Inside Elba Magazine N.1

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U CULT

LE EOP RE P

INSIDE

AR T

ELBA

ACQUA DELL’ELBA PREMIO ARTE Art award

ALESSANDRO PELLEGRINI TATUARSI ALL’ELBA Best tattoo artist

SIMONE RUGIATI INNAMORATO DELL’ISOLA In love whit Elba

MAX PAPESCHI

ARTE POLITICAMENTE (S)CORRETTA Politically in(correct) art

N.01

FREE 2017



ollaborators

INSIDE ELBA MAGAZINE ART CULTURE PEOPLE

BEATING HEARS CUORI PULSANTI

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olte persone trascorrono la loro vita in un’isola immaginaria chiamata “un giorno lo farò” . [Denis Watley]

Noi invece non abbiamo aspettato niente. Vi presentiamo Inside Elba. Una proposta per comunicare con tutti coloro che non basano la loro vita unicamente sul commercio e i numeri, un messaggio per tutti quelli che hanno ancora la forza di usare il cuore per la sua funzione principale…sognare.

BY PABLO MASSA

Immagini, artisti impavidi, cuori pulsanti, imprenditori coraggiosi e brevi storie che superano le definizioni: un insieme di eccellenze di spirito, passione e professionalità. Cercare nuove esperienze, inventare nuovi lavori, rischiare. Mettere alla prova la nostra capacità di essere umani e provare a costruire insieme nuove realtà. Lavorare, collaborare, amare, comunicare, regalare, stimolare, preservare, migliorare…tutti questi ARE sono l’unico modo per riuscire a superare la peggior crisi dei nostri giorni: la paura di lottare. Allargare le visioni è gratuito come questo magazine. Buona lettura!

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ost people spend their entire lives on a fantasy island called “someday I will do it”. [Denis Watley] We didn’t want to wait. Hence we introduce you to: Inside Elba. A project to communicate with all the people who do not base their lives on trade and numbers; a message for all those people who still have the strength to use the heart for its main function...to dream. Impressive images, impassioned artists, pulsating hearts, brave entrepreneurs and short stories overcoming the definitions: a set of excellence in spirit, passion and professionalism.

Look for new experiences, create or conceive new jobs, to risk. Test our ability as human beings and try to build new realities together. Working, collaborating, loving, helping, communicating, giving, stimulating, preserving, improving...all these INGs are the only way to overcome the worst crisis of our day: the fear of struggling. Open your mind. It is free, just like this magazine. Enjoy!

EDITORE | EDITOR PABLO MASSA DIRETTORE RESPONSABILE EDITOR IN CHIEF MARIA TERESA NOLE’ IDEAZIONE E PROGETTAZIONE EDITORIAL PROJECT MARINA BURRASCANO | PABLO MASSA TESTI WRITERS VERONICA BRANDI MARIA ALESSANDRA FERRARI PABLO MASSA PROGETTO GRAFICO IMPAGINAZIONE GRAPHIC DESIGN AND LAYOUR MARINA BURRASCANO TRADUZIONI | TRANSLATIONS VERONICA BRANDI COLLABORATORI CONTRIBUTORS JENS MAY ROBERTO RIDI LUCIANO MORTULA GAETANO TRISCARI STAMPA | PRINTER INDUSTRIE GRAFICHE PACINI - PISA INSIDE ELBA CONTACT studiomassa@hotmail.com ph. 320 8445915 ONLINE EDITION INSIDEELBA.IT SEGUICI | FOLLOW US ON

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N.01 Registrazione al Tribunale di Livorno n.5/2017 del 30.3.2017

CONTENTS

INSIDE

ELBA

EDITORIAL

HISTORY LA NOSTRA STORIA

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INTERVIEW

INTERVISTA ALLO CHEF

SIMONE RUGIATI 16

STORIES ABOUT PEOPLE FROM ELBA NATI ALL’ ELBA

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ART MADE IN ELBA ARTISTI IMPAVIDI

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VIVA ELBA

PASSIONE E BUSINESS

FREE

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COSMOPOLI

B&B “Il Casale di Monserrato” sorge in una posizione assolutamente privilegiata all’Isola d’Elba all’interno del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano. Portoazzurro. In uno scenario di selvaggia e grandiosa bellezza, è il luogo ideale per chi ama una vacanza al mare all’insegna della natura e del relax. Il Casale, costruito nel XVII sec. in pietra antica locale, è stato recentemente ristrutturato . La sua struttura, le sue camere personalizzate ed il giardino offrono un esperienza UNICA ed INDIMENTICABILE. WWW.ILCASALEDIMONSERRATO.IT

EXILE NAPOLEON LEGEND LIBERTY

THIS IS STYLE SODOMA!


Photo by ©Roberto Ridi

FORTEZZE MEDICEE

BY MARIA ALESSANDRA FERRARI a storia dell’Elba è radicata nell’età dei metalli. Di fronte ad ogni angolo dell’isola troverete piacere nel vedere l’intreccio di testimonianze tra paesaggio e cultura, storia ed arte, architettura ed urbanistica. La città fortificata di Portoferraio fu voluta da Cosimo de’ Medici nella metà del Cinquecento. Il grande Duca di Firenze desiderava fortemente ottenere un appiglio sull’isola, tanto da riuscire a convincere anche il grande imperatore Carlo V. Correva l’anno 1548 quando il “porto di Ferrajo”, punto strategico delle coste italiane, vide sbarcare un’intera flotta medicea. Provvisti di vettovaglie per un mese, senza aver dimenticato munizioni e strumenti di guerra, scesero a terra il talentuoso architetto Bellucci accompagnato dai suoi assistenti, fabbri ed artigiani. Presto il Bellucci venne però rimpiazzato da suo nipote, il Sanmarino, ingegnere militare esperto quanto il Camerino, che lavorò insieme a lui per lo stesso incarico che portò alla costruzione delle Fortezze. Il Granduca di Toscana accettò e rifiutò consigli e pareri dei migliori ingegneri e architetti dell’epoca. Non doveva essere uomo facile da accontentare. Quando andò a vedere di persona i lavori, le Fortezze del Falcone, Stella e la Torre della Linguella a difesa del porto, rimase incantato. Le difese del Fronte di terra verso ovest e le cortine murarie che chiudono la città, vennero in seguito completate su indicazioni del figlio, Francesco de’ Medici. Nel Settecento infine, la dinastia dei Lorena fece adeguamenti a Portoferraio: le gallerie con feritoie, le cannoniere, la raccolta delle acque ed il maestoso faro della Stella che potete ammirare ancora oggi, sono opera loro.

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he history of Elba is rooted in the age of metals. In front of every corner of the island you will enjoy seeing the interweaving of testimonies between landscape and culture, history and art, architecture and town planning. The fortified town of Portoferraio was wanted by Cosimo de ‘Medici in the mid-sixteenth century. The great Duke of Florence wished to get a base on the island so that he could convince of its importance even the great Emperor Charles V. It was the year 1548 when the “Ferrajo” port, a strategic point of the Italian coast, saw a whole Medicean fleet landing. Provided with a month-long carriage, without forgetting ammunition and instruments of war, the talented architect Bellucci, accompanied by his assistants, blacksmiths and craftsmen, landed on the island.

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Soon Bellucci was replaced by his nephew, Sanmarino, an experienced military engineer as the Camerino, who worked with him for the same job that led to the construction of the Forts. The Grand Duke of Tuscany accepted and refused advice from the best engineers and architects of the time. He didn’t have to be an easy person to please. When he went to see the work completed, the Falcone Fort, the Stella Fort and the Tower of the Linguella made to defend the harbor, he was enchanted. The defensive front to the west and the walled walls that closed the city were later completed on the instructions of his son, Francesco de‘ Medici. In the 18th century, the Lorena’s dynasty made adjustments to Portoferraio: the tunnels with goblins, cannons, water collections and the majestic Stella’s lighthouse that you can still admire today are their work.

Immergiti nella suggestiva città di Portoferraio Inside Portoferraio

Photos by ©Roberto Ridi


BY MARIA ALESSANDRA FERRARI

LA SCOPERTA DEL SODOMA

el Santuario di Santa Maria del Monte, doveva esser giunto tempo debito, quel giorno di maggio 1995. Finalmente emersero, da sotto quattro strati di scialbatura, gli affreschi dell’Esaltazione della Croce, attribuiti a Giovanni Antonio Bassi, detto “Sodoma” o “Mattaccio” (1477-1549), nato nell’orbita di Leonardo da Vinci. Sul perché della presenza del pittore vercellese in quell’armonioso angolo di mondo e sul suo rapporto con l’allora Governatore dell’Elba Jacopo V, appartenente alla famiglia Appiano, signori di Piombino (si troverà documentazione nell’agevole volume “Santa Maria del Monte, Storia di un Santuario dell’Isola d’Elba”). A suffragare la tesi appassionata ed appassionante di Paolo Ferruzzi, autore del libro insieme a Silvestre Ferruzzi, Enrico Lombardi e Gloria Peria, dell’attribuzione dell’affresco al Sodoma, è anche lo storico dell’arte Vittorio Sgarbi. Conoscitore di ogni tesoro che punteggia l’Italia, Sgarbi ci ricorda quel Martino, coppiere del Vescovo intenditore di vini che, nel XII secolo, viaggiava verso Roma al seguito di Enrico V, futuro Imperatore del Sacro Romano Impero. Lui scrisse “Est! Est! Est!” per rafforzare il messaggio “Est” convenuto con il suo Vescovo, ad indicare la bontà del vino locale. Con il medesimo entusiasmo, dopo una visita alla Madonna del Monte, il critico ferrarese lasciò scritto sul libro dei fedeli all’ingresso del Santuario, una ripetizione ostinata: “È Sodoma! È Sodoma! È Sodoma!”.

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t was on that day in May 1995 at the Sanctuary of Santa Maria of Monte that finally emerged, under four layers of whitening, the frescoes of the “Exaltation of the Cross”: this work is attributed to Giovanni Antonio Bassi, referred to as “Sodoma” or “Mattaccio“(1477-1549), born in the orbit of Leonardo da Vinci. The reason of the presence of the Vercellese painter in that harmonious corner of the world and his relationship with the then Governor of Elba Jacopo V, belonging to the Appiano family, lords of Piombino, it’is fully explained in the voluminous volume “Santa Maria del Monte, The History of a Shrine of the Island of Elba”. Even Vittorio Sgarbi, a renowned italian art critic, supports the thesis of Paolo Ferruzzi, author of the book

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together with Silvestre Ferruzzi, Enrico Lombardi and Gloria Peria, who attributes the fresco to Sodoma. Sgarbi knows every artistic treasure in Italy that reminds us of a character named Martino: a servant of the Bishop who conquers wine, that in the twelfth century traveled to Rome following Henry V, the future Emperor of the Holy Roman Empire. Martino wrote “East! East! East!” to reinforce the message “East“ agreed with his Bishop, to indicate the goodness of local wine. With the same enthusiasm, after a visit to the Madonna del Monte, Vittorio Sgarbi, the critic of Ferrara, wrote in the book of the faithful at the entrance to the Sanctuary, an obstinate repetition: “It’s Sodoma! It’s Sodoma! It’s Sodoma!“.

Una scoperta di Paolo Ferruzzi A discovery by Paolo Ferruzzi 8

È SODOMA È SODOMA È SODOMA


NAPOLEONE 1814 -1815 BY PABLO MASSA apoleone, stratega, appassionato di cavalli, inventore del cibo in scatola, uomo complessato per la sua altezza, dominatore dell’intera Europa, ha avuto anche il tempo per stravolgere gli elbani. Era il 3 maggio di 203 anni fa quando la fregata inglese Indomable con a bordo Napoleone Bonaparte e i suoi migliori uomini arrivò a Portoferraio. Il generale Bonaparte stesso scelse di trascorrere il suo esilio all’Elba. Così avvenne che l’ ex imperatore d’ Europa, dopo un fallimento di conquista in Russia, divenne imperatore dell’isola per dieci significativi mesi. Viveva fra la Palazzina dei Mulini a Portoferraio e la sua amata villa di San Martino. Nel suo esilio sull’isola chiese svariate volte a sua moglie Maria Luisa di raggiungerlo con suo figlio, ma lei, indispettita, non lo raggiunse mai e lasciò inconsapevolmente spazio alla sua seducente e passionale amante, la polacca Maria Walewska, che arrivò in un caldo pomeriggio di settembre. Trascorsero insieme alcuni giorni nascosti presso la Madonna del Monte. Napoleone in fondo non fu mai davvero esiliato: perfino la madre e la sorella Paolina lo raggiunsero all’Elba. L’Imperatore portò innovazione sociale e culturale, aiutando economicamente le famiglie più povere e facendo costruire nuove strade e collegamenti sull’intera isola che, per la prima ed unica volta, fu unita sotto un’unica bandiera. Dopo solo dieci mesi Napoleone abbandonò in segreto l’Elba e il suo esilio, organizzando una festa di addio per i fedeli e scappando indomabile…da sempre e per sempre.

