OB J MILANO
Mensile d’attualità e di approfondimento - Anno III - N. 5 Maggio 2008 - DISTRIBUZIONE GRATUITA
E ALL’INTERNO G CASA l’impresa di trovare un appartamento in affitto G CAROVITA abbigliamento non ci resta che l’Outlet G DOPOJOB gelato che passione
POVERI RAGAZZI
Spedizione in a.p. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46) art. 1, comma 1 DCB Milano
Lavoro precario, niente casa. I trentenni d’oggi: una generazione alla ricerca di un futuro.
Stockexpert
SOMMARIO JOB MILANO
Sommario
JOB MILANO
Direttore editoriale Piero Piccioli Direttore responsabile Mauro Cereda
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DI TUTTO UN PO’
Progetto grafico Angelo Rainoldi
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STORIA DI COPERTINA Poveri ragazzi: l’Italia non è un Paese per giovani.
Editore e pubblicità CALENDARIO srl via Tortona, 72 - Milano tel. 022363964 fax: 022663776 calendario@agenziacalendario.it
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Editing EDITRE srl via Tortona, 72 - Milano tel 0245478923 fax 0245478930 jobmilano@editre.it
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Redazione: J. Macchi, C. D’Antonio
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Impaginazione: D. Cutri, S. Lana
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ATTUALITÀ Affitti: offerta scarsa e prezzi alle stelle.
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ATTUALITÀ Carovita. Abbigliamento: non ci resta che l’outlet.
MESTIERI Nel Paese dei musei non ci sono i museali.
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D&R ATIPICI Interinale: infortunato, chi paga?
D&R CONSUMI Farmaci: troppe medicine, colpa del marketing.
D&R LEGALE Tossicodipendenti: analisi si, ma solo per alcune mansioni.
Hanno collaborato: D. Bianchi, T. Di Buono, F. Ferilli, M. Finizio, R. Giuly, G. La Rocca, M. Quarato, M. Vasciaveo V. Vita, P. Zani
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D&R PREVIDENZA Invalidi: aiuti per la pensione?
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D&R FISCO Mutuo casa: cosa si può detrarre.
IL DOPOJOB
Stampa SIES S.p.A. via Santi, 87 Paderno Dugnano (Mi)
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GELATO Tradizionale o “creativo”, basta che sia buono.
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Distribuzione EDITRE srl
MUSICA Vertigini e vibrazioni, torna il rock lombardo.
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Reg. Trib. di Milano n.293 del 26/04/2006
MOSTRE & TEATRI World Press Photo 2008.
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Responsabile trattamento dati, legge 675/96: Mauro Cereda
CINEMA Sfiorarsi: poco tempo per amarsi.
Scrivi e manda le tue foto a jobmi@editre.it www.jobmilano.it fax 0245478930
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LIBRI Intervista a Luigi Furini.
30
DIVERTIRSI Isola: un quartiere trendy, ma per pochi.
www.jobmilano.it
JOB MILANO ALLA RADIO Poveri ragazzi: l’Italia non è un Paese per giovani, a “Marconi radio aperta”, martedì 13 maggio, dalle 9 alle 12. Conduce Fabio Pizzul
fm 94.8
Musica & Notizie
www.radiomarconi.fm
n. 5 - maggio 2008 -
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DI TUTTO UN PO’ OB J MILANO
CI HA SCRITTO IL BOLLINO VERDE PER ACCORCIARE LE ATTESE Buongiorno, sullo scorso numero di aprile ho letto l’ interessante articolo “Tac, basta pagare”, che presentava il triste problema delle lunghe liste d’attesa, sia per gli esami diagnostici, sia per le visite J LITÀ specialistiche. J ATTUA Tempi d’attesa Tempo fa un’amica mi ha detto che esiste un “bollino verde” , BASTA PAGARE che consente ai dottori di base, i medici di famiglia, di accorciare notevolmente i tempi di attesa. È vero? E di cosa si tratta? Come funziona? Chi ne ha diritto? OB MILANO
OB MILANO
ospedali di Milano. prenotazione dei principali telefonato ai centri di servizio sanitario 27 febbraio abbiamo una prestazione con il Da giovedì 21 a mercoledì necessari per effettuare giorni di attesa erano o una visita privatamente. Abbiamo chiesto quanti per fissare un esame Policlinico e Pini nazionale e quanti, pagando, Galeazzi Niguarda
SANITÀ: LE LISTE D'ATTESA
San Pio X
Auxologico
San Raffaele
2 settimane
non necessaria
insieme a visita cardiologica
insieme a visita cardiologica
2 mesi
1 settimana 115 euro
immediata 145 euro
non necessaria
insieme a visita cardiologica
insieme a visita cardiologica
1 mese
1 settimana
5 giorni
2 giorni
3 settimane
2 mesi
n.d.**
2 giorni 200 euro
n.d.**
n.d.*
1 settimana 304 euro
1 giorno da 100 a 200 euro
2 mesi
da 25 giorni a 1 mese
3-4 giorni 140 euro
Tac per sospetta lombisciatalgia
Risonanza al ginocchio
Raggi x alla spalla
2 mesi
1 settimana
2 giorni 230 euro
2 giorni da 190 a 235 euro
Gastroscopia
TAC
Agenziafotogramma
Mammografia
spesso lunvol- attese lunghe, tazione telefonica. «Tante ghissime. Eppure, qualche te donne e uomini, pensionaprenotare un rac- volta, è possibile ti o lavoratori mi hanno tempi ragiopro- servizio anche in contato che, davanti alla dagli ospedamesi nevoli, dipende spettiva di attendere 4 di prestazione vesci- li e dal tipo più per una ecografia alla richiesta. In città ci sono ca, hanno preferito sborsare in provincia: a priva- problemi che della L’attesa è lunga, 100 euro per eseguirla strutture sanipoi c’è l’altra faccia per Milano esistono soprattutto in città di GRETA LA ROCCA tamente; altri 130 euro medaglia: quella dei paziendi ottimo livello, che mesi per una visita renale e 100 tarie si mettono Quattro non solo all’Istituto un’ecografia è in ti che tutti i giorni alla richiamiamo pazienti oculistica esaecografia un o I In Lombardia la sanità una visita per la popoin coda per una Italiano e “solo” euro «in lombardi. Qui, inoltre, salute, almeno in confronto cambia. Auxologico prostata» prosegue Didonè più numerodice il me. E la musica allo lazione è molto tre all’ospedale Pio X, cinque con le altre regioni. Lo liste al tutto 330 euro sborsati «Questi sono i dati ufficiali» sa e, inevitabilmente, le una visita cardiologia per visite le per rapporto dell’Osservatorio Didonè, ospedale stesso si allungano. «Ogni nelle esordisce Emilio Multimedica, sette per nazionale sulla salute in “intramoenia”, d’attesa per la sani- Gruppo di responsabile Cisl ha diritto ad avere al tubo dige- cosiddette dal una radiografia medici pub- cittadino regioni della Cattolica in tan- cioè eseguite da tà «ma sono molto lontani risposte o cure necessarie, rente al San Raffaele,… privato». Roma. Uno studio che premia abitanregime in degli ma vivere quotidiano e altrettanta la blici tempi accettabili e compatila sanità lombarda, definensempre più ta l’attesa giorno i medici di Milano e ti della Lombardia, chi si presente Ogni con il problema di salute» dola un sistema “coerente al por- pazienza per migliaia e migliaia bili costretti a mettere mano di Asl e ospeda- eseguono con precisa Didonè. omogeneo” rispetto ai bisogni le este- agli sportelli di visite, esami, ricoveri dei tafoglio per evitare li o si avventura nella prenodei cittadini, la domanda Ma nuanti liste di attesa». servizi, l’offerta e la spesa.
e le visite magnetiche, gli esami i tempi Anche per le risonanze 300 euro e come per magia specialistiche. 100, 200, con il invece, è costretto a fare si accorciano. Per chi, e aspettare. mettersi il cuore in pace, servizio pubblico deve
Pochi i miglioramenti, il cup non basta
non è L’argomento scotta e la prenuovo: già nel duemila avesidenza della Repubblica ad va sollecitato le istituzioni affrontare questo problema. pochi Purtroppo sono ancora i miglioramenti: «Nonostante i diversi interventi organizzadi un tivi, come l’attivazione atto numero verde, messi in dalla Regione» puntualizza non Didonè «le code a Milano cersi sono accorciate, anzi su camti esami e visite poco è biato». A conferma degli interminabili tempi d’attesa, i risultati da dell’inchiesta realizzata
Visita ginecologica
Visita oculistica
Visita pneumologica
Visita cardiologica
Visita dermatologica
Visita dentistica
n.d.**
35 giorni
n.d.**
1 giorno da 100 a 200 euro
2 mesi
2 settimane
10 giorni
3 settimane
2 settimane
2 mesi
2 giorni 352 euro
3 giorni 400 euro
n.d.*
1 settimana 290 euro
1 settimana 380 euro
n.d.**
2 settimane 420 euro
non necessaria
1 giorno
1 mese
1 settimana
5 giorni
2 settimane
2 giorni
1 mese
2 giorni 70 euro
3 giorni 50 euro
n.d.*
1 giorno da 100 a 200 euro
3 giorni 40 euro
1 settimana 67 euro
n.d.**
3-4 giorni 100 euro
1 giorno da 100 a 200 euro
2 settimane
n.d.**
1 giorno
7 mesi
non necessaria
2 settimane
n.d.**
1 giorno 196 euro
n.d.**
n.d.**
1 giorno da 100 a 200 euro
1 mese 250 euro
n.d.**
1 giorno 200 euro
n.d.**
2 settimane
no con Asl
2 mesi
n.d.**
3 mesi e 1/2
1 mese e 1/2
3 mesi
1 settimana 300 euro
1 settimana 347 euro
1 giorno da 100 a 200 euro
1 settimana 100 euro
1 mese e 1/2 30 euro
Fino a maggio no prenotazioni
3 mesi
3-4 giorni
Radiografia tubo digerente
Mangiagalli
Multimedica
4 mesi
Elettrocardiogramma sotto sforzo
1 settimana 480 euro
3 giorni 85 euro
n.d.**
n.d.**
2 settimane
1 mese e 1/2
n.d.**
2 mesi
n.d.**
1 mese
1 giorno 150 euro
2 giorni 140 euro
1 mese 222 euro
n.d.**
1 giorno da 100 a 200 euro
2 giorni 90 euro
n.d.**
2 mesi 180 euro
Fino a marzo no prenotazioni
2 mesi
n.d.**
n.d.**
da 2 settimane a 3 mesi
1 mese
1 mese e 1/2
1 giorno 104 euro
2 giorni 100 euro
3 giorni 85 euro
n.d.**
2 giorni 146 euro
n.d.**
1 settimana da 85 a150 euro
2 mesi
1 giorno da 100 a 200 euro
n.d.**
da 2 a 3 settimane
4 mesi
2 mesi
n.d.**
3 mesi
2 mesi e 1/2
7 mesi
1 settimana 105 euro
5 giorni 85 euro
n.d.**
1 giorno da 100 a 200 euro
1 settimana da 85 a150 euro
2 giorni 105 euro
n.d.**
3 settimane 150 euro
1 mese e 1/2
n.d.**
n.d.**
1 mese e 1/2
1 mese
n.d.**
n.d.**
3 mesi e 1/2
n.d.**
1 giorno da 100 a 200 euro
1 settimana 150 euro
1 settimana 80 euro
1 giorno 104 euro
1 mese 130 euro
5 giorni 85 euro
1 mese e 1/2
2 mesi
18 giorni
1 mese
in giornata 75 euro
2 giorni 85 euro
3-4 giorni 165 euro
immediata da 100 a 200 euro
3 mesi
1 settimana
n.d.**
2 giorni 85 euro
3-4 giorni 100 euro
n.d.**
2 mesi
n.d.**
2 mesi
n.d.**
1 settimana 85 euro
10-15 giorni 150 euro
n.d.**
1 giorno da 100 a 200 euro
4 mesi
5 mesi
1 mese
3-4 giorni 105 euro
1 settimana 105 euro
1 settimana 104 euro
3 mesi
1 mese
2 mesi
più di 2 mesi
1 giorno 105 euro
1 settimana 75 euro
1 settimana 103 euro
2 giorni 108 euro
n.d.**
n.d.**
n.d.**
n.d.**
n.d.**
1 settimana
n.d.**
1 mese
1 giorno da 100 a 200 euro
2 mesi
1 giorno da 100 a 200 euro
n.d.** 69 euro al quale essere richiamati lasciare un recapito telefonico ancora stati ricontattati Gaetano Pini chiede di settimana, non eravamo * non disponibile: l’Istituto visita privata. Dopo una ** prestazione non prevista per poter prenotare una
n.d.**
n. 4 - aprile 2008 -
7
6 - n. 4 - aprile 2008
Mariangela - Milano Signora Mariangela, lei ha perfettamente ragione. Infatti, a sua discrezione e responsabilità il medico generico o pediatra (medico o pediatra di famiglia per intenderci) può ricorrere al "bollino verde" per i casi ritenuti urgenti, quando il paziente non può aspettare. Con questa procedura "straordinaria" la visita o la prestazione sanitaria richiesta deve essere fatta entro 72 ore (tre giorni) sia dalle strutture private, sia dalle strutture pubbliche. È sufficiente presentarsi agli sportelli degli appuntantamenti con la ricetta e il relativo bollino verde perchè la visita venga effettuata entro il tempo previsto. Grazie del suo contributo. Emilio Didonè
Scrivete a jobmilano@editre.it, o a Job Milano via Tortona 72 - 20144 Milano (fax 0245478930), oppure collegatevi al sito www.jobmilano.it
Un tetto pe
La Comunità europea si è data come scadenza per risolvere il problema dei senza fissa dimora il 2015. Un occasione per dimostrare che l’Expo di Milano non sarà solo immagine, bussines e grattacieli.
Il Parlamento europeo ha invitato gli stati membri a metter la parola fine al problema dei senza tetto entro il 2015. La data coincide con l’apertura dell’Expo a Milano. E l’esposizione universale, attesa non solo dai milanesi e dagli italiani, sarà un’ottima vetrina. Per questo motivo don Roberto Davanzo, direttore di Caritas Ambrosiana, ha invitato la città della Madonnina a farsi promotrice dell’iniziativa “ending street homelesness” (in italiano più o meno “aiutiamo i barboni”) promossa dalla Commissione europea con l’obiettivo di progettare interventi territoriali e la creazione di un osservatorio permanente sulla grave emarginazione adulta. È necessario, quindi, che gli aiuti offerti ai senza tetto non siano solo buone azioni quotidiane, ma vengano valorizzate da una collaborazione con le istituzioni. E perché anche chi vive per strada diventi consapevoli dei propri diritti e trovi una persona disposta ad assisterlo, Caritas Ambrosiana ha creato uno spazio di ascolto. Grazie alla collaborazione con “Avvocati per Niente” è nato lo sportello di assistenza legale. Sarà attivo in forma sperimentale dalla prima settimana di maggio. E ogni venerdì pomeriggio, dalle 13.30 alle 15.30, due avvocati offriranno assistenza gratuita (info 0258391375). Secondo i dati presentati da Assoedilizia lo scorso febbraio, in città i senza tetto sono 5mila.
