Design Research 2016

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MASSIMO BARBIERATO - CLIQUE EDITIONS - GAETANO DI GREGORIO GUM DESIGN - KANZ ARCHITETTI - IVDESIGN.IT - ZPSTUDIO


DESIGN RE-SEARCH mostra di design autoprodotto Fiera di Vicenza e ISAI design academy a cura di Ivano Vianello


DESIGN RESEARCH - Seconda edizione Un progetto nato dalla collaborazione tra: Fiera di Vicenza S.p.A. ISAI Design Academy DESIGN RESEARCH è una mostra per Spazio Casa 2016; un concept nato dalla collaborazione tra Fiera di Vicenza e ISAI Design Academy, attorno al lavoro di 7 designer italiani e ai progetti degli studenti ISAI. DESIGN FORUM- INCONTRI: VENERDÌ 11 MARZO 2016 Clique Design ore 18.00-19.00 SABATO 12 MARZO 2016 Massimo Barbierato ore 18.00-19.00 DOMENICA 13 MARZO 2016 Kanz Architetti ore 18.00-19.00 LUNEDÌ 14 MARZO 2016 Ivano Vianello ore 18.00-19.00 VENERDÌ 18 MARZO 2016 Gum Design ore 18.00-19.00 SABATO 19 MARZO 2016 ZP Studio ore 18.00-19.00 DOMENICA 20 MARZO 2016 Gaetano Di Gregorio ore 18.00-19.00

SPAZIO CASA 2016 Fiera di Vicenza

STILE . COMFORT


DESIGN RESEARCH - mostra di design autoprodtto

nata dalla collaborazione tra Fiera di Vicenza e ISAI design academy

main sponsor:

Sponsor tecnico:

con il patrocinio di:



INDICE Introduzione Saluti della Fiera di Vicenza Presentazione Design Research - di Giorgio Giuliari Premessa - di Ivano Vianello Cos’è l’autoproduzione?

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I designers Massimo Barbierato Clique Editions Gaetano Di Gregorio Gum Design Kanz Architetti ivdesign.it Zp Srtudio ISAI Self made

12-15 16-19 20-23 24-27 28-31 32-35 36-39 40-57


PRESENTAZIONE FIERA DI VICENZA

Via dell’Oreficeria 16 36100 Vicenza, Italy www.vicenzafiera.it info@vicenzafiera.it Tel. +39 (0)444 969 111 Fax. +39 (0)444 969 000 8


PRESENTAZIONE DESIGN RESEARCH Giorgio Giuliari direttore ISAI design academy

“… se non siete curiosi, lasciate perdere”. Con questa esortazione Achille Castiglioni indicava ai propri studenti del Politecnico quello che era davvero indispensabile per il loro lavoro di progettisti. Design Research racconta di questa “curiosità” nel cercare nuove strade e nuovi talenti, in una esperienza, quella italiana, ricca di storia e di maestri. Massimo Barbierato, Clique design, Kanz architetti, Gum design, IVdesign, Gaetano dei Gregorio, ZPstudio sono realtà dove oggi si ricercano nuove strade per produrre oggetti utili al vivere contemporaneo, sperimentando materiali, forme, sistemi di produzione e commercializzazione. E’ ancora la “curiosità” che muove gli studenti di Isai design academy, alla loro prima esperienza di designer, dove la voglia di scoprire è l’unica chiave per capire questa esperienza nata all’interno di un workshop sotto la direzione di Ivano Vianello. Design Research, alla sua seconda edizione, è l’esito del nostro modo di essere curiosi, un progetto, che intendiamo coltivare ancora con Fiera di Vicenza, gli amici designers, i docenti e gli studenti della scuola.

Via Firenze 16 36100 Vicenza, Italy www.isai.it isaivicenza@gmail.com Tel. +39 (0)444-526104 9


PREMESSA Ivano Vianello curatore della mostra Design Research

Il termine autoproduzione riflette l’immagine del fare, di un gesto pratico, in opposizione al concetto di design come processo puramente intellettuale. Nell’ultimo decennio il designer è diventato il realizzatore della sua opera. Il tema dell’autoproduzione, attualissimo nelle scuole di architettura e presso i giovani designer, è un canale di ricerca e promozione professionale sempre più praticato e si pone allo stesso tempo come stimolo e alternativa ai prodotti delle storiche aziende dell’interior e industrial design. Enzo Mari, famoso docente e designer, vede nell’autoproduzione (che chiama come “operazione altre”) la ricerca di una più forte aderenza ai bisogni autentici dell’utente: “Il rapporto qualitàquantità è centrale in tutta la produzione industriale: la qualità si determina quando la forma di un prodotto non “sembra” ma, semplicemente, “è”. Questa affermazione tutt’altro che paradossale, non è però sentita dalla maggior parte della gente, e questo rende particolaremnte problematico la realizzazione di progetti di una qualche dignità. Per tale motivo, tutte le volte che mi è possibile, cerco di coinvolgere la gente non solo con parole ma con operazioni “altre”. (1)

(1) Enzo Mari Autoprogettazion? edizioni Corraini, 2002 10


Che cos’è l’autoproduzione?

