Africa Sustainable Future

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UNIVERSITA’ IUAV DI VENEZIA / IUAV UNIVERSITY IN VENICE Santa Croce 191 Tolentini 30135 Venezia www.iuav.it -­ versione cartacea: ISBN 978-­88-­87697-­93-­3 -­ versione digitale: ISBN 978-­88-­87697-­94-­0 2


AFRICA SUSTAINABLE FUTURE di Benno Albrecht con scritti di / texts by Elisa Dainese e Jacopo Galli progetti dI / designs by SHAPING SAHEL -­ Serena Casamento Barbitta e Linda Zardo AFRICA 2100 -­ Valeria Lamapariello e Francesco Salvarani EXODUS WATER HIGHWAYS -­ Giuseppe Stella WATER AFRICA -­ Nicola Collazuol, Alice De Sisti e Daniele Macor COMPLEX DATA TREE DEVELOPMENT -­ Marco Da Re LIFE NETWORKS -­ Laura Giudicianni OF FORESTS AND AFRICA -­ Alberto Cumerlato

IDEE E PENSIERI DEL LABORATORIO DI LAUREA IN ARCHITETTURA PER LA SOSTENIBILITÀ / GRADUATE DEGREE IN ARCHITECTURE FOR SUSTAINABILITY THOUGHTS AND IDEAS Prof. Benno Albrecht con / with Lionella Biancon, Elisa Dainese, Mauro Frate, Jacopo Galli, Erica Geremia, Anna Magrin 3


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INDICE | INDEX TESTI | TEXTS SUSTAINABLE QUANTITATIVE SOFT ARCHITECTURE Benno Albrecht

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LEARNING FROM AFRICA Elisa Dainese

pag 30

GO SOUTH YOUNG MAN! Jacopo Galli

pag 44

ANALISI | ANALYSIS STRATEGIE | STRATEGIES SHAPING SAHEL Serena Casamento Barbitta e Linda Zardo

pag 78

AFRICA 2100 Valeria Lamapariello e Francesco Salvarani

pag 110

EXODUS WATER HIGHWAYS Giuseppe Stella

pag 148

WATER AFRICA Nicola Collazuol, Alice De Sisti e Daniele Macor

pag 178

COMPLEX DATA TREE DEVELOPMENT Marco Da Re

pag 230

LIFE NETWORKS Laura Giudicianni

pag 256

OF FORESTS AND AFRICA Alberto Cumerlato

pag 280

BIBLIOGRAFIA | BIBLIOGRAPHY 5


INTRODUZIONE| INTRODUCTION di Benno Albrecht

Le idee e i progetti raccolti in questo volume sono frutto del lavoro svolto nel 2011 dal Laboratorio di Laurea in Architettura per la Sostenibilità da me diretto all’Università IUAV di Venezia. L’interesse alle problematiche proget-­ tuali legate allo sviluppo dell’Africa sub sahariana ha avuto molto succes-­ so nella mia Università a seguito del tirocinio-­viaggio che ho organizzato in Mali nel 2009, quando gli studenti IUAV hanno potuto confrontarsi mate-­ rialmente con la realtà africana. Un sentito ringraziamento a Fabrizio Carola che ci ha gentilmente ospitati in quella occasione. Da allora l’Africa è stata presente nei nostri studi e ricer-­ che, progetti ed ipotesi, tesi di laurea e di dottorato, e Patriza Montini, che assieme a me segue l’Unità di ricerca Città, Sostenibilità e Tecnologia all’U-­ niversità IUAV di Venezia, ha condiviso molte iniziative mirate ad una nuova conoscenza dell’Africa. Ringrazio gli studenti che hanno par-­ tecipato e che hanno permesso l’ap-­ profondimento progettuale su un tema così complesso e tratteggiato in questo libro. Ringrazio l’attenzione data e gli spun-­ ti forniti da Francesco Bandarin, Vice Direttore Generale dell’UNESCO per la Cultura, e da Lazare Eloundou Assomo, Capo dell’Unità Africa dell’UNESCO. L’impostazione del volume è stata se-­ guita da Jacopo Galli. Hanno dato il loro contributo in diversa forma a que-­ sto Laboratorio Lionella Biancon, Elisa Dainese, Mauro Frate, Jacopo Galli, Eri-­ ca Geremia, Anna Magrin. 6

The ideas and designs collected in this volume are the result of the work done in 2011 by the Final Dissertation Work-­ shop of the Graduate Degree in Archi-­ tecture for Sustainability directed by me at IUAV University in Venice. The interest in design issues related to the development of sub-­Saharan Africa has been very successful in my university as a result of the internship that I organ-­ ized in Mali in 2009. In this trip IUAV students were able to confront them-­ selves with the African reality. Many thanks to Fabrizio Carola who kindly hosted us on that occasion. Since then, Africa has been present in our studies and researches, projects and hypotheses, doctoral theses and dissertations, and Patriza Montini, who follows with me the Research Unit City, Sustainability and Technology at IUAV University in Venice, has shared many initiatives aimed at a new understand-­ ing of Africa. I would like to thank the students who participated at the work-­ shop and allowed the detailed develop-­ ment of a complex issue such as the one outlined in this work. I’m grateful to Francesco Bandarin, UNESCO Assistant Director-­General for Culture, and Lazare Eloundou Assomo, Head of UNESCO Africa for the atten-­ tion given and ideas provided. This vol-­ ume was realized by Jacopo Galli. The following have contributed in various forms in this workshop: Lionella Bian-­ con, Elisa Dainese, Mauro Frate, Jacopo Galli, Erica Geremia, Anna Magrin.

nella pagina a fianco Negozio di maschere, Bamakò, Mali, tirocinioviaggio IUAV 2009, foto di Erica Geremia. in the next page Masks shop, Bamako, Mali, IUAV workshop 2009, photo by Erica Geremia


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TESTI | TEXTS

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SUSTAINABLE QUANTITATIVE SOFT ARCHITECTURE architettura in climi e situazioni estreme architecture in extreme climates and situations di Benno Albrecht

Lo sfondo economico e sociale in cui s’inseriscono tutte le proposte architet-­ toniche che sono elaborate per i paesi africani è quello di un lungo e non an-­ cora concluso percorso. E’ un cammino che va dalla Raubwirtschaft, l’econo-­ mia del saccheggio delle materie pri-­ me da parte delle nazioni occidentali, lNO AL SUO OPPOSTO UN MIRAGGIO NON ancora avverato, quello dei tentativi della sostituzione del “saccheggio” con la ricerca dell’uso responsabile delle ri-­ sorse regionali e delle tecnologie locali appropriate. La traccia di questo percorso, violento ed estremo, fa dell’Africa, ed in partico-­ lare quella che si sviluppa al di sotto del SEVERO CONlNE GEOGRAlCO DETERMINATO dal deserto Sahara, una cartina al tor-­ NASOLE EVIDENTE E CHIARA PER LA VERIlCA empirica delle politiche legate alla tra-­ sformazione sostenibile del territorio. 5LTERIORE RAGIONE SINGOLARE E SIGNIlCA-­ tiva, che conferma l’Africa un pregevo-­ le banco di prova, è che l’Africa sarà la protagonista dello sviluppo urbano del pianeta, ora che più della metà della popolazione mondiale vive già in ag-­ glomerati urbani. Le previsioni delle agenzie internazio-­ nali mostrano che nel 2030 la popola-­ zione urbana mondiale probabilmente raggiungerà i 5 miliardi di persone ri-­ spetto ad un totale di 8,1 miliardi, vale a dire circa il 61% del totale vivrà nelle città.

The economic and social background in which all the architectural proposals developed for African countries stand is a long and not yet completed path. It is a path starting from the Raub-­ wirtschaft, the economy of plunder of raw materials by Western nations, un-­ til its opposite, a mirage not yet come true, the attempt of replacing the “looting” by searching the responsible use of regional resources and appropri-­ ate indigenous technologies.

The trace of this journey, violent and extreme, makes of Africa, and in par-­ ticular of the part under the strict geo-­ graphical boundaries determined by the Sahara desert, an obvious and clear LITMUS TEST FOR THE EMPIRICAL VERIlCA-­ tion of policies related to the sustain-­ able use of the territory. !NOTHER SINGULAR AND SIGNIlCANT REA-­ SON WHICH CONlRMS !FRICA AS VALUABLE test, is that Africa will be the star of urban development on the planet, now that more than half of the world’s pop-­ ulation already lives in urban areas The forecasts of international agencies show that in 2030 the world’s urban population is likely to reach 5 billion people out of a total of 8.1 billion, in another way 61% of the population will be urban.

nella pagina a fianco Dispositivo territoriale, manipolazione di una foto satellitare. in the next page Territorial device, elaboration of a satellite photo

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Nelle prossime due decadi le città dei paesi in via di sviluppo assorbiranno il 95% della espansione urbana planeta-­ ria. Questa esplosione urbana ha già oggi i suoi effetti maggiori in Asia ed in Africa, ma sarà nell’Africa sub Saha-­ riana che si presenteranno i tassi d’i-­ nurbamento più alti. Nel 2030 la popo-­ lazione urbana dell’Africa, 748 milioni, supererà la popolazione complessiva dell’Europa, 685 milioni. Questa enor-­ ME MASSA DEMOGRAlCA SARº ASSORBI-­ ta nella maggioranza in agglomerati urbani con meno di 500 mila abitanti (53%) e da città da uno a 5 milioni di abitanti (22%), il resto della popolazio-­ ne vivrà nelle mega-­città con popola-­ zione superiore. E’ uno scenario ambientale, quello afri-­ cano, dove insistono le nostre ipotesi progettuali, immenso e precario, va-­ sto e labile. Nell’incipit di Out of Afri-­ ca, Karen Blixen dice che ai piedi delle Ngong Hills, “il respiro del panorama era immenso”1,un’immensità soggetta alle trasformazioni impresse dall’uomo ed una Wilderness da salvaguardare. In Africa comunità umana e luogo s’iden-­ TIlCANO E LA ROTTURA DI QUESTO RAPPORTO che è alla base della cura continua di un ambiente, avviene proprio quando i legami comunitari si spezzano. E’ una crisi umana che si ripercuote sul ter-­ ritorio e gli slums del terzo mondo lo dimostrano. Extra Ecclesiam nulla salus, fuori dalla comunità stabilizzata e radi-­ cata, dai vincoli comportamentali, che solo loro consentono l’uso calibrato delle risorse, fuori da questa intima e ANTICA CONlDENZA CON IL TERRITORIO NON vi è possibilità di relazione biunivoca con l’ambiente, ma resta solo illusione, povertà, spreco e disincanto: il “respiro dell’ambiente” diventa un rantolo. Per queste ragioni complesse e contraddit-­ torie, l’Africa sub-­sahariana è l’oggetto dei nostri lavori di approfondimento e di ricerca.

In the next two decades the cities of developing countries will absorb 95% of the global urban expansion. This ur-­ ban explosion has already shown its effects in Asia and Africa, but it will be sub-­Saharan Africa that will pre-­ sent the highest rates of urbanization. In 2030 the urban population of Af-­ rica, 748 million, will exceed the total population of Europe, 685 million. This huge mass of people will be absorbed in the majority of the cases by urban areas with less than 500.000 inhabit-­ ants (53%) and by cities of 5 million inhabitants (22%), the rest will live in mega-­cities with greater population.

Africa represents an environmental scenario, where our design assump-­ tions insist, precarious and immense, vast and feeble. In the incipit of Out of Africa, Karen Blixen says that un-­ der the Ngong Hills, “the breath of the landscape was immense”, an immensity subject to transformations impressed by man and a Wilderness to be protect-­ ed. In Africa, human community and PLACE ARE IDENTIlED AND THE BREAKING of this relation, which is the base for continuous care of the environment, happens when community bonds are broken. It is a human crisis that affects the territory and the slums of the third world are a proof of it. Extra Ecclesiam nulla salus, nothing exists outside the stabilized and rooted community, the behavioural constraints that allow the calibrated use of resources, out of this ancient and intimate familiarity with the land, there is no possibility of a two-­way relation with the environ-­ ment, but only illusion, poverty, waste and disenchantment: the “breath of the environment” becomes a gasp. For these reasons, complex and contra-­ dictory, the Sub-­Saharan Africa is the object of our research work.

nella pagina a fianco Insediamento Kotoko, Regione del Logone-Birni, Nord Cameroon in the previous page Kotoko settlement, Logone-Birni region, Northern Cameroon

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E’ la ricerca di “architettura estrema” per la sostenibilità, un’architettura per climi estremi ed in veloce cambiamen-­ to;; una architettura per situazioni di LIMITE DI CONlNE DI BORDO REALIZZATA IN PAESI DIFlCILI IN SITUAZIONI SOCIALI problematiche, dove bisogna lavorare con pochi mezzi ed utilizzare i materiali con saggezza e parsimonia. E’ la ricer-­ ca di un’architettura, intesa nel senso VASTO DElNITO DA 7ILLIAM -ORRIS CHE contempli allo stesso tempo e contem-­ poraneamente, soluzioni minute, dal basso, e indicazioni a grande e grandis-­ sima scala, dall’alto. Dalla grandissima alla piccolissima scala il progetto è al-­ lora una forma di conoscenza. La pro-­ gettualità, la capacità di porre obiettivi E DI PRElGURARE SCENARI OPERATIVI PONE domande e non fornisce risposte univo-­ che, indica e suggerisce, non impone o PRElGURA UTOPIE À STRUMENTO ANALITICO e oggetto di critica operativa. Queste ipotesi non pregiudicano l’au-­ dacia e la baldanza della progettazione, le forme non usuali, i materiali usati in maniera nuova, le tecniche costruttive antiche, ritrovate, e riutilizzate, grazie ad uno sguardo alla modernità anti-­ vernacolare e ad un pensiero legato al regionalismo localista a scala globale, al mondo intero inteso come nuova de-­ licata Patria.

It is a search for “extreme architecture” for sustainability, an architecture for extreme and fast-­changing climates ;; architecture for limit situations, bor-­ DERS EDGES MADE IN DIFlCULT COUNTRIES in problematic social situations, while working with few resources and use materials wisely and sparingly. It is the search for an architecture, in THE BROAD SENSE DElNED BY 7ILLIAM -ORRIS COVERING AT THE SAME TIME AND all together, small scale solutions, from the bottom, and directions at a large and very large scale, from above. From large to small scale planning becomes therefore a form of knowledge. The planning, the ability to put goals and anticipate operational scenarios, asks questions and does not provide clear answers, indicates and suggests, does NOT REQUIRE OR PRElGURES UTOPIAS IT IS an analytical tool and the object of critical operations. These assumptions do not affect the audacity and boldness of design, unu-­ sual shapes, materials used in new ways, the recovery and reuse of ancient building techniques, thanks to a look at the anti-­ vernacular modern and a thought related to localist regionalism on a global scale, the whole world un-­ derstood as a delicate new Homeland.

nella pagina a fianco Recinto per il bestiame del popolo Himba, Namibia Effetti della desertificazione nella zona di Nefzaoua, Oasi Kebili, Tunisia in the next page Licìvestock fencing of the Himba tribes, Namibia Effects of desertification in Nefzaoua, Kebili Oasis, Tunisia

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, !44%'')!-%.4/ % PROGETTARE  IL  FUTURO Il  controllo  delle  risorse  non  vuol  dire  rinunciare  a  qualitĂ Â architettonica  e  degli  spazi  urbani,  ma  anzi  questo  nuo-­ vo  imperativo  può  prospettare  nuove  e  differenti  soluzioni  progettuali.  Il  pensiero  dell’innovazione  è  conciliabi-­ le  con  la  preoccupazione  di  â€œprendersi  Cura  della  Terraâ€?,  un  riavvicinamento  ed  una  nuova  simbiosi  tra  produzioni  umane  e  natura,  che  porta  alla  salvez-­ ZA DALLE CATASTROl SOCIO AMBIENTALI ,A sostenibilità  è  un  ideale  dinamico  e  non  limitativo.  Siamo  coscienti  che  il  pensiero  proget-­ tuale  contemporaneo  deve  produrre  un  sistema  concettuale  adatto  a  prevedere  le  strategie  di  controllo  dinamico  della  cittĂ Â futura  dove  questa  si  svilupperĂ Â con  velocitĂ Â e  con  un  tempo  non  im-­ maginabile.  Oggi  ci  avviciniamo  ad  un  nuovo  sog-­ getto,  una  conurbazione  globale,  este-­ sa  su  tutto  l’Orbe-­Urbe  terracqueo,  che  ha  numeri,  dimensioni  e  scala  senza  precedenti  nella  storia  e  nel  pensiero  umano.   Dobbiamo  pensare  che  abbiamo  di  fronte  un  futuro  non  teleologico,  non  caricato  del  senso  di  progresso,  non  lineare,  un  futuro  dove  è  percorribile  lo  sviluppo  della  capacitĂ Â di  stabilizza-­ re  il  presente  e  pensare  alla  costanza  del  succedersi  delle  trasformazioni  di  un  ambiente  in  un  costante  equilibrio  dinamico.  Ogni  azione  dell’oggi  si  ri-­ percuote  sulle  possibilitĂ Â future,  di  un  futuro  di  cui  non  conosciamo  la  forma  e  la  sostanza.  E’  evidente  ormai  l’emergere  diffuso  della  progettazione  per  scenari,  del  di-­ battito  esteso  sull’utopia,  ed  in  sostan-­ za,  di  un  nuovo  valore  riconosciuto  alla  mente  che  anticipa,  al  pensiero  proget-­ tante.  Il  rapporto  tra  UniversitĂ Â ed  Am-­ ministrazioni,  Enti  ed  Industrie  diventa  operativo  e  produttivo  perchĂŠ  è  proprio  l’UniversitĂ Â il  luogo  adatto  e  votato  per  VERIlCARE IPOTESI DI MODELLAZIONE DEL futuro,  una  â€œAccademia  del  Futuroâ€?2,  per  superare  la  frammentazione  dei  sa-­ peri  e  per  educare  alla  responsabilitĂ .  Vediamo  l’UniversitĂ Â come  un’istituzio-­ ne  al  servizio  della  societĂ Â e  delle  gene-­ razioni  future,  che  esercita  le  funzioni  di  vigilanza  e  di  anticipazione.

THE  ATTITUDE:  PLANNING  FOR  THE  FUTURE Control  of  resources  does  not  mean  compromising  on  the  quality  of  archi-­ tecture  and  urban  spaces,  but  rather  this  new  imperative  can  envisage  new  and  different  design  solutions.  The  thought  of  innovation  is  consistent  with  the  concern  to  â€œtake  care  of  the  Earth,â€?  a  rapprochement  and  a  new  symbiosis  between  production  and  human  nature,  that  leads  to  salvation  from  socio-­environmental  disasters.  Sustainability  is  a  dynamic  and  not  re-­ strictive  ideal.  We  are  aware  that  the  contemporary  design  must  produce  a  conceptual  framework  suitable  to  predict  the  strat-­ egies  for  the  dynamic  control  of  the  fu-­ ture  city.  While  this  city  will  grow  with  time  and  speed  unimaginable.  Today  we  approach  a  new  subject,  a  global  conurbation  spread  all  over  the  Orbe-­Urbe,  that  has  numbers,  size  and  scale  unprecedented  in  history  and  hu-­ man  thought. We  must  realize  that  we  face  a  future  not  teleological,  not  charged  with  a  sense  of  progress,  non-­linear,  a  future  where  it  is  feasible  to  develop  the  ca-­ pacity  to  stabilize  the  present  and  think  about  the  constancy  of  the  succession  of  transformations  of  an  environment  in  a  constant  dynamic  equilibrium.  Every  action  made  today  affects  the  future  possibilities,  regarding  a  future  for  which  we  do  not  know   shape  and  substance.  It  is  obvious  the  widespread  use  of  planning  for  scenarios  of  an  extended  debate  on  utopia,  and  in  essence,  of  a  new  value   recognized  to  anticipat-­ ing  the  mind  the  design  thought.  The  relationship  between  universities  and  governments,  agencies  and  industries  becomes  operational  and  productive  because  the  University  is  the  right  place  voted  to  verify  modelling  assumptions  of  the  future,   an  â€œAcademy  of  the  Fu-­ tureâ€?,  able  to  overcome  the  fragmenta-­ tion  of  knowledge  and  educate  to  re-­ sponsibility.  University  is  an  institution  serving  society  and  future  generations,  that  shall  exercise  the  supervisory  and  anticipation  functions.

nella pagina a fianco Foto aerea di Nouakchott, Mauritania in the next page Aereal View of Nouakchott, Mauritania

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Il  futuro  è  tema  universitario,  tecnica  di  previsione  e  progettualitĂ Â pratica  dell’avvenire.  Non  seguiamo  utopie  fantastiche  ma  previsioni  realistiche  ed  EFlCACI CHE POSSONO ESSERE IMMAGINA-­ te,  soddisfatte  e  conseguite.  Era  il  pen-­ siero  delle  Vivid  Utopias DI -ARGARET -EAD DEL competent  design  di  Richard  Buckminster  Fuller,  e  del  positivismo  logico  viennese  interpretato  da  Otto  Neurath. Neurath  è  l’esempio  della  possibilitĂ Â le-­ gata  alla  rappresentazione  visiva  di  dati  complessi,  perchĂŠ  la  comunicazione  per  immagini  è  uno  dei  substrati  culturali  della  scienza  della  sostenibilitĂ ,  archi-­ tettura  come  visual  science,  di  nuovi  metodi  di  conoscenza  e  comprensione,  di  un  esperanto  della  comunicazio-­ ne  del  mondo  non  riferibile  a  parole.  Neurath  sostiene  la  possibilitĂ Â della  trasformazione  del  concetto  di  â€œsot-­ tostrutturaâ€?,  delle  strutture  materiali  e  di  produzione,  proprio  della  sociologia  materialista,  in  quello  sistemico  di  ciclo  energetico.  Nell’energetica  sociale  non  esiste  però  un’unitĂ Â di  misura,  un  sistema  di  valori  riconosciuto,  a  cui  ricondurre  elemen-­ ti  non  commensurabili,  risorse,  lavoro,  decisioni  intergenerazionali,  beni  co-­ muni,  ed  inevitabilmente  la  discus-­ sione  è  trasportata  sul  giudizio  sulle  correlazioni  tra  diverse  proposizioni  ed,  inesorabilmente,  entra  nel  campo  delle  scelte  etiche.  E’  un  pensiero  proget-­ tuale  che  ipotizza  che  la  â€œCostruzione  di  utopie  su  realtĂ Â possibili  negli  anni  a  venire  potrebbe  dare  un  grande  contri-­ buto  allo  sviluppo  di  una  teoria  generale  della  felicitĂ â€?3.

The  future  is  the  subject  of  university  studies,  technology  forecasting  and  planning  practice  of  the  future.  We  do  not  follow  fantastic  utopias  but  realis-­ tic  and  effective  expectations  that  can  be  imagined,  met  and  achieved.  It  is  the  THOUGHT OF -ARGARET -EAD S Vivid  Uto-­ pias,  of  Richard  Buckminster  Fuller’s  competent  design  and  of  Vienna’s  logi-­ cal  positivism  played  by  Otto  Neurath. Neurath  is  an  example  of  the  possibili-­ ties  related  to  the  visual  representa-­ tion  of  complex  data,  because  image  communication  is  one  of  the  cultural  backgrounds  of  the  science  of  sustain-­ ability,  architecture  as  a  visual  science,  new  methods  of  knowledge  and  un-­ derstanding,  of  an  Esperanto  of  com-­ munication  of  a  world  not  referring  to  words.  Neurath  supports  the  possibility  of  the  transformation  of  the  concept  of  â€œsubstructureâ€?  of  the  material  and  pro-­ duction  structures,  typical  of  material-­ ist  sociology,  in  the  systemic  concept  of  energetic  cycle. In  social  energetics,  however,  there  is  no  social  unit  of  measurement,  a  sys-­ tem  of  values   recognized,  which  re-­ groups  elements  not  commensurable,  resources,  work,  intergenerational  de-­ cisions,  common  goods,  and  inevitably  the  discussion  is  carried  on  the  judg-­ ment  on  the  correlations  between  dif-­ ferent  propositions  and,  inexorably,  INTO THE lELD OF ETHICAL CHOICES )T IS a  design  concept  which  assumes  that  â€œthe  construction  of  utopias  on  possible  realities  in  the  coming  years  could  make  a  great  contribution  to  the  development  of  a  general  theory  of  happiness.â€?

nella pagina a fianco Township di Saulsville, Tshwane, Sud Africa Baraccopoli lungo l’Oued El Hamiz, Algeri, Algeria in the previous page Saulsville township, Tshwane, South Africa Shanty towns alongside Oued El Hamiz, Algiers, Algeria

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3%.3/ $%, 4%-0/ % $%, 2)30!2-)/ La ricerca di un tempo “durevole”, di una longue durée, è uno dei presuppo-­ sti della Sostenibilità. Nachhaltigkeit è Sostenibilità in tedesco, letteralmente durevole, esprime la capacità di con-­ trollo nel corso del tempo, come il ter-­ mine francese durabilité e l’olandese duurzaamheid. E’ il tempo lungo quello che descrive le trasformazioni dell’ambiente. Oggi si avverte con netta precisione una colli-­ sione tra il tempo lungo della natura ed il tempo breve degli uomini e della loro capacità di previsione. La sostenibilità implica differente con-­ cezione temporale e una differente concezione dei tempi delle trasforma-­ zioni implica differenti strumenti di progetto e di giudizio. Nella concezione sostenibile del tempo sono contrappo-­ sti il tempo della trasformazione veloce che è spesso non cosciente, a quello lento e progressivo della metamorfosi che per presupposto è inerente, co-­ sciente e fa parte della natura di quan-­ to viene trasformato. E’ un tempo che riunisce storia umana e storia naturale all’interno di uno stesso processo e per-­ mette di intenderle come unità e che si contrappone al tempo progressivo che vede non collegati gli accadimenti am-­ bientali e quelli antropici. E’ pur vero che oggi in quasi tutti i campi del sa-­ pere prendono valore “concetti di com-­ plessità, reciprocità e causalità circolare, i quali tendono a rappresentare l’uni-­ verso nell’ottica di una perpetua morfo-­ genesi, i cui elementi sono tutti solidali. L’immagine del mondo che ne risulta è assai simile a quella degli ecosistemi, la cui capacità rigenerativa si colloca in una prospettiva che si discosta sia dalla concezione meramente lineare del tempo, sia dalla separazione radi-­ cale tra soggetto e oggetto”4. Questo implica un approccio anti-­riduzionista ed allargato negli studi di architettura e anche non più esclusivamente “di-­ sciplinare”. Per questo temi e soggetti che non avevano dignità architettonica devono essere introdotti nella medita-­ zione della disciplina.

3%.3% /& 4)-% !.$ 3!6).'3 The search for a time, “durable”, a longue durée, is one of the prerequi-­ sites of sustainability. Nachhaltigkeit, sustainability is in German, literally durable, expresses the ability to control over time, as the French term durabilité and the Dutch duurzaamheid. It is the long time that describes the changes in the environment. Today we notice a net precision collision between the long time of nature and the short time of men with his predictive power.

Sustainability requires a different con-­ ception of time and a different concep-­ tion of transformations which imply different design tools and judgment. In the sustainable conception of time two times are opposed: the time of rapid transformation that is often un-­ conscious, and the slow and gradual metamorphosis that for assumption is inherent, conscious and is part of the nature of what is being transformed. It is a time which brings together hu-­ man history and natural history within the same process and allows to under-­ stand them as a unit opposed to the progressive time that sees environmen-­ tal and anthropogenic events as not related. It is true that today in almost ALL lELDS OF KNOWLEDGE TAKE VALUE hcon-­ cepts of complexity, reciprocity and cir-­ cular causality, which tend to represent the world as perpetual morphogenesis, whose elements are all supportive. The image of the world that emerges is very similar to the ecosystems, whose regenerative capacity is seen from a perspective that differs from both the purely linear conception of time, and the radical separation between subject and object”. This implies an anti-­reduc-­ tionist and enlarged approach to archi-­ tecture which is no longer exclusively “disciplinary”. For this themes and sub-­ jects who had no architectural dignity must be introduced into the meditation of the discipline.

nella pagina a fianco La Moschea di Djenné, Mali, sullo sfrondo con granai e case in primo piano. in the next page The mosque in Djennè, Mali in the background with houses and barns in front

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nella pagina a fianco Casa a torre, Takienta, nel Koutammakou, Togo, terra dei Batammariba, Patrimonio mondiale dell’UNESCO. Villaggio di popolazioni indigene in una foto del 1904 nell’Africa del Sud Ovest durate l’occupazione tedesca. in the previous page Tower houses, Takienta, Koutammakou, Togo, land of the Batammariba, UNESCO World Heritage site. Indigenous village in a picture from 1904 in South west Africa during the german occupation.

UN  PROGETTO  QUANTITATIVO E’  evidente  la  necessitĂ Â di  porre  come  parametro  di  giudizio  delle  trasforma-­ zioni  urbane  una  legge  di  massima  eco-­ nomia  degli  sforzi  ed  un  conseguente  contenimento  degli  sprechi  ed  innesca-­ re  alcuni  saldi  positivi,  come  la  produ-­ zione  di  energia  rinnovabile.  L’atteggiamento  progettuale  che  mira  al  contenimento  degli  sforzi  e  delle  energie  porta  ad  aumentare  il  riuso,  tecnico  e  formale,  delle  situazioni  che  precedono  ad  una  trasformazione.  Non  minimalismo  formale  ma  atteggiamen-­ to  parco  e  di  risparmio.  La  storia  della  progettazione  annovera  molti  insegna-­ menti  in  questa  direzione,  infatti  Gian  Lorenzo  Bernini  suggeriva  ai  suoi  col-­ laboratori  di  progettare  â€œservendosi  del  poco  e  del  cattivo  per  fare  cose  belleâ€?. Applicare  criteri  quantitativi  e  dati  derivati  dalle  â€œscienze  esatteâ€?,  dalla  climatologia,  dalla  statistica,  alla  pro-­ gettazione  non  vuol  dire  che  il  proces-­ so  progettuale  sia  riconducibile  ad  un  PERCORSO SCIENTIlCO MA SICURAMENTE può  servire  a  superare  l’individualismo  intuitivo.  Il  problema  della  contabilitĂ Â urbanisti-­ ca  trova  inoltre  ampio  supporto  negli  sviluppi  delle  teorie  di  economia  spa-­ ziale,  dai  tempi  di  Johann  Heinrich  von  ThĂźnen.  L’energetica  sociale  e  la  con-­ tabilitĂ Â energetica  complessa  hanno  tentato  di  determinare  la  â€œportata  della  terraâ€?.   Forse  è  necessaria  una  nuova  formulazione,  riprendendo  Johan  Ru-­ dolf  KjellĂŠn,  del  valore  dell’autarchia,  Haushalt,  letteralmente  â€œbilancioâ€?,  e  DELL AUTOSUFlCIENZA ECONOMICA BASA-­ ta  sull’uso  delle  risorse  locali,  e  oggi  sappiamo  quanto  il  tema  della  auto  SUFlCIENZA INCIDA NELLE POLITICHE LEGA-­ te  alla  sostenibilitĂ .  Oppure  un  nuovo  regionalismo  che  tende  all’autarchia,  come  ipotizzato  da  PĂŤtr  Kropotkin.  Una  societĂ Â dove  ogni  comunitĂ Â produce  e  consuma  la  maggior  parte  dei  suoi  pro-­ dotti  agricoli  ed  industriali,  e  che  è  fon-­ data  sullo  scambio  sociale  che  dovreb-­ be  sostituire  quello  basato  sui  principi  economici  vigenti.

QUANTITATIVE  DESIGN It  is  obvious  the  need  to  establish  as  a  parameter  for  the  judgment  of  the  ur-­ ban  transformations  the  law  of  a  maxi-­ mum  economy  of  efforts  and  the  con-­ sequent  waste  restraint  and  possibility  of  triggering  some  positive  signs,  such  as  the  production  of  renewable  energy.  The  design  approach  that  aims  to  con-­ tain  efforts  and  energies  leads  to  in-­ crease  the  reuse,  technical  and  formal,  of  situations  prior  to  transformation.  Not  formal  minimalism  but  a  frugal  and  saving  attitude.  The  history  of  de-­ sign  includes  many  teachings  in  this  direction,  in  fact  Gian  Lorenzo  Bernini  advised  its  employees  to  design  â€œusing  the  little  and  the  poor  to  make  beauti-­ ful  thingsâ€?.  Apply  quantitative  criteria  and  data  de-­ rived  from  the  â€œExact  sciencesâ€?  such  as  climatology  and  statistics  to  the  design  does  not  mean  that  the  design  process  CAN BE TRACED BACK TO A SCIENTIlC PRO-­ cess,  but  it  can  serve  to  overcome  in-­ tuitive  individualism.  4HE ISSUE OF URBAN ACCOUNTABILITY lNDS a  broader  support  in  the  development  of  the  theories  of  spatial  economics,  since  Johann  Heinrich  von  ThĂźnen.  The  social  energetics  and  the  complex  en-­ ergy  accounting  have  attempted  to  de-­ TERMINE THE hLOAD OF THE EARTH v -AYBE a  new  formulation  is  necessary,  taking  from  Johan  Rudolf  Kjellen,  of  the  value  of  autarchy,  Haushalt,  literally,  â€œbudg-­ ETv AND OF ECONOMIC SELF SUFlCIENCY based  on  the  use  of  local  resources.  Today  we  know  as  the  theme  of  self-­ SUFlCIENCY AFFECTS THE POLICIES REGARD-­ ing  sustainability.  Or  maybe  a  new  re-­ GIONALISM TOWARDS SELF SUFlCIENCY AS suggested  by  Pyotr  Kropotkin.  A  society  where  each  community  produces  and  consumes  most  of  its  agricultural  and  industrial  products,  and  which  is  based  on  social  exchange  that  will  replace  the  economic  principles  in  force  today.

nelle pagine successive Il campo profughi di Abu Shouk, al-Fashir, Darfur, Sudan in the next pages Abu Shouk refugee camp, al-Fashir, Darfur, Sudan

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La cultura della sostenibilità in archi-­ tettura può essere confusa con un nuo-­ vo determinismo biotecnico, la pretesa che la forma possa essere il risultato di un processo logico, ma è chiaro che la discrezionalità delle scelte è sempre presente in ogni forma di progettazio-­ ne o di previsione del futuro. Le “leg-­ gi della natura” sono interpretazioni e costruzioni della mente umana, valide IN UN MOMENTO STORICO E DURANO lNO A quando non sono inevitabilmente con-­ traddette. Questo non vuol dire avalla-­ re teorie espressioniste, dove la realtà COMPRENSIBILE À SOLAMENTE QUELLA lL-­ trata dal soggetto, dalle sue recondite visioni o dal comportamento gestuale e corporeo. E’ invece necessario un sistema di rappresentazione della realtà posto a monte, è quello che chiamiamo re-­ sponsabilità, che è oggi frutto di una lettura immanente dell’ambiente in cui viviamo. Solo un’etica-­estetica, “gagliarda e spartana” sturdily and Spartan-­like, po-­ TRº SCONlGGERE LO SPRECO PROGRAMMATO di risorse e l’architettura può giocare un ruolo positivo.

The culture of sustainability in archi-­ tecture can be confused with a new bi-­ otechnical determinism, the claim that the form may be the result of a logical process, but it is clear that the discre-­ tion of the choices is always present in all forms of planning or prediction of the future. The “laws of nature” are interpretations and constructions of the human mind, which are valid in an historical period and last until they are inevitably contradicted. This does not mean endorsing expressionist theories, where reality is only understandable WHEN lLTERED BY THE SUBJECT FROM ITS hidden views, behaviour and body ges-­ tures. It is therefore necessary a system of representation of reality, that we call responsibility, which is now derived from an immanent reading of the en-­ vironment in which we live. Only an ethic-­aesthetic, sturdily and Spartan-­like, can defeat the planned waste of resources and architecture can play a positive role.

nella pagina a fianco Foto aerea di un villaggio in Burundi Foto aerea di un villaggio, Regione di Karamoja, Uganda in the next page Aereal view of a village, Burundi Aereal view of a village, Karamoja region, Uganda

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L’uomo  prende  le  sue  decisioni  com-­ PATIBILMENTE ALLE CONDIZIONI lSICHE ambientali  e  climatiche  in  cui  vive,  ma  niente  è  imposto  e  consequenziale.  Il  POSSIBILISMO GEOGRAlCO ED IL RELATIVI-­ smo  culturale  mostrano  l’ampio  spettro  di  scelte  disponibili  e  avvalorano  la  de-­ lNIZIONE CHE OGNI SCELTA D OPZIONE RI-­ cade  nel  campo  dell’etica,  della  conve-­ nienza  e  dell’opportunitĂ .  Non  ci  sono  INmUENZE MA COMPLESSE RELAZIONI NON induzioni  ma  connessioni  e  complesse  corrispondenze.  La  nostra  ricerca  non  è  una  sterile  e  immorale  â€œarchitettura  da  architettiâ€?,  ma  quella  di  riuscire  a  colti-­ vare  lo  sguardo  del  disincanto  e  dell’i-­ RONIA CHE FORTIlCANO I RAPPORTI UMANI e  salvano  il  passato  offrendolo  alla  di-­ sponibilitĂ Â del  futuro,  ad  un’altra  piĂš  sorridente  e  solare  forma  di  modernitĂ .  Per  sempre  ricordare  la  ricerca  di  una  condizione  di  â€œcompleta  semplicitĂ â€?  cantata  dai  versi  di  Eliot:  â€œWe  shall  not  cease  from  exploration/  And  the  end  of  all  our  exploring/  Will  be  to  arrive  where  we  started  /  And  know  the  place  for  the  lRST TIMEâ€?5.

-AN TAKES HIS DECISIONS COMPATIBLY TO the  physical,  environmental  and  cli-­ matic  conditions  in  which  he  lives,  but  nothing  is  imposed  and  consequential.  Geographical  possibilism  and  cultural  relativism  show  the  wide  range  of  available  choices,  and  give  importance  to  the  fact  that  each  choice  falls  within  THE lELD OF ETHICS CONVENIENCE AND OP-­ PORTUNITY 4HERE ARE NOT INmUENCES BUT complex  relationships,  not  inductions  but  connections  and  complex  matches. Our  research  is  not  a  sterile  and  im-­ moral  â€œarchitecture  for  architects,â€?  but  the  ability  to  cultivate  the  look  of  disil-­ lusionment  and  irony  that  strengthen  human  relationships  and  save  the  past  offering  it  to  the  future,  to  a  more  smiling  and  solar  form  of  modernity.  To  always  remember  the  search  for  a  state  of  â€œcomplete  simplicityâ€?  sung  by  the  verses  of  Eliot:  â€œWe  shall  not  cease  from  exploration/  And  the  end  of  all  our  exploring/  Will  be  to  arrive  where  we  started  /  And  know  the  place  for  the  lRST TIMEâ€?

Note: 1-­  Karen  Blixen,  La  mia  Africa,  Feltri-­ nelli  Editore,  2003  pag.  11 2-­   Pierre  Rosanvallon,  La  democrazia  dell’  emergenza,  La  repubblica,  16  apri-­ le  2012,  pag.  45. 3-­  Otto  Neurath,  Wissenschaftliche  Weltauffassung,  Sozialismus  und  Lo-­ gischer  Empirismus,  a  cura  di  Rainer  hegselman,  Suhrkamp,  Frankfurt  am  -AIN PAG IN *UAN -ARTI-­ nez-­Alier  Economia  ecologica:  ener-­ gia,  ambiente,  societĂ ,  presentazione  DI -ERCEDES "RESSO 'ARZANTI -ILANO 1991,   pag.  315, !LAIN DE "ENOIST /LTRE IL -ODERNO sguardi  sul  terzo  millennio,  Bologna:  Arianna  ed.,  2005,  pag.  219-­220.  5-­  Thomas  Stearns  Eliot,  Four  Quartets,  Quartet  No.  4:  Little  Gidding  1942.  Noi  non  cesseremo  mai  di  esplorare  /  e  la  lNE DI TUTTO IL NOSTRO ESPLORARE SARÂş giungere  dove  siamo  partiti  /  e  cono-­ scere  il  posto  per  la  prima  volta.â€?.

Notes: 1-­  Karen  Blixen,  Out  of  Africa,  Fel-­ trinelli,  2003  page  11. 2-­  Pierre  Rosanvallon,  The  democracy  of  emergency,  La  repubblica,  16th  april  2012,  page  45. 3-­  Otto  Neurath,  Wissenschaftliche  Weltauffassung,  Sozialismus  und  Lo-­ gischer  Empirismus,  cured  by  Rainer  hegselman,  Suhrkamp,  Frankfurt  am  -AIN PAGE IN *UAN -ARTI-­ nez-­Alier,  Ecological  economics:  ener-­ gy,  environment  and  society,  intro-­ DUCTION BY -ERCEDES "RESSO 'ARZANTI -ILAN PAG 4-­  Alain  de  Benoist,  Beyond  modern,  looks  on  the  third  millenium,  Bologna:  Arianna  ed.,  2005,  page  219-­220. 5-­  Thomas  Stearns  Eliot,  Four  Quartets,  Quartet  No.  4:  Little  Gidding,  1942. Â

nella pagina a fianco Campi coltivati vicino a Tombouctou, Mali in the next page Cultivated fields near Tombouctou, Mali

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LEARNING FROM AFRICA

U\V]L YPÅLZZPVUP Z\S SLNHTL KLS WVWVSV +VNVU JVS [LYYP[VYPV UL^ [OV\NO[Z VU [OL +VNVU YLSH[PVUZOPW ^P[O SHUKZJHWL KP ,SPZH +HPULZL

Nonostante molto sia stato scrit-­ to sull’architettura e sulla cultura del popolo dogon del Mali, poco o nulla si è detto sulla trasformazione antro-­ pica del territorio della falesia. Questa etnia attrae da decenni gli studiosi di architettura per il valore architetto-­ nico della forma costruita. A ciò oggi POSSIAMO AGGIUNGERE NUOVE RImESSIONI che evidenziano il profondo legame di questo popolo col territorio del plateau desertico.

Although much has been written about the architecture and culture of the Dogon people of Mali, little or nothing is said about the anthropic transforma-­ tion of the cliff territory. For decades this people attracts architects and re-­ searchers for the architectural value of the built form. Today we can add new thoughts which highlight the deep re-­ lationship between this people and the desert plateau.