ACCADDE IERI 7
MAGGIO
1898 - R EPRESSA
NEL
SANGUE LA RIVOLTA CONTRO IL CARO-PANE.
A Milano scoppiano gravi tumulti in conseguenza dell'aumento del prezzo del pane; il governo proclama lo stato d'assedio e il generale Fiorenzo Bava Beccaris, nominato regio commissario straordinario, ordina di sparare sulla folla. Secondo le cifre ufficiali i morti tra i manifestanti sono 80, ma stando alle fonti dell'opposizione ci sono invece oltre 300 vittime; due sono i caduti
4 - n. 5 - maggio 2008
tra le forze dell’ordine. In segno di riconoscimento per l'azione, Bava Beccaris ottiene dal re Umberto I la Gran Croce dell'Ordine militare di Savoia. 8 MAGGIO 1948 - NASCE L'ATTORE E REGISTA MAURIZIO NICHETTI. Nel 1975 N ichetti fonda a Milano la scuol a di m im o " Quelli di Grock", che diventa poi compagnia teatrale.
10 MAGGIO 1888 - INAUGURATO L'IPPODROMO A SAN SIRO.
1887 la Società Lombarda per le Corse dei Cavalli aveva preso in affitto (e poi acquis tat o) un terreno di 210.000 mq di superficie vicino alla città e facilmente accessibile. 11
Inaugurato il primo ippodromo per le corse al galoppo, progettato da Giulio Valerio. È costruito in modo che il suo asse principale segua l'attuale strada di circonvallazione. Allo scopo di costruire l'impianto, nel
1928 - NASCE IL REMARCO FERRERI. Nel 1990, con "La casa del sorriso", vince l'Orso d'oro a Berlino. Inizia a lavorare in coppia con lo sceneggiatore Raul Azcona, debuttando nel cinema narrativo con "El pisito" (1958); in seguito dirige MAGGIO
GISTA
una serie di film estremamente personali e riusciti. Muore per un attacco cardiaco a Parigi il 9 maggio 1997. 13 MAGGIO 1938 - NASCE IL MUSICISTA TONY RENIS. Elio Cesari, questo il vero nome, debutta nel 1961 a Sanremo con "Pozzanghere", ma non è ammesso in finale. L'anno successivo vi torna presentando "Quando quando quando", in coppia con Emilio Pericoli. La canzone non vince, ma fa il giro del mondo ed è reincisa in centi-
JOB MILANO
«Il ricorso di Sea si basa sul mancato utile per l'abbandono di Malpensa da parte di Alitalia. Bisogna ripristinare le tratte che garantivano quell'utile. Se lo si fa l'indennizzo non è più dovuto, ma adesso il ricorso c'è e si mantiene».
er tutti
Letizia Moratti, sindaco di Milano.
«Con l’Expo potrebbe rinascere Tangentopoli. E anche le mafie tenteranno l’infiltrazione».
«Milano deve fermare la sua esplosione, chiudere la ferita delle periferie, costruire solo sul costruito, trasformare il traffico privato in pubblico, ampliare ogni metro quadrato di verde, ritrovare l’acqua, smettere di fare i grandi parcheggi in centro».
SENZA TETTO IN CITTÀ:
Proprio a Milano, nonostante l’impegno e le iniziative da parte del volontariato, tante persone vivono ancora per strada. Soffrono la fame e il freddo, rischiando la vita ogni giorno. Gli ultimi in ordine di tempo: due morti lo scorso inverno.
Renzo Piano, architetto.
MORTI BIANCHE Tratto dalla Rassegna eventi storici di “Calendario” naia di versioni da interpreti di varie nazionalità. Pur continuando la sua carriera di cantante, inizia a scrivere canzoni per altri famosi artisti italiani e internazionali. Nel febbraio 1999 vince il Golden Globe per "The prayer", cantata da Céline Dion e Andrea Bocelli. 14
1983 - INCENDIO IN UN CINEMA HARD: 6 MORTI. Scoppia un incendio al cinema Eros, in viale Monza, a Milano, specializzato in film erotici. Muoiono 6 perMAGGIO
sone e 32 rimangono ferite. In seguito si scoprirà che il fuoco è appiccato dalla coppia di assassini seriali (Wolfgang Abel e Marco Furlan) che firma le proprie azioni criminali denominandosi "Ludwig". 20
1983 – PRIMA VISITA DI PAPA GIOVANNI PAOLO II. Il Papa visita per la prima volta Milano e si ferma in città fino al 22 maggio. E' ricevuto dal presidente del Consiglio Fanfani, dal ministro Rognoni e dal sindaco MAGGIO
hanno detto
Gerardo D’Ambrosio, magistrato.
Nel 2008
347 Infortuni Invalidi Tognoli. Il saluto alla città avviene in Piazza V Giornate. Le precedenti visite del pontefice polacco sono avvenute nel 1974, nel 1977 e nel 1988, quando però era ancora arcivescovo di Cracovia.
347.372 8.684
Nel 2007 1.038 morti
Nel 2008
Ancora morti sul lavoro. Fonte: Articolo 21. Dati aggiornati al 30 aprile 2008. n. 5 - maggio 2008 -
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COPERTINA OB J MILANO
ITALIA, CENERENTOLA D’EUROPA
Non c’è posto per i GIOVANI di JARVIS MACCHI L’Italia non è un Paese per giovani. Anzi. Alla prova dei numeri nessun’altra nazione occidentale colleziona così tanti record negativi riguardo agli under 35enni e alle loro prerogative. A dirlo è una ricerca dell’Università Cattolica di Milano, che presenta i cahiers de doleànce a un Sistema Paese che è rappresentato come una farraginosa gerontocrazia. E per accorgersene basta scorrere i dati, impietosi. L’Italia,
per cominciare, è il Paese con il minor peso demografico ed elettorale delle nuove generazioni: il solo tra quelli occidentali dove gli under 25 siano scesi sotto quota 25% sulla popolazione totale (in Europa la media è intorno al 30%).
Dati impietosi E, secondo le previsioni, nei prossimi dieci anni i giovani tra i 15 e i 24 anni diventeranno la metà rispetto agli anziani al di sopra dei 65 anni. Pochi e cenerentole d’Europa sono i giova-
Agenziafotogramma
CERCA LAVORO:
6 - n. 5 - maggio 2008
Solo il 70% dei giovani trova un ‘occupazione. Negli altri Paesi europei la percentuale è più alta.
ni italiani. Altro che bamboccioni: secondo il paragone con i Paesi occidentali siamo l’unica grande realtà nel la quale è occupato appena un 15-25enne su quattro. Non solo. Tra chi ha concluso gli studi (25-29 anni) l’occupazione arriva a malapena al 70%, contro valori sensibilmente più elevati negli altri paesi. Una disoccupazione giovanile che però non significa maggior investimento in cultura. Anzi. Nella fascia 25-34 anni la percentuale di chi è arrivato almeno al diploma secondario superiore supera l’80% in molti paesi europei, mentre in Italia è sotto il 70%. Sempre nella stessa fascia d’età i laureati sono il 16%, uno dei valori più bassi nel mondo occidentale e circa la metà della media europea (30%) e Ocse (32%). L’Italia è maglia nera anche per quanto riguarda le retribuzioni. I giovani guadagnano sempre di meno. Mediamente, negli anni
Agenziafotogramma
Il confronto con gli altri Paesi occidentali è impietoso: maggiore difficoltà a trovare un’occupazione stabile e un’abitazione per mettere su famiglia, redditi più bassi. Per le nuove generazioni italiane il futuro si presenta pieno d’incognite e di rischi. E poi li chiamano “bamboccioni”.
Trentenni sull’orlo di una crisi di nervi Il titolo dice già tutto: “Contro i giovani. Come l’Italia sta tradendo le nuove generazioni”. A firmarlo due economisti di nome: Tito Boeri e Vincenzo Galasso che per Mondadori raccontano un’Italia dove i giovani cominciano a lavorare tardi, con contratti a tempo determinato e salari bassi, fanno fatica a “metter su” casa e quando andranno in pensione si dovranno accontentare di un assegno molto più “leggero” di quello dei loro padri. La rotta però si può ancora correggere. Boeri e Galasso suggeriscono una lista di riforme da realizzare, che riguarda il mercato del lavoro, l’istruzione, gli ammortizzatori sociali, l’occupazione dopo la maternità, le professioni, il sistema pensionistico. «Partite da giocare», dicono i Contro i giovani due economisti. «Tutte scelte difficili», si legge, «ma di certo non più rinviabili. Perché Autore: T. Boeri, è solo prendendo una posizione a favore e V. Galasso non contro i giovani, che il nostro paese può Editore: Mondadori tornare a essere davvero grande» Prezzo: 15 euro
n. 5 - maggio 2008 -
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COPERTINA OB J MILANO
numeri
57
45
30
7
2,3
per cento
per cento
per cento
per cento
per cento
È IL TASSO DI OCCUPAZIONE AL DI SOTTO DEI 30 ANNI, QUASI 8 PUNTI IN MENO DELLA MEDIA OCSE.
È LA QUOTA DEL PROPRIO STIPENDIO CHE I LAVORATORI VERSANO A CHI È ATTUALMENTE IN PENSIONE.
DI TANTO SARANNO PIÙ BASSE LE PENSIONI DI CHI HA COMINCIATO A LAVORARE NEGLI ULTIMI 10 ANNI.
SONO I FIGLI DI OPERAI CHE DIVENTANO LIBERI PROFESSIONISTI, DIRIGENTI O IMPRENDITORI.
È LA QUOTA DI LAUREATI ITALIANI CHE RISIEDE IN UN PAESE STRANIERO. IN GERMANIA LA MEDIA È LO 0,6%.
che se si tratta di un rapporto di lavoro interinale. «Dopo essermi laureata in biologia» continua «avrei voluto girare il mondo come ricercatrice o fare carriera all’interno dell’università, ma mi sono presto scontrata con la realtà. Entrare nel mondo universitario è difficile, ci sono le caste e se non hai la possibilità di vivere con 600 euro al mese non lo puoi fare. Dopo pochi mesi ho scelto di cercare un lavoro che mi desse più sicurezze». Laureata in sociologia, un master a Roma, anche Carolina due anni fa ha scelto di uscire di casa e oggi, a 29 anni, vive a Milano in un monolocale: «Fino a due mesi fa ho cam-
pato con 500 euro al mese. Oltre a pagare l’affitto vivevo con 30 euro a settimana. In queste situazioni ti togli prima di tutto il cinema, la pizza, il ristorante e poi ho smesso anche di fumare! Meno male che a Milano si può mangiare con l’aperitivo, sennò avrei dovuto rinunciare completamente alla vita sociale». Oggi lavora nell’area marketing di una grande azienda e questo le permette di guardare un po’ al futuro: «Ora si mettono da parte i soldi per quando il lavoro non ci sarà più» spiega insicura che il suo contratto a termine venga rinnovato. «Ho mandato un sacco di curriculum, ma la propo-
Politici anziani Come se non bastasse, l’Italia è il Paese con il maggior debito pubblico ereditato dalle generazioni precedenti (negli anni ’60 era il 60% oggi è sempre oltre il 100% del Pil) ed è il Paese con l’età media più elevata della classe dirigente, soprattutto quella politica. Nella scorsa legislatura l’età media dei parlamentari era superiore a 50 anni. Mettendo assieme le prime tre cariche dello Stato, il presidente del Consiglio e chi detiene i principali ministeri, si ottiene una media superiore ai 65 anni. In Europa la situazione è diversa. A inizio mandato la Merkel e Sarkozy avevano poco più di 50 anni, Zapatero 44, Blair 43. I
8 - n. 5 - maggio 2008
STORIE
Un disperato bisogno di serenità Ma quale vita spericolata. A differenza dei loro genitori i ragazzi di oggi cercano un lavoro e la tranquillità. I trentenni di oggi si scontrano con una realtà completamente diversa da quella dei loro genitori. Rispetto alle precedenti generazioni, che cantavano “voglio una vita spericolata”, i giovani milanesi preferiscono una “vita tranquilla”, come quella invocata dala cantante Tricarico,”perché è da quando son nati che son spericolati”. È sufficiente accostare le parole di due canzoni composte a distanza di vent’anni per comprendere la portata del cambiamento: la volontà di fuggire dalle certezze di una vita troppo sicura si è trasformata nella disperata ricerca di un po’ di serenità. «Nel futuro spero di poter far lavorare gli altri al posto mio», chiosa ironicamente Gianni, ventisettenne milanese che cinque mesi fa ha avviato una società di produzione. «Mettersi in proprio è ancora più difficile» afferma come video designer della nuova società,Videozone Srl . «La tua vita si riduce al lavoro e la vita sociale al minimo. Ora però sono io che mi auto-sfrutto e
che mi prendo le mie responsabilità». Anche Tiziana, che a 31 anni vive ancora con i genitori, sogna un futuro tranquillo. Le sue scelte sono sempre andate in questa direzione:«Col mio ragazzo abbiamo fatto un mutuo nel ’98 e tramite le cooperative siamo riusciti a prendere casa a un prezzo molto basso. Non ho mai sentito il bisogno di uscire di casa prima. I miei genitori mi danno molta libertà e con i soldi che
TIZIANA, 31 anni
Biologa guadagnavo non sarei riuscita a mantenermi da sola. In compenso, se avessi speso mensilmente i soldi per l’affitto, non avrei potuto metterli da parte per aprire il mutuo». Sono scelte diverse che, nel giro di pochi anni, disegnano il futuro. «Sul lavoro ho ottenuto un buon compromesso», racconta Tiziana, che oggi lavora presso una casa farmaceutica con uno stipendio di circa 1.400 euro al mese, an-
xxxxxxxxxxxxx
‘90, i 19-30enni aveva no una retribuzione inferiore del 20% rispetto ai 3160enni della stessa epoca. Ora il divario è al 33%. Non solo. L’Italia è lo Stato con il sistema previdenziale più squilibrato e iniquo a danno delle nuove generazioni: chi è entrano nel lavoro nella seconda metà degli anni ’90 è destinato ad andare in pensione più tardi e con una pensione sensibilmente più bassa (circa un 20-30% in meno). Le riforme previdenziali (da quella Amato nel 1992 a quella Maroni del 2004) che si sono succedute dalla metà degli anni Novanta in poi hanno infatti lasciato sostanzialmente inalterati i requisiti ed il trattamento delle generazioni più vecchie e addossato completamente ai più giovani i costi dell’invecchiamento della popolazione.
JOB MILANO
Fonte: “ Contro i giovani”
2,5
61
0,9
20
30
per cento
anni
per cento
per cento
per cento
SONO I NOMI DELLE PERSONE CON MENO DI 35 ANNI PRESENTI NEL WHO’S WHO IN ITALY.
È L’ETÀ MEDIA DELLA CLASSE DIRIGENTE ITALIANA NEL 2004. ERA DI 57 NEL 1990.
SONO I GIOVANI CON MENO DI TRENTACINQUE ANNI CHE FANNO PARTE DELLA CLASSE POLITICA ITALIANA.
