Men Ivan Scelsa e Prisca Taruffi Giovanni Zanchi - Giallo Corsa BERGAMO
MEN, MOTORS & LIFESTYLE
Special JUST ‘
“F1 - JUST al GP di Monaco 2018” “Berghem Bug 2018” “33° Rally Prealpi Orobiche”
Motors Faro Store Auto • Iperauto Bergamo Scuderia Blu • Bonaldi Motori • Citroën BX 4TC Lodauto • Bluberg • Nissan Gruppo Carmeli Baccanelli • Monster Cars • ARDN
Lifestyle Barberia Taormina • Al Bistrot forno con cucina Equipe Solutions
Cover Story • Lodauto • Nuova Mercedes Classe A
Copia omaggio
“Hey Mercedes!”
Periodico trimestrale - Anno III - N° 9
www.just-magazine.it
Editoriale di Giovanni Volpe
Tra i due litiganti... MEN, MOTORS & LIFESTYLE a qualche mese a questa parte stiamo assistendo a un vero e proprio processo di demonizzazione del diesel, una sorta di linciaggio mediatico che, in poco tempo, ha trasformato i motori alimentati da questo carburante nei colpevoli principali di quasi ogni male dell’ambiente in cui viviamo.
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Contestualmente, la rivoluzione elettrica del mondo dell’auto continua e lo fa in maniera più rapida di quanto ci si potesse aspettare; lo conferma il lancio di diversi modelli completamente elettrici e ibridi da parte dei principali costruttori, e la previsione comune da parte degli stessi, di offrire entro due, tre anni al massimo, un’intera gamma di veicoli a impatto zero. Ma si tratta davvero di impatto zero? La domanda non solo è lecita ma risulta davvero complesso dare una risposta che metta tutti d’accordo; ciò per via del fatto che, se è vero che diversi studi confermino le emissioni zero di vetture mosse da propulsori elettrici, gli stessi mettono però in luce un impatto ambientale a volte superiore a quello dei carburanti combustibili, dovuto ai complessi processi di produzione e smaltimento delle batterie. Ciò che è certo è che, ad oggi, tra i “due litiganti”, gasolio ed elettrico, sia sempre più il famigerato “terzo” a godere, l’auto a benzina, che mai come di questi tempi sta risalendo la china di un mercato che, fino a qualche tempo fa, la vedeva relegata a una piccola porzione del nostro mercato nazionale. Oggi, complice la robusta campagna anti-diesel, la scarsa scelta e l’eccessivo costo dei veicoli elettrici, la pressoché totale assenza di colonnine per la ricarica, e l’ormai risicata differenza di prezzo tra gasolio e senza piombo, sono le vetture benzina equipaggiate da sempre più piccoli, efficienti e parchi propulsori a ottenere il favore del pubblico. Staremo a vedere. JUST intanto vi propone un’edizione ricca di prove su strada e anteprime che sono un po’ lo specchio di questa situazione in continua evoluzione; protagoniste la prima Jaguar completamente elettrica della storia, la I-Pace, VW TRoc 1.0 tsi, Ford EcoSport benzina e tante altre ancora, tra le quali la protagonista della nostra Cover Story, la nuova Mercedes Classe A, appena nata e già nuovo termine di paragone del suo segmento. Buona lettura!
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Editoriale
Men 22 | Special JUST F1- JUST al GP di Monaco 2018
38 | COVER STORY Lodauto - Nuova Mercedes Classe A
Sommario 58 | Giovanni Zanchi Giallo Corsa “Galleria d’arte”
“Hey Mercedes!”
28 | Special JUST Bèrghem Bug 2018
46 | Lodauto RED CARPET “#JustLikeYou”
“Una coloratissima invasione di Maggiolini”
32 | Special JUST Al 33° Rally Prealpi Orobiche con Faro Store Auto
68 | Dream Cars Ferrari 488 Spider Faro Store Auto “Un missile travestito da 488 Spider”
54 | Ivan Scelsa e Prisca Taruffi “La bellezza possibile”
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Sommario
74 | Jaguar E-Pace Iperauto Bergamo “Questo giovane giaguaro è pronto a graffiare!”
Motors 80 | Volvo XC40 D4 R Design Iperauto Bergamo
106 | Brutte & Cattive Citroën BX 4TC “Più brutta... che cattiva!”
“Buon sangue non mente!”
88 | Maserati Ghibli 3.0 V6 GranSport auto Scuderia Blu
110 | Volkswagen T-Roc 1.0 tsi Style Bonaldi Motori
“Cavalli di razza”
“È nata una stella!”
96 | Green power Jaguar I-Pace Iperauto Bergamo
116 | Un weekend con... Mercedes AMG C 63 S Lodauto
“La scossa che mancava”
100 | Audi A6 Avant Bonaldi Motori “Niente nuove, buone nuove?”
128 | Nissan Gruppo Carmeli “L’impossibile diventa possibile!”
134 | Baccanelli “Una famiglia proiettata nel futuro”
140 | Monster Cars “Lavorare con passione!”
“Il diavolo esiste?”
122 | Ford EcoSport ST-Line - Bluberg “Salto di qualità”
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Sommario
146 | Laika Kreos 7009 ARDN “Lusso e funzionalità per viaggi indimenticabili”
Lifestyle 154 | Barberia Taormina “Tutta la magia di un vecchio mestiere”
160 | Al Bistrot forno con cucina “Meglio di così...”
166 | Equipe Solutions “Solo soluzioni di qualità”
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Sommario
Special JUST F1- JUST al GP di Monaco 2018 di Giovanni Volpe • ph Daniele Paglino
ttraverso gli splendidi scatti di Daniele Paglino, JUST vi racconta l’edizione 2018 del GP di Formula 1 più affascinante e glamour del mondo, quello di Monaco. Protagonista assoluta la Redbull che con Verstappen, sempre il più veloce nelle libere, che sfascia la sua macchina prima delle qualifiche e si trova costretto a partire dall’ultima posizione; giungerà al traguardo in nona posizione. E poi ancora Redbull con Ricciardo che, conquistata la pole, rimane in testa durante tutta la gara e, nonostante un problema meccanico, vince in maniera magistrale precedendo Vettel e un poco combattivo Hamilton. Ci vediamo il prossimo anno!
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Special JUST Bèrghem Bug 2018 “Una coloratissima invasione di Maggiolini” di Giovanni Volpe • ph Giandomenico Papello
’undicesima edizione del “Bèrghem Bug”, amatissimo raduno biennale di Maggiolini Volkswagen, è stata un grande successo. La due giorni, svoltasi tra il 7 e l’8 aprile scorso, è stata una vera e propria festa di pubblico e colori che hanno rallegrato la nostra provincia lungo le tre tappe del tour, partito da Bergamo per poi raggiungere Clusone. Grandi protagonisti, ovviamente, i Maggiolini provenienti da tutta Italia che hanno richiamato una vera e propria folla di appassionati e simpatizzanti dell’iconica vettura di Casa Volkswagen. Prima della partenza alla volta di Clusone, i numerosi appassionati hanno potuto ammirare, tra le altre, alcune vetture storiche della collezione “Auto e Moto Lorenzo Bonaldi”; tra queste, un Maggiolino 1200 del 1963, un Maggiolino “Foria” del 1959, una Pescaccia del 1977 e una Karmann Ghia del 1965. Il tradizionale autoraduno orobico ha coinvolto più di 250 esemplari molti dei quali eccentrici e coloratissimi; in attesa della prossima edizione non vi rimane che godervi colori ed emozioni raccolte per voi da JUST!
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Special JUST Al 33° Rally Prealpi Orobiche con Faro Store Auto di Giovanni Volpe • ph Giandomenico Papello
o scorso weekend del 7 e 8 aprile si è svolta la 33a edizione del Prealpi Orobiche, il rally tornato agli antichi fasti grazie all’impegno di presidenza e staff dell’Automobile Club di Bergamo e a una serie di importanti sponsor che hanno contribuito in maniera decisiva alla rinascita di questa classica di casa nostra. Tra di essi, la nota azienda di trasporti Nicoli Trasporti di Albino e Faro Store Auto, sua società satellite che si occupa del commercio di vetture km0 e di quelle supercar che, da sempre, sono le spettacolari protagoniste della nostra seguitissima rubrica di JUST. Proprio a bordo di una supercar targata Faro Store, una rarissima Porsche GT3 RS Martini, JUST ha seguito sin dalle sue fasi iniziali il 33° Prealpi Orobiche. Durante l’emozionante due giorni questa esclusivissima Porsche è stata infatti una delle vetture apripista e, tra di esse, senza dubbio la più ammirata ed emozionante. La presenza di Nicoli Trasporti e Faro Store Auto al Prealpi Orobiche di quest’anno, sta a sottolineare il grande legame col territorio da parte della famiglia Nicoli oltre che la grandissima passione per i motori che da sempre la contraddistingue. Per la cronaca, il Prealpi Orobiche 2018 è stato vinto dalla coppia Marco Colombi/Angelica Rivoir, su Skoda Fabia R5 che, al termine di un avvincente duello, ha preceduto Bondoni e Cola; decisiva per la conquista del gradino più alto del podio, si è rivelata la prova di Selvino dove la coppia vincitrice ha prevalso nettamente. Se le prestazioni di Marco Colombi e Ilario Bondioni, entrambi su Skoda Fabia R5, sono state simili, è la prova di Selvino ad aver fatto la differenza con la doppia vittoria di Colombi-Rivoir dove ha costruito quel piccolo vantaggio decisivo. Marco Colombi parte forte e dopo Selvino vince anche sulla Ambriola, portando il vantaggio a 7. Bondioni reagisce sulla Zambla ma recupera solo 5 decimi. Come detto la seconda vittoria sulla salita tortuosa di Selvino regala un +8”7 che sicuramente non è sufficiente a garantire la vittoria ma a poter gestire, in maniera migliore, la gara e le prestazioni della Skoda. Bondioni-Cola ci provano e vincono le due prove finali ma il distacco dal vincitore è definitivamente di 3”9. Il dominio Skoda continua al 3° posto con Giaconia-Torri a 31”9 mentre Ghelfi (Ford Fiesta R5) è 4° a 1’32” e 5° Paccagnella (Ford Fiesta R5) a 1’41”. Pulici (Peugeot 207) vince in S2000, Cugini (Clio) la R3 C, Casano (Clio) la S1600, Saresera (Peugeot 208) la R2, Baroni (Clio) in A7 e Carrara (Peugeot 106) in A6.
