n° 15 // April 2010
Flyer SPRING ISSUE la rivista studentesca della libera universitÀ di bolzano die studentenzeitschrift der freien universität bozen the student magazine of the free university of bolzano-bozen
CoN teNt 19 Economia alla LUB: quanto è difficile
Enzo dell‘Unibar
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Valutiamo i questionari di valutatzione
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18 There are no days like Snowdays
8 chiedi a mamma
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Die Kritik der Lorenz‘schen Vernunft
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4 poesia di primavera
editorial
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a new bud(dy) in Alumni Club
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First international AIESEC Interns in Bolzano
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Flyer April 2010 year 8 Number 15 adress Piazza Univeristà 1, I - 39100 Bolzano/Bozen PhoNe +39 0471 012181 web www.kikero.com/flyer e-mail flyer@unibz.it Publisher kikero editor Daniel Colm ViCe editor Giulia Bellemo layout&desigN Martin Kerscbaumer, Sebastian Scheler CoNtributiNg writers Arnbjörn Eggerz, Canburak Tümer, Christian Ruffini, Daniel Colm, Felix Bausch, Irene Castellan, Johannes Ausserer, Morrison Visconti, Sebastian Schmitz, Silvia Neretti, Alumni Team ProoF readiNg Georg Eder, Giulia Bellemo, Enrico Trentin, Erica Ghiro, Maria Klotz PhotograPhy Alfred Mitterer, Martin Kerschbaumer, Jan Kliewer web Maximilian Schnabel CirCulatioN 1000 PaPer Fedrigoni Freelife Cento 100 gr/m² 100% recycled paper resPoNsible Daniel Colm
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von / di / by DANIEL CoLM
edito rial Dear students, If there were the need of giving to this semester a title, it would have been “New buds at the FUB”. There are really many news that are changing academic and student life in Bolzano. Let us start considering the academic system: we have a new University Council, local newspapers have already treated this topic. At the same time, the academic calendar for the Faculty of Economics has been drastically renovated. The Dean made the big official announcement on the 30th of March. Maybe not the most suitable timing, given that many students were already on holiday and the invitation to the informative session arrived in our mailboxes less than a week before the event. I cambiamenti imposti alla Facoltà di Economia, che conta il maggior numero di teste nel team degli Snowdays, oltre che costituire la fetta più consistente di studenti all’interno della sede di Bolzano, potrebbe anche avere conseguenze
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sulla data dell’ottava edizione degli Snowdays. Ma è ancora presto per dirlo. Intanto però ci godiamo gli strascichi di quella di quest’anno, con trailer già pronto e tante medaglie in mostra nella teca in F6 (invero poco accessibili agli studenti). Ma il “nuovo bocciolo” che per parecchio tempo rimarrà sulla bocca di tutti, indifferentemente dalla Facoltà di appartenenza (purché a Bolzano), è stato il cambio di gestione avvenuto all’UniBar, al quale ancora ci stiamo abituando. In questo trend macroscopico di cambiamenti, anche gli Alumni vogliono renderci partecipi di una new entry nel loro direttivo. Und neben den „neuen Blüten“ dieses Semesters werdet ihr auch ein bisschen Pfeffer in dieser Ausgabe finden. Sind die Studenten mit dem letzten Paper des Rektors über die Weltwirtschaftskrise einverstanden? Wird Wirtschaft an unserer Uni wirklich auf solch qualitativ hohem Niveau gelehrt, wie man oft
behauptet? Sind die Endsemesterfragebögen über Kurse und Professoren von irgendeinem Nutzen für uns Studenten? Wir wünschen uns wirklich, dass sich durch die Kritik auch „neue Blüten“ aus dem Dialog entwickeln. Deswegen möchte ich nur ganz flüchtig anmerken, dass jede Bemerkung an die E-Mailadresse flyer@unibz.it geschickt werden oder als Kommentar auf unserem neuen Blog, kikero. it/flyer veröffnetlicht werden kann, damit sie vielleicht in der nächsten Ausgabe ihren Platz findet. Somit wünsche ich den Leserinnen und Lesern (die ich mir schon entspannt an der Talferwiese, diesen flyer lesend vorstelle) ein schönes Frühjahr, reich an fruchttragenden neuen Blüten!
Yours faithfully, Daniel Colm
a New bud(dy) iN alumNi Club board von ALUMNI CLUB TEAM
Liebe Studenten, zukünftige Alumni und Freunde. Wir möchten Rudolf Ehrlich willkommen heißen der seit März den Vorstandsposten Kommunikation und Marketing übernommen hat und freuen uns auf seine Mitarbeit und Unterstützung im Vorstand! Der Alumni Club blickt zur Zeit auf ein erfolgreiches Jahr zurück, in welchem wir unsere Strategie definiert haben, neues Statut ausgearbeitet haben und eine Reihe von strategischen Partnerschaften eingegangen sind. Unser größtes Projekt war die organisation des ersten Alumni Symposiums im Januar 2010, eine akademische Konferenz für Alumni und Studenten, bei dem Experten zum Thema „Akademiker – Chancen(los) in Südtirol“ Stellung genommen haben. Unsere Ziele für das kommende Jahr sind zahlreiche und wir freuen uns dass unsere Angebote immer mehr genutzt werden und unser Netzwerk immer bedeutender wird. Hauptziel des Alumni Clubs ist es, zusammen mit den Abgängern der Freien Universi-
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tät Bozen ein Netzwerk von Kontakten und Wissen aufzubauen, auf welches sowohl die Alumni als auch die Universität stützen kann. Konstante Weiterbildung und das lebenslange Lernen, stehen im Vordergrund, wir sind ehemalige Studenten, jedoch stets ewige Studenten. Die Absolventen von heute sind die Experten und Manager von morgen! Daher streben wir an einen kontinuierlichen Wissens- und Meinungsaustausch auf unserem Portal aufzubauen um den Alumni Club bzw. Mitglieder des Alumni Clubs nach dem Studium weiterhin stark zu vernetzen. Durch eine Reihe von neuen Kooperationen sind wir nun in der Lage ein immer größeres Angebot von Praktika und Jobangeboten an unsere Mitglieder weiterzugeben. Zudem laden wir unsere Mitglieder zu regelmäßigen „Aperitivi“ ein, mit Impulsvorträgen von Persönlichkeiten aus Wirtschaft, Design und Kunst sowie Alumni der Uni Bozen die sich in der Arbeitswelt etabliert haben und über ihren Werdegang und Erfahrungen nach dem Studium berichten.
