Il magazine dell'architettura

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Il

Magazine ANNO

6, N. 48, GENNAIO 2012

(INCLUSO

NEL GIORNALE DELL’AR-

CHITETTURA. NON VENDIBILE SEPA-

dell’

ARCHITETTURA

© ALBERTO SINIGAGLIA

RATAMENTE)

IL GIORNALE DELL’ARCHITETTURA

Il Nord Est

IL TEMA DEL MESE 6+1 progetti a Bolzano, Murano, Padova, Treviso, Udine Il progetto del mese La nuova sede del gruppo Oberalp Salewa (Bolzano) di Cino Zucchi Architetti e Park Associati Ri_visitati Il Sieeb a Pechino di Mario Cucinella Architects cinque anni dopo


Nord Est: non solo capannoni

D

are vita a spazi sociali aperti, in cui la condivisione sia una costante e lo scambio fluido e vivace, è divenuta oggi un’esigenza imprescindibile nel progettare l’architettura. Sempre più diffusa tra le committenze è l’attenzione a costruire luoghi non autoreferenziali ma rivolti all’esterno, in cui si sviluppano meccanismi non solo di autoidentificazione ma di dialogo tra i diversi protagonisti. Di fronte all’esigenza di territori condivisi l’originaria funzione (sia essa una realtà imprenditoriale, istituzionale o sociale) viene convertita in favore di uno scambio attivo con l’esterno e di un tempo di utilizzo differenti. La selezione di progetti di queste pagine circoscrive l’interesse all’area del Nord-Est e riguarda edifici in cui il tema della produzione s’interseca con quello del recupero edilizio, sul quale molti osservatori sono particolarmente sensibili, in un’ottica di salvaguardia del territorio e di un inevitabile cambiamento della funzione e della percezione degli spazi produttivi.

A cura di Julian W. Adda

Il quartier generale Salewa è testimonianza reale della possibilità di progettare un capannone e una torre per uffici dalla forte connotazione architettonica, in una realtà evoluta dal punto di vista sociale e funzionale. Sempre in Alto Adige, la Cantina Tramin è un altro esempio di come si siano coniugati l’aspetto imprenditoriale con la volontà di divulgazione della cultura enologica all’insegna di un’architettura fortemente contemporanea. Il tema della multifunzionalità nel nuovo Wine Center Val D’Oca & Sapori è legato alla volontà di far incontrare, in un ambiente ben inserito nel contesto collinare, chi produce con chi desidera conoscere e apprezzare un prodotto simbolo del territorio. La Casa della musica è un bell’esempio, nell’ottica del recupero di un edificio da tempo abbandonato, d’integrazione tra diverse funzioni: «fruizione» musicale e accoglienza del pubblico in occasione di conferenze, esposizioni, momenti di ristoro. In sintonia con il tema del riuso delle preesistenze è l’inter-

vento nella Fornace Morandi che, con l’obiettivo di conservare un esempio di archeologia industriale cittadina, ha dato vita a uno spazio urbano eclettico che accoglie attività molto differenti tra loro. Sempre una fornace è protagonista di un intervento di recupero stavolta a uso residenziale, Fabrica Nova, dove la cifra distintiva è l’utilizzo sistematico di materiali ecologici ed ecocompatibili in coerenza con i principi della bioedilizia.Infine, il complesso Le terrazze è l’esempio di recupero di un edificio, incompiuto e abbandonato da tempo, divenuto struttura polifunzionale unendo in una felice combinazione lo spazio abitativo e gli usi collettivi. È esigenza imprescindibile per l’architettura contemporanea, infatti, porsi in atteggiamento dinamico nei confronti dello spazio, oggi sempre più mutante, e per il progettista ideare luoghi di vita e del suo continuo evolversi. Paolo Simonetto presidente Associazione culturale Architettando

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LE SEGNALAZIONI DEL MESE

La Casa della Musica a Cervignano del Friuli

Il progetto lavora sul contrasto, materico e volumetrico, tra esistente e nuovo. Nell’edificio in mattoni abbandonato, dalla forma planimetrica molto allungata, viene ricostruita la copertura a due falde accentuando l’inclinazione. All’interno, le funzioni sono organizzate su due livelli. In testata, gli spazi di accoglienza e riunione su due piani anticipano il vuoto a doppia altezza del bar-foyer che distribuisce i musicisti verso l’enfilade al piano terra (dove si trovano i quattro piccoli volumi in cemento armato della sale prova, indipendenti e segnalati visualmente da diverse

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cromie), o al piano superiore verso l’auditorium e, all’estremità opposta, alla sala di registrazione. Gli spazi sono evidenziati all’esterno da cinque grandi aperture. Progetto: Studio Geza (Stefano Gri e Piero Zucchi) Committente e localizzazione: Comune di Cervignano del Friuli (Udine) Superficie: 750 mq Cronologia: 2004-2010 Foto: Massimo Crivellari Web: www.geza.it

La Fornace Morandi a Padova

L’edificio distribuito su quattro livelli, risalente al 1898 e dismesso dal 1981, è una rara testimonianza di architettura industriale di rilievo, collocata al margine della città in un’area di consistenti trasformazioni urbanistiche e infrastrutturali, in adiacenza al sistema autostradale e ferroviario. La trasformazione in polo economico e commerciale ne ha preservato le murature perimetrali, mentre sono stati ricostruiti parte del fronte

