DIARIO DI VIAGGIO La partenza
BERLINO
IL REICHSTAG
Il Muro
CAMPO DI CONCENTRAMENTO DI Ravensbrück
Memoriale per le donne di Ravensbrück, “le madri e le sorelle di tutti noi”, che ci hanno fatto “da scudo con i loro corpi” contro l’oppressione del fascismo, per farci nascere in un mondo libero.
Statua commemorativa: molte delle prigioniere (anche incinta) furono usate come cavie per esperimenti scientifici condotti da Mengele (infezioni, gangrena, fratture di arti, aborti forzati ed altro).
CRACOVIA
Fabbrica di Schindler
Ricostruzione di quei terribili anni dalla persecuzione alla deportazione
Su questa scrivania Schindler stilò la lista degli ebrei da salvare
Piazza degli Eroi del ghetto di Cracovia
Frammento del muro del ghetto
AUSCHWITZ
IL MURO DELLA MORTE
Il piazzale degli appelli
BIRKENAU
Io non dimentico‌
IL MIO VIAGGIO
di BARDO GIANLUCA 4E BS
Ho intrapreso questo viaggio un po’ inconsapevolmente, un po’ alla leggera, credevo che sarebbe stato toccante, ma non mi aspettavo tutto ciò. Mentre entravamo ad Auschwitz e poi a Birkenau ho sentito una strana sensazione, come se il tempo, lì fra quelle mura di filo spinato, si fosse fermato all’epoca dell’Olocausto. Immaginare che lì, dove noi camminavamo, un tempo gruppi di ebrei ammassati come merci venivano strattonati ed indirizzati verso la loro sorte, nelle “stanze”, qualora fossero stati abili al lavoro o direttamente nelle camere a gas nello sciagurato caso in cui non fossero stati ritenuti idonei dai loro aguzzini, mi ha fatto molto riflettere sulla fortuna che noi abbiamo nell’avere una casa, di poter vivere la nostra vita senza che qualcuno ci venga a privare dei nostri affetti e soprattutto della nostra identità. Questo viaggio mi ha mostrato una faccia della storia che fino ad oggi non avevo visto, la sofferenza, la fame, il freddo e la paura. Questo viaggio mi ha insegnato che bisogna sempre stare all’erta e non abbassare mai la guardia, perché la storia è accaduta , ma potrebbe ripetersi sempre, anche in futuro.
IN VIAGGIO CONTRO LA PAURA
di MIGLIETTA EMANUELE 5A BA
E’ stata una delle mie esperienze più belle, ma più difficili perché non troverai risposte ma solo più domande. Dove può arrivare l’uomo? E’ impensabile che sia arrivato a tale follia, “ come può uccidere un suo fratello”?...Invece è successo, tutto solo 80 anni fa, e 75 anni dall’apertura dei cancelli di Auschwitz. E’ un viaggio che ti fa conoscere, ti fa capire a cosa l’uomo si è spinto, ti fa crescere perché ti insegna a non rimanere in silenzio, indifferenti, ma anzi a restare attivi e convinti verso i propri ideali, a combattere per i diritti umani e a gridare contro chi li schiaccia e verso chi discrimina e offende, perché noi siamo UMANI ed esiste una sola razza, quella dell’UOMO. Sono stanco di chi è a favore dei regimi, di chi è per le dittature o di chi è a favore di qualsiasi estremismo, di chi è fascista. Al giorno d’oggi, nel 2020, è impensabile, oltre che illegale, avere ancora questi ideali. Tutti noi abbiamo diritti oltre che doveri; da quando è nata la Repubblica il nostro dovrebbe essere un mondo migliore… ma forse non è così, ciò che è accaduto “è successo e può succedere di nuovo”, ma si può impedire che accada ancora perché chi è stato all’inferno, nei campi non perdona più, ha sopportato troppo, ha sofferto abbastanza, ha subito il terrore, ha impressi dei ricordi che se raccontasse forse non verrebbe creduto. Dove sono finite l’UMANITA’, la razionalità, la bontà, le scelte consapevoli, eticamente normali? Tutti dicono:” vedere per credere”, ma in quei campi, organizzati per uccidere, sterminare, non arriverai a capire del tutto ciò che è accaduto, sentirai ancora l’odore di bruciato, il vento gelido che porta migliaia di anime e sotto i piedi sentirai la cenere di chi ha sofferto o di chi non ha retto all’orrore… Il treno della memoria è un viaggio contro la paura che ti insegna ad avere uno spirito forte e un cuore tenero e a commemorare non solo un giorno, ma i sei milioni di ebrei sterminati e tutte le vittime della guerra e dei numerosi campi di concentramento e sterminio: Dachau, Treblinka, Terezin, Mauthausen, Bergen Belsen, Ravensbrück, oltre naturalmente Aushwitz e Birkenau e tanti altri…
Ho visto gli occhi intrisi di terrore gli occhi di chi ha sofferto di chi ha sopportato di chi non aveva diritti…ma solo doveri di chi non era un uomo, di chi non era una donna, solo un codice tra migliaia, ora è un mucchio di cenere umanità calpestata senza dignità… ho visto gli occhi di chi cerca ancora “ di sorridere nel vento”… Emanuele Miglietta
Io vi ricordo…