Wir freuen uns auf ein spannendes neues Jahr, in welchem wir neben anderen Veranstaltungen ein „Homecoming“ organisieren wollen, zu welchem wir alle ehemaligen Studenten einladen „nach Hause“ zu kommen und ein paar Tage mit ihrer Universität und Alumni Freunden zu verbringen. Für die Zukunft wünschen wir uns, dass der Alumni Club weiter wächst, und dies nicht nur gemessen an der steigenden Anzahl unserer Mitglieder, sondern vor allem qualitativ. Außerdem wünschen wir uns Teilnahme und Unterstützung aller ehemaligen und zukünftigen Alumni damit unser Club zu einer fixen Institution an der Uni und ein idealer Treffpunkt für Studenten und Alumni wird!
InformatIonen unter www.alumniclub.unibz.it anmeldung www.membership.alumniclub.unibz.it KontaKt alumni@unibz.it
Poesia di PrimaVera di IRENE CASTELLAN
La stagione degli amori, dei fiori, dei colori, dei profumi… Cosa vi ricorda? Puntualmente sta arrivando anche quest’anno la primavera, portando con sé tutto ciò che questa parola suscita nella mente. «La primavera brilla nell’aria ed esulta per i campi tanto che il cuore si intenerisce ad ammirarla». Così diceva Leopardi nella sua opera Il passero solitario e in questo modo esprimeva i suoi sentimenti; nonostante le belle parole però, il buon poeta la primavera la viveva piuttosto male, associandola ad una giovinezza vissuta a metà e per lui ormai
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lontana e irrecuperabile. E invece su di noi, che nella giovinezza ci sguazziamo gozzovigliando agli Uni-party… in altre parole: su di noi, che siamo nel fiore della nostra gioventù, che effetto fa la primavera? Non entriamo in merito di ormoni e affini perché da questo punto di vista sappiamo già come stanno le cose. In realtà più banalmente, da diligenti studenti universitari che si rispettino, ci siamo solo accorti che sono appena terminati gli Snowdays (chiusura spettacolare!) portandosi via il triste e freddo inverno e con esso il
pesante carico degli esami del primo semestre. Sul campo si raccolgono i cadaveri delle povere matricole (ma non solo) che non hanno retto all’onere di questo carico. Comunque sia… fine primo round! Almeno per un periodo si allevierà lo stress da esami e l’ansia da prestazione dello studente… un po’ di meritato riposo è d’obbligo direi. Forza ragazzi, usciamo dal “letargo studioso”! Non sto dicendo di abbandonare drasticamente i libri, ma almeno smettiamo di fare i topi di biblioteca e mettiamo il naso fuori dall’uni.
Il clima sta diventando più mite, anche se molto lentamente. Non so se ve ne siate accorti, ma con l’innalzarsi delle temperature anche il paesaggio intorno a noi è cambiato, ed essendo una studentessa di Agriculture and Science Technology non posso fare a meno di farvelo notare. Se un pomeriggio vi capitasse di avere del tempo da perdere, non passate le vostre ore interamente tra Facebook e videogiochi: facendo un’escursione inoltrandosi nel prezioso sottobosco nei dintorni di Bolzano (non troppo into the wild, basta fare due passi!), si possono ammirare affascinanti piante che fioriscono proprio tra marzo e aprile come l’erica/Heidekraut (Erica carnea) e l’erba trinità/Leberblümchen (Hepatica triloba). Se invece non siete così avventurieri basta dare un’occhiata all’arredo urbano, perché al cambio stagione anche le aiuole si cambiano d’abito: in mezzo a qualche rotatoria (per favore non addentratevi in stile boy scout muniti di
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lente d’ingrandimento, la municipale avrebbe qualcosa da ridire) potrete vedere tipici fiori primaverili quali la primula/Primel (Primula veris), la viola del pensiero/Veilchen (Viola x wittrockiana) e il papavero/Mohn (Papaver nudicaule, non è quello da oppio non ci sperate). Chi non si è mai spinto a passeggiare sul Lungo Talvera, approfitti di questo periodo: i prati sono un tripudio di fiori e alberi. Per quanto riguarda le specie arboree ora il nocciòlo/Haselstrauch (Corylus avellana) è all’apice della fioritura con i suoi amenti (e chi soffre di allergia lo saprà molto bene!), poi c’è l’acero riccio/Spitzahorn (Acer platanoides) con i suoi frutti ad elica (samare) e come tralasciare i bellissimi pruni in fiore quali il pruno selvatico/gewöhnliche Schlehe (Prunus spinosa) e il ciliegio di Santa Lucia/Steinweichsel (Prunus mahaleb). Sdraiandosi nell’erba ci si trova attorniati da pratoline/Tausendschön (Bellis perennis), crocus (Crocus vernus) e alberi
di magnolie (Magnolia stellata). Bene, ora che abbiamo ricostruito una panoramica di tutta la flora di Bolzano possiamo continuare ad aspettare più consapevolmente la nostra primavera avendo la possibilità di scegliere tra le onde elettromagnetiche del pc e la più salutare aria ossigenata nel verde che stimola il pensiero… o se proprio non potete farne a meno portatevi il pc al parco! In realtà tutti questi fiori rappresentano una metafora… è bello pensare che ogni anno in cui questa mite stagione si ripresenta è da prendere come un’opportunità per prendere in mano ciò che si potrebbe migliorare e non si ha ancora avuto la possibilità di fare. È da prendere come un incoraggiamento! Anche se le cose magari vanno già perfettamente. Diceva Fabrizio De André: Primavera non bussa, lei entra sicura, come il fumo lei penetra in ogni fessura […] Che paura, che voglia che ti prenda per mano; che paura, che voglia che ti porti lontano.
