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SPORT di Barbara Masi LORENZO SONEGO, MIGLIOR TENNISTA TORINESE DI TUTTI I TEMPI
from AUTO n. 2 - 2021
by ACI
LORENZO SONEGO
MIGLIOR TENNISTA TORINESE DI TUTTI I TEMPI
IL VENTICINQUENNE È NUMERO 34 DELLA CLASSIFICA MONDIALE ATP E, NEL 2020, È TORNATO AL CIRCOLO DELLA STAMPA SPORTING SUO CLUB D’ORIGINE. AZZURRO IN COPPA DAVIS HA BATTUTO A VIENNA IL NUMERO 1 MONDIALE DJOKOVICC.
Nell’anno delle sue prime Nitto ATP Finals, Torino vanta anche il tennista torinese più forte di tutti i tempi. La sindaca Appendino, sua fan, lo ha profeticamente nominato “ambasciatore della città nel mondo” e lui, da profondo torinese e appassionato torinista, ne porta lo stemma sul petto con orgoglio e riconoscenza. Lorenzo Sonego, venticinque anni, n. 34 della classifica mondiale ATP, non può quindi che essere il portabandiera ideale delle Nitto ATP Finals 2021. Nel 2020, che ha segnato anche il ritorno al Circolo della Stampa Sporting, suo club d’origine, ha vestito la maglia azzurra in Coppa Davis, si è fregiato del titolo di campione italiano agli Assoluti di Perugia, ha colto gli ottavi nello Slam del Roland Garros a Parigi e nell’ultimo appuntamento della stagione, a Vienna, si è tolto la soddisfazione di battere in due set facili il numero uno del mondo Novak Djokovic e approdare alla finale. Tante soddisfazioni una dietro l’altra per uno che ha iniziato tardi a calcare i circuiti internazionali e che a 19 anni girava ancora per il Piemonte nei tornei Open dedicati alla seconda categoria. Ma non si può dire Sonego senza dire Arbino: un binomio inscindibile e vincente quello con il coach Gipo Arbino, che prima di diventare il suo allenatore è stato prima il suo talent scout e il suo primo e unico maestro dall’età di 11 anni, quando Lorenzo ha iniziato a calpestare la terra rossa del Circolo della Stampa Sporting abbandonando definitivamente l’attività calcistica nei Pulcini del Toro. Era un ragazzino gracile e minuto, con tante qualità inespresse e sofocate in un fisico a lungo acerbo. Il suo exploit è avvenuto all’improvviso in un giorno di gennaio dell’estate australe, sul cemento del Grande Slam di Melbourne, nel 2018, dove dalle qualificazioni raggiunse il terzo turno del main draw. In quei giorni il mondo scoprì “il cuo-
re granata di Sonny”, l’allievo di Gipo Arbino, il guerriero votato alla lotta e a indomiti scambi sul campo. Nessuno l’ha più perso di vista: da allora è cresciuto tanto, ha lavorato molto, ha compiuto la sua scalata che ora lo vede a ridosso dei primi trenta giocatori del mondo. La strada è ancora lunga, ma le ATP Finals nella sua città sembrano sempre più a due passi da casa.
LO SPORTING VERSO LE ATP FINALS
Da Lorenzo Sonego alle ATP Finals del Pala Alpitour, passando per il Circolo della Stampa Sporting: lo storico club torinese - teatro in passato dei grandi eventi tennistici internazionali organizzati a Torino - si prepara per l’appuntamento mondiale del prossimo novembre. Il circolo di corso Agnelli 45 è stato infatti designato dall’ATP quale sede di allenamento dei giocatori qualificati per il Master in programma al Pala Alpitour. Una tradizione gloriosa, quella del circolo, che annovera 6 edizioni di Coppa Davis (dal 1948 al 1973), le Universiadi del 1959, gli Internazionali d’Italia del 1961, una Federation Cup (1966), sei Campionati Italiani Assoluti, sedici edizioni di un Torneo Internazionale Under 16 e dieci Challenger ATP per citare i più celebri. Dal successo di Nicola Pietrangeli su Rod Laver a quello azzurro di Corrado Barazzutti e compagni contro la Spagna di Orantes e Santana, a tanti talenti giovani e meno giovani cui lo storico campo stadio ha fatto da trampolino di lancio per il circuito mondiale. Ora, con tanta esperienza alle spalle, lo Sporting si prepara ad accogliere gli allenamenti dei “Best Eight” (i migliori 8) che nell’attiguo Pala Alpitour si disputeranno il trono mondiale. Come? Innanzitutto partendo proprio dallo storico campo stadio, attualmente oggetto di ristrutturazione, destinato a rinascere quale impianto a cielo aperto destinato al tennis e alla cultura. Un teatro che si candida ad ospitare eventi di avvicinamento alle ATP Finals, quale il Festival del Tennis: una combinazione di sport, storia, cinema e manifestazioni teatrali che condurrà per mano la città al grande appuntamento di novembre.
IL COMPLESSO DEL CIRCOLO DELLA STAMPA SPORTING CHE SARÀ SEDE DI ALLENAMENTO DEI GIOCATORI QUALIFICATI PER IL MASTER NITTO ATP FINALS 2021 CHE SI TERRÀ AL PALA ALPITOUR. A DESTRA, LORENZO SONEGO AL ROLAND GARROS. QUI A FIANCO, I CAMPI DELLO SPORTING.
