Una città al lavoro. Venezia tra i '50 e i '70

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fotografie di:

Lorenzo Bullo Luigi “gigi” Ferrigno FRANCO Furneri CARLO MANTOVANI

Atrio dell’Ospedale Fatebenefratelli di Venezia - Cannaregio Madonna dell’Orto, 3458

Linee ACTV: 4.1 / 4.2 / 5.1 / 5.2 fermata Madonna dell’Orto Linea 1 fermata San Marcuola Informazioni: info@iveser.it

ARCHIVIO DELLA COMUNICAZIONE Settore Comunicazione ai cittadini e Sistema bibliotecario

La mostra è aperta tutti i giorni dalle ore 8.00 alle ore 20.00

ospedale “San Raffaele Arcangelo” Centro Servizi Fatebenefratelli

26 settembre 20 ottobre 2013

Atrio dell’Ospedale Fatebenefratelli di Venezia Cannaregio Madonna dell’Orto, 3458


PRESENTAZIONE Lo sguardo assonnato del giostraio e l’attesa logorante di qualche cliente goloso; il sudore e le canne roventi delle fornaci muranesi; l’alba movimentata del mercato generale adagiato lungo la riva del Canal Grande; l’umido penetrante

foto di Franco Furneri

delle barene e delle acque lagunari; la tenace dignità di operai e scaricatori stretti in difesa del loro «castello» e la solidarietà di un’intera comunità; la faticosa quotidianità tra i banchi di pesce, frutta e verdura; le incerte orditure delle reti da pesca e le geometrie perfette di gru e tubi innocenti; il passo solitario del garzone nella Piazza sommersa d’acqua. Sono questi alcuni istanti che costituiscono il filo conduttore dell’esposizione «Una città al lavoro. Venezia tra i ‘50 e i ‘70» che riprende il percorso avviato nell’ambito del progetto Fotografi al lavoro promosso

foto di Luigi “Gigi” Ferrigno

dall’Iveser e dall’Archivio della Comunicazione del Comune di Venezia. Dopo le «personali» di Carlo Mantovani, Luigi Ferrigno e Lorenzo Bullo – dedicate rispettivamente all’ultima occupazione del Mulino Stucky (2008), ai «lavoratori di vetro» (2009) e allo spazio sociale e «produttivo» lagunare (2010) – si ricompone il quadro accostando contemporaneamente tutti gli «itinerari», aggiornati con altre istantanee che ci conducono fino agli anni ‘70 nel cuore cittadino, fissato dagli scatti di Franco Furneri. Sullo sfondo vive e si muove una Venezia lontana dagli stereotipi convenzionali, dalle rasserenanti e addolcite immagini «da carfoto di Lorenzo Bullo tolina», dove sono il lavoro e i lavoratori ad essere i veri protagonisti, il «motore» principale che scandisce il tempo e definisce spazi, ambiente e superfici. Esperienze singole e collettive, storie personali e «di gruppo» si intrecciano e si sovrappongono, restituendo l’immagine di una città nella quale è ancora l’«umanità» a predominare sulle «cose» e sulle «macchine». Esce un affascinante ritratto a più mani – descritto con stili, sensibilità e tecniche diverse – che delinea un significativo spaccato della realtà economica e sociale veneziana nella seconda metà del secolo scorso: allora non solo «palcoscenico» esclusivo per turisti, affaristi e distratti viaggiatori. Marco Borghi (Direttore Iveser)

foto di Carlo Mantovani


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