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apoleon, a general, a commander and strategist, an horse lover, a man that for a while dominated the world, fought many bloody wars and still invented canned food; a man so gigantic despite his height, he even managed to overthrow the islanders. It was the 3rd of May, 203 years ago, when the “Indomable“ english frigate, on board Napoleon Bonaparte and his best men, arrived in Portoferraio. General Bonaparte himself chose to spend his exile in Elba. So it happened that the former emperor of Europe, after a failed conquest in Russia, became emperor of the island of Elba for ten significant months. He lived among his two villas: one located on the top of Portoferraio, the other in the San Martino countryside. In his exile on the island he

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repeatedly asked his wife Maria Luisa to reach him with her son, but she never reached him and unknowingly left room for her seductive and passionate lover, the Polish Maria Walewska, who came to see him during a warm afternoon in September. They spent together some hidden days at Madonna del Monte. Napoleon was never really exiled: even his mother and sister Pauline reached him at Elba. The Emperor brought to Elba social and cultural innovation, economically helping the poorest families and building new roads and connections across the entire island that, for the first time, was united under a single flag. After just ten months, Napoleon secretly abandoned Elba and his exile, organizing a farewell party for the faithful and escaping indomitable...forever and ever.

Da imperatore d’Europa a imperatore dell’Elba Emperor of Europe as Emperor of Elba 10

Photos by ©Roberto Ridi


Photo by ©Gaetano Triscari

MAUSOLEO TONIETTI BY PABLO MASSA l mausoleo Tonietti, situato nella località di Cavo nel comune di Rio Marina, è stato costruito sul Monte Lentisco dall’architetto fiorentino Adolfo Coppedè per la famiglia Tonietti. Fu in un periodo di ascesa economica che Ugo Ubaldo Tonietti, insieme all’industriale Pilade del Buono fecero costruire in ricordo di Giuseppe Tonietti, primo affittuario delle miniere elbane, la tomba privata di famiglia. Il mausoleo però non fu mai adibito a luogo di sepoltura per la mancata assegnazione della concessione cimiteriale. Se siete appassionati di storia antica e vi piace avventurarvi alla scoperta dei tesori del passato non potete perdervi questo reperto. Una passeggiata di mezz’ora dal paese di Cavo, a piedi o in bicicletta. Lo troverete lì, sulla destra, sommerso dai corbezzoli e lentischi, imponente come un faro di un pianeta surreale. Trafitto da una barca, ai lati è ornato con teste di leoni dall’aspetto scimmiesco; il cancello di ferro all’ingresso è protetto da enormi teste minacciose in stile romano. In alto, accanto alla scritta “Famiglia Tonietti” è raffigurata una civetta che intenta spiccare il volo con aria da aquila. Con questo mausoleo fece il suo esordio architettonico il giovane Adolfo, creando un’opera d’arte, molto innovativa per i tempi, fatta di eccessi decorativi in stile liberty. Al di là del suo significato storico questo monumento regala un’esperienza visiva fuori dal comune, senza definizioni esatte o appartenenze a stili obbligate. Il resto dovete scoprirlo da soli… Buon viaggio.

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he Tonietti mausoleum, located in the village of Cavo, in the municipality of Rio Marina, was built on Mount Lentisco by the Florentine architect Adolfo Coppedè for the Tonietti’s family. It was in a period of economic rise that Ugo Ubaldo Tonietti, together with the industrial Pilade del Buono, built in memory of Giuseppe Tonietti, the first renter of the island’s mines, the private family tomb. However, the mausoleum was never used as a burial place because the cemetery concession wasn’t granted. If you’re passionate about ancient history and enjoy exploring the treasures of the past you can’t miss it. A half hour drive from the village of Cavo, on foot or by bicycle. You’ll find it on the right, submerged by the trees, as impressive as a lighthouse of a

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surreal planet. A boat pierces it, at the sides it’s adorned with lions heads; threatening heads in roman style protect the iron gate at the entrance. At the top, beside the word “Tonietti Family” there is an owl ready to fly with eagle’s air. With this mausoleum, the young architect Adolfo made his architectural debut, creating a very innovative artwork for the times, made of decorative excesses in liberty style. Beyond its historical significance, this monument gives us an unusual visual experience, with no exact definitions or compulsory styles. The rest you have to find out by yourself... Enjoy.

Unica testimonianza in stile liberty all’Elba Art Nouveau in Elba


Photo by ©Roberto Ridi

CASTELLO VOLTERRAIO BY PABLO MASSA astello del Volterraio: un insieme di storie e leggende situato fra Portoferraio e Rio nell’Elba. È la fortificazione più antica dell’isola e fu costruito intorno all’anno 1000 sopra delle rovine d’epoca etrusca. Qualunque popolazione abbia invaso, dominato o colonizzato l’Elba ha fatto uso della sua strategica posizione per la guardia e la difesa. I primi a ristrutturarlo furono nel 1280 i Pisani e subito dopo i Medicei durante la costruzione di Portoferraio nel terribile 1500. Successivamente fu persino utilizzato per vigilare dalle incursioni dei pirati turchi a difesa degli elbani. Fortunatamente oggi, dopo secoli di guerra, non serve più per la difesa dell’isola. Dopo un lungo periodo di abbandono è stato ristrutturato per il valore di un milione di euro e finalmente adesso è possibile apprezzare e riconoscere meglio quella che un tempo era la sua struttura originaria; la ricostruzione dei ponti in legno, il risanamento delle mura e il percorso agevolato rendono questo posto una nuova emozione da regalare ai nostri visitatori. Si è vero, la ristrutturazione e la possibilità di visitarlo solo con una guida specializzata pagando l’ingresso, ha tolto al castello quel fascino selvaggio e mistico che possedeva; tuttavia è indiscutibile che il risanamento di opere storiche sia processo fondamentale e necessario per la salvaguardia del nostro patrimonio culturale.

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olterraio’s castle, located between Portoferraio and Rio Elba, is a collection of stories and legends. It’s the oldest fortification on the island; it was built around the year 1000 above the Etruscan ruins. Every population that has invaded, dominated or colonised Elba, has made use of its strategic position for guard and defense. Pisans were the first to restructure it in 1280, after that was the turn of the Medici’s dynasty, during the construction of Portoferraio in the terrible 1500. Later the castle was even used to guard against the Turkish invasion of pirates in defense of the inhabitants of the island. Fortunately today, after centuries of war, there is no longer any need for the defence of the

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island. After a long period of abandonment, it has been restructured for a value of one million euros and finally it’s now possible to appreciate and recognise better what was its original structure; the reconstruction of wooden bridges, the renovation of the walls and the facilitated path make this place a new emotion for our visitors. It’s true, probably the renovation and the opportunity to visit it only with a specialised guide paying the entrance, took away that wild and mystic charm that the castle possessed; however, it’s indisputable that the restoration of historical works is essential and necessary for the preservation of our cultural heritage.

La più antica fortificazione dell’Elba The oldest fortification in Elba 14

Photo by ©Roberto Ridi


INTERVIEW

INNAMORATO DELL’ ISOLA IN LOVE WITH ELBA

SIMONE RUGIATI Chef and TV Presenter

BY VERONICA BRANDI

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Photo by ©Antonio Malagò

om’è nato il tuo rapporto con l’Elba? Il mio rapporto con l’Elba nasce diciassette anni fa, quando i miei genitori decidono di venire in vacanza a Nisportino. Ci siamo subito innamorati di questo versante più selvaggio dell’isola e abbiamo deciso di comprare casa. Ho finito la scuola alberghiera e ho iniziato a lavorare a Nisporto nel ristorante “Aquasalata” di Stefano Tamagni, che oggi è diventato uno dei miei migliori amici. Devo ammettere però che fino a qualche anno fa non tornavo spesso sull’isola, giusto una settimana ad Agosto: non avevo ancora la giusta maturità per apprezzare la tranquillità che questo luogo trasmette. In questi ultimi anni inoltre mi è pure ritornata una passione sfrenata per la pesca, che, subito dopo la cucina, è una delle cose che mi rilassa e diverte di più. L’Elba è diventata per me il luogo per staccare da tutto e da tutti. Qual è il piatto che rappresenta il tuo legame con l’isola d’Elba? Sicuramente la Palamita, sia come pesce simbolo dell’isola sia come prodotto sostenibile e perfetto nell’alimentazione perché ricco di Omega 3…nonché l’unico pesce che riesco a pescare tutto l’anno! La palamita è anche molto versatile in cucina: si può utilizzare nelle ricette più antiche - la classica palamita sott’olio - oppure introdurre nei piatti più moderni. Palamita tutta la vita! Hai progetti lavorativi sull’isola? In effetti sì. Credo che l’isola abbia delle forti potenzialità inespresse a livello agricolo e, dato che i miei prossimi progetti ed investimenti futuri avranno al centro l’agricoltura e il green, mi piacerebbe coinvolgere anche l’Elba. Da Settembre consorzierò tantissimi micro produttori italiani da Aosta a Pantelleria, partendo dalla Toscana ovviamente. Colgo l’occasione per fare un appello aperto a tutti i produttori elbani: se avete terreni o micro produzioni d’eccellenza io sono pronto a metterci la faccia (se il prodotto è buono chiaramente). Quello che farò è diventare il punto di connessione tra piccole aziende e mercato. Ho anche delle altre idee sull’Elba, ma quelle per ora sono top secret!

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ow did your relationship with Elba island start and how did it develop? My relationship with Elba was born seventeen years ago when my parents decided to come on holiday in Nisportino. We immediately fell in love with this wilder side of the island and we decided to buy a home. I finished cooking school and started working at Nisporto in the restaurant “Aquasalata” by Stefano Tamagni, who has become one of my best friends . I have to admit that until a few years ago I didn’t return to the island often, maybe just a week in August: I still didn’t have the right maturity to appreciate the quietness that this place transmits. In recent years I have returned and grew a great passion for fishing, which, after cooking, it’s something I enjoy and that relaxes me. For me, Elba has become the place to switch off from everything and everyone. What is the dish that represents your bond with Elba? Definitely Palamita, both as a symbol fish of the island and

as a sustainable and perfect product in the diet because it’s rich in Omega 3...as well as the only fish I can fish all year long! Moreover it’s a fish that can be cooked in so many ways: it can be used in the oldest recipes - the classic palamite with oil - or it can be also used in the most modern dishes. Palamita forever! Do you have work projects on the island? Yes, I do! I want to engage Elba in my work project that will be based on agriculture and a green environment development, in which Elba will be the focal point. From September I will try to involve many Italian micro producers from Aosta to Pantelleria, starting from Tuscany obviously. I take this opportunity to appeal to all local producers: if you have agricultural land or micro products of excellence, I’m ready to help you (if the product is good, obviously). What I’ll do is become the connection point between small companies and the market. I also have other ideas for Elba, but those for now are top secret!

Photo by ©Antonio Malagò

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STORIES

ABOUT

PEOPLE FROMELBA


PEOPLE INSPIRE ME

ALICE ALBERTELLI “ESSERE IMPRENDITRICE ALL’ELBA SI PUÒ”. FI

BY VERONICA BRANDI

ARTÈ EVENT DESIGNER

L’ispirazione viene dalle persone che scelgono me!

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lice Albertelli è una giovane imprenditrice elbana che ha deciso di portare il suo lavoro e la sua passione sull’isola, dimostrando che non è essenziale vivere in una grande città per emergere. Grazie ad un grande bagaglio di esperienze formative alle spalle, in primis quella universitaria e in seguito quella professionale in una grande azienda di organizzazione di eventi romana, Alice è riuscita ad arricchirsi e a trasportare tutto il suo bagaglio culturale nel suo progetto lavorativo: Artè Event Designer. Il suo è un ufficio a quattro ruote (un meraviglioso pulmino hippie Volkswagen) che realizza eventi di qualsiasi genere e in qualunque stile. Supportata da uno staff di creativi che realizzano atmosfere uniche e piccole opere d’arte ad hoc, Artè Event Designer crea nuovi spazi sfruttando la bellezza artistica delle locations elbane. Arte, intrattenimento, teatro, artigianato locale e studio degli ambienti: sono questi gli ingredienti alla base degli eventi organizzati da Artè Event Designer. Il bello però è che ogni evento viene “cucito” addosso al cliente in base ai suoi desideri, diventando ogni volta unico ed irripetibile.