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est e del fronte nord con una parete vetrata, scandita dalla struttura verticale portante in laterizio a vista. Sul medesimo fronte sono stati ricomposti dei piccoli volumi rivestiti con doghe in zinco-titanio, per spazi tecnici e di servizio. Gli interni (del tutto distrutti, salvo per la grande camera forno del piano terra, in mattoni di terra cruda, e la ciminiera, ora utilizzata per la ventilazione naturale) sono stati completamente ricostruiti,

La FabricaNova a Murano

aprendo un giardino pensile al primo piano con funzioni di equilibratore microclimatico e pozzo luce per gli spazi di lavoro ai piani superiori. Progetto: Bruno Stocco Committente: Brick & Tile Localizzazione: Padova Superficie: 9.110 mq Cronologia: 20072010 Foto: Paolo Mazzo F38F Web: www.fornacemorandi.it, www.brunostoccoarchitetto.com

Trasformazione di una fornace per materiali refrattari degli anni trenta in una struttura residenziale. L’edificio si articola in due corpi di fabbrica: il maggiore si eleva per quattro piani, mentre il più piccolo, in origine destinato ad attività di servizio, è di un solo piano. La ristrutturazione li svuota completamente (recuperando le strutture portanti in legno della copertura e al-

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Le terrazze a Villorba

Il Wine Center «Val d’Oca & Sapori» a Valdobbiadene

Il progetto, compreso in un Programma integrato di riqualificazione urbanistica, edilizia e ambientale (Piruea), recupera lo scheletro strutturale per un centro commerciale, abbandonato dal 1995. Nei quattro piani fuori terra trovano spazio attività ricettive (hotel e residence) e residenziali, un’area commerciale/artigianale, un ristorante, uffici, fitness e piscina, auditorium. L’edificio è sviluppato in due corpi di fabbrica paralleli; quello fronteggiante la strada è caratterizzato da una struttura gradonata che consente di aprire gli spazi ricettivi e residenziali ai piani alti verso una doppia serie di terrazze. Le abitazioni dispongono inoltre degli spazi aperti sul piano di copertura. I sistemi di risparmio energetico sono flessibili e calibrati secondo le necessità dei diversi fruitori.

Frutto di un concorso d’idee destinato a studenti e neolaureati, vinto da uno studio padovano, l’edificio su due livelli si caratterizza per il grande muro rivestito in pannelli di alluminio forato, con un disegno ispirato all’effervescenza delle bollicine del prosecco, di notte illuminato con led multicolori. Il rivestimento segue un andamento articolato per concludersi, in corrispondenza dell’angolo di chiusura del lotto, con lo sbalzo della saletta ristorante. La sala al piano superiore si apre su una terrazza parzialmente coperta che incornicia il paesaggio collinare. Il percorso in quota prosegue verso ovest tra piccoli volumi di servizio, per poi scendere a terra. Alimentato da un impianto fotovoltaico in guaina di silicio amorfo integrato nella copertura, l’edificio è riscaldato da un sistema di sonde geotermiche e pompe di calore reversibili.

Progetto: Studio Marco Piva Committente: Idea Verde srl (Martellago, Venezia) Localizzazione: Villorba (Treviso) Superficie: 16.000 mq Cronologia: progetto 2004-2005, realizzazione 2006-2011 Foto: Andrea Martiradonna Web: www.studiomarcopiva.com; www.leterrazze-villorba.it

Progetto: CAFèARCHITETTURA (Devis Busato, Rodrigo Masiero, Matteo Pellizzari) con Caterina Santinello Committente: Cantina Produttori di Valdobbiadene Localizzazione: Valdobbiadene (Treviso) Superficie: 3.390 mq Cronologia 2008-2011 Foto: Luca Girardini Web: www.cafearchitettura.it

La Cantina Tramin in Alto Adige

urano

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cuni laterizi), riorganizzando i 20 alloggi attorno alla distribuzione orizzontale e verticale, disegnate con la medesima cura degli spazi residenziali. L’elevato utilizzo di materiali bioecologici (lana di canapa, lana di legno mineralizzato, fibra di legno, vetro cellulare, mattoni alveolati Porotherm, fibrogesso e legno) e il sistema d’impianti hanno garantito la certificazione CasaClima B. FabricaNova è inoltre il primo intervento a fregiarsi della targa «Edificio ecocompatibile» del

Comune di Venezia, oltre a essere premiato come «Edificio ecosostenibile» dalla Regione Veneto. Progetto: Massimo Gin Committente: Ikos Costruzioni srl, Venezia Localizzazione: Fondamenta Radi 14/B, Murano (Venezia) Superfici: coperta 2.000 mq, scoperta 820 mq Cronologia: progetto 2007, realizzazione 2008-2011 Foto: Daniele Resini Web: www.ikoscostruzioni.it, www.studiogin.it