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Cover Story - Lodauto Nuova Mercedes Classe A “Hey Mercedes!” di Giovanni Volpe • ph Emanuele Clivati e Giorgio Sorti • modella per un giorno Susanna Fusari
oglio partire da queste due parole per descrivere la nuova Mercedes Classe A, vettura che rivoluziona e ridefinisce il proprio segmento introducendo nuovi standard a livello tecnologico e, soprattutto, in fatto di intuitività e immediatezza di utilizzo di tanta tecnologia. Basta, infatti, sedersi al posto di guida della nuova Classe A per toccare con mano una vettura di una nuova generazione che, sulle prime, affascina e allo stesso tempo, per via dello spettacolare wide screen interamente touch che rimpiazza le classiche plance comandi, desta grande curiosità tra gli utenti meno “smart“. Ecco il vero capolavoro di Mercedes. Basta infatti pronunciare queste due semplici parole, “Hey Mercedes“, rivolgendosi alla nostra vettura un po’ come faceva l’antesignano Michael Knight con K.I.T.T., anima della sua celeberrima “Supercar“ anni ’80, per scoprire un modo tutto nuovo di interagire, dunque di vivere, la propria automobile. Il nuovo sistema multimediale di infotainment si chiama MBUX – Mercedes-Benz User Experience – e ha la capacità di apprendere grazie all’intelligenza artificiale. Un sistema ampiamente personalizzabile e adattabile che sfrutta una spettacolare “plancia” ad alta risoluzione dotata di display widescreen, comandi touch e comandi vocali intelligenti.
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Dopo un primo contatto con una tecnologia tutta nuova e tanto avanzata come quella presente a bordo della nuova Classe A, l’elemento che più mi ha stupito è il livello di interazione e l’intuitività di attivazione delle più disparate funzioni che si dimostra da subito elevatissimo e rende davvero piacevole e del tutto nuova la vita a bordo, grazie anche ai comandi presenti sul nuovo volante. Davvero spettacolare, oltre che estremamente efficace, è il fatto che l’avanzato sistema di navigazione presente sulla nuova compatta Mercedes sfrutti la realtà aumentata. Cosa significa? L’ho scoperto impostando la destinazione dello shooting di questa Cover
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Story di JUST; sul display HD nel quale viene visualizzato il percorso in 3D, ogni qualvolta ci si avvicini a un cambio di direzione lungo la rotta che ci divide dalla meta impostata, la cartina lascia spazio all’immagine reale di ciò che vediamo in tempo reale davanti a noi affiancata da frecce di colore blu, fisse e intermittenti, che ci indicano la strada: impossibile sbagliare! Attorno a tanta tecnologia c’è comunque ancora un’auto con la “A” maiuscola, la nuova Classe A nasce, infatti, con il chiaro obiettivo di replicare il successo della precedente generazione. Nuova nel design e nelle dimensioni, che crescono di circa 12 cm in lunghezza, a vantaggio di abitabilità anteriore e soprattutto posteriore, offre oggi anche un vano bagagli con una maggiore capacità di carico.
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Il frontale, basso e aggressivo, mostra un evidente family feeling con la neonata sorella maggiore CLS, mentre la fiancata perde la nervatura a forma di “elle rovesciata” per assumere linee più pulite ed essenziali. La zona posteriore mostra un aspetto più tondeggiante ed è dominata da nuovi fari di forma triangolare che si estendono ora anche al portellone. A bordo ritroviamo il consueto salotto buono di Casa Mercedes se pur in chiave più hi-tech; tutta nuova la componentistica e anche la console nella quale sono incastonate bocchette di aerazione dal design inedito. Nuove anche tutte le pannellerie e i sedili, oggi ancora più confortevoli. Su strada ho provato una Classe A 180d Sport equipaggiata con un nuovo 1.5 turbodiesel con una potenza di 116 CV. La trasmissione automatica sfrutta un doppia frizione a sette rapporti. Mercedes ha compiuto grandi passi avanti anche a livello di dinamismo e comfort; la vettura provata vanta, infatti, un comfort acustico di altissimo livello tanto che sulle prime, non ero certo di essere alla guida di una versione a gasolio. Merito anche della profonda rivisitazione di questa unità che è stata resa più pronta in basso ma, allo stesso tempo, più
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fluida e ben disposta a salir di giri; l’impressione è di essere in presenza di una motorizzazione di maggiore cubatura e di potenze più abbondanti. Un cenno, infine, alla sicurezza della nuova Classe A che presenta ricca dotazione di dispositivi che fissano nuovi standard nel segmento e introducono a bordo della nuova compatta tedesca un nuovo livello di guida assistita.
LODAUTO Tel. 035 4232611 - www.lodauto.it
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Lodauto Red carpet “#JustLikeYou” di Giovanni Volpe • ph Giandomenico Papello
a nuova Mercedes Classe A, protagonista della nostra Cover Story, è stata la regina assoluta di una serie di eventi che la concessionaria ufficiale Lodauto ha organizzato ad hoc per presentare al meglio questa rivoluzionaria e già desideratissima vettura. La presentazione in anteprima della nuova Classe A è avvenuta lo scorso giovedì 10 maggio durante un evento molto speciale per il quale la sede di Orio di Lodauto è stata trasformata in un esclusivo teatro hi-tech. Protagonisti, accanto alla nuova Classe A, vera regina della serata, la bellissima soubrette Elena Morali che, affiancata da Adam Lodovici, ha intrattenuto i numerosi ospiti intervenuti presentando un esilarante spettacolo di Enzo Paci, noto e talentuoso comico di Colorado Café, mentre nello show-room sfilavano eleganti modelle della Boutique Spazio 123 che per l’occasione indossavano splendidi abiti della nuova collezione e raffinati gioielli dello stilista Patricio Parada. Il weekend successivo si è trasformato poi in un’entusiasmante due giorni di porte aperte anch’essa ricchissima di iniziative esclusive in linea con la rivoluzionaria anima hi-tech della nuova Classe A. Appassionati del brand Mercedes e curiosi, oltre a toccare con mano la nuova compatta tedesca, una volta indossato un braccialetto hi-tech, hanno avuto la possibilità di entrare nel rarefatto mondo virtuale #JustLikeYou, e di interagire con i sistemi di intelligenza artificiale di questa futuribile e stupefacente Classe A.
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Via Cesare Correnti, 23 - Bergamo Tel. 035 42.03.011 - www.iperauto.it
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Men and Women Ivan Scelsa e Prisca Taruffi “La bellezza possibile” di Ivan Scelsa • ph Dario Pellizzoni
opo l'anteprima al Museo Alfa Romeo di Arese dello scorso 17 febbraio avvenuta in concomitanza con la premiazione dei Campioni Alfa Romeo di Scuderia del Portello, l'evento “156. La bellezza possibile” - promosso da Associazione CinemAlfa e Club Automoto Storiche Treviglio ed il supporto di Scuderia del Portello - ha chiuso le porte dello spazio espositivo dedicato a quel progetto artistico di fine anni Novanta in cui dodici artisti di fama internazionale, ognuno con la propria sensibilità, interpretarono la livrea dell’Alfa 156 disegnata dal Centro Stile diretto da Walter De Silva. Due giorni intensi in cui, già dall'inaugurazione del sabato avvenuta alla presenza delle massime Autorità civili e militari locali, del Presidente dell'Aci di Bergamo, di addetti ai lavori, dei partner e di numerosi appassionati di automobilismo e d'arte, ha avuto luogo la presentazione delle tavole e del libro catalogo dedicato alla mostra. Ad impreziosire la giornata la presenza della pilota e giornalista Prisca Taruffi, storica guida dell'Alfa 156 Gruppo N che Scuderia del Portello propose in pista tra il 1999 ed il 2000 con il suo Lady Team e che, oggi come ieri, ha attirato a sé gli sguardi incuriositi e partecipi dei presenti che hanno commosso anche la madrina della manifestazione. Davvero tanti i visitatori della mostra ed i partecipanti al raduno automobilistico promosso la domenica, con ben 45 vetture in esposizione che, sebbene fosse stato incerto fino a poche ore prima, non hanno mancato l’appuntamento colorando il centro storico della città dell’etereo fascino dell’automobile d’epoca. Con l’occasione, ovviamente, è stato dato il benvenuto all’Alfa 156 che, avendo compiuto vent’anni, entra di fatto nel mondo della storicità automobilistica.
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Accanto alle opere di Enzo Esposito, Aligi Sassu, Boris Brusa, Bruno Chersicla, Piero Gauli, Imer Guala, Giorgio Michetti, Harry Rosenthal, Augusto Sciacca, Ernesto Tavernari e Franco Vasconi, guest star della kermesse, il trittico a tema realizzato dal trevigliese Trento Longaretti nel 1999. Inconfondibile nel tratto, vivace nei colori e personale nell’interpretazione, come le altre tavole del progetto originario Auto d’autore firmate da dodici artisti contemporanei testimonial nel mondo per il terzo millennio, ha lasciato gli archivi di Scuderia del Portello per mostrarsi in tutta la sua bellezza al pubblico, proprio nella sua città natale.
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Men - Giovanni Zanchi Giallo Corsa “Galleria d’arte” di Giovanni Volpe • ph Giorgio Sorti
er chi come me ama le quattro ruote, Giallo Corsa è molto più di un’azienda a conduzione familiare che da oltre vent’anni si occupa della vendita e dell’assistenza di auto sportive e da collezione, e di restauri di vetture d’epoca: è una vera e propria galleria d’arte. Non saprei davvero in quale altro modo definire questo piccolo e meraviglioso luogo nel quale si fondono a meraviglia artigianalità e cura maniacale dell’officina e del suo staff, e l’incredibile densità di opere d’arte presenti. Appena varcata la soglia di Giallo Corsa vengo accolto dai padroni di casa, Giovanni Zanchi e sua moglie Marzia; si muovono con disarmante naturalezza fra vetture di blasone, storia e valore inestimabili mentre io, sulle prime, non nascondo un certo impaccio visto che, tanto per capirci, la vettura di minor valore che mi trovo davanti è una Porsche 997 GT3 RS arancione con targa inglese. Nemmeno il tempo di rivolgere lo sguardo alle vetture parcheggiate in questa “struttura caveau”, che subito vengo fulminato da quella che da sempre considero l’auto da sogno per antonomasia, la Ferrari tra le Ferrari, la F40. Una meraviglia, dentro e fuori, pare uscita oggi stesso da Maranello! Accanto a lei, un altro bolide che mi lascia senza fiato, una Bugatti EB 110 Supersport, con questa ultima sigla che, rispetto a una già incredibile EB 110 “qualsiasi”, ne certifica l’ulteriore rarità e l’incredibile quotazione. Ho tentato diverse volte di concentrarmi e di iniziare l’intervista per la quale io e il mio fotografo ci siamo recati da Giallo Corsa, ma proprio nell’istante in cui mi ero deciso a iniziare a lavorare sul serio, due altri gioielli mi hanno letteralmente ipnotizzato: una rarissima Ferrari F40 GT – versione realizzata espressamente per le competizioni – e poi il sogno della generazione di mio padre oltre che una delle vetture considerate tra le più belle e affascinanti di tutti i tempi, la meravigliosa Lamborghini Miura, qui addirittura in versione SV. Scontato come è ovvio che sia, che io non abbia mai visitato tanto piacevolmente una galleria d’arte, e dopo aver provato la non banale emozione di sedermi alla guida di una F40 – con
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conseguente e inevitabile aumento della frequenza cardiaca e scoprendone l’avanguardistico avviamento a pulsante oltre che l’irrisoria altezza da terra – è giunto il momento di fare una bella chiacchierata con un Cicerone d’eccellenza, Giovanni Zanchi, titolare e fondatore di Giallo Corsa. Come si costruisce un’attività magica e prestigiosa come questa? Giallo Corsa è il frutto di una vita fatta di duro lavoro e, ancor prima, di una sconfinata passione per le auto, in particolare per quelle del Cavallino; da qui, come è facile intuire, il nome Giallo Corsa della nostra piccola azienda che, nata il 15 giugno del 1997, con infinita dedizione e non pochi sacrifici, non ha mai smesso di crescere. Cos’è davvero Giallo Corsa? Giallo Corsa è prima di tutto passione, una passione totale per questo lavoro, che condivido da sempre con mia moglie, altra vera anima dell’azienda, e con il nostro staff la cui preparazione è realmente di altissimo livello. Giallo Corsa nasce comunque come officina espressamente dedicata a supercar e vetture d’epoca e, per quanto a distanza di ormai oltre vent’anni la sua natura sia esattamente ancora questa, col passare degli anni ci siamo effettivamente via via andati trasformandoci anche in qualcosa di diverso… Cioè? Lungi da me voler passare per presuntuoso, ma grazie alle numerose conoscenze frutto di continue partecipazioni a manifestazioni, raduni, competizioni e concorsi, in tanti hanno potuto scoprire e toccare con mano grande passione
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e competenza con le quali ci rivolgiamo a questa nicchia, e piano piano ci hanno scelti come loro punto di riferimento. E cosa significa rappresentare una sorta di punto di riferimento per questo genere di clientela? Come penso possa capire, per operare in questo ambito è prioritario che si instauri un rapporto di reciproca e assoluta fiducia; una fiducia che deve venire ovviamente ancor prima che si abbia il privilegio di mettere mano a un motore. Ciò che davvero conta è che ogni nostro cliente non solo si fidi ormai di noi, ma che desideri espressamente che Giallo Corsa diventi in qualche modo la nuova casa di questi gioielli, un luogo sicuro nel quale custodire qualcosa a cui si tiene tantissimo. Devo dire che per me e mia moglie questo aspetto rappresenta una soddisfazione che ogni giorno rinnova in noi desiderio di migliorare ed entusiasmo. Quale clientela si rivolge a Giallo Corsa e quali servizi offrite? La nostra clientela è costituita principalmente da appassionati e collezionisti italiani anche se, col tempo, hanno iniziato a rivolgersi a noi anche molti clienti stranieri; a loro noi offriamo tutta la nostra passione e la nostra preparazione per quanto riguarda la meccanica, e siamo altamente specializzati nel restauro totale.
