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Mensile d’attualità e di approfondimento Anno III - N.9 - Settembre 2008 DISTRIBUZIONE GRATUITA DON COLMEGNA
Spedizione in a.p. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46) art. 1, comma 1 DCB Milano
SCUO
LA
«Volontari: sì, sono un pò meno, ma di qualità»
Studia, studia E poi...
LAVO RO
Per avere un posto sicuro domani bisogna saper scegliere il corso di studi giusto oggi. Ecco come si fa.
SOMMARIO JOB
JOB
Sommario
Direttore editoriale Piero Piccioli
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DI TUTTO UN PO’
Direttore responsabile Mauro Cereda
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STORIA DI COPERTINA Non basta studiare per poi lavorare. Come scegliere la scuola giusta per garantirsi un posto.
Progetto grafico Angelo Rainoldi
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SANITÀ Vita al Pronto soccorso.
Redazione, distribuzione pubblicità via Smareglia 24 20133 Milano tel. 0270002315 fax: 0271092310 info@jobedi.it
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INCIDENTI SUL LAVORO Sicurezza: accordo sindacati, Provincia di Milano e imprese.
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CONSUMI Finanziamenti: rate sì ma con giudizio e attenzione agli interessi.
Impaginazione Silvia Debora Cutri
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INTERVISTA Don Colmegna - Il volontariato non è in crisi. Meno quantità ma più qualità.
Hanno collaborato Daniela Bianchi, Maurizio Bove, Alessandro Condina, Christian D’Antonio Tommaso Di Buono, Riccardo Giuly, Greta La Rocca, Maria Quarato, Olivia Villa, Vincenzo Vita, Paolo Zani
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MESTIERI Barman: molto più di un drink.
DOMANDE & RISPOSTE
Editore JOB EDITRICE srl Sede legale: Via Borgazzi, 4 20122 Milano Sede operativa: Via Smareglia, 24 20133 Milano Tel. 0273953491
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Stranieri Senza permesso di soggiorno niente vacanze all’estero.
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Consumi Liberalizzazioni: tante parole ma, per ora, i risultati sono scarsi.
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Legale Niente rinnovo del contratto dopo l’infortunio. Cosa fare?
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Fisco Tasse universitarie: come si calcola l’Iseeu e quando si paga.
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Previdenza Contributi evasi: dopo 10 anni si paga il riscatto.
IL DOPOJOB
Stampa SIES S.p.A. via Santi, 87 Paderno Dugnano (Mi)
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SCUOLA Dai libri al grembiulino una raffica di rincari. Ma qualcosa si può risparmiare.
Reg. Trib. di Milano n.293 del 26/04/2006 Iscrizione Roc n. 17405 del 09/08/2008
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CINEMA Il papà di Giovanna, l’ultimo film di Pupi Avati.
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Responsabile trattamento dati, legge 675/96: Mauro Cereda
MUSICA Stevie Wonder: dopo un silenzio di 10 anni torna in scena.
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Scrivi e manda le tue foto a info@jobedi.it fax 0271092310
MOSTRE&TEATRI Il ruggito naif di Ligabue.
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LIBRI Gabriele Moroni: un giallo c’è, manca l’assassino.
www.jobmilano.it
JOB ALLA RADIO Scuola: si riparte tra rincari e perplessità a “Marconi radio aperta”, martedì 16 settembre, dalle 9 alle 10,30. Conduce Fabio Pizzul
fm 94.8
Musica & Notizie
www.radiomarconi.fm
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DI TUTTO UN PO’
L’OPINIONE
SOTTO IL GREMBIULINO POCO O NIENTE I voti d’inizio anno al ministro: condotta 5, pedagogia 4.
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Comincia male l'anno scolastico 2008/2009. Il ministro dell'Istruzione e il governo hanno approfittato delle vacanze per muovere un vero e proprio attacco alla scuola italiana. In barba alle dichiarazioni rilasciate a giugno, in cui assicuravano di non voler procedere con interventi destabilizzanti, gli atti poi adottati sono andati in tutt’altra direzione. Il decreto collegato alla manovra finanziaria interviene pesantemente sul sistema scolastico pubblico con tagli per oltre 7 miliardi di euro, ottenuti riducendo di 130mila persone, nel prossimo triennio, gli organici: taglio pari al 20% della forza lavoro totale. L'operazione si realizzerebbe con l'innalzamento del rapporto alunno/docente, la diminuzione del personale, una revisione di ordinamenti, orari e didattica. La manovra non parte da un'analisi ragionata dell'attuale situazione e non ha obiettivi di miglioramento della scuola, ma punta solo a determinare economie di spesa. Dal punto vista dell'elaborazione culturale i ministri Gelmini e Tremonti altro non hanno saputo produrre, in termini di innovazione, che il ripristino di vecchi strumenti quali il voto numerico, il grembuile, il voto in condotta: misure semplici, ma efficaci sul piano mediatico. Si è visto fin dove ci si spinge: si ripristina il maestro unico, decretando la fine dell’attuale scuola elementare, la scuola del tempo pieno che ha Milano si è diffuso sin agli anni ‘80. Una scuola che era stata riformata col compito di fornire la formazione di base più adeguata a garanzia dei futuri apprendimenti, ampliando gli orari, superando la figura del maestro unico tuttologo, assicurando un'offerta più qualificata. Non è un caso se la scuola elementare italiana occupa un posto eccellente nelle classifiche internazionali. Almeno fino ad oggi... Rita Frigerio (Cisl Scuola Milano)
CAROVITA
L’autunno caldo dei prezzi
Aumenta tutto: dagli alimentari alle bollette di acqua, luce e gas.
I conti qualcuno li ha già fatti: almeno 600 euro in più all’anno a famiglia per iniziare. La raffica di aumenti è già partita e chi era in vacanza, in montagna o sotto l’ombrellone, ha potuto prendere nota. Ora che le ferie sono finite non resta che mettere mano al portafogli o alleggerire il carrello del super. Anche il prezzo del pane è salito alle stelle: qualcosa non torna, il Garante dei prezzi ci vuol vedere chiaro e ha sguinzagliato le Fiamme gialle per forni e negozi. Speriamo!!
ACQUA
+ SCUOLA
+ 35
+ 62
INDUSTRIA
Metalmeccanici: 12mila a rischio Altro che Alitalia. L’emergenza occupazione dei prossimi mesi parte dalla Lombardia.
Brutto passo indietro per l’industria metalmeccanica. Dopo due anni di energica reazione (alle delocalizzazioni ad Est e alla concorrenza globale), la crisi si acutizza. Nel primo semestre 2008 si segnala un 40% in più
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di aziende in crisi (327 contro le 235 dello stesso periodo del 2007) e cresce addirittura del 33% il numero dei lavoratori coinvolti (11.767 contro 8.663). La richiesta di mobilità è salita al 44%, il ricorso alla cassa integrazione speciale è a +48% e quello alla cassa ordinaria a +24%. E questo succede proprio in Lombardia dove si con-
centrano ben 5.700 aziende del settore con 550mila addetti. Lo rivela un’indagine realizzata dalla Fim Cisl. La classifica dei tagli è guidata da Milano che, con la provincia, conta 107 aziende in crisi e 2.588 lavoratori coinvolti. Seguono la Brianza (37 aziende, 1.137 lavoratori), Lecco (31, 993), Pavia (31, 919), Varese (27, 519).
5.700 Addetti 550mila Aziende in difficoltà 327 Lavoratori a rischio 11.767 Industrie
Uso della cassa integrazione ordinaria Ricorso alla mobilità
+
R
+30 SPAZZATURA
PA
+44%
+24%
JOB LA LISTA DEI RINCARI Le cifre riportate nei cubi qui a fianco sono in euro. Quanti, in media, ne dovrà sborsare in più rispetto all’anno precedente una famiglia italiana. Sono stime, ma è probabile che sia in difetto.
Il ministro Maroni prenda le impronte agli ultrà, non ai rom Famiglia cristiana
L’Ecopass va bene. Invito Penati ad allargarlo alla provincia Letizia Moratti sindaco di Milano
ANE E PASTA
+ 120
Firmerò per la nuova Alitalia. Bisogna evitare il fallimento Raffaele Bonanni segretario geneale Cisl
ISCALDAMENTO
Expo 2015: pare che i primi passi siano solo nel senso di una distribuzione del potere
LUCE E GAS
+ 180 + 90
Dionigi Tettamanzi arcivescovo di Milano
+ 55
SPESE BANCARIE
+ 45
IL CASO
Fast, veloce solo a licenziare Vuole mandare a casa 54 dei 70 dipendenti anche se gli affari vanno a gonfie vele. Cinquantaquattro persone rischiano di perdere il posto di lavoro alla Fast & Fluid Management di Cinisello Balsamo, azienda metalmeccanica che produce e vende sistemi tintometrici e di miscelazione. La direzione ha infatti, deciso di avviare la procedura di licenziamento per 54 dei 70 dipendenti dello stabilimento. Scelta motivata con il calo delle
vendite e la poca redditività. «È una scusa» osserva Giuseppe Mansolillo, della Fim Cisl milanese «perché il fatturato è in
linea con il budget ed è in crescita rispetto al 2007. La verità è che la direzione ha deciso di spostare la produzione in Olanda, dove si concentranogli interessi della parte olandese della proprietà. E a pagare le conseguenze sono sempre i lavoratori». La Fast è stata fondata nel 1973 da un italiano. Oggi fa parte del Gruppo americano Idex. È diventata Fast & Fluid Management grazie all’accorpamento con l’olandese Fluid Management. Oltre ai 54 dipendenti sono a rischio altri 30 posti tra gli addetti dell’indotto, per un totale di quasi 90 persone.
Poche lauree e professori mal pagati. L’università non va. Italia peggio del Cile Ocse organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico
Fine del pianeta? Non scherziamo. Per la collisione bisogna aspettare metà ottobre, ora ci si limita a mettere in circolo i protoni Stefano Forte professore di fisica a proposito dell’esperimento del Cern di Ginevra
hanno detto
ASSICURAZIONI
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COPERTINA
Non basta STUDIARE per poi LAVORA UN PUNTO D’INCONTRO DIFFICILE
In Italia è la prima volta: quest’anno più della metà dei nuovi assunti ha in tasca il diploma o la laurea. Segliere gli studi giusti diventa cruciale. Gli esperti suggeriscono che ad attirare le aziende sono profili giovani, con percorsi tecnici. Che, però, non si trovano facilmente. di ALESSANDRO CONDINA Per lavorare serve davvero il “foglio di carta”? Ogni anno migliaia di adolescenti scelgono la scuola superiore con la prospettiva di un lavoro o di un percorso che li porterà alla laurea. L'Italia, però, non brilla, in confronto agli altri paesi industrializzati, nella valorizzazione dei diplomati e dei laureati, quelli che hanno investito più tempo, denaro e sforzi nel-
la formazione. Eppure piccoli segnali di cambiamento ci sono, se nell'ultima indagine Excelsior - condotta dalle Camere di commercio e dal ministero del Lavoro - per la prima volta nel 2008 i diplomati e i laureati insieme rappresentano più di metà (51,1%) dei nuovi assunti nelle imprese italiane. La parte del leone, però, la fanno i diplomati che da soli rappresentano il 40,5% della domanda complessiva di lavoro: su oltre 820mila
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SCUOLE DI PENSIERO Gli studenti preferiscono seguire le proprie ambizioni. Risultato? Tanti linguisti e pochi ricercatissimi falegnami.
assunzioni programmate, 335mila riguardano personale che ha superato la maturità. “Solo” 88mila, invece, i neoassunti con laurea, che però arrivano per la prima volta al livello di uno su dieci: 10,6% contro il 9% del 2007.
LAUREA DEBOLE «In Italia» spiega Emilio Reyneri, professore di sociologia del lavoro all'università di Milano Bicocca «la domanda di lavoro (quella delle imprese, ndr) è sempre stata orientata verso il basso. Da un lato perché il Paese ha abdicato alla presenza nei settori ad alto contenuto tecnologico e di innovazione, come l'elettronica o l'industria fine. Dall'altro perché siamo un Paese di imprese piccole e piccolissime e c'è un rapporto diretto fra la dimensione delle aziende e la presenza di laureati fra i dipendenti: più è grande l'impresa e più lau-
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ARE
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COPERTINA
Le richieste del mercato
335mila 14,3
23,8
per cento
per cento
NON STAGIONALI PREVISTI DALLE AZIENDE PER NEODIPLOMATI DI LIVELLO SECONDARIO POST-SECONDARIO
L’AUMENTO DI ASSUNZIONI PREVISTE DI NEODIPLOMATI DALL’ANNO SCORSO AD OGGI
I CASI IN CUI LE AZIENDE CHIEDONO LA CONOSCENZA DI UNA O PIÙ LINGUE STRANIERE
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neoassunti
reati vengono assunti. Al di fuori delle imprese, poi, molti dei lavori altamente qualificanti sono indipendenti, sono le professioni. O ci si accede per ereditarietà oppure ci si arriva dopo un percorso lungo». In poche parole troppo pochi posti di lavoro di alto livello per accontentare i laureati italiani, che sono in aumento, «ma» a g g i u n g e Reyneri «sono comunque pochi in relazione alla popolazione. A differenza di quello che accade in altri Paesi industrializzati, dove i neolaureati sono più ambiti, in Italia un diplomato e un laureato impiegano lo stesso tempo a trovare lavoro». Tutto rose e fiori per i diplomati quindi? Non è del tutto così. Non tutti i titoli superiori sono uguali. A livello nazionale prevale l'amministrativo-commercia-
le, cioè i ragionieri, con 111mila neoassunti su 335mila seguito da quelli meccanico e turistico-alberghiero. Ben più indietro chi arriva dai licei o dal linguistico. Ma la situazione dipende dal tessuto produttivo locale. «A Milano» ci dice Reyneri «è logico che ci sia una grande richiesta di personale alberghiero, visto l'esplosione dell'attività turistica; a Bergamo, invece, prevarrà l'indirizzo meccanico».
I nuovi assunti: 1 su 10 ha una laurea. Non era mai successo.