L’ampliamento della cantina, esito di un concorso a inviti, aveva l’obiettivo di riorganizzare gli spazi operativi e far convivere le esigenze di lavoro con quelle legate al turismo enogastronomico. Ai lati dell’edificio originario, cuore del sistema, si sviluppano due volumi semicircolari la cui convessità definisce lo spazio di accesso pubblico e il fronte del sistema costruito. Caratterizzate da un disegno ispirato all’andamento spezzato dei tralci di vite e chiuse da sottili piattaforme inferiori e superiori, queste grandi forme scultoree contengono al loro interno scatole vetrate, a loro volta dalla planimetria irregolare, in cui si sviluppano, su due livelli, gli spazi di lavoro amministrativo e di pubbliche relazioni. Il basamento ospita i flussi legati all’operatività produttiva, aperti verso i vigneti; le ali stesse celano alla vista i magazzini e silos. Progetto: Werner Tscholl Committente: Kellerei Cantina Tramin Localizzazione: Termeno (Bolzano) Superficie: 6.292 mq Cronologia: progetto 2007, realizzazione 2008-2010 Foto Alexa Rainer, Richard Becker Web: www.wernertscholl.com, www.cantinatramin.it

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Un landmark per l’ingresso a IL PROGETTO DEL MESE

La nuova sede del gruppo Oberalp Salewa

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er chi arriva da meridione segna l’arrivo in città: da settembre, la nuova sede della Salewa, realizzata in adiacenza all’autostrada del Brennero, s’impone all’attenzione per dimensioni e forme, grandi facce prismatiche ad andamento inclinato la cui suggestione plastica rimanda immediatamente alla topografia dei rilievi montani che circondano la città, e che si riflette anche nell’andamento planimetrico spezzato della conformazione interna degli spazi di accesso e degli uffici. Il complesso è articolato in una serie di volumi di varie altezze e dimensioni (in totale, oltre 135.000 mc), allineati perpendicolarmente all’autostrada e connessi dalla grande piastra dello showroom: la torre principale si eleva fino a 50 m (in deroga al limite imposto dalla Provincia di 24 m), un secondo volume rialzato arriva a una trentina di metri, mentre il risvolto che contiene la palestra di roccia coperta a sua volta raggiunge i 18 m (la più grande d’Italia, estesa per 2.055 mq, di cui 200 all’esterno, fornita di 11.000 prese, con la possibilità di misurarsi su oltre un centinaio di «vie», e con uno dei fronti che riproduce una vera parete di roccia). Il magazzino logistico, basso ed esteso a meridione delle strutture alte, lungo il lato autostradale si trasforma nel profilo dell’aquila, presente nel logo dell’azienda, in virdel rivestimento poligonale dell’edificio. Interpreta tù Nel complesso trovano spazio gli uffici ammiil desiderio del nistrativi delle società che fanno capo al grupcommittente sia po Oberalp Salewa (Dymanit, Pomoca Sildi rappresentare vretta e Salewa stessa), oltre al dipartimento ricerca e sviluppo, allo showroom e spazio venfisicamente dita aziendale, a una serie di attrezzature per gli il brand, impiegati (centro fitness, asilo nido, spazi mensia di comunicare sa, alloggio del custode) e, in un piccolo edifia parte, un ristorante a servizio dell’area inil proprio impegno cio dustriale in cui sorge la sede (collocata tuttavia in campo all’interno di un’area verde che rimarrà a disposizione della città altoatesina). ambientale Tutto parte nel 2007, quando con un concorso privato a inviti (cui parteciparono, oltre ai vincitori, Artec, Köberl, Giner e Wucherer, Dominique Perrault, Bearth & Deplazes, Walter Pichler, Mahlknecht e Mutschlechner, Werner Tscholl), il patron Oberrauch sceglie di concentrare in un’unica sede le attività che nel tempo avevano trovato varie collocazioni nell’ambito provinciale, rifiutando le offerte bavaresi in forma di contributi alla costruzione e terreni gratuiti. Il gruppo di Cino Zucchi Architetti e Park Associati interpreta il desiderio del committente sia di rappresentare il brand della compagnia, sia di comunicare il proprio impegno in campo ambientale. Il rivestimento dei volumi con pannelli in alluminio microforato elettrocolorato (in tre tonalità di grigio/azzurro) modella plasticamente l’altrimenti ovvia forma degli edifici alti (sui lati chiusi, mentre le facciate rivolte a settentrione, vetrate, presentano un aspetto molto più lineare), e la presenza del più grande impianto fotovoltaico dell’Alto Adige (una produzione di 400.000Kw/h, superiore ai consumi dell’edificio), ne fanno un segno che interpreta il rapporto tra attività umana e natura. In questo contesto, viene confermata la certificazione CasaClima Work&Life (ideata appositamente per le strutture produttive), e di cui la sede Salewa è la prima a fregiarsi. L’attestazione si basa su una serie di criteri tecnici e strategici relativi ai concetti di «natura» (ecologia), «vita» (aspetti socioculturali) e «trasparenza» (economia), a loro volta suddivisi in una serie di sottovoci, la cui valutazione a punti definisce un punteggio globale. Vengono così valutati, oltre alla vita prevista dell’edificio e i suoi effetti sull’ambiente, l’efficienza energetica dell’involucro edilizio e l’efficienza complessiva delle installazioni e dell’edificio, il benessere dei dipendenti e i costi nelle fasi di pianificazione e attuazione mediante un’analisi spesa-profitto. Il progetto si è visto assegnare, per ciascuno dei criteri, il massimo punteggio di Summa cum laude. Il cristallo d’alluminio è candidato a divenire landmark urbano, grazie anche alla sua posizione di porta meridionale d’accesso alla città. La contemporanea realizzazione del nuovo termovalorizzatore (in cantiere sul lato ovest dell’autostrada, progetto degli svizzeri TBF+partners) istituisce un curioso gioco di rimandi storici (legato alla presenza dei castelli Flavon e Firmiano) e formali, in una sorta di dialogo forzato accentuato anche dagli spazi ristretti entro cui transita l’autostrada. La coppia di edifici, accomunati nelle dimensioni e nel tema progettuale del rivestimento, racconta due storie molto diverse. Se per Salewa prevale una forma dettata dalla necessità simbolica e scolpita grazie ai pannelli di rivestimento (che cela la struttura ingegneristica), l’inceneritore obbedisce alle funzionalità strutturali, mentre il rivestimento che appare dai disegni progettuali non sembra in grado di reggere il confronto. Il vicinissimo castel Firmiano, sulla collina, occhieggia divertito, e ricorda che il punto era particolarmente ambito soprattutto nei secoli passati. Julian W. Adda

