job-milano-marzo-2009

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marzo 2009

Mensile d’attualità e di approfondimento

Job Anno IV - N. 3

DISTRIBUZIONE GRATUITA

sondaggio

Nell’ultimo anno è aumentato l’esercito di chi, per necessità, deve fare un secondo lavoro. Che per il 40% è in “nero”

Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1 comma 1, DCB Milano

Mi sdoppio Uno stipendio da solo non basta per tirare avanti crisi

Social card: poche, scariche, complicate. Il bonus fa flop pag. 18

dopojob

Fenomeno Facebook: l’irresistibile voglia di mettersi in piazza pag. 23


sono disponibili ancora alcuni alloggi nelle seguenti iniziative: coop. Solidarnosc Milano Nord edilizia Libera nella zona Nord di Milano alloggi di qualità di 2,3,4 locali in piena proprietà. I lavori sono in corso. per informazioni: 02-77.116.300 - 312 338-44.59.124 2.850 €/mq

Milano via Bisceglie

coop. Solidarnosc Ovest Milano edilizia Convenzionata nella zona Ovest di Milano alloggi di qualità di 3,4 locali in edilizia Convenzionata con terreno in proprietà. Avvio lavori previsto entro il 2009. per informazioni: 02-77.116.300 - 317 2.500 €/mq

Abbiategrasso Residenza Viscontea coop. Monteverde ACLI

edilizia Libera

nel centro della cittadina, accanto al fossato Visconteo, alloggi di qualità su due livelli, ultimo piano, in piena proprietà. PRONTA CONSEGNA per informazioni: 02-77.116.300 - 317 338-73.56.054 2.200 €/mq

Abbiategrasso Castelletto

coop. Solidarnosc Villette a schiera alle porte di Abbiategrasso. Consegna prevista settembre 2009. per informazioni: 02-77.116.300 - 317 338-73.56.054

Monza via della Blandoria

coop. Isimbaldi

intervento adiacente al Grande Parco per informazioni: 335-54.800.59

Marnate avvio lavori previsto: fine 2008 per informazioni: 347-16.33.839

Peschiera Borromeo c.so Italia

coop. S.Ambrogio 1.750 €/mq

edilizia Libera

2.050 €/mq

Avvio lavori previsto: fine 2008 per informazioni: 349-77.30.441

Solaro via Galvani Edison

coop. La Trasparente edilizia Libera

2.350 €/mq coop. ACLI Villaggio Brollo

avvio lavori previsto: inizi 2009 iscrizioni aperte: 334-10.73.294

edilizia Libera

2.150 €/mq

coop. S.Ambrogio edilizia Convenzionata

1.700 €/mq

Tradate (villette) coop. ACLI Casa Achille Grandi consegna alloggi prevista: giugno 2009 edilizia Convenzionata per informazioni: 347-16.24.832 1.600 €/mq Legnano via Bottini

coop. ACLI Groane

coop. La Marna

edilizia Convenzionata

Ronco Briantino via Galilei pronta consegna per informazioni: 335-66.99.247

Ceriano Laghetto via Volta

2.700 €/mq

1.650 €/mq

Bernareggio via Donizetti

280.000 euro*

avvio lavori previsto: inizi 2009 per informazioni: 338-200.20.51

edilizia Libera

edilizia Convenzionata

realizzazione in corso per informazioni: 360-75.64.53

edilizia Convenzionata

coop. ACLI CISL Promoabita avvio lavori previsto: primi mesi 2009 edilizia Libera per informazioni: 347-16.24.832 1.800 €/mq

ed ancora nei Comuni di: Bareggio via Rossini coop. ACLI Lienà

338-283.18.22

Varedo zona Valera coop. ACLI S. Giuseppe 338-200.20.51 Senago via Cavour coop. Nuova Senago II 338-200.20.51

promosso da:

ACLI CISL milanesi

02 - 77.116.300

www.cclcerchicasa.it

tutte le indicazioni dei costi sono riferiti al costo medio preventivo al mq *ad esclusione dell’iniziativa di Castelletto di Abbiategrasso per la quale è indicato il costo a corpo.

Milano via Adriano


Job

sommario

Job

Milano

È un periodico di Job Editrice Direttore editoriale Piero Piccioli

dituttounpo’

Direttore responsabile Mauro Cereda

5

notizie e molto di più Progetto grafico Angelo Rainoldi

storia di copertina

Redazione JOB EDITRICE srl via Smareglia 24 - Milano tel. 0270002315 fax: 0271092310 info@jobedi.it

sondaggio: due lavori per uno stipendio

inchiesta

Pubblicità FMF COMUNICAZIONE srl via Zezon 6 - Milano tel. 0273953491 fax: 026693953 cell.: 3930839121 info@fmfcomunicazione.it

attualità

18

che fine ha fatto la social card

mestieri

Impaginazione: Silvia Debora Cutri

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il birraio: professionisti della bionda

domande&risposte

pag 14

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legale, stranieri: le risposte dei nostri esperti alle vostre domande

Hanno collaborato: Daniela Bianchi, Maurizio Bove, Fiorenzo Cattaneo, Alessandro Condina, Giovanna De Fabiani, Tommaso Di Buono, Riccardo Giuly, Erika Lievore, Jacopo Mattei, Maria Quarato.

il dopoJob

Editore JOB EDITRICE srl Sede legale: Via Borgazzi 4 20122 Milano Sede operativa: Via Smareglia 24 20133 Milano Tel. 0273953491

facebookmania

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la voglia di mettersi in piazza

la città vista dall’alto

Proprietario della testata Cisl Milano Via Tadino 23 20124 Milano Stampa STEM EDITORIALE S.p.A. Via Brescia, 22 20063 Cernusco S/N tel. 0292104710

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come e dove si prega a Milano

Distribuzione DISTRIMARKETING srl via Matteotti 6 Cinisello Balsamo - Milano

In redazione: Christian D’Antonio Greta La Rocca

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sotto il cielo di Milano

il fenomeno Xfactor pag 19

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Luca Tommasini: vesto i debuttanti da star

reportage

Reg. Trib. di Milano n.293 del 26/04/2006 Iscrizione Roc n. 17405 del 09/08/2008

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una suora della Caritas: così salviamo i bimbi soldato

Responsabile trattamento dati, legge 196/03: Mauro Cereda

Job vi dà appuntamento con il prossimo numero venerdì 3 aprile.

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pag 26

pag 28

rubriche

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Job dituttounpo’ Negli anni ‘90 sembrarono una genialata della Fininvest per contrastare il potere delle Pagine Gialle. Ora nella sede di Segrate, 67 dipendenti sono senza lavoro. Stefano Galli della Fisascat Cisl dice che «se l’azienda recuperasse i crediti che vanta verso i clienti sarebbe in attivo».

Meridiana mette all’asta i voli, vince chi offre di meno

Un metodo innovativo per combattere la crisi dei voli. www.meridiana.com offre la possibilità di registrarsi (minimo 10 euro) e partecipare alle aste al ribasso per i posti sui propri voli. Si può puntare anche solo 1 euro su una tratta e se non ci sono altri che hanno fatto la stessa puntata ci si aggiudica il viaggio.

agenziafotogramma

Pagine Utili senza utili. E 67 lavoratori si ritrovano sulla strada

l’intervista Osservatorio Donna

Maltrattate a domicilio Barbara Tommasi è la responsabile dell’Osservatorio Donna, attivato dal 2000 dalla Provincia per i problemi delle donne sul territorio. «Spesso la violenza non è evidente ma si nasconde dietro richieste di aiuto».

INSICUREZZE E TIMORI PER AGGRESSIONI E FUTURO

Donne sull’orlo della crisi Sono fra le prime a pagare le conseguenze di chiusure e ristrutturazioni. Lavorano e comandano come gli uomini ma guadagnano di meno. C’è poi la questione della violenza. Senza scomodare esperti e statistiche, le donne, più di altri, pagano, direttamente con la perdita del lavoro o indirettamente, per le carenze dello Stato sociale, le conseguenze di questa crisi che si annuncia lunga e pesante. La questione femminile torna di scottante attualità e non solo per il tema della violenza, oggi prepotentemente e per certi versi strumentalmente fagocitato dalla cronaca. Un problema sempre esistito. La differenza è che sembra essersi in parte sgretolato il muro di silenzio che lo avvolgeva: l’81% degli italiani la considera una piaga sociale (sondaggio Agcom). E sempre stando alle statistiche, la percezione dei tempi difficili e insicuri è nelle donne particolarmente accentuata. Il 60% di loro teme che la sicurezza propria e delle persone care venga messa in pericolo. Rapine e furti dentro le mura domestiche (61%) i pericoli più temuti. Le aggressioni, fisiche e di natura sessuale, sono al

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secondo posto (60%), mentre al terzo posto, secondo la ricerca Astra per la Fondazione Enzo Hruby, ci sono gli scippi e i furti fuori casa (51%). L’allarme è maggiore al sud, nei ceti medio e medio-basso e tra le donne con la sola licenza elementare. Laureate e imprenditrici, si dichiarano preoccupate al di sotto della media. Segno che nella professione le differenze si assottigliano, le donne ricoprono incarichi decisionali e importanti. Una realtà che contrasta (ancora) coi numeri: il 20% delle donne lascia il lavoro alla nascita di un figlio, il 60% nella fascia di età tra i 35 e i 44 anni è costretta a ridursi l’orario per accudirlo. E per complicare le cose arriva la proposta del governo di innalzare l’età pensionabile dai 60 ai 62 anni per equipararla poi con quella degli uomini. In teoria un passo in avanti sulla strada dell’eguaglianza che, però, dovrebbe riguardare anche lo stipendio (-23% rispetto a quello degli uomini) e il valore del lavoro che le donne svolgono in casa e per la famiglia. •

Cosa chiedono le donne che vi chiamano? Vogliono consigli, anche legali per le separazioni, o supporto psicologico. Ci sono tanti casi di maltrattamenti in casa che le cronache di questi giorni ignorano. Che spaccato ne emerge? Sono sempre le donne a chiedere, a voler cambiare, ad avere il coraggio di uscire da relazioni difficili. Le chiamate aumentano, ma i problemi svelano situazioni di arretratezza incredibili. Ad esempio, molte donne sposate non possono disporre del proprio stipendio, anche in strati sociali alti. Ci sono episodi estremi di violenza a Milano? Lo stalking è indubbiamente cresciuto. Spesso l’omicida di una donna è stato uno stalker. Il pedinamento va denunciato. Così come il controllo ossessivo. Ci chiamano atterrite perchè i mariti controllano i biglietti del tram con l’orario di uscita. Sono stranieri? Non solo. Per gli immigrati i problemi sorgono con le figlie adolescenti che vogliono comportarsi come le compagne di scuola. (C. d’A.)

5


Job dituttounpo’ Nella frutta e nella verdura ci sono sempre meno vitamine

I L’anno scorso il 73% degli italiani ha mangiato almeno una volta al giorno un frutto. Dieci anni prima erano l’82%. L’Italia è seconda in Europa dopo la Grecia per consumo di frutta e verdura. Alimenti indubbiamente sani e salutari che però sono più poveri di vitamine per la poca fertilità dei terreni.

Boom dei papà a 50 anni. Solo a Milano sono più di 200

I Dal 2000, a Milano, i padri 50enni sono aumentati del 44%, spesso per effetto di seconde nozze. I neo papà tra i 50 e 59 anni oggi sono 207 (erano solo 144 9 anni fa). Il Comune si affretta a esultare: significa che c’è fiducia nella città. Ma pur essendo più sereni, i papà, secondo l’Istat, dedicano solo 45 minuti ai figli.

5 DOMANDE A

Basilio Tiso Medico, direttore sanitario clinica Mangiagalli

1

Il governo vi chiede di denunciare gli immigrati, che ne pensa? Non siamo sceriffi e troveremo un modo per sottrarci a questa grave lesione del diritto alla salute. Ma prima aspettiamo di vedere come sarà la legge.

2

La pensano allo stesso modo anche i suoi colleghi di lavoro? Discutiamo su tutto, dalla politica al calcio ma posso assicurarle che su questo, anche chi vota Lega è rimasto perplesso. C’è una sensazione di disorientamento. Abbiamo oltre che un giuramento, un codice deontologico a cui rispondere.

3

Chi sarebbero i più colpiti?

Penso ai bambini a cui verrebbero negate le cure, anche per una banale influenza che poi può portare delle complicanze. E poi ci sono le mamme in gravidanza. Per queste due categorie però ci sono delle convenzioni internazionali che danno diritto all’assistenza in qualsiasi condizione.

4

Chi sono gli immigrati che si rivolgono a

voi?

EDILIZIA

Sono persone in maggioranza serie e soprattutto sane perchè attraversano mezzo continente per arrivare da noi. Fanno lavori umili e quindi sono esposti a maggiori rischi di salute. Sono di età media giovane e perlopiù arrivano per patologie infettive. Che se non curate potrebbero avere effetti sull’intera comunità.

5

Ha notato cambiamenti negli ultimi mesi?

Già avvertiamo un calo di presenze di stranieri e il pericolo è che si rivolgano a quelle autentiche macellerie clandestine che ci sono anche a Milano. Noi vogliamo rassicurarli, li accoglieremo a braccia aperte perchè non compete a noi discutere il loro status giuridico. Sono persone che hanno solo due punti di riferimento quando arrivano in Italia: noi e le parrocchie.