SONO LE DONNE CHE DECIDONO DI LASCIARE IL LAVORO DOPO AVER PARTORITO IL PRIMO FIGLIO.
È LA PERCENTUALE DI DOCENTI O PROFESSORI UNIVERSITARI CHE HA PIÙ DI 65 ANNI D’ETÀ.
IL RICERCATORE
«È ora che scenda in campo l’under 30»
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«Se non si inverte la rotta con una cura choc si andrà verso il declino irreversibile dell’Italia, unico Paese che non investe sulla sua risorsa principale: i giovani». Parola di Alessandro Rosina, professore associato di demografia all’Università Cattolica di Milano e curatore di uno studio (“Ritratto degli under 35 italiani – una generazione nata perdente?”) che fotografa l’impietosa realtà italiana. E che spiega: «Oggi c’è maggiore consapevolezza di questa questione generazionale, ma finora il problema è stato affrontato solo a parole».
GIANNI, 27 anni
Imprenditore sta principale che ti fanno è un periodo di stage o di tirocinio, quasi mai retribuito. Impari a fare tante cose e poi non sai fare nulla». Carolina ha lavorato in un’agenzia di formazione e in un call center. «Ti fanno fare mille percorsi di studio e poi il tuo curriculum sembra un puzzle». Al contrario Gianni ha capito dall’inizio che voleva lavorare nel mondo dell’audiovisivo e Milano per lui, che viene dalla Svizzera, è stata un’ottima occasione per crescere, anche se i sacrifici sono tanti:
«Prima lavoravo a progetto, anche se avevo un orario e non pagavano gli straordinari. Questo mi ha permesso di scoprire cosa volevo fare, senza avere vincoli. Milano è come un enorme luna park con mille proposte per i giovani. Il problema è che per fare qualsiasi cosa ci vogliono i soldi. Non ci sono spazi aperti, è un divertimento molto borghese». Aprendo un’impresa Gianni ha avuto la conferma di una triste verità: «Sembra che tutti siano pronti ad aiutarti, ma il massimo della frustrazione è rendersi conto che, alla fine, solo chi ha i soldi in partenza può fare certe scelte».
Professore cosa bisognerebbe fare? In Italia è in atto un degiovanimento della popolazione, che diventa sempre più anziana. Per competere dovremmo puntare sulla qualità, investire sui giovani, valorizzarli. Lo dice anche la teoria economica: se un bene diminuisce di quantità, bisogna valorizzarlo. Invece cosa accade? Che i giovani perdono di importanza sociale e politica, che hanno tassi di disoccupazione alti e redditi da lavoro più bassi. Colpa di chi dalla sedia non si schioda. Le generazioni più vecchie si sono prese il posto di comando e non l’hanno più lasciato, indipendentemente dalla loro capacità. I vecchi sono stati egoisti e i giovani troppo timidi perché non hanno protestato ma accettato riforme previdenziali che li penalizzavano e vincoli, come quello per l’accesso al Senato con la soglia dei 40 anni, che in altri Paesi europei sarebbero definiti incostituzionali.
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Altrimenti l’Italia rischia un lungo ma inesorabile declino.
“Ritratto degli under 35 italiani - una generazione nata perdente” fotografa la triste realtà italiana.
RICERCA:
Da dove ripartire? Prima di tutto bisogna togliere il debito pubblico: un’eredità creata dalle generazioni precedenti e che frena lo sviluppo. Secondo riequilibrare la spesa per la protezione sociale: siamo l’unico Paese che spende il 60% della spesa sociale per le pensioni (gli altri non vanno oltre il 50%) e quello che spende meno per creare ammortizzatori sociali per la disoccupazione, l’esclusione sociale e la casa, problematiche che investono i giovani. Terzo punto bisogna necessariamente ripristinare un ricambio generazionale basato sul criterio del merito. Se vogliamo giovani di qualità non dobbiamo solo insegnare loro che il merito serve per occupare le posizioni più importanti, ma anche farlo nel concreto e dargli spazio.
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ATTUALITÀ OB J Imagoeconomica
MILANO
OFFERTA SCARSA E PREZZI ALLE STELLE: ANCHE 1.200 EURO PER 70 METRI QUADRATI
Casa in affit UN’IMPRESA
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tto A!
JOB MILANO
Pensionati, immigrati e single sono il 70% degli affittuari. I mono e i bilocali sono i più richiesti. In difficoltà soprattutto le giovani coppie e le famiglie monoreddito. di MICHELA FINIZIO I Francesca e Mauro, trentenni , hanno avuto un figlio l’estate scorsa e oggi cercano casa. Il monolocale in centro, in via Carlo Farini, dove hanno vissuto finora è diventato troppo piccolo. Il loro reddito, però, è troppo basso per richiedere un mutuo e troppo alto per accedere alle case popolari. L’unica soluzione è quella di restare in affitto, ma i 600 euro al mese che hanno pagato finora non basteranno più. Il prezzo medio di locazione di un appartamento a Milano oggi è di 204 euro annui al metro quadro, circa 1.200 euro al mese per un’abitazione di 70 metri quadri. «Molte giovani coppie oggi non riescono più ad ac-
cedere al mercato dell’affitto» dichiara Leo Spinelli, segretario generale del Sicet di Milano, il sindacato degli inquilini della Cisl, «anche per il ceto medio è diventato impossibile reperire le tre mensilità di caparra iniziale, senza contare le spese condominiali che sono lievitate, come una specie di secondo affitto da pagare, insieme alle utenze». Nelle sedi del sindacato, in tutto 28 dislocate sul territorio lombardo, quotidianamente chiedono consulenza numerose famiglie in condizioni ordinarie che non riescono a rispettare gli oneri del contratto d’affitto. «Si tratta di casi» aggiunge Spinelli «che fino a qualche anno fa stavano sul mercato della locazione privata, ma per cui oggi è diventato necessario pensare a soluzioni alternative». Le giovani coppie non sono l’unica tipologia di utente in difficoltà. I nuclei monoreddito rappresentano quasi il 70% delle famiglie in affitto: molti sono pensionati, immigrati con un lavoro stabile, nuclei più o meno numerosi in cui il padre di famiglia è operaio o impiegato e molti single che arrivano a Milano per motivi di lavoro. «Il nostro pane quotidiano sono i monolocali e i bilo-
In Italia e in Europa Costo medio in euro, per metro quadro al mese, degli affitti nelle zone centrali di alcune città. PARIGI LONDRA
L’edilizia sociale è poca cosa: appena al 23% di tutta l’offerta.
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Fonte: elaborazione Censis su fonti varie, 2007
FONDAZIONE HOUSING SOCIALE
E ora c’è anche l’alloggio low cost Mille nuovi appartamenti a “basso costo” (70 euro annui al metro quadro) a partire dall’anno prossimo con l’obiettivo di costruirne 30mila. Il progetto è sostenuto da un Fondo immobiliare. È partita la sfida degli affitti low cost (ovvero a “basso costo”). L’anno prossimo a Milano inizierà la costruzione di mille nuovi appartamenti a canone calmierato. Il braccio finanziario del progetto è un fondo immobiliare etico che ha già raccolto 85 milioni di euro. L’obiettivo: affittare a circa 70 euro annui al metro quadro (5.600 euro un alloggio di 80 mq). A curare l’iniziativa è la Fondazione housing sociale, che ha già individuato le aree dove edificare: gli ettari in questione sono sette e la fondazione ne godrà il diritto di superficie per 90 anni, al costo di soli 7 milioni di euro. Il modo di operare non
è molto differente da quello ormai sperimentato da tempo della cooperativa a proprietà indivisa. L’obiettivo è lo stesso, cambia il mezzo: la presenza di investitori consente di utilizzare uno strumento come il fondo immobiliare, che oggi offre margini di azione più ampi. «È un progetto ambizioso» sostiene il presidente dell’Associazione delle cooperative di abitanti, Luciano Caffini «che implica il coinvolgimento di diversi soggetti economici, allo scopo di costruire 30mila alloggi, da concedere in locazione a canoni tra i 350 e i 700 euro al mese». (info: www.fhs.it)
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ATTUALITÀ OB J MILANO
cali» afferma Riccardo Nicodemi, responsabile della sede centrale di Solo Affitti, agenzia specializzata nella locazione «a noi si rivolgono molti stranieri che vengono a frequentare scuole e master, ma anche studenti italiani benestanti. Ci telefonano spesso i genitori, dal Triveneto ma anche dalla Sicilia, che si raccomandano di trovare una soluzione sicura per i figli. Come in passato, ci sono molti manager e dirigenti che si trasferiscono a Milano per motivi di lavoro. Oggi, però, con loro non arriva più l’intera famiglia allargata, ma solo il padre». «Si tratta di un mercato anarchico» spiega ancora Spinelli «la formazione del prezzo è definita unilateralmente dalle agenzie o dai proprietari e non esiste più una relazione tra il canone e la zona oppure l’ampiezza». Anzi, più è
grande l’appartamento, più basso è il prezzo al metro quadro. Lo dimostrano le rilevazioni sul secondo semestre 2007 della Borsa Immobiliare: affittare un monolocale in città di circa 25 metri quadri costa 700 euro al mese, un bilocale di 60 metri quadri sui 970 euro, mentre un trilocale di 90 metri quadri supera i mille euro. A Milano gli affitti sono quasi raddoppiati negli ultimi sette anni. Il problema della casa nelle grandi aree urbane deriva da una serie di fattori, tra cui la generale debolezza delle politiche abitative per le fasce medio-basse, la carenza di un’offerta di abitazioni in affitto a prezzi accessibili. L’edilizia sociale è sempre stata molto esigua e rappresenta appena il 23% dell’offerta in affitto, un dato molto più basso rispetto a quello presente in altri Paesi europei.
In città il costo dei canoni è quasi raddoppiato negli ultimi sette anni.
LA COOPERATIVA EDIFICATRICE NIGUARDA
Un’altra casa è possibile Oltre 5mila soci e quasi 2mila appartamenti assegnati a canone d’uso, senza limiti di tempo e a prezzi inferiori alla media di mercato. Ma i costi dei terreni rischiano di mettere in crisi un modello ormai storico. Pagare un appartamento Giovanni 1.200 euro all’anno è possiPoletti bile, grazie all’esperienza della cooperativa a proprietà indivisa Edificatrice Niguarda. «Non compriamo alloggi per venderli» dichiara il presidente Giovanni Poletti «ma li costruiamo e li diamo in godimento con un canone prefissato ai nostri soci». La cooperativa registra 5.459 soci, gestisce 1.859 appartamenti e 1.200 box. A godere dei canoni d’affitto calmierati sono 3.500 persone. «Oggi la nostra esperienza è arrivata al capolinea» continua Poletti «abbiamo grossi problemi a correlare le spese di costruzione con l’accessibilità degli affitti. I costi per l’acquisto dei terreni hanno bloccato l’attività, non ci sono più margini per continuare». Il mercato ha corso troppo e questo modello è diventato impossibile. Eppure l’esperienza dell’Edificatrice Niguarda dovrebbe far riflettere sull’eventualità di sperimentare un modello alternativo. Gli ultimi alloggi dati in affitto costano alle famiglie assegnatarie 114 euro annui al me-
tro quadro. Chi è entrato in cooperativa nel dopoguerra, però, paga ancora il vecchio canone. I prezzi, infatti, restano bloccati. Agli uffici della cooperativa arrivano mensilmente una cinquantina di richieste e diventa sempre più difficile soddisfare la domanda. «C’è un 20% di popolazione che non avrà mai la possibilità di comprarsi la casa» conclude Poletti «si tratta di persone che hanno un reddito medio che non gli permette di accedere agli aiuti comunali. Bisogna individuare delle strategie comuni».
PER SAPERNE DI PIÙ
COME SI DIVENTA SOCIO DELLA COOPERATIVA? Su domanda dell’interessato, con delibera del consiglio di amministrazione. Costo 25 euro (più 37 di tassa iscrizione). COME CI SI ISCRIVE ALLE LISTE DI PRENOTAZIONE ALLOGGI? Tramite la compilazione di una richiesta e il versamernto di un deposito infruttifero di 1.032 euro, restituibile in caso di rinuncia. PER I GIOVANI Ai giovani tra i 20 e i 30 anni che stipulano un contratto di locazione spetta una detrazione ai fini Irpef di 991,6 euro per i primi tre anni. INFO: www.coopniguarda.it - tel. 0266100300
PRIMA RAFFICA DI AUMENTI PER LE 170MILA FAMIGLIA LOMBARDE ASSEGNATARIE DI ALLOGGI ALER E COMUNALI
Edilizia pubblica: canoni molto (im)popolari A pagare le conseguenze della nuova legge regionale sono soprattutto le fasce di reddito più basse: per un single che abita in una zona semiperiferica di Milano la pigione aumenta del 118%, del 106% per i nuclei di 2 persone. Se gli affitti di mercato sono impossibili lo primo gennaio 2009 e 2010. Con il primo genstanno diventando anche quelli dell’edilizia po- naio 2011 sarà applicato il canone definitivo polare. Proprio in questo periodo, in virtù di con tutto l’aumento. una legge regionale voluta dalla giunta FormiPer la fascia più bassa (14mila euro di redgoni, entrata in vigore lo scorso novembre, una dito) un single in zona semiperiferica a Milaraffica di aumenti di canone si sta abbattendo no alla fine pagherà il 118% in più (canone ansu 170mila famiglie della Lombardia. Sono tan- nuale da 1.000 a 2.225 euro). L’aumento per te infatti quelle che occupano i 105mila allog- le stesse condizioni abitative per due persone gi gestiti dall’Aler e le 65mila case dei Comuni. Una piccoAnche gli affitti degli edifici popolari sono in crescita. lissima parte di quelle centinaia di migliaia che pur avendone diritto, attendono in ogni città ancora l'assegnazione. Eppure, per chi l'ha ottenuta, la casa popolare sta diventando un grosso problema. I sindacati degli inquilini sono sul piede di guerra ma ormai la prima fetta dell’aumento (primo gennaio 2008) è scattata, seguita da quella prevista per il
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sarà del 106%, per nuclei di 4 persone sarà del 72%. Sempre in zona periferica l’aumento complessivo per la fascia di 28mila euro di reddito sarà del 73% per un single, del 63% per la coppia e del 35% per un nucleo di 4 persone. E nemmeno in periferia si risparmia: un single (entro i 14mila euro annui di reddito) si vedrà aumentare il canone dell’81%, la coppia nelle stesse condizioni del 71% e il nucleo di 4 persone il 43%. Sunia, Sicet, Uniat e Unione Inquilini chiedono un’urgente revisione della norma e accusano: aumenti iniqui che sono maggiori per gli inquilini in condizioni economiche peggiori, per quelli che abitano nel patrimonio più vecchio e degradato e per chi risiede nelle città più grandi.
