono gli accenni, oltre che alla salute, ai piccoli avvenimenti di amici e parenti, alla nostalgia reciproca, all’abbandono alla volontà di Dio. 2. Nella prima parte del carteggio la vita familiare di Caltagirone condisce tutte le altre notizie; è Nelina che informa il fratello, che si trova spesso a Roma o a Catania, delle condizioni di salute dei genitori, delle sorelle Margherita e Remigia, suora della Carità a Girgenti (Agrigento) col nome di Giuseppina, del fratello Mario, il «vicario», della varia parentela, delle cameriere che vanno e vengono. È il mondo della borghesia possidente che emerge fin dalle prime lettere di Nelina, la quale passa il tempo dilettandosi di ricamo, pittura, fotografia, gite e villeggiature con i parenti, soprattutto i Fanales, e che spesso interessa il fratello a Roma dell’acquisto di spartiti per pianoforte e mandolino, di qualche indumento o cappellino alla moda, di lastre fotografiche, di oggetti particolari da utilizzare come regali. Nelina aveva una discreta cultura, avendo frequentato insieme alla sorella Remigia, tra il 1883 e il 1885 ad Acireale, il postulato della Congregazione delle Figlie di Carità e il collegio del S. Cuore2.

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1985. 2

L. Sturzo-M. Sturzo, Carteggio, 4 voll., a cura di G. De Rosa, Edizioni di Storia e Letteratura, Roma Cfr. F. Piva-F. Malgeri, Vita di Luigi Sturzo, Cinque Lune, Roma 1972, p. 25.

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Ma nelle prime lettere c’è anche il problema della sua vocazione: scartata l’idea di prendere marito, come desiderato dai genitori, Nelina avrebbe anch’essa voluto abbracciare lo stato religioso3, seguendo così le orme dei fratelli e della sorella Remigia. Il suo desiderio era di entrare, a Roma, tra le suore dette del S. Cuore. Ma dagli accenni fatti al fratello, sembra di capire che si trattava di una vocazione incerta, fortemente condizionata dalla situazione familiare soprattutto dopo la morte della mamma (1897), con il padre ancora vivente, i due fratelli sacerdoti, la sorella Margherita malferma in salute. Luigi era il suo confidente; gli chiedeva di pregare perché il Signore le concedesse la forza di «resistere alle lotte» (n. 14), di avere il coraggio di dire tutto in casa. «Caro fratello – gli scriveva nel maggio 1898 – io son risoluta, ma mi manca la forza di dire addio a tutti, di dire coraggiosamente debbo lasciarvi poiché mi riesce assai duro, stante la posizione di casa nostra» (n. 25). Alla fine si decise: ma durò poco. Nel settembre 1900 era a Roma, nel convento delle suore del S. Cuore a Villa Lante, ma già una lettera dell’agosto 1901 (n. 32) era indirizzata a Luigi da Caltagirone. L’esperienza della vita religiosa era durata appena un anno. La sua condizione di nubile, maggiormente dopo la morte della sorella Margherita (1922), la portò a legarsi sempre più ai due fratelli, specialmente a Luigi con cui il rapporto era sempre stato particolare. Le lunghe assenze di Luigi da Caltagirone erano per lei un peso: «Quando verrai? – gli chiedeva nell’agosto ’14 – Che noia la tua assenza mi porta» (n. 45); «Sono stanca – così nel dicembre del ’16 – della tua assenza, caro Gigi, così non si può più vivere» (n. 72). Durante le permanenze romane di Luigi, Nelina funzionava da sua segretaria in quel di Caltagirone: gli mandava lettere e pratiche del Municipio, lo teneva informato e aggiornato sui problemi e avvenimenti locali, gli girava non poche raccomandazioni che riguardavano soprattutto soldati calatini. Scarsa risulta la corrispondenza tra il ’19 e l’ottobre del ’24 allorquando Luigi, passando per Torino, lasciò l’Italia per l’Inghilterra. Appena sette lettere e due telegrammi. È da pensare che Nelina, in questi anni, passò molto tempo a Roma, vicino a Luigi, vivendo con lui le passioni e le difficoltà della stagione del popolarismo, ma senza mai un coinvolgimento politico diretto, sempre nell’ombra, ma sempre presente, in confidenza con gli altri dirigenti del partito. Nel luglio ’22 era morta la sorella Margherita; Luigi non era tornato a Caltagirone per assisterla e partecipare ai funerali: «Ebbe tutti i conforti – lo informava la sorella – e come li voleva lei, senza chiasso, così Iddio permise perché amici e parenti lo seppero quando era volata in cielo» (n. 93). L’esilio non gli permetterà nemmeno di essere presente alla morte della sorella Giuseppina (1928) e del fratello Mario (1941). Un’eco dei tormentati giorni del luglio ’23, la troviamo in una lettera di Nelina del 17 di quel mese. Luigi aveva presentato le dimissioni da segretario del Partito popolare il 10 luglio, al culmine delle pressioni vaticane. «Sturzo – scrive Malgeri – rimase profondamente ferito da questa vicenda. All’indomani delle dimissioni si recò a Montecassino per un breve periodo di riposo e di meditazione»4. Da Montecassino mandò una lettera a Nelina che pur3 Glielo confidava in una lettera del 1894: «Ed ora caro fratello anch’io so un po’ comprendere quanto è dolce star vicino al buon Gesù, qual pace e felicità si trova nello star vicino a lui» (lett. n. 2). 4 F. Malgeri, Luigi Sturzo, Edizioni Paoline, Cinisello Balsamo (Mi) 1993, p. 163.

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troppo non si è rintracciata. «Vedo – gli rispondeva tra l’altro la sorella – come l’animo tuo è grande, come la tua fede è viva e profonda» (n. 94). Nelina si trovava a Roma, e lì volle rimanere in attesa degli sviluppi di eventi che avrebbero complicato la loro vita ed il loro rapporto per oltre vent’anni. 3. La partenza di Luigi per Londra nell’ottobre del ’24, fu un momento difficile per entrambi. Nelina lo salutò a Roma; pianse molto, ma come Luigi, affidò quel momento di dolore alla volontà misteriosa di Dio: «Quel che Iddio fa è sempre buono» scriverà in una lettera del ’40 (n. 855). Ma furono un pensiero ed una fede sempre presenti in tutti gli avvenimenti di quegli anni. Anche quella partenza entrava nei disegni di Dio: «Poi, pensando che il tuo è un atto di sottomissione che Iddio non potrà non premiare, mi tranquillizzai» scrisse a Luigi qualche giorno dopo (n. 95). La sofferenza comunque restò, intensa e struggente in ambedue5. Londra, agli occhi di Nelina, non era la soluzione migliore per il soggiorno del fratello a causa del clima, dell’umidità, delle interminabili giornate grigie e piovose, così lontana dal clima romano e siciliano. Luigi ne avrebbe sofferto nello spirito e nel corpo. La salute di Luigi diventò per Nelina un vero e proprio tormento: «Dimmi tutto, anche se hai qualche piccolo disturbo, non me lo nascondere, mi faresti stare più preoccupata» (30.10.24, n. 96). E qualche giorno dopo: «Se ti ammali come farai tu, ma come resisterò io?» (n. 97). Anche Luigi non era da meno nel preoccuparsi della salute della sorella e se qualche lettera o cartolina postale ritardavano, l’uno e l’altra si allarmavano. Potrebbe apparire anche troppo ossessiva ed esagerata questa preoccupazione per la salute che si ritrova in tutta la corrispondenza, ma la lontananza ingigantiva i problemi quotidiani e rendeva entrambi molto sensibili a questo problema. Nelina si atteggiava più che a sorella, a mamma fin troppo premurosa: «Stai attento quando accendi il fuoco colle maniche pelose, sto in pensiero» (9.9.25, n. 175); «Forse i geloni ti son venuti per uscir la mattina per la messa? Stai attento, quando vi è la nebbia forte non uscire» (1.11.26, n. 276); «Sento con dolore della tua influenza, piccola come tu dici, ma che a me produce una viva agitazione, un pensiero» (14.12.26, n. 276). Nelina preferirà passare, quando le sarà possibile, molta parte dell’anno a Roma. Lì si sentiva innanzitutto più vicina al fratello: «Ed io sto qui perché mi sento più vicina a te e perché Roma è la mia passione» (24.3.27, n. 318). Nella capitale aveva modo di incontrare gli amici di partito, alcuni parenti e amici di Caltagirone che, come lei, prediligevano passare l’inverno a Roma. Nessuna particolare vita mondana se non qualche volta l’opera lirica e i concerti; era la capitale in sé che l’affascinava, potendo anche seguire prediche e solenni funzioni nelle più importanti chiese della città. L’aria di Roma gli si confaceva, scriveva spesso a Luigi. Caltagirone gli sembrava troppo lontana rispetto a Londra; ma anche nel paese natale si rendeva necessaria la sua presenza dopo la morte dei genitori e 5 «Pensa come Nelina sarà preoccupata per me e dispiaciuta di restar sola – scriveva al fratello Mario il 18 ottobre del ’24 –. Per fortuna c’è qui la signora Orlando che le farà compagnia» (L. Sturzo, Scritti inediti, II, (1924-1940), a cura di F. Rizzi, Cinque Lune, Roma 1975, p. 2). E il fratello il mese successivo: «Nelina mi scrisse l’altro giorno. Povera sorella, come soffre della tua lontananza! Scrivo più spesso del solito anche a lei, per confortarla. Ma anch’essa sa trovare in Dio il vero conforto» (L. Sturzo-M. Sturzo, Carteggio, I, (19241928), cit., p. 31, n. 12. Da ora in poi Carteggio).

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della sorella Margherita, per seguire i raccolti stagionali nelle campagne di cui erano proprietari – i giardini di frutta soprattutto –, i lavori della casa, e per stare vicina anche a Mario, vescovo a Piazza Armerina. Nelina sperava che la permanenza a Londra di Luigi durasse poco; infatti spesso nella corrispondenza tra il ’25 e il ’29 lo aggiornava sull’acquisto di un appartamento o un villino a Roma, in modo che tornando da Londra ambedue vi si sarebbero potuti stabilire, senza più alberghi, pensioni o case di amici. Le disponibilità finanziarie c’erano, ma forse Nelina era di gusti un po’ difficili. Alla fine non se ne fece nulla sia perché non riuscì a trovare qualcosa di suo gradimento, sia perché andò scemando la speranza di un ritorno di Luigi in tempi brevi. «Come devo passare tutto questo tempo? – gli confidava appena qualche settimana dopo la partenza – Ah! no, non sarà possibile che ne passi troppo!!» (3.11.24, n. 97). Avrebbe voluto andare a parlare «a chi di ragione – gli confidava nella stessa lettera – per far che ritorni; tu che ne dici? non farei una cosa che a te dispiacerebbe?». Non conosciamo la risposta di Luigi, ma non andò né da Gasparri né da Mussolini, se pure ci sarebbe potuta arrivare e se queste erano le sue reali intenzioni. Nelina aveva già messo in programma per la fine del ’24 un viaggio a Londra se Luigi non fosse tornato in Italia. Tutte le lettere dei primi anni esprimono questo intenso desiderio di Nelina di vedere presto ritornare a Roma o a Caltagirone, «a casa nostra», il fratello. «Mi sembra un anno che manchi; mi pare come fosse passata estate autunno inverno e siamo in primavera…e tutto questo tempo da te lontano» (13.1.25, n. 116). Ma il clima politico si faceva sempre più difficile, e la stessa Nelina cominciava a intuire, ma non ad accettare, il fatto che sarebbe potuta essere lunga la permanenza di Luigi a Londra, man mano che superata la crisi del delitto Matteotti, Mussolini stava riprendendo saldamente il controllo della situazione. «Mi duole semplicemente intravedere – si legge nella stessa lettera del gennaio ’25 – come la tua lontananza si protrae a lungo, stante così le cose». Quel sospirato giorno lo vedeva allontanarsi: «Io non lo vedo vicino e mi addoloro…» (26.1.25, n. 122). Sperava almeno che questo loro sacrificio sarebbe tornato utile innanzitutto per le loro anime e poi per l’Italia stessa. Ormai il timore di un lungo soggiorno all’estero si stava trasformando velocemente quasi in certezza: «Vedi che io avevo ragione di piangere – così nel maggio ’25 – quando partisti e di dirti: parti ma chi sa quando potrai più tornare. Certo che qui saresti stato sacrificato a non uscire che ben poco, ma per me era di non dover lasciare il campo…» (6.5.25, n. 133). Sembra di capire che la sorella non condivise fino in fondo la decisione di Luigi e le pressioni fatte su di lui, per lasciare l’Italia. Per lei bisognava rimanere sul campo, ma forse non si rendeva conto dei reali pericoli che il fratello avrebbe corso restando in Italia. Anche Luigi dall’inizio del ’25 si convinse che il suo ritorno non sarebbe avvenuto presto6. Ad un anno dalla partenza, ricordava quei momenti dolorosi con particolare nostalgia: «Stasera è un anno che lasciai Roma, e mi tornano a mente quei momenti, come uno dei ricordi più vivi della mia vita; e penso a te buona e dolce sorella, così lontana dal fra6 Scriveva il 27 febbraio del ’25 a Filippo Del Giudice: «Io vedo che il mio esilio si prolunga chissà per quanto tempo. Non oso pensarlo; ma subisco in silenzio la mia situazione e offro al Signore la mia intima sofferenza; di questa non parlo e non scrivo a nessuno» (L. Sturzo, Scritti inediti, II, cit., p. 48).

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tello tanto amato; ti penso e ti sono vicino, ti vedo girare per la casa paterna con tanta cura delle nostre piccole cose e delle nostre tanto belle campagne. Ti sono vicino quando preghi il Signore, per me, per te, per tutti e mi sento unito nella preghiera a te più che in ogni altro momento della nostra vita. E ci rivedremo presto» (25.10.25, n. 188). Già dalle lettere del ’26 non torna quasi più l’argomento e soprattutto la speranza di un ritorno a breve in Italia. Le leggi “fascistissime” e la piega che ormai stava prendendo in Italia il regime, allontanava sine die questa possibilità. Nelina se ne convincerà presto. La permanenza a Roma, soprattutto tra il ’24 e il ’26, anche se non continua, le permetteva, come detto, di incontrare gli amici di partito di Luigi: Coccia, De Gasperi, Spataro, Scelba, Del Giudice, per fare solo alcuni nomi; talvolta partecipava a qualche loro manifestazione, ma anche si lasciava andare a qualche critica circa il loro comportamento nella conduzione del partito o delle strutture collaterali. Era anche da questi contatti che Nelina si rendeva conto che il quadro politico andava complicandosi e che era difficile anche per loro poter lavorare per il partito e aggiornare Sturzo con frequenza: «Gli amici mi dicono che non ti scrivono perché temono che le lettere vengono aperte e non potendo scrivere sul serio, preferiscono non scrivere» (6.12.24, n. 107). Il sospetto non era fuori luogo. Attraverso Nelina, Luigi mandava notizie o dava indicazioni o commissioni agli amici del partito, il tutto con qualche difficoltà: «Faccio sempre le tue commissioni presso i tuoi amici, ma vedo che non corrispondono puntualmente o che la posta non ti perviene giusta» (12.12.24, n. 110). La situazione si complicò dall’anno successivo e ve ne è traccia nella corrispondenza di Nelina: «A me non viene più verso di andare al Partito e passare in mezzo a tutti quei carabinieri. […] Hanno avuto il Popolo sempre sequestrato» (26.1.25, n. 122). Nonostante le crescenti difficoltà, Luigi continuò a mandare a Nelina lettere da distribuire ad alcuni popolari; Nelina lo avvertiva del crescente clima poliziesco intorno al partito e ai suoi dirigenti, della censura, del sequestro del Popolo, dello spionaggio ai danni di chi gli scriveva o aveva contatti con lei stessa. Non volle mancare però all’inaugurazione del V congresso del partito a Roma il 28 giugno del ’25: «Torno dall’inaugurazione del Congresso. Molto entusiasmo, molta fede, molto affetto per te» (n. 126). I riferimenti al partito e ai suoi dirigenti andranno velocemente diradandosi nell’anno successivo fino a scomparire del tutto. Non giovava a nessuno mettere a repentaglio la propria sicurezza. Né Luigi chiese più a Nelina di fare da tramite con i dirigenti popolari. La tenaglia ormai si era stretta intorno a loro. L’ultimo chiaro riferimento è in una lettera del 24 marzo ’27: «Tutti gli amici ti salutano e se non ti scrivono è perché non possono muoversi, credilo, e temono di tutto giacché le cose stringono sempre più. Loro ti pensano sempre e ti fanno dire tante cose» (n. 318). L’appuntamento con tutti era rimandato al secondo dopoguerra. La lontananza veniva interrotta ogni anno e fino al 1937 (non si videro soltanto nel 1938, mentre nel ’39 stettero insieme a Parigi in inverno per una sola settimana), nel periodo estivo, tra fine giugno e fine agosto. Si incontravano in genere a Parigi, proseguivano talvolta per qualche altra città europea per poi ritornare sulle spiagge francesi. Si può dire che vissero quegli anni di lontananza in attesa degli incontri estivi che ricreavano, anche se per poco, un intenso clima familiare e domestico. Solo in queste occasioni potevano naturalmente scambiarsi notizie e impressioni che non trovavano posto, per ovvie 7


ragioni, nelle cartoline postali che sempre più frequentemente sostituiranno le lettere già a partire dal ’25. Dietro le tante difficoltà del vivere lontani, totale fu sempre l’abbandono di ambedue alla volontà divina, ai voleri del Signore, ai suoi disegni, sicuri che la giustizia prima o poi sarebbe trionfata. Se lo spessore della spiritualità di Luigi già era emersa nel carteggio col fratello, ritorna in questa corrispondenza aggiungendovi quella, non meno vissuta, della sorella. La fede resta il contrafforte essenziale in questa lunga prova, mai messa in discussione da Nelina: «Iddio ci sorreggerà a passare quest’ora di amarezza» gli scrisse qualche giorno dopo la partenza (n. 98). L’ora di amarezza si allungò nel tempo, ma Nelina e Luigi riposero sempre tutto nelle mani di Dio. «Restiamo uniti in ispirito in questi giorni di festa – gli scriveva Nelina alla vigilia del Natale del ’25 –, raccomandandoci al buon Dio reciprocamente, affinché ci dia la forza di rassegnarci e di vivere» (n. 207). Molte lettere e cartoline postali avranno questa chiusa. Soprattutto era Nelina che dava coraggio al fratello, perché sopportasse con rassegnazione tutte le contrarietà incontrate e da incontrare, la dura separazione, la solitudine. Solo la preghiera quotidiana riusciva ad annullare la lontananza fisica, così come il comune ricordo dei genitori e delle sorelle morte, gli anniversari di ordinazione sacerdotale di Luigi, il loro compleanno il 26 novembre, gli anniversari di sacerdozio e di episcopato del fratello Mario, le feste natalizie e pasquali, quelle locali legate alla vita calatina. Tutto era mediato dalla preghiera e dalla fede nella misericordia e nella giustizia di Dio. Luigi si sentiva profondamente in debito verso la sorella: sempre vicina nei momenti difficili, più distaccata nei momenti dei trionfi, «modesta sempre e sempre col senso della misura, con la visione della realtà, con l’antiveggenza dell’amore»; così le scriveva il 16 maggio 1929, ringraziandola per tutto quello che aveva fatto e continuava a fare per lui, avendo sacrificato la sua vita per stargli al fianco e non lasciarlo solo «nelle tempeste della vita. Solo il Signore può compensarti, ed io non so fare altro che pregare per te». Una intesa ed un affetto straordinari per i due fratelli, abituati sin dalla nascita a condividere le gioie e i dolori familiari, le vicende della vita sacerdotale e politica di Luigi, la dura esperienza della lontananza, mitigata e superata dalla fede. «Giovedì è Natale – scriveva Nelina nel dicembre del ’30 –, e col pensiero e col cuore sto a te vicino, carissimo fratello gemello. In ispirito passiamolo vicino quel giorno tanto dolce e soave. Nella preghiera ed a piè della grotta uniamo i nostri cuori e le anime nostre, per essere poi per sempre uniti nell’altra vita. Tu prega per me, io ho più bisogno che voi delle preghiere e degli aiuti Divini» (n. 584). Il ricordo dei propri defunti li faceva spesso riflettere sulla vita futura che vedevano sempre più avvicinarsi: «E così caro fratello, anche noi ci avviciniamo verso la patria beata, che il Signore ci assista. Preghiamo l’un per l’altro e stiamo uniti sempre a piè dell’altare» (17.10.37, n. 737). Le caratteristiche generali dell’epistolario così come si va svolgendo nella seconda metà degli anni Venti, le ritroviamo nella corrispondenza del decennio successivo. Alcuni riferimenti alla situazione internazionale ed interna, sempre più complesse, emergono velocemente in qualche cartolina postale: «Leggo con dispiacere le notizie della Spagna – scriveva Luigi nell’ottobre del ’33 –. Speriamo che si calmeranno» (n. 663). Così fa anche capolino la crisi dei Sudeti e gli accordi di Monaco: «Il mondo intiero – scriveva Nelina nell’ottobre ’38 – ne era preoccupato [della crisi internazionale] e con ragione. Come si 8


poteva pensare a una nuova guerra senza avere i brividi! Ne sia ringraziato Iddio» (6.10.38, n. 772). Da Londra, Luigi capì nell’estate del ’39 che la situazione internazionale si era ormai irrimediabilmente deteriorata: «L’agosto l’avrò libero, se sarà tranquillo, il che non si sa» (14.6.39, n. 821); e alla vigilia dello scoppio della guerra: «Uniti nelle preghiere a Dio che si fanno in tutto il mondo per la pace e col pensiero a te, a Mario e a tutti i parenti e amici» (29.8.39, n. 834). E la guerra, come è noto, li avrebbe ulteriormente allontanati. 4. La corrispondenza, con il trasferimento di Luigi negli Stati Uniti7, si rese più difficoltosa, caratterizzata anche da lunghi intervalli di tempo tra la spedizione e l’arrivo di una lettera. Le notizie arriveranno ad ambedue attraverso una famiglia italo-americana, originaria di Caltagirone, i Bagnara, che vivevano a New York. La famiglia Bagnara ospiterà Sturzo nei primi mesi di permanenza in America, prima del suo trasferimento in Florida, dove il clima era molto meno rigido e vi era maggiore tranquillità di spirito. Nella stessa famiglia ritornerà nel ’44, quando gli sembrò più utile la sua presenza a New York. Soprattutto dopo l’entrata in guerra degli Stati Uniti, le lettere indirizzate da Luigi e le risposte di Nelina passavano attraverso il “prestanome” di Carmela Bagnara. Mischiando notizie della propria famiglia e notizie più generali in cui si capiva innanzitutto che la salute andava bene, Luigi e Nelina, pur con lunghi intervalli non si persero di penna, per così dire, e fu un grande conforto per l’uno e per l’altra. Con la caduta del fascismo, la corrispondenza riprese lentamente con maggiore cadenza. Come è noto, già dalla fine del ’43 Sturzo riallacciò il rapporto epistolare con diversi amici popolari italiani e con i siciliani Mattarella, Aldisio, La Rosa, Pecoraro8. Prima dello sbarco degli alleati, la Sicilia venne interessata da pesanti bombardamenti. Fu quello il periodo più angoscioso per Luigi non riuscendo ad avere notizie della sorella. Scrivendo a Carlo Sforza nel settembre ’43, prima che questi tornasse in Italia dall’esilio americano, preferì non dargli nessuna lettera per Nelina: «Finché non avrò notizie da lei stessa il mio tormento non cessa. Ho paura di avere notizie da altri. Non ne ho chieste, non ne chiedo. Mi affido a Dio»9. Questa lettera di Luigi a Sforza quasi si intrecciò, nella datazione, con una lettera di Bernardo Mattarella a Sturzo del 23 settembre ’43, in cui lo si rassicurava tra l’altro della buona salute della sorella Nelina «che più di ogni altro attende il ritorno dell’illustre e amato fratello»10. La lettera di Mattarella arrivò finalmente a Sturzo il 19 novembre con la gradita notizia. Ne informò con grande commozione l’amico Mario Einaudi: «Caro Mario, per dirti che ho ricevuto una lettera da Palermo, nella quale mi si assicura che mia sorella sta bene e…mi aspetta. Enorme è stata la mia

7 Sul periodo americano cfr. G. De Rosa, Sturzo, Utet, Torino 1977, pp. 403-431; F. Malgeri, Sturzo, cit. pp. 235-291; V. De Marco, Tempore Belli. Sturzo, l’Italia, la guerra (1940-1946), S. Sciascia, Caltanissetta-Roma 1995; L. Gray, L’America di Roosevelt negli anni dell’esilio di Luigi Sturzo fra Jacksonville e New York: quale America ha conosciuto?, in Universalità e cultura nel pensiero di Luigi Sturzo, Rubbettino, Soveria Mannelli (Cz) 2001, pp. 521-550. 8 Cfr. L. Sturzo, Scritti inediti, III, (1940-1946), ad indicem. Per le lettere di Aldisio cfr. anche L. SturzoS. Aldisio, Carteggio (1924-1956), a cura di V. De Marco, S. Sciascia, Caltanissetta-Roma 2001, pp. 89-109. 9 Sturzo a Sforza, 21 settembre 1943, Scritti inediti, III, cit., p. 150. 10 Mattarella a Sturzo, 23 settembre 1943, ibidem, p. 154.

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consolazione ed ho pianto di gioia»11. La prima lettera di Luigi alla sorella è dei primi di novembre del ’43, mentre quella di Nelina porta la data del 14 dicembre dello stesso anno. Ma tutti gli amici siciliani che ebbero modo di scrivergli in quei mesi, soprattutto Mattarella, Scelba, Aldisio, La Rosa, lo informarono sempre della salute della sorella che viveva di speranze e ricordi in attesa del suo ritorno. Luigi dall’America cercò di aiutare alcuni amici e parenti col mandare pacchi con generi di prima necessità non deperibili e soprattutto stoffe, scarpe ed altro abbigliamento. Lo stesso fece con la sorella. Era anche quello un modo per solidarizzare con loro, sentirli e sentirsi vicino in un momento morale e materiale veramente difficile. Nel loro carteggio viene trattato anche il problema del suo ritorno in Italia. Non intendiamo tornare in modo specifico sull’argomento, conoscendo ormai le cause del ritardo12. Ma l’impressione è che anche la sorella giocò un ruolo “psicologico” nel ritardare il viaggio di ritorno di Luigi. Preoccupata per la salute del fratello, Nelina avanzava forti dubbi sul viaggio, sulla sua sicurezza, sulla situazione molto instabile, a suo parere, che si viveva in Italia, soprattutto dopo la fine della guerra, delineando un quadro di vera e propria anarchia, un clima di violenza ed arbitrio. Insomma per lei Luigi sarebbe stato più sicuro in America che non in Italia, affidando del tutto il suo ritorno alla volontà di Dio; e se questa fosse stata di dover rimanere per sempre in America, Nelina l’avrebbe accettata. «Certo che il pensiero che un giorno tu possa venire mi riempie l’animo di gioia, ma prego Iddio che la tua venuta debba effettuarsi quando Iddio vorrà per il bene dell’Italia» (19.5.44, n. 881). Questo sarà un forte leit motiv che Nelina metterà sempre davanti ogni volta che spunterà il problema del rientro di Luigi in Italia. Anche lei naturalmente lo desiderava, ma a tempo debito, con un viaggio comodo, anche se infarciva le sue lettere di evidenti contraddizioni nel senso che stigmatizzava la stagione invernale perché troppo fredda, quelle intermedie perché incerte climaticamente, quella estiva perché troppo calda… Quanto Sturzo si sia fatto condizionare dai suggerimenti, dalle riflessioni e dai giudizi della sorella è difficile dirlo; né ella era probabilmente al corrente delle altre ragioni che ritardavano il rientro, non facendone cenno nelle sue lettere, ma credo non si debba sottovalutare la sua influenza a proposito del viaggio di ritorno in Italia. Tra l’altro temeva che a Roma il fratello sarebbe stato sommerso da troppo lavoro, telefonate, visite, raccomandazioni, congressi, convegni; il tutto poco consono alle sue condizioni di salute. Nelina ebbe modo di sentire periodicamente la voce del fratello attraverso la radio: «Che emozione sentirti da così lontano! – gli scrisse la prima volta – non so descrivertela, posso solo dire che la mia attenzione alla voce mi fece prestare meno orecchio al discorso che veramente fu interessante» (9.10.44, n. 886). Le notizie politiche italiane, oltre che dagli amici – da questi certamente più precise e dettagliate – le riceveva anche dalla sorella. In Sicilia Nelina faceva le sue veci, presente al congresso democristiano di Acireale nel novembre ‘4413, presente alle visite di politici e ministri a Caltagirone, candidata alle ele11 L. Sturzo-M. Einaudi, Corrispondenza americana. 1940-1944, a cura di C. Malandrino, Olschki, Firenze 1998, p. 285. 12 Cfr. Malgeri, Luigi Sturzo, cit., pp. 272-291. 13 Il congresso si tenne il 25 e 26 novembre. «Al congresso partecipò anche la Signorina Nelina accolta

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zioni amministrative calatine risultando nella DC la prima degli eletti, forte del nome e del ricordo del fratello. Non mancavano giudizi spesso negativi sulla classe dirigente siciliana, sulla poca organizzazione del partito, sugli uomini non molto attivi, sulle leggi che a Roma gli stessi amici democristiani stavano varando e che andavano a colpire i proprietari, ciò che era difficile per lei capire ed anche accettare se non obtorto collo 14. Così come era dubbiosa in quel delicato periodo di transizione sul voto alle donne, sui troppi partiti e movimenti che circolavano in l’Italia. Nella scelta istituzionale non si espose, né nelle lettere al fratello sposerà l’una o l’altra causa, assumendo una posizione che potremmo definire di realpolitik: «La maggior parte è per la Monarchia, la repubblica sì qualcuno ne parla con entusiasmo, ma la gente in genere non la vede, manca l’uomo che ne piglierebbe le redini e allora esita. Preghiamo Iddio che ispiri ai votanti per il maggior bene dell’Italia, qualunque esso sia il responso» (8.5.46, n. 921). 5. Nonostante Sturzo fosse tornato in Italia nell’agosto del ’46, soltanto il 5 ottobre la sorella poté riabbracciarlo a Roma, dalle suore canossiane di via Mondovì, dove Sturzo alla fine aveva fissato il suo soggiorno romano. La corrispondenza epistolare continuò nonostante le visite di Nelina a Roma e probabilmente anche periodiche telefonate. Quello che non cambiò nemmeno in quest’ultima parte fu il registro della salute proprio per il timore che la permanenza a Roma potesse diventare per l’eccessivo lavoro, soprattutto giornalistico, teso a moralizzare la vita pubblica, una trappola per la sua salute. Nelina aveva anche capito che si trattava per Luigi di una campagna isolata: «Leggo i tuoi articoli e vedo che dici la verità, ma quanti l’ascoltano?» (19.1.47, n. 934). Nelina si premurava, quando era in quel di Caltagirone, di mandare al fratello le primizie della terra, ma toccava scrivergli non poche raccomandazioni pressata anch’essa da tanti calatini alla ricerca di una sistemazione. Tornava qualche volta sulla politica con giudizi sostanzialmente negativi sulla riforma agraria che si stava varando in Sicilia, sulle ingiustizie causate ai proprietari, pur riconoscendo la necessità di dover venire incontro alle esigenze dei contadini. La condizione e l’educazione borghese facevano aggio su altre premure di carattere sociale a cui il fratello naturalmente era più sensibile. Le elezioni regionali dell’aprile ’47 e quelle politiche dell’aprile ’48, passano veloci sui fogli di Nelina; non voleva appesantire oltre il fratello su questioni politiche in cui era già abbastanza coinvolto. Così come succedeva durante l’esilio londinese, anche in questi due anni, prima della morte di Nelina, tutto era finalizzato al momento in cui avrebbero potuto passare qualche settimana o qualche mese vicini; i lavori continui della campagna non permettevano a Nelina di trasferirsi definitivamente a Roma.

entusiasticamente dall’Assemblea. Era il suo compleanno e i nostri pensieri furono rivolti a lei che festeggiava lo stesso compleanno» (Scelba a Sturzo, 19 dicembre 1944, in L. Sturzo-M. Scelba, Carteggio (1923-1956), a cura di G. Fanello Marcucci, Istituto L. Sturzo, Roma 1994, p. 147). 14 Scriveva Scelba a Sturzo nel novembre ’44: «In settembre fui in Sicilia per rendermi conto della situazione del partito e stetti due giorni a Caltagirone, visitando la signorina Nelina. Sta magnificamente in salute. Si lamentava per le leggi agrarie favorite dalla…Dc che riducevano i redditi dei proprietari! Era davvero difficile sostenere la parte e quindi incassai tutti i giustificati rimbrotti pel nostro demagogismo. Mi viene quasi da ridere al ricordo» (Scelba a Sturzo, 11 settembre 1944, Carteggio, cit., p. 135).

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Rimase fino alla fine occupata a portare avanti l’amministrazione della casa e delle proprietà; una donna dinamica, religiosissima, sempre attenta a ciò che succedeva intorno a lei. Scelba la definì donna «colta, molto elegante ed anche molto indipendente per il tempo in cui visse»15. Era proprio l’altra faccia della medaglia che completava la personalità di Luigi; l’uno essenziale all’altra e viceversa, nella loro non facile esistenza. La ricordava nei suoi colloqui con De Rosa nel ’58: «Desidera parlarmi un giorno della sua sorella gemella Nelina, che gli è stata molto vicina nei momenti più difficili della sua vita e che ha avuto una influenza su di lui»16. L’ultima lettera al fratello è dell’8 agosto ’48: «L’inverno qui è bruttino, quindi penso di venirlo a passare a Roma se Iddio vuole, come lo scorso anno» (n. 983). Morì a Caltagirone appena 10 giorni dopo, il 18 agosto. Come si è detto all’inizio, si tratta di un carteggio che si svolge in grandissima parte all’interno dell’orizzonte familiare, un mondo domestico di genitori, fratelli e sorelle, amici, parenti, campagne calatine tra la Russa, S. Bartolomeo, Boschigliolo, Passocristofaro e Altobrando; orizzonti solari siciliani, ottobrate romane e grigi e rigidi inverni londinesi, con qualche sprazzo di luce delle estati passate insieme anche durante l’esilio. Una cronologia di avvenimenti lieti e tristi che hanno contornato la storia familiare, come la morte della sorella Margherita nel ’22, di suor Giuseppina nel ’28 e del fratello Mario nel ’41, matrimoni di parenti e nascite, avvenimenti anche importanti magari appena sfiorati. Attraverso questo carteggio con la sorella, Luigi ebbe la possibilità di mantenere per tutta la vita un saldo cordone ombelicale con la sua giovinezza calatina, con la Sicilia che fisicamente non vide più dai primi anni Venti, con la sua famiglia e i suoi parenti, dominando su tutto i forti affetti reciproci e per oltre vent’anni le tante attese e speranze di tempi migliori. Vittorio De Marco

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G. Fanello Marcucci, Premessa a L. Sturzo-M. Scelba, Carteggio, cit., p. 25. G. De Rosa, Sturzo mi disse, Morcelliana, Brescia 1982, p. 98 (colloquio del 30 giugno 1958).


1. Caltagirone, [28 agosto 1891]1 Caro Luigi, Due parole in fretta per dirti che stiamo bene e che stamane abbiamo ricevuto la tua cartolina. I tuoi comandi furono eseguiti; tu intanto ti diverti, per te fu riserbata questa gita. Intanto mamà vorrebbe fatto il piacere di comperarci una siringhetta per l’ignezione poiché quella del D.re si ruppe e la vorrebbe mandata a giro di posta. L’indirizzo è il seguente, dato dallo stesso Dottor Felice Giuffrida Aparo, e costa £ 3. Sicura che eseguirete subito la commissione ed augurandovi una buona permanenza sono tua sorella che t’ama Nelina (fasc. 8, c. 7)

2. [Caltagirone, 1894]2 Fratello caro, Da gran tempo aspettavo sì cara lettera o dolce fratello, essa mi è tornata più che gradita!… Ed ora eccomi a risponderti e parlarti delle mie risoluzioni poiché sarebbe cosa assai dura tenerteli ancora celati. Finalmente venne il tempo di dover decidere qualche cosa, poiché gl’anni van crescendo; essendosi dunque presentati diversi partiti, sempre però nella parentela, come a dire: Filippo, Peppino Sturzo, il figlio dell’avvocato Amore ect., i cari genitori me ne parlarono. Io prima di rispondere una decisione, scrissi al mio caro e benedetto Can.co Castagnola il quale non mi consigliò affatto di prendere un cugino e né potette dirmi essere io adatta e scelta pel mondo. Quel benedetto Padre, ha indovinato i segreti del mio animo e forse mi ha tolto d’una grande infelicità!… La mia decisiva risposta quindi fu un assoluto no; del quale i genitori e Mario ne son rimasti attoniti e non vogliono crederlo. Con raggione caro fratello, poiché sin’ora tutt’altro è stato il mio pensare, tutt’altre sono state le mie aspirazioni. Ma il buon Dio che non sa abbandonare le figlie più traviate, non ha voluto lasciar me in abbandono. Ed ora caro fratello anch’io so un po’ comprendere quanto è dolce star vicino al buon Gesù, qual pace e felicità si trova nello

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Cartolina postale spedita a Catania (ex Convento dei Benedettini S. Nicola). Lettera.

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star vicino a Lui. Senza volerlo esternai a mamà la mia risoluzione d’abbracciar lo stato religioso, e precisamente entrar tra le Suore del S. Cuore. Le tue lettere, quel po’ che mi hai descritto hanno ancor di più avampato questo mio desiderio. Già mi sembra di trovarmi in mezzo a quelle care e sante Suore; già mi pare di vederle e di sentir quell’odor di santità che tu mi dici. Ma quando sarà d’aver sì cara sorte, se pure mi toccherà? quanti ostacoli mi toccherà superare! Prega Iddio caro fratello, affinché non lascia di aiutarmi e di compiere in me la sua Santa volontà. Tu intanto mentre ti trovi costì, prendi tutte le informazioni, cioè a dire: se in Roma l’hanno in alta opinione, che dose d’istruzione vi è di bisogno, fino a quale età vi si può entrare, ti farai dare una regola ect. Su tutto insomma così me ne saprai dare giuste informazioni al tuo ritorno, poiché ora non voglio che tu me ne scriva. Potrai esternare loro la mia volontà d’entrare nella sua bella regola, dirai che i genitori giustamente mi faran stentare per il permesso ect. Tu saprai meglio di me pensar tutto; io intanto ti ringrazio di quanto hai fatto e di quanto farai. Mi dispiace per il fastidio che inutilmente hai avuto per i candelieri che è stato impossibile trovare, pazienza mi son rassegnata. Ora però ti do l’incarico di trovar prima che ritorni la campana per la tua Madonna e due vasettini graziosi per mettervi i fiori ch’io ti farò. Bada che non siano più alti di dieci o dodici cm. E che si trovino più larghi di sopra; se vuoi le misure per la campana te le manderò come pure per la statua del S. Cuore di Margherita. S.r Giuseppina ti ringrazia molto per il dialogo della Rosa, quando avrà tempo ti scriverà essa. La nostra salute è ottima, io quest’anno in grazia della villeggiatura fatta in Girgenti, faccio i digiuni senza soffrirvi; e tu costì non solo che non digiuni, ma pur sei esentato dal magro. Guardati bene e non dimenticar i lavacri ed i mezzi bagni. Vorrei fatto un favore: vorrei comperare alcune sonate per mandolino solo, e qui sotto ne troverai l’intitolazione; bada che li vorrei con qualche sollecitudine. Ed ora ti lascio amato Luigi ricambiandoti i saluti delle zie monache, di Giustina e Giovannino, delle Fanales3 della zia Lorenza, e qui ti do la nuova che Marietta è di già promessa sposa ad uno di Grammichele; meglio tardi che mai. Mastro Mario, le serve ed i vignesi ti chiedono la benedizione. Mamà Papà ti benedicono, Margherita ti saluta e io mentre ti stringo al seno, aff.ma sorella Nelina (Le sonate) Valzer n. 47521, op. 41 di G. Silvestri; Stella di Portici, Polka, n. 47524 op. 44 di G. Silvestri; Cartolina Postale, Galop n. 47534 di G. Silvestri; Frisi, Polka, n. 47593 di G. Silvestri. Piano e mandolino: Il gemito dell’afflitta (Elegia sentimentale) di Riccardo Rovinazzi. Bada che delle mie risoluzioni non voglio che tu ne parli nelle tue lettere. (f. 9, c. 124)

3 «La famiglia Fanales era imparentata con la famiglia Sturzo, perché Gaetano Fanales, cassiere al Comune di Caltagirone, aveva sposato Maria Boscarelli, sorella di Caterina, madre dei fratelli Sturzo» (Carteggio, IV, cit., p. 172; nota alla lettera n. 1776 ).

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3. Caltagirone, 26 dicembre 18944 Fratello carissimo, Eccomi finalmente a te, dopo più d’un mese che ci siamo divisi… Ma se non ti ho scritto però, con le ali del pensiero spesso ho volato al tuo fianco e spesso ho pensato te con invidia. Dico con invidia di volere anch’io trovarmi costì e respirare un po’ di cotest’aria beneffica. Forse la vista delle antiche rovine, ove i martiri diedero per Gesù la vita, mi farebbero coraggiosamente risolvere. A quest’ora avrai senza dubbio, visto le dame del S. Cuore non è vero? Se ti fosse possibile capitare una regola ed inviarmela ma senza che in casa se n’accorgessero, te ne sarei grata. Sai, ho scritto al canonico Castagnola in Girgenti il quale mi ha risposto scrivendomi una lettera di quattro paggine. Sul punto della vocazione mi ha risposto, vedendomi inresoluta, di lasciare che Gesù pensi Lui a farmi ben risolvere. Voi pensate a pregare ed a nient’altro. Dunque tu pregherai il buon Gesù per me, affinché mi dia lume e grazia. La nostra salute è ottima, mamà continua con una leggiera febricetta, ed il dottore le ha dato il chinino. Speriamo le cessi la febbre e che non vi sia bisogno d’altro. Non dimenticarti di comperarmi i due candelieri ch’io ti dissi per Sr Agnese; li vorrei graziosi piccoli, non più alti di 10 cm etc ed il primo comodo che avrai mi spedirai le dette e la regola se è possibile. Bada che non voglio spendere più di £ 2 al massimo £ 2,50. Addio ti lascio poiché è tardi; riceviti i più affettuosi saluti di Mario e Margherita e dei parenti tutti, i quali ti ricambiano gli auguri e di me abbiti un caldo bacio Nelina (f. 8, c. 84)

4. Caltagirone, 24 gennaio18955 Caro Luigi, Anch’io due paroline per dirti che stò proprio benone; mi duole saperti con un po’ di palpito, ma speriamo che sia una cosa di passaggio. Per le commissioni che ti diedi smetti di farli, cioè i candelieri che ti dissi li comprerai col tuo comodo, se è possibile se no lasciali pure. Se poi vuoi parlarmi delle mie commissioni, dentro la lettera metterai mezzo foglio indirizzato a me; non voglio che si sappia nulla. Addio tutta tua Nelina (f. 9, c. 6)

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In calce alla lettera del padre Felice. In calce alle lettera della sorella Margherita.

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5. [Caltagirone, febbraio 1895]6 Fratello dolcissimo, Due parole per accompagnarti il pacco dei biscotti tanto desiderati. Noi stiamo tutti bene in salute, anche la cara mamma si è quasi del tutto rimessa, sta proprio benino. Le tue fervide preci fatte sulla tomba di S. Caterina7 sono state esaudite. Con piacere sento tutte le belle nuove che mi dai, specialmente intorno alle Suore del S. Cuore; ti ringrazio anticipatamente della vita e della regola… speriamo. Senti; se quei candelieri piccoli di cui ti parlai t’abbiano ad incontrare, scrivemene il prezzo poiché io vorrei prenderli. Sebbene passò la festa di S. Agnese pure potrò sempre mandarle per l’Annunziata giorno del suo onomastico. Son certa che vorrai contentarmi. Margherita ti ringrazia per la bella oleografia, fra giorni ti manderà l’importo. Giovannino ti saluta tanto, lui verrà costì sulla fine d’aprile poiché il matrimonio di Giustina sarà dopo Pasqua. Addio riceviti un affettuoso saluto di tutti i parenti la S. Benedizione dei cari genitori un bacio di Margherita ed uno affettuoso della tua Nelina (f. 10, c. 22a)

6. Caltagirone, 1 marzo 18958 Carissimo Luigi, Due parole anch’io, per ringraziarti della vita della fondatrice e della regola delle Suore del S. Cuore. Ancora aspetto e non arrivano mai; si saranno forse smarrite, oppure credi che l’hai già inviati. Dunque vedi che l’aspetto con molta ansia e son sicura che appena riceverai questa mia li spedirai. Addio prega un po’ per la tua Nelina (f. 9, c 23)

Lettera. La madre, come è noto, si chiamava Caterina (Boscarelli). 8 In calce alla lettera della sorella Margherita. 6 7

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7. Caltagirone, 9 aprile 18959 Fratello caro, Due parole per fartele arrivare in tempo; bada che l’autore delle sonatine a solo mandolino è G. Silvestri. Ti prego di non dimenticarlo più e di cercarmele poiché li desidero. La nostra salute è buona, speriamo che tu sempre continui nella tua floridezza. Il Rev.mo M. Vicario è passato a miglior vita, ieri alle 10 pm. Addio, divertiti costà in assistere alle belle funzioni della settimana Santa, prega per me, riceviti la benedizione dei genitori e credimi tua aff.ma sorella Nelina (f. 9, c. 36)

8. Caltagirone, 2 maggio 189510 Fratello dolcissimo, Due parole anch’io poiché voglio darti alcune commissioni. Pria di tutto però, ti ringrazio a nome di mammà per la cara ed affettuosa lettera direttale pel suo onomastico. Essa nella più profonda commozione a tanta dimostrazione d’affetto, ti manda mille benedizioni ed affettuosi baci. La nostra salute è ottima, così desideriamo sentire di te amato fratello; ma vedo che il buon Gesù non può lasciarti solo, ogni tanto vuol visitarti non è vero? Spero che sì importuna malattia non vada più avanti e che anche questa volta le cure del Parroco t’abbiano a giovare. Ed ora alla commissione da darti: tu ben sai che al 22 del corrente mese è S. Rita da Cascia, e la mia cara Rita di Girgenti fa il nome, quindi vorrei regalarle una cosuccia graziosa ed adatta. Io ho pensato inviarle una scatoletta un occorrente per disegno; prego quindi te caro fratello per comperarmela costì. Comprendi benissimo che io voglio una cosa elegante e fina, poiché è un regalo; mi affido dunque al tuo buon gusto sicura di rimanere contenta. Bada che la scatola sia assai elegante e che i compassi siano d’acciaio; io per la spesa ti dico sino a £ 8 poi una lira più o meno non fa caso, purché si comparisca. Se la scatola sia di pelusce o velluto mi piacerebbe, son sicura che accetterai la mia commissione e che me la farai a tempo poiché ti persuadi che il giorno 20 deve trovarsi da me spedita per Girgenti.

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Cartolina postale sped. a Roma (Istituto S. Giuseppe, Via delle Zoccolette n. 17). Lettera.

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Addio ringraziandoti anticipatamente abbiti un caldo bacio della tua più affezionata sorella Nelina (f. 9, c. 62)

9. [Caltagirone, 18 maggio 1895]11 Fratello dolcissimo, Eccomi di nuovo a te: ti ringrazio, anzi ti chiedo scusa per l’incomodo che ti diedi di cercar la scatoletta, ma che facendo migliori riflessioni, pensai dirti di non prenderla. Ed ora se non ti reca incomodo, se la tua salute il permette, se hai tempo altrimenti fai conto che non t’abbia detto nulla, vorrei comperati dei pezzi di musica. Io vorrei dirti quali pezzi desidererei, ma meglio che lascio al tuo buon gusto musicale la scelta; solo ti dico che per piano ne vorrei due, un pezzo a fantasia anzi una fantasia o sulla Forza del Destino o sulla Gioconda o sulla Favorita ect… ed un bel valzer o altro ma che sia brillante con graziose variazioni. Poi vorrei o una o due sonatine per mandolino solo, ma graziosissime, di quelle che io ti commissionai. Una la vorrei per mandolino e piano ma bella sentimentale. Ripeto se ciò non torna fastidioso e dannoso alla tua preziosa salute. Mi auguro che questa mia ti trovi in ottimo stato come ti assicuro di noi tutte anche di mamà. Domani che ricorre il giorno della tua ordinazione al Sacerdozio12, con più fervore innalzerò le mie preci al Buon Gesù affinché mantenga in te il vero spirito d’un buon Sacerdote e che portando anime al Cielo ne guadagnerai te un posto glorioso. Addio ti lascio poiché il Vicario ha fretta tanto che io non so ciò che abbia scritto; tutti fanno i loro auguri, i genitori ti benedicono, Margherita di saluta ed io ti do un bacio. Aff.ma Nelina Vorrei dirti, bada come un consiglio che vien da me. Siccome Ciccia ha lavorato un bel rocchetto per te, vorrei che tu le portassi un regaluccio, a me pare che sia buono per essa un libro devoto, poiché tu sai che lo porta in chiesa quindi anche un po’ elegante, tu fai come credi! Non dimenticare di portarmi belle nuove delle Dame del S. Cuore. Addio. (f. 9, d. 123)

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Lettera. Luigi venne ordinato sacerdote il 19 maggio 1894.


10. Girgenti, 15 agosto 189513 Fratello dolcissimo, Eccomi a te, tutta a te Luigi mio caro! Da un mese che non mi davi segno di vita; da un ben lungo mese mi hai fatto sospirare un tuo rigo a me carissimo… Con molto dispiacere sento le continue recidive della cara mamma che crudelmente la tormentano; con non men dispiacere sento le tue continue sofferenze e quelle della cara Margherita. Ma che fare, bisogna rassegnarci a portar la croce che Iddio nella sua misericordia sa mandarci. Io continuamente, come anche S.r Giuseppina, preghiamo per la preziosa salute di mamà e per voi cari fratelli e sorella diletta. La mia salute è ottima, i bagni ancora quest’anno mi portan gran giovamento; io non lascio perciò di ringraziare i diletti genitori i quali non guardando interesse mi hanno fatto profittare della bella occasione. Ed ora tu mi parli di ritorno; fratello caro, non fa dubio che se il mio ritorno potrebbe far passare la febbre a mamà io ritornerei domani; ma se Iddio vuole, può senza il mio ritorno farla guarire del tutto. La buona Ma Mère vi fa dire che ancora è troppo presto, non è giunta l’ora del ritorno. Sento che forse verrai tu a prendermi; come sarebbe contento Monsignore averti alquanti giorni nel suo Eden beato. Senti, se tu vieni ritornando quando S.r Giuseppina anderà al ritiro, fino Catania saremo in sua compagnia. Risolviti Luigi caro, e mi scriverai prima di venire, le tue risoluzioni. Stamane abbiamo avuto la Messa di M.re D. Giovanni e m’incarica di salutarvi affettuosamente. Io anderò giovedì a Favara a passarvi tutto il giorno, non vedo l’ora. Senti, i bagni sono sul finire, quindi bisogna che si paghi; in tutto ne prenderò forse 20. Dirai dunque a papà che mi mandi i denari poiché di quelli che mi mandò tra pagare il viaggio delle Suore, tra comperare qualche cosuccia non tengo che £ 6, dirai pure che se vuole potrà disporre pure delle mie £ 100. Mi son dispiaciuta sentire che Nicoletta è partita per Catania, che Ciccia se ne è andata ect… insomma tutto il mondo sossopra. Il canto della figlia di Maria, tu sai che io prima di partire ti dissi che l’avevo lasciato nella mia stanza, e che ora non penso dove. Cercala ti prego, non farmi fare una parte scortese dopo averlo detto. Addio fratello carissimo, offri gli ossequi della Superiora e delle affettuose Suore a tutta la famiglia, chiedi per me e per la sorella la benedizione ai cari genitori, un bacio alla cara Margherita, un affettuoso saluto alle zie Monache alle cugine Fanales, Cona, Montemagno, zia Lorenza ect… e tu abbiti un caldo abbraccio della tua sorella, aff.ma Nelina P. S. Perdona la pessima scrittura, ma per mancanza di tempo e per il chiasso delle ragazze sono obbligata sbrigarmi. Bada di scrivermi quando decidi venire e poi ti dirò quando partirà S.r Giuseppina per il ritiro poiché ancora non è certo il giorno ed il tempo. (f. 9, c. 69) 13

Lettera.

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11. Girgenti, [16/30 agosto 1895]14 Luigi carissimo, Eccomi nuovamente a te caro fratello, tutta a te… La lettera della buona Margherita mi è tornata cara, sebbene nel sentire che mamà continua sempre con la sua solita atonia di stomaco, e con la sua perenne debolezza, ci siamo molto dispiaciute. Speriamo che il buon Dio voglia esaudire le nostre umili preci, ed accordarle la sanità per noi tanto preziosa. Per il mio ritorno eccomi quanto posso dirti: S.r Giuseppina con la mia cara S.r Vincenza, partiranno per il ritiro al più tardi, il giorno 11 Settembre. Quindi puoi dire alla mamma, che stia allegra che questi giorni passeranno presto, anzi voleranno… E tu dunque non vuoi venire? Monsignore da tanto tempo t’aspetta, anzi ti fa dire che penserà lui a farti stare bene. Le suore tutte desiderano molto vederti ascoltare una tua Messa; la sorella poi brama averti qui alquanti giorni. Su via, vieni, non farti tanto desiderare, non esser scortese, vai a passare alquanti giorni in compagnia dell’amabile e caro Monsignore. Giovedì scorso, come vi avevo detto, siamo andati a Favara; t’assicuro Luigi caro, quel seminario è veramente delizioso. Che aria, che vista che Eden beato, riacquistereste la salute come tanti altri i quali, andati là per pochi giorni, son rimasti per villeggiatura. Giovedì dunque, dopo un’ora e più di carrozza, siamo arrivati sulla collina ove è posto il seminario. Appena scesi da carrozza, il Rev.mo P. Lombardo venne a farci incontro, e lui stesso ci condusse nell’appartamento dell’Ecc.mo M.re il quale colla sua dolce amabilità, ci fece un mondo di cose. Poi con il detto P. Lombardo, abbiamo girato tutto il seminario; che bei saloni, che lunghi corridoi, che bel giardino… è proprio stupendo. Dopo ciò, mi fu dato tenere con Monsignore un dolce colloquio, di ben tre quarti d’ora; indi ci siamo licenziati per discendere a Favara, ove il mio Can.co Castagnola mi attendeva per confessarmi nella chiesa delle monache collegine. Dopo siamo entrate nel monastero, ove Mons. Vescovo ci aveva fatto preparare un discreto pranzetto. Finito il pranzo siamo andati a visitare le Bocconiste la Signorina Giudice ect., ritornate dalle monache Monsignore venne a restituirci la visita e mi disse che mandava la S. Benedizione a voi tutte, e che aspetta a te. Che giorni felici caro fratello, son quelli che si dividono con il buon Gesù… Questi pochi giorni che mi restano, ho la fortuna di passarli con più intimità verso la buona sorella poiché finiti i bagni, le scuole, siamo più libere, quindi abbiam più tempo di trattenerci in dolci colloquii. Son sicura che la mamma pensando ciò, le tornerà meno dolorosa la mia assenza. Addio, ti lascio con la speranza di presto abbracciarti e così ritorneremo tutti in compagnia, ti piace?…

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Lettera.


Chiedi per noi la S. benedizione ai cari ed al fratello, un bacio a Margherita, un affettuoso saluto a tutti i parenti e tu prendine uno della tua più aff.ma sorella Nelina (Mandami il canto della Figlia di Maria, noi stiamo benissimo). (f. 9, c. 80b)

12. Girgenti, 31 agosto 189515 Luigi carissimo, Rispondo alla tua di ieri dolente per la tua non venuta, ma che fare, dobbiamo rassegnarci. Noi di salute stiamo benone, per la venuta ancora non si sa il giorno preciso della partenza; quindi te ne avviserò per lettera. Ho ricevuto il canto della figlia di Maria; a S.r Agnese è piaciuto molto, anzi per la Bambina16 la farà cantare. Addio, chiedi per noi la S. benedizione ai genitori; un saluto a Margherita e Mario ed a tutti i parenti e tu prendi un bacio della tua più aff.ma sorella Nelina (f. 9, c. 79)

13. [s.l.], 13 ottobre 189517 Nelina mia, Mandami col latore di questa i libri e le carte di musica poste sul mio tavolino piccolo, proprio quelli sopra cui vi è posto un cassettino di legno, che manderai insieme coi libri. Mandami ancora le encicliche del papa sul rosario, poste sul tavolino grande. Ho parlato con Vaccaro e mi ha dato £ 20. Grazie… Addio Luigi (sc. 728, f. F/1/3, c. 217)

Cartolina postale sped. a Caltagirone. «La festa di Maria Bambina si celebra tuttora nel seminario di Caltagirone di cui è patrona, l’8 settembre, festa della natività di Maria. Luigi Sturzo, da chierico scrisse dei versi, poi musicati dal maestro Vincenzo Cona e che sono ancora cantati durante la festa» (Carteggio, I, nota alla lettera n. 292). 17 Minuta. 15 16

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14. Caltagirone, 31 maggio 189618 Fratello caro, Eccomi nuovamente a te dopo averti, quindici giorni oggi, scritto una lunghissima lettera che tu non accusi d’aver ricevuta. Io non so a che attribuire sì strano smarrimento giacché ricordo d’aver posto l’indirizzo esattamente; non voglio mai credere che invece di mettere Roma, abbia posto Girgenti. Io non ho coscienza d’averlo fatto; del resto chi può saperlo che non pensando non parlando d’altro che di Girgenti abbia commesso simile sbaglio. Ciò mi dispiace, poiché in quella lettera ti parlava di tante cose e tante sciocchezze che non avrei voluto fosse stata letta d’altri… ma pazienza, non v’è che fare; bisogna mi rassegni nel pensare di veder ridere qualche impiegato. Intesi con mio sommo piacere nella tua, cioè in quei pochi righi che a me indirizzasti, la tua conoscenza con il C. Castagnola; però il tuo giudizio non mi è piaciuto, supponendo essere un giudizio dato apposta per me non è vero? Meno male, allora l’accetto: basta, ieri con mio indescrivibile piacere ricevetti lettera dal detto Castagnola; risposta ad una mia che li mandai appena ritornato da costà. Quel caro padre dicevami d’essere rimasto dolente, per non aver potuto, pria di lasciar Roma visitare il fratello della sua cara figliuola spirituale, che gentilmente l’avea onorato di sua visita e fatta cara conoscenza. Anzi m’incarica offrirti i suoi più cordiali saluti, e le sue più sincere scuse, perché fu obbligato partire in fretta. Mi scrive che fu a visitare le Dame del S. Cuore apposta per me, e mi dice che quell’Istituto non può esser più adatto di come si è per la mia indole. Lui è rimasto incantato del silenzio, del raccoglimento, del candore che traspare dal volto e dall’anime di quelle care Monache. Mi dice ancora che la dote è un po’ forte cioè o 1.000 lire a l’anno, o 20.000 tutto in una volta. Mi parla di tante belle altre cose che t’assicuro ieri passai un giorno assai convulso. Mi riuscirà? Sarò condiscesa dai genitori? Per farmi religiosa troveranno queste 20.000 lire?… Ah! caro fratello pel mondo se ne trovan ancora di più, ma per Iddio chi lo sa? Mi son decisa parlarne a Mario al suo ritorno da S. Michele; vediamo cosa si potrà combinare. Tu credo che ancora non sei andato a far visita alla superiora di Villa Lante non è vero? Vuoi aspettare ancora un pochino fino che decidendo qualche cosa, io te ne parlerò; così potrai più sicuramente parlar con quelle care suore. Se poi vi sei andato, non temere di scrivermi insieme alla lettera di Mario, purché piegato bene il taglio vi metterai sopra, per Nelina. Caro fratello come non reggo più tener soffocati e sepolti i miei ardenti desideri… prega un po’ per me affinché il Buon Gesù mi renda degna della scelta che di me ha voluto fare, che mi dia forza per resistere alle lotte. Sono quindici giorni che ho scritto a Felicetti Corso n. 174 stabilimento fotografico per aver l’occorrente e fotografare; ma ancora non ho avuta risposta, chi sa perché?

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Lettera.


Se a te non reca incomodo, disaggio e non ti fa male, vorresti passarvi e domandarle se ha oppure no ricevuta mia cartolina? Ripeto se ciò non ti disturba, altrimenti non farne conto. Addio, ti lascio per riprender presto la penna e parlarti di tutte le mie pene, i miei piaceri, non ti nasconderò nulla. S.r Giuseppina sta bene e ti saluta, tutti i parenti ti salutano ed io t’abbraccio di cuore e sono tua più aff.ma Nelina Se Felicetti ha ricevuto la mia cartolina dille che mi spedisca tutto presto. (f. 10, c. 46)

15. Caltagirone, 9 luglio 189619 Fratello caro, Con questa ti spedisco un pacchettino di biglietti o meglio cartoncini per fotografie. Quando poi con il tuo comodo anderai da Felicetti glieli porterai dicendo, che per educazione e bontà non ho respinto la commissione da me chiesta e mandatami dopo un mese e più, quando io non ne aveva bisogno avendoli comperati te. Però abbi la bontà di cambiare i cartoncini che t’invio con quelli formato biglietti, poiché questi non mi servono. Bada che vi sono pure quelli 6 che mi mandasti tu della stessa forma. Non cambierà solo il numero ma il valore giacché quelli biglietti son più piccoli perciò di meno costo. Addio, non pigliarti premura, li porterai al tuo ritorno. Noi stiamo bene, prendi un bacio della tua aff.ma sorella Nelina (f. 10, c. 54a)

16. Caltagirone, 9 ottobre 189620 Caro Luigi, Due parole poiché altrimenti mi sarebbe impossibile di mandarti nuove della mamma. Essa sta mediocre, questa notte (cosa insolita) ha riposato alquanto, ed io ho 19 20

Cartolina postale sped. a Roma (Banco S. Spirito, Palazzo Amici, Casa Magni, n. 42). Cartolina postale sped. a Girgenti (Educandato Schifani).

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dormito tranquilla. Stamane poi si è alzata, e si può dire d’essere stata discretina. Adesso che ti scrivo è un po’ tardi e si trova qua la S.r Monaca la quale ci ha fatto una lunga visita, mentre in casa, non restava da venire… figurati che piacere… Tutti stiamo bene; stamane abbiamo ricevuto la tua cartolina ed io invidio la tua sorte… Addio, salutaci S.r Giuseppina, presenta i nostri doverosi ossequi alla M. Superiora e Suore, mentre io vi abbraccio forte forte, aff.ma tua Nelina La S.r Monaca vi manda a riverire. (f. 10, c. 96)

17. Caltagirone, 11 ottobre 189621 Fratello dolcissimo, Appena la tua cartolina ho tra le mani, eccomi a te. La mamma, come ti scrissi ieri, continua mediocrina; noi tutti bene e godiamo saper voi in buona salute ed in mezzo alle più care gioie. Se sapesti come anelo l’ora del tuo ritorno ed il momento di poterti fare un mondo di domande! Sai, stamane con mio sommo piacere ho ricevuto una cara lettera proveniente da Roma. Hai visto il Rev.mo C. Castagnola? Non dimenticar di presentargli ossequi di tutta la famiglia ed in particolare per me ed il Vicario. A P. Lombardo farai lo stesso. Addio, un bacio alla cara S.r Giuseppina, chiedi per noi la S. Benedizione ai R.mi monsignori, riverisci tanto tanto la S.r Superiora e le Suore specialmente un saluto affettuoso per me; mentre vi stringo forte al seno, vostra aff.ma Nelina (f. 10, c. 97)

18. [Caltagirone, 1896]22 Fratello carissimo, Ingolfata come sono nelle belle arti, non ho tempo di niente. Anzi sono divenuta trascurata e specialmente verso il mio più caro fratello. Ma col pensiero però non ti trascuro affatto; spesso ti ho presente, spesso sento il bisogno d’averti vicino e di sfogare il 21 22

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Cartolina postale sped. a Girgenti (Educandato Schifani). Lettera.


mio cuore teco; sempre ti ricordo nelle mie indegnissime preci, come spero farai tu verso la tua Nelina. Non ti parlo delle mie fotografie, o meglio delle mie smorfie poiché il Vicario te ne avrà parlato di già, quindi andiamo ad altro che m’interessa di più. Come dissi ho parlato già alla mamma sulla dote, sulla mia ferma risoluzione ect., e par che la mamma non si faccia tanto ostile; del resto bisogna tempo per risolvere tal problema. Intanto ho fatto scrivere a Berlucca, come tu sai, ma fin’oggi non ho visto risposta alcuna; forse non vi arrivò la lettera, oppure non si vuol incomodare a rispondere? Ciò mi preoccupa non poco poiché come la penserà il Vicario?… Desidererei che tu caro fratello pria che ritorni, se io non ti scrivo che Berlucca abbia risposto, che tu vi andassi a domandare il perché di sì irremovibile silenzio. Son sicura che tu comprenderai la mia posizione un po’ angustiosa… Vorrei pure che andaste a visitare le Dame del S. C. e domandare fino a quale età ricevono le novizie, che il mio desiderio è costante da circa due anni etc. Se poi ti parleranno di dote, tu domanderai se questo si deve portare appena s’entra in noviziato etc. Son certa che non vorrai trascurare sì importante commissione poiché capirai benissimo che le cose lunghe diventano serpe. Inoltre dirai che se vogliono informazione, scrivano al vescovo poiché mamà ora n’è di già informata. Addio, ti lascio poiché non ho più carta; prega per me che il Signore mi conceda presto sì segnalata grazia. Aff.ma sorella Nelina (f. 12, c. 186)

19. Caltagirone, 6 dicembre 189723 Abbiamo ricevuto stamane la tua cartolina e godiamo sentire l’ottimo tuo viaggio, e che stai bene, lo stesso ti assicuro di noi tutti. Mario ti scriverà più allungo mentre t’abbraccio di cuore Nelina (f. 11, c. 181a)

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Biglietto.

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20. [Caltagirone, 14 dicembre 1897]24 Noi stiamo tutti bene e godiamo saper te anche in ottima salute. Il [parola illeggibile] t’arriverà forse tutto piegato, ma appena lo riceverai stiralo ben bene, e sulla sera lo metterai un po’ fuori che coll’umido stirerà. Bada di metterlo sopra una sedia, non sul ferro del balcone. Sai, il Rev. P. Castagnola è volato al cielo il giorno 30 dello scorso mese, figurati il mio sommo dolore. Anche il padre del chierico Sclafani25 morì lo stesso giorno e S.r Giuseppina mi incarica dirti di scrivergli. Addio, cento baci accetta. Nelina (f. 11, c. 184)

21. [Caltagirone, dicembre 1897]26 Non incomincio d’altro tono poiché Margherita ha detto tutto quello che ti si voleva dire, quindi a noi. Quando sarai comodo anderai dalla R. del S. Cuore a portarvi la mia lettera in cui io le diceva di parlar teco sulla regola e in qualche altra cosa. Tu non mancherai farle delle domande un po’ insistenti qual’ora la Superiora non vorrebbe darti nulla; e farai pure capire essere impossibile recarmi costà per semplicemente conoscer l’Istituto, e loro conoscer me. T’informerai sulla dote, sull’età, e farai ancora capire che la mia è un po’ avanzata ma che da due anni il mio desiderio è stato ardente. Non dirai che ne ho venticinque ma 24 appena compiuti, (se loro vogliono saperlo). Poi tu mi risponderai su tutto e manderai il foglio a me diretto quando sull’indirizzo metterai il nome di papà. Il Vicario m’ha Biglietto. Il chierico Michele Sclafani (1875-1954), intrecciò una lunga amicizia con Sturzo e fu tra i protagonisti del movimento cattolico siciliano del primo Novecento. «Dotato di grandi capacità organizzative, creò una capillare rete di casse rurali ed affittanze collettive nei Comuni dell’intera diocesi, che costituì la base di un poderoso movimento economico-sociale e politico. Fino all’avvento del fascismo, fu l’arbitro della situazione politica dell’Agrigentino» (C. Naro, ad vocem, in Dizionario storico del movimento cattolico in Italia (= DSMCI, III/2, Marietti, Casale Monferrato 1984, pp. 789-790). Cfr. anche P. Hamel, Don Sclafani e il clericofascismo agrigentino, in «Nuovi Quaderni del Meridione», XXII (1984), n. 85-86, pp. 59-70; M. Muglia, Michele Sclafani. Appunti di storia del movimento cattolico agrigentino dalle opere economico-sociali al Patto Gentiloni (1896-1913), Centro Siciliano Sturzo, Palermo 1987. Il loro carteggio in L. Sturzo, Carteggi siciliani del primo Novecento, a cura di V. De Marco, S. Sciascia, Caltanissetta-Roma 2002, pp. 211-272. 26 In calce alla lettera della sorella Margherita. 24 25

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promesso che scriverà a Berlucca; io non voglio che Mario s’accorge della tua lettera quindi la manderai quando ti ho detto Nelina (f. 11, c. 177b)

22. Caltagirone, 21 febbraio 189827 Fratello caro, La volta ventura ti scriverò io poiché oggi non ho tempo. Io sto benissimo, papà sempre ottimo e ti manda £ 100 benedicendoti affettuosamente. Teresa, la cameriera piccola ti manda a prendere la benedizione. T’abbraccio Nelina Tutti i parenti ti salutano. (f. 12, c. 25)

23. Caltagirone, [6] marzo 189828 Fratello carissimo, La tua di ier l’altro ci giunse graditissima, benché breve cartolina; ma speriamo che sia l’avanguardia d’una lunga letterona che ben compensi il tempo trascorso… Ci dolse sentire che hai sofferto male ad un piede, sarà stata forse un po’ di reuma, oppure callo, unghia incarnata ect?… speriamo che più non t’avesse a ritornare. Noi stiamo bene, ed io al solito, ho incominciato i miei digiuni pranzando a mezzo giorno e cenando alle 8; figurati i miei strilli, se Agata tarda d’un minuto ad allestire il mio pranzo… ma così non vi soffro tanto, altrimenti lascerei, poiché non reggo alla debolezza. L’affare di Padre D. Turiddu si riferisce al romanzo di D. Carolino n’è vero?… io ce lo dissi al Vicario, quando intesi dire che a Genova non vollero stampare, che P. D. Turiddu si sarebbe rivolto a te; forse costì saranno meno occupati e più pazienti. Ma tu avrai una mignatta addosso, n’è vero?… Stamane nel “Cittadino”29 ho letto un breve, ma elegante articoletto sul Vicario, e specialmente i Girgentini parevano entusiasmati In calce alla lettera della sorella Margherita. Lettera. 29 «Il Cittadino cattolico» venne fondato ad Agrigento nel 1891 e cessò le sue pubblicazioni nel 1925. 27 28

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del Panegirico di S. Gerlando, che il caro fratello ben seppe annodare le gesta gloriose di quel Santo, coll’azione Cattolica. Che il buon Dio l’aiuti, e le conceda la grazia d’una messe abbondante. Da noi vi è molto malumore pel quaresimalista… poveretto, non predica che ad un pugno di donnicciuole, e ad un altro pugno di gente rozza. Ma che si vuol fare? Così il buon Dio vuole castigare la nostra povera patria!… A quest’ora saprai che il nostro Monsignor Vescovo è ammalato, e che trovasi a S. Maria di Gesù, a villeggiare; poveretto!… non può ritornare perché il male le si è agravato; però oggi che ti scrivo non vi è di peggio, continua nel medesimo stato di prostrazione di forze. Io ancora non ti ho scritto di andare dalla Dame del S. Cuore perché non sapendo quando potrà verificarsi la mia venuta costà, mi sembra un burlarle; poi quando le cose si fan lunghe dicesi, che diventano serpe; così mi è stato dato soffrire orribili scoraggiamenti, dubbi, incertezze che per qualche tempo mi han tenuto disturbatissima. Adesso parmi ritornare al mio primiero stato, ma non ancora intieramente; prega adunque, caro fratello, prega per la tua povera sorella, affinché il buon Dio non l’abbandoni, ma faccia sempre meglio comprendere la sua SS. Volontà. A questa t’acchiudo una cartolina vaglia che S. Margherita Cocuzza indirizzò a te per aver la “Croce di Costantino”30 e qui alla posta non l’han voluta riscuotere. Sai, alla Signorina Lanza di Napoli, a quella a cui dovea regalare un lavoretto a pittura, feci, secondo il tuo parere, un acquerello sul raso che poi diedi la forma di porta ritratti; t’assicuro riuscì assai bello, e quella ne è rimasta contentissima. Il paesaggio della fontanapietra incorniciata sta molto bella; in quest’ultimi giorni ho fatto delle gelatine per S.r Giuseppina, graziosine; la pittura in me va diventando passione. Addio, ti lascio, ma colla penna, col cuore sto sempre a te unita e a piè di Gesù pregheremo l’un per l’altro. Papà ti benedice, Margherita t’abbraccia, tutti i parenti ti salutano mentre io ti stringo al seno. Tua Nelina (f. 12, c. 34)

24. Caltagirone, 11 marzo 189831 Fratello caro, Perché dovea scriverti papà, abbiam tardato un po’ a risponderti, quindi stai sicuro che tutti stiamo bene. Mi dispiace leggere nella tua, che soffri un po’ di palpito, ma voglio augurarmi che mercé la cura t’avesse a passare tutto. 30 Si tratta del noto periodico fondato da Luigi a Caltagirone come organo dei comitati diocesano e interparrocchiale S. Giorgio. Il primo numero uscì il 7 marzo 1897. Cfr. L. Sturzo, «La Croce di Costantino». Primi scritti politici e pagine inedite sull’Azione Cattolica e sulle autonomie comunali, a cura di G. De Rosa, Edizioni di Storia e Letteratura, Roma 1958. 31 In calce alla lettera del padre Felice.

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Vuoi sapere chi predica qui la quaresima, l’è il canonico Benenati32, figurati!… papà dice che va poca gente, e poi predica troppo alla buona, passando dei carri tra una parola e l’altra… poveri noi, come siamo mal curati in tempo di quaresima!… e come i buoni ci abbandonano. M.r Mirca è andato a Reggio, Interlandi33 a Ragusa, Strazzuso34 a S. Caterina, Caruso35 a Milazzo ect., e a noi rimane ben poca gente. Ancora non so chi faccia i santi esercizii alla Cattedrale, a S. Giorgio, alla Matrice; solo di S. Giacomo so che ieri sono incominciati, e che li fanno Testa e Bartolucci36. Per l’affare delle Salesiane a quest’ora saprai che si tenne finalmente consiglio, e che il primo ad opporsi sia stato l’avvocato Amore, il quale conchiuse di scrivere al Ministro di p. istr. per aver informazione d’istituti laici; del resto non so più nulla. Sai, il nostro Sindaco accompagnato da Digregorio, il farmacista, si trovano in Roma, l’hai veduti?… Hai visto le Dame del S.C., ne sai qual cosa? Scrivemene. Addio, la zia Fanales e cugine tutte, anche Lo Carmine ti salutano, mentre io ti stringo al seno. Tua Nelina (f. 12, c. 30)

25. Caltagirone, 23 maggio 189837 Fratello carissimo, Questa volta ti scrivo io, malgrado che la tua lettera è diretta a Margherita; ma essa vuol risponderti quando arriverà il tappeto, e così ringraziarti, dirti la sua impressione, quella del tesoriere Cremona nonché delle divote che teme non dover essere tanto favorevole. Del resto questa gente l’è da compatirsi: poveretti, i suoi occhi son diversi di quelli degl’altri! Intanto noi siam sicuri di veder arrivare un bel tappeto, giacché essendo piaciuto a te che ài tanto buon gusto, dev’essere veramente bello. Con nostro piacere leggiamo che stai bene; veramente questo compensa in parte il dolore di stare prive di te, amato Luigi. Anche di noi posso assicurarti che stiamo bene: a me i digiuni mi lasciarono attiva, solo ho un po’ sofferto dopo, per il cambiamento d’orario. Credimi che i digiuni m’avevan lasciata più grassa e colorita; quell’orario ch’io tengo in Quaresima giova alla mia Giovanni Benenati, canonico di Caltagirone. Filippo Interlandi, parroco di S. Giacomo, cancelliere vescovile di Caltagirone, fu tra i redattori della «Croce» e figura di spicco del movimento cattolico locale. Propagò il culto per la Madonna del Ponte fondando il periodico «Stella Matutina». Fu in corrispondenza con Luigi. 34 Giacomo Strazzuso, canonico di Caltagirone. 35 Luigi Caruso, sacerdote di Caltagirone (1877-1967) fu in corrispondenza con Luigi. Studiò a Roma presso l’Apollinare e tra i suoi condiscepoli si annovera anche Pio XII. Valente quaresimalista, predicò non solo in Sicilia, ma anche in diverse parti d’Italia e d’Europa. 36 Antonino Testa Crescimone e Salvatore Bartolucci, canonici di Caltagirone. 37 Lettera. 32 33

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salute moltissimo. Ma ora sto bene, essendomi di già assuefatta all’orario comune. Papà ha sofferto un po’ di raffreddore, ma ora sta bene al suo solito. Margherita mediocre, anzi bene poiché il reuma l’ha pochissimo tormentata quest’anno. Mario sta pure bene, e quindi dopo tutti questi bene stai contento sul conto nostro, n’è vero? Ci domandi se andiamo in campagna, ma cosa posso dirti? Tu ben sai quant’è difficile per noi combinare una villeggiatura, e se prima non vi si pensa, non se ne parla e riparla a lungo, non si può mandare ad effetto il desiderio, il pensiero, la necessità qualche volta. Quindi c’è chi vuole andarvi, c’è chi non vorrebbe andarvi, ma che però si rassegna a venire (Margherita). Basta, vediamo come decideranno giacché io son molto indifferente su ciò. Quest’anno io amo far delle lunghe passeggiate, e quando l’occasione mi si presenta propizia, non lascio di profittarne. L’altro giorno di mattina per es. sono andata a piedi fino S. Bartolomeo, poi lì camminare ancora e la sera un altro buon tratto di strada la feci pure a piedi senza stancarmi. Tutto questo sarà forse effetto dei digiuni, mi domanderai; non saprei, ma il certo si è che sono divenuta più forte. Di questi tempi poi non faccio nulla di applicato, ma mi occupo tutto il giorno a far la calza; figurati, ho abbandonato pennelli, aghi, seta, matita ed ho preso i ferri in mano. Se mi vedesti! Tutto giorno con la calza in mano, sebbene in me furiosa burrasca poco dura. Fra breve debbo pensare ad un lavoretto per la lotteria che fanno in Girgenti; S.r Giuseppina me la ha di già scritto, anzi mi à incaricata dirlo alle Coniglio a Rosina F[anales] e a Caterina Chiavaro la quale mi ha risposto che quando sarà l’ora anzi mi manderà un suo lotto. Sai, l’altro giorno venne il canonico Cremona a visitarci, e ci parlava del paese di Daidane, ove lui è stato a predicare la novena di S. Filippone e Giacomo. Figurati… sembra che fosse stato a Parigi a visita delle opere d’arte… Ci raccontò poi una passata, che se non fosse lunghetta ti scriverei; solo ti dico che dopo d’avercela raccontata io le risposi: a V.S. succedono queste cose perché è troppo buono. Hai visto, dimmi, le Dame del S. Cuore? Io vorrei mandarti da loro per domandare alla M. Vicaria quello che debbo portare, quanto sia la pensione annua ect. E dirle che se ho ritardato fin ora non è stato per mia colpa, e che spero alla prima occasione di partire (malgrado lo scoraggiamento che provo). Intanto non ho ancora avuto il coraggio di dire in casa, almeno a Mario, quanto sopra ho detto; ed è perciò che non ti dico d’andarci ma d’aspettare che te lo faccia scriver da Mario. Intanto prega per me, caro fratello, io son risoluta, ma mi manca la forza di dire addio a tutti, di dire coraggiosamente debbo lasciarvi poiché mi riesce assai duro, stante la posizione di casa nostra. Addio, ti lascio perché mi manca la carta, ma non vorrei lasciarti; prendi un caldo bacio, tua aff.ma Nelina P. S. Un grazie di cuore per il bel mese di Maggio che mi mandasti; l’è proprio ottimo. Mons. Mineo38 farà il triduo nelle Monache del SS. Salvatore. (f. 12, c. 49) 38

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Mario Mineo (1846-1927), canonico di Caltagirone. Insegnò le scienze teologiche per quasi


26. Girgenti, 30 settembre 189839 Luigi mio carissimo, Questa volta voglio scrivere a te. Son certa e sicura che la presente vi troverà annoiati, stizziti, indispettiti per l’incertezza, per il sì e per il no, in cui si sta da ben 15 giorni. Ma cosa si vuol fare, quando s’ha da combattere con persone di testa piccola, irrisoluta sempre?… Tale è la buona Superiora di quest’Educandato; mentre scrive per le ubbidienze, se ne pente; dopo pregata vorrebbe compiacere, vi dice il sì, ma indi risolve d’un altra maniera, che c’è veramente da impazzire. Benedette le teste piccole!… A mezzogiorno mi dice di farvi il telegramma di sospensione, perché non può mandarmi a lasciare più con le Sorelle, le quali debbono partire per il ritiro. Cosa volete che si faccia arrivate a questo punto?… Credi ch’io preghi più la Superiora?... affatto, affattissimo. Ora non resta conchiudere altro che, a venire tu, oppure ritornare colle Suore di costì quando ritorneranno dal ritiro, cioè verso il 15 ottobre. Però t’avverto, che se puoi e se vuoi venire tu, devi partire lunedì prossimo poiché altrimenti non arriverai a vedere la cara S.r Giuseppina. Lascio a voi la piena libertà di risolvere, purché non mi scrivete più di dir cosa alla Superiora. Caro Luigi, cosa dice il tuo comitato?40 Cosa fate di buono? Sai con quanto piacere lessi nella Croce di Costantino che avete di già aperto un gabinetto di letture cattoliche, t’assicuro che ne provai la più dolce soddisfazione. Che il buon Dio vi benedica, cari fratelli, e vi dia sempre più forza e coraggio per combattere e vincere la causa di Gesù Cristo. Dunque il nostro Vescovo è già stato eletto, e tra non guari, credo, sarà tra noi. A me sembra che sia un’ottima persona, il Rettore De Bono 41, e son sicura che incontrerà (sic) nel nostro paese difficile. Però mi dicono che lui ha di già mandato le sue dimissioni la prima e la seconda volta, e dicono ancora che piange giacché non vorrebbe accettare. I poveri chierici piangono pure, le penitenti ancora e promettono un mondo di cose ai santi, affinché la S. Sede accetti le rinunzie… e lascino star quieto il loro confessore. Qui v’è D. Mariannina che è proprio desolata, ma ancor spera, spera… Speriamo noi però, che questo Vescovo già eletto, sia secondo il cuor di Dio, e venga presto a far l’Apostolo nella nostra povera diocesi. Qui hanno molta buona opinione, e stimano assai il Rettore De Bono. Mi auguro che la presente vi trovi tutti in ottima salute, come t’assicuro di me e di S.r Giuseppina. La medesima vuol essere raccomandata a Dio nel sacrificio della S. Messa; lo dirai pure a Mario. quarant’anni nel seminario di Caltagirone ed ebbe tra i suoi allievi anche Mario e Luigi. Era molto apprezzato come quaresimalista anche fuori Caltagirone. 39 Lettera. 40 Si riferisce probabilmente al comitato cattolico interparrocchiale. 41 Pio Damaso De Bono successe a mons. Saverio Gerbino nel novembre 1898. Fu vicino a Sturzo assecondando la sua azione sociale sulla scia delle indicazioni di Leone XIII. Cfr. Calatinus (L. Caruso), Il vescovado e i vescovi di Caltagirone. Cenni di storia ecclesiastica della Città Gratissima, Caltagirone 1957, pp. 75-80.

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Chiedi per noi la benedizione a papà, salutaci affettuosamente le zie monache ed i parenti tutti. A Mario e Margherita un caldo bacio e cento a te. Tua più aff.ma Nelina (f. 12, c. 102)

27. [Caltagirone, dicembre 1898?]42 Caro Luigi, Due parole in fretta: noi stiamo tutte bene e godiamo sentire di te lo stesso. Se ancora devi star molto in Militello, i cordami che ti ha dato S.r Giuseppina ect. col primo comodo cercali di mandare. Potrai mandare pure della biancheria sporca. Addio, tutti t’abbracciamo ma con più affetto. La tua Nelina (f. 12, c. 187)

28. [Roma, settembre 1900]43 Caro Luigi, Come stai? ti senti ancora la febbre? Dammi nuove, non mi far stare in pensiero. Ti mando la lettera per Margherita, fai presto ad impostarla poiché altrimenti quella poverina starà in pena. Io mi sento benino; ancora non ho parlato alla Madre Vicaria, ma spero di farlo presto, e così vediamo in che mi posso occupare. Quando vieni portami le massime eterne di S. Alfonso, se tu non l’hai me li comperi, ma legati; del resto mi abbisognano perché non ce l’ho. Intanto se vedi nuovamente Digregorio Salvatore, domandagli (indifferentemente) quanto si ferma, se va direttamente in Caltagirone, se si ferma in Napoli ect. ect. senza dir altro: questo per tutti gli eventi non per altro. Salutami Romolo Murri, Teresina; e la biancheria? Ti raccomando di farmela lavare prestino. Addio, curati la salute e non stare in pensiero per me. Tua Nelina Portami foglietti e buste. (f. 16, c. 75) Lettera. Biglietto. Come si evince da una lettera della sorella Margherita indirizzata a Nelina (f. 16, c. 101), questa si trovava a Roma, a Villa Lante, presso le suore del S. Cuore. Lo stesso Luigi si trovava a Roma perché Margherita scrive a Luigi nell’ultima pagina della lettera indirizzata alla sorella. 42 43

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29. [Roma, settembre 1900]44 Fratello caro, Come stai? sono rimasta tanto impressionata. Son partiti i pellegrini? cosa hai te pensato, rimani oppure ti sei deciso di partire? venerdì verrai sicuramente non è vero? e Mario ti ha scritto, come sta? rispondimi un bigliettino e dammi tue nuove. Io sto bene, spero quando verrai poterti parlare della mia decisione: del resto se tu vuoi rimanere qui posso benissimo stare giacché al par di Napoli v’è la foresteria e vi albergano diverse signorine, venute per il giubileo, altri per studiare ect. ect. Dunque addio, riveriscimi Murri, D. Pietro e tu abbiti una stretta al cuore tua Nelina Impostami la lettera che qui trovi acclusa e quando vieni porta il denaro. (f. 16, c. 76)

30. [Roma, settembre 1900]45 Caro Luigi, Temendo che l’indirizzo possa essere sbagliato o ci voglia qualche altra cosa mando la lettera a te pregandoti di spedirla subito. Come stai?… Io benino: addio, t’abbraccio. Tua Nelina (f. 16, c. 79)

31. [Roma] Villa Lante, 11 ottobre 190046 Caro fratello, Due paroline in fretta: Le Manuel du Chrétien che mi portasti ieri sera non è affatto quello che io volevo, di questo non so cosa fare. Ti prego quindi d’andare subito dove l’hai preso e dirgli che te lo cambiano; e, se non vuoi perder tempo a venire qui per Biglietto. Biglietto. 46 Lettera. 44 45

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prendere il libro e il giusto indirizzo, ti trascrivo l’indirizzo: Manuel du Chretien contenant Les Psammes, le nouveau Testament, L’Imitation de N.S. Jesus-Christ. Précédé de l’Ordinaire de la Messe des Vespres et des Complies. Così dopo aver preso questo condizionatamente, vieni a prender l’altro, o come credi. Ti raccomando di pigliarlo legato come il tuo ufficio, anzi l’altro lo vorrei anche cambiato, poiché la legatura non mi piace. Addio, spero che farai presto, non per me, ma per il libraio. Io sto bene, t’abbraccio. Tua in Corde Jesu Nelina (f. 16, c. 145)

32. [agosto 1901]47 Luigi carissimo, Due paroline anch’io. Godo che stai bene e che ti diverti; beato te che sei potuto scappare dal nostro caos di casa! Io non faccio altro che rassettare e son sempre ad un punto; come lo scarafaccio in mezzo la stoppa. Ho rassettato la tua stanza, e se vedeste come sta bella!… Vi manca però una cosa che tu devi costà comperarti; la bugia per il capezzale. Dunque pensi a comperarla, come non dimenticar di comperarmi il calamaio. Desidererei pure comperato un piumino per spazzare la polvere dai quadri e dall’imposte, più vorrei un metro di tubo di causciù foderato di tela, dello spessore di 2 centimetri e mezzo. Sai questo devi comperarlo davvero, giacché qui non se ne può trovare ed è necessario per la pila, cioè per gettare l’acqua. Vieni per la biancheria? Prima di partire fatti vedere da Giustina, chissà mi han finito la veste me la porterai. Addio, ti lascio perché ho tanto da fare che sono proprio stanca. Margherita sta bene e ti saluta. Tua Nelina (f. 20, c. 23)

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Lettera.