Per comprendere meglio cos’è l’autoproduzione riporto di seguito le parole, citate da una sua mail, di un designer coinvolto nella mostra: “il lavoro che mostrerò non sarà limitato all’oggetto finale, ma al processo che ha portato alla sua realizzazione, partendo da disegni, modellini in cartone e poi finalmente l’oggetto finito. L’idea è quella di mostrare il lavoro del designer come un artigiano, che con le proprie mani lavora al progetto e si spinge fino alla realizzazione. Nasce anche da una suggestione di Flavio, quella volta che lo incontrai proprio durante la mostra da te organizzata a Vicenza, in Basilica. Mi ricordo che disse, perché non fai tutto tu, senza bisogno di artigiani? Forse effettivamente si può fare e questo approccio porta con sé una riflessione sul valore dell’oggetto e molti spunti di analisi che in un certo senso tolgono importanza alla figura del designer per restituire un quadro più completo della figura dell’artefice”.

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MASSIMO BARBIERATO www.massimobarbierato.com

Nato ad Asiago, si laurea presso l’Istituto Universitario di Architettura di Venezia. Nel 2007, dopo aver frequentato workshop in Italia e all’estero e aver collaborato con vari studi e istituzioni artistiche, apre il proprio spazio di progettazione. Il suo ambito progettuale varia dalla scala urbana a quella del prodotto industriale dividendosi tra architettura e design. In questi campi vanta numerosi successi in concorsi nazionali ed internazionali che lo hanno portato all’esposizione del proprio lavoro in varie mostre e in vari musei in Italia, Olanda e Iran e alla realizzazione di spazi commerciali, residenziali e direzionali in Italia, Repubblica Ceca e Polonia. La sua ricerca, indipendentemente dal campo e dalla scala del progetto, si concentra sul raggiungimento dell’essenza dei materiali e sulla riduzione del segno. Dal 2013 è docente di prodotto presso il Corso di Laurea triennale in Disegno Industriale dell’Universita IUAV di Venezia - Repubblica di San Marino. Il suo lavoro è stato pubblicato su Abitare, Domus, Casabella, Intramuros, Wallpaper, Interni, Ottagono, Diid, The Plan, The International Design Yearbook e Monocle.

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soft glass 13


Vetro borosilicato sabbiato e sottopossto ad un’oliatura superficiale

soft glass 14


Vetro borosilicato rosso

soft glass 15


CLIQUE EDITIONS

www.clique-editions.com Clique è l’unione di due mondi in apparenza distanti: quello dei materiali legati alla tradizione e quello dei dispositivi elettrici/elettronici. Clique crede nella qualità dell’artigianato italiano e a un’idea di tecnologia amica, complice della vita quotidiana. Clique è un innovativo concetto di abitare contemporaneo, attento alle qualità tangibili degli oggetti quanto a quelle immateriali. Dopo il grande successo dello scorso anno, in occasione della Milano Design Week 2015 Clique presenta la sua seconda collezione, completando il proprio catalogo con complementi d’arredo in marmo di Carrara. La peculiarità di questa seconda collezione risiede nella ridotta dimensione e nella spiccata cura per i dettagli costruttivi. Tutti i progetti presentano un cuore tecnologico (questa collezione si muove dall’illuminazione a led, al modem wi-fi, fino agli speaker bluetooh) che, grazie all’utilizzo delle più avanzate tecnologie robotiche, supera i classici limiti produttivi del marmobianco di Carrara, portandoli all’estremo. In quest’ottica è stata coinvolta T&D Robotics, partner tecnologico dell’iniziativa. T&D Robotics fornisce robot per progetti artistici e di restauro sostitutivo: con gli impianti che questa azienda ha fornito nel tempo si producono, grazie a scanner tridimensionali, le guglie del Duomo di Milano, si provvede alla pulizia delle croci dei cimiteri di guerra americani, si sono ricondotti allo splendore originario (sempre a seguito di un processo di sostituzione) i fregi marmo16

rei della cupola del Guarini di Torino che ospita la Sacra Sindone. Anche i “Bagni misteriosi”, opera di Giorgio De Chirico che ogni milanese può ammirare a Parco Sempione, sono sculture sostitutive create seguendo lo stesso processo. Clique è ideato e promosso dai designer Claudio Larcher e Filippo Protasoni insieme all’azienda T&D Robotics.