DALL’ATTUALITÀ ALLA STORIA
Rassegna Ricorrenze Storiche I fatti e i personaggi di 1, 10...,100...,1000 anni fa Uno strumento fondamentale per ricordare, programmare, raccontare
LA RASSEGNA
LE TAPPE DI UN SIGNIFICATIVO PERCORSO
COS’È
dicembre 1987 • 19 Fondazione di Calendario S.r.l. 1990 • 2Lagennaio società diventa operativa luglio 1990 • 2Primo numero dell’Agenzia giornalistica quotidiana
É un “contenitore” di informazioni unico nel suo genere nel mondo sui fatti (personaggi e avvenimenti), accaduti 1, 10, 20, …, 100, …, 1000, … anni fa (ma oggi sono disponibili anche i fatti accaduti 5, 15, 25 e 75 anni fa) I dati vengono raccolti, verificati e catalogati secondo la loro importanza:
• Generale • Rilevanti • Top Gli eventi possono essere consultati, ad esempio, per:
• Agenda settimanale • Riepilogo cronologico • Area geografica • Sequenza giornaliera • Protagonisti • Categoria e tipologia
CALENDARIO* settembre 1999 • 28 Primo numero mensile della Rassegna Ricorrenze Storiche dicembre 2001 • 1Attivazione del sito internet www.agenziacalendario.info 2006 • 1Lagennaio Rassegna Ricorrenze Storiche viene ampliata agli anni 5°, 10°, 15° e 75° settembre 2006 • 18 Aumento di capitale a 20.000 euro e ampliamento dell’oggetto sociale per consentire di fare l’editore, di raccogliere pubblicità e di comprarne per conto terzi febbraio 2007 • 19 Viene elaborata ed inserita nella Banca Dati la notizia n. 100.000
COME UTILIZZARLA
• • Rubrica quotidiana e/o periodica, tipo “accadde oggi” su qualsiasi media di fatti e personaggi del passato attraverso articoli, • Attualizzazione interviste o ricostruzioni
•
27 aprile 2007 Vengono inseriti i dati del personaggio n. 25.000
Agenda per la programmazione del lavoro redazionale su qualsiasi media
Progettazione di manifestazioni legate alle ricorrenze •(entro novembre 2007 saranno disponibili tutte le notizie degli anni che terminano con 8 e 9, cioè con un anticipo da 2 a 26 mesi)
• Programmazione di interventi televisivi su fatti e personaggi Prodotti editoriali per veicolare informazioni aziendali, •marketing e commerciali • Realizzazione annuale di un libro dei fatti • Raccolta pubblicitaria legata agli eventi a media-lunga scadenza Servizio di informazione e aggiornamento per i clienti •degli alberghi e dei ristoranti • Integrazione e sviluppo dell’attività delle agenzie fotografiche di informazione e aggiornamento on line • Servizio per associazioni e categorie professionali • Servizio di informazione e aggiornamento per politici e vip • Servizio via sms per telefonini • Servizio per le tv negli aeroporti e nelle metropolitane • Servizio per farmacie
*CALENDARIO è un’agenzia giornalistica regolarmente registrata presso il Tribunale di Milano, con decreto n° 569 del 10 luglio 1989. Iscritta con delibera n° 236/01/CONS del 30 Giugno 2001 e registrata al N° 1844 del nuovo Registro degli Operatori della Comunicazione (ROC) (ex Registro Nazionale della Stampa, cui era iscritta dal 10 dicembre 1991 al n° 3530). Direttore Responsabile e ideatore del progetto editoriale è GianMaria Bedendo, Presidente di Calendario S.r.l. società editrice dell'agenzia. La Redazione è a Milano
CALENDARIO srl VIA TORTONA, 72 MILANO - TEL 02/2363964 - FAX 02/2663776 WWW.AGENZIACALENDARIO.IT CALENDARIO@AGENZIACALENDARIO.IT
ATTUALITÀ OB J MILANO
CAROVITA\ ABBIGLIAMENTO
Non ci resta
che L’OUTLET Il 40% degli italiani spende meno per rinnovare il proprio guardaroba. Colpa dell’inflazione e per risparmiare qualcosa si ricorre sempre di più agli spacci che offrono capi a prezzi ribassati.
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di CHRISTIAN D'ANTONIO
IMilano capitale della moda e dello stile. Sembra uno slogan di tempi lontanissimi e quantomai inappropriato. Non saranno certo le settimane della moda a buttare il fumo negli occhi. Le sfilate e l’esercito di addetti ai lavori sono la facciata di un business, quello di vestiti e scarpe,
che ogni anno vale la rispettabilissima cifra di 70 miliardi di euro (di cui il 50% realizzato al Nord). Ma la realtà quotidiana è un’altra. Secondo un’indagine di Confesercenti, 8 italiani su 10 considerano importante acquistare capi d’abbigliamento o calzature, ma 4 di questi hanno dovuto ridurne l’entità, 3 l’hanno mantenuta invariata e soltanto
i rimanenti 3 sono riusciti ad incrementare la propria spesa. Ben 6 persone su 10 aspettano i saldi per mettere a segno gli acquisti più importanti della stagione. Questo spiegherebbe da solo perché dal 2000 a oggi la spesa per il settore non è aumentata di un centesimo, a fronte dei rincari di cui tutti sappiamo. Come dire: si spende lo stesso ma
si compra molto meno.
Tempio della spesa La maggiore novità è dove si compra in tempo di crisi. Sono circa 180mila i negozi in Italia che vendono vestiti, tessuti e calzature. Mentre i punti vendita tradizionali hanno cominciato a recuperare terreno dal 2000 in poi ad un ritmo di ripresa del 2-
JOB MILANO
IN CITTÀ E FUORI UNA MIRIADE DI SPACCI AZIENDALI
I NUMERI 70
Grandi firme e affaroni Il trucco c’è e si vede
miliardi
Non c’è che l’imbarazzo della scelta, ma bisogna stare attenti al momento dell’acquisto: soprattutto alle taglie e ai capi difettati. E poi scordatevi di portare a casa l’ultimo modello.
IL BUSINESS DELL’ABBIGLIAMENTO E CALZATURE
50 per cento LA QUOTA DI SPESA DEL SETTORE REALIZZATA AL NORD
1377 outlet PRESENTI ATTUALMENTE IN TUTTA ITALIA
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outlet SUL TERRITORIO NAZIONALE ENTRO IL 2009
50 per cento
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IL RISPARMIO MASSIMO OFFERTO DAGLI SPACCI
3% l’anno, il fenomeno dei factory outlet center, strutture da 20mila metri quadri e 100 punti vendita d’abbigliamento ciascuna, ha cominciato ad imporsi per intercettare la domanda ancora forte da parte delle famiglie che hanno un ridotto potere d’acquisto. Oggi i megacentri sono 16, diventeranno 24 entro il 2009. Sono invece ben 1.377 i punti vendita outlet esistenti sul territorio nazionale nel 2007. Tra il 2008 ed il 2009 diventeranno 2.256 (1.119 al Nord, 706 al Centro e 431 nel resto del Paese - dati Confesercenti). «Il dilagare di grandi strutture e soprattutto degli
outlet rappresenta una risposta alle nuove tipologie di consumatori» spiega Alfredo Ricci, presidente della Fismo-Confesercenti «che hanno quasi tutte in comune l’esigenza di contrarre la spesa cercando di non rinunciare agli acquisti. I Foc convincono i consumatori che è possibile non rinunciare all’acquisto e alla qualità pur abbattendo anche significativamente la spesa. Ma non sempre è così».
Occhio al prezzo A vestiti e scarpe le famiglie dedicano fino all’8% delle uscite totali (circa 160 euro mensili, ma sotto i 100
In principio fu Serravalle, in Piemonte, poi arrivarono tutti gli altri. A Milano in tempi non molto lontani, si favoleggiava di intere collezioni vendute a prezzi stracciati dopo il periodo dei “fitting” per le sfilate. Ma bisognava essere nel giro giusto. Adesso, col proliferare degli spacci aziendali, l’affare sembra alla portata di tutti. Come nel caso di Timberland, la scarpa status symbol, che a Pero viene venduta a metà prezzo nei magazzini vicino all’azienda. Ci si trovano pure le borse fine serie per signora e le collezioni di un anno fa. A Segrate spopola lo spaccio di Superga, l’unica sneaker italiana che tiene testa a Nike e co. Lì se ne trovano di tutti i tipi e l’assortimento è talmente vasto che raramente si esce a bocca asciutta. Etro invece ha a Milano un outlet di tessuti anche da arredamento davvero speciale, con ottimi affari per chi cerca soluzioni eleganti o magari vuol farsi cucire dalla zia un capo con stoffe firmate. Aspesi ha un popolarissimo outlet a Legnano (prevalentemente donna) menper i pensionati). Chi si rivolge all’outlet non è un indigente: è un acquirente che ha bisogno di apparire bene senza spendere un patrimonio. E soprattutto la gita all’outlet nel weekend si è sostituita alla gita fuori porta in campagna. Si unisce la voglia (e la speranza) di risparmiare al passatempo, mutuato dalla cultura americana, in un villaggio su misura per lo shopping. Le strategie sono tante. L’outlet, quello immenso fuori città, si visita in prossimità dei periodi di saldi perché le centinaia di rivendite che ha al suo interno seguono la stagionalità. Gli outlet delle
tre chi vuole gli abiti formali Cerruti a prezzi abbordabili deve andare a Corsico. Lì c’è anche un reparto per donna con molti capi di cashmere di indubbia qualità. Molte delle firme che fanno impazzire i patiti del Made in Italy, però, non sono nella nostra regione. Basti pensare a Cavalli e Gucci in Toscana, e tutte le label di calzature nelle M a r c h e . Tuttavia Armani ha un outlet a Ve r t e m a t e , vicino Como, dove c’è un piano tutto dedicato alle linee jeans. La particolarità è che niente di attuale viene venduto, tutto risale alle collezioni degli ultimi anni. Capita anche che venga applicato un secondo sconto sulla prima riduzione in cartellino. Dolce e Gabbana sono presenti con un open space avveniristico a Legnano, che vende rimanenze, campionari, calzature e accessori firmati. Versace ha invece un factory outlet a Novara che vende capi con sconti fino al 50%. Tutti dei veri Eden per le fashion victim, un po’ meno per chi è a bolletta.
aziende, quello più comunemente detto “spaccio aziendale” in prossimità del luogo di produzione, è sempre aperto e generalmente offre sconti fino al 50% su rimanenze di collezioni, eccessi di produzione, capi difettati. È qui che si fanno i maggiori affari. La nuova tendenza dei negozianti è poi quella di definire outlet qualsiasi rivendita, anche in città, che abbia capi firmati vintage o fuori commercio. A Milano, ad esempio, ce n’è uno anche in via Montenapoleone. Ma chi ha occhio per i prezzi, ne sta prudentemente alla larga. I
I CENTRI DELL’AFFARE Superga Outlet spaccio aziendale del marchio di calzature - via Olgia, 18, 20090 Segrate (Mi), tel: 022133378 Timberland Factory Outlet spaccio della famosa label americana - via Piave, 26, 20016 Pero (Mi), tel: 023536687 Etro tessuti di abbigliamento e arredamento - via Spartaco, 3 Milano, tel: 0255020218 Bimbo Stock capi firmati per 0-14 via M. d’Oggioni, 1 Milano, tel: 0258112998 Alberto Aspesi tutte le linee del marchio in svendita - via Salvatore Quasimodo, 32/34, 20025 Legnano (Mi), tel: 0331579565 Hitman interi stock del formale firmato Cerruti - via G. Di Vittorio, 8, 20094 Corsico (Mi), tel: 0248856214 Spaccio C.I.T. camiceria superiore da uomo via Fulvio Testi, 25, 20162 Milano, tel: 0266117068 Chiffon outlet con completi Rocco Barocco, Ferretti, Max Mara via Dina Galli, 4, 20159 Milano, tel: 026684442
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MESTIERI OB J MILANO
NUOVE PROFESSIONI
PER SAPERNE DI PIÙ
Nel Paese dei musei non ci sono i museali Strano, ma vero. In Italia le figure del settore non hanno un inquadramento giuridico nè un percorso di studio specifico. Ma è in atto una trasformazione che potrebbe avere effetti positivi. di RICCARDO GIULY I musei italiani (e lombardi in particolare) si stanno trasformando. Stanno soffiando via la polvere dalle sale. Per aprirsi all’esterno. Per diventare, oltre che luoghi di contemplazione e di studio, anche luoghi di educazione e di svago. Il cambiamento è prima di tutto culturale. Ma cos’è un museo? L’Icom (International council of museums), l’organizzazione che riunisce le principali associazioni museali del mondo, ne dà questa definizione: «Il museo è un’istituzione permanente senza scopo di lucro, al servizio della società e del suo sviluppo. È aperto al pubblico e compie ricerche che riguardano le testimonianze dell’umanità e del suo ambiente: le acquisisce, le conserva, le comunica e, soprattutto, le espone a fini di studio, educazione e diletto». Studio, educazione e diletto: l’evoluzione è in queste tre parole. Questa trasformazione ha stimolato la nascita di nuove professionalità. «Un museo»
osserva Alberto Garlandini, direttore generale vicario del dipartimento Culture, identità e autonomie della Regione Lombardia e vicepresidente del comitato italiano di Icom «prima che dalle collezioni esposte, è fatto dalle conoscenze e dalle competenze che vi sono sedimentate. Cioè dalle persone che ci hanno lavorato, ci lavorano e ci lavoreranno. Questo settore può offrire buone opportunità di occupazione». Nel 2006 le associazioni museali italiane hanno definito una Carta delle professioni, che descrive i profili principali: da quelli tradizionali a quelli emergenti, che si concentrano nell’ambito dei
I numeri 4000 i musei IN ITALIA, TRA CIVICI (50%), ECCLESIASTICI E PRIVATI (40%) E STATALI (10%)
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servizi di accoglienza ed educativi e nell’area marketing e comunicazione. «È difficile parlare di posto fisso» aggiunge Garlandini «Anche in questo mondo abbondano i contratti atipici e spesso il personale non è dipendente dal museo, ma da cooperative o società che hanno in appalto un certo servizio. Ai giovani consiglio di fare un periodo di volontariato, uno stage o il servizio civile. Sono esperienze
34 mln i visitatori NEL 2006, DEI MUSEI E DELLE AREE ARCHEOLOGICHE STATALI
utili che aiutano ad entrare nell’ambiente in vista di un futuro inserimento lavorativo». Al momento le professioni museali non sono contemplate dall’ordinamento giuridico. Le associazioni di settore stanno premendo per ottenere un riconoscimento formale. Ciò aiuterebbe anche sul fronte della formazione. Oggi, paradossale per un paese con il patrimonio storico-artistico dell’Italia, non esistono percorsi di studio mira-
In vista di un inserimento lavorativo sono utili uno stage, il volontariato o il servizio civile.