Nel luglio del 1947, Solange de Ga-­ nay, l’etnologa francese della “scuola di Griaule”1 che per prima ha raccolto il catasto di un villaggio dogon, DElNI sce il popolo della falesia un “gruppo territoriale”.2 In effetti le tribù do-­gon, divise in famiglie, si stabiliscono in uno spazio limitato della falesia di Bandia-­ gara: esse occupano con gli insedia-­ MENTI GLI AFlORAMENTI ROCCIOSI DEL PLA-­ teau e lasciano libero per le coltivazioni il poco territorio fertile disponibile ai piedi della roccia. Le tribù mostrano profondi legami con l’habitat in cui vi-­ vono: qui sono co-­struiti gli altari della famiglia e sono conservati i resti degli avi, dal suolo il gruppo ricava i raccolti agricoli, principale fonte di sussistenza del villaggio. L’economia dogon, fatta di previsioni strategiche a breve e lunga durata, è legata al ciclo delle stagioni, alla fer-­ tilità dei suoli e alle variazioni clima-­ tiche. Essa si inserisce in un com-­plesso sistema culturale che regola eredità,

In July 1947, Solange de Ganay, the French ethnologist of the “Griaule‘s school”1 WHO lRST COLLECTED THE CADAS-­ tre of a Dogon village, called the peo-­ ple of the cliff a “territorial group”.2 The Dogon tribes, divided into families, settle in a limited space of the cliff of Bandiagara: they occupy the rocky outcrops of the plateau with the set-­ tlements, leaving the little available fertile land at the foot of the rock free for the crops. The tribes show deep re-­ lationships with the habitat where they live: here the family altars are built and the remains of their ancestors are pre-­ served, from the land the group obtains agricultural crops, the main livelihood of the village. Made up of short-­term and long-­term strategic forecasts, the Dogon econo-­ my relates to the seasonal cycle, to the soils fertility and to climatic oscilla-­ tions. It is part of a complex cultural system that regulates land’s and dwell-­ ing’s sales, inheritances, and it distin-­

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in questa pagina Africa, con evidenziati il fiume Niger e l’area occupata dal popolo dogon nella pagina a fianco Villaggio dogon di Ireli, foto di Marcel Griaule, 1931 in this page Africa: the Niger river and the area occupied by the Dogon people are highlighted in the next page The Dogon village of Ireli, photo of Marcel Griaule, 1931


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in questa pagina Estratto di piano di parcellizzazione di Ogol, foto di Solange di Ganay, 1935 nella pagina a fianco Coltivazioni nella regione dogon di Sanga, 2009

in this page A part of the cadastre of Ogol, photo of Solange de Ganay, 1935 in the previous page Plots in the Dogon region of Sanga, 2009

successioni, vendite di terreni e abita-­ zioni, e distingue tra gestione collettiva e individuale dei suoli. Per cogliere il SIGNIlCATO DELLE TRASFORMAZIONI ANTRO-­ piche del territorio dogon sono neces-­ sari, dunque, studi multidisciplinari e integrati, che coinvolgano, tra le altre, la disciplina architettonica, antropo-­ logica, ambien-­ tale, economica e so-­ ciale. Lo studio della realtà di questi agricoltori animisti, enormemente e innegabilmente lontana da quella oc-­ cidentale, è reso ancora più comples-­ so poiché tra i do-­gon la trasmissione del sapere avviene oralmente, all’in-­ terno del gruppo sociale, con una co-­ municazione fugace, non vincolante e collettiva, tipica dei popoli africani. La conoscenza per i dogon è impressa fortemente nel contesto vissuto e negli oggetti quo-­tidiani: i materiali religiosi, TECNICI E ARCHITETTONICI GLI OGGETTI lSICI e mentali, i gesti individuali e collettivi, costituiscono per il popolo della falesia il supporto ad una informazione signi-­ lCANTE SU CUI I DOGON LEGGONO LA VERITº del mito e della cosmogonia. Il popo-­ lo dogon compie uno sforzo materiale e mentale enorme, indispensabile per sfruttare al massimo il limitato margi-­ ne attivo disponibile per sopravvivere sul plateau e per correggere, almeno in parte, la preponderanza del territorio desertico. In particolare nella trasmissione del sapere che guida le trasformazioni del territorio, i dogon si appoggiano ad al-­

guishes between collective and indi-­ vidual management of land. To grasp the meaning that lies in the anthropic changes of the Dogon territory, you need multidisciplinary and integrated studies, which, among others, include disciplines like architecture, anthropol-­ ogy, natural sciences, economics and social studies. The research on the real-­ ity of this animist farmers, greatly and undeniably far from the Western one, is complicated because among the Dogon people the knowledge transmission is oral and it happens within the social GROUPS THANKS TO A mEETING COLLEC-­ tive and non-­binding communication, typical of African peoples. According to Dogon people the knowledge is deeply imprinted in the living environment and in the everyday objects: for the people of the cliff religious, architec-­ tural and technical materials, physi-­ cal and mental objects, individual and collective gestures are the support for meaningful information where they read the truth of myth and cosmogony. The Dogons make a huge mental and material effort to maximize the limited available gap;; it is necessary to survive on the plateau and to correct the pre-­ ponderance of the desert territory. In particular during the knowledge transmission that guides the land-­ scape transformation, the Dogon are supported by some mnemonic forms;; spiral, grid and human form are only some of them. Thanks to these signs, 33


in questa pagina Quadrettatura dogon impressa su supporti e scale differenti. Disegno di Marcel Griaule nella pagina a fianco Danza di maschere dogon in this page Dogon grid impressed on different supports and scales. Drawing of Marcel Griaule in the next page A dance with Dogon masks

CUNE lGURE MNEMONICHE LA SPIRALE LA QUADRETTATURA E LA lGURA UMANA SONO solo  alcune  di  esse.  Grazie  a  questi  se-­ GNI IL SIGNIlCATO DELLE MODIlCAZIONI ambientali  rimbalza  tra  realtĂ Â e  mito  e  penetra  profondamente  la  vita  quoti-­ diana.  Il  sistema  delle  coltiva-­zioni  di-­ venta  un  supporto  alla  comunicazione  della  conoscenza,  un  grande  â€œlibro  della  cosmogoniaâ€?  e  un  grande  â€œaltare  degli  antenatiâ€?.  Esso  permette  al  gruppo  di  ricordare  le  proprie  origini  e  alle  tribĂš  dogon  di  espiare  la  violenza  perpetua-­ ta  dall’architettura  e  dall’agricoltura,  quotidianamente,  sul  mondo  naturale.  CosĂŹ,  frequentemente,  come  tramanda-­ to  dal  mito,  riconosciamo  nel  territorio  coltivato  del  villaggio  un  centro  anti-­ co  e  sacro  da  cui  si  sviluppano  verso  l’esterno,  per  giustapposizione  lungo  LA lGURA DI UNA SPIRALE IDEALE GLI ALTRI terreni.  Questo  centro  antico  produce  raccolti  utilizzati  esclusivamente  per  i  riti  e  le  libagioni  sacre,  sottolineando  come  la  pressione  sulla  natura,  trasfor-­ mata  in  terreno  agricolo,  sia  considera-­ ta  dai  dogon  una  violazione  dell’ordine  naturale.  I  terreni  centrali,  amministrati  dal  sa-­ cerdote  del  gruppo,  discendente  di-­ retto  per  parte  maschile  del  fondato-­ re  dell’insediamento,  appartengono  al  villaggio  e  non  possono  perciò  essere  venduti  da  chi  li  coltiva:  il  sacerdote  li  amministra,  ne  controlla  il  lavoro  e  ne  smista  il  raccolto.  Sotto  la  sua  guida,  seguendo  un  principio  di  subordinazio-­ ne  al  pater  familias,  giovani  e  uomini  34

the  meaning  of  the  changes  bounces  between  reality  and  myth,  and  it  deeply  penetrates  into  daily  life:  in  this  sce-­ nario  the  cultivation  system  becomes  a  support  for  the  communication  of  the  knowledge,  a  great  â€œbook  of  the  cos-­ mogonyâ€?  and  an  â€œaltar  of  the  ances-­ torsâ€?.  It  allows  the  group  to  remember  its  origins  and  it  allows  the  Dogon  tribes  to  expiate  the  violence  perpetuated  by  architecture  and  agriculture,  daily,  on  the  natural  world.  So  frequently,  as  the  myth  hands  down,  in  the  cultivated  land  of  the  village  you  recognize  an  an-­ cient  and  sacred  center  from  which  the  other  lands  grow  outward,  juxtaposing  along  a  shape  of  an  ideal  spiral.  This  ancient  center  produces  the  crops  used  exclusively  for  the  sacred  rites  and  li-­ bations,  highlighting  that  the  pressure  on  nature,  transformed  into  agricultur-­ al  land,  is  considered  a  violation  of  the  natural  order.  The  central  lands  are  administered  by  the  priest  of  the  group,  the  male  direct  descendant  of  the  settlement  founder;Íž  they  belong  to  the  village,  therefore  they  can  not  be  sold  by  those  who  cultivate  them:  the  priest  adminis-­ ters  them,  he  manages  the  work  and  he  distributes  the  harvest.  During  his  leadership,  following  the  pater  familias  subordination’s  principle,  the  younger  and  the  men  of  the  group  cultivate  this  land  obtaining  the  crops  used  for  the  rituals  of  the  community.  While  these  lands  provide  the  sacred  crops,  out  of  the  central  ones  the  lands Â


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del  gruppo  ottengono  i  raccolti  per  i  riti  comunitari.  Mentre  con  questo  raccolto  si  provve-­ de  alle  libagioni  sacre,  quello  dei  campi  delle  famiglie,  esterni  all’area  centrale,  sostiene  l’economia  del  gruppo,  for-­ nendo  cibo  (miglio,  ortaggi,  tabacco  e  cipolle)  agli  abitanti  che  non  sono  in  grado  di  provvedere  a  se  stessi:  don-­ ne,  bambini,  anziani,  e  gli  altri  soggetti  passivi  della  tribĂš.  Questi  terreni,  come  quelli  centrali,  non  possono  essere  ven-­ duti  dai  giovani  che  li  coltivano.  Se  ciò  avviene  al  momento  della  morte  del  capofamiglia  il  venditore  è  chiamato  a  versare  la  somma  necessaria  a  riscat-­ tarli.  Capita  cosĂŹ  che,  per  scongiurare  la  loro  vendita,  i  membri  del  gruppo  intervengano,  risolvendo  il  problema  lNANZIARIO DEL GIOVANE La  gestione  dei  terreni  individuali,  ulti-­ MA FORMA FONDIARIA DOGON Ă€ AFlDATA invece  alle  famiglie  coniugali:  essi  sono  amministrati  dal  padre  e  coltivati  dai  lGLI E PASSANO IN EREDITÂş DALL ANZIANO AL lGLIO MAGGIORE CON L OBBLIGO PER quest’ultimo  di  provvedere  al  sostenta-­ mento  dei  fratelli. Per  il  popolo  della  falesia,  il  gruppo  (da  quello  piĂš  ampio,  la  comunitĂ Â del  villaggio,  a  quello  piĂš  piccolo,  la  fami-­ glia  coniugale)  è  il  vero  soggetto  cui  è  AFlDATA LA TRASFORMAZIONE DEL TERRITO-­ rio.  Esso  tutela  il  terreno  indiviso  della  COMUNITÂş E LO AFlDA A COLORO I QUALI possiedono  l’esperienza  necessaria  per  amministrarlo,  gli  anziani,  dimostrando  cosĂŹ  una  capacitĂ Â proiettiva  che  supera  il  tempo  della  singola  generazione.  Ciò  è  confermato  da  un’altra  pratica  dogon.  Alla  morte  dell’anziano  che  am-­ ministra  i  terreni,  il  suo  successore  li  ridistribuisce  tra  gli  uomini  del  gruppo.  Il  tempo  tra  una  ridistribuzio-­  ne  e  l’al-­ tra  è  tanto  piĂš  breve  quanto  piĂš  spesso  avviene  la  successione.  Ne  deriva  che  il  suolo  comune,  gestito  dal  piĂš  anziano  tra  gli  anziani,  ha  grande  probabilitĂ Â 36

of  the  family  support  the  village  econ-­ omy,  providing  food  (millet,  vegetables,  tobacco  and  onions)  to  the  dwell-­ ers  who  are  unable  to  cultivate  it  for  themselves:  women,  children,  elderly,  and  the  out  of  work  of  the  tribe.  Like  those  in  the  center,  these  plots  can  not  be  sold  by  the  young  people  who  culti-­ vate  them.  If  it  happens  when  the  com-­ munity  leader  dies  the  seller  has  to  pay  the  necessary  amount  to  redeem  them.  To  prevent  their  sale,  the  family  takes  ACTION SOLVING THE lNANCIAL PROBLEM OF the  boy.  The  individual  land  management  is  the  last  system  of  dogon  land  management,  which  is  based  on  the  conjugal  family:  this  kind  of  plots  is  administered  by  the  father  and  cultivated  by  his  children;Íž  the  lands  pass  as  inheritance  from  the  elderly  to  his  eldest  son,  who  has  to  provide  for  the  maintenance  of  his  brothers. According  to  the  people  of  the  cliff,  the  group  (from  the  biggest  one,  the  com-­ munity  of  the  village,  to  the  smallest  one,  the  conjugal  family)  is  the  unique  subject  involved  in  the  landscape  transformation.  The  group  protects  the  undivided  communal  land  and  it  relies  this  land  on  those  who  possess  the  necessary  experience,  the  elderly,  demonstrating  a  projective  capacity  that  exceeds  the  time  of  a  one  only  generation.  4HIS IS CONlRMED BY ANOTHER $OGON practice.  At  the  death  of  the  elderly  who  administers  the  land,  his  succes-­ sor  redistributes  the  plots  among  the  men  of  the  group.  The  time  between  one  redistribution  and  the  next  one  is  shorter  if  the  succession  happens  fre-­ quently.  It  follows  that  the  common  soil,  managed  by  the  oldest  among  the  elderly,  has  a  greater  chance  of  being  frequently  re-­distributed.  This  practice  averts  the  personal  attachment  of  the  young  Dogons  to  the  common  land  and Â

in questa pagina Schema ideale di sviluppo delle coltivazioni dogon attorno ai campi sacri centrali (a). Disegno di Marcel Griaule e Germaine Dieterlen nella pagina a fianco Villaggio di Ogol. Territorio con evidenziati in giallo i campi sacri, in grigio gli altri terreni del villaggio

in this page Ideal scheme of Dogon land’s developing around the sacred central plots (a). Drawing of Marcel Griaule and Germaine Dieterlen in the next page Ogol village. Landscale with the sacred lands highlighted in yellow, the other plots in grey


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in questa pagina Rappresentazioni dogon della spirale nella pagina a fianco Porta dogon in legno con spirale, simboli della fertilità e linea degli antenati

in this page Dogon spiral representations in the previous page A Dogon wooden door with the spiral, the fertile symbols and the ancestors line

di essere ridistribuito con frequenza. Questa usanza scongiura l’attacca-­ mento personale dei giovani dogon al suolo comune di tutti e permette al sistema collettivo dei terreni di preser-­ varsi e autoregolarsi durante la cresci-­ ta dell’insediamento. La ridistribuzione inoltre permette ai giovani di entrare per gradi nel ciclo lavorativo agricolo e apprendere, col passare degli anni, a gestire le trasformazioni del territo-­ rio: in giovane età i dogon lavorano sui campi comuni, controllati e consigliati dagli anziani nelle tecniche di coltiva-­ zione;; in età adulta ereditano dal padre dei terreni propri che gestiscono auto-­ nomamente per nutrire la famiglia in-­ dividuale;; e solo in tarda età, acquisita la necessaria competenza, possono es-­ sere chiamati ad amministrare i terreni comuni della famiglia. Il sistema dogon di gestione delle tra-­ sformazioni del territorio non ha porta-­ to nel corso dei secoli ad un progressivo sbriciolamento della proprietà o ad una progressiva privatiz-­zazione del suolo comune. La comproprietà familiare do-­ gon non risulta da una pluralità di ere-­ dità, quanto dalla necessità di gestire il lascito di un antenato comune e dalla volontà di distribuire e ridistribuire pe-­ riodicamente i beni tra tutti i membri della famiglia. Questa forma di collet-­ TIVISMO FONDIARIO EFlCACE ENTRO I LIMITI di ampiezza del gruppo familiare dogon e dell’insediamento del villaggio, è pro-­ fondamente legata al sistema sociale e

it allows the collective plots’ system to preserve itself and to self-­regulate during the growth of the settlement. Moreover the redistribution allows the young people to enter step by step into the working cycle and, over the years, to learn how to manage the territorial transformation: when they are young they work on the common lands, con-­ trolled and counseled by the elders who teach them the cultivation techniques;; when they are adults they inherit from their father their own land that they manage to feed the conjugal family;; and only late in life, once they acquire the necessary competence, they may be called on to manage the common fam-­ ily land.

Over the centuries this Dogon manage-­ ment system of land has not led to a gradual disintegration of the property or to a gradual privatization of the common land. The Dogon ownership of the family is never the result of a multiple inheritance, but it is a need to manage the legacy of a common an-­ cestor and it is the will to periodically deploy the assets between all the fami-­ ly members. This form of land collectiv-­ ism is effective within the limit of the family group and within the settlement system of the Dogon village, moreover it is deeply rooted in the social and ter-­ ritorial structure that nourishes it and it allows us to glimpse the deep struc-­ 39


territoriale  che  la  nutre,  e  ci  permet-­ te  di  intravedere  le  strutture  profonde  che  conservano,  ampliano  e  rinnovano  il  patrimonio  antropico  dell’intera  fa-­ LESIA I DOGON RICEVONO IN AFlDAMENTO dai  propri  padri  il  suolo  e  lo  lasciano  IN CONSEGNA AI PROPRI lGLI LE TRASFOR-­ mazioni  sono  guidate  da  un  forte  senso  di  responsabilitĂ Â per  gli  antenati,  che  AUTORIZZA I DOGON NELLA MODIlCAZIONE del  territorio,  e  da  un  grande  senso  di  RESPONSABILITÂş PER I lGLI E LE GENERA-­ zioni  future,  che  permette  ai  dogon  di  comprendere  il  territorio  come  un’ere-­ ditĂ Â di  passaggio.  â€œComunitĂ Â di  sangue,  comunitĂ Â dei  suoliâ€?3:   un’organizzazione,  quella  do-­ gon,  comparabile  dunque  al  sistema  dell’ikhs  marocchino,  della  zadruga  serba  o  dei  villaggi  medievali  europei.  Nel  territorio  desertico  del  plateau  lo  sforzo  dogon  si  traduce  in  un  sistema  di  gestione  e  trasformazione  del  territorio  estremamente  articolato  e  attento  allo  spazio  comune.  Esso  produce  numerose  tracce  e,  riletto  oggi,  dona  nuova  luce  AL SIGNIlCATO CHE LEGA REALTÂş CULTURA E architettura  nel  caso  dogon;Íž  un  dialogo  dimenticato  in  molte  architetture  con-­ temporanee,  che  nel  momento  di  gran-­ de  urgenza  dell’era  della  globalizzazio-­ ne  possia-­mo  pensare  di  far  riemergere.

tures  that  preserve,  expand  and  renew  the  entire  cliff  anthropic  heritage:  the  Dogon  people  received  the  land  from  their  fathers  and  they  leave  it  to  their  children;Íž  the  territorial  transformations  are  led  by  a  strong  sense  of  responsibil-­ ity  for  the  ancestors,  which  authorizes  the  Dogon  people  to  modify  the  land,  and   they  are  led  by  a  strong  sense  of  responsibility  for  the  children  and  for  the  future  generations,  which  allows  the  Dogon  people  to  understand  the  territory  as  a  legacy  of  passage. “Blood’s  community,  land’s  commu-­ nityâ€?3:   an  organization,  the  Dogon  one,  that  you  can  compare  to  Moroc-­ can  ikhs,  to  Serbian  zadruga,  to  Euro-­ pean  medieval  villages.  In  the  desert  plateau  area  the  Dogon  mental  and  material  effort  shows  an  extremely  ar-­ ticulate  system  of  land  management  and  a  transformation  process  which  is  very  careful  with  the  common  space.  It  produces  many  traces  which  can  be  analysed  today,  giving  a  new  light  to  the  deep  meaning  that  binds  reality,  culture  and  architecture  in  the  Dogon  case.  It  is  a  connection  that  many  con-­ temporary  architectures  forgot:  a  rela-­ tionship  that  today,  in  the  moment  of  great  urgency  of  the  era  of  globaliza-­ tion,  we  can  let  re-­emerge.

nella pagina a fianco Villaggio dogon, Sanga, Mali, 2009 in the next page Dogon village, Sanga, Mali, 2009

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Note 1  La  â€œscuola  di  Griauleâ€?  è  un  gruppo  di  ricercatori  che  dagli  anni  â€˜30  agli  anni  â€˜80  si  dedica  allo  studio  della  cultura  DOGON ,A lGURA PIĂŽ IMPORTANTE DEL gruppo  è  l’antropologo  francese  Mar-­ cel  Griaule.  Insieme  a  lui  lavorano  la  lGLIA 'ENEVIĂ€VE #ALAME 'RIAULE Ger-­ maine  Dieterlen,  Solange  de  Ganay,  Denise  Paulme,  Michel  Leiris,  AndrĂŠ  Schaeffner,  Dominique  Zahen,  Jean-­ Paul  Lebeuf,  Jaen  Rouch  e  Luc  de  Heusch.  2  L’opera  piĂš  famosa  di  Solange  de  Ga-­ nay  è  Ganay  Solange  de,  Les  Devises  des  Dogons,  Paris,  Institut  d’ethnologie,  Tr.  et  MĂŠm.  XLI,  1941.  Gli  appunti  dell’et-­ nologa  francese,  in  gran  parte  mai  pubblicati,  sono  conservati  nel  Fonds  Solange-­de-­Ganay,  Bibliothèque  Ă‰ric-­ de-­Dampierre,  MAE,  UniversitĂŠ  de  Paris  Ouest,  Nanterre  La  DĂŠfense,  France 3  Paulme  Denise,  Organisation  Sociale  des  Dogon,  (Soudan  français)  (Etudes  de  Sociologie  et  d’Ethnologie  Juridi-­ ques).  Paris:  Domat-­Montchrestien,  1940

Notes 1  â€œGriaule’s  schoolâ€?  is  a  group  of  re-­ searchers  that  studied  from  the  â€˜30s  to  the  â€˜80s  the  Dogon  culture.  The  most  important  member  of  the  group  is  the  French  anthropologist  Marcel  Griaule.  His  daughter  Geneviève  Calame-­ Griaule,  Germaine  Dieterlen,  Solange  de  Ganay,  Denise  Paulme,  Michel  Leiris,  AndrĂŠ  Schaeffner,  Dominique  Zahen,  Jean-­Paul  Lebeuf,  Jaen  Rouch  and  Luc  de  Heusch  worked  with  him.  2  The  most  famous  work  of  Solange  de  Ganay  is:  Ganay  Solange  de,  Les  Devises  des  Dogons,  Paris,  Institut  d’ethnologie,  Tr.  et  MĂŠm.  XLI,  1941.  The  never  pub-­ lished  notes  of  Solange  de  Ganay  are  in  the  Fonds  Solange-­de-­Ganay,  Bib-­ liothèque  Ă‰ric-­de-­Dampierre,  MAE,  UniversitĂŠ  de  Paris  Ouest,  Nanterre  La  DĂŠfense,  France 3  Paulme  Denise,  Organisation  Sociale  des  Dogon,  (Soudan  français)  (Etudes  de  Sociologie  et  d’Ethnologie  Juridiques),  Paris:  Domat-­Montchrestien,  1940

nella pagina a fianco Villaggio dogon di Arou. Casa del sacerdote, Mali, 2009 in the previous page The Dogon village of Arou. The house of the priest, Mali, 2009

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GO SOUTH YOUNG MAN! quale ruolo per l’architetto in Africa? what role for the African architect? di Jacopo Galli

Mentre  la  maggior  parte  delle  nazio-­ ni  africane  arriva,  tra  sorti  alterne,  al  cinquantesimo  anno  di  vita  l’Africa  SEMBRA lNALMENTE TORNATA A FAR PARTE della  scacchiera  dei  rapporti  istituzio-­ NALI SCIENTIlCI E CULTURALI A LIVELLO IN-­ ternazionale.  Gli  ingenti  cambiamenti  urbani,  la  crescita  incontrollata  della  popolazione  ed  i  primi  effetti  a  grande  scala  dei  cambiamenti  climatici  hanno  infatti  restituito  al  continente  un  ruolo  centrale  nel  dibattito  sulla  cittĂ Â moder-­ na.  Ruolo  inesorabilmente  perso,  dopo  UN BREVE MA SIGNIlCATIVO PERIODO DI RI-­ cerca  tra  gli  anni  â€˜60  e  â€˜70.  E’  necessario  comprendere  quale  ruolo  possono  giocare  l’architettura  e  la  pia-­ NIlCAZIONE NEI PAESI IN VIA DI SVILUPPO Contesti  in  cui  l’insediamento  informa-­ le  autocostruito  rappresenta  la  prassi  e  le  metodologie  di  lavoro  dei  contesti  CONSOLIDATI APPAIONO DI DIFlCILE AP-­ plicazione.  BisognerĂ Â poi  capire  come  il  grande  tema  della  sostenibilitĂ ,  alla  ricerca  di  uno  stile  di  vita  rispettoso  nei  confronti  delle  risorse  naturali  e  sociali,  si  confronta  e  si  alimenta  della  realtĂ Â Africana.

While  many  african  nations  celebrate,  among  changing  fortunes,  their  50th  ANNIVERSARY !FRICA SEEMS TO HAVE lNALLY returned  into  the  international  chess-­ board  of  political,  cultural  and  scien-­ TIlC RELATIONSHIPS AND IN THE ARCHITEC-­ tural  debate  as  well.  The  massive  urban  changes,  the  uncontrolled  population  GROWTH AND THE lRST LARGE SCALE EF-­ fects  of  climate  change  have  provided  the  continent  a  central  role  in  the  de-­ bate  on  modern  city,  a  role  that,  after  A SHORT BUT SIGNIlCANT SHEER IN THE @ S and  â€˜70s,  was  inexorably  lost. Â

!PPARE NECESSARIO AVVIARE UNA RImESSIO-­ ne  sulle  condizioni  della  cittĂ Â africana,  condizioni  estremamente  interessanti  perchĂŠ  invitano  ad  un  ripensamento  delle  pratiche  e  delle  strategie  con  cui  affacciarsi  alla  comprensione  e  all’in-­ tervento  sulla  cittĂ Â contemporanea. Â

It  seems  appropriate  today  to  make  a  REmECTION ON THE CURRENT CONDITIONS of  the  African  city,  that  are  extremely  interesting  since  they  call  for  a  radical  rethinking  of  practices  and  strategies  useful   for  understanding  and  interven-­ ing  on  the  contemporary  city.

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It’s  important  to  understand  what  role  can  architecture  and  urban  planning  play  in  developing  countries,  in  con-­ texts  where  informal  settlement  is  the  rule  and  where  practices  and  methods  typical  of  consolidated  contexts  are  DIFlCULT TO APPLY !T THE SAME TIME WE must  know  how  the  major  contempo-­ rary  issue  of  sustainability,  looking  to-­ wards  a  lifestyle  respectful  of  natural  and  social  resources,  can  face  and  be  fed  by  the  African  reality.

in questa pagina Il mondo secondo gli americani, 2009 nella pagina a fianco JR, 28 Millimetri: le donne sono eroi, Kibera, Nairobi, Kenya, Gennaio 2009 in this page the world according to americans, 2009 in the next page JR, 28 Millimetres : Women Are Heroes in Kibera Slum, Nairobi, Kenya, January 2009


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Per  comprendere  questi  problemi  oc-­ corre  partire  da  un’analisi  profonda  delle  opportunitĂ Â tenendo  sempre  pre-­ sente  che  l’Africa  si  trova  oggi  in  una  situazione  pionieristica,  ricca  di  espe-­ rienze  vitali,  esaltanti  e  al  contempo  distruttive  che  sono  tipiche  di  ogni  pe-­ riodo  di  sviluppo. Â

To  answer  these  questions  we  must  start  with  a  complete  analysis  of  prob-­ lems  and  opportuinities,  keeping  al-­ ways  in  mind  that  Africa  is  in  a  pio-­ neering  situation,  rich  of  experiences  both  uplifting  and  heartbreaking  typi-­ cal  of  every  period  of  development.

Sono  ormai  passati  alcuni  decenni  da  quando  ci  siamo  resi  conto  che  il  mon-­ do  Ê  un  sistema  unico  ed  integrato  e  sappiamo,  per  la  prima  volta  nella  sto-­ ria  dell’umanitĂ ,  che  la  maggior  parte  degli  abitanti  del  pianeta  conduce  una  vita  urbana.  I  rischi  sociali  collegati  all’esplosione  urbana  sono  molteplici1,  particolarmente  in  Africa,  continente  che  nel  2030  avrĂ Â una  popolazione  ur-­ bana  superiore  a  quella  europea:  rischi  igienico  sanitari  ma  anche  rischi  con-­ naturati  alla  formazione  di  enormi  in-­ sediamenti  informali  (chiamati  slums,  favelas,  barrios,  taudis  a  seconda  del  luogo)  totalmente  mancanti  di  alcun  TIPO DI PIANIlCAZIONE FORMALE

It  is  now  several  decades  since  we  re-­ alized  that  the  world  is  a  single,  inte-­ grated  system,  and  we  know  that,  for  THE lRST TIME IN HUMAN HISTORY MOST of  the  planet’s  inhabitants  are  urban1. The  social  risks  associated  with  this  urban  explosion  are  enormous,  particu-­ larly  in  Africa,  that  in  2030  will  have  an  urban  population  greater  than  Europe:  lRST OF ALL SANITARY RISKS BUT ALSO RISKS inherent  the  formation  of  large  infor-­ mal  settlements  (called  slums,  favelas,  barrios,  taudis  depending  on  location)  totally  lacking  any  kind  of  planning.

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in questa pagina Vista aerea del campo profughi di Dabaab, Kenya, 2012 nella pagina a fianco Manifestanti in piazza Tahrir, Il Cairo, Egitto, 2012

in this page Aerel view of the refugee camp, Dabaab, Kenya, 2012 in the next page Protesters in Tahrir square, Il Cairo, Egypt, 2012


La costruzione informale o spontanea, tipica di ampie aree dell’Africa sub-­sa-­ hariana, non é più qui quella che Luigi 0ICCINATO DElNIVA COME hLa volontà dei cittadini che non si é espressa con un piano preconcetto ma si é invece mani-­ festata con una certa lentezza seguen-­ do dei concetti generali di opportunità e di estetica insita nella cultura e nello spirito degli uomini2”. Parliamo invece di una corsa feroce alla sopravvivenza dettata molto spesso unicamente dalla miseria e dalla povertà che spingono ogni anno milioni di persone ad abban-­ donare le natie campagne, spesso rese inutilizzabili dai cambiamenti climatici, a favore dei nuovi centri urbani.

The informal or spontaneous construc-­ tion typical of large areas of sub-­Sa-­ haran Africa, is no longer here what ,UIGI 0ICCINATO DElNED AS hthe will of the citizens not expressed with a pre-­ conceived plan but instead manifested with a certain slowness following gen-­ eral concepts of opportunity and beauty inherent in the culture and spirit of each and every man2”. We are instead fac-­ ING A lERCE RACE FOR SURVIVAL OFTEN DIC-­ tated solely by misery and poverty that every year drive millions of people to abandon their native rural settlements, often made useless by the effects of climate change,in favor of new urban centers.

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Non  si  può  certo  parlare  di  Africa  oggi  senza  nominare  il  grande  tema  globa-­ le  dei  cambiamenti  climatici.  E’  infatti  sotto  gli  occhi  di  tutti  come  il  surriscal-­ damento  globale,  causato  principal-­ mente  dalle  emissioni  dei  paesi  occi-­ dentali,  stia  cominciando  a  mostrare  le  sue  conseguenze  piĂš  devastanti  proprio  in  Africa.  Ogni  anno  l’avanzata  del  de-­ serto  cancella  interi  villaggi  e  comu-­ nitĂ Â andando  di  fatto  ad  assottigliare  LA FASCIA DEL 3AHEL IL CONlNE NATURALE tra  il  Sahara  e  le  foreste  equatoriali  dell’Africa  centrale.  Se  uniamo  a  questa  condizione  l’impatto  sempre  maggiore  delle  calamitĂ Â naturali  e  le  guerre  per  il  controllo  delle  risorse  idriche  (l’oro  blu)  otteniamo  un  panorama  di  cambia-­ menti  epocali.  Occorre  pertanto  fornirsi  di  strumenti  in  grado  di  comprendere  e  controllare  entitĂ Â e  qualitĂ Â di  queste  trasformazioni  affrontando  questi  stra-­ volgimenti  epocali.

One  can  not  talk  about  Africa  today  without  mentioning  the  great  global  issue  of  climate  change.  It’s  in  fact  under  everyone  eyes  that  global  warm-­ ing,  caused  mainly  by   western  coun-­ tries  emissions,  is  beginning  to  show  its  most  devastating  consequences  in  Africa.  Each  year  the  advancing  desert  deletes  entire  villages  and  communi-­ ties  by  thinning  the  Sahel,  the  natural  border  between  the  Sahara  desert  and  the  equatorial  forests  of  central  Africa.  If  we  combine  this  condition  with  the  increasing  impact  of  natural  disasters  and  wars  for  the  control  of  water  re-­ sources  (the  blue  gold)  we  get  a  pano-­ rama  of  epochal  changes.  We  should  therefore  provide  ourselves  with  tools  that  will  make  us  able  to  understand  and  control  depth  and  quality  of  these  transformations  and  to  face  these  co-­ lossal  upheavals Â

Appare  quindi  chiaro  come  l’architet-­ to  che  si  confronti  con  questi  territori  debba  necessariamente  dotarsi  di  stru-­ menti  diversi  da  quelli  tipici  della  disci-­ plina.  Il  progetto  si  alimenta  qui  di  dati  SCIENTIlCI PROVENIENTI DA ALTRE SCIENZE (climatologia,  agraria,  biologia...)  e  di-­ venta  sistema  di  sistemi3,  assumendo  una  complessitĂ Â che  va  oltre  il  sempli-­ ce  manufatto  architettonico  creando  connessioni  multiple  sia  a  livello  locale  CHE GLOBALE ,A SlDA CHE SI PONE AGLI architetti  africani  di  domani  Ê  proprio  questa:  essere  in  grado  di  gestire  una  mole  complessa  di  dati  diventando  una  lGURA PROFESSIONALE NUOVA CHE POTREM-­ MO DElNIRE COME UN ESPERTO DI SVILUP-­ po  trasnazionale4.

Clearly  the  architect  that  has  to  face  these  territories  must  necessarily  ac-­ quire  instruments  different  fromthose  typical  of  the  discipline.  The  project  IS FED OF SCIENTIlC DATA COMING FROM other  sciences  (climatology,  agronomy,  biology...)  and  becomes  system  of  sys-­ tems3  assuming  a  complexity  that  goes  beyond  a  mere  architectural  work  by  creating  multiple  connections  both  lo-­ cally  and  globally.  The  challenge  that  African  architects  of  tomorrow  mus  face  is  this:  to  be  able  to  handle  a  huge  volume  of  complex  data  becoming  a  NEW PROFESSIONAL lGURE THAT COULD BE called  a  expert  in  transnational  devel-­ opment.

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nella pagina a fianco Vegetazione tipica del Sahel, Mali, 2011 Conseguenze della desertificazione su un villaggio nel Darfur, Sudan, 2010 in the next page Typical Sahelian vegetation, Mali, 2011 Consequences of desertification on a village in Darfur, Sudan, 2010


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Questo  nuovo  professionista  Ê  in  gra-­ do  di  operare  in  una  varietĂ Â di  conte-­ STI GEOGRAlCI E CULTURALI ED ½ CAPACE DI confrontarsi  costantemente  con  nuovi  CAMPI E NUOVE SlDE 5NA DELLE PIĂŽ IM-­ portanti  caratteristiche  di  questa  nuova  lGURA DI ESPERTO URBANO ½ QUELLA DI POS-­ sedere  un  insieme  di  concetti,  metodi  e  strumenti  che  gli  permettono   di  agi-­ re  su  contesti  in  continua  alterazione.  Il  progetto  diventa  quindi  un  sistema  aperto  e  suscettibile  di  cambiamento  in  una  logica  bottom-­up  che  consente  a  costruttori,  abitanti  e  portatori  di  in-­ teresse  di  intervenire  partendo  da  tipi  e  modelli  architettonici  applicabili  ad  un  ampio  spettro  di  contesti.  In  questo  contesto  progettuale  l’anali-­ si  diventa  il  primo  ed  il  piĂš  importante  strumento  di  progetto:  non  solo  per-­ METTE DI DElNIRE LA COMPLESSITÂş DELLE condizioni  locali,  ma  introduce  un  lin-­ guaggio  comune  in  cui  considerazioni  DI TIPO GEOGRAlCO ECONOMICO SOCIALE e  spaziale  sono  unite  nello  stesso  vo-­ cabolario. Â

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This  new  professional  is  able  to  oper-­ ate  in  a  variety  of  geographical  and  cultural  contexts  and  is  able  to  con-­ stantly  deal  with  new  disciplines  and  new  challenges.  One  of  the  most  im-­ portant  characteristics  of  this  new  ur-­ ban  expert  is  that  of  possessing  a  set  of  concepts,  methods  and  tools  that  allow  him  to  act  in  a  context  of  continuous  changes.  The  project  then  becomes  an  open  system  capable  of  changing  in  a  bottom-­up  logic  that  allows  builders,  residents  and  stakeholders  to  take  ac-­ tion  beginning  with  architectural  types  and  models  applicable  to  a  wide  range  of  contexts. In  this  context,  the  design  analysis  BECOMES THE lRST AND MOST IMPORTANT planning  tool  not  only  allowing  to  de-­ lNE THE COMPLEXITY OF LOCAL CONDITIONS but  introducing  a  common  language  in  which  geographic,  economic,  social  and  spatial  considerations  are  united  in  the  same  vocabulary.

in questa pagina Copertina del pamphet, The Volta River Project, Accra, Ghana Information services 1963 nella prossima pagina Copertina di Village Housing in the Tropics, Jane Drew & Edwin Maxwell Fry, Londra 1947 in this page Cover of booklet, The Volta River Project, Accra, Ghana Information Services, 1963 in the next page Cover of Village Housing in the Tropics, Jane Drew & Edwin Maxwell Fry, London, 1947


Questo nuovo ruolo assunto dall’ar-­ chitetto in Africa non é però del tutto inedito in quanto numerose esperienze, soprattutto negli anni ‘60-­’70, si sono già poste il problema dello sviluppo delle metropoli in-­divenire. Impostan-­ do metodi progettuali molto simili a quelli necessari per confrontarsi con la situazione attuale. Queste esperienze ci APPAIONO SIGNIlCATIVE NON TANTO NELLE loro ripercussioni sulla città attuale, CHE POSSONO DElNIRSI TALVOLTA MODESTE e talvolta inesistenti, ma in un atteg-­ giamento comune nei confronti del progetto architettonico che segna una via da intraprendere.

This new role of the architect in Africa is not entirely unprecedented, as many experiences, especially in the 60s and 70s, have already raised the problem of the in-­becoming metropolis devel-­ opment and have set design methods very similar to those necessary to deal with the current situation. These expe-­ riences seem interesting not so much in their impact on the present urban FORM WHICH CAN BE DElNED SOMETIMES as modest and sometimes as non-­ex-­ istent, but in a common attitude to-­ wards the architectural design process that marks a good way to go.

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5N PRIMO ESEMPIO ½ QUELLO DI #OSTAN-­ tine  Doxiadis  che  fonda  la  scienza  Eki-­ stics4,  un  sistema  di  sviluppo  degli  inse-­ diamenti  umani  realizzato  tramite  una  matrice  che  parte  dal  nucleo  familiare  ed  arriva  alla  megalopoli  prendendo  in  CONSIDERAZIONE PARAMETRI GEOGRAlCI ecologici,  psicologici  e  antropologici.  L’applicazione  di  questa  mole  di  dati  in  un  periodo  pre-­informatico  appa-­ re  incredibile  ma  la  formulazione  di  un  sistema  complesso  ed  in  grado  di  abbracciare  diverse  scale  di  progetto  e  diversi  contesti  Ê  stata  per  anni  la  fortuna  dell’architetto  greco  che  ha  realizzato  piani  urbani  e  territoriali  in  Bangladesh,  Brasile,  Ghana,  Grecia,  )RAN 'IORDANIA ,IBIA 3PAGNA 53! E Zambia.

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A  prime  example  is  the  Greek  archi-­ tect  Constantin  Doxiadis  and  his  new  science  Ekistics4,  a  system  for  the  development  of  human  settlements  achieved  through  a  matrix  that  starts  from  the  family  nucleus  and  arrives  to  the  mega-­cities   considering  geo-­ graphic,  ecological,  psychological  and  anthropological  parameters.  The  use  of  this  mass  of  data  in  a  pre-­computer  era  looks  incredible  but  the  formulation  of  a  complex  system  able  to  embrace  the  different  scales  and  different  contexts  of  design  has  been  for  many  years  the  fortune  of  the  Greek  architect  who  has  designed  urban  plans  in  Bangladesh,  Brazil,  Ghana,  Greece,  Iran,  Jordan,  ,IBYA 3PAIN 53! AND :AMBIA

in questa pagina Rappresentazione della matrice di Costantin Doxiadis, 1968 nella pagina a fianco Vista del progetto di Michel Ecochard a Casblanca, Marocco, 1953

in this page Image from Ekistics, An Introduction to the Science of Human Settlements, Constantinos Doxiadis, 1968 in the next page Aereal view of Michel Ecochard deisgn for Casablanca, Morocco, 1953


Michel Ecochard rappresenta un altro approccio alla realtà africana, chiama-­ to a realizzare un piano per lo sviluppo urbano di Casablanca5 realizza un’a-­ nalisi capillare dei problemi locali, allo scopo di comprenderne le logiche. Dati come il grado di urbanizzazione, le migrazioni interne alla città, le abi-­ tudini sociali e religiose, la presenza di bidonville diventano strumenti basilari di un piano in grado di rispondere di-­ rettamente ai problemi della popola-­ zione. Questo metodo di analisi, che é senza dubbio l’invenzione migliore di Ecochard, si applica poi tramite una griglia gerarchizzata formata da una serie di livelli che non sono universali MA AL CONTRARIO SPECIlCI DI OGNI SINGOLA situazione. La griglia é poi corredata da una serie di regole minime per la forma degli insediamenti che forniscono una base eccellente per gli sviluppi urbani futuri. E’ qui molto chiara la ricerca di un si-­ stema minimo di organizzazione in grado di adattarsi alla velocità dei cambiamenti e di essere un’arma im-­ portante per lo sviluppo urbano.

Michel Ecochard represents a differ-­ ent approach to the African situation, asked to develop a urban development plan in Casablanca5, he starts by pro-­ ducing an extensive survey that can connect to local problems, understand-­ ing the logic behind them. Data such as the degree of urbaniza-­ tion, internal migrations in the city, so-­ cial and religious habits, the presence of slums become essential tools in the survey in order to develop a plan that is able to respond directly to the problems of the population. This method of sur-­ vey, which is undoubtedly Ecochard’s best invention, is then applied with a grid formed by a number of hierarchi-­ cal layers that are not universal but on THE CONTRARY SPECIlC TO EACH INDIVIDUAL situation. The grid is then accompanied by a set of minimum rules in order to form the settlements that provides an excellent base for the future urban de-­ velopments. It ‘s very clear here the search for a minimal system of organization that can adapt to the fast speed of change and can be an important weapon for urban development.

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nella pagina a fianco Immagine da tropical architecture in the dry and humid tropics, Maxwell Fry e Jane Drew, 1964 in the next page Image from Tropical architecture in the dry and humid tropics, Maxwell Fry and Jane Drew, 1964

L’esperienza  forse  piĂš  sistematica  Ê  però  quella  del  Department  of  Tropical  Architecture  dell’Architecture  Associa-­ tion  di  Londra  che  si  forma  nel  1953,  sotto  la  guida  di  Otto  Koenisbeger,  ar-­ chitetto  tedesco  con  una  lunga  espe-­ rienza  lavorativa  in  India,  e  che  ha  tra  i  principali  docenti  Edwin  Maxwell  Fry  e  Jane  Drew.  Il  programma  di  studi  del  dipartimento  prevede  corsi  di  clima-­ tologia,  materiali  costruttivi,  igiene  e  composizione  bio-­climatica  ed  Ê  inteso  come  uno  strumento  con  cui  architetti  inglesi  o  di  origine  coloniale  avrebbero  potuto  guidare  il  passaggio  dall’impero  al  Commonwealth.  Nasce  quindi  in  questi  anni,  soprattut-­ to  grazie  al  lavoro  di  Edwin  Maxwell  Fry,  la  Tropical  Architecture6  che  rap-­ presenta  non  solo  un  adattamento  dei  temi  modernisti  alle  realtĂ Â africane  ma  anche  e  soprattutto  la  formalizzazione  di  un  processo  progettuale  radical-­ mente  diverso  rispetto  al  modernismo  %UROPEO 5N PROCESSO CHE PARTENDO DA una  negazione  di  ogni  vernacolarismo  e  localismo  sceglie  di  considerare  i  fatto-­ ri  climatici  come  punti  di  partenza  an-­ DANDO A DElNIRE UNA SERIE DI PARAMETRI che  si  trasformano  in  sistemi  costrut-­ tivi  adatti.  In  termini  progettuali  la  Tropical  ar-­ chitecture  si  inserisce  in  una  visione  dell’architettura  come  meccanismo  di  unione,  sovrapposizione  e  intreccio  di  dispositivi.  Questa  visione  ha  radici  profonde  nella  storia  del  pensiero  ar-­ chitettonico  e  intende  comprendere  come  un  sistema  di  cambiamenti  e  va-­ RIANTI MODIlCHI I MECCANISMI PROGET-­ tuali.  Questo  sistema  analitico  di  progetta-­ zione  viene  poi  esportato  alle  diverse  scale  del  progetto  cercando  di  ricostru-­ ire  una  unitarietĂ Â tra  globale  e  locale  ed  un’armonia  con  le  risorse  naturali  e  sociali  che  costituisce  una  premessa  importante  alla  base  del  pensiero  so-­ stenibile.

Perhaps  the  most  systematic  and  sig-­ NIlCANT EXPERIENCE HOWEVER MAY BE that  of  the  Department  of  Tropical  Ar-­ chitecture  formed  in  1953  at  the  Ar-­ chitecture  Association  in  London  under  the  leadership  of  Otto  Koenisbeger,  a  German  architect  with  a  long  work-­ ing  experience  in  India,  the  department  had  among  its  teachers  Edwin  Maxwell  Fry  and   JaneDrew.  The  curriculum  of  studies  included  courses  of  climatol-­ ogy,  building  construction  materials,  hygiene  and  bio-­climate  design  and  the  design  was  intended  as  a  tool  with  which  English  architects  or  of  colonial  origin  could  lead  the  transition  from  the  empire  to  the  new  Commonwealth.  In  those  years,  thanks  largely  to  the  work  of  Edwin  Maxwell  Fry,  Tropical  Architecture6  was  established,  which  represents  not  only  an  adaptation  of  modernist  themes  to  the  African  reality  but  also  the  formalization  of  a  process  radically  different  from  European  mod-­ ernism,  a  process  that  starting  from  a  denial  of  any  vernacularism  and  local-­ ism  chooses  to  consider  the  climatic  FACTORS AS STARTING POINTS ABLE TO DElNE a  set  of  parameters  that  are  trans-­ formed  into  suitable  building  devices. In  terms  of  design  the  tropical  archi-­ TECTURE lTS INTO A VISION OF ARCHITECTURE as  a  mechanism  of  merged,  overlapped  and  plotted  devices.  This  view  has  deep  roots  in  the  history  of  design  ideas  and  wants  to  understand  how  a  system  of  changes  and  variations  alters  the  de-­ sign  mechanisms.

This  analytical  design  system  is  then  exported  to  different  project  scales  trying  to  build  a  unity  between  global  and  local  issues  in  harmony  with  natu-­ ral  and  social  resources,  this  statement  constitutes  an  important  premise  un-­ derlying  the  concept  of  sustainability.

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Proprio il grande tema della sosteni-­ bilità può costituire un aggancio tra queste esperienze passate ed i grandi cambiamenti in corso. L’Africa esprime INFATTI VALORI E MENTALITº hALTRIv CHE PO-­ trebbero trasformarla in un continen-­ te all’avanguardia nel cammino verso la sostenibilità ambientale. I popoli africani esprimono un rapporto diver-­ so fra l’individuo e la collettività, una resistenza all’accumulo di ricchezze ed UN INSERIMENTO PACIlCO NELL AMBIENTE tramite processi deboli che se giusta-­ mente sfruttati lasciano intravedere un modello di sviluppo radicalmente differente rispetto a quello occidenta-­ le: più equilibrato, più modesto, meno predatore, più previdente. La massi-­ mizzazione dell’unità sociale attraverso il rispetto delle risorse di un territorio, CHE ½ IL lNE ULTIMO DI OGNI STRATEGIA sostenibile, potrebbe diventare il fulcro del modello. L’architetto é quindi chiamato ad assu-­ mere un ruolo di gestore della comples-­ sità del sistema programmando i limiti del cambiamento nel lungo periodo: agendo contemporaneamente dall’alto tramite grandi progetti trasnazionali a scala territoriale e dal basso control-­ lando tramite poche regole la crescita dinamica degli insediamenti. E’ allo-­ ra forse possibile immaginare l’Africa come continente all’avanguardia nello sviluppo sostenibile, il primo a riusci-­ re a tenere insieme il piano globale e LOCALE PONENDOLA lNALMENTE AL CENTRO del sistema internazionale dei rapporti, un luogo dove poter ripensare le pra-­ tiche di intervento urbano e architet-­ tonico alla luce di condizioni uniche, affascinanti e rischiose.