6

Il mattone si sgretola, 3mila senza lavoro La recessione si fa sentire anche nel settore che a Milano sembrava imbattibile. Negli ultimi 6 mesi del 2008 ci sono state transazioni immobiliari in calo (-12,8%) e per il 2008 le Dia presentate in Comune (dichiarazioni di inizio lavori) son crollate del 17% annuo. Il calo della manodopera è stato in tutta la provincia del 2% fino a novembre. Negli ultimi 2 mesi dell’anno si è acuito a -5%. Che significa 3mila operai senza lavoro. Secondo Assimpredil Ance, l’associazione dei costruttori, il bene rifugio anche in crisi resta sempre il mattone. Il problema sarebbe grave per gli appalti di piccole dimensioni. •

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Job dituttounpo’ I Un decreto a firma del ministro Brunetta che deve essere ora approvato dal Senato, subordina l’azione collettiva dei cittadini contro i servizi locali (acqua, luce o trasporti) alla decisione dell’Authority competente. Per gli altri settori, ancora niente.

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Brunetta fa slittare la class action. Consumatori ancora beffati

Cultura: almeno le mostre (alcune) sono gratis

I GIARDINI STORICI

Tanto verde e un po’ di storia Un segmento del turismo culturale che, secondo le stime del National Trust, conta 11 milioni di visitatori in Europa. Si tratta del turismo dei giardini storici, in Italia promossi da grandigiardini.it che è anche un libro e un circuito che ha più di 10 anni e che oggi racchiude 75 mete turistiche in 13 regioni. La Lombardia, con la varietà del suo territorio, ne annovera parecchi. Da riscoprire perchè sono vicini, costa poco vederli e ce li invidiano in tutto il mondo ma spesso non li conosciamo. Il circuito Grandi Giardini Italiani per la primavera si è arricchito di proposte. Si aprono alle visite Villa Melzi d’Eril a Bellagio, Villa D’Este a Cernobbio, Villa Balbianello a Lenno e Villa Carlotta a Tremezzo. Poi, i classici: Isola del Garda, il Vittoriale, Villa Borromeo Visconti Litta a Lainate (Milano). Ad aprile, visite guidate a Villa Carlotta (Co).

CRISI

INPS

I Il primo evento gratuito è quello del pittore cinese Hsiao Chin (fino ad aprile). Poi alla Triennale Bovisa ci saranno appuntamenti gratuiti legati al Salone del Mobile, al ciclo “Atelier Bovisa” (come nasce un quadro spiegato dall’artista) e così via per tutto l’anno. E lo spazio espositivo diventa il punto di attrazione “free” per i giovani anche con mostre dedicate al rock.

Caro Job... UN CONSIGLIO: FIDATEVI DEI RUMENI Leggo un vostro articolo sulla questione dei rumeni. Io ormai mi fido più di loro che dei miei concittadini “padani” che votano Lega. Sono proprio i lombardi che spesso non muovono un dito contro le ingiustizie sul lavoro. I miei vicini di casa rumeni invece sono persone davvero affidabili. Avevo perso una valigia all’aeroporto di Orio al Serio e il giorno della riconsegna non potevo ritirarla. Non ho esitato ad affidare il compito al mio vicino di cui mi fido senza problemi. Mi ha fatto un favore e la mia valigia è intatta. Alessandro Curno (Bg)

TAXI A VISTE

MILANO:

CIFRE MAI

Scrivo a nome dei circa 5000 tassisti che sfogliano e divulgano volentieri la vostra rivista. Nel numero scorso c’è il costo del percorso in taxi da Duomo a Stazione Centrale per complessivi 24 euro. Spero comprendiate che sia impossibile raggiungere quella cifra. Anche se fosse notturno (partenza tassametro euro 6,10), si presume che dalle 21 alle 6 il traffico sia pressochè inesistente. Essendo il costo al km euro 0,98, e la distanza 3 km esatti, pur con le dovute maggiorazioni non credo si potrà mai arrivare a 11/12 euro. Durante il giorno la partenza è 3 euro quindi difficilmente, pur con il traffico delle ore di punta si arriva a dieci euro. Sarebbe bello pubblicare notizie attendibili per darci una mano in questo periodo nero. Grazie, Alberto

In un mese -8% la domanda energetica

Troppi disoccupati il sussidio è in ritardo

La crisi economica ha fatto precipitare in gennaio di oltre l'8% la domanda di elettricità e prodotti petroliferi. I consumi petroliferi sono dell'8,4% in meno rispetto al gennaio 2008; la domanda di corrente elettrica è calata dell'8,5%. L’industria al Nord ha tagliato energia per il 9,7%. Secondo il ministero dello Sviluppo economico, escluse le due grandi guerre mondiali, non si era mai registrata una caduta simile. I dati sono peggiori dello shock petrolifero di metà anni ‘70.

Dal 2007 al 2008 le richieste di sussidio per disoccupazione sono aumentate del 38% a Milano e del 43% nell’area circostante. In via Melchiorre Gioia da mesi si registrano code di anche 400 persone al giorno. Il sussidio dura 8 mesi ma con questo boom accumula ritardi nell’erogazione. In tutta l’area metropolitana sono state infatti presentate 26.625 richieste (contro le circa 18mila dell’anno scorso). E al Centro per l’impiego di viale Jenner, per accontentare le richieste, si fanno straordinari “volontari”. •

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Storditi, probabilmente, dal vortice dell’aumento dei prezzi non ci siamo accorti che la corsa in taxi da piazza Duomo alla Stazione Centrale sarebbe stata effettivamente troppo alta. Nel riepilogo sui costi sono state infatti sommate due corse: quella romana e quella milanese. Ce ne scusiamo sia con i lettori, sia con i taxisti.

Per scrivere alla redazione di Job: redazione Job via Smareglia 24 20133 Milano - info@jobedi.it

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Job dituttounpo’ Caduta del mattone, le case costano anche il 10% in meno

I Secondo i costruttori di Assimpredil Ance i milanesi che volevano comprare casa nel 2007 erano più del 13%. Oggi sono circa il 5%. Eppure in zone semiperiferiche si paga fino al 10% in meno rispetto all’anno scorso. Ma ormai molte banche concedono mutui solo per il 60% del valore.

I Il commercio etnico al dettaglio a Milano è cresciuto del 5,8% nel 2008 con 3mila negozi stranieri. Frequentati in tempi di crisi sempre più da italiani per via dei prezzi convenienti. Sono soprattutto i ristoranti (+16%) ad andare bene, con il 43% delle rosticcerie in mano agli immigrati che offrono cibi veloci e orari flessibili.

Á SICUREZZA, LA DENUNCIA DEL SINDACATO DI POLIZIA

hanno detto A Milano la cultura ufficiale è per un pubblico in estinzione, il fermento è dal basso Antonio Scurati scrittore

Contro la crisi nella grande distribuzione vogliamo liberalizzare gli orari di apertura Franco Nicoli Cristiani assessore al Commercio Regione Lombardia

I bambini hanno diritto all’insegnamento della religione, è la gente che lo vuole Mariolina Moioli assessore all’Educazione Comune di Milano

Non è possibile avere Poste così scadenti in una regione che produce il 24% del Pil Fabrizio Cecchetti presidente commissione bilancio Lombardia

Milano non si accorge che ci sono città che invidiano i nostri stilisti e l’indotto che producono Franca Sozzani direttore di Vogue Italia

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Prezzi bassi e cibi etnici, la riscossa delle rosticcerie straniere

Arrivano le ronde, ma i poliziotti non si vedono Dei rinforzi promessi dal ministro non c’è traccia. E il questore sta a guardare «Gli uomini proaccusati è il questore messi da Maroni? Vincenzo Indolfi. Prima vogliamo Ghezzi dice che «defivederli. Vogliamo nirlo inadeguato è farsapere quanti sarangli un complimento, è no, quando arriveranuno che tira a campano, dove verranno re e del personale non distribuiti, come gliene importa assolusaranno utilizzati. tamente nulla. Siamo Siamo stanchi di proallo sbando. Il questomesse». Gabriele re ha perso il controllo I A PIEDI della situazione. Il Ghezzi, segretario Su 250 auto in dotazione, generale del Siulp di vero questore sembra 140 sono ferme in attesa Milano, il sindacato il vice-sindaco De di essere riparate più “forte” tra i poliCorato, ma noi non lo ziotti, replica così alle riconosciamo come dichiarazioni del ministro dell’Interno, tale». che ha annunciato un’ondata di nuove Il sindacato dei poliziotti lamenta la assunzioni (2.500 in tutta Italia) per mancanza di «un’organizzazione coprire i buchi di organico delle forze organica della sicurezza». E, in questo dell’ordine. «La situazione è molto contesto, ne ha anche per il governo, grave» spiega Ghezzi «a Milano man- che promuove interventi spot come le cano uomini e mezzi e si vive alla gior- pattuglie miste poliziotti-militari e le nata. Abbiamo lo stesso personale del ronde. Misure d’immagine, è il pensie1991, ma nel frattempo la situazione è ro del Siulp, che servono a poco, quanmolto cambiata e gli impegni a nostro do non sono dannose e «rischiano di carico sono aumentati. Però non è solo diventare un alibi per non parlare dei un problema di carenza di risorse. problemi veri». Ghezzi snocciola una Bisogna anche razionalizzare quelle serie di numeri che danno il senso che ci sono». A finire sul banco degli della gravità della situazione e delle

difficoltà con cui deve fare i conti chi opera sul territorio per la tranquillità dei cittadini. «A Milano» ha evidenziato «mancano almeno 50 tra sovrintendenti ed ispettori e 30 funzionari, mentre lo stato generale dei mezzi è disastroso perché non ci sono i soldi per le riparazioni. Solo grazie ai buoni rapporti con le ditte esterne e al sacrificio di alcuni colleghi in forza all'officina meccanica si riesce a far fronte alle esigenze operative, ma sempre con affanno». Qualche cifra? Delle 250 auto in carico alla questura, 140 sono ferme ai box per essere riparate e 53 si trovano ricoverate all’autocentro in attesa di essere dichiarate “fuori uso” perché costerebbe troppo rimetterle in strada. E ancora, dei 57 mezzi in forza al III° Reparto Mobile ne sono disponibili 24. E la lista delle “carenze” potrebbe continuare a lungo. Il questore di Roma, secondo Ghezzi, ha avviato un programma di razionalizzazione delle risorse, ad esempio con la chiusura di alcuni uffici che non servivano. «A Milano non si fa nulla. Noi come sindacato siamo pronti a discutere anche di questo. Ormai siamo a un punto di non ritorno».

il prof di Alessandro Condina

Pochi soldi per i recuperi Febbraio-marzo, tempo di domande, moduli da compilare e verifiche di recupero. A scuola le pagelle sono già state metabolizzate e i corsi per sanare le insufficienza in parte realizzati: con pochi soldi però non era possibile organizzare lezioni pomeridiane. Gli studenti (e i professori) si sono dovuti accontentare del recupero “in itinere”, cioè di mattina: per una settimana – qualche istituto addirittura due – niente argomenti nuovi, programma fermo e ulteriori spiegazioni su temi già trattati. Chi aveva già studiato nel primo quadrimestre si è sentito ripetere le stesse cose e ha potuto raggiungere risultati eccellenti; chi era rimasto indietro, invece, ha avuto l'occasione di recuperare.

In queste settimane, però, i docenti erano impegnati nella compilazione di moduli cruciali: tutti (tranne i commissari interni) sono obbligati a presentare la domanda per gli esami di stato e a maggio sapranno se e dove andranno a comporre le commissioni. Corsa ai moduli, poi, per chi si vuole trasferire per avvicinarsi alla propria famiglia o tornare nella città d'origine o anche per restare definitivamente nella scuola dove già lavora. Ma la domanda non è garanzia di effettivo spostamento: i meccanismi imperscrutabili del ministero e il gioco del destino impediscono di prevedere quello che succederà. Quindi, via alle domande, incrociando le dita e sperando di essere accontentati.

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informazione pubblicitaria

Chi siamo...

Un gruppo di amici da sempre impegnati a promuovere la solidarietà. L’Associazione è nata con lo scopo di aiutare i bambini che vivono situazioni di estrema difficoltà nel loro Paese d’origine. Per gli interventi ci avvaliamo dell’aiuto di organizzazioni e persone che operano in loco.

...cosa abbiamo fatto...

▪Interventi a favore:

▪Realizzazione della “Casa di accoglienza” per bambini ed adolescenti di Horativ (Ucraina), in collaborazione con l’asso-

- degli orfanotrofi di Herson e Kaliniska (Ucraina); - dell’asilo di padre Casimiro a Vinnitsa (Ucraina):

- delle suore canossiane di Vinnitsa che svolgono la loro mis-

sione tra i poveri e le famiglie più bisognose.

▪Abbiamo accolto in Italia una bambina nata con un grave ciazione “Credo” di Cremona.

- della missione montana di Don Giovanni a Puka (Albania);

difetto all’orecchio. L’abbiamo fatta operare e le abbiamo impostato la riabilitazione.

...con il tuo aiuto possiamo fare di più.

▪Case di Accoglienza di Horavit: prima e dopo.

Versa un contributo, anche modesto, sul conto corrente dell’Associazione Codice IBAN IT18 I030 6933 0006 2501 8822 785 - presso Banca Intesa San Paolo - Agenzia di Cormano

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attualità

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NOSTRO SONDAGGIO ES

Due la uno st Lavoratori dipendenti e pensionati non ce la fanno ad arrivare a fine mese e sono costretti, soprattutto nell’ultimo anno, a svolgere un’altra attività per integrare il reddito principale. di CHRISTIAN D’ANTONIO I «Con 1.200 euro non si arriva a fine

le domande

Doppio e spesso in “nero”

mese». Antonio, 46 anni, fa l’operaio in una media azienda metalmeccanica dell’alta Brianza, prima italiana poi passata a una

1

Lei svolge un “secondo lavoro”?

2

(Solo per chi ha risposto SI’ a d.1) Da quanto tempo? 23,3%

57,8%

29%

No

32,2%

Da meno di un anno

Da oltre un anno

Si

Un terzo del campione dice che svolge un secondo lavoro in questi tempi di magra. E lo fa per sopravvivere. Proviene dal settore terziario (27,7%) e dall’industria (23,3%). Trova la seconda occupazione perlopiù per conoscenze (45%).