asola

asola

Lampada da tavolo a luce indiretta con equipaggiamento led e porta USB per ricarica smartphone, tablet e altri device. In marmo di Carrara

din Orologio digitale che sfrutta la trasparenza del marmo. La componente è supportata dall’incastro con un vassoio porta oggetti. In marmo di Carrara e sughero. 17


chichera

chichera Postazione di ricarica fissa e mobile per smartphone o tablet. La componente asola di ricarica può essere separata dalla base per essere riposizionata a seconda delle esigenze. In marmo di Carrara e sughero. 18


coulisse Speaker bluetooth a sospensione. La geometria di sospensione del filo permette di regolare l’altezza dello speaker. In marmo di Carrara e tessuto personalizzabile. 19


GAETANO DI GREGORIO www.gaetanodigregorio.com

Gaetano Di Gregorio (Catania 1972), vive e lavora a Venezia coniugando il lavoro di architetto con quello di ceramista e designer. Nel 2003 è tra i fondatori di Spiazzi, un’associazione culturale indipendente che lavora nel campo delle arti visive e del design. Intorno a quest’ultimo tema è nata Manos, una rassegna di design autoprodotto che dal 2006 viene proposta in città o in altri contesti, che ospita designer che autoproducono e direttamente mettono in vendita il proprio lavoro. Manos è una piattaforma che ha consentito a diversi designer di affrontare il primo impatto con il pubblico e avviare una rete di contatti commerciali, principalmente con i bookshop dei musei cittadini. Dopo una residenza per artisti in Cina, nel 2006, la sua produzione di ceramica si indirizza verso il design seriale e in edizione limitata, realizzato presso le manifatture di Nove, Vicenza. I suoi lavori, presentati al Salone Satellite e di seguito in altre fiere internazionali a Francoforte, Istanbul e San Paolo, sono stati acquisiti in collezioni private e pubbliche, tra cui anche l’Art Institute of Chicago. Con uno specchio in materiale flessibile ha vinto il concorso DAB, design per bookshop e artshop dei musei, promosso dal GAI e dal MiBac. Dal 2014 è coordinatore del Corso di Interior Design di IED Venezia, dove insegna.

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Schizzi e prototipi di una teiera in feltro e ceramica, dimensioni reali cm 20x30x9 e di un servizio da the completo di : teiera 6 tazze 6 piattini lattiera zuccheriera scatola per il the vassoio

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J type

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J type 23


GUM DESIGN

www.gumdesign.it

Laura Fiaschi e Gabriele Pardi si occupano di architettura, industrial design, grafica, art direction per aziende ed eventi. Ricevono numerosi premi tra cui il Best Communicator Award 2014, il Primo Premio al concorso internazionale di creatività “Swiss in Cheese”, il Primo Premio al concorso di architettura per Marinella di Selinunte, il Primo Premio al concorso nazionale “Manifesto per il Carnevale di Torre del Lago Puccini”, il 2° Premio (2012) e quattro menzioni speciali al concorso internazionale “Young&Design”, il Secondo Premio al concorso su invito “Dignity Design”; sono fra i designer selezionati per le mostre “Prime Cup” e “New Italian Design” curati dalla direttrice Silvana Annicchiarico per la Triennale di Milano e per l’esposizione “Theater of Italian Creativity” a New York curata da Vanni Pasca. Alessandro Mendini seleziona per il Design Museum della Triennale di Milano il calice da degustazione Swing; Dyade Ltd invita Gumdesign a rappresentare il design italiano per I.D.E.A. a Londra durante il London Festival Design e il Museo Magma accoglie nella permanente alcuni prodotti disegnati dallo studio; sono selezionati dalla Triennale di Milano per un’importante mostra al Museo Santral di Istanbul e Vittorio Sgarbi li sceglie per il Padiglione Italia (Biennale di Venezia) al Museo Pecci di Prato. Il MoMa di San Francisco seleziona Swing e Calici Emozionali per un’importante mostra e per la permanente del museo. Il Museo del 24

Vetro di Shangai seleziona i Calici Caratteriali per la permanente del museo. Dal 2008 seguono la direzione creativa di CAMBIOVASO per l’azienda Upgroup che ha coinvolto finora 30 designers internazionali ed è stato selezionato per l’Adi Design Index 2009; BAU9 è stato selezionato per l’Adi Design Index 2011 e MASTRO è stato selezionato per l’Adi Design Index 2012 per il Compasso d’ Oro. Sono art director e membri del comitato di redazione di Bau, contenitore di cultura contemporanea. Sono attivi nel settore universitario con lezioni aperte, workshop e collaborazioni con la Libera Università di Bolzano, il Cried di Milano, lo Ied di Firenze e Roma, l’Università di Pisa ed il Celsius di Lucca, la Facoltà di Architettura di Genova, la Facoltà di Ingegneria di Trento. Le più importanti riviste di settore e numerose pubblicazioni editoriali documentano il lavoro dello studio. Dinamicità, trasformabilità e versatilità, ironia e gioco sono le caratteristiche percepibili in ogni progetto affrontato dallo studio; progettare e sognare procedono insieme ... immaginare, ideare, inventare, creare qualcosa di nuovo e proprio ... tutto ciò implica una tensione emotiva che altro non è che sogno!


