Lilies and Linen

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ANTONELLA CATTANI CONTEMPORARY ART

lilies and linen

Julia Krahn

lilies and linen

Julia Krahn



Questa pubblicazione è stata realizzata in occasione della mostra Julia Krahn lilies and linen allestita presso antonella cattani contemporary art 17.02 - 11.04.2012 Diese Publikation erscheint anlässlich Julia Krahns Ausstellung lilies and linen in der Galerie antonella cattani contemporary art 17.02 - 11.04.2012 antonella cattani contemporary art via rosengarten str. 1/a I - bolzano 39100 bozen +39 0471 981884 info@accart.it www.accart.it Testo / Text Nadia Marconi Traduzioni / Übersetzungen Edith Moroder Foto / Fotagrafien Julia Krahn Progetto grafico e stampa / Katalogestaltung und Druck Nuove Arti Grafiche © antonella cattani contemporary art / Julia Krahn Con il gentile sostegno di / Mit der freundlichen Unterstützung von


lilies and linen Julia Krahn

ANTONELLA CATTANI CONTEMPORARY ART


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Nadia Marconi

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Anche in un panorama eterogeneo come quello contemporaneo, sono rintracciabili delle tendenze prevalenti, nella produzione artistica che si esprime attraverso la fotografia. Come rileva anche Filippo Maggia, “Il racconto di un’esperienza costituisce l’ordito sul quale l’artista oggi tesse il proprio lavoro”1. In questo contesto, si colloca anche la produzione di Julia Krahn, solo che nel suo caso, l’esperienza narrata è esclusivamente interiore, e attinge alla sfera dei sentimenti più intimi dell’artista. Julia Krahn nasce ad Acquisgrana, in Germania, nel 1978. Nel 2000 si trasferisce a Milano e, dal 2001 a oggi, sono numerose le mostre personali dedicate al suo lavoro e i riconoscimenti internazionali ottenuti. Quello tedesco è un territorio nevralgico per la storia della fotografia, nel 1989 infatti, a Stoccarda viene ospitata la mostra “Photo-Kunst”, che ha sancito la definitiva affermazione del mezzo, come linguaggio artistico indipendente. Non è un caso quindi, che proprio in Germania si

sviluppi la “Scuola di Düsseldorf ” che, all’inizio degli anni Ottanta, sotto la guida di Bernard Becher, vede formarsi una serie di personalità di spicco nell’ambito della fotografia contemporanea, tra le quali Andreas Gursky, Candida Höfer, Thomas Struth e Axel Hütte. Sono comprensibili quindi , certe assonanze rilevate dalla critica, tra il lavoro di Julia Krahn e quello di Candida Höfer, rintracciabili soprattutto, nella compostezza formale e in certa immobilità che li accomunano. Tuttavia, il percorso di Julia Krahn, si sviluppa lungo un binario proprio, estremamente personale. Quello condotto dall’artista, è un percorso nel quale arte e vita entrano costantemente in cortocircuito, permettendo a Krahn di comprendere sé stessa, e allo spettatore, di fare ugualmente, attraverso il proprio rispecchiarsi nelle opere.

1 Tendenze della contemporaneità 2000 e oltre Unicreditgroup

2 Gilles Deleuze Che cos’è la filosofia Einaudi 2002

“Essere una persona è un processo che non ha fine”2 Nel suo lavoro, l’artista ricorre volutamente a un linguaggio