33. Caltagirone, 15 ottobre 190748 Caro fratello, Mi meraviglio come non hai ricevuto mio scritto, mentre nella lettera diretta a te che chiusi in busta c’era un foglietto ove ti davo nostre nuove. Sull’altra busta c’era scritto sto bene. Mi accorgo che lo sciopero di Milano abbia fatto perdere anche a te la testa. Ti ho scritto due volte e un “sto bene” sulla busta d’una lettera. Stiamo bene, Margherita al solito. Mario è stato messo in cura dal Dottor Cirincione. Il male è stato causato dallo studio protratto fino la notte; ma si rimetterà. E l’orologio? Chi sa se per causa dello sciopero non me lo hai comperato? Cerca farlo a Roma. Quando ritorni? Con affetto. Tua Nelina (f. 31, c. 53j)

34. 4 marzo 191249 Caro Gigi, Ti spedisco questa costà sicura che la riceverai, giacché hai voluto ti si spedisse la decessoria Albergo S. Chiara… Questa è la casa tua di Roma. Dunque decidesti così, andare a Roma, t’invidio!! Fatti visitare costà, curati bene, pensa un po’ al tuo benessere. Qui ieri sera ci fu il comizio. Dicono fu animatissimo. Vi andò anche come curioso Silvio Alessandro50, all’entrare di cui vi fu battute di mano e un grande entusiasmo. Unanimamente fu invitato di far parte alla commissione; lui dice che non avrebbe accettato, per loro fu un momento d’ebbrezza al solo pensiero che D. Silvio avrebbe fatto da presidente. Ma quale non è stata stamane la delusione! quando D. Silvio risponde: io? Ma io non piglio parte per nessuno, son venuto per curiosare... C’è da ridere a sentire i commenti che si fanno, tutte le fandonie che dicono, tutte le invenzioni contro te e il tuo partito. Credo che hanno incominciato troppo presto. I Crescimone poi, pare che abbiano preso e toccato già il cielo col dito!… Dunque scrivimi come stai, cosa ti ha detto il dottore. Non dimenticare di comperarmi l’Amico Fritz e Manon. Se potresti prendere gli spartiti, se non costano molto. Sai come finirono la seduta ier sera, il pugno di amici che rimasero. Che un altro anno dovrebbero ripetersi Manon e Amico Fritz, perché sono due spartiti che vale la pena di sentire. Se vai a Palermo informati per quella eredità…

Cartolina postale sped. a Roma (Via Sapienza 32). Lettera. 50 Già sindaco di Caltagirone nel 1900, legato all’onorevole Gesualdo Libertini. 48 49

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Sabato forse Gigia e Mariannina anderanno a Donnafugata. Io vorrei andarvi, qualora tu mi prometti che mi verrai a prendere appena finita la riunione del consiglio, altrimenti non ci vado, giacché la Duchessa avea invitato te. Bada che stamane stesso ti ho spedito altre due lettere tue. Con Margherita t’abbraccio Nelina Rispondimi. (f. 33, c. 103)

35. 10 marzo 191251 Carissimo fratello, Ricevo la tua stamane. Rispondo subito onde darti nostre nuove che sono ottime. Margherita ha incominciato la cura, e speriamo le giovi. E tu caro?… vedi che ti hai procurato per il lavoro? E ti potrai guarire se continuerai a lavorare? Almeno fallo per noi, fallo per me che non vivo che di te e per te. A Donnafugata non vado perché temo farti strapazzare, e poi perché tu non dici quando ritorni. Dice che dovevi trovarti qui per il consiglio? Perché non scrivi più conciso? Curati e torni sano e poi andremo in campagna. Intanto qui ci sono la famiglia Friddini irati contro te d’una maniera fenomenale. Poverini d’una parte, il bisogno li fa addolorare così per il posto perduto. Ma intanto dice che hanno brutte intenzioni su di te… Per carità guardati, caro fratello, e cerca di accomodarli in qualche cosa. Il bisogno non fa veder dagli occhi. Cerca di aggevolarli prima per il loro bisogno e poi per tranquillizzare te e l’amico mio. Mario Sturzo Tamburino52 vuole vendere il suo Altobrando. Conviene far entrare altri mentre limita con noi e in noi c’è servitù loro. Ti raccomando tutto!!! Ti abbraccio. Aff.ma Nelina Vorrebbe comperarlo la Signora Annetta Carbone. Ha scritto a Mario53. (f. 33, c. 109)

Lettera. Parente, avvocato a Catania. 53 Mario dal 1903 era vescovo di Piazza Armerina. Cfr. su Mario il collettaneo Mario Sturzo. Un vescovo a confronto con la modernità, a cura di C. Naro, S. Sciascia, Caltanissetta-Roma 1994. 51 52

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36. Caltagirone, 14 aprile 191254 Caro fratello, Abbiamo ricevuto il telegramma; ci auguriamo che l’aria di Roma t’avesse a far rimettere subito55. Monsignore arrivò Venerdì ed è ancora qui a causa del tempo. È una levantata con vento fortissimo; forse partirà domani giorno 15. Noi stiamo bene; tu scrivici spesso, così staremo più contenti. Con Mario e Margherita t’abbraccio Nelina (f. 33, c. 121)

37. [Caltagirone, settembre 1912]56 Caro Gigi, Ho aperto la presente perché capivo che trattavasi di affari municipali, e perché per inviarla a te doveva mettere il francobollo. Noi stiamo bene relativamente si sa. Mario scrive che sta bene e che ha visto S.r Giuseppina a Caltanissetta. Stanno bene. Le Coniglio si raccomandano affinché possa Carlo Enrico ottenere il posto di computerista a Caltagirone. Vedi tu cosa puoi fare, così potrebbe fare poi il concorso per ragioniere del Comune. Azzolina l’invaghì di andare a parlare col provveditore a Catania, si sono raccomandati all’Onorevole ma questo ha risposto che protegge Angelico. Ti raccomando anche quel certo Giuseppe Lentini il quale è guardia carceriere in Sardegna, e che vorrebbe essere cambiato per ragione di salute della moglie, la quale assolutamente non sopporta l’aria di là. Lui ha fatto domanda al ministero. Un altro ancora si raccomanda certo Salvatore Scolo-La Rosa che è anche guardia carceriere a Oneglia. Lui scrive che debbono cambiarlo, e siccome ha avuto sbocchi di sangue vorrebbe un’aria più confacente. Basta, io te l’ho scritto per quest’ultima, ma se tu credi… Del primo invece te lo raccomando caldamente. Domani ti spedirò le carte che desideri, perché la tua è arrivata di sera. T’abbraccio. Tua Nelina (f. 93, c. 53) Cartolina illustrata sped. a Roma (Albergo S. Chiara). Luigi si trovava probabilmente a Roma per stipulare una convenzione col Ministero della Pubblica Istruzione in favore del liceo-ginnasio “Secusio” di Caltagirone. 56 Lettera. 54 55

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38. [Caltagirone, 1912]57 Caro Gigi, Ieri ricevetti la tua cartolina, godo che stai bene e guardati sempre la salute. Mario scrive che verrà il 18 se non sarà il 20, e tu? Io ho avute parecchie ricadute del mio male; l’altra notte mi sentivo morire soffocata tanto che l’indomani mandai a chiamare di nuovo il medico. Ci vorrebbe veramente la visita d’un altro o di uno specialista per guardare la gola. Sarà sicuramente una laringite… Ieri ho incominciato la cura delle pillole “Valda” che vanta tanti miracoli nelle laringiti acute e croniche, e veramente questa notte ho riposato bene e non ho avuto più soffocazioni; speriamo che giovino. Poi sto in camera e non ricevo visite, vedremo fino alla venuta di Monsignore come vado, altrimenti si consulterà un altro. Del resto sto benissimo come pure Margherita sta bene. Se a te continua la tosse, compera una scatola di pastiglie “Valda”, si leggono miracoli e poi dice è buona prenderne una in bocca quando c’è umido, quando si entra in locali di poca aria polverosi ect. Tu che viaggi, poiché anche nei treni vi sono molti microbi prendine una. Hai ricevuto la mia cartolina ove ti parlavo della disgrazia di Giacomino Sturzo? Hai telegrafato alla famiglia Sturzo? Non ti angustiare per me che mi curerò davvero. Ossequiami Grosoli e gl’altri amici. T’abbraccio Nelina P. S. La risposta che hanno avuto le Coniglio è che non possono accordare il trasferimento a Carlo perché non hanno di che farlo sostituire, poverine ne sono addolorate. P. S. La lettera scritta stamane è impostata stasera; ti posso assicurare d’aver passata una buona giornata. (f. 12, c. 185)

39. Caltagirone, 24 settembre 191358 Da Palermo amico attendeci domani Caltanissetta sua casa verso 21. Attendiamoti partirò treno 9,20 Francesco. Nelina 57

Lettera.

58 Telegramma.

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(f. 135, c. 311)

40. Caltagirone, 25 febbraio 191459 Caro Gigi, Stiamo bene; Monsignore ha scritto, sta bene e fece un ottimo viaggio. Quest’oggi ti ho spedito due raccomandate, una lettera e tre cartoline (inclusa questa). Stamane scrive Concettina, la figlia di Gigia e dice che Silvio le ha detto d’aver ricevuto una tua visita, spera di riceverla anche lei… Se puoi valla a vedere, e dirai che Gigia sta bene; salutala anche per me e domanda se ha ricevuto la mia cartolina. Stamane è il levante e ha piovuto un po’, speriamo che continui. Scrivi e non star in pensiero per noi. T’abbraccio. Aff.ma Nelina (f. 36, c. 19)

41. [Caltagirone], 27 febbraio 191460 Caro Gigi, Ti mando subito la decessoria. Noi stiamo bene e non angustiarti sul conto di Margherita, poiché quando non ci siete voi sta meglio; forse perché non ha con chi parlare dei suoi mali e se ne distrae. Del resto il dottor D’Antona assicura che tutto è proveniente dalla malattia del reuma. Il non aver nemmeno un decimo di febbre e l’avere appetito sono segni che il male non è una cosa da impensierire. È lei che l’ingrandisce da far venir la noia anche al Dottore. Non dimenticar di scrivere al Sindaco di Nicosia per l’affare delle Coniglio. Qui son due giorni che piove e anche di notte; è una bellezza!… Non ti strapazzare e guardati la salute, nessuno la può dare quando non si ha più. Ritornando a Catania non dimenticar di portare il pacco di Giustina alla quale scriverò di mandarlo a P. Gangarelli61. T’abbraccio Nelina

Cartolina postale sped. a Roma (Albergo S. Chiara). Lettera. 61 Don Salvatore Gangarelli, presidente del Comitato delle Dame della “Croce Bianca” di Catania, fratello del canonico Sante Gangarelli, figura di spicco del movimento cattolico nisseno, con cui Sturzo fu in corrispondenza. Cfr. L. Sturzo, Carteggi siciliani del primo Novecento, cit., pp. 157-187. 59 60

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(f. 36, c. 22)

42. Caltagirone, 7 marzo 191462 Caro Gigi, Due paroline in fretta. Stiamo bene; ho ricevuto la tua cartolina, grazie dei saluti della Contessa. Spero che avrai tempo di andare da Concettina Milazzo Viale Mangane presso le Dorotee. Posta sono più giorni che non te ne spedisco più e ne troverai un buon numero. Avvisaci quando ritornerai; t’abbraccio Nelina (f. 36, c. 25)

43. [Caltagirone, 8 marzo 1914]63 Caro Gigi, Stiamo bene, Margherita veramente mediocrina. Sono stata in pena per te poiché non credeva che saresti tornato a Roma. D. Ciccio Caruso desidera che tu raccomandi per il mandato di approvazione di su figlio Nelo. Incaricatene, giacché dice che la Marina l’ha già avuto. Quando arrivi?… Nelina (f. 36, c. 26 all.)

44. [Caltagirone], 10 maggio 191464 Caro Gigi, Abbiamo ricevuto il telegramma ove ci avvisava del tuo arrivo; grazie infinite. Adesso non ci fare mancare un saluto quasi ogni giorno altrimenti a me mi troverai ammalata. Stiamo bene, solo col pensiero a te. Oggi ti ho fatto ritornare (cioè spedire) un

Cartolina postale sped. a Catania (Arcivescovado). Biglietto. 64 Lettera. 62 63

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espresso e ora ti spedisco un’altra lettera e un telegramma. Mi scriverai fino a quando dovrò spedire lettere. Se hai tempo vai a vedere la figlia di Giustina e di quelli di Gigia Concettina Dorotee. Se vedi Silvio raccomandagli di studiare poiché studia poco. Portami un’immagine di S. Raffaele Arcangelo anzi due; non dimenticartene. Con Margherita ti abbraccio caramente. Tua più aff.ta Nelina P. S. Incontrerai certo i camei Prata Amore. Non dimenticare la raccomandazione che ti feci per Nicolò Tacc… vuole essere raccomandato come impiegato alle finanze per cui sta facendo il concorso. (f. 37, c. 21)

45. [Caltagirone], 24 agosto 191465 Caro Gigi, Ti accludo una distinta del Banco di Sicilia che scade il 31 agosto. Vedi caro Gigi che cosa ti fruttano i continui viaggi e spese… non continuare così altrimenti ove andrai a finire? Te la mando perché non so se è urgente. Hai ricevuto le mie due ultime lettere? Cosa hai fatto per Gasperino? E per Narduccio? Ora si raccomanda Vincenzo Truglio per avere avvicinato a Catania suo fratello. Vincenzo ha diretto una domanda al Direttore dell’Ospedale medico di Pavia ove si trova; vedi se tu puoi fare qualche cosa. Sono seccature, ma come si fa? Abbiamo comperato 2 vacche per la Russa £ 1.04566. Tutto va assai caro. Hai fatto qualche cosa per il marito di Venerina? Non dimenticarlo, poiché non dobbiamo dimenticare quello che Lei ha fatto per me. Ed ora ti lascio, ma quando verrai? Che noia la tua assenza mi porta. Margherita con me ti abbraccia Nelina (f. 38, c. 53a)

Lettera. «La “Russa dei Boschi”, proprietà degli Sturzo di 40 ettari a 8 chilometri da Caltagirone, vicino a San Basilio, verso Gela, con oliveti, mandorli, vigne e querce. Prima di partire per l’esilio, Luigi Sturzo cedette la sua parte al fratello Mario e alla sorella Nelina. L’eredità restò indivisa. Mario lasciò erede il Seminario di Piazza Armerina e Nelina quello di Caltagirone. Luigi, tornato dall’esilio, fu nominato arbitro per dividere i beni familiari fra il vescovo Capizzi di Caltagirone e Mons. Catarella di Piazza Armerina. “Russa dei Boschi” toccò al Seminario di Piazza Armerina» (Carteggio, II, p. 256, in nota alla lettera 645). 65 66

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46. [Caltagirone], 25 settembre 191467 Caro Gigi, Non l’ho aperta, ma ho tolto la busta poiché era raccomandata e firmata. Noi stiamo bene, tu scrivi, dacci sempre notizie. Ti mando un’altra raccomandata che fu firmata e così sono le lettere che ti mando ferme in posta (così ho capito o meglio ricordo che mi dicesti). Mario scrive, sta bene e vuole da te l’indirizzi a cui deve mandare li opuscoli. Ciao Nelina (f. 95, c. 31bb)

47. [Caltagirone], 24 novembre 191468 Caro Gigi, Godo che hai fatto ottimo viaggio; cerca di riposarti e rimetterti. Noi stiamo bene. Oggi sono andata a visitare la Signora Valenti e Maria Crispino in casa Spadaro. Ti ossequiano. Spadaro ti fa dire tante affettuosità69 e mi diceva pure di farti sapere che quelli della minoranza hanno fatto il ricorso contro l’ultima seduta, tanto per saperlo, ma qui loro, soggiungeva, si interessano della cosa che andrà bene. Non dimenticare di andare da Nico Barletta e se hai tempo da Concettina Milazzo e bambini Spadaro. Diana ti manda a ossequiare. Il tempo continua caldo e umido. Margherita con me ti abbraccia Nelina Non dimenticare di scrivere a Mario per l’affare che tu sai del Banco. (f. 39, c. 6)

Lettera. Lettera. 69 Dovrebbe trattarsi del barone Salvatore Spadaro Bellone di Caltagirone. 67 68

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48. [Caltagirone, novembre 1914]70 Caro Gigi, Grazie dei tuoi auguri, altrettanto ho fatti io per te; e l’augurio migliore che possa farti si è quello di vederti realmente liberato dalle noie e dalle seccature del Comune. A proposito: si è ieri saputo delle tue dimissioni71. I tuoi son tutti dolentissimi; c’è chi piange c’è chi spera. Però i pensanti l’hanno costatato un atto dignitoso. La minoranza non sa se deve essere contenta oppure no, sono allibiti. Vi fu uno, del partito contrario, che disse: avrebbe fatto almeno i tramvai prima di lasciare!… C’è da ridere… Poi hanno sparso delle voci: chi dice che il Papa ti ha fatto Nunzio in Australia chi suo segretario ect… Insomma hai dato campo ad un teatro. Con Margherita t’abbraccio Nelina (f. 39, c. 8)

49. [Caltagirone], 3 dicembre 191472 Carissimo Gigi, Spero che le continue distrazioni t’abbiano a far tornare rifatto. Sei dunque stato a Milano, hai riveduto gl’amici, ti sei divertito. Le tue dimissioni da Pro sindaco, hanno dato un lavoro ai tuoi amici, un fermento nel paese che non se ne può più. Domenica al comitato vi fu un grande comizio, parlò Barletta Gesualdo73 e dice che fece commuovere a tutti. La folla era numerosa; il tuo partito è esasperato, vuole presto il tuo ritorno, ed ha in mente delle grandi dimostrazioni. Lettera. Rieletto sindaco nelle amministrative di quell’anno, l’opposizione, con la pressione mafiosa, tentò di farlo dimettere. Intorno a lui la situazione si era complicata. «Le minacce, i timori e le sollecitazioni della sorella Nelina e del fratello, e forse anche l’idea che sul suo nome si fosse ormai concentrato troppo astio e che questo odio minacciasse di travolgere anche le sue opere, lo spinsero a presentare le dimissioni» (De Rosa, Sturzo, cit., p. 172). Successivamente ritirò le dimissioni per la pressione degli amici. Sulla vicenda amministrativa di Sturzo a Caltagirone cfr. U. Chiaramonte, Il municipalismo di Luigi Sturzo pro-sindaco di Caltagirone (1899-1920), Morcelliana, Brescia 1992. 72 Lettera. 73 Gesualdo Barletta lo troviamo nelle elezioni comunali del febbraio 1905 tra i sostenitori del partito di Libertini; nelle elezioni provinciali e comunali del giugno 1914 fu tra i candidati del partito sturziano. Vinte le elezioni, nella giunta di Sturzo ricoprì la carica di assessore. 70 71

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Io ho pregato Barletta di non farne fare al tuo ritorno anzi all’arrivo dalla stazione, ma il popolo non vuol sentirne. Io credo che sarebbe meglio che tu arrivassi all’insaputa, che ne dici?… E a Roma non starai fino alla fine del tuo ricorso? Dimenticavo dire che D. Mariannina Lo Carmine quando seppe delle tue dimissioni non sapeva parlare più. Adesso anche lei, figurati, vorrebbe andare alla stazione, c’è da ridere!!… Basta, ora una raccomandazione. Raccomandano caldamente un certo Cianciabella Giuseppe fu Antonino, concorrente alunno di Cancelleria e Segreteria Giudiziarie; avendo sostenuto gli esami presso la Corte di Appello di Catania nei giorni 10-11-12 novembre 1914. Ora la decisione sarà costì e gl’incartamenti sono stati spediti. Lui si è anche raccomandato all’Onorevole74, ma il tuo appoggio può valergli. È unico figlio che sostiene la madre vedova e i fratellini. Noi stiamo bene, Monsignore scrive che tutto è pronto per la b. (sic) lui passerà da Piazza prima di venire, crede tornerete insieme. Divertiti salutami la contessa Soderini, t’abbraccio Nelina (f. 39, c. 47)

50. [Caltagirone], 4 dicembre 191475 Caro Gigi, A quest’ora avrai ricevute tutte le lettere che ti ho inviate e quelle scritte mie. Noi stiamo bene, e mi auguro che tu sarai già rifatto. Ieri sera venne a farmi visita la Signora Favitta e mi disse che Totò è a Roma. Anche Michelino è costì, sarà per il ricorso. Ti scrivo raccomandazioni; tu ne farai il conto che credi. Cremona ti raccomanda l’affare della cappellania del Canonico Silenzio; tu comprenderai di che si tratta, io non ne capii nulla! Un’altra persona raccomanda la guardia di città, un certo Vincenzo Giacomazza che trovasi a Milano. Dice che l’aria non gli giova e vorrebbe essere rimosso in Sicilia. Un terzo è l’avvocato Canti che deve fare gli esami, non so di che cosa (riderai) e vuole raccomandazioni. Basta, non ti strapazzare, le raccomandazioni li faccio per dire che li ho fatti!… Gl’operai sono smaniosi del tuo ritorno, c’è stata della gente che per giorni intieri non ha lavorato, ha perduto la testa. E credo che Corteggiani sarà stanco di vedere arrivare il fattorino telegrafico per conto tuo. 74 Il riferimento è all’on. Gesualdo Libertini. Cfr. R.Colapietra, Gesualdo Libertini antagonista o «deuteragonista» di Sturzo?, in «Nuovi Quaderni del Meridione», settembre 1980, pp. 273-309. 75 Lettera.

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Quando arriverai a Catania se puoi vai da Giustina; ieri mi scriveva che forse in questi giorni le faranno l’operazione persuasi che trattasi di appendicite. T’abbraccio con Margherita. Aff.ma Nelina (f. 39, c. 52)

51. [Caltagirone], 8 dicembre 191476 Caro Gigi, Stamane ricevo la tua. Godo tanto saperti in buona salute, ma ti raccomando ora che torni a Catania specialmente di non sciuparti. Figurati se verrei a Catania, ma come ti scrissi, forse Giustina si farà fare l’operazione e temo di arrivare a mal punto. Ti raccomando di mandare al maestro Cona un telegramma di condoglianze, gli è morta la sorella d’un colpo. È sopravvissuta solo tre giorni. Anche a Gesualdo Barletta veniva parente tanto che è stato a guardare il lutto. A Catania cerca di parlare nuovamente con Ceccino Sturzo per i denari che dobbiamo avere. Di andare da Mario Tamburino per i denari di Palermo. Qui ci sono i quattro impiegati comunali che hanno perduto la lite esasperata contro te, specialmente Ragusa, guardati. Che dirti più? Noi stiamo bene e con Margherita t’abbraccio Nelina (f. 39, c. 60)

52. [Caltagirone, dicembre 1914]77 Caro Gigi, Godo che stai bene, noi anche e Monsignore dice lo stesso. Lui sarà qui o il 16 o il 18. Ti accludo una lettera della vedova Mantica. Stamane son venute le Sturzo dolentissime forse per un malinteso. Sai della benedetta nomina di Giacomino al Monte; finalmente aveano fatto persuadere Bonaccorso e voleva Perno fare la riunione per sabato scorso, cioè, ieri, e nominarlo. Al momento che parlavano al Can. D’Antona lo trovano

76 77

Lettera. Lettera.

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contrario dicendo, che tu gli avevi detto che dovea nominarsi un ragioniere laureato; quindi la riunione non fu. Figurati; gli fecero parlare anche dal Dott. suo fratello il quale non lo ha potuto smontare. Questo ho risposto io, è inverosimile colle raccomandazioni che Luigi prima di partire fece a Bonaccorso, non è così. Se non torni presto scrivi tu a D’Antona e far rimediare, se non altro fallo per me. Se hai tempo vai da Giustina, non so come stia e se hanno fatto l’operazione. Dille tante cose per me. Stamane ti ho spedito l’avviso per il consiglio provinciale del giorno 18 cioè, venerdì. Come hai fatto per la biancheria? se vuoi te la mando con Spadaro? Oggi vi è stato Luigi La Rosa78 con sua moglie, ti salutano. Domani o martedì partirono per andare a svernare a Palermo. Barletta stasera ha fatto una conferenza sulle opere che hai iniziato; dice che il salone era rigurgitante. Vogliono la tua venuta di giorno mi dice il portiere. Basta, Margherita con me t’abbraccia Nelina P. S. A proposito, cosa hai fatto per far visitare gli occhi a D. Peppino? (f. 39, c. 57)

53. [Caltagirone, 4 aprile 1915]79 Caro Gigi, Il saperti sofferente ci ha tenute tanto angustiate; figurati poi che lo hanno stampato sulla Gazzettaccia che tu non stavi bene a Roma. Basta, guardati caro fratello, curati e non sciuparti del tutto la salute. Noi stiamo bene; oggi è stato un giorno di primavera avanzata! Come sarebbe bello andare in campagna!! Stamane ho saputo che il bambino di Favitta, il grandetto, è gravemente ammalato a Palermo, tanto che ieri son partiti in fretta Carfì e Gueli. Se non ti reca fastidio e puoi farlo, ti prego di raccomandare come fattorino il figlio di Barrano il senzale. È proietto e si chiama Pariglia Salvatore. I documenti dice che li presentò all’Onorevole, se puoi fallo, poiché a giugno compie 15 anni. Di Giustina ne sai nuova? Dì tante cose per me se vai. T’abbraccio Nelina Mario forse verrà lunedì. (f. 96, c. 25cd)

78 Molto amico di Sturzo, sarà figura di rilievo del Partito popolare a Caltagirone. Nel secondo dopoguerra fu molto vicino agli ambienti indipendentisti. Conservò tuttavia con Sturzo una cordiale e fraterna amicizia. Cfr. A. Sindoni, ad vocem, in DSMCI, vol. III/1, pp. 465-466. 79 Lettera.

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54. [Aderno, 4 aprile 1915]80 Stiamo bene, desideriamo sempre tue notizie. Ti mando con questa 14 lettere, due sono espressi e uno è l’avviso del consiglio Provinciale per il g. 8, perciò immagino verrai verso la fine della settimana Nelina (f. 147, c. 176)

55. [Caltagirone, 19 aprile 1915]81 Caro Gigi, Abbiamo ricevuto il telegramma, e la lettera. Mi auguro che il viaggio fino Firenze non t’abbia fatto male. Noi stiamo bene. Monsignore per l’affare del banco di Sicilia dice che deve trovarsi a Piazza il 28. La sottana e il soprabito non sono ancora arrivati, temo che si sono smarriti, ed ho scritto al sarto per reclamarli. Oggi sono stata a dare il buon viaggio a Mina Spadaro; loro dicono che partiranno fra breve, in settimana. Come va che Concettina a te dice che approva il ritorno di Mina in collegio mentre avea scritto prima che non c’era da temere. Speriamo che la guerra non venga, che disastri! Tu anderai a Palermo. Mi scrisse Giacomino Barletta i nomi per avere fatte le raccomandazioni. Intanto li ho fatto fare a Monsignore il quale ha scritto a Giglio Tramonti82 se tu anderai lì, vedrai di poterla pure raccomandare. Non dimenticherai il nome di Ceccina la quale si chiama Mariannina Mellini e deve pigliare il diploma di francese. Scrivi, dai tue nuove. T’abbraccio con Mario e Margherita Nelina (f. 96, c. 25co)

80 Cartolina postale sped. a Catania (Arcivescovado). Il testo è in coda come P.S. ad un breve scritto indirizzato a Sturzo, non firmato. 81 Lettera. 82 Militante sin da giovane nel movimento cattolico isolano, nel 1899 divenne presidente del Comitato regionale dell’Opera dei Congressi. «Con la crisi del Movimento Cattolico (1904), egli si accostò ai conservatori della rivista “Letture domenicali” di Palermo ma mantenne un ruolo di primo piano nel MC siciliano per il prestigio di cui godeva. Dopo il Congresso regionale di Catania (1908) venne eletto delegato provinciale, per Palermo, del segretariato regionale elettorale; poco dopo fu pure eletto presidente dell’Unione cattolica regionale e fu confermato in tale incarico anche dopo la riforma dell’AC avvenuta nel 1915» (A. Sindoni, ad vocem, in DSMCI, III/1, pp. 414-415).

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56. Caltagirone, 20 maggio 191583 Esito Cassa Rurale Grammichele fra qualche giorno Federazione. Nelina (f. 152, c. 158)

57. [Caltagirone, 1 giugno 1915]84 Caro Gigi, stiamo bene; ho ricevuto il telegramma tuo. Ti ho scritto una lettera ieri chiedendoti un favore, qualora me lo puoi fare si tratta che essendo cosa che mi serve perché pratica e non di lusso. Ti scrivo questa ora per incarico di Cremona il Canonico. Dice che vorrebbe fatta una raccomandazione al Colonnello La Ferlita comandante in capo, onde far sollecitazione presso il comando di Milano per suo nipote Vincenzo Pertica. Costui è guardia di finanza nella Brigata Cremona. È stato ammalato, gli è stato proposto dal Maggiore medico del presidio 90 giorni di congedo. Dunque si tratta di far sollecitare il rimpatrio. Se puoi fai questa raccomandazione. Con Margherita t’abbraccio Nelina (f. 96, c. 25cx)

58. Caltagirone, 3 giugno 191585 Spedito espresso Commissione urgente aspettalo. Nelina (f. 40, c. 70e) 83 Telegramma

sped. a Catania. Cartolina postale sped. a Roma (Albergo S. Chiara). 85 Telegramma sped. a Roma (Albergo S. Chiara). 84

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59. [Caltagirone, 30 giugno 1915]86 Caro Gigi, Ti scrivo in questo stesso foglio poiché temo che la lettera venga pesante. La presente te la mando pur credendo che dovrebbe andare al Municipio. Ma siccome credo anche che tu potrai personalmente ottenergli qualche cosa te la mando. Dunque, noi si lavora; si è messa su una pesca e l’hanno scelta farla alla Villa il giorno undici cioè la seconda domenica di luglio. La serata a teatro si vorrebbe far pure intrecciandola così, poiché la pesca a teatro non può farsi per la ristrettezza del locale e perché non potrebbe entrare il popolino. Dunque il discorso, che non so se accetterà La Rosa poiché con me si è scusato dicendo che non si sente bene, poi qualche inno cantato e un quadro ginnastico come quelli che fece fare Caravella. Poi qualche sinfonia. Dopo si potrebbe fare se riesce, un quadro plastico o qualche trittico mi dice Vaccaro, sarebbe nuovo e bello. Dopo un bozzetto fatto da diverse signorine e ne abbiamo trovato uno intitolato “Sorella” scritto recentemente sul Varietas. Rappresenta Trieste che fa l’onomastico e le diverse città d’Italia quale sorelle vanno a far gli auguri. Il marito di Trieste rappresenta l’Austria e quindi in disaccordo e la cameriera “Speranza” che cerca il verso di farla fuggire ora preparando un pranzo tutto italiano, poi con suonare una musica in ultimo col presentare il quadro di Dante. Sarebbe breve e d’occasione. Si finirebbe la serata con il canto dell’inno reale. Non ti pare? Rispondimi per continuare a preparare. Stiamo bene Nelina (f. 40, c. 79b)

60. Caltagirone, 5 luglio 191587 Tutti domandano giorno tua venuta amministrazione reclama presenza. Nelina (f. 40, c. 77c)

86

Lettera.

87 Telegramma

sped. a Roma (Albergo S. Chiara).

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61. [Roma, 6 luglio 1915]88 Giovedì sarò Catania. Sto bene. Luigi (f. 40, c. 77c)

62. [Roma, 8 agosto 1915]89 Sto molto meglio. Spero partire domani. Luigi (f. 40, c. 93)

63. [Caltagirone, settembre 1915]90 Caro Gigi, Due parole e spero siano gl’ultimi che diriggo a Roma. Stiamo bene e spero che tu con tutto il gran lavoro che hai fatto stai bene. Ma perché poi lavorare tanto?… Ora ritorni qui e troverai gran lavoro immagino, poiché nessuno lavora quando tu non ci sei. Gasperino La Rosa è stato destinato a Palermo alla 12.ma Compagnia Sanità. Parte domenica e da te vorrebbe fatta una calda raccomandazione al Colonnello Carbone. Se puoi faglielo. Anche Nicolino La Rosa è stato destinato alla sanità a Palermo, ma questo non è venuto a raccomandarsi. Te lo dico per saperlo. Se vedi la Signora presenta i miei saluti, mentre t’abbraccio Nelina P. S. Il La Rosa Gasperino, voleva scriverti lui con lettera raccomandata, ma io risposi che te l’avrei scritto io. (f. 97, c. 96)

Appunto di Luigi sul precedente telegramma di Nelina. Minuta di telegramma di risposta di Luigi a Nelina la quale aveva telegrafato lo stesso giorno a Giulio Corteggiani dell’Albergo S. Chiara a Roma: «Angustiatissimi dica mio fratello manderò Angelo Montemagno accompagnarlo ritorno ossequio» (f. 40, c. 93). La minuta di Luigi è sullo stesso telegramma di Nelina. 90 Lettera. 88 89

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64. [Caltagirone, 17 settembre 1915]91 Caro Gigi, Ti scrivo per espresso poiché le Coniglio desiderano così. Carlo si trova all’Ospedale V. Emanuele, 3° reparto, ala delle scuole n. 209. Desidera parlarti prima che tu faccia una seconda raccomandazione al Carbone. Bisogna farla poiché avendo il Carbone tante occupazioni potrà averlo dimenticato. Desidera che andando all’Ospedale tu lo faccia chiamare e non andare vicino il suo letto. Mi hanno detto che tu sarai domani costà e quindi t’indirizzo la lettera all’Arcivescovado [di Catania]. Noi stiamo bene; io ogni giorno vado all’Allasido a lavorare. Se vedeste come sembra grazioso quel locale animato. Cosa dicono i bagni, ti senti meglio? Vieni presto che mi annoio stare priva di te. Margherita sta bene, ti saluta, io t’abbraccio Nelina (f. 97, c. 60)

65. [Caltagirone, 27 novembre 1915]92 Caro Gigi, Ti scrivo stasera 27 sabato. La linea Caltagirone-Catania si è riattivata in parte, poiché da Valsavasia a Catania si fa in carrozza. Domani 28 telegraferò se posso partire e con me verrà Mariannina, forse anche il sanitario La Rosa con la figlia che va a Messina. Sento dispetto a venire stavolta. Noi stiamo bene, qui fa freddo di tramontana ma intensa!!… e costà? Ti accludo una cartolina di D. Canciuzza Pulvirenti. Il figlio scrive a questo modo. La madre teme che facendosi la causa potrebbe essere fucilato e figurati come piange. Se tu potresti fare qualche raccomandazione, veramente è stato sempre un buon giovane; la famiglia ottima. Sono poi i genitori con 7 figlie femmine e questo solo maschio. Basta, vedi quello che puoi fare. T’abbraccio e spero rivederti. Aff.ma Nelina (f. 97, c. 139)

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Lettera. Lettera.

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66. [Caltagirone], 4 dicembre 191593 Caro Gigi, Ti scrissi ier sera e mi dimenticai d’un favore che chiedono gli Sturzo. Scrivesti per quelle informazioni del C. Carlo Dotta? Non dimenticarlo, poiché mi dicono che le cose si vanno facendo sempre più strette e che quindi prima d’apparolarsi definitivamente vorrebbero migliori informazioni. L’indirizzo è Maggiore al 4° Battaglione del 4° Reggimento Dotta dei Marchesi Dauli, Genova. Fallo per piacere; mi secca dire che non so cosa hai fatto… Riposati, torna rifatto, t’abbraccio Nelina (f. 97, c. 149)

67. [Caltagirone, gennaio 1916]94 Caro Gigi, Stamane ti ho spediti i colli. Ieri sera arrivò Monsignore e giusto a me toccava il teatro, quindi dovetti uscire. T’assicuro che Valli la vanno facendo sempre peggio. Speriamo che Quarani lo facciano discreto. L’altro giorno venne il maestro Battiati colla sua Signora per raccomandare a te l’affare della maestra Bufane “sua moglie”. Tu saprai meglio di me quale sia l’affare. La maestra mi diceva che le avevano quasi fatto smarrire i documenti e qui per otto giorni ripetevano che i documenti non si potevano trovare ecct. Finalmente il Maestro venne a Catania e come Dio volle trovarono i documenti. Adesso temono che la stessa mano che stava facendo smarrire costà i documenti, non li faccia spedire a Roma. Per questo si raccomanda a te. Basta, io ti scrivo se puoi influire a qualche cosa. Mario sta bene, noi pure. Guardati la salute; vai da Giustina? T’abbraccio Nelina (f. 96, c. 25am-i)

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Lettera. Lettera.


68. [Caltagirone], 17 giugno 191695 Caro Gigi, Ti auguro ogni bene per il tuo onomastico. Quest’anno da lontano dobbiamo passare un giorno sì bello. Quanti ricordi in questo giorno passeranno per la memoria!… Spero trovarmi a Piazza ove conto di andare martedì; tu come mi promettesti verrai a prendermi appena arrivato? Qui fa caldo, caldissimo, e costà? Sei andato da Durante? Vi andrai? Ho aggiustato un po’ la baracca delle cameriere facendo venire come provvisoria la sorella di Giacomina e inducendo Vincenza a vestire lei M. Vedremo se questa volta si farà meglio; resterà Teresa. Non lavorare molto con questo caldo che sciupa… T’abbraccio con vivo affetto Nelina P. S. Vincenza ti fa gli auguri e ti bacia la mano. (f. 42, c. 31)

69. Piazza Armerina, 3 luglio 191696 Caro Gigi, Non ti ho scritto perché credeva di giorno in giorno vederti arrivare. Ma ora gli affari, ora i mali che ti procuri allungano sempre la tua assenza… Non vedo l’ora di riabbracciarti! Con Monsignore stiamo bene; veramente qui il caldo non si sente tanto. T’abbraccio Nelina (f. 42, c. 41)

70. [Caltagirone, ottobre 1916]97 Caro Gigi, Abbiamo ricevuta la tua cartolina da Pompei, si intende dopo il telegramma. Stiamo bene e speriamo che tu lo sia anche. Hai fatto il telegramma alle Coniglio? Povera Angelina come deve sopravvivere a tanta sventura? Lettera. Cartolina illustrata sped. a Roma (Albergo S. Chiara). 97 Lettera. 95 96

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Io non sono ancora andata a far visita, ma le ho scritto un bigliettino dicendo che anderò quando le visite saranno calmate. Cosa hai fatto per Enrico? La nipote di Giacomino Barletta, Ceccina Mellini ti prega d’interessarti presso il Ministero per un posto, possibilmente a Catania. Dice che vi sono questi più due scuole tecniche, tutte di 28 ore ed è quello che lei vorrebbe. Se tu puoi fare qualche cosa è meglio presso il Ministero che col Provveditore (dice lei). È un’opera di carità. Mi dispiace anche io darti delle noie, ma come si fa coi parenti? Mamina Gravina manda nuovamente a raccomandare la chiusura dell’acquedotto. Non lasciasti l’ordine? Se puoi anche mandarlo di costà poiché ora la famiglia di Michelino torna, perché Lui viene su. La puzza dice che è orribile... Il biglietto che Borromeo ti disse che avea spedito a me credo che non lo spedì, perché io nulla ho ricevuto; non fa niente, ma vorrei essere sicura che l’abbia accettato. Non ho mandato il biglietto a Perticone perché mi è sembrato curioso farlo partire di qua, meno male che tu lo spedivi da Catania o anche da costì. T’abbraccio con affetto Nelina (f. 101, c. 201)

71. [Caltagirone, ottobre 1916]98 Caro Gigi, Che vitaccia, caro fratello! Se la pensavi di farla anni addietro sarebbe stato meglio, perché ognuno di noi prendeva un’altra via… Ed ora quando ritornerai e per quanti giorni? Noi si sta benino, e tu con questo strapazzo? Ti mando un po’ di biancheria e tutte le lettere, che io non facendo orecchio a quello che fece telefonare Sclafani, non volli spedire posta a Girgenti. Ed ora qualche raccomandazione; pazienza; io debbo farle e tu leggerle per poi farne il conto che vuoi. Angelo raccomanda l’affare di suo nipote Campoccia Giacomino. D. Peppino il portiere si raccomanda per essere portato più giù mentre si trova vicino Gorizia, Ceccina Mellini cioè Maria Anna (così si chiama) si raccomanda ancora, disperata perché Paolino Franco le ha aperto le mani, e crede che tu non le hai fatto nessuna raccomandazione. Povero Barletta si trova con 1.000 lire di deficit. Ma più di tutto poiché Ceccina voleva mettersi subito in carriera. Basta, vedi quello che puoi fare. Non ti strapazzare molto, t’abbraccio, aff.ma Nelina (f. 101, c. 202)

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Lettera.


72. [Caltagirone, dicembre 1916]99 Caro Gigi, Ricevetti ieri la tua in cui mi parlavi delle difficoltà per il nipote di Angi; speriamo che potrai ottenere qualche cosa. A proposito Angelo mi diceva che una persona venuta da Torino gli diceva, chi può tutto in questo momento a Torino che anche richiama i soldati operai è il sig. Ferdinando Giachero (Via Morosini n. 85). Come anche più importante al Comandante della Caserma Ferdinando di Savoia 6.a Fortezza, Corso Valdacco. Io ho voluto scriverlo se mai qualche raccomandazione ti è facile poterla fare mentre sei a Roma. Margherita sta bene; io ancora colla tosse ed è dall’otto del c. mese che non esco. Monsignore sta bene e verrà il 7 gennaio. Forse conta di venire a Roma. Sei stato da Giustina? Io glielo scritto. Sono stanca della tua lunga assenza, caro Gigi, così non si può più vivere. Non so se questa t’arriva; l’altra posta non la mando poiché temo si smarrisca. Le cameriere ti ossequiano con Margherita t’abbraccio, aff.ma Nelina (f. 101, c. 220)

73. [Caltagirone, dicembre 1916]100 Caro Gigi, Ricevetti la tua; ho detto a Gigia quanto mi scrivi. Lei ti ringrazia di tutto e mi dice che non vuole che t’incomodi a far vaglia, glieli porterai tu. Qui la gente è tutta contenta per il decreto ministeriale contro il pascolo abusivo. I caprai però dicono che tu hai sempre fatto loro da padre. Anche qui ti accludo il telegramma che ti invia uno di Castellammare e credo che tanti altri ti siano arrivati costà. Io penso sempre S. Pietro. Vincenzo Truglio mi incarica pregarti onde fargli una lettera per il Segretario del Vescovo di Pavia. Dicono che per farli venire in Sicilia ci voglia il richiamo del direttore dell’Ospedale e Vincenzo tanti mesi addietro fece la domanda nell’Ospedale ove è Clementi Direttore e lui stesso fece il richiamo dell’ammalato e intanto ancora non l’hanno mandato. Il Direttore dell’Ospedale di Pavia si chiama Cav. Cantella. Faccela la suddetta lettera, affinché vede se può ottenere qualche cosa.

99 100

Lettera. Lettera.

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Ieri Luciano si persuadette a prendersi gli ulivi 7 con 4. Meno male, mi annoiava aver a che fare con tanta gente. Ho dato il pascolo della Russa con 10 once a salma. Insomma ieri (domenica) mi strapazzai tanto a parlare che mi presero i soliti decimi. Poi la mattina vado al Comitato per le notizie e mi strapazzo. Basta, avrei bisogno invece di aria di campagna. Con Margherita ti abbraccio, aff.ma Nelina Le cameriere ti ossequiano. (f. 102, c. 2)

74. [24 gennaio 1917]101 Angustiatissimo vostro silenzio telegrafami notizie tua salute. Luigi (f. 43, c. 78d)

75. Caltagirone, 12 settembre 1917102 Bersani desidera sapere tuo arrivo Roma. Stiamo bene. Nelina (f. 201, c. 118)

76. [Caltagirone, dicembre 1917]103 Caro Gigi, Son le 12 e ancora non abbiamo ricevuto nessuna tua notizia. Scrivi ogni giorno. Noi stiamo bene. Bada che la modista manderà all’albergo una piccola scatola con il

101

Minuta di telegramma.

102 Telegramma. 103

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Lettera.


mio cappellino, me lo porti tu poiché non si possono spedire pacchi. Non lasciare costì il tuo soprabito te ne prego. T’abbraccio Nelina P. S. La modista te lo manderà spero e si chiama Cesira Brandia, Fontanella Borghese. (f. 43, c. 78a)

77. [Caltagirone, dicembre 1917]104 Caro Gigi, Ieri abbiamo ricevuto il telegramma, godo leggere del tuo ottimo viaggio e che stai bene. Non ti strapazzare molto con questo caldo. Io sto un po’ meglio con quel piccolo gonfiore, così non c’è stato bisogno di chiamare D’Antona. Le Dame lavorano alacremente, e per la pesca per le informazioni delle famiglie veramente povere. Oggi è arrivata la presidentessa e t’assicuro che abbiamo più volte dovuto richiamarla al filo del discorso altrimenti non si sarebbe più usciti dal Comitato. C’è da ridere!!! Si sta pensando il da fare per la serata: tu troverai sul tavolo le nostre belle idee, salva a modifiche ragionevoli e qualche idea più logica sui quadri che si vogliono fare. L’uva della Russa è andata via completamente, gli aranci anche e gli ulivi così si è già fatto il raccolto. Pazienza!!… purché si ha la salute! Se passi per Napoli dì a Carlo Chiarandà che ti mandi qualche piccolo dipinto o in conchiglia o qualche altra cosa bizzarra per la pesca. Si dice che sarà domenica 12 salvo a postergare. Con Margherita t’abbraccio Nelina (f. 43, c. 78c)

104

Lettera.

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78. Caltagirone, 19 aprile 1918105 Caro Gigino, Ho il piacere di mandarti con il Can.co Fondacaro106 un po’ di biscotti freschi, che ho fatto proprio per te. Mando pure una maglia pesante, credo che ti farà comodo, atteso che costì piove. Qui nebbia e cattivo tempo; nulla pioggia… Noi stiamo bene; io con la piccola fasciatura risento quasi nulla del male che il Dottor D’Antona dice essere, quindi non ne parlare con Borrami; ad una mia venuta costì poi se ne parlerà. Ti acchiudo £ 50 e pensa a non risparmiarti il bisognevole. Salutami la Sig.ra Belli, Longinotti, Grosoli e tutti gli amici che rivedrei con piacere. La tua assenza mi pesa, e, vorrei pigliare un terno al lotto, come le nostre cugine Sturzo di circa £ 5.000, per venirmi a divertire un po’ a Roma. La zia continua e chi sa quanto tirerà, per poi finire di marasma senile. Ti mando anche l’abito da tingere in nero; lo porterai alla tintoria Torinese in via dei Cestari a due passi dall’albergo. Dentro vi è un mio biglietto. Tu le dirai per quale giorno lo vuoi, devi però mandarlo o portarlo subito, e meglio che glielo porti te e ti fai dire se viene o no bene e le raccomanderai di fare bene e il giorno che deve mandarlo. Se l’abito lo mandi col cameriere devi farti mandare la ricevuta. Ti raccomando in ultimo di pregare qualche amico tuo prete, onde sollecitare presso la curia Pontificia per il rimpatrio del fratello di Teresa. Te lo raccomando caldamente e ti rimetto l’indirizzo per poter fare la raccomandazione. T’abbraccio Nelina (f. 45, c. 12)

79. Caltagirone, 2 maggio 1918107 Lascia commissione in sospesa confermare tuo ritorno. Nelina (f. 74, c. 79)

Lettera. Mons. Vincenzo Fondacaro era originario di Caltagirone (1882-1956). Fu stretto collaboratore di Luigi nella vita amministrativa calatina; nel 1918 mons. Mario lo nominò vicario generale di Piazza Armerina, carica che mantenne fino alla morte del vescovo. Ebbe grande confidenza ed affetto con ambedue i fratelli. 107 Telegramma. 105 106

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80. Roma, 2 maggio 1918108 Telegrafa subito se tuo telegramma stamane dovuto malattia sono angustiatissimo. Luigi (f. 74, c. 79)

81. Roma, 3 maggio 1918109 Spero essere costà mercoledì. Sto bene. Luigi (f. 74, c. 74)

82. Caltagirone, 30 maggio 1918110 Caro Gigi, Ieri ricevemmo la tua cartolina unica dacché sei partito. Mi auguro che starai bene come tu dici; noi tutti bene. Venendo condurrai Silvio? Chi sa quante volte sia venuto ad incontrarti. Gigia ti ossequia e ringrazia con anticipo. Le Coniglio ti raccomandano l’affare di Enrico o Carlo, come ti piace. Dice che bisogna scrivere presso l’Intendenza Generale di Bologna o per mezzo del Vescovo Castrense. Interessatene te ne prego poiché lui non ha più nulla e nulla otterrà se non per mezzo di queste vie. Sei stato da Giustina? Desidera tanto una visita e mi dispiacerebbe se tornando mi diresti che non sei potuto andare. Salutami tutti gli amici, mentre con Margherita t’abbraccio con vivo affetto Nelina (f. 111, c. 42)

Minuta di telegramma sul testo del precedente. Minuta di telegramma. 110 Cartolina postale sped. a Roma (Albergo S. Chiara). 108 109

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83. Caltagirone, 2 giugno 1918111 Caro Gigi, Ho ricevuto la tua cartolina; mi duole leggere che ancora non hai ricevuto il pacco che io spedii raccomandato col valore dichiarato per arrivare più presto. Spero che ora ti sia arrivato e che almeno per gl’ultimi giorni l’avrai. Noi stiamo bene; i bacolini vanno avanti sono fino a quest’ora buonissimi. Valdina mi dice che le hanno risposto da Siracusa, tanto Mosumeci e Guzzardi che ne hanno fatto ricerca, che le carte sono state spedite a Roma, quindi vedi di farli sapere a chi devi. Poi ti prego caldamente di fare o di far fare una calda raccomandazione per Vincenzo Pam… Che ha un pezzo che non scrive. Però hanno scritto due amici suoi rimpatriati e dicono o meglio si legge tra le righe, che sia ammalato di nevrastenia. Per carità fai tutte le istanze che puoi. Non vorrei recarti disturbo, ma come si fa? Teresa ne è angustiatissima. Abbiamo due profughe per cameriere con Maria e paiono buone tutte e due. Con Margherita ti abbraccio. Aff.ma Nelina (f. 111, c. 58)

84. Roma, 30 settembre 1918112 Domani riparto. Arrivo mercoledì. Sto bene. Luigi (f. 46, c. 110)

Lettera. Minuta di telegramma in risposta ad un telegramma di Nelina dello stesso giorno a Giulio Corteggiani dell’Albergo S. Chiara: «Desidero sapere se mio fratello giunse costà ossequi» (f. 46, c. 110). 111 112

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85. [Caltagirone, novembre 1918]113 Caro Gigi, Mi sembra un secolo che sei partito da casa; forse perché il raffreddore t’aveva fatto stare dentro ed ora ci sembra la casa vuota. Un’altra volta parto con te. Stiamo bene, Margherita col suo dolore sordo e molesto. Immagino quello che hai trovato a Roma, l’entusiasmo e la gioia. Che festa vi sarà lunedì? Divertiti un po’ per me. L’affare delle Fontanapietra suona… hanno offerto £ 4.000. Io ho risposto che siamo troppo lontani e poi devo scrivere a te e a Monsignore al quale ho già scritto. Birdirimi si parla di 35.000 vedremo o l’uno o l’altro e anche tutte e due non ti pare? Cosa consigli tu? Poi non ti dico Altobrando che lo pagherebbero circa settanta, ci sarebbe da fare un affare. Ma ci basta, credo, metterci in regola, speriamo riuscirci. Ti rimando 7 tra lettere e cartoline e qui t’accludo un telegramma. Scrivi, guarda di non lavorare molto che ti sciupi la salute. Le Coniglio ti raccomandano di poter influire per l’avvicinamento di Enrico. Il freddo lui non lo sopporta. T’abbraccio, aff.ma Nelina (f. 47, c. 45)

86. [Caltagirone], 21 febbraio 1919114 Caro Gigi, Ancora non scrivi e siamo al sabato 22. Non c’è stato il tempo di scrivere? Spero domani avere tue care nuove, mentre ti dico che noi stiamo bene. Guardati dai colpi d’aria; ho letto che P. Giordano è morto d’influenza a Palermo, quel benedetto Palermo non t’impegnare ad andarvi… Non dimenticare la raccomandazione per il soldato Boscarelli, dichiarato, dicono i parenti, ingiustamente disertore. Ora da Messina è passato al tribunale di guerra della IV armata. Se puoi interessartene era un buon giovane e che avea dato prove di valore da meritarvi una licenza estra. Poi preso prigioniero in Austria, alla famiglia arriva questa notizia115. Nelina (f. 113, c. 67) Lettera. Lettera. 115 La lettera, probabilmente, è mutila di un altro foglio. 113 114

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87. Caltagirone, 1 giugno 1919116 Arrivata benissimo viaggio ottimo. Nelina (f. 48, c. 40)

88. [Caltagirone, giugno 1919]117 Caro Gigi, Ho ricevuta la tua cartolina e godo che sei arrivato a Roma, che stai bene e che hai trovato la casa pulitissima. Noi stiamo bene ed in cerca di sbrigarmi e ripartire come ho detto. Spero che avrai ricevuto la mia lettera e i calzoni per mezzo di Cordiel [sic]. Ora ti accludo gli appunti che mi manda Di Pietro e che la Sig. Di Bernardo raccomanda vivissimamente. Anche Viglianesi è venuto a raccomandarsi affinché il suo ricorso per aprire il mulino, ora che il decreto c’è, venga esaudito. Lui è ammalato avendo avuto una leggiera paralisi al lato sinistro. Ricorda a Vicentini118 la mia lettera di calda raccomandazione che io gli mandai pria di partire, per Anfasso Giacomo per il Banco Roma. Veramente i nostri meritano di essere un po’ protetti. Il tempo ora si è rimesso mentre siamo stati d’inverno in questi giorni. Salutami i Signori Amerigo. Colle cameriere mandami a salutare Venerina, salutami anche loro e fa che restino. Tutti ti ossequiano mentre con Margherita ti abbraccio. Aff.ma Nelina (f. 48, c. 61a)

116 Telegramma

sped. a Roma. Lettera. 118 Giuseppe Vicentini (1876-1943). Sin da giovane si impegnò nell’Opera dei Congressi entrando nel 1902 a far parte del Comitato Permanente. Si impegnò anche in attività giornalistiche e bancarie. Fu tra i fondatori del Partito Popolare e dal 1919 al 1923 consigliere delegato, con funzione di direttore generale, del Banco di Roma, presieduto dal conte Santucci. Cfr. S. Tramontin, ad vocem, in DSMCI, III/2, p. 893. 117

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89. [Caltagirone], 13 agosto 1919119 Caro Gigino, Ti accludo un altro telegramma di Cingolani120, al quale io avrei risposto, ma priva d’indirizzo non ho potuto. Quando parti, avvisi sempre il tuo vice segretario, questo è il secondo telegramma. Spero che il primo lo hai ricevuto a Catania, che ti mandai in una lettera espresso. Noi stiamo bene; ho la casa piena di cameriere perché Caterina dal sottoprefetto è voluta venire ad ogni costo da noi. Quella grande è pure tornata, e così cercherà di aggiustare benino Margherita. Tu arrivando a Roma vedi quel che manca e scrivi. Bada che nella casa vi siano state delle malattie di infezioni, informati. Come stai? T’abbraccio con vivo affetto. Aff.ma Nelina (f. 48, c. 113)

90. Caltagirone, 24 agosto 1919121 Caro Gigino, Come stai? Non mi mandi nessuna notizia della nuova dimora. Vorrei sapere come te la passi, come fai per il servizio, se ora torni, se vai da Santucci122 ect. Vorrei sapere in più cosa manca nella casa, cosa dovrei mandare, se la sola biancheria da letto senza coperta, parlami di tutto! Maria mi risponde che accetta di venire, ma vuole sapere le condizioni; io ho scritto £ 35 al mese e il viaggio franco per venire, qualora vuole andar via poi se lo farà lei. Potrebbe, se tu vuoi, venire subito e così tu avresti il servizio. Parlami di quello che devo fare e se tu vieni; Monsignore verrebbe a Roma in novembre o dicembre. Qui fa un caldo da morire, umido però. Ha piovuto perché vi fu Lettera. Mario Cingolani (1883-1971), tra i promotori del Partito Popolare, era a quell’epoca responsabile dell’attività del partito nel Lazio e in Umbria. Parteciperà fin dall’inizio al processo di formazione della Democrazia cristiana. Cfr. A. Parisella, Ad vocem, in DSMCI, III/1, pp. 227-229. 121 Lettera. 122 Carlo Santucci (1849-1932) partecipò sempre in prima persona alle vicende più importanti del movimento cattolico italiano tra ’800 e ’900. Fu tra i promotori del Partito Popolare, ma non seppe valutare appieno l’impronta democratica della nuova formazione. Lasciò il partito nel ’23, aderendo al Centro nazionale. Cfr. O. Confessore Pellegrino, ad vocem, in DSMCI, II, Marietti, Casale Monferrato 1982, pp. 576579. Sturzo a Roma andò ad abitare in un appartamento in via Principessa Clotilde, al quartiere Flaminio. 119 120

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un bel temporale. Ti accludo un telegramma; ti spedisco e questo e un’altra lettera in via dell’Umiltà poiché ancora non so se hai ricevuto nulla nella nuova dimora. Puoi interessarti del cognato di Dianisi, un certo Parisi Giacomo che io ti scrissi la memoria? T’abbraccio con vivo affetto. Aff.ma Nelina (f. 48, c. 120)

91. Roma, 26 settembre 1919123 Cara Nelina, Vi ho mandato mie notizie con il Canonico Compagno e col Canonico Mon124 temagno . Sto bene. Sono impegnato per riunioni fino il 7 ottobre, e quindi ritornerò. Vi abbraccio Luigi (sc. 728, fasc. F/1/3, c. 291)

92. Roma, 4 gennaio 1921125 Ricevuto telegramma pregoti informarmi subito tua salute. Nelina (f. 51, c. 4)

93. [Caltagirone, luglio 1922]126 Caro Gigi, Stiamo relativamente bene, solo desideriamo sapere come stai, come te la passi solo, se hai urgente bisogno di me. Io alla mia volta sto sbrigando tutto in fretta, dovendo

Cartolina postale. Giacomo Compagno e Giuseppe Montemagno, canonici di Caltagirone. Sturzo con ambedue ebbe nutrita corrispondenza. 125 Telegramma sped. a Treviso. 126 Lettera. 123 124

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poi tornare a settembre e così venire al più presto. Ti acchiudo uno scritto che Cremona avea fatto per inserirlo nelle immaginette, ma che Monsignore non credette. Intanto per non essere scortese te l’invio e certamente non arriverà a tempo, tu farai inserire quella di Monsignore. Ti mando delle ciambelline e un po’ di pesche della Russa. Ci conforti il pensiero di possedere un terzo angelo in cielo127. Ebbe tutti i conforti e come li voleva lei, senza chiasso, così Iddio permise perché amici e parenti lo seppero quando era volata in Cielo. Tutti ti salutano, io e Mario ti abbracciamo, aff.ma Nelina (f. 54, c. 54)

94. Roma, 17 luglio 1923128 Caro Gigi, fratello prediletto, Ho ricevuto la tua lettera e vedo come l’animo tuo è grande, come la tua fede è viva e profonda. Ti sieguo collo spirito col pensiero costì, sull’alto monte pieno di solitudine, raccoglimento e tranquillità129. Però non ti nascondo la mia preoccupazione che cotesta solitudine, cotesta inattività ti giovi poco… o meglio ti faccia male. Un po’ di riposo speriamo che possa portare giovamento. Io sto bene; facciamo pulizia, si cuciono vestiti, insomma si sta in casa quasi tutta la giornata. Ieri con Spataro130 ti ho mandato tante lettere fra le quali una di Monsignore. Stai tranquillo per noi e non preoccuparti per gl’altri; Iddio pensa lui a guidarli. Quando tornerai? Mi sembrano mille anni della tua assenza. Venerina, le Amerigo ti ossequiano, Adelgisa ti bacia la mano, io ti stringo al seno, aff.ma Nelina (f. 54, c. 5)

In quel mese era morta la sorella Margherita. Lettera. 129 Come detto nell’Introduzione, Sturzo il 10 luglio aveva lasciato la segreteria del Partito e si era ritirato a Montecassino per un periodo di riflessione. 130 Su Spataro cfr. L. Sturzo, Lettere a Giuseppe Spataro (1922-1959), a cura di G. Fanello Marcucci, Istituto L. Sturzo, Roma 1989. 127 128

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95. Roma, 26 ottobre 1924131 Carissimo fratello, Ho ricevuto il primo e il secondo telegramma da Torino ieri, e stamane la tua arcicarissima lettera. Grazie, fratello caro, grazie del tuo affetto, della tua premura132. Ora sono un po’ più tranquilla e rassegnata; al momento della tua partenza rimasi molto addolorata, piansi tanto, ma poi pensando che il tuo è un atto di sottomissione che Iddio non potrà non premiare mi tranquillizzai. Ieri, domenica, sono andata ad ascoltare la Messa a S. Giovanni, andai sulla tomba del Papa Leone XIII a pregare per te affinché Iddio ti assista sempre, sempre. Per oggi, prima della tumulazione pregai il Parroco che mi dicesse una Messa sull’altare avanti la tomba. Per me sta tranquillo, sto bene e la compagnia della buona Venerina mi è di tanto conforto. La medesima ti ossequia, come fa pure Adelgisa. Monsignore ancora non scrive, e sarà come ti ho detto io; ha aspettato la tua, vedremo. Intanto qui arrivano lettere a te dirette che io apro e poi mando al Popolo, quelli che gli appartengono e al Partito gl’altri, faccio bene? Figurati se mi piacerebbe un viaggetto in America!? Basta, guardati dai colpi d’aria, dai cibi e da tutto ciò che potrebbe nuocerti. Stamane ho telefonato al Prof. Azzi ma non è ancora a Roma; pare che per quel locale che tu sai si siano trovati i documenti e si sta per mettere in vendita. Vedremo. Vavà quella sera scriveva tutte le bestialità che escono dalla bocca di Libertini, ma che dopo un colloquio con lui ha fatto macchina indietro a tutto vapore…Nel paese lo conciano tutti di male parole, poi finiva così: Povero S. mi pare si vada trasformando in una scuderia di somari della Pantelleria. Se domani arriva una lettera di M. scriverò da capo. Intanto ossequia per me il Prof. Crespi133 per quanto non lo conosco, e ringrazialo per tutte le gentilezze che ti fa. I giornali che arrivano li vuoi mandati? Scrivimi tutto. T’abbraccio stretto al cuore, aff.ma Nelina Oggi ha telefonato la Contessa Santucci e mi vuole venire a fare una visita. (f. 257, c. 3)

Lettera su carta int.: “Prof. Don Luigi Sturzo Roma – Via di Ripetta, 102”. Il giorno prima Luigi aveva lasciato Roma. La sosta a Torino fu breve perché già il 27 ottobre si trovava a Londra. 133 Angelo Crespi (1878-1948). «Filosofo, saggista e giornalista, visse nei primi anni del secolo l’esperienza modernista. […] Trasferitosi a Londra, insegnò presso quella Università e fu corrispondente del «Corriere della Sera» e del «Popolo». Antifascista, fu molto vicino al fuoriuscitismo italiano. […] La sua abitazione londinese si trovava presso il Convento dei Serviti, a Fulham Road, dove Luigi Sturzo aveva preso dimora» (Carteggio, I, p. 7, in nota). 131 132

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96. [Roma], 30 ottobre 1924134 Carissimo fratello, Oggi, anzi, a momenti finalmente arriva la presente che ti ritorno costà. Ancora non ho ricevuto tue lettere, che spero presto avere. Questa è la seconda lettera che t’invio e spero che essa ti trovi in buona salute. Dimmi tutto, anche se hai qualche piccolo disturbo, non me lo nascondere, mi faresti stare più preoccupata. Io sto bene, Venerina un po’ raffreddata e ti saluta. Adelgisa ti ossequia, la sig. Amerigo ti ossequia come fa la Baronessa Di Giura e la Sig. Bianca e Commendatore. Erano a Montecatini in quei giorni. Della tua partenza i giornali in genere han solo fatto notizia. Con affetto credimi Nelina Qui tutto molto tranquillo, facilmente rivedrai la Sig. V. Amerigo. (f. 257, c. 6)

97. Roma, 3 novembre 1924135 Fratello carissimo, Sento che le mie lettere ti tornano gradite e ti rispondo subito. Non mi dici nulla sulla tua salute e temo che già l’umido ti faccia male. Per carità non mi nascondere nulla se mi vuoi bene. Ti penso tutti i momenti della giornata, e se le amiche mi fanno distrarre da questo mio sacro pensiero resto poi male. Come devo passare tutto questo tempo? Ah! no, non sarà possibile che ne passi troppo!!… Venerina è il mio angelo consolatore: essa ti ossequia tanto tanto. Adelgisa ti ossequia e chiede come fai senza la tua erba, la vuoi mandata? Io mi angustio di più pei cibi, come fai? Dimmi almeno che regime tieni, come ti va lo stomaco, io temo che non stai bene e quindi per non dir bugia me lo hai taciuto. Io sto bene, e di me non prenderti nessun pensiero, sono attorniata di tante premure e affetto. Mario vorrebbe che andassi in Sicilia e da lui136, ma a me questa idea non mi sorride primo perché starei più lontano da te, e poi il freddo di Piazza e l’umidità 134 Lettera. Nelina scrive sul retro di una lettera di Mario Sturzo su carta intestata “Il vescovo di Piazza Armerina”. 135 Lettera su carta int.: “Prof. Don Luigi Sturzo…”. 136 «Ho anche avuto due lettere dalla cara Nelina. L’avevo invitata a passar da me questo tempo o almeno parte. Mi dice che preferisce Roma, perché così ti è più vicina. Ed ha ragione» (Mario a Luigi, 6 novembre 1924, Carteggio, I, p. 8, n. 4).

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di Caltagirone non mi va di andarli a prendere. Di giardini ancora non si parla; Michelino che ti ossequia tanto, partirà in questi giorni, vedremo ciò che farà lui e se ci sarà necessità andrò io! Non so se la Signora Belloni è tornata, ma appena la vedo dirò quanto tu vuoi. Come son affezionati e di buon cuore; il Comm. mi ha fatto una cartolina e mi dice che stai bene, tu perché non me lo dici?137 Abbiti riguardi in tutto e pensa a non risparmiare nulla. Comprendo quando deve costì costar la vita col cambio così alto, ma dacché l’han valutato non deve mancarti nulla. Comprati le mutande di lana e se hai bisogno anche le calze di lana, altrimenti ti metti al rischio di farti venire il reuma. Pensa che la povera Margherita non poté più guarirne, e se poi l’aria non ti va assolutamente torna, ce ne andremo a casa nostra. Che dirti; caro fratello, prego sempre per te ma le mie indegne preci possono essere esaudite? Io penso di andare più in là a parlare a chi di ragione per far che ritorni; tu che ne dici? non farei una cosa che a te dispiacerebbe? I frati dalla cui casa andrai138, ti dovrebbero saper comprendere, accompagnare sempre sempre, usarti tutti i riguardi: se ti ammali come farai tu, ma come resisterò io? Spero che il buon Dio ti aiuti a sopportar quest’altra dura prova e dia la forza a me di rassegnarmici. Non farebbe bene Mario venir qui, lui nel suo posto potrebbe aiutare. Perdona caro fratello se mi son lasciata trasportar dall’affetto procurandoti anche dolore, ma vorrei che tornassi presto, la tua salute non può resistere all’umido. Qui ancora la temperatura è tiepida, anche qualche volta il sole disturba le spalle. Come vorrei mandarteli un po’ di questi raggi!!! Dimmi tutto quello che vuoi, che spero poterti mandare, non temere di tediarmi, mi rendi felice e più vicino a te. Oggi stesso ti spedisco tutte le copie dell’Italia di (Milano) e un Rivoluzione Liberale139 perché una ne è arrivata. Le lettere che sono arrivate sono state poche e di raccomandazioni. Denari niente, credo che tutti hanno letto sui giornali che non ci sei. Gli amici tutti ti ossequiano, io ti abbraccio tanto forte, aff.ma Nelina (f. 257, c. 8)

137 Angelo Belloni aveva accompagnato Sturzo nel viaggio a Londra. Era un finanziere e si era adoperato per trovare dei finanziamenti al partito. 138 «A Londra il cardinale Bourne gli consigliò di andare ad alloggiare presso gli Oblati di S. Carlo, a St. Mary’s of the Angels. La stanza, che gli fu messa a disposizione, non era ben esposta e gli dava tristezza« (G. De Rosa, Sturzo, p. 265). 139 Si tratta del libro di Piero Gobetti La rivoluzione liberale. Saggio sulla lotta politica in Italia, Cappelli, Bologna 1924. Sui suoi rapporti con Sturzo cfr. B. Gariglio, Gobetti e Sturzo, in «Mezzosecolo», n. 8, 1989, pp. 4-31; Con anino liberale: Piero Gobetti e i popolari. Carteggi 1918-1926, a cura di B. Gariglio, Angeli, Milano 1997.

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98. Roma, 5 novembre 1924140 Carissimo Gigi, È la quarta lettera questa; nella seconda vi erano acclusi mezzo foglio di S.r Giuseppina e uno di Monsignore, io avevo scritto dietro a quella. Perché non l’hai ricevuta? Forse perché quella l’indirizzai a te presso Crespi? L’ultima fu spedita il 2 Novembre; a quest’ora l’avrai ricevuta; e se non li ricevi, come facciamo? Io sto bene, e ti ripeto attorniata di affetto, quindi per me nessuna preoccupazione. Monsignore ti avrà scritto e forse indirizzato a te non ti sarà arrivata. Fai ricercare alla posta. Ti ho mandato alcune copie dell’Italia di Milano e una “Rivoluzione Liberale” perché una sola ne è arrivata. Ti manderò ogni giorno una copia dell’Italia e qualche altro, dillo tu cosa vuoi. Caro fratello, io vedo che è meglio che tu stii lontano di questi giorni, per quanto la tua lontananza mi è dolorosa non tanto per la mia solitudine quanto, perché penso che tu così lontano non potrai starci a lungo, il tuo temperamento ne soffrirà. Iddio ci sorreggerà a passare quest’ora di amarezza. Le tue lettere potrai indirizzarle a Venerina e qualche volta alla Sig.a Amerigo Maria, che quelli ricevono sempre lettere dall’estero. Mandami il nuovo indirizzo, tienimi sempre presente e manda a chiedere quel che vuoi. Michelino ti saluta affettuosamente. Paolo è già in collegio: pare che ci si trovi bene. Abbracci affettuosi, affettuosi Nelina P. S. È arrivata la partecipazione della morte del padre dell’avvocato Caiola, Piedimonte Alife, penserai tu; come anche la partecipazione del matrimonio di Giovanni Angelico con Clelia Martillaro, Caltagirone. Ho ricevuto una visita dal Dott. Traversa, è qui sempre per il figlio che è in un manicomio. (f. 257, c. 9)

99. [Roma], 12 novembre 1924141 Caro Gigi, Ieri ti ho scritto una lettera e dimenticai di dirti che Giovannino Sturzo ti ha

Lettera su carta int.: “Prof. Don Luigi Sturzo…”. Cartolina illustrata sped. a Londra. Dal 12 novembre 1924 al 19 febbraio 1925 (dal n. 99 al n. 130), l’indirizzo di Luigi a Londra, salvo diversa indicazione fu il seguente: St. Mary of the Angels, Westmoreland 140 141

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mandato un paro di sandali. Vuoi che te li mandi ovvero li conservo qui. Speriamo che ti stiano bene. A Giovannino scriverò oggi ringraziandolo, ma tu scrivi pure. Spero che riceverai e lettere e giornali. Sto bene, qui splendida giornata di sole che vorrei mandarlo a te. In camera mia fa caldo nella tua circa frescolino. Scrivimi a lungo, ti ringrazio dell’oggetto che mi hai comperato; spero riceverlo presto per avere tue nuove. Tutti ti ossequiano, abbraccioti Nelina (f. 257, c. 14)

100. [Roma], 15 novembre 1924142 Caro Gigino, Ricevo a momenti le tue due lettere una dell’11 e l’altra del 12. Godo che stai bene come ti assicuro di stare Mario che mi ha scritto ieri. Non pensare a noi, pensa solamente a te. È venuto La Rosa e la signora. Figurati le gentilezze che mi fanno; non ti dico poi la sig. Belloni e tutti mi confondono. Tutti, tutti ti ossequiano. Fra giorni andrò a sentire “Le Donne Curiose” al Costanzi. Qui il tempo è ancora mite, non fa freddo malgrado non vi sia il riscaldamento in atto. La Contessa è tornata ieri. Abbraccioti Nelina (f. 257, c. 15)

101. Roma, 20 novembre 1924143 Caro Gigino, È arrivato il Comm.144 e mi ha dato tue buone nuove. Caro fratello, mi è sembrato di rivedere te e non ho finito di far delle domande e non potevo quasi staccarmi da loro, stasera. Ed ora son qui, in casa e subito prendo la penna per iscriverti. Grazie infiniRoad, Bayswater. Per la sola corrispondenza spedita a Londra d’ora in avanti si specificherà solo se trattasi di lettere, telegrammi, cartoline postali o illustrate. 142 Cartolina illustrata. 143 Lettera. 144 Belloni che aveva accompagnato Sturzo.

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te della bella borsa che mi hai mandato e che io avevo proprio bisogno. L’ombrello l’avevo già comperato e sarebbe stato d’uno in più per me. La borsa per l’acqua una cosa meravigliosa e siccome alla Sig.a Belloni è tanto piaciuta io ho creduto bene di regalarcela privandomene io. Mi è costato il sacrificio di non tenermi un oggetto così carino, ma più caro per il tuo affettuoso pensiero! Le gentilezze che tutte e due abbiamo ricevuto meritavano questo mio sacrificio. Io sto bene, credimi, solo io peno perché ricevo raramente tue nuove. Per esempio: tu mi hai scritto l’11 e il 12 e sono arrivate insieme e d’allora nulla più, e siamo al 19 sera. Come fare caro fratello? Scrivimi almeno delle cartoline! Almeno per vedere i tuoi scritti e sentire che stai bene o che soffri. Monsignore mi ha scritto che sta bene. Tutti gli amici ti salutano. Con la Sig.ra B. sono stata a sentire le “Donne Curiose”, veramente una cosa molto fine, certo più fine dei “Quattro Rusteghi”. Il Costanzi pieno zeppo. Qui fa un freddo da tre giorni che non si resiste, e meno male che è arrivata Fiametta e così dal 16 c.m. che si accende il calorifero. E tu senti abbastanza caldo ovvero il riscaldamento è buono? Guardati dall’aria viziata prima di andare a letto, stante che costì ci sono i camini. Alla famiglia Crespi i miei saluti. La Sig. Orlandi ti ossequia io ti abbraccio con vivo affetto, aff.ma Nelina Come vedi la lettera è impostata oggi 20. (f. 257, c. 17)

102. Roma, 21 novembre 1924145 Carissimo fratello, Sera, ore 12.Torno dall’Augusteo dove ho sentito la Messa di Requiem di Verdi. Bella assai, ed eseguita abbastanza benino. Le voci della soprano e mezzo soprano melodiose. Certo che non è quella di Beethoven. Come stai? Il freddo di questi giorni come ti ha portato? Qui è stato forte, ma i soliti tre giorni; siamo oggi a perfetto fine; stasera all’uscita dall’Augusteo tiepida. Intanto ho pensato a te tutto il tempo, come ci saresti venuto volentieri n’è vero? Ed ora ti offro gli auguri più fervidi, più sentiti e più affettuosi pel nostro compleanno. Preghi per me come io faccio per te. Ti abbraccio con affetto Nelina Domani ti spedisco il pacco; saluti dal M. Marchetti e da tutti gli amici; l’indirizzo bada che già te l’avevo mandato in una lettera del 10 c.m. (f. 257, c. 18) 145

Cartolina illustrata.

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103. Roma, 28 novembre 1924146 Caro Gigi, A momenti ricevo la tua cara lettera, lunga e dettagliata che mi ha fatto un vero piacere. Da quanto la desideravo questa lettera!! Così posso starti più vicina in tutte le ore. Godo che tutta cotesta vita solitaria ti fa bene e ti porta bene. Ne ringrazio Iddio! Prego per te, nella mia pochezza, sempre. Ti ho scritto ieri, come vedi ti scrivo oggi e ti spedisco il medicinale e un po’ di giornali. Dimmi quali vuoi mandati giacché gl’altri li ricevi direttamente per quanto disordinatamente. B. ha ricevuto a Parigi le tue lettere, oggi, credo ti scriverà. Ti ossequiano tanto tanto. Grazie della borsa che terrò cara. Abbracci Nelina (f. 257, c. 23)

104. [Roma, 28 novembre 1924]147 Caro Gigino, Torno dall’Augusteo ove ho sentito per la seconda volta la Messa di Verdi, dico la seconda volta, perché una volta volle la tessera il Marchese Marchetti, che ti ossequia, e un’altra volta vi feci andare Manolo, che ne rimasero tanto contenti. Oggi mi è piaciuta più dell’altra volta; le voci a solo sono state buonissime. Oggi all’Augusteo faceva un caldo insopportabile. Già da parecchi giorni qui fa caldo basta a dire che tengo i buchi del calorifero chiusi. E tu come stai col riscaldamento? A me mi pare che devi soffrire il freddo, e tu non vuoi dirlo. Caro fratello, non mi devi nascondere nulla, te ne prego. Leggo sui giornali che vi sono stati temporali costì e immagino come la temperatura si sia abbassata. Hai ricevuto il pacco coi sandali o usi le calosce? Quando piove la mattina presto vai pure a dir Messa dalle Monache? Ma veramente non ti sei raffreddato? Io penso se ti raffreddi, se ti viene la tosse chi ti cura? chi si occupa di te? Caro fratello, come ne sto preoccupata!!! E come prego Iddio che anziché fare cadere ammalato te, mandi a me quello che gli piace. Io qui ho tanti modi e mezzi per essere servita e curata, mentre tu non hai nessuno. Io sto bene, e ripeto qui fa caldo scirocco. Ieri ho visto il Principe Ruffo148 che ti ossequia, come ti ossequia anche la Principessa. A Nives è nato un bambino, un princiCartolina illustrata. Lettera. 148 Rufo Ruffo della Scaletta, dei principi di Bagnara (1888-1959), fu molto legato a Sturzo. «Sin dal 146 147

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pino, figurati il piacere!! Se tu vuoi mandare un saluto l’indirizzo è questo: Nives Von der Leysen, Wale Baviera. Come fai per la biancheria? e le lenzuola? Furono poche due dovendo stare dagli Oblati? Io ti ringrazio della lettera lunghetta che mi hai fatto, ma ancora vedi quante altre cose voglio sapere! Mi farò la fotografia e te la manderò. Ma quella che hai non è imbronciata, stavo ridendo e mi venne così. Scriverò a S.r Giuseppina che devo mandarle l’orologio aggiustato e le dirò per il ritratto, ma sarà lei che non vorrà farlo. Venerina sta ancora da me; figurati se quella trova casa! Fanno prezzi esorbitanti. A me ne è capitata una in via Marianna Dionigi, sarebbe ottima come disposizione, come punto, come tutto, ma ha quattro camere a tramontana, però le mura spesse non fanno sentire freddo. Se ci fossi te si potrebbe trattare. Ed ora smetto, tutti ti salutano. Luigi La Rosa è a Nizza ma tornerà. T’abbraccio Nelina Oggi 1° dicembre ti spedisco le pillole. Mario mi scrive che sta bene. Ricevo a momenti la tua cartolina, grazie. Io dal 17 ho ricevuto quella del 23, 25 e oggi 28. Ti ho spedito una io di Spadaro e un’altra pure io da Gilardoni149, li hai ricevute? (f. 257, c. 28)

105. [Roma], 3 dicembre 1924150 Caro Gigino, Ieri 2 ho ricevuto la tua cara e la fotografia che terrò carissima. Ho fatto subito firmare al comm. Belloni e te ne rimanda due. Sei molto mesto in viso!! Se la facevi col soprabito saresti venuto meglio quel giacco è corto corto. I Belloni ti ossequiano tanto tanto; oggi spero andare a trovare i De Gasperi. Tutti ti salutano affettuosamente. Il villino Temaldei è stato venduto. Non so se abbiamo speranza di poter comprare terreno ed io direi d’impegnarci con il piano di Coccia151, se ancora persiste nell’idea. Che ne dici tu? scrivere1921 fu membro della direzione nazionale del partito e, dopo l’avvento del fascismo, la romana “Villa Ruffo” rappresentò una fase nella storia del PPI, costituendo un sicuro e ospitale rifugio per Sturzo ed altri dirigenti. “Villa Ruffo” in un certo senso rappresenta l’ultima resistenza popolare antifascista, di cui il Ruffo fu uno dei più coraggiosi e disinteressati esponenti in un periodo di generale crisi e sbandamento» (A. Sindoni, ad vocem, in DSMCI, II, pp. 559-561). Sui rapporti con Sturzo cfr. G. De Rosa, Rufo Ruffo della Scaletta e Luigi Sturzo. Con lettere e documenti inediti tratti dall’Archivio Ruffo della Scaletta, Edizioni di Storia e Letteratura, Roma 1961. 149 Annibale Gilardoni (1873-1948). Aderì nel ’19 al PPI. Collaborò con Donati nel «Popolo» con numerosi articoli. Deputato aventiniano, dopo l’avvento della dittatura si ritirò a vita privata. Cfr. F. Malgeri, ad vocem, in DSMCI, III/1, p. 415. 150 Lettera. 151 Ivo Coccia (1891-1979), fu tra i fondatori del PPI. «Tenace antifascista, collaborò con Donati nella denuncia contro De Bono per il delitto Matteotti e successivamente sostenne la parte civile nel processo

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sti tu un biglietto? Come ti ho scritto, quella lettera del 21 non l’ho ricevuta, le altre tutte, perciò non sapeva darmi ragione del tuo lungo silenzio quella volta! I giardini Michelino mi telegrafa ora, che li ha venduti 25.000. Se lui ti scrive rispondigli ringraziandolo. Ti accludo qui due stecchini, ti ho spedito una scatola di pillole, ma temo che non li riceverai e ti spedirò un altro e gli stecchini. Hai ricevuto le lettere una di Gilar[doni] e l’altra da Spa[taro]? dentro le mie? Ossequiami la Signora Crespi mentre ti abbraccio con il più vivo affetto, aff.ma Nelina (f. 257, c. 29)

106. Roma, 6 dicembre 1924152 Caro Gigino, Dall’ultima tua scritta il 29 novembre con dentro le fotografie non ho più ricevuto nulla e siamo al 6 dicembre. Dunque qualche altra lettera si è pure smarrita. Caro Gigi, a me mandi delle sole cartoline e ogni due o tre giorni non più, poiché mi fai star male così. Dimmi se hai ricevuto i sandali, le pillole, le fotografie firmate ed altre due lettere. A quest’ora avrai dovuto ricevere tutta questa roba ed io non ho nessuna notizia di esse. Sto bene. Belloni ti saluta, non è andato a Milano. Giovanni Nocera ti ossequia, domani gli spedirò la [parole illeggibili]. Rispondimi per la casa. Ti abbraccio. Nelina Ricevo a momenti la tua del 2 dicembre. (f. 257, c. 30)

107. Roma, 6 dicembre 1924153 Carissimo fratello, Oggi stavo in pena e ti scrissi una cartolina un po’ angustiata, ma poi aggiunsi che avevo ricevuto la tua. Oggi vi è la comodità di mandarti le pillole e le stecche, mando nuo-

contro gli assassini di don Minzoni. […]. Nel 1926 aiutò De Gasperi, perseguitato dai fascisti, ospitandolo nella sua abitazione romana. […] Partecipò alla resistenza» (F. Malgeri, ad vocem, in DSMCI, III/1, p. 237). 152 Cartolina illustrata. 153 Lettera.

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vamente le pillole poiché non so se le altre le hai ricevute. Godo che stai bene se pur dici la verità…Io sto bene; oggi ho ricevuto una visita dalla Sig. Anile e dalla Signora Longinotti. Immagino che a quest’ora avrai ricevuto i sandali che ti ho mandato con il Corriere: il giorno 21. Figurati per mandarli con il Corriere il pacco è costato £ 50 e ancora non ti arriva. Gli amici mi dicono che non ti scrivono perché temono che le lettere vengono aperte e non potendo scrivere sul serio preferiscono non scrivere. A Dore154 l’ho mandato a chiamare un’infinità di volte, gli ho letto quanto tu mi hai scritto… ma come è freddo!, come impassibile! Mangano155, tu lo sai inconcludente. Non ti parlo degli altri, poiché non ho visto che pochi. Briuccia156 avrebbe voluto scrivere ma temendo di non ricevere regolarmente i suoi scritti ancora non si è risoluto. Io potrei mandarla a quella Miss che dasti l’indirizzo a Belloni, ma ti è arrivata la mia diretta li? Già nella tua mi parli di quella di Spataro e sarà quella. Io quasi mi confondo a pensare quali dei tanti ho spedito. Del Giudice157 ti saluta, come fa anche Briuccia, De Gasperi che per la stessa ragione non ti ha scritto, ma cerco di persuaderlo io. Per la casa, come ti scrissi quella di Via Boezio è stata affittata e mezza venduta; quella di Delmadè pure venduta e per un milione. Coccia non si è fatto più vivo, queste cose le ha dette Belloni. Io ho telefonato parecchie volte a Coccia, mai ho potuto avere telefonate. Un appartamento in Via Marianna Dionigi abbastanza buono, rimesso tutto a nuovo, con riscaldamento ed impianto elettrico, otto camere di cui 4 a tramontana sulla strada Marianna D. tre nell’atrio e una allo scuro a mezzogiorno, bagno ritirata, cucina per 225.000. Ed io temendo di non vedere mai il sole e senza il tuo benestare non l’ho voluto prendere. Come punto molto centrale, tetti alti, mura spessi. Sarebbe da prendersi se ancora si trova e affittarlo per lo meno 30.000. Dimmi qualche cosa. Ho aspettato una risposta di Azzi, ma invano, non so il perché. Belloni sarebbe per comprare il terreno anche del Principe Ruffo a Villa Borghese, ma il Principe pare che non voglia più vendere da questa parte ma dall’altra, cioè Via Scialoia, Via Flaminia. A Michelino Gravina gliene hanno proposto uno vicino il giardino Zoologico, insomma tutto campato per aria. Se tu tornassi presto io non verrei a Londra, ma se tardi… verrò. Lunedì spero farmi la fotografia: questa settimana ha piovuto tutto il tempo ma però fa caldo e continua a piovere. Il giorno di S. Bibiana piovve tutto il tempo. 154 Giampiero Dore (1893-1974). Di formazione fucina. Sturzo «apprezzandone le qualità, lo ebbe tra i suoi giovani collaboratori, soprattutto nel periodo che precedette la partenza del leader popolare per l’esilio. Collaborò in particolare alla casa editrice del partito (la S.E.L.I.) e al «Bollettino bibliografico», iniziative alle quali Sturzo teneva particolarmente al fine di mantenere vive le ispirazioni ideali, culturali e politiche del partito» (F. Malgeri, ad vocem, in DSMCI, III/1, pp. 328-329). 155 Vincenzo Mangano (1866-1940). Dedicò gran parte della sua vita al movimento cattolico nel campo culturale e giornalistico e fu protagonista di primo piano nell’azione economico-sociale dei cattolici siciliani. Dal 1917 si trasferì a Roma aderendo poi al PPI. «Sturzo, quando dovette dimettersi dalla segreteria del PPI, ebbe in Mangano un valido collaboratore nella Società editrice libraria e nel Circolo di cultura, che servivano da copertura per attività politiche» (A. Sindoni, ad vocem, in DSMCI, II, pp. 325-327. 156 Briuccia era uomo di fiducia di Sturzo, direttore del Banco di Santo Spirito. Da questa posizione era possibile concedere facilitazioni di credito al partito. 157 L’avv. Filippo Del Giudice fece da intermediario fra il cardinale Gasparri e Sturzo a proposito della partenza di Sturzo dall’Italia. Mantenne contatti con Sturzo durante l’esilio londinese.

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Il Barone Di Giura per ora non viene, ma sempre scrive che vuole sposare una messicana con tanto rammarico della Baronessa. Tutti ti salutano non faccio i nomi che sono troppi. T’abbraccio Nelina Poi ti rimando la fotografia. (f. 257, c. 32)

108. Roma, 10 dicembre 1924158 Carissimo Gigino, Ricevo la tua del 7 e rispondo subito rimandando le fotografie, in mezzo alle sigarette ti avevo messo una mia letterina. Meno male che io non parlo mai di cose serie, ma non penso nemmeno che cosa ti scriveva… Basta, sarà per un’altra volta!! non ne metterò più. Hai ricevuta ancora una scatolina con del cioccolatte sigarette, stecche e pillole? Te li ho mandato per mezzo di un Signore che conoscono le Amerigo. Anche la lettera acclusa a quella della Sig.ra Rita. Ancora non ho potuto mandarti i mandarini, ma chi sa quando arriveranno!! Mi pare di averti scritto che i giardini sono stati venduti per 25.000. Michelino ogni volta che scrive ti manda a ossequiare e dice che ti ha mandato una cartolina, rispondigli. Godo che stai bene, anch’io sto bene, e qui fa ancora caldo. Figurati, teniamo i buchi chiusi perché non si resiste. Spero in questi giorni farmi la fotografia e mandartela. Belloni è in cerca di casa, peccato il villino Delmadè! Ma io telefonai subito a Coccia, il quale mi disse che sarebbe venuto a parlarmi ma poi non è venuto più, a me l’ha detto Belloni della vendita per un milione. Quello di via M. Dionigi è a tramontana, guarda di fianco il Teatro Adriano è abbastanza bella, ma certo non vede il sole! Si potrebbe prendere per speculazione. Ho parlato con Ruffo se ci vende quel tratto di terreno appresso la nuova costruzione, ma suo padre non vuole venderlo159. Qui si dice che il Cametti deve vendere qualche appartamento ancora, ti piacerebbe lì? Azzi non mi risponde; altre occasioni non se ne presentano, figurati se ti vorrei far trovare la casa a posto! Se lo posso, lo farò, ma in punti fuori centro non combinerò mai. In questo momento in centro non ve ne sono, nessuno dei sensali si fa vivo. E i prezzi… fenomenali!! Per i giornali l’ho detto diverse volte a Spataro, lui dice che li manda, che ha scritto. I Belloni sono tutti e tre qui. Monsignore sta bene. La Sig. Bianca m’incarica dirti Lettera. «La signorina Nelina e il Comm. Belloni sono venuti con me a vedere alcune aree fabbricabili intorno alla villa, ho parlato con mio padre della zona che preferiscono ma che egli non vorrebbe dar via. In ogni modo sarebbe un gran piacere per noi averti come vicino» (Rufo Ruffo a Sturzo, Posillipo 16 dicembre 1924, in Scritti inediti, II, cit., pp. 17-18). 158 159

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che il giorno 15 e 19 dicembre suonerà alla radium telefonica – Roma Londra alle 8 e 30 di Roma. Vedi un po’ di farla sentire a qualcuno… è di casa. Hai ricevuto la lettera di Bianca? Giacché mi ha detto che ti ha scritto o uno o due volte, rispondigli. Che dirti? ti lascio assicurandoti che prego il Signore che ti conservi in salute e che si faccia la sua santa volontà. Tutti ti salutano. La cioccolata te la manda Venerina. La Rosa è partito stamane per Caltagirone. Nelina (f. 257, c. 40)

109. Roma, 13 dicembre 1924160 Caro Gigino, Tutto il giorno ti sto vicina col cuore e col pensiero e vorrei farti arrivare tutte le lettere dei tuoi amici, c’è quando vi riesco e quando no. Ieri sera ti ho spedita una lettera dell’On. De Gasperi cifrata. Non la potei far spedire io che dovetti uscire per andare a S. Cecilia con la figliuola di Belloni. Incaricai Venerina che scrisse l’indirizzo senza mettere il tuo nome. Poi la Sig. Amerigo la ficcò dentro una busta sua intestata e l’ha spedita a Valentina, che spero comprenderà e te la porterà lei stessa. Sto tanto in pena per questa lettera, scrivimi quando la riceverai. Sto bene e contenta che tu stai bene; ci credo perché son sicura che non mi nascondi nulla. Anche Mario scrive che sta bene. Pei giornali ho raccomandato a Spataro e continuo a raccomandare affinché ti arrivino. Si vede che non te li fanno arrivare apposta…Si sta sempre con la prevenzione che le lettere vengano lette, è seccante! Ho ricevuta la tua del 2, del 7, del 10 oggi. E tu ricevi le mie due raccomandate con le fotografie una per mezzo di un signore con una scatola di sigarette e cioccolate 2.000!! Una cartolina tutto in pochi giorni, li hai ricevuti? Per la casa non ne ho più parlato perché essendo a tramontana le quattro stanze principali mi pare che non ti debba piacere non veder mai battere il sole. È però buona e ben disposta; non ho domandato la pianta per poi dire no per l’esposizione, ad ogni modo lunedì vedrò di vederla nuovamente se pur non è venduta. L’avvocato Coccia assicura che Delmadè non vuol vendere, io aggiungo che non vende meno d’un milione; lui dice che è pazzo chi la paga, ma lui non sa come impiegare la somma. Coccia ha aumentato il quarto che vorremmo noi a £ 2.500 al mese, se facevamo il contratto a tempo avremmo fatto noi l’aumento. Io non so se con l’Anno Santo si potrà comprare, la gente specula in tutti i modi. Certo io non dico a Venerina di pagare, ma lei dovrebbe comprenderlo. Ho spedito una bella bambola alla bimba di Nocera, un bel panettone a Monsignore, un pacco di 160

Lettera.

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dolci a S.r Giuseppina. Lunedì spedirò i manderini a Crespi comprandoli qui. Tu cosa desideri? Per Natale i Crespi vanno al mare e tu resti. Ma se non vieni presto, se fai passare ancora dei mesi verrò io sola sola! Venerina ti ossequia, io t’abbraccio Nelina Dovea scriverti Briuccia, ma non è venuto a portare la lettera, intanto Belloni parte. Lettere dirette a te non ne arrivano si può dire dacché sei partito. Dal Senato Croce nulla di nulla. Spataro non ha concluso nulla per Bianco161, non ha la forza di farsi valere presso la direzione del Popolo, e poi con Bianco ci vorrebbe certo riguardo, lì mi sembrano tanti ragazzi. (f. 257, c. 40)

110. Roma, 18 dicembre 1924162 Caro Gigi, Oggi ricevo la tua del 15. Godo che stai veramente bene. Io lo stesso, solo da parecchi giorni mi fanno male i denti e penso dopo le feste andare dal dentista. Faccio sempre le tue commissioni presso i tuoi amici, ma vedo che non corrispondono puntualmente o che la posta non ti perviene giusta. Ti scriverò più a lungo sabato e ti manderò la fotografia così come verrà. L’ho fatta stamane, mentre mi dolevano i denti. Tutti ti salutano, io ti abbraccio, aff.ma Nelina (f. 257, c. 39)

111. Roma, 21 dicembre 1924

163

Caro Gigino, Due paroline in fretta perché vado all’Augusteo. Ti accludo una orrenda fotografia: li ho fatte per tenermi pronto il passaporto. Penso che se stai allungo vengo a farti una visitina… quanto vuoi tu però. Non voglio colla mia venuta farti dispiacere.

