Costruire con Classe Magazine

Page 1

S u p p l e m e n t o a l G i o r n a l e d e l l e I m p r e s e d i G i u g n o , a u t . d e l Tr i b u n a l e d i R e g g i o E m i l i a N . 116 5 d e l 0 9 / 0 5 / 0 6

GIUGNO 2010

ECOCASA & ECOIMPRESA EXPO‘ 2011 I protagonisti della Green Economy a Reggio Emilia

EDILIZIA SOCIALE Da Acer le norme wel-hops per la casa ideale

LATERIZIO Dalla ricerca del Gruppo Stabila nasce “Taurus”

TECNOLOGIE PER IL BAGNO Bertani SpA apre il nuovo show-room a Londra

ISOLAMENTO ACUSTICO Isolmant presenta il pannello Isolgypsum







sommario

GIUGNO 2010

13 Supplemento al Numero di giugno 2010 del Giornale delle Imprese, aut. del Tribunale di Reggio Emilia N. 1165 del 09/05/06.

ECOCASA & ECOIMPRESA EXPO’ 2011: Fiere di Reggio Emilia presenta la quinta edizione

............

9

ACER Reggio Emilia promuove l’applicazione delle norme Wel-Hops

................................. 10

i nfo

15

BASF presenta Styrodur C: l’isolante termico totalmente eco-sostenibile

................ 13

Arredobagno: nuovo show-room londinese per BERTANI SpA

. ............. 15

CLEONE: come avere sempre in casa acqua pura

................... 17 Caldaie a biomassa: legno, cippato o pellet ? . .............. 20 Nuova Linea Risanamento Acustico di ISOLMANT-TECNASFALTI

............................ 23

FOTOVOLTAICO: boom di installazioni nel 2009

. ......................... 25

Come sostituire una vecchia copertura in amianto e produrre energia

................................... 27 Riscaldamento elettrico: novità in primo piano . ............. 29

31

GRUPPO STABILA presenta Taurus, il nuovo blocco modulare a setti radiali per muratura armata

...................... 31



“Qualità ed ecosostenibilità: ecco il futuro dell’edilizia”

Enrico Bini, Presidente di Fiere di Reggio Emilia

ne. Si tratta di una vera e propria rivoluzione nel mondo edile, impensabile sino a qualche anno fa, che sta incidendo fortemente anche sulle quotazioni stesse del mercato immobiliare. In ogni settore dell’edilizia - civile, sociale industriale, terziaria, sia pubblica sia privata - l’attenzione verso il risparmio energetico, la salubrità degli edifici, gli accorgimenti costruttivi e le tecnologie che favoriscono il comfort, la sicurezza, l’accessibilità, la qualità complessiva, è in costante crescita. “Si tratta di concetti che trovano applicazione non solo nelle nuove costruzioni ma anche nella riqualificazione del patrimonio edilizio esistente. Di estrema attualità è infatti – precisa Bini – l’esigenza sempre più avvertita dalle Amministrazioni comunali della riqualificazione dei centri urbani e dei centri storici in particolare. Un disegno che non coinvolge solo la singola unità abitativa, ma si allarga alla città del futuro, agli insediamenti produttivi, al mondo dei servizi”.

Alle aziende coinvolte nel settore, quindi, il Presidente di Fiere di Reggio Emilia Enrico Bini consiglia coraggio e voglia di cambiare: “Ecocasa & Ecoimpresa Expò è ormai un appuntamento di riferimento, un importante momento di incontro tra le aziende protagoniste di questo cambiamento e progettisti, tecnici, operatori edili e semplice cittadini, un numero in costante aumento, interessati a queste tematiche. Oggi la manifestazione è consolidata ed il suo valore riconosciuto ma, cinque anni fa, quando abbiamo cominciato, siamo stati dei veri e propri pionieri del settore. I risultati dimostrano che abbiamo visto giusto e che le aziende che hanno partecipato a questa sfida insieme a noi sin dalla prima edizione oggi sono un passo avanti le altre sulla strada della green economy applicata all’edilizia. Oggi, più che mai, invito tutte le aziende del settore a venire a dare un’occhiata a EcoCasa alle Fiere di Reggio Emilia per vedere, in anteprima, il futuro del loro settore”.

“Innovazione, efficienza energetica, benessere e qualità abitativa. Sono queste le fondamenta su cui si reggerà l’edilizia del prossimo futuro. E sono questi i temi che, sin dalla prima edizione, caratterizzano Ecocasa”. Ha le idee chiare Enrico Bini, Presidente di Fiere di Reggio Emilia, sul futuro di Ecocasa & Ecoimpresa Expò, la manifestazione reggiana dedicata all’edilizia ecosostenibile che nel marzo 2011 raggiungerà la sua quinta edizione. Un’edizione che rischia di vedere la luce in un momento molto difficile per tutto il settore: “Io credo invece che proprio da questa situazione di estrema difficoltà per il settore edile – spiega Bini – possa venire fuori una opportunità straordinaria. La crisi può essere lo stimolo giusto per ripensare le imprese edili che debbono rinnovarsi se vogliono sopravvivere non solo alla congiuntura attuale, ma anche alle nuove esigenze del mercato. E questo rinnovamento viene rappresentato dalle nuove tecniche costruttive”. In sintesi, la Green Economy, passata nel giro di pochissimo tempo da lusso per chi si poteva permettere un’anima “verde” a vero e proprio business, quasi una manna in un momento di difficoltà diffusa come quello attuale: “Il settore edile – continua Bini – è certamente tra i più coinvolti nella cosiddetta ‘Green Economy’ e solo le imprese che sapranno innovare ed adeguarsi avranno possibilità di sviluppo futuro. Il modo di costruire, i materiali e le tecniche utilizzate acquisiscono in tale contesto un’importanza fondamentale in una logica di sviluppo che tuteli il benessere delle perso-

