Il Popolo, 23 gennaio 1944

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R OMA 1 3 s· giorno dell'occupazione nazista

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Anno 11·

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''Dove ' manca il timore di ·D io conviene

I B E R T A

che o quel regno rovini o che s/O so· stltulto dal timore di · un Principe che suppllsca al difetto della religione. E po/ché I Principi sono di corta vita, avviene che quel regno manchi presto secondo che manchi la virtù di esso,,

GIUSTIZIA

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N. 1 - 23 gennaio 1944

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MACH/A VELLI

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'7..Jna demo crazia rappresentativa, espressa dal suffragio universale, fondatc;z sull'uguaglianza -dei diritti e dei doveri, e animata dallo spirito di fraternità, che è fermento vitale della civiltà cristiana: questo deve essere il regime di domani

Le direttive della Democrazia Cristiana di tronte ai problemi dell'ora L'Ordine del giorno del ·comitato Centrale J,a Commi ss io11e ('entrnlP 4l ella Oemoeruzia. Cri stiana riunita.si in Jtoma i l 16 dicmnhr<' 19-l:~, per e~ amin :tr 4\ l'attuale · situ azion e politica, dichiara · che il do1• er o~o ri s1rntJ.o a ll a rnlontìr na ziona.I e esi!;·n d1e la decisio ne s ni IH'ol.demi is til.uzion a l i sia 4leferita. alla co 1i s nltu.z ioue di tutto il popolo 1lotJO la lih ern:d one de l paes e; pri11ci1)i0 s ul quale s i so no co ucordemente im pegnati tutti i partiti, adereuti al C. L. N. ; e pur ' ritonos ee 111lo le rag·ioui ch e hanno ispfrato le r ichies te ùi ab ùi ell.zioì1e dell'at tua le Sovrano (lllltl e corresponsab ile de lla po.l itica tl e l r e g·in!e fa scis ta, ria ffe1·111a che l'es igenza esseui iale dell' ora è qnella di rend er piissi bile nell a solitl a rietà. e con cordia dei partit i la form itzhine di nÙ go1'er110 strnord i 111trio, come è stato· richiesto dal Vomitato di Liber azione, a 1 fin e di 1)0teuziare ogni energia l)er . la g·uerra nazionale, di avviare l'op era ili. ricostru:doue del paese e pre parare le necessari e r ifo rme istituzionali ed i nuoyi Or• dinam en ti economico-sociali. -

n uova · guerra e all'opera di rinnovamento zina linea logica di mora lità politica,. libera da ogni complicità del passato. E chi non .a ugu ra il mom!!n·to in cui tale pafose d "stacco dal pa~-· s,.b agevoli, n ei modi costau:ziona!i, la soluzione cltllla crisi. i.nl.erna? N on b isogna p erò dimentica-re ch e la ·guerra p re-d omina su t;utto e su tutti .e eh' essa c'impone unn szur prospett;va particolare e una sua propria gradua- · toria di problemi . . Gli alleati hann o d etto chiaro: V i còncecliamo la qualità di N/b Plligeranti, ma per mettervi . alla prova;: oggi siete ancora de i v ini i .che si sono .arresi sen - · z a co!1diz ione, domani potrete essere dei soci apprezzati, fors e d ggl i alleciti, ma tale ascesa esi- . p,e la massima concentrazione di sforzi di cui siete capaci: tutte le vostre - risorse, twtte l ~ 11ost re ~ner gie d evono essere t"tnpegttaie .

Chiarezza

· La Commissione Centrale ef,èlla D emocra.zia Cristiana, organo nazionale provvisorio d ella nostra organizzaz ione politic·a, ha colto l'occasione di ww. sua- p eriodi.ca adunanza per, fis sare il suo punto di vista sulle recen:ti "discussioni svolte si. n el JWezzogiorno, discussion i che dovranno avere un e pilogo n e•l Convegno ch e si terrà fra qualch e giorno q. Bari.

Il nostro ordine del giorno si riporta in primo luogo a tali polemich e, nw ha anche un valore di dir-etti.va. generale che qui ·ci proponia.mò di 1nettere in rilievo . La questione sostanziale è se il nuovo regime che dovremo instaurcire, appena raggiunta la lib erazione del territorio, sarà. un vero stato democratico, n ei quale la so vranità di fwtto sia devoluta non ad una persona o . ad una classe, ma (come in Inghilterra e in A m erica) p er m e.z z o del sisterna r;appre.sentativo ai m em bri tutti della comunità : u n regime nel quale il metodo della lib ertà sia costitu zionalmente garantito e sch iet twnen:te applicato, uno st~to c h e · riconosca i diritti del lavor·o, tenda all'abolizione del proletwriat<» e adi ab battere ogni f eiUlalisnw plutocratiCo, indegno di un. popolo libero. , Questo è il p roblema essen- · zial e. del nostro rinnovamento.

Ma nel fr attempo , obièttano

Ed ecco che l'esercito r.e.g olare i.ta 1iano ha ripreso la lotta per · mare, p er aria e per terra, ecco versa .guisa; p rofi.t tin o del pech e le formazioni di alpini e riodo di transizione p er insidiadi b ersaglieri -suscitano l'ammi- · re la libertà e pregiudicare in r-~zione della 5• Armata per il loro favo re la questione .ist i·tu-· !oro valore e il loro teme;ario zionale ?· L ' obiezion e -sdreb.b e dispre zzo della morte, mentre forte, se co!oro, co m e n oi, ch e • n e lla zona ·occupata si ricosti~ sosten gòno la ·n ecessità della ·tuisçono le truppe già disciolte tregua, non sostenessero anche e si battono assieme ai· patrioti l'ind erogabile necessità, ch e per e ai volon tari . Dinanzi a ques.t.'J il tem po che ci divide dal re- · magnifico esempio di unità pf!sspons; popqlare sia costituito so.no gli uomini politici insisteun · go·ven w d i coalizione con re su una immediata resa dei rappresentanti· di tutti i partiti, conti della Monarchia, doverocompresi i repubblicani pregiu- sa. certo, ma differibile? E sad izialisti . Il gov erno dovrà averanno i p artiti italiani a rifiure tutti i· poteri necessari per tare quella cobelligeranza· che ca·ndurre la guerra, demolire il ha accettato il n emico di ie,ri? f a.scis·m o e -ricostruire il paese: Il ·cen:tro dì gravità del nost:"ro sarà ·d unque un goyerno straordinario di guerra e di ricostru- ~. d. g. è quindi l'appello ulla concentrazione di tutte le for z i,on e; ma ten èndo in mano tutze, all'union e nel com battimen . M le leve più importanti del po. t o e n el governo, allo sforzo ~ 11tere cost.ituirà anche la più sa.Ipremo di tutti per risollevarci da garanzia co.ntro ogni . possidall'abisso e Tifare la nostra bLle agguato della reazione. vita . Cori ciò l' o. d. g. democra:t ico . L'unità dei .partiti è un'esicristiano non ha inteso di negagenza imperiosa del· m01nento, re valore alle p reoccupazi,ouni ma può diventare an che un p ed i coloro che h anno .èhiesta la gn0- dell'avvenire e 'Offrire una rinunzia dell'attual e Sovrano, p rova che cominciamo ad apr.ia perch è non vogliono c h e · za plicaré le virtù dell'autodiscimonarchia si presenti alla conplina per essère degni della . lisultazione po polare gravata . ber·t.à. dalle respons-abilità politich é di Lu i, si.a per poter dare allà G.

ato mi, non si correrà il risch io che (orze rea zionarie, sotto di-

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PARTITI E o·oTTRINE

'li nostro ·movimento e la sua .weo1ooia « Ov; uomini matµr i e giovani... coordinan o .l e diver si tà di te mp eram ent o e di attività in genuin o s pirito cri stian o ... la differen za naturale fra ·le generazi oni non diverrà mai pericol os a, ma cond urrà anzi vigorosarnente alla attuazi o ne dellé 'leggi eterne di Dio nel mutev òle cors o dei tempi e delle condi zio ni di vita». (Pio XU, Messagg io nata!.· 1942) .

custode interprete e maestra la Chiesa. Il nostro partito è un'organizzazione di credenti, che sul t erreno poli,tico-economico vuo.le realizzare una sincera democrazia politica e una profomia trasformazione sociçile secondo giustizia; ma entrando nel partito, il militante ' politico non muta credo, non recide il vinèolo .ombelicale ch,e lo unisce alla propria Madre. spirituale, la , Ch,esa, chè arozi dal patrimonio cristiano continua a trarre' il fermento viNella «selva sel,;aggia » della tale che anche ·nell'attività pubblica stampa clandestina, specie in quella dei partiti di massa; pur dominando · lo deve conservare e alimentare. Onde se anche nei, in questa vigile questioni costituzionali ç. di elia 11J(ltalizia, volessimo contrapporre mergellJZa, compaiono con una certa fre quenza anche articoli di dottrina : alle avverse dottrine surricordate i principii fondam entali che ispirano « Problemi ideologici », « Per la fori nostri propositi d'azione fut ura e .' mazione dei quadri », « La dottrina leninis;a del partito » (in serie, « l'u- richiamarci, come altri partiti, all'insegnamento e all'autorità dei maenità ideologica del proletariato», stri, dovremmo levare i nostri occhi ecc. ecc.); e trovate spesso richiami alla stella di Betlem che compare agl'insegnamenti de1l materialismo ancora uroa volta nel ·cielo per illustorico, alla dialettica della storia, minare il nostro cammino e ricarai gran1di maestri del marxismo: andare il Messaggio che invocando la zi un quindicinale, ausiliario del coguida di questa stella il Sommo munismo, si è assunto il compito Ma.estro Pio Xli, lanciò al mondo « di liberare la coscienza cattolica dai paraocchi di schematiche ideo- alla vigilia del Natale 1942. logie superate». Taldno allora ci ha . scritto: « Ma perchè no/lJ parlate an· IL MESSAGGIO DEL 1942 che voi della nostra ideologia ?». J partiti ·cui ci riferiamo sono comAllora il Pontefice, premesso che plessi totalitari che vogliono impala Chiesa «non intellJde prender pardrol).irsi dell'uomo intiero ·e. presutito per l'una o l'altra delle form e mono di rappresentarlo e di discipli· . particolari e concrete, con le quali narlo sotto tutti gli aspetti, etico e singoli popoli e stati tendono a rifilosofico, politico ed economico. J solvere i problemi gigantesc(ti del loro capi sono filosofi sociali e prol'asse;tto interno e della collaborafeti, e q.d un tempo, economisti e · ziollJe internazionale », esponeva pestatisti e il loro partito è un sisterò le norme fonda.mentali della conma filosofico, un' credo, un njagi~t e­ vivenza social.e; nell'ordine interno, ro di dottrine, oltre che un realizcome altra volta aveva indicate le · zatore . di riforme so.ciali-econopremesse necessarie pér stabilire la pace dei popoli. miche. · Rileggano amici ed avversari, il lungo testo di questo messaggio e,he DISTIN ZIONE _F RA IL PARTÌTÒ pronunciata alla radio, quando il .toE LA DOTTRIN A talitarismo e l'asfissia .politica soffocavano ancora ogni anelitp dì liberaQuesto integralismo totale derivazione, venne ascoltato da tutti gli to da utz monismo materialistico, oppressori, col sentimento di chi, che prescinde dallo spirito, surroga dopo U/lJ!l lunga notte piena d'incuZa religione e assume- le fun ziollJi bi, vede espandersi all'orizzonte il" dottrira:ili d'una chiesa. Il nostro mobiancore dell'àlba: e rilegg~ndolo vimento politi'co è invece consapeal lume delle esperienze che abbiavole dei .suoi limiti : quandd nell'apmo fatto e delle · discussioni che si pello del 1919 parlava « di sostenere. vanr1Jp· fac endo, in questi sciagurati ·il patrimonio delle gen•ti cristiane » giorni, stupiranno di tanta antivege « d'inspirarsi ai saldi principii del genza e di tanta inspirata saggezza. Cristianesimo » e quando nella sua Noi qui, in così umile spazio, non ripresentazione del 1943 rivendica per sè le tradizioni della Democra- · possiamo che ricordam.e Zt: concluzia ~cristiana di Giuseppe . Ton1iolo .sioni, che lo stesso S. Padre ha riassunte · in, cinque punti. 1 , ' ( cfr. « La nostra Democrazia cristiana e le sue tradizioni />, Popolo, I, 3) · 1) Dignità e diritti della pers o na riconosce con ciò stesso che al di. um ana. Favorire le «forme sociali sopra della sfera autonoma delle in cui sia resa possibile e garantitg · siie responsabilità specifiche riguaruna piena responsabilità personale, danti le concrete realiziazioni -policosì quanto all'prdiroe terreno come tiche, esiste una - ci si passi l' equanto all'eterno ». Sostenere « il rispressioll'e impropria e mutila spetto e la pratica attuazione dei di« ideologica » cristiana, della quale è ritti .fondamentali della persona »: 1

2) Difes a· d ell a .u nità s ocÌale e .Pa r ticolarmente d elÌa fa migl ia: di-

fendere L'lnaissolubilità del ·matrimowio; dare alta famigl ia, insostituibile cellula del popolo, spazio,, luce, respiro; procurare ad· ogni fami glia un focolare dove una IJita' fa- . miliare sa11a materialmente e moral1.nente riesça a dimostrarsi nel suo vigore e valore». , 3) Dig nita e prerogati ve d el lavoro. « La Chiesa ·non esita a dedurre

Le conseguenze pratiche, deriva11•ti àcttrn noidtaà murate aet ta1Joro e ad appoggiarle con tutto il peso della sua autorità. Queste esigenze comprenàono oltre a un salario giusto, sufficiente alla necessità dell'operaio e della famiglia, la coiiservazione e il perfezioT1!11mento di un ordine sociale che renda possibile una sicura, se pur modesta proprietà privata a tutti i cèti del popolo »... e tolga . agli operai il sentimento della segregazione con l'esperienza con/or.tante di una solidarietà genuìnamen1te umana e cristianamente patèrna ». La Chiesa ha ·condannato [ vari sistemi del marxismo, ma non può ignorare e non vedere che l'operai.o nello « sforzo di migliorare la sua condizione, si urta' cqntro qualche congegno che lungi dall'essere conforme alla watura, contrasta con l'ordine di Dio e con lo scopo, che Egli ha assegnato per i beni terreni ». · « Le norme giuridiche positive .regolanti la proprietà privata possono mutare ed accordare un usò più o· meno circoscriito; 'ma se vogliono contribuire alla pacificazio1ne della comunità dovranno impedire che l'operaio, che è .p sarà padre di fa miglia, venga condannato ad una 'dipendenza- e servitù economicg, . il'IJ-conciliabile con .i suoi .diritti di persona. Che questa società derivi dal prf!pote re del capitale privato ·e dal potere dello stato, che · tutto don~­ na e regola l'intera vita pubblicà e · prjvata, penetrando .fino rnel' campo delle, concezioni e persuasioni. della coscienza, questa mancanza di Libertà può avere conseguenze ancor più gravose,, come l'esperienza manife sta e testimonia». 4) Reintegraz ione dell 'ordinamen to giuridico .. Sotto questo titolo il