Auch in einem heterogenen Panorama wie dem zeitgenössischen lassen sich in der Kunstproduktion, die sich in Fotografie ausdrückt, vorherrschende Tendenzen aufspüren. Wie auch Filippo Maggia hervorhebt, „stellt die Erzählung von einer Erfahrung das Grundgewebe dar, in das der Künstler heute seine Arbeit einflicht”1. In diesen Kontext gehört auch Julia Krahns Produktion, jedoch ist in ihrem Fall die erzählte Erfahrung eine ausschließlich innere, die aus der Sphäre der intimsten Gefühle schöpft. Julia Krahn ist 1978 in Aachen/ Deutschland geboren. Im Jahr 2000 zog sie nach Mailand, und seit 2001 sind ihrer Arbeit zahlreiche Ausstellungen gewidmet und internationale Auszeichnungen zuerkannt worden. Deutschland bildet seit langem einen besonderen Nährboden für die Geschichte der Fotografie. 1989 wurde nämlich in Stuttgart die Ausstellung „Photo-Kunst” gezeigt, die das Medium definitiv als unabhängige Kunstsprache anerkannte. Daher war es kein Zufall, dass sich gerade in Deutschland zu Beginn der

Achtzigerjahre die „Schule von Düsseldorf ” entwickelte, die unter der Leitung von Bernhard Becher eine Reihe von herausragenden Persönlichkeiten der zeitgenössischen Fotografie hervorbrachte, darunter Andreas Gursky, Candida Höfer, Thomas Struth und Axel Hütte. Verständlicherweise hat die Kritik also in Julia Krahns Arbeit bestimmte Anklänge an das Werk Candida Höfers festgestellt; sie lassen sich vor allem in der formalen Gemessenheit und einer gewissen Immobilität aufspüren, die beiden gemeinsam sind. Dennoch entwickelt sich Julia Krahns Werdegang entlang einer eigenen, ausgesprochen persönlichen Schiene. Auf dem Schaffensweg, den die Künstlerin eingeschlagen hat, treten Kunst und Leben ständig in engsten Kontakt zueinander und ermöglichen ihr dadurch, sich selbst besser zu verstehen – und gestehen das auch dem Betrachter zu, der sich selbst in Krahns Werken wieder erkennen kann.

Tendenze della contemporaneità 2000 e oltre, Unicreditgroup

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„Eine Person zu sein, ist ein Prozess, der nie zu Ende geht”2 Gilles Deleuze, Che cos’è la filosofia. Einaudi, 2002 9


estremamente diretto, che attinge indifferentemente al mondo dell’arte, della cultura e della religione, all’interno della ricerca di una forma di comunicazione immediata ed efficace, nella quale l’osservatore è chiamato a svolgere un ruolo attivo. Epoche e suggestioni anche molto distanti tra loro, si incontrano così, in una miscela tutta contemporanea, che prende la forma di un codice di linguaggio quasi universale. La scelta stessa della fotografia come principale linguaggio espressivo, operata da parte di Krahn - che non a caso dice di non considerarsi una fotografa, ma di usare la fotografia per esprimersi va vista come la preferenza per un mezzo, nel quale l’osservatore pone estrema fiducia, perché l’immagine fotografica a primo impatto viene generalmente percepita come una riproduzione della realtà, ma che non esclude il ricorso ad altri linguaggi e materiali. Solo in un secondo momento, Julia Krahn, fa sì che emerga la sensazione che il reale, non risieda in ciò che si sta guardando, ma nell’emozione suscitata attraverso il concetto di realtà emotivo e

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personale dell’artista. Molto interessante, per la lettura del lavoro dell’artista tedesca, anche il ricorso costante a formati molto diversi: estesi, come quello dei wallpapers - che modificano l’ambiente che li accoglie e che si impongono alla vista attraverso le loro dimensioni - oppure estremamente ridotti, come avviene nei camei, retaggi di un linguaggio da memoria familiare borghese. All’interno di una ricerca che la vede esposta in prima persona, Krahn solidifica le proprie emozioni, in immagini di estrema forza espressiva e, attraverso il percorso personale che Julia Krahn congela nel proprio lavoro, giungiamo all’universale umano: Padre, Madre. Già a partire dal 2010, il tema del rapporto con i propri genitori, viene affrontato da Julia Krahn, attraverso un approccio che la mette profondamente in gioco, tant’è vero che come spesso accade, l’artista appare nei propri scatti e prende posizione, in relazione al genitore, all’interno di composizioni attentamente studiate, dense di tensione e riferimenti simbolici.