Ecocasa & Ecoimpresa Expo’

Enrico Bini, Presidente dI Fiere di Reggio Emilia, presenta la quinta edizione di Ecocasa & Ecoimpresa Expò

9


Acer Reggio Emilia promuove l’applicazione delle norme “Wel-hops”

La casa “ideale” è quella che ha la possibilità di adattarsi alle mutate esigenze di chi la abita Housing sociale

Benessere, sicurezza, accessibilità sono criteri importanti per i cittadini in età avanzata

10

Per la costruzione ed il ripristino delle abitazioni sociali Acer Reggio Emilia promuove l’applicazione delle norme “Wel-hops”. Per comprendere meglio di cosa si tratta ne parliamo con il Presidente Marco Corradi. “In una recente indagine condotta sul territorio reggiano è emerso spiega Corradi - che il 10% della popolazione ha più di 75 anni e che oltre 10.600 ultra-sessantenni vivono da soli. Con l’aumento della longevità, è cresciuto il numero delle persone sole con patologie nuove e problematiche complesse come la presenza in casa di badanti od altre forme di auto-organizzazione delle famiglie. L’abitazione deve quindi - prosegue Corradi - rispondere oltre ai criteri di sostenibilità ambientali anche a criteri di sostenibilità sociale ed economica. In tale contesto la casa “ideale” è quella che ha la possibilità di adattarsi alle mutate esigenze di chi la abita; la flessibilità è quindi l’unica soluzione attuabile di fronte al mutamento dei modelli sociali: famiglie mononucleari, anziani, ecc. Con uno sguardo allargato, la casa ideale è quindi – spiega Corradi – quella che ti permette di vivere con piacere perché inserita in un contesto vivibile (non solo l’alloggio, ma anche il fabbricato, le aree esterne all’edificio e, in generale, il contesto urbano devono essere a misura d’uomo), rispetta l’ambiente (costruita con materiali ecosostenibili su tutta la filiera), consuma poca energia (accorgimenti costruttivi e nuove tecnologie per il risparmio energetico), ha ridotti costi di gestione ed è

1 2 3 4 5 6 7 8

Isolamento delle strutture Uso di materiali naturali Pitture ecologiche Vetri basso emissivi ed isolanti Pannelli fotovoltaici Ricircolo d’aria con recupero di calore Valvola termostatica Recupero acqua

flessibile (si adatta all’evolversi delle esigenze di chi vi abita)”. Vi sono stati interventi realizzati da Acer con questi criteri? “ACER – risponde Corradi – ha deliberato di osservare le Linee Guida per la progettazione di una casa a misura di Senior Citizens applicandole ai progetti presentati per il Bando Regionale dei 3.000 alloggi.

9 10 11 12 13 14

Risparmio idrico Caldaia a condensazione Riscaldamento a pavimento Centralina domotica Pompa di calore geotermica Sistema centralizzato di codifica

Il Progetto prevedeva il recupero dell’edificio, destinato ad ospitare appartamenti protetti per anziani. L’intervento è stato condotto seguendo le Linee Guida Wel-Hops, osservando i criteri del benessere, della sicurezza, dell’accessibilità e del risparmio energetico/tutela dell’Ambiente.


Per quanto riguarda il criterio del Benessere sono stati presi in considerazione il controllo del microclima (automatico e manuale), le luci di sicurezza, il videocitofono, le porte blindate, il posto letto per ospitare altre persone, aree comuni interne ed esterne per favorire la socializzazione, bagni raggiungibili anche sdraiati, ecc. Circa il criterio della Sicurezza sono stati concepiti impianti domotici, installati sia nelle parti comuni che in quelle private dell’edificio, per garantire maggiore sicurezza e comfort agli ospiti della struttura. Il sistema prevede il controllo dei carichi elettrici, sistemi anti-intrusione, comandi remoti, prese elettriche e TV ad almeno 60 cm da terra, ecc. Con riguardo al criterio dell’Accessibilità, ogni parte

L’abitazione deve rispondere anche a criteri di sostenibilità sociale ed economica

della struttura è accessibile con ascensore; sono poi state previste rampe e servo scala per sedie a rotelle, bagni con piatto doccia incassato nel pavimento e altro ancora. Da ultimo – conclude Corradi – il criterio del risparmio energetico e dell’economicità. E’stato previsto l’uso del solare attivo e passivo per la produzione di energia elettrica e per l’acqua calda sanitaria; l’installazione di caldaia a condensazione ad alto rendimento con controllo centralizzato dei consumi delle singole utenze. Inoltre, sono stati individuati vetri basso emissivi ed il “Cappotto Termico”. Mi preme sottolineare il fatto – termina Corradi – che con accorgimenti anche minimi, poco dispendiosi e di facile utilizzo, la casa così concepita, con l’applicazione delle norme “Wel-hops”, può “invecchiare” con il suo abitante ed adattarsi alle mutate esigenze che in un anziano o in un disabile insorgono.