47,7% Da un anno

10

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Job

attualità nuove tendenze

SCLUSIVO

Alla ricerca di un posto sul web

avori per tipendio multinazionale. Il suo netto in busta, con vent’anni d’azianità, è quello e le prospettive di miglioramento sono poche. «Io sono un quarto livello, il quinto prenderà 50 euro in più. Fino a un po’ di tempo fa si arrotondava con gli straordinari, ora addirittura si parla di cassa integrazione». E allora? Dopo le otto ore in fabbrica, Antonio come tanti altri suoi colleghi, si arrangia. Nelle ore libere e il sabato rimette la tuta in un’autofficina di un conoscente. Alla fine del mese riesce a tirare su 500 o 600 euro, in “nero” che permettono a lui e alla moglie di tirare avanti e pagare la rata dell’auto, l’affitto e tutto il resto. Carlo, 60 anni, ha fatto per una vita l’impiegato poi la sua azienda è andata in

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crisi e lui si è prepensionato. Ma con una figlia ancora all’università, l’assegno dell’Inps non basta e così ha trovato una discreta consulenza in una società “concorrente”. Costretto al lavoro anche da pensionato ora respira anche se i problemi non si esauriscono: «Tutto regolare, ma a fine anno le tasse si fanno sentire». Mario, 38 anni, invece fa l’insegnate in una scuola media inferiore del milanese. Prima per integrare lo stipendio, sicuro ma scarsino, di dipendente pubblico dava ripetizioni, un classico. Da un po’ di tempo però ha dovuto aggiungere alle lezioni private la correzione di bozze per una casa editrice che, a differenza della prima attività, non è esentasse ma comunque è necessaria per

Pullulano i siti che cavalcano l’onda della crisi e offrono attività spesso a domicilio e senza vincoli di orario. I Il web ai tempi della crisi è un mondo parallelo di storie e problemi comuni. Ci si incontra sui forum per chiedere consigli e dritte sulla seconda occupazione. Di proposte per incrementare il reddito è pieno sia it.answers.yahoo.com che www.bloglavoro.com o forum.jobcrawler.it. E c'è già chi usa Facebook per rimettersi sul mercato e sfruttare conoscenze per arrototondare gli introiti. «Ho un mutuo da pagare, guadagno 800 euro al mese. Ho bisogno di un secondo lavoro: se diventassi assicuratore part time?», si chiede Luca, 32 anni in una discussione sul secondo lavoro su una board di Yahoo. Trovare lavoro su Internet si può. Ogni mese, secondo gli esperti, mezzo milione di italiani spulciano la Rete. Gli uomini sono più orientati verso il mondo dell’informatica e del web. «Ho trovato un’altra occupazione nel settore dell’e-commerce, il commercio elettronico. Posso lavorare da casa, basta un pc e una connessione a internet. Fate come me» consiglia Matteo. Le donne, invece, sono più attratte dal mondo della comunicazione. La maggior parte è alla ricerca di un lavoro che possa essere svolto da casa, senza vincoli di orario. E anche il mondo dell’offerta sembra essersene accorto. Tra i più cliccati www.lavorodacasaconinternet.com, che elenca anche i requisiti necessari (un computer, la connessione e una disponibilità di al massimo dieci ore alla settimana). Frequentatissimi anche www.lavorowebonline.it e www.lavorare-da-casa.net. Su www.evolutiontravel.it si trovano mansioni nel settore turistico. Pubblicano offerte i siti www.lavorovincente.net, www.impresalavoro.net e www.annunci.net (inserzioni divise per regione).

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In quale categoria rientra il suo secondo lavoro? 15,2%

36,6%

Altro (fattorino/autista/ operaio/istruttore di fitness e sport/ insegnante di danza)

Settore impiegatizio (call center/ promoter/receptionist/ insegnante corsi di lingue/ addetto alla vendita/ rappresentante/ traduttore/ programmatore informatico)

18,3%

E internet diventa l’ultima rete di salvezza

Quanto tempo dedica al secondo lavoro? 9,1% La notte

23% Qualche ora tutti i giorni

Pubblico esercizio (barista/barman/ cameriere/cuoco/ ballerino-a/cantante/ animatore/cubista/ addetti alla sicurezza)

38,6% Qualche ora a giorni alterni

29,9%

29,3%

Lavori a domicilio (assistenza agli anziani/baby sitter/ estetica e massaggi/pulizie domestiche e uffici/parrucchiere/cura animali domestici/giardiniere/ internet marketing/lezioni di ripetizione)

Solo i week end

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Job

attualità

5

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Come è inquadrato/a?

16,4%

18,1%

Ho un contratto di consulenza

Per soddisfare delle esigenze extra (/viaggi/acquisti/etc..)

43,7%

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Per quale motivo ha deciso di svolgere un secondo lavoro?

La sua principale fo come… 19,9% Atipico

Ho un contratto di collaborazione

45,3% Per arrotondare lo stipendio e arrivare a fine mese

39,9%

36,6%

Sono in nero

Per necessità momentanee

32,2% Pensionato/a

Nota informativa

fisco e previdenza Regolarizzatevi e sarete premiati Solitamente il secondo lavoro è stipulato con dei contratti di collaborazione. Spesso purtroppo è in nero. Questa condizione non facilita né il cumulo pensionistico né le agevolazioni fiscali. Nella più rosea delle ipotesi, se si ha un’assunzione in entrambi i lavori, si cumulano sia le spettanze previdenziali che quelle fiscali e si avrà una pensione in base alla somma delle due retribuzioni. Ma se la seconda attività è a progetto (occasionale, contratti parasubordinati o del tutto in nero) è necessario sempre dichiararla. Ai fini pensionistici, il lavoro parasubordinato darà esattamente quello che si è versato. Per chi viene pagato con la ritenuta d’acconto per somme inferiori ai 4mila euro annui, si può recuperare la trattenuta già versata.

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far quadrare il bilancio familiare. Antonio, Carlo, Mario sono solo alcuni fra i tanti, centinaia di migliaia, che negli ultimi tempi sono stati costretti ad a arruolarsi nell’esercito del secondo lavoro. Con loro infermieri che fanno assistenza dopo il turno in ospedale, pensionati che tornano a fare gli idraulici, tecnici informatici che passano al computer anche le sere libere e i week end, impiegati che qualche giorno a settimana vanno in pizzeria a fare il cameriere, come quando erano ragazzi. Solo che prima l’obiettivo era il motorino o il viaggio all’estero, ora pagare le bollette e il mutuo. Perché, e questo emerge inequivocabilmente dal sondaggio che Job ha commissionato alla Kaleidos, ormai non si fa più il doppio lavoro per andare alle Maldive o farsi l’auto più bella ma semplicemente (oltre l’80% degli intervistati) per superare la bufera della crisi.

Tutto fa brodo L’evidenza è sotto gli occhi di tutti e gli esperti non fanno altro che confermare la realtà, come una recente ricerca dell’Eurispes che ha calcolato che, per non collassare, ogni famiglia italiana avrebbe bisogno di 1.130 euro in più al mese. E questo non riguarda solo le fasce deboli (atipici, precari, giovani, immigrati) ma quelli che dovrebbero essere i più garantiti: pensionati e lavoratori dipendenti (l’80% del nostro campione). Non c’è quindi da stupirsi se, come sta accadendo a Genova, sono sempre più gli “italiani” disposti a fare le colf o

65 anni ed oltre 27.9%

ETÀ 18/24 anni

6.2%

25/44 anni

35.6%

Maschi

47.4%

45/64 anni

30.3%

Femmine

52.6%

CAMPIONE

agenziafotogramma

Sondaggio commissionato da Job Editrice, eseguito a Milano e provincia dalla società S&G Kaleidos srl di Milano, dal 26 Gennaio 2008 al 5 Febbraio 2009 con sistema di rilevazione tradizionale. Universo di riferimento: 1.111.327 - Popolazione residente nel comune di Milano. Hanno risposto n. 250 individui (n° 833 contatti – 30%) in età dai 18 agli oltre 64 anni che hanno una fonte di reddito. Ai sensi dell’art. 3 della delibera n. 153/02 CSP dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni il documento completo riguardante il sondaggio è reso disponibile dalla società realizzatrice all’interno del sito http://www.agcom.it

le badanti, occupazioni fino a poco tempo fa riservate agli stranieri. I numeri non bastano da soli a descrivere la vita di chi è costretto ad andare oltre l’orario di ufficio o al turno in fabbrica. Le testimonianze che ogni giorno arrivano in redazione parlano di sacrifici, rinunce e orari impossibili. Di impiegati qualificati, a volte profili alti, che nei ritagli di tempo si dedicano ad attività manuali o di basso impegno intellettivo.

Esercito in crescita Quanti sono i forzati del secondo lavoro? Tanti, sempre di più, da un anno a questa parte (il 71% del nostro campione è in questa condizione da un anno o meno). Il son-

daggio di Job parla di un buon 32%, percentuale in linea con altre ricerche, l’Istat di 500mila persone (solo nel 2005 ne rilevava appena 350mila), l’Eurispes addirittura di 6 milioni (2,3 milioni i pensionati, circa il 19% del totale): probabilmente la verità sta nel mezzo e comunque nell’ordine dei milioni. resto. Una stima difficile anche perché secondo lavoro fa spesso (40% nel nostro sondaggio) rima con “nero”. Anche qui un paio di cifre aiutano a dare le dimensioni del fenomeno: il valore di tutto il sommerso (di cui il doppio lavoro è una componente) è stato calcolato in 549 miliardi di euro, pari al 35% del Pil nazionale a cui corrispondono 274 miliardi di tasse inevase. Una situazione

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Job

attualità

onte di reddito è

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l’intervista

Il suo impiego è…

di Jacopo Mattei

20,1%

IL SEGRETARIO DELLA CISL DI MILANO

Tempo part-time

Così ci si difende dalla crisi 47,9% Dipendente

79,9% Tempo pieno

che tampona le esigenze in tempi di ristrettezze, ma che danneggia il lavoratore “doppio” perché non è tutelato sulla seconda attività, altera il mercato e toglie risorse allo Stato. Ma nella doppia attività l’importante è riuscire a portare a casa più soldi. Anche il luogo dove lo si svolge è vario: il 48% si sposta dalla sede del primo lavoro mentre il 42% circa lo fa da casa. C’è anche il 10,5% che ammette di svolgerlo nella stessa sede del primo. Un universo per certi versi inedito che ci dà un’immagine operosa dell’Italia che credevamo sonnolenta.

Lavori a domicilio Diversa la situazione negli altri ambiti dei servizi. Per i lavori a domicilio (30%) o nei bar (18%) anche Cova è pessimista sulla capacità di emersione di queste attività: «Ci vorrebbe una bonifica di tutte queste situazioni che a volte nascondono profondi sfruttamenti. Sia di manodopera italiana che straniera. Per l’assistenza a domicilio bisognerebbe adottare dei buoni lavoro che il titolare di una società può spendere per chiedere prestazioni. Anche per i privati si potrebbe adottare questo sistema: lo Stato distribuisce il buono, io che ho bisogno di una badante lo ritiro e la chiamo a lavorare rispettando le regole». L’emersione del lavoro di assistenza potrebbe costituire un incontro di domanda e offerta nella legalità. «Un segnale del cambiamento dei tempi» sottolinea Cova «che è anche indice della disaffezione al primo lavoro. Dal 2000 in poi, 5 anni nello stesso impiego sembrano una vita. E per arrotondare si cambia mentalità e abitudini buttandosi senza troppe remore in altri ambiti lavorativi». •

Il 45% ha trovato la seconda occupazione grazie alla rete dei conoscenti.

Mercato vivo «L’aumento del doppio lavoro, quantomeno, dimostra che dalle nostre parti c’è ancora una certa vivacità del mercato» commenta Pino Cova, amministratore delegato di e-Work, agenzia per il lavoro specializzata tra l’altro nei servizi «anche se il ricorso al lavoro nero è un dramma che sarà difficile estirpare». E dire che il secondo lavoro è in maggioranza (36,6%) svolto nel settore impiegatizio, un ambito di tutto rispetto in cui in teoria non si dovrebbe faticare a dichiarare tutto.