Francesco Bianco, giornalista, vicino a Sturzo, già redattore della «Tribuna». Cartolina illustrata. 163 Lettera. 161 162

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Ho detto a Spataro e Gilardoni pei giornali (Corriere e Stampa). Ma se non li ricevi te li compro e te li mando io. Intanto ti accludo una fotografia del tuo figlioccio. Per il momento son tutti complimenti con me. Io continuo col male ai denti di sopra e di sotto, figurati che tormento a mangiare. A me sembra che sia effetto di acido che in questi giorni mi ha fatto ai denti. Una fotografia migliore me la faccio quando starò meglio in viso, pel momento prendi questa, del resto son sempre io. A Mangano, a Dore, a tutti raccomando tutto quello che tu mi scrivi. Ho spedito i manderini, comperati qui, ai Sig.ri Crespi, come arriveranno? Se le arrivano bene poi spedirò quelli che manda Briuccia. Ed ora ti faccio gli auguri più fervidi, più sentiti, più affettuosi, puoi immaginare che giorni noiosi sono per me questi passati così lontano da voi amati fratelli! La sera della Vigilia andremo con Venerina alla Parrocchia e faremo la S. Comunione. Pregherò per te. La sera del giorno di Natale il Comm. Belloni mi vuole a pranzo, se non mi fanno male i denti andrò. Azzi ti saluta tanto tanto. Per quel terreno in questi giorni vedremo. Intanto vi è in vista un villino vicino noi, sarebbe bello! Basta, io non mi arresto di cercare quello di Via Marianna D. né ho smesso l’idea per la tramontana per quanto la casa con le mura spesse era ben cautelata. Ti lascio, col pensiero e col cuore sono sempre a te vicina. Adelgisa ti augura le buone feste e ti bacia la mano, aff.ma Nelina (f. 257, c. 42)

112. Roma, 26 dicembre 1924164 Caro Gigino, Per accompagnare queste due lettere devo contentarmi di scrivere in mezzo foglio. Ho mandato a chiamare Petrocchi165 ed ho raccomandato a lui le cose che vuoi poiché a Dore glielo detto parecchie volte e vedo che non conchiude. Com’è freddo! Rinnovo i miei più fervidi auguri, mercoledì notte andammo alla chiesa di S. Maria del Popolo ad assistere alla funzione. Abbiamo fatto la S. Comunione ed ho pregato Gesù Bambino che ci santifichi e presto ci dia la gioia di riunirci qui a Roma. Non sono stata all’apertura dell’Anno Santo, ma ho mandato Adelgisa e Venerina. A me facevano ancora male i denti. Oggi però sto bene per quanto sento che parecchi di essi devono andare strappati. Vorrei andare prima da Chiavaro per vedere quello che mi dice. Lettera. Giuseppe Petrocchi (1886-1959), collaboratore di Sturzo nell’Ufficio stampa del partito e consulente per i problemi della scuola. Cfr. F. Malgeri, ad vocem, in DSMCI, III/2, p. 654. 164 165

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Ieri giorno del S. Natale l’abbiamo passato in casa ed abbiamo avuto Umbertino Battisti ai quali è morta la nonna. Manda un biglietto a Maria per tutti almeno. La sera andai dai Belloni ove vi era la sola famiglia Clerici che tanto ti ossequia e augurano tutti un mondo di cose. La venuta della Sig. V. mi ha consolata, mi è sembrato di vederti sentendo tutte le notizie tue. Lei fu dolente di non averti veduto prima di partire. Ha portato tutte le lettere che ho consegnato. Tutti ti ringraziano e ossequiano. Venerina, Adelgisa ti ossequiano, io t’abbraccio, aff.ma Nelina (f. 257, c. 44)

113.

Roma, 29 dicembre 1924166

Caro Gigino, Ho ricevuta la tua del 23. Io ti avevo scritto due giorni prima una raccomandata. Spero l’avrai ricevuta. Io sto bene, il dolore ai denti è passato, solo dopo le feste andrò da Chiavaro. Ho ricevuto la borsa per l’acqua e te ne ringrazio tanto tanto. Come hai passato il Natale? Ed ora auguri sentiti pel nuovo anno. Che il buon Dio ci aiuti ed assista sempre. La Sig.ra Orlandi ti ossequia. Ti ossequia S. E. Anile167 e Signora venuti ieri a casa, come tutti gli amici. Un abbraccio, aff.ma Nelina (f. 257, c. 45)

114. Roma, 2 gennaio 1925168 Caro Gigino, Ricevo la tua cartolina da Wonersel. Quanto godo nel saperti bene in salute, e che ti svaghi un po’ andando in giro! Così la tua lontananza mi è meno dolorosa. Io sto

Cartolina illustrata. Antonino Anile (1869-1943), medico e poeta, aderì nel 1919 al PPI entrando così ufficialmente nella vita politica risultando eletto deputato nel collegio di Catanzaro nelle elezioni del ’19, del ’21 e del ’24. Fu ministro della Pubblica Istruzione nei governi Facta (27 febbraio-30 ottobre 1922). Cfr. F. Malgeri, ad vocem, in DSMCI, II, pp. 16-19. 168 Lettera. 166 167

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bene, i denti non mi fanno più male, sarà stata causa dell’acidità che sempre mi tormenta. Però sto abbastanza bene, e le sere delle feste sono andata per Natale da Belloni, la sera l’ultima dell’anno mi ha voluto la Contessa Baldi, per il primo dell’anno dal Barone Di Giura. Giovanni sposerà in questo mese una signora messicana, e pare che un Mannighi che è venuto da lì colle buone informazioni li ha fatti calmare e consolare, giacché sono ottimi. Il sei gennaio andrò da Belloni e il 3 sabato mi vogliono i Longinotti. Dunque, come vedi, non mi hanno lasciata sola. Una sera Michelino Gravina gentilmente invitò me e Venerina a sentir i “Maestri Cantori” dati abbastanza bene. Hai ricevuto una lettera di Briuccia e Petrocchi per indiretta via con dentro due paroline mie? Godo che la mia fotografia per quanto non sia a fuoco, ti sia piaciuta. Per i giornali che desideri ne ho parlato cento volte, ti arrivano? Qui il tempo è bello anzi, molto bello, mentre a Caltagirone ha piovuto 15 giorni di acqua forte e dirotta, cosa che non ricordano da un pezzo. Ancora l’olio alla Russa non è finito di raccogliere. Pare che lì tutto vada bene. In queste feste ho avuto Umbertino a pranzo. Poverino, nessuno l’avrebbe cercato! Ricevo tanti biglietti di auguri a te indirizzati ma che non posso tuttavia inviarti. Scrivo qui i nomi. I Pisciotta, che ora tutti qui riuniti ti ringraziano e ti augurano tante cose. Gaetano Angelico, Avv.to Giuseppe Ciampi Via Tasso 69 Napoli. Saverio Fragapane. Il Prof. Giuseppe Botti Via del Consorzio, Parma. Avv.to Aquilura Sarteschi, Salita Palladio 15 Genova. Ing. Ferdinando Ayala, Viale Moure 46. Zino Ardizzone Via Ospedale Militare 12. Dott. Antonino Raguso Milano. Ingegnere Marcinò Giovanni ecct. Se dovessi mandarli tutti ci vorrebbe una spesa. Scrivimi quello che desideri che li manderei subito. Chi sa se Crespi ha ricevuto i manderini, e se li ha ricevuti, in che stato. Potrei forse mandarcene da Caltagirone un altro pacco, perché mi scrivono che sono buonissimi. Venerina, Adelgisa, tutti gli amici che ne ho visti parecchi ti salutano, io t’abbraccio, aff.ma Nelina P. S. Monsignore scrive che verrà in febbraio, speriamo. Sarebbe bene se venisse su per darmi compagnia specie in questo tempo. (f. 257, c. 49)

115. Roma, 10 gennaio 1925169 Ieri 9 ricevei la tua cartolina, mentre il 5 aveva ricevuto le due lettere, come ti ho scritto del 2 del corrente mese. Sto bene, i denti non mi fanno più male e ancora non 169

Cartolina illustrata.

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sono andata dal dentista. Qui giornate di sole bellissime, sembra siamo di primavera. Penso a te, poverino, che non hai il sole, ma godo che stai bene. Per la casa nulla, tutto mentre pare raggiunto sfuma. Anche quello di cui mi ha parlato Ines. Vedremo più in là. Gli amici tutti ti salutano. Ti ho spediti i giornali, li ricevi regolarmente? Mario scrive che sta bene, ma pensa venire al tuo ritorno. Com’è il tempo costà? Guardati a non farti venire raffreddore, che questo ne è il tempo. Qui la gente è tutta raffreddata; io però non sento neanche freddo. Abbraccioti, aff.ma Nelina (f. 288, c. 101)

116. Roma, 13 gennaio 1925170 Caro Gigino, Ieri 12 ho ricevuto la tua cartolina e oggi spedisco la presente all’indirizzo che tu dai. Spero che la riceverai. Per me stai tranquillo, non credo penseranno di venire in casa qualcuno, scaricherebbero di cavalleria. Mi duole semplicemente intravedere come la tua lontananza si protrae a lungo, stante così le cose. Mi sembra un anno che manchi; mi pare come fosse passata estate autunno inverno e siamo in primavera… e tutto questo tempo da te lontano. Vorrei farti trovare la casa, ma come? Ogni cosa mentre pare si arrivi all’ergo, cade la speranza di raggiungerlo. Belloni ancora non ha concluso ed ora pensa ad un villino sulla via del Gianicolo o Monteverde. Domani debbo andare a vedere un appartamento in Via Paolo Emilio. Mi sembra molto giù. Costa tutto il piccolo palazzo £ 800mila, sono 5 piani di otto camere ciascuno. Non vi è riscaldamento, né ascensore. Se piacesse ai Belloni, ma non credo. Se no bisogna rassegnarsi a prendere l’appartamento Coccia. Dimenticavo dire che questa palazzina è esposta sulla strada a levante e nell’interno a ponente e mezzogiorno. Vedremo. La Baronessa Penna171 fa la proposta di edificare a lungo Tevere Arnaldo da Brescia, avanti il Ministero della Marina, che vendono il terreno, proprio di fronte al nuovo ponte in costruzione. Come ti pare? L’Avv.to Barletta mi scrive che ti ha scritto tre volte e telegrafato una volta e non gli hai risposto mai. Per quanto sul Popolo è stata scritta la tua offerta per le risposte che avresti dovuto fare agli amici, ti prego a lui di rispondergli. Lettera. Gaetana Penna, molto legata a Nelina, figlia del barone Ignazio Francesco Penna da Scicli e della duchessa Ines Crescimanno Maggiore di Caltagirone. 170 171

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Cosa vuoi, è il nostro Avvocato e poi ci tiene, e ci fa dei favori, fallo per me. Quando scrivi dimmi che hai ricevuto questa del giorno 13. Io sto bene e godo che tu lo sia pure; perché non hai continuato la villeggiatura? Le lettere non potevi fartele mandare? Vuoi sul serio mandati tutti i giornali che qui arrivano, ma se non dicono nulla? Specifica almeno quali vuoi. Il Becco Giallo non esce, è stato diffidato172. Cosa vorresti comprarmi? Tanto per dire, per esempio, se un giacco lungo un 85 centimetri di pelliccia (Rat Lutre) ottima qualità costasse un £ 2.000 sarebbe da comperarlo col consiglio della Signora Crespi. Qui nel principio di stagione costava £ 7.000. Belloni mi diceva che costì ebbe l’impressione che costavano di meno. Ora che è fine stagione devono costare la metà. Se poi non credi una cosa fattibile pensa ad un golf di lana, che ora fine stagione devono costare la metà per esempio un 60 lire o 70. Allora scegli un colore piuttosto chiaro, di forma carina, ma di gusto, da potersi mettere sui vestiti neri o scuri come li porto io sempre. Pensa però a te, e provvediti di maglie per l’està, a me non ci pensare. Vorresti comperare un bel binocolo per lontananza utile nei viaggi? Abbraccioti aff.ma Nelina Ho visto ora ora Bianco che mi ha detto della tua affettuosa lettera, ti ringrazia e ti saluta. (f. 257, c. 58)

117. Roma, 17 gennaio 1925173 Caro Gigi, Ricevo oggi 17 la tua del 10. Con ritardo perché ha passeggiato da Roma a Milano e da lì fin qui. Mi duole che sei tornato presto dalla villeggiatura, potevi continuare a stare. Sta bene, domani domenica andrò all’inaugurazione della nuova tipografia “Popolo”174. Sono andata a sentire il concerto di Paderewski, che ore deliziose! Pensavo a te tutto il tempo. Oggi la tessera la cedo ai Belloni. I giornali li mando. Il Becco è sequestrato. Dirò di mandare tutti i numeri del Popolo, ma i passati a me sembrano insignificanti. 172 «Il becco giallo», edito tra il 1922 e il 1926, assunse un atteggiamento antifascista. Negli ultimi numeri, il merlo che era raffigurato nella copertina, fu disegnato con al becco un lucchetto. Cfr. «Il becco giallo» 1924-1931, a cura di O. De Buono – L. Tornabuoni, Milano 1972. 173 In coda ad una lettera di Longinotti a Sturzo, intestata “Camera dei Deputati” del 12 gennaio 1925. 174 Il 18 gennaio ’25 venne finalmente inaugurata la tipografia del «Popolo», staccando la stampa del quotidiano popolare dalla soggezione di altre tipografie romane che non garantivano per vari motivi l’uscita tempestiva del giornale. Gran parte del macchinario era stato acquistato a poco prezzo dai proprietari del giornale «Il Mattino» di Napoli, fratelli Scarfoglio.

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R. B., non so di G., hanno ricevuto le tue. Non stare angustiato, Iddio è grande: conservati in salute. T’abbraccio Nelina Ho scritto male per la fretta. Son le 19 e devo andare al Gesù altrimenti non arrivo a confessarmi. (f. 257, c. 68)

118. Roma, 18 gennaio 1925175 Caro Gigino, Torno dall’inaugurazione della tipografia ove ho avuto un’intensa commozione per la tua assenza. Ho visto quasi tutti i tuoi amici che ti salutano tanto tanto. Che il buon Dio premi gli sforzi che compiono tante persone desiderose come te del bene. Come stai? Io bene, mentre qui siamo in primavera e quindi si gode del bel sole! Penso spesso a te, in mezzo alla nebbia fitta e all’umido, come vi resisti? Ho visto M. ed ho detto quanto tu mi scrivi, ma mi avvedo che si fa un buco nell’acqua. A Dore dirò, come tante altre volte, quello che mi hai scritto nell’ultima cartolina e spero che scuoterà il suo freddo torpore. Il Marchese Borromeo, La Rosa, De Gasperi, Briuccia, tutti ti salutano affettuosamente e ti raccomandano di averti riguardi per la tua salute. Veramente il locale è strettino, ma grazioso, tanto mi è sembrato stamane la benedizione della luce elettrica di C. quando io feci da Madrina ed ora mi scrive Gigio che la sera passano parecchie ore allo scuro. Lei ti manda un biglietto di auguri che ti spedirò. T’abbraccio Nelina (f.257, c. 59)

119. Roma, 20 gennaio 1925176 Caro Gigino, Ieri non ho scritto perché scrissi domenica. Dall’ultima tua carta del 14 non ho più ricevuto tue notizie. Mi auguro che stai bene; io un po’ raffreddata, ma cosa da nulla,

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Cartolina postale. Cartolina postale.


mentre Venerina e Adelgisa sono state influenzate. Malgrado qui il tempo sia bello quasi primavera, con un sole costante e con un cielo serenissimo, tutti sono raffreddati. Ieri andai da Chiavaro ma non lo trovai, lasciai un biglietto e allora rincasando mi ha subito telefonato. Ha già messo il gabinetto in via Vicinale ove andrò in settimana. Oggi viene la Sig. Belloni a suonare e così ho invitate le amiche che mi colmarono di gentilezze. Don Giacomo anzi, Michele Gravina mi scrive che Don Giacomo ha spedita una cassa di manderini all’indirizzo Crespi, speriamo che arrivino in buone condizioni. Rispondimi per l’appartamento. C. vedendo che da questi pressi non si presenta più nulla. [sic] M. ancora non ha fatto nulla; ciò l’ho saputo da Dore a cui ho letto quanto tu mi hai scritto. Da parte mia presso sempre e con tutti. Ti ossequia il M. Marchetti, Chiavaro, La Rosa che è partito ieri. Hai scritto all’Avv.to Barletta? T’abbraccio, aff.ma Nelina (f. 257, c. 60)

120. Roma, 22 gennaio 1925177 Caro Gigino, Due paroline per dirti che sto bene e che ho ricevuto le tue del diciassette. Risponderò fra giorni, intanto ti mando Piazza del Popolo. Mi duole leggere che ancora sei un po’ sofferente. Prendi delle cose rinfrescanti e fai delle compresse di acqua tiepida, questo giova. Dammi tue notizie finché non stai del tutto bene, sempre anche con cartolina. Mario vuol comperati degli arazzini per metterli sopra le porte, non sarebbe meglio far fare della pittura? Intanto cercherò, ma credo che della misura che mi chiede non ne trovi. Tutti ti ossequiano, mentre io t’abbraccio affettuosamente Nelina (f 257, c. 62)

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Cartolina illustrata.

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121. Roma, 25 gennaio 1925178 Caro Gigino, Aggiungo due paroline dietro la lettera della Baronessa [Di Giura]. Ieri 24 è venuta a visitarmi e portarmi queste due lettere che invio. Sono stata con forte mal di gola e orecchio, forma influenzale, però senza febbre. Per cautela sono stata anche a letto, oggi però mi sono alzata, non esco per cautela e così all’Augusteo mando Venerina. Tu come stai? I tuoi amici non so se ti hanno scritto perché stando dentro non ho visto nessuno. Di giornali settimanali non ne arrivano; arrivano solo fascicoli scolastici, riviste ecct., questi non te li ho mandati. Dimmi vuoi che conservi tutti i giornali arrivati che tu dai poi ad Adelgisa?, ovvero posso darglieli io per non farti trovare una montagna di giornali? Dall’ultima tua del 17 non ricevo più lettere. T’abbraccio Nelina (f. 289, c. 35)

122. Roma, 26 gennaio 1925179 Carissimo e amato fratello, Sono con le tue due lettere a mano giuntemi oggi tutte e due, una del 21 e l’altra del 23. Sto benino, l’influenza che ho avuto senza febbre si è svolta tutta con dolori alla gola, all’orecchio destro e un po’ di tosse. Lunedì 19 andai dall’Avv.to Del Giudice e da Chiavaro, non trovando il secondo mi fermai in casa del primo ad aspettarlo. Tu sai quella casa com’è fredda e ivi presi questa specie d’influenza. Ma non angustiarti per questo, sto benino e fra tre giorni uscirò al mio solito. Venerina e Adelgisa, i miei due medici, mi hanno inculcato di stare a letto, unico rimedio ai miei mali. La borsa che tu con tanto affetto mi mandasti è servita benissimo in questa occasione, fa le veci di tutto, è tanto comoda! Caro fratello, ad ogni tua lettera io ho mandato a chiamare tutte le persone a cui avrei dovuto incaricare qualche cosa, ed ho parlato anche un po’ maleducata. Tutti mi hanno assicurato che se ne fossero interessati, che t’avrebbero scritto ecct. Per la Rassegna180 tanto Dore che Spataro mi hanno ogni volta assicurato che avrebbero parlato alla

In calce alla lettera della baronessa Di Giura. Lettera. 180 Si tratta della «Rassegna nazionale», rivista curata da Roberto Palmarocchi su cui Sturzo scrisse nel febbraio (a. XLVI, pp. 3-16) un articolo dal titolo Per lo studio di un fenomeno etico-psicologico. «In questo suo celebre intervento Sturzo investiga il fenomeno dell’adesione morale (che comportasse o meno anche adesione 178 179

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Signorina e t’avrebbero fatto spedire i fascicoli. A me non viene più a verso di andare al Partito e passare in mezzo a tutti quei carabinieri181. Ma se non fossi stata rassicurata da loro ci sarei andata! Non ti parlo di Mangano, sono otto giorni che lo mando a chiamare e non viene. Ma son sicura che non viene perché non ha fatto ancora nulla. Sarà perché hanno avuto il Popolo sempre sequestrato, sarà per tutte le preoccupazioni, io non so, ma credimi che mi s’è stancata la pazienza… mentre tu credi che io non ti capisco… Caro, io ti comprendo e se ti dico che mi sono interessata di tutto devi crederlo e come! ma non dipendono da me obbligarli. Grazie del golf, e lo credo che sarà carino! Per la pelliccia io te lo scrissi pei ribassi che ci potevano essere, non per altro; vedremo quel che scrive la Signora. La dogana si deve pagare sì, solamente se se lo può indossare qualcuno allora va esente. Certo che se io potessi avere una giacca di 85 centimetri di Petigris Zabel ovvero di Rat Lautre ma vero per £ 2.000, mentre qui costano £ 7.500 lo piglierei, conviene sempre. Stai sicuro in quanto a me per gli indirizzi, io prima di te l’ho tanto raccomandato, ma vedo che non mi danno ascolto. Sono 6 giorni che aspettiamo una qualche lettera per inviartela, ma nessuno s’incomoda portarla… e quindi abbiamo tardato scriverti fino a oggi. Immagino la tua preoccupazione ed angustie, tantoppiù che da lontano le cose si ingrandiscono. Noi, grazie a Dio, stiamo tranquilli, nessuno ci ha disturbati. Intanto la tua lontananza ogni giorno riesce più dura per me; sono già tre mesi compiti, e mi son sembrati tre secoli. Quando verrà il sospirato giorno? Io non lo vedo vicino e mi addoloro…Tutti i tuoi amici hanno regolarmente ricevuto le tue incluso Gilardoni. Spataro ti ha già scritto, così mi disse venerdì, e così a quest’ora l’avrai ricevuta. Per Bianco gli ho parlato parecchie volte e con tanto interesse, ma vedo solo che si stringe nelle spalle, mentre che se in questo momento dessero un’altra tonalità al giornale farebbero molto meglio. Vi sarebbe ancora l’appartamento di via Cola di Rienzo angolo Via Fabio Massimo, sotto di dove sta Spataro per £ 125.000 da doversi aggiustare con altri 50.000. Basta, io sto sempre a pensare per la casa e vorrei prima della tua venuta combinare, anche perché con tutti questi movimenti i soldi sono sicuri? Quasi quasi sarebbe meglio mandarli costà non ti pare? Non credo che sia un pensiero strano. A momenti ho parlato con Gilardoni, ti scriverà domani. De Gasperi è a Trento e come torna gli darò la tua. La Sig.ra Belloni ti ossequia, contenta di poter fare questo piccolo regalo delle lettere. T’abbraccio, aff.ma Nelina (f. 257, c. 66)

politica) al regime fascista da parte di una non spregevole schiera di individui, riconosciuti nella vita pubblica come in quella privata per l’elevato sentire ed i solidi valori morali» (Bibliografia degli scritti di e su Luigi Sturzo, a cura di G. Cassiani, V. De Marco, G. Malgeri, Gangemi, Roma 2001, p. 81). 181 Gli scriveva Gilardoni il 27 febbraio ’25: «… Le copie sequestrate del Popolo sono distrutte. Nella tipografia vi sono dieci carabinieri due guardie e un commissario sempre presenti» (in L. Sturzo, Scritti inediti, II, p. 25).

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123. Roma, 28 gennaio 1925182 Caro Gigi, Sto bene, il mal di gola è passato e anche il male all’orecchio, una forma influenzale che tutti soffrono. Io non ho avuto febbre; il Dottor Punzi ti ringrazia e ti saluta. Ancora non ho potuto parlare con Monsignore. Egli non viene ed io non sono uscita. L’articolo l’ho dato a Peppino S. per lasciarlo subito alla Sig.ra della R[edazione], incaricando Dore per la correzione. A quest’altro ho raccomandato quanto mi hai scritto pei libri e dice che te li ha spediti. Il Comm. da molti giorni è a Milano e dice che starà molto. Per tutt’altro ti ho scritto l’altro giorno, oggi è per darti mie notizie che come vedi son buone. Aspetto il golf col primo comodo. Non so se la Signora Oliva ha ricevuto i mandarini che ho fatto spedire da Caltagirone e dice che erano buonissimi. Spero che arrivino in buone condizioni. Ricevi sempre il pacchetto coi giornali? Ti sei divertito a Oxford? Qui il tempo è mite e temo che avremo una primavera fredda. Gli amici che in questi giorni ho visto ti salutano. Le Sig. Venerina, Amerigo, Adelgisa tutti ti ossequiano. Il Barone e la Baronessa Di Giura ti salutano. Giovanni è in viaggio di ritorno. Abbraccioti affettuosamente, aff.ma Nelina (f. 257, c. 65)

124. [Roma, gennaio 1925]183 Caro Gigino, Ricevo a momenti la tua tanto affettuosa lettera e godo che stai bene. Figurati se anch’io vorrei mettermi a posto trovando una casa, ma con tutti i requisiti come la vogliamo non si arriva a capo. Quella di via M. Dionigi non l’ho presa per le quattro stanze, e le migliori, a tramontana, ed è stata venduta per £ 150.000. Il villino sarebbe a Piazza Libertà, vedremo un po’ se posso riuscire, in mano ce l’ha la Baronessa Penna. Non ricevi giornali perché sequestrati da 5 giorni… Per me non ti preoccupare che sto bene. In questo momento non saprei cosa dirti di comprare, ci penserò vedendo qui i prezzi anche ribassati.

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Cartolina postale. Lettera.


Ti sto sempre vicino col pensiero e col cuore, mentre tutti gli amici ti salutano, io t’abbraccio, aff.ma Nelina (f. 257, c. 51)

125. Roma, 2 febbraio 1925184 Caro Gigi, Ricevo la tua cartolina del 29, la lettera del 28. Con piacere sento che stai bene e il raffreddore quasi scomparso. Il Comm. Ceccato mi ha dato le tue buone nuove e mi ha portato il golf che mi è tanto piaciuto. Mi sta a meraviglia! Grazie del pensiero affettuoso e del tuo buon gusto. Ieri ho ricevuto una gentilissima lettera della Sig. T. alla quale risponderò domani. Penso però di smettere l’idea della pelliccia, ormai siamo agli sgoccioli dell’inverno. Io sto completamente guarita, anche Mario è stato raffreddato e con forti dolori di gola, ma ora sta bene. È proprio un influsso di aria. Ti scriverò una lunga lettera in questi giorni, ora ti ricordo di fare arrivare il 14 del c.m. un telegramma di auguri al fratello della Signora La Rosa, Sig. Gioacchino Salomone, Mistretta, che in quel giorno sposa. Ti abbraccio, aff.ma Nelina A Spataro col primo del mese è nato un maschio. (f. 257, c. 69)

126. Roma, 5 febbraio 1925185 Caro Gigino, Ho ricevuto la tua ultima cartolina del primo febbraio, mentre come ti avevo scritto avevo ricevuto per mezzo del Comm. Ceccato il plico e il golf di cui ti ringrazio tanto tanto. Mi vuoi dire quanto hai speso che te li mando, e se vuoi altre somme? Per la pelliccia ho risposto di no; un altro anno se Iddio vuole me la farò qui, a tempo propizio però. 184 185

Cartolina postale. Lettera.

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Qui sole perenne, un po’ di freddo la mattina per chi esce presto, ma al sole tutto riesce insopportabile e pesante. Sto bene come ti ho scritto nell’ultima cartolina. Di Mangano posso dirti che non è venuto e né vuol venire; a Spataro sembra che il Mangano attraversi un periodo di forte nevrastenia che non gli permette di far null’altro che passeggiare e non dar retta a nessuno. Non ha scritto nulla e né si può sperare. Poi a tutti gl’altri, come ti ho scritto, ho parlato e tutti mi hanno assicurato di far quanto desideri. De Gasperi è su a Trento, forse perché a giorni la moglie deve sgravare. A Donati186 è morto il bambino di otto anni, Guidarello, di difterite: io ho fatto un telegramma di città per condoglianze. Il Comm. Belloni da tanto che è a Milano, forse tornerà fra una settimana. Bada a che a lui vengono aperte le lettere, almeno così sembra dalle lettere del marito alla Signora, parlo delle sue corrispondenze anche, quindi non gli scrivere direttamente. Non sono andata a vedere l’appartamento di Coccia perché speravo di trovare meglio. Cametti non ha più appartamenti da vendere, solo uno, a primo piano e di 4 camere bagno e cucina. Il terzo piano che sarebbe il migliore se lo è riserbato per lui e famiglia. Ora si venderebbe del terreno comunale, a lotti, tra Via Veneto e S. Basilio oltre un altro da privati nella salita Francesco Crispi, attaccati ad un convento, punti centralissimi e quindi costo di terreno oltre le 700mila. Con Fattarappa abbiamo fatto il conto che facendo 5 piani la spesa si ridurrebbe a £ 23.000 o 25.000 a vano. Quindi per noi 10 vani verrebbero a costare 250.000, quanto costerebbe da Coccia e saremmo nel cuore della città. Io ho scritto a Michelino il quale l’altro giorno scrivendomi ti ossequia tanto, tanto. Paolo quest’anno studia e sta contento, anche lui ti ossequia. Tu che ne dici? B.ni dovrebbe dire sul serio altrimenti non si fa nulla. Che bei boschi sono quelli vicino Londra! Peccato che li abbandonasti così presto, tanto il mondo sempre va lo stesso, mentre tu hai perduto di respirare aria balsamica. Ma tu quando verrai, caro fratello? Come mi è dolorosa la tua lontananza! Trovo che la mia vita non ha più scopo e lo stare a Roma mi è penoso. Intanto Adelgisa per pressioni di Umberto vuole decidere di sposare per Pasqua ed io debbo cercare fin da ora una cameriera. Di questi tempi a chi si ficca in casa? vorrei farmi venire Rosa, tu che ne dici? io intanto cercherò qui, poi vedremo. Lei poveretta avrebbe voluto aspettare la tua venuta, ma il tempo pare che sia lungo, come fare? Se poi veramente tu devi stare ancora a lungo, ed io vado a Caltagirone allora non cerco pensando di lasciarla in casa durante la nostra assenza. Vorrei il tuo pensiero e spero che mi scriverai su ciò. Senti, scrivi a Barletta G. se puoi o no accettare l’invito di tenere a cresima Guido; ha ragione di lagnarsi non rispondendoli. Tanto meglio se non vuoi e non puoi per ragioni superiori rispondi di no. Giovanni Gambi che ti saluta, ha mandato un gattino bianco e nero, un amore!” Svelto, intelligente, lo chiamo Mineto.

186 Giuseppe Donati (1889-1931) aderì al movimento murriano e fu tra i più convinti sostenitori delle battaglie portate avanti agli inizi del ‘900 dai cattolici democratici nel campo sociale, politico ed economico nell’ambito della Lega Democratica Nazionale. Si avvicinò al partito popolare in occasione delle elezioni del ’21. Fu lui a fondare «Il Popolo». Nel 1925 dovette prendere, come già Sturzo, la via dell’esilio parigino dove si spense a 43 anni nell’agosto 1931. Cfr. G. Ignesti, ad vocem, in DSMCI, II, pp. 181-190.

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Chi sa se sono arrivati i manderini alla Signora Crespi? E in quali condizioni, spero buone. Salutamela tanto. Venerina, suo nipote, Adelgisa, le Amerigo tutti ti ossequiano. Senti, ad aprile viene costà la Dottoressa Montessori col nipote, forse anche Elda e Valentina, come mi piacerebbe venire anch’io! Che ne pensi? Fra quindici giorni verranno Carmelina Gravina e le figliuole per passare qui due mesetti; anche la Signora La Rosa e l’Onorevole per l’apertura della Camera. Compagnia non ne manca, ma mi manca la tua ed è tutto. Abbraccioti con affetto Nelina P. S. A momenti ricevo la tua con acclusi tanti scritti che subito mando a destinazione. Farò quanto tu dici per la Rassegna. Ho ricevuto la fotografia che è riuscita bene; ringrazia per me la Signora tanto gentile. Mi sembri sciupato, non è vero?, era forse l’effetto del vento. Bada che vi è una censura e una specie di spionaggio per tutte le persone che vanno al Partito, al Popolo, che scrivono a te e che tengono amicizia con noi. Altro che tempi dell’Inquisizione! Petrocchi teme di perdere il posto al Ministero e quindi si mantiene un po’ a parte. Egli mi ha detto ciò e ti ossequia caramente. Non mi mandare plichi troppo grossi uniti a lettere interessanti, potrebbero dare sospetti. (f. 257, c. 72)

127. Roma, 7 febbraio 1925187 Carissimo fratello, Ho ricevuto la tua lettera con dentro una tua istantanea che mi è sembrato di vedere il caro babbo, di santa memoria. Quanto l’assomigli! Mi pare di vederti un po’ dimagrito, sarà forse l’effetto del vento. Io sto bene e ti scriverò più a lungo dandoti notizie della Rassegna Nazionale spero oggi. Ho risposto per la pelliccia negativamente. Che bei boschi vi sono da coteste parti! Peccato che tu li lasciasti così presto; potevi rimanere a respirare l’aria balsamica di luoghi sì deliziosi. Oggi il tempo pare un po’ verso la pioggia, ma per due mesi abbiamo avuto primavera. Tutti ti salutano, a quest’ora saprai che al carissimo Donati è morto il bambino Guidarello, di difterite. La Signora Della Rosa è ammalata quindi tarda a darti notizie. Dammi sempre tue notizie quando sei in giro e guardati dal raffreddore. Un abbraccio Nelina (f. 257, c. 73)

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Cartolina postale.

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128. [Roma, 10/16 febbraio 1925]188 Carissimo fratello, Le visitine del Comm. Ceccato, tanto un’esimia persona, mi son tornate assai gradite, esse mi hanno fatto un po’, per un momento gustare la tua presenza attraverso l’amicizia e i buoni rapporti che hai con lui. Io sto bene, come ti potrà assicurare lo stesso Commendatore e desidero che di te sia lo stesso. Come sto in pena per l’epidemia dell’influenza (spagnuola benigna) che imperversa costà. Guardati caro fratello da fartela contaggiare. Sei stato in Irlanda? ti è piaciuta? Il giorno 7 ti ho spedito all’indirizzo di Paris una lettera mia e del Comm. Del Giudice, li hai ricevute? Spero di sì e dimmi semplicemente, ho ricevuta quella del 7. Rispondimi sul da fare per la casa di via Ripetta, come ti ho scritto nella mia ultima. Poi me ne propongono una vicino Piazza d’Armi e lungo Tevere Michelangelo 12 vani per £ 250, vicino il ponte che dovranno costruire. Ma è troppo lontano da quelle parti! Non è vero? Coccia mi ha detto che appena torna da Torino mi avviserà per rivedere l’appartamento. In quello di v. Ripetta vi entrerebbe pure Belloni e forse Michele, sarebbe bello assai. A Fattarappa hanno proposto il detto affare cioè di comprare per un milione e 300.000 lire la casa dell’angolo con quelle casette, l’affare che avea in mano Spigarelli. Al momento ricevo la lettera che era fra quelle del Barone Di Giura, i quali tanto ti ossequiano. Spero che la raccomandata mandata per la via di Parigi e per mezzo della Sig. Belloni la riceverai. Queste aspetteranno te in casa del Comm. Ceccato. Venerina ti ossequia, le Signorine Amerigo, la Contessa Baldi, Chiavaro da cui sono stata stamane. Lui pel momento non può far nulla poiché il gabinetto non è ancora pronto. La mola che trema la posso tirare da me, dice lui, e bisogna che aspetti fino ad aprile, che spera avere tutto pronto. Abbraccioti caramente, aff.ma Nelina P. S. Andrò io in casa di Ruffo a farmi dare il famoso indirizzo che parecchie volte mi ha detto che l’avrebbe mandato. Veramente i Ruffo con me non si fanno vivi. Per l’appartamento lì non può più essere, poiché non possono fare più di tre piani e sono i due impegnati e il terzo che sarebbe il più bello e meno umido lo prende lo stesso Cametti e famiglia. A me via Ripetta piace tanto almeno siamo in mezzo. Io godo che tu ti distrai e apprendi tante belle cose; sono egoista quando dico che non posso più stare da te lungi e mi perdonerai. Profitta di questo tempo e conservati in salute. (f. 257, c. 74)

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Lettera.


129. Roma, 16 febbraio 1925189 Caro Gigi, due paroline per darti mie nuove e chiedere le tue; spero che mi scriverai subito appena arrivato a Londra giacché sto in pena pel tuo viaggio col tempo così brutto. Qui vento forte e un po’ di acqua. Spero che avrai ricevuto le mie lettere e le notizie per mezzo del Comm. Ceccato. Ho ricevuto finalmente la tua del 6 febbraio e una sola cartolina da Dublino, troppo poco! Otto giorni senza notizie, caro fratello perché la tua cartolina ultima è del giorno 9 e nulla più fino il 17. Intanto queste li imbuco e spero che ti trovo già tornato alla tua dimora. Monsignore scrive che ha avuto un po’ di influenza, ma che ora sta bene. Gli amici tutti ti ossequiano, io t’abbraccio affettuosamente Nelina (f. 257, c. 79)

130. Roma, 19 febbraio 1925190 Caro Gigi, L’altro ieri ricevei la cartolina da Dublino e il giornale con la tua fotografia. Grazie mille, carissimo fratello, mentre la tua lontananza ormai mi è di martirio. Stamane 19 ricevo la tua lettera e leggo quanto mi scrivi sulla mia venuta, farò come tu dici. A me pare che ho risposto su tutto per quanto non l’abbia numerato. Per la Rassegna finalmente posso dirti che per mezzo di Spataro ho saputo che l’articolo di Crespi si pubblicherà nel numero di febbraio, e poi per i mesi di marzo e aprile se gli mandi materiali gli farai piacere. Mangano non l’ho visto, né vuol venire. La Signora Navi ti scriverà, sabato sono da lei a pranzo. Con l’avvocato Coccia spero di parlare domani e se è possibile fare tutto presto. Certo che è meglio fare così, come io da un pezzo dico, ma temo che lui non voglia. Godo che stai bene, mi duole per la piccola sofferenza che hai, temo che siano le cose dolci, i the ecct. Che costà se ne fa abbuso. Io sto bene, Mario mi scrive che ha avuto l’influenza e che poi non si è nemmeno potuto applicare a vedere certe carte di affari, ma ora sta bene. Son sicura che andrò io prima di lui per vederci, perché pare che non voglia venire qui per ora.

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Cartolina postale. Lettera.

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Il Barone e la Baronessa Di Giura ti ossequiano. Suo figlio scrive che ti ha scritto tre o quattro volte dacché sta fuori e tu non gli hai mai risposto. Lui ti ringrazia del libro che finalmente io feci legare e mandai. Sta per venire ma senza ancora sposare, nei primi di Marzo si mette in viaggio e tu pregherai per lui. Che dirti, caro? vorrei avere le ali per volare a te, mentre mi devo contentare di starti sempre vicina col pensiero e col cuore. Tutti ti ossequiano. Tua Nelina (f. 257, c. 81)

131. Roma, 24 febbraio 1925191 Caro fratello, ricevo ieri la tua del 18 a momenti che io tornavo a casa e avevo comperato queste belle cartoline, così la prima a te. Spero che la nuova dimora sia buona e il cambiamento non ti avesse a nuocere192. Subito ho fatto le tue commissioni. Lorenzo ti ossequia. Adelgisa ti ringrazia dei giornali e ti ossequia. Venerina sta bene e ti ossequia, come anche i Pisciotta, che sono felici di trovarsi tutti riuniti e a posto. Petrocchi ti ossequia. Io t’abbraccio Nelina (f. 257, c. 82)

132. Roma, 25 febbraio 1925193 Caro Gigi, Ti ho spedito una cartolina appena ricevute le tue 18 e 21. Come ti ho scritto, ho ricevuto tutte le tue colle date che mi hai scritto, ma siccome qualche volta tardano troppo, io, che la tua assenza mi tiene sempre un po’ nervosa, facilmente mi disturba, ma appena ricevo le tue torno tranquilla. Mi compatirai, son sicura, ma l’affetto colla lontananza cresce, e il dolore di star l’una lontana dall’altro aumenta.

191 Cartolina postale illustrata. Dal 24 febbraio 1925 al 27 settembre 1926 l’indirizzo di Sturzo a Londra fu il seguente: St. Mary’s Priores 264, Fulham Road. 192 Sturzo lasciò gli Oblati di San Carlo e si trasferì presso i Serviti vicino la casa dei Crespi. 193 In coda ad una lettera dell’Associazione Italiana per la Protezione Sociale dei Lavoratori che chiedeva a Sturzo la quota sociale per il 1925.

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C’è qui Michelino che ti saluta, come fa la famiglia; mi colmano di gentilezze. Stiamo girando per case. Ancora non ho potuto vedere quella di Coccia, lui sempre in giro. Poi, quello sarà l’ultimo appiglio, giacché senza ascensore, senza portiere, sono inconvenienti, non ti pare? A Lungo Tevere Michelangelo non vi è casa, se ne deve fabbricare una a Piazza Martiri di Belfiore, che andando da Lungo Tevere M. si arriva presto, ma è troppo giù e quartieri così e così. Intanto Briuccia mi dice che quel Largo di Piazza Adriana l’ha comperato la Società ove entra Spigarelli per fare due grandi stabili di lusso. Mi deve dire se è possibile entrarvi e vi sta lavorando Michele. Certo che con lui si fa bene perché è molto circospetto. Poi c’è capitato un villinetto a quattro piani, sei camere ogni piano, angolo Via Crescenzio e Varrone, vuol dire giù giù. A Michele piacerebbe perché tutta al sole, vedremo. Domani ti scriverò e risponderò a quanto desideri, oggi è solo per questo. Ti abbraccio Nelina (f. 257, c. 83)

133. Roma, 27 febbraio 1925194 Caro Gigi, Questa te la porta il genero dell’Onorevole Gilardoni. A momenti mi arriva la tua del 24. Sento con piacere che stai bene e che hai in mente di girare. Finché stai bene ed hai con chi fare cotesti giri divertiti e apprendi. Certo a me stare lontano da te mi riesce doloroso e vorrei che questi sacrificii nostri tornassero a bene prima per le nostre anime, e poi per la nostra Italia. In questi giorni che l’influenza mi ha lasciato indebolita ed ho avuto un esaurimento nervoso, mi ha fatta più impressione la tua lontananza; ma ora che sto bene, come ti può assicurare il genero di Gilardoni, mi rassegno più facilmente. Il Dottor Punzi mi ha fatto incominciare una cura di clicero fosfato e stricnina per tonizzare un po’ lo stomaco per l’acidità che soffro. Per la casa: ci sarebbe un appartamento quello nobile in Piazza Libertà n. 13 dove abita la Giustini Bandini. Per quanto tramontana e ponente, a me piacerebbe il posto, la scala, tutto, tu che ne dici? Devo andarlo a vedere oggi e vedremo. Coccia ancora non è tornato da Milano e quindi non ho visto l’appartamento, ma senza ascensore è noioso e senza portiere! Michelino ti saluta con tanto affetto, manderò le accluse lettere a destinazione. Dore mi ha assicurato che l’articolo di Crespi sul libro di Mario esce in febbraio e lui ha corretto le bozze. Per Bianco Spataro mi ha detto che dovevano avere un abboccamento, poi non so più nulla, poiché non ho visto nessuno, per telefono mi annoio. Per la casa di P. Libertà 13 se mi piace posso prenderlo? Telegrafa, magari, sta bene, sono 17 camere con tutti gli accessori per due appartamenti e ne vogliono 450.000. Se è pos194

Lettera su carta intestata “Prof. Don Luigi Sturzo…”.

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sibile si prenderebbe con Michelino, se no io sceglierei il quarto che guarda Via Federico Cesi ponente, con un balcone in piazza. Basta, io prima che parto vorrei impegnarmi. Non hai bisogno di nulla? Non so se il genero di Gilardoni accetta di portarti un pacchetto di arance della Bassa, quest’anno una meraviglia! I manderini arrivarono poi a Crespi? Potevano smarrirsi. Per l’appartamento del n. 13 mi telefonano a momenti che non si può vedere oggi ma lunedì 2 marzo. Spero che non sia una scusa e servirebbe ad un altro. Io penso che un appartamento in uno stabile è meglio che in un villino e poi in quel punto! Temo che non vi riesco. Basta, ti terrò sempre informato. Stai tranquillo per me perché sto bene ed attorniata di tanto affetto e cura. T’abbraccio vivamente, aff.ma Nelina P. Tacchi Venturi ha la polmonite; io dico, che se ne vada in Paradiso! (f. 257, c. 85)

134. Roma, 4 marzo 1925195 Caro Gigino, Oggi otto giorni dalla data dell’ultima tua del 24 e aspettavo ricevere tue notizie tantoppiù che hai cambiato casa. Spero domattina ricevere una tua e con buone notizie. Io sto bene con Michelino abbiamo girato senza conclusioni ancora, quella del 13 non ho avuto più risposta come prevedevo. Resto sempre a vedere l’avv. Coccia, vedremo. Abbraccioti, aff.ma Nelina (f. 257, c. 87)

135. Roma, 7 marzo 1925196 Carissimo fratello, Ho ricevuta le tue, una del primo e l’altra del 4 marzo. Godo leggere che stai bene e che gli amici ti hanno trovato bene; non vedo l’ora di parlare con l’Onorevole

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Cartolina illustrata. Lettera.


Baranzini197. Io sto bene, la cura mi giova ma più di tutto le cure delle amiche. La Baronessa Di Giura mi ha voluto a pranzo quasi tutta la settimana; ogni tanto vado dai Belloni. Tutti ti salutano affettuosamente. Rispondo categoricamente alle tue lettere. Quella del primo: 1) Domani manderò la lettera e i denari all’Opera degli Orfani; 2) Subito mandai la lettera anzi consegnai io stessa a Colombi; 3) Ho mandato a dire a De Gasperi di scriverti, però lui non vi è stato e passerà altri due giorni a Napoli; 4) Spataro lo stesso perché è con lui a Napoli ed è stato a Milano; 5) Per la casa del n. 13 non è tornato più nessuno e sono dolente di perderla. Per quella Crescenzio angolo Varrone, non è da parlarne perché villino piccolo, scala oscura e senza ascensore. Resta quella di Coccia che sono andato a rivedere e mi piace, per quanto sia il primo piano. Ma lì pazienza se non vi è ascensore. Di prezzo io non ne ho parlato, non so se è più disposto a cederla per quanto si era stabilito. Ad ogni modo mi ha detto che se noi lo vogliamo anche in affitto, dobbiamo dircelo ora per poter fare andare l’inquilino all’ultimo di dicembre. Tu che ne dici? Di meglio io ancora non trovo. Michelino è partito stanco di cercare e non trovare. Belloni è ancora a Milano, viene ogni tanto ma non conclude nulla. Mi duole che i manderini non siano arrivati alla Sig.ra Crespi, peccato dopo averli spediti. Domani vado a sentire il Mosè di Perosi198; ho invitata Carmelina Gravina e figliuola, dopo le tante gentilezze fattemi ho dovuto disobbligarmi. Venerina, le Amerigo, Adelgisa ti ossequiano, io t’abbraccio con vivo affetto, aff.ma Nelina (f. 257, c. 91)

136. Roma, 10 marzo 1925199 Caro Gigino, Ho ricevuto la cartolina coi saluti anche di Baranzini che non vedo l’ora di rivedere. Godo che stai bene, come ti assicuro di me. Monsignore mi scrive che verrà dopo Pasqua, dunque se tu credi di dover concludere per l’appartamento dell’Avv. C. faremo tutto, anche col piacere di Mario. Nessuno mi ha mandato scritti, per quanto io l’abbia pregati. Unisco alla mia questa di Parigi.

197 Arturo Baranzini (1875-1937), deputato popolare di Como. «Nell’estate del ’24, il Baranzini si adoprò notevolmente, insieme al barone Rinaldini, per salvare l’incolumità personale di Luigi Sturzo, seriamente minacciata dagli atteggiamenti intimidatori dei fascisti, ed in particolare del giornale «L’Impero» che, nel numero del 1° agosto 1924, aveva scritto che, dopo Matteotti, sarebbero dovuti sparire dalla circolazione Sturzo ed Albertini» (Miscellanea londinese, I, (Anni 1925-1930), Zanichelli, Bologna 1965, nota 1 di p. 16). 198 Lorenzo Perosi (1872-1956), insigne maestro della Cappella Sistina, autore di numerosi oratori. 199 Lettera.

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Ho scritto a D. Ciccio Piazza200 di passare £ 100 a Monsignor Mineo, ho mandato £ 25 alla chiesa di S. Agata che hanno ristaurata. Domenica con Carmelina Gravina e le figliuole fummo al Costanzi a sentire il Mosè di Perosi: io credevo che ci fosse anche la scena invece semplice oratoria. Per quanto la musica è bella assai, mi pentii d’invitare quelli per la sola musica; chi non è educato a sentirla non può gustarla. Basta, ti ossequiano tanto; loro sono dalle Suore del Cenacolo. Quel certo Rodiano Stefano di Lecce ha voluto il tuo indirizzo per spedirti della marmellata credo, io ho dato quello della Sig. Rita, così il pacco spero sia più fortunato dei miei manderini, peccato! Salutamela, mentre Venerina e Adelgisa ti ossequiano, io t’abbraccio fortemente Nelina (f. 257, c. 93)

137. [Roma, 14 marzo 1925]201 Gigino caro, Due paroline per dirti che ho ricevuto tutte le lettere colle date che tu mi hai scritto. Mi perdonerai se tante volte nel ritardo delle medesime io scrivo prima e dico che non ho ricevuto tue lettere. Io vorrei leggerti ogni giorno. Godo delle notizie che ho ricevuto per mezzo dell’On. Baranzini. Egli non mi trovò in casa perché era ora della predica, ma lasciò tutte le tue notizie. Qui freddo in questi giorni, però io sto bene. Venerina è ancora con me. La Gravina ti ossequia e insieme cerchiamo case. La Rosa forse è ancora in Sicilia, non mi ha scritto, però io ho scritto. Abbraccioti Nelina (f. 257, c. 95)

138. Roma, 16 marzo 1925202 Caro Gigi, Due parole in fretta; mi capitano degli appartamenti in altri punti della città, come a dire, uno di fronte al ministero dell’Industria e Commercio, un altro vicino la Sta-

200 Francesco Piazza era l’uomo di fiducia della famiglia Sturzo soprattutto nell’amministrazione delle proprietà. 201 Cartolina illustrata. 202 Lettera.

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zione, Corso Vittorio Emanuele sopra Peyron. Io non so se questi punti possano piacerti e quindi non posso rispondere. Tu intanto dimmi dal più al meno quali sono i punti più preferiti, stante che da queste parti non si trova, e così io potrò regolarmi. Il prezzo per 8 o 9 camere e accessori si batte sulle 270-300.000. Ti scriverò più a lungo un altro giorno, mentre ti assicuro che sto bene. Venerina trova il prezzo che vorrebbe far lei. Intanto venendo Monsignore lei vuole andar via: ti ossequiano tanto tanto. Abbraccioti, aff.ma Nelina (f. 257, c. 96)

139. Roma, 18 marzo 1925203 Ti spedisco le presenti; l’altro ieri ti ho scritto per le case, vi sarebbe un 5° piano in via XX Settembre di fronte al M. Industria e Commercio, oltre vi è un sesto piano, quindi non sarebbe l’ultimo. 8 camere bagno cucina. Ci domanda 280.000 troppo… a te piace quel posto? Rispondimi a giro di posta, urgente, io parlo con Briuccia. Sto bene, t’abbraccio Nelina (f. 290, c. 100)

140. Roma, 22 marzo 1925204 Carissimo fratello, Ricevo la tua cartolina e mi affretto a rispondere. Dal tuo parlare vedo che non hai ricevuto una mia ove ti parlava della casa Coccia. Non ricordo più la data e non penso ove te la indirizzai, ma ad ogni modo nulla da preoccupare se si è perduta. Godo che stai bene come ti assicuro di me, però dal parlare di Staderini apprendo che proprio bene non devi stare o meglio mi ha fatto comprendere che ti ha trovato di buon umore, ma più invecchiatello, vuol dire forse più magro e più bianco! Mentre capelli bianchi ne avevi poco. Basta, anche a me troverai più bianca, quest’inverno con la lontananza ci ha invecchiati. Venerina cerca per conto suo e se trova va via col primo di aprile o dopo 203 204

In calce ad una lettera di Giuseppe Spataro. Lettera.

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Pasqua, potrebbe rimanere anche con la venuta di Mario, ma non lo vuol fare, mentre Adelgisa vorrebbe sposare in luglio e rimanere fin quando vengo a trovare te. Tu che ne dici? Rispondimi il tuo parere. Hai ricevuto la lettera di Rodinò?205 Da oggi voglio scrivere tutte le date delle mie lettere, vedo che qualcuna non ti arriva. Quella dovea portare la data del 13 forse. Carmelina, le figliuole, Umberto, D. Ciccio Piazza, D. Giacomo tutti ti ossequiano. La Baronessa e il B. Di Giura, la S. Belloni ti ossequiano. Giovanni Di Giura arriva fra domani e martedì, ha concluso definitivamente il matrimonio e starà qui due mesi, poi va in Cina ove è lo zio suo. Attendo una tua risposta; l’appartamento di fronte al M. dell’Industria è a 5° piano, non ricordo se te l’ho scritto e ne vogliono 280.000. Credo sia esposto a tramontana un po’ o volto a ponente, molta luce e aria. Peyron è già venduto, che bel sole era lì! Abbraccioti con affetto, aff.ma Nelina (f. 257, c. 100)

141. Roma, 27 marzo 1925206 Caro Gigino, Ricevo ieri 26 la cartolina ed ho visto quel bel giardino e immagino le casette di cemento e legno. Io qui sempre in giro per le medesime ed aspetto risposta della mia del 22 spedita a Londra. Spero che te la spediranno. Oggi ricevo quella unita a quella di Palombi a cui subito ho chiamato e consegnato. Sto bene, la settimana entrante facciamo gli esercizi spirituali al Gesù e poi il Giubileo, che viene con gli esercizi ridotto a 4 visite. Prima che venga Mario è meglio che lo faccia. Michelino e la famiglia ti ossequiano, lui sta combinando per la casa. Il Barone Di Giura è arrivato, tutti ti ossequiano. Guardati dai raffreddori. Nelina (f. 257, c. 101)

205 Giulio Rodinò (1875-1946), fin da giovane militò nel movimento cattolico in quel di Napoli. Nel 1919 aderì al PPI e fu reggente del partito insieme a Gronchi e Spataro dopo le dimissioni di Sturzo dalla segreteria politica. Dopo la decadenza dei deputati aventiniani si ritirò a vita privata, ritornando attivamente alla vita politica dopo l’8 settembre 1943. Cfr. A. Cestaro, ad vocem, in DSMCI, II, pp. 549-552. 206 Cartolina illustrata sped. a Parigi (Institut Catholique, Rue Cassette 24).

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142. Roma, 29 marzo 1925207 Carissimo fratello, Spero che avrai ricevuto la mia cartolina scritta appena ricevuta la tua cartolina e le tue due lettere, cioè quelle del 21 e 25. Grazie di cuore, sarei potuta venire costà a riabbracciarti, caro fratello, se vi era qui La Rosa forse si poteva combinare208. Loro sono a Mistretta, almeno ieri ho ricevuto una cartolina dalla Signora. Sto bene; qui il tempo è cattivo, grandine, freddo, acqua, ogni ben di Dio. Domani incomincio il ritiro spirituale al Gesù, io lo vado a fare lì e così faccio il S. Giubileo, che con sole quattro visite alle 4 basiliche si compie. Aspetto risposta sulle varie case, hai ricevuto l’ultima diretta a Londra a Rita (del 22)? Vi sarebbe un piano nobile in via Quintino Sella angolo Flavia, un complesso di 16-17 vani, e forse si potrebbe avere per 375.000. Esposizione mezzogiorno e ponente, ti piacerebbe quel posto? Io sempre cerco ai Prati, ma se non si può? Non ti raffreddare; io penso che in questi giorni a Parigi faccia freddo, come qui. Ho visto la cartolina dell’esposizione e figurati se una casetta come quella ideale piacerebbe anche a me! Che conferenze hai fatto?, come ti è sembrata Parigi? Penso ai giorni che potremo stare insieme con tanta ansia e mi annoia allontanarmi e andare giù. D’altra parte anche per gli affari è necessario, quindi vedrò, prima però debbo farmi aggiustare la bocca da Chiavaro. Ossequiami Russo209. Il B. di Giura ti fa dire tante cose affettuose; loro spesso mi vogliono a pranzo, come anche i Belloni, che ti salutano tanto tanto. Venerina ti ossequia. Adelgisa ti bacia la mano e dimmi qualche cosa da fare sul riguardo. T’abbraccio con vivo affetto e prega per me. Aff.ma Nelina (f. 257, c. 102)

Lettera. Luigi si trovava a Parigi per tenere una importante conferenza il giorno successivo per iniziativa del Comité National d’études sociales et politiques presso l’Institut Catholique. Il titolo in italiano della conferenza era Il fascismo non può evolversi verso un regime di libertà. Cfr. il testo in L. Sturzo, Miscellanea londinese, I, cit., pp. 98-103. 209 Domenico Russo (1876-1950). Fece parte nell’ambiente napoletano dei giovani democratici cristiani di ispirazione murriana. Conosceva Sturzo fin dal 1904. Nel 1919 aveva aderito al PPI. Giornalista, viveva a Parigi. Cfr. A. Cestaro, ad vocem, in DSMCI, III/2, p. 756. 207 208

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143. Roma, 8 aprile 1925210 Carissimo fratello, Ti ho seguito lungo i giorni passati a Parigi col pensiero e col cuore; sarei stata felice di venirti a riabbracciare, a passare con te la S. Pasqua, mentre anche questa solennità abbiamo passati tutti e quattro soli. Sia fatto il Divin volere, ma per quanto ancora? Mario mi scrive che sarebbe venuto per il 15, forse verrà perché vi è un Congresso Filosofico, poi vado un po’ giù e poi dovremo ad ogni costo vederci. Io sto benissimo, la cura di clicero fosfati e stricnina mi giova. Anche Venerina sta bene e tanto ti ossequia. Per la sera di Pasqua andrò a pranzo dal B. Di Giura che tutti ti ossequiano tanto tanto, Giovanni con le sue solite espressioni. La Sig.ra Belloni e figli ti ossequiano, le Amerigo, i Gravina; Michele ha comperato finalmente l’appartamento di Via Quintino Sella angolo V. Flavia. Un grande appartamento e con tutte le comodità, però lui è scontento, avrebbe amato di più un villino a solo o con noi. Io per quello di Piazza Libertà sto cercando di sapere tutto, di far leggere il contratto all’Avv.to, farò visitare l’appartamento e stabile all’Ingegnere, aspetterò Mario. Mentre vi sarebbe un altro sotto di quello che in Via Boezio prima della tua partenza Grassi portava o per noi o per Michele. Questo è più grande, meglio diviso e messo a nuovo molto bene; non resterebbe che mettere la mobilia e fra quattro mesi averlo. Però ne domandano 450.000 e né vi sono camere da potere affittare. Sono 8 camere, cucina, bagno, un’altra bella ritirata, la dispensuola, il posto per l’automobile e che non si può affittare. Vi è l’esanzione delle tasse ecct., esposizione eguale a quella che abitiamo. Resta ancora il villino a quattro piani di V. Crescenzio angolo Varrone. Forse come affare converrebbe se lo cedessero per £ 400.000 poiché se ne può tenere in affitto due, e due abitarli, ma manca l’ascensore ed a me sembra molto giù. È tutto abitato, l’ultimo piano però con la clausola di dover andar via se si vende, e siccome questo è stato sopraelevato da poco vi è pure l’esanzione delle tasse per 25 anni. L’amico Belloni dice di non aver fretta poiché per l’anno nuovo debbono scendere di prezzo, sarà poi vero? Tu che ne dici? Mentre viene Mario vedremo. Gigia mi scrive e mi annunzia il fidanzamento (che sarebbe il terzo) di sua figlia Concettina con Vavà La Rosa, questo era il suo ideale! Lei e tutta la famiglia ti fanno tanti auguri e ti ossequiano, sono contentissimi. D. Ciccio Piazza, D. Giacomo, Angelo Montemagno ti ossequiano e augurano la buona Pasqua. Io ti auguro ogni bene, la forza, la salute e di rivederci presto. In una spiaggia della Spagna non si spende molto? La pesetas vale molto di più del franco! Vi è costà la Dottoressa Montessori con il nipote Mario, che mi pare impiegato al Banco S. Spirito. Egli ti verrà a trovare. Ti lascio poiché oggi sono in giro per le visite del Giubileo. Ti abbraccio con vivo affetto. Dai l’accluso biglietto alla Sig.ra Crespi. Aff.ma Nelina 210

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Lettera.


P. S. La Sig.ra Cingolani ha mandato coi suoi bambini una magnifica palma a te, io te la conservo. La famiglia tutta ti offre i suoi auguri e ossequi. (f. 257, c. 108)

144. Roma, 14 aprile 1925211 Carissimo fratello, Ho ricevute le tue cartoline, la lettera e la fotografia portatami dall’Avv.to e il bigliettino incluso nella lettera a Belloni. Di tutto te ne ringrazio di cuore, perché vedo come mi ami sempre e come sempre mi pensi. Questo è il solo conforto in sì dura separazione. La Pasqua mercé gli amici e i parenti l’ho passata in compagnia. Il giorno di Pasqua ho compito il Giubileo e lunedì (ieri) ho fatto il precetto. Ora che son belle giornate andrò alla mostra Vaticana che ancora non ho veduta. Domenica fui all’Augusteo a sentire la bella musica di Perosi, Salmo II, Salmo VI e il Transitus Animae. Tutto bello assai ed eseguito molto bene sotto la direzione di Molinari. Ti saluta Pretocchi che siede vicino a me. La sera di Pasqua mi vollero i Di Giura che ti fanno dire tante e tante cose. Tu mandagli una cartolina almeno. Per le case ancora non ho fatto nulla. Quella di P. Libertà la vedo difficile per l’affare di mandar via l’inquilino. Mi dicono di una in Via delle Finanze, vedremo. Michelino ha comperato quella di Via Quintino Sella e Flavia, un bell’appartamento. Mario non viene più, mi ha scritto, a fine maggio vado io, mentre tu decidi per dove passare un mesetto in compagnia. Certo che venire a Parigi ora sarebbe stato bello, ma tu sempre occupato, mentre dobbiamo stare assieme tranquilli. E se venisse pure Mario? Ti accludo tutte queste lettere qui arrivate così tu pensa a rispondere. Non hai bisogno di nulla? Abbraccioti fortemente, aff.ma Nelina (f. 257, c. 110)

145. Roma, 23 aprile 1925212 Carissimo fratello, Rispondo alla tua del 19. Godo che stai bene; di me posso assicurarti lo stesso e dato che vuoi una mia fotografia, appena la farò te la manderò e vedrai che sto bene. Oggi 211 212

Lettera. Lettera.

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stesso ho spedito le bottiglie del Borocliceride. Ma figurati, il viaggio costa più delle due bottiglie £ 18. Questo è nulla, ma ti arriveranno? Li ho indirizzate a Crespi, per tua norma. Intanto appena Adelgisa aveva spedito il pacco, viene la Sig.ra De Filippis da Milano a dirmi che sui primi di maggio verranno l’Onorevole Baranzini con Nines. Se li mandavo a lui certamente ti arrivavano più presto. Scrivi se vuoi qualche altra cosa. Io potrei usufruire della sua venuta per venire a rivederti, non ti pare? Si potrà combinare davvero la villeggiatura dei bagni? Scrivimi qualche cosa. Dirò a Giordani213 quanto scrivi. Ho detto a Spataro pei giornali, mi ha promesso che te li manderà. Io mando tutti i giornali settimanali, ma ne arrivano troppo poco. Quali periodici vuoi? Gioventù Italica? io non so quali mandarti. Il Becco Giallo tante volte è stato sequestrato. Ora non mi arriva più, ma però lo comprerò e te lo mando. Scrivi tutto quello che desideri, io sto qui e per te, mio caro. Questa è acclusa ad una di Ragusa214, il quale è dolentissimo del richiamo di Monsignore e lo raccomando caldamente a te. Per la casa di P. Libertà vuoi che si compera con l’affitto fino il 1928? L’inquilino non vuole andar via malgrado vi è nel contratto. Si deve scendere ad una lite, ma inutilmente con questi chiari di luna. Senti, io compero ove mi pare opportuno e convenientissimo, noi poi abiteremo ove ci viene più comodo. Questo è il mio ultimo divisamento, e credo che tu ne converrai. Qui la corsa all’aumento è vertiginosa. Ti lascio con la penna, col cuore a te. Gasperino ti ossequia, hai ricevuto la sua lettera acclusa ad altre? Venerina ti ossequia, abbraccioti, aff.ma Nelina (f. 257, c. 114)

146. Roma, 28 aprile 1925215 Carissimo fratello, Ho ricevuto le tue 8, 10, 15, 19, 23. Quella del 22 domani andrò a prenderla poiché vi sono stati tre giorni di pioggia e freddo, tanto che la nostra padrona di casa

213 Igino Giordani (1894-1980), aderì nel ’19 al PPI e fu direttore del settimanale del partito «Il Popolo nuovo». Nel giugno del ’25 è cofondatore con Giulio Cenci di «Parte Guelfa». Perseguitato dal fascismo, troverà nella Biblioteca Vaticana un rifugio e un lavoro. Nel secondo dopoguerra aderirà con entusiasmo al movimento dei focolarini. Cfr. Giordani-Sturzo. Un ponte fra due generazioni. Carteggio (1924-1958), a cura di P. Piccoli, Laterza, Bari 1986; Igino Giordani. Politica e morale, a cura di T. Sorgi, Città Nuova, Roma 1995. 214 Tommaso Ragusa, originario di Mazzarino dove fu presidente di quel comitato cattolico. Era stato chiamato da Mario presso la curia vescovile di Piazza Armerina. Successivamente si trasferì a Roma. Qualche contrasto con Mario era nato in seguito alla pubblicazione di un opuscolo di Ragusa dal titolo I mali e Dio, (Palermo 1922). 215 Lettera.

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mandò a domandare se volevamo acceso il fuoco perché lei sentiva freddo. Tutti gli inquilini non ne sentivano e non l’abbiamo voluto (riderai). Godo leggere che stai bene, io pure sto bene come anche mi scrive Monsignore stasera. Io ancora non so se vado in maggio a Caltagirone poiché prima debbo definire l’affare della casa, poi quella dei denti. Dunque casa: quella di cui ti ho accennato il posto, ho potuto vedere solo l’appartamento interno ed è carino, gli altri due appartamenti che danno sulla via e parte internamente non ho potuto vederli perché pende la causa per mandarli via. Esposizione: a me sembra levante sulla strada e ponente nell’interno perché guarda il Ministero Industria e Commercio. Come posto e come posizione è simpatica, come convenienza ve ne è poiché costerebbe un 315.000 da non pagarsi tutti subito, e se ne può affittare un appartamento. Oggi ho parlato con Briuccia e poi con l’Avv.to Coccia poiché vi sono ipoteche ecct. Bisogna fare con molta avvedutezza e non dubitare che cerco di far bene. Intanto la settimana entrante viene Michele Gravina e mi farò aiutare da lui. Poi vi è quello di V. Vittoria Colonna proprietà dell’Avv.to Levi che tu perdesti di comperare per quel prezzo. Ora è vuota intieramente e ne domanda senza cedere d’un soldo £ 400.000 conviene? Le stanze sono più grandi queste, ma come numero sono uguali a quelle su descritte. Certamente come convenienza è più la prima, forse a te questa piacerebbe di più come posto, non è vero? Domenica all’Augusteo diedero la nona sinfonia di Beethoven, bellissima, i cori meravigliosi! Domani sera andrò a sentire il Parsifal. Petrocchi ti ossequia, come anche Anile che ho visto oggi nella sala delle conferenze di Marchetti, il quale anche lui ti saluta. Oggi ha parlato dei due avventurieri dell’Ottocento (Casanova e il Cagliostro), è molto simpatico nel dire ed ha poi una memoria meravigliosa. Ti ossequiano il Barone Baronessa e figlio Di Giura. La Sig.ra Belloni è a Milano poiché è grave il padre di 85 anni. Ossequi da Michelino che ti ringrazia della lettera, ti ossequiano i Pisciotta, le Amerigo, Venerina, Adelgisa. Io ti abbraccio stretta al cuore, aff.ma Nelina (f. 257, c. 116)

147. Roma, 4 maggio 1925216 Caro Gigino, Ho ricevuto la tua del 27 e del primo maggio. Sta benissimo come tu dici, anche io lo trovo più giusto e così passeremo due mesetti in cara compagnia. Io sto bene, e ti scriverò più a lungo domani. Qui oggi ho Teresa che con suo marito viene da Caltagi216

Cartolina illustrata.

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rone per andare a Genova. Ha una bambina tanto carina. Ti ossequia tanto, tanto. Tutti ti salutano, io ti abbraccio con vivo affetto Nelina (f. 257, c. 117)

148. Roma, 6 maggio 1925217 Caro Gigino, Ieri come ti ho scritto in cartolina ho ricevuto la tua del 27 e primo maggio. Figurati carissimo fratellino, se io mi son dispiaciuta perché hai detto di non venire a Londra! Ne sono convinta anch’io, lo dissi solo perché mi sembra che non dovevi combinare pei bagni. Speriamo invece che combinerai e verso il 15 o il 20 luglio possa venirti a raggiungere a Parigi. Ho scritto anch’io a La Rosa, vedremo se lo farà. Per la casa come ti ho scritto, si sta lavorando per quella di Via delle Finanze, siccome è piena di ipoteche bisogna vedere tutto e chiaramente. Mentre l’Ingegnere Cantinelli, proprietario, ha mandato il congedo agli inquilini dicendo che serve per lui, quindi ancora non ho potuto vedere i due appartamenti affittati, ma solo quello che abita lui, e che è tutto nell’interno. Michelino l’ha visto di fuori e gli è piaciuto, salvo a vederlo dentro tutto e non piacere. A me sorride il terrazzino e il corridoio come una veranda. Il punto non è brutto, anzi lì è il migliore della via che va più a allargare, l’entrata carina, la scala buona, con l’ascensore, ma un po’ scuretto. Certo che quello di V. Vittoria Colonna è più ampio, io però non ho manco visto quello, l’andrà a vedere Michele Gravina il quale è pentitissimo di avere comprato quello, perché lui non ama il condominio e dopo averla aggiustata facile che se la rivenderà… e più cara. Io vorrei farti trovare la casetta a posto e carina, vedremo. Ma tu scrivi troppo accorato, caro fratello, e temo che non stai bene in salute… per carità tienti forte non ti ammalare, ci rivedremo fra due mesi. Vedi che io avevo ragione di piangere quando partisti e di dirti, parti ma chi sa quando potrai più tornare. Certo che qui saresti stato sacrificato a non uscire che ben poco, ma per me era di non dover lasciare il campo. D’altra parte, carissimo, hai appreso tante cose, e visto tante altre cose che non ti sarebbe stato facile vedere. Io sto bene, ti prometto che ti manderò un’altra fotografia, che spero fare presto. Che vuoi questo affare di case mi tiene assorbita e non concludo nulla. Ieri Paderewski diede un concerto a beneficio dell’Opera degli Orfani Nazionali. Io pensai di prendere il biglietto per non far vedere che vado solo per la tessera. Se non mi decido di andare a Caltagirone è per voler concludere l’affare casa; sciupare tanto denaro per l’affitto non conviene e poi è meglio che il denaro si impiega altrimenti posso-

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Lettera.


no accadere tante cose, e dopo tanti sacrifici si finirebbe con rimettere quel po’ che abbiamo del nostro. A proposito: Mario mi diceva di vedere se tra il consolidato vi siano cartelle del n. estratto dei premi. A me pare che le rendite tu li abbia venduti non è vero? Ho parlato con De Gasperi il quale ti scriverà. D’altra parte sono così angustiati finanziariamente che oltre da tutte le parti, che non sanno come tirare avanti. Certo che Spataro è stato l’uomo più disadattato per la parte economica, e poi non ha tatto, non ha modi, e si mostra superbo, cosa che dispiace e fa allontanare gli altri. Del Giudice, poveretto, mi dice sempre che ti deve scrivere, ma non riesce ad avere abboccamenti buoni col Vaticano e quindi ritarda. Tu da lontano non puoi capire le difficoltà e l’ostilità sistematica di quei signori per quanto nel tuo discorso dici che il V. non protegge nessuno. Quanto sei buono e santo, caro fratello! Basta, i tuoi amici dicono che in autunno potrai tornare, qui si parla di amnistia per quei colpevoli…e dopo non credo che vogliano incominciare da capo… La lettera di Petrocchi che ti accludo è un pochino alterata, tu lo prenderai nel giusto senso, poiché questi ha bisogno, mentre quelli non hanno soldi. Poi perché non lavorano a far tesserare la gente, a questo non ci pensa nessuno, insomma vi è un po’ di disorientamento poiché tutto sembra calmo e tranquillo e si vive bene, dicono i più. Però il Duce è abbastanza ammalato (secondo Anile) non avrebbe che altri due mesi di vita, a me sembra esagerato, ma certo non sta bene, è molto magro. Ed ora ti lascio con un caldo bacio Nelina (f. 257, c. 119)

149. Roma, 7 maggio 1925218 Caro Gigi, Ho ricevuto le tue due lettere e subito ho fatto recapitare. Ho letto sui giornali le tempeste che ivi sono state e voglio augurarmi che l’abbassamento di temperatura non ti abbia fatto raffreddare. Io sto bene; non ho potuto mandarti i g. che volevi perché s[equestrati]. Il B[ecco] G[iallo] però te l’ho mandato tutte le settimane, l’hai ricevuto? Mario mi scrive che sta bene, sta facendo montare un salottino ove era la cappella. Dice che per ora non viene, aspetta te. Gli amici ti salutano tanto; ieri sera 6 andai a pranzo da B. il quale non ha ricevuto lettere da te ma solo una cartolina. T’abbraccio Nelina (f. 257, c. 52) 218

Cartolina illustrata.

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150. Roma, 8 maggio 1925219 Carissimo fratello, Torno dalla supplica alla SS. V. del Rosario che ho recitato alla Minerva. Ho pregato tanto tanto per te, per la tua salute e perché la SS. Vergine ti dia tutte le grazie necessarie nella lotta presente. Sto bene, ti ho scritto una letterona il 4 del c.m. spero la riceverai. Fra giorni ti scriverò la conclusione per l’affare casa. Spero che questa troverà un tempo mite costì. Qui è incostante ancora, ma già abbiamo leggierito. Michelino ti ossequia, le Pisciotta e tutti gli amici. Un abbraccio, tua Nelina (f. 257, c. 120)

151. Roma, 11 maggio 1925220 Carissimo Gigino, Ti accludo una lettera d’una persona che tu conosci e mi prega di caldeggiare la sua proposta. In tutti i modi rispondimi. Io sto bene, ancora con l’affare della casa che non abbiamo potuto vedere con Michelino perché il padrone dice che deve mandar via gl’inquilini e con la causa pendente non può. Figurati Michelino è stato qui altri due giorni per me. Oggi parte, ma tornerà presto perché sta facendo aggiustare la sua. Ho visto quelle che Cametti sta edificando nella salita di Villa Ruffo, ma sembrano umidi e oscuri, piccole stanze e tetti bassi, forse l’appartamento venduto se lo rivendono e credo perché fa questo effetto. Basta, il mio lavoro di tutti i giorni, e meno male, così mi volano senza che me ne avvedi. Venerina pare che ha trovato un’appartamentino nei quartieri Trionfali, sole e aria tanta, e vi anderà ad abitare con suo nipote. Forse aspetta che io parta, perché ancora non è finito. Ad ogni modo poverina non può sacrificare la sua roba in magazeno. E per questo affare di casa non posso andare da Chiavaro, per quanto mi ha telefonato che il gabinetto non è ancora a posto. Ti ossequia tanto. Ti saluta Favitta, che è venuto a salutarmi. Ieri coi Belloni siamo stati a Ostia, abbiamo visitato i ruderi, tanto interessanti, e poi a mare. Però a me tutta questa costa non piace, il mare mi sembra grigio. Ti mando ciò che desideri, le bottiglie erano due, e forse per questo si sono rotte. Per le calze ti man-

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Cartolina illustrata. Lettera.


do quelli che ho qui, ma sono accomodate, mandami una buona misura di quelli vecchi che te ne faccio fare 6 paia che ti porterò io. Tutti ti salutano, Venerina, Adelgisa ti ossequiano, baci da me, aff.ma Nelina (f. 257, c. 123)

152. Roma, 13 maggio 1925221 Carissimo fratello, Ricevo a momenti la tua raccomandata e subito ho spedito le tue lettere perché Adelgisa usciva. Questo inverno la medesima è stata raffreddata tutto il tempo. Io sto bene. Ho capito che ancora non ti sei fatto il giusto senso della casa e ti mando la pianta copiata presto, presto. Prestissimo voglio la risposta se posso o no fare il contratto. Comprenderai dalla medesima che nell’interno guarda il M., non è troppo vicino perché vi è il giardino ma le finestre si vedono. Il mezzogiorno verrebbe a guardare un giardinetto di privati e le finestre dello stabile, quindi un po’ soggezzionato, ma vi è dello spazio; la strada poi è larga in quel punto ed è uno stabile abitato da pochi giacché è di appena 4 piani. Quando uno è solo nel decidere rimane perplesso; se tu vuoi ancora si aspetta, forse scenderanno nell’anno venturo, chi può prevedere? Michele è partito, lui senza averlo potuto vedere non sa consigliarmi. Io ho detto che voglio vederlo anche col pericolo di non ottenere lo sfratto, poiché se si tarda si incorre nel pericolo di altri precetti cambiari, mentre ora è tutto al giorno. L’Avv.to Coccia, poveretto, vi sta lavorando. Macari risponde un sì e un no per telegrafo, poiché se l’affare non lo faccio io lo farà lui. Ti abbraccio con tutto il cuore. Aff.ma Nelina (f. 257, c. 125)

153. Roma, 17 maggio 1925222 Caro Gigi, Ricevo la tua c. del 14. Mi duole leggere che sei stato poco bene, ma nello stesso tempo sento che è passato. Guardati dal mangiare cose troppo dolci di marmellate

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Lettera. Cartolina postale.

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miele ecct. Questi riscaldano un po’. Io sto bene, ti ho spediti i biglietti e cartoline anzi, a certi ha risposto Spataro. Oggi parlerò a Mangano e a Dore, mentre ho parlato a Spataro per tutto quello che tu mi scrivi nella cartolina. Stamane ti avevo già scritto una lettera e spero che li riceverai contemporaneamente. Il tempo qui è troppo sereno, anche dicono che fa male alle campagne. Fa freddo, ma nelle ore mattutine, il paletot pesa verso le ore che esco io… riderai. Mando ogni giorno il plico di giornali, li ricevi spero, come mi scrivi. Aspetto notizie sul da fare per l’appartamento dell’Avv. C. visto che tutti vanno a monte. Un giorno sì e un giorno no ti scrivo una cartolina incominciando da oggi 17. Tutti ti salutano mentre io ti abbraccio, aff.ma Nelina (f. 288, c. 121)

154. Roma, [ 19/21 maggio 1925]223 Carissimo Gigino, Ho ricevuto la tua del 16 ed ho mandato le altre a destinazione. Oggi vado a parlare con l’Avv. Coccia e in ultimo deciderò. La costruzione pare buona, a me solo non piace che è un po’ soggezzionata, specie le due finestre a mezzogiorno che guardano un giardinetto di privati. Basta, ti scriverò la conclusione dopo tanto lavoro. Se non lo compro io farà l’affare Coccia. Godo sentire che stai bene, come mi assicura Montes; anche io sto bene. Ti saluta Chiavaro, stamane mi ha fatto girare tutti e cinque cabinetti che mette su in un piano di uno stabile di Via Viminale e Agostino Depretis. Venerdì vado per mettermi a posto i denti, che lui dice pel momento possono stare, vedremo. Dopo mi faccio la fotografia; vorrei andare a Caltagirone, ma mi viene strapazzoso poi venire da te, rassettare la casa ecct. Venerina ti ossequia, Adelgisa bacia la mano, io ti abbraccio, aff.ma Nelina (f. 257, c. 128)

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Lettera.


155. Roma, 23 maggio 1925224 Caro Gigino, Perdona se pel 19 maggio non ti ho fatto arrivare un mio rigo di auguri, però ho pregato tanto per te in questi giorni che ho fatto il triduo a S. Rita da Cascia nella chiesa di Gesù e Maria ove si venera la santa. Speriamo che la santa degli impossibili ci ottenga qualche grazia. Dunque per la casa: stirare le cose significa non concludere, e siccome la faccenda, come ti ho scritto, pei debiti, cambiali, precetti immobiliari era tanto imbrogliato si è finito che la casa la metteranno all’asta. Io ho pensato così: prima andarla a vedere con Briuccia e un Ingegnere e poi dire all’asta fino a 300.000 o 325.000 non più. Se si riesce e va bene, se no si aspetta qualche altra occasione. Questa è occasione perché se ne può affittare un appartamentino con £ 500 al mese e forse più. Stamane sono stata da Chiavaro, che ti saluta tanto: mi ha rimessi i denti a posto quelli due che si erano allungati e stanno bene. Spero che durino. Poi mi diceva che nello stesso stabile, Via Viminale 41 con Via Agostino Depretis vi sono appartamenti da vendere. Esposizione ottima, però il prezzo sarà su le £. 300.000, per 10 stanze e accessori un 400.000/450.000, vedrò anche quello. Prezzi fantastici, ma non accennano a calare. Tu che ne dici? scrivi il tuo pensiero. Mario scrive che sta bene e che appena finisce la novena va via. Io non sono più andata anche per i denti. Sto bene e godo che tu stai bene, come mi scrive la Signora Rita. Il Barone Giovanni Di Giura partirà nei primi di luglio e passa da Varsavia; mi domanda se tu vai a Varsavia e quando, per poterti vedere. Lui va in Cina, a Pechino, e se si coincide potete vedervi. Bianca ti saluta, pel momento è in Calabria e sta così, così, sempre angustiata. La Signora spera di andare in Sicilia a fare dei concerti, temo che non riesce. Hai risposto al prof. Carmine Zaccardi? Venerina, Adelgisa ti ossequiano, io ti abbraccio Nelina (f. 257, c. 129)

156. Roma, 29 maggio 1925225 Carissimo, Ho ricevuto le cartoline, il libro e di tutto grazie infinite. Sto bene, o meglio un po’ di raffreddore però vado dal dentista per la cura dei denti. Ti scriverò presto più a lun224 225

Lettera. Cartolina illustrata.

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go, oggi per darci una nuova ti mando la presente. Ti salutano Maria e Peppino Bicocca che sono qui. Paolo Gravina ti ossequia, si prepara agli esami figurati come studi. Un abbraccio Nelina (f. 257, c. 134)

157. Roma, 1° giugno 1925 Carissimo fratello, Ho ricevuto la tua lettera, la cartolina di Nines a cui risponderò, ho visto Baranzini, ho ricevuto la lettera del 27 c.m. ho mandato tutte le lettere a destinazione. Ieri l’altro, 29, ti ho scritto una cartolina, oggi, primo giugno ti spedisco questa con accluse altre due. Sto bene, il raffreddore è scomparso in due giorni, poiché oggi già fa caldo. Ti ossequia tanto la Baronessa Penna, oggi sono stata da lei, e siccome una volta io parlavo del terreno dei Russi, ed avendone alla sua volta parlato col Conte Bucci genero della Roccagiovane, questi costruisce con una società ecct. Dunque pare che il terreno dei Russi si vende all’asta e il Conte Bucci riuscirà ad averlo per £ 400 al mq, però vuole vendere prima tutti i piani e appartamenti, poi vuole che ogni singola persona versi il tanto quanto il terreno viene comperato da chi compra e gl’altri versamenti alla consegna. Pare che voglia fare il prezzo di £ 25.000 o poco più a camera, non a vano, quindi 10 camere e accessori verrebbe a costare 300.000, ma non a cemento armato, ma a fabbrica di mattoni e fatta bene. Io domani lo dirò a Belloni, la B. Penna vi entrerebbe pure e tutti buoni amici. Tu che ne dici? Certamente passerà un anno, ma stante come son le cose io credo che noi per avere quel magnifico posto potremo aderire. La cosa pare che si faccia fra 15 giorni. Tu rispondi il tuo parere mentre io interpello Briuccia. Sento che La Rosa verrà, ma verrebbe pure Gilardoni a Parigi, e se si va a Nizza verrebbero tanti a vederti. Il Principe Ruffo pare che rimanda il suo viaggio poiché la Principessa è stata morsicata da un loro cagnolino che era idrofobo e siccome questo cane leccava fin l’ultimo bambino e tutti loro, fanno le ignezioni i bambini e la Principessa. Venerina è ancora con me; essa non trova poiché lo vorrebbe come la celebre veste della moglie di D. Gaetano Biffo… intanto aiuta a pagare, sebbene le £ 300 che dà, vanno per il mantenimento di lei, intanto ho la compagnia poiché sarei troppo sola in casa. Chiavaro ti saluta, egli vorrebbe non strappare il dente di sotto, ma io credo che dovrà presto o tardi levarmelo, sostituendolo. E come vedi a Caltagirone non sono più andata, del resto Monsignore è già ripartito. Ti ringrazio del libro con l’affettuosa dedica; stavo per finire di leggere il Pensiero Antifascista, ed ora leggo la tua conferenza così mi sento a te vicino, specie la sera che la solitudine ci circonda. Oggi ho visto Briuccia; lui mi dice che se può combinare realmente l’affare del terreno dei Russi è meglio avere la casa nuova, non ti pare? E poi nel punto che tu la desideri. Dunque il mio parere è questo, cioè prima espletare l’affare dei Russi e se questo sbaglia, fare quello di Via Finanze, però aspetto la tua risposta. Mi ha 112


detto che fra la settimana verrà Di Fausto226 a vederti… il più sciocchino, ma tu parlerai a lui con circospezione poiché facilmente ripete le cose. Ed ora ti lascio, aspetto il tuo itinerario, desidero sapere che somma devo portare ect., mi puoi mandare una lettera con Di Fausto. Ti abbraccio caramente, aff.ma Nelina (f. 257, c. 138)

158. Roma, 1° giugno 1925227 Carissimo, Ieri sera 31 maggio la illuminazione della cupola di S. Pietro è riuscita splendida. Vista da Ponte Umberto sembrava una cosa veramente fantasmagorica. Come ti avrei voluto con me ieri sera, anche sulla nostra terrazza ove si vedeva magnificamente bene. Non ti dico poi la illuminazione di dentro la Basilica, una magnificenza. Ieri la santificazione del Curato d’Ars ti ricordi?, la mamma che ne leggeva la vita; ho pregato per te tanto, ma non sono andata alla funzione poiché sono funzioni che stancano troppo. Sto bene e ti scriverò più a lungo domani, ora è solo per darti mie nuove. Ti manderò una cartolina illustrata con la cupola illuminata, mi dicono che son venute abbastanza bene. Ti salutano tutti gli amici, io ti abbraccio, aff.ma Nelina (f. 257, c. 136)

159. Roma, 3 giugno 1925228 Per ricordo del grande avvenimento, ti mando una cartolina venuta molto bene. Affettuosi saluti. Saluti da Paolo Gravina. Sto bene, ho ricevuto la tua con Siles. Godo che stai bene, tutti ti ossequiano. Nelina (f. 257, c. 137)

226 Amanto Di Fausto (1878-1933). Aderì al PPI nel ’19 e fu deputato nelle elezioni di quell’anno e anche del ’21 e del ’24. Nel dicembre del ’25 lasciò il partito, «aderendo all’invito di Mussolini di riconoscere il fascismo come fatto compiuto e di abbandonare l’opposizione aventiniana, pena la decadenza dal mandato parlamentare» (F. Malgeri, ad vocem, in DSMCI, III/1, pp. 318-319. 227 Cartolina postale. 228 Cartolina illustrata.

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160. Roma, [10 giugno 1925]229 Carissimo Gigino, Spero che avrai ricevuto le cartoline e le lettere inviate il primo giugno per la via di Parigi. Non fu raccomandata quella lettera perché era tardi e la impostai nella buca Roma-Torino. Spero di sì, mentre vi era la lettera di Coccia e di Gronchi. Come stai? Io sto bene. Per la casa ancora tutto è in aria, non si conclude nulla quando si ha da fare con tanta gente. Belloni un momento vuole un altro no… forse non vuole aver la casa con noi; ed io non gliene parlo più. Io spero se può combinarsi per quello di Via Finanze, però si venderà all’asta. La fotografia non l’ho ancora fatta perché, credimi, non ho trovato il tempo propizio. Un giorno stanca, un altro non mi riesce, un altro ancora visite che con l’Anno Santo si fanno frequenti quelli forestieri. Spero però portarla io, caro fratellino, non saprei presentarmi a te, senza avere compiuto la promessa. Per le calze non mi dici nulla, li compro con piacere mio? Qui feste e illuminazioni a tutto pasto. Stamane nei giardini sotto le nostre finestre vi è stato un rinfresco dai RR. CC. È intervenuto il Re ed è stato tanto bello in mezzo agli alberi le tavole preparate in giro con le bandiere. Caro fratello, se la Contessa ci lasciasse per lo stesso prezzo, sarebbe da non muoverci, fino a tempo migliore… Il guaio è per il ribasso della moneta! Se l’avessimo svolte in sterline, quando tu sei arrivato a Londra, a quest’ora saremmo messi alla pari. Ricevo a momenti la tua cartolina del 3 giugno. La Principessa si sente meglio poiché le ignezioni sono al termine. Meno male che il morso fu leggiero. Riceviti i più caldi baci, aff.ma Nelina (f. 257, c. 140)

161. Roma, 13 giugno 1925230 Caro Gigino, Ho ricevuto tutte le tue cartoline e le lettere secondo i giorni che tu mi segni. Sto bene, il raffreddore durò pochi giorni, ed ora col caldo che fa… L’Onorevole La Rosa è qui, ti saluta, come ti saluta Libertini. La settimana entrante forse si definisce l’affare della casa col Conte B. Vedremo, non pensare che farò le cose a modo. Fratello… ti osse229 230

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Lettera. Cartolina postale.


quia, lui torna da Girgenti ove ha veduto S.r Giuseppina, che ha trovato molto deperita. Ha avuto l’influenza ed è rimasta molto sciupata. Mi dicono che sta tanto male la moglie dell’Onorevole Cingolani. Il Consiglio di B. per la casa, era di prenderne una di quelle che si vendono e poi aggiustarla e rivenderla a piani, figurati un po’! Pare che La Rosa non può fare con me il viaggio poiché ha da fare, così mi ha detto, ed è per questo che non ti scrive. Tutti ti salutano, io ti abbraccio caramente, aff.ma Nelina (f. 257, c. 145)

162. Roma, 16 giugno 1925231 Caro Gigino, Torna il Sig. Montessori e con lui ti mando le mie buone nuove. Sto bene, il caldo a noi due fa stare meglio dell’inverno. Combatto coi denti; Chiavaro voleva farmi passare la villeggiatura prima di rifarmi quelli che già sono quasi a terra, ma io vedo che non posso più sostenerli, e quindi giovedì torno nuovamente dal dentista per farmeli mettere. Sarà un dovermi eclissare per una ventina di giorni. Spero domani (mercoledì) in una riunione che avremo in casa della Baronessa si concluderà per la fabbrica del villino nel terreno dei Russi. Spero dico, perché ancora non so nulla di preciso. Mi duole che non potrà entrarvi Michelino perché la baronessa Penna si è impegnata con la Sig.ra Merciai, che vende l’appartamento vicino a lei. Come ti ho scritto, l’Onorevole La Rosa è troppo impegnato coi suoi affari da non poter venire con me a Parigi. Spero che Giordani mantenga la parola, altrimenti cercherò qualche suora, non saprei, ed io credo che sarà verso la seconda metà di luglio, non è vero? Spero di avere aggiustati i denti, che per tutto il da fare o meglio il chiacchierare per la casa, non ho potuto far prima. Adelgisa vorrebbe sposare prima della mia partenza, ma io la farò sposare in settembre, prima che vado a Caltagirone. Santangelo il portiere sempre mi dice di ossequiarti ed io sempre l’ho dimenticato. Intanto pare che col primo luglio va via dal portone e chi sa che campione troverà la contessa colle sue idee. Teresa e Vincenzo Pampallona ti ossequiano. Teresa col marito erano andati a Genova in cerca di posto, ma lì non è stato facile mentre suo fratello che è a Palermo lo ha fatto entrare nel dazio doganale con 450 lire mensili. Così con la pensione di guardia di finanza e col nuovo posto tireranno bene avanti. Ed ora i migliori auguri pel tuo onomastico. Il giorno di S. Luigi farò la comunione per te onde il buon Dio voglia sempre benedire i tuoi sforzi e i tuoi sacrifici. Vorrei 231

Lettera.