Styrodur® C si conferma un prodotto di riferimento tra gli isolanti termici

La lastra verde di Basf totalmente eco-sostenibile

Presente sul mercato da oltre 40 anni, la lastra verde Styrodur ® C di BASF continua ad essere riconosciuta come il prodotto di riferimento nel settore dell’isolamento termico, tra i migliori per qualità ed affidabilità delle prestazioni. Styrodur® C è totalmente ecosostenibile, certificato dal marchio di ecoefficienza riconosciuto dal TÜV (Technischer Überwachungs – Verein). L’analisi dell’ecoefficienza controlla i dati riguardanti l’impatto ambientale, analizzando l’intero ciclo di vita dei prodotti isolanti. Styrodur ® C è poi omologato DIBt. Il DIBt (“Deutsches Institut für Bautechnik”) è l’ente governativo tedesco che sovrintende alla Tecnica delle Costruzioni. Le omologazioni certificano l’idoneità del prodotto per alcune particolari applicazioni e le relative modalità di posa. La lastra verde di BASF è, inoltre, completamente ecosostenibile: realizzato con espandente ecologico, Styrodur ® C non contribuisce all’assottigliamento dello strato di ozono, non incrementa l’effetto serra, non crea fotosmog, non libera sostanze tossiche, nemmeno in combustione e, alla fine del suo utilizzo, può essere riciclato al 100%. Styrodur ® C è utilizzato con successo in tutte le applicazioni; la sua vocazione principale è l’isolamento termico contro terra, sotto fondazione e dei tetti, ma esistono prodotti appositamente studiati per applicazioni specifiche, come l’ultimo nato, Styrodur 2500 CNS per l’isolamento termico dei pavimenti con impianti radianti. In questo articolo ci soffermeremo sull’applicazione “contro terra”.

Gli spazi abitabili al di sotto del livello del terreno (come ad esempio lavanderie e taverne) sono oggi sempre più frequenti e consentono un migliore e più intenso sfruttamento dei lotti edificabili. Le recenti normative (D.Lgs 192 e D.Lgs 311) prevedono una tenuta termica dell’involucro, imponendo una trasmittanza termica limite a tutte le strutture murarie: sia a quelle che separano ambienti riscaldati e non dall’esterno, sia a quelle che separano tra loro ambienti non dotati di riscaldamento, se di pertinenza di diverse unità immobiliari.

terreno. La soluzione migliore per l’isolamento termico contro terra è invece un isolamento delle strutture dall’esterno, con l’isolante direttamente a contatto col terreno. In tale applicazione il materiale deve avere un’ottima resistenza meccanica per evitare rotture durante la fase di riempimento e per reggere alla pressione dell’acqua a seconda dell’eventuale livello di falda; deve inoltre mantenere costanti le proprie prestazioni nel tempo dato che è difficile e comunque antieconomica la sua sostituzione; deve essere poi poco sensibile alla presenza di umi-

Isolamento termico

L’applicazione “contro terra” consente di risparmiare energia guadagnando spazio

Distributore unico per l’Italia:

www.ambrotecno.it

Un esempio di applicazione

Dato che le strutture contro terra sono prevalentemente costituite da setti in calcestruzzo armato, non si riesce a rientrare nei limiti di normativa se ad essi non si aggiunge uno spessore adeguato di isolante termico. Un isolamento termico in controplaccaggio interno alle strutture verticali interrate, oltre a ridurre gli spazi abitati, comporterebbe un rischio di condensa interstiziale che andrebbe a sommarsi all’umidità globale di questo tipo di strutture, dovuta proprio al contatto diretto col

dità o di acqua allo stato liquido. Tutte queste caratteristiche si ritrovano in Styrodur® C, l’isolante termico di BASF in polistirene espanso estruso. Il fissaggio delle lastre avviene sull’impermeabilizzazione oppure, qualora si utilizzi un calcestruzzo impermeabile, direttamente sul muro tramite apposito incollaggio. Si consiglia la sigillatura dei giunti esterni delle lastre (eventualmente con la colla stessa) per ovviare ad eventuali infiltrazioni anche quando non siamo in presenza di falda. 13



Arredobagno

Bertani SpA apre uno nuovo show-room a Londra

E’ a due passi dalla City, in Goswell Rd a Londra il nuovo show-room sull’ “Arredobagno” di Bertani SpA, l’azienda reggiana leader nei settori idrosanitario, riscaldamento e climatizzazione. Parliamo di questa nuova importante iniziativa con Paolo Bertani al quale chiediamo come è nata l’idea di aprire lo show-room a Londra. “Avvertiamo da tempo – afferma Paolo Bertani – l’esigenza da parte di Studi di Architettura e progettisti

E’ un punto d’incontro dove i progettisti inglesi potranno trovare prodotti di elevatissima gamma, selezionati appositamente per loro (ceramica, arredobagno ed altri oggetti di arredo). Lo show-room sarà anche il luogo di riferimento per la realizzazione di eventi, sempre rivolti ai progettisti inglesi, ove presentare loro le migliori novità.

anni di attività in Italia e nel contempo ricercare nuove opportunità di business. Se l’esperienza risulterà positiva potremo prendere in considerazione l’idea di aprire altri show-room in altri importanti capitali europee (Parigi, Berlino, Madrid, ecc.). Già ora ci capita sovente di lavorare con l’estero. Spesso infatti siamo contattati da costruttori che si “appoggiano” a studi di architettura italiani e cosi a Reggio si sviluppano

esteri di avere informazioni aggiornate sul meglio della produzione “Made in Italy” nell’ambito dell’Arredobagno. L’interesse elevato è riscontrabile anche ai due appuntamenti annuali italiani: il Salone del Mobile (ed il fuori salone) ed il Cersaie, frequentatissimi dai progettisti esteri. Insieme ad un nostro Partner inglese, con il quale collaboriamo da diversi anni, abbiamo quindi deciso di aprire lo show-room.