The huge issue of sustainability can be a link between these past experiences and the current major changes. Africa expresses values and attitudes hOTHERSv THAT COULD TURN THE CONTINENT in a vanguard towards environmental sustainability. African people express a different relationship between the individual and the community, a resist-­ ance to the accumulation of wealth and a peaceful impact on the environ-­ ment that suggest a radically different development model: more balanced, more modest, less predatory, more provident. The maximization of social unity while respecting the resources of a given territory, which is the ultimate goal of any sustainable strategy, could be the fulcrum of this model.

Note: 1: Burdett Richard, Kanai Miguel, Città architettura e società, Venezia, Marsi-­ lio, 2008 0ICCINATO ,UIGI 5RBANISTICA -EDIOE-­ vale, Bari, Dedalo, 1978 3: Gregotti Vittorio, Il territorio dell’ar-­ chitettura, Feltrinelli, 1966 4: Doxiadis Costantin, Ekistics, London, Hutchinson, 1968 5: Avermaete Tom, Framing the Afro-­ polis, in L’Oase 82, Delft, 2010 6: Maxwell Fry Edwin e Drew Jane, Tropical architecture, London, Batsford 1954

Note: 1: Burdett Richard, Kanai Miguel, Città architettura e società, Venezia, Marsi-­ lio, 2008 0ICCINATO ,UIGI 5RBANISTICA -EDIOE-­ vale, Bari, Dedalo, 1978 3: Gregotti Vittorio, Il territorio dell’ar-­ chitettura, Feltrinelli, 1966 4: Doxiadis Costantin, Ekistics, London, Hutchinson, 1968 5: Avermaete Tom, Framing the Afro-­ polis, L’Oase 82, Delft, 2010 6: Maxwell Fry Edwin e Drew Jane, Tropical architecture, London, Batsford 1954

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The architect is called upon to assume the role of manager of the system complexity by scheduling the limits of change in the long run: acting simulta-­ neously throught large scaleterritorial and transnational projects and at the same time with bottom-­up processes able to state few rules in order to con-­ trol the dynamic growth of the settle-­ ments. It’s perhaps time to imagine the african continent as a pioneer in sustainable DEVELOPMENT THE lRST CONTINENT TO BE able to hold together local and glob-­ AL ISSUES lNALLY PLACING !FRICA IN THE center of the international system of relations, a place where it will be pos-­ sible to reassess the practices of urban and architectural intervention while living conditions at the same time unique, fascinating and risky.

nella pagina a fianco Teachers Training College, Edwin Maxwell Fry e Jane Drew, Amedzofe, Ghana, 1953 in the previous page Teachers Training College, Edwin Maxwell Fry & Jane Drew, Amedzofe, Ghana, 1953


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ANALISI | ANALYSIS

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INTRODUZIONE| INTRODUCTION Il  dibattito  civico-­politico  sull’architet-­ tura  contemporanea  è  un  serrato  con-­ fronto  tra  modelli  spaziali  e  di  sviluppo,  adatti  a  sostituire  quelli  oggi  dominan-­ TI AL lNE DI PRODURRE TRASFORMAZIONI lSICHE AMBIENTALI ED UMANE CONSONE alla  gravitĂ Â dei  problemi  territoriali,  climatici,  sociali  che  oggi  emergono  con  drammatica  evidenza.  La  tensione  e  l’importanza  di  questo  confronto  è  legata  all’entitĂ Â degli  interessi  econo-­ mici  e  sociali  che  vengono  messi  in  di-­ scussione.  Agli  architetti  è  delegato  un  compito,  attuale  ed  importante,  di  ela-­ borare  nuovi  modelli  e  scenari  attorno  ai  quali  è  possibile  raccogliere  le  forze  economiche  e  sociali  interessate  alla  messa  in  atto  di  processi  di  trasforma-­ zione  sostenibile  del  territorio.I  nuovi  orizzonti  della  ricerca  e  dell’elaborazio-­ ne  di  modelli  e  scenari  possono  scaturi-­ re  solo  nella  messa  in  atto  di  esperienze  confrontabili  tra  di  loro  e  con  quelle  del  PASSATO E CHE PERMETTANO UNA STRATIl-­ cazione  della  conoscenza.  La  sostenibilitĂ Â in  architettura  si  pren-­ de  carico  di  queste  esperienze,  e  dell’e-­ reditĂ Â strutturale  e  concettuale  del  movimento  moderno,  e  si  pone  come  la  PUNTA AVANZATA DELLA RICERCA SCIENTIlCA in  architettura.  Una  ricerca  che  deve  oggi  essere  al  massimo  grado  interdi-­ sciplinare  per  poter  descrivere  e  dare  ragione  alla  complessitĂ Â delle  trasfor-­ MAZIONI lSICHE AMBIENTALI ED UMANE oggi  in  atto.  I  disegni  e  le  analisi  che  seguono  sono  frutto  di  un  lavoro  comune  e  rappre-­ sentano  le  basi  quantitative  e  morfo-­ logiche  di  riferimento  di  tutti  i  progetti  che  sono  stati  elaborati  nel  Laboratorio  di  Laurea. 60

The  civic  and  political  debate  on  con-­ temporary  architecture  is  a  close  com-­ parison  between  spatial  patterns  of  development,  suitable  to  replace  those  now  prevailing,  in  order  to  produce  physical,  environmental  and  human  changes,  appropriate  to  the  seriousness  of  the  territorial,  climatic  and  social  problems  emerging  today  with  dramat-­ ic  clarity.  The  tension  and  the  impor-­ tance  of  this  comparison  is  related  to  the  size  of  the  economic  and  social  interests  that  are  involved.  Architects  have  an  important  task,  to  develop  new  models  and  scenarios  around  which  it  will  be  possible  to  collect  the  economic  and  social  forces  involved  in  the  im-­ plementation  of  sustainable  processes  for  the  transformation  of  the  territory.  The  new  horizons  of  research  and  de-­ velopment  of  models  and  scenarios  can  only  arise  by  implementing  comparable  experiences  able  to  confront  with  each  other  and  with  the  past  ones  allowing  A STRATIlCATION OF KNOWLEDGE Sustainability  in  architecture  takes  care  of  these  experiences,  and  of  the  structural  and  conceptual  legacy  of  the  modern  movement,  and  stands  as  THE VANGUARD OF SCIENTIlC RESEARCH IN architecture.  A  research  that  needs  to  be  interdisciplinary  in  the  highest  de-­ gree  in  order  to  describe  and  explain  the  complexity  of  the  physical,  envi-­ ronmental  and  human  transformations.  The  following  drawings  and  analysis  are  the  result  of  a  joint  work  and  form  the  quantitative  and  morphological  ba-­ sis  for  all  the  designs  that  have  been  developed  in  the  Final  Dissertation  Workshop.

nella pagina a fianco Mappa dei popoli dell’Africa, da George Peter Murdock, Africa, Its People and Their Culture History, New York, McGraw-Hill, 1959 in the next page Map of African tribes, from George Peter Murdock, Africa, Its People and Their Culture History, New York, McGraw-Hill, 1959


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SVILUPPO AGRICOLO | AGRICULTURAL DEVELOPMENT 1407 m2/p

Nord America 1288 m2/p

Europa 1232 m2/p

Oceania 1055 m2/p

Sud America 938 m2/p

Asia Aree irrigate Irrigated areas Potenzialità dei suoli Agricultural potential ottima qualità/prime alto/high medio/medium basso/law terra insostenibile unsustainable

più del/more than 10% 4%-10% 2%-4% 1%-2% 0,5%-1% 0%-0,1% mancanza di dati/lack of data

Forza lavoro agricola Agricultural labor force Denutrizione Malnutrition

più del/more than 90% 80%-90%

35% (molto alta/very high)

70%-80%

25%-34% (alta/high)

60%-70%

15%-24%

50%-60%

5%-14%

40%-50%

<5% (bassa/low)

meno del/less than 40%

mancanza di dati/lack of data

mancanza di dati/lack of data

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825 m2/p

Africa


Sistemi agricoli e terre arabili Agricultural systems and arable land scarsamente vegetato/more than 10% indeterminato (0/30) 30/40 40/60 >60 mancanza di dati/lack of data

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DEMOGRAFIA | DEMOGRAPHY 1980

1950

Nonostante  il  continente  Africano  sia  an-­ cora  oggi  il  meno  densamente  popolato  del  pianeta,   è  anche  una  delle  aree  dove  LA PRESSIONE DEMOGRAlCA Ă€ PIĂŽ FORTE E IN continua  crescita. In  termini  di  urbanizzazione  il  fenomeno  Ă€ ANCORA PIĂŽ DRAMMATICO Se  infatti  una  delle  caratteristiche  dell’A-­ frica  è  sempre  stata  una  occupazione  del  SUOLO TESA PIĂŽ ALLA DISPERSIONE CHE ALLA concentrazione  metropolitana,  oggi  la  spinta  verso  le  città  è  enorme  e  rappre-­ SENTA LA PRINCIPALE SlDA PER IL FUTURO DEL continente.

Although  the  African  continent  is  still  the  least  densely  populated  of  the  planet,  it  is  also  one  of  the  areas  where  the  de-­ mographic  pressure  is  stronger,  and  con-­ stantly  growing. In  terms  of  Urbanization  the  phenome-­ non  is  even  more  dramatic:  whilst  one  of  the  characteristics  of  the  continent  has  always  been  a  land  occu-­ pation  leading  more  to  dispersion  rather   than  to  metropolitan  concentration,  now  the  pressure  towards  cities  is  unprece-­ dented  and  represents  the  main  challen-­ ge  for  Africa’s  future.

6,98 ha/p

4,42 ha/p

14,89 ha/p 3,49 ha/p

9,07 ha/p

9,98 ha/p 7,81 ha/p 17,83 ha/p

1990 5,34 ha/p

3,35 ha/p 20,54 ha/p

2,62 ha/p

7,37 ha/p

37,80 ha/p

14,01 ha/p

2000 1960

2,58 ha/p

4,39 ha/p

2,00 ha/p

11,68 ha/p 5,47 ha/p 11,45 ha/p 7,34 ha/p

6,17 ha/p

2010

2,01 ha/p

3,70 ha/p 1,55 ha/p

4,16 ha/p

10,15 ha/p

16,72 ha/p

2020

3,19 ha/p 1,60 ha/p 1,20 ha/p

29,86 ha/p 3,27 ha/p

9,63 ha/p

2030

1,33 ha/p

2,84 ha/p 0,98 ha/p

1970

2,66 ha/p 9,08 ha/p

9,19 ha/p

5,80 ha/p

2040 4,70 ha/p

2,61 ha/p 1,13 ha/p

0,82 ha/p

2,19 ha/p

8,92 ha/p 13,11 ha/p

2050

2,46 ha/p 0,98 ha/p 0,71 ha/p

23,13 ha/p

1,91 ha/p

8,50 ha/p

100000

100000

50000

50000

50000

50000

0

0

0

0

1300000 1250000 1200000 1150000 1100000 2050

100000

1350000

2040

100000

1400000

2030

150000

1450000

2020

150000

1500000

2000

150000

1550000

2010

150000

1600000

1990

200000

1650000

1980

200000

1700000

1960

200000

1750000

1950

200000

1800000

1970

250000

2050

250000

2040

250000

2030

250000

2020

300000

2010

300000

2000

300000

1990

300000

1950

350000

1980

350000

1970

350000

1960

350000

2030

400000

2010

400000

2020

400000

2050

400000

2040

450000

2000

450000

1990

450000

1980

450000

1970

500000

1960

500000

1950

500000

2010

500000

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1050000 1000000 950000 900000 850000 800000 750000

0

2040

0

2050

0

2030

0

DisponibilitĂ di suolo pro capite 2000

50000 2020

100000

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Proiezioni demografiche e di urbanizzazione al 2050

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in questa pagina

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in this page Demographic projections and urbanization in 2050 Land availability per capita

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Algiers

Dar-el-Beida (Casablanca) Alessandria

Cairo

Khartoum Dakar

Kano

Addis Ababa

Ibadan Abidjan

Lagos

Nairobi

Kinshasa Dar es Salaam Luanda

Johannesburg

Ekurhuleni

Durban

CittĂ africane oltre i 750000 abitanti African cities more than 750000 inhabitants

CittĂ del Capo

10 milioni/10million

7 milioni/7million 5 milioni/5million 3 milioni/3million 1 milione/1million

65


PROPRIETA’ DEL SUOLO | LAND OWNERSHIP AFRICA OCCIDENTALE La proprietà privata della terra urbana non è limitata come nell’Africa Centra-­ le. In Benin, Burkina Faso, Mali, Senegal il 10-­30 % della popolazione urbana ha accesso alla terra. AFRICA ORIENTALE Vige una struttura duale che combina “customary land” e “statutory system”. In Etiopia la terra, di proprietà del governo, À AFlTTATA PER PERIODI lSSI CON UNA TASSA ANNUALE E RIMANE PER LO PIÎ INACCESSIBILE alle fascie povere di popolazione AFRICA CENTRALE La proprietà privata della terra urba-­ na rimane limitata. In genere il governo centrale fornisce la terra attraverso un “permesso di occupare”.

WESTERN AFRICA The private ownership of urban land is not as limited as in Central Africa. In Benin, Burkina Faso, Mali, Senegal Il10-­ 30% of urban population has access to land. EASTERN AFRICA There is a dual structure that combines “customary land” and “statutory sy-­ stem”. Ethiopia: the land, owned by the GOVERNMENT IS RENTED FOR lXED PERIODS with an annual fee, and remains largely inaccessible to the poor bands of the po-­ pulation CENTRAL AFRICA Private ownership of urban land remains limited. Typically, the central government provides the land through a “permission to occupy”.

DOMINIO PRIVATO PRIVATE DOMAIN CUSTOMARY comune/common individuale/individual societario/company donazione/gift stool land ADATTATIVO NON UFFICIALE ADAPTIVE NOT OFFICIAL acquistata (informale)/ acquired informal) islamico/islamic ADATTATIVO UFFICIALE ADAPTIVE OFFICIAL livret de longeur permesso d’ abitare/ permesso d’ abitare certificato dei diritti/ certificate of rights certificato di occupazione/ certificate of occupancy mailo (and kiwanja) rights quitrent tenure head-lease system land record rights

20%

accesso alla terra

66

Benin, Burkina Faso, Mali, Senegal popolazione urbana con accesso alla terra urban population with access to safe drinking water

69% trust land

Kenya

25/60 anni

Angola periodo medio di usufrutto della terra statale period of leasehold

DOMINIO PUBBLICO PUBLIC DOMAIN

MODERNO MODERN affitto/ leasehold tenure proprietà assoluta/ freehold tenure

TERRA DELLA CORONA CROWN LAND

MISTA INDIVIDUALE MIXED INDIVIDUAL

TERRA PUBBLICA PUBLIC LAND

ADATTATIVO NON UFFICIALE ADAPTIVE NOT OFFICIAL

TERRA NAZIONALE NAZIONAL LAND


Tunisia

Marocco

Algeria

Libya

Egypt

Western Sahara

Mauritania

Mali

Sudan Niger

Gambia Guinea Bissau

Eritrea

Chad

Senegal BurkinaFaso Guinea

Sierra Leone

Djibouti

Benin Togo

Nigeria

Liberia Dote d’ivore Ghana

Ethiopia

South Sudan Central African Republic Cameroon

Somalia

Uganda

Equatorial Guinea

Kenya

Sao Tome and Principe Gabon

Rwanda Burundi Repubblica Democratica del Congo United Republic of Tanzania Seychelles Comoros Angola

Zambia

Malawi

Madagascar Zimbabwe Namibia

Botswana

Mozambico Swaziland

Terre nazionalizzate Nationalised land

Lesotho South Africa

tradizionalismo/traditionalism formalismo/formalism efficienza/efficency ideologia/ideology

Terre non nazionalizzate Not nationalised land

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ACQUA | WATER 5

l/day

20

l/day

sopravvivenza survival buono good

ottimo excellent

Stress idrico Water stress

ScarsitĂ idriche Water scarcity

medio/medium

minima/very low per assenza di investimenti/ to lack of investment prossima

alto/high

grave/serious

estremo/extreme

mancanza di dati/lack of data

basso/low

50

Paesi sviluppati e paesi in via di sviluppo Developed countries and developing countries

uso domestico household

59%

industrie industries agricoltura agriculture

Attuale acqua rinnovabile Renewable water

Attuale prelevata per abitante Water used per inhabitant

>5000

>1000

1700-5000

500-1000

1000-1700

250-500

500-1000

100-250

<500

<100

mancanza di dati/lack of data

mancanza di dati/lack of data

68

l/day

82%


Surplus idrico Water surplus alto surplus di acqua piovana high surplus of rainwater basso surplus di acqua piovana low surplus of rainwater leggero deficit idrico slight water deficit grande deficit idrico large water deficit >20 persone in aree con deficit idrico >20 people in water deficit areas

69


INFRASTRUTTURE| INFRASTRUCTURES

Infrastrutture idriche Water infrastructure idrologia hydrology progetto TRANSACQUA TRANSACQUA design

Infrastrutture energetiche Energy infrastructure rete elettrica electricity network

70

Infrastrutture viarie Road infrastructure strade principali main roads strade secondarie secondary roads strade sterrate dirt roads

giacimenti field rete energetica energy network


Tunis

Algiers Rabat

Tripoli Cairo

Nouakchott Khartoum Dakar

Asmara

Niamey

Banjul

Bamako Ouagadougou

Bissau Conakry

Djibouti

Ndjamena

Abuja

Freetown

Addis Ababa

Yamoussoukro Monrovia

Accra

Bangui Lome Porto Novo Malabo

Yaounde

Mogadishu Kampala

Libreville Nairobi Kigali

Brazzaville

Bujumbura

Kinshasa

Dodoma

Luanda

Lusaka Harare

Windhoek

Gaborone Mbabane

Cape Town

corridoi infrastrutturali infrastructure corridors porti commerciali commercial ports

71


CAMBIAMENTI CLIMATICI| CLIMATE CHANGE

Pressione sulle risorse d’acqua Pressure on water resources

VulnerabilitĂ alla desertificazione Vulnerability to desertification

Rischio di alluvione Flood risk

alta/high

alta/high

alta/high

bassa/low

bassa/low

bassa/low

Epidemie Epidemics

Malaria in fase di eliminazione Malaria elimination phase Malaria zone di alta trasmissione Areas of high malaria transmission

Popolazione malnutrita Malnourished population Perdita netta di superficie boschiva (Ha/anno) Net loss of forest area (hectare / year)

72

5-9% 10-19%

50000-250000

20-34%

250000-500000

>35%


Cambiamento nella produzione agricola 2080 dovuto al cambiamento climatico Change in potential agricoltural output 2080 due to climate change -50% -25/50% -5/25% 0% +5/25% +25%

73


DEFORESTAZIONE| DEFORESTATION

DIVISIONE DELLE FORESTE

POPOLAZIONE SOSTENUTA 1 x 106 PERSONE

TIPI DI FORESTE AFRICA E FORESTE TIPI DI FORESTE FORESTE PRIMARIE

2,8

UROPA

0,3

%

MERICA

9,1

6,2 +%

2,7

6

30

+ 70

10

70

FORESTE TERRA

FORESTE

1 x 106 PERSONE 1 x 106 PERSONE Pascolo

7,5

30

TERRA

LAVORO

ABITAZIONE

TOTALE

TOTALE

FORESTE PRIMARIE

FORESTE PRIMARIE

EUROPA Foreste

SFRUTTAMENTO

%

9

19

SUB PLUVIALI

% 28 9

MISTE

+19

Agricoltura

FORESTE

FORESTE MISTE

PLUVIALI BOREALI

28 33

TEMPE

ASIA

BOREALI

+11

TROPICALI ALTRO

TROPICALI

TEMPE

33

11

ALTRO

A

AFRICA

Altro

NORD AMERICA

EUROPA 2,8

22%

1,2

0,3

ASIA AFRICA

NORD AMERICA 2,7

2,8

10%

1,2

26%

10

6,2 6

Suddivisione delle foreste Division of forests

10

10 %

LAVORO Tipi di foreste Forest types

30

300

9,1 7,5

7,5 6,2 62,7

10,1

10,1 9,1 6,3

6,3

0,3

1 x 106 km2

1 x 106 km2

42%

SUD AMERICA

SUD AMERICA

SUB

POPOLAZIONE PERCENTUALE DI COPERTURA CHIOMA POPOLAZIONE SOSTENUTASO

300

SUPERFICIE TERRESTRE SUPERFICIE TERRESTRE

1,2

ASIA

AFRICA

10,1 6,3

MERICA

1600

SUDDIVISIONE DELLE FORESTE SUDDIVISIONE DELLE FORESTE

1 x 106 km2

TOTALE

LAVORO ABITAZIONE

ABITA SFR

Percentuale di copertura Percentual green cover

AFRICA E FORESTE

Pascolo

42%

Foreste

22%

Agricoltura

10%

Altro

26%

941,4

7,2 %

% DI TERRITORIO FORESTATO 0 < 10 10 < 30 30 < 50 50 < 70 70 < 100

74

A

68,2

505,3 14,3% 72,2

2978 21,8 %

551,5 43,6 % 240,7

411,1 20,8 %

650


941,4

MA CHIOMA

7,2 %

68,2

505,3 75 %

14,3% 75 % 551,5

72,2

43,6 % 240,7

RAPPORTO TOTALE-FORESTE RAPPORTO TOTALE-FORESTE

411,1 20,8 % 85,6

591,1 31 % 183,1

2978 2978 21,8 %21,8 % 650

650

1 x 106 ha1TOTALI x 106 ha TOTALI % DI TERRITORIO FORESTATO % DI TERRITORIO FORESTATO 1 x 106 ha1FORESTATI x 106 ha FORESTATI

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76


STRATEGIE | STRATEGIES

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SHAPING SAHEL

una strategia sostenibile per le terre degradate a sustainable strategy for degrated land di Serena Casamento Barbitta e Linda Zardo

Oggi  in  Africa  non  tutto  il  terreno  fertile  Ă€ SFRUTTATO APPIENO .ONOSTANTE QUESTO le  previsioni  di  crescita  e  dei  consumi  indicano  chiaramente  che  l’attuale  terra  fertile,  anche  se  messa  completamente  A FRUTTO NON BASTEREBBE A SODDISFARE LA DOMANDA FUTURA 0ER QUESTO IN UNO scenario  di  lungo  termine,  è  necessario  restituire  produttivitĂ Â alle  aree  degrada-­ TE STRAPPANDOLE ALLA DESERTIlCAZIONE IN atto.

Today  in  Africa,  not  all  the  soil  is  fully  exploited.  Despite  this,  forecasts  of  growth  and  consumption  clearly  indi-­ cate  that  current  fertile  land,  even  if  fully  put  to  good  use,  is  not  enough  to  meet  future  demand.  Therefore,  in  a  long-­term  scenario,  it  is  necessary  to  restore  productivity  to  degraded  areas,  protecting  them  from  the  ongoing  de-­ SERTIlCATION

Delimitare.  Proteggere.  Coltivare.  At-­ traverso  una  strategia  di  modellazione  del  suolo,  il  progetto  mira  a  delimitare  DEI BACINI PER LA PRODUZIONE AGRICOLA dimensionati  secondo  le  risorse  idri-­ che  presenti,  e  a  proteggerli  dall’azio-­ ne  distruttiva  del  vento  consentendo  tutt’attorno  la  crescita  di  insediamenti. Si  è  cercato  di  sviluppare  un  modello  di  occupazione  del  territorio,  un  modello  INSEDIATIVO PRIMA DI TUTTO AUTOSUFl-­ ciente  dal  punto  di  vista  della  produ-­ zione  alimentare  ma  anche  in  grado  di  AIUTARE I CENTRI ESISTENTI AD ASSORBIRE LA PRESSIONE DEMOGRAlCA CRESCENTE .ON UN hBREAD BASKETv PER IL CONTINENTE ma  un  nuovo  disegno  a  scala  territo-­ riale/regionale  in  grado  di  rispondere  ALL URBANIZZAZIONE IN CORSO SECONDO IL PARADIGMA DELLA SOSTENIBILITÂş

Delimit.  Protect.  Cultivate.  Through  a  strategy  of  soil  modeling,  the  project  AIMS TO DElNE BASINS FOR AGRICULTURAL production,  sized  according  to  the  pre-­ sent  water  resources,  and  to  protect  them  from  the  destructive  sandy  wind.  !LL AROUND THESE BASINS THE NEW SETTLE-­ ments  can  grow. We  tried  to  develop  a  model  of  terri-­ torial  occupation,  a  settlement  pattern  SELF SUFlCIENT IN FOOD PRODUCTION BUT ALSO ABLE TO HELP EXISTING SETTLEMENTS TO ABSORB THE GROWING POPULATION .OT A hBREAD BASKETv FOR THE CONTINENT BUT a  new  design  on  a  territorial/regional  level  planned  to  respond  to  the  ongo-­ ING URBANIZATION WHILE FOLLOWING THE PARADIGM OF SUSTAINABILITY

78

Manifesto: scenario di progetto / �if not� scenario (in basso, previsioni IPCC per l’area Sudano-Saheliana) Manifesto: projected scenario/�if not�scenario (below,IPCC projections for Sudano-Sahelian area)


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-),,%.)5- $%6%,/0-%.4 '/!,3 Dopo  vent’anni  di  fallimento  degli  â€œAg-­ GIUSTAMENTI 3TRUTTURALIv PROPOSTI DALLA "ANCA -ONDIALE LE .AZIONI 5NITE SI dissociano  e  nel  2000  lanciano,  con  la  Millenium  Declaration,  i  Millenium  $EVELOPMENT 'OALS SONO OTTO OBIETTIVI di  sviluppo  che  compongono  un’unica  SlDA VINCERE LA POVERTÂş ASSOLUTA E LE MOLTEPLICI PRIVAZIONI CHE AFmIGGONO LE popolazioni  di  tutto  il  pianeta.  Il  pri-­ MO DI QUESTI OTTO OBIETTIVI SI PROPONE di  dimezzare,  entro  il  2015,  il  numero  di  persone  che  soffrono  la  fame  e  la  povertĂ Â estreme.  In  pochi  anni  anche  Banca  Mondiale,  ComunitĂ Â Europea,  .EPAD ED ALTRE AGENZIE GOVERNATIVE HANNO SPOSATO QUESTA VISIONE

-),,%.)5- $%6%,/0-%.4 '/!,3 Twenty  years  after  the  failure  of  â€œWorld  "ANK S 3TRUCTURAL !DJUSTMENTSv THE 5. launched,  with  the  Millenium  Decla-­ ration,  the  Millenium  Development  'OALS 4HE PROGRAM DEALS WITH EIGHT development  targets  facing  a  common  CHALLENGE FREE PEOPLE FROM EXTREME poverty  and  multiple  deprivations. 4HE lRST ONE OF THESE EIGHT GOALS AIMS TO HALVE BETWEEN AND THE ratio  of  people  suffering  hunger  and  poverty. )N A FEW YEARS THE 7ORLD "ANK THE %U-­ ROPEAN #OMMUNITY .EPAD AND OTHER governative  agencies  shared  this  policy.

La  crisi  economica  in  corso  ha  acuito  QUELLA ALIMENTARE PROVOCANDO UN PIC-­ CO NEL .EL IL VERTICE ' A , !QUILA HA DECRETATO CHE PER RISOLVERE IL PRIMO 'OAL ERA NECESSARIO UN h4WIN 4RACK !PPROACHv 3I TRATTA DI AGIRE SU DUE PIANI PARALLELI PROVVEDIMENTI A BREVE TERMINE PER SODDISFARE NECESSITÂş economiche  e  alimentari  impellenti  e  azioni  a  lungo  termine  che  rientrano  in  una  nuova  politica  rurale  generale.  !TTUALMENTE IL DELLA POPOLAZIONE SUB SAHARIANA Ă€ IMPIEGATO NELL AGRICOL-­ TURA &ACILITANDO L ACCESSO AL CIBO E ALLE risorse  per  produrlo  si  avranno  effetti  sia  in  termini  di  sicurezza  alimentare  sia  di  mercato.

The  ongoing  economic  crisis  worsened  THE FOOD CRISIS CAUSING A PEAK IN )N THE ' MEETING IN , !QUILA decreeded  that,  in  order  to  solve  the  lRST 'OAL IT WAS NECESSARY TO ADOPT A h4WIN 4RACK !PPROACHv 4HIS MEANS ACT-­ ING WITH A DOUBLE STRATEGY WITH SHORT term  measures  to  satisfy  economic  and  alimentary  needs  and  with  long  term  actions  to  shape  a  new  rural  policy. #URRENTLY OF SUB SAHARIAN POPULA-­ tion  is  employed  in  agriculture.  By  im-­ proving  the  access  to  food  and  to  the  resources  needed  to  produce  it,  we  ex-­ PECT GOOD CONSEQUENCES BOTH IN TERMS OF FOOD SECURITY AND MARKET

3ERVE SECONDO 5. "ANCA -ONDIALE #% E .EPAD PUNTARE SULLE PICCOLE AZIENDE in  grado  di  innescare  meccanismi  di  mercato  regionali,  sulla  produzione  do-­ mestica  per  la  sussistenza  dei  soggetti  PIĂŽ DEBOLI E SULLO SVILUPPO DI STRADE E autostrade  transcontinentali  che  pos-­ sano  essere  convertiti  in  Corridoi  di  Sviluppo  commerciale.

5. 7ORLD "ANK %UROPEAN COMMUNITY AND .EPAD AGREE IN CONSIDERING USE-­ FUL TO BET ON SMALLHOLDINGS DOMESTIC farming,  and  roads  and  transcontinen-­ TAL HIGHWAYS 4HE lRST ONES ARE ABLE TO SPARK OFF MARKET MECHANISMS THE second  ones  are  important  tools  for  THE SUBSISTENCE OF POOR PEOPLE AND THE THIRD ONE HAVE TO BE DEVELOPED AIMING to  convert  them  in  Development  Cor-­ ridors.

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, !&2)#! -!.'%2ÂĄ Dal  2010  la  popolazione  mondiale  è  a  MAGGIORANZA URBANA E NEL SETTE persone  su  dieci  vivranno  in  cittĂ .  Que-­ sto  fenomeno  avrĂ Â enorme  rilevanza  in  !FRICA IN PARTICOLARE NELLA ZONA SUB sahariana,  dove  è  previsto  che  entro  il  2040  la  popolazione  dei  grandi  centri  TRIPLICHERÂş 5N HABITAT 'LI AUMENTI sono  legati  sia  alla  migrazione  dalle  aree  rurali  che  alla  crescita  naturale.  , URBANIZZAZIONE COME APPROSSIMAZIO-­ ne  della  cittĂ Â offre  prospettive  di  vita  MIGLIORI LA "ANCA -ONDIALE NEL HA dichiarato  la  cittĂ Â â€œmotore  della  cresci-­ TAv , URBANIZZAZIONE NON VA N½ FERMATA N½ CALMIERATA ,E MEGALOPOLI AFRICANE SI stanno  espandendo  in  modo  incontrol-­ lato,  fagocitando  il  terreno  fertile  che  DOVREBBE GARANTIRE LORO LA SUSSISTENZA 'IÂş OGGI LA FAME UCCIDE IL DELLA popolazione,  ma  non  per  stretta  man-­ CANZA DI RISORSE LA &AO SOSTIENE CHE LA SUPERlCIE COLTIVABILE DEL CONTINENTE SIA MAGGIORE DI QUELLA EFFETTIVAMENTE COL-­ tivata.  Inoltre  l’Africa  è  l’unico  conti-­ NENTE RIMASTO AD AVERE UNA BIOCAPACITÂş superiore  alla  propria  impronta  ecolo-­ gica.  Eppure,  anche  se  venisse  sfruttato  al  meglio,  l’attuale  potenziale  naturale  E AGRICOLO NON BASTEREBBE AD ASSORBIRE L INCREMENTO DEMOGRAlCO ATTESO

7),, !&2)#! %!4 Since  2010  world  population  is  mostly  URBAN AND IN SEVEN PEOPLE OUT OF ten  will  live  in  cities.  This  phenomenon  will  have  huge  relevance  in  Africa,  in  PARTICULAR IN THE SUB SAHARIAN REGION WHERE URBAN POPULATION IS EXPECTED TO TRIPLE OVER THE NEXT YEARS 5. (ABITAT 4HE INCREASE WILL BE CAUSED BY BOTH NATURAL GROWTH AND IMMIGRATION 5RBANISATION AS AN APPROXIMATION OF THE IDEA OF CITY OFFERS BETTER STANDARDS OF LIFE IN THE 7ORLD "ANK DECLARED THE CITY AS AN hENGINE OF GROWTHv 5R-­ BANIZATION DOESN T HAVE TO BE STOPPED OR WEAKENED -ETROPOLIS SPRAWL IS SWALLOWING UP FERTILE SOILS .OWADAYS HUNGER KILLS OF POPULATION BUT THIS IS NOT RELATED TO LACK OF RESOURCES &AO DECLARED THAT THE POTENTIALLY ARABLE land  surface  is  more  than  the  effective  cultivated  land.  Furthermore,  Africa  is  THE ONLY CONTINENT THAT STILL HAS A BIO-­ capacity  higher  than  its  footprint.  But  EVEN IF IT WOULD BE USED AT OF its  potential,  actual  fertile  soil  in  Africa  WOULDN T BE ENOUGH TO ABSORBE THE DE-­ mographic  growth  expected. Â

Può  la  terra  attualmente  considerata“  NON SOSTENIBILEv SOPPORTARE LA DOMANDA alimentare   della  popolazione  crescen-­ TE % NELLE ZONE ARIDE A MAGGIOR RISCHIO DI DESERTIlCAZIONE CHE VA SVILUPPATA una  nuova  strategia  territoriale  in  gra-­ DO DI RISPONDERE AL PROBLEMA $A DOVE INIZIARE QUESTO PROCESSO DI CONVERSIO-­ NE ,UNGO I #ORRIDOI STRADALI DI 3VILUP-­ po,  nelle  aree  prossime  alle  maggiori  regioni  metropolitane  del  continente.  Questi  nuovi  centri  alleggeriranno  la  PRESSIONE DEMOGRAlCA SULLE MEGALOPOLI ESISTENTI E PUNTERANNO SIA ALL AUTOSUFl-­ cienza  alimentare  che  alla  produzione  di  surplus  per  il  mercato  regionale  e  continentale. Â

#AN THE ACTUAL LAND CONSIDERED BY &AO hUNSUSTAINABLEv BE CONVERTED AND SUP-­ PORT THE INCREASING FOOD DEMAND ! NEW TERRITORIAL STRATEGY HAS TO BE DE-­ VELOPED RIGHT IN THE ARID LANDS THAT RISK DESERTIlCATION 7HERE CAN THIS PROCESS OF CONVERSION START !LONG THE $EVEL-­ opment  Corridors,  in  the  areas  near  the  major  metropolitan  regions  of  the  continent.    These  new  centers  will  re-­ duce  the  demographic  pressure  of  the  EXISTING CITIES AND THEY WILL AIM BOTH TO SELF SUFlCIENCY AND SURPLUS PRODUCTION of  food  for  regional  and  continental  MARKET

“La  competitivitĂ Â del  futuro  non  si  gio-­ cherĂ Â tra  grandi  cittĂ Â monocentriche,  ma  tra  corridoi  policentrici  di  sviluppo  MISTOv

h&UTURE COMPETITIVENESS WILL NOT BE BETWEEN BIG MONOCENTRIC CITIES BUT BETWEEN POLYCENTRIC CORRIDORS OF MIXED DEVELOPMENT v

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#/-% Per  rispondere  alla  crescente  domanda  DI CITTÂş SENZA lSSARE UN vOPTIMUM SIZEv è  necessario  anzitutto  superare  la  di-­ COTOMIA TRA AMBIENTE RURALE E URBANO Si  tratta  di  gradienti  diversi  di  un  uni-­ co  territorio,  di  un  modello  insediativo  AUTOSUFlCIENTE IN GRADO DI SFRUTTARE IN MODO EFlCIENTE E SOSTENIBILE LE RISORSE A DISPOSIZIONE .ON ESISTONO MISURE DA RISPETTARE MA UN RAPPORTO TRA PARTI !B-­ BIAMO INIZIATO LA RICERCA DI QUESTO RAP-­ PORTO SUDDIVIDENDO L ATTUALE SUPERlCIE AFRICANA IN LIVELLI SISTEMA NATURALE agricolo  e  costruito  (centri  oltre  i  10000  ABITANTI 0OI ABBIAMO CONFRONTATO I DATI emersi  con  i  valori  di  foodprint  ed  emis-­ sioni  di  CO2  procapite  medi  nell’Africa  SUB SAHARIANA E SIAMO GIUNTE ALLA DElNI-­ ZIONE DI UNA PROPORZIONE A OGNI ETTARO di  cittĂ Â devono  corrispondere  due  ettari  DI SISTEMA NATURALE E TRE DI AGRICOLO 5N RAPPORTO DI A AFlNCH½ LA CITTÂş POSSA alimentarsi  e  crescere  in  modo  sosteni-­ BILE

(/7 To  meet  the  growing  city  demand  WITHOUT SECURING A @vOPTIMUM SIZEv IT IS necessary  to  overcome  the  dichotomy  BETWEEN RURAL AND URBAN ENVIRONMENTS 4HEY BOTH RAPPRESENT DIFFERENT GRADI-­ ents  of  a  single  territory  that  form  a  SELF SUFlCIENT SETTLEMENT MODEL WHICH CAN USE THE RESOURCES IN AN EFlCIENT AND SUSTAINABLE WAY 4HERE ARE NO MEASURES TO COMPLY BUT A RELATIONSHIP BETWEEN parts.  We  started  researching  this  ratio  BY DIVIDING THE CURRENT !FRICAN SURFACE IN LAYERS THE NATURAL SYSTEM AGRICUL-­ TURAL ONE AND BUILT ENVIRONMENT CEN-­ TRES OVER INHABITANTS 4HEN WE COMPARED THE lNDINGS WITH THE VAL-­ ues  on  foodprint  and  the  average  CO2  EMISSIONS PER CAPITA IN SUB 3AHARAN !FRICA AND WE CAME TO THE DElNITION OF A PROPORTION FOR EVERY HECTAR OF CITY we  need  two  hectars  of  natural  land  and  three  of  agrocltural  land.  A  ratio  of  1  to  5  guarantees  nourishment  to  the  CITY AND A SUSTAINABLE GROW

4ROVARE UNA PROPORZIONE PERÉ NON BA-­ sta.  In  Africa  le  guerre  non  sono  per  IL CIBO MA PER TERRA E ACQUA , AZIONE DUNQUE DIVENTA INDIVIDUARE NELLE AREE degradate  vicine  ai  corridoi,  le  risorse  D ACQUA PRESENTI ! PARTIRE DA QUESTE STIMARE LA SUPERlCIE IRRIGABILE $ELIMI-­ TARLA $IFENDERLA DALLA SABBIA TRASPOR-­ TATA DAL VENTO DI NORD L (ARMATTAN Ogni  area  cosĂŹ  circoscritta  formerĂ Â un  BACINO VERDE DI QUALCHE DECINA DI ET-­ TARI PROTETTO DALL ESPANSIONE URBANA Qui  sorgeranno  piccole  aziende  per  la  produzione  agricola.  A  seconda  della  PROPRIA DIMENSIONE OGNI BACINO POTRÂş garantire  le  risorse  alimentari  a  un  cer-­ to  numero  di  persone.  Quando  l’inse-­ diamento  circostante  raggiungerĂ Â una  popolazione  per  cui  la  produzione  non  SARÂş PIĂŽ SUFlCIENTE VERRÂş CREATO UN NUOVO BACINO )N QUESTO MODO I SISTEMI NATURALE E agricolo  non  verranno  minacciati  dallo  SVILUPPO URBANO N½ A LORO VOLTA POR-­ ranno  limiti  all’espandersi  degli  inse-­ diamenti.

Finding  a  proportion  is  not  enough.  In  !FRICA WARS ARE NOT FOR THE FOOD BUT for  land  and  water.  The  next  action  iss  TO lND IN DEGRADED AREAS CLOSE TO THE corridors,  water  resources.  From  this  resources  we  can  estimate  the  area  THAT CAN BE IRRIGATED &IND A STABLE BORDER $EFEND IT FROM THE SAND CAR-­ RIED BY THE NORTHERN WIND THE (ARMAT-­ TAN %ACH PLOT WILL FORM A GREAT BASIN OF ABOUT TEN HECTARES PROTECTED FROM URBAN SPRAWL (ERE SMALLHOLDINGS WILL rise.  Of  course  depending  on  its  size  EVERY BASIN CAN FEED A CERTAIN QUANTITY of  people.  When  the  settlement  around  it  will  reach  a  population  saturating  THE BASIN S PRODUCTION ANOTHER BASIN WILL BE CREATED In  this  way  the  natural  system  and  the  AGRICULTURAL ONE WILL NOT BE THREATENED BY URBAN DEVELOPMENT AND AT THE SAME time  they  will  not  limit  the  settle-­ ments’s  expansion.

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dall’alto: 1.Oasi di Hamou, Algeria 2.Oasi di Adjder, circa 100 Km a nordovest di Timioun, nel nord della regione di Charouine 3.Sahara algerino: scavi preistorici e disposizioni di pietre per raccogliere l’acqua contenuta nell’atmosfera che, in presenza delle masse pĂš fredde delle pietre, condensa ed è contenuta nel suolo.

from above: 1.Hamou oasis, Algeria 2.Adjder oasis, some 100 Km northwest Timioun, North of Charouine 3.Algerian sahara: prehistoric burrows and stone arrangments to catch the quantity of water contained in the atmosphere which in the presence of colder stone masses condenses and is retained in the soil.


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).$)#!4/2) 'LI ELEMENTI GUIDA CHE HANNO PERMESSO di  declinare  il  modello  secondo  le  tec-­ NOLOGIE DISPONIBILI E PRATICABILI SONO TRE ACQUA VENTO E DISTANZA DAI CORRI-­ DOI DI TRASPORTO 3ULLA BASE DI QUESTI TRE input  sono  stati  individuati  i  dispositivi  TECNOLOGICI UTILIZZABILI IN RELAZIONE ALLE condizioni  del  sito.  Ogni  dispositivo  può  POI ESSERE RESO PIĂŽ EFlCIENTE DALL ADDI-­ zione  di  nuove  tecnologie  e  con  nuovi  investimenti,  anche  da  parte  di  soggetti  privati.

$2)6%23 The  three  guiding  elements  that  al-­ lows  us  to  decline  the  model  according  TO AVAILABLE E PRACTICABLE TECHNOLOGIES ARE WATER WIND AND DISTANCE TO TRANS-­ portation  corridors.  According  to  these  THREE INPUTS WE IDENTIlED DIFFERENT TECHNOLOGICAL DEVICES THAT CAN BE USED in  relation  to  site  conditions.  Each  de-­ VICE CAN THEN BE MADE MORE EFlCIENT BY THE ADDITION OF NEW TECHNOLOGIES AND NEW INVESTMENTS EVEN BY PRIVATE individuals.

)N SEGUITO Ă€ STATO INDIVIDUATO QUA-­ LE COMBINAZIONE DI SCELTE PERMETTA DI adattare  il  modello  al  contesto,  con  QUALE GRADO DI EFlCIENZA ESPRESSA IN TERMINI DI hPERSONE NUTRITEv E CON CHE investimento  economico  iniziale.  Il  Sahel  è  l’area  di  azione  prescelta  per  MOSTRARE IL MODELLO PER LA VULNERABILITÂş AI CAMBIAMENTI CLIMATICI E LA PRESSIONE sull’uso  dei  suoli  che  ne  sta  accelerando  i  processi  di  erosione  e  degrado.  Sono  STATE DUNQUE ANALIZZATE LE CONDIZIONI delle  risorse  idriche,  i  principali  corridoi  di  trasporto  e  i  dispositivi  di  protezione  al  vento  nella  regione.  In  particolare,  in  uno  scenario  di  lungo  termine,  è  sta-­ to  tenuto  in  considerazione  lo  svilup-­ PO DEL PROGETTO 'REAT 'REEN 7ALL UNA hMURAGLIAv LUNGA KM E LARGA KM DI SPECIE ARBOREE AUTOCTONE AVVIA-­ ta  nel  2010  e  voluta  dai  paesi  del  CILSS  A PROTEZIONE DEI BACINI IDRICI E DELL A-­ vanzamento  del  deserto.

)T WAS LATER IDENTIlED WHICH COMBINA-­ tion  of  options  would  allow  the  model  to  adapt  to  the  context,  with  what  de-­ GREE OF EFlCIENCY EXPRESSED IN TERMS OF hPEOPLE FEDv AND HOW MUCH THE INI-­ TIAL lNANCIAL INVESTMENT WOULD BE Sahel  is  the  area  chosen  to  test  the  MODEL SINCE IT IS THE MOST VULNERABLE and  where  soil  erosion  and  degradation  is  stronger.  The  state  of  water  resources,  the  main  transport  corridors  and  wind  protec-­ tion  devices  were  therefore  analysed  in  the  region.  In  particular,  in  a  long-­term  SCENARIO THE DEVELOPMENT OF THE 'REAT 'REEN 7ALL PROJECT WAS CONSIDERED A hWALLv KM LONG AND KM WIDE made  of  native  tree  species.  The  project  STARTED IN AND IT WAS PROMOTED BY the  countries  of  the  CILSS  to  protect  water  resources  from  desert  sand.

