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L’edificio, scavato per poco più di un quarto, ha la cavea divisa in tre livelli di gradinate, dei quali si conservano soltanto i primi due. Il podio che separa l’arena dalle gradinate presenta un rivestimento di lastre di marmo. All’esterno, le pareti in opus reticulatum sono rivestite con pannelli di stucco, imitanti lastre di marmo, di colore ocra con intercapedini di colore azzurro. Su queste pareti si aprivano gli ingressi e i corridoi che portavano ai vari livelli. Lungo la rampa d’accesso settentrionale all’arena furono recuperati sei altarini di calcare decorati a rilievo.

Di assoluto interesse è la ricostruzione di una delle tre capanne del Villaggio di Croce del Papa di Nola con i reperti in esso rinvenuti. Proseguendo nella visita, si possono osservare, attraverso la composizione dei corredi, i mutamenti sociali avvenuti all’interno della comunità osca. Etruschi, greci, sanniti, romani influenzeranno lo sviluppo di Nuvla, fino a renderla una delle città più importanti della mesogeia campana. Non mancano le attestazioni dai comuni limitrofi come il Dioniso con pantera, proveniente dalla cosiddetta villa di Augusto di Somma Ves. ed i reperti dei complessi paleocristiani di Cimitile e di Tufino. L’età Moderna è, invece, rappresentata dalle scenografiche tele di Domenico A. Vaccaro e Ferdinando Sanfelice. Il piano ammezzato, infine, custodisce una raccolta di quasi 1000 riggiole napoletane e ceramiche dal XV sec. ai giorni nostri, provenienti dalla collezione privata di Diodato Colonnese.

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ostruita intorno alla tomba del protovescovo Felice (I sec.), la Cattedrale di Nola sorge in un’area abitata già in epoca romana, come testimoniato da strutture murarie riportate alla luce nella basilica inferiore o cripta. Qui il 15 novembre e l’8 dicembre di ogni anno si rinnova il “miracolo della manna”, liquido prodigioso che, secondo la tradizione, stilla dal corpo del santo vescovo Felice. Luogo di preghiera e di tradizione, ma anche scrigno d’arte, la cripta conserva pregevoli sculture, tra cui una rarissima croce gemmata e un altorilievo raffigurante Cristo fra gli apostoli. Nel XIV sec. la cattedrale fu ampliata per volontà del conte Niccolò Orsini e del vescovo Francesco Scaccano; in seguito fu ulteriormente impreziosita da decorazioni architettoniche e opere d’arte. Nel 1861 l’edificio fu devastato da un vasto incendio. Ricostruita in stile neorinascimentale e ornata da opere in cartapesta, dal 1909 la Cattedrale di Nola conserva le reliquie del vescovo San Paolino (V sec.), traslate dalla chiesa di san Bartolomeo sull’Isola Tiberina.

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l Museo Diocesano, annesso alla Cattedrale, ne conserva il prezioso tesoro arricchitosi nel corso dei secoli grazie alle donazioni di vescovi e personaggi illustri. Le collezioni comprendono sculture, dipinti, argenti e paramenti sacri. Alcuni pezzi risultano scampati all’incendio che nel 1861 distrusse la cattedrale; tra essi vi sono opere del XVI secolo, come il san Girolamo penitente, attribuito a Giovanni Merliano da Nola, uno dei maggiori scultori del Rinascimento meridionale, e le tavole del polittico della Cattedrale, realizzato dal pittore salernitano Andrea Sabatini. Di notevole interesse sono il codice miniato del XIV secolo, la mitria vescovile, splendido esempio di oreficeria in stile gotico-internazionale, e i busti argentei barocchi dei santi patroni Felice e Paolino. Il patrimonio lapideo, formato da lastre sepolcrali e frammenti decorativi, documenta la storia architettonica della Cattedrale. Il museo, inoltre, conserva opere provenienti da chiese ed edifici religiosi della diocesi, tra cui l’Annunciazione dipinta da Cristoforo Scacco da Verona.

MUSEO DIOCESANO

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l Museo Storico Archeologico, ospitato nel complesso monastico di Santa Maria la Nova, racconta attraverso un percorso espositivo che si snoda su tre piani, lo sviluppo dell’Ager Nolanus dall’età del Bronzo all’età Moderna.