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lice Albertelli is a young entrepreneur born in Elba, who decided to bring her work and her passion on the island, showing everybody that it isn’t necessary to live in a big city in order to succeed. Thanks to a great educational background obtained before studying at the university and after working in a big Roman company specialised in events organization, Alice has managed to grow and to carry all her cultural background and professional experience with her, culminating in the creation of a business project: Artè Event Designer. She has a four-wheeled office (a wonderfully hippie Volkswagen van) that organizes and caters for any type of events, in any desired or conceivable style. She is supported by a staff of creatives which realize unique environments and often produce small artworks specifically designed or tailormade for the desired effects or atmosphere wanted by the customer. Artè Event Designer creates new spaces exploiting and maximising the artistic beauty of Elba’s locations. Arts, entertainment, theatre, local craftmanship and an accurate studying of the locations; those are the pillarsof her work. The uniqueness of it consists in the fact that each and every event is “tailor-made” according to the customer’s desire, thus becoming unique and impossible to replicate.


I’M A LUCKY BOY

FRANCESCO COSTA DUE VOLTE CAMPIONE NELLA COPPA EUROPA DI BOB A 4 FI

BY VERONICA BRANDI

VENGO DALL’OLIMPO I come from Olympus

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rancesco Costa è un ragazzo semplice. Nato e cresciuto all’isola d’Elba, ha trovato la sua fortuna e il suo lavoro nello sport. Sin da piccolo ha praticato varie discipline sportive, ottenendo ottimi risultati nell’atletica leggera a livello nazionale. Nel 2005 vince il Concorso pubblico delle Fiamme Oro coronando il suo sogno di diventare un atleta professionista. Nel 2010 entra a far parte della squadra italiana di bob nel ruolo di frenatore che ricopre tuttora. Francesco ha vinto con la sua squadra i campionati europei sia nel bob a due che in quello a quattro; nel 2014 ha inoltre partecipato alle Olimpiadi di Sochi. Innamorato della sua Elba, spera di tornarci a vivere una volta terminata la sua attività agonistica. Al momento si sta allenando per poter partecipare alle prossime Olimpiadi che si terranno nel 2018 in Korea del Sud. Se siete in giro per l’Elba molto probabilmente troverete Francesco nella sua spiaggia preferita, Cavoli, intento a bere un buon mojito e a rilassarsi in compagnia degli amici.

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rancesco Costa is a simple guy. He was born and raised on the Elba Island; he has found his luck and his work in sport. Since he was a child, he practiced many sports, getting very good results in athletics at national level. In 2005 he won the public competition for the Golden Flame, crowning the dream of becoming a professional athlete. In 2010 he joined the Italian Bob Team as a brakeman, role that he still holds. Francesco won with his team in the European Championships; in 2014 he also participated in the Olympics in Sochi. He’s in love with his Elba and he hopes to return to live here when he’ll finish his racing activity. At the moment he’s training to be able to participate in the next Olympic Games that will held in 2018 in South Korea. If you’re around the island this summer, you’ll probably found Francesco in his favourite beach “Cavoli”, drinking a good mojito and enjoying his time with his friends.


BEYOND VEGAN LIFE

CHRISTIAN PRINCIPE 17 ANNI MANGIA FRUTTA CRUDA AL 100% FI

BY VERONICA BRANDI

STORIA DI UN GIOVANE MELARIANO Story of a young melarian

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acconta, come ti sei avvicinato al fruttarismo? Avevo problemi di salute e nessun medicinale funzionava. Ho deciso di provare a cambiare dieta togliendo tutti i prodotti di origine animale e sono diventato vegano. I miglioramenti iniziavano a vedersi. Navigando in rete ho sentito parlare di fruttariani. Mi sono incuriosito e ho iniziato l’Mda: durante il giorno mangio soltanto mele e la sera cena “sequenziale”. Ho inoltre imparato la “carpotecnica”, ovvero l’arte di riprodurre i piatti della cucina tradizionale con il solo utilizzo della frutta. Wow, è davvero un cambiamento radicale! Com’è cambiata la tua vita e soprattutto che influenza ha avuto sul tuo corpo? Col fruttarismo non sono soltanto guarito dalla mia malattia, ma ho anche migliorato la mia forma fisica, la mia resistenza e la mia lucidità mentale…dormo pure meglio! Ultima domanda: qual è il tuo piatto preferito? Non è facile! Sicuramente il mio alimento preferito è la mela rossa Stark. Il mio piatto preferito invece è sicuramente la pizza! La pizza? Ma sei fruttariano! La pizza fatta con la farina di platano! Che dire, se il frutto proibito ad Adamo ed Eva era proprio la mela, un motivo ci sarà…no?!

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ell me, how did you become fruitarian? I had health problems and no medicine was working. So I decided to try changing my diet by removing all animal products and becoming vegan. The improvements were beginning to show. Surfing the net I heard about Fruitarians. I was curious and I started the Mda: I only eat apples all day long and I have a “sequential” dinner. I also learned the “carpotecnica”, that’s the art of playing the traditional cuisine using only fruit. Wow, it’s really a radical change! How has it changed your life and especially what influence has it had on your body? Fruitarianism has cured my illness and also improved my fitness, my strength and my sanity...I even sleep better! Last question: what is your favorite dish? This is not easy! Of course, my favorite food is red apple Stark. My favorite dish however is definitely pizza! Pizza? But you’re fruitarian! The pizza I’m talking about is made with plantain flour. What can I say, if the forbidden fruit to Adam and Eve was just an apple, there must be a reason for that, you know what I mean...no?!


FIRST STEP TALENT

JACOPO TADDEI “MILANO PORTA VANTAGGI MA IL MIO MARE MI MANCA”. FI

BY VERONICA BRANDI

LODE IN SAX Saxophonist from Elba

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acopo Taddei, saxofonista poliedrico ed esuberante, affonda le sue radici su quest’isola, dove è nato nel 1996. Jacopo è sempre stato un ragazzo di talento, ma è solo grazie al suo impegno e alla sua tenacia che oggi può gustarsi una laurea 110 e lode con Menzione d’Onore che, al Conservatorio Verdi di Milano, non veniva assegnata, per la classe di Saxofono, da più di vent’anni. Quando ti esibisci da solista cerchi di conquistare il pubblico con la spettacolarità? Non sono per la spettacolarità fine a se stessa. Il virtuosismo e la tecnica devono essere al servizio della musica. Certo, la personalità dell’esecutore si deve avvertire nell’interpretazione: si dev’essere capaci di dare valore ad ogni nota della partitura. Cosa ti ha spinto ad intraprendere gli studi musicali? Mi ricordo che sedevo tra il pubblico ai concerti di Elba Isola Musicale d’Europa, festival nato quasi insieme a me, a Portoferraio, nel 1997, e rimasi abbagliato da questo meraviglioso strumento. Non potevo immaginare che poco più di dieci anni dopo sarei stato premiato nella XX edizione con l’Elba Festival Prize 2016, sulla mia amatissima isola. Ne sono orgoglioso e riconoscente.

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acopo Taddei, a multifaceted and exuberant saxophonist, is rooted in this island where he was born in 1996. Jacopo has always been a gifted boy, but it is only thanks to his commitment and his hard work that today he can boast a degree with Honor Mention (gained at the Conservatorio Verdi in Milan), an award that was not assigned to the Saxophone class, for more than twenty years. When do you perform at concert halls, do you try to charm the audience with “special effects“? I am not the kind of performer that enjoys showing off. Virtuosity and technique must be at the service of music, not distracting the listener. Of course, the personality of the performer must be felt in the interpretation, they must be able to give value to every note in the score. Why did you choose to study music and saxophone? I remember that I was sitting in the audience at Elba’s European Music Island, a festival that was born with me at Portoferraio in 1997, and I was dazzled by this wonderful instrument. I could not imagine that just over ten years later I would be rewarded in the XXth edition with the Elba Festival Prize 2016 on my beloved island. I am proud and grateful.

MONCINI ISOLA D’ELBA INTERIORS

PORTOFRANCO DI MONCINI ANTICHITA’ | PORTOFERRAIO Via Carducci 27 - Via Porta Nuova 11 / Via dell’Amore ph. 0565 917611 - 0565 880052 mail: monciniantichita@hotmail.it arch.alessandramoncini@gmail.com


BORN IN ELBA

MASSIMO DELLA SANTINA IL BIKER PIÙ FOLLE DI TUTTA L’ISOLA

BY PABLO MASSA

MASSICCIA LEGGENDA VIVENTE Great living legend

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on c’è persona sulla nostra isola che non conosca o abbia mai incontrato Massimo Della Santina: è lui il nostro Napoleone Gipsy, con la sua aria da biker californiano degli anni ’70, sembra far parte del cast dell’ultimo film di Tarantino. Un piccolo grande uomo, mostro di creatività che customizza e reinterpreta qualsiasi oggetto rendendolo unico: Harley Davidson, pick-up, bici, moto d’acqua, macchine d’epoca, vespe, elicotteri, four-track e chi più ne ha più ne metta. Massimo prepara le sue moto, le fodera con pelle di serpente, bossoli e ruote fuori misura, rendendole veri e propri pezzi d’arte. Nonostante la cura che dedica ai suoi oggetti meccanici, probabilmente lo vedrete in giro guidare appassionatamente scalzo il suo monopattino - anche a Gennaio - con qualche anello d’argento, gli occhiali specchiati e riccioli biondi al vento. Pazzo scatenato dal cuore tenero, Massimo emana rock da ogni poro della sua pelle bruciata dal sole. Oltre ad essere il biker più folle della nostra isola, Massimino è anche un dj unico che riesce a mixare Peter Tosh ai Pink Floid passando per Boney M. Agli appuntamenti si presenta con la sua Renault 4 cabrio - rana aerografata sul cofano - e il suo fedele cane che gli fa da copilota (ovviamente anche lui indossa il ray ban specchiato!).

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here is noone on our island who doesn’t know or has not met Massimo Della Santina: he is our Gipsy Napoleon, resembling a 1970s californian biker, freshly out from the cast of the latest Tarantino movie. A little big man, a genius of creativity who customizes and reinterprets any object making it unique: Harley Davidson, bikes, scooters, jet skis, vintage cars, vespas, helicopters, four-track vehicles. Massimo customizes his motorbikes, lining them with snakeskin, used bullets and wheels out of shape, creating real pieces of art. Despite the care that he devotes to his mechanical objects, you will probably see him ride passionately barefoot his scooter - even in January - with some silver ring, mirrored sunglasses and his blond curly hair blowing in the wind. He is a crazy man with a heart of gold, Massimo exudes cool from every pore of his sunburned skin. As well as being the most crazy biker on our island, Massimino is also a great and informal DJ that can easily mix Peter Tosh with the Pink Floyds, switching later on to Boney M. He goes to appointments with his Renault 4 convertible (the bonnet is decorated with a frog hairsprayed on it) and his faithful dog which is his co-pilot (of course his dog wears the same model of mirrored Ray-Bans as the owner!).


ART IS MY LIFE

GIUSEPPE CLAUDIO INSALACO “AMO LE SPIAGGE BIANCHE DELL’ISOLA D’ELBA”. FI

BY PABLO MASSA

LA MIA VITA SUL PALCO My life on stage

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iuseppe Insalaco è un attore e un ballerino. Cresciuto all’Elba, si è spostato sulla terra ferma per inseguire la sua passione. Protagonista nel film a tematica omosessuale “Non accettare sogni dagli sconosciuti” con la regia di Roberto Cuzzillo, che ha riscontrato molto successo fuori dall’Italia. Giuseppe si è formato con il teatro: ha lavorato in tantissimi spettacoli e con artisti molto importanti tra i quali Jacopo Miliani, Joan More, David Rosetsky e Cate Blanchett. Quello che Giuseppe predilige però è il teatro-danza. Ha collaborato anche con Graham Vick, regista inglese che si occupa di opera lirica. Il mio lavoro artistico preferito è stato sicuramente quello nell’opera di Graham Vick, perché mi ha aperto un nuovo mondo e ha dato molto valore alla mia persona, nonostante il mio ruolo fosse “soltanto” quello di mimo/figurante. Il lavoro che Vick fa sull’opera è molto importante, la stravolge e la rende molto forte a livello visivo; i mimi poi, hanno la stessa importanza degli attori principali. Per farti capire, nell’opera che abbiamo rappresentato a Palermo “Il crepuscolo degli Dei”, lo spettacolo terminava con noi che aprivamo i nostri cappotti davanti al pubblico e ci facevamo esplodere!

