Jessica Ceccarelli PORTFOLIO
Architettura
JESSICACECCARELLI CECCARELLI JESSICA CURRICULUM VITAE CURRICULUM VITAE
15/09/1991 | Empoli, Italia
15/09/1991 | Empoli, Italia Via Antonio Gramsci 28
Via Antonio Gramsci 28 50050 | Limite sull’Arno, Firenze
50050 | Limite sull’Arno, Firenze jessica.ceccarelli15@gmail.com
15/09/1991
+39 339 4291742
+39 339 4291742 jessica.ceccarelli15@gmail.com
FORMAZIONE
ottobre 2014 - marzo 2017 Laurea in Architettura e Culture del Progetto Università I.U.A.V. di Venezia | 109/110 settembre 2015 - luglio 2016 Erasmus Plus Escuela Técnica Superior de Arquitectura de Sevilla agosto 2011 Corso di lingua | Inglese Emerald Cultural Institute, Dublino ottobre 2010 - luglio 2014 Laurea in Scienze dell’Architettura | 108/110 Università di Architettura di Firenze
ESPERIENZE
maggio 2017 - luglio 2017 Tirocinio post-laurea | Arquitectura Campos Alcaide Studio di architettura e ingegneria Siviglia maggio 2016 Blue Award 2016 Concorso internazionale per un’architettura sostenibile E.T.S.A. de Sevilla giugno 2014 Associazione culturale BACo | Archivio Vittorio Giorgini Workshop di autocostruzione Baratti Pavillon Parco Archeologico di Baratti-Populonia, Livorno ottobre 2013 - gennaio 2014 Tirocinio curriculare | Architetto G.M.Padula Studio di architettura Empoli, Firenze settembre 2013 - febbraio 2014 Collaboratrice | Laboratorio di Architettura degli Interni Università di Architettura di Firenze
COMPETENZE LINGUE
AutoCAD, Adobe Photoshop, Adobe Illustrator, Adobe InDesign, Adobe Muse, Rhinoceros, Cinema 4d, Staus7, QGIS, Microsoft Office Italiano - Madrelingua Spagnolo - Avanzato Inglese - Buono
CONTENUTI
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arquitectura Campos Alcaide
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tesi di Laurea magistrale
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architettura e patrimonio
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atelier heritage
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architettura e sostenibilità
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architettura e sostenibilità
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paesaggio, città e architettura in Andalusia
Cappella nel Palazzo Arcivescovile Italica, un progetto di bordo tra il sito archeologico e la città contemporanea I resti romani di Calle Marmoles a Siviglia Passato e presente. L’Arsenale di Venezia Verso una sottrazione positiva. La spiaggia Fogli di architettura e sostenibilità n.1 La colonna di Siviglia
Siviglia, Spagna
CAPPELLA NEL PALAZZO ARCIVESCOVILE ARQUITECTURA CAMPOS ALCAIDE
Lo studio con cui ho collaborato, da tre anni con i finanziamenti dell’Archidiocesi sta intervenendo all’interno del Palazzo Arcivescovile nel centro storico di Siviglia. Sono già state restaurate tutte le facciate, l’ingresso con la collocazione di una libreria, il tribunale, un corpo scala e alcune sale interne. Durante il mio tirocinio un membro dello studio stava lavorando alla riabilitazione dell’ala nord, affacciata su una delle due grandi corti interne del Palazzo; inizialmente l’ho affiancato nella progettazione e poco dopo ho avuto la possibilità di intervenire personalmente sul magazzino, trasformandolo in una piccola Cappella in legno con elementi di corten. Questa è solo un’immagine rappresentativa, ma il progetto è stato definito e studiato nel dettaglio fino agli elaborati grafici esecutivi. Architetto
Antonio Campos Alcaide Jessica Ceccarelli 01
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S a n t i p o n c e , S p a g na
ITALICA, UN PROGETTO DI BORDO TRA IL SITO ARCHEOLOGICO E LA CITTA’ CONTEMPORANEA
Il margine definito dal recinto archeologico diventa il luogo dove maggiormente è evidente la scissione creatasi nel corso del tempo tra area urbana e area archeologica, proprio per questo è il luogo dove è importante intervenire al fine di sfruttare le tensioni che si creano nelle zone di confine trasformandole in connessioni, fisiche e di significato.