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342!4%')! $) -/$%,,!:)/.% ,A STRATEGIA GENERALE Ă€ IDENTIlCABILE come  una  azione  di  modellazione  del  suolo.  Individuare  il  tipo  di  risorsa  idri-­ ca  permette  di  dimensionare  un’area  SERVIBILE QUINDI DI DELIMITARLA E DI ADI-­ BIRLA ALLA PRODUZIONE AGRICOLA /CCORRE PROTEGGERE QUEST AREA DAI VENTI SABBIO-­ SI 0ER FAR QUESTO SI Ă€ SCELTO LO SCAVO LA collocazione  dei  campi  in  un’area  piĂš  BASSA RISPETTO AL LIVELLO DEL SUOLO PER-­ mette  di  proteggere  le  sementi  dall’a-­ ZIONE DIRETTA DEL VENTO 5NA ULTERIORE protezione  è  garantita  da  cinture  verdi  SUI BORDI DEL BACINO RIBASSATO 5NO STU-­ dio  legato  ai  metodi  tradizionali  di  pro-­ tezione  al  vento  ha  permesso  di  indi-­ viduare  che  l’effetto  di  riduzione  della  velocitĂ Â del  vento  è  ottimale  entro  una  distanza  pari  a  dieci  volte  l’altezza  del  FRANGIVENTO STESSO 5NA LIEVE INCLINA-­ ZIONE DELLO SCAVO DEL BACINO PERMETTE che  l’irrigazione  dei  campi  avvenga  per  GRAVITÂş DALLO hSTORAGE PONDv CHE RAC-­ COGLIE L ACQUA DURANTE I MESI DI PIOGGIA ALLE CANALIZZAZIONI ALL INTERNO DEL BACI-­ no  scavate  tra  un  campo  e  l’altro.  )NlNE LE AREE URBANE RIENTRANO IN QUE-­ sto  sistema  di  protezione  al  vento  del  BACINO AGRICOLO CONlGURANDOSI COME UN hISPESSIMENTOv DEL BORDO NELLA DIRE-­ zione  in  cui  il  vento  è  piĂš  pericoloso  per  le  colture.  Come  nelle  oasi  del  Sahara,  gli  insediamenti  sorgono  tra  dune  arti-­ lCIALI CHE PROTEGGONO COLTURE E ABITA-­ ZIONI DALLE TEMPESTE DI SABBIA

'2/5.$ 342!4%'9 4HE GENERAL STRATEGY CAN BE IDENTIlED as  an  action  of  land  modeling.  Iden-­ tify  the  type  of  water  resources  allows  SIZING SERVIBLE AREA THEN DELIMIT IT AND CONVERT IT INTO AGRICULTURAL lELDS In  order  to  protect  this  area  from  the  SANDY WIND WE CHOSE THE EXCAVATION THE LOCATION OF THE lELDS IN AN LOWER AREA MAKES IT POSSIBLE TO BETTER PROTECT the  seeds  from  the  direct  action  of  the  WIND !DDITIONAL SECURITY IS ENSURED BY SHELTERBELTS AROUND THE EDGES OF THE BASIN LOWERED ! STUDY RELATED TO TRA-­ ditional  methods  of  wind  protection  has  allowed  to  identify  that  the  effect  on  reduction  of  wind  speed  is  optimal  WITHIN A DISTANCE OF ABOUT TEN TIMES THE HEIGHT OF THE WINDBREAK ! SLIGHT TILT OF THE EXCAVATION OF THE BASIN AL-­ LOWS IRRIGATION OF THE lELDS THAT OCCURS SIMPLY BY GRAVITY FROM THE STORAGE pond,  where  water  is  collected  dur-­ ing  the  rainy  months,  to  ducts  start-­ ING FROM THE BASIN EXCAVATED BETWEEN lELDS &INALLY URBAN AREAS ARE PART OF THIS system  of  wind  protection  of  the  ag-­ RICULTURAL BASIN 4HEY ARE CONSIDERED AS A hTHICKENINGv OF THE EDGE OF THE BASIN in  the  direction  of  the  most  dangerous  prevailing  wind.  As  in  the  Sahara  oases,  THE SETTLEMENTS ARE LOCATED BETWEEN ARTIlCIAL DUNES THAT PROTECT CROPS AND homes  during  sandstorms.

Modellazione del suolo: sezioni tipo Modeling ground: typical sections

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in queste pagina Immagini prima/dopo il progetto:fotopiani delle tre declinazioni di bacino nella pagina a fianco dall’alto in these pages Before/After project photomaps: photomaps of three declinations of basin in the next page from above

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100m

100m

100m

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'LI ELEMENTI BASE DEL NOSTRO MO DELLO SONO DUNQUE SEMPLICI AZIONI SUL TERRI-­ torio,  consolidate  nell’uso  dal  sapere  indigeno,  ma  messe  a  sistema  in  modo  completamente  nuovo. Â

Simple  actions  on  the  ground,  derived  BY INDIGENOUS KNOWLEDGE BUT INCLUDED in  a  completely  new  system,  are  there-­ FORE THE BASIC ELEMENTS OF OUR MODEL

“Tout  commence  par  une  interruptionv 0 6ALERY

“Tout  commence  par  une  interruptionâ€?.  0 6ALERY

Innanzi  tutto  vi  è  il  gesto  archetipico  del  delimitare  uno  spazio,  proteggerlo  dalla  crescita  incontrollata  delle  cit-­ TÂş DAL VENTO SABBIOSO E DISTRUTTIVO Delimitare  la  terra  necessaria,  dimen-­ sionata  a  seconda  delle  risorse  idriche  presenti  e  delle  loro  potenzialitĂ Â di  IRRIGAZIONE SUPERlCIALE !LL INTERNO DI QUESTE PICCOLE ZONE D ORDINE Ă€ GARAN-­ tita  la  produzione  agricola  necessaria  ALL AUTOSUFlCIENZA ALL ESTERNO I NUOVI NUCLEI URBANI POTRANNO DUNQUE SVILUP-­ PARSI lNO A COALESCERE

First,  there  is  the  archetypal  gesture  OF DElNING A SPACE PROTECT IT FROM UNCONTROLLED GROWTH OF CITIES BY THE DESTRUCTIVE AND SANDY WIND 4O MARK the  land  needed,  then,  sized  accord-­ ing  to  water-­resource  and  its  surface  irrigation  potential.  Within  these  areas  of  order,  agricultural  production  guar-­ ANTEES REQUIRED SELF SUFlCIENCY WHILE OUTSIDE NEW URBAN CENTERS WILL DEVELOP to  coalesce.

Questo  modello  insediativo,  che  con-­ STA DI UN BACINO AGRICOLO RIBASSATO E protetto  da  cinture  verdi,  un  sistema  INSEDIATIVO PROTETTO DA DUNE ARTIlCIA-­ LI E STABILI E UN SISTEMA DI GESTIONE E RACCOLTA DELL ACQUA Ă€ STATO POI CALATO in  tre  contesti  differenti  sul  piano  cli-­ matico,  delle  risorse  e  dei  collegamenti. $ALLA STRUTTURA GENERALE DEL BACINO lNO ALLA CONlGURAZIONE DEL PIĂŽ PICCOLO ELE-­ MENTO INSEDIATIVO TUTTO Ă€ STATO DEl-­ NITO PER UTILIZZARE IN MODO EFlCIENTE E SOSTENIBILE LE RISORSE SULLA BASE DI TEC-­ nologie  tradizionali  troppo  spesso  mes-­ SE DA PARTE PERCH½ POCO REDDITIZIE NEL BREVE PERIODO DATA L URGENZA DELLE CON-­ DIZIONI DI POVERTÂş IN QUELLE AREE 4UT-­ tavia,  una  visione  strategica  di  lungo  termine  deve  recuperare  e  consolidare  QUEL hSAPER FAREv LOCALE CHE POTENZIATO DALLA RICERCA SCIENTIlCA E DA INNOVA-­ zioni  tecnologiche,  può  contrastare  ciò  che  oggi  pone  un  freno  allo  sviluppo.

This  settlement  model,  which  consists  OF AN AGRICULTURAL BASIN LOWERED AND PROTECTED BY GREEN BELTS A SETTLEMENT SYSTEM PROTECTED BY ARTIlCIAL AND STA-­ BLE DUNES AND A WATER COLLECTION AND management  system,  was  then  dropped  in  three  different  contexts  regarding  to  CLIMATE RESOURCES AND LINKS &ROM THE GENERAL STRUCTURE OF THE BASIN UP TO THE CONlGURATION OF THE SMALLEST element  of  the  settlement,  everything  HAS BEEN DElNED FOR AN EFlCIENT AND SUSTAINABLE USE OF RESOURCES ACCORDING to  traditional  technologies  too  often  PUT ASIDE BECAUSE OF THEIR NON PROlTA-­ BILITY IN THE SHORT TERM GIVEN THE HUN-­ ger  urgency  in  those  areas.  However,  a  long-­term  strategic  vision,  STRENGTHENING THE LOCAL hKNOW HOWv AND ENHANCING SCIENTIlC RESEARCH AND TECHNOLOGICAL INNOVATIONS CAN lGHT THE ACTUAL OBSTACLES TO DEVELOPMENT

Dispositivi di protezione al vento e di raccolta dell’acqua e sezioni tipiche delle tre declinazioni di bacino Wind protection and water harvesting tools and typical sections of the three declination of basin

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WATER AND WIND TOOLS/ SIZE S BASIN

WATER AND WIND TOOLS/ SIZE M BASIN

WATER AND WIND TOOLS/ SIZE L BASIN

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-52) 0%2 , !#15! In  un  contesto  complesso  come  le  aree  semiaride  del  Sahel  è  parso  opportuno  sviluppare  un  modello  insediativo  fon-­ dato  sul  principio  di  utilitĂ Â e  ottimizza-­ ZIONE DELLE RISORSE hMURI PER L ACQUAv intesi  come  elementi  infrastrutturali  A BASSA TECNOLOGIA PER RACCOGLIERE E STIVARE L ACQUA PIOVANA E COSTITUIRE AL tempo  stesso  il  nucleo  di  un  sistema  in  evoluzione.  Base  fondamentale  per  la  COSTRUZIONE Ă€ IL BANKÉ UN IMPASTO DI ACQUA E ARGILLA ARRICCHITO A SECONDA DEL luogo,  da  paglia  di  riso,  miglio,  sterco  animale  o  derivati  vegetali.  Questa  tec-­ nica  prevede  la  realizzazione  di  matto-­ ni  rudimentali  tramite  appositi  casseri  di  legno  in  cui  gettare  l’impasto  da  es-­ SICCARE AL SOLE 3U QUESTA STRUTTURA UNA volta  accostati  ed  impilati  i  mattoni,  viene  spalmato  a  mano  lo  strato  di  fan-­ go.  L’elemento  muro  è  modellato  per  RACCOGLIERE L ACQUA PIOVANA ,O SCAVO di  un  piccolo  canale  sulla  sua  sommitĂ Â PERMETTE DI CONVOGLIARE LE ACQUE CON lievi  pendenze,  a  due  cisterne  interne  al  muro.  La  prima,  riempita  di  semi  di  -ORINGA lLTRA L ACQUA ,A SECONDA STIVA L ACQUA lLTRATA IN UN LUOGO FRESCO E LA PROTEGGE DALL EVAPORAZIONE lNO AL PRE-­ LIEVO DA PARTE DEGLI ABITANTI DEL MURO , AGGIUNTA DI NUOVE SUPERlCI CAPTAN-­ ti,  costituite  da  coperture  permanenti  addossate  al  muro  e  inclinate  verso  il  canale  di  raccolta,  permette  di  incre-­ MENTARE IL VOLUME DI ACQUA RICAVATO

Moringa trees the seeds can be used for water purification

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WATER  WALLS The  semi-­arid  sahelian  areas  are  a  complex  contest  where  it  seemed  de-­ SIRABLE TO DEVELOP A SETTLEMENT PATTERN BASED ON THE PRINCIPLE OF UTILITY AND OP-­ TIMIZATION OF RESOURCES hWATER WALLSv intended  as  very  low  technology  infra-­ STRUCTURE THAT CAN BOTH STORE RAINWATER and  provide  the  nucleus  for  a  dynamic  growth.  Fundamental  for  the  construc-­ TION IS THE BANKO A MIXTURE OF WATER and  clay  enriched,  depending  on  site,  BY RICE STRAW MILLET ANIMAL DUNG OR VEGETABLE DERIVATIVES 4HIS TECHNOLOGY involves  the  construction  of  rudimen-­ TARY BRICKS THROWING THE DOUGH INTO wooden  molds  and  drying  it  in  the  sun.  ! lNAL LAYER OF MUD IS SPREAD BY HAND ON THIS BASIC STRUCTURE !S IN THE GEN-­ eral  strategy  of  modeling  the  ground  TO OBTAIN A BASIN THE WALL ELEMENT IS shaped  to  collect  rainwater.  The  exca-­ vation  of  a  small  canal  on  top  of  the  wall  allows  to  convey  water,  through  MILD SLOPE TO TWO TANKS INSIDE THE WALL 4HE lRST lLLED WITH -ORINGA SEEDS SERVES FOR WATER PURIlCATION 4HE SEC-­ OND STORES lLTERED WATER IN A COOL PLACE and  protects  it  from  evaporation  and  contamination  until  withdrawal  from  THE INHABITANTS OF THE WALL 4HE ADDI-­ tion  of  new  catching  surfaces,  consist-­ ing  of  permanent  roofs  juxtaposed  to  the  wall  and  inclined  towards  the  small  canal  on  the  top,  allows  to  increase  the  volume  of  stored  water.

10 mq

15- 30 US$

12

domestic farming per household needs 3 lt/ day of water

per month typical income from a 10 mq family microgarden

30 mq roof 5 people household

l/day per person

sotto: nella pagina a fianco Vista a volo d’uccello di un bacino under: in the next page Bird’s eye view of a basin


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WALL

100

SHAPED TO CATCH WATER

WATER FILTERING AND STORAGE


Fotopiano di un bacino e schema generativo del muro per l’acqua Photomap of a basin and water wall concept

IMPROVING WATER CATCHMENT

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%6/,5:)/.% $%',) ).3%$)!-%.4) ,A SCELTA DI COLLOCARE I MURI ABITATI PER-­ pendicolarmente  alle  dune  deriva  dal-­ la  volontĂ Â di  garantire  ad  ogni  gruppo  familiare  fasce  di  eguale  protezione  al  vento,  massimizzando  allo  stesso  tem-­ po  il  numero  di  insediamenti  protetti  da  una  singola  duna. Il  nucleo  generativo  della  residenza  è  IL MURO ELEMENTO IN DIVENIRE NELLA SUA fase  iniziale  esso  contiene  al  suo  inter-­ no  giĂ Â tutti  gli  spazi  minimi  funzionali  ALL ABITARE Ă€ ESSO STESSO UNA CASA 'LI spazi  aperti  adiacenti  potranno  essere  hCONQUISTATIv CON LA SEMPLICE APPO-­ sizione  di  tende,  che  offrono  riparo  e  OMBRA NELLE ORE PIĂŽ CALDE E SI CONl-­ gurano  come  iniziali  espansioni  del  nu-­ cleo  residenziale. Il  concetto  di  casa  in  Africa  non  è  mai  STATICO ESSA Ă€ COMPOSTA DA UN INSIEME DI hSTANZEv MONOFUNZIONALI IN UN PRO-­ cesso  di  continua  addizione.  La  casa  cresce  e  si  trasforma  come  il  nucleo  di  PERSONE CHE LA ABITA , USO DI SCHERMI INTRECCIATI DI BAMBĂŽ CONFERMA IL PRO-­ cesso  di  espansione  verso  l’esterno  giĂ Â accennato  dalle  tende.  Tali  recinti  POTRANNO QUINDI CONCRETIZZARSI IN ALTRI MURI CHE A DIFFERENZA DI QUELLI PRIN-­ cipali,  non  ospitano  ancora  servizi  al  proprio  interno,  ma  delimitano  nuove  aree  di  pertinenza  della  casa.  I  muri  SECONDARI POTRANNO POI hISPESSIRSIv PER ospitare  nuovi  spazi  funzionali  in  un  PROCESSO DI CRESCITA DALL EFlMERO AL permanente.

#/-0/5.$ %6/,54)/. 4HE CHOICE TO PLACE THE INHABITED walls  in  a  perpendicular  position  with  respect  to  the  dunes  comes  from  the  desire  to  ensure  each  group  family  BANDS OF EQUAL WIND PROTECTION WHILE MAXIMIZING THE NUMBER OF SETTLEMENTS PROTECTED BY A SINGLE DUNE The  generative  nucleus  is  the  wall  of  the  residence,  designed  as  an  element  IN EVOLUTION IN ITS INITIAL STAGE IT AL-­ READY CONTAINS ALL THE REQUIRED FUNC-­ tional  living  spaces,  it  is  itself  a  home.  4HE ADJACENT OPEN SPACES CAN BE hWONv even  with  the  simple  placing  of  tents  that  provide  shelter  and  shade  during  the  hottest  hours,  and  act  as  the  initial  expansion  of  the  residential.  The  concept  of  home  in  Africa  is  never  STATIC THE HOUSE CONSISTS OF A SET OF MONOFUNCTIONAL hROOMSv IN A PROCESS of  continuous  addition.  The  house  grows  and  changes  together  with  the  people  who  live  there.  The  use  of  wo-­ VEN BAMBOO SCREENS WOVEN CONlRMS the  expanding  process  already  started  BY THE TENTS 4HESE FENCES CAN THEN BE transformed  into  secondary  walls  that,  UNLIKE THE MAIN ONES ARE NOT HOSTING INNER SERVICES BUT DElNE NEW SPACES THAT BELONG TO THE HOUSE 4HE SECOND-­ ARY WALLS WOULD THICKEN TO ACCOMMO-­ date  new  services  in  a  growing  process  from  the  ephemeral  to  the  permanent. Â

dall’alto: Schema di evoluzione del muro per l’acqua e piante con sezioni tipo from above: Water wall evolution scheme and typical plans and sections

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Viste evolutive dell’insediamento Views of the compound evolution

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2 ) # ! 2 ) # ! 2 ) 4 % . : ) / . % 2 ) 5 3 / $%,, !#15! )22)'!:)/.% 3500,%-­ -%.4!2% Data  la  scarsitĂ Â idrica  delle  aree  in  esa-­ me,  si  è  scelto  un  sistema  di  â€œirrigazio-­ NE SUPPLEMENTAREv 3) CHE CONSISTE NEL RACCOGLIERE L ACQUA PIOVANA CONSERVAR-­ la  in  ponds,  cisterne  o  piccole  dighe  e  utilizzarla  durante  le  fasi  critiche  della  produzione  agricola.  Inoltre,  tecnologie  DI RACCOLTA DELL ACQUA PIOVANA MUTUATE DALLA TRADIZIONE SUB SAHARIANA COME LO scavo  di  fosse  di  raccolta  (percolation  PONDS RIABILITANO I SUOLI DEGRADATI MI-­ GLIORANO L INlLTRAZIONE E AUMENTANO LA DISPONIBILITÂş DI NUTRIENTI NEI SUOLI SAB-­ BIOSI E ARGILLOSI PORTANDO A SIGNIlCATIVI aumenti  nei  raccolti  stagionali.

2 HA smallholding

4 HA smallholding

6 HA smallholding

8 HA smallholding

6000 m3 water per year

12000 m3 water per year

18000 m3 waterperyear

24000 m3 water per year

X 3

workers

X 12

inhabitants

X 6

workers

X 24

inhabitants

X 9

workers

X 36

inhabitants

2%#(!2'% 2%4%.4)/. 2%53% 7!-­ 4%2 3934%- 3500,%-%.4!29 )22)-­ '!4)/. 'IVEN THE WATER SCARCITY OF THE AREAS we  chose  a  system  of  â€œsupplementary  IRRIGATIONv 3) THAT COLLECTS RAINWATER STORES IT IN PONDS TANKS AND SMALL DAMS and  uses  it  during  the  critical  phases  of  agricultural  production.  In  addition,  the  use  of  rainwater  harvesting  tech-­ NOLOGIES BORROWED FROM SUB 3AHARAN Africa  tradition,  as  the  digging  of  pits  PERCOLATION PONDS THAT REHABILITATE DEGRADED SOILS ENHANCE INlLTRATION AND INCREASES THE AVAILABILITY OF NUTRIENTS IN SANDY AND CLAY SOILS BRINGING SIGNIl-­ cant  increases  in  seasonal  crops.

X 12

workers

X 48

inhabitants

WELLS 20lt/dayperperson

PERCOLATION PONDS

STORAGEPOND 3000 m3/ year for 1HA smallholding

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Evoluzione dell’insediamento Evolution of the compound

50 HA 150.000 m3 water/year

150.000kgwheatgrain 600 people fed

=

WATER USE LAND USE SOIL PRODUCTIVITY PEOPLE FED

TIME SOIL PRODUCTIVITY

300.000kgwheatgrain

375.000kgwheatgrain

1200 people fed

1500 people fed

SUPPLEMENTARY IRRIGATION PERMITS A

250% INCREASE IN ANNUAL YELDS CON L’IRRIGAZIONE SUPPLEMENTARE SI HA UN AUMENTO DEL

250%

DEI RACCOLTI ANNUI

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AFRICA 2100

scenari di sviluppo urbano sostenibile per l’Africa sustainable scenarios of urban development for Africa

110

paesi sviluppati developed countries paesi in via di sviluppo developing countries

In  fact,  until  a  few  decades  ago   the  MAJORITY OF THE WORLD S URBAN POPULA-­ tion  lived  in  countries  so-­called  â€œde-­ VELOPEDv TODAY THIS RATIO IS HEAVILY reversed  -­  and  more  and  more  will  be  -­  in  favour  of  â€œdevelopingâ€?  countries,  where   planning  and  control  of  the  settlements  is  often  something  new,  DIFlCULT TO BE FACED WITH THE METH-­ odologies  which  are  common  in  more  established  local  environments. Given  the  vastness  of  the  problem  and  THE ENORMITY OF ITS IMPACT ON A GLOBAL SCALE WE THINK THAT TODAY RESEARCHING effective  planning  methodologies  can  PLAY A KEY ROLE IN SOLVING MANY SOCIAL economic  and  environmental  issues  in  YEARS TO COME

Se  fino  a  qualche  decennio  fa  infatti  la  maggioranza  della  popolazione  urbana  del  pianeta  risiedeva  nei  paesi  cosiddetti  â€œsviluppatiâ€?,  oggi  questa  proporzione  è  fortemente  sbilanciata  â€“  e  lo  sarĂ Â sempre  di  piĂš  â€“  in  favore  dei  paesi  â€œin  via  di  sviluppoâ€?,  contesti  in  cui  la  pianificazione  e  il  controllo  degli  insediamenti  è  spesso  qualcosa  di  inedito,  difficilmente  affrontabile  con  le  metodologie  consuete  in  contesti  territoriali  piĂš  consolidati.  Considerata  la  vastitĂ Â del  problema  e  l’enorme  portata  delle  sue  ripercussioni  su  scala  globale,  noi  pensiamo  che  la  ricerca  oggi  di  metodologie  di  pianificazione  che  possano  dimostrasi  efficaci  in  contesti  di  questo  tipo  possa  svolgere  un  ruolo  chiave  nella  risoluzione  di  molte  delle  problematiche  sociali,  economiche  ed  ambientali  degli  anni  che  verranno.

In  2008  the  world  population  has  be-­ COME FOR THE lRST TIME IN HISTORY AN URBAN MAJORITY This  means  that  over  50%  of  man-­ KIND LIVES IN AN AREA EQUAL TO SLIGHTLY more  than  2%  of  the  land  surface  of  our  planet.  This  thrust  towards  urban   concentration  has  ancient  roots,  but  has  experienced  an  unprecedented  ac-­ CELERATION IN RECENT DECADES ESPECIALLY in  those  areas  of  the  planet  tradition-­ ALLY LINKED TO DISPERSION RATHER THAN TO aggregation.

Nel  2008  la  popolazione  mondiale  è  diventata,  per  la  prima  volta  nella  storia,  a  maggioranza  urbana.  Ciò  significa  che  oggi  oltre  il  50%  degli  esseri  umani  vive  in  un  area  equivalente  a  poco  piĂš  che  il  2%  delle  terre  emerse  del  nostro  pianeta.  Questa  spinta  alla  concentrazione  ha  radici  antichissime,  ma  ha  conosciuto  negli  ultimi  decenni  un’accelerazione  senza  precedenti,  soprattutto  in  quelle  aree  del  pianeta  tradizionalmente  piĂš  legate  alla  dispersione  nel  territorio  rispetto  che  all’aggregazione  metropolitana.

di Valeria Lampariello e Francesco Salvarani

sopra: distribuzione della popolazione urbana dal 1960 al 2050 nella pagina a fianco DensitĂ di popolazione (Planisfero Dymaxion Richard Buckminster Fuller, 1954) e percentuale di urbanizzazione nel 1950 e nel 2050 above: Distribution of urban population from 1960 to 2050 in the next page Population density (Dymaxion Richard Buckminster Fuller map, 1954) e percentage of urbanization in 1960 and 2050


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Africa

Asia

Europa

Nord America


IL  CASO  AFRICANO  L’Africa  rappresenta  un  caso  molto  particolare  delle  dinamiche  che  stiamo  cercando  di  delineare.  Si  tratta  infatti  di  uno  dei  continenti  tradizionalmente  meno  densamente  popolati,  ed  è  largamente  il  meno  ur-­ banizzato  (la  percentuale  di  suolo  oc-­ cupato  dalle  cittĂ Â oggi  in  Africa  è  circa  un  terzo  del  valore  medio  mondiale). Anche  per  questi  motivi  quello  africano  è  uno  dei  contesti  in  cui  la  transizione  degli  anni  a  venire  sarĂ Â piĂš  estremizza-­ ta  e  le  sue  conseguenze  potenzialmen-­ te  piĂš  tragiche.

THE  AFRICAN  CASE !FRICA IS A VERY SPECIAL CASE OF THE DY-­ NAMICS THAT WE ARE TRYING TO DELINEATE )T IS INDEED A TRADITIONALLY LESS DENSE-­ LY POPULATED CONTINENT AND IS LARGELY the  least  urbanized  (the  percentage  of  LAND OCCUPIED BY CITIES IN !FRICA TODAY is  about  one  third  of  the  global  world  average). Also  for  these  reasons  Africa  is  one  of  the  contexts  where  the  transition  over  THE COMING YEARS WILL BE MORE EXTREM-­ IST AND ITS CONSEQUENCES POTENTIALLY more  tragic.

#ON I TASSI DI INCREMENTO DEMOGRAlCO fra  i  piĂš  alti  al  mondo  ed  una  sempre  piĂš  intensa  tendenza  all’urbanizzazio-­ ne,  il  destino  dei  territori  ancora  pre-­ servati  dall’attivitĂ Â umana  sembra  in-­ fatti  segnato.  Se  i  trend  di  crescita  e  la  densitĂ Â de-­ gli  insediamenti  rimanessero  quelli  del  2010  â€“previsioni  ottimistiche–  è  stimabile  che  entro  il  2050  verrĂ Â sa-­ CRIlCATA SULL ALTARE DELL URBANIZZAZIONE UNA SUPERlCIE VERGINE DI QUASI QUAT-­ trocentomila  chilometri  quadrati  (pari  all’estensione  complessiva  di  Italia,  Svizzera  e  Benelux).  L’Africa  avrĂ Â allora  quasi  cento  cittĂ Â con  piĂš  di  un  milione  di  abitanti  (l’Europa  venti). Trovare  strumenti  in  grado  di  control-­ lare  entitĂ Â e  qualitĂ Â di  queste  trasfor-­ mazioni  colossali  ci  appare  sempre  piĂš  come  un  imperativo  improrogabile,  GRANDE SlDA DI QUESTO NUOVO MILLENNIO  Per  poter  meglio  comprendere  in  che  modo  queste  trasformazioni  andranno  a  manifestarsi  nel  continente  secondo  declinazioni  diverse,  è  opportuno  pro-­ cedere  ad  una  analisi  piĂš  approfondita  delle  dinamiche  relative  al  tema  della  CRESCITA DEMOGRAlCA E DELL URBANIZZA-­ zione:  si  evince  come  le  aree  urbane  maggiormente  soggette  ad  espansio-­ ne  saranno  quelle  dell’Africa  centro-­ orientale  e  della  fascia   sub-­sahariana,  particolarmente  lungo  le  coste,  mentre  la  zona  mediterranea  e  l’Africa  meri-­ dionale,  fuochi  della  crescita  nei  secoli  passati,  sembrano  ormai  stabilizzate  e  allineate  sulle  tendenze  dei  paesi  â€œsvi-­ luppatiâ€?. Â

With  population  growth  rates  among  the  highest  in  the  world  and  an  ever  more  intense  urbanization  trend,  the  fate  of  the  territories  still  preserved  FROM HUMAN ACTIVITY SEEMS TO BE marked. )F THE GROWTH TRENDS AND THE DENSITY of  the  settlements  remained   those  of  2010  â€“  optimistic  assumptions  â€“  we  CAN ESTIMATE THAT BY A VIRGIN area  almost  four  hundred  thousand  square  kilometers  (equal  to  the  total  EXTENSION OF )TALY 3WITZERLAND AND "ENELUX WILL BE SACRIlCED ON THE ALTAR of  urbanization.  Africa  will  then  count  almost  a  hundred  cities  with  more  than  one  million  inhabitants  (Europe  twen-­ TY &INDING WAYS TO CONTROL DEPTH AND QUALITY OF THESE COLOSSAL TRANSFORMA-­ tions  appears  as  an  ever  growing  ur-­ gent  imperative,  a  major  challenge  of  this  new  millennium.  ! MORE DETAILED ANALYSIS OF THE DYNAM-­ ics  related  to  population  growth  and  urbanization  is  fundamental  to  better  understand  how  these  changes  will  oc-­ cur  in  the  continent  according  to  dif-­ ferent  declination.  This  shows  that  the  urban  areas  more  prone  to  expansion  will  be  those  of  Central  and  Eastern  Africa  as  well  as  of  sub-­Sahara,  par-­ TICULARLY ALONG THE COASTS 4HE -EDI-­ terranean  and  Southern  African  areas,  focus  of  growth  in  the  past  centuries,  appear  instead  to  be  now  stabilized  and  aligned  with  the  trends  of  the  â€œde-­ velopedâ€?  countries.

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DensitĂ di popolazione e centri principali del continente africano Population density and major center in Africa


Superficie africana occupata dalle città African area occupied by cities

0,74 % 2010

Superficie africana occupata dalle città African area occupied by cities

2,08 % 2050

+395891 km

2

113


in questa pagina Crescita percentuale dei centri urbani con pi첫 di un milione di abitanti nella pagina a fianco Popolazione dei centri urbani con pi첫 di un milione di abitanti in the next page Percentage growth of urban centers with more than one million inhabitants in the next page Population of urban centers with more than one million inhabitants

114


115


Tempesta di sabbia, Aprile 2014

116


117


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5.1 UWT HFUNYJ F UFWNY IN UTYJWJ I’FHVZNXYT

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118

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Scendendo  via  via  di  scala  in  quest’a-­ nalisi,  emergono  disparitĂ Â considerevo-­ li  all’interno  delle  varie  macro-­regioni:  si  constata  come  il  livello  di  urbaniz-­ zazione  vari  da  livelli  particolarmente  bassi  per  le  regioni  orientali  e  del  Cor-­ no  d’Africa,  a  valori  piĂš  che  raddoppiati  per  le  regioni  sub  sahariane  e  sudafri-­ cane;Íž  una  tendenza  importante  pare  comunque  essere  la  generale  diminu-­ zione  della  percentuale  degli  abitanti  degli  slums  sul  totale  della  popolazione  urbana,  in  particolare  â€“  come  è  ovvio  â€“  per  i  paesi  politicamente  piĂš  stabili  ed  economicamente  piĂš  solidi.  Â

'RADUALLY NARROWING SCALE IN THIS ANALYSIS SIGNIlCANT DIFFERENCES EMER-­ ge  within  the  various  macro-­regions:  THE URBANIZATION LEVEL VARIES FROM VERY LOW lGURES FOR %ASTERN AND THE (ORN of  Africa,  to  values  more  than  doubled  for  sub  Saharan  and  Southern  Africa  regions.  An  important  trend,  however,  seems  to  be  the  general  percenta-­ ge  decrease  of  people  living  in  slums  towards  the  total  urban  population,  PARTICULARLY AS OBVIOUS n IN THE MOST POLITICALLY STABLE AND ECONOMICALLY stronger  countries.

E’importante  cercare  di  comprendere  in  CHE MODO LE QUESTIONI DEMOGRAlCHE E SOCIO ECONOMICHE lN QUI AFFRONTATE SI traducano  in  trasformazioni  sul  piano  dello  spazio  urbano  delle  grandi  cittĂ ,  e  secondo  che  differenti  modalitĂ Â per  le  diverse  macro-­regioni.

)T IS IMPORTANT TO TRY TO UNDERSTAND how  these  demographic  and  socio-­ economic  issues   result  in  changes  in  terms  of  urban  space  in  large  cities,  and  according  to  which  different  mo-­ dalities   for  the  various  macro-­regions.

La  forte  espansione  del  territorio  urba-­ nizzato  è  una  costante  per  tutte  le  cit-­ tĂ Â prese  in  esame,  mentre  la  densitĂ Â di  popolazione  risulta  molto  piĂš  variabile  e  tendenzialmente  piĂš  alta  nelle  regio-­ ni  â€œmeno  sviluppateâ€?  e  di  piĂš  recente  urbanizzazione.

The  large  increase  of  the  urbanized  area  is  a  constant  for  all  the  cities  exa-­ MINED WHILE THE POPULATION DENSITY IS MUCH MORE VARIABLE AND POTENTIALLY HI-­ gher  in  the  â€œless  developedâ€?  and  more  RECENTLY URBANIZED REGIONS

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XZUJWKNHNJ HTXYWZNYF

IJSXNYŒ IN UTUTQF_NTSJ UJWX PR

INXUFWNYŒ IN WJIINYT NSINHJ ,NSN

FQQTLLN HTS FHHJXXT FI FHVZ UTYFGNQJ

+ 618%

Cairo

9900

6400

5600

10500

10700

15300

13100

7700

6600

2900

+ 320%

Khartoum

+ 186%

Ouagadougou

Conakry

+ 397%

+ 152%

Lagos

+ 129%

Kinshasa

+ 751%

Addis Ababa

Nairobi

Dar-es-Salam

Johannesburg

120

+ 156%

+ 531%

+ 81%


IN T ,NSN

FQQTLLN HTS FHHJXXT FI FHVZF UTYFGNQJ

FQQTLLN HTS FHHJXXT FN XJW[N_N XFSNYFWN

FQQTLLN HTS FHHJXXT FQQ’JQJYYWNHNY

121


Giornata del raccolto, Maggio 2028

122


123


a sinistra: Istogramma di densitĂ in basso: Fotopiano con densitĂ on the left: Histogram of density under: Density photomap

2010

5600 persone/km² persons/km²

DEFINIZIONE  DI  UNA  STRATEGIA 5NA VOLTA DElNITA L ENTITÂş DELLE TRASFOR-­ mazioni  a  venire,  si  è  deciso  di  proce-­ dere  con  l’individuazione  di  un  caso  tipico  di  metropoli  africana  (dimensio-­ ni  e  densitĂ Â nella  media,  previsione  di  raddoppiamento  della  popolazione  nei  prossimi  quindici  anni),  e  di  valutare  quindi  quali  potranno  essere  i  diversi  esiti  in  termini  di  estensione  del  terri-­ torio  costruito  e  di  densitĂ Â di  popola-­ zione  una  volta  applicate  le  previsioni  DI INCREMENTO DEMOGRAlCO PER L ANNO 2025.

124

DEFINING  A  STRATEGY /NCE DElNED THE EXTENT OF THE CHANGES to  come,  we  proceeded  with  the  iden-­ TIlCATION OF A TYPICAL CASE OF !FRICAN METROPOLIS AVERAGE SIZE AND DENSITY estimates  of  population  doubling  in  THE NEXT lFTEEN YEARS AND EVALUATED it  against   the  population  growth  fore-­ CASTS FOR THE YEAR


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a sinistra: Istogramma di densitĂ in basso: Fotopiano con densitĂ on the left: Histogram of density under: Density photomap

2025

2900 persone/km² persons/km²

In  un  caso  di  questo  tipo,  è  prevedibile  che  una  buona  parte  della  popolazione  che  contribuisce  all’espansione  demo-­ GRAlCA PROVENGA DAI TERRITORI RURALI CIR-­ costanti  la  metropoli,  portando  ancora  con  sĂŠ  quegli  usi  e  quelle  modalitĂ Â di  occupazione  del  suolo  propri  della  tra-­ dizionale  dispersione  africana:  si  è  visto  come  in  situazioni  simili  l’espansione  DELL EDIlCATO AVVENGA PRINCIPALMENTE per  insediamenti  informali,  a  densitĂ Â ESTREMAMENTE BASSA E DIFlCILMENTE IN-­ quadrabili  nella  rete  di  servizi,  tutele  e  strumenti  normativi  di  una  cittĂ Â con-­ solidata. Il  risultato  è  la  costituzione  di  interi  quartieri  enclave,  autonomi  rispetto  alla  cittĂ Â e  pertanto  refrattari  alle  sue  regole  e  ai  suoi  strumenti  di  control-­ lo,  destinati  a  crescere  nel  tempo  per  dimensioni  e  per  densitĂ ,  tendendo  verso  le  caratteristiche  proprie  delle  grandi  favelas  sudamericane.  Inutile  dire  a  quali  problematiche  uno  svilup-­ po  di  questo  tipo  potrebbe  portare  se  coinvolgesse  la  totalitĂ Â di  un  contesto  come  quello  africano  del  prossimo  fu-­ turo. 126

It  this  framework,  it  is  expected  that  a  large  portion  of  the  population  con-­ tributing  to  demographic  increase   will  come  from  rural  areas  surrounding  the  metropolis,  bringing  with  it  the  hab-­ ITS AND THE LAND OCCUPATION SYSTEMS TYPICAL OF THE TRADITIONAL !FRICAN DIS-­ persion.  Comparable  cases  show  that  THE EXPANSION MAINLY OCCURS THROUGH INFORMAL SETTLEMENTS WITH EXTREMELY LOW DENSITY AND DIFlCULT TO lT INTO the  network  of  services,  regulation  and  PROTECTION OF A CONSOLIDATED CITY The  result  is  the  creation  of  enclaves,  INDEPENDENT FROM THE CITY AND THERE-­ FORE REFRACTORY TO ITS RULES AND ITS CON-­ trol  tools,  destined   to  grow  over  time  IN SIZE AND DENSITY TENDING TO THE CHAR-­ acteristics  of  the  large  South  American  slums. .EEDLESS TO SAY WHAT KIND OF ISSUES A DEVELOPMENT OF THIS TYPE COULD RESULT in,  if  it  involved  in  the  near  future  the  TOTALITY OF A CONTEXT LIKE !FRICA


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E’  dimostrato  che  la  strategia  di  con-­ trollo  impositivo  propria  del  â€œpiano  ur-­ banisticoâ€?  di  concezione  occidentale,  TENDE A PERDERE LA SUA EFlCACIA A FRONTE di  una  predominanza  dell’insediamento  informale. Allo  stesso  modo,  si  è  visto  come  l’in-­ tervento  di  risanamento  diretto  sui  quartieri  informali  o  degradati,  per  la  sua  complessitĂ Â di  attuazione,  non  ri-­ esce  il  piĂš  delle  volte  a  tenere  il  passo  con  lo  sviluppo  dei  nuovi  insediamenti,  ed  è  in  molti  casi  comunque  fuori  dalla  portata  organizzativa  o  economica  del-­ le  autoritĂ Â locali.

)T IS NOW CLEAR THAT THE COMPULSORY CONTROL STRATEGY OF 7ESTERN DESIGN hCITY PLANv TENDS TO LOSE ITS EFFECTIVE-­ NESS AGAINST A PREDOMINANTLY INFORMAL settlement. 3IMILARLY DIRECT REHABILITATION INTER-­ vention  on  informal  or  degraded  areas,  DUE TO THE COMPLEXITY OF IMPLEMENTA-­ tion,  fails  in  most  cases  to  keep  pace  with  the  development  of  new  settle-­ MENTS AND REMAINS IN MANY CASES STILL out  of  the  economic  and  organization  reach  or  of  the  local  authorities.

Pertanto  la  nostra  proposta  ha  come  obiettivo  l’individuazione  di  un  meto-­ do  per  realizzare  interventi  territoriali  mirati,  di  attuazione  relativamente  fa-­ cile  e  poco  dispendiosi,  ma  che  facendo  leva  sulla  spontaneitĂ Â dell’aggrega-­ zione  piuttosto  che  sull’impositivitĂ Â della  norma  e  sulla  punizione,  possano  veramente  giocare  un  ruolo  chiave  nel  DETERMINARE LA FORMA E L EFlCACIA DEI sistemi  insediativi  in  via  di  sviluppo.

Our  proposal  envisages  targeted  ter-­ RITORIAL INTERVENTIONS RELATIVELY EASY and  inexpensive,  fostering  values  still  existing  in  the  spontaneous  aggrega-­ tion,  rather  than  the  current  strict  reg-­ ULATION AND PUNISHMENT SYSTEM 4HIS CHANGE OF PERSPECTIVE CAN REALLY PLAY A KEY ROLE IN DETERMINING THE SHAPE AND effectiveness  of  developing  settlement  SYSTEMS

L’idea  si  basa  su  di  un  dispositivo  di  indirizzamento  per  i  nuovi  insedia-­ menti  spontanei,  attuato  attraverso  la  dotazione  di  servizi  (acqua  potabile,  trasporto,  elettricitĂ Â etc...)  di  terreni  acquisiti  con  fondi  pubblici  e  organiz-­ zati  linearmente.  La  determinazione  dei  terreni  da  acquisire  dovrĂ Â essere  parte  DELLE SCELTE DI PIANIlCAZIONE DELLE AU-­ toritĂ Â locali,  in  luce  degli  scopi  che  si  vorranno  perseguire,  mentre  le  orga-­ nizzazioni  internazionali  (incluse  ONG)  potranno  contribuire  al  reperimento  e  alla  gestione  dei  fondi  necessari. La  maggior  convenienza  all’insedia-­ mento  lungo  queste  direttrici  porterĂ Â A INmUENZARE LA NATURALE AGGREGAZIONE del  costruito  di  domani  e  permetterĂ Â su  larga  scala  di  portare  avanti  strategie  territoriali  (di  contenimento  delle  me-­ tropoli  in  crescita  o  di  individuazione  di  corridoi  di  espansione  sovranazionali),   contribuendo  al  contempo  anche  al  mi-­ glioramento  delle  condizioni  di  vita   nei  quartieri  degradati  di  oggi  ed  assorben-­ done  la  popolazione.

The  idea  is  based  on  a  planning  tool  for  new  spontaneous  settlements,  imple-­ mented  through  the  provision  of  utili-­ TIES WATER TRANSPORT ELECTRICITY ETC of  land  acquired  with  public  funds  and  ARRANGED LINEARLY 4HE DETERMINATION OF land  to  be  acquired  must  be  part  of  the  planning  choices  of  local  authorities,  in  the  light  of  the  purposes  to  be  pursued.  International  organizations  (including  .'/S MAY CONTRIBUTE TO FUND RAISING and  administration  of  resources.

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The  greater  convenience  to  settling  along  these  lines  will  impact  on  the  spontaneous  aggregation  structure  of  tomorrow’s  built  environment  and  will  allow  large-­scale  territorial  strategies  (containment  of  the  growing  metropo-­ LIS OR IDENTIlCATION OF SUPRANATIONAL expansion  corridors),  while  contribut-­ ing  also  to  the  improvement  of  living  CONDITIONS IN TODAY SLUMS AND ABSORB-­ ing  their  population.


1

2

3

4

5

acquisizione pubblica acquisizione con fondi pubblici dei terreni interessati dal piano di sviluppo urbano public acquisition public acquisition of land concerned by the urban development plan infrastrutturazione dotazione lungo l’asse di impianti di distribuzione e controllo per acqua potabile e servizi sanitari infrastructuring Supply along the axis of distribution and control plants for water and sanitation

ricollocazione e regolarizzazione rilocalizzazione delle proprietà da espropriare e regolarizzazione delle occupazioni informali relocation and regularization relocation of the properties to be expropriated and regularization of the informal occupations

regolarizzazione e allaccio all’infrastruttura riorganizzazione di tracciati esistenti e loro integrazione nella nuova direttrice di viabilità regularization and connection to infrastructure reorganization and integration of existing roads with the new road axis

riorganizzazione e collegamento regolarizzazione agevolata e allaccio al sistema delle proprietà/occupazioni informali adiacenti all’asse reorganization and connection The informal properties adjacent to the axis get regularized and connected to the system

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Suq del venerdĂŹ, Settembre 2040

130


131


da sinistra: Le strategie di intervento fron the left: Operating strategies

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Si  propongono  due  principali  strategie  di  attuazione  su  scala  territoriale,  volte  ad  intenzioni  diverse  ma  perfettamente  integrabili  fra  loro.  La  prima  mira  da  un  lato  a  contenere  il  fenomeno  dello  sprawl  urbano  per  le  cittĂ Â in  espan-­ sione  e  dall’altro  â€“grazie  alla  maggiore  accessibilitĂ Â a  servizi  e  all’aumento  DEL VALORE DEI TERRENIn A BONIlCARE I quartieri  periferici  dove  gli  slums  sono  piĂš  diffusi.  La  seconda  -­intervenendo  in  adia-­ cenza  ad  importanti  assi  viari,  in-­ FRASTRUTTURE O SISTEMI mUVIALI Ă€ VOLTA all’incentivazione  di  corridoi  regionali  e  sovranazionali  fra  le  cittĂ Â esistenti,  col  lNE DI PROMUOVERE GLI SCAMBI INCEN-­ tivare  lo  sviluppo  economico,  e  portare  servizi  e  opportunitĂ Â alla  popolazione  rurale  (urbanizzazione  inversa). Â

We  propose  two  main  implementation  strategies  on  a  territorial  scale,  tar-­ GETING DIFFERENT PURPOSES BUT LARGELY COMPATIBLE 4HE lRST ONE FOCUSES ON controlling  the  urban  sprawl  for  the  expanding  cities  as  well  as   -­due  to  GREATER ACCESSIBILITY TO UTILITIES AND increased  land  value–  to  clean  up  the  suburbs  where  the  slums  are  more  widespread. The  second  one  -­intervening  adja-­ cent  to  major  roads,  infrastructure,  or  RIVER SYSTEMS IS AIMED AT FURTHERING regional  and  supra-­national  corridors  between  existing  cities,  in  order  to  pro-­ mote  exchanges,  stimulate  economic  development,  and  bring  services  and  opportunities  to  rural  population  (re-­ verse  urbanization).

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a sinistra: Istogramma di densità in basso: Fotopiano con densità on the left: Histogram of density under: Density photomap

2025

13100 persone/km² persons/km²

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Irrigazione dei campi, Marzo 2014

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nella pagina a fianco Le variabili in the next page The variables

LA  DECLINAZIONE  CONTESTUALE !L lNE DI RENDERE UN IDEA DELLE POTEN-­ zialitĂ Â applicative  del  modello  propo-­ sto,  si  è  deciso  di  individuare  due  con-­ testi  africani  â€œtipiciâ€?,  diametralmente  opposti  per  risorse  disponibili  e  per  problematiche  da  affrontare.