incontri

incontri Ferro ossidato cor-ten

Ferro nero macchiato Tre contenitori scultorei evidenziano la capacità del metallo e della sua lavorazione di adattarsi ad interpretazioni emotive, percettive e visive. Semplici cilindri entrano in contatto con coperchi dotati di manici sagomati, adattabili alle varie forme e dimensioni, si incontrano fisicamente e matericamente in un gioco di percezione mutevole. I contenitori sono incamiciati con tubolati in acciaio inox, adatto al contenimento di cibi ed alla loro conservazione, ma sulla funzione prevale l’aspetto poetico e materico generato dall’abilità e sensibilità artigianale.

incontri Ferro naturale levigato 25


iride Ferro con grafite argentea in dispersione

iride Ferro ossidato cor-ten

iride Rame fiammato

iride Ottone patina brunita

Una serie di elementi circolari piani e curvati si fondono per determinare spazi condivisi dedicati alla frutta, agli oggetti, al vuoto assoluto. Sono fusioni di corpi che si incontrano e si discostano, occhi sul mondo che accentrano attenzione e funzione emozionale.

iride Rame patina verde 26


puntoluce Portacandele in ottone combusto-rame acidato-ottone patinato-rame satinato-ottone satinato

sottosopra Specchi in corten, ferro naturale, ottone patinato 27


KANZ ARCHITETTI www.kanzarchitetti.com

Kanz è uno studio di progettazione con sede a Venezia, fondato dalla coppia di architetti Mauro Cazzaro e Antonella Maione e basato sull’idea che la relazione naturale tra architettura, interni e prodotto sia lo spunto per la creazione dell’artificio insito nel progetto. Grazie alle esperienze diverse e complementari, maturate dai due architetti nello svolgimento della professione iniziata nell’anno 2000, lo studio Kanz affronta oggi tematiche legate sia alla progettazione edilizia residenziale, sia alla progettazione degli interni commerciali, per scendere nel dettaglio della progettazione di oggetti d’uso. Convinti che l’attività del progettista sia alla base della costruzione di qualsiasi oggetto complesso, sia esso un edificio o un prodotto, sia esso materiale o soltanto concettuale, affrontano tematiche a scala molto diversa con lo stesso approccio sperimentale e con la stessa attenzione al dettaglio e alla potenzialità di tecniche di lavorazione e materiali. E’ nei prodotti di design industriale che quest’intenzione è particolarmente evidente, quando già la fase di progettazione si lega a filo doppio con la produzione artigianale, ma anche con una dimensione industriale che non escluda a priori l’idea d’indipendenza della produzione. Kanz è soprattutto la promessa di lavorare liberi, con passione e divertimento: in pratica una scommessa. 28

Collaborazioni professionali: Ercole Moretti & f.lli, Hands on Design, Artexa, Renato Bosco, Lightbox Group, Bep’s, Trio srl, Gas Jeans, City Design, Andromeda Murano, Luci Italiane. Collaborazioni con Atenei: Corso di Laurea in Disegno Industriale dell’Università degli Studi della Repubblica di San Marino.

mistake Serie di candelabri per tea-candle in vetro borosilicato lavorato a mano


gugo Bcchieri in vetro borosilicato lavorato a mano .

splash Centrotavola in murrina (vetro di Murano - Venezia) 29


t.pot Teiera in ceramica.

papalina Lampada in vetro borosilicato lavorato a mano e sorgente luminosa a led 30


take wine & water

take 75 e 50 Caraffe e bicchieri in vetro borosilicato lavorato a mano

Bicchieri in vetro borosilicato lavorato a mano

take stackable

Bicchieri in vetro borosilicato lavorato a mano 31


IVDESIGN.IT www.ivdesign.it

Francesca Braga Rosa e Ivano Vianello lavorano collaborando a partire dal 2005, a Vicenza, con in marchio ivdesign.it. Laureati in architettura allo IUAV di Venezia, si occupano di architettura d’interni, di paesaggio e di design, in contesti storici e contemporanei. Nel 2008 hanno creato il progetto “About Design Vicenza” nel 2009 “Vicenza Design Week”. Progettano per Nito (Rapsel), Antonio Lupi, Gruppo Sintesi, Beamalevich (Barcelona), DeCastelli, Valsecchi, Create&Barrel (CB2-America) e Oppa (Brasile). Hanno partecipato al Salone Satellite in 20092010-2011 e, nel 2012, alla mostra “Design Meet” a Roma al mercato di Traiano, nel 2013 hanno partecipato alla mostra “Il design italiano incontra il gioiello” alla Triennale di Milano e, nel 2014, all’esposizione “intorno alla cornice”. Ivano Vianello, a partire dal 2009, è docente di design al ISAI di Vicenza e nel 2013 ha pubblicato “Atlante Italiano di Autoproduzione”; nel 2014 “Pionieri in bathroom design”, nel 2015 “10 passi verso il design autoprodotto”. Dal 2015 è curatore della mostra “Design Research” per la Fiera di Vicenza ed ISAI.