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I materiali e le aziende Cementi Progress Acciai Sipre Alluminio Carminati Finestre Feba Fenster Porte Rubner Türen Sistemi di facciata Stahlbau Pichler, Schüco Vetri Guardian Ceramiche Powergres, Marazzi Elettrocolorazione Nece Cartongessi Knauf Struttura palestra di roccia Holzbau Pareti palestra Walltopia, Sintroc Prefabbricati Asia Fotovoltaico Leitner Solar Impianti Climaveneta, Delta, Euroclima Ascensori Kone Illuminazione Zumtobel Arredi Höller Verde Rasenfix

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o a Bolzano da sud

Salewa di Cino Zucchi Architetti e Park Associati

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Il progetto e i progettisti Committente: Salewa Spa, Bolzano Progetto: Cino Zucchi Architetti (Milano), Park Associati (Milano) Team: Cino Zucchi, Filippo Pagliani, Michele Rossi, Elisa Taddei, Alice Cuteri, Lorenzo Merloni, Marco Panzeri, Davide Pojaga, Alessandro Rossi, Giada Torchiana, Fabio Calciati Strutture: Kauer & Kauer Ingenieure (Bolzano) Impianti: Energytech Ingegneri (Bolzano) Coordinamento e project management: Plan Team (Bolzano) Impresa: ZH GCC (Bolzano) Consulente palestra di roccia: Ralf Preindl (Bressanone) Intervento artistico: Margit Klammer Cronologia: progetto aprile 2007-ottobre 2008, costruzione luglio 2009ottobre 2011 Dati quantitativi: area 30.595 mq, volume costruito: 146.248 mc Costo: 40 milioni Foto: Cino Zucchi Cino Zucchi (Milano, 1955, nella foto al centro), dopo aver studiato al Mit si laurea al Politecnico di Milano nel 1979, dove insegna Progettazione architettonica e urbana. È stato visiting professor presso la Syracuse University e l’Eth di Zurigo; è autore dei volumi «L’architettura dei cortili milanesi 1535-1706, Asnago e Vender. Architetture e progetti 1925-1970», e curatore del volume Bau-Kunst-Bau. Fonda lo studio Cino Zucchi Architetti. Tra i lavori più noti, la trasformazione dell’area ex Junghans a Venezia e, tra quelli più recenti, a Helsinki il ma-

sterplan per l’area di Keski Pasila; a Milano le residenze e uffici al Portello e l’edificio a uffici del Group M ad Assago; a Torino l’ampliamento del Museo nazionale dell’automobile (premio Inarch/Ance 2011) e il progetto della nuova sede Lavazza. Park Associati è fondato nel 2000 da Filippo Pagliani (Milano, 1968, nella foto a sinistra), laureato a Milano, con esperienze di lavoro presso Renzo Piano e Michele De Lucchi; insegna al Politecnico di Milano) e Michele Rossi (Milano, 1964, nella foto a destra), laureato a Milano, con esperienze di lavoro presso Michele De Lucchi, David Chipperfield e Din Associates; a Milano, dopo gli incarichi presso Ied e Isad, insegna al Politecnico). Tra le loro opere recenti, il ristorante itinerante The Cube by Eletcrolux, la ristrutturazione dell’edificio ex Campari a Milano e un complesso residenziale ad Azzate (Varese); tra i progetti in corso, la Luanda Financial Tower in Angola, un edificio per uffici ad Assago (Milano) e una torre residenziale a Praga.

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Ri_visitati da Zhang Cinque Li & Wang Hanni* anni dopo

A cinque anni dall’apertura, questo avvincente prodotto della collaborazione tra Cina e Italia, firmato Mario Cucinella Architects, si erge fiero nel campus della migliore università cinese con la sua immagine di edificio ecotecnologico

