Le dimensioni e le regole del settore servizi integrati Gianfranco Piseri
L’evoluzione dei servizi • Il settore delle imprese di pulimento ha vissuto un decennio di grandi trasformazioni • Dalle pulizie al facility, nell’organizzazione delle imprese ,nei contratti di lavoro, nel rapporto con i clienti • Difficile dunque analizzare un settore in grande movimento
Le fonti di informazione • Per il personale i dati sono quelli risultanti dagli addetti dichiarati all’INPS delle imprese con almeno un dipendente • Mancano le imprese artigiane con coadiuvanti • Per i dati societari ed economici una ricerca su dati della camera di commercio. • La maggiore difficoltà deriva dalla non corrispondenza dei codici ATECO, dunque avremo un campione significativo ma non complessivo del settore
La crisi • Le ricerche economiche sono riferite al 2008 e 2009. • Nel settore la crisi e le difficoltà segnano il 2009 e 2010 ed i dati degli addetti lo segnalano. • Riduzione dei servizi, processi di reinternalizzazione, riduzione dei corrispettivi, crescita del mercato irregolare.
La situazione Nazionale
Gli addetti: • • • • •
1996 2004 2008 2009 2010
223.371 370.838 431.601 442.741 434.891
+157.467 + 60.673 + 9.140 - 7.850
La situazione Nazionale I contributi versati: • • • •
1996 599 milioni di € 2.682 per addetto 2008 1.636 milioni di € 3.790 addetto Una massa salariale di oltre 5 miliardi di euro La media contributiva corrisponde a circa 30 ore lavorate per addetto • Significative differenze a livello regionale dai 4.472 € dell’Emilia ai 2.020 € della Calabria
Valutazioni • I dati evidenziano una costante fase di sviluppo del settore con l’incremento degli occupati e delle attività fino al 2009 • Il centro nord rappresentano la parte più strutturata delle imprese • Le imprese del settore hanno avuto una evoluzione significativa nel mercato del facility, dunque si possono considerare altri 80/100.000 addetti
• • • • •
L’analisi societaria ed economica Due ricerche ( ONBSI e CEMU) Il campione è diverso, quello ONBSI riguarda 2.612 imprese circa il 13% del totale, con questo profilo: 0,95% S.p.a. 53,98% S.r.l. ( 7,32% a socio unico) 45,07% cooperative ( inps 18,89%) Campione utile per avere un quadro di andamento nel periodo 2004-2008
I risultati economici • Il 35,85% del campione ha presentato un risultato economico negativo nel 2008 • Abbiamo sviluppato i dati del campione per forma giuridica e su base regionale. • Si evidenziano significative differenze che però potrebbero dipendere dalla limitatezza del campione • Stiamo ampliando la banca dati aggiungendo le imprese del settore con codici ATECO diversi
Risultato economico 2008 per natura giuridica
Una lettura critica • I dati sono significativi di una situazione di difficoltà • Non sono del tutto credibili, il campione delle cooperative aderenti a Legacoop su cui lavoro è totalmente diverso. Su questo incide il fenomeno della cooperazione spuria. • Analoga attenzione andrebbe portata sulle società. • Le S.p.a. danno un dato più credibile perché devono tener conto degli azionisti
La ricerca della CEMU (centro studi FILCAMS) La Filcams ha commissionato una ricerca sul mercato censendo 4.476 aziende Trovati gli stessi problemi e difficoltà di censimento Analizzati i bilanci 2009 escludendo le imprese con fatturato inferiore a 100.000 € Il fatturato risulta superiore a 10.672 milioni di euro, di questi 1.199 da consorzi
Alcuni dati di sintesi
Dati economici di rilievo (000.000) • • • • •
Fatturato Risultato operativo Interessi passivi Imposte di esercizio Risultato finale
• Crediti • Capitale proprio
10.672 393 74 233 88 7.430 2.247
I problemi • Molti bilanci risentono sicuramente degli oneri finanziari • I ritardi di pagamento ( dall’analisi superano nel settore i 260 giorni) pesano su un settore a bassa redditività e con rigidità degli oneri (stipendi, contributi, imposte non si possono rinviare). • Decisivo trovare una soluzione a questo problema che rischia di rappresentare un grave limite allo sviluppo.
LegalitĂ ed illegalitĂ
Legalità e regolarità del mercato • Necessario garantire regole per una competizione leale tra le imprese. • Grave rischio di illegalità nel settore. • Il peso fiscale e contributivo è tale che permette alle imprese illegali di avere un margine elevatissimo. • Ma rischio anche di scarsa lungimiranza del nell’accettare offerte improponibili
Fatturato 100.000€
Allo “Stato”
impresa/lavoratori/fornito ri
IVA
21.000
0
Costi aziendali 18%
0
18.000
Contributi INPS INAIL (28,03+3,94+ 9,49)
33.000
0
IRAP
2.000
0
IRPEF/IRES
9.000
0
Stipendi
0
38.000
Totali
65.000
56.000
L’avviso comune • Con la firma del CCNL nel maggio scorso definito dalle parti sociali un avviso comune • Comune obiettivo è quello di garantire regole che permettano una leale concorrenza. • Chiesto un confronto con il Governo per garantire correttezza nelle gare, adeguati controlli sulle imprese e regole di mercato che contrastino l’illegalità.
L’opportunità • Siamo un settore che può ancora realizzare crescita imprenditoriale e di lavoro stabile • La specializzazione delle imprese, la capacità di integrare servizi nell’organizzazione reale del facility, sono le linee di un ulteriore sviluppo. • Per sostenere questo sforzo le imprese hanno bisogno di certezza, dai tempi di pagamento alle regole di mercato. • Questo è il migliore investimento che oggi si può fare per superare le difficoltà del Paese