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iuseppe Insalaco is an actor and a dancer. He grew up in Elba, then he moved away to follow his passion. He has recently starred in the gay-themed movie “Do not accept dreams from strangers” directed by Roberto Cuzzillo, which has been very successful outside Italy. Giuseppe background comes from the theatre: he has worked in many shows and with very important artists including Jacopo Miliani, Joan More, David Rosetsky and Cate Blanchett. But what Giuseppe prefers is dance-theater. He collaborated with Graham Vick who deals with operas. My favorite artistic work was definitely what I did in Graham Vick’s work, because he introduced me to a new world and gave my character a lot of value, even though my role was “only” the mime / figurative. The work that Vick does on the opera/play/dance-theatre is very important, he twists and makes it very strong, particularly on the visual level; the mimes, therefore have the same importance as the main actors. Just to give you an example, in the work that we represented in Palermo “The Twilight of the Gods”, the show ended with us opening our coats and explode in front of the public!


ELBA THE PLACE TO

Calata Mazzini n.34 Portoferraio, Isola d’Elba.

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RIO MARINA PHOTO BY LUCIANO MORTULA

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SANSONE PHOTO BY ROBERTO RIDI

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CAPOLIVERI PHOTO BY ROBERTO RIDI

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ACQUAVIVA

PHOTO BY ALISSA CASAGRANDE F

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POMONTE PHOTO BY ROBERTO RIDI F


VOLTERRAIO PHOTO BY GAETANO TRISCARI F

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BIODOLA PHOTO BY LUCIANO MORTULA

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PORTOFERRAIO PHOTO BY PATRICK TEMMEL F

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FORNO PHOTO BY LUCIANO MORTULA F

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ENFOLA PHOTO BY LUCIANO MORTULA F

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INTERVIEW

DALLE NOSTRE VIGNE GUARDIAMO L’ELBA “OUR LAND IS OUR LIFE, IT IS THE IMAGE OF THE PAST, PRESENT AND FUTURE FULL OF ENTHUSIASM, LOVE, DEVOTION, CREATIVITY, IMAGINATION AND BEAUTY. OUR COMPANY, WITH ALL ITS FRUITS, IS THE RESULT OF A CREATIVE NATURE PARTICULARLY GENEROUS WITH US “.

“LA NOSTRA TERRA È LA NOSTA VITA, È L’IMMAGINE DEL PASSATO, PRESENTE E FUTURO PIENO DI ENTUSIASMO, AMORE, DEVOZIONE, CREATIVITÀ, IMMAGINAZIONE E BELLEZZA. LA NOSTRA AZIENDA, CON TUTTI I SUOI FRUTTI, È IL RISULTATO DI UNA NATURA CREATIVA PARTICOLARMENTE GENEROSA CON NOI”. Queste sono le parole di Oliviero Toscani, fotografo di fama internazionale, che affiancato dal figlio Rocco, ha dato vita all’ azienda vitivinicola OT sulle colline di Casale Marittimo. Sono tre i tipi di vino: Shirah (50%), Cabernet Franc (35%) e Petit Verdot (15%). Il tutto viene curato e seguito dall’enologo Attiglio Pagli e dall’agronomo Stefano Bartolomei. Abbiamo avuto il piacere di fare una chiacchierata con Rocco Toscani e questo è quello che ci ha detto. Dove si trova la tua azienda e cosa producete oltre al vino? La tenuta si trova a Casale marittimo (Pisa). L’azienda è 160 ettari dei quali 100 coltivati e 60 di bosco. Produciamo fieno, foraggio e olio d’oliva. Nei 60 ettari di bosco abbiamo un allevamento di cinte con le quali produciamo salumi (trasformati nella zona di Parma/ Langhirano). Abbiamo anche un piccolo allevamento di cavalli Quarter horse e Appaloosa. Ah caspita, complimenti...quindi avete tanto da fare! Si, ci piace tenerci occupati per bene. Quanti anni hai Rocco? E chi comanda tu o il “vecchio”? Ho 37 anni, sono nato e cresciuto in azienda, prendendomi qualche pausa scolastica, poco produttiva. Chi comanda? Dipende dai punti di vista, di solito sono io che ricevo le “cazziate”, quindi direi decisamente più lui di me! Che tipo di vino producete? Facciamo tre etichette vinificate totalmente in acciaio. “I Toscani” Syrah e Teroldego “Quadratorosso” Syrah e Cabernet Franc e “OT“ Syrah Cabernet Franc e Petiti Verdot . Abbiamo in cantiere un paio di nuovi progetti che usciranno l’anno prossimo, un Syrah vinificato totalmente in cocciopesto e un rosato fatto con il Syrah e riferimento in bottiglia con metodo ancestrale. Che rapporto hai con l’isola d’Elba? È vero che la vedete dalle vostre vigne? Sì, dalle nostre vigne osserviamo la vostra Isola…L’Elba per noi rappresenta l’unità di misura per stabilire la bellezza di una giornata...più è nitida l’immagine dell’isola, più siamo felici!

These are the words of Oliviero Toscani, an internationally renowned photographer, who along with his son Rocco, gave birth to the OT wine-growing company on the hills of Casale Marittimo. There are three types of wine: Shirah (50%), Cabernet Franc (35%) and Petit Verdot (15%). All this is followed by the enologist Attilio Pagli and the agronomist Stefano Bartolomei. We had the pleasure of talking to Rocco Toscani and that’s what he told us. Where is your company and what do you produce over wine? The company is located in Casale Marittimo (Pisa) The farm is 160 hectares of which 100 are cultivated and 60 are in the woods. We produce hay, forage and olive oil. In the 60 hectares of woods we have a cattle farm with which we produce salami (processed in the Parma / Langhirano area). We also have a small breed of Quarter horse and Appaloosa horses. Oh, good job man...so you have a lot to do! Yes, we like to keep busy. How old are you Rocco? I’m 37 years old, I was born and raised in the family business, taking some school breaks now and then, to switch off from work. Who is the boss? It depends on the points of view, I’m the one who gets the bollockings, so I would definitely say that my father is the boss! What kind of wine do you produce? We make three types aged in steel barrels. “The Tuscans” Syrah and Teroldego “Quadratorosso” Syrah and Cabernet Franc and “OT” Syrah Cabernet Franc and Petiti Verdot. We have a couple of new projects coming out next year, a Syrah aged entirely in “cocciopesto” and a rosé made with Syrah and bottled using ancestral methods. What relationship do you have with Elba? Is it true that you see it from your vineyards? Yes, from our vineyards we observe your Island...Elba for us represents the standard by which to establish the degree of beauty of the day...The more we can see the island clearly, the happier we are!

FROM OUR VINEYARDS WE SEE YOUR ISLAND


MADE IN ELBA

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ART MADE IN ELBA

LUCIANO REGOLI La sua pittura è sostenuta da un senso esigentissimo del proprio lavoro e da una perpetua volontà di approfondimento. E quel famoso proclama di indipendenza di Caravaggio “che tanta manifattura gli era a fare un quadro buono di fiori come di figure” si accorda, senza sforzo, con la poetica di Regoli. Nature morte, ritratti, pittura sacra e di storia, sono per lui soggetti di uguale nobiltà, dipinti con medesimo rigore compositivo.

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ual è la vera funzione dell’artista nel nostro tempo? La vera funzione dell’Artista, e per Artista intendo soprattutto colui che si impegna nelle Arti Figurative, dovrebbe essere da sempre quella di dare alle persone ciò che loro non possono vedere, provare o sentire. L’Artista è un tramite tra il mistero nascosto delle cose e l’uomo comune sensibile che è pronto a percepirlo. Sfortunatamente tutto ciò che gli Artisti si erano impegnati a conquistare con sforzi titanici (sapere pittorico, tecnica, comprensione profonda della Natura e degli uomini, ecc.) lungo svariati secoli, oggi è stato vanificato dagli “ismi” e da una totale sottomissione al bluff del “siamo tutti artisti”, “in arte tutto è lecito”, “ognuno si deve esprimere come vuole”; insomma l’anarchia artistica che tutti conosciamo da decenni. Per quanto mi riguarda la funzione dell’Artista oggi è quella di riprendere i fili interrotti del passato, e, con una operazione di recupero, impegnarsi a non perdere un patrimonio enorme che oggi sembra irrimediabilmente rimpiazzato dalla nuova religione tecnologica e dalla superficialità con cui si approcciano temi che sono stati da sempre affrontati con grande profondità d’intenti. Lei, Maestro, come si considera per indole o per vocazione? Per indole mi sento un “vagabondo serio” e per vocazione un Artista. È solito progettare l’esistenza o abbracciarla con spirito da cavaliere errante? Ho sempre fatto della mia vita una “battaglia per la libertà”. Essere libero è la cosa che più mi interessa, anche più dell’Arte. Per libertà intendo non solo quella di poter disporre della propria vita, ma soprattutto la libertà interiore, conoscere come siamo fatti, come funziona il nostro cervello, e quindi indagare a fondo la Mente e il pensiero psicologico, causa di tutti i mali dell’umanità. Quale arca si è costruito contro il diluviare dei giorni e la banalità aborrita? Più che altro cammino rasente a muri per non farmi notare troppo

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BY MARIA ALESSANDRA FERRARI

da un’umanità che è diventata noiosa. Quando avevo vent’anni ero solito frequentare i vecchi; li selezionavo, li frequentavo, li ascoltavo e bevevo alla loro sorgente. Parlo di “grandi vecchi”: Artisti, Filosofi, uomini di Fede, ecc.. Oggi che sono diventato io stesso un anziano, mi rendo conto che quei vecchi non esistono più, cioè quella qualità che avevano è scomparsa completamente. È la nostra tragedia: non abbiamo più punti di riferimento. I giovani per lo più non hanno questo tipo di curiosità e anche se l’avessero, non troverebbero lontano laggiù una fiamma accesa. I Suoi dipinti hanno una carica rivelante, sono offerta e ricerca di senso. Illuminano, come lampi di magnesio, la quintessenza di oggetti, persone, orizzonti interiori ed ulteriori. Emily Dickinson, in una delle sue poesie scrive: ”La mente si nutre del cuore e, se il cuore non ha carne, l’ingegno dimagrisce, diventa emaciato.” La Sua mente è, senza dubbio, pingue della carne del cuore. Come è solito alimentarli? La mente è una delle poche cose che vale la pena di indagare per tutta la vita. Se non si è attenti a come funziona durante tutto l’arco senza abbandonare mai questa ricerca, si cade in preda alle sue creature, che il pensiero provvede a materializzare: rabbia, dolore, invidia, paura, condizionamenti, con tutte le conseguenze immaginabili, come le malattie psicologiche, i drammi e tutti quegli accadimenti che oggi e da sempre hanno popolato le nostre vite. Questo è ciò che ho fatto e faccio nella mia vita. Essere attento. Solo l’Attenzione ci può salvare da una vita spesa male. Io nei miei dipinti cerco sempre di dipingere quell’Attenzione. È grazie ad un fondo orfico nella Sua personalità se, dai primi anni ’70, si dedica con pari entusiasmo alla musica, consanguinea della pittura? Non so se c’è dell’orfico, ma ho sempre avuto un grande rispetto per la mia vocazione artistica, e ho sempre fatto il mio meglio sia nella Musica che nella Pittura, per lavorare e allo stesso tempo non essere attaccato al risultato, pur impegnandomi a fondo. Così, ho quasi sempre evitato il Dolore.


[Die technologie Olio su tela, 200x300, 1992]


His paintings are affirmed by his high expectations of himself and a continuous desire to improve the depth of his knowledge. And the famous claim of independence “that such a level of manufacture he used whether it was to paint flowers or figures” he is in harmony, with no effort at all, with the Regoli’s poetry. Still life, portraits, religious and historical paintings are for him all of equal nobility, painted with the same rigorous composition hat is the real function of the artist in our time? The true function of the Artist, and for Artist I mean above all the one who engages in Figurative Arts, should always be to give people what they cannot see, try or feel. The Artist is a link between the hidden mystery of things and the sensible common man, who is ready to perceive it. Unfortunately, all that the artists had committed to capturing with titanic efforts (pictorial, technical knowledge, profound understanding of Nature and men, etc.) over several centuries has now been frustrated by the fact that “everybody can be an artist” and that “in art everything is lawful” and “everyone has to express what he wants”; in short, the artistic anarchy we have all known for years. In my opinion what the artist needs to do today is to take back the wires of the past, striving to not lose the cultural heritage that today seems to be replaced by technological religion and superficiality.