4 mln
Informazioni sul mondo dei musei sono reperibili su internet. Regione Lombardia www.lombardiacultura.it Comitato italiano di Icom www.icom-italia.org Associazione musei ecclesiastici italiani www.amei.biz Associazione nazionale musei scientifici italiani www.anms.it Associazione nazionale dei musei locali e istituzionali www.anmli.org Da segnalare anche tre libri: Cose da museo di Andrea Perin (elèuthera, 12 euro), che racconta il “dietro le quinte” di un museo; Musei d’Italia 2008, una guida (Touring Club Italiano, 18 euro) con le schede complete di 3.200 strutture, dalle più grandi alle più piccole; Lavorare nei musei di A. Mottola Molfino e C. Morigi Govi (Allemandi, 17,50 euro), un volume che guarda (con riflessioni e suggerimenti pratici) al mondo dei musei con gli occhi di chi lo conosce bene.
ti: c’è qualche iniziativa sparsa, ma nulla di organico. La Carta ha organizzato i profili in quattro ambiti, su cui sovrintende il direttore: ricerca, cura e gestione delle collezioni (conservatore, catalogatore, registratore, restauratore, assistente tecnico addetto alle collezioni); servizi e rapporti con il pubblico (responsabile dei servizi educativi, educatore museale, responsabile della biblioteca, responsabile e operatori dei servizi di accoglienza e custodia, responsabile del centro di documentazione); amministrazione, finanze, gestione e relazioni pubbliche (responsabile amministrativo e finanziario, responsabile del sito web, responsabile per lo sviluppo, responsabile della segreteria, responsabile dell’ufficio stampa e delle relazioni pubbliche); strutture, allestimenti e sicurezza (responsabile delle strutture e dell’impiantistica, progettista degli allestimenti, responsabile della sicurezza, responsabile della rete informatica).
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gli ingressi
i musei
NEL 2006, NEI MUSEI VATICANI A ROMA, I PIU’ VISITATI DELLA PENISOLA
RICONOSCIUTI E ACCREDITATI DALLA REGIONE LOMBARDIA
ATIPICI
JOB MILANO
Sono un lavoratore interinale che ha subito un infortunio sul lavoro lo scorso 25 marzo. L’agenzia mi ha pagato interamente sino alla scadenza del contratto ovvero sino al 4/4/08 e mi ha spiegato che sarà l’Inail a provvedere al mio pagamento sino alla mia guarigione completa. Volevo qualche chiarimento e rassicurazione in merito. Grazie. Guglielmo Ercolessi – Sesto San Giovanni (Mi)
LA DOMANDA
per le vostre domande: jobmimilano@editre.it - fax 0245478930
La Cisl raggiunge 4,5 milioni di iscritti, 80mila in più del 2007 Agenziafotogramma
«La Cisl è un sindacato autonomo dai partiti e conta 4,5 milioni di persone che volontariamente e liberamente pagano una quota compresa tra 120 e 180 euro all'anno». È quanto ha affermato il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, in occasione della presentazione dei dati sul tesseramento dell'organizzazione. Il sindacato di via Po è cresciuto nel 2007 di oltre 80mila adesioni. In aumento giovani e stranieri.
SONO UN INTERINALE INFORTUNATO, CHI PAGA?
Il contratto parla chiaro. Fino alla sua scadenza ci pensa il datore di lavoro. Poi, fino alla completa guarigione, la responsabilità passa alla copertura assicurativa dell’istituto. I Quello che le hanno detto è sicuramente vero: l’lnail le erogherà direttamente un indennizzo per l’infortunio che ha subito sino a quando lo stesso non sarà definitivamente chiuso (ovvero sino a quando sarà giudicato guarito dai medici competenti). Difatti, come tutti i lavoratori dipendenti, anche i lavoratori in somministrazione a tempo determinato sono soggetti all'obbligo assicurativo e quando svolgono la loro attività professionale presso le imprese utilizzatrici sono tutelati dall'Inail, che garantisce loro le prestazioni economiche, sanitarie ed integrative, anche nel caso in cui il datore di lavoro non abbia versato regolarmente il premio assicurativo. In merito alla retribuzione da lei percepita, le confermo che l’agenzia ha applicato quanto previsto dal contratto
nazionale dei lavoratori somministrati: il pagamento del 100% della retribuzione al lavoratore infortunato sino alla scadenza dell’infortunio o del contratto. I lavoratori in somministrazione a tempo determinato, inoltre, possono godere di pres t a z i o n i aggiuntive offerte da Ebitemp, l’ente bilaterale per il lavoro temporaneo, nato nel 1998 per scelta delle organizzazioni sindacali e delle associazioni imprenditoriali con la stipula del primo contratto collettivo del settore. I risarcimenti erogati da questo ente sono: - diaria giornaliera per l’infor-
tunio che prosegue oltre la scadenza del contratto; - risarcimento in caso di invalidità permanente che si manifesta entro un anno dall’infortunio; - risarcimento in caso di decesso del lavoratore avvenuto sul luogo di lavoro. La domanda per avere gli indennizzi previsti da Ebitemp deve essere presentata dal lavoratore entro 30 giorni dalla data di scadenza del contratto, per gli infortuni che si protraggono oltre la stessa. Nel caso di invalidità permanente o decesso, invece, entro 30 giorni dall’infortunio o dal momento in cui si ha la possibilità di produrre la documentazione.
La domanda va presentata entro 30 giorni dalla data di scadenza del contratto.
in breve
Prima l’agenzia poi tocca all’Inail
Discriminazioni sessuali: firmato accordo a Cinisello Balsamo Il Comune di Cinisello Balsamo, Cgil, Cisl e Uil di Milano e l’ufficio della Consigliera di parità della Provincia hanno siglato un protocollo d’intesa finalizzato a tutelare le donne nei luoghi di lavoro e favorire l’eliminazione delle discriminazioni di genere. Previsti l’organizzazione di corsi formativi e di campagne di sensibilizzazione e la costituzione di un tavolo di confronto che coinvolga anche i consultori, i centri per l’impiego e le associazioni non-profit del territorio.
L’indennizzo si richiede inviando la domanda a Ebitemp con l’apposito modulo di denuncia infortuni (corredato di tutta la documentazione richiesta) con una raccomandata a/r all’indirizzo : Ebitemp - Indennizzi infortuni - Corso Vittorio Emanuele II, 269 - 00186 Roma. I moduli per la denuncia di infortunio sono reperibili sul sito www.ebitemp.it , presso le organizzazioni sindacali o l’Agenzia per il lavoro per la quale si è lavorato. È necessario produrre i certificati medici di apertura, continuazione e chiusura dell’infortunio rilasciati dall’Inail. Le prestazioni sono riconosciute in relazione ai diversi rischi e alla diversa gravità delle conseguenze provocate dall'infortunio. Tenga presente che attualmente si sta rinnovando il contratto nazionale di lavoro e il
sindacato ha chiesto di migliorare le prestazioni economiche per chi ha subito un infortunio. Sappia inoltre che, come lavoratore interinale, ha diritto a particolari rimborsi per spese mediche sostenute e a specifici prestiti personali, in caso di necessità. Per ogni dubbio o domanda può rivolgersi all’Alai Cisl di Milano, contattandoe il numero telefonico 02-20525360 oppure direttamente all’ Ebitemp, chiamando l’ 800672999. I Marta Vasciaveo Alai Cisl
UFFICIO ALAI (ASSOCIAZIONE LAVORATORI ATIPICI) Via Tadino 23 – Milano Tel. 0220525360 vertenze.alai@alai.it
n. 5 - maggio 2008 -
17
MILANO
CONSUMI
Sono particolarmente sensibile alle sostanze chimiche presenti nei farmaci. Che posso fare? Quali regole posso tenere presenti? Francesco Cerro San Donato Milanese
per le vostre domande: jobmilano@editre.it - fax 0245478930
Articoli pericolosi aumentati del 53% Cresce del 53% il numero dei prodotti pericolosi ritirati dal commercio nell’Unione europea. Più della metà proviene dalla Cina e un terzo del totale riguarda giocattoli o articoli per l’infanzia. Il dato emerge dal rapporto 2007 del RAPEX, il sistema di allarme rapido predisposto dalla Comunità europea per la notifica congiunta dei prodotti pericolosi (esclusi gli alimentari, i farmaci e i dispositivi medici). Questo indica che un numero sempre crescente di prodotti viene individuato e distrutto prima che possano nuocere ai consumatori della Ue. Il sito internet del RAPEX offre ai consumatori degli avvisi dettagliati con cadenza settimanale sui rischi di utilizzo dei prodotti notificati e sulle misure di blocco delle vendite e di ritiro dal mercato prese dalle autorità nazionali o dai produttori su base volontaria.
LA DOMANDA
JOB
Agenziafotogramma
in breve
Completi in bolletta tutti i numeri telefonici chiamati
SONO ALLERGICO AI FARMACI, COSA FARE?
Troppe medicine Colpa del marketing Gli italiani sono grandi consumatori di pillole e simili. Un po' è colpa dell'invecchiamento della popolazione ma conta molto anche la pressione pubblicitaria. Ecco alcune elementari regole. I Vuoi per l’invecchiamento della popolazione, vuoi per le più mirate strategie di marketing delle aziende, il ricorso ai farma-
18 - n. 5 - maggio 2008
ci aumenta sempre più. Gli italiani sono grandi consumatori di farmaci. Ma sono anche vittime di allergie: 1 su 10, infatti, ha avuto rea-
zioni da ipersensibilità a prodotti farmaceutici. Dal 3% all’8% dei ricoveri ospedalieri è causato da reazioni o allergie a medi-
Il Garante della Privacy ha deciso che, dal prossimo 1 luglio, sulle bollette del telefono potranno essere scritte in chiaro anche le ultime tre cifre dei numeri chiamati. Insomma, stop ai numeri “mascherati” per agevolare le esigenze di controllo del traffico telefonico e l’esattezza degli addebiti sulle fatture. Gli abbonati che vorranno continuare a ricevere l’elenco dei numeri chiamati con le tre “X” al posto delle ultime tre cifre dovranno espressamente farne richiesta al proprio gestore. Ovviamente il provvedimento vale sia per la telefonia fissa, sia per quella mobile. La facoltà concessa dall’Autorità potrà essere esercitata dopo avere informato tutti gli abbonati, attraverso un’apposita informativa.
cine. Va poi detto che aumentano sia il consumo, sia le dosi prescritte, perché un po’ alla volta ci assuefacciamo ai quantitativi che erano efficaci in precedenza. Tuttavia è importante distinguere fra vere allergie e altre reazioni che, oltretutto, a volte sono imprevedibili. Poche e semplici sono le regole per evitare guai. In particolare, bisogna tenere presente che: - i farmaci vanno assunti solo in caso di necessità; - anche i farmaci da banco possono avere effetti collaterali; - occorre consultare un
medico in caso di disturbi; - chi è a rischio deve testare il farmaco a piccole dosi; - le allergie ai farmaci non sono ereditarie; - chi ha già problemi deve fare un esame allergologico e tenere vicini antistaminici e cortisonici; - chi soffre di altre allergie non è detto che rischi ad assumere farmaci. I Tommaso Di Buono Segretario generale Adiconsum
ADICONSUM Via Tadino 23 – Milano Tel. 0220525340 adiconsum_milano@cisl.it
LEGALE
JOB MILANO
Buongiorno, ho recentemente saputo che il mio ragazzo ha fatto uso per circa tre mesi di cocaina. Lui dice di aver smesso da circa un mese. Oggi sono state effettuati presso l'azienda in cui lavora i consueti esami del sangue e delle urine previsti per legge. Volevo gentilmente sapere se l'azienda è autorizzata a sottoporre il lavoratore ad eventuali accertamenti tossicologici oppure se tale condotta viola la legge sulla privacy. Inoltre, nel caso in cui il mio ragazzo venisse trovato positivo, quali sarebbero le conseguenze a cui andrebbe incontro? Vi informo che avrei intenzione di indirizzarlo verso un percorso di recupero, anche se lui sostiene di non averne bisogno. Vi ringrazio sentitamente per la vostra risposta. Lettera firmata
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Ufficio tecnico legale (vertenze di lavoro) CHI SIAMO
TOSSICODIPENDENTI, COSA RISCHIANO SUL LAVORO?
Analisi sì, ma solo per alcune mansioni I controlli sono limitati ad alcune figure di lavoratori. In caso di positività il medico curante invia il soggetto al Sert e avverte l’azienda che può destinare il dipendente ad altro incarico. I Gentile signorina, si tratta di una vicenda molto delicata e questo a prescindere dalle implicazioni sul rapporto di lavoro perchè ne va di molto di più, cioè della salute e della vita delle persone. Comunque, venendo al suo quesito, in effetti il datore di lavoro ha il diritto e il dovere di verificare l'eventuale dipendenza del lavoratore da sostanze stupefacenti poiché l'abuso di queste sostanze può porre il lavoratore in condizioni di pericolo per sé e per gli altri. Tuttavia perchè questo non avvenga compiendo degli abusi e in violazione della privacy, con Provvedimento della Conferenza Unificata del 30/10/07 è stata intro-
LA DOMANDA
per le vostre domande: jobmilano@editre.it - fax 0245478930
dotta una normativa che limita i controlli ai lavoratori addetti a particolari mansioni quali la conduzione di treni, navi, taxi, apparecchi di sollevamento, macchine di movimentazione terra e merci, controllori di volo. In caso di positività il medico curante invia il lavoratore al servizio Sert per un percorso di recupero e avvisa l'azienda. Se il lavoratore accetta di seguire un percorso di riabilitazione, sarà trasferito ad
altro reparto e adibito ad altre mansioni. Nell'impossibilità di mansioni alternative, il datore di lavoro sospende il lavoratore fino al recupero, conservandogli il posto per un massimo di 3 anni. Gli accertamenti sono a carico del datore di lavoro e il lavoratore non può rifiutarsi, pena il trasferimento ad altre mansioni o la risoluzione del rapporto. Se il datore di lavoro non rispetta tali procedure potrebbe anche porre in pericolo l'incolumità di ter-
In assenza di soluzioni alternative il lavoratore può essere sospeso fino al recupero.
Con la sua esperienza e organizzazione l'Ufficio legale è un punto di riferimento per gli iscritti per risolvere i problemi che si verificano durante il rapporto di lavoro e fornisce un'ampia ed efficace consulenza su ogni tipo di vertenza. Quando occorre affermare questioni di principio e far rispettare i diritti dei lavoratori l’Ufficio legale ricorre davanti alla magistratura attraverso affermati studi legali.
COSA OFFRIAMO · informazioni sui diritti dei lavoratori; · controllo buste paga, liquidazioni, etc. · elaborazione conteggi per le spettanze retributive; · interpretazioni di leggi e contratti di lavoro; · opposizione a licenziamenti; · contestazione di provvedimenti disciplinari; · assistenza per le pratiche di fallimento; · assistenza per infortuni e malattie professionali; · recupero dei crediti di lavoro; · tutela dei precari, dei collaboratori e degli agenti; · mobbing e risarcimenti danno; · assistenza legale con avvocati convenzionati.
COME CONTATTARCI Via Tadino, 23 – 20124 - Milano Tel. 02-20525.320 - Fax 02-29.52.15.13 E-mail: ut.tadino@cisl.it zi (es. gli altri dipendenti) e quindi la sua omissione è sanzionabile. Ciò naturalmente induce i datori di lavoro a essere particolarmente attenti sul tema. Se le facessero problemi o per qualsiasi necessità, ci venga a trovare presso la nostra sede di Milano, in via Tadino 23, dal lunedì al venerdì (tranne il mercole-
dì) dalle ore 9 alle 12.30 e dalle ore 14 alle 18. Non occorre prendere appuntamento. I Maria Quarato Ufficio Tecnico-legale
UFFICIO TECNICO-LEGALE CISL Via Tadino 23 - Milano Tel. 0220525320 ut.tadino@cisl.it
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MILANO
PREVIDENZA
Sono un pensionato e il mio cruccio è il grave handicap da cui è afflitto mio figlio, che nonostante questo, in virtù della legge sulle assunzioni obbligatorie per gli invalidi civili, lavora in una ditta privata da ormai più di 15 anni. Abbiamo presentato domanda di pensione di invalidità all'Inps ma ci è sempre stata negata. I miei ex colleghi di lavoro mi hanno detto che per gli invalidi ci sono particolari agevolazioni per il pensionamento. È vero? Carlo G. – Rho
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LA DOMANDA
JOB
INVALIDI: AIUTI PER LA PENSIONE?