CONTEXT  DECLINATION In  order  to  give  an  idea  of  the  po-­ tential  applications  of  the  proposed  MODEL TWO hTYPICALv !FRICAN CONTEXTS WERE IDENTIlED DIAMETRICALLY OPPOSED in  terms  of  the  available  resources  and  issues  to  be  addressed.

La  scelta  dei  contesti  si  è  basata  su  tre  famiglie  di  variabili:  una  mirata  a  con-­ siderare  le  implicazioni  urbanistiche  ed  architettoniche  legate  al  clima  e  alla  POSIZIONE GEOGRAlCA UNA CHE QUANTI-­ lCHI L ENTITÂş DELLA PRESSIONE DEMOGRA-­ lCA CHE I NUOVI INSEDIAMENTI DOVRANNO accogliere,  ed  una  socio-­economica  (espressa  tramite  l’equitĂ Â nella  distri-­ buzione  della  ricchezza)  per  ipotizzare  L EFlCACIA E IL GRADO DI ADESIONE CHE interventi  come  questi  potrebbero  ri-­ scontrare.

The  selection  of  the  contexts  was  based  on  three  families  of  variables:  one  aimed  to  consider  the  urban  and  architectural  implications  related  to  climate  and  geographical  position,  one  THAT QUANTIlES THE EXTENT OF POPULA-­ tion  pressure  that  new  settlements  will  have  to  host,  and  one  socio-­economic  (expressed  in  terms  of  equitable  wealth  distribution)  in  order  to  extrapolate  the  effectiveness  and  adherence  these  in-­ TERVENTIONS MAY HAVE

Dalla  combinazione  di  diversi  valori  di  queste  variabili  si  è  scelto  un  conte-­ sto  tipico  saheliano  (clima  secco  con  elevate  temperature  e  forti  escursioni,  PRESSIONE DEMOGRAlCA MEDIO BASSA E relativa  refrattarietĂ Â all’attuazione  de-­ gli  interventi)  e  un  contesto  piĂš  simile  alle  condizioni  sub-­sahariane  (clima  tropicale,  altissima  pressione  demogra-­ lCA GRADO DI ADESIONE POTENZIALMENTE buono),  e  si  sono  ipotizzate  due  diffe-­ renti  attuazioni  della  strategia  in  os-­ servanza  di  questi  vincoli.

From  the  combination  of  different  val-­ UES OF THESE VARIABLES ONE A TYPICAL 3A-­ HELIAN ENVIRONMENT WAS SELECTED DRY climate  with  high  temperatures  and  large  excursions,  middle-­low  demo-­ graphic  pressure  and  relative  refracto-­ riness  to  interventions  implementation)  and  a  context  more  similar  to  sub-­Sa-­ HARAN CONDITIONS TROPICAL CLIMATE VERY high  demographic  pressure,   potential-­ LY GOOD ADHESION LEVEL 4WO DIFFERENT STRATEGY IMPLEMENTATIONS HYPOTHESES in  compliance  with  these  constraints  have  been  assumed.

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CLIMA/ CLIMATE

PRESSIONE DEMOGRAFICA POPULATION PRESSURE

DISTRIBUZIONE DEL REDDITO INCOME DISTRIBUTION

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clima mediterraneo estati calde e secche, inverni umidi e miti mediterranean climate hot dry summers and wet mild winters

clima desertico alte temperature e bassissimi livelli di precipitazione, forti escursioni termiche giornaliere e stagionali desert climate high temperatures and low precipitation levels, strong daily and sesasonal thermal excursion clima del Sahel alte temperature e forti variazioni stagionali delle precipitazioni sahelian climate high temperatures and considerable seasonal and inter-annual variation in rainfall clima tropicale con stagioni secche temperature e livelli di precipitazione molto variabili nell’anno tropical climate with dry seasons precipitation and temperatures variables

bassa pressione demografica low population pressure

alta pressione demografica high population pressure

altissima pressione demografica very high population pressure

distribuzione tendente all’equità indice Gini < 0.4 distribution tending to equity Gini index< 0.4

moderata inequità indice Gini fra 0.4 e 0.5 moderate inequity Gini index between 0.4 and 0.5

elevata inequità indice Gini fra 0.5 e 0.6 high inequity Gini index between 0.5 and 0.6

inequità pericolosamente alta indice Gini > 0.6 inequity dangerously high Gini index > 0.6

clima tropicale umido breve stagione secca, alte temperature costanti e alternanza di più stagioni piovose humid tropical climate short dry season, constant high temperatures and periodicy rainy seasons

clima equatoriale alte temperature e altissimi livelli di precipitazione tutto l’anno, umidità molto rilevante equatorial climate high temperatures and high levels of precipitation throughout the year, very high moisture

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CONTESTO 1 Per quanto riguarda il contesto Sahe-­ liano si è ipotizzata la volontà di assor-­ BIRE LA CRESCITA DEMOGRAlCA ATTRAVERSO la realizzazione di un corridoio urbano in collegamento di città già consolida-­ te, che attraversi territori caratterizzati dal rigido clima semi-­desertico. Una delle priorità dell’intervento dovrà qui essere la costituzione di un microclima in grado di consentire la coltivazione (anche mediante strategie di agro-­ forestazione), sfruttando i vantaggi dell’organizzazione in linea per la di-­ stribuzione idrica e per la disposizione di elementi frangivento.

CONTEXT 1 It is assumed the willingness to absorb population growth through the crea-­ tion of an urban corridor connecting al-­ READY ESTABLISHED CITIES CROSSING AREAS CHARACTERIZED BY SEVERE SEMI DESERTIC climate. One of the intervention priori-­ ties here will be the creation of a mi-­ croclimate able to allow the cultivation ALSO BY MEANS OF AGROFORESTRY STRATE-­ gies), taking advantage of the organi-­ zation in line for water distribution and arrangement of windbreak elements.

in questa pagina: Le variabili del contesto nella pagina a fianco: Step evolutivi in this page: The variables of the context in the next page: Evolutionary steps

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-step 1-

-step 2-

-step 3-

-step 4-

gli edifici si attestano linearmente sul margine della fascia a protezione dei campi interni dai venti del deserto, si realizzano schermature frangivento e si inizia la coltivazione dei terreni comuni. piantumazioni di acacia albida agevolano la fertilizzazione e il consolidamento the buildings stand linearly on the edge of the band in protection of the inner fields from the desert winds, windbreakers are realized and begins the farming of the common lands. plantings Acacia albida facilitate fertilization and consolidation

con l’aumentare di densità del costruito e fertilità del suolo si estendono le coltivazioni oltre la cintura dell’edificato, protette da nuove schermature leggere. alle attività agricole si affiancano altri servizi e funzioni produttive, le costruzioni gradualmente inglobano le direttrici viarie with the increasing of built density and soil fertility the crops are extended beyond the built-belt, protected by new light shields. the agricultural activities are now flanked by other services and productive functions. the buildings gradually incorporate the roads

si converte gradualmente la fascia centrale ad asse portante verde pubblico con istituzioni e servizi in ipogeo: i campi agricoli si trasformano in luogo di incontro e il nuovo polmone verde contribuisce a stabilizzare il microclima costituito The central band is gradually converted to Green public backbone with institutions and services in the underground: the crops turn into meeting place, and the new green lung helps to stabilize the microclimate

i nuovi spazi ipogei consentono una rete di servizi col massimo grado di protezione dal clima e lasciano libero il livello verde pubblico superiore the new underground spaces allow for a network of services with the highest degree of protection from climate and let free the upper level of public green

la struttura compatta e continua dell’edificato consente di mantenere protetto dai venti del deserto l’interno del sistema, e consentire così la stabilizzazione del microclima the compact and continuous built structure allows to keep the inside of the system protected by the desert winds, and enables thus the stabilization of the microclimate

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Torri in costruzione, Settembre 2028

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CONTESTO  2 Per  l’ipotesi  di  declinazione  in  conte-­ sto  sub-­sahariano  si  è  pensato  ad  un  insediamento  lungo  una  importante  DIRETTRICE mUVIALE CON BUONE POTENZIA-­ litĂ Â di  sfruttamento  agricolo,  e   in  cui  le  problematiche  principali  fossero  la  vulnerabilitĂ Â alle  inondazioni  e  l’eleva-­ TA PRESSIONE DEMOGRAlCA Si  è  quindi  pensato  un  insediamen-­ to  che  si  sviluppi  a  partire  da  fulcri  di  distribuzione  dei  servizi,  che  sia  in  un  primo  momento  a  dominante  agglome-­ RAZIONE INFORMALE E CHE SI DENSIlCHI E consolidi  col  passare  del  tempo  perse-­ guendo  obiettivi  di  massimizzazione  di  accesso  a  servizi,  liberazione  del  suolo,  ED EFlCIENZA DEL TRASPORTO PUBBLICO DI massa.

CONTEXT  2 A  settlement  along  a  major  river  is  en-­ visaged,  with  good  potential  for  agri-­ culture,  with  major  consideration  of  VULNERABILITY TO mOODING AND HIGH POP-­ ulation  pressure.

The  settlement  should  develop  from  UTILITY AND SERVICES DELIVERY FULCRUMS INITIALLY AS A PREDOMINANTLY INFORMAL AGGLOMERATION THEN GRADUALLY DENSIFY-­ ing  and  consolidating  with  the  goal  of  maximising  access  to  utilities  and  ser-­ vices,  release  of  soil,  public  transport  EFlCIENCY

in questa pagina Le variabili del contesto nella pagina a fianco Step evolutivi in this page The variables of the context in the next page Evolutionary steps

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-step 1-

-step 2-

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-step 5-

i nodi di erogazione di acqua e servizi diventano poli strutturanti per l’aggregazione spontanea dell’edificato e centri di coesione delle comunità di quartiere. la maglia viaria ortogonale garantisce la permeabilità trasversale dell’asse the supply nodes of water and services become structuring poles for spontaneous aggregation of the buildings, and centers of the neighborhood communities cohesion. the road grid guarantees the transversal permeability of the axis

i servizi pubblici e le istituzioni vengono ospitati in nuovi edifici unitari sviluppati in altezza sul luogo dei poli di aggregazione precedentemente individuati, l’edificato continua a svilupparsi spontaneamente attorno a questi poli public services and institutions are housed in new unitary buildings built in height on site of the poles of aggregation previously identified. the buildings keep to develop spontaneously around these poles

nuovi bracci orizzontali iniziano ad assorbire la densità del tessuto spontaneo sottostante e ad accogliere le nuove necessità di destinazioni residenziali e pubbliche. il cantiere trova il suo spazio grazie ai vuoti garantiti dalla maglia viaria e si sviluppa sopra di essa new horizontal arms begin to absorb the density of the underlying spontaneous aggregations, and receive the need for new residential and public destinations. The construction site finds its space thanks to the gaps guaranteed by the road grid and develops above it

una volta completata la struttura e connessi fra loro i bracci orizzontali, la nuova quota assicura al sistema una maggiore resilienza in contesti idrologicamente instabili, maggior accessibilità ai servizi pubblici ed efficienza del sistema di trasporto once completed the structure and connected together the horizontal arms, the new level ensure to the system increased resilience in hydrologically unstable contexts, greater accessibility to public services and improved efficiency of transport system

il liberamento progressivo del suolo e i sistemi di trasporto veloce integrati nella struttura promuovono lo sfruttamento intensivo dell’agricoltura e facilitano gli spostamenti su lunga distanza, ampliando ulteriormente il bacino d’utenza The gradual liberation of the soil and the fast transport systems integrated into the structure promote the intensive use of agriculture and facilitate the movements over long distances, further expanding the user basin

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Prospettiva sul braccio di ponente, Febbraio 2050

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EXODUS WATER HIGHWAYS strategia di urbanizzazione pubblica a basso costo low-cost strategy of public urbanization di Giuseppe Stella

La  popolazione  urbana  dell’Africa  Cen-­ trale   è  piĂš  che  raddoppiata  passando  da  23,7  milioni  nel  1990  a  circa  55,6  milioni  nel  2010.  Il  traguardo  di  100  milioni  verrĂ Â raggiunto  intorno  al  2022,  con  un’ulteriore  crescita  per  112,7  mi-­ lioni  entro  il  2030  e  185,9  milioni  en-­ tro  il  2050.  I  tassi  di  crescita  urbana  registreranno  una  costante  tendenza  al  calo  tra  il  2020  e  il  2030.  Tuttavia  la  popolazione  urbana   continuerĂ Â a  crescere  in  termini  assoluti:   di  25,9  milioni  diabitanti   tra  2020-­30,  di  31,2  milioni  tra  il   2020-­30,  di  35,4  milioni  tra  il  2030-­40  e  di  37,8  milioni  nella  decade  2040-­2050.  Nel  2010  i  tre  pae-­ si  piĂš  urbanizzati  erano  Gabon  (86  %),  SĂŁo  TomĂŠ  e  PrĂ­ncipe  (62,2  %)  e  Con-­ go  (62,1%).  Meno  urbanizzati  erano  il  Chad  (27,6  %),  la  RDC  (35,2%)  ed  la  Guinea  Equatoriale  (39,7  %),  tutti  ri-­ masti  sotto  la  media  di  urbanizzazione  dell’intera  Africa  (39,9  %). Nella  DRC  l’urbanizzazione  è  in  larga  misura  guidata  dalle  migrazioni  rurali  che  sono  state  accellerate  in  modo  si-­ GNIlCATIVO DAGLI SPOSTAMENTI DI POPO-­ LAZIONI PER MOTIVO DI CONmITTI La  popolazione  urbana  aumenterĂ Â di  29.495.000  abitanti  entro  2030,  e  di  69.384.000  abitanti  entro  il  2050.  Â

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The  urban  population  of  Central  Africa  doubled  from  23.7  million  in  1990  to  an  estimated  55.6  million  in  2010.  The  100-­million  mark  should  be  reached  around  2022,  with  further  growth  to  112.7  million  by  2030  and  185.9  million  by  2050.  Inter-­decade  urban  growth  rates  will  start  a  steady  de-­ clining  trend  between  2020  and  2030.  However,  since  these  declining  growth  rates  apply  to  everlarger  numbers,  the  region’s  urban  population  will  con-­ TINUE TO EXPAND SIGNIlCANTLY IN ABSO-­ lute  terms:  25.9  millions  in  2020/30,  31.2  millions  in  2020/30,  35.4  mil-­ lions  in  2030/40  and  37.8  millions  in  2040/2050.  In  2010,  the  subregion’s  three  most  urbanised  countries  were  Gabon  (86  per  cent),  SĂŁo  TomĂŠ  e  PrĂ­nc-­ ipe  (62.2  per  cent)  and  Congo  (62.1  per  cent).  The  least  urbanised  were  Chad  (27.6  per  cent),  the  DRC  (35.2  per  cent)  and  Equatorial  Guinea  (39.7  per  cent),  who  all  remained  below  African  urban-­ isation  average  of  39.9  per  cent.  In  the  DRC  urbanization  is  largely  driven  by  RURAL MIGRATION INTENSIlED BY THE POP-­ ULATION MOVEMENTS DUE TO CONmICTS The  urban  population  will  increase  by  29,495,000  inhabitants  by  2030,  and  69,384,000  by  2050.

Vista - exodus water highways View - exodus water highways


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a sinistra: previsione di incremento della popolazione urbana nella Repubblica Democratica del Congo nella pagina a fianco: viste - la crescita urbana secondo l’andamento attuale e espansione incontrollata dei principali centri urbani on the left: prediction of growth of urban population in DRC in the next page: view - the urban growth according to the current trend and the unplanned expansion of major urban centers

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LA  CITTĂ€  E  IL  SUOLO  URBANO  â€œChi  fonda  una  cittĂ Â o  ne  dirige  lo  svi-­ luppo  non  è  padrone  o  creatore  della  cittĂ ,  come  ogni  semplice  proprietario  di  casa,  ma  colui  che  ha  il  compito  di  riunire  in  una  sola  opera  la  pluralitĂ Â del-­ le  centinaia,  delle  migliaia  di  iniziative  edilizie.  Suo  compito  è  di  indirizzare  ad  un’unica  meta  forze  che  sono  vicende-­ volmente  indipendenti,  e  talvolta  persi-­ no  contrastanti  fra  di  loro.  Deve  sortirne  non  un  mosaico  di  case,  ma  una  cittĂ ;Íž  piĂš  ancora,  deve  questa  cittĂ Â poter  continuamente  riprodursi,  estendersi;Íž  secondo  una  parola,  ancorchĂŠ  pronun-­ ciata  a  mezza  voce,  dispiegarsi  verso  un  futuro  ancora  velato.  Quali  mezzi  possiede  colui  che  crea  una  cittĂ Â per  condurre  a  compimento  un  disegno  cosĂŹ  memorabile,  quasi  impossibile?  5NA DIFlCOLTÂş SPECIALE RENDE IMPOSSIBILE TUTTO QUESTO UNA DIFlCOLTÂş CHE NON CI permette  di  venir  fuori  dagli  allineamen-­ ti  edilizi  e  dai  regolamenti  edilizi:  il  fatto  che  il  suolo  su  cui  deve  svilupparsi  la  città  è  frazionato  fra  singoli  proprietari.  La  cittĂ Â non  ha  il  diritto,  quindi  non  ha  la  possibilitĂ Â di  disporre  liberamente  del  suolo,  di  suddividerlo  secondo  speciali  predisposizioni,  secondo  un  particola-­ re  piano,  e  di  assegnare  ad  ogni  nuovo  quartiere  un  suo  progetto  particolare  di  EDIlCAZIONE COME SAREBBE RAGIONEVOLE e  desiderabile.â€?  (Hans  Beronoulli,  la  cit-­ tĂ Â e  il  suolo  urbano) Â

CITY  AND  URBAN  GROUND “Who  founds  a  city  or  plans  its  develop-­ ment,  is  not  the  owner  nor  the  creator  of  that  city,  as  any  householder  would  be,  but  he  has  the  task  to  unify  in  one  work  the  plurality  of  hundreds  and  thousands  of  constructive  initiatives.  His  task  is  to  give  a  common  direction  to  those  forces   that  are  indipendent  one  from  another,  and  sometimes  even  CONmICTING He  doesn’t  obtain  from  this  process  a  mosaic  of  houses  but  a  city;Íž  moreover  this  city  has  to  be  able  to  continuously  reproduce  and  grow  on  its  own;Íž  in  a  simple  frase,  wispered,  unfolding  into  a  still  veiled  future. Which  tools  can  be  used  by  who  creates  a  city  to  complete  such  a  memorable,  and  almost  impossible  design? ! DIFlCULTY MAKES THIS TASK IMPOSSIBLE A DIFlCULTY THAT DOESN T ALLOW US TO ES-­ cape  from  the  building  alignments  and  the  building  codes:  the  fact  that  the  ground  where  the  city  is  supposed  to  grow  is  divided  among  individual  own-­ ers. The  city  then  does  not  have  the  right,  neither  the  possibility  to  freely  dispose  on  the  ground,  to  be  subdivided  ac-­ cording  to  special  predispositions,  and  ASSIGN TO EVERY NEW DISTRICT A SPECIlC development  plan,  how  it  would  be  reasonable  and  desirable.â€?   (Hans  Ber-­ noulli,  Die  Stadt  und  ihr  Boden)

CITTĂ€  MEDIOEVALE 1.  La  cittĂ Â nasce  su  iniziativa  del  Signo-­ re  su  un  suolo  indiviso.  La  proprietà  À DEL RE E DA QUESTI VIENE AFlDATA IN gestione  al  Signore. ,A FONDAZIONE VIENE AFlDATA DAL 3I-­ gnore  ad  un  â€œLocatorâ€?  che  con  la  col-­ laborazione  di  un  gruppo  di  esperti  DElNISCE L IMPIANTO GENERALE CON I servizi  comuni  (mura,  strade,  campa-­ gna,  ampliamenti);Íž  assegnazione  dei  lotti  agli  abitanti  (la  localizzazione  risponde  a  un  criterio  di  tipo  funzio-­ nale). 3.  L’abitante  paga  in  cambio  un  canone  per  il  diritto  di  costruzione  e  di  uso  o  anche  una  tassa  di  abitazione  o  una  tassa  di  ereditĂ .

MEDIEVAL  CITY 1.  The  city  is  established  by  a  lord,  on  an  undivided  ground.  The  property  belongs  to  the  king  who  entrusts  the  lord  of  the  management. 2.  The  foundation  is  entrusted  from  the  lord  to  the  â€œlocatorâ€?,  who  with  the  HELP OF A GROUP OF EXPERTS DElNES the  masterplan  including  the  com-­ mon  services  (walls,  streets,  country-­ side,  enlargements);Íž  the  ground  por-­ tions  assigned  to  the  inhaitants  (the  location  is  due  to  functional  reasons). 3.  The  inhabitants  pay  a  fee  for  the  right  to  build  and  live  in  their  portion  or  an  occupancy  tax,  or  an  inherit-­ ance  tax.

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nella pagina a fianco diagrammi - il regime dei suoli nelle fasi dello sviluppo urbano: tre esempi in the next page diagram - property of land and urban development: three cases


1. suolo land 2. mura walls 3. strade streets 4. piazze squares 5. orti gardens 6. mercati markets 7. artigiani artisans 8. agricoltori farmers 9. periferia suburbs 10. costruzioni buildings

1. suolo land 2. spazi verdi green belt 3. spazi pubblici public spaces 4. strade principali main roads 5. casa isolata isolated house 6. case a schiera row house 7. collocazione house position 8. industria industry 9. costruzioni buildings 10. strade minori secondary roads

1. acquisto suolo purchase of land 2. cessione suolo division of land 3. suolo pubblico public soil 4. pubblico/privato public/private 5. opere di urbanizzazione urbanization 6. istruzione/sport school/sport 7. edilizia pubblica public housing 8. posizione redisenze location houses 9. terra privata private land 10. costruzioni building

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4.  Trasformazione  della  proprietĂ Â pri-­ vata  in  proprietĂ Â pubblica  tramite  ACQUISTO ,A CITTÂş VIENE PIANIlCATA su  terreno  indiviso  che  è   e  rimane  di  proprietĂ Â della  ComunitĂ .  L’acquisto  comporta  la  creazione  di  un  ingente  debito  fondiario.

4.  The  private  property  becomes  pub-­ lic  property  after  purchase.  The  city  is  designed  and  planned  on  an  un-­ divided  ground  which  belongs  to  the  community.  The  purchase  involves  the  creation  of  a  land  debt.

CITTĂ€  GIARDINO 1.  Trasformazione  della  proprietĂ Â pri-­ vata  in  proprietĂ Â pubblica  tramite  ACQUISTO ,A CITTÂş VIENE PIANIlCATA su  terreno  indiviso  che  è   e  rimane  di  proprietĂ Â della  ComunitĂ .  L’acquisto  comporta  la  creazione  di  un  ingente  debito  fondiario. 2.  Trasferimento  agli  abitanti  del  dirit-­ to  di  fabbricazione  nei  posti  da  essi  richiesti.  Con  gli  interessi  introitati  dalla  concessione  di  questo  diritto  di  fabbricazione,  i  Comuni  -­  se  pure  faticosamente  -­  riescono  anche  ad  estinguere  il  grosso  debito  fondiario  CHE DOVETTERO CONTRARRE lN DA PRINCI-­ pio  con  notevole  peso.

GARDEN  CITY 1.  The  private  property  becomes  pub-­ lic  property  after  purchase.  The  city  is  designed  and  planned  on  an  un-­ divided  ground  which  belongs  to  the  community.  The  purchase  involves  the  creation  of  a  and  debt. 2.  Transfer  of  the  building  right  to  the  inhabitants,  in  the  requested  areas.  Thanks  to  the  interests  earned   with  the  grant  of  the  building  right,  the  towns  -­  even  if  with  huge  efforts  -­   can  get  rid  of  the  land  debt  they  had  to  develop  since  the  beginnig.

CITTĂ€  CONTEMPORANEA 1.  Il  Comune  chiede  un  prestito  per  acquistare  i  suoli  e  fornire  le  infra-­ strutture.  Vengono  individuate  due  quantitĂ Â identiche  di  terreni,  una  di  proprietĂ Â pubblica  e  una  privata,  nel-­ le  quali  è  possibile  costruire. 2.  Realizzazione  di  servizi  e  infrastrut-­ ture   necessarie  per  l’insediamento  di  un  quartiere. 3.  Concessione  gratuita  dei  suoli  in  favore  degli  enti  pubblici  che  hanno  costruito,  per  la  realizzazione  di  case  popolari  per  i  ceti  meno  abbienti. 4.  I  suoli  vengono  rivenduti  a  chi  ne  fa  richiesta.  La  vendita  avviene  ad  un  prezzo  che  non  solo  consente  di   ot-­ tenere  il  pareggio  di  tutta  l’iniziativa.

CONTEMPORARY  CITY 1.  The  town  asks  for  a  loan  in  order  to  be  able  to  purchase  ground  por-­ tions  and  build  infrastructures.  The  ground  available  is  split  into  two  identical  amounts,  one  belonging  to  the  community  and  the  other  for  the  private  property,  where  it   is  possible  to  build. 2.  Construction  of  services  and  infra-­ structures  needed  for  the  settlement. 3.  Free  ground  is  grant  to  the  public  agencies  that  build  social  housing  for  the  poor. 4.  The  grounds  are  sold  to  who  requests  them.  The  sale  incomings  balance  the  whole  venture  costs.

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nella pagina a fianco mappatura della risorsa idrica e agricola nella RDC in the next page maps: water and agriculture system in DRC


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in questa pagina: 1. dati economici degli interventi nei comuni di Modena (80’-81’) e di Brescia (82’-83’). 2. urbanizzazione pubblica nel caso dei comuni olndesi 3. applicazione dei prinicipi dell’ urbanizzazione pubblica nel contesto della DRC in this page: 1. economic data of the projects in the towns of Modena (80’-81 ‘) and Brescia (82’-83’). 2. public urbanization: the example of the holland municipalities 3. applying the public urbanization principles in the context of DRC.

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URBANIZZAZIONE  PUBBLICA:  IL  CASO  DI  BRESCIA “Il  quartiere  è  stato  costruito  negli  anni  â€™70  e  â€™80  senza  utilizzare  nemmeno  un  centesimo  di  risorse  pubbliche.  Il  terreno  dove  sorge,  le  strade,  i  giardini  pubblici,  le  scuole,  i  campi  sportivi,  i  parcheggi,  le  fognature,  le  reti  elettriche  e  telefo-­ niche,  ogni  servizio  o  infrastruttura  tra-­ DIZIONALMENTE A CARICO DELLE lNANZE DEL Comune  o  dello  Stato,  è  stata  pagata  at-­ TRAVERSO LA CESSIONE DEI SUOLI EDIlCABILI ai  diversi  operatori  che  hanno  costruito  le  case  (imprese,  cooperative  o  anche  privati  cittadini).  Questi  suoli  sono  stati  erogati  a  chi  ne  faceva  richiesta  ad   un  prezzo  che  consentisse  al  Comune,  al  termine  dell’operazione,  di  rientrare  dei  soldi  che  aveva  speso  (per  acquistare  i  terreni  e  per  attrezzarli  in  modo  che  potesse  sorgere  un  quartiere,  con  tutti  gli  elementi  richiamati  in  precedenza),  come  se  si  trattasse  di  â€?stoffa  al  metroâ€?.  Il  prestito  che  il  Comune  aveva  chiesto  per  affrontare  l’operazione  San  Polo  è  stato  speso  per  acquistare  i  suoli  e  per  sistemarlo;Íž  al  termine  della  vendita  dei  SUOLI EDIlCABILI TALE SOMMA Ă€ RITORNATA a  disposizione  del  Comune  per  un  am-­ montare  uguale  a  quello  di  partenza  e  il  debito  è  stato  restituito  chiudendo  la  partita  in  pareggio.  Addirittura  anche  gli  interessi  passivi  maturati  nel  tempo  tra  l’erogazione  e  la  restituzione  del  de-­ bito  sono  stati  conteggiati  e  diluiti  nelle  cessioni.

PUBLIC  URBANIZATION:  THE  BRESCIA  CASE “The  district  has  been  built  between  the  70’s  and  the  80’s,  without  using  any  public  funds.  The  ground  where  it  is  situated,  the  streets,  the  public  gardens,  the  schools,  THE SPORT lELDS THE PARKING PLACES THE sewage  system,  the  electric  and  tel-­ ephone  networks,  every  service  or  in-­ frastructure  which  traditionally  would  have  been  payed  by  the  city  or  the  state,  has  been  payed  through  the  assigne-­ ment  of  the  building  lands  to  the  opera-­ TORS WHO DIRECTLY BUILT THE HOUSES lRMS cooperatives  or  even  citizens).  These  lands  have  been  sold  to  who  re-­ quested  them,  for  a  price  that  could  al-­ low  the  city,  at  the  end  of  the  operation,  to  be  refound  of  all  the  money  spent  (to  buy  the  grounds  and  to  tool  them  up  in  order  to  build  a  new  district  with  all  the  elements  previously  listed),  as  if  it  was  â€œmeters  of  clothâ€?.  The  loan  requested  by  the  city  for  the  â€œSan  Poloâ€?  operation  has  been  spent  to  purchase  the  land  and  to  build  the  construction;Íž  at  the  end  of  the  building  sales,  this  amount  has  been  payed  back  to  the  city,  to  pay  back  the  loan  untill  a  complete  refound. Even  the  passive  interests  accrued  in  the  period  between  the  grant  and  the  return  OF THE LOAN HAVE BEEN COUNTED IN THE l-­ nal  sale  price.

I  suoli  dove  sorgono  le  case  alte,  intese  come  servizio  per  i  ceti  meno  abbienti,  sono  stati  messi  a  disposizione  gratui-­ tamente  in  favore  degli  enti  pubblici  che  hanno  costruito  (Poste,  IACP  e  Comune  stesso)  e  i  costi  di  questa  cessione  gra-­ tuita  si  sono  quindi  trasferiti,  spalmati  su  TUTTI GLI ALTRI TERRENI EDIlCABILI COME SE LE case  alte  fossero  una  scuola  o  un  campo  di  calcio.  E’  questo  il  principio  dell’urba-­ nizzazione  pubblica,  largamente  ignora-­ to  in  Italia,  ma  portato  avanti  a  Brescia  sulla  scorta  elle  migliori  esperienze  euro-­ pee:  olandesi,  inglesi  e  tedesche.  Pezzi  di  cittĂ Â unitari  costituiti  secondo  il  principio  del  pareggio  di  bilancio.â€?  (L.  Benevolo)

The  land  where  the  towers  were  built,  meant  as  a  service  for  the  poor,  have  been  assigned  for  free  to  the  public  corporations  that  built  them  (Poste,  IACP  and  the  city  itself)  and  the  costs  of  this  free  assignements  have  been  transfered,  on  all  the  other  buildings,  as  if  the  houses  were  a  public  school  or  a  SOCCER lELD 4HIS IS THE PRINCIPLE OF PUB-­ lic  urbanization,  largely  ignored  in  Italy,  but  carried  on  in  Brescia,  according  to  the  best  european  experiences,  such  as  those  in  England,  the  Netherlands  and  Germany.  Districts  built  following  as  a  principle  of  balanced  budgetâ€?  (L.  Benevolo)

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COSTI COSTS A. fattori che non dipendono dalla localizzazione: caratteri geomorfologici generali factors that do not depend on the location: general geomorphological features B. fattori che dipendono dalla localizzazione: suolo, carattere del sottosuolo, esternalitĂ particolari factors that depend on the location: soil, character of subsoil, specific externalities C. suolo per edilizia sovvenzionata a basso costo soil for low cost social housing RICAVI REVENUES D. edifici pubblici public buildings E. commercio, industria market, industry F. edilizia non sussidiata dwelling without funds G. residenzia privata sussidiata private financed dwelling

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COSTI COSTS A. strada di collegamento all’accesso fluviale road connecting settlements and river access B. rete idrica: estrazione, distribuzione, drenaggio, depurazione water system: extraction, distribution, drainage, sewage C. settore agricolo:irrigazione, drenaggio, formazione, supporto tecnico agriculture: irrigation, drainage, school, technical support RICAVI REVENUES D. affitto minimo concesso alle fasce a basso reddito $ (prezzo cessione suolo), K (costo di produzione); minimum rental granted to low income households $ (sale price of land), K (production cost); E. affitto massimo per le imprese $ (cessione suolo), K (costo produzione), Vm (valore di mercato del terreno); maximum rent for business $ (Sale price of land), K (production cost), Vm (market value of land) F. ricavi indiretti da aumento del reddito procapite generato dai programmi di sviluppo indirect revenues due to higher income per capita generated by developement programs.

in questa pagina: diagramma 1 - schema dei costi-benefici nella prassi di pianificazione urbanistica e della gestione dei suoli pubblici comunali diagramma 2 - schema dei costi-benefici nella strategia di urbanizzazione in DRC in this page: Diagram 1 - cost-benefit scheme in urban planning and municipal management of public lands Diagram 2 - cost-benefit scheme of the DRC urbanization strategy


URBANIZZAZIONE  PUBBLICA  E  IL  PA-­ REGGIO  DI  BILANCIO:  ESEMPIO  OLANDESE In  Olanda  la  politica  delle  acquisizio-­ ni  normalmente  precede  ad  ogni  altro  INTERVENTO SULLO SPAZIO lSICO COMUNALE dal  momento  che  le  espansioni  urba-­ NE VENGONO PIANIlCATE SOLO DOPO CHE i  terreni  agricoli  sono  stati  acquista-­ ti  a  valore  venale  dai  proprietari  delle  aziende  agricole.  Il  punto  centrale  sta  nell’anticipazione  con  cui  si  effettua  normalmente  l’intervento  di  acquisizio-­ ne  alle  condizioni  piĂš  convenienti  per  l’amministrazione.  Molto  complessa  è  L ATTIVITÂş DI PROGRAMMAZIONE lNANZIA-­ ria  dal  momento  che  le  operazioni,  alla  lNE DEVONO RISULTARE IN PAREGGIO IL che  comporta  continui  aggiustamenti  al  variare  dei  costi,  dei  tempi  di  rien-­ tro  e  delle  modalitĂ Â di  ammortamento  dei  capitali  investiti.  Quando  il  suolo  acquisito,  dotato  di  tutte  le  opere  di  urbanizzazione,  appare  pronto  per  l’uso  EDIlCATORIO SI PROCEDE ALL ASSEGNAZIONE dei  terreni  (il  prezzo  di  cessione  risulta  comprensivo  del  prezzo  di  acquisto  e  di  quello  di  costruzione  di  tutte  le  opere  eseguite).  Ciò  che  risulta  interessante  è  il  meccanismo  per  la  determinazione  di  prezzi:  si  tratta  di  un  calcolo  di  costi  e  BENElCI FONDATO SUL PRINCIPIO DELLA DIF-­ ferente  capacitĂ Â di  pagare  da  parte  dei  diversi  acquirenti  della  terra,  secondo  UNA lLOSOlA DI BILANCIO lNALE IN PAREG-­ gio  della  intera  operazione,  con  cui  è  stabilito  debba  trarre  vantaggio  il  solo  settore  degli  alloggi  sociali  che,  per  essere  costretto  entro  rigidi  massimali  di  costo  per  alloggio,  non  può  supera-­ re  una  certa  incidenza  dell’onere  del  suolo.  Esiste,  in  sostanza,  l’attribuzione  coatta  di  una  diversa  solvibilitĂ Â econo-­ mica  ai  settori  dell’alloggio  in  proprie-­ tĂ ,  dell’industria  e  del  commercio  che  SERVE A RIPIANARE IL DElCIT INSEDIATIVO dell’edilizia  a  carattere  sociale.  Nello  schema  appare  chiaro  il  funzionamen-­ to  del  meccanismo  nel  suo  complesso:  i  rientri  devono  uguagliare  gli  investi-­ menti  globali  effettuati  (comprensivi  degli  interessi  da  capitale),  mentre  i  costi  di  urbanizzazione  complessivi  si  ripartiscono  in  modo  differenziato  tra  le  cinque  categorie  di  operatori  edilizi  urbani.

PUBLIC  URBANIZATION  AND  THE  BAL-­ ANCED  BUDGET:  THE  DUTCH  EXAMPLE In  the  Netherlands  land  acquisitions  normally  comes  before  any  other  ac-­ tion  on  the  physical  space  of  the  Mu-­ nicipality  because  urban  expansions  are  planned  only  after  the  agricultural  land  were  purchased  at  market  value  by  the  farms  owners.  The  central  point  is  to  purchase  land  in  advance  at  the  most  convenient  price  for  the  admin-­ ISTRATION 4HE TASK OF lNANCIAL PLANNING is  so  complicated  because  the  opera-­ tions  at  the  end,  must  be  in  balance;͞  it  may  require  continuous  adjustments  to  changes  in  costs,  time  of  return  and  repayment  conditions  of  the  capital  in-­ vested.  When  the  land  acquired,  with  ALL THE INFRASTRUCTURAL WORKS lNALLY AP-­ pears  ready  to  be  used  for  constructing  buildings,  the  step  of  assigning  land  can  start  (the  sale  price  is  inclusive  of  the  purchase  price  and  the  construction  of  all  works  carried  out)  .  What  is  inter-­ esting  is  the  mechanism  for  determin-­ ing  prices:  it  is  a  calculation  of  costs  AND BENElTS BASED ON THE PRINCIPLE OF ability  to  pay  differently  by  different  buyers  of  the  land,  according  to  a  phi-­ LOSOPHY OF THE lNAL BUDGET IN BALANCE of  the  entire  operation,  which  is  estab-­ LISHED MUST BENElT ONLY THE SECTOR OF social  housing,  to  be  forced  within  rigid  limits  of  cost  per  unit,  may  not  exceed  a  certain  incidence  of  the  tax  burden  of  the  soil.  There  is,  in  essence,   a  compul-­ sory  allocation  of  a  different  economic  solvency  of  the  residential  property  sectors,  industry  and  commerce  that  is  REQUIRED TO COMPENSATE FOR DElCITS IN social  housing  settlement.  The  diagram   explains  the  mechanism  as  a  whole:  the  returns  must  equal  global  invest-­ ments  made  (including  interest  on  cap-­ ital),  while  the  total  development  costs  are  distributed  differentially  among  the  lVE CATEGORIES OF OPERATORS IN THE CON-­ struction.

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Vista - progetto exodus water highways 2030-2050 View - exodus water highways project 2030-2050

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in basso da sinistra: istogramma - fondi stanziati/necessari nel settore idrico dell’acqua potabile nella RDC; tabulato popolazione urbana con accesso all’acqua potabile (status quo); tabulato - popolazione rurale con accesso all’acqua potabile (status quo) nella pagina a fianco, dall’alto: grafico a torta - ripartizione dei finanziamenti tra contesto rurale e urbano nel settore idrico dell’acqua potabile nella RDC (status quo); grafico cartesiano - popolazione urbana con accesso all’acqua potabile; grafico cartesiano - popolazione rurale con accesso under from the left histogram - funds available/nedeed in the water sector in the DRC; tabulation - urban population with access to safe drinking water (status quo; tabulation - rural population with access to safe drinking water (status quo) in the next page, from above: pie chart - allocation of funding among rural and urban drinking water in the water sector in the DRC (status quo); chart - urban population with access to safe drinking water; chart- rural population with access to safe drinking water

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in basso da sinistra: istogrammi - copertura idrica attuale: RDC e Africa a confronto; costo procapite per la fornitura idrica nella RDC: contesto urbano e rurale a confronto; investimenti procapite pianificati nel settore del servizio idrico dell’acqua potabile nella RDC; tabulato - popolazione urbana con accesso all’acqua potabile (ipotesi di progetto); tabulato - popolazione rurale con accesso all’acqua potabile (ipotesi di progetto) nella pagina a fianco, dall’alto: grafico a torta - ripartizione dei finanziamenti tra contesto rurale e urbano nel settore idrico dell’acqua potabile nella RDC (ipotesi di progetto) grafico cartesiano - popolazione urbana con accesso all’acqua potabile (ipotesi di progetto) grafico cartesiano - popolazione rurale con accesso (ipotesi di progetto) under from the left: current water service availability: DRC and Africa in comparison; cost per capita for water supply in the DRC: urban and rural context in comparison; per capita investment planned in the area of safe drinking water service in the DRC; tabulation urban population with access to safe drinking water (project forecasts); tabulation - rural population with access to safe drinking water (project forecasts) in the next page, from above: pie chart - allocation of funding among rural and urban drinking water in the water sector in the DRC (project forecasts); chart - urban population with access to safe drinking water (project forecasts); chart- rural population with access to safe drinking water (project forecasts)

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Vista - progetto exodus water highways 2050-2100 View - exodus water highways project 2050-2100

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nella pagina a fianco diagramma - andamento della copertura del servizio idrico in RDC (previsioni di progetto). a destra, dall’alto: previsioni della copertura del servizio idrico per la popolazione globale, urbana e rurale; proiezioni 2015-2030: previsioni ipotetiche ricavate prolungando nel tempo, con un andamento lineare, le previsioni al 2015 (fonte UNEP) in the page before: diagram - evolution of the coverage of water services in the DRC (project forecasts). on the right, from above: projections of water service coverage for the global, urban and rural population; projections 20152030: hypothetical projections calculated from projections 2005- 2015 (source UNEP).

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nella pagina a fianco: diagramma - analisi finanziaria: calcolo del Net Present Value e del Breakeven Point a destra, dall’alto: progetti di sviluppo nel settore idrico-agricolo in corso di sperimentazione; istogramma - profitto di una associazione di gestione idrica e crescita del reddito agricolo procapite (caso peggiorativo e caso medio) in the page before: diagram - financial analysis: calculation of the Net Present Value and Breakeven Point on the right, from above: development projects in the water sectoragriculture being tested; histogram - water user association annual revenues and growth of per capita agricultural income ( pejorative and average case)

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nella pagina a fianco vista - nuovo assetto territoriale degli insediamenti in the next page view - new territorial configurations of settlements in questa pagina schemi di un insediamento tipo. in this page diagram of a prototype of settlement

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nella pagina a fianco evoluzione dell’insediamento in the next page evolution of the settlement

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Vista a volo d’uccello - progetto exodus water highways 2100 View - exodus water highways project 2100

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WATER AFRICA

acqua per uno sviluppo sostenibile water for a sustainable development di Nicola Collazuol, Alice De Sisti, Daniele Macor

Qual’è una possibile risposta per garan-­ tire uno sviluppo sostenibile in Africa nel futuro? Questo lavoro di ricerca prova a dare una risposta a questo quesito espri-­ mendosi attraverso gli strumenti tipi-­ ci dell’architetto: il disegno di sistemi territoriali e urbani e la strutturazione di processi capaci di indicare possibilità differenti e continuamente declinabili IN BASE ALLE CONDIZIONI SPECIlCHE DEL luogo.

What’s a possible answer to ensure a sustainable development for Africa in the future? This research work tries to give an an-­ swer to this question expressed through the typical means of the architect and thus through the design of urban and regional systems and the structuring of a process capable of showing different possibilities expressed in accordance WITH THE PLACE AND ITS SPECIlC CONDI-­ tions.

, IMPOSTAZIONE DELLA RICERCA RIlUTA L I-­ dea della progettazione di un model-­ lo univoco, impositivo, per volgersi, al CONTRARIO VERSO UN MODELLO mESSIBILE teorico, composto da regole e rapporti, una matrice virtuale di numeri e rap-­ porti capace di divenire realtà e con-­ cretizzarsi in forme urbane e sistemi territoriali differenti. Considerando la necessità futura di nuovi insediamenti, a meno di un’ac-­ CETTAZIONE DELL ESPANSIONE INlNITA DE-­ gli slums e delle relative misere condi-­ zioni di vita, diventa necessario capire per prima cosa il luogo più adatto ad un’espansione imminente e le relative direzioni di sviluppo. In questo senso, l’acqua, risorsa necessaria e per nulla scontata, può divenire fattore discri-­ minante in questa delicata scelta? E se sì, come? La FAO in proposito è molto chiara nell’individuare nell’assenza di acqua un fattore fortemente limitante lo sviluppo e la qualità della vita.

The framework of the research rejects THE IDEA OF DESIGNING A UNIQUE lXED model turning, on the contrary, to-­ WARDS A mEXIBLE MODEL THEORETICAL composed of rules and relationships, a virtual matrix of numbers and data capable of becoming reality and ma-­ terialize forms in different urban and regional system. Considering the future needs of the new settlements, unless accepting an INlNITE EXPANSION OF SLUMS WITH THEIR poor living conditions, it becomes nec-­ ESSARY TO UNDERSTAND lRST THE MOST suitable place for the development of the expansion. In this sense, water, obviously a neces-­ sary resource, can become a discrimi-­ nating factor in this delicate choice? And if so, how? The FAO in this regard is very clear in identifying the absence of water as a factor strongly limiting the development and quality of life.

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Fasi dello sviluppo Development steps


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L’acqua, elemento alla base di una lun-­ ga catena, può divenire motore trai-­ nante di nuovi modelli insediativi e di nuove strategie territoriali. In que-­ sto lavoro le risorse idriche diventano protagoniste, non solo per la soddi-­ sfazione dei bisogni primari, ad esse direttamente connesse, ma anche per quelli indiretti imposti dal fabbisogno alimentare. Questi bisogni ovvi ed in-­ negabili, diventano elementi necessari a slegare i nuovi sistemi insediativi da quelli esistenti.

Water, which is the base of a long chain, can become the driving force of new settlements and new regional strategies. In this work, water will take center stage, not only for the satisfac-­ tion of personal needs, but also for indirect requirements imposed by the necessity of food.These two obvious and undeniable needs, become neces-­ sary elements in order to untie the new systems from the existing ones.

L’uomo africano, nel futuro che sognia-­ mo, è un individuo non più sottomesso e strettamente dipendente dai gran-­ di sistemi economici multinazionali incarnati dalle “moderne” metropoli africane, ma al contrario un individuo LIBERO AUTOSUFlCIENTE MA AL CONTEMPO profondamente legato alla propria ter-­ ra come in passato. E’ sotto quest’ot-­ tica che assume estrema importanza il ruolo dell’agricoltura e della produzio-­ ne alimentare, oggi sfruttata oltre i li-­ miti sostenibili. Il modello che ne deriva è dunque bivalente in quanto composto da una parte coltivata e da una par-­ te insediativa. Il sistema è basato sulla produzione alimentare e sull’acqua e diventa capace di autosostenersi e ri-­ PETERSI ALL INlNITO DIVENENDO PROGRES-­ sivamente un grande sistema abitato sostenibile.