IL DOCUMENTO UNICO DI CIRCOLAZIONE E DI PROPRIETÀ DEL VEICOLO: QUESTO SCONOSCIUTO
DALLA CARTA AL DIGITALE PER SEMPLIFICARE E RENDERE PIÙ SICURI I DOCUMENTI DI POSSESSO DEI VEICOLI
I nostri amici lettori Soci e simpatizzanti probabilmente avranno sentito parlare di “Documento Unico”, introdotto nel 2017 dal Decreto legislativo n. 98. Proveremo in questa sede a spiegare in maniera semplice di cosa si tratta e cosa cambia per i possessori di autoveicoli, motoveicoli e tutti i mezzi di trasposto registrati presso il Pubblico Registro Automobilistico. Come noto, il Pubblico Registro Automobilistico è l’anagrafe dei veicoli, ovvero un archivio che comprende informazioni varie di circa 124 milioni di veicoli. Per comprendere a modo la portata innovativa del Documento Unico dobbiamo fare un po’ di storia, almeno quella degli ultimi anni. E partiamo dal DPR n. 358 del 2000 che, già nel titolo, enunciava un obiettivo: “Regolamento recante norme per la semplificazione del procedimento relativo all’immatricolazione, ai passaggi di proprietà e alla reimmatricolazione degli autoveicoli, dei motoveicoli e dei rimorchi”. Con questo provvedimento veniva istituito lo STA (Sportello Telematico dell’Automobilista) ovvero un unico “punto fisico” in cui, contestualmente alla richiesta, il cittadino poteva ritirare i documenti di circolazione e di proprietà del proprio mezzo. Sono “STA” gli ufci provinciali della Motorizzazione, gli ufci territoriali dell’A.C.I. che gestiscono il P.R.A., le delegazioni dell’A.C.I. e le imprese di consulenza automobilistica che hanno aderito. Proseguendo il nostro volo sulle tappe importanti che hanno preceduto l’avvento del DU arriviamo al 2015, precisamente il 5 ottobre, data di nascita del certificato di proprietà digitale, che segna realmente una pietra miliare verso la dematerializzazione dei documenti, e traccia le basi per l’avvento del DU. Un importante vantaggio per il cittadino: essendo il Certificato di proprietà presente solo nell’archivio del PRA, non può essere smarrito, contrafatto o rubato. Non avendo a che fare con un documento su carta, inoltre, entra inevitabilmente in scena la firma digitale; si presenta come un foglio di carta con un QRCODE che, previo dispositivo idoneo, permette al possessore di visualizzare le informazioni contento nel vecchio CDP. Non è certamente questa la sede, ma ci sarebbe da ri-
flettere sulle ricadute importanti che una simile innovazione comporta; una per tutti: per l’archiviazione dei documenti si passa dall’utilizzo di spazi fisici, a spazi virtuali, in ossequio alle norme del Codice dell’Amministrazione Digitale. Risparmi di carta, di costi di magazzino, etc. E arriviamo così a maggio 2017, allorché il Presidente della Repubblica mette il sigillo sul testo da cui nasce il Documento Unico. Fino a questa data -a dire il vero fino al 2020, come spiegheremo- hanno continuato ad esistere i due documenti a corredo del veicolo: il certificato di proprietà e la carta di circolazione; il primo - che ha sostituito il foglio complementare - riporta la situazione giuridica del mezzo e può essere custodito in casa senza l’obbligo di accompagnare il veicolo; la carta di circolazione (libretto), invece, veniva rilasciata dall’Ufficio provinciale della Motorizzazione, e riporta le caratteristiche tecniche del mezzo ed è necessaria ed obbligatoria per la circolazione del veicolo. In efetti la documentazione a corredo dei veicoli oggi in possesso dei cittadini continuerà ad avere la stessa efcacia e non vi è alcun obbligo di sostituzione con il DU, se non in occasione di una futura operazione. I cittadini che nei prossimi mesi non dovranno efettuare alcuna operazione relativa la proprio mezzo di trasporto, potranno tranquillamente conservare la documentazione già in loro possesso, che continua ad essere valida. Il Documento Unico è una carta di circolazione che, come si evince dall’immagine -benché priva di alcune informazioni per motivi di privacy - riporta le caratteristiche tecniche del mezzo e sulla quale vengono annotate le situazioni giuridico patrimoniali di competenza del P.R.A. Come si può notare graficamente ha lo stesso aspetto della carta di circolazione. Competente al rilascio del DU è il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, mentre ACI resta responsabile dei dati relativi alla proprietà ed altri aspetti giuridici. Non si tratta più di dematerializzare dei documenti che nascono cartacei, ma saremo di fronte a documenti che nascono digitali e viaggiano digitalmente, senza spostamenti fisici sul territorio, con evidenti implicazioni anche sulle abitudini e gli usi dei cittadini e delle Agenzie di pratiche auto. In parole semplici le istanze e la documentazione a corredo vengo trasmessi dagli Ufci che le ricevono (gli STA) al Centro elaborazione dati del Ministero dei Traporti, che trasmette telematicamente al P.R.A. i dati relativi alla proprietà ed allo stato giuridico del veicolo ed elabora il Documento Unico. Questo viene stampato e consegnato al cittadino. La data di entrata in vigore del Documento Unico è stata più volte rinviata; in ultimo la Legge di Stabilità 2020 ne ha stabilito l’avvio graduale dal 1° gennaio 2020. Purtroppo il 2020 è stato l’anno della pandemia da COVID, che ha avuto importanti impatti anche sullo svolgimento delle attività lavorative, di fatto ostacolandole e determinando dei rallentamenti conseguenza di eventi oggettivi. La tabella di marcia stabilita a quattro mani da Motorizzazione ed ACI ad inizio 2020 ha, pertanto, subito diversi slittamenti e rinvii, poiché si è faticato non poco a testare, nelle condizioni descritte, procedure estremamente complesse. Siamo, tuttavia, a buon punto; le inevitabili difcoltà inziali stanno gradualmente preparando un percorso in discesa, che porterà a realizzare l’intento del Legislatore del 2000, quello cioè della semplificazione. Staremo a vedere!