Santo Padre affer ma la necessità di ristabilire "La maestà della legge, arncorandola al diritto naturale, riposante nel dominiò di Dio sottraendo. la all'arbitrio di una P.ersona, di un gruppo o di .una classe, <'. sì che stenda la sua marno protettrice ·e punitrice anche sugli in.obliabili diritti · dell'uomo e li protegga contro gli attacchi di ogni po-te re umano ». La · indipendenza e l'imparzialità del giudice, senten1ziando in base a un mazione italiana ·combatteva eroica, diritto chiaramente formulato e cirmente, con generoso sacrificio,. sulle coscritto impediranno che le leggi pendici del monte . Camino, irn avanvengano « stravolte con abusivi riguardia alle fanterie della 5• Archiami ad un supposto sentimento mata. popolare e con mere ragiol!'i di utiForse non tutti sanno che un batlità"». Converrà inoltre riconoscere taglione dell'esercito fascista re pub~ blièano verme inviato ai primi di di- . il principio « che anche· lo Stato e i fun zionari e le. organizzazioni da escembre sul fronte di Cassino; ' comso di:p endeniti sono obbligati alla . riposto ·in gran parte di reclute del parazione e al ritiro di misure tesÌv e '24 e del '25, il reparto italiano non della libertà, della proprietà, dell'o- > ha mai combattuto, ed è stato adinore, dell'avanzamento e della salubito scaricare materiale e a scate ~ei · sinf!Oli ». · vare · trincee sotto il tiro delle artiglierie americane. I tedeschi trat5) Concez ione dell o stato s econ do ' tavano i nostri cow tanto disprezzo lo spirito cristiano. che spesso gli ufficiali italiani riceil senso cristiaroo dello stato è vevano ordini da · un sergente o da non che esso domini, md che serva; _ un graduatp della W ermacht. sia ricondotto cioè al pieno• risp etto Verso la metà del mese, circa un della persona umana e della sua oterzo del battaglione aveva già diperosità per il. conseguimento- dei sertato. Non sappiamo se · -esso si suoi scopi etern i. Z< L'ultima morale trovi .ancora in zona di operazioni. e universal e legittimità del regnare Questo diverso impiegp delle f orè il sl}rvire ». Lo stato deµ 'esse fe ze italiane nell'uno e nell'àltro camco11sapevole del . vincolo eminentepo, e sopratutto il loro diverso commente etico che lo Lega alla vita portamento, ci rispamù,a fra tante individuale ~ sociale e dell' essenziasciagure il dolore di dover ripetere le dipendenza che lo unisce alla vocol Manzonì: « I · fratelli hanno uclontà del Creatore. ciso i fratelli », e addita senza possibilità di equivoci la via da seguirL'UN IONE DI DUE GENERA ZIONI • si ai pavidi, ai dubbiosi, agli esitanti. Gli eroi del Monte Camino indi· Questi ciwque punti sono come i ' cano agli italiall'i quale è la via del .pilastri fonda mentali su cui anche sacrificio, dell'onore e della rinai demoùatici 'cristiani dovranno elescita. vare gli archi ~ le volte della loro ITALICUS costruzione dèlla Società e dello

Italia e antitalia: gli eroi diMonte Camino

· Di front e a · questa mèta, la .q uestione se tale sostanza sia Ogni ideale terreno, anche il più * ;(· * aspirazioni, senza bisogno di ricoc onciliabile con un nuovo pa·t- nobile e il più alto, .quawdo si vuoEd ecco farsi if1.Tl!l1nzi la solita opiare le istituzioni dei nostri alleati. le divinizzarlo e porlo sugli altari, biezione di chi non vuole sbilanciar~ Una vittoria tedesca significherebto costituzionale da concludersi si trasforma in un idolo mostruoso. si: « Oggi il nostro paese è divenube ùwece l'asservimento alla Gerc on la Monar chia o se d~ bba Non . parliamo perciò, secondo una to un campo di battaglia fra tedemania per noi e per i nostri figli, la assumere v este repub_b licana, è consuetudine ormai invalsa di relischi e anglo-americani. che ragione schiavitù politica, economica e spiquestione subordinata, di for giqne della patria, di culto dell' Itaabbiamo di parteggiare per gli uni rituale; il perpetuarsi di un ·;egime lia, ma più semplicemernte di amore piuttosto che per gli 'altri? Non sodi fango e di sangue che ha avvilima ed ha carattere strumentale. all'Italia. Dopo lo scempio che ne .no tutti· quanti stranieri? Non ci to i caratteri, corrotto le coscienze, Certo anche la questione d elhanno compiuto i demagoghi del faéonviene piuttosto rimanere in di~ .calpestato ogni libera istituzione, la. fo rma può aver è grande im - scismo, dopo tanta rettorica e tan- sparte, aspettando che gli eventi trascinato il paese al disonore e alportanz a psicologica, quando . to sfruttamento, quellp d'Italia è un · maturillJO, riserbando le. nostre ener- · la rovil1J(l. nome che bisogna prçmunciare sotgie a giorni migliori?». nd esem'p io, essa sprigioni nuotovoce, CO/li devozio[le ed umiltà. A costoro bisogna rispondere che ve energie di entu,sitmno e di. L'amore alla nostra terra oppressa A chi depreca gli orrori di. una . nessµno di noi si fa soverchie illusolidariet à sociale ; ma · ri.niane e devastata va custodito oggi nel sioni: sapp_iamo b1me che la presen- _lotta fratricida fra italiani e. itabiani, risponderemo che oggi non è assonostro animo più segreto e profÒnsempre vero che la questione za di esercit( stranieri è sempre dulutamente il caso di rievocare lo do; e il miglior modo per tenervi ra da sopportarsi. Ma sappiamo anf qrmale non può reclamare. la fede è quello di s.tringere le fila e che che il nostrb popolo, collabo- spettro delle guerre civili. '1 fascisti preced en za su quella sostdnzia- non disertare dalla dura battaglia costituiscono. infatti un'infima milllOrando cogli" anglosassoni non si able e che , non m erita l' accanira/lJza .. Tutti sanno che se il popolo che il nostro popolo combatte per basserà mai a quel ripugnante seritaliano potesse liberamente disporla sua lib ertà. m ento della di fe sa e quell' inivilismo di cùi dann10 prova i fas cire del proprio destino, nel corso di sti yerso i loro padroni tedeschi. Abp e·to dell' attacco che a buon dipoche ore tutta l'impalcatura del rebiamo teso la mano ai nemici di ieritto si svolge atto~no alla queL'equivoco nor.i è più possibile! ri agli amici di avantieri per coope- .gime repubblichino crollerebbe. s tion e sostanziale. Il 26 luglio 1943, nessun soldato Il regime che ha già· rinunciato al rare alla costruzione di un mondo anglo.sasso.ne aveva posto piede sulIl metodo della libertà poi e- confine del Brennero, che si fa com - ove il diritto prevalga sulla forza. la penisola, ma perchè il fascis mo B ciò senza servilismi e mimetisige che sostan z a e forma ven- plice della · spoliazione sistematica risorgesse ci vollero le autoblinde da parte dei tedeschi di ogni nosmi. gano sottoposti impregiudicati tedesche, i bandi di "Kesserling e la stra ricchezza, che calpesta in ogni Sappiamo infatti che, se pure strealla deci>sione del suffragio unifucilazione ·degli ostaggi, ecc. campo le fondamenta stfsse della mata e impoverita, aftr.averso una versale non appena la consultanostra civiltà latina e cristiana, vittoria italo-anglo-americana l'Italia *** questo regime si è ormai straniato ritroverà la sua indipendenza interzione po_polare potrà essere una, base e presupposto di ogni vedalla vita del paese. Non è più il Sempre a proposito di guerra citilmente indetta. Ogni al·tro _ caso di parlare perciò di .lotta fra ra grandezza e potrà scegliersi libevile, rico.rdiamo due episodi. modo sa.rebb e antidemocraticò antifascismo e fascismo, ma piuttoramente la_forma di governo più aIn' dicembre abbiamo appreso, ~ un ritorno ·a l fascismo. sto fra Italia e Antitalia. datta alle sue tradizioni e alle sue dalla radio con fierçzza che una for-

diritto a mantenere e s1Jiluppare la vita corpo. ale, intellettuale e morale e particolarme11te il diritto ad una formazione ed educazione religiosa; diritto al culto di Dio pri1Jato e pubblico, compresa l'azione caritati1Ja religiosa; diritto al matrimonio e alla società coniugale e domesiù::a »; « diritto . al lavoro per mantènere la vita familiare e' all'uso dei be11i materiali, cosciente dei suoi doµe ri e delle Limitazioni sociali ». ·

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Stato . Su questa base ideologica noi Ci mettiamo per dar inizio alla nostra fatica: ma questa sarà veramente realizzatrice solo ·se s'in1quadrerà .nelle cqndizioni ambientali in cui VÌ1Jia mo· e se; v enendo al provvedimento concreto, terremo conto del .le esperienze dei niostri maggior( e ·(poic hè tale opera ha da ·svolgersi col nìeiodo della libertà) delle possibilità concrei e· offerte alla nostra conviveliza sociale e politica. 'Ecco perchè abbiamo messo in testa a quest'ar;ticolo un passo del · Messaggio .che nell'intenzione pon1tifi cale · ha naturalmente un riferì, mento più vasto, ma che si attaglia penissimo an che al nostro orgar.Jismo politicd, ponte fra due generazioni. Abbiamo bisogno degli uomini muturi; perchè la loro esperienza e la loro migliore conosceriza della realtà ambie 1~tal e impediranno che la propaganda ·a poco cqstruttiva o vaneggi addirittura nell'utopi- . co e ci occorre l' ardimento, l'entusiasmo dei giovani, perchè' senza i ' giov ani sarebbe « sua disianza vo.Z er volar senz'ali ». · Tempo v errà, e fo rse noni lontano', · che superata la guerra, e il .periodn di emergenza, le · varie ' correnti politico-s'ociali si misureranno; e pre· varrà allora nella gara- feconda quella giov entù che alla formazione interi ore - e di questa è debitrice all'q pera educativa in profondità fatta dall'Azione Cattolica -'-- associerà la prepdrazione tecnica e sociale e la temp ra del carattere, pretnessa que· sl"uUima ·sopra ogni altra indjspensabile per reggere alla dtirissima prova: Natal e 1943.

UN NOSTRO MARTiltE

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Il più esecrando sistema di vendetta o di rappresaglia, che fredda-.. mente praticato da un•o pseudo ·tribunale, con, una parodia di procedu-' ra, fa atroce ludib rio della giustizia proprio quando pretende di compie.rne · una « ese mplare», ha fatto sua . vittima innòeente Renato Vail lerminl. Dopo quanto accadeva a Savona il giorno v entitrè dello scorso dic;;:,1bre, lç scoppio cioè in un local e fa -' scista di una bc-mba che faceva sette vittime, l'avv. Vuillermin veniva arrestat o il giorno di Natale nella sua abi.tuàle residenza a Fin'ille Ma rina e condotto a Savona. Forse egli era ignaro dell'avvenimento che era pretesto al suo arresto, o lo conosceva per · il solo fa tto di essere di pubblica ràgione. Il giorno ventisei successivo, ·egli, con. altri sei · come lui arrestati ini qualità di ostaggi, dal Tribunale .provinciale straordinaDEMO F ILO rio di Savo na si sentiva leggere la sentenza che lo condannava a mor: te, 'sentenza che ven1iva eseguita la mattina del ventisette. ERRATA C O RRIGE iniquo giudizio, che nella sua in'i~ Nel 11 . 4 (12 di c e mb r e) d el no stTo quità ci offre l a misura dei profondi gio rna le pag. 1 , co l. 1, in .fe ndo, si. turbamenti che sconvolgono la còdov e va legg ere . n atura l m e nt e: L'esssienza ciV,ile di questi' agitati temsenza del regime dem ocratico» ( no n pi, nei quali si assiste al tracoll o di « re p u bb lica no» ) , · tutti i vaioli · sa ~ ri alla umanità.· Re. nato' Vu ill ermin ha pagato anch e col sangue fa sua f ede ; di ciamo anche con il sangue, p erchè già egli aveva A!J. pagato in vita sacrificando alla dirittura del carattere le fo rtune prof cssionali, e su'b mdo le persec,uzioni di -cui fu prodigo il fas cismo nei . O g nun o sa ch e i t re ni d elle l in ee suoi con_f!rcnti. Pe rchè egli fu verpmente un uomo di fede viva, costan cli •Ro m a e r a no pieni d i gent e d i og n' cu ndi zio ne, la q uale afflui va da o g ni , 'te, entusiasta. Po teva anche sembrare che in questa professione così ap iù re mo to a ngo lo d' Jlal.i'a" p e r sb r ig a r e « prati c h e», pe r o t tene r e p e r.pei'ta della sua fede vi fo sse un po' di ·spavalderia, di esaltazione; vi era mess i, n ull ao sta, asse g n azi o ni , ecc. I più nat uralm e nte e ran o ' forniti i,nvec'e la piena manifes tazion e del cli co m m e ndat izie, rac coman d azio ni , suo temperamento es uberant~, di upresenta zioni e s o pr atutto · d a bu o n na vitalità instancabile cui si aggiungeva la prestanza fisica che re/lldeva denaro de sti n at o a que ll a n um erosa più effica ee la suggestio'ne che esersch iera d i affaristi pse ud o pr ofessio ni st i ch e spesso ve nd evan o fu nio e citaJJa sopra quanti ld avvicinavano. m iJJ a,ntat o credit o, ma che q ualc h e Dopo · la . sua prima giovinezza a volta eran o ema nazio n e d i q uel la Valsalic e, presso la To mba di Don certa b ti'r o crazia m ar ginale, di o r igiBosco, ove compì gli studi, distinn e e nom ina pr evale ntemen t e fa sci gaendosi sin d'allora per la sua inielligen za pror..1ta e chiara ; lo ricorsta, anni data n ei v.ar i gabin etti e in cùamo valo.< oso capitano degli alpi, o r ga ni sm i e o r ga ni zzaz io ni più marcatam e nt e fas ci ste ( s e nza con queni 'durari te la grande guerra, nella quale un suo fratello morì sul ca msto esc lud er e c h e sapesse e pot ess e po di battaglia e un altro rimase bene ins in uar si .anc.h e tra la bu ro-