L’

inaugurazione del Sieeb (Sino Italian Ecological and Energy Efficient Building) presso la Tsinghua University nel 2006 è stato un evento tutt’altro che trascurabile. Questa struttura high tech, armata fino ai denti di puro design e ingegneria italiani e costruita con la massima precisione rispetto agli edifici cinesi di quegli anni, affermava l’impegno ambientalista dei governi italiano e cinese. Alla fine dei lavori si è conquistato molti record: primo edificio della Ci-

na continentale a incarnare una strategia sistematica di controllo delle emissioni; primo edificio istituzionale finanziato interamente da un governo straniero; prima struttura didattica contemporanea ad abbandonare l’aria condizionata centralizzata e così via. Tutto

questo ha suscitato una nuova ondata d’interesse per le tecnologie verdi tra gli architetti e i responsabili delle politiche cinesi. Ora che il Sieeb è in funzione da cinque anni, il mondo sembra meno promettente di quanto non lo fosse all’epoca della sua realizzazione, con l’economia in cattive acque, la violenza strisciante e i disordini, la crisi del debito e la disoccupazione. La contrazione, però, non ha toccato il Sieeb. Ripensando anzi alle sue promesse e al suo rendimento, possiamo affermare con certezza che se la cava incredibilmente bene. Innanzitutto funziona in maniera efficace come modello di comportamento. Ammettiamolo, gli edifici di questo tipo sono gestuali. A differenza di molte strutture che facevano promesse simili, il Sieeb è al tempo stesso convincente e sensibile. Nei cinque anni centinaia di organizzazioni e migliaia di persone lo hanno visitato e hanno apprezzato la sua selezione di tecnologie contemporanee. Le sue delicate espressioni tecniche, l’integrazione di ciclo energetico e controllo delle emissioni, la fusione tipicamente orientale di giardini e piante con lo spazio edi-

ficato e persino la chiara disposizione dei volumi sono stati e sono utili punti di riferimento. In secondo luogo, le soluzioni tecnologiche adottate hanno retto bene. In questi tempi in cui la maggior parte delle macchine non è all’altezza delle aspettative strombazzate dalla pubblicità è un elemento quanto mai promettente. Nel complesso, il sistema energetico funziona in modo stabile. Il sistema d’irrigazione è estremamente efficace. I sistemi di controllo automatico ambientale dell’interno (controllo dell’illuminazione, regolazione della ventilazione, messa a punto della temperatura e così via) funzionano piuttosto bene, con l’eccezione di qualche risposta anomala qua e là. Il sistema di modulazione integrato d’illuminazione diurna (pannelli a più strati che diffondono e rifrangono, brise soleil regolabili e così via) si è rivelato un successo. In terzo luogo, è un edificio che piace sia ai docenti che agli studenti. Quasi tutti i professori con cui abbiamo parlato lo hanno elogiato definendolo un ambiente rilassante e godibile, ideale per le discussioni e la ricerca online. Gli studenti hanno detto di ritenersi fortunati a lavorare lì. La maggior parte dei docenti e degli studenti apprezza soprattutto il giardino incassato e i colori dell’interno, elementi piuttosto rari negli altri edifici del campus della Tsinghua. L’elevata popolarità dell’edificio spiega anche il rapido aumento della gente che vi lavora. Nel 2007 ha raggiunto le trecento persone, ora quasi raddoppiate, facendo funzionare a pieno regime tutte le attrezzature a disposizione. In quarto luogo, l’edificio completa il campus, noto per la sua varietà: edifici coloniali in mattoni rossi degli inizi del ventesimo secolo, palazzi stalinisti di arenaria di metà ventesimo secolo, strutture generiche in piastrelle di ceramica bianca degli anni ottanta e nuovi edifici più caratteristici degli ultimi tempi. Inserendosi al centro di un gruppo di scialbe strutture bianche (tra cui, purtroppo, la Facoltà di Architettura), il Sieeb restituisce al campus un raffinato punto di raccordo tramite il suo delicato trattamento di colori e materiali. Quando l’aria è limpida e il sole perfettamente visibile (cosa alquanto rara a Pechino), il Sieeb è da fotografare. La sua gioiosa trasparenza e luminosità, unite al credo verde che sostiene, si sono dimostrate irresistibili e hanno trovato spazio nelle recenti pubblicazioni sul campus di Tsinghua, tra cui il libro souvenir ufficiale dell’università che ne celebra il centenario. Ovviamente nessun edificio è perfetto. Con una previsione più accurata delle reali condizioni di lavoro dei suoi occupanti certi aspetti si potevano risolvere o migliorare. In primo luogo ci sono problemi tecnologici. Il sistema Cchp (di trigenerazione) non è mai stato avviato perché

le sue specifiche non soddisfano il codice di sicurezza cinese. Gli iconici pannelli fotovoltaici a sbalzo non sono efficaci come previsto: ne funzionano solo 180 su 500, generando l’1-3% dell’elettricità usata ogni anno. È molto meno di quanto promesso, ovvero tutta l’elettricità necessaria all’illuminazione. Non mancano poi problemi di manutenzione. La pulizia dell’edificio è costosissima, cosa che non sorprende se si pensa al ben noto smog di Pechino. Cambiare alcune parti dell’attrezzatura italiana può essere penoso, e neanche questo sorprende visti i costi della ben nota qualità di fabbricazione italiana. Eppure ci sono problemi su cui non incidono né fattori locali né culturali. Per citare un esempio, tutti quelli che lavorano al Sieeb pongono la stessa domanda: siamo sicuri che il sensore automatico dell’illuminazione interna (che spegne la luce venti minuti dopo l’uscita dell’ultima persona da una stanza) sia più conveniente del tradizionale sistema low tech a interruttori facendo spegnere la luce all’ultimo che esce? Ma al momento non esistono interruttori… In terzo luogo ci sono problemi nell’uso dei laboratori. Nelle prime fasi del progetto l’edificio era stato pensato per ospitare uffici e non laboratori. Persino con l’aggiunta finale di altre condutture per lo scarico dei fumi, il corridoio ai piani dei laboratori puzza in maniera lampante. I ricercatori commentano tutti così: amiamo la comodità dell’edificio, ma ci servono laboratori migliori. Ma qualche difetto non impedisce al Sieeb di risplendere. A cinque anni dall’apertura, questo avvincente prodotto della collaborazione tra Cina e Italia si erge fiero nel campus della migliore università cinese con la sua immagine di edificio ecotecnologico, ispirando molte persone di settori diversi e arricchendone il modo di pensare all’ambiente. E continuerà a farlo. * Facoltà di Architettura dell’Università Tsinghua