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Ci occupiamo, infatti, di riportare agli antichi splendori anche il peggiore dei rottami di “vecchie signore”, attraverso un complesso e certosino processo che dura in media almeno un anno. Prima di salutarla, mi dica due cose; quali auto le sono rimaste nel cuore e poi come possiate chiudere occhio lei e sua moglie sapendo di dormire sopra opere d’arte di tale valore… Io non riuscirei a chiudere occhio! Sono particolarmente legato a una delle primissime auto che restaurai del tutto, una Lamborghini Countach 4 Valvole, anche se la più bella e affascinante rimane la Ferrari Daytona Gruppo4 che avete appena fotografato.
GIALLO CORSA Tel. 035 346867 - www.giallocorsa.it
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Motors Dream Cars Ferrari 488 Spider Faro Store Auto
Audi A6 Avant Bonaldi Motori
Ford EcoSport ST-Line - Bluberg
Jaguar E-Pace Iperauto Bergamo
Brutte & Cattive CitroĂŤn BX 4TC
Nissan Gruppo Carmeli
Volvo XC40 D4 AWD R Design Iperauto Bergamo
Volkswagen T-Roc 1.0 tsi Style Bonaldi Motori
Baccanelli
Maserati Ghibli 3.0 V6 GranSport auto Scuderia Blu
Un weekend con... Mercedes AMG C 63 S Lodauto
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Green power Jaguar I-Pace Iperauto Bergamo
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Dream Cars - Ferrari 488 Spider “Un missile travestito da 488 Spider” di Giovanni Volpe • ph Emanuele Clivati
ggi pomeriggio il cielo è minaccioso in Val Seriana, mentre io ed Emanuele raggiungiamo Faro Store Auto, fornitore ufficiale di auto da sogno di JUST oltre che azienda del Gruppo Nicoli specializzata nella compravendita di auto usate garantite e Km0. Ma ci sta aspettando una Ferrari 488 Spider il che ci fa dimenticare subito le condizioni meteo non esattamente favorevoli a godersi al massimo questa stupenda scoperta da 670 cavalli… Sono le 14.30 e, vista la timida schiarita sopra le nostre teste, decidiamo di mettere in moto questo meraviglioso bolide di colore blu e nero e dagli interni in pregiata pelle color “biscotto”; pochi secondi e la 488 si trasforma da coupé in spider… via!
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L’assenza di un tetto sopra la testa amplifica non poco la già penetrante e cupa voce di questo 8 cilindri biturbo mentre non posso che apprezzare la posizione di guida, è semplicemente perfetta e il fatto che sul volante, di chiara ispirazione F1, siano presenti e idealmente a portata di mano, tutti i comandi principali; mozzafiato anche la strumentazione ampiamente personalizzabile, che pare proiettarti ai comandi di un caccia… Inizia la salita! Di fronte a me ho la Jeep di JUST che fa il possibile per non tarpare troppo le ali a questo bolide che scalpita attaccato al suo sedere; d’altronde dobbiamo essere prima sicuri di portare a casa scatti degni di JUST e di una smile belva, e siamo tranquilli con Emanuele imbragato nel baule che scatta stoicamente, tornante dopo tornante! La coppia motrice di questa 488 Spider è davvero poderosa sin dai regimi più bassi, le turbine non hanno il benché minimo ritardo, e il cambio, sempre rapidissimo, a queste andature “non da Ferrari” si dimostra morbido, puntuale, oserei dire persino confortevole! Curva dopo curva sale in me l’impazienza di ricevere il via libera per poter concludere in solitaria la salita verso la Madonna dei Ciclisti, sulla cima del Colle Gallo; non vedo infatti l’ora di scoprire di cosa sia davvero capace questa Ferrari… Basta, sorpasso! Prima… seconda e terza… Questa Ferrari con 670cv, soprattutto ora che ha anche due turbine pronte a spingerla forte in basso, ha una coppia mostruosa, e schizza via quasi con violenza tanto che, pur con tutta l’elettronica inserita, sia
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nel passaggio tra prima e seconda che in quello tra seconda e terza, la sola trazione posteriore fatica a tenere dritta questa vera belva: stupendo! Penso però sia il cambio il vero gioiello, il segreto di tanta brutalità e adrenalina: è fulmineo, precisissimo e, cosa rara, fa esattamente ciò che voglio io, compreso accettare qualche doverosa scalata in prima a velocità a dir poco proibitive credo per il 99,9% di tutte le altre auto di questa Terra! Questa 488 Spider, invece, tornante dopo tornante, pare non aspetti altro! Più spingo… più mi invita a spingere! E i freni? Il grandioso impianto carboceramico Brembo necessita di una certa prudenza inizialmente, almeno fino a quando i materiali non si saranno scaldati a dovere; ancora due staccate ed ecco che inizia a dare il meglio di sé: impossibile verificare su questo “tracciato” quanto questa vettura sia realmente in grado di frenare, ma vi dico che in almeno due occasioni i “G” negativi mi hanno leggermente appannato la vista con le decelerazioni che si fanno così sempre più efficaci, modulabili e tremendamente potenti. Colle Gallo raggiunto in un battibaleno! Ora non mi rimane che attendere lo staff di JUST e anche che l’adrenalina torni su valori accettabili dopo questi chilometri di salita “senza tetto” e senza filtri, com’è giusto che sia al volante di questo missile travestito da 488 Spider!
FARO STORE AUTO Tel. 035 755103 - www.farostoresrl.com
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Jaguar E-Pace “Questo giovane giaguaro è pronto a graffiare!” di Giovanni Volpe • ph Giorgio Sorti
a neonata E-Pace è l’affilatissima arma con cui Jaguar irrompe in uno dei segmenti più competitivi e affollati del mercato, quello dei SUV compatti. Si tratta di un modello del tutto nuovo con il quale Jaguar è riuscita nel non facile compito di coniugare sportività, da sempre marchio di fabbrica del costruttore inglese, e praticità, caratteristica irrinunciabile per qualsiasi SUV. Il colore nero dell’esemplare in prova di questa ambiziosa vettura ne esalta più l’eleganza che il forte dinamismo che la caratterizza; non a caso, fatta ovviamente eccezione per l’altezza da terra del corpo vettura, è facile riconoscere in lei il DNA della sorella sportiva F-Type prima ancora di quello del più voluminoso SUV F-Pace. Da qualsiasi angolazione la si osservi, la nuova E-Pace esprime grinta, sportività e uno spiccato dinamismo; è così a partire dal frontale dalla calandra importante tipicamente Jaguar e, soprattutto, nella vista di trequarti posteriore dove a spiccare sono i parafanghi decisamente bombati. Questi, si raccordano in un originale posteriore caratterizzato da un piccolo e molto inclinato lunotto, e da due terminali di scarico integrati in un paraurti ben sagomato. Ricco e ben definito mi è subito parso anche l’abitacolo della E-Pace che, a dispetto di dimensioni esterne perfettamente in linea con quelle delle migliori concorrenti, offre un’abitabilità davvero apprezzabile soprattutto per quattro, e un bagagliaio che già in configurazione standard misura la bellezza di 577 litri.
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La plancia della nuova E-Pace è di fatto un’ulteriore declinazione di quelle già viste nei più recenti modelli Jaguar; ne riprende perciò il gradevole design, le pregevoli finiture, e i due tecnologici e ampiamente personalizzabili display. Il primo, dietro il piccolo e sportivo volante, misura 12,3” e può tra le altre cose visualizzare a tutto schermo la navigazione; il secondo, da 10”, è invece posizionato al centro della plancia ed è di facile accesso anche da parte del passeggero.
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Originale, infine, la presenza di una sorta di maniglione che separa efficacemente il posto del passeggero dalla parte inferiore della plancia e dal tunnel centrale nel quale è stato inserito un piccolo joystick attraverso il quale si può manovrare il cambio automatico ZF a nove rapporti. Su strada la nuova E-Pace non tradisce le aspettative. La generosità del propulsore a gasolio della famiglia Ingenium con potenza di 180cv è notevole e l’abbinamento con l’ottima trasmissione automatica a nove rapporti, permette di sfruttare ogni newton-metro di coppia.
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Ottima la maneggevolezza e sempre rassicuranti e ben bilanciati anche sterzo – si rivela efficace sia muovendosi nel caotico traffico del centro che forzando l’andatura – e freni che, pur sotto torchio lungo i colli della nostra città, non hanno mai mostrato alcun segno di “stanchezza”. Notevole, infine, il comfort di marcia soprattutto a velocità costante e più in generale quello acustico; si fa davvero fatica a percepire di essere alla guida di una vettura a gasolio. Le concorrenti sono avvisate: questo giovane giaguaro è pronto a graffiare!