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TEMPI DIVERSI E i laureati? Al primo impiego non hanno in genere uno stipendio molto più alto e cominciano a lavorare più tardi. Dopo un pò godono di stipendi migliori rispetto ai diplomati. «I quarantenni di oggi hanno un vantaggio» ammette Reyneri «ma è vero che non possiamo prevede-
re il futuro; in genere si tende a proiettare quello che succede adesso e, comunque, anche fra i 35enni notiamo che conta il titolo di studio. Ragionevolmente questo dovrebbe valere anche in futuro, ma è vero che nelle generazioni precedenti i laureati erano pochi e coprivano quei pochi ruoli meglio retribuiti». Di sicuro c'è una penalizzazione per i più giovani: «L'Italia non dà un premio al giovane brillante e ben istruito. Non lo fa la Pubblica amministrazione, ma neppure le imprese private, dove la carriera e le promozioni sono ancora troppo legate all'anzianità». I laureati più richiesti, sempre secondo l'indagine Unioncamere, sono quelli a indirizzo economico e gli ingegneri, in coda psicologi e laureati in agraria e scienze motorie. Che fare dunque al momento della scelta? «È molto difficile » ammonisce Reyneri «in passato si puntò moltissimo su scienze informatiche, pensando che servissero molti informatici, ma invece non era così. Al contrario ci sono alcune professioni “vecchie” come i ragionieri e i contabili che non si esauriscono». In definitiva non è facile prevedere il futuro all'inizio degli studi. Il problema è il s i s t e m a - P a e s e : «Innanzitutto» dice Reyneri «si dovrebbe smettere di favorire la nascita di imprese piccole e spingere chi esiste a diventare più grande. Sarebbe utile, ma non se ne occupa mai nessuno». I
56,5 112mila per cento neodiplomati I CASI IN CUI È RICHIESTA LA CONOSCENZA INFORMATICA E UTILIZZO PRATICO DEL COMPUTER
A INDIRIZZO AMMINISTRATIVO COMMERCIALE CHE VERRANNO ASSUNTI SECONDO LE PREVISIONI
ITALIA A 4 VELOCITÀ L’incontro tra domanda e offerta di lavoro ha più successo a Nord, ma il Sud fa meglio del Centro.
Valori assoluti arrotondati alle decine.I totali possono non coincidere con la somma dei singoli valori. Fonte: Unioncamere Ministero del Lavoro Sistema Informativo Excelsior, 2008
Ripartizione geografica
Livello Studenti assunti di istruzione universitaria
Livello secondario e post secondario
NORD-OVEST
241.910
14%
42%
NORD-EST
199.320
10%
42%
CENTRO
167.340
10,8%
39,9%
SUD E ISOLE
219.310
7,3%
38%
JOB Fonte: dati Unioncamere ministero del Lavoro per il 2008
34mila 79mila 65mila
10,6
40,6
meccanici
milanesi
romani
per cento
per cento
APPENA DIPLOMATI CHE RIENTRANO NEI PIANI DI ASSUNZIONE ENTRO L’ANNO DELLE AZIENDE DEL SETTORE
APPENA USCITI DAI LICEI CHE SECONDO LE PREVISIONI TROVERANNO LAVORO IN CITTÀ E PROVINCIA
FRESCHI DI DIPLOMA CHE TROVERANNO UN POSTO DI LAVORO NELLA CAPITALE E IN PROVINCIA
LA FETTA DI NEOLAUREATI ITALIANI CHE RIENTRANO NELLE ASSUNZIONI PROGRAMMATE
I NEOASSUNTI IN ITALIA ASSORBITI NEL MONDO DEL LAVORO CHE HANNO IN TASCA UN DIPLOMA
MESTIERI CERTI
L’INTERVISTA
«Diciamo la verità ai nostri giovani» L’università non basta più: senza le lingue e gli stages si va poco lontano. «Ai nostri studenti che scelgono l'università dobbiamo dire alcuni cose con chiarezza: negli ultimi annni è aumentato il numero dei laureati, ma il fabbisogno delle imprese non è cresciuto. Non prendete alla leggera la scelta della facoltà: state attenti agli sbocchi, costruitevi un percorso non fatto solo di studi, ma anche di lingue straniere, stage. Insomma devono imparare a conoscere il mondo e cavarsela». Vito Moramarco, professore di politica economia all'università Cattolica di Milano, è presidente del comitato Università-mondo del lavoro e in questa veste si confronta quotidianamente con la realtà dei giovani laureati in cerca di occupazione: difficoltà, fatica, ma anche storie di successo. Che cosa ci dicono i dati sulle richieste delle aziende? Descrivono una realtà variegata, in cui molto dipende dalla facoltà scelta. Quando si trova un'attività non sempre è coerente con il corso di studi, ma in questo c'è un aspetto positivo: anche i laureati delle facoltà “deboli”, puntando su una forte duttilità, hanno percorsi di carriera inaspettati. Che cosa devono sapere i giovani che si iscrivono al'università? Devono essere flessibili. fare
fatica, magari accettare di andare all'estero, sopportare orari di lavoro lunghi. E non tutti sono disposti. Alcuni non si sforzano neppure di imparare l'inglese; eppure chi si impegna e ha gli strumenti trova il lavoro, magari fuori d'Italia. Basta superare il confine, andare in Francia, Inghilterra o Germania e si trova un mercato molto più favorevole. È il paese che fa fatica, c'è una forte difficoltà dell'economia e nelle piccole imprese la figura del laureato non è ancora così ricercata. Quali sono le differenze rispetto a qualche anno fa? È diverso il mondo e non c'è niente di garantito. Ci sono possibilità maggiori di un tempo, ma solo se si mettono a posto tutti i tasselli. Il solo titolo non basta, servono le conoscenze, ma anche le competenze soft. I nostri giovani devono imparano ad adattarsi. Che si può fare? Serve più programmazione e orientamento. Servono informazioni reali sugli sbocchi. Se la gente lo sa, può decidere con più responsabilità.
Per ragionieri e chimici c’è sempre posto Entro l’anno spopoleranno i diplomati a indirizzo tecnico e scientifico. Gli economici tra i laureati. Fermi gli orafi. Porte aperte a ragionieri, meccanici e operatori turistici, seguiti dai diplomati a indirizzo elettrotecnico, edile, informatico, elettronico e chimico. Sono questi i diplomati più richiesti nel 2008, secondo l'indagine Excelsior condotta da Unioncamere e ministero del Lavoro. Si va dai 111mila ragionieri ai 4500 chimici assunti o da assumere entro la fine del 2008; molto meno richiesti, ma non sorprende che sia così, i diplomati a indirizzo biologico, orafo e nel settore stampaeditoria, che non arrivano a cento unità in tutta Italia.
CORSI CHE PREMIANO Le lauree a colpo sicuro sono economia, ingegneria elettronica, ingegneria industriale e il settore sanitario e paramedico: si va da 26mila a 7mila assunzioni; meno successo invece per il settore letterario (solo 900 nuovi posti) agrario (200)
e quello di scienze motorie (100). Se il 2008 segna la riscossa per il diploma e la laurea (oltre uno su due tra i nuovi assunti avrà almeno la maturità), rimangono forti differenze tra Nord e Sud del Paese. Dove l'economia arranca anche i titoli di studio valgono meno. Nel Nord-Ovest la quota di laureati e diplomati richiesti dalle imprese raggiunge il 56% (il 14% interesserebbe i titoli universitari, il 42% quelli secondari superiori), e rimane alta anche nel Nord-Est (52%) e al Centro (50,7%). Notevolmente più bassa della media nazionale, invece, nel Mezzogiorno (45,2% la quota totale, con i laureati che dovrebbero incidere solo per il 7,3% ed i diplomati per il 38%). A livello provinciale, le quote più consistenti di laureati sul totale delle assunzioni dovrebbero interessare Milano, Torino, Trieste, Reggio Emilia e Roma. Quelle meno consistenti Grosseto, Lecce, Ragusa, Enna e Pistoia. Diplomati sugli scudi invece a Catania, Venezia, Varese, Lodi e Reggio Calabria. Al di là dei numeri assoluti, però, è interessante valutare quali siano i diplomati e laureati più difficili da trovare e quali invece siano troppi. Nel caso di Milano – qui gli ultimi dati della Camera di commercio sono relativi al 2007 – la domanda di laureati supera l'offerta: ogni 10 domande di ingegneri elettronici e statistici ci sono solo 3 laureati disponibili e mancano anche laureati in chimica farmaceutica, economia e per l’area insegnamento e formazione. Gli introvabili? Difficile reperire il 72% dei diplomati con indirizzo aeronautico e nautico e il 67,9% con indirizzo legno, mobile e arredamento.
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ATTUALITÀ
JOB
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Le attese posso durare ore e ore. Addirittura un’intera giornata soprattutto se la richiesta di un’intervento d’urgenza riguarda malanni e malesseri che potrebbero essere curati dagli ambulatori territoriali (che non ci sono) e dai medici di base non sempre disponibili.
SANITÀ
Un SOCCORSO non sempre PRONTO di OLIVIA VILLA
I Scordatevi ER, ma anche le immagine reali di “Vita al pronto soccorso” (programa fra i più seguiti di un canale satellitare). Scordatevi tutto quello che vedete normalmente in tv: la realtà è diversa e spesso chi va al Pronto soccorso di un ospedale italiano, a meno che non sia in condizioni gravissime, deve
prima di tutto fare i conti con la sala d’aspetto. Ore di attesa per, magari, sentirsi dire, che non è niente. O parcheggi estenuanti su una portantina in attesa di un accertamento o dello specialista che deve arrivare dal reparto. Tutto finisce bene se il problema non è grave ma, al contrario, e la cronaca è ricca di esempi, se l’emergenza è vera, l’attesa può dimostrar-
si letale. Anche in una città come Milano con oltre 200 strutture di ricovero, 150 milioni di prestazioni ambulatoriali e più di 43mila posti letto che a volte non sono sufficienti.
NON È SEMPRE NECESSARIO E così, nonostante i progressi a quasi ogni ora del giorno e della notte soprattutto,
nelle sale d’attesa si vedono pazienti in coda. «Tra Milano e provincia sono presenti molti punti di emergenza e urgenza sia pubblici che privati, anche con diversi gradi di funzionalità» spiega Emilio Didonè, responsabile Cisl Sanità di Milano «tra i Pronto soccorso della città, ci sono strutture indicate come Eas (centro emergenza alta specilità), dove il 118 può indi-
rizzare i casi più gravi». Ma non sempre si corre al Pronto soccorso per effettiva necessità o urgenza. «È vero, riguarda soprattutto le fasce più deboli della popolazione ed è il principale motivo di rallentamento del servizio» racconta il dottor Daniele Coen, primario del pronto soccorso dell’ospedale Niguarda, uno dei principali della città. Un motivo c’è.
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ATTUALITÀ
I numeri 87
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mila
codici
mila
per cento
mila
ACCESSI ANNUI AL PS DELL’OSPEDALE NIGUARDA
ACCESSI GIORNALIERI AL PS DELL’OSPEDALE NIGUARDA
ACCESSI ANNUI AL PS PEDIATRICO DEL NIGUARDA
ARRIVANO AL PS DEL NIGUARDA IN MODO AUTONOMO
I CODICI BIANCHI REGISTRATI DAL NIGUARDA NEL 2007
Il Ps è un ambulatorio aperto 24 ore su 24 ore e chiunque vi si rivolge ha la certezza, prima o poi, di essere ascoltato e visitato. «Molte persone si rivolgono al Pronto soccorso perché non trovano un’altra risposta sul territorio» spiega Didonè «a Milano, dove i giovani sono in minoranza, due anziani su tre si rivolgono agli ospedali senza avere nessuna malattia acuta e il Pronto soccorso, costretto il più delle volte a rimandarli a casa, diventa l’unico rifugio contro l’abbandono sociale».
faticano a capire e ad accettare l’attesa. Litigano, gridano «e chi è già pratico del sistema chiede subito un codice verde, per accelerare le procedure» racconta ancora il medico di Niguarda «Il vero problema è l’educazione del paziente. Gli utenti hanno difficoltà, bisogna aiutarli, spiegando cosa succede, informarli. Spesso sono costretti a rimanere qui alcune ore perché sono in osservazione o perché è arrivato un paziente più grave». L’attesa dipende dai codici di accesso assegnati. Non esiste una lista regolata dal classico numero, poiché tutto viene sempre rimesso in discussione ogni qual volta arrivi un nuovo utente, magari più grave. Le lamentale sono scontate e inevitabili ma, a parte i disservizi che comunque ci sono, i tempi sono quelli: per un referto o un esame ci vogliono alme-
no due ore, non c’è niente da fare.
Molti anziani vanno al Pronto soccorso perchè non sanno a chi rivolgersi.
MA C0S’È STA TRIAGE?
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Da qualche anno è stata introdotta la triage, un codice colori (rosso, verde, giallo e bianco), che regola la gravità degli accessi. Nonostante il personale medico valuti caso per caso, e visiti prima i pazienti più critici, gli altri
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UN PROGETTO SPERIMENTALE La Regione, insieme all’Asl Città di Milano, ha messo in campo un progetto sperimentale. Dopo le proteste dei cittadini, spesso in difficoltà nel trovare il proprio medico di famiglia o una continuità assistenziale durante il weekend, sono arrivate alcune novità. Oggi alcuni ambulatori distrettuali di medicina generale visitano anche al sabato mattina, è garantita una maggiore assistenzia con la guardia medica, le linee telefoniche degli studi dei medici sono state aperte tre ore in più al giorno e i certificati per esenzione dal ticket sono ottenibili anche negli ambulatori. Alla nuova azienda pubblica il compito di coordinare il servizio di assistenza di 117 ambulanze, 5 elicotteri, 100 mezzi avanzati con medico a bordo, 12 centrali operative, 1.5 milioni di chiamate e 700mila interventi annui.
IN PRONTO SOCCORSO I pazienti, dopo una prima visita, rimangono in attesa dei referti medici. Sono necessarie almeno due ore.