In ihrer Arbeit verwendet die Künstlerin bewusst eine sehr direkte Ausdrucksweise, die sich bei ihrer Suche nach einer unmittelbaren, wirkungsvollen Form der Kommunikation unterschiedslos auf die Welt der Kunst, der Kultur und der Religion bezieht und dabei dem Betrachter eine aktive Rolle abverlangt. Auch weit voneinander entfernte Epochen und Eindrücke treffen auf diese Weise aufeinander in einer betont zeitgenössischen Mischung, die die Form eines beinahe universellen Sprachkodex annimmt. Bereits die Wahl der Fotografie als Hauptausdrucksmittel zeigt, dass Krahn – die sich selbst nicht zufällig für keine Fotografin hält, sondern betont, sie gebrauche eben die Fotografie, um sich auszudrücken - einem Medium den Vorzug gibt, dem der Betrachter größtes Vertrauen entgegenbringt, weil das fotografische Bild auf den ersten Blick allgemein als getreuliche Wiedergabe der Realität aufgefasst wird, was aber den Gebrauch anderer Ausdrucksweisen und Materialien nicht ausschließt. Erst in einem zweiten Moment lässt Julia Krahn die Wahrnehmung aufkommen, dass das Reale nicht in dem liegt, was man gerade betrachtet, sondern in

der Empfindung, die durch den persönlichen, emotionalen Realitätsbegriff der Künstlerin selbst hervorgerufen wird. Für die Werkinterpretation der deutschen Künstlerin ist auch von großem Interesse, dass sie konstant auf sehr unterschiedliche Formate setzt: auf ausgedehnte wie die Wallpapers, die gerade wegen ihrer Ausmaße den Blick auf sich ziehen und den Raum verändern, der sie aufnimmt, oder auf äußerst reduzierte, wie die Kameen, die Vermächtnisse familiär-bürgerlicher Ausdrucksweise. Innerhalb einer Recherche, in der sie sich selbst in erster Person exponiert, lässt Krahn ihre Gefühle in Bildern von stärkster Ausdruckskraft gerinnen, und durch den persönlichen Zugang, den Julia Krahn in ihrer Arbeit konserviert, gelangen wir zum universell Menschlichen: Vater, Mutter. Schon seit 2010 setzt sich Julia Krahn mit dem Thema der Beziehung zu den eigenen Eltern auseinander und wählt einen Ansatz, durch den sie sich selbst ins Spiel bringt; sie taucht nämlich des öfteren in ihren Aufnahmen auf und setzt sich selbst in sorgfältig durchdachten, spannungsreichen Kompositionen voller symbolischer Verweise in Beziehung zu einem Elternteil.

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“La mia allegrezza è malinconia”3 Nel lavoro in mostra, Vater und Tochter (2011), contemporanea e rovesciata pietà, in cui la figlia sorregge il corpo del padre, Julia Krahn indaga il proprio rapporto con il genitore, in un’elaborazione nel corso della quale, solidifica in immagini, la malinconia (Melancholia) che riconosce sia nel padre che in sé stessa, come lascito/ patrimonio. Malinconia e nostalgia, inducono l’artista, dopo la posa, ad avvolgersi nel telo di lino che aveva coperto il corpo del padre, per proteggersi e immergersi nell’emozione che la pietrifica come una scultura, ma allo stesso tempo le permette di accedere a una nuova e più profonda sensibilità. Di qui, la scelta di inserire successivamente i gigli, elemento simbolico molto potente, scelto proprio in virtù della sua forza comunicativa e delle sue capacità evocative. L’artista affida alla posa, al tessuto che la avvolge come un sudario, e ai fiori, il compito di farsi da portavoce dello stato d’animo sospeso e fissato nello scatto. I Gigli, il lino, l’ oro, sono elementi che tornano all’interno dei lavori di Julia Krahn, e che fanno parte di un dizionario tanto familiare quanto aulico. Anche la ceramica, che l’artista 3

