Portfolio IUAV Ivan Olivotto

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Olivotto Ivan _ 268847 Scienze dell’Architettura _ Clasa Anno Accademico 2012/2013

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Il percorso di studi

Il corso di studi di Scienze dell’architettura ClaSa 509/99 si fonda su un’intenzione da parte dell’ateneo di fornire un percorso di formazione allo studente il piĂš completo possibile nel campo dell’architettura, sia a livello progetWXDOH FKH D OLYHOOR GL FRPSHWHQ]H WHFQLFKH VSHFLĂ€FKH H non ultimo riguardo alla conoscenza storica della materia e dei suoi grandi protagonisti passati e presenti. Il percorso è perciò organizzato in Laboratori, corsi multidisciplinari che raggruppano attorno ad un unico tema progettuale o di studi, piĂš materie d’insegnamento ed altrettanti docenti, per gettae le basi per la capacitĂ di lavorare in multidisciplinarietĂ per lo studente che poi ritroverĂ questa stessa peculiaritĂ nel mondo della professione lavorativa dell’architetto. Al termine di questo percorso di studi e di crescita, sento di poter affermare che tale intenzione organizzativa sia stata sviluppata positivamente dall’offerta formativa dell’ateneo, soprattutto vista la prospettiva del lavoro dell’architetto che negli ultimi anni si sta orientando sempre piĂš verso una connotazione di partnership e collaborazione con colleghi e altri professionisti del settore e non. Questo portfolio vuole essere una summa di quanto realizzato ed acquisito a livello di conoscenze durante il percorso della laurea triennale, primo traguardo nella formazione dell’architetto ma anche trampolino per la successiva fase di specializzazione. L’organizzazione del portfolio è strutturata per macro-temi progettuali, cercando di rispettare per quando possibile la propedeuticitĂ degli insegnamenti e la loro organizzazione in laboratori coordinati.

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4


Modulo coordinato di Rappresentazione 1 | arch. G. D’Acunto

9

A

E

I N D I C E GEOMETRIA DESCRITTIVA

N

DISEGNO DELL’ARCHITETTURA Modulo coordinato di Rappresentazione 2 | arch.V. Lucchese | arch. L. Comacchio

17

C

O

RILIEVO DELL’ARCHITETTURA INFORMATICA e DISEGNO DIGITALE

I

Modulo coordinato di Costruzioni 1 | M. Guardini | A. Cecchi | M. Mainardis

21

ELEMENTI COSTRUTTIVI MECCANICA STRUTTURALE 27

I

Z

ANALISI MATEMATICA Laboratorio integrato di Progettazione 1 | arch. G. Rakowitz | arch. L. Nardi PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA

A

CARATTERI TIPOLOGICI E DISTRIBUTIVI DEGLI EDIFICI Laboratorio integrato di Progettazione 2 | arch. S. Rocchetto | arch. A. Cecchi | arch.V. Tatano

37

N

T

PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA PROGETTAZIONE DEI SISTEMI COSTRUTTIVI TECNICA DELLE COSTRUZIONI

T

Laboratorio integrato di Progettazione architettonica e urbana | arch. P. Montini Zimolo | arch. P. Fiocco

53

PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA E URBANA

Progettazione urbanistica | arch. M. D’Ambros

59

C

E

VALUTAZIONE ESTIMATIVA DEL PROGETTO

G

PROGETTAZIONE URBANISTICA 69 RESTAURO 83

R

W.A.Ve 2010 - Progettare con il legno | arch. F. Laner

E

O

Restauro | arch. P. Faccio

W.A.Ve 2011 - Urban rigeneration | arch. Muschletchner

854

T

P

WORKSHOP DI PROGETTAZIONE

WORKSHOP DI PROGETTAZIONE

5


89

W.A.Ve 2012 - Urban rigeneration 2 | arch. A. Aymonino

99

A

Caratteri costruttivi dell’edilizia storica a Venezia (secc. XV-XIX) | arch. G. Gianighian CARATTERI COSTUTTIVI DELL’EDILIZIA STORICA A VENEZIA (secc. XV-XIX)

N Fisica tecnica e controllo ambientale | arch. A. Carbonari

103

O

FISICA TECNICA E CONTROLLO AMBIENTALE

C

E

WORKSHOP DI PROGETTAZIONE

107

I

Storia dell’architettura | A. Bedon

109

Storia dell’architettura contemporanea | arch. F. Dal Co | arch. M. Bonaiti

I

Z

STORIA DELL’ARCHITETTURA

A

STORIA DELL’ARCHITETTURA CONTEMPORANEA

T

N

111

Storia della città e del territorio | arch.V. Zanchettin STORIA DELLA CITTÁ E DEL TERRITORIO

113

T

Lingua inglese | J. Millerchip

6

C E T

P

R

O

G

E

INGLESE


7


8


Modulo coordinato di Rappresentazione 1 | arch. G. D’Acunto GEOMETRIA DESCRITTIVA DISEGNO DELL’ARCHITETTURA

Il corso è stato organizzato mantenendo un costante parallelo tra l’apprendimento delle tematiche e delle nozioni di geometria descrittiva via via piĂš complesse ed approfondite, e le regole per il disegno tecnico ed architettonico “a matitaâ€?, DSSURIRQGLWR FRQ YDULH HVHUFLWD]LRQL JUDĂ€FKH 1HOO¡XOWLPD IDVH GL FRUVR q VWDWD DYDQ]DWD OD SRVVLELOLWj GL XWLOL]]DUH VRIWZDUH SHU LO GLVHJQR GLJLWDOH SHU UHGLJHUH O¡HODERUDWR G¡HVDPH Ă€QDOH FKH FRQVLVWHYD QHO ULGLVHJQR completo di un’architettura a scelta da un elenco di opere dell’architetto americano Richard Meyer, da rappresentare in proiezioni mongiane e in assonometria. La scelta dell’opera è ricaduta sulla Douglas House, un’abitazione per un singolo nucleo familiare isolata nel verde boschivo lungo le sponde del lago Michigan.

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Planivolumetrico 10


Sezione A-A Pianta piano terra

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Prospetto Est Pianta piano primo


Prospetto Nord Pianta piano secondo

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Prospetto Sud

Piano terzo

14

Prospetto Sud Pianta piano terzo


Prospetto Ovest Pianta copertura

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Assonometria 16


Modulo coordinato di Rappresentazione 2 | arch.V. Lucchese | arch. L. Comacchio RILIEVO DELL’ARCHITETTURA INFORMATICA e DISEGNO DIGITALE

L’insegnamento si basa sull’acquisizione di nozioni per il rilievo dell’architettura e la restituzione di tale indagine, utiOL]]DQGR L PHWRGL SL DGDWWL D VHFRQGD GHO FDVR VSHFLÀFR TXDOL O·HLGRWLSR OR VFKL]]R H OD SURGX]LRQH GL PDWHULDOL GLJLWDOH IRWRUDGGUL]]DPHQWL H UHVWLWX]LRQL JUDÀFKH GL SUHFLVLRQH /D SDUWH SUHOLPLQDUH DOO·DWWLYLWj GL ULOLHYR GL XQD IDFFLDWD GL XQ·DUchitettura minore del panorama veneziano, assegnata dalla docenza nell’isola di S. Gerolamo a Canareggio, si concentra VXOOR VWXGLR H OD SURGX]LRQH GL HODERUDWL JUDÀFL H GLVHJQL GDO YHUR UHJLVWUDWL VX XQ WDFFXLQR GL VFKL]]L HG HVHUFLWD]LRQL JUDÀFKH FKH PLUDQR D IDU SUHQGHUH FRQÀGHQ]D FRQ OH SL GLIIXVH WHPDWLFKH GHO ULOLHYR PD DQFKH GHO GLVHJQR GHOO·DUFKLWHWWXUD

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Alcune analisi storico-costruttive di esempi di ediliza minore veneziana 18


Nell’indagine effettuata nell’insula di San Gerolamo, si è dapprima indagato lo sviluppo storico dell’insediamento, avvalendosi L ULOLHYL IRWRJUDPPHWULFL GL GRFXPHQWD]LRQH VWRULFD H UHVWLWX]LRQL FDUWRJUDĂ€FKH VXFFHVVLYDPHQWH VL q HIIHWWXDWD XQ¡LQGDJLQH FRQRVFLWLYD GHOOR VWDWR DWWXDOH GHOO¡LQVXOD H GHL VXRL HGLĂ€FL WUDPLWWH FDWDORJD]LRQH IRWRJUDĂ€FD H ULOLYHYR LQ FDPSDJQD GHJOL HGLĂ€FL Si è approfondito poi lo studio di un fabbricato di ediliia minore veneziana, effettuandone rilievi in dettaglio e restituzione digitale attraverso l’utilizzo di programmi di fotoraddrizzamento e disegno.

5LOLHYR IRWRJUDĂ€FR

Catasto Napoleonico

Raddrizzamento RDF

1,338m

5,794m

Ortofoto

0,833m

7,497m

Destinazioni d’uso

Ridisegno

,QVXOD GL 6 *HURODPR D &DQQDUHJLR H ULOLHYR GL XQD IDFFLDWD GL XQ HGLĂ€FLR GHOO¡HGLOL]LD PLQRUH YHQH]LDQD 19


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Modulo coordinato di Costruzioni 1 | M. Guardini | A. Cecchi | M. Mainardis ELEMENTI COSTRUTTIVI MECCANICA STRUTTURALE ANALISI MATEMATICA

Il modulo coordinato di Costruzioni 1 si sviluppa intorno allo studio dei principi di utilizzo dei maWHULDOL H GHOOH WHFQLFKH FRVWUXWWLYH DUFKLWHWWRQLFKH HVHPSOLĂ€FDQGR LQ SDUWLFRODUH LO UDSSRUWR WHRULco-pratico tra l’insegnamento di Meccanica strutturale e quello di Elementi costruttivi per mezzo GHOO¡HVHUFLWD]LRQH G¡HVDPH FKH FRQVLVWH QHO ULVROYHUH L SUREOHPL FRVWUXWWLYL GL XQ LSRWHWLFR HGLĂ€FLR nel quale vengono impiegati tutti i materiali piĂš comunemente utilizzati nella pratica architettonica, e nel calcolo di una struttura di copertura realizzata con capriate metalliche di tipo assegnato.