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Do you consider yourself a “master” by character or vocation? For my personality I feel like a traveller, for my vocation I feel an artist. Are you usually planning your life or would you like to live it at the moment, maybe by mistake? In my life I’ve been trying to fight for freedom. To be free is the thing that interests me more than art. Freedom for me does not just mean having the right to organize my life; freedom for me means above all inner freedom, understanding how I am done in my soul and in my brain; investigating the human mind and the psychological thinking that is the cause of all man’s evils.

[L’acqua Olio su tela, 100x80, 2010] I’m talking about great “old people”: philosophers, artists, men of faith. Now that I’ve become an old man, I realize that these characters no longer exist. Young people have no reference people to whom they can rely, losing in this way their curiosity. This is the big tragedy of our time. Your paintings have a strong sense of purpose. Emily Dickinson, in one of his poems, writes: “The mind feeds on the heart, and if the heart has no flesh, ingenuity slim, it becomes emaciated”. Your mind is, without a doubt, full of heart. How do you usually feed mind and soul? The Mind is one of the few things that need to be investigated throughout life. If we do not know how it works, we will fall into rage, envy, sorrow, and fear. Negative emotions that lead to psychological illness and mental drama. In my life I always did this: be careful. Attention in this sense can save us from a bad life. In my paintings I always try to paint this Attention. Is it thanks to an orphan background in your personality whether in your life you are always dedicated with the same enthusiasm both to music and to painting? I don’t know if there is an orphan background, but I have always had great respect for my artistic vocation, and I have always done my best in both, Music and Painting, to work and at the same time, not be attacked. In this way I always avoided the pain.

Which “arch” have you built to not sink into the banality and boredom of everyday life? I try to keep a low profile, in order to ignore what comes from a humanity which has become boring. When I was twenty I liked to visit older people: I talked to them, listened to their stories and learned life lessons.

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[Venezia Olio su tela, 200x160, 1997]

www.lucianoregoli.com


BY FLAVIA VAGO

MAX PAPESCHI

ART MADE IN ELBA

MIO NONNO PRIMO SINDACO DI MARCIANA MARINA

COSA C‘ENTRANO MAX PAPESCHI, NAPOLEONE BONAPARTE E UN EX SINDACO DI MARCIANA MARINA?

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ella bellissima e misteriosa Elba tutto può accadere, anche che il tempo si riavvolga, incrociando le storie di tre personaggi che non si sono mai incontrati. Isola d’Elba, giorni nostri, dopo una bellicosa notte d’estate, passata a sognare scene di battaglia in lande desolate, l’artista Max Papeschi, in villeggiatura presso l’isola toscana, approda alla meta turistica della giornata: la residenza del Corso, ovviamente! Non è un caso che Papeschi sia divenuto noto in tutto il mondo per una svastica gigante appesa a un palazzo di Poznan dall’allora suo gallerista Polacco. Mi spiego meglio, la sua arte politica e coraggiosa (coraggiosa soprattutto per quest’epoca afflitta dal più fastidioso politically correct) trae spunto dalla sua grande passione per la storia, moderna soprattutto, ma in generale di tutti quei dittatori, politici, generali e strateghi che hanno cambiato il destino dell’umanità. È anche grazie allo studio approfondito della nostra storia che Papeschi riesce a mostrarcela in tutto il suo delirio, orrore e agghiacciante sarcasmo. Opere come “NaziSexyMouse” (quella appesa a Poznan), “Just Married”, le immagini della serie “From Hiroshima with Love” e i personaggi de “La Société du Spectacle” non sono frutto di deliri nonsense di un artista pazzo, come a volte è più romantico credere. Esse sono invece il risultato di un personale percorso di ricerca fatto negli anni, unito a una

[2008] NAZIPINKYEMOUSE

visione spettacolare, in senso stretto, del mondo (Papeschi ha un passato da regista teatrale, televisivo e cinematografico N.d.R.). Ecco perché la tappa più importante della sua vacanza non poteva che essere Palazzina dei Mulini. “Sic transit gloria mundi“ Esclama Papeschi davanti alla branda da campo dove dormiva Bonaparte durante le sue campagne, ora esposta in una sala dalla villa. Squilla il cellulare, nell’enorme sala delle feste vuota la suoneria acuta rimbomba come la colonna sonora di un film horror a basso budget. Papeschi si affretta a rispondere, ridacchiando. È suo papà che gli chiede se finalmente ha deciso dove andare in vacanza. “Sono all’Isola d’Elba!” “Ma che bello!” “Sì, è un bellissimo posto.” “E poi tu ci sei legato.” “Veramente è la prima volta che ci vengo.” “Tu non c’eri mai stato, ma un tuo avo sì.” “Chi? Napoleone?” “Ahahah! No, il CAV. Giovanni Antonio Parilli che fu Sindaco di Marciana Marina e prima ancora Console del Venezuela. Bonificò lo stagno della cittadina, riportandola agli splendori dell’epoca Napoleonica.” “Ma dai!” e guardando un ritratto di Napoleone “Beh, con tutta la gente che ho fatto incazzare, prima o poi converrà anche a me ritirarmi su quest’isola.” A novembre 2016 Papeschi ha celebrato i suoi 8 anni di carriera artistica con una grande mostra museale presso il M.A.C. di Milano insieme a Fondazione Maimeri.

www.maxpapeschi.com

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DISNEYLAND UNDER ATTACK - JUST MARRIED [2015] CONCETTO SPAZIALE CON LEADER

WHAT MAX PAPESCHI, NAPOLEON BONAPARTE AND A FORMER MAYOR OF MARCIANA MARINA HAVE IN COMMON?

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n the beautiful and mysterious Elba everything could happen, even time rewinds, crossing the stories of three characters that have never met. We are on Elba today, after a beautiful summer night, dreaming of battle scenes in desolate lands. The artist Max Papeschi, on vacation on the island, arrives at the tourist destination of the day: the residence of the Course, obviously! It isn’t a coincidence that Papeschi has become known throughout the world for a giant swastika hanging from a palace in Poznan since then by his Polish gallerist. Let me explain better: his political and courageous art derives from his great passion for history, modern above all but in general of all those dictators, politicians, generals and strategists which have changed the destiny of humanity. It is also thanks to the in-depth study of our history that Papeschi can show it in all its delirium, horror and chilling sarcasm. Works such as “NaziSexyMouse” (the one hanging in Poznan), “Just Married”, images from the “From Hiroshima with Love” series and the “Société du Spectacle” characters are not the result of the nonsense delusions of a crazy artist: it’s more romantic to believe. They ‘re the result of a personal search path made over the years, coupled with a spectacular vision, in the strictest sense of the world (Papeschi has a past as a theater director, television and film director N.d.R.).

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That is why the most important stage of his holiday could only be the Villa dei Mulini. “Sic transit gloria mundi” he excels in front of the campfire where Napoleon Bonaparte slept during his countryside, today in a villa room. The iphone rings, in the huge hall of the empty parties the acoustic ring sounds like the soundtrack of a low budget horror movie. Papeschi hastened to answer, giggling. It’s his dad who asks if he has finally decided where to go on vacation. “I’m in Elba!” “So cool!” “It’s a beautiful place.” “And then you’re tied up.” “It’s really the first time I get there.” “You had never been there, but yours a yes!” “Who? Napoleon?” “Hahaha! I’m talking about Giovanni Antonio Parilli, who was Mayor of Marciana Marina and formerly Consul of Venezuela. He reclaimed the pond of the town, bringing it back to the splendor of the Napoleon era.“ “But come on!” And looking at Napoleon’s portrait “Well, with all the people I did piss off, sooner or later I’ll also agree to retire to this island.” In November 2016 Papeschi celebrated his 8 year artistic career with a great museum exhibition at M.A.C. Of Milan together with Fondazione Maimeri.


ART MADE IN ELBA

www.walterpuppo.com


ART MADE IN ELBA

È UN’ARTISTA ITALIANA DI ORIGINE FRANCESE, IL CUI LAVORO ARTISTICO SI CONCENTRA SULLA NATURA INTESA COME SPAZIO INTERIORE, ED IN PARTICOLARE SUL PAESAGGIO MARINO DEL MEDITERRANEO. IL SUO PROCESSO CREATIVO E L’IMMAGINE FINALE SONO SEMPRE UNA CONQUISTA DI COORDINATE EMOTIVE, UNA RICERCA CONSAPEVOLE DELLA SUA LIMINALITÀ TRA L’INDEFINITO DELL’INCONSCIO E LA PRECISIONE DELLE SENSAZIONI CHE EMERGONO. IL CURATORE ROBERTO BORGHI HA COSÌ COMMENTATO IL SUO LAVORO:

“[…] Le opere di Cristina si relazionano con l’interiorità e il mare, ma devo aggiungere che ciò avviene in modo meno lineare di quanto appaia. Nei dipinti il mare è presente in maniera il più delle volte esplicita, altre volte implicita, comunque e sempre indubbia: ma non è il loro soggetto. Se c’è qualcosa che queste opere intendono rappresentare è piuttosto una forma di intimità con sé stessi, uno sprofondamento nel proprio io che riesce a non farsi abissale, una condensazione di sentimenti che solo in alcuni casi ha un aspetto cristallizzato, salino, mentre di solito permane in uno stato fluido, liquido. Il mare, nella pittura di Cristina, è all’incirca un filtro, un ambito in grado di distillare gli stati di grazia, di permettere che la vita raggiunga il suo zenit. Perché e come tutto ciò avvenga, e perché accada lì, in prossimità del mare, i dipinti non lo dicono: parte del loro fascino sta proprio nell’essere eloquenti ma allo stesso tempo sottilmente sfuggenti. […]”

NATA A PARIGI NEL 1977, HO VISSUTO A MILANO E ROMA E ORA ALL’ISOLA D’ELBA, LUOGO ELETTO PER LA NATURA. MI SONO LAUREATA IN INGEGNERIA E POI IN PITTURA ALL’ACCADEMIA DI BRERA, A MILANO. DA ANNI AFFIANCO L’ATTIVITÀ DIDATTICA A QUELLA ARTISTICA. MARIA CRISTINA SAMMARCO IS AN ITALIAN ARTIST OF FRENCH ORIGIN. HER PAINTING FOCUSES ON MEDITERRANEAN SEASCAPE, UNDERSTOOD AS INNER SPACE. HER CREATIVE PROCESS AND THE IMAGE THAT EMERGES AT THE END ARE ALWAYS A CONQUEST OF EMOTIONAL COORDINATES, A CONSCIOUS SEARCH FOR THE LIMINAL AREA BETWEEN THE INDEFINITE SPACE OF THE UNCONSCIOUS AND THE PRECISION OF THE SENSATIONS THAT EMERGE FROM IT. AS THE ART CURATOR ROBERTO BORGHI HAS COMMENTED: “[…] Cristina’s works are related to inner life and the sea, but I have to point out that this relationship is less straightforward than it might appear. In the paintings the sea is present in a way that is usually explicit, sometimes implicit, but always unmistakable: yet it is not their subject. If there is something that these works are intended to represent, it is a

Portale n.22_LOVE Olio, tela di lino [50 x 50cm]

form of intimacy with yourself, a sinking into your own being that is able to avoid being unfathomable, a condensation of feelings that only in some cases has a crystallized, saline appearance, while usually remaining in a fluid, liquid state. The sea, in Cristina’s painting, is a sort of filter, a setting capable of distilling states of grace, of allowing life to reach its zenith. Why and how all this takes place, and why it happens there, by the sea, the paintings don’t tell us: part of their fascination lies precisely in the fact that they are eloquent but at the same time subtly evasive. […]”

I WAS BORN IN PARIS IN 1977; I LIVED IN MILAN AND ROME, AND AT THE MOMENT I LIVE ON ELBA ISLAND, THE PLACE TO BE FOR THE NATURE. I GRADUATED IN ENGINEERING AND LATER IN PAINTING AT THE BRERA ACADEMY, IN MILAN. FOR YEAR I HAVE TEACHING AND DEDICATING MYSELF TO ARTISTIC ACTIVITY.

www.mariacristinasammarco.com

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PABLO

ART MADE IN ELBA

MASSA

BY MARIA CRISTINA SAMMARCO

ossimoro sostantivo maschile Figura retorica consistente nell’ accostare, nella medesima locuzione, parole che esprimono concetti contrarI “lucida pazzia”