Ricordo che sono oltre 100 i brand che Bertani SpA gestisce nell’ambito dell’arredobagno. Allo show-room è stato dedicato un apposito sito web: www.bertanilondon.co.uk”. Come si inserisce questa iniziativa nell’ambito delle strategie aziendali della Bertani SpA? “Con questa iniziativa – risponde Bertani – la nostra azienda intende iniziare a “spendere” all’estero il Know How che ha acquisito in tanti

progetti per realizzazioni di edifici all’estero (anche fuori Europa). Anche il nostro settore, da sempre molto radicato al territorio, agli impiantisti, è soggetto all’evoluzione del mercato globale. Alcune delle nostra attività possono essere sviluppate senza limiti territoriali. In tale ottica, di estrema importanza sarà l’individuazione sui diversi mercati di Partner “giusti” con i quali sviluppare il business”.

Arredobagno

Il meglio del “made in Italy” per i progettisti inglesi

15



Grazie a Cleone, un elettrodomestico rivoluzionario

COME AVERE SEMPRE IN CASA ACQUA PURA

L’acqua così come la natura l’ha concepita, non è quella che sgorga dai nostri rubinetti. Per raggiungere le nostre abitazioni, l’acqua deve scorrere attraverso tubazioni sotterranee, valvole, pompe e serbatoi raccogliendo, lungo il percorso, un certo numero di inquinanti che possono influire sulla sua purezza e sul gusto. Nell’acqua c’è quindi molto più di quello che vediamo: anche il bicchiere più limpido di normale acqua del rubinetto può nascondere centinaia di molecole estranee. Il purificatore Cleone, prodotto dalla svedese Kuna Water, è stato progettato per rispondere alle preoccupazioni in merito a sicurezza, sapore ed aspetto dell’acqua potabile. Il sistema filtra acqua a livello molecolare, rimuovendo il 93-99% di tutti gli inquinanti presenti. Chiediamo a Franco Menozzi di Hydrocontrol (tel. 0522-330315), rivenditore ufficiale di Cleone per l’Emilia-Romagna, di spiegarci meglio le caratteristiche del prodotto. “Cleone rappresenta un sistema semplice ed efficace per salvaguardare l’acqua potabile, mantenendo un controllo completo sull’ambiente domestico. Presente in ben 32 paesi del mondo è la fonte di acqua pura più affidabile e sicura grazie all’utilizzo delle più avanzate tecniche di filtrazione e separazione meccaniche per il trattamento dell’acqua”. Come funziona e dove viene posizionato Cleone? “L’apparecchio è stato progettato per essere parte integrante della cucina: posizionato sotto il lavello produce silenziosamente acqua pura

CLEONE, prodotto dalla svedese Kuna Water

e pulita. Vincitore di due tra i più prestigiosi premi di design al mondo, questo sistema ha riscosso un grande successo non solo per il suo aspetto, ma anche per le qualità tecniche e la facilità di utilizzo. I filtri per sedimenti, con una densità variabile da 20 a 5 micron, filtrano le particelle solide in sospensione di dimensioni maggiori, come fango, sporco e ruggine, il filtro a carboni attivi rimuove il cloro ed altre impurità organiche. E’ uno dei pochi apparecchi al mondo che propone una cartuccia reintegrante di sali minerali, necessaria perché la completa rimozione dei sali non è positiva dando un sapore e un gusto all’acqua troppo leggero. Per eliminare impurità chimiche, tossine, metalli pesanti e parassiti, Cleone utilizza il processo di osmosi inversa. L’acqua pre trattata passa attraverso una membrana semimpermeabile, mentre gli inquinanti vengono bloccati ed eliminati.

L’acqua osmotizzata – continua Menozzi – passa anche attraverso una lampada a ultravioletti, un ulteriore dispositivo di sicurezza (debatterizzatore) che elimina gli eventuali batteri rimasti”. Esistono dunque vantaggi tangibili in termini di comodità e sicurezza? “Cleone vi fornisce tutte le informazioni di cui avete bisogno. Basta uno sguardo all’indicatore luminoso blu a forma di goccia per sapere se il purificatore sta funzionando correttamente. Cleone è collegato al rubinetto “Taste of Purity”, progettato per consentire di riempire bicchieri, pentole, bottiglie con un solo gesto, senza alcun spreco di acqua (può essere collocato comodamente vicino al lavello). Le funzionalità di sicurezza, come il sistema antiallagamento, escludono qualsiasi rischio di danneggiamento all’impianto idraulico della cucina. Cleone, inoltre, è l’unico dispositivo certificato dalla Water Quality Association in base allo standard 58 della National Sanitation Foundation (NSF). Questo garantisce l’integrità strutturale e la sicurezza dei materiali impiegati nell’unità, oltre ad assicurare l’eliminazione di tutte le impurità presenti nell’acqua”.

Trattamento acqua

Consente di eliminare per sempre lo scomodo approvvigionamento con le bottiglie in plastica

17




Possono sostituire i vecchi impianti a gpl e metano

CALDAIE A BIOMASSA: LEGNA, CIPPATO O PELLET ?