tre Flessibilità e la leggerezza sono le caratteristiche che contraddistinguono queto prodotto. L’appendiabiti è realizzato in legno di faggio ed è composto da tre elementi che si intersecano creando un oggetto a tre punte. 32


nuvola

Un omaggio alla celebre libreria “Nuvola Rossaâ€? disegnata da Vico Magistretti e prodotto da Cassina. La libreria è realizzata in faggio, completamente smontabile, composta da pochi elementi cinque mensole ed una struttura che si chiude a pantografo.

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dino Dino è un appendiabiti costituito da pochi elementi, una cornice, una bastone, un piano, che insieme possono contenere abiti e scarpe. Semplice e leggero si può chiudere e occupa poco spazio. Realizzato in legno di larice. 34


dino

AV La panca AV è un omaggio alla panca di Harry Bertoia, edita da Knoll. La panca è composta da due cavalletti in tubolare metallico, uniti tra loro da listelli di legno di rovere o faggio. Tutto il disegno della panca si basa sulla illusione ottica che creano le strutture metalliche. 35


ZP STUDIO

www.zpstudio.it

ZPSTUDIO è uno studio di design e architettura fondato nel 2003 da Matteo Zetti ed Eva Parigi, entrambi formatisi allla Facoltà di architettura di Firenze dove svolgono attività didattica e di ricerca. Matteo Zetti (Firenze, 18/10/1968) si occupa di progettazione architettonica e urbana, design e architettura d’interni ed è consulente presso società di engineering a livello nazionale. Eva Parigi (Siena, 28/12/1968) è dottore di ricerca in architettura e specializzata in exhibit design alla Domus Academy di Milano; si occupa di allestimento museale ed exhibit design. La missione di zpstudio è di esplorare le potenzialità del design e del progetto contemporaneo come strumenti di comunicazione, spaziando tra scale diverse in continuo dialogo tra pratica quotidiana e ricerca. Nella loro formazione anche una consolidata esperienza di collaborazione con il mondo dell’arte contemporanea, che si riflette nel particolare interesse al potere narrativo del progetto. Lo studio è impegnato nel fornire soluzioni creative per il progetto di interni, di elementi di arredo e prodotti per l’industria; progetta e realizza installazioni temporanee, spazi espositivi e commerciali, strutture integrate di brand aziendali.

diogenèa bronzo

diogenèa guazzo

diogenèa marmo bianco

diogenèa pietra ollare 36


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carbone

terracotta impruneta

ottone

uncinetto

rame

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ISAI SELF-MADE

Workshop curato dall’architetto Ivano Vianello dedicato all’esplorazione di uno dei temi del design del mobile di oggi: l’autoproduzione. Di seguito sono presentati i progetti di sedici studenti che nell’anno 20152016 si sono dedicati alla progettazione e alla costruzione di un complemento d’arredo: lo sgabello. L’obiettivo di ogni studente è stato quello di progettare uno sgabello ciascuno, realizzando un prototipo nel laboratorio della scuola per trasformarlo poi in un prodotto finito, con il suo packaging ed il suo prezzo. Lo standard imposto era quello di realizzare un oggetto in legno, facile da smontare, che avesse un prezzo di produzione ridotto e di semplice spedizione. Ogni studente ha sviluppato il tema in maniera diversa: alcuni si sono focalizzati sull’estetica e sulla forma, altri invece sull’utilizzo e la funzionalità.

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square & circle 41


ELENA CALDARO - 180 e.caldaro@gmail.com

L’idea alla base del progetto è la forma “basica” del triangolo, inteso come “mattone essenziale” di una struttura complessa. La forma triangolare , per sua stessa natura, permette di essere maneggiata facilmente, producendo, con una semplice rotazione, il “clone” dell’oggetto: un doppio triangolo, realizzato con un profilo quadrato in legno, che trasforma lo sgabello in una piccola panca per due persone. I triangoli della doppia struttura, disposti in ordine alternato, si incastrano fra di loro con lo sgabello “chiuso”, mentre restituiscono un aspetto di particolare trasparenza alla struttura in “modalità panca”, dotando l’oggetto di un buon impatto visivo e di una considerevole leggerezza.