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Volvo XC40 D4 AWD R Design “Buon sangue non mente!” di Giovanni Volpe • ph Giandomenico Papello
n un panorama automobilistico nel quale la parola d’ordine è sempre più “downsizing” e a farla da padroni sono i crossover, Volvo ha recentemente immesso sul mercato il suo primo SUV compatto, la XC40. La vettura svedese, che ha peraltro ottenuto il prestigioso riconoscimento di “Auto dell’anno 2018”, è frutto di un progetto del tutto nuovo ed è il primo modello della Casa scandinava a nascere sulla base della nuova architettura modulare CMA dalla quale, in un futuro prossimo, deriveranno le nuove Serie 40. Per questa mia prova su strada, la concessionaria ufficiale Volvo IPERAUTO BG, mi ha messo a disposizione una XC40 D4 AWD R Design dotata di uno spettacolare tetto apribile panoramico, e mossa da un moderno propulsore a gasolio da ben 190cv. Ma partiamo dal design della nuova XC40 che, pur avendo diversi tratti stilistici in comune con le sorelle maggiori XC60 e XC90, mostra una spiccata personalità; il taglio delle fiancate è senza dubbio l’aspetto più caratterizzante, merito soprattutto della terza piccola “luce” laterale che, salendo nettamente verso il montante posteriore, rende questo SUV immediatamente riconoscibile oltre che particolarmente dinamico e slanciato. Inequivocabilmente Volvo il frontale che, anche nella XC40, sfoggia moderni proiettori a LED che disegnano il martello di Thor, stilema distintivo dei più recenti modelli del costruttore svedese; al posteriore troviamo invece un piccolo lunotto al di sotto del quale campeggiano la scritta “Volvo” di
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generose dimensioni, fari a LED di impronta tipicamente Volvo, e due terminali di scarico cromati di forma trapezoidale che regalano un pizzico di sportività in più. Una volta al volante della nuova XC40, ho immediatamente notato lo sforzo di Volvo di mixare al meglio elementi distintivi e davvero apprezzabili dei recenti modelli di gamma superiore, con soluzioni stilistiche e finiture che facciano di questa vettura qualcosa di veramente nuovo, orginale. Il risultato è molto appagante per via di una plancia moderna – strumentazione virtuale e impianto di infotainment touch sono davvero d’effetto oltre che di facile utilizzo – e ben realizzata e di finiture specifiche che, pur partendo da materiali volutamente non lussuosi, sono di alto livello, come lecito aspettarsi da una Volvo che si rispetti. La XC40 è anche una vettura decisamente “smart” tanto da proporre un approccio innovativo per il comfort degli occupanti, grazie a numerosi vani portaoggetti e spazi di carico all’interno della vettura, un alloggiamento per i telefoni cellulari completo di dispositivo di ricarica a induzione, e persino un gancio a scomparsa per piccole borse oltre a un cestino per i rifiuti estraibile, posizionato nella console fra i sedili. Bello il piccolo volante e molto comodo il sedile che offre diverse regolazioni: impossibile non trovare la posizione di guida ideale; inoltre, da buon SUV quale è, la XC40 non manca
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di regalare un’altezza da terra superiore alla media, grazie alla quale la sensazione di dominio della strada e l’aumento della visibilità in marcia, sono tangibili e apprezzabili. Dinamicamente la nuova XC40 mi ha da subito piacevolmente colpito; per quanto compatto, questo è pur sempre un SUV, eppure su strada la vettura offre un comportamento tipico di vetture dal baricentro più basso; la vettura mi è parsa innanzitutto estremamente bilanciata e rassicurante per merito di un telaio reattivo – quasi sportivo nel feeling – ottimamente supportato da un propulsore, il D4 da 190cv, che pur facendosi apprezzare per una grande morbidezza di funzionamento, non manca di offrire performances dinamiche e prestazioni di alto livello. In questo senso anche la trasmissione Geartronic fa ottimamente la sua parte regalando passaggi di marcia molto rapidi e una rapportatura che fa sì che la XC40 se la cavi egregiamente lungo qualsiasi tipologia di tracciato, anche in sterrati leggeri come quelli che ho affrontato durante il test di JUST.
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Un cenno voglio infine dedicarlo al livello di tecnologia e sicurezza attiva e passiva offerto da questo primo SUV compatto di Volvo; ancora una volta il costruttore svedese ha tenuto fede alla propria decennale storia di ricerca e innovazione dotando la XC40 di sistemi di sicurezza, connettività e infotainment delle vetture della Serie 90 e 60. Menziono tra i tanti il Pilot Assist, il City Safety, il Run-off Road Protection & Mitigation a tutela degli occupanti in caso di uscite di carreggiata e il Cross Traffic Alert con assistenza alla frenata; buon sangue non mente!
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Maserati Ghibli 3.0 V6 GranSport auto “Cavalli di razza” di Giovanni Volpe • ph Davide Crescenzi
ettersi alla guida di una berlina sportiva come la Maserati Ghibli, con trazione rigorosamente sulle ruote posteriori e mossa da un bel V6 turbo benzina da 350cv, riconcilia non poco con quel concetto di piacere di guida che, negli ultimi anni si era un poco appannato. Questa ammiraglia, non solo riporta in auge la tradizione sportiva di casa nostra, ma riesce anche a convincere e a soddisfare quella clientela che, dopo anni di fedeltà assoluta al Made in Germany, sono finalmente tornati a comprare italiano. Merito di un design importante e molto appagante che, nel riproporre tratti che riportano alle berline più prestigiose della storia di Maserati, non manca di convincere per via di un frontale spiovente molto sportivo al centro del quale campeggia un tridente di grandi dimensioni; bello il cuneo che descrive le fiancate e che confluisce in un posteriore alto, muscoloso e dominato da quattro scarichi che preannunciano un sound degno di una sportiva di razza.
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L’abitacolo, tripudio di pellami e materiali ora davvero di alta qualità, presenta uno stile in perfetto equilibrio tra tradizione e hi-tech, anche per via del nuovo sistema di infotainment, di dimensioni generose e dal funzionamento molto intuitivo; immancabile il pregiato orologio Maserati incastonato al centro della parte superiore della plancia. Ma è su strada che questa edizione della Ghibli mi ha rubato il cuore. Qualche mese fa, durante la prova della sorella con propulsore da 430cv e
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trazione integrale, ero rimasto stupito per le prestazioni rettilinee e per la sostanziale “infallibilità” di quella vettura. Questa Ghibli, pur con ben 80 cavalli di meno, mi ha mostrato un carattere più genuino e coinvolgente; merito della trazione posteriore ottimamente tenuta a bada da un’elettronica efficace ma mai troppo invadente, che restituisce al pilota un feeling particolare e un gran piacere di guida. Piacere che risulta particolarmente enfatizzato optando per la modalità di
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guida Sport e settando a dovere le validissime sospensioni a controllo elettronico Skyhook. Se a questo unite la grande efďŹ cacia dell’impianto frenante e lo strepitoso sound del sei cilindri di razza, beh, acquista se possibile ancor piĂš signiďŹ cato il fatto di essere alla guida di una vettura Made in Italy. 350 cavalli di pura razza italiana, dunque, e un marchio come Maserati, mai come ora tornato ai vertici in fatto di prestigio, lusso e prestazioni.
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Green power - Jaguar I-Pace “La scossa che mancava” di Giovanni Volpe
emmeno il tempo di abituarci ai primi SUV targati Jaguar ed ecco che la Casa di Coventry ci stupisce ancora presentando la prima vettura completamente elettrica della propria storia, la I-Pace. L’ultima creatura di Jaguar è un SUV il cui design, coerentemente con la tradizione del marchio, strizza l’occhio alle sinuose curve di una moderna coupé; il risultato è una vettura dall’indubbio fascino e dalla grande personalità, di fatto in controtendenza rispetto ad altre elettriche spesso stilisticamente anonime. Il nuovo SUV inglese ha dimensioni abbondanti e, grazie alla lunghezza di 4,67 m e al passo conseguentemente generoso, propone cinque comodi posti in un abitacolo elegantemente sportivo, da coupé di rango. A muovere la prima elettrica del Giaguaro, pensano due poderosi propulsori elettrici in grado di tener fede alle aspettative che è giusto riporre nei confronti di una Jaguar che si rispetti; le batterie al litio che alimentano le due unità elettriche - una posizionata sull’asse anteriore, l’altra su quello posteriore - sviluppano 90 kWh che in totale forniscono ben 400cv e soprattutto la bellezza di 700 Nm di coppia. Numeri importanti che si traducono in uno 0/100 da fermo che il costruttore dichiara si possa bruciare in soli 4,8 secondi. Prestazioni da sportiva di razza dunque, alle quali corrisponde un’autonomia da record, ben 480 chilometri, che farebbe del nuovo SUV inglese un’ottima scelta anche per quanti necessitino di percorrere ogni giorno molta strada.
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Inoltre, grazie al sistema di ricarica veloce da 50 kW DC, le batterie possono essere ricaricate completamente in meno di due ore, mentre dopo un’ora si può contare già su oltre 270 km di autonomia. Disponibile in diversi allestimenti accomunati da una ricca dotazione per sicurezza e comfort, la nuova IPace in versione First Edition, la più ricca ed esclusiva, offre di serie anche sospensioni pneumatiche, uno spettacolare tetto panoramico, un prestigioso impianto audio Meridian e cerchi in lega leggera da ben 23”.
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Audi A6 Avant “Niente nuove, buone nuove?” di Ivan Scelsa
ontana la rivoluzione stilistica che ci si potrebbe aspettare dalla presentazione di un nuovo modello ma questo, si sa, è una delle caratteristiche delle vetture della Casa dei quattro anelli. I designer di Audi, infatti, da sempre premiano la continuità della rigida tradizione degli ultimi anni. Nata dagli sviluppi di una concept del 2015 e presentata all’ultimo Salone di Ginevra, la quinta generazione della A6 (senza contare l’Audi 100) racchiude gli stilemi classici del Marchio già rappresentati nella gamma A7 e A8, seppur con una rivisitazione complessiva che ha riguardato, oltre all’estetica, anche gli interni e le motorizzazioni. Le superfici sono tese, i bordi affilati e le linee vigorose: una costante sulla strada dell’eleganza sportiva dal fascino high-tech imboccata dai designer di Ingolstadt. E se crescono le dimensioni (con l’introduzione di nuove soluzioni che consentono al modello di raggiungere un’efficienza aerodinamica con un valore Cx pari a 0,24), la vera novità è rappresentata dai propulsori. Con la versione di lancio 50 TDI Quattro Tiptronic con motore 3.0 l turbodiesel 6 cilindri da 286 cavalli, fa il suo esordio la nuova denominazione basata sui kw; la gamma dovrebbe completarsi nel 2019 con altre motorizzazioni (sia a 4 che a 6 cilindri) e soluzioni elettrificate sia per i diesel che per i benzina. I motori preannunciati, infatti, resteranno generosi, con la 55, una 6 cilindri benzina 3.0 TFSI da 340 cavalli, un diesel
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quattro cilindri 2.0 TDI da 204 cavalli e un’altra proposta 6 cilindri 3.0 TDI da 231 cavalli. Se il cambio automatico Tiptronic a otto rapporti sarà di serie sulle motorizzazioni 6 cilindri a gasolio, ai tanti sistemi di controllo ed assistenza disponibili, un altro dettaglio poco trascurabile sarà la capacità di "guida autonoma" dell'auto grazie a 5 radar, allo scanner laser e alla serie ampliata di sensori che monitorano costantemente a 360° l'ambiente intorno alla vettura. Tornando alla soluzione ibrida adottata, è stata realizzata grazie ad un alternatore a cinghia Bas e batteria al litio che consente di sfruttare la funzione di veleggiamento coasting tra i 55 ed i 160 km/h e quella Start&Stop tra i 7 e i 22 km/h. Ma la clientela Audi è da sempre legata ad una forte esigenza di connettività ed un impianto infotainment a misura di conducente e passeggeri, con due display perfettamente integrati nella plancia ed in grado di gestire la quasi totalità delle funzioni disponibili (MMI touch response) che rende l’auto un vero ufficio mobile. Pronti a sperimentare un nuovo modo di lavorare?