,..,,aria .

e il respiFc

craz ia .« tr adi zionale» e n o n vi tr ovasse - me no s p esso pe rò di q uanto . a pr ima vista sembri - terren o ·f avo re vole). · Quante ne po trebbéro raccontare i tavolini della. galleria di p.ia zza Col o nna! Anche prescin LA PREGHIERA dendo da ragioni o bbiettive (lotta ' valutaria e co mmerciale interna z io~ · , nale con ·relativi continge nta1:nenti , g uerra, ecc .) non .par:eva v~ro ai ge « O Sign_ote, rarchi delle varie spec ie di far d i-Noi soldati d' Italia, armati per la pend ere tutte le attività, ancne econ o miche , dai po teri centrali, allo difesa della Patria contro l'oppresstesso m.o do come nessun o poteva siime dello straniero e contro le ino ttenere o co n sei;vare un impiego, partecipar e a un conc o r so .senza la - sidie dei nemici interni, .da queste tes.serà del partito. v ette inviolate delle Alpi, ,Ti invoE co sì ·risultò ch'e n el campo prochiamo : duttivo nessùn o poteva, per c o~ì ·diGlorifica i Generosi che lottan10 e re, piantare· un chi o do, senza que i taii permessi, autor izzazi o ni , ecc. (di caddero al nostro fia11-co. cui prima si diceva) attraver so Sorreg_gi con là Tua ·Grazia i · no«pratiche» · da svolgersi a Rò rna . E' veramente enorme il dann'ò , s_tri propositi di disciplina, di 'sacriprod o tto da questa soffocant e trafi fi cio, di dedizione al dovere ! 'ia ·burocratica, la qual e . colpiva soFa, che pu,r lontani dalle nostre pratutto ·i piccoli pr òduttori indif esi e deb J·li, fav o rendo i'nvece i gran case é dai nostri paes(,sappiamo cudi, i q cr ali disponevano di nutrili ufstodire nel cuore .l'attaccamemto alfici d i ·rappre s entanza nella capi ia le la Fede, al.' a fa miglia, al . lav oro. t rovavano anche tra gli 'u omini del partit o potenti avvocati , e co munB enedici la nostra Italia e guidaque, trattando gros~e iniziative, pola, sulla via della libertà, della contevano facilmen te sostenere .le sp ec.ordia e della giustizia, verso un'av se di viaggi e di « avv òcafi » ad hoc.

dei Patrioti oiemon1e·s1·,.

e

V

v enire d! spirituale, cri~~ tiana granSe . ·a queste difficoltà (molt o fa stidiose) si aggiunge, la instabilità dezza». delle ·Co ndizioni m o netarie, dei mer[da un'immaginetta sacrà cati, dei prezzi, delle " imposte, si distribuita alle bande) co mprende co me ~ndas se ro. s empr e . più restring e ndosi le p os si bilità di pr ò duz ione e lavor o oer i · picc olf patr imo ni o .i ndu stri al e, nell'immediaimprenditori e restasse- inv'e ce aper· to do poguerra no n si pr esenterà più to il camp o sol o trafficanti , a qt1e!li che avevano o po te \l.an o ave- . il pr oblema di do ver · scegliere . fra. vari impianti · e vari e soluzioni, ma i·e aderenze e · be nèrnerenze p o liti si r e nderà nece ss ari o di fa vòrire tut c he e che p ot evan o aumentare i costi le i.nizi ative, co munqu e e dovun di pr o du.zi o n e in m Òd o· da cornpenque sorgan o, per· crear e lav ()ro per s.a rsi di ' tutto il tempo perdut o nelil povero ' e t o rmentat o p o p o lO . ita .. le anticamere e n ei .treni . . E. così avv e nn e c he m olti artigiani · liano. Più tardi si p otrann o ev.e nt ual rnen t e intr odurre criteri di co ntro]- . e p.icc o li indu st riali d ovett ero chiu· lo sui .nu o vi impianti di- una certa de r e b ot te ga e di ve nta re o perai. imp o rtanza. La esi g enza f o ndamen Anch e in qu es t o se tt o r e occ o rr e ta le imm edi at a sarà quella di dar e una r·adi ca le st e ri ata. La cri si eéoaria , d i perm etter e il r esp iro di tutno mièa e sociale ch e seg uirà a qu ele le inizi ati v e, di la sciare che lÒ st a t errib ile gu e rra r e nd e r à n ecess a~ p irit o ' di ,i nt rapr és a e la tradizionari o di fa vo rir e tu tt e l e in izia!iv.e ; iQ le industr iosità del lav o r àto r e itali a- · prim o lu o g o rid o nand o libertà d i .no si · espli éhi · s enza al c unà rem o ra o m o vim e nto .all e pi cco le e medie a· int ralcio di ordin e bu roc ra ti co. ·zie nd e. Dato che i tedeschi depauL'UOMO DEL LA STR AD A pe r a no si ste mat icam e n{e il nostro,

ai

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·gravemente ferito. L o ricordiamo poi nel periodo p.ost-bellico allorquando si dedicò - . con tutto il suo ardente entusiasnu? - ·all'organizza • zione della Gioventù Cattolica Piemontese, della quale fu attivissim'' Presidente Regionale. Nel 19.J9 Re/lat o Vuill ermin fli ir<I i primi aderenti al Partito Popolare Italiano, di cùi f u ·brillante pro'Pagandista ed organizzatore; orawre pien10 di ' efficacia, con una dialettica perionalissima, fu anche x iomalisf'u ed organizzatore sindacale, e, giovanissimo, fu chiamato a far parte dei Consiglio Comunal e di Torino ove lasciò ottimo ricordo . R enato 'vuil· · lermin svolse Ìma attività professionale varia, ma da molti .anni ormai · pi era affermato nelle disciplùie giuridiche, divenendo il legale di un gruppo industriale d'importanza na. . · zionale. Durante tutto il periodo della dit, taiu ra mussoliniana respinise sempre S'degnosamente le ripetu te offerte di aderire al fascis mo e fece del .suo m eglio per aff rettare l'avv ento della libertà, incappando più vo lt e nel rigore del règime. Con l'aff ermarsi della dittatura il Vuillermin sentì e manifestò la rneces,°çità di intensifi. care la nostra resistenza, dandone egli stesso l' esempio· con il sostenere lq nostra stam pa, finc hè essri potè sussistere, ad affer mare la nostra JJitalità, ed a collab oràrvi egli 'stesso con l'apporto della sua vasta e solida cultu ra e del suo indefetti. bile en1tusiasmo. · Egli scrisse allora an che un opuscolo in forno ad una delle maggio ri ·encicliche L eoniane, la « Immortal e Dei»: Più tardi nel 1931 pu bb!Lcò un interessante 'v olume sui « co111;etti politici p.ella Defensio Dei »- di Francesco Suprez, frutto di un suo stu- · dio a ç u~ o s,ull'opera del fi losofo spagnold, e cfl e ci dimostra 'la profonr da co.noscenza che .il nostro amico aveva della dottrina del grande Aquinate. Dj" particolare rilievo i capitoli sui l miti del potere politico e sulla tirannide. Il libro • volle deri.ic~ lo a Padre Rosa « in ringraziament o di av ergli app~eso ·a guardare ex aree aeternitai'is il flu tto dell e uman e vicende ». Quando il regime volle im porre la tessera · come condi2ione pe,r lo

svolgimento di attività presso enti che avevano qualche rapporto con lo Stato, Vuillermin, sdegnoso di qualunque gesto che p otesse significa re anl1lhe la minima flessione del suo carattere, prefe rì ab f?an donare la consulen1za legale ben rimunerata, e si ritirò a Finale . Marina, dov e pe. r,@ :là sorveglianza poliziesca fi.e l1'« o vr a » non lo abbandonò, 'an.zi . · maggiormente lo perseguitò, con perquisizioni e coni denuncie, per cui fu condannato a tre anni di confinq a· Giulianova prima, poi in una residenza an1cora più disagiata in un piccolo paese di montagnri in Abruzzo, Castelli, dov e rimase fino al 25 luglio. ' Crudeltà di uomini ha troncato .così, prematuramente; una vigorosa esistenza dalla quale molto la . Patria poteva attendersi. Noi clie lo , abbiamo avuta àmico, possiamo f acil mente immagin1:irci come la serenità dei forti lo abbia acco mpagnato nelle ultime ·sue ore. Dalla sua fede egli tràeva un particolare ottimismo che improntava ogni sua attività e che diffondev a intorn o a sè con una spontaneità che rappresentava una perenn<! f.o nte di confQrto. Ecco che cosa sc1) veva ali un amico sei giorni prima della sua morte, riferendosi a quelli che lo av evano accompag(zato al confi no: « Ho visto i ·miei stessi catturatori con le lacrime agli occhi quando li ho richiamati "ad un più altp s e,nso di fraternità, al disopra di o·g nj divisio ne politica, nel comune amore alla madre co mune ed alla fe de di Cristo ». Renato Vuillermin è qui con tut- · to il suo sererno ottimismo e la sua g'enerosa f raternità. Se, oggi, questi brevi' 1 tratti valgono soltanto a fissa re il tragico evento e ad invitare gli amici alla preghiera di suffragio per L ui, resta per noi l'impegno di onorare degnamente R enato Vuillermini appena sarà consentito anche in questa nostra terra rendere tributa di om,aggio agli spiriti liberi. Noi lo additeremo -'- tra i maggiori che furono vittima della mostruosa oppressione fas cista - co me retaggio alle giovani generazion•i presenti, ed alle fu ture, perchè dall'ese mpio dei forti traggano incitamento . a servire l'ideale # con animo intrepido e carattere incoercibile. Così co me lo servì Renato Vuillermin.

FALSI PROFETI DI FARINACCI

non ca1caono bollato dal uescouo di Cremona « Reg ime F asc ista » ha pubbl icat o :a seg uent e not a : « Un gruppo · di sacerdoti e di catìol(ci, uniti dalla stessa fede in « Dio e Patria » ha fondato « Crociata Italiana » ~ settimanale politico - che inizia domani, lunedì, 'le sue pubblicazioni. Per tutta la durata della guet,ra .quest' organo illustrerà dal punto di vista cattolièo, la necessità che il clero fian cheggi con tutte le sue forze la lotta che doJJrà ridare all'Italia la sua unità ed il suo pre stigio ». ' S. E. Mon s. Giov a nn i C azz ani, V escov o di C r e mo na', con l·a· se g uent e· notifica precisa di qual e dignità godan o i signori del g rupp o di « C rociata Italica »: '

« Vediamo preannunziata la pub , blica;zicme di un settimanale « Cro ciata Italica » che si qualifica politico-cattolico, diretto da do n ' Tullio Calcagno. 1 ,_ Pernhè non sia sorpresa la buona fede · dei cattolid, è nostro dovere avvisarli che il pr,ed1mo sacerdote, di dioc.esi lontana dalla nostra, è sospeso da · ogni sacro ministero e in nessun modo autorizzato alla pubblicazione di un giornal e ; e pertan.fo il giornal e sunnominato non può essere considerato come cattolico 8 genmaio 1944 - Giova nni C azz ani ,

stra.·d oni vengono smantellate ad u- · na ad una sia nei co nfronti dell e persone· fisi che, i fu nzionari, che dei pubblici uffi ci. · Tale .opera di distru.zione, se din1ostra che gli stessi fascisti sent o.no d'av er già un piede nella fo s~a, se aut orizza gli italirini a c onsid e~ rarli 'come autentici stranieri, nemici della Patra, · ràppresen!a · una 1wo11a conferma della concezione che ' del l' lialia hanno aJJuto Mussolini e compagni da oltre . v ent'àn11i: f eudo p rivata ove una sparuta ininoranza lw esercitato, contro ·gli interessi v i- ' tali della maggiorai1 za, il diritto di pascolò abusiv p. '

Sì, Mussolini, quando ·lui dice di far trovare ~ Bfif.oglio il · v uoto assol,uto, confessa ·di ritenere che l' f- · talia sia un « obbietto di diritto » apparten.uto a lui stesso dall'ottobre 1922 al luglio 1943 ed ora suddivis~ tra lui e Badoglio. E non s'accorge di aver battuto il record del naufragio politico di tutti _i te mpi proprio per questo, per non av er capito che Ve scov·o >. l'Italia · è degli Italiani e non di ww, du e,, dieci mediocri avventurieri. E. quando lui ordina o subisce P, assivamente dhe , i sµoi sgherri .distrug-, gana , l'orga1:1izzazione dello Stato, I fascisti repubblicani v·ogliono fa r non fa che cor1tinuare l'opera intratrovare agli, it~liani dell'altra sponda, cioè ai · soli degni · di chiamarsi 'pr'esa il 28 ottobre 1922 : la distru zione totale dell'Italia. figl i d'It alia, il vuoto assoluto. E si . E' sfàta questa un'opera grande, affan~ano a distruggere l'organizza.zion e del /o $tato. L e 11açie rimmini- , l'unica v era me/l!te logica e tot alita r ia.