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Se è riconosciuto lo status di invalidità La commissione medica dell’Inps deve accertare il grado di handicap. Solo così sordomuti e invalidi possono godere di un trattamento pensionistico agevolato. I L’ essere stato dichiarato non vedente, sordomuto o invalido oltre il 74% può comportare benefici per il raggiungimento della pensione. Ma, per poter godere di questo trattamento pensionistico, è necessario che la commissione medica dell'Inps riconosca una riduzione della capacità lavorativa in misura inferiore ad un
terzo in attività confacenti, vale a dire attività lavorative che possano essere svolte dal soggetto invalido. Ad esempio i centralinisti ciechi, pur invalidi al 100%, non sono considerati tali dall'Inps poiché l'attività di centralinista può essere svolta anche da un non vedente. Vediamo caso per caso le agevolazioni pensioni-
stiche per gli invalidi civili.
Non vedenti Con la legge 120/91 ai non vedenti è stata riconosciuta una maggiorazione dell'anzianità contributiva di 4 mesi per ogni anno di lavoro. Il beneficio spetta a chi è colpito da cecità assoluta o con capacità visiva ridotta non superiore ad un deci-
Inas-Cisl tutela gli infortunati sul lavoro
Circa 1.260 morti bianche e 913.500 infortuni sul lavoro: le stime dell’Inail per il 2007 parlano ancora di una situazione allarmante. Dietro questi numeri c’è una vera e propria emergenza sociale: in Italia, infatti, sono moltissimi i lavoratori coinvolti in incidenti o colpiti da patologie di origine lavorativa. Molti di loro muoiono o diventano invalidi. L’Inas, patronato della Cisl, è impegnato da oltre 50 anni nella tutela dei diritti delle vittime di infortuni e malattie professionali e dei loro familiari. L’Istituto, infatti, segue i lavoratori e le lavoratrici sin dalla predisposizione della denuncia, avvalendosi della competenza dei medici-legali convenzionati per valutare il danno subito in seguito a questo genere di incidenti. Il patronato, grazie alla professionalità e all’esperienza dei propri operatori, si occupa anche di presentare eventuali ricorsi - spesso necessari per ottenere il riconoscimento delle prestazioni Inail - utilizzando la consulenza dei propri avvocati. Il patronato aiuta così i lavoratori a districarsi tra le norme in materia, estremamente complesse: gli operatori dell’Inas-Cisl assistono con professionalità i lavoratori che hanno subito un infortunio, per far ottenere loro un equo riconoscimento dei danni riportati e tutelare, così, i loro diritti.
IL PATRONATO INAS-CISL PER IL LAVORATORE
H Assistiamo il lavoratore, anche attraverso i nostri consulenti medici e legali H Facciamo valutare i postumi dell’infortunio o della malattia da parte dei nostri medici e legali H Impediamo che le norme vengano applicate in maniera restrittiva H Valutiamo l’eventuale possibilità di chiedere una revisione delle rendite già concesse, qualora le condizioni di salute del lavoratore peggiorino H Aiutiamo il lavoratore a far valere i suoi diritti e a non far scadere i termini per la presentazione della denuncia all’Inail H Nel caso in cui sia necessario, impugniamo in giudizio i provvedimenti dell’Inail H Informiamo ed assistiamo il lavoratore nell’applicazione delle leggi in materia di prevenzione e sicurezza nel luogo di lavoro.
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mo in entrambi gli occhi con eventuale correzione. Il bonus viene accordato per i periodi di lavoro in cui l'interessato era nelle condizioni di cecità. Questa maggiorazione vale sia per il diritto che per la misura della pensione. Un non vedente matura ad esempio il diritto alla pensione di anzianità con 26 anni e 4 mesi di lavoro, anziché con i 35 anni previsti per i lavoratori comuni e raggiunge il massimo contributivo ai fini pensionistici con 30 anni di lavoro. Il bonus viene riconosciuto solo se l'interessato presenta all'ente previdenziale di appartenenza la domanda con una documentazione che attesti il grado di cecità. In aggiunta, i non vedenti possono ottenere in anticipo la pensione di vecchiaia. Una legge del 1952 riconosce ai lavoratori ciechi dalla nascita o in epoca anteriore all'inizio dell'assicurazione previdenziale il diritto alla pensione a partire dal 55° anno di età se uomini e dal 50° se donne. Per i non vedenti che hanno un residuo visivo non superiore ad un ventesimo, restano le vecchie età di pensione (60 anni per gli uomini, 55 per le donne) in vigore prima della riforma Amato del 1992.
Sordomuti e invalidi al 75% Possono chiedere, per ogni
anno di lavoro prestato alle dipendenze di una pubblica amministrazione o di un datore di lavoro privato nella condizione di invalido pari o superiore al 75% o di sordomuto, il beneficio di due mesi di contributi figurativi. Questa maggiorazione vale sia per maturare il diritto alla pensione che per la misura della pensione stessa. Il “bonus” di contributi così accreditato non potrà superare il limite massimo di cinque anni nell’arco dell’intera vita assicurativa. E potrà essere richiesto solo al momento del pensionamento. Lo “status” di invalido civile superiore al 75% o di sordomuto, inoltre, andrà documentato con i verbali di accertamento delle commissioni dell'invalidità civile e del sordomutismo.
Invalidi in misura pari o superiore all'80% Hanno diritto ad ottenere la pensione rispettivamente a 55 anni se donne o 60 anni se uomini, Il grado di invalidità (80%) deve essere accertato dal medico dell'Inps. I Paolo Zani Responsabile Inas Cisl Milano
INAS CISL Via Benedetto Marcello 18 Tel. 0229525021 milano@inas.it
FISCO
NUOVO CONTRATTO CON UN’ALTRA BANCA
Detraibili i mutui rinegoziati Lo “sconto” fiscale riguarda gli interessi passivi derivanti dall’acquisto della prima casa. Ecco come si calcola. I L’articolo 15 del Tuir prevede una detrazione del 19% per gli interessi passivi derivanti da mutuo ipotecario, contratti per l’acquisto dell’abitazione principale. Condizione necessaria per ottenere lo sconto fiscale è che l’immobile acquistato sia adibito ad abitazione principale entro un anno dall’acquisto. Fino allo scorso anno, l’Agenzia delle Entrate ha tenuto un comportamento restrittivo sulla rinegoziazione dei contratti di mutuo. Precisava, infatti, che
la detraibilità degli interessi passivi veniva meno nel caso in cui il nuovo mutuo fosse di importo superiore al primo, aumentato dei costi relativi all’estinzione del vecchio e all’accensione del nuovo. Con circolare n. 34 del 4 aprile 2008, l’Agenzia delle Entrate ha fornito una soluzione di apertura, prevedendo la possibilità, in caso di nuovo mutuo maggiore del precedente, di proporzionare gli interessi da detrarre. Nel suo caso, la percentuale di interessi da detrar-
re può essere calcolata applicando la seguente formula: - interessi detraibili = 100 X (quota capitale residuo del vecchio mutuo + oneri correlati) / importo del secondo mutuo - interessi detraibili = 100 X (48.000 + 2.000) / 60.000 = 83,33%. Il nuovo orientamento non ha valore innovativo ed è applicabile anche ai mutui rinegoziati negli anni passati. La finanziaria 2008 ha, infine,
elevato il limite massimo su cui calcolare la detrazione, che a decorrere dal 2008 passa da 3.615 a 4.000 euro. I
Vincenzo Vita Responsabile Caaf Cisl
JOB MILANO
Lo scorso anno ho avuto l’opportunità di rinegoziare, con una nuova banca, il mio vecchio mutuo di 50.000 euro, contratto nel 2000 per l’acquisto della casa, ottenendo da questa operazione una riduzione del tasso di interesse. Il capitale restituito alla vecchia banca era pari a 48.000 euro, il nuovo mutuo è di 60.000 euro, mentre le spese per la rinegoziazione sono pari a 2.000 euro. Vorrei sapere se il nuovo mutuo è ancora detraibile.
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Riccardo Zamboni Milano
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VIVERE IL TEMPO LIBERO
OB J MILANO
È l'alimento preferito dagli italiani, soprattutto nella stagione calda anche se, ormai, si consuma tutto l'anno. Ce ne sono per tutti i gusti e per tutte le diete. Una mappa delle migliori e più originali gelaterie di Milano.
di GRETA LA ROCCA
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IL’estate è quasi alle porte e
GELATO: TRADIZIONALE O “CREATIVO”, BASTA CHE SIA BUONO
Impossibile resistergli
la voglia di gelato si fa più intensa. Fino a qualche anno fa si mangiava solo nella stagione calda. Oggi, invece, le abitudini sono cambiate e coni e coppette artigianali si consumano durante tutto l'anno. L'estate, tuttavia, rimane la stagione clou e si scatena la caccia al gelato più buono o a quello più originale. Anche se la crema, il cioccolato e la stracciatella sono rimasti un must, i gelatai fanno a gare per presentare i gusti più strani, che prima non avevano niente a che fare con il gelato: alcune gelaterie propongono varianti al pesto o allo zenzero, addirittura alle cipolle. E perché tutti, ma proprio tutti, possano godere della gioia di leccarsi i baffi, ecco spuntare gelati partico-
n. 5 - maggio 2008 -
23
GELATI OB J MILANO
GELATERIA GROM
Agenziafotogramma
Il top, la crema ai biscotti di mais
lari per chi soffre di allergie, è intollerante al latte o è celiaco o diabetico. Insomma per ogni gusto e per ogni esigenza c'è la dolce soluzione. In estate quando le temperature salgono, si sa, cala l’appetito e il gelato diventa anche un ottima scusa per sostituire un primo al bar o un secondo consumato in pausa pranzo. Diventa un break gustoso e leggero da assaporare all’aperto, magari in un parco o mentre si passeggia per le vie del centro. Il gelato, infatti, non deve essere considerato solo un dolce o un dessert, ma èun alimento nutriente, una buona e completa alternativa al pasto. Gli italiani amano molto il gelato, come dimostra il numero sempre più in crescita di gelatai, chioschi gelato, gelaterie o bar con prodotti confezionati. Il maggior numero di gelaterie, secondo i dati della Camera di commercio, è in Lombardia, dove i buongustai possono sbizzarrirsi tra 1.263 esercizi diversi. E in ognuno entrano in media 50 clienti al giorno, la maggior parte dei quali appartengono a una fa-
scia di età che va dai 20 ai 40 anni. Come a dire che il gelato piace più ai grandi che ai piccini. Anche se il 70% dei piccoli lo scopre prima dei 5 anni. Il gelato è acquistato, e mangiato, in media 3 volte alla settimana, a ogni ora del giorno e della notte. A Milano, infatti, alcuni esercizi rimangono aperti fino a notte a fonda e altri consegnano la vaschetta a casa, per soddisfare ogni voglia improvvisa. Eppure sembra che gli orari più gettonati, quando si rischia di fare la coda, siano il pomeriggio, dalle 16 alle 18, e la sera, dalle 21 alle 23. Il gelato, quindi, è anche la merenda preferita dei bambini, che all’uscita da scuola corrono in gelateria. Il 66% dei consumatori, e tra questi soprattutto coloro che appartengono alle fasce maggiormente istruite ed economicamente più abbienti, ha una propria gelateria di fiducia e il 17% frequenta solo quella. L’86% degli italiani, infine, dichiara di sentirsi felice dopo aver assaporato un cono, il che la dice lunga sull’effetto psicologico dell’ alimento più amato. I
È un break gustoso, si mangia a tutte le ore del giorno e della notte.
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24 - n. 5 - maggio 2008
Questo mese festeggia 5 anni e nel frattempo, dal centro di Torino dov’è nata nel 2003, ha conquistato altre 14 città italiane, tra le quali naturalmente anche Milano e New York, dove è presente sia a Broadway che a Manhattan. La gelateria Grom è famosa per i gusti a base di cioccolato: «È richiestissimo il cioccolato extra-noir» spiega Guido Marinotti, fondatore insieme a Federico Grom «è puro, poco dolce, è arricchito con granella di cioccolato. È il massimo per i golosi». Ai classici a base di frutta e crema («La crema, la nocciola e il cioccolato sono sempre i preferiti»), Grom affianca alcune dolci varianti: dalla pera alla mela, dal mandarino alla malaga, dalla liquirizia alla stracciatella arricchita con pezzetti di cioccolato Venezuela, dalla cassata siciliana con ricotta di pecora e canditi al torroncino con torrone d’Asti Barbero. Fiore all’occhiello è la crema di Grom: «È molto particolare, preparato con biscotti di mais piemontesi. È un gusto da masticare». Buonissime le granite, al limone, al caffè e, originale, alla mandorla.
1.263 LE GELATERIE IN LOMBARDIA
50 MEDIA CLIENTI GIORNALIERI DI UNA GELATERIA
66 PERCENTUALE DI CONSUMATORI
20-40enni FASCIA D’ETÀ GHIOTTA DI GELATO
66% HA UNA GELATERIA DI FIDUCIA
17% FREQUENTA SOLO UNA GELATERIA DI FIDUCIA
16-18 21-23 ORARI DI MAGGIOR ACQUISTO FONTE: MOSTRA INTERNAZIONALE DEL GELATO ARTIGIANALE
CARRETTI E CHIOSCHI
È rimasto Sartori e pochi altri «Il carretto passava e quell'uomo gridava: Gelati!», cantava Battisti. Era il 1972 e le strade della città erano popolate da carretti, che vendevano bevande, granite e gelati. E con il tempo i chioschi si sono trasformati in punti di ritrovo, pronti a soddisfare qualsiasi desiderio. Dell’antica tradizione milanese oggi è rimasto Sartori (vedi foto), in piazza Luigi di Savoia, la storica gelateria a lato della stazione centrale dal 1937. È il più famoso a Milano e oggi, come ieri, continua a essere un punto di incontro per i milanesi e per i turisti. Qui viene prodotto solo gelato artigianale, i golosi possono sbizzarrirsi tra 26 gusti diversi, tra creme e sorbetti alla frutta. E per gli appassionati della granita alla siciliana, qui si trova la ricetta originale al gusto di limone, caffè, fragola, liscia o con panna. La tradizione e la semplicità degli ingredienti sono i valori che da sempre contraddistinguono il chiosco Sartori e lo rendono «il più buono di Milano», dicono all’unisono passanti e amanti del gelato.
