STADTMUSEUM KLAUSEN MUSEO CIVICO DI CHIUSA Frag 1 . Via Fraghes 1, 39043 Klausen . Chiusa BZ Tel. + Fax 0472 846148 Mail: museum@klausen-bz.it
Ausstellung_Mostra
PETER DEMETZ PRESENCE Eröffnung_Inaugurazione Mittwoch, 20. April_mercoledí 20 aprile 2011 ore18.00 Uhr Einführung_Presentazione Danila Serafini, Kunsthistorikerin_storica dell’arte
Dauer der Ausstellung_Durata della mostra 21/4 - 28/5/2011 Öffnungszeiten_Orari d´apertura Di-Sa_ma-sa, ore 9.30-12, 15.30-18 Uhr So und Mo geschlossen_do e lu chiuso www.peterdemetz.it
Il titolo della mostra descrive il filo conduttore che unisce le opere esposte da Peter Demetz: la presenza di persone. Una presenza di esseri unici che abitano dei quadri-scultura miniaturizzati, come delle finestre su un altro mondo. Come osservatori ci sembra di assistere ad uno spazio senza tempo, dove tutto ormai è accaduto o tutto deve ancora accadere. Si attiva la nostra immaginazione che riflette nelle opere di Demetz null’altro che la nostra più personale esistenza. Peter Demetz descrive il suo lavoro come segue:
“Mentre lavoro mi interessano particolarmente le tensioni e gli effetti prodotti dalle figure e dagli spazi nella loro correlazione. In questo contesto gli esseri umani sono come dei contenitori, come degli edifici in cui esistono mondi individuali specifici. Essi stanno nel quadro nello stesso modo come gli elementi architettonici e formano uno spazio. La scena vive delle distanze e vicinanze tra le singole parti dell’opera. Questi spazi sono quasi come dei ritagli che delimitano il tempo, la luce e lo spazio stesso; sono sceneggiature, senza raccontare una storia, senza descrivere avvenimenti o trame, vivono invece dell’interazione fra i singoli elementi. No, non sono palcoscenici, perlomeno non è questa la mia intenzione. Palcoscenici sono come dei basamenti, dei piedistalli sui quali si mettono le scene, presentandole in tal modo coscientemente ad un pubblico. Le mie opere non devono dunque essere viste come palcoscenici, bensì come pure sceneggiature. L’osservatore vede la scena in qualità di persona privata, anonima, guarda da una dimensione reale in una artificiale. La scena raffigurata non tiene conto dello spettatore rimanendo in tal modo non influenzata dallo stesso. Qui sopraggiunge un altro aspetto importante: le dimensioni delle opere. La sensazione percepita guardando una scultura è influenzata fortemente dalla massa fisica di quest’ultima. Per le loro dimensioni ridotte, le mie sculture sono in grado di generare una certa intimità. Sono opere del tutto private, chi le guarda lo fa da solo e per sé stesso, non condividendole apparentemente con nessuno. Ció che ognuno vede nell´opera è comunque, il riflesso della propria esperienza. Biografia Peter Demetz nasce a Bolzano nel 1969. Dal 1983 al 1984 frequenta l’Istituto d’Arte di Ortisei, e dopo un periodo di apprendistato presso l’Atelier del Maestro Heinrich Demetz, ottiene il Diploma di Maestro Scultore. L’artista, con il consenso della critica, comincia ad esporre le sue opere sia in Italia, che all’estero (Austria, Germania, Stati Uniti, Belgio,Turchia, e Islanda). Dal 1995 al 2002 insegna disegno, storia dell’arte e scultura alla Scuola Professionale di Ortisei e alla Scuola Professionale per Scultori di Selva. Le sue installazioni si spingono all’interno di una cornice di quotidianità, raccontano dei gesti semplici, in una sorta di gioco di specchi che catapulta lo spettatore nel mondo del quadro: si tratta di opere di piccole dimensioni, interamente in tiglio naturale, prive di abbellimenti e arricchimenti, ma cariche di poesia e drammaticità. La durezza del legno rende viva la singolarità della vita, con uno sguardo fotografico. Le immagini riprodotte sono così autentiche che si ha l’impressione di non essere autorizzati alla percezione sensoriale di quei gesti che sembrano essere stati catturati di nascosto. Singolarissime le pose dei soggetti raffigurati, che si incontrano, si sorridono, si guardano allo specchio o dialogano tra loro, spesso colti di spalle, quasi a voler preservare la loro intimità, che è stata “rubata”, come in una istantanea, dall’autore. Sembra quasi che Demetz voglia plasmare