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mandare un mio regalo ma non so cosa potresti gradire, così il miglior regalo che posso farti combinare bene il meglio ch’io posso l’affare della casa che vorrei veder già pronta per fartela trovare tutta tutta a posto. I lavori incomincerebbero in agosto. Vogliami sempre bene amato fratello; gradisci gli ossequi e gli auguri di Venerina, della Baronessa Penna, di Adelgisa. Prendi un caldo abbraccio, aff.ma Nelina (f. 257, c. 148)

163. Roma, [16/20 giugno 1925]232 Caro Gigi, Per timore che la lettera piena e pesante venga a destare apprensioni, non ti mando quella scritta da S. E. Rodinò che si riassume in queste parole: perché non mi hai più scritto?, ti ho scritto una lettera e cartoline e tu nemmeno un rigo. Qui le cose procedono faticosamente e il tradimento di molti ha addolorato, ti conforta la fedeltà di altri. Vai in Francia? Scrivimi e dimmi se ti occorre nulla, libri, giornali. I miei ti ricordano tutti, ecc. Perdona il mio ardire, ma comprendi che non bisogna destare apprensioni. Io sto bene e attendo tue nuove. Appena ricevi la presente scrivimi per rassicurarmi. Quei benedetti amici avrebbero potuto mandarli un giorno prima ed io avrei potuto darli a Mario Montessori che te ne porta un’altra. Nelina (f. 294, c. 43)

164. Roma, 20 giugno 1925233 Caro Gigino, ti spedisco due libri, Le Donne di Cesare e le conversazioni in francese. Questo l’avevo comperato per me, ma io posso adoperare la mia grammatica che è molto ampia e completa. Farò come tu dici pei libri. Lunedì farò venire Giordani. Domani, giorno del tuo onomastico, starò a te vicina in ispirito. Spero che avrai ricevuti i miei auguri e le let232 233

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Lettera. In calce alla lettera del barone Gerardo Di Giura.


tere mandate con Monsignore. Ieri te ne ho spedito un’altra raccomandata ove vi era un vaglia di 12.000 mandato da [parola illeggibile], spero lo riceverai. Per l’affare della casa abbiamo avuto una prima riunione ove ci siamo compresi assai poco. Devono fare un altro progetto, ma vogliono il terreno comperato da noi. La settimana entrante avremo una seconda riunione e vedremo. Se questo non si fa compro quello di Via delle Finanze. Abbraccioti, aff.ma Nelina (f. 258, c. 3)

165. Londra, 28 giugno 1925234 Carissima Nelina, Speravo avere oggi tue notizie, ma nulla reca la posta. Spero domani. Io sto bene: è tornato un po’ di sole e un po’ di caldo. Qui dicono che fa gran caldo, figurati, appena 19 gradi. I giornali dicono che deve arrivare un’altra ondata di caldo. Spero bene. Salutami tutti. Un abbraccio, tuo Luigi (sc. 728, fasc. F/1/4)

166. Roma, 28 giugno 1925235 Carissimo fratello, Ho ricevuto la tua del 18, del 22 e sono lieta che stai bene come anche mi assicura l’Onorevole Di Fausto. Io pure sto bene, e conto i giorni per venirti a trovare, sono otto mesi che non ci vediamo! Ho pregato Annibaldi se mi accompagna lui dove tu dirai, e per il 18 al più tardi il 20. Aspetto le tue ultime istruzioni. Intanto le Amerigo non sanno nulla di posti balneari francesi. Bianco per mezzo dei suoi amici ha dato i nomi di 3 posti sulla costa vicino la Spagna. Biarritz, e sarebbe il posto più mondano. Le Moulleau posto caldo e tranquillo e Arcachon che sarebbero uno appresso l’altro vicino Lourdes. Lì si trovano pensioni da 40 fr a 60 al giorno. Dunque scrivi a qualcuno e fai preparare le 234 235

Minuta di lettera. Lettera.

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stanze in una pensione. Io ti consiglio quella costa, primo perché è calda, tranquilla e più lontano dal nostro paese. Casa. Pare che il terreno del lungo Tevere si potrà avere ma ancora non ci siamo saputi intendere coll’Impresa che vuole fortemente guadagnare sull’affare. Michelino è di avviso comprare il terreno, e poi lasciar passare del tempo, almeno la villeggiatura, per poter poi parlare bene ai Signori costruttori. Il C. Bucci è una brava persona, ma lui è compare quindi non può fare che i loro affari. Peccato che Azzi non se ne volle interessare! Michelino aspetta la tua risposta per la procura. Certo che più accorto di lui non troverai, è molto esatto. Egli ti saluta tanto, tanto. Il B. Di Giura parte domani, ti saluta, oggi è venuto a salutarmi. Dunque io non ho altro da dirti, aspetto che tu mi scriva. Salutami la Signora Crespi mentre ti abbraccio, aff.ma Nelina P. S. Hai ricevuto le lettere per mezzo del Sig.r Mario M.ri, quelle erano prima dell’altra che mi accusi la ricevuta. L’idea di Baranzini è quella di comperare uno stabile vecchio e rivenderlo ad appartamenti, figurati. Oggi fa un po’ caldo, ma abbiamo anche un tempaccio, anche qui. Non ho potuto avere ancora Giordani pei libri da scegliere, ma li vuoi mandati mentre devi allontanarti pel momento? Torno dall’inaugurazione del Congresso. Molto entusiasmo, molta fede, molto affetto per te236. Perdona il ritardo del mio scrivere, è stato pei nomi delle stazioni balneari. (f. 258, c. 4)

167. Roma, 1° luglio 1925237 Caro Gigino, Due paroline per riscontrare la tua ultima del 25. Sto bene e mi duole leggere che costì fa ancora freddo e che tu lo soffra tanto. Io cerco di accelerare la mia partenza per P. spero ottenere che si parta verso il 15, 16. Sei contento? Aspetto la decisione. Forse più che con l’Onorevole Annibaldi partirò coi Signori Belletti moglie e marito. Briuccia mi dice ottime persone. Però si fermeranno uno o due giorni a Torino, ma per il 16 contano di essere a Parigi. Se tu non vuoi andare prima lì, io appena arrivo ti telegrafo.

236 Il V congresso del Partito Popolare si tenne a Roma dal 28 al 30 giugno 1925. Sturzo inviò da Londra una lettera di adesione, indirizzata a De Gasperi, ascoltata in piedi e che suscitò una lunga ovazione da parte dei presenti. «Benché lontano – scrisse tra l’altro –, mi sento sempre, ma in questi giorni specialmente, in mezzo a voi: vedo i vostri volti, partecipo alle vostre discussioni, soffro delle vostre sofferenze e delle vostre ansie» (in Gli Atti dei Congressi del Partito Popolare Italiano, a cura di F. Malgeri, Morcelliana, Brescia 1969, p. 555). «Il congresso di Roma – sottolinea Malgeri – fu, in sostanza, l’ultima e più importante adunanza politica delle opposizioni al fascismo, anche se fu il canto del cigno del PPI» (ivi, p. 553). 237 Lettera.

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Così con la Signora girerò un po’ per la città. Tu che ne dici? Io vorrei presto levarti da cotesta umidità, tanto che non mi viene la voglia di pensare di venire a Londra. Stai preparando per la stazione balneare? Hai scelto il paese?, spero che il buon Dio benedica la villeggiatura e ti faccia rimettere in forze. Salutami Nines Baranzini, suo padre pel momento ha da fare a Milano, e non si muove. È stato qui pel Congresso. Tutti ti salutano, io ti abbraccio nella speranza di presto riabbracciarti, aff.ma Nelina I denti li ho dovuti lasciar stare perché Chiavaro ancora non è completamente a posto, li farò al ritorno. (f. 258, c. 5)

168. Roma, 8 luglio 1925238 Caro Gigino, Ricevo le tue ultime tre. Oggi quella del 5. Sto bene, ho avuto un po’ lo stomaco disturbato, forse per il pensiero di fare il viaggetto e venire a riabbracciarti. Il viaggio mi rimetterà; tu sai che io quando devo partire e rassettare la casa divento così… Però, ripeto ora sto bene. Venerina resta in casa con Adelgisa e con il gattino che ora si è fatto quanto Romanino. Partiremo nei primi dell’entrante settimana e loro contano essere a Parigi pel 16 o 18. Appena arrivati ti telegraferò. Non mi scrivere più che non la prenderei io. Se vuoi puoi scrivere a Venerina. Essa ti ossequia tanto con Adelgisa. Anche suo nipote Nino ti ossequia; con lui ho ripetuto qualche cosa di francese. Ma poveri verbi! Hai ricevuto i due libri? La lettera qui acclusa è arrivata giorni or sono e ho aspettato ricevere tue nuove per mandarle, rispondigli. Dunque, ti scriverò appena mi metto in giro e ti darò nostre notizie, mentre ora ti dico che i Sig. Belletti ti ossequiano, giacché ieri ho conosciuto la Signora. Essa è stata educata dalle Dame del S. Cuore, parla bene le lingue. Per me è un’ottima compagnia. Luigi La Rosa mi scrive che alla fine di agosto con la moglie saranno a Parigi. Abbracciandoti con affetto Nelina Ossequi distinti ai Signori Rita e Angelo C. (f. 258, c. 9)

238

Lettera.

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169. Torino, 14 luglio 1925239 Caro Gigi, Stiamo già a Torino, che bella città! Qui staremo qualche giorno per essere verso il 17-18 a Parigi. Lì, nell’indirizzo ove mi hai detto di andare a dar visita, spero trovare tue nuove. Sto benissimo, tutti i compagni di viaggio ti ossequiano io ti abbraccio, aff.ma Nelina Salutami la Signora Rita. (f. 258, c. 10)

170. Chambéry, 14 luglio 1925240 Caro Gigino, Come vedi, siamo a Chambéry; da ciò comprendi che abbiamo fatto un bel viaggio in automobile. Le gentilezze e le cortesie del Comm. Belletti sono infinite. Io sto benissimo, il viaggio non mi ha stancato per nulla e contiamo di essere a Parigi tra giovedì e venerdì, ti avviserò. Abbracci Nelina (f. 258, c. 11)

171. Parigi, 17 luglio 1925241 Arrivati ottimamente. Salutiamo. Hotel Mondial. Nelina (f. 258, c. 13)

Cartolina illustrata. Cartolina postale. 241 Telegramma. 239 240

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172. [Parigi, 4 settembre 1925]242 Prendo questa all’Oratoire. Sto bene e son le 5, aspetto R. Dall’altro Hotel dicono sempre che non hanno ricevuto nulla; io credo che per dispetto le lettere li avranno disperse. Vengo dalla chiesa di S. Germain dove ho pregato tanto per te. Non stare in pena per me poiché parto migliorata assai. Baci Nelina (f. 258, c. 18)

173. 6 settembre 1925243 Arrivata benissimo abbraccioti. Nelina (f. 258, c. 19)

174. Roma, 7 settembre 1925244 Caro Gigi, Spero che hai ricevuto il telegramma in tempo perché io l’ho fatto subito alle 8½. Siamo arrivati in orario e abbiamo fatto un viaggio ottimo. Qui fa caldo; ora cerco di sbrigare tutto e partire accompagnando con il padre di Nino il nipote di Venerina. Non mi desti la disdetta del telefono, io mentre parlo con P.tti la mando a lui direttamente; ma credo che basti lui. Ho spedito come tu volevi la raccomandata. Io qui sto benissimo, forse il caldo che ho trovato mi ha fatto bene, e tu caro? Scrivimi presto, dammi tue sincere notizie, non mi fare stare in pena. Ti scriverò allungo un’altra volta. Venerina ti ossequia con suo nipote Nino. Adelgisa ti ringrazia e ossequia. Bacioti con affetto Nelina (f. 258, c. 20)

242 In calce ad una cartolina postale del fratello Mario spedita forse a Parigi a Luigi che era già a Londra e lì girata da Nelina che si trovava ancora a Parigi. 243 Telegramma. 244 Cartolina postale.

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175. Roma, 9 settembre 1925245 Carissimo fratello, Ieri ho ricevuta la tua, ma già B. aveva fatta direttamente la spedizione dei 30. Subito mi prendo la premura per gli altri non dubitare. Leggo con dolore che hai trovato freddo e pioggia, mentre io qui caldo che, se vuoi, mi infastidisce, forse perché per due mesi non ne abbiamo avuto. Però sto bene veramente, e devi credermi, poiché dormo la notte ed è quello che a me nutrisce più del cibo. Farò le cure, tutto. Invece io sto in pena per te, amato fratello! Poiché senza sole, senza aver bevuto del calore quest’anno non potrai tirare avanti l’inverno sicuramente. Sai, la casa di P. Libertà non è ancora venduta, che ne dici? Il punto è assai bello e la casa buona, il sole vi è nell’interno e tu potresti avere o meglio ci sarebbero le camere a dormire col sole. Basta, io per il momento parto e le cose riguardanti la 24 vanno bene poiché 5 dice che non ha fatto nessuna dichiarazione a nessuno. Intanto io lascio gli indirizzi a Venerina poiché portandoli io là, qui chi li ha? Così tu scriverai poi a me se vuoi che li consegno o a 5 a 13 o a qualche altro246. Adelgisa non sa se sposa più ad Umberto, poiché come sempre è sembrato a me, porta le cose per le lunghe. Dice che le sue carte ancora non sono pronte, che il Sindaco del paese è assente. Basta, lei è pronta che se non la sposa presto non vuol più vederlo. Intanto resta qui con Venerina per questi altri quattro mesi, poiché non si è fatto nulla con lei e il nipote poiché lei, sempre indecisa, non vuole assumersi l’aumento e poi l’annoia avere responsabilità. Tu manderai alla Contessa la disdetta. Io ho già fatto fare quella del telefono e il trimestre è pagato, e così restiamo liberi. Al mio ritorno in novembre si può pensare alla compra o se mai ad un nuovo affitto, vedremo. Quando hai bisogno di denaro scrivimi a casa che te li mando subito. Carissimo, curati la salute e interessati un po’ meno delle cose del partito, scrivi un po’ meno e non angustiarti quando non scrivono. Quei poveretti sono senza mezzi e in tanti guai che non possono superare, che vuoi farci? Vuol dire che Iddio vuole che tu lavori in altre cose. Io vado a casa e parto forse lunedì con l’Onorevole La Lumia247 che piglia per terra. Ti scriverò appena giunta, non telegrafo. Stai attento quando accendi il fuoco colle maniche pelose, sto in pensiero. Mario aveva scritto, dice, una lettera lunga a Parigi Hotel Vivienne, io però ci sono andata e dice che non vi era nulla. Mario diceva che aveva scritto tante cose e voleva la ricapitassimo. Un’altra volta sii più cauto e più longanime e non scrivere con anticipo indirizzi. 5 dice che aveva scritto alla casa di Russo, e come vedi un mondo di pasticci.

Lettera. Dietro i numeri si celano personaggi difficilmente identificabili. 247 Isidoro La Lumia, deputato popolare del collegio di Palermo. 245 246

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Da casa ti scriverò spessissimo, come farai anche tu. Le carte e parte dei libri li ho tutti incassati e 5 me li fa mettere in qualche posto buono; l’altre cose rassettate in modo da non restare nulla in piedi. Stai tranquillo e speriamo bene. Venerina ti ossequia come anche l’Onorevole e Nino. Adelgisa ti ringrazia di tutto e ti ossequia. Io ti abbraccio con vivo affetto Nelina Il necessario l’ho spedito per espresso (ferrovia) pazienza per la spesetta, ma sarà già arrivato. In gennaio o febbraio ci vediamo a Parigi? Non diventare come La Rosa. (f. 258, c. 27)

176. Roma, 10 settembre 1925248 Caro Gigino, Ho ricevuto la tua cartolina e vedo che riprendi il lavoro come prima. Però non affaticarti tanto, pensa alla tua salute. Ti ho spedito ieri una lettera (5) e spero che la riceverai presto. Sto bene come ti ho scritto. La notte dormo tranquilla, cosa che non era a Moulleau e dormendo si sta bene. Ho mandato per le analisi delle urine che poi ti trascriverò, ma tu devi pure essere veritiero sulla tua salute. Qui fa caldo pesante, speriamo a Caltagirone sentirne meno. Ti abbraccio Nelina (f. 258, c. 22)

177. Roma, 14 settembre 1925249 Carissimo Gigino, Oggi lunedì 14 sono ancora a Roma, per partire domani sera. Sto bene ed ho preparato tutto per la partenza. Ricevo la tua, mi duole leggere che hai perduto la maglia o i calzoni? poiché io maglia non ne ho stretto. Ad ogni modo comprati tutto quello che hai di bisogno per non dover soffrire per fare economia. Cercherò di farla io per mandare di più a te carissimo fratello! Ho mandato i biglietti subito a destinazione ed ho caldamente pregato gli amici di scriverti, durante la mia assenza. Come sono pigri!

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Cartolina illustrata. Lettera.

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A quest’ora avrai ricevuto, spero, quello che desideravi, il secondo sarà spedito subito, ma quelli del 19 pel momento non ho potuto ottenerli. Mario scrisse, come dicevo nella cartolina, una lunga lettera all’Hotel Vivienne, ma non mi diedero nulla dicendo che non vi era nulla. Oggi mi fa una cartolina da Piazza in cui mi dice che subito tornò poiché ha lo stomaco come quando lui era a Roma. Io appena arrivo vado a trovarlo. Però scriveva che sta meglio di come è stato. Per la casa penserai tu a disdirla e se ti scrivono che la vorrebbero prima, scrivi che si diriggano a me, giacché io non so quando potrò tornare. Venerina resterà qui fino alla fine come anche Adelgisa che ancora non si sa quando sposeranno. Se vuoi fatto il gilet da Tanfani mandagli le misure precise che te lo fanno dicendo di che stoffa e la pesantezza. Non fare passare il tempo poiché loro dopo quello sbaglio son pronti riparare. Io non vedo l’ora che passino questi mesi per venirti poi a trovare e spero che il freddo non mi farà impressione. In campagna riposati e prendi aria buona. Tutti ti salutano mentre io ti abbraccio affettuosamente Nelina L’On. La Lumia e suo figlio ti ossequiano. Ti trascrivo gli indirizzi di tutti i fascicoli che qui arrivano e che è meglio coll’anno nuovo dargli l’indirizzo che tu vuoi dovendo non restare più qui: 1. La Nuova Scuola Italiana, Dir. Codignola; 2. Rivista delle Provincie (Via delle tre Pile 7); 3. Gioventù Italica (Via Scrofa 70); 4. Levana (Via G. B. Vico 5, Firenze); 5. Bollettino per gli assistenti Ecclesiastici della Società della G.C. I.; 6. L’Istruzione primaria. Rivista dell’Associazione Magistrale Italiana Nicolò Tommaseo, Via Re 157; 7.Rassegna Internazionale, Via della Passarella 4, Milano; 8. L’Unione Magistrale Nazionale; 9. Civitas. Rivista bimestrale di politica di cultura sociale, Via Moscova 15, Milano; 10. La Grande Orma; 11. Via Nuova. Io credo che per il nuovo anno è meglio non farli inviare qui ma costì. Mi porto con me due paletot tuoi per darli ai preti poveri. (f. 258, c. 28)

178. Caltagirone, 17 settembre 1925250 Sono arrivata ieri sera dopo un ottimo viaggio e a Catania incontro la Baronessa Penna e Vavà La Rosa con Concettina. Alla stazione, per quanto non avevo fatto sapere nulla a nessuno sono venuti a prendermi Mina e Michele G. coll’auto. Sto benissimo, la villeggiatura fatta in F. mi è giovata. 250

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Cartolina postale.


Dammi subito tue notizie e notizie di tutti. Monsignore sta meglio, dice che ha avuto il disturbo che ebbe a Roma nell’ultima venuta, qui verrà fra qualche giorno. Giovannino Sturzo ha fatto un telegramma che gli è nato un Mario. Fagli un augurio. Abbraccioti mentre ti porgo i saluti di tutti Nelina (f. 258, c. 29)

179. Caltagirone, 18 settembre 1925251 Caro Gigino, È la terza cartolina della Sicilia che ti scrivo. Sto bene e qui fa caldo, vorrei mandarne un po’ a te, si desidera l’acqua; sempre così. Spero che Mario arrivi presto e poi ti scriverò a lungo. Gli amici e i parenti ti salutano. I Belletti hanno gradito tanto il dono; arrivò la mattina del matrimonio, ora sono a Roma. Dimmi se sei in campagna, se hai ricevute le mie lettere e cartoline; non mi fare stare in pena e scrivi delle cartoline per darmi tue nuove. Ossequiami la Sig.ra Rita, abbraccioti, aff.ma Nelina (f. 258, c. 30)

180. Caltagirone, 29 settembre 1925252 Carissimo fratello, Ieri 28 è venuto Mario per una breve visitina; sta bene, lo stomaco gli si è rimesso, poiché il suo male come al solito è stato atonia prodotta dal caldo e dal viaggio fino Castrogiovanni. Niente diabete. Io sto pure bene, la cura dei fichidindia mi giova, però chiamerò il dottore D’Antona come tu vuoi per farmi indicare una cura dopo quella dei fichidindia. Sono appresso 15 per farlo sbrigare e subito ti scriverà. Egli è di avviso come 11. Qui ha piovuto un po’ e ci voleva pei giardini che per il momento vi è sosta. Se ne parlerà vendere in novembre o dicembre. Hai fatto bene a scrivere a Soderini. Venerina mi scrive che ha trovato una o due camere presso una famiglia e forse a ottobre andrà via. 251 252

Cartolina postale. Lettera.

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Io accomoderò il mio ritorno. Mario a dicembre verrà a Roma per la chiusura dell’Anno Santo così profitto della casa. Per l’appartamento io credo che 5 non ha torto ma per le case alla periferia, quelle del centro andranno sempre a un prezzo e quello che ti ho scritto non vorrei farlo scappare. Spero trovarlo al mio ritorno. S.r Giuseppina sta bene; io a Catania mi fermai due sole ore ed andai a vedere Marianna. S.r Giuseppina il ritiro lo ha fatto a Palermo. L’Onorevole sarà forse giunto a Parigi, ma io ho ricevuto una lettera da Montecatini. Con lui ti ho mandato la fodera della valigetta che credo venuta bene, 3 colli e quella spalliera del letto che ti farai lavare. Ho scritto a Venerina per le Riviste. Manderò le £ 40 a destinazione, ma tu non me lo hai mai scritto o meglio mi pare che mi dicesti £ 20 che ho mandato con Belloni. Tutti i parenti e amici ti salutano con affetto. Le persone di casa ti ossequiano. Ho ricevuto la lettera affettuosa della Sig. Oliva, ringraziamela o ossequiala. Abbracciandoti con vivo affetto Nelina (f. 258, c. 33)

181. Londra, 2 ottobre 1925253 Carissima Nelina, Ricevo qui la tua cartolina del 20 settembre. Godo assai nel sapere che stai bene. Desidero sapere se hai consultato il Dott. D’Antona per una cura adatta. Io sempre penso che la cura di qualche leggiero preparato di ioduro ti farà bene. Io sto benissimo e godo assai di queste campagne verdissime. Il tempo è assai mite. Domani sera tornerò a Londra, perché il mio amico che mi ha invitato, andrà altrove per vari giorni. Forse vi ritornerò ancora più in là; quando avrò desiderio di campagna. Peccato che la sera si sta in casa e dopo cena non si esce più; ciò è contro le mie abitudini! Ma non si può avere tutto ciò che si desidera. Attendo notizie di Suor Giuseppina; le ho scritto per S. Remigio. Ti acchiudo due cartoline mandate da Roma a Moulleau e di là a Londra. Scrivendo loro me le saluti. Ti acchiudo vari francobolli italiani che a me non servono. Salutami i parenti tutti, specialmente le cugine Sturzo, i Barletta, i Gravina ecc. La Rosa mi ha mandato una cartolina da Montecatini; ma non mi dice quando sarà a Parigi, né mi dà il suo indirizzo. Agli amici tutti tante cose. Un abbraccio affettuosamente Luigi (sc. 728, fasc. F/1/4).

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Su carta intestata St. John’s Seminary Wonersh, Guilford.


182. Caltagirone, 3 ottobre 1925254 Caro fratello, Ho ricevuto tutte le tue. Di fronte al teatrino verrà inaugurato in questo mese il monumento ai caduti. Forse verrà il Principe Ereditario. Qui il tempo è variabile, ha piovuto abbastanza nelle campagne. Oggi ho incominciato coi muratori a sistemare un po’ tutto. Sto benissimo, ripeto, la cura dei fichidindia è la mia migliore cura. Godo che anche tu stai bene e guardati dal prendere raffreddori. Monsignore scrive che sta bene, e lavora sempre, questo non dovrebbe fare, lui ti scriverà. Il nostro telefono l’ha ottenuto la Baronessa Penna che mi scrive tutta felice. Ti ossequiano loro, i parenti, le persone di casa. Un abbraccio Nelina (f. 258, c. 34)

183. Caltagirone, 8 ottobre 1925255 Caro Gigi, Ho ricevuto la tua del 2 ottobre. Godo che stai bene, anche io bene e questa volta l’aria patria mi giova. Oggi sono andata a fare una breve visitina a Monsignore che ho trovato abbastanza bene, si va rimettendo di giorno in giorno. È una passeggiatina di un’oretta in auto! Lui mi ha detto che ti ha scritto il 5 di questo mese, forse tu eri ancora in campagna. Abbracci affettuosi Nelina Ho ricevuto la tua del 4, sto bene. Tutto 15 ha spedito. (f. 258, c. 38)

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184. Caltagirone, 12 ottobre 1925256 Ricevo la tua cartolina e ti ringrazio delle tue preghiere per me. Ho fatto dire le Messe ed ho mandato la elemosina a S. Gioacchino. Che il buon Dio ti protegga sempre conservandoti in ottima salute. Io sto benissimo, ripeto, in mezzo a tanto traffico e polvere. Monsignore sta bene, io sono stata giovedì a vederlo e venerdì 9 ti ho spedito una lettera, spero che a quest’ora l’avrai ricevuta. Guardati sempre la salute e soprattutto dai colpi di aria allo stomaco. Tutti ti salutano, io t’abbraccio Nelina (f. 258, c. 41)

185. Caltagirone, 15 ottobre 1925257 Caro Gigino, Ricevo a momenti la tua cartolina, godo che stai bene e spero che sia vero. Io sto veramente bene, il traffico dei mastri muratori mi giova. Monsignore sta bene e incomincia ad impinguarsi poiché si era dimagrito. Qui non viene che a farmi delle visitine di un giorno; veramente non ci starebbe bene con tutta la polvere e il vento di questi giorni. Qui umido e acqua, meno male che giova per le campagne. Mario ti ha scritto lungamente di nuovo il giorno tredici, spero che l’avrai ricevuta. Qui tutti, tutti mi domandano di te e ti salutano affettuosamente. P. Peppino Montemagno è a Casamicciola. Pare che a Roma abbia preso un’altra storta al piede. Ti abbraccio Nelina (f. 258, c. 42)

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Cartolina illustrata. Cartolina illustrata.


186. Caltagirone, 21 ottobre 1925258 Carissimo fratello, Ricevo a momenti la tua affettuosa lettera. Il sentire che stai benissimo mi consola, giacché mi preoccupa il clima e l’umido. Io sto bene, e il traffico dei mastri mi giova poiché mi tiene distratta. Ripeto che i fichidindia mi giovano poiché ho gettato molta rena. Non sento più assolutamente palpito e la notte dormo tranquilla. Farò come tu dici la cura per l’acido urico, ma il Dott. D’Antona mi trova bene più delle altre volte. A Piazza andai con Michele e Barletta. Poi, come avrai visto dalle lettere di Mario, lui è stato qui nuovamente e sta bene, incomincia ad impinguarsi. S.r Giuseppina (dice) soffre di palpito, ma sarà indebolita senza dubbio. Io quando mi sbrigo andrò a vederla ovvero, quando ritornerò a Roma. Monsignore non mi ha scritto più nulla per andare a Caltanissetta. Qui i lavori procedono bene e quando verrai a Caltagirone troverai la casa a posto e meno scomoda di come era prima. La cucina è venuta piena di aria e di luce. Il bagno verrà bello, però io non potrò ora lasciare tutto a posto poiché a combattere con Franco tu sai cosa voglia dire. Lui ti ossequia tanto. Giardini ancora non ne vendo, dopo la prima furia, calma perfetta. Nemmeno l’olio ho venduto poiché a 1.000 non sono arrivate. Vedremo. Il tempo ora è buono ma abbiamo anche noi avuto nebbia e umido. Le campagne sono bellissime. Però io non ho avuto tempo di andare alla Russa. Dunque pei libri della libreria, io non ho trovato più l’elenco che fece Caruso, dovrei farne fare un altro e vorrei fare così: i libri di medicina offrirli alla libreria Comunale, gli altri rassettarli nella camera a ponente e restare in casa, scrivimi se ti piace. Ed ora ti lascio. Michelino ti fa dire tante cose; lui fa abbastanza bene. Favitta, e parenti, anche il Barone ti ossequiano. Io ti tengo sempre presente nel pensiero, e col cuore sono vicina a te; soffro a vedere il bel sole dei nostri balconi perché penso che tu ne sei privo. Ossequiami la Sig.ra Crespi, abbraccioti Nelina (f. 258, c. 44)

187. Caltagirone, 22 ottobre 1925259 Caro Luigi, Ci pareva a tutti e tre di esserci spiegati abbastanza e mi sorprende il tuo perditempo. Ti mando ora la bozza della quietanza per Notaro che tu vorrai estendere subito 258 259

Lettera. Lettera.

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curando di adibire lo stesso Notaro Dimond e di far legalizzare la firma del Notaro dal Console Italiano che è in cotesta. La quietanza la manderai al mio indirizzo o a Venerina perché io possa curare di far autenticare la firma del Console dal Ministero degli Esteri. La bozza che ti spedisco deve integralmente essere riprodotta dal Notaro. Ti ho scritto di fare subito la quietanza perché Vavà non possa essere disturbato da nessuno. Quanto al resto stai sicuro che penserò io, giacché sabato sarò a Roma. Confido che finalmente avrai capito la ragione delle replicate lettere. Mario sta bene, torno a momenti da Piazza ove sono stata con Vavà per finalizzare forzatamente come vedi. Ti saluto affettuosamente mentre io ti abbraccio Nelina (f. 258, c. 62)

188. Londra, 25 ottobre 1925260 Carissima Nelina, Stasera è un anno che lasciai Roma, e mi tornano a mente quei momenti, come uno dei ricordi più vivi della mia vita; e penso a te buona e dolce sorella, così lontana dal fratello tanto amato; ti penso e ti sono vicino, ti vedo girare per la casa paterna con tanta cura delle nostre piccole cose e delle nostre tanto belle campagne. Ti sono vicino quando preghi il Signore, per me, per te, per tutti, e mi sento unito nella preghiera a te più che in ogni altro momento della nostra vita. E ci rivedremo presto; lo spero. Sono già un mese e venti giorni che ci salutammo a Parigi, e credo fra altri due mesi e mezzo ci rivedremo a Parigi e poi verremo anche a Londra. La stagione non sarà propizia, temo per te che soffrirai. Io oramai sono abituato al clima; quest’anno soffro meno dell’anno scorso; ma tu? Vedi di raccogliere sole e calore molto in questi mesi che stai in Sicilia: si resiste assai meglio. Siete stati a vedere Suor Giuseppina a Caltanissetta? Spero di sì; poverina, è tanto tempo che non vede nessuno di noi. Mario sta bene e lavora; credo che lavori troppo; ma non gli si può dire. Ho ricevuto una letterina di Teresina e del suo sposo, e una cartolina di Guido e Nené. Me li saluterai assai. Attendo notizie del saputo affare. Ti acchiudo una lettera per il Canonico Luigi Caruso e altra per Miraglia. Saluto parenti e amici. Un abbraccio affettuosissimo e a rivederci. Tuo Luigi (sc. 728, fasc. F/1/4)

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Lettera.


189. Caltagirone, 26 ottobre 1925261 Caro Gigi, Rispondo subito alla tua cartolina del 21. Godo che stai benissimo, come posso assicurarti di me, sto proprio bene, forse per il traffico dei maestri. Ecco la novità: la cucina sopra di quella antica, ed è venuta bella comoda e luminosa; sotto il bagno, con il suo waterclose, bidè, acqua calda e fredda, l’altra metà della stanza ripostiglio. Nella tua venuta, che qui tutti sperano presto, troverai la casa più comoda e più pulita. La cucina era ridotta un catorcio affumicato! Spero che avrai capito perché Mario ti ha scritto di rifare tutto e presto. Quella di Barletta l’ho io. Lui ti ossequia e saluta. Ed ora sono in casa di Michelino che ti prega d’un favore: oggi proprio all’ultima ora gli scrivono dall’Istituto Demerode che per ragioni che credo, possono superarsi, non vogliono più prendere Paolo. La ragione è la seguente: non prendono più giovani che non frequentano scuole dell’Istituto. In questo momento che siamo a novembre tale notizia lo ha scombussolato e desidera fortemente che tu scriva a Fratello Romualdo o ad altri per far sì che anche quest’anno facciano l’eccezione. Anche io te lo raccomando, atteso le gentilezze che il cugino usa a mio riguardo e le deferenze per tutti noi. Dunque, scriverai subito n’è vero? Tutti qui a me vicini ti salutano affettuosamente, io ti abbraccio. Aff.ma Nelina (f. 258, c. 46)

190. Caltagirone, 27 ottobre 1925262 Caro Gigi, Spero che risponderai presto alla lettera e secondo il nostro desiderio. Io conto, appena finiti i lavori di muratura andare da Monsignore a passare qualche giorno, senza pensiero e senza traffico. Certamente non potrò lasciare tutto a posto come vorrei, ma il grosso tutto fatto e poi tornare a Roma. Qui siamo a Londra, nebbia, vento, acqua da più giorni. Così stiamo più uniti nel pensiero. Ti abbraccio con vero affetto. Sto benissimo. Nelina (f. 258, c. 47)

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Lettera. Cartolina illustrata.

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191. Caltagirone, 27 ottobre 1925263 Caro Gigi, Ieri una passeggiata, sono stata a Piazza a vedere Mario. Sta bene veramente e lavora come un giovane. Ho ricevuto il tuo telegramma e sta bene come tu dici. Io sto bene, ho ricevuto la tua tanto affettuosa del 25 che mi ha fatto versare lacrime. Anche in quel giorno pregai per te e fu pieno di ricordi. Commoventi. Qui nebbia fitta. Porto la giacca che mi mandasti tanto bella e tutti ne sono incantati. Baci Nelina (f. 258, c. 47)

192. Caltagirone, 6 novembre 1925264 Carissimo fratello, Rispondo alla tua di ieri (31). Godo che stai bene e che hai veduto i La Rosa, così hai goduto un po’ di compagnia. Io sto bene in mezzo alla polvere e al vento da tutte le parti. Però i lavori di assestamento volgono alla fine, restano quelli di ripulimento e credo non avrò il tempo di farlo questa volta, ma alla nuova venuta. Però la casetta nostra viene molto comoda ed io penso con piacere che a te piacerà. Monsignore sta bene, viene Di Giacomo da Piazza; figurati l’automobile di viaggio lo hanno levato, e per andare e mandare qualche cosa è un problema. Povera Sicilia sempre abbandonata! Ho scritto subito a Venerina e ad Adelgisa, ma credo che Baranzini non glielo ha portato il gilet. Se senti freddo fattelo costì un altro. Da S.r Giuseppina spero andare al ritorno, intanto siamo ancora occupati per il 36 38. Tu appena riceverai l’assicurata firma per l’ap. [sic]. Caro Gigino, il mio pensiero è sempre rivolto a te e come vorrei averti qui! Spero rivederci presto, come tu dici: abbiamo avuto 15 giorni di nebbia e vento alla Caltagironese antica, altro che Londra! Riderai. Il giorno dei morti ho fatto tutto quello che potevo pei nostri cari, ed ho pregato loro affinché intercedano per noi. Salutami tanto la Signora Rita, ossequi al Prof.re suo marito a te i saluti e i ringraziamenti di Michelino che spera ed è disperato. Lui partirà con Paolo fra domenica e lunedì. Per ora che non ho cucina, vado quasi ogni giorno a pranzare da loro che mi vogliono assolutamente. A Roma vuole che vada ad abitare in

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Cartolina illustrata. Lettera.


casa sua, vedremo. I parenti tutti ti salutano. Il Barone S. Marco ha voluto che andassi al battesimo del suo piccolo Vavà e ti ossequia tanto, dandoti parte della sua gioia. Nelina (f. 258, c. 52)

193. Caltagirone, 10 novembre 1925265 Carissimo Gigi, Ieri ho ricevuto la tua del 5, sto bene, come pure Mario. Domani faremo S. Martino insieme; penso a te mio caro, tanto lontano! Qui il tempo è umido però in quest’anno ci sto bene, ma credo per la occupazione dei muratori. Pare che volgono alla fine, ma di rustico, il resto ad un’altra volta. I parenti ti salutano come fanno gli amici con vivo affetto Nelina (f. 258, c. 54)

194. Caltagirone,13 novembre 1925266 Caro Gigino, Spero che questa mia ti trovi già tornato e che già hai preso le mie del 7 c.m. e l’altra dell’undici. Non ho scritto altro poiché ti ho saputo fuori. Io ho ricevuto ancora solo quella del 7 che mi ha mandato la Baronessa Di Giura. Spero domani ricevere qualche tua notizia. Sento che costì vi è l’influenza e temo per te, guardati. Io sto bene e per me non ti angustiare. Monsignore da parecchi giorni che non mi scrive, ma nell’ultima mi diceva che stava bene. Ho ricevuto una cartolina della Signora R. ma ancora non ha ricevuto i mandarini, chi sa come arriveranno? Per l’affare che ti ho scritto aspetto risposta e poi vedrò se con Fattarappa si può concludere, altrimenti si aspetta che finisca l’Anno Santo. Domenica e mercoledì abbiamo avuto due concerti di Ferrero, abbastanza bravino. Ho ricordato quando piccolino l’abbiamo visto dirigere, è rimasta una figura piccola.

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Cartolina postale. Cartolina postale.

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Tutti ti ossequiano, mentre io ancora non ho potuto vedere la Sig.na della Rassegna perché ammalata. Appena parlerò te ne scrivo. Conservati in salute, aff.ma Nelina (f. 257, c. 75)

195. Caltagirone, 14 novembre 1925267 Carissimo Gigino, Ti sto vicina in tutte le ore del giorno col pensiero e col cuore, specie in questi giorni la tua lontananza mi è doppiamente penosa! Che il buon Dio ti assista sempre dandoti quella tranquillità e rassegnazione concessa alle anime forti. Sto bene, ma ormai stanca di trafficare coi mastri. Sono alla fine, ma per rifinire ci vorrà del tempo e della pazienza che io non ho. E poi mi pare che è l’ora di partire e di non lasciare sola Adelgisa, che ancora non sposa, oltre decidere dove io mettere stanza. Michelino ti ringrazia dell’interessamento per il suo Paolo, che non vorrebbe più andare in collegio. L’altro ieri son partiti incaricandomi di ossequiarti tanto. Spero combinare la vendita del giardino, quello dell’olio in appresso, pel momento vi è sosta. Spero che a quest’ora avrai risposto a Vavà per la ricevuta. La nebbia quest’anno spesseggia e com’è fitta! Venendo a Londra non mi farà impressione ci scommetto... Ancora La Rosa non arriva, non vede l’ora di vederli per avere tue nuove. Giovannino Di Bartolo quest’anno è a Palermo dove frequenta l’Istituto Industriale-meccanico. Lì vi è Teresa e Vincenzino e quindi i genitori stanno tranquilli. Essi ti ossequiano, come fa Adelgisa che ieri mi ha scritto. Ti manderanno il gilet e le calze, ma non so se con quel Padre che tu conosci. Salutami la Sig.ra Rita, gradisci i saluti dei parenti tutti e di me gli abbracci più affettuosi Nelina (f. 258, c. 55)

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Lettera.


196. Caltagirone, 16 novembre 1925268 Caro Gigi, La tua del 10 mi fa meravigliare come non hai ricevuto mie nuove dal 4 novembre, mentre ho risposto regolarmente alle tue. Sto bene, non ti angustiare, poi qui fra parenti e amiche che mi confondono in gentilezze. Credo che tu stia bene perché sempre lo ripeti e mi auguro che l’inverno costì non sia molto rigido. Abbracci affettuosi Nelina (f. 258, c. 58)

197. Caltagirone, 20 novembre 1925269 Carissimo Gigino, Ricevo la tua cartolina del 16 c.m. Godo che sei stato in campagna e che stai bene. Non lavorare tanto, non ti applicare molto che ti fa male. Io sto bene i mastri non hanno finito poiché il capomastro è caduto ammalato. Io conto di partire con la Baronessa Penna verso la fine o i primi dicembre, tantoppiù che la Contessa Soderini, forse non vedendomi, vorrebbe subito la casa. Io ho risposto che la darò alla fine di dicembre. Tu quando scrivesti cosa hai detto, fine novembre? Ad ogni modo io mi sostengo e non cedo tantoppiù che ancora non ho deciso dove andare. Questa ti arriverà il 26 o prima, e sono anticipati gli auguri più fervidi pel nostro compleanno. Che il buon Gesù ci assista sempre e ci aiuti per l’acquisto del cielo. E a te dia la forza di soffrire le contrarietà di cui la tua vita è seminata, dandoci ad entrambi la forza di sopportare la dura separazione che spero non sia lunga. Il 26 farò la S. Comunione secondo la tua intenzione. Per andare a Girgenti non so dirti poiché io sto qui aspettando di concludere gli affari, giardino e olio, ma non arrivo ancora a nulla. Michelino è a Roma ove ho mandato la lettera e i suoi ti ringraziano anzi, ti mandano i figliuoli una fotografia fatta alla villa nostra, vedrai perfettamente il paesaggio che storpiò Vaccaro. I libri tuoi dove li lascerò? sono parecchie casse, se io prendo una stanza dove li metto? Attendo qualche tua istruzione in una lettera che potrai far mandare da Rita. Per il gilet Adelgisa mi ha scritto una lettera dicendomi che te lo hanno fatto leggiero come il modello, scusandosi che la Sig.ra Orlandi non gli ha avvertiti di farlo più

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Cartolina postale. Lettera.

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pesante. Io ho scritto di fargli mettere la fodera pesante e mandarlo a Baranzini che ha sempre delle comodità. Quando non faccio io è sempre così. Ed ora ti lascio abbracciandoti caramente, aff.ma Nelina (f. 258, c. 60)

198. Londra, 28 novembre 1925270 Carissima sorella, Il 26 ti spedii una lettera a Caltagirone credendo che ancora staresti là fino ai primi di dicembre. In essa ti dicevo che sto bene: ieri abbiamo avuto neve; oggi giornata fredda ma bellissima. Ho scritto a Mario e a Vavà insistendo sul mio punto di vista. A risolvere il problema tu chiamerai subito 5 e mi 56 [ = farai spedire] in modo che io abbia qui prima del 7 dicembre 24 [= la cifra] esattamente indicata. Ho scritto a Vavà che basta 36 [= l’atto notarile] e non occorre alcun visto né qui né a Roma. Ho detto prima del 7 dicembre, perché il 10 dicembre partirò per Parigi e quindi non farei a tempo. Dirai a 5 che può spedire all’indirizzo n. 2 con assicurata. Dirai pure a 5 che non ho compreso il suo silenzio alle mie lettere specialmente all’ultima che gli diede il nostro amico onorevole. Un abbraccio Luigi (f. 341, c. 28)

199. Caltagirone, 28 novembre 1925271 Carissimo, Ricevo la cartolina tua ultima. Godo che stai bene e spero che avrai ricevuto mie lettere. Io sto benissimo e fra giorni sarò a Roma da dove ti manderò mie nuove. Non so se potrò andare da S.r Giuseppina questa volta, credo di no. Qui fa un freddo da cani e non vedo l’ora che me ne vado, lascio tutto incompleto per finirlo ad un’altra tornata. Salutami R. un abbraccio Nelina (f. 258, c. 64) 270 271

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Minuta di lettera. Cartolina illustrata.


200. Roma, 2 dicembre 1925272 Caro Gigino, Sono arrivata qui ieri sera primo dicembre dopo un ottimo viaggio. La corsa che hanno messo fin dal 15 novembre è molto comoda. Treno di lusso perché tutto in vagon lits e ristorante prima e seconda; parte alle 7,55 e arriva l’indomani alle 14,30. Sto benissimo ed ora penso come accomodare l’affare della casa. Ricevo a momenti la tua, aspettavo quanto ti avea scritto 15, intanto tu insisti nella tua idea e forse hai ragione, ma intanto io non mi scrissi il numero legale, poiché aspettavo la tua, delle 24 che doveva chiedere a 5 e fare 56, quindi debbo scrivere nuovamente a 15 per averli esattamente e subito fare 56. Sono dolentissima del ritardo, vedi di postergare la tua partenza per fare a tempo. E poi con questo freddo non fare spropositi. Io verrei se la Sig.ra R. partirebbe coi primi di gennaio, poiché per Natale verrà Mario, poi debbo rassettarmi sulla pensione e poi partire. Resisterò al freddo di costì. Se dovessi ammalarmi costì non mi piacerebbe. Ho visto l’On.le La Rosa e la Signora che mi hanno date tue nuove. Qui vi è Michelino che ha lasciato Paolo con Ragusa che gli fa da precettore, ne è contento. Con dolore ho appreso la morte di Don Giulio De Rossi273, forse di angina pectoris? Come è dolorosa la vita! E come è più doloroso stare lontani!. Conservati sempre in salute ed abbi prudenza. Ti lascio stringendoti al cuore. Aff.ma Nelina (f. 258, c. 66)

201. Roma, 3 dicembre 1925274 Caro Gigino, Ho parlato subito con 5 il quale mi dice che ti ha scritto direttamente due volte, non li hai ricevuti? Intanto non 56 poiché non si può che per piccole 24, così mi ha detto 5. Bisognerà farlo in diversi tempi e ci vuole molto. Persuaditi dunque, se è possibile a fare come dice 15 ed io subito curerò a farlo qui vistare, non mi fare più stare in pena. Sto bene, ti ho scritto ieri g. 2 che ho fatto un ottimo viaggio. Qui piove e piove, spero che viene Mario per Natale me lo ha promesso. Io potrei venire coi primi di gen-

Lettera. Giulio De Rossi (1877-1925), era giornalista e parroco di un quartiere popolare di Roma. Aderì al Partito Popolare e diresse il settimanale del partito «Popolo Nuovo». Fu lui a raccogliere alcuni scritti di Sturzo nel volume Dall’idea al fatto nel 1921. Cfr. F. Malgeri, ad vocem, in DSMCI, III/1, p. 309. 274 Lettera. 272 273

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naio, ma non fa troppo freddo? Io temo del freddo, non ci resisto, e per la lingua? Mi piacerebbe Parigi, ne sono entusiasta. Spero dunque vederti presto, mentre scrivo se vuoi un po’ di 24 subito e se li vuoi a Parigi. Ti abbraccio con vivo affetto Nelina (f. 341, c. 30)

202. Roma, 3 dicembre 1925275 Caro Gigi, Ho ricevuto la tua del 28. Sto bene e ti ho scritto ieri, spero che la riceverai. Godo che stai bene e ti raccomando col freddo che fa di guardarti la salute. I colpi di aria potrebbero nuocerti allo stomaco. Qui piove e piove che è una vera seccatura. Sto in giro per mettere a posto, vedremo. Paolo con Ragusa andranno ad abitare la casa comperata, quindi non è più possibile andare là. Vedremo di combinare in altro modo, del resto vi starò tanto poco qui. Venerina abita un quinto piano in Via Simeto, tanto lontano. Saluti affettuosi da tutti276 Nelina (f. 258, c. 67)

203. Roma, 7 dicembre 1925277 Carissimo Gigino, Ho ricevuto le tue due cartoline, mentre io dal tre del c.m. ti ho scritto due lettere e una cartolina. Mi duole tanto delle tue angustie per me, ma mi credi così imbecille Cartolina postale. Tra questa cartolina postale e la successiva lettera del 7 dicembre si inserisce una lettera di Luigi a Nelina del 5 dicembre, conservata nell’Archivio Ruffo della Scaletta, del tenore seguente: «Ti mando le accluse lettere. Cerca di vedere subito Rufo e di persuaderlo di venire a Parigi. Se [Rufo] viene, potresti dare a lui il documento di 5. Perché io a Parigi debbo andare immancabilmente; e Rufo ti dirà la ragione. Vedi pure di persuadere De Gasperi o Gilardoni; interessatene subito; e fammi telegrafare se vengono, così: decisione favorevole primo (se De Gasperi), secondo (se Rufo), terzo (se Gilardoni), quarto (se qualche altro) ovvero “decisione sospesa” (se nessuno). Ma tu insisti che uno venga» (Archivio Ruffo della Scaletta, cartella B 128, n. 39; in De Rosa, Rufo Ruffo della Scaletta, cit., p. 34). 277 Lettera. 275 276

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da dovermi mettere in treno con la tempesta? Io son partita la domenica, poiché non potei prima, e siccome l’Onorevole Libertini arrivato il sabato sera con G. Barletta, mi dissero che avevano fatto un ottimo viaggio, partii la domenica. Arrivata a Catania mi dissero che la linea era interrotta e dovevo prendere il direttissimo con il wagon lits a Bagnara, pensai di rimanere a Catania da Maria Bicocca. Mi fecero tutti un mondo di affettuosità e ripartii il lunedì sera per arrivare il martedì alle 2½ a Roma. Ho scritto l’indomani poiché aspettavo la tua che non avevo trovata; non pensai a telegrafare poiché non conoscevo tutto quello che avevano scritto sul giornale di ciclone o che. Io credo che il ciclone dovette essere quando ancora era a Caltagirone e vi fu un vento indiavolato, acqua a tutta possa, ma con tutto quello io uscii lo stesso per pranzare fuori di casa. Mi persuado che tutto questo ti ha causato dei disturbi e sono ora in pena per te, scrivimi e rispondi alle mie lettere. Caro fratello, com’è duro stare così lontano e con un inverno che si delinea così freddissimo. Intanto ho trovato Adelgisa ammalata con un attacco di appendicite e pare che deve fare l’operazione. Io non so dove andare poiché dalle Amerigo non vi sono stanze (come ti ho scritto), da Michele va Ragusa con Paolo. Cerco, ma trovo delle case senza riscaldamento, ovvero delle posizioni impossibili. Penso di sistemare il pianoforte e i bauli e andarmene al S. Chiara finché vengo da te, ovvero, se posso partire con Rita verso la fine non prenotare nulla e andarmene all’albergo al ritorno. Cosa mi consigli? Rispondimi subito. Mario pare che non vuol venire; io vado dal dentista poiché il dente a Caltagirone mi saltò via. Malgrado tutto sto benissimo e vorrei essere sicura di te così. Dimmi vi è deposito nella casa di £ 1.000? Io non ho pagato questo mese per compensare tutto, ma la Contessa lo vuol pagato, scrivimi anche su questo. Per me non ti angustiare mai; ho abbastanza giudizio e mi guardo per non ammalarmi. Riceviti gli ossequi di Venerina e di Adelgisa, abbracci affettuosi Nelina Resisterò al freddo di costà? Troverò buono e caldo alloggio? Dimmi che giornali vuoi mandati. (f. 258, c. 70)

204. Roma, 9 dicembre 1925278 Caro Gigi, Vavà mi scrive che è rimasto mortificato per il tuo diniego nel fare la quietanza perché lo crede un atto di diffidenza verso di lui. Poi lui dice che tu scherzi col fuoco. Intanto scrive che il ricevo deve essere fatto nella forma che ti è stata mandata, deve essere 278

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per Notario, la firma del medesimo deve essere autenticata dal Console Italiano. Numero di chèque non posso mandarlo perché la somma si spedisce di qua. A me sembra che la tua lettera raccomandata sia stata aperta. Mi dicono che è vero che qualche lettera tua è stata fotografata. Ho insistito con Ruffo per venire da te ma mi pare che non venga nessuno. Io sto bene ma sola, perché Adelgisa è all’ospedale. Però vengono le cameriere della Sig.ra Amerigo. Stai tranquillo per me, sto cercando casa e forse anderò dalle sorelle di M. Virili. Ti abbraccio, aff.ma Nelina (f. 258, c. 71)

205. Roma, 11 dicembre 1925279 Carissimo e dolce fratello, Son con la tua del giorno 8 fra le mani. Godo che stai bene e ne ringrazio Iddio. Io pure sto bene per quanto sola senza la fida Adelgisa la quale si trova all’ospedale S. Giacomo. Stamane sono andata a trovarla ed è stata operata ieri di un ascesso all’appendice. Forse poi dovranno operarla levando l’appendice. Sembra piuttosto tranquilla e il dottore dice che non vi è di serio, ma ne avrà per tutto il mese e forse più. Faccio pensione dalla Signora Amerigo e poi la notte dorme con me Marietta. Tutto è tranquillo e quindi tu puoi stare sicuro di me. Stamane ho fissato due stanze presso i Sig.ri Virili, Piazza Aracoeli. Certo che non è l’ideale, ma buonissima gente, camerette carine, un salottino e la camera da dormire, e poi la casa tutta a mia disposizione per £ 400 al mese. Libera se voglio o no far pranzo e cena in casa. Sotto vi abita l’Onorevole Tupini e negli altri appartamenti buone famiglie. Così sono più vicina ai Belloni che si mostrano sempre affettuosi con me e la Baronessa Di Giura. Tutti ti salutano affettuosamente. Da Russo ti ho mandato una lettera che ti parlava di Vavà, ma dato che ora mi hai scritto così fanne il conto che credi. Lui naturalmente parla per troppo affetto e perché così colla promessa di inserire all’atto l’apoca [sic] ottenne di poterlo chiudere. Per i libri, Tupini mi ha detto che le casse li farebbe mettere nella sua soffitta e parte in una scaffa dei Sig.ri Virili. Se tu li vuoi spediti a Caltagirone dimmelo, prima che li sposti. A me pare che adagiata così io resto libera di fare quello che voglio e di venire da te per il tempo che voglio, sicura di non lasciare nessun legame e di far troppa spesa, non ti pare? Caro fratello, vedi come il buon Dio ci protegge. Intanto vado dal dentista per i denti e pare che mi farà una mezza cassa, pazienza. Dunque io dirò a 5 di spedire in

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diverse volte la cifra da raggiungere, e se poi ne vuoi altre me lo dirai. Mario mi disse che se tu hai bisogno di somme, lui si incarica di scrivere anche al Vaticano. Figurati, io non ho ancora vendute le arance, e temo che con questi geli debbono andar male. L’olio ancora nemmeno venduto e credimi sto in pena. Intanto per venire costì e anche in Francia e quest’anno anche qui, ci vorrebbe la pelliccia. Io non vorrei fare questa spesa, ma debbo farlo. Ti porterò i libri che desideri, però non so se il diritto canonico l’ho già incassato, spero di no. Le agende sono (credo) nei tuoi cassetti, n’è vero? Michelino mi scrive stamane che si occuperà del giardino, come per il suo, speriamo; ti saluta tanto. Ti salutano Vincenzino e Giovannino che sono qui di passaggio, tornando da Parma. Caro Gigino, tanti ossequi alla Sig.ra e al Prof.re e ringraziamenti. Io verrò volentieri a Londra (se vuoi e lo credi), ma non voglio giorni fissati poiché prima mi debbo rassettare e riposare. Quando mi son levata il pensiero della casa ed ho rassettato tutto faccio qualunque cosa. Ed ora ti abbraccio col più vivo affetto raccomandandoti di averti riguardi e non ti raffreddare, aff.ma Nelina (f. 258, c. 72)

206. Roma, 15 dicembre 1925280 Carissimo Gigino, Ho ricevuto la raccomandata, la lettera da Paris, la cartolina. Grazie di tutto e farò presto ogni cosa. Anzi ti dirò che la spedizione la incomincia 5 appena tu sei a Londra. Scrivimi prima di partire da Parigi. Io cerco la stanza per rassettare tutto e non credere che fra libri, quadri e bauli non ve ne sia da riempirne una! Se poi tu vuoi che io vada a stare a Caltagirone spedirò tutto lì, ma questo al ritorno da Londra. Dopo averci chiacchierato. Andare in casa dei Belloni pel momento non mi pare il caso, poiché loro a marzo devono andarsene e non sanno loro dove, mentre io le sarei di impiccio specie in casa Malvezzi. Devo decidermi così e vedrò in casa delle sorelle Virili ovvero, nella pensione che vi è sotto dell’Avv.to Coccia. Pei giardini intanto non se ne parla e non so se si devono vendere a conto nostro! Quello mi dispiacerebbe poiché allora io dovrei partire per Caltagirone. Sto bene, per quanto dacché sto qui mi fanno tanto male i piedi, e credo che sarà acido urico, non posso addirittura camminare. Adelgisa sta meglio e spero che presto esca dall’ospedale, essa ti ossequia tanto come Elena che viene a farmi il servizio, le Amerigo dove vado a far pranzo.

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Ho già scritto a S.r Giuseppina, cosa vuoi, ho tanto da fare in questi giorni! Mentre andando dal dentista, da Adelgisa mi passa la giornata. Ed ora ti abbraccio, mentre l’Avv.to Caiola che mi ha portata per te una bottiglia di strega e un po’ di torrone ti scrive due paroline. Abbraccioti, aff.ma Nelina P. S. Ho portato io le lettere che erano nella tua lettera. (f. 258, c. 74)

207. Roma, 20 dicembre 1925281 Carissimo fratello, Eccomi a te in questo giorno di letizia, e spero che la presente l’avrai in mano per la vigilia del S. Natale. Come tutto è muto intorno a me! Sola sola in casa per quei momenti che ci sto, volo col pensiero al tuo fianco e penso che anche tu solo, solo nei momenti più intimi devi soffrire come me. Anche Mario è solo e il freddo di quest’anno gli ha fatto paura e non è venuto. Forse avrebbe sofferto, per quanto qui col riscaldamento non si soffre. Intanto nella casa delle sorelle di M. Virili non vi è riscaldamento, né ascensore. Cercherò di supplire con la stufa a petrolio; per l’ascensore forse è meglio che non prenda l’abitudine di salire le scale. Del resto io l’affitto per tre mesi e poi vedremo come dovrò combinare. Sto bene e in mezzo a tanto traffico; farò imballare i libri bene in modo da poter in caso viaggiare, farò come tu dici per quelli che vuoi. Scrivimi per sapermi regolare in quanto alla spedizione di 5. Dice che ti ha scritto tre volte e l’ultima è partita da qui per Londra il g. 9 o 8, non li hai ricevuti? Parlerò con Giordani pei giornali e darò a Tupini la tua, ma non l’ho visto. In questi giorni le amiche veramente non mi lasciano sola e tutti tutti ti salutano, non sto a ripetere i nomi. Te ne accludo una filata. Il torrone e la strega dell’Avv. Caiola vorrei mandarteli, vorrei mandarti le arance quando li avrò, ma ti arrivano? Ed ora caro fratello, restiamo uniti in ispirito in questi giorni di feste raccomandandoci al buon Dio reciprocamente, affinché ci dia la forza di rassegnarci e di vivere. Aspetto il tuo pensiero per decidere se devo o non venire. Abbraccioti e dai i miei saluti ai tuoi amici, aff.ma Nelina P. S. Adelgisa sta benino, ma però quando sarà guarita dall’ascesso dovrà fare l’operazione dell’appendicite, ne avrà per un paio di mesi. (f. 258, c. 76) 281

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208. Roma, 23 dicembre 1925282 Carissimo Gigino, Ho ricevuto quello per mezzo di 3 e le notizie che lui mi ha portato. Godo in saperti così bene e prego di più il buon Dio in questi giorni a mantenerti sempre così ed accrescere le sue grazie sempre e la sua Santa protezione. Io sto bene; son alle prese per lo sgombero della casa e immagini senza Adelgisa quanto mi tocca lavorare. Mi riposerò in quelle due camerette che ho preso, vedremo come andrà. Stai tranquillo per le carte tue, io so quello che devo fare. Ho parlato a 5 per tutto quello che hai raccomandato a Belloni e farà come tu vuoi su tutto e presto. Per le 24 farà come avete parlato con Belloni poi tu ne darai a me notizia. Spero che avrai fatto un ottimo viaggio di ritorno e che presto mi scriverai. Se i giardini non li ho venduti quando ero in casa è stato perché in verità non sono venuti nessuno a concreto, quindi come potevo fare? Spero che non andranno a male con questi geli! Ti accludo un bigliettino di auguri di Venerina, noi ci vediamo di rado perché lei ha paura del caldo qui, stando in una casa molto fredda. Tutti ti ossequiano, inclusi i Belloni che di questi giorni sono molto angustiati per le cose di loro interesse. Mi vogliono spesso e sono così affezionati con me, mentre mi fanno tanta pena! Ti lascio, carissimo, con la penna, col cuore e col pensiero sono al tuo fianco, mentre rassetto tutte le tue cose con amore. Se me lo pagassero, vorrei vendere il tuo paletot pesante, quello imbottito. Quelli vecchi li ho portati a Caltagirone e li ho venduti. Che ne dici? A S.r Giuseppina ho mandato un panettone ed ho scritto. Non mi considerate in questi giorni, che traffico, che strapazzo! Però sto bene, non ti angustiare per me, ti abbraccio, aff.ma Nelina (f. 258, c. 78)

209. Roma, 26 dicembre 1925283 Carissimo Gigino, Ho ricevuto la tua cartolina di auguri e immagini come mi riuscì graditissima. Godo immensamente che stai benissimo, come veramente posso dirti di me. Quando

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sarò tranquilla di casa penserò ad una cura, ora bevo l’acqua acetosa e mi giova tanto. Spero che avrai ricevuto la mia di auguri che indirizzai a Londra. Ho già spedito a Vavà Barletta quanto desiderava e spero che ora sia contento appieno. Veramente si è mostrato molto affettuoso in questa circostanza. La carta firmata mi fu mandata dalla Sig.ra Camilla con una cortesissima lettera. Ieri Natale ho passato prima la notte alla Messa cantata della Parrocchia ove ho pregato il Divin Pargolo per tutti noi. Il giorno sono andata a colazione dai Belletti che ti ossequiano tanto tanto e poi la sera dai Belloni. Clerici ti ossequia e tutti mi raccomandarono di farti gli auguri più vivi e sinceri. Pei giardini, mi scrive M. che non ha fatto ancora nulla, finirò con dover andare io a Caltagirone. Sta bene quanto mi hai scritto per la mia venuta in primavera e spero che avrò finito tutte le vendite. Certo che vorrei starti vicina vicina, ma come fare? Il punto di centro (Roma) compensa un po’ la lontananza. Figurati che con tutto il traffico non ho ancora sentito né musica né niente. Ti lascio, poiché oggi faccio finire l’incasso dei libri. Scrivimi, non mi far mancare notizie. I tuoi amici ti ossequiano e l’On. Longinotti284 vuol sapere se hai ricevuto la sua con dentro una del figliuolo inviata nel mese di agosto, alla fine. Abbraccioti con affetto Nelina (f. 258, c. 79)

210. Roma, 29 dicembre 1925285 Caro Gigino, Ho ricevuto tutte le lettere e cartoline che mi hai mandato. Grazie del bene che mi vuoi e che io ti ricambio sempre con usura. Accetti gli auguri del nuovo anno, che spero sia meglio di quello che hai passati. Sto bene e faccio i preparativi per il passaggio da questa all’altra casa. Colle stufe mi troverò bene. Nei piedi veramente erano anche un po’ di geloni che colla temperatura alta di questi giorni son passati e non mi dolgono più. Ti abbraccio Nelina (f. 259, c. 3)

284 Giovanni Maria Longinotti (1876-1944), militante del movimento cattolico fin dalla fine dell’800. Fu eletto alla Camera dei deputati nelle elezioni del 1909 e rieletto in quelle del 1913. Aderì al PPI e ritornò alla Camera dopo le elezioni del ’19, del ’21 e del ’24, partecipando alla secessione aventiniana. Dopo la decadenza parlamentare «si ritirò a vita privata, riprendendo la sua attività professionale e dedicandosi all’agricoltura» (O. Cavalleri, ad vocem, in DSMCI, II, pp. 314-318. 285 Cartolina illustrata.

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211. [Roma, 1925]286 Carissimo fratello, Ricevo oggi 15 due lettere, una dell’11 e l’altra del 12, tutte e due insieme. Io temevo d’uno smarrimento ovvero intercettamento ed oggi per essere più sicura la spedisco alla Sig.ra Valentina per rispedirtele lei e dirti vogliamo cambiare indirizzo? Io scriverò nelle lettere magari e nelle cartoline no. Al Sig. Mario o Luigi Boscarelli dagli Oblati di S. Carlo cioè all’indirizzo che hai mandato. Non ti pare? Io sto benissimo, solo non vorrei troppo tardare nelle lettere tue. Tu poi stai tranquillo anche per Mario, che ieri sera mi ha scritto che sta bene e me lo dice pure La Rosa che gentilmente andò a visitarlo. Anche a me toccò leggere la notizie di Mario sul Popolo, immagino qui a Roma nessuno venne ad avvisarmi. A me indirizzale come fai a Venerina e alla Sig. Amerigo, loro riceveranno sempre da Londra. Abbraccioti Nelina (f. 287, c. 11)

212. Roma, 5 gennaio 1926287 Carissimo fratello, La tua mi è tornata graditissima nella mia nuova dimora, che per quanto non sia bella, come dove abbiamo passato 6 anni belli e brutti, pure vedermi attorniata di buona gente, sentire la casa animata, mi ci sento meglio. Le stanzette sono piuttosto allegre, massima quella a dormire che ha due finestre, mezzogiorno e ponente e dall’altra due ponente e tramontana. Due guardano Via Margana e una il vicolo di fronte all’Istituto delle Suore di S. Giuseppe dell’Apparizione (di celebre memoria), da questa si vede la punta del Gianicolo. Sono stata un po’ stanca e con un dolore ad una gamba, forse lo strapazzo e la diversità di temperatura, giacché come ti ho scritto qui non vi sono termosifoni, si supplisce con il riscaldamento a stufe a petrolio, però non fa molto freddo nelle mie stanze, mi abituerò. La Baronessa Di Giura, la Belloni mi confondono in gentilezze con più facilità, perché più vicini, infine mi ci trovo abbastanza benino, e non ti angustiare per me. Io invece sto in pena per te, giacché penso che tu raffreddato, solo in cotesto umido paese devi soffrire, ed io così lontana, non posso lenire le tue sofferenze. Povero fratello! Come il buon Dio vuole esercitare le tue virtù! 286 287

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Ed ora che ho rassettato tutto spero vendere i benedetti giardini e poi poter venire a te e stare un po’ allungo in tua compagnia. Aspetto qualche notizia e mi auguro che non vi sarà bisogno ch’io vada a Caltagirone, vedremo. Mi farò fare la fotografia come tu vuoi e te la manderò. Mi son fatta fare la pelliccia da Balzani, bella in lontra nera, col collo in visone, caretta sì, ma di massima durata, spero che voi fratelli me ne perdonerete se ho speso un po’! Non ho più visto 5 e non so nulla dell’affare che tu sai. Spero vederlo presto. Il giorno 31 ti ho spedito una lettera raccomandata che mi auguro avrai ricevuto. Ed ora fo punto. Devo scrivere a Mario che come te mi ha fatto la benedizione nella nuova dimora. Lui dice che sta bene e che verrà in aprile per venirne in Francia e rivederti. Forse venendo anche qui potrà avere una stanza, se poi io sarò da te verrà ad abitare le mie due stanzette. Le Sig.ne Virili ti ossequiano, io ti abbraccio con vivo affetto Nelina Dimenticavo dirti che il Barone Di Giura padre trovasi nella sua tenuta di Castronuovo Sant’Andrea, Potenza. Lì si è ammalato di influenza ed ha avuto una leggiera polmonite; scrivi un rigo ora che sta meglio quasi guarito al suo indirizzo. La Baronessa ti ossequia tanto, tanto. (f. 259, c. 5)

213. Roma, [1-2 gennaio 1926]288 Carissimo fratello, Rispondo subito alla tua carissima lettera; con piacere sento che il raffreddore è passato e che stai bene. Anch’io bene, per quanto la temperatura più bassa di questa casa mi faccia impressione. Non mi sono però per nulla raffreddata, ma ho avuto (come lo scorso anno all’osso sacro) un dolore nevralgico al ginocchio che mi è durato solo 48 ore. Fortissimo, sì ma breve come vedi. Ho preso subito una purga, sono rimasta a letto per tre giorni, “che bel piacere per le padrone di casa quando appena si arriva ci si mette a letto!”. Mi hanno confusa in gentilezze e cure, per quanto non abbiano cameriera, ma l’aspettano. Insomma non ci sto male, certo che non si hanno tutti i comfort ma vi si può passare sopra, per tutto un insieme. Dunque sto bene, ed ora che sto più calma e tranquilla penso a fare una curetta contro l’acido urico. Aspetto da un minuto all’altro 5 il quale non vedo dal dicembre 23. Avevo tanto raccomandato tutto, mi avea dato la sua parola che se ne fosse interessato subito, ed io credevo che tutto era già compiuto. Che gente! Come non si può mai stare tranquilli con nessuno. Di Belloni non so che dirti, sono così imbrogliati, così angustiati per i loro affari che mi fanno anche pena. Ho trovato il “Diritto Canonico” e te lo manderò con la prima occasione: non so se Rita è più a Milano. Baranzini mi ha scritto che ti ha già spedito il gilet da un pezzetto, non lo hai ricevuto ancora? 288

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I giardini ancora non si vendono, quindi non posso mandarti le arance nostre, ma ora vedo di prenderle qui e spedirtele. Michele mi scrive che nemmeno il suo ha venduto anzi, sono quasi tutti invenduti a Caltagirone. Che disdetta quest’anno! Io se non faccio la vendita non posso muovermi, vedremo. A momenti vedo 5 che ti saluta tanto. La settimana entrante farà tutto immancabilmente, stai tranquillo. La Baronessa Di Giura ti saluta tanto, si mostra sempre più affettuosa e gentile. Le sorelle di Monsignor Virili cioè le mie padrone di casa ti ossequiano. Buona memoria di suo fratello, dice che parlava sempre di te. Dimmi un po’, la Contessa Soderini dice che non ha mai ricevuto deposito né di £ 1.000 né di £ 1.300. Paoletti mi dice che non trova nessuna ricevuta quindi io ho pagato il mese di dicembre e ciao. Se però tu hai qualche ricevuta farai il piacere di scrivermelo. Ed ora ti lascio poiché vado ad impostare la presente. Però prima di finire ti dico che la temperatura delle mie stanzette colla stufa a petrolio è salita a gradi 17, bello non è vero? Io non sopporto l’aria fredda in camera che viene il mal di capo. Il nipote di Venerina ti ossequia con Venerina, che ci vediamo ogni mille. Con i più infiniti affettuosi abbracci, aff.ma Nelina (f. 259, c. 7)

214. Roma, 13 gennaio 1926289 Caro Gigino, Ricevo a momenti la cartolina tua. Oggi siamo tutti bianchi poiché se vedeste il Campidoglio, la punta del Gianicolo, tutta una bellezza! Sto benissimo, ormai mi sono abituata ad una temperatura più bassa, per quanto la stufa a petrolio rende un buon servizio. Adelgisa è all’Addolorata. Sta bene, ma sempre deve farsi l’operazione. Ti manda ad ossequiare. Qui ho il Gesù vicino e quindi non lascio la Messa delle 12. Paolo e Ragusa ti ossequiano. Non so ancora nulla dei giardini. Michele non viene ed è l’angustia di Paolo. I Bianco, i Belloni, i Belletti tutti ti salutano. La morte di padre Genocchi290 ha fatto pena a tutti. Abbracci Nelina Guardati dal freddo, sto sempre in pensiero per te. (f. 259, c. 10) Cartolina illustrata. Giovanni Genocchi (1860-1926), apparteneva all’ordine dei Missionari del S. Cuore. «Sullo sfondo delle profonde trasformazioni di fine secolo che pervasero la cattolicità, la figura di Genocchi emerse come coscienza nuova. […] Terminata la guerra, Benedetto XV lo inviò come visitatore apostolico in Ucraina, dove egli lavorò per il movimento uniate. Ritornato in patria, sul piano politico, mostrò simpatie nazionaliste. Morì mentre Pio XI meditava di nominarlo cardinale» (L. Bedeschi, ad vocem, in DSMCI, III/1, pp. 403-404). 289 290

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215. Roma, 18 gennaio 1926291 Carissimo Gigino, Ricevo la cartolina a momenti, godo che stai bene e spero che mi dici la verità. Io sto bene e le mie stanzette sono già d’una temperatura possibile, oltre che mi vado abituando alla medesima. Del resto la temperatura troppo alta delle mie due stanzette, credo che non mi faceva tanto bene. Ancora non ho finito coi denti, primo perché il meccanico cadde ammalato, poi per le feste, indi un po’ di mia oscitanza, ma stamane sono andata e spero che la finisca presto. Intanto Chiavaro ti saluta, ha messo su una clinica. Michele è qui e ti ossequia; se non ti ha scritto da Caltagirone è facile indovinarlo. È molto guerreggiato. Si è interessato dei giardini, ma ancora non sono venduti, però ieri gli hanno telegrafato che i suoi li hanno venduti, spero anche per il nostro, facciamo la vendita. Mario mi scrive a momenti che sta bene e che non ha avuto tempo di scrivermi, ciò è segno che lavora molto. Dice che venendo a Roma vorrebbe venire qui da me, per una camera forse potrebbero accomodarla ma più no; in tutti i casi il segretario potrebbe andare al S. Chiara. Giovanni ti ossequia, è sempre lo stesso, ed è sempre la stessa trattoria. Io ogni tanto vado a far pranzo lì e mi viene vicino. Ricorda i giorni di nostra giovinezza, e questi rioni mi piacciono. La Baronessa Di Giura ti ossequia, ieri sera fui a pranzo da lei. Qui sono più che in via Principessa Clotilde attorniata da persone amiche. Dice che le viene più facile trovarmi. Ieri sono stata a vedere l’appartamento di Michele già tutto pronto. Ci andranno ad abitare Paolo con Ragusa e per il momento con il cameriere che aveano a Caltagirone. Vorrebbero Adelgisa, ma non so quando potrà lavorare dopo l’operazione. Appena si raccolgono le arance te li faccio spedire e penso un modo, spero, che ti arriveranno. 5 ha poi fatto quanto tu desideravi? Io non l’ho più visto, ma spero di sì. Farò di tutto per vederlo in questi giorni e insisterò. Sono andata una sola volta al Costanzi a sentire Don Carlo, dato abbastanza benino. In queste sere andrò a sentire l’Otello, tu sai se a me piace. Credo che però sia una produzione un po’ mediocre. All’Augusteo sono andata due volte, anzi ti accludo una lettera dell’amico che è sempre tanto gentile con me. Il 24 farò celebrare una Messa pei nostri cari trapassati che prego affinché ci ottengano dal buon Dio le grazie necessarie per conseguire la vita eterna. Quando ci rivedremo? I Belloni stanno incassando la loro roba perché in marzo sfittano, forse andranno tutti a Parigi. Se a Londra non puoi resistere dal freddo dopo che ti sei sbrigato, andiamo nella parte più calda della Francia. Le Sig.ne Virili ti ossequiano mentre ti abbraccio, aff.ma Nelina (f. 259, c. 12)

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216. Roma, 21 gennaio 1926292 Carissimo Gigino, Ricevo ieri sera la tua affettuosa lettera, mentre io stavo per scrivere una cartolina in cui ti dicevo che 5 ha fatto fin dal giorno 19 la mia commissione e spero che tutto andrà bene. Quando ci vedremo poi ti dirò il motivo del ritardo che è plausibile e non te ne potrai lagnare. Stai tranquillo per il resto, poi quando ci vedremo ne concretizzeremo ogni cosa. Michele è stato qui da me stamane e stasera parte per andare a fare il contratto dei suoi giardini, spero che possa vendere anche il nostro. In Sicilia e più a Catania pare ci sia la influenza forma “spagnola”; è morto Ciccino Milazzo che avea sposato a Catania. Povera Gigia! Mandaci le condoglianze. Qui vi è un po’ l’influenza in giro ma non di forma grave. Io penso al freddo di costà, e penso a te, carissimo, guardati dai colpi d’aria, dall’umido ai piedi e non fare nessun spostamento. Io qui sto bene, Adelgisa è con me, poiché le Sig.ne Virili sono senza persona di servizio e fanno tutto loro, poverine!, mi servono a tutto punto. Adelgisa starà una diecina di giorni e poi deve fare l’operazione di appendicite, la farà all’Ospedale S. Giacomo da Egidi, che è tanto bravo e mi ha fatto un mondo di gentilezze, ti ossequia. Qui come ti ho scritto ho due stanze, una grande da dormire ove è il letto, un settimanile, un grande armadio, la toilette, un comò; poi ho messo tre bauli dietro la porta, il paravento nostro in un angolo dove faccio da lavabo, insomma, tutto tutto e la stanza resta abbastanza grande. Vi è poi un piccolo salottino con un piccolo divanetto, due poltrone, la scrivania, cartiera e una scaffa di libri. Dietro una porta ho messo la tua scrivania alta e la cappella. Poi ho levato parte dei suoi quadri mettendoci i miei, non tutti, ma quasi. Il pianoforte nel loro grande salone. Tutti trovano carino questo mio piccolo appartamentino. Poi son vicina al Gesù che in qualunque ora esco posso ascoltare la Messa; la casa è vecchia, ma il posto è bello come centralità. Mangio a casa una volta al giorno e il caffè e uova la mattina. La sera per lo spesso dai Belloni o dalla Baronessa Di Giura o dai Belletti. Quando la sera sto a casa, il mezzogiorno vado al S. Chiara poiché col cibo di qua avrei troppo acido. Per quanto l’acido è molto meno da che non bevo più vino. Spero mandarti presto le bottiglie del Baragliceride. So che Baranzini ti ha mandati i panettoni e la sciarpa. Io vorrei mandare una bambola buona per la figlia di Attilia, che ne dici? Il 19 ti ho spedito un’altra lettera raccomandata. Le lettere di Gilardoni io li ho mandate per mezzo di Lorenzo e non con Coccia, però tardai qualche giorno per tutto il caos di casa. Quella del 31 era quella che dici tu e non altri. Spero che starai sempre bene sotto la protezione di S. Gioacchino. Con affetto vivo e col desiderio di rivederti, un abbraccio Nelina

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Lettera.

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P. S. Sono stata all’Augusteo e al Costanzi. Ieri sera sono andata a sentire l’Otello. Il tenore è bravo ma la voce nei toni alti non va. L’Esultate non andò bene, però tutto in complesso discretamente. Stasera il Barbiere con Pasini, forse ci vado. Ieri sera mi feci accompagnare da Manolo B. che ti ossequia. (f. 259, c. 13)

217. Roma, 28 gennaio 1926293 Caro Gigino, Dall’ultima tua cartolina del 22 non ricevo più notizie e sto in pena. Come stai? Hai ricevuto notizie di quanto desideravi? Scrivimi, non mi fare stare in pensiero per la tua salute, con i freddi che avete costì. Qui il tempo è buono e non molto freddo, come la solita temperatura che d’inverno si ha a Roma. Nelle mie stanze, con la stufa, con il tuo bel golf, che lo porto tutto il giorno, con la bottiglia dell’acqua calda la notte (la tua bottiglia bella) passo benissimo questo inverno. Adelgisa è ancora qui, sta benissimo, non vorrebbe farsi l’operazione dell’appendice, ma i dottori dicono che è meglio farla in freddo. Qui però non vuole restarvi, poiché cerca una casa più adatta per lei; qui hanno bisogno di una di tutto strapazzo, poiché loro lavorano. A me piacerebbe se restasse lei. D’altra parte quando io vado via che farebbe? Con lei mi sento come se stessi in casa nostra. Ancora non so nulla pei giardini e aspetto un’ultima risposta per risolvermi a partire io, e farli vendere a conto nostro. Vedremo. Sto poi in pena per tutto quanto i giornali dicono dopo il fatto compiuto della legge “sui fuoriusciti”294. Caro fratello, che persecuzione ti fanno! Perché poi?, che vita di amarezze dobbiamo passare! Hai visto come la tua lettera mandata agli studenti cattolici è stata interpretata dalla stampa?295 Io nell’amore egoistico di sorella vorrei dirti, non ti impicciare più di nessuno, del resto non vedi come la fede di tanti uomini è andata giù? Ma l’animo tuo grande sincero e pieno di amor di patria e di amor del prossimo fa obbliar te stesso. Che il buon Dio te ne renda

Lettera. Alla fine di gennaio fu approvata una legge sui fuoriusciti che prevedeva la perdita della nazionalità per gli italiani che all’estero avessero commesso atti contro l’Italia e nei casi più gravi prevedeva anche la confisca dei beni. 295 Il messaggio è datato da Londra al 21 dicembre 1925, sollecitato da un gruppo di “fucini” romani: «Agli amici universitari./ Ebbi il vostro saluto il 7 novembre ultimo/ Che consolazione leggere i vostri nomi!/ La speranza è nella generazione che viene. Essa non ha compromessi con il passato. Essa non ha errori da scontare. Ha sentimento. Ha fede. Avanti!/ Quando trionfa la viltà e il carattere personale è annullato; quando gli interessi sono valutati più degli ideali; quando il risorgimento è annullato; e la religione è ridotta a serva di un regime politico, la gioventù studiosa cristiana, deve trovare nella fede, nella cultura, nell’intimo della propria anima, la forza di reagire. /Occorre la preparazione./Occorre la fiducia nella buona causa./Occorre il sentimento del sacrificio. /L’Italia sarà salva, e la nuova generazione la salverà» (Miscellanea londinese, I, cit., pp. 89-90). Su questo messaggio e le interpretazioni dei giornali cfr. la lettera di Scelba a Sturzo del 3 marzo 1926 e la nota 76 della curatrice in L. Sturzo-M. Scelba, Carteggio, cit., p. 81. 293 294

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merito e ti benedica! Quando possiamo vederci? Deve finire il gran freddo, poiché io non lo resisterei, ormai son vecchia. Oggi il dentista mi ha messo i denti di sotto e vanno bene, mi vuol fare quelli che mi mancano sopra, li potrò sopportare? Lui mi dice sì, vedremo. Intanto ti lascio nella speranza di ricevere tue lettere domani 28, sarebbero 6 giorni, non sono molti, ma per me, per l’affetto che ti porto, per il mio temperamento sono già molti. Scrivimi dunque, anche delle cartoline; ripeti tutto quello che desideri, io non me ne annoio mai, mi duole semplicemente se non posso far nulla io. Gli amici, almeno quelli che qualche volta mi è dato vedere si ricordano di te e ti salutano con affetto. Tupini vuol sapere se hai ricevuto l’ultima sua acclusa alla mia. La Sig. Rita come sta? Io le scrissi a Milano, ma non so se l’abbia ricevuta la mia lettera! Salutamela. Stamane ho ricevuto il tuo telegramma, a quest’ora avrai ricevuto la mia cartolina ed avrai capito come per la commissione da me espletata occorrono una diecina di giorni, forse più; stai sicuro che tutto andrà bene. Se hai bisogno di denaro dimmelo che te lo spedirò. Sento come il gilet te lo fecero male; la commissione non fu fatta da me perché io non vi ero quando arrivò la misura. Per le calze lasciai di tre paia incaricata Venerina e saranno quelli sbagliati, anzi, son proprio quelli. Mi dispiace tanto e puoi mandarmeli, te li farò rifare subito, anzi manda le misure in centimetri scritti dettagliatamente che te ne farò 6 paia che ti porterò io. Nella prima quindicina di marzo verrebbe a Londra una di quelle infermiere che tiene Chiavaro. Torna perché ha la madre vecchia di 72 anni. Se il tempo è migliorato potrei venire con lei e così fare il viaggio con una persona pratica. Tu che ne dici? Ti lascio, amato fratello, mentre scrivendoti mi sembra di stare in tua compagnia, ma voglio che questa parta stasera e quindi faccio punto. Conservati in salute mentre ti abbraccio con vivo affetto, aff.ma Nelina (f. 259, c. 16)

218. Roma, 2 febbraio 1926296 Caro Gigi, Ricevo la tua cartolina mentre ancora a letto erano le 9, ma prima di quell’ora in queste fredde camere non mi alzo. Sto bene e godo che tu stai bene e non senti freddo. In questi giorni anche qui è tiepido, e si vede che ci avviciniamo alla primavera. Domani ti scrivo più a lungo, oggi questa solo per darti mie nuove, che mi avvedo ho fatto passare un po’ di giorni. 296

Cartolina postale.

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Sono andata domenica a sentire il “Rigoletto” dato con Laura Pasini, una Gilda fine e di una voce incantevole, a me la Pasini piace tanto. Andrò a sentire l’Otello una seconda volta, perché tu sai se a me piace. Gli amici ti ossequiano tanto. Qui in genere la salute è buona, stai tranquillo. Ancora nulla ho fatto laggiù e nessuno mi scrive, finirò con dover andare per forza. Che disdetta quest’anno! Addio caro, guardati sempre la salute e vogliami bene, aff.ma Nelina (f. 259, c. 19)

219. Roma, 5 febbraio 1926297 Caro Gigi, Ricevo la tua del primo febbraio. Spero che a quest’ora avrai ricevuto la mia del 3, raccomandata, e spero che avrai avuto le notizie che desideravi. Ho ricevuto tutte le tue lettere e cartoline che mi hai mandato tranne quella del 17. Era una cartolina o lettera? Sto bene, sono stata raffreddata, ma senza avere avuto un decimo di febbre. Qui è tiepido e sembra primavera. Pei giardini ancora nulla ed io sono più seccata di te. Ho scritto a qualcuno, ma nessuno ancora mi risponde e quindi non so quello che devo fare. Michele non se ne potrà occupare, lo comprendo, e poi pare che per i suoi abbia quistioni, figurati! Con piacere conoscerò Miss Lia se mi troverò qui, come spero: fare quel viaggio mi secca e trovare la casa disabitata, senza cucina ecct. Che disdetta quest’anno! S’intende che non partirò se prima non ho finalizzato il noto affare. Ieri ho veduto Cingolani, Longinotti e ti salutano con affetto. Al Gesù vi sono stati i funerali per il Cardinale Mercier298; vi erano larghe rappresentanze diplomatiche di Istituti e di alte Personalità. L’altro giorno sono stata a visitare la Signora Del Giudice, ti ossequiano tanto tanto. I Bianco ti ossequiano. Lui sta benissimo e lavora abbastanza con corrispondenze estere. Tante persone ti ossequiano e fra questi M. Havar, i Pisciotta, anche l’Onorevole Milani che ho visto a S. Chiara l’altra sera. Ricevo anche a momenti la tua cartolina, cerco stasera veder qualcuno, ma spero che non tardi oltre a sapere qualche cosa. Ragusa e Paolo ti ossequiano. Quest’ultimo si vede un po’ perduto poiché gli altri anni non ha studiato nulla e quasi non vorrebbe studiare più, figurati quello che deve combattere R. Taluni spendono tanto e quando manca la giusta direzione da piccoli non riesce nulla. Secondo me Paolo è un ragazzo mezzo perduto. Ed ora ti lascio poiché l’aspetto; il quale con me vuole fare una visita a Ines che tanto ti ossequia. Abbraccioti con vivo affetto, aff.ma Nelina (f. 259, c. 20) 297 298

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Lettera. Arcivescovo di Bruxelles-Malines, primate del Belgio.


220. Roma, 7 febbraio 1926299 Caro Gigino, Avrai ricevute le mie cartoline e lettere dal 28 gennaio fino a oggi, sono (con questa) due cartoline e due lettere, una delle due raccomandata. Il ritardo fu causato per aspettare e non mi accorsi che tu saresti stato più giorni senza notizie. Ieri 6 ho fatto a 5 una lettera raccomandandole dell’interessamento. Sto benissimo, qui fa quasi vorrei dire caldo. Conservati in salute e quando ritardo mie notizie non ti angustiare, niente notizie, buona notizia. Tutti ti salutano, io ti abbraccio Nelina (f. 259, c. 21)

221. 8 febbraio 1926300 Ho ricevuto la cartolina del 30. Come ti ho scritto ho ricevuto tutte le tue tranne quella del 2. Ieri ho ricevuto la cartolina del 4, oggi mi dici che hai scritto due volte il giorno 4, io ho ricevuto solo una cartolina. Era lettera o cartolina la seconda? Io sto benissimo, godo che tu stai bene. Laggiù non si fa niente perché non ci sono richieste. Ti abbraccio con vivo affetto, aff.ma Nelina (f. 259, c. 22)

222. 10 febbraio 1926301 Caro Gigi, La tua del 7 è nelle mie mani. Godo che stai bene, anch’io benissimo. L’aria del Campidoglio mi va più di quella dei Prati. Forse sarà perché bevo l’acqua lancisiana che mi tiene lo stomaco benissimo. Ancora non ho ricevuto la tua seconda del 4 c.m. Oggi Cartolina illustrata. Cartolina illustrata. 301 Cartolina illustrata. 299 300

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spero vedere qualcuno e continuare le mie raccomandazioni. Ti saluta Michele che è qui. Ci stiamo dando attorno per vendere direttamente e vedremo. Lui (dice) s’interesserà di farli raccogliere. Un abbraccio affettuoso Nelina (f. 259, c. 24)

223. 11 febbraio 1926302 Carissimo fratello, Oggi festa della SS. V. di Lourdes ed ho pensato pregando ai bei giorni passati con te in quella graziosa e privilegiata cittadina. Possa la Vergine esaudire i nostri voti e renderti meno dura la prova che il buon Dio ci ha mandato. Sto bene, come ti ho scritto ieri in cartolina. Non ho recapitata ancora la tua seconda del 4 e mi duole, perché? Oggi ho parlato con l’amico che tu sai e mi ha detto causa del ritardo è stato un disguido che pensa lui riparare e quindi passa del tempo ancora, ma non fa niente. Quello del Mondial non è qui è fuori pel momento, starà una diecina di giorni. Per Caltagirone ancora non so nulla, ma spero in questi giorni si decide qualche cosa. Ti ho voluto scrivere anche oggi per tenerti al corrente. Mario mi scrive che vuol venire qui in aprile, ma in questa casa appena ci sarebbe un stanzetta e per il suo segretario no. Poi dovrebbero permetterci di cucinare a conto nostro, vedremo. Ma io in aprile sarò da te e allora può venire nelle mie due stanzette e farsi cucinare da Adelgisa, vedremo. Ti lascio perché voglio che questa parta stasera con infiniti abbracci, aff.ma Nelina (f. 259, c. 25)

224. 12 febbraio 1926303 Caro Gigino, Veramente hai ragione, la tua del 17, così l’altra l’ho ricevuta, solo che non la trovai quel giorno e quindi scrissi così. Ancora però non ho ricevuto la seconda del 4 mi 302 303

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Lettera. Cartolina illustrata.


fa stizza. Sto bene, raffreddore non ne ho più l’ombra, stai tranquillo. Qui il tempo è sciroccoso, fa quasi caldo, ma credo che anche qui farà di nuovo freddo. Ho finito per non farmi aggiustare i denti di sopra, così sto bene. Ti saluto io ti abbraccio Nelina (f. 259, c. 26)

225. Roma, 16 febbraio 1926304 Caro Gigi, Non ti scrivo dal 12 ultima cartolina e temo che stai in pena. Io sto bene, non ti ho scritto poiché aspettavo che qualcuno venisse e poterti dire qualche cosa sui saputi affari. Nessuno si è fatto vivo nemmeno di laggiù che è una cosa che ora mi costerna. Il tempo stringe, siamo già in primavera. Basta, quando le cose si allungano diventano sempre male. Michelino è qui, dovremo vederci stasera. In questi giorni di carnevale la sera l’ho sempre passata in casa dei Belloni che tanto ti salutano. Maurizi forse parte per Parigi verso l’ultimo del mese. Il Sig.r del Mondial è venuto e subito ho consegnato la lettera, spero che se ne interesserà, così all’altro che ho tanto raccomandato. Qui il tempo è mite anzi oggi torna un po’ di tramontana, da queste parti si sente poco, dentro tengo la stufa a petrolio, ma quando vi è il sole no. L’ultima tua cartolina è dell’undici. Ancora non ricevo la seconda del giorno 4, spero di riceverla, ma quando? si sarà smarrita? La Baronessa Di Giura ti ossequia come anche le Sig.ne Virili; Adelgisa è ancora qui e sta bene. Con affetto Nelina (f. 259, c. 31)

226. Roma, 24 febbraio 1926305 Caro Gigino, Due parole per dirti che sto bene e che ho ricevuto tutte le tue lettere e cartoline. Domani ti scriverò più a lungo, oggi ti dico solo che non vado più a Caltagirone. Michelino ha fatto lui, meno male, mi annoiava fare quella carovana. 304 305

Cartolina illustrata. Cartolina postale.