IL 92% È ITALIANO
L’ identikit del gelataio Dai dati della Camera di commercio di Milano emerge che tra i gelatai milanesi prevalgono decisamente gli italiani (92%). Tra i gelatai con il passaporto del Bel Paese, la maggioranza è di sesso maschile (60,3%) e ha un’età compresa trai 20 e i 39 anni (il 51% in totale; poi 11,8% tra i 20 e i 29 anni e 39,2% tra i 30 e i 39 anni). Tra gli stranieri la presenza femminile è più forte che fra gli italiani (le donne straniere sono il 44,4% contro il 39,7% delle italiane) e la fascia d’età prevalente è quella dei trentenni (ha tra i 30 e i 39 anni il 44,4% dei gelatai stranieri di Milano). I più rappresentati sono gli egiziani (27,8%), seguiti da argentini (16,7%) e venezuelani (11,1%).
JOB MILANO
GIOVANI CHE LO CONSUMANO
70%
BAMBINI CHE LO SCOPRONO PRIMA DEI 5 ANNI
86% SI DICHIARA FELICE DOPO AVER GUSTATO UN GELATO
75% PREFERISCONO UNA VETRINA CON TANTI GUSTI
3 PORZIONI CONSUMATE DAI GIOVANI IN UNA SETTIMANA
2.30 euro COSTO MEDIO DI UN CONO
NON CI SONO CONTROINDICAZIONI
BASTA CON LE RINUNCE
Nonni e nipoti, fa bene a tutti
Ci sono anche quelli “speciali”
Il gelato fa bene e non esiste nessuna controindicazione. Né per i bambini né per gli anziani. È un alimento sano, nutriente e proteico. E sostituisce, dal punto di vista nutritivo, un pasto perché contiene proteine, zuccheri, grassi e una buona dose di fosforo e calcio. Quest’ultimo ingrediente rende il dolce più amato ottimo sia per i ragazzi in crescita sia per le donne in menopausa perché previene l’osteoporosi. Può essere gustato anche dagli anziani: è facile da digerire, non appesantisce ed è un buon integratore d’estate quando la temperatura sale e il caldo diventa insopportabile. Gli zuccheri semplici sono utili anche per chi pratica uno sport perché sono energetici. Il gelato alla frutta, meno calorico e più leggero, fornisce più vitamina C ed è adatto anche a chi sta seguendo una dieta. I gelati con i grassi vegetali, invece, hanno meno colesterolo, perché contengono una diversa presenza di vitamine liposolubili, e sono adatti anche a chi ha piccoli problemi di salute.
E adesso anche i celiaci o tutti coloro che soffrono di intolleranza o allergie possono gustare il gelato senza sofferenze o rinunce. L’associazione italiana celiachia (www.celiachia.it) presenta un elenco di tutte le gelaterie in città, disposte a soddisfare anche i gusti e le voglie dei meno fortunati. Da “gelateria 54” in via Canonica alla “gelateria pozzi 1895” in piazza Agrippa, da “Il gelato ecologico & frozen yogurt Pelosa” in via Ravizza a “L’isola” in via Forze Armate al “Pinguino blu” in via Sarpi al “Top del gelato” in corso di Porta Romana. La sa lunga sulle intolleranza, invece, “Vivere meglio”, in corso di Porta Vittoria e in via Piave: qui, se si ordina un cono gelato senza latte, viene servito in una coppetta, perché anche la cialda del cono è a rischio. Gelati alla soia e senza zucchero si gustano alla “Garibaldi Crème”, in corso Garibaldi, dove vengono realizzati anche gelati con latte di capra, gustosi e sani per chi è intollerante al glutine e a certi enzimi del latte.
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AGENDA OB J MILANO
LE BAND CAPITANATE DA MORGAN E SARCINA
Vertigini e vibrazioni, torna il rock lombardo Una trasmissione speciale (il 19 maggio) e poi un disco dove le due formazioni, cresciute nei pub e negli scantinati della provincia milanese, ripercorrono le tappe delle loro carriere. di CHRISTIAN D’ANTONIO C’è stato un tempo, nemmeno troppo lontano, quando la Milano capitale della musica riusciva a premiare i veri talenti. Prima dell’era del myspace, prima dell’esplosione degli mp3, arrivare al cuore degli ascoltatori significava imbroccare il pezzo giusto. A Monza ci avevano provato due ragazzi cresciuti a pane e new wave, suonando per anni negli scantinati e nei pub della provincia. Poi l’esplosione commerciale dieci anni fa con i Bluvertigo, l’unica band alternativa, si disse allora, ad avere un tocco di glamour. Dopo progetti solistici, mostre d’arte, film oscuri e colonne sonore, Morgan e Andy hanno rimesso in piedi la band e con i compagni di allora so-
no tornati a suonare assieme per una puntata di Storytellers, lo show di Mtv dove gli artisti raccontano la genesi delle loro canzoni. Il programma andrà in onda il 19 maggio alle 22,30 mentre il disco tratto da quelle registrazioni arriva nei negozi il 23. «C’è ancora tanta musica dentro di noi» dice il frontman rilanciato dal talent show della Ventura, X Factor «e questa volta vogliamo tornare a farla strana». Per gli appassionati del genere si tratta di un evento unico: solo adesso ci si rende conto di quanto erano avanti i 4 musicisti monzesi e di quanto hanno influenzato la scena rock nazionale. Non hanno mai smesso di suonare insieme invece Le Vibrazioni, il quartetto milanese fondato alla fi-
I Bluvertigo: da Monza al palcoscenico nazionale, sono tornati insieme dopo esperienze da solisti.
ne degli anni ’90 dal cantante Francesco Sarcina. La loro è stata una delle ultime favole della discografia italiana: si sono autoprodotti il primo disco e video (“Dedicato a te” del 2003, il celebre clip girato sui Navigli) e i canali nazionali hanno iniziato a trasmetterli. Poi è arrivato il contratto, successi da top 10, festival strapieni e dischi d’oro. Quest’anno il bassista Marco Castellani ha lasciato la band che, ridotta a un trio, adesso lancia “En Vivo” un album multi-formato, doppio cd e dvd che è un compendio della loro attività live. Le Vibrazioni hanno suonato 400 concerti ininterrotti, una media di un concerto ogni 4 giorni. Il doppio disco contiene una tracklist rigorosamente live, oltre a “Insolita”, uno dei brani di punta della colonna sonora di “Colpo d’occhio”, il nuovo film di Sergio Rubini con Riccardo Scamarcio e Vittoria Puccini, attualmente in alta rotazione radiofonica. «Più
LE VIBRAZIONI - Sopra il gruppo milanese fondato alla fine degli anni Novanta dal cantante Francesco Sarcina, il loro primo clip autoprodotto è stato girato sui Navigli. Sotto i Bluvertigo partiti dalla Brianza un decina di anni fa. che una canzone» dice Francesco Sàrcina «è una preghiera laica di liberazione dalle paure. Una canzone con cui ci dissociamo dalla costruzione metodica dei sensi di colpa che la Chiesa pratica da millenni. Il perno dovrebbe essere l’amore e la tolleranza. Perché dovremmo
fare mea culpa? Cos’è davvero il peccato? Il senso del peccato non aiuta l’evoluzione della civiltà. In questo senso “Insolita” è un pezzo Zen. Molto più orientale che occidentale. Idealizza l’immagine di una forza soprannaturale che potrebbe identificarsi con Madre Natura».
A P P U N TA M E N T I
Velocifero ai Magazzini Generali La musica elettronica ha sempre avuto un rapporto speciale con la nostra città. Qui sono nate le etichette dedicate, qui si è sperimentato dagli anni ’80 in poi. E gli inglesi ci hanno sempre guardato con curiosità e un pizzico di invidia per la capacità di dare anima alle macchine. Non stupisce allora che un gruppo come i Ladytron, sopravvissuti all’ondata electro-clash di qualche anno fa, abbiano scelto da Liverpool proprio Milano per lanciare il loro nuovo di-
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sco, “Velocifero” (7 maggio ai Magazzini Generali, via Pietrasanta, 14, 17 euro). Sempre fedeli alla loro vena futurista e sperimentale, questa volta però i Ladytron si sono avvalsi anche di un polistrumentista italiano, da noi poco conosciuto ma che all’estero è un personaggio di culto, il parmigiano Alessandro Cortini che attualmente suona le tastiere nei Nine Inch Nails. Un’occasione, la data milanese, per verificare l’interessante contaminazione tra l’elettronica e il rock.
AGENDA DAL 4 AL 25 MAGGIO WORLD PRESS PHOTO 2008
Istantanee di vita vissuta
Di: Ingmar Bergman Regia: Maurizio Panici Interpreti: Rossella Falk, Maddalena Crippa Dove: Teatro Manzoni - Via Manzoni 42, tel 027636901 Orario: lun-sab 20,45; dom. 15,30 Biglietto: da 32 a 15 euro Il rapporto di amore e odio che lega due esseri umani è il nocciolo di “Sinfonia d’autunno” di Bergman: una madre e una figlia si incontrano all’interno di una canonica, nel tentativo di riavvicinarsi, di chiarire i nodi della loro relazione. L’autore dipinge con crudezza questo incontro, che si svolge nell’arco di 36 ore, senza offrire un finale consolatorio, lasciando lo spettatore con il dubbio se le due donne effettivamente si riconcilieranno. Rossella Falk e Maddalena Crippa, per la prima volta insieme, ne sono le eccezionali interpreti.
esposte raccontano la realta. Gli scatti presentano i momenti più importanti del 2007.
Dove: Galleria Carla Sozzani Corso Como,10 tel 02653531 Orario: lun 15,30-19,30; mart-ven-sab-dom 10,3019,30; merc-giov 10,30-21 Biglietto: ingresso gratuito
La guerra, ancora: l’immagine vincitrice del “Wolrd Press photo of the Year”, scattata il 16 settembre 2007 dal fotografo inglese Tim Hetherington per Vanity Fair, ritrae un giovane soldato, appoggiato alle pareti di un bunker afgano, che, con una mano
TEATRI
SINFONIA D’AUTUNNO
SENZA CENSURA: le foto
appoggiata alla fronte sembra voler riprendere le forze. Lo sfinimento di un uomo che rappresenta in realtà lo sfinimento di un intero paese. Questa e le altre foto selezionate, tra diverse decine di migliaia, dai giurati del prestigioso premio sono in mostra alla Galleria Sozzani a Milano e al Museo di Roma in Trastevere : in tutto 59 scatti che, raccontando molti dei momenti più cruciali dell’anno, ci permettono di rivivere le emozioni che hanno suscitato quegli eventi e anche riflettere o
MILANO
DAL 6 AL 25 MAGGIO
Cinquantanove scatti provenienti da tutto il mondo. In primo piano ancora la guerra ma anche immagini che semplicemente commuovono.
di DANIELA BIANCHI
JOB
semplicemente commuoverci. Una delle foto più ammirate è del fotografo sudafricano Brent Stirton che mostra un gorilla morto, trasportato da diversi uomini su una barella di legno, fuori dal Parko Nazionale del Virunga, nell’est del Congo. E, molto importante, tutte le foto sono esposte con l’unico vincolo di essere senza censura. Tra i premiati, provenienti da ben ventitre paesi, anche quattro italiani: Simona Ghizzoni, Francesco Zizola, Stefano De Luigi e Massimo Siragusa.
DAL 13 AL 25 MAGGIO
IL RE MUORE Di: Eugène Ionesco Regia: Pietro Carriglio Interpreti: Nello Mascia, Alvia Reale Dove: Teatro Studio - Via Rivoli 6, tel 0272333222 Orario: mart. 19,30; merc-giov-ven 20,30; sab. 19,30; dom. 16-19,30 Biglietto: da 16 a 31 euro «La morte è la condizione inaccettabile dell’esistenza»: sono parole di Eugène Ionesco e proprio la tematica della morte è al centro del dramma “Il re muore”, considerato uno dei capolavori del teatro moderno. La fine della propria vita rappresenta anche qualcosa su cui ognuno di noi evita di soffermarsi con il pensiero: di conseguenza si arriva impreparati alla propria morte, e anche un Re, in quanto essere umano, non è da meno. Un esempio di come il grottesco e l’ironia possano essere un modo per esorcizzare la paura dell’inevitabile.
MEMO
Cinque anni di fotografia italiana
Dipinti e incisioni
Fotografia italiana arte contemporanea celebra l’anniversario inaugurando due mostre. “Nessuna onda può pettinare il mare” (ore 18, nello spazio di Corso Porta Nuova 34), curata da Luigi Fassi, contrappone i tre artisti finlandesi Nanna Hänninen, Maarit Hohteri, Ola Kolehmainen con i tre artisti italiani Marco Campanini, Alessandra Spranzi, Silvio Wolf. È curata da Fabio Castelli, invece, la personale di Carmelo Nicosia, “Nudi” (ore 22, negli spazi della galleria di Corso Venezia, 22).
Verranno presentate l’8 maggio e rimarranno a Milano fino all’8 giugno. Per un mese sessanta opere di Gianluigi Brancaccio saranno esposte alla Fondazione Antonio Mazzotta. I lavori di Brancaccio, dipinti e incisioni, sono stati realizzati dal 1952 a oggi. Il catalogo della collezione, edito da Mazzotta, contiene il saggio del curatore Luciano Caramel, che racconta il suo singolare “rapporto-non rapporto” con l’artista originario di Olivetta San Michele (Imperia) e trasferitosi all’età di nove anni a Como.
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AGENDA OB J MILANO
SFIORARSI
Poco tempo per amarsi Celine e Paolo vivono in due quartieri vicini. Eppure non si vedono mai. Troppo presi dagli impegni quotidiani per accorgersi l'uno dell'altra. di GRETA LA ROCCA Sfiorarsi racconta la storia di Paolo e Cèline: nella Roma moderna, carat-
terizzata dalla fretta e dalla velocità di oggi, i due protagonisti faticano a incontrarsi e a vivere il loro amore.
SFIORARSI Regia: Angelo Orlando Interpreti: A. Orlando, V. Carnelutti, G. Caputo Genere: commedia Data uscita: 8 maggio Info: www.atalantefilm.it
Ciascuno è preso dai propri drammi e dai proprio impegni quotidiani per accorgersi dell’altro, le loro vite corrono su binari paralleli. Lei è un’attrice, ha trent’anni, un matrimonio alle spalle e una figlia; lui è un fotografo quarant’enne, che fatica ad
amare una sola donna. I due vivono a Roma in quartieri vicini, hanno amici in comune e nella vita quotidiana non fanno che sfiorarsi senza conoscere l'uno dell'esistenza dell'altra. In una grande città, dove le relazioni si consumano e gli amori si sprecano, il loro diventa un incontro puro e sincero.
DVD in uscita NON È MAI TROPPO TARDI Regia: Rob Reiner Interpreti: J. Nicholson, M. Freeman, S. Hayes Genere: commedia Data uscita: 7 maggio Casa editrice: Warner Bros Prezzo: 19,90 euro
E G L I A LT R I . . .
CERTAMENTE, FORSE Regia: Adam Brooks Interpreti: R. Reynolds, I. Fisher, D. Luke Genere: commedia Data uscita: 16 maggio Info: www.uip.it Nel 1992 Will si trasferì a New York per lavorare alla campagna elettorale di Bill Clinton. Dopo qualche anno si sposò e dal matrimonio nacque Maya. La bambina è molto curiosa e vuole sapere tutto sull’amore di mamma e papà, finito con un divorzio a Manhattan. Will, per spiegare alla figlia le ragioni della separazione, le racconta una favola ambientata nell’America di Bush.