Nichilismo sodico:

-'_LA TURLUPINATURA DEL SINDACALISMO . REPUBBLICANO , ~ b bia rn o sc riit o altra vo lt a, · in marm o for s e dil t~ ev o l·e all a vi sta , · qu est o fo gl io di propagan da, d o loma no n c r eatur a v:1've nt e e pu ls ant e rosamen te cland estino, de ll a nece sdi _vi ta. prop ria, c h e p uò e rrare, ma sità d i aff rontar e se nza pr eco ncet ti c he q uasi s emp re corr egge da s e i probl e mi ch e si pr ese nt e ranno nel s tes s a i prop ri e rro r i e vi ri par a - campo sin d acal e no n app e na sia r:coll e virtù d ell 'es p e ri e nza e d el co n q ui s tata an c h e dai lavo r at o ri la buon se nso. · ve r a li b e r tà pol iti ca di pa rola , d i S ist e ma zione. ·burocrati ca, fo rse non starn.pa e d i associazio n e, p r'e m ess a t utt a i n ma la fed e, ma priv-a d el in d erogabi le d i o g ni p ro gr esso ci conse nso co rdia le dei 'lav o rator i,. c h e vile e s ocia le. sospetta no o g ni b e ne fi cio no n co nqui stat o e no n rat ificato da ess i, e Ma pr im a ci se m bra neçes s ario t utt ' al p iù lo acc e tta n o co n b e 1i e fisg o mbrare il terr e no d a og ni tentacio d' inv e nta ri o. tivo di co n fu sio n ismo ch e ncm sa. r ebbe s er io, s e o lt re u n v.e nte nn io A comp iere co sì ra d icale t r as fo r di reg im e .d ittatoria le fa sci s ta n o n ma zio n e no n può accing e rsi u n paravesse ab it uato m o lli it ali a ni a patito ch e co nfes s it in so s ta nza di asce r si d i roboant i d isc o rsi e di va- ,. ve r fat to fa i ]im e nio q ua nd o tu tti ; n e pro m esse. ·pote ri e ra no nel le su e ma ni , e ch e oggi, a nco ra s i s erv e d i u o m illi e d i Noi non sia m o tra co loro ch e cred o1~0 è he lo St at o de b ba di si nte res - · siste m i dep lo r e vo lj e d e fi ni tiv a me nte co ndannali d all a cos cie nza civi le, sar s i d ei pr o bi e m i soci ali , nè tra so cia le e p o li ti ca d el po poic it :'qu elli c h e a t t e ndon o dal lo Stat o ch e ·t utt i li ri solva ad e sc l us ivo van tag- • lian o. gio de i lavora to r i. Se q u esti p s e ud o r ep ubb lica.ii L·st ist i a m asse ro r eal m e nt e l' lt a li,1 d a · No i pe nsia mo .in v·e ce ch e i lavoess i co nd o tta all a g uer ra ed all a r.u ratori d evono far si la loro stra da vina pi ù d isas tro s a, e no n · pen s asda s è, attrav e rso la lor o preparaziosero più al loro org o gli o de l us o, ne e co ns ape vo lezza, face nd o del le t r overebb ero il co r aggi o d i sco mo rga n:zza zicni sindac al i un o rgan o parir e da l la vit a p ubb lica. ch e lo Stato ri co nosca di dir itto pubbli co, in di spensab ile per la pac e soSi attacca n o in vece ag li ult imi bacial e. glior i de l tra m o nto sic u ro, sorretti E'd i par titi no n d e'v o no s etvirsi da ll e arm i de ll o st ra nl ero c ui si sode i s ' nd acati per i loro fi ni p o lit ici, i10 le gati per la vit a e per la m o r te. ma cc adi uva r e i lavoratoi:i n ell e lo- i Il p o po lo it alian o, ·e p arti.colar m enro giu st e r ive ndi cazioni ec oi10 111i ch e te i lav o rat ori , che n o n ha nn o colpa e" soci al i, co n sci c h e 1ne s s una clasalcuna d ei lo r o nefast i, s opp ortan / se è ·p iù ' gene r os a d i 'que ll a lavorad o ne inv ece i oacri fi ci, i lu tt i e le tr ice ne l r ic o noscere le be n ern ern 7 r o vin e, pen se ra nn o a sfatare q.u e st e ze di c hi l'assiste con lealtà di i 11ultim e ill u sio ni. te nti e ferme zza di p ropositi. li~ SINDACALJ ST A A q ues te co ns id e razioni s iam o s·p inti an c h e da un comm en to de ll a « C o r r :sp o,n d e nza re p ub b licana » da l tit o lo « Li bertà » p ubbl icato in se g ui to al m a nifesto d eli.bera to nella . pr im a as s e mbl ea d el Part it o fa scista r ep ubbl ica no. Ne r ip o rtiamo la pa rte esse nziale:

MO ·r I V I

« l n esso ap paio no c h iari e in co n-

di stagi,one

fondibil i, sp og l i di o gni vo lut a r eNon sappiamo se su qualcuno posto r ica, i co ncett i d i li b e rtà, i so li sa av er fa tto prèsa la :·manovra tench e possono sg o rgare da ll ' ins iem e tata e svolta dai cosid<;tti fa scisti del l'e esp er ie nze po lit ic h e e s oc iali repubblicani nei riguardi del '10;-o ch e in qu esti ult imi cin qu e lu stri ha nn o d ato vita all e div;er se co r ren fa scismo · e del loro duc e. fl fà sciti po liti c h e mo ndi al i: lib ertà d i cri smo, hanno detto, 1iei suoi prind pii tiq e <:ont r o ll o s ug li atti de ll a p ub ideali, nella sùa con cezione originablica ammin is trazio ne ; lib e ra sc el ta ~ia~ nell'opera del suo capo ed aniq uin qu en n ale d el Cap o dell o Stat o ; . pi ena ind ip en d e nza de'l la magi str a[nàtore, non può esser.e inta.ccato . tu ra ; pre ci sa d ete r minaz io n e d ei poSon10 stati ·degli uomini che ne hant.er i di p o lizia ; elezioni · po p olari de i no estorto la fiducia, che complottao ·r ap pr esent ant i all a Ca rn er a ; lib e r tà vano con la monarchia traditrice, e dir itto al lav o ro ; ri s petto e tu teche prendevano direttiv e da elemenla de ll a prop r.ietà privat a c h e non te nd a all o sfr utt ame nt o de l lavoro ; ' ti legati a co rrenti contro cui esso sman te llam en to d el capital is mo e d el era sceso in lotta, che ne liann•o Jat ifondi srno ; im mis sio ne d el co nminato all' atto pratico le meravit ro llo e d egli int eressi dei lavoragliose energie di cui c/,isponeva. tori con co nseg u,ente r ipar ti zione d eg li u ti li in t utte le aziend e anc h e Il ragionamento è certamente cap~ stat ali ; processo per il trapa ss o di .zioso. Tenta di dimostrare l'indi m o ~ · pro priet à d ell a casa al lavorat ore ; s trabile: ·ma tani:' è si trattava di giu- · lib era az io n e d el sin d acato . Queste stificafe l'assunzione di un nome orso n o, per so mm i cap i, le leggi ch e h nuova costHuzìone ·intend e s anmai disonorato : il fascismo, e di cir e p er i lavorat ori e in esse il co ndargli una apparenza di nuova ed cett o di !'ibertà domina sov rano . Lieffim era vita all'ombra dell'occupanbertà individuale e lib e rtà di cla ss e, te tedesco. ma lib e r,tà costrut'tiva . n ell ' ambito dell o s tato, facent e del la vo ro, · e f !J.· ogni moda, da quelle premesse, quindi del lav o rator e, no n più il ecco il nuovo fascis mo . repubblicasoggetto, m a il pr otag o ni sta d ella no: un fascismo ·- si è detto ~ puvita, d egli int eress i e d ell ' azi o n e ro, eroico, ardimentoso; un fascidello stato ste sso ». Se no n si tratta sse di un t e ntati'vo smo che sì riallacciava alle origin•i inane di r is uscitar e un m o r to ultradel lJJOVim ento, che prendeva diret..qu'atriduan o --- or mai da tutti co ndal duce le. sue nuove ·ditamente statato per tale - e - s e, contemporetti)Je d'azione, che, per aver èliran e am e nt e, non ass is tes sim o ai n efa sti terrib.jjj p er nfa nt e ne re una minato i profittatori, i traditori e tra gica illu sion e, co lla co mpr·ess ionaturalm ente .la 1ryonarchia, come ne di og ni min.im o di lib e r tà e co n pure per essere ormai .libero da om e to di peggio r i di quelli c h e co n' gni «cricca » avv ersaria, poteva piedu ssero ·all o sfacel o d el fa scism o, il n1amente attuarsi nellél ' inter.e zza di co mm e nto p otrebb e indurci a ril e' vare le ragi o ni di con se nso e di di sprincipii intangibili e inoppugnabili. 'se ns o coi pos tulati d el m a nif es to v eBasterebbe rileggere -'- per renderro ne se. si conto delle. altissime id;ealità moMa noi no n sianio, gra zie a Dio, .rali, civili' e perchè no ?, religiose, tra . co lo r o « che · dim e nticarono e vo ll ero far dim enticar e il lor o pa sdei fa scisti repubblicani - gli ins at o di scritt o ri e sopratutto di pr ofiammati disco•rsi delle rec~nti adu ~ fittat o ri del fascism o», nè « fra i nate. . tentennanti e gli attendisti », nè fra Ma 1~oi pref eriamo, per stare· al i ri\"olu zio nari da strapa zzo. C'è una co ntraddizi o n e che, in, concreto ( e ne abbiamo ben diritto radice, no n ci co ns e nte una di scu sdopo ve.nt' anni .di parole altisonanti s io ne che valga a dar e. una par ve nza ,ma vuot e deliri benchè minima readi , s·e rietà a quel manif es to e a qu el lizzazione pratica) guardare ai fatti : commento,. Noi siam o 'cristiani e d e rn ocra tiCi . e i fàtti sono quelli rivelati' dall'aSe alcuni punti di quel p rogramma, zione della polizia a Palazzo Bruin regime di libert à, so n o accettab ischi do1Je i purissimi gerarchi hanli, pos siam o dimostrar e, co n dati e 110 riv elato ancora una volta· il fatti st o rici, ch' èssi so no mutuati, per no n dire co piati, da gli ins e gnaJJecchio marciume intrinsecb in quel menti e dalla · influenza della scu o la fascismo che pretendevàno1 riabilisocial e cri stiana in Italia e n'e gli Statare. ti più civili del m o ndo . Altri punti Meglio così: il fascismo. se ne anso no residui di mimetis1i10 sociali- · · sta co n tendenze estr emistiche as -· drà s enizaJ possibiiità di eq;uivoci, so rbiti in gioventù, co m e el eme nti stfnza eccezioni,, senzà lasciare .la pat o geni pen etrati nel sangue, diffiminima traccià di buoni ricordi o di cili ad estirparsi, spe cialment e nel dolci-rimpianti nemm eno in quanti cas o in cui ce rchino di attaccar si a'd illu sor ie tavol e di salve zza. non conitenti di essere caduti. nell'in-

.

. I sindacali sti bianchi , vider o chia ro iìn o dai p.ri rn or di d el r egime fas ci sta, il fin e cui sarebbe a rrivato il suo cos idett o .corporativism o, e ci oè alla sop'p res sione di ogni libera · e aut o n oma attivit à sindacal e sopr at utt o fr a le classi lavoratrici. Fo rm a e n o n sos t anza. Statua di

ganno del v ecchio, si erano lasciati _ prendere dalle idealità del nuovo. Perchè il v izio era nel sistema· e resta nel sistema. Ed è questa una conclusion e che ben merita di essere ricordata. L'O SS ERVAT O RE


L PòPOLO

3

Problemi morali e tecnici della ricost,ruzione

'R i n nova re ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ · ~~~~ l'Amministraz_ione que sto è, sì, arte di governo~ ma iii regirne democratico og nr ·cittad 1 no ,partec:;' pa al govern o, in qualch e, 111 c él o gove rn a. · All a solu zione di qu esti probl emi ciasc uno può po rt are il prop r io co ntrib uto di co nos cen za, di es peri en za, cl i st udi o; ma so pratutto ciasc un o deve porta re il proprio co nt rib11t o di bu o n se nso e di equilibri o ch e so n Eu elli che più co rìtan o specia lm ent è nei momenti più agitati e più LLtii cili della sto ria cl ei po po li. Quali siano qu esti prob lemi, alme no i fon dam enta li e p er gra ncli ìinee lu lti sann o : e p erci ò vi s1 può pen sar e. C iascun o dev e porsi, ora, di fr o n·te ad ess i, innan zi tu tto nell 'intim o del la ·pro pria coscienza, e val utarl i, in m odo da presceglie re la pro pr\a linea di co nd ot ta nei loro conrronlj: . qu ella lin ea di co nd otta, che dovr à tr ad ur si in atto doman ., nen a pienezz a del reg ime lib er o. · Nella valutazi one e nè11a sce lta uccorr e n o ~ ~er der ma'i' d1 v1 sra le 11nali1à uit.ime, e più general i e s_?st·anzia li, cui si deve mi r ar e: il bè ne co mun e, la lib ertà, 1'urd 1ne, il pr ùgrèsso civil e, la gr aua tzza è .la di gn11à ' della Naz10 ne. A1 1a lu ce di quest e linal 1rà supr em e, tutti i probi em i devono t.ssere va i utati , m<t parucol arnìen1è que1Ji fo naamen,a11 : . non se mpre qu esro è taci te, poi • cll è l'interesse puram eme im:hv1Qt1<tJ e, 17.a tt'rettata visi one deli e cos,e, gìi stari d'an imo per so nal i, la stessa passiu1ie pu.rnca, il 1asc1 nd cli ceni ind irizzi, infl uisco no spess,o sul nostr o pen siero e re nà o no dill1cìl e un r èl•o giu dizio. Spogliarci da tutto qu ell o che può r end e( meno ett ica~e la nust ra partecipaz ic ne ali:t vi la polit ica, è pur qt: es to «p repararsi ». Ed è dar prova di se ri età e di matur ità p olitica: ii che, per noi, è tant o più important i:: e 1J ecessar :o: in qu anfd la nos tra vHa na z1011aTe ·rim o nta solo a ier i, e do bb iam c> quindi affr ettare i nos tri te mpi con la intens ità de i ' nostri pen sie ri . e .d ell e nost re · opere. Pr eparnrsi, in somma, in s pirito di verità e di_ gi usti zi a, è il dover e 'Ili tutti, in qÙest 'ora di attesa, in questo te mp o di li evitazione, perchè la partecipazione di ciasc un o all ' atti vità della vita poÌitica, sia domani la p iù util e e la più confor me itlla co1mple ssità e grandezza dell e cosé che ci attend o no. C IVI S

Preoararsi· La lib eri il di vita civi le, ch e . ormai stiam o per ria cqu ista re, ci tien e tutti te si. ve rso il mo ment o .fel ice, in cui ci sarà dato di posse,derla: dopo più di ve nt i an ni di compressi one, in cui · quella libertà era' un rim p.iant o '. un so gn o un ane·lit o, pot r emo vivere la nostra vit a di cittadini in man iera co nforme alla nos tra di gnità di . uomini · liberi. · Noi sappia111 0 che' il temp o della lib ertà ~ imn1i.nente; che no n può più . tardane, anche se i giorni, le se ttiman e, i 111esi c1 se mbrin o intermi.nabil i: n oi puss iamo affrettar e la sua reali zzazio ne ·c o n tùtti i mezzi di cui ·siam o capac i, secondo le nos tr e poss 11)1Ji La.