21


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Fondazioni ĚŝƌĞƩĞ

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acciaio

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intonaco acciaio

ŽƉĞƌƚƵƌĂ ĮŶŝƚƵƌĂ ĞƐƚĞƌŶĂ ƐƚƌƵƩƵƌĂ

22

vetro acciaio

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acciaio

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Dettagli costruttivi 23


24

Sezione trasversale Prospetto frontale


Prospetti laterali 25


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Modulo Coordinato di Costruzioni 1

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3

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HEB 140

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ŽŶĨƌŽŶƚĂŶĚŽ ŝ ĚƵĞ DŽŵĞŶƟ ƌŝƐƵůƚĂ ĐŚĞ͗

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ŽƌĂ ƉŽƐƐŝďŝůĞ ƉƌŽĐĞĚĞƌĞ Ăů ĐĂůĐŽůŽ ĚĞůůŽ ƐĨŽƌnjŽ Ă ĐƵŝ ğ ƐŽŐŐĞƩĂ ŽŐŶŝ ĂƐƚĂ ĚĞůůĂ ƌĞƟĐŽůĂƌĞ͕ ƉĞƌ ŝŶĚŝǀŝĚƵĂƌĞ ƋƵĂůĞ ƐŝĂ ůĂ Ɖŝƶ ĐĂƌŝĐĂƚĂ͕ ĚĂ ƵƐĂƌĞ ƉŽŝ ĐŽŵĞ ƌŝĨĞƌŝŵĞŶƚŽ ƉĞƌ ůĂ ƐĐĞůƚĂ ĚĞů ƉƌŽĮůŽ ĚĂ ŝŵƉŝĞŐĂƌĞ͕ ĚĂƚŽ ĐŚĞ Ɛŝ ğ ƐĐĞůƚŽ Ěŝ ŵĂŶƚĞŶĞƌĞ ƵŶ ƉƌŽĮůŽ ƵŶŝĐŽ ƉĞƌ ŽŐŶŝ ĂƐƚĂ͕ Ăů ĮŶĞ Ěŝ ŽƩĞŶĞƌĞ ƵŶ ŵĂŐŐŝŽƌĞ ŵĂƌŐŝŶĞ ĐĂƵƚĞůĂƟǀŽ Ěŝ ƌĞƐŝƐƚĞŶnjĂ Ěŝ ĞƐĞƌĐŝnjŝŽ Ğ ƵŶ ĂƐƉĞƩŽ ĚĞůůĞ ĐĂƉƌŝĂƚĞ Ɖŝƶ ŐƌĂĚĞǀŽůĞ ĂůůĂ ǀŝƐƚĂ͘ / ŵĞƚŽĚŝ ĐŽŶ ĐƵŝ ğ ƉŽƐƐŝďŝůĞ ƉƌŽĐĞĚĞƌĞ Ăů ĐĂůĐŽůŽ ĚĞŐůŝ ƐĨŽƌnjŝ Ěŝ ĐŽŵƉƌĞƐƐŝŽŶĞ Ž ƚƌĂnjŝŽŶĞ ƐƵ ŽŐŶŝ ĂƐƚĂ ƐŽŶŽ ĚƵĞ͗ ͻ ŵĞƚŽĚŽ ĚĞůů͛ĞƋƵŝůŝďƌŝŽ ĚĞŝ ŶŽĚŝ͖ ͻ ŵĞƚŽĚŽ ĚĞůůĂ ƐĞnjŝŽŶĞ Ěŝ ZŝƩĞƌ͘

ϭϬϲϵ͕ϵϱϭ <ŐͬĐŵϸ ч ʍ ĂŵŵŝƐƐŝďŝůĞ

Mmaxy с ϱϭϵ͕ϱ <Őŵ

EŽĚŽ ϭ

F

F

5

ј ɇ ĨŽƌnjĞ ǀĞƌƟĐĂůŝ с Ϭ͖ ϳϯϬϲ͕ϴ Ͳ ϵϭϯ͕ϯϱ н EϭͲϭϱƐĞŶŽϭϬΣ н EϭͲϮƐĞŶŽϯϬΣ с Ϭ ї ɇ ĨŽƌnjĞ ŽƌŝnjnjŽŶƚĂůŝ с Ϭ͖ EϭͲϮĐŽƐĞŶŽϯϬΣ н EϭͲϭϱĐŽƐĞŶŽϭϬΣ с Ϭ

ϵϭϯ͕ϯϱ <Ő ϮϬ

F WĞƌƚĂŶƚŽ ŝů DŽŵĞŶƚŽ ĐŚĞ ǀĞƌƌă ƵƟůŝnjnjĂƚŽ ƉĞƌ ŝů ĚŝŵĞŶƐŝŽŶĂŵĞŶƚŽ ĚĞůůĂ ƐĞnjŝŽŶĞ ğ͗

ϭϯ

ϯ

ϭϮ

F

7

ϭϰ

ϭϭ

ϭϱ

A

DŵĂdž с ϴϵϵ͕ϳϱ <Őŵ

ϭ

8

2

½F ϭ

NϭͲϮс ͘​͘​͘ -NϭͲϭϱ ĐŽƐĞŶŽϭϬΣ п ƚŐϯϬΣ н EϭͲϭϱƐĞŶŽϭϬΣ с Ͳϲϯϵϯ͕ϰϱ

NϭͲϭϱ

ϭϬ

ϳϯϬϲ͕ϴ <Ő

½F

ϭϬ

NϭͲϮс ;ͲEϭͲϭϱĐŽƐĞŶŽϭϬΣͿ ͗ ĐŽƐĞŶŽϯϬΣ Ͳϵϭϯ͕ϯϱ н ϳϯϬϲ͕ϴ н ;ͲEϭͲϭϱĐŽƐĞŶŽϭϬΣ ͗ ĐŽƐĞŶŽϯϬΣͿ п ƐĞŶŽϯϬΣ н EϭͲϭϱƐĞŶŽϭϬΣ с Ϭ

NϭͲϮ

F

6

ϰ

NϭͲϭϱс ϭϲϭϴϴ͕ϳϴ <Ő NϭͲϮс ;Ͳϭϲϭϴϴ͕ϳϴĐŽƐĞŶŽϭϬΣͿ ͗ ĐŽƐĞŶŽϯϬΣ ї EϭͲϮ с ͲϭϴϰϬϵ͕Ϯϭ <Ő

9

B

{

{ { { {

F F

Mmaxx > Mmaxy

Ɛŝ ŽƚƚĞŶŐŽŶŽ ĐŽƐŞ͗ N1-2 с ͲϭϴϰϬϵ͕Ϯϭ <Ő ;ƉƵŶƚŽŶĞͿ N1-15= 16188,78 Kg ;ƚŝƌĂŶƚĞͿ

VB

VA WĞƌ ǀĞƌŝĨĐĂƌĞ ĐŚĞ ůĂ ƐĞnjŝŽŶĞ W ĚĞů ƉƌŽĮůŽ ŝŶ ĂĐĐŝĂŝŽ ƐĐĞůƚĂ ƉŽƐƐĂ ŽīƌŝƌĞ ůĂ ŶĞĐĞƐƐĂƌŝĂ ƌĞƐŝƐƚĞŶnjĂ͕ ĚĞǀĞ ĞƐƐĞƌĞ ǀĞƌŝĮĐĂƚĂ ůĂ ƐĞŐƵĞŶƚĞ ĚŝƐĞŐƵĂŐůŝĂŶnjĂ͗

Nodo 2

ʍ esercizio ч ʍ ĂŵŵŝƐƐŝďŝůĞ

F Ai

{

N2-3

ϲϬ

{

ј ɇ с Ϭ͖ ͲϭϴϮϲ͕ϳ н E2-3ƐĞŶŽϯϬΣ Ͳ EϮͲϭϱĐŽƐĞŶŽϯϬΣ н ϭϴϰϬϵ͕ϮϭĐŽƐĞŶŽϲϬΣ с Ϭ ї ɇ с Ϭ͖ E2-3ĐŽƐĞŶŽϯϬΣ н EϮͲϭϱĐŽƐĞŶŽϲϬΣ н ϭϴϰϬϵ͕ϮϭĐŽƐĞŶŽϯϬΣ с Ϭ ZŝƐŽůǀĞŶĚŽ ŝů ƐŝƐƚĞŵĂ Ɛŝ ŽƚƚĞŶŐŽŶŽ͗ N2-3 с Ͳϭϳϰϵϱ͕ϴϲ <Ő ;ƉƵŶƚŽŶĞͿ N2-15с Ͳϭϱϴϭ͕ϵϳ ;ƉƵŶƚŽŶĞͿ

ϯϬ

ŝŶ ĐƵŝ ʍ ĂŵŵŝƐƐŝďŝůĞ ǀĂůĞ͗

P

ʍ ĂŵŵŝƐƐŝďŝůĞ с ϭϲϬϬ <ŐͬĐŵϸ

ϵ

Asta

sĂůŽƌĞ ;ŬŐͿ

dŝƉŽůŽŐŝĂ

ϭͲϮ ͖ ϴͲϵ

ͲϭϴϰϬϵ͕Ϯϭ

ƉƵŶƚŽŶĞ

ϮͲϯ ͖ ϳͲϴ

Ͳϭϳϰϵϱ͕ϴϲ

ƉƵŶƚŽŶĞ

ϯͲϰ ͖ ϲͲϳ

ͲϭϲϱϴϮ͕ϰϱ

ƉƵŶƚŽŶĞ

ϰͲϱ ͖ ϱͲϲ

Ͳϭϱϲϲϵ͕ϭϬ

ƉƵŶƚŽŶĞ

ϱͲϭϯ ͖ ϱͲϭϮ

ͲϵϬϯϰ͕ϵϮ

ƉƵŶƚŽŶĞ

ϰͲϭϯ ͖ ϲͲϭϮ

Ͳϭϱϴϭ͕ϵϲ

ƉƵŶƚŽŶĞ

ϯͲϭϯ ͖ ϳͲϭϮ

ϮϯϭϮ͕ϲϯ

ƟƌĂŶƚĞ

ϲϳϮϮ͕ϯϮ

ƟƌĂŶƚĞ

Ͳϯϭϲϯ͕ϵϮ

ƉƵŶƚŽŶĞ

ϯͲϭϱ ͖ ϳͲϭϬ

ϮϯϭϮ͕ϲϵ

ƟƌĂŶƚĞ

ϭϰͲϭϱ ͖ ϭϬͲϭϭ

ϭϯϴϳϲ͕Ϭϴ

ƟƌĂŶƚĞ

ϮͲϭϱ ͖ ϴͲϭϬ

Ͳϭϱϴϭ͕ϵϳ

ƉƵŶƚŽŶĞ

ϭͲϭϱ ͖ ϵͲϭϬ

ϭϲϭϴϴ͕ϳϴ

ƟƌĂŶƚĞ

ϭϭͲϭϰ

ϳϳϲϮ͕ϮϬ

ƟƌĂŶƚĞ

ϱ͕ϬϬϬŵ

Ͳϭ

&ŝŐ͘ ϭϭ Ͳ ^ƵƉĞƌĮĐŝĞ Ěŝ ĐŽƉĞƌƚƵƌĂ ĐŚĞ ŐƌĂǀĂ ƐƵ ŽŐŶŝ ŶŽĚŽ ĚĞůůĂ ƌĞƟĐŽůĂƌĞ͘

Ϭ ϴϰ

ϵ͕Ϯ

ϭ <

Ő

2

ϯϬ

ϲϬ ϲϬ ϯϬ

NϮͲϭϱ

ϭϮ

ϭϬ

WĞƌ ůĂ ǀĞƌŝĮĐĂ͗

ŽŵĞ Ɛŝ ĚĞĚƵĐĞ ĨĂĐŝůŵĞŶƚĞ ĚĂůůŽ ƐĐŚĞŵĂ ƐƚĂƟĐŽ ĚĞůůĂ ƌĞƟĐŽůĂƌĞ͕ ůĂ ƐƚƌƵƩƵƌĂ ğ ƐŝŵŵĞƚƌŝĐĂ͕ Ğ ůŽ ƐŽŶŽ ƉĞƌĐŝž ĂŶĐŚĞ Őůŝ ƐĨŽƌnjŝ ŶĞůůĞ ĂƐƚĞ͕ ĐŽŵĞ ğ ƌŝƉŽƌƚĂƚŽ ŶĞůůĂ ƐĞŐƵĞŶƚĞ ƚĂďĞůůĂ͗

ŽŶƐŝĚĞƌĂŶĚŽ ĂŶĐŽƌĂ ůĂ ƐƚĞƐƐĂ ^ĞnjŝŽŶĞ ϭ͕ ğ ƉŽƐƐŝďŝůĞ ĐĂůĐŽůĂƌĞ ĂůƚƌĞ ŝŶĐŽŐŶŝƚĞ͕ ǀĂƌŝĂŶĚŽ ŝů ŶŽĚŽ ĚĞůůĂ ƌĞƟĐŽůĂƌĞ Ěŝ ƌŝĨĞƌŝŵĞŶƚŽ ƉĞƌ ů͛ĞƋƵĂŶnjŝŽŶĞ ĚĞŝ ŵŽŵĞŶƟ͗