The future African individual that we dream of will no longer be subjected and strictly dependent to the large multinational economic systems em-­ bodied in the “modern” African me-­ tropolis, but rather a free individual, SELF SUFlCIENT AND AT THE SAME TIME tied to his land as in the past. In this context the role of agricolture becomes extremely important in a frame of food production already exploited beyond sustainability. The resulting model is thus a bivalent form composed of a cultivated part and a settlement part based on food production and consequently on the management of water, with a system capable of self-­sustaining and repete itself, with a progressive development of sustainable settlements.

Fasi dello sviluppo Development steps

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2100

2050

2015


FASCIA  FAO ,A &!/ IDENTIlCA UNA FASCIA IN CUI SI individua  la  massima  convenienza  de-­ gli  investimenti  sulle  infrastrutture  idriche.  Questa  fascia  è  coincidente  con  i  luoghi  dove  l’acqua  è  maggior-­ mente  presente,  ma  malamente  sfrut-­ tata.  Questa  condizione  implica  una  grandissima  potenzialitĂ Â di  impulso  per  un  nuovo  sviluppo  capace  di  ridurre  la  povertĂ Â rurale  implementando  il  ruolo  dell’agricoltura  e  i  livelli  di  vita.

FAO  BAND &!/ IDENTIlES A BAND WHERE WE CAN lND THE BEST CONVENIENCE IN MAKING AN investment  on  water  infrastructure  this  band  coincides  with  the  places  where  the  water  is  present  but  poorly  used.  This  condition  implies  a  great  potential  in  the  impulse  towards  a  new  devel-­ opment  that  can  reduce  rural  poverty  by  implementing  the  role  of  agricul-­ ture  and  at  the  same  time  raise  living  standards.

DINAMICHE  DEMOGRAFICHE Ăˆ  stata  operata  un’analisi  dell’incremento  DEMOGRAlCO GRAVANTE SULLA FASCIA INDI-­ viduata  per  comprendere  innanzitutto  la  scala  del  problema.  In  tal  modo  è  stato  possibile  ottenere  una  quanti-­ lCAZIONE DELLA QUANTITÂş DI PERSONE DA sostenere  dal  punto  di  vista  alimentare  tramite  lo  sviluppo  agricolo.  Si  posso-­ no  inoltre  evincere  i  punti  di  criticitĂ Â relativi  all’aumento  di  popolazione  che  divengono  punti  di  partenza  per  il  nuo-­ vo  sistema  basato  su  insediamenti   au-­ TOSUFlCIENTI DAL PUNTO DI VISTA IDRICO ED alimentare  poichè  dimensionati  in  base  alla  raccolta  dell’acqua  piovana  e  in  di-­ retto  rapporto  con  lo  spazio  coltivabile.

DEMOGRAPHIC  TRENDS An  analysis  of  demographic  increase  in  this  band  was  made  in  order  to  under-­ STAND AT lRST THE SCALE OF THE PROBLEM Thus  it  was  possible  to  understand  the  amount  of  people  that  have  to  be  sup-­ ported  in  terms  of  food  through  agri-­ cultural  development  as  well  as  the  critical  issues  related  to  the  increase  of  population  that  becomes  a  starting  point  for  the  new  system  based  on  self-­ SUFlCIENT SETTLEMENTS DIMENSIONED ON the  collection  of  rainwater  and  on  ag-­ ricoltural  production.

sopra: Maggiore convenienza degli investimenti sull’acqua: dinamiche demografiche e zone con priorità d’intervento sotto: Priorità d’intervento ed espansione: aumento demografico above: Map convenience of investments on water: map and population dynamics in priority areas of intervention under: Priorities for action and expansion: population growth

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L’ANALISI  ECOLOGICA Era  innanzitutto  necessario  sapere  dove  fosse  piĂš  conveniente  pensare  lo  sviluppo  degli  insediamenti  e  dell’agri-­ coltura  all’interno  della  fascia  indivi-­ duata  dalla  FAO.  A  questo  proposito  è  stata  utile  l’analisi  ecologica  del  terri-­ torio  africano  capace  di  mettere  in  luce  le  aree  a  maggiore  vocazione  urbana,  quelle  a  maggiore  vocazione  agricola  e  quelle  da  ritenersi  vincolate  per  en-­ trambi  gli  usi.  L’analisi  si  svolge  a  parti-­ re  da  una  serie  di  mappe  rappresentanti  la  vocazione  agricola  per  le  principali  famiglie  di  colture  sia  oggi,  con  bassi  livelli  di  sviluppo  tecnologico,  sia  per  il  2100,  con  l’ipotesi  di  un  avanzamento  delle  tecniche  agricole. Alberi da frutto | Fruit trees

THE  ECOLOGICAL  ANALYSIS First  of  all  it  was  necessary  to  know  where  the  development  of  settle-­ ments  was  more  convenient  in  rela-­ tionship  with  agriculture  within  the  RANGE IDENTIlED BY &!/ )N THIS REGARD the  ecological  analysis  of  the  African  territory  was  helpful  to  highlight  ar-­ eas  with  high  urban  suitability,  those  with  higher  agricultural  suitability  and  those  that  could  be  used  for  both  uses.  The  analysis  was  performed  on  a  se-­ ries  of  maps  depicting  the  agricultural  vocation  for  the  principal  crops  today,  with  low  levels  of  technological  devel-­ opment,  and  in  the  same  way   in  2100,  with  the  possibility  of  advancements  in  agricultural  techniques. Cereali | Cereals

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Foreste | Forests

PiovositĂ | Rainfall

2

Alberi da frutto | Fruit trees

3

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Cereali | Cereals


da sinistra: 1. 2015_ Vocazioni alle colture, idoneitĂ alla coltivazione delle diverse colture allo stato attuale con bassi livelli di sviluppo tecnologico in campo agricolo 2. VINCOLI_ Caratteristiche climatico-ambientali capaci di generare elementi di vincolo per lo sviluppo agricolo e per quello urbano 3. 2100_ Vocazioni alle colture, idoneitĂ alla coltivazione delle diverse colture nel caso futuro di un incremento del livello tecnologico in campo agricolo

from the left: 1. 2015_ Vocations to crops, fitness for cultivation of different cultures at present with low levels of development in agricultural technology 2. CONSTRAINTS_Features-climate environmental able to generate elements of bond agricultural development and the city. 3. 2100_Vocations to crops, fitness for cultivation of different cultures in the event of a future increase the level in agricultural technology.

Fibre | Fibers

Radici e tuberi | Roots and tubers

Sistemi ambientali | Environmental systems

Forme d’acqua | Forms of water

Fibre | Fibers

Radici e tuberi | Roots and tubers

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La sovrapposizione delle mappe, su cui À STATA OPERATA UNA SEMPLIlCAZIONE dei dati (in verde i livelli alti e medi, in bianco quelli bassi e in marrone i terri-­ tori non idonei alla coltivazione) porta ad una carta riassuntiva che rappresen-­ ta con il colore verde i territori ad alta vocazione per tutti i tipi di colture, in bianco quelli con bassa vocazione e in marrone quelli non coltivabili.

The overlapping of the maps, on which A SEMPLIlCATION OF DATAS WAS MADE (in green top and middle suitability, in white low ones and in brown territories unsuitable for cultivation) leads to a summary map that represents, in green, territories with high suitability for all types of crops, in white those with low suitability and in brown those not cul-­ turable.

Vegetali | Plants

2015_Sovrapposizione delle vocazioni colturali| 2015_O

1

4

Orografia | Orography

Sovrapposizione delle zone vincolate | Overlay zone of

2

Vegetali | Plants

3

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2100_Sovrapposizione delle vocazioni colturali| 2100_O


Una seconda operazione è stata fatta ricavando i territori vincolati in base ad elementi limitanti lo sviluppo agricolo e quello urbano. A questo scopo sono state selezionate le aree ricoperte da foreste, quelle protette, le aree umide e caratterizzate da fragilità ambientali, le aree a rischio idrogeologico, i territo-­ ri con pendenze troppo elevate e quelli con piovosità troppo ridotte nelle quali RISULTA DIFlCILE UN BUON SFRUTTAMENTO delle acque piovane.

A second operation was done obtaining the non suitable territories on the basis of factors limiting agricultural develop-­ ment and urban development. For this purpose, we selected the areas covered by forests, the protected wetlands and territories characterized by environ-­ mental fragilities, hydrogeological risk areas, the areas with slopes too high or with reduced rainfall in which a good use of rainwater would be too hard and expensive.

Overlap of coltural vocations

2015_Vocazione multicolturale| 2015_Multicoltural vocation

f bound

Zone vincolate e zone fungibili | Constrained and fungible areas

Overlap of coltural vocations

2100_Vocazione multicolturale| 2100_Multicoltural vocation

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RISULTATI E LINEE DI SVILUPPO La sovrapposizione della mappa a vocazione multicolturale al 2015 e al 2100 con quella relativa ai vincoli pro-­ duce due mappe, una al 2015 e una al 2100, in cui emergono in verde i ter-­ ritori a vocazione agricola, in bianco quelli a vocazione mista, in marrone quelli a vocazione urbana, in nero quel-­ li vincolati. Da queste mappe si evince la necessità di preservare i territori agricoli perchè INSUFlCIENTI GIº OGGI A SOSTENERE LA PO-­ polazione in aumento e al contempo la necessità di aumentare la produttività agricola attraverso un migliore sfrut-­ TAMENTO DELLA SUPERlCIE COLTIVABILE DAL punto di vista idrico e tecnico.

RESULTS AND DEVELOPMENT GUIDELINES The overlay of the 2015 and 2100 mul-­ ticoltural suitability map with the map of constraints produces 2 maps, one at 2015 and one at 2100, in which we can notice: in green areas with agricultural suitability in white areas with mixed suitability, in brown with urban suit-­ ability, in black bounded areas. These maps shows the need to preserve agricultural land that is already insuf-­ lCIENT TO SUPPORT A GROWING POPULATION and the need to increase agricultural productivity through better use of ag-­ ricultural land in terms of water supply and technical cultivation methods .

Dalle mappe si estraggono dei valori netti relativi alle varie vocazioni per capire dove si collocano i punti di pros-­ simità tra ciò che è coltivabile oggi (vo-­ cazione agricola nella mappa al 2015) con ciò che non sarà coltivabile nem-­ meno domani (vocazione urbana nella mappa al 2100). I punti di prossimità tra questi due valori netti vicini ai massimi punti di CRITICITº PER PRESSIONE DEMOGRAlCA IDENTIlCANO I PUNTI DI PARTENZA PER IL nuovo sviluppo all’interno della fascia FAO dove è maggiore la convenienza di investimenti sull’acqua. Le successive direzioni di sviluppo ven-­ gono tracciate come linee di collega-­ mento tra i punti di partenza al di sopra delle zone non coltivabili nel futuro e quindi a vocazione urbana al 2100. )L SISTEMA lNALE DIVIENE UN UNICA GRAN-­ DE RETE DI INSEDIAMENTI AUTOSUFlCIENTI ed interconnessi, immersi in un territo-­ rio agricolo in un’ambiente preservato e protetto.

Some selections are extracted from the maps. This operation is usefull not only to quantify the area, set out ear-­ lier with regard to the food crisis, but also to understand where the points of proximity between what is now culti-­ vable (agricultural suitability on the map to 2015) and what will not be cultivable even tomorrow (urban suit-­ ability on the map to 2100). The prox-­ imity between these 2 areas, net closer to the maximum critical demographic POINTS IDENTIlES THE STARTING POINTS FOR new development within the FAO band of convenience for investments based on water. The following directions of develop-­ ment are drawn as lines connecting the different points of departure from ar-­ eas that with urban suitability in 2100. 4HE lNAL SYSTEM BECOMES A SINGLE LARGE NETWORK OF INTERCONNECTED SELF SUFl-­ cient settlements, immersed in an ag-­ ricultural area and in a preserved and protected environment.

nella pagina a fianco: 2015_Basso apporto tecnologico 2100_Alto apporto tecnologico in the next page: 2015_Low technological input 2100_High technological input

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2015

2100

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Processo che porta agli scenari di sviluppo Process leading to the development scenarios

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2100

2050

2015


IL MODELLO PARAMETRICO DELL’IN-­ SEDIAMENTO Il passo successivo è la costruzione di un modello teorico di insediamento ba-­ sato sulla raccolta dell’acqua piovana AL lNE DI GARANTIRE IL MINIMO STANDARD indicato dalle Nazioni Unite pari a 20 litri/giorno/persona. Il modello che ne deriva è un insedia-­ mento in cui gli spazi pubblici diven-­ gono il sistema principe di raccolta DELL ACQUA PIOVANA lLTRATA ATTRAVERSO la sabbia e depositata all’interno di ci-­ sterne sotterranee poste al centro degli spazi aperti. Si viene così a creare una gerarchia di spazi pubblici transcalari che parte dal-­ la corte familiare per l’approvigiona-­ mento idrico di 50 persone per arrivare allo spazio del mercato utile all’intero insediamento di 12500 persone. Que-­ STO LIMITE DI POPOLAZIONE VIENE lSSATO in base ai vincoli imposti dai bassi livelli tecnologici presenti in Africa, sapendo CHE UN ETTARO À NECESSARIO E SUFlCIENTE al sostentamento di 5 persone e che la distanza massima percorribile giornal-­ mente da un contadino per coltivare la sua terra è di circa 5 km. Il modello teorico assumerà forme di-­ verse a seconda del luogo in cui sorgerà l’insediamento dando vita ai tre diversi scenari di seguito illustrati, dimostran-­ DO COSÄ LA SUA mESSIBILITº E IL CARATTERE non impositivo.

THE PARAMETRIC MODEL OF THE SETTLEMENT The next step is the construction of a theoretical model of settlement based on rainwater harvesting in order to ensure a minimum standard set by the UN: 20 liters / day / person. The resulting model is a settlement in which public spaces become the main RAINWATER HARVESTING SYSTEM lLTERED through the sand and deposited in underground cisterns in the center of each public space.

In this way there is a hierarchy of pub-­ lic spaces that starts from the family court, supplying water for 50 people, to arrive at the market space, useful for the entire settlement of 12500 people. 4HIS POPULATION LIMIT IS lXED ACCORD-­ ing to the constraints imposed by low levels of technology in Africa, knowing THAT A HECTARE IS NECESSARY AND SUFl-­ cient for the maintenance of 5 people and that the maximum distance cov-­ ered on foot by a farmer to cultivate his land is about 5 km. The theoretical model will have differ-­ ent forms depending on where the set-­ tlement will be built, generating three different scenarios described below, AND DEMONSTRATING ITS mEXIBILITY AND unbonded character.

nella pagina a fianco: Mappa 2015_Basso apporto tecnologico Mappa 2100_Alto apporto tecnologico in the next page: Map 2015_Low technological input Map 2100_High technological input

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Corte A-Familiare Court A-Family

Corte B-Pubblica Court B-Public

20 lt persona/giorno 20 lt person/day

50 persone 50 people

10 lt persona/giorno 10 lt person/day

200 persone 200 people

5 lt persona/giorno 5 lt person/day

800 persone 800 people

2 lt persona/giorno 2 lt person/day

3200 persone 3200 people

1 lt persona/giorno 1 lt person/day

12500 persone 12500 people

Corte C-Pubblica Court C-Public

Corte D-Pubblica Court D-Public

Corte E-Mercato Court E-Market

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ETIOPIA:  INSEDIAMENTO  LUNGO  IL  FIUME Lo  scenario  mostra  una  delle  possibilitĂ Â lSICHE OFFERTE DAL MODELLO PARAMETRICO in  rapporto  con  una  risorsa  idrica  a  sca-­ LA TERRITORIALE COME IL lUME .ELLO SPECIlCO L INSEDIAMENTO SI PONE lungo  il  tratto  di  un  wadi,  ossia  un  let-­ TO DI lUME SECCO CHE DIVIENE VETTORE IDRICO DURANTE LE PIOGGE ,A SUPERlCIE agricola  viene  divisa  in  cellule  attra-­ verso  lo  scavo  ed  il  riporto  di  terreno  a  formare  spazi  recintati  e  protetti.  I  recinti  di  terra  danno  vita  a  canali  ca-­ paci  di  distribuire  l’acqua  del  wadi  ad  ogni  cellula  in  cui  una  piccola  riserva  SUPERlCIALE ASSICURA LO STOCCAGGIO E LA distribuzione  sul  territorio  delle  acque  di  piena. Fasce  verdi,  poste  perpendicolarmente  alla  direzione  dei  venti  prevalenti,  di-­ fendono  il  terreno  coltivato  dall’erosio-­ ne  e  dall’evaporazione.  L’insediamento  fornisce  all’agricoltura  il  fertilizzante  necessario  attraverso  la  raccolta  dei  RIlUTI ORGANICI #OSĂ„ CELLULA AGRICOLA e  cellula  urbana  divengono  parti  nu-­ trienti  l’una  dell’altra,  l’insediamento  fornisce  il  nutrimento  necessario  alla  produzione  dell’humus  e  il  terreno  col-­ tivato  fornisce  il  materiale  da  costru-­ zione,  il  bancò:  mattoni  di  terra  cruda.  La  maglia  attorno  a  cui  cresce  l’inse-­ DIAMENTO VUOLE ESSERE REGOLARE AL lNE di  porsi  in  direzione  dei  venti  dominanti  e  di  garantire  strade  libere  e  ventila-­ te  su  cui  affaccino  tutti  i  servizi  per  le  abitazioni. Le  strade  divengono  cosĂŹ  spazi  per  le  connessioni  veloci  su  cui  si  aprono  pic-­ coli  vani  tecnici  con  lo  scopo  di  assi-­ curare  la  manutenzione  delle  fosse  set-­ TICHE E LA RACCOLTA DEI RIlUTI ORGANICI E’  infatti  proprio  allo  scopo  di  garantire  L UTILIZZABILITÂş DEI RIlUTI IN CAMPO AGRI-­ colo  che  si  è  pensato  all’adozione  di  gabinetti  a  due  vie  capaci  di  separare  I RIlUTI SOLIDI DA QUELLI LIQUIDI SMALTITI attraverso  semplici  canali  assieme  alle  acque  meteoriche  in  eccesso  e  a  quelle  derivate  dagli  utilizzi  domestici.

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ETHIOPIA:  SETTLEMENTS  BY  THE  RIVER The  scenario  shows  the  physical  possi-­ bilities  offered  by  the  parametric  model  applied  next  to  a  water  resource  on  a  regional  scale  such  as  a  river.  3PECIlCALLY THE SETTLEMENT IS PLACED along  a  wadi,  or  dry  river  bed,  which  becomes  full  of  water  during  the  sea-­ sonal  rains.  The  agricultural  area  is  di-­ vided  into  cells  by  digging  and  carrying  forward,  forming  enclosed  protected  spaces.  The  earth  fences  create  chan-­ nels  capable  of  distributing  water  from  the  wadi  to  every  cell  in  which  a  small  storage  reserve  ensures  the  distribution  OF mOOD WATERS

Green  belts,  placed  perpendicularly  to  the  direction  of  the  prevailing  winds,  protect  the  farmlands  from  erosion  and  evaporation.  The  settlement  pro-­ vides  the  fertilizer  needed  for  agricul-­ ture  through  the  collection  of  organic  waste.  In  this  way  the  urban  cell  and  the  agricoltural  cell  becomes  nutrients  one  for  the  other,  the  settlement  pro-­ vides  the  nourishment  necessary  for  the  production  of  humus  and  the  farm-­ land  provides  the  building  material,  the  banco:  raw  earth  bricks.The  mesh  around  which  the  settlement  grows,  aims  to  be  fully  organized  in  order  to  place  the  settlements  in  the  direc-­ tion  of  prevailing  winds  ensuring  cool  streets  where  all  housing  services  are  located.  The  streets  become  spaces  for  fast  movements   where  small  technical  compartments  are  placed  with  the  aim  of  ensuring  the  maintenance  of  sep-­ tic  tanks  and  the  collection  of  organic  waste.  It’s  precisely  in  order  to  ensure  the  usability  of  organic  waste  in  the  AGRICULTURAL lELDS THAT WE DECIDED TO adopte  the  two-­way  lavatories  that  are  capable  of  separating  solid  and  liquid  waste,  disposed  through  simple  chan-­ nels  together  with  the  rain  water  in  excess  and  with  waste  derived  from  domestic  use. Â

Fotopiano dell’insediamento e dei campi coltivati Aereal view of settlement and cultivated fields


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,E ACQUE REmUE mUISCONO COSĂ„ IN PICCOLI canali  a  lato  delle  strade  sino  ad  arri-­ vare  alle  fasce  verdi  che  interrompono  trasversalmente  la  densitĂ Â dell’abitato  in  corrispondenza  degli  spazi  pubblici  di  grado  maggiore.  A  queste  fasce  è  af-­ lDATO IL COMPITO NON SOLO DI SMALTIRE E ASSORBIRE LE ACQUE REmUE DELLA CITTÂş portandole  verso  l’esterno,  ma  anche  quello  di  accogliere  vegetazione  ad  alto  fusto  che,  in  quanto  posta  trasversal-­ mente  alla  direzione  del  vento,  svolge  ruolo  di  miglioramento  microclimatico  attraverso  il  raffrescamento  dell’aria  e  l’ombreggiamento.  La  presenza  di  spazi  fortemente  om-­ breggiati  e  di  spazi  al  contrario  molto  soleggiati,  innesca  una  serie  di  movi-­ menti  d’aria  utili  al  raffrescamento  del-­ le  zone  pubbliche  di  sosta  come  i  por-­ ticati  e  i  tacktabush  posti  attorno  agli  spazi  pubblici  di  grado  maggiore. 'LI EDIlCI DIMENSIONATI SULLA FAMIGLIA tipo  africana  composta  da  cinquanta  persone,  sono  progettati  in  base  alla  possibilitĂ Â di  composizione  successi-­ VA E MODULARE DEGLI SPAZI 'LI EDIlCI SI costruiscono  seguendo  la  crescita  del  numero  dei  componenti  sino  alla  sa-­ turazione  dello  spazio  attorno  al  punto  di  raccolta  dell’acqua.   Una  struttura  di  setti  paralleli  alla  direzione  dei  venti  dominanti  genera  cosĂŹ  corridoi  ventila-­ ti  grazie  all’adozione  di  torri  del  vento.  La  mancanza  e  l’alto  costo  del  legno,  nonchè  le  opere  di  movimentazione  di  terra  sottese  dalla  strategia  relativa  all’agricoltura,  suggeriscono  l’utilizzo  di  sistemi  costruttivi  atti  a  limitare  al  massimo  l’uso  del  legname  e  quindi  orientati  sull’  utilizzo  di  volte  nubiane  e  archi  costruiti  con  il  bancò  prodotti  nei  campi. Â

4HE WASTE WATER mOWS IN SMALL CHAN-­ nels  on  the  side  of  the  roads  and  arrive  to  the  green  belts  that  break  up  the  high  density  settlements.  These  bands  have  the  task  not  only  to  absorb  and  dispose  the  sewage  waters,  but  also  to  accommodate  vegetation  of  tall  trees  that  are  putten  transversely  to  the  di-­ rection  of  the  wind  and  improve  the  microclimate  through  air  cooling  and  shading. The  presence  of  so  heavily  shaded  areas  and  very  sunny  areas  otherwise,  trig-­ gers  a  series  of  air  movements  useful  in  the  public  rest  areas  like  porches  and  tacktabush  placed  around  the  public  spaces.  The  buildings,  designed  for  the  TYPICAL !FRICAN FAMILY CONSISTING OF lFTY persons,  are  based  on  a  modular  com-­ position  of  the  spaces.  The  buildings   are  constructed  in  different  phases  fol-­ lowing   the  increase  of  the  family  com-­ ponents  up  to  the  saturation  of  space  around  the  water  collection  points.  A  structure  of  parallels  structural  walls  positioned  in  the  direction  of  the  pre-­ vailing  winds  generates  well  ventilated  corridors  through  the  adoption  of  wind  towers  located  on  top  of  the  buildings.  The  lack  and  high  cost  of  wood,  along-­ side  the  earth  moving  works  needed  for  the  agricultural  strategy,  suggest  the  use  of  building  systems  designed  to  minimize  the  use  of  timber  and  focuses  on  using  Nubian  arches  built  with  ban-­ co  bricks. Â

Fotopiano dell’insediamento e dei campi coltivati Aereal view of the settlement and cultivated fields

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Il  sistema  setto,  volta  ed  arco  diviene  cosĂŹ  elemento  generatore  degli  spa-­ zi  abitati.  Il  piano  terra,  basamento  dell’intero  insediamento,  viene  pensato  completamente  occupato  da  spazi  per  le  lavorazioni  artigianali,  lo  stoccaggio  delle  riserve  alimentari  prodotte  dall’a-­ gricoltura,  le  piccole  attivitĂ Â commer-­ ciali  e  di  scambio.  Le  torri  del  vento,  po-­ ste  in  testa  ai  grandi  corridoi/magazzini  assicurano  al  piano  terra  spazi  ventilati  e  idonei  alla  conservazione  alimentare  e  al  piano  superiore  il  raffrescamento  dei  corridoi  pubblici  di  distribuzione.   Il  piano  superiore  diventa  vero  spazio  privato  poggiato  su  un  basamento  di  granai  in  cui  il  ritmo  della  campata  si  dimezza  attraverso  una  doppia  volta  nubiana  capace  di  assicurare  maggiori  libertĂ Â compositive,  anche  in  vista  di  un  possibile  sviluppo  verticale.

in questa pagina: Torri del vento e tecnologia dei bagni in this page: Wind towers and technology of toilets

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4HE GROUND mOOR AND BASEMENT OF THE entire  settlement  is  entirely  dedicated  to  work  space  and  for  the  storage  of  food  reserves,  small  businesses  and  trade.  The  wind  towers,  placed  at  the  head  of  major  corridors  ensure  ventila-­ TION TO THE GROUND mOOR AND MAKES THIS spaces  suitable  for  food  storage  while  COOLING OF THE UPPER mOOR PUBLIC HOUS-­ ing.  The  upstairs  becomes  a  true  pri-­ vate  space  resting  on  a  base  of  barns  in  which  the  pace  of  the  span  is  cut  in  half  through  a  double  Nubian  vault  able  to  ensure  greater  freedom  of  composition  IN THE UPPER mOOR 4HE STRUCTURE IS ALSO designed  in  consideration  of  a  possible  future  vertical  development.


in questa pagina nella prima colonna: FASE 1: Costruzione dei granai con la torre del vento come basamento e, a seguire, costruzione del piano abitativo al di sopra di essi. FASE 2: Saturazione del nuovo basamento/ magazzino e costruzione di nuovi granai e collegamento in quota tra gli spazi privati dell’abitazione famiglia. FASE 3-4: Saturazione del nuovo basamento/ magazzino e costruzione di nuovi granai. FASE 5: Saturazione del sistema in questa pagina nella seconda colonna 1. Struttura di setti paralleli di mattoni di bancò 2. Volte nubiane doppie 3. Tamponamenti 4. Volte nubiane 5. Copertura di terra in this page on first column: STEP 1: Construction of the barns with the wind tower as a base and, thereafter, construction of residential floor above them. STEP 2: Saturation of the new basement/ warehouse and construction of new barns and connection between the private spaces of the dwelling family. STEP 3-4: Saturation of the new basement/ warehouse and construction of new barns. STEP 5: Saturation of the system in this page on the second column: 1. Structure of parallel walls made of bancò bricks 2. Double nubian vaults made of bancò bricks 3. Partitions made of bancò bricks 4. Nubian vaults 5. Earth roof

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sopra da sinistra: Pianta piano terra Pianta piani primo

above from the left: Ground floor First floor

sotto: Sezione insediamento e campi

under: Section of settlement and fields

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in questa pagina: Spaccato longitudinale della cellula base nella pagina a fianco: Spaccato trasversale della cellula base in this page: Longitudinal isometric cutaway of the basic cell in the next page: Transversal isometric cutaway of the basic cell

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in questa pagina Vista astratta dalla corte della cellula base nella pagina a fianco: Vista vernacolare dalla corte della cellula base in this page: Abstract view from the court of the basic cell in the next page: Vernacular view from the court of the basic cell

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NIGERIA:  INSEDIAMENTO  SUL  PENDIO Lo  scenario  mostra  una  delle  possibilitĂ Â lSICHE OFFERTE DAL MODELLO PARAMETRICO 1UESTO VIENE AFlANCATO AD UN SISTEMA di  captazione  dell’acqua  piovana  a  sca-­ la  territoriale  costituito  dai  pendii  dei  promontori  circostanti  l’insediamento.  .ELLO SPECIlCO L INSEDIAMENTO SI PONE lungo  il  pendio  di  una  collina.  La  super-­ lCIE AGRICOLA VIENE DIVISA IN CELLULE DI proprietĂ Â familiare  attraverso  lo  scavo  di  canali  di  irrigazione  che  distribuisco-­ NO L ACQUA RACCOLTA DAL lUME BACINO AI piedi  dei  pendii,  oppure,  da  muretti  e  salti  di  quota.

NIGERIA:  SETTLEMENT  ON  A  SLOPE  The  vision  shows  one  of  the  possibili-­ ties  offered  by  the  parametric  model  paired  up  with  a  rainwater  collection  system  on  a  regional  scale  such  as  the  slopes  of  the  cliffs  surrounding  the  set-­ TLEMENTS 3PECIlCALLY THE SETTLEMENT stands  on  the  slope  of  a  hill.  The  agricultural  area  is  divided  into  cells  of  family  property  by  digging  irri-­ gation  canals,  that  distribute  the  water  collected  from  the  river-­basin  at  the  foot  of  the  slope.

Lungo  i  canali  d’irrigazione  nascono  piantagioni  di  bamboo  e  rattan  che,  poste  perpendicolarmente  alla  dire-­ zione  dei  venti  prevalenti,  difendono  il  terreno  coltivato  dall’erosione  e  dall’e-­ vaporazione.  L’insediamento  fornisce  all’agricoltura  il  fertilizzante  necessario  ATTRAVERSO LA RACCOLTA DEI RIlUTI ORGA-­ nici.  CosĂŹ  cellula  agricola  e  cellula  urbana  di-­ vengono  parti  nutrienti  l’una  per  l’altra:  l’insediamento  fornisce  il  nutrimento  necessario  alla  produzione  dell’humus  e  il  terreno  coltivato  fornisce  il  mate-­ riale  da  costruzione.  Il  bancò,  mattoni  di  terra  cruda,  il  bamboo  e  il  rattan  usati  per  la  costruzione  delle  strutture  orizzontali  delle  abitazioni  nonchĂŠ  per  produrre  utensili  di  uso  quotidiano.

Along  irrigation  canals  plantations  of  bamboo  and  rattan  grow,  perpen-­ dicularly  to  the  direction  of  prevailing  winds,  ensuring  the  farmland  protec-­ tion  from  erosion  and  evaporation.  The  settlement  provides  the  fertilizer  needed  for  agriculture  through  the  col-­ lection  of  organic  waste.  In  this  way  the  urban  cell  and  agricoltural  cell  be-­ come  nutrients  one  for  the  other,  the  settlement  provide  the  nourishment  necessary  for  the  production  of  humus  and  the  farmland  provides  the  building  material:  raw  earth  bricks,  bamboo  and  rattan  for  the  construction  of  the  hori-­ zontal  structures  of  dwellings  as  well  as  utensils  for  daily  use. Â

Fotopiano insediamento e campi coltivati Aereal view settlements and cultivated fields

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Lungo  il  pendio  della  collina  sulla  quale  si  posiziona  l’insediamento  e  a  monte  di  esso,  si  realizzano  canali  che  taglia-­ no  il  pendio  e  intercettano  l’acqua  che  vi  scorre  durante  le  intense  piogge.  L’acqua  viene  convogliata  in  vasche  di  stoccaggio  che  funzionano  da  serbatoi  di  riserva  scavati  nella  roccia. Â

Along  the  slope  of  the  hill  where  the  settlement  is  positioned  we  planned  channels  that  cut  the  slope  and  in-­ TERCEPT WATER THAT mOWS DURING HEAVY rains,  funneling  it  to  storage  tanks  that  act  as  reserve  for  drought  periods. Â

L’insediamento  non  vuole  avere  una  maglia  regolare  ed  imposta,  ma  cresce-­ re  per  aggiunte  con  uno  schema  libero  che  deve  però  rispettare  le  poche  re-­ gole  imposte  dal  modello  parametrico:  numero  massimo  di  persone  servite  da  ogni  pozzo  e  gerarchia  tra  corti  pub-­ bliche  per  garantire,  una  quantitĂ Â d’ac-­ QUA SUFlCIENTE PER TUTTI !LTRA IMPOR-­ tante  regola  da  osservare  riguarda  la  posizione  e  l’affaccio  dei  servizi  igienici  rispetto  alle  abitazioni.  I  servizi  devono  porsi  raggruppati  in  relazione  con  delle  piccole  corti  il  cui  scopo  è  solamente  aerare  e  dare  luce  a  questi  locali  e  per-­ mettere  le  operazioni  di  svuotamento  e  manutenzione  delle  fosse  settiche.  E’  infatti  proprio  allo  scopo  di  garantire  l’utilizzabilitĂ Â in  campo  agricolo  che  si  è  pensato  all’adozione  di  gabinetti  a  DUE VIE CAPACI DI SEPARARE I RIlUTI SOLI-­ di  da  quelli  liquidi,  smaltiti  attraverso  semplici  canali  assieme  alle  acque  me-­ teoriche  in  eccesso  e  a  quelle  derivate  dagli  utilizzi  domestici.

The  settlement  doesn’t  have  a  regular  lXED MESH AND INCREASES WITH ADDI-­ tions  starting  from  a  free  scheme  that  should  respect  a  few  rules  imposed  by  the  parametric  model:  maximum  num-­ ber  of  people  served  by  each  well  and  hierarchy  of  public  courts  to  ensure,  a  SUFlCIENT QUANTITY OF WATER !NOTHER important  rule  to  observe  is  the  posi-­ tion,  of  the  sanitation  facilities  with  respect  to  the  dwellings.  The  facilities  are  grouped  in  relation  with  small  courts  whose  only  purpose  is  to  ventilate  and  light  the  rooms  and  allow  the  maintenance  of  septic  tanks.  In  order  to  ensure  their  usage  in  the  AGRICULTURAL lELD WE THOUGHT TO ADOPTE two-­way  lavatories  capable  of  sepa-­ rating  solid  and  liquid  waste,  disposed  through  simple  channels  together  with  rain  water  in  excess  and  water  derived  from  domestic  uses.

Le  corti  di  primo  livello  sono  dimen-­ sionate  sulla  famiglia  tipo  africana,  composta  da  cinquanta  persone.  Ogni  corte  è  composta  da  quattro  abitazioni  che  aumentano  con  l’aumento  del  nu-­ mero  dei  componenti  sino  alla  satura-­ zione  dello  spazio  attorno  al  punto  di  raccolta  dell’acqua.  Le  abitazioni  sono  composte  da  un  cuore  centrale  che  vie-­ ne  costruito  subito  completamente  che  comprende   uno  spazio  centrale  dove  la  famiglia  si  riunisce  per  le  attivitĂ Â quo-­ tidiane.  Da  questo  spazio  distributivo  si  accede  alle  stanze,  in  parte  costruite  subito  e  in  parte  aggiunte  nel  tempo.   Vi  è  poi  un  servizio  igienico  e  uno  o  piĂš  pati  interni  che  garantiscono  la  circola-­ zione  dell’aria  immessa  da  una  torre  del  vento  â€œbadgirâ€?  caratterizzata  da  aper-­ ture  su  tutti  quattro  i  lati. Â

The  courts  are  sized  on  the  typical  Af-­ RICAN FAMILY COMPOSED OF lFTY PEOPLE Each  court  is  composed  of  four  houses  that  grow  up  untill  the  saturation  of  the  space  around  the  point  of  col-­ lection  for  the  water.  The  houses  are  composed  of  a  central  core  that  is  fully  built  and  completed  and  includes:  a  central  space  where  the  family  gathers  for  daily  activities  that  gives  access  to  the  rooms,  hygienic  services  and  one  or  more  internal  patios.  The  air  circulation  is  ensured  by  a  â€œbadgirâ€?  wind  tower  characterized  by  openings  on  all  four  sides. Â

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Fotopiano insediamento e campi coltivati Zenith view settlements and cultivated fields


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Questi pati sono ambienti ombreggiati da vegetazione ad alto fusto e in cer-­ ti casi presentano un piccolo pozzo di stoccaggio dell’acqua piovana derivan-­ te dai tetti. Questi elementi garantisco-­ no un miglioramento microclimatico attraverso il raffrescamento dell’aria e l’ombreggiamento.

These patios are shaded by high trees and vegetation and in some cases have a small pit for the storage of storm wa-­ ter, these elements ensure a positive microclimate cooled by air movement and shade.

In questo caso, per le strutture orizzon-­ tali, si è deciso di utilizzare il bamboo, assieme al rattan, come struttura por-­ tante. In Nigeria infatti esiste un pro-­ gramma FAO approvato dal XII World Forestry Congress svoltosi nel 2003 a Quèbec City che prevede lo sfrutta-­ mento organizzato di queste due risor-­ se. Lo stoccaggio delle riserve alimentari viene effettuato in magazzini scavati o realizzati su terrazzamenti di riporto creati per livellare il sito in pendenza per la costruzione delle abitazioni. Tut-­ te le abitazioni sono costruite su podi di due o tre gradini, per dare una divisione tra lo spazio privato aperto e lo spazio pubblico della corte nella quale si svol-­ gono le attività della comunità come la lavorazione dei prodotti dell’agricoltu-­ ra, il gioco dei bambini, il ritrovo. 'LI EDIlCI PUBBLICI E ISTITUZIONALI SONO anch’essi affacciati su corti e hannoca-­ ratteristiche in parte diverse dalle abi-­ tazioni vista l’importanza del loro ruolo e la particolarità delle attività che do-­ vranno ospitare.

In this case, for the horizontal struc-­ tures, it was decided to use bamboo and rattan as a supporting structure. In Nigeria is active a program endorsed by FAO XII World Forestry Congress held in 2003 in Quebec City that organizes the use of these resources. The storage of food reserves is placed in underground barns or in terraces created to level the sloping site for the construction of dwellings. All homes are built on podiums of two or three steps in order to divide the private open space in direct relationship with the court from the public space with the activities of the community ranging from processing agricoltural products to children play and communial gath-­ erings. Public buildings and institutions are positioned around communial courts as well and have different characteristics from the housing patios due to the im-­ portance of their role and the different activities that they will have to host.

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in questa pagina nella prima colonna: FASE 1: Costruzione dei basamenti per livellare il terreno. FASE 2: Costruzione della cellula base dell’abitazione familiare. FASE 3-4: Aggiunta di stanze. FASE 5: Saturazione del sistema. FASE 6: Casa tipo.

5

4

in questa pagina nella seconda colonna: 1. Scavo o riporto di terreno naturale 2. Bancò 3. Travi di bamboo 4. Cannucciato di rattan 5. Copertura di terra in this page on the first column: STEP 1: Construction of bases to level the ground. STEP 2: Construction of the basic cell of the family home. STEP 3-4: Adding rooms. STEP 5: Saturation of the system. STEP 6: House type.

3

6 2

in this page on the second column: 1. Excavation or deposition of natural soil 2. Bancò bricks 3. Bamboo beams 4. Rattan bamboo awning 5. Earth roof

5

5

4

4

3

3

2

2

1

1

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sopra da sinistra: Pianta piano terra Pianta coperture

above from the left: Ground floor Coverings floor

sotto: Sezione insediamento e campi

under: Section of settlement and fields

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in questa pagina: Sezione 1 nella pagina a fianco: Sezione 2 in this page: Section 1 in the next page: Section 2

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in questa pagina: Vista nella pagian a fianco: Vista vernacolare in this page: View in the next page: Vernacular view

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KENYA:  INSEDIAMENTO  ALLA  BASE  DELL’ALTOPIANO  Lo  scenario  mostra  una  delle  possibilitĂ Â lSICHE OFFERTE DAL MODELLO PARAMETRICO A lANCO AD UN SISTEMA DI CAPTAZIONE dell’acqua  piovana  a  scala  territoriale  quale  l’altopiano  ai  cui  piedi  si  sviluppa  L INSEDIAMENTO .ELLO SPECIlCO L INSE-­ diamento  si  pone  lungo  la  base  di  una  parete  rocciosa  che  funziona  da  super-­ lCIE IMPERMEABILE DI SCOLO DELLE ACQUE piovane.

KENYA:  SETTLEMENT  AT  THE  BASE  OF  THE  PLATEAU The  scenario  shows  the  physical  possi-­ bilities  offered  by  the  parametric  model  next  to  a  rainwater  collection  system  on  a  regional  scale.  The  settlement  is  positioned  and  grows  at  the  base  of  THE PLATEU 3PECIlCALLY THE SETTLEMENT is  placed  along  the  base  of  a  rocky  wall  that  acts  as  a  waterproof  surface  for  the  drainage  of  rain  water  coming  down  from  the  plateau. Â

Le  precipitazioni  scendono  dall’altopia-­ no,  vengono  raccolte  da  un  canale  alle  spalle  delle  abitazioni  e  convogliata  tramite  degli  acquedotti  sul  territorio  COLTIVATO ,A SUPERlCIE AGRICOLA VIENE divisa  in  lunghe  fasce  in  relazione  con  le  unitĂ Â familiari.  L’acqua  portata  dagli  acquedotti  ali-­ menta  dei  pond  dai  quali  viene  di-­ stribuita  o  portata  a  grande  distanza  tramite  una  maglia  di  canali  di  irriga-­ zione.   Una  fascia  verde,  posta  paral-­ lelamente  all’insediamento  protegge  i  pond  dall’evaporazione  e  crea  un  mi-­ glioramento  microclimatico  all’abitato.  L’insediamento  fornisce  all’agricoltura  il  fertilizzante  necessario  attraverso  la  RACCOLTA DEI RIlUTI ORGANICI #OSĂ„ CELLU-­ la  agricola  e  cellula  urbana  divengono  parti  nutrienti  l’una  per  l’altra,  l’inse-­ diamento  fornisce  il  nutrimento  neces-­ sario  alla  produzione  dell’humus  e  il  terreno  coltivato  a  sua  volta  fornisce  il  materiale  da  costruzione,  il  bancò.

The  water  is  collected  in  a  canal  behind  the  housing  units  and   brought  to  the  cultivated  area  with  an  aqueducts  .  The  agricultural  area  is  divided  into  long  strips  in  relation  to  family  units. The  water  brought  by  the  aqueducts  feeds  a  pond  and  is  then  distributed,  and  is  carried  over  long  distances  and  distributed  by  a  network  of  irrigation  canals.  A  green  belt,  parallel  to  the  settlement  protects  the  evaporation  pond  and  creates  a  positive  microcli-­ mate.  The  settlement  provides  the  fer-­ tilizer  needed  for  agriculture  through  the  collection  of  organic  waste.  In  this  way  the  urban  cell  and  agricoltural  cell  become  nutrient  one  for  the  other.  The  settlement  provides  the  nourishment  necessary  for  the  production  of  humus  and  the  farmland  provides  the  building  material:  raw  earth  bricks.

La  maglia  attorno  a  cui  cresce  l’inse-­ diamento,  pur  avendo  una  certa  rigidi-­ tĂ Â strutturale,  cerca  di  raggiungere  un  RISULTATO lNALE DATO DALLA SPONTANEITÂş della  costruzione  per  aggiunta  di  uni-­ tĂ Â abitative.  Le  strade  divengono  gal-­ LERIE INTEGRATE CON IL SISTEMA EDIlCATO in  modo  tale  da  collegare  lungo  tutti  i  cinque  chilometri  dell’insediamento  tutte  le  corti  interne.  Una  seconda  rete  di  strade  unisce  le  corti  dell’unitĂ Â fami-­ liare  allo  spazio  pubblico  che  si  affaccia  sulla  fascia  verde  e  quindi  sui  campi.  'LI EDIlCI DIMENSIONATI SULLA FAMIGLIA

The  mesh  of  the  settlement,  although  some  structural  rigidity,  tries  to  reach  a  lNAL RESULT GIVEN BY THE RANDOMNESS OF the  additions  of  residential  units.  The  streets  become  tunnels  integrated  with  the  system  and  connect  all  the  courts  alongside  the  three  miles  settle-­ ment.  A  second  network  of  roads  link  the  family  courts  to  the  public  spaces  that  overlooks  the  green  belt  and  then  TO THE lELDS

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Fotopiano dell’insediamento e dei campi coltivati Zenith view of settlement and cultivated fields


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tipo  africana  composta  da  cinquan-­ ta  persone,  puntano  alle  possibilitĂ Â di  composizione  successiva  e  modulare  degli  spazi  che  si  costruiscono  con  il  crescere  del  numero  dei  componenti  sino  alla  saturazione  dello  spazio  at-­ torno  al  punto  di  raccolta  dell’acqua.  Una  struttura  di  setti  paralleli  permet-­  te  lo  sviluppo  del  sistema  partendo  dai  PIEDI DELLA MONTAGNA lNO AI CAMPI CON l’aggiunta,  dopo  un  certo  sviluppo  del  sistema  economico,  di  botteghe  sulla  parte  terminante  della  fascia  abitata  e  quindi  affacciate  sullo  spazio  pubblico  in  relazione  con  la  fascia  verde  prima  dei  campi.  La  mancanza  e  il  costo  del  legno,  suggeriscono  l’utilizzo  di  siste-­ mi  costruttivi  atti  a  limitare  al  massi-­ mo  l’uso  del  legname  e  quindi  orientati  sull’utilizzo  di  volte  nubiane  e  archi  co-­ struiti  con  il  bancò  prodotto  nei  campi. Â

The  buildings,  designed  on  the  typical  !FRICAN FAMILY CONSISTING OF lFTY PEO-­ ple,  are  composed  with  modular  spaces  that  grow  with  the  population  increase  up  to  the  saturation  of  space  around  the  water  collection  point.  A  structure  of  parallel  structural  walls  is  develop  from  the  base  of  the  mountain  to  the  AGRICOLTURAL lELS AND CAN BE COMPLETED after  a  certain  development  of  the  eco-­ nomic  system,  with  shops  facing  public  space  in  relation  to  the  green  belt. The  lack  and  high  cost  of  wood,  sug-­ gests  the  use  of  construction  systems  designed  to  minimize  the  use  of  timber  and  oriented  to  the  use  of  Nubian  ar-­ ches  built  with  bricks  made  from  mud  EXCAVETED IN THE lELDS

Il  sistema  setto,  volta  ed  arco  diviene  cosĂŹ  elemento  generatore  degli  spa-­ zi  abitati.  Il  piano  terra,  basamento  dell’intero  insediamento,  viene  pensato  come  un  grande  granaio  per  lo  stoc-­ caggio  delle  riserve  alimentari  prodot-­ te  dall’agricoltura.  Le  famiglie  hanno  i  propri  spazi  privati  dai  quali  si  accede  da  uno  spazio  comune  cupolato  sotto  il  quale  si  trova  una  cisterna  di  stoc-­ caggio  dell’acqua  proveniente  dai  piani  superiori.  All’interno  di  questi  spazi  si  aprono  dei  piccoli  vani  tecnici  con  lo  scopo  di  assicurare  la  manutenzione  delle  fosse  settiche  e  la  raccolta  dei  ri-­ lUTI ORGANICI

The  structural  wall,  becomes  an  ele-­ ment  generating  different  living  spa-­ CES 4HE GROUND mOOR AND BASEMENT OF the  entire  settlement,  is  designed  as  a  large  barn  for  storage  of  food  reserves,  families  have  their  own  private  space accesible  from  a  shared  spaces  covered  with  a  vault  that  houses  a  storage  tank  for  the  collection  of  water. Small  technical  compartments  are  po-­ sitioned  in  this  spaces  in  order  to  ensu-­ re  the  maintenance  of  septic  tanks  and  the  collection  of  organic  waste.