I «L’ho visto il sondaggio, e devo dire riguardano servizi alle persone: se ci fosse che i risultati non mi sorprendono. Anzi, un bonus fiscale per chi le assume sarebsono una conferma di quello avevamo be un incentivo far emergere il lavoro irreintuito da tempo, da almeno un anno». golare. Ed è solo un esempio fra i tanti. Fulvio Giacomassi, segretario generale Contro la crisi anche voi avete propodella Cisl di Milano non si meraviglia sto la settimana corta, ma se c’è chi già affatto che sempre più persone, per far oggi con uno stipendio pieno non ce la fa: quadrare i conti, sono costrette a fare il come potrà mai con uno dimezzato? doppio lavoro. Non è un caso che della settimana corta Se lo spazio per una seconda occupa- ne parli tutto il mondo e non solo, come mi zione è così tanto significa anche che il sembra stia avvenendo in Germania, in lavoro c’è? modo teorico. L’obiettivo è non disperdeSì, in realtà come quella milanese c’è re risorse professionali e andare ad infoltiancora una certa vivacità re l’esercito dei produttiva e le opportunità precari e aumennon mancano. Ma non tare la spesa dobbiamo farci ingannare. sociale anche Ancora tutti gli effetti della perché, prima o crisi non si sono fatti sentipoi, questa crisi re e poi in buona parte si passerà. Il probletratta di lavoro irregolare. ma del potere Un sindacato oltre a d’acquisto dei denunciare deve anche redditi, è tuttavia proporre... prioritario. Si tratCon una crisi di queste ta di tenere insiedimensioni e con questa me le due esigencomplessità non è facile ze. La detassazioma ci stiamo dando da ne dei premi di fare. Ad esempio: un terzo produttività, per di coloro che fanno la dopdirne una, I FATTI CONCRETI L’abolizione del cumolo pensiopia attività è pensionato? potrebbe dare un ne-lavoro extra è un modo conBene, noi, il sindacato, po’ di ossigeno creto per far emergere il ‘nero’ abbiamo chiesto e ottenuto alle buste paga. l’eliminazione del cumolo Oppure, per le tra pensione e lavoro extra. Stiamo poi misure d’emergenza, l’anticipo da parte discutendo il cambio del modello contrat- delle banche del pagamento della cassa tuale per tutte le categorie, dall’industria integrazione: l’accordo con l’associazione all’artigianato. Il che vuol dire redistribui- dei bancari è stato fatto, un intervento che re e regolarizzare la ricchezza che si pro- potrà dare un minimo di tranquillità alle duce anche con il doppio lavoro. Un famiglie e non affossare i consumi. E modo, concreto, per contrastare un feno- ancora, per stare a Milano, la Fondazione meno inaccettabile come il lavoro nero. del welfare e l’intesa con la Provincia per Inaccettabile... si fa presto a dirlo. distribuire 26 milioni di aiuti. Tutte misure Uno che deve portare a casa i soldi per concrete che vanno in questa direzione. vivere guarda alla sostanza. Per assurdo si può dire che questa Il lavoro nero è sleale e inaccettabile crisi può rappresentare un’opportunità da ogni punto di vista: dei diritti, della per rimettere un po’ a posto le cose? sicurezza, del mercato. Se si vuole le soluSì, per assurdo può rappresentare una zioni ci sono. Prendiamo le donne che opportunità. fanno lavori occasionali, molti dei quali

JOB ALLA RADIO Job a “Marconi radio aperta”, martedì 10 marzo, dalle 9 alle 10,30. Conduce Fabio Pizzul

fm 94.8

Musica & Notizie

www.radiomarconi.fm


Job

attualità

INCHIESTA \ 2 - DOVE E COME SI PREGA A MILANO

Il fascino che viene dall’Oriente Confessioni e filosofie che affondano radici in luoghi lontani e carichi di misticismo. Ecco dove pregano e meditano i buddhisti, gli induisti e i cristiani ortodossi. Intanto il confronto fra le diverse religioni prosegue oltre i clamori della cronaca e il fondamentalismo di pochi.

per saperne di più A Milano sui rapporti tra le diverse religioni “sovrintendono” il Consiglio delle chiese cristiane e il Forum delle religioni (info: www.chiesadimilano.it, sezione: ecumenismo). Il Consiglio, fondato nel 1998, è un luogo di confronto per cattolici, protestanti e ortodossi. Il Forum, nato nel 2006, riunisce una rappresentanza delle diverse comunità (non tutte) presenti in città (cristiani, ebrei, musulmani, buddhisti).

di MAURO CEREDA

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cesi «è una deriva interna ad ogni area religiosa e politica. A Milano si fronteggiano opposti fondamentalismi presenti sia nella comunità musulmana sia in quella cristiana. C’è poi chi, per ottenere consenso in ambito politico, cavalca la paura». Negli ultimi tempi a tenere banco è stato il dilemma moschea simoschea no. «Il problema dei luoghi di preghiera» aggiunge monsignor Bottoni «va affrontato senza ideologismi, facendo incontrare le parti interessate. Un suggerimento? Secondo noi, per limitare disagi ai cittadini residenti e facilitare l’accesso ai fedeli musulmani, è forse preferibile creare più luoghi di culto nei quartieri della città piuttosto che edificare un’unica grande moschea centrale». Musulmani a parte, oggi per l’opinione pubblica i “cattivi” sono i romeni. «Qualche delinquente c’è senz’altro» nota padre Traian Valdman, della Chiesa ortodossa romena milanese «ma la stragrande maggioranza della comunità è composta da persone oneste, perbene, che lavorano in Italia da anni. I primi ad essere indignati, quando qualche nostro connazionale commette un crimine, siamo noi. Tra Milano e provincia ci sono quasi 50mila romeni. Gente seria che con il proprio lavoro contribuisce al benessere collettivo».

BUDDHISTI

Il culto dell’uguaglianza globale Ritrovare l’ Illuminazione come antidoto all’odio e alla rabbia

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Seconda, e ultima, puntata dell’inchiesta di Job sui tanti modi di “dire Dio” a Milano. Dopo essere andati alla scoperta delle comunità ebraica, musulmana e protestante (numero di febbraio), è ora la volta di saperne di più su come pregano cristiani ortodossi, buddhisti e induisti. Il capoluogo lombardo è il cuore della più grande diocesi cattolica d’Europa (4.234 kmq di estensione, oltre 1.100 parrocchie), ma è anche una città sempre più multietnica e multireligiosa. I rapporti tra le diverse confessioni sono generalmente buoni. Ma da quello che si legge sui giornali non si direbbe proprio. A “destare allarme” sono, soprattutto, i musulmani. «La forte presenza di immigrati musulmani» spiega Giovanni Valtolina, responsabile del settore religioni dell’Ismu «è solitamente percepita in modo negativo dai cittadini. L’11 settembre ha fatto passare l’idea che i musulmani sono tutti estremisti. Non è così, c’è un Islam moderato, che non invoca la guerra di religione. Il problema è che a fare rumore è sempre la minoranza estremista». La questione è spesso al centro del dibattito politico. «Il fondamentalismo» evidenzia monsignor Gianfranco Bottoni, responsabile dell’Ufficio ecumenismo e dialogo della dio-

Il centro buddhista Kunpen si trova in un cortile, dietro un negozio di articoli orientali. L’ambiente è ovattato, pieno di tappeti, cuscini, drappi colorati. Ci sono anche delle statue di Buddha. Le attività sono guidate da due monaci: Lama Gangchen e Lama Michel. Il Lama è un maestro, una guida. «Il buddhismo» spiega Lama Michel «è una religione e una filosofia di vita. Il culto è aperto a tutti, senza differenza di sesso, fede, classe sociale, nazionalità, età». In Asia si è sviluppato soprattutto grazie alla via monastica, mentre in Occidente sta prevalendo una seconda formula: quella dei centri di Dharma, ovvero luoghi di meditazione e preghiera, di solito gestiti da associazioni. È il caso di

Milano. «Molte persone» aggiunge Lama Michel «vengono da noi perché sono interessate allo stile di vita e alla filosofia buddhista e desiderano fare un cammino interiore, di conoscenza. Qualcuno poi approfondisce gli aspetti religiosi, altri no». In città i centri buddhisti sono frequentati da circa 3mila persone. Il buddhismo è stato fondato 2.500 anni fa da Siddharta Gautama, il primo uomo che ha saputo raggiungere l’Illuminazione, ovvero il fine ultimo a cui si deve tendere, per spo-

gliarsi completamente da tutte le negatività che pesano sull’anima (o sulla mente), come la rabbia, l’odio, l’egoismo, l’ignoranza. Buddha in sanscrito significa “L’Illuminato”. I testi sacri (Kangyur, in tutto 108) sono i suoi discorsi. La via verso l’illuminazione è lunga. Non basta una vita. I seguaci di Buddha credono alla reincarnazione. Ogni essere umano quando muore rinasce in un’altra vita, che può essere migliore o peggiore di quella precedente (dipende da come si è comportato).

indirizzi utili Kunpen Lama Gangchen Tel. 0229010263 www.kunpen.it Monastero Zen EnsoJi Il Cerchio Tel. 0258112232 www.monasterozen.it

Pel Ling Tel. 022576015 www.gpling.org Mandala - Centro studi tibetani www.centromandala.org Shobogendo www.zenmilano.it

Associazione Zen Higan-l’Altra Riva Tel. 0240074999 www.zenhiganmilano.it

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mma agenziafotogra

Job

attualità una litania. Altri elementi centrali sono i fiori, l’acqua e il cibo. Gli induisti non sono vegetariani per

dogma. Non mangiare carne è un principio etico: un segno di rispetto, di non violenza.

indirizzi utili Veda Vyasa viale Regina Margherita 33 Tel. 0255195713 www.hinduism.it

CRISTIANI ORTODOSSI

Dalla Russia all’Egitto

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Tante Chiese per migliaia di fedeli

INDUISTI

Dallo yoga alla reincarnazione Una religione, ma anche una filosofia di vita. L’induismo a Milano è una pratica “di nicchia”. In città è presente un luogo di incontro, gestito dall’Unione induista italiana. Il solo tempio italiano si trova in Liguria. «Nell’induismo non c’è l’obbligo di pregare in una chiesa» spiega Hamsananda, monaca dell’Unione induista italiana «i fedeli si radunano per le feste. A Milano affittiamo degli spazi, in genere un cinema. La comunità è frastagliata e silenziosa». Qui gli induisti sono qualche migliaio. La maggioranza è composta da stranieri. Molti milanesi si accostano all’induismo attraverso lo yoga, che non è una ginnastica, ma una

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Rapporto diretto con la divinità e filosofia del Karma

pratica metafisica, che avvicina alla divinità e allo stile di vita induista. L’induismo è monoteista: Dio è uno, ma si presenta con molti nomi. La Trimurti, le tre forme del divino che sorreggono

la “manifestazione”, sono “Brama” il creatore; “Vishnu” colui che nutre e conserva; “Shiva” colui che trasforma. Il rapporto tra fedele e Dio è diretto, non mediato da un religioso. «Gli induisti credono nella reincarnazione » aggiunge Hamsananda «ci si reincarna in funzione del ‘Karma’ prodotto, di quello che si è seminato. La vita ha forma ciclica, ogni cosa nasce e rimuore. Ma il fine ultimo è trascendere il ciclo delle nascite e unirsi a Dio, ovvero ‘andare in paradiso’, quando l’uomo si libera totalmente del suo ego». Nelle celebrazioni è importante la musica: il rituale viene cantato come

Il mondo milanese dell’ortodossia cristiana è animato da diverse migliaia di fedeli ed è in crescita costante grazie ai flussi migratori degli ultimi anni. Il Consiglio delle chiese cristiane, che riunisce anche cattolici e protestanti, conta nove chiese ortodosse: armena, bulgara, copta, eritrea, etiope, greca, romena, russa e serba. La comunità più numerosa è quella romena. «I fondamenti dottrinali delle chiese ortodosse» spiega padre Traian Valdman «sono la Bibbia e la Santa tradizione, ovvero le opere dei santi padri e le decisioni dei primi sette concili ecumenici. Decisioni di tipo dottrinale, morale, amministrativo. Le nostre sono comunità vivaci e religiose. Soltanto noi romeni, nel milanese siamo quasi 50mila». La funzione più importante si tiene alla domenica. Il rito comprende la lettura della Parola, la predicazione del sacerdote, l’Eucarestia. Gli ortodossi, al pari dei cattolici, hanno il culto dei santi e della Madonna e rispettano i sette Sacramenti (anche se sono somministrati con tempi e modalità diverse). I luoghi di culto sono riccamente addobbati. In genere, dietro

all’altare c’è una parete coperta da immagini (icone) religiose. È, invece, molto diversa la “gestione” della Chiesa. Ognuna ha il suo “primate” (patriarca, metropolita, arcivescovo maggiore…). È la massima autorità spirituale, ma non ha il dogma dell’infallibilità. I sacerdoti possono sposarsi e avere figli. Un’altra comunità ortodossa molto attiva è quella egiziana copta. «Tra Milano e provincia» nota padre Raffaele Gebrail «ci sono quattro chiese copte, più tre in costruzione. Nel complesso siamo circa 15mila. Le funzioni sono molto frequentate. I fedeli vengono in chiesa per pregare e per ritrovarsi».

indirizzi utili Le Chiese ortodosse a Milano Armena Tel. 02799791 Bulgara chiesaortodossabulgar amilano.blogspot.com Copta egiziana Tel. 0266010507 Eritrea via Ippocrate, 45 Etiope piazza Borromeo, 6 Greca Tel. 024989323 Romena Tel. 0289407269 Russa via Giulini largo Corsia dei Servi Serba Tel. 040631328

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Job

attualità

i numeri

424

27

9

1

247

mila

per cento

mila

abitante

mila

le card attivate su un totale di 580mila distribuite

sono le tessere che non sono state ricaricate

le social card distribuite a Milano. Le richieste erano 12mila

su 434 usufruisce della card in Lombardia

sono le carte attivate in Campania, Puglia e Sicilia

CHE FINE HA FATTO LA SOCIAL CARD Doveva essere un aiuto concreto e immediato per i redditi più bassi. Invece, a distanza di tre mesi dal varo da parte del governo, si è dimostrata un flop. Sbagliati e complicati i criteri di assegnazione, difficile l’uso da parte delle persone anziane. Per non parlare della sorpresa di chi è andato alla cassa del super e la tessera era senza soldi.

agenziafotogramma

NORD E SUD Solo un cittadino lombardo su più di 400 ha ottenuto la social card, molto meno delle richieste presentate. Così anche nel resto del nord mentre al sud sembra aver avuto maggiore successo, soprattutto in Campania, Sicilia e Puglia.