V'è qual che· cosa ch e tutti noi poss iamo e do bbiamo i ar e in qu esro · tempo ·di arte 5a; ed è 11 tru.c o prezioso che . si puo ric avare, aa qu c;,tLJ grigio p erioa LJ, in cu,i .e poss1 bdi1à ui az ione sono limitare. 1voi possia1110 prepararci: pos siam o in1e ns111Clr e quel1a preparazio ne alla vna po11uca, che cos lirn is ce un vero ct uv ere per !Urli i cittadini, ed è la m 1g." ure garan zia di npu sat o e pello viver civile. ·

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Sembra qua si ch e, com e per tutt e le grand.i impr ese, la Provv,i den za dia a ciascun o que sto periodo ·d i' prepara zio ne interiore, , dl raccogli ment o, di rifle ss ione, di affinam ento d elle energi e per l'att ività di domani . C hè doma ni problemi terrib ilment e gravi ci atte nd o no: qu ell i della ricostruzio ne, cu nior m e a di gnità e grandez za nazion al e, dal' diso rdi,ne . e dall o sfacel o, cl.l e tutti pur tro pp o sperimentiamo. La gravit à e la mole di qu esi i · problemi non sfugg o no a nessun o, poich~ · tu tt i ne so no toccat i in ma niera pungente : perch è tutti han no fame, tutti ha;in o bh·ogno dell a ca- , sa, tu tt i voglion o lav orar e e guadagna r e, tutti int endo no ·vivere in un regim e di lib ertà e. di ordine, tutti vog liÒno Ìa grandezza della Nazione. Se ntir e que ste neces si tà e qu esti impulsi no n richiede certo una particol.are preparazione, poichè sono es pr ess ion i . i1~mediate · e spontan ee del nostr o essere : ma la riflessione occorre per acquistar e cons ap evolezza dell 'e ntità e 'gravità de i prob lemi, che so rgon o per soddi sfa re q uell e nece ssità. Sentir fame non è la stess a cosa che r iso lvere il proble ma del mangiare ; aver bis ogn o àe l tetto non sig nifi ca aver trovat o l a casa; vo ler lavorare e guadagn are noii equi va le affatt o ad ave r trov,ato iavoro e guada gno ; vo ler lib ert à e ordi ne non ri solve la qu es ti o ne del modo ._con cui reali zzare e gan,n tir e que sti ·pos tu1ati deli a vira ci vil e. E ri soive re que sti problemi p er uno non e la stessa cosa che riso l veri i per tanri, per tutti, in un peric d u di estre ma diffic olt à qu a· le è que llo ch e ci atte nd e; e ·il so d d1 sracim enro dì og nun a di que ste esige nze fo nd ament al i impli ca la S< ·lt1zion e · d1 ce nto e ce nto prob lemi parlico lari, in cui ci:tsc uno di qu elle Si 'sco mp o ne, e che co nco rr o no · in 111i sl1ra d iversa, ma ggi o re o · min ore alla solu zio ne (Ji lutti. · Ave r coscienza dell a gravità e de, la m o l e ~.d e i ' pr ubl em; e già un pa : ' so,. poiché imp eg na la nustra persl nat e responsa bihtà p er la solu ziu n, di es si, i1ell'inter ess e . nostr o ed i: quello cli LLll ri ; ed è quindi il 1o i, uam enr o deda nos tra pa rtec1 pa zion. all 'and amento ct eJt·a cosa pubb lic<. IV\a cm que sto aerlva naruralm en t1 la neces sità di formar s i una vi sio ni · per quanrn poss ibi le esatta cli ci';. sc un o di quei prob1 em1 ; del valor. che og nuno cli ess i ha in rapport c· agli altri, de l di ve rso grad o di t1· genza col qual e si richiede la n spettiva solu zione'. Preparar si ~ quindi, me ttere ordine nella va luta zi o ne. de lle ·cose, sì da dar e a ciasc un a il pe so che le è propri o e( asseg n:tr le il p osto ch e le spetta, nell a lunga se r ie, in confronto del le altre. Anch e que sto implica equili bri o e rifle ss io ne, speci e ' quand o i probl emi sono tanti e di na t ura diversa, e ciascuno di essi, nella s ua propri a sfera, tocca nel viv'o ed esige un a soluzione. Graduare l' in" po rt anza, e l' urgen za spesso no n è facil~, ma è necess ario, perch è no n si corra il pericolo di far peggio co n l'intempest ività e co n l'a gitaz ione : e ci ·si può arriv,are, co n la ra , gio ne e con Ia bu ona volontà .. Tutto

J eri e . dccnan i

I ·Qiovani parlano ai · vecchi Parliam o un po' anch e noi giovan i ciel nos tr o ' pro bl ema. E prim a di tutt o, esiste un proc bl ema dei giov ani fu or i. deg li articcli gei gio rn ali e dell e conv ersazio ni ? Dkia mo subit o ch e in r egi me di lib ,e rtà esso no n avreb~e ragione di esse re co me pr c bl ema d i catego ria , pe rchè o rdinariam ente no n si pou- · go nr. ai gi ovani - com e tal i -'- vin coli e limitazio ni, eccetto quella g- iuridica dell a maggi o re età; il pr etes·o pro blema di cat e g o r i ~ si ri solve in quell o di og ni gio rn o di affer mar e nell a libera ço ncorrenza dei valori uman i la prop ri a personalità, di pr en der e nell a · vit a ·il posto di lavoro e cli resp.o nsabilità, Ci so no, ben I'o sappi amo, diffiden ze, os tacoli da sup erar e per vi a dei çape!lj non anc ora bri zzolati, ma so no res iste nze di ordin.e esse n ~ ialment e psicologico date dall a normale refrattarietà di tutto ç!ò çhe Il veççhio a dar pos to al nu ovo, Oggi però quel problema lrn in Ita lia aspetti nu ovl e certo In solit i ne lla v,iia del nos tro po polo, C'è stata una paren tesi di ventun anni dura nte i qual ! i giovani hanno potu to avere esperien za di un solo programiiia politico, que llo ·· fisci sta, hann o lgnorato o hann o avutò una vi sio ne falsa della lotta di idee che si agitava in It alia prima del là dittatur)i. Puchi hanno cercato ira le car te qel ·pass at o i t,ern1i1ii di parago1ie çon cµi confron tare i) regin1e mu ssolj11) a110, $oprnt;1t[ o, i giovani non hann o vi&s ut o !il )ip ert4 ' e han- · no ve rso di essa in sie me ~1n ' àspiq1- · zione istintiv a e un ç~r t o giftì ifont g sos pett o, frut to taJ orn in co nscio dt+ la propaga nda totalltiiria, E' s ucce ssp co~ ì ç h ~ Il popq)o jta" lia no è inv ecchiato di venti an ni. ]l proc esso metab olico normale di ri- . ca mbib tra I ~ SuliJ ge n ~ra;i:ion i M av uto un'alternl o ne, Sco mp11rs o l'i ncubo fa scista, i giovani si ~o n o trovati dis orien tati : so no ve nut e me" n all' imp rovv iso le d,an de con cui · una man o di ferro li string eva. Sono allora toniat i in o no re i « v·ecchi », 'e· noi giovani dobb iamo ammetter,e che abbiamo da impar are da 'iorn la pr;1ti.c11 dell a libertà e del)a Jotta politica, Oggi per Ciò si . )Jll ~ p!l,r l!lre Lji l-Jll problem<1 di cat.e gona, ma ch e p;i noi gi ovani &olt~i1to può ~sser e ri solto, senza pretende re ·che gli anziani, cuj dobbiamo chieifere iin p~­ trimonio di insegnamenti e pi es perienze, lo riso lvan.o per noi , ·

Balie as ci utte , oltre t tu tto, non ne vo rr emm o. Come si pr ese nta il prc blema ne] 11os tro p~rt i t o? Ogni tanto viene pronunziata quali: he parola di riserv.a, se no n di critica, · su « vecchi \> . che ne i· eggon o il titr c ne e sul loro passat o. Ma qu el passato è sempre .conosciuto da colo ro che J'accu sac no? Di sco rr i~ m one br evemente insieme. ll partit o· popolare - in cui mili ta vano i « vecchi » d.i ogg'i e di cui il nos tr o è la continua zio ne diret ta - na sce va co n un peccato d'origine: arrivava tarc!i ne ll a çornp et iz fo11e politica ita liana, Eppure seppe affermarsi· co n deci sio ne e va lore, Gli occorreva infrangere posizion i già co nsolidate, come il duopolio libe· fa] e e soci al !st a e vj si dedicò con ·~ ucce sso . Per naturale· co ntrnpp os to siq dal suo so rge re ebbe co ntro· quest i du ~ partiti insieme ad altre for· ze politiche àel temp o. )..,'affermazione ç!e! su o programma basato sul triplice concetto di ljl;>ert ~, organlcitfl e di glustlzlit ~e mbrò una · novità tropp o ardita e affascinante · e perciò capace di cap ovolgere le po- · sizi o ni pol itiche precos tituite.

dimostran o invece come alcuni manip oli di gicvani deputati' - èhè al lo ra i d.ep uta ti popolari erano' qua si tutti · ~ iovani - nulla abbiano trascurat o, pagand o spesso di per so na , per rico ndurr e la lotta politic a s ul violato ·terren o dell a di sp uta leale e libera dell e idee contro il sistema da « jungla » import ato e poi instaura to. dal fa scismo. C hè se in segui·to i po po'ari died ero alcuni coll abo rat ori al governo « prima edi zioi1e » di Muss olini (è questa un 'altra acc usa con tro i .« vecchi ») , lo fec·ero unicàmente per tentare di normal izzare dal di dentr o il fasci smo stese so e ric ondurlo così ver so tù1a ri pr_es a di vita costituz;onale, che co nse nti sse a tutte l e correnti polit ich e deg ne di que sto nome una possibi . i à di co nviv enza civile in una instaurata co nci liaziope tra le esigen. ze pur se mpr e componibili dell'au to rità e della lib ertà., Lo stesso Mussolini, dopo la conquista de l potere sì di ss e garante di que st o sforzo. Ma poich è l'incoerenza dei fatti con le parol e no1ì. tardò a manifestarsi, i popolari si affrettarono a riprender e la propria libertà d'azi one ·attr averso le ri soluzio11i del Congresso cl i To rin o che, co ntro · la prat ica sopraffattrice . del Go.verno e · del partit o fa scista, conclamò il dir itt o del popolo italiano alla libert à, denun ziando nel fascismo un fen omeno antist oric o e involutivo di civiltà politica e come tale destinat o a po rtare il Paese nc n su le v'e dèlla • rinascita, ma ~ u quell e dell a c'o mpl eta distruzione. 'c ome la tra ge dia di questi gi orni ·ha, purtroppo, di mos trato.

de 11 a

Gi usti z·i a ' La revi sio ne ,d el fu nzi o name1H o àe ll a gi usti zia è un o dei prob lem i più importanti ed urgenti che dovrà èss ere affrontato con ris olùteiz a non a,ppe na si potrà ' dare in izio co n l a pi ena lib ertà cli azione cl ei ~ari partiti politici, all a ri orga ni zzazionè del le ist itu zio ni fond ame nt ali dell o s.t ato. La neces si tà della rigenerazi o ne della mag istratura italiana è .. se nti.to in pieno da t utti quei magi strati che dura nte il periodo della dittatu~.a ..fa scis ta ha nno sofferto per I ~ d.ev1azio ni · clai più r etti pr in cipi i g1und1c1 che, specialm ente in materia penale, sono st'ati attuati da l gove rn o di un partito ; hann o dovuto r es istere all e intimida zioni che non rara mente, venivano fatte pe r 'ottener e provvedimenti non rispon denti a gimti zia; hann o dov,ut o subir e le pe.r sec uzioni e le vend ette . di gera rchi o d1 altre aut or ità poli tic he per ave re mant en ut o u11 co nt eg no di in dip end enza e di fier ezza.