aieseC The first international AIESEC interns arrived in Bolzano by CANBURA TüMER
AIESEC Bozen/Bolzano has just welcomed the first interns in the history of the Local Committee. Mariana from Moldova and Salome from Georgia arrived in Bolzano on 1 March. AIESEC is very proud and happy to share this good news with you! The multicultural project, which brought our interns to the city, is called „Be closer“ and aims to bring people from different cultural backgrounds together. Mariana and Salome will organize interesting activities and events for FUB and high-school students. They also plan to collaborate with local companies and NGos.
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Because of the huge success of last year, the final event of the project will include the „Global-Village“, the international fair, where all students will have the possibility to present their country. Mariana and Salome will have a vital role in planning, managing and delivering this event. This year, the goal of the project is to involve even more cultures from the university and the local reality and of course... to „Be closer“. This is a very important moment in the history of AIESEC Bozen-Bolzano, which one year ago was envisioning the organization of international exchanges and is now celebrating the
achievement of the first real AIESEC project based on exchange. If you would also like to live and work abroad as Salome and Mariana are doing now, apply today for your inter- national adventure in spring or summer 2010 (www.aiesec.org/italy/ bozen-bolzano). We also give you the chance to develop your leadership skills, have a positive impact on society and create a huge international network by becoming a member of the largest student-run organization worldwide. We will open applications to become an AIESECer in the next weeks. Keep following us!
1 aNNo kikero bressa NoNe di MoRRISoN VISCoNTI
Con Aprile 2010 Kikero Bressanone compie un anno di attività dopo una lunga assenza dalla Facoltà di Scienze della Formazione. Kikero è tornato a Bressanone tra Marzo e Aprile 2009 grazie alla voglia di fare di fare di 2 ragazze Gaia e Jana di Scienze della Comunicazione. Successivamente sono entrati nella squadra di Kikero Claudia e Morrison. Durante il semestre estivo 2009 a Bressanone sono state organizzate per gli studenti brissinesi alcune attività di avvio tra le quali alcune Movie Nights sia in lingua italiana e tedesca, dove c’è stato sempre una buona partecipazione di studenti oltre a questo è stato organizzato un party universitario di fine anno. Nell’anno accademico 2009/2010 visto la partenza di Gaia e Jana per un periodo di studi all’estero, le redini di Kikero a Bressanone sono
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passate nelle mani di Morrison, che insieme a Claudia e alla nuova entrata Sara hanno continuato a portare avanti svariate attività per gli studenti brissinesi. Le attività svolte fino ad ora in questo anno accademico sono state 3 Movie Nights, 4 feste universitarie (tra cui una all’interno dell’università per Natale) e una slittata notturna. Gli eventi organizzati hanno sempre avuto un buon numero di studenti partecipanti e hanno sempre ricevuto feedback positivi. Se magari qualche studente di Bolzano volesse partecipare ad alcune attività Kikero a Bressanone qui sotto può trovare una lista delle prossime attività. Maggiori Infor- mazioni le potete trovare sul blog di Kikero BX. http://unibx.wordpress.com
Chiedi a mam ma di JoHANNES AUSSERER
Looking for a sexy roommate with experience in housekeeping? Dude! We aren’t as sexy as Brad Pitt, Johnny Depp, Heidi Klum, o Monica Bellucci, but… we can help you to improve your housekeeping skills! :-) Andare all’università per tanti di noi è un cambiamento radicale! ...quelli che sono andati a vivere soli o in un appartamento per studenti sanno cosa vuole dire perdere i privilegi del servizio gratuito di “Hotel Mamma”. In che modo le cose più semplici possono far saltare in aria i tuoi piani? Come togliere l’odore di cipolla dalle mani? Come capire se le uova nel frigo sono ancora fresche o come pulire il pavimento in “quattro e quattr’otto”? Da ora a rispondere ci pensa “Chiedi a mamma”, sito interattivo pieno di consigli utili per studenti, inventato da uno studente che ha già sperimentato la vita “da solo”. Si chiama Johannes Ausserer e, dopo un’estate trascorsa a Miami, presumibilmente vivendo da solo, ha pensato di dispensare ai colleghi veri e propri consigli di sopravvivenza. Per far questo si è circondato di un team che, scrive sul sito, “vuole tutti i tuoi consigli, suggerimenti e commenti...”. Insomma, l’intento è di costituire
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una community di aspiranti casalinghi (e casalinghe, naturalmente) che si scambino i segreti del mestiere. “Tutti i nostri consigli utili sono stati sperimentati e comprovati” - assicura il team - “Seguite i nostri consigli e presto non sarà più necessario chiamare a casa mamma per chiederle come si fa”. ecco qualche consIglIo come assaggIo: Il test delle uova: saranno ancora fresche? Nel tuo frigorifero ci sono delle uova, ma chissà da quanto tempo. Si potranno ancora mangiare? Immergile in un recipiente d’acqua: se si depositano sul fondo sono ancora commestibili mentre se galleggiano sono già andate a male.
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Cattivi odori in bagno? Usa un fiammifero! Chi ha abitato in una comune di studenti conosce e ha imparato ad odiare gli olezzi che provengono dal bagno. Ma la soluzione è semplicissima e molto efficacie: terminati i “lavori“ basterà accendere un fiammifero o un cerino o, in alternativa, dell’incenso. Se avete delle piante in bagno basterà metterlo nella terra del vaso e accenderlo in caso di “emergenza”!