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FRANCESCA CENTOFANTE - QUADRO francescacentofante@alice.it

“Quadro” è uno sgabello che nasce dalla curiosità di approfondire le diverse proprietà del legno: plasticita’, resistenza e durezza. E’ un oggetto leggero, semplice ed essenziale e allo stesso tempo resistente, facilmente smontabile e rimontabile. La scelta di una struttura a quattro elementi in legno di faggio, curvati a forma di “C” allungata e fissati tra loro con viti a doppia testa, permette di ottenere una struttura essenziale e relativamente elastica. Ogni elemento è formato da quattro listelle tagliate nel senso opposto alla direzione delle fibre, incollate tra loro e infine sistemate su stampo appositamente predisposto: la forma complessiva, così ottenuta si rivela efficiente e permette di usare lo stesso oggetto come sgabello o contenitore.

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ALBERTO CORRÀ - CLOUD3 14acorra@gmail.com

CLOUD3 è uno sgabello compatto con seduta circolare che, attraverso l’accoppiamento di parti in metallo e legno, intende ottimizzare solidità strutturale, leggerezza e qualità del disegno. Costruito sulla triplice geometria delle gambe (il numero 3 ricorre in tutto il progetto), innestate nel piano di seduta attraverso spine in legno, lo sgabello prevede una struttura di controvento con tre lamelle angolari, collegate alle gambe e tra di loro da sei viti a doppia testa. CLOUD3 può essere spedito occupando un volume di 45x30x3,5 cm e assemblato col solo utilizzo di 2 cacciativi.

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ANNALISA LORIGIOLA - Y annalisa.lorigiola@gmail.com

“Yâ€? prende il suo nome dalla forma del nodo centrale dello sgabello: parte essenziale della seduta, con i suoi bracci orientati a 120 gradi permette la connessione con le tre coppie di gambe-sostegni a forma triangolare, a loro volta unite con distanziali; il tutto, controventato da cavi-tiranti tesi inferiormente, viene realizzato in legno e assemblato con viti in ottone. La seduta è invece concepita, per forma e materiale, in netto contrasto con la struttura di sostegno: un triangolo bordeaux in pelle, morbido e piacevole al tatto, viene fissato ai distanziali superiori dei sostegni.

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AMBRA BERLATO - GEOMETRY berlatoambra@libero.it

Geometry è uno sgabello compatto basato sulle forme del quadrato e del rettangolo, ruotati di 45 gradi l’uno rispetto all’altro a formare la seduta. La forma poligonale “a toppa di chiave”, risultante dall’unione delle due figure, intende reinventare il profilo dello sgabello, non più simmetrico, ma diverso nell’aspetto e nell’uso, rispetto all’ambiente e al modo di utilizzo: l’ampia seduta riserva infatti spazio a oggetti per un appoggio temporaneo. L’intero sgabello è assemblato tramite incastri e può essere facilmente smontato.

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TOMMASO BIANCHI - LUBO tomb5928@gmail.com

“Lubo” è una seduta che si basa sui concetti di trasparenza e continua variabilità. Inscritta all’interno di un teorico cubo (il nome è un divertissment sul termine geometrico) la struttura è concepita come “somma di sezioni” disegnate in forma di trapezio rettangolo, di proporzioni sempre diverse, e realizzate con profilo in legno di centimetri 2 x 2; sempre di due centimetri è il distanziale posto tra un trapezio e l’altro. Il gioco geometrico delle sezioni in successione, con la sequenza specchiata da metà sgabello in poi, permette di realizzare un oggetto molto leggero, sia dal punto di vista fisico che visivo.

morandine 47


FEDERICO CANDIO - TASCA federico.candio@hotmail.it

“Tasca”nasce dall’idea di realizzare una struttura pieghevole e facilmente riponibile, utilizzando due materiali: legno e tessuto. Due fiancate con montanti in legno, assemblati a forma di “X”, sono collegate da correnti, a sezione circolare sulle estremità superiori e quadrata al centro, mentre l’intera struttura viene avvolta da una fascia continua in tessuto nero composto da fettucce di cinque centimetri di larghezza. Il tessuto assolve così alla doppia funzione di seduta elastica e di “tasca” contenitrice di oggetti.

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ELEONORA CARLIN - L6 eleo.08@tiscali.it

Il concept dello sgabello “L6” si basa su tre temi costitutivi: la possibilità di montaggio e smontaggio della seduta, il costo ridotto e la possibilità di facile spedizione. Lo sgabello è costituito da sei elementi a forma di “L” (la ragione del nome): i due elementi longitudinali sono disegnati con geometrie ad angoli retti, mentre gli altri quattro presentano un raccordo nell’angolo, generando così un contrasto di forme. I diversi componenti si montano con un’ incastro elementare maschio e femmina, permettendo sia un facile montaggio dello sgabello, sia una forte riduzione dei costi. La semplificazione e serializzazione di singoli elementi facilita la produzione del packaging per la spedizione via posta.

openbox

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BEATRICE GHIRARDELLO - TREVIS bea.ghirardello@gmail.com

Lo sgabello Trevis adotta la geometria del triangolo in tutti i suoi elementi: si tratta infatti di un progetto votato all’essenzialità (almeno tre devono essere i punti di appoggio di una seduta) e all’economia dei materiali. Trevis, interamente realizzato in legno, si sostiene su tre gambe a forma di triangolo isoscele costituite da tre listelli di quattro per due centimetri di spessore, a loro volte incastrate nel piano di seduta, anch’esso di forma triangolare. Lo sgabello così concepito è facilmente smontabile e riponibile , e permette un agevole realizzazione del packaging.