Fotopiano dell’insediamento e dei campi coltivati e schemi relativi al suo funzionamento. Zenith view of settlement and cultivated fields and schemes about of its working.

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E’ infatti proprio allo scopo di garanti-­ re la loro utilizzabilità in campo agri-­ colo che si è pensato all’adozione di gabinetti a due vie capaci di separare I RIlUTI SOLIDI DA QUELLI LIQUIDI SMALTITI attraverso semplici canali assieme alle acque di pioggia in eccesso e a quelle derivate dagli utilizzi domestici. Il piano superiore diventa uno spazio unico semipubblico che raccoglie l’ac-­ qua piovana e la convoglia nello spazio cupolato del piano inferiore e quindi nella cisterna interrata. Sono presenti inoltre spazi più privati delle singole abitazioni che diventano un tutt’uno con lo spazio centrale in-­ terno in modo da garantire una grande mESSIBILITº D USO TRA INTERNO ED ESTERNO come avviene normalmente in queste zone. Da questo spazio interno centra-­ le, infatti, si accede a tutte le stanze di cui è composta l’abitazione.

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We decided to use two-­way lavatories capable of separating solid and liquid waste, disposed through simple separa-­ tede channels alongside the rain water in excess and water for domestic uses. 4HE UPPER mOOR BECOMES A SEMI UNIQUE space that collects rainwater and di-­ RECTS IT TO THE LOWER mOOR AND THEN TO the underground tanks. We also planned private spaces for in-­ dividual homes that become one with the central public space in order to en-­ SURE A GREAT mEXIBILITY OF USE BETWEEN interior and exterior. This characterisitc is typical of these areas and from this central inner space it’s possible to ac-­ cesse all the rooms that form the hou-­ se.


in questa pagina: FASE 1: costruzione dei primi basamenti - granai con schiena appoggiata al declivio-superficie di captazione, affacciati alla corte di raccolta acqua e sviluppo della prima abitazione familiare FASE 2: Saturazione del nuovo basamento/ costruzione dei successivi basamenti-granai in senso trasversale al sistema urbano, con creazione di passaggi sopraelevati e spazi semi pubblici familiari FASE 3-4: costruzione di un’ulteriore corte pubblica e dei basamenti ed abitazioni annesse FASE 5: Saturazione del sistema in this page: STEP 1: Construction of the barns with the wind tower as a base and, thereafter, construction of residential floor above them. STEP 2: Saturation of the new basement/ warehouse and construction of new barns and connection between the private spaces of the dwelling family. STEP 3-4: Saturation of the new basement/ warehouse and construction of new barns. STEP 5: Saturation of the system

STEP 5

STEP 4

STEP 3

STEP 2

STEP 1

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sopra da sinistra: Pianta piano terra Pianta piani primo

above from the left: Ground floor First floor

sotto: Sezione insediamento e campi

under: Section of settlement and fields

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in questa pagina Spaccato della cellula base in the page Isometric cutaway of the basic cell

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in questa pagina 1: BASAMENTO-GRANAI Setti portanti in direzione delle nubiane, e tamponamenti secondari per la suddivisione trasversale degli spazi. Spazio comune cupolato per la raccolta e stoccaggio acqua piovana e distribuzione ai singoli granai privati 2: SOLAI E COPERTURE Volte nubiane che non necessitano di centinatura e cupola per lo spazio familiare di raccolta acqua 3: STRUTTURA DELL’ABITAZIONE setti portanti in direzione delle nubiane e tamponamenti secondari per la suddivisione trasversale degli spazi 4: SOLAI E COPERTURE volte nubiane portanti e volte minori di alleggerimento più strato di riempimento e isolamento

1: Structure of parallel walls made of bancò bricks 2:Nubian vaults and cupola made of bancò bricks 3: Partitions made of bancò bricks 4: Nubian vaults 5: Earth roof

4

Costruzione volte nubiane per corsi di mattoni inclinati, supportati dal setto portante 6 .giF posteriore

gn idliuB devruc ni tluav morf tuo sesruoc pus eht .llaw dne

3

Costruzione cupole con ausilio del braccio radiale, che da il giusto supporto e inclinazione ad ogni mattone

2

Fig. 7 The ra that is used to lo cate brick in the dome.

1

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in questa pagina: Vista astratta dalla corte della cellula base nella pagina a fianco: Vista vernacolare dalla corte della cellula base in this page: Abstract view from the court of the basic cell in the next page: Vernacular view from the court of the basic cell

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COMPLEX DATA TREE DEVELOPMENT

un processo valutativo per un territorio africano sostenibile an evaluation process for a african sustainable territory di Marco Da Re

Le  cittĂ Â di  tutto  il  mondo  si  stanno  tra-­ sformando  sempre  piĂš  rapidamente.  Le  popolazioni  dalle  campagne  si  spo-­ stano  verso  le  aree  urbane  in  cerca  di  lavoro  e  condizioni  di  vita  migliori.  La  popolazione  raddoppierĂ Â nel  giro  di  20  anni,  con  un  livello  di  crescita  pari  al  50-­70%. Â

Cities  around  the  world  are  changing  more  and  more  rapidly.  Populations  shifts  from  rural  to  urban  areas  seeking  jobs  and  better  living  conditions.  The  population  will  double  in  20  years,  with  a  growth  rate  of  50-­70%.

Quale  modello  di  sviluppo?  Questi  dati  impressionanti  ci  mostra-­ no  la  necessitĂ Â di  un  nuovo  modello  di  SVILUPPO URBANO AL lNE DI EVITARE I FE-­ nomeni  di  sprawl  incontrollato  e  di  de-­ gradazione  che  hanno  sempre  seguito  I GRANDI BOOM DEMOGRAlCI DELLA STORIA Obiettivo  primario  quindi  è  ricercare  strategie  a  scala  territoriale  in  grado  di  guidare  questa  transizione,  garanten-­ do  un  livello  minimo  di  sussistenza  alle  popolazioni  che  colonizzeranno  i  nuovi  insediamenti.  Non  parliamo  di  cittĂ ,  nĂŠ  di  campagna,  ma  di  un  nuovo  carattere  di  insediamento  in  grado  di  assorbire  forti  densitĂ ,  con  una  differente  con-­ cezione  di  standard  abitativi  e  accesso  alle  risorse. Â

Which  development  model? These  impressive  data  shows  us  the  need  for  a  new  urban  development  model,  in  order  to  avoid  the  sprawl  and  uncontrolled  degradation  that  have  al-­ ways  followed  every  large  demographic  boom  in  history. 4HE PRIMARY GOAL IS TO lND REGIONAL scale  strategies  capable  of  guiding  this  transition,  ensuring  a  minimum  level  of  subsistence  for  the  population  that  will  colonize  the  new  settlements.  We’re  not  talking  about  the  city  or  the  coun-­ tryside,  but  a  new  kind  of  settlement,   able  to  absorb  heavy  densities,  with  a  different  concept  of  living  standards  and  access  to  resources.

Da  cosa  partiamo? All’interno  delle  realtĂ Â urbane,  il  siste-­ ma  di  spazi  pubblici  è  quel  tracciato  che  persiste  nel  tempo  ed  è  in  grado  di  adattarsi  ai  cambiamenti.  Questo  tes-­ suto  connettivo  dovrĂ Â essere  in  grado  di  soddisfare  i  bisogni  della  popolazio-­ ne. Â

Where  do  we  start? We  start  from  public  areas.  The  system  of  public  spaces  is  the  ever-­changing  track  that  persists  in  time  and  is  able  to  re-­adapt  itself.  This  connective  net-­ work  should  be  able  to  meet  the  needs  of  the  population. Â

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Mesh tridimensionale della densitĂ di popolazione con i dati provenienti dai report delle associazioni internazionali Mesh 3D about the density of population with data from the reports of the international organizations.


56 6.000

12,46 3,338

46.700

56 16

4.000

247 16

3,338

16

12.000.000

5.000.000

6.000

5,67

56

247

247

20.000

56

89.900

16 56

7,76

1.300

6.000

3,338

56

6.000

3,338

6.000 48.000.000 20.000 1.300

41%

56

3,338

6.000

16

88.000

12.400.000

23% 5.000.000 AREE COPERTE DA FORESTE

PRODUZIONE ENERGETICA DAL CARBONE

26% 109.080.000 UTENTI INTERNET NEL 2009

20 53%

PRODUZIONE ENERGETICA DAL GAS NATURALI

158.660.000 PRODUZIONE DI CEREALI NEL 2008

83%

COPERTURA TELEFONICA

TERRENI COLTIVATISUL TOTALE

LITRI D’ACQUA POTABILE PER PERSONA AL GIORNO

1.00 62% 50%

ETTARO A FAMIGLIA PER COLTIVARE

POPOLAZIONE URBANA CHE VIVE NEGLI SLUMS

2.400.000 20:1 2.000 155% AUMENTO DELLA POPOLAZIONE URBANA NEL 2030 2$ 46.700.000 82.000

POPOLAZIONE MONDIALE CHE VIVE IN CITTA’ MQ A PERSONA DI CAMPO COLTIVATO

RAPPORTO DI REDDITO TRA EUROPEI E AFRICANI

KM DI FERROVIE

KM DI AUTOSTRADE

740.000.000

PASSEGGERI DI TRAFFICO AEREO NEL 2009

AL GIORNO PER IL 60% DELLA POPOLAZIONE DELL’AFRICA RURALE

POPOLAZIONE URBANA AFRICANA NEL 2030

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nella pagina a fianco: Schemi di scomposizione bisogni primari con le principali tecniche di sfruttamento delle risorse territoriali. in the page before: Schemes of displacement about basic needs with the main techniques of exploitation of land resources.

3 4

2

5

1

8

6 7

RISORSE Per  riuscire  a  garantire  un  livello  mini-­ mo  di  sussistenza,  di  sopravvivenza,  è  necessario  che  questi  spazi  siano  ca-­ paci  di  produrre  beni  e  servizi,  a  par-­ TIRE DA RISORSE CHE SODDISlNO I BISOGNI primari.  La  stima  dei  bisogni  primari  CERCA DI DElNIRE NEI CASI DI POVERTº AS-­ soluta,  le  risorse  minime  necessarie  per  UN BENESSERE lSICO 4RADIZIONALMENTE SI intendono  come  bisogni  primari:  acqua,  cibo,  riparo  (protezione).

RESOURCES In  order  to  ensure  a  minimum  level  of  subsistence  (survival),  it  is  necessary  for  these  areas  to  be  able  to  produce  goods  and  services,  starting  from  the  CURRENT RESOURCES TO FULlLL THE MOST BA-­ sic  needs.  The  estimation  of  basic  needs  SEEKS TO DElNE THE MINIMUM RESOURCES necessary  for  a  physical  welfare,  in  cases  of  absolute  poverty.  Traditionally  we  consider  as  basic  needs:  water,  food  and  shelter  (protection).

Come  riuscire  a  controllare  queste  risor-­ se?  0Quando  si  parla  di  risorse  si  deve  guardare  all’intero  territorio  e  valutare  una  complessitĂ Â di  dati  non  indifferen-­ te.  Parliamo  di  una  progettazione  tran-­ scalare,  dal  molto  grande  (come  il  ba-­ CINO SCOLANTE DEL lUME .IGER AL MOLTO piccolo  (singoli  dispositivi  familiari  di  stoccaggio  dell’acqua). Â

How  can  we  control  these  resources? When  we  talk  about  resources  we  should  look  at  the  whole  territory  and  evaluate  a  rather  complex  set  of  data.  It  will  be  a  over-­scalar  design,  ranging  from  very  large  (like  the  Niger  River  drainage  basin)  to  very  small  (single  family  water  storage  devices).

La  mia  tesi  consiste  in  un  metodo  di  analisi  territoriale  in  grado  di  forni-­ re  uno  strumento  di  valutazione  per  il  progettista  che  debba  gestire  processi  complessi.

My  thesis  consists  in  a  method  of  spatial  analysis,  which  can  provide  an  evaluation  tool  for  the  designer  who  needs  to  manage  complex  processes.

Criteri di valutazione: 1. POTENZIALITA’ riferite alle possibilità di attuazione di una tecnica 2. QUANTITA’ RELATIVA del dispositivo di raccogliere l’acqua rispetto alla quantità di popolazione che ne sfrutterà i benefici. 3. CONVENIENZA ECONOMICA nell’attuazione di una tecnica rispetto ad uno standard medio di accaparramento dell’acqua potabile. 4. DISPONIBILITA’ ANNUALE relativa alla lunghezza del periodo di siccità e alla costanza di sfruttamento della risorsa. 5. QUALITA’ dipenderà dall’origine della risorsa idrica, dal percorso che questa farà per arrivare all’utenza e dal sistema di accumulo. 6. ACCESSIBILITA’ alla risorsa idrica, in base alla vicinanza e ai dispositivi accessori di estrazione, distribuzione e accumulo. 7. ADATTAMENTO ALLA DENSITA’ capacità del dispositivo di mantenere gli standard nel tempo in conseguenza alla probabile crescita demografica delle zone interessate. 8. PROTEZIONE AMBIENTALE in riferimento alla capacità di non andare ad intaccare risorse non rinnovabili del territorio.

Evaluation criteria: 1. POTENTIALITY refer to the possibilities to use a technique 2. Quantity of the device to collect the water than the amount of the population that will take advantage of the benefits. 3. ECONOMIC VALUE implementation of a technique than an average standard of drinking water hoarded. 4. AVAILABILITY ‘ANNUAL on the length of the drought and the constant exploitation of the resource. 5. QUALITY ‘ depend on the origin of the water resource, the path that this will do to get the users and the storage system. 6. ACCESS ‘ the water resource, based on the proximity to the devices and accessories extraction, distribution and accumulation. 7. ADAPTATION TO GRAVITY ‘ device’s ability to maintain standards over time due to the likely population growth in the areas concerned. 8. ENVIRONMENTAL PROTECTION reference to the capability of not going to affect nonrenewable resources of the territory.

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PARAMETRI Come  è  possibile  gestire  la  complessitĂ Â di  una  realtĂ Â in  continua  mutazione? Utilizzando  software  parametrici,  sia-­ mo  in  grado  di  gestire  enormi  quantitĂ Â di  dati,  esprimendoli  sottoforma  di  sce-­ nari  virtuali.  Non  si  ricerca  una  forma  PARTICOLARE MA DI DElNIRE IL PROCESSO che  sia  in  grado  di  innescare  uno  svi-­ luppo  sostenibile  per  i  nuovi  insedia-­ MENTI ,A DIFlCOLTÂş NON STA NELL ANALIZ-­ zare  e  valutare  il  processo  di  un  singolo  parametro  progettuale.  All’interno  di  un  sistema  complesso,  tutti  i  parametri  SI INTEGRANO E SI INmUENZANO TRA DI LORO E’  questa  complessitĂ Â che  è  necessario  accettare  e  quindi  affrontare  nei  pro-­ getti  per  il  domani.

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PARAMETERS How  you  can  manage  the  complexity  of  a  constantly  changing  reality? By  using  parametric  software,  we  are  able  to  manage  huge  amounts  of  data,  expressing  them  in  form  of  virtual  sce-­ narios.  The  point  is  not  to  create  a  par-­ TICULAR SHAPE BUT TO DElNE THE PROCESS that  can  trigger  a  sustainable  develop-­ MENT FOR NEW SETTLEMENTS 4HE DIFlCULTY is  not  about  the  analysis  and  evaluation  of  a  single  design  parameter.  Within  a  complex  system,  all  parameters  inte-­ GRATE AND INmUENCE EACH OTHER 7E HAVE to  accept  this  grade  of  complexity  and  then  deal  with  it  in  our  plans  for  the  fu-­ ture.


nella pagina a fianco: visualizzazione dell’algoritmo disegnato con Grasshopper. a destra: grafici valutativi per 10 tecniche di estrazione e accumulo della risorsa idrica nelle 50 aree di maggiore espansione demografica in Africa. in the page before: visualization of the algorithm designed by Grasshopper. on the right: evalutative graphs for 10 techniques about extraction and accumulation of water in 50 areas with population growth in Africa.

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MM DI PIOGGIA 1

100

800

1.200

2.000

MM DI PIOGGIA 1

100

800

1.200

2.000

sopra e a destra: dati delle precipitazioni medie stagionali estive (%). sotto: dati delle precipitazioni medie stagionali invernali (%). above and on the right: data about average seasonal rainfall in summer (%). under: data about average seasonal rainfall in winter (%).

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GRADI 째C 10

20

25

30

10

20

25

30

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GRADI 째C 45

sopra e a destra: dati delle temperature medie stagionali estive (%). sotto: dati delle temperature medie stagionali invernali (%). above and on the right: data about average seasonal temperature in summer (%). under: data about average seasonal temperature in winter (%).

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PERCENTUALE % 0

25

50

0

25

50

75

100

PERCENTUALE % 75

100

sopra e a destra: dati delle umiditĂ medie stagionali estive (%). sotto: dati delle umiditĂ medie stagionali invernali (%). above and on the right: data about average seasonal umidity in summer (%). under: data about average seasonal umidity in winter (%).

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ABITANTI / KM2 1

10

100

1.000

0

300

600

1500

10.000

METRI 3000

sopra e a destra: dati della densità della popolazione (abitanti/Km²) sotto: dati delle altitudini (metri) above and on the right: data about population density (inhabitants/Km²). under: data about altitudes (meters).

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STRATEGIA Quale  strategia  di  valutazione? Una  valutazione  comparativa  tra  tutte  le  possibili  azioni  o  tecniche  di  acca-­ parramento  delle  risorse  non  è   che  il  primo  passo  dell’analisi.  Il  ragionamen-­ to  può  essere  anche  invertito:  partendo  da  una  tecnica,  una  strategia  che  rite-­ NIAMO VANTAGGIOSA ANDARE A VERIlCARE sul  territorio  in  quali  aree  questa  sia  impiegabile.  In  questo  modo  si  potrĂ Â proporre  ai  committenti  azioni  che  sicuramente  funzioneranno  e  con  cui  sia  piĂš  conveniente  iniziare  una  prima  urbanizzazione,  per  i  ritorni  certi  degli  investimenti. L’obiettivo  resta  l’elaborazione  di  uno  strumento  di  valutazione:  dinamico,  CONTINUAMENTE MODIlCABILE RAPIDO IN grado  di  fare  numerose  operazioni  in  BREVISSIMO TEMPO IMPLEMENTABILE ,E carte  tecniche  e  le  strategie  sulle  risor-­ se  possono  essere  fornite  direttamente  dai  tecnici  specializzati  del  settore. Questa  piattaforma  fornirĂ Â solo  valuta-­ zioni:  poi  ogni  progettista  farĂ Â le  sue  scelte  in  base  ad  obiettivi,  committen-­ ze,  tempistiche,  ecc. Nel  caso  analizzato  si  è  scelta  una  tec-­ nica  di  raccolta  dell’acqua  (recupero  delle  acque  di  scolo)  e  valutare  in  quali  zone  del  territorio  fosse  piĂš  convenien-­ te  applicarle. E’  possibile  inoltre  integrare  vari  siste-­ mi  tra  loro  per  una  piĂš  completa  analisi  delle  azioni  da  intraprendere.

STRATEGY Which  evaluation  strategy? The  comparative  evaluation  on  the  pos-­ sible  actions  or  techniques  is  only  the  lRST STEP OF THE ANALYSIS 4HIS ARGUMENT can  also  be  reversed:  starting  from  a  technique,  an  advantageous  strategy,  it  is  possible  to  check  the  area  where  this  technique  is  most  suitable.  That  way  it  will  be  possible  to  offer  clients  strategies  that  are  safe  to  operate  and  by  which  is  more  convenient  to  start  an  urbanization  in  order  to  be  certain  of  the  pay-­off  of  the  initial  investment.

The  goal  remains  the  development  of  a  dynamic  assessment  tool  (continuously  adjustable),  fast  (able  to  do  several  op-­ erations  in  a  very  short  time)  and  im-­ plementable:  the  technical  papers  and  strategies  on  resources  can  be  provided  directly  by  the  professional  technical  experts. This  platform  will  provide  only  esti-­ mates:  every  designer  will  then  make  HIS CHOICES BASED ON SPECIlC GOALS customers,  timing,  etc.. In  the  analyzed  case  a  technique  was  picked,  water  harvesting  (recovery  of  sewage)  and  assess  which  areas  of  the  territory  were  more  suitable  to  apply  this  technique. It  is  also  possible  to  integrate  multiple  systems  for  a  more  complete  analysis  of  the  action.

Mesh delle aree di convenienza per l’applicazione dei sistemi di raccolta delle acque di scolo. Mesh of the convenient areas about the application of system for runoff water collection.

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TRACCIATO Quale  forma  per  i  nuovi  insediamenti? ,E RISORSE ANDRANNO A DElNIRE GLI SPAZI pubblici,  i  quali  saranno  la  rete  gene-­ ratrice  dei  nuovi  insediamenti.  Questo  PERÉ NON BASTA PER RIUSCIRE A DElNIRE UN progetto  di  sviluppo,  tanto  meno  un  pro-­ cesso  che  sia  in  grado  di  guidare  questa  TRANSIZIONE DI DENSIlCAZIONE (O QUINDI elaborato  un  modello  di  sviluppo  che  non  ricerchi  una  forma  particolare,  ma  TENDA A DElNIRE QUEI PRINCIPI CHE REGO-­ lino  le  relazioni  tra  gli  spazi.  Grazie  a  QUESTA hINDElNIZIONEv IL TRACCIATO SARÂş in  grado  di  adattarsi  ai  cambiamenti  ed  assecondare  tutti  i  possibili  sviluppi.

LAYOUT Which  form  for  the  new  settlements? 4HE RESOURCES WILL BE USED TO DElNE public  areas,  which  will  be  the  matrix  network  of  the  new  settlements.  This,  HOWEVER IS NOT ENOUGH TO DElNE A development  project,  much  less  a  pro-­ cess  that  is  able  to  lead  this  transition  OF DENSIlCATION ! DEVELOPMENT MODEL was  then  planned,  that  does  not  seek  A PARTICULAR SHAPE BUT TENDS TO DElNE those  principles  that  govern  relations  BETWEEN SPACES 4HANKS TO THIS hINDEl-­ NITENESSv THE PATH WILL BE ABLE TO ADAPT to  changes  and  accommodate  all  pos-­ sible  developments.

Ci  sono  alcuni  principi  progettuali  che  DElNISCONO LE RELAZIONI TRA LE PARTI IL SI-­ stema  a  rete  infrastrutturale,  in  grado  di  ESPANDERSI ALL INlNITO E DI REPLICARSI GE-­ rarchicamente  in  maniera  transcalare.  Un   sistema  a  rete,  in  quanto  continuo,  riesce  meglio  di  altri  ad  assorbire  e  ad  adattarsi  alle  imprevedibilitĂ ,  o  alle  ne-­ cessitĂ Â future.  I  nodi  della  rete  diventa-­ no  i  luoghi  strategici  di  integrazione  tra  le  gerarchie  differenti.  Le  zone  lasciate  libere  dalla  rete  possono  essere  consi-­ DERATE COME AREE lLTRO IN GRADO DI AS-­ sorbire  l’espansione  dovuta  all’aumento  DEMOGRAlCO &UNZIONALMENTE LA RETE SARÂş FORMATA DA DIVERSI lLAMENTI CARAT-­ terizzati  da  gerarchie  differenti,  a  se-­ conda  delle  funzioni,  del  tipo  di  risorse  contenute  e  dell’ambiente  circostante  con  il  quale  reagiscono. Â

There  are  some  design  principles  that  DElNE THE RELATIONSHIPS BETWEEN parts:  for  example,  the  infrastructural  NETWORK SYSTEM ABLE TO INlNITELY EX-­ pand  and  replicate  in  a  hierarchical  and  over-­scalar  manner.  A  network  system,  due  to  its  constant  aspect,  is  more  successful  than  others  in  absorb-­ ing  and  adapting  to  unpredictability  of  the  future  needs.  The  nodes  of  this  network  become  strategic  sites  of  inte-­ gration  between  different  hierarchies.  The  areas  left  free  by  the  network  can  be  considered  as  buffer  areas,  capable  of  absorbing  the  expansion  caused  by  THE INCREASED POPULATION &UNCTIONALLY THE NETWORK WILL CONSIST OF SEVERAL lLA-­ ments  characterized  by  different  hier-­ archies,  depending  on  their  features,  the  type  of  resources  provided  and  the  environment  where  they  are  applied.

Come  progettare  nell’imprevedibilitĂ Â di  fattori? Il  modello  astratto  sarĂ Â in  grado  di  adattarsi  a  qualsiasi  morfologia  terri-­ toriale  e  imprevedibilitĂ Â di  sviluppo. Per  simulare  questa  casualitĂ Â si  è  uti-­ lizzato  il  diagramma  Voronoi.  A  partire  da  punti  casuali  nello  spazio,  questo  algoritmo  assegna  ad  ogni  punto  un’a-­ rea  corrispondente,  in  relazione  alle  di-­ stanze  tra  i  punti  stessi.  Alla  variazione  e  alla  concentrazione  dei  punti  il  mo-­ dello  resta  valido.

How  to  design  with  unpredictable  fac-­ tors? The  abstract  model  will  be  able  to  adapt  to  any  morphology  and  spatial  unpredictability  of  development.  To  simulate  this  randomness  a  Voronoi  di-­ agram  was  used.  Starting  from  random  points  in  space,  this  algorithm  assigns  to  each  point  a  corresponding  area,  in  relation  to  the  distance  between  the  points.  By  variating  the  concentration  of  the  points,  the  model  remains  valid.

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Pianta del tracciato insediativo e della rete di spazi pubblici. Plan of the settlements layout and the network of public spaces.


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RECINTI Come amministrare gli spazi pubblici? Le previsioni dei futuri sviluppi delle nuove megalopoli nei Paesi africani, in-­ dicano la necessità di un miglior siste-­ ma di gestione delle risorse. Un sistema collaborativo e comunitario è fonda-­ mentale negli enormi sistemi urbani di nuova formazione, in quanto risulta impossibile applicare sistemi di regole e quindi di controllo. Una comunità inve-­ ce è in grado di autoregolarsi e tutelare l’accesso alle risorse primarie da parte di tutti i cittadini. Analizzando le problematiche a sca-­ le differenti, è possibile notare come alcune risorse non siano gestibili in forma comunitaria, come le risorse di interesse regionale. Quindi, a seconda della scala dell’intervento ci sarà una gestione differente della risorsa, ed uno spazio adeguato a contenerla.

Sezione prospettica del modello insediativo e del sistema dei recinti. Prospective section of the settlement model and the enclosure system.

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&%.#%3 How to manage public spaces? &ORECASTS OF FUTURE DEVELOPMENTS OF new megacities in African countries indicate the need for an improved management of resources. A collabora-­ tive and communal system is crucial in these huge new urban systems, since it is impossible to apply systems of rules and control: a community is instead able to self-­regulate and protect access to primary resources for all citizens .

By analyzing issues on different scales, it becomes noticeable how some re-­ sources are not manageable in a com-­ munity, like resources of regional inter-­ est. Therefore, depending on the scale of intervention there will be a different management of the resource, and an adequate space to contain it.


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Sezione prospettica del modello insediativo e del sistema dei recinti. Prospective section of the settlement model and the enclosure system.

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PROCESSO Come  innescare  il  processo  di  sviluppo? Assunti  i  principi  per  un  nuovo  territorio  connettivo  sostenibile  bisognerĂ Â inne-­ scare  il  processo  partecipativo  per  una  gestione  responsabile  dello  sviluppo. Â

PROCESS How  to  trigger  the  development  pro-­ cess?  Assumed  the  principles  for  a  new  sustainable  connective  territory,  there  will  be  the  need  to  trigger  the  partici-­ pative  process  for  a  responsible  man-­ agement  of  developement.

Il  primo  passo  sarà  quello  di  assicurarsi  il  suolo  e  di  renderlo  pubblico,  destinato  ad  uno  sviluppo  che  guardi  agli  interessi  della  comunità .  Successivamente  oc-­ correrà  generare  attrazione,  grazie  alle  risorse,  tale  da  spingere  le  nuove  popo-­ lazioni  a  colonizzare  i  terreni  vicini.  Il  ritorno  degli  investimenti  iniziali  potrà  avvenire  per  merito  di  concessioni  dei  terreni  coltivabili  in  usufrutto  a  piccoli  coltivatori  e  piccole  associazioni  co-­ munitarie.  Successivamente  lo  svilup-­ po  dei  territorio  circostante  porterà  ad  UNA DENSIlCAZIONE DELL INSEDIAMENTO )L sistema  di  spazi  pubblici  saprà  adattar-­ si  alle  trasformazioni.

4HE lRST STEP IS TO SECURE THE GROUND and  make  it  public,  for  a  development  that  looks  at  the  common  interests  of  the  population. Then  it  will  be  necessary  to  generate  attraction  through  resources,  enough  attraction  to  push  the  new  populations  to  inhabit  nearby  lands.  The  returns  of  initial  investments  will  be  made  due  to  concessions  of  cultivable  lands  in  usu-­ fruct  to  small  farmers  and  small  com-­ munity  associations.  Subsequently,  the  development  of  the  surrounding  areas  WILL LEAD TO A DENSIlCATION OF THE SET-­ tlement.  The  system  of  public  spaces  will  adapt  to  all  the  changes.

Vista delle di un ipotetico sviluppo di nuovo insediamento. View of an hypothetical development for a new settlement.

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Vista delle fasi di sviluppo del nuovo insediamento (da sinistra: 2015, acquisto dei suoli e urbanizzazione; 2035, produzione e risorse; 2050, densificazione e infrastrutture; 2075, sedimentazione del tracciato; 2100, densitĂ e tecnologia). View of the development steps for new settlements (from the left: 2015, purchase of land and urbanization, 2035, production and resources; 2050, densification and infrastructure; 2075, sedimentation of the layout; 2100, density and technology).

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LIFE NETWORKS

gestione sostenibile delle risorse per insediamenti urbani adattivi sustainable resources management for adaptive urban settlements di Laura Giudicianni

Life  Networks  è  il  progetto  a  scala  ter-­ ritoriale  del  processo  di  sviluppo  urba-­ no  sostenibile  per  le  cittĂ Â africane  nel  corso  del  prossimo  secolo.  A  partire  dall’obiettivo  di  garantire   la  sussistenza  di  piccoli  nuclei  insediati-­ vi  (che  comprendono  campi  coltivati,  abitazioni,  dispositivi  per  la  raccolta  e  la  conservazione  dell’acqua  piovana),  gestiti  da  piccoli  gruppi  di  persone.  La  crescita  dei  centri  urbani  esistenti,  se-­ guirĂ Â la  rete  delle  infrastrutture  strada-­ li  ed  avverrĂ Â con  un  graduale  passaggio  dalla  gestione  sostenibile  individuale  alla  gestione  sostenibile  collettiva  delle  risorse. Lo  scopo  principale  di  questa  struttura  per  gli  insediamenti  urbani  è  di  fun-­ GERE DA hRETE DI SICUREZZAv AL lNE DI prevenire  un  collasso  locale  con  possi-­ bili  ricadute  a  scala  globale  derivante  dall’improvviso  venir  meno  delle  risorse  necessarie  alla  sopravvivenza  della  po-­ polazione  insediata  in  un  particolare  CONTESTO GEOGRAlCO #IÉ PUÉ ESSERE causato  dalla  cattiva  gestione  delle  risorse  ed  aggravato  dagli  effetti  del  cambiamento  climatico  e  dal  previsto  INCREMENTO DEMOGRAlCO NEL CONTINEN-­ te  africano. E’  possibile  raggiungere  tale  obiettivo  per  mezzo  di  strategie  per  la  riduzio-­ ne  dei  rischi  a  livello  sociale,  economi-­ co  ed  ambientale,  incentrate  su  azioni  concrete  per  la  gestione  sostenibile  delle  risorse.

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Life  Networks  is  the  long  term,  terri-­ torial-­scale  design  of  the  sustainable  development  process  for  the  african cities  during  the  next  century.  Starting  with  the  purpose  of  guaran-­ teeing  the  sustainance  of  small  po-­ pulation  groups  in  indipendent  living  UNITS INCLUDING lELDS SHELTER RAIN WA-­ ter  catchement  and  water  storage  de-­ vices).  The  growth  of  the  existing  cities  will  follow  the  infrastructural  network  and  will  gradually  pass  from  being  ba-­ sed  on  the  individual  management  to  the  sustainable  collective  management  of  the  resources.  The  main  goal  of  this  urban  settle-­ ments  structure  is  to  work  as  a  life  net  in  order  to  prevent  the  local  and  global  collapse  due  to  a  sudden  lack  of  the  resources  necessary  to  guarantee  pe-­ ople’s  sustainance  and  caused  by   an  uncorrect  management  of  resources.  This  condition  can  be  worsened  by  the  climate  change  effects  and  by  the  fu-­ ture  population  increase  in  Africa.  Such  a  target  might  be  reached  throu-­ gh  social,  economical  and  environmen-­ tal  risk  reduction  thanks  to   structural  actions  for  a  sustainable  management  of  resources.

Life NetWorks - vista territoriale Life NetWorks - land overview


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LAND REGENERATION

DESERTIFICATION

MASSIVE PEOPLE MOVEMENT

CLIMATE CHANGE

INCREASED FERTILE SOIL EXPLOITATION

DRAUGHT

WATER MANAGEMENT

PESTILENCE

URBAN SPRAWL

FLOODS

FORESTS PROTECTION

PERIODIC PEOPLE MOVEMENT

DEFORESTATION

FOOD SCARCITY

FAMINE

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Mappaggio  delle  vulnerabilitĂ Â e  strate-­ gie  per  la  riduzione  dei  rschi. Il  primo  passo  verso  delle  strategie  ef-­ lCIENTI PER LA RIDUIZIONE DEI RISCHI Ă€ DE-­ terminare  quali  sono  le  principali  vul-­ nerabilitĂ Â sulle  quali  è  possibile  agire  in  maniera  strutturale  ed  integrata  allo  sviluppo  urbano. $ESERTIlCAZIONE SICCITÂş INONDAZIONI epidemie,  deforestazione  e  carestie,  anche  se  caratterizzano  zone  differenti  del  continente  hanno  tuttavia  un  lega-­ me  di  tipo  causa-­effetto;Íž  non  è  dun-­ que  pensabile  un  progetto  che  si  ponga  come  obiettivo  la  riduzione  di  una  di  esse  senza  valutare  quali  possano  esse-­ re  le  conseguenze,  positive  o  negative  sulle  altre. Sono  tre  le  principali  linee  d’azione  in-­ dividuate  in  base  alle  risorse  a  cui  sono  legate:  il  suolo  fertile,  le  acque  di  su-­ PERlCIE IL PATRIMONIO FORESTALE Per  una  corretta  gestione  del  suolo,  IN ZONE ARIDE O SOGGETTE A DESERTIlCA-­ zione,  è  necessario  proteggerlo  dall’e-­ rosione  del  vento  e  dell’acqua  ed  allo  stesso  tempo  rigenerare  il  terreno  mas-­ simizzando  l’assorbimento  dell’acqua  piovana.  Delle  zone  cuscinetto  formate  da   campi  inondabili,  situati  nelle  im-­ MEDIATE VICINANZE DEI BACINI DEI lUMI e  coltivabili  durante  la  fase  di  recesso  delle  acque  alluvionali  possono  fungere  da  protezione  per  gli  insediamenti  urba-­ ni,  ridurre  il  contatto  delle  persone  con   l’acqua,  principale  causa  di  epidemie  di  Schistomiasi  e  Onchocercosi  ed  allo  stesso  tempo  fornire  sostentamento  alla  popolazione.

Vulnerability  mapping  and  risk  reduc-­ tion  strategies. 4HE lRST STEP TOWARD EFlCIENT RISK RE-­ duction  strategies  is  a  vulnerability  mapping,  concerning  the  vulnerabili-­ ties  which  might  be  fought  in  a  struc-­ tural  and  urban  development-­integra-­ ted  way. %VEN IF DESERTIlCATION DRAUGHT PESTI-­ LENCE mOODS DEFORESTATION AND FAMI-­ ne  affect  different  areas  they  are  still  connected  with  a  cause-­consequence  bound  which  must  be  considered  in  any  risk  reduction  strategy  concerning  the  defeating  of  one  or  more  of  tis  issues.

L’utilizzo  di  coltivazioni  di  tipo  misto,  (alberi  dall’alto  fusto  assieme  a   colti-­ VAZIONI STAGIONALI IN UN ASSETTO AFlNE a  quello  delle  foreste  naturali  fornisce   una  fonte  di  sostentamento  e  reddito  alla  popolazione  e  funge  da  deterrente  alla  deforestazione. Date  queste  premesse  sono  stati  simu-­ lati  tre  scenari  di  crescita  urbana  in  zone  vulnerabili.  La  crescita  spontanea  degli  insediamenti  è  sostenuta  da  uno  scheletro  resiliente  composto  dalle  in-­ frastrutture  e  dai  dispositivi  per  la  ge-­ stione  sostenibile  delle  risorse,  mentre  delle  zone  cuscinetto  proteggono  ora  gli  insediamenti  dalle  alluvioni,  ora  le  foreste  dagli  incendi.

Agroforestry  might  sustain  people  li-­ velihood  and  help  them  obtaining  new  fertile  soil  through  deforestation. According  to  this  remarks,  three  settle-­ ment  developments  in  vulnerability-­af-­ fected  areas  have  been  simulated:  the  spontanous  urban  growth  is  anchored  to  a  resilient  framework  made  of  infra-­ structures  and  the  resources  manage-­ ment  devices,  and  buffer  zones  protect  urben  settlements  from  hazards,  such  AS mOODS OR lRES

Three  main  lines  of  action  have  been  IDENTIlED ACCORIDNG TO THE SUSTAINAN-­ ce-­necessary  resource  they  concern:  fertile  soil,  surface  water,  forest  cove-­ ring. Soil  protection  from  wind  and  water  erosion,  and  deep  tillage  cultivation  systems  for  soil  regeneration  might  de-­ FEAT DRAUGHT AND DESERTIlCATION "UFFER ZONES MADE OF mOOD RECESSION FARMING lELDS MIGHT PROTECT URBAN SET-­ TLEMNTS FROM mOODS REDUCE THE WATER man  contact  which  is  the  main  cause  of  pestilences  such  as  Schistosomiasis  and  Onchicercosis,   and  feed  the  popu-­ lation.

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a sinistra: Ouahigouya, Burkina Faso, strategie per la rigenerazione del suolo e lo sviluppo urbano. in basso da sinistra: Tre fasi del possibile sviluppo urbano di Ouahigouya: rete, scheletro verde e insediamenti urbani. on the left: Ouahigouya, Burkina Faso, land regeneration and urban development strategies. under from the left: Three phases of Ouahigouya urban growth: network, green framework and urban settlements.

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a sinistra: Delta del fiume Okavango, Botswana, strategie per l’utilizzo delle acque di suoerficie. in basso: Vista aerea del delta del fiume Okavango tra Shakawe e Hauxa: zona cuscinetto di campi alluvionabili (Molapo) on the left: Okavango river delta, Botswana, water management strategies. under from: Top view of the Okavango river between Shakawe and Hauxa: inundation fields buffer zone (Molapo farming).

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a sinistra: Foresta di Baria, villaggio Kerr Omar Saine:, Burkina Faso, strategie per la protezione delle foreste. in basso da sinistra: Tre fasi del possibile sviluppo urbano di Kerr Omar Saine: zona cuscinetto di rimboschimento, scheletro verde e insediamenti urbani. on the left: Baria Forest, Kerr Omar Saine village, Burkina Faso, forest protection strategies. under from the left: Three phases of Kerr Omar Saine growth: reforestation buffer zone, green framework and urban settlements.

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), 02/#%33/ L’ipotesi  di  processo  di  sviluppo  urba-­ no  è  stata  approfondita  in  un  contesto  VULNERABILE A SICCITÂş E DESERTIlCAZIONE focalizzando  l’attenzione  sui  dispositivi  per  la  gestione  delle  risorse  e  sulle  di-­ verse  fasi  che  caratterizzano  il  passag-­ gio  da  piccoli  nuclei  insediativi  auto-­ SUFlCIENTI A UN SISTEMA PIĂŽ COMPLESSO le  cui  parti  funzionano  in  sinergia  per  la  crescita  e  lo  sviluppo  urbano.

4(% 02/#%33 The  urban  development  model  has  been  tested  in  an  area  affected  to  draught  AND DESERTIlCATION FOCUSING MAINLY ON the  devices  for  the  management  of  the  resources  and  on  the  different  phases  OF THE PROCESS FROM SELF SUFlCIENT small  living  units  to  a  complex  system  where  the  different  parts  work  togeth-­ er  in  synergy  to  provide  urban  growth  and  development.

Il  processo  di  sviluppo  urbano  è  stato  suddiviso  in  quattro  fasi  principali,  la  CUI DURATA PUÉ VARIARE NEL TEMPO SU-­ bendo  improvvise  accelerazioni  o  bat-­ tute  d’arresto,  ma  ciascuna  delle  quali,  al  suo  termine,   è  caratterizzata  da  un  ASSETTO lNITO E FUNZIONANTE DELL INSE-­ diamento  urbano.

The  urban  development  process  has  been  split  into  four  main  phases,  which  can  have  different  duration,  due  to  sudden  improvement  or  worsening  of  the  general  conditions,  but  at  the  end  of  each  phase  the  arrangement  of  the  urban  settlement  can  be  considered  as  complete  and  operative.

Fase  0:  Sperimentazione.  Questa  fase  è  già  in  atto,  in  quanto  i  dispositivi  per  la  gestione  delle  risorse  inseriti  nel  progetto  sono  attualmente  in  fase  di  utilizzo  o  sperimentazione  in  alcuni  contesti  del  continente  africano.

Phase  0:  Testing. This  phase  is  already  in  action,  as  the  resources  management  devices  used  in  this  project  are  already  in  use  in  some  areas  of  Africa.

Fase  1:  Sussistenza. .UCLEI INSEDIATIVI AUTOSUFlCIENTI COM-­ posti  da  campi  coltivati,  abitazioni  costruite  con  tecnologie  locali  e  dispo-­ sitivi  per  la  raccolta  e  la  conservazio-­ ne  dell’acqua  piovana  danno  inizio  al  processo  di  crescita  urbana  e  rigenera-­ zione  del  suolo  nelle  aree  adiacenti  alle  principali  infrastrutture.

Phase  1:  Sustenance. 3ELF SUFlCIENT LIVING UNITS INCLUDING lELDS SHELTER AND WATER CATCHEMENT and  storage  devices  give  start  to  the  urban  growth  and  to  the  soil  regenrea-­ tion   process  in  areas  nearby  the  big-­ gest  infrastructures.

&ASE #RESCITA Superata  la  fase  di  produzione  per  la  sussistenza,  vengono  acquisiti  nuovi  terreni  agricoli  i  cui  frutti  saranno  de-­ stinati  al  commercio  ed  all’espotazione;Íž  incrementando  il  livello  di  benessere  e  sviluppo  urbano  e  sociale,  si  consolida  L EDIlCATO NELLE IMMEDIATE VICINANZE dei  campi  agricoli.

Phase  2:Growth. After  the  subsistance  production  phase  IS OVER NEW lELDS ARE ACQUIRED WITH THE purpose  of  production  for  market  and  export;͞  the  well-­being  level  increases  together  with  the  urban  growth,  the  HOUSING DEVELOPMENT NEARBY THE lELDS is  strengthened  and  population  is  at-­ tracted  by  new  work  opportunities.

&ASE $ENSIlCAZIONE , EDIlCATO SI DENSIlCA INTORNO AI DI-­ spositivi  per  la  gestione  collettiva  delle  risorse  con  un  assetto  che  riduce  il  con-­ sumo  di  suolo  in  parte  consolidando  e  in  parte  assorbendo  il  costruito  a  bassa  densità  delle  fasi  precedenti.

Phase  3:  High  Density. The  buildings  densify  around  the  col-­ lective  resources  management  devices,  partially  strengthening  and  partially  adsorbing  the  existing  buildings  and  creating  a  new  arrangement.  Â

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Processo - fase 2. Process - phase 2.

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in basso da sinistra: Processo - fasi 0, 1, 2. under from the left: Process- phases 0, 1, 2.

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in basso da sinistra: Processo - fasi 2, 3. under from the left: Process- phases 2, 3.

270


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a sinistra dall’alto: Piante - fasi 0, 1, 2. 1

1 - Modulo insediativo per cinque persone 0.84 Ha Coltivazione per la sussistenza 0.5 Ha Coltivazioni extra 0.2 Ha Superficie occupata da frangivento 0.1 Ha Superficie per la residenza e cortile 0.04 Ha nella pagina a fianco Sezioni - windbreakers e coltivazioni per la rigenerazione del suolo. on the left from above: Plans - phases 0, 1, 2. 1 - Five people living unit 0.84 Ha Livelyhood cultivation 0.5 Ha Extra cultivation 0.2 Ha Windbreakers 0.1 Ha House and yard 0.04 Ha in the next page Sections - windbreakers and deep tillage cultivation systems.