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Pagine del libro incrollate? Mettetelo in forno! A chi non è già successo? Leggi un libro e ooops si rovescia il bicchiere sulle pagine. Mettete 4-5 cucchiai nel libro perché possa passare l’aria tra le pagine e „cuocetelo“ nel forno a 60°C - 100°C per 15 minuti – è comunque consigliato dare un’occhiata di tanto in tanto. Attenzione: la carta prende fuoco a 140°C, quindi non superate i 100°C in nessun caso! Eine tolle Initiative, die mit deiner Hilfe noch verbessert werden kann, denn jeder kennt einen guten Tipp! Schreib ihn uns auf www.chiediamamma.it/index.php/inserisciun-nuovo-consiglio oder via E-Mail info@chiediamamma.it und lass ihn allen Nutzern wissen und schaue ob er bei anderen auch so gut ankommt wie bei dir! Deine neue Mama wird sich freuen! PS: Du brauchst Urlaub? Chiedi a mamma! In Kürze wird es auch möglich sein direkt auf der Website Flug- und Hotelpreise und Ähnliches zu vergleichen und zu buchen - Viva Low Cost Holidays!
di SILVIA NERETTI
in ricordo di
»ENZO«
e il vecchio team dell‘UNIBAR Attraverso la vetrata non si capisce cosa sta succedendo. Mi presento, sono la Luisona, la briochona più anziana che vive all’interno di ogni bar. La brioche più fortunata, che si è salvata dal sorteggio e dalla decapitazione certa, quindi la più saggia, che può raccontare con esperienza a tutte le altre come funziona la vita di un bar, perché noi sì che sappiamo! Nel caso dell’Unibar, la Luisona oggi, sono io. Bella, grassa e alla crema. Sono appoggiata su un vassoio foderato da carta stagnola che mi ha fatto venire un po’ di freddo al sedere e sto controllando i vari spostamenti attraverso la vetrata di questo cubicolo ergastolare, ma come ho detto all’inizio, non capisco cosa sta succedendo con precisione. Gli avventori mi scrutano come un pesce in un acquario, io li studio come uno scienziato in osservazione e cerco, con i miei metodi iper tecnologici, di non farmi scegliere. Per esempio, trattengo la pancia così sembro magra e vuota oppure penso alla cosa più schifosa dell’universo così perdo i sensi e mi scolorisco e sono quindi meno allettante! Che faina! Oggi non possono scegliermi, sono troppo curiosa di capire cosa succede. Cerco l’orologio, che non c’è e non so quanto tempo ho ancora per spiegarvi tutto. Le altre brioche mi raccontavano di un tempo in cui vivevamo libere appoggiate su pizzi e vassoi e nessuno ci spiava, perché eravamo dietro al bancone ed eravamo solo accarezzate dalle dolci mani dei tre figuri che si muovevano veloci vicino a noi! Oggi non ci sono. Nell’aria sento odore di cambiamento, e di crema, ma quella sono io! Come
dimenticare i caffé di Enzo che elargiva a tutti, conditi dai suoi dolci sorrisi gratuiti! Non è vero, non sorrideva molto, ma io so, da Luisona quale sono, che sorrideva ai pochi che potevano capirlo, e questi sorrisi sudati erano molto più sinceri e corposi di qualsiasi sorriso fatto da chiunque altro! Ogni tanto Enzo faceva anche qualche battuta e quel giorno in cui si manifestava magicamente la combo sorriso + battuta, era il Giorno Fortunato. Ho sentito di gente che, in quel giorno, ha trovato 50 euro per terra, ha conosciuto l’anima gemella e ha preso un 30 in un esame! Mica scherzi! Invece Sonia? Manine amorose con cui preparava dolci e soffici cappuccini con schiumina tutta da gustare mentre ci scambiavi quattro chiacchiere in amicizia! E poi Helga, il vero oracolo del bar. Si ricordava il tuo “solito” (che è la meta massima a cui aspira ogni barista di professione. Il “Solito” di ognuno è un concetto metafisico: con un solo sguardo, il Vero Barista, sa cosa vuoi, ricorda il tuo Solito e a volte lo indovina anche se non ti ha mai visto). Le leggende narrano tutto ciò e a me piace ricordarla anche per tutte le volte che ha regalato consigli e pensieri giusti al momento giusto alle persone che chiedevano solo un caffé e invece uscivano dall’Unibar con il morale sollevato! Che belle persone! Invece questi? Chi sono? Sono curiosa di capire e di conoscerli e di vedere che nuova forma prenderà l’animo di questo bar... Shhh, silenzio. Devo concentrarmi! Sto assorbendo tutto lo zucchero a velo sopra di me, voglio rimanere ancora un po’!
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prIng Is nature‘s ay to say let‘s party« Robin Williams
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die kritik der loreNz‘sCheN VerNuNFt von FELIX BAUSCH, ARNBJöRN EGGERZ UND SEBASTIAN SCHMITZ
In seinem Essay mit der überschrift „Die Visionen des Rektors“ (ff, 7. Januar 2010: Das soziale Manifest) spannt Prof. Walter Lorenz einen großen Bogen von der Genese des Kapitalismus über den Aufstieg und Fall des um den sozialen Ausgleich
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besorgten Nationalstaats, hin zu den heutigen „Neoliberalen Irrwegen“, um dann seine Vision von der Zukunft des Sozialen an den Mann zu bringen: Ein Wiedererstarken des Staates und mehr soziale Verantwortung von Unternehmen. Kurz: Er stößt in das-
selbe Horn wie der gesamte globali- sierungskritische Mainstream: „Der böse, böse Neoliberalismus und die gierigen Banker haben uns in die Krise gestürzt, es ist Zeit zum Umdenken, und früher war sowieso alles besser“. Trotzdem bleibt er eine
wirkliche Vision schuldig. überhaupt sind bei ihm die Fronten klar:
Böse gloBale unternehmen, profItgIer, neolIBeralIsmus, gloBalIsIerung.
gut dIe provInzregIerung, corporate socIal responsIBIlIty und dIe BIldungswIssenschaftlIche faKultät als IdeenschmIede für das neue sozIale.