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Brutte & Cattive Citroën BX 4TC “Più brutta... che cattiva!” di Giovanni Volpe
ia chiaro... Non ho un’avversione aprioristica nei confronti delle vetture a marchio Citroën ma, allo stesso tempo, non posso nemmeno fare a meno di prendere atto del numero di vetture non esattamente aggraziate ma prestanti, per JUST semplicemente “brutte e cattive”, che il costruttore francese ha sfornato dalla fine degli anni ‘70 in poi. Ecco perché, dopo la già non trascurabile Visa GTI di qualche edizione fa, ho deciso di andare a scomodare una vettura di super, super nicchia, anche nell’ambito dei brutti anatroccoli che noi di JUST non abbiamo dimenticato e anzi, amiamo tanto: la Citroën BX 4TC. Partiamo da un dato su tutti, le unità prodotte di questa tremenda Citroën, solo 200, ovvero il numero minimo necessario per ottenere l’omologazione per la partecipazione ai rally Gruppo B, all’interno del quale figuravano tra l’altro gioielli del calibro di Lancia Delta S4, Audi Sport quattro e Peugeot 205 T16. Poteva mancare una bellezza come la BX 4TC? Ovviamente no! Peccato che questa Citroën nacque già vecchia, dal punto di vista meccanico prima ancora che da quello stilistico; il motore della versione stradale, sviluppato su base Simca, era un quattro cilindri 2141cc 8 valvole iniezione, dopato tramite una turbina gigante KKK con intercooler. Risultato, 380cv di potenza, 460 Nm di coppia a 5500 giri e prestazioni rettilinee di tutto rispetto; ma stiamo parlando della versione da competizione, la Evolution, che per via di sospensioni oleopneumatiche inadatte alle competizioni e
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di una generale fragilità meccanica, fu però un vero flop rallistico nonché una delle vetture da competizione più perdenti e dalla carriera più breve: 7 gare con un sesto posto, ben 6 ritiri e soli 10 punti totali nei costruttori. E la versione stradale? Terribile “dentro” e fuori! La 4TC stravolgeva la ben più gentile e passabile Citroën BX del 1983, appesantendola con ridicole bombature spigolose che parevano incollate col vinavil, tanto erano posticce, e una gobba sul cofano nemmeno lontanamente parente di quella della Deltona nazionale che fece sognare una generazione intera. Completavano il tremendo menù francese un inutile spoiler posteriore e timidi cerchi da soli 15” dal design “pieno”, troppo “pieno”... Non andava meglio su strada con soli 200cv, sospensioni inadatte, peso elevato, e cinque marce gommose che facevano sì che questa sfortunata Citroën ne prendesse una barca anche su strada da reginette come Lancia, Peugeot, e Audi, in primis; un dato su tutti, lo 0/100 da fermo in 7,5 secondi, un’eternità! Ah dimenticavo... Pensavate mi fossi scordato dell’abitacolo della 4TC? Nemmeno per idea... ma fate prima ad andare a vedervi quello della BX 1100, tanto era praticamente identico!
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Volkswagen T-Roc 1.0 tsi Style “È nata una stella!” di Giovanni Volpe • ph Giandomenico Papello
senza dubbio l’auto del momento la nuova VW T-Roc, primo SUV compatto della storia del costruttore tedesco che va a posizionarsi un gradino sotto la Tiguan. Da quando è stato possibile ordinarla, ha letteralmente schiacciato le concorrenti dello stesso segmento diventando, di fatto, un oggetto del desiderio per un tipo di clientela realmente trasversale. Merito di dimensioni in linea con quelle delle concorrenti 4,25 m di lunghezza per 1,81 di larghezza e 1,57 d’altezza - a fronte delle quali corrisponde però un’abitabilità particolarmente elevata e una capienza del baule di prima classe. Ma, ancor prima, merito di un design riuscito e apprezzato che, pur essendo inequivocabilmente Volkswagen, mostra diversi tratti innovativi ed è del tutto nuovo. Bello il frontale dominato da proiettori moderni con luci di posizione a LED molto caratterizzanti e da una fiancata slanciata se pur senza fronzoli, impreziosita da cromature che danno un tocco d’eleganza in più; più convenzionale, infine, il posteriore della vettura dominato da un lunotto molto inlcinato. L’abitacolo, molto moderno e arioso, sfoggia un design hitech gradevole che ne fa un bell’esempio di personalità e freschezza, anche grazie ad alcuni abbinamenti cromatici senza dubbio d’effetto come quelli blu perlati della vettura messami a disposizione dalla concessionaria Bonaldi Motori. La plancia sfoggia un display per l’infotaiment da 8” touch dai colori molto brillanti e utilizzabile in maniera molto intuitiva; molto bello anche il virtual cockpit che offre numerose e chiare informazioni.
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Se pur caratterizzati da materiali plastici duri al tatto, plancia e pannelli delle portiere sono ben realizzati e robusti, mentre una volta a bordo, le molteplici regolazioni di sedile e volante, permettono di trovare facilmente una posizione di guida ottimale oramai eccessivamente rialzata. La vettura che ho provato per JUST, era equipaggiata dal mille tre cilindri turbo benzina con potenza di 115cv; si tratta di un’unità molto moderna che una volta in moto, brilla da subito per la notevole silenziosità e per una pressoché totale assenza di vibrazioni. Questa unità garantisce prestazioni più che adeguate alla TRoc che risulta brillante in accelerazione e particolarmente pronta e gradevole ed efficace in ripresa. Davvero efficace l’impianto frenate anche lungo una discesa impegnativa come quella che unisce Selvino a Nembro, e sempre rassicurante tenuta di strada e stabilità, tanto valide da rendere sporadici gli interventi dell’elettronica nonostante l’asfalto viscido. Pur senza disporre al momento del doppia frizione per antonomasia, il dsg, la T-Roc si guida molto piacevolmete e i sei rapporti proposti dalla trasmissione manuale, sono precisi e rapidi.
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Dotato di tutti i più importanti sistemi di assistenza alla guida e di sicurezza più moderni, e grazie all’efficienza del piccolo grande 1.0 tsi, questo SUV compatto di VW ha a mio parere tutte le carte in regola per rappresentare un’ottima scelta per un pubblico molto vario, e potrà anche essere ampiamente personalizzato scegliendo tra diverse tinte bicolore.
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Un weekend con... Mercedes AMG C 63 S “Il diavolo esiste?” di Giovanni Volpe • ph Giandomenico Papello
ino a pochi istanti prima di mettermi al volante di questa AMG C 63 S ammetto nutrissi ancora non pochi dubbi… Ma mi è bastato girare la chiave d’accensione di questa belva, ascoltarne ancor prima di muovermi la cupa e minacciosa voce, e poi scatenarne da fermo i cavalli e l’infinita coppia, per fare questa scioccante scoperta… Ebbene sì… esiste! In un paradisiaco, spesso finto e troppo ovattato mondo delle quattro ruote, fatto di guida sempre più autonoma, decibel inesistenti dentro e fuori, pneumatici che durano cent’anni e filtri che soffocano anche le più promettenti delle voci, beh… mettersi alla guida di questa AMG riconcilia con quello che non ho paura di definire il meglio dei motori… Al volante di questo mostro moderno, ho riscoperto tante, tantissime caratteristiche di auto indiavolate che non esistono più, visto che tutte le Case o quasi, sono ormai per lo più concentrate nel creare giocattoli a prova d’errore, capaci cioè di trasformare perfetti incapaci in “perfetti piloti”… No, con questa AMG C 63 S non sono ammessi bluff… Non si scherza col diavolo… Serve il manico se si vuole andar forte, se per una volta non si vuole snaturare un oggetto meraviglioso come questo, costringendolo ad assomigliare a ciò che non è e non vuole essere! Ci hanno provato in parte a zittirla, a farla star buona… non potevano non farlo… sono le regole del gioco! L’elettronica, dunque, non manca... Ma è anche vero che c’è modo e modo di farla intervenire… E poi c’è la fisica “contro” la quale non c’è chip che tenga! Sì, questa AMG C 63 S è un diavolo con le ruote… è più o meno quanto di più piacevolmente inguidabile io abbia guidato da anni a questa parte… Fermarsi alla sua voce roca da muscle car a stelle e strisce, sarebbe quanto meno stupido, anzi, folle!
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Ci sono infatti trazione rigorosamente dietro, ben 510cv e, soprattutto, 700 mostruosi Nm di coppia tutti già disponibili a soli 1750 giri al minuto, pronti a farti accapponare la pelle mentre tenti di guidarla, mentre ti rendi improvvisamente conto di quanto quella eterna lotta fra “bene” e “male” non sia in realtà mai finita… Diciamolo… Tenere dritta questa AMG è quasi impossibile, piacevolmente impossibile aggiungo io… Servono pneumatici sempre in perfette condizioni e un asfalto decente oltre che caldo al punto giusto… Eppure non basta… In accelerazione, sound, coppia e cavalli fanno godere come non mai e non importa che qualche cavallino, qualche toro e un paio di JAP, siano un poco più rapide… Questa AMG C 63 S se ne frega di cronometri e classifiche… Fa un rumore pazzesco… Consuma come un caccia F16… In ripresa ha la faccia tosta di incollarti al sedile anche se riprendi in settima da 80 all’ora… Senza elettronica è sostanzialmente e meravigliosamente inguidabile… Fa un baccano impressionante, vera musica per chi, come me, si è già rotto di sibili e ronzii elettrici, ancor prima che siano proprio loro a dominare le nostre strade… Dimenticavo… Durante tutto questo diabolico weekend, mi sono categoricamente rifiutato di guidarla in “C”… che sta nemmeno a dirlo per “comfort”… Ma quale comfort? Non confondiamo il Diavolo… con l’acqua santa!