272


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a sinistra dall’alto: Piante - fasi 2, 3. 1 - Superficie per la raccolta dell’acqua piovana 300 mm di precipitazioni all’anno, 5 persone183 m2 2 - Superficie per la raccolta dell’acqua piovana 300 mm di precipitazioni all’anno, 22971 m2 700 persone 2

nella pagina a fianco Sezioni - edifici e serbatoi per la raccolta dell’acqua piovana. 1

on the left from above: Plans - phases 2, 3. 1 - Runoff water catching surface 300 mm annual rainfall, 5 people 183 m2 2 - Runoff water catching surface 300 mm annual rainfall, 22971 m2 700 people in the next page Sections - buildings and water storage ponds.

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a destra dall’alto: Processo -fasi 0, 2, 3. nella pagina a fianco: Processo - fase1. on the right from above: Process - phases 0, 2, 3. in the page before: Process - phase 1.

277


278


in questa pagina: Processo - fase1. nella pagina a fianco: Processo - fase 3. in this page: Process - phase 1. in the next page: Process - phase 3.

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OF FORESTS AND AFRICA riforestazione per uno sviluppo sostenibile reforestation for a sustainable development di Alberto Cumerlato

Il  ruolo  svolto  dagli  ecosistemi  foresta  all’interno  del  continente  africano  non  deve,  e  non  può,  essere  sottovalutato  e  circoscritto  al  singolo  contesto  geogra-­ lCO POICHĂ€ I BENElCI DOVUTI A QUESTI BIOMI SONO ASCRIVIBILI A SCALA MONDIALE Le  foreste  svolgono  un  ruolo  importan-­ TE NELLE CONDIZIONI DI VITA E NEL BENES-­ sere  di  un  vasto  numero  di  persone  sia  nei  paesi  con  un’economia   sviluppata  CHE IN QUELLI IN VIA DI SVILUPPO ! DISPETTO DI QUANTO SI POSSA PENSA-­ re,  le  foreste  mondiali  sostengono  1,6  miliardi  di  persone,  grazie  allo  sfrutta-­ MENTO DIRETTO E INDIRETTO DELLE RISORSE ,A PROTEZIONE E LE POLITICHE DI SALVA-­ guardia  delle  foreste  africane,  sono  ORMAI PRATICHE CONSOLIDATE DA DECEN-­ NI NELLA LOTTA AI CAMBIAMENTI CLIMATI-­ CI GLOBALI ,E STRATEGIE DI MITIGAZIONE come  la  riforestazione,  sono   sempre  piĂš  spesso  inserite  all’interno  di  proto-­ colli,  linee  guida  e  convenzioni  inter-­ NAZIONALI In  Africa,  attualmente,  il  21,8%  del  ter-­ RITORIO Ă€ RICOPERTO DA FORESTE PARI A MILIONI DI ETTARI

4HE ROLE OF FOREST ECOSYSTEMS INSIDE THE AFRICAN CONTINENT SHOULD NOT AND CAN NOT BE UNDERESTIMATED AND LIMITED TO A SINGLE GEOGRAPHIC CONTEXT AS THE BEN-­ ElTS CONNECTED TO THESE BIOMES CAN BE CONSIDERED AT A GLOBAL SCALE &ORESTS PLAY AN IMPORTANT ROLE IN THE LIVING CONDITIONS AND WELL BEING OF A LARGE NUMBER OF PEOPLE BOTH IN COUN-­ TRIES WITH A DEVELOPED ECONOMY THAT IN THE DEVELOPING WORLD 4HE WORLD S FORESTS SUPPORT BILLION PEOPLE THANKS TO THE DIRECT AND INDI-­ RECT EXPLOITATION OF RESOURCES 4HE PROTECTION AND THE SAFEGUARD POLI-­ CIES OF THE AFRICAN FORESTS ARE NOW ES-­ TABLISHED PRACTICES IN THE lGHT AGAINST GLOBAL CLIMATE CHANGE -ITIGATION STRATEGIES SUCH AS REFOR-­ ESTATION ARE INCREASINGLY PROMOTED IN PROTOCOLS GUIDELINES AND CONVENTIONS

)N !FRICA CURRENTLY OF THE TERRI-­ TORY IS COVERED BY FORESTS EQUIVALENT TO MILLION HECTARES

nella pagina a fianco Disegno assonometrico dell’insediamento in the next page Isometric drawing of the settlement

280


281


DEFORESTAZIONE ,E FORESTE POSSONO SUBIRE VARIAZIONI IN vari  modi:  le  aree  forestali  possono  ri-­ dursi  a  causa  di  un  utilizzo  eccessivo  delle  risorse  naturali,  deforestazione,  o  A CATASTROl NATURALI 4UTTI QUESTI PRO-­ CESSI PORTANO ALL IMPOSSIBILITº DI UNA rigenerazione  naturale  degli  ecosistemi  FORESTALI Viceversa,  le  aree  forestali  possono  AUMENTARE ATTRAVERSO PRATICHE DI RIFO-­ RESTAZIONE E IMBOSCHIMENTO O GRAZIE ALL ESPANSIONE NATURALE Seconda  la  FAO,  circa  13  milioni  di  et-­ tari   di  foreste  del  mondo  sono  tagliati  E CONVERTITI AD ALTRI USI OGNI ANNO Il  continente  africano  vede  nell’agri-­ coltura  di  sussitenza  e  nell’agricoltura  intensiva  le  principali  cause  della  de-­ FORESTAZIONE SEGUITE DA DISBOSCAMENTO ILLEGALE E DALLE PRATICHE LEGATE ALL ALLE-­ VAMENTO E AL PASCOLO #AMBIAMENTI SU LARGA SCALA POSSONO ANCHE ACCADERE ALL INTERNO DELLAE FO-­ RESTE PRIMARIE )N ALCUNI CASI FORESTE naturali  sono  convertite  in  piantagioni  forestali,  e  foreste  primarie  vengono  IRRIMEDIABILMENTE DEGRADATE E FRAM-­ MENTATE )L CAMBIAMENTO ANNUO DELLA SUPERlCIE FORESTATA HA UN TREND NEGATIVO MEDIO COMPRESO TRA IL E IL CON I PAESI dell’  Africa  meridionale  ai  primi  posti  in  QUESTA CLASSIlCA $AL AD OGGI IL TASSO DI DEFORESTA-­ ZIONE ANNUO MEDIO À STATO DELLO

PORTANDO DAI MILIONI DI ETTARI DI INIZIO ANNI NOVANTA AGLI ATTUALI

DEFORESTATION  &ORESTS CAN BE CHANGED IN VARIOUS WAYS THE FOREST AREAS CAN BE REDUCED DUE TO AN EXCESSIVE USE OF NATURAL RESOURCES DEFORESTATION OR NATURAL DISASTERS !LL THESE PROCESSES LEAD TO THE IMPOSSIBIL-­ ITY OF A NATURAL REGENERATION OF FOREST ECOSYSTEMS

5N ANALISI DI TIPO TENDENZIALE DI QUESTI dati  porta  alla  formulazione  di  una  se-­ RIE DI PROIEZIONI AL IN CUI SI PRE-­ vede  una  perdita  del  18%  delle  foreste  TROPICALI E SUB TROPICALI PORTANDO GLI ATTUALI MILIONI DI HA DI TERRITORIO FORESTATO A RIDURSI A MILIONI DI HA IN MENO DI QUARANT ANNI

4REND ANALYSIS OF THESE DATA LEADS TO THE formulation  of  a  series  of  projections  at  WE ARE EXPECTING TO LOSE OF TROPICAL AND SUB TROPICAL FORESTS GOING FROM THE MILLION HECTARES OF CUR-­ RENT FORESTED LAND TO MILLION HEC-­ TARES IN LESS THAN FORTY YEARS

282

#ONVERSELY FOREST AREAS MAY INCREASE THROUGH REFORESTATION AND AFFORESTA-­ TION PRACTICES OR THROUGH NATURAL EX-­ PANSION !CCORDING TO &!/ ABOUT MILLION HECTARES OF THE WORLD S FORESTS ARE CUT AND CONVERTED TO OTHER USES EACH YEAR )N !FRICA SUBSISTENCE AGRICULTURE AND INTENSIVE AGRICULTURE ARE THE MAIN CAUSES OF DEFORESTATION FOLLOWED BY IL-­ legal  logging  and  practices  related  to  FARMING AND GRAZING ,ARGE SCALE CHANGES CAN ALSO OCCUR WITHIN PRIMARY FORESTS )N SOME CASES natural  forests  are  converted  to  forest  PLANTATIONS AND PRIMARY FORESTS ARE IR-­ REPARABLY DEGRADED AND FRAGMENTED 4HE ANNUAL CHANGE OF FOREST AREA HAS A NEGATIVE TREND IN AVERAGE BETWEEN AND WITH COUNTRIES OF THE SOUTH !FRICA REGION RANKING HIGH IN THIS CLAS-­ SIlCATION

&ROM TO NOW THE AVERAGE AN-­ NUAL DEFORESTATION RATE HAS BEEN BRINGING THE MILLION HECTARES OF THE EARLY NINETIES TO THE CURRENT

nella pagina a fianco proiezioni deforestazione al 2050 mappa della perdita annua di superficie forestata in the next page deforestation projections to 2050 map of the annual loss of forest area


PROIEZIONE DEFORESTAZIONE

CONTATORE DELLE PERDITE

2012

2020

2050 t

-5% 1 x 106 ha

650

- 13 %

- 32

618

- 80

24 h

538

60’

ha 30’’

7

835

20000

CONTATORE DELLE PERDITE

24 h

t

60’

77,5 - 0,9 % 68,1

ha 30’’

7

84,7 - 1,26 % 72,2

835

77,5 - 0,9 % 68,1

20000

CAMBIAMENTO ANNUO

90,8 - 0,51 % 85,6

240,7

199,4 - 1,62 %

250,1

90,8

- 0,93 %

- 0,51 % 85,6

1 x 106 ha 2010

1 x 106 ha

400 250

100

240,7

CAMBIAMENTO ANNUO

- 0,8 % 650

1 x 106 ha 2010

183,1

1 x 106 ha 1990

702

1 x 106 ha 1990

84,7 250,1 - 1,26 % - 0,93 % 72,2

PERDITA ANNUA

PERDITA ANNUA

702 - 0,8 % 650

199,4 1 x 106 ha

400 250

- 1,62 % 183,1

100

283


EMISSIONI CO2 ) BIOMI FORESTALI SVOLGONO UN RUO-­ LO FONDAMENTALE PER LA VITA SU QUESTA PIANETA #OMPORTANDOSI COME DEI VERI e propri accumulatori, le foreste, stoc-­ CANO IL CARBONIO PRESENTE IN NATURA E prevengono la formazione di anidride CARBONICA IN ATMOSFERA ,E FORESTE AFRICANE ACCUMULANDO 'T DI CARBONIO NELLA BIOMASSA NEL LE-­ gno e nel suolo e sono uno dei più im-­ PORTANTI CARBON SINK SU SCALA MONDIALE )L BILANCIO TRA ANIDRIDE CARBONICA EMES-­ sa e ossigeno rilasciato può variare SIGNIlCATIVAMENTE A SECONDA DELLA DE-­ stinazione d’uso del suolo, infatti le di-­ NAMICHE E LA CAPACITº NELLO STOCCAGGIO DEL CARBONIO VARIANO A SECONDA DELLO STRESS A CUI QUESTI ECOSISTEMI VENGONO SOTTOPOSTI PASSANDO DALLA CAPACITº DI ASSORBIMENTO MASSIMA IN PRESENZA DI FORESTA INDISTURBATA lNO A RIDURSI AL NEL CASO DI SFRUTTAMENTO NON SO-­ STENIBLE ,E EMISSIONI DI ANIDRIDE CARBONICA IN atmosfera sono tra le principali cause DEL SURRISCALDAMENTO GLOBALE AL QUALE À COLLEGATO IL FENOMENO DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI CHE SI MOSTRA IN !FRICA ATTRA-­ VERSO LA PRESENZA DI CRITICITº AMBIENTALI come: l’innalzamento del livello me-­ DIO DEGLI OCEANI LA DESERTIlCAZIONE LA SCARSITº DI ACQUA POTABILE L ALTERAZIONE DELLA PIOVOSITº E I MUTAMENTI NELLE PRA-­ TICHE AGRICOLE )L CAMBIO DELL USO DEL SUOLO DI CUI LA DEFORESTAZIONE À PARTE PREPONDERANTE À RESPONSABILE DEL DELLE EMISSIONI GLOBALI SECONDO SOLO ALLE EMISSIONI PER LA PRODUZIONE DI ENERGIA La deforestazione delle foreste africa-­ ne provoca l’emissione di 2,1 miliardi di tonnellate di CO2 all’anno, pari al DELLE EMISSIONI GLOBALI DI '(' DA FORESTE A causa della sempre più eccessiva QUANTITº DI #/2 in atmosfera, si pre-­ VEDE CHE SE IL TREND NON CAMBIERº LO STOCCAGGIO DEL CARBONIO IN FORESTE SI ARRESTERº ENTRO IL E LE FORESTE smetteranno di comportarsi come car-­ BON SINK E INVERTENDO I mUSSI DI AS-­ SORBIMENTO DIVERRANNO CARBON SOURCE OVVERO EMETTITORI DI GRANDI QUANTITº DI ANIDRIDE CARBONICA

CO2 EMISSIONS 4HE FOREST BIOMES PLAY AN IMPORTANT ROLE IN LIFE ON THIS PLANET "Y ACTING AS ACCUMULATORS FORESTS STORE CARBON AND PREVENT THE FORMATION OF CARBON DIOX-­ IDE INTO THE ATMOSPHERE

!FRICAN FORESTS BY ACCUMULATING 'T OF CARBON IN BIOMASS IN WOOD AND SOIL ARE ONE OF THE MOST IMPORTANT CARBON SINK ON A GLOBAL SCALE 4HE BALANCE BETWEEN OXYGEN AND CAR-­ BON DIOXIDE EMISSIONS RELEASED CAN VARY SIGNIlCANTLY DEPENDING ON THE INTENDED USE OF THE LAND )NFACT THE DYNAMICS AND THE ABILITY IN CARBON STORAGE VARY DEPENDING ON THE STRESS TO WHICH THESE ECOSYSTEMS ARE SUBJECTED 4HE ABILITY TO ABSORB IS MAXIMUM IN AN UNDISTURBED FOREST AND IT IS REDUCED TO IN CASE OF A NOT SUSTAINABLE EX-­ PLOITATION %MISSIONS OF CARBON DIOXIDE IN THE AT-­ MOSPHERE IS THE MAIN CAUSE OF GLOBAL WARMING IT IS CONNECTED TO THE PHE-­ NOMENON OF CLIMATE CHANGE WHICH SHOWS ITSELF IN !FRICA THROUGH THE PRES-­ ence of critical environmental issues SUCH AS RAISING OF THE AVERAGE LEVEL OF THE OCEANS DESERTIlCATION LACK OF DRINKING WATER ALTERATION OF RAINFALL AND CHANGES IN AGRICULTURAL PRACTICES

nella pagina a fianco mappa dello stoccaggio del carbonio in foreste, delle emissioni di CO2 per capita e delle emissioni di GHG da foreste. in the next page map of carbon storage in forests, CO2 emissions per capita and GHG emissions from forests.

CAPACITA’ DI STOCCAGGIO 100 80

55

30 10

%

RIDUZIONE EMISSIONI - DEFORESTAZIONE

4HE LAND USE CHANGES OF WHICH DEFOR-­ ESTATION IS THE PREDOMINANT PART IS RE-­ SPONSIBLE FOR OF GLOBAL EMISSIONS BEHIND ONLY THE EMISSIONS FOR THE EN-­ ERGY PRODUCTION 4HE DEFORESTATION OF AFRICAN FORESTS CAUSES THE EMISSION OF BILLION TONS of CO2 PER YEAR EQUIVALENT TO OF GLOBAL '(' EMISSIONS "ECAUSE OF THE INCREASINGLY EXCESSIVE amounts of CO2 INTO THE ATMOSPHERE IT IS EXPECTED THAT IF THE TREND WILL NOT CHANGE CARBON STORAGE IN FORESTS WILL STOP BY AND THE FORESTS WILL CEASE TO ACT AS CARBON SINK AND REVERSING THE mOW OF ABSORPTION WILL BECOME CARBON SOURCE OR RATHER EMITTING LARGE QUANTI-­ TIES OF CARBON DIOXIDE

50 %

75 %

95 %

29 %

55 %

85 %

DINAMICHE NELLO STOCCAGGIO +7 31

17

12 7

12

18 82

43

64 226 FORESTA

284

+5

- 13

24 180

t CO2 / anno / ha

12

18 150

DEFORESTAZIONE

63 AGROFORESTAZIONE


STOCCAGGIO DEL CARBONIO STOCCAGGIO DEL CARBONIO 1 x 109 t C

17

17

Suolo 358

Legno Biomassa Suolo 35882 304

Mondo

Africa

Foreste 744

+

+=

+

=

Africa

60

37

25

Legno 82

Mondo

+

60

1 x 109 t C

Foreste Biomassa 304 744

60

37 5

60 102

5

102

1 x 109 t C

1 x 109 t C

100

100

50

50

10

10

25

EMISSIONI DI CO2 PER CAPITA EMISSIONI DI CO2 PER CAPITA

2612

725

EUROPA

EUROPA 33938

33938

ASIA

ASIA 30370

30370

NORD AMERICA

NORD 20015 AMERICA

20015

OCEANIA

18163 OCEANIA

18163

SUD AMERICA

8589 SUD AMERICA

8589

2612

725 AFRICA

3464

6801

AFRICA

6801

kg CO2/ PERSONA

kg CO2/ PERSONA

4000

4000

2000

2000

1000

1000

3464

EMISSIONI GHG DA FORESTE EMISSIONI GHG DA FORESTE

2,8%

2,8% 1,3%

1,3%

3,2%

SUD AMERICA

SUD AMERICA

42,3 %

42,3 %

OCEANIA

OCEANIA

27,1 %

27,1 %

ASIA

ASIA

9,1 %

9,1 %

NORD AMERICA

NORD AMERICA

4%

4%

EUROPA

EUROPA

1,6 %

1,6 %

AFRICA

AFRICA

10,8 %

10,8 %

3,2% 0,9%

1,9%

0,9%

1000 x 106 t CO2

1,9% 0,7%

0,7%

1000 x 106 t CO2

2

2

1

1

0 1855

1855 Africa tropicale

1995 Africa tropicale

0 1995

285


in questa pagina Vista a volo d’uccello in the next page A bird’s eye view

286


287


RIFORESTAZIONE ,E STRATEGIE E LE POLITICHE DI RIFORESTA-­ ZIONE CHE POSSONO ESSERE AVVIATE IN Africa  sono  viste,  dalle  organizzazioni  INTERNAZIONALI COME UNA DELLE POSSIBILI SOLUZIONI AL PROBLEMA DELLA DEFORESTA-­ zione  e  delle  conseguenti  emissioni  di  GAS CLIMA ALTERNANTI IN ATMOSFERA La  riforestazione,  unita  ai  piĂš  comuni  APPROCCI DI RIMBOSCHIMENTO E RESTAURO ecologico,  permette  un  miglioramento  delle  condizioni  di  vita  delle  popolazio-­ ni  indigene,  e  al  tempo  stesso  il  rag-­ GIUNGIMENTO DI OBIETTIVI SU LARGA SCALA )L RESTAURO AMBIENTALE PUÉ CONTRIBUIRE A RIDURRE LA CONCENTRAZIONE DI BIOSSIDO DI CARBONIO NELL ATMOSFERA E ALLO STES-­ so  tempo  aumentare  la  resilienza  delle  popolazioni  locali  alle  conseguenze  dei  CAMBIAMENTI CLIMATICI GARANTENDO FOR-­ NITURE DI ACQUA POTABILE E RIDUCENDO GLI IMPATTI DELLE CATASTROl AMBIENTALI Le  aree  riforestate  possono  essere  con-­ lGURATE PER OSPITARE DIFFERENTI USI DEL suolo,  tra  cui  ad  esempio,  riserve  pro-­ tette,  corridoi  ecologici,  piantagioni  AGROFORESTALI E SISTEMI DI RIMBOSCHI-­ MENTO LUNGO CORSI D ACQUA ,E OPPORTUNITÂş DI RIFORESTAZIONE VEN-­ gono  cosĂŹ  suddivise  in  tre  categorie:  a  VASTA SCALA A MOSAICO E PROTETTIVA Nella  prima  categoria,  la  pressione  an-­ TROPICA Ă€ INFERIORE A DIECI PERSONE PER KM2 ED Ă€ ADATTA AD OSPITARE FORESTE CHIUSE OVVERO FORESTE IN CUI LA PERCEN-­ TUALE DI COPERTURA DELLA CHIOMA SIA SU-­ PERIORE AL .ELLA OPPORTUNITÂş DI RIFORESTAZIONE A MOSAICO LA DENSITÂş DI POPOLAZIONE Ă€ compresa  tra  dieci  e  cento  persone  per  KM2 MENTRE LA TERZA CATEGORIA Ă€ ADAT-­ ta  in  aree  con  alta  pressione  antropica,  SUPERIORI A CENTO PERSONE PER KM2,  dove  SONO POTENZIALMENTE SVILUPPABILI SISTE-­ MI AGROFORESTALI

288

REFORESTATION  4HE STRATEGIES AND POLICIES OF REFORESTA-­ TION THAT CAN BE STARTED IN !FRICA ARE SEEN BY INTERNATIONAL ORGANIZATIONS AS ONE OF THE POSSIBLE SOLUTIONS FOR DEFOR-­ ESTATION AND THE CONSEQUENT EMISSION OF '(' IN THE ATMOSPHERE

nella pagina a fianco diagrammi delle possibilitĂ di riforestazione mappa delle opportunitĂ di riforestazione in the next page diagrams of the possibility of reforestation map of reforestation opportunities

2EFORESTATION COMBINED WITH THE MOST COMMON APPROACHES TO ECOLOGICAL RES-­ TORATION ALLOWS AN IMPROVEMENT OF THE living  conditions  of  indigenous  people,  AND AT THE SAME TIME TO ACHIEVE TARGETS ON A GLOBAL SCALE 4HE ENVIRONMENTAL RESTORATION CAN HELP TO REDUCE THE CONCENTRATION OF CARBON DIOXIDE IN THE ATMOSPHERE AND AT THE SAME TIME INCREASE THE RESILIENCE OF LOCAL COMMUNITIES TO THE IMPACTS OF CLIMATE CHANGE BY PROVIDING DRINKING WATER SUPPLIES AND BY REDUCING THE IM-­ PACTS OF ENVIRONMENTAL DISASTERS 4HE REFORESTED AREAS CAN BE CONlG-­ ured  to  accommodate  different  land  uses,  including  for  instance,  protected  reserves,  ecological  corridors,  planta-­ TIONS AND AGROFORESTRY SYSTEMS AND TREE PLANTATIONS ALONG WATERCOURSES /PPORTUNITIES FOR REFORESTATION ARE THUS DIVIDED INTO THREE CATEGORIES LARGE SCALE MOSAIC AND PROTECTIVE )N THE lRST CATEGORY THE HUMAN PRES-­ SURE IS LESS THAN TEN PEOPLE PER KM2,  AND IS SUITABLE TO CLOSED FORESTS OR FOR-­ ESTS WHERE THE PERCENTAGE OF COVERAGE OF THE FOLIAGE IS MORE THAN In  mosaic  reforestation  opportunities,  THE DENSITY OF THE POPULATION IS BE-­ TWEEN TEN AND ONE HUNDRED PEOPLE PER KM2 WHILE THE THIRD CATEGORY IS SUITABLE IN AREAS WITH HIGH HUMAN PRESSURE OVER ONE HUNDRED PEOPLE PER KM2 WHICH ARE POTENTIALLY DEVELOPABLE AS AGROFORESTRY SYSTEMS


RIFORESTAZIONE POSSIBILITA’ DI RIFORESTAZIONE

DISTRIBUZIONE

A VASTA SCALA 115 x 106 ha

< 10

/ km2

> 45 %

TROPICALI

1400

TEMPERATE BOREALI A MOSAICO 600 x 106 ha

10

< 100

/ km2

700 Africa

80

715 430

Sud America

25 % < 45 %

Asia

420

Europa

320

Nord America PROTETTIVA 1000 x 106 ha

> 100

/ km2

10 % < 25 %

Oceania

240 90

1 x 106 ha

OPPORTUNITA’ DI RIFORESTAZIONE 1 x 106 ha

20

220

RIFORESTAZIONE

180

80

POSSIBILITA’ DI RIFORESTAZIONE 15

DISTRIBUZIONE

130 A VASTA SCALA 115 x 106 ha

< 10

/ km2

> 45 %

TROPICALI

1400

TEMPERATE 40

BOREALI

A MOSAICO 600 x 106 ha

10

< 100

/ km2

25 % < 45 %

700 80

Africa

715 430

Sud America Asia

30

420

Europa

320

Nord America PROTETTIVA 1000 x 106 ha

> 100

/ km2

10 % < 25 %

Oceania

240 90

1 x 106 ha

CATEGORIE DI RIFORESTAZIONE A VASTA SCALA A MOSAICO PROTETTIVA

OPPORTUNITA’ DI RIFORESTAZIONE 1 x 106 ha

20

220

180

80

15

130

40

30

CATEGORIE DI RIFORESTAZIONE A VASTA SCALA A MOSAICO PROTETTIVA

289


UOMINI  E  FORESTE  Attraverso  lo  sviluppo  e  la  gestione  delle  aree  riforestate,  le  popolazio-­ NI AUTOCTONE POSSONO TRARRE PROlTTO dalle  nuove  piantagioni,  attraverso    i  NWFPs,  ovvero  i  prodotti  forestali  non  LEGNOSI 'RAZIE ALL UTILIZZO E ALLA VENDI-­ TA DI QUESTI PRODOTTI IN PRIMIS LEGNA DA ARDERE E CARBONE DI LEGNA I SINGOLI nuclei  familiari  riescono  ad  alleviare  la  PRECARIETº DELLA PROPRIA SITUZIONE ECO-­ nomica,  soprattutto  in  tempi  di  crisi  AGRICOLA E ALIMENTARE !LLO STESSO TEMPO L UTILIZZO DI BIOMASSA solida  per  il  riscaldamento  e  per  la  cot-­ TURA DEL CIBO SOPPERISCE ALLA MANCANZA DI ENERGIA COMBUSTIBILE DIPENDENZA DALL’USO DI BIOMASSA

MEN  AND  FORESTS 4HROUGH THE DEVELOPMENT AND MAN-­ agement  of  reforested  areas,  indig-­ ENOUS PEOPLE CAN TAKE ADVANTAGE OF NEW PLANTATIONS THROUGH THE .7&0S OR NON WOOD FOREST PRODUCTS 4HANKS TO THE USE AND SALE OF THESE PRODUCTS AT THE lRST PLACE lREWOOD AND CHARCOAL INDIVIDUAL HOUSEHOLDS RELIEVE THE ECO-­ NOMIC PRECARIOUSNESS OF THEIR SITUATION ESPECIALLY IN TIMES OF AGRICULTURAL AND FOOD CRISIS

in questa pagina mappe e diagrammi del consumo di NWFPs in the next page maps and diagrams of the consumption of NWFPs

!T THE SAME TIME THE USE OF SOLID BI-­ OMASS FOR HEATING AND FOR COOKING MAKES UP FOR THE LACK OF ENERGY FUEL REDDITO NON MONETIZZABILE

REDDITO MONETIZZABILE

1 x 106 PERSONE

820 DIPENDENZA DALL’USO DI BIOMASSA 1 x 106 PERSONE

710

REDDITO NON MONETIZZABILE

2015

2000

2030

CONSUMO DI BIOMASSA SOLIDA Legno da ardere Carbone di legno CONSUMO DI BIOMASSA SOLIDA

1970

1990

2012

2030

1990

2012

125 2030

Carbone di legno

1970

70 125

1 x 106 m3

60 12 60 12

60 10 60 10

% SUL CONSUMO TOTALE DI ENERGIA <1 % SUL 0CONSUMO TOTALE DI ENERGIA 2 < 10 0<1 10 < 40 2 < 10 > 40

290

10 < 40 > 40

$

Salario agricoli Prodotti

18% 43%

13% 29%

$

Prodotti Salario forestali

15% 18%

Altre fonti Altro

6% 13%

A

Altro forestali Prodotti

24% 15%

Altre fonti

6%

A

Altro

24%

Foreste Agricoltura

29% 52%

A

Altro Foreste

A A

2030

2015

Legno da ardere

43%

820

580 2000

Prodotti agricoli

52%

710

580

1 x 106 m3

REDDITO MONETIZZABILE Agricoltura

70 140

140 40

40


REDDITO DA PRODOTTI FORESTALI

CONSUMI PER LA PRODUZIONE DI ENERGIA 1 x 106 m3

REDDITO DA PRODOTTI FORESTALI

Carbone di legno

Legno da ardere

Carbone di legno

Legno da ardere

CONSUMI PER LA PRODUZIONE DI ENERGIA

Legno da ardere

40%

Materiali costruzione Legno da da ardere

26% 40%

Medicinalida costruzione Materiali

18% 26%

Cibo Medicinali

16% 18%

Cibo

16%

800

1700 x 106 m3

600 800 500 700 400 600 300 500 200 400 100 300 0 200

1970

1980

1990

2000

2010

2020

2030

1970

1980

1990

2000

2010

2020

2030

100 0

CONSUMO DI LEGNO DA ARDERE 100

80

60

Egitto 100

80

60

40 30

95

30

95

90

Eritrea % 20

Kenya Egitto Uganda Eritrea Sudan

Somalia

40 90

40

Kenya Somalia Uganda Tanzania DR Sudan Congo

40

95

%

40 60 DA80ARDERE 100 0 20 20 LEGNO CONSUMO DI

40

40

70

0

20

40

60

80

100

20 % Urbano 80 % Rurale

Tanzania

20 % Urbano

DR Congo

80 % Rurale

80 70

CONSUMO DI CARBONE DI LEGNO

95 80

70%

CONSUMO DI CARBONE DI LEGNO INCIDENZA

70% 30% INCIDENZA

30% %

CONTESTO URBANO

%

CONTESTO RURALE CONTESTO URBANO CONTESTO RURALE

291


in questa pagina Vista dell’insediamento dal basso in the next page View from the bottom of the settlement

292


293


Ramena Antsiranana

Ambanja

ANTSIRANANA Sambava Antalaha Mahajanga Mananara

MAHAJANGA

TOAMASINA Atsinanana

Fenoarivo

Ambatondrazaka

ANTANANARIVO

Toamasina

ANTANANARIVO RAPPORTO FORESTE E POVERTA’

Mahanoro

Antsirabe

PRESENZA DI FORESTE INDICE DI POVERTA’

$

Morondava

Mananjary

Fianarantsoa

+

FIANARANTSOA

TOLIARA

Ambalavao Manakara

-

$

+

Toliara

LEGENDA FORESTA ABBONDANTE, BASSA POVERTA’

Amboasary Tolanaro

SCARSITA’ FORESTA, BASSA POVERTA’ SCARSITA’ FORESTA, ALTA POVERTA’ FORESTA ABBONDANTE, ALTA POVERTA’

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in questa pagina mappe e diagrammi dello sfruttamento delle risorse forestali in Madagascar in the next page maps and diagrams of the exploitation of forest resources in Madagascar

MADAGASCAR 3ULLA BASE DELLE EVIDENZE EMERSE DELLA assoluta  e  relativa  importanza  delle  fo-­ reste  e  dei  prodotti  forestali  come  mez-­ ZI DI SUSSISTENZA ALCUNI GOVERNI HANNO AVVIATO DELLE RIFORME POLITICHE AL lNE DI creare  delle  condizioni  favorevoli  per  l’utilizzo  delle  risorse  provenienti  dalle  FORESTE TRA CUI LA PROPRIETº SICURA E IL DIRITTO DI UTILIZZO )NIZIATIVE DI QUESTO TIPO SONO STATE AV-­ viate  in  Madagascar;;  ai  singoli  nuclei  FAMILIARI À CONSENTITO DI UTILIZZARE AT-­ tivamente  le  foreste,  consentendo  in  QUESTO MODO DI RAFFORZARE LA PROPRIE ATTIVITº E MIGLIORARE LE PROPRIE CONDI-­ ZIONI DI VITA

MADAGASCAR "ASED ON THE EMERGING EVIDENCE OF THE ABSOLUTE AND RELATIVE IMPORTANCE OF forests  and  forest  products  as  a  mean  OF LIVELIHOOD SOME GOVERNMENTS HAVE started  political  reforms  in  order  to  CREATE FAVORABLE CONDITIONS FOR THE USE OF RESOURCES FROM FORESTS INCLUDING THE PROPERTY SAFE AND THE RIGHT OF USE 3UCH INITIATIVES HAVE BEEN LAUNCHED IN -ADAGASCAR INDIVIDUAL HOUSEHOLDS ARE ALLOWED TO ACTIVELY USE THE FORESTS AL-­ LOWING IN THIS WAY TO STRENGTHEN THEIR ACTIVITIES AND IMPROVE THEIR LIVING CON-­ DITIONS

FOREST MANAGEMENT Nuove aree protette

3.796.609

40%

Altre foreste

3.025.023

32%

Aree protette classiche

1.787.961

19%

Foreste a produzione sostenibile

803.625

9%

DEFORESTAZIONE / RIFORESTAZIONE 2000

1990

1 x 103 ha

2012

2030

415

RIFORESTAZIONE +184 ha +10,37 % 272 231

17 000

13 692

50%

13 122 FORESTE

-1 139 ha

-8,3 %

12 553 22%

295


MODELLO  INSEDIATIVO SETTLEMENT  PATTERN ,E DINAMICHE DI SVILUPPO CHE INTERCOR-­ 4HE DEVELOPMENT DYNAMICS THAT EXIST RONO TRA LA CITTÂş CONSOLIDATA E I NUOVI BETWEEN THE CONSOLIDATED CITY AND THE progetti  di  riforestazione,  possono  es-­ NEW REFORESTATION PROJECTS CAN BE DI-­ SERE INDIRIZZATE E GOVERNATE AL lNE DI rected  and  governed,  in  order  to  solve  RISOLVERE IL PROBLEMA DELLA CRESCITA UR-­ THE PROBLEM OF INDISCRIMINATE URBAN BANA INDISCRIMINATA GROWTH Il  principio  insediativo  delinea  un  rap-­ 4HE SETTLEMENT PATTERN OUTLINES A VERY PORTO MOLTO STRETTO E INSCINDIBILE TRA CLOSE AND INSEPARABLE RELATIONSHIP BE-­ IL COSTRUITO E IL FORESTATO )MPOSTANDO TWEEN THE BUILT ENVIROMENT AND FOR-­ uno  standard  tra  ettari  di  foresta  e  nu-­ ESTED LAND "Y SETTING A STANDARD OF MERO DI ABITANTI INSEDIABILI VIENE INDI-­ HECTARES OF FOREST FOR POPULATION IT IS viduato  un  limite  massimo  indicante  la  POSSIBLE TO SET A FUNDAMENTAL LIMIT SOGLIA DI UNO SVILUPPO SOSTENIBILE DEL INDICATING THE THRESHOLD OF SUSTAINABLE PROGETTO )NTERPOLANDO DENSITÂş TERRI-­ DEVELOPMENT OF THE PROJECT "Y INTER-­ TORIALE E DENSITÂş ABITATIVA SONO STATE POLATING SPATIAL DENSITY AND POPULA-­ individuate  una  gamma  di  strategie  TION DENSITY WE CAN IDENTIFY A RANGE OF OGNUNA DELLE QUALI CORRISPONDENTI AD STRATEGIES EACH OF WHICH CORRESPOND-­ UN PRECISO MODELLO INSEDIATIVO ING TO A SPECIlC SETTLEMENT PATTERN ,A SOLUZIONE CHE PERMETTE UN INSERI-­ 4HE SOLUTION THAT ALLOWS INSERTION OF THE mento  capillare  del  costruito  all’inter-­ CAPILLARY BUILT IN THE FOREST PROVIDES A NO DELLA FORESTA PREVEDE UNA DENSITÂş DENSITY OF BUILT VERY LOW BUT AT THE DI COSTRUITO MOLTO BASSA MA ALLO STES-­ SAME TIME SHOWS A POPULATION DENSITY PRIMARIE SO TEMPO UNA DENSITÂş ABITATIVA NON DI FORESTE OF NOT MUCH LESS THAN THE SETTLEMENT molto  inferiore  ai  modelli  insediativi  PATTERNS DEVELOPABLE ON SEVERAL LEVELS SVILUPPABILI SU PIĂŽ LIVELLI 4HE ATTENTION THAT IS PAID TO THE PRO-­ RIFORESTAZIONE , ATTENZIONE CHE VIENE POSTA AL PROCES-­ CESS OF GROWTH CHANGES THE DESIGN so  di  crescita,  si  trasforma  nel  disegno,  DEVELOPING A SETTLEMENT PATTERN THAT ABITATA in  uno  sviluppo  di  un  modello  insediati-­ FORESTA ALLOWS AN EVOLUTION IN PHASES OF THE VO AD ALBERO CHE PERMETTE L EVOLUZIONE PROJECT BY PROVIDING THE INCLUSION OF per  fasi  dell’intero  progetto  prevedendo  residential  areas  and  areas  designated  L INSERIMENTO DI NUCLEI ABITATIVI E AREE FOR REFORESTATION ON THE EDGE OF EXIST-­ destinate  alla  riforestazione  ai  margini  ING URBAN CONTEXTS DEI CONTESTI URBANI ESISTENTI 4HE SCENARIO THAT EMERGES IS A NEW ,O SCENARIO CHE NE DERIVA Ă€ UN NUOVO URBAN SYSTEM THE FORESTED CITY OR THE SISTEMA URBANO LA FORESTA ABITATA O LA INHABITED FOREST WHOSE CORNERSTONE IS CITTÂş FORESTATA IL CUI CARDINE Ă€ LO STRETTO THE CLOSE RELATIONSHIP BETWEEN POPULA-­ RAPPORTO TRA ABITANTI E RISORSE NATURALI TION AND NATURAL RESOURCES Costruito  interamente  in  legno,  il  pro-­ "UILT ENTIRELY OF WOOD THE DESIGN IS DE-­ GETTO SI SVILUPPA IN CLUSTER ABITATIVI VELOPED IN CLUSTER HOUSING FORMED BY FORMATI DALLA COMBINAZIONE DI ABITAZIO-­ THE COMBINATION OF SINGLE FAMILY HOUS-­ ni  monofamiliari  collegate  tra  loro  da  ES CONNECTED BY A SYSTEM OF ELEVATED UN SISTEMA DI PASSERELLE SOPRAELEVATE WALKWAYS 2IDUCENDO L ATTACCO A TERRA AD UNA lTTA "Y REDUCING GROUND mOOR USING A NET-­ rete  di  pilastri,  senza  intaccare  e  oc-­ WORK OF PILLARS AND WITHOUT AFFECTING CUPARE IL SUOLO Ă€ POSSIBILE RAGGIUNGE-­ THE GROUND IT HAS BEEN POSSIBLE TO RE UNO STANDARD FORESTA ABITANTI DI REACH A STANDARD FOREST POPULATION OF PERSONE PER ETTARO PEOPLE PER HECTARE

296

in questa pagina diagrammi delle densità abitanti-foresta dinamiche dello sviluppo dell’insediamento in the next page diagrams of population-density forest dynamics of development of the settlement


FAR 2.7

0.3

+

5.1 ha

D

=

3.8 livelli

360

6.1 ha

59 ab/ ha

3 livelli

280

4.9 ha

57 ab/ ha

1 livello

44

1 ha

44 ab/ ha

1.0 0.7

1 ha

66 FAR 2.1

1 ha

133

0.3

+

3.9 ha

D

=

1.0 0.7

FAR 0.3 1.0

0.7

D

=

0.3

297


in questa pagina Vista dell’insediamento dal fiume in the next page View of the settlement by the river

nella prossima pagina Planimetria generale Sezione territoriale in the next page Site plan Local Section

298


299


300


301


in questa pagina Vista delle unitĂ abitative in the next page View of the housing units

302


303


in questa pagina Planivolumetrico in the next page Site plan

304


305


in questa pagina Vista dall’interno di una passerella in the next page View inside the elevated walkways

306


307


308


BIBLIOGRAFIA | BIBLIOGRAPHY

309


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ACQUA | WATER REPORTS -­Ball  P.,  Drilled  Wels,  SKAT,  St.  Gallen,  2001 -­Baumann  E.,  Water  Lifting,  SKAT,  St.  Gallen,  2000 -­Baumann  E.,  Wash  Technology  Information  Packages.  UNICEF,  Copenhagen,  2010 -­CPWC  Netherlands  National  Committee,  Managing  the  Water  Buffer.  IHP-­HWRP,  Amsterdam  2009  -­Droogers  P.,  Seckler  D.,  Makin  I.,  Future  Harvest,  Comprehensive  Assessment  of  Water  Management  in  Agricul-­ ture  Estimating  the  Potential  of  Rain-­fed  Agriculture,  IWMI,  Colombo  2001 -­Excellent  Studio,  An  excellent  future  (pioneers  of  sand  dams),  London,  2011 -­FAO,  Irrigation  Technology  Transfer  in  Support  of  Food  Security,  FAO,  Roma,  1997  -­FAO,  Land  and  water  bulletin  4,  irrigation  potential  in  Africa,  FAO,  Roma,  1997 -­FAO,  Smallholder  irrigation  technology:  prospects  for  sub-­saharan  Africa,  FAO,  Roma,  2001 &RENKEN + )RRIGATION IN !FRICA IN lGURES !QUASTAT &!/ 2OMA -­Mekonnen  M.,  Hoekstra  A.Y.,  National  water  footprint  accounts:  the  green,  blue  and  grey  water  footprint  of  production  and  consumption,  UNESCO,  Paris,  2010 -­UN  Water,  Coping  with  water  scarcity,  FAO,  Roma,  2007 -­UNEP,  Rainwater  harvesting:  A  lifeline  for  human  well-­being,  UN,  New  York,  2009 -­UNEP,  Africa  Water  Atlas,  UN,  New  York,  2010 -­Van  Steenbergen  F.,  Guideline  on  spate  irrigation,  FAO,  Roma,  2010 -­Van  Waes  B.,  Bouman  D.,  Smart  Water  Harvesting  Solutions,  Aqua  for  All,  Amsterdam  2011 -­World  Resources  Institute.  Ecosystems  and  human  well-­being,  wetlands  and  water,  Londra,  2005 SITI  INTERNET -­www.sanddam.org -­www.spateirrigation.org -­www.aquaforall.nl  -­www.iwmi.cgiar.org  -­www.waterconserve.org  -­www.fao.org/landandwater -­www.ifad.org/operations/projects/regions -­www.rainwaterharvesting.org -­www.unep.org/themes/Freshwater -­www.waterforaridland.com 311


INFRASTRUTTURE | INFRASTRUCTURES REPORTS -­Africa  Development  Bank,  Review  of  the  implementation  status  of  the  trans  African  highways  and  the  missing  links,  Africa  Development  Fund,  UN  Economic  commission  for  Africa,  Nairobi,  2003 -­Committee  on  Regional  Cooperation  and  Integration,  Trade  Facilitation  to  promote  Intra-­African  Trade,  UNECA,  Addis  Abeba,  2005 -­Foster  V.,  Briceno-­Garmendia  C.,  Africa’s  infrastructure:  a  time  for  transformation,  World  Bank,  Washington,  2009

CAMBIAMENTI CLIMATICI | CLIMATE CHANGE REPORTS !DEEL : 3AFRIEL 5 .IEMEIJER $ 7HITE 2 %COSYSTEMS AND HUMAN WELL BEING DESERTIlCATION SYSNTHESIS 7ORLD Resources  Institute,  New  York,  2005 !NDJEKOVIC ) )NTERNATIONAL (YDROLOGICAL 0ROGRAMME GUIDELINES ON NON STRUCTURAL MEASURES IN URBAN mOOD management,  UNESCO,  Paris,  2001  -­ALNAP,  Flood  disasters,  learning  from  previous  relief  and  recovery  operations,  London,  2008  -­Di  Baldassarre  G.,  Montanari  A.,  Lins  H.,  Koutsoyiannis  D.,  Flood  fatalities  in  Africa:  From  diagnosis  to  mitigation,  GRL,  2010 -­FAO,  Fighting  sand  encroachment  â€“  Lessons  from  Mauritania,  FAO,  Roma,  2010 -­FAO,  Global  forests  resources  assessment  2010  main  report,  FAO,  Roma,  2010 -­Jama  B.,  Zeila  A.,   Agroforestry  in  the  drylands  of  eastern  Africa:  a  call  to  action,  World  Agroforestry  Centre,  Nairobi,  2005 -­Leenders  J.K.,  Wind  erosion  control  with  scattered  vegetation  in  the  sahelian  zone  of  Burkina  Faso,  Wageningen  University  and  Research  Centre,  Wageningen,  2006 -­Sahara  and  Sahel  Observatory,  The  Great  Green  Wall  Initiative  of  the  Sahara  and  the  Sahel.  CEN-­SAD,  Tunis,  2008 -­Sterk  G.,  Wind  erosion  in  the  sahelian  zone  of  Niger:  processes,  models  and  control  techniques,  Wageningen  Agricultural  University,  wageningen,  1997 -­UNCHS  (Habitat),  Guidelines  for  operational  programme  formulation  in  post  disaster  situations,  UNCHS,  Nairobi,  2011 5. 2EVEALING 2ISK 2EDIlNIG $EVELOPMENT 'LOBAL !SSESSMENT 2EPORT ON $ISASTER 2ISK 2EDUCTION 5. .EW 9ORK 2010 SITI  INTERNET -­www.unhabitat.org -­www.ithacaweb.org -­www.wfp.org -­www.disasterscharter.org -­www.fao.org -­www.un.org -­www.grida.no -­www.unitar.org -­www.who.in -­www.worldagroforestry.org -­www.unocha.org -­www.paceproject.net 312


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