Riscaldamento

I consigli di Termoidraulica Chierici

20

Il continuo aumento dei prezzi dei combustibili fossili e la necessità di raggiungere gli obiettivi stabiliti in termini di emissioni di CO2, impongono una valutazione di tutte le fonti energetiche rinnovabili per la produzione di calore. Tra queste le biomasse legnose rappresentano una soluzione interessante in virtù della maggiore disponibilità di generatori di calore funzionanti con diverse tecnologie di combustibili. Ma cosa identifica la parola biomassa? Generalmente si definisce biomassa tutto ciò che ha una matrice organica. I residui agricoli e forestali, i rifiuti urbani, gli scarti della lavorazione del legno, dell’industria alimentare e, indirettamente, tutti i rifiuti organici prodotti dall’attività biologica di uomo e animali, producono energia. Con la combustione della biomassa viene di nuovo liberata l’energia solare che era stata assorbita dalle sostanze vegetali. L’energia contenuta nelle biomasse può essere così “recuperata” sia bruciando direttamente il materiale per ottenere calore, riscaldare ambienti o produrre energia elettrica, sia trasformandola in forme di combustibile. In questo articolo ci concentreremo - grazie alle indicazioni di Termoidraulica Chierici (tel. 0522-873458) - sui generatori e sugli impianti alimentati da combustibili di derivazione legnosa, sia per la loro più facile applicazione ad interventi edilizi civili, sia per la maggiore disponibilità sul nostro territorio del combustibile stesso. Oggi le moderne caldaie a biomasse, visto il loro notevole rendimento (95%), sono in grado di sostituire le

classiche caldaie a gas. Per tutte le tipologie di caldaia a biomasse valgono alcune considerazioni di carattere generale. Innanzitutto, è necessario disporre di spazi un po’ più ampi rispetto a quelli richiesti dai sistemi tradizionali, oltre che per la collocazione della caldaia anche per lo stoccaggio del combustibile. Tali generatori di calore vengono suddivisi in tre categorie: a legna, a cippato, a pellet. La caldaie a legna sono alimentate da tronchetti di varia pezzatura. Ogni caldaia viene prodotta in base alla specifiche caratteristiche del combustibile di alimentazione, definite dalla normativa UNI CENT/ TS 14691, che definisce le dimensioni dei tronchetti di legna da inserire nel vano di carico. Un aspetto da non sottovalutare è l’umidità del combustibile. La legna, se non correttamente essiccata, ha una resa calorica in camera di combustione decisamente inferiore. Si pensi che il contenuto idrico del legname varia da un circa 65% appena tagliato, al 40% se stagionato per un’estate all’aperto, al 30% se stagionato al coperto, fino ad un 20% per essere considerato pronto all’uso.

Altri generatori di calore a biomassa sono quelli alimentati a cippato, ovvero legno sminuzzato-tritato, più facilmente stoccabile in silos dedicati. In genere il cippato viene utilizzato per impianti di medie-grandi dimensioni (come ad esempio, un impianto di teleriscaldamento per un quartiere cittadino), proprio a causa dell’incidenza economica del sistema di movimentazione del combustibile. Altre caldaie sono quelle alimentate a pellet, quei cilindretti di “segatura” derivati dagli scarti della lavorazione del legno. Il pellet ha un bassissimo tasso di umidità, a tutto vantaggio del rendimento, un elevato peso specifico e quindi un alto potere calorico se paragonato agli altri combustibili legnosi, una facile movimentazione e trasportabilità. Le caldaie a pellet sono in grado di automatizzare il processo di combustione, accensione e spegnimento, e le più evolute anche la pulizia dalla cenere come residuo di combustione (in presenza di una corretta combustione è nell’ordine dell’ 1% del pellet bruciato). Possono pertanto sostituire le tradizionali caldaie a metano e integrarsi perfettamentecon l’impianto di riscaldamento già esistente.




E’ un prodotto della nuova Linea Risanamento Acustico di Isolmant-Tecnasfalti

ISOLGYPSUM: ELEVATE PRESTAZIONI FONOASSORBENTI

Le performance acustiche stanno diventando sempre più una caratteristica “di serie”, un elemento standard che tutti gli edifici dovrebbero avere. Imposte dalle più recenti normative, tali prestazioni sono sempre più richieste anche da una clientela non più attenta solo alle cosiddette “finiture di pregio” - usate a volte per mascherare una scarsa qualità costruttiva, se non veri e propri difetti - ma anche al comfort abitativo e, non ultimo, ai costi di gestione dell’immobile. Il corretto clima acustico all’interno di un edificio dipende dalla corretta progettazione e posa in opera dei componenti che lo caratterizzano, quali facciate e partizioni interne orizzontali e verticali. “Il benessere acustico dei locali interni di un edificio, sia esso adibito a residenza o a ufficio, è uno dei fattori principali che determinano il concetto di comfort e qualità dell’abitare” afferma Eugenio Canni Ferrari, Amministratore Delegato di Isolmant-Tecnasfalti (tel. 02-9885701), azienda leader nel settore dell’isolamento termico ed acustico. “La buona regola costruttiva impone di prevedere negli interventi edilizi il raggiungimento dei requisiti di isolamento acustico e di protezione degli spazi interni dal rumore, esterno o interno, prima nella fase di progettazione e poi in quella di cantiere, con una posa in opera scrupolosa. Isolmant-Tecnasfalti ha messo a punto una soluzione innovativa, la nuova Linea Risanamento Acustico, composta da diverse tipologie di prodotto per soddisfare le esigenze