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Il Sieeb a Pechino


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Abitare la Città Ugo La Pietra 128 pp., € 18,00

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Fare gli italiani 1861-2011 a cura di W. Barberis e G. De Luca 128 pp., € 20,00

Al di là del Tempo Mimmo Paladino e il Guerriero di Capestrano: la nuova sala

a cura di G. Simongini e A. Pessina 72 pp., € 60,00 Alla Mensa del Signore Capolavori dell’arte europea da Raffaello a Tiepolo a cura di Giovanni Morello 256 pp., € 35,00 Almost queen Valerio Berruti 112 pp., € 20,00 Amate Arti Applicate 1991-2011: da «L’apprendista stregone» a «Italia 150» Enzo Biffi Gentili 176 pp., € 29,00 Andloviz. Il decoro in tavola Forme e colori a cura di A. Pansera e M.T. Chirico 136 pp., € 30,00 André Beaurepaire in preparazione Antiche Madonne d’Abruzzo Dipinti e sculture lignee medioevali dal Castello dell’Aquila a cura di Lucia Arbace 112 pp., € 24,00 Architettura e design: recupero e attualità Giorgio Casati 168 pp., € 28,00

Federalismo e beni culturali Luciano Zerbinati 96 pp., € 11,00

Artist’s reseale right Old issues and new problems Edited by G. Candela and A. E. Scorcu 184 pp., € 25,00

Firmament - James Brown a cura di Danilo Eccher 96 pp., € 30,00

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Km 0-11 Arti a Torino. 1995-2011 a cura di Luca Beatrice 224 pp., € 20,00

Forme implicite Gioielli di Faiences a cura di M. Carroli, M. L. Vezzali 110 pp., € 25,00

Kosuth e Kunellis alla Marrana 160 pp., € 20,00

La Borsa valori di Torino Il progetto, la sua storia a cura di Alberto Papuzzi 160 pp., € 35,00

Mario Maioli Progetti e archivio dal 1959 a cura di M. Maioli e A. Pansera 392 pp., € 55,00

Se questo è un uomo Zoran Music a cura di Flavio Arensi 128 pp., € 22,00

La città sostenibile del Mediterraneo in preparazione

Matthiesen Edizione fuori commercio

Sfidare il Vento Il Teatro Stabile di Torino Per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia a cura di M. Martone e G. Davico Bonino 200 pp., € 25,00

La Galleria di piazza Colonna AAVV 232 pp., € 60,00 La Galleria delle Battaglie La collezione Savoia di Palazzo Reale a Milano a cura di M. Messina, C. Salsi e P. Zatti 72 pp., € 20,00 La luce del Rinascimento 120 pp., € 16,00 La Mortola e Thomas Hambury a cura di F. De Cupis e E. Ragusa 246 pp., € 18,00 La pittura italiana nella fototeca Zeri Edizione fuori commercio

Forse fotografia Mario Cresci in preparazione

Giacomo Pregliasco alla Scala a cura di Vittoria Crespi Morbio 90 pp., € 10,00

Guardiani Davide Pizzigoni 160 pp., € 38,00

Biennale Giovani Monza 2011 30 artisti, 5 critici 136 pp., € 20,00

Guide to Kazakhstan Sites of Faith, Sites of History Edited by Gian Luca Bonora 258 pp., € 30.00

Caravaggio a Villa Berg Edizione fuori commercio Carlo Mattioli Una luce d’ombra A cura di M. Calvesi, G. Morello, A. Zaniboni Mattioli 198 pp., € 32,00 Cavour Fabio Viale 32 pp., € 25,00

Il capolavoro non esiste a cura di Maria Cristina Rodeschini 92 pp., € 16,00

Cecil Beaton alla Scala a cura di Vittoria Crespi Morbio 90 pp., € 10,00

Il collezionismo nella rete dei Musei dell’Ottocento in preparazione

Ceramica vs. disegno 1:0 Sandro Chia a cura di Franco Bertoni 96 pp., € 24,00

Il Cottolengo La Piccola Casa della Divina Provvidenza a cura di P.L. Bassignana e Suor Giuliana Galli 136 pp., € 30,00

Che cosa fa il ceramista 32 pp., € 9,00 Che cosa me ne faccio dell’arte a cura di Art for Business 96 pp., € 20,00