NIGUARDA
Una mattinata di ordinaria attesa Sono le 9, fuori piove. Un uomo è scivolato proprio davanti all’ospedale... «È fortunata, è una mattinata tranquilla. Oggi, stranamente, non c’è nessun paziente in gravi condizioni» mi spiega un infermiere del Pronto soccorso dell’ospedale Niguarda, uno dei più affollati e ricercati di Milano «la sala d’attesa è vuota. Non succede quasi mai. È strano, di solito il picco inizia alle 9 e fino a sera è un continuo viavai: chi si è fatto male sul posto di lavoro, chi è vittima di un infortunio domestico, chi di un sinistro». Intanto fuori piove, è una brutta giornata, le strade sono bagnate e, soprattutto, scivolose: arrivano le prime vittime di incidenti, causati dal cattivo tempo. Entra un signore anziano accompagnato dalla moglie, è scivolato all’ingresso dell’ospedale. Avrebbe dovuto fare una radiografia e, invece, adesso si trova in Pronto soccorso. Rimarrà lì qualche ora, il tempo necessario per le visite e gli accertamenti. Poco dopo arriva un settant’enne, è caduto in bicicletta mentre andava a comprare il giornale: ha la testa fasciata, perde sangue, è molto spaventato: «Devo aspettare tanto?» chiede. «Si, tanto. Ma stia tranquillo, non troppo», risponde un’infermiera. Eppure, dopo cinque minuti, viene chiamato e visitato. Niente di preoccupante. Esegue gli esami, aspetta l’esito e, finalmente, nel primo pomeriggio viene mandato a casa. Si apre la porta, è un signore, ha quarant’anni, è sdraiato su una brandina. È caduto da una scala sul posto di lavoro, ha male al collo, urla: «Non ce la faccio più, sto male. Fate qualcosa, per favore». I soccorsi arrivano tempestivi, constatano che non ha niente di grave e lo lasciano circa un’ora nell’atrio. E lì, sdraiato su una portantina, visto che le sue condizioni non sono critiche, resterà tutto il pomeriggio, nell’attesa che possano essere eseguiti gli accertamenti di dovere e che lo specilista di turno arrrivi dal proprio reparto. Fortunatamente non si è verificato nessun caso grave, nessuna emergenza, e - caso raro - nessuna litigata tra i pazienti in sala d’aspetto. Solo qualche problema di comunicazione. «Mia mamma è ancora in osservazione?» chiede una signora sui cinquant’anni. «No, non più. È stata trasferita qualche ora fa in un altro reparto». «Davvero? Nessuno mi ha avvisato». «Ci scusi, ma pensavamo fosse sola».
JOB dati relativi all’anno 2007
94
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96
74
mila
mila
mila
minuti
minuti
ACCESSI ANNUI AL PS DELL’OSPEDALE FATEBENEFRATELLI
ACCESSI ANNUI AL PS OCULISTICO DEL FATEBENEFRATELLI
ACCESSI ANNUI AL PS DI MEDICINA DEL FATEBENEFRATELLI
TEMPO MEDIO DI ATTESA PER I CODICI BIANCHI IN CHIRURGIA
TEMPO MEDIO DI ATTESA PER I CODICI BIANCHI IN MEDICINA
Il servizio sanitario lombardo Ecco i numeri del sistema sanitario della Lombardia. Nel 2007 sono stati registrati quasi 1.400 ricoveri. A Milano ci sono più di 43mila posti letto, ma non sempre bastano.
Is Istituti scientifici ssu un totale ddi 40 in Italia
1
150 milioni
P Prestazioni aambulatoriali
2 milioni
S Sono circa i ricoveri ccomplessivi
62 milioni
R Ricette assistenza ffarmaceutica rrimborsate
17
10 per cento
P Prestazioni erogate a cittadini ffuori regione con picchi ddel 50% in aree complesse ((oncologica e cardiovascolare)
R Risonanza magnetica oogni 140.000 abitanti
416 mila
P Posti letto attivi ddi cui: 666% pubblici e 34% privati
9.5 milioni
I cittadini rresidenti aassistiti
1 PET
O 600.000 Ogni aabitanti
13 milardi
0.5 milioni
I cittadini aassistiti nnon residenti
416 mila
R Ricoveri dday hospital nnell’anno 2007
L spesa sanitaria regionale La nnell’anno 2004 di cui: 665% per ricoveri e prestazioni aambulatoriale erogate da struttre pubbliche e 35% per ricoveri prestazioni ambulatoriali erogate da strutture private
200
S Strutture ddi ricovero
1.308 mila
Ricoveri R oordinari nnell’anno 2007
7,6 giorni
G Giorni ddegenza media nnell’anno 2007
1.636 euro
SSpesa pro capitale regionale nnell’anno 2008 ((media m nazionale 1.636 euro)
INCIDENTI NEI CANTIERI EDILI
Più sicurezza fa bene a tutti Anche alle imprese Sindacati, Provincia e imprenditori hanno firmato un accordo che fissa norme e misure precise per gli appalti. Le novità saranno sperimentate nella costruzione del Palazzo dell’Innovazione. che assume un significato Fulvio Giacomassi -, sia nel particolare per la città in metodo che nel merito. Nel vista dell’apertura dei can- metodo, perché applicano tieri per la realizzazione delil nuovo le opere dell’ Expo del MILANO 2015. «Questi I NE accordi ABBIAMO s o n o PARLATO imporIl tema della ri, tie can nei : tanti e Si continua a morire sicurezza sul innovatinelle fabbriche. Ogni giorno. lavoro è semvi – ha pre di attualiosservato tà. Job gli ha il segretadedicato la rio genecopertina del rale della numero di marzo. Cisl milan e s e ,
JOB Perchè? approfondimento Mensile d’attualità e di Anno III - N. 3 - Marzo 2008 DISTRIBUZIONE GRATUITA
DCB Milano n°46) art. 1, comma 1 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 Spedizione in a.p. D.L.
Lo stillicidio, la strage, la mattanza, chiamatela come volete, non accenna a fermarsi. Non passa giorno che le cronache non riportino notizie di incidenti e di morti sul lavoro, soprattutto nell’edilizia. Oltre lo sdegno, il dolore e la rabbia ci vogliono atti concreti che applichino le leggi che ci sono. In questo contesto sono stati firmati a Milano due protocolli sulla sicurezza del lavoro tra sindacati confederali, Provincia e Assimpredil, l’associazione che riunisce le imprese del settore. Accordo
ALL’IN TERNO
Milano: le scuole cadono a pezzi
G
Case di riposo: liste d’attesa infinite G Consumi: risparmi e solidarietà
G
Omeopatia: molto più che una moda
G
Testo unico sulla sicurezza coinvolgendo insieme istituzioni, sindacati e associazioni imprenditoriali. Nel merito, perché introducono precise misure in materia di appalti, controlli, informazione e nuove tecnologie, indirizzate a prevenire il rischio di infortuni, tutelare la salute dei lavoratori e contrastare il lavoro nero. Il problema della sicurezza va affrontato con interventi concreti». Le novità sono numerose. A cominciare dalla disciplina degli appalti superiori a 1,5 milioni di euro. Nella valutazione delle offerte il 30% del punteggio dovrà essere riservato alla valorizzazione delle proposte che interverranno sulla sicurezza e sull’affidabilità industriale e finanziaria dell’impresa. Particolarmente interessante è anche il capitolo riservato alle nuove tecnologie. Tra le varie misure è prevista l’adozione di
un badge di riconoscimento per ogni lavoratore. Inoltre in ogni cantiere il cui appalto superi gli 1,5 milioni di euro dovranno essere costituiti comitati per la sicurezza composti da rappresentanti dell’azienda, dei lavoratori e delle associazioni di categoria. «Con questi accordi – ha dichiarato il presidente della Provincia, Filippo Penati – diamo un forte e concreto segnale soprattutto nei confronti degli incidenti sul lavoro che avvengono nei cantieri edili». I protocolli diventeranno immediatamente esecutivi nel prossimo cantiere che la Provincia sta per aprire, quello del Palazzo dell'Innovazione in via Soderini e poi, tra qualche mese per la costruzione della sede della nuova Provincia di Monza e Brianza.
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13
JOB
ATTUALITÀ
I numeri 15.765
21.322
5mila
16
10
euro
euro
euro
per cento
per cento
IL DEBITO DI OGNI FAMIGLIA ITALIANA IN TERMINI ASSOLUTI
L’ INDEBITAMENTO DI UNA FAMIGLIA MILANESE
L’IMPORTO MEDIO PER CUI SI CHIEDE UN FINANZIAMENTO
IL TASSO MEDIO DELLE RATE APPLICATE NEI SUPERMARKET
IL TASSO MEDIO DEI CREDITI PERSONALI EROGATI DA BANCHE
risparmiare, il 10% invece chiede prestiti per mantenere il proprio tenore di vita. All’Adiconsum, l’associazione in difesa dei diritti del consumatore, se ne sono accorti presto. Con la crescita esponenziale del ricorso ai prestiti si sono presentate nuove problematiche. Anzitutto pochi hanno capito
che la rata non si stabilisce direttamente con il negoziante come una volta, ma c’è di mezzo una finanziaria nella maggior parte dei casi. Poi c’è la difficoltà di leggere e capire i contratti. Ad esempio, molti finanziamenti pubblicizzati a tasso zero in realtà hanno il Taeg, che è l’indicatore che per legge dà il costo reale del finanziamento.
CONSUMI - IL BOOM DEI FINANZIAMENTI
La rata è servita
(e gli interessi pure) Ormai ci s'indebita per tutto: per necessità e per abitudine. L'auto, il televisore al plasma, le vacanze. Poi iniziano i guai: i pagamenti non finiscono mai e i soldi non bastano. di CHRISTIAN D’ANTONIO I La crisi dei consumi da una parte, il lavaggio del cervello delle pubblicità dall’altra. I beni voluttuari di un tempo sono diventati indispensabili. Così elettrodomestici, telefonini ma anche abiti e vacanze si acquistano “frazionati”. Sorgono però i problemi: come districarsi nella giungla dei tassi e come riordinare i contratti accumulati nel cassetto. La questione non è più come fare ad avere subito il condizionatore in offerta o il telefonino di ultima generazione. Spesa imprevista o fuori dalla portata? Avere il finanziamento per affrontarla non è un problema. Lo diventa il riconoscere l’effettivo costo della rata, il tasso applicato, la scadenza certa,
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la spesa complessiva. Una giungla di ansie che nel primo semestre del 2008 ha fatto rallentare la crescita dei prestiti: +2,1% contro il +12% dello stesso periodo dell’anno scorso.
CAMBIO DI ABITUDINI Ma la rata per il telefonino o la vacanza a mare resta un’ancora di salvezza. Questo succede perché negli ultimi 5 anni c’è stato un cambio epocale nelle abitudini di consumo degli italiani. Il ceto
medio scomparso è diventato il target ideale delle finanziarie del credito al consumo che si sono moltiplicate. Nel 2003 il 10,5% delle famiglie riusciva a investire e solo il 2,9% ricorreva a finanziamenti per fare acquisti. Oggi la situazione si è capovolta: il 5,6% continua a
REQUISITI BASE Un normale contratto di finanziamento stabilisce a priori l’ammontare del credito e il numero delle rate di rimborso, quando il tasso d’interesse è fisso. I contratti di credito al consumo possono essere stipulati in banca, presso le società d’intermediazione finanziaria, ma anche direttamente presso
JOB fonte: Ricerca Banca d’Italia e dati Cgia di Mestre
5,6
10
3
109
30
per cento
per cento
anni
carte revolving
per cento
LE FAMIGLIE CHE MENSILMENTE RISPARMIANO
LE FAMIGLIE CHE RICORRONO ALLA SPESA A RATE
DI PERMANENZA NELLE LISTE NERE PER GLI INSOLVENTI
DI CATENE E SUPERMARKET PER RATEIZZARE ACQUISTI
IL LIVELLO MASSIMO DEL RAPPORTO RATE STIPENDIO
Agenziafotogramma
ATTENTI AL TASSO
il venditore del prodotto desiderato. Le società finanziarie sono registrate in un apposito albo reperibile presso l’Ufficio Italiano Cambi (tel. 0646631). Il contratto deve avere forma scritta e una copia deve essere consegnata al consumatore. Oltre a tutte le generalità del richiedente e della finanziaria, devono
PER SAPERNE DI PIÙ Come tutelarsi Adiconsum Milano. Via Tadino, 23 Milano. Tel. 0220525340 Il sistema bancario www.abi.it La scelta del contratto Consorzio Patti Chiari Tel. 800002266 L’andamento del mercato www.bancaditalia.it L’albo delle finanziarie Ufficio Italiano Cambi www.uic.it Tel. 0646631
Il 10% dei consumatori chiede pagamenti frazionati. Ma pochi sanno che il contratto lo si stipula con una finanziaria.
essere riportate le modalità del finanziamento, nonché il numero, l’ammontare e le scadenze delle singole rate. «Abbiamo avuto casi» raccontano all'Adiconsum «in cui molti consumatori avevano pagato tassi alti per dei contratti con garanzie alte, quindi con polizze assicurative che coprivano i ritardi del pagamento e non lo sapevano nemmeno». Quindi attenzione alla lettura del più piccolo richiamo in fondo alle pagine. A volte si paga di più un finanziamento ma ciò ci evita affanni se una rata si salta.
SE IL DIFETTO C’È Altra storia sono gli oggetti difettosi che si acquistano, i più frequenti casi di contestazione. Per questa merce o per ritardi nell’ero-
gazione della prestazione concordata, il consumatore deve informare il finanziatore, ma non bisogna interrompere il pagamento delle rate altrimenti non ha più la legge dalla sua parte. Più intricata la faccenda se in difetto si mette l’acquirente. Sono sempre più diffuse i casi d' insolvenza: la gente è spesso indotta a sottoscrivere più finanziamenti e spesso ci si dimentica delle scadenze e del totale delle rate da pagare. Non è infrequente che persone si rivolgano alle associazioni dei consumatori prima di tutto per mettere a posto le carte, oppure per capire quanto effettivamente si deve pagare. Anche per questo è stato costituito un fondo antiusura e sono le stesse associazioni dei consumatori a condurre le trattative con le finanziarie per ridurre l’indebitamento. I creditori comunque, se un cliente non riesce a pagare tutte le rate previste, almeno sotto i 5mila euro di valore, difficilmente ricorrono al sequestro dei beni acquistati: preferiscono recuperare, se non tutto, almeno parte del finanziamento. Evidentemente gli interessi sono talmente remunerativi che si può anche rinunciare a qualche centinaio di euro. Quindi è difficile che qualcuno vi venga a smontare la cucina. Sono comunque noie e attenti a non aggingere danno al danno. Ad esempio è bene valutare con tutte le cautele le proposte di società che promettono di "consolidare i prestiti". Sì, vi meteranno pure in ordine le carte, ma state sicuri che si fanno pagare, eccome.