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Ford EcoSport ST-Line “Salto di qualità” di Giovanni Volpe • ph Giandomenico Papello
n attesa di scoprire la neonata Focus, JUST, in collaborazione con la concessionaria Ford Bluberg del Gruppo Iperauto, ha testato per voi un’altra interessante novità di casa Ford, la nuova EcoSport. L’edizione 2018 del noto SUV compatto mostra da subito di avere ambizioni diverse da quelle dell’edizione che ha sostituito, ambizioni che sono poi quelle di tutti i nuovi modelli Ford che, a partire dalla nuova Fiesta dello scorso anno, sono cresciute sensibilmente a livello di personalità del design e di qualità globale. Esteticamente la EcoSport in allestimento ST-Line del mio test sfoggia innanzitutto un frontale accattivante e carico di grinta dominato da una grande mascherina, da un cofano motore ora più elaborato, e da inediti proiettori con luci a LED diurne rinnovate; belli anche i nuovi cerchi in lega bruniti che si sposano idealmente con la tinta bicolore della vettura del nostro test, che riguarda il tetto e i gusci degli specchietti. L’allestimento ST-Line dona un tocco di sportività anche al resto del corpo vettura grazie a un accenno di minigonne laterali sotto porta e a uno spoiler posteriore di dimensioni maggiorate; si tratta di dettagli in grado di rendere la nuova EcoSport la scelta giusta per quanti desiderino una vettura pratica, moderna ma allo stesso tempo emozionale. Anche l’abitacolo mostra decisi passi avanti sia a livello stilistico che dal punto di vista qualitativo e delle dotazioni. L’upgrade mi risulta subito evidente per via di una maggior pulizia della plancia che, chiaramente ispirata alla nuova Fiesta, eredita maggiore razionalità nella disposizione di tasti e comandi, oltre a inserti lucidi specifici e a materiali morbidi per il rivestimento di una plancia che ora somiglia di più a quella di vetture di categoria superiore. Bello e pratico il nuovo schermo touch del Sync3, il sistema multimediale di serie che, oltre a includere Android Auto e Apple CarPlay, può vantare uno schermo da 8” e un funzionamento molto intuitivo. Belli, infine, i rivestimenti dei comodi
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sedili – ampiamente regolabili come il volante – e apprezzabile, soprattutto in un SUV compatto come questo, la presenza di numerosi vani porta oggetti. Bella sorpresa anche su strada questa nuova EcoSport che era mossa dal moderno 1.0 Ecoboost, un benzina tre cilindri da mille centimetri cubici con potenza di ben 125cv. Ho trovato la EcoSport davvero piacevole da guidare sia su strada, nel traffico e in centri extraurbani, che lungo lievi sterrati; merito senza dubbio del buon connubio propulsore/trasmissione e più in generale di un assetto azzeccato che, pur mostrandosi sempre confortevole, permette di togliersi qualche soddisfazione anche quando si decide di spingere un po’. Va anche sottolineato che, nonostante la superficie frontale inequivocabilmente da SUV e le dimensioni cresciute un poco rispetto alla precedente EcoSport, questo tre cilindri risulti sempre particolarmente parco nei consumi che sono sempre superiori ai 15 Km/l, davvero non male! Grande qualità, inedita personalità ed elevata efficienza; sono questi gli aspetti che più mi hanno convinto in questa nuova EcoSport, e che sono lo specchio di un importante percorso di continua crescita che Ford ha intrapreso ormai da tempo.
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Nissan Gruppo Carmeli “L’impossibile diventa possibile!” di Giovanni Volpe • ph Giorgio Sorti
UST ha incontrato Massimo Brunelli, Brand manager Nissan del gruppo Carmeli, importante azienda bresciana nel settore dell'automotive, che all’inizio dello scorso mese di aprile ha ufficialmente iniziato a operare a Bergamo, nella nuova concessionaria di via Borgo Palazzo. Il Gruppo Carmeli è di fatto all'esordio nella città di Bergamo; ci racconti in breve l’azienda all’interno della quale lei riveste un ruolo di primo piano per quanto concerne il marchio Nissan. Il Gruppo Carmeli nasce a Coccaglio verso la fine degli anni ‘70 come concessionaria Renault e sotto il nome di Autocaravan; nel corso degli anni l’azienda è andata via via crescendo tanto da aprire altre sedi, sempre in territorio bresciano, sempre a Coccaglio e a Brescia San Zeno, fino a questo importante debutto a Bergamo con Nissan.
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Gruppo Carmeli, oltre quarant’anni di successi Il Gruppo Carmeli rappresenta un’importante realtà al livello nazionale nel mondo dell’automotive. Nato oltre quarant’anni fa in provincia di Brescia, Gruppo Carmeli è concessionario ufficiale dei marchi Renault, Nissan e Dacia oltre che sales e service dei marchi Mercedes e smart. Il Gruppo può contare su 150 dipendenti che operano all’interno di spazi molto ampi, oltre 15000 metri quadri che ospitano oltre 2100 vetture sempre disponibili in pronta consegna. Il Gruppo Carmeli, premiato come miglior dealer Nissan nel 2014 e come miglior dealer Renault nel 2017, è anche un punto di riferimento a livello nazionale nel settore delle km0 dei migliori marchi italiani ed europei, e continua il proprio percorso di crescita iniziato nel 1976 grazie al suo creatore, Emilio Carmeli, e portato avanti con successo oggi dal figlio Paolo.
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Il Gruppo Carmeli, infatti, da sempre concessionario ufficiale Renault, e da anni anche Dacia, dalla metà del 2013, rappresenta anche il marchio Nissan nel quale io e il mio staff crediamo molto. Cosa vi ha spinti ad assicurarvi il marchio Nissan a Bergamo? Devo dirle che questa nuova avventura accanto a questo importante costruttore giapponese, è stata per certi versi una sorta di incarico che siamo lusingati che Nissan Italia abbia voluto affidarci; si tratta per noi di una sfida molto importante da diversi punti di vista, non ultimo il fatto di essere un Gruppo bresciano che fa il proprio esordio in una città storicamente nostra rivale... Una sfida stimolante che mi pare abbiate accettato con grande entusiasmo... Assolutamente sì! Nissan rappresenta per il Gruppo Carmeli un marchio strategico e nel quale la nostra tradizione, fatta di qualità e piena soddisfazione del cliente, si specchia idealmente in quella dell’intera gamma di queste vetture giapponesi. Oltre a questo non trascurabile aspetto, ci tengo ad aggiungere che il marchio Nissan può ad oggi contare su uno staff altamente qualificato composto da ben quaranta elementi, accomunati nei diversi ruoli da grande preparazione e particolare entusiasmo. In effetti qui in concessionaria si respira un’aria frizzante e si percepisce che vi sia molta partecipazione da parte di tutti nell’affrontare questa nuova avventura; immagino che anche il brand manager abbia fatto la propria parte... Deve sapere che, per quanto io sia il brand manager Nissan
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del Gruppo Carmeli dal 2015, sono un uomo Nissan sin dall’inizio della mia carriera iniziata come venditore nell’ormai lontano 1994. Nonostante il vostro esordio a Bergamo sia avvenuto nemmeno tre mesi fa, è già in grado di stilare una sorta di bilancio? Non posso ovviamente parlare già di bilanci ma posso senza dubbio dirle che, nonostante sia nostro costume restare sempre con i piedi ben piantati per terra, la situazione sia veramente incoraggiante; da parte nostra abbiamo investito molto in pubblicità e comunicazione per rendere noto il nostro arrivo a Bergamo, e la scelta si è da subito rivelata azzeccata come testimoniato dagli oltre 15, 16 ingressi giornalieri che abbiamo subito riscontrato. E poi abbiamo portato con noi un po’ di quell’entusiasmo, figlio degli ottimi risultati che il Gruppo Carmeli ottiene nelle proprie sedi Nissan bresciane, che forse a Bergamo mancava ma che i bergamaschi hanno già iniziato ad apprezzare!
NISSAN GRUPPO CARMELI Tel. 035 0591300 - www.gruppocarmeli.com
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Baccanelli “Una famiglia proiettata nel futuro” di Giovanni Volpe • ph Giorgio Sorti
opo oltre settant’anni di storia, il 2019 sarà un anno di svolta per la concessionaria Baccanelli di Romano di Lombardia; sarà infatti inaugurata una più ampia e moderna sede che proietterà nel futuro questa importante realtà dell’automotive di casa nostra. Ne abbiamo parlato con Fabio Baccanelli in compagnia del quale abbiamo anche ripercorso le tappe salienti di oltre settant’anni di storia di una famiglia, la sua, fatta di laboriosità e lungimiranza". Le va di darci qualche anticipazione riguardo la nuova sede che inaugurerete il prossimo anno? Certo. Per la nostra famiglia si tratta senza dubbio di un passaggio chiave, resosi necessario soprattutto perché lo spazio della nostra storica sede non è più oggettivamente sufficiente. La nuova sede, che anche a livello stilistico sarà in linea con i più recenti stilemi di Alfa Romeo, avrà innanzitutto una grande vetrina all’interno della quale, oltre a quelle del Biscione, saranno protagoniste auto di altri marchi dei quali, proprio in queste settimane, stiamo trattando l’acquisizione. La nuova concessionaria sarà studiata anche per riservare più spazio alle vetture aziendali del Gruppo FCA, ambito nel quale siete leader ben oltre i nostri confini provinciali? Assolutamente sì; la nuova struttura presenterà infatti un ampio piazzale per lo “stock locator”, oltre ovviamente a un’ampia e moderna officina, a un’area vendita per vetture nuove e usate, e a spazi coperti di generose dimensioni. La sede in cui ci troviamo rappresenta un pezzo di storia della vostra famiglia; immagino non sarà comunque facile lasciarla... È così; nonostante il grande entusiasmo per l’opera che stiamo realizzando, è innegabile che ognuno di noi lascerà un pezzetto del proprio cuore tra queste pareti.
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Per quanto sia normale che il nome Baccanelli sia oggi accostato al marchio Alfa Romeo, deve sapere che mio nonno iniziò a lavorare qui davanti oltre settanta anni fa dopo aver riparato carri armati durante la guerra. Quella che inizialmente era un’officina, a cavallo tra gli anni ‘50 e ‘60 diventò una concessionaria Piaggio nella quale mio nonno era stato nel frattempo affiancato da mio padre per l’assistenza, e da mio zio alle vendite: erano gli anni del boom della mitica Vespa, la prima “utilitaria” degli italiani. Quando è entrata nel mondo Alfa Romeo la famiglia Baccanelli? Dopo una parentesi come concessionari Volkswagen, fu il 1973 l’anno del passaggio ad Alfa; da quel momento iniziò un costante processo di crescita che ci portò ad acquistare nel 1983 l’attuale sede di Chiari, mentre a partire dagli anni ‘90, la terza generazione della nostra famiglia della quale facciamo parte io, mio fratello, mia sorella e i miei cugini, è entrata in azienda specializzandosi via via sempre più nell’ambito delle vendite, tanto da potenziare il settore dell’usato e quello delle aziendali del Gruppo FCA.