Wir meinen, so einfach und schwarzweiß ist das alles nicht! Indem er die zwei Gegenpole Kapitalismus und Soziales gegenüberstellt, den Staat in die Mitte setzt und die Krise zum bloßen Ergebnis des Neoliberalismus stilisiert, macht er es sich zu einfach. Diese Simplifizierung beginnt bereits in den einleitenden Sätzen: Lorenz spricht von der „Globalisierung als Wirtschaftsprinzip“, welches ungeheure Gefahren birgt. Als sei sie ein Stiefel, den man sich anziehen kann, oder eben auch nicht. Die Globalisierung ist ein Prozess, ein Phänomen, welches dank technologischem Fortschritt und niedrigsten Kommunikations- und Transportkosten die Möglichkeiten und vor allem die Auswirkungen wirtschaftlichen Handelns explodieren lässt. Stichwort: Globales Dorf. Sie ist dabei noch nicht einmal ein neues Phänomen, kam es doch bereits in der Zeit vor dem ersten Weltkrieg zu einem Verflechtungsgrad der Weltwirtschaft der später erst wieder in den 1970-er Jahren erreicht wurde Sie ist viel-
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mehr eine Realität des Machbaren als eine Wahl, denn, mit Verlaub, selbst Südtirol kann es sich nicht aussuchen, ob es sich das sogenannte „Wirtschaftsprinzip“ Globalisierung aneignen soll oder nicht. Bei Lorenz ist die Globalisierung eher eine Erfindung des angelsächsischen, neoliberalen Zeitgeists. Der Rektor beschreibt eine lange Entwicklungslinie von den Arbeitern in den frühindustriellen englischen Kohlebergwerken hin zur Ich-AG, die er einzig und allein des Wortes wegen als endgültige Perversion des Sozialstaats geißelt. Und an allem schuld sei nur das Profitstreben des Kapitals. Wenn man diesen ersten, analytischen Teil des sozialen Manifests liest, entsteht schnell der Eindruck, dass die Industrialisierung und wirtschaftliche Entwicklung nur Angst, Schrecken und Elend über die Menschheit gebracht hätte, und in der heutigen globalisierten, profitgierigen Welt ihren perversen Höhepunkt erreicht hat. In diesem Punkt ist er also ganz linientreu am Marx’schen Vorbild. Dass sich die tatsächliche historische Entwicklung doch eigentlich weit vielschichtiger präsentiert und erst den Sozialstaat und die Zivilgesellschaft ermöglicht hat, lässt Lorenz unter den Tisch fallen. Auch die immense Steigerung des durchschnittlichen Lebensstandards der letzten 150 Jahre, bei gleichzeitiger Verringerung der Ungleichheit in der Einkommensverteilung (zumindest über weite Strecken dieser historischen Periode), bleibt unerwähnt. Der Nationalstaat ist, wie Rektor Lorenz richtig feststellt, erodiert.
Die Gründe werden aber nicht analysiert, geschweige denn im Lichte des Status quo beurteilt. Im Gegenteil: In Lorenz’ glühender Verehrung für Schutzzölle schwingt immer der latente Wunsch nach einem Wiedererstarken eben dieses Staats mit, der dann am besten in Form von Public Private Partnerships das Ruder übernimmt. Uns erscheint, dass der Rektor auch hier wieder die Globalisierung einfach draußen vor der Tür stehen lässt. In seinem gesamten Manifest argumentiert Rektor Lorenz, abgesehen vom leise geäußerten Wunsch nach einer Weltregierung für den Klimaschutz, durch die Bank auf lokaler/regionale Ebene. Doch Globalisierung heißt auch, keine lokale Aktion ohne globale Auswirkung. Die Verantwortung der reichen Industrienationen für die anderen Länder wird in keinster Art und Weise von ihm aufgegriffen. Ist sozIal nur das, was den menschen In der unmIttelBaren umgeBung nützt?
Lorenz schlägt Schutzzölle vor, aber wir sehen, dass heute schon Agrar- und Exportsubventionen die Entwicklungschancen der Dritten Welt dramatisch einschränken. Zudem stellt sich die Frage, ob er damit den Prozess der Europäischen Einigung einfach vergessen oder ihn rückgängig machen will? Lorenz zeigt hier die klassischen Züge der linken Intellektuellen, die auf der einen Seite die Armut in der dritten Welt als ungerecht geißeln, mit westlichen Maßstäben messend, aber bei der Frage nach dem Recht auf Wachstum als
Ausweg aus der Armut dieser Länder die Auswüchse fürchten. Natürlich bestreiten auch wir nicht die Richtigkeit und Wichtigkeit des sozialen Augenmaßes. Bloß wo bleiben die erfrischenden Gedanken? Lorenz konzentriert sich auf zwei Felder: Der Staat und die Rolle Südtirols. Es bleibt äußerst nebulös, wie Lorenz den Staat der Zukunft sieht, dessen Rolle, wenn man etwas über die Zukunft des Sozialen sagen möchte, doch eigentlich auch von zentraler Bedeutung ist. Wenn man, wie Lorenz, die Wirtschaftskrise als Ausgangspunkt nimmt, müsste man dann nicht auch das Versagen des Staates als Regulierer und oberster Hüter der Marktordnung betrachten, zumal die Zusammenhänge und Ursachen dieser Finanzkrise deutlich komplexer sind? Welche Rolle spielt zum Beispiel die staatlich forcierte Exportpolitik der „Exportweltmeister“ Deutschland und China, und woher kam eigentlich die ganze ultra-günstige Liquidität, Herr Greenspan? Doch ein wirklich kritisches Hinterfragen der Rolle des Staates würde ja implizieren, wenn man im Absatz vorher die Provinzregierung als den „Staat“ definiert hat, eben auch die lokalen Politikgrößen in die Betrachtung miteinzubeziehen. Lorenz ist so klug, nicht die Hand zu beißen, die ihn füttert. Er zeigt auf den britischen Wohnungsmarkt und spricht über Sozialwohnungen. Doch richten die guten Werke der Landesregierung tatsächlich nur Gutes aus, oder führen nicht etwa Wohnbeihilfen und restriktive Baubestimmungen zu einem unsozialen, überteuerten Wohnungsmarkt?