TESI DI LAUREA MAGISTRALE
Il progetto d’intervento, che in maniera sottile vuole tentare di far emergere la “filigrana”, quella condizione ancora rilevabile seppure sottotraccia rispetto alle sovrapposizioni e stratificazioni della città, assume la consistenza di un’architettura passante. E’ un progetto museale delle connessioni e degli attraversamenti e l’edificio diventa il punto in cui il sistema si capovolge. Nella parte della Vetus Urbs, dove i resti si trovano sotto il livello del paesaggio urbano, il percorso si sviluppa al di sopra di essi quasi sospeso, mentre nella parte del parco archeologico, dove i resti affiorano e danno forma al paesaggio, il percorso si sviluppa sotto il livello del terreno, scavato. Il Centro Visitatori svolge l’importante funzione di risolvere il dislivello tra la collina che sovrasta il teatro e la parte sottosostante, rendendo accessibile il nuovo edificio di ingresso al parco archeologico da tutte le quote della città e allo stesso tempo offrendo un percorso didattico- espositivo che guida il visitatore nella comprensione della complessità della storia di Italica.
Uno dei paradossi più significativi che riguardano Itàlica è forse quello di contare su una lunga tradizione archeologica che risale almeno alla fine del XVIII secolo ma, sfortunatamente, le campagne di scavo nella città antica non hanno quasi mai avuto a disposizione i mezzi necessari per conservare e trasmettere quanto rinvenuto. L’amministrazione comunale non ha pienamente compreso fino alla fine degli anni novanta il potenziale socioeconomico del patrimonio archeologico della città e attualmente Itàlica presenta un’immagine confusa, frutto di azioni frammentate realizzate nell’ultimo decennio. Dalla comprensione di Italica come risorsa culturale si può intuire il legame con i fattori sociale, turistico e economico di Santiponce, su cui l’architettura può intervenire migliorando sostanzialmente l’integrazione urbana, funzionale e paesaggistica. 03
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Siviglia, Spagna
I RESTI ROMANI DI CALLE MARMOLES A SIVIGLIA ARCHITETTURA E PATRIMONIO
Il progetto parte dall’ analisi delle tre colonne di epoca romana collocate nel patio di un’ abitazione in Calle Marmoles. I resti sono la testimonianza di un tempio la cui funzione è ancora difficile da assegnare (l’ipotesi più avanzata è quella di un portico) ricostruito a partire dalla metà del II secolo d.C.
tipo di vuoti hanno nel tessuto urbano del centro storico. Le colonne sono alte 15 m con la base che poggia direttamente sul terreno del cortile a -6 m dal livello stradale. Camminando in Calle Marmoles si possono quindi apprezzare senza dover alzare troppo la testa da un parapetto di metallo; il punto di vista però è singolo. E’ da questo problema che deriva la necessità di avere tre livelli (mirador) che si affacciano sui resti. Sono stati individuati nell’intorno alcuni punti in cui le strade si appropriano di spazi vuoti tra i lotti inglobandoli nel suolo pubblico così da riproporre lo stesso principio; lo spazio di fronte alle colonne si unisce a quello di Calle Marmoles trasformandosi nell’entrata dell’edificio e in una piazza per la città. Il volume, compatto e lineare, è incastrato tra gli edifici dell’isolato staccandosi laddove le pareti del contesto diventano irregolari e frammentate formando dei pati.