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FEDERICO GREGIO - LFC FedericoGregio@hotmail.it

Il concept dello sgabello LFC deriva dallo studio dell’opera di due importanti furniture designer, i fratelli Ronan e Erwan Bouroullec: di particolare interesse si è rivelata la Kaari Collection, realizzata dalla coppia di progettisti per Artek, dove tutti i componenti di arredo, e in particolare i tavoli, coniugano la resistenza del legno alla flessibilità dell’acciaio. LFC riprende la stessa impostazione: il legno viene impiegato per la seduta circolare e le quattro gambe, l’acciaio per le strutture curvate di raccordo, come le basi di appoggio a terra e i supporti di unione fra gambe e seduta. L’aspetto e il colore, nettamente diversi tra i due materiali e tra loro contrastanti, danno forte rilevanza alle parti di unione.

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IRENE MARCHIORI - 4X4 irene.marchiori@yahoo.it

Lo sgabello 4x4 è leggibile, dall’alto, come la sezione di un oggetto biomorfo: ricorda, con la sua tessitura regolare, un tronco, le cui nervature sono gli elementi sporgenti dei pannelli. La struttura è composta da otto pannelli in multistrato di pioppo, tutti uguali e con dimensione di centimetri 30x45. Assemblabili facilmente attraverso incastri, formano un reticolo quadrato che ricorda una scacchiera: l’orditura così ottenuta rende lo sgabello particolarmente compatto e robusto.

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VALENTINA PERIN - HX vale9512@hotmail.it

II nome, HX, nasce dalle forme scelte: due strutture incrociate, assemblabili e pieghevoli, che fungono da appoggio a due piani, tra loro incernierati e con una semisfera interposta. La doppia struttura induce ad un continuo gioco di equilibrio, portando chi siede a posture non convenzionali, laterali, inclinate; chi desidera maggiore stabilità può semplicemente togliere il piano di seduta superiore e sedersi su quello sottostante, fermo e stabile. Il progetto riguarda anche il suono: ad ogni cambio di posizione infatti i due piani si toccano producendo suoni sempre mutevoli. HX, interamente costruito in legno, ha un ingombro massimo di 30x30x50 centimetri.

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ANNA PIERANTONI - NASTRO pierantonianna@gmail.com

Nastro nasce dalla scelta di “svuotare” e ridurre al minimo la massa di supporto dello sgabello: al posto delle classiche e simmetriche “gambe” è presente un’asta in legno di sezione quadrata che, appunto come un nastro, si snoda a mo’ di elemento continuo verticale ed orizzontale, sempre con raccordi ortogonali, in netto contrasto formale con il disegno circolare della seduta. Nastro si può “raccontare” come il frutto di una ricerca sulla leggerezza e l’essenzialità, risultato ultimo di un processo di continua e paziente sottrazione.

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ISABELLA POZZI - TRESETTE isabellaip95@libero.it

“Tresette” nasce come ricerca sul tema geometrico-spaziale della spirale: con disposizione ternaria, secondo la geometria di un triangolo equilatero, la stessa “gamba” inclinata si avvita in una ideale spirale, partendo dal vertice del supporto di seduta (ancora un triangolo) e toccando terra secondo una direttrice inclinata. Il concept di un oggetto leggero (realizzato completamente in legno) e progettato con un numero minimo di elementi, si arricchisce così di una suggestione percettiva che rende “Tresette” subito riconoscibile.

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ENRICO RANCAN - ZIT enricorancan19@gmail.com

Il progetto nasce dalla ricerca dell’equilibrio tra semplicità della struttura e ricerca formale su “linee di forza”, tra loro incidenti. Il risultato, caratterizzato da una forma “a zeta” controventato da un puntone, cita la sperimentazione sul mobile auto costruito, popolare tra i designer del primo Novecento, come Gerrit Rietveld. Lo sgabello, assemblato con quattro bussole a vite a brugola, è facilmente smontabile e si può riporre in uno spazio minimo.

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SABINA STEFANI - PASTEL sabinastefani@rocketmail.com

L’idea alla base di Pastel è quello di progettare uno sgabello, dove i diversi elementi strutturali (gambe e seduta) siano chiaramente individuabili, con un’immagine finale di chiarezza, grafica e concettuale. La seduta è costituita da quattro parti: la struttura portante anteriore a forma rettangolare, la gamba posteriore e i due quarti di cerchio, che insieme formano la seduta; il tutto è assemblato con spine di mm 7, di lunghezza variabile. Il materiale adottato è legno di betulla, naturale per la seduta - in modo da esaltare la texture del legno - e laccato per gli elementi portanti in colore in colori pastello (da cui il nome).