Più che un bonus, un bluff di GRETA LA ROCCA Una spesa di 450 milioni per aiutare un milione e 300mila cittadini in difficoltà: queste le promesse della social card. Promesse, appunto. A più di tre mesi dal debutto (era il primo dicembre 2008) ne sono state distribuite più di 580mila, delle quali solo 424mila sono state attivate delle quali, però, ne funziona solo un terzo. Ma non basta. Il 27% delle tessere funzionati sono senza soldi: non sono state ricaricate, ha spiegato l’Inps, perché è stata verificata un’irregolarità tra i dati forniti dagli interessati e quelli presenti nelle banche dati oppure perché, verificati errori o incompletezze, non è ancora stato possibile procedere alla verifica dei requisiti.

zare il codice: «È uno strumento tecnologico, di difficile utilizzo per i pensionati, abituati ancora alle banconote» spiega Vincenzo Vita, responsabile del Caaf Cisl di Milano «è poco pratica perché per la maggior parte di loro è difficile digitare o ricordare il pin». Una conferma arriva dalla milanese Maria, 73 anni: «Avevo i requisiti per ricevere la social card, una fortuna per me che vivo con una pensione minima. Eppure, non so come si usi. Chiedo sempre aiuto alla cassiera». Comunque non tutti gli anziani in città sono stati fortunati come la

signora Maria: su un totale di quasi 12mila domande, solo 9mila sono state accolte. In Lombardia può beneficiare della social card solo un abitante su 434. Una tendenza che sembra comune a tutto il nord. Diversamente dal sud dove la card ha avuto più successo: in Campania, Sicilia e Puglia sono state attivate 217mila tessere pari al 58% delle richieste.

Criteri sbagliati «I criteri di assegnazione della carta escludono la maggior parte dei pensionati» continua Vita «è un aiuto, ma non certo

aiuti e aiutini

Niente ricarica Nel frattempo, però, tanti pensionati sono andati al supermercato e alle casse sono stati costretti a pagare di tasca propria lasciare la spesa nel carrello. Com’è successo alla signora Rosa, 68 anni, che è andata a fare la spesa all’Ipercoop: «Che vergogna, i contanti non erano sufficienti. Per fortuna, mi aveva accompagnato mia figlia: ha pagato lei la mia spesa. Da quella volta, non l’ho più usata». Difficoltà nel ricaricare le carte, ma anche nel memoriz-

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La card over 65 Chi ha compiuto i 65 anni e abita in zona San Siro, fino al mese di novembre 2009, può fare acquisti a prezzi convenienti. Info: Tutela Consumatori, Tel. 0277405909; www.provincia.milano.it Un kg di pane a un euro Fino alla fine di giugno si può acquistare pane fresco tutti i giorni a un prezzo irrisorio nei punti vendita Conad e Coop. Il decreto anti crisi Bonus in arrivo. 200 euro per chi non supera i 15mila euro annui; 300 per le famiglie con reddito fino a 17mila euro.

la soluzione per affrontare la crisi». Gli fa eco Luigia Alberti, segretaria generale della Fnp Cisl milanese: «Abbiamo aiutato i pensionati che ne avevano diritto a compilare la domanda, ma non possiamo fare niente per coloro che invece non la possono ricevere. Il ministro Tremonti ha chiesto scusa, affermando che si tratta di un periodo di rodaggio, ma a mio avviso non cambierà niente. Servono nuove iniziative per aiutare le fasce più deboli».

Funziona con un solo circuito La social card, che nell’82% dei casi viene utilizzata per acquisti negli alimentari e nei supermercati, ha un altro limite: funziona solo con il circuito MasterCard e per questo motivo non in tutti i negozi è possibile usarla. Il portale e-coop (www.e-coop.it), ad esempio, elenca tutte le sedi presso le quali è possibile pagare con la carta, ma per aiutare chi non ha dimestichezza con il web, sono stati attivati dei numeri utili. È anche attivo il numero verde Inps (803164) e quello del programma Carta Acquisti (800666888) dove è possibile reperire informazioni utili. •

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Job domande&risposte chiedete a Job Se avete dubbi o questioni che non trovano risposte certe, potete scrivere a Job dove i nostri esperti vi risponderanno attraverso le colonne del giornale e in seguito anche nel nostro sito internet. Ecco come:

redazione Job via Smareglia, 24 20133 Milano

Fax: 0271092310

birrificio lambrate

@ info@jobedi.it

mestieri IL BIRRAIO

Professionisti della bionda Duemila addetti, cento milioni di fatturato: i birrifici artigianali sono un affare. E per lavorarci non servono titoli particolari. Il primo è stato fondato 16 anni fa, adesso se ne contano quasi 250. Sono i birrifici artigianali (nella foto un’immagine del Birrificio Lambrate di Milano). Un mondo fatto da appassionati che hanno trasformato il proprio amore per la birra di qualità in una professione e in un’attività imprenditoriale di successo. «L’Italia» spiega Luca Giaccone, curatore della Guida alle birre d’Italia 2009 di Slow Food Editore «è l'unico Paese occidentale in cui i consumi di birra sono in aumento e il merito è dei birrifici artigianali, che oggi occupano oltre l'1%

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del mercato, una quota di nicchia, ma significativa. Tra i consumatori cresce la voglia di prodotti più caratterizzati nel gusto e nei profumi». Nel settore vi sono sia realtà ben strutturate, sia attività di piccole dimensioni dove il titolare (con uno o due collaboratori) fa praticamente tutto: dalla produzione alla commercializzazione. Le stime calcolano in 1.500-2.000 gli addetti diretti, per un fatturato che si aggira sui 100 milioni di euro. Ma come si fa a diventare birraio? «Per esperienza» osserva Lorenzo Dabove, in arte “Kuaska”(www.kuaska.it),

un’autorità in materia, «ho visto che chi ha avuto successo ha saputo sposare passione ed entusiasmo, fattori fondamentali, ad un serio business plan e a una chiara suddivisione di competenze all'interno dell’azienda. I birrifici che nascono ‘col piede giusto’, cioè con idee chiare sulla produzione e sulla collocazione del prodotto possono ottenere ampie soddisfazioni». Per svolgere questo mestiere non occorre un titolo di studio particolare. L'estrazione dei birrai italiani è varia: ci sono laureati (spesso provenienti da facoltà scientifiche) e anche autodidatti con alle spalle i mestieri più disparati. La maggior parte viene, però, dall'homebrewing (la birrificazione casalinga). Oggi in Italia si contano più di 5mila homebrewers, che si scambiano informazioni sul sito www.hobbybirra.com. Dal fare il birraio per diletto a diventarlo per professione il passo non è breve. «Non è un'impresa banale» evidenzia Davide Bertinotti, animatore di www.microbirrifici.org «e gli investimenti sono elevati, non tanto per i

semplici impianti che variano dai 50mila ai 150mila euro, ma per le spese collaterali di sede. Dopo un periodo in cui le nuove aperture erano frutto di avventure imprenditoriali finalizzate al business facile, oggi chi parte ha in genere un background di cultura birraia. C'è più consapevolezza». La maggior parte dei microbirrifici italiani si concentra al nord. Solo tra Milano e provincia ce ne sono un dozzina. •

formazione A produrre birra si impara anche all’università: all’Università degli Studi di Udine (che propone anche un corso extra per “imprenditori della birra”, aziendagraria.uniud.it,) e all’Università degli Studi di Perugia (Centro di eccellenza per la ricerca sulla birra www.agr.unipg.it/cerb). Da segnalare le proposte di Unionbirrai www.unionbirrai.it . Interessante il sito www.mondobirra.org .

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Job domande&risposte legale Ho subito gravi atti di molestie sessuali da parte di un collega. Lavoro presso una grande azienda e ho denunciato il fatto ma in una lettera di contestazione si insinua che la causa stia nel mio comportamento, che avrebbe “provocato” il collega maschio. Invece di ottenere solidarietà, l'azienda mi ha inflitto un provvedimento disciplinare e non ha impedito che il fatto divenisse di pubblico dominio. Sono depressa e non ho il coraggio di tornare al lavoro. Questa è una doppia violenza, ma come posso fare? Lettera firmata

SONO STATA MOLESTATA DA UN COLLEGA E PUNITA DALL’AZIENDA

Sul posto di lavoro la violenza è doppia risponde Maria Quarato Ufficio Tecnico-legale Cisl Via Tadino, 23 - Milano Tel 0220525320 ut.tadino@cisl.it

I È scandaloso che l'azienda cerchi di addossare ad una lavoratrice, che ha già dovuto subire la violenza di un atto di grave molestia, la responsabilità di averlo provocato. Non è accettabile il tentativo di attribuire, ad esempio, a battute, atteggiamenti o vestiario, considerati “disinibiti”, un valore di istigazione ad atti, anche pesanti, di avances sessuali. Infatti, seguendo questo principio, si dovrebbero assolvere gli stupratori quando le loro vittime indossino abiti scollati o aderenti! Queste asserzioni sono il “classico” esempio di una sottocultura, che vede la donna come oggetto sessuale e che esige che lei nasconda il proprio corpo e qualsiasi sua manifestazione che possa riferirsi alla sessualità, linguaggio compreso. La giurisprudenza, e non a caso, esprime ben altra cultura. Infatti la Risoluzione 29.5.1990 del Consiglio Cee (ora Unione Europea), definisce come molestia sessuale «qualsiasi comportamento a connotazione sessuale o altro tipo di comportamento basato sul sesso che offenda la dignità delle donne e degli uomini, se indesiderato, sconveniente o offensivo per la persona che lo subisce». Mentre la legge italiana (negli artt. 2049 e 2087 del Codice civile) individua l'azienda come responsabile, per fatti ed azioni che mettono a repentaglio la salute e/o l'integrità psico-fisica dei propri dipendenti; questo principio vale anche nel caso che a provocare il danno, verso una lavoratrice, sia un collega o un superiore. Viene specificato inoltre che

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l'azienda deve approntare tutte le misure necessarie per tutelare la sicurezza dei propri dipendenti. In caso contrario si produce una responsabilità diretta del datore di lavoro, e ancor più quando, venuto a conoscenza di una condotta non lecita del proprio dipendente, questo non abbia agito secondo gli obblighi di tutela della salute psicofisica dei lavoratori, a lui imposti dall'art. 2087, e non ha fatto tutto il possibile per impedire il verificarsi o l’aggravarsi dell’illecito. Quindi, se lei vuole opporsi a quella che definisce giustamente una “seconda violenza”, deve contestare formalmente, con l'appoggio autorevole del sindacato, questo atto dell'azienda, proprio per costringerla al ritiro del provvedimento disciplinare. Contestualmente lei può (ma se intende rivendicare il diritto alla

propria dignità di donna, sono convinta che lei “deve”) esigere dall'azienda stessa il riconoscimento del danno che ha subito. La richiesta ha una duplice valenza per quanto concerne il risarcimento: in primis sotto il profilo della sua integrità psico-fisica, e poi per le conseguenze della diffusione della notizia delle molestie subite. Inoltre lei può chiedere giustizia anche nei confronti dell’autore delle molestie, presentando una denuncia–querela nei suoi confronti, non oltre i sei mesi dal fatto. In sede giudiziale, anche penale, lei dovrà produrre testimonianze o altri elementi di prova, ma avrà al suo fianco il sindacato, che, oltre a garantire la tutela legale di un avvocato, si costituirà parte civile a difesa dei suoi diritti, che sono quelli di tutte le lavoratrici. •

È VERO CHE PER UNA FAMILIARE ANZIANO SERVE UN’ASSICURAZIONE SANITARIA?

Ricongiungimenti sempre più difficili stranieri In questi giorni sto preparando la documentazione per presentare la richiesta di ricongiungimento familiare a favore di mia madre, che ha appena compiuto 70 anni. Mi hanno detto, però, che i requisiti necessari sono cambiati. Ora, infatti, sembra che venga richiesta anche un’assicurazione sanitaria per il genitore che abbia più di 65 anni. Mi potete dare qualche informazione in più su questa polizza e sulle novità introdotte dalla nuova legge? Grazie Lettera firmata

risponde Maurizio Bove Cesil-Anolf Via B. Marcello, 10 - Milano Tel 0220408142 cesil.immigrati@cisl.it

I Il decreto legislativo n.160 del 3 ottobre 2008, in effetti, ha modificato l’articolo 29 del Testo Unico sull’Immigrazione, introducendo norme più restrittive sui requisiti previsti per il ricongiungimento dei familiari. Innanzitutto è possibile ricongiungere soltanto il coniuge, i figli minori di 18 anni e i genitori che risultino completamente a carico del richiedente e non abbiano altri figli nel Paese di

origine; oppure nel caso di genitori che abbiano più di 65 anni, soltanto qualora gli altri figli nel Paese di origine siano impossibilitati al loro mantenimento a causa di gravi e documentati motivi di salute. Per quanto riguarda i requisiti previsti per il cittadino straniero che richiede il ricongiungimento, oltre ad un’abitazione idonea, è necessario dimostrare di percepire un reddito che sia almeno pari all’importo annuo dell’assegno sociale, aumentato della metà per ogni familiare da ricongiungere. Nel caso di ricongiungimento a favore di genitori che abbiano più di 65 anni, infine, le nuove norme prevedono l’obbligo di stipulare

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Job domande&risposte agenziafotogramma

legale Mi chiamo Luca , sono un lavoratore dipendente di un’azienda pubblica, mia moglie è impiegata come segretaria in uno studio privato. Ora è incinta ed io vorrei passare un po’ di tempo con lei e con mia figlia. È un mio diritto o il mio datore di lavoro potrebbe opporsi? Inoltre a quali restrizioni economiche andrò incontro se rimarrò a casa Luca P. - Milano con loro?

UN PADRE PUÒ STARE A CASA A CURARE I FIGLI?