N ϭϴϰϬϵ͕Ϯϭ <Ő ʍesercizioс с с ϭϭϵϱ͕ϰϬ <ŐͬĐŵϸ ч ϭϲϬϬ <ŐͬĐŵϸ A ϭϱ͕ϰϬ Đŵϸ

ɇ DŽŵĞŶƟ3 с Ϭ ϵϭϯ͕ϯϱ п Ϯ͕ϱ Ͳ ϳϯϬϲ͕ϴ п Ϯ͕ϱ н ϭϴϮϲ͕ϳ п ϭ͕Ϯϱ н EϭϰͲϭϱ п Ϭ͕ϵϴϴ с Ϭ

/ů ƉƌŽĮůŽ ƐĐĞůƚŽ ğ ǀĞƌŝĮĐĂƚŽ͘ ƉƌŽĮůŽ ĐĂǀŽ Ă ƐĞnjŝŽŶĞ quadrata 100x100 mm

ĚĂ ĐƵŝ Ɛŝ ŽƫĞŶĞ͗ N14-15 = 13866,65 Kg ;ƟƌĂŶƚĞͿ ŽŶĨƌŽŶƚĂŶĚŽ ƋƵĞƐƚŽ ǀĂůŽƌĞ ĐŽŶ ŝů ĐŽƌƌŝƐƉĞƫǀŽ ƌŝĐĂǀĂƚŽ ĐŽŶ ŝů ŵĞƚŽĚŽ ĚĞůů͛ĞƋƵŝůŝďƌŝŽ ĚĞŝ ŶŽĚŝ͕ ğ ĨĂĐŝůĞ ǀĞƌŝĮĐĂƌŶĞ ů͛ĂƩĞŶĚŝďŝůŝƚă͘

WĞƌ ǀĞƌŝĮĐĂƌĞ ĐŚĞ ů͛ĂŶĂůŝƐŝ ƐŝĂ ĐŽƌƌĞƩĂ ƉĞƌ ŽŐŶŝ ĂƐƚĂ͕ ğ ƉŽƐƐŝďŝůĞ ƐĨƌƵƩĂƌĞ ŝů ŵĞƚŽĚŽ ĚĞůůĞ ƐĞnjŝŽŶŝ Ěŝ ZŝƩĞƌ͘ ŽǀĞŶĚŽ ǀĞƌŝĮĐĂƌĞ ĐŚĞ ůĂ ĐĂƉƌŝĂƚĂ Ɛŝ ƚƌŽǀŝ ŝŶ ƉĞƌĨĞƩŽ ƐƚĂƚŽ Ěŝ ĞƋƵŝůŝďƌŝŽ͕ ğ ůŽŐŝĐŽ ƐƵƉƉŽƌƌĞ ĐŚĞ ĂŶĐŚĞ ŽŐŶŝ ƐƵĂ ƉĂƌƚĞ ĚĞďďĂ ƚƌŽǀĂƌƐŝ ŝŶ ƋƵĞƐƚŽ ƐƚĂƚŽ Ěŝ ƐƚĂďŝůŝƚă͗ Ɛŝ ĐŽŶƐŝĚĞƌĂ ƉĞƌĐŝž ƵŶĂ ĚĞůůĞ ĚƵĞ ƉĂƌƟ ĚĞůůĂ ƌĞƟĐŽůĂƌĞ ͞ƐƉĞnjnjĂƚĂ͟ ĚĂůůĂ ƐĞnjŝŽŶĞ Ěŝ ZŝƩĞƌ Ğ ƐĞ ŶĞ ǀĞƌŝĮĐĂ ů͛ĞƋƵŝůŝďƌŝŽ ĚĞŝ ŵŽŵĞŶƟ͘ sĞŶŐŽŶŽ ƌŝƉŽƌƚĂƟ ĚƵĞ ĞƐĞŵƉŝ͕ Ěŝ ƐĞŐƵŝƚŽ͗

N14-15 с ϭϯϴϲϲ͕ϲϱ <Ő у Ͳϭϯϴϳϲ͕Ϭϴ <Ő

ɇ DŽŵĞŶƟϭ с Ϭ ͲϭϴϮϲ͕ϳ п ϭ͕Ϯϱ н EϯͲϭϱ п Ϭ͕ϵϴϳ с Ϭ

ϭϴϮϲ͕ϳ <Ő ϭϴϮϲ͕ϳ <Ő ϭϴϮϲ͕ϳ <Ő

ŽŶŽƐĐĞŶĚŽ ŽƌĂ ƚƵƫ Őůŝ ƐĨŽƌnjŝ Ă ĐƵŝ ůĞ ĂƐƚĞ ĚĞůůĂ ƌĞƟĐŽůĂƌĞ ƐŽŶŽ ƐŽƩŽƉŽƐƚĞ͕ Ɛŝ ƉƵž ƉĂƐƐĂƌĞ Ăů ĚŝŵĞŶƐŝŽŶĂŵĞŶƚŽ ĚĞůůĞ ƐƚĞƐƐĞ͘ ŽŵĞ ĚĂ ĐŽŶƐĞŐŶĂ͕ ǀĞƌƌĂŶŶŽ ŝŵƉŝĞŐĂƟ ƉƌŽĮůĂƟ Ěŝ ĂĐĐŝĂŝŽ͘ >Ă ƐĞnjŝŽŶĞ ƐĐĞůƚĂ ğ ƋƵĞůůĂ ƋƵĂĚƌĂƚĂ͘ WĞƌ ŝů ĚŝŵĞŶƐŝŽŶĂŵĞŶƚŽ Ɛŝ ğ ƐĐĞůƚŽ Ěŝ ŝŵƉŝĞŐĂƌĞ ƵŶ͛ƵŶŝĐŽ ƉƌŽĮůŽ ƉĞƌ ƚƵƩĞ ůĞ ĂƐƚĞ͘ ^ĐŽƌƌĞŶĚŽ ŝ ǀĂůŽƌŝ ĚĞŐůŝ ƐĨŽƌnjŝ ŶĞůůĞ ĂƐƚĞ Ɛŝ ŶŽƚĂ ĐŚĞ ŝů ŵĂŐŐŝŽƌĞ ğ ƋƵĞůůŽ ĐŚĞ ŝŶƐŝƐƚĞ ƐƵůůĞ ĂƐƚĞ ϭͲϮ Ğ ϴͲϵ͕ ƉĂƌŝ Ă͗

ϭϴϮϲ͕ϳ <Ő ϵϭϯ͕ϯϱ <Ő ϭ

2 ϭϰ

5

N4-5

ϭϴϮϲ͕ϳ <Ő 6

ϰ ϭϯ

ϯ

ϭϱ

A

Nmax с Ͳ ϭϴϰϬϵ͕Ϯϭ <Ő

NϱͲϭϯ

ϭϮ

ϭϴϮϲ͕ϳ <Ő

7

ƉƌŽĮůŽ ĐĂǀŽ Ă ƐĞnjŝŽŶĞ NϭϭͲϭϰ quadrata ϭϭ 100x100 mm ^ĞnjŝŽŶĞ Ϯ

^ĞnjŝŽŶĞ ϭ

8 ϭϬ ^ĞnjŝŽŶĞ ϯ

ϳϯϬϲ͕ϴ <Ő ϭ͕Ϯϱ ŵ

ĚĂ ĐƵŝ Ɛŝ ŽƫĞŶĞ͗ N3-15 = 2313,45 Kg ;ƟƌĂŶƚĞͿ

ϭϴϮϲ͕ϳ <Ő

ŽŶĨƌŽŶƚĂŶĚŽ ƋƵĞƐƚŽ ǀĂůŽƌĞ ĐŽŶ ŝů ĐŽƌƌŝƐƉĞƫǀŽ ƌŝĐĂǀĂƚŽ ĐŽŶ ŝů ŵĞƚŽĚŽ ĚĞůů͛ĞƋƵŝůŝďƌŝŽ ĚĞŝ ŶŽĚŝ͕ ğ ĨĂĐŝůĞ ǀĞƌŝĮĐĂƌŶĞ ů͛ĂƩĞŶĚŝďŝůŝƚă͘

ϵϭϯ͕ϯϱ <Ő B

ϭ͕Ϯϱ ŵ

ϭ͕Ϯϱ ŵ

N3-15 с Ϯϯϭϯ͕ϰϱ <Ő у ϮϯϭϮ͕ϲϵ <Ő

9

ϳϯϬϲ͕ϴ <Ő

Sezione 2 /Ŷ ƋƵĞƐƚŽ ĞƋƵŝůŝďƌŝŽ ǀĞƌƌă ĐŽŶƐŝĚĞƌĂƚĂ ůĂ ƉĂƌƚĞ ƐŝŶŝƐƚƌĂ ĚĞůůĂ ĐĂƉƌŝĂƚĂ ͞ƐƉĞnjnjĂƚĂ͗͟

ϭ͕Ϯϱ ŵ

ͻ ŝŵĞŶƐŝŽŶĂŵĞŶƚŽ ĚĞůůĞ ĂƐƚĞ ĚĞůůĂ ĐĂƉƌŝĂƚĂ WŽůŽŶĐĞĂƵ͗ >Ğ ĂƐƚĞ ĚĞůůĂ ĐĂƉƌŝĂƚĂ ƐŽŶŽ ƐŽƩŽƉŽƐƚŽ Ă ƵŶ͛ƵŶŝĐĂ ƟƉŽůŽŐŝĂ Ěŝ ƚĞŶƐŝŽŶĞ͕ ůŽ ƐĨŽƌnjŽ ŶŽƌŵĂůĞ͘ ŝ ĐŽŶƐĞŐƵĞŶnjĂ͕ ŝů ĚŝŵĞŶƐŝŽŶĂŵĞŶƚŽ ǀŝĞŶĞ ĐĂůĐŽůĂƚŽ ĐŽŵĞ ƐĞŐƵĞ͗

ϭϴϮϲ͕ϳ <Ő

Sezione 1 /Ŷ ƋƵĞƐƚŽ ĞƋƵŝůŝďƌŝŽ ǀĞƌƌă ĐŽŶƐŝĚĞƌĂƚĂ ůĂ ƉĂƌƚĞ ƐŝŶŝƐƚƌĂ ĚĞůůĂ ĐĂƉƌŝĂƚĂ ͞ƐƉĞnjnjĂƚĂ͗͟ ϭϴϮϲ͕ϳ <Ő

ʍesercizio с E ͬ ĚŽǀĞ͗ N ğ ůŽ ƐĨŽƌnjŽ ŶŽƌŵĂůĞ Ă ĐƵŝ ůĂ ƐĞnjŝŽŶĞ A ĚĞůů͛ĞůĞŵĞŶƚŽ ŝŶ ĂĐĐŝĂŝŽ ğ ƐŽƩŽƉŽƐƚĂ͘

ϯ

ϭϴϮϲ͕ϳ <Ő

WĞƌ ǀĞƌŝĨĐĂƌĞ ĐŚĞ ůĂ ƐĞnjŝŽŶĞ A ĚĞů ƉƌŽĮůŽ ŝŶ ĂĐĐŝĂŝŽ ƐĐĞůƚĂ ƉŽƐƐĂ ŽīƌŝƌĞ ůĂ ŶĞĐĞƐƐĂƌŝĂ ƌĞƐŝƐƚĞŶnjĂ͕ ĚĞǀĞ ĞƐƐĞƌĞ ǀĞƌŝĮĐĂƚĂ ůĂ ƐĞŐƵĞŶƚĞ ĚŝƐĞŐƵĂŐůŝĂŶnjĂ͗

N2-3

NϯͲϭϱ

2

NϭϰͲϭϱ

ϵϭϯ͕ϯϱ <Ő

ʍesercizio ч ʍĂŵŵŝƐƐŝďŝůĞ

ϭϱ

ϭ

ĚŽǀĞ͗ ʍĂŵŵŝƐƐŝďŝůĞ с ϭϲϬϬ <ŐͬĐŵϸ

^ĞnjŝŽŶĞ ϭ

A

^ŝ ƌŝĐĞƌĐĂ ƋƵŝŶĚŝ ůĂ ƐĞnjŝŽŶĞ ŵŝŶŝŵĂ ŶĞĐĞƐƐĂƌŝĂ͗ N ϭϴϰϬϵ͕Ϯϭ <Ő с с с ϭϭ͕ϱϭ Đŵϸ ʍĂŵŵŝƐƐŝďŝůĞ ϭϲϬϬ <ŐͬĐŵϸ