STORIA
Che vergogna la “lista nera”! Renata, 69 anni, per un cordless rateizzato non ha potuto arredare la casa al figlio. Ed è finita nella “black list” dei creditori. Quel cordless lo aveva desiderato tanto. Una comodità per lei che a 69 anni, di cui 50 passati a curare i giardini, fa la spola tra il suo bilocale a piano terra e il piccolo orto dietro casa. I figli di Renata, pensionata di Milano che con la reversibilità del marito arriva a 700 euro al mese, quando la chiamavano sul telefono fisso e non la trovavano quasi mai, s'impensierivano. «Magari ero in giardino e non sentivo il telefono, loro pensavano che mi fosse successo qualcosa». Quindi la decisione di acquistare un apparecchio senza fili. «Con 150 euro mi sarei assicurata la tranquillità per me e per i figli ma presto, quella comodità, si è trasformata in un incubo». Con i soldi contati della pensione Renata non si può permettere una spesa del genere. E il suo orgoglio non le ha fatto nemmeno venir in mente di chiedere un aiuto ai figli, universitari che per mantenersi gli studi lavorano al pub nel weekend. E così succede che le ultime due rate, la donna non riesce proprio a pagarle. «Con il finanziamento quel telefono mi è venuto a costare di più ma non potevo fare altrimenti. E quando la finanziaria del prestito ha iniziato a chiedermi i soldi per il saldo finale non sapevo proprio dove andarli a prendere». La legge prevede che in questi casi il consumatore sia inserito per 3 anni in una lista di insolventi che fa il giro di tutte le società. Renata si è trovata all’improvviso nella “black list” dei creditori e da allora non ha potuto più chiedere un centesimo a nessuno. «Quando l’anno dopo mio figlio ha preso casa perché il lavoro lo ha portato fuori Milano» racconta oggi «abbiamo fatto il giro dei mobilifici per comprare il letto e l’armadio. Appena saltava fuori il mio nome, ogni prestito mi era negato per via di quel cordless». Una storia che ha dell’incredibile, che Renata racconta con reticenza, ancora vergognandosi. «Vorrei tanto tornare alle vecchie abitudini di risparmio che ho seguito per tutta la vita» dice sconsolata «ma il costo del vivere, o meglio del sopravvivere attualmente in città non mi permette altro».
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ATTUALITÀ DON VIRGINIO COLMEGNA
Volontari come una volta Le adesioni sono in calo, è vero, ma non c’è allarmismo. Diminuisce la quantità, ma migliora la qualità. Torna ad essere un’esperienza forte, che mette in gioco la personalità, e si fonda su valori antichi, come la solidarietà, la gratuità e la carità. E attira tanti giovani. di MAURO CEREDA
ni sostengono che il numero dei volontari in Italia sta diminuendo. Si parla di 2 milioni di persone in meno. È un dato che la preoccupa? Non particolarmente. Sono numeri che vanno contestualizzati. In questo momento è certamente in corso una riflessione sul tema. Fino a qualche tempo fa tutto veniva considerato volontariato. Abbiamo assistito a un’espansione enorme del fenomeno: chiunque si considerava volontario, anche i soci delle bocciofile… Ad un certo punto il volontariato era diventato un hobby. Non ho nulla contro chi si dedica a un hobby, ma fare volontariato è un’altra cosa. Quando parla di ripensamento intende dire che si
stanno ridefinendo i confine del fenomeno? Esatto. Stiamo tornando alla dimensione originaria del volontariato. Che è un’esperienza forte, che si fonda sulla solidarietà, la gratuità, la carità. È un’esperienza educativa. Essere volontari significa mettersi in gioco personalmente. E i giovani ne sono consapevoli. In che senso? Nel senso che stanno aumentando i giovani che desiderano fare esperienze forti, significative. Esperienze nel mondo. Tutti i giorni alla Casa della carità incontriamo ragazzi e ragazze che chiedono di diventare volontari. L’impegno è diventato più consapevole, più qualificato. Tornando alla sua domanda iniziale, credo
21
7
milioni
mila
milioni
CHI SCEGLIE DI DIVENTARE VOLONTARIO
LE ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO PRESENTI IN ITALIA
LE PERSONE SOCCORSE E AIUTATE DAI VOLONTARI
«Il volontariato è in crisi? Non mi pare. Piuttosto direi che è in atto un ripensamento del significato dell’essere volontario: diminuisce la quantità, ma aumenta la qualità». Don Virginio Colmegna, presidente della Casa della carità di Milano (la struttura voluta dal cardinal Martini per offrire un aiuto concreto alle persone in difficoltà), già direttore della Caritas ambrosiana, il mondo del volontariato lo conosce molto bene. Da anni è in prima linea nella lotta al disagio sociale. E da anni lavora gomito a gomito con “eserciti” di volontari. Alcune recenti indagi-
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DON COLMEGNA
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È presidente della Casa della carità di Milano. È stato direttore della Caritas Ambrosiana. Lavora fianco a fianco con i volontari, aiuta le persone in difficoltà e lotta attivamente contro l’abbandono sociale. Ha difeso i diritti dei rom anche con un appello al cardinale. Per lui carità significa “ricevere”.
I numeri 10
JOB
CHI SONO In prima linea contro il disagio e l’abbandono. Aiutano le persone in difficoltà, servono i pasti alle mense dei poveri, distribuiscono i vestiti e intervengono in caso di emergenza sociale.
che oggi nel volontariato vi sia meno quantità ma più qualità. Il volontariato mette in moto una cultura diversa, apre ad una dimensione della vita non consumata, ma goduta. È anticipatore. Anticipa uno stile di vita, un modo differente di guardare al mondo e come tale non può essere un fenomeno di massa. Uno stile di vita che tanti giovani non accettano… Certo. Tanti preferiscono ‘consumare’, chiudersi nel proprio egoismo, perché è più comodo. Non accettano la cultura della gratuità. Ma questo è un atteggiamento comune anche a molti adulti. Spesso il volontariato si sostituisce all’ente pubblico. Ne copre le carenze,
offre servizi che l’ente pubblico non riesce o non vuole erogare… È vero. Negli ultimi anni si è fatto un uso anche improprio del volontariato, considerato come uno strumento per risparmiare risorse. Si è diffusa l’idea di un volontariato prevalentemente gestionale. Si è fatta un po’ di confusione, mettendo tutto nel ‘calderone’ del Non Profit. Io credo che gli aspetti gestionali vadano lasciati al Non Profit, mentre il volontariato deve ripensare la sua funzione di sollecitatore di cittadinanza attiva. Deve recupe-
rare la sua funzione politica. Insomma, più advocacy, dare voce a chi non ha voce… Il tema del volontariato è legato a quello del servizio civile. Che pare in crisi. Le risulta? Si, il servizio civile, così com’è congegnato attualmente, è in sofferenza. Le domande stanno diminuendo. Ma le difficoltà si superano, solo rilanciandolo come scelta di valore. Come scelta educativa, di vita. Che guarda ai temi della pace e della giustizia. Ne abbiamo bisogno come il
Fare volontariato significa operare una scelta di vita, seria e impegnata.
pane. Oggi mi pare che il senso del servizio civile sia un po’ snaturato. Qualcuno lo interpreta come uno stage contro il precariato del lavoro. E se venisse reso obbligatorio? Non crede che a tutti i giovani farebbe bene fare un’esperienza di questo tipo? Un’esperienza di servizio
e di gratuità sarebbe certamente utile alla maturazione di ogni giovane. Io la vedrei anche in chiave educativa, preventiva verso certe derive di oggi. Però l’idea di renderla obbligatoria non mi convince. Più che sull’obbligo punterei a degli incentivi. I giovani vanno ‘affascinati’ al servizio civile. fonte: Corriere della Sera, agosto 2008
15
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per cento
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DICHIARA DI RINUCIARE PER MANCANZA DI TEMPO
PER PROBLEMI PROFESSIONALI E FAMILIARI
NON VUOLE A CAUSA DELLE DIFFICOLTÀ ECONOMICHE
NON HA FIDUCIA NELLE FORME DI VOLONTARIATO
DI TANTO SONO DIMINUITI I VOLONTARI NEGLI ULTIMI 2 ANNI
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MESTIERI
I BARMAN: 11MILA POSTI LIBERI
Molto più di un drink È quello che devono saper fare i baristi. Lavoro difficile, che richiede impegno e preparazione ma che riserva anche molte soddisfazioni. Soprattutto economiche. di RICCARDO GIULY Nelle notti della “movida” milanese, nelle discoteche e nei locali di tendenza, recitano la parte del protagonista principale. Ma hanno il loro bel daffare anche nei grandi alberghi e nelle caffetterie storiche. Che siano in jeans e maglietta o in divisa; rapidi e spettacolari o misurati e discreti. Stanno comunque sempre dietro al bancone, con il sorriso stampato in faccia. A disposizione dei clienti. Sono i barmen, una categoria di professionisti molto ricercata. E non potrebbe essere diversamente in un Paese come l’Italia, che tra piccole e grandi città e mete turistiche di ogni tipo, pullula di “posti” dove ci si può fermare per “fare due chiacchiere e bere qualcosa”. Nel 2008, secondo l’indagine Excelsior, realizzata annualmente da Unioncamere e ministero del Lavoro, le imprese prevedono di assumere 11.370 perso-
ne alla voce “baristi e assimilati”. La richiesta di professionisti capaci è notevole. Oggi la clientela è sempre più attenta e un bravo barman può fare la fortuna del locale nel quale lavora. «Per svolgere al meglio questa attività» osserva Camillo Bosco, presidente dell’Aibes, l’Associazione italiana barmen e sostenitori «occorre possedere un mix di doti personali e di competenze tecniche. Bisogna amare il lavoro, sapersi relazionare con il pubblico, avere stile e cura della propria immagine. È necessario conoscere le materie prime, saperle combinare e proporle nel modo corretto, avere un pizzico di creatività. Inoltre, se si lavora in un esercizio frequentato da clientela internazionale, è fondamentale parlare almeno l’inglese». Quello del barman è un mestiere che può offrire ottime soddisfazioni, sia personali che economiche, ma non è affatto facile. È un lavoro impegnativo.
L’improvvisazione non paga. Per sapersi muovere con agilità tra le bottiglie bisogna studiare. Ciò spiega le difficoltà delle imprese a trovare per-
LA FORMAZIONE
Liquori, ricette e un pò di educazione Non bastano stages ed esperienze di lavoro, serve una corretta preparazione. Un bravo barman ha anche un ruolo sociale. Preparare un cocktail non è facile. Una dose in più o in meno di un certo prodotto (gin, rum, tequila, whisky…) pregiudica il risultato finale. Un bravo barman conosce i liquori e le ricette, sa come e con quali bicchieri e guarnizioni servire le bevande e ha anche un ruolo educativo nei confronti del cliente, verso il quale deve intervenire per evitare che “alzi il gomito”. Da qui discende l’importanza della formazione. L’esperienza che si matura dietro a un bancone è importante, ma è meglio se è preceduta da un adeguato iter. La strada maestra per chi esce dalle scuo-
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le secondarie di primo grado (medie) è l’iscrizione ad una scuola alberghiera (Ipssar - Istituto professionale di Stato per i servizi alberghieri e della ristorazione). I moduli di base sono triennali, ma chi vuole può proseguire gli studi fino al quinto anno e così, eventualmente, accedere all’università. Il biennio è uguale per tutti, mentre al terzo anno è possibile scegliere l’indirizzo che porta alla qualifica di operatore di sala da bar. Al termine dei tre anni gli studenti hanno le basi per mettere piede nel mercato del lavoro.
sonale. I giovani sembrano, molto interessati a questo tipo di attività (che nell’immaginario collettivo è associata alla musica e alla “bella gente”), ma poi non sono tanti quelli che decidono di farla diventare la propria professione. L’ostacolo più grosso è costituito dagli orari: il barman, in genere, è all’opera alla sera e nei weekend, mentre “gli altri si divertono”. Il contratto di settore è quello del turismo (14 mensilità), ma allo stipendio base bisogna aggiungere le ore di straordinario (numerose e spesso, diciamolo, pagate “fuori busta”) e le mance. Il barman trova lavoro in alberghi, bar, discoteche, locali vari, villaggi, navi da crociera e strutture turistiche. Non pochi, dopo aver maturato un’esperienza “sotto padrone”, riescono a mettersi in proprio. I barmen italiani sono richiesti anche all’este-
ro. La principale associazione (Iba- International bartender association), che raggruppa i professionisti di 53 Paesi, è stata guidata per 35 anni da un nostro connazionale. Dietro ai banconi cresce anche la pre senza delle donne.
PER SAPERNE DI PIÙ Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi-Confcommercio) www.fipe.it Tel. numero verde 800860252 Aibes (Associazione italiana barmen e sostenitori) www.aibes.it Tel. 0229401685 Fiepet (Federazione italiana esercenti pubblici e turistici-Confesercenti) www.fiepet.it Tel. 0647251 www.bargiornale.it (sito internet rivista di settore) www.lavoroturismo.it (sito internet di domanda e offerta di lavoro)
STRANIERI JOB Ciao. Mi chiamo Elizabeth, 20 anni, peruviana. Ho trovato un’offerta per una vacanza ad ottobre in Grecia, nell’isola di Mykonos, dove vorrei andare con i miei compagni di università. Sono, però, in attesa del rinnovo del mio permesso di soggiorno e un’amica mi ha detto che rischio di essere fermata in frontiera. È vero?! Elizabeth – Milano
LA DOMANDA
per le vostre domande: info@jobedi.it fax 0271092310
REGOLARIZZAZIONE
IL TAR BLOCCA IL RILASCIO DEI NULLA OSTA I giudici danno ragione alla Cisl di Milano: falle nel sistema informatico.
CHI È SENZA PERMESSO DI SOGGIORNO
Vacanze sì, ma solo nel Paese d’origine Se il documento è scaduto, non si può uscire dall'Italia. A meno che non si vada a casa dai parenti, e a una condizione: ci vuole una ricevuta che attesti la richiesta del rinnovo del permesso. I Ciao, Elizabeth. Purtroppo devo dirti che la tua amica ha ragione: infatti, solamente coloro che sono titolari di un permesso di soggiorno valido possono attraversare senza problemi i Paesi dell ’ a r e a Schengen o scegliere di soggiornarvi per una breve vacanza, fino ad un periodo massimo di tre mesi. I cittadini extracomunitari in attesa del rinnovo del loro permesso, invece, possono allontanarsi dal territorio italiano solo per raggiungere il proprio
Paese di origine. La stessa circolare del ministero dell’Interno del 28 luglio 2008, infatti, chiarisce che a tali persone è permesso non il soggiorno, ma il transito attraverso i Paesi Schengen, cioè il passaggio provvisorio, per consentire di tornare nel proprio Paese in occasione delle vacanze. A tal proposito, ti ricordo che tale facilitazione è tra l’altro in vigore per un periodo limitato, dal 1 agosto 2008 al 31 gennaio 2009, e soltanto se si è in possesso della ricevuta di
Soltanto chi è in “regola” espatria in uno Stato dell’area Schengen.