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uesta è la definizione che finalmente affiora dopo aver visto le opere di Pablo Massa. Facciamo un passo indietro. È un sabato di festa all’isola d’Elba, per l’occasione vestita di sole dopo un inverno desolato. Lo studio di Pablo è nella zona industriale di Portoferraio, al primo piano, vista mare per intenderci. Lui mi accoglie, visibilmente influenzato e provato da un periodo di intenso lavoro. Quando entri ti dimentichi di dove sei, del mare, dei gabbiani e ti trovi proiettato in uno studio che potrebbe essere a Milano o New York, con neon luminosi, un set fotografico, quadri espressionisti ancora freschi di vernice. E poi loro: sculture all’apparenza informi che si ergono su bidoni vintage di petrolio. Tutto funziona esteticamente, in bilico tra caos e ordine. Siamo d’accordo che scriverò un testo sul suo lavoro e così si trova a parlarmi della sua storia, dell’Argentina e dei suoi inizi con la fotografia…Eppure è restio, si mostra più a suo agio a parlare degli altri, di suo padre, dall’energia edificatrice, di una mamma che doveva essere davvero bella in gioventù, di amici artisti con cui ha condiviso viaggi ed esperienze. Io ascolto, mentre Pablo snocciola l’alternanza delle sue vicende d’infanzia tra l’Argentina e l’isola d’Elba (andata e ritorno per più giri), la sua casa alla spiaggia del Forno, le sue trasferte a Milano e i viaggi in Oriente. La storia si affastella di personaggi, di luoghi, di miti e di demoni e io provo la sensazione di non riuscire a scorgere Pablo in tutto questo, lo intravedo, ma non lo afferro. Mi concentro sui suoi lavori, chiedendogli gentilmente di presentarmene alcuni. Così in modo similare mi ritrovo nella situazione precedente: in ogni opera personaggi, storie reali e immaginate, oggetti di recupero, crocifissi e piccole statue di Shiva che convivono fianco a fianco. Fin da piccolo ha sempre disegnato, fatto fotografie, grazie all’esempio paterno, andando via via a precisare un personale stile fotografico, che parte da un’accurata ricerca e composizione dal vero di oggetti e persone, truccate, tatuate, nude, quasi a trascendere la loro natura umana per incarnare simboli, miti, dei. Con questo spirito ha creato la serie dei peccati originali, dove accosta a dei ritratti umani, ritratti di oggetti, tutti collegati al medesimo vizio capitale.

THE DIVINE VIRUS

“In una società decadente, l’arte, se veritiera, deve anch’essa riflettere il declino.”

S

foglio il suo catalogo, evidentemente cosciente di una forza espressiva, a tratti profondamente noir, che pervade i suoi lavori. Pablo sembra più interessato a raccontarmi il backstage della foto, come ha recuperato gli oggetti (è un collezionista onnivoro!), chi sono i protagonisti trasfigurati delle sue foto, cosa fanno e da dove vengono. Solo così io riesco a intuire il grande lavoro che c’è dietro, un lavoro di trasformazione della realtà modesta in un ambiente surreale, immaginifico, dai risvolti pop. Senza soluzione di continuità, mi parla di tutto il resto, della pittura, delle stampe, per poi soffermarsi sulle sue ultime creazioni. Sono assemblages, sculture create dall’accostamento di più elementi in apparenza caotica. Sembrano emergere da una spuma primordiale, in cui navigano piante, aerei, teschi, un busto di Napoleone, un vascello, dei soldatini di piombo, una maschera dei primi del Novecento…il tutto coperto da un colore che uniforma e rappacifica. Rosa, bianco, azzurro, verde, oro. Sembrano dei gironi danteschi senza redenzione. Eppure queste sculture emanano qualcosa di ludico e gentile. Ossimoro. Accostamento di concetti contrari. Sì, è l’unica possibilità di afferrare un lavoro così straripante, così macabro e onirico, così visionario e leggero. “In queste immagini di distruzione c’è un germoglio di salvezza?” Gli chiedo, più per me che per lui. Ci pensa, mi guarda e ci ripensa. Gli suggerisco: “magari la Natura?” E lui si illumina…mi assicura di sì, per lui sono importanti tanto la Natura quanto la Spiritualità. Rimango però con la sensazione che non è quello il punto, che nelle opere, come in lui, non vi è giudizio, non vi sono scale gerarchiche, ma solo il desiderio liberatorio di raccontare storie, magari passate, desiderose di riscatto. Pablo mi accompagna alla pesante porta scorrevole, esco dallo studio e d’un tratto trovo ad accogliermi Cosmopoli, immersa nella luce del tramonto.

$CULTURE

THE SEVEN DEADLY SINS

WHERE IS THE FREEDOOM?


VIRUS $-CULTURE [2017]

www.pablomassastudio.com

FI


oxymoron Male noun Rhetorical figure consisting in the inclusion, in the same phrase, of words that express contrary concepts “Shining madness”

DECAY.”

the series of original sins, where he joined with portraits of humans, portraits of objects, all linked to the same vice capital. I browse his catalogue, obviously aware of an expressive force, at times profoundly noir, pervading his work. Pablo seems more interested in telling me the backstage of the photo, how he recovered the objects (he is an omnivore collector!) which are the transfigured protagonists of his photos, what they’re doing and where they come from. Only in this way I can understand the great work behind it, a transformation of modest reality in a surreal, imaginative, poplike environment. Continuosly, he talks about everything else, about painting, prints, and then to dwell on his latest creations. They are assemblages, sculptures created by the combination of many chaotic appearance elements. They appear to emerge from a primordial foam, where they sail plants, planes, skulls, a Napoleon bust, a vessel, lead soldiers, a mask of the early twentieth century...all covered by a uniform color that converts. Pink, white, light blue, green, gold. They look like Dante’s groups without redemption. Yet these sculptures emanate something ludicrous and kind. Oxymoron. Approaching Contrary Concepts. Yes, it is the only chance of grasping a work so overwhelming, so macabre and dreamlike, so visionary and light. “In these images of destruction is there a sprout of salvation?” I ask him, more to me than to him. He thinks, looks at me and thinks about it. I suggest to him: “maybe Nature?” to him and he lights up...he assures me yes, for him, Nature is as important as Spirituality. But I remain with the feeling that this is not the point, that in works, as in him, there is no judgment, there are no hierarchical scales, but only the liberating desire to tell tales, perhaps past, eager to ransom. Pablo joins me in the heavy sliding door, I leave the studio and suddenly find myself in Cosmopoli, immersed in the sunset.

“IN A DECAYING SOCIETY, ART, IF IT IS TRUTHFUL, MUST ALSO REFLECT

T

his is the definition that finally emerges after seeing the works of Pablo Massa. Let’s take a step back. It is a holiday Saturday on the island of Elba, for the occasion dressed alone after a desolate winter. Pablo’s study is in the industrial area of Portoferraio, on the first floor, overlooking the sea…you know what I mean. He welcomes me, visibly influenced and experienced by a period of intense work. When you enter, you forget where you are: you’re projected into a futuristic space that could be in Milan or New York, with bright neon, a photographic set, paintings painters still fresh and above all sculptures on hay-drying vintage barrels of oil. Everything works aesthetically, in balance between chaos and order. We agree that I’ll write a text about his work and so I ask him to talk about his story of Argentina, and his beginnings with photography...Yet he is reluctant, he’s more comfortable talking about others, his father, the building energy, of a mother who had to be really beautiful in youth, of friends artists with whom he shared travels and experiences. I listen, while Pablo picks up the alternation of his childhood events between Argentina and Elba (it’s back and forth, back and forth), his home at Forno beach, his travels to Milan and the travels in the East. The story lies with characters, places, myths and demons, and I feel of not being able to see Pablo in all of this, I see it, but I don’t get him. I focus on his work, kindly asking him to introduce some of it. So in the same way I find myself in the previous situation: in every work of characters, real and imagined stories, recovering objects, crucifixes and small Shiva statues that live side by side. As a child he has always drawn and photographed, thanks to his father’s example, going on to spell out a personal photographic style, starting with a careful research and real composition of objects and people, dressed, tattooed, naked, almost go beyond their human nature to embody symbols, myths, Gods. With this spirit he created


ART MADE IN ELBA

SAFA BY PABLO MASSA

safa nato nel 1934 a instanbul. mamma russa bella donna, mescevica, ortodossa. Nonna musulmana portava in sua chiesa. Mio papa, giornalista, diceva non c'e dio. safa creduto a lui. da giovane gia rivoluzionario scappa da instanbul, cresce libero. vende omega e cravatte italiane che regalato padre. a 16 anni, napoli, s'innamora di donne, musica e luna piena. poi roma, svizzera e parigi. torna in turchia. accademia di arte. si sposa e fa militare. tutti anni persi. lascia impero ottomano. vive a parigi con grandi artisti. Montparnasse, tipografia, stampa e litografie, dipinge e mostre in tutto il mondo. vende tutto e spende soldi subito. taxi e restaurant o sotto pioggia con panino. dipinge puttane, uomini di affari e artisti, anima della societA. vende arte al metro. biennale aquiloni. porta arte in strada per prima volta. tutto giorno taglia cartone e fa sculture e quadri. fatto street art in capoliveri 35 anni fa prima di bansky. due atelier, parigi elba. sceglie capoliveri. credeva di essere napoleone . barca a vela grande passione pero troppa distrazione per pittore. safa non deve finire solo in salotti borghesi, safa libero. safa anarchico. una volta stato a cena da famiglia Rothschild, quadri di goya, molta accoglienza. "mr. safa benvenuto!" bevuto tanto io non ricordo, svegliato giorno dopo in giardino. Viaggiato tutto stati uniti. pop art e stata inventata per distruggere parigi. idea di kennedy e gallerista italiano famoso, americani comprare troppa arte di europa. adesso in suo atelier a capoliveri, 84 anni, fuma gitan e lavora tutta notte per suo nuovo progetto.


PITTORE MORTO DI FAME

Safa was born in 1934 in Istanbul. Russian mother: beautiful woman, menshevik, orthodox. Islamic grandmother, carried him to church. My daddy, journalist, said, "There is no God." Safa believed him. As a revolutionary young man, he runs away from Istanbul. Saga grows free. He sells Omega and Italian ties that his father gave him. At 16, Naples. He falls in love with women, music and full moon. Then Rome, Switzerland and Paris. Back to Turkey. Academy of Art. He married and made military. All years lost. He leaves Ottoman empire. He lives in Paris with great artists. Montparnasse, printing and lithographs he paints and makes exhibitions around the world. He sells everything and spends money right away. Taxi and restaurant, or under rain with sandwich. He paints prostitutes, businessmen, artists, the societys souls. It sells his art. Biennial, kites. He brings art to the road for the first time. He spends all the time to cut cardboard, make sculptures and paint paintings. He made street art in Capoliveri 35 years ago, before Bansky. Two ateliers, Paris and Elba. He chose Capoliveri. He thought he was Napoleon. Great sailboat passion but too much distraction for painter. Safa must nt end up in bourgeois salons. Safa free. Anarchic Safa. Once he was at dinner with the rothschild s, Goya s paintings and so much hospitality. "mr. safa welcome !" I drank so much, I don t remember, I woke up the next day in the garden. I travelLed all over the United States. Pop Art was invented to destroy Paris. Kennedy s idea and of a famous Italian gallerist. Americans buy too much art from Europe. Now in his atelier at Capoliveri, 84 year old, Safa smokes Gitan and works all night for his new project.


ART MADE IN ELBA

d’ARCO

MARCELLO

BY GIORGIO FANTI

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MARCELLO D’ARCO È PORTOFERRAIO E COSMOPOLIS E NON È DETTO CHE DOMANI NON SI INVERTANO I TERMINI E PORTOFERRAIO DIVENGA IL PITTORE CHE OGGI LA RITRAE, RICREA, REINVENTA, IN UNA PERENNE RINCORSA E RICERCA D’IDENTITÀ, LA PROPRIA E QUELLA DELLA CITTÀ.

D’ARCO IS PORTOFERRAIO AND COSMOPOLIS, AND IT IS NOT SAID THAT TOMORROW THE TERMS WILL BE INVERTED AND PORTOFERRAIO WILL BECOME THE PAINTER, WHO TODAY PORTRAYS, RECREATES, REINVENTS, IN A PERPETUAL PURSUIT AND IDENTITY SEARCH, HIS OWN AND THAT OF THE CITY.

D’Arco, un autodidatta che comincia ad esporre nel 1977, riesce a collocarsi subito, in un crocevia nodale della pittura. Ha visto, conosce l’arte contemporanea e si ritrova, d’istinto e di ragione, schierato contro le tendenze dominanti, avverso alle alterazioni, delle avanguardie, che hanno distrutto o disperso il soggetto stesso del dipingere. D’Arco dipinge dei nudi, dei ritratti, dei paesaggi, delle marine, portato dalla naturalità delle sue doti di pittore, che sono forti e talvolta gli prendono la mano e lo distraggono dalla sua vera misura, che è analoga a quella del pensiero scientifico: l’astrazione determinata. La città è vista come una metafora di forme che si demoltiplicano e incessantemente deformano fino ad essere anamorfiche, come se fossero risucchiate dalla trasmutazione dei tempi. La città diventa un universo di spazi e di volumi, rettangoli, cubi, quadrati, poliedri, di numero indefinito o forse finito. La città è il teatro, il palcoscenico della vita, dove gli eventi più quotidiani e banali diventano misteriosi e imprevisti, quasi baudelairiani. La città è l’anamnesi, il modo, il processo, che d’Arco si offre e ci offre per ritrovare le idee, i sensi che costituiscono la memoria, la sua e la nostra.

