Pieghevole mostra imi

Page 1

Comune di Venezia Presidenza del Consiglio Comunale Archivio della Comunicazione


L’annuncio dell’armistizio dell’8 settembre 1943 e il caos

politico, diede luogo a una pluralità di esperienze.

l’avevano voluta – divenne, di fatto, uno dei primi atti

una mostra, realizzata prevalentemente con il materiale

che ne seguì si fissarono con particolare nitidezza nella

I circa 650.000 soldati imprigionati nei campi nazisti vis-

della Resistenza al nazifascismo.

documentario dell’Associazione Nazionale Reduci dalla

memoria dei soldati italiani, la cui sorte coincise con lo

sero per quasi due anni in condizioni drammatiche, pa-

Nel dopoguerra, come per tutti i reduci, il ritorno in Patria

Prigionia e dall’Internamento (ANRP) di Venezia, ora con-

sfacelo di un esercito lasciato allo sbando totale.

tendo fame, freddo e innumerevoli privazioni; la truppa

fu per gli IMI molto difficile; la loro esperienza, troppo

servato nell’archivio dell’Istituto.

Per centinaia di migliaia di militari catturati dai tedeschi

e i sottufficiali vennero inoltre costretti al lavoro forzato.

complicata e lontana dagli schemi di una storia di eroi,

La mostra, attraverso un originale allestimento, ripercor-

cominciò allora una lunga e sofferta “odissea”: ammas-

Circa 50.000 di loro morirono in prigionia, o immedia-

passò sotto silenzio. Ci è voluto molto tempo perché

re tutta la vicenda degli IMI: la cattura, il viaggio, la dura

sati sui carri bestiame, dopo lunghi e terribili viaggi furo-

tamente dopo, a causa degli stenti, delle malattie e dei

questa vicenda fosse posta al centro dell’attenzione sto-

vita nei campi, la liberazione, il ritorno a casa e il difficile

no deportati nei lager del Terzo Reich, dove – classificati

maltrattamenti subiti. La stragrande maggioranza degli

riografica, ponendo le basi per una memoria pubblica e

reinserimento, proponendo anche i percorsi biografici di

dai nazisti come Internati Militari Italiani (IMI) e dunque

internati (tra l’80 e il 90%) rifiutò di tornare a combattere

collettiva dell’internamento militare.

alcuni internati. Un’esposizione in cui parole, immagini

privi delle tutele previste dalla Convenzione di Ginevra

per l’Italia di Salò e la Germania nazista, e tale rifiuto –

All’indomani dal settantesimo anniversario dell’8 set-

e documenti ricostruiscono i contorni di singole storie

per i prigionieri di guerra – vissero una lunga e soffer-

dettato da diverse motivazioni: la fedeltà al giuramento

tembre, l’Istituto veneziano per la storia della Resistenza

e li fondono in una storia collettiva, che ancora fatica

ta prigionia. La loro particolare condizione, sospesa tra

prestato alle legittime istituzioni, il sentimento antitede-

e della società contemporanea (IVESER) ha voluto ricor-

a trovare una collocazione e un giusto riconoscimento

quella del prigioniero di guerra e quella del deportato

sco, l’avversione alla guerra, il disprezzo per i fascisti che

dare questo importante capitolo della nostra storia con

nella memoria degli Italiani.

[Archivio privato famiglia Mattei]

[Archivio Istituto Parri, Fondo Vittorio Vialli]

[Archivio Istituto Parri, Fondo Vittorio Vialli]

[Archivio Istituto Parri, Fondo Vittorio Vialli]


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.