Poste italiane attestante la presentazione della richiesta di rinnovo, del passaporto valido e del permesso di soggiorno scaduto. Negli altri periodi dell’anno, infatti, chi è in attesa di rinnovo del proprio permesso di soggiorno non può neanche attraversare i Paesi dell’area Schengen ed il rientro a casa può avvenire soltanto grazie ad un volo diretto, che non preveda cioè scali in quei Paesi.. I
Maurizio Bove Responsabile Cesil -Anolf
CESIL-ANOLF Via B. Marcello 10 – Milano Tel. 0220408142 cesil.immigrati@cisl.it
Qualcosa non ha funzionato nel "clic day" quando centinaia di migliaia di datori di lavoro italiani si sono messi al computer per partecipare alla corsa per ottenere l'autorizzazione ad assumere lavoratori extracomunitari. Il Tar della Lombardia ha, infatti, accolto un ricorso della Cisl di Milano che sin da subito aveva denunciato gravi falle nel sistema informatico che gestiva la spedizione delle domande, e ha ordinato la sospensione del rilascio dei nulla osta alla Prefettura di Milano. I computers si erano "impallati" quando dovevano leggere nomi e cognomi troppo lunghi (in particolare quelli di lavoratori nazionalità cingalese) con grave danno non solo dei cingalesi stessi, ma anche di tutti coloro che venivano inseriti subito dopo di essi e che, a causa del blocco, non hanno potuto partecipare alla "corsa contro il tempo" (come si ricorderà i posti 170mila a fronte di 700mila domande - sono andati esauriti dopo pochi minuti dal "via", che era stato dato alle 8 del 15 dicembre 2007). Ora il Tar della Lombardia - su ricorso di un gruppo di datori di lavoro, sostenuti dalla Cisl e difesi dagli avvocati Silvia Balestro e Alberto Guariso - ha dato ragione al sindacato. «I giudici» spiega Maurizio Bove, responsabile dell’Ufficio immigrazione della Cisl milanese «hanno ritenuto del tutto plausibile che il sistema non abbia funzionato e hanno ordinato alla Prefettura di Milano di spiegare esattamente entro 30 giorni cosa è accaduto e, al fine di evitare ulteriori danni ai datori di lavoro e ai lavoratori che avevano subito il ‘blocco’, hanno sospeso il rilascio di ulteriori nulla osta in relazione alle istanze spedite il 15 dicembre: ciò significa che fino a quando la questione non sarà chiarita, la Prefettura milanese non potrà più dare nuove autorizzazioni alla regolarizzazione». «La Cisl» aggiunge Gilberto Mangone, della segreteria del sindacato di via Tadino «ritiene che questa vicenda costituisca un’ulteriore prova dell’irrazionalità del sistema delle quote com’è oggi strutturato, che danneggia non solo gli stranieri che aspirano a lavorare regolarmente in Italia ma anche i datori di lavoro, e sollecita nuovamente una rapida modifica della normativa in materia che estenda le possibilità di assunzione e superi l'illogica ‘roulette’ che disciplina le procedure di regolarizzazione».
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Da diverso tempo si sente parlare delle liberalizzazioni come di uno strumento per migliorare la vita dei consumatori, ma fino ad oggi i risultati sono stati scarsi. I cittadini non h a n n o ricavato part i c o l a r i benefici. Perché?E qual è il ruolo delle associazioni dei consumatori? Alberto Casi Milano
CONSUMI
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LA DOMANDA
JOB
TANTE PAROLE E SCARSI RISULTATI: COSA FARE?
Liberalizzazioni per modo di dire Annunciate come innovazioni storiche che avrebbero prodotto vantaggi per i consumatori sono rimaste in gran parte sulla carta. Anche per lo scarso interesse e l’insufficiente pubblicizzazione. I In una recente ricerca sull’impatto delle liberalizzazioni, realizzata a cura delle associazioni dei consumatori, emerge da un lato l’elevato consenso per le liberalizzazioni sul piano culturale e ideologico e dall’altro una scarsa informazione dei consumatori sui risultati apportati dalle singole liberalizzazioni già fatte e soprattutto una delusione rispetto ai benefici attesi, rimasti limitati in alcuni settori. Tuttavia sarebbe un errore
utilizzare questo risultato contraddittorio pensando a un’inversione di marcia. Occorre proseguire sulla strada delle liberalizzazioni cercando di evitare i limiti e gli errori del passato, come normative imprecise o carenti e scarso coinvolgimento dei consumatori. Liberalizzare vuol dire eliminare lacci, pastoie e conflitti di interesse, tutte cose che si scaricano sui consumatori o facendo aumentare i prezzi oppure limitando la libertà contrat-
Novità in arrivo per il settore trasporti. Saranno interessati i servizi locali.
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tuale di ciascuno. Dalla ricerca è emerso che i benefici maggiori percepiti dai consumatori sono stati laddove si è andati fino in fondo come nel settore dei farmaci, del commercio, dei passaggi di proprietà e del risarcimento assicurativo diretto. Le resistenze più significative le ritroviamo nel settore bancario sulla portabilità dei mutui, sui taxi, ma soprattutto nel settore degli ordini professionali con una dura opposizione dei professionisti all’introduzione della quota-lite e al superamento degli onorari minimi. Le associazioni dei consumatori, in previsione delle prossime liberalizzazioni che
I Consigli di Adiconsum Al supermercato • privilegiare i prodotti in promozione e quelli a marchio non pubblicizzato • predisporre un elenco delle esigenze di spesa per evitare acquisti superflui • valutare la convenienza di acquistare i prodotti sfusi. Ortofrutta • privilegiare i prodotti di stagione • acquistare nei mercati rionali o nei mercati generali (I prodotti di II e III categoria hanno gli stessi valori nutritivi di quelli di I, ma costi inferiori) Carburanti • fare il pieno ai self-service, agli iperself Agip, ai distributori dei supermercati. • far montare l’impianto a gas, se si percorrono molti chilometri (v. guida su www.adiconsum.it). Telefonia • valutare la possibilità di passare a gestori minori, quali Poste, Coop, Auchan, Carrefour, ecc.. Energia e riscaldamento • evitare di utilizzare il forno elettrico, lo scaldabagno elettrico e sostituirli con elettrodomestici a gas • sostituire le vecchie caldaie con quelle ad alto rendimento • introdurre nei condomini i contabilizzatori di calore che consentono di pagare le spese non in base ai metri quadrati, ma in base al calore utilizzato.(Gli investimenti per il risparmio energetico sono soggetti alla detrazione del 55%. Per saperne di più telefona al numero verde 800985280)
riguarderanno i servizi pubblici locali, ritengono indispensabile la salvaguardia dell’indipendenza delle Autorità di regolazione, nonché un rafforzamento del loro ruolo. In aggiunta a ciò è indispensabile che si sviluppi ulteriormente il ruolo delle associazioni stesse come soggetti di informa-
zione, controllo e negoziazione. I Tommaso Di Buono Segretario generale Adiconsum
ADICONSUM Via Tadino 23 – Milano Tel. 0220525340 adiconsum_milano@cisl.it
LEGALE
JOB
Sono stato assunto come operaio con contratto a termine di tre mesi da un'agenzia interinale ed inviato presso una media azienda metalmeccanica dell'hinterland milanese. Dopo 3 mesi mi hanno proposto di continuare con un nuovo contratto a termine per un anno: mi promettevano l'assunzione a tempo indeterminato. Alla scadenza con una scusa mi hanno prorogato il contratto per un altro anno, assicurando che dopo avrebbero provveduto all'assunzione stabile. Invece alla fine ho dovuto accettare una nuova assunzione a termine. Qualche giorno fa' ho subito un infortunio. L'azienda non voleva segnalarlo all'Inail (pare che quest'anno ne abbia già avuti altri). Mi hanno chiesto di mettermi in malattia. Al mio rifiuto hanno detto che il mio contratto non verrà più trasformato, né prorogato. Questo è quello che sta succedendo al mondo del lavoro. Siamo diventati carne da macello! Dopo anni di lavoro in azienda con le stesse mansioni, sarò senza lavoro e con una menomazione fisica. Come posso tutelarmi? Lettera firmata
“LICENZIATO” DOPO UN INFORTUNIO
Lavoratori “usa e getta” Contratti a termine prorogati per anni, promesse non mantenute e poi il ben servito. Non resta che il giudice per il riconoscimento del tempo indeterminato. I Occorre verificare le motivazioni addotte dall'azienda al momento della stipula dei contratti. Questa ripetizione dei contratti a termine può configurarsi come un abuso della possibilità di instaurare rapporti di lavoro temporanei, in quanto sembra che l'azienda l'abbia utilizzata per scopi diversi rispetto a quelli consentiti della legge. Lo prova anche il fatto che siano stati prorogati per quasi tre anni. Occorre rivolgersi al sindacato ed impugnare i contratti. Davanti al giudice l'azienda dovrà dimostrare l'effettiva straordinarietà della situazione produttiva, che l'ha costretta ad assumerla solo temporaneamente. Questo fatto avrebbe già dovuto indicarlo alla stipula dei diversi contratti sopracitati.
Purtroppo molti datori di lavoro considerano il lavoro precario come un sacrosanto diritto alla flessibilità. Invece la legge stabilisce che il rapporto di lavoro subordinato deve essere di norma a tempo indeterminato. Si prevede quindi l'obbligo dell'azienda di dimostrare l'eccezionalità del caso. Altrimenti la normativa definisce illegittimi i contratti temporanei ed impone, senza incertezze, l'assunzione a tempo indeterminato del lavoratore. Ma una nuova norma, approvata nell'agosto scorso, apre una grande crepa nelle leggi a tutela della continuità del rapporto di lavoro; si tratta di una sorta di sanatoria per i datori di lavoro, che, pur non rispettando le regole dei contratti a termine, non sono più
obbligati all'assunzione del lavoratore-precario, basta che versino allo stesso una “modesta” somma (da 2,5 ad un massimo di 6 mensilità di salario). Questa nuova legge, che interessa solo casi portati davanti al giudice fino alla data di entrata in vigore della stessa, viene fortemente contestata, quindi potrebbe essere modificata. Riguardo all'infortunio consiglierei di attendere la fine del decorso per verificare l'esistenza di postumi permanenti. I Maria Quarato Ufficio Tecnico-legale
UFFICIO TECNICO-LEGALE CISL Via Tadino 23 - Milano Tel. 0220525320 ut.tadino@cisl.it
LA DOMANDA
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L’ITALIA SOPRA LA MEDIA EUROPEA
Disoccupati di lunga “durata” Sono quelli che sono senza lavoro da più di un anno. La metà del totale. Si chiamano disoccupati “di lunga durata” e sono i lavoratori privi di un'occupazione da più di dodici mesi. Nel 2007, in Italia, sono stati il 47,4% della totalità dei senza lavoro, vale a dire quasi uno su due. A fotografare la situazione è l'Istat che pur sottolineando un leggero miglioramento rispetto al 2006 (49,7%), parla di un risultato italiano comunque ben al di sopra della media europea. Nel 2006, secondo Eurostat, la penisola si collocava infatti al 18° posto nella Ue a 27, raffrontandosi con un media europea del 45,6%. Peggio dell'Italia sono Portogallo, Belgio, Repubblica Ceca, Grecia, Bulgaria, Polonia, Romania e Slovacchia, che ha chiuso la classifica con il tetto record del 75%. Tra i principali partner, da segnalare anche la situazione della Germania, dove, nel 2006, più della metà dei disoccupati (56%) era in cerca di lavoro da oltre un anno. Il Paese più virtuoso è la Svezia, dove a vivere la prolungata assenza di occupazione è stato meno di un disoccupato su sei. Spostando l'analisi all'interno dell'Italia, anche nelle zone “ricche” del Paese, oltre un terzo dei disoccupati, nel 2007, è stato inattivo da più di dodici mesi. Sotto la media nazionale vi sono il nord-est (31,4%), il nord-ovest (36,8%) e il centro (45,4%), mentre l’anello debole è il centro-sud, che ha registrato una media del 54,8%, con il picco del 60,7% della Sicilia, maglia nera del 2007. Le uniche due province ad aver registrato valori simili ai migliori Paesi europei sono state Trento e Bolzano.
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COME E QUANDO SI PAGA
Mio figlio è iscritto al Politecnico di Milano. La segreteria dell’Unversità mi ha detto che quest’anno, per il pagamento delle tasse, dovrò presentare l’Iseeu e l’Isee, attraverso un Caaf. E che, in caso di ritardo, devo pagare una multa. Dove posso trovare i moduli e scoprire la data di scadenza?
Università: tasse su misura con l’Iseeu É l’indicatore della situazione economica della famiglia dello studente che serve a calcolare quanto si deve versare all’Ateneo.
I Il Politecnico di Milano, a decorrere dall’anno accademico 2008/2009, come avevano già fatto negli anni scorsi la Statale e la Bicocca, ha introdotto l’utilizzo della certificazione Iseeu, per la determinazione delle tasse universitarie. Per prima cosa dovrà richiedere, attraverso un Caaf, possibilmente tra quelli convenzionati col Politecnico di Milano, l’attestazione Isee (Indicatore della situazione economica equivalente), relativa al proprio nucleo familiare. Il valore Isee è determinato dal-
la sommatoria dei redditi dei componenti il nucleo familiare e dal 20% del patrimonio immobiliare (terreni e fabbricati) e mobiliare (depositi in cc, Bot, Cct, azioni e altri investimenti), posseduti dagli stessi al 31/12 dell’anno precedente; il risultato ottenuto viene poi diviso per il parametro della scala di equivalenza, dipendente dal numero dei componenti, dalla presenza di eventuali figli minori o familiari disabili. A titolo esemplificativo, per una famiglia di tre componenti, il parametro della scala di equivalen-
Mazzi Antonino za è pari a 2,04. Il valore Iseeu (Indicatore della situazione economica equivalente università), si ottiene attraverso un ricalcolo dell’Isee, che prevede che il reddito o il patrimonio mobiliare e immobiliare di fratelli e sorelle sia considerato nella misura del 50% e che siano indicati anche i redditi ed il patrimonio posseduto all’estero. I Caaf convenzionati rilasciano le due certificazioni, provvedendo ad inviare telematicamente all’Università i dati necessari, per il calcolo delle tasse e degli
eventuali controlli, per verificarne la correttezza, che in alcuni casi è affidata anche alla Guardia di Finanza. La scadenza ordinaria per la presentazione dell’Iseeu è stata fissata dal Politecnico di Milano al 28 novembre 2008, prevedendo una mora di 100 euro per coloro che presentano l’attestazione tra il 30 novembre 2008 e il 9 marzo 2009. Decorso tale termine lo studente dovrà pagare le tasse universitarie nella misura massima prevista per la sua facoltà. Gli altri istituti universitari
REGIONE - CHE C’È DI NUOVO In vigore dal 1° settembre il nuovo Statuto regionale
Dieci milioni per inquilini in difficoltà
65 articoli formano la nuova Manutenzione “carta costituzionale” per l’edilizia pubblica Con la pubblicazione sul Bollettino ufficiale della Regione Lombardia è entrato in vigore il 1° settembre il nuovo Statuto regionale, dopo essere stato firmato dal presidente Roberto Formigoni e pubblicato sul Bollettino ufficiale della Regione. La nuova “carta costituzionale” della Lombardia è composta da 65 articoli raggruppati in 9 titoli e va a sostituire la vecchia versione risalente al 1971. Centralità della persona, difesa della vita e riconoscimento della famiglia (art. 2), libertà di scelta del cittadino (art. 46), semplificazione (art. 40), efficienza, sussidiarietà (artt. 3, 4 e 5) e partenariato sono i principi fondamentali su cui si fonda il nuovo Statuto.