più diverse nelle condizioni d’uso, di applicazione e di esposizione alle fonti di rumore, ideale per la ristrutturazione acustica dei pavimenti, delle pareti e dei soffitti. Uno di queste è Isolgypsum. Quali le caratteristiche del prodotto e i suoi settori d’impiego? “Isolgypsum si suddivide in IsolGypsum FIBRA, GOMMA e PE. IsolGypsum FIBRA è un prodotto studiato per il risanamento acustico di divisori verticali mediante placcaggio in aderenza alla parete esistente. E’composto da una lastra di gesso rivestito (spessore 12,5 mm) accoppiata ad un pannello di fibra in tessile tecnico (spessore 20 mm), dalle elevate prestazioni fonoassorbenti e termiche. Il prodotto – continua Ferrari – viene montato mediante colla o tasselli, lasciando la fibra a contatto con la parete. Nella versione con cartongesso WP (resistente all’acqua e all’umidità) è specifico per le applicazioni in locali con ele-

vato tasso di umidità quali bagni e cucine. IsolGypsum GOMMA, invece, viene utilizzato nelle applicazioni in cui sia richiesto un apporto di massa (ogni lastra accoppiata pesa circa 14 Kg/m2) e può essere utilizzato come seconda lastra di rinforzo in pareti o contropareti leggere per incrementare la prestazione acustica. IsolGypsum PE è composto da una lastra di gesso rivestito accoppiata ad una lastra di polietilene reticolato fisicamente (spessore 10 mm) e viene posizionato come gli altri pannelli, lasciando in questo caso il polietilene a contatto con il divisorio. Ha ottime prestazioni per l’isolamento di pareti fredde e umide. Con questi prodotti – conclude Ferrari – possiamo garantire all’utente finale un corretto isolamento acustico e termico del proprio immobile. Questo si traduce in un minor costo di gestione, minori consumi e quindi, indirettamente, un maggior rispetto all’ambiente”.

Isolamento termoacustico

Ideale per la ristrutturazione di pareti e soffitti



Boom di installazioni

FOTOVOLTAICO: OLTRE 40.000 IMPIANTI REALIZZATI IN ITALIA NEL 2009

Con circa 724 MW installati nel 2009 il fotovoltaico in Italia ha raggiunto una capacità cumulativa di circa 1.142 MW, con oltre 71.000 impianti realizzati, di cui circa 40.000 solo nello scorso anno. Questi sono alcuni dati presentati dal GSE (Gestore Servizi Elettrici) in occasione dell’ultima edizione di Solar Expo, che vedono dunque il fotovoltaico sempre più una risorsa strategica per il nostro Paese. La produzione di energia elettrica in Italia si è sempre basata su un sistema di infrastrutture centralizzate, composte da centrali energetiche distanti tra loro e collegate da elettrodotti. L’utilizzo della luce solare rappresenta una grande opportunità a nostra disposizione, una soluzione economica ed intelligente per dare un contributo concreto alla tutela dell’ambiente, investendo nel futuro del nostro sistema energetico. In un solo giorno, il Sole invia sulla Terra un’energia 10.000 volte superiore a quella che viene utilizzata quotidianamente in tutto il mondo. Una risorsa che possiamo dunque sfruttare in modo illimitato. Ne parliamo con Stefano Bersiga, a.d. di Energetica srl (www.energeticasrl.com), azienda impegnata da oltre 20 anni nel settore delle energie rinnovabili, specializzata nell’installazione di impianti fotovoltaici per il settore residenziale e per la piccola e media impresa. Energetica fa parte del Gruppo SMA Sunny Pro Club, che identifica le aziende leader nel settore. “Con la tecnologia fotovoltaica possiamo generare elettricità dove serve realmente. Se tutti noi utilizzassimo la luce naturale per pro-

Fotovoltaico

Energetica srl: esperienza ventennale e partner di valore mondiale

Alcune realizzazioni di Energetica srl

durre energia, potremmo ridurre drasticamente gli importanti costi economici collegati al suo trasporto tramite elettrodotti, con le inevitabili perdite di sistema e l’inquinamento elettromagnetico conseguente”. In un mercato in cui l’offerta è in costante crescita, come scegliere la giusta tipologia di impianto? “La prima regola è quella di non affidarsi ad organizzazioni “improvvisate” o non specializzate. Solo personale esperto e qualificato può consigliarvi sulla tipologia di impianto più conveniente per abitazioni, uffici o edifici commerciali. I parametri da considerare sono molteplici e variano in base a posizione geografica, esposizione solare, tipologia di modulo impiegato e al tipo di integrazione architettonica dell’impianto di produzione con l’edificio o il terreno ospitante. La nostra azienda”, continua Bersiga, “si occupa di tutte le fasi necessarie alla realizzazione dell’impianto fotovoltaico: dalla progettazione alla scelta dei componenti, dall’installazione al collaudo con collegamento in rete ed espletamento delle prati-

che burocratiche per l’ottenimento degli incentivi previsti per le fonti energetiche rinnovabili. Se analizziamo le componenti di un impianto fotovoltaico, oltre ai moduli fotovoltaici, troviamo l’inverter, il cuore dell’impianto stesso, che riveste dunque un ruolo chiave nell’efficienza e nella gestione della sicurezza del sistema elettrico. Questo apparato, non solo converte l’energia elettrica di tipo continuo generata dai moduli in alternata, sincronizzata con quella della rete pubblica, ma provvede alla gestione dell’immissione in rete, visualizzando il rendimento del sistema, controllandone efficienza e produzione. Tra i nostri migliori prodotti segnaliamo Sunpower, in virtù delle notevoli prestazioni energetiche e dell’elevato design, a garanzia di una perfetta integrazione architettonica dei moduli fotovoltaici con l’edificio . Siamo anche partner ufficiali di importanti realtà come Schuco, famoso marchio tedesco, Helios Technology (Italia) e Siliken (Spagna)”. 25