D’Arco is a self-taught painter who begins to exhibit his works in 1977 and succeeds in placing himself immediately. He saw and he knows contemporary art: instinctively he opposed the new tendencies, alterations and avant-gardes, which changed the subject of the painting. D’Arco paints naked, portraits, landscapes, marinas, brought by the naturalness of his painters’ talents, who are strong and sometimes take his hand and distract him from his true measure, which is analogous to that of scientific thought: determined abstraction. The city is seen as a metaphor of shapes that multiply and deform until they lose their original structure, succumbed by the change caused by time. The city becomes a universe of spaces and volumes, rectangles, cubes, squares, polyhedons, of indefinite or perhaps finite number. The city is the theater, the stage of life, where the most ordinary and banal events become mysterious and unexpected, almost baudelairian. The city is the history, the way and the process that D’Arco offers and offers us to rediscover the ideas, the senses that make up his (and ours) memory.

TRIANGOLI 156x100 [2013]

PESCIOLINO ROSSO 59x51 [2016]

IL GRIGOLO 85x49 [2008]


VIVA ELBA


VIVA ELBA SAURO MORTULA di ritorno dalla pesca | Returning from fishing

SPIAGGIA DI FORNO, GOLFO DELLA BIODOLA, ISOLA D’ELBA. ACQUA CRISTALLINA E MONTAGNE IN SUCCESSIONE DAVANTI AGLI OCCHI. A PICCO SUL MARE UNA LOCATION ESCLUSIVA: L’OSTRICA RISTORANTE E ART GALLERY. PRONTO AD ACCOGLIERMI CON DUE BICCHIERI DI VINO BIANCO C’È LUCIANO MORTULA, IL PROPRIETARIO. ENTRANDO MI TROVO IN UN AMPIO E LUMINOSISSIMO SPAZIO MODERNO, DECORATO CONSAPEVOLMENTE DA GRANDI STAMPE FOTOGRAFICHE IN SUCCESSIONE. uciano, quando nasce questo ristorante? L’Ostrica nasce nel 1953 grazie a mio padre e mia madre. Questo immobile appartiene alla nostra famiglia da generazioni. Ovviamente il locale era molto diverso da come lo vedi tu oggi, era più “rustico” e lo è stato fino al 1998, quando ho preso in mano l’attività rivoluzionando tutto, in modo particolare l’arredamento e il menù. Perché il nome “Ostrica”? Secondo mio padre, il nostro locale doveva essere la conchiglia all’interno della quale i clienti - le perle appunto - venivano cullati e custoditi. Che tipo di cucina proponete? La nostra cucina è ricercata ma semplice. Ricercata perché selezioniamo soltanto prodotti

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di massima qualità e curiamo molto la presentazione dei piatti; semplice perché non facciamo ricette elaborate che prevedono il mix di troppi ingredienti diversi. Il 93% dei piatti è a base di pesce (ovviamente pescato all’Elba); la percentuale restante è a base di carne - pochissima ma soprattutto verdure. Ho sempre fatto ai miei clienti una proposta vegetariana e, negli ultimi due anni, ho anche introdotto un menù vegano per poter soddisfare tutte le richieste e esigenze dei miei ospiti. Ah, e anche perché io per primo ho scelto di diventare vegano. Parlami della fotografia: com’è nata l’idea di far diventare il ristorante anche Art Gallery? L’Ostrica è diventato Art Gallery nel 2005. Appassionato di fotografia da sempre e avendo

la fortuna di viaggiare tanto nei mesi in cui il ristorante è chiuso, sono riuscito ad accumulare un grande numero di fotografie di tantissimi paesi e soggetti diversi. Solo dopo il mio viaggio in Thailandia mi sono reso conto che le mie fotografie potevano essere apprezzate da altre persone e ho provato a venderle online e nel mio locale. Ad oggi, il numero di fotografie che ho venduto si aggira attorno alle 400.000. Un nome tra i miei tanti acquirenti: National Geoghrapic. Prima viaggiavo e coglievo l’occasione per scattare foto, adesso viaggio per fotografare. Si capisce che sei un esteta! Esatto. Sia nella ristorazione come nella fotografia, punto sempre per fare tutto al meglio. La qualità ripaga sempre.

Ti ritieni un fotografo o un artista? Preferisco definirmi fotografo, anche se le mie fotografie sono artistiche. Per me l’arte è quando qualcosa è bello oggettivamente. Hai progetti lavorativi futuri? Sì, a breve uscirà il mio libro, nel quale verranno racchiusi i miei 14 anni da fotografo. E il ristorante ? I miei due figli hanno scelto di portare avanti l’attività il giorno in cui vorrò fermarmi; sono molto felice di questo perché significa che sono riuscito a trasmettere la passione per questo lavoro e per questo posto unico che abbiamo avuto la fortuna di avere in dono.

BY VERONICA BRANDI

www.ristorantelostrica.com

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Tramonto dalla terrazza dell’Ostrica |Sunset from the Ostrica’s terrace

I’M AT THE BEACH OF FORNO, A COVE IMMERSED IN THE GULF OF BIODOLA, IN ELBA. CRYSTAL CLEAR WATER AND MOUNTAINS IN SUCCESSION IN FRONT OF EYES. AT THE PEAK OF THE SEA AN EXCLUSIVE LOCATION: THE OSTRICA RESTAURANT AND ART GALLERY. READY TO WELCOME ME WITH TWO GLASSES OF WHITE WINE THERE IS LUCIANO MORTULA, THE OWNER. ENTERING, I FIND MYSELF IN A LARGE AND BRIGHT MODERN SPACE, CONSCIOUSLY COLORED BY LARGE PHOTOGRAPHIC PRINTS IN SUCCESSION. uciano, when was this restaurant born? L’Ostrica was born in 1953 thanks to my father and my mother. This property belongs to our family for generations. Obviously the place was very different from how you see it today, it was more “rustic” and it was until 1998, when I took over the activity revolutionizing everything, especially the furnishings and the menu. Why did you chose the name “Ostrica”? According to my father, our place was the shell in which the customers - the pearls of course were lulled and kept. What kind of cuisine do you propose? Our cuisine is fine-dining but simple. It is a rarest cuisine ‘cause we select only high quality products and we care very much about the presentation of dishes; in the same time it’s simple because we don’t make elaborate recipes that include the mix of too many different ingredients. 93% of the dishes are fish-based (obviously fished from Elba); the remaining

L

percentage is meat - very low - but especialyvegetables. I have always made my clients a vegetarian proposal and, in the last two years, I have also introduced a vegan menu to meet all the requests and needs of my guests. Ah, and also because I first chose a vegan lifestyle. Tell me about photography: how did the idea of making the Art Gallery restaurant come true? Ostrica became Art Gallery in 2005. I have always had the passion for photography and, having the good fortune to travel as long as the restaurant is closed, I managed to accumulate a large number of photographs of many different countries and subjects. Only after my trip to Thailand I realized that my photos could be appreciated by other people and I tried to sell them online and in my local area. Today, the number of photos I sold is around 400,000. A name among my many buyers: National Geographic. First I was travelling and I took the opportunity to take

pictures, now I travel to photograph. Are you a photographer or an artist? I prefer to define myself as a photographer, even though my photographs are artistic. For me art is when something is objectively beautiful. You’re an esthete! I am! Both in catering and in photography, I always try to do my best. Quality always pays. Have you future work plans? Yes, my book will soon come out, where my 14 years as photographer will be relayed. What about the restaurant? My two sons will carry on the business the day I‘ll stop working; I’m very happy about this, because it means I have been able to convey the passion for this work and for this unique place, a gift that we have been fortunate to receive.

www.lucianomortula.com

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THE FISH EYE PROJECT


VIVA ELBA

ACQUA DELL’ELBA ANCORA UNA VOLTA GUARDA ALL’ ARTE

L’AZIENDA ELBANA HA PENSATO DI OFFRIRE UN TRAMPOLINO DI LANCIO AI GIOVANI, A BENEFICIO SIA DELLA LORO CARRIERA CHE DELL’INTERO SISTEMA PAESE, INSERENDOSI NEL PIÙ AMPIO PROGETTO DI VALORIZZAZIONE DELL’ARTE LEGATA AL TERRITORIO.

2° EDIZIONE DELLA MOSTRA “PREMIO ARTE ACQUA DELL’ ELBA” 21 e 27 AGOSTO 2017 SALA TELEMACO SIGNORINI

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er una realtà come la nostra, tesa alla realizzazione di un modello di essere e fare impresa che si ispira alle botteghe artigiane rinascimentali, è qualcosa che va ben oltre la mera esaltazione del bello. L’Arte è l’espressione massima della creatività umana, qualcosa il cui significato e la cui portata trascende la forma del risultato cui giunge, palesando, ogni volta, l’unicità e la straordinarietà dell’uomo, della sua mente, del suo corpo e del suo spirito. Per questa ragione, la sua tutela, la sua valorizzazione e la sua promozione non devono e non possono essere inquadrati come mere attività volontaristiche mosse da un generico “amore per l’arte” o da un desiderio di puro mecenatismo. Esse sono, in primo luogo, attività a difesa del nostro migliore modo di essere, quel modo che ci consente di progredire quotidianamente verso un’ideale di armonia e perfezione. Il seme su cui si innesta ogni innovazione, ogni intuizione, ogni nuova idea. L’arte, in questa prospettiva, è il vero segreto di Acqua dell’Elba, quell’elemento non replicabile che rende tanto preziosi e unici i nostri prodotti. Una vera e propria fonte di ispirazione, capace di alimentare, guidare ed ispirare la nostra quotidianità e tutto il nostro

ciclo produttivo (dall’ideazione alla produzione, al confezionamento ed infine alla vendita). E’ in questo quadro che va ad inserirsi il nostro impegno per la promozione e la valorizzazione dell’Arte. Un impegno articolato, che si sostanzia in molteplici iniziative, tra cui certamente spicca il Premio Arte Acqua dell’Elba, sviluppato in partnership con l’Accademia di Belle Arti di Brera, che mira a premiare e far emergere nuovi talenti. Tra il 21 e il 27 agosto 2017, si terrà all’Isola d’Elba, a Portoferraio, nella Sala Telemaco Signorini, la mostra della seconda edizione del Premio Arte Acqua dell’Elba, finalizzata ad esporre l’opera di venti giovani pittori mentre a tre di loro sarà assegnato un premio-acquisto nel corso della serata inaugurale. L’esposizione, intitolata Venti autentici Oltremare, costituirà il punto di arrivo di un percorso didattico, di ricerca e produzione artistica in corso di svolgimento presso la Cattedra di Pittura del Prof. Ignazio Gadaleta, con il contributo formativo dei Prof.ri Gaetano Fanelli e Cristina Galli. Alcuni studenti d’eccellenza, frequentanti le diverse annualità dei Corsi di Diploma Accademico di primo e secondo livello in Pittura, sono i protagonisti di pratiche espressive che nell’autenticità motivazionale trovano le loro ragioni vitali. Essi contribuiscono ad affermare l’inesauribilità del

linguaggio sensibile della pittura. Il loro pensiero operativo non può non percorrere evoluzioni memoriali (personali e collettive) di quel mare che isola l’Elba. Il mistero della pittura si alimenta di sinestesie che amplificano le dinamiche sensoriali verso un oltre che è insondabile. Il titolo della mostra non solo costituisce l’indicazione tematica, indicata da Ignazio Gadaleta, è programma del lavoro in atto ed è sintesi assertiva degli esiti immaginati. Venti è il numero di questi ragazzi, così come le correnti d’aria che agitano le onde di sensazioni insorgenti. Autentici sono proprio gli autori di queste fresche creazioni. Oltremare è il nome di un pigmento (di un colore), ma anche la tensione al superamento di confini oltre ogni orizzonte consueto. Temi che ricalcano l’identità e lo spirito di un’azienda che al mare e all’autenticità guardano non solo come imprescindibili capisaldi ma come elementi che sostanziano la ragion d’essere stessa di Acqua dell’Elba: una manifattura artigianale di profumi ispirati al mare che nel mare ha casa e che nel mare ha quindi costante fonte d’ispirazione.

www.acquadellelba.it

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IN FOTO ALUNE OPERE DELLA 1°EDIZIONE “PREMIO ARTE ACQUA DELL’ELBA”. In the picture some works of the first edition of “Art Award Acqua dell’Elba”.