I fondi risparmiati dalle Aler lombarde con l'abolizione dell'Ici saranno destinati ad incrementare i contributi di solidarietà e ad avviare nuovi interventi di manutenzione e recupero del patrimonio di edilizia residenziale pubblica. È quanto prevede una delibera approvata dalla Giunta regionale. Il provvedimento specifica altresì che le risorse non utilizzate dalle Aler per gli inquilini in difficoltà dovranno essere impiegati in modo diverso. Serviranno, infatti, per la manutenzione degli immobili attraverso un apposito piano di lavori, che deve essere sottoposto all'assessorato regionale alla Casa.
Competitività, 15 milioni per sostenere le piccole imprese 400mila euro per nove progetti a tutela del consumatori
Mobilità, sicurezza, credito Obiettivo: più trasparenza Mobilità, sicurezza stradale e accesso al credito. In questi tre settori si concretizzeranno nove progetti di tutela del consumatore (cinque di associazioni utenti e quattro di privati e enti locali) finanziati con 400.000 euro dall’assessorato regionale al Commercio. In particolare, per quanto riguarda il credito, obiettivo dei progetti è fornire informazioni precise e corrette sulle più comuni operazioni bancarie (conti correnti, assegni, bonifici, ecc) e sui mutui, onde consentire adeguate valutazioni delle offerte delle banche e delle agenzie immobiliari.
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LA DOMANDA
FISC0
L’industria lombarda più competiviva, non solo in Italia Un fondo di rotazione da 15 milioni di euro per rendere sempre più competitive le imprese lombarde a livello internazionale (ma anche sul mercato interno). Ne ha dato l'avvio la Giunta regionale, su proposta dell'assessore all'Industria, Piccola e Media Impresa e Cooperazione Romano La Russa. Sarà destinato a sostegno delle imprese medie e piccole che punteranno, in particolare, sull'innovazione e sul trasferimento tecnologico, integrandosi con le risorse previste dall'Accordo di programma per lo sviluppo economico e la competitività del sistema lombardo, sottoscritto dalla Regione con il sistema camerale (Camere di Commercio e Unioncamere Lombardia). (in collaborazione con Lombardia Notizie)
di Milano presentano scadenze diverse. Il Caaf Cisl ha stipulato la convenzione per il rilascio gratuito delle certificazioni agli studenti, che potranno prenotare il servizio, per Milano e comuni limitrofi, chiamando il numero 0220525899. I Vincenzo Vita Responsabile Caaf Cisl
CAAF CISL Via Tadino 23 – Milano Tel. 0220525301 vincenzo.vita@cisl.it
Niente Ici per i superstiti L’ abolizione dell’Ici sull’abitazione principale ha evidenziato situazioni nuove. In caso di trasferimento mortis causa della residenza coniugale, l’articolo 540 del cc dichiara: «Al coniuge sono riservati i diritti di abitazione sulla casa adibita a residenza familiare». Spesso però la quota dei figli è stata considerata ai fini del pagamento dell’Ici. Eppure nel caso in cui l’immobile è utilizzato dal genitore superstite, si ottiene l’esenzione totale.
in breve
JOB
C’È UN ‘BUCO’ NELLA PENSIONE
Dopo 10 anni si paga il riscatto I Poiché si tratta di un’omissione caduta, ormai, in prescrizione, perché avvenuta oltre 10 anni fa, non è possibile avvalersi dell'intervento degli organi ispettivi del ministero del Lavoro o dell'Inps per agire nei confronti del datore di lavoro inadempiente ai fini della normalizzazione della situazione contributiva. Esiste, però, ancora un'opportunità che è quella prevista dall'art. 13 della legge 1338/1962. Secondo questa legge il datore di lavoro inadempiente, oppure lo stesso lavoratore danneggiato (o, in caso di decesso, i suoi superstiti), possono riscattare i periodi di lavoro prescritti e scoperti da contribuzione a causa di evasione contributiva. Ricorrendo a questa possibilità e dietro il versamento di una somma (in genere alquanto onerosa) ragguagliata all'età e alla retribuzione percepita al momento della domanda di riscatto, il lavoratore si vedrà riconoscere dall'Inps una "rendita vitalizia" di importo pari alla pensione o alla quota di pensione che sarebbe spettata al lavoratore in base ai contributi omessi. In parole più povere, la “riserva matematica” null’altro è che la quantità di denaro necessaria per coprire il maggior impegno finanziario che l'Inps dovrà sostenere per corrispondere la pensione di maggior importo derivante
dall'aumento dell'anzianità assicurativa determinata dal riscatto. Per calcolare il costo di un riscatto si fa riferimento, per chi è nel sistema retributivo o misto, a speciali coefficienti di capitalizzazione, riportati in tabelle approvate da vari decreti ministeriali. Queste tabelle, proprio per i motivi di cui abbiamo appena parlato, tengono conto: a) dell'età del lavoratore al momento della presentazione della domanda (più si è avanti negli anni più si paga); b) del sesso (il costo dei riscatti è, ad esempio, più elevato per le donne, visto che la loro vita media è più lunga di quella degli uomini); c) dalla consistenza della posizione assicurativa e delle retribuzioni (maggiore è la contribuzione più elevata è la retribuzione, e quindi maggiore sarà la pensione che verrà successivamente liquidata e perciò più "pesante" il costo del riscatto); d) della durata del periodo da riscattare. È evidente, pertanto, che ogni riscatto comporta la determinazione di una specifica "riserva matematica" e quindi un costo diverso da caso a caso. Per inoltrare la domanda di riscatto occorre compilare uno speciale modulo in distribuzione presso l’Inps e presso le strutture del Patronato Inas, allegando la documentazione a comprova dell'esistenza dell'obbligo da parte
La rendita vitalizia è calcolata in base ai contributi non pagati.
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Caduta in prescrizione l’omissione da parte dell’azienda, per recuperare gli anni evasi non resta che versare una somma all’Inps.
del datore di lavoro dell'epoca di versare i contributi. Ma quali documenti possono essere utili? La legge si limita alla dizione "documenti di data certa dai quali possono evincersi l'effettiva esistenza e la durata del rapporto di lavoro, nonché la misura della retribuzione corrisposta". Sono, quindi, utili a provare il rapporto di lavoro il libretto di lavoro, le lettere di assunzione, le buste paga e così via. C'è, poi, da dire che la Corte Costituzionale con una sentenza del 1989 (la n. 568) ha riconosciuto, fermo restando il requisito della prova scritta sull'esistenza del rapporto di lavoro, la possibilità di far ricorso anche a testimonianze per provare la durata del rapporto stesso e l'importo della retribuzione corrisposta. Ultima precisazione è quella che, una volta riscattata, questa contribuzione è collocata nel tempo dovuto, come se fosse stata tempestivamente versata. L'azione giudiziaria: una delle possibili difese è quella prevista dal codice civile, che, all'art. 2116, dispone che "nei casi in cui le istituzioni di previdenza e assistenza per mancata o irregolare contri-
buzione, non sono tenute a corrispondere in tutto o in parte le prestazioni dovute, l'imprenditore è responsabile del danno che ne deriva al prestatore d'opera". Di qui la possibilità per il lavoratore danneggiato di citare in giudizio il datore di lavoro per il risarcimento del danno. La strada è, però, lunga e tortuosa sia per i tempi necessari ad arrivare ad una sentenza giudiziaria definitiva sia perché, secondo un orientamento ormai consolidato della magistratura, l'azione legale può essere intrapresa solo quando il danno per il lavoratore si sia manifestato in concreto. Ciò significa che il lavoratore può esercitare il suo diritto al reintegro del danno, pari alla mancata o ridotta pensione, solo quando si vedrà respingere dall'Inps la domanda o avrà ottenuto la liquidazione di una pensione di importo inferiore. I Paolo Zani Responsabile Inas Cisl Milano
INAS CISL Via Benedetto Marcello 18 Tel. 0229525021 milano@inas.it
Qualche settimana fa, ho chiesto all’Inps l’estratto conto dei contributi versati in mio favore. Mi sono così accorto, purtroppo, che c’è una scopertura negli anni 1981 e 1982 per il mancato versamento dei contributi da parte del mio datore di lavoro del tempo. Come mi posso comportare? Cosa devo fare? E che come posso riparare a questo danno? Sono molto preoccupato. Lettera firmata
LA DOMANDA
PREVIDENZA JOB
Niente notte per i genitori separati I genitori separati che godono dell’affidamento condiviso dei figli hanno diritto di non lavorare di notte. Il chiarimento viene dal ministero del Lavoro. Questa la regola in vigore, ad esclusione dei casi in cui i contratti collettivi prevedano condizioni più favorevoli. Il presupposto della disposizione è legato alla decisione del giudice che, in caso di separazione dei coniugi, disponga che il minore conviva, a periodi alterni, con entrambi i genitori. In questo caso, i due potranno essere esentati dal lavoro notturno alternativamente, nel periodi in cui vivono con il figlio.
in breve
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VIVERE IL TEMPO LIBERO
OB J
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Come ogni settembre, gli aumenti inaugurano l’anno scolastico. Non solo i libri, ma anche la cancelleria e il "corredino" dei più piccoli. E poi i trasporti e la mensa.
di GRETA LA ROCCA I Ci fosse solo il grembiulino? Mandare i figli a scuola costa sempre di più, presto rischia di trasformarsi in un lusso che sempre meno famiglie potranno permettersi. Libri, quaderni, astucci…. i costi da sostenere non sono pochi e le difficoltà aumentano quando in famiglia gli studenti sono più di uno. E poi, ci fosse solo la scuola!
IL TETTO DELLA MINISTRA
RAFFICA DI RINCARI
Il ministro della Pubblica Istruzione Mariastella Gelmini, oltre al grembiulino, ai voti e al 5 in condotta, ha pensato a fissare un costo massimo per i testi scolastici. Peccato che i tetti sono stati aggirati. Molte famiglie, ad esempio, si sono trovate a dover spendere anche 600 euro
Cara, carissima scuola n. 9 - settembre 2008 -
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NON SOLO LIBRI Sui libri c'è poco da fare: nonostante il timido aiuto del ministro, restano per lo più a carico delle famiglie. Così come per gli extra: trasporti e mensa. Uno studente, o meglio i suoi genitori, spendono annualmente per il percorso casa-scuola 170 euro, ai quali va sommata la quota di iscrizione, valida - per fortuna per l’intero nucleo familiare (altre 26 euro da aggiungere a una quota mensile calcolata in base al reddito). C'è poi il pasto: 59 euro è la tariffa della refezione scolastica per i bambini con frequenza a tempo pieno, mentre per la frequenza a moduli ne “bastano” 40. E veniamo agli zaini. Per risparmiare sarebbe meglio optare per quelli non firmati, ma non è facile, soprattutto sei i figli frequentano ancora le elementari e sono fan dei cartoni animati. «È difficile per i più piccoli capire il
problema» spiega Tommaso Di Buono, di Adiconsum «stiamo pensando a nuove iniziative, che sensibilizzino i giovani alunni»». Secondo un’indagine dell’osservatorio di Interconsumatori il prezzo del corredo scolastico è aumentato, i rincari oscillano dal 4% al 9%. Eppure, avvertono i consumatori, con un po’ di attenzione è possibile arrivare a risparmiare fino al 28%. La grande distribuzione rimane il canale più conveniente. Nei supermercati i diari per esempio sono aumentati solo del 5% (12 euro), mentre in cartoleria costano il 7% in più (14,50 euro).
La scuola costa 400 euro in più del 2007. Ma un modo per spendere meno c ‘è.
GLI ZAINETTI
Medesimo discorso per gli zaini: più 4% (52 euro) nella grande catena distributiva contro un più 8% nei negozi specializzati (62 euro). Lo stesso dicasi per gli astucci vuoti: più 6% (9,90 euro) contro un più 9% (11,50 euro). Stesso prezzo del 2007, invece, per gli astucci pieni nei supermercati (20,10 euro). Nessuna differenza tra i diversi canali per i quaderni (2 euro). In totale le famiglie dovranno sborsare circa 400 euro, il 7% in più rispetto allo scorso anno. Forse è meglio che il caro vecchio grembiule non torni ad aggirarsi tra i banchi, altrimenti la scuola diventerà sempre più cara.
PER SAPERNE DI PIÙ Lo Sportello Scuola di Adiconsum Sul sito www.adiconsum.it è attivo uno sportello per segnalare: • le scuole che non rispettano il tetto di spesa • le scuole che richiedono il contributo scolastico come obbligatorio ai fini dell’iscrizione • le false nuove edizioni dei libri di testo • le segnalazioni pervenute saranno poi girate al ministero della Pubblica Istruzione e all’Antitrus.
I numeri 286
L E A LT E R N A T I V E
L’usato va sempre di moda Ora c’è anche il comodato d’uso. Dalle fotocopie al web. Dai supermercati al libro nel formato elettronico. Nuovi e vecchi modi per risparmiare. Troppi libri, troppi soldi. Le più costose sono le scuole superiori, in testa i licei, primo della lista quello classico. Ma anche le elementari e le medie non scherzano. E allora cosa si fa per risparmiare? Studenti e non solo cercano trucchi e strategie. Le fotocopie dei libri sono illegali, unabuona alternativa è il passaggio di appunti e poi ci sono le lunghe file fuori dai negozi di usato. Il più famoso, e anche il più gettonato, è il “Libraccio”, le cui sedi coprono quasi tutta Italia e, per chi volesse, è disponibile anche il servizio acquisti on line (www.libraccio.it). Molti studenti optano per lo scambio di libri nei corridoi, altri istituti scelgono il comodato uso e, invece, chi può godere di una biblioteca scolastica ricca di volumi e di edizioni, può riuscire a risparmiare grazie al servizio di prestito. Per i vocabolari, vale la solita regola: cercarli in edicola e non in cartoleria o nelle librerie. Non ultima, ad esempio, l’iniziativa del quotidiano di Milano e Torino “Cronaca qui”: in vendita, per chi lo volesse, con un vocabolario d’inglese, prezzo? Poco meno di 10 euro.