Grazie alle incentivazioni i costi si riducono notevolmente

Come sostituire una vecchia e pericolosa copertura in amianto e produrre energia

Gli effetti dannosi dell’amianto sono noti ed inequivocabili, in quanto causano patologie gravi ed irreversibili, prevalentemente dell’apparato respiratorio. Purtroppo, grazie ai suoi eccellenti requisiti, l’amianto ha trovato largo impiego in tanti settori come l’edilizia, la componentistica per mezzi di trasporto, l’isolante termico soprattutto in ambito industriale, ecc.. Ne parliamo con Andrea Ibatici, titolare della Ibatici Group (tel. 0536-943559) , azienda esperta in interventi di bonifica.

buono stato di conservazione non tendono a liberare fibre spontaneamente. Con la continua esposizione all’azione degli agenti atmosferici, subiscono un progressivo degrado dovuto in particolare all’azione di piogge acide, sbalzi termici, all’erosione eolica e di microrganismi vegetali. Pertanto, dopo anni di vita le lastre possono presentare corrosioni ed incoerenze superficiali e conseguenti affioramenti di fibre e fenomeni di liberazione. L’Eternit se usurato, abraso, segato o deteriorato può liberare delle fibre

“Si parla di amianto compatto - ci spiega Ibatici - quando le fibre del minerale sono fortemente legate in una matrice stabile e solida (come il cemento - amianto o il vinil - amianto). In edilizia, solitamente, quando si parla di amianto compatto ci si riferisce a quelle lastre piane o ondulate (eternit) presenti nelle coperture che venivano ampiamente usate in quanto caratterizzate da una estrema leggerezza, resistenza alle intemperie ed al calore e da un costo contenuto. Quando sono in

di amianto che, se respirate, possono costituire causa o concausa di varie malattie all’apparato respiratorio”. Come allora intervenire in questi casi? “La nostra azienda – risponde Ibatici – è in grado, grazie alla ventennale esperienza ed avendo tutte le autorizzazioni necessarie, di intervenire effettuando le necessarie operazioni di bonifica e proponendo soluzioni per una nuova copertura. In particolare svolge un‘analisi/stu-

dio con fattibilità, vantaggi tecnici ed economici per la sostituzione di coperture in amianto con nuovi rivestimenti dotati di un sistema di produzione di energia elettrica da fonte solare (fotovoltaico). In questo modo è possibile usufruire delle incentivazioni predisposte per il risparmio energetico. L’incentivazione consente di coprire una buona parte delle spese dell’intervento di sostituzione della copertura e l’installazione dell’impianto fotovoltaico”.

Bonifica

Ibatici Group individua i vantaggi tecnici ed economici

Gli incentivi consentono di coprire buona parte delle spese per la sostituzione della copertura e l’installazione dell’impianto fotovoltaico 27



Utilizzato nella ricostruzione della Scuola Materna “Nino Sospiri” a Villa S.Angelo (AQ) dopo il terremoto

Riscaldamento elettrico: novità in primo piano Con Carlo Desiato di Network 1 parliamo di un innovativo impianto di riscaldamento elettrico ad alta efficienza energetica, dai bassi costi di installazione e che non necessita di manutenzione. ”L’impianto di riscaldamento elettrico ad irraggiamento, che proponiamo – spiega Desiato – rappresenta la soluzione più all’avanguardia sia per i vantaggi legati all’installazione e alla gestione, sia per il tipo di calore/comfort ed infine per il dispendio minimo di energie/consumo. L’elettricità è divenuta l’energia principe per la realizzazione di impianti di riscaldamento per diversi motivi, tra i quali l’aumento elevato del costo del gas di rete e delle tecnologie di costruzione degli impianti. Oggi il riscaldamento degli ambienti con sistemi elettrici ad irraggiamento risulta essere una vera e propria innovazione funzionale, economica ed ecologica. La nostra azienda – continua Desiato – è in grado di presentare soluzioni per il riscaldamento elettrico ad irraggiamento adatte ad ogni spazio, realizzate per rispondere ad ogni esigenza sia in ambito civile che industriale”. Ci può illustrare alcune applicazioni? ”Mi soffermerò – risponde Desiato – su un impianto a pavimento utilizzabile sia per piccoli che grandi spazi, sia per l’interno che per l’esterno (rampe, campi sportivi, ecc.). Per fare qualche esempio concreto, il centro sportivo di Appiano Gentile dell’Inter FC utilizza questo tipo di impianto. Recentemente, abbiamo anche partecipato alla rico-