ϳϯϬϲ͕ϴ <Ő ϭ͕Ϯϱ ŵ

ĂůůĂ ƚĂďĞůůĂ ƌŝƉŽƌƚĂŶƚĞ ŝ ƉĂƌĂŵĞƚƌŝ ĚĞŝ ƉƌŽĨŝůĂƚŝ ĐĂǀŝ Ă ƐĞnjŝŽŶĞ ƋƵĂĚƌĂƚĂ ǀŝĞŶĞ ŝŶǀŝĚƵĂƚŽ͗

ɇ DŽŵĞŶƟϭϱ с Ϭ ϵϭϯ͕ϯϱ п ;ϭ͕Ϯϱ н ϭ͕ϱϭϮͿ Ͳ ϳϯϬϲ͕ϴ п ;ϭ͕Ϯϱ н ϭ͕ϱϭϮͿ н͘​͘​͘ ͘​͘​͘н ϭϴϮϲ͕ϳ п Ϭ͕ϮϲϮ Ͳ E2-3 п Ϭ͕ϱϮϱ с Ϭ ĚĂ ĐƵŝ Ɛŝ ŽƫĞŶĞ͗ N2-3 = -17501,30 Kg ;ƉƵŶƚŽŶĞͿ ŽŶĨƌŽŶƚĂŶĚŽ ƋƵĞƐƚŽ ǀĂůŽƌĞ ĐŽŶ ŝů ĐŽƌƌŝƐƉĞƫǀŽ ƌŝĐĂǀĂƚŽ ĐŽŶ ŝů ŵĞƚŽĚŽ ĚĞůů͛ĞƋƵŝůŝďƌŝŽ ĚĞŝ ŶŽĚŝ͕ ğ ĨĂĐŝůĞ ǀĞƌŝĮĐĂƌŶĞ ů͛ĂƩĞŶĚŝďŝůŝƚă͘

5

N2-3

ϭϴϮϲ͕ϳ <Ő 6

NϯͲϭϱ

ϭϴϮϲ͕ϳ <Ő

ϭϮ

7

^ĞnjŝŽŶĞ Ϯ

ϭϴϮϲ͕ϳ <Ő 8

NϭϭͲϭϰ ϭϭ

ϵϭϯ͕ϯϱ <Ő 9

ϭϬ

B ϭ͕Ϯϱ ŵ

ϭ͕Ϯϱ ŵ

ϳϯϬϲ͕ϴ <Ő

N2-3 с ͲϭϳϱϬϭ͕ϯϬ <Ő у Ͳϭϳϰϵϱ͕ϴϲ <Ő ϭ͕Ϯϱ ŵ ϭϳ

ϭϱ

ϭϲ

Relazione di calcolo della struttura del tetto a capriate modello Polonceau 26

ϵϭϯ͕ϯϱ <Ő

ϭϬ

ϳϯϬϲ͕ϴ <Ő

с ϰϭϲ͕ϱϱϭ <ŐͬĐŵϸ ц ϲϱϯ͕Ϭϰ <ŐͬĐŵϸ с

DA с Ϭ ͖ DB с ;ϰϭϱ͕ϲ п ϭ͕ϮϱͿ Ͳ ;ϭϬϯ͕ϵ п ϭ͕ϮϱͿ с ϯϴϵ͕ϲϮϱ <Őŵ D с ;ϰϭϱ͕ϲ п Ϯ͕ϱͿ Ͳ ;ϭϬϯ͕ϵ п Ϯ͕ϱͿ Ͳ ;ϮϬϳ͕ϴ п ϭ͕ϮϱͿ с ϱϭϵ͕ϱ <Őŵ DD с ;ϰϭϱ͕ϲ п ϯ͕ϳϱͿ Ͳ ;ϭϬϯ͕ϵ п ϯ͕ϳϱͿ Ͳ ;ϮϬϳ͕ϴ п Ϯ͕ϱͿ Ͳ ;ϮϬϳ͕ϴ п ϭ͕ϮϱͿ с ϯϴϵ͕ϲϮϱǀ <Őŵ DE с ;ϰϭϱ͕ϲ п ϱͿ Ͳ ;ϭϬϯ͕ϵ пϱͿ Ͳ ;ϮϬϳ͕ϴ п ϯ͕ϳϱͿ Ͳ ;ϮϬϳ͕ϴ п Ϯ͕ϱͿ Ͳ ;ϮϬϳ͕ϴ п ϭ͕ϮϱͿ с Ϭ <Őŵ

ƉƌŽĨŝůŽ ϭϬϬdžϭϬϬ ŵŵ с ϭϱ͕ϰϬ Đŵϸ

ϭϴϮϲ͕ϳ <Ő 8

ϭϰ ϭϱ

A

DLJ Ddž ϴϵϵϳϱ <ŐĐŵ ϱϭϵϱϬ <ŐĐŵ ʍ esercizio с ц с ц с Ϯϭϲ ĐŵϹ Wdž WLJ ϳϮ ĐŵϹ

ZŝĐĞƌĐĂ ĚĞŝ DŽŵĞŶƟ ŝŶ ŽŐŶŝ ƉƵŶƚŽ ƐĞŶƐŝďŝůĞ͗

ϯͲϭϰ ͖ ϳͲϭϭ

7

2

^ŝ ƉƌŽĐĞĚĞ ƉŽŝ ĂůůĂ ǀĞƌŝĨŝĐĂ ĚĞůůĂ ƌĞƐŝƐƚĞŶnjĂ Ă ĨůĞƐƐŝŽŶĞ͗

ɇ ĨŽƌnjĞ ŽƌŝnjnjŽŶƚĂůŝ с Ϭ ŶĞƐƐƵŶĂ ĨŽƌnjĂ ŽƌŝnjnjŽŶƚĂůĞ

ϭϯͲϭϰ ͖ ϭϭͲϭϮ

ϭϴϮϲ͕ϳ <Ő

6

ϰ


Laboratorio integrato di Progettazione 1 | arch. G. Rakowitz | arch. L. Nardi PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA CARATTERI TIPOLOGICI E DISTRIBUTIVI DEGLI EDIFICI

Il Laboratorio integrato di progettazione 1 si basa sulla ricerca dell’archetipo insediativo minimo, ovvero un’abitazione singola per una coppia o un single. Il caso di studio è stato individuato nella richiesta da parte della cittĂ di Vienna di prevedere degli LQVHGLDPHQWL LVRODWL QHO YHUGH ERVFKLYR OXQJR OH VSRQGH GHO Ă€XPH 'DQXELR LQ XQD ]RQD YHUGH ORQWDQD GDO FHQWUR FLWWDGLQR PD IUHTXHQWDWD QHO Ă€QH VHWWLPDQD GDL YLHQQHVL LQ FHUFD GL ULVWRUR H FRQWDWWR FRQ OD QDWXUD SDUWLFRODULWj GHOO¡DUHD DVVHJQDWD q OD SUHVHQ]D LQ VLWR GL FDSDQQL SHU OD SHVFD FKH L SHVFDWRUL GHO 'DQXELR XWLOL]]DQR QHO Ă€QH VHWWLPDQD GD TXL OD ULFHUFD GHO FDVR GL VWXGLR VL q RULHQWDWD YHUVR XQ LQVHGLDPHQWR VLQJROR SHU XQD FDVD GL YDFDQ]D GHO Ă€QH VHWWLPDQD RSSXUH SHU XQR VWXGLR GL XQ DUWLVWD

27


Il luogo del progetto di architettura è Vienna. In particolare si tratta di un’area limite adiacente al grande parco del PRATER tra il Praterstern, il Blaues Wasser, l’Alberner Hafen, la Simmeringer Lände, il Friedhof der Namenlosen (‘Cimitero dei senza nome’) e il Danubio. Vienna con la sua caratteristica di cittĂ nodale, mitteleuropea è da sempre uno dei primi punti di contatto nel diaframma est ovest Europa, grazie anche al Corridoio del Danubio che collega Vienna, Bratislava, Budapest. Oggi Vienna si presta ad essere una cittĂ nomade e sedentaria allo stesso tempo, cittĂ di passaggio per la sua posizione e cittĂ confortevole, la forte presenza del verde, O¡HIĂ€FLHQWH UHWH LQIUDVWUXWWXUDOH SHU L VXRL VHUYL]L LQL]LDWLYH FXOWXUDOL H OD JHVWLRQH H O¡XWLOL]]R GHOOR spazio pubblico, nonchĂŠ la luminositĂ degli spazi ottocenteschi. L’area progettuale è situata a Simmering nel 11° Bezirk, oggi compresa tra il Danubio e il Donaukanal, un tempo era una zona circondata dalla palude del Danubio. La localizzazione è verso nord est, una delle zone di maggior sviluppo della cittĂ , tra la parte storica e piĂš rappresentativa della capitale e il Danubio, quindi anche secondo l’attuale piano regolatore è situato vicino una zona dove è prevista una forte quantitĂ di interventi pubblici e residenziali, ma attualmente strutturato esclusivamente da piccole case per pescatori, e/o amanti del Danubio. Il sito per sviluppare la progettazione e costruzione di un’architettura abitativa, di una ‘dimora’ è in prossimitĂ del Danubio, successivo al grande parco del Prater, cui Praterstern segna l’inizio della Prater-Hauptallee, la via pedo-ciclabile che collega Vienna a Bratislava attraverso il bosco. In passato il sito in oggetto era una delle principali zone di ritrovo per i viennesi, la Praterstrasse era la via commerciale piĂš importante, la passeggiata andava dal centro, la zona dello Stephansdom, DWWUDYHUVR LO 'RQDX .DQDO OXQJR LO %RXOHYDUG DQFRUD SUHVHQWH GHOOD 3UDWHUVWUDVVH Ă€QR DO SDUFR area boschiva originalmente riservata all’imperatore per la caccia con al suo interno la presenza/ SUHHVLVWHQ]D GL XQ /XVWKDXV GLPRUD FKH VL HVWHQGHYD FRPH XQ VHUSHQWH YHUGH Ă€QR %UDWLVODYD

(VHUFLWD]LRQL HIIHWWXDWH GXUDQWH LO FRUVR QRGL FRVWUXWWLYL 28

Sopra e sotto: plastici di studio in fase progettuale


Sito di progetto 29


30

Prospetto Nord Pianta pianta primo


Prospetto Est Pianta pianta terra

31


32

Prospetto Sud Pianta pianta secondo


Prospetto Ovest Pianta piano copertura

33


Viste assonometriche 34


Esploso assononometrico 35


0RGHOOR GHO SURJHWWR LQ VFDOD 36


Laboratorio integrato di Progettazione 2 | arch. S. Rocchetto | arch.V. Tatano | arch. A. Cecchi PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA PROGETTAZIONE DEI SISTEMI COSTRUTTIVI TECNICA DELLE COSTRUZIONI

L’esercitazione per il corso di Laboratorio integrato di progettazione 2 verte sul tema dell’insediamento residenziale ad elevata GHQVLWj &RPH IDVH SUHOLPLQDUH VRQR VWDWL VWXGLDWL GHJOL HVHPSL GL WDOH WLSRORJLD VXJJHULWL GDOOD GRFHQ]D QHO FDVR VSHFLÀFR LO SURgetto-guida è stato quello per la Penn’s Landing Square di Philadelphia, ad opera dell’architetto statunitense Louis Sauer. L’area dell’ex campo sportivo “Francesco Baracca” di Mestre, dismessa da tempo, viene assegnata dalla docenza per la realizzazione di un numero previsto di alloggi con una cubatura massima limite, il cui progetto deve indagare anche la parte tecnologico-costruttiva in dettaglio.