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In un settore competitivo come quello dei motori e, in particolar modo delle concessionarie, a far la differenza sono comprensibilmente e giustamente anche le persone... Ha ragione; viviamo in una società sempre più tecnologica e veloce ma nella quale, almeno nel nostro Paese, l’auto è ancora un oggetto la cui scelta coinvolge ancora non poco la sfera emozionale. Ecco perché per noi e per tutto il nostro staff, la qualità dei rapporti umani oltre quella dei servizi che offriamo, è di prioritaria importanza; lo raccontano affetto e fidelizzazione dei nostri clienti, lo raccontano i nostri oltre settant’anni di storia.
BACCANELLI Tel. 0363 902680 - www.baccanelli.it
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Monster Cars “Lavorare con passione!” di Giovanni Volpe • ph Giandomenico Papello
mpossibile non notare la nuova sede di Curno di Monster Cars, vero e proprio tempio moderno del 4x4 all’interno del quale opera uno staff altamente preparato e dall’inossidabile passione per tutto ciò che abbia quattro ruote e un motore; ne abbiamo parlato con il titolare, Morgan, che ci ha accolti nella moderna struttura recentemente ultimata. Quali sono le attività principali svolte da Monster Cars? La nostra azienda, nata nel dicembre 2016, opera principalmente nell’ambito della vendita di fuoristrada e di auto usate e garantite di cui propone un’ampia scelta; dispone inoltre di una vasta e moderna officina all’interno della quale il nostro specializzato staff è in grado di accontentare la clientela più esigente con assistenza e riparazioni ad hoc. Dando uno sguardo alle spettacolari vetture che avete nel vostro piazzale, deduco che abbiate una particolare passione per 4x4 non necessariamente “convenzionali”...
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Proprio così! Nel corso degli anni io e Marco siamo riusciti a unire una nostra grande passione, quella per l’off-road più estremo, con la nostra professione. Unendo l’esperienza ultradecennale di Marco nel mondo “off road” con jeep, quad e fuoristrada, e la mia preparazione frutto anche della mia partecipazione a numerose competizioni durante le quali mi è stato possibile apprendere varie tecniche di preparazione - oggi siamo in grado di effettuare l’installazione di parti speciali e dieci dei più moderni allestimenti disponibili in questo fantastico mondo. Mi pare che una delle vostre parole d’ordine sia inequivocabilmente “passione“... La passione è senza dubbio un elemento fondamentale della nostra quotidianità, in primis quella per le auto; ci ha portato a decidere di intraprendere questa nuova avventura, a trasformare quello che tempo fa era poco più di un hobby, in ciò che è oggi, un modo di lavorare con passione! Parlami un po’ della vostra attività di customizzazione di veicoli off-road... Parlerei più di preparazione che ovviamente possiamo effettuare a diversi livelli, da quello più soft estetico, a quello più profondo estetico e meccanico, come quello raggiunto sulla nostra Jeep Wrangler TJ di colore nero, davvero super accessoriata e perfetta per le competizioni. Acquistiamo comunque fuoristrada nuovi, o usati attentamente selezionati, e ci proponiamo ai possibilità clienti come ideale punto di riferimento per la realizzazione di allestimenti speciali, e per le operazioni di manutenzione e riparazione di ogni genere di autoveicolo. E poi abbiamo la nostra splendida ”buca”... vero banco di prova per appassionati doc di off-road come noi!
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I servizi di Monster Cars: • Vendita, permuta e acquisto fuoristrada e autovetture • Assistenza sulle parti meccaniche, elettriche ed elettroniche • Vendita accessori e ricambi originali e non, a seconda delle Vs esigenze • Montaggio a regola d’arte e collaudo ganci traino per veicoli • Tagliandi di manutenzione • Preparazioni - allestimenti fuoristrada e montaggio fari supplementari e/o Kit Xeno - Led in genere • Preparazioni ed elaborazioni fuoristrada • Assetti - Kit di rialzo per fuoristrada • Allestimento fuoristrada • Modifiche e sostituzione di componenti per fuoristrada e non • Riparazione, restauro e ricondizionamento di vetture d'epoca
MONSTER CARS Tel. 347 4257657 - www.monstercarsbg.com
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Laika Kreos Motorhome 7009 “Lusso e funzionalità per viaggi indimenticabili” di Giovanni Volpe • ph Giorgio Sorti • modella per un giorno Francesca Marchetti
ontinua il viaggio di JUST alla scoperta del mondo del camper, in collaborazione con ARDN, azienda della famiglia Belotti che da quasi trent’anni si occupa della compravendita di automobili ad Albano Sant’Alessandro. Questo strategico settore - nel quale, già a partire dall’anno 2000, l’azienda bergamasca è andata sempre più specializzandosi fino a diventarne un importante punto di riferimento, sia per la vendita che per l’aftermarket - può contare su un sempre crescente numero di estimatori e clienti. Ecco perché nel 2004, con la nascita del nuovo grande salone dotato di ampi spazi dedicati a servizi d’officina e di revisione, e col successivo esordio di due ulteriori sedi - una di fronte alla concessionaria storica, l’altra a Rovato, proprio a due passi dal casello autostradale dove vengono offerti i più disparati servizi tra i quali quello di rimessaggio, officina, carrozzeria e lavaggio - A.R.D.N. ha conquistato lo status di azienda di riferimento del settore del camper, ben oltre i confini bergamaschi. In questa edizione di JUST vi presentiamo un prestigioso motorhome Laika, il Kreos 7009. Si tratta di un mezzo sviluppato su meccanica Ducato 43 Heavy AL-KO mosso da un propulsore a gasolio di 2300cc di cilindrata per una potenza di 130cv, mentre i posti omologati sono quattro. Partendo dalla dinette, la zona “living” del Kreos protagonista del nostro servizio, notiamo subito come la presenza di luce indiretta sopra e sotto i pensili, nonché quella di colonne retroilluminate, regalino un’atmosfera interna senza dubbio accogliente e sofisticata. Decisamente moderna, oltre che funzionale e raffinata, è poi la cucina del 7009 che sfoggia dettagli di pregio come il piano in Corian e il doppio lavello, con uno di essi a fungere anche da scolapiatti; da segnalare, inoltre, la presenza fra gli optional del piano cottura a tre fuochi e del forno a gas con grill, “Grand Chef”.
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Ma è la zona notte a colpire davvero per dimensioni, design e livello assolutamente luxury dell’illuminazione. I pensili sono, infatti, tutti illuminati sopra e sotto e non mancano nemmeno inserti retroilluminati negli angoli e luci segnapasso sul pavimento. Oltre a un’ottima illuminazione, queste soluzioni contribuiscono a creare un’atmosfera elegante ed avvolgente, ideale per ogni situazione. Completano il quadro della zona notte letti caratterizzati da generose lunghezze e la possibilità di creare ben tre diverse zone separate da una porta, per un livello di privacy a tutta prova. Un cenno finale lo merita anche il bagno, un angolo di totale relax e assoluta bellezza in cui spicca una moderna doccia con doppia piletta e dotata di rilassanti luci di colore bianco e azzurro; comodi anche i due ripiani dei quali è dotata, che consentono di utilizzarla all’occorrenza anche come armadio. Il nostro tour a bordo del Laika Kreos 7009 termina qui; alzi la mano chi ora non stia già pensando alle vacanze estive… Juri Belotti e tutto lo staff di A.R.D.N. sapranno sicuramente individuare e offrire a ognuno di voi, la soluzione ideale!
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ARDN Tel. 035 582336 - www.ardn.it
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Gorle: in zona tranquilla e riservata, ampio trilocale di nuova costruzione posto al piano terra, con giardino privato e 20 mq di pergolato. Internamente composto da soggiorno con cucina a vista, due ampie camere e doppi servizi. La soluzione è direttamente collegata alla taverna di 40 mq, con accesso al box doppio in larghezza. ₏ 299,000. Classe D (103,80 kWh/m2a).
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“Tutta la magia di un vecchio mestiere” di Giovanni Volpe • ph Giandomenico Papello
on la nascita di Barberia Taormina il suo ideatore, Andrea Moretti, ha voluto creare un luogo raffinato interamente dedicato al mondo maschile. Alla base di Barberia Taormina c’è innanzitutto la passione del suo ideatore e del suo staff che da sempre portano avanti con passione e stile la cultura della barba. Anche quando le Barberie e la cura della barba vennero dimenticate, Andrea non smise infatti mai di prendersi cura di questo aspetto, rimanendo nella sua Val Seriana uno dei pochi a continuare questa tradizione. Barberia Taormina è un luogo che fornisce un “plus” alla sua clientela che non vi trova solo un servizio eccellente a livello estetico, ma anche un angolo raffinato nel quale staccare la
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spina dopo una giornata di lavoro intenso, dopo ore di auto, traffico, ufficio. Con queste premesse e con l’amore per la città di Bergamo, Andrea apre i battenti il 6 aprile di quest’anno, con ragazzi seguiti e formati da lui stesso e da costanti corsi di aggiornamento di vari esperti e sotto vari aspetti. Ogni dettaglio viene scelto ed eseguito con cura e, soprattutto, con passione verso un lavoro nobile e antico. Il nome Taormina nasce proprio in onore dei barbieri siciliani che, fino a vent’anni fa, costellavano la Sicilia e mantenevano gli antichi rituali per esempio indossando ancora il camice da dottore e restando aperti la domenica mattina prima dell’orario di messa. Il nostro nome, Taormina, nasce proprio dal voler mantenere tutti quegli antichi rituali con eleganza e cura, panni caldi e freddi, profumi antichi e sedie in pelle, pareti con fotografie di uomini e santi, una teatralità che deriva da uomini di quell’epoca... il tutto miscelato con prodotti di eccellenza del nostro tempo. Nella nostra barberia innovazione e tradizione si ritrovano, un luogo ove non solo barba e capelli sono i protagonisti, ma l’uomo e tutto quello che lo circonda. Come nell’antica Sicilia, il rituale della barba diventa un momento di relax, con musica e tranquillità, agli ospiti viene offerto un caffè, o un bicchiere di Rum o Whisky, una birra nelle giornate calde. Non abbiamo fretta, ci prendiamo il tempo per prenderci cura dei nostri clienti, li conosciamo, chiacchieriamo. Insomma, Taormina nasce da lì... dal voler riportare qui, ora, adesso, un pò di tempo per prenderci cura di noi stessi, cosa che troppo spesso non facciamo.