Il congedo è un diritto, che però pesa sullo stipendio risponde Erika Lievore Associazione per la famiglia Via F. Casati, 5 - Milano Tel. 0229403597 info@assofamiglia.it

I Caro Luca, finalmente ecco

un’assicurazione sanitaria a favore di questi familiari a copertura di tutti i rischi sul territorio nazionale o, in alternativa, di iscriverli al Servizio sanitario nazionale previo pagamento di un contributo stabilito dal ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali con un decreto che ad oggi, però, non risulta ancora emanato. D’altra parte, dal momento che dalla richiesta di ricongiungimento all’ingresso dei familiari in Italia passano diversi mesi e risulta pertanto complicato stipulare una polizza in anticipo, senza conoscere con precisione la data dell’arrivo del beneficiario, una recente circolare del ministero dell’Interno ha stabilito che, al momento della richiesta di ricongiungimento, il figlio dovrà semplicemente impegnarsi a sottoscrivere la polizza per i genitori, per poi stipularla effettivamente entro 8 giorni dal loro ingresso in Italia e prima che si presentino presso lo Sportello Unico della Prefettura. •

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la fotonotizia

Più che una Darsena, una discarica Dovevano essere già pronti i 3 piani con 700 posti auto. Invece la Darsena ai Navigli è una discarica. Certo, il ritrovamento di reperti archeologici non ha facilitato l’operazione. La grande incompiuta dovrebbe essere terminata nel 2011. Ma ora i residenti della zona della movida denunciano il Comune per sporcizia, incuria e inquinamento (anche acustico). E si pensi che da qui dovrebbero partire i canali per Expo 2015.

uno dei pochi papà che intende passare più tempo con i figli e meno in ufficio. Purtroppo l’Italia non ha ancora assunto l’esempio della Svezia e della Norvegia dove l’85% dei padri non rinuncia a usufruire del congedo parentale. È da questi Paesi che la legge 53/2000 ha preso spunto per introdurre la disciplina dell’astensione facoltativa dal lavoro dei genitori lavoratori. L’art. 32 della legge, infatti, concede ai genitori il diritto di astenersi dal lavoro nei primi otto anni di vita del bambino per un periodo complessivo non superiore a dieci mesi. Questo periodo deve essere però usufruito per massimo sei mesi dalla madre e per la parte restante potrà essere usufruito dal padre, in modo continuativo o anche frazionato. Sempre per invogliare maggiormente i lavoratori a fare anche i papà, la norma prevede che quando sia il padre ad usufruire dell’astensione per almeno tre mesi continuativi, il limite di astensione complessiva passi da dieci a undici mesi elevando così anche il tempo massimo di astensione individuale, solo per il padre, da sei a sette mesi. Quindi, per fare un esempio, dopo tre mesi di astensione continuativa, il papà avrà diritto a sette mesi di congedo e quattro mesi spetteranno alla madre. Contemporaneamente, dal 2003, inoltre, il diritto al congedo parentale facoltativo è stato esteso alle

lavoratrici autonome e, dal 2007, anche alle collaboratrici occasionali, alle lavoratrici a progetto e alle mamme con contratto a tempo determinato. Il papà potrà così usufruire della sua parte di congedo anche qualora la madre, che sia moglie o convivente è indifferente, sia una libera professionista. I genitori possono anche fruire contemporaneamente del congedo facoltativo ed accudire insieme il nuovo figlio. Dovranno solo dare, come sempre, al datore di lavoro un preavviso di almeno quindici giorni. Il padre inoltre potrà chiedere, fin dalla nascita del figlio, di utilizzare la sua parte di congedo anche quando la madre stia ancora usufruendo dell’astensione obbligatoria o delle ore di allattamento. Ovviamente, l’astensione dal lavoro dovrà essere effettiva. È infatti impossibile svolgere altra attività proprio perché l’intenzione è quella di sottolineare l’importanza del ruolo paterno nella vita familiare. Ed allora perché i papà lavoratori che usufruiscono del congedo sono solo quattro su cento in Italia e sono ancora in forte diminuzione? Uno dei motivi è forse il trattamento economico riconosciuto nel corso del congedo parentale che è pari al 30% della retribuzione, come minimo. I periodi di congedo sono poi esclusi dagli effetti su ferie e tredicesima, anche se però non influiscono su anzianità e Tfr. E, allora, caro Luca, appena nascerà la sua bimba, si affretti a chiedere di poter usufruire di un suo diritto legittimo perché nessun datore di lavoro può vietarle di trascorrere del tempo con sua figlia e perché aiutare la mamma a tenere insieme lavoro e famiglia è un importante dovere e cambiamento culturale. •

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FACEBOOKMANIA

La voglia di mettersi in piazza Anonimi cittadini e personaggi famosi fanno di tutto per apparire sul social network per eccellenza: in Italia sono 8 milioni, nel mondo 175. Desiderio di comunicare, ricerca di un passato comune o esibizionismo?

di FIORENZO CATTANEO Á Facebook compie cinque anni e festeggia diventando il sesto paese del mondo con 175 milioni di abitanti. «Se Facebook fosse un Paese» ha detto il suo fondatore Mark Zuckerberg «sarebbe quello con la sesta popolazione mondiale, superando Giappone e Russia». Per quanto riguarda il popolo italiano di Facebook, a fine 2008, comScore contava quasi 8 milioni e mezzo di visitatori unici, circa il


il dopo Job il dizionario di facebook

Facile, gratuito, irresistibile

I termini principali I Profilo: è la propria pagina personale che contiene tutte le informazioni che si vogliono diffondere. Non solo: qui si possono visualizzare anche gli aggiornamenti dei propri amici: foto caricate, novità sul profilo, cambi di stato.

I RETE CONTINUA Una volta iscritti, non solo è possibile cercare gli amici lontani ma anche accettare suggerimenti su come contattare persone che si potrebbe conoscere.

I Stato: è quella frase che si visualizza vicino al nome. Si può cambiare con un pensiero, uno stato d'animo, un'idea, un qualcosa da trasmettere ai propri amici e di cui renderli partecipi. I Tag: si mettono sulle fotografie quando si vuole segnalare nell'immagine la presenza di un altro utente di Facebook o di un amico. L'ideale sarebbe avvisare i propri contatti che li si sta per taggare all'interno di una foto visibile da tutti gli altri amici. I Impostazioni sulla privacy: è in questa parte delle impostazioni del profilo che si può scegliere a chi rendere visibile la propria pagina e le proprie foto. Si può tenere tutto nascosto oppure tutto a disposizione di tutti. Dipende dal grado di privacy che si imposta.

40,8% degli internauti con più di 15 anni, e oltre 3 miliardi di pagine viste. Un successo se si pensa che prima dell'estate 2008 gli italiani in Facebook erano qualche centinaia di migliaia. Poi l'esplosione, dovuta soprattutto al fatto che i media tradizionali si sono accorti di quello che è diventato il fenomeno internet a più alto tasso di crescita. Anche Google ha impiegato più tempo ad imporsi come leader tra i motori di ricerca. Facebook invece, inventato nel febbraio del 2004 con l'obiettivo di tenere in contatto gli studenti delle università e i licei di tutto il mondo, solo dal 2006 è aperto a tutti.

Iscriversi è facile Da quel momento il boom è stato esponenziale, complice anche il meccanismo semplice: basta registrarsi con nome e cognome e cominciare a cercare nel mondo persone che si conoscono o con le quali si vuole fare amicizia: compagni di scuola, colleghi di lavoro, amici d'infanzia ma anche perfetti sconosciuti a cui si è legati da interessi, hobby, cause comuni.

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Facebook è diventato uno strumento di comunicazione indispensabile per aziende, organizzazioni e privati che permette, con il passaparola, di raggiungere in tempo reale milioni di persone. Un esempio? Diesel in passato usò Facebook per organizzare una festa-evento per i 30 anni del marchio contemporaneamente in decine di città del mondo. Gli iscritti furono decine di migliaia. Grazie alla semplicità di accesso però sono sorti inevitabilmente i primi problemi. E

I GRATIS E IMMEDIATO Il punto di partenza è questa schermata dove si inserisce la propria e-mail e password. Molti utenti hanno più di un profilo: quello personale, quello della società che rappresentano o del proprio gatto.

le polemiche abbondano. C’è chi accusa gli italiani malati di facebook-mania di essere esibizionisti a ogni costo e di distanziarsi dalle modalità delle amicizie reali. I politici hanno fiutato l’affare e si autopropagandano dalle pagine del social network. Di sicuro c’è che il sito è gratuito per gli utenti e trae guadagno dalla pubblicità (350 milioni di euro l’anno scorso). Poco forse per un'azienda valutata 16 miliardi di dollari, ma il potenziale di Facebook è praticamente illimitato: contiene

informazioni, gusti e preferenze di milioni di utenti, con nome e distribuzione geografica. Un diario aperto sulla propria vita: si caricano le foto delle vacanze o del matrimonio, si commentano eventi, serve per restare in contatto con gli amici a cui non si telefona e rendere partecipi gli altri dei propri successi o pensieri.

I limiti È il nuovo concetto dell'internet partecipativo: essere protagonisti con la propria

identità per mostrare agli altri quello che si è e quello che si è capaci di fare. Non mancano però i lati negativi e gli abusi: aprire a tutti il proprio profilo può voler dire rinunciare alla propria privacy così come inserire foto di amici e conoscenti in qualsiasi situazione può non sempre farli felici. Così come parlare male sul proprio profilo del proprio posto di lavoro può non essere utile se tra i propri amici ci sono i propri colleghi. Basterebbe semplicemente non abusarne. •

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il dopo Job in auto a cura di Angelo Rainoldi

I VOGLIA DI CONNETTERSI

Low cost anticrisi

La funzione più cliccata è quella della ricerca per nome. Ma si può risalire a vecchie conoscenze anche immettendo il nome della scuola o del vecchio lavoro.

Abitabilità di una berlina, costo di una city car. Queste le armi della versione Eco2 contro la crisi. Con un occhio all’inquinamento.

I DUE PIANI Il sito viaggia su due livelli. Il profilo, visibile solo a chi lo gestisce, che segnala tutte le attività degli amici. La bacheca, visibile a tutti, con messaggi, foto e video.

i numeri

I AGGIUNGERSI Significa chiedere l’amicizia agli altri. Una funzione che scatena vere palpitazioni se si tratta di ex partner o amici che magari non si ricordano di noi.

I VIP SOTTO’OCCHIO Al contrario di quanto successe per myspace, pochi vip gestiscono in prima persona il proprio Facebook. Molti profili sono però aggiornati con le news del personaggio in questione.

una vetrina di protesta D a l n o a l l a p e n a d i m o r te a l «ye s we c a n » p e r l a campagna elettorale di Obama. Facebook è anche una grande vetrina politica dove ogni movimento e ogni idea p u ò t ro va re i s u o i s o s t e n i t o r i . S o p ra t t u t t o è u n contenitore che raccoglie le speranze e gli umori dei suoi naviganti. Così dopo gli stupri di Roma e Bologna in solo qualche ora in testa alla classifica dei gruppi che contano il maggior numero di iscritti c'è quello intitolato: «Pro C a s t ra z i o n e c h i m i c a e p o i to r t u re m e d i eva l i a g l i stupratori» che ha sfondato il muro dei 60mila utenti. Ta n t i i s c r i t t i a n c h e a l g r u p p o ' È o ra d i d i re bastaaa...Castrazione per gli stupratori': 23.804 iscritti (con oltre 2000 registrazioni in una sola giornata).

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A listino, risulta l’auto più economica in commercio in Italia. Settemilatrecentocinquanta euro chiavi in mano è la cifra da sborsare per Dacia Sandero, una vera low cost che si sta facendo notare per le sue caratteristiche. Si tratta della versione Eco2, una vettura di 1.2 cc con alimentazione a 16 valvole che dichiara consumi ridotti e basse emissioni di Co2. Infatti, bastano 5,9 litri di benzina per percorrere 100 km mentre per quanto riguarda la fuoriuscita di anidride carbonica la cifra è limitata a 139 g/km. L’abitacolo di questa “Low cost” presenta un’impostazione simile a quella della sorella nome Logan. Del resto è proDacia Sandero Eco2 prio la standardizzamotore zione dei componenti 1.149 cc che permette di ridurpotenza re i costi di produzio70 cavalli ne. Lo spazio è adeprezzo guato per cinque occuda 7.350 euro panti mentre il bagagliaio vanta una capenza di ben 320 litri che possono diventare 1.200 con i sedili posteriori abbattuti. Oltre alla versione Eco2, appena arrivata nelle concessionarie, esistono altre versioni interessanti. Due i motori a benzina: un 1.4 e un 1.6 MPI ampliamente collaudati su Logan e su numerosi modelli del gruppo Renault. Il primo dispone di 75 cavalli e dichiara un consumo di 7 litri ogni 100 km. Il secondo eroga 90 cavalli e consuma 7,2 litri ogni 100 km. Esistono, poi, due versioni a gasolio di 1,5 cc; una da 68 e l’altra da 86 cavalli e un modello dotato di Gpl che può usufruire dell’incentivo statale di 1.500 euro da aggiungere all’eventuale incentivo per la rottamazione. L’intera gamma Sandero è garantita per 3 anni o 100mila chilometri che possono essere estesi a 5 anni (o 100mila km) pagando un supplemento una tantum di 255 euro.

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il dopo Job libri

LA CITTÀ VISTA DALL’ALTO

1

a cura di Riccardo Giuly

La lettrice bugiarda Autore B. Brunonia Genere Romanzo Editore Garzanti Prezzo 18,60 euro

L’apprendista di Venezia Autore E. Newmark Genere Romanzo Editore Longanesi Prezzo 18,60 euro

La lunga attesa dell’angelo Autore M. Mazzucco Genere Romanzo Editore Rizzoli Prezzo 21,50 euro

Á Estate, Towner Whitney è tornata a Salem, dove tutto è cominciato. La grande casa segnata dalla salsedine che arriva dall’oceano è avvolta dal silenzio. Eppure a Towner sembra ancora di vedere la gemella Lindley mentre legge il futuro secondo un'antica arte trasmessa di madre in figlia. Towner era fuggita: l'ultima volta che aveva previsto il futuro Lindley era morta. Un romanzo di successo per il passaparola dei lettori.