C he la rigener azione Lleila magi st rat ura sia au·s picata dal la q uasi totalità dei s uoi stess i comp onent i è ben spiega bil e ove si. consider i che ge nte· a bi.tua ta,· per m otivi della propria., attività profess ionale, .ad un diuturn o lav c ro per scevera r e il di Le battaglie da esso con dotte per ritto dal to rt o, ha sempre se ntite\ la libert à. d'i nsegnamento, per la riche la giu.s tizia non pofeva essere forma ' elett ora le, per u·na concreta att uata in un regime di op pres sion e legi slazione soc:ale dir etta all 'elevadi arbitri o, di vio len'za, di cor ru z io~ zio ne , del proletaraito, iu omagg io Nc n · pc.trepimo perciò as sociarci a ne. Ne ll a stessa natura della funzioqu elle accuse se nza peccare di in- · ne gi udi zi aria sta dunqu e Ja ragi a, àd in sop primibili esigenze pi · ~o­ compren sio ne o, peggi o, di in grat i- · ne profonda del motiv o per il q uale stan ziale gi usti1da - tant o che non furono .ri spar111iate accuse di (ftirnfl. - · tudin e e ài quant i ci hann o prece,la magist ratura , nell a sua grand e dut o e çi accompagnano nella nu o·gogia, di pretesa c o pc o rrep ~ a al §Omag gio ranza, ha mil itato Jìn dal l'inva fl\t!ça o n·o riamo il caratt ere e apciali&l)l O, (!CC, - sono rim a~ te me" staurazione del la ditt ah ra, nel cam- · pre n ìam a l'es perienza, Pl ora)Jil(. Copi e non è lecito ctimenpo dell' antifa scis mo. Ciò è prati catìc~r~ la campagna yi!l' or o~>a, ços tan. m ente provat o dalla cir costa nza c'he Ògg l, in una primavera di speranle , generosa ço11 tro la vi olen ?o a a ~­ mai essa, nel ·Suo compl esso, ha a -~ ~e e cti propos iti, 11 moviment o desunfa c om~ µrmµ ~i lotta pc\itlca Il vuti vantaggi di alc,u n ge nere. da ll 'ex mocratlco-ç rtsttano fa ap.pell o anche 'che, non co nt ras tat a ac:!e!l"p~t.ament l'! · e sopratiitto ai giovani. r eg im e che an zi l'h a se mpr e co nsi .Non di se rdai poteri r {l§ p o ns~b il i f!!lCOra i11fei1derata e riguardat a ci) n di tfìden za t iani o ti nostro posto di combatti cl at i ali ~ veccl1 i~ ca nwille, portò !lico me, fra l' alt ro, lo dim ostra il fal ment o, risp o ndiam o all'appello. Pit1 la ~o§ igetta marcia ~~ Roma e al lo che la s uprem a tutela dell o Stache dell a critica sterile, ogg i è il trionfo dell a s@ dic ente riv olu zion e to venn e affidat"a ad un t rib un ale m om ento dell'azion e decisa e ricofa scista. speciale, .non ri t enendosi la magistrµttiva . . A to rt o quindi si a,cc usa il partito stratura ordina·r ia affat to capace, per La « saldatura » con gli '<!nzìani è popolàre di non aver sap uto imp ela sua mancanza di fed eltà al reg iin att o. Completiamola, - Il Congresdire, esso solo che non contàva più me, di pote r e assolvere qu esta fu nso del Partito, quando le premesse di una centuria di deputati, men o zio ne iii realt à, non dì gi ustizia' ma della libertà politica sarann o ris tadi partito è di opp ress ione. ' cioè di un quinto di t].Jtt~ la C~lllìl ­ bilite con la · distru zi one del nazi ra, l'avvento de l fasci srr10, El quest a Ma . se la ma gistrat ura, ne l suo fasci smo, selez ionerà i migli ori tr a una pell e acc use più infondate çhe comp lesso, hai mantenut o so tto il 1 i giova ni e l vecchi in una composiang state mai (lirett e a un · partito pass at o re gime un att ègg:ame nt o di neiite di vibrante e produttiva vitapolitico, Le çron ach e parlamentari opp os izione, tuttavi a P,e r · una parte lità che darà ali al pen si ero · e sicued f!Xtr~parlamentari ctel ~tempq, "da di essa si impone, ur gente e impr orezza alla· ma rcia. noi diligent~mente ~· pgµr cause rogab ile, il problema dell 'e purazioçontroll;ùe, atte&tano ctel contrario Il UNÒ DEL '22 ne. Ben noti mairistrati infatt L snecialmente fra que ll i che hanno ra g- · gi unti i più alti gradi, per ambi zione per carrierismo, pçr opportun i• smo o, forse peggio, pe r se mp lice manc anza di se nso di respo nsabil ità e di dign ità di uom o e di ·gi ud ice, han no pi enamente ad er:t o all e di ret tive . dell 'antic o regi me as sumend o, una mentalità fascista e facend o st tori, che si fac e1;ano scudo di cariindividui in quanto ta(i: bisogna puè disonesto<chi specula senza tropche in. molti casi la· corru zione moche o di aderenz'e politiche, han,no re che all' ~ he g li enti, · gl'iStituti e, pi scrupoli su{ mercati; è disonera le penetrasse anche nella più depotuto prosperare indisturbatL, Ma sopratutto, i parti.ti vivano ed agisto chi si giova di appoggi per 'fn(Jlicata delle supreme attività dell o purt roppb non si tratta11a di pochi scano su basi profondamente oneste. gredire a gomitate in carriera, per Stato. Che tutt o ciò sia avv,en uto i1Òmini senza scrupcli, che costituisNessun successo politico - sia pufruir e di o.n ori immeritati ; è disoneII;or dine gi udi ziario, ' se p uò far sero un'eècezione, e neppure di soli re a fi.1~ di bene - nessuna conquinesto chi accetta o, peggio, sollecidolore, non può t utt avia m eravigliagerarchi, di soli ·iwmini politici, di sta di posizion~ domirc•anti, potrebta cariche cui sente di non essere r e perch è ciò costituisce un o degli sbli fascisti; ìl male era terribilmen be compensare e giustificare il disopreparato, o chi promuove per proasp etti , certamente il p :ù grave, di te contagioso ed i1Dfettava grandi e rientamentc pericolosissimo che ['eprio esclusivo tornaconto l'istituzioquel vasto programma, attuato dal piccoli in tutte le classi e gli strati sempio de! la disonestà collettiva ne di uffici di /llessuna utilità; è difa scismo durante la sua dit tatu ra, sociali. E, quel ch'è peggio, poco càgion erebbe ai sirigoli· membri del sqnesto chi toll era che progredisca di infiltrarsi e di abbarbic arsi in per volt(t i di sonesti finivano con partito ed anche, per mimetismo o l'inetto, solo perchè protetto, a clantutte le branch e dell ' Amministraziol'acquistare il favor e o,' quanto me- . no dei più meritevoli. Soltanto quanreazione, ai cittadini fuori di esso. ne e di as,se rv ire ai suoi dise gni no, l'invidia mal celata della pubAnche nella lotta politica -:-- se 1;0do qu esti elementari concetti di dit utt e le attrv ità, ]e fun zioni i poblica opi11io11 e. Certo si è co nii'1~_1 a­ gliamo che alfiwe l'Italia sia sqlva sc'riminazion e tra l'onesto ed ' il diteri del lo Stato, to· a disprezzare il ladro, il truffabisognerà saper lottare con onestà so'111esto· torn eranno ad ess'ere accetIl prob i ema dell 'e.puqzionè dell a tore, il delinquent e volgare; ma e probità: solo così la lotta sarà tali da tutti come postulati indiscugit}sti zia uo n è du nque u.n probl ema chiunque· sJJin colando ·Ira le maglie davvero f econda e non degenererà tibili, potrà dirsi che sarà tornato in. isolato: esso rientr a nel qu adro gedel codice penale, riusciva a ctJnin faziosità. onore il costume dell'onestà. ' nera le della rinnovazion e di ' tutta l a quistare danaro ed onori, sia pure Di certo diff uso machiavellismo., Purtroppo, i profittatori e gli arricomp ag in e statale. E'1 però forse il · di certa spre.g iudicatezza o, peggio, con m.ezzi disoniesti, finiva con l' esvisti non mancheranno in alcuna epiù ur gen t e per procedere ad un a sere a1!unirato e risp ettato. cinismo politico abbiamo sofferto e poca e sotto alcuni regime: sarebbe sa lda ri o rg ani zz azion e de ll o Stato. s ciocco illudersi del contrario! · soffriamo ancora le tristissime co.nL'uomo d'affari « intraprendent e», E' poi sopratutto in.di spensabil e seguenze : meglio qualche successo Quello però che è ancora doveroso il politicante fortunato · godeva asche ta le problema sia subito posto sperare di ed merno, a cui rrrjeglio bisognerà 'addirittura .fendere qualche sai più con.siderazio1!e del « povero dagli stes si magi st rati pe rch è la esconfitta, che il pericolo di ripiomcon tutt e le nostre for ze è che i diaJJolo » che si ostinasse a progre~ splicita segnalazione dell a necess.ità bare nell'abisso da cui faticosam profittatori ene gli arrivisti tornino ad dire faticosament e fidando solo nel cli tale . epura zio n'e, ove venis se. fatta te stiaino cercando di risalire . éssère uiz'eccezione : che alla . coproprio i111geg1w e nel proprio lavo da· elementi estranei all' ordin e giu Infin e, . bisogna provvedere scienza ll fa generale torll'i a 1ipugnare ro . ll litsso dL° macchine, di pellicce, diziari o, cost ituirebbe una grav e san cilitare per quanto è possibile l'ela dison està con t'utte le sue specie di gioielli, la pompa di titoli e di zione morale per tutta la magi strasercizio dell'onestà. individuale, tu e sottospecie : che tornino finalmen onorificenze fac e1;a11.o 'molto più eftura italiana. Si potrebb e infatti telando' gl'inermi,. rilvcuorando te ad· apprezzarsi i pagli aut entici · valo fetto dei risultati meno apparisà:npen sare ·che non vi so no fr a i. mavidi, esercitando un'intensa propari morali 'ed intellettuali e non in<li, ma moralmente assai più prezio·gist rati fo rze vive, sa ne e mo ral ganda, prima di tutto con l'esempio · v ece gli orpelli del lusso e delle ' ~i, ottenuti attraverso lo studio, /a ment e integr e. Tali for ze si trovan o e . poi attraverso la stampa, la radio, carriere v ertiginose: che tornino di onestà, l'abnegazione. invece, e in larga mi s ura~ fr a i mamoda la scrupolosità, [a. modestia, il cinema. Bisognerà ancora permetgist rati. Sembra che ,gli italiani abbia11<0 là carità, ·la comprensione, l'impartere a tutti, specialmente agl'impiedimenticato che per essere piena- · zialità, il disinteresse. Bisogna che gat(, di poter vivere decorosamen•te, La necessità dell a rig enerazio ne mente onesti non basta non violare tutti, piccoli e grandi, umili e poin relazione allo stato sociale .di odella ma gistratur a vien e quindi po-.· le norme della ' legge penale: norn gnuno, dei frutti dçl proprio làvotenti, imparinio per ogni azone e per st a in mani era 'precisa e categorica basta non rubare, non. truffare. Nè ogni atteggiamento ad interrogare rb : bisognerà facilitare le cqrriere da gli stessi co mp on enti l'o rdine ,gi uè disonesto soltanto chi approfitta dei più volenterosi e, meritevoli, imlà propria coscienza ad uniformarsi, di ziari o i quali auspica110 che con ·della propria posizione per lucrare prima che ad ogni altra Z.egge, alla pedendo con ogni mezzo il favori~ l'instaurazio ne di un 1'eg ime di Jil)era proprio vantaggio (tipica l'ipotesi mo.raie .( e per gl'italiani, cattolici tismò, bandendo definitivamernte i tà si proceda ad un p rocesso radicadell'uomo politico, che, conoscenido le di epurazione 'in t ut ti i gradi , ma nel novan 1a per cenfo, /llOn Vi è posprivilegi di casta o di partito. l'imminente emanazione di provveSarà tutto questo ancora possibispecialmente · nèi più elevati , perch ~ sibilità di sbagliare : della legge modimenti che possano influenzare ·il le? Crediamo - e dobbiamo cresolo in· tal modo si pot rà rest itui re rale essi conoscono .la sintesi più mercato, speculi in borsa); ma è udere - fermamente di sì: perchè compiuta e perfetta, i dieci co mandign ità e· decoro all a gi usti zia ed. gualmente disonesto chi, per procunon abbiamo perso ogni fiducia sulappre stare un a delle più val iqe eçl da menti!), tenendo presente cf!e le rarsi protezion•i· o vantaggi, per vii-· le preziose qualità della nostra geneftìcaci garanzie della lib ertà a ç: ui .leggi degli uomini sono· necessariatà, 'od an che soltanto per . ignavia,. te, che per lunghi anni e specialil popolo italian o ha finalment e di mente imperfette e che, se il loro permetta che alt ri profitti a danno• rit to per po ter i1ii ziare, co n l'uni oscopo ~ tutelare gl'interessi della m e nt~ nell'ultimo ventennio, è stadel singolo p della collettività; è ta sviata e disorientata; ma che ne di t utte le Slj,e for ze, il grandiocollettività, non possono tutto predi sonesto l'industriale che, sfruttangrazie a Dio - non si è an co ra inte~ ·so lavoro di ric osrt uzion e della sua vedere ed a tutto provvedere. do una situazione di monopolio, · e~ ram·e m' e perv ertita. vita n'aziona l e.. Nè basterebbe che il costume delsautori i la11oralori o i co/llsu inatori; SENE CA IUD EX .l'onestà .si · diffondesse tra 'i singoli

Jl ccsfume dell' cnesfà

Fra i pii} tristi fenemeni del passato regi me è da annov erarsi. il pauroso dilagare deUa disonestà, che ha inquinato, in tutti i campi e fin rvei più 'alti gradi, uomini pelitici e pubblici funzi onari: il fenom eno era co:;ì manifesto ed evidente che lo stesso cosiddetto Governo fas:ista repubblicariJo ha ritenuto fosse buona politica confermare ·a provvedimento relatil;o alla revisione degli indebiti arricchimernt i. ' Prescindendo .. da ogni spunto po/ Pmico .( c quanto in realtà ci sarebbe du ridire su tale tardiva manifestazione di preiesa 'intran,sigente probità, solo se si consideri che so110 stati necessari gli aJJJ;enim enti . dal 26 Luglio' in poi per ù1duÌ-re a questa decisione. i dirigenti fascisti, 111en.tre ùwece una quàlsiasi mormorazione sull'onestà dei gerarchi ern sino alla data fat ale, considerata poco m eno che un delitto di lesa maestà !), l'argomento induce a ben 'altre più profonde considerazion,i. L 'esigenza morate e gipridica "di togliere ai profittatori, il mal tolto è evidente; ma un provvedim ento, necessariamente di caratiere re trospettiv o, an che se può g{o·v are a rinsanguare pa.rzialmente .Ze esaust e casse dello Sta to, an,chè se rappresenta un atto irrinunciabile di giustizia, 1wn può essere sufficien te di per sè ad estirpare la mala pianita che sembra essersi sì profondamente radicata. Per giungere a ciò oc'. corre rintracciare le caus e remote del femomen o, onde cercare cli curure il male alla radi-ce. /:i' dol9roso ammetterlo, ma non più) seriamente contestarsi, che la onestà in tutte le sue for me sia in questi ultimi anni co mpletam entè passata di moda. Sarebbe vano ricercare se il malcostume della dison està preesistesse , al fa scismo o sia ad ~so cowseguito. Certo, in un regime autoritario, in cui ogni critica era vietata.. in cui la parola d'ordin e era quella /i,i soffocare gli scandali ad ogni costo (an che a cost o della giustizia più elemen tare e degli inter essi del Pa ese) i profitta-