37


Attacco a terra 38


39


Louis Sauer - 1928 Nasce a Chicago, vicino ad Oak Park, zona famosa per la presenza delle “Prairie house” di Frank Lloyd Wright. Si laurea in architettura sotto la guida di Louis Kahn. In Europa entra in contatto con diversi colleghi, tra cui Carlo Scarpa. Il progetto per Penn’s Landing Square a Philadelphia per un complesso ad alta densità insediativa di abitazioni “basse” si concentra sulla volontà del progettista di massimizzare l’individualità dei singoli nuclei abitativi, dotandoli di propri accessi e propri spazi esterni assegnati.

40

Riferimenti per la progettazione Penn’s Landing Square, Philadelphia, 1970 - Louis SOUER


Planivolumetrico

Attacco a terra e sistema di parcheggi coperti

Planimetria generale del progetto 41


Prospetto Est

Prospetto Nord 42


43


Prospetto Est

Prospetto Sud 44


45


Sezione trasversale

Sezione longitudinale 46


47


Piano terra

48

Piano primo

Modulo tipo Prospetti Pianta piano terra e piano primo


Piano secondo

Piano copertura

Modulo tipo Prospetto Pianta piano secondo e copertura

49


Sezione costruttiva 50


Dettagli costruttivi 51


9HULÀFD GL XQD WUDYH GL ERUGR LSHUVWDWLFD 52


Laboratorio integrato di Progettazione architettonica e urbana | P. Montini Zimolo | P. Fiocco PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA E URBANA VALUTAZIONE ESTIMATIVA DEL PROGETTO

Il tema del corso è la progettazione di un campus universitario per la cittĂ di Parigi, recuperando le strutture di un ex ospedale cittaGLQR LQWHJUDQGROH FRQ QXRYL HGLĂ€FL GHGLFDWL DOO¡LVWUX]LRQH XQLYHUVLWDULD ,O UDSSRUWR WUD O¡HVLVWHQWH DUFKLWHWWXUD WUDGL]LRQDOH H OD QXRYD funzione è stato al centro dell’indagine preliminare al corso. L’intervento di progetto prevede la realizzazione di un’entrata diretta dal IURQWH VWUDGD GHGLFDWD DOO¡DWHQHR SURYYLVWD GL XQD KDOO G¡DFFRJOLHQ]D XQ HOHPHQWR GL FROOHJDPHQWR WUD O¡HQWUDWD H O¡XVFLWD SUHGHĂ€QLWH consistente in un “corridoioâ€? coperto, e di un auditorium al centro del lotto come nuovo fulcro d’interesse anche per la cittadinanza. 3DUDOOHODPHQWH LO FRUVR GL (VWLPR q VWDWR DIĂ€DQFDWR SHU SRWHU SURVHJXLUH GL SDUL SDVVR DO WHPD GL SURJHWWR PDQWHQGHQGR FRQWHPporaneamente uno sguardo critico al costo e alla realizzazione.

53


Planivolumetrico 54


Pianta piano terra 55


Prospetto frontale auditorium

Sezione longitudinale auditorium

Prospetto fronte strada 56


57


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Valutazione estimativa del progetto 58

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Progettazione urbanistica | arch. M. D’Ambros

PROGETTAZIONE URBANISTICA

Il tema di progetto per il corso di Progettazione urbanistica ruota intorno alla zona della stazione ferroviaria di Mestre e alle aree contigue, nucleo di tematiche interconnesse eppure non ben correlate, in primis la circolazione su auto e pedonale/ciclabile del centro cittadino, in vista anche dell’introduzione del sistema di trasporto su tram. La stazione ferroviaria, in coppia con lo svincolo della tangenziale, fa anche da cesura con dei tessuti urbani dalle caratteristiche molto differenti, come ad esempio la parte a sud, verso Marghera, con il suo progetto di cittĂ giardino, e la parte nord, dove la concentrazione abitativa è piĂš alta e le aree verdi sono piĂš frammentate e discontinue, seppur comprendente un sistema di parchi urbani. $ QRUG RYHVW GHOOR VYLQFROR GHOOD WDQJHQ]LDOH H SL SUHFLVDPHQWH IXRUL GDO FRQĂ€QH ´HGLĂ€FDWRÂľ GHOOD FLWWj GL 0HVWUH OD SLDWWD FDPpagna veneta si riappropria del paesaggio, fornendo l’occasione per una nuova progettazione di un parco rurale tematico, servito da un “ponte verdeâ€? pedonabile che ne è l’accesso.

59


Distribuzione delle zone di limite urbano e di risulta

Diagramma della distribuzione delle zone di limite urbano e di risulta

tangenziale

ferrovia

aree agricole

zone risulta

Distribuzione dei servizi

Confronto quantitativo delle diverse categorie

commerciale

poste

scuole

cinema/teatri

impianti sportivi

Sistema dei forti e dei canali

Sistema dei forti e dei canali esteso nel territorio

tangenziale

ferrovia

forte

canali

IL TERZO PAESAGGIO “Definisce l’insieme degli spazi abbandonati, che sono i principali territori di accoglienza della diversità biologica. Comprende il territorio residuo, sia rurale che urbana, e l’incolto; i cigli delle strade e dei campi, i margini delle aree industriali e le riserve naturali. E’ lo spazio dell’indecisione, e gli esseri viventi che lo occupano agiscono in libertà. Considerare il paesaggio una necessità biologica, che condiziona il futuro degli esseri viventi, modifica la lettura del territorio e valorizza luoghi abitualmente trascurati.”

60

Cleaver, Kevin M. - Schreiber, Gotz A. Reversing the spiral : the population, agricolture, and environment nexus in Sub-Saharan Africa / Kevin M. Cleaver, Gotz A. Schreiber. - Washington, D.C. : World bank, [1994].


PorositĂ urbana

Tipologie di vuoti e pieni

vuoto agricolo

vuoto di circolazione

vuoto agricolo

vuoto di circolazione

vuoto di sosta

vuoto di sosta

pieno

pieno

Sistema dei trasporti del territorio mestrino

ViabilitĂ

tangenziale

ferrovia

strade principali

strade secondarie

Confronto quantitativo delle categorie

Destinazione funzionale degli spazi aperti

ferrovia, tangenziale

spazi aperti privati

spazi aperti pubblici

spazi aperti incolti

30 m

20 m

10 m

spazi aperti agricoli

0

30 m 20 m

30 m

20 m

10 m

10 m

61 Studio dello smog (ARPAV, tra Novembre e Dicembre 2003)

Studio del rumore (Comune di Venezia)

0

0


UNIVERSITA’ IUAV DI VENEZIA Scienze dell’architettura

Corso di Progettazione Urbanistica Docente: Matteo D’Ambros Collaboratrici: Claudia Faraone, Stefania Uberti

62

Studenti: Monica Busetto, Stefano Del Ben, Veronica Di Francesco, Elisa Nicolè, Ivan Olivotto, Marco Pierdonà, Sofia Vezzaro

ABITARE IL VERDE


spazi aperti privati

spazi aperti pubblici

spazi aperti agricoli

spazi aperti incolti

spazi aperti privati

spazi aperti pubblici

spazi aperti agricoli

spazi aperti incolti

63 Schema attuale degli spazi aperti

Schema progettuale degli spazi aperti


64 A path in the forest, Tetsuo Kondo Architects, Estonia

Arboretum Lakenbach, 3.0 Landscape Architects, Austria

New garden, Stphen Lenzen rmp Landschaftsarchitenkten, Germania

Passerella sui fori romani, Massimiliano Fuksas, Roma

The edge park, W-Architects, New york


Sezione di progetto della tangenziale e dell’isola

di cemento colorato

Sezione di progetto del parco e dell’isola di cemento colorato in rapporto al canale a nord, al limite del progetto

Sezione di progetto dell’orto botanico

Sezione di progetto dello spazio verde e dei percorsi ciclabili e pedonali

Sezione di progetto dell’area sportiva

Sezione di progetto della zona residenziale

Sezione di progetto del parco a collina lasciato al naturale inverdimento 30 m

20 m

10 m

0

65 Millennium Footbridge, Norman Foster, Londra

Park Gleisdreie, Atelier Loidl, Berlino

Passerella stazione alta velocità, Zaha Hadid, Afragola, Italia

La Craquelure, Magna Architetture, Badalucco, Italia

Musee du Quai Branly, Gilles Clément, Parigi


66

Analisi urbana - aree verdi Analisi urbana - spazi vuoti e spazi costruiti


PONTE VERDE

PONTE VERDE passaggio sopraelevato sulla tangenziale e sulla ferrovia

concept dei punti nevralgici

il ponte verde che fa da accesso al parco

PONTE VERDE riferimenti

IMPIANTI SPORTIVI riferimenti

Atelier Loidl Park Am Gleisdreieck Berlino

Massimiliano Fuksas passerella sui fori romani roma

Progetto - ponteverde verdeede accesso parco urbano Progetto - ponte al parco 67


68


Restauro | arch. ing. P. Faccio

RESTAURO

Il tema di progetto è incentrato sulla richiesta da parte del MUVE di Venezia della realizzazione di una nuova sede espositva e manifatturiera per il Museo del vetro di Murano, da collocare all’interno dell’ex ospizio Ca’ Renier Zen per vedove, facente parte del Convento dei Crociferi di Cannaregio. La richiesta è di provvedere ad una parte di esposizioni, una di vendita per piccole realizzazione in vetro di Murano, e una parte destinata a piccoli laboratori di lavorazione per dei maestri vetrai, che lavoreranno e produrranno in loco il materiale dell’esposizione e della vendita.

69


70


Ospizio Renier Zen al Campo dei Gesuiti, Canareggio, Venezia Alla metĂ del XII secolo risale la fondazione di un ospedale tenuto dai frati crociferi che ospitava anche pellegrini e crociati in transito verso la Terrasanta. Trasformato l’ospedale nel corso del ‘300 in ricovero per donne indigenti, il luogo mantiene tutt’ora la funzione di ospizio, intitolato a Renier Zen, il doge che nel 1268 lasciò ai Crociferi una cospicua ereditĂ . Nel XVI secolo una serie di ristrutturazioni culminò nella decorazione artistica dell’oratorio voluta dai padri Crociferi e dai procuratori di 6DQ 0DUFR HG DIĂ€GDWD D Jacopo Palma il Giovane che la realizzò tra il 1583 ed il 1592. In otto teleri che occupano tutte le pareti sono narrate, con forte realismo, e vicende legate alla storia dell’ospedale - lascito Zen ed elezione dogale di Pasquale Cicogna - e dei frati Crociferi, nonchĂŠ momenti della tradizione cristiana a cui costoro erano particolarmente devoti. 6XO VRIĂ€WWR D FDVVHWWRQL OLJQHL XQ FRUR GL DQJHOL PXVLFDQWL FLUFRQGD OD Vergine Assunta, titolare della chiesa.