Á Venezia, 1498: Luciano, un giovane ladro ruba una melagrana al mercato. Lo chef del doge lo sorprende, è conquistato dall’eleganza del gesto: il furto di una melagrana, non di «pane muffito con cui riempirsi la bocca senza pensare». Invece di denunciarlo, lo assume come apprendista. Per Luciano è l’inizio di una nuova vita. Intanto la città è in subbuglio a causa di un libro misterioso, che tutti cercano anche se nessuno sa che cosa contenga. Á Jacopo Robusti, detto il Tintoretto, pittore vulcanico e ambizioso. Venezia alla fine del ‘500, ricca, ma minacciata dai Turchi e dalla peste. Le mille vicende di una vita e di una carriera controversa. E al centro, l'amatissima figlia illegittima Marietta. Bambina vestita da maschio, ragazzina e infine donna, Marietta diventa il suo sogno e la sua creazione più riuscita. E sarà proprio lei a insegnargli che cosa dà significato alla vita.

Á I Pitt sono una “normale” famiglia benestante di Londra. Mike lavora nella City, Jenny fa la consulente; hanno due figlie, Amy e Lucy. Qualcosa comincia a non funzionare quando la maestra della piccola Lucy legge nei suoi comportamenti turbamento e disagio. Vento scomposto Sembra una seccatura, invece per Mike è l'inizio di Autore S. Agnello un incubo. Un romanzo Hornby giudiziario e di costume, in Genere Romanzo cui innocenza e Editore Feltrinelli colpevolezza si dividono la Prezzo 19 euro scena fino all'ultima pagina.

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L’elemento

Sotto il cielo di Milano Com’è bella la città. “Milano e Lombardia: emozioni dal cielo” è un libro fotografico: una raccolta di 210 scatti, realizzati da Antonio Attini e Marcello Bertinetti, che svelano scorci sconosciuti. Sembra di vedere un città diversa, più bella, più magica, capace di emozionare. Anche più verde.

Le immagini sono raccontate da Barbara Roveda, mentre il volume è edito da Edizioni White Stars.

1. L’Arco della Pace: l’elemento più spettacolare è la Sestiga della Pace in bronzo. Ogni angolo è sormontato da una Vittoria a cavallo dello stesso materiale.

teatro

Dal 17 al 22 marzo

Jesus Christ Superstar Dove Teatro Nuovo, p.zza San Babila, Tel. 02794026 Regia Mara Ariani Mazzei Biglietto 22-36 euro Orario 20,45

I É il musical più famoso e più visto che, a trent’anni dalla prima rappresentazione, registra ancora il tutto esaurito in tutti i teatri del mondo. Jesus Christ Superstar, degli americani Lloyd Webber e Time Rice, non finisce mai di stupire. In questa versione ospitata dal Nuovo e curata da Rockopera, nel rispetto dello spirito originale e della famosissima edizione cinematografica, risalta la freschezza e la formidabile energia dell’opera. Emozioni forti e intense che il cast di quaranta tra cantanti, musicisti e ballerini riesce a trasmettere al pubblico direttamente coinvolto nello spettacolo. La regia è di Mara Ariani Mazzei che interpreta anche il suggestivo ruolo di Maria Maddalena. I testi sono in inglese, con sottotitoli in italiano, proprio per valorizzare le caratteristiche della versione originale.

Á Tardo impero romano, alla vigilia della sua caduta, un uomo “contro” apparentemente pazzoide usa il potere per fare satira e riflessioni Dal 4 al 15 marzo amare sulla Romolo Il Grande condizione Di Friedrich Dürrenmatt sociale del Dove Teatro Carcano, tempo. Che non corso di Porta Romana, si discosta più di 3 - Tel. 0255181377 tanto da quella Regia Roberto delle ere Guicciardini successive, compresa la Interpreti Mariano nostra. Grande Rigillo, Anna Teresa prova di Rigillo e Rossini Rossini, con un Biglietto 25-34 euro Orario 20,30, fest. 15,30 cast numeroso e affiatato.

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il dopo Job cinema 2

3

a cura di Daniela Bianchi

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The Wrestler

I 2. Il Duomo: la struttura è sorretta da contrafforti sormontati da guglie che definiscono 5 campiture, corrispondenti alle navate della chiesa. Il tetto è coperto da terrazzi accessibili, da cui si gode una vista su tutta la città. 3. Il civico museo di storia naturale: si nasconde nei giardini di via Palestro, donato nel 1838 alla città da Giuseppe De Cristoforis e dal botanico Giorgio Jan. 4. La stazione Centrale: è in piazza Duca D’Aosta, di fronte al Grattacielo Pirelli, che con i suoi 127 metri è l’edificio più alto di Milano.

5

Regia D. Aronofsky Interpreti M. Rourke, M.Tomei Dal 6 marzo

6

La matassa Regia S. Ficarra, V. Picone, G. Avellino Interpreti S. Ficarra, V. Picone Dal 13 marzo

I 5. L’antico cimitero di San Michele: costruito nel 1725, è meglio conosciuto come la Rotonda della Besana per via del suo recinto circolare e della sua vicinanza a via Besana. All’interno si trova la chiesa a croce greca intitolata a San Michele. Oggi è uno spazio espositivo per mostre temporanee. 6. Il castello Sforzesco: è uno dei monumenti simbolo della città. Nel 1880 rischiò di essere demolito per le pessime condizioni. Tutte le fotografie sono state scattate da Marcello Bertinetti.

Dal 10 al 27 marzo

L’aggancio Di da un romanzo di N. Gordimer Dove Teatro Ringhiera via Boifava, 17 Tel. 0258325578 Regia Serena Sinigallia Interpreti Mariangela Granelli, Fausto R. Alesi Biglietto 10-15 euro Orario mar-sab 20,45 fest 16,00

Á La regista mette in scena un testo tratto dall’ultimo romanzo di Nadine Gordimer. Il tema è quello dell’immigrazione e travalica i confini dell’Africa dove si svolge la vicenda. Julie, ricca sudafricana e antirazzista, incontra Abdu, emigrato clandestino con cui nasce una storia d’amore. Il finale pone allo spettatore, un’interrogativo: siamo tutti stranieri?

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Á Un mix di commedia, musical e varietà: ecco il nuovo show di Arturo Brachetti. Con il trasformista 22, tra attori, cantanti, maghi, Dal 14 al 22 marzo acrobati. Molte le Gran Varietà novità, tra le Brachetti quali Horatio Di e con Arturo Brachetti l’uomo-Elefante e Dove Teatro Ventaglio Butterflash, la Smeraldo, p.zza XXV Madama Aprile, 10 Butterfly in 5 Tel. 0229006767 minuti. La protagonista Regia Arturo Brachetti femminile è Biglietto 30-45 euro Valentina Orario mar-sab 20,45 Virando, scelta fest 15,30 tra oltre 300 candidate.

Dal 24 marzo al 5 aprile

Sottopaga! Non si paga! Testo e Regia Dario Fo Dove Teatro Strehler largo Greppi, 1 Tel. 848800304 Interpreti Marina, Massironi, Antonio Catania Biglietto 6-38 euro Orario mar e sab 19,30 mer-ven 20,00 fest 16,00

Á La commedia, del 1974, sembra scritta oggi: la disoccupazione, la difficoltà di arrivare a fine mese. Questi i temi da cui nasce la graffiante satira di Dario Fo: lui, Giovanni, è operaio; lei, Antonia, ha perso il lavoro, insieme ad altre mogli fa la spesa auto riducendo della metà il prezzo. Lo spettacolo è ispirato alle lamentele delle donne raccolte per strada.

Che - L’argentino Regia S. Sorderbergh Interpreti B. Del Toro Dal 20 marzo

I mostri oggi Regia E. Oldoini Interpreti C. Bisio, G. Panariello, D. Abbatantuono Dal 27 marzo

Á Dopo 15 anni di assenza dai set cinematografici Mickey Rourke torna a recitare, dando vita un personaggio con il quale ha molto in comune : Randy "Ram" Robinson è un lottatore di wrestling sul viale del tramonto che non si rassegna a vivere lontano dal ring. La regia, servendosi spesso della macchina da presa a spalla e i piani sequenza, offre allo spettatore una storia che non cede a facili sentimentalismi.

Á Girato tra Catania e Paternò, il nuovo film del duo comico siciliano racconta la storia di due cugini che si odiano e non si parlano da anni: la “matassa” del titolo si riferisce appunto alla lite che ha diviso le loro famiglie e che rappresenta il nodo, difficile da sbrogliare, da cui prende il via una serie di avventure tragicomiche. Nel cast c’è anche Pino Caruso, che interpreta il ruolo di un sacerdote che tenta di fare da paciere tra i due. Á Prima parte di una maratona di 4 ore e mezza sulla vita di Ernesto “Che” Guevara, che ripercorre le tappe della rivoluzione cubana, a partire dall’incontro con Fidel Castro, focalizzandosi soprattutto sugli aspetti umani della figura del leggendario rivoluzionario: il tono è volutamente dimesso per evitare il rischio dell’effetto celebrativo. Á Vizi e debolezze dell’ Italia contemporanea raccontati in sedici episodi, alcuni più articolati, altri della durata di uno sketch: in questo senso “I mostri oggi” rappresenta il terzo capitolo rispetto a “I mostri” (1963) e “I nuovi mostri “ (1977), storica saga cinematografica dei maestri Risi, Monicelli e Scola. Una dissacrante parodia degli difetti e delle manie italiche che, a quanto pare, nonostante il tempo, sono sempre le stesse.

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il dopo Job classica a cura di Daniela Bianchi

9 marzo Andras Schiff

Serate Musicali W.A.Mozart Dove Conservatorio via Conservatorio, 12 tel. 0229409724 Biglietto 20 euro Orario 21

Á Considerato un vero camaleonte per la versatilità nell’affrontare i diversi repertori pianistici, Andras Schiff si confronta con Mozart, concludendo così un ciclo monografico inaugurato a febbraio. Nato a Budapest nel 1953, Schiff vanta una prestigiosa carriera costellata da numerosi riconoscimenti internazionali, tra i quali il Premio Kossuth, la più alta onorificenza ungherese. Ebreo di nascita, durante il governo di Heider decise di non suonare più in Austria.

Á Per celebrare il bicentenario di Haydn la “Società del quartetto” propone interpreti di altissimo livello: tra questi, il “Quartetto di Tokyo” un mito nella storia della musica da camera. Fondato nel 1969 da 17 marzo quattro musicisti Quartetto di Tokyo giapponesi appartenenti “Società alla Juilliard School, del del quartetto” nucleo originario è rimasto solo il violista Kazuhide F.J. Haydn Isomura. Dal 1995 I Quartetti op. 76 suonano un gruppo di Dove Conservatorio strumenti Stradivari via Conservatorio, 12 denominato “Quartetto tel. 02795393 Paganini”, dal nome del Orario 19 con due interv. celeberrimo violinista che li Biglietto 35 euro suonò tutti e quattro.

Á Marta Argerich è un nome che non ha bisogno di presentazione: nata a Buenos Aires nel 1941, durante la sua luminosa carriera ha vinto i più importanti concorsi internazionali, tra cui il premio Ginevra e il premio 2 aprile Chopin. Paragonata per la Marta Argerich e personalità artistica e Lilya Zilberstein l’eccezionale tecnica “Serate musicali” all’eccelso Vladimir Horowitz, è considerata la W.A.MOZART più grande pianista D. SHOSTAKOVICH vivente. Ultimamente si J. BRAHMS esibisce sempre più spesso S. RACHMANINOV in coppia con altri Dove Conservatorio strumentisti: in questa via Conservatorio, 12 occasione suonerà in tel. 0229409724 coppia con Lilya Orario 21 Zilberstein. Biglietto 25 euro

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IL FENOMENO X FACTOR

Vesto i debuttanti da star Madonna e Michael Jackson. Dietro le loro mitiche performance c’è l’estro di Luca Tommasini che s’ inventa look e passi di danza. Approdato, quest’anno, al talent show di Rai Due fa la differenza. di CHRISTIAN D’ANTONIO Á Nemo propheta in patria. Un detto latino quanto mai appropriato per Luca Tommasini, 39 anni, romano di origine, che da ben 20 anni calca le scene di tutto il mondo. Ha iniziato come ballerino, ha finito per coreografare gli show più leggendari delle rockstar odierne, Madonna in primis. In Italia ha fatto tanto, con la Cuccarini e Ambra che se lo contendevano. Ma solo in questa stagione di X Factor è venuto fuori come personaggio a tutto tondo. Ascolta i pezzi dei ragazzi in gara e tira fuori un immaginario che spesso sorprende anche volponi navigati come la Ventura e Morgan. E il lunedì sera vanno in scena le sue coreografie e ambientazioni che a volte sono talmente raffinate e ricche di citazioni che tocca andarsele a rivedere su YouTube per apprezzarle fino in fondo. Luca come sei approdato a X Factor? Avevo fatto già due edizioni in

quello spagnolo e sono stato giudice di alcune edizioni in Inghilterra. Francesco Facchinetti, con cui lavoro, mi voleva coinvolgere già dal primo. Ti piacevano i talent show prima di arrivare a Rai Due? Mi è piaciuto molto la purezza e la serietà del programma italiano dell’anno scorso, che non sfruttava le storie personali dei cantanti. Per questo ho accettato di farlo. In che cosa si distingue secondo te questa versione? Lavoriamo professionalmente sui ragazzi come se fossero già sotto contratto con una casa discografica. Una perfetta situazione per me, posso fare tutto quello che farei con un cantante già famoso aiutando giovani talenti. E poi il programma non mette in imbarazzo i partecipanti rispettandoli al massimo come esseri umani e artisti. Come vivi la tua settimana a Milano? Mi sembra di essere al Truman Show in quanto sono sempre rinchiuso a lavorare e vivo anche io in via

i-pod Artista Steven Wilson Titolo Insurgentes Etichetta K-Scope

Á Giovane ma già leggendario nel suo circuito alternative, Wilson è alla prima prova da solista dopo aver guidato i Porcupine Tree che sono stati gli dei del progressive rock negli ultimi anni. Il disco è assolutamente fuori da classificazioni: c’è un lato semplice alla Birt pop ma un altro molto industrial e progressive, tanto che sfociando nell’elettronica Wilson si è guadagnato anche la stima di riviste di settore che prima lo ignoravano. Da ascoltare senza preclusioni.