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Mario è un po’ che non mi scrive, però l’ultima volta mi diceva che stava benino e che lavora molto. Qui il tempo è mite, sono stata ieri sera a sentire il Rigoletto dato abbastanza bene. Ho visto p. Daurche e così ho avuto tue buone nuove. Guardati ora che incominciano i freddi. Scrivimi mentre ti abbraccio con affetto Nelina (f. 259, c. 34)

227. Roma, 24 febbraio 1926306 Carissimo Gigio, Ho ricevuto la tua del 4, quella del 15, del 16, la cartolina del 22. Ti ho seguito col pensiero e col cuore e mi auguro che starai bene e non ti sarai strapazzato. Guardati sempre la salute che è la cosa più preziosa in questo mondo. Io sto bene e non vado più a Caltagirone perché i giardini sono stati venduti 42 meno male poiché avevamo da pagare ancora quelle spese fatte in ottobre. So che 5 ha fatto la mia commissione e spero che tutto è andato bene. Spero che abbia pure date le notizie che desideri. Petrocchi mi ha assicurato che tutto farà prestissimo. Non dubitare che farò alla Sig.ra che qui verrà tutte le gentilezze possibili. Ho parlato con p. Daurche che mi ha dato tue buone notizie. Mi è sembrato di stare un momento con te, caro fratellino! Tutti i parenti ti salutano nelle lettere che mi scrivono, ricordandosi di te. Di quanto scrivi nella tua lettera non ci pensare, è stato solo che 5 ha voluto tentare delle strade troppo torte ed ha perduto tempo, ma lui è sempre pronto versare. Quando hai bisogno di denaro scrivimi che ora penso io a mandarli. Ho detto ai tuoi amici di essere più cauti nel fare le spedizioni delle lettere e spero che abbiano compreso. Io non so quando vuoi tu che io venga poiché non so i tuoi affari. Certo che venendo devo stare con te fin dopo i bagni cioè quando fa bisogno andare a Caltagirone. Tu certamente non vorrai restare a sentire i venti freddi della primavera quindi dirai tu quando vuoi che io venga. Maurizio Belloni parte stasera per Milano e poi Parigi. Ho dato a lui le bottiglie del Barocliceride, poi ti scriverò il suo indirizzo e penserai tu a dire come li vuoi mandate. Io credo che sarebbe buono per mezzo di persona sicura, non saprei consigliare i pacchi. Spero poterti mandare le arance ma non direttamente. Li raccoglieranno in marzo. Vedi che letterona? In questi tempi tutti sono per comperare appartamenti, qualcuno mi domanda se io ancora voglio comperare. Se si fosse fatto che bella rendita si avrebbe! Speriamo che l’avvenire sia migliore.

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Lettera.


Ed ora ti lascio caro e spero che questa la riceverai presto. Mentre ora stesso spedisco una cartolina che riceverai prima. Abbraccioti caramente Nelina (f. 259, c. 35)

228. Roma, 27 febbraio 1926307 Carissimo fratello, Ricevo la tua del 24 e mi meraviglio come non mi parli della raccomandata del 19, della cartolina, delle raccomandate, può essere che non abbi ricevuto nulla? Ho parlato stamane con Dore e ho raccomandato di fare tutta la spedizione dei libri e spero che ti arriveranno presto, anche quelli ultimi che hai domandato a Parigi. Caro fratello, scrivimi sempre e non avere timore di annoiarmi perché devi ripetere sempre le stesse cose, io voglio saperle. Spero che avrai ricevuto la lettera del 24 e anche una cartolina. Perché quel giorno ti ho scritto due volte. Io sto bene e non dubitare delle cortesie che farò alla Sig.ra. Ti avevo scritto che non vado più laggiù poiché l’affare è stato concluso senza di me e mi son tolto uno strapazzo. Spero di avere presto tue buone nuove e così tranquillizzarmi anche io. Riceviti i saluti di tutti e affettuosi abbracci dalla tua Nelina (f. 259, c. 36)

229. Roma, 1 marzo 1926308 Caro Gigi, Incomincio col primo di marzo a scriverti più spesso per non farti stare in pena. Dal 19 però ti ho scritto il 24, io non capisco poi tutto questo tempo che tu dici! Comprendo, caro fratello, che nella solitudine i giorni ti sembrano lunghi; anche a me fa lo stesso effetto, se passano 3 giorni a ricevere tue nuove.

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Cartolina postale. Cartolina postale.

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Adelgisa mi rimprovera se io dico qualche cosa, poiché veramente non dovrei lagnarmi di te. Ieri sera sono andata al Costanzi ed ho condotto la Sig.na C. che ho avuto piacere di conoscere. Sono andata a sentire di nuovo il Rigoletto poiché è l’opera che danno bene, ma giusto ieri sera sembravano tutti stanchi. Farò sentire la Sig. Bianco forse in Casa B. poiché la Sig. sta poco bene ed ho piacere di vederla. Io sto bene e ti raccomando di guardarti dal freddo, ora in primavera l’amico, che incontrai al Mondial mi assicura che i Belloni usciranno e ti scriverò. Hai ricevuto la raccomandata di 5? Ho scritto di interessarsi a sapere qualche cosa. Il ritardo mi preoccupa. Domani ti scriverò a lungo. Perdonami se ogni tanto involontariamente ti faccio soffrire col ritardo di notizie, ma vorrei dartele tutte e qualche volta mancandomi ritardo anch’io. Suor Giuseppina sta bene, mi ha scritto. Sto qui e quando vuoi tu verrò a stare con te. Mille abbracci Nelina (f. 259, c. 38)

230. Roma, 4 marzo 1926309 Carissimo fratello, A momenti ricevo la tua del primo ed eccomi subito a te. Mi duole assai vederti così abbattuto, come poi lo sono anch’io nel vedere come mi hanno fatto passare tutto questo tempo portando le cose così per le lunghe. E se sapessi quante volte ho insistito, mentre rassicurata ho fatto trascorrere qualche settimana e poi da capo. Ora vi è stato certo uno smarrimento di raccomandata, che per la mia solerzia ho subito fatte le pratiche necessarie, mentre adesso ripeto io la pratica e se no può essere come tu facesti conoscere al nostro caro e vero amico, cercherò un altro modo sicuro. Stai dunque tranquillo e fida su me. Sto bene e mi auguro che anche tu di salute stai bene. Passeremo se Iddio vuole cinque mesi assieme, e pensa fin da ora in quale sito ove il sole e il caldo ci farà compagnia, io soffro molto il freddo. Stasera sarò in compagnia della Signorina che ho conosciuto e che è tanto buona. Le calze erano sbagliate, mentre le tue stavano dal calzettaio, quando non faccio io! Ti spedirò una dozzina di colli nuovi, ma è l’umido che li fa diventare così, poiché quella parte che non è lucidata viene sciupata dall’umido. Che ci vuoi fare? Lascia da parte quelli strappati e adopera questi che ti invio. Ti ho fatto spedire i libri, quelli che ti dovea mandare Dore e quelli che hai voluto da P. che ti ossequia. Se vuoi spedisco io e così avrai tutto quello che vuoi. Non ti preoccupare di scrivere come vuoi, hai tutte le ragioni, né io mi secco, semplicemente mi duole saperti angustiato. Ti abbraccio con vivo affetto. Nelina (f. 259, c. 40) 309

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Lettera.


231. Roma, 6 marzo 1926310 Carissimo Gigino, La venuta della Sig. è stata per me un gran piacere, mi è sembrato di rivedere te, amatissimo fratello, che ti sieguo in tutte le ore del giorno e in tutti i movimenti che succedono. Le tue angustie e le tue preoccupazioni per l’affare che sai, sono state angustie e preoccupazioni mie. L’amico cinque voleva fare come tu consigliasti e l’avrebbe voluto fare con terze persone lontane e tentò la via, però ebbe risultato negativo e questo fece passare più di un mese, mentre prima il tempo era passato perché nel banco hanno avuto una revisione di tutte le sterline mandate all’Estero specificando il motivo, persona e cose. Non poteva quindi usare quel mezzo, e il 18 febbraio senza avvertire me, fa uno chèque in dollari e li spedisce a Miss Carter311, se non che vedendo che fino il 24 non l’aveva ricevuto io andai subito per far fare il fermo nelle banche, e così è stato fatto, con il réclame per la raccomandata. L’amico 5 mi ha ridato la somma che per non avere preoccupazione te la manda per mezzo della Sig. che ringrazierai tanto. Non ti preoccupare di altro, penseranno loro al ritiro della somma e corrispondere a noi quello che devono. Poi fatti animo e coraggio, non ti dispiacere per quello che qui fanno o che non fanno. Tu forse non conoscevi bene gli uomini, ma ne vedi i risultati; d’altra parte la pressione è terribile ed è la vera arma per distruggere. Spataro secondo me è stato quello che ha distrutto tutto materialmente poiché per mettere gente sua ha mandato via gli antichi, mentre i suoi son giovanotti inutili e forse dannosi. Questo era l’uomo! Lascia fare a Dio che per esercitare la tua virtù si serve più che altro di quelli che erano amici o per la loro buona fede o insipienza. Pensiamo piuttosto a poter vivere il più del tempo insieme. Certo che costì non potrà essere per il caro vivere, come si fa con la nostra finanza! Io ora qui lascerei le camere ma dove metto il piano, i bauli, tutto? N. 6 casse di libri! Briuccia me li ha fatto mettere in un garage della banca, altri due sono in soffitta qui, 4 bauli il piano lo studiolo, cappella, colonnetta quadri sono qui nelle camere, dovrei spedire tutto a Caltagirone. Basta, pazienza, questo si potrà pensare al mio ritorno dopo essere stata da te onde decidere la nostra permanenza. Ti mando le calze tue, poiché avevano sbagliato nel consegnarle a Venerina. Te ne ho fatto fare altri due paia e mi accorgo che sono più pesanti, te li metterai quando fa più freddo o piove. I colli erano pronti e se hai bisogno di altro scrivimi che prima che vengo faccio aggiustare tutto e compro quello che ti abbisogna. Venendo per parecchio dovrei spedire un baule non è vero? Poi venire a Londra e stare separati non è bello, cosa farei io che non conosco la lingua? Né posso studiare poiché non mi posso tanto applicare. Lettera. Barbara Barclay Carter (1911-1967), americana, ma ben ambientatasi in Inghilterra e buona conoscitrice della cultura italiana. Fondò a Londra il gruppo “People and Freedom”. Fu traduttrice di diverse opere di Sturzo. 310 311

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Sto bene, ma ora l’acido, ora qualche decimo, ora l’angustia per te tutto mi rende inutile. I Belloni forse comprano la casa a Milano. Tu non saresti di avviso di comprare la casa qui? Se ne presentano tanti e gli affitti sono enormi! Dimmi un sì o un no semplice. Adelgisa ti ossequia; essa lunedì va a farsi l’operazione di appendicite e poi forse qui più non la riprendono poiché pigliano una ragazza. A me questo dispiace, è come una parente. T’abbraccio con tutto il cuore Nelina (f. 259, c. 51)

232. Roma, 7 marzo 1926312 Caro Gigi, Ho ricevuto ieri 6 la cartolina del 3 e mi auguro che hai già ricevuta la letterina da me spedita pure il giorno 3. Mi pare che anche ti ho mandato una cartolina ad ogni modo, vedi che non ti faccio mancare mie notizie come tu non me ne fai mancare. Se qualche ritardo succede è per colpa di altri. Ti ho fatto spedire i libri che doveano mandarti e Dore mi dice che ha spedito il resto. Ti auguro che così fra breve riceverai tutto e sarai pienamente contento di tutto. Io sto bene, Adelgisa domani entra all’ospedale e speriamo che se ne liberi presto e bene, del resto sta bene in salute. Qui difficilmente verrà o potrà ritornare ed è una cosa che mi dispiace moltissimo. A Maurizio diedi i Barocliceride e spero che troverà modo di averli presto. Tra le calze ne troverai due paia nuove e come tutte le cose me li hanno fatte col filo più grosso, pazienza, li metterai quando piove. L’Onorevole Baranzini ti ha mandato poi il diritto canonico che con lui ti mandai? Vi è stato qui l’ing. Foti, quello di Caltagirone o meglio, di Acireale, che sta a Caltagirone e pare che combini un matrimonio con la figliola di Turiddu Fanales Maria. In Sicilia dice che vi è stato temporale e una quantità di acqua, per le campagne ci voleva. Vedi che cartolina lunga che ti ho scritto mentre le tue sono corte corte. Che venga presto la primavera e così verrò a Londra. Riceviti i saluti di tutti gli amici e parenti che sempre me ne incaricano, mentre ti abbraccio con vivo affetto Nelina (f. 259, c. 41)

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Cartolina postale.


233. Roma, 10 marzo 1926313 Caro Gigi, Ricevo la tua cartolina del 6 corrente e spero che avrai egualmente ricevuta la lettera del 3 e la cartolina del 7. La lettera non era raccomandata, ma spero che l’avrai ricevuta egualmente. Godo che costì vi è aria tiepida, anche qui vi è stata, oggi però umido e cerca di piovere. Ieri ho ricevuto la lettera del 27 febbraio, con ritardo ma l’ho ricevuta. Scriverò a Baranzini per sapere del libro, peccato se si è perduto! Mario mi ha scritto che vuole un medicinale per gli occhi, che domani spedirò. Intanto si è divertito a lavorare come un cane ed ora a riposo per gli occhi. Potrebbe venire appena spira Pasqua e così l’aspetterei, se tarda veramente no. Sto bene e son fiduciosa che avrai ricevuto i libri spediti, il Bollettino314 e presto riceverai tutto quanto desideri. A me pare che tu scriva ogni tre o quattro giorni e tu ti lagni che non ti scrivo. Si vede che mi vuoi bene veramente, come e quanto te ne vuole la tua aff.ma Nelina (f. 259, c. 43)

234. Roma, 11 marzo 1926315 Carissimo Gigino, Ho in mano la tua cartolina del giorno 8. Mi meraviglio che hai ricevuto solo i libri di musica e non gli altri, mentre li ho spediti a S. Lorenzo tutti e due i pacchi ed io ho la ricevuta. Il terzo pacco Dore assicura che lo ha spedito. A Baranzini ho scritto per sapere la fine del diritto canonico. Sto bene e come te, starei meglio se ti sapessi tranquillo. Sono cose noiose ma che avranno spero presto fine. Spero che Mario si persuaderà a venire a metà aprile, così sbrigando tutto verrei da te caro fratello. Ti salutano gli amici tutti, mentre io ti abbraccio, aff.ma Nelina (f. 259, c. 46)

Cartolina postale. Si riferisce al «Bollettino bibliografico di scienze sociali e politiche», bimestrale fondato da Sturzo nel 1923 e pubblicato dalla Società Editrice Libraria Italiana. In esso venivano recensite opere di carattere politico e sociale non solo italiane. Il governo fascista lo soppresse nel 1926. 315 Cartolina postale. 313 314

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235. Roma, 13 marzo 1926316 Carissimo Gigi, Come vedi io rispondo ogni cartolina e lettera che tu mi scrivi. Ho ricevuto la 1, 2, 4, 6, 8 e quella di oggi col gattino tanto carina. Quella del 9 non l’ho ricevuta, se tu riscontri tutte le mie vedrai che è così. Ho scritto a Milano per avere notizie sul diritto canonico. I libri due pacchi, cioè quelli di musica e l’altro che dovea mandarti Dore li ho fatti spedire io ed ho qui la ricevuta. Un altro pacco Dore assicura che lo ha spedito perché non arrivano? bisogna reclamare. Adelgisa si è operata ieri l’altro e sta relativamente bene, ti ossequia tanto. Spero che quello che desideri lo riceverai in queste settimane, almeno ci tranquillizzeremo anche di questo. Era lettera o cartolina quella del 9? Certo che non l’ho ricevuta. Sto benissimo, mi auguro che Mario venga presto e così possiamo anche presto venire e riabbracciarti. Oggi qui è incominciata la musica a Piazza Colonna, una serata splendida. Tutti gli amici ti salutano ricordandoti sempre. Le Sig. Virili ti ossequiano, io ti abbraccio Nelina (f. 259, c. 48)

236. Roma, 17 marzo 1926317 Carissimo, Ieri sera ho ricevuto la tua cartolina del 13 e così li ho ricevute tutti, tutti anche la letterina del 9. Grazie. Però se vedi bene io ho risposto ad ognuna di essi e se ti arriveranno con ritardo si è perché per lo spesso non arrivo ad impostarle alla posta centrale. Sto bene e son sicura che quando avrai questa avrai già ricevuto le altre e gli oggetti che ti ho inviato. Aspetto con ansia una tua che mi dica questo. Io sto bene e appena mi sarò sbrigata degli affari di giù combineremo la venuta. Se i libri non li hai ancora ricevuti faccio fare il reclamo poiché sono stati spediti. Io poi non capisco come ricevi quelli di musica e non gli altri, mentre le ricevute sono attaccate insieme. Sto facendo 4 giorni di ritiro nella chiesa delle monache di Tor de Specchi, è tanto bella quella chiesetta! Prega per me, caro fratellino affinché mi santifichi come voi.

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Cartolina postale. Cartolina postale.


Quando è carina la cartolina con quella testa di gattino! Sembra che miagoli, e tu sai se a me piacciono i gatti. Un abbraccio, aff.ma Nelina Ho scritto per il diritto canonico. (f. 259, c. 50)

237. Roma, 21 marzo 1926318 Siamo in piena primavera qui a Roma e voglio sperare che anche a Londra quest’anno incominci bene. Godo sentire che sei stato a Liverpool e spero che la conferenza ti sia riuscita bene. Ho mandato a chiamare Dore, e per quanto abbia assicurato a Lorenzo che i libri sono stati spediti io ho detto voglio la ricevuta. Vediamo, altrimenti faccio domani come tu mi hai scritto. Tutte le altre commissioni li ho fatte e spero che anche tu avrai già in mano le mie. Sto bene, e in genere a Roma si sta bene, l’influenza è leggiera. Le lettere e cartoline li ho ricevute tutte e voglio sperare che tu abbi ricevuto tutte le risposte. Attendo tue nuove coll’accertamento di aver ricevuto le calze, i colli ecct. Ti abbraccio, aff.ma Nelina (f. 259, c. 53)

238. Roma, 25 marzo 1926319 Caro Gigi, Con piacere sento che sei tornato da Liverpool e che lì hai parlato di musica. Ho ricevuto dopo quella del 13 la lettera del 18 e la cartolina del 15, quella del 17 non l’ho ricevuta. Però come ti scrissi nell’ultima cartolina tutte le altre tue le ho ricevute sicuramente. Godo che stai bene, come lo sono anche io. E siamo già a Pasqua, speravo farla con te, ma mi pare impossibile venire ora, temo che l’inverno di costà non lo sopporti. In questi giorni ho avuto un altro dolore per tre giorni al braccio sinistro, proprio come lo ebbi una volta a Caltagirone; sono noiose queste nevralgie. 318 319

Cartolina postale. Cartolina postale.

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Spero che avrai ricevuto le mie commissioni. Ho cercato tutte le tue lettere, ma penso che quella del 17 l’avrò ricevuta poiché deve essere quella dove mi dicevi parto per Liverpool ecct., però non la trovo in mezzo le mie lettere, mentre tutte le altre le trovo. Questa del 17, se non ricordo male, era raccomandata non è vero? Con una dell’amico del Mondial che ho subito data, dunque li ho ricevute tutte. A momenti ricevo la tua cara del 22 e insieme la tua cartolina del 21. Godo che stai bene e in questi giorni preparo tutto e cerco di finire tutto per venire da te, non so se riesco prima di Pasqua, ma io credo dopo. Ti scriverò quello che posso combinare in una lettera. Saluti alla Sig. Norah. Ti ossequiano le Sturzo che mi scrivono a momenti i Belloni e i Baroni di Giura. Ti raccomando di guardarti dai venti freddi in questo periodo. Baranzini mi ha scritto che il libro non lo ha potuto mandare, ma che lo manderà fra giorni. Abbraccioti Nelina (f. 259, c. 54)

239. Roma, 27 marzo 1926320 Caro Gigi, Ricevo la cartolina del 24 e così li ho ricevute tutte come tu scrivi. Sto bene, il dolore al braccio è passato e lunedì incomincio il Sodane Reobi che mi ha prescritto Punzi il quale ti saluta. Ti spedirò gli stec… [sic] e ti comprerò tutte le dispense dell’ufficio. Anche i libri che vuoi penso di portarli io, mentre spero che quelli di Dore ti siano arrivati. Ancora il giardino della Russa non è raccolto quindi non pagato del tutto. Spero pria di partire lasciare tutto rassettato. Ti scriverò a lungo per lettera. Adelgisa sta bene, qui non è possibile restare, questi vogliono delle sgobbone, la medesima ti ossequia e va da Cingolani come cuoca. Egli ti saluta e l’altro giorno ha voluto che andassi a colazione da lui per stare coi bambini; sono tanto cari. Ti ossequia anche D. Clemente che era lì a pranzo. Con i più affettuosi abbracci Nelina (f. 259, c. 55)

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Cartolina postale.


240. Roma, 29 marzo 1926321 Caro Gigino, Ti scrivo tanto spesso e tu sempre ti lamenti di me. Sto bene, la nevralgia un po’ per l’acido urico, un po’ per le stanze fredde di questa casa; le mie due stanzette vedono un po’ di sole, ma il salone loro ove è il piano fa un freddo di tomba. Io non ho suonato il piano che appena tre volte prendendo un malanno alla volta. L’avrei voluto nelle mie stanze ma per non levare uno scaffale di libri del nipote medico, non lo hanno voluto mettere qui ed io pur pagando 400 al mese ho ceduto stupidamente, poiché anche il piano ne risente male. Ed ora penserei di sciogliermi da questi lasciando tutta la roba rassettata e pagandoci un tanto per quello solo, così restar libera per un altro anno, non ti pare? Perché penso che il freddo di qui nell’inverno non è tanto sopportabile specialmente quando non si sta bene e non si resta in camera. Non ti dico che nelle altre camere non è possibile restarci, sembrano ghiacciaie. Intanto pagare £ 400 al mese coll’intenzione di non tornarvi mi pare un buttar i denari, saranno un sei sette mesi di assenza. Rispondimi il tuo parere. Adelgisa è andata da Cingolani, che come ha sentito che con me non poteva restare l’ha voluta per cuoca. L’avrebbe voluto pure Michele Gravina, ma lei pare che abbia preferito Cingolani. Mi duole tanto di averla perduta! La riunione della Seli322 è stata fatta e l’amico del Mondial ti scriverà dandoti anche notizia di quanto desideravi. Ed ora dimmi un po’, devo venire a Londra ovvero aspettare Parigi? Dove vuoi prendere il sole? Dove andremo questa estate? Dovrò, venendo (come credo sarà) verso la metà di aprile portarmi la pelliccia? La cappella dove vuoi che la spedisco? Baranzini mi ha detto che il Diritto Canonico lo spedirà in questi giorni. Ancora le arance della Russa non sono state raccolte e quindi non te le ho potute mandare. Aspetto una tua lunga lettera. Il bollettino uscirà presto. I manoscritti sono stati ricevuti ha detto Dore. Per i libri di Desclée non mi dici se in francese o in italiano. Con i più forti amplessi, aff.ma Nelina P. S. Ricevo la tua del 26. Godo che Mario verrà presto a Parigi ed io aspetterò lui ovvero lui va prima a Lourdes? Rispondimi presto. Ele R. verrebbe a maggio ma poi tu li conosci... (f. 259, c. 56)

Lettera. La Seli era stata fondata da Sturzo nel 1923. Come il partito e le altre strutture collaterali, non ebbe vita facile per le difficoltà frapposte dal fascismo. 321 322

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241. Roma, 31 marzo 1926323 Due paroline di auguri per la prossima Pasqua. Divisi l’un dall’altra pregheremo il buon Dio che ci assista sempre e ci voglia benedire. Ci rivedremo fra non guari e passeremo un bel po’ insieme compensando il lungo tempo di lontananza. Sto bene, il dolore è del tutto passato. I libri come ti ho scritto li porterò, anzi li farò comprare a Monsignore che lui sa meglio di me. Aspetto risposta alla mia ultima ed aspetto che Mario mi dica il suo itinerario, spero sbrigarmi di tutti gli affari per vivere un po’ tranquilla in villeggiatura. Buona Pasqua adunque, con infinite affettuosità. Tutti gli amici ti fanno i migliori auguri Nelina (f. 259, c. 57)

242. 3 aprile 1926324 Le funzioni li ho seguite tutte al Gesù e stamane dopo la Messa ho fatto la S. Comunione per noi tutti. Col cuore ti sto vicina in questi giorni, anelando di presto riabbracciarci. Ho fatto subito quanto mi scrivi e spero che se non oggi Desclée spedirà lunedì i libri che desideri. Io avevo pensato di portarli per non farli smarrire, dato che Dore mi dice sempre che li ha spediti, però non gli ho pagati perché mai me li ha chiesti. Poi ti ho detto che io non mi annoio mai quando tu mi scrivi che vuoi qualche cosa, mi duole che le persone non facciano quello che io con tanta efficacia e insistenza prego di fare. Spero che adesso mi sbrigano tutto, come mi hanno promesso, è da tanto che mi hanno promesso che ti avrebbero dettagliatamente scritto. Caro fratello, il buon Dio vuole così esercitare la tua pazienza e la tua virtù, coraggio, si soffre quaggiù per godere poi tutti insieme lassù nel cielo. In questi giorni le amiche tutte fanno la gara per avermi con loro, e tu caro dove hai passato il giorno di Pasqua? Spero che sarai stato in compagnia e non solo in un giorno tanto solenne. Oggi e ieri qui caldo. Le lettere del 21-26 sono giunte, ti risponderò ma difficilmente potrò venire di estate più che di primavera. Scrivimi dove devo spedire la cappella, rispondi alla mia lettera dettagliatamente. Tutti gli amici ti salutano, mentre io ti abbraccio con vivo affetto Nelina (f. 259, c. 60) 323 324

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Cartolina postale. Cartolina postale.


243. Roma, 6 aprile 1926325 Caro Gigino, Ricevo la tua del 3, spero che avrai ricevuta la mia ultima cartolina a quest’ora. Desideravo sapere se con me devo portare la pelliccia, farà più freddo da poterla mettere? Sto bene, il dolorino al braccio sinistro ancora non è del tutto andato via, però mi duole nel muoverlo. Ieri ti ho fatto spedire due inni di Cristo e uno del Quovadis, vuol dire che potrai anche regalare questi. Però Dore non mi ha chiesto nulla ancora. Pare che Mario sarà qui sabato 10, cercherò di persuaderlo come tu vuoi. Ti avevo scritto stamane e ora questa, così non potrai lagnarti di me. Sono arrivate domenica le cuginette Gravina, stanno tutti bene e con Michelino ti ossequiano, augurandoti ogni bene. Qui fa caldo o meglio è vera primavera. Ho parlato parecchie volte delle tue bozze ecct., mi assicurano che scrivono, che fanno, poi nulla. Come faccio a starli addietro ogni momento? Pria di partire spero avranno espletate tutte le pratiche e così staremo tranquilli. Tutti ti ossequiano, mentre io ti abbraccio Nelina (f. 259, c. 62)

244. Roma, 10 aprile 1926326 Caro Gigino, Ricevo la tua del sette c.m. Mi duole saperti raffreddato e non sapendo se parti ti scrivo a Londra e a Parigi327. Oggi è arrivato Mario e sta benissimo, io pure sto bene. Se sei raffreddato non partirai per Parigi? Noi siamo pronti e non vediamo l’ora di riabbracciarti. Ti ho scritto che rispondo una per una alle tue lettere. L’indirizzo per la Seli è Piazza Capranica n. 4. Mi hanno assicurato che le bozze te li hanno rispedite. Le altre li puoi spedire all’indirizzo che ti ho scritto e a Dore perché pare che sia ancora lì. Le lettere del 21 e 26 arrivarono, ma mi ha detto che ti risponderà, credo che ancora non l’abbia fatto perché è fuori di Roma. Le lettere che tu dici li ho ricevute tutte e mi pare che le commissioni li abbia fatte tutte. Hai ricevuto i libri? Io te li ho fatti spedire dallo stesso Desclée. Affettuosi saluti anche da Mario Nelina (f. 259, c. 65) Cartolina postale. Cartolina postale. 327 Cartolina postale sped. a Parigi lo stesso giorno (Rue Cassette 24), che riproduce sostanzialmente la cartolina spedita a Londra (f. 259, c. 66). 325 326

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245. Roma, 14 aprile 1926328 Caro Gigino, Ti avviseremo del nostro arrivo per telegramma e credo che prima che ti arriva la presente arriverà il telegramma e così ci rivedremo presto. Stiamo bene, farò le tue commissioni, il vocabolario italiano-tedesco, la grammatica e la guida saranno nella cassa dei libri, e quindi impossibile a smontarli; si compreranno. Spero che avrai ricevuta la mia cartolina e così non ti angustiare più, mentre poi in ogni mia ti ho detto e subito risposto, che le due lettere del 21 e 26 sono state ricevute. Ti accludo un bigliettino di Iatrini329 che da tanti giorni mi ha lasciato, ogni volta me ne sono scordata. I parenti e gli amici ti salutano con affetto, io ti abbraccio, aff.ma Nelina (f. 259, c. 70)

246. Roma, 15 aprile 1926330 Caro Gigino, A quest’ora avrai ricevuto la lettera e il telegramma di cifra ove ti dice della nostra partenza per martedì: non si è potuto prima e né si è potuto avere l’espresso. Mi duole per il tuo aspettare, ma coraggio, staremo un bel po’ insieme quest’anno! Intanto tu cerca l’Hotel e ci scriverai. Stiamo benissimo, Mario da 4 giorni che è qui, si è rimesso; lui così compie la sua visita ad limina e non si ferma più al ritorno. Intanto mi scrive la Sig.na Norah che a Londra mi ha trovato un buon posto in un albergo dove si pagano 3 guinee la settimana; non so se tu ne sei informato. Io non so quando potremo andarvi e quindi non ho risposto, forse è meglio che scrivi tu e per me sola, tu sai le indecisioni della famiglia di Ele e allora non bisogna impegnarsi, loro scriveranno. Me lo ringrazierai e ossequierai tanto. Un abbraccio affettuoso331 Nelina (f. 259, c. 71)

Lettera. Alfio Iatrini, canonico, attivo nel movimento cattolico siciliano, già presidente della Direzione diocesana di Catania. Ebbe nutrita corrispondenza con Sturzo. 330 Lettera. 331 Mario, Nelina e Luigi si ritrovarono insieme a Parigi nella seconda metà di aprile. 328 329

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247. Parigi, 23 maggio 1926332 Carissimo, Come vedi la tua la ricevo stamani alle 10 quando uscivo per la Messa. Subito rispondo, ma non so quando ti arriverà. Sto bene e non ti preoccupare per me. Madame de Quirielle gentilmente il venerdì sera mi conduce a teatro. Domani lunedì vado a colazione da Madame Russo che gentilmente mi ha telefonato. Ossequiami il Comm. Oggi è domenica, domani si fa pure festa quindi negozi chiusi. Guardati la salute e ricevi un caldo abbraccio333 Nelina (f. 259, c. 80)

248. Roma, 3 agosto 1926334 Carissimo Gigi, Due paroline poiché mi accorgo che son passati parecchi giorni che non scrivo. Ho ricevuto di ritorno la cartolina di Angelica, godo che stai benissimo come sto io. Si vede che le cure mi giovano molto, questi rinforzanti. Spero partire sui primi dell’entrante settimana. Baci e affettuosi abbracci Nelina (f. 260, c. 8)

Cartolina postale sped. a Bruxelles. Nelina da Parigi, a fine maggio, proseguì con Luigi per Londra. «Soggiornò alcuni giorni al St. George’s Hotel e poi fu ospite di Cicely e Barbara nell’appartamento sito al numero 213 di Gloucester Terrace, dove esse si erano trasferite a metà maggio dalla precedente residenza di Redcliffe Square in Kensington. Dopo alcuni giorni trascorsi presso i Serviti di Fulham Road, Sturzo le raggiunse» (G. Farrell-Vinay, Sturzo e l’Inghilterra, in Universalità e cultura, cit., pp. 190-191. Scrisse Luigi a Mario il 1° giugno ’26: «Stiamo bene. Nelina è in un albergo vicino alla mia dimora e a Londra sta meglio che a Parigi. L’aria è mite, benché spirino ancora venti un po’ freddi» (Carteggio, I, p. 144). Nel luglio Nelina e Luigi andarono in Francia per i bagni. 334 Cartolina illustrata. 332 333

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249. Roma, 4 agosto 1926335 Carissimo fratello, Il tempo qui vola, ora spingendo per un affare ora per un altro. Il tempo è stato scelto male perché tutta la gente si trova fuori e un altro anno il mese di agosto lo passeremo insieme. Sto bene, faccio le cure prescritte, non cammino tanto perché questo ancora mi stanca, forse anche il caldo, ma ripeto non ho più il palpito che mi teneva agitata; lo stomaco bene ed evito tutto quello che mi può fare acido ma però mangio con appetito. Spero partire giovedì prossimo col direttissimo, ma sempre ti scriverò prima stai tranquillo e ti darò mie notizie. Tanfani336 sono più di otto giorni che ha spedito tutto all’indirizzo che ho dato io e spero che non si smarrirà e che quel Rev.do riceve tutto in regola, altrimenti falli arrivare l’indirizzo di Tanfani per averne notizie. Io partendo non me ne posso più interessare. Badi che ho dato l’indirizzo che quel Rev.do mi ha scritto così com’era… era poi giusto? Il dono della Giapponesina ai Foti è tanto piaciuto e mi hanno ringraziato con tanto entusiasmo. Spero che Barletta sarà anche lui contento. Ieri ti scrissi una cartolina e oggi questa. Per isbaglio nella cartolina misi il francobollo di 1,25 (riderai delle mie distrazioni). Per l’affare in corso mi stanno facendo perdere la pazienza, ma spero che verso la fine dell’entrante settimana mi sbrigheranno. Non credo che potrò essere da qui il 12, ad ogni modo io parto lasciando bene tutto, stai tranquillo. Salutami i Signori di Paris Plage, il nome mi serve quindi non gli mando saluti in più. Per la casa, come ti ho scritto, non ho concluso, invece quando ti scrissi feci l’altro modo a quel che vale. Ed ora ti lascio mentre nel pensiero e nel cuore ci stai sempre presente. Ho sbarazzato quei famosi C. e spero il celestino di Parigi. Ciao Nelina (f. 260, c. 24)

250. Roma, 12 agosto 1926337 Passando da Pisa comprai le cartoline e ti mando il campanile tanto bello. Il viaggio è stato sotto tutti i riguardi ottimo e sono arrivata, grazie a Dio, benissimo. Qui molto caldo e mi sento intontita, però sto bene e non ho più quell’agitazione nervosa. Le padrone di casa mi hanno fatto tante cose e una venne alla stazione. Lettera. Ditta romana di spedizioni. 337 Cartolina illustrata. 335 336

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Arrivarono ieri sera anche, ma alle 6, le Gravina di ritorno da Montecatini. Ti salutano e ringraziano tanto tanto. Pare che il grazioso uccelletto lo hanno tanto tanto gradito più che un gattino. Partiranno fra due giorni. Per oggi ti abbraccio Nelina (f. 260, c. 11)

251. Roma, 12 agosto 1926338 Benissimo, abbraccioti. Nelina (f. 260, c. 9)

252. Roma, 14 agosto 1926339 Carissimo fratellino, Ricevo la tua che aspettavo con ansia. Sento con piacere che il viaggio tuo fu ottimo, come ottimo fu il mio. Grazie, caro fratellino, che mi hai voluto far partire coll’espresso, si viaggia benissimo e come Americana, tutti i viaggiatori erano ed eravamo Americani, riderai. Arrivammo in orario perfetto, senza aver avuto gran caldo. Qui si muore del caldo, del sudore e mi sento passata dall’inverno all’estate. Godrei un po’ questo caldo se non pensassi che tu lo desideri e non lo puoi avere. Ed io debbo avere tutto! Non puoi credere la mia sofferenza in pensare questo. Sia fatta la volontà di Dio! Come ti ho scritto la stessa sera arrivarono i Gravina e così ho la compagnia. Ma partiranno presto ed io non posso avere la loro compagnia nel viaggio, ma vi sarà sempre qualcuno. Essi ti salutano con affetto, come fa pure Ragusa il quale non dice più la Messa al Gesù alle 12 perché gli veniva troppo faticoso, col caldo poi… Qui tutto è calma e tranquillità. Ti ossequia cinque che ho già visto, e ci siamo messi d’accordo ma in un modo diverso di come tu desideri, non è possibile quello. Ti ho comperato un cuscino di gomma a cui farò le foderine e poi ti manderò. Ho parlato con Tanfani e presto farò la spedizione. Io col palpito sto sempre lo stesso, si accentua quando 338 Telegramma. 339

Lettera.

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ho molto acido, ma tutti mi trovano ingrassata e bene. Tornerò a prendere l’arodanal e poi in Sicilia vedrò il nostro bravo D’Antona. Stai tranquillo che ti scriverò tutto, e perché poi nascondere quello che si soffre? Tu intanto farai lo stesso, lo desidero per mia tranquillità. Carissimo, fatti coraggio, cerca di trovare compagnia per distrarti, non lasciar di fare le passeggiate. Salutami la Signora Muir340, tanto cara, a cui scriverò un’altra volta, dille che penso sempre con piacere la sua compagnia e quelle dei bottoncini di rosa dei piccoli. Un bacino ai medesimi e ossequi al Sig.r Muir. Abbraccioti affettuosamente Nelina (f. 260, c. 12)

253. Roma, 16 agosto 1926341 Carissimo, A momenti ricevo la tua lettera. Spero che realmente stai bene e mi dici la verità. Anche io sto bene e per ora in compagnia dei cugini che ogni giorno mi vogliono a pranzo. Ti salutano tanto tanto. Scelba ti ossequia342 e fra giorni vedrò l’Avvocato. Stai tranquillo per me e salutami i tuoi amici. Abbraccioti Nelina (f. 260, c. 14)

254. Roma, 19 agosto 1926343 Caro Gigino, Ho ricevuto la cartolina del 15. Mi meraviglio come non hai ricevuto la mia ma forse perché l’ho impostata al Gesù invece che a S. Silvestro. Avrai a quest’ora ricevuto

Famiglia inglese, amica di Luigi, con cui avevano passato le vacanze in Francia. Cartolina illustrata. 342 Scelba incontrava qualche volta Nelina a Roma. «Grazie della Sua da Paris-Plage. Ho visto la Sig.ra e con vivissima gioia ho appreso le buone notizie sulla Sua salute e sulla vita londinese» (Scelba a Sturzo, Roma 25 agosto 1926, in L. Sturzo-M. Scelba, Carteggio, cit., p. 91). 343 Lettera. 340 341

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la lettera di Mina che ti ringraziava dell’uccello che hanno tanto gradito. Tu se rispondi falle una bella letterina. Mi hanno voluta ogni giorno a pranzo, sono tanto affezionate. Ti parlavano di un invito che ho avuto per andare a Labico, ma probabilmente non andrò. Sto bene, per quanto ancora il palpito qualche volta mi disturba, ma molto meno che a Parigi, poiché qui mi riposo. Ho comperato un’altra bottiglia dell’Urodal che incomincerò domani. Stai tranquillo però, perché mi sento bene. Sarà anche un po’ di nervoso. L’ingegnere Foti sposerà il 4 settembre ed io ancora non ho pensato al dono. Spero farlo presto ed arrivare a tempo. Forse un oggetto per salotto. Io ho incominciato ad espletare le commissioni collo spedire o meglio far spedire da Tanfani la cassetta con tutto l’occorrente all’indirizzo del R. Olivas, spero lo riceverà tutto in regola. Cinque ha già cinquantasei ventiquattro persona di nostra conoscenza e spero che presto me ne darà notizia. Altri penso potere qui fare quarantaquattro non ti pare? Restando collo stesso modo di prima. Oggi sono stata l’ultima volta da Michelino, domani partono. Ho visto Venerina che ti saluta tanto. Nino non è venuto perché non poté avere il passaporto. Ho fatto con il tuo Prof.re un salesiano, il viaggio nell’alta Italia, mentre suo padre era contento che fosse venuto all’Estero. Ti ossequia tanto tanto. Domani spero vedere sette e interessarlo fortemente. Michele per il villino non ha concluso nulla. La Sig. Amerigo ha comperato un bell’appartamento a Piazza d’Armi, 6 camere e accessori per 100.000. Nello stesso stabile ve n’è ancora uno ed io sono in dubbio se o no aderire, mi pare lontano, vi è anche l’ascensore. Basta, andrò a vederlo. Tutti mi incaricano di ossequiarti. Mario mi scrive con tanta poesia della sua andata a Terranova e della sua permanenza. Giovannino Di Bartolo è là per i bagni. Che dirti? Ti penso sempre e vorrei esserti vicino, sento con piacere che stai bene mentre ti abbraccio, aff.ma Nelina Salutami tutti. (f. 260, c. 15)

255. Roma, 23 agosto 1926344 Carissimo, Ricevo la tua lettera del 19. La aspettavo con ansia. Sento che stai bene e ne godo; anch’io bene, non ti dico benissimo come tutti mi trovano perché non ci crederesti. Spero sbrigare tutto presto per poi partire. Foti sposerà il 4 settembre e credo che io non potrò esservi. Ho comperato il dono e glielo ho fatto spedire, un giapponese alto 30 cen-

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Cartolina illustrata.

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timetri di porcellana. Spero che sarà un grazioso soprammobile. Tu se credi fai arrivare gli auguri per quel giorno. Aspetto tue lettere mentre ti abbraccio Nelina (f. 260, c. 16)

256. Roma, 9 settembre 1926345 Carissimo Gigi, La tua ultima è del 2, quindi sono 7 giorni che non mi scrivi, perché? Sto in pensiero ed ora che vado in Sicilia dobbiamo scriverci spesso altrimenti mi fai stare male. Sto bene però, male dico poiché mi preoccupo del tuo silenzio. Avrai ricevute le mie due ultime ove comprendi che il ritardo è causato dalle villeggiature e dalle piccole teste. Spero avere domani una qualunque notizia e poterti scrivere; oggi è solo per non farti aspettare, a me qui il tempo passa senza che me ne avveda, ma a te immagino come sembri lungo. Appena arrivato ti scriverò, non ti telegrafo perché lo credo inutile. La Marchesa Sant’Alfano forse partirà con me. Ci siamo visitate e chiarite del ritardo delle nostre visite. So che l’Idea Popolare346 te l’hanno mandata. Gli amici ti salutano, ho visto Gilardoni di sfuggita. Un abbraccio affettuoso Nelina (f. 260, c. 26)

257. Roma, 10 settembre 1926347 Carissimo Gigino, Due paroline in fretta perché sto partendo coll’espresso. Sto benissimo, dolente che tu non mi scrivi dal due settembre e ne parto scorrucciata. Spero trovare notizie a Caltagirone. L’affare che tu sai è in mano al Cardinale di costà, così hanno voluto fare Cartolina postale. Giuseppe Spataro, su suggerimento di Sturzo, fondò il settimanale «L’idea popolare», diretto da Giuseppe Margotti con la collaborazione di Mario Scelba, che uscì dall’aprile all’ottobre 1926. Sturzo gli aveva scritto il 25 novembre ’25: «… La scomparsa del Popolo è stata per me un vero dolore: ma ero preparato, anzi, come saprai, ne avevo scritto ad Alcide. Bisogna fare un Settimanale, anche se viene sequestrato ogni numero. Ma fatto bene!» (L. Sturzo, Lettere a Giuseppe Spataro, cit., p. 90). 347 Lettera. 345 346

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quelli dell’alto. Del Giudice è stato fuori e meno male che ho trovato Tupini il quale per quel che occorre si mette a tua disposizione. Tu scrivendo per lui puoi dirigere la lettera chiusa alle mie padrone di casa. Baci affettuosi Nelina (f. 260, c. 27)

258. Caltagirone, 12 settembre 1926348 Benissimo, abbraccioti. Nelina (f. 260, c. 25)

259. Caltagirone, 13 settembre 1926349 Cari Gigi, Avrai ricevuto il mio telegramma e così stai tranquillo su di me. Sto benissimo ed in campagna coi cugini Gravina che ti mandano a dire tante cose. Aspetto Mario che verrà a far qui una conferenza, dice che sta bene. Scrivimi spesso e delle cartoline, così saranno più sicure di recapito. Smetto di scrivere perché viene l’auto per tornare in campagna. Salutami i Muir a cui chiederai scusa della mia ultima scritta in fretta e furia che per misura presi il treno, al mio solito. Abbracci affettuosi Nelina (f. 260, c. 30)

348 Telegramma. 349

Cartolina postale.

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260. Caltagirone, 18 settembre 1926350 Carissimo Gigi, Stamane ho ricevuto la tua desiderata cartolina da Roma del 14 c.m. Godo di tutto, tutto. Sto bene e ieri ho avuto qui Mario il quale è ripartito stamane, sole 24 ore. Qui ho i lavoranti per finire ogni cosa e quindi lui non volle trattenersi, tornerà. Sta benissimo, come sto bene anch’io. Qui fa caldo e col caldo le campagne soffrono… raccolta male su tutta la linea abbiamo avuto. Vavà mi ha detto che ha ricevuto la tua è rimasto contento del nostro pensiero e ringrazia tanto anche te, ti scriverà, credo. I parenti tutti ti ossequiano, gli amici ti riveriscono ricordandoti con affetto. Manderò in giornata una cartolina a M. Rosa, che tu mi saluterai, come anche quella vecchietta tanto buona. Spero ricevere presto tue notizie da costì mentre ti abbraccio, aff.ma Nelina (f. 260, c. 31)

261. Caltagirone, 20 settembre 1926351 Caro fratello, Grazie del tuo affetto e del pensiero che hai per me. Spero che avrai ricevuto la mia diretta a Roma e la seconda costì. Quella che aspetti da sette la troverai dai Muir e dal Cardinale. Io sto benissimo, Mario tornerà qui quando la casetta sarà a posto. Per ora respiro aria di campagna. Salutami tutti abbracciandoti Nelina (f. 260, c. 32)

262. Caltagirone, 23 settembre 1926352 Caro Gigino, È la terza tra cartolina e lettera che ti scrivo, tu mi dici che nulla ricevi, spero che questa la riceverai a Londra e a Fulham Road ancora353. Sto bene e vado e vengo dai Cartolina postale. Cartolina postale. 352 Lettera. 353 Luigi, alla fine di settembre si trasferì al n. 10 di Kensington Gardens Square W. 2, in attesa di una 350 351

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cugini Gravina. Così sto in campagna e in città. Godo che tu hai goduto ancora del caldo prima di incominciare l’inverno lungo e umido di Londra. Ti mando un’altra fotografia, fatta però dallo stesso fotografo che mi fece quell’altra che hai e se non isbaglio è la stessa. Pazienza, però mi assomiglia, sono un po’ cretina. La Signora B. mi ha mandato quelli che facemmo al Castello di Chantilly, ti ricordi? Che bella gita! Stanno facendo la vendemmia però poca cosa quest’anno, tutto poco. Che dirti? I cugini ti salutano, gli amici ti ossequiano io ti sto vicina sempre sempre e ti ringrazio delle cartoline che mi scrivi, sono più certe di recapito. Abbracci Nelina (f. 260, c. 34)

263. Caltagirone, 27 settembre 1926354 Caro Gigi, Ho ricevuto la tua cartolina da Londra, godo che il tuo viaggio è stato ottimo e che stai bene355, lo sei veramente? Io sto bene, vorrei sbrigarmi coi mastri ma mi portano per le lunghe, mentre mi godo un po’ di aria di campagna. Fa caldo e non piove qui affatto. Sembravano che dei temporali volessero venire a visitarci, ma sono rimasti per istrada. Sto bene e tutti mi trovano più grassa. Mario dopo l’otto ottobre verrà a passare qui un po’ di giorni. Certo che io quest’anno voglio lasciare la casa rassettata, almeno da non chiamare più mastri. In questo momento tutti sono in campagna, il tempo è delizioso. Vavà B. ti risponderà alla tua ultima, mi ha detto stamane che sono andata a fargli visita. L’altro ieri lui tornando da Caltanissetta in automobile ha avuto un incidente che però non gli ha causato altro che delle escoriazioni alle ginocchia, fortunatamente, poiché la macchina cadde verso il burrone. Tutti, amici e parenti ti ossequiano tanto tanto. Le cugine Sturzo mi vorrebbero, ma io ancora non trovo il tempo per andare. Tupini mi disse che se hai bisogno dell’opera sua scrivigli, mi pare di averti scritto l’indirizzo per il quale può recapitare. Salutami le persone che io ho conosciuto, mandami la misura affinché ti faccia fare le foderine. Conservati in salute mentre ti abbraccio con vivo affetto Nelina P. S. Adelgisa entra di nuovo all’ospedale S. Giacomo per un’altra operazione poveretta! (f. 260, c. 35) più definitiva sistemazione. Le lettere e cartoline, dalla n. 264 alla n. 280, furono indirizzate da Nelina, salvo diversa indicazione, a questo nuovo indirizzo londinese. 354 Lettera. 355 Luigi era stato in Germania, a Bonn.

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264. Caltagirone, 27 settembre 1926356 Caro Gigi, Ti sieguo col pensiero e col cuore, vorrei essere a te vicino in questo momento di cambio di casa. Ma come ti rassetterai?, dove metterai tutti i libri? Non ti strapazzare. Questa ti arriverà con il detto indirizzo? Io temo di no. Ieri ti ho ancora spedito una lettera a Fulkam Road. Un abbraccio Nelina (f. 260, c. 36)

265. Caltagirone, 29 settembre 1926357 Carissimo fratello, Ho ricevuto la tua del 25 qui alla Villa ove ancora mi trovo. Sto benissimo specie colla cara compagnia dei cugini che ti salutano. Ti ho scritto più volte ma sempre a Fulkam Road, spero che li riceverai. Anche una mia fotografia ti ho mandato, ma tu dirai che sono molto seria. Salutami Miss Margherita e famiglia che ricordo sempre con piacere. Tornerò a casa lunedì che vengono gli operai e spero finire tutto. Stai tranquillo e conservati la salute mentre ti abbraccio tutto al cuore Nelina (f. 260, c. 37)

266. Caltagirone, 4 ottobre 1926358 Carissimo fratello, Sono tornata definitivamente da campagna e sono in casa ove aspetto Monsignore che verrà per due o tre giorni, sempre così. D’altra parte qui gli operai per cose da Cartolina postale. Cartolina postale. 358 Cartolina postale. Nel carteggio col fratello Mario (I, p. 154) alla nota 1 della lettera 85, è riportata, senza collocazione archivistica, una lettera di Luigi a Nelina, scritta da Londra il 2 ottobre, non rintracciata 356 357

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poco mi portano per le lunghe, ma certamente non mi muoverò da qui se non ho rassettato per benino. Sto bene veramente; il tempo è un po’ incostante poiché vi sono stati dei temporali, qui in ripercussione ancora veramente pioggia non ve n’è stata. Penso a te nella nuova dimora e mi sembra di vederti solo, molto solo. Ho subito mandata a chiamare D. Ciccio per le musiche che appena avrà ti spedirò. Qui tutti domandano di te e ti salutano affettuosamente. Con dispiacere ho letto la caduta della piccola Mariuccia, quando andrai da quei Signori tanto buoni dì tante cose per me. Li ricordo sempre e le scriverò qualche giorno. La mia fotografia fu fatta al momento che dovea partire per Caltagirone, ero un po’ stanca, ma anche il fotografo mi fece venire il viso più lungo di quello che ho. Abbracci affettuosi Nelina (f. 260, c. 40)

267. Caltagirone, 6 ottobre 1926359 Carissimo fratello, Ricevo a momenti la tua cartolina e godo che stai bene e pensi al mio St. Georges Hotel: era tanto carino! Anche io sto bene ed aspetto Mario, come ti ho scritto. Vavà sta bene, ma è un po’ teso con me per cose che riguardano suo g.ro, mentre che io non ci entro. Gli passerà spero, intanto mi ha detto che ti scriverà. Qui tutti i rassettamenti nelle camere procedono lentamente e ci vuole la pazienza che io non ho. Non sono ancora andata nelle nostre campagne ove devo mandare mastri dappertutto. Hai svincolata la cassa che spedii? Avete dovuto pagare la multa? Io a quel signore avevo detto di fare le dovute dichiarazioni. Il cuscino di gomma ti è piaciuto? Mandami la misura affinché ti possa fare i cuscini di fodera. Tutti ti ossequiano, il qui presente Don Ciccio, la portinaia. Dimmi se le cartoline mandate al nuovo li hai ricevute. Ti abbraccio, aff.ma Nelina (f. 260, c. 42)

nell’Archivio Sturzo. La riportiamo di seguito: «Carissima Nelina, stamani ho ricevuto la tua lettera del 27 e la cartolina segnata 29 settembre. Sto bene, sul serio; non ho mai scritto cosa diversa da quel che è. Anzi qui mi sono abituato al vero regime inglese, come tu al S.t Georges Hotel; e sto meglio. Manda pure le lettere al vecchio indirizzo che mi arrivano. Preferisco cartoline, purché spesso. Godo assai che V. abbia scampato dall’incidente automobilistico. Ancora non mi ha scritto; ma fa lo stesso. Salutami i cugini, le cugine Sturzo e gli amici. A Mario non scrivo, perché non so dove indirizzare la lettera. Dagli tu le mie notizie. Un abbraccio di cuore - Luigi». 359 Cartolina postale.

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268. Caltagirone, 11 ottobre 1926360 Caro Gigino, Ho avuto una visione di visita di Monsignore. Egli sta proprio bene tanto che con lui è andato M. V.ra per rifare quel famoso ritratto. Anche io sto bene e godiamo che tu lo sei egualmente. Ho subito incaricato il F. Alì per quel che desideri. Qui i lavori procedono e spero sbrigare tutto presto. Gli amici tutti, tutti, ti salutano e i parenti ti fanno dire tante affettuosità. Io ti lascio poiché le cuginette Gravina mi aspettano per uscire in auto. Salutami le persone che io conosco e dille che li ricordo sempre. D. Giacomo, Angelo e Truglio ti salutano, quest’ultimo dolente che non gli hai risposto. Aff.ma Nelina (f. 260, c. 43)

269. Caltagirone, 13 ottobre 1926361 Carissimo fratello, A momenti ho la tua dell’otto c.m. Regolarmente ricevo le tue cartoline e rispondo, qualche volta con qualche giorno di ritardo per tutto lo sbattamento che ho per i mastri in casa. Ora si va a riordinare e immagina la polvere. Vorrei mandare al fuoco tanti giornali antichi, ma non sapendo se tu vuoi li conservo tutti, che imbarazzo però, ci vuole una camera! Sto benissimo, sono stata un po’ raffreddata per il vento che è venuto da tutte le aperture ancora incomplete. Se vedessi però come salgo e scendo con sveltezza senza soffrire di quella palpitazione che ebbi a Parigi! Fu l’aria del mare forse. Qui caldo e caldo, sembra estate e al povero giardino manca l’acqua. Abbracci affettuosi Nelina Salutami tutti. (f. 260, c. 45)

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Cartolina postale. Cartolina postale.


270. Caltagirone, 16 ottobre 1926362 Caro Gigi, Come vedi rispondo subito alle tue appena li ricevo. Sto benissimo, vado e vengo da S. Bartolomeo perché vi sono i mastri. Qui ancora caldo: alla Russa non ha piovuto che pochissimo. Ho fatto fare un saggio per trovare acqua con esito negativo, fa pena il giardino. Le olive quest’anno pochissime e tutte guaste. Anche io ho avuto la sensazione che quel signore non ha accettato malgrado le sue parole al momento che si presentò con Monsignore. Con me non si fa nessuno vivo di loro, abbracci Nelina (f. 260, c. 46)

271. Caltagirone, 19 ottobre 1926363 Carissimo fratello, Sempre grata delle tue premure nel darmi notizie e così sto un po’ più tranquilla, rispondo sempre a giro di posta. L’ultima dell’11 non ti è arrivata in tre giorni, io sbagliai di mettere 10 e non 11. Sono stata a S. Bartolomeo364 perché lì vi sono i mastri che poi devono tornare in casa per finire, spero, e uscirne una volta per sempre. Mario non vede l’ora che io la finisca per venire a passare un po’ di giorni qui. Non ho avuto notizie sulla musica che tu desideravi. Domani manderò a chi chiedere e vedremo. Tutti ti ossequiano mentre io ti abbraccio con vivo affetto, aff.ma Nelina (f. 260, c. 48)

Cartolina postale. Cartolina postale. 364 La villa di S. Bartolomeo era stata lasciata loro in eredità dallo zio Emanuele Taranto. A loro volta la lasciarono in eredità al seminario di Caltagirone come seminario di campagna. 362 363

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272. Caltagirone, 22 ottobre 1926365 Carissimo, Io rispondo ad ogni tua cartolina subito, tengo a posto le cartoline per non perder tempo; se non li ricevi subito sarà per la posta. Godo che stai bene e che il freddo ancora non ti fa impressione, copriti bene, non devi sentire troppo il freddo che ti fa male. Qui ancora è estate e per le campagne, tranne in certi punti, si soffre. Io sono alle prese con le carte e coi libri: la camera a ponente viene tutta libri e carte e giornali. La cappella l’ho messa nel tuo studio; sarà più comodo per Monsignore dire la messa in questa stanza. Che dirti? Mi duole che tu non puoi vedere tutte le riforme che costano sì, ma che rendono la dimora meno seccante. Tutti ti salutano, io ti abbraccio con vivo affetto Nelina Sto bene abbastanza. (f. 260, c. 50)

273. Caltagirone, 24 ottobre 1926366 Carissimo fratello, Sento i gradi di freddo e temo che quest’anno non potrai resistervi. Come sarà lungo l’inverno! Io sto bene, il raffreddore fu cosa da nulla ed è passato. Con tanto stravento! Sono quasi agli sgoccioli coi muratori, resta la ripulitura e pittura. Poi spero verrà Monsignore a godere insieme i nuovi restauri della casa. Ti penso sempre e mi stai sempre vicino. Tutti ti ricordano e ti salutano con affetto. Tu ricevesti la mia fotografia e Mario no, sono seccatissima di questo smarrimento, in quali mani è cascata? Tanti abbracci affettuosi Nelina (f. 260, c. 51)

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Cartolina postale. Cartolina postale.


274. Caltagirone, 27 ottobre 1926367 Carissimo fratello, Ricevo la tua del 23. In questi giorni ti sto più vicino col pensiero. Godo che il freddo non ti fa impressione e spero che la temperatura si rimetta. Anche qui è si è abbassata la temperatura senza ancora aver piovuto. Nei boschi è sconfortante, ma che farci? Stamane si sta facendo l’impianto dei recipienti per l’acqua e così la faccio portare nelle stanze e nel bagno. Quando tu verrai avrai le comodità che costì non ti mancano e spero presto. Come sarebbe bello! La patria propria per quanto piccola è sempre bella, massimo in questi mesi! Il freddo qui non è possibile, starò tutto novembre e un po’ di dicembre. Non so ancora quando Mario verrà. La cappella l’ho passata nel tuo studio, è più comoda per Monsignore. Salutami le amiche che conosco e tu prendi un forte abbraccio, aff.ma Nelina (f. 260, c. 53)

275. Caltagirone, 30 ottobre 1926368 Carissimo fratello, Ieri ho ricevuto la tua del 21 e godo moltissimo che hai veduto il Canonico B. Com’è affezionato e buono! Godo che stai bene come ti assicuro di me. Ancora sono in mezzo la polvere e il disordine poiché tengo solo un mastro per aver fatte le cose per benino e poi, ora manca per una cosa ora per un’altra. I libri li ho riversati tutti nella camera della cappella e spero di riordinarli e metterli a posto, ma ci vorrà del tempo e di aiuto. Albina Maltese m’incarica di parteciparti la nascita di un’altra bambina che chiameranno Egle, che nome strano! Ti ossequia con suo marito e colle zie. Tutti ti salutano e dagli amici tante cose. Scriverai a D. Ciccio Gravina appena riceverai le sonate che ha copiate lui. Io li ho spedite raccomandate il 26. Spero che li riceverai. Ti abbraccio con affetto Nelina (f. 260, c. 54)

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Cartolina postale. postale.

368 Cartolina

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276. Caltagirone, 1 novembre 1926369 Carissimo fratello, Ho la tua fra le mani mentre si trovavano qui le cugine Sturzo che ti salutano affettuosamente. Godo sentire che l’amico vero e affettuoso si trova costì, così sei contento. Mi duole che soffri coi geloni, ma usa i guanti, stai a riscaldarli al fuoco. Povero fratellino come devi soffrire quest’inverno! Qui ancora si va vestiti di estate o con qualche leggiero paletot. Sto benissimo. Mario verrà la settimana entrante. Darò al Canonico Montemagno il libro che tu vuoi. Oggi sto preparando tutto per mandare al Camposanto, pregherò in questi giorni pei nostri cari morti, che ci proteggano dal cielo! Hai ricevuto le musiche? Le fotografie son pronte e te li manderò, spero che non si smarriscano. Forse i geloni ti son venuti per uscir la mattina per la Messa? Stai attento, quando vi è la nebbia forte non uscire. Ti abbraccio con vivo affetto, aff.ma Nelina (f. 260, c. 56)

277. Londra, 1 novembre 1926370 Carissima Nelina, Come l’altra volta anche questa: ieri sera ho ricevuto la cartolina del 25 e stamane quella del 28 ottobre. Ma questa volta non mi sono angustiato; ho capito che deve dipendere dalla posta. Sto bene e godo assai che tu stai bene. I bambini dei Muir stanno benissimo e ricambiano. La signorina Caterina ha cominciato a leggere e domenica sera ne ha dato un saggio. Miss Simonson ti ricorda con affetto. Tutti ti salutano. Salutami gli amici e i parenti. Un abbraccio Luigi (sc. 728, fasc. F/1/4, c. 312)

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Cartolina postale. Cartolina postale sped. a Caltagirone.


278. Caltagirone, 4 novembre 1926371 Ricevo la tua del 29. Grazie sempre del pensiero tuo affettuoso e godo che tolleri benissimo il freddo di costì. Qui ancora si va coi vestiti leggieri e appena si chiudono i balconi fa caldo. Sto bene e anche io risento i benefici delle lunghe villeggiature perché sto benissimo. Posdomani verrà Mario per una settimana, è sempre con appuntamenti anticipati e quindi qui viene per poco. La Baronessa Di Giura non si è fatta viva dacché sta qui; non so spiegarmi il perché, mentre al ritorno dalla Francia mi fecero tante cose. Io le ho scritto parecchie volte. E i Belloni torneranno a Roma, andranno forse a Milano, chi lo sa? Son contenta che il Commendatore è stato tanti giorni, così senti meno la lontananza. Vavà La Rosa e Concettina sono a Parigi. I parenti e gli amici ti salutano con affetto. I libri e le carte li ho passati tutti lì, buttati, poi li rassetterò. Salutami tutti, a te un forte abbraccio, aff.ma Nelina (f. 260, c. 57)

279. Caltagirone, 12 novembre 1926372 Carissimo fratello, Ho ricevuto le tua cartoline e la tua lettera ed ho fatto arrivare le tre ai destinatari. Come avrai visto, ti ha scritto Mario al posto mio, perché io stanca e occupatissima e per lui e per i mastri non ho avuto tempo. Sto bene in mezzo alla polvere e al traffico, non mi fa male. Sto rassettando la stanza a ponente coi libri e viene ordinata e bella. Lunedì verranno i pittori per le porte, il bagno e tutto, credimi, sembra come se avessi fatto una casa nuova di quanto tempo ci è voluto e di quanto si è speso. Quando tu verrai però, starai più comodo. Ti scrive la baronessa Di Giura e ti fa dire tante cose. Il Dott. D’Antona ti ossequia, è venuto a visitarci gentilmente. Ho dato il libro della Madonna del Ponte al can. Montemagno. Salutami il Commendatore e digli che non scrivo ai suoi perché non so dove trovarli. Li penso sempre e sempre li sieguo. Tutti ti salutano, io t’abbraccio con vivo affetto Nelina (f. 260, c. 60)

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Cartolina postale. Cartolina postale.

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280. Caltagirone, 13 novembre 1926373 Caro Gigino, Ho ricevuto tutte le tue, ed oggi scrivo con un certo ritardo perché sono ingolfata a rassettare le librarie tutte e tutte piene di polvere, figurati il mio daffare! Però sono contenta alla fine di lasciare la casa rassettata e pulita. Malgrado ciò sto bene. Qui fa ancora caldo e le giornate sono bellissime, solo che io ne godo poco perché sempre occupata. Quest’anno partirò con i Gravina verso Natale o un po’ prima. Salutami tutte le amiche che di me ti domandano. La Baronessa Di Giura mi ha scritto una lunga lettera e ti fa dire tante cose affettuose. I parenti e gli amici ti salutano, io ti abbraccio Nelina (f. 260, c. 65)

281. Caltagirone, 19 novembre 1926374 Carissimo, Le tue mi arrivano regolarmente mentre io mi trovo a rassettare la casa dopo la tempesta dei mastri. Comprenderai che per mettere in ordine e pulizia una casa grande quando si manca da un pezzo è un da fare enorme. Spero poi godermi per un po’ di giorni l’ordine e la pulizia. Godo moltissimo del tuo nuovo alloggio e ti sieguo in tutti gli angoletti di esso. Spero che sceglierai la mia stanzetta per lo studio e l’altra per dormire così starai più comodo. Quando poi verrò io ci accomoderemo. Sto bene malgrado la polvere vecchia dei libri e quella dei muratori. Con Giovanni N[icastro]375 lunedì aggiusteremo i giornali perché i libri sono a posto. Se vedeste le due scaffe del tuo studio come sono ordinate e ripulite! Questa volta il mio interesse è stato mettere la casa in ordine ed è costata una spesa. Salutami tan-

Cartolina postale. Cartolina postale spedita a Londra al nuovo indirizzo: 213 Gloucester Terrace W. 2. Lettere e cartoline dalla n. 281 alla n. 627, furono indirizzate da Nelina, salvo diversa indicazione, a questo nuovo indirizzo. «Sono più vicino – scriveva al fratello Mario il 12 novembre annunciandogli il cambio di indirizzo – al Convento delle Monache, che è a Gloucester Gardens» (I, p. 162, lett. n. 93). 375 Già presidente della sezione comunale del PPI a Caltagirone. Su questo personaggio cfr. L. Sturzo, Lettere non spedite, a cura di G. De Rosa, Il Mulino, Bologna 1996, pp. 26-31. 373 374

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to i padroni di casa che ricordo con affetto376. I Gravina e gli altri parenti ti ossequiano come fanno gli amici. Un abbraccio Nelina (f. 260, c. 63)

282. Caltagirone, 21 novembre 1926377 Carissimo, Ti ho scritto in questi giorni parecchie cartoline, ieri sera una lettera di auguri per il nostro compleanno e spero la riceverai. Il ritardo della solita corrispondenza è stato perché qui vi è stato Mario che ha scritto lui. Spero che non si interrompi più la catena delle nostre cartoline. Ti saluta il Pr. Ardizzone che ho visto a momenti. Ti salutano gli amici a cui ho dato il tuo nuovo indirizzo. Per me non ti angustiare poiché sto benissimo. Continuo a stare qui per ora poiché voglio sistemare tutto. Salutami tanto le amiche, un bacio alle piccole della Miss Muir. Saluti affettuosi ai padroni di casa e a te un abbraccio, aff.ma Nelina (f. 260, c. 66)

283. Caltagirone, 24 novembre 1926378 Caro Gigi, Le tue le ricevo tutte regolarmente e spero che le mie tu li riceva egualmente. Penso la mia stanzetta, e la vedo tutta piena di libri, con un bel fuoco acceso, calda, calda. E la tua? Dove dormi? Sopra o sotto? Qui le riforme e il rassettamento procede ed io ancora piena di polvere per fare l’assettamento e lo scarto in compagnia di G. Nicastro che ti saluta tanto. Ancora non ho potuto fare il primo bagno nel nuovo gabinetto perché il pittore non ha finito il lavoro. Spero presto farne la prova. Qui il tempo continua bello e sem-

376 Nelina, durante il suo soggiorno a Londra, era già stata in questo appartamento ospite delle padrone. Vedi nota n. 333. 377 Cartolina postale. 378 Cartolina postale.

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bra autunno appena in principio. Ancora si portano i vestiti leggieri. Salutami tutti, un caldo abbraccio Nelina (f. 260, c. 67)

284. Caltagirone, 27 novembre 1926379 Caro Gigi, Ricevo la tua e come ogni volta rispondo. Godo che stai bene, ma mi duole che non ricevi mie cartoline regolarmente. Sto benissimo e mi trovo in casa dei cugini G. da dove ti scrivo. Ti salutano affettuosamente. Salutami tutte le mie amiche mentre ti abbraccio Nelina (f. 260, c. 69)

285. Caltagirone, 27 novembre 1926380 Carissimo fratello, Ricevo a momenti la tua del 22, spero che accomoderete l’affare del servizio che è un problema ovunque. Ieri 26 è arrivato Mario, sta benissimo e si fermerà un po’; l’ho fatto venire con tutto il suo personale di servizio e così sta bene. Giovanni Di Bartolo ieri sera è arrivato da Palermo in condizioni abbastanza gravi, speriamo se qui si curerà. Egli domanda di te sempre e ti ossequia. Ti fanno gli auguri i parenti tutti e ti ossequiano. Michele G. vorrebbe l’indirizzo di quella persona siciliana che costì si occupa o meglio, ha il negozio di limoni e arance, se non sbaglio tu dicesti di Milazzo. Egli vorrebbe sapere come li vogliono condizionati, come si fanno le cassette, come si fanno le conserve, i sciroppi di arancia, tutto per le arance. Se non ti riesce difficile e non devi prendere fresco, altrimenti non farne caso. Puoi scrivere se dare l’indirizzo del cugino. In quanto alla spesa del contratto mi dice di caricarlo a l’interessato, non vi è ragione di far tu la spesa. Quest’anno la vendita delle arance è un problema, vedremo.

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Cartolina postale. Cartolina postale.


Salutami tutti tutti, non dimenticarne uno, io non mando per non scrivere da qui, starò ancora un po’ per le arance. Ti abbraccio, aff.ma Nelina (f. 261, c. 2)

286. Caltagirone, 28 novembre 1926381 Caro Gigino, Oggi il primo giorno di nebbia e umido proprio alla Caltagironese. Intanto meglio così che il caldo che ha fatto fino a ieri, poiché le campagne soffrono tanto. Io vorrei sbrigare pria di partire anche l’affare del giardino, ma quest’anno non se ne vede il principio. Figurati se mi secca a scrivere e poi a te, caro, carissimo! Se il giro delle cartoline si è per poco fatto più lungo è stato per il periodo che vi fu Mario, il quale scriveva lui. Se tu manchi di scrivermi mi fai male, e ciò lo comprendo anche per te che stai tanto lontano, mentre stiamo tanto vicini col pensiero e col cuore. Ti accludo quanto Michele mi ha dato affinché tu faccia in regola il completamento all’antecedente procura. I parenti tutti, gli amici, le persone di casa ti salutano affettuosamente, io ti abbraccio con vivo affetto, saluta i tuoi padroni di casa, aff.ma Nelina P. S. Desidero sapere se quei libri grandi grandi e grossi (relazioni del bilancio Comunale) si debbano mandare a qualche persona ovvero conservarle. Con Giovanni N. stiamo facendo scelta e sistemazione. (f. 260, c. 70)

287. Caltagirone, 1 dicembre 1926382 Carissimo, Ricevo la tua cartolina e quella del Comm. Grazie a te e a lui degli auguri e del pensiero. Spero che avrai ricevuta la mia lettera di auguri, erano solo auguri, pensieri affettuosi e nulla più. Sto bene, ma ancora non mi riposo poiché mi è rimasto di far ripulire tutta la casa ed è un lavoro. Mi andrò a riposare a Roma quando avrò finito tutto e credo che passerà quasi tutto il mese. 381 382

Lettera. Cartolina postale.

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Sto bene; oggi incomincia il freddo, sai quel vento di ponente che dà tanto ai nervi, e non piove ancora nelle nostre campagne. L’altro ieri ti ho spedito una raccomandata con dentro la bozza di una procura per quelle opere di beneficenza della Montemagno. Spero che li riceverai e che così potrai rispondere presto a Michele. Ho letto che costì vi è stata la nebbia e che vi sono stati dei danni. Non uscire la mattina quando è così, non mi far stare in pena. Abbracci, aff.ma Nelina (f. 260, c. 72)

288. Caltagirone, 6 dicembre 1926383 Carissimo, Ricevo la tua cartolina dell’uno e godo saperti bene, io pure, così i parenti, che ti mandano a salutare. Spero fra non molto rivedere Monsignore, il quale vuol venire a passare qui qualche giorno e godere con me i restauri della nostra casetta. Ho fatto ripulire tutto tutto e sembra tutta nuova. Con dispiacere leggo che la mia lettera è andata smarrita, spero quella raccomandata che la riceverai è del 28 novembre. Da due giorni finalmente piove, così le campagne respirano. Aspetto risposta per quei libroni grossi grossi che tenevi nel tuo studio, che ne devo fare? Salutami le mie amiche e dì loro che sempre li ricordo con simpatia. Le persone di casa ti ossequiano con rispetto. Abbraccioti, aff.ma Nelina (f. 260, c. 74)

289. Londra, 9 dicembre 1926384 Carissima sorella, Stamane speravo ricevere tue notizie. Io ho avuto una febbretta di raffreddore o d’influenza, come oggi si dice, oggi è caduta. Del resto sto bene. Molte cose dalle padrone di casa. Te lo scrivo perché così tu sei più tranquilla, che non ti nascondo nulla. Ma è stata 383 384

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Cartolina postale. Cartolina postale sped. a Caltagirone.


una cosa piccola e insignificante. Spero di ricevere tue notizie oggi. Anche da Mario non ho notizie da cinque giorni385. Tanti saluti a tutti tutti, un abbraccio di cuore Luigi (sc. 728, fasc. F/1/4, c. 311)

290. Caltagirone, 11 dicembre 1926386 Carissimo fratello, Oggi ho finito tutti i lavori di riordinamento e già mi godo la casa bella e a posto. Starò qui ancora e passerò qui le feste giacché i cugini non partono. Sto bene, oggi è stata una giornata di dolce autunno, nella terrazza della casa è stato un vero paradiso. Come mi duole pensare il freddo che tu soffri! Come stai? Il disturbo di stomaco è passato? Guardati dai colpi di aria e mangia bene, forse è il cibo che non ti va? Io penso che ciò è un male per te perché ti indebolisci. Chiedi quello che desideri e tieniti lo stomaco forte. Te ne prego con tutto il cuore. Di me non aver pensiero che so curarmi. Mario ancora non viene perché aspetta il Vicario non so da dove. Adelgisa è ammalata di pleurite, poverina, ti ossequia e si raccomanda alle tue preghiere. Salutami tutti, ti abbraccio, aff.ma Nelina (f. 260, c. 77)

291. Caltagirone, 14 dicembre 1926387 Carissimo fratello, Ieri ho ricevuto la tua cartolina del 9. Sento con dolore della tua influenza, piccola come tu dici, ma che a me produce una viva agitazione, un pensiero. Però ti ringrazio che sei sincero e che mi dici tutto, debbo crederlo? Io sto bene e in periodo di vero riposo poiché tutti gli operai sono andati via e la casa è rassettata. 385 Scriveva al fratello il giorno dopo: «Ricevo la tua cartolina del 6 c.m. Mi trovo con un po’ di influenza addosso: cosa assai leggiera. La febbretta è caduta. Resta un po’ di noioso raffreddore. Così mi dà occasione di leggere quasi tutto il giorno» (I, p. 165, lett. n. 97). 386 Cartolina postale. 387 Cartolina postale.

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Come vorrei che vedeste l’ordine che ho messo! Sembra un’altra e non si desidera nulla. Io passerò qui le feste per essere più vicino a Monsignore e alle cugine, poi partirò, poiché il mio dente non può più tardare ad essere rifatto. Ieri ti ho spedito le fotografie con in mezzo tre mie fatte da Paolo al Boschigliolo. Della cappella che ti mandai non ne fai uso? Io in quanto a servizio sono sempre con la solita Vincenza Giacomina che viene a restarvi la notte. Intanto povera Giacomina, stamane è dovuta partire per Palermo ove là trovasi Giovannino a studiare e che è ammalato di nefrite acuta. Immagino come è partita mentre D. Giacomo è qui rimasto influenzato, speriamo si guarisca, figliuolo unico! I medesimi ti ossequiano come fanno i parenti e gli amici. Ti abbraccio, aff.ma Nelina (f. 260, c. 78)

292. Caltagirone, 18 dicembre 1926388 Carissimo fratello, Godo leggere nella tua ultima cartolina dell’11 per quanto quella del 10 mi è arrivata dopo, che ti sei già rimesso del raffreddore avuto, ma abbiti sempre dei riguardi ti prego, ti potrebbe anche prendere un altro. Io sto bene, il 16 con le Gravina siamo andati a fare una visita a Monsignore, il quale sta benissimo. Il ritratto fatto da Vaccaro è veramente bello, solo lo ha invecchiato un po’, poiché ha molto accentuato le rughe389. Per l’atto vuoi che faccio sapere prima la spesa? Certo che non devi scontare tu una cosa che non ci entri. Attendo risposta. Ti ossequiano i parenti e gli amici tutti, che ti ricordano con affetto. Io non credo che arriverò a vendere i giardini e credo anche che se ne parlerà verso primavera. Se vi sarà bisogno tornerò, ma dopo le feste, non posso fare a meno di partire. Ragusa è finalmente andato via da fare l’istitutore e al posto vi è Ardizzone che ti ossequia. Ho fatto spedire un panettone alla Sig.na non ricordandomi il nome della Signora, mi perdonerà spero. Attendo dunque tua risposta, mentre ti auguro le cose più belle per il S. Natale, che per me è un po’ di conforto passarlo vicino a Monsignore, il quale verrà l’indomani. Godo e ringrazio anche io Miss Muir del bel dono, ossequi tanto tanto la famiglia e tutte le amiche, aff.ma Nelina (f. 260, c. 79) Cartolina postale. «Ho saputo che Nelina è stata da te e che le è piaciuto il tuo ritratto di M. Vaccaro. Dopo Natale andrai a Caltagirone?» (Luigi a Mario, 23 dicembre 1926, I, p. 166, lett. n. 100). 388 389

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293. Caltagirone, 22 dicembre 1926390 Carissimo fratello, Forse questa ti arriverà domenica e non sabato giorno di Natale, come avrei voluto. Ma oggi visite, gente, da fare mi hanno assorbito da non farmi avere un minuto di tempo per dedicarlo a te, mentre il mio pensiero e il mio cuore è a te stato rivolto. Puoi bene immaginare quale può essere il mio augurio in questi giorni e ciò che il mio cuore può desiderare per te. Accettali questi miei auguri e pensi che in questi giorni stiamo vicini, come del resto i nostri pensieri son vicini sempre. Godo sentire che ti sei ripreso e che ti guardi dai colpi di aria e dal cattivo tempo. Spero che sarà così e che non soffri tanto. Io, grazie a Dio, sto bene per quanto anche qui il freddo è incominciato e come. Il figlio di D. Giacomo continua e la madre è a Palermo con lui, dice che migliora, ma io temo che non lo superi. Poveretti come sono addolorati. Mario verrà come ti ho scritto la settimana prossima e starà un po’ di giorni; sta benissimo. Spero che il panettone arrivi a destinazione. Può darsi che partirò assieme ai cugini Gravina ovvero con la Marchesa Sant’Alfano verso la prima quindicina del mese entrante. Vorrei lasciare venduti i giardini ma non mi pare che ci sia verso. Tutti ti salutano e ti offrono gli auguri più affettuosi. Le persone di casa ti ossequiano, io saluto tutti e a te abbracci Nelina (f. 260, c. 82)

294. Caltagirone, 25 dicembre 1926391 Caro Gigi, In questo giorno così dolce, ma così doloroso per me, stante lontano dall’amato fratello, t’invio il più affettuoso ricordo, un caldo amplesso purificato dalla S. Comunione, che per te ho fatto oggi. Che il buon Gesù Bambino ti colmi di suoi carismi e ti dia sempre forza e coraggio. Ier sera e oggi sono dai cugini Gravina, non mi lasciano sola. Ti offrono i loro auguri, salutoni Nelina (f. 260, c. 84) 390 391

Cartolina postale. Cartolina postale.

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295. Caltagirone, 31 dicembre 1926392 Carissimo Gigi, Dalla tua ultima del 22 c.m. non ho più tue notizie cosa che mi costerna tanto, perché? Mentre scrivo arriva la tua cartolina e con piacere vedo che il giorno di Natale sei stato in buona compagnia. Godo che stai bene come lo siamo io e Mario che a momenti parte per Piazza. Il Capo d’Anno lo farò vicino a voi, amati fratelli in ispirito e nella preghiera. I Piazzesi non possono restare senza i Pontificali come facciamo noi poveri Caltagironesi. Suor Giuseppina dice che sta bene e che finalmente ha accettato di far la Superiora, quelle suore di là son destinate a morire con gli onori di Superiora, è antipatico. Io non so se potrò andarla a vedere, qui non posso sbrigarmi questa volta perché non si conchiudono i negozi. Oggi è una giornata di vera primavera, che sole! Come lo manderei a te in cotesta buia Londra. I cugini, le cugine, le persone di casa e gli amici tutti ti offrono i loro migliori auguri e saluti ossequiando. Mario ti scriverà da Piazza, io ti abbraccio con tutto il cuore, salutami tutti, tutti gli amici e le amiche, aff.ma Nelina (f. 261, c. 3)

296. Caltagirone, 5 gennaio 1927393 Carissimo fratello, Ricevo la tua del primo, grazie dell’affettuoso pensiero che mi commuove. Anch’io ho pregato per te e per noi tutti nella S. Comunione. Voglio sperare che stai veramente bene e che continui così tutto l’inverno. Io sto benissimo. Il dente è caduto e penso di tornare a Roma per farmelo rimettere, così andranno tutti via. E il tuo? Quello che ti faceva tanto male? Spero che sia rimasto senza fartelo cadere e dovresti farti curare le radici. A Londra non mancheranno degli specialisti. Pei giardini non se ne parla e quindi coi cugini Gravina partiremo fra non molti giorni. Giovannino N[icastro] ti ossequia, egli mi ha aiutato a mettere a posto i libri. 4 ti domanda se hai ricevuto la sua cartolina. Giovannino Di Bartolo sta molto meglio quasi guarito. Ti ringraziano e ti ossequiano come fanno tutti i parenti ed amici. Salutami tutti; ossequi particolari alla Sig. Muir e alle padrone di casa. Abbraccioti con vivo affetto, aff.ma Nelina (f. 261, c. 5) 392 393

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Cartolina postale. Cartolina postale.


297. Caltagirone, 9 gennaio 1927394 Carissimo fratello, Ricevo la tua del 4 e ho ricevuto le tue 27, 28, 30 e primo gennaio con ritardo (credo) per le feste. Sto benissimo, però le notizie d’influenza (spagnola) che vi è costì mi angustia. Ti raccomando di guardarti di non prendere colpi di aria e non far disordine. Qui non abbiamo che piccoli raffreddori, io però nulla. Spero che andando a Roma non debba influenzarmi. Credo che partiremo in settimana, quindi dopo che arriva questa scrivi a Roma. Vedrò se posso avere ciò che desideri, ma sono prezzi proibitivi. La procura la manderai a Michele e a lui dirai la spesa che l’Avv. Scillamà ti manderà, così mi ha detto. Spero anche di sbrigare i giardini. Se per ora non puoi uscire per la procura non ti angustiare, fai tutto col tuo comodo, ti raccomando. Giovannino Di Bartolo sta molto meglio, quasi guarito, ti ossequia e ringrazia. I parenti pure ti fanno dire tante cose e gli amici anche. Ho ricevuto la cartolina di ringraziamenti per il panettone, salutami la Signorina. Oggi qui vento, acqua, nebbia, siamo a Londra veramente, ma però mal tempo ne ha fatto molto poco, ci vuole e sembra vero inverno. Domani l’anniversario della mamma e sono 30 anni, come son passati! Uniamoci con la preghiera e imploriamo a quell’anima santa aiuto e conforto. Ricordami a tutti e con vivo affetto ti stringo al seno, aff.ma Nelina (f. 261, c. 7)

298. Caltagirone, 13 gennaio 1927395 Carissimo fratello, Ricevo la tua e vedo che stiamo in pena l’un per l’altro. Qui grazie a Dio non c’è nulla ed io sto proprio bene. Questa volta l’aria patria mi ha portato bene. Parto perché partono con me le cugine e per il dente che mi annoia così. Mi dicono che in Italia non vi è nulla, speriamo che non venga nulla di malattie infettive. Stai tranquillo che ti scriverò più spesso396.

Cartolina postale. Cartolina postale. 396 L’epidemia influenzale colpì soprattutto la Svizzera e la Francia meridionale. 394 395

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I parenti tutti ti ossequiano, le persone di casa ti baciano la mano, io ti stringo forte al seno, aff.ma Nelina Salutami tutte le amiche. (f. 261, c. 9)

299. Caltagirone, 17 gennaio 1927397 Carissimo fratello, Oggi l’ultimo giorno che sto in questa e spero trovare tue lettere a Roma. Sto benissimo malgrado qui piove dirottamente, però a me non è sembrato inverno come quell’invernate rigide che un tempo si vedevano. Ieri alla Russa sembrava una vera primavera mentre nella mattinata avea piovuto. Giovanni Di Bartolo sta benissimo poiché la febbre è cessata e anche l’albumina. Però ancora non si alza perché debolissimo. Spero che questa ti trovi in buona salute; i parenti tutti ti salutano, mentre io ti stringo al seno, aff.ma Nelina (f. 261, c. 10)

300. Roma, 18 gennaio 1927398 Carissimo Gigi, Appena giunta a Roma e mi levo il cappello eccomi a te. Il viaggio in compagnia dei cugini G[ravina] è stato ottimo, sto bene ed ho trovato le camerette delle Sig. Virili a posto e abbastanza riscaldate. Loro ti ossequiano tanto. Ho trovato la tua cartolina e godo che stai bene, mi auguro che il freddo che prevedono non venga. Qui pioggia, ma non molto freddo. Non sono arrivata a vendere il giardino, ma ho lasciato incaricato di farlo. La casetta tutto a posto. Giovannino già guarito, ma ancora a letto per cautela, mentre incomincia a prendere il cibo. Tutti, parenti e amici ti salutano mentre io t’abbraccio, aff.ma Nelina Tutte le tue cartoline le ho ricevute. (f. 261, c. 11) 397 398

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Cartolina postale. Cartolina postale.


301. Roma, 21 gennaio 1927399 Carissimo Gigi, Ricevo la tua seconda cartolina qui a Roma. Alla prima ho risposto appena arrivata 18 e oggi alla seconda. Sto benissimo, però vado e vengo dal Dr. Chiavaro per il dente e mi vuole far quelli dei fianchi (sopra), speriamo che li possa tenere come gli altri. Ti ossequia. Quest’anno le mie stanzette sono più calde perché sotto, negli altri appartamenti, accendono, quindi con un braciere si va avanti benissimo. Qui la salute pubblica è buona, l’influenza è leggierissima perciò stai tranquillo. Il 24 anniversario dell’amato genitore uniamo le nostre preci e preghiamo per quell’anima benedetta e che lui preghi per noi. Michelino mi ha passato la somma di £ 367, li vuoi mandati? Arrivò la procura il giorno della partenza. Salutami tutti, abbraccioti, aff.ma Nelina (f. 261, c. 14)

302. Roma, 24 gennaio 1927400 Carissimo Gigi, Ho la tua del 21 fra le mani. Godo saperti in buona salute; di me posso dirti lo stesso. Oggi bella giornata di sole e speriamo che basti l’acqua che vi è stata qui. Le G[ravina] ti salutano. Michele è già partito per Caltagirone, spero che lui s’impiccerà dei giardini. Oggi è l’anniversario del caro papà che compie 28 anni, come son passati!401 Ho fatto la S. Comunione ed ho ascoltate due Messe al Gesù, ho pregato per tutti noi; che il buon Dio ci conceda di riunirci tutti tutti nella patria lecita. La povera Adelgisa è ancora a letto con la pleurite che temo diventi di forma incurabile. Sta ancora in casa dei cugini e mi dispiace per loro. Speriamo che la sua forte costituzione reagisca. Ti ossequia e si raccomanda nelle tue preghiere. Salutami tutti, un abbraccio Nelina (f. 261, c. 15) Cartolina postale. Cartolina postale. 401 Scriveva Luigi a Mario il 23 gennaio: «Anche domani è giorno di ricordi, di preghiere e di speranze. Ho qui più vivo che mai il ricordo del nostro padre» (I, p. 172, n. 106). 399 400

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303. Roma, 29 gennaio 1927402 Carissimo fratello, Ricevo la tua del 26 e l’altra alla quale io non avevo ancora risposto. Sto benissimo, ma ancora vado dal dentista che ti saluta. Credo che starai bene, dire che le tue notizie son buone è poco. Farò subito la tua commissione e spero di essere più fortunata di te. Mario mi ha scritto che sta bene. Oggi qui freddo, freddo. Ieri ho visto i Bianco che ti salutano tanto. Gli amici di Parigi ancora non son venuti, ma pare che verranno presto. Veramente ne sento la mancanza per quanto le cugine suppliscono molto. Esse ti salutano. Adelgisa lunedì entrerà all’ospedale fino a che non si guarisce o meglio, non migliora il tempo per poter andare a casa sua, cioè dalle sorelle. Essa m’incarica di ossequiarti e di pregare per la sua salute. Non ho visto ancora 5. Non so nulla delle arance. Ogni anno è una disdetta. Manderesti a Michelino l’indirizzo del negoziante? Però se ti torna difficile e che ci dovresti prendere un raffreddore non ci pensare più. Salutami tutte le mie amiche, mentre affettuosamente ti abbraccio Nelina (f. 261, c. 17)

304. Roma, 1 febbraio 1927403 Carissimo, La tua ultima è del 26. Oggi 1 e son passati 4 giorni, troppo! Sono tanto in pena! Ma spero domattina ricevere una tua. Sono qui nella mia stanzetta sola, sola e son le 10½, tutti sono già a letto ed io scrivo a te, caro, carissimo fratellino. Come mi sembra lungo il tempo che non ci vediamo! Qui piove dirottamente e la gente è tutta raffreddata. Qui in casa nessuno, tranne la più grande, che soffre di angina pectoris ed è da tre giorni a letto. Ti ossequiano tanto le mie padrone di casa. Ancora i B[elloni] non vengono, io li ho scritto a Milano. Continuo la cartolina oggi 3 e tu non mi scrivi, sono otto giorni, perché? Spero stasera o domattina, ma per carità non mi fare stare così in pena. Salutami tutti, un abbraccio Nelina Ricevo a momenti la tua, grazie! (f. 261, c. 18) 402 403

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Cartolina postale. Cartolina postale.