Il Goriziano e i Della Torre Tasso. Un territorio, una famiglia in preparazione

Controcorrente Riviste e libri d'artista delle case editrici della Poesia visiva a cura di M. Bazzini e M. Gazzotti 104 pp., € 20,00 Dante Vittorioso Il mito di Dante nell'Ottocento a cura di A. Villari, E. Cuerci 264 pp., € 25,00 Di medaglia in medaglia Le medaglie celebrative dei Cittadini dell’Ordine 256 pp., € 35,00 Donato Creti. Le opere su carta. a cura di Marco Riccomini 320 pp., € 60,00

Il Museo Nazionale dell'Automobile di Torino 164 pp., € 30,00 Il patrimonio diffuso moderno in preparazione Il Rinascimento danzante. Michele Greco da Valona e gli artisti dell’Adriatico tra Abruzzo e Molise a cura di L. Arbace e D. Ferrara 72 pp., € 20,00 Il Trofeo militare di Giuseppe Maria Bonzanigo a cura di C. Arnadi di Balme e A. Merlotti 80 pp., € 15,00 Il valore dei dipinti dell’Ottocento e del primo Novecento XXIX edizione 2011-2012 a cura di Giuseppe Luigi Marini 808 pp., € 140,00

Moda neoclassica in Liguria a cura di Carla Cavelli 96 pp., € 28,00 Mostra Mania in preparazione Museo dell'Automobile di Torino Collezioni 96 pp., € 10,00

Niente di meno Nothing less The power of female design English edition edited by Anty Pansera 96 pp., € 30,00

LA MORTOLA E THOMAS HANBURY

Allemandi & C.

ROBERTO

CAPUCCI E L’ANTICO Omaggio alla Vittoria Alata

Davide Pizzigoni

GUARDIANI Introduzione di Pierre Rosenberg e un saggio di Marco Vallora

UMBERTO ALLEMANDI & C.

Allemandi & C.

L’altra Gerusalemme. I suoi volti segreti a cura di Enrico Fubini 132 pp., € 21,00 L'Arena e la Fenice Il melodramma all’opera Francesca Zardini 156 pp., € 40,00 L’architettura del dialogo Piazza Berzieri a Salsomaggiore a cura di Emilio Faroldi Associati 184 pp., € 35,00 L’arte da leggere Critica e recensioni sui quotidiani a cura di Paolo Serafini 128 pp., € 18,00 L'arte itinerante del Novecento italiano a cura di G. Cribiori e N. Colombo 128 pp., € 25,00 L’arte per le canonizzazioni L’attività artistica intorno alle canonizzazioni e alle beatificazioni nel Seicento A cura di Vittorio Casale 312 pp., € 35,00 L’immaterialità del materiale Claudio Silvestrin 336 pp., € 140,00 L’isolato San Federico in Torino a cura di C. Alessandria, E. Angelino 184 pp., € 45,00 L’italiano ecclesiastico tra passato e presente a cura di Massimo Arcangeli 264 pp., € 30,00 La Biennale internazionale di antiquariato di Firenze XXVII edizione (2011) 208 pp., € 30,00

La voce delle donne Guida al Risorgimento dell’Emilia Romagna a cura di Jadranka Bentini 176 pp., € 22,00 Lavazza Architettura del lavoro Edizione fuori commercio Le stampe della Fondazione Coronini in preparazione Le più belle maioliche. Capolavori di Colle Ameno, Rolandi e Fink nella Bologna del Settecento a cura di Luisa Foschini 144 pp., € 38,00 L'Italia s'è desta: 1945-1953 a cura di Claudio Spadoni 272 pp., € 38,00 Lo spazio della ceramica Il museo Internazionale delle ceramiche di Faenza a cura di J. Bentini, C. Piersanti 128 pp., € 28,00 Lotto a Villa Berg Edizione fuori commercio Luca Pignatelli Icons in preparazione Luigi Bertelli a cura di Bologna per le Arti 160 pp., € 40,00

Shafik Archetipi. Le origini del futuro a cura di Arturo Carlo Quintavalle 104 pp., € 20,00 Shozo Shimamoto Opere 1950-2011 a cura di L. Mango,S. Cavalchi, F. Franceschini 280 pp. € 20,00 Singolarissimo giornale I 150 anni dell'«Osservatore Romano» a cura di A. Zanardi Landi e G.M. Vian 288 pp., € 24,00 Sottopasso – Arte in volo a cura di M. Fiumanò e O.Gambari 80 pp., € 22,00 Starchitecture Scene, attori e spettacoli nelle città contemporanee a cura di D. Ponzini e M. Nastasi 160 pp., € 30,00 Starchitecture Scenes, Actors and Spectacles in Contemporary Cities English edition edited by D. Ponzini e M. Nastasi 160 pp., € 30,00 Svaso a cura di Paolo Turati 48 pp., € 18,00 The Museo dell'Automobile in Turin English edition 164 pp., € 30,00

OGR - Guida breve a cura di Daniela Magnetti 32 pp., € 5,00

The non-materiality of material Claudio Silvestrin 336 pp., € 140,00

Opus Alchymicum Lolita Timofeeva a cura di Arturo Schwarz 120 pp., € 28,00

Toni Benetton. Townscapes 224 pp.,€ 35,00

Paesaggi d'acqua a cura di M. Zerbi e I. Reale 168 pp., € 28,00 Paesaggio con figura a cura di Gabi Scardi 296 pp., € 30,00 Painture Flammande Florence de Voldere Edizione in fiammingo 320 pp., € 65,00