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In questo primo appuntamento in collaborazione con JUST, Barberia Taormina vi presenta un servizio molto interessante per i propri clienti, la Fuitina. La “fuitina” in siciliano è la fuga d’amore: quando le famiglie erano contrarie ad un matrimonio, i fidanzati fuggivano per una notte e poi ritornavano, a quel punto le famiglie erano obbligate ad accettare l’unione. Da qui il sevizio di Fuitina, per chi vuole prendersi regolarmente cura della propria barba. Un appuntamento veloce, in cui il barbiere cura gli sgarbi di barba e capelli, con shampoo, regolazione basetta, peli superflui e styling, un mantenimento dell’immagine in soli 15 minuti. Da citare sono poi i vari trattamenti OWAY, effettuati impiegando una linea di prodotti per trattamenti di cute e capelli, a base di oli essenziali, idrolati e piante pure micronizzate da agricoltura biologica. Studiati per chi ha problemi cutanei quali rossore, cute sensibilizzata, desquamazione, forfora o eccesso di sebo e caduta. Il controllo cure viene effettuato direttamente dal barbiere con una microcamera, dopodiché viene scelto il trattamento biodinamico più idoneo da appllicare e lasciar agire. Un trattamento che cha va a migliorare e lenire ogni tipo di problematica cutanea e dei vostri capelli. La clientela di Barberia Taormina spazia dal ragazzo al signore distinto e, comunque, all’uomo che vuole veramente prendersi cura di sé, che vuole dedicarsi un momento di relax attraverso la cura di barba e capelli, con prodotti di alta qualità e personale specializzato. Diego, Priscila ed Eleonora vi attendono, dunque, in via Guglielmo d’Alzano dove scoprirete il raffinato mondo di Barberia Taormina, barberia che vuole allontanarsi dalla moda e ristabilire l’importanza di questa preziosa cultura tutta italiana.
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barberia-taormina.business.site
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Al Bistrot forno con cucina “Meglio di così...” di Giovanni Volpe • ph Giandomenico Papello
l Bistrot di Curno ci si sente sempre a proprio agio, a casa. Voglio partire da questa semplice ma non banale considerazione, che parrebbe di più il finale del pezzo, per raccontarvi il bel locale di Curno, aperto poco più di un anno fa in punto strategico per passaggio e presenza di grandi distribuzioni, che ho scoperto grazie a un collaboratore di JUST. Corrado Pietrobono, che con il fratello Marcello è il titolare del Bistrot, ci ha raccontato ogni segreto di questa nuova avventura imprenditoriale che nasce circa diciotto anni dopo l’apertura, accanto alla multisala UCI Cinema, di Dolce Forno, altro noto e apprezzato locale dell’hinterland.
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Come e perché tu e tuo fratello Marcello avete deciso di creare Al Bistrot? Dopo il buon successo ottenuto con il Dolce Forno di Curno che, per posizionamento era scontato lavorasse principalmente con la gente della notte, parlando con diversi amici e clienti è maturata in noi la volontà di aprire un locale che potesse accogliere, durante tutto l’arco del giorno, una tipologia più trasversale di clientela; ecco com’è nato Al Bistrot… Mi è capitato di fermarmi qui Al Bistrot in diversi momenti del giorno e la sensazione che ho avuto è stata quella che qui vivano diversi locali in uno… Hai colto in qualche modo il segreto del buon successo che Al Bistrot ha riscosso dalla sua nascita datata 1 marzo 2017; siamo innanzitutto aperti tutti i giorni, senza pausa settimanale, dalle 5.30 del mattino fino a mezzanotte, nei giorni feriali, mentre nel weekend chiudiamo attorno alle due di notte. Già questo elemento basta da sé a far capire che Al Bistrot sia ogni giorno meta di tipologie di clientela molto diverse fra loro e che sia perciò necessario che lo staff, il prodotto proposto e i servizi offerti, siano sempre all’altezza della situazione e di qualità. Staff e concetto di qualità… Immagino siano due delle prerogative più importanti nel tuo settore… Lo sono senza ombra di dubbio! Spesso, da locali come il nostro, si è portati ad aspettarsi rapidità e impersonalità nel servizio, una qualità dignitosa del prodotto offerto e poco di più; Al Bistrot nasce invece con l’intento chiaro e preciso di offrire alla propria clientela la possibilità di concedersi una pausa che sia innanzitutto di qualità. E non importa che si tratti di una colazione rapida all’alba, di un caffè con i colleghi a metà mattinata, di un pranzo di lavoro, di una merenda con l’amica del cuore o di un aperitivo con gli amici; ciò che conta per noi è che il cliente si allontani dal Bistrot soddisfatto dell’esperienza appena vissuta. Come si ottiene un non facile obiettivo come questo? Innanzitutto investendo in uno staff motivato, attento e ragionevolmente rapido, capace di capire e soddisfare ogni singolo cliente, mostrando la propria presenza senza che diventi però mai invadenza; lo staff del Bistrot, composto da ben quindici persone compresi due chef, copre ogni giorno un arco temporale molto ampio e, per quanto crediamo che si possa e si debba sempre migliorare, devo dire che in questo primo anno il livello raggiunto è più che soddisfacente e sono stati i nostri clienti i primi a premiarci… Mi pare che il concetto di qualità qui Al Bistrot vada anche oltre il prodotto proposto… La qualità di ciò che proponiamo è costantemente al centro della nostra attenzione; Al Bistrot gran parte dei prodotti che offriamo è di nostra produzione, mentre i pochi che necessariamente acquistiamo, sono di qualità molto elevata così come le nostre preparazioni. Al Bistrot si può dunque far colazione gustando prodotti da forno artigianali appena sfornati, gustare un the biologico, bere un ottimo caffè Illy, e ancora, pranzare attingendo da un menù che cambia ogni giorno, prendere un aperitivo nel quale sorseggiare nostre rivisitazioni di cocktail storici, oppure cenare gustando il nostro spettacolare hamburger magari accompagnato da una buona birra di casa nostra come Elav! Ma non è tutto qui, perché abbiamo compiuto uno sforzo particolare affinché il cliente, appena varcata la soglia del nostro Bistrot, respirasse qualità; abbiamo così curato il design del nostro locale in ogni minimo dettaglio impiegando anche arredi e complementi di livello… Mi è davvero piaciuto molto Al Bistrot di Curno; mi sono piaciute semplicità e dedizione della proprietà, sobrietà e puntualità di un sorridente staff, l’atmosfera genuinamente ospitale che vi si respira non appena se ne varca la soglia, e poi mi è piaciuto da morire l’hamburger! Meglio di così…
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Tel. 035 4156250
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Equipe Solutions “Solo soluzioni di qualità”
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ERGAMO: in palazzina di nuova costruzione, appartamento finemente rifinito, internamente composto da ampio salone con cucina open-space, che affaccia su ampio terrazzo vivibile, tre camere di cui una matrimoniale, con cabina armadio e bagno padronale, un ulteriore bagno e lavanderia. Box doppio. Classe A (25,23 kWh/m2a). € 1.190.000.
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ORRE BOLDONE: immobile di prestigio realizzato dalla ristrutturazione di un palazzo storico, denominato Villa dei Violini. Il Casale è circondato da un appezzamento di terreno di ben 25.000 metri quadrati. La Villa dei Violini si sviluppa in 800 mq di abitabilità suddivisi su tre livelli. Classe G (280,00 kWh/m2a). € 3.000.000.
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ERGAMO: zona Astino. Villa indipendente da ristrutturare con cubatura residua, con ottima esposizione al sole e splendida vista aperta. Completa la proprietĂ il giardino di 2000 mq con piscina autorizzata. Ideale anche per due famiglie. Classe energetica esente.
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ORLE: in zona residenziale vicino al parco delle fontane, recente villa bifamiliare con ampio giardino riservato completo di impianto di irrigazione. La soluzione è inoltre dotata di riscaldamento a pavimento, impianto di aspirazione centralizzata, impianto di climatizzazione ed impianto antifurto. Box doppio. Classe B (102,45 kWh/m2a). ₏ 485.000.
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ORLE: in zona residenziale, appartamento posto all’ultimo piano con ottima esposizione al sole. La soluzione è composta da ingresso, soggiorno con cucina separata, due spaziose camere e doppi servizi, il tutto caratterizzato da travi a vista e riscaldamento a pavimento. Box doppio. Classe B (56,00 kWh/m2a). € 295.000.
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ILLA DI SERIO: in zona centrale, luminoso appartamento in Loft, libero su tre lati. La soluzione è composta da luminoso soggiorno con ampie vetrate, una moderna cucina, una spaziosa camera ed un bagno finestrato. Salendo dalla scala in vetro, troviamo la camera matrimoniale impreziosita dalla vasca. Box e cantina. Classe D (107,33 kWh/m2a). € 210.000.
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ORLE: villa singola con ampia zona giorno e giardino di 700 mq. Completano la soluzione tre ampi box collegati. Classe G (250,65 kWh/m2a). € 690.000.
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ERGAMO: in prestigioso palazzo del diciottesimo secolo, luminoso appartamento posto all’ultimo piano, internamente composto da ingresso, ampio soggiorno con zona pranzo, cucina abitabile, camera padronale con guardaroba e bagno privato, due camere con bagno. Completa la proprietà il soppalco in vetro di design ed il terrazzo con vista aperta su città bassa. Box. Classe C (80 kWh/m2a). € 1.900.000.
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Bergamo - Via Borgo Palazzo, 140 Tel. 035 299984 - www.porcelanosa.it
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Just - Ringraziamenti Chiara Cattaneo • Cinzia Acerbis • Giacomo Agostini • Roberto Sestini • Gigi Rota • Roberto Nicoli • Marzio Carrara • Paola Cattaneo Francesca Vitali • Emilio Erba • Chiara Pennati Fabio Baccanelli • Michele Della Cagnoletta Laura Bertulessi • Simone Doneda • Cristina Doneda • Michela Mantecca • Joel Brunel Andrea Bassoli • Andrea Rossi • Pietro Batta Abele Algeri • Mara Soave • Guido Colombo Corrado Pietrobono • Laura Parolini • Cinzia Paleni • Silvana Giardina • Giorgio Casari Roberta Sala • Claudia Locatelli • Carmine Blundo Angela Landi
Periodico trimestrale - N° 9
Direttore Responsabile Giovanni Volpe direzione.just@gmail.com
Graphic & Art Director Silvia Benaglia redazione.just@gmail.com
Just Web & Social Carlo Berneri - Web Fatto
Photo Emanuele Clivati • Giandomenico Papello Giorgio Sorti • Kateryna Aleksandrova Luca Tocchio • Davide Crescenzi Daniele Paglino • Marco Giustinoni
Amministrazione Studio Landi - Bergamo Editore Guarda chi guida S.r.l.s. - Bergamo
Modella per un giorno Ellesse Model Agency • Susanna Fusari Francesca Marchetti
Stampa CPZ S.p.a. - Costa di Mezzate (Bg) Rilegatore Legatoria Lilli - Albano S. Alessandro (BG)
Test auto e moto Giovanni Volpe • Giuseppe Piazzini Chiara Cattaneo
Distribuzione Caielli Gianluigi - Cell. 347 89.32.063 Contributors Ivan Scelsa • Francesco Agazzi • Alex Castelli Sara Castelli • Luisa Scivales • Roberto Dolci Valentina Mussinelli • Stefano Lavelli Claudia Cornaggia • Mattia Combi Giacomo Agostini • Francesca Vitali Chiara Pennati • Jenny Nicoli • Martina Valli Claudio Pancirolli • Andrea Bronzieri • Eros Salvi
Iscrizione n. 21/14 del 17/11/2014 - Registro Stampa del Tribunale di Bergamo. Testi e materiale fotografico contenuti in questa pubblicazione, sono di proprietà esclusiva di Guarda chi Guida S.r.l.s. È pertanto vietata ogni riproduzione, anche solo parziale, non autorizzata dall’editore.
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