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IL CONSORZIO - LA STORIA

Le radici e il patrimonio di un territorio sono importanti e vanno valorizzati rispettando la loro identità, il loro «genius loci». In particolare il Palladio affronta il tema, dibattuto nel Cinquecento, del rapporto fra civiltà e natura e lo risolve “affermando il profondo senso naturale della civiltà, sostenendo che la suprema civiltà consiste nel raggiungere il perfetto accordo con la natura senza perciò rinunciare a quella coscienza della storia che è la sostanza stessa della civiltà”. Questo spiega l’enorme fortuna che il pensiero e l’opera del Palladio avranno nel Settecento, quando i filosofi dell‘Illuminismo sosterranno il fondamento naturale della civiltà umana”.Da questa consapevolezza per volontà e impegno di alcune aziende locali, nasce a Vicenza nel maggio 2009 il primo Consorzio di Bioedilizia in Italia, il Consorzio Aedes.L’evoluzione sostenibile con un pensiero etico dell’Edilizia, ha modificato in poco tempo le sensibilità delle persone e le caratteristiche costruttive degli immobili, legando sempre più l’aspetto architettonico e funzionale degli spazi alle caratteristiche eco-compatibili e bioedilizie degli elementi costruttivi. Il Consorzio Aedes accompagnato ed assistito dall’Associazione Artigiani di Vicenza, ha voluto e vuole dare risposta a queste esigenze presenti nel mercato in modo frammentario. La continua formazione dei soci e gli adempimenti 58

alla normativa vigente nell’esecuzione delle opere, fanno si che il Consorzio si collochi nel mercato come riferimento Sicuro e Qualificato.L’attività del Consorzio Aedes è ben radicata nel territorio con vari interventi di riqualificazione e di nuova costruzione, anche con soluzioni “Chiavi in mano’’. Il sistema ‘’ENGINEERING’’ e la filiera del Consorzio è costituita da soci e maestranze altamente qualificate e da una struttura tecnica di supporto e coordinamento per la gestione ottimale e professionale di tutte le attività.


IL CONSORZIO - LA FILOSOFIA

La continua e inesorabile scomparsa del mondo agricolo e la proliferazione di un’edilizia inconsulta e casuale con forme di degradazione macroscopica del territorio stesso. Una bruttezza che ha cambiato un certo tipo di sensibilità, ricca e vibrante, che sempre ha caratterizzato la nostra tradizione. La nostra sfida sta tutta qui! Nel tentativo di coniugare tradizione e innovazione, sviluppo e ambiente, in una sfida sulla qualità che rappresenta la carta vincente, in un contesto che, anche se ricco d’iniziative fatica ad individuare la sua nuova vocazione. Proprio per questo, l’obiettivo del Consorzio Aedes è la condivisione di proposte etico-sociali, volte alla creazione di un prodotto edilizio di qualità e rispondente alle nuove sensibilità che il mercato comincia ad esigere. L’architettura e l’edilizia sono tra le attività umane di maggiore impatto: consumano energia, hanno un rapporto diretto con il clima, il freddo e il caldo, l’ambiente e il paesaggio e con gli stili di vita delle persone. Quindi tutte le fasi dalla progettazione alla successiva realizzazione devono concorrere alla creazione di ambienti sani e confortevoli, coniugando ad essi tecnologie innovative che consumino meno energia e meno risorse preziose. L’obiettivo è quindi costruire case a basso costo, ma di alta qualità ed essere accessibili a persone di diverse

estrazioni sociali. Un nuovo linguaggio, un nuovo stile di vita per nuovi edifici che contengano tutti i valori sopra elencati e che possano diventare anche una straordinaria opportunità creativa capace di fronteggiare le nuove sfide nel settore, in tutti i suoi aspetti che vanno dalla costruzione, all’impiantistica, all’arredo e ad una futura demolizione e smaltimento a basso impatto ambientale.

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Progetto grafico Design Research e redazione del catalogo a cura di: Elena Caldaro Il progetto dell’allestimento della mostra è stato realizzato all’interno del workshop di progettazione 3VID - ISAI design academy - a cura dell’Arch. Ivano Vianello. Il progetto dei video è stato curato e realizzato dagli studenti 3VID - ISAI design academy - con la supervisione dei docenti Ciro Camera, Francesca Di Giovambattista, Diego Rossi. Studenti del 3VID: Elena Caldaro Francesca Centofante Alberto Corrà Annalisa Lorigiola

ISAI Istituto Superiore Architettura di Interni “Pier Giacomo Castiglioni” è una scuola triennale post-diploma in interior design con sede a Vicenza e riconosciuto dalla Regione Veneto. www.isai.it

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