l’Ospizio rappresentato in una stampa del Filippi

Prospetto sud

Prospetto ovest

Sezione trasversale auditorium 71


0,80

3,35

0,80

3,70

1,18

3,83

0,80

3,20

0,81

0,56

1.45

V4

V3

3,49

V1

V2

3,76

0,80

3,51

1.93

1.92

1.57

2,85

0,89

1.90

1.92

1.57 2,69

2,77

2,62

0,90

0,88

0,89

C1 1.65

18,37 18,57

1.77

0,87

1.75

0,90

0,99

3,16

1.59

0,89

1,92

0,90

1,73

2,46

1.94

2,58

1.92

3,31

2,50

1.92

1.93

1.91

0,82

V7

4,60

4,54

S1

8,52

V5

V6

V8

3,51

8,50

Ct 1.94

1.70

N

Alterazione cromatica

Alveolizzazione

Crosta

Danno antropico

Degradazione del giunto Degradazione differenziale

Disgregazione

Distacco

Erosione

Efflorescenza

Esfoliazione

Fessurazione

Fronte di risalita

Incrostazione

Macchia

Mancanza

Rigonfiamento

Patina superficiale

Pellicola

Scagliatura

N

72

Pianta piano terra - analisi materica Pianta piano terra - degradi


0,78

3,34

0,80

3,73

1,15

3,85

2,07

0,77

3,23

0,81

0,57

0,64 1,90

0,85

0,85

3,86

3,85

3,82

3,72

V12

V11

0,82

V9

V10 2,72

2,94

2,82

0,82

2,99

0,90

0,93

2,63

0,88

0,90

19,44 19,02 1,93

0,89

1,39

0,89

0,77

0,87

0,90

1,73 3,18 2,75 2,74

0,80

V17

V16 V15

1,28 1,82

4,59 4,65

4,13

V14

V13

8,91

7,34 0,77

0,98

0,77

2,14

0,74

0,37

0,70

3,10

1,91

3,53

0,92

1,24

N

Alterazione cromatica

Alveolizzazione

Crosta

Danno antropico

Degradazione del giunto Degradazione differenziale

Disgregazione

Distacco

Erosione

Efflorescenza

Esfoliazione

Fessurazione

Fronte di risalita

Incrostazione

Macchia

Mancanza

Rigonfiamento

Patina superficiale

Pellicola

Scagliatura

N

Pianta piano primo - analisi materica Pianta piano primo - degradi

73


Prospetto Sud

Prospetto Sud - analisi materica

Alterazione cromatica

Alveolizzazione

Crosta

Danno antropico

Degradazione del giunto

Degradazione differenziale

Disgregazione

Distacco

Erosione

Efflorescenza

Esfoliazione

Fessurazione

Fronte di risalita

Incrostazione

Macchia

Mancanza

Rigonfiamento

Patina superficiale

Pellicola

Scagliatura

Colatura

Pellicola vegetale

Deposito superficiale

Prospetto Sud - degradi

74

Prospetto Sud - analisi materica Prospetto Sud - degradi


Prospetto Ovest - analisi materica

Prospetto Ovest - degradi

Prospetto Ovest - analisi materica Prospetto Ovest - degradi

75


R6

R6

R6

R6

R6

R6

PL4

R6

R6

R6

R6

PIANTA PIANO TERRA

^ŽŵŵĂƌŝŽ ĚĞŐůŝ ŝŶƚĞƌǀĞŶƚŝ ƐƵ ĚĞŐƌĂĚŝ Ğ ŵĂƚĞƌŝĂůŝ - R1 : rimozione intonaco e sostituzione con intonaco di calce aerea - R6 : rimozione pavimentazione precedente e sostituzione con pavimentazione in pastellone - R5 : rimozione della boiserie e sostituzione con intonaco di calce aerea - PL1 : pulitura degli elementi in pietra - PL2 : pulitura del danno antropico dagli elementi in pietra - PL3 : pulitura dall'efflorescenza su pietra e mattone - PL4 : pulitura del deposito superficiale dall'elemento in pietra - CS1 : consolidamento dell'elemento in pietra soggetto a disgregazione/erosione/alveolizzazione/fessurazione/rigonfiamento - CS2 : consolidamento della muratura - CS3 : consolidamento dell'elemento in pietra soggetto a degradazione superficiale/esfoliazione - CS4 : consolidamento della muratura soggetta a disgregazione/erosione/degradazione differenziale/scagliatura - IN3 : integrazione di uno strato di vernice protettivo per gli elementi degli infissi in legno - IN4 : integrazione di uno strato impermeabile di resina epossidica nella muratura soggetta ad umidità di risalita

Piante piano terra - interventi 76


R6

R6

R6

R6

CS1

R6

R6

PL4

R6

R6

R6

R6

PIANTA PIANO PRIMO

Piante piano primo - interventi 77


Alterazione cromatica

Alveolizzazione

R1

R1

CS4

CS1

R1

R3

Crosta

Danno antropico

Degradazione del giunto

Degradazione differenziale

Disgregazione

Distacco

Erosione

Efflorescenza

Esfoliazione

1.35

Fessurazione

0.80 Fronte di risalita

Incrostazione

Macchia

Mancanza

Rigonfiamento

Patina superficiale

R1

PL2

R1

R1

CS1

R1

CS4

PL2 CS1

Pellicola

Scagliatura

PROSPETTO SUD

CS1

R2

Colatura

Pellicola vegetale

Deposito superficiale

PL1

CS4

R1

R1

R1

PROSPETTO SUD 2

78

Prospetto Sud - interventi Prospetto corte interna - interventi

R1

CS3 PROSPETTO OVEST 2

CS1

R1


R1

R1

R1

PL3

R2

R2

R2

CS3

CS4

CS3 R1 PROSPETTO OVEST

R1

R1

R1

R2

R1 CS4 R1

R1

R1

R2

R2

CS3 IN3

PL1 PL1

CS2 CS1

R1

PL3 R2

CS4

CS1

CS1

R1

R1

CS1 CS3 PL2 PL3

PL1

PL1

CS3 PL3 PL2

CS1

IN4

R1

R1

R1

R1

R1

SOTTOTETTO CAPPELLA DEI CROCIFERI NON RILEVABILE Q 7.71

Q 7.71

SEZIONE A_A

R1

R1

PL4

Prospetto Ovest - interventi Sezione - interventi

R5

R5

79


Vasi dei maestri vetrai di Murano

Schema tridimensionale della struttura d'esposizione

Struttura piano primo 2,50

Q 5.87

Q 5.34 Q 4.93

2,58

Q 2.96

Struttura piano terra

2,80

2,47

Q 1.92 1,39

1,21

Q 1.75

3,11

4,36

Progetto - pianta piano terra 80


Vista interna dell'allestimento museale

Vista panoramica dell'allestimento a piano terra

2,56

Q 4.93

Q 4.93

Q 4.93

2,60

Q 1.75

Q 1.75

Progetto - pianta piano primo 81


82


W.A.Ve 2010 - Progettare con il legno | arch. F. Laner

WORKSHOP DI PROGETTAZIONE

Il tema di progetto per il workshop W.A.Ve. 2010 verte sulla ricerca di una costruzione sull’albero per bambini, la classica “casa sull’albero”, e la sua successiva messa in produzione e commercializzazione da parte di una ditta specializzata. Il sito di riferimento preso in esame è quello di Fagagna, Friuli Venezia Giulia.

83


Dettaglio costruttivo

Piante - prospetti 84

Schizzi e foto


W.A.Ve 2011 - Urban rigeneration | arch. S. Muschletchner

WORKSHOP DI PROGETTAZIONE

Il tema proposto per questo workshop W.A.Ve. è il futuro della cittĂ di Venezia, ad una data indicatiYD LQGLYLGXDWD QHO /H ULĂ HVVLRQL VXOOD QDWXUD VWHVVD H OD VWRULD DQFKH GHPRJUDĂ€FD GHOOD FLWWj ODJXQD VRQR le base per una discussione in termini previsionali-ipotetici di come questa cittĂ saprĂ affrontare - oppure no - le trasformazione della societĂ e dell’ambiente che da qui ai prossimi 50 anni caratterizzeranno il modo di vivere la cittĂ 5LĂ HVVLRQL SURYRFD]LRQL SURJHWWXDOL VL FRQIURQWDQR LQ XQ GLEDWWLWR VSHFXODWLYR FKH SL FKH GDUH ULVSRVWR WHQGH D SRUre domande, non sempre scontate, o che spesso non vengono neppure poste, concentrandosi sulla zona della cittĂ e della laguna che le fa da contorne, in un inscindibile rapporto interpidentente, che negli ultimi anni sembra pure discordante.

85


VENEZIA 2050 I movimenti, gli spostamenti e i tempi a Venezia sono completamenti diversi da qualsiasi altra cittĂ del mondo. Tutto è piĂš lento, la cittĂ si attraversa a piedi o in barca e non vi sono altri mezzi di trasporto. Questo è un carattere fortemente connotativo della cittĂ che mantiene la sua XQLFLWj DQFKH DWWUDYHUVR L VXRL WHPSL 3HU TXHVWR UHVWLWXLUH XQ YHUR LVRODPHQWR DOOD FLWWj VLJQLĂ€FKHUHEEH GDUOH OD SRVVLELOLWj GL HVSULPHUH OD WRWDOLWj della sua essenza, non tradendo la sua identitĂ assolutamente peculiare.Venezia nel 2050 sarĂ una cittĂ raggiungibile soltanto in barca, mezzo di trasporto lento e con un giusto approccio alla realtĂ della laguna. L’idea infatti è che la Venezia del futuro abbia nuovamente le sue caratteristiche di isola. Per ottenere ciò verrĂ demolito il Ponte della LibertĂ e L FROOHJDPHQWL VDUDQQR WXWWL YLD PDUH 4XHVWR ROWUH D OLEHUDUH OD FLWWj GD WXWWR LO WUDIĂ€FR GL YHWWXUH H WUHQL DSSRUWHUj GLYHUVL FDPELDPHQWL DOOH GXH teste del ponte. Spazi come la stazione dei treni, i parcheggi del Tronchetto e piazzale Roma diventeranno luoghi con funzioni e fruizioni completamente nuove. Allo stesso modo Marghera sarĂ ripensata come un nuovo punto d’incontro e crocevia di trasporti. SarĂ il principale punto di collegamento con l’isola e non piĂš soltanto un passaggio, acquistando connotati commerciali e sociali. Tutto il fronte di Venezia rivolto verso Mestre e Porto Marghera avrĂ la funzione di accogliere chi arriva con la barca e fare da spazio d’entrata nella cittĂ . L’interesse di quest’area è che l’accesso non sarĂ piĂš concentrato soltanto in un punto, com’è oggi, ma ce ne saranno diversi nella cittĂ con spazi comuni di incontro e di servizio che porteranno ad uno sviluppo dell’area simile a quello di tutta Venezia. L’intento è di avere un quartiere nuovo, con spazi pubblici come mercati coperti, impianti VSRUWLYL H SDUFKL PD DQFKH FRQ ]RQH UHVLGHQ]LDOL FKH YL VL PHVFRODQR 6L WUDWWD GL GDUH XQR VYLOXSSR IXWXUR DOOD FLWWj XWLOL]]DQGR OH VXH DQWLFKH FDUDWWHULVWLFKH SHU DYHUH XQ WHVVXWR GL IXQ]LRQL PLVWH H QRQ GHL SROL GL WUDIĂ€FR R GHSRVLWR VHQ]D XQD YHUD FRQQRWD]LRQH XUEDQD VH QRQ TXHOOD GL transito.

Concept di progetto 86


BACK TO THE FUTURE 5LGDUH D 9HQH]LD LO VXR FDUDWWHUH XQLFR DO PRQGR VSRVWDPHQWL OHQWL H PHVFRODQ]D XUEDQD Nel futuro di Venezia e della laguna i trasporti ritorneranno ad essere soltanto via mare, così questo territorio peculiare si vedrà restituire tempi e abitudini a lui conformi. Demolire il Ponte della Libertà porterà alla città nuove occasioni di scambio e di incontro, perché cambierà totalmente le due teste del ponte che diventeranno da zone di passaggio a punti di incontro e sosta lenta.

87


88


W.A.Ve 2012 - Urban rigeneration 2 | arch. A. Aymonino

WORKSHOP DI PROGETTAZIONE

Il tema di progetto per il workshop W.A.Ve 2012 si concentra in una zona da anni poco frequentata della laguna di Venezia, quella degli Alberoni del Lido, famosa negli ultimi anni piĂš per essere uno dei siti ospitanti del contestato MOSE, che per proprio merito. In passato zona balneare molto frequentata, ora giace in uno stato di abbandono e disinteresse, e l’incuria ne ha segnato l’aspetto e le funzioni offerte ai residenti e ai pochi vavanzieri che ancora la frequentano. Per tentare di dare almeno uno spuno G¡LQWHUHVVH DOOD ULTXDOLĂ€FD]LRQH GHOOD ]RQD VL q VFHOWR GL LQWHUYHQWLUH VXOOH IXQ]LRQL FKH JLj VRQR SUHVHQWL SRUWDQGROH DG XQ JUDGR di fruibilitĂ maggiore, soprattutto per quel che riguarda lo spostamento di persone e merci, intervenendo su un sistema di percorsi pedonali e ciclabili che attualmente quasi non esiste, e sulla rivitalizzazione del sistema di autobus, dotandolo di una fermata che negli ultimi anni è stata cancellata. Contemporaneamente, la dotazione dell’area della spiaggia di un nuovo polo balneare, seppur di dimensioni contenute, fa da contraltare al sistema dei percorsi.