Una volta individuati gli interventi per il restauro, è importante rendere l’intorno favorevole così da rallentare il processo di degrado delle colonne e restituire valore collocandole in uno spazio usato dai cittadini, ma senza spostarle. Il progetto consiste in sale studio e di relax, una caffeteria e una terrazza. Dovendo collocare il progetto in un vuoto consistente all’interno di un quartiere molto denso, importante è la localizzazione di spazi per forma e dimensione simili all’area d’interesse, per capire l’impatto che questo 13
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PLANTA -4.50 1_200
1_CAFETERIA 2_COCINA
PLANTA 0.00 1_200
1_FOYER 2_ALMACEN 3_SALA DE ESTUDIO 4_SALA DE DESCANSO
PLANTA 3.40 1_200
1_MIRADOR 2_SALA DE ESTUDIO
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1_MIRADOR 2_AZOTEA 3_SALA DE ESTUDIO 4_SALA DE DESCANSO
PLANTA 6.80 1_200
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PLANTA 10.20 1_200
1_AZOTEA
PLANTA CUBIERTA 1_200
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Ven ez i a , It a l i a
PASSATO E PRESENTE. L’ARSENALE DI VENEZIA
Dato il suo carattere storico, produttivo e commerciale molto forte non possiamo scindere da questi elementi, per tanto dovranno essere il tema dell’intervento, inserendoli però in un contesto moderno, quello attuale, dove le esigenze sono totalmente cambiate. Senza dubbio è molto forte il legame che l’arsenale ha con l’acqua, ma soprattutto è importante la forza che quest’ultima gli conferisce. Dobbiamo così integrarla fisicamente e non lasciarla solo come relazione visiva, fin dove è possibile, riportando anche quel commercio ormai andato perso. Dopo accurate riflessioni, il cibo è stato così il tema che più ci sembrava adatto per colmare questo vuoto urbano, riportando la città al suo interno.
ATELIER HER ITAGE
L’Arsenale di Venezia è un complesso monumentale di eccezionale valore storico. Cantiere di Stato nato nel XII secolo, si è sviluppato fino a diventare, per secoli, la maggiore fabbrica navale del mondo. Raggiunto l’apice dello sviluppo territoriale negli anni della I Guerra Mondiale, nel corso del ‘900 l’Arsenale ha conosciuto un progressivo abbandono da parte delle attività produttive e una forte contrazione dall’occupazione degli spazi da parte della Marina Militare. Nel 2013 il Comune di Venezia è diventato proprietario di una porzione pari a quasi i 2/3 del compendio, assumendo di fatto il ruolo di principale soggetto promotore dell’Arsenale in grado di incidere più di ogni altro in modo significativo sul suo futuro sviluppo. L’Amministrazione Comunale è quindi impegnata nella promozione di strategie e politiche di sviluppo finalizzate al rilancio del compendio sotto il profilo urbanistico e funzionale.
Non ci sono età ne religioni, tutti siamo amici davanti ad un buon piatto! E poi nella Venezia dei ristoranti con “menù turistico” c’è bisogno di riscoprire i veri sapori, come quelli del pesce appena pescato. Si è dunque pensato di inserire una “cucina-ristorante” concepita in modo da trasformare lo spazio preesistente in un teatro del gusto. Basato sul binomio “cibo-cultura”, l’architettura scaturisce da un principio ideativo: riqualificare una parte del luogo di più forte impatto nel tessuto veneziano introducendo sistemi d’uso contemporaneo, volti a cogliere le esigenze di un pubblico sempre più variegato. Vogliamo valorizzare la cucina a km 0, artigianale, attraverso un sistema espositivo “aperto” in grado di consentire la piena visibilità del laboratorio di lavorazione e la godibilità da parte del pubblico dell’attività manuale, connessa con la preparazione dei cibi. 17
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To r rem o l i n o s , S p agn a
VERSO UNA SOTTRAZIONE POSITIVA. LA SPIAGGIA
Le necessità emerse dalle analisi sono relazionate a la forma e alla funzione della zona costiera e conducono ad azioni da adottare per controllare varie condizioni di criticità: ridurre l’eccessivo affollamento estivo, individuare funzioni capaci di far utilizzare le strutture durante tutto l’anno ed adottare criteri di pianificazione legati ai principi della reversibilità.