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Michelangelo Buonarroti Rime

utilizza quasi come un aggetto tridimensionale delle immagini, e che si anima, di classicissimi gigli, assume, la forma altrettanto antica ed evocativa dell’ovale. In generale, nei lavori in mostra, si coglie tutto lo straordinario equilibrio formale che caratterizza la ricerca di Julia Krahn e che si allarga, fino a investire l’allestimento della mostra, solidificandosi nella specularità dei gigli in ceramica, rispetto a quelli del grande wallpaper, che si trova di fronte. Malinconia, morte, gioia, dolore, Julia Krahn indaga senza ipocrisia, gli strati più profondi del proprio animo. Così, il pianto che coglie l’artista in Die Träne - in una composizione che richiama volutamente, le raffigurazioni di Maria Maddalena e che, come accade talvolta nel lavoro dell’artista, non nasconde la mano che scatta – si trasforma in uno spasmo che racchiude in sé, molto più del semplice dolore. Quella condotta da Julia Krahn, è una ricerca creativa, che si esprime attraverso un linguaggio diretto ed efficace, specchio del carattere concreto di un lavoro, che parte dalla memoria personale dell’artista, per approdare, spesso, a quella collettiva umana.


„Meine Heiterkeit ist Melancholie”3 In der ausgestellten Arbeit Vater und Tochter (2011), einer zeitgenössischen, umgekehrten Pietà, in der die Tochter den Körper des Vaters hält, untersucht Julia Krahn ihre Beziehung zum Vater und arbeitet dabei bildhaft die Melancholie (Melancholia) heraus, die sie sowohl in ihrem Vater wie bei sich selbst als Vermächtnis und Vermögen zugleich erkennt. Melancholie und Sehnsucht führen die Künstlerin dazu, sich nach dieser Pose in das Leinentuch zu hüllen, das den Körper des Vaters bedeckt hat, um sich zu schützen und in das Gefühl zu versenken, das sie wie eine Skulptur erstarren lässt, zugleich aber einer neuen, tiefer empfundenen Sensibilität zuführt. Daher die Entscheidung, nachträglich die Lilien als mächtiges symbolisches Element einzufügen, das gerade wegen seiner kommunikativen und beschwörenden Kraft ausgewählt wurde. Die Künstlerin vertraut der Pose, dem Stoff, der sie wie ein Leichentuch umgibt, und den Blumen die Aufgabe an, zu Interpreten der schwebenden Stimmung zu werden, die in der Aufnahme eingefangen wird. Die Lilien, das Leinen und das Gold sind Elemente, die in Julia Krahns Arbeit immer wieder auftreten und einem ebenso vertrauten wie 3

Michelangelo Buonarroti, Rime

erhabenen Wortschatz entstammen. Auch die von eminent klassischen Lilien belebte Keramik, die die Künstlerin beinahe wie einen dreidimensionalen Fortsatz ihrer Bilder verwendet, nimmt die gleichermaßen antike, evozierende Form des Ovals an. Insgesamt verspürt man in den ausgestellten Arbeiten das außerordentliche formale Gleichgewicht von Julia Krahns Recherche, das sich auf die ganze Anlage der Ausstellung ausdehnt und sich spiegelbildlich in den Lilien auf Keramik, die denen des großen Wallpapers gegenüber entsprechen, verfestigt. Melancholie, Tod, Freude, Schmerz: Julia Krahn schürft ohne Heuchelei in den tiefsten Schichten ihrer Seele. So verwandelt sich das Weinen, das die Künstlerin in Die Träne überfällt, - einer Komposition, die absichtlich auf die Darstellungen der Maria Magdalena verweist und dennoch, wie mitunter in den Arbeiten der Künstlerin festzustellen, die Hand mit dem Auslöser nicht versteckt - in einen Ausdruck der Qual, der viel mehr in sich birgt als bloß Schmerz. Julia Krahns kreative Recherche drückt sich durch eine unmittelbare, wirkungsvolle Sprache aus, die den konkreten Charakter einer Arbeit widerspiegelt, die von der persönlichen Erinnerung der Künstlerin ausgeht, um oft genug bei der kollektiven, gesamtmenschlichen anzukommen. 15