COSTI PIÙ BASSI Scegliere la grande distribuzione, non le cartolerie. Qui i costi rischiano di essere maggiori.
E poi ci sono le proposte della grande distribuzione.Ad esempio negli Ipercoop e
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in più rispetto a quanto stabilito dalla signora ministra. La colpa sarebbe dei dirigenti scolastici (gli ex presidi), che hanno considerato fuori dalla lista governativa i vocabolari. Che, soprattutto per il liceo classico e scientifico, rappresentano un costo sostenuto. L'unico modo per risparmiare è ricorrere all'usato oppure ad altri espedienti: l'uscita a dispense in allegato ai giornali, le raccolte punti dei supermercati.
SCUOLA
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JOB
Superstore Coop è possibile, ancora fino al 30 settembre, prenotare i libri di testo per le scuole medie inferiori e superiori con uno sconto del 10%; per tutti i soci, invece, il risparmio arriva fino al 15% (www.ecoop.it) E poi c’ il web. Il caro libri potrebbe essere una valida scusa per far decollare l’e-book, il libro in formato elettronico. La Mondadori si è già adeguata e sul sito www.ebook.mondadori.com è possibile, previa l’installazione di un software gratuito, leggere i testi nel nuovo formato. Internet può diventare un valido strumento per recuperare gli aggiornamenti delle vecchie edizioni, così da poter riutilizzare i libri dei fratelli più grandi ed evitare costi ulteriori sul bilancio famigliare.
AVVERTENZE Cosa fare per risparmiare. LIBRI:
ricorrere al mercato dei libri usati, le scuole possono optare per libri in comodato d’uso, favorire la possibilità di scaricare libri di testo. CORREDO SCOLASTICO: verificare gli sconti promossi sia dalla grande distribuzione sia dai circuiti delle cartolerie. Si arriva a risparmiare dal 20 al 30%. AGEVOLAZIONI ECONOMICHE: sono previste per le famiglie il cui reddito non supera i 15mila euro per i primi due anni di corso e per i ragazzi meritevoli. TASSA D’ISCRIZIONE: è regolata dalla legge, il versamento è previsto solo per le classi 4° e 5° superiore. Non interessa, invece, gli alunni della scuola dell’obbligo. CONTRIBUTO SCOLASTICO: è volontario alla scuola ed è finalizzato all’innovazione tecnologica, all’edilizia scolastica e all’ampliamento dell’offerta formativa.
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127
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euro
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euro
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TETTO DI SPESA FISSATO PER LA 1° MEDIA INFERIORE
TETTO DI SPESA FISSATO PER LA 2° MEDIA INFERIORE
TETTO DI SPESA FISSATO PER LA 3° MEDIA INFERIORE
BUONO PER IL 1° ANNO DELLA SCUOLA SECONDARIA
BUONO PER IL 2° ANNO DELLA SCUOLA SECONDARIA
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JOB “IO STUDIO”
Se studi e fai il bravo ti faccio un regalo Una carta per gli studenti delle Superiori promossa dal Ministero. Agevolazioni, convenzioni, sconti e premi per i più meritevoli. Una carta, un nuovo portale, sconti e agevolazioni: ecco le novità in arrivo per gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado. È quanto ha deciso il ministero della Pubblica Istruzione per alleggerire il costo dei libri, dell’istruzione e, soprattutto, le infinite polemiche degli ultimi mesi. Si chiama “Io studio” e verrà distribuita all’inizio dell’anno scolastico a tutti gli alunni. È stata realizzata grazie alla collaborazione di Unesco, ministero dei Beni e delle Attività Culturali e l’Associazione Generale Italiana dello Spettacolo. La carta è un vero e proprio documento, valido su tutto il territorio nazionale, identifica lo studente e gli permette non solo di godere di sconti, convenzioni, offerte formative, e quant’altro. Gli consente anche di accedere a strutture e servizi culturali.
CINQUE ANNI DI SPESE L’Adiconsum ha calcolato quanto può arrivare a spendere una famiglia per tutta la durata della scuola superiore. I più costosi sono i licei e gli istituti tecnici. Sotto i mille euro, invece, quelli professionali.
1400
1405 1310 1290 1270 1250 1235 1225 1200
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1115
1070 985
1000
945
938
925
875
835
800 600 400 200 0 cl as sic o sc ie ag nt ifi ra co rio (6 an ni )* na ut ic o* tu ris m o* m ag ist ra le * ge om et ri* in du st ria co m le * m er c at ia le tiv * ità so c i ae al i* ro na ut ic o* ar t ist al ic be o rg hi er o ag ** ric ol tu ra co ** m m er ci ar o te e tu ris se in m rv du o* iz * st is ria oc e i a ar li* tig * ia na to **
costo espresso in euro
1200
1491
costo totale
1600
Per la prima volta le biblioteche, i musei, il cinema, il teatro... garantiranno ai più giovani condizioni di favore, anche attraverso agevolazioni di tipo economico. Insieme alla carta, i ragazzi riceveranno dalle segreterie degli istituti una password, con la quale potranno entrare nel portale a loro dedicato: www.istruzione.it/studenti. Qui sarà possibile reperire tutte le informazioni rivolte al mondo degli studenti, dalle news alle iniziative, e ciascun ragazzo potrà verificare i premi e gli incentivi da lui acquisiti nell’ambito del “programma nazionale di promozione alle eccellenze”, che ogni anno verrà definito dal ministero della Pubblica Istruzione. L’iniziativa è nata per migliorare la qualità dell’istruzione e incentivare i ragazzi allo studio: infatti gratifica gli alunni più bravi.
* Isituto Tecnico ** Isituto Professionale
fonte: Ministero dell’Istruzione e Comune di Milano
90
59
35,50
26
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euro
euro
euro
euro
euro
BUONO PER IL 3° ANNO DELLA SCUOLA SECONDARIA
COSTO ANNUO DELLA MENSA SCOLASTICA PER IL TEMPO PIENO
COSTO DELLA MENSA PER LA FREQUENZA A MODULI
QUOTA D’ISCRIZIONE AL SERVIZIO TRASPORTO
COSTO ANNUO ABBONAMENTO URBANO
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JOB
AGENDA
L’ULTIMO FILM DI PUPI AVATI
Tutto per Giovanna
IL PAPÀ DI GIOVANNA Regia: P. Avati Interpreti: S.Orlando, A. Rohrwacher, F. Neri Genere: commedia Data uscita: 12 settembre Info: www.medusa.it Ezio Greggio, Francesca Neri e Silvio Orlando
sul set del film Un padre rinuncia a tutto per dedicarsi alla Delia, interpretata da sua bambina, fragile e insicura. Francesca Neri, rinnegheLe rimane sempre vicino, anche rà Giovanna e la sua famiglia. Nel cast anche quando verrà dichiarata pazza. Ezio Greggio, nei panni
di GRETA LA ROCCA Silvio Orlando è un pittore fallito e un marito infelice, alle prese con la difficile educazione della figlia Giovanna. È sposato, ma si dedica anima e corpo a lei, una ragazza timida, insicura e non molto bella. L’uomo si impegna a costruirle un futuro
radioso, ma un atto irresponsabile della giovane metterà tutto in discussione. La figlia, infatti, ucciderà la sua migliore amica e, ritenuta malata di mente, verrà chiusa in un ospedale psichiatrico, dove resterà per moltissimi anni. Solo il padre le rimarrà vicino, mentre la madre
di un ispettore. Il film è stato applaudito e apprezzato a Venezia, dove si è da poco conclusa la 65° mostra internazionale d’Arte Cinematografica. L’Italia ha trionfato. Silvio Orlando è stato premiato come migliore attore protagonista con la Coppa Volpi. Grande, grandissima, è stata la soddisfazione,
poichè il premio è così tornato in Italia dopo 6 anni: nel 2002 aveva vinto Stefano Accorsi con “Un viaggio chiamato amore” di Michele Placido. Questa edzione, inoltre, ha presentato ben quattri titoli italiani, non accadeva dal 2000. In gara insieme al film di Avati c’erano: "Un giorno perfetto" di Ferzan Ozpetek, "La terra degli uomini rossi" di Marco Bechis e "Il seme della discordia" di Pappi Corsicato. La storia di Pupi Avati, che
E G L I A LT R I . . . THE AIR I BREATHE
LA CANARINA ASSASINATA
Regia: Jieho Lee Interpreti: K. Bacon, J. Delpy., B. Fraser Genere: drammatico Data uscita: 5 settembre Info: www.theairibreathemovie.co m
STAR WARS: THE CLONE WARS Regia: Dave Filoni Interpreti: G. Lucas, C. Winder, H. Gilroy Genere: avventura Data uscita: 19 settembre Info: www.warnerbros.it È il primo film di guerre stellari animato, è il sequel dell’omonima serie tv. È ambientato tra “Star Wars: Episodio II - L’attacco dei cicloni” e “Star Wars: Episodio III - La vendetta dei Sith”. I cavalieri Jedi Anakin Skywalker e Obi-Wan Kenobi continuano il loro viaggio attraverso la galassia, dove si combattono le guerre dei cloni. Il figlio del gangster Jabba the Hutt viene rapito e, mentre Anakin cercherà di salvarlo, Obi-Wan cercherà di negoziare una resa.
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Le 4 pietre ancestrali, che secondo un antico proverbio cinese dividono la vita in altrettanti fasi, sono il filo conduttore. Il film presenta 4 diverse storie, che rispecchiano la felicità, il piacere, la tristezza e l’amore. Un banchiere alla ricerca di denaro, un gangster insoddisfatto, una pop star imprudente e un dottore, che cerca disperatamente di salvare un paziente: ecco i protagonisti delle brevi storie, che danno vita all’originale pellicola.
Regia: Daniele Cascella Interpreti: V. Oliva, B. Armando, C. Conti Genere: drammatico Data uscita: 26 settembre Info: www.lacanarinassassinata.it
FIREFLIES IN THE GARDEN Regia: Dennis Lee Interpreti: J. Roberts, C. Moss, R. Reynolds Genere: drammatico Data uscita: 26 settembre Info: www.medusa.it Michael, il protagonista, è uno scrittore e il suo romanzo d’esordio, che non ha ancora pubblicato, rappresenta più una vendetta personale: racconta il difficile rapporto con un padre padrone. La madre ha appena conseguito il diploma, tutti i parenti vogliono festeggiarla. Ma il giorno di gioia si trasforma in una tragedia: la donna ha un incidente e muore sul colpo. E Michael avrà il compito di ricostruire il difficile passato, che nessuno di loro è riuscito a dimenticare.
Alberto Ravelli è un produttore. Non realizza pellicole di qualità e non è ancora riuscito a sfondare. Ora ha un’ ultima possibilità: raccontare in chiave moderna “Romeo e Giulietta”. Ingaggia due giovani attori dal budget ridotto: sono amanti e, pertanto, sono molto felici di approfittare delle riprese per stare insieme; per risparmiare ambienta il film in un’unica location, la dimora storica Villa Salizzato. Qui, con l’arrivo della troupe, prende il via il racconto.
SILVIO ORLANDO L’attore napoletano posa per i fotografi con la Coppa Volpi.
ancora una volta indaga il difficile rapporto tra padre e figlie (come avvenne con “La cena per farli conoscere”) è stata la più applaudita. Insieme a Silvio Orlando, che torna nei panni di un personaggio fragile e difficile, «vinto, ma non sconfitto», come ha dichiarato l’attore in occasione del festival.
DVD in uscita
PARLAMI D’AMORE
Regia: S. Muccino Interpreti: S. Muccino, A. Sànchez-Gijòn, C. Crescentini Genere: commedia Data uscita: 10 settembre Casa editrice: 01 Distribution Prezzo: 14,49euro
JUMPER
Regia: D. Liman Interpreti: H. Christensen, J. Bell, D. Lane Genere: avventura Data uscita: 24 settembre Casa editrice: 20th Century Fox Prezzo: 17,90euro
AGENDA WONDER AL FORUM IL 26
Stevie, che meraviglia! Arriva in Italia per un’unica imperdibile data la leggenda del soul americano. Con quasi 50 anni di carriera alle spalle e 25 Grammy vinti, il musicista mito degli anni ’70 si ripropone al suo pubblico in uno show retrospettiva attesissimo. di CHRISTIAN D’ANTONIO Da quando si è saputo che il "Wonder Summer's Night Tour" tocca per un solo concerto, il 26 settembre, anche l’Italia, si è scatenata la caccia al biglietto. I pochi tagliandi ancora disponibili sono in vendita a 60 euro per l’anello superiore del Forum di Assago. Il perché di tanta attesa è presto spiegato: Stevie Wonder è un’autentica leggenda vivente, uno degli inventori del soul pop che ha fatto da colonna sonora a 3 generazioni di ascoltatori da un capo all’altro d e l l’oceano. E poi erano 10 anni che non si
presentava in pubblico in uno show completamento suo. Molte invece erano state nel corso degli ultimi tempi le apparizioni da ospite per il musicista non vedente. Corteggiatissimo dai nuovi idoli delle classifiche, Wonder è infatti un punto di riferimento per chi fa musica, dal pop al rap. Una lista di ammiratori celebri (da Coolio ad Alicia Keys a
Eminem) lo riporta continuamente alla ribalta delle cronache musicali e l’occasione imperdibile di assistere a una sua performance dal vivo richiama l’attenzione non solo dei suoi fan ma di tutti gli amanti della musica. «Mi sono sentita incredibilmente rafforzata dopo averlo intervistato» ha detto la regina dei talk show americani Oprah Winfrey «perché è ancora un ragazzino nato cieco e nero che si sacrifica e rifiuta che il mondo lo bolli come disabile. È riuscito a entrare nella storia con la sua unica arte». Non deve essere facile per il
ATTESISSIMO Ha fatto ballare ed emozionare tre diverse generazioni. Oltre ad essere un punto di riferimento per tutti i suoi colleghi.