305. 8 febbraio 1927404 Carissimo fratello, Ho ricevuto ieri sera la tua del 4. Grazie del pensiero, così sto più tranquilla avendo spesso tue nuove. Anche Mario mi ha scritto ieri e sta bene e lavora al suo solito. Io sto benissimo, ancora non mi son spicciata coi denti e chi sa cosa mi costeranno. Ti cercherò il libro che desideri e con questo ti spedirò il terzo volume dell’Eneide di Vivona405 che ti ossequia. Ti fa dire tante cose Ardizzone il quale ha corretto quei versi su i fioretti ed ora son venuti molto bene. Si è dovuto scrivere a Milano per l’associazione dell’eco della stampa, qui non si fa associazione, spero che ti arriverà presto. Attendo una risposta all’ultima mia letterina. Salutami le amiche, come ti salutano gli amici che ho visto assai pochi. Abbraccioti affettuosamente Nelina (f. 261, c. 21)

306. Roma, 13 febbraio 1927406 Carissimo fratello, Ho ricevuto tutte le tue cartoline e quest’ultima coi gattini che son tanto belli… Grazie. Ho ringraziato la Sig. delle fotografie ma sbadatamente imbuco la cartolina con il francobollo ordinario, fai le mie scuse. In pari data ho fatto spedire la vita di S. Caterina e l’Eneide terzo volume. Cercherò una buona edizione dantesca con le annotazioni. Ho veduto uno di quei Sig. di Paris, la figliuola è ancora a Milano ma sta benino. Io sto benissimo e godo che anche te stai bene, ed ora che sta per incominciare la primavera stai attento ai freddi dei venti. L’altra sera sono andata a sentire Turandot di Puccini, a me è piaciuta la musica, la parte coreografica è magnifica ed è stato un po’ il cavallo di battaglia di questo inverno, almeno è stata chiesta ripetute volte. Oggi bella giornata, io vado dai cugini a pranzo, loro ti salutano. Michele è in paese per la raccolta delle arance. Adelgisa sta meglio, ti ossequia, pel momento trovasi al Policlinico. Scriverò alla Signorina le pratiche per il saputo affare se è cosa che va. Saluta-

Cartolina postale. Francesco Vivona, già esponente del PPI in Sicilia. 406 Cartolina postale. 404 405

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mi la medesima e tutte le altre amiche. Stai tranquillo per me, lunedì il dentista pare che finisca il lavoro, è un po’ fastidioso, pazienza. Abbraccioti con affetto, aff.ma Nelina (f. 261, c. 24)

307. Roma, 16 febbraio 1927407 Carissimo fratellino, Ieri ricevei la tua cartolina dell’11. Godo che stai bene, malgrado il gran freddo. Guardati te ne prego per lo stomaco soprattutto. Continui la cura ricostituente che ti ha prescritto il tuo dottore? Ossequialo tanto per me. Io sto benissimo e tutti mi trovano meglio degli altri anni. Qui fa freddo, ma non tanto poi. Spero che Arturo che ti saluta, abbia fatto già l’abbonamento all’Eco della Stampa, ha parlato con me. Peppino pure, che ho visto stamane, sta bene. Della Seli posso dirti solo che sarà messa fra poco in liquidazione, cosa vuoi che si faccia? Ti ossequiano i parenti e gli amici. Domani spedisco la Divina Commedia alla Sig. che tanto saluto. Spero che hai visto i Muir e chiedere le mie scuse. Alla Sig. ancora nulla posso dire di quell’affare che pel momento posa piano, specie quello che preferisce. Di casa mi scrivono che stanno bene e Giovannino Di Bartolo continua bene la sua convalescenza. Fra giorni andrà alla Russa ove stanno raccogliendo le arance che quest’anno sono andate un po’ maluccio. Che si può fare? Furono anche toccate dalla grandine. L’amico Coccia fra poco sarà allietato dalla nascita d’un bebè. Le Penna sono andate a passare il carnevale a Nizza, Montecarlo ecct, il dott. Liotta si è fidanzato con la Sig. Cristina. La [famiglia] Alfano è qui e ti salutano. Prega per me come io faccio per te, abbraccioti Nelina (f. 261, c. 25)

308. Roma, 20 febbraio 1927408 Carissimo, Rispondo alle tue due ultime. Godo che stai bene e ti raccomando di non raffreddarti. Io sto bene, seccata pei giardini che la grandine mi ha distrutto e quindi que407 408

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Cartolina postale. Cartolina illustrata.


st’anno non si piglia che una miseria. Penso che non avrò da poter viaggiare. Anche qui Malvin ha dato un solo concerto, con entusiasmo grande, io non trovai posto. Salutami tutti, ho spedito la Divina Commedia, spero la riceverà. Tutti ti salutano. Antonio Calì ha avuto un’angina pectoris, ma ora sta bene, ti saluta. Le Sig. Virili stanno bene e ti salutano, aff.ma Nelina (f. 261, c. 28)

309. Roma, 23 febbraio 1927409 Carissimo, Rispondo alla tua del 19, vedi come stiamo vicini. Godo che stai bene e che hai fatto la cura dell’olio di fegato di merluzzo, continua ancora un po’. Io sto bene, solo due giorni ho avuto un po’ di mal di gola senza febbre e con appetito. Oggi, dopo due giorni, esco e vado a pranzo dai cugini e imposto la presente. Ardizzone ti saluta tanto, cercherò di informarmi di quanto desideri, non ne so le tracce, vedremo. Dirai alla mia amica che di quell’affare non ne ho fatto molto perché è molto alto, peccato…Chi sa se ha ricevuto la Divina Commedia? Salutami tutte le amiche che anch’io ricordo con piacere e che desidero rivedere. Abbracciandoti caramente sempre tua per la vita Nelina (f. 261, c. 29)

310. Roma, 26 febbraio 1927410 Caro Gigino, Ricevo la tua cartolina del 23. Godo del tuo benessere e mi compiaccio della conferenza in inglese, quest’anno ti troverò progredito nella lingua411. Arturo mi ha scritCartolina postale. Cartolina illustrata. 411 Luigi aveva tenuto a Londra una conferenza in inglese sul diritto di guerra; tema oggetto di un libro che stava scrivendo e che uscirà in inglese nel 1929 e successivamente in francese e in italiano (The international community and the rigth of war, translated by Barbara Barclay Carter with a foreword by George P. Gooch, Allen and Unwin, London 1929). Su questa e le altre edizioni cfr. Bibliografia degli scritti di e su Luigi Sturzo, cit., pp. 15-16. 409 410

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to mandandomi la ricevuta dell’abbonamento dell’Eco, è di £ 80,50, che subito ho mandato. Lui si sta occupando delle mie arance a Milano, che disdetta quest’anno. La grandine che non è mai stata alla Russa ha preso in un temporale il nostro solo giardino che lo ha rovinato. Prenderò assai poco questa volta! Salutami Miss Laffan e tutti che ricordo con tanta simpatia. Ti ossequia Elena, quella che veniva a lavorare da noi. Tutti ti salutano, io ti abbraccio Nelina (f. 261, c. 32)

311. Roma, 3 marzo 1927412 Carissimo fratello, La tua del 26 fra le mani ed eccomi a te. Meno male che l’aria è tiepida costì, e che i venti freddi non sono ancora incominciati. Qui invece è incominciata la primavera e certi momenti il sole è molto caldo. Sto bene, il Dottore mi ha dato il dente con gli altri aggiunti che mi infastidiscono molto nel parlare. Lui dice che bisogna tenerli per risparmiare gli altri e per non perderli tutti. Che penitenza. Domani ci tornerò per vedere qualche piccolo difetto e poi pagherò chi sa quanto! Hai ricevuto i primi ritagli dell’Eco della stampa? Arturo ti ossequia, è lui che ha voluto pagarlo. Ancora non so l’esito delle arance, ma se ne è interessato tanto tanto. Non mi son potuta ancora informare di Vincenzo M., ma credo che abita al Vicolo Aliberti ancora. Cercherò non dubitare. Zino sta facendo scrivere a macchina i suoi versi che poi ti manderò. Dirai a Barbara se è disposta per 300 forse maggio ci si arriverà. No ho ancora potuto parlare con 5 ci crederesti? Mario mi scrive che sta bene e lavora, immagino ora in Quaresima. Mi scrive S.r Giuseppina e mi dice che alla fine di aprile andrà a Napoli, come vorrei andarla a vedere lì, però se le sue gambe gonfie glielo permettono. Le gambe gonfie è segno di debolezza al cuore, quella non si cura, poveretta! Salutami tutti, un abbraccio Nelina (f. 261, c. 34)

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Cartolina postale.


312. Roma, 4 marzo 1927413 Carissimo fratello, Ricevo a momenti la tua del primo marzo. Godo che stai bene, anche io sto bene e già assuefatta col mio dente. Martedì andrò a saldare il conto che credo sarà un po’ salato. Intanto ti saluta e come ti salutano i cugini. Domani spero informarmi di Vincenzo M. e poi ti darò notizie, mi auguro che stia bene. Venerina suo nipote e tanti altri amici ti salutano. Anche i B[elloni] mi hanno scritto stasera, stanno bene e continuano a stare a Milano per affari. Hanno la nostalgia di Roma ma credo che qui non verranno per ora, almeno così si vede dai suoi scritti, dovrebbero venire solo le donne a far che? figurati a me quanto dispiace ciò, ma che fare? Così a poco a poco si perdono le amiche. Siamo già in Quaresima ed oggi sono andata alla predica a S. Carlo al Corso, a me piacciono di più i Francescani, è abbastanza bravo, non mi ricordo il nome però (riderai), i nomi non sono il mio forte. Di acido quest’anno non ne soffro tanto, cure come sempre io non ne faccio, ma però ora incomincerò bottiglia di Sadersolo Riam o Pian, non so leggere la ricetta del dott. C[aronia]414 che ti saluta, ma questa è fatta da un pezzo. Chi sa come riderai. Salutami tutti, le amiche, stai tranquillo per me che sto bene. Abbracci, aff.ma Nelina (f. 261, c. 35)

313. Roma, 8 marzo 1927415 Carissimo Gigi, Ho la tua del 4 fra le mani; godo sempre che stai bene in salute, lo stesso di me, grazie a Dio. Anche Adelgisa si è rimessa, essa ti ossequia ed oggi è partita per Terracina onde fare un assoluto riposo per un paio di mesi e più. Ieri ho ricevuto notizie della cara amica Maria B.ni, stanno tutti bene, ma continua a stare in su. Arturo mi ha mandato la ricevuta dell’abbonamento, come ti ho scritto, mentre lui l’offre. Se non ti arriva nulla vuol dire che nulla ti può interessare; io ho dato la tua stessa cartolina per fare letteralmente l’abbonamento. Cartolina postale. Giuseppe Caronia (1884-1975), esponente popolare in Sicilia, fu medico personale di Sturzo nel secondo dopoguerra e docente universitario. Dedicò molte energie nella elaborazione dello statuto siciliano. Cfr. G. Caronia, Con Sturzo e con De Gasperi. Uno scienziato nella politica, Cinque Lune, Roma 1979; A. Sindoni, ad vocem, in DSMCI, III/1, p. 182. 415 Cartolina postale. 413 414

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Vincenzo M. sta bene e ti ossequia, egli lavora facendo delle lezioni, altri amici ti salutano. Le arance stanno mezze fradice e mezze no sono state raccolte a conto mio e mandate a Milano e altrove, ma credo che alla fine di tutto non arriverò a 13, figurati, dopo non aver raccolto nulla quest’anno ed aver speso molto laggiù… pazienza, che ci posso fare?, mi limiterò. Intanto penso che per viaggiare ci vogliono soldi e per stare di più ce ne vogliono. Intanto io sto sbrigando tutto e il forte è già fatto e sto tranquilla. C’è ancora un dente di sotto che vacilla e penso di farmelo strappare e rimettere, questi benedetti denti!, ma che fare? Io fui il ritratto di papà. Ieri sera sono stata colle cuginette a sentire “base e bote” di Boito con la musica di Mangiagalli. Una musica fine e graziosa e una commedia divertente, e così quest’anno si è chiuso l’Argentina, che si riapre con Pirandello. Salutami tutti, non prendere troppo umido e quando vai a Cambridge guardati dal freddo. Abbraccioti Nelina (f. 261, c. 37)

314. Roma, 11 marzo 1927416 Caro Gigino, Ho ricevuto la tua del 7. Godo che stai bene malgrado il cattivo tempo. Ed ora che si avanza marzo il ventoso, guardati dal vento freddo, non mi far stare in pena. Io sto bene, pare mi sia un po’ abituata coi denti e mangio; oggi vado per l’ultima volta a saldare il conto. Ho visto 5, ti saluta tanto tanto. Lui ha il fratello tanto ammalato ed è angustiatissimo. In quanto all’affare dell’amica sconsiglia come sempre, del resto non vogliono cedere e quindi è inutile. Ti ossequia anche Filippo e la Signora. Al Gesù vi è un bravo predicatore per la Quaresima e così alterno tra S. Carlo e Gesù. Quest’anno farai i bagni? Io vorrei andare a P[arigi] ai primi di maggio, tu che ne dici? Mario cosa fa quest’anno? Mi scrive ogni tanto tanto, è sempre preso di affari e di lavoro. Salutami tutti, abbraccioti Nelina (f. 261, c. 39)

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Cartolina postale.


315. Roma, 12 marzo 1927417 Carissimo, Leggo la tua del 9 c.m., mi duole leggere che non stai bene con lo stomaco; io credo che l’olio di fegato di merluzzo non lo digerisci e smettila. Poi i cibi forse non saranno secondo il tuo bisogno e vedi di farteli fare anche pagando di più. Scrivimi la verità di come stai, non mi far stare in pena. Io sto bene, e come ti ho scritto ebbi a vedere l’amico di Milano per una semplice visita. Poi ti ho scritto che ho sbrigato tutto per essere pronta a partire. Lì dice che hanno affari e pel momento non pensano a venire qui, se mai verrebbe la Signora, ma io non ci credo. Il predicatore del Corso si chiama P. Contini, anzi ti ho spedito il giornale d’Italia che parla di lui e vi è la macchietta. Anche quello del Gesù predica bene. Il prof. Ardizzone ti saluta, come ti ossequiano le cugine. Paolo studia di più, con il prof. A. Ragusa ti saluta. Scrivimi più spesso ora, sino che ti rimetti del tutto e se puoi cambia un po’, tante volte è effetto di acido. Salutami tutti, stringendoti forte al cuore, aff.ma Nelina (f. 261, c. 40)

316. Roma, 16 marzo 1927418 Carissimo fratello, Ho ricevuto ieri la tua da Cambridge, oggi quella di Londra. Godo che lo stomaco si è rimesso, ma guardati dai colpi d’aria e pensa a mangiare meglio. Io sto benissimo e i denti già a posto, tanto che ho saldato il conto di 1.800 per me. Godo che hai ricevuto l’Eco della stampa e spero che continuerai a riceverlo, ringrazio per te Arturo che tanto ti saluta. Ti ho mandato un giornale ove sono stampati i predicatori del Gesù e di S. Carlo. Veramente quello del Gesù predica molto bene e vi è una folla immensa. Il P. Ard. ti saluta e Paolo con lui fa molto meglio. Ora anche cavalca e così rinvigorisce il suo fisico. La famiglia tutta ti saluta ed è contenta di stare qui. Qui incomincia il caldo e mi pare come gli anni quando tu dicevi che a Roma s’incomincia presto a mettere i vestiti d’estate.

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Cartolina postale. Cartolina postale.

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Quando ci rivedremo? Salutami le amiche, penso sempre ai piccoli di Paris Plage, chi sa come sono carine? Salutameli tutti. Abbracciandoti con vivo affetto Nelina (f. 261, c. 41)

317. Roma, 22 marzo 1927419 Carissimo, Mi avvedo che il turno delle cartoline è stato trascorso e son sicura che starai in pensiero. Ieri una visita lunga e poi l’uscita mi fecero distrarre la data, così ho ricevuto la cartolina del 17 e l’altra del 14. Grazie infine che mi pensi così intensamente, come del resto faccio io, amato fratellino. Le cartoline così spesso attutiscono il dolore della lontananza e ci fanno stare tranquilli, tanto più che ci diamo le notizie di salute esattamente. Io sto bene, nei giorni passati ho sentito i soliti fenomeni dei decimi e credo che me ne abbiano prese, ma oggi che ti scrivo sto bene. Sarà il ritorno della primavera che qui già si sente abbastanza. Non ti preoccupare per la mia solitudine poiché le cuginette e qualche amica la compensano molto, se mai la sento per la mancanza della tua compagnia, ma che fare? Sia fatto il volere divino e son sicura che questo ci aiuterà per il bene futuro. Ti assicuro che tutto è stato fatto in regola, solo nello scrivere le cartoline anticipo del tempo. La S. Quaresima è al volgere e sta per avvicinarsi la S. Pasqua, tempo di pace e di letizia. Le cugine ti ossequiano specie Paolo che si è visto ricordato. Conservati in salute abbracciandoti prega per me, aff.ma Nelina (f. 261, c. 44)

318. Roma, 24 marzo 1927420 Caro fratello, Questa la riceverai con ritardo, ma come vedi, ti ho scritto le cartoline ed avrai capito che tutto è stato fatto in regola e che ho avute le notizie che mi riguardavano. Solo nello scriverti non pensai che il tempo dovea essere più lontano, e speriamo che sarà pos419 420

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Cartolina postale. Lettera.


sibile. Nessuno ostacolo e nessuna difficoltà ho avuto fatto. L’amico Giacomino è stato molto gentile e sollecito nel rispondermi. Caro fratello, non ti devi angustiare per me che cerco di tenermi forte e sollevata il più che posso. Le buone amiche non mancano, le padrone di casa sono tanto affezionate ed io sto qui perché mi sento più vicina a te e perché Roma è la mia passione. Figurati se andrei con piacere a visitare le amiche di Milano, ma forse metterei in imbarazzo i primi mentre i secondi non hanno comodità, giacché stanno in casa della cognata. Se S.r Giuseppina andrà a Napoli spero andarla a vedere e poi le cugine (credo) staranno anche tutta la primavera e forse parte dell’estate, sono tanto affezionate che se un giorno non vado, mi vengono a cercare. Carissimo, cerca di star sempre bene e di non angustiarti per gli altri, facciamo in tutto la Divina Volontà. Salutami le amiche tutte, abbracciandoti affettuosamente Nelina La Rosa è stato qui e ti saluta caramente, tutti gli amici ti salutano e se non ti scrivono è perché non possono muoversi, credilo, e temono di tutto giacché le cose stringono sempre più. Loro ti pensano sempre e ti fanno dire tante cose. È morto D. Silvio Alessandro. Ho ricevuto la cartolina ove mi parli dei bagni in agosto, non potrò almeno un mese prima venire costì? Così passeremo insieme luglio e agosto. (f. 261, c. 47)

319. Roma, 27 marzo 1927421 Carissimo, Leggo le tue due lettere 23, 24, la prima mi duole leggere del tuo malessere causato certo da esaurimento nervoso e la primavera, come difatti dice il Dott. Speriamo che passino presto e che ti rimetterai coll’arrivo del caldo, che si fa desiderare. Io sto bene, decimi non me ne prendono più e sto ripigliando l’Urodanel perché siamo in primavera. Mario mi scrive che sta bene e che lavora moltissimo. Ti ho mandato due giornali e spero che li riceverai, non so il tuo gusto, ma credo che qualunque sia lo stesso. Salutami le amiche, non ho veduto l’amica della Lytthelton malgrado le abbia scritto di venire a prendere da me una tazza di the. Salutami tutte le amiche, abbracciandoti ricevi un abbraccio forte forte, aff.ma Nelina (f. 261, c. 45)

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Cartolina postale spedita a Londra e girata a Parigi (24, rue Cassette).

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320. Roma, 29 marzo 1927422 Carissimo fratello, Per riparare ti sto scrivendo un giorno sì e uno no. Sto bene, come ti ho scritto non mi prendono più decimi, qui è sempre così quando mi pigliano due o tre giorni, poi cessano e mi incomincio sempre con un grande appetito. Ora mangio, ma regolarmente e quindi sto bene. Con piacere sento che pure tu stai bene e che i disturbi primaverili o meglio per la troppa applicazione son passati. Quella Sig. è venuta e non mi ha trovato in casa mentre io la ho aspettato due giorni. Spero vederla, ma dovrei andare io all’albergo, ringraziami e salutami la sua amica. Se desideri inviato qualche cosa scrivimelo. Anche qui piove ma sai come. A Roma subito si può uscire, non dura molto. Domenica non trovai posto all’Augusteo, ma vi anderò domani che ripetono il concerto. Tutti ti salutano mentre io ti stringo al cuore, aff.ma Nelina (f. 261, c. 48)

321. Roma, 31 marzo 1927423 Carissimo Gigino, Ho ricevuto la tua dell’24, grazie. Sento con piacere che stai bene e spero che continuerai così sempre. Io sto pure bene, domani incomincio il S. Ritiro. Prega per me. Ho finalmente veduta l’amica di Norah, tanto buona e gentile. Qui piove e fa anche freddo, immagino costì. Ti ho spedito dei giornali e spero che li riceverai. Sono stata a pranzo da Di Giura e ti saluta, sono stata pure a colazione da loro. Ieri sera sono stata al concerto, magnifico. Molinari è stato fatto segno a molte ovazioni. Il Cristo sul Monte degli Olivi è stato cantato molto bene, e lui l’ha diretto con passione. Fratello A. ti saluta come anche il Dott. suo fratello che ho visto. Abbracci affettuosi Nelina (f. 261, c. 50)

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Cartolina postale. Cartolina postale.


322. Roma, 5 aprile 1927424 Carissimo fratello, Ti scrissi l’ultima volta venerdì e ti dicevo che incominciavo a fare il ritiro spirituale ovvero gli esercizi. Oggi siamo a martedì ed ho fatto passare così 4 giorni a scriverti. Anche tu è da domenica che non mi scrivi, spero stasera ricevere tue notizie. Io sto bene, gli esercizi finiranno venerdì mattina, prega per me affinché ne tragga buon profitto. Mario è un pezzo che non mi scrive, ma spero che in compenso scriva a te. Come stai? ove ti trovi? Si avvicina la S. Pasqua ed è la terza che facciamo lontani l’uno dall’altra! Salutami tutte le amiche e abbracciandoti credimi sempre con lo stesso affetto Nelina (f. 261, c. 52)

323. Roma, 11 aprile 1927425 Carissimo fratello, Ho ricevuto la tua da Londra e godo che hai avuto un ottimo viaggio e che stai 426 bene . Sto anch’io benissimo e col tempo bello faccio delle belle passeggiate. Il Cristo nell’Orto degli Olivi è di Beethoven. È stata la prima esecuzione all’Augusteo. È unica scritta da Beethoven in tutta la sua vita, risale al 1800. Vi cantò Laura Pasini benissimo. Immagino che in questa settimana andrai a sentire lo Stabat, non ne cantano costà? E siamo già a Pasqua e fin da ora ti faccio gli auguri per passarla bene in compagnia di qualche buon amico. Intanto salutami tutte le amiche e augura per me la buona Pasqua. Tutti ti salutano e spesso mi domandano tue nuove, ti abbraccio con vivo affetto Nelina (f. 261, c. 54)

Cartolina postale. Cartolina postale. 426 Luigi era stato a Parigi. 424 425

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324. Roma, 14 aprile 1927427 Carissimo, Spero che questa ti arriva proprio il giorno di Pasqua e così lo passeremo insieme per iscritto. Che questo giorno solenne sia apportatore di grazie e di pace perenne. Sto bene e godo sentire di te lo stesso. Costì piove mentre qui si desidera l’acqua, non ti dico poi in Sicilia e a Caltagirone che hanno aperto la Madonna. Però metà di raccolto è bello e finito. Così i cattivi raccolti si succedono uno all’altro. Che farci? I parenti tutti, agli amici ti salutano e ti augurano tante cose; io saluto tutte le amiche specie ai Muir. Abbracciandoti caramente tua Nelina Venerina che è qui ti ossequia. (f. 261, c. 57)

325. Roma, 18 aprile 1927428 Caro Gigino, Spero avrai ricevuto stamane l’ultima mia cartolina, avrei voluto ti arrivasse il 17, ma credo che non sarà stato possibile. In questi giorni ti ho seguito sempre e ieri i cugini mi hanno trattenuto con loro fino la sera cioè finché mi son recata dalla Baronessa D. Tutti ti salutano e ti offrono gli auguri più affettuosi. Carmelina fra due giorni partirà con Michele per andare a vedere sua madre (Masaracchio) che è stata gravemente ammalata, così io resterò colle ragazze e quindi alla fine del mese non potrò andare a Napoli per vedere S.r Giuseppina. Del resto non potrei vederla che un po’ poiché scrive che riparte subito. Andrò poi a Girgenti in settembre. Come si fa, loro son tanto gentili. Mi duole per il tuo dente: mi son voltata nuovamente a S. Apollonia e domani andrò alla sua chiesa a pregare. Forse una reazione colla neve sulla guancia ti gioverebbe. Prima di strapparlo fai tutte le cure. Il Barone Giovanni è già in Italia. Salutami tutti, ti abbraccio Nelina (f. 261, c. 59)

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Cartolina postale. Cartolina postale.


326. Roma, 23 aprile 1927429 Carissimo fratello, Ricevo a momenti la tua del 20. Sto bene e godo che il tuo dente non ti molesta tanto, spero che S. Apollonia ti guarirà. S.r Giuseppina, come ti ho scritto, è già in ritiro e finisce sabato, domenica partirà. Io sono in forse se andare o rimandare la visita in settembre, vediamo. Le cugine ieri l’altro sono partite tutte poiché la madre di Carmelina continua. Forse se si rimette torneranno. Paolo e il Prof. ti ossequiano, di tanto in tanto vado a trovarli poiché Paolo lo desidera. Il B.ne è arrivato, ti ossequia ed io ho fatto la tua commissione. Gli amici ti salutano e sempre mi domandano tue nuove; 5 è stato al suo paese a lasciare in casa il fratello che migliora lentamente. Ti ossequia tanto, come anche l’amico del Mondial. Non ti preoccupare per me che sto in buona compagnia e le Sig.ne Virili ti salutano. Abbraccioti mentre ti prego salutarmi le amiche, aff.ma Nelina (f. 261, c. 62)

327. Roma, 24 aprile 1927430 Due paroline che spero ti arriveranno sicuramente. Io sto bene, ma disorientata per la mia venuta o andata a P[arigi]. Aspetto un tuo cenno, che spero non tarderà a venire. Ho capito perfettamente il tuo pensiero ed aspetto proprio che si chiuda questa benedetta parentesi. Se i tuoi amici non vogliono tornare allo stesso luogo dell’anno scorso, noi possiamo cercare più sole cioè dove andarono quelle due signorine ove fummo a pranzo parecchie volte a P[arigi], non sarebbe bello? Certo che hai bisogno di sole e ti farebbe bene. Se le 24 vuoi che li porti dirò a 5 che me li 60 faccia in 44. Se no, fammene un cenno. Qui si abbarbicano sempre più e quindi bisogna pensare al più sodo, mi duole che 5 nell’estate passata accettò la mia proposta del 44 al momento più alta… era che dovea informarsi bene. L’indomani io scrivo un biglietto per arrestare l’affare, era fatto, quando mai così svelta, e così si è perduto un po’. 5 dice che rifaremo a tempo opportuno quindi dimmi che cosa devo fare, se lasciare o no. Ciao [Nelina] (f. 261, c. 66)

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Cartolina postale. Lettera.

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328. Roma, 28 aprile 1927431 Carissimo, Ho aspettato invano un’altra tua cartolina che mi parlava del tuo dente e sto in pena. Forse anche tu avrai atteso la mia che ho tardato per questa ragione. Come stai? ti sei fatto strappare il dente? Ma curati gli altri per non perderne ancora. Io sto bene però da parecchio cioè da quando ebbi il mal di gola che poi mi durò due giorni mi è rimasto un ronzio all’orecchio sinistro che mi dà fastidio. Speravo che andasse da sé, ma ora penso di farmi vedere da un medico. Punzi l’altra volta mi disse che è aria entrata, vedremo. Però ripeto sto bene e non ti angustiare per me. Oggi aspetto una tua che se non arriva domani non vado a Napoli a vedere S.r Giuseppina, che forse è meglio farla venire a Caltanissetta e vederla insieme a Mario. Scrivimi e non mi fare stare in pena. Salutami tutti, un abbraccio, aff.ma Nelina La tua ultima è del 23. (f. 261, c. 64)

329. Napoli, 30 aprile 1927432 Saluti affettuosi Nelina, S.r Giuseppina. (f. 261, c. 65)

330. Napoli, 2 maggio 1927433 Caro, A momenti accompagno S.r Giuseppina a bordo. Sta relativamente bene e ti fa dire tante cose affettuose. Anche gli amici ti salutano tanto. Domani torno a Roma e spero trovare tue notizie. Napoli è bella. Ciao Nelina (f. 261, c. 67) Cartolina postale. Cartolina illustrata. 433 Cartolina illustrata. 431 432

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331. Roma, 3 maggio 1927434 Carissimo, Ho trovato qui le tue due cartoline 23 e 29. A Napoli sono stata tanto in pensiero per te. E ora curati i denti, le gengive e fatti rimettere i denti per poter mangiare bene. Io mi sento benissimo coi denti. S.r Giuseppina ti fa dire tante affettuosità. Veramente è sciupata abbastanza. A Napoli ho sentito il Nerone che mi è piaciuto, però bisogna sentirlo per capirlo meglio. Ringrazia e saluta le padrone di casa per me, ti abbraccio Nelina (f. 261, c. 68)

332. Roma, 5 maggio 1927435 Carissimo, Sento dalle tue che ora stai meglio, ma debole, povero fratellino chi sa come avrai sofferto; l’immagino e me ne addoloro assai di essere lontana. Scrivimi e dimmi sempre la verità. Io sto bene, il rumore all’orecchio dice Caronia è fresco (catarro cronico) coll’estate passerà. Forse anderò da Geranzi, però, ripeto, sto benissimo, ti saluta tanto tanto. Gli amici ti salutano e anche i parenti. Hai ricevuto la mia da Napoli? Mi è piaciuta tanto questa volta! Salutami le Sig. tue padrone di casa, la Norah e tutte le altre. Vai in campagna. Saluti affettuosi, abbracci Nelina (f. 261, c. 71)

Cartolina illustrata. Cartolina postale spedita al 213 Gloucester Terrace e deviata a St. Mary’s Abbey Buckfast 5 Devon. «Da Londra, per cercare un po’ di tranquillità, si recava molto spesso a St. Mary’s Abbey, a Buckfast, nel South Devon, dove i monaci benedettini gli avevano messo a disposizione una stanza» (De Rosa, Sturzo, cit., p. 374). Scriveva il 3 maggio al fratello Mario: «Andrò a passare una settimana a Buckfast presso una Abbazia Benedettina. Sarà bene per il corpo e per l’anima. Prega per me» (I, p. 191, n. 128). 434 435

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333. [Londra], 7 maggio [1927]436 Carissima Nelina, Questa ti arriverà con qualche ritardo ma sicuramente. Il Signore che te la porta è persona amica mia e di Mr. Muir. Sto bene e ogni sofferenza è passata. Ebbi la tua del 24 aprile, come ti scrissi. Riguardo le 24 io non ne ho bisogno e forse è meglio lasciarle per non avere la noia di portarle. Del resto è lo stesso qua o costà perché né ora né appresso c’è nulla da fare. Io ai primi di giugno dovrò essere in Germania per pochi giorni, e poi verrei a Parigi ad incontrarti. Secondo le mie previsioni tu potresti essere a Parigi il 10 giugno. Di là torneremo a Londra e poi tra luglio e agosto ai bagni, dove sarà possibile. Lo decideremo. Questo piano può essere modificato nelle date per qualunque ragione imprevista; ed io ti scriverò solo così: - bisogna rimandare il tuo ritorno in Sicilia al… (e metto la data). La Sicilia vuol dire Parigi. Ma secondo me, non prevedo affatto così: te lo scrivo per semplice preoccupazione. Unica mia preoccupazione è il tuo viaggio. Lo farai come al solito. Prego il Signore che ti assista in tutto e per tutto. Ci metteremo nelle sue mani. Egli ci ha protetto sempre e ci proteggerà. Pensa quanta ansia ho per rivederti e come quest’altro mese mi sembra lungo. Un abbraccio Luigi (f. 261, c. 70)

334. Roma, 10 maggio 1927437 Carissimo, Ho ricevuto la tua che mi parla della tua gita in campagna. Spero che ti giovi e che ti faccia rimettere del tutto. Come avrei voluto esserti vicino in questo periodo! Meno male che persone buone e affezionate ti hanno colmato di gentilezze. Io sto bene e se dovessi tardare molto a mettermi in viaggio farei una capatina giù. Dei Gravina è tornata Mina con suo padre e tutti ti salutano. Comprendi come in questi giorni sia presa ad accompagnare Mina ed a tenerle compagnia.

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Minuta di lettera. Cartolina postale.


Giovanni ti saluta. Giovannino Sturzo mi scrive che ha spedito due paia di sandali, se arrivano qui te lo scriverò. Salutami tutti, un abbraccio Nelina (f. 261, c. 73)

335. Roma, 13 maggio 1927438 Caro Gigi, Ricevo la tua dal luogo di villeggiatura e mi auguro che l’aria ti gioverà per rimetterti del tutto. Ma dai denti ti sei guarito perfettamente? Stai in guardia di qualche altro che ti possa fare lo stesso male, sto tanto in pena. Io, come ti ho scritto, sono in compagnia di Mina e Paolo con il Pr. A. che ti salutano affettuosamente. Sto bene e contenta di rendermi utile a qualche cosa. Ho scritto a Mario ieri parlando di affari. Anche quest’anno il raccolto si presenta male per la grande siccità. Ora piove, almeno qui che anche questo inverno ha piovuto assai poco. Ho visto ieri i parenti di Miss Norah, son venuti a trovarmi l’altro ieri. Tutti ti salutano specie Giovanni che è tornato benissimo. Scrivimi e parlami della tua villeggiatura, abbracciandoti, aff.ma Nelina (f. 261, c. 75)

336. Roma, 15 maggio 1927439 Carissimo fratello, Ho la tua cartolina con la coltivazione delle api. Credo che stai bene, ma però avresti bisogno di sole, caro mio… Pensi di andare ove fa più caldo e non più freddo che a Londra. Sto sempre in pena per questo. Io sto bene e come ti ho scritto sono qui in casa di Mina e Paolo che ti ossequiano. Credo che presto verranno i genitori. Stando qui non vedo nessuno poiché tutta la giornata se ne va via come nulla.

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Cartolina postale. Cartolina postale.

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Qui il caldo incomincia a farsi sentire e come volentieri lo manderei fino a te. Non fai qualche cura rinforzante? Cosa ti dice il Dottore? Immagino come sarai. Saluta le amiche tutte, abbracciandoti ti offro i saluti degli amici, aff.ma Nelina (f. 261, c. 77)

337. Roma, 19 maggio 1927440 Carissimo, Oggi il mio pensiero a te e nella preghiera. Ho ricevuto la tua del 15 e non quella del 7 c.m., mi duole se si sia smarrita. Leggo con piacere che la campagna ti ha giovato, ma troppo poco. Curati e non trascurare i denti. Io sto bene e se la necessità lo porta vado giù, se no non vado. Mario vi andrà per l’ultimo triduo della Madonna. Io vorrei trovarmi là per il caro fratello, ma non vorrei strapazzarmi, già fa caldo qui… vedremo. Figurati come conti i giorni, ma però tardare di andare al mare finirà col sentire freddo anche là. Sono ancora in casa Gravina ma fra giorni torneranno i cugini. Tutti ti salutano. Giovanni ha mandato già i sandali ed io ho scritto per domandare se sono come i passati vedremo. Hai bisogno di qualche altra cosa? Saluti da tutti e da me quel che vuoi. Nelina (f. 261, c. 79)

338. Roma, 22 maggio 1927441 Carissimo, Finalmente ho ricevuto la tua del 7 e l’ultima del 17. Godo che stai bene; anch’io bene. Scriverò alla Sig. Muir per la nascita del bambino. Vedo con piacere come la mia gita in Sicilia non sarà tanto lontana e te ne scriverò con più precisione un’altra volta. Sono ancora qui da Mina e spero che i suoi vengano presto onde poter rassettare ogni cosa. Qui fa già caldo, ma quando è sera si sta bene, non però in questa casa, la mia è più elevata e più ariosa.

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Cartolina postale. Cartolina postale.


Giovanni ti saluta, come fanno i suoi. Michelino, Mina, Paolo tutti ti fanno dire tante cose. Domani andrò a sentire la Settima e la Nona di Beethoven con Molinari. Salutami tutte le amiche mentre ti abbraccio con affetto, aff.ma Nelina (f. 261, c. 80)

339. Roma, 25 maggio 1927442 Carissimo, Ti scrivo in casa della Sig. Amerigo ove son venuta a farle visita. Ti salutano tutti. Godo che stai bene, io benissimo. Spero che a quest’ora avrai ricevuto le mie ultime e spero che mi risponderai. Sono ancora con Mina, che mi occupa totalmente da non aver tempo di nulla. Salutami tutte le amiche, mentre ti abbraccio vivamente Nelina (f. 261, c. 82)

340. Roma, 28 maggio 1927443 Caro fratello, A quest’ora avrai ricevuto la mia lettera e le cartoline e spero che mi darai una risposta per sapermi regolare. Sto benissimo ancora in casa dei cugini che ti ossequiano tanto. Paolo in particolare con il suo Prof. Di questi giorni qui piove e non è meraviglia che costì faccia freddo. Sto facendo fare i bachi a S. Bartolomeo e mi scrivono che vanno a meraviglia. Ieri sera con Mina siamo stati a sentire la Nona di Beethoven, benissimo. Molinari fatto segno ad ovazioni. Salutami gli amici di costì, dimmi cosa devo fare con i sandali. Ho scritto a Giovannino e non mi ha risposto. Forse ho sbagliato l’indirizzo, se tu l’hai scrivimelo e dimmi quel che devo fare. Intanto ti lascio con la penna ma col cuore sempre a te vicina e col pensiero. Abbracci affettuosi Nelina (f. 261, c. 83) 442 443

Cartolina postale. Cartolina postale.

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341. Roma, 1 giugno 1927444 Carissimo Gigino, Ho ricevuto la tua ultima; leggo che stai bene, ma non mi dici nulla della radice che dovevi strapparti. Io sto bene e se da te non ricevo altre notizie sarò il dieci in Sicilia. Mi auguro che anche costì il caldo incominci poiché qui si fa già sentire troppo. Fra giorni saranno di ritorno Carmelina ad Angelina quindi io mi preparerò un po’ al rassettamento delle mie stanze. Tutti ti salutano con affetto. Giovannino non mi ha risposto pei sandali, li vuoi mandati? Scrivimi presto il da fare. Salutami le mie amiche e prendi tante cose affettuose dalla sempre aff.ma Nelina (f. 261, c. 85)

342. Roma, 3 giugno 1927445 Carissimo, Ho ricevuto la tua ultima del 30 maggio. Sto bene come godo sentire di te. Io mi muoverò per la Sicilia il giorno otto, mi fermerò a Napoli una sera e l’indomani dieci mi muovo per arrivare il sabato undici. Credo che arriverò di buon mattino e anderò alla speranza. Lì vorrei fermarmi qualche giorno poiché prima di arrivare in patria debbo provvedermi di qualche cosa. Non ti preoccupare per me Iddio mi assisterà. Se hai da raccomandarmi qualche cosa prima che mi allontano scrivimi. Qui tutti stanno bene e ti salutano con affetto. Abbracci, aff.ma Nelina (f. 261, c. 87)

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Cartolina postale. Cartolina postale.


343. Roma, 6 giugno 1927446 Carissimo, Ho ricevuta la tua del 31. Leggo quanto mi scrivi ed io prendo visione per tardare la mia partenza per la Sicilia ove conto di arrivare il quattordici mattina. Scriverò speranza. Sto benissimo e stasera torno in casa poiché le cugine sono arrivate, spero che ti sei strappato la radice e che stai bene, non me ne hai più parlato. Tutti ti salutano con affetto, io ti stringo al seno, aff.ma Nelina (f. 261, c. 88)

344. Roma, 10 giugno 1927447 Carissimo, Sento che ti sei strappato un’altra radice e spero che sarà l’ultimo e che starai bene. Quanto mi duole saperti sofferente! Io benissimo e spero arrivare in Sicilia martedì, scriverò per l’ora speranza. Mario mi scrive che sta bene e non vede l’ora di andare al mare perché dice che lì fa caldo. Oggi vado a pranzo e vedo Giovanni che ti saluta, come fanno i suoi. I parenti ti salutano, gli amici anche. Salutami le amiche, un abbraccio, aff.ma Nelina (f. 261, c. 91)

345. Milano, 12 giugno 1927448 Carissimo, Appena qui giunta ti scrivo per darti mie notizie. Sto bene ed ho viaggiato benissimo. Ho trovato alla stazione i cari amici che ti salutano, sarò alla speranza martedì Cartolina postale. Cartolina postale. 448 Cartolina postale spedita a Parigi (Rue Cassette 24). 446 447

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arrivando alle 14,52. Questa la spedisco a te onde mandarmi qualcuno alla stazione o meglio se non può venire nessuno non fa caso, anderò io da me. Tutti ti salutano con affetto, io ti abbraccio, aff.ma Nelina (f. 261, c. 92)

346. Roma, 13 settembre 1927449 Arrivata benissimo abbraccioti450. Nelina (f. 262, c. 17)

347. Roma, 14 settembre 1927451 Carissimo, Eccomi a Roma. Il viaggio è stato ottimo, tranquillo ed io mi son sentita bene. Oggi mi sento anche bene e l’orecchio mi fischia meno. Qui fa caldo, ma dicono molto diminuito. I cugini non sono ancora tornati, verranno però in settimana. Spero che anche tu abbia fatto un buon viaggio e che hai trovato una buona temperatura e che questa duri. Ti seguo ovunque e ti raccomando di averti cura. Di me non dubitare che mi curerò e stai tranquillo. L’aria natia son sicura mi gioverà. Le Signorine mi hanno fatto tanta festa, ti ossequiano. Io ti abbraccio stretto al cuore Nelina (f. 262, c. 19)

449 Telegramma.

450 Nelina anche quell’anno passò alcuni mesi con Luigi. Prima a Parigi, poi a Londra. A luglio andarono insieme a fare i bagni in Cornovaglia. Rimase col fratello tutto il mese di agosto, ritornando a Roma ai primi di settembre. 451 C. p. sped. a L. (43 Powis Square W. 11). Indirizzo temporaneo di Sturzo fino alla fine di settembre in attesa del ritorno delle sue padrone di casa (dal n. 347 al n. 354).

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348. Roma, 16 settembre 1927452 Caro Gigino, Ho ricevuto la cartolina del 12 e ora ora quella del 13. Grazie caro fratello, del pensiero affettuoso. Tu sai come i tuoi caratteri mi rallegrano e vorrei riceverli e rivederli ogni giorno. Spero che anche tu avrai regolarmente ricevuto il telegramma che ti feci appena arrivata e la cartolina dell’indomani. Come ti ho scritto, il viaggio è stato ottimo e non ho sofferto nulla. Passando per la incantevole riviera, con quel mare color turchino, tranquillo, illuminato dal sole, pensavo alla spiaggia di Trescare in quell’Oceano sciapo, freddo, ma che tanto a te rallegrava perché mare, e potevi bagnarti, e che lo trovavi caldo. Spero almeno che in quest’inverno risentirai il beneficio della villeggiatura fatta. Incominci la cura dell’olio di fegato, non trascurarti. In viaggio ho letto il libro (Chanson de ma vie) e così il tempo mi è sembrato più corto… mentre ti pensavo sovente e colla fantasia mi sentivo ancora a te vicino. Qui mi sento meglio, forse il caldo o perché esco poco. Non ho ancora sbrigato nulla, ma spero coll’entrante settimana sistemare tutto e poi partire. Non vedo l’ora di andare a trovare Monsignore che credo verrà volentieri a casa prima che si apre il Seminario. Stai tranquillo per me che mi curerò e ti scriverò. Spero che la presente ti trovi bene e che la riceverai. Voglio spedirla aperta per essere più sicura che ti arrivi, passa come una cartolina più grande, non è vero? Salutami le padrone di casa, abbraccioti vivamente con affetto Nelina (f. 262, c. 20)

349. Roma, 17 settembre 1927453 Carissimo, Ricevo la tua del 14. Ieri ti ho scritto una lettera e anzi la ho lasciata aperta affinché ti arrivi. Spero che avrai ricevuta la cartolina e che sarai tranquillo sul conto mio. Appena sarò a Caltagirone farò le tue commissioni. Spero che la Messa la diranno nell’altare di S. R. Ti sei preoccupato tanto ma senza ragione. Grazie del tuo premuroso affetto. Qui ho trovato che il gesuita da cui mi son sempre confessata, da un mese è morto di congestione cerebrale. Era tanto buono e santo! Tutto il quartiere lo ha pianto. È morto pure di un colpo Vincenzino Milazzo a Caltagirone, insomma molte disgrazie. Che è questa vita! 452 453

Lettera. Cartolina postale.

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Qui il tempo è più fresco in questi giorni. Quando partirò? Ancora non lo so, devo fare tante cosette che mi prenderanno del tempo. Se sapeste come mi è venuto carino il vestito che incominciai ad aggiustare costì. Le mie padrone di casa, Venerina ti ossequiano, i cugini vengono domani, ti abbraccio con vivo affetto Nelina (f. 262, c. 21)

350. Roma, 20 settembre 1927454 Carissimo fratello, Ricevo ancora un’altra tua del 17, grazie. Io però ho spedito il telegramma e tre cartoline cioè due cartoline e una lettera aperta. Questa sarebbe la quarta, quindi non puoi lagnarti di me. Sto bene, acido ne ho molto di meno, quasi nulla, solo ancora il fruscio all’orecchio sinistro, non è del tutto passato, ma passerà spero a Caltagirone. Spero che anche tu starai veramente bene e che non soffrirai tanto nell’andare la mattina dalle Monache per la S. Messa. L’altarino è arrivato. Non dimenticare la base per S. Michele. Le cugine hanno gradito tanto il vasettino. Ti salutano Paolo e il padre, son partiti già per Caltagirone e staranno otto giorni. Domani spedirò le commissioni e spero sbrigandomi partire anch’io ed andare a trovare l’amato fratello. Io scrissi appena qui giunta, ma lui non mi ha risposto. Qui il caldo continua, ma la sera è abbastanza fresco. Venerina, le cuginette, le Virili ti ossequiano, anche le Amerigo. Acqua di V. non ne bevo: qui anzi nessuna acqua alcalina, spero nei fichidindia. Abbraccioti Nelina (f. 262, c. 23)

351. Roma, 23 settembre 1927455 Carissimo, Ricevo a momenti la tua del 20. Godo sentire che stai bene e che presto incominci la cura. Anch’io sto bene e fra tre o quattro giorni conto partire, quindi le cartoline puoi mandarle in Sicilia. Ti raccomando di non strapazzarti per il trasloco di pensione, fai 454 455

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Cartolina postale. Cartolina postale.


fare tutto agli altri. Qui il caldo è relativo, ma oggi accenna alla pioggia. Ieri ho scritto per l’associazione ed ho mandato £ 300, onde pagarsi gli arretri. Ho spedito pure [parola illeggibile] e spero che tutto sarà a posto bene e presto. Mario non mi scrive forse pensa che di giorno in giorno io arrivi; gli scriverò oggi onde avvisarlo. Non ho visto Adelgisa ancora e non so ove si trovi, credo che sia andata al paese o si sia impiegata fuori di Roma, ciò vuol dire che sta bene. Maurizio ha avuto un’unghia incarnata e quindi operazioni e dolori, ma tornerà al suo posto di Banca a P. Stanno tutti bene e fra giorni verranno qui per rimuovere tutto avendo concluso il contratto con la casa di lassù. Ti salutano come fanno qui i conoscenti tutti. Io ti abbraccio stretto al cuore, aff.ma Nelina (f. 262, c. 25)

352. Roma, 26 settembre 1927456 Carissimo, Prima di mettermi in treno ti scrivo mandandoti il più caldo saluto. Prega per me, sto benissimo, ho ricevuto la tua e spero che a quest’ora avrai ricevuto tutto e vorrei saperlo. Con piacere ho letto le compre che hai fatto. Salutami le amiche mentre ti abbraccio Nelina (f. 262, c. 28)

353. Caltagirone, 27 settembre 1927457 Arrivata benissimo, abbraccioti. Nelina (f. 262, c. 26)

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Cartolina postale.

457 Telegramma.

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354. Caltagirone, 29 settembre 1927458 Carissimo, Come vedi sono a casa, e spero avrai ricevuto il telegramma. Sto bene ed ho incominciato la cura dei fichidindia. Brutti, piccoli, cotti per il gran caldo che ancora persiste. Oggi però il tempo sembra si disponga alla pioggia, speriamo. Mario mi scrisse a Roma che appena io arrivata sarebbe venuto, però qui non ho trovato nessuno scritto, spero oggi ricevere notizie. Desidero sapere se hai ricevuto la mia del 22 e ti prego presto. Godo che stai bene e me lo dice la tua del 24 che da Roma ricevo qui. Spero che nella nuova pensione starai bene e troverai un po’ di sole nella stanza. I parenti ti salutano tutti, stanno tutti bene. Meno male che quest’anno trovo la casa a posto così non ho tanto da fare. Vincenza sempre la stessa, venuta a servire e ti bacia la mano, così D. Giacomo e famiglia. Giovannino sta benissimo. Ti abbraccio con infinito affetto, aff.ma Nelina (f. 262, c. 30)

355. Caltagirone, 2 ottobre 1927459 Carissimo, Ricevo la tua del 28, come ho ricevuto tutte le altre. Godo che stai bene, come sto io, solo ancora il fruscio all’orecchio non mi è passato. Cercherò di vedere D’Antona, ma ripeto sto benissimo e tutti mi trovano bene. Mario mi scrive che verrà per stare un po’ verso il 20, ma verrà anche per una visitina, dice che sta bene. Del resto il tempo è molto rinfrescato, ma non è piovuto ancora. I parenti ed amici tutti ti salutano, non mancherò di mandare come ho già incominciato di fare i denari ai santi e alle opere ecct. Manderò i saluti a Miss Motto. Salutami tutte le amiche. Accendi il fuoco e mettiti i guanti con il pelo e ti passeranno i geloni. Oggi il piccolo di Albaia si è fatta la prima Comunione, è tanto caruccio! Ti ossequiano tanto tanto. Abbiti sempre riguardo per la salute e per i denti. Affettuosamente abbraccioti Nelina (f. 262, c. 31)

Cartolina postale. Cartolina postale sped. al nuovo indirizzo temporaneo di Hilton House 15 Bayswater Terrace W. 2., sempre in attesa del rientro dall’estero delle padrone di casa (dal n. 355 al n. 374). 458 459

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356. Caltagirone, 4 ottobre 1927460 Carissimo, Ho ricevuto la tua del 30 e spero che tu abbi ricevuto tutte le mie cartoline che ho scritto da qui. Oggi è venuto Mario per poche ore; ha pranzato qui ed è ripartito alle 4. Dopo il 20 verrà a stare un po’ con me. Il tempo che sembrava disposto alla pioggia, dopo un temporalone scatenatosi a Catania, che qui non è affatto arrivato, si è di nuovo sistemato, pazienza. Non sono ancora stata alla Russa, ma vi andrò; si sta preparando per la pompa e canalette; l’acqua trovata è soddisfacente. Sento che hai fatto il trasloco e immagino il tuo lavoro e stanchezza, spero che in compenso troverai il sole in cotesta nuova stanza. Come vorrei mandarti un po’ del caldo e del sole di qui! Però la temperatura è un po’ più bassa e si sta meglio, l’acqua verrà. Tutti i parenti ti salutano, Mario ti fa dire tante cose. Fondacaro non ha ricevuto nulla. Il nome dell’editore francese qual è? Le persone di casa tutte ti salutano mentre ti abbraccio con vivo affetto Nelina Mario ha molto gradito il vassoio che gli hai mandato, veramente è tanto grazioso. (f. 262, c. 32)

357. Caltagirone, 7 ottobre 1927461 Carissimo fratellino, Le tue cartoline mi colmano di gioia e mi fanno stare più tranquilla. Meno male che un po’ di sole viene a ricreare la tua stanzetta e il verde del parco riposa i tuoi occhi stanchi dai libri. Come ti ho scritto, Mario è stato poche ore ed ho goduto nel trovarlo abbastanza bene e con l’energia sempre di un giovane. Qui abbiamo avuto due giorni di freddo senza però una goccia di acqua, mentre altrove ha fatto dei danni. Oggi è più mite l’aria e forse verrà la pioggia; com’è difficile qui piovere! Il primo giorno bello che farà andrò alla Russa. Sono stata a S. Bartolomeo, le campagne sono secche addirittura. Ti ossequiano i parenti tutti e gli amici. A Vavà La 460 461

Cartolina postale. Cartolina postale.

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Rosa è nato un bel maschio, sono contentissimi e ti ossequiano tanto. Le persone di casa ti ossequiano, non ho visto ancora Giovanni Nicastro e quindi non ho dato la somma che tu vuoi, lo farò presto. Un abbraccio di cuore, aff.ma Nelina (f. 262, c. 34)

358. Caltagirone, 12 ottobre 1927462 Ho la tua del sei fra le mani, godo che stai bene come posso assicurarti di me. Non ho veduto ancora il Dott. D’Antona perché è in campagna, ma non vi è urgenza di vederlo, verrà al ritorno. Salutami tutte le amiche, i bambini di Mrs. M. che ricordo con piacere. Sono stata parecchie volte dalle Sturzo a S. M. di G., stanno bene e ti salutano, anche Albina ti ossequia, i suoi tre piccoli crescono e sono molto svelti. Oggi ho veduto le Fanales che ti ossequiano. Monsignore sta predicando il ritiro ai suoi chierici, sempre lavora, è contento che fa freddo. Qui è piovuto un po’ tranquillamente, meglio di niente. Spero che sia arrivata nelle nostre campagne. Come si pena qui per la pioggia mentre costì tanta ne cade. Oggi con l’umido e la nebbiola mi è sembrato stare a Londra. Riceviti i saluti dei parenti, amici e le persone di casa ti ossequiano. Io ti abbraccio vivamente Nelina (f. 262, c. 36)

359. Caltagirone, 14 ottobre 1927463 Carissimo Gigino, Leggo nella tua del 9 che sei stato raffreddato e me ne addoloro, penso come l’inverno già incomincia male per te. Guardati e se l’uscita presto ti fa male, smetti di dire la Messa in cotesta chiesetta e ne cerchi un’altra per l’ora più tardi. Meno male che hai il sole in cotesta stanzetta, meglio di quello che dovrai andare a trovare. Io sto benissimo, l’aria natia quest’anno mi giova. Oggi ho visto il Dott. D’Antona che ti ossequia. Mi dice che mi trova benissimo, non ha saputo spiegare il fruscio dell’orecchio che può dipendere 462 463

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Cartolina postale. Cartolina postale.


da fresco e da acido urico. Per il momento prendo i fichidindia come rimedio, poi prenderò il sodane, se lo tollero (dice lui) tenterò. A S.r Giuseppina avevo già scritto e poi ho risposto ad una sua che mi dice lo stesso… poveretta, soffrirà davvero dacché lo ha scritto. I parenti tutti ti ossequiano. Ho dato le £ 100 per l’Opera di S. Vincenzo e poi quelli per me. Abbraccioti, aff.ma Nelina (f. 262, c. 38)

360. Caltagirone, 16 ottobre 1927464 Carissimo fratello, Anche io ho pensato il 13 che già un mese è passato dalla nostra separazione ed anch’io penso e non parlo che della stagione. Intanto tu non mi parli come te la passi in cotesta pensione e temo che non ci starai bene. Che seccatura che coteste tue padrone di casa debbano tardare tanto! Qui ancora non piove, vento, nuvole, ma poca acqua. Non sono ancora andata alla Russa perché volevo trovarla bella con una pioggia ristoratrice. Ancora non si è deciso per la pompa se a maneggio o a motore, ma finirò per il motore per non combattere coll’animale. Oggi aspetto l’ingegnere per decidere. A Vavà La Rosa è nato un bel maschietto ed è tanto contento. Si chiama Nicola Carlo nato a Villa Patti. Ti ossequiano tanto come anche Gigio. Le Sturzo ti fanno dire tante cose, ieri ho passato la giornata da loro. Stefano pensa andare a Roma per studiare sul serio (dice lui) temo che non sia poi… Io sto bene come ti ho scritto, il fruscio all’orecchio è quasi incalcolabile. Guardati dall’umido; saluta tutti con affetto e simpatia. Ho fatto tutte le tue commissioni e spero fare presto quella per M. Rosa. Abbracci Nelina (f. 262, c. 39)

361. Caltagirone, 20 ottobre 1927465 Carissimo, Ho ricevuto la tua e godo che stai bene. Io sto pure bene e sto per andare alla Russa, quindi ti scrivo solo per non far passare il giorno dell’arrivo delle mie notizie. S.r 464 465

Cartolina postale. Cartolina postale.

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Giuseppina mi scrive che sta benino e il dottore le ha ordinato riposo. Monsignore sta bene e mi aspetta a Piazza per pochi giorni, poi lui verrà. Tutti ti salutano io ti abbraccio, aff.ma Nelina (f. 262, c. 41)

362. Caltagirone, 23 ottobre 1927466 Carissimo Gigino, Ho la tua del 18 e stavo già in pena perché dal 15 che non scrivevi. Sento che stai bene e spero che sia la verità. Salutami tanto gli amici di Abbats Langler e Miss Norah e Miss Motto. Sto bene, finalmente qui piove... Giovedì una splendida giornata sono andata alla Russa ove ho trovato tutto in ordine e bene. Aspetto la risposta del prezzo per il motore e pompa, e subito darò la commissione e quando avrò finiti tutti questi miei affaretti spero ritornare a Roma. Però io credo che passerà tutto il mese di novembre. La settimana entrante anderò per pochi giorni a Piazza Armerina e poi spero che Mario verrà qui. Se credi scrivi ai Canci poiché a Nino è morta la moglie. Tutti i parenti ti salutano e ti ricordano anche gli amici. A Luigi La Rosa e la Signora li ho trovati fuori Caltagirone, mi hanno scritto da Roma e forse torneranno presto. Oggi ho sentito predicare il vescovo che ha raccolto per le missioni. È tanto una brava persona. Abbracci affettuosi Nelina (f. 262, c. 43)

363. Caltagirone, 25 ottobre 1927467 Caro fratello, Ho ricevuto le tue ultime. Mi dispiace del disguido della cartolina e della tua preoccupazione. Sarà stata la posta, che posso dire! Speriamo che più non accada. Sto bene ed ancora non vado a Piazza perché ho fatto ripulire la sala di entrata facendo il cambrì a smalto uso legno. È venuto carino. Spero alla fine della settimana andare per 466 467

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Cartolina postale. Cartolina postale.


un po’ di giorni. Oggi vado alla Grazia con la S. Favitta; ti ossequia e ringrazia in questi giorni il Comm., è a Parigi. Gli amici, i parenti ti ossequiano, le persone di casa ti baciano la destra. Mi auguro che rintraccerete la cameriera… io ve lo dicevo. Abbracci affettuosi Nelina (f. 262, c. 44)

364. Caltagirone, 28 ottobre 1927468 Carissimo, La tua è qui e con piacere leggo che hai fatto una gita e che ti distrai un po’. Salutami tanto la Lytthelton che ricordo sempre. Stamane ho visto Luigi La Rosa a cui ho dato l’oggettino che ha gradito con entusiasmo, ti ringrazierà lui. Sono stata a vedere il motorino suo per decidere per quello da mettere alla Russa. Forse con l’animale sarebbe più adatto per i nostri contadini, ma il motore è così semplice che invoglia a fare evolvere anche i nostri contadini. Ho fatto ripulire la sala di entrata e per tutte queste piccole cose sono ancora qui e non sono andata a Piazza. Spero andarvi la settimana entrante. Sto bene, qui l’acidità non la soffro tanto, quasi niente e sto bene, però evito il caffè, le cose acide, le creme. Oggi una giornata calda, sembra il mese di agosto, però è piovuto un po’ con piogge forti. Salutami i Muir, un bacio ai bambini. Ossequiami le tue padrone di casa se son tornate, un abbraccio di cuore Nelina (f. 262, c. 45)

365. Caltagirone, 31 ottobre 1927469 Carissimo, Come vorrei mandarti il sole che qui ancora ci abbrucia. In questi giorni poi fuma l’Etna e quindi vi è un sereno che quasi nausea in questi tempi che dovrebbe piovere e tirar vento. Siamo in piena estate… Penso come costì tu, caro fratello per avere calore 468 469

Cartolina postale. Cartolina postale.

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devi ricorrere al fuoco e me ne addoloro. Sto bene veramente e vorrei che tu mi dicessi la verità. Spero di sì però e godo nel saperti in buona salute. Salutami le amiche tutte, non faccio direttamente perché mi sembra più sicuro così. Non vado più a Piazza perché viene fra giorni Mario a restare un po’ con me. Mi auguro che venga presto poiché ancora sono indecisa per la noria se a bestia o a motore e voglio il suo parere. Così si allunga la mia villeggiatura qui. Oggi vado al battesimo del bambino di Vavà che ti ossequia tanto. I parenti ti salutano, le persone di casa ti ossequiano. Luigi La R. ti avrà scritto all’indirizzo di Glocester. Abbracci, aff.ma Nelina (f. 262, c. 48)

366. Piazza Armerina, 3 novembre 1927470 Carissimo fratello, Alle undici e mezzo, dopo aver ricevuto la tua cartolina son partita in compagnia dei cugini Coniglio con la loro automobile per Piazza da dove ti scrivo. Ho trovato monsignore in buona salute e lui oggi, che per la nostra venuta non ha avuto tempo di scriverti, ti fa dire tante cose per mezzo mio. I cugini ti salutano, già se ne sono tornate ed io mi trovo sola in questo grande palazzo. Il tempo è bellissimo per noi certo che per le campagne; se dura non è buono per niente. Godo che stai bene, io lo stesso. Le tue padrone di casa non sono ancora tornate? Fai che prima abbiano la cucina a posto per non mancare di servizio. Quest’anno io sono con Vincenza e Giacomina non ha voluto prendere nessuno per restare più libera. Ti abbraccio vivamente, aff.ma Nelina (f. 262, c. 49)

367. Londra, 4 novembre 1927471 Carissima Nelina, Ti posso assicurare che io sto veramente bene. Il raffreddore è passato da un

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Cartolina postale. Cartolina postale sped. a Caltagirone.


pezzo, né ho avuto altro in questi giorni. Anche qui il tempo da una settimana è mite, e i giornali dicono che durerà questa settimana ancora. Le mie padrone di casa son in giro per Ravenna, Venezia, Verona ecc. Verranno forse verso la fine della settimana entrante; ma Miss Marshall mi ha scritto che prima che io ritorni in casa loro desiderano risolvere il problema della cameriera. Per ora ho fissato la stanza di questa pensione fino a tutto novembre e poi vedremo. Sono stato dal dentista, per la cura; egli ti saluta tanto. Le parole che ti disse non avevano affatto il significato che tu credevi. Miss Lytthelton attualmente va a dormire a V. Georges Hotel, per riparazioni urgenti al tetto della sua casa. Ti saluto assai, un abbraccio di cuore Luigi (sc. 728, fasc. F/1/4, c. 313)

368. Piazza Armerina, 5 novembre 1927472 Carissimo, Ricevo qui a Piazza la tua cartolina del primo novembre. Stiamo benissimo tutti e due. Piazza ha avuto il merito di farmi passare quasi totalmente il rumore all’orecchio sinistro. Con Monsignore saremo a casa nei primissimi della settimana entrante, e spero che si fermerà un po’ con me. Qui continua il bel tempo, quasi vorrei dire il sole noia e il caldo estremo. Speriamo duri poco e che incominci il fresco che per le campagne è necessario. Già alla Russa si sta uscendo l’olio, che quest’anno è di ottima qualità. Il giorno dei morti ho fatto celebrare tre Messe pei cari morti mandando al cimitero le targhette di S. Vincenzo dei Paoli che includono l’elemosina invece delle lampade che o per una ragione o per un’altra non accendono bene. Di Giovanni m’incarica di ossequiarti. Lui qui mi accompagna a passeggio e passeggiando non incontro nessuno di Signore, qui si cammina poco. Salutami il Dottore e dille che sto bene. Ossequiami Madame Rose e tutte le amiche, non mando cartoline a nessuno e tu comprendi il perché. Conservati in salute. Fai la cura del fegato di merluzzo? Mario ti scriverà mentre con me ti abbraccia Nelina (f. 262, c. 50)

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Cartolina postale.

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369. Caltagirone, 9 novembre 1927473 Carissimo, Come vedi sono in casa e con il caro fratello che è venuto ad accompagnarmi e starà (al solito) pochi giorni. Stiamo bene tutti e due e godiamo che anche tu stai bene. Dato che vai dal dentista fatti curare bene e rifare i denti perduti per potere masticare meglio. Questo come dice Chiavaro dipende in parte il funzionamento dello stomaco. Senza dubbio che la tua padrona di casa dovea scriverti per la cameriera come ha scritto, né tu devi tornare lì se prima non si sono sistemate. Con questo sistema ogni anno saranno così. È un guaio! Ho ricevuto una cartolina di Miss Motto e godo che ti distrai un po’. Salutami tutte le mie amiche. Non ho dimenticato il vaso, spero poterlo avere. Mario ti abbraccia come faccio io Nelina (f. 262, c. 52)

370. Caltagirone, 13 novembre 1927474 Caro Gigino, Ricevo la tua e come sempre rispondo subito, mentre tu poi li ricevi con tanto ritardo. Mario è partito ieri sera e sta benissimo. Anche io bene e godo lo stesso leggendo di te. Mi duole che la cappellina non sia ancora tornata a te ed io lo prevedevo! Almeno raccomanda di non farla smarrire. Ma loro sono ancora lì? Bada se cedono le armi ad altri e così la cappellina resta nella casa e in mani altrui. Non ho ancora fatto quella commissione che voleva far fare a M. lui è sempre fuori e quindi ho tardato…farò e avviserò la persona interessata. Vi è gravissimo il barone Peppino S. Marco di polmonite a Poggio Mirteto presso le sorelle ove erano andate a villeggiatura. Poveretti, dopo la perdita del bambino questo non ci voleva! Preghi anche tu per la sua salute. Oggi qui acqua e nebbia uso Londra e mi pare di vederti e di sentirti. Ma le tue padrone di casa non tornano ancora? Senti a me, cerca un altro posto più vicino per la Messa e non ci pensare più. Guardati in questo inverno, conservati il più che puoi mentre ti abbraccio, aff.ma Nelina (f. 262, c. 54)

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Cartolina postale. Cartolina postale.


371. Caltagirone, 15 novembre 1927475 Carissimo, La tua del [sic] mi è giunta carissima. Con piacere sento che stai tanto bene da non sentire il bisogno di una cura. Però è sempre meglio che la fai per stare più forte e con un po’ più di adipe. Io continuo a star bene e il rumore non è più tornato e sento benissimo dallo stesso orecchio, cosa che non era prima. Starò qui finché si vendono il giardino, speriamo bene. Il barone S. Marco continua ad aggravarsi, poverino! Saprai che è morto il vescovo De Bono e il Cardinal Lualdi476. Siamo tutti fatti per là e verrà anche il nostro giorno. Il tutto sta ad indicare il viaggio per non smarrirsi, che il buon Dio ci assista. La Sig. Amerigo mi scrive se voglio vendere il piano e che prezzo. Io ho risposto che dal prezzo potrei levare ben poco. Io credo meglio se va bene di non farlo perdere tenendolo chiuso, tu che ne dici? Salutami tutti, un abbraccio affettuoso Nelina (f. 262, c. 56)

372. Caltagirone, 18 novembre 1927477 Carissimo, Ricevo la tua del 13 c.m. Godo che stai bene e che le padrone di casa sono tornate, ma stante tutto quello che scrivi ti raccomando caldamente di non andare per ora che potrebbe venirti un’influenza o peggio. Raccomanda di riscaldare la stanza tua accendendola un po’ di ore al giorno e quella di pranzo facendola asciugare. Sto in pena se tu vai presto. Qui vi è un freddo molto forte o forse perché è venuto di botto si sente di più. Immagini che ho acceso il braciere e lo tengo un po’ in una camera un po’ in un’altra. Sto però benissimo. È già pronto il vaso e fra giorni lo spedirò alla mia amica. Ringrazio Miss Motto per le gentilezze che ti ha prodigate e salutala per me. Salutami tutti e per Natale vorrò spedire un panettone alla Miss Muir, che ne dici? Un altro alla Miss Motto e dimmi se vuoi a qualche altro. Il B. S. Marco migliora sensibilmente, speriamo che si guarisca. Finalmente per la pompa abbiamo deciso il motore anziché a maneggio con cavalcatura. Speriamo riesca. Intanto non mi muovo se non vendo tutto. Abbracci affettuosi, saluti dai parenti ed amici, aff.ma Nelina (f. 262, c. 57) Cartolina postale. Alessandro Lualdi fu arcivescovo di Palermo dal 1904 al 1927; era succeduto al cardinale Celesia. 477 Cartolina postale. 475 476

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373. Londra, 19 novembre 1927478 Carissima Nelina, Non mi pare opportuno che ti disfacevi del pianoforte. Quando stai a Roma hai una distrazione, un ricordo di belle musiche. Vedi piuttosto di tenerlo bene nel periodo della tua assenza. Questo è il mio parere. Le mie padrone di casa hanno trovato una cameriera molto buona, che starà anche la sera per la cena. Quindi non dovrò andare al Rest. Nella prossima settimana la mia camera sarà pronta e sarà riscaldata ogni giorno sì che la trovi abitabile. Esse si danno tanta cura di me. Così io tornerei là sabato venturo. Sto bene. Ho saputo della perdita del Card. Lualdi ed ho scritto subito a Mons. Anichini479. Ora scriverei al fratello di Mons. De Bono. Certo pregheranno per noi: erano così affettuosi, buoni e zelanti. Spero che il B.ne di S. Marco superi la malattia. Dammi sue notizie. Salutami amici e parenti. Un abbraccio di cuore, tuo Luigi Comincerò la cura per farti piacere. (sc. 728, fasc. F/1/4, c. 314)

374. Caltagirone, 21 novembre 1927480 Carissimo fratello, Oggi la festa della nostra Madonna, faccio la comunione per te e spero andare alla Matrice per far visita all’altare che la mamma nostra tanto amava. Sto benissimo, posso dire che la cura dei fichidindia mi sia giovata, l’acido si è di molto allontanato. Ieri ricevetti la tua del 15; anche qui il freddo è caduto anzi, fa caldo…immagini quel vento di mezzogiorno che tanto piaceva alla cara mamma, perché caldo. Manderò a Miss Simonson la cartolina. Ti prego quando scrivi gli indirizzi ben chiari e senza cancellature. Intanto ti faccio gli auguri più sentiti per il nostro compleanno, questa ti arriverà proprio il giorno (credo) e se la vigilia la Messa la dirai per me e anche per te. Salutami tanto le tue padrone di casa e spero che non andrai in quella se prima non si sia riscaldata e aggiustato il servizio. Certo che lasciare la stanza col sole per trovarne una senza è

Cartolina postale sped. a Caltagirone. Mons. Guido Anichini era stato segretario del cardinale Lualdi a Palermo. Dal 1902 al 1904 era stato anche segretario del IV gruppo stampa dell’Opera dei Congressi. Ebbe in quel periodo fitta corrispondenza con Sturzo. Si trasferì a Roma nel 1928 e nel 1933 fu assistente generale della FUCI. 480 Cartolina postale. 478 479

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male di inverno. Pensa per l’anno venturo accomodare meglio le cose. I parenti (incluso Vavà B.) ti salutano, gli amici anche, come le persone di casa. Affettuosamente abbraccioti Nelina (f. 262, c. 60)

375. Caltagirone, 24 novembre 1927481 Carissimo, La tua del 19 è qui nelle mie mani, mentre ti scrivo. Sto bene, però addolorata nel sentire che la cara S.r Giuseppina sta molto male, io la vidi a Napoli che il suo male andava precipitandosi. Speriamo che Iddio la conservi per il bene del prossimo e all’affetto di noi. D’altra parte beata lei che ha saputo così bene acquistarsi il paradiso. Appena ho notizie ti scriverò. Non ho ancora spedito all’amica il vaso perché l’indirizzo me lo scrivesti così male che non ci capisco nulla. Scrivimelo benissimo. Per il pianoforte era solo per poi farne venire un altro qui direttamente, ma del resto la Sig. Amerigo mi scrive che per quel prezzo non lo vuole. Questa la diriggo a Gloucester ove credo già ti troverò. Tienti caldo il più che puoi se non vuoi prendere un altro raffreddore. Oggi qui nebbia fitta (credo) più che costì. Preghiamo per l’amata sorella, ti abbraccio con vivo affetto Nelina (f. 262, c. 61)

376. Caltagirone, 25 novembre 1927482 Carissimo, Ti scrivo ogni giorno per darti mie notizie e di S.r Giuseppina. Mi telegrafano ogni giorno che continua abbastanza grave, non so precisamente che cosa soffre ma credo che la debolezza le abbia preso il cuore e quindi non è tanto facile salvarla stante l’altro male di cui soffriva. Beata lei che va ricca di meriti avanti a Dio! Io la sieguo col pensiero e col cuore e con la preghiera affinché se ancora è utile per il suo servizio ce la conservi 481 Cartolina postale sped. all’indirizzo solito di 213 Gloucester Terrace W. 2, essendo ritornate le padrone di casa. 482 Cartolina postale.

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ancora ovvero che la ricevi nel suo amplesso. Figurati come sono desolata, né penso andarla a vedere poiché temo disturbarla. Ha scritto oggi una lunga lettera e mostra desiderio di avermi, correrò. Stai tranquillo che ti scriverò ogni giorno. Sto bene e i parenti e amiche non mi lasciano sola e si mostrano tutti affettuosi. Ti abbraccio con vivo affetto Nelina (f. 262, c. 63)

377. Caltagirone, 26 novembre 1927483 Carissimo, Vengo subito a dirti che l’ultima notizia della sorella è che migliora e speriamo che si guarisca presto. Non saprei dirti che cosa ha avuto perché le notizie sono state telegrafiche. Stai dunque tranquillo che notizie non te ne farò mancare. Anch’io sono più tranquilla e quindi bene. Oggi il nostro compleanno, spero che mi starai vicino e pregherai per me come io faccio per te. A momenti ricevo la tua lettera cartolina e godo che stai così bene, mi duole che la notizia dell’amata S.r Giuseppina ti abbia fatto soffrire, ma ora ringraziamo Iddio che migliora e che lui la conservi per la sua maggiore gloria. Aspetto l’indirizzo scritto chiaro per la mia amica onde spedirle il mio ricordo. Tutti i parenti, gli amici ti salutano. Il barone S. Marco è fuori pericolo ed ho mandato i tuoi saluti e auguri. Conservati, ti abbraccio con vivo affetto Nelina Le persone di casa ti ossequiano. (f. 262, c. 64)

378. Caltagirone, 27 novembre 1927484 Carissimo, Mi affretto a scriverti che ho ricevuto un altro telegramma che dice continua miglioria e speriamo che si debba guarire perfettamente. Stai tranquillo e vedi che ti ho 483 484

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Cartolina postale. Cartolina postale.


scritto ogni giorno. Se domani non scrivo è perché aspetto lettera per avere notizie più precise. Spero che nella nuova dimora ci starai bene e stai attento a non raffreddarti. Io sto bene ed ora più tranquilla per le buone notizie. Salutami tutte le amiche, i bambini della Sig. Muir. Parenti ed amici ti fanno dire tante cose. Abbracciandoti con vivo affetto Nelina (f. 262, c. 66)

379. Caltagirone, 29 novembre 1927485 Carissimo, Ricevo a momenti un telegramma da Girgenti firmato dalla stessa S.r Giuseppina che è già in convalescenza e che è stato un miracolo della Beata V. Immacolata. Sia ringraziato Iddio e la Vergine Santa! Io sto bene e con piacere sento che anche tu stai bene. Spero che la nuova abitazione sarà confortata da calore e da buon servizio. Salutami le padrone di casa alle quali scriverò, ho ricevuto le sue care cartoline. Monsignore sta bene, le persone di casa, i parenti e amici ti salutano, io ti abbraccio Nelina (f. 262, c. 67)

380. Caltagirone, 2 dicembre 1927486 Carissimo fratello, Ricevo a momenti le tue del 27 e del 28 tutte e due insieme. Ricevo anche una cartolina da una suora di Girgenti che mi assicura che la cara sorella sta molto meglio e sperano presto la completa guarigione. Sia ringraziato Iddio di avercela conservata ancora e preghiamo per molto tempo l’amata sorella. Io sto benissimo, posso dire di non avere più acido, ma perché nulla mangio che me lo possa produrre. I fichidindia sono il mio rompi digiuno della mattina, peccato che sono brutti quest’anno. Sento con piacere delle gentili e affettuose accoglienze avute in casa, speriamo che ci starai bene. Qui la piana di Catania si è allagata e rotta la strada sicché non si è 485 486

Cartolina postale. Cartolina postale.

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potuto viaggiare, ma ora sarà a posto. Spedirò alla cara Miss Enthoven il vaso e spero che lo riceverà presto. Salutami le padrone di casa, le amiche, tu prendi un caldo abbraccio Nelina (f. 262, c. 68)

381. Caltagirone, 5 dicembre 1927487 Carissimo fratello, Ricevo la tua del 30, sento che stai bene e credo alle tue parole scritte. Anche io sto bene e la cara sorella migliora, così mi ha scritto la sua segretaria. Spero che la miglioria continui sempre fino alla perfetta guarigione. Il suo male data da molto tempo, come sai e giacché non volle operarsi era ridotta come io ti avevo descritto. Adesso si parla di miracolo giacché il tumore si è aperto da sé, speriamo che finisca tutto e che tu potrai rivederla. Qui abbiamo avuto dieci giorni di nebbia all’antica, figurati! E fa caldo di pieno autunno dopo i giorni freddissimi che io ti scrissi. Non ho potuto ancora spedire alla mia amica il dono poiché la posta manca di moduli per l’estero, vedi come si manca senza volerlo spero però che presto potrò farlo e l’avviserò. Salutami tutti, non stare preoccupato, pensa a star bene e forte per così passare più tranquillo il tempo. Il barone è in piena convalescenza e ti ringrazia. Abbraccioti Nelina (f. 262, c. 70)

382. Caltagirone, 8 dicembre 1927488 Carissimo Gigino, Questa ti arriverà con ritardo perché stamane non ebbi il tempo di scriverti e poi le cugine Sturzo mi vollero a pranzo perché l’onomastico di Concettina. Scrivo stasera di ritorno dalle Fanales ove Concettina ci ha fatto passare la sera con un piccolo trattamento. Tutti ti hanno ricordato e ti salutano. Sto bene e credo che la cara S.r Giuseppina continua meglio giacché dopo l’ultima cartolina non mi hanno più scritto. Io ho manda487 488

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Cartolina postale. Cartolina postale.


to un pacchetto con delle ciambelle, ho scritto una lunga lettera pregando di rispondermi e spero che lo facciano. Abbiamo avuto tanta acqua da starne bene per tutto gennaio. Stasera eclissi di luna totale e si è vista magnificamente, speriamo domani un bel giorno. Spero domani poter far spedire alla ferrovia il pacco, giacché alla posta non è ancora possibile, avviserò. Salutami tutte le amiche che ricordo con piacere, tante affettuosità Nelina (f. 262, c. 72)

383. Londra, 9 dicembre 1927489 Carissima sorella, Ricevo la tua del 5 c. m. Ora capisco bene la malattia e la guarigione di Suor Giuseppina. Così sono più tranquillo, sia ringraziato il S. Cuore di Gesù. Io sto bene: sono stato un po’ disturbato di stomaco, forse un po’ il freddo, e di più la preoccupazione per la salute di Suor Giuseppina. Le mie padrone di casa hanno avuto tanta cura di darmi cibi adatti, ed anche la cameriera, una vecchietta tanto buona. Temo che non rimanga poiché è troppo lenta e non arriva a tutto. Per la pulizia hanno comprato l’aspiratore automatico elettrico, che è una cosa ottima. Ti salutano tanto e si compiacciono con noi tutti per la salute di Suor Giuseppina. Un abbraccio di cuore Luigi (sc. 728, fasc. F/1/4, c. 315)

384. Caltagirone, 11 dicembre 1927490 Carissimo, Ti scrivo mentre le campane dell’Immacolata suonano a festa per l’uscita del simulacro. Il giorno 8 non poté essere per la gran pioggia che ha ristorato anche gli alberi arsi dal sole dell’estate. Sia ringraziato Iddio! Oggi bella giornata e nei nostri balconi il sole splende che è un piacere! Come vorrei mandarlo a te. Sto benissimo, salgo e scendo la 489 490

Cartolina postale sped. a Caltagirone. Cartolina postale.

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scala della cucina come una ragazza. Ancora non ho potuto fare la spedizione, ma in questi giorni andrò a Catania con i La Rosa e lo spedirò però avviserò la Signorina. Mi scrivono da Girgenti che S.r Giuseppina sempre migliora, anzi mangia con piacere le mie ciambelle avendo poco appetito. Ancora trovo dei fichidindia, cari sì, ma si trovano. Quest’anno per il caldo sono andati tutti a male. Ti ho fatto spedire un panettone ma a Wimbledon così lì ne riceveranno due, il piccolo è per te. I parenti e le amiche tutte mi fanno un mondo di cose e ti salutano. Salutami tutte le amiche, ti abbraccio con vivo affetto Nelina (f. 262, c. 74)

385. Caltagirone, 17 dicembre 1927491 Carissimo fratello, La tua del 12 è qui fra le mie mani e con quanto dolore leggo le notizie della cara sorella, speriamo che superi la crisi e con forti cure si guarisca. Leggo poi le tue continue sofferenze di stomaco e ti raccomando di curarti e soprattutto di non lavorare molto. Saranno i cibi? stavi tanto bene, mi avevi scritto, perché ora ti sei guastato lo stomaco? Cosa ti dice il dottore, salutamelo. Io sto benissimo, dopo Natale verrà per un po’ di giorni Mario, spero intanto che si venda il giardino e poi partirò. L’inverno, tutto qui è molto noioso per il vento. Spero che Miss Enthoven riceverà il mio dono che ho spedito il 12 del c.m. e in buono stato perché assicurata. Ho scritto a Piazza per il torrone a Rita e spero che anche tu ricevi il panettone. Fin da ora ti auguro buone feste natalizie che benché tutti e quattro divisi, staremo uniti a pie’ di Gesù Bambino e pregheremo l’uno per l’altro. M. D’Antona e anche il dottore ti ossequiano. Hai ricevuto il piccolo altarino? La sveglia parigina come va? Spero che tutto sia a posto. Curati, conservati la salute unico tesoro al mondo. Saluti da tutti, abbraccioti, aff.ma Nelina (f. 262, c. 77)

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Cartolina postale.


386. Caltagirone, 14 dicembre 1927492 Carissimo fratellino, Ricevo la cartolina del 9, mi duole leggere che sei stato poco bene, io credo che costì in cotesta casa faccia più freddo. Stai attento a non prenderne tanto. Io sto benissimo, ancora non si possono vendere i giardini e quindi resto fin dopo le feste. Ho comperato stamane una stufetta a petrolio, certi momenti si sente un freddo! L’altro giorno ho fatto spedire il vaso di terracotta alla mia amica e mi dimenticai mettere il mio bigliettino, se la vedi rimedia tu. Ho fatto spedire da Venerina tre panettoni e uno è per te, più piccolo, che lo troverai a Wimbledon. Ho scritto a Mario per il torrone all’amico Oliva. S.r Giuseppina migliora sempre e stai tranquillo che ti terrò informato sempre, se non scrivo vuol dire che tutti stanno bene. I parenti, gli amici tutti indistintamente ti ossequiano, anche il nostro buon Pastore. Io ti abbraccio con vivo affetto, salutami tutti Nelina (f. 262, c. 78)

387. Caltagirone, 20 dicembre 1927493 Carissimo fratellino, Il mio pensiero è sempre a te rivolto e quando mi giungono le tue cartoline è per me una grande gioia. Forse sono egoista giacché vorrei riceverne ogni giorno, mentre poi a te qualche volta li faccio stentare. Qui il tempo va via con i piccoli nostri affari e con le corrispondenze di rito ecct., mentre forse a te il tempo è più lungo. Siamo sepolti nella nebbia e un freddo intenso, sembrano gli anni quando noi piccoli, la mamma ci faceva mettere presto a letto e ci faceva alzare tardi. Adesso io mi alzo tardi ma a letto ci vado tardi anche. Sto bene e mi duole leggere del tuo male. Io non credo quello che dice il dottore, piuttosto saranno le droghe e qualche cibo caldo che per il freddo mangi costì. Cresci la dose del latte e prendi qualche emulsione di mandorle, insomma delle cose fresche che starai bene. Come vorrei essere vicino a te e far da medichessa. I lavori alla Russa per le continue piogge sono sospese; la pompa sarà spedita da Milano col primo gennaio. Le arance non se ne parla ancora ed io resto qui per forse un altro mesetto. Pazienza! Mi scrivono stamane da Girgenti gli auguri che mi fa la cara sorella, la quale migliora lentissimamente. Preghiamo il buon Gesù che ce la conservi.

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Cartolina postale. Cartolina postale.

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Spero che i miei auguri più fervidi e sentiti ti arrivano con questa per il giorno del Natale. Pregherò per te ma tu dirai una delle tre messe per me. Abbraccioti Nelina (f. 262, c. 81)

388. Caltagirone, 24 dicembre 1927494 Caro fratello, La tua mi ha consolato perché ho letto che stai meglio quasi rimesso. Certo che la ondata di freddo costì deve essere stata anche forte. Qui abbiamo avuto forte il freddo e umido e nebbia a più non posso. Però io, malgrado tutto sto bene e non mi son raffreddata pur uscendo. La cara sorella continua lentamente a riprendersi, speriamo che presto debba poter scriverti che mi ha scritto lei stessa. Io come ti ho scritto andrò qualche giorno a Catania ove la temperatura è più mite mi dicono. Certo che comprerò i famosi fichidindia. Non sai nulla ancora dei pacchi? Spero arrivino a destinazione e presto. Ne voglio poi notizia. Salutami le amiche e ossequiami i tuoi. Madame Rose sta bene? I parenti e gli amici ti salutano ed augurano a te le cose migliori. Abbracci affettuosi Nelina (f. 262, c. 85)

389. Catania, 27 dicembre 1927495 Carissimo fratellino, Come vedi sono qui, in compagnia delle cuginette che mi fanno tante cose e ti ossequiano tanto tanto. Sto benissimo e qui l’aria è molto mite che sembra già primavera. Peppino è fidanzato e sposerà il 14. Figurati come mi vorrebbero e non so se riesco a tornarvi. La fidanzata è tanto buona intelligente e istruita. Tu non dimenticherai il giorno 14 e gli farai le felicitazioni il 13 per arrivare il telegramma in tempo, indirizzo Palazzo Bicocca, Peppino Battiati. Mi auguro che starai bene e che il freddo sia cessato. Starò ancora qualche giorno e poi tornerò a casa. Un abbraccio e auguri pel nuovo anno dai cugini qui presenti Nelina (f. 262, c. 86) 494 495

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Cartolina postale. Cartolina illustrata.


390. Londra, 28 dicembre 1927496 Carissima Nelina, Questa ti arriverà domenica, 1 del 1928 e ti porta tutti i miei più affettuosi auguri, e il mio continuo ricordo. Sto bene, e tu, spero, starai bene pure, non ostante il freddo di questi giorni che ha invaso l’Europa. Mandami notizie di Suor Giuseppina. Io le ho scritto due volte, e spero che una delle suore mi risponderà. Quando verrà Mario da te? Dovevo andare dai Muir sabato, e poi lunedì e poi ieri, ma la neve me lo ha impedito. In certi punti ci è stato tre metri di neve, e né i bus né i treni andavano. Sto bene e tutto è passato. Un abbraccio di cuore Luigi (sc. 728, fasc. F/1/4, c. 316)

391. Catania, 30 dicembre 1927497 Caro fratello, Sono ancora qui in casa della cara Marianna, andando anche in casa di Maria e di Elena. Sono tanto buoni tutte e tre e mi colmano di gentilezze. Non so quando tornerò perché pare che l’Onorevole vuole stare ancora un po’. Oggi ricevo una lettera da Girgenti ove mi dicono che la cara sorella sta meglio e lei stessa ha dettato la lettera e vuole che te lo scriva con i migliori auguri e saluti. Sto bene e tutti ti salutano. Abbraccioti Nelina Da sabato che non ho tue notizie. (f. 263, c. 1)

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Cartolina postale sped. a Caltagirone. Cartolina illustrata.

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392. Catania, 30 dicembre 1927498 Carissimo fratello, Ricevo a momenti la tua del 22 e immagina il mio dolore nel leggere il male che ti sei fatto cadendo499. Ma mio caro, quando vi è tutto questo gelo non uscire. Ora sto in pena non per quanto ti è successo, ma non sia mai il gelo continua e tu non sai e non puoi guardarti. Stai cauto, pianta ben i piedi a terra massime quando attraversi la strada. Sto ormai preoccupata. La cara sorella migliora sempre anzi stamane ho ricevuto una sua cartolina, scritta proprio da lei. Io sto bene, abbraccioti Nelina (f. 263, c. 2)

393. Catania, 31 dicembre 1927500 Carissimo fratello, Sono ancora a Catania, ieri ti ho scritto una cartolina perché solo ieri seppi del male che ti sei fatto cadendo. Spero che avrai ricevute le cartoline da qui spedite, mi pare tre. Sto benissimo e qui mi fermerò fino il due o il tre gennaio. Oggi ho ricevuto la cartolina del 24 e sento che vai meglio e immagino che avrai sofferto molto, caro fratellino. Ti avranno dato dei punti? ti resterà la cicatrice… credo. Quando vi sarà del gelo così forte non uscire la mattina, se ti rompi una gamba? Non mi fare stare in pena e scrivimi tutto tutto. Ancora di vendere arance non se ne parla, spero che alla fine di questo mese che entra si possa fare qualche cosa. Che crisi di agrumi! La Spagna vi fa la concorrenza e non c’è che fare per il momento. I lavori alla Russa si faranno spero prima della mia partenza o in primavera, quando arriverà la pompa col motorino. Finalmente si decise per il motorino perché a maneggio sarebbe risultata troppo pesante. La spesa sarà sulle 24.000. Se B. mi avesse ascoltata avrebbe fattomi riprendere qualche cosa, ma che farci? Ringraziami tanto le tue padrone di casa, per le cortesie e gentilezze usate a te in cotesta circostanza e offri gli auguri più vivi e più sentiti. E tu guardati dal darle più di queste preoccupazioni. I miei auguri al Dottore a M. Rose e a Steed. Hai ricevuto il vaso? Fu spedito il 12 c.m., i panettoni? Abbracci, aff.mi Nelina (f. 263, c. 4) Cartolina illustrata. Scriveva Luigi a Mario il 22 dicembre: «Ieri, col ghiaccio sulle strade, sia all’andata che al ritorno dalla Messa sono scivolato, e mi sono ferito il sopracciglio sinistro; niente nell’occhio per fortuna. Sono stato tutto il giorno a letto, stamane sto assai meglio» (I, p. 219, n. 179). 500 Lettera. 498 499

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394. Caltagirone, 5 gennaio 1928501 Caro Gigi, Ieri sera sono con i La Rosa ritornata a casa. Abbiamo fatto un buon viaggio nella sua macchina. Il tempo era un po’ cattivo a Catania, ma arrivando verso Caltagirone una nebbia che non si vedeva affatto, come la fog di costì. Che freddo nella mia vuota casa! Leggo con piacere che stai meglio con la tua ferita e mi raccomando caldamente di non più cadere. Sto bene, tutti i parenti di Catania ti salutano e ti raccomando di non dimenticare il telegramma a Peppino. Abbracci Nelina (f. 263, c. 6)

395. Caltagirone, 8 gennaio 1928502 Carissimo, Ho ricevuto le tue e mi conforto nel saperti guarito. Io continuo a star bene benissimo malgrado il freddo che anche qui quest’anno è intenso. Oggi però un giorno bellissimo e stasera una di quelle serate di luna tranquilla e serena. Mario ancora non viene spero domani avere qualche notizia. Ho ricevuto con piacere una lettera della S. Rita alla quale risponderò. Non mi dice di avere ricevuto il torrone ma spero che a quest’ora lo abbia ricevuto. Salutami tutti, mi dispiace che il panettone finì così. Abbraccioti Nelina (f. 263, c. 7)

396. Caltagirone, 10 gennaio 1928503 Carissimo, Questa data è molto dolorosa per noi e col pensiero ricorro all’affetto di tutti voi che mi state lontano. Mario ancora non viene perché ha il Visitatore Apostolico. Tu Cartolina illustrata. Cartolina illustrata. 503 Cartolina postale. 501 502

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come stai? è dal 4 che non ho tue notizie, mentre i giornali ci fanno inorridire dalle notizie di maltempo costì. Scrivimi più spesso almeno per ora, ma se il cattivo tempo non ti permette di uscire per imbucare la lettera allora ti prego di non uscire. Che pena la lontananza! Io sto benissimo malgrado le levantate nebbiose si succedono una sull’altra. Oggi sono tenebre. Il vaso che mandai è molto primitivo e me lo ha dato per te Ninetta Campoccia con tanti ossequi. Tutti ti ossequiano senza distinzione. Ti ricordo che il 14 si sposa Peppino Battiati, io non vado perché aspetto Mario, e poi è così un cattivo tempo! Salutami tutte le amiche. Ricevo una cartolina da Londra con questa firma V. P. Mambohe, non la capisco e non posso rispondere. Un abbraccio Nelina (f. 263, c. 10)

397. Caltagirone, 13 gennaio 1928504 Carissimo, Ieri ricevei la tua del 7, oggi quella del nove. Grazie del pensiero e godo che stai bene e che pensi un po’ a muoverti. Ti raccomando però di muoverti quando il tempo è buono per non andare incontro a qualche altra ondata di freddo. Io sto bene e non sento poi tanto freddo. Quando esce il sole la nostra casa è sempre bella. Oggi ho avuto con me Mariannina Sturzo che ti fa dire tante cose affettuose. Ho ricevuto una lettera di Rita Oliva a cui risponderò. Salutami tutte le amiche. Volevo andare di nuovo a Catania per il matrimonio di Peppino, ma il pensiero della venuta di Mario me ne fece smettere la volontà. Albina ha ricevuto la tua cartolina, ti ossequia e ringrazia. Oggi qui bella giornata, speriamo che il bel tempo incominci. Conservati la salute, mentre ti abbraccio con vivo affetto Nelina (f. 263, c. 12)

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Cartolina postale.