Alcune applicazioni di Step Warmfloor. www.grupponetwork.com www.riscaldamentoelettrico.it

struzione della scuola materna “Nino Sospiri” di Villa Sant’Angelo, uno dei comuni de l’Aquila più colpiti dal terremoto. Si tratta di “Step Warmfloor”, un impianto di riscaldamento elettrico che per funzionare necessita soltanto di una presa alla tensione di rete, ma lavora alla tensione di sicurezza di 24V. Alla base dell’impianto – continua Desiato – vi è un polimero il cui principio di funzionamento si basa sulle nanotecnologie, più precisamente: ogni materiale si dilata o si contrae variando la temperatura. Quando l’elemento scaldante è esposto ad una temperatura bassa

le particelle conduttive del polimero tendono ad avvicinarsi causando un flusso di corrente e quindi si genera calore. A causa del calore generato, la temperatura sale, le particelle conduttive si allontanano perchè aumenta la loro agitazione termica, ciò comporta una riduzione del flusso di corrente e quindi si genera meno calore. Questo polimero è in grado di autoregolarsi: è come – spiega Desiato – se ci fosse un sensore all’interno del pavimento; questo sensore non è una sonda fisicamente presente nel pavimento, ma è intrinseco nella struttura molecolare del polimero. Questa modulazione garantisce un risparmio energetico per quanto concerne il consumo, valutabile intorno al 40%. Per fare un esempio significativo, consideriamo che se una parte del pavimento è illuminata dalla radiazione solare, questa stessa parte lavorerà ad una temperatura più bassa della parte adiacente non colpita dal sole. L’autoregolazione non solo assicura una notevole riduzione dei consumi, ma garantisce anche la completa assenza di rischi connessi ad un eventuale surriscaldamento del polimero stesso. L’impianto si può poi integrare – continua Desiato – con pannelli fotovoltaici ed in questo caso il consumo è davvero minimale. Molteplici i vantaggi di questo impianto: spessore ridotto e quindi adatto per le ristrutturazioni, non gela, lavora con tensioni di sicurezza, non inquina, non produce elettrosmog ed ha una posa semplice e veloce”.

Riscaldamento

Network 1: alta efficienza energetica e bassi costi di installazione/manutenzione

29



Da ricerca, know-how e collaborazione nasce TAURUS

Il nuovo blocco modulare a setti radiali per muratura armata Le NTC 2008, che nel linguaggio corrente hanno assunto il nome di Norme antisismiche, rappresentano sempre più, ad un anno dall’entrata in vigore, per gli addetti del settore un vademecum che ha cambiato l’approccio mentale nella progettazione degli edifici. Un approccio mentale che a volte viene forviato da articoli, immagini e commenti (definiti “di chiarimento”) non sempre corretti e che il più delle volte si rivelano lo specchio di opinioni personali o vedute parziali che poco hanno a che fare con la tecnica, o con una valida interpretazione normativa. Oltre alle importanti novità in materia di sicurezza sismica, un altro aspetto rilevante sul quale è intervenuta la normativa è quello relativo alle responsabilità dei vari attori del processo costruttivo: dal Progettista, cui spetta il ruolo di definire già nel progetto la vita nominale della struttura (e quindi stabilire la durabilità dell’opera), al Direttore dei Lavori, al Collaudatore che diventa finalmente collaudatore “in corso d’opera” e non più ultimo anello della catena quando ormai la struttura, nel bene o nel male, è compiuta. Ne parliamo con Michele Destro di Gruppo Stabila (tel. 0444-599011), azienda leader in Italia nella produzione di laterizi strutturali con una produzione di oltre un milione di tonnellate l’anno. “Le Norme Tecniche per le Costruzioni – afferma Destro – hanno sostanzialmente mandato in “pensione” le tensioni ammissibili a favore degli stati limite, ma nel contempo confermato buona parte delle regole e dei principi alla

Laterizi

Il sistema brevettato garantisce il totale assorbimento della sollecitazione sismica

Il nuovo blocco TAURUS

base della nostra progettazione. Conferme che hanno riguardato la muratura portante che ha visto rafforzato, con le condizioni di regolarità e”scatolarità”, il suo ruolo di sistema costruttivo di “qualità” in zona sismica. Da questi consensi Gruppo Stabila è ripartito per migliorare ulteriormente il nostro sistema, impostando la nostra ricerca con l’obiettivo di realizzare un sistema costruttivo capace di unire, massimizzandole, le comprovate prestazioni della muratura portante di laterizio, la duttilità dell’acciaio, la libertà dello schema a pilastri e garantendo, nello stesso tempo, un ingente risparmio di tempo e denaro. Grazie alla Ricerca ed alla decennale collaborazione di Gruppo Stabila SpA con l’azienda Bampo srl, è nato Taurus: il primo blocco progettato per il primo sistema brevettato per la muratura armata”. Ci può meglio descrivere Taurus? “Mi preme innanzitutto evidenziare – risponde Destro – che Taurus è il primo e unico in tutti i sensi. Non esistono pezzi speciali, il blocco è

unico. Taurus è il nuovo blocco per muratura armata modulare (25 cm di spessore e 49 cm di lunghezza) che garantisce la perfetta sovrapposizione della nuova geometria a setti radiali; la geometria studiata appositamente per garantire il totale assorbimento della sollecitazione sismica indotta dall’armatura collocata nel centro del foro e non in corrispondenza del giunto (questo per evitare la possibile espulsione in fase di sollecitazione). Il sistema – conclude Destro – che permette in qualsiasi zona sismica: la massima libertà dello schema distributivo, la totale eliminazione dei ponti termici strutturali, la realizzazione di implacati portanti in tempi ridotti (oltre un quarto in meno rispetto allo schema a pilastri) un’ottima duttilità di sistema ed un notevole risparmio economico”. 31







Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.