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So kommt Rektor Lorenz zu der Schlussfolgerung, dass Südtirol ein leuchtendes Beispiel für eine Neugestaltung des Sozialen in der Welt sein kann. Ist dies realistisch? „Südtirol steht also vor der Aufgabe, soziale Verantwortung neu zu verteilen, und hat die Chance, dies noch ohne unmittelbaren finanziellen Druck leisten zu können.“ So der Rektor. In anderen worten: dIe provInz schwImmt Im geld, BrIngt es aBer trotzdem nIcht zu stande, eIne sozIalpolItIK mIt augenmass zu BetreIBen.
„Lasst uns doch mal am besten was mit Corporate Social Responsability probieren...“ Als ob man den lokal verwurzelten Südtiroler Unternehmen damit etwas fundamental Neues erzählen würde, und als ob die kapitalistische Ausbeutung von Arbeitern im Gegensatz zu Wohnraum, Zuwanderung und ethnischen Zwistigkeiten das drängendste Problem der Region wäre. Doch was bedeutet das nun konkret? Eine Ausweitung des Etats der Fakultät für Bildungswissenschaften? Wieso kann Rektor Lorenz über solche Dinge wie Corporate Social Responsability schwadronieren, ohne aber auch mit nur einem Wort auf die anderen Fakultäten seiner Universität einzugehen? Ist Corporate Social Responsibility ein primär bildungswissenschaftliches Phänomen oder haben nicht auch ökonomen etwas dazu beizutragen? Ist hinter dem Schlagwort CSR wirklich die Antwort auf alle Probleme verbor-
gen? Was sind die Grenzen von CSR? Sind Unternehmen in ihrem (zumindest wenn es langfristig angelegt ist) gerechtfertigtem Streben nach Gewinn die richtigen Ansprechpartner für soziale Gerechtigkeit? Und ist es nicht gerade die Aufgabe des Rektors alle Fakultäten zu repräsentieren anstatt durch unbedachte Aussagen das bereits vorhandene Lagerdenken noch zu verstärken? Nun ist es nicht so, dass das Soziale keinen Platz hat und der Markt oder Wirtschaftsführer die Weisheit für sich gepachtet haben. Sicher muss auch ein Krankenhaus nicht 25% Eigenkapitalrendite erwirtschaften. Es stellt sich also grundlegend die Frage nach dem Maßstab des Menschen für seine Handlung. Es braucht eine Neubewertung der Beziehungen zwischen Staat, Markt und Zivilgesellschaft auf ethischer Grundlage. Dazu braucht es starke Menschen. hIer lIegt nun auch dIe grösste schwäche In lorenz’ argumentatIon:
In seiner Frage nach „echter Solidargemeinschaft“ arbeitet er sich an Institutionen und Allgemeinplätzen ab ohne nachzubohren. Warum ist echte Solidarität verschwunden? Warum gibt es heute nur noch Individualitäten? Ist die Profitgier der Kapitalisten schuld? Sind diese Kapitalisten nur die großen Bankmanager, oder haben auch die Kleinanleger die bei zweistelligen Renditen nicht etwa nachhaken, sondern schlicht die Hoffnung auf das schnelle Geld über den Verstand siegen lassen, Verantwortung zu tragen? Muss man nicht
vielmehr die Frage stellen, welche Rolle ein Staat dabei spielt der unter dem Wort sozial ein komplexes System von Anrechten und Pflichten auf Transferleistung geschaffen hat? Was treibt die Gesellschaft an? In seiner Forderung nach einer Gemeinschaft und einem Lastenausgleich lässt er aber das Feld aus, das man von einem Unirektor erwarten kann, und das von Lorenz insbesondere seit langem erwartet wird (man erinnere sich an die Vorgänge um die Ernennung). Welchen Beitrag kann die Uni für ethisch starke Menschen leisten? Was ist die Besonderheit einer organisation, die zukünftige Entscheidungsträger ausbildet? Werden wir konkret. Wer sich der Gemeinsamkeiten mit obama rühmt muss sich die Frage gefallen lassen, wie sich die eigene organisation verhält. Wer Ethik und verantwortungsvolles Handeln im Globalen fordert, sollte im eigenen Haus anfangen. Wo und wie gedenkt der Rektor seine Leitlinien in seiner Uni umzusetzen? Eine Uni, die Studenten nach Südtirol holt und hier hält - unter dem Schein-Etikett der Internationalität, Dreisprachigkeit und Qualität - kurz, einer guten Ausbildung, angeblich mit vielen neuen Ideen und Initiativen. Genau hier fehlt es. Inzwischen ist es in ganz Südtirol kein Geheimnis mehr, dass die Uni an Schwung verloren hat, und die letzten drei Jahre von einem desaströsen Stillstand gekennzeichnet waren, an dem der Rechnungshof ausnahmsweise nicht schuld ist. Dies wurde nach langem Zögern bei der Eröffnung des akademischen Jahres von Seiten der Studenten formuliert.