398. Londra, 14 gennaio 1928505 Carissima Nelina, Ricevo la tua del 10: io ti ho scritto in questo mese il 1°, il 4, il 7, il 9 e il 12. Questa è la 6.a in 14 giorni. Spero che le avrai ricevute tutte. Sto bene, e il tempo è mite e mi consente di andare a passeggio. Ieri ho visto C. che ti saluta. La cartolina credo che sia di Miss Marshall che ti ha risposto alla tua di auguri. Ho fatto il telegramma a Battiati stamane. Giorni fa vi fu qui una levantata identica a quelle antiche di Caltagirone, onde mi è piaciuto di rivederla, poiché mi pareva di essere costà e di passare davanti la Chiesa del Purgatorio o sopra il ponte. Ieri e oggi molto buon tempo; si capisce che il sole non si vede tranne qualche ora di mattina. Il vaso è stato fatto a Caltagirone? Mi interessa saperlo. Un abbraccio, tuo Luigi (sc. 728, fasc. F/1/4, c. 318)

399. Caltagirone, 17 gennaio 1928506 Carissimo fratellino, Ricevo la tua del 12, godo sentire che stai bene e che conti rivedere l’Esp. Cerca un po’ di giorni buoni specie per il V. non mi far stare in pena. Io sto benissimo, spero in questo mese completare in parte gli affari e poi partire. Ieri sono andata a vedere la bambina di Peppino Milazzo nata otto giorni fa. Una contadinotta dice lui. Tanto ti ossequia, come fa il Console Silvio che ho veduto. Anche qui la pioggia è passata e il freddo è più sopportabile specie perché non tira vento La salute in genere qui è buona. Io poi non mi sono per nulla raffreddata. Scrivo a S.r Giuseppina oggi perché è un pezzetto che non ho più notizie ma ciò significa buone notizie. Ho scritto a Rita che spero rivedere. Salutami tutti gli amici, abbraccioti Nelina (f. 263, c. 14)

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Cartolina postale sped. a Caltagirone. Cartolina postale.

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400. Caltagirone, 18 gennaio 1928507 Caro fratello, Le tue li ho tutte ricevute, forse qualcuna con ritardo ed ecco perché ti scrissi a quel modo. Godo che stai bene come ti assicuro di me. Mario sarà qui in questa settimana, dopo la sua visita se ho sbrigato tutto conto ritornare un po’ nell’eterna città. Ancora il motorino con la pompa non è arrivato quindi se ne parlerà in primavera, a mettere il tutto. Potrà tornare così la primavera siciliana. Mi sono dimenticata ogni volta che ti ho scritto di dirti che a Vavà Barletta è morto il padre nella novena di Natale. Poverino lo trovò morto la mattina nel suo letto. Certo che ora tu scriverai prima che ti scriva lui non è vero? Del resto sei stato poco bene. Certe cose io stesso non capisco perché mi sfuggono. Veramente la cartolina sarà di Miss Marshall e me la ringrazierai salutandomi Miss Barbara. I Belloni mi scrivono che stanno tutti bene e che si sono bene adagiati nel nuovo appartamento e che mi aspettano qualche volta. I parenti ed amici tutti ti salutano. Le persone di casa ti fanno dire i loro ossequi. Giovannino Di Bartolo studia e sta benino, suo padre accudisce a tutto con interesse. Le campagne con tutta l’acqua che vi è stata sono magnifiche e speriamo un buon futuro raccolto. Il freddo pare un po’ cessato anche qui, però io ho i piedi pieni di geloni forse perché li riscaldo. Un abbraccio, aff.ma Nelina (f. 263, c. 15)

401. Londra, 20 gennaio 1928508 Carissima Nelina, Speravo ricevere stamane tue notizie, ma la posta non ha portato la tua solita e attesa cartolina. Spero domani, che è sabato, altrimenti l’avrò lunedì (di domenica non si distribuisce posta). Sto bene. Ancora il tempo è incerto, ed ho rimandato a febbraio la mia gita. Spero che Mario sarà costà. Di Suor Giuseppina non ho più notizie. Spero che si sarà stabilita e sarà alzata dal letto. Tutti ti salutano, specialmente Miss Anna Simonson che ho visto domenica scorsa. Miss Motto dà quattro concerti e mi ha mandato i biglietti. Miss Maffey è stata ammalata, ora sta bene e ti saluta. Così pure Miss Enthoven ecc. Un abbraccio, tuo Luigi (sc. 728, fasc. F/1/4, c. 319) 507 508

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Cartolina postale. Cartolina postale sped. a Caltagirone.


402. Caltagirone, 20 gennaio 1928509 Carissimo fratello, Ti scrivo per darti sempre notizie nostre. Ho ricevuto quelli dell’amata sorella e sono stati desolanti. Oggi poi un telegramma che annunzia la volata in cielo. Del resto beata lei! perché la sua santità era a tal punto che il buon Gesù non poteva lasciarla più su questa terra. Io qui sono attorniata dall’affetto dei parenti e amiche e penso come tu solo sentirai maggiormente lo schianto. Ti prego di averti riguardi e non cadere ammalato. Monsignore verrà presto e quindi passeremo questi giorni tristi in compagnia510. Preghiamo il buon Dio che a una ad una ci riunisca tutti nel suo amplesso. Che dirti? Non so più andare avanti, ti resto unita col pensiero e col cuore. Scrivimi come stai, parlami di te raccomandiamo a Dio l’uno e l’altro, aff.ma Nelina (f. 263, c. 16)

403. Caltagirone, 25 gennaio 1928511 Carissimo fratello, Per scriverti appena ho la tua fra le mani e son le dodici, scrivo in questa illustrata. A quest’ora avrai ricevuto la mia cartolina che ti dava la dolorosa notizia e penso come lontano e solo ti sentirai sconfortato mentre io col pensiero ti sto tanto vicino e vorrei volare a te. Mario non è ancora venuto e non mi ha scritto. Qui i parenti non mi lasciano sola, sto bene e penso (se Mario viene e sta pochi giorni) di partire presto per Roma. Gli affari sono quasi completati. Mi dispiace di Miss Maffey e dì tante cose per me. Un abbraccio Nelina (f. 263, c. 18)

Cartolina postale. Scriveva al fratello Mario il 25 gennaio: «Pensa come sono desolato alla notizia della morte della nostra Suor Giuseppina. Sento tutto il conforto della fede, penso che Lei è volata al premio, la invidio, e vorrei avere le sue virtù così vive al mio ricordo e al mio affetto. Come sarà dolce per noi poter essere tutti riuniti in Dio e nel suo pieno godimento. Prega Dio che ciò si avveri anche per me, che mi sento tanto indegno delle sue grazie. Scrissi l’altro ieri a Nelina che avevo ricevuto i fogli del tuo libro, credendoti a Caltagirone. Spero che sarai là a consolare la nostra buona sorella, così sola e afflitta. Un abbraccio di cuore» (I, p. 225, n. 187). 511 Cartolina illustrata. 509 510

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404. Londra, 26 gennaio 1928512 Carissima Nelina, Speravo ricevere qualche tua cartolina ieri e oggi, dopo quella che mi dava la triste notizie. Ma la posta è stata muta. Ebbi da Mario una cartolina martedì sera. Spero che egli sia con te e ti conforti nel grande dolore che ci ha colpiti. Sia fatta la santa volontà di Dio. Il mio pensiero e il mio cuore è con voi in questi giorni: la preghiera è l’unico conforto. Non ti angustiare per me; sto bene, benché mi sento tanto stanco. Miss Lytthelton e gli altri amici ti mandano le loro condoglianze affettuose. Un abbraccio di cuore Luigi (sc. 728, fasc. F/1/4, c. 320)

405. Londra, 28 gennaio 1928513 Carissima Nelina, Ieri ed oggi senza tue lettere. Sono quattro giorni da quando ricevei la tua del 20, e la sera quella di Mario. Poi silenzio da te e da lui. Perché? È colpa della posta? Non so, e sto tanto in pensiero. Tutto il giorno aspetto con ansia la posta. Pazienza. Domani è domenica e non riceverò nulla: sarà per lunedì; ma se lunedì non ricevo nulla telegraferò. Anche oggi ho celebrato per Suor Giuseppina, insieme a tutta la famiglia. È un conforto, è l’unico conforto. Scrivimi, cara sorella. Sto bene in salute: si comprende che non manca qualche sofferenza. Un abbraccio di cuore. Tuo Luigi (sc. 728, fasc. F/1/4, c. 321)

406. Caltagirone, 28 gennaio 1928514 Caro fratello, Ricevo le tue 23-24 tutte e due oggi, ne avevo tanto desiderio lontana dai fratelli come sono. Mario dice che verrà, ma ancora non mi precisa il giorno, io intanto mi Cartolina postale sped. a Caltagirone. Cartolina postale sped. a Caltagirone. 514 Cartolina postale. 512 513

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preparo a tornare a Roma perché ho quasi finito quello che era più urgente, compreso la vendita dell’olio. Le cugine e le amiche non mi hanno lasciata in questi giorni dolorosi. Giovedì il Capitolo ha celebrato la Messa cantata di requie. Io con parecchi dei parenti ed amiche abbiamo assistito alla Messa. Poi ho dato per l’anima della santa sorella lire cento alle dame di carità e lire 100 all’associazione di S. V. dei Paoli per te. Tutti ti fanno le condoglianze e mi domandano di te. Io ti sto sempre vicino col pensiero e col cuore e ti raccomando sempre di averti riguardi. Non so dirti nulla degli ultimi momenti della cara estinta perché non mi hanno scritto le suore. A me mandarono quel telegramma senza che io l’aspettassi, così a bruciapelo. Spero che mi scriveranno dandomi le notizie che desidero o che l’abbiano scritto a Monsignore. Con vivi abbracci, tua Nelina (f. 263, c. 20)

407. Caltagirone, 31 gennaio 1928515 Carissimo, Ricevo la tua del 26 e subito a te; con questa quattro volte dacché è stata la sventura di perdere l’angiolo di sorella. Sto bene, non ti angustiare per me. Ma tu abbiti cura perché ti senti così stanco? Fai qualche cura rinforzante. I dispiaceri indeboliscono ma bisogna avere la forza per sopportarle quindi non ti trascurare. Qui abbiamo avuto un tempo orrendo con venti, pioggia torrenziale. Oggi benino, Mario ancora non viene e se non verrà andrò a salutarlo io. Ho ricevuto una lettera della Sig. Oliva e me la ringrazi. Io avevo scritto ieri perché uno dei figli di Turiddu voleva certe informazioni. Qui sto sbrigando ogni cosa, ma resta l’affare della noria per la quale tornerò in primavera. Pigliati qualche giorno di riposo. L’altarino ti è arrivato? così diresti la Messa in casa per restare sino a tardi dentro. Sto tanto in pena con questi freddi. Tutti, parenti e amici ti fanno le condoglianze e ti fanno dire tante cose, aff.ma Nelina (f. 263, c. 22)

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Cartolina postale.

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408. Caltagirone, 4 febbraio 1928516 Carissimo fratellino, Sono a te ad ogni cartolina e con questa son 5 in quindici giorni; vuol dire ogni tre giorni una e ti lagni? Qui tra le visite, tra le faccende, il tempo mi vola, mentre tu mi stai sempre presente. Mi duole saperti raffreddato, guardati dall’umido. Qui pare Londra di questi tempi, piove sempre ogni giorno e il sole si vede raramente. Io però non mi sono mai raffreddata e sto bene. Oggi parto per Piazza onde stare un tre giorni con monsignore prima di andare a Roma. Ho scritto a Girgenti per avere le notizie che tu ed io desideriamo; spero che mi rispondano. Gli amici tutti ti fanno dire tante cose affettuose. Il Podestà è stato nominato ed è Michele Gravina, il paese è contento. Ho mandato alle Suore una fotografia dell’anima estinta per far fare i ricordini che poi ti manderò. Salutami le amiche mentre ti abbraccio Nelina (f. 263, c. 24)

409. Caltagirone, 7 febbraio 1928517 Carissimo, Ritorno da Piazza ed eccomi a te. Non capisco perché tu non riceva le mie cartoline mentre io prima del 25 te ne aveva scritta una e illustrata perché non ne avevo altre pronte. Poi ho risposto sempre a tutte le tue e il vederti così in pena soffro anch’io. Le Suore di Girgenti non ci hanno scritto nulla della fine, sarà stato per esaurimento. Io e Monsignore abbiamo scritto e speriamo risposta. Mario sta bene come lo sono anch’io. Stai tranquillo, caro fratello che ti scriverò tutto quello che mi risponderanno. Intanto io avendo intuito il tuo pensiero, ho dato le lire cento all’opera di S. V. dei Paoli e darò quelli per il Seminario, non dubitare. Pensa a curarti e a star bene, caro fratello, la santa sorella ci proteggerà dal cielo. Qui piove e piove che è una meraviglia, mi sembra di essere costà. Nelle campagne non si può lavorare, tutto è in arretro. Il cugino Michele è stato fatto Podestà di Caltagirone, tutto il paese ne è contento e la scelta non poteva essere migliore. Salutami tutti e tu credi che ogni tua cartolina viene risposta a giro di posta. Abbraccioti Nelina (f. 263, c. 26)

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Cartolina postale. Cartolina postale.


410. Caltagirone, 11 febbraio 1928518 Carissimo, Ricevo la tua del 7. Come vedi, rispondo subito e tu ti lagni sempre. Sto bene e fra due giorni partirò con le figlie di Peppino Alessandro. Mi duole leggere del tuo esaurimento nervoso (credo) che ti porta la stanchezza che da tanto ti lagni. Bada che ciò viene dalla poca nutrizione (specie farinacea) di cui noi abbiamo bisogno. Ecco la cura che io qui ho sentito bisogna fare che unita a quella dei fichidindia mi ha tanto giovato. Ti prego di mangiare di più e un po’ di pasta. Mario sta abbastanza bene e lui ha desiderio di rivederti in primavera. La macchina per l’acqua è arrivata, ma io ora parto per tornare al momento di appostarla. Ho fatto le tue commissioni. L’Opera di S. V. dei Paoli ti ringrazia, tutti ti salutano. Ti prego di nuovo a curarti, cambia ambiente, vai magari a pranzare in trattoria per cambiare per un po’ cibi. Io di me non ne ho incominciate perché mi sento bene. Scrivimi sempre come ti senti, non mi fare stare in pena. Ti abbraccio, aff.ma Nelina (f. 263, c. 28)

411. Roma, 13 febbraio 1928519 Caro Gigi, Come vedi sono arrivata e a momenti dopo un ottimo viaggio. Come ti scrissi sono venuta in compagnia delle figlie di Peppino Alessandro. Lui ci accompagnò fino a Catania, alla stazione vidi Maria Bicocca e marito che ti mandano a salutare e tutti ti ossequiano. Sto benissimo ed ho lasciato Mario bene anche lui. Mi auguro che ti troverà la presente rimesso dalla stanchezza che un po’ tutto ti ha prodotto. Scrivimi presto, salutami tutti mentre ti abbraccio, aff.ma Nelina (f. 263, c. 29)

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Cartolina postale. Cartolina postale.

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412. Roma, 18 febbraio 1928520 Carissimo, Ricevo prima quella del 15 e poi quella del 10 di ritorno. Spero che col riposo e con un po’ di aria cambiata starai meglio. Io sto bene, un po’ raffreddata perché la presi prima di partire, ma però esco giacché è al solo naso e poca cosa. Non ho visto ancora nessuno di amici, solo le Gravina, che ti salutano tanto come le Sig. Virili. Qui la temperatura è mite e belle giornate ci fanno pregustare la primavera. Hai ricevuto una lettera dattilografata che feci fare da una lettera in cui S.r Naselli mi scriveva degli ultimi momenti della cara nostra defunta? Non volli mandare l’originale per timore di uno smarrimento. Salutami tutte le amiche e ringrazia delle condoglianze. Stai tranquillo per me, ma scrivimi spesso e la verità. Abbracciandoti, aff.ma Nelina (f. 263, c. 31)

413. Roma, 22 febbraio 1928521 Caro fratello, Ieri ricevei la tua del 17 mentre oggi di ritorno da casa la tua del 7. Spero che questa ti trovi un po’ più rimesso in salute. La cura la devi accompagnare con un po’ più di cibo, farinacei e un po’ più di riposo. L’alzata presto al freddo ti ha indebolito. Sto tanto in pena per la tua salute e ti prego di non nascondermi nulla. I parenti di qui ti fanno dire tante cose, son sempre affezionati con me. Non ho visto nessuno degli amici ancora poiché sono presa un po’ dalle figliuole di Peppino Alessandro che vogliono essere accompagnate nelle loro commissioni. Per il giro dei monumenti e musei vanno con un’accompagnatrice. Aspetto tue nuove e del tuo movimento. Salutami le amiche, specie quelle di Wimbledon e Rita. Ricevette quest’ultima una mia lettera? Ne attendo risposta qualunque essa sia. Abbraccioti con vivo affetto Nelina (f. 263, c. 32)

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Cartolina postale. Cartolina postale.


414. Roma, 25 febbraio 1928522 Carissimo, Ricevo la tua del 20 e godo che stai meglio, anzi, bene, come tu scrivi. Ma curati, abbiti riguardi e pensa a prendere un po’ di sole quest’anno! Io sto benissimo, il cambiare continuamente aria mi fa bene. Qui poi le Signore mi fanno tante cose. Ho visto l’amico del Mondial, ti saluta tanto: non ho ancora veduto 5 che spero fra giorni. Le figliuole di Peppino Alessandro qui stanno bene e si divertono; io le procuro le compagnie, ti ricordi la Angelica, quando stava al collegio di Nazaret? Parlano poco, ma godono povere figliuole. Venerina che è qui ti ossequia, la povera Adelgisa va da un ospedale all’altro, ti ossequia e fa le condoglianze. Attualmente è all’Addolorata in convalescenza. Che destino quella poveretta! Il cugino Michele ti ringrazia e ossequia, come fa tutta la famiglia. Salutami le amiche specie i Muir e baci ai bambini tanto cari che ricordo con piacere. Abbraccioti con affetto Nelina (f. 263, c. 33)

415. Roma, 29 febbraio 1928523 Carissimo, Sono in possesso della tua del 25. Godo che la cura ti giova e ti raccomando di continuarla. Io sto benissimo, il raffreddore mio è stato da nulla; a me i raffreddori non mi trovano disposta. Poi ho trovato piena primavera e se vedeste che belle giornate! Hai deciso dove prendere il sole in questa estate? Cerca un posto dove il sole vi è sul serio te ne prego, non per me, ma per te, perché ne hai bisogno. Le figliuole di Peppino si divertono a girare e si sono un po’ colorite dacché stanno a Roma! Suo padre li lascia ancora un po’, poi verrà a prenderle. Ti salutano i Di Giura incluso Giovanni perché è qui perché il padre ha avuto di nuovo la polmonite. Ora sta meglio e fuori pericolo. Ancora non ho visto il famoso 5, solo Peppino S[pataro] che ti saluta. Non ho da un pezzo notizie dei Belloni, malgrado io abbia scritto del nostro lutto. Qui hanno dato il Nerone, ma la gente non mi sembra molto entusiasta, certo che è una musica complessa e per comprenderla bisogna che la sentano parecchie volte.

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postale. Cartolina postale sped. a Londra e girata a Parigi (24 Rue Cassette).

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Scrivimi spesso, specie se ti muovi. Salutami le amiche e dì tante cose per me; le mie padrone di casa ti ossequiano, io ti abbraccio con vivo affetto Nelina L’altarino te lo hanno mandato? (f. 263, c. 35)

416. Roma, 3 marzo 1928524 Carissimo fratello, Ricevo la tua da Paris e godo che stai bene e cambi un po’ l’aria. Io sto bene, non ho visto ancora che P[eppino] S[pataro] degli amici. Spero presto vedere 5. Oggi qui vi sono i grandiosi funerali del Duca della Vittoria Diaz, mi dicono una solenne manifestazione. Se vedi Madame de Quirielle i miei affettuosi saluti, come mi ossequierai il Comm. Cardero e gli altri amici. Salutami la bella Parigi che spero di rivedere nella bella stagione. Gradisci i saluti dei parenti e amici e i miei abbracci Nelina (f. 263, c. 39)

417. Roma, 6 marzo 1928525 Carissimo fratello, Aspettavo la tua con ansia, erano sei giorni che non scrivevi e mi sembravano già tanti. Spero che avrai ricevuto la mia diretta a Rue Cassette, questa la diriggo a Londra. Godo che stai bene cambiando un po’ l’ambiente e il clima. Troppo poco però! Parigi è tanto bella e non vedo l’ora di rivedere! Io sto benissimo, tutti mi trovano ingrassata. La povera Adelgisa è di nuovo al policlinico con febbre mentre trovavasi all’Addolorata e così passa dall’ospedale al convalescenziario dopo la polmonite, ed è qui Giovannino che ti ossequia. Ringraziami le tue padrone di casa pei saluti e godo sentire come hanno sempre tanta premura per te. Spero che la cameriera resterà a lungo. Se vedi Muir salutamela. 524 525

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Cartolina postale sped. a Parigi (24 Rue Cassette). Cartolina postale.


Mario è un pezzo che non mi scrive o meglio mi ha scritto una sola volta, spero che stia bene. Un abbraccio, aff.ma Nelina (f. 263, c. 41)

418. Roma, 9 marzo 1928526 Caro, Ricevo la tua da Bruxelles, mi duole che hai trovato freddo lasciando il bel caldo o meglio il sole di Parigi. Spero che a Londra non troverai pioggia. Qui il tempo è sempre buono. Oggi il sole per la strada era caldo, una bellezza! Ho scritto a S.r Naselli che è quella che si è incaricata dei ricordini dell’amata sorella e spero che verranno. Io dovrei avere una buona dicitura per farli fare. Pensa un buon posto di sole per questa estate. La Sig. Belloni ieri mi ha scritto tornando da Sanremo. Salutami tutti, abbraccioti Nelina (f. 263, c. 43)

419. Roma, 12 marzo 1928527 Carissimo, Oggi aspetto tua cartolina da Londra e sto in pena per il cattivo tempo che costì ha fatto. Anche qui è piovuto ma non fa freddo. Che invernata quest’anno! Spero che l’abbassamento della temperatura non ti abbia fatto male. Mario mi scrive che laggiù il tempo è stato orribile mentre qui abbiamo quasi primavera. Ancora non ho ricevuto nulla da Girgenti, ma spero che non tarderanno a venire perché ho scritto di nuovo. Gli amici qui ti salutano; mi ha scritto la Sig. Belloni di ritorno da Sanremo ove lui ha del lavoro. Ho parlato con 5 ma lui sempre convinto che ha fatto bene; è veramente originale sai? Mentre scrivo prendo la tua dell’8. Godo che stai bene come lo sono anch’io. Scrivi sul serio e fatti mandare l’altarino; forse loro si illudono che tu vi ritorni anche quest’anno. Pensa un posto caldo anche per me, quella temperatura non fa bene; in estate 526 527

Cartolina illustrata. Cartolina postale.

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bisogna sentire il caldo. Ho fatto sempre le tue parti ai Di Giura e ti salutano. Anche i parenti sempre dicono tante cose per te. La povera Adelgisa di nuovo all’ospedale e con febbre, affanno, dolori alla spalla però non riscontrano un male grave. Abbraccioti Nelina (f. 263, c. 44)

420. Roma, 15 marzo 1928528 Carissimo, Il tuo silenzio mi costerna per le notizie del cattivissimo tempo che ha imperversato. Non ho telegrafato perché non avrei voluto farti uscire, non ho scritto perché ho aspettato ansiosa lettere, cartoline, nulla. Dimmi come stai, se ti è accaduto qualche cosa, come stanno le tue padrone di casa tutto, tutto dimmi. Io spero stasera ricevere una tua cartolina per potermi tranquillizzare. Sto bene e per me non angustiarti, spero che il ritardo di tue notizie sia stata rottura di comunicazioni. Ti abbraccio Nelina (f. 263, c. 46)

421. Roma, 20 marzo 1928529 Carissimo, Io stavo in pena per te e tu per me, e, forse ho tardato qualche giorno perché aspettavo la tua solita cartolina che la sera dello stesso giorno che fu scritta arrivò. Sto bene, solo di tanto in tanto mi prende un dolorino ai reni che sarà effetto dell’acido che sempre mi serpeggia. Così mi dice Alessandrini che ti saluta. Pare come una nevralgia; però io esco e faccio tutto lo stesso, è cosa trascurabile. Ho voluto scrivertelo affinché tu non creda che io ti nasconda qualche cosa. Per ora mi ha detto di correggere la stitichezza e fra una settimana ci tornerò per una cura da fare. E tu caro fratello, perché non fai delle ignezioni per la tua stanchezza? Io credo che questi ti gioverebbero più di una cura interna. 528 529

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Cartolina illustrata. Cartolina postale.


Non hai pensato ancora dove andremo quest’anno? La cappellina ti è arrivata? Pensavo bene a non volerlo lasciare? Chi sa come tutto sarà occupato e sporco. E poi è un ricordo tanto caro! Come stanno i Muir e la Sig. Rita? Spero che le giornate ti siano capitate belle. Qui fa un freddo forte, cosa che quest’inverno non aveva fatto. Stasera pare più mite. Il Belloni ti saluta, l’altra sera sono stata a pranzo da loro e lui era alzato e abbastanza bene. Salutami le padrone di casa, abbraccioti, aff.ma Nelina (f. 263, c. 47)

422. Roma, 22 marzo 1928530 Carissimo fratello, Ricevo la tua del 18 e godo che stai bene, come lo sono anch’io. I ricordini non arrivano malgrado abbia scritto replicate volte, e penso che tu ti annoierai e ti parrà che io non me ne interessi, figurati! Farli fare io non so; scriverò a Mario e farlo scrivere da lui. A Caltagirone sempre piove e credo saranno un sei mesi quasi, ma le campagne sono buone, mi scrivono. Salutami il Prof. e la Signora del Pittore, immagino che ti farà un bel ritratto. Quanto era bello quel quadro tutto fatto con la carta. Ai Muir e le altre amiche i miei saluti. Ancora non penso il luogo della villeggiatura. Io del mio dolore sto bene, era una nevralgia reumatica, prendo il latte la mattina e così ho corretto la mia stitichezza. Alessandrini ti ossequia, come ti ossequia Caronia a cui è morto il padre. Le cugine Gravina ti salutano, loro son sempre tanto gentili e affettuose con me. Io ti abbraccio Nelina (f. 263, c. 51)

423. Roma, 26 marzo 1928531 Carissimo, Ho ricevuta la tua del venti. Godo che stai bene come lo sono anch’io giacché il dolorino nevralgico alle spalle è passato totalmente. Però la stessa sera che ti scrissi l’ulti-

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Cartolina postale. Cartolina postale.

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ma cartolina ero andata dalle cugine Gravina e siccome pioveva sul tardi dopo avere cenato rincasavo in taxi. A pochi passi il taxi in una svoltata slittò e per frenare subito diede un forte sobbalzo che pur restando nello stesso posto, con la borsa nella mano destra e l’ombrello nella sinistra, avvolta nella mia bella pelliccia mi sono fatta una lieve contusione alla clavicola destra. Subito mi feci riaccompagnare a casa delle cugine ove si chiamò il loro Dottore e mi fece subito una fasciatura e quindi son rimasta in casa di loro ove mi colmano di grande affetto, di gentilezza. Ho voluto scriverlo con la stessa mano fasciata, come vedi per dirti tutto come fai tu. Le cugine non vogliono ancora lasciarmi andare in casa mia, del resto la loro compagnia è così cara che a me riesce anche duro lasciarle. Ti salutano affettuosamente. Stai tranquillo per me, sto bene e spero che il dolore passi presto. Ti scriverò presto. Un abbraccio Nelina (f. 263, c. 53)

424. Roma, 28 marzo 1928532 Carissimo, Come ti promisi nella cartolina del 26 oggi a te, ancora col braccio fasciato. In salute però sto benissimo, malgrado abbia dovuto subire una piccola operazione alla clavicola destra che invero era rotta. È stata una cosa da poco e il chirurgo è stato il bravo Prof. Ciancarelli e Egidi che ti ossequiano. I punti saranno levati sabato, ma io non ho più dolori e spero presto poter mettere la manica al braccio che per necessità sta fasciato. Carmelina, le figliuole non puoi credere quello che mi hanno fatto e mi fanno, son più che sorelle, le amiche pure mi attorniano di affettuosità. Dopo l’operazione sono rimasta alla clinica di Ciancarelli un grazioso villino in via di Villa Patrizi, ove siamo trattate tutte assai bene. Ripeto che i parenti e le amiche non mi lasciano la notte sola. Domenica tornerò in casa mia a Via Aracoeli ove è meglio che sempre scrivi. Ti prego caldamente a non angustiarti per me poiché mi farebbe male leggere una cartolina addolorata, non è nulla e stai tranquillo. Prega per me, abbraccioti Nelina (f. 263, c. 55)

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Cartolina postale.


425. Roma, 30 marzo 1928533 Carissimo, Come vedi scrivo e un po’ meglio degli altri giorni. La mia salute è ottima e in tutto questo incidente non ho avuto che qualche giorno tre o quattro decimi di febbre. Dolore non ne ho più, non resta che la ferita che si rimargini completamente onde poi avere il braccio libero. Cose che succedono senza una vera imprudenza. Io che non prendo quasi mai taxi, quella sera fu l’acqua che mi fece decidere. Certo che se prendevo il numero del padrone avrebbe dovuto pagare un bel po’, e mi duole della spesa che costerà. Domenica spero uscire dalla clinica, poiché voglio andar via sicura e tranquilla della piccola ferita. Tu stai tranquillo e pensiamo alla villeggiatura, anzi ti manderò una lettera di S.r Poires che consiglia un posto in Francia. Abbraccioti, aff.ma Nelina (f. 263, c. 56)

426. Roma, 1 aprile 1928534 Carissimo, Ho ricevuto la tua del 28. Mi duole che soffri del palpito e sarà certo nervoso o esaurimento. Curati bene. Io sto benissimo come mai, la ferita va bene e domani andrò in casa. Stai tranquillo per me non ci pensare. Alla tua padrona di casa fai tanti auguri e salutamela, io poi scriverò. Salutami tutte le amiche. In estate avrò bisogno di bagni caldi per il male avuto onde rinforzare i tessuti, tu dove decidi di andare? Le care cugine ti ossequiano, io ti abbraccio con vivo affetto Nelina (f. 263, c. 60)

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427. Roma, 4 aprile 1928535 Carissimo, Oggi aspettavo una tua, invece dopo quella del 28 nulla. Come stai? io bene, solo ancora il braccio fasciato cioè tenuto fermo per la fasciatura alla clavicola. Ma di già i punti sono stati tolti e bene ed è in via di guarigione. Ti prego di non angustiarti per me, ma scrivimi che le tue cartoline mi fanno tanto conforto. Per uscire e potermi vestire ci vuole un po’ di giorni, pazienza, spero che l’osso si rafforzi presto. Salutami le tue padrone di casa e fai i miei auguri loro e amiche. Ti abbraccio Nelina (f. 263, c. 61)

428. Roma, 7 aprile 1928536 Carissimo, Ho ricevuto la tua del 2, ora capisco il tuo lungo silenzio perché chi sa dove mi impostano le cartoline. I cugini tutti ti ossequiano, anche i Favitta che sono qui. Io sto benissimo, il braccio però sempre al collo ma va bene. Stai tranquillo, fai buona Pasqua, ti abbraccio Nelina (f. 263, c. 65)

429. Roma, 11 aprile 1928537 Carissimo, Ho ricevuto la tua del 5. Godo che stai bene. Come vedi, anch’io sto bene e scrivo meglio perché il braccio ormai è libero, ho solo la fasciatura nell’avambraccio per Cartolina postale. Cartolina illustrata. 537 Cartolina postale. 535 536

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tenere ancora ferma la clavicola che è ormai guarita. Per i bagni domanderò e poi te ne scriverò, vedremo quando sarà tutto libero come mi sento. I parenti, le amiche tutte mi hanno confuso in gentilezze e affettuosità e tutti ti salutano. Le Alessandro col padre ti ossequiano, abbracciandoti credimi sempre aff.ma Nelina (f. 263, c. 66)

430. Roma, 14 aprile 1928538 Caro Gigino, Ricevo la tua dell’11. Sto bene e fra giorni mi leveranno la fascia ultima rimasta. Come vedi, non ti ho nascosto nulla perché amo essere creduta. Domani vado a Messa poiché posso già vestirmi e poi farò una passeggiatina. Vi è qui Alessandro il padre delle signorine mentre Angelica è a letto con forte febbre e bronchite. Speriamo passi presto; ti salutano. Con affetto ti abbraccio Nelina Guglielmo Sturzo mi partecipa che gli è nato un bambino e gli metterà Luigi. Vuole che lo scriva a te. (f. 263, c. 70)

431. Roma, 18 aprile 1928539 Carissimo, Per aspettare tue nuove ho tardato scrivere. Come stai? perché fai passare tanti giorni a scrivermi? Io bene e sempre migliorando con il mio male che solo il tempo può guarire del tutto. I bagni caldi e i fanghi gioveranno al rafforzamento dei muscoli e dell’osso, quindi tu puoi decidere di andare ove consigliano di più in Francia. Mi duole per te che tarderai a fare i bagni di mare, ma forse anche a te potranno giovare i bagni caldi, che del resto credo sufficienti una dozzina. Se poi vuoi che li faccia prima di venire da te

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Cartolina illustrata. Cartolina postale.

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farò come vuoi. Ti hanno mandato l’altarino? Il Comm. Belloni è venuto a trovarmi e ti fa dire tante affettuosità. Tutti che mi visitano mi domandano di te e ti salutano. Tante cose a Miss Marshall e auguri. Con vivo affetto abbraccioti, aff.ma Nelina (f. 263, c. 69)

432. Roma, 22 aprile 1928540 Carissimo, Come mi hai fatto stare in pena! Ma poi vedendo arrivare tutte e due le cartoline in una volta ho riso constatando le nostre distrazioni. Godo che stai bene e lavori. Io in generale bene, il braccio è stato sfasciato, ma l’osso e tutto il lato mi fanno ancora male, questi dolori passeranno col tempo, mentre un piccolo callo si scorge dove è la giuntura dell’osso. Per i bagni caldi e fanghi locali, forse più indicati, posso aspettare l’epoca che tu dici. Io quando i movimenti saranno più liberi e più forti andrò a Caltagirone per quei lavori della noria. Mario dice che verrà allora a riposarsi dai lavori che fa attualmente quando io sarò giù. Qui gli amici, i parenti Venerina, Nino tutti ti ossequiano. Non ti angustiare per me che ormai il più è fatto. Ti ossequia il Dott. Traversa che è venuto a visitarmi, ti abbraccio, aff.ma Nelina (f. 263, c. 72)

433. Roma, 26 aprile 1928541 Carissimo, Ho ricevuto la tua del 21. Godo che stai bene e che Miss Marshall è uscita dalla clinica e che sta meglio. Salutamela offrendo i miei auguri per la completa guarigione. Io sto bene per quanto il braccio ancora non posso alzarlo per intiero e dei dolori all’osso mi tormentano un po’. Col tempo passeranno, quindi non posso pel momento muovermi e viaggiare. Potrò andare a Caltagirone a maggio avanzato, spero che l’acqua che è caduta in abbondanza, non faccia urgere i lavori per la noria. La campagna laggiù è ottima ed io 540 541

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Cartolina postale. Cartolina postale.


penso con piacere dei giorni in quelle campagne. Pei bagni scegli tu il posto giacché non vi sono delle specialità per il mio dolore, i bagni caldi in questi casi giovano molto. Fai bene anche tu a farti quelli caldi e vedrai che ne risentirai bene. Al mare poi possiamo andare per villeggiatura. Salutami tutte le amiche e ringraziale degli auguri, abbraccioti Nelina (f. 263, c. 78)

434. Roma, 28 aprile 1928542 Fratello carissimo, Ho la tua del 25 fra le mani, godo che stai bene e che costì incomincia il tepore primaverile, speriamo che duri. Qui vi sono pure giornate tiepide, ed io sto bene. Certo che i dolori si risentiranno per un bel po’, ma già mi vesto da me e non ho bisogno di aiuto come per il passato. Per andare giù aspetto che sia più sicura di tutti i movimenti. Il povero Barone S. Marco è volato al cielo, dico povero perché il morbo inesorabile della tisi lo ha in poco finito e per di più in Svizzera ove era andato fiducioso di guarire e dopo appena 20 giorni è finito. Ricordo che è cognato di Michele e credo che tu dovresti fare le condoglianze. Prima di partire da Roma volle farsi il precetto pasquale. Era tanto buono e con tanto piacere accettò i tuoi saluti e ricordi. Ancora le suore di Girgenti non mi mandano i ricordini e dice che li hanno commissionati a Roma. Cercherò qui ora che sto bene. E l’altarino? ma vedi di averlo per mezzo della questura, è un caro ricordo. Salutami il Dott., le amiche. In quanto ai bagni o fanghi devi farti informare dagli stessi francesi quali i più indicati. Decidi per conto tuo, abbraccioti Nelina (f. 263, c. 77)

435. Roma, 1° maggio 1928543 Carissimo, Ho la tua del 28 aprile in mano, però ti ho scritto sempre dandoti mie notizie. Sto bene, il braccio incomincia a prendere i suoi movimenti ed esco già sola poiché fino 542 543

Cartolina postale. Cartolina illustrata.

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ad oggi le Signorine Virili non mi hanno voluto far andare sola. Ti ossequiano i cugini i Favitta che sono stati qui, Libertini e amici. Ti abbraccio con affetto Nelina (f. 263, c. 79)

436. Roma, 3 maggio 1928544 Carissimo fratellino, Non capisco come non ricevi le mie che subito rispondo alle tue. Sarà certo disguido di posta e forse perché non tutti li imbuco io poiché ancora non esco spesso come prima. Non ti angustiare per me poiché sto benissimo in salute e miglioro sempre coi movimenti e i dolori diminuiscono. Ancora non ho deciso quando e se poi anderò a Caltagirone, mi pesano due viaggi lunghi, prima che faccia il terzo. Mario è un pezzo che non mi scrive, ma meno male che scrive a te. Tutti gli amici ti salutano così i parenti. Stasera Michele e Carmelina partono con Graziella S. Marco per accompagnare il feretro a Caltagirone. Poveretta come è desolata. Un abbraccio Nelina (f. 263, c. 80)

437. Roma, 5 maggio 1928545 Carissimo fratello, Ricevo la tua del 2. Michele e Carmelina ieri l’altro son partiti per Caltagirone col feretro mandagli le condoglianze in V. Quintino Sella 15 ove sono le figliuole. Sto bene, il dolore al braccio è perché tenuto fermo per un mese. Salutami tanto Miss Motto Simonson. Scriverò a Rita, tante cose da tutti e con abbracci affettuosi, credimi tua Nelina (f. 263, c. 83)

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Cartolina postale. Cartolina illustrata.


438. Roma, 7 maggio 1928546 Carissimo, Ricevo la tua del 4 mentre l’altro ieri ho rivisto con piacere Miss Ives. Spero che veramente stai bene e non come hai passato l’inverno. Io sto bene e i dolorini quasi scomparsi e credo che i bagni saranno una cosa superflua. Domanderò al Dottore mentre tu sceglierai il punto di villeggiatura che si confà più per te. Tutti ti salutano ed io ti abbraccio con vivo affetto Nelina Domani 8 maggio farò la S. Comunione per te, e tu certo pregherai per me. (f. 263, c. 84)

439. Roma, 10 maggio 1928547 Carissimo, Ricevo la tua del 6, godo che stai bene, io pure posso dire benissimo giacché il braccio è di già forte e i dolori quasi del tutto scomparsi. Dunque pensa per la tua villeggiatura più confacente ove potrai godere più caldo, più sole e aria buona. La superiora dell’ospedale di Caltagirone ti consiglia se vuoi andare al mare, di andare a Croisié in Bretagne, dice che è bellissima. Pensa te dove vuoi io verrò con te. Salutami tutti, abbracci affettuosi Nelina (f. 263, c. 86)

440. Roma, 13 maggio 1928548 Carissimo fratello, Ho ricevuto la tua del 9 e mi duole tanto leggere che costì fa freddo nuovamente. Ma sai, anche qui ha fatto freddo ed ha piovuto tanto, figurati che esco ancora col paletot di inverno. Oggi però il tempo pare voglia rimettersi poiché vi è il sole. Sto bene, Cartolina illustrata. Cartolina illustrata. 548 Cartolina postale. 546 547

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il braccio va sempre più riacquistando i movimenti forse però non andrò a Caltagirone per non strapazzarmi a fare due lunghi viaggi prima di fare il terzo. Tu mi dici sempre che stai bene, ma lo sei veramente? Pensa a fare una buona villeggiatura ed a prendere molto caldo quest’anno. Con piacere ho letto che la cappellina è già arrivata; oggi farò una passeggiata con la Sig. Maria Belloni che è qui con Maurizio. Il medesimo ha fatto gli esami per la diplomazia, ma credo che non riesca poiché vi sono molti concorrenti. Ti salutano, come fa la B.ssa Di Giura e tutti gli amici. In attesa di sapere il posto ove andremo a villeggiare, ti abbraccio con affetto Nelina (f. 263, c. 88)

441. Roma, 17 maggio 1928549 Carissimo fratello, La tua del 13 è nelle mie mani, mentre torno da una bella passeggiata al Castello dei Cesari e alla Villa dei Cav. di Malta con quei Signori Inglesi che tu non sconosci. Sono stati tanto gentili con me. Io sto bene e di questi tempi anzi dacché andai a Caltagirone a questa parte l’acido non mi tormenta più. Il Dott. Traversa che è stato qui a cui feci vedere le analisi mi disse: mangi, si diverta che sta benissimo. Quindi a che pro’ la cura di Montecatini? Io poi non ci credo a quelle cure, quindi se posso mi dispongo ad andare a Caltagirone. Godo che tu stai bene e ti raccomando di non stare molto a studiare. Mandami qualche giornaletto inglese facile a leggersi, con Nino studio un po’. Venerina e lui ti ossequiano come fanno tutti gli amici. Ti spedisco domani 20 l’immag-ricordo dell’amata sorella. Abbracci Nelina (f. 263, c. 89)

442. Roma, 22 maggio 1928550 Carissimo, Ricevo la tua del 19. Anch’io sono stata teco col pensiero e col cuore tutto il giorno del 19 e la domenica ho fatto per te la S. Comunione. Speriamo che il buon Gesù

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Cartolina postale. Cartolina postale.


ci riunisca tutti nel suo beato regno. Godo che stai bene, io pure bene tanto che ieri sono andata a visitare il castello e il lago di Bracciano con Miss Otter, è tanto gentile! Con lei crederei meglio spedire le due bottiglie, vediamo. Oggi stesso ho spedito i ricordini dell’amata sorella, sono 16 o 14 non ricordo bene e di tutti le immagini che hanno fatto fare. Mi sembra assurdo quel S.r Remigia non ti pare? Forse lo ha voluto lei. Qui il tempo si mantiene freddo e penso quando tu mi dicevi: a Roma a marzo si veste con robe leggieri… bisogna in certi momenti portare la pelliccia. In certi paesi hanno messa la colletta per non piovere. Ancora non mi sono risoluto di andare a Caltagirone, del resto la primavera in Sicilia dura fino al 20 giugno. Il B.ne e B.ssa vogliono essere ricordati a te specialmente com’è affettuosa quella Signora, ho trovato dei parenti più che amiche. Tutti ti salutano ed io ti abbraccio affettuosamente Nelina (f. 263, c. 92)

443. Roma, 25 maggio 1928551 Carissimo, Ieri ho ricevuto la cartolina, oggi il giornale, grazie sentite del tuo pensiero. Godo che stai bene, come lo sono anch’io e forse fra una diecina di giorni andrò a Caltagirone, se l’Ingegnere mi scrive che fa bisogno la mia presenza. Mi duole che costì fa freddo, grandine e pioggia, così tu soffri tanto. Ma anche qui piove e fa fresco specie di sera, però il caldo arriverà. Ti ho spedito i ricordini e spero li avrai ricevuti e ti spedirò le bottiglie, forse una poiché l’altra la porterò io. Ed ora non vedo l’ora di rivederti e speriamo che per quanto non farai bagni di mare (e il Dott. Car[onia] è dello stesso parere) ti gioverà il cambiamento di aria. Scrivo a Mario per sapere quando sarà la sua festa, qual giorno di giugno. Cosa vorrei portare come dono? Salutami le padrone tue di casa e da me un abbraccio, aff.ma Nelina (f. 263, c. 94)

444. Roma, 29 maggio 1928552 Caro fratello, La presente la riceverai con ritardo per mezzo di Miss Otter che è stata tanto gentile con me e ti vuol conoscere. Essa ti dirà che sto bene e che ormai i movimenti del 551 552

Cartolina postale. Lettera.

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braccio sono perfettamente a posto. Dei bagni caldi non ne ho proprio bisogno e quindi potremo andare senza destinazione. Per la Sicilia aspetto che Ines torna da Torino e così mi accompagnerò con lei, del resto la primavera siciliana dura fino al 15 giugno, quindi il biglietto anche preso il 15 durerà 30 giorni. Così spero trovarmi per il giorno della festa di Monsignore. Salutami le amiche tutte mentre da qui tutti ti ricordano e ti salutano. Con affetto Nelina (f. 263, c. 106)

445. Roma, 30 maggio 1928553 Carissimo, Ho ricevuto la tua del 26. Ho pregato S. Filippo per te, vorrei però sapere se stai veramente bene. Io sto bene, i movimenti a posto, fra otto giorni al massimo 10 vorrei partire, tardo perché aspetto Ines Penna che va in Sicilia, ti ossequiano. Qui incomincia il caldo caldo e non vedo l’ora di venire in su per non sentirlo. Spero arrivare per la festa di Mario e sono in pensiero per quello che dovrei portargli. Quest’anno con la rottura della clavicola ho dovuto spendere un bel po’. Basta, vedrò. Salutami tutte le amiche, Miss Otter è partita e sarà a destinazione verso la metà di giugno. Conservati in salute, scrivi ancora qui, poiché io ti avviserò, abbraccioti con vivo affetto Nelina (f. 263, c. 97)

446. Roma, 2 giugno 1928554 Carissimo fratello, A me sembra che ti scriva sempre, ogni volta che ricevo tue cartoline non manco di rispondere. Sarà solo il posto ove si imbuca che porta ritardo. Sto benissimo e come ti ho scritto andrò in Sicilia fra non molto. Qui il caldo incomincia a farsi sentire e non vedo l’ora di venire in su, ma più per farti stare un po’ senza scrivere e leggere. Hai pensa-

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Cartolina postale. Cartolina postale.


to ove andremo a passare i mesi più caldi? Come stanno i Muir? Salutameli come tutte le altre amiche. Conservati la salute mentre io ti abbraccio con vivo affetto Nelina (f. 263, c. 99)

447. Roma, 5 giugno 1928555 Carissimo, La tua del 31 è nelle mie mani. Spero che veramente starai bene e che tutto sia passato. Io benissimo e conto la settimana prossima essere a casa. Mario mi ha scritto che verrà subito e che la festa è stata postergata per altro tempo, quindi non avrò fretta di decidere per il dono, si farà assieme. Con piacere sento che Miss Marshall ha tanto gradito quei colori e che dipinge sempre le cose di là. Peccato che io lasciai di dipingere a quest’ora farei bene. Certo che mi mancò il bravo Prof. di pittura che mi guidasse poiché il maestro di disegno non poteva far nulla o molto poco. Qui già fa caldo e la gente scappa per la villeggiatura. Parenti e amici ti salutano affettuosamente; appena sarò a Caltagirone manderò l’elemosina alla Chiesa della Matrice; non so chi è il parroco. Un abbraccio affettuoso Nelina Ho scritto con la tua penna stilografica. (f. 263, c. 101)

448. Roma, 7 giugno 1928556 Carissimo, Scrivo con la tua del 3 in mano. Ti raccomando di riposarti gli occhi con non leggere. Io sto bene e ringrazio tanto la Signora Muir dell’invito, salutamela. Io sto bene, ieri è arrivato Michele con Carmelina e Grazietta con la bambina che è tornata con loro per distrarsi un po’. Egli partirà fra giorni con Paolo che va a fare gli esami in Sicilia. Ti salutano tanto tanto.

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Dato che la festa a Mario non si farà ora penserò in appresso per il dono. Scrivi sempre qui finché io non ti avvisi. Saluto tutti e a te un abbraccio con vivo affetto Nelina (f. 263, c. 103)

449. Roma, 9 giugno 1928557 Carissimo, Non so poi perché non ricevi mie lettere cioè cartoline mentre io ti scrivo ogni volta che tu mi scrivi. Sto bene e sono ancora qui anzi, penso di non far quel viaggio noioso e penso di incaricare pei lavori. Lì ancora non fa poi tanto caldo quindi il tempo pei lavori è propizio. Ti salutano i parenti e gli amici, io ti abbraccio con vivo affetto Nelina (f. 263, c. 105)

450. Roma, 11 giugno 1928558 Carissimo fratello, La tua del 7 è fra le mie mani, ringrazio Iddio che stai meglio cogli occhi e ti raccomando di non applicarti. Io sto bene, i dolorini alla spalla e al braccio son quasi del tutto spariti. Non vado a casa per non strapazzarmi molto ed ho raccomandato a Michele i lavori; vorrei sperare che ci andasse Mario. La festa è stata rimandata poiché (mi dice il suo segretario) che ancora i lavori del Sinodo non sono pronti. Questo è uno dei tanti motivi, ma credo che ve ne siano altri. La Baronessa Grazietta di S. Marco è tornata qui con la bambina, ti ringrazia tanto delle condoglianze e ti ossequia, così fanno le cugine. Salutami tutti e nella speranza di presto rivederci ti abbraccio Nelina (f. 263, c. 107)

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451. Roma, 15 giugno 1928559 Carissimo, Rispondo alla tua del 12; le tue mi arrivano regolarmente dopo i tre giorni. Da qui forse sarà il posto da dove viene imbucata. Godo sentire che stai bene malgrado il tempo costì non si sistema mai. Qui invece si è sistemato in caldo, però vi è er ponentino che è delizioso. In Sicilia fa caldo, ma da noi ancora non è venuto quello caldissimo. Paolo è andato in patria a fare gli esami di seconda in terza liceale. Tutti ti salutano. Io sto benissimo, quest’anno l’acido non mi dà nessun fastidio, anzi non ne sento quasi. Oggi la festa del S. Cuore, la mia mente corre alle amate nostre sorelle che ne furono tanto devote. Beate loro oggi godranno la beatifica visione del loro amato sposo! Qui vi è stato il V. generale di Mario e mi dice che sta bene e lavora. Io spero che vada lui a casa al momento di mettere su la noria e motorino. Abbracci affettuosi, tua sempre, aff.ma Nelina (f. 263, c. 111)

452. Roma, 21 giugno 1928560 Carissimo, Sempre col pensiero a te passo questo giorno, mentre sono andata a pregare S. Luigi nella Chiesa di S. Ignazio per te. Le cugine ti salutano e mi hanno voluto tutto il giorno con loro. Sto bene, godo che anche te stai bene. Abbracci, tua Nelina (f. 263, c. 115)

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453. Roma, 24 giugno 1928561 Carissimo Gigi, La tua del 20 mi giunge in regalo e mi duole leggere della febbre che hai avuto per quanto l’hai presa con tanta poesia. Io sto bene come ti ho scritto; Mario è un pezzo che non mi scrive, ma ancora non fa veramente caldo, almeno io qui non lo sento. Mi scrive Piazza invece che causa il cattivo tempo di ultimi maggio e primi giugno la campagna è andata alla malora specie i vigneti, tutti finiti. Credo anche la zagara degli olivi ecct. Ogni anno una disdetta. Tutti ti salutano specie i parenti, le Virili, Venerina. Io ti abbraccio con vivo affetto Nelina (f. 263, c. 115)

454. Roma, 28 giugno 1928562 Carissimo, Come mi è dispiaciuto che la mia cartolina di auguri non ti giunse il 21 come era il mio desiderio e che perciò la spedii coll’Espresso. Mi avrai perdonata se ti feci passare male quella giornata, mentre io avrei voluto trovarmi a te vicina. Penso che tra non molto ci rivedremo e conto le ore. Sto bene malgrado il caldo comincia un po’ a stancare. Scriverò a Mario facendogli la proposta; lui è un pezzo che non mi scrive. Oggi sono a pranzo da Venerina che ti saluta. Non stancarti tanto leggendo e studiando con questo caldo, almeno umido e sciroccoso di costà. Salutami le amiche e se sono quelli di già a Paris Plage. Abbraccioti con vivo affetto Nelina (f. 264, c. 2)

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455. Roma, 2 luglio 1928563 Carissimo, La tua del 28 u. m. è nelle mie mani. Qui caldo, caldo e se non fosse per il ponentino in certi momenti non si resisterebbe. Roma ha la temperatura più alta degli altri paesi. Ho scritto a Norah e spero che ancora non sia partita per la villeggiatura. Andrò qualche giorno come lo scorso anno da Ele Belloni che mi hanno tanto invitata e così farò lo stesso itinerario che feci lo scorso anno. Se hai da scrivermi qualche cosa sono ancora una diecina di giorni. Sto bene e godo che anche tu lo sia. Non ti strapazzare molto e non fare sforzi nel rassettare la tua roba. E la casa resterà chiusa come l’anno passato? E la cameriera? Saluti a tutti. Abbracci, aff.ma Nelina (f. 264, c. 4)

456. Roma, 6 luglio 1928564 Carissimo, Qui fa un caldo forte però in certe ore del giorno è ponentino che ristora, quindi si soffre relativamente. Io forse lo sento di più perché ormai son tre anni che non lo godevo e che non sudavo. Un po’ di sudore non fa poi male, anzi fa bene. Ho scritto a Mario quanto tu scrivi, ma ho anche soggiunto che può andare ad Enna, ex Castrogiovanni, a 900 sul mare, credo si debba stare meglio. Non so cosa farà. Godo che fai delle gite e mi saluterai le amiche di mia conoscenza. Qui tutti ti salutano, specie i Gravina che sono tutti qui, ma presto andranno a Caltagirone. Abbraccioti caramente565 Nelina (f. 264, c. 7)

Cartolina postale. Cartolina postale. 565 Il 18 luglio Luigi scriveva a Mario da Parigi: «Ieri sera è arrivata Nelina in ottima salute, io sto bene e puoi pensare quanto contento» (I, p. 276, n. 254). Da Parigi Nelina passò in Belgio, presso amici, mentre Luigi fece una sosta in Olanda. Ritornarono poi in Francia per i bagni (Plage d’Hyères) restando fin tutto il mese di agosto. 563 564

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457. Roma, 15 settembre 1928566 Carissimo, Ieri alle 7 sono arrivata qui ove ho trovato pioggia, alla notte temporale e questa notte qui forte temporale. Il viaggio è stato più che ottimo, ho trovato le Sig.ne bene e sempre buone e gentili lo stesso. Io sto benissimo e mi trovano ingrassata. Ebbi veramente una forte angustia per il telegramma, ma veramente arrivò a Nizza dopo 12 ore; dice che è normale… Tutto è passato, stai tranquillo per me. Ti abbraccio forte forte Nelina (f. 264, c. 37)

458. Roma, 17 settembre 1928567 Carissimo, Ieri come ebbi la tua lettera risposi subito, ma a Londra, e mi pentii, mentre credo che tu aspettavi mie notizie a Paris. Sto benissimo e non pensare al mio acido, quel po’ passa come cambiano i cibi. Però farò la cura del ioduro non dubitare, dopo quella dei fichidindia. Dimmi come stai, come ti trovi in casa e stai in guardia per i raffreddori, abbraccioti Nelina (f. 264, c. 40)

459. Roma, 21 settembre 1928568 Carissimo, Ricevo a momenti la tua da Bruxelles e scrivo a Londra. Mi dici che stai bene e lo spero; io sto veramente bene e mi fermerò tutto il mese per rassettare i vestiti di inverCartolina postale. Cartolina illustrata. 568 Cartolina postale. 566 567

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no, aggiustarmi il dente. Mario mi scrive che non si muove da Piazza solo un po’ quando ci vado io. Ti scriverò più a lungo, un abbraccio Nelina (f. 264, c. 43)

460. Roma, 24 settembre 1928569 Carissimo, Ricevo la tua del 21. Godo che stai bene e che riprendi la tua vita tra lo studio e le visite agli amici. Cerca di mantenerti forte e col freddo di prendere un po’ di bevande che ti rianimeranno. Spero fra non molto partire, in questa settimana andrò dal dentista mentre ho sbrigato tante altre cosette che mi servivano e mi urgevano. L’altro giorno ho veduto P. Barbera, il quale è stato a Colonia ed è tornato; ho visto pure l’altro gesuita, ti ossequiano. Farò rivedere il mio conto ad un ragioniere mentre dividerò per metà la sommetta perduta. Qui fino a ieri è piovuto e la temperatura si è fatta più fresca. Così anche mi scriveva Mario il quale aspetta la mia andata a casa per venire lui. Ancora Roma è spopolata poiché tutta la gente è in villeggiatura. Venerina e Nino ti ossequiano come fanno le Sig. Virili. Non lasciare di fare le tue passeggiate e falle più lunghe, specie nelle belle giornate. Non ti bagnare molto il cappello e comprati l’ombrello. L’umidità in testa fa male. Scrivimi sempre la verità di come stai in salute per non farmi stare in pena. Per me stai tranquillo, sto bene mentre ti abbraccio con vivo affetto Nelina (f. 264, c. 45)

461. Roma, 26 settembre 1928570 Carissimo, Appena ho la tua rispondo onde non avrai da aspettare invano mie notizie. Mi duole del tuo raffreddore, e certamente sul piroscafo doveva esserci molta aria, ma tu 569 570

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potevi metterti dentro. Ad ogni modo guardati sempre… La sveglia non è dunque stata accomodata bene? Che dispetto! Era meglio che me la portavo qui per fartela mettere bene a posto. Sto bene, ti abbraccio Nelina (f. 264, c. 47)

462. Roma, 29 settembre 1928571 Carissimo, Trovo la tua tornando a casa con Venerina poiché tutti i giorni quasi usciamo assieme. Ti ossequia tanto. Ieri sono stata dal dentista e vi devo tornare lunedì e martedì, poi spero finire tutte le piccole commissioni e partire, ma passerà tutta l’entrante settimana. Sto benissimo anch’io, qui l’acido è passato, sarà perché mangio di meno, ovvero non mischio molte cose che qui non è possibile. Da casa non mi scrivono, vuol dire che non vi è urgenza che vada. La temperatura è tornata alta e si suda orribilmente. Se hai bisogno in questo inverno di andare, le osservazioni mie forse erano un po’ esagerate. Curati sempre bene e finché il tempo è buono fai delle lunghe passeggiate e prendi il sole quando c’è. Le padrone di casa ti salutano, io ti abbraccio con vivo affetto Nelina (f. 264, c. 49)

463. Roma, 1 ottobre 1928572 Carissimo, La tua stamane non l’aspettavo quindi mi è stata di grata sorpresa. Sto bene anch’io come ti ho scritto vado dal dentista. Vi è un altro dente che incomincia a tarlare quindi lo faccio curare pure. Ti mando questa cartolina ricordando la mia bella gita a Monaco. Ti abbraccio con vivo affetto Nelina Spero prima che mi muovo che i famosi conti siano pronti. (f. 264, c. 51) 571 572

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464. Roma, 4 ottobre 1928573 Carissimo, La tua del 30 è fra le mie mani. Godo che stai bene e che ti muovi rivedendo tutti gli amici. Alla cara Miss Muir dirai tante cose per me e che sarà il mio miglior piacere poterla rivedere. Salutami anche le altre e dille che riporterò i loro saluti. Io sono ancora qui per farmi curare l’altro dente che è bucato e poi vado. Sto bene, però col principio dell’autunno sento un po’ il ritorno dei decimi… saranno per qualche giorno, poi a Roma tu lo sai, non mi durano. È proprio l’autunno. Giovannino Di Bartolo mi scrive che è stato promosso poiché ha dovuto riparare qualche materia. Ti ossequiano i Pisciotta, Venerina i Virili e Nino. Qui è venuta la compagnia del Mocador, però io sono andata solo a sentire Cirano di Bergerac. Qui è sempre nuvoloso e qualche volta piove, sembra Londra addirittura. Conservati bene, abbraccioti Nelina (f. 264, c. 54)

465. Roma, 6 ottobre 1928574 Carissimo, Ho ricevuto ieri la tua, mi duole del freddo che già incominci a sentire. Però credo che anche la tua stanza è fredduccia perché senza sole. Abbiti cura. Io oggi mi sento bene, ho preso la mia acqua (sila) e credo che i decimi si svegliano quando lo stomaco non va. Spero che l’aria di collina mi farà bene. Tutti ti salutano, io ti abbraccio con tutto il cuore Nelina (f. 264, c. 55)

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466. Roma, 8 ottobre 1928575 Carissimo, Ricevo la tua del 4. Godo sentire che è tornato il tempo mite. Qui il buon tempo ma fresco, mentre Mario mi scrive che lì è estate ancora. Farò di tutto per avere i conti e ciò mi fa tardare. Sto bene, i decimi son passati, qui a Roma mi durano pochi giorni. Ho sentito bisogno di prendere delle limonate. Mi son fatto fare l’esame delle urine ed è buona, quindi sto bene. Scrivi a Ruffo che un mese fa o forse più è morto suo padre. Abbracci Nelina (f. 264, c. 57)

467. Roma, 11 ottobre 1928576 Carissimo, Ricevo la tua del 7 c.m. Godo tanto del tuo benessere e spero che duri a lungo. Anche io sto bene e non ho più decimi. Ieri mi ha scritto Mario e dice che sta bene, lavora e andrà a casa verso la fine del mese. Non so se saprai che all’ex On. Gilardoni è poi morta la madre che tanto soffriva. Qui il tempo si è rimesso ed è delizioso come spero trovarlo laggiù l’entrante settimana. A Mario vorrei dire che noi gli regaliamo una stufa (tipo Gres) che ho visto da Finacchi; è come la forma a canne dei termosifoni e costa £ 1.200. Se lui l’accetta con piacere altrimenti penserò ad altro. Ti saluta Ragusa che è venuto a farmi visita, ti salutano le Sig. Virili, Venerina, Nino. Salutami Miss Motto e la madre sua, Barbara e Lytthelton. Abbraccioti con vivo affetto Nelina (f. 264, c. 59)

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Cartolina illustrata. Cartolina postale.


468. Roma, 15 ottobre 1928577 Carissimo, Sabato sera ricevei la tua cartolina rispondo oggi e quando ricevi la presente puoi benissimo rispondere a casa. Sto bene, qui fa freddo molto anticipato e bisogna vestirsi già di inverno. Avrà nevicato nei monti vicini. Ho sbrigato tutto e così vado, i denti sono a posto e bene, mangio meglio, se tu ti faresti fare qualche dente sarebbe meglio; giova anche allo stomaco, non è vero poi che gli altri si sciupano. Se nell’inverno non potrai sopportare il freddo pensa andare altrove, non obbligarti a sentirlo che ti fa male. La sorella di Guglielmo sposa verso gl’ultimi del mese e la figlia di Ines a gennaio poiché le è morta una zia. Venerina, le Virili, Nino ti salutano tanto. Anche la baronessa e il barone Di Giura che mi hanno voluto a pranzo ti fanno tante cose. Conservati sano e stai tranquillo per me, mentre ti abbraccio stretto al cuore, aff.ma Nelina (f. 264, c. 61)

469. Caltagirone, 19 ottobre 1928578 Carissimo fratello, Appena giunta ti ho telegrafato ed ora ti scrivo. Sto bene, qui trovai un freddo umido di levante… figurati! Oggi giornata bellissima che sembra estate. Spero che Monsignore venga presto e così poter andare qualche giorno in campagna. Qui è un pezzo che non piove, come sono aride le terre! Forse perché ho visto quelli più verdi. Scrivimi sempre, qui è più lontano e le notizie saranno più rare. Salutami le amiche, i parenti ti ossequiano e il piccolo Luigi di Albina è dolente perché non ha ricevuto la tua letterina. Fagli una cartolina. Abbraccioti Nelina (f. 264, c. 64)

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470. Caltagirone, 23 ottobre 1928579 Carissimo, Ricevo oggi la tua del 17 mentre prima avevo ricevuto la lettera di ritorno da Roma. Godo che stai bene, io benissimo ed ho incominciato la cura dei fichidindia. Oggi volevo andare alla Russa, ma vi è in vista un temporale, speriamo che piova poiché l’acqua ci vuole per le campagne. I parenti ti salutano con affetto. L’altro ieri si è inaugurato l’altare a S. Teresa del Bambino Gesù al Carmine; vi hanno portata quella bella che era a S. Onofrio. Qui vi è molta devozione per S. Teresa, e trovo un risveglio di religioso fervore. Non lavorare troppo a stancarti, guardati dal freddo e non lasciare le passeggiate. Abbraccioti Nelina Le persone di casa ti ossequiano. (f. 264, c. 66)

471. Caltagirone, 25 ottobre 1928580 Carissimo fratello, Ricevo la tua del 20, anch’io debbo aspettare quattro o cinque giorni per avere tue nuove e quindi rispondo subito. Sto benissimo e qui il tempo è buono. Non sono ancora andata alla Russa perché ho aspettato Foti, spero farlo presto. Sabato sarà il matrimonio di Albina alla quale ho regalato una graziosa cartiera in pelle decorata in oro, tanto carina. Farò le tue parti. Cercherò di parlare con il pittore Vaccaro per fare S. Barbara, ma sarà una cosa impossibile averlo presto, immagino io. Scriverò in proposito. I parenti tutti ti salutano, le persone di casa ti ossequiano ed io ti stringo forte forte al cuore, tua Nelina Salutami le amiche. Domani diranno la Messa a S. Raffaele e darò £ 100 ai poveri. (f. 264, c. 68)

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472. Caltagirone, 28 ottobre 1928581 Carissimo, Appena la tua del 24 fra le mani eccomi a te. Ieri si è celebrato il matrimonio di Albina sorella di Guglielmo ed io ho fatto le tue parti. Lui sembra un ottimo giovine, ti ossequiano tutti. Quando vedrò Mario potrò dirti se ha intenzione di fare un viaggio. Mi duole che tu ti stanchi a lavorare e che forse non hai aiuto nella traduzione. La Cattedrale la lasciai a Roma come pure Jeanne d’Arc. Scriverò se te li spediscono: sono libri che fanno riposare malgrado pesantucci. Io sto bene con la mia cura di fichidindia e quest’anno sono buoni. Non ho visto ancora la noria della Russa ma spero presto. Salutami tutti mentre io ti abbraccio con affetto Nelina (f. 264, c. 69)

473. Piazza Armerina, 31 ottobre 1928582 Caro Gigi, Eccomi qui, presso il caro fratello che ho trovato bene, molto bene in salute. Io sto pure benissimo e contenta di trovarmi con lui. Oggi vento e pioggia, il tempo di Ogni Santi. Ho parlato con Vaccaro per S. Barbara; te lo farà ma al momento di dover dare le indicazioni precise non ho potuto trovare la tua cartolina. Immagino che ci vorrà un anno per lo meno, ma te la farà. Quindi scrivimi di nuovo esattamente. Caro fratello, stai pur sicuro che io appena ho la tua tra le mani e con quella del 27 sono 4, rispondo con oggi immediatamente. Se non ti arrivano è per il servizio postale. Io però ho ricevuto tutto regolarmente. Quindi non ti angustiare poiché io so come poter fare di meglio. Abbracci affettuosi Nelina (f. 264, c. 72)

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474. Piazza Armerina, 6 novembre 1928583 Carissimo fratellino, Ho ricevuto la tua cartolina di ritorno da Caltagirone, ho ricevuto il giornale ed ho letto Chapeaux Nouveaux, ma credimi che ne ho preso uno tanto carino e piccolo. A tutte le tue cartoline e dacché sono in Sicilia saranno state 5 o 6, ho risposto nello stesso giorno, non capisco quindi come tu non li abbia ricevute. Mi fa temere che non partono per non arrivarti, ma io ripeto li scrivo subito e subito li mando ad impostare. Spero che quella del 31 l’abbia ricevuta e che riceverai ancora questa e così continuerai a ricevere la mia posta. Puoi credere che io non ti scrivessi o non risponda alle tue, conoscendo il tuo affetto per me, il tuo pensiero e le tue sofferenze se non ricevi notizie? Sto benissimo e contenta di trovarmi qui col caro fratello; così a lui la mia permanenza serve da villeggiatura; spero andare un po’ da Marianna e che da lì riceverai regolarmente le mie. Sono stata alla Russa ove il motorino funziona bene. Le olive le ho già date, resta vendere il giardino. Le Gravina ti salutano, esse vivono a Boschigliolo. Anche i parenti tutti ti salutano mentre ti abbraccio e stai tranquillo anche se non ricevi le cartoline. Che si può fare? Tua Nelina (f. 264, c. 77)

475. Caltagirone, 11 novembre 1928584 Carissimo, Torno a momenti da Piazza ove ho lasciato Monsignore benissimo. Abbiamo passati 10 giorni in cara compagnia e son volati tanto presto585. In questi giorni l’Etna è in movimenti e i paesetti di Mascali Annunziata sono terribilmente colpiti dalla lava. Marianna mi scrive che è andata a vederla, è terrificante per la velocità di come scende. Non si sentono scosse. Dirò a Vaccaro quanto mi scrivi e farò fare tutto presto e il meglio che si può. Avevo compreso pittura e pensai che Vaccaro non l’avrebbe fatta in un anno. Sento le peripezie della tua padrona di casa e speriamo che ora venga a riposarsi costà che credo sia più propizio. Ho scritto per spedire Cattedrale e Jean d’Arc spero che lo facciano. Abbracci, aff.ma Nelina (f. 264, c. 79)

Cartolina postale. Cartolina postale. 585 «Nelina partì sabato a vespro. Stette qui dieci giorni appena, volati come lampo, dei quali sento ancora la soavità. Essa sta proprio bene» (Mario a Luigi, Piazza Armerina, 12 novembre 1928, I, p. 345, n. 343). 583 584

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476. Caltagirone, 13 novembre 1928586 Carissimo, La tua del 5 è qui e godo che stai bene. Certamente la posta subisce ritardo ora tantoppiù che vi è la terribile eruzione e che si deve fare un trasbordo. È una cosa (dicono) straziante vedere distrutto il benessere di una plaga ubertosa come quella di Mascali Annunziata. Ma sia fatta la volontà di Dio! Egli è padre di misericordia e permette le cose per il bene o ravvedimento dell’uomo. Aspetto Vaccaro per dirgli della fotografia. A momenti è venuto Mario Vaccaro e mi dice che quella santa che è alla Cattedrale è S. Fibronia e non S. Barbara, né lui sa che suo padre abbia dipinto una S. Barbara. Se poi tu vuoi farla diventare tale non hai che a scrivermi che te lo faccio fare. Salutami le tue padrone di casa. Mi duole per Norah e così tu perdi dei buoni amici. Fiat!.. Sto bene, i parenti ti ossequiano, le persone di casa pure, ti abbraccio, aff.ma Nelina (f. 264, c. 81)

477. Caltagirone, 16 novembre 1928587 Carissimo, Leggo la tua, credo che stai bene poiché tu lo scrivi, ma penso come le nebbie ti debbano nuocere, speriamo che finiscano. Qui invece si desidera l’acqua per la semina. Ce n’è stata un poco. La lava decresce e speriamo che finisca, quello che si è perduto si è perduto non c’è che fare. Io sono qui a sbrigare affarucci e a sistemare ogni cosa. Sto bene e mi dicono che sono più grassa. Monsignore sta bene così mi scrive e spero che venga un po’ qui. Attendo la tua risposta per la fotografia della Santa che bisogna cambiare il nome. I parenti si mostrano tanto affettuosi con me, le Gravina sono tuttora al Boschigliolo ed io così faccio delle passeggiate. Abbracci affettuosi e saluti alle amiche Nelina (f. 264, c. 82)

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Cartolina postale. Cartolina postale.

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478. Caltagirone, 20 novembre 1928588 Carissimo, Ricevo la tua del 15 giusta il giorno che costì vi è stato un gran ciclone che ha fatto tanti danni. Io sto in pena, ma mi auguro che nulla ti sia accaduto e che poi non siano tutte vere le notizie dei danni. Ho ricevuto tutte le cartoline ed io ho risposto a tutte poiché se non rispondo lo stesso giorno è l’indomani. Sto benissimo e spero che tu stai veramente bene. Godo che le padrone di casa sono tornate, così hai un po’ di compagnia. Ci vorrebbe un po’ di tempo buono come l’abbiamo noi qui. Qui però è troppo e ci vorrebbe l’acqua. A Palermo ha piovuto abbastanza, mentre qui è serenità perfetta, non sembra che appena autunno. Grazie che le amiche si interessano di te, anche qui tutti mi domandano di te e ti salutano. Ancora ho da fare e quindi non mi muovo. Salutami tutti mentre ti abbraccio, aff.ma Nelina (f. 264, c. 85)

479. Caltagirone, 21 novembre 1928589 Carissimo, Questa è per farti gli auguri più fraterni per il 26 e spero che arrivino in tempo. Che il buon Dio ti assista sempre e valga questo a lenire il dolore della nostra lontananza. Sto bene, qui siccità perfetta quindi sole e caldo come d’estate. Nella terrazza di casa sembra estate perfetta. Non si gode tanto poiché le campagne soffrono. La lava è calmata e speriamo che non riprenda più. Salutami tanto le amiche che io ricordo con tanto piacere. I parenti ti ossequiano, io ti abbraccio con vivo affetto Nelina Dimmi se hai ricevute tutte le mie. (f. 264, c. 86)

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Cartolina postale. Cartolina postale.


480. Caltagirone, 24 novembre 1928590 Carissimo, Ricevo la tua del 20, grazie degli auguri e spero che riceverai i miei che ho spedito il 21. Godo che stai bene e riceviti i saluti del D.r D’Antona che gentilmente è venuto a farmi una visita, così Traversa e tante altre che ti dicono tante cose. Io sto pure benissimo e continuo assidua coi miei fichi. Qui avrei da mandare uno dei due vasi di Vaccaro Buongiovanni e preferirei quello con le due capre ed il ragazzino sopra ed uno che è caduto. Te lo spedisco subito (se credi), vuol dire che arriverà per Natale, come pure farò spedire il panettone e l’altro a Enthoven, basta? Dì se desideri altro, e figurati il mio contento. Io continuo a star qui come ho detto per rassettare tante cosette; in una casa non si finisce mai, così continuo la mia cura. Oggi il cielo finalmente si annuvola, speriamo venga la pioggia. Salutami le amiche e tu prendi i miei rinnovati auguri, tua aff.ma Nelina (f. 264, c. 87)

481. Londra, 28 novembre 1928591 Carissima Nelina, Ricevo la tua e ricambio tanti saluti al Dott. D’Antona e al Dr. Traversa e agli altri che si ricordano di me. È molto buono il vaso di Vaccaro Buongiovanni; glielo darò quando arriva. Vedi di farlo confezionare bene; già non occorre raccomandarlo a te. Miss Enthoven è già partita: il suo indirizzo per tutto l’inverno fino a primavera è: Miss M. J. Enthoven. Villa Val Brire, 26 Avenue St. Jean Cannes (Francia). Puoi spedirlo là, le farà gran piacere; anche a Miss Motto puoi spedirlo; è tanto gentile e le farà piacere, e anche alla sua vecchia madre che si ricorda sempre di te. Sto bene, non ti affaticare troppo. Dammi notizie della Russa. Salutami tutti. Luigi di Albino ricevette la mia cartolina? Tutti ti salutano assai, un abbraccio, tuo Luigi (sc. 728, fasc. F/1/4, c. 322)

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Cartolina postale. Cartolina postale sped. a Caltagirone.

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482. Caltagirone, 30 novembre 1928592 Carissimo, Ricevo oggi la tua del 24 e quella del 26, tutte e due assieme. Erano già dieci giorni dall’ultima e stavo tanto in pena. Godo che stai bene come lo sono anch’io e Mario che ne ha avuto notizie ieri. Il caldo, caro mio, è finito subentrando un freddo umido di levante, forse nell’Etna nevica. Le stanze nostre sono fredde ed io li scanso uscendo delle volte tutto il giorno. Le cuginette Gravina sono ancora in villa e così faccio delle passeggiate. Ti salutano, come anche i Favitta tornati ieri d’aver lasciate le ultime tre figlie in collegio. Alla Russa sono stata una volta e vi tornerò perché si deve cambiare la pompa ed il nastro perché me ne sostituiscono un altro che è meglio per la portata del motorino. Tante cose alla Miss Muir ed auguri. Aspetto una tua risposta per spedire l’oggettino. Salutami e ringraziami le tue padrone di casa. Salutami Miss Motto e Rita. Farò spedire un panettone a Muir e l’altro a Marshall giacché Say è partita. Abbracci affettuosi Nelina (f. 264, c. 91)

483. Caltagirone, 7 dicembre 1928593 Carissimo, Ricevo la tua del 2 ed è sempre così che faccio, di rispondere lo stesso giorno, non comprendo perché non ti giungono in tempo. Sto benissimo e stai tranquillo per me. Godo di saperti bene per quanto il freddo deve essere intenso. Qui siccità e freddo ormai non credere che vi sia più caldo, però vi è il sole ed in casa nostra si sta benissimo. Lunedì spero spedire a Miss Marshall il vasetto poiché ho dovuto farlo rivedere. Non ho ancora venduto il giardino che per quanto di buona qualità è scarico un po’, ma spero di arrivare, così ho tardato andare da Marianna. Ti ossequiano i parenti ed amici che non mi lasciano sola davvero. A Peppino Milazzo è nato un maschietto e gli hanno messo il nome Mario. Il battesimo è stato a S. Maria di Gesù in casa di zio Silvio che ti ossequia. Se tu a Peppino gli mandi una cartolina credo gli farà tanto piacere. Salutami tutte le amiche che di me si ricordano. Abbraccioti, aff.ma Nelina (f. 264, c. 95) 592 593

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Cartolina postale. Cartolina postale.


484. Caltagirone, 13 dicembre 1928594 Carissimo, Stamane S. Lucia a cui ho pregato affinché ti conservi sempre sana la vista a te tanto preziosa. Qui freddo intenso, acqua, vento misto a gragnola (ponentate vere). Penso cosa deve essere a Piazza! E costì chi sa che freddo! Pensa a scappare e andare in qualche sito più tiepido. Il pacco alla mia amica è stato già spedito, spero che lo riceva presto perché assicurato e spero che accetti il dono. Sto bene ed aspetto di disbrigarmi di piccoli affari rimasti e partire per andare un po’ da Marianna. I parenti ti salutano, le persone di casa ti ossequiano incluso D. Peppino Parlabene. Affettuosamente Nelina (f. 264, c. 96)

485. Londra, 16 dicembre 1928595 Carissima, Non ho altra cartolina e devo contentarmi di questa per darti mie notizie, che sono buone. Ho ricevuto la tua del 7 dopo sette giorni. È un ritardo quasi costante: oramai sono rassegnato. Il freddo fa gli alti e bassi, e quando piove per lo più è meglio perché è meno freddo, come stasera. Tutti ti salutano e ti ricordano. Oggi dovevo rivedere la Lytthelton, ma per un contrattempo abbiamo rinviato a martedì, poi essa partirà via. Dimmi come si fa a lavare le maglie in modo che vengano bene e bianche. Io non ricordo quel che mi dicesti perché devo dirlo alla cameriera che vuole saperlo. Un abbraccio, tuo Luigi (sc. 728, f. F/1/4, c. 323)

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Cartolina postale. Cartolina illustrata sped. a Caltagirone.

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486. Caltagirone, 21 dicembre 1928596 Carissimo, Ricevo la tua del 16 e rispondo subito come vedi, così faccio tutte le volte. L’indirizzo di Marianna è Via Cibali n. 80, del resto ti scriverò io per la prima. Sto bene per quanto al ritorno della Russa (forse il freddo) mi prese una febbre alta con disturbo di stomaco. Oggi vado a pranzo dalle care cugine Gravina che ti salutano. I panettoni so che sono stati spediti e spero che arrivino in tempo. Oggi qui un sole che pare primavera. Mario dice che sta bene ed ha predicato con forze giovanili. Auguri per le prossime feste che farò teco spiritualmente. Salutami tutti, abbraccioti Nelina (f. 264, c. 100)

487. Caltagirone, 23 dicembre 1928597 Carissimo, Ricevo i tuoi auguri (cartolina 18) e te ne ringrazio molto, mi sembra di averti vicino. Sto bene, ieri sera sono andata ad un ricevimento che ha dato Gesualdo Barletta presentando la fidanzata di Guido. Ti ossequiano tutti. Le maglie (devi dire alla cameriera) deve lavarle con l’acqua calda tiepida e poi saponarle col sapone bianco (sapone che non potrà mancare costà), poi entra ed esce e continua a mettere sapone finché l’acqua esce chiara. Così dando tre passate, ma l’ultima senza sapone e senza torcerle li stende. A me vengono buone così, spero verranno anche a Edit. Salutami le padrone di casa, le amiche, specie i Muir e Rita. Abbraccioti con vivo affetto Nelina (f. 264, c. 102)

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Cartolina postale. Cartolina postale.


488. Catania, 26 dicembre 1928598 Carissimo, Come vedi sono già arrivata a Catania ove sto bene ed ho trovato Marianna e i suoi tutti bene, e ti ossequiano. Come son carini i due bimbi che ha! Spero che a quest’ora avrai ricevuto i pacchi, sia del panettone, sia del vasetto e mi auguro tutto in buono stato. Passerò qui una quindicina di giorni e spero tornando vendere quel benedetto giardino, e poi tornare a Roma. Anche qui a Catania fa freddo e a Caltagirone freddissimo. E tu con questo freddo come la passi? Se sapeste come penso con pena la mattina doverti alzare presto per la Messa. Stai attento se quest’anno vi sarà anche ghiaccio. È un’invernata molto fredda. Salutami le amiche, mentre io ti abbraccio con vivo affetto, aff.ma Nelina (f. 264, c. 104)

489. Catania, 3 gennaio 1929599 Caro Gigino, Ricevo la tua e godo leggere che hai passato un buon Natale e che anche l’aria tiepida ha contribuito a passarlo bene. Io da dieci giorni mi trovo qui, presso la cara Marianna e suo marito, che mi colmano di gentilezze. Sto benissimo, l’aria calda di qui mi ha rimesso perfettamente, del resto io non ho avuto raffreddore ma l’acido mi aveva preso come una volta costì e la febbre alta non fu che un ristoro, poiché mi fece vomitare e l’indomani stavo benissimo. Qui acido non ne ho avuto e ripeto sto benissimo. Starò fino il sette e martedì tornerò a casa onde vedere se posso vendere il giardino. Dovrò tornare a Roma prima che finisca gennaio poiché le Signorine Virili vogliono le camere perché torna un suo nipote da Rodi e avrà il posto al Ministero. Cercherò di trovare qualche casa con il riscaldamento, e se non trovo bene vuol dire che farò permanenza a Caltagirone, salvo a passare un po’ qui l’inverno che veramente non si sente. Domani cercherò il Calendario e te ne spedirò un po’; hai molti geloni? Io invece col freddo ho le mani più magre. Mario, Marianna, i fratelli ti fanno dire tante cose. Anche l’on. Pecoraro600 a cui ho scritto per quella Signorina ti ossequia tanto. OsseCartolina postale. Lettera. 600 Antonino Pecoraro fu tra i fondatori del PPI in Sicilia ed anche a livello nazionale, partecipando alla piccola costituente alla fine del 1918; deputato nel ’19 e nel ’21. Si interessò del problema della quotizzazione del latifondo. Cfr. A. Sindoni, ad vocem, in DSMCI, III/2, p. 637. 598 599

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qui distinti alle tue padrone di casa, alla Sig. Rita a Miss Muir e un bacetto ai bimbi. Con affetto Nelina La Baronessa di Giura mi scrive che il barone ti ha scritto. (f. 265, c. 4)

490. Londra, 10 gennaio 1929601 Carissima, Oggi è il ricordo più intimo della Cara Mamma volata al cielo in questo giorno 32 anni fa. Mi è sempre presente. Ho detto la Messa per Lei. Sto bene. Ho ricevuto la tua cartolina da Catania e godo che stai bene; spero che il freddo di Caltagirone non ti faccia male. C’è influenza costà? Qui comincia a serpeggiare, ma molto leggiera. Io fin ora ne sono esente e così anche le padrone di casa; e mi ho molta cura. Stamane ho ricevuto la lettera del Barone. Non sapevo che Paolo fosse a Caltagirone. Quando Mario sarà costà fammi mandare un libro di Laberthonnière e altro di Loria che devono essere nel mio scaffale vicino la stanza di angolo. Desidero anche le opere di Schiller e di Shakespeare, che credo sono ancora tra i miei libri. Sto bene. Tutti ti salutano. Un abbraccio di cuore tuo Luigi (sc. 728, f. F/1/4, c. 324)

491. Caltagirone 11 gennaio 1929602 Carissimo, L’altra sera giorno 9 sono arrivata in casa. Sto bene ed il tempo per quanto freddo ho trovato il sole ed è buono. Starò un po’ di giorni e spero rivedere il caro fratello. Qui ho trovato il grazioso dono di Barbara che ho gradito tanto tanto. Mi riserbo scrivere, pel momento ti prego offrire i miei ringraziamenti e auguri affettuosi. Spero che il freddo non riprenda forte come per il passato e che possa trascorrerlo senza tanto soffrire.

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Cartolina postale sped. a Caltagirone. Cartolina postale.


I parenti di Catania tutti tutti ti salutano affettuosamente, come anche quelli di qui. Ti manderemo le fotografie dei bambini appena li faranno mentre quando sarò a Roma ti spedirò quella del maschietto che è tanto carino. Conservati sempre bene, ossequiami il dottore, tua sempre Nelina (f. 265, c. 7)

492. Caltagirone, 13 gennaio 1929603 Carissimo, Ricevo stamane la tua ultima cartolina. Non mi parli della oscurità che avete avuto, mentre nella lettera di Miss Marshall leggo che il 7 eravate senza luce “come una notte senza luna e senza stelle”. Immagino che giornate! Voglio augurare che non torni più simile fenomeno. Cercherò andando a R[oma] di fare del mio meglio. Di là risponderò alla letterina ricevuta mentre ringraziami tanto lo scrivente. Io sto bene, Mario verrà dopo il suo onomastico per pochi giorni. Per la tua musica non mi hai risposto se debbo spedirtela; è tutta messa ordinata. Marianna e tutti ti ossequiano. Luigi il figlio di Albino urtato dai compagnetti della scuola si è rotto la caviglia del piede destro. Mi domandava se hai ricevuto i suoi auguri. Povero piccolo è tanto paziente!! Il tempo qui è bello, un po’ fredduccio, a Catania ha fatto pure freddo o meglio si sente meno fuori che dentro poiché colla pretenzione che non fa freddo tengono le camere fredde. Saluto tutti, un abbraccio Nelina (f. 265, c. 9)

493. Caltagirone, 19 gennaio 1929604 Carissimo, Ricevo la tua del 13 e godo leggere che nonostante il freddo stai bene e auguro che così passi l’inverno tanto rigido dappertutto. Qui vi sono giornate freddissime e molto gelate in campagna, speriamo che non danneggino i giardini. 603 604

Cartolina postale. Cartolina postale.

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Attendo Mario, se viene per un quattro giorni poiché io non posso più tardare per lasciare libere le stanze alle Virili. Avrei voluto mandare una cartolina alla Lytthelton che mi inviò una cartolina per Natale, ma mi manca l’indirizzo nuovo. Sto bene malgrado il freddo, ma siccome vi è il bel sole nelle nostre stanze, sembra primavera la mattina; al giorno si supplisce col fuoco e così si tira avanti l’inverno. Hai scritto al piccolo Luigi di Albino? Ti scrissi che si è rotto il collo del piede, ma che ora è in via di guarigione. Tutti i parenti ti salutano affettuosamente, io ti abbraccio sempre, tua Nelina Mario è arrivato e sta bene. (f. 265, c. 14)

494. Caltagirone, 25 gennaio 1929605 Carissimo, L’altro ieri ricevei la tua ultima cartolina del 19. Mi duole leggere sempre che le mie non ti arrivano regolarmente, pazienza. Mario è stato solo tre giorni, in compenso sono stati giorni pieni di sole e non tanto freddi, mentre da due giorni piove e tira vento di ponente. Sto bene e sono in via di rassettare la casa per il ritorno. Rita e Piero sono andati in casa credo. Salutami Miss Motto, Enthoven e ringrazierai Miss Marshall e Barbara. Guardati dal freddo e dall’influenza. Qui vi sono raffreddori che ora tutto si chiama influenza. Io sto bene, grazie a Dio e il raffreddore in me non attecchisce. Il vescovo ti saluta, come il Vicario De Maddalena. Tutti i parenti fanno lo stesso, io ti abbraccio, aff.ma Nelina (f. 265, c. 17)

495. Caltagirone, 27 gennaio 1929606 Carissimo fratello, Ricevo la tua del 22 mentre qui fischia il vento e in lontananza nevica. Meno male che ho sbrigato tutto e così fra non molto mi muoverò. Sto bene, qui influenza come costì non ce n’è e sto in pena per te, non mi lasciare senza notizie. 605 606

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Cartolina postale. Cartolina postale.


Faccio i miei rallegramenti al Dott. per il suo fidanzamento ed io penserei di regalare due cornici in argento uniti, per mettere un ritratto di entrambi, ovvero un oggetto per il capezzale, non ti pare? I parenti tutti e gli amici ti ossequiano ed io ti raccomando di averti riguardi e prima che i venti del Nord incominciano lascia l’Inghilterra. Abbracciandoti, aff.ma Nelina (f. 265, c. 18)

496. Roma, 31 gennaio 1929607 Carissimo, Arrivo qui a momenti; ho fatto un ottimo viaggio e col caldo del treno mi sono un po’ riavuta dal freddo ultimo a Caltagirone. Sto benissimo e qui ancora dalle Sig. Virili fino a che trovo casa. Ho trovato la tua del 25, rispondo a quella. La tua musica l’ho lasciata tutta in ordine; godo che continui a star bene malgrado il freddo. La gente è tutta raffreddata, influenzata, ti salutano i parenti di Catania che ho visto ier sera dove partendo col treno delle quattro si aspetta due ore. Così ho fatto cena in casa di Marianna e poi mi hanno accompagnato alla stazione. Sono anche arrivata a vendere il giardino molto poco quest’anno, 14.000, ma era scarso assai e poi le gelate mi hanno fatto risolvere. Abbracci cari Nelina (f. 265, c. 20)

497. Roma, 9 febbraio 1929608 Carissimo, Ho la tua del 6. Stai tranquillo che io non mi espongo al freddo e qui ora non ne fa tanto. Sto bene e non mi muovo. Ti salutano i parenti. Venerina, Nino, le Virili, Cinque che ho visto or ora. Vedrò per la compra della casa ma al mio comodo. Stai tranquillo. Ti manderò i giornali di tanto in tanto come tu vuoi. Oggi vi è un sole magnifico, qui la mia stanza ne è piena fino il tramonto. Mario mi scrive che sta bene, che ha vinto la 607 608

Cartolina postale. Cartolina postale.