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I L P O P:o

LA GUERRA TO/ AL E_

0Qiigladio ferit gladio perit l piagnistei della stampa tedesca ripetuti come mooo1ona eco dalla stampa nostrana, per i bombardamenti delle città, no n convincono e . ,.iion impressionano troppo. Non perch è sia mo in sensib ili al grido di dolore delle spose, delle ma.dri degli infermi ,che si leva dalle città dist rutte, ma perchè tale guerra è stata voi uta dagli aggressori, i qual i sperav.ano, favoriti dal fattore sorpresa, di realizzare i loro disegni, prima che una ritorsio ne si rendesse possibile. Ma la ritorsione è venuta; l'eroic:i . resistenza dell'Inghilterra ai terribili bombardamenti del 1940 ha dato il tempo perchè il mondo intero insorgesse contro la brlitale aggressione nazi-fascista e il potenziale bellico delle nazioni unite sc hia c- , ciasse, specie sotto il punto di vista de ll a produ zio ne del materiale be llic o, que.llo della Germania. ' La Germania è stata sorda al grido di ribellione delle coscienze quando 1n1z10 il bombardame'nto delle città; grido di ribellione che tr ovò la sua più nob:Je espressione ne ll e parole del Sommo Pontefice. Parole di saggezza o ltrech è di . u1nanit'à. Di saggezza perchè se la Germ ania av.esse ascollato allora quell'i1.i vito, oggi non si troverebbe esposta ai duri c61pi che le naziqni un'te, sono in grado di sferrare e ch e ne determinerann o il crollo. E diciamo crollo perchè i bombardamenti in grande st ile di ·città come Berlino, cui segui ranno. anche quelli di altre città popolose, n on solo incid o no profondamente sul m ora:e della popolaz io n e e di rimand o s u que ll o dei combattenti (ric or diam o che esercito e paese sono, in que sto ca mp o, veri vasi comunicanti) ma altresì su tutta l'organizzazione de l paese in guerra. Ed in que sto campo, la Germania stess a, che passa per il paese ecce llente ne l campo orga nizzativ o, si è lasciata cogliere in fallo. Oggi, a difrerenza ch e n é! lc nt ano passato, colla nazi o ne in armi, si impone una perfetta organizzazione, dal centro po li tico ed ammin istrativo dello Stalo al più umile villaggio, sia per assic urare · riforn im ento di uomini e mate riali da guerra -all'esercito combattente al fr onte sia per assicurare la vHa e la capacità di lavoro di coloro ch e alla produzione debbono dedicare tutte le pr op rie energie. Sco m pig li are, sfasciare questa organ izz azione, specie del centro, . o dei . centri mag giori dell a nazione, equiva le a met tere in rotta l'esercit o d elle retrovi e. Ed è aforisma no to di guerra, che « la fuga comincia da l di dietro ». E se la Germania l eva ogg i alte gr i,d a · pe r i b o mbardam enti della capitale e _déll e città maggiori è preci samente .pèrchè avverte la g rav e - minaccia. Si pensi in fa tti all'a cri si che deri verà al centro p ro pul s ivo dello stato, nei StJ oi or gani ammini s trativi, p olitici , produttivi; si pensi alla crisi deriv·ante nb n solo dalla . mancanza, ·o per lo meno dalla riduzione del ritm o delle provvidenze necessarie al manteniment o dell 'es ercito in pi ena e ffìcien·za; ma a quella di p ro vv ed er e alla vita di milioni di p er so n e rimaste se nza èasa, s eni:a tetto s en za ri so r se di alcun ge nere. E tutt o que sto si mo ltiplich i per il nume ro ·d i centri maggi ori cu i inc o mbe la stes sa sorte eppoi si neghi che la ' G erm an ia è d i fr onte all a tragi.ca pros.pettiva di v eder e sb'andato il s uo ese rcit o delle retrovie, es ercit o int eso alla pr o du zio n e s ia agricola, s ia indu st riale, sia al riforniment o di materiale um ano. Cioè a dire- alla imp o ss ibili tà di continuar e la gu·erra ! . A que st o evidentemente n o n ave- va pensato il grande stato maggi ore · ge r ~nani é"o ! , . Esso sperò di sto rnare la tempesta che si adden s ava s ul terri tor io g~rmanic o, affermando_ ip o critam en te che i b o mbardamenti t ede schi avevan o per bersag li o so lo ibbiettivi militai-i (fabbrich e d'armi e di muni zioni, p orti , sta zioni fer rov iarie, ecc.) e limitare così la ritorsione av versaria, rend end ol.a p oi press o chè innocua coll a cost ru zione di impianti di pro du zion e bellica nelle viscere della terra! Ma il calco lo era sbagliato ! Co m e si' fa infatti a neg are l'i mp ortanza m ilitare ai Mini steri o d uffi ci dai quali v.eng o no elab o rate le di spos izio ni ed emanati gli .or dini per man t ener e ·o d accre scer e il potenz iale bellico della na zio ne , per di spo rre le forze che ad esso debb c n o co nc o rr ere , sian o nu ov e reclute da invi are al fr o nte o d o perai al le fabbrich e? · _ Ma del resto vi è un a co ntraddi zio ne in term in i in ques te lam e ntel e d ell a pr o pa gan da n azi- fascista per I e vittime d el b o mbardament o aereo · ( se nsibi li tà str ana da parte di organi zzato ri di ma ss acri in ma ssa di ge nte in erm e ed in off e ns iva ) e la di chi arazi o n e esse re la Gern1an i.a la « forte zza eur o pea». Co me· n .J n•sa 10: stato maggi ore tede sco che le fo rt.ezze sono esp os te al b o mbardament o.? C he qu esto sia di cann o·n i Bert h a, o di aeroplani , l a questi o ne n ;:;.n ha interesse. Come nelle fo rte zze ci si m ettev a al riparo dai bo·mbardam e nti di cànn o ni così la Germania avre.bbe dovuto pen-

FATTI E MISFATTI DEL NAZIFASCISMO

sa re a m ettere il paese ai' coperto. · da.i bo mbardamenti aerei... 1 s.u oi mezzi sono ins ufficienti? Ma que sta è la so rte fata le della · guerra: viene semprè un momento infattì in cui uno degli avversari, o per numero La mania di autodenigrarsi, che è ài uo min i o potenza di armamento, sem:pre stata un malvezzo degli italiani , ha tr ovat o nuov·a esca attraversi rivela s uper iore all 'altro. La guerso le vicende di questi ult imi mesi. ra è allora perduta: . e questo è il caso del! a Germania l Anche fra gli antifascisti non mancano co lor o che, commentando per Ed essa cadrà vittima di quell 'arl'e nnesima volta Je sciagure d el ma che ha ccsì imprudenternente usato per aggre dire popoli inermi: Paese, conc.Judano col solito discorArma usata . imprudentemente e so di prammatica: « Però ... è dolorobarbaramen te che massacrò tanti inso a dirsi, ma siamo proprio un ponocenti, con risultati certamente polo maturo per la se rvitù. Non bio,o gna gridarlo troppo forte, ma in grandios i dal punto di vista militare, ma altrettanto vergognosi dal fondo gli :nglesi hanno mille ragioni di di sprezzarci e trattarci di punto di vista umano. Ed è an,che sott ogamba... E i tede·s chi poi, sa per questo che, come dicemmo, poJdd !o se L ho a noia, ma come dico ci ccnvincono e poco ci im,pressciplina e valore vanno lasciati stas10nan o 1 lamenti e le proteste delte... Hai , visto anche negli A;a stampa tedesca. E non perchè, la bruzzi come tengono dur o? · !'IO, n o, ritorsione di spen si gli anglosassoni no i italiani possiamo propri o an d ardal dovere di prendere tutte l e mi ci a nas co ndere ». s ure possibili per !imitare i bombarA questa mentalità di cui t utti p'il1 damenti ·alle opere militari, rispettaO · meno abbiam o soffert o o stiam o re gli istituti religiosi ed umanitari soffrendo, è tempo di reagire 1 e ridurre al nìiiJim o le offese agli Nessuno cer,to rimpiange la retto• inermi ed agli inn oce nti . Qu esto dorica muss ol iniana a ·base di «aq uile vere ·permane impresc indibile nonoro mane » e di « immancabili destista nte e h ~ i tedeschi abbiano agito ni». E' inn egabile d'altronde che ben altrimenti. Esaminare fino a che vell[ i inni di regime avevano inquipunto g li anglosassoni siano rimasti nato e corrotto n el profondo la vita fede li a questo dovere, e nelle in pubblica italiana; sicchè il paese renziuni e nei fatti, no n riguarda J'asg iun se all'armistizio smarrito, impre~ s,1nto di questa nofa:, non dedicata parato, senza una chiara coscienza ad u·n a val ut azione inorale della predelle su e resp onsabilità. sente fase della guerra aerea, ma Ma che il nostro popolo non pars1 bb ene s olo ad una constatazione di fec ipi alia lotta di liberazione è solo ìatto, e cioè, ripetiamo, che la Geruna falsa app arenzà. Al di qua delle mania è destinata a soccombere in linee v.i s0no centinaia di migliaia seguito ad un metodo di guerra che . di italiani che umilmente, oscuraessa stessa, per prima, adottò su vasta sca la e senza nessuna preoccu- . mente, senza miraggi di premi o o di pazione mora le ed umana. Mai in- · gloria, s:anno combatten do anch'essi per l'Italia e per la libertà. fatti, come ques ta volta sarà ve~o il Vi sono intanto le resistenze pasdett o: «Qui gladio ferit gladio periti ». sive. li fiìscismo agon:zzarite non vuo l venire meno ai s uoi sistemi di ' LO STRA TEGA p·rop aganda: la violenza e la corr uzione. Agli ufficiali del cosiddetto ese r cito repubblicano si offrono sti pendi qua !i n ess un funzionario italian e se li è mai sog nati. L'incompetenza 'e la s uperficialità Molt i ufficiali di ca rri era invece mus scliniana . e fascista, come è già che vivevano d el loro stipendio sostato scri tto, hann o prodotto gravis n o oggi rid ott i alla miseria; molti simi danni all 'aviazione militare la uffi c:a li di complemento h a1i dovuto cui co mpagine, indebolita da t~ntr rin unciare. all'imp iego e all a profesapni di malgoverno, di dis orga niz sione; eppur~, sebbene le cifre esatzazione, di bluff, non ha potuto rete sfuggano all a nostra indagine, sosistere alle immani prove, che l'atlo un a m inima percentuale fra tutti tuale conflitto le richiedeva. costoro h 4 abboccato all'amo. La Mus solini, il principale artefice maggioran za preferisce vivere di delle sfortune della patria, porta la sten ti e ·di privazioni, affr ontare riresponsabilità della rovina dell'aesc hi e disagi piuttosto che metter si rona utica italiana, e sono responsaal se rv:zi o dell 'oppressore. bili con lui Balbo, Valle, Pricolo, - vi sono rp oi i giovani delle clasf o ugez, questi' generali improvvisasi chiamate all e armi, i precettati ti, i quali, pur di far carrierà, fuper il servizio del lavoro che; dan - rono p ro ni alla volontà del capo. Si dosi alla macch:a ,corrono rischi as· ebbero così stati maggi ori non alla sai più gr avi, poichè il governo .t ealtezza dell 'a rduo compito che la d esco-fasc ist a li minaccia di pr ocesg uerra m o d erna imp one, qua·dri rafsi e corti· marziali. Molti di questi iazzcnati e improv visati, personale e< disert ori » si son o costituiti in ban- , navigan te e dei diversi serv.izi senza de armate, - battooq . le · montagne, se ria preparazione, compiuta su mezzi inad eg u ati, materiale deficiente per " compiono atti di sabotaggio e si sa bene cc.sa li aspetta se i nazisti rie.numero e qualità - intrinseche. di scono a farli p·rig:.ionièri. Gli edi tti solidità, di · volo; armamento a bordi K:esserling su i tran çhi tirat ori no n do e a terra di ben scar s a efficienza lasciano in pro posito alcun dubb io. non csta nte i lauti bilanci assegnati E il po p olo, l'a utentico popolo, all 'aeru 1autica ; s ono questi, ass ieme non quell o di cui 'ciancian i penni<td altri, i principali fattor i negativi, v·endo li e i gerarchi, è larg o ·di aiuti che hann o cont ribuito a metter"e la e d i os pi ta lità a questi eroici « banav'i;tzione mil itare in condizioni di diti·». La st oria svelerà un gi orno ev iden te inferi orità nei riguardi di gli att i di solidarietà umana e cri·que ll e n emiche, fin dall ' iniz io delle stiana , gli c sc uri sa crifici, gli umili cs ti li tà. A qu esto si aggiunga la dieroismi compiuti ·in que sti mesi dalla sorg ani zzazio ne, manifestatasi in pagente d i campagna, da quei rurali ce ed ac cre sc iutasi i·n guerra, degli che la demagogia fascista accarezzò organi d irig enti, impari alla loro per tanti anni sema mai conquistarfun zicne, d ato il s istema di reclutane un 'a·de sio ne. . m ent o già lamentato, e la scarsa Vi so no. conta dini che pe·r dar m opreparazione ad una guerra vera e do a un sold ato di nasc o ndersi sot t o pr opria ; essi esercitarono azione panni b orghe si h an rinunciat o al lo- . quasi com pletamente negativ·a, tanto ro vestit o delle feste . Vi sono ville ne ll 'impieg o strategico quanto , in e fattorie che han finit o per traquell o tattic o, sprecan do le migliori sfor marsi in centri di racco lta e di ene r gie nei primi mesi di guerra, in smistamento pei m ilitari che . vo glioaz io ni .spe sso inutili ed in op·portune, no pass ar e le linee. ed impiegand o i deb oli e scarsi mezUn po polo che rimast o senza arzi se nza un· piano determinato e mi, senza cà pi, senza ·gui d a, oppres~hiar o ; e furono così co stretti a suso dall o stranier o ~ .da un a min o- · bire, il più delle volte, l'iniziativa ran za di rinnegati al soldo dello dell'a\.versario. fallì in tal modo mistranie ro, è anc ora capace di t anta . se ram en t e il criteri o '. della guerraero'ca ten aci a nella lotta per la sua · lamp o, che Muss olini aveva creduto indipendenza; un p op o lo di questa di poter att uare contro la co alizione tempra no n può m orire. Al di là di ne1ilica. In oltre, l'esperienza fa,tta dai dirigenti Pae ro nautica, in preceden- · og ni rov in a esso Saprà sempr e ritrovar:si e, ·coll'aiuto di Dio, riprenti campagne (quella d'Etiopia durandere il suo cammino. te la quale si ebbe un impiego pura m ent e unil atera le dell 'aviazione e HISTORl C US quella di Spag na, nella quale si' dc mbrò appena il ve ro criteri o di impiego d e1 mez zo aereo 'in un modersorpassati; scarsa e in genere p oco n o conflitto) no n servì che a ~alsa­ velo ce la caccia; deficiente il bomre le idee dei dir igenti stessi, i quabardamento nelle sue diver se speli no n se·pper.o tr arre le co nclusioni cia lità : port àva po co pes o e n on apratiche che si imp o nevano, e comveva la vel ocità dov uta; d iscrete mi s ero un a qu ant ità di errori, che qùalità presenta va no invece i .ricorjchi ese ro ingenti sacrifici di pers ognitori; scarsa la quantità degli n ale e di materiale co n gravissimo · idrovola nti e aereosiluranti, che a.nocumento al}'economia generale vevano però bu o ne ·doti; in comdell a guerra. Si spiegano così le inplesso, un 'aviazione debole di nuge nti pe rdite f.ra i migliori piloti, mero, deficiente per qualità, mal co; quali fur n o c os tretti a sacrificarsi mandata ed . irrazionalmente impiepe r r im ed i.a re in. part e agl i errori d ei gata, che solo p otev·a far affidamenca pi ne ll 'i mpieg o dell'arma aerea, al- · t o sul valore e s ull'abnegazione dei la d efic ie nza del materiale di volo e pil oti, è stata quella che il fascid ell'armament o, ch e tanto .in fluisce smo ha saputo, dopo venti anni, aps ulla sic ure zza ' e sulla tranquillità prestare al n ostro Paese, che cl ove: /de g li equipaggi durante le ardue va affrontare una tremenda guerra, mis s io ni. Si deve poi osservare che nella quale l'aviazione, com'era preil m ate riale di volo n o n · fu apprevisto ·da tutti, ·avrebbe dovuto esplistato in m o do razi onale. I tipi di ap- . care una parte, s e non preponderanparecc hi , che entrar o n o in guerra, te, cert o notev olissima. era no da conside1Jrsi i.n gran patte ICARO

Oscuri eroismi

·Bilanci militari

a-

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Appello ai volontari e/ella libertà

ore ed al suo posto giunse il Gau1teiter :Reiner, che, aWamminiskazione civile della Carinzia, di cui già era capo, aggiunse quella di tutta la «costa adriatica tedesca», fissò la propria dimora in una villa rubata ad un triestino «non ariano», prese possesso di tutti gli uffici pubblici comp r eso il palazzo di giustizia, nom inò i capi delle provincie suelencate (del che anche i giornali it alian i hanno dato conferma), fissò lo schema del nuov·o ordinamento te! desco nei fogli uffici ali, r edatti ben inteso so lo in tedesco.