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INDICE DELLE OPERE / WERKVERZEICHNIS p. 6 - 7

Vater’s Melancholie, 2011 Wallpaper, fotografia Fotografie, 1/1 + 1 AP Inkjet color print, 300 x 400 cm

p. 12 - 13 Melancholie ganz aufgeblüht, 2011 Wallpaper, fotografia Fotografie, 1/1 + 1 AP Inkjet color print, 300 x 400 cm p. 16

Melancholie wachsend, 2011 Fotografia Fotografie, 1/3 + 1 AP Inkjet color print, 54 x 58 cm

p. 17

Melancholie wachsend, 2011 Fotografia Fotografie, 1/3 + 1 AP Inkjet color print, 54 x 58 cm

p. 18 - 19 Melancholie wachsend, 2011 Wallpaper, fotografia Fotografie, 1/1 + 1 AP Inkjet color print, 300 x 400 cm

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p. 21

Spilla Brosche, 2011 Polaroid, 1/1 2,5 x 2,5 cm

p. 23

Spilla Brosche, 2011 Polaroid, 1/1 2,5 x 2,5 cm

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Spilla Brosche, 2011 Polaroid, 1/1 2,5 x 2,5 cm

p. 26

Melancholie aufgeblüht, 2011 Fotografia Fotografie, 1/3 + 1 AP Inkjet color print, 54 x 68 cm


p. 27

Melancholie aufgeblüht, 2011 Fotografia Fotografie, 1/3 + 1 AP Inkjet color print, 54 x 68 cm

p. 29

Melancholie aufgeblüht, 2011 Fotografia Fotografie,1/3 + 1 AP Inkjet color print, 54 x 68 cm

p. 32 - 33 Zerbrechliche Melancholie, 2011 Fotografia Fotografie 1/1 + AP nr. 15 foto- ceramiche con bordo in oro Foto- Keramiken mit Goldrand Installazione Installation, ca. 300 x 360 cm p. 35 - 39 Zerbrechliche Melancholie, 2011 Dettaglio Detail Fotografia Fotografie 1/1 Foto- ceramica con bordo in oro Foto- Keramik mit Goldrand, 11 x 15 cm p. 40 - 43 Galleryview p. 44 - 45 Vater und Tochter (Pietà), 2011 Fotografia Fotografie 1/3 + 1 AP Inkjet color print, 110 x 139 cm p. 48

Die Träne, 2011 Fotografia Fotografie 1/3 + 1 AP Inkjet color print, 139 x 110 cm

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Julia Johanna Dorothee Krahn Nata a Juelich, Acquisgrana, Germania Vive e lavora a Milano. PREMI 2010 Prima classificata al Flower Price, curato da Luca Fiore 2009 Menzione speciale al Premio Tequila Cuervo Centenario for emerging artist alla fiera Zona Maco, Messico 2008 Prima classificata della Categoria Fotografi di Bambini, Tau Visual Associazione Nazionale Fotografi Professionisti Quinta classificata al Premio di Fotografia di CCM, Colore, Barcellona, Spagna Seconda classificata al Premio Arti Visive San Fedele, Nostalgia, Milano, Italia MOSTRE PERSONALI 2012 in programmazione : Accart - Antonella Cattani, Bolzano, Italia Museo Diocesano, Milano, Italia Chiesa San Matteo, Berlino, Germania 2011 MIA, Julia Krahn / Carlotta Testori Studio, 12 maggio – 15 maggio, Superstudio, Milano, Italia. Catalogo Angelus Militans – Nunc Instantis, Carlotta Testori Studio, 22 febbraio – 25 marzo, Milano, Italia. Catalogo 2010 Ja, Ich Will, 8 ottobre - 12 novembre, ZirKumflex, Berlino, Germania. Edizione limitata di Santini Io ed Il Treno, Sottopasso. Arte in volo, 20 marzo – 24 aprile, Stazione Ferroviaria Domodossola Artspace, Italia 2009 Engelstueck, 16 aprile – 15 maggio, a cura di Roberto Mutti e Giovanni Pelloso, Galleria Magrorocca, Milano, Italia. Catalogo 2008 Sibirisches Kind, Chiesa di St.Josef e Fronleichnam, Aquisgrana, Germania 2007 Dinied Childhood, Suermondt-Ludwigforum Museum, Aquisgrana, Germania The creation of memory, Galleria Magrorocca, Milano, Italia 2005 O, Galleria Openmind, Milano, Italia 2004 Frutta Secca, Koboo, Milano, Italia Eiapopaia_ninnananna, Galleria Openmind, Milano, Italia B4 and after, B4, Milano, Italia