NOTTE BRAVA A LAS VEGAS
SOLO UN BACIO PER FAVORE
Regia: Tom Vaughan Interpreti: C. Diaz, A. Kutcher, Q. Latifah Genere: commedia Data uscita: 9 maggio Info: www.20thfox.it
Regia: Emmanuel Mouret Interpreti: V. Ledoyen, S. Accorsi, E. Mouret Genere: sentimentale Data uscita: 9 maggio Info: www.officineubu.com
Due giovani sconosciuti, dopo una notte di divertimenti ed eccessi, scoprono di essersi sposati. Mentre aspettano che le nozze vengano annullate, vincono il Jackpot in un casinò e, dal momento che risultano ancora marito e moglie, entrambi vogliono la loro parte, ma sarà difficile trovare un accordo. Nel frattempo piano piano s’innamorano.
Emilie e Gabriel si incontrano per caso e si piacciono, subito. Cenano insieme e trascorrono la serata in camera di lei, in viaggio di lavoro. Lui, per congedarsi, vorrebbe salutarla con un bacio, ma Emilie lo respinge. Perché un bacio potrebbe scatenare reazioni a catena, come è successo agli amici Nicolas e Judith. E ora la storia potrebbe ripetersi.
MARTIAN CHILD Regia: Menno Meyjes Interpreti: J. Cusack, B. Coleman, A. Peet Genere: commedia Data uscita: 9 maggio Info: www.eaglepictures.com David è uno scrittore di fiction, vedovo e distrutto dalla morte della moglie. Nel tentativo di crearsi una famiglia e dare un senso alla sua vita, decide di adottare un bambino di sei anni,. Il piccolo Dennis, alla disperata ricerca di un padre, è affetto da iper-immaginazione ed è convinto di venire da Marte, tanto da trascorrere intere giornate all’interno di uno scatolone.
WALK THE LINE – QUANDO L’AMORE BRUCIA L’ANIMA (Edizione Speciale) Regia: James Mangold Interpreti: J. Phoenix, R. Witherspoon, G. Goodwin Genere: drammatico Data uscita: 7 maggio Casa editrice: 20th Century fox Prezzo: 24,99 euro
L’AMORE AI TEMPI DEL COLERA (Edizione Speciale con il libro) Regia: Mike Newell Interpreti: J. Bardem, G. Mezzogiorno, B. Bratt Genere: drammatico Data uscita: 21 maggio Casa editrice: 01 Distribution Prezzo: 21,90euro
MEMO
Villaggio scrittore
Dal teatro al cinema
È in libreria “Storia della libertà di pensiero”(Collana Varia, 14,50euro), scritto dall’attore comico Paolo Villaggio. L’ autore riscrive le biografie immaginarie di alcuni uomini importanti della storia, da Socrate a Giulio Cesare, da Gesù a Cristoforo Colombo, da Girolamo Savonarola a Giordano Bruno, fino a Galileo Galilei. Compaio in scena anche Pitagora, Archimede, Hitler, Gandhi, Rita Levi Montalcini e i politici Romano Prodi e Silvio Berlusconi.
La commedia “Due partite” di Cristina Comencini approda sul grande schermo. Nel cast, insieme alle attrici dello spettacolo teatrale (Margherite Buy, Isabella Ferrari, Martina Massironi, Valerria Milillo), ci saranno Paola Cortellesi e Carolina Crescentini. Quattro amiche di lunga data, rivendicando il bisogno di una giornata tutte per sè, si incontrano ogni giovedì pomeriggio per una partita a carte. Le riprese inizieranno a giugno.
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AGENDA LUIGI FURINI, “VOLEVO SOLO LAVORARE”
Precariato: non è solo questione di giovani Gli over 45 si trovano senza posto, da un momento all’altro. E cadono nel baratro della disperazione. Sono lontani dalla pensione ma troppo vecchi per trovare un impiego. di MAURO CEREDA L’impossibilità di “guadagnarsi il pane” lavorando. E’ quella che racconta nei suoi libri (autobiografici) Luigi Furini. Nel primo, “Volevo solo vendere la pizza”, pubblicato l’anno scorso, narrava le vicende di un piccolo imprenditore (un pizzaiolo) sconfitto dalla cervellotica burocrazia italiana. Nel secondo, “Volevo solo lavorare”, uscito da poco, ripercorre la vicenda di un giornalista relegato in un ex sgabuzzino a scrivere di sagre di paese, per un “dissidio” con un uomo politico amico del direttore. Una storia di mobbing. Ancora più grave perché la vittima è un ultracinquantenne. Da dove nasce questo libro? Dall’esigenza di dare visibilità a un tema che non è molto trattato. Si parla tanto del precariato tra i giovani, ma poco della condizione degli over 45enni che da un giorno all’altro perdono il lavoro. E che poi fanno molta fatica a ricollocarsi. Più o meno un milione di persone. Ma che convenienza hanno le aziende a privarsi dei dipendenti più esperti? È una questione di costi. Le imprese tendono ad eliminare i lavoratori maturi perché costano di più e sono meno flessibili. Al loro posto assumono dei giovani, con contratti a tempo determinato. Cioè personale pagato meno e più facile da gestire.
Chi è Luigi Furini è nato nel 1954 a Lungavilla, nell’Oltrepò pavese. Giornalista, ha lavorato nelle testate della catena di «Diario», alla Tribuna di Treviso, alla Nuova Venezia, al Mattino di Padova, alla Provincia pavese. Da allora e fino ad oggi è nella redazione milanese dell'Agl, l'agenzia dei giornali locali che serve i quotidiani del Gruppo Espresso. Vive a Pavia ed è un accanito tifoso dell’Inter. Nel libro il protagonista viene “mobbizzato”, cioè perseguitato, messo in un angolo, per indurlo a licenziarsi. Lei ha incontrato molte persone in queste condizioni. Che idea se n’è fatto? È gente disperata. Che è costretta a ricorre alla psicoterapia per tentare di tirarsi fuori. Che va avanti con il Prozac. Provi a immaginare cosa significa per una persona di 50 anni rimanere disoccupata e non riuscire a trova-
re un altro lavoro. Ti crolla il mondo addosso. Non hai protezioni. È anche un fatto di autostima. Ho conosciuto un impiegato che, vergognandosi di essere stato licenziato, per non farsi scoprire dalla famiglia fingeva di andare a lavorare e il 27 di ogni mese si faceva accreditare un assegno, pari allo stipendio, preso da un conto su cui aveva messo la liquidazione. Gli over 45enni si trovano in mezzo al guado: “troppo
vecchi per lavorare e troppo giovani per andare in pensione”. Esatto. La situazione è paradossale: le imprese appena possono li lasciano a casa, ma lo Stato innalza l’età pensionabile… E allora come se ne esce? Facilitando la loro ricollocazione lavorativa. Oggi l’87% delle offerte di impiego pubblicate sui giornali è rivolta a persone con meno di 44 anni. Quelli che superano questa soglia d’età non li vuole nessuno. Secondo me si dovrebbe agire in due direzioni: incentivando, con sgravi fiscali o tagli contributivi, chi assume un over 45enne e mettendo in campo un piano di politiche attive che ne favorisca l’occupabilità. Penso ad esempio alla formazione: oggi molti lavoratori maturi pagano anche la scarsa conoscenza dell’inglese e dell’informatica. Ma per far capire l’entità del problema vorrei citare un dato. Dica. Nell’ultimo trimestre del 2007, secondo Unioncamere, in Italia hanno chiuso 24mila imprese. La domanda è: dove sono finiti i lavoratori licenziati? Qui non si parla di dipendenti di grandi aziende, come l’Alitalia o la Fiat: per loro una soluzione si trova sempre, in qualche modo vengono ricollocati o avviati alla pensione. Il problema riguarda soprattutto i lavoratori maturi delle imprese più piccole. Per questa gente non c’è nulla.
JOB MILANO
Novità Scarpe italiane Autore: Henning Mankell Genere: Romanzo Editore: Marsilio Prezzo: 18 euro
Fredrik Welin vive su un’isola al largo di Stoccolma. Un mistero l'ha spinto a cercare la solitudine. Un giorno lo raggiunge una donna, Harriet, amata in gioventù e abbandonata senza spiegazioni. Con lei inizia un emozionante viaggio alla ricerca di un segreto del passato.
Il rancore Autore: Aldo Bonomi Genere: Saggio Editore: Feltrinelli Prezzo: 12 euro
Da 20 anni il Nord esprime il proprio disagio. Oggi lo manifesta con un atteggiamento di sfiducia verso il mondo politico, in particolare quello rappresentato dai partiti del centrosinistra. Ma cosa vuole questo “pezzo” d’Italia? La lucida analisi di un sociologo che il Nord lo conosce bene.
Partita finale Autore: Dorothy Dunnett Genere: Romanzo Editore: Corbaccio Prezzo: 22,60 euro
L'emozionante capitolo finale della saga di Francis Crawford di Lymond, signore di Culter, soldato di ventura, spadaccino e poeta. L'ultima avventura del protagonista, la sua battaglia più difficile, quella con l'amore e i fantasmi del passato.
MEMO
Segesta
Mix e chic
Segesta organizza due incontri. Il primo, “Assistere a domicilio la persona anziana”, sarà martedì 20, dalle ore 16 alle ore 18, presso la parrocchia S. Leonardo Murialdo, via Murialdo 9. Il secondo, invece, è in programma per mercoledì 28, dalle ore 16 alle ore 18, presso la parrocchia San Benedetto, via Caterina Da Forlì 19, e parlerà di “Elementi di primo soccorso”.
È in libreria il nuovo lavoro di Fabiana Giacomotti. Come scegliere un abito vintage, come distinguere i falsi, come confrontare le misure, come ricosnocere i tessuti e come acquistare al meglio. La scrittrice e giornalista presenta la prospettiva migliore per conoscere la storia e i protagonisti della moda del Novecento (Cairo Editore).
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AGENDA OB J MILANO
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1 Queens - Aperitivo e ristorante Via Valtellina, 18 – Info: 0266823066
Ingresso da opera d’arte con divani lussuosi e tonalità sul grigio perla nella seconda sala. Ha anche un privè per feste ristrette.
Benvenuti all’Isola che c’è A due passi dalla modaiola Corso Como, si sale un ponte e si cambia registro. Artisti, giovani, locali alla moda (ma alla mano). Negozi, pub, centri culturali dal sapore bohemien. di FERDINANDO FERILLI Un quartiere raggiungibile solo attraverso un ponte, quello di via Farini, non poteva che chiamarsi Isola. È uno di quei posti storici della città che non ti aspetti possa ancora pulsare di nuovo. Le cronache dell’800 narrano che è stato rifugio dei “locch”, i balordi e gli ubriaconi. Le tensioni dell’anno scorso hanno riportato le strade del quartiere alla ribalta per le proteste degli abitanti: troppa movida, che significa anche, purtroppo, pericolo di spaccio. Ma a vincere sono stati i frequentatori alternativi del posto: artigiani, pittori e avventori in cerca di un sapore bohemien. «I giovani vengono qui» dice Roberto, 38 anni «perché non ci sono codici comportamentali. Molti scoprono il posto perché c’è l’Istituto di Ricerca Sociale che promuove inizia-
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tive e mostre. E poi si trattengono per la serata». Al 10 di via Gonfalonieri, questo istituto (info: 0246764311) di volta in volta genera iniziative di aggregazione come Isola Art Center, un’occasione per ammirare artisti e seguire seminari. Amaze Cultural Lab (via Cola Montano, 8, tel. 026071623) è invece uno studio di progettazione culturale che funge anche da biblioteca, con 2mila volumi sull’arte contemporanea. Gli appassionati di design lo conoscono per attività come “Green Island”, una giornata dedicata al tema del verde che si svolge ogni anno ad aprile, in concomitanza con il Salone del Mobile. «Qui l’identità è molto forte» dice Francesca, universitaria «e non è raro che ci si organizzi per visite guidate ai cortili del quartiere, a vedere i lavoratori artigianali. Non c’è traffico, poca frenesia e ci si conosce un po’ tutti, come in un paese».
Per chi passa, è d’obbligo una tappa al Frida, il locale più famoso. È spartano ma di atmosfera accogliente, con tavoli interni e un cortile, in cui ci si ritrova per sapere tutto quello che avviene in zona. E di domenica c’è il “branz”, lo special brunch che con una spesa tra i 9 e i 16 euro offre piatti leggeri e bilanciati. Non ci sono le torte della Bindi, ma solo piatti freddi e fatti in casa. Per chi vuole un’atmosfera più cool c’è invece il Queens, un lunge bar in ambiente elegante e arredi chic, che sembra però una costola della Milano “bene”. Si cambia registro al Pergola Tribe, un centro sociale che ospita anche eventi e presentazioni. E tutto intorno, tra via Farini e via Borsieri, wine bar e trattorie per tutti i portafogli. Compreso il Blue Note, la notissima casa del jazz e del blues con le star internazionali in carnet.
2 Soho Cafè - Ristorante, sushi bar Via Farini, 74 – Info: 026889264
Due sale di cui la più nascosta ricoperta di bambù, con postazioni molto intime, ideale per coppie. Una buona alternativa alle solite portate dei sushi del centro, qui si può anche mangiare la pasta giapponese.
Prezzo: da 20 euro 3 Frida - Aperitivo, pub Via Pollaiuolo, 3 – Info: 02680260
Il cuore pulsante delle notti nel quartiere, al Frida ci si ritrova tra habituè “alternativi” e professionisti di passaggio. D’estate si sta fuori con un po’ di chiasso in più ma si assapora la vera atmosfera friendly e libera del luogo.
Prezzo: da 6 euro 4 Blue Note - Jazz cafè Via Borsieri, 37 – Info: 0269016888
È forse il locale live più celebrato della città, quello dove passa il meglio della proposta live del jazz e del blues. Chi arriva qui è passato dalle notissime sale omonime di Tokyo e New York. Il servizio è discreto e non interferisce con le esibizioni. Il fiore all’occhiello è l’atmosfera da non-concerto che permette con un po’ di fortuna di scambiare anche qualche parola con il protagonista di turno.
Prezzo: varia ogni sera, sconto under 26 5 Nord Est Cafè - Aperitivo, ristorante Via Corsieri, 35 – Info: 0269001910
Chiamato così per la sua posizione rispetto al Duomo, questo ristobar permette di avere pasti completi a prezzi modici, con un servizio molto amichevole e veloce. Da sostenere perché è uno dei pochi posti rimasti dove si fa musica dal vivo con band emergenti.
Prezzo: menù fisso 20 euro 6 Pergola Tribe - Centro sociale Via A. della Pergola, 5 – Info: 0269010129
Spazio di aggregazione dove si assiste a concerti ma è possibile anche partecipare a presentazioni e installazioni teatrali. Frequentato da clientela molto easy.
Prezzo: ingresso 5 euro
i locali in
UN QUARTIERE TRENDY, MA PER POCHI
Agenziafotogramma
Prezzo: da 8 euro