Siamo fieri di potervi saluare ufil nostro fine comune, non diamo ficialmente con questo nome, oggi tregua al nemico; colpiamolo negli che le vostre forze sono state riuuomini, nelle cose, n1elle vie di conite in un organismo più compatto, municazione, in tutti i gangli vitali; i vostri sforzi coordinati da una di- · giornalmente esso senta il peso e il rezione unitaria. pericolo della nostra minaccia. Non deporremo le armi e col1JiiMa vo lo ntari d ella libertà voi sienuèremo la battaglia a fianco degli te stati fin dal primo giorno, ovuneserciti della libertà fino a che tutta que un nucleo di armati rifiuto di sottomettersi al servizio dello stra- . l'Italia sia liberata, il nazismo e il fascismo debellati. niero e del fascista e preferì all'umiiiazione deila servitù la dura viNoi vi daremo tutto l'aiuto possita della banda, la lotta e il pericolo. bile e condiv'i.deremo con voi, fe rmi figlio di tedesco,_ ma nato a Trieal nostro posto, compiti e pericoli: ste dove i s uoi genitori erano emiNoi non faccia mo che riconoscere, insieme realizzeremo ùnmancabilgra ti dal!' Austria, il Reiner ·derise il noi cerchiamo di aiutare e di potenimente il n•ostro ideale di indipencapo della provincia di Mussolini, ziare le vostre iniziative, la vostra denza e di libertà. nativo d i Napoli, e affermando di indomabile volontà di essere italiavoler tute lare la «sua Trieste» e ni e uomini liberi. 9 gennaio 1944. difend~re i suoi «concittadini» non Con fierezza e con ammirazione riLa Giunta Militare ha lasciato e non lascia nulla di in' cordiamo gli atti di valore da voi del Comitato di Liberazione Naz. tentato per estirpare con la violenco mpiuti, gli scontri sanguinosi co11J Il Com. Centr. di Lib. Naz., per za e con l'insidia l' ita lianità di quelle soverchianti fo rze nemiche, le oassicurare il màssimo impulso alla le terre. Gli Itali.ani sono rimasti perazioni ardite di nuclei infaticalotta contro il nazismo e contro il per m olte sett imane indifesi contro bili. Ricordiamo soprattutto i cadufascismo, ha u11Jlficato, mediante. una le aggressioni slav e e quando centiti in co mbat.'imento e sotto il piomGiunta Militwe espressa dal suo senaia di n ostri vecçhi patrioti .già .ebo dei sicari: a questi nuovi marno, nel Corpo dei Volontari della ·rano stat i truci dati, furono inv iati tiri della patria ci inchin•iamo comLibertà tutte le bande ed i gruppi reparti di polizia comp osti da SS. mossi. d'azione che combattono per la retedesche e da èroati, che non manl?icordia moli: e continuiamo in denzione del Paese. Con detta Giunca no di dare il loro appoggio alle nome loro nella lotta, per onorarli td cloperan<o quadri e .nuclei dell'e- ._ mi11oranze slave (di tedeschi non ce e per vendicarli: sercito nazionale che in territo'rio ne sono affatto) ed a combattere In fraternità d'armi con tutti colod'occupazione si sono sottratti alcomunque gli Italiani. ro che su tutti ' i fronti perseguono l'asservimento tedesco.

Agli impiegati statali Lo pseudo governo fascista, legato alle sorti del nazismo nella folle e vc.na spera111za di conservare il suo dominio sul popolo italiano, cerca (ii far leva anche su voi onde procaéciarsi il mezzo di protrarre la tragica lotta, la inutile strage, la più completa devastazione del suolo nazionale. _, Si tenta di prendervi alla go la per fame, con le mi.nl/lcce, con gli allettamenti di momentanee ed· effimere concessioni economiche. Ma voi, statali e parastatali saprete usare- della vostra intelligenza e della vostra coscienza di liberi cittadini per respingere e le minl/lcce e gli allettameroti. Lo farete peichè ciò vi è imposto dal vostro dov ere civile, e zo farete anche perchè ciò vi è imposto dal vostro dovere civile, e lo farete anche perchè .ciò vi è suggerito dalle più elementari nozioni che vi guidano verso gli stessi vostri personali interessi. All'invito che vi viene dalle cosidette autorità fasciste, di abbando.nare il vostro posto e di trasferrivi

altrove, per contribuire ad alimentare la difesa del nazismo e del fa scismo, rispc,ndete con un coraggioso e patric·ttico NO. Il popolo italiano, che nelle sue forze sane ed operose ha s·empre combattuto il fa scismo criminale e che si appresta a stabilire finalmente un sistema di governo basato sulla libera convivenza sociale, ve ne sarà grato 1e vi ricorderà. Ma si ricorderà pure dei colp evoli e dei codardi. Noi sappiamo benissimo che molli · fra voi sono preoccupati per la condizione economica nella quale si trovano e per le necessità .quotidiane delle propri efami.glie. Ma tali preoccupazioni, pur gravi, non sono superiori a quelle di infinj.te altre categorie di cittadini, che pure compiono il loro dovere di italiani resistendo e soffrendo. Statali e· parastatali! Superate ogni perplessità; siate forti, siate degni! La Sezione di Roma del Comitato Naz. di Liberazione

DUE V 1-L I

.quantità di alimentari vengone sqt.tratte agli spacci dei mercati rionali, per essere fornite ad una delle cosidette mense dei corpi fascisti . Nel fabbricato di via Marsala n. 9, p. 4°, dopo la . riesumazione della Milizia Ferroviaria, ora denominata Polizia Ferroviaria, venne organizzata una mensa.

L'opera nefasta di distruzione in.. trapresa dai fascisti nei confronti della p'ubblica amministrazione è stata quanto mai agevolata dalla vigliaccheria di taluni alti · funzionari. Vogliamo oggi additare i capi di du e basila,ri organi dello Stato: il presidente del Consiglio di ·stato e il presidente della Corte dei Conti. il primo ha fatto p;·opria l'ignobiGiornalmen~e, con automezzi re- · le circolare del « fratello » Barracu quisiti e dei quali non è cosa facile ' e si è piegato in 11.!tto e per tutto individuare la legìttima provenienza · agli ordini di ,quest'ultimo che ha e proprietà, vengono fatti affluire alimposto, fra l'altro, . il trasferimento in luogo sicuro di tutto il personale la mensa accennata, q.uaniità di cardel Consiglio di Stato . "ne, verdure, legumi, frutta, ovini, paQuest'l.!omo - ·il quale ha insesta, pane e birra. gnato diritto pubblico a più ai una Introdotte nell'ambiente, le provgenerazione di studenti - doveva esser pur conscio della illegittiinità viste, sufficienti per vettovagliare degli atti del cosidètto governo faun reggimento,_ vengono poi distriscis'ta e sentirsi obbligato, quale prebuite ai componenti, grdndi e picsldente del supremo organo ammicoli, della Polizia Ferroviaria, per nistrativo, ad opporsi o per lo meno non prestarsi ad essere esecutoessere trasferiti ai rispettivi domire delle malefatte del fcrmige rato cili. Barracu. ' Il secondo si è imboscato ed ha abbandonato la Corte dei Conti al suo peggior destino.' contro ogni falsa smentita ll e< fratello» Barrqcu ha fatto sottoporre a visita medica da sanitari sardi tutti i magistrati · della Corte imponendo là partenza per il nord ai fisicamente idonei. il tra dimento più grave L'imboscamento di un uomo f ra i maggiori responsabili amministratidi Mussolini vi del malgoverno fascista non deve costituire un «alibi » per rimaneTrieste re a galla ad ogni costo, ad onta di Le smentit e berlinesi sulla anne squalsiasi cambiamento di governo. sione . al Grande Reich di° prov incie Il Presidente della Corte dei Conitaliane dell'Alto Adige, della Veneti, che ha indubbie doti di camaleonzia Giulia e del Cador e u.rtano ,p urtica fùrbi zia, dovrà rispondere introppo co ntr o una ben diversa realnanzi al Paes e, oltre che della supità di fatt o, contro ogni euf emismo na acquiescenza e complicità alle che, qu a e là, riesca ancora a salvasregolatezze amministrative del rer.e la form a. Il territorio di fatto gime fascista, di avere abbandonato amministrato dai tedeschi · anche pèr nel momento più grave il proprio gli affari ·civiJ.i comprende le proposto lasciando la Corte dei Conti vincie di Bolzano, Trento e Belluin libero ed incontrastato pasto alno: e, ad oriente, le provincie di le zanne del « .fratello » Barracu.

La .IJIUtilazione della Patria: ,

·Prouuidenze lasciste Fra le innum.e revoli provvidenze profuse dal regime fascista per andare incontro al popolo, ~ da ·anno ve1are quella con la quale notevoli

Zara', Fiume, Pola, Trieste, Gorizia ed Udine, fin o al Tagliamento che dovrebbe segnare il nu ovo confine del Gros sdeutschland. A Trieste Mussoli.ni inviò come capo della ·pr ov ineia un su o sgherro; tna arrivato nella città quésti ricevette dal comandante militare tedes co l'ordine di ripartire en,t ro le 24

Tutte le scuole italiane sono state chiuse, l'italiano abolito come lingua uffi cia le, numerosi uffici soppressi o cambiati, i nomi di strade e di lo calità cancellati. Di italiano fu · lasciato solo qualche figura di fasci sta, a cui 'furono col solit o sistema consentit e numero se vendett e personali. • Il genera le fascista Esposito aveva lancia to l'ordi ne ag li ufficiali di ri tornarè all e armi ed era riuscito a _ rac im olarne circa 300, ma ecco che. a quel gruppo di pavidi si . presenta Reiner in persona che parlando mez zo in tedesco e mezzo in triestino, dice di es sere venuto nella città per ' tutelare i. « veri» interessi del popolo co ntro ogni sopruso e in nome del fuehrer libera i triestini dall'ordine « ingiusto ». Chi non comprese l'insidia ap.p laudì e mentre nessuno si presentava più all e armi numerosi emissari ini ziavan o la propaganda, con l'affermazioll e che l'Italia aveva rov :nat o Trieste ed il suo porto, mentre la Germania avrebbe riportat o la vecchi a ricch ezza ed altra nu ova. Più r ecenteme nte le d0-nne triesti ne riesc o no ad in sce nar e una dim ostrazione di netta tinta antitedesca per i familiari d eportati in Germanià. Reiner manda subit o g rup·pi di . fascisti, che con vi olenza allontanano le dim ostranti, co ndannano il loro operato è giu stificano nei modi più vari i tedes chi , promettendo un aiut o di 700 lire. La mattina dopo Rei ner vuo le ric eve re una rapprese nt ànza di quelle d onne, dice loro che h ann o ragi on e, fa risalire og ni co lpa all'Italia traditric e, offre 3000 lire per fa miglia, assicura che i triest ini e tutti i mili tari d elle altre provincie protette to rn er ann o, perchè ess i nc·n m er itano quel trattamento e d evo no lavorare fin d' q ra per il nu ovo avve nir e. ch e li at tende. E no n sa.n o qu esti ch e epi sodi di un a serie lunghi ssi ma di insidie e di vi o lenze· con tro l'italianità di quella nei.st ra gente. Superfluo dir e che og ni nave n el p orto ha bandiera· ted esca, che ov unqu e i te.deschi hann o m esso la man o, che gli stabilimen ti lavoran o esclusiv,a men t e ·p er la German ia; come d el resto in o gni centro di vita attiva si va nno sÒ. st ituend o tutti i dirigent i tecnici e parte aei dirigenti amministrativi con elementi pr ov.enienti dalla Ger,;mania. Non manca la re azione del pÒpol o che cerca di difendersi in o gni modo b e nchè privo d i mezzi e di organizzazio ne . Tutt' ogg i le assenze - da l lavoro n ei principali stabilimenti s up era no il 20· p er cento, ov unque il. brigantaggio t ed esco è diffuso. Non v.' è dubbi o che la n os tra vittoria a fianco de gli alleati riconsa·crerà l'italia ni tà di quelle terre.

. Trento Notizie co nsimili pervengono da Trent o, ov e il pr efett o Italo Foschi, già federai e di Roma e gran protetto di Federzoni , rinominato ga Mussol ini r epubblichin o, dovette cedere il p osto a un de sig nat o d.àl Gauleite r d i lnn sb ruck Hofe r. E' vero che la sc elta è caduta >U di un uomo di bu o ne intenzioni, m a è chiara la insi di os a p olitica tede sca la quale cerca di guadagnare la pubb lica opinione lo cale col dep o rre p o destà e altri funzi o nari fa scisti e · inviarli al di so tto del vec chi o confine. Molti al tri seg ni vi , son o di tale politica, spe ci e nel trattamento della gente di campagna. Ma i trentini .sono ben consapevoli della loro italianità e se talun o non ne fosse convinto, basferebb e la persuasione che la guerra è fatalmente perduta per la Germania, pèr trattenerl o da qualsiasi compro missione coi tedeschi.


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