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2003 Von Gaensen und Elephanten, Tufanostudio25, Milano, Italia Schatten, Galleria Openmind, Milano, Italia 2002 Ego-ist-ich, Fresco-Art, Milano, Italia Sola-io, Cargo , Milano, Italia 2001 Installatione, Shocking, Milano, Italia ­ MOSTRE COLLETTIVE 2011 Comitato Fiori di Lavanda Onlus, 28 novembre, asta in collaborazione con Christies, Palazzo Clerici, Milano, Italy, Catalogo. Art Verona, 06 ottobre, rappresentata da Accart, Verona, Italia Marrakech Art Fair, 30 settembre, rappresentata da Voice Gallery, Marrakech, Marocco Tra Cielo e Terra, 20 settembre Bologna, 27 settembre Torino, 27 ottobre Firenze, asta in collaborazione con Christies, Fondazione Paideia. Catalogo Sebben che siamo donne, 17 settembre, Palazzo Libera - Villa Lagarina, a cura di Angela Madesani, Trentino, Italia. Catalogo Sottopasso / Arte in Volo, 01 Luglio, Sala Fondazione Rosmini, a cura di Olga Gambari e Massimo Fiumanò, Domodossola, Italia. Catalogo Pulsiones, 15 maggio, Patricia Conde Galerìa, Cità del Messio, Messico Difraccion, 5 aprile, Patricia Conde Galerìa, Città del Messico, Messico IMAF Mangia l’Artre, 20 marzo, Teatro Dal Verme, Milano, Galleria Centro Studio Lattuada, Milano, 22 marzo; La Mama Gallery, New York City, aprile; Centro Culturale Italiano, Los Angeles, maggio. Catalogo 2010 Mutter, 13 ottobre - 12 dicembre, Centro Culturale dei Minoriti, a cura di Johannes Rauchenberger e Roman Grabner, Graz, Austria. Catalogo Volta6 Basilea, rappresentata da Galleria Magrorocca Giorni Felici a Casa Testori, 24 giugno – 11 luglio, Novate Milanese, Milano, Italia Mangia le prugne, 9 – 13 giugno, Villa d’Erba, Cernobbio, Como, Italia. Catalogo Suspence, gennaio – febbraio, a cura di Carolina Lio, Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia, Italia. Catalogo 2009 Zona Maco Messico, rappresentata dalla