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Nuova piazza sulla laguna e capolinea servizio di autobus zona Alberoni 90


Nuova piazzetta e fermata autobus

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5LTXDOLĂ€FD]LRQH GL XQ ORWWR YXRWR Case a schiera e centro ricreativo di quartiere


Case a schiera e centro ricreativo

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Percorso pedonale verso l’approdo del ferry-boat

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Percorso ciclabile e approdoto al ferry-boat della zona Alberoni Dispositivi a servizio del percorso pedonale e ciclabile


Approdo ferry-boat

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Nuovo parcheggio a servizio della zona balneare

Nuovo complesso balneare lungo il litorale del Lido

Parcheggio e nuova struttura balneare vicino al litorale del Lido 96


Nuovo parcheggio e complesso balneare

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Caratteri costruttivi dell’edilizia storica a Venezia (secc. XV-XIX) | arch. G. Gianighian

CARATTERI COSTUTTIVI DELL’EDILIZIA STORICA A VENEZIA (secc. XV-XIX)

,O FRUVR VL VYLOXSSD DWWRUQR DOOR VWXGLR GHL SHFXOLDUL FDUDWWHUL WHFQLFR FRVWUXWWLYL GHJOL HGLĂ€FL GL 9HQH]LD LQ SDUWLFRODUH TXHOOL GHOOD cosiddetta “edilizia minoreâ€?, riferendosi al prezioso contributo di Egle Trincanato in materia e al suo testo, riferimento e supporto costante per lo studio in esame. /D VFHOWD GHOOR VWXGLR q ULFDGXWD VX XQ FRPSOHVVR GL FDVH D VFKLHUD LQ FDOOH 5LHOOR D &DQQDUHJLR ULOLHYR IRWRJUDĂ€FR PLVXUD]LRQL LQ campo, approfondimento storico del complesso sono stati preliminari all’indagine delle caratteristiche costruttive, indagate poi tramite schizzi e ridisegni.

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Case in calle Riello a S. Geremia di Cannaregio

IL SITO_Contrada di S. Geremia a Cannaregio

Il complesso è situato nel sestiere di Cannaregio, nel quartiere di S. Geremia.

* (&6* & 6(-.*5& )*/ .*//2 * /& -.*6& ). ! *5*0.& (-* dà il nome alla contrada.

Cannaregio come appare nella veduta “Venetie MD” di Jacopo de’ Barbari, 1500 (part.). Il complesso non B,85& 32.(-< /& 68& *).B(&:.21* = 3267*5.25* rispetto alla data di stesura della veduta.

Calle Riello a S. Geremia, con il parco ben visibile sul 5*752 )*/ (203/*662 *)./.:.2

Gruppo Monica Busetto 268799 Laura Gobbi 269099 Ivan Olivotto 268847 Anna Valastro 269043

Esercitazione: Analisi dei caratteri costruttivi del complesso residenziale a schiera in calle Riello a Cannaregio UNIVERSITA’ IUAV di VENEZIA: Corso di Laurea in Scienze dell’Architettura

Corso di Caratteri costruttivi dell’edilizia storica a Venezia tra il XV e il XIX secolo _ 2010/2011

Prof. Arch. Giorgio GIANIGHIAN 1

2

CATASTI STORICI

CENNI STORICI_Come è nato il complesso di calle Riello Tra il 1514 e il 1537 i fratelli Alberto e Francesco Muti, discendenti del mercante di seta Cristoforo «dalla Seda», acquistavano dalla Scuola di Santa Maria della Carità «una casa posta in contrà di S. Geremia in logo dito rielo» in decima per rendita di circa dieci ducati.

La condizione del 1537 dei fratelli denuncia: «uno stabele in S.Geremia parte in soler et parte a pe pian son (&6*7* 62/*& 3&,&5 )8(&7. &/&12 &/ 35*6*17* &F7&). .1 &F7&:.21. 3*5 )8(&7. @.

Vista assonometrica con indicazione e pianta dell’intero corpo edilizio, in cui è riconoscibile il modulo delle singole abitazioni a schiera.

Catasto del Fossati (part.), con i numeri catastali delle case a schiera del Riello.

Catasto napoleonico (part.), con evidenziato il sedime del complesso a schiera, e la vera da pazzo nel punto di slargo del Riello.

3

In data 1556 «Francesco di Muti della Seda q.m s. Francesco» possiede 27 case .87 ,1O==4 466>=,=4 0 ,5.>74 dei medesimi inquilini. La rendita complessiva di questa proprietà è di circa 380 ducati, per canone medio 90; ,-4=,@4870 /4 98.8 94F /4 />.,=4 , 47 ;0,5=A 254 ,1O==4 /055, <.340;, <878 /4110;07@4,=4 47 6,740;, <47285,;0 />0 ,558224 685=8 68/0<=4 .87 ,1O==4 /4 />.,=4 ,55N,778 <4 ,5=0;7,78 ;0285,;607=0 ,/ >7, .,<, 94F 2;,7/0 8<.455,7=0 =;, 4 0 4 />.,=4

4

IL COMPLESSO_Carattere insediativo delle abitazioni

IL COMPLESSO_Le unità tipo: tre tipologie

Il caso di questo complesso di case a schiera a S. Geremia è particolarmente curioso. N0/4O.48 C 471,==4 /05 =498 , <.340;, 6, >7 98N 9,;=4.85,;0

Esso è costituito da 9 moduli uguali 6, <878 =>==4 tripartiti ,5 .07=;8 /05 68/>58 ,5 94,78 =0;;, <4 =;8?, 5N472;0<<8 /4 >7, .,<, ;05,=4?,607=0 2;,7/0 .30 8..>9, 45 94,78 9;468 0/ 45 60@@,7478 /4 <8==8=0==8 , O,7.8 /4 =,50 472;0<<8 <878 <4=>,=0 >7, 90; .4,<.>7 5,=8 50 98;=0 /4 />0 .,<0==0 ,<<,4 68/0<=0 .30 occupano solo un’area terrena e sono costituite unicamente da camera e cucina.

Piano terra

Piano terra

Piano primo

Piano primo

Piano terra

Piano primo Alloggio di dimensioni maggiori composto da piano terra e primo piano con scale di pertinenza per ogni appartamento.

Piano terra: alloggio di dimensioni intermedie 47 -5> ,1O,7.,=8 /,55N472;0<<8 .87 <.,5, 47 24,558 /4 90;=4707@, /4 >7N,5=;8 ,5582248 /4 /4607<4874 6,2248;4 ,5 94,78 9;468 , 60=;,=>;, ;0<4/>, C 8..>9,=, /,55N,5582248 /4 /4607<4874 94F 68/0<=0 47 ?0;/0 Piano primo e sottotetto: ,558224 /4 6,2248;4 /4607<4874 47 24,558

Alloggio di dimensioni medie, al piano terra. 5

Due tipologie di alloggi di dimensioni minori, al piano terra. 6

Indagine storico-costruttiva delle case in calle Riello a S. Geremia, Cannaregio 100


IL COMPLESSO_Sommarioni ed inquilini 05 .,=,<=8 7,9850874.8 ,254 ,558224 /055N0/4O.48 ?072878 ,<<027,=4 4 7>60;4 .,=,<=,54 .869;0<4 =;, 0

Prospetto della testata del complesso, su calle Pesaro.

Sezione di un modulo tipo degli alloggi del complesso; si vedono le scalinate che portano al piano primo e da questo al sottotetto.

& 7*67&7& )*//A*).B(.2 68 (&//* *6&52 (20* appare oggi.

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8

ELEMENTI COSTRUTTIVI_Dispositivi e tecniche della tecnologia edilizia impiegata

CALLE RIELLO e CALLE PESARO

L’osservazione dell’esterno del complesso ci ha permesso di individuare caratteri e testimonianze interessanti dell’edilizia dell’epoca e dei modi di abitare della popolazione veneziana del XVI secolo. Di seguito si riportano i principali elementi edilizi ed architettonici analizzati. Ove non è stato possibile ?0;4O.,;0 /4;0==,607=0 =0.74.30 0 6,=0;4,54 ,/ 0<06948 ,55N47=0;78 /05 .86950<<8 <4 C 9,<<,=4 ,55, deduzione e allo studio di manuali di edilizia storica.

>;8 .30 <09,;, .,550 0<,;8 /,5 9,;.8 .87 0?4/07=0 5N,90;=>;, =,6987,=,

Scorcio del fronte del complesso da calle Riello.

Il nome “calle Riello� sembra far pensare che la calle fosse, in precedenza, un piccolo canale, poi interrato durante 50 ?,;40 .,69,270 /4 -874O., /05 ,77,;0248 <>5 ;0=;8 /055N0/4O.48 90;E <4 78=, >7 6>;8 /4 .47=, /05 9,;.8 .30 delimita anche la vecchia calle Pesaro che presenta delle evidenti testimonianze di aperture nella muratura poi =,6987,=0 <4 C 498=4@@,=8 .30 98<<, =;,==,;<4 /4 98;=0 /N,.:>, 6, 5, .,550 .87 >7 7860 .30 ;46,7/, ,4 .,7,54 787 C :>055, <> .>4 24,.0 8;, 45 6>;8 -07<D :>055, <>55N,5=;8 5,=8 /055N0/4O.48 ,99>7=8 .,550 "40558 !>0<=N47.872;>07@, .4 5,<.4, 47 />--48 <>55N8;42470 /4 ?4, /N,.:>, /4 >7, 8 /4 07=;,6-0 50 .,554 /,=8 .30 787 ,--4,68 =;8?,=8 =0<=46874,7@0 7B <=8;482;,O.3B 7B .,=,<=,54 /4 =,50 .87/4@4870

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FONDAZIONI

Fondazioni

Fondazioni su pali #0;40 /4 9,54 ;4.,?,=4 /, 47=0;4 =;87.34 /N,5-0;8 47O<<4 705 =0;;078 .30 98=0?,78 0<<0;0 /4<98<=4 47 94F O50 8 <> =>==, 5, <>90;O.40 /055, 187/,@4870 ?0 787 <4 /4<9870<<0 /4 >7 =0;;078 <854/8 ,/ >7, 9;8187/4=A ;,224>724-450 /4;0==,607=0 /,5 9,58 50 187/,@4874 <> 9,54 ;46,70?,78 .86>7:>0 1>7@487,54 94F 45 9,58 <.07/0 705 =0;;078 94F :>0<=8 /4?07=, .869,==8 984.3B ?4070 .8<=49,=8 <,5/,607=0 9;89;48 /,4 9,54 .30 ?4 ?072878 47O<<4 .;0,7/8 .8<D >7, -,<0 <854/, 90; 45 =,?85,=8 <> .>4 984 ?4070 4698<=,=, 5, 187/,@4870 47 6,==874 , 9;8.0/>;, 0;, ;05,=4?,607=0 <06954.0 45 <0/460 /05 1>=>;8 0/4O.48 ?074?, /05464=,=8 /, >7, 9,54@@,=, /4 =;87.34 5N47=0;78 /055N,;0, /05464=,=, ?074?, ;40694=8 /4 1,728 ?074?,78 054647,=4 4 ;0<4/>4 /N,.:>, <4 9,<<,?, ,/ 47O220;0 4 9,54 705 =0;;078 O78 , ;,224>720;0 58 <=;,/8 /4 =0;;078 <854/8 /0==8 caranto 8 , .8<=49,;0 45 =0;;078 5,2>7,;0 ;07/07/858 ;0<4<=07=0 Particolare costruttivo di fondazioni impiegate tipicamente lungo gli argini dei canali: sezione e spaccato assonometrico. Ipotizzando l’origine di via d’acqua di calle Riello o di calle Pesaro, potrebbe non essere sbagliato considerare la presenza di questo tipo di fondazioni per il complesso residenziale in esame. 11

A - intonaco a protezione della muratura; B - terra da savon: argilla impermeabile; C - codena in pietra d’istria che intercetta la risalita capillare dell’umiditià .