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Dass eben diese Qualitätsversprechen nicht eingehalten werden und sich an diesem Zustand in den oberen Etagen niemand mehr stört.
tungsgedanken). Statt konkret gelebter Universitätsgemeinschaft, gibt es die Notenpresse der Verwaltungsvorschriften und fakultäres
stören tun allerhöchstens noch dIe studenten, wenn sIe von zeIt zu zeIt und eIgentlIch vIel zu leIse an den Kern und dIe aufgaBe der unI erInnern. Die Antworten darauf sind bis jetzt mehr als dürftig ausgefallen. Als offenbarungseid kann wohl folgende Aussage von Lorenz gelten: „dIe unI Ist KeIn reIseBüro.“
Danke, jetzt wissen wir Bescheid, sagen Sie das doch auch den konferenzbesuchenden Kollegen weiter. An diesem Punkt lässt sich auch der derzeitige Unigeist festmachen, dem Lorenz anscheinend auch anheimgefallen ist. Nicht die lokale Brille erzeugt Exzellenz und Glückseligkeit, sondern das Blicken über den Tellerrand und das Erkennen der lokalen Adaptierbarkeit globaler Trends. In diesem Zusammenhang ist es natürlich einfacher, auf das italienische Universitätsgesetz zu schimpfen, die Revision des Bolognaprozesses (10 Jahre zu spät!) zu fordern und weitere Wunschallgemeinplätze der 70-er in den Raum zu stellen wie die Uni für alle, als selbst etwas zu bewegen. Nicht Wünsche als solche sind es, die falsch sind, sondern der fehlende Blick für die Realität (universitäre Bildung ist ein selektives Konzept und orientiert sich nun mal am Leis-
Inseldenken, in dem Brixen beleidigt ist, Prey macht was er will, Wirtschaft zur Lachnummer verkommt und zwei weiteren Fakultäten zur allgemeinen Vereinfachung schweigen. Die Uni Bozen, allen voran ihre Professoren, tut niemandem weh – weder durch besonders fokussierte Eliteausbildung, noch durch ein Konzept wider den Zeitgeist. Denn auch Lorenz Forderung nach einer Universität die jeden einschließt ist nicht wider den Zeitgeist, sondern wider das Versprechen universitärer Bildung als solcher. Langeweile pur – geistiges Mittelmaß, wie auch der ff-Artikel. Die Antwort auf diese Fragen wäre eine wirkliche Vision, der auch Taten folgen sollten!
No days like sNow days by DANIEL CoLM
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For those who have no clue of what Snowdays are, let me try to give a brief overview of what goes on during this amazing event. Snowdays are always on the first weekend of March starting on Thursday. In the afternoon students from abroad are welcomed at the University and then brought to their rooms (in students’ flats or common rooms in dormitories). After dinner the first big activity starts: moonlight sledging, this year in Merano 2000. The Friday programme includes breakfast and then the ski and snowboard race. Those who don’t feel so sporty can enjoy the slopes without joining the competition or try snowshoe hiking. The famous Snowvolleyball tournament is held in Carezza on Saturday. Lunch is always served on the slopes, while dinner is served at the Unimensa.
Snowdays came and went as well as 216 students from all over Europe, mainly from Italy and Germany. We had this year many new universities participating as those from Romania, the Czech Republic, Poland and Hungary, while there have also been long dated attendants as many German universities. Even if the demand from abroad is very high, the Snowdays and SCUB main coordinator, Alberto Scaravilli, does not see any possibility of increasing the size of the event. “We filled the university still before midnight on Friday night for the party”, he says, “And we already had difficulties in granting a place to each participant”. Also the long queue for ski and snowboard rental on Friday at Renon suggested that the event has reached its maximal size. Slopes do not seem to be prepared for such affluence (also last year’s location, obereggen, was not enough!).
Nonetheless, organizers are very satisfied of how the event developed. Despite minor problems here and there, comments from guest universities were very encouraging. Concerning the sporting activity, our university dominated various sport competitions, becoming the overall Alpine Champion, followed by ESBV and Romania 1. We ruled the slopes and thanks to our energetic FUB athletes we managed to win an impressive collection of medals. In Snowvolleyball team SCUB 1 and team SCUB 2 won respectively gold and silver. The third place went to
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ESB. The attribution of the Party Cup went to the ESB team, as could be foreseen, the only team that came with a mascot. But there is no written piece that can express the atmosphere of such an event! We therefore suggest having a look at the movie trailer, that is already prepared (in record timing!) and that is available on the Snowdays homepage (www.snowdays.it). official pictures are also online. The complete video will come shortly and will be also be available on the website. In the meantime, if you really cannot resist to see your friends faces “in pose compromettenti”,
there are loads of pictures shot by Szene1 photographers on the event page of the website www.szene1.at. Thanks to this year sponsors, such as Würth, Athesia, Rauch Reisen, Cameo, Markas, Gramm, Alpenstoff, Progaming, Ferrari-Auer, Zimtstern, Batzenhäusl, Loacker and Calderari that made the realization of the event possible, but on top of all thanks to the Free University of Bolzano for the extensive support!!! and rememBer: there are no days lIKe snowdays!!!
Valutiamo i questioNari Intervista: Questionari di valutazione di DANIEL CoLM
ogni semestre noi studenti siamo chiamati a compilare i questionari per valutare corsi e professori. Ma servono veramente a qualcosa? o
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si tratta solo un contentino per gli studenti? Per fare un po’ di chiarezza su questo tema abbiamo chiesto un appun-
tamento al coordinatore del Nucleo di Valutazione di Ateneo, il professor Mason, e gli abbiamo fatto qualche domanda.
I questIonarI dI valutazIone: perché vengono fattI e a cosa servono?