Galleria Magrorocca, Mexico City, Messico Il Resto del Tempo, 18 aprile, a cura di Alessandro Castiglioni, Castello Visconti di Jerago, Orago, Varese, Italia. Catalogo Delicate Nature, 8 years Rojo, 13 marzo- 14 aprile, Artspace, Milano, Italia 2008 NN, dicembre, Julia Krahn e Francesco Licata Duedinovembre, Artintown, novembre, Torino, Italia Biennial di Theran a Berlino, Germania Inaugurazione dell’esposizione del II Premio de Fotografía CCM, 16 ottobre, Centro Cultural de Caja Castilla-La Mancha, Barcellona, Spagna. Catalogo Le Book, ottobre, Londra, GB. Catalogo Biennale di Tehran Call For Art Urban Jealousie, a cura di Amirali Ghasemi e Serhat Koksal, Istanbul, Turchia Il corpo lo sa, Galleria d’Arte Stragapedeperini, Milano, Italia NNM.Reload, 33 Artists / 33Artworks / 3 Hours / 33 Minutes exhibition Chapter One, Noname Magazine in collaborazione con Vanda Catucci Arte e Potere: La Bellezza (Im)Potente , Premio Artivisive San Fedele, Milano – curated by Angela Madesani Rooms, MiArt, rappresentata dalla Galleria Magrorocca, Milano, Italia 2005 HUB_Session, Ripa di Porta Ticinese, Milano, Italia Strandgut, Videoproiezione in occasione della Notte Bianca, Milano, Italia Conflitti Contemporanei, Galleria Grazia Neri, Milano, Italia 2004 Want you, yokeandzoom, Londra, Tokyo 2003 Strandgut, Video per Unimovie, Museo di città Sant Angelo, Pescara, Italia Mistobosco, MiArt, Teatro Franco Parenti, Milano, Italia Povero Buio, Galleria del Barcon, Milano, Italia 2001 Galleria Artistudio-Galleria d’Arte, Milano, Italia Installazione, Shocking, Milano, Italia Galleria Artistudio-Galleria d’arte , Milano, Italia 2000 Galleria del Barcon, Milano, Italia Self-ich, Rave, Milano, Italia SELECTED BIBLIOGRAPHY

2011 October 01, Milano Finanza, page 28 “In Gestione - Meglio uno straniero”, Stefania Peveraro May 14, Il Giorno, page11 “Le foto rubano il mestiere alla pittura e anche l’Ultima Cena diventa un click”, An.Gi., foto e testo May 13, La Stampa page 25, “A Milano la fotografia si fa fiera”, Rocco Moliterni, foto e testo February 23, Vivimilano, page 56 “Shop ART / Un angelo alla vostra porta”,Giovani Pelloso, foto e testo February 22, la Repubblica “Carlotta testori, nipote d’arte..” Simone Mosca, foto e testo February 22, Corriere della Sera, page 21 “Un altra Testori nel nome dell’ arte”, Chiara Vanzetto, foto e testo February 18, milano.repubblica.it, prima pagina, galleria, foto e testo February 17, La Repubblica, Tutto Milano pag 7 “il corpo di Julia Krahn” e pag 23 “L’etera Julia Krahn si trasforma in angelo”, photo, Roberto Mutti February 17, beartista.it, “Apparizioni e visioni negli autoscatti di Julia Krahn”, photo February 16, Corriere della Sera, ViviMilano “ Nunc Instantis “, Giovanni Pelloso February 13, Il sole24ore, “Nunc Instntis”, Marina Mojana February 01, newsspettacolo.it, “JULIA KRAHN, apparizioni, visioni, istanti …in un'appassionante mostra”, photos 2010 “Mutter Unser” cover Kunst und Kirche “Selbstverwirklichte Leere” by Roman Grabner ,Kunst und Kirche, page 28-33 June 23, LaRepubblica, Testori gli amici riapronola casa della villa a Novate by Chiara Gatti, Photo “Mutter und Tochter”, page June 23, Corriere della Sera , Benvenuti a casa Testori by Francesca Bonazzoli, photo “Mutter und Tochter”, page 15 June 19, La Stampa, Giorni felici 2 a casa Testori by Marco Vallora, photo “Mutter”, page 37 June 19, Giornale del Popolo , Casa Testori diventa Kunsthaus by Luca Fiore, photo “Mutter”, page 26 June Vogue, Casa Testori, Photo “Mutter” 2009 Interview – obiettivodigitale. com/ Julia Krahn-1925 “…tra arte e fotografia commerciale” by Monica Papagna

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