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causa col Di Bartolomeo per quel benedetto lascito fiduciario della Di Francisci, è stato un trionfo anche di Vavà B[arletta]. Salutami tutte le amiche e dimmi come stanno i Muir. Abbraccioti con vivo affetto Nelina (f. 265, c. 24)

498. Roma, 13 febbraio 1929609 Carissimo fratello, Dal 6 c.m. che non scrivi e sto tanto in pena, moltoppiù che sui giornali leggo il gran freddo di costì e le gelate e danni. Penso come la mattina deve essere penoso uscire con cotesto freddo. Stai attento per le gelate e per quanto io vorrei notizie spesso, se non puoi uscire ad impostare non cimentarti, prego per te e spero che il buon Dio vorrà conservarti in salute. Io sto benissimo; il tempo è stato buono, ma ora un’altra ripresa di freddo, oggi nevica. Io sto sempre qui in attesa del buon tempo per cercare. Con affettuosi saluti e nella speranza che questa ti trovi bene bene, aff.ma Nelina (f. 265, c. 26)

499. Roma, 16 febbraio 1929610 Carissimo, Ricevo la tua del 16. Spero che continui a star bene, io pure bene malgrado il freddo intenso. Ma al pensare quello di costà tremo per te. Prego tanto S. Gioacchino (la mamma ne era tanto devota) affinché ci guardi tutte e tre. Siamo così lontani l’uno dall’altro. Al Gesù predica P. Brucculeri della Civiltà Cattolica. Si vede che è siciliano, ma predica bene. D’altri non so dirti, poiché con questi freddi chi va girando? Scriverò alla Signora Muir. Salutami tutti, un abbraccio Nelina (f. 265, c. 28) 609 610

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Cartolina postale. Cartolina illustrata.


500. Roma, 11 marzo 1929611 Carissimo, Ecco con le tue una del 7 e l’altra dell’8, tutte e due ricevute oggi 11 (lunedì). Rispondo subito come vedi, dolente che hai avuto un po’ di influenza e che già sei uscito… perché così presto? Sta in riguardi per carità, una ricaduta sarebbe peggio. Anche io, per essermi inavvertitamente lasciate le scarpe umide ai piedi, ho avuto un po’ di mal di gola e due febbrette, ma oggi sto benissimo, come se nulla avessi avuto. Per me è matematico il mal di gola coi piedi umidi… tu lo sai, ebbene non pensai affatto di cambiarmi. C. non va pel momento in Sicilia, sta bene e spera rimettersi del tutto. Ti ossequia distintamente come ti saluta Giovannino Tasca. Hai mandato le condoglianze a Marianna Scuderi e a Peppino? Porterò io la fotografia del bambino poiché temo che si smarrisca. Non mandarono le fotografie della piccola poiché non ne aveano di belle e credo non ci siano arrivate. Marianna è inconsolabile! Salutami tutte le amiche che ricordo tanto, le padrone di casa in special modo a te abbracci Nelina (f. 265, c. 35)

501. Roma, 15 marzo 1929612 Carissimo, Ho la tua fra le mani e godo leggere che stai bene già. Anche io sto bene e mentre ti scrivo sono al ristorante S. Chiara per mangiare e per mangiare meglio. Il Sig. Giovanni che mi vede spesso è contento e ti saluta. Anche a me Mario scrive che col freddo è stato bene e speriamo che anche il caldo non gli nuoccia quest’anno. Gigia che dal 9 gennaio è al Noce con sua madre e Silvio dice quanto è bello colà. Immagino ora coi mandorli fioriti e le ginestre profumate come deve essere bello! Come ci vorrebbe per te l’aria dei boschi. Dopo tutti i geli e il freddo di quest’inverno come è deliziosa la primavera che veramente è venuta di botto, almeno qui a Roma. La Sig. Elena ti ringrazia e ti risponderà per le condoglianze che ha ricevuto stamattina. Le Pisciotta ti ossequiano, quanto sono brave queste figliole! Sono seduta di

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Cartolina postale. Cartolina postale.

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fronte a Tanfani, quanti ricordi! Che movimento vi è sempre in questo negozio ed ora dopo la Riconciliazione. Salutami tutte le amiche mentre raccomandoti di mangiare di più, t’abbraccio con vivo affetto Nelina (f. 265, c. 37)

502. Roma, 18 marzo 1929613 Carissimo, Ho la tua del 15 e leggo come gli inquilini costà crescete in numero. È un canino cinese come you you? Ti ricordi? Certamente che il gatto deve essere geloso… Quanto mi duole leggere della morte del D.r Carlo S. sì che me lo ricordo! Ma mi sembra che era un po’ male andato in salute. Godo che stai bene, come lo sono anch’io: qui fa già caldo e penso quando dicevi “che a Roma appena viene marzo fa caldo e si veste leggieri”. Vestire leggiera no, ma la roba pesante infastidisce. Ieri sono stata all’Augusteo nel primo concerto di Molinari dopo il suo ritorno dall’America, una folla immensa! E un bel concerto, specie una cosa di Respighi (Feste Romane sinfonico) l’Ottobrata e la Befana, quest’ultima si era proprio a Piazza Navona. Fu applauditissimo e più volte fatto venire fuori. Cinque cerca di fare qualche altro lavoro quando si sarà del tutto sbrigato, ti ossequia. Stai tranquillo che per il momento non giro case, ma il male del riflusso è già passato. Salutami tutti e con affettuosi abbracci sono sempre la tua, aff.ma Nelina (f. 265, c. 40)

503. Roma, 28 marzo 1929614 Carissimo fratello, La tua del 24 arriva nel momento che scrivo a te e a Mario. In questi giorni ti sono più vicina e mentre nelle grandi Basiliche assisto ai canti e alle funzioni, ti penso più intensamente e prego per te. Io sto benissimo già, io non ho avuto l’influenza, la mia fu 613 614

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Cartolina postale. Cartolina postale.


tracheite semplice e non mi son rimaste le gambe per nulla deboli, sono tanto forti! Sarà invece il freddo che ti rende cotesta debolezza; cerca di scappare in un posto più caldo almeno per tutto il mese di aprile. Io ancora non posso precisarti se vado o no in Sicilia. Tanti auguri per la S. Pasqua a te e alle amiche tutte. Ti ho spedito la pizza romana che è tanto buona, la riceverai con ritardo. Abbracci Nelina Ti ho spedito il giornale. (f. 265, c. 43)

504. Roma, 2 aprile 1929615 Carissimo, Ieri, primo, ho ricevuto la tua del 27. Vorrei leggere che stai bene e invece leggo benino; penso che l’influenza avuta è stata un po’ forte che ti ha lasciato così debole le gambe. Anche qui a qualcuno è rimasto questo fenomeno, ma ormai dovrebbero essere cessati. Sarà l’umido, il freddo? Non fai qualche cura ricostituente? Spero che avrai ricevuto il libro, l’ultimo giornale che ti ho spedito e che presto riceverai la pizza romana. Ti salutano i Di Giura dove ho pranzato la sera di Pasqua, anche l’amico del Mondial ove ho pranzato ieri sera. Venerina, le Virili, tutti ti offrono i loro auguri. Sto benissimo ed ancora indecisa se debbo o no andare in Sicilia con la primavera. Non ho sbrigato ancora nulla di nulla. Forse verrà Mario almeno così mi ha scritto. Sarebbe buono che venisse almeno potrei decidere meglio per la casa, ma quasi non ci credo. Se hai bisogno di qualche cosa scrivimi che te li mando. Rinnovo i miei auguri per la Pasqua pregandoti di salutarmi tutte le amiche. Cosa dice Miss Rose? Un abbraccio Nelina (f. 265, c. 47)

505. Roma, 13 aprile 1929616 Carissimo fratello, Ho ricevuto la tua dell’8 e quella dell’11. Grazie della premura che hai nel darmi tue nuove. Il tempo qui si mantiene ancora freddo, oggi piove, l’altro ieri caldo sciroc615 616

Cartolina postale. Cartolina postale.

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coso e così va via la primavera. Sto benissimo e spero che a te il bel tempo ti avesse a far rimettere del tutto. Farai le mie congratulazioni a Miss Muir per la nascita del sesto figliolo. Facendo da padrino, informati cosa si può regalare. Mi scrivono i Belloni che Maurizio sposerà alla fine di maggio, si dovrebbe fare un regalo ma che cosa? Quanti quest’anno capitano. In un’altra ti rispondo di quanto mi chiedi nella precedente cartolina. Mi scrive Marianna Scuderi che ha risposto alla tua lettera di condoglianze, ma teme di aver sbagliato l’indirizzo. Ti ossequiano tutti inclusi gli Amerigo dove sono stata ieri a pranzo. Saluta le Signore di casa, Rita, i Muir affettuosamente. Con abbracci affettuosi tua Nelina (f. 265, c. 52)

506. Roma, 18 aprile 1929617 Carissimo fratello, Ricevo la tua e con piacere leggo che stai bene, almeno quasi. Io sto benissimo e qui il tempo si è di nuovo rimesso a buono per quanto non abbia ancora piovuto. Di Mangano non so nulla, ma credo che stia sempre al De Merode. Si sono trovate le casse dei libri un po’ presi dall’umidità ed ho pregato qualcuno a rimuoverli e farmi un elenco, ma credo che se ne siano perduti molti coll’umido. Non so se per quest’anno andrò a S. Maria, ancora non sono sicura. Mario pare che vuol venire per la beatificazione di D. Bosco, io gli scriverò di muoversi prima618. Salutami tutti e credimi, aff.ma Nelina Leggo sul giornale che costì vi è il vaiolo, è vero? Vi saranno veramente le quarantene? Sto in pena tanto. (f. 265, c. 55)

Cartolina postale. «Mi scrive Nelina che tu forse andrai a Roma per la Beatificazione di D. Bosco. Quando sarà? Io vi parteciperò in ispirito. Don Bosco mi è stato sempre simpatico e caro, anche quando non pensavo che fosse arrivato agli altari» (Luigi a Mario, Londra, 22 aprile 1929, II, p. 43, n. 409). 617 618

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507. Roma, 30 aprile 1929619 Carissimo, Di S. Caterina sono stata nella bella chiesa di S. Maria sopra Minerva ed ho fatto la Comunione per la mamma che son certa dal Cielo ci guarda e protegge. Sto bene e prego S. Gioacchino affinché faccia passare presto costì la seccante epidemia; quest’anno è un affar serio costì! Saluta tutti, penso pei tuoi libri, t’abbraccio Nelina (f. 265, c. 60)

508. Roma, 11 maggio 1929620 Caro fratello, La mia ultima si è incontrata con la tua e quindi ho tardato a scriverti, spero che non ti sarai angustiato per il ritardo. Sto bene e spero che tu lo sia anche. Mi auguro anche che il vaiolo sia alla fine e che la F[rancia] leva le misure di precauzione. Io prego sempre S. Gioacchino e son sicura che ci proteggerà sempre. Mi sto dando attorno per i tuoi libri, ma finirò con mandarli a casa e metterli nella nostra biblioteca. A momenti ricevo la tua dell’8 maggio così le cartoline non s’incroceranno più. Mi duole che non puoi muoverti per causa delle misure sanitarie francesi, dunque il vaiolo continua? Come ne sto in pena! Ma speriamo che S. Gioacchino ci liberi sempre dalle epidemie. Mario dice che verrà per la beatificazione di D. Bosco che sarà il 2 giugno, spero che non se ne penta. Ringrazia anche per me la S. R. del pensiero affettuoso che ha sempre per te e dei saluti che mi manda e che contraccambio. Conservati sano finché il caldo non ci fa riunire. Abbraccioti, aff.ma Nelina (f. 265, c. 64)

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Cartolina illustrata. Cartolina postale.

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509. [Londra], 16 maggio 1929621 Carissima Nelina, La notizia che fra le linee della tua cartolina io arrivo a comprendere, mi ha colmato di gioia; hai avuto il passaporto anche quest’anno, e verrai, a Dio piacendo, o a fine giugno, o ai primi di luglio, e starai con me le vacanze d’estate. Sia ringraziato Dio; ho atteso tale notizia con l’ansia fraterna che tu conosci, e nel dubbio tormentoso che anche questo conforto mi fosse vietato. In tante traversie, tu, cara sorella, sei stata sempre per me il più fido conforto umano, la mia cara buona soave sorella che mi ha sorretto, aiutato, accompagnato sempre, con lo stesso tranquillo e profondo affetto, con le continue trepidazioni e ansie, indifferente ai trionfi, ma sensibile ai dolori; modesta sempre e sempre col senso della misura, con la visione della realtà, con l’antiveggenza dell’amore. Ora sei lontana da me, ma sempre allo stesso modo vicina a me nel pensiero, nell’affetto e nelle cure. Tutto hai sacrificato per me, per rimanere al mio fianco, e non lasciarmi solo nelle tempeste della vita. Solo il Signore può compensarti, ed io non so far altro che pregare per te. Che altro tu puoi da me desiderare? Negli ultimi anni di nostra vita il Signore ha voluto tenerci lontani, noi che insieme nati insieme abbiamo vissuto nella più completa comunione di affetti e di idee. E tu sai sopportare ciò con santa fermezza, e con umana dignità, comprendendone bene le ragioni e apprezzandole nel loro valore. Mi conforta sempre la speranza che non ci sarà negato rivederci ogni anno e passare insieme le vacanze come riposo dello spirito e del corpo. So bene che se il Signore ti domanda questo altro sacrificio sei pronta a sostenerlo, so bene che in Lui solo è il tuo vero conforto e il tuo anelo continuo. Egli è quello che ci unisce in terra e quello che ci unirà nel cielo; così speriamo e preghiamo e gemiamo in questa terra di dolori e di angosce. Oramai il più della nostra vita è trascorso; i nostri cari ci han preceduto; il nostro caro e santo fratello vescovo è ancora qui con noi a lavorare a penare a propagare il nome del Signore. Poco ancora, per tutti e tre, e il nostro esilio terreno sarà finito. Gesù ci attende nel suo infinito amore e nella sua gloria infinita. Cara Nelina, in Gesù ti abbraccio col più vivo affetto fraterno, tuo Luigi (b. 579, fasc. 22, s.n.)

621 Questa lettera di Luigi si trova nel fascicolo “Lettere non spedite”, pubblicate in L. Sturzo, Lettere non spedite, cit., pp. 101-102.

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510. Roma, 21 maggio 1929622 Carissimo fratello, Eccomi a te e spero che avrai ricevuto la mia e i giornali. Godo che il tepore è arrivato costì e spero che trascorrerai un buon mesetto di caldo per poi prendere il bel sole di una spiaggia che credo raggiungerai appena uscito dall’Inghilterra. Io sto bene ed ancora qui il caldo non incomincia, meno male per quanto credo che il caldo per le campagne dovrebbe incominciare. Maurizio sposa il 12 giugno e qui ho riveduto la mamma e la sorella che ti ossequiano. Io penso un oggetto artistico e non argenteria che chissà quanti ne avranno regalati, vedrò. Intanto gliene ho parlato e ringraziano immensamente. Salutami le amiche specie C. tornata da Cannes. Quest’anno il freddo è stato generale. Spero che la epidemia vada diminuendo e così non avere alcuna noia. Oggi S. Felice ho fatto la Comunione per papà. Abbracci Nelina (f. 265, c. 68)

511. Roma, 24 maggio 1929623 Carissimo fratello, Rispondo alla tua del 20 e godo sentire che vai rimettendoti e spero che il sole ti rinforzi. Dopo il viaggetto che conti di fare quando pensi di andare a trovare quello del mare? Quello sì che ti gioverà, ma non tardare oltre la metà di luglio e così si starebbe un mese e mezzo. Il settembre è sempre più fresco e poi annotta troppo presto. Oggi ho pensato al dono per Maurizio Belloni ed ho scelto un bel piatto decorativo di Sèvres. Sono andata con la Sig. Maria Belloni che ti ossequia. Mi è costato tutto compreso otto, ma è bellissimo. Sto bene ed ora non vedo l’ora che passi quest’altro mese, sono i più lunghi! Mario pare che non venga, almeno mi scrive per ora perché ha da fare…quello ama poco viaggiare, ma se io dovessi passare qui tutto luglio penserei ad una villeggiatura, qui fa troppo caldo in quei mesi. Ancora però il tempo non si è sistemato per nulla, è scirocco, è vento e freschino. A me la cuffia della radio non fa nulla alla testa, forse perché ho fatto già l’abitudine poiché tutte le sere passo così il tempo anzi, lavoro e sento musica. Salutami tutte le amiche, conservati in salute, abbraccioti Nelina (f. 265, c. 69) 622 623

Cartolina postale. Cartolina postale.

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512. Roma, 26 maggio 1929624 Caro Gigino, La tua del 23 mi da tue buone nuove e penso come il caldo ti rimetterà del tutto. Anche io credo che Mario più non venga mentre che ne avea tanto parlato, sempre così… Penso pure di non andare giù poiché col caldo mi strapazzerei molto. Penso di andare a Milano qualche giorno anzi, mi avrebbero voluto per il matrimonio di Maurizio, ma io non vado. Spero che resteranno contenti per il dono. Saluta tutte le amiche, abbracciandoti con affetto Nelina (f. 265, c. 70)

513. Roma, 31 maggio 1929625 Oggi ultimo di maggio e penso come a Caltagirone vi è la festa della Cenadomini, non so come la faranno quest’anno. Ricevo la tua seconda cartolina e così rispondo a tutte e due in uno. Comprendo ciò che farai e così prenderai un buon sole. Ieri mi scrisse Ele Belloni che il matrimonio sarà ai primissimi di giugno ed ho mandato già il regalo anche a tuo nome. Ancora non so se l’abbiano ricevuto. Non so perché vuoi andare a S. M., io sto in pena per il gran traffico di quella via. Per pochi giorni potresti fare la pensione a Parres. Ad ogni modo guardati dalle automobili. Mario poteva venire perché ancora il caldo caldo non è incominciato, ma forse lui vorrà tirare più a lungo il viaggio, sarebbe buono ma non ci credo. Ti scriverò quando andrò a Milano poiché aspetto che si riposino del gran traffico avuto. Tutti ti salutano, come io saluto le amiche per mezzo tuo e abbracciandoti di cuore credimi sempre, aff.ma Nelina (f. 265, c. 71)

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Cartolina illustrata. Cartolina postale.


514. Londra, 6 settembre 1929626 Carissima Nelina, Sono già, grazie a Dio, a Londra, e sentivo il bisogno di silenzio e riposo. I padri di Fulham Road non avevano stanza disponibile perché hanno gli operai che ripuliscono; sono venuto alla pensione di fronte al Parco e fortunatamente ho trovato libera la stanza a mezzogiorno e al 2° piano. Avrò quindi un po’ di sole e di verde. Il tempo è bello. Sto bene. Tu puoi continuare a mandare le tue cartoline presso le suore e se vuoi puoi scrivere qui, cioè Hilton House 15, Bayswater Terrace W 2. Il M° si è interessato, però conosce poco l’italiano, e quindi desidera leggere il testo nella traduzione o francese o inglese. La cosa si complica perché io desidero musicato l’italiano627. Aspetto con ansia tue notizie. Saluti tutti i parenti e amici, la Sig.ra Venerina, il Sig.r Giovanni ecc. Un abbraccio, tuo Luigi (sc. 728, f. F/1/4, c. 325)

515. Londra, 9 settembre 1929628 Carissima sorella, Ho ricevuto la tua del 5 e sono contento che l’appartamento ti piace; attendo di sapere la tua ultima decisione. Penso che sei ancora all’Hotel S.ta Chiara e là ti mando questa. Io sto bene. Sono contento di essere venuto qua. Il tempo è bello, e il parco mi dà l’impressione che la villeggiatura continua. Ancora non ho visto nessuno. Ho trovato Edith molto sofferente. Ha accettato il tuo dono e sabato sera è partita per Lourdes con Miss Kelly. Ieri ho ripreso di andare dalle Suore, perché il prete è dovuto partire in fretta.

626 Cartolina postale sped. a Roma. Alla fine di giugno Nelina raggiunse Luigi a Parigi; di lì avrebbero proseguito per il Belgio e la Germania. In agosto passarono le vacanze in Francia a La Plage d’Hyères. 627 Il riferimento è probabilmente al musicista Darius Milhaud che avrebbe dovuto musicare, come poi musicò, l’opera di Luigi Il ciclo della creazione che verrà pubblicato nel 1932 (Il ciclo della creazione. Tetralogia cristiana. Poema drammatico in un Prologo e quattro Azioni, Librairie Bloud et Gay, Paris 1932). Scrivendo di questa sua opera alla sua segretaria di Londra nel 1931, Sturzo osservava: «Rileggendo la mia Tetralogia, sento un gran conforto spirituale; perché non saprei meglio esprimere la mia aspirazione in Dio e la gioia del mistero e il senso della colpa e del dolore. Non so se gli altri ne avranno le stesse impressioni. Forse no e ciò è il difetto della mia arte, non della mia fede» (cfr. Bibliografia degli scritti di e su Luigi Sturzo, cit., pp.16-17). 628 Cartolina postale sped. a Roma.

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Oggi mi occupo di farmi venire la posta qui e di tante altre piccole faccende. Vedrò il dottore. A Parigi presi il Renard e gli sarà spedito direttamente per l’onomastico. Tante cose a tutti. Mario mi ha scritto che sta bene. Un abbraccio, tuo Luigi (sc. 728, f. F/1/4, c. 326)

516. Londra, 15 settembre 1929629 Carissima Nelina, Sono contento che l’analisi è andata bene come al solito, e che finalmente ti sei decisa a prendere il I. Robin. Io incomincerò fra giorni, appena il caldo è passato. Già il caldo va a finire; oggi la temperatura è più bassa e i giornali sono contentissimi che finalmente il gran caldo di Londra finisce, però se ne prevede ancora una settimana. Hai visto che temporale su Toulon! Un vero ciclone. Hai scritto a Mrs Macdonnell? Avranno anch’essi sentito il terribile ciclone. Ricordi l’indirizzo? Attendo notizie sulla casa e anche sulle altre cose se stanno benissimo o no. Tanti auguri alla Sig.ra A. Pisciotta e tutti di casa. Saluti alla Sig.ra Venerina e al nipote ecc. ecc., a tutti. Sto bene. Un abbraccio di cuore, tuo Luigi Il sonno è ritornato completamente. (sc. 728, f. F/1/4, c. 327)

517. Londra, 18 settembre 1929630 Carissima Nelina, Ti mando questa a Caltagirone pensando che già sei arrivata e aspetto con ansia tue notizie. Io sto bene, grazie a Dio, e fino a ieri il tempo è stato abbastanza discreto. Ma ho letto che a Parigi e sulla costa del Nord vi sono stati temporali terribili. Saint-Malo è stato allagato. La povera Edith non poté, come sperava, andare a Lourdes, poiché il viaggio le faceva male e si fermò a D. Ora non ho più notizie e non so quando tornerà. Prego

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Cartolina postale sped. a Caltagirone. Cartolina postale sped. a Caltagirone.


per Lei. Io per ora sto bene qui e vedrò quanto potrò tornare in casa. Mi dispiace che non hai trovato l’appartamento. Spero al tuo ritorno. Ho piacere che Mario verrà a farsi una villeggiatura a S. Bartolomeo. E io che pensavo che era inutile tenerlo! Meglio così. Gli ho scritto per l’affare del Ponte. Spero che combinerete631. Un abbraccio di cuore, tuo Luigi Qui ancora c’è poca gente, sono fuori. (sc. 728, f. F/1/4, c. 328)

518. Londra, 24 settembre 1929632 Carissima Nelina, Sabato sera ebbi il tuo espresso. Lo aspettavo per lunedì quindi la gioia fu doppia. Spero che l’aria nativa ti giovi, dopo tanto girare. Io sto bene, ieri ho visto Miss Motto e la sua Madre che ti salutano tanto tanto. È tornata Edith con Miss Kelly; sta meglio, il riposo le è giovato. Io, appena possibile, tornerò a casa; tu manda da oggi in poi le cartoline al solito Gloc. Terr. La casa è aperta e io ci vado spesso per carte e libri. Forse, se tutto va bene, vi tornerò a fine del mese. Rita ti saluta assai. Il dottore vuole che ti ringrazi per la scelta del Copenaghen; io gli ho detto che eri stata tu a sceglierlo. Salutami tutti. A Roma sei andata dal dentista? Ho letto sopra un giornale che Chiavaro è in America, ma per un giro. Un abbraccio di cuore, tuo Luigi (sc. 728, f. F/1/4, c. 329)

631 «Carissimo fratello, quando vedrai Nelina, discuterai con Lei la possibilità di fare la parrocchia del Ponte. A me è parsa possibile, quando ne ho parlato; vedi tu; anche a fare uno sforzo io ci terrei tanto e ne sarei tanto lieto e consolato» (Luigi a Mario, Londra, 15 settembre 1929, II, p. 120, n. 496). La sorella Margherita aveva lasciato parte dei suoi beni alla Chiesa di Maria Ss.ma del Ponte per fondare una nuova parrocchia con quella dotazione. La parrocchia sarà costituita a metà degli anni ’40. 632 Cartolina postale sped. a Caltagirone.

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519. Caltagirone, 2 ottobre 1929633 Carissimo, Scrivo con un giorno di ritardo poiché il traffico della vendemmia mi ha fatto tardare a scriverti e te ne chiedo scusa. Immagino che il ritardo di uno o due giorni per te è doloroso, ma da qui può succedere spesso, quindi ti prego di non angustiarti. Sto benissimo ed oggi che sono andata a far visita al Dott. Traversa il quale solo ora sta un po’ meglio mi dice che l’acqua bevuta è stata quella che mi ha giovato tanto. Egli ti ossequia. Mario ancora non viene perché prima deve lasciare il Seminario a posto. Quest’anno mi sembra una cosa strana, ma l’uva non mi fa male e ne mangio tanta. Come vorrei mandarla a te che tanto ti piace. È troppo lontana Londra per queste spedizioni. Ti ossequiano tanto i parenti tutti che spesso vado a trovare in campagna, perché sono tutti in campagna. Un abbraccio Nelina (f. 266, c. 1)

520. Londra, 3 ottobre 1929634 Carissima sorella, Ho ricevuto la tua del 28 settembre. Non mi scrivi che stai bene, ma io lo suppongo. Anch’io sto bene; ho fatto accendere la stufa perché il tempo è già freddo e piovoso. Qui sono contenti che finalmente piove, i tappeti verdi dei parchi erano secchi. Anche Rita si lagnava della mancanza di pioggia, ma il suo tappeto verde era in gran parte ancora vivo, e che bei fiori. Salutami tutti i parenti e amici. Nulla ho ricevuto da Peppino. Un abbraccio di cuore, tuo Luigi (sc. 728, f. F/1/4, c. 330)

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Cartolina postale. Cartolina postale sped. a Caltagirone.


521. Londra, 26 ottobre 1929635 Carissima Nelina, Ho ricevuto tue notizie a mezzo del caro fratello, il quale poi ha finito per stare soli quattro giorni. Pazienza. Godo che state bene tutti e due e anch’io sto bene. È prossimo il giorno di speciale ricordo dei nostri cari, e il 2 novembre staremo insieme nella preghiera per loro e per noi, e anche per tanti amici e parenti che sono già di là e che ci aspettano, quando il Signore ci chiamerà. Speriamo e preghiamo assai per essere pronti alla sua chiamata, come le Vergini che avevano la lampada accesa al venire dello sposo. Cara sorella, io penso sempre a te, e prego assai per te, e mi è conforto il pregare. Salutami tutti. Un abbraccio di cuore, tuo Luigi (sc. 728, f. F/1/4, c. 331)

522. Londra, 29 ottobre 1929636 Carissima Nelina, Ieri ho ricevuto la tua del 22. Il mio raffreddore è già passato; credo di avertelo scritto; e ora sto bene. La padrona di casa sta meglio, ma non ancora in grado di viaggiare. Ti ringrazia assai. Ossequiami il d.r can.Carfì e gli altri che si ricordano di me. Ancora non sono stato ad un concerto, da che la stagione è cominciata. Qui comincia ai primi di ottobre. Per causa un po’ del raffreddore, altra volta per l’orario, oppure per la pioggia. C’è stata sempre una ragione per non andarci. Ti salutano molto le tue amiche che vanno tornando a Londra. Ho ricevuto i libri che mi ha spedito Mario. Tante cose a tutti specialmente alle persone di casa. Come sta Giovannino Di Bartolo? Un abbraccio di cuore, tuo Luigi (sc. 728, f. F/1/4, c. 332)

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Cartolina postale sped. a Caltagirone. Cartolina postale sped. a Caltagirone.

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523. Caltagirone, 31 ottobre 1929637 Carissimo fratello, Torno a momenti da confessarmi e trovo la tua letterina. Grazie del tuo costante pensiero, come costante e affettuoso è il mio per te, amatissimo fratello. Stavo già in pena per il tuo silenzio, l’ultima cartolina era del 22. Sto bene e godo che tu stai bene, conservati sempre così. In questi giorni più che in altri staremo uniti nella preghiera. Aspetto il passaggio di Mario che va per la visita a Niscemi, così lo rivedo. L’altro giorno sono andata in compagnia di Teresina Galvano e suo marito Luigi a visitare la scuola di ceramica a S. Gregorio, che ho trovata molto progredita. Fanno anche delle commissioni e i giovani lavorano bene e con volontà. Ieri poi sono stata a rivedere il nostro giardino pubblico tutto fiorito e con varietà speciali di crisantemi e dalie bellissime. Ti ossequia D. Pietrino, come ti ossequiano i parenti ed amici tutti. Il Dott. D’Antona che tutti gli anni appena arriva qui viene a far visita ti ossequia. Ieri sposò suo figlio con l’ultima delle figliuole di Elisa Ciancio. Come stanno i Muir? Saluta affettuosamente a tutte le amiche, abbracci Nelina (f. 266, c. 2)

524. Caltagirone, 4 novembre 1929638 Carissimo, La tua del 29 è fra le mie mani e rispondo. Oggi nebbia e vento, le solite levantate caltagironesi che rompono le ossa. Io sto bene ed ancora non ho messo la roba d’inverno. Godo che tu stai bene e che il nuovo raffreddore è passato, ciò vuol dire che ne hai avuto più di uno. Guardati e fai qualche cura rinforzante per allontanarli. Sto combinando per piantare le viti e i carciofi, così come vedi mi son data all’agricoltura, ma ci vogliono spese e spese. Giovannino Di Bartolo ti ossequia, sta benino e quest’anno studia a Catania per essere più vicino e così viene ogni tanto in famiglia. Così tutte le persone di casa, amici e parenti ti ossequiano. I tuoi libri sono in via di sistemazione mi hanno scritto, così quando te ne serve qualcuno potrai averlo. Ho anche i muratori nelle varie campagne e così spese da ogni parte. Salutami le amiche, ossequia il Dott., a te mille abbracci con vivo affetto Nelina (f. 266, c. 3) 637 638

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Cartolina postale. Cartolina postale.


525. Caltagirone, 6 novembre 1929639 Carissimo, Ricevo la tua del primo novembre. Anch’io sono stata vicino a te in ispirito ed a piè dell’altare in questi giorni, pregando pei nostri cari trapassati. Sto benissimo e godo che anche tu stai bene e ti raccomando di non raffreddarti e tenere la casa più calda che puoi. Con piacere leggo che Miss Kelly ha trovato il posto che desiderava e che la tua padrona di casa sta meglio, speriamo che possa viaggiare e tornare presto. Mario dovea passare ma non va per ora a Niscemi causa del morbillo, quindi non viene nemmeno qui. Abbiti i saluti di tutti i parenti ed amici, da me un abbraccio Nelina (f. 266, c. 4)

526. Caltagirone, 9 novembre 1929640 Carissimo, Vedi come stiamo vicini per mezzo delle cartoline. Esse arrivano così spesso che mi sembri a Piazza e Mario a Londra. Sto benissimo. Qui il tempo è caldo umido ma si sta bene, ancora il freddo non è venuto mentre te già da mesi che lo senti. Io ancora vesto di estate quasi. Godo che sei stato dai Muir e che i bambini stanno tutti benissimo compresa la Signora. Salutameli tanto tanto ed anche io ho desiderio di rivedere le amiche. Ancora la ferrovia per andare a Piazza non funziona, ma torna più conto andare in auto. Io non so quando andrò, Mario mi vorrebbe ma qui c’è sempre da fare. Venerina mi scrive e ti ossequia, i libri sono in via di sistemazione. Abbraccioti con vivo affetto Nelina (f. 266, c. 5)

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527. Londra, 11 novembre 1929641 Carissima Nelina Ricevo la tua del 6 c.m. oggi perché ieri domenica non vi fu distribuzione postale. Sto bene, non ti angustiare che ho cura di me, e quest’anno sono un po’ più sensibile al freddo degli anni scorsi, e quindi tengo più attenzione. Ma non si possono evitare i raffreddori. Le mie padrone di casa sono per ora in Francia perché Miss Marsh. si è sentita troppo debole per continuare il viaggio e vorrebbe andare dai suoi nipoti a Ginevra; non so ancora quel che farà. Ho appreso con dispiacere la morte di Don Francesco Caruso e scrivo subito al suo figlio il Canonico. Tu fai le mie parti. Tante cose agli amici e ai parenti e alle persone di casa, un abbraccio, tuo Luigi (sc. 728, f. F/1/4, c. 333)

528. Londra, 13 novembre 1929642 Carissima Nelina, Rispondo alla tua del 9 c.m. Anche io, quando le tue cartoline arrivano regolarmente penso che siamo più vicini di quel che non è. Ma lo siamo vicini anche perché pensiamo sempre l’uno all’altro e preghiamo il Signore perché ci assista, e certo i due angeli custodi, il mio e il tuo si tengono, come dire?, informati… E già si avvicina il nostro compleanno: gli auguri ti arrivano anticipati e affettuosissimi. Godo che sei così occupata che il tempo non par lungo. Anche a me lavorando quasi sempre a tavolino, il tempo non mi par lungo, non ostante la prolungata solitudine. Sto bene, il cuore quest’anno va benissimo, almeno fino ad ora. Pel freddo pazienza! Ci sono i giorni più freddi e i meno freddi. E così il tempo è variato. Tante cose da Miss Motto che ieri è stata da me al tè. Domenica scorsa ho sentito un bel concerto, la 5.a di Beethoven. Erano due mesi che non andavo a sentirne. Salutami tutti. Un abbraccio, tuo Luigi (sc. 728, f. F/1/4, c. 334)

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Cartolina postale sped. a Caltagirone. Cartolina postale sped. a Caltagirone.


529. Caltagirone, 13 novembre 1929643 Carissimo, La tua ultima è del 4 quindi sono nove giorni che non mi scrivi. Oggi (mercoledì) l’attendevo con tanta ansia e invece nulla è arrivato. Spero domani e mi auguro che sia dipeso da disguidi di posta e non per ragione altra. Io sto benissimo e sempre attorniata di premura da parte di parenti e amiche che ti ossequiano. Ho veduto D. Maddalena Centorbi vecchietta a 85 anni, ancora lavora la sera e va in campagna per la raccolta. Essa ti ossequia e si raccomanda alle tue preghiere. Che bella vita! Il giardino di arance quest’anno è buono non così i prezzi, ma speriamo che aumentino. Nella speranza di leggerti domani ti abbraccio con vivo affetto Nelina (f. 266, c. 6)

530. Caltagirone, 16 novembre 1929644 Carissimo, Rispondo alla tua dell’8 e dell’11 che ho ricevuto oggi. Godo che stai bene ma mi pare che devi star sempre raffreddato quest’anno. Incomincia qualche cura rinforzante come della china o altro e poi mangi un po’ di più, poiché la debolezza generale viene da lì. Io sto benissimo e grazie a Dio non mi raffreddo mai anche stando ancora leggiera. Oggi è una giornata di sole che invita ad andare in campagna, ma invece (sabato) si pulisce tutta la casa. Scriverò subito per il Parsifal e il Monitorio, spero che siano tra i tuoi libri. Spero che Miss Marshall torni presto e così la casa sarà tenuta più calda. Quest’anno tutto ciò ha contribuito a farti sentire più freddo. Tutti ti salutano, io ti abbraccio con vivo affetto Nelina (f. 266, c. 7)

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531. Londra, 16 novembre 1929645 Carissima Nelina, Non ho ricevuto la tua solita, ma non voglio far passare la giornata senza scriverti, perché domani non si raccoglie posta. Sto bene, grazie a Dio, non ostante il tempo, vento, pioggia, freddo, un bell’insieme. La padrona di casa si è decisa a tornare, nonostante che ancora ha la febbre ogni giorno e credo che arriverà qui con la risposta verso la fine della entrante settimana. Si tratta di febbri d’infezione che se ne andranno col tempo e col cambiare aria, come ben tu sai. Tanti saluti a tutti, specialmente ai parenti e alle persone di casa. Un abbraccio, tuo Luigi (sc. 728, f. F/1/4, c. 335)

532. Londra, 18 novembre 1929646 Carissima Nelina, Certo ci sarà un disguido perché io ti ho scritto il 4, l’8, l’11, il 1, il 16 c.m. e oggi: sette cartoline in 18 giorni. Tra il 4 e l’8 passarono 4 giorni perché io attesi la tua. Il tuo conto non è esatto; tu dici dal 4 al 13 vi sono 9 giorni che non mi scrivi, ma quella del 4 ti arrivò l’8 sera o il 9 mattina. Quindi dal 9 al 13 vi erano 4 giorni. Spero che ora hai ricevuto tutte le mie cartoline: sto bene grazie a Dio. Tutti ti salutano tanto. Rinnovo gli auguri per il compleanno. Che Dio ci aiuti a fare un po’ di bene ancora fino che a Lui piacerà di chiamarci a sé. Un abbraccio, tuo Luigi (sc. 728, f. F/1/4, c. 336)

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Cartolina postale sped. a Caltagirone. Cartolina postale sped. a Caltagirone.


533. Caltagirone, 18 novembre 1929647 Carissimo, Ricevo la tua del 13 come tu avrai ricevuto la mia che ti diceva del lungo silenzio. Da quel giorno ne ho ricevute tre, grazie. Sto sempre benissimo e spero che malgrado il freddo di costà quest’anno la passi bene. Come è lungo l’inverno da coteste parti! Questa ti giungerà la vigilia del nostro compleanno. Quel giorno farò la S. Comunione per te e tu pregherai per me, così staremo insieme tutto quel giorno malgrado così lontani. Oggi qui è un vento di ponente fortissimo, e la nostra casa sembra una gabbia di vento. I parenti tutti ti salutano sempre ed io faccio a tutti le tue parti. Salutami i Muir e nella tua risposta dirai a chi per Natale vuoi che mandi i panettoni. Abbraccioti Nelina (f. 266, c. 8)

534. Londra, 21 novembre 1929648 Carissima Nelina, Oggi festa della Presentazione della Vergine mi ricordo della divozione che aveva la Mamma, e del bell’altare di famiglia lassù all’ex Matrice. Ho pregato molto per i nostri cari e per te. Sto bene: da due giorni è tornato il bel tepore d’autunno, e un po’ di sole si vede, così tra la nebbiolina. La padrona di casa sta meglio ma ha rimandato di qualche settimana il ritorno perché l’aria della Savoia le fa bene. Meglio così: Edith ha tanta cura. Tutti ti salutano. Un abbraccio di cuore e rinnovati auguri. Tuo Luigi (sc. 728, f. F/1/4, c. 337)

535. Caltagirone, 23 novembre 1929649 Ieri una giornata umida ma calda ed ho fatto una bella passeggiata alla Villa Comunale. In ricordo di questa ti mando la fotografia in cartolina della flora. Il quadro Cartolina postale. Cartolina postale sped. a Caltagirone. 649 Cartolina illustrata. 647 648

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che fece Vaccaro lo tengo nella stanza da pranzo. Sto benissimo, oggi nebbia fitta uso Londra, un abbraccio Nelina (f. 266, c. 9)

536. Londra, 27 novembre 1929650 Carissima Nelina, Ho avuto le tue del 21 e del 23. Questa ultima mi ricorda la nostra bella Flora! A ricordarla è un sogno, tanto è bella. Sto bene: le giornate sono un po’ tiepide e si rivede il sole: i cieli notturni sono bellissimi. Miss Motto ti saluta assai. Ieri fu molto gentile con me. Salutami i parenti e amici tutti. Le padrone di casa verranno con l’ultimo del mese. La zia non ha più la febbre benché sia molto debole. Ti salutano. Un abbraccio Luigi (sc. 728, f. F/1/4, c. 338)

537. Londra, 30 novembre 1929651 Carissima Nelina, Non ho ricevuto la tua solita cartolina, ma ti scrivo per non farti mancare le mie notizie. Sto bene, ecco tutto. Le padrone di casa sono arrivate ieri. La zia sta molto meglio e ti ringrazia e saluta affettuosamente insieme alla nipote. E tu? Passerai costà il mese di dicembre? Andrai a Catania? Il tempo per ora è un po’ mite, non mi posso lamentare. Salutami tutti i parenti e gli amici. Il 6 dicembre fu l’onomastico del mio figlioccio Di Bernardo, mandagli i miei auguri. Un abbraccio, tuo Luigi (sc. 728, f. F/1/4, c. 340)

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Cartolina postale sped. a Caltagirone. Cartolina postale sped. a Caltagirone.


538. Londra, 3 dicembre 1929652 Carissima Nelina, Non ti dar pensiero del Parsifal e del libro di mons. Martini; è meglio spedirmeli a gennaio, dopo le feste natalizie. Desidero che mi arrivino subito i due vasetti di terracotta che ti ho scritto. Sto bene; tutti ti salutano, quei di casa specialmente. Come vanno i tuoi lavori agricoli? Che piacere a pensarti occupata con tanti affari di campagna; basta che non ti stanchi, specialmente quando bisogna superare delle difficoltà. Andrai per un poco a Catania? E dopo? Quando tornerai a Roma? Intanto si appressa Natale e la fine dell’anno: che poesia queste feste! Così ti penso e ti sento qui vicina. Un abbraccio di cuore, tuo Luigi (sc. 728, f. F/1/4, c. 340)

539. Caltagirone, 6 dicembre 1929653 Carissimo, La tua del 30 mi arriva il 6, vedi con quanto ritardo! Stavo quasi in pena per la mancanza di tue care nuove. Sto bene anch’io e attorniata da tante affettuose premure delle amiche. Starò ancora finché gli affarucci nostri lo pretendano. Non so se come gli altri anni andrò per il Natale da Marianna. Qui il tempo è bello anzi, oggi comincia a prepararsi ad una non lontana pioggia. Spedirò presto il cacio e i vasetti. Certo che non sono perfetti come quello che ti portai, perché quello era stato esposto. Ma son sicura che alle mie amiche piaceranno. Salutami tutti mentre te prendi i saluti dai parenti ed amici e tutte le affettuosità del mio cuore Nelina (f. 266, c. 11)

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Cartolina postale sped. a Caltagirone. Cartolina postale.

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540. Londra, 9 dicembre 1929654 Carissima sorella, Avrei dovuto ricevere la tua solita cartolina, ma penso che con questo tempo di uragani non sarà arrivata o sarà dispersa. Io sto bene e spero che anche tu starai bene. La mia padrona di casa ti saluta tanto, ma è a letto da una settimana con febbri alte che credo derivino da irritazione al rene e all’intestino. Il dottore viene ogni giorno ma assicura che non c’è nulla di grave. La malattia fa il suo corso. Egli ti manda i suoi ossequi. Ieri sera a casa sua ci fu un pranzo di amici e tutti hanno ammirato il “Renard” di Copenaghen. Salutami gli amici e i parenti. Un abbraccio di cuore, tuo Luigi (sc. 728, f. F/1/4, c. 341)

541. Caltagirone, 10 dicembre 1929655 Carissimo, L’altro ieri (domenica) ho ricevuto la tua cartolina, io rispondo con due giorni di ritardo per dirti che il pacco è stato già spedito e spero che Miss Marshall riceverà in regalo tutto. Riceverà pure il solito panettone con i miei migliori auguri. Sto bene ed in questi giorni penso di andare da Mario, il tempo è ancora mite e bello. Il giardino quest’anno è bellissimo, anche questo lavoro è di questi giorni, quindi della mia partenza non ci penso. Se andrò a Catania non lo so, ciò dipende se Marianna per Natale non si muove, del resto anche qui mi distraggo. I parenti, gli amici, le persone di casa ti ossequiano, aff.ma Nelina (f. 266, c. 12)

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Cartolina postale sped. a Caltagirone. Cartolina postale.


542. Londra, 15 dicembre 1929656 Carissima Nelina, Ieri mattina prima ho ricevuto il panettone, e al pomeriggio la tua cartolina del 10 c.m. Miss Marshall ti ringrazia assai: essa sta un po’ meglio; ieri per la prima volta dopo 15 giorni la febbre è caduta per qualche ora. Ti mandano tutte due tanti auguri per l’onomastico e il Natale. Ho piacere che il giardino è bellissimo. Come mi piacerebbe rivedere la nostra bella Russa! Sto bene: il tempo è mite piovoso nebbioso e ogni tanto si vede il sole tra le nebbie. È il vero tempo di Natale. Martedì fui a sentire un bel concerto di quella pianista che tu conoscesti da Miss Motto. Fa per me gli auguri alle persone di casa, e a parenti tutti e agli amici. Un abbraccio, tuo Luigi (sc. 728, f. F/1/4, c. 342)

543. Londra, 21 dicembre 1929657 Carissima sorella, Ricevuta la tua del 15 e la lettera di Luigi M. Sto bene. Rinnovo gli auguri ancora. Siamo uniti avanti il Presepio di Gesù Bambino. La padrona di casa e la nipote ti mandano tanti auguri affettuosi. La zia sta meglio ed è contenta del dottore. Abbiti un abbraccio di cuore, tuo Luigi (sc. 728, f. F/1/4, c. 343)

544. Londra, 28 dicembre 1929658 Carissima Nelina, Speravo ricevere oggi una tua cartolina, ma né da te né da Mario. Spero che la gita a Piazza e il freddo non ti abbiano fatto male. Scegliesti proprio il giorno più adatto. Cartolina postale sped. a Caltagirone. Cartolina illustrata sped. a Caltagirone. 658 Cartolina illustrata sped. a Caltagirone. 656 657

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Mi secca dovere aspettare fino a lunedì tue notizie, ma domani non c’è posta. Pazienza. Sto bene, ho passato bene questi giorni. La padrona di casa sta benino; il medico non viene più; ti saluta tanto insieme alla nipote. Domani andrò a Wimbledon. Un abbraccio di cuore, tuo Luigi (sc. 728, f. F/1/4, c. 344)

545. Londra, 31 dicembre 1929659 Carissima Nelina, Finalmente con un po’ di ritardo, ho ricevuto la tua del 25. Meno male che te la sei passata con un piccolo mal di gola. Con quel freddo di Piazza! Non farmi mancare tue notizie e abbiti cura. Io sto bene; ho passato molto bene questi giorni festivi. Domenica sono stato a Wimbledon. La convalescenza della padrona di casa è un po’ lenta, ma oramai sta bene. Abbiamo gustato il bellissimo caciocavallo. A Miss Motto è piaciuto tanto il vasetto di cotesta scuola. Salutami tutti, tanti auguri per il nuovo anno. Ora che è passato dicembre mi sembra che ci vuol poco ad andare al mare e godere il bel sole e il caldo di laggiù. Tutti ti salutano. Un abbraccio di cuore Luigi (sc. 728, f. F/1/4, c. 345)

546. Londra, 3 gennaio 1930660 Carissima Nelina, Ho ricevuto la tua del 28 scorso dicembre. Godo che stai benissimo. Anch’io quest’anno soffro molto meno che l’anno precedente e sto proprio bene. Il D.r Laffan e la moglie (ti ricordi Cambridge?) saranno per marzo a Roma (ora sono in Germania) e desiderano rivederti. Quale indirizzo dare? S. Chiara? Ti chiesi se vi è tra i miei libri copia del mio libro Sintesi Sociali, di mandarmene una. L’hai trovata? Tante cose a tutti specialmente alla S.ra Milazzo, di cui mi fai menzione nella tua cartolina e a tutti gli altri amici e 659 660

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Cartolina postale sped. a Caltagirone. Cartolina postale sped. a Caltagirone.


parenti. Come va il giardino della Russa? Ora fammi mandare da Roma il Parsifal (musica) e il Monitorio di Mons. Martini. Ti saluta tanto Miss Anna Simonson, mandale una cartolina. Un abbraccio di cuore, tuo Luigi (sc. 728, f. F/1/4, c. 346)

547. Caltagirone, 4 gennaio 1930661 Carissimo, Godo che stai bene e che hai passato le feste benissimo, come li ho passate io. Però col pensiero col cuore e sul mio labbro è stato il tuo nome. Tutti i parenti ti fanno gli auguri, come anche gli amici. Salutami tutte le amiche che ricordo e che penso come sono gentili con te. Qui il tempo è asciutto e fanno belle giornate ma un po’ fredde. Per me non ti angustiare poiché tengo bene calda la nostra bella casa. Un abbraccio Nelina (f. 266, c. 13)

548. Caltagirone, 16 gennaio 1930662 Carissimo, Ieri ho ricevuto la tua cartolina e con piacere sento che lavori e stai bene. Anch’io sto bene per quanto l’acidità di questi giorni è al suo solito. Si vede che è l’ora di cambiare aria, del resto sto bene. Di questi giorni sono stata più sovente dalla Sig. Favitta perché è morta di meningite la figlia del dott. Gueli e così ho dato un po’ di compagnia a Maria se te la ricordi. Esse ti mandano ad ossequiare, come fanno i parenti tutti. Spero che presto riceverai i libri che desideri specie la Sintesi che è già partita. Abbiamo avuto giornate di primavera bellissime al Boschigliolo dai cugini è sembrato un paradiso terrestre. Spero che Mario, come mi ha promesso, venga prima che io mi muova. Salutami tutti, un abbraccio Nelina (f. 266, c. 14)

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Cartolina postale. Cartolina postale.

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549. Londra, 17 gennaio 1930663 Carissima Nelina, Sant’Antonio Abbate dovrebbe essere la gran freddura, ma fortunatamente la temperatura è mite da più di una settimana, il che per me va benissimo, e non soffro affatto questo inverno. Vedo che, dopo tutto, lo stare a Caltagirone non ti fa molto soffrire per l’inverno e la nebbia. Anche Mario mi scrive che sta bene. Le mie padrone di casa ti salutano. Oramai Miss Marshall sta bene e va riprendendo le sue solite occupazioni. Tra giorni avremo la Conferenza Navale664, è un avvenimento di primo ordine. Un abbraccio, tuo Luigi (sc. 728, f. F/1/4, c. 347)

550. Caltagirone, 19 gennaio 1930665 Carissimo, Ieri ricevei la tua cartolina, sento che stai bene o almeno passi bene l’inverno. Anche io sto bene ed in questi giorni anche l’acido è un po’ passato. Ancora non ho venduto il giardino e quindi non posso decidere nulla. Per il vaso che tu desideri darò la commissione. Qui il tempo è piovoso e nebbioso e quindi un freddo relativo. Non so se Mario si decide a venire, ma credo di no o per qualche giorno. I parenti ti salutano ed oggi sono stata tutta la giornata coi Gravina che ti fanno dire tante cose. Le persone di casa ti ossequiano ed io ti abbraccio Nelina (f. 266, c. 15)

Cartolina postale sped. a Caltagirone. La Conferenza navale di Londra, che si concluse il 15 aprile 1930, tornerà a regolare in proporzione i massimi di tonnellaggio per i vari paesi. In particolare, la proporzione tra navi giapponesi e navi inglesi e americane sarà fissato nella quota di 3,5/5 per navi di piccola stazza e 3/5 per gli incrociatori pesanti. La proporzione per il Giappone era cioè di 3/5 in rapporto alle stesse navi dello stesso tipo inglesi o americane. Fu un risultato deludente che spingerà il Giappone ad inaugurare una politica imperialista. Una riflessione di Sturzo in Miscellanea londinese, I, cit. (Progressi e difficoltà nel campo internazionale), pp. 261-267. 665 Cartolina postale. 663 664

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551. Caltagirone, 28 gennaio 1930666 Carissimo, In questo mese più che in altri siamo stati uniti nella preghiera e nel ricordo dei cari trapassati. Son cinque con la piccola Michelina che noi non conoscemmo…e son sicura che tutte e cinque godranno la beatifica visione di Dio! Pregheranno per noi affinché ci riunisca un giorno tutti in Cielo667. Sto bene e non ho fatto nessuna cura, vedrò. I vasi sono la specialità della scuola, si può scegliere più o meno la forma e il disegno. Vorresti forse un piatto? Un servizio per the? Prima che dia la commissione fammelo sapere. Giovannino Di Bartolo studia e si è ripreso abbastanza in salute. Studia per Agrimensore e con i genitori ti ossequia. I parenti ti ricordano, io ti abbraccio con affetto Nelina (f. 266, c. 16)

552. Caltagirone, 5 febbraio 1930668 Carissimo, Ricevo la cartolina che rappresenta la Madonna del Botticelli. Grazie infinite e godo che così godi di rivedere l’arte italiana a Londra. Io sto bene, però il raffreddore che presi a Piazza mi ha tenuto dentro parecchi giorni. È durato un mese tra il sì e il no, oggi posso assicurarti che sto bene e che essendo migliorato il tempo che qui è stato pessimo, ieri ho fatto una lunga passeggiata in macchina, andando nelle nostre lontane campagne tanto belle e verdi. I parenti tutti ti fanno dire tante cose, spero che avrai ricevuto i libri sia di musica che gli altri che desideravi. Ancora pei giardini nulla e così continuo a star qui che infine non si sta male perché casa propria. Un abbraccio affettuoso e gli ossequi delle persone di casa Nelina (f. 266, c. 17)

Cartolina postale. Gennaio era per i fratelli Sturzo un mese particolare di ricordo dei propri defunti: il 10 gennaio del 1897 morì la madre, il 24 gennaio del 1899 morì il padre e il 28 gennaio del 1928 la sorella suor Giuseppina. «Che mese! – scriveva Mario a Luigi – Saremo uniti nella preghiera di suffragio e ci purificheremo meglio al pensiero delle virtù dei nostri cari» (Piazza Armerina, 9 gennaio 1930, II, p. 196, n. 579). 668 Cartolina postale. 666 667

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553. Londra, 8 febbraio 1930669 Carissima sorella, Ho ricevuto da Mario le Sintesi Sociali. Quindi non darti pena a cercarli. Sto bene. Ti mando con questa una bella riproduzione di un famoso quadro del Canaletto. Oh! Bella Venezia! Tutti ti salutano. Un abbraccio, tuo Luigi (sc. 728, f. F/1/4, c. 348)

554. Caltagirone, 13 febbraio 1930670 Carissimo fratello, Ho presente la cartolina con la riproduzione del “Canaletto” Venezia. Quanti anni son passati dalla mia gita in quella, unica nel suo tipo, ma bella città! Ne ho un vago ricordo e mi piacerebbe rivedere. Di più mi piacerebbe rivedere Londra e restare a lungo vicino a te. Sto bene, ed ancora in questa assomigliante Londra. Oggi nebbia ma dolce, quella che piaceva alla mamma. Son contenta che hai ricevuto i libri. Quelli di musica forse saranno tra i miei libri, lo vedrò appena sarò lì. Conservati bene e guardati di raffreddarti. I parenti ti ossequiano e con gli amici ti ringraziano dei saluti. Salutami tutte le amiche e tu prendi i miei sempre affettuosissimi abbracci Nelina (f. 266, c. 18)

555. Londra, 18 febbraio 1930671 Carissima sorella, Ho qui la tua del 13 c.m., godo che stai bene non ostante la nebbia, la paesana, che anche a me piaceva; e certo io preferivo la nebbia al vento di tramontana, a quasi un Cartolina illustrata sped. a Caltagirone. Cartolina postale. 671 Cartolina postale sped. a Caltagirone. 669 670

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mongibellese che in questi giorni soffia su Londra. Io sto bene, nonostante tutto, e ringrazio Dio che quest’anno lo passo meglio degli anni scorsi. Non so se devo dare il merito a Nauheim o a Hyères, io metto a tutti e due. Intanto il tempo passa; sono quasi sei mesi che sto fermo a Londra e appena cesserà questo freddo, prenderò qualche giorno di riposo. Ho trovato un prete che mi potrà surrogare presso la Casa di Suore per la messa delle 7. La padrona di casa sta un po’ meglio e ti saluta tanto, insieme alla nipote. Un abbraccio, tuo Luigi (sc. 728, f. F/1/4, c. 349)

556. Londra, 7 marzo 1930672 Carissima Nelina, Ricevo la tua del 28. Sto bene: in questi giorni abbastanza tepore primaverile. Manda la fotografia di Sonnenschein al seguente indirizzo: Ernst Thrasolt Weissensee, Elsasstr. 57 Berlin, Germania. È in prestito per una vita di Sonnenschein. Mandala raccomandata con una tua lettera e indirizzo per la restituzione. Tutti ti salutano. Un abbraccio, tuo Luigi (sc. 728, f. F/1/4, c. 350)

557. Caltagirone, 17 marzo 1930673 Carissimo, Godo saperti in buona salute e posso dirti la stessa cosa. Qui il tempo è primaverile e ieri faceva proprio caldo. Se potessi mandartelo questo bel caldo! Oggi sono stata alla scuola di ceramica per commissionare il vaso. È grande (forse troppo) ma è copia su un vaso antico di tradizione, e decorato bene da Mario V. il quale ti ossequia. Però se tu lo vuoi più piccolo si può far fare. Conservati in buona salute, salutami tutte le amiche, con affettuosi abbracci Nelina (f. 266, c. 19) 672 673

Cartolina postale sped. a Caltagirone. Cartolina postale.

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558. Roma, 21 marzo 1930674 Carissimo, Come vedi, sono già arrivata a Roma oggi alle 12,25 in compagnia dei Favitta. Ho fatto un ottimo viaggio, sto benissimo ed ho trovato un tempo molto tiepido. Già è il primo giorno di primavera. La stanza che ho preso da Gabriella è piena di sole, con una galleria da poter prendere aria e passeggiare anche quando non si esce. Certo che io amo il centro, ma ad ogni modo sono contenta. Non potei vedere Mario pria di partire perché lui non venne e né io volli andare a Piazza per timore di raffreddarmi di nuovo. Spero che venga per la visita, lui non mi ha scritto nulla in riguardo. Spero avere presto notizie in Via Ciro Menotti 20. Un abbraccio Nelina (f. 266, c. 20)

559. [Roma, aprile 1930]675 Carissimo, Questa, come vedi, te la portan delle care amiche. Immagino il tuo piacere nel rivederle. Mando con loro il vocabolario e le conversazioni spagnole. Portano oltre il vasetto che desideravi, spero che arrivi sano. La sonata, il Parsifal e il Boroclicelide li porterà la Sig.na. Oggi non posso andarli a comperare perché da una settimana che piove, tira vento e tuona, siamo in pieno inverno! In quanto a quelle somme li tengo ancora da Cinque, il quale mi assicura che non hanno nessun pericolo. Non mi pare il caso di comperare r. si potrebbe in una buona occasione prendere l’appart. E siccome debbo risolvere solo da me, non viene mai il caso. Tu cosa pensi ancora? Mario nemmeno mi risponde. Per il passaporto ho presentato la domanda di rinnovo e spero che me lo diano, in ultima pregherò P. T. V. che così mi ha detto lui. Gli amici tutti ti salutano, ma io non cerco di vederli per timore che mi ostacola la partenza. Intanto quest’anno il giardino per volerlo vendere meglio ho venduto appena 11.000, mentre che se lo vendeva in dicembre poteva arrivare a 24.000 e non so come farò per il viaggio che tu vuoi fare. In parte me li farò dare da Cinque. Caro, la visita che ricevi fai conto di rivedere me, esse ti daranno le mie migliori nuove. Saluta tutti, aff.ma Nelina (f. 266, c. 22) 674 675

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Cartolina postale. Lettera.


560. Londra, 16 aprile 1930676 Carissima Nelina, L’ultima tua cartolina mi arrivò il 10, cioè sei giorni fa. Ora l’attesa si fa intensa, e ogni posta che arriva è una delusione. Spero che stai bene, e che la colpa è della posta. Io sto bene, non ostante il freddo di questi giorni e ti sto vicino nella preghiera, in questa Santa Settimana. Un abbraccio, tuo Luigi (sc. 728, f. F/1/4, c. 351)

561. Londra, 6 maggio 1930677 Carissima, Le mie buone notizie le avrai insieme a questa, con la quale ti mando tutte le più vive affettuosità. Sto bene. Ecco il mio programma (a Dio piacendo). Il giorno 8 luglio, verso le 6 di dopopranzo sarò a Parigi, Hotel de l’Avenir 65, Rue Madame; e mi fermerò almeno 7 giorni678. Dal 16 luglio al 3-4 agosto gita in Spagna; e dal 4 in poi a Hyères. Il 6 settembre sera debbo trovarmi a Londra. Tu verrai direttamente a Parigi, se non fai in tempo a scrivermi a Londra il giorno e l’ora di arrivo a Parigi lo scriverai a Madame de Quirielle, 32 Rue Cassette. Se non troverai nessuno alla stazione di Parigi, andrai direttamente all’Hotel S.t Marie, 83, Rue de Rivoli. Il resto, cioè se possibile andare in Spagna o no, lo decideremo a Parigi. Intanto io prendo tutte le informazioni possibili. Ti scrissi che mi era stato detto esservi forte ribasso del prezzo delle case; e date le crisi generali in tutto il mondo, si prevede che per qualche anno il ribasso durerà. È vero? Io nol so: a ogni modo io ti consiglio di prendere informazioni, vedere, e se hai un’occasione buona prendila, se no ne parleremo a luglio. Ti mando una lettera e un libro pel Prof. Canonici. Sarebbe bene domandargli se una cura di acqua sarebbe per te necessaria, in questo caso non puoi combinare nulla con degli amici o parenti? In tal caso occorrendo, io troverei una settimana, si rinunzierebbe di andare in Spagna per quest’anno e si resterebbe a Parigi dal 15 in poi; tu saresti libera. Cartolina postale sped. a Roma. Minuta di lettera. 678 «A Parigi scendeva in un modesto albergo, l’Hotel de l’Avenir, all’angolo tra rue Madame e rue de Fleures, a pochi metri dalla casa del suo grande amico Maurice Vaussard» (De Rosa, Sturzo, cit., p. 269). 676 677

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Per tua norma, basta che tu mi scriva solo se sarai a S.ta Maria o il giorno 8 o un giorno dal 15 in poi ed io capisco quale è la tua decisione. Un abbraccio Luigi (f. 266, c. 21)

562. Roma, 11 maggio 1930679 Carissimo, Oggi qui è bella giornata e speriamo che il bel tempo duri. Ancora non si possono mettere i vestiti più leggieri. Immagino il freddo di costì, almeno da quello che si legge sui giornali. Attendo la tua risposta pei vasetti, se uno o due e così dare la commissione, anche se li dovessi portare. L’andata del Re a Caltagirone dice che è stata una cosa riuscitissima. Il giorno era bellissimo ed aiutò la riuscita. Il Sen. L[ibertini] è stato lì e ne è tutto orgoglioso. Essi ti ossequiano. Martedì sentirò per mezzo della Radio il concerto che darà Toscanini all’Augusteo. Per tutti i due giorni i biglietti, malgrado carissimi, sono tutti esauriti. È una grande aspettativa! Spero che a Miss Motto piacerà la sonata di Pizzetti, così tu potrai sentirla. Hai poi sentito Parsifal? Che dispiacere di non aver saputo intuire di mandarlo col canto. Salutami le amiche, un abbraccio Nelina (f. 266, c. 23)

563. Londra, 18 maggio 1930680 Carissima Nelina, La tua solita non mi è arrivata ieri, arriverà certo domani (lunedì), ma io non voglio far passare il quarto giorno e farti aspettare troppo mie notizie. Già nei hai avute parecchie. Sto bene, e oggi la giornata è discretina. Tutti ti salutano. Domani sera a cena sarò da Motto e le porterò la sonata di Pizzetti. La Sig.ra Simonson ti saluta affettuosamente. Un abbraccio di cuore Luigi (sc. 728, f. F/1/4, c. 352) 679 680

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Cartolina postale. Cartolina postale sped. a Roma.


564. Londra, 28 maggio 1930681 Carissima, Ricevo la tua del 25 c.m. Vedi come passa il tempo rapidamente, siamo alla fine di maggio. Un mese ancora. Ieri e oggi sereno e sole. Qui grande aspettazione per Toscanini. Andrò domenica all’Albert Hall. Sto bene. Qui di casa ti salutano assai. La Sig.ra Rita di nuovo senza cameriera. Non ci sono andato per non dar noia. Ma essi sono venuti da me l’altra domenica. Ti salutano. Un abbraccio Luigi (sc. 728, f. F/1/4, c. 353)

565. Londra, 7 giugno 1930682 Carissima, Ho ricevuto le tue cartoline del 1 e del 4 di questo mese. Domani Pentecoste: che lo Spirito Santo ci illumini e ci infiammi nel divino Amore. Sto bene. I concerti di Toscanini meravigliosi; io sono stato a tre dei quattro concerti. Ieri la nipote della padrona di casa è partita per l’America e ti manda tanti affettuosi saluti. La padrona di casa starà tutto luglio a Londra e poi spera di andare sul Reno, vicino quel punto dove noi andammo con i Dempf. Per i sandali non ti dar pensiero. Vedrò di rimediare. Un abbraccio, tuo Luigi (sc. 728, f. F/1/4, c. 354)

566. Londra, 11 giugno 1930683 Carissima, Ti scrivo per darti mie notizie ma né ieri né oggi ho ricevuto la tua solita cartolina. Sto bene. Dopo due giorni meravigliosi, siamo ai soliti giorni della Tredicina di S. Cartolina postale sped. a Roma. Cartolina postale sped. a Roma. 683 Cartolina postale sped. a Roma. 681 682

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Antonio, non proprio come a Caltagirone. Miss Simonson ti saluta tanto, sono stato da lei e fratello domenica scorsa. Ancora non sono andato ad Abbots Langley, è troppo lontano, e poi sono sempre senza cameriera. Salutami tutti, un abbraccio di cuore, tuo Luigi (sc. 728, f. F/1/4, c. 355)

567. Roma, 14 giugno 1930684 Carissimo fratello, Io non capisco come non ricevi le mie mentre io ti rispondo sempre, forse colla tardenza di un giorno. Sarà da queste parti la posta la prenderanno con ritardo. Sto benissimo ed anche l’acido allo stomaco non è tanto di questi tempi. Gabriella ha tanta cura nel fare cucinare. Non so se quest’anno portare con me il baule o la valigia, mi seccherebbe poi se la valigia la dovessi spedire che varrebbe lo stesso alla fine. Mario è in giro per la Visita Sacra, qui vi è il Giubileo ed io lo sto facendo. Il Papa lo ha dato per il suo compleanno. Ho letto con piacere come i concerti di Toscanini sono stati di grande entusiasmo e che tu li hai sentiti. Miss Motto li ha sentiti? Ti ha poi sonato la sonata per violino che io ti ho mandato? Ti è piaciuto? E il Parsifal lo han sentito? Come è andato? Oggi e ieri qui caldo però dove sto io che è alto non si sente tanto. Vi è sopra una gran terrazza e al dopopranzo è una delizia. Tutti ti salutano; ossequiami i Simonson e i Crespi se vai. A Miss Muir i miei auguri. Ti abbraccio Nelina (f. 266, c. 24)

568. Roma, 17 giugno 1930685 Carissimo, Ho ricevuto la tua del 14, vedi come presto? Questa la riceverai come al solito con ritardo perché impostata qui. Da due giorni un disturbo di stomaco mi fa prendere qualche decimo. Sarà stato il caldo di questi giorni venuto di botto, sarà stato qualche 684 685

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Cartolina postale. Cartolina postale.


cibo non digerito, non lo so. Sono lo stesso quando avevo i decimi, ma però vedo che questi son causati dallo stomaco. Sono alzata però e Caronia mi ha detto che non è nulla, anzi oggi non è venuto, è venuto solo ieri. Te lo scrivo perché non potendoti dire sto benissimo come le altre volte tu potresti immaginarti peggio. Spero che il solito cambiamento di aria mi rimetta del tutto bene. Ti scrivo la pura verità poiché se ti angusti non ti scrivo più nulla. Gabriella è tanto buona e con molte attenzioni con me, come anche il farmacista. Ti saluta Vavà B. che ho visto stamattina, trovasi a Roma per affari suoi. Ti ossequiano gli amici mentre ti abbraccio, tua aff.ma Nelina (f. 266, c. 25)

569. Londra, 30 agosto 1930686 Carissima, Arrivo dopo un ottimo viaggio. Trovo il tuo telegramma. Sia ringraziato Dio. Qui caldo afoso; ieri gran temporale. Sono venuti a trovarmi, appena arrivato, Mr e Mrs Muir, stanno bene, ti salutano. Non so ancora se ritornerò a Parigi, forse sì. Ti scriverò poi a lungo. Telefona il dottore che ti saluta tanto. Un abbraccio di cuore, tuo Luigi (sc. 728, f. F/1/4, c. 356)

570. Caltagirone, 5 ottobre 1930687 Carissimo, Ho la tua del 30, veramente rispondo con ritardo ma avrei voluto parlare prima con Michele. Egli è fuori in questo momento e quindi attendo il ritorno per chiarire se fa bisogno o no l’atto di procura. Sto benissimo. Mario non mi scrive ancora quando viene, spero che veramente venga. Il vaso è ancora in viaggio poiché (credo) fatto a parte, a pic-

686 Cartolina postale. Ai primi di luglio Nelina aveva raggiunto Luigi a Parigi. «Ieri sono arrivato a Parigi – scriveva a Mario il 9 luglio – dopo un ottimo viaggio. Oggi è qui arrivata Nelina, anch’essa bene e dopo un ottimo viaggio. Immagina la mia gioia, che sarebbe completa se anche tu fossi con noi» (II, p. 269, n. 658). 687 Cartolina postale.

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cola velocità, ma che poi ci sia sbaglio di spedizione nella linea che dovea prendere e quindi causa il ritardo, ma spero che arrivi a destinazione. I parenti, gli amici ti salutano. Salutami le amiche e a quelle di Hyères dirai che scriverò. Un abbraccio, aff.ma Nelina (f. 266, c. 29)

571. Caltagirone, 6 ottobre 1930688 Carissimo, Oggi ti posso assicurare che il vaso è stato spedito per via ferroviaria al Dottore direttamente. Però, siccome dovevo davvero rimediare qualche cosa hanno tardato fino l’altro ieri a spedirlo. Tu sai come questo pittore è longanime e quindi il ritardo. Vale sempre lo stesso e mi auguro che arrivi in ottimo stato. Spero anche che arrivi presto l’altro pacco e tutto è di tuo pieno gradimento. Io sto benissimo, qui il tempo è ancora mite però incomincia il fresco. Tutti i parenti ti salutano, io ti abbraccio Nelina (f. 266, c. 26)

572. Caltagirone, 11 ottobre 1930689 Carissimo, Sono sicura che a quest’ora avrai ricevuto le mie due cartoline scritte una il giorno 4 sabato da qui appena arrivata, e l’altra il sei o il sette. La Madonna del Rosario è stato il cinque (domenica) com’è che tu il 6 mi scrivi (domani festa del SS. Rosario). Ad ogni modo sto qui e benissimo, ed in questi giorni vado a trovare il caro fratello che ancora non è disposto a venire. Il vaso è stato spedito, non sono che cinque o sei giorni, e per via di mare. Per posta non si poté spedire perché passavano i dieci chili e lo hanno spedito per mezzo di una agenzia di navigazione. Da qui a Palermo e poi da Marsiglia o Genova 688 689

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Cartolina postale. Cartolina postale.


arriverà costì. Io non so quanti giorni impiegheranno, ma è partito ed a me hanno mandata la nota per pagare. La spedizione è due volte il vaso. Spero che piacerà e che arriverà sano e salvo. Ossequi al Dottore e alle amiche. Tu prendi gli ossequi dei parenti e di me un abbraccio Nelina (f. 266, c. 27)

573. Caltagirone, 24 ottobre 1930690 Carissimo, Ricevo la tua del ventuno e sento che ancora non è arrivato il vaso a destinazione e sono già 17 giorni. Ma spero che quando arriva questa sarà arrivato. Qui freddo di neve in questi giorni e l’Etna è tutto coperto dicono. Figurati a Piazza cosa c’è! Io già sentivo freddo in quella settimana e non sono buona stare in quegli ambienti così freddi e sprovvisti. In casa nostra si sta molto meglio. Manderò appena posso quanto tu vuoi all’opera di S. V. dei Paoli. Cercherò il libro che desideri e spero trovarlo. Salutami le amiche e tu gradisci i saluti dei parenti e un fraterno abbraccio Nelina (f. 266, c. 28)

574. Londra, 27 ottobre 1930691 Carissima, Ricevo la tua del 21 dopo 6 giorni. Pazienza. Godo che stai bene, come pure Mario; anch’io sto bene. Il 3 novembre (quest’anno la Commemorazione dei defunti è il 3) staremo uniti nella preghiera e nel ricordo dei nostri cari. Ricordati della Conferenza di S. Vincenzo dei Paoli. Come fai con le cameriere? E stai aggiustando il quarto di sotto? Come va il giardino? Dammi notizie. Un abbraccio, tuo Luigi (sc. 728, f. F/1/4, c. 357) 690 691

Cartolina postale. Cartolina postale sped. a Caltagirone.

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575. Caltagirone, 8 novembre 1930692 Carissimo fratello, Leggo che stai bene malgrado il grigiore di costà e debbo crederlo, ma ti raccomando di tenerti abbastanza riguardato. Il pullover potresti metterlo. Esso è senza maniche e quindi non per l’inverno forte. Qui è tiepido o quasi caldo: siamo nell’estate di S. Martino. Per il vaso non ho ulteriori notizie, ma hanno scritto al corrispondente della scuola che sta a Ventimiglia, che complicazioni! Salutami la Signora del pittore e immagino i suoi quadri molto interessanti. Qualche volta proverò il trenino che va a Piazza, pel momento è meglio che si fortifichi la via. Mario Vaccaro ha terminato il quadro del V. Don Bosco e Mario mi scrive che è venuto molto bello. Io sto benissimo, credimi; forse l’aria più fine mi tiene fino ad oggi bene. Per i morti ho mandato le targhette dell’Opera di S. V. dei Paoli e stai tranquillo che farò quanto tu mi scrivi. Saluto tutti, un abbraccio Nelina (f. 266, c. 30)

576. Londra, 10 novembre 1930693 Carissima Nelina, Stamane ho ricevuto la tua. Godo che stai benissimo. Mario mi scrive che sta benino il che non vuol dire bene. Spero sia nulla. Qui due giorni miti (estate di S. Martino). Stasera arriveranno le padrone di casa. Domani andrò a sentire un concerto di Miss Motto. Un abbraccio, tuo Luigi (sc. 728, f. F/1/4, c. 358)

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Cartolina postale. Cartolina postale sped. a Caltagirone.


577. Caltagirone, 19 novembre 1930694 Carissimo, Ricevo la tua del 13. Con piacere leggo come il pullover ha fatto furore e con ragione. Io da tanto che penso di farmene uno, ma ancora non sono arrivata a capo di incominciarlo. Sto bene, ho sospeso i fichidindia perché dopo un mese e mezzo è tornato il mio solito periodo di acido. Passerà come tutte le altre volte perché cambio cibi, tu lo sai che io non duro a lungo nelle cose. Sento che le tue padrone di casa finalmente son tornate così la casa sarà più calda. Il giardino ancora non è venduto e non so quando si potrà vendere, quindi prolungo il tempo della villeggiatura qui. Stamane ho parlato al Direttore della Scuola di ceramica per sapere qualche cosa del famoso vaso. Egli non sa più nulla ed ho detto d’insistere presso l’agenzia affinché arrivi a destinazione. Che contrarietà! Tante cose a tutti e tu ricevi sempre le cose più affettuose Nelina (f. 266, c. 31)

578. Caltagirone, 24 novembre 1930695 Carissimo, Ricevo in uno stamane la tua del 17 e quella del 20, vedi che ritardo della prima. Sto benissimo, smettendo di mangiare i fichidindia è passato l’acido. Sento pure con piacere che tu stai bene e prego il buon Dio che ti mantenga sempre in buona salute. Questo è l’augurio più fervido che t’invio oggi, vigilia del nostro compleanno. Il vaso pare che abbia ripreso la via della sua destinazione e spero che piacerà alla persona a cui l’hai offerto ed a te. Me ne parlerai. Ti saluta Giovannino Nicastro a cui ho date le lire cento pei poveri. Anche Silvio che ho visto stamane con Gigio ti ossequiano tanto. Questi due giovanotti lavorano alacremente per il bene dei poveri. I parenti tutti ti ossequiano e così le persone di casa. Mario ti ha parlato circa le due procure credo, ed io ho scritto il tuo desiderio. Un abbraccio affettuoso Nelina (f. 266, c. 32)

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Cartolina postale. Cartolina postale.

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579. Londra, 27 novembre 1930696 Carissima Nelina, Ho atteso una tua per ieri ed oggi; ma non per questo non sono stato col pensiero e con le preghiere vicino a te. Forse la tua arriverà domani. Ieri le mie padrone di casa han voluto far festa, e la tua amica di Hyères mi ha mandato a nome tuo un bel vaso fiorito, credo sono azalee. Sto bene. Stasera vado a un concerto di Miss Motto in una sala privata, ma a pagamento. Suona Mozart e Beethoven. E tu? Come stai con il tuo acido? E Mario non viene? Tante cose ai parenti tutti ed amici. Un abbraccio di cuore dal tuo Luigi (sc. 728, f. F/1/4, c. 359)

580. Caltagirone, 28 novembre 1930697 Carissimo, Stamane ho ricevuto la tua ultima cartolina e godo che stai bene. Io benissimo, ti scrissi dell’acido perché non voglio farti credere che mi sia passato del tutto, ma qualche volta fa capolino. Però ti assicuro che è una cosa da nulla e sto proprio bene, anzi passano molti giorni senza che ne soffra. Qui fa un tempo troppo caldo e si desidera l’acqua poiché il seme viene mangiato dagli uccelli, formiche ecct. Per la procura non ti ha scritto Mario? Io credo che non vi sia bisogno se il vescovo di qui domanda il permesso. Te ne scriverò un’altra volta se Mario non te lo scrive. Dimmi a chi vuoi che mandi i panettoni, ormai siamo vicini a Natale. L’altro ieri sono stata un giorno a Catania per vedere i modelli della Barindelli Bassi ed altri. Così vidi Maria Bicocca, telefonai a Marianna e ad Elena, ti ossequiano tutti. Anche i Fanales da dove scrivo. Per i libri lasciai incaricato ed ora tornerò a scrivere. Conservati in salute mentre rinnovo gli auguri per il compleanno. Salutami tutti Nelina (f. 266, c. 33)

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Cartolina postale sped. a Caltagirone. Cartolina postale.


581. Caltagirone, 12 dicembre 1930698 Carissimo, Rispondo a due cartoline quasi contemporaneamente arrivate. Godo che stai bene malgrado l’umido, la neve e il freddo. Io lo stesso; finalmente qui piove ed è una misericordia Divina. Manderò una elemosina a S. Spiridione non dubitare. Almeno cotesto gatto fosse come Romanino, quanto è ancora bello quel gatto! Ed è già vecchierello. Non ho parlato a M. per l’atto di procura poiché sarebbe inutile. Fra giorni ti spediranno gli appunti coi termini giusti e ti farò sapere se il vescovo ha ricevuto risposta cioè il permesso di firmare l’atto di vendita dei beni Montemagno, onde pagare le spese e dare agli eredi ciò che gli spetta. Qui sono in pieno lavoro di restauro dell’appartamento papale e viene abbastanza bene. Io come papà ci godo e mentre faccio lavorare gli operai. Salutami tutti un abbraccio Nelina (f. 266, c. 34)

582. Caltagirone, 17 dicembre 1930699 Carissimo fratello, Ricevo la tua del 13 e rispondo subito. Sto bene e godo che anche tu stai bene. Mi dispiace che le mie ti arrivano con ritardo, ma qualche volta le nostre si incrociano e quindi io ritardo a scrivere. Il tempo qui è ancora buono tranne una grandinata il 15 che capitava il giorno che annunzia il marzo venturo. Oggi maggio tiepido e bel sole. Hai ragione pei libri, ma me ne ero dimenticata assolutamente di farne ricerca nelle tue librerie. Ora lo farò e se li trovo li faccio subito spedire, forse colla furia dei pacchi di Natale non conviene, attenderò. Il giardino l’ho venduto discretino. Sono ancora coi mastri muratori ma l’appartamento viene bello e spero che mi venga una buona famiglia. Ti auguro fin da ora le buone feste e spero che il panettone alla tua padrona di casa arrivi in tempo, così alle altre amiche. Un abbraccio di cuore e gli auguri di amici e parenti Nelina (f. 266, c. 35)

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Cartolina postale. Cartolina postale.

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583. Londra, 19 dicembre 1930700 Carissima, Ti mando i più affettuosi fraterni auguri per il tuo onomastico e per la cara e santa festa del Natale colma di celesti benedizioni. Prega per me, come io fo’ per te specialmente in questi giorni. Sto bene. Tutti ti salutano. Un abbraccio di cuore tuo Luigi (sc. 728, f. F/1/4, c. 360)

584. Caltagirone, 22 dicembre 1930701 Carissimo, Ieri ho ricevuto la tua del 17. Veramente assomiglio a papà, per mio piacere e se avessi denari farei riaggiustare tutto in casa e in campagna… sarei capace per un anno combattere con gli operai e farei, d’un lato rassettar tutto, dall’altro darei con piacere lavoro all’operaio e infine soddisferei me stessa. L’appartamento adesso viene bene e confortabile, spero che capiti una buona famiglia. Sto bene, perché anche il movimento e l’occupazione mi fa bene e godo che anche tu stai bene. Giovedì è Natale e col pensiero e col cuore sto a te vicino, carissimo fratello gemello. In ispirito passiamolo vicino quel giorno tanto dolce e soave. Nella preghiera ed a piè della Grotta uniamo i nostri cuori e le anime nostre, per essere poi per sempre uniti nell’altra vita. Tu prega per me, io ho più bisogno che voi delle preghiere e degli aiuti Divini. Salutami tutti facendo i miei auguri e spero che le amiche ricevano i panettoni a tempo. I sig. Montemagno sanno dell’affare della procura. T’abbraccio Nelina (f. 266, c. 36)

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Cartolina postale sped. a Caltagirone. Cartolina postale.


585. Caltagirone, 2 gennaio 1931702 Carissimo, Rispondo con qualche ritardo alla tua cartolina che mi è giunta al 31 cioè quando l’anno stava per dare l’ultimo addio. Io stavo un po’ in compagnia, ma poi nella mia solitudine ho passato la sera e col pensiero rivolto a te ed al caro fratello. Ho pregato il buon Dio che ci assista sempre e conservi voi a lungo onde essere il mio conforto. Ieri sono stata a pranzo da Albina e tutti loro come gli altri parenti ti augurano un buon anno. Mario mi scrive che sta bene e se si conchiude la vendita di S. Bartolomeo verrà. Io sto benissimo, ancora i lavori ultimi non sono finiti, ma fra due tre giorni saranno alla fine. Poi resta il pittore. Spero che i panettoni siano arrivati tutti, ne ho fatto spedire 5 costà. Ho ricevuto il centro della tavola e le salviettine, ringrazia chi li ha inviati e ti prego di ringraziarmeli tanto. Un abbraccio Nelina (f. 266, c. 36)

586. Caltagirone, 7 gennaio 1931703 Carissimo, Ieri 6 ho ricevuto la tua prima cartolina del nuovo anno704. Come passa il tempo! Leggo che qualche volta ti senti stanco, ma è il lavoro, l’umido, la mancanza di sole, mio caro!! Riposati un po’, non lavorare così, pensa che siamo già nel nuovo anno e incomincia il sole della “costa azzurra”. Io sto bene, oggi un po’ raffreddata, ma semplice raffreddore che curerò stando per due giorni in casa. Anzi, oggi, per sua spontaneità D’Antona è venuto a farmi gli auguri e mi ha detto che sto benissimo. Lui ti ossequia tanto tanto, come fanno gli amici e i parenti. I libri qui non li abbiamo trovati e li ho cercati con M. Fondacaro che passava di qui venendo da Niscemi. Mi ha assicurato che Mario sta bene veramente. Forse i libri di Omero li ha lui, ad ogni modo penseranno loro a spedirteli. Conservati in salute e mi scriverai se Miss Marshall ha ricevuto il panettone che ho fatto spedire insieme agli altri quattro. Un abbraccio di cuore Nelina (f. 266, c. 38) Cartolina postale sped. a Londra e girata a Parigi (Hotel de L’Avenir 65, rue Madame). Cartolina postale. 704 «Non posso cominciare il nuovo anno – scriveva a Mario il 1° gennaio – senza scrivere a te e a Nelina. Così vi sento vicini: a mezzanotte ero sveglio ed ho pregato tanto per voi due. Sto bene, ma anch’io un po’ stanco» (II, p. 395, n. 798). 702 703

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587. Caltagirone, 8 gennaio 1931705 Carissimo, Ricevo la tua del 4 e con piacere leggo del tuo riposo. Questa la scrivo sempre costà sicura del recapito. Io sto bene, il raffreddore è completamente passato. Per i libri di Omero, come ti ho scritto, qui non ci sono. Mario vedrà se li ha lui altrimenti ci penserà. Ho scritto con ritardo a M. de Quirielle per gli auguri, quest’anno i lavori dei muratori mi ha fatto ritardare tante cose. Desidero sapere se Miss Marshall ha ricevuto il panettone, io non capisco perché non devono arrivare come gli altri che credo siano tutti arrivati. Io ne ho ricevuto uno grande e grosso da Milano, sempre gentili e affettuose quelle buone amiche! Non lavorare tanto, conservati la salute e vogliami sempre bene, aff.ma Nelina (f. 266, c. 39)

588. Londra, 11 gennaio 1931706 Carissima, Eccomi a Londra dopo un ottimo viaggio. Sto benissimo. Questa settimana di vita diversa mi ha fatto bene707. Torno al solito lavoro in migliori condizioni. La tua amica ti saluta tanto anch’essa ha fatto un buon viaggio da Vienna a Parigi e da Parigi a Londra. Così anche le padrone di casa ti salutano affettuosamente. Tuo Luigi (sc. 728, f. F/1/4, c. 362)

Cartolina postale. Cartolina illustrata sped. a Caltagirone. 707 Era stato una settimana a Parigi. 705 706

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589. Caltagirone, 19 gennaio 1931708 Carissimo, Ricevo la tua del 14 mentre l’altro ieri avevo ricevuto quella dell’11. Grazie dell’affetto e del pensiero. Domani cercherò meglio fra i tuoi libri… Oggi sono stata a pranzo dai Favitta, ti ossequiano, la Signora mi vuole tutte le domeniche; fra le tante cose di cui si conversava mi disse di avere letto in questi giorni della morte del Barone Di Giura. Veramente era molto sofferente... Siccome non potettero trovare il giornale non sono sicura per fare le condoglianze. M’informerò subito e scriverò. Che sant’uomo. Salutami tutti, un abbraccio Nelina (f. 266, c. 40)

590. Caltagirone, 23 gennaio 1931709 Carissimo, Io rispondo quasi subito alle tue, questa penultima volta ho tardato due giorni perché ne avevo scritto una avanti di ricevere la tua. Dunque da oggi in regola, ricevo la tua del 18 e rispondo oggi 23. Sto bene, solo un po’ di male ai denti mi ha tenuta annoiata, sarà stato i postumi del raffreddore o perché il dente incomincia a guastarsi. Oggi sto meglio, cioè il dolore è molto meno. Ho trovato l’Odissea di Omero libro primo. Dammi migliori indizi, cioè se sono più volumi di questo e se dell’altro che ho trovato quello in greco sono pure diversi volumi e senza rilegati. Subito te li spedirò trovandoli. Mi dispiace per il panettone ed ora scriverò per sapere se fu spedito. Saluto tutti ed a te un caro abbraccio Nelina (f. 266, c. 41)

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Cartolina illustrata. Cartolina postale.

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591. Caltagirone, 27 gennaio 1931710 Carissimo, Ricevei ieri la tua del 21, grazie. Sto bene ma ancora il mal di denti non mi è passato. Godo che tu stai bene e ti raccomando di usarti tutti i riguardi per non prendere la benedetta influenza. Il Barone Di Giura è morto di appendicite che non si poté operare, scrivi alla Baronessa. È morto anche il Barone Penna di non breve malattia, cominciò con podagra e finì per congestione cerebrale. Povera Baronessa con tante figliole! Mario sta bene e mi ha scritto che verrà a passare un po’ con me. Se in questi giorni non trovo l’Iliade ti spedisco solo l’Odissea. Salutami tutte le amiche che ricordo con tanto affetto. Vorrei poter dire vengo a rivederli, ma in inverno! Tante cose alle padrone di casa e a te un abbraccio Nelina (f. 266, c. 42)

592. Caltagirone, 29 gennaio 1931711 Carissimo, Ricevo la tua del 23. Godo che stai bene, anch’io benissimo. I denti un po’ maluccio, ma aspetto di andare a Roma per farmeli curare. Alla baronessa ho scritto, ma tu farai le condoglianze, egli era tanto contento quando riceveva gli auguri. Farò arrivare ai Vaccaro le tue condoglianze. Ti ho fatto spedire l’Odissea e se trovo l’altro te lo farò spedire anche712. Aspetto una visitina del caro fratello il quale sta benissimo. Spero che l’influenza non debba visitarti quest’anno ed ho fiducia in S. Gioacchino. Il quadro è stato appeso di fianco nell’altare della Natività ed è meglio. Un abbraccio Nelina (f. 266, c. 43)

Cartolina postale. Cartolina postale. 712 «Ho scritto a Nelina per avere l’Iliade di Monti e l’Odissea di Pindemonte, due buone edizioni che si debbono trovare fra i miei libri. L’Iliade di Romagnoli è intollerabile» (Luigi a Mario, 26 gennaio 1931, II, p. 411, n. 814). 710 711

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593. Caltagirone, 12 febbraio 1931713 Carissimo, Sono in casa delle cugine Sturzo che ti salutano tanto. Sto benissimo, qui freddo di neve. Abbiamo la festa per il centenario della Medaglia Miracolosa, ieri da S. Luigi in processione hanno portato la Madonna alla Cattedrale e per tre giorni vi saranno pellegrinaggi e prediche. Verrà M. Durant che farà un discorso alle Dame. Vi è tanto entusiasmo e tutti i preti che allora erano al seminario regaleranno all’ex rettore una stola ricamata in oro. Spero che a quest’ora avrai ricevuto il libro che ti ho fatto spedire da Mario. Egli qui non vuol venire, ma mi scrive che sta bene e vuole che prima di partire vada io a trovarlo. Ti ossequiano i parenti e gli amici, salutami le amiche con affetto Nelina (f. 266, c. 44)

594. Caltagirone, 22 febbraio 1931714 Carissimo, Alla tua del 17 rispondo mentre fischia un vento e nelle nostre stanze sembra di essere fuori anzi che no. Sto benissimo, ma credimi che abbiamo un tempo da inorridire e le campagne specie la parte della Montagna Altobrando soffrono e si dispera per il raccolto. Figurati con questo tempo andare a Piazza! Speriamo che cessi perché è veramente troppo tempo che dura. Conservati in salute, aff.ma Nelina (f. 266, c. 45)

595. Caltagirone, 25 febbraio 1931715 Carissimo, Ieri ricevei la tua del 20; come vedi regolarmente. Mi duole leggere che il freddo, i ghiacci, la neve ti fanno un po’ soffrire, ma speriamo che questo cattivo tempo passi Cartolina postale. Cartolina illustrata. 715 Cartolina postale. 713 714

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