Artista Ornella Vanoni Titolo Più di me Etichetta Sony-Bmg

Á Uscito prima di Natale questo disco si è perso nel mare magnum delle strenne. Ora che impazza in radio “L’Appuntamento” in duetto con Carmen Consoli, lo ripeschiamo volentieri sotto un’altra luce. Altro che autocelebrazione stantìa (la signora festeggia 50 anni nel business), qua c’è tanta sostanza. E duetti eccellenti che sembrano fatti col cuore: Ramazzotti, Pooh, Baglioni e Dalla. E pure Mina con la quale ora giura, non c’era rivalità.

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il dopo Job il programma Talenti compresi I talent show sono la versione artistica dei reality. Hanno debuttato in America con Pop Idol e in Italia nel 2001 con Popstar. X Factor è invece un format inglese che in Italia va in onda dall’anno scorso. condotto da

Francesco Facchinetti. In una situazione discografica stagnante, in parecchi paesi sono ormai le star dei talent a dominare le classifiche. Come è successo da noi con Giusy Ferreri che da cassiera al supermarket, senza neppure aver vinto al televoto nel 2008, si è trovata a vendere più di

Mecenate in un loft vicino ai ragazzi. Il martedì incontro i giudici e propongo la mia creatività, che a volte devo mettere su in 10 minuti in quanto le canzoni vengono decise all'ultimo minuto. Poi mi accordo col regista la scenografa, il direttore della fotografia, il grafico per i contributi video, i 3 stylist, il costumista, gli effetti speciali, il consulente musicale, trucco e parrucco. Facciamo anche una ricerca dalle videoteche Rai. Iniziamo a lavorare la mattina alle 10 e finiamo intorno a mezzanotte, tutti i giorni, compresi i weekend. Hai trovato più resistenze dai giurati o dai ragazzi? Ormai ho conquistato un po’ tutti. I ragazzi sono adorabili e i giudici si fidano. All'inizio è stata dura, ma nel mio lavoro è sempre cosi. Cosa ti aspettavi dai dilettanti? Esattamente quello che ho ricevuto: rispetto e timore all'inizio. Essere in questo mondo da tanti anni mi permette di prevedere tante cose e quindi non mi fermo davanti alle prime difficoltà. Quest’anno non sembrano alle prime armi. Cosa utilizzi maggiormente in questo lavoro delle tue esperienze

Madonna. Quest’anno i giurati (Simona Ventura, Mara Maionchi e Morgan) hanno scelto 12 partecipanti tra migliaia di candidati. Il vincitore avrà un contratto con la Sony Bmg. Ma anche gli scartati (come il napoletano Marco Marfè) hanno successo e diventano tormentoni divertenti.

passate? Vengo sempre chiamato quando le cose sono complicate. Lavoro sulla psicologia delle persone e mi piace conoscerle. Quando si ha fiducia dell'essere umano si crea un rapporto solido, non impongo nulla ma analizzo e propongo soluzioni insieme alla squadra. Sono sempre pronto a dire la verità. Anche se scomoda è l'arma vincente nel nostro mondo pieno di "yes man". Qual è stato ad ora il momento più alto della tua carriera? Dio mio, ce ne sono stati tanti.. Certo il premio alla carriera, qualche anno fa in Inghilterra, mi ha gratificato moltissimo. Differenze tra l’esperienza con Michael Jackson e con Madonna? Michael lo conosco da anni ma alla fine ho fatto solo un video con lui, mentre Madonna è la mia maestra in tante cose. Com’era Luca Tommasini da esordiente? Molto timido, insicuro, come sono poi in fondo ancora oggi, ma testardo e curioso. Una spugna, un osservatore. Mi piace la bellezza, rendere le cose belle. Non è cambiato nulla. •

mostre a cura di Daniela Bianchi Fino al 29 marzo

“L’Anima dell’acqua” Dove Palazzo Reale - piazza del Duomo, 12 - Milano tel. 02875672 Orario lun 14,30-19,30; giov 9,30-22,30; mart-merc-vensab-dom 9,30-19,30 Biglietti 4,50-9 euro

Á Creazione, trasformazione, purificazione: sono solo alcune delle “azioni” compiute da quel meraviglioso e indispensabile elemento che è l’acqua, protagonista della mostra a Palazzo Reale. L’acqua fa anche pensare alla sete, tema qui declinato sia come desiderio di conoscenza che privazione di un bene indispensabile. Un percorso espositivo è di 121 opere, tra cui spiccano il “Narciso” di Caravaggio e l’”Ultima Cena” del Tintoretto. Dal 13 marzo al 30 agosto 2009

Galileo. Immagini dell’universo dall’antichità al telescopio Dove Palazzo Strozzi – piazza Strozzi - Firenze tel. 0552645155 Orario tutti i giorni 9-20

Á Il 2009 è l’Anno internazionale dell’astronomia, ma la scelta non è dovuta al caso perché proprio a 4 secoli fa risalgono le prime scoperte celesti ad opera di Galileo Galilei. Firenze rende quindi omaggio al suo illustre conterraneo attraverso una suggestiva mostra: punto di partenza le visioni mistiche delle civiltà antecedenti i Greci per concludere con le tesi eliocentriche di Copernico. Tra i 300 oggetti esposti, l’unico cannocchiale originale di Galileo. Dal 17 marzo al 7 giugno

Artista Artisti vari Titolo No More Rainy Days Etichetta Polosud Records

Á Paolo Di Sarcina è stato attivo a Napoli per 30 anni e ha animato in prima persona quella che oggi chiamano VesuWave, la corrente che ci ha dato Pino Daniele e co. Ora artisti come Marco Francini, Ciro Mattei, Blues Stuff e Maria Pia De Vito ne celebrano l’attività con questa bella collezione di rivisitazioni delle canzoni che grazie al genio del loro autore negli anni ’90 arrivarono nei festival del Mediterraneo e sui palchi dell’avanguardia parigina.

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Artista Ian Gillan Titolo One Eye To Morocco Etichetta Edel

Á Gillan ha dato voce ai Deep Purple e brevemente anche ai rivali Black Sabbath. La matrice hard rock non la perde mai, ma nel suo nuovo disco solista c’è molta melodia e qualche trovata che a oltre 50 anni il mitico rocker può permettersi con maggiore coraggio che in passato. Da viaggiatore appassionato e incallito studioso della teoria dell’infinito (sì, proprio così) condisce le sue composizioni anche con testi saggi. Perché a farci saltare dalla sedia oggi non deve essere necessariamente un assolo.

Utagawa Hiroshige Il maestro della natura Dove Museo Fondazione Roma- via del Corso, 320 tel. 066786209 Orario mart-merc-giov-vensab-dom 10-20 Biglietto 7-9 euro

Á Paesaggi, animali, fiori interpretati con rara delicatezza e raffinatezza: questi i soggetti preferiti del pittore Hiroshige, la cui arte tocca l’apice proprio nella rappresentazione della natura. La prima mostra italiana a lui dedicata ospita oltre 200 lavori, in prevalenza stampe policrome: un’occasione unica per conoscere il maestro giapponese del XIX secolo, considerato il capostipite della corrente artistica l“Ukiyo-e” (“Mondo Fluttuante”) e che vanta tra i suoi imitatori persino il grande Van Gogh.

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il dopo Job CONGO/IL RACCONTO DI UNA SUORA DELLA CARITAS

Così salviamo L’orrore d ibambini bimbi soldato «Prima che un ragazzino inizi a raccontare la sua storia passano almeno quattro anni. E sono racconti terribili, di uccisioni, violenze e sopprusi inimmaginabili». Nel mondo i minori “arruolati” sono più di 300mila coinvolti in 30 conflitti. Ce ne sono anche di appena 4 anni. di GIOVANNA DE FABIANI

Á Tra i fenomeni più inquietanti della guerra del ‘93 a Kivu, in Congo, c’è l’arruolamento di decine di migliaia di bambini, che, con false promesse, con l’inganno o con la forza, sono stati utilizzati come soldati, costretti a uccidere, a violentare e torturare o a subire violenze e torture, a incendiare e saccheggiare villaggi. Negli scontri a Kivu sono stati utilizzati per combattere minori anche di 4 anni. Nel mondo sono circa 300mila i piccoli coinvolti in 30 conflitti. L'uso di armi automatiche e leggere ha reso più facile l'arruolamento dei minori. Oggi un bambino di 10 anni può usare un AK-47 come un adulto. I ragazzi non chiedono paghe, si fanno indottrinare e controllare più facilmente di un adulto e affrontano il pericolo con maggiore incoscienza. I più piccoli venivano utilizzati come sentinelle: armati di trombette e sonagli avevano il compito di strillare o correre se scorgevano i nemici. Questa educazione alla violenza ha creato bambini banditi. A 4, 8, 12 e 14 anni. Bimbi a cui è stata rubata l’infanzia. Dopo la fine della guerra nel Nord Kivu, la provincia all'estremità orientale della Repubblica Democratica del Congo, tutti i bambini-soldato sono stati ufficialmente smobilitati e sono rientrati nelle loro famiglie d’origine. Ma il ritorno a casa, per molti, è stato impossibile. Molte famiglie non li hanno più voluti perché hanno ucciso e si sono comportati da guerriglieri. Da qui l’importanza dell’opera svolta dalla Caritas Italiana che insieme ad altre organizzazioni umanitarie si è occupata degli ex bambini-soldato. Singolare il progetto di reinserimento sociale nelle diocesi di Goma e Kindu, ideato da Suor AdeleYuma, psicologa, direttrice delle Scuole Convenzionate Cattoliche della Diocesi di Kindu.

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Suor Adele nel 2003 ha intuito, osservandoli a scuola, i comportamenti anomali di tanti bambini e ha capito che potevano sopravvivere alla loro esperienza solo attraverso il sostegno e l’ascolto. «Se li guardi negli occhi» racconta suor Adele «vedi la violenza. Quando si arrabbiano possono diventare cattivi e far male». Il progetto è complesso e articolato. Si basa sulla preparazione degli insegnanti che devono imparare a rieducare i bambini. Dal 2003 al 2008 nella sola Kindu, i bambini-soldato sono passati da 400 a 1.500. Nella Regione del Maniema ci sono ancora 4.500 bambini che

I SCUOLA CONTRO LE ARMI Suor Adele Yuma lavora nel Congo con la Caritas. Il progetto tiene lontani i bambini dalle armi.

non sono in nessun programma di reinserimento. «Prima che un bambino incominci a parlare» dice Suor Adele «ci vogliono quattro anni. Ci hanno detto di aver ucciso, sgozzato, violentato donne, fumato droga e fatto tante altre cattiverie».

Storie raccapriccianti I loro racconti sono impressionanti. Suor Adele parla di un bambino di 12 anni costretto dai soldati a sgozzare una donna incinta per vendere il feto. Il ricordo di quell’episodio non lo abbandona mai. A un altro bambino hanno chiesto di far l’amore con la mamma, ma lui ha rifiutato ed è stato frustato a sangue. La maggior parte si imbatte per caso nei ribelli che li rapiscono e li costringono ad arruolarsi. Altre storie dei guerriglieri che dopo il sequestro trasformavano i bambini in vittime carnefici sono raccapriccianti: «Per diventare un guerriero Mai Mai è stato intimato a uno di loro di mangiare la testa bollita di un militare ruandese. La minaccia, in caso contrario, era l’uccisione del padre». Gli effetti sulla vita dei bimbi che sopravvivono sono devastanti. Ancora oggi il ricordo dell’episodio di cannibalismo è presente nella mente del bambino e lo induce a vomitare molto spesso. Un altro ragazzino 15enne, sempre seguito dalla Caritas di Kindu, è stato costretto ad assistere alla mattanza di due prigionieri e a collaborare. Oggi soffre di allucinazioni. Il compito della Caritas è anche quello di sensibilizzare i genitori che non rivogliono i figli. Per il direttore della Caritas di Kindu, l’abbè Francois Musoni, attualmente a Kindu c’è molta tensione perché Goma dista 500 chilometri e non è lontana dal Ruanda, un Paese sempre in guerra. •

n. 3 - marzo 2009


una firma aiuta La legge finanziaria prevede la possibilità di destinare il 5xMILLE dell’imposta sul reddito a sostegno delle attività di Onlus e Ong. Come? Scrivendo nell’apposito riquadro del modello “730/1 bis redditi 2005” e sul modello integrativo “CUD 2006” il numero di codice fiscale dell’organizzazione prescelta. Finalmente accanto all’8 per mille è possibile sostenere la cooperazione allo sviluppo senza oneri aggiuntivi per il contribuente.

In due passaggi ecco come destinare il 5xMILLE all’ISCOS :

1. Firma 2. Sotto

nello spazio riservato alle Organizzazioni Non Lucrative (Onlus) la firma indica il codice fiscale ISCOS:

97028820583 Non diamo i numeri Facciamo solidarietà

ISCOS CISL Lombardia: Viale Gorizia, 45/47 Sesto San Giovanni / Mi Tel. 02 – 249372538/9 / Fax 02 – 249372536 e-mail: iscos.lombardia@cisl.it Roma: V.le Castro Pretorio, 116 Tel 06.44341280 / Fax 06.49388729 sito internet: www.iscos.cisl.it

Dove siamo

CAAF CISL Il centro Caaf nella tua città su: www.caafcisl.it oppure chiamando il numero verde: 800-249307 per Milano e provincia numero unico 02 - 20525899



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