58enne Wonder resistere a tutte queste aspettative. Eppure lui in una recente intervista ha rivelato di essere ancora più modesto che in passato: «Ho intitolato il mio ultimo disco “A Time To Love” perché con tutto quello che ci capita nella vita, mi son reso conto che di una cosa non possiamo fare a meno. E questa è il tempo di amare. Ho passato molti anni a vivere normalmente e l’ho voluto raccontare nelle nuove canzoni. Non mi sento un mito. I cambiamenti sociali, il terrorismo e le guerre hanno lo stesso effetto su di me come su chi mi ascolta». In Italia la tappa di Wonder è l’ultimo capitolo di una storia lunga di reciproco amore. Il musicista partecipò al Festival di Sanremo del 1969 in coppia con Gabriella Ferri con “Se tu ragazzo mio” ottenendo un notevole successo, quando la musica degli stranieri era ancora poco diffusa da noi. Nel 1998 arrivò a Modena per il Pavarotti and Friends cantando col il mitico Big Luciano e nel 2006, dopo aver vinto il premio di artista del secolo assegnatoli dalla rivista americana Billboard, ha duettato con Andrea Bocelli.
Il re del soul sarà a Milano. Dopo un silenzio di dieci anni torna in scena.
JOB C’è ancora voglia di festival L’estate volge al termine ma a Milano passano ancora grandi nomi per performance all’aperto prima delle grandi novità di autunno. Il Fly Festival 2008 sarà ospitato nella nuovaArea Concerti Fly di Bresso, in via Papa Giovanni XXIII (inizio concerti ore 21) e prevede per il 18 la serata di giovani talenti (Rio, il Nucleo, Greenwich e Neri Per Caso) in attesa del grande set dei Prodigy, i maghi dell’elettronica inglese, il 19. Al Palasharp invece sono di scenaAlex Britti (17) e Pino Daniele (21) con i loro nuovi spettacoli dai recenti album di successi. Per Daniele si tratta di un ritorno inedito a Milano, essendo questa la prima volta che il cantautore napoletano va in tour fuori dalla sua città con la sua vecchia band. Una rara esibizione di Francesco De Gregori si terrà il 26 al Campo Verde di San Giuliano Milanese mentre soli due giorni dopo passeranno al Forum di Assago i Queen con il cantante Paul Rodgers. Si è discusso molto su questa reunion della band britannica senza il mitico Freddie Mercury. Per non fare arrabbiare i fans storici il promoter annuncia lo show come “Queen+Paul Rodgers”. Mercury, scomparso nel 1991, resta insostituibile ma i successi della leggendaria band sono tutti riproposti in questo spettacolo. Stessa location il 30 per i Coldplay, il gruppo di Chris Martin che quest’anno ha pubblicato un nuovo vendutissimo disco. Per chi è stanco delle glorie del passato e vuole testare i nuovi talenti, un solo nome: One Republic al Rolling Stone (16 settembre, 31 euro) il gruppo rock americano “rigenerato” dal produttore Timbaland e lanciato tra l’Olimpo pop del 2008.
A P P U N TA M E N T O F U O R I C I T T À
Ligabue e la musica classica Dopo i concerti in giro per l’Europa e la tournée negli stadi italiani, il rocker emiliano torna a cantare. Questa volta sceglie una cornice dal fascino indiscutibile: l’Arena di Verona. Lì si esibirà con un’orchestra di 70 elementi. Uno show da brividi: nella prima parte il suono duro e grintoso di Ligabue si fonderà con la melodia classica; mentre nella seconda parte dello spettacolo protagonista sarà il cantante, accompagnato
dalla sua band. Grande attesa per la prima serata, giovedì 25 settembre. E chi non avesse trovato il biglietto, niente allarmamismi: è stata aggiunta un’altra data, la settima, il 4 ottobre. E per l’occasione l’evento ha cambiato nome, da “Certi Notti...” a "Sette Notti All'Arena, Orchestra E R'N'R". Per info e costi: www.ticketone.it.
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AGENDA
A MILANO FINO AL 26 OTTOBRE
TEATRO
Il ruggito naif di Ligabue Più di 250 opere sono esposte a Palazzo Reale. Animali dai colori forti, paesaggi agresti e autoritratti molto espressivi. di DANIELA BIANCHI Dove: Palazzo Reale Piazza Duomo 12 - Milano Tel 899666805; 0257501875 Orario: lunedì 14,30-19,30; mart- merc-ven-sab-dom 9,30-19,30; giovedì 9,3022,30 Biglietto: 9 euro, ridotto 7 euro
Tigri, leoni, leopardi ritratti in pose minacciose e con colori vividissimi che “bucano” letteralmente la tela, idilliaci paesaggi agresti e un’intera sala dedicata ai suoi famosi autoritratti: stiamo parlando dell’arte di Antonio Ligabue, a cui Palazzo Reale dedica una delle più grandi retrospettive mai realizzate.
Oltre 250 opere, tra cui 200 olii, permettono al visitatore di entrare progressivamente nel mondo fantastico di questo pittore, considerato dalla maggioranza della critica il maggiore naif italiano. Nato in Svizzera nel 1899, Ligabue ne fu espulso appena ventenne e portato dai carabinieri a Gualtieri di Reggio Emilia, paese d’origine del padre, dove condusse una vita raminga e solitaria. Il suo genio fu scoperto dallo scultore Marino Mazzacurati, che incoraggiò il pittore a proseguire nel suo percorso artistico, insegnandogli anche la tecnica della pittura ad olio. Soggetto a frequenti e profonde crisi
depressive, fu ricoverato più volte negli ospedali psichiatrici: morirà nel 1965 in seguito ad una paresi. Tutti i lavori di Ligabue sono caratterizzati da una grande potenza espressiva tale da portare a paragonare l’autore con il più famoso Van Gogh: tra i quadri in esposizione segnaliamo “La tigre con il serpente” e “Ritorno dai campi” che ben rappresentano la complessa personalità di questo artista. Meritano poi una menzione speciale le sculture in bronzo, esempi di straordinaria dinamicità.
DAL 23 SETTEMBRE 2008
“NOVECENTO” Di: Alessandro Baricco Dove: Teatro Libero Via Savona, 10 - Milano - Tel 028323126 Regia: Corrado D’Elia Interpreti: Corrado D’Elia Orario: lun-merc- giov- ven- sab 21; dom 16; martedì riposo Biglietto: 19 euro; ridotto 14 La favola malinconica e surreale di Danny Boodman Lemon Novecento, pianista sul transatlantico Virginian, apre la stagione del Teatro Libero: ispirato al monologo “Novecento” di Alessandro Baricco, lo spettacolo racconta, attraverso la dimensione del ricordo, la storia del “più grande pianista del mondo” che nato su una nave, la eleggerà a tutti gli effetti sua dimora stabile, e sulla quale trascorrerà tutta la sua esistenza senza scendere mai a terra. La vicenda di Novecento, interpretata sul grande schermo da Tim Roth nel film di Tornatore “La leggenda del pianista sull’oceano” è qui raccontata con grande intensità da Corrado d’Elia.
DAL 7 OTTOBRE 2008
“ADORABILI AMICI” Di: Carole Greep Dove: Teatro Manzoni Via Manzoni, 42 - Milano Tel 027636901 Regia: Patrick Rossi Gastaldi Interpreti: Ettore Bassi, Laura Lattuada Orario: mart-sab 20,45; domenica 15,30 Biglietto: mart-ven 33 euro; sab-dom 35; ridotto 29-16,50 Il cartellone del Teatro Manzoni si apre con uno spettacolo all’insegna dell’ironia: “Adorabili amici” di Carole Greep prende spunto da un errore nell’uso del cellulare, che permette di scoprire a una coppia di città, benestante e un po’ snob, quello che realmente pensano di loro gli amici di campagna, da cui appunto si stanno recando per trascorrere il week end. Da qui si sviluppano una serie di situazioni tragicomiche che hanno come sfondo una doppia dinamica di coppia, che permette allo spettatore di immedesimarsi nei personaggi e di sentirsi alternativamente vittima e colpevole. Una commedia dal sapore agrodolce che non mancherà di divertire.
COME VAN GOGH Il pittore Antonio Ligabue è famoso per i suoi autoritratti, il dipinto “La tigre con il serpente” e i paesssagi dai colori allegri, forti e vivacii
MEMO
Tv, torna Zelig: squadra che vince, non si cambia Torna Zelig. Il varietà comico debutta, per la prima volta di lunedì, il 29 settembre su Canale 5. Le puntate verranno registrate al Teatro degli Arcimboldi, dalle 20.45 ogni lunedì e martedì, a partire da lunedì 22 settembre fino a martedì 2 dicembre. I biglietti (platea € 25,00 - galleria € 20,00) si possono acquistare sia online, sul sito www.ticketone.it, che direttamente presso le prevendite abituali del circuito Ticketone.
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Dal 28 settembre, inoltre, è possibile assistere alle prove prima delle registrazioni che si terranno sul palco dello storico locale Zelig Cabaret (dalle 21.30 in viale Monza 140 – Milano). L’appuntamento è per ogni domenica sera fino al 30 novembre. Si consiglia la prenotazione al 022551774 (dal lunedì al venerdì 10-18), ingresso ai tavoli € 15, in tribuna € 12.
AGENDA GABRIELE MORONI, “PER DENARO E PER AMORE”
Novità
Un giallo c’è Manca l’assassino
Guida 2008 agli extravergini Autore: Slow Food Genere: guida Editore: Slow Food Prezzo: 14,50 euro
L’Italia dell’extravergine passata al vaglio severo di Slow Food. Un percorso alla ricerca dei prodotti tipici, divisi per regione e produttori (680 aziende). Una guida con informazioni utili per chi ama l’olio di qualità, che quest’anno getta un occhio alle vicine Slovenia e Croazia.
Dieci delitti avvenuti in Lombardia nel corso di 60 anni, dei quali non sono mai stati scoperti i colpevoli. Le vittime: donne giovani e belle. Storie dal sapore noir, che hanno appassionato l’opinione pubblica. di MAURO CEREDA
Dieci delitti. In Lombardia. Dieci storie che hanno appassionato gli italiani. Vicende drammatiche, senza lieto fine. Crimini rimasti irrisolti. Sono questi gli “ingredienti” di un libro che si legge come un romanzo giallo: “Per denaro e per amore” (Mursia, 14 euro). Ne parliamo con l’autore, Gabriele Moroni. Come presenterebbe il volume ai lettori? È una raccolta di storie. Si tratta di dieci casi di cronaca nera. Dieci omicidi per i quali non sono stati trovati i colpevoli. Il libro copre un arco temporale di 60 anni: parte dalla misteriosa morte di Gina Ruberti, la nuora di Mussolini, e arriva ai prima anni del Duemila, con la vicenda di Chiara Bariffi, la giovane ritrovata senza vita nelle acque del lago di Como. Come ha selezionato le dieci storie? Nella scelta ho seguito due criteri di fondo: la mancata identificazione dell’assassino e il sentimento che ha saputo suscitare tra il pubblico la singola vicenda. Tutti gli episodi raccontati sono usciti dall’ambito della pura cronaca giudiziaria e hanno rappresentato un
momento di intenso coinvolgimento popolare. Che cosa l’ha colpita, in particolare, di queste vicende? Un elemento su tutti: la “distanza” tra le figure delle vittime - molte donne, giovani, belle, vitali - e la fine che hanno fatto: brutta, drammatica, estremamente cruenta. Si è fatto un’idea di qualche possibile colpevole? Innanzitutto mi sono fatto l’idea che in qualche caso le indagini non sono state condotte nel modo appropriato o, comunque, utilizzando appieno le tecniche investigative e gli strumenti a disposizione all’epoca dei fatti. In quanto ai potenziali colpevoli, credo che in diverse circostanze non si debba andare a cercare oltre la stretta cerchia famigliare o amicale. Perché la cronaca nera “cattura” così tanto l’interesse dell’opinione pubblica? Perché nel noir ci sono i principi basilari del nostro vivere: la vita, appunto, e la morte. Poi sentimenti forti come l’amore e l’odio. Per non parlare degli interessi economici. Io credo che l’attenzione verso la cronaca nera non scemerà mai. La gente su queste storie continuerà ad appassionarsi, a discutere,
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La storia siamo noi Autore: AA.VV. Genere: Romanzo Editore: Neri Pozza Prezzo: 17,50 euro
Chi è Gabriele Moroni, milanese, è inviato speciale del quotidiano “Il Giorno”. Scrittore, ha pubblicato diversi libri su temi di attualità. Per Mursia è uscito “Le Bestie di Satana. Voci dall’incubo” (2006). a dividersi. C’è una storia che l’ha appassionata più di altre? Mi hanno appassionato tutte. Forse quelle che mi hanno colpito di più sono quelle che ho vissuto come cronista, oltre che come scrittore, venendo a contatto con i testimoni diretti. Il suo libro è il primo di una collana edita da Mursia sui gialli irrisolti in Italia. Collana di cui lei è anche curatore. Com’è nata la decisione di realizzarla?
Io e l’editore ci siamo trovati sull’idea di tracciare una specie di mappa dei casi di cronaca nera irrisolti, divisi regione per regione. Oltre al mio lavoro, che è dedicato alla Lombardia, ne è già uscito un altro sul Piemonte. Entro l’anno proseguiremo con il Veneto e il Lazio. L’obiettivo, un po’ ambizioso, è anche quello di tenere vivo l’interesse su queste vicende. L’interesse dei lettori ma anche degli investi gatori.
Quattordici scrittori - da Scurati a Camilleri, da Desiati a Vassalli affrontano la storia d'Italia, dall'Ottocento ai nostri giorni, immedesimandosi nelle grandi figure, da Garibaldi ad Agnelli, o nei destini individuali: una studentessa del Sessantotto, un soldato che rientra in patria al termine della guerra…
Il caso dei libri scomparsi Autore: I. Sansom Genere: Romanzo Editore: Tea Prezzo: 10 euro
Appena arrivato da Londra nella cittadina di Tundrum, in Irlanda del Nord, per fare il bibliotecario, il giovane Israel Armstrong scopre che il suo posto di lavoro non esiste. E non ci sono neppure la biblioteca e i libri... E questo non è che l'inizio dei suoi guai. Un libro divertente.
MEMO
Romanzo a fumetti Si intitola “Il Muro - Crescere dietro la Cortina di freddo”, scritto da Peter Sis, cresciuto a Praga e, dal 1984, trasferitosi negli Stati Uniti. Tavola dopo tavola, l’autore racconta la sua infanzia in Cecoslovacchia, passando attraverso la guerra fredda, la cortina di ferro, il muro di Berlino. In libreria dal 17 settembre (Rizzoli).
Nuovi stili “Tentativi di eco condotta per nuovi stili di vita” di Cristina Gabettti. Il pianeta va verso la crisi ambientale, cosa fare? L’autrice esamina persone e comportamenti e ci apre gli occhi perchè anche azioni banali e apparentemente insignificanti possono avere conseguenze negative. E fornisce soluzioni alla portata di tutti (Rizzoli).
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