Prof. Mason: I questionari sono stati istituiti in sede ministeriale e vengono sottoposti agli studenti di tutta Italia. Contengono una ventina di domande con qualche integrazione a livello locale. Ciascuna ha quattro possibili risposte e servono a valutare i docenti e i singoli corsi di laurea. cosa succede aI questIonarI una volta che lI aBBIamo compIlatI?
I risultati vengono elaborati in sede locale dal Nucleo di Valutazione e vengono poi inoltrati ai presidi di Facoltà. Saranno poi loro a decidere se e quali provvedimenti prendere. Nel dettaglio, di fronte ad un giudizio negativo su un professore, può avvenire che questi venga convocato dal preside per discutere dei punti critici segnalati dagli studenti, se si tratta di un professore di ruolo. Se invece guardiamo al caso in cui il professore è a contratto, allora un giudizio negativo può portare addirittura al mancato rinnovo del contratto, cosa già accaduta più di una volta qui a Bolzano in passato. [Per sapere quali professori sono di ruolo e quali no, bisogna guardare sul sito dell’Università e seguire il percorso: www.unibz.it -> scegliere la facoltà d’interesse -> “People” -> “Academic Staff”] dunque I rIsultatI deI questIonarI non arrIvano dIrettamente al docente.
No. Decide il preside se inoltrarli ai docenti.
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come possono glI studentI vedere I rIsultatI suI professorI o relatIvI alla facoltà?
I risultati sui professori non possono essere pubblicati a tutela della loro privacy. Servirebbe il loro consenso, ma finora non mi pare che ne siano mai stati pubblicati. Per quanto riguarda i risultati sulla facoltà, siamo direttamente noi del Nucleo di Valutazione che li pubblichiamo on line. Poi ci sono i risultati sui singoli corsi che però vengono pubblicati a discrezione dei presidi che ottengono i nostri risultati nel giro di uno/due mesi. [www.unibz.it -> “organisation & Staff” -> “Governing Bodies” -> “Evaluation Centre”] all’InIzIo aveva accennato alle IntegrazIonI localI. perché non vIene InserIta una domanda per valutare le capacItà lInguIstIche nella lIngua d’Insegnamento deI professorI?
Per questo è necessario che i rappresentanti degli studenti rendano nota questa esigenza inviando una mail al Nucleo di Valutazione. spesso glI studentI non frequentano le lezIonI per varI motIvI. In questa manIera sono però esclusI dalla possIBIlItà dI dare la proprIa opInIone sul corso. forse sono addIrIttura quellI che avreBBero pIù da dIre sul professore. non sI può provvedere affInché I questIonarI vengano compIlatI on-lIne?
I problemi dell’attuale sistema di rilevamento su carta sono evidenti. L’on-line però presenta anch’esso dei problemi, primo fra tutti quello di segretezza. In più è la stessa indicazione ministeriale a non prevedere la via telematica. È allora possIBIle preannuncIare Il gIorno del rIlevamento, cosIcché anche chI In genere non frequenta possa presentarsI anche solo per compIlare Il modulo?
Il fatto è che in un breve lasso di tempo devono essere distribuiti molti questionari ed è quindi difficile per lo stesso personale incaricato organizzarsi sapere fino all’ultimo quando saranno dove. Quello che potrebbe essere fatto in questa direzione è dire in che settimana si terranno le valutazioni. Non di più. c’È qualcosa che vorreBBe aggIungere a termIne dell’ IntervIsta?
Sì. I questionari, se fatti intelligentemente, possono essere veramente uno strumento utile per migliorare l’università. Ecco, forse varrebbe la pena ricordare agli studenti che non si può pretendere di essere presi in considerazione se non c’è serietà in primo luogo da parte loro nel compilarli. Specie nei commenti scritti in fondo ai questionari. [Sorride con sguardo eloquente] la rIngrazIo per la pazIenza e le rIsposte.
Di niente.
eCoNomia alla lub: quaNto è diFFiCile? di MACCHIANERA
L’UniBZ è più difficile delle altre università italiane? Esaminando durata, media degli studi e voto di laurea pare di no. Secondo i dati pubblicati da AlmaLaurea e quelli gentilmente offerti dalla segreteria studenti e dall’ufficio tirocini della Libera Università di Bolzano, il punteggio medio degli esami a Bolzano, per quanto riguarda la Facoltà di Economia, è solo leggermente inferiore alla media nazionale (24,4 % contro 24,8 % (2)). Le ipotesi quindi sono due: o i dati sono taroccati o generalmente gli studenti tendono a pensare che la propria università sia più difficile delle altre. Possiamo anche fare un breve confronto fra le medie delle varie facoltà consultando la tabella a lato; al lettore l’incombenza di interpretarla a proprio piacimento. La permanenza media a Bolzano per chi studia economia è di 3 anni e 10 mesi, sei mesi meno della media nazionale, complice forse la mancata possibilità di rifiutare il voto degli esami, che da un lato accorcia la permanenza a Bolzano, mentre dall’altro riduce sicuramente la media dei voti, per la gioia di tutti gli studenti. Ma dove sta dunque la grande differenza fra Bolzano e il resto d’Italia che tutti proclamano così convinti? Lo studio trilingue è veramente una penalizzazione rispetto alle altre università? L’unico dato misurabile che ci differenzia veramente dalle altre università italiane è la percentuale di studenti che hanno studiato all’estero (programmi Socrates/Erasmus e simili) che a livello nazionale è di appena 5,4% mentre per Bolzano del 25,0% (3), grazie soprattutto ai ricchi aiuti che provengono dalla Provincia. All’UniBZ dunque, i voti sono alti, la gente resta poco, lo studio è trilingue e l’università inizia ad essere conosciuta… e l’inghippo dov’è nascosto? 1.&2. www.almalaurea.it. | 3. Segreteria studenti LUB Bolzano 2007
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