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101


FACCIATE

FINESTRE

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Ingressi

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19

GRONDE e ABBAINI e ALTANE

COMIGNOLI E CANNE FUMARIE

Abbaino e comignolo, sul fronte di calle Pesaro.

La maggior parte dei comignoli e delle canne fumarie è stata ripresa e resa funzionante come impianto moderno, e molte sono state intonacate, con scarsi risultati, più volte negli anni, come dimostrano i vari strati di intonaci.

Gronda in pietra per convogliare l’acqua nelle cisterne.

Finitura odierna delle gronde in pietra. Prospetto

Sezione

Abbaino e comignolo, con altane moderne ai lati. 24

29

MURATURE Cantonale Elemento lapideo Elem alto 6 piedi, largo 1,5 piedi. Si impiegava per 0&5(&5* . (21B1. delle fondamenta.

La tessitura muraria che si vede dove i vari strati di intonaco della facciata sono caduti è del tipo testacosta, che lascia supporre una muratura a due teste.

IMPIANTISTICA STORICA Vera da pozzo esterna La classica e più antica vera da pozzo è un elemento caratteristico di slarghi e campi di Venezia, nei pochi K18;4L /05 O==4<<468 =0<<>=8 0/454@48 Pianta

Sezione

Scantonatura Fiuba F Foro nella di pietra per tenere l’

Sezione verticale

Sezione orizzontale Pilella

Pavimento A Arpese Fiuba i cerniera in pietra d’Istria che fa da ancoraggio per l’arpese, inchiodato al tavolato del solaio interno. Serve a connettere muratura esterno e solaio. 32

La pioggia si raccoglie, grazie alla pendenza della pavimentazione, in prossimità delle pilelle forate, dove si raccoglie, e per percolazione continua la discesa verso il fondo della cisterna attraverso il vero e proprio, costituito da sabbia, in cui l’acqua viene depurata dai componenti non desiderati. Si deposita poi sul fondo a catino della cisterna, che essendo realizzato in creta è impermeabile. Il pozzo, in mattoni arrotondati e legati con malta idrata, permette la discesa dell’alto del secchio, dalla vera da pozzo, per raccogliere l’acqua depurata.

Pozzi e cisterne Lo scavo per alloggiare la cisterna misura 20 metri per 20, profondo dai 3 ai 5 metri; deve essere poco profondo per evitare di incontrare falde acquifere di acqua salmastra (detta acqua salsa). Costruire una vera da pozzo era un lavoro delicato, era necessario un artigiano particolare, il pozzer. Le pilelle .1 3.*75& )A 675.& 3*50*77*9&12 ./ 35.02 B/75&,,.2 dell’acqua nella cisterna. 35

Indagine storico-costruttiva delle case in calle Riello a S. Geremia, Cannaregio 102


Fisica tecnica e controllo ambientale | A. Carbonari

FISICA TECNICA E CONTROLLO AMBIENTALE

Il corso di Fisica tecnica e controllo ambientale è stato orientato all’ambito dell’architettura tramite lo studio dei sistemi FKH UHJRODQR LO FRPSRUWDPHQWR GHJOL HGLĂ€FL LQ DPELWR GL FRPIRUW GHL VXRL RFFXSDQWL GHOOH ORUR SUHVWD]LRQHL HQHUJHWLFKH GHOle loro peculiaritĂ derivanti dal carattere costruttivo e progettuale e ai metodi per regolare e migliorare queste prestazioni. Preliminarmente, lo studio della termodinamica di base e del funzionamento dei suoi principi e fenomeni è stato portatao avanti proprio per poter comprendere meglio quali siano le problematiche ma anche le occasioni di ricerca e sviluppo di una progettazione sostenibile in questo periodo di attenzione verso l’ambiente e verso le risorse energetiche del pianeta.

103


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Storia dell’architettura | A. Bedon

STORIA DELL’ARCHITETTURA

,O FRUVR GL 6WRULD GHOO·DUFKLWHWWXUD LQL]LD OD VXD LQGDJLQH GDO ;,, VHFROR H GDL VXRL SULPL SHUVRQDJJL GHÀQLELOL FRPH ´DUFKLWHWWLµ H VL SURWUDH DWWUDYHUVR OD VWRULD GHOO·DUFKLWHWWXUD ULQDVFLPHQWDOH ÀQR DO SHULRGR %DURFFR FRQFHQWUDQGRVL SULQFLSDOPHQWH VXOOD VFHQD LWDOLDQD

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Storia dell’architettura contemporanea | F. Dal Co | M. Bonaiti

STORIA DELL’ARCHITETTURA CONTEMPORANEA

'DOOD 5LYROX]LRQH LQGXVWULDOH GL Ă€QH O¡DUFKLWHWWXUD YLHQH LQĂ XHQ]DWD FRPH IRUVH QRQ PDL GDOOH VFRSHUWH VFLHQWLĂ€FKH FKH GL ULĂ HVVR LQĂ XHQ]DQR OD YLWD GHOOH SHUVRQH H WXWWR LO PRQGR FKH PDQR D PDQR VL ID VHPSUH SL SLFFROR Dai proto-razionalisti di zona mitteleuropea, si iniziano a muovere i primi passi verso quella che verUj SRL GHĂ€QLWLYD DUFKLWHWWXUD PRGHUQD H DO VHFROR SL OXQJR VHSSXU EUHYH SHU TXHO FKH LQWHUHVVD O¡DUFKLWHWtura e i suoi movimenti, i suoi sviluppo, i suoi temi e le sue problematiche, tutt’ora irrisolte e anzi, forse, piĂš aspre che mai.

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Storia della cittĂ e del territorio | V. Zanchettin

STORIA DELLA CITTA’ E DEL TERRITORIO

Il corso si sviluppa a partire dalla rivoluzione in ambito culturale ma soprattutto delle immagini che Ottaviano Augusto, primo imperatore di Roma, promuove come propria propaganGD SROLWLFD H D WXWWH OH LQà XHQ]H FKH WDOH LQL]LDWLYD FRPSRUWHUj LQ DPELWR DUFKLWHWWRQLFR H GHO OLQJXDJJLR ÀJXUDWLYR Successivamente , papi, principi, ricche casate familiari, tutti i piÚ importanti personaggi della scena politica si rivolgono all’architettura come metodo di espressione della propria visione del mondo, del proprio poteUH GHOOD SURSDJDQGD SURSULD H GHL IDPLOLDUL LQ XQ JLRFR DO ULPSLDWWR SHU FKL FRVWUXLVFH GL SL H FRQ SL LQà XHQ]D VXOla scena politica ed architettonica, appunto dalla prima fase dei Roma Imperiale, agli alti traguardi poetici del veneto Palladio.

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Lingua inglese | J. D. Millerchip

LINGUA INGLESE

In un periodo in cui gli architetti sono sempre piÚ esposti sulla scena internazionale, la conoscenza della lingua inglese è un requisito minimo imprescindibile nel bagaglio di un professionista.

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Tadao Ando — Langen Foundation building in Neuss, Germany Two years ago, in Spring, I went on a trip to Germany, organized and led by prof. S. Rocchetto, along with other students of IUAV. The pourpose of the trip was to visit interesting buildings and sites spread in a large part of the country, which are often ignored by students, because of the more-promoted attractions of the capitol, Berlin. I enjoyed the visit to an isolated modern-looking complex, in the middle of an agricoltural site, surrounded by REXYVI ERH ½IPHW XLI 0ERKIR *SYRHEXMSR FYMPHMRK JSV %RGMIRX ERH 1SHIVR 3VMIRXEP %VX RIEV ( WWIPHSVJ HIWMgned by the japanese architect Tadao Ando.

View of the front of the complex. An angled path by a large water pond leads to the modest main entrance, just a small and quite hidden door in the glass skin of the entrance wing.

As often in Tadao Ando works, in this project there is a large use of concrete walls and transparent glass walls with thin steel structural ginders; the glass skin covers the concrete core where the art exposition starts, with its 76 meter long, 11 meter wid, 6 meter high, and allows the visitor to feel and see the nature despite being already inside the building.

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0EVKI STIRMRKW EPPS[ XLI REXYVEP PMKLX XS MPPYQMREXI MRXIVMSVW [LIVI SRI WTEGI XVERWJSVQW MRXS ERSXLIV [LMGL can be the case of a corridor that takes the visitors to an exhibition hall. The exhibition spaces spread also in hight, with a simple but effective system of ramps that conducts the visitor XS IRNS] FSXL EVX [SVOW ERH EVGLMXIGXYVI JVSQ E HMJJIVIRX TSMRX SJ ZMI[ XLIR XLI KVSYRH他SSV

Ando obteined this effect using a curtain-wall system that reduce the presence of supporting ginders, beams, tie-rods to the minimum, to maximize the sense of clearness and allow the nature of the outside to dialogue more directly with the interiors.

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View of the front façade, which gives place to a rest area, with a tiny bar hidden behind the concrete mass visible through the glass wall.

The complex consists of two main wings; a long rectangular-shaped glass volume, which is the main entrance, crosses the rear wing with an angle of 45°. 8LI I\LMFMXMSR TEXL WXEVXW SRGI XLI ZMWMXSV IRXIVW XLI GSRGVIXI WXVYGXYVI PEVKI WTEGIW LSWX QER] OMRHW SJ objects of oriental art, mostly from japanese and chinese cultures. 8LI QYWIYQ WTEGIW EVI HI½RIH F] GSRGVIXI TERIPW XLEX GVIEXI VSSQW LEPPW GSVVMHSVW WXEMVW JSVQMRK E TEXL that leads slowly under the level of the ground. The atmosphere is calm, peacefull, with a gentle light coming through cut-shaped glass openings in the solid concrete walls, VI½RIH [MXL E PE]IV SJ [LMXI TPEWXIV as often seen in many Ando’s public architectures.

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,S[IZIV XLMW PEVKI YWI SJ KPEWW SR XLI JEpEHIW PIEH XS ER MWWYI XLI GIRXVEP LIEXMRK ERH GSSPMRK W]WXIQ MW EP[E]W WXVYKKPMRK XS QEMRXEMR XLI VMKLX GPMQEXI GSRHMXMSRW JSV XLMW VIEWSR XLI RSMWI SJ XLI VEHMEXSVW ° [IPP LMHHIR MR XLI GIMPMRK ° MW E GSRWXERX XSYV GSQTERMSR Also, having a heating system always running has a certain impact of the energy consumption, which makes this building not so environment-friendly as the designer ment to declair. I must admit, though, that this is a personal hypothesis, because we did not recieved any information regarding this technical aspect of the project.

- VIEPP] PMOI 8EHES %RHS´W [SVOW IWTIGMEPP] TYFPMG SRIW [LIR LMW TYVI WLETIW ° [LMGL GPIEV] LEZI E HMVIGX ERH MRXMQEXI VIPEXMSRWLMT [MXL XLI EVGLMXIGX HVE[MRKW ° GVIEXI E WXVSRK FYX ]IX KIRXPI WTEGI XS WXE] XS QIHMXEXI MX is like being in a parallel universe that leaves the all world outside, beyond the smooth and geometrically frank GSRGVIXI [EPPW ERH WTIRH WSQI XMQI EPSRI [MXL XLI I\LMFMXMSR ° [LMGL GER FI XLI GEWI SJ E QYWIYQ SV E PMFVEV] ° SV IZIR [MXL SYVWIPZIW EW MR E LSYWI Ando’s architecture is often judged as brutal and uncomfortable to live in, but I think this is not a fair descripXMSR %RHS PIEZIW XLI QIR EPSRI MR LMW TVSNIGXW MW YT XS XLI TIVWSR XS FI EX IEWI [MXL XLEX

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A chi mi vuole bene.

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