I diritti dell’arte contemporanea a cura di G. Ajani e A. Donati 204 pp., € 22,00 I segni dell'eucarestia a cura di Giovanni Morello 272 pp., € 32,00

Messa a fuoco di architettura e scultura Helmuth Gernsheim a cura di Angelo Maggi 264 pp., € 25,00

Niente di meno Nothing less La forza del design femminile a cura di Anty Pansera 96 pp., € 30,00

Grandi musei del Piemonte: il Museo del Risorgimento 128 pp., € 19,00

Bellini a Villa Berg Edizione fuori commercio

Medusa Gian Lorenzo Bernini Edizione fuori commercio

New York Shots A boxing tale English edition edited by Gabriele Tinti 56 pp., € 22,00

Gam - Collezioni a cura di Danilo Eccher 914 pp., € 120,00

Atlante dei Musei in preparazione

Mattia Moreni Opere 1947-1997 in preparazione

New York Shots A boxing tale a cura di Gabriele Tinti 56 pp., € 22,00

Gae Aulenti alla Scala a cura di Vittoria Crespi Morbio 90 pp., € 10,00

Grandi musei del Piemonte: il Museo dell'Automobile 128 pp., € 19,00

Eroi English edition edited by Danilo Eccher 280 pp., € 55,00

Interior Wor(l)ds 280 pp., e-book

Fermariello - La casa Rossa in preparazione

Gli affreschi della torre di San Martino a cura di Silvia Regonelli 104 pp., € 28,00

Athos Ongaro a cura di Marco Senaldi 136 pp., € 25,00

Eroi a cura di Danilo Eccher 280 pp., € 55,00

Industria a cura di Emanuela Zanda 224 pp., € 42,00

Invito a Palazzo I palazzi aperti delle banche 170 pp., € 30,00

Gian Giacomo Poldi Pezzoli L’uomo e il collezionista del Risorgimento a cura di L. Galli e F. Mazzocca 184 pp., € 26,00

Arte contemporanea a Torino Rapporto 2010 188 pp., € 25,00

Incontrare Bagetti. Acquerelli,disegni, incisioni a cura di A. Griseri, F. Petrucci e R. Vitiello 104 pp., € 18

Paladino e il nuovo Guerriero La scultura come cosmogonia a cura di Gabriele Simongini 96 pp., € 20,00

Toni Benetton Per una scultura vivibile A cura di Carlo Sala e Nico Stringa 88 pp.,€ 24,00 Torino che guarda il mare in preparazione Totem Forma Simbolo a cura di Daniele Astrologo Abadal 48 pp., € 18,00 Trasparenze - L'acquerello tra Romanticismo e Belle Epoque 324 pp., € 42,00 Un anno alla finestra Matteo Pericoli 128 pp., € 18,00

Paladino Schifano Pazienza a cura di Luca Beatrice 64 pp., € 18,00

Urbi et orbi – Daniele Galliano a cura di Flavio Arensi 128 pp., € 24,00

Palazzo Magio a Cremona in preparazione

Vetrine in preparazione

Palazzo Magnifico Palazzo Medici Riccardi a Firenze a cura di S. Merendoni e L. Ulivieri 314 pp., € 50,00

Villa Carlotta Museo, parco storico, giardino botanico a cura di Serena Bertolucci 128 pp., € 30,00

Pechino-Bassano del Grappa Marina Giusti del Giardino 144 pp., € 22,00 Prima che il gallo canti a cura di R. Montrasio, D. Astrologo Abadal, R. Bedarida 168 pp., € 30,00 Raffaello a Villa Berg Edizione fuori commercio Renzo Vespiniani alla Scala a cura di Vittoria Crespi Morbio 90 pp., € 10,00 Roberto Capucci Omaggio alla Vittoria Alata a cura di Vittoria Crespi Morbio 90 pp., € 10,00 Santa Lucia Palazzo Borromeo in preparazione

Luigi Einaudi (1874-1961) a cura di Ugo Roello e Elena Sardo 192 pp., € 28,00

Sarà l’Italia La ricostruzione del primo Senato a cura di Enrica Pagella 128 pp., € 28,00

Making the Italians Edited by W. Barberis and G. De Luna 246 pp., € 18,00

Scultura gotica senese (1260-1350) Edizione fuori commercio

Potete trovare tutti i titoli del catalogo e le ultime novità su www.allemandi.com

Villa della Regina a cura di F. Castagneto, V. Fallabrino, M. Sudano 160 pp., € 48,00 Ristampe Per Anna Capire l'arte contemporanea Il Lingotto - Storia e Guida Il mobile piemontese Palazzo Lascaris Dizionario di Arte contemporanea in lingua dei segni Rodin Il Teatro alla Moda Ebrei a Torino Opere di Pistoletto Critica della modernità

UMBERTO ALLEMANDI & C.

Per informazioni: Società editrice Allemandi & C., via Mancini 8, 10131 Torino, tel. 011 8199111, fax 011 8193090 Ordini: Allemandi c/o Libro Co., via Borromeo 48, 50026 San Casciano (FI), tel. 055 8228461, fax 055 8228462, allemandi@libroco.it



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