2ND EDITION OF THE EXHIBITION “ART AWARD ACQUA DELL’ ELBA”

ACQUA DELL’ELBA, ONE MORE, LOOK AT THE ARTS THE ELBANA FIRM HAS THOUGHT ABOUT OFFERING A LAUNCH PAD TO THE YOUNG PEOPLE, IN ORDER TO BENEFIT THEIR CAREER AND THE WHOLE COUNTRY SYSTEM, INSERTING ITSELF IN THE WIDEST PROJECT OF EXPLOITATION OF THE ARTS LINKED TO THE TERRITORY

F

or a company like ours, constantly searching for a model of being a business and doing business built on the inspiration of the renaissance craftsman’s workshop, this is something that goes beyond the simple glory of beauty. Art is the ultimate expression of human creativity, something whose meaning and scope go beyond the final result, showing the uniqueness and extraordinary character of man, his mind, his body and his soul. For this reason, its protection, its enhancement and its promotion must not and cannot be seen as merely a voluntary activity driven by a general “love for art” or by a simple desire for patronage. These are, in the first place, activities that defend our best way of being, that way that permits us daily to make progress towards an ideal of perfection and harmony; the seed where every innovation, every intuition, every inspiration is sown. Art, seen through this perspective, is the true secret of the Acqua dell’Elba, that element that cannot be replicated which makes our products so precious and unique. A real source of inspiration, capable of nourishing, guiding and inspiring our everyday lives and our whole production cycle (from the initial idea to the production, the packaging and through to the sale). It is in this framework that we commit ourselves to the enhancement and promotion of Art. It is an articulated commitment based on a number of initiatives where the Acqua dell’Elba Award stands out, developed in partnership with the Brera Academy of Fine Arts, aiming to reward and highlight new talents. From the 21st to the 27th of August in the Sala Telemaco Signorini in Portoferraio on the island of Elba, the second edition of the Acqua dell’Elba Art Award will take place, exhibiting the works of twenty young painters where

three of them will be awarded a purchase-prize during the inaugural evening. The exhibition, entitled Venti autentici Oltremare, will be the climax of an educational experience of research and artistic production that is being carried out in the Department of Painting with Professor Ignazio Gadaleta, and the contribution of professors Gaetano Fanelli and Cristina Galli. Some outstanding students who have attended the various years of the Academic Diploma Courses of first and second level in Painting, are the leading figures of expressive practices that, through their authentic motivation have found their life’s purpose. They help to assert the boundlessness of the sensitive language of painting. Their operational thinking cannot help but follow memorial trends (personal and collective) of that stretch of sea that isolates Elba. The mystery of painting is fueled by synesthesia that amplifies the sensory dynamics towards the unfathomable. The title of the exhibition not only gives the guidelines of the theme indicated by Ignazio Gadaleta, but is also the present work plan and the positive summary of the imaginative results. Venti (twenty) is the number of students but it is the same word for the wind, the currents of air that blow the waves of rising emotions. Autentici (authentic) are the authors of these fresh creations. Oltremare (ultramarine) is the name of a deep blue coloured pigment but another meaning of the same word (overseas) is crossing boundaries beyond any recognized horizon. These themes trace the identity of the spirit of a company that looks at the sea and at authenticity not only as essential benchmarks but as elements that support the very raison d’être of Acqua dell’Elba: handmade manufacture of perfumes inspired by the sea, where the sea is home and therefore the sea is a constant source of inspiration.

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UNA VITA

VIVA ELBA

SOTTO

PELLE ALESSANDRO PELLEGRINI UNO DEI MIGLIORI TATUATORI AL MONDO MADE IN ELBA GREAT TATTOO ARTIST MADE IN ELBA BY VERONICA BRANDI ei un artista? Sono un tatuatore! Mi risponde cosi Alessandro Pellegrini, classe 1974, elbano doc e grande artista riconosciuto a livello nazionale ed internazionale. La sua Arte prende ispirazione dal mondo orientale per esplodere in linee lunghe e colori intensi. Guardando i suoi lavori, si ha la sensazione di trovarsi di fronte a una vera opera d’arte tridimensionale. Foto e disegni coprono le pareti del suo studio e subito sale la voglia di farsi tatuare... ovviamente da LUI! Alessandro solitamente predilige le opere di grandi dimensioni, che entrano in armonia con il corpo della persona che viene tatuata. Ad oggi, anche se non ha mai fatto il conto, ha tatuato più di 5.000 corpi. Ha aperto il primo negozio nel 97’ e adesso, vent’anni dopo, Alessandro è pronto ad aprire un nuovo studio da 200mq, con tre postazioni destinate a ospitare grandi tatuatori italiani e non. Il nostro tatuatore, pacato e meticoloso come un taoista giapponese, partecipa ogni anno a convention mondiali (per ora più di 80) per le quali ha già ricevuto numerosi riconoscimenti tra cui il premio per il miglior tatuaggio alla International Tattoo Convention di Bangkok e un invito come ospite alla Evolution Tattoo Convention di Gunma-Ken Japan. Oltre al suo nuovo studio all’isola d’Elba è spesso ospite di Milano City Ink e Lacrimanera Tattoo Saloon di Firenze. Deep in Tattoo è il nome del suo studio e delle sue pagine di Facebook e Instagram, dove puntualmente pubblica le foto dei suoi lavori con il titolo: “TODAY’S WORK...”.

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#DEEPINTATTOO

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re you an artist? I’m a tattoo artist! This is the answer Alessandro Pellegrini gives to me; he was born in Elba in 1974 and today he is a great artist, recognized at national and international level. Who was your greatest teacher? Definitely Filip Leu, I have half body tattooed by him! Alessandro’s art takes inspiration from the Eastern world to explode in long lines and intense colors. Looking at his work, you have the perception of being in front of a true three-dimensional artwork. Photos and drawings cover the walls of his studio, and you’ll immediately feel like to be tattooed by HIM! Alessandro usually prefers large works that come in harmony with the body of the person being tattooed. Today - though he has never made the bill - he tattooed more than 5.000 bodies. It opened its first store in 97 ‘and now, twenty years later, Alessandro is ready to open a new 200mq studio with three workstations designed to accommodate large italian and international tattooers. Alessandro is quiet and meticulous as a Japanese Taoist; he participates every year at world conventions (now more than 80) for which he has received numerous awards including the best tattoo prize at the Bangkok International Tattoo Convention and a Invitation as guest at Gunma-Ken Japan’s Evolution Tattoo Convention. In addition to his new studio on Elba Island he is often hosted by Milan City Ink and Lacrimanera Tattoo Saloon in Florence. Deep in Tattoo is the name of his studio and his Facebook and Instagram pages, where he publishes every day photos of his works with the title: “TODAY’S WORK...”.

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VIVA ELBA

“SI VA IN SCENA!” “It’s showtime!”

BY MARIA ALESSANDRA FERRARI

DI SICURO AI “TAPEZZIERI” FAR CORRERE A FOLATE SORRISI E ALLEGRIA SPREGIUDICATA, PIACE. INTERPRETANO COMMEDIE DIVERTENDOSI E DIVERTENDO. LA COMICITÀ È QUANTO MAI NELLE LORO CORDE, COSI CONFIDANO NELLA LEGGEREZZA CHE GLI È PROPRIA. E NEL GIOCO DELLA RECITAZIONE, L’IDEATORE CHE LI GUIDA E COORDINA, PAOLO FERRUZZI, HA SEMPRE INSEGNATO AI TEATRANTI DI AVERE A CUORE L’ESPRESSIONE PIÙ CHE L’ESIBIZIONE. l repertorio dei Tapezzieri, è basato sull’ironia e sulla satira. La scelta del nostro repertorio è stata colta dallo scrittore Premio Strega Ernesto Ferrero: ”Da che cosa nasce il piacere con cui, anno dopo anno, ritroviamo la compagnia dei Tapezzieri?” Credo dal fatto di partecipare a un teatro che ritrova la sua pulsione originale, primaria: quella di un rito condiviso, di un’allegra liturgia laica. Una seduta di gruppo in cui facciamo i conti con quello che siamo e quello che vorremmo essere, con le convenzioni sociali che ci siamo dati, con le nostre stesse recite di attori più o meno bravi, che vorrebbero sempre porgere di sé un’immagine migliore di quella reale. Ci ritroviamo tutti insieme, residenti e turisti, a sorridere, a ragionare sulla commedia umana, a riderne senza moralismi e senza complessi di superiorità, senza gli sdegni asprigni della satira estrema…”.

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What was your most successful comedy? The next! But if we have to mention one, let’s say the last stage, “If You Have To Say A Big Lie”, by Ray Cooney, with whom we attended the Festival Toscanello at the Idelfonso Nieri Theater and where Giuliana Berti was mentioned as the best actress and Franco Giannoni as the best actor. In this recognition we find twenty-two years of hard work.

La vostra commedia dal successo più soddisfacente? La prossima! Se dobbiamo citarne una diciamo l’ultima messa in scena “Se devi dire una bugia dilla grossa”, di Ray Cooney, con la quale abbiamo partecipato al Festival il Toscanello nel teatro Idelfonso Nieri e dove sono stati premiati Giuliana Berti quale miglior attrice e Franco Giannoni quale migliore attore. In questo riconoscimento ci si ritrovano ventidue anni di duro lavoro.

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Tapezzieri’s repertoire is based on humor and satire. Their choice of repertoire seems to have been caught very well by the writer Ernesto Ferrero: “I believe that the reason why we assist with pleasure, year after year, to the performances of this company is that they have kept the original peculiarity of the theater, that is to be a shared rite where Happiness is the main character. A sort of group sitting in which we deal with what we are and what we would like to be and with the social conventions we have given to us, with our own acts of acting that would always give a better picture of the real one. We all come together, residents and tourists, to smile, to confront with human comedy, to ride without moralism and without complexity of superiority...”. The stage’s set-ups of your comedies are simple but, behind its essence, it encourages the spectator’s mind... As our director has always pointed out, the scenery must be the right frame for the text, it should never bother it. And then, as the great Boiardo would affirm: theater is FANTASY.

Gli allestimenti scenici delle vostre commedie sono semplici ma dietro la loro essenzialità, stuzzicano la mente dello spettatore... Come ha sempre evidenziato il nostro regista la scenografia deve essere la giusta cornice al testo, non deve mai deve prevaricarlo. E poi, come direbbe il grande Boiardo: il teatro è FANTASIA.

Dal 2014, bicentenario napoleonico, praticate anche la “reviviscenza”. Nella settecentesca dimora del Conte Drouot, Governatore dell’Elba durante l’esilio di Napoleone, intrattenete gli ospiti vestendo i panni del Conte, della Contessa Maria Walewska e di Sua Altezza Imperiale Napoleone rendendo la realtà più acuta a volte perfino più chiara. Grazie ai proprietari Ferruzzi, che hanno dato la loro disponibilità, abbiamo trovato un altro palcoscenico su cui manifestarci: la Casetta Drouot. In questo ideale spazio abbiamo rappresentato ben oltre 500 “mise en scene” nelle quali migliaia di spettatore hanno incontrato la Storia con la S maiuscola interloquendo direttamente con i personaggi che l’hanno resa grande.

IT’S SURE, THE TAPEZZIERI’S COMPANY LOVE TO ENTERTAIN PEOPLE. THEY PLAY COMEDY PARTS AND, IN THE SAME TIME, HAVE FUN AND MAKE PEOPLE SMILE. COMEDY IS THEIR MOOD. PAOLO FERRUZZI, THE CREATOR WHO GUIDES AND COORDINATES THEM, HAS ALWAYS TAUGHT THEM TO IMPROVE THE EXPRESSION MORE THAN THE PERFORMANCE.

From 2014 ,Napoleon’s Bicentenary, you also practice the “revival”. In the eighteenth-century residence of Count Drouot, the Governor of Elba during Napoleon’s exile, you entertain people dressing the Count of Conte, Countess Maria Walewska and his Imperial Highness Napoleon, making the reality more acute sometimes even clearer. Yes, it is. Thanks to the Ferruzzi owners, who gave us their availability, we found another stage on which to perform: the Drouot Cottage. In this space we represented over 500 “mise en scenes” in which thousands of viewers met the story interacting directly with the characters that made it. Bozzetti preliminari dei costumi di George Feydeau | Preliminary sketches of George Feydeau’s costumes


ARRIVEDERCI GOODBYE



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