ARCHITETTURA E SOSTENIBILITA’
La strategia di intervento prende in considerazione l’apertura della città verso il mare in corrispondenza delle strade che dal centro storico arrivano al litorale, le zone di vegetazione esotica impiantata, i chiringuitos di cemento completamente impermeabili e inadeguati e i torrenti che scendono dalla città verso il mare. Sono state quindi individuate zone di azione dove i chiringuitos di cemento vengono demoliti o sostituiti con strutture permeabili, leggere e flessibili, gran parte del muro che divide la passeggiata dalla spiaggia viene tolto per integrare le due e creare zone di relax e svago con installazioni temporanee e la maggioranza delle palme sostituite con vegetazione autoctona inglobando la passeggiata così da creare uno spazio vivibile, ombreggiato e naturale.
Ad oggi Torremolinos è una città balneare con 7 km di spiaggia, 97 stabilimenti balneari, 100 chiringuitos e grandi hotel che sovrastano la passeggiata lungo mare. Da un primo sopralluogo furono subito individuati problemi e debolezze e, durante la settimana di taller, fatti studi sulla densità verticale (il prospetto della città visto dalla spiaggia), dell’edificato e delle persone (il turismo di massa e i residenti), studi sulla situazione ambientale del litorale, sulle barriere, sull’occupazione della spiaggia e sul sistema tecnologico dei chiringuitos. 25
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Siviglia, Spagna
FOGLI DI ARCHITETTURA E SOSTENIBILITA’
n.1
ARCHITETTURA E SOSTENIBILITA’
Con il corso di Architettura e sostenibilità ho avuto la possibilità, insieme a tre mie colleghe, di redigere la rivista “Hojas de arquitectura y sostenibilidad n.1” che ha come obbiettivo principale quello di mostrare i diversi temi che sono stati trattati durante il semestre, così come i risultati ottenuti dagli incontri, dibattiti, conferenze, recensioni dei libri letti, ecc.. Più che una semplice raccolta di quello visto in classe, pretende essere come un manuale che gli studenti di architettura possono eventualmente consultare per informarsi e confrontare le sue idee con quello che è (o può essere) un’architettura sostenibile, avere come riferimento distinte proposte e soprattutto conoscere altri punti di vista. 29
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Siviglia, Spagna
L A CO LO N N A D I S I V I G L I A PAESAGGIO, CITTA’ E ARCHITETTURA IN ANDALUSIA
Il progetto si concentra sull’asse viario e pedonale che definisce nella sua linearità il Puente de Triana, tra il convento di San Jacinto e la Plaza de la Magdalena. Il Puente de Triana è senza dubbio uno degli elementi iconici del paesaggio urbano di Siviglia. Nel suo marcato itinerario attuale, e precedente, si accumulano un insieme di siti storici e architettonici, di diverse fasi, capaci di sequenziare gran parte della storia urbana e culturale della popolazione di Siviglia. Il tema cerca, da un punto di vista patrimoniale, avvicinarsi alla comprensione e alla caratterizzazione di questo itinerario urbano, assumendo la sua natura complessa, simbolica e/o paesaggistica per affrontare le sfide a cui è sottoposta la città nel XXI Secolo.
Con questo lavoro abbiamo cercato di analizzare, scomporre, selezionare e infine interpretare l’essenza del sistema complesso che è la città di Siviglia, in una delle zone più dense di storia e modifiche nel corso del tempo. L’intento di questo progetto è quello di dare delle direzioni ai possibili interventi futuri, riportando in vita quegli spazi attivatori dell’identità del luogo ora dimenticati. Una città sopra la città le cui strade non sono reali, ma assumono la consistenza e la densità di significato dei luoghi che attraversano e relazionano. Formare nuovi coaguli fisici, funzionali e sociali, nuovi punti di aggregazione che sollecitino prospettive più lontane, sguardi generali dentro quelli che potranno essere progetti più vasti. 31
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Jessica Ceccarelli jessica.ceccarelli15@gmail.com +39 339 4291742
Grazie