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CATTEDRALE DELL’ASSUNTA

Attraverso via Polveriera si giunge alle cosidette Torricelle: due monumenti funerari a pianta circolare con muratura a secco in conci di calcare del I sec. d.C.. Il percorso continua con la visita all’anfiteatro, la cui realizzazione va collocata dopo la fondazione della colonia sillana.

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MUSEO STORICO ARCHEOLOGICO

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’itinerario tra le vestigia romane prende il via dalla villa romana sita in via Saccaccio. Costruita in epoca repubblicana, questa villa extraurbana fu completamente abbandonata nel VI sec. d. C.. In essa si conservano notevoli pavimenti in cocciopesto e mosaico. Al momento dello scavo, le pareti erano decorate con affreschi raffiguranti piante ed uccelli, oggi custoditi a Pompei.

ITINERARIO ARCHEOLOGICO

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Sul lato opposto della piazza, si ammirano l’elegante facciata rinascimentale di Palazzo Albertini - Covone e la chiesa di S. Biagio che, come il suo magnifico campanile affrescato, è di fondazione medievale e conserva nei sotterranei resti di un impianto termale romano. Contiguo alla chiesa è il Palazzo del Fascio, in antico parte di un convento francescano. Non lontano dalla piazza c’è Via Santa Chiara, caratterizzata dall’omonimo complesso monastico medievale e da una serie di portali catalani; il percorso prosegue verso Via S. Felice dove è situata la chiesa dei SS. Apostoli, perla barocca della città. Continuando, troviamo la chiesa dell’Annunziata e la chiesa dell’Immacolata sulla cui facciata svetta una guglia decorata da raffinate riggiole.

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on lontano dal centro della città di Nola, sorge il colle di Cicala, caratterizzato dal borgo che nel 1548 diede i natali al filosofo Giordano Bruno. Il paesaggio fa da cornice ai monumenti costruiti sulla collina, lungo le sue pendici e nei dintorni: il Castello, il convento di Santa Croce, il Seminario vescovile e il convento di Sant’Angelo in Palco. Il castello, di fondazione longobarda, conserva ancora il suo antico fascino. Il convento dei PP. Cappuccini, eretto nel 1566 e successivamente ampliato, custodisce in chiesa un pregevole arredo ligneo, opera di ebanisti e intagliatori sorrentini. Il Seminario vescovile, commissionato nel 1749 dal vescovo di Nola Troiano Caracciolo del Sole al regio ingegnere Luca Vecchione, ospita la collezione di epigrafi raccolte da Gian Stefano Remondini, tra cui il famoso Cippus Abellanus (II sec. a. C.), documento in lingua osca. Il convento di Sant’Angelo in Palco, uno dei più importanti della città di Nola, fondato intorno al 1436 dal conte di Nola Raimondo Orsini, è un vero scrigno d’arte rinascimentale.

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a festa dei Gigli, dedicata a san Paolino vescovo (V sec.), è una delle manifestazioni popolari più spettacolari d’Italia. Il 4 dicembre 2013 è stata riconosciuta dall’UNESCO patrimonio dell’umanità. Protagonisti della manifestazione sono: otto macchine a spalla dette “gigli”, pesantissimi obelischi di legno alti venticinque metri, e una “barca”, più piccola, tutti ricoperti di artistici rivestimenti in cartapesta. I gigli e la barca vengono “cullati” da una “paranza” formata da circa 120 uomini guidati da un “capo paranza”. I “cullatori” fanno ballare, ruotare ed avanzare le macchine al ritmo di trascinanti marcette suonate da una fanfara che trova posto sulle macchine stesse. Quella dei Gigli è una festa che coinvolge l’intera popolazione nolana per tutto il corso dell’anno e ha il suo momento più coinvolgente nella domenica successiva al 22 giugno (festività di san Paolino) quando, fino a notte inoltrata, seguendo il tradizionale ordine, i Gigli percorrono le strade del centro storico, acclamati dall’intera popolazione e ammirati dai turisti.

FESTA DEI GIGLI

Si parte da Palazzo Orsini che per oltre due secoli fu la residenza dei conti di Nola, il cui stemma è rappresentato nel portale; accanto si erge la cinquecentesca chiesa del Gesù.

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ITINERARIO COLLINARE

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’itinerario ha inizio da piazza Giordano Bruno. Dedicata al filosofo nolano, la piazza è una finestra aperta sul passato della città.

CENTRO STORICO

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LICEO CLASSICO STATALE “G. CARDUCCI” NOLA


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