dei gruppi sociologici, dei topoi, che vengono catturati dai contesti quotidiani e restituiti all’occhio di chi osserva. L’autore crea un’atmosfera teatrale, in cui sembra che gli individui abbiano la consapevolezza di essere osservati, e in cui lo spazio è tutto rivolto verso l’osservatore. Le sue opere esprimono un forte senso di ricerca interiore: la ragazza che si guarda allo specchio è l’emblema di questi infiniti giochi prospettici disorientanti, dove i soggetti rappresentati si scrutano vicendevolmente, indagati a loro volta dallo spettatore. Demetz è un artista di grande rilievo, che ha dato viva voce alla Val Gardena: è infatti presidente dell’Associazione “Artigianato Artistico Gardenese” e presidente del Gruppo UNIKA dal 1997 al 2000. La sua arte è stata fortemente voluta dal Design Center della Ditta Swarovski a Wattens, la LKJ-Sachsen di Lipsia e il Daetz-Centrum a Lichtenstein. Dal 2002 al 2006 è Docente Responsabile al Corso di Studi d’Arte della Scultura Lignea dell’Università di Zwickau in Germania, alla Facoltà d’Arte Applicata di Schneeberg, presso il Daetz-Centrum a Lichtenstein. Viene premiato nel 2007 al Concorso Nova della Provincia di Bolzano, con l’opera Dialogo, e sempre nello stesso anno, vince il primo Premio al Concorso per il 60° Anniversario della Fiera di Bolzano con l’opera Padiglione 1. Nel 2008 partecipa al Premio d’Arte della Rivista “Arte- Giorgio Mondadori” con l’opera Lo Specchio. Premiato al Concorso Artistico Eroism- Inier, Ncuei, Duman dell’Assessorato alla Cultura Ladina in collaborazione con il Sϋdtiroler Kϋnstlerbund con l’opera Hero nel 2009. Nel 2010 gli vengono
assegnati importanti riconoscimenti anche per il Concorso Artistico Trienala Ladina del Museo Ladino a San Martino in Badia e il primo premio ad ex aequo con Nicola Samorì ed Agostino Arrivabene al Premio Arciere 2010 di Sant’Antioco, con l’opera L’Analfabeta. Sempre nel 2010, vince il primo premio al XVIII premio Sulmona di Sulmona con l’opera Il Ricordo. Alessandro Curatolo MOSTRE PERSONALI 2005 Daetz-Centrum UNIKA-scultura, Lichtenstein/SA Tra sogno e realtà, Wiener Staatsoper, Vienna 2006 L’artista, il Maestro e Margherita, Palagio di Parte Guelfa, esposizione internazionale, Firenze Maestri Scultori Italiani, Metropolitan Art Gallery, Lecce 2007 Corporeo- impressioni erotiche, Daetz-Centrum, Lichtenstein/SA Spazio Lattuada, Biennale d’Arte Contemporanea Italiana, Milano Stanze, Galleria Civica, Bolzano Esposizione dei lavori premiati del concorso Nova, Bolzano Segni di Confine, Fiera di Arte Contemporanea, Firenze, per l’Istituto Culturale Italiano di Istanbul, Istanbul 2008 Segni di Confine, Il Mitreo-Arte Contemporanea, Roma Nebenräume-gli spazi dell’io, Oratorio Sant’Agostino, Ferrara Nebenräume-gli spazi dell’io, Castello della Rocca, Ferrara Palazzo della Permanente, mostra dei finalisti premiati del concorso Premio Arte 2008, Milano 2009 Wooden Sculptures, Galleria Andreas Baumgartl, Monaco Eroism – inier, ncuei, duman, Galleria Prisma, mostra delle opere premiate del Concorso Artistico, Bolzano 2010 Mostra delle opere premiate al Premio Arciere 2010 di Sant’Antioco, Sant’Antioco Materica, Galleria Artforum, Bologna
MOSTRE COLLETTIVE 2006 UNIKA 2006, Ortisei 2007 UNIKA 2007, Ortisei Kunstmeile Wangen 01, Wangen im Allgäu Trestemps Galeria Mallorca, Palma de Mallorca 2009 HolzArt, Kunstforum Halle, Halle 2010 Legno parlante, Galleria Artforum, Bologna Bibliografia ragionata 1999 Galleria Pit21, La scultura oggi: desiderio privato, catalogo della mostra, Milano 2001 Rollins Gallery, The art of sculpture, Vail, Colorado 2006 M. Vanni, L’artista, il Maestro e Margherita, Firenze 2007 M. Vanni, B. Reatsch ,Peter Demetz – SPAZI limitrofi, Ortisei
B. Byrne, Contemporary Balears, Mallorca B. Bottacin, C. Saetti, Stanze, Associazione degli Artisti della provincia di Bolzano, Bolzano M. Vanni, Segni di confine, Carlo Cambi Editore, Poggibonsi 2008 I. Borrillo, V. Dehò, A. Taddia ,Peter Demetz – gli spazi dell’io, Fondazione Carife, Cento 2010 V.Sgarbi, Premio d’arte contemporanea Arciere, Associazione Arciere, Sant’Antioco G. Di Brindisi, A. M. Soldini, Materica, Artforum Arte Contemporanea, Bologna